9 771591 042007 50326 Giovedì 26 marzo 2015 ANNO L NUMERO 73 EURO 1,40* Odissea giudiziaria Sgominata cellula a Brescia «Ho fatto un convegno contro le coop rosse e mi hanno arrestato» Cittadinanza italiana al tagliagole dell’Isis di FRANCESCO SPECCHIA Marocchino col nostro passaporto arruolava combattenti per la guerra islamica e progettava attentati all’Expo E la Dda diPalermo conferma:c’èilCaliffato dietroglisbarchiin Sicilia.Ma noistraparliamo diintegrazione VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO di MAURIZIO BELPIETRO Fenomenologia di Alessandra Moretti in tv Tutto come previsto. Dietro i barconi di profughi che approdano quotidianamente sulle spiagge italiane non ci sono solo le bande criminali che lucrano sul traffico della disperazione: ci sono anche i tagliagole dell’Isis, i quali approfittano del caos libico per speculare sulla pelle dei disgraziati in fuga dalla fame e dalle guerra, ma anche per cercare di infiltrare nel nostre Paese qualche terrorista. Che i gommoni mandati alla deriva lungo le nostre coste fossero parte di piano ben orchestrato da parte delle milizie del Califfato finora era un’ipotesi, anche se a dirla in un consesso internazionale era stato addirittura il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il quale aveva avanzato l’idea che con i barconi arrivassero non solo profughi ma anche armi. Ora però a confermare il pericolo è la magistratura siciliana, la quale, essendo in prima fila sul fronte degli sbarchi, conosce meglio di altri il fenomeno. Dunque, la questione dell’immigrazione via mare si presenta per quel che abbiamo sempre sostenuto essere. Non è un problema di solidarietà, ma c’è una questione che interessa la sicurezza del nostro Paese. A sbarcare infatti non ci sono solo donne e bambini o perseguitati che scappano dai dittatori, (...) Sorrisini, spocchia e bugie: la renzista perfetta segue a pagina 8 Gli errori di «1992» Nascita di Mani pulite: il Di Pietro da fiction non la racconta giusta di FILIPPO FACCI Elencare “quello che manca” in un film o in una fiction è facile e comodo, ci si possono riempire i libri: non è un caso che gli autori della serie «1992» (Sky, cominciata martedì scorso) si siano paraculati premettendo che «ogni riferimento a fatti accaduti» eccetera eccetera. Messa così, però, è facile e comodo anche per gli autori: perché i riferimenti a fatti accaduti ci sono eccome, con nomi e cognomi, e il prodotto è stato venduto all’estero con pretese storicizzanti. Alcuni personaggi di pura fantasia quindi vanno benissimo (...) segue a pagina 3 TOMMASO MONTESANO LEONARDO PICCINI Sembra Detenuto in attesa di giudizio, quel film di Nanni Loy, con Alberto Sordi immerso in un’allucinazione giudiziaria. Ma Giuseppe Pagliani, anni 41, consigliere comunale Pdl di Reggio Emilia, avvocato con quattro studi avviati, politicamente e penalmente intonso da un quarto di secolo, non è Sordi. Quei ventidue -giorni- ventidue di ingiusta detenzione non li ha vissuti sulset.Pagliani è stato strappato, lo scorso fine gennaio, dalla famiglia all’alba, nell’ora degli assassini; l’hanno rinchiuso come un topo nelle galere della civilissima Emilia (...) di MARIO GIORDANO alle pagine 2-3-4 segue a pagina 9 Antiterrorismo, la polizia potrà controllare i nostri pc di ANDREA MORIGI a pagina 3 Le chiedi degli indagati al governo? Lei risponde parlando dell’ufficio anticorruzione del Veneto. Le chiedi del record delle imposte sulla casa? Lei risponde parlando dello spread. Le chiedi dell’Imu agricola? Lei risponde parlando (...) Ancora nessuna certezza per lo schianto dell’Airbus L’incubo: piloti avvelenati Il litio di un cellulare esploso o un’esalazione in cabina: le ipotesi per spiegare quel silenzio segue a pagina 7 di MIRKO MOLTENI Choc a Napoli: i militari sono stati arrestati dai commilitoni Due carabinieri rapinano un supermercato:dieci feriti di PEPPE RINALDI Dopo una giornata convulsa, in serata arriva la notizia più sconvolgente: i rapinatori che ieri hanno messo a soqquadro mezza Campania, erano due carabinieri. La loro identità è ancora ignota nel momento in cui Libero va in stampa. (...) segue a pagina 17 Dal Marzo con I torti (e le ragioni) di Moggi Non basta una sentenza a cancellare Calciopoli di PIETRO SENALDI Prescritto e assolto, Luciano Moggi annuncia di voler ritornare nel mondo del calcio, se mai lo ha davvero lasciato. Su queste colonne ieri l’ex direttore generale della Juventus ha salutato la sentenza come la sua rivincita e la prova che Calciopoli non è mai esistita, ogni accusa era falsa e lui è soltanto una vittima. Non tutti i nostri lettori hanno gradito, (...) segue a pagina 30 Finora due certezze, che il terrorismo non è ancora escluso, e che la decifrazione dei dati della scatola nera ancora efficiente non avverrà presto. Tutto il resto resta un mistero sull’incidente di martedì all’aeroplano Airbus A-320 della compagnia aerea tedesca Germanwings in volo da Barcellona a Düsseldorf e schiantatosi contro una montagna della Provenza. (...) segue a pagina 10 MOSSERI, PULGA e STEFANINI alle pagine 10-11 I CAPOLAVORI DELLA MUSICA CLASSICA IN CD CD in edicola a soli + il prezzo del quotidiano * Con: "I 100 CAPOLAVORI DELLA MUSICA CLASSICA" CD 4 € 6,00; CD 3 € 6,00; "I MIEI GIORNI CON ORIANA FALLACI" € 7,00; "IL TEATRO DELLE MASCHERE" € 11,00; "50 SUPERALIMENTI" € 9,00. Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40 2 PRIMO PIANO __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ i tagliagole in Italia LA MISSIONE Il giovane che ha ceduto al richiamo «è stato arruolato per compiere atti di violenza in Italia, e partecipare ad azioni di terrorismo in Siria e in Iraq» Presi tre reclutatori dell’Isis Volevano colpire l’Expo Smantellata la cellula che arruolava miliziani da addestrare in Albania. Nel mirino il padiglione, poi mai realizzato, della Siria alla kermesse. Tolto il passaporto a un tunisino «agganciato» a Como ::: LEONARDO PICCINI ■■■ La Polizia e gli apparati di intelligence hanno smantellato una pericolosa cellula jihadista che operava tra le città di Brescia, Milano e Torino, con propaggini in Albania, Siria e in Iraq. Il gruppo jihadista era dedito non solo al reclutamento di combattenti da avviare nelle file dello Stato Islamico, ma anche all’addestramento e selezionava possibili obiettivi da colpire nel nostro Paese. E qui l’allerta per i nostri servizi segreti ha riguardato soprattutto uno degli appuntamenti più importanti dei prossimi mesi: l’Expo di Milano, con l’idea poi sfumata visto il ritiro del Paese dalla kermesse - di attaccare il padiglione della Siria. La Digos e la Sezione antiterrorismo della Questura di Brescia, in collaborazione con il Servizio Centrale Antiterrorismo di Roma, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Brescia, Tommaso Buonanno e dal procuratore generale, Luigi Maria Dell’Osso, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare con l’accusa di arruolamento con finalità di terrorismo,apologia diassociazione con finalità di terrorismo internazionale e addestramento con finalità di terrorismo. Tre le persone arrestate in provincia di Torino e in Albania: due albanesi, zio e nipote e un italiano.Sono state eseguite anche otto perquisiszioni tra Brescia,Como, il Piemonte e la Toscana nei confronti di diversi simpatizzanti dell’isis. A Como, la perquisizione ha riguardato un giovane jihadista che è anche un cittadino italiano, a cui per la prima volta, è stata applicata la misura della sorveglianza speciale. Ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse nei confronti di Anas El Abboubi, un marocchino di 21 anni, accusato di addestramento al terrorismo, già arrestato nel 2013, oggi latitante e attivamente ricercato dall’Interpol. Secondo le ultime informazioni, il 21enne, combatte in una brigata internazionale nelle file dell’Isis, e si fa chiamare “Abu Rawah l’Italiano”. El Abboubi, si era adoperato in tutti i modi possibili per ottenere la cittadinanza italiana. In un video diffuso dallìIsis, lo si vede mentre con altri terroristi, brucia il passaporto di nazionalità italiana. Alban Elezi e Elvis Elezi, zio e nipote diorigine albanese, sono stati catturati uno in Albania e l’altro a Torino, con l’accusa di arruolamento e di addestramento con finalità di terrorismo: secondo l’indagine In senso orario: Elvis Elezi, Halili Elmhadi, Alban Elezi e El Abboubi Anas. Quest’ultimo è latitante [Questura Brescia] condotta dalla Digos di Brescia, diretta dal dottor Giovanni De Stavola, i due reclutavano in Italia, anche minorenni, residentiin Lombardia e in Piemonte, da avviare nei campi di addestramento dell’Isis. Uno di questi ragazzi, nato nel nostro Paese, ma figlio di genitori tunisini, è «stato arruolato dai due, per compiere atti diviolenza in Italia, e per partecipare ad azioni di terrorismo in Siria e in Iraq». Si tratta di un giovane residente in provincia di Como, ancora minorenne all’epoca deiprimiapprocci avvenuti via internet, che è stato poi convinto ad aderire all’Isis. Ilragazzo è ora sottoposto al regime di sorveglianza speciale di polizia. La quarta ordinanza di custodia in carcere, riguarda MahdiElHalili, classe 1995,italiano figlio di marocchini: è stato arrestato con l’accusa diapologia diassociazione con finalità di terrorismo internazionale: un ruolo tutt’altro che secondario il suo, visto che era l’autore di un documento di 64 pagine, diffuso in rete in lingua italiana, finalizzato all’arruolamento di combattenti e intitolato: "Lo Stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare". Residente in provincia di Torino, era «attivissimo su internet», come conferma Giovanni De Stavola: «Quel testo, fatto circolare via web , è importante, non solo per i suoi contenuti propagandistici, ma perché è destinato specificatamente a un potenziale pubblico italiano o di lingua italiana». In cella e poi scarcerato nel 2013 Il rapper convertito al Jihad per i giudici non era pericoloso ::: ANDREA MORIGI ■■■ Anas El Abboubi ci ha abituati al- le sorprese. Ha gozzovigliato per tutta la Val Sabbia, per poi trasformarsi nel rapper McKhalif, prima di convertirsi all’islam e fondare il gruppo Sharia4 Italy. Ora potrebbe essere fra l’Iraq e la Siria, a combattere per il Califfato con il nome di battaglia di «Abu Rawaha l’italiano». Se è così, lui si guarda bene dal dirlo in giro. Ne è sicuro però il gip di Brescia, che ieri ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti con l’accusa di addestramento con finalità di terrorismo. Due anni fa non ne era tanto convinto, invece, iltribunale del Riesame della stessa città. È vero che il ragazzo cercava manuali su armi ed esplosivi e traduceva testi jihadisti. Aveva anche composto ilsuo testamento da kamikaze, che recita: «Il martirio miseduce,voglio morire a mano armata, tengo il bersaglio sulla crociata, io sono la pallottola che ti infligge… ho sete di battaglia, jihad contro l’Italia». Nulla di grave, comunque, per i suoi legali,che erano riusciti a farlo scarcerare e perfino a convincere la Cassazione che, nel novembre 2013 aveva confermato la decisione del Riesame. In realtà il ventiduenne El Abboubi da diversi mesi a questa parte ha interrotto ogni comunicazione con i suoi familiari, a Vobarno, nel Bresciano. An- El Abboubi ritratto mentre posa con un mitra in mano che i suoi profili Facebook e Twitter, sui quali aveva assunto lo pseudonimo di Anas Al-Italy e indicava come residenza «Aleppo, Siria»,non sono aggiornati da oltre un anno. Potrebbe anche essere finito in carcere o giustiziato. O caduto in battaglia, come il suo correligionario genovese Ibrahim Giuliano Delnevo. I due si erano parlati a lungo al telefono alla fine del 2012, come rivela l’esperto di terrorismo islamico Lorenzo Vidino nel suo «Il jihadismo autoctono in Italia. Nascita, sviluppo e dinamiche di radicalizzazione», pubbli- cato dall’Ispi nel 2014. Poi però i due avevano imboccato strade diverse e parallele per cercare il martirio. Anzi, nel giugno 2013, proprio mentre Delnevo finiva la sua esistenza terrena nei dintorni di Aleppo, El Abboubi veniva arrestato con l’accusa di aver pianificato attentati terroristici a Brescia. Una volta libero, era partito per Brindisi. Senza accorgersi di essere pedinato, aveva preso una barca e, il 6 settembre 2013, era approdato in Albania per essere reclutato. Alla frontiera lo avevano rispedito indietro perché non aveva i documenti in regola e, da quelle parti, le autorità sono più prudenti e sospettose. Nel frattempo, comunque, il contatto con il network dei reclutatori dell’Isis era stato stabilito. Ed era scattato il piano B. La gang albanese ha una filiale anche in Italia. Sono loro ad aver fatto partire per la Siria la giovane napoletana convertita all’islam Maria Giulia Sergio. E loro avevano pagato il biglietto per la Turchia a El Abboubi. In Italia, il reclutamento per la guerra santa passa per il network balcanico. La propaganda, invece, è affidata agliautoctoni. O,almeno, agliimmigrati di seconda generazione ai quali è stata concessa la nazionalità italiana. Compreso il ventenne Madhi El Halili, nato a Ciriè, nel Torinese, e considerato l’autore del primo documento dell’Isis in lingua italiana, «Lo Stato islamico, una realtà che ti vuole comunicare». Non appena il giovane lo aveva fatto circolare sul web, il mese scorso, la polizia si era messa sulle sue tracce fingendosi un fondamentalista islamico. Ed era riuscita a fargli rivelare il suo ruolo di traduttore e curatore del testo. Fino ad allora, El Halili non si era fatto notare. Era solo un marocchino nato e residente in Italia, uno di coloro che suscitano compassione perché non possono votare. Gli avevano concesso il passaporto nel 2013. Confermandosi più suicidi dei martiri di Allah. 3 PRIMO PIANO __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ i tagliagole in Italia LA BEFFA Spesso e volentieri gli ultras del terrorismo nostrani conoscono perfettamente le garanzie della nostra Costituzione e ne approfittano per farla franca Diamo la cittadinanza ai tagliagole Il marocchino arrestato aveva il nostro passaporto e ingaggiava terroristi, in italiano, sui nostri siti internet È la dimostrazione che l’integrazione non si ottiene con i pezzi di carta: se non lo capiamo in fretta sarà tardi ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO (...) ma ci possono essere - e forse ci sono - anche gli aspiranti martiri, pronti a immolarsi,ma soprattutto a immolare tanti cristiani per la causa dell’islam. Siccome però le cattive notizie non arrivano mai da sole, ecco che oltre alla conferma della Dda di Palermo sulla regia degli sbarchi, dalla Procura di Brescia spunta un’inchiesta su una bella squadra di jihadisti che tra la città lombarda e il Piemonte, oltre a propagandare la guerra santa islamica e arruolare bravi musulmani pronti a combattere per lo Stato islamico, diffondevano il verbo del Califfato minacciando di conquistare Roma e, già che c’erano, progettavano un attentato ad un padiglione dell’Expo. Tra gli arrestati non ci sarebbero solo dei profughi recentemente accolti nel nostro Paese, ma da quel che si apprende anche un marocchino ben integrato, tanto integrato che tempo fa aveva addirittura ottenuto la cittadinanza italiana. Il che dimostra un paio di cose. La prin- cipale che dopo anni di accoglienza senza controlli, l’Italia pullula di «schegge impazzite», ossia di tizi che da noi non sono venuti per visitare il Bel Paese ma semmai per trasformarlo in un Paese schiavo del Califfato. La seconda è che tutti i discorsi sull’integrazione, sulla citta- dinanza come strumento per combattere l’integralismo, sono stupidaggini, perché anche chi ha il passaporto italiano e dunque gode dei benefici del nostro welfare e dei nostri diritti, alla fine è pronto a imbracciare il fucile contro di noi. Un’ultima annotazione. Dagli atti dell’inchiesta risulta che un sospetto era già stato arrestato tempo fa, ma il tribunale del riesame ne aveva disposto la scarcerazione. Ora la Procura, grazie a nuovi elementi, ha emesso un nuovo ordine di cattura, ma il jihadista nel frattempo aveva già preso il volo per unirsi ai combattenti dello stato islamico. Perché, sarà anche vero che sono immigrati, ma i diritti e i vantaggi che garantisce la nostra Costituzione li conoscono bene e soprattutto sanno sfruttarli a loro favore. [email protected] @BelpietroTweet PADRE CERVELLERA (ASIANEWS) «Per combattere i terroristi islamici è necessaria un’alleanza Usa-Iran» Nella coalizione, aguida americana e europea, che dovrebbe opporsi all’avanzata dello Stato Islamico dovrebbe trovare posto anche l’Iran. La tesi - che può apparire forte - è stata espressa in un suo editoriale da padre Bernardo Cervellera, direttore dell’agenzia Asia News e figura di spicco del Pontificio Istituto Missioni Estere, dal titolo inequivocabile: «È ora di giungere all'accordo con Teheran, partner affidabile nella lotta contro lo Stato islamico». L’occasione sono le trattative sul nucleare iraniano che iniziano oggi a Losanna: «Questa settimana è cruciale per giungere ad un accordo sul nucleare iraniano», spiega. «Le grandi potenze (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina e Germania) e i rappresentanti di Teheran si riuniscono entro il 31 marzo devono trovare un accordo o a una bozza di accordo che tranquillizzi la comunità internazionale sull'uso pacifico del programma nucleare iraniano e cancelli le sanzioni economiche». MAURIZIO STEFANINI Critiche al decreto dal garante: privacy violata BAMBINI E PROPAGANDA Un video di propaganda dei miliziani dell’Isis mostra anche dei bambini [Ansa] il graffio Il renzismo da esportazione Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, come confermato su Twitter ovviamente - da un suo collaboratore, parteciperà domenica prossima alla marcia organizzata a Tunisi contro il terrorismo, promossa dopo l’attentato al Museo del Bardo. Sull’altra sponda del Mediterraneo si stanno preparando allo tsunami mediatico: per risolvere l’emergenza Isis verranno annunciate una decinadiriforme fantasma durante una comparsata col chiodo sul principale programma del pomeriggio. Poteri speciali all’Antiterrorismo per controllare i nostri computer ■■■ Chiuse le indagini, pesa un’incognita sull’inchiesta bresciana che ha smantellato la rete italobalcanica di reclutamento dell’Isis. Il Patriot Act all’italiana è sotto attacco. Eppure gli arresti disposti ieri sono stati resi possibili dalla nuova normativa attualmente in vigore, il decreto antiterrorismo. Che però non ha effetto retroattivo e quindi non ha efficacia sui reati compiuti prima del 15 febbraio. Inoltre il lavoro degli inquirenti potrebbe essere ancora una volta vanificato da un’opposizione trasversale che intende depotenziare il testo prima della sua definitiva conversione in legge. Ieri, l’esame del testo è slittato dopo numerose interruzioni, in attesa di un parere della commissione Bilancio della Camera. Intanto, arrivano bordate anche dal garante della Privacy, Antonello Soro. Fosse per lui si arriverebbe addirittura alla cancellazione, dopo un breve periodo, delle registrazioni delle conversazioni fra i terroristi. Rifacendosi a una sentenza della Corte di giustizia dell’8 aprile scorso e paventando uno squilibrio tra privacy e sicurezza, il presidente dell’authority per la protezione dei dati personali esprime «seria preoccupazione» per «alcuni emendamenti al decreto-legge an- titerrorismo approvati in Commissione». A suo giudizio, portare a due anni il termine di conservazione dei dati di traffico telematico e delle chiamate senza risposta, che ora ammonta un anno nel primo caso e di un mese nel secondo, lederebbe i diritti umani. In discussione, c’è anche la possibilità che la polizia utilizzi programmi per acquisire «da remoto» comunicazioni e dati presenti in un sistema informatico e l’autorizzazione all’intercettazione preventiva sulle reti informatiche. Per interferire con l’autonomia Agenti dell’antiterrorismo in azione [Ansa] del legislatore, dopo cinque legislature da democristiano di sinistra in Parlamento, Soro si mette a criticare «l’emendamento che ammette le intercettazioni preventive (disposte dall’autorità di pubblica sicurezza nei confronti di meri sospettati), per i reati genericamente commessi on-line o comunque con strumenti informatici. Anche in tal caso l’equilibrio tra protezione dati ed esigenze investigative sembra sbilanciato verso queste ultime, che probabilmente non vengono neppure realmente garantite da strumenti investigativi privi del- NEL DECRETO Navi,basta scorte fino alla liberazionedei Marò I militari italiani non difenderanno più le navi private che navigano nei mari a rischio di pirateria. Lo prevede un emendamento al decreto legge antiterrorismo approvato in commissione e da oggi all’esame dell’Aula della Camera. Il proseguimento della partecipazione dell’Italia all’operazione militare dell’Ue denominata Atalanta, contro la pirateria marittima, dipenderà infatti dagli sviluppi della vicenda dei due Marò. Come anticipato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, la partecipazione alla missione antipirateria è autorizzata e finanziata «fino al 30 settembre del 2015. Conclusa la missione in corso», si legge nella nuova versione dell’articolo 13, comma 3, «la partecipazione sarà valutata in relazione agli sviluppi della vicenda dei due fucilieri della Marina militare attualmente trattenuti in India». la necessaria selettività». Tutti a favore delle intercettazioni, ambientali, telefoniche e telematiche, insomma, ma soltanto quando si tratta di spiare la vita privata degli esponenti del centrodestra, Silvio Berlusconi in primis. Se invece si tenta di controllare il territorio, per evitare che sia messa a rischio la sicurezza nazionale, cioè la vita di civili inermi, scatta la solidarietà con i sovversivi e i jihadisti. Al contrario, a giudizio del sindacato di polizia Sap il decreto è «inefficace e privo di provvedimenti concreti che possano davvero garantire la sicurezza ai cittadini» perché, spiega il segretario generale , Gianni Tonelli «ogni giorno subiamo tagli, il sistema è quasi al collasso. Esistono delle criticità acclamate, una carenza di 14mila ispettori e 9mila sovrintendenti. Siamo in piena emergenza, ed è doveroso prendere provvedimenti». Ieri, per attirare l’attenzione sull’inadeguatezza dell’organico «ad affrontare eventi quali l’Expo, il Giubileo straordinario e l’emergenza terrorismo», sono scesi in piazza a Roma circondando simbolicamente i palazzi del potere (Viminale, Palazzo Madama e Montecitorio), in concomitanza con i lavori parlamentari. A. M. 4 PRIMO PIANO __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ i tagliagole in Italia IL CASO Lo scorso febbraio una motovedetta della Guardia costiera era stata colpita da colpi di kalashnikov sparati da una carretta del mare «Dietro glisbarchi selvaggi ci sono gli scafisti del Califfato» Allarme della Dda di Palermo: la tratta dei disperati è gestita da miliziani libici vicini ai terroristi Un solo viaggio può fruttare un milione di dollari. Mandato di cattura per tre trafficanti di uomini ::: TOMMASO MONTESANO ■■■ L’ombra dell’Isis sugli sbarchi dei migranti in Sicilia. Nel giorno in cui un blitz dell’antiterrorismo smantella una cellula di estremisti islamici in provincia di Torino, da Palermo arriva l’allarme della Direzione distrettuale antimafia: ci sarebbero gruppi armati libici, a loro volta forse riconducibili al Califfato islamico, dietro gli approdi dei clandestini sulle coste italiane. Attraverso la tratta di esseri umani, ipotizzano gli inquirenti, le organizzazioniin lotta in Libia fedeli allo Stato islamico otterrebbero ifinanziamenti necessari per portare avanti non solo la lotta in Nordafrica,ma anche la penetrazione in Europa. Tutto ruota intorno ad un’intercettazione allegata all’inchiesta che, da dicembre, il procuratore aggiunto, Leonardo Agueci, e ilsostituto Geri Ferrara stanno portando avanti sul rischio delle infiltrazioniterroristiche tra i migranti. Indagini che hanno preso le mosse da un’informativa ricevuta dai Servizi di sicurezza prima di Natale. Nella telefonata captata dagli investigatori, si sente Ghermay Hermias, un etiope residente in Libia, vantarsi con quello che è stato identificato come un organizzatore di sbarchi: «Con l’ultimo barcone ho raccolto un milione di dollari». Hermias è uno dei tre uomini per i quali ieri il gup di Palermo, Daniela Cardamone, ha spiccato un mandato di arresto internazionale: è ritenuto il capo e l’organizzatore delle tratte. Gli altri due sono John Mharay, sudanese, che ::: LA SCHEDA LA TELEFONATA Un’intercettazione ha particolarmente colpito gli investigatori e l’antiterrorismo: Ghermay Hermias, un etiope residente in Libia, si vantava con quello che è stato identificato come un organizzatore degli sbarchi: «Con l’ultimo barcone ho raccolto un milione di dollari». MANDATI DI CATTURA Hermias è uno dei tre uomini per i quali ieri il gup di Palermo ha spiccato un mandato di arresto internazionale: è ritenuto il capo e l’organizzatore delle tratte. Gli altri due sono John Mharay, sudanese, che si troverebbe in Sudan, a Khartoum, e Shamshedin Abkadt, eritreo, che risulta latitante. LE FOTO SUI SOCIAL Inquietanti alcuni scatti trovati sui cellulari di alcuni sbarcati: foto che ritraggono i clandestini in assetto da guerra, i volti coperti da un cappuccio nero, il kalashnikov e altre armi pesanti in mano. secondo le informazioni dei nostri 007 si troverebbe in Sudan, a Khartoum, e Shamshedin Abkadt, eritreo, che risulta latitante. I tre, i cui nomi da ieri figurano nella lista dei ricercatidell’Interpol, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani. Una delle prove del collegamento tra l’afflusso di clandestini - solo nel 2014 in Sicilia sono sbarcati 197 mila migranti - e le milizie armate libiche starebbe in quanto accaduto a oltre 100 miglia a sud diLampedusa lo scorso 15 febbraio. Allora una motovedetta della Guardia costiera, intervenuta per soccorrere un gruppo di INFILTRATI TRA I CLANDESTINI Sopra, un gruppo di immigrati salvati da una nave italiana in attesa delle visite mediche prima dello sbarco sul suolo italiano: solo nel 2014 in Sicilia sono sbarcati 197 mila migranti. A destra, il ministro dell’Interno Angelino Alfano [Ftg] migranti, fu assaltata a colpi di kalashnikov dagli scafisti. Secondo gli inquirenti, il gruppo che aprì ilfuoco apparterrebbe alla stessa cellula intercettata dai magistrati. Gli scafisti, per non correre il rischio di dover cedere l’imbarcazione alle autorità italiane, non esitarono a sparare, intimando agli uomini della Guardia costiera di restituirgli il barcone utilizzato per la traversata del canale di Sicilia. Non solo. Dagli atti dell’inchiesta emergerebbero anche contatti - seppure per via telematica, attraverso i social network - tra alcuni soggetti stranieri, di origine mediorentale ma residenti in Sicilia, e i tre trafficanti di migranti nel mirino della Dda palermitana. Nel fascicolo aperto dai magistrati ci sarebbero anche le fotografie scoperte sui cellulari di alcuni migranti e alcune immagini postate da loro sui social network. Foto che ritraggono i clandestini in assetto da guerra: i volti coperti da un cappuccio nero, il kalashnikov e altre armi pesanti in mano. Ieri in procura, per fare il punto della situazione, c’è stato un vertice tra il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, Maurizio De Lucia, e Agueci, che coordina ilpoolantiterrorismo.Gliinquirenti non trascurano nes- Alfano: gli arresti fan parte della prevenzione Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ha commentato con rabbia la notizia degli arrestati sul suolo italiano [Ftg] Fi: il governo riferisca in Parlamento E Salvini sbotta: «Italia Stato di m...» ::: ROMA ■■■ Matteo Salvini attacca: quello italiano «è uno Stato di merda». Nel giorno in cui il fronte immigrazione riserva due novità - la scoperta della cellula di estremisti islamici in Piemonte e l’allarme della Direzione distrettuale antimafia di Palermo sul rischio infiltrazione neglisbarchi - il leader della Lega torna all’offensiva. Lo Stato «che sfratta due cittadini 70enni, è lo stesso Stato italiano di merda che offre colazione, pranzo e cena a decine di migliaia di immigrati». Salvini ironizza: «Siamo messi male, con un ministro dell’Interno che un giorno ti dice che l’Italia non corre rischi. Il giorno dopo, invece, ci sono arresti e perquisizioni in Lombardia, Piemonte e Toscana per cellule jihadiste potenzialmente operative. Fortuna che c’è il buon Dio che ci protegge». Il Carroccio alza i toni. «L’Isis è in Italia.Adesso continueranno ad accusarci di razzismo o daranno ascolto alle nostre proposte?», rincara la dose Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato. Punta il dito contro il governo anche Giorgia Meloni, numero uno di Fratelli d’Italia: «Antimafia di Palermo conferma: in Libia i terroristi controllano i barconi degli immigrati. Chiudere le frontiere subito. Basta sbarchi!». Forza Italia, con Anna Maria Bernini, vicecapogruppo a Palazzo Madama, chiede «al governo Renzi-Alfano di riferire immediatamente suna pista nelle ricerche per ricostruire la rete di contatti tra i «basisti» libici e gli organizzatori degli sbarchi. In quest’ottica è tornato d’attualità l’arresto, avvenuto alla fine di gennaio, di Giacomo Piran, un ex militare 44enne siciliano convertito all’islam. Nell’abitazione di Piran furono trovati munizioni, manuali d’addestramento bellico, documenti scritti in arabo e materiale informatico. Gli investigatori, che sospettano un suo possibile collegamento con cellule dell’estremismo islamico, hanno ripreso in mano ilfascicolo alla luce degli ultimi sviluppi dell’inchiesta principale. al Parlamento su quanto accaduto e sulla strategia di controllo e difesa del nostro Paese». Il ministro dell’Interno si difende: «Non siamo un Paese a rischio zero, l’operazione delle Forze dell’ordine e della magistratura dimostra che la prevenzione funziona». Per Alfano gli arresti piemontesi certificano la bontà delle scelte dell’esecutivo: «È stata applicata la norma sui sospettati prevista dal decreto legge antiterrorismo, la stessa norma che viene applicata ai sospettati di mafia». Una tesi su cui concorda anche il leghista Giacomo Stucchi, presidente del Copasir. T.M. TUNISI Arrestato il capo del commando che colpì al Bardo Sarebbe un tunisino residente abitualmente in Belgio il capo della cellula terroristica che ha fatto strage di turisti (tra cui 4 italiani) durante l’assalto al museo del Bardo a Tunisi. L’uomo - di cui non è stata resa nota l’identità - è stato fermato dalle autorità tunisine secondo quanto affermato al quotidiano Al Maghreb da Rafik Chelli, segretario di Stato presso il ministero degli Interni. Il gruppo ideatore e realizzatore del piano sarebbe stato composto da 16 persone (tra le quali foreign fighters tunisini ritornati in patria dalla Siria), di cui alcune arrestate, e sarebbe riconducibile alla brigata jihadista tunisina Uqba ibn Nafi, diretta dal terrorista algerino Luqman Abu Sakhr, attualmente ricercato. La cellula sarebbe stata strutturata in quattro gruppi distinti, ognuno con precise competenze: dalla pianificazione alla logistica fino al gruppo di fuoco. __Giovedì 26 marzo 2015__ 5 6 ITALIA __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I GUAI DEL GOVERNO Speranza in corsa per sostituire Lupi Matteo fa pace con Ncd per fare fuori i ribelli Pd Il premier accelera sull’Italicum e convoca la direzione per chiudere i conti con la minoranza. Verso l’accordo con Alfano sulla giustizia ::: BARBARA ROMANO ■■■ Ammesso che il rap- porto tra i due si sia mai incrinato, Matteo Renzi ieri ha rinsaldato l’asse con Angelino Alfano. Tanto che la prossima settimana, forse già martedì, potrebbe essere defenestrata Nunzia De Girolamo, la nemica numero uno del governo dentro il Ncd, che dovrà cedere il ruolo di capogruppo alla Camera all’ex ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Intanto il premier-segretario si prepara a mettere all’angolo la minoranza Pd convocando una direzione lunedì prossimo al Nazareno,dove molto probabilmente imporrà con un voto il «suo» Italicum ai bersaniani. Unico tema all’ordine del giorno, infatti, sono le riforme e la legge elettorale. LA CONTROMOSSA È la risposta di Renzi a una lettera che gli ha scritto l’opposizione interna chiedendogli di costruire un «gruppo di lavoro con i parlamentari dem di Camera e Senato». L’intento era quello di «di trovare un’intesa forte nel Pd» su «pochi e qualificanti cambiamenti» da apportare all’Italicum, nel suo passaggio alla Camera, e alla riforma costituzionale,durante la seconda lettura al Senato. Ma non ::: LA SCHEDA PENE PIÙ DURE E RIPARAZIONE Il ddl anticorruzione riguarda i reati contro la pubblica amministrazione, inasprisce le pene principali e accessorie per i reati di corruzione, indebita induzione e peculato. Il testo prevede obblighi di riparazione e attenuanti in caso di collaborazione utile alle indagini PREVENZIONE In un’ottica di prevenzione, è previsto lo scambio di informazioni tra Autorità anticorruzione, Procure e Tar. La seconda parte del testo riguarda i delitti di falsa comunicazione sociale e prevede un’area di non punibilità per fatti di lieve entità riguardanti società non quotate EMENDAMENTI E VOTO Sono stati presentati 226 emendamenti al testo, ma il voto finale è fissato per mercoledì prossimo ha fatto neanche in tempo ad essere imbucata nella cassetta della posta di Palazzo Chigi,che Renzi ha subito convocato la direzione. Mossa che ha spiazzato i dissidenti. Un accordo non scritto, infatti,prevedeva che il voto sulla legge elettorale slittasse a dopo le elezioni di maggio. Il rinvio del voto sull’Italicum era visto come un segnale di disponibilità da parte del premier a trovare un’intesa. Invece ieri il Pdr (Partito di Renzi), per voce di Ettore Rosato, vicecapogruppo molto vicino al premier, ha chiesto di velocizzare l’iter dell’Italicum per arrivare al voto finale prima del 31 maggio. Quest’accelerazione,sommata alla convocazione della direzione, rialza il livello della tensione nel Pd. Un assai probabile voto in direzione sulla legge elettorale viene letto dai dissidenti come un «prendere o lasciare». Una partita, questa, che si intreccia con il rimpasto di governo. Renzi potrebbe infatti sfruttare l’occasione della poltrona lasciata vacante da Lupi per coinvolgere maggiormente la sinistra Pd nel governo. Per le Infrastrutture,infatti, circola sempre il nome del capogruppo Roberto Speranza. D’Attorre ha detto Matteo Renzi e Roberto Speranza: il capogruppo dem potrebbe rilevare le Infrastrutture [Ansa] al premier che «l’accordo con noi si fa sul merito, non certo sulle poltrone», ma la candidatura di Speranza resta sul tavolo. RICUCITURE AL CENTRO Mentre il meteo al Nazareno volge al peggio, si rasserena il clima nella maggioranza, dove sembra ricucito lo strappo con i centristi, che si il graffio Che pesci prendere Ieri è iniziata in Senato la discussione sul disegno di legge anticorruzione. Al momento sono stati presentati ben 226 emendamenti al testo, ma la conferenza dei capogruppo ha stabilito che il voto finale è fissato per la serata di mercoledì primo aprile. Una data che già chiarisce come andrà a finire. erano astenuti nel voto finale sulla prescrizione lunga. La De Girolamo ieri continuava a minacciare fulmini e saette, spronando il partito a dare battaglia a Palazzo Madama, ma Alfano e gli altriostentavano la loro rinnovata vocazione filogovernativa. È infatti anche grazie ad Area popolare che il Senato è riuscito ad accelerare sul ddl anticorruzione - legato a doppio filo al provvedimento sulla prescrizione - fissando il voto finale a mercoledì della prossima settimana. «Mai avuto dubbi che si sarebbe proceduto in tempi brevi, per il ddl anticorruzione nessun timore dal Ncd», ha cinguettato il guardasigilli Orlando. «Battaglia comune contro la corruzione? È ciò che stiamo facendo!», gli ha risposto via Twitter il coordinatore nazionale del Ncd Quagliariello. In Sicilia scontro tra fedelissimi di Silvio Silvio Berlusconi è alle prese con la compilazione delle liste elettorali. E potrebbe anche saltare l’uscita pubblica di domenica a Roma, la prima dopo la fine dei servizi sociali [LaPresse] Fi a un passo dalla scissione Fitto prepara le liste civiche ::: SALVATORE DAMA ROMA ■■■ Martedì sera, all’hotel Adria- no, ci voleva il bromuro. Tanto che alla fine si sono capovolte le parti: è toccato a Raffaele Fitto tenere buoni i suoi parlamentari, furiosi per la defenestrazione di Gianfranco Chiarelli da capogruppo della Commissione Giustizia: «Che aspettiamo, che ci facciano fuori uno per uno? Reagiamo!». Tra i più combattivi Maurizio Bianconi, Antonio Milo e Cinzia Bonfrisco. Ma non sono riusciti a convincere Fitto. Lui da Forza Italia non vuole andarsene. A meno che... A meno che ai fittiani non sia tolta l’agibilità politica, requisite le cariche, negate le candidature. In quel caso, allora, è già stata pianificata la reazione. Che prevede la formazione di gruppi parlamentari autonomi alla Camera e al Senato (si stanno contando i numeri) e la presentazione di liste civiche per contendere a Forza Italia il voto azzurro. A partire dalla Puglia, dove Fitto minaccia di candidarsi autonomamente. Una eventualità che avrebbe spinto Francesco Schittulli, l’uomo scelto da Silvio Berlusconi per sfidare Michele Emiliano, a valutare l’ipotesi di un passo indietro. Schittulli ieri avrebbe dovuto incontrare il Cavaliere.Che,però,ha rinviato la partenza per Roma: lieve forma influenzale. La quale, a questo punto, rischia di mettere in dubbio anche la partecipazione dell’ex premier alla manifestazione di domenica all’hotel Ergife, prima uscita pubblica dopo la fine dei servizi sociali. La verità è che Silvio è frenato anche dalla contrarietà degli avvocati. Il Tribunale di sorveglianza ha accordato a Berlusconiuno sconto di pena,ma in questo frangente l’uomo è sub judice. Se per sbaglio si fa prendere la mano e dice una parola in più sulle toghe, sono guai. Meglio starsene a casa. D’altron- Così a soffiare sul fuoco resta solo la De Girolamo. «Se Renzi non ci rispetta, usciamo dal governo», è tornata a minacciare l’ex ministra dell’Agricoltura. Smentita un attimo dopo da Alfano: «Non c’è nessuna possibilità che Ncd esca dal governo dandogli un appoggio esterno». Durante il giorno, gran parte del Ncd ha preso le distanze dalla quasi ex capogruppo, che ieri ha avuto anche un vis-àvis molto franco con Quagliariello, in cui il coordinatore nazionale le ha detto a muso duro che o si riallinea o quella è la porta. Al momento però la De Girolamo non sembra intenzionata né a cedere né ad andarsene. Avvalorando il sospetto, sussurra un dirigente alfaniano, che lei sia «l’uomo all’Avana di Berlusconi, messa apposta dentro Ncd per fare casino». de nei prossimi giorni dovrà anche vedere Matteo Salvini per decidere una buona volta le candidature. Lo schema berlusconiano prevede: Veneto alla Lega (Luca Zaia) e Liguria a Forza Italia. Si tratterebbe di chiedere un passo indietro a Edoardo Rixi, già indicato dal Carroccio come candidato. Silvio pare sia intenzionato a schierare in prima linea il cerchio magico. A suo modo è una sfida a chi continua ad attaccare la corte berlusconiana accusandola di non avere seguito popolare. È il momento di dimostrare il contrario: Berlusconi avrebbe pensato di candidare Giovanni Toti in Liguria e Deborah Bergamini in Toscana. Ma lì Forza Italia potrebbe anche accettare la soluzione proposta dalla Lega, ovvero l’ideologo salviniano Claudio Borghi. Ciò anche per evitare uno scontro fraticida tra azzurri. In Toscana, infatti, il fittiano Bianconi starebbe raccogliendo le firme per una lista alternativa a quella forzista. Cosa che non dispiacerebbe a Denis Verdini, pure lui in polemica con il Cerchio magico dopo il fallimento del patto del Nazareno. A proposito dell’inner circle, pure lì c’è qualcosa che vacilla. Se è vero che Vincenzo Gibiino, vicino a Maria Rosaria Rossi e a Francesca Pascale, è stato duramente attaccato da Marcello Fiori, il coordinatore deiClub Forza Silvio. Il motivo? Gibiino, che è il capo di Forza Italia in Sicilia, ha provveduto a una nomina (quella di Costanza Castello) invadendo il campo dei Club: «Castello è decaduta da responsabile regionale dei Club, Gibiino si è sostituito a un compito che lo statuto assegna a me», si è infuriato Fiori. L’altro invece precisa di aver solo attuato una volontà di Berlusconi, che qualche mese fa ha preso la decisione di «traghettare» i club dentro la struttura del partito. Ieri Gibiino e gli altri coordinatori regionali hanno ricevuto una lettera della Rossi in cui si fissano i criteri per la compilazione delle liste:«Saranno ricandidati solo i consiglieriregionali in regola con le quote da versare al partito». 7 ITALIA __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: CULTURA ROSSA Fenomenologia dem in televisione Sorrisi e bugie: Moretti, la renzista perfetta La candidata Pd in Veneto è il paradigma del partito dell’ex sindaco: tanta immagine, slogan vuoti e poche idee. Molto confuse ::: segue dalla prima ALTRO CHE JOBS ACT MARIO GIORDANO (...) delle quote latte. Ogni tanto ci infila dentro qualche dichiarazione spiazzante, come quando in mezzo al dibattito sulle pensioni esclama: «Non è vero che gli imprenditori si divertono a licenziare», che è un po’ come se uno in mezzo alla foresta equatoriale si mettesse a gridare: «Non è vero che ipinguini sono rossi». Verità indiscutibile, per l’amor del Cielo, solo appena un filo fuori contesto. Quando proprio non sa come svicolare dalle domande ricorre alle paroline magiche che evidentemente le hanno fatto imparare a memoria: «macchina del fango» (anche nella versione civettuola: «macchinetta del fango»), «linee guida», «questo governo», «80 euro», «le cose fatte». E soprattutto «Cantone». Dovete sentirla con quanto gusto pronuncia il nome del magistrato, pensando così di salvare il resto della sua esibizione: un Cantone per mille cantonate. Se non avete assistito allo show di Alessandra Moretti l’altra sera da Floris su La7, beh, avete perso l’occasione di vedere all’opera il concentrato del renzismo sottovuoto spinto, paradigma perfetto di come il premier intende trattare gli italiani, cioè da citrulli cui puoi raccontare che gli elefanti volano, le tasse si abbassano, i sottosegretari si nominano da soli, le monete crescono sugli alberie iministri si dimettono senza che ilpremier nemmeno lo sappia. Manuale in tre regole per farci fessi: basta mostrare una bella faccia, sparare balle impunemente e deviare sempre il discorso da un’altra parte per non dover mairispondere nel merito.Bugia e sorrisetto, renzista perfetto. Se aveste avuto mezz’ora da dedicare alla trasmissione tv avreste avuta piena consapevolezza di ciò. Alessandra Moretti, già portavoce di Bersani convertitasi al renzismo dopo un breve passaggio nel cuperlismo,è uno deimigliori prodotti della batteria Pd per i salotti tv. Per esempio, quando dice cose false è insuperabile: «Il premier Renzi non ha mai chiesto a Lupi di dimettersi», oppure «La pressione fiscale è diminuita», oppure «Abbiamo tolto l’Imu sui terreni agricoli». Sa benissimo che niente di tutto ciò è vero, sa benissimo che il premier Renzi ha fatto il diavolo a quattro per ottenere le dimissioni di Lupi, che la pressione fiscale non diminuisce (dati del Documento di programmazione economica e finanziaria del suo governo) e che l’Imu agricola l’hanno messa, non tolta (l’unica cosa è che, in extremis, hanno aumentato il numero dei Comuniesentati,ma c’è una bella differenza tra aumentare le esen- Papà Renzi lo licenzia e poi non lo risarcisce Lui: «Torno in Africa» Tiziano Renzi [Ansa] Alessandra Moretti, candidata democratica alla presidenza del Veneto [Olycom] zioni e togliere una tassa…). Ma i dati di fatto non importano: con quella bella frangetta, due complimenti(«Ah Giordano, com’è bravo lei, leggerò il suo libro») e una smorfia sarebbe in grado di dire che ilVeneto confina con Calabria e Molise. «Guardi Moretti, che non è vero…». «Ma noi abbiamo nominato Cantone…». È meravigliosa in questo suo vagare lungo i confini della logica, spesso oltrepassandoli. La coerenza, si capisce, è un optional assai meno utile dei suoi orecchini. Per esempio dice per tutta la sera che le questioni per cui Lupi si è dimesso sono politiche, che non si può dipendere dalla magistratura,un conto sono gliavvisidi garanzia un conto è la sen- sibilità istituzionale di chi ricopre incarichi pubblici e ha ricevuto favorida persone che possono trarre da lui vantaggio. Poi quando Giorgia Meloni le chiede perché Renzi quand’era sindaco (incarico pubblico) e ha ricevuto favori (la casa) da chi poteva trarre da lui vantaggio (Marco Carrai),non ha mostrato la stessa sensibilità istituzionale,risponde: «Ma la magistratura non ha avuto nulla da dire…». Ma come? La magistratura? Quindi dobbiamo dipendere dalle toghe? Oppure no? Insomma: per giudicare sconveniente ilcomportamento di un politico dobbiamo aspettare gli avvisi di garanzia o no? Che ne pensi davvero, Moretti? Lei,ovviamente,non rispon- de. Se uno prova a insistere lei si spazientisce. «Oh, insomma, sempre a rinvangare queste cose del passato». In effetti: la questione della casa di Renzi appartiene al passato, non bisogna più tirarla fuori. Mica come la questione delle quote latte (che lei tira fuori) o delle mutande verdi di Cota (che lei tira fuori, con rispetto parlando) o dei diamanti di Belsito (pur essi citati dalla Moretti con abbondanza di enfasi). Ma perché la casa di Renzi è «una cosa vecchia» e i diamanti di Belsito o le quote latte un argomento di attualità? Non provate a chiederlo alla damigella del Pd, sarebbe inutile. Le hanno fatto credere che si può dire qualsiasi cosa, basta avere un po’ di fard e una fac- cia che buca lo schermo.L’unico problema è che quando lei si è alzata, nel salotto di Floris, e al suo posto si è seduta l’onorevole Francesca Puglisi, nouvelle vague rampante del Pd da talk show, ci è venuta quasi la nostalgia. «Le province sono state abolite», ha esordito infatti l’onorevole Puglisi, impunemente. «Adesso infatti ci sono gli enti territoriali vasti…». Quindi è cambiato solo il nome? «No, è che c’è bisogno di qualcuno che spali la neve...». Ecco, a sentire che la neve giustifica il pasticcio delle province, la Moretti d’improvviso con i suoi Cantoni e le sua cantonate ci è parsa un gigante. La deriva del sottovuoto renzista, evidentemente, ci sta preparando al peggio… Il parere degli ex membri della Consulta salva la Casta «Non toccate i vitalizi dei condannati» I giudici bocciano la proposta di tagliare la pensione ai parlamentari pregiudicati: «Incostituzionale» ■■■ Il vitalizio non si tocca. Neanche «privano, con misura sanzionatoria, in quello dei condannati. Dopo l’autore- modo retroattivo i destinatari diun diritvole bocciatura del presidente emerito to loro spettante in base alle norme predella Consulta, Cesare Mirabelli, con- cedenti». E infine «prevedono l’irrogatro lo schema di delibera a cui stanno zione di una sanzione senza che sia galavorando gli uffici di presidenza di Ca- rantito il diritto di difesa». Contrario alla mera e Senato scende in campo un al- sforbiciata anche il professoreMassimo tro pezzo da novanta. AnLuciani,che però suggeriche per Sabino Cassese l’isce un piano B. Il probledea di togliere la pensione ma, secondo il docente da parlamentare ad ex sedella Sapienza è rapprenatori e deputati che absentato dallo strumento biano riportato una conscelto. La «misura della danna per gravi reati fa accessazione dell’erogazioqua da tutte le parti. «Le ne dei vitalizi e delle penmisure che si vorrebbero sioni» configura infatti adottare», ha spiegato l’ex una «sanzione penale acgiudice costituzionale in cessoria». Per metterla in un parere fatto pervenire atto bisogna dunque ai presidenti Pietro Gras- Piero Grasso [Ansa] cambiare la fonte normaso e Laura Boldrini, «pretiva. Non una semplice stano il fianco a numerose critiche per- delibera, ma una legge, che «permetteché illegittime costituzionalmente». rebbe di introdurre, ove lo si ritenesse, Inanzitutto,«dispongono, con atto rego- una nuova sanzione che, per le sue calamentare, una misura sanzionatoria ratteristiche sostanziali, avrebbe natura accessoria a misure penali, senza un penale». Anche in questo caso, però, i adeguato fondamento legislativo». Poi vecchi vitalizi non si toccano. L’unico intervento possibile è su quelli futuri. Non tutti i giuristi, però, la pensano allo stesso modo. A schierarsi con la proposta, sostenuta anche dal M5S, ci sono professori come Alessandro Pace, Michele Ainis e Giancarlo Ricci. Pace si concentra sulla natura del vitalizio «unica, specifica e particolare» rispetto alla quale i beneficiari non possono pretendere di invocare principi generali, tanto più che hanno deciso di derogare al regime della previdenza ordinaria. Più netto Ainis, secondo cui il Consiglio di presidenza può procedere alla revoca e «in qualche misura deve farlo, per una ragione di etica costituzionale, se non di diritto costituzionale», con l’accortezza però «di restituire ai soggetti interessati i contributi versati», come peraltro previsto in una prima bozza di delibera. Anche Ricci propende per la legittimità, mettendo in guardia, anche lui, la necessità di restituire quanto versato per evitare a carico dell’Amministrazione «gli estremi dell’indebito arricchimento». S.IAC. «Panorama» dedica la copertina a una storia balzata agli onori della cronaca il 9 febbraio del 2013, quando Evans Omoigui, un nigeriano di 39 anni, sale su una gru del porto di Genova e minaccia di lanciarsi nel vuoto. All’origine della protesta ci sarebbe il mancato pagamento di 90mila euro da parte della società Arturo Srl di Tiziano Renzi, il padre di Matteo all’epoca sindaco di Firenze. La Arturo, attiva nella distribuzione di giornali, nel settembre 2011 era stata condannata a risarcire Omoigui perché licenziato illegittimamente. Sembra che l’uomo sia tornato in Nigeria e non abbia mai visto i suoi soldi LA POLEMICA Alfano difende i sottosegretari Pd «Non si dimettano» «I sottosegretari indagati? Non si devono dimettere», firmato Angelino Alfano, con tanti saluti all’ex ministro Ncd Lupi, che ha lasciato l’incarico senza essere nemmeno indagato. Il leader centrista torna sul caso che ha infiammato il Palazzo nei giorni scorsi e cerca di chiudere le polemiche sul caso Lupi: «Io sono un garantista e dunque non crediamo nelle presunzioni di colpevolezza, e il sospetto pensiamo che sia non l’anticamera della verità, ma l’anticamera della calunnia. Gli indagati sono del Pd, e il Pd ha scelto la linea di non farli dimettere». Scelta politica di Renzi, quindi. Sull’altro fronte è l’azzurra Daniela Santanché ad attaccare: «I sottosegretari indagati sono indifendibili» 8 ITALIA __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: GIUSTIZIA E POLITICA Odissea giudiziaria «Ho fatto un convegno contro le coop rosse e mi hanno arrestato» IN SICILIA HA VINTO UN FORZISTA Il forzista Pagliani in carcere per 22 giorni: «Ci hanno messo più di tre settimane per ascoltarmi. Alla fine i giudici hanno ammesso che la mia era attività politica» FRANCESCO SPECCHIA (...) senza essere mai ascoltato dai magistrati che in quell’inferno l’avevano precipitato; e «senza aver mai capito -lo giuro- il motivo per cui ero stato arrestato». Pagliani, oggi, è stato scarcerato per un errore giudiziario ciclopico, ma senza troppe scuse dalla Procura. Anzi, a dire la verità è stato scarcerato il 19 febbraio scorso; ma oggi sono arrivate le sferzantimotivazioni della sentenza delTribunale della Libertà diBologna che doveva giudicare la sua accusa di concorso esterno in associazione mafiosa «semplicemente perchè tre anni fa, in un incontro pubblico, a un ristorante, con i fornitori-creditori delle Coop rosse, tra 60 imprenditori c’erano mescolati degli esponenti della N’drangheta del clan Aracri di cui nulla sapevo e mai più avrei rivisto...» ci racconta Pagliani con la voce mozzata. Da “ Giuseppe Pagliani ::: segue dalla prima ■ Se non ci fosse stato il riesame e se non fossi avvocato sarei ancora lì GIUSEPPE PAGLIANI lì, il solito copione. Qualcuno sussurra che quella «consorteria» era il legame con le ’ndrine; e il politico-avvocato entra nel mirino dei piemme, e ci esce in gabbia, con la chiave buttata chissà dove. «Un incu- bo, sono figlio unico: genitori e fidanzata sono rimasti choccati. Le famiglie dei miei 14 dipendenti erano in stato di trance. In galera senza un perchè, ho cominciato perfino a fare consulenza agli altri detenuti». Per capirci: nella retata a strascico del suo arresto -117 persone, per l’inchiesta Aemiliafiniscono anche incensurati assoluti, con violazione palese del principio della misura della pena. Ci finisce addirittura un signore, tal Oppido, che passava di lì per caso, in cella per una settimana prima disapere di esser vittima d’una devastante omonimia. «Se non ci fosse stato il riesame, se non facessi l’avvocato, se non avessi vergato sette pagine di memorie per spiegare l’assurdo; be’, ora sarei ancora lì a marcire. Per fortuna c’era il riesame, la cui sentenza pare scritta da me». E la sentenza spiega che, in effetti: «Non possono giudicarsi acquisiti gravi indizi di colpevolezza», stilan- Il Pd azzera le primarie ad Agrigento La notizia non è ancora ufficiale, ma il Pd va verso la sconfessione delle primarie di Agrigento, organizzate con esponenti di Forza Italia e vinte da Silvio Alessi che ha do con aguzza precisione un documento che è una demolizione completa e definitiva dell’accusa. Sostiene Pagliani: «Nel mio ruolo politico mi sono sempre occupato deglistrani affari delle cooperative. Ho attaccato per anni i conflitti d’interesse dell’ex presidente della Provincia Sonia Marini e gli interessi localidella sinistra.Forse ho alzato troppo la cresta...». Forse. Di certo le 1286 lettere e email dichiarato di avere votato per il partito di Berlusconi. Per il coordinamento dell’area Renzi di Agrigento, le primarie della «strana alleanza» vanno annullate. [Ansa] di solidarità («risponderò a tutte») ricevute, compresa quella ufficiale Pdl a firma Maurizio Gasparri,attestano una patologia. Scene d’ordinaria ingiustizia, giusto alla vigilia di una vaporosa riforma giudiziaria. Secondo l’aggiornatissimo sito Errorigiudiziari.com nel solo 2014 sono state accolte 995 domande di risarcimento per 35,2 milioni dieuro, incremento del 41,3 per cento rispetto al 2013. Dal 1991 al 2012 lo Stato I 100 CAPOLAVORI DELLA MUSICA CLASSICA IN CD per questo motivo ha speso 580 milioni di euro per 23.226 cittadini ingiustamente dietro le sbarre negli ultimi 15 anni. Non è finita qui, per Pagliani. Qualche piemme orgoglioso potrebbe riprende ilfilo dell’assurdo:«Mi auguro che ciprovino. Così saranno sberle anche dalla Cassazione». Dov’eravamo rimasti su quella cosa della responsabilità civile dei magistrati macbethiani, ministro Orlando...? Con lascita u seconda ITORE in GL O C C A R GIO OMAG * Collana composta da 5 CD in edicola ogni martedì, il primo al prezzo speciale di € 0,60 le uscite successive a € 4,60 ciascuna più il prezzo del quotidiano EMOZIONI D’ASCOLTO IMPERDIBILI DA COLLEZIONARE Quadri da un’esposizione (Mussorgsky) Bolero (Ravel) Fingal’s Cave (Mendelssohn) Alleluja da Messiah (Händel) Brindisi da La Traviata (Verdi) Largo da Le Quattro Stagioni “Inverno” (Vivaldi) …e tanti altri 31 marzo 24 marzo 17 marzo 10 marzo Il CD in edicola a soli * 3 marzo da Martedì 31 Marzo con www.azzurramusic.it ATTIVO DA RETE FISSA 9 ITALIA __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: GIUSTIZIA E POLITICA Quello che non va in «1992» ::: segue dalla prima FILIPPO FACCI (...) (poi possono piacere o meno) e altri personaggi sospesi tra fantasia e cronaca già sono discutibili: va bene anche questo, e infatti sono gli episodi pretesa aderenza con la realtà a lasciare un po’ così. Si può trasvolare sul dettaglio che lo svincolo autostradale Bologna-Borgo Panigale non c’era (non così) e che pure non esisteva un determinato modello di frigorifero.Si può ritenere imprescindibile che il grattacielo del Pirellone nella fiction appaia già ristrutturato (post incidente aereo del 2002) e che glispot pubblicitari con la prima campagna ministeriale sull’Aids (quella con le sagome contornate di viola) risalga in realtà all’anno prima, al 1991, come pure la versione del programma «Avanzi» in cui si vedono Serena Dandini e Corrado Guzzanti. Fa niente anche per un divano di design che non era ancora stato disegnato, e pace anche se ormai non c’è scena milanese - ambientata in un bar - che non abbia per location la solita Belle Aurore di via Castelmorrone, sempre quella, due palle: oltretutto lo spacciano come bar vicino al tribunale anche se dista più di sei chilometri. E, oltretutto, nella fiction si vede un ufficiale di polizia giudiziaria che paga e se ne va senza scontrino. 1) Però, egregi autori, verso la fine della seconda puntata compare un mandato d’arresto che sembra disegnato al computer da un bambino: non sono fatti così, a esser precisi non erano neanche più d’arresto: erano i famigerati ordini di custodia cautelare. Nota: quegli interrogatori di gruppo coi tavoliniuno affianco all’altro, seriali e con Di Pietro direttore d’orchestra, beh, non esistono e sono ridicoli. 2) Aldilà dipossibili inesat- DiPietro,Dell’Utri e il«Cinghiale» Le sviste della serie su ManiPulite Nella fiction di Sky l’ex pm risulta più garantista di quello che è stato. Sbagliata la data: l’idea di Forza Italia non partì a inizio ’92. E non fu Tonino a dare il soprannome a Craxi ::: I PUNTI LE IMPRECISIONI Verso la fine della seconda puntata della fiction «1992» compare un mandato d’arresto che sembra disegnato al computer da un bambino: non sono fatti così, a esser precisi non erano neanche più d’arresto, ma erano i famigerati ordini di custodia cautelare. SUL MAGISTRATO Nella fiction si vede un Di Pietro che garantisce riservatezza alla moglie di Mario Chiesa qualora l’avesse aiutato a individuare i conti in Svizzera dell’ex marito. A parte che fu la stessa ex moglie a rivelarne l’esistenza agli inquirenti, c’è da dire che Di Pietro la fece attendere per ore e ore in corridoio: e questo proprio per farla vedere ai giornalisti perché scrivessero di lei, cosicché l’ex marito intendesse. LA POLITICA Non c’è nessun riscontro al fatto che Dell’Utri abbia pensato d’inventarsi un soggetto politico sin dall’inizio del 1992. Sicuramente non quando arrestarono Chiesa e neanche dopo le elezioni del 5 aprile che segnarono il crollo della Dc ma perdite minime per il Psi, grande sponsor di Berlusconi. Le cui tv sin da principio diedero manforte all’inchiesta. tezze già evidenziate da Mario Chiesa circa il proprio arresto («non esiste nessun verbale che attesti la leggenda della tangente gettata nel water», ha detto) qui non si vuole segnalare un’imprecisione: tuttavia le modalità di quell’arresto, riviste oggi, fanno comunque comprendere quanto fosse diverso l’atteggiamento della magistratura a proposito della custodia cautelare. In Mani pulite, una sola chiamata in correità ::: GIORGIO OLDOINI ■■■ La Magistratura si è assunta un ruolo salvifico della morale pubblica, e usa i metodi consentiti dalle leggi e dalla giurisprudenza. Si tratta di liberare il Paese dai ladri e dai corrotti, una razza passata indenne da Mani pulite, che si è ricostituita più forte di prima, occupa igangli del potere, quello “segreto”, che conta e suscita il “rispetto” della gente. Certi comportamenti amorali sono puniti dalla gogna mediatica piuttosto che dalla legge, ma i soliti furbetti ci fanno l’abitudine. Le forze in campo sono di qualità: finanzieri, carabinieri, poliziotti, persone che non si fanno intimidire dal potere, che utilizzano sofisticati mezzi di indagine e sono in grado di perseguire ogni reato che emerge dalle intercettazioni a “strascico”. Se il Paese non è sicuro in tali mani, in quali altre mani potrebbe esserlo? C’è solo un problema: dob- ALLO SPECCHIO A sinistra il Di Pietro (Antonio Gerardi) della serie «1992» di Sky. A fianco il pm Di Pietro nel 1993 [Ansa] basterà per incarcerare chicchessia, ma prima di essa Antonio DiPietro non si fece bastare la confessione di Luca Magni e neppure le intercettazioni telefoniche:predispose banconote segnate (in realtà solo una ogni dieci) e poi microfono e persino una telecamera che non funzionò. Solo allora arrestò Chiesa. 3) Nella fiction si vede un Di Pietro che garantisce riservatezza alla moglie di Mario Chiesa qualora l’avesse aiuta- to a individuare i contiin Svizzera dell’ex marito. A parte che fu lei a rivelarne l’esistenza agli inquirenti, Di Pietro in realtà la fece attendere per ore e ore in corridoio: e questo proprio per farla vedere aigiornalisti perché scrivessero di lei, cosicché l’ex marito intendesse. 4) A un certo punto un improbabile Di Pietro dice che il processo per direttissima a Mario Chiesa «ho deciso di non farlo». Non andò pro- prio così, Di Pietro infatti mica poteva decidere diversamente da qualcosa che il suo procuratore capo aveva già annunciato. L’ha raccontato Di Pietro stesso: «Mani pulite s’è fatta perché io - sì, io e solo io -, diciamo per sbaglio, “dimenticai” di depositare gli atti nei tempi prescritti per la direttissima...Borrelli aveva dato pubblicamente l’indicazione di depositare gli atti...erano in vista le elezioni del ’92, la tensione montava... A quel punto, io non ho la forza di dire al dottor Borrelli che non lo faccio perché voglio arrivare a un obiettivo preciso; e allora “mi sbaglio”». Borrelli a suo modo Missione sbagliata L’utopia dei pm: giudicare la moralità I magistrati vorrebbero punire tutto ciò che non è etico. Lo teorizzavano anche i nazisti biamo chiederci se questa nobile missione rientri nei doveri dei magistrati. Per aiutarli nella battaglia tra il bene e il male, è necessario attribuire loro poteri speciali come avviene in tempo di guerra. Per prima cosa, dobbiamo considerare reato ogni azione contraria a una “sana” morale. Se regali un orologio di lusso a un pubblico ufficiale o a un capo-azienda, ti aspetti qualcosa in cambio: è il regalo in se che costituisce reato, anche se non si scopre il corrispettivo. Nel nostro Paese, chi è in grado di fare favori ha titolo per riceverne a sua volta; si determinano così comportamenti emulativi che abbassa- il graffio Conflitto di interessi Gramellini ha ironizzato sulle suore di clausura che usano Facebook per rispondere alle critiche postincontro con il Papa. Titolo: «Clausura 2.0». Certo, ma con chi avevano litigato le suore? Con la Litizzetto. E con chi lavora la Litizzetto in tv? Con Gramellini. Ah ecco. Siamo alla paraculaggine 2.0 no il livello etico della società civile. La prassi della raccomandazione è entrata a far parte del diritto delle genti, l’unico modo per sradicarla è quello di considerarla reato. Il padre che raccomanda il figlio per un posto di lavoro o per l’esame di Stato, commette un “reato istantaneo”, che va colpito con gravi sanzioni. Sul fronte pubblico, è noto che le istituzioni e le burocrazie tendono a organizzarsi al fine di ottenere i vantaggi che derivano dal loro ruolo e per diventare centri permanenti di potere autonomo. Le varie minoranze che controllano le burocrazie finiscono per accordarsi, spartendosi i benefici possibili e dando luogo a un vero e ha confermato: «Non immaginavo che dall’arresto di Chiesa potesse nascere quello che è nato, ma credo che non l’immaginasse nessuno. Non l’immaginava certamente Di Pietro». 5) Non c’è cronaca e sentenza ma soprattutto logica che porti a sostenere che Marcello Dell’Utri abbia pensato d’inventarsi un soggetto politico sin dall’inizio del 1992. Non quando arrestarono Chiesa (l’arresto fu a lungo snobbato) e neanche dopo le elezioni del 5 aprile 1992,che segnò certo un crollo storico della Dc ma perdite minime per il Psi, grande sponsor di Berlusconi. Le cui tv, va ricordato, sin da principio diedero manforte all’inchiesta.È vero che la Lega superò i 3 milioni di voti (quasi il 9 per cento) anche se fanno vedere che un tizio viene candidato quando le liste erano senz’altro già chiuse. 6) Qualche pignoleria. A un certo punto inquadrano il programma «Non è la Rai» trasmesso su Italiauno, ma al tempo andava in onda su Canale 5: passerà a Italiauno solo dal gennaio 1993. Il termine «cinghialone» riferito a Craxi, o cinghiale, non fu di Di Pietro, ma dei cronisti; comparve per la prima volta su l’Indipendente. In un baracchino vicino al Castello Sforzesco si vedono in vedita delle bottigliette di Gatorade che non esistevano. Sciocchezzuola finale: nella fiction si dice che la scuola steineriana «è una delle più care diMilano». Non è vero per niente. Siccome il riferimento è chiaramente ai figli di Berlusconi, andrebbe aggiunto che la sezione scolastica del caso era a Lambrate, e nasceva da una scissione dalla storica scuola steineriana di via Clericetti; era così malmessa che Veronica Berlusconi mandò personalmente degli imbianchini a mettere in ordine le aule. Bene, ora siamo pronti per le puntate successive. proprio sistema di potere che sfida e sottomette quello ufficiale. Questa dinamica dei gruppi può in parte spiegare le cosiddette “toghe rosse” nella magistratura, che cercavano un potere giudiziario indipendente e conflittuale rispetto agli altri organi statuali. Una legge che considerasse reato tutto ciò, sarebbe “manna dal cielo”. Pochi avvertono che questo dominio è possibile al “tecnico competente”, solo quando il ministro è incompetente. I deputati “urlatori” non saprebbero scrivere una riga delle leggi che votano, sono gli uffici legislativi a provvedere. Abbiamo distrutto i partiti, era logico che emergesse il potere incontrollabile dei tecnici. Vorrei infine segnalare che quanto ho scritto fin qui non è farina del mio sacco: ho solo ripreso alcuni concetti enunciati da una rivista tedesca degli anni venti, che teorizzava lo Stato etico nazional-socialista. 10 ESTERI __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: DISASTRO SULLE ALPI La cabina di pilotaggio al centro del giallo Esalazioni, voci, elenchi I tre misteri dell’Airbus Scatola nera recuperata: «Si sente parlare ma non si sa chi». Non escluso l’attentato Polemiche sulla pubblicazione dei nomi. Sequestrata l’autobotte del rifornimento ::: segue dalla prima MIRKO MOLTENI (...) Le squadre di recupero inviate nella zona dell’impatto, nel comune di Mèolans-Revel, hanno trovato le due scatole nere, cioè il registratore dei dati di volo e quello delle voci dei piloti in cabina. Scatole in realtà dipinte di un bel rosso vivo per facilitarne l’avvistamento in caso di disgrazia. Una, quella dei parametri di volo, è inutilizzabile perché la violenza del cozzo, avvenuto a 600 km/h contro la roccia, ha divelto il blocchetto con la scheda di memoria. L’altro «Flight Recorder», quello delle voci, pur accartocciato, è in condizioni migliori e in serata ci si stava già lavorando. Ha raffreddato però gli entusiasmi Remi Jouty, il capo dell’agenzia francese per la sicurezza di volo, la BEA. Ha spiegato che le registrazioni vocaliin cabina sono state scaricate ma «non sono state ancora processate, ci vorranno settimane o mesi, e comunque nessuna pista è ancora da escludersi».Non si sa quindi se ipiloti parlavano durante la misteriosa discesa di 8 minuti, oppure se, in caso di audio muto, è attendibile che fossero in stato diincoscienza.«Le cose non sono così semplici», ha concluso l’esperto della BEA. Anche il Procuratore Generale di Marsiglia, Brice Robin, conferma le parole di Jouty, mentre l’Interpol ha mobilitato 4 espertiche andranno a Parigi per collaborare nelle indagini e nell’identificazione dei cadaveri. Che l’evento scatenante della picchiata che ha portato l’aereo alla quota delle montagne sia stato, come si è ipotizzato, un incendio improvviso alle batterie al litio, oppure una depressurizzazione improvvisa della cabina, con conseguente asfissia dell’equipaggio. O ancora un’esalazione di qualsiasi tipo scaturita dall’impianto di aerazione, tutto per ora rientra ancora nelle illazioni. Come pure il problema al portello del carrello anteriore che l’aeroplano, vecchio di 24 anni, aveva avuto il giorno prima. Si è dubitato perfino delcarburante, tanto che è stata sequestrata per indagini l’autobotte che aveva rifornito l’A-320 a Barcellona. Di certo è stato qualcosa di fulmineo, capace di compromettere come minimo la capacità di giudizio dei piloti, se non di ucciderli all’istante. Ierila stampa tedesca,in particolare la Bild, ha ricostruito le fasipiù concitate del volo,sfruttando, si dice, un rapporto dell’Armee de l’Air, l’aviazione francese, che Parigi ha subito passato alla Germania. Iniziata la picchiata appena un minuto dopo l’ultimo tranquillo messaggio rivolto dall’equipaggio ai controllori di volo, dalle 10.31 alle 10.35 sono stati lanciatidalle torri dicontrollo all’aereo ben tre messaggi per chiedere ai piloti il motivo della veloce affondata. Intuendo che il problema doveva essere grave, hanno utilizzato la International distress frequency, la frequenza radio riservata alle emergenze. Non avendo risposta,le autorità della DGAC,l’ente francese dell’aviazione civile, hanno lanciato l’allarme a VERTICE DI CAPI DI STATO A sinistra, una delle due scatole nere dell’Airbus. Sopra, Mariano Rajoy, François Hollande e Angela Merkel guardano verso la montagna dello schianto. A destra, un membro dei team di salvataggio fra i detriti del velivolo Germanwings [Ansa, Reuters] partire dalle 10.36, facendo alzare anche un caccia supersonico dell’Armee de l’Aire un elicottero della Gendarmerie, finchè non sono arrivate pochi minuti dopo le prime notizie sull’impatto. Il volo 4U 9525 trasportava 144 passeggeri, oltre ai 6 membri dell’equipaggio e fra i tanti latioscuridella vicenda,che an- cora ieri impazzavano sui media mondiali, la questione della pubblicazione della lista ufficiale delle vittime la faceva da padrone. Per la maggior parte della giornata, della lista completa non c’è stata traccia e solo verso sera si è appreso che la Croce Rossa Tedesca si era fatta consegnare dalla Germanwings un elenco comple- Germania in trincea contro le critiche Adesso i cobas difendono Lufthansa Dopo il tentativo di sciopero martedì, anche i sindacati duri e puri stanno con la compagnia ::: DANIEL MOSSERI BERLINO ■■■ Prima i piloti hanno incrociato le braccia. Tant’è che martedì sera circa trenta voli Germanwings sono rimasti a terra, privi anche del personale di volo. In aiuto della compagnia erano giunte le aziende «sorelle», parimenti legate a Lufthansa: AirBerlin e Tui flight (voli charter) mettevano a disposizione di Germanwings undici aeromobili a parziale sostituzione dei voli annullati. Mercoledì mattina solo una tratta della sussidiaria a basso costo di Lufthansa è stata cancellata. Poi la situazione è tornata alla normalità. Poche ore dopo la notizia dello schianto dell’Airbus 321, fonti Germanwings avevano reso noto che,il giorno prima della tragedia, l’aero aveva subito controlli in seguito ad alcune anomalie al carrello. Ragion di più per i piloti, steward e hostess per restare a terra. All’inizio la dirigenza del vettore regionale di Lufthansa aveva mostrato comprensione: «È una decisione che possiamo capire», aveva spiegato il direttore di Germanwings, Thomas Winkelmann. Nelle ore subito successive in conferenza stampa lo stesso Winkelmann ribadiva però che l’aereo era privo di problemi: «L’ulti- un anno che Vereinigung Cockpit mette mo controllo di routine dell’aeromobile a dura prova il sistema dei trasporti tedeera stato condotto da personale Lufthan- sco. Davanti ai 150 morti su un crinale sa il 23 marzo a Düsseldorf», mentre il delle Alpi francesi, il settore si ricompocosiddetto Check-C, l’analisi in profondi- ne. Martedì, subito dopo la sciagura, alla tà delle componenti del Borsa di Francoforte il timezzo, risaliva all’estate tolo Lufthansa perdeva 4 del 2013. Parole che hanpunti, recuperandoli sono confortato i piloti di lo parzialmente in chiuGermanwings e dello sura. Anche mercoledì il stesso gruppo Lufthansa. titolo della compagnia di Le agitazioni spontanee bandiera era in sofferensono rientrate. L’agitazioza: in gioco, d’altronde, ne di martedì «non ha c’è la reputazione dell’inniente a che vedere con tero sistema dei trasporti la sicurezza. I piloti hanaerei. Insidiata, al pari no perso amici e colledelle altre compagnie ghi». Così Joerg Hand«storiche», dai nuovi vetwerg portavoce delsindatori low-cost, Lufthansa cato autonomo dei piloti ha scommesso su GerVereinigung Cockpit, manwings, affidando al spiegava gli improvvisi vettore regionale i voli stop di martedì. Una di- Thomas Winkelmann [Reu.] più brevi, con servizi al chiarazione di fiducia sepasseggero poco elaboraguita da una vera e propria profferta di ti eppure superiori al minimo sindacale pace. «Al momento non c’è alcuna agita- di quelli offerti dalla concorrenza a prezzione in programma», aggiungeva anco- zistracciati. Martedì la tragedia è decollara Handwerg. Toni che fanno la differen- ta da Barcellona: l’ironia del destino è za se si considera che, assieme alla sigla che Germanwings stava andando partiautonoma dei macchinisti dei treni, è da colarmente bene sul mercato spagnolo. to da cui risultava che non vi erano cittadini italiani a bordo, e che il gruppo nazionale più rappresentato era quello tedesco,con 72 persone, seguito dagli spagnoli, con 51 morti, poi da tre britannici e infine da cittadini di Australia, Argentina, Iran, Venezuela, USA, Olanda, Colombia, Messico, Giappone, Danimarca e Israele. Spicca la concomitanza della visita di ben tre capi di governo, per la prima volta nella storia, sul luogo di un incidente aereo. Al padrone di casa François Hollande si sono infatti aggiunti la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier spagnolo Mariano Rajoy, tutti accolti presso il campo base di Seyne sur Alpes, da dove le squadre di inquierenti fanno la spola con le pendici della montagna usando gli elicotteri, unico mezzo idoneo, date le condizioni meteo e la neve in quota. Se Hollande ha ricordato che «abbiamo esperti di fama mondiale che risolveranno glienigmi», alla Merkel premeva soprattutto puntare su un risvolto politico, l’appello all’unità, quasi che il disastro fosse una metafora delle difficoltà affrontate dall’Unione Europea in quanto a tenuta geopolitica: «Siamo uniti di fronte alla tragedia e ringraziamo la Francia per l’accoglienza alle famiglie delle vittime, qui saranno accolte a braccia aperte». Anche Rajoy si è allineato: «Vogliamo lavorare insieme ed essere all’altezza in questo momento difficile e complesso». La Spagna ha una grana in casa, poiché su Twitter sono stati postatibecerimessaggi diinsulti verso le vittime di nazionalità catalana, forse malviste perché la Catalogna autonoma è incamminata verso l’indipendenza da Madrid. Il ministro degli Interni spagnolo Jorge Fernandez ha ordinato un’inchiesta su 17 utenti del social network che avevano scritto frasi del tipo:«Peccato che i mortinon sono tutti catalani». 11 ESTERI __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: DISASTRO SULLE ALPI Carrabba (Enac): «Avevano la maschera a ossigeno» L’orrore davanti ai soccorsi «Qui ci sono solo brandelli» Recuperati i primi resti: corsa contro i lupi. Impegnate nelle ricerche 500 persone oltre a 4 team di psicologi e interpreti. I 16 studenti tedeschi «estratti a sorte» Le batterie al litio ::: FRANCO PULGA Spunta l’ipotesi del cellulare esploso ■■■ Lo «stomaco» e il san- ::: MAURIZIO STEFANINI ■■■ Da qualche anno cultori di geopolitica, geoeconomia e nuove tecnologie stanno scrivendo articoli e saggi sul litio «petrolio del futuro». Può essere che sia proprio il litio la causa del misterioso incidente dell’Airbus A320 della Germanwings? A tirare fuori l’ipotesi è stato il consulente aeronautico Bernard Chabbert, su radio Europe 1. La sua osservazione è che l’aereo in realtà non è caduto, «ma è sceso a un ritmo normale». E poi c’è il silenzio radio. «Quando un aereo scende di quota, i piloti informano sempre il centro di controllo del cambiamento di altitudine». Il contatto radio invece si è interrotto nel momento in cui il velivolo ha iniziato a scendere. Non un guasto, dunque, e neanche un attentato. Semplicemente, «non vi era più nessuno di cosciente nella cabina di pilotaggio». Ma «normalmente quando c’è una messa in discesa di questo tipo, c’è un problema». E questo problema potrebbe derivare da pile al litio. «Negli ultimi10 anni», ha spiegato, «ci sono stati 170 casi di esplosioni di pile al litio su aerei di linea. Nella maggior parte erano pile di smartphone o computer portatili, ma due cargo 747 si sono schiantati con l’equipaggio perché un carico di pile al litio ha preso fuoco a bordo».E quando bruciano, queste pile «emettono vapori estremamente tossici che uccidono in poche decine di secondi». Secondo questa ricostruzione, i piloti po- trebbero aver quindi impostato la discesa, per perdere poi conoscenza subito dopo. Perché allora vengono usate? Il fatto è che appunto è il litio al momento l’elemento più promettente per la realizzazione dibatterie a lunghissimo tempo didurata e brevissimo tempo di ricarica. Sono le batterie agli ioni di litio che permettono già di ricaricare i notebook in mezz’ora e si lavora al litio per ottenere auto elettriche in grado di fare ilpieno di energia nella stessa manciata di secondi che ci vuole per fare ilpieno dibenzina. O se no, le auto che devono essere lasciate in ricarica per ore o per cui si devono sostituire le batterie non potranno mai essere una vera alternativa ai modelli tradizionali. Poiché peraltro le maggiori riserve di litio del mondo sono sparse tra Bolivia, Argentina e Cile, proprio su questo elemento si basa da tempo il sogno dei Paesi del Cono Sur di diventare il prossimo Golfo Persico: anche se un po’ di litio c’è anche in Australia e in Cina. Ma oltre a batterie per tablet, pc portabili, cellulari e auto elettriche, questo metallo con numero atomico 3 si usa anche per droni, robot, propellente per razzi e perfino per farmaci antipsicotici per stabilizzare il tono dell’umore. Il più leggero degli elementi solidi, uno dei primi che sistudia nella tavola periodica, si può infatti anche assumere. Ma adesso assume anche un risvolto oscuro che non si sospettava, anche se, appunto, parliamo ancora di semplici sospetti. gue freddo dei soccorritori è messo a durissima prova. Non devono recuperare corpi ma più che altro brandelli, quanto resta insomma, sparso su centinaia di metri, dei passeggeri che hanno perso la vita nel volo della morte di Germanwings da Barcellona a Düsseldorf. L’aereo si è schiantato a piena velocità, praticamente disintegrandosi.«Sì, si vedono dei corpi ma per rispetto dei familiari delle vittime preferisco non aggiungere altro», ha detto ai media ilcoordinatore deisoccorsi, Xavier Roy, che appare già fortemente provato da quanto visto là, sulla montagna dell’orrore. C’è così tanto da cercare che è diventato imponente lo spiegamento di forze: si parla di 500 uomini, fra gemdarmerai, vigili del fuoco ed esercito, ma altri continuano ad arrivare. Non sipotrà nemmeno confermare l’ipotesi di Giuseppe Daniele Carrabba dell’Enac secondo cui «L’avaria a bordo era tale che sia l’equipaggio sia i passeggeri dovevano indossare la maschera per l’ossigeno». E nell’impervia Alta Provenza poi, solo gli elicotteri possono essere di aiuto nelle ricerche delle vittime e nelle operazioni di recupero dell’Airbus A320 precipitato sulle Alpi francesi al confine con l’Italia. Per raggiungere la zona dello schianto, sul massiccio dei Trois-Eveches, sono necessari circa 10 minuti di volo. «La zona è impervia e le operazioni sono complesse», spiegano alla stampa i gendarmi. «Stiamo portando in quota tutto il materiale necessario per effettuare le varie attività e per completarne il trasferimento saranno necessariancora parecchi voli».Le condizionidi lavoro so- IL DOLORE DI COLLEGHI E COMPAGNI A sinistra, impiegati della società Delphi di Barcellona piangono la morte di due loro colleghi sull’Airbus. Accanto, due studentesse si abbracciano davanti al Joseph-Koenig-Gymnasium di Haltern am See, in cui studiavano i 16 ragazzi morti [Reuters] no proibitive: i soccorritori si muovono su un costone di montagna, fra il freddo dell’alta quota,le difficoltà di manovra degli elicotteri sospinti dalla corrente d’aria. Ci si sono messi perfino i lupi: è stato necessario accendere fuochi nella notte per respingerli: andavano a caccia dei resti umani. Come se non bastasse il cielo ieri era grigio, e si lavora nel timore che arrivino precipitazioni. Bisogna fare in fretta per recuperare i tanti resti e permettere poi ai medici legali, già arrivati al campo base di di Seyne-LesAlpes, di iniziare l’identificazione. Di fronte a questo scenario da incubo le autorità francesi mettono già le mani avanti. «Serviranno diversi giorni per recuperare i corpi», ha detto il procuratore della Repubblica di Marsiglia, Brice Robin. Ma di molte vittime basterà anche solo un effetto personale, un anello, da mostrare ai familiari che iniziano ad arrivare per riportare a casa quello che resta dei loro cari. La stampa, arrivata da tutto il mondo, viene fatta allontanare. «Vi chiediamo la massima collaborazione e comprensione ha detto un portavoce del ministro francese dell’Interno ma in questo momento la nostra priorità sono i familiari delle vittime». A loro disposizione ci sono mille posti negli alberghi della zona e quattro unità medico-psicologiche, due francesi, una spagnola e una tedesca.Gli interpreti sono fondamentali, e ne sono stati chiamati ben 40. Tante le nazionalità coin- volte nel disastro. E tante le storie, terribili, che stanno emergendo, in cui la sfortuna sembra proprio essersi accanita. Come per i sedici ragazzi tedeschi morti nel disastro, che erano stati estratti a sorte tra i tanti coetanei del liceo Joseph Koenig di Haltern am See per il viaggio studio organizzato in Spagna. A rivelarlo è stato il preside dell’istituto, Ulrich Wessel, durante una conferenza stampa convocata nel palazzo comunale. Viste le tante richieste, l’istituto europeo aveva deciso di organizzare un’estrazione. Che poi purtroppo è risultata fatale per i vincitori. «Al momento non so se organizzeremo altri viaggi di scambio linguistico e culturale», ha confidato ilpreside.«Abbiate comprensione: sono ancora sconvolto», ha aggiunto. E ancora la vicenda di Mario Maumus,padre diGabriela, una ragazza argentina di 28 anni che insieme al fidanzato, Sebastian Greco, si era imbarcata sul volo Germanwings da Barcellona a Düsseldorf. «Stavo vedendo in tv la tragedia dell’aereo e mai avrei immaginato che mia figlia fosse a bordo delvolo...»,ha raccontato.«Da tempo stavano facendo un viaggio in diversi Paesi europei. Da Roma erano andati a Barcellona e da lìvolevano recarsi in Germania», ha raccontato alla stampa Maumus, precisando che i ragazzi «avevano prenotato i voli da fare in Europa da tempo. Ho saputo della tragedia mentre ero a casa da una telefonata di mia moglie».Solo ieri sera è iniziato il recupero dei primi corpi sulla montagna che da ora in poi verrà ricordata come luogo di morte. La gendarmeria francese ha detto che questo è solo l’inizio e la spola degli elicotteri andrà avanti, inesorabile, per altri giorni. 12 ESTERI __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ IL SERGENTE BERGDAHL VENNE SCAMBIATO CON 4 CAPI TALEBANI «La signora Netanyahu scola champagne e poi picchia la servitù» Salvato da Obama era un disertore ::: CRISTIANO PUGLISI ■■■ Mentre l’Isis impazza in Si- ria, Iraq e Libia, Vladimir Putin fa incetta di alleati in Medio Oriente. Le vicende dello Stato Islamico stanno condizionando lo scacchiere delle alleanze nel mondo arabo. È infatti dell’altro ieri la notizia della firma di un accordo da 10 miliardi di euro tra Russia e Giordania sul nucleare. Si tratta del più grande contratto mai realizzato tra Mosca e Amman ed è stato siglato tra la compagnia di stato russa Rosatom e il Governo giordano, in vista di un potenziamento delle riserve energetiche del Paese che al momento è costretto ad importare il 96% della propria energia elettrica. Un dato destinato a ridursi sensibilmente dal 2022, grazie alla centrale nucleare che, come previsto dall’accordo coi russi, sarà realizzato nel nord del Paese e disporrà di due reattori dalla potenza di 1000 megawatt ciascuno. La scelta del Governo di Amman è stata dettata proprio dalpericolo incipiente delle situazioni di guerra ai propri confini, sia sul versante della penisola del Sinai sia in Iraq, che rischiano di tagliare la Giordania fuori dalle più vicine fonti diapprovvigionamento,come ha sottolineato durante la firma del contratto anche il responsabile della Commissione energetica giordana Khalid Toukan. Proprio la Giordania è stato uno dei Paesi intervenuti in maniera più dura nei raid contro il califfato dell’Isis (le foto di re Abdullah in veste di pilota da caccia hanno fatto il giro del mondo),così come l’Egitto, altra «pedina» delle alleanze arabe di Mosca. Anche l’Egitto infatti è reduce dalla firma di un memorandum tra Putin e il presidente del Cairo Al Sisi per la costruzione di una grande centrale nucleare a Daaba,sulla costa mediterranea.È palese che tali accordi da parte di Putin mirino, oltre che a semplici contratti commerciali, allo stabilire relazioni diplomatiche importanticon governi un tempo solidamente vicini agli Stati Uniti. Che però, dal canto loro, stanno pro- Il sergente Bowe Bergdahl, per cinque anni tenuto prigioniero dai ribelli afghani e per la liberazione del quale il presidente Barack Obama aveva accettato di scambiare quattro capi talebani, ieri è stato incriminato formalmente per diserzione. Bergdahl, 28 anni, era scomparso dalla sua base nella provincia di Paktika il 30 giugno del 2009, in circostanze poco chiare: molti commilitoni infatti sostenevano che l’uomo fosse fuggito di sua spontanea volontà. Ieri la giustizia militare ha deciso di processarlo. [Ansa] ::: SIMONA VERRAZZO Cremlino alla riscossa Armi, atomo, diplomazia: Putin sfonda in Medioriente Affare da 10 miliardi di euro: Mosca realizzerà le centrali nucleari per la Giordania, alleato Usa. Dopo gli accordi con Egitto e Iran vando a «ricambiare il favore», facendo la corte all’Iran, storico alleato di Mosca e, più in generale a tutto il mondo islamico sciita. Per lo meno questa è l’intenzione dell’Amministrazione Obama,emersa anche da un rapporto del 17 marzo scorso redatto dall’intelligence di Washington, che ha ritenuto di depennare il gruppo paramilitare libanese Hezbollah e l’Iran dalla lista delle potenziali minacce terroristiche. Secondo i principali analisti, tale mossa non rappresenta che una via preliminare a un accordo tra la Casa Bianca e Teheran sulnucleare iraniano. Una questione quanto mai spinosa nel merito dei rapporti di forza in Medioriente tra Washington e Mosca. L’Iran ed Hezbollah sono infatti,come la Siria dell’altro sciita Bashar Al As- Accuse di un cameriere sad, tutte entità vicine alla Russia e che gli Stati Uniti vorrebbero invece più neutrali. Ma la mossa di Obama appare rischiosa poiché, a fronte di un risultato incerto (l’Iran ha una storia diaccordi di cooperazione militare con Mosca che datano al 1990, l’ultimo dei quali, anche di una certa entità, è stato firmato a gennaio di quest’anno) sta portando a un raffreddamento sempre più evidente delle relazioni con alleati storici come Israele, dove la recente conferma elettorale di Benjamin Nethanyahu ha spento le speranze dei democratici americani,preoccupati dalla linea aggressiva del premier israeliano nei confronti di Palestina e Iran, e il mondo arabo sunnita. L’Arabia Saudita ha infatti espresso a più riprese la propria contrarietà a un accor- do sul nucleare iraniano,preoccupazione condivisa da altri Paesi del Golfo. «Molti di questi Paesi», ha recentemente dichiarato al Wall Street Journal il commentatore politico degli Emirati Mishaal al-Gergawi, «si sentono come travolti da un bus. Gli Stati del Golfo pensavano di essere in una relazione monogama con l’Occidente, mentre ora si stanno rendendo conto che per gli Stati Uniti si è trattava semplicemente di una relazione “aperta”». In questo scenario si inserisce anche il fronte dello Yemen, con gli sciiti filo iraniani arrivati nelle ultime ore a bombardare il palazzo presidenziale di Aden.Quella del mondo arabo è insomma una partita a scacchi che al momento, tra i due litiganti Putin e Obama, vede lo «zar» in vantaggio. ■■■ In Israele, mentre Benjamin Netanyahu riceve l’incarico ufficiale per la formazione del nuovo governo, sua moglie Sara torna a far parlare di sé, tra le polemiche. L’ex custode della residenza del primo ministro, Meni Naftali, l’ha infatti accusata di bere troppo, fino a tre bottiglie di champagne al giorno. Le dichiarazioni, racconta il quotidiano Haaretz, sono arrivate durante il contro-interrogatorio dell’uomo, che ha citato in tribunale proprio il premier Netanyahu (rieletto la scorsa settimana), sua moglie Sara e lo Stato israeliano per le vessazioni di cui sarebbe stato vittima sul lavoro, tra febbraio 2011 e novembre 2012. Il processo civile, che era stato rinviato per non influenzare la campagna elettorale del voto anticipato, si è aperto ieri davanti al tribunale del lavoro. Naftali, che chiede un risarcimento di un milione di shekel (circa 231.000 euro), accusa la famiglia Netanyahu di averlo trattato in maniera arrogante e degradante, puntando il dito in particolare contro la consorte del primo ministro. In una deposizione scritta, consegnata al tribunale dopo varie insistenze della Corte, la moglie di Netanyahu ha respinto ogni accusa, dichiarando che Naftali intende soltanto «danneggiare la sua reputazione». Già in passato Sara era stata accusata di maltrattamenti da altri dipendenti, fra cui le babysitter dei due figli, denunciando avarizia e ossessioni. Classe 1958, psicologa, Sara Ben-Artzi dal 1991 è la signora Netanyahu ed è uno dei personaggi più discussi della scena pubblica israeliana, con i media che non la amano. Ha vinto due cause per diffamazione nei suoi confronti, mentre nel 2008 fu investita dalle polemiche per un viaggio a Londra, insieme al marito in missione,durante il quale avrebbe acquistato beni di lusso per 131.000 shekel (poco più di 30.000 euro): Netanyahu dichiarò che quella somma era stata pagata da un donatore. Due anni fa era toccato al gelato: la famiglia Netanyahu, a casa, sarebbe arrivata a mangiarne 14 chili al mese, per una spesa di 10.000 shekel pubblici (circa duemila euro), con una punta mensile di 50 chili. A gennaio, prima del via della campagna elettorale, era scoppiato il «bottigliagate», sempre a seguito delle dichiarazioni di Naftali, secondo il quale la signora Netanyahu esigeva che dai supermercati venissero riconsegnati i vuoti delle bottiglie e le fossero restituiti i centesimi del deposito. Il problema è sempre lo stesso: gli acquisti vengono fatti con soldi pubblici, quindi anche quelli per i resi lo sono. __Giovedì 26 marzo 2015__ 13 14 ATTUALITÀ __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ SCEMPIO LUNGO VIA PRENESTINA Discarica di lapidi in vista del Giubileo Via Prenestina Nuova, direzione fuori Roma, cento metri dopo l’incrocio con via di Rocca Cencia: sulla destra c’è una traversa privata dove sono state abbandonate decine di lapidi cimiteriali. A scoprire la discarica del «caro estinto», come l’ha chiamata Il Messaggero, sono stati alcuni abitanti della zona che hanno inviato le foto al blog «Roma Fa Schifo» (qui riproposte). Le lapidi con le immagini di defunti sono coperte dalla polvere e accatastate insieme a croci, bottiglie e sacchetti vicino alle erbacce e a una rete metallica che corre lungo la strada di campagna, in un’area industriale dove ci sono tuttavia anche diverse abitazioni e villette. Le lapidi sono spezzate ma i nomi dei defunti si possono leggere ancora, così come la data di nascita e quella di morte In meno di due anni 5 assessori indagati su 12 ::: CHIARA PELLEGRINI ROMA ■■■ Cinque assessori indagati Marino travolto dagli scandali L’opposizione: «Dimettiti» su dodici in meno di due anni di consiliatura. Mafia capitale, Affittopoli, Ministero dei lavori Pubblici, la giunta del chirurgo dem figura in quasi tutte le inchieste delmomento. Roma Capitale crolla sotto i colpi della Procura. Il sindaco Ignazio Marino è a Parigi e tace di ciò che succede in Campidoglio. Mentre i dipendenti capitolini con un referendum bocciano il nuovo salario accessorio promosso dal primo cittadino. Ultimo indagato in ordine di tempo è Guido Improta, assessore ai Trasporti nelComune di Roma.Prima di lui sono balzati agli onori delle cronache il vicesindaco Luigi Nieri, gli assessori Giovanna Marinelli, Alessandra Cattoi e l’ex assessore alla casa Daniele Ozzimo. Senza contare l’ex presidente dell’aula Giulio Cesare e consigliere Pd, Mirko Coratti e il dirigente Italo Walter Politano, che ricopriva l’incarico di direttore della Direzione alla Trasparenza del Segretariato Generale. Improta, braccio destro di Mari- to, che ha ribadito la necessità «che venga nominato al più presto il commissario per il municipio. Certamente deve essere un esterno ad Ostia. Si faccia rapidissimamente, auspicherei entro la settimana», ha tuonato Esposito. Salvo poi scoprire più tardi che lo statuto del Comune non prevede alcun commissariamento. Tornato da Parigi,il primo cittadino avrà dunque un bel da fare. Ai guai giudiziari della giunta ieri si è aggiunta anche la mazzata del referendum dei dipendenti capitolini che ha bocciato il salario accessorio. I lavoratori hanno detto «no» al nuovo contratto decentrato che legava la parte accessoria del salario a produttività e merito.Stando alle fonti sindacali ha votato circa il 60% dei 24 mila dipendenti capitolini. Si prevede dunque il ritorno al «contratto unilaterale» approvato dall’amministrazione la scorsa estate dopo i rilievi del Mef. Ad annunciare l’esito della consultazione è stata la Uil, che ha promosso il «no», Cgil e Cisl, promotori del «sì» hanno annunciato il ritiro della firma dalla pre-intesa raggiunta con il Campidoglio. I grillini: enormi responsabilità sull’accordo della metro C, che ha fatto lievitare i costi E il referendum dei dipendenti boccia la proposta di contratto con premi legati al merito no - è merito suo l’aumento delle tariffe delle strisce blu, recentemente revocato dal Tar fuori dall’anello ferroviario - è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma sulla metro C. «Bisogna capire se mi chiamano perché devo collaborare o perché mi imputano qualche cosa», ha detto Improta commentando la notizia. Intanto in Campidoglio inevitabilmente è scoppiata la bagarre. Movimento 5 stelle e Lista Marchini chiedono le dimissioni dell’assessore ai Trasporti e del sindaco. Secondo i grilliniMarino avrebbe «enormiresponsabilità» sulla firma dell’accordo del 9 settembre 2013, accordo voluto da Improta, che ha fatto lievitare i costi dell’opera di oltre 90 milioni di euro. Favorevole alle dimissioni di Improta anche la Lista Marchini, «non capiamo cosa altro debba accadere a Roma affinché anche il sindaco si dimetta», ha detto il capogruppo Alessandro Onorato, «c’è una città ferma, un consiglio di fatto commissariato dopo l’inchiesta su Mafia capitale, il Tar che ha annullato tre delle principali scelte fatte dalla giunta Marino. Per non parlare del tema di Ostia». Ostia appunto. Ieri Alfono Sabella, assessore capitolino alla Legalità, unico a parlare, oramai assurto a taumaturgo delle piaghe capitoline, inviato da Marino ad Ostia come successore del minisindaco Andrea Tassone, ha detto che per il li- Roma e dintorni torale romano, ad alto tasso di infiltrazione mafiosa, «serve una figura molto forte o sul piano istituzionale o politico». Sabella, che annovera anche la delega al litorale, ha aggiunto che non sa se Marino deciderà di «tenere la delega, e la vedo un po’ dura, o cederla a qualcun altro e comunque deciderà lui. Entro un paio di giorni avremo le idee molto chiare, non ci sono grandi precedenti in materia di scioglimento di consigli municipali». Insomma in Campidoglio non sanno ancora dove mettere le mani ma Sabella esclude che possa essere lui. Ad esternare sul caso Ostia ci ha pensato anche il commissario del Pd per il municipio del litorale romano, il senatore Stefano Esposi- Malasanità Alberi caduti e macchine schiacciate Biopsia al cuore al San Camillo Il maltempo fa un morto e un ferito Donna finisce in coma e muore ■■■ Un morto e un ferito. Rami,alberie cartellonipubblicitari caduti a terra, allagamenti. Centinaia di chiamate al centralino dei vigili del fuoco. È il bilancio del maltempo che ieri si è abbattuto su Roma e dintorni. A Velletri una grossa quercia è caduta su un’auto in via dei Laghi, all’altezza del chilometro 15,vicino alla Capitale, schiacciandola completamente. La persona all’interno della vettura è rimasta intrappolata nell’abitacolo ed è morta. Un uomo di 67 anni è invece rimasto ferito vicino alla Cassia bis: un albero è caduto su una macchina in transito in via Baccanello e il conducente è sta- to trasportato in ospedale dal 118 in codice giallo per vari traumi e per lo spavento. Tragedia sfiorata nel pomeriggio anche nel quartiere di Monteverde, dove un albero è crollato distruggendo un cassonetto e bloccando la carreggiata. E in serata un grosso tronco è caduto su un’auto parcheggiata in viale Mazzini, a pochi passi dalla sede Rai. Difficoltà anche su via Cristoforo Colombo, all’altezza di piazza del Lavoro, dove sono caduti alberi in strada, così come in zona viale Regina Margherita. E in via Crescimbeni, nei pressidel Colosseo,si è aperta una voragine nell’asfalto. A Fiumicino, invece, Polizia e Protezione Civile sono intervenuti per la caduta di diversi alberi che hanno bloccato il transito dei veicoli, mentre in via Redipuglia, all’Isola Sacra, è caduto un palo della linea telefonica. Pioggia e forti raffiche di vento sul litorale. Vento che in Ciociaria ha fatto crollare diversi alberi e insegne pubblicitarie. Ventuno gli interventi per alberi o rami caduti - fa sapere il Campidoglio - e 12 quelli per allagamenti effettuatidalla Protezione Civile e da quattro associazioni di volontari al lavoro fin dalla mattinata per alleviare i disagi provocati dal maltempo. ■■■ Entra all’ospedale San Camillo di Roma per una biopsia al cuore e muore. Dopo la vicenda dell’interruzione dell’ossigeno nel reparto di terapia intensiva, causata da uno dei tanti clochard che cercano rifugio nei sotterranei, si torna dunque a parlare del nosocomio capitolino. È il 18 marzo quando la signora Rossella Blasotta, 56 anni, entra nell’ambulatorio del San Camillo per un controllo considerato di routine. La biopsia miocardica prevede infatti il prelievo di un piccolissimo frammento del muscolo cardiaco. In modo da eseguire successivamente l’esame al microscopio ed evidenziare così eventuali altera- zionidelle cellule che costituiscono il muscolo cardiaco. Si esegue con uno speciale catetere introdotto attraverso la vena giugulare, la vena o l’arteria femorale, poste all’inguine. Unico fastidio per il paziente, che generalmente viene tenuto in osservazione 24 ore, un lieve dolore all’inizio della procedura. Per la signora Blasotta non è stato così. Alle 8.30 la signora entra in sala. Passano venti minuti ed un medico comunica disperato ciò che è accaduto.La paziente è caduta in un coma irreversibile. Tre giorni dopo dall’inizio diun controllo considerato di routine, il 21 marzo, è deceduta. Sulla vicenda sta ora indagando il pubblico ministero Nadia Plastina, che ha iscritto nel registro degliindagati, ipotizzando ilreato di omicidio colposo, cinque medici del San Camillo. Stando alle prime indagini la morte della donna, madre di due figli, sarebbe stata causata dalla rottura di una vena forata durante l’esame. Il caso della signora Blasotta non è il primo di decesso a seguito di una biopsia al cuore. Il 30 gennaio all’ospedale Sant’Andrea è morta anche una donna di41 anni.Nelfebbraio del 2014 anche Olga Chapova, cantante russa al tempo dell’Unione sovietica, era morta per lo stesso esame. CH.PEL. 15 ATTUALITÀ __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ I 400 lavoratori potrebbero essere precettati È caos agli Uffizi per lo sciopero di Pasqua Per il Garante la protesta è illegittima. Ma i sindacati non mollano: «È una decisione arrogante, ricorreremo» ::: GIANLUCA VENEZIANI ■■■ Non è bastato neppure il parere contrario dell’Autorità di garanzia per gli scioperi a fermare l’assurda protesta pasquale. Ieri il massimo organo di vigilanza suldiritto disciopero ha definito «illegittimo» lo stop proclamato agli Uffizi per il giorno di Pasqua da Cgil e Uil (attraverso le loro sigle Filcams e Uilcuts),e riguardante 400 lavoratoridi Opera Laboratori Fiorentini, la società che offre servizi (dalla biglietteria al bookshop) nei musei statali della città. La Cgil, tuttavia, ha deciso diandare avanti e,colsegretario fiorentino della Filcams Massimiliano Bianchi, ha bocciato come «arrogante la decisione dell’Autorità» e promesso battaglia legale, «per approfondire i contenuti di questa pronuncia, di fronte alla quale non resteremo inerti». La posizione dell’Authority, in realtà, si fonda su almeno tre valide ragioni, che renderebbero incompatibile l’agitazione con la legge sul diritto di sciopero: mancato rispetto della franchigia pasquale, eccessiva durata dell’azione di protesta (che riguarderebbe le giornate del 4 e 5 aprile) e mancato esperimento delle procedure di raffreddamento e conciliazione. A ciò si aggiunge l’inadempimento di un «servizio pubblico essenziale», qual è appunto «l’attività legata alla sorveglianza e alla vigilanza dei beni culturali». Ma i sindacati tirano dritto e continuano a reputare dirimente, per l’eventuale revoca dello sciopero, «l’inserimento della clausola sociale e il mantenimento delle condizioni contrattuali e retributive in base alle quali strutturare le nuove gare d’appalto». Ilriferimento è aibandipubblici che il Ministero della Cultura ha deciso di aprire per l’assegnamento dei servizi aggiuntivi nei musei statali: con le nuove disposizioni, secondo i sindacati, sarebbero in pericolo sia «gli attuali livelli retributivi e contrattuali» che la cosiddetta «clausola sociale», cioè quella regola che impone alla società vincitrice di una gara l’assorbimento del personale che già lavora nel sito (nel caso dei musei fiorentini, si tratterebbe di alcune centinaia di lavoratori). Nei giorni scorsi erano arrivate, in proposito, le assicurazionidel ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che aveva garantito il rispetto della clausola non appena le gare sarebbero state indette (dunque, non prima di settembre). Ma i sindacati volevano di più: «Un interlocutore valido e affidabile, individuato dal sindaco, col quale discutere il loro problema». Di fronte a quell’ennesima pretesa non erano tardate le repliche del primo cittadino di Firenze Dario Nardella (Pd), che aveva considerato un «autogol» la persistente volontà di scioperare, e del ministro Franceschini, che aveva parlato di un gesto di «autolesionismo». In ballo non ci sono infatti solo norme giuridiche da rispettare, ma anche ragioni di opportunità e buon senso, che sconsiglierebbero di tenere chiuso un museo internazionale come gli Uffizi in un periodo di grandissima affluenza turistica, quale la Pasqua. Il danno d’immagine, perla città diFirenze e per l’Italia, potrebbe essere enorme. E poi, impedire l’accesso agli Uffizi quel giorno suona come un’offesa alla Bellezza e al Sacro, urtando sia il gusto estetico che il senso religioso dei visitatori: significa negare la possibilità di ammirare i capolavori di un Giovanni Bellini (Compianto sul Cristo morto), le opere di un Marco Palmezzano (Crocifissione di Cristo) o il Crocifisso con storie della Passione e della Redenzione (il più antico dipinto custodito nella Galleria, risalente alXII secolo),che forse - meglio di qualsiasi predica o pagina di Vangelo - sanno raccontare i giorni della morte e della resurrezione di Cristo, aiutando credenti e non a dare un valore aggiunto alla Pasqua. Ma questo alla Cgil non importa granché. MATRIMONIO REALE IN SVEZIA ::: NINO SUNSERI ■■■ È il Grande Fratello o un sistema di sicurezza tecnologicamente sofisticato? Nel dubbio gli operai dello stabilimento ligure della Fincantieri hanno organizzato, ieri mattina, uno sciopero spontaneo. Sono scattati assemblee e presidi anche a Riva Trigoso. La prossima settimana toccherà al cantiere di Sestri Ponente. Al centro dello scontro c’è il contratto integrativo. Non tanto per soldi e turni di lavoro (che comunque non piacciono) quanto per un micro-chip che l’azienda vorrebbe inserire nell’abbigliamento di lavoro (per esempio nelle scarpe) per segnalare gli spostamenti del lavoratore.Per l’azienda sitratta diuna misura di sicurezza che consente, in ogni momento di localizzare i dipendenti. Così diventa più semplice correggere eventuali errori di manovra oppure rendere più rapida la localizzazione in caso di incidente.Il sindacato, però, non la pensa affatto così: a loro parere si tratta di un occhio elettronico che in ogni istante può con- Principe ed ex pornostar Sull’altare a giugno Lui è un principe, ma non ereditario, lei un’ex indossatrice di biancheria intima. Si sono incontrati in una discoteca quattro anni fa. Da quel giorno Carl Philip, duca di Warmland, terzo nella linee di successione al trono di Svezia e la giovane Sofia Hellqvist, ex porno star e modella sexy, «Miss bikini», non si sono più lasciati. Ora, dopo quattro anni, convoleranno a nozze il 13 giugno con la benedizione degli attuali sovrani, la regina Silvia e l’augusto consorte Carl XVI Gustav. Il matrimonio sarà celebrato nella cappella del palazzo Reale di Stoccolma e il pranzo reale sarà allestito nel castello di Drottningholm. Gli occhi saranno ovviamente tutti puntati sulla affascinante «Cenerentola» che, in pochi mesi, ha cancellato il suo ingombrante e imbarazzate passato, e da anni «prende lezioni» dalla stilista Camilla Astrand (Gand) e da Barbro Ehnbom, nota imprenditrice svedese. Per il fatidico giorno Sofia potrebbe indossare un abito creato da Valentino. [Olycom/Ipa] Proteste in Liguria Fincantieri: «Mai chip nelle scarpe» L’azienda vuole controllare gli spostamenti degli operai per sicurezza. Loro: attacco alla privacy trollare i movimenti degli operai. «Ci vogliono fare lavorare gratis mezz'ora ogni giorno e vogliono metterci addosso un dispositivo tecnologico per controllare in nostri movimenti durante le ore di lavoro» protestano i sindacati. Ma è davvero cosi? L’azienda offre una lettura totalmente diversa. La tecnologia avrebbe solo il compito di aumentare la sicurezza sul lavoro impedendo addirittura l’apertura dei tornelli, se il lavoratore non indossa i dispositivi antinfortunistici previsti dalle normative sulla sicurezza. La dotazione del Gps permetterebbe, in caso di incendio su una nave, di intervenire subito e localizzare illavoratore in pericolo per soccorrerlo. Esclusa qualunque intenzione di attivare uno strumento di controllo a distanza. I sindacati non si fidano e sono La protesta dei lavoratori [Ansa] sul piede di guerra. Una protesta di cui non è chiara la finalità: chi lavora non avrebbe nulla da temere e anzi dovrebbe essere confortato dall’innalzamento dei livelli di sicurezza. Penalizzati solo i fannulloni che avrebbero più difficoltà a imboscarsi. Con la decisione di opporsi alla tecnologia il sindacato dimostra,ancora una volta, la tendenza a difendere i privilegi e non certo il merito. C’è da dire, in proposito, che i sindacalisti della Fincantieri non hanno mai mostrato spiaccata capacità di leggere il futuro. Si erano opposti una prima volta alla quotazione del titolo in Borsa temendo che l’ingresso del capitale privato rendesse meno vincolate il loro potere di condizionamento. Poi l’operazione era stata fatta lo stesso anche se a condizioni peggiori delle precedenti. Non SOLDI SPARITI Truffa ai pensionati Guai dalla Svizzera per Inca-Cgil Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, è stata ascoltata martedì dalla commissione al Senato per gli italiani all’estero in merito al caso della truffa legata al patronato Inca di Zurigo. «Disponibilissimi a qualunque cosa possa aiutare le persone truffate», ha detto il numero uno del sindacato, «nel fare la cosa giusta, poi capisco bene che nell’immaginario collettivo il simbolo rosso è importante e per quella ragione abbiamo seguito la vicenda, ma dichiariamo la nostra estraneità rispetto ai comportamenti individuali di una persona». La vicenda risale al 2009, quando a Zurigo esplode il caso di una truffa da 37 milioni di euro. In pratica il direttore del patronato Inca-Cgil si faceva trasferire sul conto corrente i risparmi dei pensionati italiani, approfittando della loro fiducia nel sindacato. E quando la giustizia civile svizzera ha condannato il sindacato a risarcire le vittime, la Cgil ha chiuso gli uffici dichiarando il «fallimento», salvo poi riaprirli sotto altro nome. Una pratica, quella di dichiararsi insolventi e chiudere un’attività per poi riaprirla a distanza di mesi con un’altra ragione sociale per sottrarsi al pagamento dei risarcimenti stabiliti dal tribunale, sempre stigmatizzata dai sindacati. Ma non in questo caso. a caso il titolo quotato a 0,78 a giugno è rimasto praticamente immobile nonostante il rialzo del mercato. Sulla guerra contro la tecnologia in Fincantieri la Fiom cerca di recuperare il consenso perduto nelle altre fabbriche. «In tutti i cantieri italiani di Fincantieri si stanno svolgendo assemblee, scioperi e cortei, con altre iniziative già in programma spiega una nota del sindacato rosso- Una mobilitazione per sostenere la piattaforma integrativa e respingere le assurde pretese dell'azienda.». Una battaglia che, a ncora una volta non sembra andare incontro alle necessità dei lavoratori. Fincantieri, infatti, è diventata una multinazionale. Proprio grazie all’acquisizione della norvegese Vard è riuscita a raddrizzare il conto economico. Inevitabile, di fronte ad un irrigidimento del sindacato che le lavorazioni vengano dirottate verso gli impianti all’estero e, in particolare quelli tedeschi. Ma i sindacati non sembrano voler uscire dal loro massimalismo. 16 __Giovedì 26 marzo 2015__ 17 ATTUALITÀ __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Dottoressa ammazzata 23 anni al killer indiano DOMANI LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE «Amanda e Raffaele uccisero Meredith» Vicky Vicky, l’indiano che due anni fa a Chiuduno (Bergamo) uccise il fratello e la dottoressa che lo stava soccorrendo per strada, è stato condannato ieri a 23 anni e 20 giorni di reclusione per duplice omicidio. L’8 settembre del 2013 l’indiano travolse e uccise il fratello Baldev Kumar e la dottoressa Eleonora Cantamessa che gli era accanto per soccorrerlo. Il pm Fabio Pelosi aveva chiesto 30 anni. Il pg della Cassazione, Mario Pinelli, ha chiesto di confermare le condanne per Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher e di ridurre la pena di tre mesi ciascuno, per la prescrizione di un reato minore: la pena chiesta per la Knox sarebbe 28 anni e tre mesi, per Sollecito è 24 anni e 9 mesi. Ieri Sollecito era presente in aula e ha seguito l’udienza accanto ai familiari. Amanda invece è a Seattle (Usa) e pare non avere alcuna intenzione di tornare in Italia. L’avvocato della ragazza, Carlo Dalla Vedova, ha fatto sapere che «è molto preoccupata». La sentenza, attesa per ieri, arriverà invece domani. Amanda e Raffaele hanno scontato 4 anni di carcere. In primo grado sono stati condannati a 26 e 25 anni. In Appello, sono stati invece assolti. [LaPresse] Donna presa a mazzate In manette il figlio Inferno in provincia di Napoli Carabinieri rapinano negozio: 10 feriti Assalto al supermarket:gravissimidue dipendenti,i militarifermati dai commilitoni.I complici fuggono in ambulanza ::: segue dalla prima PEPPE RINALDI (...) Ma la notizia ha letteralmente capovolto la cronaca di una giornata infernale: prima ufficializzata, poi smentita, poi di nuovo ufficializzata con tutte le ritrosie del caso. Hanno scatenato il caos lungo le strade del Vesuviano, facendo ben dieci feriti in una mancata rapina in un supermercato, con spari durante il colpo e lungo le strade della zona. La procura di Nola ha già fermato i due militari per rapina aggravata e tentato omicidio plurimo. I carabineri uno originario diCercola (Napoli) e l’altro di Chioggia (Venezia) - sono in forza al Battaglione Mestre e, dopo i fatti, sono stati sospesi dal servizio. Attualmente sono entrambi sono feriti e piantonati in ospedale. Degli altri otto feriti quattro sono in prognosi riservata. Fra quelli gravi c’è anche il proprietario del supermercato, Pasquale Prisco, 30 anni, che - secondo una prima ricostruzione - avrebbe inseguito i rapinatori dopo l’assalto al supermercato «Etè» di via Vecchia Sarno. Sempre secondo questa ricostruzione, all’inseguimento avrebbero partecipato anche alcuni parenti del gestore del negozio, che dopo essere stati avvertiti da un dipendente si sono messi sulle tracce dei banditi. L’inseguimento, cui hanno partecipato almeno tre auto civili, è andato avanti per alcuni chilometri sulle strade del Vesuviano fino a quando non vi è stato un incidente in cui è rimasta coinvolta l’automobile dei rapinatori. I fatti, nelle più verosimili ricostruzioni, si sono svolti in questo modo. In via Vecchia Sarno di Ottaviano (oggi via Delle Querce) sul confine tra le province diSalerno e Napoli una rapina finisce nel sangue, con dieci feriti. Due dei cinque malviventi (ma il numero complessivo dei banditi non è ancora stato accertato) sono i carabinieri acciuffati. Gli altri tre rapinatori sono fuggiti a bordo di un’ambulanza di passaggio sulla Vesuviana al momento dello schianto, che si è fermata per ::: LA SCHEDA LA MANCATA RAPINA Ieri cinque rapinatori (tra cui 2 carabineri fuori servizio) hanno tentato una rapina a un supermercato di Ottaviano (Na). Il colpo è andato a vuoto, così dopo aver sparato alcuni colpi all’interno del negozio e ferito alcune persone, i banditi sono scappati a bordo di un’auto. Subito è scattata la caccia al rapinatore nell’hinterland del Vesuviano I FERITI Sono dieci, due dei quali sono i carabinieri che hanno messo a segno il colpo. Degli altri otto, 4 versano in gravi condizioni I CARABINIERI I due Carabinieri, uno originario di Cercola (Na) e l’altro di Chioggia (Ve), in forza al Battaglione Mestre, sono stati sospesi. Sono stati sottoposti a fermo per rapina aggravata e tentato omicidio plurimo dare soccorsi. I fuggiaschi sono tuttora ricercati. Pasquale Prisco, trentenne titolare del supermercato della catena «Eté» , versa in gravissime condizioni nell’ospedale Villa Malta di Sarno, dov’è stato già operato a causa di tre pallottole che l’hanno raggiunto all’addome. Un suo dipendente, che era con lui nel momento della sparatoria, è ricoverato con la milza spappolata: anche lui è stato operato d'urgenza nell' ospedale di Nocera Inferiore. Dopo una prima fase convulsa,gli inquirenti hanno cominciato interrogare i feriti, rilevando una serie di elementi fortemente contradditori nei racconti dei due militari. A questo punto il pm di Nola ha disposto il fermo nei loro confronti, quali indiziati dei reatidirapina aggravata e tentato omicidio plurimo. Sono entrambi piantonati nell’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno (Salerno). Uno ha una ferita al gluteo, l'altro una frattura alle ossa nasali. Nello stesso ospedale sono ricoverati altri tre feriti: un italiano con leggere ferite lacero-contuse e due rumeni, uno con ferite lievi e l’altro con una ferita all’omero. Nell’ospedale «Umberto I» di Nocera Inferiore (Salerno) è infine ricoverato un giovane di25 anni, colpito all’addome. È stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico ed è tuttora in prognosi riservata. Nel Savonese Disabili sfrattati per far posto ai profughi La denuncia del prete di Lavagnola, costretto ad accogliere due coppie di nigeriani ::: SALVATORE GARZILLO ■■■ Nel Paese dell’accoglienza e delle mille cooperative nate per i profughi può succedere che gli immigrati sfrattino un gruppo di ragazzini disabili accolti nella canonica di un bravo parroco.A denunciarlo è proprio il prete, don Giovanni Lupino, che ha scritto al prefetto di Savona affinché non si dimentichi del suo quartiere Lavagnola e dei parrocchiani di San Dalmazio. Don Lupino ha spiegato di aver accolto due coppie di nigeriani affidati alla cooperativa «Il Faggio» che avrebbero dovuto essere accolti a Cairo Montenotte, nella Villa Raggio,una struttura per cui la cooperativa paga l’affitto. Ma il sindaco Fulvio Briano si sarebbe rifiutato di accogliere nuovi immigrati nel suo territorio già saturo e quindi dalla Prefettura avrebbero deciso di inviarli «temporaneamente» nella canonica di don Lupino. Peccato che quello spazio era stato ristrutturato e destinato ad accogliere ragazzi disabili. Dopo due mesi non è cambiato nulla, anche perché le due donne nigeriane sono incinte e questo complica la situazione dei trasferimenti. L’unica cosa certa è che la pazienza del parroco è terminata. Nella lettera il don accusa il primo cittadino di Cairo Montenotte, quel Fulvio Briano eletto nel 2012 con una lista civica di centrosinistra, e spiega senza giri di parole che i suoi fedeli sono stanchi, anzi, si sentono presi in giro. «Ora devo confessarle che i parrocchiani di San Dalmazio sono generosi ma non fessi, e che non hanno intenzione di continuare a mantenere gratuitamente degli stranieri che per altri (la cooperati- SALVATI IN EXTREMIS DA MALGARA L’odissea dei settantenni in arretrato con l’affitto Un bonifico di quasi 3mila euro pari a due mensilità. Tanto ha sborsato il candidato sindaco di Venezia Mattia Malgara per scongiurare lo sfratto di Giuseppe e Rina Basile, due coniugi 70enni che dal gennaio 2013 non riescono più a pagare l’affitto e che ora, grazie all’imprenditore, potranno stare un po’ tran- quilli. Ieri all’arrivo dell’ufficiale era presente anche Malgara che ha aperto il portafogli. «Questa vicenda» ha detto, « dimostra il fallimento del Comune». Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Salvini: «Quello che sfratta due 70enni è lo stesso Stato che offre pasti a migliaia di immigrati. Italia stato di m...». Ha aggredito la madre con una mazza da baseball. Protagonista un uomo di 33 anni - il figlio della donna - arrestato martedì notte a Piglio, nel frusinate, per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minacce aggravate, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo quanto accertato, l’uomo, ubriaco, ha aggredito la madre, con cui condivide l’abitazione, colpendola con la mazza da baseball. Dieci volpi morte nel Parco d’Abruzzo Si presume siano state avvelenate le 10 volpi trovate morte nel Parco d’Abruzzo: lo ha comunicato ieri la Forestale. I primi a ritrovare gli animali deceduti, 5 esemplari, sono stati lunedì pomeriggio i Guardiaparco. I forestali hanno poi trovato, nel corso di diversi sopralluoghi, altre 5 volpi morte. Le carcasse sono state portate all’Istituto zooprofilattico di Avezzano per accertamenti. Infine è stato attivato il Nucleo cinofilo antiveleno della forestale. va il Faggio, ndr) sono un affare» si legge nella lettera inviata al prefetto il 12 marzo, «Sono un cittadino che, quando è stato interpellato, ha risposto prestando la propria disponibilità e rispondendo all’emergenza. Ora, sono io a chiedere, a chi di dovuto, di assumersi le proprie. In primis al signor Prefetto, che non ha risposto alla mia lettera.In secondo luogo, mi chiedo come un sindaco di Sinistra non accolga, nelle strutture presenti sul proprio territorio, profughi inviati dalla Prefettura stessa». E il sacerdote ha poi aggiunto: «Ho ristrutturato i locali della canonica per creare una comunità diurna per disabili minorenni: tutto a norma, alla perfezione. Mi sta bene rimandare l’apertura se c’è un’emergenza, ma non può superare i due mesi. E non è giusto che sia la comunità di Lavagnola ad accollarsi le spese dei profughi che, ad altri, fruttano quattrini. Le parole che ho usato sono chiare: i miei parrocchiani sono bravi, ma non sono fessi». Per il momento dalla Prefettura non è arrivata alcuna risposta. Don Lupino e i suoi ragazzi aspettano fiduciosi e, nel frattempo, pregano. 18 ATTUALITÀ __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ L’impresa firmata Belmond Carrozze,cristallielacchecinesi La caccia (riuscita) all’Orient Express Vetture letto, ristorante, bar e camerieri nei 18 leggendari vagoni: il famoso treno di Agatha Christie attraversa mezza Europa con pezzi originali recuperati ovunque e restaurati. Per un viaggio di lusso COMFORT ASSICURATO Quattro immagini catturate a bordo del treno Orient-Express: a sinistra, la cabina in versione camera da letto; sopra, la cabina durante il viaggio di giorno. Sotto: a sinistra, alcuni passeggeri del convoglio mentre bevono un drink nella carrozza-bar; a destra, uno stewart davanti alla porta di una cabina con il vassoio della prima colazione ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ Un vagone è stato ritrova- to in Spagna, in aperta campagna: era completamente abbandonato nel bel mezzo di un campo di grano, dentro c’era solo una gallina. Una vettura di soggiorno era nascosta in Francia,dimenticata chissà dove assieme al suo incredibile tesoro:una delle più grandi collezioni di pezzi originali di Lalique. Altre stavano nelle officine della Compagnie Internationale de Wagons-lit, alcune in qualche museo, una a Brema. Rimettere insieme l’Orient Express non è stato facile. Ma c’è chi l’ha fatto. Già. Avete presente il «treno dei re»? Ecco. Non è rimasto (solo) sulle pagine del celebre giallo di Agatha Christie o nei fotogrammi di qualche film di James Bond. Nossignori: l’Orient Express continua a viaggiare per mezza Europa e, con un pizzico di fortuna, potreste addirittura vederlo passare in stazione.Magari mentre aspettate il vostro regionale. Certo, se pensate di adocchiare diplomatici, spie e avventurieri dal vago sapore letterario rimarrete delusi: oggi il convoglio dei convogli è un treno turistico. Anzi, un «museo viaggiante», come lo definisce Maurizio Saccani, vice presidente in Italia della Belmond che, tra il 1982 e il 1985, è stato direttore per il nostro Paese del Vsoe, il treno Venice - Simplon Orient Express, appunto. L’idea però è nata a Montecarlo. E nel 1977, quando sono state messe all’asta ben quattro vetture originali costruite tra il 1925 e il 1930: James She- ::: LA SCHEDA ITINERARIO Il viaggio Venezia - Parigi - Londra a bordo del Venice SimplonOrient-Express dura due giorni e prevede cena, prima colazione, brunch e tè inglese pomeridiano, con uno stewart al servizio dei passeggeri durante tutto il tragitto. La stazione di partenza è quella di Santa Lucia a Venezia; il treno ferma 40 minuti nella stazione di Parigi est al mattino del secondo giorno; l’arrivo è a Victoria Station (Londra) LE CABINE Salone privato durante il giorno, con un divano, poggia-piedi e un tavolino, che si trasforma in camera per la notte con l’allestimento dei letti. Bagno con asciugamani e oggetti di toeletta. Portabagagli e armadio RISTORAZIONE I pasti vengono cucinati direttamente a bordo da chef di elevata qualità ATTIVITÀ La carrozza-bar è il luogo di riunione privilegiato dei passeggeri, per chiacchierare all’ora del tè, cominciare la serata ascoltando musica o prolungare la notte lungo le vie dell’Europa rwood ne comprò due (le altre se le aggiudicò il re del Marocco, tanto per dire). Da allora è cominciata una vera e propria caccia al pezzo per recuperare vagoni e carrozze che nel frattempo erano finiti un po’ dappertutto: negli anni Trenta di vetture come quelle ne circolavano circa 900. «Su una di queste fu addirittura firmato un importante armistizio tra la Francia e la Germania: alla fine siamo riusciti ad averla», racconta soddisfatto Saccani. Ma non è tutto. Perché ricre- are il mito dell’Orient Express non è cosa da poco e sicuramente non si limita all’assemblaggio di qualche vagone (18, per essere precisi). Il lavoro, quello duro, è stata l’opera di restauro. Sì, perché quelle carrozze tutte brandy e bicchieri di cristallo dovevano essere messe in grado di correre sui binarimoderni, e dovevano essere accomodate in modo da restituire la loro originaria (e affascinante) bellezza. «Una vettura ristorante è costituita da lacche cinesi dei primi anni Venti: le abbiamo trovate e le abbiamo restaurate,adesso sono lì da vedere». Infatti. Ognivettura è diversa dall’altra. Il treno «continentale» (quello cioè che anche oggi fa il tragitto notturno) è costituito da 11 vetture letto, tre vetture ristorante, alcuni vagoni di servizio e una carrozza bar, dove fino a notte fonda suona un pianista e vengono serviti drink e bevande. In perfetto stile Belle Époque, manco a dirlo.«Ricordo la difficoltà a trova- re i pezzi di ricambio: reperire fia vapore, ma fino a una mantutte le cose non è stato facile, ciata di anni fa succedeva che erano passati così tanti anni», «a Venezia o a Boulogne caricaammette Saccani. Talmente vamo le tonnellate di carbone, tanti che in molti casi architetti semplicemente per mantenee tecnici hanno dovuto affidar- re questo tesoro così come era si al lavoro degli artigiani. Co- nato». me è successo per i bicchieri: Altro esempio? Se salite a «Trovammo i bordo dimentivecchi disegni e catevi la parola li riproducemcongelatore. In mo minuziosafondo in piena mente». Niente, Belle Époque proprio niente, non era facile è lasciato al catrovare un frigoso. rifero. NemmeE non per mono sull’Orient do di dire. ManExpress. «Il notenere l’iniziale stro cibo è assosplendore dellutamente frel’Orient Express Maurizio Saccani schissimo, cariin casa Belchiamo a Venemond è un imperativo al quale zia, o a Boulogne, o dove serve, non sipuò prescindere. Alpun- tutto quello che è necessario. to che per quasi vent’anni quel Poi chef di assoluta qualità cutreno ha continuato a viaggia- cinano a bordo», racconta anre grazie alriscaldamento a car- cora Saccani. Esattamente cobone. Intendiamoci, ora non è me succedeva cent’anni fa, più così: per motivi di impatto quando nei grandi espressi euambientale anche l’Orient Ex- ropei i convogli si fermavano a press ha abbandonato gli sbuf- disposizione dei capocuochi che scendevano per acquistare ciò che si trovava di fresco sul posto. Il menù, tuttavia, non è quello originale degli anniTrenta:è stato un po’alleggerito, ma per ragioni - diciamo così - obbligate. «Le carte originali le abbiamo: quei pranzi duravano quattro ore, però!». Insomma, nell’era degli aerei e dell’Alta Velocità, quella dell’Orient Express è sicuramente una voce fuori dal coro. In (appena) 36 ore si può viaggiare da Venezia a Londra, ma non è la sola tratta disponibile: da almeno 10 anni l’Orient Express ferma alle stazioni di Istanbul, Praga, Vienna, Budapest:sempre nell’idea dei grandi Espressi europei, sempre con quel retrogusto Anni Trenta che lascia anche la malinconia diuna stagione oramai passata. Certo, non è per tutte le tasche: basta fare un giro sul sito per rendersene conto. Ma non è un viaggio normale, è una crociera su ruote. Anzi, su binari.Con buona pace di Agatha Christie. __Giovedì 26 marzo 2015__ 19 Borsa Milano-FTSE Mib Gli indici 1 1 5 0 2 0 9 0 6 0 3 0 0 ::: Borsa Londra-FTSE 100 -0,81% 3 5 0 3 0 0 2 5 0 2 0 0 1 5 0 1 0 0 5 0 23.145,1 0 La privatizzazione “sicula” del sale: 16 anni di trattative per perdere il 90% ::: DAVIDE GIACALONE Ma non nella zucca di chi l’amministra. Quella che segue è la storia brutta di come quel che si sarebbe dovuto privatizzare, la Italkali, si rischia di perderlo, incassando 3 milioni al posto di 20. Sembra la trasposizione demenziale di una poesia (L’omu di sali) di Renzino Barbera: «Sali, poi sali e poi sali / E sulu muntagni di sali / (…)/ di picciuli … un pizzicu sulu». La Italkali gestisce l’estrazione e la commercializzazione del sale minerale siciliano. Ogni anno totalizza ricavi per 90 milioni. Le azioni sono intestate in maggioranza (51%) alla Regione siciliana e per la rimanente parte a un socio privato. Nel 1999, come riporta il giornale on-line Live Sicilia, se ne decide, saggiamente, la dismissione. Non c'è ragione per cui la Regione debba fare quelmestiere. Ce ne sono molte per privatizzare. Ma vendere non deve significare regalare, come, invece, sta accadendo. Capita, difatti, che il processo di vendita, avviato allora, non è mai stato portato a compimento. Sifece una gara perscegliere l'advisor, e la vinse Meliorbanca. Il lavoro di valutazione e vendita s’interrompe più volte, tanto: che fretta c'è? Ma dal 2012 sembra essere in dirittura finale. Solo che, a novembre, Rosario Crocetta è eletto presidente della Regione, promettendo una stagione di radicali rinnovamenti e, manco a dirlo, di trionfi anti-mafiosi. Invece si ferma tutto. Siccome corre l'anno 2015, e sono scaduti tutti i termini di legge, il socio privato sostiene che quello pubblico è "decaduto", quindi può essere liquidato al valore nominale delle azioni che ancora gli sono intestate. Con una perdita, per l'erario siculo, di poco meno del 90% del valore. Mettiamo pure, per benevola concessione logica, che tutto questo si debba a semplice incuria, inettitudine e dimenticanza. Mettiamolo pure. Se ne dedurrebbe che la corruzione è assai più conveniente della scimunitaggine. Che se la cosa fosse stato un affare losco si sarebbe potuto immaginare di pagare un prezzo corruttivo, che so?, fino al 10%. Mentre ora il 10% è il totale dell'incasso. Morale immorale,ovviamen- -0,41% 1 6.990,97 0 0 8 0 6 0 4 0 2 0 Petrolio - al barile -1,32% 1 5.020,99 0 0 0 8 0 6 0 4 0 2 0 48,8 $ Euro/Dollaro 1 0 0 8 0 +3,04% 6 0 4 0 2 0 1,0985 $ +0,32% 0 Dopo Pirelli Commento ■■■ La Sicilia è terra di sale. Borsa Parigi-CAC 40 te,ma pur sempre meno irrazionale di quel che accade. La cosa è talmente macroscopica che pure da dentro il Partito democratico si levano voci di aperto dissenso, con Antonello Cracolici (vecchio giovane comunista isolano), consigliere regionale (anzi no, scusate, in Trinacria si chiamano "onorevoli"), che presenta un'interrogazione per bloccare la "svendita". Che, però, manco una svendita è: trattasi di regalo. Prova a sostenere: l'avvio della vendita non aveva valore, i termini previsti dalla legge nazionale non si applicano in Sicilia, che è autonoma, e, comunque, vanno intesi come ordinatori, cioè privi di valore effettivo. E si torna a Barbera: «Restu tra 'u suli e lu sali». E ci resto all'infinito. Dice Cracolici: sono favorevole alle dismissioni, ma al valore reale, di mercato, dando il diritto di prelazione al socio privato, ma mica facendosi scippare. Giusto. Ma si cominciò nel secolo scorso. La cosa curiosa è che la notizia è rimbalzata anche sui quotidiani nazionali, senza che mai si capisse come fa un socio a "decadere". Il dettaglio è che se effettivamente decade, e a quelle condizioni, il danno erariale imputabile ai decadenti è dato dalla differenza fra il valore e il liquidabile.Fra i 16 e i17 milioni. Come se abbondassero, in quelle casse. Alla prossima manifestazione di precari da blandire e prendere in giro, provino a spiegare loro perché i soldi si buttano dalla finestra. Con in cortile, a raccoglierli, tutto fuorché un bisognoso. Storie di ordinaria follia, nell'isola disperata e dimentica di sé. Dove in cima ai cortei contro il pizzo ci stanno quelli che prendono il pizzo. A guidare quelli contro la mafia,ci stanno quelli che avversarono Borsellino e Falcone. A capeggiare gli industriali contro l’onorata società ci sono quelli inquisiti per connivenza con i disonorati associati.E nessuno s’azzardi a citare Pirandello, o l’abusato Gattopardo (Tomasi di Lampedusa), perché queste non sono storie di verità indistinguibilio dicambiamenti conservativi. Qui è la principessa Incapacità che convola a nozze con il re Furto. Semmai, ancora Barbera: «Chi vita scipita, 'nto sale». www.davidegiacalone.it Altra ondata di acquisti stranieri Ora tocca a Pininfarina e Preziosi Mentre Confindustria annuncia Pil a +0,2%, gli indiani di Mahindra si fanno avanti per lo storico brand. E i cinesi si prendono il 35% dei giochi del patron del Genoa ::: UGO BERTONE ■■■ Non c'è che dire: l'Italia piace. Forse troppo, obiettano i più critici di fronte all’offensiva dei compratori in arrivo dalla via della Sera. Dopo l'annuncio dello sbarco in Pirelli ieri è arrivata la notizia del probabile acquisto da parte dell'indiana Mahindra & Mahindra, di Pininfarina, una delle aziende che hanno costruito il mito del made in Italy a quattro ruote:Piazza Affari applaude con un rialzo del 26%. Intanto Enrico Preziosi, patron del Genoa, ha ceduto il 33% di Giochi Preziosi a Michael Lee, fornitore storico del gruppo oltre che proprietario di miniere di rubini e smeraldi tra Sri Lanka, Tanzania e Burma. Sembra che siano iniziati i saldi di primavera dell’azienda Italia. Ma non è proprio così.E per rendersene conto meritava frequentare tra ieri ed oggii padiglionidi piazza Affaridove un centinaio di investitori internazionali si è messo pazientemente in coda per avere incontri individuali, in tutto oltre 1.700, con un centinaio di aziende di casa nostra, quotate alsegmento Star o impegnate nel programma Elite, una sorta di rodaggio prima di un'eventuale apertura del capitale ad investitori terzi. La sensazione è che il capitalismo di casa nostra sta cercando una sua strada per ripartire dopo anni di sofferenza.Senza barricarsi dietro barriere autarchiche o invocando la "politica industriale", la litania che ha spesso accompagnato l'assalto alla diligenza dello Stato, senza aiutare la ripresa che,per prendere velocità, ha bisogno di benzina, cioè di capitali veri. La conferma arriva dalla previsione del Centro studi Confindustria: il Pil italiano alla fine del terzo trimestre crescerà dello 0,2%. Una buona notizia,che interrompe una fila impressionante di segni ne- gativi. Ma se il risultato assai modesto, che si considera la combinazione di fattori positivi quasi irripetibili (petrolio in calo, dollaro on ripresa, tassi giù) che hanno favorito il salto all'insù. È in questa cornice che si possono comprendere le ragioniche hanno spinto glieredidi Sergio Pininfarina ad ammainare la bandiera bianca. Per quasi novant’anni,l'azien- da torinese ha rappresentato una sorta di università del design a quattro ruote in cui sono nate i miti della Ferrari, come la Gt 250, e dell'Alfa Romeo, come la Giulietta Spider, ma anche la Rolls Royce Camargue e i prototipi delle prime auto cinesi od indiane. L'evoluzione del mercato, che ha spinto i Big a creare in casa piccole serie di prototipi di lusso, ha in pratica azzerato ilmercato per le serie realizzate dai maestri del design torinese: l’Italdesign di Giorgio Giugiaro è finito nell’orbita Volkswagen, lo stabilimento Bertone è stato rilevato da Fiat Chrysler che lì produce la Maserati. E Pininfarina, che pure ha disegnato l'auto elettrica di Bolloré,è finito nell'orbita della conglomerata indiana. In piccolo,un destino simile a Pirelli: l’Italia mette tecnologia e capacità realizzative, i gruppi asiatici i capitali e mercato in grande crescita che il made in Italy non sarebbe stato in grado di assistere da solo. Diverso il discorso di Giochi Preziosi (900 milioni di fatturato, in Europa seconda solo a Lego): in questo caso il partner di Taiwan, da fornitore diventa azionista, con l'obiettivo di sfruttare le competenze commerciali e di marketing del socio italiano. Insomma,le miscele possono essere tante. L'obiettivo, per tutti, è di conquistare una posizione in business che ormai hanno dimensioni globale. Non è impossibile, visto quanto piace di questi tempi il made in Italy. Nuovo colosso da 40 miliardi Kraft e Heinz si fondono, il cuoco sarà Warren Buffet DATI CGIA MESTRE Per 10 milioni di italiani il nuovo 730 costerà di più Il nuovo modello 730 precompilato rischia di costare di più per 10 milioni di italiani. «Per la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani il modello 730 costerà di più rispetto al 2014 essendo costretti a ricorrere a intermediari», rimarca il segretario della Cgia, Bortolussi. ■■■ Kraft Foods e Heinz di fondono e il cuoco è Warren Buffet. I due colossi hanno siglato un accordo di fusione per creare il quinto maggior gruppo al mondo nel comparto del food and beverage. L'operazione, che conferma le indiscrezioni del Wall Street Journal su un accordo dal valore di oltre 40 miliardi di dollari, prevede che la Berkshire Hathaway di Warren Buffett e la società brasiliana di private-equity 3G Capital, già partner nel 2013 nell'acquisizione di Heinz per 23 miliardi di dollari, investano 10 miliardinel nuovo gruppo frutto della fusione. Il gruppo, che sarà gui- dato dall'ad di Heinz, Bernardo Hees, si chiamerà The Kraft Heinz Company e avrà ricavi annuali per 28 miliardi di dollari con otto brand capaci di generare un fatturato di 1 miliardo ciascuno e cinque tra 500 milioni e 1 miliardo. La nuova compagine azionaria vedrà gli attuali azionisti di Heinz detenere il 51% del capitale mentre i soci di Kraft otterranno il restante 49% e un dividendo di 16,5 dollari per azione coperto integralmente dall'investimento di 3G e di Berkshire Hathaway, che peraltro si sono impegnate a mantenere nel lungo termine la partecipazione acquisita. __Giovedì 26 marzo 2015__ 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Da Banca Intesa 37 miliardi alle imprese ■■■ Trentasette miliardi a disposizio- ne delle imprese. È questo il budget di nuovi finanziamenti che Banca Intesa ha messo a disposizione di imprese e famiglie. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Carlo Messina nel corso della cerimonia di presentazione del padiglione che l’istituto ha alle- ::: stito all’Expo. Il plafond del 2014 era stato di 27 miliardi. «Saranno tutti investimenti impiegati nella crescita» ha confermato il manager ricordando che il 205 sarà un anno irripetibile per l’Italia. «Siamo la banca con il maggiore potenziale di erogazione rispetto ai nostri competi- tori perché abbiamo patrimonio e capitale per fare prestiti alla clientela». Per quanto riguarda Pirelli è arrivato l’annuncio che la banca resterà nel capitale e valuterà se supportare finanziariamente l'opa che sarà lanciata una volta entrato nel capitale il colosso cinese ChemChina. Diverso il discorso per Rcs da cui è prevista l’uscita. Panino e listino Tra i piccoli di Piazza Affari brillano nuove stelle ■■■ «L’accordo non è nell’interesse degli azionisti, dei clienti e dei lavoratori» questo fu il comunicato finale, a brutto muso, con cui la Continental liquidava definitivamente il tentativo di scalata della Pirelli. Era il lontano 1991, il sogno dell'Ingegner Pirelli era un colosso mondiale, una mossa forse troppo audace, a poker si direbbe un'operazione "all-in". Abbandonati i sogni di conquista la Pirelli si fa oggi conquistare, saranno i cinesi di Chem China i futuri padroni. Oltre al caso Continental, dove Leopoldo Pirelli fu "tradito" anche da alcuni soci connazionali al tempo alleati (il solito difetto italiano di non saper fare squadra), ricordo tra gli anni Ottanta e Novanta i tentativi prima di De Benedetti con la scalata alla Societé Generale de Belgique e successivamente quella di Generalial colosso francese Agf, entrambe bloccate, la prima dalla politica e la seconda dal cavaliere bianco tedesco arrivato in soccorso dei cugini francesi. I capitali stranieriin realtà sono benvenuti,ma possono ridursi anche a partecipazioni di minoranza e non per forza ad acquisti predatori. Capitani coraggiosi cercasi, la svendita italiana continua. PIAZZA AFFARI: ormai è una tradizione, con il Salone di Risparmio arriva la correzione. Avevo già anticipato l'approdo in zona 23,500/24,000 ma qui ci dobbiamo fermare, è necessario rifiatare per non giocarsi tutto il rialzo 2015. ELICA: l'Elica comincia a girare, inizia il volo di una delle stelle di Milano, tanto che Banca Imi la promuove come "top pick" di Piazza Affari, a mio avviso uno dei giudizi migliori. Sempre 2,50 la prima tappa. MUTUI ON LINE: a Milano brilla un' altra stella. L'acquisto di nuovi portali l'aveva lanciata fino a 7,50, segue naturale correzione, ora sembra che quel livello possa essere abbattuto. Qui si deve entrare su ogni ribasso, andremo lontanissimo. ALERION: l'affare "spuzza" dicono nei forum. A mio avviso è profumo, di rialzo. Siamo pronti a sfondare 3. BE: Imi continua la diluizione, ma al tempo stesso consiglia il titolo. La stella è ingabbiata tra 0,58 e 0,61, vicina una nuova gamba, sempre al rialzo. EURO/DOLLARO: 1,05 è una buona base. L’economia Usa frena. Lo stilista Dirk Bikkemberg Niente evasione da 120 milioni Altro trionfo sul Fisco Ma per Bikkemberg non è ancora finita La Cassazione dà ragione allo stilista già assolto nel penale, ma non mette la parola fine. Scomparso un fascicolo, si torna al secondo grado ::: CLAUDIO ANTONELLI ■■■ Nel 2014, dopo otto anni di calva- rio giudiziario, il marchio della moda creato in Belgio negli anni ’80 da Dirk Bikkemberg si è visto dare definitivamente ragione.Non c’è maistata evasione da 120 milioni di euro. Grande sollievo per l’azienda. Ma fuori tempo. Già partito il concordato, nel 2011. Altri dipendenti stranieri avevano perso illavoro. E l’indotto italiano era rimasto senza fatturato. Il brand sembra abbia detto definitivamente addio all’italia. La proprietà però,seguita dall’avvocato Francesco Giuliani dello studio Fantozzi, ha portato fino in fondo il contenzioso. Una assoluzione in sede penale non mette infatti al riparo dalle accuse del Fisco.Lunedì, così, è arrivata la sentenza della Cassazione sul fronte civile. Risultato? Una parziale assoluzione che riporta il tutto alla commissione regionale. Spostando avanti la palla (al massimo di un anno) la suprema corte (al contrario degli stessi colleghi del penale) dopo aver dato su alcuni punti ragione allo stilista, dice che non è irragionevole pensare che ci potesse essere una stabile organizzazione. Ma non tira le conclusioni anche di fronte a tutti i dati forniti in sede penale. [email protected] Non prende nemmeno la decisione definitiva sul tema della liceità del metodo utilizzato dall’Agenzia delle Entrate. Per calcolare il presunto reddito imponibile, il Fisco non si era servito dei bilanci della società lussemburghese, ma aveva utilizzato un metodo induttivo, stimando in modo eccessivo i presunti proventi della società, comminandole così il pagamento di 120 milioni di euro tra imposte, sanzioni e interessi. E qui sta il busillis. Se il Fisco avesse utilizzato i documenti ricevuti dal Gran ducato tutto l’ambaradam non sarebbe nemmeno dovuto partire. È risultato infatti in altra sede che l’autorità fiscale abbia ricevuto il plico, ma - badate bene - sia andato perso. Per questo fatto è pure stato aperto un procedimento penale, che il pm vorrebbe archiviare per prescrizione. Sebbene gli effetti stiano proseguendo nel tempo. Al di là del senso di giustizia, stabilire una volta per tutte la questione è fondamentale per il processo tributario. Se anche i giudici del fisco prenderanno atto di questa negligenza il metodo induttivo utilizzato sarà definito illegittimo e dunque decadrà tutto l’impianto accusatorio. La domanda è quanto tempo ancora ci vorrà per la parola fine? E soprattutto perché quel plico è andato perso? VAR% A ACEA ACOTEL GROUP ACSM-AGAM AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO DI FIRENZE AGEAS AHOLD KON ALBA PRIVATE EQ ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANIMA HOLDING ANSALDO STS ARENA ASCOPIAVE ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A Ultima rilev. 99,999 100 100,002 99,995 99,988 99,989 99,979 99,974 99,975 99,973 99,957 99,956 99,951 99,944 99,933 99,926 99,915 99,903 Titolo Ultima rilev. BTP BTP 15.04.2015 3% BTP 15.06.2015 3% BTP 15.07.2015 4,5% BTP 1.8.2015 3,75% BTP 01.11.2015 3% BTP 01.12.2015 2,75% BTP 15.04.2016 3,75% BTP 15.05.2016 2,25% BTP 1.08.2016 3,75% BTP 15.09.2016 4,75% BTP 15.11.2016 2,75% BTP 15.12.2016 1,5% BTP 01.02.2017 4% BTP 01.05.2017 4,75% BTP 15.05.2017 1.15% BTP 01.06.2017 4,75% BTP 1.8.2017 5,25% BTP 01.11.2017 3,50% 100,151 100,638 101,34 101,278 101,714 101,789 103,839 102,383 104,824 106,675 104,14 102,171 106,944 109,34 101,86 109,67 111,62 108,33 Titolo Ultima rilev. BTP 15.1.2018 0,75% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 1.8.2019 1,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 01.12.2019 1,05% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% BTP 01.09.2020 4% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 15.12.2021 2,15% BTP 01.03.2022 5% BTP 15.04.2022 1,35% 101,2 111,81 109,81 113,55 111,13 114,43 115,68 108 104,12 116,16 102 118,5 117,48 117,43 116,99 117,07 117,45 123,81 107,69 126,91 102,27 Titolo Ultima rilev. BTP 01.09.2022 5,5% BTP 01.11.2022 5,5% BTP 01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% BTP 15.09.2023 2,6% BTP 1.11.2023 9% BTP 01.03.2024 4,5% BTP 01.09.2024 3,75% BTP 01.12.2024 2,5% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.06.2025 1,5% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.03.2030 3,50% BTP 01.05.2031 6% BTP 01.03.2032 1,65% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% 131,38 131,75 125,62 128,3 122,11 163,47 127,24 121,57 110,66 134,12 101,47 131 161,25 156,08 136,95 145,3 123,39 158,48 98,48 158,26 148,26 Titolo Ultima rilev. BTP 1.2.37 4% BTP 01.08.2039 5% BTP 01.09.2040 5% EUR BTP 15.09.2041 2,55% BTP 01.09.2044 4,75% BTP 01.09.2046 3,25% 133,18 153,79 155,12 144,1 155,65 123,32 CCT CCT 01.09.2015 100,115 CCT-EU 15.12.2015 100,556 CCT 01.07.2016 IND 100,281 CCT 1.03.2017 100,305 CCT-EU 15.06.2017 105,01 CCT-EU 15.10.2017 101,47 CCT-EU 15.04.2018 102,14 CCT-EU 01.11.2018 105,15 CCT-EU 15.11.2019 103,65 CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,14 CTZ CTZ 30.06.2015 99,965 Titolo Ultima rilev CTZ 31.12.2015 CTZ 29.04.2016 CTZ 30.08.2016 CTZ ZC 27.02.2017 BTP INDICIZZATI BTP IT 26.03.2016 2,25% BTP IT 11.06.2016 BTPI 15.09.2016 2,1% BTP IT 22.10.2016 BTP IT 22.04.2017 BTPI 15.9.2017 2,10% BTP IT 12.11.2017 BTPI 15.09.2018 1,7% BTPI 15.09.2019 2,35% BTP IT 23.04.2020 BTP IT 27.10.2020 BTPI 15.9.2021 2,1% BTPI 15.09.2024 2,35% BTPI 15.9.2026 3,1% BTPI 15.9.2035 2,35% 99,913 99,846 99,72 99,464 102,102 104,46 104,656 104 104,21 106,87 104,81 107,55 111,97 106,36 105,51 114,7 121,39 131,51 138,14 AZIONI PREZZO VAR% PR. UF. B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BANZAI BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BE BEGHELLI BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BOLZONI BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP C CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE TO CERVED INFORMATION SOL CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COFIDE COGEME SET CONAFI PRESTITO’ CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CSP INTERNATIONAL CTI BIOPHARMA D DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DELCLIMA DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP E EDISON RSP EEMS EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENEL ENEL GREEN POWER ENERVIT ENGINEERING ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET EUKEDOS EUROTECH EXOR EXPRIVIA F FALCK RENEWABLES FIAT CHRYSLER FIDIA FIERA MILANO FINCANTIERI FINECOBANK FINMECCANICA FNM FULLSIX G GABETTI GAS PLUS GDF SUEZ GEFRAN GENERALI GEOX GTECH H 12,16 12,69 1,255 2,63 2,298 7,515 14,71 33,67 14 2,57 3,53 2,822 161 0,514 6,34 6,98 9,43 0,0051 2,32 7,785 13,19 24,13 9,04 16,84 23,54 26,18 0,9665 1,33 12,1511 0,16 12,6501 0,4 1,2541 -1,13 2,6282 -0,95 2,3143 - 7,5533 -0,74 14,4458 -0,68 33,6738 14 5,85 2,5087 -1,84 3,5666 -0,07 2,826 -0,56 161,9205 - 0,5122 -0,08 6,4106 4,18 6,9044 0,16 9,4254 - 0,005 -0,09 2,3179 -3,71 7,9287 1,85 13,1144 -1,39 24,1658 -2,95 9,1725 - 16,8185 -0,63 23,5968 -1,36 26,3637 0,73 0,9679 36,02 22,61 14,09 131,92 5,12 20,92 9,78 13,67 13,22 19,18 0,21 17,43 32,13 29,28 67,63 13,21 27,05 62,87 37,97 24,83 44,64 13,1 23,89 45,2 15,4 0,072 1,81 2,928 3,008 18,2 3,46 0,6145 4,238 8,06 0,583 0,952 1,794 0,3828 6,875 10,83 28,99 14,49 6,06 91,85 2,786 2,226 140,8 281 7,61 0,562 0,602 0,476 0,749 2,158 0,601 0,525 15,96 0,321 114,2 54,9 19,8 3,52 26,26 0,7955 0,88 38,1 0,1125 16,56 13,47 8,51 -0,14 0,0723 - 1,8107 2,81 2,9131 1,83 3,0161 2,42 18,0846 0,12 3,4607 -1,05 0,6198 -0,42 4,2481 0,25 8,1584 - 0,5883 -0,73 0,9656 - 1,7955 -0,57 0,3838 -1,15 6,887 0,65 10,7625 0,59 29,0418 - 14,5889 0,5 6,0968 -0,81 92,0295 -0,5 2,7866 -1,5 2,2251 -1,4 141,8726 -4,91 292,031 -0,39 7,6222 -1,92 0,5669 -0,74 0,5985 -0,94 0,4789 -0,53 0,7519 5,27 2,1142 4,25 0,6027 1,16 0,5293 0,88 16,0614 -0,22 0,3206 -1,13 115,2086 -1,61 55,4635 - 19,5777 2,39 3,47 - 26,0305 1,21 0,7669 0,88 -1,7 38,4256 -4,58 0,1139 -2,01 16,7434 -1,46 13,5866 -1,16 8,5705 32,11 65,3 34,31 39,26 32,94 -2,26 30,74 36,89 47,48 50,37 75,48 23,88 -2,69 10,91 25,77 44,04 30,47 20,61 -1,15 23,83 42,86 26,83 39,11 23,61 18,56 29,03 7,9 11,19 12,3 70,51 26,38 25,63 12,48 -2,94 25,71 15,68 -0,19 3,17 37,55 22,55 -10,63 28,16 33,18 4,482 5,76 1,217 2,378 0,9855 6,4 2,34 31,07 8,075 14,57 6,875 3,944 6,35 0,0509 0,3059 0,2413 1,082 0,3875 7,57 0,505 0,0481 0,3189 1,31 7,78 13,65 1,896 1,766 0,72 4,467 20,29 0,7 5,7497 18,67 -1,38 1,2013 -13,07 -1,08 2,4051 24,11 -0,71 0,9795 18,73 -0,39 6,3994 24,03 -0,93 2,3489 23,16 -0,8 31,0803 22,56 2,09 8,0036 41,05 -0,41 14,7892 42,7 1,33 6,8794 37,09 -0,8 3,9574 46,94 4,1 6,2424 45,31 -0,2 0,0512 32,55 0,63 0,3029 30,39 - 0,2416 6,3 0,46 1,0835 25,09 -1,72 0,39 26,26 -1,24 7,5697 12,99 0,8 0,5079 16,9 - 0,0487 0,28 0,3178 30,97 0,85 1,3148 65,2 1,43 7,7331 24,88 -0,73 13,6825 26,98 0,58 1,8932 35,72 -2,54 1,7835 -8,12 3,012 88,05 1,557 0,5155 22,88 15,24 62,5 10,43 1,82 2,36 20,94 31,98 17,04 40,71 5,355 2,334 -0,2 -0,79 0,97 1,08 -0,95 -1,04 -1,19 -0,67 -0,05 -0,67 1,65 -1,36 -0,81 0,47 -0,74 -1,27 2,9746 88,1714 1,558 0,5134 22,9928 15,3001 62,5406 10,4335 1,8245 2,3704 20,889 32,0928 17,0235 40,5726 5,3417 2,3828 15,94 26,69 24,76 12,31 11,18 11 15,74 17,19 12,28 18,89 39,88 27,92 26,32 22,14 67,87 1,57 0,847 0,14 49,83 39 2,29 0,897 4,292 1,76 4,108 55,5 15,99 14,32 11,83 0,1047 1,239 8,16 1,067 1,93 41,68 0,873 0,18 -0,07 -0,54 -0,26 1,33 1,36 -1,06 -0,56 1,43 1,65 -0,93 1,06 2,07 -0,66 -0,24 1,05 -0,65 -0,26 -0,1 -0,34 0,8439 0,1397 50,0178 39,2198 2,2819 0,8971 4,2975 1,7618 4,1214 56,1019 16,0362 14,1976 11,7992 0,1045 1,2414 8,2261 1,0594 1,9442 41,6295 0,8772 -0,82 -17,26 20,45 47 37,45 4,36 16,13 1,5 22,99 48 10,2 2,14 27,82 15,82 29,94 42,41 7,94 19,73 22,44 22,18 1,206 15,03 6,945 6,615 0,786 6,35 11,17 0,659 1,883 -1,15 1,2134 29,75 -0,99 15,1367 56,56 21,2 6,2788 139,98 -1,56 6,6082 4,75 -0,44 0,7882 2,28 -0,31 6,3936 36,03 -2,62 11,3079 44,41 -0,68 0,6575 18,21 -1,41 1,9112 9,86 1,424 3,936 18,89 3,87 18,55 3,456 19,04 0,99 1,455 72,71 -0,71 3,9298 12,52 -0,37 18,9172 -3,13 0,26 3,8237 28,57 -0,48 18,5725 9,12 1,89 3,4374 28 -0,26 19,0474 2,97 2,234 -0,62 HERA I I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDUSTRIA E INNOVAZIONE Titolo 1 SETT. 360 2,2405 14,86 0,51 0,2 0,5069 -4,4 0,968 3,97 0,9604 50,08 0,847 -1,28 0,8492 42,59 44,59 0,38 44,6139 22,84 0,6655 -1,33 0,6641 23,24 0,4022 - 0,4027 10,8 Euribor Titoli di stato BOT BOT 31.03.2015 (182) BOT 14.04.2015 (365) BOT 30.04.2015 (181) BOT 14.05.2015 (365) BOT 29.05.2015 (182) BOT 12.06.2015 (364) BOT 30,06,2015 (180) BOT 14.07.2015 (365) BOT 31.07.2015 (182) BOT 14.08.2015 (365) BOT 31.08.2015 (185) BOT 14.09.2015 (367) BOT 14.10.2015 (365) BOT 13.11.2015 (364) BOT 14.12.2015 (367) BOT 14.01.2016 (365) BOT 12.02.2016 (364) BOT 14.03.2016 (367) PREZZO Dati aggiornati al 24/03 365 Titolo 360 365 -0.035 -0.035 3 MESI 0.021 0.021 2 SETT. -0.034 -0.034 6 MESI 0.089 1 MESE -0.012 -0.012 9 MESI 0.139 0.141 2 MESI 0.008 0.008 12 MESI 0.202 0.205 0.09 Cambi Titolo Corona Svedese Corona Danese Corona Norvegese Dollaro Australiano Dollaro Canadese Dollaro Usa Fiorino Ungherese Franco Svizzero Reinmimbi Cinese Sterlina Inglese Yen Giapponese Domanda Offerta 9,3026 7,4688 8,5930 1,3925 1,3711 1,0985 298,8000 1,0517 6,8244 0,7365 131,1300 9,2889 7,4603 8,5935 1,3843 1,3649 1,0950 302,2600 1,0491 6,7981 0,7344 130,8900 PREZZO VAR% PREZZO VAR% PR. UF. CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14 CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14 B ::: BUDDY FOX Titolo Mercato Azionario AZIONI ING GROEP INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INVEST E SVILUPPO IRCE IREN ISAGRO ISAGRO AZIONI SVILUPPO IT WAY ITALCEMENTI ITALMOBILIARE ITALMOBILIARE RSP IVS GROUP J JUVENTUS FC K KERING KINEXIA K.R.ENERGY L LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH M MAIRE TECNIMONT MARR M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MEDIOLANUM MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MOVIEMAX MUNICH RE MUTUIONLINE N NICE NOEMALIFE NOKIA CORPORATION NOVA RE O OLIDATA ORANGE OVS P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO PIRELLI E C. PIRELLI E C. RSP POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PRYSMIAN R RAI WAY RATTI RCS MEDIAGROUP RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE S SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP SARAS SAT SAVE SCREEN SERVICE SEAT PAGINE GIALLE SEAT PAGINE GIALLE RSP SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SORIN SPACE STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS T TAMBURI TAS TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELECOM ITALIA MEDIA TELECOM ITALIA MEDIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC TISCALI TOD’S TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS U UBI BANCA UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPOL UNIPOL P UNIPOLSAI UNIPOLSAI RSP A UNIPOLSAI RSP B V VALSOIA VIANINI INDUSTRIA VIANINI LAVORI VITTORIA ASS VIVENDI W WAR AMBROMOBIL 17 WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017 WAR D’AMICO 12-16 WAR ENERTRONICA 13-15 WAR ERGYCAPIT 16 WAR FIRST CAPITAL 2016 WAR HI REAL 2015 WAR IKF 10-18 WAR INDUST. STARS OF ITALY WAR IVS GROUP WAR MICROSPORE 13-15 WAR NOEMALIFE 12-15 WAR PARMALAT 2015 WAR PRIMI SUI MOTORI 2016 WAR SAFE BAG 13-16 WAR SERV ITA 12-15 WAR SPACE 12-2015 WAR TAMBURI 2015 WAR TE WIND 18 WARR AGRONOMIA 2014-2017 WARR BIO ON 14-17 WARR GGP 16 WARR GREENITALY1 WARR INNOVATEC 17 WARR IWB WARR SEAT PG 16 WARR SUN CAP 16 WARR TECH-VALUE 2014-2017 WARR VALORE IT H 15 WORLD DUTY FREE Y YOOX Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP 13,68 0,3533 0,6285 14,5 3,168 2,882 0,519 2,016 1,274 1,859 1,4 2,09 7,35 31,48 20,9 7,14 -2,29 4,13 2,28 0,14 -1 -0,48 -0,19 -0,59 4,73 1,08 -0,67 -0,81 1,22 0,19 0,56 0,2562 -2,55 13,8981 0,3507 0,6277 14,5948 3,1869 2,8999 0,5349 2,0269 1,2722 1,8505 1,4001 2,1003 7,4256 31,3625 20,7781 7,0281 26,55 8,18 6,17 24,46 30,8 39,9 7,23 15,13 40,7 28,92 14,47 41,69 48,79 67,45 43,15 -2,86 0,2596 16,45 184,6 -3,6 184,5738 16,1 1,515 -0,33 1,5383 77,82 0,9015 0,5 0,8931 4,7 14,99 0,99 0,6235 169 57,65 0,861 163,5 -1,06 15,134 - 0,9935 -0,64 0,6254 -1,11 169,6986 -1,79 58,0024 3,42 0,8819 -2,04 165,6103 84,83 25,96 20,97 26,7 21,87 23,86 2,472 15,9 0,1108 0,917 4,308 8,94 7,68 0,1345 6,68 1,666 1,531 0,3972 15,2 1,105 3,482 0,35 0,0275 202,6 7,07 0,65 -0,31 -2,12 -1,13 -1,73 -0,22 1,19 1,36 0,45 -1,07 0,92 -1,44 -2,31 0,91 0,35 2,28 0,35 3,74 2,46 15,893 0,1112 0,9221 4,357 8,9569 7,6447 0,1338 6,68 1,673 1,5357 0,3905 15,24 1,1057 3,494 0,3494 0,027 202,12 6,9902 36,88 8,02 23,8 13,77 25,23 32,05 45,18 35,86 9,51 43 53,48 5,98 36,69 26,21 98,18 22,94 3,38 21,46 49,16 3,206 0,25 5,12 1,09 7,225 -1,3 1,041 -5,36 3,1833 5,2166 7,2678 1,1291 19,99 11,79 10,31 30,13 0,3933 -0,33 15,14 -0,33 4,42 -0,67 0,3886 21,09 15,169 6,85 4,419 - 2,44 2,488 26,73 2,806 0,694 5,15 1,794 15,57 15,61 7,155 0,3009 0,4813 0,2076 18,87 19,16 1,3 -0,72 26,23 -0,88 0,71 -0,26 0,21 -1,86 -0,37 1,02 0,11 0,16 2,4089 2,4882 26,7515 2,788 0,6974 4,6299 1,7846 15,4957 15,6058 7,0567 0,3002 0,4889 0,2055 18,8289 19,0864 95,2 4,1 12,22 16,43 -1,56 63,49 26,78 38,89 56,41 23,36 33,56 81,55 22,91 39,88 26,47 4,2 2,586 1,124 17,5 81,5 0,3828 84,05 0,636 0,3146 0,1895 0,5175 1,283 24,23 -0,47 0,15 -0,09 -0,57 -2,16 0,92 -2,83 0,95 -3,05 3,55 0,19 1,02 1,3 4,2156 2,5295 1,1321 17,4055 82,6831 0,3817 84,8506 0,6362 0,3185 0,1906 0,516 1,2664 23,8936 31,66 7,75 20,28 36,19 34,71 41,15 38,01 9,66 42,55 91,41 -5,05 6,12 -7,31 12,53 8,5 7,115 13,79 9,64 18 4,094 10,15 28,85 92,8 66,55 1,419 14,99 12,83 0,038 0,0044 167 5,17 16,4 10,66 100,3 0,067 1,586 4,556 44,68 3,104 7,185 2,83 11,67 0,346 145 8,605 -0,56 12,5703 0,59 8,4488 -0,49 7,1225 0,88 13,8866 1,15 9,5809 18 -0,34 4,138 -0,68 10,1196 -1,5 29,1002 -1,33 92,9152 -1,77 66,55 0,14 1,4229 -0,6 14,596 -0,54 12,8433 - 0,0381 -4,35 0,0045 167 1,67 5,1274 2,37 16,3498 -1,48 10,8749 -1,18 100,4155 -1,18 0,0666 -1,86 1,5921 -0,35 4,5476 -0,71 45,0101 -1,34 3,138 1,05 7,1796 -0,35 2,8367 -0,26 11,7987 -2,2 0,3458 145 -4,44 8,7628 12,18 39,23 36,83 27,92 9,98 -0,28 35,74 0,59 41,35 22,83 13,37 70,14 11,87 -2,73 57,14 96,36 29,57 26,25 33,5 5,25 27,86 25,77 11,12 29,17 49,81 7,96 46,94 21,56 18,25 -0,68 38,9 3,592 0,46 1,084 0,867 1,035 0,592 13,53 13,2 4,086 1,941 0,74 0,064 86,35 46,61 3,166 10,14 -2,13 3,6194 36,89 -2,13 0,463 19,54 -1,72 1,0908 22,9 -1,53 0,8724 25,02 -0,1 1,0359 7,09 - 0,592 0,51 -0,95 13,5905 12,38 1,69 13,1252 5,94 -0,2 4,0747 8,67 0,05 1,949 36,31 4,96 0,7274 26,93 1,59 0,064 22,14 -1,43 86,811 19,93 -1,25 46,6578 8,65 -5,21 3,1885 11,87 -0,29 10,22 29,83 7,25 0,62 7,2396 21,64 6,33 -0,47 6,3325 18,65 9,14 -0,11 9,2005 13,54 39,26 -1,11 39,6 19,01 4,896 0,95 4,8878 18,83 4,86 0,87 4,8554 19,23 2,714 0,52 2,7168 21,49 258,9 0,58 258,5902 34,15 2,72 0,15 2,7245 21,65 20,78 4,63 20,3426 37,07 1,249 -0,64 1,2355 5,85 5,985 -0,42 5,9522 6,88 9,77 0,05 9,803 13,6 22,98 -0,22 23,0716 12,81 0,2498 -2,35 0,0768 0,0693 6,62 0,655 0,0097 0,0573 9,56 0,02 0,0297 1,4 -9,68 0,16 -10,81 0,029 56,76 0,076 1,443 -0,14 0,755 0,2 0,39 6,79 2 1,511 -4,37 0,18 0,0661 -1,34 2,47 -1,28 0,7175 1 0,22 39,24 1,65 0,0016 0,07 -33,33 0,08 0,0148 -43,08 11,17 -0,27 0,2445 0,0722 0,0677 0,6435 0,0097 0,0523 0,0193 0,0297 1,5945 0,1532 0,029 0,0752 1,4468 0,6223 0,2 0,4084 2,0074 1,5398 0,18 0,0623 2,5702 0,7175 0,988 0,1564 1,65 0,0016 0,0704 0,08 0,026 11,14 13,55 2,54 1,61 4,55 -14,91 7,1 40,85 -3,57 115,05 -20 -87 -41,54 4,57 -43,66 -20,45 30,09 166,67 152,68 -41,29 -5,57 291,44 -44,34 156,41 111,54 220 -41,67 -33,33 -43,08 40,24 21,78 -0,09 21,4334 18,37 5,52 -0,45 0,0546 4,2 0,1611 - 5,543 0,0554 0,1629 8,88 3,02 -4,67 22 __Giovedì 26 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. SCUOLA/1 di vacanze scolastiche sono troppi. Per la maggioranza degli italiani sono troppe le vacanze dei politici italiani. Lavorare d’estate Ma dove? Il cerbiatto in fuga dalle auto Due occhi inquieti cercavano l’ambiente più familiare, quello con pericoli noti. L’agilità non basta al piccolo cerbiatto, e le auto ferme non lo rassicurano. Potrebbe essere travolto. Tenta l’erta, ma la roccia non offre appigli. Ritenta, ma a vuoto. Poi un piccolo sentiero,e in pochi balzi, vinta l’erta, è nel suo mondo, salvo. Io e altri sulla strada; il piccolo cerbiatto nella boscaglia, tra le rocce. A ciascuno ilsuo mondo,incontrandosi di rado o mai. A me piace così. Maria Luisa Mazzocchi San Marino *** A ciascuno il suo mondo? Sarebbe bello, e comodo, ma in questo mondo non è così. In Africa alcune scimmie rischiano l’estinzione, e non per via dei cacciatori o di qualche strano virus. Perché gli africani, lentamente, cominciano a coltivare la terra. Anno dopo anno conquistano spazi sottraendoli alle foreste, e le scimmie di quegli spazi e di quel cibo hanno bisogno per sopravvivere. Si vedono fattorie, qua e là, e curiose e affamate scimmie che gironzolano nei dintorni alla ricerca di alimenti e di una convivenza spesso impossibile. Nelle grandi città italiane gli uccelli rapaci sono una presenza fissa. Lei ha incontrato il cerbiatto, tra le auto. Domenica sera a stento sono riuscito ad evitare un cinghiale (immagino un centinaio di chili) che nell’impatto con la mia auto ci avrebbe rimesso una zampa o la vita, lasciando la vettura semidistrutta. Sul mio balcone, ogni mattina, arriva un corvo che scava nei vasi, fa incetta di vermi e vola via lasciando di tutto sul pavimento. La chiami, se vuole, globalizzazione degli esseri viventi: si vive mischiati perché la terra del cinghiale oggi è una strada, la foresta delle scimmie un campo di grano. Perché il mondo è diventato piccolo e perché per buona parte ce lo siamo mangiati. A ciascuno il suo spazio è una bella idea, bellissima immagine. Ma lo spazio dove lo troviamo? P.S. Discorso estensibile ai flussi migratori, ma qui le cose si complicano e non poco, meglio non affrontare il discorso: cerbiatti e cinghiali non gradirebbero perdere ulteriori spazi. [Matt Corner] [email protected] segui la rubrica anche su www. Il ministro Poletti afferma, a proposito di vacanze: «Un mese va bene, tre sono tanti» ed ancora: «I miei figli d’estate sono sempre andati al magazzino della frutta a spostare le casse. Sono venuti su normali, non sono speciali». Plaudo al ministro per come ha educato i suoi figli. Devo, peraltro, fargli notare che a Rimini e non solo, ma anche su tutta la riviera romagnola, da sempre, sono tanti gli studenti che si attivano durante le vacanze estive lavorando nei bar, negli alberghi, sulle spiagge per racimolare un po’ disoldini. Il problema, caro ministro, non solo da quest’anno, è la crisi che morde tutti i settori. Le assunzioni sono poche e lei vorrebbe sottoporre gli studenti ad un mese di formazione? Forse potrebbe funzionare ma, signor ministro, quanto guadagnerebbero gli studenti frequentando questo mese formativo? Avrebbero o non avrebbero diritto a qualche emolumento? Giovanni Ruzzier e.mail Elio Cataldo e.mail VANESSA E GRETA/1 Il ritorno in Siria Vanessa e Greta tornano in Siria? Ci restano? Anna Fattori e.mail Giovanni Antonucci e.mail VANESSA E GRETA/2 Promemoria per le ragazze PIRELLI Lorenza Rovacchi e.mail Non c’è tempo da perdere Ma quando si decideranno i pusillanimi governanti europei (e Usa e Canada e Russia etc. etc.) a muoversi contro i criminali dell’Isis? Devono occupare i Paesi ormai preda del terrorismo e pattugliarne le coste! Ma non si rendono conto che dalla Libia e Tunisia passeranno in Italia e quindi in Europa? Non c’è più tempo. Ormai i distinguo non hanno più senso. Paolo Faenza e.mail Francesco Matarazzo e.mail DIMISSIONI Matteo il doppio I tre mesi di vacanza non sono un regalo agli insegnanti. Il ministro del lavoro Poletti dovrebbe sapere che i maestri e i professori sono impegnati anche per tutto il mese di giugno fra assemblee, collegi e adempimenti vari. Per i restanti due mesi c’è l’obbligo di sceglierne uno perché nell’altro sono a disposizione della scuola e possono essere chiamati in qualsiasi momento. Inoltre, limitare le vacanze scolastiche significa danneggiare l’industria turistica che vive essenzialmente per questi tre mesi. Possibile che un ministro del lavoro non abbia altre cose più importanti a cui pensare? TERRORISMO Negli anni ’60 alla Pirelli, stabilimento Bicocca a Milano, imperversava Sergio Cofferati, detto il Cinese, con la sua tuta bianca, tipica dei manutentori. Ora sono arrivati i cinesi, quelli veri. I tempi cambiano e i cinesi restano. RENZI Troppe vacanze? Non è vero Giuseppe Ghisellini e.mail Cinesi di ieri e di oggi Se Ramellli e Marzullo vogliono andare, che facciano. Dovrebbero ricordare che il loro riscatto è stato pagato coi soldi di chi a fatica mette insieme pranzo e cena, e che con 12 milioni si toglievano dal freddo tanti barboni italiani o persone indigenti. SCUOLA/2 ne paterna per l’ingresso o la progressione nel lavoro. Togliere il lavoro a X solo perché si è figli di Y è malcostume da parte del padre come del figlio, ed è la rovina dell’Italia, anche a prescindere da formali illegalità, perché apre e facilita la carriera a persone potenzialmente meno capaci. Grazie Lupi, hai dato finalmente un esempio positivo. a decidere sull’esecutivo. Dicendo questo sto difendendo il principio di Montesquieu per cui non ci può essere nesso tra avviso di garanzia e dimissione. Da raffinato giurista quale crede di essere ha attribuito a Montesquieu una profetica conoscenza di un conflitto tra magistratura e politica che è recentissimo e data in Italia dalla stagione di Mani pulite. È un vero colpo di scena: da giustizialista per i nemici a garantista per gli amici. Renzi, dopo aver dimissionato il ministro Lupi non indagato, ha difeso i suoi viceministri e i sottosegretari indagati per reati anche gravi con una dichiarazione che,se l’avesse fatta un altro politico,sarebbe stato coperto di insulti e anche di ridicolo: non sono i magistrati Grazie, Lupi VERIFICHE Il genitore ha l’obbligo morale e giuridico di offrire ai figli i mezzi per una corretta e compiuta istruzione, educazione e formazione.Ma poii figli devono adoperarsi con i propri mezzi, senza aspettarsi che sia un diritto la raccomandazio- Non mi piacciono i controlli Nel mio piccolo, non sono molto disposto a fare verificare la mia attività professionale ad alcuni giovanotti che hanno superato un concorso pubblico,spesso animatida tutt’altro che da ideali di giustizia e del correlato amore per lo studio del diritto. Figurarsi quando questa valutazione la deve fare un imprenditore all’atto dell’esame della convenienza di investire in Italia, laddove il buon funzionamento dell'amministrazione giudiziaria è uno degli elementi fondamentali... Estrazione del 25 marzo 2015 Giancarlo Testi e.mail SCUOLA/3 Ferie per tutti 4 6 14 28 32 63 Emilio de Santis Bologna QUOTE • Nessun “6” • Nessun “5” • Ai 21 “4” vanno € 4.693,42 • Ai 758 “3” vanno € 335,06 • Ai 10.728 “2” vanno € 14,20 INCIDENTI Automobilisti assassini Aumenta continuamente il numero delle persone investite ed ammazzate da auto in corsa, spesso guidate da giovani, ubriachi, drogati o stranieri senza patente, che poi scappano senza nemmeno soccorre- Per il ministro Poletti tre mesi DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Belpietro LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis Fausto Carioti - Pietro Senaldi L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti CERTIFICATO N. 7804 DEL 09/02/2015 ISSN 1591-0423 DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 73 anno L Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano La tiratura di giovedì 26 marzo 2015 è di 102.788 copie 23 __Giovedì 26 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Filo diretto con Maurizio Belpietro vai su www.liberoquotidiano.it e clicca Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI MARIO GIORDANO Speriamo nel successo di Expo, nonostante tutto te rilevanti che le aziende impegnate chiederanno a Expo. E magari nel marasma ultimo (fare presto!!!) qualcuno o diversi si faranno i loro affari! E chissà quante urgenze saranno state progettate a tavolino col disegno di far pagare inefficienze e ritardi veri e presunti. Chi è del mestiere sa che è così, ma c’è qualcuno che prendendo in mano carte, eventi, cronogrammi e contratti con oneri ed obbligazioni e progetti ricostruisca la vicenda? Altro che credere in Expo e prova di orgoglio del Paese... Oscar Fenu - via mail Caro Giordano, penso che sia probabile che alla fine di Expo 2015 ci sarà un redde rationem gestito da magistratura e forze politiche e sociali mirato a colpire chi si è occupato di tale evento. Poi passato il polverone vedremo come stanno le cose. Però più seriamente e concretamente voglio segnalare che in 6/8 mesi ultimi per recuperare il tempo perduto in beghe partitiche e di potere la Direzione Lavori (e quindi la Direzione Generale) di Expo ha dovuto far lavorare aziende per 20 ore al giorno, acquistare all’ultimo tuffo trasporti, mezzi, materiali e manufatti etc. con costi sicuramen- re gli investiti. Quando va loro male, se la cavano con pochi giorni di carcere, per lo più ai domiciliari,salvo poi continuare a fare la stessa cosa, perché attualmente non vi è reato. I cittadini si chiedono il perché non viene emanato - tra i tanti - un apposito decreto legge per rendere reato penale gli omicidi stradali. A questo punto, caro Oscar, a meno di 40 giorni dall’inaugurazione, penso che nessuna persona dotata di un minimo cervello possa augurarsi il fallimento di Expo. Speriamo che riesca, speriamo che arrivino tanti turisti, speriamo che tanti giovani trovino lavoro, speriamo che il nostro Paese ne tragga giovamento… Non sono mai stato un fautore del «tanto peggio, tanto meglio», figuriamoci se lo divento ora, do- do: la società tollera qualsiasi cosa, ma non un genio. Quando non riesce a bruciarlo vivo, a crocifiggerlo, ad accecarlo, mentre lo isola e lo impoverisce, è lieto di ingiuriarlo. Ora tocca a Vincenzo Gemito assaggiare la perfidia e l’ingratitudine di una umanità che preferisce chiamarlo pazzo piuttosto che inchinarsi alla maestà del suo genio (dal libro di Angelo Marchese). Il Duce lesse queste parole e ordinò subito di liberare Gemito, inviandoci la somma di centomila lire. Mario De Florio Caserta ARTE Un grande scultore In questi giorni a Napoli si parla del grande scultore Vincenzo Gemito. Lo scrivente vuole riportare un tassello relativo alla vita di Gemito. Gemito è stato il più grande scultore del 900. Un suo discepolo era un cittadino di Cervinara di nome Onorio Ruotolo, il quale poi in America diventerà il più grande scultore. Quando il Ruotolo emigrò in America ebbe la notizia che Gemito era stato ricoverato in manicomio. Dall’America il Ruotolo scrisse a giornali italiani dicen- *** Francesco Cillo Cervinara (Avellino) ROMA Gli strani guasti della metro Trascrivo l’avventura nella metro di Roma, raccontata da mia figlia: «Un lunedì (23 marzo) come tanti, quando, alle ore 8,40/45, stazione Tiburtina, la metro effettua la sua fermata in una banchina come sempre affollata... la gente sale, scende. Ma le porte non si richiudono e invano attendiamo la partenza. Come al soli- ve un po’ di ripresa economica farebbe bene a tutti… Però quello che lei dice è vero: quando si organizzano i grandi eventi, con la scusa che ad essi è legata l’immagine del Paese, alla fine tutto diventa lecito pur di non mancare l’appuntamento. Si accelerano i tempi, si riducono i controlli, si calpestano (se necessario) le norme. Per questo tutti i grandi eventi sono sempre stati concentrati di scandali e corruzione, dai Mondiali del 1990 in poi. Per quanto riguarda Expo, per altro, non c’è nemmeno bisogno di aspettare il redde rationem: tangenti e arresti hanno accompagnato tutto il percorso della manifestazione, anche nell’ultimo scandalo come avrà visto rientrava Palazzo Italia... E proprio per questo motivo io mi chiedo: è proprio necessario insistere? Per esempio: perché candidarsi alle Olimpiadi del 2024? Non ci sono, in Italia, abbastanza lavori da fare e da terminare senza bisogno di cacciarsi in un nuovo guaio mondiale? O la Grande Mangiatoia dei Grandi Eventi non può proprio rimanere senza la ricca pappa? to, dopo interminabili minuti, la voce del macchinista ci invita ad uscire... Il treno è guasto. Tutti cominciano a scendere, quando un uomo valoroso dalla mente aperta invita tutti a non scendere, che non è vero, che sempre alla solita ora e alla solita stazione la metro si ferma! Quindi un manipolo di coraggiosinon si muove, compresa la sottoscritta!Quindi volano parole grosse tra chi è sceso e vorrebbe agevolare la partenza del treno guasto e il nostro manipolo di coraggiosi che invita tutti a risalire, che non è vero che il treno è rotto... è il solito sciopero bianco! Alla fine esce ilmacchinista che grida: scendete il treno è rotto, c’è una porta guasta. No, non scendiamo, facci vedere dov’è la porta guasta. Il macchinista rientra in cabina, esce e chiede di nuovo di scendere. Noi non scendiamo. Entra ed esce di nuovo e ci invita ancora a scendere... No, non scendiamo, facci vedere la porta rotta. Il macchinista va alla prima porta accanto alla cabina di guida, alza il portellone in alto e si mette a trafficare.... quindi rientra in cabina e annuncia: risalite sul treno, proviamo a ripartire. Grande esultanza. La maggior parte della gente stipata in banchina risale.Iltreno riparte, effettuando regolare servizio, fermandosiregolarmente a tutte le fermate... Francesca Ribeiro e.mail NORD: Molte nubi e qualche pioviggine specie nella prima parte della giornata. Tendenza a schiarite, salvo residui piovaschi pomeridiani che interesseranno Romagna, Alpi e Prealpi. CENTRO: Spiccata variabilità con qualche acquazzone sparso su Sardegna e settori tirrenici, maggiori schiarite invece altrove. A fine giornata si esauriscono le precipitazioni anche ad Ovest. SUD: Nubi irregolari con acquazzoni anche a carattere temporalesco, frequenti per tutto l'arco della giornata in Sicilia, dal pomeriggio altrove, con tendenza a ulteriore peggioramento. NORD: Qualche annuvolamento al mattino sul Nord-Est lascerà poi spazio ad ampi rasserenamenti. Buone notizie sul resto del Settentrione con un cielo generalmente sereno. CENTRO: Nubi diffuse al mattino sul medio Adriatico lasceranno spazio a schiarite. Prevale il bel tempo altrove salvo una residua variabilità diurna e locali piovaschi. SUD: Maltempo nella prima parte della giornata con acquazzoni sparsi e temporali attivi sia sulle regioni peninsulari che in Sicilia, specie sui versanti ionici. NOMINE Attenti al dirigente Nel decreto “La buona scuola”, è prevista la nomina diretta da parte del Dirigente Scolastico del personale docente. L’auspicio è che il Dirigente Scolastico non palesi il proprio credo politico e l’eventuale iscrizione ad organizzazioni sindacali, sarebbe un handicap gravissimo che potrebbe compromettere il serio andamento formativo degli alunni. Nel Paese in cui avviene di tutto, pensare che un Dirigente non possa negare un favore ad un amico non è scandaloso. Pasquale Mirante Sessa Aurunca (Caserta) NORD: Alta pressione e bel tempo prevalente su gran parte del Nord Italia con cieli sereni o poco nuvolosi. Da segnalare solo locali addensamenti ed isolate precipitazioni. CENTRO: Giornata all'insegna della stabilità e del bel tempo sulle regioni peninsulari ed in Sardegna. Ampie schiarite si alterneranno a blande velature di passaggio. SUD: Residua variabilità su Puglia, Appennino e Calabria con locali piovaschi sulle zone interne ed il litorale tirrenico calabrese. Meglio altrove con ampi rasserenamenti. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni ● 12 mesi: 4 giorni ● 6 mesi: 4 giorni ● 3 mesi: 4 giorni .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 .....................................€ 205 .....................................€ 105 .....................................€ 60 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. 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Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 9 4 13 10 11 7 9 10 5 9 16 13 18 17 17 18 18 15 14 14 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 12 13 10 7 9 9 7 8 11 10 20 17 13 17 18 20 13 12 14 14 Vitali presenta a Napoli il romanzo «Bosseide» Scomparso Helder de Oliveira, il poeta che rifiutava i premi Con quali volti il Male si camuffa e seduce i suoi ingenui adepti? A indagare la questione è Nando Vitali, scrittore ed editore dell’unica rivista letteraria che si pubblichi a Napoli (Achab), nel suo ultimo romanzo - Bosseide. La fascinazione del male (Gaffi) - sulla vicenda, sospesa fra salvezza e perdizione, di un boss della camorra. Il libro viene presentato oggi alle 18 alla libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri da Francesco Costa, Antonella Ossorio e Silvio Perrella. (v. gen.) Il portoghese Herberto Helder de Oliveira, considerato uno dei più grandi e originali poeti lusitani della seconda metà del XX secolo, è morto a 84 anni. Helder ha rifiutato quasi sempre interviste negli ultimi 40 anni e premi letterari. Nel 1994 fece scalpore il suo rifiuto del Premio Fernando Pessoa, il più prestigioso premio letterario portoghese. In Italia sono usciti i suoi volumi O la poesia continua (Donzelli) e La macchina lirica (Edizioni del Leone). Un affascinante saggio di Barsacchi Il padre degli dei divenuto principe dei demoni Reso celebre da Boccaccio, il mito di Demogorgone ha conquistato la letteratura europea e i circoli esoterici. Fino a imporsi, nella versione più oscura, nell’immaginario dei fumetti e dei videogiochi ::: Pillole distoria Il flop portoghese della Coca-Cola tutta colpa dello slogan di Pessoa ::: SERGIO DE BENEDETTI ■■■ Come tutti sappia- DIVINITÀ CTONIA Un Demogorgone bicefalo, con teste di mandrillo e braccia serpentine, nell’universo di «Dungeons & Dragons», dove è il Principe dei Demoni. Sopra, la copertina del libro di Barsacchi ::: MARIO BERNARDI GUARDI ■■■ La mitologia greco-lati- na lo ignora. Non ci sono autori classici che ne parlino. Non compare né tra gli dèi né tra i dèmoni, non è un eroe e nemmeno un mostro. Me nelle Genealogie deorum gentilium di Giovanni Boccaccio, che l’autore del Decamerone considerava la sua opera più significativa e che fino al Rinascimento rappresentò la principale fonte mitologica della cultura europea, Demogorgone fa la sua bella (o, se si preferisce, brutta) figura.Colsuo nome altisonante e misterioso, che sembra coniugare l’immagine delDemiurgo, artefice e padre dell’universo,con quella delle orribili Gorgoni, signore della morte, il Demogorgone del Boccaccio emerge minaccioso tra nuvole e nebbie. È l'insondabile spirito della terra, circonfuso di oscura maestà? O è il principe delle tenebre? E che dire dei suoi compagni Eternitas e Chaos e dell’eletta schiera dei suoi nove figli: Litigium, Pan, Cloto, Lachesis, Atropos, Polus seu Pollux (il Cielo), Phyton seu Phaneta (il Sole), Terra ed Herebrus? Marco Barsacchi, già docente di Letteratura italiana all’università finlandese di Turku e appassionato studioso di “storie lontane”, propone un’indagine a tutto campo sul multiforme personaggio, seguendone le numerose apparizioni negli ambiti più diversi della cultura italiana ed europea (Il mito di Demogorgone. Origine e metamorfosi di una divinità “oscura”, Marsilio, pp. 234, euro 23). Si parte, ovviamente, dalle Genealogie del Boccaccio, che lavorò alla sua opera, con costanti revisioni, dal 1350 fino alla morte, nel 1375. Co- me mette in risalto Barsacchi, l’intento del Certaldese, «spinto da innato gusto per ogni tipo di fabula», era quello «di esporre i miti con la maggiore completezza possibile, ordinarli e cercare di intenderne il senso», piuttosto che «di analizzarli e discuterli criticamente». Molte le fonti: venerati auctores come Omero, Aristotele, Cicerone, Livio, Virgilio,Orazio, Plinio,ma anche glieruditi e i mitografi della tarda antichità ed oltre, come Lattanzio, Placido, Fulgenzio e Alberico, e i mitografi vaticani come Macrobio, Boezio e Marziano Capella. Fino al tardo e oscuro Teodonzio. Da lui Boccaccio apprende che gli antichi Arcadi ritenevano la terra principio di tutto e pensavano che in essa fosse infusa una mente divina che aveva dato origine a tutte le cose. Ebbene, questa mente è, per l’appunto, Demogorgone. E l’ambiguità sta già nelle origini: è un creatore benevolo o è una divinità ctonia dai tratti sinistri? Spandendo all’intorno la fascinazione del monstrum, nel duplice senso del prodigioso e dell'orrifico, dalle Geneaologie in poi Demogorgone prende stabile dimora nella cultura europea. Barsacchi ne segue incarnazioni, apparizioni e metamorfosi dalle trattazioni degli umanisti ai poemi cavallereschi italiani e spagnoli, alla cultura elisabettiana, alla poesia romantica, all’alchimia. Dove viene accolto alla grande: ad esempio, nei suoi Dialoghi d’amore - vero e proprio punto d’incontro fra tradizione veterotestamentaria, platonismo e suggestionicabalistiche -Leone Ebreo presenta Demogorgone come «luminoso e celeste Principio primo». E c’è un versante “demogorgonico” anche nell’occultismo new age e nell’universo fantastico dei videogames. Dove il nostro torna ad assumere fattezze diaboliche. Nel gioco di ruolo «Dungeons & Dragons», per esempio, si chiama Demogorgone il Principe dei Dèmoni; e si chiama così il mostro che incontriamo nel videogioco «Forbidden Forest». Ma il dibattito resta aperto e vale la pena rileggere il Prometeus umbound di Percy Shelley, dove Demogorgone (dio? demone? o altro?) evoca un Ordine impersonale cui è soggetto l’intero universo. Compresi gli dèi. mo, la formula della più famosa bibita analcolica effervescente è tuttora segreta. Nel 1886 il farmacista John Samuel Pemberton cedette la ricetta per poco più di duemila dollari a un imprenditore di Atlanta (Georgia) Asa Griggs Candler, che due anni dopo iniziò a produrla e commercializzarla. Pemberton invece aveva realizzato la bevanda per farne un semplice tonico contro il mal di testa. Pur se la formula, come detto, resta misteriosa nelle dosi, sappiamo però che contiene principalmente foglie di coca depurate dell’alcaloide stupefacente, semi di cola e caffeina. Curata da subito in ogni dettaglio la campagna di promozione (immagine, pubblicità, distribuzione), in poco tempo la bevanda divenne famosa in tutto il Paese. Quando Candler diventò sindaco di Atlanta,dal 1916 al 1919, ilfratello Warren decise di attraversare l’Atlantico per far conoscere il prodotto anche in Europa. I tentativi tuttavia furono mediocri e bisognerà attendere la fine della Seconda guerra mondiale per l’effettiva esplosione del prodotto anche nel Vecchio Continente. Dove comunque irisultati andarono malissimo fu in Portogallo. La relativa campagna pubblicitaria, ritenuta come abbiamo visto propedeutica a qualunque altra azione, venne affidata nel 1925 a una società commerciale di Lisbona che vedeva nel poeta Fernando Pessoa la persona dimaggiorriferimento. Fernando vi lavorava fin dal 1908 dopo aver interrotto gli studi universitari presso la facoltà di Lettere. Non sappiamo con quale dei cinque eteronimi Pessoa pensò allo slogan per lan- ciare la bevanda, ma, di sicuro, sappiamo che fu un fiasco colossale che, oltretutto, mise in allarme i responsabili del ministero della Sanità portoghese, convinti di trovarsi di fronte a un prodotto che potesse avere effetti divera e propria droga. La frase era «Prima sorprende. Poi si manda giù». A leggerla e rileggerla, non sembra una battuta fulminante, ma neanche così foriera di pericolo come invece la ritennero le autorità sanitarie. A completamento, diciamo ancora che la bibita arrivò in Portogallo quasi 50 anni dopo, quando cioè in tutta Europa era famosissima e se ne consumavano milioni di confezioni al giorno. Circa Pessoa (classe 1888),nato e morto a Lisbona a 47 anni, figura singolare e inquietante della letteratura europea del '900, dobbiamo puntualizzare che per eteronimo luiintendeva un personaggio con una propria spiccata personalità, diversa quindi dagli altri e gli altri quattro diversitra loro, naturalmente anche difformi dall’ortonimo, cioè lui stesso. Dunque, sei figure emblematiche in una sola persona e non banalipseudonimiin cuiinvece altri scrittori sono soliti rifugiarsi. Dalle caratteristiche di ognuno possiamo allora azzardare che l’idea della campagna pubblicitaria possa essere stata opera di Bernardo Soares, ragioniere, prosatore introspettivo e scettico, oppure di Alvaro de Campos, ingegnere, omosessuale, cosmopolita, che si esprime in versi liberi, soggiogato da Walt Whitman e Filippo Tommaso Marinetti. Reis, Caiero,Pacheco e lo stesso ortonimo Pessoa, sembrerebbero da escludersi. 25 CULTURA __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ «In principio» In mostra a Novara la nascita del tutto dal Big Bang all’arte Fino al 6 aprile, il Complesso Monumentale del Broletto di Novara ospita la mostra «In Principio. Dalla nascita dell’Universo all’origine dell’arte», ideata da Sergio Risaliti e da lui curata, insieme a Silvia Bencivelli e Stefano Papi, in collaborazione con INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). La rassegna indaga l’idea della nascita del tutto: mondo, vita, uomo, linguaggio e arte. L'esposizione si apre con una serie di installazioni inte- rattive, che permettono per esempio di fingere di andare in bicicletta nello spazio, imparando la disposizione e la distanza dei pianeti, o di conoscere quale sarebbe il nostro peso su Marte o Giove. Vari video presentano interviste a scienziati che spiegano il Big Bang, l’origine e l’evoluzione dell'uomo. Strumenti come cannocchiali e mappe, nonché i disegni delle lune di Galileo Galilei e l'opera Philosophiae naturalis principia mathematica di Isaac Newton, meteoriti, utensili prei- IMRE LAKATOS L’ebrea Eva costretta al suicidio per la gloria del comunismo Un libro svela il crimine nascosto del filosofo della scienza: per paura d’essere scoperto dai nazisti fece bere cianuro a una ragazza di 19 anni ::: SIMONE PALIAGA ■■■ Si avvicina all’albero che aveva scelto. Si accoccola tra le radici e riversa la testa indietro facendo colare in corpo il contenuto della borraccia che impugna. Appena 15 minuti e l’effetto del cianuro si fa sentire. Esanime, rimane lì ai piedi dell’albero, la giovane ragazza ebrea di appena 19 anni. Anzi, di 19 anni e mezzo, rimarca con insistenza la sorella. Si compie così Il sacrificio di Éva Izsák, raccontato magistralmente da Januaria Piromallo (Chiarelettere, pp. 160, euro 13,60).Un sacrificio, sì, perché non si tratta di un suicidio, di un atto volontario e spontaneo di morte. Quando Éva segue docilmente il suo carnefice lo fa per senso del dovere e del rispetto. Per timore di mettere a repentaglio la vita dei suoi compagni di fuga. Almeno così era stata persuasa a pensare... Davanti a lei, infatti, non c’è un altero ufficiale nazista come ci si aspetterebbe. No. Dietro quella boccetta di cianuro c’è l’esecutore dell’ordine di una cellula comunista alla macchia. Ma cosa i suoi compagni temevano da lei? Che i suoi tratti somatici potessero attirare l’attenzione su di loro e che poi fosse troppo giovane per resistere a un eventuale interrogatorio e finisse per tradirli. Che fare, allora? Allestire una rapida votazione e sacrificarla. Spingerla a suicidarsi. Anzi, meglio sarebbe parlare di un omicidio dettato dalla meschinità, ma senza neppure il coraggio di compierlo. Siamo nell’estate del 1944, in Ungheria. Gli effetti della guerra ormai si sentono eccome. Così Miklos Horthy, da politico di lungo corso, cerca un armistizio con i sovietici per evitare inutili carneficine. La scelta risulta però controproducente per i tedeschi, che mirano a trincerarsi in Germania dopo i rovesci di Stalingrado e Kursk. Temono che l’uscita di scena dell’Ungheria liberi l’Armata Rossa da un fronte. Per evitare la sospensione delle ostilità a Budapest i tedeschi sostengono la salita la potere di Ferenc Szalazi, capo delle Guardie frecciate. A pochi mesi dallo sbarco in Normandia, in Ungheria la pressione sui cittadini è dura. L’impressione che nelle campagne si nascondano gruppi magiari sostenuti da Stalin è forte. I controlli per stanarli si intensificano. E la paura fa emergere ogni bassezza. Anche quella di costringere alla morte una giovane ragazza. E solo per paura di venire sco- MARXISTA DI FERRO L’ebreo ungherese Imre Lakatos (1922-1974), prima capo di una cellula clandestina comunista e poi celebre filosofo della scienza. A destra, la copertina del libro della Piromallo perti. A versare del veleno nella borraccia davanti agli occhi della giovane c’è un suo compagno di latitanza, Nyuszi, “coniglio”. E mai soprannome fu più adatto, ma non perché corre veloce, come si schermisce lui di fronte alle domande di Éva. Lei quella borraccia la prende senza ritrarsi, per senso del dovere, per ubbidienza. Ma il coniglio, quando gliela porge, non fa che eseguire un ordine. L’ordine del suo capo, Imre Lipsitz. Almeno così allora si chiamava. La storia di Éva la scopre quasi per caso Januaria Piromallo. A una cena incontra Imre Toth, collega della madre e importante filosofo della scienza di origine magiara. Durante la conversazione invita la giornalista napoletana ad andarlo a trovare a casa sua, a Parigi.Bizzarre le coincidenze. Talvolta a uno sconosciuto si raccontano cose che mai si confesserebbero alle persone più intime. Passa quasi un anno e i due si incontrano in Francia. Allora Toth confida alla giornalista italiana una storia di cui era venuto a conoscenza e che riguarda una sua amica di infanzia di cui fino a una ventina di anni prima non sapeva nulla. Poi all’improvviso, nel 1984, una lettera recapitata da Israele dalla sorella di Éva, Mária. E le ultime ore di Éva trovano finalmente un testimone. Potrebbe essere un semplice caso di codardia e violenza. In guerra ce ne sono tanti. Peccato solo che il personaggio che organizza la votazione per uccidere Éva, senza il coraggio di decidere da solo, è una figura che qualche anno dopo acquisirà non poca visibilità. Dopo la guerra diventerà uno dei filosofi della scienza più noti, insieme a Karl Popper, Thomas Kuhn e Paul Feyerabend: Imre Lakatos. storici ecc. consentono l'approfondimento. L’ultima sezione dedicata all’arte contemporanea presenta opere di Lucio Fontana, Alberto Burri, Alighiero Boetti, Anish Kapoor… Il critico Achille Bonito Oliva, in un breve e prezioso filmato, descrive il passaggio dall’arte mimetica a quella visionaria e astratta. L’uomo scopre dentro di sé un mondo da esplorare e ricreare attraverso l'arte, autonomo e indipendente da quello reale. V. AGO. Dal 1943 alla morte di Giuliano La «guerra civile» in Sicilia ingaggiata e vinta dalla mafia ::: ROBERTO COALOA ■■■ Quando la Sicilia fece guerra all’Italia (Longanesi, pp. 318, euro 17,60) di Alfio Caruso è uno dei libri fondamentali per capire la recente storia d’Italia e isuoi problemi più attuali. La guerra in questione, lunga, intensa e atroce, costata circa duemila morti, quasi tutti poveri cristi, inizia nel mezzo del Secondo conflitto mondiale e finisce con l’uccisione di Salvatore Giuliano nel 1950: «Ucciso Giuliano,non ci sono più banditi da perseguire nell’isola. I mafiosi? Quelli sono amici da tenersi cari». La guerra deflagra il 9 luglio 1943,con lo sbarco delle truppe americane e inglesi (in codice «Operazione Husky») lungo la costa sud-occidentale,tra Siracusa e Licata,in un’isola già devastata e mortificata.L’invasione dalmare, diretta dai generali Patton, Montgomery e Alexander, era stata preparata da tempo, con metodi poco ortodossi. Caruso non tace il fil rouge che univa la mafia locale con quella americana, racconta i personaggi incredibili che diressero le operazioni sui civili, come Charles Poletti, e quelli che crearono delle strategie, come Finocchiaro Aprile. Poletti era tenente colonnello, capo degli Affari Civili della VII Armata americana. Per l’amministrazione militare alleata, guidata dall’inglese Francis Rennell of Rodd, fu il responsabile civile della Sicilia, dal luglio 1943 al febbraio 1944, di Napoli, poi di Roma e infine di Milano, dove il 30 aprile 1945 assume la carica di governatore della Lombardia. A Napoli ebbe quale aiutante e interprete ufficiale Vito Genovese, aiutante di Lucky Luciano, mentre in Sicilia aveva come spalla un nipote di Vizzini, Damiano Lumia detto Dam. Poletti, in sintesi, era sostenuto dall’avanguardia affaristica di Cosa Nostra. Le forze contrapposte erano sulla carta di consistenza quasi pari, dato che la Sesta Armata italiana del generale Alfredo Guzzoni poteva contare su circa 220.000 uomini, solo 170.000 dei quali erano però combattenti. Il contingente tedesco, forte di 30.000 uomini circa e al comando del generale Frido von Senger und Etterlin (sostituito il 15 luglio dal generale Hans-Valentin Hube). Gli Alleati, grazie a una fitta rete di collaboratori (se gli americani legarono con la mafia, gli inglesi avevano consolidato nei secoli una stretta alleanza con la nobiltà siciliana), ebbero la meglio con i loro 160.000 soldati, 600 carri armati, le navi lungo la costa e gli aerei volteggianti nell’aria come uccelli da preda. Caruso narra le delusioni dei siciliani durante il fascismo, le opere incompiute, gli errori di comunicazione del generale Roatta: tutti fattore che resero l’isola terreno fertile per gli Alleati, «i nuovi padroni», considerati necessari per realizzare i sogni dell’élite. È la Sicilia eterna del Gattopardo: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». Quindi cambiarono gli uomini, i teatrini, ma il grande «puparo» restò sempre il Partito unico siciliano (massoni, imprenditori, “galantuomi”, boss),a cuiandarono tutti i guadagni. Dal 1943 al 1950, lo Stato fu ospite indesiderato in Sicilia. I grandiproprietari si accanirono nella conservazione di ogni centimetro di latifondo. Fu una pestilenza di dimensioni bibliche, con rivolte per ilpane e con un esercito costretto, per ristabilire l’ordine, all’uso di cannonate, come nell’Ottocento… In quella pazza guerra morirono personaggi dimenticati dalla storia. Caruso, a esempio,tratteggia la figura delprofessore Antonio Canepa, acerrimo nemico di Mussolini e guida dello spionaggio inglese. Fu un’epoca di congiure, come quella per restaurare il trono sabaudo a Palermo, e di stragi, come quella di Portella della Ginestra, il 1º maggio 1947, a opera della banda di Giuliano. La prima strage di Stato dell’Italia repubblicana, ma non la sola, visto che Caruso ne ricorda altre, meno note, sulle quali tuttora proseguono depistaggi. La Sicilia descritta da Caruso è il regno della mafia, che aveva individuato in Giuliano lo strumento perfetto per il proprio disegno, usato per contrattare con le istituzioni. Per questo il bandito non sarebbe potuto arrivare mai vivo in tribunale. 26 __Giovedì 26 marzo 2015__ Piemonte Emilia e Toscana con il Cuore nel Sociale GROSSETO Airtech A.A. Commerciale Srl Acquedotto del Fiora Spa Caseificio Sociale Manciano Cantina del Morellino Cervetti Srl Conceria Ferrero Spa Cograe Soc.Cooperativa Coop. A. M. Soc. Coop. Arl Ecolat Srl Eco trasporti Srl Edilmark Srl E. M. Sistemi Srl Enegan Luce e Gas Srl Fam Snc Franchi Salumi Srl Futura Spa Grossetana Petrol Service Srl G. Toniolo Halley Informatica Sas Lauria Antonio Noxerior Srl Mancini Fiamma Opus Automazione Spa Ouverture Service Srl Scarlino Energia Srl Serenissima Soc. Coop.iva Sereum 3000 Srl Sol Caffè Sol. Bat. Srl Soddu Srl Studio Associato Odontoiatrico Nieri Telemaremma Srl Uscita di Sicurezza 2 TServices Srl FIRENZE Edil D.G.M. Srl Oleificio Salvadori Srl Restauri Artistici e Monumentali Snc PIACENZA AXA Assicurazioni Snc Molino Dallagiovanna Grv Srl FERRARA AIS Srl Albieri Srl Ass.ne Studium Camping Florenz Camping I 3 Moschettieri Consultinves Asset Management SGR Spa Consultinvest Investimenti SIM Spa Dream Coffee Dinamica Medica Srl Donatella Mignardi F.A.M.A.R. Srl Folli Armando Impianti Elettici Frigair Spa Hotel Carlton Srl Geo Habitat Srl Gecam Srl Studio Bezze Hotel Corallo Invesa di Antonio Gemino & C. Sas IPT Srl Liceo Roiti N.L. Properties Srl Orsatti 1860 Srl Paolo Mignardi Pennesi Assicurazioni Srl Robur Asfalti Sacom Spa Stel Srl Unacoa Spa Castelfranco V.t o, Marzo 2015 la Fondazione I Bambini delle Fa te finanzia dal 20 Nel 2014, grazie 05 la realizzazion al contributo di e di progetti pe oltre 500 Impre r il sostegno di nditori di 11 div ragazzi e ragazz erse province ab e affetti da autis biamo finanzia mo. to i seguenti pro getti: Ferrara (FOND. I FRUT Grosseto TI DELL’ALBE RO) (FOND.IL SOLE I Frutti dell’Albe Novara ) ro (ANGSA NOVA Attività occupa RA-VERCELLI) zionali 50.000,00 € Adotta una terap Milano ia 70.000,00 € (CENTRO V. DI Brescia CAPUA) 50.000,00 € (AUTISMANDO Dalle stalle alle " stelle ) (SPEDALI CIVI Come i delfini " LI) 120.000,00 € (SCUOLABA ON Un ponte veso Lodi il mondo 48.750,00 € LUS) (FOND. DANE Progetto A.B.A. Treviso LLI) 140.000,00 € (F. Aiu A.R ta .C. ad aiutare la Fo E.L.A.) " 10.000,00 € ndaz.Danelli (AGORA’) Progetti di auton " omia..... 45.000,00 € (LIBERAMENT La casa gialla " E ONLUS) 85.000,00 € (CA’ LEIDO) Agire si può, far " lo si deve 57.500,00 € (ST Ch UD i sem IO DOTT.SSA ina raccoglie Padova 70.000,00 € BERTON) (COMUNE DI Progetto Scuola " TREBASELEGHE 25.000,00 € ) (ViViAuTisMo Vicenza ) 10.000,00 € (ULSS ALTO VI CMSA " CENTINO) Va 9.750,00 € lutazione e tratta (CONTRO L’E mentoDSA SCLUSIONE) " 100.000,00 € (ASS.NE ABAU La palestra, il clu " T) b dei ragazzi... 57.500,00 € (ENGIM THIEN Paletta e secchiel " E) le per costruire... 37.500,00 € (OSPEDALE BA Ab il-M ente " SSANO) 36.500,00 € (EQUIPE ABA Mamma e papà Trento VICENZA) state sereni 17.500,00 € (FOND. TREN Progetto A.B.A Grottaglie TINA) 19.600,00 € (CENTRO ABA Centro Sebastian Nazionale AUTISMO CA 10.000,00 € o BAU) (ACCANTONA Progetto A.B.A. MENTO PER PR 70.000,00 € OGETTO DI RI CERCA) 10.000,00 € 110.000,00 € Dal 2015 sono inoltre al nastro per un totale di di partenza i seg 1. 259.600,00 € uenti progetti: Mantova (COO P. SOC. FIOR DI LOTO, progetto Cremona (FOND Il gio co ); Como (CEN AZIONE SOSP TRO IPPICO LA IRO, progetto 0-3 Pistoia (ASS.N SCUDERIA, pro 0 passi da gigan E UN PASSO AV getto Ippoterap te); Bolzano (N ANTI, progetto ia e riabilitazione ON TI SCORDA getto Famiglie Mamma Papà sta equestre) al centro); Pado R DI ME, proget ser a dormo fuori) va (IRP CITTÀ to Non ti scorda ; Pianeta Autismo Cuneo (ASS.N DELLA SPERAN r di me) E ); Livorno (AUT FIO RI SULLA LUNA ZA, progetto Di ISM O LIVORNO, agnostica avanz e COOP. SOC. Sogni); Verban progetto I nuov ata leucemie inf MOMO, proia (ANGSA VC antili); Jesolo (A i Orizzonti); Pe O ONLUS, pro DEL SUD, Proget scara (FONDAZ UTISMO SOS, getto ISAA); Fir to We Dog). progetto IONE OLTRE enze - Scandicci LE PAROLE, pro (COOP. ALLENA getto La casa de MENTE, proget i to Allenamenti) ; Trieste (COO P. CROCE Tutti i dati relati vi ai progetti, all e persone che se ne occupano e alle aziende ch e ci sostengono sono presenti sul sito www.ibamb inidellefate.it Anche tu puoi sostenere i progetti delle Fate Vieni sul sito www.ibambinidellefate.it [email protected] - Tel. 0423.420193 PISTOIA Azienda Agricola Arcangeli Gino Agraria Checci Silvano Spa Banca di Credito Copp. di Masiano Baldacci Soc. Agricola Semplice Snc Bianco Perla Srl Brunimpianti Srl CESE Spa Elettromeccanica Snc Far Autoricambi Sa Giacomelli Piante Mirella matteini Srl Mariani Fratelli Tuttauto Srl NOVARA - VERCELLI Atena Trading Srl B - Pack Spa Caseificio F.lli Oioli Srl Centro Europeo di Formazione Esseco Srl Fenix Digital Group Srl Faco Spa Fratelli Fantini Spa Gottifredi Maffioli Spa IGOR Srl Mario Costa Spa Mirato Spa Newform Spa Power - Tech Srl Praxair Srl Probiotical Spa Rubinetterie Stella Spa Takeda Italia Spa Pipex Italia S.p.a. Michele Letizia S.p.a. International Chips S.r.l. CUNEO Acque Minerali Lurisia Srl Alessandria Sas Cassa Rurale e Artigiana - BCC Boves Bigstore - Maxisconto Banca Alpi Marittime Cred. Coop. Carrù Botta & B. Srl Capello Srl Confcommercio - Studio Prima Srl Idroterm Srl Il Porticone A1 Armando Citroen Srl Laboratoire Nuxe Italia Srl La Casalinda Srl Nord Ovest Spa Nolo Point Srl PHPower Srl Ribero Termosanitari Srl Sprint-er Snc TPL Snc High Power Spa 27 SPETTACOLI __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ L’annuncio di Fox SU DEAJUNIOR A VOLTE RITORNANO In arrivo nuovi «X Files» con gli stessi protagonisti della serie cult ::: FRANCESCA D’ANGELO ■■■ Per il creatore di X Files Chris Carter, questi ultimi tredici anni sono stati, semplicemente, «una lunga pausa pubblicitaria». Ora, quindi, si riprende. La mitica serie degli anni ’90, che ha incollato al divano milioni di fan con casi (più o meno credibili) sul mondo alieno, si appresta a tornare in tv con una inaspettata, quanto imperdibile, decima stagione. A confermarlo ufficialmente è lo stesso canale americano Fox e, quasi a voler dare una prova tangibile aglispettatori,è stato precisato che le riprese inizieranno già la prossima estate. Praticamente, un miracolo: X files aveva segnato un’era e tutti erano convinti che questa fosse stata ormai archiviata. Invece, l’attuale penuria di titoli forti e il costante affetto nutrito per questo telefilm hanno permesso la sua riesumazione. Tra l’altro, stando a quanto emerge, non si tratterà di un remake (rifacimento) ma di una vera e propria nuova stagione: la storia prosegue da dove l’abbiamo lasciata. Cambierà però il formato, che diventa antologico: un tecnicismo per indicare una serie di media lunghezza,autoconclusiva,in stile True Detective. Per l’esattezza gli episodi che comporranno il nuovo ciclo di X files saranno sei. Ma a far sciogliere in un brodo di giuggiole i fan è soprattutto la conferma ufficiale del ritorno dei loro due beniamini: la scettica Dana Scully e il «credente» Fox Mulder, di nuovo nel ruolo di protagonisti assoluti. A interpretarli ritroveremo gli attori di sempre, ossia Gillian Anderson e David Duchovny. Inevitabilmente, i due appariranno invecchiati e appesantiti dall'età, ma questo non fa altro che rendere il ritorno di X Files più credibile e succulento. I fan infatti vogliono loro: la coppia manichea del credo/non credo, l’incarnazione seriale dell’amore platonico, che ha volu- Gli agenti Dana Scully Fox Mulder interpretati da Gillian Anderson e David Duchovny to prima avere la promozione cinematografica per potersi concedere un bacio. Rimpiazzare Dana e Scully con nuovi agenti del paranormale, magari più fisicati, sarebbe stato un errore. Il creatore Carter ne è consapevole e, infatti, non sbaglia il colpo. Quanto ai due attori, dovrebbero solo ringraziare i produttori della serie da qui all'eternità. Il loro dopo - X files non è stato infatti così indimenticabile. Anzi. Duchovny si è buttato sulla serie sporcacciona Californication nel tentativo (sbagliato) di ripulirsi dall’immagine di Fox Mulder. Ha anche tentato la strada della regia con House of D: un'opera prima che, guarda caso, non ha trovato un distributore in Italia. Prossimamente lo vedremo anche nella nuova serie poliziesca di Nbc, Aquarius. È andata un po' meglio (ma non troppo) a Gillian Anderson: se The fall - Caccia al serial killer è ormai giunto alla terza stagione (da noi è stato trasmesso da SkyAtlantic), il suo Crisis è andato in panne subito, finendo cancellato nel giro di una sola stagione. I due attori, insomma, sono lontani dai fasti degli anni ’90 e un ritorno al mondo di X Files non può che giovare alle rispettive car- SU SKY Partenza sprint per «1992»: più ascolti di «Gomorra» Partenza sprint per 1992, la serie che racconta l’anno che ha cambiato l’Italia e che ha debuttato mercoledì su Sky (e in contemporanea in altri 4 Paesi) superando persino l’esordio della serie cult Gomorra. Sono stati infatti 725 mila gli spettatori medi ad aver seguito su Sky Atlantic HD, Sky Cinema 1HD e su Sky On Demand, il primo episodio di 1992. La prima puntata di Gomorra aveva raccolto un anno fa una media di 640.000 spettatori. La media d’ascolto dei due episodi di 1992 è stata di 670.000 spettatori (anche questa superiore agli episodi del debutto di Gomorra).Un dato par- ticolarmente significativo è rappresentato dalla visione su Sky On Demand, caratterizzata da una permanenza record del 93%. Presentata in anteprima al Festival di Berlino, dove fu accolta con applausi e recensioni entusiastiche, si conferma oggi l’opinione della stampa italiana ed internazionale sulla serie di Sky: «Come la serie politica di Sky 1992 può cambiare il panorama televisivo italiano» titola The Hollywood Reporter mentre per Variety «è un innovativo tv drama che mixa realtà e personaggi di fantasia». riere. Anche perché la serie è tutt’altro che una reliquia del passato: tra mutamenti climatici, sparizioni all'ordine del giorno e misticismi vari, gli anni 2000 si prestano particolarmente bene al paranormale.Le storie alla X Files possono dunque risultare più attuali oggi che non nel passato (in fondo, lo stesso successo di un programma peregrino come Mistero docet…). Dello stesso avviso è anche il creatore Carter: «La buona notizia è che il mondo è diventato ancora più strano,non c'è momento migliore per raccontare queste seistorie». Dunque,mano alla penna. La data di messa in onda ancora non è stata resa nota ma, visto il calore con cui è stata accolta la notizia del sequel, Fox non tarderà a trasmettere i nuovi episodi. E per un X Files che torna, potrebbe esserci anche un Twin Peaks in grande spolvero: in questo caso si tratta ancora di rumors, ma la formula ventilata è analoga, con Laura Palmer pronta a tornare in scena. Sempre su Fox, naturalmente. I programmi del neo direttore ■■■ «Spero che il mio arrivo segni un cambio di passo, un’accelerata cadenzata da nuovi volti per nuovi titoli». Così Laura Casarotto, subentrata a Luca Tiraboschi alla direzione di Italia 1, celebra la promozione. Poco le importa, o così sembra, che la sua nomina sia per la televisione qualcosa di assolutamente inedito capace di segnare l’avvento di una nuova epoca. «So di essere il primo direttore donna nella storia della tv generalista - ammette - ma non credo più di tanto alle quote rosa. Mi piace pensare», conclude facendo ammenda del "peccato di ubris", «che mi abbiano scelta per un valore che prescinde dal mio essere donna». Come neo direttrice di rete elogia i suoi predecessori, il team produttivo, quello tecnico, gli autori e tutta Mediaset «per la possibilità che mi è stata data». Poi, col piglio tipico e non voluto dell’essere donna, passa alle novità. Perché, dice, «Italia 1 ha bisogno di far sentire la propria voce». Per rag- giungere lo scopo, tornare a primeggiare spogliandosi dell’etichetta di «emittente per giovani», la strada percorsa è una, forse non nota. «Abbiamo seguito quattro vie spiega Laura - Ciascuna corrisponde a un gruppo tematico: su Italia 1 cisarà la Realtà, la Musica, lo Spettacolo e le Storie». Declinate in maniera inedita, così che possano comprendere il vecchio e il nuovo. Accanto alle pietre miliari del canale (Le Iene,Colorado,ecc.) tante saranno le scommesse. Ci sarà Nadia Toffa con un programma a cadenza set- Un crogiuolo di intenti, passioni e mode. Lo Zecchino Family Show, novità di casa DeAgostini, apre i battenti domenica 29 marzo alle 17.30, portando su DeaJunior (canale 623 di Sky) non tanto (o non solo) l’allegria tipica del target familiare, quanto l’entusiasmo della novità. Il format - tecnicismo vuole che si tratti di un game show - travalica infatti le regole di genere, catapultando al centro della sfida un'intera famiglia, con tanto di nonni, zii, genitori, bambini e cugini. Una famiglia cui, per vincere, serve un'unica abilità e qualche conoscenza facilmente accessibile. I concorrenti dello Zecchino Family Show hanno bisogno esclusivamente di voce e cervello, doti indispensabili per mostrarsi all’altezza del titolo per cui concorrono: quello di famiglia più canterina di Italia, meglio preparata sulle musiche dello Zecchino d’Oro. Musiche senza tempo, immuni al cambio di generazione. Grandi e piccini, dunque, adulti e bambini uniti dalla passione per il canto e accomunati da una dote innata, l'intonazione, sono la colonna portante del programma DeA, che dalla sua ha però anche vecchie conoscenze del piccolo schermo. Il conduttore, Andrea Pellizzari, bazzica l’ambiente da qualche decennio e nel tempo ha vestito l'abito della Iena, si è dato alla musica e ha scoperto il suo lato puerile, reinventandosi volto di riferimento del pubblico più giovane. E la giuria, cui spetta l’onere di premiare con un viaggio la famiglia migliore, non è da meno. Tra le sue fila annovera Jacopo Sarno, una mole di sit-com e fiction alle spalle, Angelo Pisani, la metà del duo comico Pali e Dispari, e Chiara Maffioletti, una delle più giovani firme del Corriere della Sera. C.CAS. Laura Casarotto raccoglie il testimone di Luca Tiraboschi ed è la prima direttrice di rete donna della tv generalista La Casarotto rivoluziona Italia 1: «Non più rete giovane» ::: CLAUDIA CASIRAGHI Lo Zecchino diventa «Family show» timanale, ci sarà Laura Torrisi, new entry a Mistero insieme a Fabio Troiano. Ci sarà Pintus, neo promosso conduttore di Karaoke. E poi Federico Moccia e Anna Tatan- gelo (About Love), gli squali dell'imprenditoria riuniti in Shark Tank, docu-reality nato in Inghilterra sul calco di Boss In Incognito, e i ricchi possidenti di Secret Millionaire. Ce ne sarà, insomma, per tutti i gusti, perché «il nostro desiderio è quello di investire sulla televisione generalista», chiude la direttrice. «In un mondo in cui l’offerta televisiva sispinge oltre iconfini dell’immaginazione, essere generalisti significa avere un’identità precisa. Un’identità che rifiuta le etichette specifiche». 28 PALINSESTI __Giovedì 26marzo2015__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.00 6.30 8.30 8.00 8.45 8.00 8.45 9.40 6.00 6.45 10.00 11.00 11.10 12.00 13.30 14.00 14.05 14.40 16.00 18.50 20.00 20.30 21.15 23.25 1.00 Il caffè di Raiuno TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati Unomattina “Intervista in esclusiva a Rima Karaki”. Condotto da Francesca Fialdini e Franco Di Mare Storie Vere “La sentenza sul caso Meredith” TG1 - Che tempo fa A conti fatti La prova del cuoco “Chi batterà lo chef?”. Condotto da Antonella Clerici TG1 TG1 Economia Torto o ragione? La macchina della verità “In sfida: Claudio Lippi”. Condotto da Monica Leofreddi Torto o ragione? Il verdetto finale “Martina e Costanza”. Condotto da Monica Leofreddi La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni e Cristina Parodi L’eredità. Condotto da Carlo Conti TG1 Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Prima tv La dama velata “Qu uinta puntata” “Sesta puntata” Porta a Porta. Condotto da Bruno Vespa TG1 Notte - Che tempo fa 10.00 11.00 13.00 13.30 13.50 14.00 16.00 17.15 17.45 17.55 18.00 18.20 18.50 19.40 20.30 21.00 21.10 23.50 0.05 1.05 1.40 Il tocco di un angelo “Il lancio perfetto” “Regalo di compleanno” TG2 Insieme I Fatti Vostri. Condotto da Giancarlo Magalli, Adriana Volpe TG2 Giorno TG2 Costume e Società TG2 Medicina 33 Detto fatto. Condotto da Caterina Balivo Dal Senato della Repubblica Question Time (Dir.) Cambogia: La civiltà scomparsa Rai Parlamento Telegiornale TG2 Flash L.I.S. Rai TG Sport Meteo 2 TG2 Blue Bloods “Terra bruciata” con Donnie Wahlberg N.C.I.S. “Intrigo internazionale” con Mark Harmon TG2 - 20.30 Lol:-) con Réal Bossé Virus - Il contagio delle idee “Passa lo straniero”. Condotto da Nicola Porro TG2 - TG2 Punto di vista Obiettivo Pianeta Prima tv Rai Detroit 18-7 “Le chiavi della città” con Michael Imperioli Meteo 2 10.00 11.00 11.55 12.25 12.45 13.10 14.00 14.20 14.50 15.00 15.05 15.10 15.55 16.40 19.00 19.30 20.00 20.15 20.35 21.05 22.45 23.10 0.00 1.00 Agorà. Condotto da Gerardo Greco Mi manda Raitre. Condotto da Elsa Di Gati Elisir “Pane; Allergie a farine” Meteo 3 - TG3 TG3 Fuori TG “Le novità del Jobs Act” Pane quotidiano Il tempo e la storia TG Regione - Meteo TG3 - Meteo 3 TGR Leonardo TG3 L.I.S. TGR Piazza Affari Terra nostra 2 Aspettando Geo Geo TG3 TG Regione - Meteo Blob Sconosciuti - La nostra personale ricerca della felicità Un posto al sole Cinema Rai3 presenta - Prima tv Rai Tutto tutto niente niente (Commedia, 2012) con Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Luigi Maria Burruano. Regia di Giulio Manfredonia. Prima tv Mala Vita (Drammatico, 2015) con Luca Argentero, Francesco Montanari, Hedy Krissane. Regia di Angelo Licata. Prima tv Rai Scandal “Estranei” con Kerry Washington TG3 Linea notte Meteo 3 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 17.00 18.45 20.00 20.40 21.10 23.30 0.00 2.25 2.45 3.30 Mattino Cinque. Condotto da Federica Panicucci e Federico Novella TG5 - Ore 10 Meteo.it (all’interno) Forum. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it Beautiful Uomini e Donne Il segreto Pomeriggio Cinque. Condotto da Barbara d’Urso TG5 Minuti (all’interno) Avanti un altro. Condotto da Gerry Scotti TG5 - Meteo.it Striscia la Notizia - La voce dell’indecenza. Condotto da Ficarra & Picone Prima tv Il segreto “Emilia scopre la verità su Leon”. Con Alex Gadea, Maria Bouzas SuperCinema Una moglie per papà (Commedia, 1994) con Whoopi Goldberg, Ray Liotta, Tina Majorino. Regia di Jessie Nelson. TGCom - Meteo.it (all’interno) TG5 Notte Meteo.it Striscia la Notizia La voce dell’indecenza. Condotto da Ficarra & Picone (Repl.) Uomini e Donne (Repl.) SATELLITI FILM SPORT 19.00 I segreti di Osage County Con Meryl Streep SC1 19.05 Puerto Escondido Con Valeria Golino SCU 19.10 Derailed - Attrazione Letale Con Clive Owen SCM 19.20 Turbo SCF 19.25 Volesse il cielo Con V. Salemme SCC 19.25 E io non pago L’Italia dei furbetti Con M. Mattioli SCH 21.00 Natale a Rio Con Christian De Sica SCC 21.00 Planes SCF 21.00 Machete Con Danny Trejo SCM 21.00 Meant to Be - Un angelo al mio fianco Con Kelly Reilly SCP 21.00 Mediterraneo Con D. Abatantuono SCU 21.10 Prima tv Sky The Trials of Cate McCall Con Kate Beckinsale SC1 21.10 The Host Con Saoirse Ronan SCH 22.35 Una spia al liceo Con Miley Cyrus SCF 22.45 Educazione siberiana Con John Malkovich SCU 22.50 Supercondriaco Ridere fa bene alla salute Con Dany Boon SC1 22.50 Machete Kills Con Danny Trejo SCM 22.55 Anna Nicole - Una vita da playmate Con Agnes Bruckner SCP 23.00 Scary Movie Con Anna Faris SCC LEGENDA C CN D ES DY Cult Cartoon Network Discovery Chan. HD Eurosport HD Disney Channel 12.00 Pattinaggio su ghiaccio, ISU World Championships Coppie: programma libero (Diretta) ES 12.00 Golf, US PGA Tour Trophèe Hassan II: 1a giornata, 1a parte (Diretta) SP3 15.30 Golf, US PGA Tour Trophèe Hassan II: 1a giornata, 2a parte (Diretta) SP3 15.30 Ciclismo, Giro di Catalogna 4a tappa (D) ES 16.00 Tennis, ATP World Tour Masters 1000 Miami: primo turno (D) SP2 20.45 Superkombat World GP Series (Replica) ES 21.00 WWE Superstars SP3 21.00 Calcio, Incontro amichevole Francia Brasile (Diretta) SP1 22.00 Rubrica MotorSport SP3 22.45 Pattinaggio su ghiaccio, ISU World Championships 2015 Coppie: programma libero (R) ES HD 12.25 13.00 13.25 13.55 14.20 14.45 15.40 16.35 18.30 19.00 19.30 19.55 20.30 21.10 0.40 1.45 11.30 12.00 13.00 14.00 15.30 16.35 17.00 18.55 19.30 20.30 21.15 23.20 23.25 1.30 1.50 2.05 TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 Beauty and the Beast “Finto appuntamento” F 21.00 Prima tv Le streghe dell’East End “Il gatto e l’ombra” FL 21.00 Criminal Minds “Amelia Porter” FC 21.00 Girl Meets World DY 21.10 In Treatment Italia “Sara - 6a settimana” SKA 21.20 I Thunderman NCK 21.25 Wolfblood DY 21.40 In Treatment Italia “Dario 6a settimana” SKA 21.50 The Big Bang Theory “La dimissione del divulgatore” F 21.50 N.C.I.S.: Los Angeles “Pericolo nucleare” FC 21.50 The Avatars DY 21.55 Grey’s Anatomy “All I Could Do Was Cry” FL 22.10 In Treatment Italia “Alice - 6a settimana”SKA 22.15 The Big Bang Theory “La simulazione del prurito neuronale” F 22.20 Violetta DY 21.15 Teen Wolf “Alfa” 22.00 Prima tv Supernatural “Visioni mortali” 22.45 Prima tv free Orange is the New Black “Il mulo di Mosca” 23.50 Prima tv Weeds “Synthetics” 21.15 Petruska 22.15 Musica sinfonica “Shostakovich: Ottava Sinfonia in do minore op.65” 23.35 David Letterman Show DOCUMENTARI RAGAZZI 19.30 Henry Danger NCK 19.35 Lo straordinario mondo di Gumball CN 19.45 I Simpson F 20.00 Lo straordinario mondo di Gumball CN 20.25 Lo straordinario mondo di Gumball CN 20.50 Regular Show CN 20.55 Henry Danger NCK 21.15 Regular Show CN 21.45 Lo straordinario mondo di Gumball CN Canale disponibile anche in alta definizione NGC SC1 SCC SCF SCH 10.30 10.45 Cuore Ribelle Carabinieri 3 “Radio Voice” con Alessia Marcuzzi Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia “Morte sul set” con Dick Van Dyke La signora in giallo “In arte, Jessica Fox” con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli Hamburg Distretto 21 con Sanna Englund Ieri e oggi in tv Walker Texas Ranger “Il figlio di Thunder” TG4 - Meteo.it Tempesta d’amore Dalla vostra parte. Condotto da Paolo Del Debbio Trappola sulle Montagne Rocciiose (Avvven ntura, 1995) con Steven Seagal, Eric Bogosian, Everett McGill. Regia di Geoff Murphy. I bellissimi di R4 La promessa dell’assassino (Thriller, 2007) con Viggo Mortensen, Naomi Watts, Armin Mueller-Stahl. Regia di David Cronenberg. TG4 Night News Mediashopping Viva Napoli 7.00 7.30 7.50 7.55 9.45 11.00 13.30 14.00 14.35 16.15 18.15 20.00 20.35 21.10 0.00 0.15 0.55 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE 20.55 Prima tv La vita segreta degli apostoli NGC 21.00 Prima tv Affari di famiglia THC 21.00 Prima tv L’idea da 1 milione di dollari D 21.30 Prima tv Affari di famiglia THC 21.55 Prima tv La vita segreta degli apostoli NGC 22.00 Prima tv Museum Men - Gli artigiani della storia THC F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 8.30 Sailor Moon, la luna splende Una mamma per amica “Niente segreti” “L’eredità” con Lauren Graham The O.C. “I nodi al pettine” “Distanti” con Benjamin McKenzie Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset Sport Mediaset Extra I Simpson I Simpson Merlin “La maledizione di Cornelius Sigan” con Colin Morgan The Vampire Diaries “Cuore di tenebre” con Nina Dobrev Dr. House - Medical Division “Affari di famiglia” “Il dolore di ricordare” con Hugh Laurie Studio Aperto Meteo.it Fattore Umano Notorius L’isola dei famosi C.S.I. Miami “Il predatore sessuale” con David Caruso Le Iene Show “Tra i servizi: Acqua contaminata in Abruzzo?”. Condotto da Ilary Blasi, Teo Mammucari e la Gialappa’s Band Fronte del Palco “La grande musica dal vivo di Italia 1 - Subsonica” Premium Sport National Geo.HD Cinema 1 HD Cinema Comedy HD Cinema Family HD Cinema Hits HD SCM Cinema Max HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Cielo 20.50 Il tempo e la storia 21.35 A.C.d.C. - Le civiltà del passato 23.30 Il tempo e la storia 21.10 In Hell (Azione, 2003) con Jean-Claude Van Damme. Regia di Ringo Lam. 22.30 Love Jessica 0.30 Kleinhoff Hotel (Dram., 1977) con Bruce Robinson. Regia di Carlo Lizzani. Rai Movie Iris 21.15 Grace Is Gone (Drammatico, 2007) con John Cusack. Regia di J. C. Strouse. 22.40 Movie.Mag 23.15 Final Destination 2 (Horror, 2003) con A.J. Cook. Regia di David R. Ellis. 21.00 La pelle che abito (Dram., 2012) con A. Banderas. Regia di P. Almodóvar. 23.15 Io l’ho visto 23.20 La mala educación (Dram., 2004) con Gael García Bernal. Regia di P. Almodóvar. Rai Storia TGLa7 Morning News - Meteo - Oroscopo Informazione Omnibus - Rassegna Stampa TG La7 Omnibus meteo Omnibus Coffee Break. Condotto da Tiziana Panella L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Il commissario Maigret “Maigret prende un granchio” con Bruno Cremer Le strade di San Francisco “Confidenziale” “La traccia del serpente” con Karl Malden L’ispettore Barnaby “Recensioni pericolose” con John Nettles TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber Serviziio Pubblico “Se fossii Renzi Ospiti: Mauriziio Landini, Corrado Passera, Oscar Farin netti e Vassillis Priimikiris”. Condotto da Michele Santoro (Diretta) TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Repl.) Coffee Break (Repl.) CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 19.10 20.00 20.40 21.00 21.30 I Vostri Soldi Media&Money Desk China Linea Mercati Notte Speciale Salone del Risparmio 2015 22.30 Italia Oggi TG Class Horse (Canale 221 di Sky) 17.00 20.45 21.00 21.15 21.35 Class Horse Tv Live Intervista ai candidati FISE Intervista ai candidati FISE Intervista ai candidati FISE Intervista ai candidati FISE Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 18.30 19.00 21.00 23.30 Breakout Ladies Models New York Full Fashion Designer CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Mya 19.35 Harry’s Law “Uomo innocente” “Contro i giganti” con Kathy Bates 21.15 Prima tv Premium Aiutami Hope! “Ragni in testa e scimmie ai piedi” “I tre desideri” “Giù le mani da Hope!” 22.35 Due uomini e mezzo “Capitano senza cervello” 19.35 Supernatural “Destino crudele” 20.25 Hostages “Sospetti” con Toni Collette 21.15 Arrow “The Offer” con Stephen Amell 22.00 Gotham “Cappuccio rosso” con Ben McKenzie 22.50 Grimm “Strada di lacrime” 19.30 Una mamma per amica “Ti presento i miei” 20.20 Gossip Girl “I meravigliosi Archibald” 21.15 Prima tv The Vampire Diaries “Il mondo è andato avanti e mi ha lasciato qui” 22.05 The Originals “La porta rossa” Premium Cinema Studio Universal Premium Calcio 21.15 Questione di tempo (Commedia, 2013) con Domhnall Gleeson, Rachel McAdams, Bill Nighy. Regia di R. Curtis. 23.20 In Time (Poliziesco, 2011) con Justin Timberlake, Amanda Seyfried, Johnny Galecki. Regia di Andrew Niccol. 21.15 Sciarada (Thriller, 1963) con Cary Grant, Audrey Hepburn, Walter Matthau. Regia di Stanley Donen. 23.15 Kick-Ass (Azione, 2010) con Aaron Johnson, Garrett M. Brown, Evan Peters. Regia di Matthew Vaughn. 17.00 17.30 18.00 18.30 19.00 19.35 20.30 21.00 22.00 23.00 Premium Sport Premium Sport Premium Sport Premium Sport Premium Sport The Legend Highlights serie A The Legend The Legend The Legend 29 SPETTACOLI __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ cinema ::: Criticando di GIACOMO FERRARI Torna «Todo Modo» di Petri, bellissimo e stupidissimo ■■■ A volte ritornano. I lodevoli restauri della Cineteca di Bologna hanno richiamato in vita Todo modo di Elio Petri (anno 1976). Andrà in dvd. Un film bellissimo (Petri era all’epoca il nostro miglior narratore di cinema). Un film stupidissimo. Petri metteva in pellicola storie politiche affascinanti, ma che venivano a breve distanza smentite durissimamente dai fatti (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto alludeva pesantemente al commissario Calabresi che solo due anni dopo fu brutalmente assassinato). Film che conferma come gli attori son tutti simpatiche troie, pronte a tutto se la parte è bella. L’adamantino Gian Maria Volontè fa in Todo modo un Aldo Moro viscido, repellente e pure ladro, salvo poi santificarlo dodici anni più tardi in Il caso Moro. Moro, nel film di Petri, moriva per una pistolettata alla nuca, e qualcuno se ben ricordo, in sala applaudiva (certamente, molti avevano la reazione di rigetto davanti alle solite facce democristiane). Nel 1978, come si sa, il presidente Dc morì per pallottole vere. La realtà aveva brutalmente smentito (e in un certo senso ridicolizzato) la finzione cinematografica. E allora che vuol dire? Che i cineasti, anche quelli bravi, non sono campioni di onestà intellettuale, scrivono, girano non quello che è, ma ciò che a loro piace pensare. Casualmente, a Petri piacque quello che qualche mese dopo sarebbe piaciuto alle Brigate Rosse. Da vedere Da vedere L’ultimo lupo Home - A casa Regia: Jean Jacques Annaud Cast: Sheng Shaofeng, Shawn Idou Genere: avventura Durata: ore 2 Regia: Tim Johnson Cast: personaggi animati Genere: Cartoni Durata: ore 1.33 ●● ●●● LA TRAMA Nel 1967 in piena rivoluzione culturale maoista, uno studente cinese è mandato in Mongolia a insegnare a leggere e scrivere (nonché imparare i dettami di Mao) a una popolazione nomade. La zona è infestata dai lupi. Il governo ha ordinato di ucciderli,ma lo studente disobbedisce e alleva un cucciolo. Buona azione che però attira addosso a lui e ai compagni un intero branco. PIACERÀ A chi ha apprezzato i precedenti film animalisti di Annaud (L’orso, Due fratelli) e amerà da matti la seconda parte (quando i lupi attaccano). Purtroppo durante la prima si sonnecchia (non come “Sette anniin Tibet”, ma quasi). La famiglia Belier Regia: Eric Lartigau Cast: Louane Emera, Karin Viard Genere: Commedia Durata: ore 1.40 ●●● LA TRAMA I Belier so- no una famigliola che vende formaggi in un paesino della profonda provincia francese. Particolare non trascurabile, son tutti sordomuti, tranne uno, la figlia che comunica per loro col resto del mondo. Ma comunicherà per sempre? La ragazza vince un concorso che le spalanca le porte di una carriera come cantante. Ma la cosa implica una separazione... PIACERÀ A patto che non soffriate di diabete (troppo miele nella storia di Belier). E che non siate allergici ai buoni sentimenti. Bene gli altri(cioè gli altri spettatori). Specie quelli che amano vedere l’handicap messo in scena con delicatezza e humor (da “Quasi amici” in poi). Jean Dujardin e Guillaume Gouix CINEPRIME/ French connection ALL’ULTIMO SANGUE Il premio Oscar Jean Dujardin interpreta un giudice in lotta con l’impero della droga negli anni Settanta ::: GIORGIO CARBONE ■■■ Il titolo italiano French connection è identico a quello originale di un classico americano di 45 anni fa (che da noi circolò come Braccio violento della legge). Non è un caso. Lo scenario criminale è identico, la via della droga da Marsiglia a New York otto lustri or sono (identico è rimasto, la «connection» continua bellamente a funzionare). Con la differenza che Il braccio violento raccontava personaggi di fantasia, qui invece i principali sono vissuti (e morti) veramente: l’indomito giudice Pierre Michel e il boss della coca Tany (cioè Gaetano) Zampa. La storia parte nel 1975, quando un oscuro magistrato del nord (Michel) sbarca nel porto più malavitoso d’Europa.E il più drogato. Ilprincipale business è ormai la cocaina. E chi la giostra, dopo aver soppiantato i vecchi capi del traffico, è il giovane risolutissimo Zampa. Un genio nel suo piccolo. Non solo ha organizzato alla grande la connection con l’America, ma raffina, smercia capillarmente del tutto indi- sturbato. Molti poliziotti sono sul suo libro paga. E parecchi magistrati pure (tranne quelli troppo scemi perché Tany si disturbi a corromperli). Pierre Michel sembra appartenere alla seconda categoria. Un giovane padre di famiglia che pare considerare il lavoro pura routine. E invece si rivela vero magistrato d’assalto.Individua e raduna intorno a sé poliziotti che non si spaventano e non si vendono. Comincia a fare i primi arresti importanti. I malavitosi tremano. Tany non trema, ma sente che il suo impero è in pericolo. Abituato a circolare per Marsiglia come fosse uno dei notabili della città, si vede ora segnato a dito ogni volta che esce dal suo quartiere. Michel non si accontenta di rendergli la vita difficile in Costa Azzurra. Vola agli altri punti cardinali delle connections, a New York e a French connection Palermo (per la cronaca ebbe contatticon Falcone e Borsellino) e cerca di chiudere i trafficanti in una morsa. Una lotta all’ultimo sangue. Destinata inevitabilmente a chiudere nel sangue. Tany finisce in galera (e lì morirà suicida a nove annidall’inizio della lunga faida). Michel l’ha preceduto di tre anni.Ammazzato davanti a decine di testimoni nel boulevard Michelet di Marsiglia. Senza manco un agente di scorta a proteggerlo. D’altronde non l’aveva mai avuto. PIACERÀ Un mucchio. Tanto che qualche spettatore, arrivato dopo i titoli di testa, non ci crederà che French connection l’ha fatto un trentanovenne francese (anzi marsigliese) al suo secondo film ma attribuirà lì per lì la paternità dell’ope- REGIA Cedric Jimenez CAST Jean Dujardin, Gilles Lellouche, Benoit Magimel GENERE gangster DURATA ore 2.15 VOTO ● ● ● ra a qualche vecchio lupo americano (Michael Mann, Ridley Scott). Perché il film, deigrandithriller Usa, ha l’ampio respiro e la folla dei personaggi minori (così ben recitati, così cesellati dalla sceneggiatura da far invocare per loro una pellicola a parte). E poi la città. Che non è più solo una tela di fondo, ma respira, rantola e ruggisce come i personaggi. Quello che è chiaro è che Cedric Jimenez, prima di affrontare la regia (speriamo che l’opera prima Aux yeux de toutes venga ripescata da qualche Tv digitale nostrana) ha visto, mangiato, assimilato tutti quei gangster film americani che era possibile assimilare. Cosa manca allora a French connection per entrare nel pantheon del poliziesco? La mancanza di quei divi di enorme carisma che ora non ci sono più (non solo nel cinema francese). Jean Dujardin e Gilles Lellouche recitano benissimo, ma sono fisicamente un po’incolori, non ti catturano (pensa se la storia l’avessero girata nel1975 con Delon e Belmondo l’un contro l’altro armato). LA TRAMA Gli extraterrestri (ancora) invadono la Terra. Ma stavolta “vengono in pace”. Il loro pianeta è stato distrutto, chiedono alloggio. Ma sono prepotentini: la loro tecnologia è molto superiore a quella terragna,perché chiedere quando si può prendere? Per fortuna a mettere in pace ci pensano una ragazzina (da sempre contraria alle prevaricazioni) e un imbranato E.T. che ha solidarizzato da subito con lei. PIACERÀ Anche agli adulti per non poche aguzedas del testo (produce la Dreamworks da sempre ruffiana nei confronti dei genitori che accompagnano). E naturalmente alpubblico under 10 (le bimbe s’identificheranno volentieri nella negretta Tip e i maschietti bamba nel buffo Oh). Lettere da uno sconosciuto Regia: Zhang Yimou Cast: Gong Li, Chen Daoming Genere: drammatico Durata: ore 1.49 ●●● LA TRAMA Anni 70. In Cina siamo ancora in piena rivoluzione culturale. Ne fa le spese un professore non allineato. Che si trova senza lavoro, senza famiglia (la figlia è una maoista persa) senza identità. Dopo diecianni lo riabilitano.Ma la sua vita affettiva è spezzata senza rimedio. PIACERÀ Agli ammiratori da sempre di Zhang, che lo considerano (giustamente) il migliore della Cina e hanno continuato ad amarlo anche quando s’è buttato sul kolossal destinato a platee occidentali. Qui è tornato al film “da camera” e ci ha dato un apologo (lancinante in certi punti) sui guai della rimozione politica quando arriva ad avvelenarti anche all’anima. Moisander alla Samp dal giugno 2015 La Chiesa tedesca reclama soldi da Toni Il Parma rischia un’altra penalizzazione Niklas Moisander sarà un giocatore della Sampdoria a partire dalla prossima stagione sportiva. Il club blucerchiato ha annunciato un accordo triennale con il difensore finlandese, che fino al 30 giugno 2015 sarà tesserato con l’Ajax. Luca Toni è stato portato in Tribunale a Monaco di Baviera dalla Chiesa tedesca che vuole 1,7 milioni di tasse non pagate, relative al suo periodo al Bayern. In Germania, infatti, si paga una tassa in base alla religione professata (Kirchensteuer). Altra penalizzazione in vista per il Parma. Il procuratore federale Palazzi ha deferito Giampietro Manenti e Pietro Leonardi per non aver documentato l’avvenuto pagamento degli emolumenti e delle ritenute Irpef e dei contributi Inps del 2014. Risposta all’ex dg bianconero Caro Luciano, non illuderti: Calciopoli è per sempre ::: segue dalla prima PIETRO SENALDI (...) benché persentare la versione del protagonista del giorno di suo pugno sia quanto di meglio un quotidiano possa offrire, e su web e social abbiamo ricevuto anche dure critiche. Ma si sa che il calcio, e Calciopoli in particolare, non metteranno mai d’accordo nessuno. La sentenza infatti chiude solo una vicenda giudiziaria, perché il processo vero a Moggi e Calciopoli l’hanno già fatto i tifosi e la Juve, che l’ha scaricato subito. E come tutti i processi italiani alterati dalle intercettazioni date in pasto all’opinione pubblica, non ha tenuto conto di prove,fattie conseguenze ma solo di titoli, sensazioni e pregiudizi.Per cui per glijuventiniLucianone sarà sempre innocente a prescindere e per gli altri sempre colpevole. D’altronde il verdetto, secondo cui Moggi avrebbe fatto tutto da solo e la Juve - unica vincitrice del processo - sarebbe una sorta di Scajola, beneficata a sua insaputa se non a suo danno, non aiuta a fare chiarezza. Tanto più che - siccome parafrasando Lucianone anche l’arbitro in toga è un uomo e come tale può sbagliare - aspettarsi che qualcuno cambi idea su Calciopoli in conseguenza del verdetto sarebbe come aspettarsi che un tifoso juventino si ravveda di fronte alla moviola. Per questo dubito che un uomo di mondo come Moggi si aspetti che, al dilà del profilo penale, la sentenza possa mutare qualcosa per lui, così come il 110 e lode in ingegneria non ha salvato il figlio di Lupi dall’etichetta di raccomandato. Anche perché la richiesta della Juve di 443 milioni di risarcimento alla Figc pare fatta apposta per tenere aperte le ferite. Da tifoso interista ormai tiepido che da anni conosce Moggi e che specie nel 1998 lo ha stramaledetto più volte, penso che tuttigliantijuventini dovrebbero essergli in qualche modo grati per avere loro regalato il sogno di vedere la Signora in serie B, che altrimentisarebbe stato irrealizzabile. E gli interisti in particolare dovrebbero essergli grati per aver con la sua disgrazia dato il coraggio a Moratti di pensare in grande e allestire una squadra in grado di essere e comportarsi da numero uno, che non a caso ha raggiungo ilsuo massimo livello (il Triplete) quando non aveva ex juventini in rosa. Quanto allo scudetto di cartone - o meglio degli onesti- che cihanno regalato,anche per l’interista più tiepido vale come fosse vinto sul campo. Se non di più, perché rubato per una volta a chi ci prende sempre a calci con l’arroganza dell’impunito e perché come pensa gente come Bergomi, Pagliuca o Simeone, che al pallone ha dato più di Iuliano, Torricelli e Birindelli, è un risarcimento per quello del ’98, dove Moggi, Ceccarini, Rodomonti o chiunque fosse si macchiarono di un vero crimine sportivo: togliere al Ronaldo 22enne uno scudetto che con meno sviste arbitrali avrebbe vinto anche da solo. Perché la sensazione è che se Big Luciano avesse resistito alla bulimia di dover vincere sempre e a qualsiasi costo e si fosse accontentato di sei scudetti in dodici anni anziché sette, forse non gliene sarebbero rimasti attaccati solo cinque. A chi agita ombre sulle sue vittorie, Moggi risponde che quando fu costretto a lasciare, nel 2006, aveva una decina di giocatori suoi nella finale di Coppa del Mondo. È un fatto, come è un fatto che è stato il più grande dirigente calcistico italiano degli ultimi 30 anni perché ha vinto in più posti e facendo quadrare i bilanci,e che dopo di lui,fatta salva l’irripetibile stagione di Mourinho, il nostro calcio ha imboccato la via di un declino inesorabile. Un altro fatto è che ancora oggi Moggi gode del timore riverenziale di quasi tutto il mondo del calcio, non solo dei campioni che ha gestito; ci sono fior di giocatori, nazionali azzurri, che hanno iniziato dopo il 2006 e che se lo incontrano al ristorante si alzano e vanno al suo tavolo per omaggiarlo. Se davvero la Corte dei Diritti umani ne cancellerà la radiazione, chiunque lo ingaggi farà un affare. Impossibile però che sia la Juve, che altrimenti si rimangerebbe tutto il suo teorema difensivo. Cionondimeno, Calciopoli è esistita, come è esistita Tangentopoli anche se solo Cusani finì in carcere da condannato, e nessuna sentenza potrà mai cancellarla. E come Tangentopoli, è un eterno cavallo di ritorno ormai radicato con le sue regole nella coscienza popolare, alibi assolutorio per le squadre a cui manca il quid, stella polare per arbitri che vogliono far carriera, eterno argomento di conversazione per perdigiorno e presentatori tv, cancro che ha ucciso ilnostro calcio. Effetti della sentenza di Cassazione Signora respinta Tavecchio duro: «Reati confermati,la richiesta di risarcimento della Juventus è una lite temeraria». Moggi: «Andrò alla Corte europea per tornare nel calcio» ::: DANIELE DELL’ORCO ■■■ «Calciopoli? È una vicen- da tipicamente italiana», così ha definito la sentenza della Cassazione il presidente del Coni Giovanni Malagò. Il sostanziale «pareggio» sancito dal terzo e ultimo grado di giustizia ordinaria ha lasciato in molticon più dubbi che certezze,e anche a giudicare dalle parole dei protagonisti la questione sembra essere tutt’altro che risolta. Il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha commentato in modo diretto sia ilcontenuto della sentenza che le intenzioni della Juventus: «In attesa delle motivazioni, la sentenza conferma la linea della giustizia sportiva: fatta salva la prescrizione, i reati ci sono stati, l’associazione a delinquere pure, per noi la richiesta di risarcimento della Juve al Tar è una lite temeraria». Il riferimento è alla richiesta di risarcimento di 443 milioni presentata dai bianconeri, considerata illegittima da Tavecchio poiché la Juve sa di non aver diritto a quel tipo di riconoscimento. Dichiarazioni che fanno rima con quelle rilasciate da alcuni degli addetti ai lavori, come Stefano Capuano, il pm che si inserì a processo cominciato: «In attesa delle motiva- zioni, emerge comunque dalla Cassazione la conferma dell’impianto accusatorio. Sull’associazione ne hanno parlato primo e secondo grado, accertandone l’esistenza». Dal canto suo, Luciano Moggi ribadisce di essere innocente, come dimostrerebbe secondo lui proprio la sentenza di lunedì notte, e, dopo un laconico «abbiamo scherzato per 9 anni» pronunciato a caldo a margine della sentenza, ha dichiarato ieri che la sua battaglia proseguirà:«Sono statiassoltidue ar- bitri coinvolti in frode sportiva - ha detto ai microfoni di Radio Crc - quindi non è vero che la Cassazione non ha assolto. Gli interessi personali non c’erano e poi la frode sportiva e l’associazione a delinquere da solo non avrei potuto farle. Ci ho sempre messo la faccia perché non temo nessuno. Il prossimo passo? La mia battaglia va avanti, mi rivolgerò alla corte europea dei diritti dell’uomo per cancellare anche la radiazione sportiva e tornare nel mondo del calcio». Fanno di- Qualificazioni Europei: sabato Bulgaria-Italia Verratti nuovo leader azzurro: «So cosa vuole da me Conte» ■■■ «Quando sei in nazionale ogni partita è un esame di maturità e non puoi permetterti di sbagliare. La pressione? Non la sento, ma ben venga, darò il massimo». Così Marco Verratti, dal ritiro azzurro di Coverciano, si proietta al match con la Bulgaria, valido per Euro2016 (sabato a Sofia ore 20.45).«Sentire la fiducia del mister per un giocatore è importante. Il Ct mi chiede di giocare veloce, tenere la squadra corta per attaccare bene e difendere al meglio», conclude il centorcampista del Psg. Intanto Antonio Conte («dal punto di vista tattico è il migliore allenatore che abbia mai avuto», sottolinea Verratti) non ha preso bene l’intervista di Eder sul tema degli oriundi. Perché rilasciata senza l’autorizzazione: una regola ferrea voluta dal Ct. A sorpresa ieri a Coverciano anche Pepito Rossi, sottoposto ad un test di valutazione fisica. scutere anche le dichiarazioni dell’unico condannato in Cassazione, l’ex arbitro De Santis (ha rinunciato alla prescrizione), per il quale è stata confermata la condanna a un anno già inflittagli in secondo grado. In un’intervista a Repubblica ha attaccato tutto il sistema calcio: «Tutto il casino che è stato creato, ossia dieci anni di indagini e processi, solamente per condannare me. Non mi hanno assolto solamente per poter far stare in piedi l’associazione a delinquere avevano necessariamente bisogno di una partecipe, che sono io; in caso contrario ci sarebbero stati solamente organizzatori. Sono capitate cose graviin questi anni. Alla Roma hanno rubato uno scudetto, il gol di Muntari era due metri dentro, hanno messo gli arbitri di porta che non vedono gol che si vedrebbero pure dalla tangenziale. Conte viene coperto dalla Federazione e fa il ct, Gillet si vende le partite e gioca come se niente fosse, Mauri che viene arrestato e fa il titolare, il Parma fallisce: chi si è stupito?». Ora non resta che attendere le motivazioni della sentenza, per capire meglio come decideranno di muoversi le parti in causa, a partire da Andrea Agnelli e dalla Juventus. 31 SPORT __Giovedì 26 marzo 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ TRA PRESENTE E PASSATO Al centro Giuseppe Marotta (58 anni), direttore generale della Juventus, e Carlo Tavecchio (71 anni), presidente della Figc dalla scorsa estate. Qui di fianco Luciano Moggi (77 anni) ex dg bianconero [LaPresse, Ansa] SE SALTA L’E-LEAGUE Thohir punisce l’Inter: ferieridotte di7 giorni PAGELLE ALLE MOTO La griglia di Lucchinelli «A Vale serve Lorenzo» L’ex campione del mondo punta sulla Honda di Marquez «Ma la Yamaha del Dottore è vicina. Se Jorge si sveglia...» Il momento della stagione dell’Inter è disperato: il sesto posto dista ben nove lunghezze, ed è l’unico modo per riconquistare l’Europa anche la prossima stagione, dopo l’eliminazione col Wolfsburg. La disputa di una competizione europea è fondamentale per il piano di rinascita stilato da Thohir, che l’estate scorsa ottenne un finanziamento record di 230 milioni da Goldman Sachs: proprio per questo il patron avrebbe dato un singolare ultimatum ai suoi giocatori: «O vi qualificate per l’Europa, oppure vi taglio le vacanze». La «punizione» verrebbe inflitta ampliando la tournée asiatica a cui i nerazzurri parteciperanno in estate o anticipando il raduno di Riscone di Brunico. Intanto a breve è attesa la sanzione dell’Uefa nell’ambito del FPF che dovrebbe attestarsi attorno ai 7 milioni. ::: TOMMASO LORENZINI Motori accesi, semaforo verde. Domani a Losail in Qatar riparte la MotoGp (domenica la gara alle 20 italiane). Tutti all’inseguimento di Marc Marquez l’alieno, al qualeil Dottore Valentino Rossi ha promesso di somministrare l’antidoto chiamato «Decimo titolo». Ad accompagnare la cavalcata di 18 Gp (l’ultimo a Valencia l’8 novembre) torna la voce inconfondibile di Guido Meda, passato a Sky che come ormai consuetudine detiene la ricca offerta in esclusiva (Sky Sport MotoGP HD, canale 208) per lo spettacolo a due ruote, oltre a fare il tifo per i Decisione epocale in Germania Il tribunale dà ragione al portiere: contratto a tempo indeterminato ■■■ Dopo due anni di lavoro, anche i calciatori hanno diritto ad un contratto a tempo indeterminato. È la sentenza con cui un tribunale tedesco rischia di dare un’epocale picconata al sistema del pallone. Heinz Mueller, 36enne ex portiere del Mainz (foto web), si è rivolto al giudice dopo il mancato rinnovo del contratto scaduto al termine della scorsa stagione. L’estremo difensore, tesserato dal 2009, pretendeva un nuovo accordo che la dirigenza non ha voluto sottoscrivere. Il tribunale del lavoro ha dato ragione a Muller e ha lasciato di stucco il Mainz. Il club, attualmente undicesimo in Bundesliga, farà ricorso: «Andremo sicuramente in appello», ha detto il presidente Harald Strutz. Il tribunale ha diffuso un documento di 14 pagine dopo la sentenza. Ruth Lippa, portavoce della corte, ha fatto riferimento alle norme che regolano il lavoro a tempo determinato: «Secondo la legge, non si può andare oltre un periodo di due anni se non in presenza di una ragione concreta che, in questo caso, non è stata prodotta». Se la sentenza verrà confermata nei successivigradi di giudizio,ilMainz do- vrà reintegrare il portiere e, soprattutto, assumerlo come se si trattasse di un normale dipendente. «È una situazione che può avere un effetto come quello della sentenza Bosman», ha detto Strutz ripensando alla svolta del 1995, quando ai calciatori venne riconosciuto il diritto di trasferirsi liberamente, senza dover versare indennizzi, alla scadenza di un contratto. Se si dovesse arrivare ad una “sentenza Mueller”, le conseguenze sarebbero enormi: «Se dovessimo garantire un contratto a tempo indeterminato ad ogni calciatore, ci ritroveremmo con 50-60 elementi in rosa. Ci sono motivi oggettivi per utilizzare contratti pluriennali, ma non eterni nel calcio». ha chiarito Strutz. Nel caso specifico di Mueller, «non c’è certezza sulle prestazioni» che un atleta può fornire». C’è anche l’ipotesi in cui il giocatore non sia interessato ad un vincolo fino alla pensione: se il giocatore preferisce «la flessibilità» con un contratto di 3 o 4 anni, ha spiegato ancora Lippa, nulla impedisce di siglare un simile accordo. «Purché», ha precisato, «tutto avvenga all’interno del quadro legislativo». HONDA 10 Moto e squadra da battere. Una banalità forse, ma pensate cosa hanno fatto negliultimidue anni e ditemi se è banale. Marquez fa per due, nei test in Malesia e in Qatar è sempre stato davanti, anche se quest’anno non credo riuscirà a vincere i primi 10 Gp consecutivi come fatto nel 2014. Piuttosto sono perplesso dalla riconferma di Pedrosa, io non l’avrei tenuto ancora, non so per quale motivo alla Hrc basti avere un pilota che vince una gara ogni tanto. Forse perché in effetti non trovano di meglio. YAMAHA 9 La metto vicino vicino alla Honda. Marquez resta il più veloce nel giro secco, ma Valentino quest’anno ha il colpo - forse l’ultimo buono - in canna: e se vi ricordate il trend del 2014, ormai il «vecchio» Rossiquando va male finisce 4˚.Sarà perché in giro non ci sono piloti più bravi o forse perché il Dottore è sempre il Dottore? Piuttosto è Lorenzo che ha rotto, una volta non va perché cambia manager, una volta perché è grasso, mah... noi si beveva e si fumava... la realtà è che un Lorenzo con le palle sarebbe il migliore alleato di Rossi per vincere, per stare fra le ruote di Marquez e farlo sbagliare. Altrimenti per MM sarà troppo facile, mentre ragazzi terribili del Team Sky Racing-VR 46, Fenati e Migno, impegnati in Moto3. Libero ha contattato Marco Lucchinelli (insieme a Davide Camicioli e a Giacomo Agostini sarà nella squadra di Cielo, che trasmetterà 8 Gp live e gli altri in differita) per fare le pagelle alla stagione. «Spero di non veder vincere il “solito” Marquez, in Qatar, altrimenti c’è il rischio della solita dittatura», esclama Lucky, che se potesse correre un Gp con le moto di oggi sceglierebbe «la Yamaha di Rossi, perché mi pare la più morbida, adatta a come guidavamo noi. Certo che la stagione vorrei farla con la Honda, perché è il massimo della tecnologia». Jorge rischia di diventare come Pedrosa. Almeno fossero simpatici... DUCATI 7 È un voto alto di incoraggiamento ma sono pronto ad abbassarlo GP IN ESCLUSIVA SU SKY Rossicarico in Qatar «Ho perso 5 chili» Scatta oggi in Qatar l’atteso appuntamento con il primo Gran Premio della stagione, che sarà visibile in diretta esclusiva su Sky Sport MotoGP HD (canale 208). Carico come sempre Valentino Rossi: «Mi sento più forte dell’anno scorso, sono in perfetta forma e peso anche 5 Kg in meno». Stessa lunghezza d’onda per il campione del mondo in carica Marc Marquez: «Mi sento meglio rispetto all’anno scorso. Non vedo l’ora di cominciare». Sky racconterà le loro avventure con Guido Meda al microfono della MotoGP con Loris Capirossi, Irene Saderini dal Paddock e con gli inviati ai box Sandro Donato Grosso e Marco Selvetti. rapidamente. È stata velocissima nei test con Dovizioso e Iannone. Ma anche l’anno scorso in inverno promettevano bene, poi hanno mantenuto poco. Sono avvisati, non basta più fare una domenica da podio ogni sei o sette corse. SUZUKI 7 Sarà che è un pezzo del mio cuore, però vederla stare in prova a circa un secondo mi pare davvero un bell’inizio. Se non andranno oltre questo distacco potrebbero essere la sorpresa. Vedremo cosa faranno i piloti, hanno Aleix Espargaro e Viñales, però per ripartire con la MotoGp io avrei provato a prendere uno come Pedrosa. APRILIA 5 Siamo alle note dolenti. Non so se il progetto tecnico sia sbagliato, di sicuro per tornare in MotoGp servono i soldi: primo per lo sviluppo tecnico; secondo per strappare agli altri i piloti migliori, che già ti garantiscono qualche decimo in meno al giro. Bautista non credo possa dare granché, su Melandri stendo un velo. Se n'è uscito dal Motomondiale sbattendo la porta quando era competitivo, è andato in Superbike e non è riuscito a vincere il titolo. Ora che Aprilia ha fatto la moto da Mondiale, torna nella MotoGp. Non hanno scusanti. 32 __Giovedì 26 marzo 2015__ EXPO/1 Invasione di maggiordomi per servire i diplomatici Servizio a pagina 37 EXPO/2 I NUMERI DI IERI ::: 23 Borseggi ::: 1 Scippi ::: 3 Rapine ::: 2 Truffe ::: 10 Furti in appartamenti e negozi ::: 4 Furti di autovetture ::: 19 Furti a bordo di autovetture ::: 2 Arresti Pronto il primo padiglione È fatto di pietra d’acqua Servizio a pagina 37 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Commento Lagiustapartita degliimprenditori perlecomunali2016 ::: ALESSANDRO USAI ■■■ La partita per Milano è aperta. L’errore più grande sarebbe dedicarsi al toto-nomi senza delineare una visione di città. Un passo che parte della società civile ha già intrapreso da tempo se è vero che gli industriali milanesi si stanno muovendo sottotraccia. Non è un mistero che la vita delle imprese milanesi negli ultimi anni non sia stata semplice. La tassazione locale tra Imu, Tasi, Tari, oneri di urbanizzazione e addizionale Irpef non ha certo agevolato. La maglia nera della fiscalità locale per le imprese è toccata proprio a Milano con 16 mila euro di imposte sugli uffici e 61 mila euro per i capannoni. Un campanello d’allarme che gli industriali hanno sentito prima degli altri e senza attendere gli sviluppi della politica in molti spingono per tutelare gli interessi della Milano produttiva. Un progetto ampio che vede principalmente due nomi rincorrersi per aggregare un consenso da sfruttare magari anche in chiave elettorale. Il primo nome è quello di Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda. Un imprenditore di assoluto successo con grandi capacità di lobby. Viene dal settore della siderurgia quindi in grado di saldare anche le relazioni. L’altro nome che piace al tessuto produttivo è il suo predecessore in Assolombarda ovvero Alberto Meomartini. Molto attivo con la Camera di Commercio, ben conosce le misure che servirebbero alle aziende e alla città.Insomma, come spesso accade l'economia si muove prima della politica. E in questo riposizionamento generale tutti dovranno fare i conti con il mondo imprenditoriale. Sul fronte politico si aspetta l'esito delle elezioni regionali per pesare le forze in campo. Una sfida a distanza tra la Lega, che al momento punta su Salvini, e Forza Italia. Se la Gelmini non esclude una ipotesi Lupi, per aggregare anche Ncd, Gallera prosegue il suo attivismo e punta sulle primarie. Romani e Toti seguono gli eventi da vicino. Tra gli outsider spicca la forza mediatica di Silvia Sardone, una risorsa da sfruttare per dare nuova linfa al centrodestra. Buoni segnali di vita a patto di non fare l’errore di pensare più ai nomi che all’idea di città. Come diceva Henry Ford «l’errore ci dona semplicemente l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti». Dovrebbe diventare il mantra del centrodestra per riconquistare Milano. Il dossier di Quattroruote Usano i soldi delle multe per farci fare più multe Dieciimilionipresidaiproventidellesanzioni(128milioni)perpagare glistraordinari.Ivigili:siamo pochi,manessuno ciascolta PIAZZA CORDUSIO Imbrattata la bandiera israeliana per l’Expo ■■■ A Milano l’ordinario diventa straordinario. Succede, quindi, che per pagare il lavoro in più dei vigili, si utilizzino i soldi che il Comune incassa dalle multe. Morale: più multe si fanno, più soldi entrano a palazzo Marino a scapito di ignari automobilisti che, spesso “ingannati” da autovelox posizionati in posti inaspettati, si ritrovano a ingrossare le casse comunali a loro insaputa. Basti pensare che soltanto nel 2013 sono stati registrati 128 milioni di entrate. Dieci, invece, i milioni prelevati per pagare gli “straordinari” dei vigili. TIZIANA LAPELOSA a pag. 34 LA LITE Guerra del traffico tra Milano e Sesto di FEDERICA VENNI ■■■ La bandiera di Israele, che è collocata in piazza Cordusio, insieme a quelle di molti altri Paesi che partecipano a Expo 2015, è stata imbrattata di vernice rossa da uno sconosciuto. Non si conosce ancora il motivo del gesto nem- meno quando sia avvenuto il fatto. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni è invervenutuo affermando che «Useremo i mezzi a nostra disposizione, per impedire che Expo sia macchiata da fenomeni di intolleranza». Nella “rossa” Sesto San Giovanni, sindaco e assessore scrivono una lettera di protesta a Palazzo Marino contro il traffico che dalla città ingolfa la provincia. a pagina 34 Lite con la giornalista che lo critica Terra di nessuno In caduta libera nei sondaggi: ecco perché Pisapia non si candida Quale recupero, via Adriano 60 è ancora l’hotel dei profughi ■■■ Dopo giorni di retroscena e indiscrezioni, dopo i fiumi di parole sul nobile gesto del sindaco Pisapia, finalmente emerge la vera ragione del passo indietro: i sondaggi. I famigerati sondaggi che danno la giunta in caduta libera. E attestato il fallimento degli arancioni su sicurezza traffico e vivibilità della città. ■■■ Il furgone accosta di fronte all’ingresso dell’Esselunga di via Adriano. È notte, in giro non c’è quasi nessuno. Dal camion escono quattro persone che rapidamente scaricano materassi e coperte, li appoggiano a un muretto e scavalcano per entrare nella proprietà al civico 60, un piccolo villaggio del degrado. servizio a pagina 35 SALVATORE GARZILLO a pagina 39 L’ultimo sfizio del centrocampista del Milan Muntari nel traffico con un bolide da 800mila euro ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ Nell’ultimo periodo ilcentrocampista rossonero Sulley Muntari non ha certo brillato sul terreno verde, con prestazioni al limite della sufficienza in campionato. Ma il ghanese del Milan ha scelto lo stesso un modo alternativo per mettersi in mostra: appassionato di super macchine si è regalato un bolide di dimensioni inusuali, una Il bolide di Muntari specie di carrarmato su 6 ruote bianco. Un fuoristrada che di sicuro procurerà a Muntari qualche grattacapo nel traffico di Milano. L’unico vantaggio potrebbe essere che almeno l’auto non subirà danni finendo in una delle tante buche delle strade meneghine. I tifosi milanisti inferociti dal comportamento della squadra, forse chiuderebbero un occhio in cambio di apprezzabili performance calcistiche. 34 CRONACA __Giovedì 26 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il piano per la mobilità Sesto accusa Milano «Deviano il traffico sulla nostra città» ::: TIZIANA LAPELOSA ■■■ A Milano l’ordinario diventa straordinario. Succede, quindi, che per pagare il lavoro in più dei vigili, si utilizzino i soldi che il Comune incassa dalle multe. Più si fanno multe, più soldi entrano nelle casse di palazzo Marino, e, verrebbe da dire, più si fanno straordinari. Basti pensare che soltanto nel 2013 sono stati registrati 128 milioni di entrate (di cui la metà è finita dritta nel bilancio di Palazzo Marino). Dieci, invece, i milioni prelevati per pagare “straordinari per servizi particolari”. Così c’è scritto nel Rendiconto 2013 del Comune di Milano. E per “particolari” si intende servizi notturni dei ghisa, servizi di prevenzione, per l’utilizzo dell’etilometro e, quindi, per la prevenzione. Servizi che, se nell’immaginario comune vengono percepiticome “ordinaria amministrazione”,per Palazzo Marino diventano “particolari” e quindi in regola per poter pescare i soldi dai proventi delle multe. La legge, infatti, dice che il 50% delle entrate (63 milioni, quindi, i soldi a disposizione per il Comune), possano essere spesi per sicurezza e controllo, ma anche per corsi di educazione stradale, prevenzione e manutenzione stradale. E per pagare gli straordinari. Insomma, ognuno può spenderli come meglio crede senza per questo non essere in regola. Palazzo Marino li ha utilizzati addirittura per pagare le rate di mutui e prestiti (1,5 milioni), per il noleggio di automezzi (2,3 milioni), per icollegamenti telematici (500mila euro) e per i “canoni radio” (8265 mila euro). E poi ::: FEDERICA VENNI ■■■ I satelliti di Pisapia si ribellano. Succe- L’inchiesta di Quattroruote sui 128 milioni di incassi Dieci milioni per i ghisa: dove finiscono le multe È la cifra stanziata per gli straordinari dei vigili. Fra le voci i canoni radio e imutui 900 mila euro per la manutenzione ordinaria della segnaletica, 6 milioni, neanche a dirlo, per quella straordinaria. Ma ciò che salta agli occhi, nell’inchiesta “Il buco nero delle multe” di Mario Rossi sul numero di aprile di Quattroruote in edicola da oggi,sono quei dieci milioni per pagare il lavoro in più dei ghisà. Soldi incassati, in migliaia di casi, grazie ad “autovelox ingannevoli” piazzati in posti strategici e inaspettati per gli automobilisti (come quello del cavalcavia del Ghisallo tuttora al centro di polemiche), all’installazione di sette nuove macchinette in vari punti della città e all’invito del Comune ai vigili a «multare di più». La media, tra ghisa e autovelox, è di 5mila multe al giorno. Il tutto “spremendo” al massimo la categoria. A Milano i vigili sono 3mila, ma ne servirebbero almeno 4mila. «Da tempo molti servizi vengono erogati con questa modalità», osserva Giuseppe Falanga, sindacalista Csa Polizia locale, «c’è molta carenza rispetto a quello che la città e l’amministrazione richiedono». Mentre Giovanni Aurea, delegato Rsu della Polizia locale, fa notare come «negli ultimi cinque anni i colleghi andavano in giro con divise vecchie e impresentabili», e che adesso, grazie ai soldi delle multe, «arrivano quelle nuove». L’ultimo miracolo dell’amministrazione in vista di Expo. de nella “rossa” Sesto San Giovanni, dove il sindaco Monica Chittò e l’assessore alla viabilità Edoardo Marini scrivono una lettera di protesta a Palazzo Marino. Milano sta ingolfando di traffico Sesto e il Piano Urbano della Mobilità, approvato dalla giunta del capoluogo la scorsa settimana, peggiorerà le cose, a causa di un progetto approvato a nostra insaputa: queste, in sostanza, le ragioni della protesta. L’oggetto: il Piano contiene la possibilità di utilizzare il cavalcavia Porto Corsini a Milano e via Fiume a Sesto come tratto finale di un asse viario che collega viale Monza a viale Fulvio Testi. Una sorta di tangenziale, insomma, con tutto il traffico che ne consegue. Così il sindaco, pressato dalle proteste dei comitati cittadini, se la prende con Pisapia: Milano avrebbe deciso tutto senza il permesso dei diretti interessati. «Si tratta di un chiaro tentativo di scaricare responsabilità politiche per salvare la faccia con i cittadini», spiega il capogruppo di Forza Italia a Sesto Roberto Di Stefano. «Ricordo al sindaco che tali scelte erano state condivise, nel 2008, dalla giunta di cui lei stessa faceva parte, durante l’approvazione del Piano Urbano del Traffico. Io, in qualità di vice presidente della commissione urbanistica, sollevai tutti i miei dubbi sul progetto, ma la sinistra votò a favore.Ora fanno finta di averlo dimenticato». L’assessore alla Mobilità di Palazzo Marino, Pierfrancesco Maran, butta acqua sul fuoco: «Il traffico, per il momento è sotto controllo». E schiva la polemica politica: «Non si tratta di pressioni a destra o a sinistra, ma dello scontro tra chi vive a est e a ovest di quella strada. Quando si mette mano alla viabilità è così, si scontenta sempre qualcuno». CRONACA 35 __Giovedì 26 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Ieri sera lite in diretta con una giornalista La verità sulla rinuncia di Pisapia Sarebbero stati gli ultimi sondaggi a spingere il sindaco al passo indietro. In particolare le critiche su sicurezza, immigrati e pressione fiscale ■■■ E adesso basta con le favole. Con i fiumi di parole sul «gentile Pisapia» (citiamo «Repubblica») che una domenica di marzo si sveglia dopo una notte densa di decisioni, indossa il maglioncino sbiadito dei giorni di festa, fa il giro di telefonate doveroso agli assessoridella sua giunta e seduto davanti a frotte di giornalisti dichiara: «Basta, non corro più... Non per stanchezza ma per coerenza con quanto ho sempre dichiarato». Era stufo - hanno raccontato i giornali amici - di sentirsi tirare per la giacchetta. Persino i bambini, pensate che tortura, agli incontriufficiali gli domandavano «allora sindaco che fai?». E lui, che è uno a cui piace «la rotazione in politica e non la rottamazione», e a cui delle poltrone non frega nulla, lì a rassicurarli che se ne sarebbe andato «solo a risultato raggiunto». I commenti si sono sprecati in questi quattro giorni. Qualcuno ha persino fatto notare che il sindaco ha dovuto mollare per non restare incastrato nelle lotte intestine tra assessori e consiglieri, come se quella non fosse una resa («assurdo e irresponsabile delegittimare la giunta adesso, con tutto quello che ci aspetta», è stato il commento di più di un piddino). Ebbene, dopo pagine di retroscena, teorie e peana, finalmente spunta la ricostruzione ufficiosa ma assai più probabile della rinuncia.I sondaggi. I famigerati e impietosi sondaggi. Nei corridoi di palazzo e ai piani alti del Partito Democratico, dove la decisone è stata accolta con un certo sollievo al di là delle dichiarazioni di circostanza, ne sono sicuri. Pisapia non si ricandida per colpa dei sondaggi. Si è accorto di aver perso consensi un giorno dopo l’altro. Di non aver più l’appoggio del partito di riferimento ma neppure della città. Un tracollo. Senza appello. Difficile ricandidarsi con un risultato simile alle spalle, soprattutto in vista di Expo,che certo sarà un successo ma qualche rischio se lo porta appresso. Consultazioni di questi giorni. Ma anche indagini meno recenti. Un sondaggio in particolare avrebbe dato fastidio al primo cittadino: quello di Euromedia Research del mese di novembre-dicembre rilanciato da «Panormama» a gennaio. A domanda: «Pensando a Milano lei quanto si ritiene soddisfatto di come è amministrata questa città?», la ricerca rispondeva impietosamente con un 38,5 % di soffisfatti e un 61,5 per cento di pareri negativi. Singolari i risultati nelle singole zone:in zona uno, pieno centro chic della sinistra radical amica di Pisapia, il 73,2% di scontenti. In zona 3 (Porta Venezia, Città studi, per intenderci) il 77,5%. E a Porta Vittoria e Romana il 71,9. Per non dire del sentimento di «paura e rassegnazione pensando a Milano», vissuto dal 37,8 per cento degli elettori Pd, più scontenti loro a dire il vero dell’elettorato del centrodestra(36,6 per cento). O del 60 % di elettori degli altripartiti rassegnati per il declino che sta vivendo la città. A domanda «quali sono secondo lei i principali problemi di Milano?» la risposta è stata «l’elevata presenza diimmigrati» per il 32,3% del campione, la «sicurezza» per il 17,8%, il traffico e la viabilità per il 10. Esattamente quello che da da sempre si rimprovera a questa giunta arancione: una città insicura, che ospita fino all’ultimo profugo e schiaccia l’occhio ai centri sociali, ma poi tartassa i suoi cittadini e ha saputo moltiplicare le multe e la pressione fiscale in un modo a dir poco impressionante. Mirko Mazzali, capogruppo di Sel in comune, vicinissimo al sindaco, assicura che «i sondaggi non c’entrano affatto, che il sindaco è uno com- I NUMERI DELLA CRISI Gli ultimi sondaggi sulla popolarità della giunta e sul tasso di gradimento dell’amministrazione pubblicati da Euromedia Reaserch e rilanciati da «Panorama» nel mese di gennaio petitivo e non teme affatto di perdere». Sarà anche vero. Ma allora perché ieri sera ripondeva stizzoso a una giornalista che gli chiedeva se la rinuncia fosse frutto di un fallimento della sua amministra- zione «fallita sarà lei...»? Risposta un tantino inelegante e nervosa. Troppo per venire da un sindaco che ha agito solo per coerenza e per scarso attaccamento alla poltrona. SIM. BE. La stoccata dell’ex sindaco La Moratti: «Ricandidarsi è un dovere» Per l’esponente del centrodestra un mandato non basta a cambiare la città. De Corato: «Cinque anni di bluff» ::: MARIANNA BAROLI LA GAFFE ■■■ A commentare la scelta di Giulia- Incontri sulla sicurezza Il Comune si dimentica del quartiere col Leonka Chi ha visto il quartiere Greco? Il caso è di quelli da sottoporre ai migliori programmi per gli scomparsi. Al centro delle polemiche da parte del centrodestra milanese e dei residenti di zona 2 è il presidente del consiglio di zona, Mario Villa, reo di non aver incluso il quartiere in cui è ospitato il Leonka nell’elenco delle aree in cui verranno organizzati incontri sulla sicurezza. Incontri mirati nei quali è inoltre prevista la presenta di rappresentati del Comune di Milano, responsabili della sicurezza, cittadini, comitati e associazioni di quartiere. Scopo: raccogliere segnalazioni, ascoltare le problematiche e trovare soluzione, forse in vista anche della prossima tornata elettorale. Ora, i residenti di Greco chiedono che anche le loro vie vengano coinvolte. Se la zona è ritenuta insicura, come è possibile che Greco sia vista come un’oasi felice? M. BAR. no Pisapia di non ricandidarsi nel 2016 come sindaco di Milano arriva anche Letizia Moratti. L’ex sindaco di centrodestra, che sfidò Pisapia nelle amministrative del 2011, ha confermato quello che da una settimana tutta la politica meneghina ripete come un mantra: «Cinque anni non sono assolutamente abbastanza» per cambiare una città. Per Letizia Moratti, intervenuta a margine di un convegno alla Fondazione Solidas, «la scelta di non ricandidarsi di Giuliano Pisapia dipende da tanti elementi che ognuno deve prendere in considerazione». Nessun giudizio o commento maligno nei confronti del primo cittadino, l’ex sindaco ha tuttavia rimarcato come, per lei, ricandidar- fallimento suo e della sua giunta», ha si era un dovere «perché ritenevo non continuato De Corato che ha sottolineancora completato quelato come «quello di Pisalo che pensavo potesse pia è il primo caso dal essere utile alla mia cit1990. Prima di lui, nestà». A sostenere Letizia sun altro sindaco aveva Moratti, ilsuo vice sindascelto di non candidarco, Riccardo De Corato si». E mentre continua il che evidenzia come ora, sondaggio del nostro Pisapia, «svelerà ai milaquotidiano su chi i cittanesiche isuoi cinque andini vorrebbero vedere ni sono stati un totale al posto di Giuliano Pisabluff». Nessuna opera L. Moratti [Ftg] pia dal2016,Giulio Galledegna di questo nome, ra,consigliere di Fi pronnessun implemento utile alla città se to a scendere in campo alle prossime non tanta ideologia. «Che un sindaco amministrative, non si è certo risparnon si ricandidi è un’ammissione del miato. Concorde con la Moratti, Galle- ra solo lunedì aveva paragonato il sindaco al comandante Schettino, ormai simbolo della codardia tutta italiana.«Pisapia scappa perché è sicuro di essere bocciato dai milanesi», ha commentato, «non sottoporsi al giudizio dei suoi elettori evidenzia il suo fallimento. Avrebbe almeno dovuto scegliere dicandidarsi, solo per avere prova del suo lavoro». Duro anche il giudizio di Nicolò Mardegan,coordinatore cittadino Ncd che paragona Pisapia a uno studente universitario che non vuole sostenere l’esame di laurea. «È come un ragazzo che in università viene bocciato a tutti gli esami e ora non può accedere all’esame di laurea», ha spiegato Mardegan, «il suo banco di prova era la ricandidatura, e ha fallito». «Letizia Moratti, nonostante sia stata sconfitta,ha avuto il coraggio dipresentarsi ai suoi cittadini, consapevole che una città come Milano non la cambi in 5 anni», ha concluso Mardegan. «Il suo fallimento è su tutta la linea e intanto ai milanesi cosa rimane? Solo tasse aumentate in ogni ambito e provvedimenti ideologici che hanno poco a che fare con il bene della città». 36 __Giovedì 26 marzo 2015__ CRONACA __Giovedì 26 marzo 2015__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Centinaia di richieste ::: MARIANNA BAROLI Invasione di maggiordomi per servire i vip di Expo ■■■ Cosa fa un maggiordomo? La risposta è semplicissima: tutto. A insegnare che indossare i guanti bianchi e l’abito elegante tutto il giorno è molto più che un semplice mestiere sono i tanti personaggi di libri, film e serie tv che negli anni hanno accompagnato in grandi avventure i loro padroni. E così, oltre che a provvedere alla cura della cucina, a pulire, curare il giardino, scrivere lettere, stirare le camicie, fissare appuntamenti, accogliere gli ospiti, riempire la vasca, fare la spesa,fare le valigie,disfare le valigie, fare le prenotazioni, annullare le prenotazioni, sono proprio personaggi come Alfred che per Batman-Bruce Wayne era quasi un padre, Battista che per Zio Paperone era un confidente e un amico perfetto e Niles che nella serie tv La Tata era l’ironico tuttofare Il tipico outfit che utilizzano i maggiordomi in servizio per i figli del signor Sheffield a svelare i segreti di ti infatti i disoccupati che, le è uomo o donna, ha una un mestiere che, complice per esigenza, vocazione o buona conoscenza della linforse la crisi, è tornato a esse- perché no, voglia di rimetter- gua italiana e dell’inglese, re la chiave di volta della vita si in gioco, puntano tutto sul ha un diploma e molta vodi molti disoccupati. guanto bianco. E il periodo è glia di imparare», racconta A Milano c’è l’Associazio- propizio perché mai come Elisa dal Bosco, Presidente ne Italiana Maggiordomi il adesso che c’è Expo alle por- di Associazione Italiana cui compito è formare alla te la richiesta di maggiodor- Maggiordomi che al suo inperfezione i “butler” del futu- mi è elevata. Si parla addirit- terno raccoglie oltre 200 ro. L’associazione, la cui se- tura di centinaia di offerte di maggiordomi professionisti de non poteva essere altro lavoro già pervenute. e che evidenzia come «i noche nel salotto dei milanesi, Per coloro che non hanno velli maggiordomi usciti dala Galleria Vittorio Emanue- più di 29 anni, i corsi «sono gli ultimi due corsi che si sole offre però quel quid in più completamente gratuiti gra- no tenuti a Milano hanno a chi è pronto a mettersi al zie alla Dote Unica Regione già trovato tutti un impieservizio degli altri. Sono tan- Lombardia». «L’allievo idea- go». Il lavoro offerto è del più I più bravi guadagnano fino a 10mila euro. Le regole: silenzio, puntualità e saper fare la valigia ::: LA SCHEDA RICHIESTA Con l’avvento di Expo, presso l'Associazione Italiana Maggiordomi, nel mese di aprile, sarà disponibile un corso per diventare maggiordomi, per diventare l'ombra magari di qualche importante politico in arrivo IL LORO COMPITO Il maggiordomo è un vero e proprio assistente personale. Per esercitare questa professione bisogna avere competenze manageriali, galateo, elementi di cucina e saper servire a tavola COMPENSO Lo stipendio base parte da 1000/1500 euro, che va aumentando in base agli anni di esperienza DONNE MANAGER Alla Rutigliano il premio Aldai Patrizia Rutigliano (Snam) ha ottenuoto il premio “Merito e Talento” dall’Aldai , gruppo Donne Dirigenti che fa parte di Federmanager. Il diploma è stato coinsegnato nella sala Alessi del Comune. La selezione è avvenuta attraverso un sondaggio fra i sedicimila associati per segnalare modelli femminili positivi. Insieme alla Rutigliano il premio è andato ad altre diciassette manager. vario e, anche grazie a Expo 2015,consentirà ai butler italiani di confrontarsi con realtà da tutto il mondo. «Da una valutazione di mercato si riscontra una richiesta di figure formate ideali ad accogliere i turisti ed ospiti che arriveranno a breve nella nostra Regione per gli imminenti eventi internazionali», dice Enrico Briolini di Formawork (ente accreditato per la formazione dalla Regione Lombardia). Le regole per essere un maggiordomo Doc sono semplicissime e si tramandano nei tempi. A raccontare quali sono i compiti di base di un butler di tutto rispetto è Luca, che il maggiordomo lo fa da anni. Luca non è il suo vero nome, certamente, «il rispetto della privacy del mio padrone è uno dei principali segni di rispetto nei suoi confronti e in quelli del mio lavoro». Riassumendo in tre parole «i requisiti principali sono la dignità,il contegno e la riservatezza», spiega Luca che, tradotti in termini pratici «significa il rispetto degli orari, il salutare sempre e il mantenere il silenzio quando è più opportuno». Ma non solo. «Il maggiordomo perfetto sa come si fa una valigia, quali abiti disporre per primi e cosa inserire nel bagaglio a mano perfetto», continua Luca, «e poi cisono vezzi, leggerezze, come quali fiori utilizzare in casa o regalare a secondo di personalità degli ospiti o esigenze del padrone». Il lavoro non è di certo semplice,ma ben ricompensato. «Lo stipendio base parte da 1000/1500 euro circa», racconta Elisa dal Bosco, «ovviamente aumentano in base agli anni di esperienza e la variazioni sono dovute alle mance che non esistono nelle abitazioni». A fine anno, secondo uno studio della Butler Academy di Londra «un maggiordomo arriva a guadagnare fino a 120 mila euro», cioè «10 mila euro al mese». Uno stipendio ditutto rispetto simile a quello di un manager. Intanto, oggi la professione è anche approdata nel mondo dei freelance e spesso i butler sono scelti per semplici eventi o per un regalo a un amico anche come free lance per eventi o per un regalo. Il prossimo corso sarà ad aprile. Quello di BancaIntesa è il primo padiglione ad essere stato completato Arte, idee e creatività: 250 eventi in sei mesi È pietra d’acqua il primo padiglione finito Mille metri quadrati su due piani, il sito di BancaIntesa è costato 2 milioni di euro ed è già stato completato ::: NINO SUNSERI ■■■ Ci sono 250 eventi in palinse- sto per i 180 giorni dell’Expo. Con questo programma, il cui affollamento testimonia dell’impegno, Banca Intesa ha presentato il suo stand a Expo: «Il primo a essere completato» annuncia con orgoglio l’amministratore delegato Carlo Messina. L’investimento per realizzarlo è stato di due milioni che rappresentano solo una parte del coinvolgimento della banca nella rassegna. Ancora più importanti i trenta milioni di finanziamento che sono stati la rampa di lancio su cui la manifestazione ha preso il volo. Il padiglione si chiamerà “The Waterstone” (la pietra d’acqua) e alla presentazione hanno partecipato Giuseppe Sala («Abbiamo già venduto cinque milioni di biglietti e rispetteremo il target di ventiquattro milioni»), il sovrintendente della Scala Alexander Pereira e l’architetto Michele De Lucchi che ha progettato L’esterno della costruzione di BancaIntesa lo spazio di mille metri quadrati su due piani. Con loro Gaetano Miccichè, direttore generale della banca e responsabile dell’area corporate. Il filo conduttore della partecipazione di Intesa sarà lo sharing, la condivisione, che si articolterà nelle cinque aree tematiche: arte, idee, creatività, innovazione e storie del ma- de in Italy. La cultura sarà il collante attraverso la collaborazione con i principaliteatri lirici (Scala, San Carlo di Napoli, Regio di Torino), musica e prosa. Un palinsesto dedicato alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale con incontri, spettacoli, danza, cinema. Non a caso il simbolo della partecipazione è rap- presentati dal quadro di Boccioni del 1909 che ritrae Porta Romana mentre si prepara ad accogliere il boom industriale in arrivo. Il programma sarà visibile sul sito e sull’italianità ha molto insistito Carlo Messina. «Perché come official global partner dell'Esposizione - ha spiegato - Intesa Sanpaolo ha preso un impegno nei confronti del Paese». L’impegno è quello di promuoverne le eccellenze nazionali come si conviene ad una banca che è prima in Italia per sportelli e come datore di lavoro (centomila dipendenti). Ha la maggiore capitalizzazione di mercato (53 miliardi) e ha l’85% del suo business sul territorio nazionale. Per sostenere l’economia Messina ha annunciato un budget di 37 miliardi da mettere a disposizione di imprese e famiglie per nuovi finanziamenti dopo i 27 dell’anno scorso. Il sostegno è rappresentato anche dalla partecipazione di 400 aziende che Intesa porterà nello stand per presentarle al pubblico e agli investitori. «Vogliamo offrire alle aziende di piccole e medie dimensioni, che rappresentano il fiore all' occhiello dell'imprenditoria italiana, l'opportunità di utilizzare le risorse della Banca per aprirsi una propria vetrina in Expo» ha specificato Messina. Come testimonial d’eccezione Paolo Vitelli, presidente di AzimutBenetti, ilpiù grande cantiere di barche di lusso nel mondo. Ha spiegato di aver riportato in Italia tutte le lavorazioni perché i clienti vogliono solo il lusso «made in Italy». 38 CRONACA __Giovedì 26 marzo 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano I PARETO - Via Pareto - zona 8 Mercati I RANCATI - Via Rancati - zona 2 I VESPRI SICILIANI - Via Vespri siciliani - zona 6 Oggi I VIALE MONZA - Viale Monza - zona 2 I BENTIVOGLIO - Via Bentivoglio - zona 7 I BORSI - Via Borsi - zona 6 I CERMENATE - Via Cermenate - zona 5 I DE CAPITANI - Via De Capitani-zona 9 I FIAMMINGHINO - Via Fiamminghino - z. 3 I GAETA - Via Gaeta - zona 9 I GIUSSANI - Via Giussani - zona 6 I MARTINI - P.Le Martini - zona 4 I VAL DI LEDRO - Via Val di Ledro - zona 9 I VITTORELLI - Via Vittorelli - zona 2 I ZURETTI - Via Zuretti - zona 2 Domani I AMPERE - Via Ampère - zona 3 I CALATAFIMI - Via Calatafimi - zona 1 I CALVI - Via Melloni - zona 4 ::: le lettere I CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 I DE PREDIS - Via Tradate - zona 8 I DI RUDINì - Via Rudinì - zona 6 I ORBETELLO - Via Orbetello - zona 3 I OSOPPO - Via Osoppo - zona 7 I ROMBON - Via Rombon - zona 3 I SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 I SEGNERI - Via Segneri - zona 6 I TONEZZA - Via Tonezza - zona 7 I TRAVERSI - Via Traversi - zona 8 I UNGHERIA - Viale Ungheria - zona 4 I VAL MAIRA - Via Val Maira - zona 9 Chiusura al traffico: Alzaia Naviglio Grande (tratto da via Valenza al civico 98): chiusura al traffico della strada nell'ambito dei lavori Expo 2015. Termine dei lavori previsto: 31 marzo 2015. Via Cristina Belgioioso e via G.B. Grassi - Lavori Expo 2015: chiusura al traffico (definitiva) di via Cristina Belgioioso, con deviazione di tutto il traffico veicolare in entrata e uscita da Milano sulla Strada Statale n° 233 "Varesina”. Via Ponte Vecchio: all'altezza di Piazza dei Piccoli Martiri sarà chiusa la traffico, per consentire l'esecuzione di lavori stradali di riqualificazione. Termine lavori previsto: 12 aprile Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi Mappe della metro per tutti INCIVILTÀ Carolina Denti Milano Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano GLORIA MULTISALA CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 ANTEO SPAZIOCINEMA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Lettere di uno sconosciuto Frank La famiglia Belier Latin Lover APOLLO SPAZIOCINEMA 15.30-17.50-20.15-22.30 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 ARCOBALENO FILMCENTER 13.00-15.30-17.40-19.50-22.00 13.00-15.30-17.40-19.50-22.00 13.00-15.30-17.50-20.00-22.10 13.00-15.30-17.20-19.10-22.00 13.00-15.20-17.40 VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 La famiglia Belier Cenerentola Edward mani di forbice Suite Francese Home - A Casa Foxcatcher - Una storia americana 15.00-17.10-19.20-21.30 15.00-17.00 19.10 21.30 15.30-17.20-19.20 21.15 ARIOSTO SPAZIOCINEMA VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 Timbuktu Boyhood 15.30-17.40 21.00-V.O.SOTT. ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Suite Francese Suite Francese 15.30-17.50-20.15 22.30-V.O.SOTT. BELTRADE VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Citta’ del cavolo The Repairman Sguardi Altrove Film Festival 15.00 16.10 18.00-20.00-22.00 CENTRALE MULTISALA Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza14.10-16.1518.20-20.30-22.30 14.10-16.40-19.20-22.00 Foxcatcher - Una storia americana CINEMAX SAN CARLO VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Non pervenuto COLOSSEO V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 DUCALE MULTISALA 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.00-17.30-20.00 22.30 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 La famiglia Belier Latin Lover Home - A Casa Nessuno si salva da solo Suite Francese Whiplash ELISEO MULTISALA 15.20-17.20-19.30-21.30 15.10-17.20-19.20-21.30 15.30-17.30-19.30 21.30 15.20-19.20-21.30 17.20 VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 Ho ucciso Napoleone Lettere di uno sconosciuto French Connection Birdman MEXICO VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 Selma - La strada per la libertà13.00-15.20-17.40-20.00-22.25V.O.SOTT. VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Cenerentola The Divergent Series: Insurgent French Connection Ma che bella sorpresa La famiglia Belier Home - A Casa Latin Lover French Connection Ho ucciso Napoleone La solita commedia - Inferno L’ultimo lupo Focus - Niente è come sembra French Connection ORFEO MULTISALA 11.50-14.20-16.50-19.25-22.00 13.00-16.00-19.00-21.50 16.00 12.50-15.10-17.30-19.50-22.10 12.10-14.40-17.10-19.40-22.10 12.35-14.55-17.15-19.35 13.30-16.20-19.00-21.40 21.50 13.00-15.15-17.30-19.45-22.00 12.30-14.50 16.00-19.00-21.40 17.15-19.40-22.15 13.00 VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 L’ultimo lupo Focus - Niente è come sembra The Divergent Series: Insurgent The Divergent Series: Insurgent (3D) Cenerentola The Divergent Series: Insurgent (3D) 15.00-17.30-20.00 22.30 15.00-17.30-20.00 22.30 15.15-17.40-20.05 22.30 PALESTRINA VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 Nebraska PLINIUS MULTISALA 17.00-21.00 UCI CINEMAS CERTOSA 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-19.15-22.00 15.15-17.40-20.10-22.30 Cenerentola The Divergent Series: Insurgent Birdman L’ultimo lupo Home - A Casa Chi è senza colpa Ma che bella sorpresa Spongebob - Fuori dall’acqua Nessuno si salva da solo UCI CINEMAS BICOCCA 15-17.30-20-22.30 15.30-17.50 20.20-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.30-19.30 21.30 15.30-17.50-20.30-22.30 15-16.40 18.30-20.30-22.30 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Ma che bella sorpresa Cenerentola Cenerentola Cenerentola Home - A Casa Birdman Chi è senza colpa Focus - Niente è come sembra La famiglia Belier Nessuno si salva da solo Shaun, Vita da Pecora - Il Film Una nuova amica Latin Lover The Divergent Series: Insurgent Blackhat La prima volta (di mia figlia) Spongebob - Fuori dall’acqua French Connection 14.45-17.15-20.00-22.30 14.50-17.25-20.00-22.30 15.45-18.30-21.15 14.15-17.00 19.50-22.15 19.45 22.35 14.30-17.05 14.50-17.20-19.50-22.20 22.15 14.45 17.10-19.45 15.00-17.30-21.00 15.30-18.20-21.20 22.30 20.00 14.45-17.30 19.15-22.15 15.00-17.20 15.50 19.15-21.45 18.00-21.00 20.15 14.20-17.15-22.30 20.00-22.20 14.15 16.40 19.45-22.15 14.10-16.55-19.50-22.40 14.55-17.20 14.15-17.00-19.45 VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 L’ultimo lupo La famiglia Belier Cenerentola Home - A Casa Cenerentola Focus - Niente è come sembra Ma che bella sorpresa Ho ucciso Napoleone The Divergent Series: Insurgent La teoria del tutto La solita commedia - Inferno Latin Lover Ma che bella sorpresa SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA 17.00-19.45-22.35 17.15-19.50-22.20 19.55-22.35 17.30 17.15 22.25 20.00 17.30-20.00-22.15 17.00-19.50-22.40 18.00-21.00 22.10 19.45 17.20 VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Villa Touma Ana Arabia Sguardi (S)confinati - Cortometraggi Allacciate le cinture Dancing Arabs 10.00-13.00 15.00 16.30 19.00 21.45 HINTERLAND VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 Latin Lover Suite Francese La famiglia Belier Cenerentola Nessuno si salva da solo Ma che bella sorpresa 15.15-20.10-22.30 17.45 15.00-17.30-20.00-22.30 ODEON - THE SPACE CINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Latin Lover La famiglia Belier Una nuova amica Fino a qui tutto bene Maraviglioso Boccaccio Cenerentola La teoria del tutto La famiglia Belier Ho ucciso Napoleone French Connection Suite Francese La teoria del tutto Fino a qui tutto bene Kingsman - Secret Service Ho ucciso Napoleone Home - A Casa Home - A Casa (3D) Focus - Niente è come sembra The Divergent Series: Insurgent Home - A Casa L’ultimo lupo ASSAGO VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 Home - A Casa The Divergent Series: Insurgent Latin Lover Ho ucciso Napoleone La famiglia Belier Focus - Niente è come sembra L’ultimo lupo Cenerentola La teoria del tutto French Connection Home - A Casa La solita commedia - Inferno Ma che bella sorpresa Focus - Niente è come sembra Home - A Casa The Divergent Series: Insurgent BELLINZAGO LOMBARDO UCI CINEMAS FIORI 22.25 17.15 20.00 17.15-19.30-21.45 17.10-19.40-22.10 22.25 17.00-19.45 17.20-20.00-22.35 18.00-21.00 16.50-22.15 19.55 22.20 17.00-19.50 17.20-19.50 17.30 19.50-22.35 C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 Focus - Niente è come sembra La solita commedia - Inferno Cenerentola French Connection The Divergent Series: Insurgent Home - A Casa Ma che bella sorpresa I CENTRO v. Spadari, 13; v. Crocefisso, 1; p.za Cavour, 5; v. San Vincenzo, 1; l.go La Foppa, 1. I NORD v. Gazzoletti, 3; v. Livigno 6/b; v. Litta Modignani, 5; v. San Glicerio, 6; v. Zuretti, 9. I SUD c.so Lodi, 5; v. Antonini, 56; v. Boifava, 4/c; v. Bordighera, 22. I EST v. Lazzaretto, 19; v. Plinio, 11; v.le Monza, 43/b; v. Pieri, 1; v.le Lombardia, 65; p.le Gorini, 14; c.so Indipendenza, 14; v. Battistotti Sassi, 24; v. Strigelli, 2. I OVEST v. Foppa, 5; l.go Scalabrini, 6; v. Primaticcio, 217; c.so Vercelli, 5; p.za Selinunte, 3; v. Chiarelli, 10; c.so Sempione, 67. Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 Al Memo Club Andrea Maestrelli ARTE Alla Cascina Roma, Piazza delle Arti 7, a San Donato Milanese, presso la Galleria d’Arte Moderna Virgilio Guidi, dal 28 marzo al 7 giugno, ci sarà la mostra La donna sconosciuta.Questa mostra parla dell’immagine femminile: il ruolo sociale che l’uomo le ha attribuito nel corso dei secoli, la funzione simbolica da essa svolta, il gusto, i canoni di bellezza e l’evoluzione delle tecniche artistiche e degli stili. Insieme all’opera del patrimonio Eni di Felice Casorati, a descrivere le sfaccettature dell’universo femminile saranno i lavori di Marina Falco, Carlo Ferreri (Testa, 2003), Alberto Gallera, Vittorio Pelati e tanti altri famosi pittori. Dal 27/03, Cascina Roma Ingresso libero Gentile redazione, sono reduce da un viaggio in Inghilterra e, rientrato in Italia, mi sono reso conto di quanto siamo incivili e di quanta poca cura abbiamo per la cosa pubblica. Bene. In quattro giorni trascorsi a Londra non ho visto mai, dico mai, un mozzicone di sigaretta per terra. Che vuol dire nemmeno cartacce, bottiglie e tutte quelle schifezze che invece nella «civilissima» Milano sono all’ordine del giorno soprattutto alle fermate dei tram e dei bus. La cosa mi è molto dispiaciuta,mi irrita il pensiero di vivere in quello che vieno considerato (a mio avviso ancora per poco) il paese più bello del mondo ma che, allo stesso tempo, ha un tasso di inciviltà inaudito. Ora non riesco a non soffermarmi, ogni volta esco per una passeggiata o per andare a lavorare, sugli angoli delle strade, nei parchi della città e non riesco a non notare la sporcizia. Con un paradosso, da prendere con le pinze: gli italiani sono “sporchi” fuori e puliti nelle loro case; gli inglesi, al contrario, sporchi nelle loro case e puliti nei luoghi comuni. In ogni caso, mi chiedo: è così difficile avere più rispetto per la cosa pubblica? Giovanni Gusotti Milano MILANO 2015. Via Carissimi: in prossimità del civico 12, sarà chiusa al traffico veicolare in entrambe le direzioni. Termine dei lavori previsto: 2 aprile 2015. Traffico difficoltoso in: Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest, per modifica della viabilità, ambito lavori Expo 2015. Via Varesina: traffico intenso, in entrambi i sensi di marcia, per lavori di costruzione pista ciclabile. Termine lavori previsto: 31 marzo 2015. Piazza 24 Maggio: modifica della viabilità nell'ambito dei lavori Expo 2015 (riqualificazione stradale). Termine lavori previsto: 31 marzo 2015. L’universo a capo delle donne Strade e fermate sporche Oggi Milano ha una rete di trasporti efficiente. Come in molte capitali europee sarebbe molto bello che il Comune stampasse e distribusse gratuitamente, nelle prinicipali stazioni della metro e delle ferrovie ad essa collegate,una piantina delle linee e dei passanti ferroviari. L’unico suggerimento che mi piacerebbe dare è che non sarebbe male creare una mappa pieghevole, come se fosse una carta di credito, in modo tale che fosse sempre a portata di mano, in modo tale che avessimo la possibilità di conoscere la rete. Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. UN SUGGERIMENTO PER LA CITTÀ Farmacie ARCADIA 17.50-22.50 20.40 17.30-20.00-22.30 18.00-21.00 17.00-19.50-22.40 17.25-20.30-22.25 17.10-20.05-22.15 MUSICA Il 31 marzo Andrea Maestrelli presenterà l’album «È arrivato Remo», per la prima volta dal vivo presso il Memo Club Music Restaurant di Milano, in via Monte Ortigara 30, alle ore 21. L’album è il proseguimento di un lavoro iniziato con il primo brano Come nel '53, fatto di immagini, parole lette ma mai raccontate, che narrano la storia e le esperienze vissute dall’artista: tutte le canzoni, infatti, presentano tracce della sua biografia. È il risultato di un lungo percorso, che contiene 12 canzoni, che vanno dal pop d’autore al cantautorato italiano. L’artista vuole mostrare come concepisce la vita, le persone,il mondo che lo circonda. 31/03, Memo Club Ingresso libero L’ultimo lupo La famiglia Belier Ho ucciso Napoleone Latin Lover 17.20-20.10-22.45 17.15-19.55-22.20 17.45-20.50-22.50 17.40-20.15-22.35 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Cenerentola Latin Lover La famiglia Belier Focus - Niente è come sembra Ma che bella sorpresa The Divergent Series: Insurgent The Divergent Series: Insurgent (3D) Home - A Casa L’ultimo lupo (3D) Ho ucciso Napoleone La solita commedia - Inferno L’ultimo lupo French Connection 16.45-19.30-22.15 16.20-18.55-21.30 16.40-19.15-21.55 17.10-19.45-22.20 16.40-19.10-21.40 16.05-18.50-22.10 21.35 17.00-19.25 21.50 16.00-18.10-20.20-22.35 16.55-19.20-21.45 16.30-19.20 16.00-19.00-22.05 MELZO ARCADIA MULTIPLEX VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 Ho ucciso Napoleone French Connection Cenerentola Home - A Casa The Divergent Series: Insurgent L’ultimo lupo 17.20-20.20 22.10 17.30-20.10-22.25 17.00-20.00-22.00 17.10-19.50-22.20 17.40-20.05-22.30 PADERNO DUGNANO LE GIRAFFE VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 Cenerentola The Divergent Series: Insurgent Focus - Niente è come sembra French Connection Home - A Casa Home - A Casa (3D) L’ultimo lupo (3D) The Divergent Series: Insurgent Ma che bella sorpresa L’ultimo lupo Suite Francese La solita commedia - Inferno Chi è senza colpa Home - A Casa Spongebob - Fuori dall’acqua Nessuno si salva da solo Cenerentola PIOLTELLO 17-19.20-21.40 17.30-20.15-22.40 16.50-19.10-21.15 16.40-20-22.45 16.30-18.30 20.30 22.30 16.30-19-21.20 17-19-21 16.40-19.15-21.40 17-19.30 16.30-21.40 18.30-21 17-19-21 16.30-18.30 20.30-22.30 16.20-18.30-20.40-22.50 UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Latin Lover Ho ucciso Napoleone Ma che bella sorpresa Cenerentola | IMAX La famiglia Belier French Connection The Divergent Series: Insurgent Home - A Casa Fino a qui tutto bene Home - A Casa Kingsman - Secret Service La teoria del tutto L’ultimo lupo L’ultimo lupo (3D) Focus - Niente è come sembra Spongebob - Fuori dall’acqua Suite Francese La solita commedia - Inferno I borghi italiani in fiera 17.15-19.40-22.05 18.20-20.30-22.40 17.10-19.40-22.10 17.30-20.00-22.30 17.15-19.50-22.20 16.50-19.45-22.40 17.00-19.50-22.35 17.00-19.45-22.10 20.00 17.30 22.20 18.00-21.00 17.15-19.50 22.25 17.10-19.40-22.10 17.20 19.35-22.15 18.20-20.30-22.22 CULTURA Sabato 28 e domenica 29 marzo, al Castello Sforzesco di Milano,100 borghi Bandiera arancione si metteranno in mostra attraverso i propri prodotti tipici. Queste località sono importanti luoghi, che ospitano meno di 15.000 abitanti, ma che racchiudono al loro interno un grande patrimonio storico, culturale e ambientale. Un viaggio alla scoperta di prodotti enogastronomici e di artigianato e di luoghi alquanto ricchi di storia e tradizioni, di bellezze artistiche e paesaggistiche, di prodotti tipici e manifestazionicaratteristiche, particolarmente attenti allo sviluppo di un turismo sostenibile. L’evento è aperto dalle ore 10 alle 18. Dal 28/03, ore 10, Milano Ingresso libero ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 L’ultimo lupo L’ultimo lupo (3D) The Divergent Series: Insurgent Cenerentola La solita commedia - Inferno Focus - Niente è come sembra Nessuno si salva da solo The Divergent Series: Insurgent Suite Francese Latin Lover Ho ucciso Napoleone French Connection Ma che bella sorpresa La famiglia Belier Home - A Casa The Divergent Series: Insurgent (3D) Cenerentola 16.20-19.10 22.00 15.45-18.40-21.30 16.45-19.30-22.15 16.55-19.15-21.35 16.50-19.20-21.55 16.30 19.25 22.10 17.25-19.55-22.25 16.45-19.05-21.25 15.50-19.00-22.05 16.40-19.10-21.40 16.35-19.15-21.45 17.00-19.45 22.20 15.30-18.30-21.15 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET Ma che bella sorpresa Cenerentola Home - A Casa Latin Lover L’ultimo lupo The Divergent Series: Insurgent 17,20-20,00-22,30 17,20-19,50-22,30 17,20-20,00 22,30 17,20-19,50-22,30 17,20-19,50-22,30 S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 Ma che bella sorpresa French Connection Latin Lover Home - A Casa The Divergent Series: Insurgent Spongebob - Fuori dall’acqua Focus - Niente è come sembra L’ultimo lupo Cenerentola Suite Francese Ho ucciso Napoleone Cenerentola | IMAX VIMERCATE SKYLINE MULTIPLEX 15.15-17.40-20.10-22.30 15.20-19.00-21.50 15.10-17.40-20.20-22.35 15.15-16.30-17.30-19.35-21.45 19.30-22.15 17.40 19.45-22.20 15.05-17.35-20.05-22.35 15.30-16.40-17.50-19.15-21.30 20.20-22.30 15.10-17.30-20.15-22.20 16.40-19.15-21.30 THE SPACE CINEMA TORRIBIANCHE VIA TORRI BIANCHE, 16 - TEL. 892111 Home - A Casa Ma che bella sorpresa Latin Lover Shaun, Vita da Pecora - Il Film Ma che bella sorpresa Nessuno si salva da solo Ho ucciso Napoleone Cenerentola Kingsman - Secret Service Cenerentola Cenerentola L’ultimo lupo L’ultimo lupo (3D) Focus - Niente è come sembra Home - A Casa (3D) La famiglia Belier French Connection La solita commedia - Inferno Spongebob - Fuori dall’acqua Suite Francese La prima volta (di mia figlia) The Divergent Series: Insurgent (3D) The Divergent Series: Insurgent 17.25-19.50 18.35-21.05-22.15 18.30-21.10 17.10 19.35 22.05 16.45-19.10-21.35 18.25 21.15 17.40-20.30 16.30-19.15-22.00 16.30-19.15 22.05 19.05-21.40 16.40 16.40-19.10-21.45 18.15-21.25 16.35-18.55-21.20 16.50 19.20 22.10 19.00-21.55 18.00-21.00 CRONACA __Giovedì 26 marzo 2015__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Fermo dopo mesi il piano anti-degrado SEI ARRESTI Ma quale recupero: via Adriano 60 è ancora «l’hotel» dei profughi Guerra tra bande per le postazioni delle prostitute La notte una navetta porta gli stranieri nel complesso abbandonato Sardone (Forza Italia): «Il Comune latita, situazione fuori controllo» ::: SALVATORE GARZILLO ■■■ Il furgone accosta di fronte all’ingresso dell’Esselunga di via Adriano. È notte, in giro non c’è quasi nessuno. Dal camion escono quattro persone che rapidamente scaricano materassi e coperte,li appoggiano a un muretto e scavalcano per entrare nella proprietà al civico 60, un piccolo villaggio del degrado. La scena ripresa col cellulare da un residente delquartiere si ripete ogni sera da mesi. E dire che all’inizio di ottobre via Adriano 60 era finita su tutti i giornali per la morte di Mostafa El Armaoui,marocchino di 25 anni spinto dalla finestra di una scuola abbandonata da un connazionale di 29 anni nel corso di una lite. D’un tratto l’opinione pubblica scoprì il degrado di un’area lasciata all’incuria da anni, dove regna l’illegalità sotto ogni forma, dall’occupazione abusiva allo spaccio, passando per la ricettazione e la prostituzione. Ecco cosa dis- IL REGNO DEL DEGRADO A sin. immigrati scendono da un furgone portandosi dietro i materassi per dormire. Sopra l’interno del complesso se il vicesindaco del Comune di Milano con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris: «Sono due anni che abbiamo comunicato ad Aler la nostra disponibilità a prenderci in carico l’area di via Adriano 60. Il Comune si è offerto di concludere la bonifica dell’area, al posto di Aler inadempiente, con l’obiettivo di realizzare il futuro Centro scolastico. Ad ora tutto ciò non è stato possibile perché Aler ritiene imprescindibile la valorizzazione delle volumetrie, opponendosi al trasferimento dell’area». Insomma, tutta colpa di Aler. In realtà la storia della riqualificazione del quartiere Adriano inizia nel 2005 e dopo un oceano di promesse e rinvii è al punto di partenza. Per la gioia dei clandestini che hanno trasformato la zona in un non-luogo dove nes- suno ha il coraggio di avventurarsi. «Il flusso di persone che entrano sembra indicare una specie di organizzazione che sta dietro l’occupazione - commenta Silvia Sardone, membro della segreteria regionale di Forza Italia e consigliere di zona 2 - Gli edifici sono ancora occupati da sbandati e delinquenti che li usano, spesso, come base di partenza per incursioni e furti nelle abitazioni dei palazzi limitrofi». Gli occupanti hanno aperto dei varchi per attraversare i cancelli e, nonostante le ripetute segnalazioni e richieste da parte dei residenti, i controlli sono praticamente nulli. «Di sera molti abitanti lamentano preoccupazione alla fermata dell’autobus davanti agli edifici per la presenza di persone poco raccomandabili - continua la Sardone - Purtroppo il Comune latita e non si rende conto che questa realtà è fuori controllo. Non basta l’accordo di fine novembre con Regione e Aler per la futura restituzione di Adriano 60 all’uso pubblico. I tempi sono troppo lunghi e i rischi per la sicurezza sono invece realtà di ogni giorno». La guerra per la gestione della prostituzione in provincia di Milano e Monza aveva già provocato due feriti gravi. Due romeni gambizzati l’11 giugno scorso a Cinisello Balsamo dai rivali albanesi. Era la punizione per non aver rispettato le postazioni. Proprio da questo episodio sono partite le indagini della Squadra mobile che ieri ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare per tre romeni, due albanesi e un italiano. L’operazione si chiama “Cearta”, che in romeno significa lotta, ed è il modo migliore per rappresentare il conflitto tra lebande che si contendevano i posti migliori per piazzare le ragazze a Cinisello, Monza, Cormano e Sesto. L’aggressione di giugno aveva creato una tensione che avrebbe potuto provocare una guerra armata pericolosa. Per questo George Laurentiu Culiman, uno dei due feriti, aveva deciso di tornare in Romania, dove è stato arrestato dalla polizia. Da lì gestiva gli affari attraverso un italiano di 42 anni che doveva mettere sulla strada sua moglie. La compagna di Culiman era una delle cinque donne sfruttate, tutte romene di vent’anni. Sal.Ga. __Giovedì 26 marzo 2015__