Vita della Comunità
Anno II - Febbraio 2013 - Numero 1
2013 Anno
della Fede
Comunità Pastorale
Santissimo Nome di Maria
Barzanò - Cremella - Sirtori
Cop. Feb. 2013.indd 1
22/01/2013 17.26.54
Febbraio 2013
Febbraio 2012 - Sommario
VITA
DELLA COMUNITA’
PERIODICO
DELLA COMUNITÀ PASTORALE
SS. NOME DI MARIA
ANNO II
numero 1
autorizzazione Tribunale di
Lecco n. 3/2012
Direttore Responsabile
Giorgio Bertella
CONTATTI:
redazione:
[email protected]
Don Giuseppe Scattolin:
[email protected]
039.955835
Don Marco Sanvito:
[email protected]
039.955600
Don Claudio Perfetti:
[email protected]
039.955324
Mese dell’educare
2
Continua o torre millenaria...
5
Chiesetta di Sant’Andrea a Ceregallo
7
Anno dela fede 2012 - 2013
8
Notizie varie
10
La Confraternita al Santuario di cannobio
13
Celebriamo la giornata per la vita
14
L’editto di Milano e la libertà religiosa
16
Le ferite dell’Africa
17
Quaresima di fraternità
19
Svago per la comunità
20
ORATORIO: vacanze 2013
22
Alle nonnine di Cremella
25
Benvenuto Gesù Bambino
26
Note di Mario Cervi
28
Avis Barzanòò
29
L’Oratorio invernale a Cremella
31
Dicembre al Liceo Parini
32
L’angolo francescano
Don Luigi Ambrosoni:
[email protected]
Corale Lorenzo Perosi
039.9210587
Stampa
GRAFICA BRIANTEA
[email protected]
34
35
A Barzanò è arrivato un dono
37
Mostra dei presepi
38
Intenzioni Sante Messe
39
1
Vita della Comunità
Mese dell’educare
due lettere da parte di don Giuseppe
gere il loro volto, la potenza del destino che
hanno dentro di loro diventa formidabile. La
grandezza del loro desiderio: "essere felici" sta
prendendo sempre più forma e l'offerta affettuosa dei genitori sta diventando sempre più
piccola ai loro occhi. Il desiderio si fa immenso
e molto di quanto vivono in casa a loro non
basta più.
I genitori si rendono conto di questo cambiamento ma lo constatano soprattutto quando e
da che cosa ? Si rendono conto quando i figli
sono arrabbiati o incupiti, quando si "arruffano", non rispondono… I genitori incominciano
a sentirsi isolati e vivono una assenza di affezione. Si trovano un po' inutili. Loro ora non
bastano più. E' vero i figli si arruffano, si sentono confusi, scontenti, smarriti e anche scomposti.
Ci sarebbe davvero tanta e tanta confusione se
genitori e ragazzi non riuscissero a capire e
vivere quello che sta succedendo. Il ragazzo e
la ragazza hanno fretta di colmare quel vuoto
che si fa sempre più grande. Infatti gli adolescenti percepiscono una sproporzione rispetto
a tutto ciò che stanno facendo. Infatti anche
quando fanno cose che a loro piacciono, sentono che, in fondo in fondo, non provano quella completa soddisfazione e gioia che loro
tanto desiderano. Anche quando si immergono nel turbine delle cose, si preparano, fanno e
disfano per una passeggiata, per una serata…
per una vacanza… ecco che alla fin fine sentono nel loro più profondo quasi un grido, un
senso di vuoto. E' giunto il momento per l'adolescente di capire, anche grazie a una persona
che merita la loro confidenza, che cosa sta
capitando, altrimenti il problema riaffiora e,
non essendo risolto, ecco che semplicemente
lo riproducono in altri modi. Il problema si
risolverà quando l'adolescente prenderà autocoscienza di sè, quando incomincerà a volersi
davvero bene, a guardare con stupore la propria vita e scoprire il proprio destino. Solo se si
accorge chi è, sentirà una vera affezione di sé
stesso.
E in questo mi riallaccio a una lettera che ho
el mese dell'educare, mese di gennaio,
ho pubblicato due lettere per gli adolescenti e giovani. Queste lettere si rivolgono a una fascia d'età che amo tanto e che
sta vivendo una nuova nascita.
La prima cercava di aiutare i giovani a guardare al senso di vuoto che si sta formando dentro di loro e a vedere tutto questo in forma
positiva. La seconda è invece esprime quel
desiderio di essere felice e di attendere in
pieno la realizzazione di questo.
Eccole:
Mi rivolgo soprattutto a voi cari genitori di
ragazzi adolescenti. Mi rivolgo a voi perché
possiate capire questo tratto di vita che vostro
figlio sta iniziando oppure sta percorrendo da
un bel po' di tempo.
Vorrei partire con una domanda: "Quando
avete percepito che vostro figlio o vostra figlia
stava cambiando?". La riposta a questa domanda mi è stata data parlando giorni fa proprio
con un Papà e una Mamma che hanno figli adolescenti. Mi dicevano: "Ci siamo accorti che
stava accadendo qualcosa nella loro vita. Fino a
qualche tempo fa era visibile e presente una
grande capacità di affezione nei nostri confronti… ora siamo un po' messi da parte e quasi,
quasi ci pare che la nostra presenza e il nostro
amore di genitori, a loro non bastino più".
E' vero, quella presenza di mamma e papà, che
non è mai mancata nei primi 12/13 anni di vita
dei ragazzi - e che avrebbe inaridito il loro
cuore qualora fosse mancata - ecco che non
basta più, non perché è venuto meno questo
atteggiamento nei genitori o non esista più
dentro di loro. E' tutto come prima, ma adesso quei genitori si accorgono che loro non
bastano più. E mi chiedevano: "Ma perché
tutto questo, ma che cosa sta succedendo?".
Nasce nei genitori, ma anche negli stessi ragazzi e ragazze un senso di stupore e di disagio.
Che cosa sta succedendo? C'è una risposta e
tutti i genitori la conoscono, anche se fanno
fatica ad accettarla. Questi figlioli stanno correndo sul sentiero della vita, della loro vita… il
loro essere si sta dilatando, comincia ad emer-
N
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Febbraio 2013
Man mano che si cresce e si percepisce che
non ci basta più quanto ci è stato dato nella
nostra infanzia, fanciullezza e nel periodo
quando siamo stati ragazzi, ci accorgiamo che
in noi si fa spazio per un qualcosa che desideriamo tanto e che non riusciamo a conoscere
e comprendere.
In realtà ecco che si incomincia a pensare e a
dire: "Ma io attendo qualcosa? Aspetto qualcosa o no? Nelle mia vita abbastanza piena di
cose da fare, devo trovare il tempo per attendere o la mia vita ora è proprio una attesa? Se
il mio vivere è una attesa vuol dire che la porta
del mio cuore rimane socchiusa alla possibilità
di una presenza che aspetto".
Ciò che stupisce l'adolescente, il giovane ma
anche l'adulto è il fatto che noi pur chiusi tra
cose mortali, tra cose effimere e passeggere,
noi abbiamo desideri sconfinati e potenti!
Potremmo riascoltare alcune parole messe in
musica: "Non so da che parte sto andando,
non so per quale strada sono arrivato, racchiudi la mia testa dentro le tue mani, ho bisogno
di qualcuno che capisca, ho bisogno di qualcuno che ascolti. Per tutti questi anni ho atteso
te, per te aspetterei fino alla venuta del regno,
fino a che il mio giorno, il mio giorno arrivi. E dì
che arriverai e mi libererai. Dì solo che attenderai, attenderai me" ( Til Kingdom Come ).
scritto per il foglio degli avvisi domenicali qualche mese fa, quando parlavo di sano amore di
se stesso. Voler bene a se stessi vuol dire ritrovare l'immagine e somiglianza di Dio, perché
così siamo stati creati e così noi potremo avere
la possibilità di intravvedere questa immagine
anche negli altri e capire che l'amore è aiutare
me stesso e gli altri a raggiungere questa bellezza impagabile, sublime e portatrice di pace
interiore.
Potrei a questo punto suggerire agli adolescenti queste parole: "Ma che ti importa, che ti
importa se prendi tutto quello che vuoi, e corri
affannosamente a destra e sinistra pur di riempire quel vuoto che senti e non ti accorgi che
stai perdendo proprio te stesso?"- Ma questa è
anche la domanda che ogni uomo, di qualsiasi
latitudine ed epoca della storia, deve ammettere in sé, perché descrive più di ogni altra la
vibrazione del nostro essere. Che mi importa
se guadagno il mondo intero, se mi immetto
nel turbinio delle cose da fare, e questo non mi
soddisfa, anzi mi fa perdere me stesso? Quale
violenza contro tutto e contro tutti si genera
nella vita se non siamo quieti finché non viviamo nell'immagine e somiglianza di chi ci ha
creati?
Questo è lo sbocco che porta l'adolescente a
entrare nella giovinezza e nelle responsabilità,
"Perché l'adolescente non ha affezione a sé, ha
continuamente risentimento". Così dice un
grande educatore. Vivere con risentimento
verso tutto e verso tutti a cominciare da se
stessi, non è il massimo della vita. E allora qui
affiora un nuovo itinerario che è quello di aver
cura e di mettere ordine nei desideri che sono
in noi come un fascio. Anzi noi siamo un fascio
di desideri e alcuni desideri devono stare al
primo posto e altri all'ultimo posto.
Ed è per questo che assieme ai vari don della
nostra Comunità, con l'aiuto e il consiglio delle
nostre tre suorine, con le letture che sto facendo da articoli e libri, con l'aiuto di P. Gianluca
che molti già conoscono, mi sono impegnato a
far sì che in quaresima una settimana sia consacrata tutta ai giovani e agli adolescenti.
A proposito: quanto ho scritto è il frutto di mie
riflessioni dopo aver letto e riletto questo
libretto che ha come titolo una frase di Cesare
Pavese: "Qualcuno ci ha promesso qualcosa? E
allora perché attendiamo?".
Ciao a tutti e avanti sempre … e coraggio!
Vorrei qui ricordare un mio giovane amico, che
mi aveva inviato alcune versi di Clemente
Rebora : " Non aspetto nessuno / Non aspetto
niente di concreto, perché niente mi basta./
Ma deve venire / Verrà se resisto/ A sbocciare
non visto/ Verrà all'improvviso/ Quando meno
lo avverto/ Verrà quasi perdono / Di quanto fa
morire,/ verrà a farmi certo/ Del suo e mio
tesoro/ Verrà come ristoro/ Delle mie e Sue
pene,/ Verrà, forse già viene / il suo bisbiglio".
Aveva anche aggiunto: " E senza quasi saperlo
mi sono accorto che davvero la risposta me la
stava portando la Presenza di un Altro. Per
mesi e mesi era un susseguirsi di desideri e di
domande. Che cosa può dar senso alla mia vita
e appagarla e renderla sempre più viva. Mi
confidava anche che aveva letto molto, era poi
entrato in esperienze di pensiero. Si era trovato accarezzato dall'ateismo come anche dal
desiderio di incontri fugaci e deludenti. Eppure
ciò che si stava stabilizzando in lui era soprattutto il desiderio di possedere la verità, quella
che tutto gli poteva svelare. Quelle carezze
diventarono poi delle braccia che volevano cir-
Una parola per te giovane, per te adolescente.
3
Vita della Comunità
vita di tutti.
Una vita nuova stava iniziando. "Ch'io non
debba essere separato da lui in eterno", scriveva Pascal e continuava "Gioia, gioia, gioia, pianti di gioia. Mi sono separato da lui. Mio Dio, mi
abbandonerai? Questa è la vita eterna, che io
ti riconosca solo vero Dio e colui che hai inviato: Gesù Cristo! Gesù Cristo! Gesù Cristo! Mi
sono separato da lui; l'ho fuggito, rinnegato,
crocifisso. Che non debba mai esserne separato…". Ed ora guardo a me, al mio cammino e
senza dubbio, ne sono convinto che, anche per
quanto è capitato a quel mio amico è capitato
anche a me.
Eccomi qui, con questa mia età, con questa
salute strana, a camminare la strada della vita
con voi giovani, adolescenti, adulti e anziani di
questo territorio. Sono qui per aiutarvi a essere felici vivendo nella verità che sola sa ritemprare lo spirito e spingere a eroismi soprattutto di bellezza e di pazienza. Non so dire gran
che, se non parole colme di stupore. So che il
mio Futuro l'ho avuto in mano e non l'ho
lasciato cadere. E ho avuto anche la consolazione di avere vicino al cuore un giovane che
negli ultimi battiti della sua vita mi disse: "Oh
verità ti ho sempre cercata, non ti ho mai
abbandonata…".
Un cordiale saluto ai giovani, agli adolescenti e
ai loro genitori. Don Giuseppe
condarlo e stringerlo. Una volta mi telefonò:
"Sai, amico mio, senza programmarmi mi sono
trovato una sera di novembre inginocchiato
presso il mio letto a sussurrare quelle parole
dette da Pascal nella sua notte di fuoco. Le
parole mi uscivano dalla mia bocca ma soprattutto dalla mia più profonda natura:
"Tutto mi stanca, tutto voglio dimenticare
fuorché la Verità. Fammi conoscere la Verità e
io le consacrerò la mia vita". Sentii che la verità
esisteva, sentii che valeva la pena consacrarsi a
lei per sempre… sentii che questo affetto mi
saziava, sentii che la gioia infinita poteva abitare anche dentro di me. Ma sentii anche che il
cammino non era breve. Un cammino che
sarebbe durato tutta una vita, la mia".
Cercare la verità con tutte le nostre facoltà sentimento, immaginazione, amore, ragione:
come le cose che si conoscono vere grazie alla
loro relazione con Dio, così l'uomo si valorizza
solo nella sua ascesa a Dio. Tutto questo lo
desiderava quel mio amico. Cercava la verità in
se stesso, nel suo essere immagine e somiglianza con Dio. Cercare la verità e viverla.
Questi progetti avevano una forza di audacia
simile a quella forza che potrebbe spostare
una montagna. Sempre di più sentiva vicino
quella verità scritta con la V maiuscola. Si,
Verità è una Persona e quella Persona che è
Verità poteva rendere felice la sua, la mia, la
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Continua o torre millenaria...
a suonar le tue campane
“ Continua o Torre millenaria a suonar le tue
campane
e a rallegrar la vita e il lavoro di chi ti ascolta e
ti contempla.
Ora sei di nuova bellezza rivestita e tutti gioiscono per te,
torre antica e splendida di Cremella “
Con queste parole ho voluto che fosse eternato sulla torre tutto il lavoro, tutti i sacrifici che
la popolazione di Cremella e della nostra
Comunità Pastorale hanno fatto per il restauro
e il consolidamento di questa Torre millenaria.
“ Continua …”. La Chiesa ha sempre bisogno di
libertà per continuare
e una libertà è quella di scandire le ore e i giorni dei suoi fedeli cristiani,
libertà è anche quella di segnalare chi nasce,
chi muore, chi testimonia con la vita matrimoniale che Dio è buono e ama gli uomini,
libertà è soprattutto quella di destare il popolo
cristiano a vivere il santo giorno della
Domenica attraverso la celebrazione
dell’Eucaristia e la lode e il ringraziamento del
Vespero.
E la torre di Cremella è contemplata dai 4 punti
della Brianza.
Bella slanciata pur essendo possente, forte nel
suo nuovo abito fatto di pietre e di malta. Ora
ancora rivestita di bianco, ma con l’andare
degli anni, senza dubbio, ritroverà il suo colore
antico, le sue pietre lavate dalla pioggia…
“Ora sei di nuova bellezza rivestita e tutti gioiscono per te, torre antica e splendida di
Cremella “.
E tutto questo può essere fatto anche attraverso la Torre millenaria col suono delle campane.
“Continua o Torre millenaria a suonar le tue
campane
e a rallegrar la vita e il lavoro di chi ti ascolta e
ti contempla.”
Grazie di cuore signor Vicario Monsignor
Maurizio Rolla per la sua presenza, grazie
Signor Sindaco per le sue parole piene di storia
e di memorie, grazie a don Luigi Ambrosoni per
la gioia che esprime nel volto in questo giorno
unico e bello. Grazie al Consiglio Pastorale, al
Gruppo Affari Economici per il loro impegno e
per il loro lavoro. Grazie a tutti voi e possano
le campane annunciare pace e benedizione
per tutti.
Don Giuseppe
Sì, i nostri campanili, raccontano le gioie e i
dolori, hanno il potere di commuovere chi si è
allontanato dal Paese e che dopo anni ritorna.
Al suono delle Campane nasce sentimento, ringraziamento, sicurezza, gioia.
Continua a rallegrar la vita e il lavoro di chi ti
ascolta e ti contempla.
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Febbraio 2013
Chiesetta di Sant’Andrea a Ceregallo
A Sirtori un luogo di devozione da molti secoli
della parrocchia di Sirtori" leggiamo gli scritti di
padre Leonetto, inviato da San Carlo: egli
annota con biasimo che la chiesina è cadente,
aperta e abbandonata. Comunque la chiesina
ha sempre seguito le alterne vicende storiche
del luogo su cui si trova, dalle più gloriose a
periodi di disinteresse e abbandono.
Nel liber notitiae sanctorum mediolanum troviamo dei documenti del 1602 che parlano
ampiamente di Ceregallo e della sua chiesa
ben ristrutturata e curata; viene anche detto
che regolarmente vi si celebrava la Messa per i
suoi numerosi abitanti.
All'interno della chiesina troviamo alcuni lapidi che ricordano le virtù di alcuni componenti della famiglia Nava, i
nobili proprietari che vi
hanno abitato dal 1700 fino
agli inizi del secolo scorso.
Divenne poi proprietà del
sacro ordine di Malta che la
donò alla parrocchia di
Sirtori nel 2006. Oltre alle
lapidi troviamo un altare
ligneo e una bellissima tela
raffigurante il martirio di
Sant'Andrea: la tela è stata
restaurata in concomitanza
con la chiesina. Durante il
restauro si è scoperto un
piano sottostante, una cripta con delle ossa
umane: probabilmente vi sono stati sepolti i
componenti della famiglia Nava che ha abitato
e amato molto Ceregallo.
Dopo aver tanto scritto e cercato su questo bel
posto di Sirtori dove sorge la chiesina (studenti vi hanno fatto delle interessanti tesi di laurea) sono sicura che c'è ancora tanto da scoprire e raccontare: restano la torre, le mura, i
ritrovamenti archeologici…
A Sirtori, ma penso ovunque, ci sono tante
cose mute e nascoste che ci parlano del passato, ma che rendono vivo e bello il nostro presente.
Mariateresa Spreafico
l 30 novembre scorso, giorno di
Sant'Andrea, alcuni sirtoresi e gli ormai
pochi abitanti di Ceregallo, si sono trovati
nella piccola chiesina del luogo per ripetere
una tradizione iniziata nel lontano 1909. In
questo giorno si celebra una Santa Messa nella
locale chiesetta dedicata al Santo. Capitava che
nei decenni passati si arrivava all'appuntamento della Messa a piedi, nel silenzio della strada
innevata e nel freddo pungente di inizio inverno. Ancora oggi, come in passato, si prova sempre una certa emozione nel vedere le luci accese e dentro si sente ancora
tutto il bello di un ambiente
semplice ma ricco di storia e
di devozione.
I sirtoresi conoscono bene la
piccola chiesa che è stata
recentemente restaurata
anche con l'aiuto economico
di molti parrocchiani e sembrerebbe quindi inutile parlarne ancora. Vorrei farlo sul
mensile della Comunità
pastorale perché mi sembra
bello che anche i nuovi componenti della comunità possano conoscere i luoghi della
nostra devozione; forse
unità pastorale vuol dire
anche conoscere nuovi luoghi di chi condivide con noi questo nuovo progetto di comunità.
Ci sono molte ipotesi sul luogo dove ora sorge
la chiesina di Sant'Andrea, alcune risalgono
ancora prima del periodo romano: la chiesa
sorgerebbe dove già esisteva un edificio di
culto dedicato alla dea Cerere. Va anche ricordato che nella zona di Ceregallo, Bornò e
Arnigò si sono ritrovati parecchi reperti
archeologici antecedenti all'impero romano.
Anche il portale con l'iscrizione 1625 posto
all'ingresso sarebbe un riutilizzo, con ritocco
fatto da uno scalpellino, di una lapide dell'antico tempio. Notizie certe e documentabili le
troviamo nel 1280 e nel 1567; nella "storia
I
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Vita della Comunità
ANNO della FEDE 2012-2013
Una storia di fede: Paolo R.
volta, prima che gli fosse diagnosticata una
grave malattia. Dopo di allora Paolo non solo
non veniva a catechismo e all'oratorio, ma non
andava nemmeno quasi mai a scuola, perché
spesso non aveva le forze necessarie per farlo.
La prima volta che ho visto Paolo (e soltanto di
sfuggita) è stato il giorno in cui sua madre l'ha
portato in casa parrocchiale a provare la tunica
per la Messa di Prima Comunione; poi l'ho
visto alla sua Messa di Prima Comunione, con
la sua bella tunica bianca uguale a quella di
tutti gli altri, ma con in testa un berretto blu
che nascondeva la mancanza dei capelli.
Ricordo che non si era nemmeno fermato per
la foto di gruppo al termine della celebrazione;
era troppo stanco per farlo. Ho saputo solo
dopo che era stato lui ad insistere per esserci,
insieme ai suoi compagni.
ei mesi passati mi sono soffermato sulla
conversione di due santi fra i più famosi
per la loro svolta di vita. Non volendo
dare l'impressione che il cammino di conversione sia qualcosa legato solo ai tempi andati,
ho cercato di concentrami su qualche vicenda
attuale. Non mi piaceva però l'idea di considerare i casi clamorosi di cui abbondantemente
di tanto in tanto parlano già i media, e mi tornava alla mente una storia di cui avevo già parlato in qualche occasione: quella di Paolo; non
si tratta del celebre convertito di Tarso, ma di
un ragazzino di catechismo della mia prima
parrocchia, a Varese.
Non si tratta di una storia segnata da una svolta improvvisa, ma in cui una vicenda di grande
dolore nella vita di un bambino ha messo più
volte gli adulti al muro: un bambino stava
dando una testimonianza di fede incredibile.
È la storia di Paolo R.
N
Durante l'anno di V elementare le cose sono
andate un po' meglio: le cure portavano beneficio, Paolo in alcuni periodi andava a scuola.
Ma a un certo punto le cose avevano smesso di
andare bene, e la malattia aveva ricominciato a
mostrarsi nel modo più severo.
Ad un certo punto (era già iniziata la I media)
aveva chiesto al parroco di poter ricevere la
Comunione a casa, e il parroco dopo qualche
settimana aveva deciso di dare a me l'incarico,
anche se fino ad allora non avevo avuto gran
che a che fare con Paolo. E associata alla richiesta di ricevere la Comunione a casa c'era un'altra indicazione: la voleva ricevere di giovedì.
Ma non si trattava di una richiesta stravagante:
voleva la Comunione di giovedì, perché giovedì
era il giorno di catechismo dei suoi compagni;
non aveva partecipato quasi mai agli incontri di
catechismo, ma in questo modo voleva fare
catechismo, e voleva farlo con loro.
Quando ho iniziato il sevizio sacerdotale nella
prima parrocchia a cui ero stato destinato,
Paolo frequentava la IV elementare. Non veniva però mai né a catechismo né all'oratorio,
per cui io non lo conoscevo. Lo conosceva il
parroco, lo conosceva la catechista che durante l'anno di III l'aveva visto almeno qualche
Con la sensibilità immatura e poco formata di
un prete allora ancora troppo giovane avevo
cominciato a frequentare la casa di Paolo, a
stupirmi della presenza continua di uno dei
suoi genitori (come facevano a resistere?), ai
giorni sì e ai giorni no. Mi ero reso conto ad un
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Febbraio 2013
voleva la Comunione di giovedì per fare un
cammino insieme ai i suoi compagni che a
poco a poco aveva smesso di vedere.
Il giorno della Cresima non c'era ressa, e disappunto per non aver trovato posto, e confusione in piazza fatta da chi era invitato ma in
fondo non era gran che interessato dalla celebrazione. In una camera da letto c'era silenzio,
nulla che distraeva; mancava anche un padrino! C'era la preghiera sentita di tutti.
C'era anche il dolore e la rabbia, anche nei confronti del buon Dio, perché tutti stavano assistendo a qualcosa che sentivano particolarmente ingiusto; ma anche tanti salmi di lamento esprimono con rabbia a Dio obiezioni e proteste; anche in quel modo stavamo pregando.
E tutti questi pensieri rappresenterebbero un
altro capitolo, quello della fede messa alla
prova davanti al dolore innocente, quella prova
e quel percorso che ho visto affrontare in modi
tanto diversi dal papà e dalla mamma di Paolo.
certo punto di come avessi paura; facevo la
mia "prestazione", con la dovuta e necessaria
calma e tranquillità, ma con l'evidente imbarazzo di chi non aveva parole da dire. Qualche
volta la mamma mi telefonava dicendomi di
non passare, perché era un giorno no.
Un giorno il papà di Paolo mi ha chiamato
dicendomi che il figlio era entrato in coma;
naturalmente nella settimana in cui il parroco
non c'era (era agli Esercizi Spirituali). L'avevo
rintracciato telefonicamente, e mi aveva raccomandato di contattare subito il Vicario
Episcopale che era a conoscenza della vicenda
di Paolo e che sarebbe venuto (in caso di
aggravamento della malattia) ad amministrare
la Cresima. La sua segretaria l'aveva rintracciato spiegandogli la situazione, e poco più di
un'ora dopo la chiamata del papà di Paolo
avevo ricevuto quella di Monsignor Giovanni
Giudici che era impossibilitato a rientrare subito a Varese e che telefonicamente mi aveva
dato l'incarico e la facoltà di amministrare
subito la Cresima a Paolo.
Era ormai mezzogiorno, e con il papà di Paolo
abbiamo concordato di radunarci a un certo
orario del primo pomeriggio: giusto il tempo
per avvisare alcuni zii di Paolo.
Non ricordo se avessi pranzato: ricordo però
che ero andato a prendere il rituale della
Cresima per ripassare i riti; mi domandavo poi
quando amministrare l'unzione dei malati che
la mamma di Paolo mi aveva raccomandato.
Probabilmente non ero stato capace di fare le
cose più giuste dal punto di vista liturgico e
rituale; ricordo che pochi giorni dopo il parroco mi aveva chiesto per procedere alla registrazione: "Ma non hai scelto uno che facesse
da padrino?". Non ci avevo proprio pensato.
È immatura la fede di chi cerca Dio solo nel
momento di bisogno? Forse sì; ma per un bambino una fede immatura è comunque grande. E
la storia di Paolo ci dimostra che anche da
bambini si può fare sul serio nel credere, mandando a quel paese tutti quelli che obbiettano
in merito alla stanchezza della domenica mattina, in merito alla noia delle messe e cosi via.
E dopo aver conosciuto Paolo ho ascoltato in
modo nuovo quel detto evangelico: "i piccoli e
gli ultimi vi precederanno…"
don Claudio
Paolo pochi giorni dopo si è ripreso, e ha ricominciato a ricevere la Comunione, sempre di
giovedì, e l'ha fatto per un breve periodo. Non
sarebbe però venuto in chiesa il giorno della
Cresima dei suoi compagni; non tanto perché
lui l'aveva già ricevuta a casa sua, ma perché
quel giorno era già in cielo.
Quella fissa del giovedì!... una bambinata, o
per tutti un grande messaggio. Si parla spesso
di un'esperienza di fede che per essere autentica non deve prescindere da un percorso di
comunione con altri credenti, nella Chiesa;
senza paroloni e dispute di alcun genere Paolo
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Vita della Comunità
Notizie varie
nell'ammirazione. E questo grazie alle vostre
mani… Ricordatevi che siete i custodi della bellezza nel mondo"
DOPO QUESTO SALUTO ABBIATE LA BONTA' DI
ACCOGLIERE ANCHE QUESTE PAROLE.
In questo periodo, lo sapete bene, nelle nostre
terre di Sant'Ambrogio i sacerdoti e anche altri
cristiani vanno casa, per casa per portare un
grande annuncio: Dio altissimo, il Santo,
l'Inaccessibile ecco che entra nel grembo di
una donna e nasce uomo come tutti noi.
Perché l'ha fatto?
Dio s'è fatto come noi per farci come lui. E questo uomo nel quale abita la pienezza della
Divinità è stato vaticinato nell'Antico testamento come il più bello tra i Figli dell'uomo.
Il più bello!
Amici, in queste giornate quanto camminare,
quanto scendere e salire scale… Quanti pensieri per le strade, quanta tenerezza nell' entrare
nelle case e trovare il lume acceso, l'acqua, il
sale e il pane… e loro i bambini, gli anziani, i
malati, gli sposi… un modo di bellezza .
Ebbene ho avuto giorni fa la fortuna di essere
accolto da un mio compagno di leva 1941, e
poter contemplare la sua raccolta di quadri. La
pulsione creativa degli artisti sposava nomi
come questi: bellezza, cromatismo, tenerezza,
ricerca, angoscia, paura, fiducia… Commentai a
viva voce alcuni grandi tele, 6 tele sul medesimo soggetto: il crocefisso.
Alle mie parole, dette quasi sussurrando, vidi il
mio coscritto gioire in volto mentre i suoi occhi
si illuminavano…
Si la bellezza esiste e l'artista è destinato a farla
sgorgare dal suo intimo talvolta con pennellate
ariose e talvolta con colori che implicano la sofferenza di non riuscire e mostrare tutta l'emozione che il pittore tiene dentro di se. Ma anche
questo è bello perché molto vicino alla verità.
Ed ora di fronte e questo tripudio di colori,
VITA a COLORI noi possiamo intravvedere
senza dubbio le sembianze del più bello tra i
figli dell'uomo, ma nello stesso tempo possiamo anche assaporare la sofferenza di chi sente
vicino il tratto del sublime e vorrebbe quasi
Gli auguri di Padre Giovanni Vescovo
Carissimi don Giuseppe e Comunitá,
ancora una volta, ci lasciamo guidare dalla
liturgia della Chiesa, sempre sorprendente e
sempre nuova, per contemplare il mistero del
Dio fatto uomo.
Guardando questa umanitá comprendiamo la
necessitá di lasciarci coinvolgere e di testimoniare questo avvenimento come ben ci ricorda
il Papa Bendetto XVI: "La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono
mettersi in cammino, per condurre gli uomini
fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso
l'amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci
dona la vita, la vita in pienezza".
A tutti auguro un Santo Natale e un 2013 ricco
delle benedizioni del Signore.
+ Giovanni Crippa.
8 dicembre: alla Canonica
Con grande gioia vi saluto anch'io prete servitore di Barzanò, Cremella e Sirtori, in questo
luogo solenne e ricco di arte e di memorie.
La Canonica vero splendore di questa
Comunità. Vi ringrazio cari artisti . Guardando
le vostre opere posso anche ricordare come
fin dalle sue origini lo spirito cristiano, ha ben
compreso il valore delle arti e ne ha utilizzato
sapientemente i multiformi linguaggi per
comunicare il suo immutabile messaggio di
bellezza e di salvezza.
Protagonisti di questo incontro siete voi, cari e
illustri Artisti, forse anche lontani da esperienze religiose, ma desiderosi di mantenere viva la
bellezza che non può restringersi in orizzonti
di mera materialità, o entrare in una visione
riduttiva e banalizzante.
"Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno
di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che
infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo,
che unisce le generazioni e le fa comunicare
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Febbraio 2013
tanto bene.
impossessarsene ed esserne padrone… ma non
gli è concesso. Forse è poesia?
Forse!
Per cui vorrei ringraziare tutti gli artisti perché
sono veri benefattori, ò proviamo anche scoprire che tutto questo è fatto da pittori che
hanno nel cuore la passione per la persona,
per l'uomo, e soprattutto per l'uomo che soffre… tutto per questa associazione di genitori e
amici dei portatori di handicap.
Vi ringrazio e vi auguro tanta pace.
Le Tre Suore
Le nostre Tre Suore sono un dono per la nostra
Comunità Pastorale. Sono a servizio delle
nostre tre Parrocchie e in modo particolare per
il grande e prezioso Gruppo delle Catechiste. Le
nostre Catechiste sono davvero un grande tesoro e senza dubbio un volontariato prezioso agli
occhi stessi di Dio. Il loro compito non sempre è
facile perché oggi i ragazzi hanno già in se alcuni problemi che fanno emergere piccole sofferenze che poi scaricano sui compagni, sulla
catechista stessa, e li riducono a essere incapaci a governare il proprio comportamento. Le
catechiste devo parlare al cuore dei loro ragazzi e hanno proprio bisogno di una guida amica.
Una Suora avrà a cuore il Gruppo dei Ministri
della Comunione Eucaristica e gli ammalati dei
nostri tre Paesi. In questi tempi le nostre Suore
hanno già fatto visita agli ammalati di
Cremella, di Sirtori e a ad alcuni di Barzanò. Il
riscontro è stato molto positivo.
E intanto queste tre donne danno una testimonianza grane, grande a tutti gli anziani. Pur con
sulle spalle le proprie decine di anni si può
ancora regale la vita o al centro socio pedagogico, o a mano amica, o all'oratorio, o al laboratorio lavoretti.
Accanto a questi due servizio c'è anche un ultimo servizio che è quello della cura della liturgia, del canto domenicale e dei funerali. Anche
in questo campo le Suore faranno quel che è
possibile e spero proprio che anche i laici siano
disponibili e accettino a dare una mano.
Comunque grazie care tre Suorine. Grazie di
cuore.
23 dicembre Festa della Divina Maternità di
Maria
Benvenuto in mezzo a noi Monsignor Cresseri
Vicario del Cardinale di Milano
Benvenuto in questa bella e antica chiesa a
celebrare la festa della Madre di Dio.
E' consuetudine chiamare le mamme che in
questo anno 2012 hanno portato i loro figli al
Sacramento del Battesimo e così iniziare assieme
ai loro mariti e ai loro figli il bel cammino di
Redenti da Cristo, di Figli amati da Dio, di Eredi
del Cielo. Ecco in questo anno che sta per terminare questo incontro con Gesù di brave mamme
di piccoli amici che hanno davanti la vita.
Un coro Gospel della Città di Erba NoiVoiLoro,
ci aiuterà a pregare e far festa per questo
dono, il dono di partecipare all'esultanza di
Maria per il dono della maternità e per il grande dono di essere parte della Chiesa voluta da
Dio stesso.
Grazie di essere in mezzo a noi. Grazie per questa visita. Porti i nostri auguri al Cardinale
Angelo Scola. A lei auguriamo tanta pace e
Gioie e Dolori
zie per il dono della vita. Ai piccoli, invece, l’agurio di ogni bene e di poter scoprire ogni giorno valori umani e cristiani.
Puntroppo non sono mancati, nel periodo
appena trascorso, anche i dolori. In particolare
ricordiamo Gioia Speranza e Redaelli Anna di
Barzanò, Aldo Crippa di Cremella. Riposino in
pace.
Diverse occasioni gioiose hanno rallegrato la
vita della nostra Comunità Pastorale in questi
mesi.
Anche se non sono stati celebrati Matrimoni,
dviersi bambini sono stati battezzati. Pensiamo
a Fedeli Anastasia di Barzanò, a Pizzagalli
Matilda di Sirtori, a Ciccia Anna, Antonio e
Alberto Pio di Cremella, Ai loro genitori un gra-
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Febbraio 2013
La Confraternita
al Santuario di Cannobio
del corpo di Gesù si ravvivarono e gocce di sangue scesero dal quadretto e finirono sulla sottostante cassapanca. La sera dopo una piccola
costa sanguinante uscì dal costato ferito, fu
raccolta e portata in processione fino alla chiesa parrocchiale dove ancora oggi è custodita in
un prezioso reliquiario donato dal cardinale
Federico Borromeo.
Per ricordare il fatto prodigioso la notte del 7
gennaio, Cannobbio si accende di migliaia di
lumini che rischiarano la Processione che porta
la reliqua da San Vittore al Santuario. Le luci
della città vengono spente tutte e la notte
invernale viene rischiarata dalle fiammelle dei
luminari accesi lungo tutte le vie e sulle barche
che affiancano la processione navigando.
La festa porta varie denominazioni: festa del
Miracolo, Festa dei Luminari o ancora festa
delle luganeghe per via del tradizionale piatto
della sera della processione. Nella notte del 7
gennaio c'è un unico e povero menù: luganighe con patate lesse e verze, dopo un primo
costituito da minestra di pasta e fagioli. Una
cena semplice e povera come quella servita
cinque secoli or sono nella locanda del miracolo.
Alessandro Magni
Lunedi 7 gennaio la Confraternita del SS.
Sacramento di Barzanò ha partecipato a
Cannobio (alto lago Maggiore presso il confine
svizzero) alle cerimonie per la celebrazione del
491.mo anniversario del "Miracolo della SS.
Pietà".
La celebrazione dell'anniversario si è articolata
in 4 momenti tutti molto solenni e tutti molto
partecipati dagli abitanti di Cannobio, da pellegrini provenienti dai paesi vicini e anche dalla
vicina Svizzera:
a)La celebrazione dell'Eucaristia nella Chiesa
Parrocchiale di S.Vittore (quest'anno presieduta dal vescovo di Novara).
b)La discesa del reliquiario della Sacra Costa e
l'omaggio del bacio alla reliquia.
c)La grande processione per la via principale
ed il lungolago verso il Santuario.
d)La celebrazione penitenziale in Santuario.
Nelle notti invernali del 7-8-9 e 28 gennaio
dell'anno 1522, nella casa della famiglia
Zaccheo successe un fatto miracoloso che
portò alla costruzione del Santuario stesso. Un
piccolo dipinto su pergamena raffigurante
Cristo in pietà tra Maria e Giovanni evangelista, custodito oggi nella nicchia al centro dell'altare maggiore, fu visto sanguinare. Le ferite
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Vita della Comunità
Celebriamo la giornata per la Vita
domenica 3 febbrario 2013
mia vita, io facevo la barista e lui il carabiniere
lontano dalla sua terra, era tanto gentile,
buono, diceva che avrebbe voluto sposarmi, e
siamo stati insieme nella mia casa, ormai tanto
vuota.
Poi sono rimasta incinta e lui mi ha detto che
aveva avuto una licenza; è passato quasi un
mese ma non è tornato e non risponde al
telefono.
Dove lavoro, quando hanno saputo della gravidanza, mi hanno detto che non potevano
correre rischi e, quindi, mi hanno obbligata a
licenziarmi
dicendomi di tornare se fossi
andata ad abortire."
A questo punto, come altre volte, resto in
silenzio, stupita, spaventata, come se rincorressi parole che sento sfuggirmi inesorabilmente.
Anche Bianca non parla, resta come se stesse
ascoltando l'effetto dei suoni pronunciati e
stesse come aspettando qualcosa da me.
La sento avvolta dalla sua solitudine e dalla
delusione che il padre di questo piccolo bimbo
le ha lasciato tutta intera.
Timidamente chiedo di qualche parente, e,sì,
c'è una nonna materna vecchia e male in arnese,che, ogni tanto, sta con lei.
Ci sono, poi, zii e cugini con cui non si riconosce in sintonia; le rimproverano il suo modo di
fare e, soprattutto le sue scelte.
Insieme a loro si vive come la poveretta sfortunata a cui regalare, forse, piccole cifre di denaro.
Un peso insomma!
Rimpiange la sua vecchia casa di ringhiera
dove si litigava spesso, anche per cose da niente, ma, dove, si era tutti per uno e uno per
tutti.
Mi rendo conto che sta rincorrendo i suoi ricordi: giochi nel cortile, confidenze tra adolescenti, piccoli pettegolezzi e piccole invidie.
Silenziosa, rivive il suo recente passato di
bimba e ragazza povera a cui non mancava,
però, la compagnia dei coetanei e, forse, qualche carezza distratta di adulti.
"Bianca, mi faccia sentire i suoi pensieri" la
invito affettuosamente.
Di seguito vi raccontiamo un caso, uno dei tanti
che giornalmente incontriamo al Centro di
Aiuto alla Vita Mangiagalli. Un momento di
accoglienza e di ascolto e la possibilità di aiuti
concreti possono aiutare le donne a decidere
per la vita del loro bambino. Pensiamoci!
Un appuntamento disdetto e il tempo da riempire con la compilazione di schede rimaste in
attesa.
Quasi subito, però, vengo distolta da questo
proposito da un bussare alla porta.
Mi ritrovo davanti una giovane donna, un po'
cicciottella dall'aspetto di "peluche" dovuto,
forse, ai lunghi capelli arricciati.
I soliti riti di accoglienza e di benvenuto, seguiti da una stretta di mano e dalle presentazioni.
"Sediamoci - la invito- credo che lei voglia raccontarmi qualcosa!"
Bianca sembra riluttante; si guarda attorno, si
passa una mano nei capelli buttandoseli indietro, e, con un'aria sperduta e incerta, "Eccomi
qui" mi dice come aspettando da me qualcosa
di cui nemmeno lei sa.
"Ne sono felice- rispondo- e certamente avremo delle cose da dirci."
Così Bianca inizia a raccontare la sua storia di
giovane donna abbandonata.
I suoi genitori sono morti entrambi, il papà
perché etilista e la mamma per una malattia
incurabile.
"L'ho assistita fino all'ultimo istante, curandola
come se non fosse solo la mia mamma ma
anche la mia bambina, ed è morta quasi dolcemente.
Da allora sono sola, è passato poco più di un
anno e, adesso, mi ritrovo incinta."
Le parole pronunciate con un senso di durezza
e di determinazione, avvolgevano il rimpianto
e la commozione; io mi sentii toccata profondamente tanto da accettare un momento di
silenzio per ricacciare indietro forti emozioni e
lacrime pietose.
Lasciai che continuasse:
"Ora la casa popolare che avevamo ottenuto, è
mia. Credevo di aver incontrato l'uomo della
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Febbraio 2013
Bianca è decisamente più serena, ha una specie di sorriso sulle labbra e continua a guardarmi intensamente.
"Io sono sicura che ce la farà, anzi che ce la
faremo insieme."
Un incontro, un colloquio, un voler ascoltare, e
la forza della vita si fa spazio.
Ho rivisto Bianca tante volte, in seguito; è arrivato anche Natale e lei ha portato un pacchettino per me.
La rimprovero affettuosamente, ma subito mi
dice:
"Non ho speso niente! Una mia vicina di casa
mi sta insegnando a lavorare a maglia per preparare alcune cose per il mio bambino. Ho
pensato a lei e le ho confezionato una morbida
bambolina."
Commossa ho disfatto il pacchetto; non era
bellissima, la bambolina, ma raccontava la
nostra storia
L'ho tenuta stretta per dirle il mio grazie e il
mio affetto.
Bianca aveva un'espressione gioiosa, quella di
una giovane donna felice di non aver abortito,
di aver custodito dentro di sé la vita del suo
bambino che poi si è rivelato essere una bambina, Manuela, che ha riempito di senso la sua
vita.
"Ogni tanto mi ritrovo a pensare che a questo
ragazzo ho voluto e, ancora voglio, bene -mi
risponde sottovoce - e che forse se questo
bambino potesse nascere non sarei così da
sola. Ma come potrei fare visto che perderei
anche il lavoro se non me ne disfo?"
La solitudine in Bianca non è un muro compatto, mostra qualche fessura.
Questo bambino che aspetta, anche se da sola,
le porta emozioni positive e, su i vissuti positivi può servire far leva.
La sollecito a raccontarmi della sua storia con il
padre del bambino e di come si è sentita in
quel periodo; ricorda con commozione e senza
risentimento.
"Forse questo bambino è arrivato proprio per
continuare una storia bella"commento "e perché la sua mamma non sia più così sola. Il
nostro Centro potrebbe aiutarla a prendere in
considerazione ciò che le sta capitando e fornirle il necessario per portare avanti la gravidanza: un aiuto economico, ciò che servirà al
bambino una volta nato...."
Mi ascolta concentrata su quanto le dico, alza
un po' il viso passandosi una mano sulla fronte, mi guarda in modo interlocutorio e mi dice:
"Io ho tanta voglia di lavorare e sono già in
parola con una persona che mi offre un'occupazione per mezza giornata. In fondo non ho
bisogno di molto e se voi davvero mi deste una
mano, credo di potercela fare."
La Vita ha vinto un'altra volta, la sensazione di
non essere sola porta alla progettualità e di
progetti insieme, a questo punto, ne stiamo
facendo numerosi.
Paola Bonzi (direttore del CAV Mangiagalli)
Tanti altri racconti di vita ascoltati al Cav,
potrete trovarli giornalmente sul blog
www.paolabonzi.it
Gli amici della trippa di Cremella annunciano:
LA TRIPPA NON E' MAI TROPPA
puoi prenotare la tua porzione di trippa fino al 5 febbraio
ai seguenti numeri:
039958057 Pinuccia 039955856 Teresa
039957126 Luisa
3476920509 Dora
e potrai ritirarla presso l'oratorio di Cremella (Belverdere)
venerdì 8 febbraio dalle 15,00 alle 22,00 e
sabato 9 febbraio dalle 10,00 alle 13,00
il ricavato andrà tutto a favore di opere e iniziative parrocchiali.
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Vita della Comunità
L’editto di Milano
e la libertà religiosa
Il 2013 è stato Proclamato "l'anno della fede":
c'è da sperare che possa dare buoni frutti, così
come la mostra di Costantino, che sta richiamando folle di visitatori, potrebbe far riflettere...
el 2013 si celebra il 1700° anniversario
dell'Editto di Milano (313 d.C.): un fatto
storico di primaria importanza per la cristianità, perché con esso Costantino e Licinio,
imperatori dell'Impero Romano d'Occidente e
d'Oriente, concedevano la libertà di culto in
tutti i territori dell'impero, dominati dal paganesimo.
N
L'augurio per il nuovo anno 2013 è anzitutto
che, in questa nostra società spaesata, confusa, disorientata e sfiduciata, si recuperi la fiducia nelle Istituzioni e negli uomini che le rappresentano, che si riprenda a sperare. La speranza è una virtù teologale e in un credente
non può mancare!
In virtù di questo editto i cristiani, per professare la loro fede e celebrare i loro culti, poterono uscire dalla clandestinità, dalle catacombe. Queste sono gallerie strette e tortuose che
raggiungevano considerevoli profondità nel
sottosuolo, costruite dai cristiani nei secoli II,
III e IV, per seppellire i loro morti e celebrare i
loro culti. Dentro e attorno a Roma ne furono
scavate per oltre 320 Km: le più famose sono
quelle di S. Priscilla, S. Agnese, S. Callisto e S.
Sebastiano.
Ciò premesso un augurio di cuore a tutti: che
ognuno possa realizzare bisogni, desideri, aspirazioni e tanta pace; la pace con se stessi e con
gli altri è un motivo di benessere in tutti i sensi.
Maria Luisa Todeschini
Per ricordare e celebrare quell'importante
evento storico è stata allestita a Milano, la città
dove fu emanato l'Editto, una mostra a Palazzo
Reale (25 Ottobre 2012 - 17 Marzo 2013) intitolata "L'Editto di Milano e il tempo della tolleranza" COSTANTINO 313 d.C.
Campagna "Regala un sorRISO"
Il ricavato della Campagna Raccolta Fondi
"Regala un sorRISO 2012": pranzo di solidarietà, banchetti riso ed erogazioni liberali da
privati ed aziende a favore dell'Ospedale
Pediatrico di Kimbondo - R.D. Congo ha permesso di inviare a Padre Hugo la somma di
Euro 5.000,00.
Un grazie va ai nostri "affezionati clienti" che
hanno acquistato ben 1000 sacchetti di riso
e ai 120 "intenditori" che hanno apprezzato
gli ottimi piatti preparati dallo chef
Maurizio.
Ringraziamo inoltre tutti coloro,persone e
aziende, che hanno partecipato con il proprio contributo, lavoro e disponibilità all'ottima riuscita dell'iniziativa. Un grazie particolare al Gruppo Missionario e alla
Comunità di Cremella che ci hanno ospitati e
ai nostri sacerdoti che hanno sostenuto l'iniziativa.
Con la libertà religiosa si sviluppò quell'arte
paleocristiana e delle basiliche che trovò a
Roma, Milano e Ravenna esemplari famosi. Da
quel 313 d.C., in tutti i paesi dell'ex Impero
Romano, la libertà religiosa è una realtà; ma
non ci si rende conto abbastanza del grande
dono che abbiamo; sì, perchè la libertà è un
valore del quale ci si accorge solo quando non
la si ha o la si è persa, un dono però che ha in
sé una grande responsabilità: farne un buon
uso!
La libertà religiosa di cui godiamo non ha fatto
crescere, nel tempo, la fede, anzi, pare, proprio
il contrario.
Se i praticanti in Italia sono circa il 20,25% non
c'è da rallegrarsi, ma piuttosto rattristarsi.
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Febbraio 2013
Le ferite dell’Africa
dal Gruppo Missionario di Barzanò
sue guerre dimenticate. "Penso in modo particolare - ha detto il Papa - alla Regione del
Corno d'Africa, come pure all'Est della
Repubblica Democratica del Congo, dove le
violenze si sono riacutizzate, obbligando
numerose persone ad abbandonare le proprie
case, le proprie famiglie e i propri contesti di
vita. Anche il Mali è dilaniato dalla violenza ed
è segnato da una profonda crisi istituzionale e
sociale, che deve suscitare un efficace interessamento da parte della comunità internazionale. Nella Repubblica Centrafricana, auspico che
i colloqui annunciati per i prossimi giorni riportino la stabilità e risparmino alla popolazione
di rivivere gli orrori della guerra civile".
Nel discorso al corpo diplomatico - oltre allo
"spread del benessere sociale", da combattere
come quello della finanza - Benedetto XVI ha
citato con preoccupazione i conflitti dimenticati nel Corno d'Africa, in Mali e nella Repubblica
Centrafricana.
Il 7 gennaio il Papa ha incontrato gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede per il suo
tradizionale discorso di inizio anno e consegnato loro il suo messaggio per la Giornata mondiale della pace.
Particolarmente incisive sono state le parole
del discorso di Benedetto XVI dedicate alla giustizia nelle relazioni economiche: "Se preoccupa l'indice differenziale tra i tassi finanziari,
dovrebbero destare sgomento le crescenti differenze fra pochi, sempre più ricchi, e molti,
irrimediabilmente più poveri. Si tratta, insomma, di non rassegnarsi allo "spread del benessere sociale", mentre si combatte quello della
finanza".
Oltre a questo richiamo sul dramma della crescente povertà, nel discorso non sono mancati
i rinnovati appelli di Benedetto XVI per la pace
in Siria; "le armi siano deposte e quanto prima
prevalga un dialogo costruttivo per porre fine a
un conflitto che, se perdura, non vedrà vincitori, ma solo sconfitti, lasciando dietro di sé soltanto una distesa di rovine", e per la fine delle
violenze in Nigeria " teatro di attentati terroristici che mietono vittime, soprattutto tra i
fedeli cristiani riuniti in preghiera, quasi che
l'odio volesse trasformare dei templi di preghiera e di pace in altrettanti centri di paura e
di divisione". O anche le sue parole sul rispetto
della vita umana in ogni sua fase: "constato
con tristezza che, in diversi Paesi, anche di tradizione cristiana, si è lavorato per introdurre o
ampliare legislazioni che depenalizzano o liberalizzano l'aborto" e il legame tra il riconoscimento della libertà religiosa e la tutela del
diritto all'obiezione di coscienza.
Ma oltre a questi passaggi del discorso del
Papa vogliamo sottolineare lo sguardo
sull'Africa sub-sahariana e in particolare sulle
Sono le grandi crisi di cui non si parla mai (o di
cui ci si stanca presto di parlare) e che invece
devono contare di più nel mappamondo di una
Chiesa che vuole abbracciare tutto il mondo.
A questo proposito vogliamo proporre alla
comunità la preghiera che padre Arvedo, missionario in Mali, ci ha inviato. Una preghiera
per il Mali e non solo.
PREGHIERA PER IL MALI
di padre ARVEDO
Signore, Padre di tutta l'umanità,
tu che guardi con un sorriso ogni uomo che
viene in questo mondo,
manda il tuo arcobaleno di pace su queste
terre desolate del Sahel.
Manda il tuo Spirito di Amore, di Pace, di
Concordia, di Tolleranza nel cuore di ogni
uomo.
Fa che il nostro Mali ridiventi quell'oasi di
pace, di concordia, di tolleranza
che è uno dei più grandi valori della sua civiltà
millenaria.
Aiuta, noi cristiani, a non dimenticare chi soffre, chi piange, chi si sente abbandonato.
Vergine Maria, Regina dell'Africa,
ridona a tutti i tuoi figli la pace che solo il tuo
Figlio Gesù può donare.
17
Febbraio 2013
Quaresima di fraternità
Progetto della Parrocchia di Sirtori
BURKINA FASO: Un pozzo per restare
LUOGO:
Djiomba - Sahel Burkinabè.
DESTINATARI:
Giovani allevatori.
OBIETTIVI:
Facilitare l'accesso alle risorse idriche, modernizzare il settore silvo-pastorale, migliorare le condizioni di vita della popolazione e assicurare un futuro ai giovani.
CONTESTO:
Il deserto del Sahel attraversa la parte settentrionale del Burkina Faso. Si tratta di una regione caratterizzata da un clima molto difficile. La stagione delle piogge è molto corta e spesso capricciosa e
di anno in anno, a causa del surriscaldamento globale, il processo di desertificazione avanza.
All'insufficienza delle piogge, sempre più rare, si aggiungono anche le frequenti invasioni di cavallette che danneggiano seriamente i raccolti. La vita socio-economica, incentrata sull'allevamento e
l'agricoltura, ne risente fortemente. I cereali hanno un ciclo di crescita sempre più rapido e anche i
pascoli diminuiscono. Inoltre l'arretratezza dei metodi e delle tecniche di allevamento non consente al settore agro-pastorale di fronteggiare i cambiamenti climatici. Abitudini e ragioni culturali rendono la situazione ancora più complessa. Per ragioni di status sociale, gli allevatori tendono ad
aumentare la dimensione delle greggi, pur non potendosi permettere un maggior numero di capi.
Si trovano così spesso in grave difficoltà e, durante la stagione secca, sono costretti a spostarsi continuamente, anche molto lontano, alla ricerca d'acqua.
INTERVENTI:
Con l'Association pour la promotion des filieres agro-sylvopastorale si intende estendere e rendere più efficiente la rete
idrica nella regione intorno a Djiomba, nel Sahel Bukinabè. Il
progetto si svilupperà nell'arco di 6 mesi e inizierà con corsi
di formazione per giovani allevatori sul corretto utilizzo dell'acqua nello sviluppo delle attività agro-pastorali.
IMPORTO DEL PROGETTO: 16.000 €
LA VITA IN BURKINA FASO
- Popolazione: 14.326.203
- Aspettativa di vita: 46 anni
- Popolazione sotto la soglia
della povertà: 27,2%
- Popolazione con accesso a
fonti d'acqua pulita: 42%
I salvadanai dovranno essere usati per le rinunce fatte nel periodo di Quaresima.
Dovranno essere riportati Giovedì 28 marzo 2013 alla Santa Messa in "cœna Domini".
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Vita della Comunità
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Febbraio 2013
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Vita della Comunità
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Febbraio 2013
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Febbraio 2013
Alle “nonnine di cremella”
gli auguri di Buon Natale dai bambini della scuola materna
Le nonnine erano già sedute sui divani, una si
era messa in piedi per vederci tutti… in effetti,
eravamo in tanti ed il nostro ingresso era di
sicuro apparso un po' come un'invasione… I
nostri saluti sono da subito riecheggiati nella
casa, poi abbiamo recitato la poesia "Stella,
Stellina" che abbiamo poi regalato come augurio alla comunità al termine della messa di
Natale. Le nonnine sono apparse subito emozionate, ci hanno applaudito e abbiamo continuato con un paio di canti. Ci hanno fatto tanti
complimenti, poi le due assistenti sono passate con due vassoi pieni di caramelle e ci hanno
letteralmente… presi per la gola!
Abbiamo dato loro un piccolo regalo da condividere nelle festività e loro hanno giocato d'anticipo preparandoci una borsa con delle
merendine da portare a scuola.
Ci è dispiaciuto molto dover andarcene, è stata
una bella mattinata… la promessa è quella di
tornare per gli auguri pasquali!
Unitamente ai nostri bambini estendiamo a
tutta la Comunità Pastorale gli auguri di Buon
Anno!!
Le insegnanti ed il personale della Scuola
dell'Infanzia "Edoardo Kramer"
Approfittando della clemenza del tempo, che
ci ha regalato una giornata dalle temperature
quasi primaverili con un cielo limpido ed un bel
sole caldo, il giorno venerdì 21 dicembre i
bambini della Scuola dell'Infanzia "Kramer"
hanno fatto visita alle nonnine ospitate nella
Casa Famiglia "Ibisco" per portare i migliori
auguri di Buon Natale recitando qualche poesia.
Sapevamo che le nonnine ci stavano aspettando, ma anche noi fremavamo dalla voglia di
andare a trovarle per far trascorrer loro qualche momento di spensieratezza.
Per la strada abbiamo "rubato" come sempre
la gentilezza di alcune persone che si sono
offerte di aiutarci ad attraversare, un pensiero
è andato ai nostri fratelli e sorelle alla Scuola
Primaria e poi… dritti al Baciolago!!!
Attenzione solo alla neve che non si era ancora
sciolta ai lati della strada, ci siamo messi alla
prova come arrampicatori per superare un
ostacolo ghiacciato… ed ecco la meta!!
Che sorrisi ci hanno accolto… e… wow!! Un
bellissimo Presepe ha attirato subito la nostra
curiosità, grande e ben disposto su un piano
rialzato… la magia del Natale ci ha catturati
ancora una volta…
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Vita della Comunità
Benvenuto Gesù Bambino
I bambini della scuola materna “E. Kramer” di Cremella
La sera del 18 dicembre appena trascorso, per
le vie di Cremella, i bambini della scuola materna, accompagnati dalle mamme e dai papà, si
avviano verso la chiesa per festeggiare la nascita di Gesù Bambino. II grande giorno è arrivato: per le vie del paese si scorgono le lucine
rosse dei cappellini che si illuminano a festa:
anche i cuoricini dei piccoli battono forte; sono
gioiosi ma anche molto emozionati.
glienza!
Alcuni genitori drammatizzano la storia dell'angelo che raduna gli animali di tutta la terra
per scegliere quelli adatti ad aiutare la Santa
famiglia. Non il leone che è troppo violento e
nemmeno la volpe che è disonesta. L'angelo
trovò un asino e un bue che continuavano a
lavorare con la testa bassa nei pressi della grotta. Li chiamò: "E voi due che avete da offrire? .
"Niente, noi non abbiamo imparato altro che
I bambini daranno il loro caloroso benvenuto
al piccolo Gesù Bambino, guidati da Don
Giuseppe e Don Luigi, insieme alle insegnanti
della scuola, Maria Teresa e Stefania, e a tutti i
genitori.
l'umiltà e la pazienza!". II bue, timidamente,
soggiunse: "Però potremmo di tanto in tanto
cacciare le mosche con le nostre code".
L'angelo finalmente sorrise: "Voi siete quelli
giusti!".
Ecco che le chitarre cominciano a suonare i
melodiosi canti natalizi che i piccoli intonano
con molta partecipazione: è davvero emozionante percepire l'impegno che ci mettono nel
cantare e nel declamare le poesie di
Natale......si respira un'aria di festa e di acco-
Dopo aver ascoltato le parole di Don Giuseppe
e Don Luigi, il piccolo Gesù Bambino viene consegnato nelle braccia forti di un papà con l'importante compito di portarlo nella cappella
della scuola materna dove rimarrà vicino ai
nostri bambini.
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Febbraio 2013
della scuola che sempre sono mossi da grande
passione ed affetto.
Uscendo dalla chiesa le luci dei cappellini rossi
si risvegliano: ogni bambino accende un cero
bianco che porta con sé una preghiera da
donare a Gesù Bambino; le candele dei piccini
brilleranno nella chiesa della scuola cariche
della semplice e genuina bontà di ogni bimbo.
Con la semplicità e la genuinità che i nostri
bambini ci donano ogni giorno, abbiamo goduto del vero spirito del Natale e magari ci è sembrato di tornare, noi stessi, bambini.
Ci incamminiamo tutti insieme per le vie di
Cremella verso la scuola materna: la magica
atmosfera è allietata dal suono delle zampogne che ci fanno respirare un'autentica aria
natalizia. Ogni fiaccola che brilla nel cielo buio
porta un messaggio di speranza e d'amore: ancora una
volta Gesù Bambino nasce
per ognuno di noi.
Una mamma della scuola materna Kramer
Arrivati alla scuola, i bambini ci allietano con canti e
poesie finché arrivano due
ospiti molto attesi: Babbo
Natale e la Befana che ci
coccolano con i loro speciali
doni.
Così tra abbracci, auguri e
una fetta di torta portiamo a
casa, da mettere sotto l'albero, una serata speciale
passata insieme ai nostri
bambini, agli altri genitori,
alle maestre e al personale
27
Vita della Comunità
Note di Mario Cervi
dalla scuola materna di Cremella
Bene benissimo gli altri, ovviamente. Ma
voglio accennare alle insegnanti Maria Teresa
e Stefania, capaci d'allestire -senza nulla chiedere a ministeri o ad altri enti della squattrinata italia-un bell'esempio di iniziativa didattica e
di creatività spensierata. Se dimenticassi le
cuoche Anna e Clara ,e poi Terry e Antonella su
cui ricade la responsabilità di prescuola e
doposcuola meriterei sanzioni gravi.
Nella chiesa dei santi Sisinio, Martirio e
Alessandro sono stato tra i fedeli-tanti i bambini, che bellezza-cui s'è rivolta l parola di don
Giuseppe Scattolin.Ho la certezza che la sua
parola era saggia e toccante, ma mi pronuncio
avendo perso, per la mia sordità, gran parte di
ciò che don Scattolin diceva. Ero, durante la
predica, nella condizione dei bimbi più piccoli,
che non afferrano certi concetti ma capiscono
benissimo la sincerità affettuosa di chi a loro si
rivolge: e forse è la comprensione più importante Magari ne saprò meglio, don Giuseppe,
dopo una chiacchierata a tu per tu con lei.
Nella mia troppo lunga vita m'è capitato molte
volte di assistere, per motivi professionali o per
motivi personali ,a rappresentazioni teatrali:
incluse tra esse parecchie "prime " della Scala
con uomini in smoking-qualcuno perfino in
frac-e signore con firmatissime toilettes. Ma
nessuno spettacolo, nemmeno quelli celebratissimi del grande Giorgio Strehler, m'ha emozionato quanto la festa prenatalizia del 18
dicembre scorso nella scuola materna di
Cremella, in provincia di Lecco.
Il mio giudizio, mi sento in dovere di confessarlo, non è spassionato: perchè tra i piccoli della
citata scuola materna è il mio bisnipotino
Andrea, e perchè proprio lui, con la disinvoltura inconsapevolmente sapiente dei suoi tre
anni ,ha impersonato nella recita Gesù bambino. Tutto m'è piaciuto, di quella celebrazione
religiosa e festosa insieme. L'impegno e, pensateci un po', anche la disciplina dei piccini, la
cornice di babbi e mamme partecipi e commossi,la cordialità senza fronzoli e
con tanti buoni sentimenti dell'ambiente.
Mia è stato chiesto d'esprimere,
sulla festa di Cremella, le mie
impressioni di vecchio mestierante
del giornalismo, e le ho espresse.
Una cronachetta che per me conta
più di tanti réportages su eventi
internazionali. Ma proverei rimorso se non dedicassi qualche riga a
chi della festa è stato promotore,
organizzatore e anche interprete.
So di correre, così facendo, un
grosso rischio per le inevitabili
omissioni: che sempre mi saranno
rimporoverate. I critici teatrali del
tempo che fu-ormai il teatro
conme genere culturale non esiste
quasi più-scansavano l'ostacolo
nominando i primattori, e per il
resto rifugiandosi dietro un generico "bene gl altri".
Per il Cardinal Martini
La tua alta, ieratica figura
non incuteva né timore né paura.
Eri tutto proteso, attento all'accoglienza
da qui e da altro ancora nasce la riconoscenza.
Volevi conoscere il cuore umano fino in fondo,
per questo la tua morte ha suscitato eco in tutto il mondo.
Metterti in ascolto era un costante atteggiamento
e parlavi da uomo di Dio in ogni evento.
La Bibbia era al centro della tua attenzione migliore
ci insegni a prenderla in mano con sapienza e amore.
"Prendete il largo" era un tuo suggerimento:
il "Popolo di Dio" raccolga il senso di questo insegnamento.
Franca Cazzaniga
28
Febbraio 2013
Avis Barzanò
nuovo consiglio direttivo, ma non solo...
L'invito per quella sera non era solo per l'assemblea, ma anche per partecipare alla "pizzata" che si è tenuta prima dell'inizio dei lavori
dell'Assemblea.
Il risultato importante ottenuto in quella serata è stata senz'altro la partecipazione numerosa, ma ancor più l'aver ricevuto la disponibilità
da diversi avisini presenti a partecipare alle riunioni mensili del gruppo (tutti i primi lunedì del
mese), cosa già verificatasi lo scorso 7 gennaio
e la loro manifestazione di volontà a interessarsi alla organizzazione del 55° anniversario in
considerazione dell'entusiasmo che ha accompagnato quella serata.
Una "pizzata" in stile Avis Barzanò dove oltre a
mangiare una pizza fumante e a trascorrere
una serata in piacevole compagnia tra "avisini"
e amici dell'Avis, si è parlato dell'evento che
dovrà essere organizzato nel 2013, ovvero la
manifestazione per i festeggiamenti del
55°ANNIVERSARIO di fondazione del Gruppo
AVIS BARZANO'.
Quindi Vi invitiamo ancora tutti nuovamente a
venirci a trovare tutti i prossimi primi lunedì
del mese, ancor di più in questi prossimi
appuntamenti sarete i benvenuti dato che
vogliamo organizzare una manifestazione per
all'altezza dell'importanza di un "compleanno"
così importante per il il nostro Gruppo: 55 anni
di vita!
La serata è stata un autentico successo trasformandosi in un piacevole incontro per famiglie
e singoli grazie ai quali sono arrivati graditissime proposte in termini di idee volte a dare un
contributo per la realizzazione di una festa
semplice, ma innovativa per caratterizzare la
manifestazione quinquennale del nostro
Gruppo.
Vi aspettiamo e vi invitiamo a contattarci
anche via mail [email protected]
AVIS BARZANO': 55 ANNI DI VITA e di AMORE
per PROSSIMO!
Lo scorso 17 dicembre ha avuto luogo presso la
nostra sede in Via Castello n. 2 (c/o sede di
"MANO AMICA") l'assemblea avente all'o.d.g.
le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo
e quindi del nuovo Capogruppo.
La serata è poi proseguita con l'apertura dei
lavori dell'Assemblea, che dopo una relazione
del Capo gruppo, Paolo Magni, e l'intervento
del rappresentante dell'Avis comunale di
Besana Brianza, il Vice Presidente Vicario,
Stefano Bonfanti, ha visto procedere speditamente, nonostante un buon numero di partecipanti e di candidati, con le elezioni per il rinnovo delle cariche.
Il nuovo Consiglio Direttivo del Gruppo AVIS
Barzanò, per il quadriennio 2013 - 2017 è così
composto:
- Capo gruppo Mapelli Regina
- Vice-capo gruppo Cazzaniga Marino
- Consigliere Cazzaniga Mario
- Consigliere Cazzaniga Roberto
29
Febbraio 2013
L’ Oratorio Invernale a Cremella
... continua...
matori che giochiamo con loro. Una merenda,
preparata da noi adolescenti, è quello che ci
vuole per continuare il pomeriggio con la giusta energia. Verso le 17:00/17:15 i bambini tornano a casa.
Un'altra delle nostre proposte sono le gite che
si svolgono la seconda domenica del mese.
Io penso che queste siano delle buone iniziative per riavvicinare i bambini all'oratorio. Noi,
siamo lì per loro.
Per un animatore ritengo che la ricompensa
migliore sia il sorriso smagliante dei bambini
quando si divertono giocando.
L'Oratorio Invernale, per noi animatori, è l'occasione per passare un piacevole pomeriggio
in compagnia dei bambini e dei nostri amici.
Purtroppo non è seguito come l'oratorio estivo
infatti i bambini che lo frequentano non sono
moltissimi.
Solitamente, la prima domenica di ogni mese,
ci si ritrova alla sala Giovanni Paolo II per passare un pomeriggio di giochi e divertimento
tutti insieme.
Il pomeriggio è strutturato in questo modo:
verso le 2:30, con un gioco di "accoglienza",
aspettiamo che arrivino tutti i bambini. Prima
che inizi la preghiera, siamo già belli "caldi".
Dopodiché si incomincia il pomeriggio con il
balletto di "Jump - Il salto della fede-" (tema
dell'Oratorio Invernale). Durante i giochi non si
capisce se si divertono più i bambini o noi ani-
Venite a trovarci, vi aspettiamo!
Angelo
31
Vita della Comunità
Dicembre al Liceo Parini
mese di grandi iniziative e di importanti riconoscimenti
Sanctis, il Liceo Parini ha ricevuto l'attestato
Certint visto l'impegno profuso nel realizzare
iniziative di qualità in ambito di internazionalizzazione e insegnamento delle lingue straniere.
Sempre per l'attenzione allo studio delle lingue
straniere Lunedì 17 dicembre alle ore 15.00
presso l'Istituto Tosi di Busto Arsizio, alla presenza dell'attachée dell'ambasciata di Francia
in Italia M.me Claudie Pion, dell'ispettrice tecnica di lingue straniere Gisella Langè e dei
responsabili dell'USR della Lombardia sono
stati assegnati gli Attestati CERTILINGUA
(CertiLingua Excellence Label of Plurilingual,
European and International Competences)
per l'anno 2012. L'Attestato fotografa il profilo in uscita dello studente, al termine della sessione degli Esami di Stato, in possesso di competenze linguistiche di livello B2 o superiore
del Quadro Comune Europeo di Riferimento
per le lingue, accertate tramite Ente
Certificatore riconosciuto a livello internazionale, in almeno 2 lingue diverse dalla propria
lingua madre, della frequenza di corsi CLIL
(Content and Language Integrated Learning) in
una o più discipline; di competenze di cittadinanza europea maturate tramite la partecipazione a progetti
di cooperazione internazionale, corrispondente al livello 4
del Quadro Comune per le
Competenze Europee realizzato da European Elos Network.
L'Ufficio Scolastico della
Regione Lombardia nella persona del Dott. Pasquariello, ha
assegnato tale attestato per
l'anno 2012 a 40 studenti di
scuole superiori di secondo
grado della Lombardia. Tra i
premiati ben sette studentesse sono alunne del Liceo
Linguistico Europeo G. Parini
di
Barzanò:
Borgonovo
Martina, Cogliati Daniela,
Fumagalli Jesssica, Perego
Il mese di dicembre è stato ricco di iniziative e
riconoscimenti per il Liceo Parini di Barzanò e
per i suoi alunni.
Martedì 4 e mercoledì 5 dicembre gli studenti
delle classi quarta e quinta si sono recati a
Ginevra per un breve tour nella piccola città
svizzera, ma soprattutto per la visita al CERN.
Dopo una breve, ma molto interessante conferenza introduttiva, è iniziata la visita delle
installazioni sotto la guida di giovani ricercatori qualificati che hanno spiegato in lingua inglese i misteri della fisica. Gli studenti hanno
potuto trovare risposte alle loro molteplici
domande per chiarire conoscenze acquisite sui
banchi di scuola e rimaste nella mente anche
dopo la conferenza via Skype svoltasi il 27
novembre con il ricercatore italiano presso la
prestigiosa università Johns Hopkins di
Baltimora, in Maryland in America, Prof. Caola.
Un'esperienza davvero entusiasmante la visita
al CERN che il Liceo barzanese intende far
diventare un appuntamento fisso del curriculum scolastico dei giovani alunni.
Sabato 15 dicembre 2012 presso il Liceo Zucchi
di Monza, alla presenza del dirigente dell'
Ufficio Scolastico Della Lombardia Dott. De
32
Febbraio 2013
Sarah, Redaelli Alice Saini Silvia, Sella
Alessandra. Alessandra è stata chiamata ad
esporre alla platea in lingua francese il cammino di orientamento all'integrazione e le diverse esperienze internazionali maturate nel quinquennio di frequenza al Liceo Parini. Le alunne
barzanesi, uniche premiate per la provincia di
Lecco, hanno quindi dimostrato di avere nel
loro curriculum due o tre certificazioni internazionali a livello B2 (in lingua inglese/francese/spagnolo/tedesco) e un percorso scolastico
liceale qualificante in un ottica di internazionalizzazione delle competenze.
ambientale che il Liceo Parini sta svolgendo
grazie al progetto "Scuola 21: Green school, la
scuola che vogliamo" con il contributo della
Fondazione Cariplo. Le quattro studentesse
finaliste, Erica Crotti per francese, Gianna Oliva
per spagnolo e Elena Crozzoletti e Martina
Isella per inglese, puntando sul caloroso supporto della platea composta dai loro compagni
di studio, hanno presentato l'elaborato che
hanno discusso davanti alla commissione esaminatrice formata da docenti di lingua scelti
dal Rotary e dal liceo, dal dirigente scolastico
dell'istituto e dal presidente Rotary Club
Per le giovani studentesse del Parini l'attestato Certilingua costituisce, in termini di promozione delle eccellenze, un elemento di valore
aggiunto al diploma di istruzione secondaria di
secondo grado e garantisce trasparenza e comparabilità delle competenze maturate nei percorsi scolastici dei vari Paesi dell'Unione
Europea.
Infine sabato 22 dicembre si è svolta la finale
della seconda edizione del concorso Randone
- Rotary.
Anche quest'anno sono stati invitati a partecipare al concorso tutti gli studenti iscritti nel
triennio del liceo Parini, con la richiesta di
cimentarsi in una prova in lingua straniera, a
scelta tra inglese, tedesco, spagnolo e francese. Tema del concorso: Green shopping: consumo consapevole vs. consumo compulsivo.
Tale tematica, complessa ma decisamente
attuale, rientra in un percorso di educazione
Merate Brianza, dott. Dario Francescatti, e
dalla dottoressa Randone. La giuria ha seguito
con interesse le presentazioni delle giovani
studentesse ha deciso di conferire il primo
premio a Martina Isella di classe quarta. Alla
emozionata studentessa è stato consegnato un
buono per la frequenza di un campus di 15
giorni in un Paese dell'Unione Europea; alla
seconda e alla terza classificata, Gianna Oliva e
Elena Crozzoletti, è stato consegnato un interessante premio tecnologico e alla quarta classificata, Erica Crotti, una pubblicazione del
Rotary. A tutti gli studenti partecipanti al concorso la commissione ha rilasciato un attestato
di partecipazione.
Anche per il 2013 il Liceo Parini ha in programma interessanti progetti non solo per una
didattica più coinvolgente, ma soprattutto per
una formazione personale globale dei suoi studenti.
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Vita della Comunità
L’angolo francescano
Gioia e letizia in San Francesco
ste creature come fratelli e sorelle usciti dalle
mani e dal cuore di Dio.
E la sua gioia è ancora più grande quando
vede gli uomini vivere da fratelli, magari dopo
una doverosa riconciliazione. Invita senza tregua i frati a perdonare, e a portare a tutti il
saluto carico di gioia "La pace sia con voi!". La
loro gioia sarà allora la gioia stessa del Signore
che afferma: "ci sarà più gioia in cielo per un
peccatore convertito, che per novantanove
giusti che non hanno bisogno di conversione". Alla ricerca della volontà del Signore,
"dopo aver implorato con tutto il cuore la
misericordia divina, gli fu rivelato dal Signore
come doveva comportarsi". "E fu ripieno di
tanto gaudio da non poterlo contenere e da
lasciare, pur non volendo, trasparire qualcosa
agli uomini". Dopo aver ricevuto dei frati,
Francesco chiese al Signore il da farsi. Dopo la
sua preghiera, fece ritorno ai frati e disse loro
pieno di gioia: "Carissimi confortatevi e rallegratevi nel Signore". Quando proferiva
il nome di Dio, travolto dalla gioia e
traboccante di castissima allegrezza,
sembrava veramente un uomo nuovo
e di altro mondo. La letizia di
Francesco è spontanea. Sopportava a
malincuore la tristezza e la malinconia. A
un frate che si faceva vedere con la faccia
scura, un giorno, disse: "Il
servo di Dio non deve
mostrarsi agli altri triste e
rabbuiato, ma sempre
sereno. Ai tuoi peccati,
riflettici nella tua stanza e
alla presenza di Dio piangi e gemi.
Ma quando ritorni tra i frati, lascia la
tristezza e conformati agli altri.
rancesco assapora la gioia di vivere nell'adolescenza e in gioventù. Gli amici, le
cene sontuose con loro, i chiassosi intrattenimenti, il sogno di imprese militari, la gloria
di cavaliere inizialmente lo esaltano, il suo
desiderio di prestigio è appagato. Attraverso
una serie di fatti imprevisti e a volte dolorosi,
il Signore gli fa capire che prestigio, potere e
fama danno gioia vana: "non è in ciò perfetta
letizia". Apre a Francesco un'altra via della
gioia di vivere. La vera gioia la troverà diventando fratello, il più piccolo fratello di tutti gli
uomini e di tutte le creature. Non cercherà più
di impadronirsi avidamente della vita ma l'accoglierà come un dono di Dio espresso in ogni
essere vivente, per quanto piccolo e insignificante possa apparire.
Francesco dice che è l'incontro con i lebbrosi
che capovolge e rinnova il significato e il corso
della sua vita. Ciò che prima dell'incontro gli
sembrava così amaro e doloroso, diventa poi
per lui "dolcezza di animo e di corpo",
gli dà un nuovo gusto della vita. Il
bacio fraterno al lebbroso, a chi è rifiutato da tutti, gli apre la strada della fraternità universale che lo riempie di
gioia.
Il Cantico delle Creature, l'inno della gioia
dell'universo creato, esprime in modo superlativo la
lode di Francesco al
Signore. Egli contempla
con tutta la sua capacità
sensibile il sole, la luna e
le stelle, apprezza l'utilità del vento,
dell'acqua e del fuoco, scopre la
fecondità materna della terra. Il suo
sguardo non è quello dello scienziato
e neppure quello del poeta, ma quello di un figlio di Dio, del tutto in linea
con lo sguardo di Gesù sulle realtà create.
Esulta di gioia e di stupore davanti a tutte le
creature che il Padre mette così generosamente a disposizione degli uomini, Lui che
fa brillare il sole e fa piovere sui buoni e sui
cattivi. Allora Francesco ama e rispetta que-
F
Vi auguro in questo Anno della Fede
di trovare la gioia e la letizia di San
Francesco. Pace e Bene!
Concetta Senese Misuraca
34
Febbraio 2013
Corale Lorenzo Perosi
il 16 dicembre a Barzanò il concerto di Natale
barca, si mise a insegnare alle folle." (LC 5,1-11).
Questo passo ha suscitato in me una grande
curiosità, pensando alla difficoltà che provavo,
seguendo la nostra guida, a comprenderne le
spiegazioni rimanendo dietro al nostro gruppo
(25 persone quindi non "una folla") e a stento
mi riusciva di percepire il suono della sua voce
senza però capire le sue parole; - mi sono
venuti quindi in mente altri passi:
"In quel tempo, Gesù disse: "Le mie pecore
ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi
seguono." (Gv. 10, 27)
e poi ancora:
"Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno
ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da
lui e cenerò con lui e lui con me"." (Ap. 3:20).
Ho capito allora l'importanza della voce di
Gesù, quasi trascurando il significato delle
parole, come mezzo per trasmettere la "Parola
di Dio" direttamente nei cuori di queste grandi
folle che lo seguivano e gli facevano ressa
intorno!
Nel Salmo 19(18) trovo infine questo passo:
"2. I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle
Sue mani annunzia il firmamento...
4. Non è linguaggio e non sono parole, di cui
non si oda il suono.
5. per tutta la Terra si diffonde la loro voce e ai
confini del mondo la loro parola""
Anche qui, nei Salmi, non sono parole né linguaggio ma parola, suono, voce, che narrano la
Gloria di Dio!
I canti e le musiche che verranno eseguiti questa sera, raccontano tanti aspetti del grande
evento che verrà celebrato fra pochi giorni - il
Santo Natale, - raccontano di Gesù, della Sua e
nostra Mamma, Maria con Giuseppe, degli
Angeli, dei pastori, e anche di noi stessi in adorazione del Bambino Gesù. Ascoltiamo questi
canti e queste musiche in cui è celata la voce di
Gesù Bambino, lasciamo che parli direttamente
ai nostri cuori, come allora a quelli dei pastori,
emozionandoli con dolcezza e facendoci meditare sul grande Mistero dell'Incarnazione.
Ho pensato di interrompere la serie di commenti sui salmi per parlare del bellissimo
Concerto di Natale della nostra Corale
"Lorenzo Perosi" diretta dalla maestra Rita
Fumagalli insieme al "Clarionet Ensemble"
della Scuola di Musica di Casatenovo diretto
dal maestro Massimo Mazza e con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale e, in
particolare, dell'Assessore Matteo Sala.
E' stata una serata di straordinaria bellezza con
la nostra Corale che ha superato se stessa, cantando musiche di Alcadelt (splendida la sua
Ave Maria che ha introdotto il concerto!),
Couperin, Aichinger, Bossi, Migliavacca,
Valerius, Händel con il suo stupendo "Gloria"
da il "Messiah" e l'"Adeste Fideles", classica
melodia irlandese del 1746.
Nella seconda parte del concerto, il gruppo di
clarinetti ha eseguito in modo magistrale musiche di Händel, Brahms, Mozart, quattro brani
Christmas Carol suite, Kirkpatrick e autori vari.
In chiusura di questo splendido concerto, la
Corale Perosi e il Clarionet Ensemble, hanno
eseguito insieme il canto "Bianco Natal"
Nell'introduzione al concerto, che qui riporto,
ho cercato di orientare i cuori degli ascoltatori
sulle emozioni che si possono provare nell'ascolto di queste musiche come una contemplazione del Mistero evocato dal Santo Natale,
quello stesso Mistero che Gesù Bambino
lasciava trasparire ai Pastori adoranti richiamati dall'invito e dal canto degli Angeli nella notte
di Natale.
Commento di introduzione al concerto
Quattro anni fa, nel corso di un pellegrinaggio
in Terrasanta, sono stato sulla spiaggia di
Tabka, sul "Mar di Galilea", nel luogo della
chiamata di Pietro, e mi è venuto alla mente
questo passo del Vangelo di Luca:
*Un giorno la folla gli faceva ressa intorno per
ascoltare la parola di Dio. Egli, mentre se ne
stava sulla riva del lago di Genesaret, *vide
due barche ferme presso la riva. I pescatori che
ne erano scesi stavano lavando le reti.
*Egli salì su una barca, che era di Simone, e lo
pregò di scostarsi un po' da terra; poi, seduto, dalla
Francesco Crosti ([email protected])
35
F.P.B. FALEGNAMERIA
PROSERPIO S.N.C.
SERRAMENTI - PERSIANE - PORTE
LAVORI SU MISURA
PRODUZIONE - POSA - E SOSTITUZIONI
VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 45
23891 BARZANÒ - LC
TEL./FAX 039.956897
Febbraio 2013
a Barzanò é arrivato un dono
133.000 EURO dalla Fondazione Cariplo
absidale dove l'intonaco esterno in buona
parte si è staccato…
Dobbiamo ringraziare anche l'Amministrazione
comunale, il Liceo linguistico "G. Parini" e la
Curia di Milano, che hanno sostenuto il nostro
progetto di restauro conservativo e parteciperanno alla fase divulgativa prevista dal bando
stesso.
L'intervento complessivo costa Euro 450.000
circa. Abbiamo previsto di realizzare i lavori in
due fasi, in base alle effettive disponibilità economiche della parrocchia.
Per la prima fase pensiamo di spendere Euro
300.000 circa.
Abbiamo anche avuto in dono da un
Benefattore 100.000 euro per il restauro dell'abside. Siamo a 233.000 in totale.
Ce la faremo a pagare tutto???
Voi sapete che in questo giorno, 6 gennaio, tre
Magi venuti dall'oriente, hanno portato doni a
Gesù. Avevano visto la sua stella, la sua luce, e
sono venuti ad adorarlo.
Anche alla nostra parrocchia è arrivato un
grande dono.
Grazie ai Consiglieri del Consiglio degli affari
economici e in modo particolare grazie all'impegno dell'Architetto Roberto qualche mese fa
si è deciso di partecipare a un bando della
Fondazione Cariplo.Nessuno di noi sperava in
una risposta. La risposta insperata c'è stata.
Il dono è arrivato. Sono 133.000,00 euro dati
per il rifacimento del tetto che presenta parecchie urgenze: l'eliminazione delle infiltrazioni
d'acqua che minacciano le strutture e le decorazioni interne, lo smaltimento di materiale
non idoneo, alcune travi deteriorate, la zona
37
Vita della Comunità
Mostra dei presepi
Ventunesima edizione della mostra a Sirtori
ncora una volta, puntuale come
avviene da ventuno anni, si sono
potuti ammirare i circa quaranta
presepi esposti nella mansarda dell'oratorio.
Belli veramente! Alcuni nella loro semplicità, altri nella ricchezza dei particolari, ma ciò che stupisce sempre, è l'infinito modo di vedere e realizzare la
Natività.
Si potrebbe scrivere tanto per ogni
presepe e di ciascuno esaltarne le
caratteristiche, dalla riproduzione dell'ambiente all'abilità di dare forma alla
stoffa di un sacco. Mi soffermo solo sul
presepe realizzato dai bambini della scuola
materna. Fatto con pasta dalle varie forme,
fagioli, zollette di zucchero, patate e altre cose
comuni che ogni giorno usiamo: i bambini
hanno realizzato case, ometti, palme, strade,
pecore...
Il bello di questo presepe e che ogni bambino
ha fatto a casa, naturalmente con l'aiuto di
mamma e papà, un personaggio, una casetta,
un animale, insomma un pezzetto di presepe,
poi l'abilità delle insegnanti ne ha assemblato il
tutto dandogli forma e armonia. Guardando
questo presepe è bello pensare insieme, geni-
A
tori e bambini, intenti a creare con pasta e
colla e magari anche a parlare dello spirito del
Natale
Tutti noi ammiriamo e apprezziamo questa
bella manifestazione: il nostro grazie va a chi
lavora, magari da mesi, per realizzare tutto
questo; oltre alla signora Bruna, un grazie
anche a chi ha lavorato dietro le quinte, per
ore e ore. Grazie a chi ha realizzato il grande
presepe della Chiesa: belle le luci, bello il verde
intorno che da armonia al paesaggio!
Arrivederci alla ventiduesima edizione!
Maria Teresa Spreafico
COMANDAMENTI IN POSITIVO PREMESSA: LA LEGGE È UN ORDINE E L'ORDINE GIOVA A TUTTI
1) Giova all'uomo guardare all'Essere Supremo, Dio è per l'uomo un bene estremo
2) Giova all'uomo, creatura che sa pensare, evitare le parole che Dio possano oltraggiare
3) Giova all'uomo donare a Dio lo spazio domenicale, saprà così discernere ciò che vale
4) giova all'uomo onorare mamma e papà, così imparano l'amore i figli dì ogni età
5) giova all'uomo non uccidere mai, l'uomo che uccide si procura grossi guai
6) Giova all'uomo rispettare la propria e altrui persona, così facendo a tutti limpidezza dona
7) Giova all'uomo usare dei propri beni con cuore e mani libere da voraci desideri .... Giova all'uomo non amare il denaro esageratamente, solo di basso profitto sarebbe invasa la sua mente
8) Giova all'uomo scegliere sempre la verità, è la strada più sicura per ricomporre l'umanità
9) Giova all'uomo stare con le persone a cui vive accanto, l'amore se è vero e affettuoso dura
tanto
10) Giova all'uomo desiderare cio che è bello, buono, vero, le cose vane non soddisfano il bisogno di mistero...
Franca Cazzaniga
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Vita della Comunità
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Febbraio - Parrocchia Ss. Nabore e Felice