Vita della Comunità Anno II - Febbraio 2013 - Numero 1 2013 Anno della Fede Comunità Pastorale Santissimo Nome di Maria Barzanò - Cremella - Sirtori Cop. Feb. 2013.indd 1 22/01/2013 17.26.54 Febbraio 2013 Febbraio 2012 - Sommario VITA DELLA COMUNITA’ PERIODICO DELLA COMUNITÀ PASTORALE SS. NOME DI MARIA ANNO II numero 1 autorizzazione Tribunale di Lecco n. 3/2012 Direttore Responsabile Giorgio Bertella CONTATTI: redazione: [email protected] Don Giuseppe Scattolin: [email protected] 039.955835 Don Marco Sanvito: [email protected] 039.955600 Don Claudio Perfetti: [email protected] 039.955324 Mese dell’educare 2 Continua o torre millenaria... 5 Chiesetta di Sant’Andrea a Ceregallo 7 Anno dela fede 2012 - 2013 8 Notizie varie 10 La Confraternita al Santuario di cannobio 13 Celebriamo la giornata per la vita 14 L’editto di Milano e la libertà religiosa 16 Le ferite dell’Africa 17 Quaresima di fraternità 19 Svago per la comunità 20 ORATORIO: vacanze 2013 22 Alle nonnine di Cremella 25 Benvenuto Gesù Bambino 26 Note di Mario Cervi 28 Avis Barzanòò 29 L’Oratorio invernale a Cremella 31 Dicembre al Liceo Parini 32 L’angolo francescano Don Luigi Ambrosoni: [email protected] Corale Lorenzo Perosi 039.9210587 Stampa GRAFICA BRIANTEA [email protected] 34 35 A Barzanò è arrivato un dono 37 Mostra dei presepi 38 Intenzioni Sante Messe 39 1 Vita della Comunità Mese dell’educare due lettere da parte di don Giuseppe gere il loro volto, la potenza del destino che hanno dentro di loro diventa formidabile. La grandezza del loro desiderio: "essere felici" sta prendendo sempre più forma e l'offerta affettuosa dei genitori sta diventando sempre più piccola ai loro occhi. Il desiderio si fa immenso e molto di quanto vivono in casa a loro non basta più. I genitori si rendono conto di questo cambiamento ma lo constatano soprattutto quando e da che cosa ? Si rendono conto quando i figli sono arrabbiati o incupiti, quando si "arruffano", non rispondono… I genitori incominciano a sentirsi isolati e vivono una assenza di affezione. Si trovano un po' inutili. Loro ora non bastano più. E' vero i figli si arruffano, si sentono confusi, scontenti, smarriti e anche scomposti. Ci sarebbe davvero tanta e tanta confusione se genitori e ragazzi non riuscissero a capire e vivere quello che sta succedendo. Il ragazzo e la ragazza hanno fretta di colmare quel vuoto che si fa sempre più grande. Infatti gli adolescenti percepiscono una sproporzione rispetto a tutto ciò che stanno facendo. Infatti anche quando fanno cose che a loro piacciono, sentono che, in fondo in fondo, non provano quella completa soddisfazione e gioia che loro tanto desiderano. Anche quando si immergono nel turbine delle cose, si preparano, fanno e disfano per una passeggiata, per una serata… per una vacanza… ecco che alla fin fine sentono nel loro più profondo quasi un grido, un senso di vuoto. E' giunto il momento per l'adolescente di capire, anche grazie a una persona che merita la loro confidenza, che cosa sta capitando, altrimenti il problema riaffiora e, non essendo risolto, ecco che semplicemente lo riproducono in altri modi. Il problema si risolverà quando l'adolescente prenderà autocoscienza di sè, quando incomincerà a volersi davvero bene, a guardare con stupore la propria vita e scoprire il proprio destino. Solo se si accorge chi è, sentirà una vera affezione di sé stesso. E in questo mi riallaccio a una lettera che ho el mese dell'educare, mese di gennaio, ho pubblicato due lettere per gli adolescenti e giovani. Queste lettere si rivolgono a una fascia d'età che amo tanto e che sta vivendo una nuova nascita. La prima cercava di aiutare i giovani a guardare al senso di vuoto che si sta formando dentro di loro e a vedere tutto questo in forma positiva. La seconda è invece esprime quel desiderio di essere felice e di attendere in pieno la realizzazione di questo. Eccole: Mi rivolgo soprattutto a voi cari genitori di ragazzi adolescenti. Mi rivolgo a voi perché possiate capire questo tratto di vita che vostro figlio sta iniziando oppure sta percorrendo da un bel po' di tempo. Vorrei partire con una domanda: "Quando avete percepito che vostro figlio o vostra figlia stava cambiando?". La riposta a questa domanda mi è stata data parlando giorni fa proprio con un Papà e una Mamma che hanno figli adolescenti. Mi dicevano: "Ci siamo accorti che stava accadendo qualcosa nella loro vita. Fino a qualche tempo fa era visibile e presente una grande capacità di affezione nei nostri confronti… ora siamo un po' messi da parte e quasi, quasi ci pare che la nostra presenza e il nostro amore di genitori, a loro non bastino più". E' vero, quella presenza di mamma e papà, che non è mai mancata nei primi 12/13 anni di vita dei ragazzi - e che avrebbe inaridito il loro cuore qualora fosse mancata - ecco che non basta più, non perché è venuto meno questo atteggiamento nei genitori o non esista più dentro di loro. E' tutto come prima, ma adesso quei genitori si accorgono che loro non bastano più. E mi chiedevano: "Ma perché tutto questo, ma che cosa sta succedendo?". Nasce nei genitori, ma anche negli stessi ragazzi e ragazze un senso di stupore e di disagio. Che cosa sta succedendo? C'è una risposta e tutti i genitori la conoscono, anche se fanno fatica ad accettarla. Questi figlioli stanno correndo sul sentiero della vita, della loro vita… il loro essere si sta dilatando, comincia ad emer- N 2 Febbraio 2013 Man mano che si cresce e si percepisce che non ci basta più quanto ci è stato dato nella nostra infanzia, fanciullezza e nel periodo quando siamo stati ragazzi, ci accorgiamo che in noi si fa spazio per un qualcosa che desideriamo tanto e che non riusciamo a conoscere e comprendere. In realtà ecco che si incomincia a pensare e a dire: "Ma io attendo qualcosa? Aspetto qualcosa o no? Nelle mia vita abbastanza piena di cose da fare, devo trovare il tempo per attendere o la mia vita ora è proprio una attesa? Se il mio vivere è una attesa vuol dire che la porta del mio cuore rimane socchiusa alla possibilità di una presenza che aspetto". Ciò che stupisce l'adolescente, il giovane ma anche l'adulto è il fatto che noi pur chiusi tra cose mortali, tra cose effimere e passeggere, noi abbiamo desideri sconfinati e potenti! Potremmo riascoltare alcune parole messe in musica: "Non so da che parte sto andando, non so per quale strada sono arrivato, racchiudi la mia testa dentro le tue mani, ho bisogno di qualcuno che capisca, ho bisogno di qualcuno che ascolti. Per tutti questi anni ho atteso te, per te aspetterei fino alla venuta del regno, fino a che il mio giorno, il mio giorno arrivi. E dì che arriverai e mi libererai. Dì solo che attenderai, attenderai me" ( Til Kingdom Come ). scritto per il foglio degli avvisi domenicali qualche mese fa, quando parlavo di sano amore di se stesso. Voler bene a se stessi vuol dire ritrovare l'immagine e somiglianza di Dio, perché così siamo stati creati e così noi potremo avere la possibilità di intravvedere questa immagine anche negli altri e capire che l'amore è aiutare me stesso e gli altri a raggiungere questa bellezza impagabile, sublime e portatrice di pace interiore. Potrei a questo punto suggerire agli adolescenti queste parole: "Ma che ti importa, che ti importa se prendi tutto quello che vuoi, e corri affannosamente a destra e sinistra pur di riempire quel vuoto che senti e non ti accorgi che stai perdendo proprio te stesso?"- Ma questa è anche la domanda che ogni uomo, di qualsiasi latitudine ed epoca della storia, deve ammettere in sé, perché descrive più di ogni altra la vibrazione del nostro essere. Che mi importa se guadagno il mondo intero, se mi immetto nel turbinio delle cose da fare, e questo non mi soddisfa, anzi mi fa perdere me stesso? Quale violenza contro tutto e contro tutti si genera nella vita se non siamo quieti finché non viviamo nell'immagine e somiglianza di chi ci ha creati? Questo è lo sbocco che porta l'adolescente a entrare nella giovinezza e nelle responsabilità, "Perché l'adolescente non ha affezione a sé, ha continuamente risentimento". Così dice un grande educatore. Vivere con risentimento verso tutto e verso tutti a cominciare da se stessi, non è il massimo della vita. E allora qui affiora un nuovo itinerario che è quello di aver cura e di mettere ordine nei desideri che sono in noi come un fascio. Anzi noi siamo un fascio di desideri e alcuni desideri devono stare al primo posto e altri all'ultimo posto. Ed è per questo che assieme ai vari don della nostra Comunità, con l'aiuto e il consiglio delle nostre tre suorine, con le letture che sto facendo da articoli e libri, con l'aiuto di P. Gianluca che molti già conoscono, mi sono impegnato a far sì che in quaresima una settimana sia consacrata tutta ai giovani e agli adolescenti. A proposito: quanto ho scritto è il frutto di mie riflessioni dopo aver letto e riletto questo libretto che ha come titolo una frase di Cesare Pavese: "Qualcuno ci ha promesso qualcosa? E allora perché attendiamo?". Ciao a tutti e avanti sempre … e coraggio! Vorrei qui ricordare un mio giovane amico, che mi aveva inviato alcune versi di Clemente Rebora : " Non aspetto nessuno / Non aspetto niente di concreto, perché niente mi basta./ Ma deve venire / Verrà se resisto/ A sbocciare non visto/ Verrà all'improvviso/ Quando meno lo avverto/ Verrà quasi perdono / Di quanto fa morire,/ verrà a farmi certo/ Del suo e mio tesoro/ Verrà come ristoro/ Delle mie e Sue pene,/ Verrà, forse già viene / il suo bisbiglio". Aveva anche aggiunto: " E senza quasi saperlo mi sono accorto che davvero la risposta me la stava portando la Presenza di un Altro. Per mesi e mesi era un susseguirsi di desideri e di domande. Che cosa può dar senso alla mia vita e appagarla e renderla sempre più viva. Mi confidava anche che aveva letto molto, era poi entrato in esperienze di pensiero. Si era trovato accarezzato dall'ateismo come anche dal desiderio di incontri fugaci e deludenti. Eppure ciò che si stava stabilizzando in lui era soprattutto il desiderio di possedere la verità, quella che tutto gli poteva svelare. Quelle carezze diventarono poi delle braccia che volevano cir- Una parola per te giovane, per te adolescente. 3 Vita della Comunità vita di tutti. Una vita nuova stava iniziando. "Ch'io non debba essere separato da lui in eterno", scriveva Pascal e continuava "Gioia, gioia, gioia, pianti di gioia. Mi sono separato da lui. Mio Dio, mi abbandonerai? Questa è la vita eterna, che io ti riconosca solo vero Dio e colui che hai inviato: Gesù Cristo! Gesù Cristo! Gesù Cristo! Mi sono separato da lui; l'ho fuggito, rinnegato, crocifisso. Che non debba mai esserne separato…". Ed ora guardo a me, al mio cammino e senza dubbio, ne sono convinto che, anche per quanto è capitato a quel mio amico è capitato anche a me. Eccomi qui, con questa mia età, con questa salute strana, a camminare la strada della vita con voi giovani, adolescenti, adulti e anziani di questo territorio. Sono qui per aiutarvi a essere felici vivendo nella verità che sola sa ritemprare lo spirito e spingere a eroismi soprattutto di bellezza e di pazienza. Non so dire gran che, se non parole colme di stupore. So che il mio Futuro l'ho avuto in mano e non l'ho lasciato cadere. E ho avuto anche la consolazione di avere vicino al cuore un giovane che negli ultimi battiti della sua vita mi disse: "Oh verità ti ho sempre cercata, non ti ho mai abbandonata…". Un cordiale saluto ai giovani, agli adolescenti e ai loro genitori. Don Giuseppe condarlo e stringerlo. Una volta mi telefonò: "Sai, amico mio, senza programmarmi mi sono trovato una sera di novembre inginocchiato presso il mio letto a sussurrare quelle parole dette da Pascal nella sua notte di fuoco. Le parole mi uscivano dalla mia bocca ma soprattutto dalla mia più profonda natura: "Tutto mi stanca, tutto voglio dimenticare fuorché la Verità. Fammi conoscere la Verità e io le consacrerò la mia vita". Sentii che la verità esisteva, sentii che valeva la pena consacrarsi a lei per sempre… sentii che questo affetto mi saziava, sentii che la gioia infinita poteva abitare anche dentro di me. Ma sentii anche che il cammino non era breve. Un cammino che sarebbe durato tutta una vita, la mia". Cercare la verità con tutte le nostre facoltà sentimento, immaginazione, amore, ragione: come le cose che si conoscono vere grazie alla loro relazione con Dio, così l'uomo si valorizza solo nella sua ascesa a Dio. Tutto questo lo desiderava quel mio amico. Cercava la verità in se stesso, nel suo essere immagine e somiglianza con Dio. Cercare la verità e viverla. Questi progetti avevano una forza di audacia simile a quella forza che potrebbe spostare una montagna. Sempre di più sentiva vicino quella verità scritta con la V maiuscola. Si, Verità è una Persona e quella Persona che è Verità poteva rendere felice la sua, la mia, la 4 Febbraio 2013 Continua o torre millenaria... a suonar le tue campane “ Continua o Torre millenaria a suonar le tue campane e a rallegrar la vita e il lavoro di chi ti ascolta e ti contempla. Ora sei di nuova bellezza rivestita e tutti gioiscono per te, torre antica e splendida di Cremella “ Con queste parole ho voluto che fosse eternato sulla torre tutto il lavoro, tutti i sacrifici che la popolazione di Cremella e della nostra Comunità Pastorale hanno fatto per il restauro e il consolidamento di questa Torre millenaria. “ Continua …”. La Chiesa ha sempre bisogno di libertà per continuare e una libertà è quella di scandire le ore e i giorni dei suoi fedeli cristiani, libertà è anche quella di segnalare chi nasce, chi muore, chi testimonia con la vita matrimoniale che Dio è buono e ama gli uomini, libertà è soprattutto quella di destare il popolo cristiano a vivere il santo giorno della Domenica attraverso la celebrazione dell’Eucaristia e la lode e il ringraziamento del Vespero. E la torre di Cremella è contemplata dai 4 punti della Brianza. Bella slanciata pur essendo possente, forte nel suo nuovo abito fatto di pietre e di malta. Ora ancora rivestita di bianco, ma con l’andare degli anni, senza dubbio, ritroverà il suo colore antico, le sue pietre lavate dalla pioggia… “Ora sei di nuova bellezza rivestita e tutti gioiscono per te, torre antica e splendida di Cremella “. E tutto questo può essere fatto anche attraverso la Torre millenaria col suono delle campane. “Continua o Torre millenaria a suonar le tue campane e a rallegrar la vita e il lavoro di chi ti ascolta e ti contempla.” Grazie di cuore signor Vicario Monsignor Maurizio Rolla per la sua presenza, grazie Signor Sindaco per le sue parole piene di storia e di memorie, grazie a don Luigi Ambrosoni per la gioia che esprime nel volto in questo giorno unico e bello. Grazie al Consiglio Pastorale, al Gruppo Affari Economici per il loro impegno e per il loro lavoro. Grazie a tutti voi e possano le campane annunciare pace e benedizione per tutti. Don Giuseppe Sì, i nostri campanili, raccontano le gioie e i dolori, hanno il potere di commuovere chi si è allontanato dal Paese e che dopo anni ritorna. Al suono delle Campane nasce sentimento, ringraziamento, sicurezza, gioia. Continua a rallegrar la vita e il lavoro di chi ti ascolta e ti contempla. 5 MONTANELLI DANIELE IMPRESA EDILE COSTRUZIONI E RISTRUTTURAZIONI INTERNE ED ESTERNE MANUTENZIONE STABILI CIVILI E INDUSTRIALI VIA ALDO MORO N.1 - 23894 CREMELLA TEL. 039 956 589 IMPRESA REDAELLI DI REDAELLI LUCA Fornitura e posa pavimentazioni esterne SCAVI, FOGNATURE Manutenzione strade VIA DELLE BETULLE 6/A 23891 BARZANÒ - LC TEL 340.4779807 TEL/FAX 039.9272217 Febbraio 2013 Chiesetta di Sant’Andrea a Ceregallo A Sirtori un luogo di devozione da molti secoli della parrocchia di Sirtori" leggiamo gli scritti di padre Leonetto, inviato da San Carlo: egli annota con biasimo che la chiesina è cadente, aperta e abbandonata. Comunque la chiesina ha sempre seguito le alterne vicende storiche del luogo su cui si trova, dalle più gloriose a periodi di disinteresse e abbandono. Nel liber notitiae sanctorum mediolanum troviamo dei documenti del 1602 che parlano ampiamente di Ceregallo e della sua chiesa ben ristrutturata e curata; viene anche detto che regolarmente vi si celebrava la Messa per i suoi numerosi abitanti. All'interno della chiesina troviamo alcuni lapidi che ricordano le virtù di alcuni componenti della famiglia Nava, i nobili proprietari che vi hanno abitato dal 1700 fino agli inizi del secolo scorso. Divenne poi proprietà del sacro ordine di Malta che la donò alla parrocchia di Sirtori nel 2006. Oltre alle lapidi troviamo un altare ligneo e una bellissima tela raffigurante il martirio di Sant'Andrea: la tela è stata restaurata in concomitanza con la chiesina. Durante il restauro si è scoperto un piano sottostante, una cripta con delle ossa umane: probabilmente vi sono stati sepolti i componenti della famiglia Nava che ha abitato e amato molto Ceregallo. Dopo aver tanto scritto e cercato su questo bel posto di Sirtori dove sorge la chiesina (studenti vi hanno fatto delle interessanti tesi di laurea) sono sicura che c'è ancora tanto da scoprire e raccontare: restano la torre, le mura, i ritrovamenti archeologici… A Sirtori, ma penso ovunque, ci sono tante cose mute e nascoste che ci parlano del passato, ma che rendono vivo e bello il nostro presente. Mariateresa Spreafico l 30 novembre scorso, giorno di Sant'Andrea, alcuni sirtoresi e gli ormai pochi abitanti di Ceregallo, si sono trovati nella piccola chiesina del luogo per ripetere una tradizione iniziata nel lontano 1909. In questo giorno si celebra una Santa Messa nella locale chiesetta dedicata al Santo. Capitava che nei decenni passati si arrivava all'appuntamento della Messa a piedi, nel silenzio della strada innevata e nel freddo pungente di inizio inverno. Ancora oggi, come in passato, si prova sempre una certa emozione nel vedere le luci accese e dentro si sente ancora tutto il bello di un ambiente semplice ma ricco di storia e di devozione. I sirtoresi conoscono bene la piccola chiesa che è stata recentemente restaurata anche con l'aiuto economico di molti parrocchiani e sembrerebbe quindi inutile parlarne ancora. Vorrei farlo sul mensile della Comunità pastorale perché mi sembra bello che anche i nuovi componenti della comunità possano conoscere i luoghi della nostra devozione; forse unità pastorale vuol dire anche conoscere nuovi luoghi di chi condivide con noi questo nuovo progetto di comunità. Ci sono molte ipotesi sul luogo dove ora sorge la chiesina di Sant'Andrea, alcune risalgono ancora prima del periodo romano: la chiesa sorgerebbe dove già esisteva un edificio di culto dedicato alla dea Cerere. Va anche ricordato che nella zona di Ceregallo, Bornò e Arnigò si sono ritrovati parecchi reperti archeologici antecedenti all'impero romano. Anche il portale con l'iscrizione 1625 posto all'ingresso sarebbe un riutilizzo, con ritocco fatto da uno scalpellino, di una lapide dell'antico tempio. Notizie certe e documentabili le troviamo nel 1280 e nel 1567; nella "storia I 7 Vita della Comunità ANNO della FEDE 2012-2013 Una storia di fede: Paolo R. volta, prima che gli fosse diagnosticata una grave malattia. Dopo di allora Paolo non solo non veniva a catechismo e all'oratorio, ma non andava nemmeno quasi mai a scuola, perché spesso non aveva le forze necessarie per farlo. La prima volta che ho visto Paolo (e soltanto di sfuggita) è stato il giorno in cui sua madre l'ha portato in casa parrocchiale a provare la tunica per la Messa di Prima Comunione; poi l'ho visto alla sua Messa di Prima Comunione, con la sua bella tunica bianca uguale a quella di tutti gli altri, ma con in testa un berretto blu che nascondeva la mancanza dei capelli. Ricordo che non si era nemmeno fermato per la foto di gruppo al termine della celebrazione; era troppo stanco per farlo. Ho saputo solo dopo che era stato lui ad insistere per esserci, insieme ai suoi compagni. ei mesi passati mi sono soffermato sulla conversione di due santi fra i più famosi per la loro svolta di vita. Non volendo dare l'impressione che il cammino di conversione sia qualcosa legato solo ai tempi andati, ho cercato di concentrami su qualche vicenda attuale. Non mi piaceva però l'idea di considerare i casi clamorosi di cui abbondantemente di tanto in tanto parlano già i media, e mi tornava alla mente una storia di cui avevo già parlato in qualche occasione: quella di Paolo; non si tratta del celebre convertito di Tarso, ma di un ragazzino di catechismo della mia prima parrocchia, a Varese. Non si tratta di una storia segnata da una svolta improvvisa, ma in cui una vicenda di grande dolore nella vita di un bambino ha messo più volte gli adulti al muro: un bambino stava dando una testimonianza di fede incredibile. È la storia di Paolo R. N Durante l'anno di V elementare le cose sono andate un po' meglio: le cure portavano beneficio, Paolo in alcuni periodi andava a scuola. Ma a un certo punto le cose avevano smesso di andare bene, e la malattia aveva ricominciato a mostrarsi nel modo più severo. Ad un certo punto (era già iniziata la I media) aveva chiesto al parroco di poter ricevere la Comunione a casa, e il parroco dopo qualche settimana aveva deciso di dare a me l'incarico, anche se fino ad allora non avevo avuto gran che a che fare con Paolo. E associata alla richiesta di ricevere la Comunione a casa c'era un'altra indicazione: la voleva ricevere di giovedì. Ma non si trattava di una richiesta stravagante: voleva la Comunione di giovedì, perché giovedì era il giorno di catechismo dei suoi compagni; non aveva partecipato quasi mai agli incontri di catechismo, ma in questo modo voleva fare catechismo, e voleva farlo con loro. Quando ho iniziato il sevizio sacerdotale nella prima parrocchia a cui ero stato destinato, Paolo frequentava la IV elementare. Non veniva però mai né a catechismo né all'oratorio, per cui io non lo conoscevo. Lo conosceva il parroco, lo conosceva la catechista che durante l'anno di III l'aveva visto almeno qualche Con la sensibilità immatura e poco formata di un prete allora ancora troppo giovane avevo cominciato a frequentare la casa di Paolo, a stupirmi della presenza continua di uno dei suoi genitori (come facevano a resistere?), ai giorni sì e ai giorni no. Mi ero reso conto ad un 8 Febbraio 2013 voleva la Comunione di giovedì per fare un cammino insieme ai i suoi compagni che a poco a poco aveva smesso di vedere. Il giorno della Cresima non c'era ressa, e disappunto per non aver trovato posto, e confusione in piazza fatta da chi era invitato ma in fondo non era gran che interessato dalla celebrazione. In una camera da letto c'era silenzio, nulla che distraeva; mancava anche un padrino! C'era la preghiera sentita di tutti. C'era anche il dolore e la rabbia, anche nei confronti del buon Dio, perché tutti stavano assistendo a qualcosa che sentivano particolarmente ingiusto; ma anche tanti salmi di lamento esprimono con rabbia a Dio obiezioni e proteste; anche in quel modo stavamo pregando. E tutti questi pensieri rappresenterebbero un altro capitolo, quello della fede messa alla prova davanti al dolore innocente, quella prova e quel percorso che ho visto affrontare in modi tanto diversi dal papà e dalla mamma di Paolo. certo punto di come avessi paura; facevo la mia "prestazione", con la dovuta e necessaria calma e tranquillità, ma con l'evidente imbarazzo di chi non aveva parole da dire. Qualche volta la mamma mi telefonava dicendomi di non passare, perché era un giorno no. Un giorno il papà di Paolo mi ha chiamato dicendomi che il figlio era entrato in coma; naturalmente nella settimana in cui il parroco non c'era (era agli Esercizi Spirituali). L'avevo rintracciato telefonicamente, e mi aveva raccomandato di contattare subito il Vicario Episcopale che era a conoscenza della vicenda di Paolo e che sarebbe venuto (in caso di aggravamento della malattia) ad amministrare la Cresima. La sua segretaria l'aveva rintracciato spiegandogli la situazione, e poco più di un'ora dopo la chiamata del papà di Paolo avevo ricevuto quella di Monsignor Giovanni Giudici che era impossibilitato a rientrare subito a Varese e che telefonicamente mi aveva dato l'incarico e la facoltà di amministrare subito la Cresima a Paolo. Era ormai mezzogiorno, e con il papà di Paolo abbiamo concordato di radunarci a un certo orario del primo pomeriggio: giusto il tempo per avvisare alcuni zii di Paolo. Non ricordo se avessi pranzato: ricordo però che ero andato a prendere il rituale della Cresima per ripassare i riti; mi domandavo poi quando amministrare l'unzione dei malati che la mamma di Paolo mi aveva raccomandato. Probabilmente non ero stato capace di fare le cose più giuste dal punto di vista liturgico e rituale; ricordo che pochi giorni dopo il parroco mi aveva chiesto per procedere alla registrazione: "Ma non hai scelto uno che facesse da padrino?". Non ci avevo proprio pensato. È immatura la fede di chi cerca Dio solo nel momento di bisogno? Forse sì; ma per un bambino una fede immatura è comunque grande. E la storia di Paolo ci dimostra che anche da bambini si può fare sul serio nel credere, mandando a quel paese tutti quelli che obbiettano in merito alla stanchezza della domenica mattina, in merito alla noia delle messe e cosi via. E dopo aver conosciuto Paolo ho ascoltato in modo nuovo quel detto evangelico: "i piccoli e gli ultimi vi precederanno…" don Claudio Paolo pochi giorni dopo si è ripreso, e ha ricominciato a ricevere la Comunione, sempre di giovedì, e l'ha fatto per un breve periodo. Non sarebbe però venuto in chiesa il giorno della Cresima dei suoi compagni; non tanto perché lui l'aveva già ricevuta a casa sua, ma perché quel giorno era già in cielo. Quella fissa del giovedì!... una bambinata, o per tutti un grande messaggio. Si parla spesso di un'esperienza di fede che per essere autentica non deve prescindere da un percorso di comunione con altri credenti, nella Chiesa; senza paroloni e dispute di alcun genere Paolo 9 Vita della Comunità Notizie varie nell'ammirazione. E questo grazie alle vostre mani… Ricordatevi che siete i custodi della bellezza nel mondo" DOPO QUESTO SALUTO ABBIATE LA BONTA' DI ACCOGLIERE ANCHE QUESTE PAROLE. In questo periodo, lo sapete bene, nelle nostre terre di Sant'Ambrogio i sacerdoti e anche altri cristiani vanno casa, per casa per portare un grande annuncio: Dio altissimo, il Santo, l'Inaccessibile ecco che entra nel grembo di una donna e nasce uomo come tutti noi. Perché l'ha fatto? Dio s'è fatto come noi per farci come lui. E questo uomo nel quale abita la pienezza della Divinità è stato vaticinato nell'Antico testamento come il più bello tra i Figli dell'uomo. Il più bello! Amici, in queste giornate quanto camminare, quanto scendere e salire scale… Quanti pensieri per le strade, quanta tenerezza nell' entrare nelle case e trovare il lume acceso, l'acqua, il sale e il pane… e loro i bambini, gli anziani, i malati, gli sposi… un modo di bellezza . Ebbene ho avuto giorni fa la fortuna di essere accolto da un mio compagno di leva 1941, e poter contemplare la sua raccolta di quadri. La pulsione creativa degli artisti sposava nomi come questi: bellezza, cromatismo, tenerezza, ricerca, angoscia, paura, fiducia… Commentai a viva voce alcuni grandi tele, 6 tele sul medesimo soggetto: il crocefisso. Alle mie parole, dette quasi sussurrando, vidi il mio coscritto gioire in volto mentre i suoi occhi si illuminavano… Si la bellezza esiste e l'artista è destinato a farla sgorgare dal suo intimo talvolta con pennellate ariose e talvolta con colori che implicano la sofferenza di non riuscire e mostrare tutta l'emozione che il pittore tiene dentro di se. Ma anche questo è bello perché molto vicino alla verità. Ed ora di fronte e questo tripudio di colori, VITA a COLORI noi possiamo intravvedere senza dubbio le sembianze del più bello tra i figli dell'uomo, ma nello stesso tempo possiamo anche assaporare la sofferenza di chi sente vicino il tratto del sublime e vorrebbe quasi Gli auguri di Padre Giovanni Vescovo Carissimi don Giuseppe e Comunitá, ancora una volta, ci lasciamo guidare dalla liturgia della Chiesa, sempre sorprendente e sempre nuova, per contemplare il mistero del Dio fatto uomo. Guardando questa umanitá comprendiamo la necessitá di lasciarci coinvolgere e di testimoniare questo avvenimento come ben ci ricorda il Papa Bendetto XVI: "La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l'amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza". A tutti auguro un Santo Natale e un 2013 ricco delle benedizioni del Signore. + Giovanni Crippa. 8 dicembre: alla Canonica Con grande gioia vi saluto anch'io prete servitore di Barzanò, Cremella e Sirtori, in questo luogo solenne e ricco di arte e di memorie. La Canonica vero splendore di questa Comunità. Vi ringrazio cari artisti . Guardando le vostre opere posso anche ricordare come fin dalle sue origini lo spirito cristiano, ha ben compreso il valore delle arti e ne ha utilizzato sapientemente i multiformi linguaggi per comunicare il suo immutabile messaggio di bellezza e di salvezza. Protagonisti di questo incontro siete voi, cari e illustri Artisti, forse anche lontani da esperienze religiose, ma desiderosi di mantenere viva la bellezza che non può restringersi in orizzonti di mera materialità, o entrare in una visione riduttiva e banalizzante. "Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare 10 Febbraio 2013 tanto bene. impossessarsene ed esserne padrone… ma non gli è concesso. Forse è poesia? Forse! Per cui vorrei ringraziare tutti gli artisti perché sono veri benefattori, ò proviamo anche scoprire che tutto questo è fatto da pittori che hanno nel cuore la passione per la persona, per l'uomo, e soprattutto per l'uomo che soffre… tutto per questa associazione di genitori e amici dei portatori di handicap. Vi ringrazio e vi auguro tanta pace. Le Tre Suore Le nostre Tre Suore sono un dono per la nostra Comunità Pastorale. Sono a servizio delle nostre tre Parrocchie e in modo particolare per il grande e prezioso Gruppo delle Catechiste. Le nostre Catechiste sono davvero un grande tesoro e senza dubbio un volontariato prezioso agli occhi stessi di Dio. Il loro compito non sempre è facile perché oggi i ragazzi hanno già in se alcuni problemi che fanno emergere piccole sofferenze che poi scaricano sui compagni, sulla catechista stessa, e li riducono a essere incapaci a governare il proprio comportamento. Le catechiste devo parlare al cuore dei loro ragazzi e hanno proprio bisogno di una guida amica. Una Suora avrà a cuore il Gruppo dei Ministri della Comunione Eucaristica e gli ammalati dei nostri tre Paesi. In questi tempi le nostre Suore hanno già fatto visita agli ammalati di Cremella, di Sirtori e a ad alcuni di Barzanò. Il riscontro è stato molto positivo. E intanto queste tre donne danno una testimonianza grane, grande a tutti gli anziani. Pur con sulle spalle le proprie decine di anni si può ancora regale la vita o al centro socio pedagogico, o a mano amica, o all'oratorio, o al laboratorio lavoretti. Accanto a questi due servizio c'è anche un ultimo servizio che è quello della cura della liturgia, del canto domenicale e dei funerali. Anche in questo campo le Suore faranno quel che è possibile e spero proprio che anche i laici siano disponibili e accettino a dare una mano. Comunque grazie care tre Suorine. Grazie di cuore. 23 dicembre Festa della Divina Maternità di Maria Benvenuto in mezzo a noi Monsignor Cresseri Vicario del Cardinale di Milano Benvenuto in questa bella e antica chiesa a celebrare la festa della Madre di Dio. E' consuetudine chiamare le mamme che in questo anno 2012 hanno portato i loro figli al Sacramento del Battesimo e così iniziare assieme ai loro mariti e ai loro figli il bel cammino di Redenti da Cristo, di Figli amati da Dio, di Eredi del Cielo. Ecco in questo anno che sta per terminare questo incontro con Gesù di brave mamme di piccoli amici che hanno davanti la vita. Un coro Gospel della Città di Erba NoiVoiLoro, ci aiuterà a pregare e far festa per questo dono, il dono di partecipare all'esultanza di Maria per il dono della maternità e per il grande dono di essere parte della Chiesa voluta da Dio stesso. Grazie di essere in mezzo a noi. Grazie per questa visita. Porti i nostri auguri al Cardinale Angelo Scola. A lei auguriamo tanta pace e Gioie e Dolori zie per il dono della vita. Ai piccoli, invece, l’agurio di ogni bene e di poter scoprire ogni giorno valori umani e cristiani. Puntroppo non sono mancati, nel periodo appena trascorso, anche i dolori. In particolare ricordiamo Gioia Speranza e Redaelli Anna di Barzanò, Aldo Crippa di Cremella. Riposino in pace. Diverse occasioni gioiose hanno rallegrato la vita della nostra Comunità Pastorale in questi mesi. Anche se non sono stati celebrati Matrimoni, dviersi bambini sono stati battezzati. Pensiamo a Fedeli Anastasia di Barzanò, a Pizzagalli Matilda di Sirtori, a Ciccia Anna, Antonio e Alberto Pio di Cremella, Ai loro genitori un gra- 11 Febbraio 2013 La Confraternita al Santuario di Cannobio del corpo di Gesù si ravvivarono e gocce di sangue scesero dal quadretto e finirono sulla sottostante cassapanca. La sera dopo una piccola costa sanguinante uscì dal costato ferito, fu raccolta e portata in processione fino alla chiesa parrocchiale dove ancora oggi è custodita in un prezioso reliquiario donato dal cardinale Federico Borromeo. Per ricordare il fatto prodigioso la notte del 7 gennaio, Cannobbio si accende di migliaia di lumini che rischiarano la Processione che porta la reliqua da San Vittore al Santuario. Le luci della città vengono spente tutte e la notte invernale viene rischiarata dalle fiammelle dei luminari accesi lungo tutte le vie e sulle barche che affiancano la processione navigando. La festa porta varie denominazioni: festa del Miracolo, Festa dei Luminari o ancora festa delle luganeghe per via del tradizionale piatto della sera della processione. Nella notte del 7 gennaio c'è un unico e povero menù: luganighe con patate lesse e verze, dopo un primo costituito da minestra di pasta e fagioli. Una cena semplice e povera come quella servita cinque secoli or sono nella locanda del miracolo. Alessandro Magni Lunedi 7 gennaio la Confraternita del SS. Sacramento di Barzanò ha partecipato a Cannobio (alto lago Maggiore presso il confine svizzero) alle cerimonie per la celebrazione del 491.mo anniversario del "Miracolo della SS. Pietà". La celebrazione dell'anniversario si è articolata in 4 momenti tutti molto solenni e tutti molto partecipati dagli abitanti di Cannobio, da pellegrini provenienti dai paesi vicini e anche dalla vicina Svizzera: a)La celebrazione dell'Eucaristia nella Chiesa Parrocchiale di S.Vittore (quest'anno presieduta dal vescovo di Novara). b)La discesa del reliquiario della Sacra Costa e l'omaggio del bacio alla reliquia. c)La grande processione per la via principale ed il lungolago verso il Santuario. d)La celebrazione penitenziale in Santuario. Nelle notti invernali del 7-8-9 e 28 gennaio dell'anno 1522, nella casa della famiglia Zaccheo successe un fatto miracoloso che portò alla costruzione del Santuario stesso. Un piccolo dipinto su pergamena raffigurante Cristo in pietà tra Maria e Giovanni evangelista, custodito oggi nella nicchia al centro dell'altare maggiore, fu visto sanguinare. Le ferite 13 Vita della Comunità Celebriamo la giornata per la Vita domenica 3 febbrario 2013 mia vita, io facevo la barista e lui il carabiniere lontano dalla sua terra, era tanto gentile, buono, diceva che avrebbe voluto sposarmi, e siamo stati insieme nella mia casa, ormai tanto vuota. Poi sono rimasta incinta e lui mi ha detto che aveva avuto una licenza; è passato quasi un mese ma non è tornato e non risponde al telefono. Dove lavoro, quando hanno saputo della gravidanza, mi hanno detto che non potevano correre rischi e, quindi, mi hanno obbligata a licenziarmi dicendomi di tornare se fossi andata ad abortire." A questo punto, come altre volte, resto in silenzio, stupita, spaventata, come se rincorressi parole che sento sfuggirmi inesorabilmente. Anche Bianca non parla, resta come se stesse ascoltando l'effetto dei suoni pronunciati e stesse come aspettando qualcosa da me. La sento avvolta dalla sua solitudine e dalla delusione che il padre di questo piccolo bimbo le ha lasciato tutta intera. Timidamente chiedo di qualche parente, e,sì, c'è una nonna materna vecchia e male in arnese,che, ogni tanto, sta con lei. Ci sono, poi, zii e cugini con cui non si riconosce in sintonia; le rimproverano il suo modo di fare e, soprattutto le sue scelte. Insieme a loro si vive come la poveretta sfortunata a cui regalare, forse, piccole cifre di denaro. Un peso insomma! Rimpiange la sua vecchia casa di ringhiera dove si litigava spesso, anche per cose da niente, ma, dove, si era tutti per uno e uno per tutti. Mi rendo conto che sta rincorrendo i suoi ricordi: giochi nel cortile, confidenze tra adolescenti, piccoli pettegolezzi e piccole invidie. Silenziosa, rivive il suo recente passato di bimba e ragazza povera a cui non mancava, però, la compagnia dei coetanei e, forse, qualche carezza distratta di adulti. "Bianca, mi faccia sentire i suoi pensieri" la invito affettuosamente. Di seguito vi raccontiamo un caso, uno dei tanti che giornalmente incontriamo al Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli. Un momento di accoglienza e di ascolto e la possibilità di aiuti concreti possono aiutare le donne a decidere per la vita del loro bambino. Pensiamoci! Un appuntamento disdetto e il tempo da riempire con la compilazione di schede rimaste in attesa. Quasi subito, però, vengo distolta da questo proposito da un bussare alla porta. Mi ritrovo davanti una giovane donna, un po' cicciottella dall'aspetto di "peluche" dovuto, forse, ai lunghi capelli arricciati. I soliti riti di accoglienza e di benvenuto, seguiti da una stretta di mano e dalle presentazioni. "Sediamoci - la invito- credo che lei voglia raccontarmi qualcosa!" Bianca sembra riluttante; si guarda attorno, si passa una mano nei capelli buttandoseli indietro, e, con un'aria sperduta e incerta, "Eccomi qui" mi dice come aspettando da me qualcosa di cui nemmeno lei sa. "Ne sono felice- rispondo- e certamente avremo delle cose da dirci." Così Bianca inizia a raccontare la sua storia di giovane donna abbandonata. I suoi genitori sono morti entrambi, il papà perché etilista e la mamma per una malattia incurabile. "L'ho assistita fino all'ultimo istante, curandola come se non fosse solo la mia mamma ma anche la mia bambina, ed è morta quasi dolcemente. Da allora sono sola, è passato poco più di un anno e, adesso, mi ritrovo incinta." Le parole pronunciate con un senso di durezza e di determinazione, avvolgevano il rimpianto e la commozione; io mi sentii toccata profondamente tanto da accettare un momento di silenzio per ricacciare indietro forti emozioni e lacrime pietose. Lasciai che continuasse: "Ora la casa popolare che avevamo ottenuto, è mia. Credevo di aver incontrato l'uomo della 14 Febbraio 2013 Bianca è decisamente più serena, ha una specie di sorriso sulle labbra e continua a guardarmi intensamente. "Io sono sicura che ce la farà, anzi che ce la faremo insieme." Un incontro, un colloquio, un voler ascoltare, e la forza della vita si fa spazio. Ho rivisto Bianca tante volte, in seguito; è arrivato anche Natale e lei ha portato un pacchettino per me. La rimprovero affettuosamente, ma subito mi dice: "Non ho speso niente! Una mia vicina di casa mi sta insegnando a lavorare a maglia per preparare alcune cose per il mio bambino. Ho pensato a lei e le ho confezionato una morbida bambolina." Commossa ho disfatto il pacchetto; non era bellissima, la bambolina, ma raccontava la nostra storia L'ho tenuta stretta per dirle il mio grazie e il mio affetto. Bianca aveva un'espressione gioiosa, quella di una giovane donna felice di non aver abortito, di aver custodito dentro di sé la vita del suo bambino che poi si è rivelato essere una bambina, Manuela, che ha riempito di senso la sua vita. "Ogni tanto mi ritrovo a pensare che a questo ragazzo ho voluto e, ancora voglio, bene -mi risponde sottovoce - e che forse se questo bambino potesse nascere non sarei così da sola. Ma come potrei fare visto che perderei anche il lavoro se non me ne disfo?" La solitudine in Bianca non è un muro compatto, mostra qualche fessura. Questo bambino che aspetta, anche se da sola, le porta emozioni positive e, su i vissuti positivi può servire far leva. La sollecito a raccontarmi della sua storia con il padre del bambino e di come si è sentita in quel periodo; ricorda con commozione e senza risentimento. "Forse questo bambino è arrivato proprio per continuare una storia bella"commento "e perché la sua mamma non sia più così sola. Il nostro Centro potrebbe aiutarla a prendere in considerazione ciò che le sta capitando e fornirle il necessario per portare avanti la gravidanza: un aiuto economico, ciò che servirà al bambino una volta nato...." Mi ascolta concentrata su quanto le dico, alza un po' il viso passandosi una mano sulla fronte, mi guarda in modo interlocutorio e mi dice: "Io ho tanta voglia di lavorare e sono già in parola con una persona che mi offre un'occupazione per mezza giornata. In fondo non ho bisogno di molto e se voi davvero mi deste una mano, credo di potercela fare." La Vita ha vinto un'altra volta, la sensazione di non essere sola porta alla progettualità e di progetti insieme, a questo punto, ne stiamo facendo numerosi. Paola Bonzi (direttore del CAV Mangiagalli) Tanti altri racconti di vita ascoltati al Cav, potrete trovarli giornalmente sul blog www.paolabonzi.it Gli amici della trippa di Cremella annunciano: LA TRIPPA NON E' MAI TROPPA puoi prenotare la tua porzione di trippa fino al 5 febbraio ai seguenti numeri: 039958057 Pinuccia 039955856 Teresa 039957126 Luisa 3476920509 Dora e potrai ritirarla presso l'oratorio di Cremella (Belverdere) venerdì 8 febbraio dalle 15,00 alle 22,00 e sabato 9 febbraio dalle 10,00 alle 13,00 il ricavato andrà tutto a favore di opere e iniziative parrocchiali. 15 Vita della Comunità L’editto di Milano e la libertà religiosa Il 2013 è stato Proclamato "l'anno della fede": c'è da sperare che possa dare buoni frutti, così come la mostra di Costantino, che sta richiamando folle di visitatori, potrebbe far riflettere... el 2013 si celebra il 1700° anniversario dell'Editto di Milano (313 d.C.): un fatto storico di primaria importanza per la cristianità, perché con esso Costantino e Licinio, imperatori dell'Impero Romano d'Occidente e d'Oriente, concedevano la libertà di culto in tutti i territori dell'impero, dominati dal paganesimo. N L'augurio per il nuovo anno 2013 è anzitutto che, in questa nostra società spaesata, confusa, disorientata e sfiduciata, si recuperi la fiducia nelle Istituzioni e negli uomini che le rappresentano, che si riprenda a sperare. La speranza è una virtù teologale e in un credente non può mancare! In virtù di questo editto i cristiani, per professare la loro fede e celebrare i loro culti, poterono uscire dalla clandestinità, dalle catacombe. Queste sono gallerie strette e tortuose che raggiungevano considerevoli profondità nel sottosuolo, costruite dai cristiani nei secoli II, III e IV, per seppellire i loro morti e celebrare i loro culti. Dentro e attorno a Roma ne furono scavate per oltre 320 Km: le più famose sono quelle di S. Priscilla, S. Agnese, S. Callisto e S. Sebastiano. Ciò premesso un augurio di cuore a tutti: che ognuno possa realizzare bisogni, desideri, aspirazioni e tanta pace; la pace con se stessi e con gli altri è un motivo di benessere in tutti i sensi. Maria Luisa Todeschini Per ricordare e celebrare quell'importante evento storico è stata allestita a Milano, la città dove fu emanato l'Editto, una mostra a Palazzo Reale (25 Ottobre 2012 - 17 Marzo 2013) intitolata "L'Editto di Milano e il tempo della tolleranza" COSTANTINO 313 d.C. Campagna "Regala un sorRISO" Il ricavato della Campagna Raccolta Fondi "Regala un sorRISO 2012": pranzo di solidarietà, banchetti riso ed erogazioni liberali da privati ed aziende a favore dell'Ospedale Pediatrico di Kimbondo - R.D. Congo ha permesso di inviare a Padre Hugo la somma di Euro 5.000,00. Un grazie va ai nostri "affezionati clienti" che hanno acquistato ben 1000 sacchetti di riso e ai 120 "intenditori" che hanno apprezzato gli ottimi piatti preparati dallo chef Maurizio. Ringraziamo inoltre tutti coloro,persone e aziende, che hanno partecipato con il proprio contributo, lavoro e disponibilità all'ottima riuscita dell'iniziativa. Un grazie particolare al Gruppo Missionario e alla Comunità di Cremella che ci hanno ospitati e ai nostri sacerdoti che hanno sostenuto l'iniziativa. Con la libertà religiosa si sviluppò quell'arte paleocristiana e delle basiliche che trovò a Roma, Milano e Ravenna esemplari famosi. Da quel 313 d.C., in tutti i paesi dell'ex Impero Romano, la libertà religiosa è una realtà; ma non ci si rende conto abbastanza del grande dono che abbiamo; sì, perchè la libertà è un valore del quale ci si accorge solo quando non la si ha o la si è persa, un dono però che ha in sé una grande responsabilità: farne un buon uso! La libertà religiosa di cui godiamo non ha fatto crescere, nel tempo, la fede, anzi, pare, proprio il contrario. Se i praticanti in Italia sono circa il 20,25% non c'è da rallegrarsi, ma piuttosto rattristarsi. 16 Febbraio 2013 Le ferite dell’Africa dal Gruppo Missionario di Barzanò sue guerre dimenticate. "Penso in modo particolare - ha detto il Papa - alla Regione del Corno d'Africa, come pure all'Est della Repubblica Democratica del Congo, dove le violenze si sono riacutizzate, obbligando numerose persone ad abbandonare le proprie case, le proprie famiglie e i propri contesti di vita. Anche il Mali è dilaniato dalla violenza ed è segnato da una profonda crisi istituzionale e sociale, che deve suscitare un efficace interessamento da parte della comunità internazionale. Nella Repubblica Centrafricana, auspico che i colloqui annunciati per i prossimi giorni riportino la stabilità e risparmino alla popolazione di rivivere gli orrori della guerra civile". Nel discorso al corpo diplomatico - oltre allo "spread del benessere sociale", da combattere come quello della finanza - Benedetto XVI ha citato con preoccupazione i conflitti dimenticati nel Corno d'Africa, in Mali e nella Repubblica Centrafricana. Il 7 gennaio il Papa ha incontrato gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede per il suo tradizionale discorso di inizio anno e consegnato loro il suo messaggio per la Giornata mondiale della pace. Particolarmente incisive sono state le parole del discorso di Benedetto XVI dedicate alla giustizia nelle relazioni economiche: "Se preoccupa l'indice differenziale tra i tassi finanziari, dovrebbero destare sgomento le crescenti differenze fra pochi, sempre più ricchi, e molti, irrimediabilmente più poveri. Si tratta, insomma, di non rassegnarsi allo "spread del benessere sociale", mentre si combatte quello della finanza". Oltre a questo richiamo sul dramma della crescente povertà, nel discorso non sono mancati i rinnovati appelli di Benedetto XVI per la pace in Siria; "le armi siano deposte e quanto prima prevalga un dialogo costruttivo per porre fine a un conflitto che, se perdura, non vedrà vincitori, ma solo sconfitti, lasciando dietro di sé soltanto una distesa di rovine", e per la fine delle violenze in Nigeria " teatro di attentati terroristici che mietono vittime, soprattutto tra i fedeli cristiani riuniti in preghiera, quasi che l'odio volesse trasformare dei templi di preghiera e di pace in altrettanti centri di paura e di divisione". O anche le sue parole sul rispetto della vita umana in ogni sua fase: "constato con tristezza che, in diversi Paesi, anche di tradizione cristiana, si è lavorato per introdurre o ampliare legislazioni che depenalizzano o liberalizzano l'aborto" e il legame tra il riconoscimento della libertà religiosa e la tutela del diritto all'obiezione di coscienza. Ma oltre a questi passaggi del discorso del Papa vogliamo sottolineare lo sguardo sull'Africa sub-sahariana e in particolare sulle Sono le grandi crisi di cui non si parla mai (o di cui ci si stanca presto di parlare) e che invece devono contare di più nel mappamondo di una Chiesa che vuole abbracciare tutto il mondo. A questo proposito vogliamo proporre alla comunità la preghiera che padre Arvedo, missionario in Mali, ci ha inviato. Una preghiera per il Mali e non solo. PREGHIERA PER IL MALI di padre ARVEDO Signore, Padre di tutta l'umanità, tu che guardi con un sorriso ogni uomo che viene in questo mondo, manda il tuo arcobaleno di pace su queste terre desolate del Sahel. Manda il tuo Spirito di Amore, di Pace, di Concordia, di Tolleranza nel cuore di ogni uomo. Fa che il nostro Mali ridiventi quell'oasi di pace, di concordia, di tolleranza che è uno dei più grandi valori della sua civiltà millenaria. Aiuta, noi cristiani, a non dimenticare chi soffre, chi piange, chi si sente abbandonato. Vergine Maria, Regina dell'Africa, ridona a tutti i tuoi figli la pace che solo il tuo Figlio Gesù può donare. 17 Febbraio 2013 Quaresima di fraternità Progetto della Parrocchia di Sirtori BURKINA FASO: Un pozzo per restare LUOGO: Djiomba - Sahel Burkinabè. DESTINATARI: Giovani allevatori. OBIETTIVI: Facilitare l'accesso alle risorse idriche, modernizzare il settore silvo-pastorale, migliorare le condizioni di vita della popolazione e assicurare un futuro ai giovani. CONTESTO: Il deserto del Sahel attraversa la parte settentrionale del Burkina Faso. Si tratta di una regione caratterizzata da un clima molto difficile. La stagione delle piogge è molto corta e spesso capricciosa e di anno in anno, a causa del surriscaldamento globale, il processo di desertificazione avanza. All'insufficienza delle piogge, sempre più rare, si aggiungono anche le frequenti invasioni di cavallette che danneggiano seriamente i raccolti. La vita socio-economica, incentrata sull'allevamento e l'agricoltura, ne risente fortemente. I cereali hanno un ciclo di crescita sempre più rapido e anche i pascoli diminuiscono. Inoltre l'arretratezza dei metodi e delle tecniche di allevamento non consente al settore agro-pastorale di fronteggiare i cambiamenti climatici. Abitudini e ragioni culturali rendono la situazione ancora più complessa. Per ragioni di status sociale, gli allevatori tendono ad aumentare la dimensione delle greggi, pur non potendosi permettere un maggior numero di capi. Si trovano così spesso in grave difficoltà e, durante la stagione secca, sono costretti a spostarsi continuamente, anche molto lontano, alla ricerca d'acqua. INTERVENTI: Con l'Association pour la promotion des filieres agro-sylvopastorale si intende estendere e rendere più efficiente la rete idrica nella regione intorno a Djiomba, nel Sahel Bukinabè. Il progetto si svilupperà nell'arco di 6 mesi e inizierà con corsi di formazione per giovani allevatori sul corretto utilizzo dell'acqua nello sviluppo delle attività agro-pastorali. IMPORTO DEL PROGETTO: 16.000 € LA VITA IN BURKINA FASO - Popolazione: 14.326.203 - Aspettativa di vita: 46 anni - Popolazione sotto la soglia della povertà: 27,2% - Popolazione con accesso a fonti d'acqua pulita: 42% I salvadanai dovranno essere usati per le rinunce fatte nel periodo di Quaresima. Dovranno essere riportati Giovedì 28 marzo 2013 alla Santa Messa in "cœna Domini". 19 Vita della Comunità 20 Febbraio 2013 21 Vita della Comunità 22 Febbraio 2013 23 Febbraio 2013 Alle “nonnine di cremella” gli auguri di Buon Natale dai bambini della scuola materna Le nonnine erano già sedute sui divani, una si era messa in piedi per vederci tutti… in effetti, eravamo in tanti ed il nostro ingresso era di sicuro apparso un po' come un'invasione… I nostri saluti sono da subito riecheggiati nella casa, poi abbiamo recitato la poesia "Stella, Stellina" che abbiamo poi regalato come augurio alla comunità al termine della messa di Natale. Le nonnine sono apparse subito emozionate, ci hanno applaudito e abbiamo continuato con un paio di canti. Ci hanno fatto tanti complimenti, poi le due assistenti sono passate con due vassoi pieni di caramelle e ci hanno letteralmente… presi per la gola! Abbiamo dato loro un piccolo regalo da condividere nelle festività e loro hanno giocato d'anticipo preparandoci una borsa con delle merendine da portare a scuola. Ci è dispiaciuto molto dover andarcene, è stata una bella mattinata… la promessa è quella di tornare per gli auguri pasquali! Unitamente ai nostri bambini estendiamo a tutta la Comunità Pastorale gli auguri di Buon Anno!! Le insegnanti ed il personale della Scuola dell'Infanzia "Edoardo Kramer" Approfittando della clemenza del tempo, che ci ha regalato una giornata dalle temperature quasi primaverili con un cielo limpido ed un bel sole caldo, il giorno venerdì 21 dicembre i bambini della Scuola dell'Infanzia "Kramer" hanno fatto visita alle nonnine ospitate nella Casa Famiglia "Ibisco" per portare i migliori auguri di Buon Natale recitando qualche poesia. Sapevamo che le nonnine ci stavano aspettando, ma anche noi fremavamo dalla voglia di andare a trovarle per far trascorrer loro qualche momento di spensieratezza. Per la strada abbiamo "rubato" come sempre la gentilezza di alcune persone che si sono offerte di aiutarci ad attraversare, un pensiero è andato ai nostri fratelli e sorelle alla Scuola Primaria e poi… dritti al Baciolago!!! Attenzione solo alla neve che non si era ancora sciolta ai lati della strada, ci siamo messi alla prova come arrampicatori per superare un ostacolo ghiacciato… ed ecco la meta!! Che sorrisi ci hanno accolto… e… wow!! Un bellissimo Presepe ha attirato subito la nostra curiosità, grande e ben disposto su un piano rialzato… la magia del Natale ci ha catturati ancora una volta… 25 Vita della Comunità Benvenuto Gesù Bambino I bambini della scuola materna “E. Kramer” di Cremella La sera del 18 dicembre appena trascorso, per le vie di Cremella, i bambini della scuola materna, accompagnati dalle mamme e dai papà, si avviano verso la chiesa per festeggiare la nascita di Gesù Bambino. II grande giorno è arrivato: per le vie del paese si scorgono le lucine rosse dei cappellini che si illuminano a festa: anche i cuoricini dei piccoli battono forte; sono gioiosi ma anche molto emozionati. glienza! Alcuni genitori drammatizzano la storia dell'angelo che raduna gli animali di tutta la terra per scegliere quelli adatti ad aiutare la Santa famiglia. Non il leone che è troppo violento e nemmeno la volpe che è disonesta. L'angelo trovò un asino e un bue che continuavano a lavorare con la testa bassa nei pressi della grotta. Li chiamò: "E voi due che avete da offrire? . "Niente, noi non abbiamo imparato altro che I bambini daranno il loro caloroso benvenuto al piccolo Gesù Bambino, guidati da Don Giuseppe e Don Luigi, insieme alle insegnanti della scuola, Maria Teresa e Stefania, e a tutti i genitori. l'umiltà e la pazienza!". II bue, timidamente, soggiunse: "Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code". L'angelo finalmente sorrise: "Voi siete quelli giusti!". Ecco che le chitarre cominciano a suonare i melodiosi canti natalizi che i piccoli intonano con molta partecipazione: è davvero emozionante percepire l'impegno che ci mettono nel cantare e nel declamare le poesie di Natale......si respira un'aria di festa e di acco- Dopo aver ascoltato le parole di Don Giuseppe e Don Luigi, il piccolo Gesù Bambino viene consegnato nelle braccia forti di un papà con l'importante compito di portarlo nella cappella della scuola materna dove rimarrà vicino ai nostri bambini. 26 Febbraio 2013 della scuola che sempre sono mossi da grande passione ed affetto. Uscendo dalla chiesa le luci dei cappellini rossi si risvegliano: ogni bambino accende un cero bianco che porta con sé una preghiera da donare a Gesù Bambino; le candele dei piccini brilleranno nella chiesa della scuola cariche della semplice e genuina bontà di ogni bimbo. Con la semplicità e la genuinità che i nostri bambini ci donano ogni giorno, abbiamo goduto del vero spirito del Natale e magari ci è sembrato di tornare, noi stessi, bambini. Ci incamminiamo tutti insieme per le vie di Cremella verso la scuola materna: la magica atmosfera è allietata dal suono delle zampogne che ci fanno respirare un'autentica aria natalizia. Ogni fiaccola che brilla nel cielo buio porta un messaggio di speranza e d'amore: ancora una volta Gesù Bambino nasce per ognuno di noi. Una mamma della scuola materna Kramer Arrivati alla scuola, i bambini ci allietano con canti e poesie finché arrivano due ospiti molto attesi: Babbo Natale e la Befana che ci coccolano con i loro speciali doni. Così tra abbracci, auguri e una fetta di torta portiamo a casa, da mettere sotto l'albero, una serata speciale passata insieme ai nostri bambini, agli altri genitori, alle maestre e al personale 27 Vita della Comunità Note di Mario Cervi dalla scuola materna di Cremella Bene benissimo gli altri, ovviamente. Ma voglio accennare alle insegnanti Maria Teresa e Stefania, capaci d'allestire -senza nulla chiedere a ministeri o ad altri enti della squattrinata italia-un bell'esempio di iniziativa didattica e di creatività spensierata. Se dimenticassi le cuoche Anna e Clara ,e poi Terry e Antonella su cui ricade la responsabilità di prescuola e doposcuola meriterei sanzioni gravi. Nella chiesa dei santi Sisinio, Martirio e Alessandro sono stato tra i fedeli-tanti i bambini, che bellezza-cui s'è rivolta l parola di don Giuseppe Scattolin.Ho la certezza che la sua parola era saggia e toccante, ma mi pronuncio avendo perso, per la mia sordità, gran parte di ciò che don Scattolin diceva. Ero, durante la predica, nella condizione dei bimbi più piccoli, che non afferrano certi concetti ma capiscono benissimo la sincerità affettuosa di chi a loro si rivolge: e forse è la comprensione più importante Magari ne saprò meglio, don Giuseppe, dopo una chiacchierata a tu per tu con lei. Nella mia troppo lunga vita m'è capitato molte volte di assistere, per motivi professionali o per motivi personali ,a rappresentazioni teatrali: incluse tra esse parecchie "prime " della Scala con uomini in smoking-qualcuno perfino in frac-e signore con firmatissime toilettes. Ma nessuno spettacolo, nemmeno quelli celebratissimi del grande Giorgio Strehler, m'ha emozionato quanto la festa prenatalizia del 18 dicembre scorso nella scuola materna di Cremella, in provincia di Lecco. Il mio giudizio, mi sento in dovere di confessarlo, non è spassionato: perchè tra i piccoli della citata scuola materna è il mio bisnipotino Andrea, e perchè proprio lui, con la disinvoltura inconsapevolmente sapiente dei suoi tre anni ,ha impersonato nella recita Gesù bambino. Tutto m'è piaciuto, di quella celebrazione religiosa e festosa insieme. L'impegno e, pensateci un po', anche la disciplina dei piccini, la cornice di babbi e mamme partecipi e commossi,la cordialità senza fronzoli e con tanti buoni sentimenti dell'ambiente. Mia è stato chiesto d'esprimere, sulla festa di Cremella, le mie impressioni di vecchio mestierante del giornalismo, e le ho espresse. Una cronachetta che per me conta più di tanti réportages su eventi internazionali. Ma proverei rimorso se non dedicassi qualche riga a chi della festa è stato promotore, organizzatore e anche interprete. So di correre, così facendo, un grosso rischio per le inevitabili omissioni: che sempre mi saranno rimporoverate. I critici teatrali del tempo che fu-ormai il teatro conme genere culturale non esiste quasi più-scansavano l'ostacolo nominando i primattori, e per il resto rifugiandosi dietro un generico "bene gl altri". Per il Cardinal Martini La tua alta, ieratica figura non incuteva né timore né paura. Eri tutto proteso, attento all'accoglienza da qui e da altro ancora nasce la riconoscenza. Volevi conoscere il cuore umano fino in fondo, per questo la tua morte ha suscitato eco in tutto il mondo. Metterti in ascolto era un costante atteggiamento e parlavi da uomo di Dio in ogni evento. La Bibbia era al centro della tua attenzione migliore ci insegni a prenderla in mano con sapienza e amore. "Prendete il largo" era un tuo suggerimento: il "Popolo di Dio" raccolga il senso di questo insegnamento. Franca Cazzaniga 28 Febbraio 2013 Avis Barzanò nuovo consiglio direttivo, ma non solo... L'invito per quella sera non era solo per l'assemblea, ma anche per partecipare alla "pizzata" che si è tenuta prima dell'inizio dei lavori dell'Assemblea. Il risultato importante ottenuto in quella serata è stata senz'altro la partecipazione numerosa, ma ancor più l'aver ricevuto la disponibilità da diversi avisini presenti a partecipare alle riunioni mensili del gruppo (tutti i primi lunedì del mese), cosa già verificatasi lo scorso 7 gennaio e la loro manifestazione di volontà a interessarsi alla organizzazione del 55° anniversario in considerazione dell'entusiasmo che ha accompagnato quella serata. Una "pizzata" in stile Avis Barzanò dove oltre a mangiare una pizza fumante e a trascorrere una serata in piacevole compagnia tra "avisini" e amici dell'Avis, si è parlato dell'evento che dovrà essere organizzato nel 2013, ovvero la manifestazione per i festeggiamenti del 55°ANNIVERSARIO di fondazione del Gruppo AVIS BARZANO'. Quindi Vi invitiamo ancora tutti nuovamente a venirci a trovare tutti i prossimi primi lunedì del mese, ancor di più in questi prossimi appuntamenti sarete i benvenuti dato che vogliamo organizzare una manifestazione per all'altezza dell'importanza di un "compleanno" così importante per il il nostro Gruppo: 55 anni di vita! La serata è stata un autentico successo trasformandosi in un piacevole incontro per famiglie e singoli grazie ai quali sono arrivati graditissime proposte in termini di idee volte a dare un contributo per la realizzazione di una festa semplice, ma innovativa per caratterizzare la manifestazione quinquennale del nostro Gruppo. Vi aspettiamo e vi invitiamo a contattarci anche via mail [email protected] AVIS BARZANO': 55 ANNI DI VITA e di AMORE per PROSSIMO! Lo scorso 17 dicembre ha avuto luogo presso la nostra sede in Via Castello n. 2 (c/o sede di "MANO AMICA") l'assemblea avente all'o.d.g. le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo e quindi del nuovo Capogruppo. La serata è poi proseguita con l'apertura dei lavori dell'Assemblea, che dopo una relazione del Capo gruppo, Paolo Magni, e l'intervento del rappresentante dell'Avis comunale di Besana Brianza, il Vice Presidente Vicario, Stefano Bonfanti, ha visto procedere speditamente, nonostante un buon numero di partecipanti e di candidati, con le elezioni per il rinnovo delle cariche. Il nuovo Consiglio Direttivo del Gruppo AVIS Barzanò, per il quadriennio 2013 - 2017 è così composto: - Capo gruppo Mapelli Regina - Vice-capo gruppo Cazzaniga Marino - Consigliere Cazzaniga Mario - Consigliere Cazzaniga Roberto 29 Febbraio 2013 L’ Oratorio Invernale a Cremella ... continua... matori che giochiamo con loro. Una merenda, preparata da noi adolescenti, è quello che ci vuole per continuare il pomeriggio con la giusta energia. Verso le 17:00/17:15 i bambini tornano a casa. Un'altra delle nostre proposte sono le gite che si svolgono la seconda domenica del mese. Io penso che queste siano delle buone iniziative per riavvicinare i bambini all'oratorio. Noi, siamo lì per loro. Per un animatore ritengo che la ricompensa migliore sia il sorriso smagliante dei bambini quando si divertono giocando. L'Oratorio Invernale, per noi animatori, è l'occasione per passare un piacevole pomeriggio in compagnia dei bambini e dei nostri amici. Purtroppo non è seguito come l'oratorio estivo infatti i bambini che lo frequentano non sono moltissimi. Solitamente, la prima domenica di ogni mese, ci si ritrova alla sala Giovanni Paolo II per passare un pomeriggio di giochi e divertimento tutti insieme. Il pomeriggio è strutturato in questo modo: verso le 2:30, con un gioco di "accoglienza", aspettiamo che arrivino tutti i bambini. Prima che inizi la preghiera, siamo già belli "caldi". Dopodiché si incomincia il pomeriggio con il balletto di "Jump - Il salto della fede-" (tema dell'Oratorio Invernale). Durante i giochi non si capisce se si divertono più i bambini o noi ani- Venite a trovarci, vi aspettiamo! Angelo 31 Vita della Comunità Dicembre al Liceo Parini mese di grandi iniziative e di importanti riconoscimenti Sanctis, il Liceo Parini ha ricevuto l'attestato Certint visto l'impegno profuso nel realizzare iniziative di qualità in ambito di internazionalizzazione e insegnamento delle lingue straniere. Sempre per l'attenzione allo studio delle lingue straniere Lunedì 17 dicembre alle ore 15.00 presso l'Istituto Tosi di Busto Arsizio, alla presenza dell'attachée dell'ambasciata di Francia in Italia M.me Claudie Pion, dell'ispettrice tecnica di lingue straniere Gisella Langè e dei responsabili dell'USR della Lombardia sono stati assegnati gli Attestati CERTILINGUA (CertiLingua Excellence Label of Plurilingual, European and International Competences) per l'anno 2012. L'Attestato fotografa il profilo in uscita dello studente, al termine della sessione degli Esami di Stato, in possesso di competenze linguistiche di livello B2 o superiore del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue, accertate tramite Ente Certificatore riconosciuto a livello internazionale, in almeno 2 lingue diverse dalla propria lingua madre, della frequenza di corsi CLIL (Content and Language Integrated Learning) in una o più discipline; di competenze di cittadinanza europea maturate tramite la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale, corrispondente al livello 4 del Quadro Comune per le Competenze Europee realizzato da European Elos Network. L'Ufficio Scolastico della Regione Lombardia nella persona del Dott. Pasquariello, ha assegnato tale attestato per l'anno 2012 a 40 studenti di scuole superiori di secondo grado della Lombardia. Tra i premiati ben sette studentesse sono alunne del Liceo Linguistico Europeo G. Parini di Barzanò: Borgonovo Martina, Cogliati Daniela, Fumagalli Jesssica, Perego Il mese di dicembre è stato ricco di iniziative e riconoscimenti per il Liceo Parini di Barzanò e per i suoi alunni. Martedì 4 e mercoledì 5 dicembre gli studenti delle classi quarta e quinta si sono recati a Ginevra per un breve tour nella piccola città svizzera, ma soprattutto per la visita al CERN. Dopo una breve, ma molto interessante conferenza introduttiva, è iniziata la visita delle installazioni sotto la guida di giovani ricercatori qualificati che hanno spiegato in lingua inglese i misteri della fisica. Gli studenti hanno potuto trovare risposte alle loro molteplici domande per chiarire conoscenze acquisite sui banchi di scuola e rimaste nella mente anche dopo la conferenza via Skype svoltasi il 27 novembre con il ricercatore italiano presso la prestigiosa università Johns Hopkins di Baltimora, in Maryland in America, Prof. Caola. Un'esperienza davvero entusiasmante la visita al CERN che il Liceo barzanese intende far diventare un appuntamento fisso del curriculum scolastico dei giovani alunni. Sabato 15 dicembre 2012 presso il Liceo Zucchi di Monza, alla presenza del dirigente dell' Ufficio Scolastico Della Lombardia Dott. De 32 Febbraio 2013 Sarah, Redaelli Alice Saini Silvia, Sella Alessandra. Alessandra è stata chiamata ad esporre alla platea in lingua francese il cammino di orientamento all'integrazione e le diverse esperienze internazionali maturate nel quinquennio di frequenza al Liceo Parini. Le alunne barzanesi, uniche premiate per la provincia di Lecco, hanno quindi dimostrato di avere nel loro curriculum due o tre certificazioni internazionali a livello B2 (in lingua inglese/francese/spagnolo/tedesco) e un percorso scolastico liceale qualificante in un ottica di internazionalizzazione delle competenze. ambientale che il Liceo Parini sta svolgendo grazie al progetto "Scuola 21: Green school, la scuola che vogliamo" con il contributo della Fondazione Cariplo. Le quattro studentesse finaliste, Erica Crotti per francese, Gianna Oliva per spagnolo e Elena Crozzoletti e Martina Isella per inglese, puntando sul caloroso supporto della platea composta dai loro compagni di studio, hanno presentato l'elaborato che hanno discusso davanti alla commissione esaminatrice formata da docenti di lingua scelti dal Rotary e dal liceo, dal dirigente scolastico dell'istituto e dal presidente Rotary Club Per le giovani studentesse del Parini l'attestato Certilingua costituisce, in termini di promozione delle eccellenze, un elemento di valore aggiunto al diploma di istruzione secondaria di secondo grado e garantisce trasparenza e comparabilità delle competenze maturate nei percorsi scolastici dei vari Paesi dell'Unione Europea. Infine sabato 22 dicembre si è svolta la finale della seconda edizione del concorso Randone - Rotary. Anche quest'anno sono stati invitati a partecipare al concorso tutti gli studenti iscritti nel triennio del liceo Parini, con la richiesta di cimentarsi in una prova in lingua straniera, a scelta tra inglese, tedesco, spagnolo e francese. Tema del concorso: Green shopping: consumo consapevole vs. consumo compulsivo. Tale tematica, complessa ma decisamente attuale, rientra in un percorso di educazione Merate Brianza, dott. Dario Francescatti, e dalla dottoressa Randone. La giuria ha seguito con interesse le presentazioni delle giovani studentesse ha deciso di conferire il primo premio a Martina Isella di classe quarta. Alla emozionata studentessa è stato consegnato un buono per la frequenza di un campus di 15 giorni in un Paese dell'Unione Europea; alla seconda e alla terza classificata, Gianna Oliva e Elena Crozzoletti, è stato consegnato un interessante premio tecnologico e alla quarta classificata, Erica Crotti, una pubblicazione del Rotary. A tutti gli studenti partecipanti al concorso la commissione ha rilasciato un attestato di partecipazione. Anche per il 2013 il Liceo Parini ha in programma interessanti progetti non solo per una didattica più coinvolgente, ma soprattutto per una formazione personale globale dei suoi studenti. 33 Vita della Comunità L’angolo francescano Gioia e letizia in San Francesco ste creature come fratelli e sorelle usciti dalle mani e dal cuore di Dio. E la sua gioia è ancora più grande quando vede gli uomini vivere da fratelli, magari dopo una doverosa riconciliazione. Invita senza tregua i frati a perdonare, e a portare a tutti il saluto carico di gioia "La pace sia con voi!". La loro gioia sarà allora la gioia stessa del Signore che afferma: "ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione". Alla ricerca della volontà del Signore, "dopo aver implorato con tutto il cuore la misericordia divina, gli fu rivelato dal Signore come doveva comportarsi". "E fu ripieno di tanto gaudio da non poterlo contenere e da lasciare, pur non volendo, trasparire qualcosa agli uomini". Dopo aver ricevuto dei frati, Francesco chiese al Signore il da farsi. Dopo la sua preghiera, fece ritorno ai frati e disse loro pieno di gioia: "Carissimi confortatevi e rallegratevi nel Signore". Quando proferiva il nome di Dio, travolto dalla gioia e traboccante di castissima allegrezza, sembrava veramente un uomo nuovo e di altro mondo. La letizia di Francesco è spontanea. Sopportava a malincuore la tristezza e la malinconia. A un frate che si faceva vedere con la faccia scura, un giorno, disse: "Il servo di Dio non deve mostrarsi agli altri triste e rabbuiato, ma sempre sereno. Ai tuoi peccati, riflettici nella tua stanza e alla presenza di Dio piangi e gemi. Ma quando ritorni tra i frati, lascia la tristezza e conformati agli altri. rancesco assapora la gioia di vivere nell'adolescenza e in gioventù. Gli amici, le cene sontuose con loro, i chiassosi intrattenimenti, il sogno di imprese militari, la gloria di cavaliere inizialmente lo esaltano, il suo desiderio di prestigio è appagato. Attraverso una serie di fatti imprevisti e a volte dolorosi, il Signore gli fa capire che prestigio, potere e fama danno gioia vana: "non è in ciò perfetta letizia". Apre a Francesco un'altra via della gioia di vivere. La vera gioia la troverà diventando fratello, il più piccolo fratello di tutti gli uomini e di tutte le creature. Non cercherà più di impadronirsi avidamente della vita ma l'accoglierà come un dono di Dio espresso in ogni essere vivente, per quanto piccolo e insignificante possa apparire. Francesco dice che è l'incontro con i lebbrosi che capovolge e rinnova il significato e il corso della sua vita. Ciò che prima dell'incontro gli sembrava così amaro e doloroso, diventa poi per lui "dolcezza di animo e di corpo", gli dà un nuovo gusto della vita. Il bacio fraterno al lebbroso, a chi è rifiutato da tutti, gli apre la strada della fraternità universale che lo riempie di gioia. Il Cantico delle Creature, l'inno della gioia dell'universo creato, esprime in modo superlativo la lode di Francesco al Signore. Egli contempla con tutta la sua capacità sensibile il sole, la luna e le stelle, apprezza l'utilità del vento, dell'acqua e del fuoco, scopre la fecondità materna della terra. Il suo sguardo non è quello dello scienziato e neppure quello del poeta, ma quello di un figlio di Dio, del tutto in linea con lo sguardo di Gesù sulle realtà create. Esulta di gioia e di stupore davanti a tutte le creature che il Padre mette così generosamente a disposizione degli uomini, Lui che fa brillare il sole e fa piovere sui buoni e sui cattivi. Allora Francesco ama e rispetta que- F Vi auguro in questo Anno della Fede di trovare la gioia e la letizia di San Francesco. Pace e Bene! Concetta Senese Misuraca 34 Febbraio 2013 Corale Lorenzo Perosi il 16 dicembre a Barzanò il concerto di Natale barca, si mise a insegnare alle folle." (LC 5,1-11). Questo passo ha suscitato in me una grande curiosità, pensando alla difficoltà che provavo, seguendo la nostra guida, a comprenderne le spiegazioni rimanendo dietro al nostro gruppo (25 persone quindi non "una folla") e a stento mi riusciva di percepire il suono della sua voce senza però capire le sue parole; - mi sono venuti quindi in mente altri passi: "In quel tempo, Gesù disse: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono." (Gv. 10, 27) e poi ancora: "Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui e lui con me"." (Ap. 3:20). Ho capito allora l'importanza della voce di Gesù, quasi trascurando il significato delle parole, come mezzo per trasmettere la "Parola di Dio" direttamente nei cuori di queste grandi folle che lo seguivano e gli facevano ressa intorno! Nel Salmo 19(18) trovo infine questo passo: "2. I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle Sue mani annunzia il firmamento... 4. Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono. 5. per tutta la Terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola"" Anche qui, nei Salmi, non sono parole né linguaggio ma parola, suono, voce, che narrano la Gloria di Dio! I canti e le musiche che verranno eseguiti questa sera, raccontano tanti aspetti del grande evento che verrà celebrato fra pochi giorni - il Santo Natale, - raccontano di Gesù, della Sua e nostra Mamma, Maria con Giuseppe, degli Angeli, dei pastori, e anche di noi stessi in adorazione del Bambino Gesù. Ascoltiamo questi canti e queste musiche in cui è celata la voce di Gesù Bambino, lasciamo che parli direttamente ai nostri cuori, come allora a quelli dei pastori, emozionandoli con dolcezza e facendoci meditare sul grande Mistero dell'Incarnazione. Ho pensato di interrompere la serie di commenti sui salmi per parlare del bellissimo Concerto di Natale della nostra Corale "Lorenzo Perosi" diretta dalla maestra Rita Fumagalli insieme al "Clarionet Ensemble" della Scuola di Musica di Casatenovo diretto dal maestro Massimo Mazza e con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale e, in particolare, dell'Assessore Matteo Sala. E' stata una serata di straordinaria bellezza con la nostra Corale che ha superato se stessa, cantando musiche di Alcadelt (splendida la sua Ave Maria che ha introdotto il concerto!), Couperin, Aichinger, Bossi, Migliavacca, Valerius, Händel con il suo stupendo "Gloria" da il "Messiah" e l'"Adeste Fideles", classica melodia irlandese del 1746. Nella seconda parte del concerto, il gruppo di clarinetti ha eseguito in modo magistrale musiche di Händel, Brahms, Mozart, quattro brani Christmas Carol suite, Kirkpatrick e autori vari. In chiusura di questo splendido concerto, la Corale Perosi e il Clarionet Ensemble, hanno eseguito insieme il canto "Bianco Natal" Nell'introduzione al concerto, che qui riporto, ho cercato di orientare i cuori degli ascoltatori sulle emozioni che si possono provare nell'ascolto di queste musiche come una contemplazione del Mistero evocato dal Santo Natale, quello stesso Mistero che Gesù Bambino lasciava trasparire ai Pastori adoranti richiamati dall'invito e dal canto degli Angeli nella notte di Natale. Commento di introduzione al concerto Quattro anni fa, nel corso di un pellegrinaggio in Terrasanta, sono stato sulla spiaggia di Tabka, sul "Mar di Galilea", nel luogo della chiamata di Pietro, e mi è venuto alla mente questo passo del Vangelo di Luca: *Un giorno la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio. Egli, mentre se ne stava sulla riva del lago di Genesaret, *vide due barche ferme presso la riva. I pescatori che ne erano scesi stavano lavando le reti. *Egli salì su una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un po' da terra; poi, seduto, dalla Francesco Crosti ([email protected]) 35 F.P.B. FALEGNAMERIA PROSERPIO S.N.C. SERRAMENTI - PERSIANE - PORTE LAVORI SU MISURA PRODUZIONE - POSA - E SOSTITUZIONI VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 45 23891 BARZANÒ - LC TEL./FAX 039.956897 Febbraio 2013 a Barzanò é arrivato un dono 133.000 EURO dalla Fondazione Cariplo absidale dove l'intonaco esterno in buona parte si è staccato… Dobbiamo ringraziare anche l'Amministrazione comunale, il Liceo linguistico "G. Parini" e la Curia di Milano, che hanno sostenuto il nostro progetto di restauro conservativo e parteciperanno alla fase divulgativa prevista dal bando stesso. L'intervento complessivo costa Euro 450.000 circa. Abbiamo previsto di realizzare i lavori in due fasi, in base alle effettive disponibilità economiche della parrocchia. Per la prima fase pensiamo di spendere Euro 300.000 circa. Abbiamo anche avuto in dono da un Benefattore 100.000 euro per il restauro dell'abside. Siamo a 233.000 in totale. Ce la faremo a pagare tutto??? Voi sapete che in questo giorno, 6 gennaio, tre Magi venuti dall'oriente, hanno portato doni a Gesù. Avevano visto la sua stella, la sua luce, e sono venuti ad adorarlo. Anche alla nostra parrocchia è arrivato un grande dono. Grazie ai Consiglieri del Consiglio degli affari economici e in modo particolare grazie all'impegno dell'Architetto Roberto qualche mese fa si è deciso di partecipare a un bando della Fondazione Cariplo.Nessuno di noi sperava in una risposta. La risposta insperata c'è stata. Il dono è arrivato. Sono 133.000,00 euro dati per il rifacimento del tetto che presenta parecchie urgenze: l'eliminazione delle infiltrazioni d'acqua che minacciano le strutture e le decorazioni interne, lo smaltimento di materiale non idoneo, alcune travi deteriorate, la zona 37 Vita della Comunità Mostra dei presepi Ventunesima edizione della mostra a Sirtori ncora una volta, puntuale come avviene da ventuno anni, si sono potuti ammirare i circa quaranta presepi esposti nella mansarda dell'oratorio. Belli veramente! Alcuni nella loro semplicità, altri nella ricchezza dei particolari, ma ciò che stupisce sempre, è l'infinito modo di vedere e realizzare la Natività. Si potrebbe scrivere tanto per ogni presepe e di ciascuno esaltarne le caratteristiche, dalla riproduzione dell'ambiente all'abilità di dare forma alla stoffa di un sacco. Mi soffermo solo sul presepe realizzato dai bambini della scuola materna. Fatto con pasta dalle varie forme, fagioli, zollette di zucchero, patate e altre cose comuni che ogni giorno usiamo: i bambini hanno realizzato case, ometti, palme, strade, pecore... Il bello di questo presepe e che ogni bambino ha fatto a casa, naturalmente con l'aiuto di mamma e papà, un personaggio, una casetta, un animale, insomma un pezzetto di presepe, poi l'abilità delle insegnanti ne ha assemblato il tutto dandogli forma e armonia. Guardando questo presepe è bello pensare insieme, geni- A tori e bambini, intenti a creare con pasta e colla e magari anche a parlare dello spirito del Natale Tutti noi ammiriamo e apprezziamo questa bella manifestazione: il nostro grazie va a chi lavora, magari da mesi, per realizzare tutto questo; oltre alla signora Bruna, un grazie anche a chi ha lavorato dietro le quinte, per ore e ore. Grazie a chi ha realizzato il grande presepe della Chiesa: belle le luci, bello il verde intorno che da armonia al paesaggio! Arrivederci alla ventiduesima edizione! Maria Teresa Spreafico COMANDAMENTI IN POSITIVO PREMESSA: LA LEGGE È UN ORDINE E L'ORDINE GIOVA A TUTTI 1) Giova all'uomo guardare all'Essere Supremo, Dio è per l'uomo un bene estremo 2) Giova all'uomo, creatura che sa pensare, evitare le parole che Dio possano oltraggiare 3) Giova all'uomo donare a Dio lo spazio domenicale, saprà così discernere ciò che vale 4) giova all'uomo onorare mamma e papà, così imparano l'amore i figli dì ogni età 5) giova all'uomo non uccidere mai, l'uomo che uccide si procura grossi guai 6) Giova all'uomo rispettare la propria e altrui persona, così facendo a tutti limpidezza dona 7) Giova all'uomo usare dei propri beni con cuore e mani libere da voraci desideri .... Giova all'uomo non amare il denaro esageratamente, solo di basso profitto sarebbe invasa la sua mente 8) Giova all'uomo scegliere sempre la verità, è la strada più sicura per ricomporre l'umanità 9) Giova all'uomo stare con le persone a cui vive accanto, l'amore se è vero e affettuoso dura tanto 10) Giova all'uomo desiderare cio che è bello, buono, vero, le cose vane non soddisfano il bisogno di mistero... Franca Cazzaniga 38 Febbraio 2013 39 Vita della Comunità 40