La Voce del Leone
I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”
“Roncalli-Sarrocchi”
I.I.S.
Anno
7 Aprile 2010
Anno
VIIIVn° n°
2 Novembre
2012
“Dieci secondi per la tua vita”
Prendendo come popolazione campione l’Istituto Roncalli,con l’annesso plesso Sarrocchi,si ha circa
millecinquecento individui,senza considerare i docenti e il personale ATA,tra questi,vi sono molti neo
fumatori e assidui sostenitori dell’industria del tabacco.
Lo scopo dell’articolo è unicamente informativo,l’etica e le motivazioni,di questa classe sociale
scolastica,non verranno messe in discussione.
L’argomento trattato parla dell’esistenza di un progetto sperimentale,il cui nome è “Cosmos 2”, al quale
partecipano alcuni centri sanitari di :Milano,Firenze,Roma,Pescara
e Palermo.
Il progetto consiste in un prelievo di sangue e in una TAC a
spirale. Quest’ultima permette di avere immagini nitide e con una
rappresentazione in scala molto dettagliata del sistema
cardiovascolare e polmonare. Con un movimento continuo del
tubo radiogeno e dei de-tettori,che sono rispettivamente: il tubo,
in cui entra il paziente, che emette raggi x a bassa frequenza e dei
sensori per fotografare le risonanze compiendo movimenti ad
elica, con cui è possibile tracciare una mappatura completa dell’interno del torace.
Queste procedure vengono portate a termine in dieci/quindici secondi in totale e servono a verificare la
presenza o la formazione di tumori a livello polmonare. Il tutto è gratuito;ma solo fino a quando il
sistema non sarà adottato negli ospedali,dopodiché,come per ogni terapia,sarà necessario tirar fuori il
portafoglio.
L’innovazione di questo progetto si fonda sulla scoperta che i tumori polmonari,durante la loro
formazione e la diffusione,rilasciano dei filamenti di micron-RNA nel sangue, individuabili con il prelievo
e la tac a spirale.
In questo modo è possibile intervenire fino al terzo stadio della
malattia con un tasso di sopravvivenza e di completa guarigione
per il settanta per cento dei pazienti e senza l’utilizzo di terapie
invasive.
Il progetto ha la durata di cinque anni e sono stati arruolati per
questo diecimila volontari, tra ex fumatori da meno di dieci anni e
ancora “tabacco-dipendenti”, i quali partecipano al progetto a titolo
gratuito.
Anche l’ IEO (Istituto Europeo di Oncologia) sostiene questa terapia
Il prof. Umberto Veronesi
promossa dalla Fondazione Veronesi di Milano.
Questa pubblicità gratuita a “Cosmos 2”,non è dovuta all’ipocrisia di un salutista perché chi scrive è un
fumatore che contribuisce a finanziare queste industrie di morte,che sono seconde solo a quelle che
producono armi per uso bellico,e di conseguenza con uso di buon senso partecipa di fatto all’iniziativa.
Sino a quando sì ha così tanto tempo da buttare cosa sono dieci/quindici secondi?
Più o meno è lo stesso occorre per comprare un pacchetto di sigarette.
Raffaele Maccarone
SOMMARIO: Festa del 4 novembre p.2; Una premiazione p.3; La filastrocca del risparmio p.4; giornata
del risparmio pp.5-6; L'ILVA p.7; Ennio Morricone pp 8-9;Appunti di viaggio p.10; Recensione p.11; La
Musica p.12; Il CIC pp.13-14; Un racconto p. 15; Lucca Comics p.16; Storie di guerra sul mare pp.17-18;
La rubrica di Daniel pp.19-20; L'Enigmistica p.21; L'Angolo della Poesia p.22
Pag.2
4 NOVEMBRE
GIORNATA DELL’UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE
Il Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate cade il 4 novembre, anniversario della fine
della prima guerra mondiale per l’Italia. In occasione di questa ricorrenza e nei giorni precedenti a essa,
le più alte cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l’Altare della
Patria, a Roma, e poi si recano in visita al Sacrario di Redipuglia, dove sono custodite le salme di
100000 caduti nella guerra del ‘15-‘diciotto, e a Vittorio Veneto, la
località in cui si svolse l’ultimo confronto militare della Grande
Guerra fra esercito italiano ed esercito austro-ungarico. Le
celebrazioni più importanti si tengono a Trento, Trieste e Roma. In
occasione della giornata delle Forze Armate, inoltre, è prassi che il
Capo dello Stato e il Ministro della Difesa inviino all’esercito un
messaggio di auguri e di riconoscenza in nome del Paese. La
giornata delle Forze Armate ha avuto favore popolare e i rapporti
prefettizi degli anni ‘50 e ‘60 riferiscono spesso di celebrazioni
molto partecipate in tutti i centri d’Italia. Un declino dell’interesse
nei confronti della ricorrenza si è avuto con la derubricazione del
4 novembre a “festa mobile”, dal 1977.
Recentemente, sotto l’impulso di una rinnovata attenzione per i simboli e le festività nazionali promossa
dall’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006) la giornata delle Forze Armate è
tornata a essere caratterizzata da celebrazioni più estese e partecipate. Quest’anno in occasione delle
celebrazioni delle Forze Armate, il premier Mario Monti è arrivato in Afghanistan, dove ha incontrato il
contingente italiano. Mario Monti è arrivato a sorpresa in Afghanistan, dove ha visitato il contingente
italiano nella base Isaf di Herat. Il premier si è poi recato a Kabul per un incontro bilaterale con il
presidente afghano Hamid Karzai.
"Guardiamo al 2014 come un anno di svolta e non di rottura", ha detto il premier nel suo incontro
riferendosi alla data in cui è previsto il ritiro delle nostre truppe. L'Italia, come gli altri Paesi,
"trasformerà il suo supporto ma questo non significa lasciare il Paese da solo", ha assicurato.
Dopo l'incontro con i militari italiani la delegazione, che proseguirà
per il vertice di Asem, in Laos, si è recata a Kabul dove il capo del
governo ha incontrato il presidente Karzai. Questo è il secondo
incontro fra i due, dopo quello del 26 gennaio scorso, quando a Roma
fu firmato l'accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo
periodo fra l'Italia e l'Afghanistan.
La visita, che per ragioni di sicurezza è stata tenuta segreta, si è
svolta in occasione della festa delle forze armate italiane che cade il 4
novembre.
E proprio in occasione della ricorrenza, all'Altare della Patria di Roma,
il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio al Sacello del Milite Ignoto,
rivolgendo - si legge in una nota - "un commosso pensiero a tutti coloro che sono caduti per la libertà e
la prosperità del nostro Paese".
Un messaggio analogo arriva anche dal ministro della Difesa Di Paola ha voluto ricordare "tutti i militari
che, in guerra e in pace, sono caduti in difesa della sicurezza del nostro Paese. Ultimo, in ordine di
tempo, il Caporal Maggiore Tiziano Chierotti, che è caduto in Afghanistan il 25 ottobre scorso". Le Forze
Armate - scrive Di Paola - "sono oggi impiegate all'estero soprattutto sotto l'egida delle Nazioni Unite
per promuovere una maggiore sicurezza e stabilità internazionale, in favore dei più deboli, ispirate dal
rispetto per la dignità della persona umana, dei suoi diritti, della sua religione".
Leonardo Pineschi
Pag.3
Una premiazione molto significativa
Il 22 novembre scorso, presso l’ Aula Magna della nostra scuola,in occasione della XXII edizione
della manifestazione “Leggere è Volare”, sono stati presentati e premiati i vincitori della II
edizione del Concorso Letterario “Racconti migranti in Terre di Siena” promosso dal
Centro Territoriale Permanente “Sandro Pertini” di Poggibonsi, con il patrocinio della
Provincia di Siena e in collaborazione con Betti Editrice.
I racconti premiati sono stati pubblicati, con il contributo della Provincia di Siena,da Betti Editrice
con il titolo “Nel vicolo della Rosa e altri racconti” a cura di Michele Campanini. Nel corso
della manifestazione sono intervenuti molti docenti ed alcune classi
dell' Istituto “RoncalliSarrocchi” e di altre scuole della provincia di
Siena. Ha presenziato la Prof.sa Edda Carmela Lo Mastro, Vice
dirigente del nostro istituto ed erano presenti: la Prof.ssa Manuela
Becattelli, Dirigente CTP “Sandro Pertini”;la Dott.ssa Paola Piscopo,
responsabile per le Politiche dell’immigrazione della Provincia di
Siena;la Prof.ssa Serena Cortecci e la Dott.ssa Filomena Convertito,
entrambi assessori del Comune di Poggibonsi. Dopo i saluti della
prof.sa Lo Mastro, sono intervenute,a turno, tutte le persona
succitate,le quali hanno parlato del concorso e della manifestazione
“Leggere è Volare” giunta quest'anno alla sua XXII edizione,quindi ha
preso la parola il Prof. Michele Campanini, coordinatore del progetto,il
quale ha spiegato le dinamiche della pubblicazione e della
premiazione dei racconti e dei rispettivi autori.
Raffaele Maccarone , uno studente del plesso Sarrocchi e redattore
del nostro giornalino,ha letto alcuni brani dei racconti premiati e pubblicati nel libro “Nel vicolo
della Rosa e altri racconti”.
Ad ogni lettura è seguita la premiazione di ogni singolo autore. Ciascuno dei vincitori ha ricevuto in
regalo alcune opere letterarie scelte dagli organizzatori del premio.
Gli autori,tutti stranieri, presentati nel corso della mattinata sono stati molti: Juan Mateo Moratò
Flores, Urim Qouvanaj, Silvana Berberi, Agzema Balje, Ornela Nanushi, Viktoriya Andrusiv e Sofia
Bruchi, anche se questa ultima è nata e cresciuta in Italia da genitori italiani.
Non voglio annoiarvi con la cronaca della premiazione ma mi preme,comunque, soffermarmi su
alcuni degli autori premiati. Cominciamo con Sofia Bruchi che racconta nel suo “Straniera nel
mio paese”,la sua storia di emarginazione. Sofia è originaria di un paese della campagna
senese,e quindi italiana, ma è stata vittima di discriminazione da parte dei suoi compagni di
classe,studia in un istituto superiore senese, a causa delle sue origini “contadine” che le hanno
creato problemi così gravi da portarla all’ abbandono della scuola per un periodo di qualche mese.
“Io non avevo tempo da perdere”, il racconto di Agzema Balje, descrive una città chiamata
Restelica, in Kosovo, e la nostalgia per quel Paese che l’ autrice ha dovuto lasciare per trasferirsi in
Germania per motivi di salute. Questo è un racconto molto toccante, a mio parere e vi consiglio di
leggerlo.
Infine non posso non citare anche “Il ragazzo con due patrie”, di Urim Qovanaj, e “Io una
ragazza come tutte le altre” di Ornela Nanushi. Questi due racconti spiegano chiaramente le
difficoltà incontrate da molti immigrati ad integrarsi in un sistema culturale a volte completamente
differente dal loro.
Federico Vivi
Pag.4
FILASTROCCA DEL RISPARMIO
(da un settimanale del 1952)
Qui comincia la filastrocca.
Se c'è poco, poco ti tocca,
ma se il poco serberai,
presto o tardi molto avrai.
Poche briciole non fanno un pane,
molte briciole sazian la fame;
un granello non è molto,
molti granelli fanno un raccolto.
Pochi chicchi non fanno vino,
molti chicchi riempiono il tino.
Un filo d'erba non è nulla,
ma senz' erba la terra è brulla;
metti un filo e l'altro a lato:
filo più filo formano un prato.
Di una pietra nessuno si cura,
con molte pietre si fanno le mura
e se un seme è poca cosa,
molti semi dan frutti a iosa.
Una lira nessuno l'apprezza,
ma è il principio della ricchezza;
con ogni lira risparmiata,
la ricchezza vien seminata;
quanto più risparmierai,
tanta più ricchezza avrai.
Perché il seme frutti bene,
procedi come si conviene:
Prendi un bel salvadanaio
e ogni giorno mettine un paio.
Quando è pieno, per vuotarlo
corri alla Cassa di Risparmio,
il libretto che ti vien dato,
segna il gruzzolo seminato.
Là quel seme dà buon frutto,
caschi il mondo non va distrutto,
cresce, s'ammucchia e nessuno lo tocca.
Qui finisce la filastrocca.
Pag.5
La Giornata del Risparmio
2012: “La sfida della ripresa poggia sul risparmio”
Come fa notare anche la vecchia filastrocca della pagina precedente, il risparmiare ha sempre
caratterizzato l’essere umano, che ha provato a rinunciare a qualcosa oggi nella speranza di
poterla utilizzare un domani. Tuttavia, ciò è stato possibile solo quando il denaro è stato
abbastanza da soddisfare i singoli bisogni e ne è avanzato, in seguito, anche una parte.
Oggi, però, i soldi non ci sono più e tanto meno crescono nei prati !
Eppure, gli italiani sono, storicamente, dei gran risparmiatori. E fino al 2005 riuscivano a mettere da parte, in
media, il 21% del proprio reddito; ma la crisi ha compromesso quest’apprezzabile capacità, comprimendo il
tasso di risparmio nazionale al 17%: il livello più basso degli ultimi anni e di certo ben sotto la media
europea. Ecco allora che diventa ancor più importante essere aggiornati e il modo migliore è l’88ma
Giornata del Risparmio dal titolo “La sfida della ripresa poggia sul risparmio”.
La Giornata del Risparmio fu istituita a Milano, per la prima volta nel 1924, dal famoso economista
italiano Maffeo Pantaleoni. Da allora il risparmio è proposto come base dell'educazione, non solo economica
e va intesa come disciplina fondamentale per tutta la comunità poiché promuove un uso migliore, individuale
e sociale, della ricchezza.
"Non giorno di ozio, ma di lavoro e condotta ispirati all'ideale del risparmio e inteso a
diffonderne con l'esempio, con la parola e con l'immagine, i principi"
disse lo stesso Pantaleoni
attribuendo alla Giornata del Risparmio un alto
valore simbolico. Tuttavia, quegli ideali di
risparmio continuano a caratterizzare anche
l’odierna società, anche se molti pensano che
siano solamente degli ideali e basta.
Comunque, sono proprio questi ideali a mettere
le basi per l’88ma edizione: un’opportunità di
istruzione e di sviluppo per le nuove
generazioni. Gli elaborati realizzati dagli
studenti per l’occasione hanno evidenziato una
netta consapevolezza di che cosa significhi la
crisi economica e le difficoltà reali di
risparmiare; ma è emersa anche una vera e
propria "educazione al risparmio" di questi
ragazzi, dove il risparmio non viene identificato solo ed esclusivamente come la "rinuncia"di oggi per
realizzare un sogno più grande domani,e dove la parola "risparmio" significa amministrare meglio le risorse
disponibili; ovvero sperperare meno,aver maggior rispetto nell'uso degli oggetti e delle risorse comuni.
(continua a pag.6)
Pag.6
La Giornata del Risparmio
Tutto ciò si testimonia anche con i piccoli gesti quotidiani come: l'abituarsi a spegnere la luce
uscendo da una stanza, il fare la raccolta differenziata, l'aver cura dei propri libri, non sprecare un
bene prezioso qual è l'acqua. Piccole attenzioni che non solo denotano un crescente senso civico,
ma ci abituano a evitare inutili sprechi."Come spesso accade - ha affermato Alberto Domenicali ,
Presidente della Banca di Imola, - gli studenti coinvolti hanno testimoniato un elevato senso di
responsabilità e di coscienza civica”.
I lavori realizzati denotano una maturità che va ben
oltre l'età anagrafica. E con una certezza solida e
schietta hanno manifestato la volontà di rimboccarsi le
maniche, fiduciosi del fatto che la crisi sia anche
un’opportunità per rivalutare le abitudini domestiche e
al contempo mettere a punto semplici strategie per
risparmiare.
E' necessario che i nostri gesti quotidiani contemplino
la sostenibilità ed un coerente stile di vita, teso a
preservare anche le generazioni future".
Tutto questo è stato messo in pratica dalle Poste
Italiane attraverso un progetto formativo intitolato
“Una Storia fatta ap Posta”: sì, apposta per i giovani
di scuole italiane diverse.
“Una Storia fatta ap Posta” ha voluto trasmettere l’importanza del risparmio presso le nuove
generazioni tramite una proposta creativa e stimolante che insegni a riflettere.
I ragazzi, infatti, hanno ripercorso le tappe dell’evoluzione del Paese e la storia del risparmio delle
famiglie italiane.
Utilizzando, a scelta, un tema, un’intervista, un collage di fotografie, dei disegni, delle vignette o
delle immagini video gli alunni hanno quindi potuto esprimere la propria idea o trasmettere la
propria esperienza, anche attraverso la collaborazione della famiglia o di un gruppo di lavoro, il
tutto in vista del futuro dei loro risparmi.
Ad abbellire l’attività, tutti hanno ricevuto un libro illustrato intitolato “I Fratelli Materazzov – una
favola sul risparmio per imparare a conoscere un risparmio da favola”, per raccontare in modo
leggero ma esauriente quanto sia importante essere consapevoli del valore del denaro e di un’attenta
e ponderata gestione del risparmio.
Conclusasi con una generale euforia in vista di una visione positiva sulla fine della crisi,l’88ma
Giornata del Risparmio non ha convinto tuttavia tutti gli interessati.
Se tutto questo ha significato teoria e nuovi metodi di risparmio, l’anno avvenire sarà la
dimostrazione evidente dell’utilità, o meno, di questo evento ormai alla portata di tutti.
Daniel Prodan
Pag.7
ILVA
Secondo la perizia quasi 12.000 morti in sette anni
ILVA è una società per azioni del Gruppo Riva che si occupa prevalentemente della produzione e trasformazione
dell'acciaio. Il più importante stabilimento italiano è situato a Taranto e costituisce uno dei maggiori complessi
industriali per la lavorazione dell'acciaio in Europa.
ILVA è al centro di un vasto dibattito per il suo impatto ambientale sia a Taranto sia a Genova. Le sue emissioni
sono state oggetto di diversi processi penali per inquinamento che si sono conclusi, in alcuni casi e a gradi diversi
di giudizio, con la condanna di Emilio Riva e di altri dirigenti.
A Genova nel 2002 sono state chiuse le cokerie per il loro impatto sulla salute, in particolare nel quartiere di
Cornigliano, nelle cui vicinanze sorge lo stabilimento siderurgico. Uno studio epidemiologico ha evidenziato una
relazione tra polveri respirabili emesse dagli impianti siderurgici e gli effetti sulla salute.
L'impianto di Taranto si presenta in un'area a forte densità abitativa,tanto che molte sono state le denunce
presentate per danni. In quest'anno sono state depositate, presso la Procura della Repubblica di Taranto, due
perizie, una chimica e l'altra epidemiologica, nell'ambito dell'incidente probatorio che vede indagati Emilio Riva,
il figlio Nicola, Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento siderurgico, e Angelo Cavallo, responsabile
dell'area agglomerato. A loro carico sono ipotizzate le accuse di disastro colposo e doloso, avvelenamento di
sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni
pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico.
Nella prima perizia sulle emissioni, si legge che nel 2010 ILVA ha emesso in aria sostanze convogliate.
Alle emissioni convogliate vanno sommate quelle non convogliate, cioè disperse in modo incontrollato.
La fuoriuscita di gas e nubi rossastre dal siderurgico è un fenomeno documentato dai periti chimici e dai
NOE(Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri) di Lecce. La diossina trovata nel corpo degli animali, abbattuti
gli anni precedenti proprio perché contaminati, è risultata essere la stessa diossina emessa dai camini del polo
siderurgico. Per ciò che riguarda la perizia epidemiologica, i periti nominati dalla Procura di Taranto hanno
quantificato nei sette anni considerati (2004 - 2010):
• un totale di 11 500 morti, con una media di 1 650 morti all'anno, sopratutto per cause cardiovascolari e
respiratorie;
• un totale di 26 999 ricoveri, con una media di 3 857 ricoveri all'anno, sopratutto per cause cardiache,
respiratorie e cerebrovascolari.
Di questi i più vicini alla zona industriale:
• un totale di 637 morti, in media 91 morti all'anno
• un totale di 4 536 ricoveri, una media di 648 ricoveri all'anno, solo per malattie cardiache e respiratorie.
Secondo i periti nominati dalla Procura, la situazione sanitaria a Taranto è molto critica, anzi, unica in Italia. Gran
parte delle sostanze rilevate nella perizia sulle emissioni, sono state poi considerate in quella epidemiologica come
di interesse sanitario. Gli inquinanti sono in concentrazioni più elevate nelle zone più vicine all'impianto. Le stesse
concentrazioni variano nel tempo e dipendono dalla direzione del vento.
Per quanto riguarda la diossina,ILVA ne emetteva nel 2002 circa il 30,6% del totale italiano, ma sulla base dei dati
INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) nel 2006, la percentuale sarebbe salita al 92%. I dati
relativi al 2006 registrano le dichiarazioni di meno di 700 aziende, sulle oltre 7 000 obbligate per legge a
presentarle. L'incidenza del 92% è, quindi, calcolata sulle 700 in regola.
La perizia epidemiologica si conclude con un'affermazione che sintetizza la reale situazione dell'area ionica:
"L'esposizione continuata agli inquinanti dell'atmosfera emessi dall'impianto siderurgico ha causato e causa
nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell'organismo umano che si traducono in eventi di
malattia e di morte".
Elisabetta Sasso
Pag.8
Ennio Morricone
Il cardine delle colonne sonore
Ennio Morricone è nato nel 1928 a Roma, ma è originario della provincia di Frosinone. Dopo aver
ricevuto la sua istruzione musicale al Conservatorio di Santa Cecilia, si è diplomato in tromba,
strumenti da banda e composizione con quasi il massimo dei voti in tutte e tre le discipline. Oltre
agli strumenti ha studiato anche musica corale. Nel 1954 si è diplomato in composizione musicale al
conservatorio sotto l’ala protettrice del maestro e compositore italiano Goffredo Petrassi. Poco
tempo dopo, più precisamente nel 1958, era stato assunto dalla RAI come assistente musicale, ma
si è licenziato dopo il primo giorno di lavoro e da quel momento Morricone si è appassionato alle
colonne sonore dei film. E’ stata una scelta che l’ha condizionato per tutto il resto della sua vita. La
sua prima colonna sonora è quella del film “Il Federale” di Luciano Salce, nel 1961. Il successo
mondiale l’ha acquisito in collaborazione con Sergio Leone, regista italiano di film western di fama
mondiale. Ancora oggi si ricordano le sue colonne sonore di: “Per un pugno di dollari” (1964), “Per
qualche dollaro in più” (1965), “Il buono, il brutto e il cattivo” (1966), “C’era una volta il west”
(1968), “Giù la testa” (1971) e tante altre che lo resero famoso in tutto il Globo. Oltre alla carriera
cinematografica Morricone, nel 1965, entrò a far parte del Gruppo d’Improvvisazione Nuova
Consonanza. Alcuni anni dopo, nel 1984, fondò, insieme con altri colleghi compositori, l’Istituto di
Ricerca per il Teatro Musicale di Roma. Il grande maestro è divenuto celebre grazie ai film
western, ma ha composto colonne sonore anche per film di genere diverso. Per esempio nel 1998 ha
creato la colonna sonora del famosissimo film drammatico “La leggenda del pianista sull’oceano”, e
qualche anno prima quella di “The Untouchables – Gli Intoccabili”, film drammatico che racconta
dell’incriminazione di Al Capone. Oltre che con Sergio Leone, Morricone ha collaborato con tanti
altri registi, italiani e non, del calibro di: Pier Paolo Pasolini, Gillo
Pontecorvo, Roman Polanski, Oliver Stone, Brian de Palma, Lina
Wertmuller, Giuseppe Tornatore, Pedro Almodovar. Altri artisti,
hanno avuto l’onore di collaborare con lui. Ennio ha collezionato più
di 400 colonne sonore. Morricone è anche direttore d’orchestra.
Ha diretto varie orchestre, sparse in tutto il Mondo e tra queste:
l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia in Roma per tante
stagioni musicali; l’Orchestra Sinfonica del Teatro della Scala di
Milano; l’Orchestra musicale sinfonica del Teatro dell’Opera di
Roma; l’Orchestra del Teatro nazionale del Brasile; l’Orchestra
della radio bavarese Monaco Rundfunk; l’Orchestra Sinfonica
Bulgara; il coro e l’orchestra della Radiotelevisione Spagnola; la
London Symphony Orchestra. Soprattutto sono da sottolineare il
costante impegno e la collaborazione con l’Orchestra Roma
Sinfonietta, con cui ha registrato le colonne sonore dei film e con cui gira l’Italia per i tanti
concerti che tiene su tutto il suolo nazionale. Un evento importantissimo per la Sinfonietta è
stato, il 2 febbraio 2007, un grande e celebre concerto, tenuto all’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite, per rendere omaggio l’allora Segretario Generale dell’ONU: Banki Moon.
(continua a pag.9)
Pag.9
La lista dei premi e dei riconoscimenti dati a Morricone è quasi infinita.
I principali sono:
1969 - Premio Spoleto Cinema; 1970 - Nastro d'argento per le musiche del film "Metti, una
sera a cena”;1971 - Nastro d'argento per le musiche del film "Sacco e Vanzetti";1972 Premio Cork Film International per le musiche del film "La califfa";1979 - Nomination
all'Oscar per le musiche del film "Days of Heaven";1981 - Premio della critica discografica
per le musiche del film "Il prato";1985 - Nastro d'argento e il Bafta (The British Academy of
Film & Television Arts) per le musiche del film "C'era una volta in America”;1986 - Nomination
all'Oscar, Bafta e Golden Globe Award per le musiche del film "Mission";1988 - Nastro
d'argento, Bafta, Grammy Award e Nomination all'Oscar per le musiche del film "Gli
intoccabili" (The Untouchables):1988 - David di Donatelloper le musiche del film "Gli occhiali
d'oro";1989 - David di Donatelloper le musiche del film "Nuovo Cinema Paradiso";1989 - Nint
Annual Ace Winner per le musiche del film "Il giorno prima";1989 - Pardo d'Oro alla carriera
(Festival del Cinema di Locarno);1990 - Bafta, Prix Fondation Sacem del XLIII Festival del
Cinema di Cannes e David di Donatello per le musiche del film "Nuovo Cinema Paradiso";1991 David di Donatelloper le musiche del film "Stanno tutti bene";1992 - Nomination all'Oscar
per le musiche del film "Bugsy";1992 - Grolla d'oro alla carriera (Saint Vincent);1993 - David
di Donatelloe Efebo d'Argento per il film "Jonas che visse nella balena";1994 - Premio
Golden Soundtrack dell'ASCAP (Los Angeles);1995 - Leone d'oro alla carriera (52a Biennale
del Cinema di Venezia); 2000-David di
Donatelloper la miglior musica con il film "Canone
inverso";2007-l'Academy Awards americana
conferisce a Ennio Morricone il premio Oscar
alla carriera.
In totale Morricone ha “collezionato” 27 dischi
d’oro, 7 dischi di platino e 3 targhe d’oro.
Inoltre la colonna sonora del film “Il buono, il
brutto e il cattivo” è inclusa nelle nuove entrate
del Grammy Hall of Fame del 2009.
Ennio Morricone, un uomo con più di 400 colonne
sonore sulle spalle, con le note musicali nel sangue e che, nonostante la sua età, continua a
fare ciò che ha sempre amato fin da ragazzo: la musica.
Lui dovrebbe servire da esempio per tutti noi. Servono degli sforzi, quello è ovvio, ma con
costanza, determinazione e volontà d’animo, si può realizzare l’irrealizzabile, raggiungendo
ogni vetta conosciuta e chi sa, magari anche sconosciuta.
Ennio Morricone è leggenda, come lo sono le sue colonne sonore. E’ leggenda.
Matteo Verdicchio
Pag.10
Appunti di Viaggio
Destinazione: PRAGA
In questa “puntata ” vi proponiamo la visita di Praga, capitale della Repubblica Ceca.
Da sempre centro politico e culturale della Boemia e dello Stato Ceco per oltre 1100 anni, tra il XIV e il XV
secolo fu anche capitale del Sacro Romano Impero.
Praga è un centro culturale e turistico di fama mondiale. Il suo centro
storico, visitato ogni anno da più di 6 milioni di viaggiatori, è stato incluso
nel 1992 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Attraversata dal fiume “Moldava” , la città si sviluppa su nove colli per
questa sua caratteristica è stata definita la “Roma del Nord “.
Disseminati per Praga, camminando sull’onnipresente pavimentazione in
sampietrini, troverete molti monumenti ed edifici antichi che vi faranno
innamorare di questa città. Non danneggiato durante la seconda guerra
mondiale, l’intero centro storico di Praga, quindi i quartieri Malá Strana,
Staré Město e Nové Město, ai quali si fa riferimento come Praga 1, sono
entrati a far parte del patrimonio dell’UNESCO dal 1992 a testimonianza
dell’importanza dei monumenti e degli edifici che vi si trovano.
Praga è una città grande ma non troppo: sono infatti moltissimi gli edifici,
musei, strade, monumenti e piazze da vedere ma sono tutti facilmente raggiungibili a piedi. Inoltre la città è
dotata di un sistema di trasporto pubblico molto efficiente che permette a cittadini e turisti di spostarsi
velocemente in tutte le zone della città. Visitare Praga è un’esperienza che non si dimentica. Essendo stata
sotto il dominio comunista fino al 1989 il turismo a Praga si è sviluppato principalmente negli ultimi 20 anni
fino ad essere oggi una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo. Sono molti gli hotel a Praga tra cui troverete la
dell'opera, sale da
sistemazione adatta alle vostre esigenze. Ospita molti teatri (incluso il Teatro Nazionale), teatri
concerto, gallerie e club musicali. È anche sede dei più importanti uffici e istituzioni della Repubblica Ceca,
tra cui la sede della Presidenza, del Governo, e di entrambe le case
del Parlamento. Oltre all'Università Carolina (Univerzita Karlova),
fondata nel 1348, prima università del Sacro Romano Impero
Germanico e dell'Europa centrale in generale, la città è sede di altre
sette università e collegi, compresa l'Università Tecnica Ceca
(CVUT) fondata nel
1707.Personalmente non ho mai avuto l’
occasione di visitare questa magnifica Città, anche se sicuramente
sarà meta del mio prossimo viaggio all’ estero.
Alcuni amici che
hanno avuto il piacere di visitare questa magnifica città mi hanno
dato 5 opinioni da utilizzare come consigli per visitare Praga :1) Come città è abbastanza economica,
anche se non è pi ù l’Eldorado del turista di qualche anno fa; 2) I tram sono efficienti, veloci, economici e
coprono tutto il centro storico. L’unica loro pecca è che non sono molto puliti;
3) Mangiare non è un
problema, a Praga. Esistono posti per tutte le tasche e per tutti i gusti, dal ristorante raffinato al fast food,
dalla cucina locale a quella internazionale. Oltre all’immancabile Mc Donald’s e a KFC, che trovo disgustoso,
ci sono tanti baracchini di hot dog, fast food orientali o arabi; 4) Anche ad Agosto il tempo è incerto. Tenete
un impermeabile o un ombrello a portata di mano;
5) D’estate è piena di turisti, soprattutto di italiani
chiassosi e beceri. Se possibile, evitate di andarci a Luglio e ad Agosto. Il modo più rapido ed economico per arrivare a
Praga è prendere un volo diretto dall’Italia. Ci sono infatti diverse compagnie che mettono in collegamento la capitale
delle Repubblica Ceca con il nostro Paese. In base alle vostre esigenze troverete voli giornalieri e
infrasettimanali sia con compagnie di bandiera che vantaggiose low cost. E' possibile raggiungere Praga
anche con altri treni che passano da Monaco (Monaco-Praga circa 6 ore) o da Vienna (circa 5 ore), più
frequenti. Naturalmente queste 2 città sono servite più volte al giorno da TRENITALIA e una volta giunti a
Monaco o Vienna o dovrete prendere i treni delle ferrovie tedesche o austriache, efficienti e puntuali.
Federico Vivi
Pag.11
The Twilight saga
Breaking dawn
part 2
Bella si risveglia dopo alcuni giorni
di agonia, durante i quali la sua
trasformazione pare essersi completata, e
trova la famiglia Cullen ad attenderla.
La giovane donna si rende conto dei
cambiamenti subiti dal suo corpo,pur
tuttavia riesce a mantenere un notevole
autocontrollo e manifesta il desiderio di
vedere sua figlia Renesmee.
Il film
evidenzia le difficoltà incontrate dalla
famiglia Cullen, proprio perché la bambina
è in parte umana e questo fatto porterà
ad uno scontro con i Volturi. Infatti,
durante una battuta di caccia nei boschi,
Renesmee viene notata da Irina che
credendola immortale, ossia trasformata
in vampiro, nonostante tale pratica fosse
vietata tra i vampiri................
La saga di Twilight ha trasformato i
secolari seduttori assassini in romantici
eroi in cerca di amori puri, in lotta con la
loro natura e con il loro destino ed ha reso
sentimentale l'orrido;infatti niente di
orrido vi è in Twilight.
Il Sangue,
nell'epilogo, non scorre, come per lasciare
immacolata l'ultima pagina di una storia
che ha un messaggio importante da
trasmettere: la famiglia vince sempre.
Cast: Kriste Stewart (Bella Cullen), Robert
Pattinson (Edward Cullen), Taylor Lautner
(Jacob Black), Mackenzie Foy (Renesmee
Cullen), Peter Facinelli (Carlisle Cullen),
Ashley Greene (Alice Cullen),
Kellan Lutz (Emmett Cullen),
Elizabeth Reaser (Esme Cullen).
Regia: Bill Condon
Genere: Fantastico, Avventura, Drammatico.
Bill Condon è nato a New York City il 22
ottobre 1955 ed è un regista e
sceneggiatore statunitense.
Tra i film da lui diretti i più conosciuti sono:
“Demoni e dei “, sulla vita di James Whale
e per il quale ha vinto l'Oscar perla migliore
sceneggiatura non originale e “Dreamgirls”.
La casa di produzione cinematografica
Summit Entertainment gli ha affidato la
regia di The Twilight Saga: Breaking Dawn
– Parte 1 e di The Twilight Saga: Breaking
Dawn – Parte 2 ultimi capitoli dalla saga
ideata da Stephanie Meyer.
L'ultimo episodio è stato diviso in due film
dei quali il primo è uscito nelle sale
cinematografiche il 16 novembre 2011.
Paolina Meccola
Elisabetta Sasso
Pag.12
Due idee sulla Musica
Innamorati della “Musica”
“Canta che ti passa”
Un invito o un modo d'essere?
La musica è utilizzata per esprimere ciò
che vogliamo comunicare agli altri in
maniera diversa dal solito.
La maggior
parte delle
persone non
sapeva
comunicare
perché era
troppo
timida o era
troppo in disparte, ma grazie alla Musica
esse sono riuscite a comunicare tra di
loro in maniera da capirsi. Nell’ambito
della Musica non c’è solo un genere,ma
ce ne sono più di 50! Il genere Rock,il
Pop classico,il Metal,l'House…
Ognuno di noi ha un genere diverso,
tutto suo; ma la maggior parte dei
ragazzi ascolta musica pop e rock,perché
ormai questi due generi sono diventati i
più ascoltati.
Una cosa abbastanza importante, che
ormai seguono tutti i giovani nell’ambito
musicale,è il look delle star, per imitare
il genere a loro più caro, ma anche per
cercare lo stile più adatto (Rock
ettari…) .
Chiara Ruggiero
“Canta che ti passa” è un modo di dire
molto diffuso nella lingua italiana
colloquiale;un invito a non spaventarsi e a
curare le preoccupazioni con il canto.
In effetti è così!
La Musica rappresenta un “mezzo” per
sfogarsi, per rilassarsi e, soprattutto per
i giovani, una ragione di conforto.
E’ un elemento importantissimo;un
elemento che accomuna i Paesi di tutto il
Mondo grazie alle “moltitudini” di generi
esistenti.
Generi che si adattano ad ogni situazione
(è difficile trovare una canzone che non
rappresenti il nostro stato d’animo).
Legati alla musica,vi sono poi “gli idoli
musicali”.
Chi sono?
Sono delle persone cui,soprattutto i
giovani,si ispirano;delle vere e proprie
icone.
Irene Sorce
Pag.13
NOTIZIE DALL'ISTITUTO
La redazione del giornalino è lieta di fornire ai suoi lettori l'orario annuale degli
incontri con la dottoressa Emanuela Fontani nei due plessi. Gli incontri
avverranno sempre il mercoledì dalle ore 11:30 alle ore 12:30 secondo le
tabelle forniteci dal responsabile del progetto prof. Pecciarelli
SPORTELLO
CIC
RONCALLI
Sportello di ascolto presso aula INFORMATICA MPS giorno
MERCOLEDì dalle ore 11:30 alle ore 12:30
Giorno
Mese
21
Novembre
5
Dicembre
19
Dicembre
16
Gennaio
30
Gennaio
13
Febbraio
27
Febbraio
Giorno
Mese
13
Marzo
27
Marzo
10
aprile
24
Aprile
15
Maggio
29
Maggio
Pag.14
NOTIZIE DALL'ISTITUTO
SPORTELLO
CIC
SARROCCHI
Sportello di ascolto presso aula LABORATORIO FISICA 2 giorno
MERCOLEDì dalle ore 11:30 alle ore 12:30
Giorno
Mese
28
Novembre
12
Dicembre
9
Gennaio
23
Giorno
Mese
Gennaio
6
Marzo
6
Febbraio
20
Marzo
20
Febbraio
3
aprile
17
Aprile
8
Maggio
22
Maggio
5
Giugno
Pag.15
Spigola ndo....Lib era mente
Il racconto che abbiamo scelto per voi è tratto dall'edizione di Liberi di Scrivere del 2005
e si intitola:
Che paura!
Hai presente quelle esperienze strane e misteriose che ti spaventano così tanto da non farti più
dormire per molto,molto tempo? Io sì. Sono una ragazza ventenne e la storia che sto per
raccontarti si è svolta quando avevo solo quattordici anni.Stavo sempre con il mio gruppo di
amici,certe volte non rientravo neanche a casa per mangiare. Eravamo molto affiatati. Ci piaceva
andare in giro fino a tardi,prendere in giro i passanti,combinare gli scherzi più divertenti a
chiunque ci capitasse a tiro. E soprattutto,volevamo affermarci nella nostra scuola. Era per questo
che avevamo attirato l’attenzione dei bulli,anzi,dei “GASATI”,come li chiamavamo noi.Il fatidico
giorno eravamo al parco,annoiati a morte,aspettando che arrivasse una qualche fonte di
divertimento,quando arrivarono loro,che si davano tante arie ma non erano niente. Penso che
fossimo stati gli unici che osavano opporsi al loro volere. Ci proposero una sfida: andare nel
bosco,di notte, e provare a rimanerci più di loro. Il premio consisteva nel fatto che chi vinceva
poteva umiliare a suo piacimento i perdenti. Il bosco del nostro paese era considerato
maledetto,era sempre sulla bocca dei vecchi che raccontavano storie terribili,ma secondo te ce ne
importava qualcosa? No,infatti. Accettammo. Come potevamo rifiutare un’occasione del genere?
Alle 23:00 di quella sera ci ritrovammo tutti all’entrata del bosco e ci inoltrammo nell’oscurità. La
prima ora filò liscia. Noi non avevamo paura ed eravamo sicuri che quei fifoni se ne sarebbero
andati per primi. Ma poi tutto iniziò ad andare storto,terribilmente storto. Il vento cominciò a
soffiare forte,insistente, e sembrava che,sotto al rumore delle foglie che si muovevano,ce ne fosse
un altro,più cupo,più terribile,come un rombo o un grido trattenuto. Io e i miei amici non
sapevamo cosa stesse succedendo,ma eravamo ancora stupidamente attaccati alla sfida,non
volevamo andarcene, e i bulli facevano lo stesso. A un certo punto un lamento terribile squarciò la
notte,acutissimo. Gli alberi cominciarono a muoversi, a ONDEGGIARE, e poi uno di loro si alzò da
terra,staccò le sue radici dal terreno e cominciò a muoversi verso di noi,lento ma inesorabile.
Cominciammo a urlare,tutti
insieme,come se fossimo stati
programmati,ci girammo e
cominciammo a correre,correre come mai in vita nostra. Ma altri alberi si sradicarono. Quella notte
tre ragazzi scomparvero. Io ho sentito le loro urla disperate mentre gli alberi li catturavano e li
portavano via con loro. Non ho visto cosa gli succedeva,ma ho sentito. Ho sentito rumori di ossa
che si rompevano mentre uscivo dal bosco,rumori terribili e angoscianti,rumori dei lamenti di quelle
creature immonde che non potevano essere alberi,no,non potevano…Questo è ciò che è successo
quella notte. Incredibile,eh? E’ stato incredibile anche per i dottori,non mi hanno voluto credere
quando gliel’ho raccontato. E’ per questo mi hanno rinchiuso qui, in manicomio. Il giorno non è
così male,sto abbastanza bene. Ma la notte è un’altra storia…la notte sento ancora i rumori del
bosco,sento le urla e ho paura. Ho paura perché so che gli alberi mi verranno a prendere e mi
porteranno all’inferno. Io posso sentire il loro canto infernale dedicato a me e le cose terribili che
sussurrano quando tutto tace.Sono passati sei anni da quando lo spirito del bosco si è
risvegliato,ma non hanno dimenticato. Altre cinque persone sono vive,oltre me,ma so che non è un
problema. La vendetta è un piatto che va gustato freddo. E gli alberi lo gusteranno ghiacciato.
Giorgia Deidda -1 A/ERICA
Pag.16
Lucca Comics & Games
Nei giorni 1, 2, 3 e 4 Novembre si è svolto presso il centro storico di Lucca uno dei più grandi eventi
internazionali nell’ambito del fumetto e dell’animazione: il Lucca Comics.
Dislocato su tutto il centro storico cittadino, Il Lucca Comics è entrato nel podio dei grandi eventi del
mondo del fumetto, grazie alla sua unica ed affascinante caratteristica, i giovani possono travestirsi
come i loro paladini: dei manga, anime o personaggi dei videogiochi, dei cartoni animati e del genere
fantascientifico. Durante lo svolgimento del Lucca Comics è come se i nostri personaggi preferiti
dell’animazione uscissero dagli schermi televisivi, o dai fumetti e si radunassero tutti lì, in quei giorni
tutti ti conoscono e ti chiamano con il nome del personaggio del tuo travestimento.
C’è solo l’imbarazzo della scelta; si va dai cartoni animati degli anni d’oro dell’animazione: Yattaman e
Capitan Harlock; a quelli più recenti come: Naruto, One Piece, Bleach e tanti altri. La carrellata
prosegue con i protagonisti e gli antagonisti della mitica saga di Star Wars o i personaggi dei
videogiochi tra cui Final Fantasy e Kingdom Hearts.
Un’ altra particolarità che caratterizza questo evento è il gran numero di padiglioni espositivi, dislocati
in tutto il centro storico di Lucca, che espongono, fumetti, gadget e modellini in scala; anche in questo
caso vi è solo l’imbarazzo della scelta. Cerchi un Action Figure particolare, o sei alla ricerca di un
numero unico e raro per completare la tua collezione? Hai buone probabilità di trovarlo in uno dei
numerosi padiglioni espositivi. Per non parlare dei concerti e le sfilate dei Cosplay che si svolgono sul
palcoscenico sopra l’antica cinta muraria della città. Un’ ulteriore caratteristica, che affascina e
stupisce, è la possibilità di conoscere tante persone fantastiche, le quali insieme a te condividono
questa grande passione per il fumetto e l’animazione. Provengono da tutta l’Italia anche dall’ Europa, per
formare gruppi di Cosplay e sfilare per le vie della città. Ma tutte queste parole non sono sufficienti
per descrivere la grandezza di questo evento, chi veramente vuole ammirarla e comprenderla, ma
soprattutto vuole goderne la bellezza e l’unicità deve recarsi là e vedere con i propri occhi.
E’ un esperienza che vale la pena di vivere!!
Marco Nesi
Il nostro inviato (il secondo da sinistra) con alcuni cosplay
Pag.17
Che cosa sarebbe successo se...
Storie di guerra sul mare
Le prime armi della Marina Militare russa
Durante questo lungo percorso di analisi delle più grandi battaglie navali della Storia, abbiamo concentrato la
nostra attenzione sulle potenze occidentali: Inghilterra, Francia, Italia, Spagna, Stai Uniti d’America; ma che
cosa succedeva dall’altra parte del Mondo in occasione della battaglia di Chesapeake?
E’ qui che volgiamo l’occhio a una nuova marina militare: la Marina Russa.
E come abbiamo fatto raccontando tutte le altre battaglie, mostreremo come “la Fortuna” e “il Coraggio”
degli uomini che ne componevano gli equipaggi hanno influenzato l’esito di quegli scontri navali.
La Marina russa inizia a mettersi in mostra quando lo Zar Pietro II decise, sotto falso nome, di lasciare
temporaneamente il trono per andare a studiare in Europa, dove riuscì a carpire tutti i segreti per migliorare
il suo regno ma soprattutto la sua flotta. Infatti, fu grazie a lui che i cannoni delle navi russe furono dotati di
braghe per frenare il rinculo, e di paranchi per riportarsi in batteria. Queste innovazioni erano state studiate
dagli Inglesi ma furono migliorate da Pietro II.Il grande zar fu importante ma fu durante il regno della zarina
Caterina II che la Marina Russa iniziò a far sentire il suo peso nella Storia.
L’Impero russo aveva dichiarato guerra alla Turchia nel 1768 e la Zarina ordinò all’ammiraglio Conte Alexis
Orloff di assumere il comando della flotta a Kronstadt e di trasferirla a Levante.Il comandante in capo della
flotta turca era un certo Hassan, un ex-schiavo venduto al mercato di Algeri, ma furono le sue tante buone
qualità che lo fecero comandante in capo della
flotta del Bey (sultano) di Algeri fino al giorno in
cui litigarono; da quel momento Hassan decise di
offrire i suoi servigi al sultano turco Mustafà
III.Hassan, nel corso della sua carriera, si era fatto
conoscere come un marinaio spietato e crudele,
senza pietà per gli avversari; i marinai russi, al
solo sentire il suo nome, tremavano come foglie al
vento. Fu in questo frangente che Caterina II
dimostrò la sua grandezza scrivendo una lettera ai
suoi marinai e inviando l’ammiraglio Spiridoff e
due ufficiali inglesi, il
commodoro Greig e
l’ammiraglio Elphinstone (che portavano con sé
l’esperienza e la determinatezza proprie degli
Cannoni modificati russi
anglosassoni che da qualche tempo combattevano
la Marina Turca per non cedere a essa il controllo del Mediterraneo), a dare manforte a Orloff.Hassan fece
capolino nei Dardanelli nel maggio 1770, alla testa di una squadra di quindici vascelli di linea, fra i quali uno
da 100 pezzi, otto galeotte, cinque sciabecchi e due corvette; dall’altra parte l’ammiraglio Spiridoff contava
nelle sue fila dieci navi di linea e cinque fregate.Nel corso della battaglia le due ammiraglie si abbordarono e
lo scontro divenne talmente vivace che le due navi s’incendiarono ed esplosero. Fortuna volle che i due
ammiragli si salvassero.Gli altri convogli avevano seguito la battaglia da lontano senza impegnarsi troppo le
une contro le altre. Hassan protagonista di questa vicenda ne fu talmente sconvolto che giudicò preferibile
ritirarsi dallo scontro e di rifugiarsi nella baia di Cesme.
Fu un grande errore!!
Il commodoro Greig decise di assumere il comando e di inviare quattro brulotti comandati da due ufficiali
inglesi: Dugdale e Mackenzie. L’incursione fu un successo.“La calca delle navi turche, ancorate in rada una
addosso all’altra, era tale che in poche ore l’incendio divorò l’intera flotta”.
Questo scontro consegnò ufficialmente la prima vittoria alla Marina Russa; molti storici la definiscono “Una
vittoria Inglese sotto bandiera Russa”.
Ma perché non dare credito anche a questi ultimi !?
(continua a pag.18)
Pag.18
Che cosa sarebbe successo se...
Venti anni più tardi ritroviamo Caterina II in guerra contro un altro dei suoi vicini, un vicino del nord: la
Svezia.
Le due marine disponevano nel Baltico di forze equivalenti, ma la cosa ironica era vedere che da entrambe le
parti l’Inghilterra prestava “consiglio”, dalla parte della Svezia c’era Sydney Smith, mentre invece
L’ammiraglio Greig continuava a prestare servizio per la bandiera Russa. Particolare assai curioso, la galea,
radiata da decine di anni anche più dalle fila delle flotte occidentali, resisteva ancora nel Baltico dove
avrebbe svolto ancora una funzione importante fino al 1809.
In occasione di questa guerra 2270 anni dopo Salamina la vedremo figurare ancora un’ultima volta nella
grande battaglia navale. Le ostilità tra i due popoli erano iniziate dopo che gli svedesi avevano fatto
un’incursione nel golfo della Finlandia. I russi riuscirono a intercettare la nave il 17 luglio 1788, la spedizione
era volta alla conquista di San Pietroburgo, ma nonostante le gravi perdite subite, riuscirono ad evitare la
caduta della capitale. Due anni dopo gli svedesi si ripresentavano con forze superiori. Ventidue vascelli e
dodici fregate erano agli ordini del principe Carlo. Agli ordini dello stesso Re Gustavo era la “flotta dei remi”,
composta di dodici trasporti, ventisette galee e 236 cannoniere.
Partiti da Karlskrona il 30 aprile la flotta svedese incontrò il 14
maggio una fortissima resistenza dei russi nel golfo di Revel. La
flotta russa era agli ordini del principe Nassau-Siegen che catturò
un vascello di linea avversario. Nonostante tutto re Gustavo riuscì a
sfondare lo schieramento e ad abbattere l’arsenale russo.Fu così
che egli catturò ben ventinove battelli russi. Dopo la battaglia
vittoriosa fece vela verso Viborg che si sarebbe servita come base
operativa per lanciare la sua offensiva contro San Pietroburgo. Il 3
giugno l’ammiraglio russo Kruse, forte di diciassette vascelli e sette
fregate e affiancato dalle forze dell’ammiraglio Ciciagoff, undici
vascelli e tredici fregate, mise in ginocchio la flotta del principe
Carlo che decise di rifugiarsi a Viborg dove rimase bloccato con il
Cannoni inglesi
resto del contingente. Dopo un mese di blocco i viveri
scarseggiavano e bisognava assolutamente tentare un’ incursione. Il piano prevedeva di sorpassare il
passaggio che Nassau non aveva rinchiuso e lanciare un attacco alla flotta congiunta Ciciagoff-Kruse. I due
ammiragli russi lanciarono un brulotto che, disgraziatamente, fu respinto dalla corrente e andò a schiantarsi
contro una delle navi svedesi che lo seguivano; nel giro di poche ore tre bastimenti andavano in fiamme, altri
s’incagliavano; il panico regnava tra le fila della flotta svedese del principe Carlo. Come se non fosse bastato
la flotta congiunta russa dette un “caloroso” benvenuto a quello che rimaneva della flotta avversaria
catturando due navi di linea. La battaglia di Viborg, il 3 luglio 1790, dove il nerbo della flotta svedese fu
completamente annientato, fu ribattezzata in seguito “La Trafalgar del Baltico”.
Ma non era finita qui.
Il re Gustavo III era riuscito a portare via una buona parte della sua flotta a remi e a rifugiarsi vicino a
Svenksund. Tronfio del suo successo, Nassau non inseguì il suo nemico perché era sicuro che sarebbe stato
in grado di mangiarselo in un solo boccone. Nassau vendeva la pelle dell’orso prima ancora di averlo ucciso.
Infatti, se solo si fosse affrettato a riallestire la sua flotta e lanciarsi all’inseguimento degli svedesi senza dar
loro il tempo di riposarsi la storia sarebbe stata diversa. Egli pagò cara la sua eccessiva “galanteria” nei
confronti dell’avversario, ma peccò di troppa sicurezza, fissando la data dello scontro il 9 luglio in occasione
del compleanno di sua maestà Caterina II, perché l’esito non fu quello sperato. Gustavo, al contrario, non
perse l’occasione. Riorganizzò le sue truppe, e rimise in sesto buona parte della sua flotta sistemandola
dietro le grandi rocce della baia di Svenksund. Un fuoco ben nutrito accolse le galee russe, ignare
dell’agguato, che si presentarono sicure di sé e senza la benché minima preoccupazione. Fu una bravata
costata molto cara: 9500 morti, feriti o prigionieri, un terzo della flotta russa completamente distrutto. Al
contrario gli svedesi ebbero solo 300 uomini fuori combattimento. Lo stesso Nassau rischiò la propria vita;
Fortuna decise di salvarlo, all’ultimo momento. Quest’azione sventò definitivamente l’attacco russo a
Stoccolma, e la Svezia si affrettò a firmare il 14 agosto 1790 una pace onorevole che mise fine alle ostilità.
“La galanteria Svedese non voleva infierire”.Purtroppo le ostilità sarebbero riprese nel 1808 e allora
sarebbero state di nuovo ammirate le galee e le cannoniere in azione. Da qui sorge spontanea la domanda:
“Che cosa sarebbe successo se Nassau non fosse stato così galante con il suo avversario? “
Marco Nesi
La Rubrica di Daniel
Come posso gestire bene il mio denaro?
Ti capita di pensare di non avere abbastanza soldi?
Ti capita di comprare cose che in realtà non potresti permetterti?
Ti capita di comprare qualcosa solo perché è in svendita, ma di cui, in effetti, non hai bisogno?
Probabilmente, come tanti, anche tu hai pensato di non avere abbastanza soldi. Invece di rassegnarti, perché
non impari a gestire bene il denaro che hai? Forse pensi che per farlo sarebbe necessario vivere da solo, per
conto tuo. Rifletti però: ti butteresti da un aereo senza saper usare il paracadute? È vero che si potrebbe
capire come funziona mentre si precipita al suolo, ma è molto meglio imparare le nozioni fondamentali
sull’uso del paracadute prima di lanciarsi!
In modo simile, il momento migliore per imparare ad amministrare il denaro è quando vivi ancora con i tuoi,
prima di dover affrontare da solo la dura realtà del far quadrare i conti. “Il denaro è per una protezione”,
scrisse il re Salomone. (Ecclesiaste 7:12) Ma ti proteggerà solo se impari a controllarti nello spendere.
Questo ti farà avere più fiducia in te stesso e più rispetto da parte dei tuoi genitori.
IMPARA COME SI FA
Per imparare bisogna fare pratica. Perché non informarti con i tuoi genitori in merito alle spese mensili che
devono affrontare riguardo a luce, gas, affitto e/o altro? Ricorda che anche tu incidi su queste spese, e se
andrai a vivere per conto tuo sarai tu a doverle affrontare. Perciò dovresti sapere, circa a quanto ammontano.
Chiedi ai tuoi genitori di farti vedere alcune bollette e ascolta attentamente mentre ti spiegano come mettono
da parte il denaro per pagarle.
“Il saggio ascolterà e guadagnerà più istruzione, e l’uomo d’intendimento è quello che acquista abile
direzione”, dice un proverbio biblico. (Proverbi 1:5) Anna, una ragazza della tua età, ha chiesto questa
“abile direzione” ai suoi genitori. Dice: “Mio padre mi ha insegnato a stabilire un budget, e mi ha fatto capire
l’importanza di essere organizzati nel gestire il bilancio familiare”. Nota cosa poté dire in seguito: “Ora sono
in grado di gestire i miei soldi”. “Sto attenta a spendere, così mi sento libera e serena perché non ho debiti da
pagare”.
PERCHÉ NON È FACILE
Ci sono dei motivi per cui potrebbe essere difficile fare questo, in altre parole gestire il denaro, perché sono i
tuoi genitori a far fronte alla maggior parte delle spese. Potresti ritrovarti allora a spendere a piacimento tutto
il tuo denaro. A tale proposito, potresti chiederti: Quando per esempio sono con i miei amici, spendo perché
posso o perché mi sento obbligato? Alcuni cercano di far colpo sugli altri, ma questo potrebbe provocare
problemi economici. Come puoi evitare che questo accada?
COME CONTROLLARE LE SPESE
Sarai d’accordo con me perciò che se non sei attento, la situazione potrebbe sfuggirti di mano. Sarebbe molto
saggio, quindi, stabilire in anticipo il limite da non superare. Troverai anche utile andare a fare shopping solo
con amici che stanno attenti a spendere e che t’incoraggiano a fare il giro dei negozi anziché comprare la
prima cosa che vedi. Ma per risolvere il problema non basterebbe avere più soldi? Difficilmente! Facciamo
un esempio. Se mentre stai guidando perdessi il controllo della vettura, o se al volante avessi l’abitudine di
sterzare tenendo gli occhi chiusi, avresti forse più possibilità di arrivare a destinazione sano e salvo mettendo
più carburante nel serbatoio? Allo stesso modo, se quando spendi non impari a controllarti, non migliorerai la
situazione guadagnando di più.
(continua a pag.20)
Pag.20
La Rubrica di Daniel
Abbiamo visto perciò che guadagnare di più non risolve il problema. Che cosa puoi fare
dunque per controllare le tue spese prima che siano loro a controllare te?
1. Annota Per almeno un mese, annota il denaro che ricevi e la data in cui lo ricevi. Indica
ciascun articolo che compri e quanto costa. Alla fine del mese somma tutte le entrate e le
uscite.
2. Stabilisci un budget Forse questo schema potrebbe esserti utile.
3. Ridimensiona le spese Se per certi articoli stai spendendo più del previsto e stai
accumulando
debiti, ridimensiona le spese. Paga i debiti. Mantieni il controllo.
Se lo si usa nel modo giusto, il denaro può essere uno strumento utile. Infatti, in molte culture
amministrare il denaro è un aspetto importante della vita. Ma cerca di mantenere un
atteggiamento equilibrato.
Il saggio re Salomone disse, infatti: “Il denaro è per una protezione; ma il vantaggio della
conoscenza è che la sapienza stessa conserva in vita quelli che la possiedono”. (
Ecclesiaste 7:12)
Ricordati di dirmi se ti sono stato utile alla mail [email protected]
Daniel Prodan
Entrate
Spese per il budget
Spese effettive
Cibo
Cibo
Vestiti
Vestiti
Lavoro part time
Telefono
Telefono
Altro
Svago
Svago
Risparmi
Risparmi
Altro
Altro
Totale
Totale
Paghetta
Totale
Pag.21
La Pagina Enigmistica
CRUCIVERBA CRITTOGRAFATO
(PIDI)
1
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SUDOKU
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L'Angolo della Poesia
NOVEMBRE
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. È l'estate,
fredda, dei morti.
Giovanni Pascoli
La Voce del Leone
Redazione
Basso B., Butuc L., Cacialli N.,
Canocchi A.,Fromm L., Grassini L.,
Imbimbo C., Lucà N., Maccarone R.,
Marrone S.,Meccola P., Prodan D.,
Ruggiero C.,Socha O., Sorce I.,
Tapinassi G.,Verdicchio M.;Vivi F.
Collaborazioni esterne
Marco Nesi, Paola Prazza, Leonardo Pineschi
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documento - Roncalli Sarrocchi