Pavia 27 marzo 2013 4° Incontro A. V. Berri LE MISURE DI TUTELA 1 TITOLO I – PRINCIPI COMUNI CAPO I – DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II – SISTEMA ISTITUZIONALE CAPO III – GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE I – MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI SEZIONE II - VALUTAZIONE DEI RISCHI SEZIONE III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SEZIONE IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO SEZIONE V - SORVEGLIANZA SANITARIA SEZIONE VI - GESTIONE DELLE EMERGENZE SEZIONE VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI SEZIONE VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI CAPO III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI Art. 15. Misure generali di tutela 1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono: a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza; b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell'azienda nonché l'influenza dei fattori dell'ambiente e dell'organizzazione del lavoro; c) l'eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico; d) il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo; e) la riduzione dei rischi alla fonte; f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso; g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio; h) l'utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro; i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; CAPO III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI Art. 15. Misure generali di tutela 1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono (prosegue): l ) il controllo sanitario dei lavoratori; m) l'allontanamento del lavoratore dall'esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l'adibizione, ove possibile, ad altra mansione; n) l'informazione e formazione adeguate per i lavoratori; o) l'informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti; p) l'informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; q) l'istruzioni adeguate ai lavoratori; r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori; s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l'adozione di codici di condotta e di buone prassi; u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; v) l'uso di segnali di avvertimento e di sicurezza; z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti. Quadro riassuntivo degli obblighi della formazione ADDETTI PRIMO SOCCORSO RSPP ASPP ADDETTI ANTINCENDIO ACCORDO STATO –REGIONI 26 gennaio 2006 - DM 15 Luglio 2003 n388 - DM 10 marzo 1998 D. Lgs n81/2008 LAVORATORI RLS PREPOSTI DIRIGENTI ACCORDO STATO-REGIONI 21 dicembre 2011 e 22 febbraio 2012 DM 16 gennaio 1997 La cultura della sicurezza passa dalla formazione. Tutta la formazione richiesta per lavoratori, preposti e dirigenti e la formazione speciale La formazione dei Lavoratori Sintesi della formazione “generale” e “specifica“ richiesta a lavoratori Livello di rischio in Formazione Formazione azienda Generale Specifica Rischio Basso 4 ore 4 ore Rischio Medio 4 ore 8 ore Rischio Alto 4 ore 12 ore Livello di rischio in azienda Rischio Basso Rischio Medio Rischio Alto aggiornamento quinquennale della formazione specifica 6 ore 6 ore 6 ore Formazione Totale 8 ore 12 ore 16 ore contenuti Non ripetizione dei contenuti ma approfondimento La formazione dei Preposti Livello di rischio in azienda Rischio Basso Rischio Medio Rischio Alto Livello di rischio in azienda Rischio Basso Formazione Generale 4 ore 4 ore 4 ore Formazione Specifica 4 ore 8 ore 12 ore aggiornamento quinquennale per preposti Formazione da Preposto 8 ore 8 ore 8 ore Formazione Totale 16 ore 20 ore 24 ore contenuti 6 ore Rischio Medio 6 ore Rischio Alto 6 ore Relativi ai bisogni determinati dallo svolgimento dei propri compiti La formazione dei Dirigenti Livello di rischio in azienda Formazione dei dirigenti Rischio Basso 16 ore Rischio Medio 16 ore Rischio Alto 16 ore Aggiornamento quinquennale 6 ore contenuti Aspetti giuridico-normativi Gestione e organizzazione della sicurezza Valutazione dei rischi Comunicazione e consultazione Relativi ai bisogni determinati dallo svolgimento dei propri compiti La Formazione Speciale e responsabilità Livello di rischio in azienda Gruppo A Formazione addetti al primo soccorso 16 ore Gruppo B 12 ore Gruppo C 12 ore Aggiornamento triennale Livello di rischio incendio 6 ore Gruppo A 4 ore Gruppo B e C contenuti Allertare il sistema di soccorso Riconoscere un’emergenza sanitaria Pratiche di primo soccorso Conoscenza di traumi e patologie specifiche Capacità di intervento pratiche Relativo alla capacità di intervento pratiche Formazione antincendio parte teorica Formazione antincendio parte pratica Attestato dei vigili del fuoco Rischio elevato 12 ore 4 ore si Rischio medio 5 ore 3 ore no Rischio basso 2 ore 2 ore no Aggiornamento quinquennale Relativo alla capacità di intervento pratiche La Formazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Formazione RLS Contenuti Formazione base 32 ore Quadro normativo , ruolo del RLS, l’organizzazione aziendale, il sistema di prevenzione aziendale, la valutazione dei rischi, i rischi specifici, la comunicazione della sicurezza Aggiornamento annuale 8 ore Aggiornamenti normativi, il sistema della prevenzione e casi di studio portati dagli RLS nella loro esperienza pratica 4 ore Aggiornamenti normativi, il sistema della prevenzione e casi di studio portati dagli RLS nella loro esperienza pratica 4 ore Aggiornamenti normativi, il sistema della prevenzione e casi di studio portati dagli RLS nella loro esperienza pratica Aziende oltre i 50 dipendenti Aggiornamento annuale Aziende da 15-50 dipendenti Aggiornamento Periodico (triennale) per aziende con meno si 15 dipendenti 2. Le misure relative alla sicurezza, all'igiene ed alla salute durante il lavoro non devono in nessun caso comportare oneri finanziari per i lavoratori. Sicurezza e Organizzazione Datore di lavoro Progettisti Fabbricanti e Fornitori Medico Competente Installatori Dirigente Delegato 1° Liv. Delegato 2° Liv. Preposto Servizio Prevenzione e protezione Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Dirigente Preposto Preposto Preposto Preposto Preposto Preposto Preposto Preposto Lavoratore 1 ……………. Lavoratore 1 Lavoratore 2 ……………. Lavoratore 1 Lavoratore 2 Lavoratore 3 ……………. Lavoratore 1 Lavoratore 2 ……………. Lavoratore 1 …………… Lavoratore 1 Lavoratore 2 Lavoratore 3 ……………. a cura del Servizio Prevenzione e Protezione 4di 16 Art. 16. Delega di funzioni 1. La delega di funzioni da parte del datore di lavoro, ove non espressamente esclusa, è ammessa con i seguenti limiti e condizioni: a) che essa risulti da atto scritto recante data certa; b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; d) che essa attribuisca al delegato l'autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate; e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto. 2. Alla delega di cui al comma 1 deve essere data adeguata e tempestiva pubblicità. 3. La delega di funzioni non esclude l'obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. La vigilanza si esplica anche attraverso i sistemi di verifica e controllo di cui all'articolo 30, comma 4. Considerazioni sulla delega di funzioni • Requisiti, competenza almeno pari al delegante • Che il delegante non interferisca con il delegato • La delega non può mai scaricare il delegante, si configura di fatto una corresponsabilità • E’ ammessa anche una delega di 2° livello (previa autorizzazione del delegante) Art. 17. Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall'articolo 28; b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.