Che cos’è il diritto?
Il diritto è un insieme di regole (norme giuridiche) che
disciplinano i rapporti tra gli uomini, i quali hanno l’obbligo di
rispettarle.
Norme giuridiche
La norma giuridica è un precetto emanato dallo Stato.
Esso è formulato in termini generali ed astratti ed impone o
proibisce determinati comportamenti.
Caratteristiche delle norme
giuridiche
GENERALITA’
la norma si rivolge a tutta la collettività e non a singoli soggetti
ASTRATTEZZA
la norma non prevede un caso concreto ma una serie ipotetica di fatti
OBBLIGATORIETA’
tutti i cittadini sono tenuti a rispettare le norme giuridiche
COATTIVITA’
se i cittadini non osservano le norme sono soggetti ad una sanzione
La sanzione
La sanzione giuridica è la punizione generalmente prevista
per chi non osserva la norma giuridica.
La sanzione può consistere nell’arresto, nella multa o nel
risarcimento dei danni.
Differenza tra le norme giuridiche e gli
altri tipi di norme
In ogni società esistono diversi tipi di regole che disciplinano i rapporti
tra gli uomini.
Esistono norme di correttezza, di buona educazione, morali, religiose,
giuridiche.
Le norme giuridiche si differenziano dagli altri tipi di norme perché sono
obbligatorie, cioè devono essere rispettate da tutti e prevedono
l’applicazione di una sanzione nel caso in cui non vengano rispettate.
Tipi di norme
All’interno delle norme giuridiche possiamo fare due importanti distinzioni: norme
scritte e non scritte, norme imperative e dispositive.
le norme scritte
sono emanate da
appositi organi e
contenute in
documenti
ufficiali
le norme non scritte
sono prodotte
spontaneamente da una
comunità di individui.
Prendono il nome di usi
o consuetudini e
consistono in un
comportamento
costante ed uniforme
tenuto dai consociati
che agiscono come se
seguissero una regola
giuridica vincolante
le norme
imperative
contengono un
comando che
non ammette
eccezioni. I
destinatari,
quindi, non
possono
disporre
diversamente
le norme
dispositive,
invece,
contengono un
comando che
consente delle
eccezioni
Alcune classificazioni
L’insieme delle norme giuridiche che regolano la vita di un gruppo sociale
organizzato prende il nome di
ORDINAMENTO GIURIDICO
I due rami fondamentali del diritto sono il diritto pubblico ed il diritto
privato:
il diritto pubblico è il
complesso delle norme che
regolano l’organizzazione, il
funzionamento e l’esercizio
dei poteri dello Stato
il diritto privato è l’insieme delle
norme che disciplinano i
comportamenti ed i rapporti tra i
singoli soggetti
Alcune classificazioni
Un’altra importante distinzione è quella tra diritto oggettivo e diritto
soggettivo:
il diritto oggettivo è l’insieme
delle regole che disciplinano la
convivenza umana imponendo
o vietando determinati
comportamenti
il diritto soggettivo è la facoltà
che una norma giuridica
riconosce ad un soggetto di agire
nel proprio interesse e di ottenere
dagli altri una certa condotta
Le fonti del diritto
Le fonti del diritto sono gli atti e i fatti giuridici su cui si fonda
il diritto di uno Stato e si distinguono in:
fonti di produzione
fonti di cognizione
sono gli atti e i fatti
giuridici da cui hanno
origine le norme
giuridiche
sono particolari
documenti che
consentono di conoscere
le fonti atto
La gerarchia delle fonti
Le fonti non hanno tutte lo stesso valore, esiste tra loro un rapporto di
gerarchia in virtù del quale le fonti di grado inferiore non possono essere
in contrasto con quelle di grado superiore.
Le fonti del diritto italiano sono organizzate nel seguente modo:
1. Costituzione e leggi costituzionali
2. Leggi ordinarie, decreti legge, decreti legislativi, trattati e
regolamenti dell’Unione Europea
3. Leggi regionali
4. Regolamenti
5. Usi e consuetudini
La Costituzione
(primo gradino della scala gerarchica)
La Costituzione è la legge fondamentale dell’ordinamento
giuridico italiano. In essa, oltre ai principi fondamentali, sono
indicati i diritti e i doveri dei cittadini e le regole di
funzionamento dello Stato.
La Costituzione è entrata in vigore il primo gennaio 1948 ed
ha il carattere della rigidità, cioè può essere modificata o
integrata solo con leggi costituzionali.
Le leggi costituzionali
(primo gradino della scala gerarchica)
Le leggi costituzionali sono particolari atti normativi emanati
per modificare o integrare la Costituzione.
Vengono approvate dal Parlamento con una procedura più
complessa rispetto a quella prevista per le leggi ordinarie.
Sono richieste maggioranze più elevate ed il testo deve
essere approvato due volte da parte di ciascuna Camera.
Le leggi ordinarie
(secondo gradino della scala gerarchica)
Le leggi ordinarie sono emanate dal Parlamento seguendo un particolare iter che
viene detto “iter legislativo”.
Abbiamo cinque fasi:
1. INIZIATIVA – il progetto di legge viene presentato al Parlamento
2. DISCUSSIONE E APPROVAZIONE – il progetto di legge viene discusso e
approvato dalle due Camere
3. PROMULGAZIONE – il testo di legge viene firmato dal Presidente della
Repubblica
4. PUBBLICAZIONE – la legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
5. ENTRATA IN VIGORE – la legge, dopo 15 giorni dalla pubblicazione, diviene
esecutiva e deve essere rispettata da tutti
Decreti legislativi e decreti legge
(secondo gradino della scala gerarchica)
I decreti legislativi ed i decreti legge sono detti anche “atti aventi forza di
legge” in quanto hanno la stessa efficacia delle leggi ma sono emanati dal
Governo.
I decreti legislativi sono emanati dal Governo su iniziativa del Parlamento,
il quale con una legge (legge delega) dà incarico al Governo di emanare
un decreto indicando la materia ed i principi cui il Governo deve attenersi.
I decreti legge sono provvedimenti aventi forza di legge emanati dal
Governo in casi straordinari di necessità e di urgenza.
Si tratta di provvedimenti provvisori in quanto essi devono essere
convertiti in legge dal Parlamento entro 60 giorni altrimenti perdono
efficacia.
Trattati e regolamenti dell’Unione
Europea
(secondo gradino della scala gerarchica)
I Trattati e i regolamenti dell’Unione Europea sono
provvedimenti emanati dagli organi dell’Unione Europea
equiparati alle leggi nazionali e direttamente applicabili nello
Stato.
Le leggi regionali
(terzo gradino della scala gerarchica)
Le leggi regionali sono provvedimenti emanati dalle Regioni
nelle materie di loro competenza.
Le Regioni hanno competenza legislativa esclusiva per tutte
le materie non espressamente riservate alla legislazione dello
Stato secondo quanto previsto dall’art. 117 della
Costituzione.
I regolamenti
(quarto gradino della scala gerarchica)
I regolamenti sono atti normativi emanati dal Governo per
indicare i criteri di attuazione di una legge.
Gli usi o consuetudini
(quinto gradino della scala gerarchica)
La consuetudine è l’osservanza di un comportamento
costante e uniforme da parte di un gruppo sociale con la
convinzione di seguire un obbligo giuridico.
Si tratta di una fonte non scritta.
Entrata in vigore
Ogni atto normativo prima di divenire obbligatorio deve essere reso noto ai
consociati mediante la pubblicazione su documenti ufficiali quali, ad.es., la
Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
La pubblicazione serve a portare a conoscenza di tutti i cittadini la norma
giuridica in quanto nel nostro ordinamento vige il principio secondo cui la legge
non ammette ignoranza.
Con l’espressione “entrata in vigore” si indica il momento in cui la norma diventa
obbligatoria.
Il periodo che intercorre tra la pubblicazione e l’entrata in vigore prende il nome di
“vacatio legis” e, normalmente, è fissato in quindici giorni.
Abrogazione
L’abrogazione consiste nella cancellazione di una norma dall’ordinamento
giuridico in seguito all’introduzione di una nuova norma o mediante referendum
abrogativo.
L’abrogazione può essere:
 espressa
quando una nuova norma dichiara espressamente abrogata la norma precedente
 tacita
quando una norma successiva dispone diversamente dalla precedente
 mediante referendum abrogativo
gli elettori si pronunciano con un “sì” o con un “no” per l’abrogazione totale o
parziale di una norma
 tramite annullamento
viene pronunciata dalla Corte Costituzionale quando una norma contrasta con
altre di grado più elevato (non rispetta, cioè, il principio della gerarchia delle
fonti)
Interpretazione della norma giuridica
L’interpretazione è un atto che mira ad individuare la volontà ed il significato della
norma giuridica.
A seconda dei soggetti che la pongono in essere si distingue in:
AUTENTICA
GIUDIZIALE
DOTTRINALE
è fatta dal legislatore. Il
legislatore, cioè, con una
norma successiva spiega il
significato della norma
precedente . Questo tipo di
interpretazione è vincolante
per tutti nel senso che tutti
devono interpretare la norma
nel senso indicato dal
legislatore
è fatta dai giudici alla fine
di un processo ed è
contenuta nella sentenza.
Tale interpretazione è
vincolante (cioè deve
essere osservata) solo
per le parti del processo.
è fatta dai giuristi, cioè
dagli studiosi del diritto.
Essa serve da
orientamento a tutti gli
operatori del diritto ma non
è vincolante per nessuno.
L’insieme delle decisioni
dei giudici (sentenze) è
definito “giurisprudenza”
L’insieme delle
interpretazioni dei giuristi è
definito “dottrina”
Interpretazione della norma giuridica
A seconda dei criteri utilizzati per interpretare una norma distinguiamo:
INTERPRETAZIONE
LETTERALE
INTERPRETAZIONE
LOGICA
INTERPRETAZIONE
ANALOGICA
l’interprete deve
attenersi al significato
“letterale” delle parole
l’interprete deve cogliere
il senso logico della
norma cercando i motivi
che hanno determinato la
sua emanazione e i fini
che con essa si intendono
raggiungere
quando si verifica un fatto
concreto per il quale non è
prevista una norma giuridica
precisa è possibile applicare
una norma che disciplina un
caso simile o analogo o, in
mancanza, si deve ricorrere ai
principi generali
dell’ordinamento giuridico
che in genere si deducono
dalla Costituzione
Il rapporto giuridico
Il rapporto giuridico è una qualsiasi relazione tra due o più persone prevista e
regolata dal diritto.
Esempi di rapporti giuridici sono: i rapporti di lavoro, le compravendite, un
prestito, ecc. Tutti gli altri rapporti (es.: amicizia, amore) che non sono regolati dal
diritto si dicono rapporti di fatto.
Gli elementi del rapporto giuridico sono tre:
 soggetti
 oggetto
 contenuto
I soggetti del rapporto giuridico
All’interno del rapporto giuridico distinguiamo il soggetto attivo che è il titolare
del diritto e può far valere la propria pretesa, ed il soggetto passivo che è colui
che è gravato dal dovere o dall’obbligo di osservare il comportamento prescritto
dalla norma giuridica.
I soggetti dei rapporti giuridici non sono soltanto gli individui (persone fisiche) ma
anche i gruppi di persone organizzate per raggiungere uno scopo comune
(persone giuridiche).
I soggetti del rapporto giuridico
le persone fisiche
Alle persone fisiche e, quindi, a ciascun essere umano, l’ordinamento giuridico
riconosce due tipi di capacità:
 la capacità giuridica
 la capacità di agire
La capacità giuridica è l’idoneità di un soggetto ad essere titolare di diritti e
obblighi giuridici.
La capacità giuridica si acquista al momento della nascita e si perde solo con la
morte.
La capacità di agire è l’idoneità di un soggetto a compiere personalmente atti
giuridici.
La capacità di agire si acquista al compimento dei 18 anni e si può anche perdere.
I soggetti del rapporto giuridico
le persone fisiche
Distinguiamo gli incapaci (cioè i soggetti privi di capacità di agire) in:
incapaci assoluti
incapaci relativi
sono coloro che non possono
compiere né atti di ordinaria
amministrazione né atti di
straordinaria amministrazione
sono coloro che possono compiere da
soli gli atti di ordinaria amministrazione
ed hanno bisogno dell’assistenza di un
curatore per compiere quelli di
straordinaria amministrazione
I soggetti del rapporto giuridico
le persone fisiche
Incapaci assoluti
minorenni
gli atti giuridici sono compiuti, al loro
posto, dai genitori o da un tutore
interdetti
a loro volta si distinguono in:
interdetti giudiziali
interdetti legali
si tratta di maggiorenni che si trovano
in uno stato di abituale infermità
mentale che li rende incapaci di
tutelare i propri interessi.
si tratta di quei soggetti che
sono stati condannati alla pena
della reclusione superiore ai
cinque anni. L’interdizione legale
è una pena accessoria
Il giudice li dichiara interdetti con una
sentenza e nomina un tutore che
compirà gli atti al loro posto
I soggetti del rapporto giuridico
le persone fisiche
Incapaci relativi
minori emancipati
inabilitati
si tratta di quei minori che hanno
già compiuto i 16 anni e, per gravi
motivi, sono stati autorizzati dal
giudice a sposarsi.
si tratta di persone che si trovano in una di queste
situazioni:
Possono compiere da soli gli atti
di ordinaria amministrazione e
hanno bisogno dell’assistenza di
un curatore per compiere quelli di
straordinaria amministrazione
• prodigalità
• infermità mentale non tanto grave da dar luogo a
interdizione
• abuso abituale di alcool o sostanze stupefacenti
• ciechi o sordomuti dalla nascita che non hanno
ricevuto un’adeguata educazione
Vengono dichiarati tali dal giudice. Possono
compiere da soli gli atti di ordinaria
amministrazione e hanno bisogno dell’assistenza
di un curatore per compiere quelli di straordinaria
amministrazione
I soggetti del rapporto giuridico
le persone fisiche
Ai fini giuridici sono molto importanti anche i luoghi dove la persona vive e svolge
i propri affari. A tal fine si distinguono:
residenza
domicilio
dimora
è il luogo in cui una
persona vive
abitualmente
è il luogo in cui una
persona ha la sede
principale dei propri
affari
è il luogo in cui una
persona si trova
temporaneamente
I soggetti del rapporto giuridico
le persone giuridiche
Per persone giuridiche si intende un’insieme di persone e beni organizzati per
raggiungere uno scopo comune. Si tratta, comunque, di organizzazioni
riconosciute. Se non c’è il riconoscimento si parla di organizzazioni collettive ma
non di persone giuridiche.
A seconda del tipo di scopo che si prefiggono le distinguiamo in pubbliche (es.:
Stato, Regioni, ecc..) e private (es.: fondazioni, associazioni riconosciute, società
di capitali).
Le persone giuridiche sono dotate di autonomia patrimoniale perfetta nel senso
che il patrimonio della persona giuridica è completamente distinto dal patrimonio
delle persone che la compongono.
L’oggetto del rapporto giuridico
L’oggetto del rapporto giuridico è il bene o l’attività umana cui si riferisce il
rapporto stesso.
I beni, in senso giuridico, sono tutte le cose utili o utilizzabili di cui l’uomo può
appropriarsi. Essi si distinguono in tre categorie:
beni mobili
sono tutti quelli che si
possono trasportare
da un luogo all’altro. Il
trasferimento della
proprietà di questi
beni avviene
oralmente
beni immobili
beni mobili registrati
sono considerati beni
immobili il suolo e tutto ciò
che naturalmente o
artificialmente è
incorporato ad esso. Il
trasferimento della
proprietà di questi beni
può avvenire solo
mediante un atto scritto
che deve essere trascritto
in pubblici registri
ci sono alcuni beni mobili
(auto, navi, aerei) che sono
equiparati ai beni immobili,
per cui gli atti ad essi
relativi devono essere fatti
per iscritto e devono
essere trascritti nei
pubblici registri mobiliari
Il contenuto del rapporto giuridico
Il contenuto è l’insieme delle situazioni giuridiche attive e passive che
intercorrono tra i soggetti.
Le situazioni soggettive attive fanno capo al soggetto (attivo) a cui viene
riconosciuto il potere di pretendere un certo comportamento e far valere il
proprio diritto. La situazione soggettiva attiva più importante è il diritto
soggettivo.
Le situazioni soggettive passive fanno capo al soggetto (passivo) che
deve tenere un certo comportamento. Le più importanti sono il dovere e
l’obbligo.
Il contenuto del rapporto giuridico
Il diritto soggettivo attribuisce al titolare il potere di agire nel proprio interesse e di ottenere
dagli altri una certa condotta.
I diritti soggettivi si possono classificare in vari modi:
diritti non patrimoniali
diritti patrimoniali
si tratta di quei diritti che non hanno
contenuto economico e riguardano la
sfera morale della persona. Sono i c.d.
diritti personali, tra i più importanti
ricordiamo il diritto al nome,
all’immagine, all’integrità fisica, alla
riservatezza. Essi sono intrasmissibili,
indisponibili (il titolare non può
rinunciarvi), assoluti (si possono far
valere nei confronti di tutti)
si tratta di quei diritti che riguardano la sfera
economica dei soggetti e si distinguono in:
diritti reali che
conferiscono al titolare
un potere diretto e
immediato su una cosa.
Un esempio è il diritto
di proprietà che
assicura al proprietario
il potere di godere e di
disporre di una cosa
nei limiti di legge
diritti di credito o
obbligazioni che
attribuiscono al titolare
la pretesa che il
soggetto passivo
esegua una
determinata
prestazione
Il contenuto del rapporto giuridico
I diritti soggettivi possono essere:
assoluti
sono quei diritti che il titolare
può far valere verso tutti. Sono
assoluti sia i diritti personali sia i
diritti reali
relativi
sono quei diritti che il titolare può
far valere solo nei confronti di uno
o più soggetti determinati. Sono
relativi i diritti di credito
Ancora, possono essere:
trasmissibili
intrasmissibili
sono quei diritti che possono
essere trasferiti in qualunque
momento dal titolare ad un’altra
persona. Sono trasmissibili sia i
diritti reali sia i diritti di credito
sono quei diritti strettamente legati al
titolare e destinati ad estinguersi con
lui. Sono intrasmissibili i diritti della
personalità
Il contenuto del rapporto giuridico
Le situazioni soggettive passive più importanti sono:
dovere
è il comportamento che deve
essere osservato da tutti nei
confronti del titolare di un diritto
soggettivo assoluto
obbligo
è il comportamento che deve
essere tenuto da un determinato
soggetto nei confronti del titolare di
un diritto soggettivo relativo
I diritti personali
I diritti personali sono gli attributi fondamentali della persona umana tutelati
dall’ordinamento giuridico. Essi sono:
assoluti, il titolare può
farli valere nei
confronti di tutti
indisponibili, il titolare
non può rinunciare ad
essi
Tra i più importanti ricordiamo:
il diritto all’integrità
fisica, la legge
stabilisce il divieto di
provocare mutilazioni
o menomazioni al
proprio corpo.
Costituisce eccezione
la possibilità di donare
alcuni organi
il diritto al
nome, tutti
devono poter
usare il proprio
nome e
nessuno può
usare quello di
un’altra
persona
intrasmissibili, non si
trasferiscono neanche in
seguito alla morte del
titolare
il diritto all’immagine,
da esso discende il
divieto di utilizzare
qualsiasi immagine di
una persona senza
autorizzazione a meno
che non si tratti di una
persona che abbia
notorietà pubblica
il diritto alla
riservatezza,
ciascun
individuo ha
diritto al rispetto
della propria vita
privata e
familiare, del
proprio domicilio
e comunicazioni
I diritti reali
I diritti patrimoniali si distinguono in diritti reali e diritti di credito o
obbligazioni. I diritti reali assicurano al titolare un potere immediato e
diretto su una cosa. Essi sono:
assoluti
immediati
tipici
il titolare può farli
valere nei confronti
di tutti
non c’è bisogno
dell’attività di un
altro soggetto
affinchè l’interesse
del titolare sia
soddisfatto
sono solo quelli
previsti dalla legge
Il diritto di proprietà
L’art. 832 c.c. definisce il diritto di proprietà come il diritto di godere e di
disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo entro i limiti e con
l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.
L’art. 42 della Costituzione precisa che la proprietà deve assolvere ad una
funzione sociale, nel senso che il proprietario non può fare un uso del
bene che contrasti con l’interesse collettivo.
Tra i limiti più gravi al diritto di proprietà vi è l’espropriazione che consiste
in una vendita forzata mediante la quale la proprietà del bene viene
trasferita coattivamente allo Stato.
L’espropriazione può essere disposta soltanto nei casi previsti dalla
legge.
Modi di acquisto della proprietà
I modi di acquisto della proprietà sono i fatti e gli atti giuridici previsti
dalla legge dai quali sorge il diritto di proprietà in un titolare. Essi
possono essere:
a titolo originario, cioè quelli in
cui l’acquisto non si collega al
diritto del precedente proprietario
ma è come se nascesse per la
prima volta in capo ad un
soggetto (es.: se pesco divento
proprietario dei pesci)
a titolo derivativo, quando il diritto
dell’acquirente (avente causa) si
collega direttamente al diritto di chi
lo trasferisce (dante causa). Modi di
acquisto a titolo derivativo sono il
contratto e la successione a causa
di morte
Laddove qualcuno violi il diritto di proprietà di un altro soggetto il
proprietario può rivolgersi al giudice per veder tutelato il proprio diritto.
Obbligazioni
L’obbligazione è un vincolo in base al quale un soggetto (debitore) è
tenuto ad una determinata prestazione a favore di un altro soggetto
(creditore).
I diritti di credito o obbligazioni sono:
relativi
mediati
atipici
il titolare del
diritto può farlo
valere soltanto nei
confronti di
soggetti
determinati
è necessaria la
collaborazione del
debitore perché
l’interesse del
titolare sia
soddisfatto
le parti possono dar
vita ad obbligazioni
diverse da quelle
previste dalla legge
Fonti delle obbligazioni
Le fonti delle obbligazioni sono i fatti e gli atti giuridici dai quali hanno
origine le obbligazioni stesse.
Esse sono:
il contratto che è
l’accordo di due o
più parti per
costituire,
regolare o
estinguere un
rapporto giuridico
patrimoniale
il fatto illecito,
qualunque fatto
doloso o colposo
che cagiona ad altri
un danno ingiusto
obbliga colui che
ha commesso il
fatto a risarcire il
danno
ogni altro atto o fatto idoneo
a produrre obbligazioni
secondo l’ordinamento
giuridico. Si tratta di 4 casi
particolari:
• promessa unilaterale
• gestione di affari altrui
• pagamento dell’indebito
• arricchimento senza causa
Obbligazioni
Gli elementi dell’obbligazione sono:
i soggetti, che si
distinguono in:
soggetto
attivo
(creditore),
colui che
ha il diritto
di esigere
una data
prestazione
soggetto
passivo
(debitore),
colui che è
tenuto a
effettuare la
prestazione
l’oggetto, cioè la
prestazione che il
debitore deve al
creditore. La
prestazione può
consistere in un dare,
in un fare e in un non
fare e deve avere
contenuto
patrimoniale
il vincolo giuridico, cioè il
legame che obbliga il debitore
a eseguire la prestazione e
che consente al creditore di
rivolgersi al giudice se il
debitore non adempie
l’obbligazione
Obbligazioni
L’adempimento è il modo naturale di estinzione dell’obbligazione.
Il debitore nell’eseguire la prestazione deve tenere la diligenza del buon
padre di famiglia, cioè la diligenza dell’uomo medio.
Se il debitore non esegue la prestazione oppure la esegue in maniera
inesatta o parziale è inadempiente.
Il creditore, in seguito all’inadempimento del debitore, può rivolgersi al
giudice per veder tutelato il proprio diritto.
Fatti, atti e negozi giuridici. Il
contratto
I rapporti tra i soggetti sono “giuridici” quando i fatti e gli atti oggetto di questi
rapporti sono rilevanti per il diritto.
Distinguiamo:
fatti giuridici
atti giuridici
negozi giuridici
si tratta di eventi
naturali ai quali
l’ordinamento
giuridico ricollega
degli effetti
giuridici.
sono eventi umani a
cui l’ordinamento
giuridico ricollega
degli effetti giuridici
che non sempre sono
voluti dal soggetto.
Es.: una grandinata
procura danni
all’autovettura di un
soggetto
Es.: il parcheggio in
divieto di sosta
comporta una multa
sono manifestazioni di
volontà dirette a
produrre effetti
giuridici. I soggetti
vogliono l’atto e
vogliono le
conseguenze dell’atto.
Es.: testamento,
matrimonio, contratto
Il contratto
Uno dei più importanti negozi giuridici è il contratto. L’art. 1321 del codice
civile lo definisce come: “l’accordo di due o parti per costituire, regolare o
estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale”.
È da ricordare che devono esserci almeno due parti. Per “parte” si intende
un centro di interessi. Essa può comprendere anche più di una persona
fisica. Il testamento non è un contratto perché è unipersonale.
Deve trattarsi di un rapporto “patrimoniale”. Il matrimonio non è un
contratto perché la causa non è di tipo patrimoniale.
Il contratto
Gli elementi essenziali, senza i quali il contratto è nullo, sono 4 e sono:
l’accordo delle
parti
non è altro che
l’incontro delle
manifestazioni di
volontà delle
parti per dar vita
ad un contratto
la causa
l’oggetto
è la funzione
economica
sociale o anche
scopo tipico che
persegue quel
contratto. Es.:
nella vendita la
causa è lo
scambio di una
cosa contro un
prezzo
è il contenuto del
contratto, cioè le
prestazioni che le
parti si impegnano
ad assolvere
la forma
è il modo in cui
viene manifestata la
volontà delle parti.
Può essere anche
orale ma se il
contratto ha per
oggetto beni
immobili deve
essere scritta
Il contratto
Le parti, per rendere il contratto più aderente alle loro esigenze ed ai loro
scopi, possono inserire alcuni elementi accidentali. Essi sono:
la condizione
il termine
il modo
è un evento futuro
ed incerto da cui
si fa dipendere
l’efficacia o la
risoluzione di un
contratto
è un evento futuro
e certo al verificarsi
del quale il
contratto inizierà a
produrre effetti
(termine iniziale) o
cesserà i suoi
effetti (termine
finale)
è il peso imposto sul
beneficiario di un contratto a
titolo gratuito
Invalidità del contratto
Nullità
Annullabilità
Il contratto può presentare dei vizi
tanto gravi da non produrre alcun
effetto.
Se i vizi del contratto non sono
tanto gravi da dar luogo alla nullità,
il contratto può essere annullato.
In tal caso il contratto è nullo.
Il contratto annullabile, finchè la
parte interessata non ottiene
l’annullamento, produce tutti gli
effetti previsti.
La nullità si ha quando manca uno
degli elementi essenziali del
contratto oppure quando l’oggetto
è impossibile, indeterminato o
indeterminabile
L’annullabilità può derivare da vizi
di incapacità (es.: il contratto è
stato stipulato da un soggetto
incapace di agire), o da vizi della
volontà perché il consenso di una
delle parti è stato ottenuto con
l’inganno
Lo Stato
Lo Stato è la collettività di persone (popolo) stanziata stabilmente su un territorio
e fornita di un potere sovrano.
Gli elementi costitutivi dello Stato sono 3:
popolo
territorio
sovranità
è costituito dall’insieme
di persone che godono
della cittadinanza.
è la parte di spazio,
delimitata dai confini
dove viene esercitato
il potere dello Stato.
Esso comprende la
terraferma, lo spazio
aereo fino a 200 km, il
mare entro dodici
miglia dalla costa e le
navi ed aerei militari
è il potere esclusivo
ed originario che lo
Stato esercita sul
popolo e sul
territorio. È il potere
di emanare le leggi e
di farle rispettare
È diverso dalla
popolazione che è
l’insieme delle persone
residenti sul territorio
dello Stato in un
determinato momento
Forme di Stato
Per forma di Stato si intende l’insieme dei principi e delle regole che disciplinano i
rapporti tra governanti e governati. Nel corso dei secoli abbiamo avuto il
succedersi di diverse forme di stato come:
 lo stato assoluto si ha quando il potere è concentrato nelle mani di una sola
persona
 lo stato liberale si basa sulla divisione dei poteri, su una rappresentanza
politica limitata e sul non intervento sociale ed economico da parte dello Stato
stesso
 lo stato totalitario si ha quando il popolo viene escluso dalle decisioni politiche
e non gode delle libertà fondamentali
 lo stato socialista è caratterizzato dal controllo pubblico dei beni capitali e da
un intervento pressochè esclusivo dello Stato nella società
 lo stato democratico è caratterizzato dalla sovranità popolare, dalla separazione
dei poteri e dal riconoscimento dei diritti di libertà agli individui
La separazione dei poteri
Secondo il principio della separazione dei poteri, formulato per la prima volta dal
filosofo francese Montesquieu nel 1748, ogni funzione dello Stato deve essere
affidata a un organismo diverso per evitare l’accentramento dei poteri in una sola
persona, come accadeva nello stato assoluto.
I tre principali poteri sono:
 legislativo, potere di emanare le norme giuridiche poste alla base
dell’ordinamento giuridico. Spetta al Parlamento
 esecutivo, consiste nel potere di realizzare concretamente i fini dello Stato
secondo le norme vigenti. Spetta al Governo
 giurisdizionale, relativo al potere di applicare le norme giuridiche a casi
particolari e concreti per risolvere eventuali controversie. Spetta alla Magistratura
I tipi di Stato
Negli Stati democratici esiste una distribuzione del potere tra lo Stato centrale e
altri enti periferici (decentramento). In relazione al tipo di distribuzione del potere
distinguiamo:
stato unitario se il
potere è accentrato nel
governo centrale
stato regionale
quando il territorio è
suddiviso in enti
territoriali che godono
di una propria
autonomia politica e
amministrativa
stato federale quando è
formato da più Stati
indipendenti sotto il profilo
della politica interna ed
uniti sotto il profilo della
politica estera, della difesa
e dell’ordine pubblico
Forme di governo
Con l’espressione forme di governo ci si riferisce al rapporto che esiste tra il
potere legislativo (Parlamento) e il potere esecutivo (Governo) ed alle modalità di
elezione del Presidente della Repubblica.
Possiamo avere:
Repubblica parlamentare
Repubblica presidenziale
Repubblica semipresidenziale
l’organo più importante è il
Parlamento, formato da
rappresentanti eletti dal
popolo. Tra il Governo e il
Parlamento vi deve essere
un rapporto di fiducia e il
Presidente della
Repubblica è eletto dal
Parlamento
il Presidente della
Repubblica è eletto
direttamente dal popolo ed
è titolare del potere
esecutivo.
il Presidente della Repubblica viene
eletto direttamente dal popolo ma
non esercita il potere esecutivo.
C’è una netta separazione
tra potere esecutivo e
potere legislativo che spetta
al Parlamento
(Francia)
(Italia)
(Stati Uniti)
Il capo del governo è espressione
della maggioranza parlamentare
Economia politica
I bisogni
L’economia politica ha come presupposto la scarsità delle risorse e studia l’attività svolta
dall’uomo per soddisfare i suoi bisogni.
Il bisogno è uno stato di necessità che provoca una sensazione di disagio.
I bisogni sono:
 illimitati, nel senso che aumentano con lo sviluppo delle società
 soggettivi, nel senso che sono diversi da soggetto a soggetto
 saziabili, nel senso che possono essere soddisfatti
 risorgenti, nel senso che, una volta soddisfatti, dopo un po’ risorgono
I bisogni primari sono quelli che devono essere soddisfatti per sopravvivere come bere,
mangiare, vestirsi…
I bisogni secondari sono quelli che devono essere soddisfatti per migliorare il tenore di vita
dell’uomo come avere il motorino, comprare un disco…
I bisogni si soddisfano con i beni e i servizi che sono prestazioni offerte da determinati
soggetti (es.: istruzione, sanità, trasporti…).
I beni
Un bene è economico quando è disponibile in quantità limitata, è reperibile ed è
utile. Quindi, i beni devono essere:
limitati
utili
reperibili
un bene è limitato
quando è scarso
rispetto al fabbisogno
umano e l’individuo
deve sopportare un
sacrificio per
procurarselo
un bene è utile
quando è idoneo a
soddisfare un
bisogno
un bene è reperibile
quando è
accessibile sia per
la localizzazione sia
per il prezzo
Tipi di beni
Secondo l’uso per il quale sono impiegati distinguiamo:
 beni di consumo, se vengono utilizzati per soddisfare direttamente un bisogno
(pane)
 beni strumentali, se vengono impiegati per produrre altri beni (macchinari)
 beni durevoli, se possono essere utilizzati più volte (automobile)
 beni non durevoli, se possono essere utilizzati una sola volta (panino)
 beni succedanei, due beni che possono essere utilizzati indifferentemente
(burro e margarina)
 beni complementari, due beni che devono essere utilizzati
contemporaneamente (benzina e motorino)
Ricchezza, patrimonio, reddito
La ricchezza è l’insieme dei beni e dei servizi. Essa può essere vista come:
patrimonio
reddito
il patrimonio è l’insieme di
beni di cui un individuo
dispone in un determinato
istante
il reddito è ciò che affluisce a un
soggetto economico in un dato
periodo di tempo (mese, anno)
sotto forma di denaro (reddito
monetario) o di beni (reddito reale)
Consumo, risparmio, investimento
Il consumo consiste nell’acquisto di beni e servizi per soddisfare un bisogno.
Il risparmio è la parte di reddito non consumata.
L’investimento consiste nell’acquisto di beni economici necessari per consentire
il processo produttivo.
Sistema economico
Il sistema economico è l’insieme dei soggetti che entrano in relazione tra loro per
risolvere i problemi della produzione e della distribuzione della ricchezza.
I soggetti del sistema economico sono quattro:
famiglie
imprese
stato
resto del mondo
Rivoluzione industriale
In Inghilterra, nella prima metà del XVIII secolo, grazie all’introduzione di nuove
tecnologie si sviluppa la Rivoluzione industriale e si afferma il capitalismo.
Emergono due nuove classi sociali: i capitalisti e i salariati. La produzione si
realizza nelle fabbriche dove, però, il lavoro è faticoso ed alienante.
L’attività produttiva in fabbrica consente la divisione del lavoro per cui un
lavoratore si dedica ad una sola mansione e riceve un reddito strettamente
indispensabile per i consumi di sussistenza.
I capitalisti si appropriano del sovrappiù e lo reimpiegano nel processo
produttivo.
Sistema liberista
Il primo sistema economico moderno fu il sistema liberista. Esso si basava sui
principi elaborati dal filosofo ed economista Adam Smith.
I presupposti di tale sistema sono:
il non intervento
dello Stato
nell’economia. Lo
Stato deve garantire
solo i servizi
pubblici essenziali
(difesa, giustizia,
ordine pubblico)
nel mercato ogni
soggetto è libero
di vendere ed
acquistare beni. Il
prezzo è dato
dall’incontro tra la
domanda e
l’offerta
libertà di
iniziativa
economica. I
privati sono
liberi di
decidere cosa e
come produrre
i mezzi di
produzione sono
esclusivamente di
proprietà dei privati
Sistema liberista
Adam Smith partiva dal presupposto che tutti gli uomini sono egoisti nel senso
che perseguono i propri interessi.
Se tutti gli uomini perseguono i propri interessi nel miglior modo possibile,
secondo Adam Smith, il sistema economico va in equilibrio da solo. Egli parla di
una mano invisibile che mette in equilibrio il sistema economico.
Il limite più grave di tale sistema fu quello di non riuscire ad evitare la crisi del
1929 che, partendo dagli stati Uniti d’America, interessò tutto il mondo
industrializzato (crollo di Wall Street).
Sistema collettivista
Il sistema collettivista si basa sulle teorie di Karl Marx, elaborate a seguito del
verificarsi di profonde diseguaglianze tra le condizioni di vita dei capitalisti e
quelle dei salariati.
I presupposti di tale sistema sono:
lo Stato è
proprietario dei
mezzi di produzione
e viene abolita la
proprietà privata
lo Stato
decide cosa e
come
produrre
le scelte economiche
vengono fissate dallo
stato in un piano
economico in cui
viene stabilito quali e
quanti beni produrre
i prezzi dei beni e le
retribuzioni dei
lavoratori sono indicati
nel piano economico. I
servizi essenziali sono
gratuiti
Il limite più grave del sistema collettivista è stato che la pianificazione, spesso
non rispondente alle esigenze della collettività, non ha consentito neanche il
soddisfacimento dei bisogni di prima necessità.
Sistema a economia mista
Data la scarsa disponibilità economica dei privati l’economia americana, a partire
dal 1929, cominciò a vacillare. I beni prodotti rimanevano invenduti e gli
imprenditori, anziché aumentare i salari per stimolare i consumi delle famiglie,
diminuirono la produzione e licenziarono i lavoratori.
Era necessario trovare una soluzione che consentisse di uscire dalla depressione
economica in cui si era caduti.
Il presidente americano Roosevelt nel 1933 decise di applicare le idee
dell’economista John Maynard Keynes, secondo il quale lo Stato doveva
accrescere i suoi compiti e intervenire nell’economia. Fu preparato un piano di
interventi (New Deal) di tipo economico e sociale diretti a rilanciare la produzione
tramite la realizzazione di opere pubbliche e di provvedimenti sociali a sostegno
delle imprese e delle famiglie.
Gli stati Uniti riuscirono a superare la crisi grazie all’intervento dello stato che
assunse, così, il ruolo di regolatore dell’economia.
Sistema a economia mista
Si è affermato, quindi, il sistema a economia mista in cui il liberismo viene
attenuato dalla presenza dello Stato che assolve a numerosi compiti di natura
economica e sociale.
I presupposti di tale sistema sono:
la presenza di imprese pubbliche
e private. I mezzi di produzione
possono essere di proprietà dello
stato o di privati
la libertà di iniziativa economica. Le
imprese sono libere di decidere e di
gestire la produzione rispettando le
direttive della programmazione economica
Il limite più grave di tale sistema è stato l’aumento eccessivo della spesa pubblica
e, conseguentemente, del debito pubblico che ha determinato la decisione di
cedere in tutto o in parte le imprese pubbliche ai privati (privatizzazione).
I soggetti del sistema economico
Le famiglie
Sotto il profilo economico per famiglia non si intende il nucleo familiare come
insieme di persone legate tra loro da vincoli di matrimonio o parentela ma
qualsiasi individuo o insieme di persone che agisce nel sistema economico come
centro di offerta di lavoro e di risparmio e come centro di consumo.
Le famiglie offrono lavoro alle imprese ed allo Stato ed in cambio ricevono un
reddito. Il reddito può provenire anche da altre fonti, come l’interesse maturato
sui risparmi depositati in banca o il canone percepito per appartamenti dati in
locazione.
I soggetti del sistema economico
Le famiglie
Le famiglie destinano il reddito in parte al consumo e in parte al risparmio:
il consumo consiste nell’acquisto di
beni e servizi necessari per soddisfare
i propri bisogni.
I consumi dipendono dall’ammontare
del reddito, chi dispone di redditi più
alti consuma di più. All’aumentare del
reddito il consumo aumenta in
maniera minore rispetto al reddito
stesso.
I consumi sono influenzati anche dalla
pubblicità, dalla moda, ecc…
il risparmio è la parte di reddito che le
famiglie accantonano per il futuro.
Anche esso dipende dall’ammontare del
reddito. Se il reddito è basso il
risparmio è quasi nullo. All’aumentare
del reddito aumenta il risparmio.
Il risparmio in casa, che non dà alcun
interesse, viene detto tesoreggiamento.
Esistono diverse forme di impiego del
risparmio che sono fruttifere (acquisto
di azioni e obbligazioni, titoli del debito
pubblico, ecc…)
I soggetti del sistema economico
Le imprese: produzione
L’impresa è un centro di produzione che domanda lavoro e capitali per offrire beni
e servizi. Le imprese domandano lavoro alle famiglie in cambio di un salario o
stipendio. Le imprese offrono beni e servizi alle famiglie.
La produzione è qualunque processo mediante il quale si crea o si accresce
l’utilità di un bene. Possiamo avere:
produzione materiale
consiste nella
trasformazione di
materie prime in prodotti
finiti
trasformazione nel
tempo
consiste
nell’accantonare un
bene in periodi di
abbondanza per
immetterlo sul
mercato in momenti di
scarsità, quando è più
utile e quindi il suo
valore è più elevato
trasformazione nello spazio
consiste nel trasferire un
bene da un luogo dove è
sovrabbondante ad uno
dove è irreperibile o
scarseggia. In tal modo si
accresce l’utilità e quindi il
valore del bene
I soggetti del sistema economico
Le imprese: fattori della produzione
I fattori produttivi sono tutti gli elementi che concorrono a realizzare la
produzione.
Essi sono:
fattori naturali o materie
prime
comprendono tutte le
risorse ambientali (terra,
acqua, energia, ecc…)
che contribuiscono al
processo produttivo
il lavoro
è l’attività umana,
manuale o
intellettuale, che
concorre con gli altri
fattori alla produzione
di beni e servizi
il capitale
è il complesso delle risorse
materiali di cui un’impresa
dispone per attivare il
processo produttivo. Esso
può essere:
circolante
è il complesso di beni che nel
corso del processo vengono
inglobati nel prodotto e perdono
la loro identità
fisso
è l’insieme dei beni che
possono essere utilizzati
per più processi
produttivi
I soggetti del sistema economico
Le imprese: fattori della produzione
A questi dobbiamo aggiungere:
l’attività dell’imprenditore che
coordina e organizza i fattori della
produzione
lo Stato che fornisce le infrastrutture e
i servizi pubblici e indirizza l’attività
produttiva
Il valore aggiunto della produzione è dato dall’insieme di tutti i compensi
distribuiti ai fattori produttivi. In pratica è la differenza tra il valore dei beni e
servizi prodotti e il valore di quelli impiegati nel processo produttivo.
I soggetti del sistema economico
Le imprese: costi
L’imprenditore per avere la disponibilità dei fattori produttivi deve sopportare
determinati costi.
I costi si distinguono in:
costi fissi
costi variabili
sono quelli che non variano al variare
della produzione (es.: canoni di
locazione di immobili, acqua, luce,
ecc…)
sono quelli che dipendono dalla
quantità dei beni prodotti (es.: salari,
acquisto materie prime, ecc…)
I soggetti del sistema economico
Le imprese: tecniche di produzione
Con la Rivoluzione industriale è stata introdotta la divisione del lavoro al fine di
rendere più celere l’attività produttiva e meno costosa la produzione.
Con il “taylorismo” si è avuta l’organizzazione scientifica del lavoro. Con essa si
cerca di accrescere la produttività del lavoro studiando i tempi, il ritmo delle
macchine e la distribuzione delle operazioni da compiere.
L’applicazione esasperata del taylorismo ha portato al “fordismo” una tecnica
mirante al massimo dell’efficienza basandosi sull’eliminazione dei tempi morti.
La catena di montaggio ha comportato la frammentazione dell’attività lavorativa
ed ha consentito la produzione di massa. Il lavoro alla catena di montaggio è
risultato, però, particolarmente gravoso per i lavoratori. Così, nei lavori più
ripetitivi all’uomo sono state sostituite le macchine.
Le ultime conquiste della tecnologia moderna sono rappresentate dalla
rivoluzione elettronica, dall’informatica, dalla telematica e dalle biotecnologie.
I soggetti del sistema economico
Le imprese: settori della produzione
L’impresa è l’attività economica organizzata al fine della produzione e dello
scambio di beni e servizi.
A seconda delle attività svolte dalle imprese distinguiamo diversi settori
economici:
primario
secondario
terziario
comprende l’agricoltura,
l’allevamento, la pesca,
ecc…
comprende l’attività di
trasformazione delle
materie prime in
prodotti finiti
comprende attività
economiche quali trasporto,
commercio, turismo, attività
bancaria, ecc…
(industria)
(servizi)
(agricoltura)
I soggetti del sistema economico
Lo Stato
Lo Stato, come operatore del sistema economico, persegue fini sociali
prelevando tributi dai cittadini ed offrendo loro beni e servizi pubblici (difesa,
giustizia, ordine pubblico, strade, ferrovie, sanità, istruzione….).
Lo Stato, per assolvere ai suoi compiti, ha bisogno di risorse (entrate) da
impiegare (spese) per raggiungere i suoi fini. L’attività che lo Stato compie per
procurarsi le entrate e per erogare le spese viene detta attività finanziaria.
La spesa pubblica è il complesso delle risorse impiegate dallo Stato per offrire
servizi pubblici e realizzare fini di politica economica e sociale.
È compito del Governo predisporre il programma (bilancio dello Stato) da
proporre al Parlamento, da cui risulta la ripartizione della spesa pubblica fra i vari
servizi pubblici e la scelta dei mezzi per farvi fronte.
Una volta che il Parlamento ha approvato il bilancio, il Governo lo attua attraverso
la Pubblica Amministrazione e soddisfa, così, i bisogni collettivi con i servizi
pubblici.
I soggetti del sistema economico
Lo Stato
Le entrate pubbliche sono i mezzi finanziari che lo Stato e gli altri enti pubblici si
procurano per finanziare la spesa pubblica. Esse si distinguono in:
entrate extratributarie
entrate tributarie
sono quelle che provengono
dal patrimonio dello Stato o
degli enti pubblici o dalla
gestione di imprese pubbliche
sono quelle che lo Stato
preleva direttamente dai
cittadini
I soggetti del sistema economico
Lo Stato
Le entrate tributarie si dividono in:
imposte
l’imposta è un prelievo coattivo
di ricchezza effettuato dallo
Stato nei confronti dei privati per
garantire loro servizi indivisibili,
cioè quei servizi di cui
beneficiano tutti.
L’imposta è progressiva quando
l’aliquota aumenta al crescere
della ricchezza, è proporzionale
se l’aliquota è fissa. Il nostro
sistema è improntato a criteri di
progressività.
Le imposte si dicono dirette se
colpiscono direttamente il
reddito, indirette se colpiscono i
consumi
tasse
la tassa è un tributo corrisposto
da chi richiede un determinato
servizio pubblico, nel momento
in cui usufruisce del servizio
stesso (servizi divisibili)
contributi
il contributo è un prelievo
di ricchezza da parte dello
Stato o di un ente pubblico
nei confronti di una o più
persone che ricavano un
beneficio maggiore da un
servizio pubblico offerto
all’intera collettività
I soggetti del sistema economico
Il resto del mondo
Il resto del mondo è costituito da tutti i paesi esteri con i quali
i soggetti di un sistema economico intrattengono rapporti di
scambio di beni, servizi e capitali.
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