ffi [-*ffi1 ffi PROGETTO FIN,{,\IZIATO DAILA REGIONE DEL\ENETO ENTI PROMOTORI Regione del Veneto Assessorato a1la Cultura e all'lstruzione DIRTZIONE ORGANIZE$IVA CONSERVATORIO DI MUSICA BENEDETTO XLARCELLO DI WNEZTA IN COLLABORMIONE CON I Conseruatori di Musica delVeneto Adria (RO) -Antonio Bnzzolla ESU diVenezia Castelfranco Veneto Azienda Regionale per il Dirino Padova - Cesare allo Studio Universitario Rovigo - Francesco Venezze (TV) fiostino Stffini Pollini Yenezia Benedetto Marcello Fondazione Verona - Felice Euaristo Dall'Abaco Teatro La Fcnicr di Venezia Vicenza - Arrigo Pedrollo 0rchestra Regionale dei Conservatori del Veneto Un Veneto caratterizzato da una prestigiosa presenza nella musica d'insieme La Direzione Artistica del Progetto Concerto lnaugurale e Programma Calendario dei concerti in decentramento Un Veneto caratlerizzato da una prestigiosa presenza nella musica d'insieme Note al programma Louverture Colombina (1935) diRiccardo Zandonaiha, alproprio interno, il tema popolare del Carnevale veneziano, intessuto di calibrate vanaziorri ritmiche ed armoniche. Il motivo, gtàutilizzato da Paganini viene ampliato daZatdonai conflasb di istanti quasi impressionistici, in cui la carattenzzaztone del fenomeno carnevalesco veneziano ritrova il suo arguto spirito dissacrante. Iautore trentino rispolvera per l'occasione delle tarde venature di un impressionismo già in fase di dissoluzione, ma carico ancora di impasti timbrici molto accurati e nel contempo lucidi. Il tema si inserisce a spirale in tuni gli strumenti. Il rapporto cromatico è una delle costanti diZandonai, ma il suo disegno non risolve mai in una tecnica dodecafonica definita o ne1 perenne modulare del histano wagneriano. fimmagine del carnevale veneziano perde alcune volte la sua tematica portante, per mutare le visioni della spensleratezzaveneziana in formulazioni completamente differenti dallapartenza. La sospensione tonale è sempre presente e tutto ciò risulta essere un comune denominatore del compositore che, sensibile a1le )X secolo, introduce nei propri elaborati tutte le sue idee, omaggiando continuamente i tracciati che, partiti dalla Scuola di Vienna, sono giunti sino ai nuovi parametri del linguaggio musicale, Le raffigtrazioni folcloristiche, che egli fiilizza, vogliono coprire un intimo ritorno alle origini, che vedono l'ltalia alteraziont schematiche del come unico modo per riequilibrare le dimensioni di un linguaggio musicale troppo sfaccettato. DeIIetre commedie goldoniane (1920/22), da cui l'autore hatratto i tre frammenti sinfonici in programma, abbiamo un commento dello stesso Gian Francesco Malipiero ne1la prefzionei "Ia Bottega del cffi, Sior Tòdaro brontolon, e Ie Baruffe chiozzotte, sono tra le più note commedie goldoniane, e perciò la trasformazrone che qui hanno subito potrà sembrare quasi assurda se si crede ch'io abbia voluto fare delle riduzionialibretto dei tre capolavori di Goldoni. [ , . ] ta nostalgia per Venezia, per quella Ven ezia che sta scomparendo, dalla quale ero forzatamelle lontano in quegli anni, è stata la vera origine delle mie Tre commedie. Esse rappresentano il viaggio fra caJli rii campi paluzi, e nelle lagune, di un musicistayeneziaro che si è lasciato condurre per mano daCarlo Goldoni." Laprima preciszione di Malipiero, trova motivo nel fatto che l'autore veneziano era allergico alle mode e Stravinskij aveva appern inaugurato la stagione neoclassica e, naturalmente, tutta l'Europa musicale si stava allineando rapidamente, dando vita ad una lunga teoria di "recuperi" d'autore. Al contrario, Malipiero rivisita i capolavori goldoniani in maniera molto personale. Scompare la bonarietà, l'ironia, il realismo introspettivo del verseggiatore veneziano. Tutto viene rMssuto in maniera più cupa e icastica, più accesa e violenta, tutt'altro che indulgente al faceto spirito settecentesco delle opere originali, All'azione scenica si sostituisce una successione di "pannelli" (tra cui anche i nostri frammenti sinfonici), emblemi di condizioni umane, maschere tragiche come fantasmi deformati, ritratti istantanei dal gusto quasi espressionistico, memorie stravolte di un'epoca che ormai appare come awolta in un pulviscolo, illuminata solo da bagliori sinistri. Ancora una volta Malipiero ripropone i1 tipico dissidio, tutto novecentesco , fra"mateila" assunta come mero punto di parterza e veste musicale che canta inequivocabilmente l'angoscia dell'esistere, l'assenza di una prospettiva luminosa, di una "fede", laica o religiosa che sia. I dte pezziper orchestra, tratti da Il Campiello (1935) dr Ermanno Volf-Ferrari, danno uno spaccato della capacia inventiva delcompositore che fu sempre alla ricerca diun linguaggio in grado di dialogare con il pubblico. Egli non volle rompere con il passato. Il suo stile recupera in modo personale una tradizione che viene rivissuta nella sua profonda interiorità trasformandosi in ritmi veloci, fluidi e mutevoli, in timbri policromi e ìridescenti, in coloriti strumentall, in passaggi polifonici, in graziose melodie, in canzoni e in danze, La celebre commedia diGoldoni (ridotta a libretto d'opera dalGhisalberti) non ha protagonista. Protagonista ne risulta invece la vita popolaesca, agitata ebrzzarrt di un angolo di Venezia che freme di vitalità. Occorreva un artista che conoscesse ed amasse questa r,,italità, che ne sapesse scrutare i moti più reconditi, occorreva la sensibilità di \(olf-Ferrari, la sua capacità di far rivivere questa veneziamtà, di imprigionare in pagine dr musica laforza emotila di questi popolani, per esaltarne la gioia di vivere, in un contesto così vivace come un campiello veneziano. Egli stesso confesserà: "Che gioia di scrivere, di lavorare, di comporre, di far cantare le parole del mio gran dio veneziano, del mio immenso Goldonil". f idea di scrivere il Ii istano viene concepita da Vagner già nel 1854, nel momento rn cui legge alcune opere di Schopenhaueq ma egli realizza i primi schizzi solo alla fine del 1851 . La città prescelta per dare vita a questo amore tra Tiistano e Isotta, questo amore che travalica anche la morte, è proprio Yenezia,l'unica città in grado di dargli Ia calma necessaria per scrivere, lontano dalle tensioni accumulate nel proprio paese. La concezione musicale in continuo divenire, gravida dt realizzezioni audaci che precorrono i tempi, prenderà la mano a1 compositore, tanto che egli stesso rimarrà stupito de1la propria opera. Nel Tristano wagneriano troviamo un'inizrale antitesi tra forma e colore musicale. Il disegno, che domina nei primi due atti, viene perfezionato dal colore, nel terzo, in un'awincente sintesi, Il prodigio di \flagner sta nel fatto che, alla linea già perfetta dell'oulerture, che egli sapientemente sa mantenere fino alle ultime note, aggiunge, soprattutto all'ultimo atto, tutte le visioni, gli splendori e le ricchezze del colore. Non a caso, seguendo un suggerimento dello stesso W'agne! si è soliti mostrare questa entusiasmante sintesi accostando (come accadrà in questa esecuzione) le pnme e Ie ultime pagine di quest'opera, Di essa Nietzsche scriverà: "Io debbo solo rivolgermi a quegli spiriti che hanno con la musica una parentela immediata, per i quali la musica è in qualche modo il seno materno. Io chiedo a codesti musicisti autentici se riesca loro possibile immaginare un uomo capace di ascoltare il terzo atto del histano senza alcun soccorso della parola e dell'immagine, come un colossale sviluppo puramente sinfonico, senza che la sua anima fosse costretta a tendere coruulsamente tutte le sue ali con una violenza grandissima." La Sinfonia n. 2 op. 73 diJohannes Brahms fu eseguita per la prima volta a Vienna nel dicembre del 1877, Per t1 suo carattere gaio e innocente, molto vicino allo spensierato stile di vita della capitale austro-ungarica, essa fu chiamata anche la "viennese" o "l'ultima sinfonia di Schubert". Alcuni la trovarono "mozartiafia" per la trasparenza della sua orchestrazione, e il fatto che anche il primo movimento, oltre al terzo, sia in tempo ternario ha portato a intra\,yedere delle subconsce influenze "straussiane". Naturalmente questi sono solo accostamenti semplifrcantr, riportati dalle cronache dell'epoca, che però ci danno un'idea di come venne accolta quest'opera, prima sinfonia sono visibili, ad un occhio attento, gli sforzi per raggiungere una struttura personale e musicale, in questo capolavoro Brahms testimonie un processo evolutivo compiuto. La scelta de1la tonalità di Re maggiore fu partrcolarmente felice, facendo affiorare un inusitato timbro sonoro di slancio gioioso Molti apprczzarono, in questa sinfonia, la maestria delle forme, l'estrema abilità nel gestire il materiale musicale e la grande qualità dell'archltettura costruttiva. Nonostante labravura e 1a sapienza tecnica dimostrata, cio che continua a colprre ancora oggi del compositore di Amburgo è la trasparenza e l'innocenza degli spunti costituivi, pochi e semplici, che però si ergono in forme colossali altamente drammatiche in cui si uniscono, in simbiosi, slanci come di bambino e Se nella complesse forme di accentuata liricità, caratteristiche tipiche entrambe dell'animo tedesco della seconda metà del )ilX secolo. Marco Gemmani Massimo De Bernart Ha studiato nei Conservatori di Venezia, Firenze e Torino, all'Accademia dr Vienna e all'Accademia Musicale Chigiana di Siena con insegnanti quali Gino Gorini, Maria Tipo, Roberto Lupi, Hans Swarows§ e Franco Ferrara, del quale è stato poi assistente per diversi anni. Vincitore nel1961 del premio Viotti di Composizione e nel 1978 del premio Gui di Direzione d'Orchestra indetto dalTeatro Comunale di Firenze, si è successivamente imposto anche nelpremio Thomas Schippers (Spoleto 1979), nel premio Paisiello di Taranto e nel premio Illica di Castellarquata. Ha diretto numerose prime esecuzioni assolute di compositori quali Dallapiccola, Bussotti, Donatoni e Sciarrino ed è stato alla gida di complessi sinfonici di prestigio, tra i quali l'Orchestra Toscanini di Parma (dove è stato primo Direttore ospite), le Orchestre della RN di Torino, Milano, Roma e Napoli, l'Accademia di S. Cecilia di Roma, il Maggio Musicale Fiorentino, le Orchestre dei Teatri Comunali di Bologna e Genova, l'Orchestra Regionale Toscana, l'Orchestra Giovanile ltaliana (ln entrambe è stato Direttore musicale ed artistico), l'Orchestra Sinfonica Siciliana, i Pomeriggi Musicali di Milano. Più volte invitato all'estero, vi ha diretto l'Orchestre de Radio-France di Parigi, la Philharmonique de Montpellieq la Symphonique du Rhin, l'Orchestre de Radio Brurelles, l'Orchestra della Svizzera Italiana di Lugano. Affermato interprete operistico, ha diretto nelle maggiori istituzioni italiane (Piccola Scala di Milano, Fenice di Yenezia,Massimo di Palermo, S. Carlo di Napoli, Palestrina di Cagliari, Filarmonico di Verona, Valii di Reggio Emilia, Regio di Parma, Comunale di Modena, Opera di Roma, Verdi di Tiieste, Petruzzelli di Bari, Bellini di Catania, Regio di Torino, Comunale di Treviso, Verdi di Pisa, Giglio di Lucca, Sociale di Rovigo, Rendano di Cosenza, Belli di Spoleto, Goldoni di Livorno) e all'estero (Svdney, Melbourne, Montpellieq San Pietroburgo, Bìlbao, Santiago del Cile). Ha partecipato ai Festival di Montpellier, Macerata, Martina Franca e Ravenna, nonché al Maggio Musicale Fiorentino e al Festival di Villa Medici a Roma. È stato Direttore artistico dei Teatri di Pisa, Pistoia e Vicenza ed è attualmente Consulente artistico e Direttore musicale delTeatro dell'Opera Giocosa di Savona. Autore di numerose incisioni discografiche per case quali Rrcordi, Fonit Cetra, Nuova Era, Arkadia, Fonè, Bongiovanni (brani di Martucci, Rota, Casella, Malipìero, Beethoven), ha curato la revisione di opere rare diVivaldi, Cimarosa, Rossini, Donizetti, Coccia, Catalani, Mascagni, Respighi, Manfroce, Apolloni, molte de1le quali registrate poi in disco o in CD. Alessandro D'Agostini Nato nel 1974,ha cominciato giovanissimo gii studi musicali, diplomandosi in pianoforte (1994) e in direzione d'orchestra (1997) presso il Consenratorio "L. Refice" di Frosinone. Ha parallelamente svolto studi di composizione e di computer music, diplomandosi in musica elettronica ne]r7999. Si è perfezionato in musica elettronica con Giorgio Nottoli presso l'Accademia Chigiana di Siena, e in musica dacamera, con Kostantin Bogino, Trio Cajkovskij. Per la direzione d'orchestra è stato allievo di Gustav Kuhn, Piero Bellugi e Aldo Ceccato, Ha collaborato per due anni con Gustav Kuhn per gli allestimenti de1le seguenti opere: Die Lrctige \[/itwe di F. Lehar (Bologna, Arena del Sole), Salome dì R. Strauss (Napoli, Teatro diS. Carlo), Capriccio dl R. Strauss (Parma, Teatro Regio). E inoltre stato assistente del M' Kuhn per l'esecuzione della X Sinfonia di L. van Beethoven con la "Gòteborg Symphony.Orchestra" (Gòteborg, Svezia). Attualmente collabora come assislente con Massimo De Bernart, del quale è stato maestro sostituto presso la Fondazione 'A. Toscanini" di Parma (produzione di LaVedoua Allegra) e presso "I Pomeriggi Musicali" di Milano. Nell'ambito delle stagioni "Pittimusica" 1998-99 e "'Firenzestate" 2001, aEÌenze (Cortile dell'Ammannati dtPalazzo Pitti e Chiesa di S. Stefano al Ponte Vecchio), ha diretto le esecuzioni di diverse sinfonie beethoveniane: la M Sinfonia "Pastorale" (luglio 1998), la III Sinfonia "Eroica" (lugllo 1999) e la V Sinfonia (settembre 2001), con I'Orchestra "Florence Symphonietta" Sempre con 1a stessa orchestra, ha diretto nel luglio 7999, a Firenze e nella Basilica di Grado, l'oratorio "Die Schòpfung" (La Creazione) di FJ. Haydn, in occasione dei duecento anni dallasua composizione e dei centonovanta dalla morte del suo autore. Lesecuzione ha aruto importanli riconoscimenti di pubblico e critica. Nel 2000 ha curato la revisione dell'oratorio "hittico Dantesco" di B. Rizzi per la sua prima esecuzione integrale, awenuta nelle Basiliche diAquileia e di Padova con l'Orchestra delTeatro del Giglio di Lucca diretta da Marco Balderi e trasmessa su RaiSAT nell'estate 2001. Nel giugno 2000, ha diretto "ll Barbiere di Siuiglia" di Rossini a Gravina di Puglia, con gli allievi del Corso di Perfezionamento in Canto di Luigi Alva; in luglio, ha direno nuovamente la "Florence Symphonietta" nell'ambito della stagione "Firenzestate 2000" (Villa Petraia), in un programma interamente dedicato a Mendelssohn. Nel 2002 dirige per l'As.Li.Co il "Guglielmo Tell" di Rossini con l'Orchestra Stabile di Como: tra I numerosi teatri, l'opera viene rappresentata anche al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro Alighieri di Ravenna, al Teatro Sociale di Como, al Grande di Brescia e al Donizetti di Bergamo. Nel giugnoJuglio 2002 dirige "l Pomeriggi Musicali" in tre diversi programmi da concerto. Nell'estate 2003 dirigerà la prima ripresa moderna dell'opera buffa "Lo Matremmonio Annascuso" di Leonardo Leo, di cui ha personalmente curato la revisione, con l'Orchestra Sinfonica dell'Emilia Romagna, in collaborzione con la Fondzione'A. Toscanini" di Parma. Alia sua attività di direttore d'orchestra affianca quella di pianista accompagnatore e camerista: notevole successo ha riportato una serie di concerti con repertorio vocale da camera, eseguiti assieme al tenore Blagoj Nacoski, nella Repubblica di Macedonia, tra l'ottobre 2000 e l'ottobre 2001. Sempre nella Repubblica di Macedonia, nel dicembre 2001 ha tenuto due conferenze sulla figura e le opere di Verdi in occasione dei festeggiamenti del centenario verdiano organizzati dal Teatro Nazionale dell'Opera Macedone in collaborazione con l'Ambasci ata ita,\iana a Skop j e. Attivo anche come compositore, alcuni dei suoi lavori sono slati eseguiti presso l'Accademia Chigiana di Siena, a Chiusi e a Roma (Università diTorVergata). La'sua composizione "Concerto Grosso" ha aperto lapnmaedizione del "Malta InternationalProject of Computer Music" (Malta,1997). Docenti - Anno 2002 0rganico dell'Orchestra Un Veneto carafrerizzato da una prestigiosa presenza nella musica d'insieme Referenti operativi del progetto ORCV oo Concerto inaugurale direttore Massimo De Bernart Venezia Teatro Malibran Sabato zT luglio, ore 2o.3o [email protected]!l ffi ffi PROGETTO FINANZIAIO DALLA REGIONE DELVENETO DIREZIONE ORGANIZZATIVA CONSERVATORIO BENEDETTO DI MUSICA MARCELLO DI VENEZIA IN COLLABORAZIONE CON E.5.U. Venezia Azienda Regionale per it Diritto allo Studio Universitario Fondazione Teatro La Fenice di Venezia L'Assessore olla Cultura e oll'lstruzione della Regione Veneto Ermanno Serrojotto e il Direttore del Conseruotorio Benedetto Morcello di Venezia Giovanni Umberto Battel honno il piocere di invitare lo S.V. ol concerto inaugurale de ll' O rche stra Re g i o n ale dei Conseruotori del Veneto che siterrà Soboto z7 luglio zooz olle ore zo.3o presso il Teotro Molibran di Venezio ll presente invito è vatido per due persone fino ad esaurimento dei posti disponibili e non costituisce titolo d'ingresso. La prenotazione è obbligatoria e va effettuata telefonando al n" o4r.522.56.o4, dalte 9.oo alle r3.oo, entro il 22 luglio zooz. A prenotazione awenuta, i bigtietti dovranno essere ritirati presso [a biglietteria del Teatro Malibran un'ora prima dell'inizio dello spettacolo.