Segreteria Generale – Viale di Trastevere, 60 – 00153 – ROMA tel.065852071–fax 065818218–e-mail: [email protected]: www.confsal.it Notiziario Sindacale n. 19 del 23 febbraio 2011 Ai Segretari Nazionali delle Federazioni-Confsal Ai Segretari Regionali e Provinciali - Confsal LORO SEDI Sommario: Strategia Europa 2020 – Formazione e occupazione Apprendistato e tirocini formativi STRATEGIA EUROPA 2020 – FORMAZIONE E OCCUPAZIONE A seguito di quanto già pubblicato, a favore dei nostri iscritti, si riportano di seguito in estrema sintesi e per opportuna conoscenza, alcune ulteriori osservazioni di rilievo che definiscono utilità e contenuti di azioni prospettate nel contesto di “Italia 2020 - Piano di azione per l’occupabilitá dei giovani” proposto dai Ministri Gelmini e Sacconi. Non ai percorsi formativi o alle sedi o procedure va rivolta l’attenzione, ma alle conoscenze, abilità e competenze che la persona ha acquisito ed è in grado di dimostrare; Occorre promuovere piani di studio personalizzati, rafforzare l’integrazione con il mercato del lavoro, rendere trasparenti e mobili le qualifiche, consentire l’acquisizione di professionalità realmente spendibili; per l’ordinamento delle esperienze maturate, il libretto formativo è lo strumento per la certificazione delle competenze che evidenzia le qualifiche, facilitando il dialogo tra sistemi formativi e mercato del lavoro; deve essere attivato un sistema di valutazione nazionale per compiere rilevazioni e monitoraggi costanti, al fine di attivare interventi finanziari legati alle effettività dei contesti occupazionali e settoriali; progettare i percorsi educativi e formativi con il concorso delle parti sociali e delle imprese con il concorso razionale dei fondi pubblici e privati disponibili. Anche Scuole e Università come strumenti da utilizzare per corrispondere alle esigenze del mondo produttivo e del territorio. Rilanciare l’istruzione tecnico-professionale “Il deficit di tecnici intermedi è stimato in Italia in 180mila unità. Si assiste così al paradosso di imprese che non trovano la forza lavoro qualificata di cui hanno bisogno per competere sui mercati internazionali e di giovani in condizioni di disoccupazione o sottooccupazione perché dotati di competenze che non servono al mercato del lavoro o che, comunque, risultano spendibili unicamente in settori e ambiti a bassa crescita occupazionale; Bisogna costituire istituti tecnici superiori nelle aree tecnologiche più strategiche per l’innovazione e la competitività, soprattutto delle piccole e medie imprese, anche mediante il ricorso all’apprendistato di alta formazione e, soprattutto, la costruzione di percorsi formativi e di istruzione tecnica e professionale nei luoghi di lavoro e in assetto lavorativo; La più ampia integrazione deve riguardare i percorsi di istruzione tecnica quinquennale, di istruzione professionale statale quinquennale e di istruzione e formazione professionale regionale previsti, in alcune Regioni, per una durata tra i tre e i sette anni, con percorsi di aggiornamento innovativi per gli insegnanti, adeguamento dei programmi alle innovazioni scientifiche e tecnologiche, adeguamento dei laboratori alle esigenze del settore produttivo, rafforzamento stage – tirocinio – alternanza e raccordo scuola – impresa; 1 Istituire i comitati tecnico-scientifici previsti per una composizione paritetica di docenti ed esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per la organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità nella organizzazione della offerta didattica.” La Confsal ritiene particolarmente importante l’azione prevista dalla Commissione europea che prevede l’introduzone di un contratto unico a tempo indeterminato che preveda un periodo di prova sufficientemente lungo e un aumento graduale dei diritti di protezione sociale. Si dovrà, inoltre, includere l'apprendimento permanente servizi di orientamento professionale per tutti i lavoratori. Secondo i principi di flessicurità (flexsecurity), si potrà quindi introdurre un reddito minimo specifico per i giovani tale da rendere più interessante la contrattazione accennata. - APPRENDISTATO E TIROCINI FORMATIVI L’Apprendistato, come finora svolto, non ha tenuto sufficientemente conto della componente formativa, pure indicata dalla legge come elemento primario di questo modello contrattuale. E’ quindi necessario che adeguate iniziative da parte delle università possano sviluppare progetti di innovazione didattica che sappiano cogliere questa importante opportunità. Il rilancio del contratto di apprendistato è determinante sia per il rafforzamento delle competenze dei giovani che per il sostegno al sistema produttivo. Regioni, parti sociali e bilateralità sono le componenti essenziali volte al coordinamento delle attività nella logica, in particolare, della formazione in azienda. Questo tipo di contratto offre grandi opportunità in ordine alla produttività del lavoro e alla qualità, volendo superare la vecchia logica di formazione “interna - formazione esterna” e consentire ai giovani un rapido e stabile ingresso nel mondo del lavoro. Inoltre, l’apprendistato si rivolge anche a quei giovani che devono acquisire una qualifica professionale – cioè un titolo di studio – se si tiene conto, oltre alla funzione professionalizzante (formazione sul lavoro e acquisizione di competenze di base), anche dell'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione, come previsto dalla legge Biagi. Una grande opportunità è poi rappresentata dall’apprendistato di terzo livello, finalizzato al conseguimento di un diploma o di un titolo di alta formazione, compresi i dottorati di ricerca. La Commissione Europea sostiene che è essenziale “che i giovani comincino tempestivamente le proprie esperienze nel mondo del lavoro, al fine di acquisire le abilità e le competenze richieste nella vita professionale. L'apprendimento sul luogo di lavoro sotto forma di tirocinio o apprendistato è un mezzo efficace per integrare progressivamente i giovani nel mondo del lavoro”. I programmi devono essere accessibili a tutti, di qualità elevata e avere chiari obiettivi formativi e non devono sostituire né i normali posti di lavoro né i periodi di prova. Riguardo ai tirocini formativi e di orientamento è doveroso, da noi, escluderne l’uso come canale di reclutamento di forza lavoro a basso costo, senza alcuna valenza formativa o addirittura di vero e proprio orientamento. L’introduzione dei contratti di inserimento al lavoro con la messa a disposizione del mondo delle imprese di contratti a orario ridotto, modulato e flessibile (part-time, lavoro a coppia, lavoro intermittente), deve recuperare la componente formativa e di orientamento, nell’ambito di percorsi educativi - formativi. Per avvicinare le aziende all’utilizzo di questo strumento assai utile sia per loro che per i ragazzi, occorre rendere flessibili gli stage, modellandoli sia nei contenuti che nella durata. L’Europa propone un quadro di qualità per i tirocini, finalizzato tra l'altro alla rimozione degli ostacoli giuridici ed amministrativi ai tirocini transnazionali. Misure che favoriscano l'accesso e la partecipazione a tirocini di alta qualità, anche stimolando le imprese ad offrire possibilità di tirocini e un ambiente favorevole ai tirocinanti (ad esempio attraverso marchi di qualità o riconoscimenti), ma anche attraverso accordi tra le parti sociali e una politica di responsabilità sociale delle imprese (RSI). (Area Welfare – F.Cagnasso) Cordiali saluti Il Segretario Generale Prof. Marco Paolo Nigi 2