Mafia e pizzo ai Cantieri navali: confisca da
un milione al boss Benedetto Marciante
Era stato condannato nel 2002 per associazione mafiosa e dopo arrestato per estorsione. Sigilli a
case, box, auto, quote sociali e un deposito a risparmio
24 febbraio 2014
Condannato nel 2002 a 7 anni per associazione mafiosa e successivamente arrestato per estorsione,
l'imprenditore palermitano Benedetto Marciante, 62 anni, ritenuto contiguo alla cosca
dell'Acquasanta, è finito nel mirino della Guardia di finanza, che gli ha confiscato un patrimonio del
valore di oltre un milione di euro.
Marciante, secondo le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, avrebbe anche svolto
funzioni di prestanome per conto dell'organizzazione mafiosa e condizionato le attività economiche
nei Cantieri navali di Palermo, intervenendo nell'illecita acquisizione, spartizione e gestione degli
appalti.
La confisca riguarda tre unità immobiliari in Palermo, un box e due posti auto, tre autoveicoli, quote
sociali e beni strumentali di una società commerciale di Palermo, e un libretto di deposito.
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Mafia e pizzo ai Cantieri navali: confisca da un milione