Anno XII° - Numero 2 - Quadrimestrale - Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/BL. 662/96 D.C.I. TRENTO - Agosto 2012 Periodico di informazione della Cassa Rurale di Fiemme p.6 p.20 Approvato Il bilancio 2011 ECONOMIA, SOCIETÀ E CULTURA p.22 Il turismo in val di Fiemme Fiemme ha ritrovato il suo palazzo Sommario Periodico di informazione della Cassa Rurale di Fiemme Banca di Credito Cooperativo Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1083 del 4.05.2001 Editore/Proprietario: CASSA RURALE DI FIEMME Predazzo, via Garibaldi 10 Tel. 0462.815700 Fax 0462.815999 E-mail: [email protected] www.cr-fiemme.net Direttore Responsabile: MARIO FELICETTI Comitato di redazione: GOFFREDO ZANON p. 5 EDITORIALE Editoriale del Presidente IN PRIMO PIANO p. 6 Approvato dall’assemblea il Bilancio Consuntivo 2011 p. 8 Un incontro per imparare il valore del risparmio p. 10 Premi di Studio e Borse di Studio 2012 p. 12 Un nuovo strumento di sicurezza per la carta bancomat p. 14 La nuova imposta di bollo sui rapporti bancari p. 16 Io sono socio della Cassa Rurale p. 18 Famiglia e lavoro: equilibrio possibile? p. 20 Il turismo in Val di Fiemme. Alcuni Dati? p. 21 “Fiemme Accessibile” Anche la Cassa Rurale di Fiemme fa la sua parte PAOLO NONES PAOLO DEFRANCESCO RENZO DAPRÀ PIERPAOLO DELLANTONIO DALLA COMUNITÀ E DAL TERRITORIO p. 22 Fiemme ha ritrovato il suo magnifico palazzo p. 24 Il personaggio: Italo Giordani. Una vita per la storia p. 28 Reportage da Praga p. 29 Reportage dall’Irlanda MARIO FELICETTI p. 30 A Capriana il nono simposio ispirato ai mondiali del 2013 MASSIMO PIAZZI p. 32 La rurale al fianco dei concorsi ippici p. 34 La posta dei nostri lettori SANDRO PEDOT MASSIMO PIAZZI MASSIMILIANO DEFLORIAN DENIS VINANTE Foto: ARCHIVIO CASSA RURALE Impaginazione e stampa: LITOTIPOGRAFIA ALCIONE Lavis (Trento) Quanti fossero interessati a p. 36 SALUTE Le piante officinali ricevere il giornale “Crescere Insieme”, sono pregati di comunicare presso i nostri sportelli, l’indirizzo. Sarà cura della Cassa Rurale provvedere con tempestività alla spedizione a domicilio. 3 4 presidente Goffredo Zanon Editoriale Cari Soci, con disabilità fisiche e alle mamme con carrozzina. Vorremmo portarlo a termine innanzitutto un cordiale saluto da parte nel tardo autunno. Stiamo pure valutando mia e del Consiglio di Amministrazione a il restyling del salone della sede di Tesetutti voi. ro, progetto che riteniamo importante. Siamo presto alla fine di un’estate che, Il 2012 è l’Anno Internazionale della Codal punto di vista meteorologico, è stata operazione e, in autunno, insieme alle eccezionale. Non si può dire altrettanaltre cooperative della Valle, vorremmo to per quello che riguarda l’andamento dedicare alcuni appuntamenti e serate generale sui temi di stabilità dei mercati a questo significativo evento, invitando finanziari, di una ripresa che ancora non soci e famigliari a partecipare. si vede e di prospettive di uno sviluppo In questi giorni potrete trovare presso i che stenta a ripartire. nostri sportelli, oppure collegandovi al è un effetto che colpisce tutti: le faminostro sito internet, un questionario frutglie fanno fatica a risparmiare, le impreto dell’attività di Euricse, istituto di ricerse non investono, quindi c’è un generale ca sulle cooperative, che intende essere calo del tenore di vita. uno strumento per permetterci di miglioLa nostra Cassa Rurale, in questi morare nel comune interesse. Il questionamenti critici, cerca sempre di dare risporio è abbastanza corposo e richiede circa ste concrete nell’erogare credito a famimezz’ora di tempo, però riteniamo sia glie ed aziende svolgendo al meglio il suo utile e vi chiedo di compilarlo. È evidente compito di supporto al’economia della che è in forma assolutamente anonima. nostra Valle. Abbiamo in mente altri proNello scorso maggio c’è getti per coinvolgere più stata l’assemblea annuastrettamente i giovani e anLa nostra Cassa le nella quale, oltre al biRurale, in questi che le componenti imprenlancio, i Soci hanno apmomenti critici, ditoriali del nostro territorio, provato il nuovo Statuto cerca sempre di dare ma di questo parleremo a e il nuovo Regolamento risposte concrete tempo debito. nell’erogare credito a assembleare. Le novità Come vedete l’attività della famiglie ed aziende più importanti sono state nostra Cassa Rurale è semla riduzione del Consipre molto impegnativa, non glio di Amministrazione, solo dal punto di vista bancario ma anche passerà da 18 a 12 componenti più che nel promuovere tutte quelle iniziatiil presidente, che sarà eletto direttamenve che vanno nella direzione di rendere te dall’assemblea. I consiglieri dovranno sempre più stretto e solido il rapporto avere dei requisiti specifici per poter far con i nostri soci. parte del Consiglio, inoltre dovranno obAbbiamo sempre bisogno del vostro sobligatoriamente partecipare a degli appostegno e della vostra fedeltà, sia come siti corsi di formazione. Questo per gasoci che come clienti. Insieme crescererantire alla Cassa Rurale una Governance mo come Cassa Rurale e come Comuniadeguata anche dal lato professionale tà, in grado di superare questo lungo monell’impegnativo ruolo che verranno mento di crisi globale potendo guardare chiamati a svolgere. al futuro con rinnovato ottimismo. Stiamo inoltre studiando un progetto per migliorare l’accesso della sede di PredazUn caro saluto a tutti. zo rendendolo più agevole alle persone 5 in primo piano Approvato dall’assemblea il Bilancio Consuntivo 2011 Al di là della crisi un’annata positiva per la Cassa Rurale di Fiemme la cui assemblea lo scorso 26 maggio (con qualche discussione) ha anche adeguato lo Statuto alle nuove normative provinciali S ono stati due i momenti che hanno caratterizzato l’assemblea dei soci della Cassa Rurale di Fiemme, riunita il 26 maggio nell’ampio salone dello Sporting Center di Predazzo, alla presenza di 631 soci, con 135 deleghe. La prima parte della riunione è stata riservata all’adeguamento dello Statuto sociale al nuovo Statuto tipo della Provincia. È stato il presidente Goffredo Zanon ad illustrare nei dettagli le variazioni statutarie, alla presenza del notaio Alessandro Franco di Vigo di Fassa dopodiché si è aperto il dibattito, con l’intervento dei soci in sala. Costantino Ventura ed Andrea Ventura di Molina hanno contestato tra l’altro la mancanza di un limite per la durata dei mandati dei consiglieri, che Ventura avrebbe voluto stabilire nel numero massimo di tre. Sull’argomento è intervenuto anche il capo sindaco Renato Dalpalù, per evi- 6 presidente Zanon e quindi del direttore denziare come, alla fin fine, l’assemblea Paolo Defrancesco.Tra i dati da evidensia sovrana, quindi con la possibilità di ziare, l’ammontare della raccolta comnon rinnovare eventualmente la fiducia a plessiva che, a fine anno, è stata pari a qualche amministratore non all’altezza del 531.260.820 euro, costituita per il 79% proprio compito. Il nuovo Statuto è stato dalla raccolta diretta e per il 21% dalla alla fine approvato con 760 voti favorevoli, raccolta indiretta. La raccolta diretta è due contrari (Costantino Ventura e Dario stata di 418.154.820 euro, suddivisa in Canal) e tre astenuti (Andrea Daprà, Paolo conti correnti in euro e divise estere, deBonelli e Mario Fanton). positi a risparmio, certificati di deposito, Ha abbandonato la sala Renato Trettel, obbligazioni, pronti contro termine ed il quale aveva sollevato una questione altri depositi. La raccolta indiretta am(quella dei tassi di interesse) che non era montava a 113.106.000 euro, suddivisa pertinente con l’argomento in discussioa sua volta in titoli ne in quel momento amministrati, gestioe che il presidenTutta la raccolta diretta destinata ai ni patrimoniali, fonte aveva proposto prestiti alla clientela a sostegno delle di comuni e Sicav e quindi di riprendere famiglie e dell’economia prodotti assicurativi. alla fine. Gli impieghi con la Si è passato quindi clientela sono stati alla parte ordinaria, di 406.151.994 euro, con un incremento con un ricordo preliminare per i 59 soci dello 0,9% rispetto al 2010. Sono comscomparsi nel corso dell’ultimo anno e posti da conti correnti attivi, finanziaquindi con la premiazione dei soci con menti estero, salvo buon fine e sconti, 50 anni di fedeltà all’istituzione. mutui e altri finanziamenti e sofferenze Poi l’analisi dell’ultimo bilancio chiuso nette. A fine 2011, i clienti utilizzatori di al 31 dicembre 2011 prima da parte del plessivamente sono attivi 12 apparecchi credito sono stati 3.927, dei quali 2.230 bancomat e più di 400 apparecchi Pos, privati ed enti e 1.697 imprese. I prestiti installati in numerosi esercizi commerconcessi alle famiglie hanno rappresenciali, a tutto beneficio della clientela. I tato il 26,5% degli impieghi. Il restante dipendenti a fine 2011 erano 77, con 32 73,5% risulta concesso alle imprese ed donne e 43 maschi, 11 con un contratto è così ripartito tra i diversi rami di attivipart time e un’età media di 43 anni. Comtà: agricoltura 6%, attività manifatturiere plessivamente sono 19,4%, costruzioni state ben 2.137 le 25,2%,commerUna solida struttura operativa ed ore di formazione. cio 12,7%, alberghi una costante vicinanza alla società Vasta e particolae pubblici esercizi civile ed al volontariato reggiata l’offerta di 18,3%, attività immobiliari 8,3%, altri servizi 10%. Da sottolineare che complessivamente la Cassa Rurale di Fiemme amministra circa un miliardo di euro. Con una raccolta diretta, come ha rilevato il presidente, interamente destinata a prestiti alla clientela. Tra l’altro, nel 2011, il nostro istituto di credito ha erogato nuovi prestiti per 70 milioni di euro, con altri 5 milioni derivanti da ulteriori 25 milioni di crediti rinegoziati. A fine anno, l’utile è stato pari a 1.922.000 euro, con un patrimonio netto pari a 71.071.370 euro, rispetto ai 70.313.181 del 2010, a confermare la solidità della Cassa. Non ha subito variazioni la struttura operativa, con nove sportelli distribuiti su otto Comuni, due a Predazzo ed uno a Ziano, Panchià, Tesero, Castello, Molina, Capriana e Valfloriana. A Bellamonte è in funzione uno sportello bancomat. Com- prodotti e servizi, disponibili nelle sedi e nelle filiali, mentre la Cassa Rurale è sempre particolarmente impegnata nel sostegno alla comunità locale e le diverse associazioni, istituzioni ed enti che operano sul territorio. Inoltre si mantiene una particolare attenzione per l’educazione al risparmio, la promozione e lo sviluppo della cooperazione, anche attraverso l’iniziativa “Risparmiolandia” ripetuta anche nel 2011 e rivolte alle classi quarte e quinte delle scuole elementari. È stato anche realizzato un filmato dal titolo “Il ciclo del risparmio” ed è stato creato un concorso a punti denominato “Premiolandia”. Una forte collaborazione si mantiene con le scuole superiori, attraverso moduli formativi ed offerte di stage, e si conferma la partnership con il progetto “Alcooperiamo” sul problema dell’alcolismo giovanile, e di “CooperAttiva”, una cooperativa scolastica che si occupa del- la ricerca e dell’approfondimento dei valori cooperativi. La Banca aderisce inoltre al progetto provinciale “Solidea” ed alla Banca Etica, oltre a collaborare con “Fiemme Eventi”, “Lo spazio giovani”, “La voce delle donne” e con il “Progetto turismo”, in vista dei Mondiali di Prove Nordiche del 2013. Alla fine del 2011, i soci erano 4.728 rispetto ai 4.704 del 2010. Unanime alla fine il voto sul bilancio, confortato dal giudizio del tutto positivo del Collegio dei Sindaci. Inalterati infine i compensi agli amministratori (130 euro lordi a seduta oltre ad un fisso di 550 euro all’anno) ed approvato il nuovo Regolamento assembleare. I SOCI PREMIATI In apertura della parte ordinaria dell’assemblea, sono stati premiati i 23 soci con 50 anni di fedeltà. Sono Antonio Brigadoi, Franco Cemin, Carlo Dellantonio, Luigi Dellantonio, Raffaele Dezulian, Giuliano Morandini, don Arnaldo Rizzoli e Carlo Zorzi di Predazzo, Ferruccio Mich e Maria Pallaver di Ziano, Giuseppe Deflorian, Giuliana Dondio, Giuliana Giacomuzzi, Giuliana Mich, Luigi Mich, Antonio Piazzi, Carolina Sandri e Silvio Zanon di Tesero, Severino Bonelli e Tarcisio Corradini di Castello, Paolino Tonini di Valfloriana, Franco Bortolotti e Rita Pernbrunner di Molina di Fiemme. 7 in primo piano Un incontro per imparare il valore del risparmio Lunedì 21 maggio presso il teatro comunale di Predazzo Gelindo Ghiandedoro ed il duo trentino “Cloch-Art” hanno trasmesso ai ragazzi delle classi quarte e quinte elementari un importante messaggio O ltre trecento ragazzi delle classi quarte e quinte delle scuole elementari di Predazzo, Ziano, Panchià, Tesero, Castello, Molina, Capriana e Valfloriana hanno partecipato lunedì 21 maggio ad una stimolante iniziativa promossa dalla Cassa Rurale di Fiemme. Un appuntamento in teatro, al comunale di Predazzo, per capire il valore del risparmio e farne un motivo di riflessione, nel momento in cui la situazione economica generale si fa sempre più difficile, le risorse diminuiscono ed è quindi indispensabile per ciascuno pensare a come gestire con attenzione ed intelligenza la propria vita ed il proprio futuro. Mattatori dello spettacolo, intervallato da una gustosa merenda a metà mattinata, “Gelindo Ghiandedoro”, la nota mascotte di Risparmiolandia, interpretata con arguzia e simpatia da Angelo Felicetti, dipendente del’istituto, ed il duo trentino “Cloch-Art”, formato dagli attori Michele 8 Comite e Michele Amadori. Proprio questi ultimi hanno costruito uno spettacolo appositamente per questa manifestazione, completamente impostato sul significato del risparmio e sul valore del denaro, richiamando anche quella che è stata una delle iniziative più importanti di fine Novecento in Trentino, vale a dire la nascita del movimento cooperativo, grazie all’intuizione di don Lorenzo Guetti, che fu il fondatore della prima Cassa Rurale nel 1892 e che diede il via ad una nuova fase fondamentale di crescita, della quale hanno beneficiato le generazioni soprattutto contadine di allora, ma che poi è andata a riflettersi positivamente sull’intera realtà economica provinciale. Con il duo trentino ha collaborato fattivamente anche Simone, un ragazzino scelto a caso dagli attori tra gli scolari presenti e che ha dato dimostrazione di chiarezza di idee e di freschezza mentale, facendo da spalla a Comite e Ama- in primo piano dori, i quali, con le loro grandi capacità interpretative, hanno riscosso una messe di applausi. L’ultima parte dell’incontro ha visto salire sul palco, per i saluti di rito, la maestra Alessandra di Capriana, il sindaco di Predazzo Maria Bosin, che si è complimentata per la bella iniziativa della Rurale, ed il presidente dell’istituto di credito Goffredo Zanon, che ha ringraziato le scuole per aver risposto con entusiasmo all’invito. Agli alunni delle classi quarte (le quinte lo avevano già avuto nel 2011), la Cassa Rurale ha consegnato un libretto di risparmio con 25 euro, mentre tutti i partecipanti hanno avuto in regalo una chiavetta Usb ed altri omaggi particolarmente graditi. 9 in primo piano Premi di Studio e Borse di Studio 2012 Due iniziative della Cassa Rurale di Fiemme per incentivare la crescita culturale della nostra comunità I l Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale di Fiemme ha rinnovato anche quest’anno i bandi di concorso per l’assegnazione dei Premi di Studio e delle Borse di Studio riservati ai Soci o ai figli dei Soci della Cassa Rurale. L’iniziativa si rivolge ai giovani studenti delle scuole professionali, superiori e università con l’intento di stimolare l’impegno scolastico affinchè acquisiscano quelle conoscenze indispensabili per affrontare le sfide del futuro. Investire sui giovani significa investire sul futuro della comunità. Un giovane che, terminati gli studi, affronta il mondo del lavoro è una vera risorsa con grandi potenzialità. Entusiasmo, voglia di mettersi in gioco, creatività e inventiva sono le doti più comuni nei giovani. Spesso non trovano gli spazi per esprimersi ma di certo non mancano le capacità. Alla base però ogni giovane deve avere una conoscenza culturale allargata e profonda, indispensabile per costruire il proprio futuro. La Cassa Rurale, attraverso le iniziative dei Premi di Studio e delle Borse di Studio, si pone l’obiettivo di stimolare l’impegno scolastico dei ragazzi, affinchè raggiungano brillanti risultati, e incentivare i percorsi di studio all’estero affinchè imparino le lingue straniere e si confrontino 10 con altre culture e stili di vita. Esperienze fondamentali che rappresentano un requisito indispensabile nella ricerca di un posto di lavoro in una economia che è sempre più globalizzata. Borse di Studio L’iniziativa di assegnazione delle borse di studio agli studenti che hanno frequentato un periodo di studio all’estero è iniziata nel 2005 e quest’anno siamo giunti alla ottava edizione. Nelle sette edizioni precedenti hanno beneficiato dell’intervento 65 studenti, una media di 9 all’anno, per un costo complessivo di €uro 60.000,00.- . Anche in questa edizione il Consiglio ha voluto riservare l’iniziativa ai Soci o ai figli dei Soci, mantenendo l’agevolazione della quota di ingresso per i giovani studenti che volessero diventare Soci della Cassa Rurale di Fiemme. La borsa di studio per soggiorni all’estero di tre mesi ammonta a 750,00 euro mentre la borsa di studio per soggiorni all’estero di durata superiore ammonta a 1.000,00 euro. Premi di Studio Il bando dei Premi di Studio prevede l’assegnazione di un premio agli studenti meritevoli che hanno terminato gli studi professionali, di scuola media superiore o universitari. È riservato agli studenti Soci o figli di Soci della Cassa Rurale di Fiemme, a dimostrazione dell’attenzione che il Consiglio di Amministrazione riserva ai propri Soci. Per gli studenti che intendono diventare Soci è prevista una agevolazione sotto forma di sconto della quota socio. Siamo giunti alla XVIII edizione del bando e, per dare un’idea della dimensione dell’iniziativa, solamente negli ultimi sette anni sono stati premiati 288 studenti di cui 165 di loro sono diventati nuovi soci. Un bel segnale di apprezzamento dell’iniziativa e contemporaneamente un ringiovanimento della compagine sociale. Verranno premiati gli studenti delle Scuole di formazione professionale che hanno ottenuto la qualifica o il diploma professionali, gli studenti di Scuola superiore che hanno ottenuto il diploma di maturità e i neo laureati. Il requisito richiesto a tutti è di aver superato gli esami con un punteggio pari o superiore al 90% del punteggio massimo previsto. Unica eccezione gli studenti di Scuola superiore che praticano una attività sportiva a livello agonistico. In questo caso il requisito richiesto è di aver ottenuto il diploma di maturità con un punteggio pari o superiore all’80% del punteggio massimo previsto. Lo studente in possesso della qualifica professionale riceverà un premio di 200 euro, quello che ha ottenuto il diploma professionale riceverà un premio di 250 euro. Gli studenti che hanno ottenuto il diploma di maturità saranno assegnatari di un viaggio premio mentre per gli studenti universitari il bando prevede di poter scegliere fra due opzioni: per le lauree specialistiche o magistrali il premio consiste nella partecipazione gratuita ad un corso formativo di “Job Trainer” nel quale il giovane potrà potenziare le prorpie capacità di orientamento, di relazione e di progettualità futura migliorando l’autostima e la responsabilità. Per le lauree brevi (triennali) gli studenti potranno scegliere fra il viaggio premio o la partecipazione al corso formativo. Il regolamento del bando e i moduli sono pubblicati sul nostro sito internet www. cr-fiemme.net. Le domande andranno presentate presso le filiali della Cassa Rurale entro il termine del 30 settembre 2012 complete di tutta la documentazione richiesta. Per ogni eventuale chiarimento gli interessati potranno rivolgersi presso le nostre filiali. Renzo Daprà Servizio Soci e relazioni esterne 11 in primo piano Un nuovo strumento di sicurezza per la carta bancomat D al prossimo 01/10/2012 verrà introdotto un sistema innovativo che permetterà di bloccare comodamente la carta bancomat tramite messaggio SMS. Questo servizio, alternativo al blocco carta da numero verde, produrrà il blocco totale (blocco di sicurezza) della carta bancomat. Qualora il cliente dovesse ricevere sul suo cellulare un messaggio di alert (mittente INFOsms) che lo avvisa di un’operazione di prelievo contanti da ATM (bancomat) o di utilizzo presso un esercizio commerciale (POS) in Italia o all’Estero che non ha effettuato (sospetta duplicazione carta), dovrà semplicemente seguire le istruzioni riportate nel messaggio ed INOLTRARE lo stesso al numero 339 9942024. L’avvenuto blocco della carta verrà comunicato attraverso un messaggio di conferma. Ricordiamo che il numero verde per il blocco carta rimarrà comunque in essere. Nel caso non abbia ancora attivato i servizi di sicurezza sulla Sua carta (alert sms e blocco estero) o per qualsiasi ulteriore informazione sul nuovo sistema di blocco invitiamo i nostri clienti a rivolgersi ai nostri sportellisti o consulenti. Riportiamo l’esempio di un messaggio che verrà inviato dal 01/10/2012. Giuseppe Zorzi Servizio amministrazione e supporti 12 Carte di Credito 12/2008 Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le condizioni contrattuali ed economiche sono indicate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso gli sportelli di Cassa Centrale Banca e delle banche aderenti al progetto. A ciascuno la sua Per te, per la tua famiglia, oppure per la tua azienda, le Carte sono strumenti di credito semplici e sicuri che si adattano a tutte le esigenze. Tramite i circuiti Visa, MasterCard ed American Express, le nostre Carte sono accettate ovunque, negli esercizi commerciali, online, in Italia e all’estero. Scegli la Carta di Credito più adatta alle tue esigenze nell’ampia gamma offerta dalla tua Banca. 13 in primo piano La nuova imposta di bollo sui rapporti bancari I n verità non si tratta di una “nuova” imposta, ma di un riordino della normativa già in essere effettuato dal governo. Putroppo le nuove norme sono più complesse delle precedenti, e come spesso succede in Italia, si stanno ancora attendendo dei chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate su alcuni aspetti. Cercheremo quindi in questa prima fase di dare alcune semplici indicazioni di base, e vi invitiamo a chiedere informazioni ai nostri consulenti, poiché le normative in materia non sono ancora del tutto consolidate. Attualmente sono queste le misure previste: Per ogni estratto conto: Se il cliente è persona fisica 34,20 Euro annui Soggetto diverso da persona fisica 100,00 Euro annui Rispetto al passato sono state introdotte alcune novità: L’imposta non è dovuta quando il valore 14 medio di giacenza risultante dagli estratti conto e dai libretti è complessivamente non superiore a 5.000.= Euro. L’imposta è applicata anche sui depositi a risparmio, compresi quelli al portatore, quelli dematerializzati e quelli intestati ai minori. Per i libretti al portatore, ai fini del calcolo dei 5.000.= Euro di giacenza media, si considera il soggetto che ha richiesto l’emissione del libretto, e non il portatore attuale. È stata infine introdotta un’imposta “proporzionale” sugli altri prodotti finanziari. Questa è pari al 1 per mille annuo per il 2012, e al 1,5 per mille annuo per gli anni successivi. L’imposta colpisce tutti i prodotti soggetti a comunicazioni periodiche, quindi dossier titoli, certificati di deposito, conti deposito, depositi a risparmio dematerializzati. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, HA DECISO PER IL 2012 DI ASSUMERE A CARICO DELLA CASSA L’IMPOSTA DI BOLLO EVENTUALMENTE APPLICATA SU RAPPORTI INTESTATI A MINORI. Nel contempo invitiamo i nostri clienti titolari di più rapporti di deposito, a prendere un appuntamento con un nostro consulente, per valutare la propria posizione complessiva e una eventuale razionalizzazione, per evitare di pagare dei bolli inutili su conti con saldi molto bassi o con scarsa movimentazione. Giuseppe Zorzi Servizio amministrazione e supporti Mutuo Mutuo Casa Casa Bella Bella Cos’è: Il mutuo CasaBella è il finanziamento a tasso agevolato riservato ai Soci ed ai loro Cos’è: Ilfamigliari mutuo CasaBella è il finanziamento agevolato estetico riservatoedaienergetico Soci ed ai delle loro che intendono avviare lavori aditasso miglioramento famigliari di miglioramento estetico ed Cassa energetico delle loro caseche di intendono abitazione avviare situate lavori nei comuni di competenza della Rurale di loro case di abitazione situate nei comuni di competenza della Cassa Rurale di Fiemme Fiemme Interventi ammessi: Sostituzione infissi e portoni esterni, cappotto esterno, tinteggiatura o recupero Interventi ammessi: Sostituzione infissi e portoni esterni, cappotto esterno,poggioli, tinteggiatura o recupero facciate esterne (compresi infissi e portoni), rifacimento sistemazione aree facciate esterne (compresi infissi e portoni), rifacimento poggioli, sistemazione aree esterne comprese le recinzioni, rimozione barriere architettoniche. esterne comprese le recinzioni, rimozione barriere architettoniche. Importo finanziabile: massimo € 30.000,00 Importo finanziabile: massimo € 30.000,00 Durata: massimo 5 anni Durata: massimo 5 anni Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le Messaggio pubblicitario confogli finalità promozionale. Le complete sono indicate nei informativi a disposione complete sono indicate nei fogli informativi a disposione internet della Cassa Rurale di Fiemme. internet della Cassa Rurale di Fiemme. la banca della comunità la banca della comunità condizioni contrattuali ed economiche condizioni ed economiche del pubblicocontrattuali presso gli sportelli e sul sito del pubblico presso gli sportelli e sul sito www.cr-fiemme.net www.cr-fiemme.net 15 in primo piano Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di aderire all’indagine proposta da EURICSE, fondazione di ricerca sulle cooperative e l’impresa sociale di Trento, che mira a rilevare l’affezione del Socio alla propria Cassa Rurale. 16 Io sono socio della Cassa Rurale E URICSE è una fondazione di ricerca costituita a Trento che si occupa di ricerca e formazione sui temi dell’impresa cooperativa e sociale. La sua attività ha un’origine accademica ma oggi è sempre più impegnata nella ricerca applicata. L’obiettivo della Fondazione è di contribuire a promuovere ed aggiornare i modelli di impresa cooperativa e sociale, nel contesto delle trasformazioni che riguardano la vita sociale ed economica del nostro tempo. Euricse è un centro di ricerca che non si limita ad analizzare la realtà, ma è impegnato nei processi di cambiamento secondo un’idea di lavoro intellettuale come contributo critico all’azione. Fra i progetti promossi dalla Fondazione è prevista una indagine campionaria sulle motivazioni dei soci e dei lavoratori delle Casse Rurali. In particolare la ricerca si pone l’obiettivo di rilevare l’affezione dei scoi per la propria Cassa Rurale, la partecipazione alle attività sociali, la conoscenza della documentazione della Cassa. Una indagine pa- rallela viene svolta sui lavoratori delle Casse Rurali per rilevare le motivazioni e l’attaccamento. La Cassa Rurale di Fiemme ha aderito all’iniziativa di Euricse perché ci sembra importante trovare momenti in cui dare la parola ai soci per comprenderne le percezioni, le soddisfazioni e le criticità del rapporto con la propria Cassa Rurale. Siamo certi che le informazioni che riceveremo dai nostri soci ci aiuteranno a capire meglio se l’attuale gestione della Cassa Rurale va in sintonia con le loro aspettative e a cogliere eventuali indicazioni di miglioramento. Il questionario si può compilare in due modi: in forma cartacea, richiedendolo ai nostri sportelli e imbucandolo nelle apposite urne, oppure via internet accedendo al sito www.cr-fiemme.net. È abbastanza lungo, ricco di domande, ma semplice nella compilazione e redatto in maniera scientifica. Invitiamo quindi i nostri soci a partecipare attivamente all’indagine contribuendo in questo modo al miglioramento della Cassa. Renzo Daprà Servizio soci e relazioni esterne 17 in primo piano È uno degli argomenti maggiormente trattati da quotidiani e riviste in questa estate 2012: è possibile conciliare vita famigliare e vita lavorativa? E come? Le testimonianze riportate nei vari articoli sono molto diverse fra loro. Il nuovo amministratore delegato di Yahoo, eletto all’unanimità, è una giovane top manager in dolce attesa, perfettamente a suo agio nel nuovo ruolo. Un’altra donna ha rinunciato invece all’incarico prestigioso di direttrice della pianificazione delle politiche al dipartimento di stato statunitense per seguire i figli, stanca di inseguire ritmi di lavoro incompatibili con la vita privata. Sicuramente questi sono esempi di carriere particolarmente impegnative, ma sono molte le donne che ogni giorno cercano, come agili acrobate, un equilibrio fra impegni di lavoro e vita privata. E oggi più di ieri l’esigenza di conciliare le due sfere, entrambe così importanti per la realizzazione della persona, non si declina solo al femminile, ma tocca anche molti uomini, più attenti alle esigenze famigliari (figli o famigliari con necessità di cura) e maggiormente consapevoli del valore di uno spazio di vita oltre il lavoro. Non si tratta di discutere su cosa è giusto 18 Famiglia e lavoro: equilibrio possibile? e cosa è sbagliato, ma di garantire a tutti, uomini e donne, la libertà di poter scegliere: scegliere di dedicarsi alla famiglia oppure di continuare a lavorare senza sentirsi “maratoneti sfiniti alla rincorsa di un equilibrio impossibile”. Il tema della conciliazione non riguarda infatti solo le donne, ma uomini e donne, imprese e territorio, poiché la famiglia non è solo una dimensione privata, ma un soggetto a valenza pubblica che genera valore per l’intera società, una risorsa che unisce e dà senso alla comunità. Il “Family Audit” è il processo voluto dalla Provincia Autonoma di Trento, sul modello elaborato in Germania, per verificare e migliorare le politiche di conciliazione lavoro-famiglia presenti all’interno delle aziende trentine. Si tratta di un processo di certificazione volontario e partecipato, in cui le aziende si mettono in gioco per trovare modalità organizzative che migliorino le condizioni di lavoro al proprio interno, consapevoli che un corretto equilibrio fra le due sfere (tempi e ritmi di vita privata e di lavoro) è necessario per avere collaboratori sereni e motivati, nonché per migliorare la qualità del clima aziendale e quindi anche lo sviluppo stesso dell’azienda. La Cassa Rurale di Fiemme ha ottenuto il certificato base Family Audit il 1 giugno 2012, attraverso un piano delle attività che prevede interventi di riorganizzazione, sviluppo di una cultura della conciliazione, rimodulazione degli orari e dei luoghi di lavoro in relazione agli impegni di cura ed assistenza dei propri collaboratori. L’attenzione alle politiche di conciliazione lavoro-famiglia non riguarda soltanto i dipendenti della Cassa Rurale, ma tutti i soci, per cui sono previsti nuovi servizi dedicati alle famiglie, e la comunità territoriale della Val di Fiemme. Attraverso l’adesione al Distretto Fami- glia di Fiemme, infatti, la Cassa Rurale di Fiemme si è impegnata ad essere soggetto attivo sul territorio per la promozione del benessere famigliare sia residente che ospite, insieme agli altri attori impegnati in questo progetto: ad oggi circa 45 tra enti pubblici e soggetti del privato e del sociale, con il coordinamento del Comune di Cavalese. In occasione della firma di adesione al protocollo del Distretto, il 14 maggio 2012, l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi ha sottolineato come “La Valle di Fiemme rafforza così l’esperienza di un modo nuovo di lavorare per le famiglie con l’attenzione posta non solamente alla prevenzione del disagio ma anche alla creazione di tutto ciò che rappresenta benessere. […] La famiglia non è una questione privata, ma pubblica perché genera relazioni di varia natura che si riverberano sull’intera collettività. Con l’esperienza del “Distretto Famiglia” entra in gioco quindi la capacità del territorio di creare capitale sociale.” In questo contesto la Cassa Rurale risponde a quello che è l’obiettivo del credito cooperativo, ovvero la creazione di valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità. Inoltre, si sviluppa in questa direzione anche il concetto di responsabilità sociale delle organizzazioni e di “patto intergenerazionale”, inteso non solo come riserva patrimoniale indivisibile e indisponibile da conservare per le generazioni future, ma anche come creazione di senso di appartenenza che guarda al futuro, allo sviluppo di un contesto e di un ambiente fertile per la crescita delle nuove generazioni. Laura Gabrielli Servizio sviluppo organizzativo Il prestito salvambiente Marketing 10/2007 Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le condizioni contrattuali ed economiche sono indicate nei Fogli Informativi a disposizione del pubblico presso gli sportelli delle Banche aderenti al progetto. gra... gra... graaaaaazie!! ECOFORMULA è un finanziamento che ti permette di realizzare progetti che favoriscono la salvaguardia dell'ambiente. 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Sono intervenuti il Direttore generale Defrancesco Paolo che ha evidenziato l’importanza della vicinanza delle Casse Rurali al mondo imprenditoriale in questo momento economico molto delicato. A seguire sono intervenuti il dr.Antoniolli (Cassa Centrale) che ha parlato dell’andamento del turismo su scala nazionale ed il dottor Bratta della società Scouting che ha presentato i risultati dell’analisi. Forte e qualificata la partecipazione ben oltre le aspettative. Perché la Cassa Rurale organizza queste iniziative? Il motivo di questi “appuntamenti”, sta nel nostro ruolo di “traino” dell’economia locale e supporto ai cambiamenti in corso. Abbiamo l’obiettivo e l’ambizione di essere sempre più un riferimento costante e continuo per la nostra clientela. 20 In Fiemme sono presenti 97 alberghi di cui il 63% (64) a tre stelle. Nel 2011 la nostra valle ha registrato rispetto all’anno precedente un calo del 2,3% degli arrivi e del 3,9% delle presenze. Tale trend negativo è iniziato dal 2008 con un peggioramento medio annuo del 1,8% per gli arrivi e del 2,3% per le presenze. Siamo passati da 184.000 arrivi del 2008 ai 174.265 attuali.Le presenze sono passate da 927.112 a 863.462. Coerentemente con il generale calo della permanenza dei turisti nel 2011 i nostri alberghi vedono ridurre la permanenza media al di sotto dei 5 giorni (4,96% Val di Fiemme - 4,36% media Trentino). In forte crescita i pernottamenti dal mondo internet. Un grazie al contributo da parte degli albergatori che hanno partecipato in maniera attiva, compilando un questionario molto articolato che ci ha permesso di sviscerare punti di forza e di debolezza dell’andamento economico attuale. Molti e qualificati gli interventi nel dibattito a seguire. In chiusura i ringraziamenti da parte del Presidente che non ha nascosto la soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento. Marco Brigadoi - Lorenzo Delugan Capi area in primo piano “Fiemme Accessibile” Anche la Cassa Rurale di Fiemme fa la sua parte L a questione dell’accessibilità è oggi di grande attualità, o forse lo è sempre stata, nel tempo casomai sono cambiati i riferimenti. Nella storia umana, infatti, si sono susseguite difficoltà di accesso: all’istruzione, alla conoscenza, al lavoro, alla tecnologia, al potere, alla mobilità. Molteplici inoltre le cause, spesso fisiologiche o strutturali, ma a volte anche consapevoli e predeterminate. Le Casse Rurali, le società cooperative, nascono anche per far fronte a questo tipo d’indigenze e concretamente all’inizio del secolo scorso riescono a favorire lo sviluppo economico facilitando l’accesso al credito e contribuendo in maniera determinante al superamento di momenti drammatici determinati da carestie, epidemie e guerre. Oggi l’accessibilità ritorna d’attualità, perché? Perché ci siamo accorti che anche nella civiltà del benessere del nostro tempo non tutti sono sullo stesso piano, non tutti hanno le stesse possibilità. All’interno di un percorso di sviluppo, troppo spesso basato sui grandi numeri, sull’omologazione e sulla standardizzazione, ci si è dimenticati di chi resta ai margini perché non rientrante nel target definito dal mercato. Una crescente sensibilità e una maggior consapevolezza circa il valore e la dignità di donne e uomini, di qualsiasi condizione sociale, fisica e culturale ha portato persone ed istituzioni ad interrogarsi sul come migliorare la situazione. La Provincia Autonoma di Trento si dimostra nuovamente all’avanguardia in questo campo, ed ecco che il 20 luglio scorso, nel contesto del palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese, viene firmato il protocollo in relazione al progetto “Fiemme Accessibile – Certificazione dei Campionati del Mondo Trentino-Fiemme 2013 – Open Event” proposto da Accademia della Montagna, Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo Trentino Fiemme 2013 e Apt Val di Fiemme. Diverse le entità coinvolte in questo protocollo, tra le quali, oltre agli enti sopracitati, la Comunità della Valle di Fiemme, le Amministrazioni comunali fiemmesi, il Dipartimento Turismo della Provincia Autonoma di Trento, il B.I.M. e la Magnifica Comunità di Fiemme. Fra gli altri firmatari del protocollo, vi sono tutte le categorie economiche della Valle e del Trentino, il mondo della scuola fiemmese, il Progetto Spazio Giovani di valle, il mondo della Cooperazione e Cassa Centrale e le Casse Rurali della Val di Fiemme, i Consorzi Impianti a Fune e ultimo, ma non per importanza, Sportabili Onlus che da oltre 13 anni organizza attività sportive per disabili in Val di Fiemme. I Campionati del Mondo del 2013 e la Val di Fiemme sono solo un primo passo verso l’accessibilità ai siti sportivi e turistici: altre valli del Trentino seguiranno questa strada intrapresa con grande determinazione dall’Accademia della Montagna. La Cassa Rurale di Fiemme, nel rispetto degli impegni presi, ha già avviato uno studio per il miglioramento dell’accesso alla sede di Predazzo. L’obiettivo è quello di sostituire l’attuale servoscala con un ascensore che possa agevolare l’ingresso al salone alle persone con disabilità fisiche e alle mamme con carrozzine. Anche l’ingresso al bancomat piano strada sarà adeguato. Questo intervento vuole essere un primo passo concreto per testimoniare la partecipazione convinta a questo progetto di territorio che renderà la nostra Valle accessibile a tutti e testimonierà ancora una voltà il grande senso di civiltà delle nostre comunità. Massimo Piazzi - Vice Direttore 21 dalla comunità e dal territorio Fiemme ha ritrovato il suo magnifico palazzo Dopo sette anni si è concluso il restauro del cinquecentesco Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme aperto al pubblico da luglio a settembre. Dalla Cassa Rurale in comodato gratuito un capolavoro di Cristoforo Unterperger I “Vicini” della Magnifica Comunità di Fiemme ed i numerosi ospiti che hanno trascorso in valle le loro vacanze hanno riscoperto il prestigio ed il valore del monumento storico più importante di questa terra, il Palazzo cinquecentesco dell’Ente valligiano per eccellenza, completamente restaurato dopo sette anni di intensa attività e di eccellente lavoro. Della necessità di mettere mano alla struttura si era parlato fin dagli ani Ottanta. Poi, il progetto, predisposto dallo Studio degli architetti Marastoni di Bolzano, Antonello prima, il figlio Andrea poi, affiancato da un importante Gruppo di Progettazione, è entrato nella sua fase operativa nell’autunno del 2005, quando i lavori sono iniziati. Un impegno considerevole, sia dal punto di vista tecnico/ artistico che sotto il profilo finanziario, ma indispensabile di fronte ad un edificio che manifestava in maniera evidente i segni del tempo. Con la supervisione della Sovrintendenza dei Beni Storico/ Artistici della Provincia di Trento, i lavori sono stai affrontati e portati avanti al meglio, in perfetta sinergia tra organi tu- 22 tori, committenza e impresa. Le diverse scoperte in ambito artistico (controsoffitti, fregi, intonaci, finti bugnati, affreschi e pitture) hanno messo a dura prova le qualità professionali del restauratori, alla fine comunque protagonisti di un lavoro di grande qualità. Il Palazzo ha vissuto due particolari momenti di anteprima, il 3 luglio, con una conferenza stampa convocata nel salone principale, ed il 5 luglio per l’incontro con le autorità locali, valligiane e provinciali. Migliaia di persone, nei due mesi di apertura, fino al 5 settembre, hanno potuto visitare il Palazzo, in particolare il Museo Pinacoteca, nel quale sono raccolte le preziose opere d’arte dei pittori della Scuola Fiemmese del Settecento. L’ingresso è ora previsto dal piazzale a sud dell’edificio. Da segnalare la realizzazione dell’ascensore esterno, sempre nella zona sud, che collega i quattro piani fuori terra, completamente rivestito in legno. L’origine del’edificio risale probabilmente all’inizio del quattordicesimo secolo ed era la residenza estiva dei Principi Vescovi di Trento e sede dei loro vicari e capitani. Ma fu il Cardinale Bernardo Clesio ad occuparsi personalmente dell’ingrandimento e della decorazione della sua dimora. Opera portata avanti e conclusa dal suo successore Cardinale Madruzzo. Dopo di loro, il Palazzo è stato praticamente trascurato per secoli, fino a quando, nel 1850, venne acquistato dalla Comunità che ne fece la sua sede amministrativa. Numerosi, nel secolo scorso, gli interventi di sistemazione e manutenzione, fino al 1975, anno al quale risale il massiccio restauro della facciata, seguito dal rifacimento del manto di copertura e da alcune sistemazioni interne. Poi, all’inizio degli anni Ottanta, l’avvio della progettazione del nuovo, impegnativo programma di restauro generale, ora praticamente concluso. Il Palazzo, ancora chiuso dopo il 5 settembre per completare l’allestimento della sezione archeologica ed archivistica e delle documentazioni multimediali, sarà riaperto, questa volta in via definitiva, nel corso della prossima stagione invernale. Anche la Cassa Rurale di Fiemme collabora per la ulteriore valorizzazione del patrimonio storico del Palazzo della Magnifica, avendo deciso di mettere a disposizione, in comodato gratuito, uno splendido dipinto (olio su tela) di Cristoforo Unterperger, una “Addolorata al cospetto del Cristo Morto” che misura (cornice compresa) 155 x 117 centimetri. Si trovava presso la sede dell’istituto a Tesero, in un angolo del salone principale, a piano terra. Poi, a fine agosto, è stato trasferito nel Museo Pinacoteca del Palazzo comunitario. IL CAPOLAVORO DI CRISTOFORO UNTERPERGER Quello firmato da Cristoforo Unterperger (Cavalese 1732 - Roma 1798) è ritenuto a ragione uno dei suoi capolavori più prestigiosi. Dopo l’esperienza viennese, presso l’Accademia di Arti Figurative diretta dallo zio Michelangelo, dove aveva anche ottenuto il primo premio con il dipinto “Tobia guarisce il padre cieco”, ed alcuni anni trascorsi nel Veneto, il terzo degli Unterpeger si era trasferito definitivamente a Roma nel 1759, ottenendo quindi una serie importante di incarichi, con affreschi, decorazioni e dipinti destinati a diverse città dello Stato della Chiesa. Tra i suoi risultati più prestigiosi, la vittoria del concorso bandito nel 1783 dalla Serenissima Repubblica di Genova per la decorazione della volta della Sala Grande di Palazzo Ducale e, su richiesta della zarina di Russia Caterina II, la realizzazione della Copia delle Logge di Raffaello nel nuovo braccio dell’Eremitage progettato dal Quarenghi a San Pietroburgo. Impresa che, assieme ad altri artisti della sua bottega, lo tenne impegnato per dieci anni. Nel 1796 era rientrato a Cavalese, lavorando ai progetti di ampliamento dell’abside della chiesa della Pieve di S. Maria Assunta ed agli studi per la Pala dell’Altare Maggiore, poi eseguita dal figlio Giuseppe, dopo che l’artista era improvvisamente scomparso il 25 gennaio 1798. L’opera ora data in comodato alla Magnifica, è stata acquistata dalla Cassa Rurale di Fiemme qualche anno fa a Roma, quando stava per essere messa all’asta, con il rischio quindi di finire in chissà quale collezione privata, facendo perdere alla valle per sempre un patrimonio artistico di straordinaria valenza e di assoluto prestigio. “Rappresenta” come scrive la dottoressa Chiara Felicetti nella sua recensione“ uno splendido esempio di interpretazione neoclassica della tematica religiosa che solo un artista nutrito nel gusto e nell’amore per l’antico, tra scavi e reperti che il suolo romano allora rimetteva in grande quantità, era in grado di creare. Cristoforo fu tra i più validi esponenti del suo tempo nella risoluzione della tematica religiosa, assai ostica ed antitetica alla cultura neoclassica. Attraverso una rigorosa interpretazione del soggetto, in cui solo i simboli sono quelli della tradizione, l’artista sviluppa l’episodio della morte di Cristo e quello del dolore della madre in maniera autonoma rispetto ai canoni consueti. Non un Cristo deposto, una Pietà o un’ Addolorata, ma la sommatoria di tali eventi in una libera interpretazione del dolore della Vergine: una Addolorata al cospetto del Cristo morto”. Al momento dell’acquisto, il dipinto si presentava in ottimo stato di conservazione, fatta eccezione per alcune lacune di rilevanza trascurabile e per uno spesso strato di vernice che è stata rimossa. Il restauro è stato splendidamente eseguito da Lilia Gianotti 23 dalla comunità e dal territorio Il personaggio: Italo Giordani Una vita per la storia di MARIO FELICETTI È Lui, modestamente, continua a dire che non si reputa tale, ma basta consultare il suo curriculum per capire immediatamente quale sia la portata di un lavoro fatto di studi, di ricerche, di approfondimenti che lo qualificano come lo storico per eccellenza della valle di Fiemme, alla quale, pur senza esserne originario, ha dedicato la propria straordinaria passione, arricchendola al punto da proporsi come uno dei suoi rappresentanti più qualificati. 24 il professor Italo Giordani, originario di Villa Lagarina, anche se da una vita residente in valle di Fiemme, prima a Tesero, dove ha insegnato per 28 anni, quindi a Panchià, paese nel quale oggi risiede. Uno studioso che ha rivoltato la storia di Fiemme, in primis quella della Magnifica Comunità, ma anche molto altro, riuscendo a scoprire fatti, vicende, episodi, personaggi, particolarità che, senza il suo impegno, correvano il rischio di rimanere poco noti o addirittura sconosciuti. Una vita dedicata alla scuola, ma anche a quella che si può considerare una passione innata, ispirata alla curiosità di chi vuole sapere, documentarsi, conoscere puntigliosamente a fondo quanto è accaduto in epoche lontane, per farne un motivo di riflessione a beneficio di quanti intendono rivisitare una storia millenaria. LA SCUOLA Il prof. Giordani è nato a Rovereto il 24 aprile 1946. La famiglia viveva a Villa Lagarina, con il padre Mario, calzolaio di professione, e la mamma Anna, puericultrice. Con Italo anche due sorelle, Marina e Maria Cristina. Rimane a Villa Lagarina fino a 10 anni, quando entra in Seminario a Trento. Lascia l’istituto a 22 anni, dopo che, nel frattempo, la sua famiglia si era trasferita a Rovereto. Quando decide di iscriversi all’Università di Padova, i suoi genitori sono chiarissimi: “Siamo contenti, ma non abbiamo soldi per aiutarti!”. Italo non si scoraggia e, per far fronte alle spese, inizia a lavorare come operaio in una ditta di traslochi del suo paese, che lo vede impegnato durante l’intero periodo di studi. “Studiavo di giorno e soprattutto di notte” dice “e non ho mai frequentato l’Università, presentandomi solamente per gli esami. Ma la voglia era tanta, gli interessi anche. Si era giovani ed erano altri tempi. Allora era una situazione abbastanza normale e io non sono un’eccezione”. A 27 anni si laurea in Lettere Moderne con il massimo dei voti, discutendo una tesi di storia, a confermare una passione di vecchia data. Ottiene l’abilitazione a Rovereto e quindi comincia subito a lavorare, come supplente, a Rovereto e in diversi paesi del basso Trentino, Ala, Avio, Mori, Arco, Riva. Oltre ad insegnare anche tedesco e matematica (“le mie materie preferite”) alle scuole serali. Trova anche l’amore, conoscendo Maria Grazia che sposa il 27 aprile del 1975 e che, due anni dopo, gli regala il figlio Leonardo, oggi ingegnere a Milano in una prestigiosa ditta di rilevazione e decodificazione di dati radar da satellite. Il 1976 è un anno decisivo per la sua vita e la sua carriera. Gli si prospettano infatti tre opportunità di insegnamento, a Pinzolo, a Ossana e a Tesero. Sceglie quest’ultimo paese, che già conosceva da quando, ancora molto giovane, con il cappellano di Villa Lagarina don Giovanni Volcan, originario di Tesero, era stato ospite per 15 giorni a casa sua assieme ad alcuni chierichetti. “Per me” sottolinea “è stata una grande fortuna, anche se, per quattro anni, ho fatto giornalmente la spola fra Tesero e Pomarolo, vicino a Villa Lagarina, dove viveva mia moglie, che lavorava a Trento presso un negozio gestito dai suoi. Avevo il treno alle 4 e 50 del mattino. Una bella tirata, che per altro ho vissuto come una cosa normale. Mi fa ridere chi oggi si lamenta perché magari deve spostarsi da Panchià a Predazzo! Ero giovane, appena sposato, aspettavamo un figlio e poi volevo vedere mia moglie tutti i giorni”. Davvero disarmante nella sua spontaneità. UN’ESPERIENZA GRATIFICANTE “La mia vita” conferma “è stata profondamente segnata dal fatto di trovarmi in val di Fiemme. E lo ricordo con grande commozione. Tra l’altro avevamo deciso di chiamare nostro figlio Leonardo ed ho trovato a Tesero la chiesa di San Leonardo, sulla quale ho scritto anche un libro nel 1991. Belle circostanze che arricchiscono la vita”. Nel 1980, la moglie lascia il lavoro e si trasferisce a Tesero, vicino al marito. “Abitavamo di fronte alla scuola materna. Un’esperienza bellissima, che mi ha consentito di maturare molte amicizie ed avviare importanti rapporti sia nell’ambito religioso, visto che io frequento la chiesa, sia in quello politico, amministrativo e culturale, data la presenza di tante associazioni. Anche se per così dire “forestiero”, sono stato coinvolto in tutto e, nell’ambito scolastico, ho avuto subito un bellissimo rapporto con i ragazzi, con i genitori e con i colleghi”. Nel 1989, deve affrontare qualche problema di salute che lo tiene lontano dalla scuola per un anno. Riprende e prosegue fino alla fine dell’anno scolastico 2004/2005, quando va in pensione, dopo che, nel 2000, si era già trasferito nella nuova abitazione di Panchià. e spinto a continuare. Molti anni dopo, in Fiemme, ho avuto la fortuna di trovare un insieme storico che le altre valli non hanno e quindi una serie di campi del tutto inesplorati. Per prima cosa, mi sono trovato davanti la scritta “Comunità Generale di Fiemme”, allora si chiamava così, prima di diventare la “Magnifica”. Quando ho chiesto al mio preside, il professor Cornelio Varesco, di saperne di più, mi ha dato una pubblicazione del maestro Candido Degiampietro. Ed è stato lì che ho cominciato a capire e ad analizzare, anche criticamente, le vicende di questa terra. In me è quindi cresciuta la voglia di documentarmi, specialmente dopo che, presso l’archivio parrocchiale di Tesero ho trovato anche delle preziose pergamene, di fronte alle quali sono rimasto estasiato. Poi l’incontro decisivo con Padre Frumenzio Ghetta, personaggio a volte un po’ rude ma, dal punto di vista dell’insegnamento, un luminare. Senza di lui, io non sarei nessuno. Lo ho incontrato all’Archivio Diocesano verso metà degli anni Ottanta, quando stavo facendo una ricerca Una sua apprezzata relazione sempre nel 2011 a Cavalese, nel Palazzo della magnifica sul primo sacerdote nominato a Tesero, certo Bono del Fossato, del quale, presso l’Archivio, esisteva il testamento. Tra noi è nata subito una grande amicizia, poi tradotta anche in una importante forma di collaborazione”. LE PUBBLICAZIONI La malattia che lo colpisce nel 1989 diventa per il prof. Giordani, come lui LA PASSIONE PER LA STORIA Una passione innata quella per la storia, sorta fin da quando era giovanissimo e che lo ha fatto vivere una prima, importante esperienza sul campo quando, diciottenne, frequentava in Seminario la seconda Liceo. Era stato mons. Iginio Rogger, illustre personaggio trentino, ad affidargli il compito di fare l’inventario di tutto l’arredo che c’era nella chiesa di Villa Lagarina, costruita dai Conti Lodron di Nogaredo. “Un impegno notevole” sottolinea “ma che mi ha molto incentivato 25 Una conferenza tenuta a Predazzo nel 2011 per i 900 anni dei Patto Gebardini stesso riconosce, quasi una fortuna. “È stato proprio in quella circostanza che il prof. Moresco mi chiese di scrivere un libro sulla chiesa di San Leonardo, allora in fase di restauro per iniziativa di un comitato presieduto da Valentino Pasqualin, già sindaco di Bolzano. Ero ammalato e questa opportunità è stata la mia salvezza, determinata dalla voglia di superare quel momento difficile con un lavoro importante, tra l’altro voluto dalla allora Cassa Rurale di Tesero e dal suo compianto presidente Rafaello Deflorian. Un’opera che oggi avrebbe bisogno di qualche correzione, ma della quale sono molto orgoglioso”. L’impegno continua nel 1995 con la preparazione di un importante capitolo per il volume “La Vallata dell’Avisio” edito dal Consorzio Bim Adige di Trento, allora presieduto dal commendator Fabio Giacomelli di Predazzo, e con una crescente serie di articoli, ricerche, pubblicazioni, specialmente con l’associazione Studi Trentini di Ricerche Storiche, diretta da Lia De Finis e per la quale, nel 2000, scrive “I Patti Gebardini secondo la copia 26 del 1322, conservata alla Biblioteca Civica di Trento”. Poi, nell’estate del 2005, il volume al quale Giordani si sente maggiormente legato, edito da Alcione. Si tratta di “Processi per stregoneria in valle di Fiemme: 1501, 1504-06”, un tomo di ben 440 pagine, ben 14 anni di lavoro, ancora una volta su iniziativa della Cassa Rurale che era diventata Alta Val di Fiemme ed in particolar modo del dottor Carlo Dellasega. “Un libro che non ha eguali” ribadisce Giordani. “Un impegno lunghissimo, per ricostruire l’ambiente nel quale i fatti sono accaduti. Quattordici anni a raccogliere dati, a leggere verbali (in dialetto del Cinquecento), a tradurre documenti scritti nel tedesco dell’epoca e trovati presso l’Archivio di Stato di Trento. Un volume che mi è costato molta fatica ma che mi ha dato grandi soddisfazioni”. Nel frattempo, il prof. Giordani aveva comunque avuto modo di occuparsi anche di altre storie valligiane, con le pubblicazioni sulla Banda di Tesero e sull’Asilo Infantile e nuovi studi. LE ULTIME OPERE Non si contano le ricerche toponomastiche, le catalogazioni, le conferenze, le visite guidate, le lezioni in vari istituti, gli studi, gli impegni che vedono Giordani in prima linea in tutti questi anni, mentre ora, in collaborazione con l’Associazione “Ziano Insieme” di Ziano, sta per vedere la luce un nuovo, importante lavoro, “La storia di Fiemme. Origini-1815” del professor Nicolò Vanzetta, frutto anche questo di un lungo lavoro di dieci anni. Un volume di 330 pagine, con il recupero di 21 manoscritti originali, per lo più trovati presso il Ferdinandeum di Innsbruck. Senza dimenticare le misure antiche di Fiemme e l’elenco (documentato) degli Scari, la ricerca (circa 100 pagine) portata avanti, dal punto di vista storico/ archivistico, in occasione del restauro della Pieve di Fiemme, dopo l’incendio di alcuni anni fa, la meticolosa ricostruzione della Famiglia Giovanelli fino a Gian Giacomo Giovanelli, promotore, nel 1730, a Tesero del primo ospedale di Fiemme, poi diventato Casa di Riposo, la prima raccolta di documenti che riguardavano i “Miliziotti”, gli antenati degli “Schuetzen”, con l’elenco completo, Regola per Regola, di tutte le persone abilitate a portare le armi. È anche in corso il lavoro di trasliterazione in italiano corrente di un manoscritto del 1688 del notaio Alessandro Bozzetta, giudice di Castello di Fiemme, che all’epoca scriveva quanto gli era noto sulla storia della valle. IL SITO INTERNET L’ultima iniziativa del prof. Giordani è la realizzazione di un sito Internet, idea nata nel 2008 su imput del figlio Leonardo, esperto di informatica. Una serie di relazioni e documenti (praticamente uno al mese) che riguardano storie interessanti, curiose, significative, a volte anche drammatiche, sempre legate alla storia di Fiemme. Documenti scaricabili (italo. [email protected]), a disposizione di tutti, che continuano con puntualità, suscitando sempre grande interesse. VERSO IL FUTURO Due parole per concludere. Quale è il lavoro al quale si sente maggiormente legato? ”Sicuramente i Processi per Stregoneria. Una fatica che mi ha molto coinvolto, anche dal punto di vista emotivo. Confesso che, quando ho letto i verbali dei processi, ho pianto di fronte al computer”. Lei si è sempre distinto per essere puntiglioso e documentato. Quanti errori ha dovuto correggere nelle sue ricerche? “Ho sempre avuto il vizio di saper cogliere eventuali inesattezze e di accorgermi delle cose che non vanno. Una volta avrei voluto subito metterci mano. Adesso mi fermo lì, nella consapevolezza che le correzioni vanno fatte soltanto se richieste, anche se a volte ci sono delle cose che non stanno in piedi. Credo fondamentale comunque essere sempre documentati in quello che si dice e che si scrive. A volte purtroppo non è così, e la cosa mi crea anche una certa sofferenza”. Come giudica le celebrazioni dei 900 anni della Magnifica? “Debbo confessare che, per questa storica ricorrenza, mi aspettavo qualche cosa di più e di meglio. Anche perchè c’era un progetto al quale avevo collaborato e che è rimasto sulla carta. Forse non ci si è resi conto dell’importanza di questo evento”. Cosa dire ai giovani di oggi? “È indubbio che sono loro il nostro futuro. Ma è necessario studiare, studiare, studiare. Per costruire una vita di relazioni e di successi bisogna essere persone preparate”. LA BIBLIOGRAFIA PERSONALE Ci vorrebbe una pagina intera del giornale per riassumere la personale bibliografia del professor Giordani. Ci limitiamo quindi alle cose più importanti: decine di articoli sul periodico della Magnifica Comunità di Fiemme e “Studi Trentini di Scienze Storiche”; sei pubblicazioni (“La chiesa di San Leonardo” nel 1991, “1817-1992: Banda Sociale Erminio Deflorian” nel 1992, “Processi per Stregoneria” nel 2005, “I patti Gebardini” nel 2010, “La giurisdizione di Castello di Fiemme”, in collaborazione con il professor Tarcisio Corradini, nel 2006, “L’asilo infantile di Tesero” nel 2000); la cura di altre pubblicazioni (“La Magnifica Comunità di Fiemme. I principali documenti della sua storia secolare” nel 2009, “Il Quadernollo della Comunità di Fiemme” nel 2002, “Le Consuetudini della Comunità di Fiemme” nel 2002, “La Comunità di Fiemme ed il suo diritto statutario”, note al testo di Tullio Sartori Montecroce, nel 2002, “La Magnifica Comunità di Fiemme”, con testo rivisto e note in collaborazione con il professor Arturo Boninsegna di Predazzo,nel 1996). E ancora ricerche storiche e toponomastiche, catalogazioni e schedature di affreschi murali, capitelli ed edifici storici, collaborazioni per altri volumi e riviste, trascrizioni di pergamene e documenti, consulenze, visite guidate, lezioni, conferenze. Non dimenticando il sito Internet sul quale ogni mese scrive altre storie della millenaria tradizione fiemmese. 27 dalla comunità e dal territorio D escrivere in poche righe un viaggio così intenso e particolare non è cosa facile, considerando che oltre all’esperienza culturale, ci sono tante emozioni e sensazioni la cui somma è il risultato positivo o negativo del viaggio stesso. I castelli strabilianti della Boemia, una regione così piena di storia e di vita vissuta da generazioni di reali provenienti dalle casate di tutta l’Europa... e poi Praga! Siamo partiti al mattino dalla valle di Fiemme, con la neve a vista e con il freddo pungente di questa tardiva primavera. Dopo un viaggio tranquillo e panoramico attraverso l’Austria e le sue verdi distese, arriviamo a Ceske Bodejovice, città industriale della Boemia del Sud sede di produzione della famosa Birra Budweiser che cominciamo già a gustare. 28 Reportage da Praga Al mattino l’incontro con la nostra guida Iana: persona competente, colta e che trasmette a tutti noi la sua grande cultura, ma soprattutto l’amore per il suo lavoro nel cercare di passare il maggior numero possibile di informazioni storiche, geografiche ed architettoniche. La visita al Castello di Hluboká è affascinante: rimasto intatto dopo l’ultimo restauro in stile Windsor, nonostante tutte le vicissitudini della storia della Repubblica Ceca, ha mantenuto gli interni arredati con lo splendore e la magnificenza adatti alla famiglia Schwarzenberg che ha posseduto il castello fino al 1947, anno in cui è stato statalizzato. Nel pomeriggio la visita di Ceske Krumlov città d’arte della Boemia Meridionale, annoverata dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità: è un piccolo centro ma che trasmette un’atmosfera particolare con i negozietti di artigianato e produzioni locali. La vista dal giardino panoramico e del Castello ci lascia senza parole. I particolari architettonici ci vengono spiegati nei minimi dettagli da Iana che non lesina informazioni e che ci fa gustare ancora di più queste bellezze artistiche. Arriviamo finalmente a Praga e capiamo subito che ogni racconto, ogni lettura avuta precedentemente non rende giustizia alla bellezza e all’atmosfera di questa città e capiamo il motivo dei suoi 6 milioni di visitatori ogni anno. La visita della Città di Castello ci meraviglia per l’enormità dello spazio, comprendente la cattedrale di San Vito, il famoso “Vicolo d’oro” dove hanno vissuto tanti alchimisti, artigiani e artisti fra i quali Kafka. Scendiamo dalla collina passeggiando nella zona barocca e molto tranquilla di “Mala Strana” con i suoi parchi assolati, i vicoli degli innamorati e il muro di John Lennon dove i ragazzi degli anni ’80, ispirati da lui, avevano lasciato dei bellissimi murales che inneggiavano alla pace e alla libertà di culto, purtroppo cancellati dall’alluvione europea del 2002. La sera a Praga rimaniamo piacevolmente sorpresi e sorridenti davanti a tanto splendore. La luce è “da favola”, rosa, azzurra e sembra una cartolina ritoccata al computer...è difficile descrivere queste sensazioni, ma devo dire che quello che mi ha emozionato maggiormente è l’espressione accompagnata da parole piene di ringraziamento di una Signora del nostro gruppo. Dopo tanto splendore, ancora importanti suggestioni davanti alla collezione di “corna” e trofei da caccia che sono stati collezionati da Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, ultimo erede al trono dell’impero Austro-ungarico che ha vissuto nel castello di Konopišt è´ . Aveva una grandissima passione per la caccia che spesso lo portava a degli eccessi. Nei suoi diari egli tenne stima delle prede uccise che sono indicate in 300.000 di cui 5.000 cervi. Questo ma tanto altro. Poche giornate che un’ulteriore descrizione probabilmente annoierebbe i lettori e non renderebbe giustizia a quello che ognuno dei partecipanti ha portato a casa al rientro. Mi preme invece ringraziare tutti i partecipanti per la simpatia, per la puntualità, per la grande attenzione e l’interesse avuto nei confronti delle spiegazioni della nostra guida. Vorrei ringraziare il nostro autista Renzo per la sua professionalità e la disponibilità. Vorrei inoltre ringraziare la Cassa Rurale di Fiemme per avermi dato l’opportunità di organizzare questo viaggio, ma vorrei ancora ringraziare i partecipanti che con parole di apprezzamento e di ringraziamento mi hanno fatto sentire orgogliosa del mio lavoro. Licia Deflorian dalla comunità e dal territorio il cielo d’Irlanda si muove con te, il cielo d’Irlanda è dentro di te… F. Mannoia U n viaggio in Irlanda non si può “costringere” in una nuda cronaca di quello che si è visto e fatto. Vorrei quindi provare a rendere l’atmosfera e l’anima di ciò che abbiamo visto e fatto. Perché l’Irlanda è un’alchimia misteriosa di luce, colori, suoni e gente impossibile da trovare altrove. Grandi emozioni alla vista di una natura intatta, affascinante, silenziosa. I verdi paesaggi mozzafiato, il correre delle nuvole nel cielo spinte dal vento, improvvisi sprazzi di azzurro; la sconfinata campagna con i suoi animali: pecore, mucche, cavalli ovunque, fiumi e laghi, incredibili scogliere a picco sul mare e spiagge di sabbia finissima. La luce per gran parte della giornata, le ombre per le nuvole sempre in movimento. Paesaggi maestosi sotto un cielo totalmente azzurro negli ultimi giorni. Reportage dall’Irlanda La storia si fonde con la natura: testimonianze di croci celtiche, siti monastici e castelli immersi in un verde abbagliante. Il silenzio e la tranquillità ci cullano per molta parte del viaggio ma nei paesi e nelle cittadine troviamo fermento. La gente è simpatica, molte sono le famiglie giovani con figli piccoli. Ridotta l’offerta culinaria, semplice ma gustosa dove le patate sono davvero le regine, le zuppe e i dolci ottimi, il salmone e il merluzzo freschi e morbidi. Tanta e ovunque la birra: la famosa Guiness, la Smithwick’s e altre, meno alcoliche e più dolci di quelle che beviamo in Italia. Glendalough, sito monastico del VI sec. Kilkenny, graziosa cittadina con un bel castello e molti edifici medievali in ottime condizioni, esperienza molto “alcolica” alla distilleria Jameson che produce l’whiskey più famoso d’Irlanda, Cork con i suoi “English Markets”, il Parco Nazionale di Killarney e i lussureggianti giardini della dimora vittoriana di Muckross House sul Middle Lake, la penisola di Dingle con Slea Head, capo in posizione altamente scenografica, il Bunratty Castle and Folk Park, ricostruzione molto intelligente di un villaggio irlandese del XIX sec., le Cliffs of Moher, altissime scogliere sull’oceano, il Burren, landa aspra caratterizzata da fenomeni carsici, Galway una cittadina universitaria piena di pub, musica e confusione, dove trascorriamo una interessante serata ad uno spettacolo di musica, canti e danze irlandesi, il Connemara regione davvero selvaggia con il Kilemore Abbey, unico convento benedettino in Irlanda, la Celtic Crystal che produce pregiati e bellisimi oggetti di cristallo, disegnati ancor oggi dalla titolare ottantenne, donna di eccezionale energia e intagliati da un signore dagli occhi miti e dal dolce sorriso, che ci mostra con malcelato orgoglio il suo lavoro, l’insediamento proto cristiano di Clonmacnoise. I paesi che attraversiamo sono simili: hanno casette colorate, pub, persone simpatiche pronte a chiacchierare. E Dublino? Diversa, per dimensioni e ricchezza di monumenti dalle grandi e più famose capitali europee, Dublino ti cattura piano, con discrezione, man mano che ne respiri l’anima e la conosci. L’abbiamo girata a piedi e ci siamo lasciati trasportare dalle suggestioni musicali, letterarie, che Alberto, la guida, ci offriva, per scoprire il ritmo della città, la cordialità della sua gente, quell’aria di tranquilla armonia che affiora dalle strade, dai parchi, e perfino dal rumore festoso dei pub. Grafton Street, via dello shopping, Merrion Square, uno dei più rappresentativi esempi di architettura georgiana, il Trinity College, gloriosa università, che, nella sua immensa e bellissima libreria, racchiude il famoso Book of Kells, prezioso manoscritto miniato. E ancora il Castello e la meravigliosa st. Patrick’s Cathedral. Il “tempio” delle scorribande alcoliche è Temple Bar, strade colorate e ricche di pub. Ma il pub più antico e famoso, citato anche nell’Ulisse di Joyce, è il Brazen Head sul lungofiume. Due parole dedicate al gruppo, formato da splendidi compagni di viaggio, allegri, curiosi, interessati e disciplinati, alla guida Alberto preparatissima e innamorata dell’Irlanda, a Roberto il nostro accompagnatore, come sempre discreto e disponibile, ironico e gentile che ci ha anche regalato una piccola emozione: in un ristorante sperduto nella campagna irlandese, infilati in un supporto d’argento, ci ha fatto trovare i bigliettini con il logo e la scritta Cassa Rurale di Fiemme. Siamo ripartiti a malincuore e con il desiderio di ritovarci magari l’anno prossimo, magari per un viaggio nell’Irlanda del Nord. 29 dalla comunità e dal territorio Nove scultori impegnati dal 6 all’11 agosto negli angoli più caratteristici di Capriana per la nona edizione del Simposio di scultura lignea “Memorial Silvio Lazzeri”. Vincitore assoluto l’artista locale Roberto Nones 30 A Capriana il nono simposio ispirato ai mondiali del 2013 Si è respirato l’aria dei Campionati del Mondo di Prove Nordiche del 2013 dal 6 all’11 agosto scorsi a Capriana, dove è stata organizzata la nona edizione dell’ormai classico Simposio di scultura lignea “Memorial Silvio Lazzeri”. E sono stati proprio i Mondiali del prossimo anno il motivo ispiratore delle opere realizzate dai nove artisti partecipanti, di Fiemme e di fuori valle, che per una intera settimana hanno lavorato con straordinario talento negli angoli più caratteristici del paese, ricavando autentici capolavori dai pezzi di legno di cirmolo messi a disposizione da parte della Magnifica Comunità di Fiemme. Un intero paese trasformato per l’occasione in un grande atelier, aperto alla curiosità di residenti e ospiti, per iniziativa del Comune, del sindaco Sandro Pedot e dell’Associazione Arti e Mestieri di Capriana, guidata dalla presidente Ivana Nones. L’idea di ispirarsi ai Mondiali è nata dal presidente del comitato organizzatore Pietro De Godenz ed è stata subito accolta con grande entusiasmo, dando ulteriore prestigio ad una delle iniziative di maggiore significato culturale dell’intera valle di Fiemme. Hanno assicurato il loro sostegno, oltre al comitato delle prove iridate, la Cassa Rurale di Fiemme (con un contributo di 3.500 euro), la Vallata dell’Avisio del Consorzio Bim Adige di Trento, la Magnifica Comu- nità e la Conferenza dei Sindaci. Tanto impegno dunque, tradotto in nove opere d’arte che poi, l’anno prossimo, saranno esposte presso il Palacongressi di Cavalese durante l’intera durata delle gare mondiali, a cavallo tra febbraio e marzo. Sabato pomeriggio 11 agosto, alle 16.30, si è riunita la giuria, formata dal sindaco, da Pietro De Godenz, da Ivana Nones, Pietro Bonaldi, Renzo Moser e Davide Deflorian, per esprimere il verdetto finale, per nulla agevole, vista la qualità di tutte le sculture, come conferma l’ex aequo dopo il primo voto per Roberto Nones di Capriana e Maurizio Sassudelli di Vattaro. C’è voluta quindi una seconda votazione, al termine della quale, per un solo punto, è risultato vincitore l’artista locale. Al terzo posto Marco Corradini di Molina di Fiemme, mentre tutti gli altri sono stati giudicati a pari merito. Sono Marco Martello di Mezzaselva di Roana (Vicenza), Imma Aribas Garcia di Denno, Gianni Bordin di Rovigo, Roberto Merotto di Treviso, Luca Pojer di Salorno e Lionello Nardon di Cembra. Molto partecipata la cerimonia della premiazione, alle 18 sempre di sabato, nella centralissima piazza del paese, coordinata, davanti ad un pubblico foltissimo, da Alessandra Bisori e da Ivana Nones, che hanno elogiato la qualità degli artisti, sottolineando in particolare la presenza di tanti giovani. Un plauso ai protagonisti ha rivolto il sindaco, ringraziando tutta la comunità locale ed i numerosi volontari che hanno come sempre offerto la loro preziosa collaborazione. “Un lavoro di mesi” ha ricordato Ivana Nones “che ha consentito di creare nuovi rapporti e nuove amicizie”, mentre De Godenz ha parlato di “una valle unita” e della “voglia di un paese di essere pienamente partecipe dell’evento iridato”. Per Armando Benedetti del Bim “il volontariato è una ricchezza che merita di essere sostenuta”. Lo Scario Giuseppe Zorzi ha invitato tutti ad “approcciarsi a queste opere con umiltà”, visto che “esse esprimono una particolare visione del mondo”. Maria Bosin, sindaco di Predazzo e presidente della Conferenza dei Sindaci di Fiemme ha elogiato la bravura degli artisti “che” ha detto “con il loro talento hanno saputo unire il legno con i Mondiali”. Infine Raffaele Zancanella, presidente della Comunità Territoriale, si è detto “sempre più stupito da Capriana, un paese che sa esprimere un senso di cultura che non è da tutti, attraverso il messaggio forte di una comunità che vuole crescere”. Al vincitore sono andati in premio 1.500 euro, mentre tutti gli artisti hanno ricevuto 700 euro. Le nove sculture sono state anche presentate all’interno della bellissima mostra dal titolo “Capriana – Vita Arte Natura 2012”, allestita presso le Scuole Elementari dal 14 al 24 agosto, assieme alla esposizione di memorie del passato (“I mistèri de sti ani”), le “Trasparenze colorate” di Marilena Capovilla, il “Ritorno all’antico” a cura della scuola di tombolo di Cembra, il reportage musicale “Ritmo flash” di Giovanna Zanol ed il Sentiero Europeo curato dal locale Gruppo Cai Sat. Anche questa un successo. 31 dalla comunità e dal territorio Anche il nostro istituto d credito tra gli sponsor che sostengono la Dieci Giorni Equestre di Predazzo che ha vissuto dal 29 giugno all’8 luglio la sua edizione numero 36 32 La rurale al fianco dei concorsi ippici C’ è anche un po’ di Cassa Rurale di Fiemme nella Dieci Giorni Equestre d Predazzo, che, dal 29 giugno all’8 luglio scorsi, ha celebrato la sua trentaseiesima edizione. Era infatti il luglio del 1977 l’epoca in cui, dal 14 al 17 del mese, prendeva forma la prima edizione di questa manifestazione equestre, come tappa fiemmese dei Concorsi Ippici delle valli trentine, voluta dall’allora assessore provinciale al turismo Claudio Betta e immediatamente condivisa dal sindaco Giacomo Boninsegna e dal presidente dell’Azienda di Soggiorno Mauro Brigadoi. La Dieci Giorni è poi cresciuta in maniera esponenziale, acquisendo, anche a livello nazionale ed internazionale, sempre maggiore prestigio e diventando tra l’altro uno degli avvenimenti più significativi anche sotto il profilo turistico. Senza dimenticare dei protagonisti di valore assoluto mondiale che, nella sua storia, hanno dato lustro e prestigio all’appuntamento di Predazzo: i fratelli Piero e Raimondo D’Inzeo, Graziano e Nelly Mancinelli, Vittorio Orlandi, Roberto Arioldi, Filippo Moyerson, Arnando Bologni, Franco Marazzini, Alberto Boscarato, Stefano Nogara, tanto per fare qualche nome di quelli che non si dimenticano. Quest’anno, la trentaseiesima edizione ha proposto ancora una volta grandi numeri: otto giornate di gara, 59 categorie in campo, oltre 700 cavalli partecipanti alle tre formule previste (Concorso In- ternazionale Csi, Concorso nazionale e Concorso Nazionale A), con il derby di Predazzo dell’ultima giornata ad assicurare emozioni e spettacolo, 330 box ed alloggiamenti per la scuderizzazione dei cavalli, 80 gare. Senza dimenticare gli 11.000 metri quadrati del campo gare in erba, i 4.000 metri quadrati del campo prova, completamente coperto, i 70.000 metri quadrati riservati a tutti i servizi, box, parcheggi e tutto il resto. Tra gli sponsor anche la Cassa Rurale di Fiemme, alla quale era intitolato il più importante dei Gran Premi disputati mercoledì 4 luglio, vinto dal cavaliere milanese Cristian Pitzianti, con la giovanissima trentina Manuela Baldassarini a conquistare un po’ a sorpresa, la quinta piazza. Durante la Dieci Giorni, è stata anche attivata una raccolta di fondi da destinare alla clinica di oncoematologia pediatrica del Centro Leucemie Infantili del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova, condividendo l’iniziativa promossa dall’ex campione mondiale di ciclismo Maurizio Fondriest. Molto soddisfatti ala fine delle gare il presidente del Comitato Organizzatore Renato Dellagiacoma ed il direttore dei concorsi Guido Travaglia. “Una manifestazione” ha dichiarato Dellagiacoma “che si è confermata ancora una volta all’altezza delle attese della vigilia e particolarmente apprezzata da tutti i concorrenti”. Arrivederci dunque al 2013. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il Fascicolo Informativo disponibile presso le filiali delle Casse Rurali Trentine aderenti e sul sito www.casserurali.it Intermediari Assicurativi Assimoco Assicurati una tutela adeguata per la tua abitazione. La polizza multirischi tutta casa e famiglia. AsSìHome è il prodotto assicurativo che le Casse Rurali Trentine hanno ideato in collaborazione con Assimoco per tutelare te e la tua famiglia in caso di incendio, furto, responsabilità civile e necessità di assistenza. È un prodotto di www.casserurali.it 33 dalla comunità e dal territorio Ancora una volta numerose le lettere pervenute alla Cassa Rurale di Fiemme per la sensibilità come sempre dimostrata nei confronti di tante associazioni che si spendono gratuitamente a favore delle nostre comunità. In particolare, hanno scritto Sergio Brigadoi, presidente del Gruppo di Predazzo dell’ADVSP (Associazione Donatori Volontari del Sangue e del Plasma) per il contributo erogato a sostegno dell’attività sociale, il Parroco di Predazzo don Luigi Giovannini per la generosità dimostrata in occasione dei campi estivi organizzati a Santa Giuliana di Levico, Francesco Delugan, presidente del Coro Negritella, Umberto Antico, presidente dell’Associazione 34 La posta dei nostri lettori “La Filostra”, Luigi Felicetti, responsabile della associazione “Amici del Presepio” di Predazzo, per il contributo alla realizzazione del grande presepio in piazza nel periodo delle festività di fine anno e inizio 2012, Claudia Boschetto, presidente dell’associazione Nordic Walking (tappa sprint del Trofeo “La Sportiva”), Gino Dal Ben per il Grest di Castello, Marco Capelli, presidente della Polisportiva “Monte Corno” di Capriana. E ancora Quirina Tomasini, presidente del Circolo Anziani di Castello (“grazie per il generoso contributo” scrive “a favore delle persone anziane che volentieri frequentano il nostro Circolo”), Gabriella Ventura per il Coro Parrocchiale di Molina, Renzo Varesco, presidente del Coro Rio Bianco di Panchià (realizzazione del primo Cd), Gabriella Deflorian della Associazione Donatori Midollo Osseo (Admo), per il sostegno alla manifestazione in memoria di Thomas Bolognani, organizzata in collaborazione con la Croce Bianca di Tesero, “Molina per Aria” e gli “Amici dell’ospedale di Fiemme”, Mauro Ferrante, presidente dell’associazione “Amici degli animali Val di Fiemme” (per un “contributo” dice “importante e gradito”) e Patrizia Nones, direttrice del Coro Giovanile Parrocchiale di Molina, per il concerto proposto il 10 agosto alle 21 presso il Santuario della Madonna dei Boscaioli a Piazzol, con la partecipazione del Coro dei Vigili del Fuoco di Fiemme e del Coro “La Valle” di Piscine di Sover. Segnaliamo in particolare due lettere. La prima è firmata da Michele Malfer, assessore comunale di Cavalese alle politiche sociali. “Sono con la presente a ringraziarvi” scrive Malfer “a nome del Comune di Cavalese e mio personale per aver ancora una volta accolto la domanda di contributo. Si tratta dell’importante progetto denomi- nato “I genitori crescono…lungo il cammino con i figli”, già in fase attuativa e che si svilupperà in varie località della valle nel corso del biennio 2012-2013. La vostra costante attenzione ai temi della formazione continua e della prevenzione, soprattutto di questi tempi, significa, a mio modo di vedere, molto più di una semplice accettazione di una domanda di contributo (il che non sarebbe comunque anche da sola fatto di poco conto) ma la condivisione di un’idea progettuale e la partecipazione a storie, esperienze e cammini comuni, cercati in cooperazione e condivisi nel loro sviluppo. Partecipare è anche giocare differenze di ruoli, sentendo la forza e la ricchezza dei pensieri e delle decisioni costruite in modo congiunto. Per tutto questo, un grazie sincero”. La seconda lettera è di Angelo Dalla Libera, presidente della sezione “Valli dell’Avisio” della Associazione Nazionale Carabinieri, che ha sede a Predazzo. Il direttivo ed i soci della Sezione” scrive Dalla Libera “vi ringraziano vivamente per il prezioso contributo da voi offerto e che ha permesso di organizzare e svolgere con serenità a Bellamonte/Castelir, lo scorso 10 marzo 2012, la manifestazione sportiva denominata “11° Campionato Triveneto di sci” e “5° Trofeo dell’Amicizia”. L’organizzazione di tale manifestazione è stata apprezzata dagli 82 soci iscritti, provenienti dalle varie sezioni del’A.N.C. del Triveneto e dalle numerose autorità civili e militari intervenute. Grazie ai buoni risultati dei nostri soci che hanno partecipato alla gara, la nostra Sezione si è classificata al primo posto nella classifica a squadre (seconda la sezione di Bronzolo/ Vadena Bolzano e terza la Sezione di Laives). La nostra Sezione rimane a vostra disposizione per eventuali richieste di collaborazione”. 35 salute Le piante officinali Assenzio Nome scientifico: Artemisia absinthium Fam: Compositae / Asteraceae Dialett: Erba bona, Medemaistro Tedesco: Wurmtod Inglese: Old woman Francese: Absinthe BIBLIOGRAFIA: Sito internet: http://www.ortofrutticola.it Sito internet: http://www.iss.it Sito internet: http://www.fungoceva.it Sito internet: http://www.inerboristeria.com 36 Assenzio: dal latino absínthiu(m), greco absinthion, in senso figurato di amarezza, dolore. Artemisia: dal latino artemisia(m), greco artemisia: pianta sacra alla dea greca Artemide, che i romani identificarono con Diana. Secondo altri autori il nome deriva da Artemisia, sorella e moglie di Mausolo, re di Alicarnasso e della Caria nel 300 a.C., esperta di botanica e medicina, che per prima avrebbe scoperto le virtù della pianta. bi o tri-pennatosette con segmenti lineari; le foglie dei fusti fiorali sono sessili e sempre più semplici a mano a mano che si sale in alto fino a quelle superiori che sono semplici e lanceolate; tutte le foglie sono pelose, hanno la pagina superiore argenteo-sericea mentre l’inferiore è verde cenerina. I fiori, disposti in piccoli capolini penduli di forma globosa, sono glabri o poco pelosi e gialli. Il frutto è un piccolissimo achenio glabro e senza pappo. Caratteristiche: È una pianta erbacea perenne con un rizoma legnoso ramificato dal quale si sviluppano le foglie basali in rosetta e i fusti fioriferi, molto alti e variamente ramificati nella parte superiore, di colore bianco per la presenza di peli fitti e corti. Le foglie basali e quelle dei fusti che non fioriscono sono lungamente picciolate e LE PROPRIETÀ MEDICAMENTOSE L’Assenzio, apprezzato fin dai tempi più antichi per le sue proprietà terapeutiche, nel XIX secolo diventa più noto per gli effetti tossici di uno dei componenti il suo olio essenziale, il tujone, responsabile dell’intossicazione detta absintismo, alla quale andarono soggetti per i loro eccessi i forti bevitori del liquore di assenzio, in gran voga in quei tempi soprattutto in Francia ad opera del movimento letterario degli scapigliati. Usato nel modo giusto l’Assenzio, oggi impiegato nell’industria delle bevande, analcoliche ed alcoliche, in particolare per la preparazione dei vermouth, in forma di infuso, decotto, tintura o vino aromatizzato, eccita l’appetito e favorisce la digestione stimolando lo stomaco ed il fegato. Nelle stesse formulazioni gli vengono anche attribuite dalla medicina popolare proprietà antisettiche, emmenagoghe, febbrifughe. L’Assenzio in forma di clistere combatte i vermi intestinali, come cataplasma, per uso esterno, gli si accreditano proprietà vulnerarie che favoriscono la guarigione di ferite e piaghe ed è anche impiegato contro le ecchimosi, gli essudati superficiali e le paralisi. Plinio assicura l’effetto lassativo dell’Assenzio con fiele di toro, preparato come supposta. Ippocrate prescrive alla donna che non riesce a restare incinta, bagni di vapore con Artemisia, alloro, segatura di legno di cedro ed urina di toro, seguiti da lavaggi con Artemisia ed alloro in acqua calda ed un pessario di lana con Artemisia in vino bianco. Dopo tre giorni di questa cura la donna può unirsi al marito. Non è però certo che in questo caso si tratti di A. absinthium, piuttosto che di qualche altra specie di Artemisia. In epoca antica si tentava di combattere la malaria, piaga endemica dell’Agro Romano, con vino amaro medicato con Assenzio. In epoca medioevale l’Assenzio era ritenuto una vera panacea, buona per guarire tutti i mali: dallo scorbuto alla scrofola, dall’epilessia ai reumatismi, dall’idropisia all’anemia, dall’anasarca (edema sottocutaneo) alla gotta, dall’itterizia alla diarrea, dalla clorosi alla pirosi ecc., con molta abbondanza e grande fiducia. L’ignoto autore, citato da Ernesto Riva, del Codex Belluninsis, un erbario degli inizi del XV secolo, ricorda che, subendo l’Artemisia l’influsso astrale dello Scorpione, deve essere raccolta tra ottobre e novembre, quando il sole entra in quella costellazione. Nel Libro della natura di Corrado di Megenberg, pubblicato intorno al 1350, è citato il caso di un uomo che per aver bevuto il succo di Assenzio riuscì a guarire dopo un avvelenamento da funghi, campando poi fino a cento anni! Il succo di Artemisia con miele era impiegato in epoca medioevale per guarire ulcere e pustole. Trattati di medicina del settecento assicurano che lo sciroppo di Assenzio “corrobora lo stomaco, aiuta la digestione, promuove l’evacuazioni sanguigne delle donne, ed ammazza i vermi”. Da dotte dissertazioni del Medico senese Mattioli, risalenti al XVI secolo, pare di capire che tra i più antichi autori (Dioscoride, Galeno, Plinio ed altri), vi fosse contrasto di opinioni sulla distinzione tra diverse specie di Artemisia, l’Assenzio, la Camomilla romana (Anthemis nobilis), il Tanaceto ed altre piante ancora. “Un rimedio di niun costo (contro la mosca cavallina) e alla portata di tutti è quello dell’artemisia, pianta che si trova dappertutto in abbondanza allo stato selvatico. Se ne faccia una infusione a freddo, se ne lavi la povera bestia (cavallo, mulo o asino), e l’insetto tosto scomparirà. Questo rimedio è ottimo contro un altro insetto … quale si è il culex pipiens, volgarmente zanzara.” Così negli atti della Inchiesta agraria Jacini, edita nel 1883, al capitolo igiene del bestiame, nelle relazioni inerenti le provincie di Porto Maurizio e Genova. CITAZIONI Nel quarto discorso che Mosé rivolge al popolo di Israele (Deuteronomio 29,17) l’Assenzio è citato come esempio, in senso spirituale, di agente tossico:“Non ci sia tra voi nessuna radice che produca veleno ed assenzio”. Geremia (9, 14) cita l’Assenzio nelle sue profezie di terribili punizioni divine:“Ecco a questo popolo io darò in cibo dell’assenzio e farò bere loro dell’acqua avvelenata”. L’amarezza, reale e figurata, dell’Assenzio compare anche nella terza elegia delle Lamentazioni di Geremia (3,15):“Mi ha saziato di amarezza ed abbeverato d’assenzio”. Concetti ripresi nell’Apocalisse di Giovanni (8,10-11):“Il terzo angelo suonò la tromba: e dal cielo cadde una grande stella, ardente come una fiamma, e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle sorgenti delle acque. Il nome della stella è “Assenzio”. E la terza parte delle acque diventò Assenzio, e molti uomini morirono a causa di queste acque, perché erano diventate amare.” Proprietà Farmacotossicologiche Dall’assenzio viene estratto un olio essenziale contenente lattoni sesquiterpenici quali absintina, anabsintina, artabsina, anabsina e anabsinina ai quali si possono ascrivere le proprietà farmacologiche del- 37 la pianta. La tossicità dell’assenzio è invece attribuibile al monoterpene tujone e ai suoi metaboliti. L’assenzio esercita inoltre un effetto protettivo nei confronti di insulti tossici a carico del fegato, che sembra essere parzialmente associato all’inibizione degli enzimi microsomiali epatici. Principi Attivi: Tujone, absintina, anabsintina, artabsina, anabsina e anabsinina. Il tujone è un principio attivo presente anche nella Salvia officinalis. I principi attivi prima citati sono presenti soprattutto nelle foglie, negli steli e nelle sommità fiorite della pianta. Effetti Collaterali da Intossicazione I sintomi associati ad intossicazione acuta sono rappresentati da: - convulsioni (scariche neuronali corticali) - ipotensione da vasodilatazione generalizzata - diminuzione del ritmo cardiaco - difficoltà respiratorie. In passato (XIX e del XX secolo) si riteneva che l’abuso cronico di absinthe (il liquore a base di assenzio) fosse responsabile dell’insorgenza di “absintismo”, sindrome caratterizzata da una iniziale sensazione di benessere cui facevano seguito la percezione di allucinazioni ed un profondo stato depressivo, all’uso prolungato di assenzio venivano inoltre attribuiti l’insorgenza di convulsioni, la cecità, allucinazioni e deterioramento mentale. Recentemente è stato evidenziato che Il tujone è potenzialmente neurotossico e, nonostante il basso contenuto di tujone presente nel liquore, sono documentati diversi casi clinici in cui viene riportato il manifestarsi di effetti avversi (attacchi epilettici) in individui che hanno assunto olio essenziale contenente tujone. 38 Uso attuale CURIOSITÀ Il liquore è conosciuto in Europa con nomi diversi: in Francia, sua patria naturale, è conosciuto con il nome di absinthe, in Inghilterra con il nome di wormwood, in Germania con il nome di wermuth, in Italia con il nome di assenzio, appunto. Il vermut prodotto in Piemonte deve il suo nome proprio all’assenzio (dal tedesco Wermuth) che viene usato nella sua preparazione, e che conferisce al vino un particolare aroma ed uno speciale sapore amaro. L’absinthe ha solitamente un colore verde pallido (di qui il nome “Fata verde”) ed un sapore simile a un liquore a base di anice, ma con un aroma più aspro dovuto alle molte erbe usate, ed un retrogusto leggermente amaro. Il contenuto alcolico della bevanda è estremamente elevato (tra il 45 ed il 90%). La “fatina verde”, questo liquore che sa d’alchimia, la cui fama è stata alimentata dalla passione d’intere generazioni d’artisti, sta di nuovo risvegliando l’interesse di una nuova schiera di consumatori, attirati soprattutto dal mito legato al suo utilizzo. Cosa può attrarre di più, infatti, di una bevanda descritta e rappresentata da artisti famosi e popolari quali Van Gogh, Toulouse Lautrec, Ernest Hemingway, Oscar Wilde Pablo Picasso? Catone, nel De agri cultura, ricorda a chi si mette in viaggio di tenere un rametto di assenzio sub anulo, cioè sotto l’anello della mano o del braccio, come prevenzione magico-scaramantica delle escoriazioni inguinali, ma per la verità ne nomina una diversa specie, l’Assenzio del Ponto, Artemisia pontica, detto anche Assenzio gentile. Un testo d’epoca rinascimentale afferma che i topi non rosicchiano i libri scritti usando inchiostro fatto con infusione di Assenzio e che “Credesi che messo l’assenzo nelle casse, & negli armari (armadi), conservi le vesti dalle tignole. Credesi parimente, che unto con olio cacci via i culici (zanzare) da dosso.” Plinio il Vecchio consiglia l’impiego del succo di Assenzio bollito contro i parassiti delle piante, in particolare contro i bruchi che si sono annidati nei cavoli. Dioscoride, tradotto dal Mattioli, scrive a proposito del miele “Quello, che nasce in Sardigna amaro, per pascersi quivi le api de fiori d’assenzo, fa bella la pelle della faccia, & levane ogni sorte di macole (macchie).” Legislazione Il Ministero della Salute (Circolare n. 2 del 25 novembre 2004, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 302 del 27 dicembre 2004) ha inserito l’olio dell’Artemisia absinthium L. in una lista degli estratti vegetali non ammessi negli integratori alimentari. La capitula, l’herba c. floribus e il folium dell’Artemisia absinthium L. invece, sono state inserite nella lista degli estratti vegetali ammessi negli integratori alimentari. I nostri vecchi, per preservare lo speck e gli altri insaccati, appesi a stagionare in cantina, dagli attacchi di acari (caöl) ed altri insetti dannosi stendevano, tra il soffitto ed i bastoni di sostegno delle carni, un abbondante strato di “medemaistro”. 39 CASSA RURALE DI FIEMME Banca di Credito Cooperativo Tel. 0462 815700 - Fax 0462 815999 [email protected] www.cr-fiemme.net