ACI SISTEMA www.acitorino.it Ac news Poste Italiane - Spedizione in a.p.- 45% - Art. 2 comma 20/B legge 662/96 - D.C./D.C.I. Torino 1,00 euro La tessera è diventata europea Giugno 2003 - n. 3 Buone Vacanze BASTA PERDITE DI TEMPO I DOCUMENTI SUBITO AGLI SPORTELLI DELL’ACI PRATICHE AUTO IN TEMPI BREVI: IMMATRICOLAZIONI, ISCRIZIONI AL PRA, TRASFERIMENTI DI PROPRIETÀ ACI PER L’ESTATE Check-up: prima di partire un controllo (persino al condizionatore) al nostro Centro Collaudi e Revisioni Convenzioni: anche Norauto a disposizione dei soci Holiday Autos: per voi le migliori società di noleggio nei cinque continenti www.acitorino.it Ac news 1,00 euro Giugno 2003 - n. 3 ADALBERTO LUCCA, DIRETTORE RESPONSABILE PIERO SORIA, IDEAZIONE E COORDINAMENTO NOTIZIARIO PER I SOCI dell’Automobile Club di Torino (autorizzazione del tribunale di Torino 3592 del 2/12/1985). Pubblicazione di informazione. Abbonamento riservato ai Soci. Editrice: Edit-Data S. Francesco s.r.l., via Giolitti 15 tel. 57.79.287/8/9 - Direzione, Redazione: via Giolitti 15 - tel. 57.79.213 - Composizione, Stampa: G. Canale & C. S.p.A. - Torino - Pubblicità: All-Media, corso Siracusa 152 - tel. (011) 311.90.90. In questo numero 3 PIERGIORGIO RE 31 EDOARDO MASSUCCI • Il nuovo Consiglio Direttivo 7 NOTIZIE ACI • Servizi per i soci 13 ROBERTO VALENTINI • Una giornata al Centro Revisioni 20 • Le auto per bambini NOTIZIE ACI 38 LUCIANO BORGHESAN GIUSEPPE TRUCCHI • Andare a piedi anche andando in auto • Un’estate di spider e cabrio CLAUDIO GIACCHINO • Patrizia Sandretto: la regina degli artisti ANNA MASERA • Le vacanze last minute 58 EDOARDO ARPAIA • Le novità del digitale 45 PIERO BIANCO 52 56 39 ANGELO CAROLI • Boniperti: ecco perché mi chiamavano Marisa • Ecco che cosa troveremo al ritorno delle vacanze • E la patente diventa a punti 23 48 GIORGIO RICATTO • Tra Spagna e Francia nella nazione dei Baschi 61 EDOARDO BALLONE • Gelato che bontà CON UMBERTO AGNELLI E GINO MACALUSO Il nuovo Consiglio direttivo I l 26 maggio scorso si è insediato il nuovo Consiglio Direttivo dell’Automobile Club di Torino che ha visto la mia riconferma alla Presidenza dell’Ente per il quadriennio 2003-2007. Sento pertanto il dovere di ringraziare i Soci per la loro fiducia, un prezioso incentivo ad affrontare gli importanti impegni che ci attendono nei prossimi quattro anni. Desidero innanzitutto porgere un saluto ed un ringraziamento ai consiglieri neoeletti per aver accettato di l’invito a far parte del nuovo Piergiorgio Consiglio: il dr. Umberto ARe gnelli che con la sua presenza continua la tradizione che vede la famiglia Agnelli presente e partecipe nella vita del Sodalizio fin dalla sua costituzione nel 1898; il dr. Luigi Macaluso, Presidente della CSAI, che potrà dare il proprio apporto soprattutto ad un settore che ci sta molto a cuore ed è rivolto in particolare ai giovani. Passando ai servizi per i SoPresidente ci dove viene profusa la magAci Torino gior parte delle nostre energie, al fine di migliorarne la funzionalità e potenziarne la crescita, oltre ad un rilancio del soccorso stradale, in seguito ad un ac- Umberto Agnelli. Gino Macaluso. cordo tra ACI e TARGA SYS, è previsto il consolidamento di tutta una serie di attività volte a migliorare la mobilità degli automobilisti, tra cui parcheggi di interscambio in collabo- razione con il Gruppo Torinese Trasporti, utili soprattutto quando sarà terminata la rete viaria sotterranea. Un consistente impegno ci attende per la realizzazione del posteggio sotterraneo di piazza San Carlo che contribuirà a migliorare l’immagine del bellissimo centro storico della nostra Città. L’Automobile Club Torino sarà inoltre parte attiva nel riallestimento del Museo dell’Automobile, contribuendo a finanziare lo studio di massima affidato all’arch. François Confino, noto ai torinesi per aver ridato vita alla Mole Antonelliana con il Museo del Cinema. Con questa mia breve esposizione ho voluto illustrare l’importanza delle iniziative che ci attendono nel prossimo quadriennio ed in quest’ottica invito tutti i Soci che vorranno farlo, a farci pervenire i loro suggerimenti che saranno molto utili sia per migliorare quanto già è stato fatto che per eventuali progetti futuri. ■ AVVISO IMPORTANTE Gentile Socio, unitamente al presente numero di Aci News Lei ha ricevuto una cartolina preaffrancata che La preghiamo di voler compilare, sottoscrivere e spedire al nostro editore. Solo così potremo continuare ad inviare al Suo domicilio il notiziario sociale a Lei riservato alle condizioni attuali, poiché altrimenti le spese postali verrebbero triplicate con un conseguente aumento dell’abbonamento. La ringraziamo in anticipo per l’attenzione che vorrà riservare al Suo Club. 3 Pratiche automobilistiche: il futuro è arrivato G razie allo sportello telematico è possibile effettuare in tempi molto ridotti le pratiche automobilistiche per le quali, fino a qualche tempo fa, era necessario tornare più volte negli uffici o, comunque, ricevere per posta i documenti. In particolare sono stati semplificati i procedimenti che regolano l’immatricolazione e l’iscrizione al PRA, la reimmatricolazione, la trascrizione dei trasferimenti di proprietà e la radiazione degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi. Dovendo fare il passaggio di proprietà di un’automobile, abbiamo verificato il servizio recandoci negli uffici ACI di via Giolitti 15. Nel salone, in fondo, si trova l’ufficio pratiche auto dove è in funzione lo sportello telematico. Presentiamo all’impiegata i documenti: libretto dell’auto, certificato di proprietà, copia dell’atto di vendita (in questo caso era stato fatto al momento del pagamento della vettura, avvenuto qualche ora prima proprio davanti a un notaio), che è comunque possibile firmare direttamente in sede, con orario stabilito a seconda della delegazione o dell’ufficio, autocertificazione della residenza e dei dati anagrafici del nuovo proprietario. Consegnati i documenti, l’impiegata si reca nell’ufficio adiacente e, nel giro di appena un paio di minuti, rientra allo sportello confermando il corretto espletamento della pratica. La consegna al cliente del libretto con l’etichetta contenente le generalità del nuovo proprietario, il nuovo certificato di proprietà e, nel caso di nuova immatricolazione, la targa arriveranno in tempi brevissimi. Una novità davvero importante, che non ha mancato di suscitare l’approvazione della clientela, composta in gran parte da soci. Il signor Franco Gemello, un professionista che ha pochissimo tempo a disposizione, ha avuto modo di constatarlo, non senza un po’ di sorpresa: “In effetti mi aspettavo una lunga trafila burocratica. Sapevo che i tempi si erano accorciati, ma non mi aspettavo di risolvere così rapidamente. Un altro aspetto positivo è la possibilità di pagare con bancomat o carta di credito. Un vero passo avanti”. Un altro cliente desidera conoscere i tempi necessari a ricevere il libretto con il passaggio di proprietà. Le vacanze si avvicinano e deve far montare il gancio traino, per la cui omologazione è richiesto il documento originale. Resta stupito quando l’impiegata lo informa che tutto si risolverà in un breve arco di tempo. “Questo aggiusta tutto – spiega – perché così posso prenotare subito il montaggio del gancio, senza patemi per le vacanze”. ■ Una giornata allo sportello telematico dell’Aci Franco Gemello: “Un vero passo avanti”. NOVITÀ ACI TORINO ACCORDO CONCLUSO CON HOLIDAY AUTOS LEADER DEL NOLEGGIO PER LE VACANZE Un’auto in tutto il mondo D a sempre, essere soci dell’Automobile Club d’Italia significa poter contare sull’assistenza ed i servizi offerti da un’organizzazione che mette la propria esperienza e la propria professionalità a disposizione degli automobilisti. Ai tanti vantaggi riservati ai membri del Club si sono recentemente aggiunti quelli derivanti dall’accordo concluso con Holiday Autos, broker leader mondiale nel noleggio auto per vacanze, più volte premiato nel World Travel Awards per la qualità dei propri servizi. Grazie a questa nuova partnership, i soci ACI hanno ora la possibilità di prenotare, a condizioni esclusive, pacchetti di “noleggio auto” per vacanze e turismo in tutto il mondo. Un’estate Holiday Autos, infatti, seleziona solo le migliori società di senza autonoleggio dei cinque conticonfini nenti e contratta con loro le più per i soci basse tariffe possibili. Il vantaggio economico viene trasferito ai soci ACI, che possono così usufruire di pacchetti noleggio “tutto compreso” a basso costo (assicurazioni di base incluse nel prezzo), con una vastissima scelta di vetture in ogni destinazione (il parco mezzi complessivo conta ben 750.000 veicoli!) e l’ausilio di un efficiente servizio clienti. Per prenotare l’auto, il socio non deve far altro che chiamare il numero 848.811.333 (anche rivolgendosi alla propria delegazione ACI). A questo punto sarà necessario comunicare: – luogo, data e ora alla quale si desidera ritirare la vettura (in caso di noleggi in aeroporto, bisognerà specificare anche il numero del volo e l’orario di arrivo previsto); – data, ora e luogo della riconsegna dell’auto al termine del periodo di noleggio; – categoria di auto desiderata (in base alle esigenze: numero di persone in viaggio, bagagli, percorrenza prevista). Il pagamento va effettuato al momento della prenotazione, tramite carta di credito. Per evitare l’applicazione delle penali previste in caso di annullamento della prenotazione, si consiglia di richiedere l’apposita copertura, al prezzo di € 5,00. Il voucher di prenotazione, 8 riportante tutte le indicazioni per il ritiro del mezzo, verrà recapitato al socio entro le 24 ore successive: le modalità di recapito saranno quelle scelte dal socio stesso (via e-mail, tramite fax, tramite posta prioritaria). Per chi invece desidera noleggiare un’auto direttamente a Torino, è come sempre a disposizione il Centro Noleggio dell’A.C. Torino, in via S. Francesco da Paola 20: un’ampia gamma di autovetture e furgoni, con formule estremamente flessibili e le tariffe più vantaggiose. In occasione delle vacanze estive, i soci ACI avranno ancora più occasioni di sfruttare una gamma di servizi e di prestazioni davvero senza confini. TESSERA EUROPEA Senza ulteriori costi per i soci VALIDITÀ • Austria • Belgio • Danimarca • Finlandia • Francia • Germania • Grecia • Irlanda • Italia • Lussemburgo • Olanda • Portogallo • Inghilterra • Spagna • Svezia Ricordiamo infatti che le tessere “ACI Sistema” emesse a partire dal 1° gennaio 2003 godono, gratuitamente, dell’estensione dei servizi di assistenza al veicolo anche per eventi occorsi nei Paesi dell’Unione Europea diversi dall’Italia. Tramite l’acquisto del carnet “ACI oltre la U.E.”, sarà inoltre possibile assicurarsi la copertura ACI in altri 19 Paesi dell’Europa e del bacino del Me-diterraneo. Oltre alla garanzia dell’assistenza e del soccorso stradale, in Italia ed in Europa, i soci hanno a loro disposizione, presso gli uffici e gli impianti dell’Automobile Club Torino, un’ampia scelta di servizi e prodotti che permetteranno loro di partire con maggior tranquillità verso le mete prescelte per il meritato riposo. Dall’espletamento delle pratiche per il rinnovo della patente al check-up per la verifica delle condizioni di efficienza dell’auto, dall’acquisto di Viacard e marche per le autostrade svizzere ed austriache a quello di guide e cartine per ogni itinerario, sino alla possibilità di approfittare di sconti esclusivi sui pacchetti di viaggio Aci Sestante, i soci potranno trovare presso l’A.C. Torino un comodo punto di riferimento per l’organizzazione dei propri viaggi. Ricordiamo infine che, in caso di bisogno, per richiedere i servizi di soccorso stradale e di “assistenza full” (auto sostitutiva, rientro a casa, rimborso spese, ecc…), il socio deve chiamare il numero verde 803.116, attenendosi a quanto previsto dal Regolamento dei servizi. ■ Nuova convenzione con la Fondazione Accorsi I l Museo di Arti Decorative della Fondazione Accorsi, inaugurato il 3 dicembre 1999, trae origine dal ricco lascito di Pietro Accorsi (Torino 18911982), uno dei più importanti antiquari europei del XX secolo. Gli allestimenti delle 27 sale di Palazzo Accorsi illustrano la concezione settecentesca dell’arredamento: il risultato è una “casa-museo”, da cui il proprietario pare essersi appena assentato. Gli arredi esposti spaziano dal XVII secolo alla prima metà dell’800 (soprattutto mobili piemontesi, francesi, veneziani ed oggetti di diverse epoche). Tra i pezzi più prestigiosi vanno segnalati: il “doppio corpo” lastronato in legni rari, con avorio e tartaruga, firmato nel 1738 da Pietro Piffetti (17011777); lo spettacolare servizio in porcellana di Frankenthal (160 pezzi), donato nel 1772 dal Principe Carlo Teodoro di Sassonia al cardinale Antici Mattei; una serie di sei “cacce” dipinte da Vittorio Amedeo Cignaroli (17301800); uno straordinario album di acquerelli, commissionato dalla città di Torino ai più importanti artisti piemontesi intorno al 1870 per farne dono al Principe Amedeo, divenuto Re di Spagna. La Fondazione offre visite guidate quotidiane e visite a tema, percorsi per portatori di handicap, attività didattiche per le scuole di ogni ordine e per le associazioni culturali, cicli di conferenze, incontri con esperti, concerti di musica classica (in cui è protagonista il “fortepiano” della collezione, datato 1818), serate teatrali ed esposizioni temporanee. Dal 28 marzo u.s. al 27 luglio, presso il Palazzo è allestita la mostra “LA 9 DONNA NELLA PITTURA ITALIANA DEL SEI E SETTECENTO. IL GENIO E LA GRAZIA”. Prima nel suo genere in Italia, la rassegna è dedicata alla donna pittrice e letterata nei periodi del Barocco e del Rococò. Molte delle circa 120 opere della mostra non sono mai state prima esposte al pubblico. L’esposizione si propone come spunto per un più ampio dibattito sulla storia delle donne, sul loro ruolo storico e sociale anche nella prospettiva della società odierna. Tra i grandi artisti presenti con i loro lavori: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Guido Reni, il Guercino, Giambattista Tiepolo, Pietro Longhi, Orsola Maddalena Caccia, Rosalba Carriera e Francesco Guardi. SEDE: Palazzo Accorsi, Via Po 55 10124 Torino Tel. 011 812.91.16. ORARIO: Martedì-domenica: ore 10.00-20.00 Giovedì: ore 10.00-23.00 Chiuso il lunedì. VISITE: Visite esclusivamente guidate della durata di un’ora. Su prenotazione, visite in Inglese e Francese. Per informazioni e prenotazioni: tel. +39 011 812.91.16. Sconto per i soci ACI: 15% sul prezzo del biglietto di ingresso alle esposizioni temporanee ed alla mostra permanente; 20% sul prezzo del biglietto cumulativo per entrambi gli eventi. ■ TUTTE LE CONVENZIONI PER I SOCI P resentando la propria tessera ACI in regolare corso di validità, è possibile godere delle seguenti agevolazioni: CULTURA E TEMPO LIBERO • Palazzo Bricherasio, via T. Rossi (angolo via Lagrange), Torino – tel. 011/5711811 - www.palazzobricherasio.it. Sconto 15% sul biglietto d’ingresso alle mostre, per il socio e per un accompagnatore. (Il parcheggio sotterraneo ACI di via Roma ha uno dei suoi ingressi davanti al Palazzo: i soci godono di tariffa di sosta oraria ridotta). • Museo Nazionale del Cinema - Mole Antonelliana, via Montebello 210, Torino – tel. 011/8125658 - www.museonazionaledelcinema.org. Sconto 20% sul biglietto d’ingresso, per il socio e per un accompagnatore. • “Sala 3” Multisala Cinema Massimo, via Verdi 18, Torino - tel. 011/8125606. Sconto 30% sul biglietto d’ingresso agli spettacoli, per il socio e per un accompagnatore. • Teatro Regio di Torino, piazza Castello 215, Torino - tel. 011/88151 www.teatroregio.torino.it. Sconto 20% sui biglietti degli spettacoli prodotti dal Teatro (ad eccezione delle recite abbinate ai turni di abbonamento Pomeridiano 1 e 2). • Fondazione Italiana per la Fotografia, via Avogadro 4, Torino - tel. 011/544132 - www.fif.arte2000.net. Sconto 25% sul biglietto d’ingresso alle esposizioni; sconto 20% sui libri editi dalla Fondazione. • Museo di Arti Decorative Fondazione Accorsi, via Po 55, Torino - tel. 011/8129116 - www.fondazioneaccorsi.it. Sconto 15% sul biglietto d’ingresso alle mostre temporanee ed alla collezione permanente; sconto 20% sul biglietto cumulativo per entrambe le esposizioni. • Safari Park, Pombia (NO), tel. 0321/95.64.31 - www.safaripark.it. Sconto € 3,00 per gli adulti, € 2,00 per i bambini, sul biglietto d’ingresso. • “Family Fun Card” + Guida al Tem- po libero, circuito Viviparchi, tel. 035/362798 - www.viviparchi.it. Sconto € 3,00. Presso tutte le delegazioni dell’A.C. Torino i soci possono acquistare una tessera ACINEMA a € 42,00: abbonamento per 10 ingressi alle sale cinematografiche di Torino e provincia aderenti all’iniziativa, valido dall’1/9/2002 al 31/8/2003 (disponibile sino ad esaurimento). VIAGGI E VACANZE • Agenzia Viaggi “Pianeta Gaia” (Fiduciaria A.C. Torino), via Giolitti 15, Torino - tel. 011/546385 - www.pianetagaia.it - Sconto 5% su tutti i tour operators. Servizio biglietteria Formula 1. • “Residence Loano2”, via degli Alpini 6, 17025 Loano (SV) - tel. 019/67911 fax 019/671765 - www.residenceloano2.it; e-mail: [email protected]. Sconto su camere o appartamenti: 10% dal 31/5 al 15/9, 15% nel resto dell’anno; sconto 10% noleggio sale congressi ad aziende. ISTRUZIONE • Autoscuola Club (Fiduciaria ACI), via Giolitti 15, Torino - tel 011/5779246; corso Moncalieri 215, Torino - tel. 011/661263. Sconto 10% sulle lezioni di teoria. • Academy International, centri a Torino, Carmagnola, Venaria – numero verde 800.80.17.54. Sconti dal 10% al 30% su corsi di lingue straniere ed informatica, per il socio e per i suoi familiari. SPORT • Speed Kart, Settimo Torinese (km 0,5 Autostrada TO-MI) - tel. 011/ 2222904. Sconto 10% sulle tariffe orarie. • Scuola Sci Olimpionica Sestriere, via Pinerolo 17 - Sestriere - tel. 0122/ 76116 - www.scuolasciolimpionica.it. Sconto 15% sulle lezioni individuali; 20% sulle lezioni collettive (per il socio, il coniuge ed i figli fino a 26 anni di età). 10 • Golf Club Stupinigi, corso Unione Sovietica 506/A, Torino - tel. 011/3472640. Sconto 10% sui corsi per “under 18” (da aprile ad ottobre, escluso agosto) e principianti. • Golf Club Moncalieri, Reg. Vallere 20, Moncalieri - tel. 011/6479918 www.moncalierigolfclub.com. Sconto 10% sui corsi per “under 18” e principianti. Sconto 10% su green fee campo pratica. Solo nei giorni feriali, sconto 10% su green fee 9/18 buche, se in possesso tessera FIG. • Golf Club Grugliasco, Strada Provinciale Gerbido 97, Grugliasco - tel. 011/4081220 - e-mail [email protected]. Sconto 20% su corsi per principianti (5 lezioni). Sconto 50% green fee campo pratica. COMMERCIO E SERVIZI Car City Club, servizio di car sharing, • corso Cairoli 32, Torino - tel. 01157641 - www.carcityclub.it. Sconto 10% sulle tariffe orarie (nella fascia che va dalle ore 8.00 alle ore 21.00) e sulle tariffe chilometriche (nella fascia sino a km 180); canone di attivazione ridotto. • Griffes Diffusion REVEDI, corso Emilia 8, Torino - tel. 011/2399839. Sconto 10% su abbigliamento e accessori uomo/donna (occorre esibire anche la tessera in distribuzione presso gli Uffici dell’A.C. Torino). Numerosi punti vendita nel Centro-Nord Italia. • Norauto, corso Romania 460 (c/o Centro commerciale Auchan) - Torino, via Monginevro 162 - Torino, via Cesana 2 (c/o Centro commerciale Carrefour) - Nichelino. Sconto 5% sui prezzi di listino dischi, pastiglie per i freni e ammortizzatori; sconto 10% sui prezzi di listino delle marmitte (la riduzione non riguarda il costo della eventuale manodopera e non è cumulabile con altre eventuali promozioni). Per maggiori informazioni, contattare i numeri telefonici o consultare i siti Internet sopra riportati. ■ Un’estate di Servizi dall’ È in arrivo la stagione estiva, che come di consueto aumenta la voglia e la necessità di spostamento dei nostri Soci. Anche quest’anno l’Automobile Club Torino ha pronti i Servizi necessari per affrontare un viaggio in serenità, comodità e soprattutto sicurezza. Si rinnova l’offerta di un controllo generale del proprio mezzo per verificarne l’efficienza. Una rapida sosta presso il CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO dell’Automobile Club di Torino permetterà di effettuare 15 controlli al veicolo: • Impianto frenante; • Cinture di sicurezza; • Pneumatici; • Sospensioni; • Identificabilità; • Targhe; • Livello olio; • Impianto elettrico; • Cristalli; • Fari; • Usura pastiglie freni; • Carrozzeria; • Rumorosità; • Telaio; • Livello liquidi (acqua) La spesa… è un regalo ai Soci : solo € 10,50 Calendario revisioni motocicli e ciclomotori Categoria del veicolo Prima revisione Revisione successive Ciclomotori Dopo 4 anni dal rilascio del certificato di idoneità. Dopo 2 anni ed entro il mese dell’ultima revisione. Motocicli-Motocarrozzette Motoveicoli per trasporto promiscuoMotocarri ecc. Dopo 4 anni dalla prima immatricolazione (entro il mese della stessa). Dopo 2 anni ed entro il mese dell’ultima revisione. Nel 2003 si revisionano i ciclomotori ed i motocicli rispettivamente con certificato di idoneità e prima immatricolazione rilasciati dal 1994 al 1999. Controllo dei gas di scarico Per i veicoli immatricolati sino al 31/12/1987 tale controllo ha scadenza semestrale, per tutti gli altri veicoli la scadenza è annuale in base al mese di immatricolazione. Tale controllo detto “Bollino Blu” può essere prenotato telefonando direttamente al Centro Revisioni o presso la Sede e tutte le Delegazioni del’A.C. Torino. Il costo del servizio per i soci è di soli € 7,75 Ora potrete partire con la tranquillità di avere un veicolo in ordine dal punto di vista della sicurezza ed anche con la consapevolezza di essere in regola con i documenti di viaggio. Ma la tranquillità di un viaggio non è circoscritta ai controlli di sicurezza, l’AC Torino ha pensato anche al comfort dei propri Soci: con il caldo sarebbe spiacevole scoprire che il condizionatore non è in piena efficienza, per questo è disponibile sempre presso il CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO dell’Automobile Club di Torino il Controllo e ricarica del condizionatore Un’operazione che rimetterà a nuovo l’efficienza del Vostro condizionatore in auto e, nel caso, evidenzierà eventuali interventi da far effettuare dal proprio specialista di fiducia. Anche in questo caso ai Soci ACI una tariffa speciale di € 45 La gamma di prodotti ed accessori disponibili per i Soci si completa con la disponibilità di SPAZZOLE TERGICRISTALLO che vi verranno montate dal personale del Centro Revisioni Auto & moto, così come le BATTERIE, i FILTRI PER L’ABITACOLO, il TRIANGOLO DI SOCCORSO e per completare il comfort anche una vasta scelta di PROFUMI PER L’ABITACOLO che renderanno più piacevole il Vostro viaggio. E se l’auto non c’è? … Un viaggio può essere fatto anche con un veicolo diverso dal proprio quindi perché non scegliere tra una Fiat STILO, PUNTO, PANDA,SEICENTO, MULTIPLA oppure una Ford FIESTA o una Hyundai GETS… Tutte disponibili presso il Noleggio ACI di Via S. Francesco da Paola 20/A a TARIFFE ESCLUSIVE PER I SOCI ACI a partire da mezza giornata… per un week end o per tutto il periodo necessario. Oppure cercate la vostra nuova auto consultando od inserendo un annuncio sul sito www.acitorino.it nella sezione AUTO ON LINE! Inoltre Tutti gli uffici ACI di Torino (28 tra città e provincia) sono pronti ad accogliere e soddisfare le esigenze dei propri Soci: • Pagamento delle tasse automobilistiche; • Immatricolazioni o reimmatricolazioni; • Radiazioni; • Rinnovo e/o duplicato patente (con visita medica in sede); • Passaggi di proprietà (notaio in sede); • Duplicati dei documenti di circolazione e di possesso; • Vendita di cartine e guide per tutti i paesi del mondo; • Vendita vignette per le autostrade svizzere e austriache; • Patenti internazionali; • Vendita di tessere Viacard a scalare; • Antifurti satellitari ACISAT. E molti altri servizi per una consulenza a 360° che Vi permetta di viaggiare Sereni. Buon Viaggio con Automobile Club Torino www.acitorino.it REPORTAGE PER I SOCI Una giornata al Centro Revisioni di Roberto Valentini A pertura ore 8.30: ordinatamente le prime due vetture prenotate varcano il cancello del centro Aci di piazza San Gabriele da Gorizia, a Torino. Così avviene abitualmente dal lunedì al sabato, per dare modo agli automobilisti di usufruire dei servizi tecnici, primo fra tutti la revisione obbligatoria. Ma non solo, visto che nello stesso centro è possibile effettuare un check-up completo, il controllo del condizionatore. Il tutto a prezzi di favore, soprattutto per i soci. Iniziamo dalla revisione, che ha un costo uguale per tutti di 37,14 Euro. Il grande vantaggio per i soci, in questo caso è rappresentato dalla pre-revisione gratuita. In pratica, prima di procedere alla registrazione vera e propria dei dati, si effettua un ultimo controllo alle parti interessate dalla revisione che, nel dettaglio, sono: pneumatici (devono essere di misura conforme a quanto riportato sul libretto e della stessa marca e tipo su ogni asse, oltre che in buone condizioni di usura), vetri (non devono essere scheggiati o danneggiati), cinture di sicurezza, numero di telaio, numero di motore, corrispondenza con la targa, rumore, fumi, giochi ed efficienza delle sospensioni, l’efficienza delle luci, la regolazione dei fari, l’efficienza dei freni, freno a mano compreso e un controllo generale della carrozzeria che non deve presentare punti di ruggine. 13 Giuseppe Camerino, da tempo immemore socio Aci, guida da 55 anni. Ha portato la sua Fiat Brava 100 16V del ’99 alla sua prima revisione. Vettura blu scuro, molto pulita ed efficiente in ogni sua parte. “Ho scelto di venire al centro Aci – spiega il signor Camerino – perché, essendo socio, posso usufruire della prerevisione gratuita. Certo la mia macchina è recente e quindi in ordine, ma può succedere l’imprevisto dell’ultimo minuto e si rischia di non passare”. Come previsto tutto va per il verso giusto e la vettura supera la revisione a pieni voti. Un colloquio finale con il tecnico e, immediatamente l’etichetta da applicare sul libretto, con scritto “revisione regolare”. Il signor Camerino dovrà ritornare tra due anni e, se lo vorrà, potrà essere avvertito della scadenza direttamente dal centro revisioni. Ora deve ripartire, accompagnato dalla moglie, per andare a prendere la nipotina alla scuola materna. Il resto della giornata trascorre tranquillo, tra revisioni a vetture più datate e controlli dei fumi per il bollino blu. A tal proposito occorre ricordare che in questo caso la scadenza è di solo un anno, anche per le vetture nuove. Il costo per i soci è di 7,75 Euro (10,33 per i non soci). Una piccola cifra per viaggiare in regola e per essere tranquilli sullo stato di salute della propria automobile. Inoltre il tempo necessario a fare questo controllo è veramente limitato. Poco più di 5 minuti e si riparte. C’è anche chi, più previdente di altri, non aspetta che il caldo sia insopportabile per con- OAXACA A PALAZZO BRICHERASIO D al 25 giugno al 24 agosto, Palazzo Bricherasio ospita la mostra “Oaxaca. Tierra de arte”. Palazzo Bricherasio, Via T. Rossi (angolo via Lagrange) Torino - Tel. 011/5711811. ORARIO: Tutti i giorni dalle 15.00 alle 23.00 Sconto sul prezzo del biglietto per i soci ACI che esibiscono la propria tessera in corso di validità. Il Parcheggio sotterraneo ACI di via Roma ha uno dei suoi ingressi proprio davanti a Palazzo Bricherasio (tariffa di sosta oraria ridotta per i soci). INSERZIONI UNA GIORNATA AL CENTRO REVISIONI Pubblichiamo alcune delle ultime inserzioni “Compro/Vendo” inviate dai soci al servizio “Auto on line” del sito www.acitorino.it: AUTO Vendo MERCEDES E 250D Station Wagon, anno 1996 (maggio), km 114.000, colore blu metallizzato. Optional: ABS, climatizzatore automatico, 2 Airbag, autoradio. Prezzo € 8.500,00. Lazzari Lorenzo, tel. 0113170507 3391254029. Vendo MERCEDES C200 Kompressor Elegance, anno 1996, km 70.000, colore grigio metallizzato. Optional: dispositivo antislittamento, climatizzatore automatico, autoradio. Prezzo € 8.800,00. La Selva Nicola, tel. 011353994. Vendo FIAT PUNTO EL JTD, anno 2001, km13.000, colore nero. Optional: aria condizionata, autoradio. Prezzo € 9.200. Pavia Giovanni, tel. 0119492405. Vendo Wolkswagen Passat TDI Berlina, anno 2001, km 30.000, colore verde, full optional. Prezzo € 20.000,00. Schellino Giuseppe, tel. 0119623258. Vendo FIAT UNO 5p catalizzata, anno 1992 (ottobre), km 62.000, colore bianco. Optional: antifurto, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata. Prezzo € 1.600,00. Coda-Fatin Giorgina, tel. 011786571. MOTO Vendo HONDA CRE 250, anno 1997, pochi km, mai usata in pista. Colore rosso, nero e giallo. Gomme Dunlop nuove, motore nuovo. Prezzo € 2.800,00 trattabili. Marino Elio, tel. 0113097405. Vendo HONDA Dominator 650, anno 1992, km 50.000, colore rosso. Prezzo € 1.800,00 trattabili. Pagano Angela Barbara, tel. 0119170488. Vendo YAMAHA YZF 600R, anno 1999, km 22.000, colore bianca e rossa. Optional: Marmitta espansione, porta bauletto. Prezzo € 5.000,00. Messina Domenico, tel. 3383417235. AUTOCARRI Vendo Autocarro Vetrinato Wolkswagen 25CS21, modello Transporter Diesel. Anno 1985, km 21.962 reali, colore azzurro. Prezzo € 800,00 trattabili. Rasero Dario, tel. 0117492922. trollare l’impianto di condizionamento. Anche in questo caso i soci Aci usufruiscono di una tariffa davvero ridotta. La ricarica costa infatti 45 Euro e può essere effettuata, previa preno- tazione, in circa un’ora. Alle 11 e trenta fa il suo ingresso nell’officina uno scooter. Si tratta di una Vespa T5. Anno di immatricolazione: 1986. NUMERO VERDE PER I SOCI 803.116 Soccorso stradale - Assistenza medica - Agenzia viaggi Sestante Percorribilità strade - Informazioni sui servizi Automobile Club Torino – Uffici: via Giolitti, 15, Tel. 011/57.791, Fax 011/57.79.286, Orario al pubblico: 8.30-13.00 / 14.00-17.00 dal lunedì al venerdì - Sito Internet: www.acitorino.it - Indirizzi posta elettronica: [email protected] Ufficio sportivo: Lunedì-Venerdì 8.30-12.30 - Informazioni revisioni (24h su 24): 011/57.79.379 - Informazioni tasse automobilistiche (24h su 24): 011/57.79.333 - Soccorso stradale nazionale: 803116 - Noleggio autovetture e parcheggi ACI: via S. Francesco da Paola, 20, Tel. 011/562.35.14 - Lubrificazione: via Filadelfia, 71, Tel. 011/318.09.08 - Lavaggio: via Filadelfia, 71, Tel. 011/319.92.02 - Centro Revisioni Auto: piazzale San Gabriele da Gorizia, 210, Tel. 011/30.40.748 - Autoscuola Club: via Giolitti, 15, Tel. 011/57.79.246 c.so Moncalieri, 215, Tel. 011/66.12.623 - Autoscuola Eureka: c.so Tassoni, 57, Tel. 011/74.79.71. ■ “Certo è un po’ vecchiotta – ci racconta il giovane proprietario, Filippo Zanoni – ma mi ci sono affezionato perché, rispetto agli altri modelli di Vespa, è veloce e agile nel traffico cittadino. Prima di portarla qui ho fatto sostituire i pneumatici, controllato freni e luci”. La Vespa viene portata sul rullo appositamente studiato per le due ruote. La prova di frenata viene superata senza problemi e anche i fumi, nonostante l’età, sono nella norma. “Ho trovato molto comodo – continua il motociclista Zanoni – poter prenotare telefonicamente la revisione. Dopo pochi giorni mi sono presentato e in circa un quarto d’ora ho risolto la pratica”. Nel pomeriggio arriva una Fiat Brava TD100 del 1997, alla sua seconda revisione. I controlli questa volta sono decisamente più meticolosi. Il tecnico incaricato si sofferma a verificare tutti i livelli e lo stato dei liquidi, il consumo delle pastiglie dei freni, lo stato dei dischi dei freni, la frizione e molti altri particolari. Il signor Riccardo Pasturino ha infatti scelto di far effettuare, insieme alla revisione, anche il check-up completo, proposto ai soci ad un prezzo di 10,50 Euro (13,50 ai non soci). Siccome l’Aci non ha un’officina dove si possano eseguire i lavori, il risultato del check-up è sicuramente imparziale. Gli eventuali lavori verrebbero infatti eseguiti nell’officina di fiducia dell’automobilista. “Il tecnico mi ha detto che è tutto in ordine – spiega il signor Pasturino – solo il triangolo non è del tipo omologato. Per il resto posso viaggiare tranquillo, perché i controlli hanno interessato le parti più importanti della vettura”. ■ “AUTO ON LINE” MODULO PER INSERZIONE GRATUITA ■ VENDO ■ CERCO MARCA MODELLO ■ AUTOMOBILE ■ MOTOCICLO ANNO KM COLORE OPTIONAL ■ ALTRO PREZZO IN EURO DATI DELL’INSERZIONISTA Ritagliare questo coupon e spedirlo in busta chiusa a: COGNOME ACI Torino - Servizi Internet Via Giolitti 15 - 10123 Torino NOME La Sua inserzione sarà pubblicata sul sito internet www.acitorino.it E-MAIL TEL. ✂ ✂ N° TESSERA ACI Si informa che il trattamento dei dati personali che La riguardano viene svolto da “carshow.it” limitatamente a quanto riportato nel tagliando in questione e nel’ambito di quanto stabilito dalla legge 675/96 sulla tutela della privacy. Il trattamento dei dati, di cui viene garantita la massima riservatezza, è effettuato esclusivamente al fine di pubblicare la Sua inserzione su Internet (dove verrà evidenziata la Sua qualifica di Socio ACI). I Suoi dati non saranno diffusi a terzi. Consapevole delle responsabilità in cui incorre chi rilascia false dichiarazioni, dichiaro sotto la mia responsabilità di non operare né direttamente né per conto terzi in qualità di operatore nel settore merceologico cui fa riferimento la presente inserzione. Firma 15 Sestrierestorico Q uella che sta andando in scena mentre Aci News viene stampato, è l’ottava edizione del Sestrierestorico, rievocazione di un rally tanto caro agli appassionati, non solo torinesi. La gara è nata nel 1950, nel periodo delle grandi corse su strada, ed è stata uno dei primi rallies a svolgersi sul territorio italiano. Ha subito conosciuto una grande notorietà dovuta sia alla difficoltà del suo percorso (allora la gara si svolgeva in pieno inverno) sia ai piloti famosi che vi hanno preso parte sin dalle primissime edizioni. Così tra i partecipanti troviamo piloti come Ascari, Villorresi, il torinese Gino Valenzano. Lo stesso Emilio Christillin, presidente dall’Automobile Club Torino dal 1970 al 2001, lo ha disputato, imponendosi nella sua prima edizione al volante di una Lancia Aprilia. Il Rally di Sestrieres è salito alla ribalta internazionale nel 1953, anno in cui a vincere fu una Citroën 15 Six, la celebre Traction Avant, dotata di un motore a 6 cilindri. La casa francese fece un’intensa campagna pubblicitaria cavalcando questo successo, ottenuto da una trazione anteriore contro le più convenzionali trazioni posteriori. La trazione anteriore si sarebbe poi imposta diverse volte negli anni Sessanta e Settanta, soprattutto con le Lancia Fulvia Coupé HF. Una vettura che ha segnato la continuità con le edizioni “moderne”, avendo vinto nel 1998 con Gianmaria Aghem, nel 2001 con Sisti e nel 2002 con Giuliano Cané. ■ ATTENZIONE: CINTURE SEMPRE ALLACCIATE, TELEFONINI VIETATI, LIMITI DI VELOCITÀ E la patente diventa a punti C ome annunciato nei mesi passati, salvo proroghe non previste, entrerà in vigore il decreto che modificherà il Codice della strada, molti i punti che coinvolgeranno tutti coloro che utilizzano strade ed autostrade con qualsiasi tipo di veicolo. La modifica più importante riguarda la patente di guida, viene introdotta la patente a punti. L’articolo 126-bis, che sarà in vigore a partire dal 30 giugno 2003, introduce la patente a punti. Ad ogni patente sarà attribuito un valore iniziale di 20 punti che è soggetto a decurtazione se si incorre in una violazione delle norme indicate nella tabella riportata nella pagina a fianco. Per le violazioni commesse entro i primi cinque anni dal rilascio della patente di guida, i punti, per ogni singola violazione, sono raddoppiati. La mancanza, per il periodo di tre anni, di violazioni di una norma di comportamento da cui derivi la decurtazione del punteggio, determina l’attribuzione del completo punteggio iniziale, entro il limite dei venti punti. La frequenza a corsi di aggiornamento consente di riacquistare 6 punti. Alla perdita totale del punteggio il conducente deve sottoporsi a revisione della patente. Novità anche per i conducenti di ciclomotori Si introduce la norma che prevede che chiunque, non in possesso di alcun tipo di paten- te, conduca un ciclomotore debba aver conseguito un certificato di idoneità. Ai fini del conseguimento di tale certicato si dovranno dimostrare i requisiti psicofisici e le conoscenze di circolazione previste per il rilascio della patente “A”. Il certificato di idoneità avrà una scadenza (5 e 10 anni). Con l’entrata in vigore di questo decreto si tende a voler migliorare il livello di idoneità e conoscenza degli utenti della rete viaria nel nostro paese. Sono altresì previsti inasprimenti delle sanzioni per coloro i quali non utilizzano il casco quando previsto, si potrà circolare in due sul ciclomotore quando espressamente indicato nel certificato di circolazione. Naturalmente i Soci avranno al fianco le autoscuole Fiduciarie ACI per il conseguimento dei certificati di idoneità: Luci anabbaglianti anche sulle strade ordinarie Le modifiche che verranno introdotte prevedono che anche sulle strade urbane ed extraurbane debbano essere accese le luci anabbaglianti (od in alternativa le luci di marcia diurna) al fine di migliorare la visibilità del mezzo da parte degli altri utenti delle strade, pedoni e ciclisti. Giubbotto rifrangente Verrà introdotto l’obbligo di utilizzazione di giubbetti rifrangenti ad alta visibilità per tutti coloro che scendono dal veicolo nei casi in cui sia necessario collocare sulla strada il triangolo di emergenza. Indirizzi ed orari al sito www.acitorino.it 20 ART. VIOLATO 141, comma 8 141, comma 9/1 141, comma 9/2 142, comma 8 142, comma 9 143, comma 11 143, comma 12 143, comma 13-5 145, commi vari 145, commi 10-5 145, comma 11 146, comma 2 146, comma 3 147, comma 5 147, comma 6 148, comma 15 148, comma 16/1 148, comma 16/2 149, comma 4 149, comma 5/2 150, comma 4 150, comma 5 152, comma 3 153, comma 10 153, comma 11 154, comma 7 154, comma 8 161, comma 2 161, comma 4 162, comma 5 164, comma 8 165, comma 3 167, comma 2 167, comma 3 167, comma 5 DESCRIZIONE DELL’IRREGOLARITÀ PUNTI IN MENO Velocità pericolosa in curve, incroci, discese, luoghi frequentati, di notte, con scarsa visibilità, ecc… 2 Gare di velocità su animali o veicoli non a motore, “sfide” improvvisate tra conducenti che percorrono la stessa strada. 4 Gara di velocità con veicoli a motore decise di comune accordo tra i conducenti, ma senza un’organizzazione esterna. 10 Eccesso di velocità compreso tra gli 11 e i 40 km/h. 2 Eccesso di velocità oltre i 40 km/h. 10 Circolazione contromano. 4 Circolazione contromano in curva, con scarsa visibilità o su strade con carreggiate separate. 10 Circolazione al centro o a sinistra della carreggiata quando la corsia di destra è libera. 4 Mancata precedenza. 2 Mancato rispetto dello stop. 4 Mancata precedenza per due o più volte in un biennio. 5 Mancato rispetto della segnaletica (tranne che per i segnali di divieto di sosta o di fermata). 1 Passaggio con il semaforo rosso o nonostante il vigile stia facendo passare prima altri flussi di traffico. 4 Violazione commesse ai passaggi a livello. 3 Violazione commesse ai passaggi a livello per almeno due volte in un biennio. 5 Sorpasso a destra. 2 Sorpasso a destra di tram e filobus in fermata al centro, sorpasso doppio, in curva o su dosso. 4 Sorpasso effettuato alla guida di veicoli pesanti. 5 Mancato rispetto della distanza di sicurezza. 3 Mancato rispetto della distanza di sicurezza che abbia causato almeno due incidenti con gravi danni ai veicoli nel corso di un biennio. 5 Comportamento irregolare o pericoloso nelle strettoie. 1 Comportamento irregolare o pericoloso nelle strettoie che abbia causato gravi danni alle persone o veicoli. 5 Mancata accensione delle luci. 2 Uso improprio degli abbaglianti. 3 Uso improrio dei fari. 1 Inversione di marce all’altezza di curve, dossi o intersezioni. 4 Svolte o cambi di corsia irregolari o senza frecce. 2 Caduta o spargimento sulle carreggiata di materiale pericoloso. 4 Mancata esposizione del “triangolo” in caso di caduta di materiali sulla carreggiata. 2 Mancata esposizione del “triangolo”. 2 Irregolare sistemazione del carico. 3 Mancata esposizione della fune durante il traino. 2 Sovraccarico non superiore ad 1 tonnellata (con veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 10 tonnellate). 1 Sovraccarico non superiore ad 1 tonnellata fino a 2 tonnellate (con veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 10 tonnellate). 2 Sovraccarico superiore a 2 e fino a 3 tonnellate (con veicoli di massa complessiva superiore a 10 tonnellate). 3 ART. VIOLATO 167, comma 6 167, comma 7 168, comma 7 168, comma 8 168, comma 9 169, comma 7 169, comma 8 169, comma 9 169, comma 10 170, comma 6 171, comma 2 172, commi 8-9 173, comma 3 174, comma 7 175, comma 13 175, commi 14-7a 175, comma 16 176, comma 19 176, comma 20-1b 176, commi vari 176, comma 21 178, comma 4 179, comma 9 186, comma 2 187, comma 4 187, comma 5 189, comma 6 189, comma 9 191, comma 4 DESCRIZIONE DELL’IRREGOLARITÀ PUNTI IN MENO Sovraccarico superiore a 3 tonnellate (con veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 10 tonnellate). 4 Transito di trasporti eccezionali su strade non sufficientemente larghe o con viadotti e sottovia non sufficientemente alti. 3 Sovraccarico durante il trasporto di merci pericolose. 4 Trasporto di merci pericolose senza autorizzazione o senza rispettare i limiti e le condizioni dettate nell’autorizzazione. 10 Trasporto di merci pericolose violando le norme di sicurezza dettate dai decreti ministeriali sulla materia. 10 Trasporto di persone in sovrannumero o di cose in sovraccarico (se effettuati alla guida di veicoli leggeri che non siano autovetture). 3 Trasporto a pagamento in sovrannumero o sovraccarico su veicoli classificati ad uso proprio. 4 Trasporto di persone in sovrannumero o di cose in sovraccarico (se effettuati alla guida di autovetture). 2 Trasporto irregolare di persone, animali o oggetti. 1 Trasporto irregolare di persone, animali o oggetti sui veicoli a motore a due ruote. 1 Guida di veicoli a motore a due ruote senza indossare il casco. 3 Mancato allacciamento delle cinture di sicurezza e mancato uso dei seggiolini per bambini. 3 Mancato uso delle lenti (se prescritte sulla patente), uso del telefonino senza vivavoce durante la guida. 4 Irregolarità dei documenti degli autisti di camion e autobus. 1 Circolazione in autostrada con carico disordinato, instabile, sporgente o (se liquido) stivato in contenitori che perdono. 4 Traino di veicoli in autostrada. 2 In autostrada: circolazione con ciclomotori e simili o a piedi, sosta oltre 24 ore, soccorso abusivo ecc… 2 Inversione di marcia in autostrada. 10 Retromarcia in autostrada. 4 In autostrada: circolazione sulla corsia di emergenza o su quella di accelerazione o decelerazione (pur non provenendo da una rampa). 10 In autostrada: mancato pagamento del pedaggio, posizione di sosta errata in caso di ingorgo, abbandono di veicoli, marcia di mezzi pesanti sulla corsia di sorpasso (con 3 corsie). 2 Irregolarità dei documenti di servizio per gli autisti di camion e autobus muniti di cronotachigrafo. 1 Circolazione con cronotachigrafo (se prescritto per la categoria del veicolo) mancante o manomesso. 10 Guida in stato di ebbrezza. 10 Guida sotto l’effetto di droghe. 10 Fuga in caso di incidente con danni solo a cose, causato dal conducente. 4 Fuga in caso di incidente con danni a persone, causato dal conducente. 10 Comportamento irregolare dopo un incidente: intralcio della strada, rifiuto di dare i propri dati ai denneggiati ecc… 2 Mancata precedenza a pedoni o disabili. 3 Nota: tutti i punti da sottrarre si raddoppiano in caso di conducenti in possesso di patente da meno di 5 anni. AUTO NOVITÀ Un’estate Tre immagini di Alfa Spider. di spider e cabrio di Piero Bianco G li amanti del vento tra i capelli hanno soltanto l’imbarazzo della scelta: novità per tutti i gusti e per tutte le tasche. Anche se il mercato italiano delle spider rappresenta una nicchia piuttosto limitata (l’anno scorso è scivolato da 4.779 vetture consegnate a 3.770, con un calo del 21 per cento e con un’incidenza sul totale di appena lo 0,2 per cento), tutte le Case scommettono su questa formula e propongono modelli interessanti. Un mondo di “scoperte”, dalle lussuose spider griffate ai classici cabriolet, alle piccole convertibili che rappresentano la nuova moda e fanno già tendenza. È il caso, ad esempio, della curiosa e divertente Citroën C3 Pluriel, un concentrato di originalità. Due motori a benzina (1,4 litri, 54 kW/75 Cv e 160 km/h e 1,6 litri, 80 kW/110 Cv, 185 km/h con cambio sequenziale; in futuro anche un Diesel), proposti rispettivamente a 14.500 e 17.500 euro, è lunga 3,934 metri e alta 1,563. Ha nel sistema di conversione della carrozzeria una delle carte vincenti. Con poche operazioni la berlina chiusa si trasforma in spider, eliminando i due archi longitudinali su cui scorre la capote. Può diventare perfino un originale pick-up, in grado di trasportare oggetti ingombranti. Tra i possibili concorrenti, altre due belle di dimensioni compatte: la Ford StreetKa e la New Beetle Cabrio. La prima, disegnata dalla Ghia e prodotta negli stabilimenti Pininfarina, ha un design gradevolissimo ed elegante. Motore 1.6 da 95 Cv, è agile e brillante. Con capote a comando manuale, ha due robusti roll-bar che proteggono la testa di pilota e passeggero. Una proposta ideale per i giovani, in particolare per il pubblico femminile. Erede di un mito (il Maggiolino Cabriolet costruito dal 1949 al 1980 in 330 mila esemplari), la New Beetle scoperta unisce all’antico fascino la più sofisticata tecnologia. Due, per ora, i motori destinati al nostro mercato: 1.4 da 75 Cv e 2.0 da 115 Cv (anche con cambio automatico a sei rapporti). 23 New Beetle Cabrio. I lampeggiatori laterali esterni sono integrati negli specchietti retrovisori elettrici, il taglio del portellone è stato modificato rispetto alla berlina e si chiude direttamente sul paraurti. Intelligente il gioco dei quattro cristalli laterali, tutti interamente abbassabili e ben integrati con la capote a vettura chiusa. Tra i tanti optional sfiziosi, il supporto portacellulare, antifurto a sensori e il box di carico per bagagli ingombranti. Il baule è modesto (201 La Citroën C3 Pluriel Spider. UN’ESTATE IN SPIDER E CABRIO La Smart Crossblade. La Streetka. litri) e presenta un accesso non facilissimo, i due posti dietro sono faticosi per chi è corpulento: ma i cultori del mito non badano a questi piccoli disagi. La regina degli spider “puri” resta comunque la Mazda MX-5, un modello cult che vanta l’invidiabile record di “scoperta” più venduta al mondo: 700 mila unità e una cadenza annuale che supera le 40 mila. Ha compiuto 14 anni, eppure fa sempre moda. Per celebrare il suo passato, ora si propone in sette nuove edizioni speciali preparate apposta per il nostro mercato. Vetture in tiratura limitata: si va dai 333 esemplari della Trilogy, griffata dalla De Beers (nel portachiavi ci sono tre preziosi diamanti), ai 110 rossi dedi- cati a Roma (la Mazda è sponsor della squadra della capitale), ai 50 appena della Challenge, con cambio a sei marce. Motorizzate dal tradizionale 1600 cc 16v bialbero (110 Cv e 191 km/h) nelle versioni meno costose e dal 1800 (146 Cv e 205/208 km/h) per quelle al top, le nuove MX-5 hanno prezzi compresi tra 18.200 e 27.500 euro. Anche la Fiat Barchetta si è rifatta il trucco e, da maggio, propone la versione restyling. Ridisegnato il muso, sempre attuale e ora più bello con la grande calandra nera che conferisce un tocco di sportività in più. Nuovi anche i fascioni paracolpi e il terminale di scarico, maggiorato. I fendinebbia inoltre sono di serie su tutte le versioni, come l’Abs e gli airbag. L’interno ha conservato l’aspetto lussuoso, con finiture color titanio nelle bocchette d’aria e nelle maniglie. Tra i sofisticati accessori, il nuovo hi-fi con lettore Cd e Mp3, cerchi in lega da 16 pollici, minigonne da montare sotto alle portiere, roll bar e tetto rigido. Il motore è rimasto il brillante 1.8 a 16 valvole da 130 Cv: 200 km l’ora, con sprint da 0 a 100 in soli 9 secondi. Salendo di livello, ecco il rinnovato Spider Alfa Romeo disegnato da Pininfarina, che ne ha rivisto look e interni, valorizzando i tratti del nuovo family feeling Alfa. L’anteriore è più dinamico grazie al grande scudetto centrale e alle prese d’aria laterali. L’abitacolo si presenta più moderno ed elegante con ritocchi alla plancia, alla strumentazione, alla console centrale dove trova posto il navigatore. Brillano i motori, a partire dal vivacissimo 3.2 V6 24 valvole con 240 Cv, lo 24 stesso montato sul coupé e che consente al GTV un’accelerazione da zero a 100 km l’ora in 6,8 secondi, per una velocità massima di 255 l’ora (la vettura di serie più veloce della storia Alfa Romeo). Disponibili inoltre il 2.0 JTS da 165 Cv e il 2.0 T. Spark da 150. Due i cambi, meccanici, un 6 marce per il 3.2 e uno a 5 per gli altri. Prezzi da 28 mila a 38 mila euro. Non può mancare la Mercedes, in questa rassegna molto elitaria. Il top del lusso e della seduzione si chiama CLK Cabrio, due posti da business (ma viaggiando in 4 si è un po’ sacrificati e i due passeggeri posteriori devono convivere con il vento). Alzare la capote o toglierla del tutto è un gioco da ragazzi: basta toccare un comando e il sistema elettrico fa tutto da solo. Nell’ambito delle cabriolet, la CLK è regina. Modello intermedio per la Mercedes (si parte dalla SLK per salire alla SL), è alla seconda edizione e si offre in cinque versioni con allestimenti Elegance e Avantgarde. Cinque le motorizzazioni, a 4, 6 e 8 cilindri con cilindrate da 1796 cc (CLK 200 Kompressor) a 5439 cc (55 AMG), potenze che variano da 163 a 367 Cv e prestazioni che si spingono da 223 l’ora (la Kompressor con trasmissione automatica a 5 rapporti, mentre quella con il cambio meccanico a 6 marce può toccare i 225) a 250 km orari autolimitati (la AMG, sigla che definisce le Mercedes più sportive). Curatissimi i livelli di sicurezza, con doppi airbag (quello del passeggero regola la forza in funzione del peso dell’occupante), “cuscini” per testa e corpo integrati negli schienali dei sedili anteriori, CONSIGLI PRIMA DI PARTIRE centina di protezione incorporata nel parabrezza e due rollbar che escono automaticamente per i passeggeri posteriori. Tra le proposte certo più curiose, va citata la Smart, city car svizzero-tedesca del Gruppo DaimlerChrysler che ha rinnovato e ampliato la gamma. Oltre alle versioni standard (oggi dotate di meccanica più sofisticata e motori più potenti) è arrivata una piccola sportiva declinata in versione Roadster. Il motore è sempre a tre cilindri con raffreddamento ad acqua, la cilindrata è di 698 cc, la potenza di 60 kW/82 Cv. Tetto in tela a funzionamento elettrico (ma anche un hard top per l’inverno), è più bassa (1,19 metri contro 1,55), più lunga (3,43 contro 2,50) e anche più larga (1,61 contro 1,52) della City. I posti restano i due soliti “secchi”, ma sulla Roadster bisogna essere agili per entrare e, soprattutto, per uscire: è il prezzo da pagare per guidare una sportiva. Un modello ideale per un pubblico giovane e dinamico, attirato dall’eccezionale rapporto peso/potenza che consente notevoli accelerazioni (10,9" da 0 a 100) per un’auto di soli 700 cc, equipaggiata per giunta con un cambio sequenziale automatizzato a sei marce. Lo sterzo pronto e preciso (servo a richiesta) e il baricentro basso invitano a una guida sportiva e veloce (180 km/h di punta) a dispetto del piccolo motore: attenzione a non farsi tentare troppo. I limiti vanno sempre rispettati. Di serie Esp con antislittamento e antiarretramento in salita, Abs con Ebv e brake assist. Il prezzo? Non è proprio per tutti: 19.600 euro per la Roadster da 82 Cv. ■ L a stagione delle vacanze estive presuppone nella maggior parte dei casi un lungo viaggio di andata e ritorno con la macchina carica al limite, e da quello che si vede in autostrada, anche oltre ogni limite. Il buon padre di famiglia, ma anche il single che vuole arrivare senza problemi, deve fare un rapido esa- di Gianni Rogliatti re, olio, liquido dei freni e liquido del servosterzo, liquido del lavavetri anteriore e di quello posteriore se c’è. Nel caso la macchina abbia il cambio automatico anche il livello del lubrificante di quest’ultimo. Poi si compra una scatoletta con la serie di lampadine e fusibili di ricambio (attenzione che sia quella per il vostro mo- La Fiat Barchetta 2003. me della propria auto, cominciando dall’età: se ha due anni o meno ed è stato anche fatto da poco un tagliando di garanzia potrà bastare il con- dello) e praticamente si può andare dovunque senza problemi. Attenzione: controllate anche la pressione della gomma di scorta, e di Mercedes-Benz Classe CLK Cabriolet. trollo alla pressione delle gomme (portandola a quella massima indicata dal libretto di uso e manutenzione per il caso di pieno carico) e quello dei livelli di: refrigerante del moto- avere il sollevatore a bordo con la chiave per svitare i bulloni delle ruote. Se volete sentirvi pronti a tutto portatevi un estintore, una pila, una pinza ed un cacciavite. segue a pag. 26 25 I CONSIGLI DI GIANNI ROGLIATTI segue da pag. 25 Se la macchina ha già qualche anno e parecchie decine di migliaia di km percorsi l’esame dovrebbe essere più approfondito. Esaminiamo il libretto di uso e manutenzione: dopo quanti km suggerisce di sostituire le cinghie di comando della distribuzione? Se il traguardo è vicino meglio non aspettare e farlo prima di partire. Così per tutte le altre cinghie, alternatore, condizionatore, servosterzo: controllare ed eventualmente sostituire. Oltre ai controlli suggeriti per le auto più nuove, conviene farne altri: levatore, e dopo esservi assicurati della sicurezza date un’occhiata sotto alla vettura: anche il profano può vedere se ci sono perdite dalla coppa del motore, dal cambio e dal differenziale e soprattutto se i tubi flessibili dei freni e le cuffie dei giunti dei LA PUNTO SI RINNOVA Punto Dynamic. bianca La Bmw Z4. semiassi alle ruote anteriori presentano tracce di olio fresco, segnale di perdita. In questi casi si chieda consiglio a chi sta sostituendo l’olio ed in caso di dubbio andate a far vedere la mac- I n attesa di Gingo e Idea, le compatte del nuovo corso che saranno presto in vendita, ecco la nuova Punto. Molto diversa dalla precedente non tanto nell’estetica (ma il look anteriore è decisamente più accattivante) quanto nei contenuti. Erede di un modello dall’indubbio successo, leader prima di tutto le gomme. Se sono vecchie e/o usurate meglio sostituirle. Una foratura o peggio uno scoppio sulla strada delle vacanze non è solo un contrattempo, ma può essere un serio pericolo. Se poi le gomme anteriori presentassero segni di usura asimmetrica sarà bene chiedere al gommista di fiducia di controllare anche l’allineamento dello sterzo. È una piccola spesa che consente di risparmiare le gomme. Il cambio di stagione e il chilometraggio forse rendono necessario il cambio dell’olio del motore: approfittate quando la macchina è sul solPunto Active. 26 NOVITÀ AUTO 1.4 16V Fire. delle classifiche di vendita in Italia e in Europa con oltre 5 milioni di esemplari venduti, è la prima vettura di questa fascia ad adottare due turbodiesel Common Rail di seconda generazione: il rivoluzionario 1.3 Multijet 16v da 70 Cv e il potente 1.9 Multijet 8v da 100 Cv. Gli altri motori sono il 1200 8v, il 1200 16v, il Punto Natural Power. Punto Sporting - HGT. Punto Emotion. Punto Sporting. 1400 16v, il 1800 16v, il 1900 JTD e un’altra grande novità, esclusiva per questa fascia, il 1200 8v a benzina e metano per la versione Natural Power. bianca La nuova Punto è la sola a proporre due cambi automatici (il Dualogic e lo Speedgear), il climatizzatore automatico bi-zona e il servosterzo elettrico. Inoltre, sul fronte della guidabilità e della sicurezza, offre (di serie o in opzione) i più sofisticati sistemi di controllo dinamico: Esp, Asr e Msr. Ampie pure le offerte telematiche, tra cui si può scegliere navigatore, Connect Obn, radio con lettore CD e file MP3, CD-changer sulla plancia. Nuovi i tessuti e le tinte dei rivestimenti interni, come la plancia e il quadro degli strumenti. Rispetto alla Punto precedente, cambiano leggermente le dimensioni esterne: è larga 1,66 m, alta 1,48 m, lunga 3,84 m (la 3 porte) oppure 3,86 m (la 5 porte). Sono 40 le versioni che si ottengono incrociando carrozzerie a 3 e 5 porte, 8 motori e altrettanti allestimenti (Actual, Active, Sound, Dy- Le auto per bambini di Edoardo Massucci Vettura Lines (GB) 1924. V ent’anni fa usciva in Italia il primo libro al mondo dedicato alle auto per bambini. Intitolato “Bebè Auto”, venne pubblicato dall’Editrice Automobilia di Milano in quattro lingue ed ebbe anche un’edizione americana che portava il titolo di “Car for kids”. Il libro portò alla scoperta di un mondo pressoché sconosciuto tanto è vero che da allora negli Stati Uniti e in Europa uscirono decine di altre pubblicazioni sullo stesso tema. Auto per bambini cioè piccole vetturette da montarci su, a pedali e a motore, da non confondere con la miriade di modellini d’ogni specie per giocare o collezionare. “Bebè Auto” dimostrò che se l’automobile vera aveva una sua storia che iniziava sulle polverose strade dell’Ottocento, anche quella per bambini vantava un passato di tutto rispetto, ricco di episodi sconosciuti, con i suoi piccoli e grandi protagonisti e mille curiosità. Ed era perfettamente vero: gli aneddoti e le immagini riportate dal libro fecero rapidamente il giro del mondo destando vivo interesse fra i nostalgici di cose del passato e dando vita a moltissime iniziative come mostre, concorsi, mercati, e aste specializzate. E con l’occasione si scoprì pure che c’erano tanti collezionisti e anche appassionati che si dedicavano al restauro di vecchi cimeli. Come per le auto d’epoca. Il lettore non immagina certo quante vetturette d’ogni tipo siano state prodotte nel secolo 31 Catalogo francese. Parigi, fine Anni Trenta. scorso e quante le fabbriche europee, americane e anche asiatiche che si dedicarono a questo genere di produzione. Come non bastò ad elencarle tutto il libro progenitore, così non può certo un semplice articolo esaurire l’argomento. Però, viaggiando nel tempo e scartabellando qua e là, potremo almeno farci un’idea di quanto è stato fatto e gustare qualche curiosità. Nata l’auto per il papà, non poteva mancare quella per il bambino e così i primi artigiani si misero al lavoro già agli inizi del Novecento. Partendo dal triciclo, di cui utilizzarono ruote a raggi, pedali e trasmissione a catena, prepararono delle vetturette un po’ rozze con carrozzeria per lo più in legno e telaio metallico che tuttavia costavano piuttosto care ed erano quindi un genere di lusso riservato a pochi rampolli di famiglie ricche. In qualche caso furono le stesse fabbriche di velocipedi (le biciclette di allora), già molto attive, a prendere l’iniziativa. E così le pic- LE AUTO PER BAMBINI Catalogo Usa 1913. Catalogo Giordani Anni Venti. cole auto cominciarono a fare la loro comparsa nei primi cataloghi di giocattoli assieme con carrozzine, carretti, cavallucci e tricicli. E mentre l’auto di papà faceva continui progressi, anche quella del bambino sapeva stare al passo e nei negozi comparivano vetturette sempre più graziose che cercavano di imitare quelle vere. Cominciavano così a farsi notare alcuni fabbricanti; in Italia primeggiava la Giordani di Bologna che, sorta nel 1895, presentava in un suo catalogo del 1915 una simpatica vetturetta a due posti, prezzo 40 lire. In Francia si faceva conoscere la Eureka, poi divenuta azienda leader del settore, in Inghilterra svettava la Lines che per decenni, poi col marchio Triang, produsse una infinita serie di splendide vetturette, in Germania c’era la Moko. E negli Stati Uniti , tanto per fare qualche nome fra i molti, possiamo citare la Toledo, la Gendron, la Pedalmobile, la Sidway e la Steelcraft. I loro cataloghi fecero sognare ad occhi aperti i piloti in erba del tempo. Per rendere sempre più appetibili i loro prodotti, diversi fabbricanti non esitarono a battezza- Bimbo Racer della Sila di Torino, 1956. Mercedes 540K baby di Franco Sbarro (CH), primi anni ’80, Motore 47 cc, velocità 45 km. re le loro vetturette con nomi d’auto vere ed ecco così apparire piccole Buick, Packard, Chrysler, Rover, Nash, Dodge, Stutz e Mercer lunghe poco più di un metro che poco assomigliavano alle auto vere, ma con quei nomi acquistavano indubbiamente fascino. Comunque le “Bebè Auto” degli anni Dieci e ancor più degli anni Venti erano già dei piccoli gioielli. L’aspetto migliorava ogni giorno, la meccanica faceva conti- nui passi avanti e quanto agli accessori bastava dare uno sguardo ad un depliant del 1924 della americana Toledo per trovare in un piccolo spider tutte queste meraviglie: sportello apribile, parabrezza orientabile, specchietti retrovisori, plancia portastrumenti, leve del cambio e del freno, fanali, targa, ruote a disco cerchiate in gomma, paraurti, sedili imbottiti, capottina mobile, trombetta e fregi vari. Con orgoglio il costruttore definiva la sua supervetturetta De Luxe: “un anno avanti alla concorrenza”. I fabbricanti al di qua e al di là dell’Oceano facevano a gara per inventare novità che colpissero la fantasia dei bambini e stupissero anche i genitori ed ecco apparire non soltanto vetturette, ma pure camioncini, auto dei pompieri, della polizia e dell’esercito con relative decorazioni e attrezzature. E non mancavano naturalmente le auto da corsa. C’era veramente da impazzire, ma non era finita. Nella seconda metà degli anni LE AUTO PER BAMBINI Venti, a dare un ulteriore incremento a questo mercato provvide l’elettricità. Una piccola batteria a bordo diede luce ai fari e fece funzionare i claxon delle “Bebè Auto”, ma soprattutto a destare sensazione furo- Lamborghini Countach di Roberto Agostini, Ravenna, Anni 80-90. no i primi motorini elettrici montati sulle auto dei bambini. Una vetturetta a trazione elettrica aveva però dei costi proibitivi ed è per questo che la sua diffusione si ebbe qualche anno dopo. Non mancarono però dei casi memorabili che, proprio per la loro eccezionalità, sono passati alla storia. Ettore Bugatti, nel pieno della sua luminosa carriera di costruttore d’auto che lo aveva portato dall’Italia alla Francia, costruì nel 1927 per suo figlio Roland una copia perfetta della sua leggendaria Bugatti “35” che non finiva di collezionare vittorie nelle competizioni sportive. Lunga circa 2 metri, la splendida macchinetta montava un motorino elettrico capace di imprimerle una velocità di 15 chilometri orari. Dal prototipo passò alla produzione di una piccola serie di 90 esemplari che finirono nelle case di magnati dell’industria, sovrani e altri personaggi illustri. Una di queste Bugattine, dono di Casa Agnelli, è da anni conservata al 33 Museo dell’Automobile di Torino. Ma anche altri costruttori d’auto avevano posato gli occhi sulle auto per bambini. André Citroën sosteneva che le prime parole che un bambino doveva dire erano “papà, mamma e Citroën”. Convinto che le automobili giocattolo fossero un oggetto promozionale di primaria importanza, ordinò in pochi anni ad una officina specializzata ben mezzo milione di automobiline in latta da distribuire alla sua clientela; fra queste apparvero anche due vetturette per bambini: la prima era una perfetta riproduzione della “5 HP” del 1925 lunga un metro e mezzo, uscita prima a pedali poi con motorino elettrico, la seconda una “C4” del 1928 ancor più raffinata. Entrambe esposte nelle vetrine dei concessionari Citroën, fecero poi la gioia di alcuni fortunati collezionisti. Non furono tuttavia questi gli unici episodi “eclatanti” dell’epoca. “Bebè Auto” di eccezionale raffinatezza e quasi sempre costruite in esemplare unico per clienti particolari venivano spesso portate alla ribalta delle cronache mondiali. Nel 1932 la Lines inglese co- La Bugattina dono della famiglia Agnelli al Museo dell’Auto di Torino accanto alla Bugatti vera (anno 1927). LE AUTO PER BAMBINI struisce una Mini Rolls Royce per la Principessa Elisabetta di 4 anni (futura Regina d’Inghilterra) e sempre alla Casa regnante britannica la Citroën regala nel 1937 due “traction avant”, mentre nel 1934 la Panhard dona una fedele copia della sua 6 cilindri lunga poco meno di due metri al figlio del Sultano del Marocco. E ancora, due Hispano Suiza in miniatura con tanto di motore elettrico e velocità di 40 kmh vanno ai bambini dell’industriale Esders. E l’elenco potrebbe continuare. Le “Bebè Auto” vivono il loro momento magico negli anni Trenta, ma ad entusiasmare la gente non sono soltanto le auto dei “piccoli re”; in Europa e in America vengono di moda le gare con bambini al volante: se ne organizzano dappertutto, nei giardini, nei parchi, nelle piazze e perfino nei velodromi. Chi ha una vetturetta può esibirla, chi non l’ha può noleggiarla. È del 1931 una corsa disputata sulla pista dello Stadio Buffalo di Parigi con la partecipazione di ben 11 piccole Bugatti. Nel 1928 al Parco del Valentino di Torino fu addirittura il Principe di Piemonte Umberto di Savoia in persona a dare il via ad una gara di auto a pedali, circondato da alte autorità e genitori tripudianti. Approfittando di questa ondata di entusiasmo le più note fabbriche di “Bebè Auto” fanno affari d’oro presentando nei loro cataloghi una miriade di splendide vetturette che sempre più ricordano quelle vere: sono ancora giocattoli di lusso ma con prezzi più abbordabili. La Eureka incanta i piccoli piloti con macchinette che arieggiano Renault, Peugeot e perfino celebri auto da corsa come la “Petite Rosalie”; la più “gettonata” rimane la Bugatti; in Inghilterra si vedono addirittura divertenti riproduzioni di autobus londinesi a pedali dove la testa del bambino spunta dal tetto del veicolo. Poi viene la guerra. Le “Bebè Auto” finiscono in soffitta o vengono rottamate; i fabbricanti hanno altre cose a cui pensare. Se ne riparla nei Natali del dopoguerra, quando vengono riproposti modelli degli anni Trenta e cominciano ad uscire le prime novità fra cui la Jeep. Nel 1949 in Inghilterra, per dar lavoro a 200 minatori invalidi, viene fondata la Austin Junior Factory da cui uscirà un delizioso spider prodotto negli anni in ben 32.000 esemplari. Per quanto riguarda l’Italia e in particolare Torino, da segnalare due avvenimenti di rilievo: il primo ebbe come protagonista Piero Patria che nel 1949 inventò una vetturetta a tre ruote denominata “Lucciola” provvista di motorino elettrico; venne presentata sulla pista ai bordi dello Stadio Comunale in occasione di un derby Torino-Juventus. Pochi gli esemplari prodotti, di cui qualcuno oggi in mano a collezionisti. La seconda iniziativa risale al 1956 e porta la firma dell’ingegner Edoardo Brero della S.I.L.A. che sfornò un magnifico spider tipo Ferrari battezzato “Bimbo Racer V.12”: motore elettrico, velocità 8 kmh, produzione un migliaio di esemplari, prezzo quasi eguale ad un’auto vera. Due “Bimbo Racer” andarono ai nipoti di Eisenhower e di Kruscev. Ci sarebbero tantissime altre cose da raccontare che riguardano la seconda metà del secolo, ma lo spazio non ce lo consente. Storie di auto a pe- 35 dali, a motore elettrico e a scoppio, di vetturette da sogno e a buon mercato, di mostre, di gare, di musei, di antiche vetturette restaurate, di modelli strepitosi come quelli di Francis Mortarini, di Franco Sbarro e di Roberto Agostini. Accontentiamoci per ora di qualche foto. ■ Auto Giordani 1935. Sopra: Catalogo Usa 1928. TORINO COME CAMBIA ECCO CHE COSA TROVEREMO AL RITORNO DELLE VACANZE di Luciano Borghesan C antieri per il passante, per il metrò, per le grandi opere in vista del 2006. La Torino del futuro richiede sacrifici, gli automobilisti devono improvvisare percorsi alternativi e, di volta in volta, aggiornarli. Il Comune si è organizzato per informare i cittadini ed ecco il quadro delle notizie sui “lavori in corso” che troveremo anche a settembre, al rientro delle ferie. LINEA 4 Via Monte Rosa, Cherubini e Brandizzo Fino al prossimo maggio il tratto tranviario sarà deviato a causa dell’adeguamento dei binari per l’estensione della linea 4 in corso Giulio Cesare, nel tratto tra via Sempione e largo Giulio Cesare. I lavori, determinano la divisione del tratto tranviario nei due sensi. Per consentire un adeguamento al nuovo traffico tranviario sono stati modificati i sensi di marcia nelle vie Salvatore Cherubini, Brandizzo e Monte Rosa. In via Cherubini, nel tratto tra Corso Giulio Cesare e via Monte Rosa è stato istituito il senso unico di marcia nella stessa direzione della linea 4. In via Monte Rosa, nel tratto tra le vie Sempione e Cherubini, è stato invertito il senso di marcia in direzione opposta quella in uso precedentemente. In via Brandizzo, tra largo Giulio Cesare-via Monte Rosa, è stato istituito il senso unico verso largo Giulio Cesare. Attenzione, avverte il settore Viabilità del Comune: in via Montanaro all’incrocio con via Cherubini bisogna fermarsi e dare precedenza a sinistra. PASSANTE FERROVIARIO Piazza Statuto La mappa rappresenta la conformazione viabile di piazza Statuto in corrispondenza con le intersezioni di corso Francia e corso Inghilterra conseguentemente all’avanzamento del cantiere del Passante Ferroviario che da corso Inghilterra si espanderà ulteriormente per una quindicina di metri verso piazza Statuto. PONTE PRINCIPESSA CLOTILDE SULLA DORA Proseguono i lavori per il varo del nuovo ponte Principessa Clotilde sulla Dora, in sostituzione di quello andato distrutto durante l’alluvione del 2000. L’opera collegherà le due sponde del fiume tra il lungo Dora Agrigento e lungo Dora Napoli seguendo lo stesso tracciato del ponte precedente. Il ponte dispone di un sistema azionato da martinetti idraulici che sollevano la struttura in caso di piena. 38 Il traffico veicolare ha sede nella parte centrale, lungo la quale, su due mensole a monte e a valle del fiume, trovano posto rispettivamente il percorso ciclabile e quello pedonale, fiancheggiato da una gradinata con vista sul ponte Mosca. Fino al 15 luglio, è prevista la chiusura al traffico dell’incrocio tra lungo Dora Napoli e corso Vercelli. Per i collegamenti Est-Ovest, corso Vercelli-corso Principe Oddone, in alternativa a lungo Dora Napoli la viabilità è convogliata lungo gli assi corso Emilia-corso Brescia e via Cecchi. METROPOLITANA Cantieri sempre aperti nel tratto Collegno-Porta Nuova, sulle carreggiate centrale di corso Francia, da Campo Volo a piazza Statuto, e di corso Vittorio Emanuele, con percorsi in prevalenza lungo i controviali. Quattro delle quindici stazioni (Fermi, Paradiso, Marche e Principi d’Acaja) sono già completamente scavate e si estendono nel sottosuolo a –20 metri di profondità per 60 m. di lunghezza e 20 m di larghezza ciascuna. PARCHEGGIO VALDO FUSI Il parcheggio Valdo Fusi, che avrebbe dovuto essere pronto per fine anno, dovrà attendere il 2004 per l’inaugurazione. ■ Sezione tipo su corso Francia: occupazione schematica dei cantieri GINNASTICA & MOTO Andare a piedi anche andando in auto 1 2 2b 2c 3 3b Foto e testi di Giuseppe Trucchi E zio Giacobini ha titolato un suo articolo sull’inserto del mercoledì de “La Stampa” “Ringiovanire per ora è illusione” e, nel sottotitolo, “…L’unica ‘difesa’ possibile è l’esercizio fisico”. Allo stesso modo molti articoli e trasmissioni televisive negli ultimi anni ci hanno invitato alle attività di movimento per contrastare la deleteria tendenza alla sedentarietà cui siamo portati dalle comodità della vita moderna. Ecco allora che, per soddisfare queste esigenze di movimento, ma anche per comprensibili motivazioni commerciali, sono sorte palestre ben attrezzate, sono stati inventati nomi nuovi per rilanciare vecchi programmi, sono stati riscoperti vecchi metodi ginnastici per proporli come accattivanti novità. Gli istruttori hanno approfondito la loro preparazione per guidare Foto 1 - Salire le scale. Anche scendere può servire ma l’efficacia è molto minore. Foto 2 - Per i muscoli del tronco. Posizione di partenza per una flessione laterale (2 B) o rotazione del busto (2 C). Foto 3 - Muscoli del tronco. Posizione di partenza per una flessione e torsione del busto (3 B) e per una flessione avanti (3 C). Foto 4 - Muscoli delle gambe. Posizione di partenza per un piegamento sulle gambe (4 B) e un affondo avanti (4 C). 3c 4 39 4b 4c GINNASTICA PER RIMANERE Foto 5 - Muscoli del collo. Flessione laterale del capo. Foto 6 - Muscoli del collo. Flessione del capo avanti e indietro (6 B). Foto 7 - Muscolo bicipite brachiale. Posizione di partenza: un braccio (o due) disteso in avanti tenendo in mano un libro di peso adeguato alla persona, flettere il braccio (7 B). Foto 8 - Muscolo deltoide e sternocleidomastoideo. Posizione di partenza braccia in basso con un libro di peso adeguato alla persona in ciascuna mano, sollevare le braccia in fuori (8 B). 5 6 7 6b 7b 9 Foto 9 - Muscoli del braccio (bicipite e tricipite). Posizione di partenza mani alle spalle con un libro per mano distendere le braccia in fuori (9 B) oppure in alto (9 C) e ritorno. La posizione 9 C può essere raggiunta anche da 9 B e da 8 B. 8 8b 9b l’attività attraverso i giusti percorsi. Tutto bene, ma, a fronte dei fortunati che hanno tempo per frequentare le palestre, un gran numero di persone non ha questa opportunità. E questi ultimi non possono dedicarsi ad una attività di movimento? Certo che possono. I requisiti loro richiesti sono una ferrea 9c volontà e una inesauribile costanza: se ne sono in possesso possono provare a seguire i nostri consigli per iniziare un proficuo programma di attività fisica. Per prima cosa consideriamo due forme di attività complementari molto semplici che possono essere svolte senza particolari problemi. 40 Primo. L’automobile o i mezzi pubblici che ci portano al lavoro e ci riportano a casa sono certo una gran comodità. Ma non ci fanno più camminare. E il camminare, specie se fatto con un intendimento ben preciso, rappresenta già un ottimo esercizio a carattere generale. Interessa principalmente i muscoli delle gambe, ma anche IN FORMA i muscoli del tronco (che hanno anche funzioni di mantenimento dell’equilibrio) ne traggono un beneficio. E poi, se camminiamo con un buon passo, la respirazione migliora perché deve compensare quel poco di fatica in più che siamo costretti a fare. Ecco quindi il nostro consiglio: al mattino, anticipiamo un poco l’ora della sveglia e, quando scendiamo, tempo permettendo, cominciamo a fare un giro dell’isolato a passo svelto prima di salire sull’automobile (e, quando siamo in automobile, perché non provare a fare gli esercizi isometrici proposti nel numero precedente di ACI NEWS?). La nostra camminata possiamo farla anche se ci serviamo dei mezzi pubblici: andiamo a piedi alla fermata successiva o a due fermate più in là. In questo modo potremo attivare le funzioni generali del nostro organismo ed essere pronti ad affrontare la nostra giornata con una piacevole sensazione di benessere. E la sera, tornando a casa, possiamo seguire lo stesso programma. In questo caso il nostro passo potrebbe essere un poco più sostenuto in modo da indurre una leggera sudorazione per predisporci ad una piacevolissima doccia tiepida. Secondo. Un’altra comodità, in certi casi indispensabile, è sicuramente l’ascensore. È vero, ma così non saliamo più le scale. E le scale costituiscono un ottimo esercizio fisico, tanto è vero che possono far parte dei programmi di allenamento degli sportivi che vogliono aumentare la forza delle loro gambe. Gli sportivi li salgono di corsa, anche a più gradini per volta o sui gradoni delle gradinate degli stadi. Noi non dobbiamo certo correre ma sarà un 10b 11 12b 11b 12c Foto 10 - Muscoli dell’avambraccio. Posizione di partenza braccia avanti aprire e chiudere con forza i pugni. Foto 11 - Muscoli addominali e flessori della coscia sul bacino. Da seduti sollevare per quanto possibile le gambe. 13b ottimo esercizio salirne qualche rampa. All’inizio dovremo quasi sicuramente fermarci sul pianerottolo per recuperare e riprendere fiato, ma ci accorgeremo, poco a poco, che la nostra forma migliorerà perché potremo agevolmente salire un maggior numero di scalini senza grande affanno e li potremo anche salire due per volta. Se ne avvantaggerà la forza dei nostri arti inferiori, con un buon intervento delle articolazioni del ginocchio e della caviglia. Certo potremo spostare p i ù avanti il momento in cui si fa- 41 ranno sentire i primi acciacchi artritici. Ma quanto abbiamo proposto è sicuramente poco per costituire una buona attività di movimento. Arrivati in casa possiamo integrare gli esercizi di marcia e scale con pochi semplici esercizi, magari stando davanti alla televisione (oggetto che, in un processo per procurata sedentarietà, sarebbe sicuramente in uno dei primi posti del banco degli imputati). Ci possiamo anche aiutare con un asciugamano (o qualcosa di equivalente, come una funicella) per Foto 12 - Muscolo quadricipite. Distendere lentamente le gambe verso l’avanti e mantenere la posizione per 6/8 secondi (12 B). Per i muscoli addominali e flessori della coscia alternare il sollevamento delle gambe distese (12 C). Foto 13 - Muscoli delle spalle. Impugnando un asciugamano portare lentamente le braccia in alto e il più indietro possibile. GINNASTICA PER RIMANERE IN FORMA 14 14b Foto 14 - Muscoli delle braccia e delle gambe. Impugnando a braccia flesse un asciugamano trattenuto sotto un piede stendere la gamba (14 B) resistendo con le braccia quindi tirare con le braccia resistendo con la gamba per tornare alla posizione di partenza. Foto 15 - Muscoli del dorso e posteriori della coscia. Esercizio di allungamento: raggiungere lentamente la posizione e mantenerla per circa 15 secondi. Lo stesso nella posizione 3 C. 15 fare esercizi sia di movimento sia di allungamento muscolare (quelli che adesso chiamiamo di stretching). Allo stesso modo ci potranno servire pochi oggetti che sicuramente abbiamo in casa (una sedia, alcuni libri). Po- 43 tremo eseguire in tal modo gli esercizi che presentiamo nelle fotografie. La nostra personale programmazione ci porterà a ripetere inizialmente ogni esercizio per 8/10 volte e, dopo un breve riposo, ripeterlo una seconda volta. In seguito, con molta gradualità, ci accorgeremo che potremo aumentare il numero delle ripetizioni ed anche il carico. Ah! Dimenticavo: dobbiamo fare le attività proposte molto di frequente, anche tutti i giorni se siamo motivati, ma già tre volte la settimana ci può portare a risultati impensati. Due volte sono il minimo che ci concediamo, anche se i risultati sa- REPORTAGE Tra Spagna e Francia nella nazione dei Baschi Foto e testi di Giorgio Ricatto U n confine e sette province: tre in Francia e quattro in Spagna. Un popolo e abitudini diverse. Un “pernod” per aperitivo, molto “charme” e cucina raffinata in Francia, il piacere di trascorrere la serata gustando vino e “tapas” passando da un locale all’altro nell’allegria generale in Spagna. Sono i baschi. Un enigma. In comune un patrimonio etnico-linguistico preindoeuropeo. La lingua “euskera” sopravvissuta al tempo e alla clandestinità oggi è parlata da circa 25.000 francesi e 1.500.000 spagnoli. Tre immagini di Biarritz. Un residuo arcaico, forse lasciato dai primi europei non indoeuropei, i paleolitici che abitavano un territorio molto più vasto di quello attuale nella stessa area. Li unisce una civiltà miliardaria ricca di tradizioni e di folclore e un territorio affacciato sull’oceano Atlantico che si estende nei Pirenei occidentali tra boschi, pascoli pirenaici, colli e vallate. Se in Spagna bandiere e scritte sui muri indicano un fermento e un’esigenza di indipendenza più marcata, in Francia tutto questo è assente anche se i villaggi hanno preservato con maggiore cura le loro caratteristiche architettoniche. Popolo di misteri i baschi sono anche leggenda, lo ricorda l’episodio della battaglia avvenuta sul valico di Roncisvalle, narrato nella “Chanson de Roland”, quando la retroguardia dell’esercito di Carlo Magno venne vinta dai baschi, forse uniti ai musulmani, nel 778. Biarritz è il volto mondano e celebre della costa basca, il Casinò, i giardini e la passeggiata affacciati sul mare, gli eleganti edifici liberty, ricordano l’epoca in cui il centro balneare fu luogo d’incontro e svago per re e principi, per i personaggi più noti del bel mondo fin dalla metà dell’Ottocento. Non soltanto lustrini e champagne, Biarritz conserva inalterato un 45 certo stile e alle testimonianze di un passato prestigioso superlusso si accompagnano un oceano, che attrae gli appassionati di surf, la vastità delle spiagge, una geografia costiera che è un rincorrersi di formazioni rocciose e promontori, le splendide vedute sull’oceano con il piccolo porto dei pescatori e la “rocher de la Vierge” a dominare il tutto. VIAGGIO NEI Regione di Dax: ragazzi baschi in costume tradizionale. Il vecchio porto di Biarritz. Il Museo del Mare, palazzetto art decò è dedicato alla fauna ittica e ornitologica della costa basca e alle attività della pesca che hanno segnato l’economia del litorale. Dalle sabbie in cui oggi sventolano ombrelloni e tende paravento con la scritta “Biarritz Bonheur” partivano corsari e balenieri, i dominatori di un oceano tempestoso. Pochi chilometri a sud, sull’estuario delle Nivelle, St. Jean de Luz nonostante le imbarcazioni turistiche e le vie pedonali fiancheggiate da eleganti boutiques, respira ancora l’antica vocazione alla pesca e quel profumo prepotente di mare selvatico. Palazzi e case tipiche si riflettono nel vecchio porto animato dai battelli, cuore pulsante di un’attività che dimenticata la pirateria e la caccia alla balena si dedica ad altre prede, soprattutto sardine e tonni. Ancora verso sud, lungo i trenta chilometri della “corniche basque” si osserva la lotta perenne delle onde contro le scogliere mentre volano gli uccelli marini tra costa, praterie, sabbie fini e cieli tempestosi. Nell’entroterra fa eco il mare e si scoprono castelli, chiese, villaggi minuscoli. Il paesaggio del Paese Basco è una sorpresa continua, se è profondo e antico il rapporto dei baschi con il mare, altrettanto forte è il legame con la propria comunità montana. Inoltrandosi nelle valli, si superano pascoli, campi verdissimi e sullo sfondo ondulato di colli e boschi risaltano i villaggi tutti bianchi ornati da intelaiature e tetti rossi. Un tempo nuclei isolati di contadini e pastori, oggi si sono trasformati in angoli di quiete e vita agreste; conservati come tesori preziosi accolgono un turi- 46 smo discreto che cerca natura e tradizioni autentiche. È Francia, ma si parla anche questa lingua strana e si gioca alla “pelota” autentico sport nazionale ricco di varianti. Nei villaggi non manca mai il muro “fronton” e il campo rettangolare “cancha” dedicati alle competizioni. Ogni occasione è buona per celebrare giochi di destrezza e danze folcloristiche, feste e fiere, per testimoniare la propria identità. Nella galassia dei villaggi tradizionali, Cambo-les-Bains si presenta con uno smalto d’inizio secolo. La villa Arnaga, le terme, i decori d’epoca, dominano il vecchio quartiere basco, una manciata di case presso il fiume Nive tra vasti campi di mais e un cuore immerso nel silenzio e nei fiori. Per fondale il manto soffice dei prati e il monte Ursaya. Alcuni piccoli ristoranti guardano dalla balconata panoramica i campi e la città bassa. Espelette è un paese idilliaco; la sua fisionomia è segnata da un castello antico, da chiesa e case basche che disegnano un corteo di edifici bianchi e rossi con i peperoncini appesi a seccare sotto le finestre. Coltivato, apprezzato, celebrato in feste annuali e trasformato in polvere rossa, il peperoncino di Espelette rallegra i piatti locali. Un altro vanto del luogo è il cavallino “pottok” a cui si dedica una fiera, di indole selvaggia è oggi un compagno ideale per le passeggiate in questo lembo di natura intatta che s’inerpica sulle pendici dei Pyrenees-Atlantiques. Tutta la campagna circostante è un ambiente perfetto per escursioni e percorsi naturalistici. Ainhoa, piccolo borgo, un tempo luogo di sosta per mer- PAESI BASCHI canti e pellegrini, conserva sulla via centrale abitazioni basche del XVII/XVIII secolo. Quasi un museo all’aperto. Interessante anche il piccolo cimitero che custodisce tombe antiche con l’elica o croce basca scolpita sulle steli, un simbolo del Paese Basco. Nella vivacità della via centrale si percepisce una vita comunitaria intensa, sotto il berretto “boina” indossato ancora da molti c’è una civiltà contadina vitale. Superato il confine si attraversa una Spagna a tratti insolita e si compie un percorso articolato tra costa Cantabrica e le propaggini dei monti: un occhio al mare, un altro ai boschi. Hondarribia sulla baia di Txingudi e sull’estuario del rio Bidasoa è un piccolo gioiello che s’incontra appena varcata la frontiera. Case di pescatori e un nucleo storico di grande atmosfera: castello, chiesa, plaza de Armas, vicoli e palazzi importanti. Proseguendo si toccano baie, villaggi di pescatori, località balneari, vallate di fiumi, case e chiese artistiche, castelli e luoghi storici come Gernika-Lumo, la celebre Guernica immortalata dal dipinto di Picasso. Da vedere il Museo dedicato alle vittime della guerra, la Casa de Juntas luogo del tradizionale parlamento basco e il museo della cultura basca “Euskal Herriko Museoa”. A pochi chilometri le grotte di Santimamine custodiscono pitture preistoriche rupestri con immagini di caccia; Mundaka è uno scorcio paesaggistico dai colori accesi, porto di pesca e onde da surf, Bermeo è il più importante porto di pescherecci della Biscaglia. Ai villaggi francesi dell’interno, piccoli e curati in ogni dettaglio, immersi come oasi in paesaggi idilliaci, si sostituiscono località austere, quasi severe o palpitanti di folla e confusione, di contrasti architettonici e paesaggistici. San Sebastian e Bilbao, grandi città e grandi storie urbane, sono città piene di impulsi e di movimento, vi abita l’anima bascospagnola, inquieta ed esuberante. San Sebastian nato come piccolo villaggio di pescatori, poi capoluogo della provincia di Guipuzcoa non lontano dal con- 47 fine francese e stazione balneare celebre è tuttora rivolta alla baia bellissima. Un arco perfetto di sabbia bianca costeggiato dal paseo de La Concha e ad occidente dalla playa de Ondarreta altrettanto invitante. Le vedute dal monte Urgull e dal monte Igueldo sulla baia, sulla città e sull’isola di Santa Clara sono grandiose. Nella città Vieja, la concentrazione di bar per “tapas” raggiunge una densità da primato, si beve birra, vino “t- San Sebastian: la playa de la Concha. Sotto da sinistra: il Museo Guggenheim a Bilbao e ancora San Sebastian dall’alto. REPORTAGE: I BASCHI Espelette: centro di essiccazione del peperoncino. St. Jean de Luz: il centro pedonale. Cambo: il villaggio sul fiume Nive. zacoli” bianco e frizzante e il celebre sidro prodotto nei colli dell’entroterra. Si gustano pesce e frutti di mare ottimi, decantati in tutta la Spagna. Da San Sebastian sulla via di Bilbao con un intermezzo tra i colli del sidro si toccano Astigarraga, Hernani, Azpeitia e il vicino Santuario di Loyola, un’immersione in luoghi rurali tra vie di pellegrinaggio d’epoca medievale. Bilbao, grande città che ricordo soffocata dai fumi dell’industria pesante, da siderurgia, acciaieria e dai cantieri navali si è rinnovata. Una riconversione che ha dell’incredibile l’ha trasformata in centro d’arte e cultura. Un progetto che ha nel museo Guggenheim, autentico capolavoro architettonico in titanio dell’architetto Frank O. Gehry il suo simbolo. Una spinta propulsiva che dilagando in città ha creato cultura, arte, animazione e altre opere architettoniche come il nuovo ponte Zubizuri di Calatrava o la metropolitana di Norman Forster. Una scommessa sul futuro. Attraversato il monumentale ponte che unisce le due rive del fiume Nervion che taglia la città e si getta nel mar Cantabrico s’incontrano la Catedral de Santiago sul luogo del Camino di Santiago, il teatro Arriaga e il medievale Casco Viejo. Il centro storico “Las Siete Calles” è un dedalo di stradine in cui la ritualità dell’incontro e della festa si celebra ogni sera. La tumultuosa voglia di vivere spagnola a Bilbao è quasi ossessione, esplode durante le “fiestas” numerosissime. Durante la “Semana Grande” una folla festante si unisce ai suonatori di tamburo e flauti “chistu”, i baschi rossi colorano piazze e vicoli. ■ 48 BONIPERTI Ecco perché mi chiamavano Marisa di Angelo Caroli G iampiero Boniperti è uno e centomila. Impossibile confinare il patriarca del calcio juventino in una parola, in una frase. Sarebbe imperdonabile limitazione. Ha ragione Claudio Gorlier quando sostiene che imprigionare il biondino in un’icona o in un aggettivo significherebbe non riconoscerne la multiformità. Proviamo a esaminare il mosaico, tessera dopo tessera, che Enrica Speroni ha ricomposto nel libro “Boniperti, una vita a testa alta” (edito da Rizzoli, 15 euro). Con mamma Rosi e i figli Giampaolo, Alessandro e Federica. Il cacciatore Il biondino nasce con un pallone fra i piedi e una doppietta fra le mani. Spara, di stocco, al- TORINESI CELEBRI 1 le lepri in compagnia di Coppi (“Fausto aveva grande personalità, la manifestava col silenzio”). La terra, la famiglia, le mondine È molto legato alla famiglia, adora la terra, gli amici, tanti e tutti autentici, e le mondine che rappresentano il volto operativo e intanto allegro delle risaie di papà Agabio. Ogni tanto, non visto, il biondino va a sbirciare le gambe di fanciulle che cantano. Il fratello Il fratello. Gino primeggia a scuola e sui campi di calcio. “Quando giocavamo assieme era un divertimento per noi e un guaio per gli avversari. Lui era sregolato, io meticoloso. Se decideva che una partita era finita abbandonava il campo, se non giocava e vedeva la squadra in difficoltà entrava e mi serviva un assist dopo l’altro”. La Juve Arriva come un sogno, una favola truccata da Signora. Gli sarebbe bastato giocare una sola volta in serie A. Lo farà 444 volte, una fedeltà che lo fa camminare a testa alta. Settimino Nel Barengo segna 12 gol in una partita, un cecchino. Prova con la Juve e segna 7 reti. Il grande Carlin scrive che la Juve ha dato alla luce un settimino. È il 1946. Cesarini Un giorno l’ex gloria del quinquennio gli consiglia di fare un tunnel a Parola. Lui obbedisce, Nuciu s’incazza e con una gomitata gli fa un occhio nero: “Impara a rispettarmi”. Rosi Una sera va a ballare a Finale Ligure, incontra una ragazza bellissima, Rosi Vergnano. È colpo di fulmine: “Somigliava a Ingrid Bergman”. Dal loro amore nascono Giampaolo, Alessandro e Federica, che a loro volta regaleranno 5 splendidi nipoti. La signora Rosi non sa nulla di calcio, quando lui le annuncia che il prossimo anno sarà titolare, lei sorride e gli fa: “Titolare di che cosa?”. Marisa Giampiero gioca un’amichevole a Novara. C’è miss Piemonte ad accoglierlo, si chiama Marisa. I baci e gli abbracci si sprecano, il pubblico sfotte Giampiero e urla “Marisa, Marisa”. Nasce un soprannome che i fans granata cavalcheranno sempre. Il grande Torino “Non ero ancora titolare e quando la Juve giocava in tra- Con la moglie e la sorella Franca. A caccia con Alessandro, l’amico Giulio Savoini e Carlo, il guardiacaccia. TORINESI CELEBRI 1: BONIPERTI sferta andavo al Filadelfia. E imparavo. Mazzola? Immenso? Salvava un gol e 20 secondi dopo ne segnava uno a noi, storia di derby”. Occhio per occhio “Debutto in Nazionale a Vienna, Zwazl è grosso come un armadio, mi entra sulla gamba e mi fa saltare un parastinchi... Poco dopo lo sento dietro di me, dovrebbe colpire di testa, tento la rovesciata e lo prendo in faccia. Sento il rumore dell’impatto. Mi giro, non è lui ma Ocwirk, che viene portato via in barella”. L’emozione “Fra le più forti metto al primo posto Wembley, gioco nel Resto del Mondo, pareggiamo 4-4 con gli inglesi, segno 2 gol, passo dalla felicità di giocare con i migliori del mondo all’orgoglio di rappresentare il mio paese e stringere la mano al maresciallo Montgomery”. L’ironia dell’Avvocato Boniperti torna da Londra, Giovanni Agnelli lo convoca, gli chiede perché non ha ritirato il premio. “Non mi davano quanto chiedevo”. L’avvocato gli regala un portasigarette d’oro, “inutilizzabile, pesa da sfondarmi le tasche. Un giorno, la Juve va male in Coppa e in campionato, l’Avvocato mi manda una bottiglia di vino francese con un biglietto: ‘I tifosi juventini riconoscenti’”. Le multe e il Dottore Carisma e bravura autorizzano Giampiero ad assumere toni dittatoriali. In campo parla sempre, un giorno l’arbitro Jonni gli dice: “Vuole arbitrare lei?”. “A fine carriera mi regalerà uno dei due fischietti che ha conservato per ricordo”. Giampiero parla e litiga, viene squalificato. Il presidente Umberto Agnelli gli spedisce una bellissima lettera con la cifra da pagare: 20.000 lire, un quarto dell’ammontare dell’assegno mensile. Giampiero guadagna, oltre all’ingaggio di 2,5 milioni annui, 80.000 lire al mese. Il no di Maradona “Io lo volevo, il presidente Grondona me lo negò. C’era il mundial dell’82 da preparare. Incontro Diego nel ’90 e gli dico: tu fossi venuto alla Juve... Mi rispose che era colpa di quel hijo de puta di Grondona”. Spunta il Trap “È un tipo intelligente, sa di non essere Schiaffino e dà via la palla di prima... Come tecnico è stupendo, con enorme carisma. Gli voglio bene per quello che ha fatto alla Juve e come lo ha fatto”. L’ultima sigaretta Boniperti fuma come un turco, a un certo punto le gambe gli si appesantiscono, il fiato è quel- 51 lo di un cavallo bolso. Il dottor Mussa, radiologo e amico, gli consiglia di smettere. Lui accetta, ma quando deve parlare al banchetto la sera prima di JuveCeltic è molto teso. Cerca Mussa e gli chiede una sigaretta: “Le ultime tirate, ti prego”. Accontentato. Il biondino fa un bel discorso. Quel pacchetto, con tanto di data e firma, è fra i ricordi più cari di Mussa. Bobby gol “Bettega è straordinario, segna in qualsiasi modo perché tecnicamente ha tutto. Un giorno realizza un gran gol alla Fiorentina, è già malato. Ma siccome ha una grande forza d’animo soffre e guarisce. Il mio fuoriclasse resta comunque Scirea. Che dolore la sua morte! Ho voluto bene a tutti, ricordo volentieri Parola, Muccinelli, Sivori, Haller e i due assegni che chiedeva come stipendio, uno per mantenere la famiglia e l’altro per divertirsi; poi Brady, Platini, Laudrup e John Charles, il più grande e il più buono”. ■ Nonno Giampiero, nonna Rosi con in braccio Tommaso, Federica, Stefania con in braccio Olimpia, Giampaolo e Alessandro. TORINESI CELEBRI 2 La regina degli artisti di Claudio Giacchino PATRIZIA SANDRETTO C osa di undici anni fa. Un’amica le propone “Vieni con me, a Londra, ti farò fare un giro per gallerie, scoprirai il fascino del moderno che più moderno non si può”. Accetta. E va incontro a un’esperienza straordinaria che cambierà la sua vita. “Non conoscevo nulla, ma proprio nulla degli artisti contemporanei, delle loro opere, è stata la classica folgorazione” racconta adesso nel bianchissimo studio-ponte di comando della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nel cuore di San Paolo, il vecchio quartiere operaio di Torino. La Fondazione, giovanissima, è già un punto cardinale nell’universo internazionale dell’arte dei nostri giorni. E se si pensa che lei, la sua inventrice, Patrizia Sandretto detta Patty, nella primavera del ’92 era distante anni luce dall’idea di diventare collezionista, mecenate e, secondo la rivista americana Art & Auction “una delle cinquanta persone che più contano nel nostro mondo”, è veramente prodigiosa l’avventura intellettuale di questa piccola donna appassionata e determinata. Bianchissimo, abbiamo detto, il cuore della Fondazione. E monacale nell’assenza di orpelli, nella spoglia scrivania rettangolare. Gli unici colori che alleviano l’abbacinante chiarore: il rosa-giallo-arancione di due poltrone a forma di ostrica, lo scuro tailleur pantalone di Patty sorridente nello spiegare “Vesto solo e sempre di nero e bianco, sono le mie tonalità”. Segno di un un’indole decisa, nemica delle sfumature, le vie di mezzo. Erede di una famiglia di industriali, madre di due ragazzi di 15 e 13 anni “i miei amatissimi bambini Eugenio ed Emilio”, moglie di Agostino Re Rebaudengo, imprenditore e presidente del Teatro Stabile, Patty ha costellato di scelte forti i suoi 43 anni portati con splendida grazia. La prima scelta forte, alla fine della scuola dell’obbligo: elementari e medie al Sacro cuore di Gesù, l’istituto privato retto da suore e frequentato dalla Torino bene. La ragazzina non ne può più della divisa, “Quella gonna grigia lunga, le calze grigie, insopportabili, un incubo”, vuole fare il liceo pubblico e, anche se papà e mamma non sprizzano entusiasmo, eccola nel caos dello scientifico Galileo Ferraris, il “Galfer” iperpoliticizzato dove un giorno sì e uno no la lezione salta per l’assemblea degli studenti, un corteo, una rivendicazione “era una continua vacanza, si faceva poco, rimpiango di aver studiato male la filosofia, però quelli erano i tempi”. Gli anni di piombo, fine dei Settanta, al Galfer avevano completato il tirocinio politico (occupazioni, cortei) Marco Donat Cattin e Roberto Sandalo per poi infilarsi nel tunnel della lotta armata, capeggeranno Prima linea, incendieranno, feriranno, uccideranno inermi baristi, dirigenti Fiat, agenti di custodia. Dopo l’arresto Sandalo smantellerà la banda con le sue confessioni, anche Donat Cattin collaborerà con la giustizia, entrambi saranno premiati con rapida scarcerazione, Marco morirà in un incidente stradale, Roberto è di nuovo in galera, accusato di rapinare banche. Mentre cura la mostra alla GAM. Dal gorgo della violenza, dai cortei di ogni sabato per le vie del centro con spranghe, bastoni che quasi sempre sfociano, affumicati dai lacrimogeni, nello scontro con la polizia, Patty non è risucchiata: a differenza di tante coetanee di famiglie benestanti non gioca a fare la rivoluzionaria, “non mi sono mai interessata alla politica”. Ha la fortuna di genitori attenti, severi il giusto, forse un pochino oltre misura se consideriamo l’epoca, i cambiamenti, le libertà apportati dal Sessantotto. “Era perenne battaglia con i miei… insomma, mamma, gli altri possono uscire più di me, io devo sempre rientrare prima… basta, papà, con questa storia del venire sempre a prendermi… eh no, lasciatemi fare come gli amici che vanno e vengono da soli. Inoltre, che barbosi i week end a Pont Canavese, era un calvario partire e pensare che i compagni e compagne di classe avevano organizzato una festa mentre io ammuffivo nella casa di campagna, quanto li invidiavo e quanto ero triste. Anche lo sci mica mi piaceva tanto. Al Sestriere, a quattordici anni, io con il maestro mentre gli amici andavano per conto loro. Appena ho potuto, ho chiuso con la montagna. Sto riamandola adesso, con i bambini, a Courmayeur”. Delle adolescenziali battaglie in famiglia per avere maggior indipendenza ne parliamo tutti sempre con nostalgia. Però, in certuni la nostalgia si sposa all’insofferenza, alla critica, in altri al sorriso, alla comprensione. È il caso di Patty. “I timori dei miei non erano campati in aria, bisogna tener conto che allora si viveva nell’incubo dei sequestri, un ragazzo che abitava vicino a noi, Mauro Cava fu rapito, dunque erano giustamente preoccupati, si girava su auto blindate, era un continuo sentirsi per telefono. Ugualmente, che lotte per avere un briciolo di libertà in più”. Il padre Dino ha oggi 70 anni; campeggia nei ricordi come un genitore che stravede per la figlia, s’inventa stratagemmi per tenerla su di morale quando ha preso un brutto voto “per fortuna accadeva di rado, ero studentessa di buon profitto, mi applicavo molto, per un’insufficienza stavo malissimo, L’ALBUM DI FAMIGLIA allora papà per consolarmi mi regalava 500 lire”, ogni mattina l’accompagna a scuola. “Durante il tragitto mi faceva ripetere le tabelline, 5 per 3 uguale a?”, prima della maturità, i sabati e le domeniche di giugno passa ore seduto con lei alla scrivania “Cercavamo di indovinare quali potevano essere i probabili temi, preparavamo insieme tracce per gli scritti. Che bello avere genitori così vicini, ai quali chiedere un consiglio… quando decisi di far nascere la Fondazione mi confidai con loro, papà che con l’arte contemporanea non ha certo un rapporto di grande amicizia, non mi osteggiò, non ostentò perplessità, e sarebbe stato il minimo. Disse soltanto: ‘D’accordo Patty, se vuoi farlo fallo, però a una condizione. Fallo bene’”. Visti i risultati, sembra proprio che il consiglio sia stato seguito. Così, arriviamo alla meraviglia di una donna digiuna di arte che tutto d’un tratto scopre la galassia delle installazioni, dei vi- Con Allan McCollum. deo, delle composizione più strambe, originali, choccanti che se non te le spiegano, se non hai studiato boh, chissà che cosa significano, sulle quali puoi dire tutto e il suo contrario. Patty s’avventura per caso in questa galassia, inizia a navigarla, ecco che per lei è coniata la definizione di “Peggy Guggenheim del ventunesimo secolo”. Le dà fastidio o l’inorgoglisce tale accostamento all’ereditiera americana che fu musa dell’arte della prima metà del Novecento? “Fastidio no di sicuro. Però, io sono diversissima da Peggy, ho una vita molto più piana, regolare. Lei fu pigmalione, amante, moglie di artisti, io sono molto moralista, sono madre e felicemente sposata da 17 anni. Peggy è stata una grandissima donna che ha ‘fatto’ la storia dell’arte, io spero di lasciare qualcosina”. Quando, nel 1992, vola a Londra, ignara della rivoluzione esistenziale che l’aspetta, Patty sull’arte ha una sola certezza: non ne può più di quella antica. Due anni prima ha comperato quattro quadri di Mario Merz, Tano Festa, Salvatore Scarpitta e Carla Accardi “per liberare le pareti dai quadri barocchi e ottocenteschi, per uscire dalla pe- santezza dell’antiquariato in mezzo alla quale sono cresciuta. Mia madre è collezionista di porcellane, Meissen, Sevres ovunque. Il suo appartamento, una grande raccolta di vasi, tappeti, ori e bronzi, bronzeo il gigantesco camino. Chissà, forse il colpo di fulmine per l’arte di oggi, la più ultima, è anche una reazione a quella antica, alle dorature di mamma. Fatto sta che da casa mia ho bandito tendaggi, mantovane, cineserie, vetrinette dei secoli passati: tutto moderno, tutto bianco bianco e solo opere contemporanee, le mie preferite. La prediletta: un tavolo con vasi e bottiglie collegati da tubicini nei quali, per il principio dei vasi comunicanti, scorre un liquido scuro che rimane sempre allo stesso livello. È una scultura di Charles Ray, s’intitola ‘Viral research’, magnifico arredamento che soddisfa la mia esigenza di minimalismo”. Patty parla con trasporto, saltellando sugli stivaletti a punta, gesticolando con le piccole mani, giocherellando con la spilla al bavero della giacca. “Evidentemente, c’è il gene del collezionismo in mia madre e in me. Mamma, oltre alle porcellane, colleziona borsette, ne possiede centinaia. Io ho la passione delle spille, anni Trenta, Quaranta. Sin da piccola ho coltivato il piacere di raccogliere cose: allora, erano le scatoline, poi le spille, infine l’arte contemporanea, dopo la sensazionale full immersion di undici anni fa a Londra”. Il Virgilio che guida Patty alla conoscenza è un celebre gallerista, Nicholas Logsdail, proprietario della Lisson gallery. Conduce la signora venuta da Torino in giro per gli studi degli artisti, “conobbi un mondo di cui ignoravo tutto. Alla fine di quel vorticoso apprendistato ero confusa, domandai a Nicholas che cosa potevo acquistare, rispose gelandomi ‘Ah no, questo non lo devi chiedere mai. Fidati del tuo gusto, del tuo intuito, dell’emozione che ti dà un lavoro’. Ho fatto tesoro della saggezza del gallerista, non me ne sono mai pentita. L’unico rimpianto è non aver comperato una determinata scultura, installazione, tela. Naturalmente, gli inizi sono stati difficili, non sapevo niente di niente, a poco a poco mi sono costruita una cultura, leggendo, visitando mostre, gli atelier, parlando con gli artisti, andando per musei. Intanto, cambiava faccia la mia casa”. Genitori perplessi ma discreti, il marito Agostino prima benevolmente incuriosito, infine convolto nella passione al punto che “la Fondazione porta i nostri due cognomi. Nacque nel 1995, nella casa patrizia di Agostino a Guarene d’Alba e il logo, la stellina azzurra, è lo stemma dei Rebaudengo. Però, i più choccati furono gli amici. Ora si sono abituati e alcuni partecipano alla mia passione, li ho contagiati. Ma, agli inizi, sapesse le ironie, gli stupori quando venivano da Festa dei 18 anni. Danzatrice a 5 anni e pattinatrice. Alle elementari. Col fratello Massimo e alla nascita del secondo figlio. Le nozze con Agostino Re Rebaudengo. PATRIZIA SANDRETTO PATRIZIA SANDRETTO me, si sbirciavano attorno con sguardi, sussurri carbonari, più d’una volta li ho sentiti mormorare ‘Tu ci staresti in una casa arredata così?’, ‘Chi, io? Manco un minuto resisterei’, ‘Quella roba lì, secondo te, che cos’è?’, ‘Sto pezzo di ferro ero capace anch’io di farlo’”. E qui Patty confida: “Accetto tutti i giudizi sull’arte di oggi, un’unica affermazione non sopporto, mi manda in bestia, guai se sento dire ‘Bella forza, anch’io posso comporre un affare simile’. Enorme sciocchezza: la tacito subito con l’obiezione ‘Allora, come mai tu non l’hai pensata, immaginata quest’opera? Nessuno sa mai rispondermi’”. Dall’avito palazzotto di Guarene a Torino, lo scorso settembre l’inaugurazione della Fondazione nel singolare gigantesco parallelepido bianco (poteva forse avere altro colore?) di via Modane: per il quartiere una scossa, quasi vi fosse atterrata un’astronave. Bianchi gli interni, d’argento il bancone, le sedie i tavolini della caffetteria dove si fanno le ore piccole accompagnati dai suoni dei deejay. Mica una caffetteria qualsiasi, “è un’opera composta appositamente per me dal meranese Rudolph Stingel”. Altra opera artistica, i tagli: cioè, le fessure verticali che, appunto, tagliano le pareti dell’astronave ro- ne sotto il titolone ‘Turin mecanique contemporaine’. Quando lo vidi non ho resistito, sono corsa all’edicola e ho comperato tutte le copie della rivista sugli scaffali. Se non sono soddisfazioni queste…”. Apre Art America, gli occhi bevono per l’ennesima volta le venti pagine in cui il Vangelo d’oltreatlantico esalta la pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e la creatura della Sandretto dedicando lo stesso spazio e lo stesso numero di fotografie alle due istituzioni che sono – assicura il Vangelo statunitense – testimonianze eccezionali dell’amore italiano per l’arte. Di nuovo Patty esclama: “Se non sono soddisfazioni queste”. Ciò che piace e dà piacere costa sempre. In denaro. E, in fatica. “Viaggiavo, ero cittadina del mondo, l’universo dell’arte contemporanea è una confraternita di amici, paese che vai amico che ti ospita. Ora sono sempre in questo ufficio. E ne sono felice, è un piacere venirci tutte le mattine e starci sino a sera. Prima di quella che chiamo la mia rivoluzione inglese, pur avendo una vita felice, ero sempre alla ricerca di qualcosa, qualcosa mi mancava, non mi sentivo completamente realizzata. Dopo la laurea in economia, conseguita quando era già sposata, ho lavorato per un breve periodo nell’azienda Con Bonami nel ’95. vesciando negli interni lame di luce. Sono, i tagli, quasi invisibili, originalissimo per disposizione e produzione di giochi luminosi quello che s’apre nel muro dello “Spazio”, il ristorante al primo piano che i golosoni cominciano a scoprire e dove spesso ci si imbatte in gruppi di visitatori stranieri. “L’altra sera un giapponese, tutto cerimonioso, s’è avvicinato e m’ha chiesto con un inchino ‘È lei la signora della stellina blu?’ Si riferiva al logo della Fondazione”. L’astronave Sandretto Re Rebaudengo, ah il provincialismo sabaudo e italico, è più conosciuta nel mondo che nella sua città e nella sua nazione anche se va detto che Torino rappresenta, con Milano, la Mecca del collezionismo italiano dell’arte più ultima. Patty prende da uno scaffale Art review, Art News, Beaux arts, le bibbie del settore, le sfoglia, racconta entusiasta “all’aeroporto di Parigi comperai ‘Beaux arts’, ignorando che aveva dedicato ampio spazio alla Fondazio- 54 TORINESI CELEBRI 2 paterna, dio che noia occuparsi di amministrazione, avevo scelto economia proprio per occuparmi dell’impresa di famiglia. C’è voluto poco per capire che non era il mio campo. Quando i figli hanno cominciato con la scuola mi sono ritrovata con più tempo libero e ogni giorno aumentava la voglia di fare, di imbarcarmi in un’avventura in- Col papà e con Achille Bonito Oliva. tellettuale. Agostino e io sognavamo di fondare una casa editrice. Poi il caso, 31 anni la Matusa) “ai quali vanno aggiunti va’ a sapere, insomma, ho avuto l’occasione gli stagisti, il personale di sala” e la respondi volare a Londra e girando per gli atelier, sabile delle relazioni Giuliana Gardini che sono stata investita da un tornado di passio- non è più una ragazzina, “Però lei, la prezione. Forse, fossi andata solo per gallerie non sissima Giuliana, è speciale in tutto”. A proposito di Minneapolis, per Pasqua sarebbe scoccata la scintilla. Invece, parlare con chi le opere le crea, farsi raccontare da- Patty è volata nella città americana per vegli artisti, spiegare, ricordo ancora lo stra- dere la rassegna che ha allestito nella Fonniamento, l’emozione provati nello studio di dazione (durerà sino a settembre), vale la viAnish Kapoor, uno studio infinito colmo di sita. Patty ha portato anche i figli. Poco enoggetti colorati e lui, Anish, che vi passava tusiasti “Mamma, un altro museo, un’altra in mezzo e parlava, parlava…”. Kapoor è mostra, che pizza, perché non andiamo al un’icona dell’arte odierna. “Ed è un amico, mare?”. Chissà se un giorno avranno una reacome molti degli artisti le cui mostre ho al- zione stile quella materna e, dopo un’infanzia e un’adolescenza in mezzo al moderno lestito, o allestirò, alla Fondazione”. E, parlando di mostre, s’entra nel campo che più moderno non si può, faranno la ridel mecenatismo. Alla Sandretto non piace voluzione al grido “Basta con questo miniil sostantivo “Uffa, sa di vecchio, di pompo- malismo, che belle le porcellane di nonna so”, concorda che “Sì, soldi, e non pochi, se Mimma, viva l’antiquariato”. Patty annuine vanno nell’aiuto all’artista. Le cose fun- sce: “Possibile, e li capirei, non li osteggerei zionano in questa maniera: l’artista propone certo. I figli sono la cosa più importante che un progetto, e i progetti costano un occhio ho, vengono prima di tutto, talora mi sento della testa, specie i video. Se la proposta pia- in colpa per togliere loro del tempo. Come ce, bisogna dare una mano a chi lo ha pen- faceva papà con me, li accompagno tutte le sato e lo creerà”. Denaro a fondo perduto, mattine a scuola, è un momento tutto nostro, sembra di comprendere, ché il lavoro appar- che magia stare insieme. Penso di essere una tiene sempre all’artista. “D’altro canto, sen- buona madre, però mi capita di pensare che za aiuto non ci sarebbe l’opera e quindi…”. il lavoro qui sacrifica qualcosina ai bambini. Sul soccorso economico agli artisti Patty, E, naturalmente ad Agostino: ci mancava ancon la tipica ritrosia-modestia subalpina, cora la presidenza del Teatro Stabile, già ci glissa. Deve essersi distinta non poco dato vediamo così poco…”. Nel nominare il marito a Patty s’illumiche a Milano ha ricevuto a maggio il premio Montblanc che ogni anno è conferito a dieci nano gli occhi,“il mio amato Agostino, ci persone che nel mondo si sono rivelate im- conosciamo che sono vent’anni”. Galeotto portanti mecenati. Per l’Italia, i selezionato- fu l’esame di matematica, a Economia. Esari del Montblanc hanno scelto la Sandretto, me difficile, gli universitari degli Ottanta lo l’hanno premiata insieme a un mecenati di ricordano come un incubo, un colpo di forHong Kong, Cina, Spagna, Germania, In- tuna, oltre che bravura, logicamente, pasghilterra, Germania, Francia, Giappone, Sta- sarlo subito, al primo, secondo tentativo. E ti Uniti. “Ne sono onoratissima, così come quanti, dopo aver battuto il naso, tornarono mi onora il premio ‘Manager dell’anno’ liceali prendendo lezioni private. Il caso di dell’Aidda, l’associazione delle donne diri- Patty e Agostino. “Andavo a ripetizione dal genti d’azienda che ho ricevuto a Torino. A professor di me, ogni modo, lasciamo perdere quest’argo- R o s s i , toccava a mento. Parliamo piuttosto della mostra p e r s o n a un ragazOcean, dell’amico californiano Doug g e n i a l e , zo. Un Aitken, del grande successo che ha riscosso. u n i c a . giorno O di quella sull’arte nell’era globale arriva- Dava learrivò in ta da Minneapolis. È un unicum per l’Euro- zioni a anticipo, pa, la si potrà vedere solo da noi, poi tornerà casa sua, si sedette in Usa”. un’ora sul diva“Noi” sono i quindici giovani della pattu- via l’alno, dietro glia della Fondazione (Alessandro è con i suoi tra. Dopo di me, che ero alla scrivania. Dunque, subito non lo vidi, ne sentivo solo la presenza. Finita la lezione, presi su libri e appunti, Rossi ci presentò, scambiammo le solite quattro parole di due persone che la sorte ha fatto incontrare frettolosamente. Poi, un pomeriggio, quello studente mi telefonò, s’era fatto dare il numero dal professore, aveva insistito sinché Rossi aveva ceduto. Iniziò così. Devo confessare che Agostino mi aveva subito colpito, con il suo sorriso, la sua determinazione. Ci siamo sposati che eravamo ambedue ancora all’Università, prossimi alla laurea. Lui lavorava già, alla Arthur Andersen, a Roma, faceva su e giù da lunedì a venerdì, ci vedevamo solo nei week end. Lavorava e studiava, io l’aiutavo preparandogli le tesine. Se solo uno dei due fosse stato così bravo da passare subito quella terribile matematica chissà come sarebbe stata la mia vita, sicuramente avrebbe preso un’altra direzione e…”. Bussano alla porta del bianchissimo ufficio-ponte di comando della Fondazione, un collaboratore ha in mano bollette del riscaldamento e dell’energia elettrica, Patty le controlla, discute brevemente. Poi, sospira: “Quante incombenze ti assediano qui dentro, la cosa più semplice è organizzare le mostre. Molto più facile che gestire la caffetteria, il ristorante ‘Spazio’, il bookshop, tenere i conti, badare a mille cosette”. Mai avuto un dubbio, un tentennamento “Ma chi me l’ha fatto fare”, il fugace proposito “Mollo tutto”? La risposta è immediata: “No mai. Io sono timidissima, ma come papà, quando mi metto in testa un’idea la porto sino in fondo, non è nel mio carattere lasciare le cose a metà, ritirarsi; se comincio, devo finire, non ci sono santi. Durante i lavori per costruire la Fondazione ci sono state grane a non finire, per undici mesi il cantiere s’era fermato, è stato il momento più difficile. Anche in quel periodo, pur se annegavo nella delusione e nella preoccupazione, non ho mai pensato che sarebbe stato meglio rinunciare. Mio dio, quante arrabbiature, talvolta succede che urli. Proprio io che di rado m’arrabbio sino al punto di sbraitare. Comunque, non so che cosa sia il rancore, dopo lo sfogo dimentico subito tutto”. Bussano di nuovo, altri conti da firmare. Squilla il telefono, chiamano dalla Germania, è un gallerista. Lasciamo Patrizia Sandretto detta Patty al lavoro che tanto ama e che in soli undici anni l’ha proiettata ai vertici dell’arte mondiale contemporanea. E poi si dice che i torinesi sono “bogianen”, che non amano l’avventura, il nuovo, il rischio… ■ INTERNET FOTOGRAFIA Le vacanze last minute di Anna Masera S cegliere le vacanze estive su Internet è comodo. Invoglia a prendersi tutto il tempo necessario per esplorare tante possibilità che invece, se ci si reca fisicamente in agenzia di viaggi, dove in alta stagione c’è la coda di clienti e magari si è costretti a lasciare l’auto in doppia fila, si finisce per non considerare nemmeno. Quasi un navigatore su due approfitta delle offerte online per organizzare le proprie vacanze. Secondo gli analisti, il settore del turismo virtuale è tra i più redditizi su Internet: un caso esemplare di e-commerce che funziona. La Rete propone una miriade di opportunità, con siti di agenzie di viaggio online e di tour operator. Tra coloro che scelgono di organizzare le proprie vacanze online prevalgono le ragioni del risparmio: secondo una recente ricerca, per il 37 per cento dei navigatori “su Internet si trovano molte più offerte allettanti rispetto a quanto proposto nelle tradizionali agenzie di viaggio” e per il 26 per cento prevale la comodità: “Seduti comodamente a casa si può or- 56 ganizzare un’intera vacanza in tutti i suoi dettagli”. Tra i siti di viaggi più gettonati, c’è eDreams (www.edreams.it). 1viaggi (www.1viaggi.com), la web agency specializzata nella vendita di viaggi scontati e di “ultimo minuto reale”, è stata arricchita di alcuni bottoni telematici con numerose proposte che coprono tutte le destinazioni del mondo. Le offerte di Travelprice (www.travelprice.it) sono cliccabili nella sezione del sito “Scelti per voi”: i passeggeri apprezzano la prenotazione online con consegna gratuita a domicilio. Anche Eviaggi (www.eviaggi.com) è comodo per consultare e prenotare le offerte di viaggi più allettanti: conta su una comunità di migliaia di utenti. Il portale di e-commerce di viaggi e turismo Travelonline (www.travelonline.it), acquisito per il 40 per cento da De Agostini e Rcs, offre un sistema di preno- FOTOGRAFIA tazione in tempo reale con gli operatori turistici. Francorosso, Alpitour e Viaggidea hanno saputo realizzare insieme Viaggi di Valore (www.viaggidivalore.it), per illustrare il loro piano assicurativo e di sicurezza per i turisti loro clienti: un sito colorato, animato (in Flash), con una musica originale in stile samba, cartoline virtuali e wall paper. Piace anche il portale del Centro Turistico Studentesco (www.cts.it), perché concepito come un portale di servizi per i giovani. Il sito dei Viaggi del Ventaglio (www.ventaglio.it) offre interattività con community, newsletter e prenotazioni online. Ma la palma per il miglior sito se l’aggiudica Last Minute Tour (www.lastminutetour.com), il tour operator nato sulla Rete. Per chi cerca solo un hotel il portale di riferimento italiano è www.hotel.it, con tutte le strutture alberghiere nostrane: offre un motore di ricerca che permette di scegliere l’albergo su misura. Ma c’è anche un portale italiano di prenotazioni bed&breakfast online: www.bbitalia.it. Sfrugugliando il sito di Costa Crociere (www.costa.it) in cerca di occasioni, si naviga virtualmente nella nave per scegliere la propria cabina. Ormai tutte le linee aeree sono in Rete con le loro offerte. E se si è in cerca di luoghi particolari con ospitalità locale, basta digitarne il nome nel motore di ricerca Google (www.google.it) per trovarne il sito con tutte le informazioni e offerte turistiche. 57 Per chi non ha ancora prenotato le proprie vacanze quindi, vale la pena affidarsi al mondo virtuale. Innanzitutto per informarsi e sognare (immancabile il sito delle guide internazionali Lonely Planet (www.lonelyplanet.com e la versione italiana della Edt su www.edt.it/lonelyplanet/). Ma anche per prenotare: attenti solo a evitare siti troppo amatoriali, perché dietro al pressappochismo nella descrizione delle offerte e nei dettagli delle condizioni di vendita potrebbero nascondersi delle brutte sorprese. Per una scelta sicura meglio affidarsi ai siti più noti. ■ FOTOGRAFIA FOTOGRAFIA Le novità del digitale di Edoardo Arpaia A farla da padrona in questi mesi è stata senza dubbio Nital SpA, che a partire da marzo si è mossa con una campagna pubblicitaria di dimensioni macroscopiche, coinvolgendo la maggior parte dei media nazionali e locali. Si è trattato del primo “digital educational”, volto principalmente ad avvicinare il maggior numero di utenti possibile al mondo della fotografia digitale. Nell’ambito di tale promozione Nital ha introdotto due nuove versioni della Nikon Coolpix destinate ad un pubblico giovane: la 2100, con CCD da 2,0 milioni di pixel effettivi, e la “sorella maggiore” 3100 che ne vanta 3,2 milioni. In comune le due macchine hanno lo schermo LCD da 1,5 pollici Colpix 3100. per meglio controllare gli scatti ottenuti con lo zoom 3x di ottima fattura e le dimensioni esterne compatte di soli 87,5x65x38 mm. La facilità d’uso, incentivata dalla modalità auto che segue la filosofia “inquadra e scatta”, si integra nelle occasioni particolari con le 14 modalità scena, dotate anch’esse di assistenza alla corretta esposizione delle immagini. È sempre possibile realizzare una sequenza continua di scatti, così come realizzare un filmato scegliendo tra i formati TV Movie, Small Movie, Black and White Clip e Sepia Clip. Una volta attuati gli scatti il trasferimento delle opere risulta semplificato dalla presenza del pulsante Transfer e grazie ai software inclusi quali Nikon View 58 e Nikon Photoshare, che gestiscono i file e li condividono con altri appassionati. Corsa alla miniaturizzazione anche per la Sanyo, che ha introdotto la sua più piccola creazione, la Xacti VPC-J1 EX. Le dimensioni sono talmente ridotte (98x57x31 mm) ed il peso contenuto (150 g) che la si può agilmente riporre nel taschino di una camicia. Il case in robusto magnesio contiene un chip da 3,2 megapixel ed uno zoom ottico 2,8x, che supporta la modalità Supermacro di 2 cm. Fra le altre caratteristiche rileviamo: produzione di video in qualità TV Movie da 30 immagini al secondo e risoluzione VGA di 640x480 sulla scheda SD; modalità di ripresa Basic ed Export; autoscatto da 10 oppure da 2 secondi; sette impostazioni (sport, ritratto, paesaggio, notturna, cosmetica, luce artificiale, snella); funzione webcam; stampa diretta “Direct Print” su stampanti dedicate tramite USB; slideshow comprensivo di nove diversi effetti. Le caratteristiche elencate rendono la Sanyo Xacti VPC-J1 EX la più veloce fotocamera nella categoria delle ultracompatte. Destinata a chi ama portare la fotocamera sempre con sé in modo da non perdere alcuna occasione da immortalare è da poco arrivata la SiPix StyleCam Estreme, che offre una risoluzione di 2,1 megapixel con interpolazione a 3 megapixel, uno zoom digitale 4x, modalità macro per riprese ravvicinate e monitor LCD a colori TFT da 1,6 pollici. La memoria interna, della capacità di 16 MB, è estendibile sia utilizzando le memorie esterne Secure Digital (SD memory), sia con le Multi Media Card (MMC). Tramite il classico collegamento USB la StyleCam Estreme può essere collegata ad un qualsiasi PC, diventando a tutti gli effetti un’unità di memoria esterna, che rende pratici gli spostamenti di file tramite il trascinamento. La possibilità di interpolazione dell’immagine è molto importante, perché permette di ingrandire una parte della foto o di stampare un ingrandimento di tutto lo scatto. Altre caratteristiche comprendono l’autoscatto da 10 secondi, lo spegnimento automatico, il flash incorporato e l’uscita video, per visionare immagini e filmati sul televisore. Inclusi nella confezione un paio di software: Photoimpression per il ritocco delle immagini; Videoimpression per creare videoclip AVI in streaming partendo dai semplici scatti in sequenza. Per chi stampa molte foto digitali è uscito il Canon SmartBase MPC190, un apparecchio multifunzione a getto d’inchiostro che funziona da stampante, da scanner a 600x1200 dpi e da copiatrice. La risoluzione in fase di stampa è di 2400x1200 dpi, con una velocità che arriva a 14 copie al minuto in B/N e 10 a colori. Essendo una copiatrice si possono poi ridurre o ingrandire le copie dal 25% al 400%. Come scanner lo SmartBase MPC190 garantisce una profondità colore di 36 bit, mentre i 256 toni di grigio permettono nitide scansioni di testi e tabelle. La funzione Multi-Photo serve per acquisire più immagini in una volta sola, ognuna delle quali è trattata come file separato. L’ingombro dell’apparecchio è decisamente contenuto, visto che misura meno di 40x55 cm ed è assai compatto orizzontalmente. Si collega facilmente al PC tramite interfaccia USB. 59 Per i consumatori più giovani Kodak ha appena presentato le nuove monouso della serie Fun, prediligendo i fattori che gli utilizzatori di tali apparecchio maggiormente apprezzano: ottimo rapporto qualità/prezzo e dimensioni compatte. Ideali per qualsiasi occasione, dalla gita scolastica al concerto, le nuove Kodak Fun sono disponibili con e senza flash, e vendute anche in confezione doppia, ancora più pratica e conveniente. Agfa dal canto suo ha introdotto le ultime pellicole invertibili, le CT, caratterizzate da un diverso look della confezione e una nuova e ottimizzata tecnologia produttiva. Ambedue le sensibilità disponibili, da ISO 100 e ISO 200, garantiscono la massima precisione per le diapositive a colori, riscontrabile nell’estrema definizione e nell’elevata finezza della grana. Inoltre le due pellicole CT permettono toni del grigio privi di dominanti cromatiche; esatta discriminazione cromatica per migliorare le sfumature dei dettagli; eccellente stabilità di processo, anche in caso di trattamento spinto. Sono disponibili in formato 35 mm da 36 fotogrammi. ■ LE RICETTE ITALIANE ciliana; ed oltre decine di negozi simili, dispensatori di golosità, popolano il mondo subalpino. Fu un siciliano, Francesco Procopio Cultelli, a creare il vizio del gelato fra i parigini. Correva l’anno 1660 e il luogo del peccato di gola dove si vendevano gelati e sorbetti era rue des Fossés nel cuore questa temperatura per circa mezz’ora, oppure a 74 gradi per circa 15 secondi. In entrambi i casi il latte viene subito raffreddato e tenuto a una temperatura di più 5 circa, ossia alla temperatura di un frigorifero. Metodo interessante, questo, perché si distruggono quasi tutti i microrganismi, specialmente quelli più di Saint Germain. I parigini, dopo le prime titubanze, cominciarono ad apprezzare il prodotto diventandone i maggiori consumatori in Europa e trasformando il Café Procope in un rinomato luogo di cercatori di golose delizie. Il gelato, dall’epoca di Procopio a oggi, ha subìto profonde variazioni nella preparazione e nel gusto. Ma è tuttora una piacevolezza degna d’essere raccontata. Ce n’è oggi per tutti i gusti. Ad esempio come componente per uno squisito gelato c’è a disposizione il latte pastorizzato: s’intende il latte portato a temperature che vanno dai 62 ai 65 gradi e mantenuto a dannosi. E con tale processo la struttura fisica del latte, la sua costituzione chimica e quella biochimica rimangono alterate in minima parte. Ma attenzione, perché il latte pastorizzato deve essere conservato in frigorifero, nel quale si mantiene inalterato per due o tre giorni al massimo. Occhio, dunque, alla data sul contenitore. C’è poi il latte sterilizzato, a lunga conservazione, che può essere intero, parzialmente scremato o completamente scremato. Questo è latte che è stato portato a una temperatura superiore agli 85° e lì lasciato per diversi minuti e poi velocemente raffreddato. Con un si- Gelato che bontà I l gelato, signore dell’estate. Basta sfogliare e consultare un libro intitolato “Il gelato” di Fernanda Gosetti (Editori Fabbri) per comprendere l’importanza di questo dolce gratificante e nutriente, simbolo pacifico di golosoni alla ricerca di gioiosi peccati di gola. Certo, sono finiti i tempi dell’ambulante gelataio che girava i paesi e anche le grandi città spingendo il carrettino a triciclo ed esaltando ad alta voce le bontà del suo prodotto: oggi si va nel negozio specializzato in queste gelide bontà, si stacca un foglietto dal muro e si prenota l’acquisto di alcuni minuti di doldi ce piacere. Provate ad andare Edoardo in qualsiasi ora del giorno Ballone nella gelateria torinese, di via San Quintino e resterete colpiti dal fitto pubblico in attesa di ricevere un cono carico di gelato secondo l’usanza si- 61 RICETTE ITALIANE: GELATO CHE BONTÀ mile trattamento la carica batterica viene distrutta e il latte subisce modificazioni che gli permettono di conservarsi a lungo anche senza frigorife- ro. Da notare che durante la sterilizzazione, il lattosio cuoce e trasmette al latte un sottile gusto, peraltro non sgradito, di caramello. Altro tipo di latte è quello omoge- neizzato ossia latte intero che, con speciali macchine ultrasuoni, viene agitato così velocemente da ridurre il grasso in esso contenuto in bollicine talmente fini che per 24 ore non hanno possibilità di separarsi dagli altri componenti. Dopo questo trattamento il latte viene versato nei contenitori in tetrapack destinati alla vendita al pubblico. In questa grande famiglia ci sono poi il latte condensato a quello in polvere, entrambi sottoposti a uno speciale trattamento con il quale viene completamente eliminata l’acqua. Entrambi possono essere usati per confezionare il gelato ma, considerando il loro costo elevato, non sono tenuti in alta considerazione. C’è infine la panna o crema di latte usata in 62 maggior parte per preparare il burro. La panna è la parte più grassa del latte e in pasticceria viene usata per preparare parecchi dolci: se montata è conosciuta come latte-miele. In gelateria può essere mescolata alle miscele per gelati e montata potrà diventare l’elemento basilare per la gustosa preparazione di spumoni, cassate e di altri dolci appartenenti sempre alla gioiosa ed eterogenea famiglia dei gelati. In questa carrellata sul gelato, non poteva non mancare un accenno alla simpatica voce dei sorbetti. Fernanda Gosetti scrive a proposito: “I sorbetti sono gelati leggerissimi, principalmente estivi, fatti quasi sempre con succhi o polpa di frutta o con liquori o vini secchi, completati da uno sciroppo. Antica- GELATO CHE BONTÀ mente (anche ora, ma solo in occasione di pranzi particolarmente raffinati) venivano serviti alla metà di un pranzo molto ricco, per favorire la digestione di quanto era stato gustato e predisporre lo sto- maco ad accogliere il cibo che doveva ancora essere servito (in qualche zona dell’Emilia il sorbetto viene sostituito con una gazosa…). Attualmente gli usi sono cambiati e i sorbetti vengono serviti quasi sempre alla fine di un pranzo per aiutare la digestione, oppure quando si ha un desiderio di qualcosa di fresco e dissetante che dia al palato una piacevole sensazione di refrigerio. È bene ricordare che a preparazione ultimata il sorbetto si presenterà molto meno cremoso dei soliti gelati”. Qualche gelataio, per ottenere un sorbetto più morbido, vi unisce alla fine della lavorazione, un poco di meringa o poca panna montata. E poi una raffinatezza: per servire i sorbetti non devono essere adoperate le solite cop- 64 pette da gelato ma bicchieri alti, come quelli usati per le bibite. Almeno così raccomandano gli intenditori e noi, per rispetto, stiamo ad ascoltarli. ■