ACI SISTEMA
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Ac news
Poste Italiane - Spedizione in a.p.- 45% - Art. 2 comma 20/B legge 662/96 - D.C./D.C.I. Torino
1,00 euro
La tessera
è diventata europea
Giugno 2003 - n. 3
Buone
Vacanze
BASTA PERDITE DI TEMPO
I DOCUMENTI SUBITO
AGLI SPORTELLI DELL’ACI
PRATICHE AUTO IN TEMPI
BREVI: IMMATRICOLAZIONI, ISCRIZIONI
AL PRA, TRASFERIMENTI DI PROPRIETÀ
ACI PER L’ESTATE
Check-up: prima di partire un controllo (persino al condizionatore) al nostro Centro Collaudi e Revisioni
Convenzioni: anche Norauto a disposizione dei soci Holiday Autos: per voi le migliori società di noleggio nei cinque continenti
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Ac news
1,00 euro
Giugno 2003 - n. 3
ADALBERTO LUCCA, DIRETTORE RESPONSABILE
PIERO SORIA, IDEAZIONE E COORDINAMENTO
NOTIZIARIO PER I SOCI dell’Automobile Club di Torino (autorizzazione del tribunale di Torino 3592 del 2/12/1985).
Pubblicazione di informazione. Abbonamento riservato ai Soci. Editrice: Edit-Data S. Francesco s.r.l., via Giolitti 15 tel. 57.79.287/8/9 - Direzione, Redazione: via Giolitti 15 - tel. 57.79.213 - Composizione, Stampa:
G. Canale & C. S.p.A. - Torino - Pubblicità: All-Media, corso Siracusa 152 - tel. (011) 311.90.90.
In questo numero
3
PIERGIORGIO RE
31
EDOARDO MASSUCCI
• Il nuovo Consiglio Direttivo
7
NOTIZIE ACI
• Servizi per i soci
13
ROBERTO VALENTINI
• Una giornata al Centro Revisioni
20
• Le auto
per bambini
NOTIZIE ACI
38
LUCIANO BORGHESAN
GIUSEPPE TRUCCHI
• Andare a piedi anche andando
in auto
• Un’estate di spider e cabrio
CLAUDIO GIACCHINO
• Patrizia Sandretto:
la regina degli artisti
ANNA MASERA
• Le vacanze last minute
58
EDOARDO ARPAIA
• Le novità del digitale
45
PIERO BIANCO
52
56
39
ANGELO CAROLI
• Boniperti: ecco perché
mi chiamavano Marisa
• Ecco che cosa troveremo
al ritorno delle vacanze
• E la patente diventa a punti
23
48
GIORGIO RICATTO
• Tra Spagna e Francia
nella nazione dei Baschi
61
EDOARDO BALLONE
• Gelato che bontà
CON UMBERTO AGNELLI
E GINO MACALUSO
Il nuovo Consiglio direttivo
I
l 26 maggio scorso si è insediato il nuovo Consiglio Direttivo dell’Automobile Club di Torino che
ha visto la mia riconferma alla Presidenza dell’Ente per il quadriennio 2003-2007.
Sento pertanto il dovere di ringraziare i Soci per
la loro fiducia, un prezioso incentivo ad affrontare
gli importanti impegni che ci attendono nei prossimi
quattro anni.
Desidero innanzitutto porgere un saluto ed un ringraziamento ai consiglieri
neoeletti per aver accettato
di
l’invito a far parte del nuovo
Piergiorgio
Consiglio: il dr. Umberto ARe
gnelli che con la sua presenza
continua la tradizione che vede
la famiglia Agnelli presente e
partecipe nella vita del Sodalizio fin dalla sua costituzione
nel 1898; il dr. Luigi Macaluso, Presidente della CSAI, che
potrà dare il proprio apporto
soprattutto ad un settore che ci
sta molto a cuore ed è rivolto in
particolare ai giovani.
Passando ai servizi per i SoPresidente
ci dove viene profusa la magAci Torino
gior parte delle nostre energie,
al fine di migliorarne la funzionalità e potenziarne la crescita,
oltre ad un rilancio del soccorso stradale, in seguito ad un ac-
Umberto Agnelli.
Gino Macaluso.
cordo tra ACI e TARGA SYS,
è previsto il consolidamento di
tutta una serie di attività volte
a migliorare la mobilità degli
automobilisti, tra cui parcheggi di interscambio in collabo-
razione con il Gruppo Torinese
Trasporti, utili soprattutto
quando sarà terminata la rete
viaria sotterranea.
Un consistente impegno ci
attende per la realizzazione del
posteggio sotterraneo di piazza
San Carlo che contribuirà a migliorare l’immagine del bellissimo centro storico della nostra
Città.
L’Automobile Club Torino
sarà inoltre parte attiva nel riallestimento del Museo dell’Automobile, contribuendo a finanziare lo studio di massima affidato all’arch. François Confino,
noto ai torinesi per aver ridato
vita alla Mole Antonelliana con
il Museo del Cinema.
Con questa mia breve esposizione ho voluto illustrare
l’importanza delle iniziative
che ci attendono nel prossimo
quadriennio ed in quest’ottica
invito tutti i Soci che vorranno
farlo, a farci pervenire i loro
suggerimenti che saranno molto utili sia per migliorare quanto già è stato fatto che per eventuali progetti futuri.
■
AVVISO IMPORTANTE
Gentile Socio, unitamente al presente numero di Aci News Lei ha ricevuto una cartolina
preaffrancata che La preghiamo di voler compilare, sottoscrivere e spedire al nostro editore. Solo così potremo continuare ad inviare al Suo domicilio il notiziario sociale a Lei riservato alle condizioni attuali, poiché altrimenti le spese postali verrebbero triplicate con un
conseguente aumento dell’abbonamento.
La ringraziamo in anticipo per l’attenzione che vorrà riservare al Suo Club.
3
Pratiche
automobilistiche:
il futuro è arrivato
G
razie allo sportello telematico è possibile effettuare in tempi molto ridotti le pratiche automobilistiche per le quali, fino a qualche tempo fa, era necessario tornare più volte negli uffici o,
comunque, ricevere per posta i documenti.
In particolare sono stati semplificati i procedimenti che regolano l’immatricolazione e l’iscrizione
al PRA, la reimmatricolazione, la trascrizione dei trasferimenti di proprietà e la radiazione degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi.
Dovendo fare il passaggio di proprietà di un’automobile, abbiamo verificato il servizio recandoci
negli uffici ACI di via Giolitti 15. Nel salone, in fondo, si trova l’ufficio pratiche auto dove è in funzione lo sportello telematico. Presentiamo all’impiegata i documenti: libretto dell’auto, certificato di proprietà, copia dell’atto di vendita (in questo caso era
stato fatto al momento del pagamento della vettura,
avvenuto qualche ora prima proprio davanti a un notaio), che è comunque possibile firmare direttamente in sede, con orario stabilito a seconda della delegazione o dell’ufficio, autocertificazione della residenza e dei dati anagrafici del nuovo proprietario.
Consegnati i documenti, l’impiegata si reca nell’ufficio adiacente e, nel giro di appena un paio di minuti, rientra allo sportello confermando il corretto espletamento della pratica. La consegna al cliente del
libretto con l’etichetta contenente le generalità del
nuovo proprietario, il nuovo certificato di proprietà
e, nel caso di nuova immatricolazione, la targa arriveranno in tempi brevissimi.
Una novità davvero importante, che non ha mancato di suscitare l’approvazione della clientela, composta in gran parte da soci. Il signor Franco Gemello, un professionista che ha pochissimo tempo a disposizione, ha avuto modo di constatarlo, non senza
un po’ di sorpresa:
“In effetti mi aspettavo una lunga trafila burocratica. Sapevo che i tempi si erano accorciati, ma non
mi aspettavo di risolvere così rapidamente. Un altro
aspetto positivo è la possibilità di pagare con bancomat o carta di credito. Un vero passo avanti”.
Un altro cliente desidera conoscere i tempi necessari a ricevere il libretto con il passaggio di proprietà.
Le vacanze si avvicinano e deve far montare il gancio traino, per la cui omologazione è richiesto il documento originale. Resta stupito quando l’impiegata lo informa che tutto si risolverà in un breve arco
di tempo.
“Questo aggiusta tutto – spiega – perché così posso prenotare subito il montaggio del gancio, senza
patemi per le vacanze”.
■
Una
giornata
allo
sportello
telematico
dell’Aci
Franco Gemello:
“Un vero passo
avanti”.
NOVITÀ ACI TORINO
ACCORDO CONCLUSO
CON HOLIDAY AUTOS
LEADER DEL NOLEGGIO
PER LE VACANZE
Un’auto
in tutto il mondo
D
a sempre, essere soci dell’Automobile Club d’Italia significa poter contare sull’assistenza ed i
servizi offerti da un’organizzazione che mette
la propria esperienza e la propria professionalità a
disposizione degli automobilisti.
Ai tanti vantaggi riservati ai membri del Club si
sono recentemente aggiunti quelli derivanti dall’accordo concluso con Holiday Autos, broker leader
mondiale nel noleggio auto per vacanze, più volte
premiato nel World Travel
Awards per la qualità dei propri servizi.
Grazie a questa nuova partnership, i soci ACI hanno ora
la possibilità di prenotare, a
condizioni esclusive, pacchetti
di “noleggio auto” per vacanze
e turismo in tutto il mondo.
Un’estate
Holiday Autos, infatti, seleziona
solo le migliori società di
senza
autonoleggio dei cinque conticonfini
nenti e contratta con loro le più
per i soci basse tariffe possibili. Il vantaggio economico viene trasferito ai soci ACI, che possono
così usufruire di pacchetti noleggio “tutto compreso” a basso costo (assicurazioni di base
incluse nel prezzo), con una vastissima scelta di vetture in ogni destinazione (il parco mezzi complessivo conta ben
750.000 veicoli!) e l’ausilio di
un efficiente servizio clienti.
Per prenotare l’auto, il socio
non deve far altro che chiamare il numero 848.811.333 (anche rivolgendosi alla propria
delegazione ACI).
A questo punto sarà necessario comunicare:
– luogo, data e ora alla quale si desidera ritirare la vettura
(in caso di noleggi in aeroporto, bisognerà specificare anche
il numero del volo e l’orario di
arrivo previsto);
– data, ora e luogo della riconsegna dell’auto al termine
del periodo di noleggio;
– categoria di auto desiderata (in base alle esigenze: numero di persone in viaggio, bagagli, percorrenza prevista).
Il pagamento va effettuato al
momento della prenotazione,
tramite carta di credito.
Per evitare l’applicazione
delle penali previste in caso di
annullamento della prenotazione, si consiglia di richiedere
l’apposita copertura, al prezzo
di € 5,00.
Il voucher di prenotazione,
8
riportante tutte le indicazioni
per il ritiro del mezzo, verrà recapitato al socio entro le 24 ore successive: le modalità di recapito saranno quelle scelte dal
socio stesso (via e-mail, tramite fax, tramite posta prioritaria).
Per chi invece desidera noleggiare un’auto direttamente a
Torino, è come sempre a disposizione il Centro Noleggio
dell’A.C. Torino, in via S.
Francesco da Paola 20: un’ampia gamma di autovetture e furgoni, con formule estremamente flessibili e le tariffe più
vantaggiose.
In occasione delle vacanze
estive, i soci ACI avranno ancora più occasioni di sfruttare una gamma di servizi e di
prestazioni davvero senza
confini.
TESSERA
EUROPEA
Senza ulteriori
costi per i soci
VALIDITÀ
• Austria
• Belgio
• Danimarca
• Finlandia
• Francia
• Germania
• Grecia
• Irlanda
• Italia
• Lussemburgo
• Olanda
• Portogallo
• Inghilterra
• Spagna
• Svezia
Ricordiamo infatti che le tessere “ACI Sistema” emesse a
partire dal 1° gennaio 2003 godono, gratuitamente, dell’estensione dei servizi di assistenza al veicolo anche per eventi occorsi nei Paesi dell’Unione Europea diversi dall’Italia.
Tramite l’acquisto del carnet
“ACI oltre la U.E.”, sarà inoltre possibile assicurarsi la copertura ACI in altri 19 Paesi
dell’Europa e del bacino del
Me-diterraneo.
Oltre alla garanzia dell’assistenza e del soccorso stradale, in Italia ed in Europa, i
soci hanno a loro disposizione, presso gli uffici e gli impianti dell’Automobile Club
Torino, un’ampia scelta di
servizi e prodotti che permetteranno loro di partire con
maggior tranquillità verso le
mete prescelte per il meritato
riposo.
Dall’espletamento delle pratiche per il rinnovo della patente al check-up per la verifica delle condizioni di efficienza dell’auto, dall’acquisto di
Viacard e marche per le autostrade svizzere ed austriache a
quello di guide e cartine per ogni itinerario, sino alla possibilità di approfittare di sconti esclusivi sui pacchetti di viaggio
Aci Sestante, i soci potranno
trovare presso l’A.C. Torino un
comodo punto di riferimento
per l’organizzazione dei propri
viaggi.
Ricordiamo infine che, in caso di bisogno, per richiedere i
servizi di soccorso stradale e di
“assistenza full” (auto sostitutiva, rientro a casa, rimborso
spese, ecc…), il socio deve
chiamare il numero verde
803.116, attenendosi a quanto
previsto dal Regolamento dei
servizi.
■
Nuova convenzione
con la
Fondazione Accorsi
I
l Museo di Arti Decorative della Fondazione Accorsi, inaugurato il 3 dicembre 1999, trae origine dal ricco
lascito di Pietro Accorsi (Torino 18911982), uno dei più importanti antiquari
europei del XX secolo.
Gli allestimenti delle 27 sale di Palazzo Accorsi illustrano la concezione
settecentesca dell’arredamento: il risultato è una “casa-museo”, da cui il proprietario pare essersi appena assentato.
Gli arredi esposti spaziano dal XVII secolo alla prima metà dell’800 (soprattutto mobili piemontesi, francesi, veneziani ed oggetti di diverse epoche).
Tra i pezzi più prestigiosi vanno segnalati: il “doppio corpo” lastronato in
legni rari, con avorio e tartaruga, firmato nel 1738 da Pietro Piffetti (17011777); lo spettacolare servizio in porcellana di Frankenthal (160 pezzi), donato nel 1772 dal Principe Carlo Teodoro di Sassonia al cardinale Antici
Mattei; una serie di sei “cacce” dipinte
da Vittorio Amedeo Cignaroli (17301800); uno straordinario album di acquerelli, commissionato dalla città di
Torino ai più importanti artisti piemontesi intorno al 1870 per farne dono al
Principe Amedeo, divenuto Re di Spagna.
La Fondazione offre visite guidate
quotidiane e visite a tema, percorsi per
portatori di handicap, attività didattiche
per le scuole di ogni ordine e per le associazioni culturali, cicli di conferenze,
incontri con esperti, concerti di musica
classica (in cui è protagonista il “fortepiano” della collezione, datato 1818),
serate teatrali ed esposizioni temporanee.
Dal 28 marzo u.s. al 27 luglio, presso il Palazzo è allestita la mostra “LA
9
DONNA NELLA PITTURA ITALIANA DEL SEI E SETTECENTO.
IL GENIO E LA GRAZIA”. Prima
nel suo genere in Italia, la rassegna è dedicata alla donna pittrice e letterata nei
periodi del Barocco e del Rococò. Molte delle circa 120 opere della mostra non
sono mai state prima esposte al pubblico.
L’esposizione si propone come spunto per un più ampio dibattito sulla storia delle donne, sul loro ruolo storico e
sociale anche nella prospettiva della società odierna.
Tra i grandi artisti presenti con i loro lavori: Artemisia Gentileschi,
Sofonisba Anguissola, Guido Reni, il
Guercino, Giambattista Tiepolo, Pietro Longhi, Orsola Maddalena Caccia, Rosalba Carriera e Francesco
Guardi.
SEDE:
Palazzo Accorsi, Via Po 55
10124 Torino
Tel. 011 812.91.16.
ORARIO: Martedì-domenica:
ore 10.00-20.00
Giovedì: ore 10.00-23.00
Chiuso il lunedì.
VISITE: Visite esclusivamente guidate della durata di un’ora.
Su prenotazione, visite in
Inglese e Francese.
Per informazioni
e prenotazioni:
tel. +39 011 812.91.16.
Sconto per i soci ACI: 15% sul
prezzo del biglietto di ingresso alle
esposizioni temporanee ed alla mostra
permanente; 20% sul prezzo del biglietto cumulativo per entrambi gli
eventi.
■
TUTTE LE CONVENZIONI
PER I SOCI
P
resentando la propria tessera ACI in
regolare corso di validità, è possibile godere delle seguenti agevolazioni:
CULTURA E TEMPO LIBERO
• Palazzo Bricherasio, via T. Rossi (angolo via Lagrange), Torino – tel.
011/5711811 - www.palazzobricherasio.it. Sconto 15% sul biglietto d’ingresso alle mostre, per il socio e per un
accompagnatore. (Il parcheggio sotterraneo ACI di via Roma ha uno dei suoi
ingressi davanti al Palazzo: i soci godono di tariffa di sosta oraria ridotta).
• Museo Nazionale del Cinema - Mole
Antonelliana, via Montebello 210, Torino – tel. 011/8125658 - www.museonazionaledelcinema.org. Sconto 20%
sul biglietto d’ingresso, per il socio e
per un accompagnatore.
• “Sala 3” Multisala Cinema Massimo, via Verdi 18, Torino - tel.
011/8125606. Sconto 30% sul biglietto d’ingresso agli spettacoli, per il socio e per un accompagnatore.
• Teatro Regio di Torino, piazza Castello 215, Torino - tel. 011/88151 www.teatroregio.torino.it. Sconto
20% sui biglietti degli spettacoli prodotti dal Teatro (ad eccezione delle recite abbinate ai turni di abbonamento
Pomeridiano 1 e 2).
• Fondazione Italiana per la Fotografia, via Avogadro 4, Torino - tel.
011/544132 - www.fif.arte2000.net.
Sconto 25% sul biglietto d’ingresso alle esposizioni; sconto 20% sui libri editi dalla Fondazione.
• Museo di Arti Decorative Fondazione Accorsi, via Po 55, Torino - tel.
011/8129116 - www.fondazioneaccorsi.it. Sconto 15% sul biglietto d’ingresso alle mostre temporanee ed alla
collezione permanente; sconto 20%
sul biglietto cumulativo per entrambe
le esposizioni.
• Safari Park, Pombia (NO), tel.
0321/95.64.31 - www.safaripark.it.
Sconto € 3,00 per gli adulti, € 2,00
per i bambini, sul biglietto d’ingresso.
• “Family Fun Card” + Guida al Tem-
po libero, circuito Viviparchi, tel.
035/362798 - www.viviparchi.it. Sconto € 3,00.
Presso tutte le delegazioni dell’A.C. Torino i soci possono acquistare una tessera
ACINEMA a € 42,00: abbonamento per
10 ingressi alle sale cinematografiche di
Torino e provincia aderenti all’iniziativa,
valido dall’1/9/2002 al 31/8/2003 (disponibile sino ad esaurimento).
VIAGGI E VACANZE
• Agenzia Viaggi “Pianeta Gaia” (Fiduciaria A.C. Torino), via Giolitti 15,
Torino - tel. 011/546385 - www.pianetagaia.it - Sconto 5% su tutti i tour
operators. Servizio biglietteria Formula 1.
• “Residence Loano2”, via degli Alpini
6, 17025 Loano (SV) - tel. 019/67911 fax 019/671765 - www.residenceloano2.it; e-mail: [email protected]. Sconto su camere o appartamenti: 10% dal 31/5 al 15/9, 15% nel
resto dell’anno; sconto 10% noleggio
sale congressi ad aziende.
ISTRUZIONE
• Autoscuola Club (Fiduciaria ACI),
via Giolitti 15, Torino - tel
011/5779246; corso Moncalieri 215,
Torino - tel. 011/661263. Sconto 10%
sulle lezioni di teoria.
• Academy International, centri a Torino, Carmagnola, Venaria – numero verde 800.80.17.54. Sconti dal 10% al
30% su corsi di lingue straniere ed
informatica, per il socio e per i suoi familiari.
SPORT
• Speed Kart, Settimo Torinese (km 0,5
Autostrada TO-MI) - tel. 011/
2222904. Sconto 10% sulle tariffe orarie.
• Scuola Sci Olimpionica Sestriere, via
Pinerolo 17 - Sestriere - tel. 0122/
76116 - www.scuolasciolimpionica.it.
Sconto 15% sulle lezioni individuali;
20% sulle lezioni collettive (per il socio, il coniuge ed i figli fino a 26 anni
di età).
10
• Golf Club Stupinigi, corso Unione Sovietica 506/A, Torino - tel.
011/3472640. Sconto 10% sui corsi
per “under 18” (da aprile ad ottobre, escluso agosto) e principianti.
• Golf Club Moncalieri, Reg. Vallere
20, Moncalieri - tel. 011/6479918 www.moncalierigolfclub.com. Sconto
10% sui corsi per “under 18” e principianti. Sconto 10% su green fee campo pratica. Solo nei giorni feriali, sconto 10% su green fee 9/18 buche, se in
possesso tessera FIG.
• Golf Club Grugliasco, Strada Provinciale Gerbido 97, Grugliasco - tel.
011/4081220 - e-mail [email protected]. Sconto 20% su corsi per principianti (5 lezioni). Sconto
50% green fee campo pratica.
COMMERCIO E SERVIZI
Car
City
Club, servizio di car sharing,
•
corso Cairoli 32, Torino - tel. 01157641
- www.carcityclub.it. Sconto 10% sulle
tariffe orarie (nella fascia che va dalle ore 8.00 alle ore 21.00) e sulle tariffe chilometriche (nella fascia sino a km 180);
canone di attivazione ridotto.
• Griffes Diffusion REVEDI, corso
Emilia 8, Torino - tel. 011/2399839.
Sconto 10% su abbigliamento e accessori uomo/donna (occorre esibire
anche la tessera in distribuzione presso gli Uffici dell’A.C. Torino). Numerosi punti vendita nel Centro-Nord
Italia.
• Norauto, corso Romania 460 (c/o
Centro commerciale Auchan) - Torino, via Monginevro 162 - Torino, via
Cesana 2 (c/o Centro commerciale
Carrefour) - Nichelino. Sconto 5%
sui prezzi di listino dischi, pastiglie
per i freni e ammortizzatori; sconto
10% sui prezzi di listino delle marmitte (la riduzione non riguarda il costo della eventuale manodopera e non
è cumulabile con altre eventuali promozioni).
Per maggiori informazioni, contattare i numeri telefonici o consultare i siti Internet sopra riportati.
■
Un’estate di Servizi dall’
È
in arrivo la stagione estiva, che come di consueto aumenta la voglia e la necessità di spostamento dei nostri Soci. Anche quest’anno l’Automobile Club Torino ha pronti i Servizi necessari per affrontare un viaggio in serenità, comodità e soprattutto sicurezza.
Si rinnova l’offerta di un controllo generale del proprio mezzo per verificarne l’efficienza. Una rapida sosta presso il CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO dell’Automobile Club di Torino permetterà di effettuare 15 controlli al veicolo:
• Impianto frenante; • Cinture di sicurezza; • Pneumatici; • Sospensioni; • Identificabilità; • Targhe; • Livello olio; • Impianto elettrico;
• Cristalli; • Fari; • Usura pastiglie freni; • Carrozzeria; • Rumorosità; • Telaio; • Livello liquidi (acqua)
La spesa… è un regalo ai Soci : solo € 10,50
Calendario revisioni motocicli e ciclomotori
Categoria del veicolo
Prima revisione
Revisione successive
Ciclomotori
Dopo 4 anni dal rilascio del certificato di idoneità.
Dopo 2 anni ed entro il mese dell’ultima revisione.
Motocicli-Motocarrozzette
Motoveicoli per trasporto promiscuoMotocarri ecc.
Dopo 4 anni dalla prima immatricolazione
(entro il mese della stessa).
Dopo 2 anni ed entro il mese dell’ultima revisione.
Nel 2003 si revisionano i ciclomotori ed i motocicli rispettivamente con certificato di idoneità e prima immatricolazione rilasciati dal 1994 al 1999.
Controllo dei gas di scarico
Per i veicoli immatricolati sino al 31/12/1987 tale controllo ha scadenza semestrale, per tutti gli altri veicoli la scadenza è annuale in base al mese di immatricolazione. Tale controllo detto “Bollino Blu” può
essere prenotato telefonando direttamente al Centro Revisioni o presso la Sede e tutte le Delegazioni del’A.C. Torino.
Il costo del servizio per i soci è di soli € 7,75
Ora potrete partire con la tranquillità di avere un veicolo in ordine dal punto di vista della sicurezza ed anche con la consapevolezza
di essere in regola con i documenti di viaggio.
Ma la tranquillità di un viaggio non è circoscritta ai controlli di sicurezza, l’AC Torino ha pensato anche al comfort dei propri Soci: con
il caldo sarebbe spiacevole scoprire che il condizionatore non è in piena efficienza, per questo è disponibile sempre presso il CENTRO REVISIONI AUTO E MOTO dell’Automobile Club di Torino il
Controllo e ricarica del condizionatore
Un’operazione che rimetterà a nuovo l’efficienza del Vostro condizionatore in auto e, nel caso, evidenzierà eventuali interventi da far
effettuare dal proprio specialista di fiducia.
Anche in questo caso ai Soci ACI una tariffa speciale di € 45
La gamma di prodotti ed accessori disponibili per i Soci si completa
con la disponibilità di SPAZZOLE TERGICRISTALLO che vi verranno montate dal personale del Centro Revisioni Auto & moto, così come
le BATTERIE, i FILTRI PER L’ABITACOLO, il TRIANGOLO DI
SOCCORSO e per completare il comfort anche una vasta scelta di PROFUMI PER L’ABITACOLO che renderanno più piacevole il Vostro
viaggio.
E se l’auto non c’è?
… Un viaggio può essere fatto anche con un veicolo diverso dal proprio quindi perché non scegliere tra una Fiat STILO, PUNTO, PANDA,SEICENTO, MULTIPLA oppure una Ford FIESTA o una Hyundai GETS… Tutte disponibili presso il Noleggio ACI di Via S. Francesco da Paola 20/A a TARIFFE ESCLUSIVE PER I SOCI ACI a partire da mezza giornata… per un week end o per tutto il periodo necessario.
Oppure cercate la vostra nuova auto consultando od inserendo un
annuncio sul sito www.acitorino.it nella sezione AUTO ON LINE!
Inoltre
Tutti gli uffici ACI di Torino (28 tra città e provincia) sono pronti
ad accogliere e soddisfare le esigenze dei propri Soci:
• Pagamento delle tasse automobilistiche; • Immatricolazioni o reimmatricolazioni; • Radiazioni; • Rinnovo e/o duplicato patente (con visita medica in sede); • Passaggi di proprietà (notaio in sede); • Duplicati dei documenti di circolazione e di possesso; • Vendita di cartine
e guide per tutti i paesi del mondo; • Vendita vignette per le autostrade svizzere e austriache; • Patenti internazionali; • Vendita di tessere
Viacard a scalare; • Antifurti satellitari ACISAT.
E molti altri servizi per una consulenza a 360° che Vi permetta di
viaggiare Sereni.
Buon Viaggio con Automobile Club Torino
www.acitorino.it
REPORTAGE
PER I SOCI
Una giornata
al Centro
Revisioni
di Roberto Valentini
A
pertura ore 8.30: ordinatamente le prime due
vetture prenotate varcano il cancello del centro Aci
di piazza San Gabriele da Gorizia, a Torino. Così avviene
abitualmente dal lunedì al sabato, per dare modo agli automobilisti di usufruire dei
servizi tecnici, primo fra tutti la revisione obbligatoria.
Ma non solo, visto che nello
stesso centro è possibile effettuare un check-up completo, il controllo del condizionatore. Il tutto a prezzi di favore, soprattutto per i soci.
Iniziamo dalla revisione,
che ha un costo uguale per
tutti di 37,14 Euro. Il grande
vantaggio per i soci, in questo caso è rappresentato dalla pre-revisione gratuita. In
pratica, prima di procedere
alla registrazione vera e propria dei dati, si effettua un ultimo controllo alle parti interessate dalla revisione che,
nel dettaglio, sono: pneumatici (devono essere di misura
conforme a quanto riportato
sul libretto e della stessa marca e tipo su ogni asse, oltre
che in buone condizioni di usura), vetri (non devono essere scheggiati o danneggiati), cinture di sicurezza, numero di telaio, numero di motore, corrispondenza con la
targa, rumore, fumi, giochi ed
efficienza delle sospensioni,
l’efficienza delle luci, la regolazione dei fari, l’efficienza dei freni, freno a mano
compreso e un controllo generale della carrozzeria che
non deve presentare punti di
ruggine.
13
Giuseppe Camerino, da
tempo immemore socio Aci,
guida da 55 anni. Ha portato la
sua Fiat Brava 100 16V del ’99
alla sua prima revisione. Vettura blu scuro, molto pulita ed
efficiente in ogni sua parte.
“Ho scelto di venire al centro Aci – spiega il signor Camerino – perché, essendo socio, posso usufruire della prerevisione gratuita. Certo la
mia macchina è recente e quindi in ordine, ma può succedere l’imprevisto dell’ultimo
minuto e si rischia di non passare”.
Come previsto tutto va per
il verso giusto e la vettura supera la revisione a pieni voti.
Un colloquio finale con il tecnico e, immediatamente l’etichetta da applicare sul libretto, con scritto “revisione regolare”. Il signor Camerino dovrà ritornare tra due anni e, se
lo vorrà, potrà essere avvertito della scadenza direttamente
dal centro revisioni. Ora deve
ripartire, accompagnato dalla
moglie, per andare a prendere la nipotina alla scuola materna.
Il resto della giornata trascorre tranquillo, tra revisioni
a vetture più datate e controlli
dei fumi per il bollino blu. A
tal proposito occorre ricordare che in questo caso la scadenza è di solo un anno, anche
per le vetture nuove. Il costo
per i soci è di 7,75 Euro (10,33
per i non soci). Una piccola cifra per viaggiare in regola e per
essere tranquilli sullo stato di
salute della propria automobile. Inoltre il tempo necessario
a fare questo controllo è veramente limitato. Poco più di 5
minuti e si riparte.
C’è anche chi, più previdente di altri, non aspetta che il caldo sia insopportabile per con-
OAXACA
A PALAZZO
BRICHERASIO
D
al 25
giugno al
24 agosto,
Palazzo
Bricherasio
ospita la mostra
“Oaxaca. Tierra
de arte”.
Palazzo
Bricherasio,
Via T. Rossi
(angolo via
Lagrange)
Torino - Tel.
011/5711811.
ORARIO:
Tutti i giorni
dalle 15.00
alle 23.00
Sconto sul
prezzo del
biglietto per i
soci ACI che
esibiscono la
propria
tessera in
corso di
validità.
Il Parcheggio
sotterraneo
ACI di via
Roma ha uno
dei suoi ingressi
proprio davanti
a Palazzo
Bricherasio
(tariffa di
sosta oraria
ridotta per i
soci).
INSERZIONI
UNA GIORNATA
AL CENTRO REVISIONI
Pubblichiamo alcune
delle ultime inserzioni
“Compro/Vendo” inviate
dai soci al servizio “Auto
on line” del sito
www.acitorino.it:
AUTO
Vendo MERCEDES
E 250D Station Wagon,
anno 1996 (maggio),
km 114.000, colore blu
metallizzato. Optional:
ABS, climatizzatore
automatico, 2 Airbag,
autoradio.
Prezzo € 8.500,00.
Lazzari Lorenzo,
tel. 0113170507 3391254029.
Vendo MERCEDES
C200 Kompressor
Elegance, anno 1996,
km 70.000, colore grigio
metallizzato. Optional:
dispositivo
antislittamento,
climatizzatore
automatico, autoradio.
Prezzo € 8.800,00.
La Selva Nicola,
tel. 011353994.
Vendo FIAT PUNTO EL
JTD, anno 2001,
km13.000, colore nero.
Optional: aria
condizionata, autoradio.
Prezzo € 9.200.
Pavia Giovanni,
tel. 0119492405.
Vendo Wolkswagen
Passat TDI Berlina, anno
2001, km 30.000, colore
verde, full optional.
Prezzo € 20.000,00.
Schellino Giuseppe,
tel. 0119623258.
Vendo FIAT UNO 5p
catalizzata, anno 1992
(ottobre), km 62.000,
colore bianco. Optional:
antifurto, alzacristalli
elettrici, chiusura
centralizzata. Prezzo
€ 1.600,00.
Coda-Fatin Giorgina,
tel. 011786571.
MOTO
Vendo HONDA CRE
250, anno 1997, pochi
km, mai usata in pista.
Colore rosso, nero e
giallo. Gomme Dunlop
nuove, motore nuovo.
Prezzo € 2.800,00
trattabili.
Marino Elio,
tel. 0113097405.
Vendo HONDA
Dominator 650, anno
1992, km 50.000, colore
rosso. Prezzo
€ 1.800,00 trattabili.
Pagano Angela Barbara,
tel. 0119170488.
Vendo YAMAHA YZF
600R, anno 1999,
km 22.000, colore bianca
e rossa. Optional:
Marmitta espansione,
porta bauletto.
Prezzo € 5.000,00.
Messina Domenico,
tel. 3383417235.
AUTOCARRI
Vendo Autocarro
Vetrinato Wolkswagen
25CS21, modello
Transporter Diesel. Anno
1985, km 21.962 reali,
colore azzurro. Prezzo
€ 800,00 trattabili.
Rasero Dario,
tel. 0117492922.
trollare l’impianto di condizionamento. Anche in questo caso
i soci Aci usufruiscono di una
tariffa davvero ridotta. La ricarica costa infatti 45 Euro e può
essere effettuata, previa preno-
tazione, in circa un’ora.
Alle 11 e trenta fa il suo ingresso nell’officina uno scooter. Si tratta di una Vespa T5.
Anno di immatricolazione:
1986.
NUMERO VERDE PER I SOCI
803.116
Soccorso stradale - Assistenza medica - Agenzia viaggi Sestante Percorribilità strade - Informazioni sui servizi
Automobile Club Torino – Uffici: via Giolitti, 15, Tel. 011/57.791,
Fax 011/57.79.286, Orario al pubblico: 8.30-13.00 / 14.00-17.00
dal lunedì al venerdì - Sito Internet: www.acitorino.it - Indirizzi
posta elettronica: [email protected]
Ufficio sportivo: Lunedì-Venerdì 8.30-12.30 - Informazioni
revisioni (24h su 24): 011/57.79.379 - Informazioni tasse
automobilistiche (24h su 24): 011/57.79.333 - Soccorso stradale
nazionale: 803116 - Noleggio autovetture e parcheggi ACI: via S.
Francesco da Paola, 20, Tel. 011/562.35.14 - Lubrificazione: via
Filadelfia, 71, Tel. 011/318.09.08 - Lavaggio: via Filadelfia, 71,
Tel. 011/319.92.02 - Centro Revisioni Auto: piazzale San Gabriele
da Gorizia, 210, Tel. 011/30.40.748 - Autoscuola Club: via Giolitti,
15, Tel. 011/57.79.246 c.so Moncalieri, 215, Tel. 011/66.12.623
- Autoscuola Eureka: c.so Tassoni, 57, Tel. 011/74.79.71.
■
“Certo è un po’ vecchiotta –
ci racconta il giovane proprietario, Filippo Zanoni – ma mi
ci sono affezionato perché, rispetto agli altri modelli di Vespa, è veloce e agile nel traffico cittadino. Prima di portarla
qui ho fatto sostituire i pneumatici, controllato freni e luci”.
La Vespa viene portata sul
rullo appositamente studiato
per le due ruote. La prova di frenata viene superata senza problemi e anche i fumi, nonostante l’età, sono nella norma.
“Ho trovato molto comodo –
continua il motociclista Zanoni – poter prenotare telefonicamente la revisione. Dopo pochi
giorni mi sono presentato e in
circa un quarto d’ora ho risolto
la pratica”.
Nel pomeriggio arriva una
Fiat Brava TD100 del 1997, alla sua seconda revisione. I controlli questa volta sono decisamente più meticolosi. Il tecnico incaricato si sofferma a verificare tutti i livelli e lo stato
dei liquidi, il consumo delle pastiglie dei freni, lo stato dei dischi dei freni, la frizione e molti altri particolari. Il signor Riccardo Pasturino ha infatti scelto di far effettuare, insieme alla revisione, anche il check-up
completo, proposto ai soci ad
un prezzo di 10,50 Euro (13,50
ai non soci). Siccome l’Aci non
ha un’officina dove si possano
eseguire i lavori, il risultato del
check-up è sicuramente imparziale. Gli eventuali lavori verrebbero infatti eseguiti nell’officina di fiducia dell’automobilista.
“Il tecnico mi ha detto che è
tutto in ordine – spiega il signor
Pasturino – solo il triangolo
non è del tipo omologato. Per il
resto posso viaggiare tranquillo, perché i controlli hanno interessato le parti più importanti della vettura”.
■
“AUTO ON LINE” MODULO PER INSERZIONE GRATUITA
■ VENDO
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DATI DELL’INSERZIONISTA
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COGNOME
ACI Torino - Servizi Internet
Via Giolitti 15 - 10123 Torino
NOME
La Sua inserzione sarà pubblicata
sul sito internet www.acitorino.it
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N° TESSERA ACI
Si informa che il trattamento dei dati personali che La riguardano viene svolto da “carshow.it” limitatamente
a quanto riportato nel tagliando in questione e nel’ambito di quanto stabilito dalla legge 675/96 sulla tutela
della privacy. Il trattamento dei dati, di cui viene garantita la massima riservatezza, è effettuato
esclusivamente al fine di pubblicare la Sua inserzione su Internet (dove verrà evidenziata la Sua qualifica di
Socio ACI).
I Suoi dati non saranno diffusi a terzi.
Consapevole delle responsabilità in cui incorre chi rilascia false dichiarazioni, dichiaro sotto la mia
responsabilità di non operare né direttamente né per conto terzi in qualità di operatore nel settore
merceologico cui fa riferimento la presente inserzione.
Firma
15
Sestrierestorico
Q
uella che sta andando in scena mentre Aci News viene stampato, è l’ottava edizione del Sestrierestorico, rievocazione di
un rally tanto caro agli appassionati, non solo
torinesi. La gara è nata nel 1950, nel periodo
delle grandi corse su strada, ed è stata uno dei
primi rallies a svolgersi sul territorio italiano.
Ha subito conosciuto una grande notorietà
dovuta sia alla difficoltà del suo percorso (allora la gara si svolgeva in pieno inverno) sia ai piloti famosi che vi hanno preso parte sin dalle
primissime edizioni. Così tra i partecipanti troviamo piloti come Ascari, Villorresi, il torinese Gino Valenzano. Lo stesso Emilio Christillin, presidente dall’Automobile Club Torino dal
1970 al 2001, lo ha disputato, imponendosi nella sua prima edizione al volante di una Lancia
Aprilia.
Il Rally di Sestrieres è salito alla ribalta internazionale nel 1953, anno in cui a vincere fu
una Citroën 15 Six, la celebre Traction Avant,
dotata di un motore a 6 cilindri. La casa francese fece un’intensa campagna pubblicitaria cavalcando questo successo, ottenuto da una trazione anteriore contro le più convenzionali trazioni posteriori. La trazione anteriore si sarebbe poi imposta diverse volte negli anni Sessanta e Settanta, soprattutto con le Lancia Fulvia
Coupé HF.
Una vettura che ha segnato la continuità con
le edizioni “moderne”, avendo vinto nel 1998
con Gianmaria Aghem, nel 2001 con Sisti e nel
2002 con Giuliano Cané.
■
ATTENZIONE: CINTURE SEMPRE ALLACCIATE, TELEFONINI VIETATI, LIMITI DI VELOCITÀ
E la patente
diventa
a punti
C
ome annunciato nei mesi passati, salvo proroghe non previste, entrerà in vigore il decreto che
modificherà il Codice della strada, molti i punti che coinvolgeranno tutti coloro che utilizzano strade ed autostrade con qualsiasi tipo di veicolo.
La modifica più importante riguarda la patente di
guida, viene introdotta la patente a punti.
L’articolo 126-bis, che sarà in vigore a partire dal
30 giugno 2003, introduce la patente a punti. Ad ogni
patente sarà attribuito un valore iniziale di 20 punti che è soggetto a decurtazione se si incorre in una violazione delle
norme indicate nella tabella riportata nella pagina a fianco.
Per le violazioni commesse entro i primi cinque anni dal rilascio della patente di guida, i
punti, per ogni singola violazione, sono raddoppiati.
La mancanza, per il periodo
di tre anni, di violazioni di una
norma di comportamento da
cui derivi la decurtazione del
punteggio, determina l’attribuzione del completo punteggio
iniziale, entro il limite dei venti punti.
La frequenza a corsi di aggiornamento consente di riacquistare 6 punti. Alla perdita totale del punteggio il conducente deve sottoporsi a revisione
della patente.
Novità anche per i conducenti di ciclomotori
Si introduce la norma che
prevede che chiunque, non in
possesso di alcun tipo di paten-
te, conduca un ciclomotore
debba aver conseguito un certificato di idoneità. Ai fini del
conseguimento di tale certicato si dovranno dimostrare i requisiti psicofisici e le conoscenze di circolazione previste
per il rilascio della patente “A”.
Il certificato di idoneità avrà
una scadenza (5 e 10 anni).
Con l’entrata in vigore di
questo decreto si tende a voler
migliorare il livello di idoneità
e conoscenza degli utenti della
rete viaria nel nostro paese.
Sono altresì previsti inasprimenti delle sanzioni per coloro
i quali non utilizzano il casco
quando previsto, si potrà circolare in due sul ciclomotore
quando espressamente indicato
nel certificato di circolazione.
Naturalmente i Soci avranno
al fianco le autoscuole Fiduciarie ACI per il conseguimento dei certificati di idoneità:
Luci anabbaglianti anche
sulle strade ordinarie
Le modifiche che verranno
introdotte prevedono che anche
sulle strade urbane ed extraurbane debbano essere accese le
luci anabbaglianti (od in alternativa le luci di marcia diurna)
al fine di migliorare la visibilità del mezzo da parte degli altri utenti delle strade, pedoni e
ciclisti.
Giubbotto rifrangente
Verrà introdotto l’obbligo di
utilizzazione di giubbetti rifrangenti ad alta visibilità per
tutti coloro che scendono dal
veicolo nei casi in cui sia necessario collocare sulla strada
il triangolo di emergenza.
Indirizzi ed orari al sito
www.acitorino.it
20
ART. VIOLATO
141, comma 8
141, comma 9/1
141, comma 9/2
142, comma 8
142, comma 9
143, comma 11
143, comma 12
143, comma 13-5
145, commi vari
145, commi 10-5
145, comma 11
146, comma 2
146, comma 3
147, comma 5
147, comma 6
148, comma 15
148, comma 16/1
148, comma 16/2
149, comma 4
149, comma 5/2
150, comma 4
150, comma 5
152, comma 3
153, comma 10
153, comma 11
154, comma 7
154, comma 8
161, comma 2
161, comma 4
162, comma 5
164, comma 8
165, comma 3
167, comma 2
167, comma 3
167, comma 5
DESCRIZIONE DELL’IRREGOLARITÀ
PUNTI IN MENO
Velocità pericolosa in curve, incroci, discese, luoghi frequentati, di notte, con scarsa
visibilità, ecc…
2
Gare di velocità su animali o veicoli non a motore, “sfide” improvvisate
tra conducenti che percorrono la stessa strada.
4
Gara di velocità con veicoli a motore decise di comune accordo tra i conducenti,
ma senza un’organizzazione esterna.
10
Eccesso di velocità compreso tra gli 11 e i 40 km/h.
2
Eccesso di velocità oltre i 40 km/h.
10
Circolazione contromano.
4
Circolazione contromano in curva, con scarsa visibilità o su strade con carreggiate
separate.
10
Circolazione al centro o a sinistra della carreggiata quando la corsia di destra è libera. 4
Mancata precedenza.
2
Mancato rispetto dello stop.
4
Mancata precedenza per due o più volte in un biennio.
5
Mancato rispetto della segnaletica (tranne che per i segnali di divieto di sosta o
di fermata).
1
Passaggio con il semaforo rosso o nonostante il vigile stia facendo passare prima
altri flussi di traffico.
4
Violazione commesse ai passaggi a livello.
3
Violazione commesse ai passaggi a livello per almeno due volte in un biennio.
5
Sorpasso a destra.
2
Sorpasso a destra di tram e filobus in fermata al centro, sorpasso doppio, in curva o
su dosso.
4
Sorpasso effettuato alla guida di veicoli pesanti.
5
Mancato rispetto della distanza di sicurezza.
3
Mancato rispetto della distanza di sicurezza che abbia causato almeno due incidenti
con gravi danni ai veicoli nel corso di un biennio.
5
Comportamento irregolare o pericoloso nelle strettoie.
1
Comportamento irregolare o pericoloso nelle strettoie che abbia causato gravi danni
alle persone o veicoli.
5
Mancata accensione delle luci.
2
Uso improprio degli abbaglianti.
3
Uso improrio dei fari.
1
Inversione di marce all’altezza di curve, dossi o intersezioni.
4
Svolte o cambi di corsia irregolari o senza frecce.
2
Caduta o spargimento sulle carreggiata di materiale pericoloso.
4
Mancata esposizione del “triangolo” in caso di caduta di materiali sulla carreggiata. 2
Mancata esposizione del “triangolo”.
2
Irregolare sistemazione del carico.
3
Mancata esposizione della fune durante il traino.
2
Sovraccarico non superiore ad 1 tonnellata (con veicoli di massa complessiva a pieno
carico superiore a 10 tonnellate).
1
Sovraccarico non superiore ad 1 tonnellata fino a 2 tonnellate (con veicoli di massa
complessiva a pieno carico superiore a 10 tonnellate).
2
Sovraccarico superiore a 2 e fino a 3 tonnellate (con veicoli di massa complessiva
superiore a 10 tonnellate).
3
ART. VIOLATO
167, comma 6
167, comma 7
168, comma 7
168, comma 8
168, comma 9
169, comma 7
169, comma 8
169, comma 9
169, comma 10
170, comma 6
171, comma 2
172, commi 8-9
173, comma 3
174, comma 7
175, comma 13
175, commi 14-7a
175, comma 16
176, comma 19
176, comma 20-1b
176, commi vari
176, comma 21
178, comma 4
179, comma 9
186, comma 2
187, comma 4
187, comma 5
189, comma 6
189, comma 9
191, comma 4
DESCRIZIONE DELL’IRREGOLARITÀ
PUNTI IN MENO
Sovraccarico superiore a 3 tonnellate (con veicoli di massa complessiva a pieno
carico superiore a 10 tonnellate).
4
Transito di trasporti eccezionali su strade non sufficientemente larghe o con viadotti
e sottovia non sufficientemente alti.
3
Sovraccarico durante il trasporto di merci pericolose.
4
Trasporto di merci pericolose senza autorizzazione o senza rispettare i limiti e le
condizioni dettate nell’autorizzazione.
10
Trasporto di merci pericolose violando le norme di sicurezza dettate dai decreti
ministeriali sulla materia.
10
Trasporto di persone in sovrannumero o di cose in sovraccarico (se effettuati alla
guida di veicoli leggeri che non siano autovetture).
3
Trasporto a pagamento in sovrannumero o sovraccarico su veicoli classificati
ad uso proprio.
4
Trasporto di persone in sovrannumero o di cose in sovraccarico (se effettuati alla
guida di autovetture).
2
Trasporto irregolare di persone, animali o oggetti.
1
Trasporto irregolare di persone, animali o oggetti sui veicoli a motore a due ruote. 1
Guida di veicoli a motore a due ruote senza indossare il casco.
3
Mancato allacciamento delle cinture di sicurezza e mancato uso dei seggiolini
per bambini.
3
Mancato uso delle lenti (se prescritte sulla patente), uso del telefonino senza
vivavoce durante la guida.
4
Irregolarità dei documenti degli autisti di camion e autobus.
1
Circolazione in autostrada con carico disordinato, instabile, sporgente o (se liquido)
stivato in contenitori che perdono.
4
Traino di veicoli in autostrada.
2
In autostrada: circolazione con ciclomotori e simili o a piedi, sosta oltre 24 ore,
soccorso abusivo ecc…
2
Inversione di marcia in autostrada.
10
Retromarcia in autostrada.
4
In autostrada: circolazione sulla corsia di emergenza o su quella di accelerazione o
decelerazione (pur non provenendo da una rampa).
10
In autostrada: mancato pagamento del pedaggio, posizione di sosta errata in caso
di ingorgo, abbandono di veicoli, marcia di mezzi pesanti sulla corsia di sorpasso
(con 3 corsie).
2
Irregolarità dei documenti di servizio per gli autisti di camion e autobus muniti
di cronotachigrafo.
1
Circolazione con cronotachigrafo (se prescritto per la categoria del veicolo)
mancante o manomesso.
10
Guida in stato di ebbrezza.
10
Guida sotto l’effetto di droghe.
10
Fuga in caso di incidente con danni solo a cose, causato dal conducente.
4
Fuga in caso di incidente con danni a persone, causato dal conducente.
10
Comportamento irregolare dopo un incidente: intralcio della strada, rifiuto
di dare i propri dati ai denneggiati ecc…
2
Mancata precedenza a pedoni o disabili.
3
Nota: tutti i punti da sottrarre si raddoppiano in caso di conducenti in possesso di patente da meno di 5 anni.
AUTO NOVITÀ
Un’estate
Tre immagini di Alfa Spider.
di spider e cabrio
di Piero Bianco
G
li amanti del vento
tra i capelli hanno
soltanto l’imbarazzo della scelta: novità per
tutti i gusti e per tutte le
tasche. Anche se il mercato italiano delle spider
rappresenta una nicchia
piuttosto limitata (l’anno
scorso è scivolato da 4.779 vetture consegnate a 3.770, con un
calo del 21 per cento e con
un’incidenza sul totale di appena lo 0,2 per cento), tutte le
Case scommettono su questa
formula e propongono modelli
interessanti. Un mondo di “scoperte”, dalle lussuose spider
griffate ai classici cabriolet, alle piccole convertibili che rappresentano la nuova moda e
fanno già tendenza.
È il caso, ad esempio, della
curiosa e divertente Citroën C3
Pluriel, un concentrato di originalità. Due motori a benzina
(1,4 litri, 54 kW/75 Cv e 160
km/h e 1,6 litri, 80 kW/110 Cv,
185 km/h con cambio sequenziale; in futuro anche un Diesel),
proposti rispettivamente a
14.500 e 17.500 euro, è lunga
3,934 metri e alta 1,563. Ha nel
sistema di conversione della
carrozzeria una delle carte vincenti. Con poche operazioni la
berlina chiusa si trasforma in
spider, eliminando i due archi
longitudinali su cui scorre la capote. Può diventare perfino un
originale pick-up, in grado di
trasportare oggetti ingombranti.
Tra i possibili concorrenti,
altre due belle di dimensioni
compatte: la Ford StreetKa e la
New Beetle Cabrio. La prima,
disegnata dalla Ghia e prodotta negli stabilimenti Pininfarina, ha un design gradevolissimo ed elegante. Motore 1.6 da
95 Cv, è agile e brillante. Con
capote a comando manuale, ha
due robusti roll-bar che proteggono la testa di pilota e passeggero. Una proposta ideale
per i giovani, in particolare per
il pubblico femminile.
Erede di un mito (il Maggiolino Cabriolet costruito dal
1949 al 1980 in 330 mila esemplari), la New Beetle scoperta
unisce all’antico fascino la più
sofisticata tecnologia. Due, per
ora, i motori destinati al nostro
mercato: 1.4 da 75 Cv e 2.0 da
115 Cv (anche con cambio automatico a sei rapporti).
23
New Beetle Cabrio.
I lampeggiatori laterali
esterni sono integrati negli
specchietti retrovisori elettrici,
il taglio del portellone è stato
modificato rispetto alla berlina
e si chiude direttamente sul paraurti. Intelligente il gioco dei
quattro cristalli laterali, tutti interamente abbassabili e ben integrati con la capote a vettura
chiusa. Tra i tanti optional sfiziosi, il supporto portacellulare, antifurto a sensori e il box
di carico per bagagli ingombranti. Il baule è modesto (201
La Citroën C3
Pluriel Spider.
UN’ESTATE IN SPIDER E CABRIO
La Smart Crossblade.
La Streetka.
litri) e presenta un accesso non
facilissimo, i due posti dietro
sono faticosi per chi è corpulento: ma i cultori del mito non
badano a questi piccoli disagi.
La regina degli spider “puri” resta comunque la Mazda
MX-5, un modello cult che
vanta l’invidiabile record di
“scoperta” più venduta al mondo: 700 mila unità e una cadenza annuale che supera le 40
mila. Ha compiuto 14 anni, eppure fa sempre moda. Per celebrare il suo passato, ora si
propone in sette nuove edizioni speciali preparate apposta
per il nostro mercato. Vetture
in tiratura limitata: si va dai
333 esemplari della Trilogy,
griffata dalla De Beers (nel
portachiavi ci sono tre preziosi diamanti), ai 110 rossi dedi-
cati a Roma (la Mazda è sponsor della squadra della capitale), ai 50 appena della Challenge, con cambio a sei marce.
Motorizzate dal tradizionale
1600 cc 16v bialbero (110 Cv
e 191 km/h) nelle versioni meno costose e dal 1800 (146 Cv
e 205/208 km/h) per quelle al
top, le nuove MX-5 hanno
prezzi compresi tra 18.200 e
27.500 euro.
Anche la Fiat Barchetta si è
rifatta il trucco e, da maggio,
propone la versione restyling.
Ridisegnato il muso, sempre
attuale e ora più bello con la
grande calandra nera che conferisce un tocco di sportività in
più. Nuovi anche i fascioni paracolpi e il terminale di scarico, maggiorato. I fendinebbia
inoltre sono di serie su tutte le
versioni, come l’Abs e gli airbag. L’interno ha conservato
l’aspetto lussuoso, con finiture color titanio nelle bocchette
d’aria e nelle maniglie. Tra i
sofisticati accessori, il nuovo
hi-fi con lettore Cd e Mp3, cerchi in lega da 16 pollici, minigonne da montare sotto alle
portiere, roll bar e tetto rigido.
Il motore è rimasto il brillante
1.8 a 16 valvole da 130 Cv: 200
km l’ora, con sprint da 0 a 100
in soli 9 secondi.
Salendo di livello, ecco il
rinnovato Spider Alfa Romeo
disegnato da Pininfarina, che
ne ha rivisto look e interni, valorizzando i tratti del nuovo family feeling Alfa. L’anteriore
è più dinamico grazie al grande scudetto centrale e alle prese d’aria laterali. L’abitacolo si
presenta più moderno ed elegante con ritocchi alla plancia,
alla strumentazione, alla console centrale dove trova posto
il navigatore. Brillano i motori, a partire dal vivacissimo 3.2
V6 24 valvole con 240 Cv, lo
24
stesso montato sul coupé e che
consente al GTV un’accelerazione da zero a 100 km l’ora in
6,8 secondi, per una velocità
massima di 255 l’ora (la vettura di serie più veloce della storia Alfa Romeo). Disponibili inoltre il 2.0 JTS da 165 Cv e il
2.0 T. Spark da 150. Due i cambi, meccanici, un 6 marce per
il 3.2 e uno a 5 per gli altri.
Prezzi da 28 mila a 38 mila euro.
Non può mancare la Mercedes, in questa rassegna molto elitaria. Il top del lusso e della
seduzione si chiama CLK Cabrio, due posti da business (ma
viaggiando in 4 si è un po’ sacrificati e i due passeggeri posteriori devono convivere con
il vento). Alzare la capote o toglierla del tutto è un gioco da
ragazzi: basta toccare un comando e il sistema elettrico fa
tutto da solo. Nell’ambito delle cabriolet, la CLK è regina.
Modello intermedio per la
Mercedes (si parte dalla SLK
per salire alla SL), è alla seconda edizione e si offre in cinque versioni con allestimenti
Elegance e Avantgarde. Cinque le motorizzazioni, a 4, 6 e
8 cilindri con cilindrate da 1796
cc (CLK 200 Kompressor) a
5439 cc (55 AMG), potenze
che variano da 163 a 367 Cv e
prestazioni che si spingono da
223 l’ora (la Kompressor con
trasmissione automatica a 5
rapporti, mentre quella con il
cambio meccanico a 6 marce
può toccare i 225) a 250 km orari autolimitati (la AMG, sigla
che definisce le Mercedes più
sportive). Curatissimi i livelli
di sicurezza, con doppi airbag
(quello del passeggero regola
la forza in funzione del peso
dell’occupante), “cuscini” per
testa e corpo integrati negli
schienali dei sedili anteriori,
CONSIGLI PRIMA DI PARTIRE
centina di protezione incorporata nel parabrezza e due rollbar che escono automaticamente per i passeggeri posteriori.
Tra le proposte certo più curiose, va citata la Smart, city
car svizzero-tedesca del Gruppo DaimlerChrysler che ha rinnovato e ampliato la gamma.
Oltre alle versioni standard
(oggi dotate di meccanica più
sofisticata e motori più potenti) è arrivata una piccola sportiva declinata in versione
Roadster. Il motore è sempre a
tre cilindri con raffreddamento ad acqua, la cilindrata è di
698 cc, la potenza di 60 kW/82
Cv. Tetto in tela a funzionamento elettrico (ma anche un
hard top per l’inverno), è più
bassa (1,19 metri contro 1,55),
più lunga (3,43 contro 2,50) e
anche più larga (1,61 contro
1,52) della City. I posti restano
i due soliti “secchi”, ma sulla
Roadster bisogna essere agili
per entrare e, soprattutto, per uscire: è il prezzo da pagare per
guidare una sportiva. Un modello ideale per un pubblico
giovane e dinamico, attirato
dall’eccezionale rapporto peso/potenza che consente notevoli accelerazioni (10,9" da 0
a 100) per un’auto di soli 700
cc, equipaggiata per giunta con
un cambio sequenziale automatizzato a sei marce. Lo sterzo pronto e preciso (servo a richiesta) e il baricentro basso
invitano a una guida sportiva e
veloce (180 km/h di punta) a
dispetto del piccolo motore: attenzione a non farsi tentare
troppo. I limiti vanno sempre
rispettati. Di serie Esp con antislittamento e antiarretramento in salita, Abs con Ebv e
brake assist. Il prezzo? Non è
proprio per tutti: 19.600 euro
per la Roadster da 82 Cv. ■
L
a stagione delle vacanze estive presuppone nella maggior parte dei casi un lungo viaggio di andata e ritorno con la macchina carica al limite,
e da quello che si vede in autostrada, anche oltre ogni limite.
Il buon padre di famiglia, ma anche il single che vuole arrivare senza problemi, deve fare un rapido esa-
di Gianni Rogliatti
re, olio, liquido dei freni e liquido del
servosterzo, liquido del lavavetri anteriore e di quello posteriore se c’è.
Nel caso la macchina abbia il cambio
automatico anche il livello del lubrificante di quest’ultimo. Poi si compra una scatoletta con la serie di lampadine e fusibili di ricambio (attenzione che sia quella per il vostro mo-
La Fiat Barchetta 2003.
me della propria auto, cominciando
dall’età: se ha due anni o meno ed è
stato anche fatto da poco un tagliando di garanzia potrà bastare il con-
dello) e praticamente si può andare
dovunque senza problemi.
Attenzione: controllate anche la
pressione della gomma di scorta, e di
Mercedes-Benz Classe CLK Cabriolet.
trollo alla pressione delle gomme
(portandola a quella massima indicata dal libretto di uso e manutenzione
per il caso di pieno carico) e quello
dei livelli di: refrigerante del moto-
avere il sollevatore a bordo con la
chiave per svitare i bulloni delle ruote. Se volete sentirvi pronti a tutto
portatevi un estintore, una pila, una
pinza ed un cacciavite.
segue a pag. 26
25
I CONSIGLI DI GIANNI ROGLIATTI
segue da pag. 25
Se la macchina ha già qualche anno e parecchie decine di migliaia di
km percorsi l’esame dovrebbe essere più approfondito. Esaminiamo il
libretto di uso e manutenzione: dopo
quanti km suggerisce di sostituire le
cinghie di comando della distribuzione? Se il traguardo è vicino meglio non aspettare e farlo prima di
partire. Così per tutte le altre cinghie,
alternatore, condizionatore, servosterzo: controllare ed eventualmente
sostituire.
Oltre ai controlli suggeriti per le
auto più nuove, conviene farne altri:
levatore, e dopo esservi assicurati
della sicurezza date un’occhiata sotto alla vettura: anche il profano può
vedere se ci sono perdite dalla coppa
del motore, dal cambio e dal differenziale e soprattutto se i tubi flessibili dei freni e le cuffie dei giunti dei
LA
PUNTO
SI RINNOVA
Punto Dynamic.
bianca
La Bmw Z4.
semiassi alle ruote anteriori presentano
tracce di olio fresco, segnale di perdita.
In questi casi si chieda consiglio a
chi sta sostituendo l’olio ed in caso di
dubbio andate a far vedere la mac-
I
n attesa di Gingo e Idea, le compatte del nuovo corso che saranno presto in vendita, ecco la
nuova Punto. Molto diversa dalla
precedente non tanto nell’estetica
(ma il look anteriore è decisamente più accattivante) quanto nei
contenuti. Erede di un modello
dall’indubbio successo, leader
prima di tutto le gomme. Se sono vecchie e/o usurate meglio sostituirle. Una foratura o peggio uno scoppio sulla strada delle vacanze non è solo un
contrattempo, ma può essere un serio
pericolo. Se poi le gomme anteriori
presentassero segni di usura asimmetrica sarà bene chiedere al gommista
di fiducia di controllare anche l’allineamento dello sterzo. È una piccola
spesa che consente di risparmiare le
gomme.
Il cambio di stagione e il chilometraggio forse rendono necessario il
cambio dell’olio del motore: approfittate quando la macchina è sul solPunto Active.
26
NOVITÀ AUTO
1.4 16V Fire.
delle classifiche di vendita in Italia e in Europa con oltre 5 milioni di esemplari venduti, è la prima vettura di questa fascia ad
adottare due turbodiesel Common Rail di seconda generazione: il rivoluzionario 1.3 Multijet
16v da 70 Cv e il potente 1.9 Multijet 8v da 100 Cv. Gli altri motori sono il 1200 8v, il 1200 16v, il
Punto Natural Power.
Punto Sporting - HGT.
Punto Emotion.
Punto Sporting.
1400 16v, il 1800 16v, il 1900 JTD
e un’altra grande novità, esclusiva per questa fascia, il 1200 8v a
benzina e metano per la versione
Natural Power. bianca
La nuova Punto
è la sola a proporre due cambi
automatici (il
Dualogic e lo Speedgear), il climatizzatore automatico bi-zona e
il servosterzo elettrico. Inoltre, sul
fronte della guidabilità e della sicurezza, offre (di serie o in opzione) i più sofisticati sistemi di controllo dinamico: Esp, Asr e Msr.
Ampie pure le offerte telematiche,
tra cui si può scegliere navigatore,
Connect Obn, radio con lettore
CD e file MP3, CD-changer sulla
plancia. Nuovi i tessuti e le tinte
dei rivestimenti interni, come la
plancia e il quadro degli strumenti. Rispetto alla Punto precedente,
cambiano leggermente le dimensioni esterne: è larga 1,66 m, alta
1,48 m, lunga 3,84 m (la 3 porte)
oppure 3,86 m (la 5 porte). Sono
40 le versioni che si ottengono incrociando carrozzerie a 3 e 5 porte, 8 motori e altrettanti allestimenti (Actual, Active, Sound, Dy-
Le auto
per bambini
di
Edoardo
Massucci
Vettura Lines (GB) 1924.
V
ent’anni fa usciva in Italia il primo libro al mondo dedicato alle auto per bambini. Intitolato
“Bebè Auto”, venne pubblicato dall’Editrice
Automobilia di Milano in quattro lingue ed ebbe anche un’edizione americana che portava il titolo di
“Car for kids”. Il libro portò alla scoperta di un mondo pressoché sconosciuto tanto è vero che da allora
negli Stati Uniti e in Europa uscirono decine di altre
pubblicazioni sullo stesso tema. Auto per bambini
cioè piccole vetturette da montarci su, a pedali e a motore, da
non confondere con la miriade
di modellini d’ogni specie per
giocare o collezionare. “Bebè
Auto” dimostrò che se l’automobile vera aveva una sua storia che iniziava sulle polverose
strade dell’Ottocento, anche
quella per bambini vantava un
passato di tutto rispetto, ricco
di episodi sconosciuti, con i
suoi piccoli e grandi protagonisti e mille curiosità. Ed era
perfettamente vero: gli aneddoti e le immagini riportate dal
libro fecero rapidamente il giro del mondo destando vivo interesse fra i nostalgici di cose
del passato e dando vita a moltissime iniziative come mostre,
concorsi, mercati, e aste specializzate. E con l’occasione si
scoprì pure che c’erano tanti
collezionisti e anche appassionati che si dedicavano al restauro di vecchi cimeli. Come
per le auto d’epoca.
Il lettore non immagina certo quante vetturette d’ogni tipo
siano state prodotte nel secolo
31
Catalogo francese. Parigi, fine Anni Trenta.
scorso e quante le fabbriche europee, americane e anche asiatiche che si dedicarono a questo genere di produzione. Come non bastò ad elencarle tutto il libro progenitore, così non
può certo un semplice articolo
esaurire l’argomento. Però,
viaggiando nel tempo e scartabellando qua e là, potremo almeno farci un’idea di quanto è
stato fatto e gustare qualche curiosità. Nata l’auto per il papà,
non poteva mancare quella per
il bambino e così i primi artigiani si misero al lavoro già agli inizi del Novecento. Partendo dal triciclo, di cui utilizzarono ruote a raggi, pedali e trasmissione a catena, prepararono delle vetturette un po’ rozze
con carrozzeria per lo più in legno e telaio metallico che tuttavia costavano piuttosto care
ed erano quindi un genere di
lusso riservato a pochi rampolli di famiglie ricche. In qualche
caso furono le stesse fabbriche
di velocipedi (le biciclette di allora), già molto attive, a prendere l’iniziativa. E così le pic-
LE AUTO
PER BAMBINI
Catalogo Usa 1913.
Catalogo Giordani
Anni Venti.
cole auto cominciarono a fare
la loro comparsa nei primi cataloghi di giocattoli assieme
con carrozzine, carretti, cavallucci e tricicli. E mentre l’auto
di papà faceva continui progressi, anche quella del bambino sapeva stare al passo e nei
negozi comparivano vetturette
sempre più graziose che cercavano di imitare quelle vere. Cominciavano così a farsi notare
alcuni fabbricanti; in Italia primeggiava la Giordani di Bologna che, sorta nel 1895, presentava in un suo catalogo del
1915 una simpatica vetturetta a
due posti, prezzo 40 lire. In
Francia si faceva conoscere la
Eureka, poi divenuta azienda
leader del settore, in Inghilterra svettava la Lines che per decenni, poi col marchio Triang,
produsse una infinita serie di
splendide vetturette, in Germania c’era la Moko. E negli Stati Uniti , tanto per fare qualche
nome fra i molti, possiamo citare la Toledo, la Gendron, la
Pedalmobile, la Sidway e la
Steelcraft. I loro cataloghi fecero sognare ad occhi aperti i
piloti in erba del tempo. Per
rendere sempre più appetibili i
loro prodotti, diversi fabbricanti non esitarono a battezza-
Bimbo Racer della Sila di Torino, 1956.
Mercedes 540K baby di Franco Sbarro (CH), primi anni ’80,
Motore 47 cc, velocità 45 km.
re le loro vetturette con nomi
d’auto vere ed ecco così apparire piccole Buick, Packard,
Chrysler, Rover, Nash, Dodge,
Stutz e Mercer lunghe poco più
di un metro che poco assomigliavano alle auto vere, ma con
quei nomi acquistavano indubbiamente fascino. Comunque
le “Bebè Auto” degli anni Dieci e ancor più degli anni Venti
erano già dei piccoli gioielli.
L’aspetto migliorava ogni giorno, la meccanica faceva conti-
nui passi avanti e quanto agli
accessori bastava dare uno
sguardo ad un depliant del 1924
della americana Toledo per trovare in un piccolo spider tutte
queste meraviglie: sportello
apribile, parabrezza orientabile, specchietti retrovisori, plancia portastrumenti, leve del
cambio e del freno, fanali, targa, ruote a disco cerchiate in
gomma, paraurti, sedili imbottiti, capottina mobile, trombetta e fregi vari. Con orgoglio il
costruttore definiva la sua supervetturetta De Luxe: “un anno avanti alla concorrenza”.
I fabbricanti al di qua e al di
là dell’Oceano facevano a gara
per inventare novità che colpissero la fantasia dei bambini
e stupissero anche i genitori ed
ecco apparire non soltanto vetturette, ma pure camioncini,
auto dei pompieri, della polizia
e dell’esercito con relative decorazioni e attrezzature. E non
mancavano naturalmente le auto da corsa. C’era veramente da
impazzire, ma non era finita.
Nella seconda metà degli anni
LE AUTO
PER BAMBINI
Venti, a dare un ulteriore incremento a questo mercato provvide l’elettricità. Una piccola
batteria a bordo diede luce ai fari e fece funzionare i claxon
delle “Bebè Auto”, ma soprattutto a destare sensazione furo-
Lamborghini Countach
di Roberto Agostini,
Ravenna, Anni 80-90.
no i primi motorini elettrici
montati sulle auto dei bambini.
Una vetturetta a trazione elettrica aveva però dei costi proibitivi ed è per questo che la sua
diffusione si ebbe qualche anno dopo. Non mancarono però
dei casi memorabili che, proprio per la loro eccezionalità,
sono passati alla storia. Ettore
Bugatti, nel pieno della sua luminosa carriera di costruttore
d’auto che lo aveva portato
dall’Italia alla Francia, costruì
nel 1927 per suo figlio Roland
una copia perfetta della sua leggendaria Bugatti “35” che non
finiva di collezionare vittorie
nelle competizioni sportive.
Lunga circa 2 metri, la splendida macchinetta montava un
motorino elettrico capace di
imprimerle una velocità di 15
chilometri orari. Dal prototipo
passò alla produzione di una
piccola serie di 90 esemplari
che finirono nelle case di magnati dell’industria, sovrani e
altri personaggi illustri. Una di
queste Bugattine, dono di Casa
Agnelli, è da anni conservata al
33
Museo dell’Automobile di Torino. Ma anche altri costruttori
d’auto avevano posato gli occhi sulle auto per bambini. André Citroën sosteneva che le
prime parole che un bambino
doveva dire erano “papà, mamma e Citroën”. Convinto che le
automobili giocattolo fossero
un oggetto promozionale di
primaria importanza, ordinò in
pochi anni ad una officina specializzata ben mezzo milione di
automobiline in latta da distribuire alla sua clientela; fra queste apparvero anche due vetturette per bambini: la prima era
una perfetta riproduzione della
“5 HP” del 1925 lunga un metro e mezzo, uscita prima a pedali poi con motorino elettrico,
la seconda una “C4” del 1928
ancor più raffinata. Entrambe
esposte nelle vetrine dei concessionari Citroën, fecero poi
la gioia di alcuni fortunati collezionisti.
Non furono tuttavia questi
gli unici episodi “eclatanti”
dell’epoca. “Bebè Auto” di eccezionale raffinatezza e quasi
sempre costruite in esemplare
unico per clienti particolari venivano spesso portate alla ribalta delle cronache mondiali.
Nel 1932 la Lines inglese co-
La Bugattina dono
della famiglia Agnelli
al Museo dell’Auto
di Torino accanto
alla Bugatti vera
(anno 1927).
LE AUTO PER BAMBINI
struisce una Mini Rolls Royce
per la Principessa Elisabetta di
4 anni (futura Regina d’Inghilterra) e sempre alla Casa regnante britannica la Citroën regala nel 1937 due “traction
avant”, mentre nel 1934 la
Panhard dona una fedele copia
della sua 6 cilindri lunga poco
meno di due metri al figlio del
Sultano del Marocco. E ancora, due Hispano Suiza in miniatura con tanto di motore elettrico e velocità di 40 kmh
vanno ai bambini dell’industriale Esders. E l’elenco potrebbe continuare.
Le “Bebè Auto” vivono il loro momento magico negli anni
Trenta, ma ad entusiasmare la
gente non sono soltanto le auto
dei “piccoli re”; in Europa e in
America vengono di moda le
gare con bambini al volante: se
ne organizzano dappertutto,
nei giardini, nei parchi, nelle
piazze e perfino nei velodromi.
Chi ha una vetturetta può esibirla, chi non l’ha può noleggiarla. È del 1931 una corsa disputata sulla pista dello Stadio
Buffalo di Parigi con la partecipazione di ben 11 piccole Bugatti. Nel 1928 al Parco del Valentino di Torino fu addirittura
il Principe di Piemonte Umberto di Savoia in persona a dare il via ad una gara di auto a
pedali, circondato da alte autorità e genitori tripudianti.
Approfittando di questa ondata di entusiasmo le più note
fabbriche di “Bebè Auto” fanno affari d’oro presentando nei
loro cataloghi una miriade di
splendide vetturette che sempre più ricordano quelle vere:
sono ancora giocattoli di lusso
ma con prezzi più abbordabili.
La Eureka incanta i piccoli piloti con macchinette che arieggiano Renault, Peugeot e perfino celebri auto da corsa come
la “Petite Rosalie”; la più “gettonata” rimane la Bugatti; in Inghilterra si vedono addirittura
divertenti riproduzioni di autobus londinesi a pedali dove la
testa del bambino spunta dal
tetto del veicolo.
Poi viene la guerra. Le “Bebè
Auto” finiscono in soffitta o
vengono rottamate; i fabbricanti hanno altre cose a cui pensare. Se ne riparla nei Natali del
dopoguerra, quando vengono
riproposti modelli degli anni
Trenta e cominciano ad uscire
le prime novità fra cui la Jeep.
Nel 1949 in Inghilterra, per dar
lavoro a 200 minatori invalidi,
viene fondata la Austin Junior
Factory da cui uscirà un delizioso spider prodotto negli anni in ben 32.000 esemplari. Per
quanto riguarda l’Italia e in particolare Torino, da segnalare
due avvenimenti di rilievo: il
primo ebbe come protagonista
Piero Patria che nel 1949 inventò una vetturetta a tre ruote
denominata “Lucciola” provvista di motorino elettrico; venne presentata sulla pista ai bordi dello Stadio Comunale in occasione di un derby Torino-Juventus. Pochi gli esemplari
prodotti, di cui qualcuno oggi
in mano a collezionisti. La seconda iniziativa risale al 1956
e porta la firma dell’ingegner
Edoardo Brero della S.I.L.A.
che sfornò un magnifico spider
tipo Ferrari battezzato “Bimbo
Racer V.12”: motore elettrico,
velocità 8 kmh, produzione un
migliaio di esemplari, prezzo
quasi eguale ad un’auto vera.
Due “Bimbo Racer” andarono
ai nipoti di Eisenhower e di
Kruscev.
Ci sarebbero tantissime altre
cose da raccontare che riguardano la seconda metà del secolo, ma lo spazio non ce lo
consente. Storie di auto a pe-
35
dali, a motore elettrico e a
scoppio, di vetturette da sogno
e a buon mercato, di mostre, di
gare, di musei, di antiche vetturette restaurate, di modelli
strepitosi come quelli di Francis Mortarini, di Franco Sbarro e di Roberto Agostini. Accontentiamoci per ora di qualche foto.
■
Auto Giordani 1935.
Sopra: Catalogo
Usa 1928.
TORINO COME CAMBIA
ECCO
CHE COSA
TROVEREMO AL RITORNO
DELLE VACANZE
di Luciano Borghesan
C
antieri per il passante, per il metrò, per le grandi opere in vista
del 2006. La Torino del futuro richiede sacrifici, gli automobilisti devono improvvisare percorsi alternativi e, di volta in volta, aggiornarli. Il Comune si è organizzato per informare i cittadini
ed ecco il quadro delle notizie sui “lavori in corso” che troveremo
anche a settembre, al rientro delle ferie.
LINEA 4
Via Monte Rosa,
Cherubini e Brandizzo
Fino al prossimo maggio il tratto tranviario sarà deviato a causa
dell’adeguamento dei binari per
l’estensione della linea 4 in corso
Giulio Cesare, nel tratto tra via
Sempione e largo Giulio Cesare.
I lavori, determinano la divisione del tratto tranviario nei due
sensi. Per consentire un adeguamento al nuovo traffico tranviario sono stati modificati i sensi di
marcia nelle vie Salvatore Cherubini, Brandizzo e Monte Rosa.
In via Cherubini, nel tratto tra
Corso Giulio Cesare e via Monte Rosa è stato istituito il senso
unico di marcia nella stessa direzione della linea 4. In via Monte
Rosa, nel tratto tra le vie Sempione e Cherubini, è stato invertito il senso di marcia in direzione opposta quella in uso precedentemente.
In via Brandizzo, tra largo
Giulio Cesare-via Monte Rosa, è
stato istituito il senso unico verso largo Giulio Cesare. Attenzione, avverte il settore Viabilità
del Comune: in via Montanaro
all’incrocio con via Cherubini
bisogna fermarsi e dare precedenza a sinistra.
PASSANTE FERROVIARIO
Piazza Statuto
La mappa rappresenta la
conformazione viabile di piazza
Statuto in corrispondenza con le
intersezioni di corso Francia e
corso Inghilterra conseguentemente all’avanzamento del cantiere del Passante Ferroviario che
da corso Inghilterra si espanderà
ulteriormente per una quindicina
di metri verso piazza Statuto.
PONTE PRINCIPESSA
CLOTILDE SULLA DORA
Proseguono i lavori per il varo
del nuovo ponte Principessa Clotilde sulla Dora, in sostituzione
di quello andato distrutto durante l’alluvione del 2000.
L’opera collegherà le due
sponde del fiume tra il lungo Dora Agrigento e lungo Dora Napoli seguendo lo stesso tracciato
del ponte precedente. Il ponte dispone di un sistema azionato da
martinetti idraulici che sollevano la struttura in caso di piena.
38
Il traffico veicolare ha sede
nella parte centrale, lungo la quale, su due mensole a monte e a
valle del fiume, trovano posto rispettivamente il percorso ciclabile e quello pedonale, fiancheggiato da una gradinata con vista
sul ponte Mosca. Fino al 15 luglio, è prevista la chiusura al traffico dell’incrocio tra lungo Dora
Napoli e corso Vercelli. Per i collegamenti Est-Ovest, corso Vercelli-corso Principe Oddone, in
alternativa a lungo Dora Napoli
la viabilità è convogliata lungo
gli assi corso Emilia-corso Brescia e via Cecchi.
METROPOLITANA
Cantieri sempre aperti nel tratto Collegno-Porta Nuova, sulle
carreggiate centrale di corso
Francia, da Campo Volo a piazza Statuto, e di corso Vittorio
Emanuele, con percorsi in prevalenza lungo i controviali.
Quattro delle quindici stazioni (Fermi, Paradiso, Marche e
Principi d’Acaja) sono già completamente scavate e si estendono nel sottosuolo a –20 metri di
profondità per 60 m. di lunghezza e 20 m di larghezza ciascuna.
PARCHEGGIO VALDO FUSI
Il parcheggio Valdo Fusi, che
avrebbe dovuto essere pronto per
fine anno, dovrà attendere il
2004 per l’inaugurazione.
■
Sezione tipo
su corso
Francia:
occupazione
schematica
dei cantieri
GINNASTICA & MOTO
Andare
a piedi
anche
andando
in auto
1
2
2b
2c
3
3b
Foto e testi di
Giuseppe Trucchi
E
zio Giacobini ha titolato un suo articolo
sull’inserto del mercoledì de “La Stampa” “Ringiovanire per ora è illusione” e, nel sottotitolo,
“…L’unica ‘difesa’ possibile è l’esercizio fisico”.
Allo stesso modo molti
articoli e trasmissioni televisive negli ultimi anni ci
hanno invitato alle attività di
movimento per contrastare
la deleteria tendenza alla sedentarietà cui siamo portati
dalle comodità della vita
moderna.
Ecco allora che, per soddisfare queste esigenze di
movimento, ma anche per
comprensibili motivazioni
commerciali, sono sorte palestre ben attrezzate, sono
stati inventati nomi nuovi
per rilanciare vecchi programmi, sono stati riscoperti vecchi metodi ginnastici
per proporli come accattivanti novità. Gli istruttori
hanno approfondito la loro
preparazione per guidare
Foto 1 - Salire le scale. Anche
scendere può servire ma
l’efficacia è molto minore.
Foto 2 - Per i muscoli del tronco.
Posizione di partenza per una
flessione laterale (2 B) o
rotazione del busto (2 C).
Foto 3 - Muscoli del tronco.
Posizione di partenza per una
flessione e torsione del busto (3 B)
e per una flessione avanti (3 C).
Foto 4 - Muscoli delle gambe.
Posizione di partenza per un
piegamento sulle gambe (4 B) e
un affondo avanti (4 C).
3c
4
39
4b
4c
GINNASTICA PER RIMANERE
Foto 5 - Muscoli del collo. Flessione laterale del capo.
Foto 6 - Muscoli del collo. Flessione del capo avanti e indietro (6 B).
Foto 7 - Muscolo bicipite brachiale. Posizione di partenza: un
braccio (o due) disteso in avanti tenendo in mano un libro di peso
adeguato alla persona, flettere il braccio (7 B).
Foto 8 - Muscolo deltoide e sternocleidomastoideo. Posizione di
partenza braccia in basso con un libro di peso adeguato alla
persona in ciascuna mano, sollevare le braccia in fuori (8 B).
5
6
7
6b
7b
9
Foto 9 - Muscoli del braccio (bicipite e tricipite). Posizione di
partenza mani alle spalle con un libro per mano distendere le braccia
in fuori (9 B) oppure in alto (9 C) e ritorno. La posizione 9 C può
essere raggiunta anche da 9 B e da 8 B.
8
8b
9b
l’attività attraverso i giusti percorsi. Tutto bene, ma, a fronte
dei fortunati che hanno tempo
per frequentare le palestre, un
gran numero di persone non ha
questa opportunità.
E questi ultimi non possono
dedicarsi ad una attività di movimento?
Certo che possono. I requisiti loro richiesti sono una ferrea
9c
volontà e una inesauribile costanza: se ne sono in possesso
possono provare a seguire i nostri consigli per iniziare un proficuo programma di attività fisica.
Per prima cosa consideriamo
due forme di attività complementari molto semplici che
possono essere svolte senza
particolari problemi.
40
Primo. L’automobile o i
mezzi pubblici che ci portano
al lavoro e ci riportano a casa
sono certo una gran comodità.
Ma non ci fanno più camminare. E il camminare, specie se
fatto con un intendimento ben
preciso, rappresenta già un ottimo esercizio a carattere generale. Interessa principalmente i
muscoli delle gambe, ma anche
IN FORMA
i muscoli del tronco (che hanno anche funzioni di mantenimento dell’equilibrio) ne traggono un beneficio. E poi, se
camminiamo con un buon passo, la respirazione migliora
perché deve compensare quel
poco di fatica in più che siamo
costretti a fare. Ecco quindi il
nostro consiglio: al mattino,
anticipiamo un poco l’ora della sveglia e, quando scendiamo, tempo permettendo, cominciamo a fare un giro dell’isolato a passo svelto prima di
salire sull’automobile (e, quando siamo in automobile, perché
non provare a fare gli esercizi
isometrici proposti nel numero
precedente di ACI NEWS?).
La nostra camminata possiamo
farla anche se ci serviamo dei
mezzi pubblici: andiamo a piedi alla fermata successiva o a
due fermate più in là. In questo
modo potremo attivare le funzioni generali del nostro organismo ed essere pronti ad affrontare la nostra giornata con
una piacevole sensazione di benessere. E la sera, tornando a
casa, possiamo seguire lo stesso programma. In questo caso
il nostro passo potrebbe essere
un poco più sostenuto in modo
da indurre una leggera sudorazione per predisporci ad una
piacevolissima doccia tiepida.
Secondo. Un’altra comodità,
in certi casi indispensabile, è sicuramente l’ascensore. È vero,
ma così non saliamo più le scale. E le scale costituiscono un
ottimo esercizio fisico, tanto è
vero che possono far parte dei
programmi di allenamento degli sportivi che vogliono aumentare la forza delle loro
gambe. Gli sportivi li salgono
di corsa, anche a più gradini per
volta o sui gradoni delle gradinate degli stadi. Noi non dobbiamo certo correre ma sarà un
10b
11
12b
11b
12c
Foto 10 - Muscoli
dell’avambraccio.
Posizione di
partenza braccia
avanti aprire e
chiudere con forza i
pugni.
Foto 11 - Muscoli
addominali e flessori
della coscia sul
bacino. Da seduti
sollevare per quanto
possibile le gambe.
13b
ottimo esercizio salirne qualche rampa. All’inizio dovremo
quasi sicuramente fermarci sul
pianerottolo per recuperare e
riprendere fiato, ma ci accorgeremo, poco a poco, che la nostra forma migliorerà perché
potremo agevolmente salire un
maggior numero di scalini senza grande affanno e li potremo
anche salire due per volta. Se
ne avvantaggerà la forza dei
nostri arti inferiori, con un
buon intervento delle articolazioni del ginocchio e della caviglia. Certo potremo spostare
p
i
ù
avanti il momento in cui si fa-
41
ranno sentire i primi acciacchi
artritici.
Ma quanto abbiamo proposto è sicuramente poco per costituire una buona attività di
movimento. Arrivati in casa
possiamo integrare gli esercizi di marcia e scale con pochi
semplici esercizi, magari
stando davanti alla televisione (oggetto che, in un processo per procurata sedentarietà,
sarebbe sicuramente in uno
dei primi posti del banco degli imputati). Ci possiamo anche aiutare con un asciugamano (o qualcosa di equivalente, come una funicella) per
Foto 12 - Muscolo
quadricipite.
Distendere
lentamente le gambe
verso l’avanti e
mantenere la
posizione per 6/8
secondi (12 B). Per i
muscoli addominali e
flessori della coscia
alternare il sollevamento delle gambe distese (12 C).
Foto 13 - Muscoli
delle spalle.
Impugnando un
asciugamano portare
lentamente le braccia
in alto e il più
indietro possibile.
GINNASTICA PER RIMANERE IN FORMA
14
14b
Foto 14 - Muscoli delle braccia e delle gambe. Impugnando
a braccia flesse un asciugamano trattenuto sotto un piede
stendere la gamba (14 B) resistendo con le braccia quindi
tirare con le braccia resistendo con la gamba per tornare alla
posizione di partenza.
Foto 15 - Muscoli del dorso e posteriori della coscia.
Esercizio di allungamento: raggiungere lentamente la
posizione e mantenerla per circa 15 secondi. Lo stesso nella
posizione 3 C.
15
fare esercizi sia di movimento sia di allungamento muscolare (quelli che adesso
chiamiamo di stretching). Allo stesso modo ci potranno
servire pochi oggetti che sicuramente abbiamo in casa
(una sedia, alcuni libri). Po-
43
tremo eseguire in tal modo gli
esercizi che presentiamo nelle fotografie.
La nostra personale programmazione ci porterà a ripetere inizialmente ogni esercizio
per 8/10 volte e, dopo un breve
riposo, ripeterlo una seconda
volta. In seguito, con molta gradualità, ci accorgeremo che potremo aumentare il numero delle ripetizioni ed anche il carico.
Ah! Dimenticavo: dobbiamo
fare le attività proposte molto
di frequente, anche tutti i giorni se siamo motivati, ma già tre
volte la settimana ci può portare a risultati impensati. Due
volte sono il minimo che ci concediamo, anche se i risultati sa-
REPORTAGE
Tra Spagna e Francia
nella nazione
dei Baschi
Foto e testi di
Giorgio Ricatto
U
n confine e sette province: tre in Francia e quattro in Spagna. Un popolo e abitudini diverse.
Un “pernod” per aperitivo, molto “charme” e
cucina raffinata in Francia, il piacere di trascorrere
la serata gustando vino e “tapas” passando da un locale all’altro nell’allegria generale in Spagna.
Sono i baschi. Un enigma. In comune un patrimonio etnico-linguistico preindoeuropeo. La lingua
“euskera” sopravvissuta al tempo e alla clandestinità
oggi è parlata da circa 25.000
francesi e 1.500.000 spagnoli.
Tre immagini
di Biarritz.
Un residuo arcaico, forse lasciato dai primi europei non indoeuropei, i paleolitici che abitavano un territorio molto più
vasto di quello attuale nella
stessa area. Li unisce una civiltà miliardaria ricca di tradizioni e di folclore e un territorio affacciato sull’oceano
Atlantico che si estende nei Pirenei occidentali tra boschi, pascoli pirenaici, colli e vallate.
Se in Spagna bandiere e
scritte sui muri indicano un fermento e un’esigenza di indipendenza più marcata, in Francia tutto questo è assente anche
se i villaggi hanno preservato
con maggiore cura le loro caratteristiche architettoniche.
Popolo di misteri i baschi sono
anche leggenda, lo ricorda l’episodio della battaglia avvenuta sul valico di Roncisvalle,
narrato nella “Chanson de Roland”, quando la retroguardia
dell’esercito di Carlo Magno
venne vinta dai baschi, forse
uniti ai musulmani, nel 778.
Biarritz è il volto mondano e
celebre della costa basca, il Casinò, i giardini e la passeggiata
affacciati sul mare, gli eleganti edifici liberty, ricordano l’epoca in cui il centro balneare fu
luogo d’incontro e svago per re
e principi, per i personaggi più
noti del bel mondo fin dalla
metà dell’Ottocento. Non soltanto lustrini e champagne,
Biarritz conserva inalterato un
45
certo stile e alle testimonianze
di un passato prestigioso superlusso si accompagnano un
oceano, che attrae gli appassionati di surf, la vastità delle
spiagge, una geografia costiera
che è un rincorrersi di formazioni rocciose e promontori, le
splendide vedute sull’oceano
con il piccolo porto dei pescatori e la “rocher de la Vierge” a
dominare il tutto.
VIAGGIO NEI
Regione di Dax:
ragazzi baschi
in costume
tradizionale.
Il vecchio porto
di Biarritz.
Il Museo del Mare, palazzetto art decò è dedicato alla fauna ittica e ornitologica della costa basca e alle attività della pesca che hanno segnato l’economia del litorale. Dalle sabbie in
cui oggi sventolano ombrelloni e tende paravento con la
scritta “Biarritz Bonheur” partivano corsari e balenieri, i dominatori di un oceano tempestoso. Pochi chilometri a sud,
sull’estuario delle Nivelle, St.
Jean de Luz nonostante le imbarcazioni turistiche e le vie pedonali fiancheggiate da eleganti boutiques, respira ancora
l’antica vocazione alla pesca e
quel profumo prepotente di
mare selvatico. Palazzi e case
tipiche si riflettono nel vecchio
porto animato dai battelli, cuore pulsante di un’attività che dimenticata la pirateria e la caccia alla balena si dedica ad altre prede, soprattutto sardine e
tonni. Ancora verso sud, lungo
i trenta chilometri della “corniche basque” si osserva la lotta
perenne delle onde contro le
scogliere mentre volano gli uccelli marini tra costa, praterie,
sabbie fini e cieli tempestosi.
Nell’entroterra fa eco il mare e
si scoprono castelli, chiese, villaggi minuscoli. Il paesaggio
del Paese Basco è una sorpresa
continua, se è profondo e antico il rapporto dei baschi con il
mare, altrettanto forte è il legame con la propria comunità
montana. Inoltrandosi nelle
valli, si superano pascoli, campi verdissimi e sullo sfondo ondulato di colli e boschi risaltano i villaggi tutti bianchi ornati da intelaiature e tetti rossi. Un
tempo nuclei isolati di contadini e pastori, oggi si sono trasformati in angoli di quiete e vita agreste; conservati come tesori preziosi accolgono un turi-
46
smo discreto che cerca natura e
tradizioni autentiche.
È Francia, ma si parla anche
questa lingua strana e si gioca
alla “pelota” autentico sport
nazionale ricco di varianti. Nei
villaggi non manca mai il muro “fronton” e il campo rettangolare “cancha” dedicati alle
competizioni. Ogni occasione
è buona per celebrare giochi di
destrezza e danze folcloristiche, feste e fiere, per testimoniare la propria identità.
Nella galassia dei villaggi
tradizionali, Cambo-les-Bains
si presenta con uno smalto d’inizio secolo. La villa Arnaga,
le terme, i decori d’epoca, dominano il vecchio quartiere basco, una manciata di case presso il fiume Nive tra vasti campi di mais e un cuore immerso
nel silenzio e nei fiori. Per fondale il manto soffice dei prati e
il monte Ursaya. Alcuni piccoli ristoranti guardano dalla balconata panoramica i campi e la
città bassa. Espelette è un paese idilliaco; la sua fisionomia è
segnata da un castello antico,
da chiesa e case basche che disegnano un corteo di edifici
bianchi e rossi con i peperoncini appesi a seccare sotto le finestre.
Coltivato, apprezzato, celebrato in feste annuali e trasformato in polvere rossa, il peperoncino di Espelette rallegra i
piatti locali. Un altro vanto del
luogo è il cavallino “pottok” a
cui si dedica una fiera, di indole
selvaggia è oggi un compagno ideale per le passeggiate in questo lembo di natura intatta che
s’inerpica sulle pendici dei Pyrenees-Atlantiques.
Tutta la campagna circostante è un ambiente perfetto per
escursioni e percorsi naturalistici. Ainhoa, piccolo borgo, un
tempo luogo di sosta per mer-
PAESI BASCHI
canti e pellegrini, conserva sulla via centrale abitazioni basche
del XVII/XVIII secolo. Quasi
un museo all’aperto. Interessante anche il piccolo cimitero che
custodisce tombe antiche con
l’elica o croce basca scolpita sulle steli, un simbolo del Paese Basco. Nella vivacità della via centrale si percepisce una vita comunitaria intensa, sotto il berretto “boina” indossato ancora
da molti c’è una civiltà contadina vitale.
Superato il confine si attraversa una Spagna a tratti insolita e si compie un percorso articolato tra costa Cantabrica e le
propaggini dei monti: un occhio
al mare, un altro ai boschi. Hondarribia sulla baia di Txingudi e
sull’estuario del rio Bidasoa è un
piccolo gioiello che s’incontra
appena varcata la frontiera. Case di pescatori e un nucleo storico di grande atmosfera: castello,
chiesa, plaza de Armas, vicoli e
palazzi importanti. Proseguendo si toccano baie, villaggi di pescatori, località balneari, vallate
di fiumi, case e chiese artistiche,
castelli e luoghi storici come
Gernika-Lumo, la celebre Guernica immortalata dal dipinto di
Picasso. Da vedere il Museo dedicato alle vittime della guerra,
la Casa de Juntas luogo del tradizionale parlamento basco e il
museo della cultura basca “Euskal Herriko Museoa”. A pochi
chilometri le grotte di Santimamine custodiscono pitture preistoriche rupestri con immagini
di caccia; Mundaka è uno scorcio paesaggistico dai colori accesi, porto di pesca e onde da
surf, Bermeo è il più importante
porto di pescherecci della Biscaglia.
Ai villaggi francesi dell’interno, piccoli e curati in ogni dettaglio, immersi come oasi in paesaggi idilliaci, si sostituiscono
località austere, quasi severe o
palpitanti di folla e confusione,
di contrasti architettonici e paesaggistici.
San Sebastian e Bilbao, grandi città e grandi storie urbane, sono città piene di impulsi e di movimento, vi abita l’anima bascospagnola, inquieta ed esuberante.
San Sebastian nato come piccolo villaggio di pescatori, poi
capoluogo della provincia di
Guipuzcoa non lontano dal con-
47
fine francese e stazione balneare celebre è tuttora rivolta alla
baia bellissima. Un arco perfetto di sabbia bianca costeggiato
dal paseo de La Concha e ad occidente dalla playa de Ondarreta altrettanto invitante. Le vedute dal monte Urgull e dal monte
Igueldo sulla baia, sulla città e
sull’isola di Santa Clara sono
grandiose. Nella città Vieja, la
concentrazione di bar per “tapas” raggiunge una densità da
primato, si beve birra, vino “t-
San Sebastian:
la playa de la Concha.
Sotto da sinistra:
il Museo Guggenheim
a Bilbao e ancora
San Sebastian dall’alto.
REPORTAGE: I BASCHI
Espelette: centro di essiccazione
del peperoncino.
St. Jean de Luz: il centro pedonale.
Cambo: il villaggio sul fiume Nive.
zacoli” bianco e frizzante e il celebre sidro prodotto nei colli
dell’entroterra. Si gustano pesce
e frutti di mare ottimi, decantati
in tutta la Spagna.
Da San Sebastian sulla via di
Bilbao con un intermezzo tra i
colli del sidro si toccano Astigarraga, Hernani, Azpeitia e il
vicino Santuario di Loyola,
un’immersione in luoghi rurali
tra vie di pellegrinaggio d’epoca medievale.
Bilbao, grande città che ricordo soffocata dai fumi dell’industria pesante, da siderurgia,
acciaieria e dai cantieri navali si
è rinnovata. Una riconversione
che ha dell’incredibile l’ha trasformata in centro d’arte e cultura. Un progetto che ha nel museo Guggenheim, autentico capolavoro architettonico in titanio dell’architetto Frank O.
Gehry il suo simbolo. Una spinta propulsiva che dilagando in
città ha creato cultura, arte, animazione e altre opere architettoniche come il nuovo ponte Zubizuri di Calatrava o la metropolitana di Norman Forster. Una
scommessa sul futuro.
Attraversato il monumentale
ponte che unisce le due rive del
fiume Nervion che taglia la città e si getta nel mar Cantabrico
s’incontrano la Catedral de
Santiago sul luogo del Camino
di Santiago, il teatro Arriaga e
il medievale Casco Viejo. Il
centro storico “Las Siete Calles” è un dedalo di stradine in
cui la ritualità dell’incontro e
della festa si celebra ogni sera.
La tumultuosa voglia di vivere
spagnola a Bilbao è quasi ossessione, esplode durante le
“fiestas” numerosissime. Durante la “Semana Grande” una
folla festante si unisce ai suonatori di tamburo e flauti “chistu”, i baschi rossi colorano
piazze e vicoli.
■
48
BONIPERTI
Ecco perché
mi chiamavano
Marisa
di Angelo Caroli
G
iampiero Boniperti è uno e centomila. Impossibile confinare il patriarca del calcio juventino in una parola, in una frase. Sarebbe imperdonabile limitazione. Ha ragione Claudio Gorlier
quando sostiene che imprigionare il biondino in
un’icona o in un aggettivo significherebbe non riconoscerne la multiformità.
Proviamo a esaminare il mosaico, tessera dopo tessera, che Enrica Speroni ha ricomposto nel libro “Boniperti, una vita a testa alta”
(edito da Rizzoli, 15 euro).
Con mamma Rosi
e i figli Giampaolo,
Alessandro
e Federica.
Il cacciatore
Il biondino nasce con un pallone fra i piedi e una doppietta
fra le mani. Spara, di stocco, al-
TORINESI CELEBRI 1
le lepri in compagnia di Coppi
(“Fausto aveva grande personalità, la manifestava col silenzio”).
La terra, la famiglia,
le mondine
È molto legato alla famiglia,
adora la terra, gli amici, tanti e
tutti autentici, e le mondine che
rappresentano il volto operativo e intanto allegro delle risaie
di papà Agabio. Ogni tanto,
non visto, il biondino va a sbirciare le gambe di fanciulle che
cantano.
Il fratello
Il fratello. Gino primeggia a
scuola e sui campi di calcio.
“Quando giocavamo assieme
era un divertimento per noi e un
guaio per gli avversari. Lui era
sregolato, io meticoloso. Se decideva che una partita era finita abbandonava il campo, se
non giocava e vedeva la squadra in difficoltà entrava e mi
serviva un assist dopo l’altro”.
La Juve
Arriva come un sogno, una
favola truccata da Signora. Gli
sarebbe bastato giocare una sola volta in serie A. Lo farà 444
volte, una fedeltà che lo fa camminare a testa alta.
Settimino
Nel Barengo segna 12 gol in
una partita, un cecchino. Prova
con la Juve e segna 7 reti. Il
grande Carlin scrive che la Juve ha dato alla luce un settimino. È il 1946.
Cesarini
Un giorno l’ex gloria del
quinquennio gli consiglia di fare un tunnel a Parola. Lui obbedisce, Nuciu s’incazza e con
una gomitata gli fa un occhio
nero: “Impara a rispettarmi”.
Rosi
Una sera va a ballare a Finale Ligure, incontra una ragazza
bellissima, Rosi Vergnano. È
colpo di fulmine: “Somigliava
a Ingrid Bergman”. Dal loro amore nascono Giampaolo, Alessandro e Federica, che a loro volta regaleranno 5 splendidi nipoti. La signora Rosi non
sa nulla di calcio, quando lui le
annuncia che il prossimo anno
sarà titolare, lei sorride e gli fa:
“Titolare di che cosa?”.
Marisa
Giampiero gioca un’amichevole a Novara. C’è miss Piemonte ad accoglierlo, si chiama Marisa. I baci e gli abbracci si sprecano, il pubblico sfotte Giampiero e urla “Marisa,
Marisa”. Nasce un soprannome
che i fans granata cavalcheranno sempre.
Il grande Torino
“Non ero ancora titolare e
quando la Juve giocava in tra-
Con la moglie
e la sorella Franca.
A caccia con
Alessandro,
l’amico Giulio Savoini
e Carlo,
il guardiacaccia.
TORINESI CELEBRI 1:
BONIPERTI
sferta andavo al Filadelfia. E
imparavo. Mazzola? Immenso? Salvava un gol e 20 secondi dopo ne segnava uno a noi,
storia di derby”.
Occhio per occhio
“Debutto in Nazionale a Vienna, Zwazl è grosso come un armadio, mi entra sulla gamba e
mi fa saltare un parastinchi... Poco dopo lo sento dietro di me, dovrebbe colpire di testa, tento la
rovesciata e lo prendo in faccia.
Sento il rumore dell’impatto. Mi
giro, non è lui ma Ocwirk, che
viene portato via in barella”.
L’emozione
“Fra le più forti metto al primo posto Wembley, gioco nel
Resto del Mondo, pareggiamo
4-4 con gli inglesi, segno 2 gol,
passo dalla felicità di giocare
con i migliori del mondo all’orgoglio di rappresentare il mio
paese e stringere la mano al maresciallo Montgomery”.
L’ironia dell’Avvocato
Boniperti torna da Londra,
Giovanni Agnelli lo convoca, gli
chiede perché non ha ritirato il
premio. “Non mi davano quanto chiedevo”. L’avvocato gli regala un portasigarette d’oro,
“inutilizzabile, pesa da sfondarmi le tasche. Un giorno, la Juve
va male in Coppa e in campionato, l’Avvocato mi manda una
bottiglia di vino francese con un
biglietto: ‘I tifosi juventini riconoscenti’”.
Le multe e il Dottore
Carisma e bravura autorizzano Giampiero ad assumere toni
dittatoriali. In campo parla sempre, un giorno l’arbitro Jonni gli
dice: “Vuole arbitrare lei?”. “A
fine carriera mi regalerà uno dei
due fischietti che ha conservato
per ricordo”. Giampiero parla e
litiga, viene squalificato. Il presidente Umberto Agnelli gli
spedisce una bellissima lettera
con la cifra da pagare: 20.000 lire, un quarto dell’ammontare
dell’assegno mensile. Giampiero guadagna, oltre all’ingaggio
di 2,5 milioni annui, 80.000 lire
al mese.
Il no di Maradona
“Io lo volevo, il presidente
Grondona me lo negò. C’era il
mundial dell’82 da preparare.
Incontro Diego nel ’90 e gli dico: tu fossi venuto alla Juve... Mi
rispose che era colpa di quel hijo
de puta di Grondona”.
Spunta il Trap
“È un tipo intelligente, sa di
non essere Schiaffino e dà via la
palla di prima... Come tecnico è
stupendo, con enorme carisma.
Gli voglio bene per quello che
ha fatto alla Juve e come lo ha
fatto”.
L’ultima sigaretta
Boniperti fuma come un turco, a un certo punto le gambe gli
si appesantiscono, il fiato è quel-
51
lo di un cavallo bolso. Il dottor
Mussa, radiologo e amico, gli
consiglia di smettere. Lui accetta, ma quando deve parlare al
banchetto la sera prima di JuveCeltic è molto teso. Cerca Mussa e gli chiede una sigaretta: “Le
ultime tirate, ti prego”. Accontentato. Il biondino fa un bel discorso. Quel pacchetto, con tanto di data e firma, è fra i ricordi
più cari di Mussa.
Bobby gol
“Bettega è straordinario, segna in qualsiasi modo perché
tecnicamente ha tutto. Un giorno realizza un gran gol alla Fiorentina, è già malato. Ma siccome ha una grande forza
d’animo soffre e guarisce. Il
mio fuoriclasse resta comunque Scirea. Che dolore la sua
morte! Ho voluto bene a tutti,
ricordo volentieri Parola, Muccinelli, Sivori, Haller e i due assegni che chiedeva come stipendio, uno per mantenere la
famiglia e l’altro per divertirsi;
poi Brady, Platini, Laudrup e
John Charles, il più grande e il
più buono”.
■
Nonno Giampiero,
nonna Rosi con in
braccio Tommaso,
Federica, Stefania
con in braccio Olimpia,
Giampaolo
e Alessandro.
TORINESI CELEBRI 2
La regina
degli
artisti
di
Claudio Giacchino
PATRIZIA SANDRETTO
C
osa di undici anni fa. Un’amica le propone “Vieni con me, a Londra, ti farò
fare un giro per gallerie, scoprirai il fascino del moderno che più moderno non si
può”. Accetta. E va incontro a un’esperienza straordinaria che cambierà la sua vita.
“Non conoscevo nulla, ma proprio nulla degli artisti contemporanei, delle loro opere, è
stata la classica folgorazione” racconta adesso nel bianchissimo studio-ponte di comando della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nel cuore di San Paolo, il vecchio
quartiere operaio di Torino. La Fondazione,
giovanissima, è già un punto cardinale
nell’universo internazionale dell’arte dei nostri giorni. E se si pensa che lei, la sua inventrice, Patrizia Sandretto detta Patty, nella primavera del ’92 era distante anni luce
dall’idea di diventare collezionista, mecenate e, secondo la rivista americana Art & Auction “una delle cinquanta persone che più
contano nel nostro mondo”, è veramente prodigiosa l’avventura intellettuale di questa
piccola donna appassionata e determinata.
Bianchissimo, abbiamo detto, il cuore della Fondazione. E monacale nell’assenza di
orpelli, nella spoglia scrivania rettangolare.
Gli unici colori che alleviano l’abbacinante
chiarore: il rosa-giallo-arancione di due poltrone a forma di ostrica, lo scuro tailleur pantalone di Patty sorridente nello spiegare “Vesto solo e sempre di nero e bianco, sono le
mie tonalità”. Segno di un un’indole decisa,
nemica delle sfumature, le vie di mezzo. Erede di una famiglia di industriali, madre di due
ragazzi di 15 e 13 anni “i miei amatissimi
bambini Eugenio ed Emilio”, moglie di Agostino Re Rebaudengo, imprenditore e presidente del Teatro Stabile, Patty ha costellato
di scelte forti i suoi 43 anni portati con splendida grazia.
La prima scelta forte, alla fine della scuola dell’obbligo: elementari e medie al Sacro
cuore di Gesù, l’istituto privato retto da suore e frequentato dalla Torino bene. La ragazzina non ne può più della divisa, “Quella gonna grigia lunga, le calze grigie, insopportabili, un incubo”, vuole fare il liceo pubblico e,
anche se papà e mamma non sprizzano entusiasmo, eccola nel caos dello scientifico Galileo Ferraris, il “Galfer” iperpoliticizzato dove un giorno sì e uno no la lezione salta per
l’assemblea degli studenti, un corteo, una rivendicazione “era una continua vacanza, si faceva poco, rimpiango di aver studiato male la
filosofia, però quelli erano i tempi”. Gli anni
di piombo, fine dei Settanta, al Galfer avevano completato il tirocinio politico (occupazioni, cortei) Marco Donat Cattin e Roberto
Sandalo per poi infilarsi nel tunnel della lotta
armata, capeggeranno Prima linea, incendieranno, feriranno, uccideranno inermi baristi,
dirigenti Fiat, agenti di custodia. Dopo l’arresto Sandalo smantellerà la banda con le sue
confessioni, anche Donat Cattin collaborerà
con la giustizia, entrambi saranno premiati
con rapida scarcerazione, Marco morirà in un
incidente stradale, Roberto è di nuovo in galera, accusato di rapinare banche.
Mentre cura
la mostra alla GAM.
Dal gorgo della violenza, dai cortei di
ogni sabato per le vie del centro con spranghe, bastoni che quasi sempre sfociano, affumicati dai lacrimogeni, nello scontro con
la polizia, Patty non è risucchiata: a differenza di tante coetanee di famiglie benestanti non gioca a fare la rivoluzionaria,
“non mi sono mai interessata alla politica”.
Ha la fortuna di genitori attenti, severi il giusto, forse un pochino oltre misura se consideriamo l’epoca, i cambiamenti, le libertà
apportati dal Sessantotto. “Era perenne battaglia con i miei… insomma, mamma, gli
altri possono uscire più di me, io devo sempre rientrare prima… basta, papà, con questa storia del venire sempre a prendermi…
eh no, lasciatemi fare come gli amici che
vanno e vengono da soli. Inoltre, che barbosi i week end a Pont Canavese, era un calvario partire e pensare che i compagni e
compagne di classe avevano organizzato
una festa mentre io ammuffivo nella casa di
campagna, quanto li invidiavo e quanto ero
triste. Anche lo sci mica mi piaceva tanto.
Al Sestriere, a quattordici anni, io con il
maestro mentre gli amici andavano per conto loro. Appena ho potuto, ho chiuso con la
montagna. Sto riamandola adesso, con i
bambini, a Courmayeur”.
Delle adolescenziali battaglie in famiglia
per avere maggior indipendenza ne parliamo
tutti sempre con nostalgia. Però, in certuni la
nostalgia si sposa all’insofferenza, alla critica, in altri al sorriso, alla comprensione. È il
caso di Patty. “I timori dei miei non erano
campati in aria, bisogna tener conto che allora si viveva nell’incubo dei sequestri, un
ragazzo che abitava vicino a noi, Mauro Cava fu rapito, dunque erano giustamente
preoccupati, si girava su auto blindate, era un
continuo sentirsi per telefono. Ugualmente,
che lotte per avere un briciolo di libertà in
più”. Il padre Dino ha oggi 70 anni; campeggia nei ricordi come un genitore che stravede per la figlia, s’inventa stratagemmi per
tenerla su di morale quando ha preso un brutto voto “per fortuna accadeva di rado, ero
studentessa di buon profitto, mi applicavo
molto, per un’insufficienza stavo malissimo,
L’ALBUM DI FAMIGLIA
allora papà per consolarmi mi regalava 500
lire”, ogni mattina l’accompagna a scuola.
“Durante il tragitto mi faceva ripetere le tabelline, 5 per 3 uguale a?”, prima della maturità, i sabati e le domeniche di giugno passa ore seduto con lei alla scrivania “Cercavamo di indovinare quali potevano essere i
probabili temi, preparavamo insieme tracce
per gli scritti. Che bello avere genitori così
vicini, ai quali chiedere un consiglio… quando decisi di far nascere la Fondazione mi confidai con loro, papà che con l’arte contemporanea non ha certo un rapporto di grande
amicizia, non mi osteggiò, non ostentò perplessità, e sarebbe stato il minimo. Disse soltanto: ‘D’accordo Patty, se vuoi farlo fallo,
però a una condizione. Fallo bene’”. Visti i
risultati, sembra proprio che il consiglio sia
stato seguito.
Così, arriviamo alla meraviglia di una
donna digiuna di arte che tutto d’un tratto
scopre la galassia delle installazioni, dei vi-
Con Allan McCollum.
deo, delle composizione più strambe, originali, choccanti che se non te le spiegano, se
non hai studiato boh, chissà che cosa significano, sulle quali puoi dire tutto e il suo contrario. Patty s’avventura per caso in questa
galassia, inizia a navigarla, ecco che per lei
è coniata la definizione di “Peggy Guggenheim del ventunesimo secolo”. Le dà fastidio o l’inorgoglisce tale accostamento
all’ereditiera americana che fu musa dell’arte della prima metà del Novecento? “Fastidio no di sicuro. Però, io sono diversissima
da Peggy, ho una vita molto più piana, regolare. Lei fu pigmalione, amante, moglie
di artisti, io sono molto moralista, sono madre e felicemente sposata da 17 anni. Peggy
è stata una grandissima donna che ha ‘fatto’
la storia dell’arte, io spero di lasciare qualcosina”.
Quando, nel 1992, vola a Londra, ignara
della rivoluzione esistenziale che l’aspetta,
Patty sull’arte ha una sola certezza: non ne
può più di quella antica. Due anni prima ha
comperato quattro quadri di Mario Merz,
Tano Festa, Salvatore Scarpitta e Carla Accardi “per liberare le pareti dai quadri barocchi e ottocenteschi, per uscire dalla pe-
santezza dell’antiquariato in mezzo alla quale sono cresciuta. Mia madre è collezionista
di porcellane, Meissen, Sevres ovunque. Il
suo appartamento, una grande raccolta di vasi, tappeti, ori e bronzi, bronzeo il gigantesco camino. Chissà, forse il colpo di fulmine per l’arte di oggi, la più ultima, è anche
una reazione a quella antica, alle dorature di
mamma. Fatto sta che da casa mia ho bandito tendaggi, mantovane, cineserie, vetrinette dei secoli passati: tutto moderno, tutto bianco bianco e solo opere contemporanee, le mie preferite. La prediletta: un tavolo con vasi e bottiglie collegati da tubicini
nei quali, per il principio dei vasi comunicanti, scorre un liquido scuro che rimane
sempre allo stesso livello. È una scultura di
Charles Ray, s’intitola ‘Viral research’, magnifico arredamento che soddisfa la mia esigenza di minimalismo”.
Patty parla con trasporto, saltellando sugli stivaletti a punta, gesticolando con le piccole mani, giocherellando con la spilla al bavero della giacca. “Evidentemente, c’è il gene del collezionismo in mia madre e in me.
Mamma, oltre alle porcellane, colleziona
borsette, ne possiede centinaia. Io ho la passione delle spille, anni Trenta, Quaranta. Sin
da piccola ho coltivato il piacere di raccogliere cose: allora, erano le scatoline, poi le
spille, infine l’arte contemporanea, dopo la
sensazionale full immersion di undici anni fa
a Londra”.
Il Virgilio che guida Patty alla conoscenza è un celebre gallerista, Nicholas Logsdail,
proprietario della Lisson gallery. Conduce la
signora venuta da Torino in giro per gli studi degli artisti, “conobbi un mondo di cui ignoravo tutto. Alla fine di quel vorticoso apprendistato ero confusa, domandai a Nicholas che cosa potevo acquistare, rispose gelandomi ‘Ah no, questo non lo devi chiedere mai. Fidati del tuo gusto, del tuo intuito,
dell’emozione che ti dà un lavoro’. Ho fatto
tesoro della saggezza del gallerista, non me
ne sono mai pentita. L’unico rimpianto è non
aver comperato una determinata scultura, installazione, tela. Naturalmente, gli inizi sono stati difficili, non sapevo niente di niente, a poco a poco mi sono costruita una cultura, leggendo, visitando mostre, gli atelier,
parlando con gli artisti, andando per musei.
Intanto, cambiava faccia la mia casa”.
Genitori perplessi ma discreti, il marito
Agostino prima benevolmente incuriosito,
infine convolto nella passione al punto che
“la Fondazione porta i nostri due cognomi.
Nacque nel 1995, nella casa patrizia di Agostino a Guarene d’Alba e il logo, la stellina
azzurra, è lo stemma dei Rebaudengo. Però,
i più choccati furono gli amici. Ora si sono
abituati e alcuni partecipano alla mia passione, li ho contagiati. Ma, agli inizi, sapesse le ironie, gli stupori quando venivano da
Festa dei 18 anni.
Danzatrice a 5 anni e pattinatrice.
Alle elementari.
Col fratello
Massimo
e alla nascita
del secondo figlio.
Le nozze con Agostino Re Rebaudengo.
PATRIZIA SANDRETTO
PATRIZIA SANDRETTO
me, si sbirciavano attorno con sguardi, sussurri carbonari, più d’una volta li ho sentiti
mormorare ‘Tu ci staresti in una casa arredata così?’, ‘Chi, io? Manco un minuto resisterei’, ‘Quella roba lì, secondo te, che
cos’è?’, ‘Sto pezzo di ferro ero capace anch’io di farlo’”. E qui Patty confida: “Accetto tutti i giudizi sull’arte di oggi, un’unica affermazione non sopporto, mi manda in
bestia, guai se sento dire ‘Bella forza, anch’io
posso comporre un affare simile’. Enorme
sciocchezza: la tacito subito con l’obiezione
‘Allora, come mai tu non l’hai pensata, immaginata quest’opera? Nessuno sa mai rispondermi’”.
Dall’avito palazzotto di Guarene a Torino, lo scorso settembre l’inaugurazione della Fondazione nel singolare gigantesco parallelepido bianco (poteva forse avere altro
colore?) di via Modane: per il quartiere una
scossa, quasi vi fosse atterrata un’astronave.
Bianchi gli interni, d’argento il bancone, le
sedie i tavolini della caffetteria dove si fanno le ore piccole accompagnati dai suoni dei
deejay. Mica una caffetteria qualsiasi, “è
un’opera composta appositamente per me
dal meranese Rudolph Stingel”. Altra opera
artistica, i tagli: cioè, le fessure verticali che,
appunto, tagliano le pareti dell’astronave ro-
ne sotto il titolone ‘Turin mecanique contemporaine’. Quando lo vidi non ho resistito, sono corsa all’edicola e ho comperato tutte le copie della rivista sugli scaffali. Se non
sono soddisfazioni queste…”. Apre Art
America, gli occhi bevono per l’ennesima
volta le venti pagine in cui il Vangelo d’oltreatlantico esalta la pinacoteca Giovanni e
Marella Agnelli e la creatura della Sandretto dedicando lo stesso spazio e lo stesso numero di fotografie alle due istituzioni che sono – assicura il Vangelo statunitense – testimonianze eccezionali dell’amore italiano
per l’arte. Di nuovo Patty esclama: “Se non
sono soddisfazioni queste”.
Ciò che piace e dà piacere costa sempre.
In denaro. E, in fatica. “Viaggiavo, ero cittadina del mondo, l’universo dell’arte contemporanea è una confraternita di amici, paese che vai amico che ti ospita. Ora sono sempre in questo ufficio. E ne sono felice, è un
piacere venirci tutte le mattine e starci sino
a sera. Prima di quella che chiamo la mia rivoluzione inglese, pur avendo una vita felice, ero sempre alla ricerca di qualcosa, qualcosa mi mancava, non mi sentivo completamente realizzata. Dopo la laurea in economia, conseguita quando era già sposata, ho
lavorato per un breve periodo nell’azienda
Con Bonami nel ’95.
vesciando negli interni lame di luce. Sono, i
tagli, quasi invisibili, originalissimo per disposizione e produzione di giochi luminosi
quello che s’apre nel muro dello “Spazio”, il
ristorante al primo piano che i golosoni cominciano a scoprire e dove spesso ci si imbatte in gruppi di visitatori stranieri. “L’altra sera un giapponese, tutto cerimonioso, s’è
avvicinato e m’ha chiesto con un inchino ‘È
lei la signora della stellina blu?’ Si riferiva
al logo della Fondazione”.
L’astronave Sandretto Re Rebaudengo,
ah il provincialismo sabaudo e italico, è più
conosciuta nel mondo che nella sua città e
nella sua nazione anche se va detto che Torino rappresenta, con Milano, la Mecca del
collezionismo italiano dell’arte più ultima.
Patty prende da uno scaffale Art review, Art
News, Beaux arts, le bibbie del settore, le sfoglia, racconta entusiasta “all’aeroporto di Parigi comperai ‘Beaux arts’, ignorando che
aveva dedicato ampio spazio alla Fondazio-
54
TORINESI CELEBRI 2
paterna, dio che noia occuparsi di
amministrazione, avevo scelto economia proprio per occuparmi
dell’impresa di famiglia. C’è voluto poco per capire che non era il mio
campo. Quando i figli hanno cominciato con la scuola mi sono ritrovata con più tempo libero e ogni
giorno aumentava la voglia di fare,
di imbarcarmi in un’avventura in- Col papà e con Achille Bonito Oliva.
tellettuale. Agostino e io sognavamo di fondare una casa editrice. Poi il caso, 31 anni la Matusa) “ai quali vanno aggiunti
va’ a sapere, insomma, ho avuto l’occasione gli stagisti, il personale di sala” e la respondi volare a Londra e girando per gli atelier, sabile delle relazioni Giuliana Gardini che
sono stata investita da un tornado di passio- non è più una ragazzina, “Però lei, la prezione. Forse, fossi andata solo per gallerie non sissima Giuliana, è speciale in tutto”.
A proposito di Minneapolis, per Pasqua
sarebbe scoccata la scintilla. Invece, parlare
con chi le opere le crea, farsi raccontare da- Patty è volata nella città americana per vegli artisti, spiegare, ricordo ancora lo stra- dere la rassegna che ha allestito nella Fonniamento, l’emozione provati nello studio di dazione (durerà sino a settembre), vale la viAnish Kapoor, uno studio infinito colmo di sita. Patty ha portato anche i figli. Poco enoggetti colorati e lui, Anish, che vi passava tusiasti “Mamma, un altro museo, un’altra
in mezzo e parlava, parlava…”. Kapoor è mostra, che pizza, perché non andiamo al
un’icona dell’arte odierna. “Ed è un amico, mare?”. Chissà se un giorno avranno una reacome molti degli artisti le cui mostre ho al- zione stile quella materna e, dopo un’infanzia e un’adolescenza in mezzo al moderno
lestito, o allestirò, alla Fondazione”.
E, parlando di mostre, s’entra nel campo che più moderno non si può, faranno la ridel mecenatismo. Alla Sandretto non piace voluzione al grido “Basta con questo miniil sostantivo “Uffa, sa di vecchio, di pompo- malismo, che belle le porcellane di nonna
so”, concorda che “Sì, soldi, e non pochi, se Mimma, viva l’antiquariato”. Patty annuine vanno nell’aiuto all’artista. Le cose fun- sce: “Possibile, e li capirei, non li osteggerei
zionano in questa maniera: l’artista propone certo. I figli sono la cosa più importante che
un progetto, e i progetti costano un occhio ho, vengono prima di tutto, talora mi sento
della testa, specie i video. Se la proposta pia- in colpa per togliere loro del tempo. Come
ce, bisogna dare una mano a chi lo ha pen- faceva papà con me, li accompagno tutte le
sato e lo creerà”. Denaro a fondo perduto, mattine a scuola, è un momento tutto nostro,
sembra di comprendere, ché il lavoro appar- che magia stare insieme. Penso di essere una
tiene sempre all’artista. “D’altro canto, sen- buona madre, però mi capita di pensare che
za aiuto non ci sarebbe l’opera e quindi…”. il lavoro qui sacrifica qualcosina ai bambini.
Sul soccorso economico agli artisti Patty, E, naturalmente ad Agostino: ci mancava ancon la tipica ritrosia-modestia subalpina, cora la presidenza del Teatro Stabile, già ci
glissa. Deve essersi distinta non poco dato vediamo così poco…”.
Nel nominare il marito a Patty s’illumiche a Milano ha ricevuto a maggio il premio
Montblanc che ogni anno è conferito a dieci nano gli occhi,“il mio amato Agostino, ci
persone che nel mondo si sono rivelate im- conosciamo che sono vent’anni”. Galeotto
portanti mecenati. Per l’Italia, i selezionato- fu l’esame di matematica, a Economia. Esari del Montblanc hanno scelto la Sandretto, me difficile, gli universitari degli Ottanta lo
l’hanno premiata insieme a un mecenati di ricordano come un incubo, un colpo di forHong Kong, Cina, Spagna, Germania, In- tuna, oltre che bravura, logicamente, pasghilterra, Germania, Francia, Giappone, Sta- sarlo subito, al primo, secondo tentativo. E
ti Uniti. “Ne sono onoratissima, così come quanti, dopo aver battuto il naso, tornarono
mi onora il premio ‘Manager dell’anno’ liceali prendendo lezioni private. Il caso di
dell’Aidda, l’associazione delle donne diri- Patty e Agostino. “Andavo a ripetizione dal
genti d’azienda che ho ricevuto a Torino. A professor
di me,
ogni modo, lasciamo perdere quest’argo- R o s s i ,
toccava a
mento. Parliamo piuttosto della mostra p e r s o n a
un ragazOcean, dell’amico californiano Doug g e n i a l e ,
zo. Un
Aitken, del grande successo che ha riscosso. u n i c a .
giorno
O di quella sull’arte nell’era globale arriva- Dava learrivò in
ta da Minneapolis. È un unicum per l’Euro- zioni a
anticipo,
pa, la si potrà vedere solo da noi, poi tornerà casa sua,
si sedette
in Usa”.
un’ora
sul diva“Noi” sono i quindici giovani della pattu- via l’alno, dietro
glia della Fondazione (Alessandro è con i suoi tra. Dopo
di me,
che ero alla scrivania. Dunque, subito non lo vidi, ne sentivo solo la
presenza. Finita la lezione, presi su
libri e appunti, Rossi ci presentò,
scambiammo le solite quattro parole di due persone che la sorte ha
fatto incontrare frettolosamente.
Poi, un pomeriggio, quello studente mi telefonò, s’era fatto dare
il numero dal professore, aveva insistito sinché Rossi aveva ceduto. Iniziò così. Devo confessare che Agostino mi aveva
subito colpito, con il suo sorriso, la sua determinazione. Ci siamo sposati che eravamo ambedue ancora all’Università, prossimi alla laurea. Lui lavorava già, alla Arthur
Andersen, a Roma, faceva su e giù da lunedì a venerdì, ci vedevamo solo nei week
end. Lavorava e studiava, io l’aiutavo preparandogli le tesine. Se solo uno dei due fosse stato così bravo da passare subito quella
terribile matematica chissà come sarebbe
stata la mia vita, sicuramente avrebbe preso un’altra direzione e…”.
Bussano alla porta del bianchissimo ufficio-ponte di comando della Fondazione,
un collaboratore ha in mano bollette del riscaldamento e dell’energia elettrica, Patty
le controlla, discute brevemente. Poi, sospira: “Quante incombenze ti assediano
qui dentro, la cosa più semplice è organizzare le mostre. Molto più facile che gestire la caffetteria, il ristorante ‘Spazio’, il
bookshop, tenere i conti, badare a mille cosette”.
Mai avuto un dubbio, un tentennamento
“Ma chi me l’ha fatto fare”, il fugace proposito “Mollo tutto”? La risposta è immediata: “No mai. Io sono timidissima, ma come papà, quando mi metto in testa un’idea
la porto sino in fondo, non è nel mio carattere lasciare le cose a metà, ritirarsi; se comincio, devo finire, non ci sono santi. Durante i lavori per costruire la Fondazione ci
sono state grane a non finire, per undici mesi il cantiere s’era fermato, è stato il momento più difficile. Anche in quel periodo,
pur se annegavo nella delusione e nella
preoccupazione, non ho mai pensato che sarebbe stato meglio rinunciare. Mio dio,
quante arrabbiature, talvolta succede che
urli. Proprio io che di rado m’arrabbio sino
al punto di sbraitare. Comunque, non so che
cosa sia il rancore, dopo lo sfogo dimentico subito tutto”.
Bussano di nuovo, altri conti da firmare.
Squilla il telefono, chiamano dalla Germania, è un gallerista. Lasciamo Patrizia Sandretto detta Patty al lavoro che tanto ama e
che in soli undici anni l’ha proiettata ai vertici dell’arte mondiale contemporanea. E
poi si dice che i torinesi sono “bogianen”,
che non amano l’avventura, il nuovo, il rischio…
■
INTERNET
FOTOGRAFIA
Le vacanze
last minute
di Anna Masera
S
cegliere le vacanze estive su Internet è comodo. Invoglia a prendersi tutto il tempo necessario per
esplorare tante possibilità che invece,
se ci si reca fisicamente in agenzia di
viaggi, dove in alta stagione c’è la coda di clienti e magari si è costretti a
lasciare l’auto in doppia fila, si finisce per non considerare nemmeno.
Quasi un navigatore su due approfitta delle offerte online per organizzare le proprie vacanze. Secondo gli
analisti, il settore del turismo virtuale è tra i più redditizi su Internet: un
caso esemplare di e-commerce che
funziona.
La Rete propone una miriade di opportunità, con siti di agenzie di viaggio
online e di tour operator. Tra coloro che
scelgono di organizzare le proprie vacanze online prevalgono le ragioni del
risparmio: secondo una recente ricerca, per il 37 per cento dei navigatori “su
Internet si trovano molte più offerte allettanti rispetto a quanto proposto nelle tradizionali agenzie di viaggio” e per
il 26 per cento prevale la comodità:
“Seduti comodamente a casa si può or-
56
ganizzare un’intera vacanza in tutti i
suoi dettagli”.
Tra i siti di viaggi più gettonati, c’è
eDreams (www.edreams.it). 1viaggi
(www.1viaggi.com), la web agency
specializzata nella vendita di viaggi
scontati e di “ultimo minuto reale”, è
stata arricchita di alcuni bottoni telematici con numerose proposte che coprono tutte le destinazioni del mondo.
Le offerte di Travelprice (www.travelprice.it) sono cliccabili nella sezione
del sito “Scelti per voi”: i passeggeri
apprezzano la prenotazione online con
consegna gratuita a domicilio. Anche
Eviaggi (www.eviaggi.com) è comodo
per consultare e prenotare le offerte di
viaggi più allettanti: conta su una comunità di migliaia di utenti. Il portale
di e-commerce di viaggi e turismo Travelonline (www.travelonline.it), acquisito per il 40 per cento da De Agostini e Rcs, offre un sistema di preno-
FOTOGRAFIA
tazione in tempo reale con gli operatori turistici.
Francorosso, Alpitour e Viaggidea
hanno saputo realizzare insieme Viaggi di Valore (www.viaggidivalore.it),
per illustrare il loro piano assicurativo
e di sicurezza per i turisti loro clienti:
un sito colorato, animato (in Flash), con
una musica originale in stile samba,
cartoline virtuali e wall paper. Piace anche il portale del Centro Turistico Studentesco (www.cts.it), perché concepito come un portale di servizi per i giovani. Il sito dei Viaggi del Ventaglio
(www.ventaglio.it) offre interattività
con community, newsletter e prenotazioni online. Ma la palma per il miglior
sito se l’aggiudica Last Minute Tour
(www.lastminutetour.com), il tour
operator nato sulla Rete.
Per chi cerca solo un hotel il portale
di riferimento italiano è www.hotel.it,
con tutte le strutture alberghiere nostrane: offre un motore di ricerca che
permette di scegliere l’albergo su misura. Ma c’è anche un portale italiano
di prenotazioni bed&breakfast online:
www.bbitalia.it. Sfrugugliando il sito
di Costa Crociere (www.costa.it) in
cerca di occasioni, si naviga virtualmente nella nave per scegliere la propria cabina. Ormai tutte le linee aeree
sono in Rete con le loro offerte. E se si
è in cerca di luoghi particolari con ospitalità locale, basta digitarne il nome nel
motore di ricerca Google (www.google.it) per trovarne il sito con tutte le
informazioni e offerte turistiche.
57
Per chi non ha ancora prenotato le
proprie vacanze quindi, vale la pena affidarsi al mondo virtuale. Innanzitutto
per informarsi e sognare (immancabile il sito delle guide internazionali Lonely Planet (www.lonelyplanet.com e
la versione italiana della Edt su
www.edt.it/lonelyplanet/). Ma anche
per prenotare: attenti solo a evitare siti
troppo amatoriali, perché dietro al pressappochismo nella descrizione delle
offerte e nei dettagli delle condizioni di
vendita potrebbero nascondersi delle
brutte sorprese. Per una scelta sicura
meglio affidarsi ai siti più noti.
■
FOTOGRAFIA
FOTOGRAFIA
Le novità
del digitale
di Edoardo Arpaia
A
farla da padrona in questi mesi è stata
senza dubbio Nital SpA, che a partire
da marzo si è mossa con una campagna pubblicitaria di dimensioni macroscopiche, coinvolgendo la maggior parte dei media nazionali e locali. Si è trattato del primo
“digital educational”, volto principalmente
ad avvicinare il maggior numero di utenti
possibile al mondo della fotografia digitale.
Nell’ambito di tale promozione Nital ha introdotto due nuove versioni della Nikon
Coolpix destinate ad un pubblico giovane:
la 2100, con CCD da 2,0 milioni di pixel effettivi, e la “sorella maggiore” 3100 che ne
vanta 3,2 milioni. In comune le due macchine hanno lo schermo LCD da 1,5 pollici
Colpix 3100.
per meglio controllare gli scatti ottenuti con
lo zoom 3x di ottima fattura e le dimensioni esterne compatte di soli 87,5x65x38 mm.
La facilità d’uso, incentivata dalla modalità
auto che segue la filosofia “inquadra e scatta”, si integra nelle occasioni particolari con
le 14 modalità scena, dotate anch’esse di assistenza alla corretta esposizione delle immagini. È sempre possibile realizzare una
sequenza continua di scatti, così come realizzare un filmato scegliendo tra i formati
TV Movie, Small Movie, Black and White
Clip e Sepia Clip. Una volta attuati gli scatti il trasferimento delle opere risulta semplificato dalla presenza del pulsante Transfer e
grazie ai software inclusi quali Nikon View
58
e Nikon Photoshare, che gestiscono i file e
li condividono con altri appassionati.
Corsa alla miniaturizzazione anche per la
Sanyo, che ha introdotto la sua più piccola
creazione, la Xacti VPC-J1 EX. Le dimensioni sono talmente ridotte (98x57x31 mm)
ed il peso contenuto (150 g) che la si può
agilmente riporre nel taschino di una camicia. Il case in robusto magnesio contiene un
chip da 3,2 megapixel ed uno zoom ottico
2,8x, che supporta la modalità Supermacro
di 2 cm. Fra le altre caratteristiche rileviamo: produzione di video in qualità TV Movie da 30 immagini al secondo e risoluzione VGA di 640x480 sulla scheda SD; modalità di ripresa Basic ed Export; autoscatto
da 10 oppure da 2 secondi; sette impostazioni (sport, ritratto, paesaggio, notturna,
cosmetica, luce artificiale, snella); funzione
webcam; stampa diretta “Direct Print” su
stampanti dedicate tramite USB; slideshow
comprensivo di nove diversi effetti. Le caratteristiche elencate rendono la Sanyo Xacti VPC-J1 EX la più veloce fotocamera nella categoria delle ultracompatte.
Destinata a chi ama portare la fotocamera
sempre con sé in modo da non perdere alcuna occasione da immortalare è da poco arrivata la SiPix StyleCam Estreme, che offre
una risoluzione di 2,1 megapixel con interpolazione a 3 megapixel, uno zoom digitale
4x, modalità macro per riprese ravvicinate e
monitor LCD a colori TFT da 1,6 pollici. La
memoria interna, della capacità di 16 MB, è
estendibile sia utilizzando le memorie esterne Secure Digital (SD memory), sia con le
Multi Media Card (MMC). Tramite il classico collegamento USB la StyleCam Estreme
può essere collegata ad un qualsiasi PC, diventando a tutti gli effetti un’unità di memoria esterna, che rende pratici gli spostamenti
di file tramite il trascinamento. La possibilità
di interpolazione dell’immagine è molto importante, perché permette di ingrandire una
parte della foto o di stampare un ingrandimento di tutto lo scatto. Altre caratteristiche
comprendono l’autoscatto da 10 secondi, lo
spegnimento automatico, il flash incorporato
e l’uscita video, per visionare immagini e filmati sul televisore. Inclusi nella confezione
un paio di software: Photoimpression per il
ritocco delle immagini; Videoimpression per
creare videoclip AVI in streaming partendo
dai semplici scatti in sequenza.
Per chi stampa molte foto digitali è uscito il Canon SmartBase MPC190, un apparecchio multifunzione a getto d’inchiostro
che funziona da stampante, da scanner a
600x1200 dpi e da copiatrice. La risoluzione in fase di stampa è di 2400x1200 dpi, con
una velocità che arriva a 14 copie al minuto
in B/N e 10 a colori. Essendo una copiatrice si possono poi ridurre o ingrandire le copie dal 25% al 400%. Come scanner lo
SmartBase MPC190 garantisce una profondità colore di 36 bit, mentre i 256 toni di grigio permettono nitide scansioni di testi e tabelle. La funzione Multi-Photo serve per acquisire più immagini in una volta sola, ognuna delle quali è trattata come file separato.
L’ingombro dell’apparecchio è decisamente contenuto, visto che misura meno di
40x55 cm ed è assai compatto orizzontalmente. Si collega facilmente al PC tramite
interfaccia USB.
59
Per i consumatori più giovani Kodak ha
appena presentato le nuove monouso della serie Fun, prediligendo i fattori che gli utilizzatori di tali apparecchio maggiormente apprezzano: ottimo rapporto qualità/prezzo e dimensioni compatte. Ideali per qualsiasi occasione, dalla gita scolastica al concerto, le nuove Kodak Fun sono disponibili con e senza
flash, e vendute anche in confezione doppia,
ancora più pratica e conveniente.
Agfa dal canto suo ha introdotto le ultime
pellicole invertibili, le CT, caratterizzate da
un diverso look della confezione e una nuova e ottimizzata tecnologia produttiva. Ambedue le sensibilità disponibili, da ISO 100 e
ISO 200, garantiscono la massima precisione per le diapositive a colori, riscontrabile
nell’estrema definizione e nell’elevata finezza della grana. Inoltre le due pellicole CT permettono toni del grigio privi di dominanti cromatiche; esatta discriminazione cromatica
per migliorare le sfumature dei dettagli; eccellente stabilità di processo, anche in caso di
trattamento spinto. Sono disponibili in formato 35 mm da 36 fotogrammi.
■
LE RICETTE ITALIANE
ciliana; ed oltre decine di negozi simili, dispensatori di
golosità, popolano il mondo
subalpino.
Fu un siciliano, Francesco
Procopio Cultelli, a creare il
vizio del gelato fra i parigini.
Correva l’anno 1660 e il luogo del peccato di gola dove si
vendevano gelati e sorbetti
era rue des Fossés nel cuore
questa temperatura per circa
mezz’ora, oppure a 74 gradi
per circa 15 secondi. In entrambi i casi il latte viene subito raffreddato e tenuto a una
temperatura di più 5 circa, ossia alla temperatura di un frigorifero. Metodo interessante, questo, perché si distruggono quasi tutti i microrganismi, specialmente quelli più
di Saint Germain. I parigini,
dopo le prime titubanze, cominciarono ad apprezzare il
prodotto diventandone i maggiori consumatori in Europa e
trasformando il Café Procope
in un rinomato luogo di cercatori di golose delizie.
Il gelato, dall’epoca di Procopio a oggi, ha subìto
profonde variazioni nella preparazione e nel gusto. Ma è
tuttora una piacevolezza degna d’essere raccontata. Ce
n’è oggi per tutti i gusti. Ad
esempio come componente
per uno squisito gelato c’è a
disposizione il latte pastorizzato: s’intende il latte portato
a temperature che vanno dai
62 ai 65 gradi e mantenuto a
dannosi. E con tale processo
la struttura fisica del latte, la
sua costituzione chimica e
quella biochimica rimangono
alterate in minima parte. Ma
attenzione, perché il latte pastorizzato deve essere conservato in frigorifero, nel quale
si mantiene inalterato per due
o tre giorni al massimo. Occhio, dunque, alla data sul
contenitore. C’è poi il latte
sterilizzato, a lunga conservazione, che può essere intero,
parzialmente scremato o
completamente scremato.
Questo è latte che è stato portato a una temperatura superiore agli 85° e lì lasciato per
diversi minuti e poi velocemente raffreddato. Con un si-
Gelato
che bontà
I
l gelato, signore dell’estate. Basta sfogliare e
consultare un libro intitolato “Il gelato” di Fernanda Gosetti (Editori Fabbri) per comprendere l’importanza di questo dolce gratificante e nutriente, simbolo pacifico di golosoni alla ricerca
di gioiosi peccati di gola. Certo, sono finiti i tempi dell’ambulante gelataio che girava i paesi e anche le grandi città spingendo il carrettino a triciclo ed esaltando ad alta voce le bontà del suo prodotto: oggi si va nel negozio
specializzato in queste gelide
bontà, si stacca un foglietto
dal muro e si prenota l’acquisto di alcuni minuti di doldi
ce piacere. Provate ad andare
Edoardo
in qualsiasi ora del giorno
Ballone
nella gelateria torinese, di via
San Quintino e resterete colpiti dal fitto pubblico in attesa di ricevere un cono carico
di gelato secondo l’usanza si-
61
RICETTE ITALIANE: GELATO CHE BONTÀ
mile trattamento la carica batterica viene distrutta e il latte
subisce modificazioni che gli
permettono di conservarsi a
lungo anche senza frigorife-
ro. Da notare che durante la
sterilizzazione, il lattosio
cuoce e trasmette al latte un
sottile gusto, peraltro non
sgradito, di caramello. Altro
tipo di latte è quello omoge-
neizzato ossia latte intero
che, con speciali macchine
ultrasuoni, viene agitato così
velocemente da ridurre il
grasso in esso contenuto in
bollicine talmente fini che per
24 ore non hanno possibilità
di separarsi dagli altri componenti. Dopo questo trattamento il latte viene versato
nei contenitori in tetrapack
destinati alla vendita al pubblico. In questa grande famiglia ci sono poi il latte condensato a quello in polvere,
entrambi sottoposti a uno
speciale trattamento con il
quale viene completamente eliminata l’acqua. Entrambi
possono essere usati per confezionare il gelato ma, considerando il loro costo elevato,
non sono tenuti in alta considerazione. C’è infine la panna o crema di latte usata in
62
maggior parte per preparare il
burro. La panna è la parte più
grassa del latte e in pasticceria viene usata per preparare
parecchi dolci: se montata è
conosciuta come latte-miele.
In gelateria può essere mescolata alle miscele per gelati e montata potrà diventare
l’elemento basilare per la gustosa preparazione di spumoni, cassate e di altri dolci appartenenti sempre alla gioiosa ed eterogenea famiglia dei
gelati. In questa carrellata sul
gelato, non poteva non mancare un accenno alla simpatica voce dei sorbetti. Fernanda Gosetti scrive a proposito:
“I sorbetti sono gelati leggerissimi, principalmente estivi, fatti quasi sempre con succhi o polpa di frutta o con liquori o vini secchi, completati da uno sciroppo. Antica-
GELATO CHE BONTÀ
mente (anche ora, ma solo in
occasione di pranzi particolarmente raffinati) venivano
serviti alla metà di un pranzo
molto ricco, per favorire la digestione di quanto era stato
gustato e predisporre lo sto-
maco ad accogliere il cibo che
doveva ancora essere servito
(in qualche zona dell’Emilia
il sorbetto viene sostituito
con una gazosa…). Attualmente gli usi sono cambiati e
i sorbetti vengono serviti quasi sempre alla fine di un pranzo per aiutare la digestione,
oppure quando si ha un desiderio di qualcosa di fresco e
dissetante che dia al palato
una piacevole sensazione di
refrigerio. È bene ricordare
che a preparazione ultimata il
sorbetto si presenterà molto
meno cremoso dei soliti gelati”. Qualche gelataio, per ottenere un sorbetto più morbido, vi unisce alla fine della lavorazione, un poco di meringa o poca panna montata. E
poi una raffinatezza: per servire i sorbetti non devono essere adoperate le solite cop-
64
pette da gelato ma bicchieri
alti, come quelli usati per le
bibite. Almeno così raccomandano gli intenditori e noi,
per rispetto, stiamo ad ascoltarli.
■
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01-64 ACI 3-03 per PDF