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AGIS
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CGIL Ravenna
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CGIL
SPI
Anno 7º - n. 4
del 03 agosto 2011
“Il Giornalino”
Giornalino”
nuovo
Notizie dal Sindacato dei Pensionati
“E la chiamano estate”
La manovra del governo
è sbagliata, ingiusta e inefficace
AGIS news
agenzia informazioni sindacali - Editrice stampa CdLT - CGIL Ravenna
Stampa Stear snc
Direttore responsabile: Medardo Bartolotti
Direzione, redazione e amministrazione: Ravenna via P. Matteucci, 15
telefono 0544/244211 Autorizzazione Tribunale di Ravenna numero 1265
del 24/10/2005, “Poste italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB C.R.P. - C.P.O. Ravenna”
La manovra estiva messa in campo decreta il fallimento
del governo e rappresenta l’ennesimo provvedimento
finanziario contro occupazione e crescita e come al solito a
pagare sono chiamati i più deboli pensionati e lavoratori.
Il Governo ha sbagliato tutte le scelte di politica economica,
sociale, industriale e, di conseguenza, di gestione dei
conti pubblici, spesso in difesa degli interessi costituiti,
portando il Paese in una situazione drammatica, culminata
nel “venerdì nero” (8 luglio 2011) per la borsa italiana.
Il Governo italiano ha contribuito a definire una politica
europea depressiva, che non assume una prospettiva di
sviluppo. Tale austerità va contro la coesione sociale
e limita le politiche volte alla crescita. L’assenza di
riforme strutturali per la crescita e lo sviluppo ha portato
ad una fortissima caduta della ricchezza nazionale e
dell’occupazione, maggiore disavanzo commerciale,
un ulteriore abbattimento del potere d’acquisto delle
famiglie, una perdita di risparmio nazionale, dei consumi
con una riduzione degli investimenti e un debito pubblico
altissimo.
Questa manovra è sbagliata e punitiva
La manovra è completamente sbilanciata verso un’ulteriore
politica di tagli, senza nemmeno la garanzia del pareggio
di bilancio e con il rischio di continuare ad inseguire il
debito pubblico. La manovra è iniqua e depressiva perchè
riduce il potere d’acquisto delle pensioni e il salario dei
lavoratori pubblici, senza chiedere nessun contributo ai
redditi alti, alle rendite e alle grandi ricchezze del Paese.
Da questa manovra risultano danneggiati i più deboli
con l’intervento sull’età pensionabile e con l’assenza di
politiche serie per contrastare la disoccupazione crescente,
in particolare quella giovanile e delle donne. La manovra
segna un ulteriore disimpegno del pubblico, a cominciare
dal sistema della conoscenza e della ricerca a quello della
salute e dell’assistenza, con tagli al sistema nazionale e la
reintroduzione dei ticket nazionali oltre che con l’ormai
insostenibile riduzione delle risorse a Regioni, Province
e Comuni che si tradurrà in un aggravio per i redditi da
lavoro dipendente e da pensione, con particolari accenti
di drammaticità in termini di sostenibilità sociale per il
Mezzogiorno. Infine si aggravano i provvedimenti in
materia previdenziale, si riducono i tempi di prescrizione
dei crediti pensionistici e si complica la procedura per il
riconoscimento dello stato di invalidità civile. Tutto
questo significa che le famiglie dei lavoratori dipendenti
e dei pensionati, con questa manovra, pagheranno oltre
mille euro in più all’anno.
- 2 - Agis news
Il bilancio di genere
Una pratica da sviluppare
I temi delle politiche di genere e dei bilanci di
genere hanno trovato un riconoscimento a livello mondiale con la IV Conferenza delle Nazioni
Unite sulle donne tenutasi a Pechino nel 1995.
Durante la conferenza era emersa la necessità
di sviluppare strumenti adatti a supporto delle
politiche:
“Se i diritti umani delle donne, così come sono
stati definiti dagli strumenti internazionali in
materia di diritti umani, non verranno pienamente riconosciuti ed efficacemente tutelati, applicati, realizzati e fatti rispettare, sia nelle leggi
nazionali che nella prassi nazionale, a livello di
diritto di famiglia e diritto civile, penale, commerciale e del lavoro, nonché di regole e regolamenti amministrativi, tali diritti resteranno tali
solo sulla carta.” (Piattaforma d’Azione di Pechino, ONU, 1995).
Non è semplice dare una definizione di politica
di genere che ci aiuti a spiegare al meglio cosa
si intende per bilancio di genere. Per quanto riguarda la sua origine il termine “genere” è tratto dall’inglese “gender”, il cui significato non
è relativo alla sola differenza di sesso tra uomo
e donna, bensì alla diversa condizione di vita
storicamente determinatasi tra i due generi nella
evoluzione sociale, nella divisione in ruoli differenti e sulla predominanza della “produzione”
sulla “riproduzione”.
Ecco quindi che parlare di genere e di politiche
di genere, significa parlare di diversi status sociali, economici, culturali, dove tuttavia un genere, quello femminile, appare ancora svantaggiato rispetto all’altro.
Si tratta di differenti culture, sensibilità, modi
di leggere e interpretare la realtà da parte del-
le donne e degli uomini che, se ricomposti in
modo dialettico, senza che gli uni prevalgano
sulle altre, determinerebbero una qualità della
vita significativamente migliore per tutti.
Su questi fondamentali presupposti diventa prioritario rivendicare la definizione e lo sviluppo della pratica dei bilanci sociali e i bilanci
di genere nella realtà degli enti locali, proprio
nell’incapacità del bilancio pubblico di tradurre
in numeri e identificare i beneficiari delle politiche e verificare i risultati raggiunti attraverso
l’attività di gestione. E’ quindi indispensabile
fare ciò sulla base di tali informazione per valutare l’operato delle amministrazioni locali. Il
rispetto del pareggio finanziario non è pertanto
l’unico elemento di valutazione dell’operato di
un Ente Locale, ad esso va aggiunta la capacità di individuare e centrare gli obiettivi relativi
alle esigenze della collettività.
E’ quindi fondamentale estendere a tutti i livelli regionali e locali, il bilancio di genere, quale
strumento preventivo e consuntivo delle politiche di genere.
Questa tematica deve quindi trovare un suo ingresso nella Contrattazione Sociale che deve
sviluppare anche una politica di contrattazione
di genere.
Agis news
-3-
Vedove, pensione giù fino al 18%
Le trappole della manovra economica:
a furia di tagli l’assegno quasi scompare
in quanto le nozze sono durate solo sei anni tra
persone con l’età sopra indicate. L’ulteriore
riduzione del 40% riduce la pensione a 540
euro.
c) Consideriamo infine che la vedova lavori
e abbia un reddito personale annuo lordo da
18.250 euro in poi. In questa ipotesi scatta la
terza tagliola che è del 25% della misura della
pensione, aliquota che sale la 40% se la donna
guadagna 25.000 euro e la 50% con un reddito
di 31.000 euro. Nel primo caso vengono
sottratti a quel che resta della pensione dopo i
primi due tagli rispettivamente 135 euro, 216
euro, 270 euro. Risultato?
La nostra pensione scende rispettivamente a
405, 324, 270 euro al mese. Se rapportiamo
queste rate mensili ai 1.500 euro che riceveva
Norme simili a queste c’erano già, ma la il defunto ci accorgiamo che la pensione è
diventata pari rispettivamente al 27%, al
Corte Costituzionale le aveva cancellate
Ricordo che norme quasi simili a queste 21,6% e al 18%.
esistevano da tempo nella nostra legislazione
pensionistica a partire dal 1945. Ma la Corte
Costituzionale, con alcune sentenze di fine
Anni ‘80 e primi ‘90, ha dichiarato illegittima la
restrizione costringendo gli enti previdenziali
a non filare il naso negli amori e negli affari
privato del pensionato.
Ora vengono riproposte ma per tentare di
evitare una nuova dichiarazione di illegittimità
viene disposta solo la riduzione della pensione
e non anche la abolizione totale come era in
precedenza. Staremo a vedere. Ma questa
riduzione va sommata:
1) a quella base, secondo la quale la pensione
del coniuge rimasto in vita è pari al 60% di
quella spettante al defunto;
2) e a quella che taglia la pensione se il vedovo
o la vedova abbia redditi personali superiori a
determinati tetti annui.
Sforbiciata del Governo in caso di
matrimoni brevi e di forte differenza di età
fra i coniugi
Come ti faccio sparire la pensione ai
superstiti senza dirtelo espressamente, ma
solo sommando tre diverse normative, con un
procedimento degno del mago Silvan.
La manovra riduce la pensione ai superstiti nel
caso in cui:
1) il defunto si è sposato ultra 70enne;
2) il coniuge è più giovane di oltre 20 anni;
3) il matrimonio è durato meno di 10 anni;
4) in famiglia non ci sono figli minori o studenti
o inabili. In questa evenienza si toglie alla
pensione di reversibilità il 10% per ogni anno
di matrimonio in meno rispetto al decennio.
Il principio generale è che la legge non deve
sindacare sulla vita privata delle persone
a) Facciamo l’esempio di una pensione di
1.500 euro al mese che il defunto, come vuole
la legge, lascia alla moglie nella misura del
60%, vale a dire una pensione di 900 euro.
b) Supponiamo che si debba applicare
l’ulteriore riduzione introdotta in questi giorni,
-4-
Agis news
OMSA, che donne!
Donne protagoniste della storia
Donne protagoniste del cambiamento
Il 6 Luglio 2011, presso la sala “Giovanni dalle Fabbriche” della Banca di
Credito Cooperativo di Faenza, abbiamo presentato al pubblico il libro
“Omsa, che donne!”, frutto del lavoro
delle compagne del Coordinamento
Donne del Faentino e della Lega Spi
di Faenza.
Il progetto, nato con intenti più modesti (ricerca, depliant, libretto..?)
che si sono via via ampliati a mano
a mano che insieme si lavorava e si
ragionava su come rappresentare la
nostra iniziativa, descrive una pagina
importante della storia del territorio
faentino attraverso la raccolta delle testimonianze di lavoratrici della
Omsa, nell’intento di riflettere sui cambiamenti che
il lavoro in fabbrica ha determinato nella vita delle
donne.
La lettura del libro, semplice ed immediata in quanto il testo rispetta rigorosamente i modi di dire e di
raccontare delle lavoratrici, fa capire cosa abbia
significato per queste donne, in gran parte provenienti da realtà rurali, l’impatto con la nuova realtà
lavorativa: tantissime ragazze e donne hanno avuto
il coraggio e la possibilità di uscire dal ristretto ambito della famiglia e di misurarsi con la loro voglia
di autonomia, di indipendenza, di costruzione di
nuove modalità di rapporti e di vita. Le testimonianze raccolte descrivono come hanno vissuto il
forte mutamento, quale è stato il cambiamento nei
rapporti sociali, personali e familiari, come è evoluto il loro comportamento ed il loro modo di vivere;
sono, inoltre, espressione di un bisogno di riflettere
e di raccontarsi che si coglie in tante storie di donne,
che hanno trovato interesse e piacere a
tornare con la memoria a riscoprire il
proprio passato.
Le volontarie che si sono “improvvisate” biografe hanno seguito un corso
di formazione molto valido e partecipato tenuto dalla nostra formatrice
Anna Maria Pedretti, Collaboratrice
Scientifica della Libera Università
dell’Autobiografia di Anghiari, che
ha successivamente seguito il lavoro
in tutte le fasi di raccolta, trascrizione, redazione dei testi. Formazione,
questa, che potrà tornate estremamente utile, oltre che a livello personale,
anche in occasione di realizzazione di
iniziative analoghe.
Questo libro si inserisce a pieno titolo nel progetto
“Storia-Memoria” dello SPI , nella “...consapevolezza che, mentre compito della storia è quello di
ricostruire il passato, la memoria parla agli uomini
ed alle donne del presente perchè possano immaginare con maggiore consapevolezza il loro futuro e,
quindi, non è patrimonio solo degli anziani e degli
adulti, ma delle nuove generazioni. Ed è a loro che
va consegnata per aprire un canale di comunicazione tra le storie di ieri e quelle di oggi...” , come scrive A. M. Pedretti nella premessa.
Il lavoro è stato validamente supportato dalle nostre
Segreterie Spi Provinciale e Regionale, che hanno
creduto ed incentivato questa iniziativa sia culturalmente che economicamente, e dalla Banca di
Credito Cooperativo di Faenza: a tutti va la nostra
riconoscenza.
Gianni Fucci
Segretario della Lega SPI CGIL di Faenza
 Invito alla lettura
“Sono andato nello stesso torrido giorno di agosto alla fattoria dove Anita morì. E’ ancora una
fattoria con la sua terra, i campi di grano, i frutteti, il bestiame, ma sono cambiati i proprietari. Da
cento anni ormai appartiene a una Federazione di cooperative di braccianti. Qui,e per quello che
ne so io nel mondo, è la prima eccezione che una cooperativa di lavoratori
ha scelto di fare in deroga agli ideali socialisti del collettivismo del rifiuto
della proprietà privata. Dicono che ne hanno discusso per anni prima
di compiere il grande passo, di farsi essi stessi detentori di un capitale;
ma decisivo fu il sentimento di non lasciare ad altri, nemici del lavoro e
Maurizio Maggiani della loro stessa vita, quel luogo dove la morte di di una donna era così
legata al destino dei suoi figli. L’immenso stuolo irredendo dei figli del
“Quello
Generale Garibaldi. Tengono quel luogo di lavoro come un monumento;
che ancora vive”
un monumento al lavoro, un monumento ad Anita, e il giorno che lei è
Coop editrice
Consumatori 2011 morta c’è una ragazza tra loro che porta un mazzo di rose sul suo letto.
E’ un gesto senza nessuna pretesa monumentale, ma è un gesto dolce e
composto, religioso. Religione dei ricordi, che è fede nella vita che non si
Euro 5,00
consegna al vuoto della morte”
Anita e le
donne nel
Risorgimento
e quello che
ancora vive
nelle terre di
Romagna
Agis news
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Una mimosa per l’asilo
Lo Spi-Cgil di Alfonsine
e il nido comunale
Continua la grande attenzione dello Spi di
Alfonsine per il sociale e un forte impegno di
sostegno e collaborazione con il mondo della
scuola, in particolare con quello dell’infanzia.
Per queste motivazioni lo Spi di Alfonsine
ha devoluto una parte del ricavato della tradizionale vendita della mimosa, in occasione
dell’8 marzo, a favore dell’asilo nido comunale.
Coordinamento Donne Spi Cgil Lega di Alfonsine
Sempre più useremo lo strumento dell’ISEE
 L’ISEE
Che cosa è l’ISEE:
è quella autocertificazione che riconduce la situazione familiare ad
un valore per i singoli componenti. Il solo dato economico non basta infatti a
garantire equità nella individuazione dei soggetti o delle famiglie destinatari
di agevolazioni, vanno infatti considerati il numero e la tipologia dei soggetti
componenti il nucleo familiare, in maniera che si possono fare confronti tra
nuclei familiari diversi per numerosità e caratteristiche. E’ considerata e
tutelata nella composizione del nucleo familiare la presenza di figli minori;
soggetti anziani, disoccupati, invalidi o portatori di handicap.
 L’ISEE
Attenzione l’ISEE non si applica:
non si applica per le prestazioni previdenziali e quelle sociali quali:
l’integrazione al minimo delle pensioni, l’assegno e la pensione sociale, la
maggiorazione sociale della pensione, la pensione e l’assegno di invalidità
civile, l’indennità di accompagnamento ed assimilate.
Per compilare la domanda
rivolgersi al sindacato e ai patronati INCA
Per richiedere le prestazioni ed i servizi sociali agevolati occorre compilare la
dichiarazione unica sostitutiva. Ai cittadini in pratica è richiesta un’autocertificazione,
dove si rilevano i dati reddituali e patrimoniali (beni mobiliari ed immobiliari)
individuali e dei componenti del nucleo familiare a carico ai fini Irpef.
L’attestazione, così come la dichiarazione sostitutiva avrà una validità di dodici mesi
dalla data del rilascio, e sarà necessaria ad ogni componente il nucleo familiare per
l’accesso alle prestazioni sociali agevolate. La domanda per ottenere le prestazioni
sociali agevolate deve essere presentata direttamente all’Ente erogatore: Comuni,
Provincie, Regione, ASL ecc.
- 6 -
Agis news
La scomparsa di Nella Marcellino
Storica dirigente della CGIL
La CGIL esprime il suo cordoglio e la sua tristezza per la
scomparsa di Nella Marcellino. La storica dirigente della
CGIL, partigiana, ex dirigente comunista e protagonista
delle lotte di emancipazione della donna è venuta a mancare
nella notte tra il 22 ed il 23 luglio. Una donna che ha dato
un grandissimo contributo alla costruzione del sindacato e
della democrazia in Italia e che ha vissuto intensamente gli
anni della lotta contro il fascismo (esule in Francia) e della
ricostruzione della democrazia nel dopoguerra a contatto con i
dirigenti storici del PCI e della CGIL.
La Cgil e lo Spi partecipano alla marcia per la pace
Perugia-Assisi. Iniziative dal 22 al 25 settembre
Disoccupazione, precarietà, criminalità
organizzata, povertà,
immigrazione,
sicurezza sul lavoro,
violenza e negazione dei diritti umani.
Sono solo alcuni dei
temi al centro della prossima “Marcia
Perugia-Assisi per la
Pace e la fratellanza
dei Popoli” che si
terrà il prossimo 25
settembre. Quattro
giorni di iniziative,
dal 22 al 25 settembre, precederanno la Marcia,
che partirà da Perugia alle ore 9 presso i Giardini del Frontone per arrivare alle 15 sulla Rocca
Maggiore, dove prenderà la parola il Segretario
Generale della Cgil, Susanna Camusso.
“Ti invitiamo a camminare insieme perchè,
come tanti giovani del Mediterraneo e dell’Europa, sentiamo il bisogno forte di cambiamento.
Dentro e fuori dal nostro paese, ci sono situazioni croniche d’ingiustizia, di povertà, di violenza e di sofferenza che non possono più essere
tollerate. Siamo indignati e preoccupati, perchè
sappiamo che se le
cose non cambiano, i
rischi e i pericoli diventeranno
sempre
più grandi e noi diventeremo sempre più
poveri, si moltiplicheranno le guerre, sprofonderemo sempre di
più nell’incertezza e
nella barbarie, aumenteranno le tensioni, gli
scontri, la collera, le
rivolte e la violenza”.
Così recita l’appello per la marcia che
quest’anno festeggia il 50° anniversario dalla
prima Marcia promossa da Aldo Capitini il 24
settembre del 1961.
Le cifre parlano chiaro: aumentano i poveri e
i disoccupati. 100 milioni di poveri in più dal
2009 ad oggi e il 50% di disoccupati in più del
2008 nei paesi OCSE. Dai paesi del nord Africa
soffia il vento della rivolta contro le dittature,
la povertà e la fame, e per la richiesta di dignità, democrazia e lavoro dignitoso. “I motivi per
aderire e partecipare alla Marcia per la Pace non
mancano” avvertano la Cgil e lo Spi.
Un’ altra politica economica è possibile per sostenere i redditi,
rilanciare i consumi, determinare una ripresa degli investimenti pubblici
e privati, una politica che oggi ci potrebbe riportare alla crescita
e alla progressiva riduzione del debito pubblico.
Agis news
-7-
Nell’immediato sono possibili politiche
alternative per l’Italia
Un
piano straordinario contro l’evasione fiscale che ne programmi la riduzione strutturale introducendo norme
più restrittive sulla tracciabilità (oltre
500euro) e incrociando tutte le banche
dati esistenti.
L’aumento
immediato della tassazione
sulle rendite finanziarie.
L’introduzione
di una imposta sulle
Grandi ricchezze.
Una
vera lotta al sommerso rendendo il
“caporalato” reato penale e con nuove
norme sugli appalti.
Assunzione
dei beni comuni e dei temi
del welfare come elemento qualificante della crescita del Paese, producendo
per questa via un’economia di spesa e
un sostegno alla crescita.
Una
politica di riequilibrio della spesa
per il Sud e un diverso utilizzo dei Fondi
strutturali, non appannaggio del Governo ma risorse necessarie a contrastare
oltre il divario, la divaricazione, sociale
ed economica del Paese.
Un
serio provvedimento sui privilegi
della politica riducendo il proliferare
delle strutture che rappresentano duplicazioni e con una generale politica di
moralizzazione dei rapporti tra Pubbliche amministrazioni e imprese oltre che
delle spese relative all’esercizio delle
funzioni di rappresentanza.
CGIL
Provincia
di Ravenna
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Patronato INCA - Ufficio IMMIGRATI
FEDERCONSUMATORI
SOL (servizio orientamento lavoro)
Servizi fiscali e tributari:
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D diritti
i tuoi
(Mod. 730-Unico-Ici-Red)
ISEE - SUCCESSIONI
VERTENZE E LEGALI - COLF BADANTI
RAVENNA
via P. Matteucci, 15
Tel. 0544/244211
LUGO
via Manfredi, 42
Tel. 0545/913011
FAENZA
via Chiarini, 12
Tel. 0546/699611
www.cgilra.it
- 8 -
Agis news
Corsi di informatica per gli iscritti allo SPI CGIL
Lo SPI CGIL organizzerà alcuni corsi di informatica per gli iscritti allo SPI, che si terranno durante
il prossimo autunno/inverno (le date di svolgimento verranno comunicate direttamente agli iscritti).
Di seguito presentiamo una scheda esemplificativa dei corsi programmati, contenente il modulo per
l’iscrizione, che va compilato e consegnato al più presto alle sedi dello SPI CGIL. Agli interessati
verrà richiesto una piccola sottoscrizione come contributo alle dispense fornite.
Sede dei corsi - Aula di informatica della sede CGIL di Cervia, Faenza, Lugo e Ravenna
Frequenza - Due mezze giornate la settimana
Numero dei partecipanti - In base al numero dei computer
Sono programmati i seguenti corsi:
Corso di avviamento all’uso del computer: 10 ore
Non è richiesta alcuna conoscenza:
- le parti del computer, uso della tastiera e del mouse, il sistema operativo Windows xp
- accenni pacchetto Office, Open Office, internet e posta elettronica, cenni videoscrittura.
Corso di video scrittura (Word): 10 ore
E’ richiesta la conoscenza del sistema operativo Windows, (creazione di cartelle, salvataggio file, copia e incolla)
l’uso della tastiera e del mouse.
Comandi e funzioni di Word, come impostare un testo, formattazione/correzione di un testo,
copia, taglia, incolla, inserisci, inserisci nelle caselle di testo, sommari e indici, note a piè pagina, tabulazione, tabelle, colonne. Stampa, come creare un volantino con i comandi di grafica
accenni Excel/Power Point.
Corso di Internet: 10 ore
E’ richiesta la conoscenza del sistema operativo Windows, (creazione di cartelle,
salvataggio file, copia e incolla) l’uso di tastiera e mause, Word
Contatti, posta elettronica, motori di ricerca, navigazione in siti tematici, utilizzo di testi e
immagini prelevati da vari siti.
Come scaricare immagini digitali da apparati digitali, semplici elaborazioni grafiche (taglio,
contrasto, luminosità, occhi rossi, ribaltamento immagini).
Le iscrizioni ai corsi si accettano fino al 31 ottobre 2011
Per ulteriori chiarimenti e consegna della domanda
rivolgersi alla Camera del Lavoro - SPI-CGIL del proprio comune di residenza
I docenti consigliano sempre di partire dal corso base che è preparatorio ed essenziale
per la frequenza ai corsi successivi

Tagliare e consegnare alle sedi SPI del proprio comune di residenza
Cognome _________________________________________ Nome ______________________________________________
Comune di residenza _________________________________Via________________________________________________
Telefono________________________________ indirizzo e-mail _________________________________________________
Hai già frequentato un corso base di informatica organizzato dallo SPI-CGIL?
SI 
NO 
Desidero partecipare al corso base:
Desidero partecipare al corso avanzato:
 Corso di avviamento all’uso del computer
 Corso di Videoscrittura
 Corso di Internet
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