L’eterno problema … non farsi male
!
∗ Principi generali
∗ Il sistema della sicurezza
∗ La sicurezza del
lavoratore
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Principi generali
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Principi generali 1/10
Da che mondo è mondo
l'uomo ha dovuto
confrontarsi con la
possibilità di farsi del
male, sia per l' ambiente
in cui viveva che per le
cose che in questo
ambiente si trovavano.
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Principi generali 2/10
Questa capacità che hanno le cose o gli ambienti di
nuocerci, noi la chiamiamo pericolo.
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Principi generali 3/10
E la possibilità che il pericolo ci colpisca la chiamiamo
rischio.
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Principi generali 4/10
Mentre chiamiamo
infortunio, il danno, cioè
il “male”, che ci
procuriamo.
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Principi generali 5/10
Quindi da sempre
dobbiamo proteggerci dai
pericoli che ci circondano
e ricercare la nostra
sicurezza con interventi di
prevenzione e di
protezione.
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Principi generali 6/10
La prevenzione è
quell'insieme di misure o
di azioni, che a seconda
delle nostre conoscenze ed
esperienze, siamo in grado
di mettere in atto per
evitare o diminuire i rischi
dell'ambiente esterno.
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Principi generali 7/10
Mentre la protezione è il complesso di misure che
siamo in grado di mettere in atto per difenderci
dai rischi.
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Principi generali 8/10
Il progresso ha poi portato
l'uomo ad eliminare
tantissimi di questi rischi,
ma la complessità della
tecnologia ha fatto si che
a questi ne subentrassero
altri,
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Principi generali 9/10
e così anche noi, al giorno
d'oggi, ci troviamo esposti
ad una serie innumerevole
di pericoli e quindi di
rischi da cui ci difendiamo
con misure di prevenzione
e protezione.
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Principi generali 10/10
Le automobili sono pericolose, ma per prevenire i rischi che
il loro uso comporta abbiamo il sistema frenante, e per
proteggerci le cinture e l'air bag.
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Gli ambienti
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Gli ambienti 1/15
Uno degli ambienti più
rischiosi, più ricco di pericoli,
è l'ambiente di lavoro.
Tutti gli ambienti di lavoro.
Qualcuno di più come i
cantieri edili, qualcuno di
meno come gli uffici, ma
comunque in tutti il pericolo
è presente.
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Gli ambienti 2/15
Anche perché i danni che
ci possiamo procurare non
sono solo ferite o fratture,
ma anche malattie che
possono insorgere nel
tempo o, addirittura,
disagi mentali come le
nevrosi.
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Gli ambienti 3/15
Prendiamo ad esempio un
luogo di lavoro come un
negozio, dove a prima
vista non esistono pericoli
e quindi non pensiamo a
proteggerci.
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Gli ambienti 4/15
Ma non è così: anche
l’ambiente di un negozio e
le attività che vi si
svolgono nascondono dei
rischi per chi ci lavora.
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Gli ambienti 5/15
Nel magazzino troveremo
le merci, più o meno
pesanti o ingombranti, che
oltre a poterci cadere
addosso, vanno comunque
caricate e scaricate.
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Gli ambienti 6/15
E questo lavoro di
spostamento dei carichi
comporta un pericolo per
la nostra salute, con il
rischio di compromettere
nel tempo le funzioni della
nostra colonna vertebrale.
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Gli ambienti 7/15
E allora per prevenire
questi rischi devono
sempre essere disponibili
ausili meccanici, e
comunque vanno limitati i
pesi che andiamo a
sollevare di volta in volta
manualmente,
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Gli ambienti 8/15
e nel movimentare
questi pesi bisogna
rispettare tecniche
corrette, che poi non
sono altro che poche
regole elementari, ma
fondamentali per la
nostra schiena.
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Gli ambienti 9/15
Ma persino chi sta seduto
alla cassa tutto il giorno è
esposto a rischi; rischi
legati alla postura, ma
anche a quello che
chiamiamo “rischio da
lavoro correlato”,
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Gli ambienti 10/15
che è fondamentalmente
lo stress che accumuliamo
davanti a un lavoro
ripetitivo, che richiede
attenzione costante, e
magari è aggravato dal
continuo contatto con il
pubblico.
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Gli ambienti 11/15
Lo stress non è una malattia
nel senso comune del
termine, ma è piuttosto una
condizione che porta un
malessere diffuso, con anche
disfunzioni fisiche, che ci crea
difficoltà relazionali, che non
ci fa più sentire capaci di
realizzare quello che
sappiamo fare normalmente.
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Gli ambienti 12/15
Negli uffici invece il rischio
che si nasconde dietro al
classico posto di lavoro “da
seduti”, quello che
sembrerebbe essere più che
sicuro, è legato alla
postura, cioè al modo in cui
respiriamo, stiamo in piedi,
ci atteggiamo insomma.
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Gli ambienti 13/15
E se il nostro modo di
stare, per esempio, seduti
al computer per un tempo
prolungato non rispetta le
esigenze di postura
corrette che il nostro
corpo richiede, andiamo
incontro a disagi.
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Gli ambienti 14/15
Disagi che col tempo ci
portano a patologie che
complicheranno la vita
quotidiana, come cefalee,
nevralgie, lombalgie, e,
più seriamente, problemi
alla colonna vertebrale.
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Gli ambienti 15/15
Sono rischi che vanno
prevenuti dotando le
postazioni di lavoro di
caratteristiche che, pur
mantenendo lo loro efficacia
produttiva, rispettino il
nostro corpo e le sue
esigenze di postura. Insomma
quello che prevede la
cosiddetta ergonomia.
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Il sistema della sicurezza
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Il sistema della sicurezza 1/7
Come abbiamo detto e
ripetuto, i luoghi di lavoro
sono pieni di rischi per la
nostra salute e integrità.
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Il sistema della sicurezza 2/7
Allora bisogna
assolutamente convincersi
che prima di entrare in un
posto di lavoro occorre
essere sicuri che siano state
prese le necessarie misure
di prevenzione e che si
utilizzino correttamente le
misure di protezione.
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Il sistema della sicurezza 3/7
E perché questo accada
per ogni luogo di lavoro
sono previste una serie di
figure che devono
provvedere alle misure di
sicurezza e al loro corretto
utilizzo.
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Il sistema della sicurezza 4/7
Il luogo di lavoro è un po'
come un grande prato
verde dove noi stiamo per
entrare , ma...
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Il sistema della sicurezza 5/7
Ma a ben guardare
scopriamo che il nostro bel
prato è pieno di pericoli,
come fosse un campo
minato.
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Il sistema della sicurezza 6/7
E quindi per poterlo
attraversare bisogna che
questi rischi siano
individuati e resi
inoffensivi.
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Il sistema della sicurezza 7/7
Ma molti di questi rischi
non possono essere del
tutto eliminati e quindi
occorreranno sistemi o
misure che ci permettano
di entrare in quel prato
schivando i pericoli o
utilizzando delle
particolari protezioni.
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La sicurezza del lavoratore
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Le figure
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Le figure 1/10
La persona cui spetta il compito
di proteggere il nostro percorso
è il Responsabile della Sicurezza
per la Prevenzione e Protezione,
RSPP, che nominato dal datore
di lavoro, si deve far carico in
sua rappresentanza, della
sicurezza di chi in quel luogo
opera. Anche se la
responsabilità è sempre e
comunque del Datore di Lavoro
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Le figure 2/10
A stretto contatto con il RSPP
troviamo il medico competente,
cioè un medico, esperto di
medicina del lavoro, capace di
valutare il grado di rischiosità
per la nostra salute dei pericoli
presenti sul luogo di lavoro, con
particolare attenzione alle
malattie professionali che
magari non si manifestano
immediatamente, ma insorgono
dopo una lunga esposizione ai
fattori di rischio.
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Le figure 3/10
Per capirci, con l’esempio
del nostro campo minato,
il continuo operare con
l’incubo di una esplosione,
può portarci ad un
accumulo di stress, che a
sua volta, alla lunga,
potrebbe alterare
irreparabilmente il nostro
sistema nervoso.
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Le figure 4/10
E questo noi forse non lo
possiamo valutare
dall’inizio, ma il medico
competente deve essere in
grado di prevederlo.
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Le figure 5/10
Ma chi garantisce i
lavoratori sul fatto che sul
fronte della sicurezza
siano state rispettate tutte
le norme di prevenzione e
protezione e che insomma
si faccia tutto il possibile?
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Le figure 6/10
Per fare questo c’è una
figura specifica: il RLS,
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Le figure 7/10
il Rappresentante dei
Lavoratori per la
Sicurezza, cioè un
lavoratore eletto dai
propri colleghi, che sulla
base di una formazione
specifica, si faccia
portavoce dei lavoratori in
materia di sicurezza.
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Le figure 8/10
Il RLS si confronta, alla
pari, con le altre figure
responsabili, medico e
RSPP, per esigere che le
misure prescelte siano
corrette e che altrettanto
correttamente siano
attuate.
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Le figure 9/10
Ed infine il protagonista
del sistema sicurezza: il
lavoratore, colui che nel
nostro esempio deve
attraversare tutti i giorni
quel campo minato.
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Le figure 10/10
Ricordiamoci prima di
tutto che un lavoratore
davanti a un grave rischio
deve rifiutarsi di operare:
per capirci, nessuno può
costringerci a salire su un
tetto senza adeguate
misure di prevenzione e
protezione.
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L’informazione e la formazione
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L’informazione e la formazione 1/8
E poi ricordiamoci anche
che il lavoratore deve
essere informato sui rischi
e formato per evitarli.
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L’informazione e la formazione 2/8
L’informazione consiste
nel fatto che ci devono
essere comunicate le
caratteristiche del
pericolo che si corre.
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L’informazione e la formazione 3/8
Per capirci, se riprendiamo
l’esempio dell’automobile e
dei pericoli che il suo uso
comporta, possiamo dire che
è informazione tutto ciò che
riguarda le caratteristiche
della nostra vettura: velocità
massima, consumi,
posizionamento della ruota
di scorta, insomma il libretto
di istruzioni
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L’informazione e la formazione 4/8
Mentre la formazione
consiste nell’apprendere le
tecniche che ci consentono e
permettono di utilizzare
quello stesso mezzo nel
migliore dei modi e senza
correre rischi.
E nel caso dell’automobile,
la formazione è quella che ci
fornisce la scuola guida con
le sue lezioni su come si
conduce un veicolo.
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L’informazione e la formazione 5/8
Formazione e informazione
sono, oltre che
obbligatorie, indispensabili
per chi affronta
l’ambiente di lavoro.
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L’informazione e la formazione 6/8
Per un lavoratore del
settore pulimento è
indispensabile essere
informato dall’etichetta su
quale tipologia di rischio
comporti l’uso di un
prodotto, così come deve
essere obbligatoriamente
formato sulle modalità del
suo utilizzo in sicurezza.
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L’informazione e la formazione 7/8
Perché, al di là delle
normative che lo
presidiano, i due veri
protagonisti del sistema
sicurezza sono: il datore di
lavoro che deve fare di
tutto perché all’interno
della propria impresa non
accadano infortuni,
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L’informazione e la formazione 8/8
ed il lavoratore che deve
utilizzare al meglio le
misure di prevenzione e
protezione e non
sottovalutare mai i rischi
che il posto di lavoro
comporta.
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Nel mondo del lavoro occorre
tanta attenzione e buon
senso!
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Il sistema della sicurezza