NUCLEO PROVINCIALE GUARDIE ZOOFILE
Con funzioni di Polizia Giudiziaria
ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI
ENTE MORALE - ONLUS
SEZIONE PROVINCIALE DI FIRENZE
via Ricasoli 73/r- 50122 Firenze - tel. 055. 213296- Fax 055. 2382410 - e-mail [email protected]
Firenze il 30/01/2015
Prot. Nr.
Al PRESIDENTE NAZIONALE ENPA
Sen. Carla Rocchi
ROMA
Al Dirigente Nazionale ENPA
SERVIZIO NAZIONALE GUARDIE ZOOFILE
Antonio Fascì
ROMA
Ai Sig.ri Componenti del Nucleo G.Z.
SEZIONE ENPA FIRENZE
Loro indirizzi
Oggetto: Relazione annuale delle attività del Nucleo Guardie Zoofile Firenze – anno 2014.
Le Guardie Zoofile ENPA
Le Guardie Zoofile ENPA sono attualmente Guardie Giurate Particolari con decreto Prefettizio con
funzioni di Pubblici Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria nei limiti delle competenze sulla
tutela degli animali e rimangono l'istituzione di vigilanza più antica (dal 1871) per la tutela animali
che da anni opera sul territorio Nazionale, reprimendo reati di maltrattamento di animali e
svolgendo azione sanzionatoria sugli illeciti amministrativi relativi alla errata detenzione degli
animali d'affezione e da reddito.
Sono le uniche Guardie in Italia che operano con espresso riconoscimento del D.P.R. 31/03/1979
per le attività di vigilanza, prevenzione e repressione dei reati e violazioni alle norme che tutelano il
benessere di tutte le specie animali, ivi compreso l'attività zootecnica, la fauna selvatica sia
autoctona che esotica e la tutela della fauna ittica.
Le Guardie Zoofile ENPA sono suddivise in Nuclei provinciali che operano presso molte sedi
dell'Ente in Italia, svolgendo una preziosa attività di vigilanza.
La competenza delle Guardie Zoofile è estesa a tutti i settori ove vi sia presenza di animali:
commercio, allevamenti e trasporti, combattimenti fra animali, controllo dei circhi, caccia, pesca,
ecc., senza tralasciare il controllo della normativa posta a tutela dell'ambiente in cui vivono.
Le Guardie Zoofile ENPA hanno sempre collaborato con gli organi statali e grazie a questa attività
coordinata fra Magistratura, Polizia, Carabinieri, Forestale, ASL e Guardie Zoofile ENPA, si è
riusciti ad identificare e denunciare i responsabili di atti di crudeltà verso gli animali al commercio
clandestino, ecc. contribuendo in questo modo a salvare moltissimi animali dal loro infelice destino.
L'attività delle Guardie Zoofile ENPA, che, come abbiamo detto, frequentemente coopera con i
doveri delle Pubbliche Amministrazioni sanciti dalle Leggi e non riceve alcuna sovvenzione statale.
Relazione relativa all’anno 2014 del Nucleo Provinciale Guardie Zoofile E.N.P.A. di Firenze.
Firenze.
Come disposto dal Regolamento del Servizio Nazionale Guardie Zoofile ENPA ogni anno viene
presentato alle Istituzioni la relazione dell’attività di prevenzione nonché di repressione dei reati e
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delle violazioni amministrative contestate per maltrattamento degli animali di competenza del
Nucleo Provinciale di Firenze, dal Distaccamento del Circondario - Empolese Val d’Elsa - e
dall’Ufficio Distaccato del - Val d’Arno / Val di Sieve -.
Come noto, le attività di prevenzione sui maltrattamenti animali, di competenza specifica di
questo Nucleo territoriale, sono tese al controllo delle varie situazioni che vengono attivate dagli
Enti Locali convenzionati e/o con protocollo d’intesa (ASL 10 Servizi Igiene Urbana Veterinaria,
Polizia Provinciale di Firenze, Comune di Firenze, Comune di Montelupo Fiorentino, Comune di
Empoli, Comune di Greve in Chianti, Comune di Rignano sull’Arno, Comune di Calenzano,
Comune di Bagno a Ripoli), nonché dagli altri comuni della Provincia e altre Associazioni di
protezione animali e Ambientaliste che da privati cittadini, comportando con ciò una notevole mole
di attività investigative e di accertamenti specifici su ogni singolo caso segnalato.
E’ importante sottolineare che i risultati sotto indicati, sono dovuti alla peculiare formazione del
personale che, anche se volontario, opera a livello professionale altamente specializzato dovuto ai
continui corsi di aggiornamento, ad un addestramento investigativo specialistico finalizzato ai reati
contro gli animali, nonché l’istruzione sulla peculiarità delle normative, la pratica sulla specifica
modulistica sia degli atti di polizia giudiziaria che di polizia amministrativa, i supporti informatici, i
mezzi in dotazione ed in ultimo l’impegno di operare in squadra per il fine comune del benessere
animale, riuscendo tuttavia a gestire gravi situazioni di rischio per l’incolumità personale, come
meglio evidenziato nelle sotto indicate attività.
Per cui, nel corso dell’anno 2014 sono stati trattati da questi uffici 2.322 segnalazioni di presunto
maltrattamento animali, di cui n. 494 si sono sviluppate in fascicoli di indagine per casi sia
amministrativi che di rilevanza penale, i quali hanno prodotto la contestazione di n. 181 sanzioni
amministrative per un importo di €. 56.561.71, nonché 17 perquisizioni domiciliari delegate dalla
A.G., la redazione di n. 27 Notizie di Reato per maltrattamento animali e il sequestro di 638 tra
animali, armi, munizioni, mezzi vietati e reperti sia penali che amministrativi.
Dall’inizio dell’anno è stato designato quale responsabile della – Sezione Investigativa Speciale
per la Tutela Animali - (acronimo S.I.S.T.A.) il Vice Capo Nucleo del Nucleo di Firenze che ha
proceduto ad effettuare le indagini su fatti di particolare rilevanza a danno di animali, supportato da
Agenti di volta in volta incaricati per la propria qualificazione, effettuando le attività investigative
delegate con competenza specifica, provvedendo a comunicare alla Procura della Repubblica i reati
rilevati.
Statistiche
Statistica dei servizi espletati nell’anno 2014 in relazione al controllo del territorio, sia del Comune
di Firenze che nell’intera area Provinciale effettuati su casi di maltrattamento accertati, pari a:
ATTIVITA’
Anno 2014
Nr. Agenti di media impegnati:
n. 38 + 6 Allievi G.Z.
Servizi svolti:
n. 2.322
Fascicoli per attività d’indagini investigative
n. 494
Ore impiegate:
n. 9.470
Km percorsi:
n. 35.591
Verbali amministrativi contestati:
n. 181 - per un importo di €. 56.561,71
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Notizie di Reato per maltrattamento animali
n. 27
Sequestri amministrativi (animali, strutture, n. 380
mezzi, ecc.)
Sequestri penali (armi, munizioni, animali vari, n. 258
mezzi vietati, ecc.)
Servizi con Forze di Polizia Istituzionali
n. 29
Perquisizioni domiciliari e locali disposti dalla n. 17
A.G. con altre forze di polizia
Animali identificati
n. 869 tra cani e gatti
n. 237 tra cavalli e bestiame vario
Atti esaminati per le indagini
n. 1.311
Rilievi fotografici
n. 1.576
Ai fini di un ragguaglio sintetico delle attività menzionate dell’anno 2014, si evidenzia alcune delle
operazioni svolte nell’ambito della Provincia di Firenze e di Prato che hanno prodotto risultati
importanti ai fini della tutela animali in capo a questo Nucleo Interprovinciale.
Il personale del Nucleo Guardie Zoofile dell’ENPA del Distaccamento - Empolese-Val
d’Elsa - a seguito di numerose segnalazioni pervenute in merito al maltrattamento subito da
diversi gatti tenuti chiusi ermeticamente all’interno di un appartamento nel Comune di
Certaldo procedevano ad effettuare indagini di P.G. dove emergeva la sussistenza del reato
di cui all’art. 727 C.P. e trasmesse alla competente Procura della Repubblica di Firenze.
Successivamente unitamente ai Carabinieri del Comando Stazione di Certaldo, hanno
eseguito un ordine di sequestro preventivo del Tribunale di Firenze per cinque gatti rinchiusi
nell’appartamento di via Mazzini a Certaldo in condizioni igieniche precarie e di evidente
maltrattamento.
Una rilevante operazione finalizzata alla tutela della fauna selvatica è stata effettuata nel
comune di Campi Bisenzio dove, a seguito di una segnalazione, il personale di questo
Nucleo appartenente alla Sezione Investigativa Speciale per la Tutela Animali, (acronimo
S.I.S.T.A.) procedeva all’accertamento di alcuni rapaci detenuti all’interno di una struttura.
Al controllo, scattava una perquisizione di iniziativa dei locali a seguito del rinvenimento di
una pistola non denunciata dove venivano scoperte anche trappole e reti di cattura di
fauna selvatica. Il responsabile veniva denunciato alla competente A.G. per i reati di cui
alla L. 110/75 – L. 895/ 67 e sanzionato per la detenzione dei mezzi vietati di €. 400,00 con
il conseguente sequestro amministrativo.
Un episodio di rilevante maltrattamento è stato risolto con estrema rapidità, grazie
all’intervento e il proselitismo degli Agenti ENPA del S.I.S.T.A. i quali senza conoscere
sosta hanno individuato dopo otto giorni d’indagine, il responsabile del ferimento di diversi
gatti mediante un’arma con lo sparo di proiettili di piombo. La persona indagata usava una
carabina a aria compressa ad alta potenzialità per colpire i gatti di proprietà di vicini che
entravano nel suo giardino, per tali fatti veniva denunciato per i reati di cui all’art. 544 bis
C.P. e 703 C.P.. La Procura della Repubblica disponeva la perquisizione domiciliare
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dell’imputato ed eseguita con l’ausilio del Corpo di Polizia Provinciale di Firenze dove
veniva sottoposto a sequestro penale la carabina oggetto delle indagini e 480 proiettili di
piombo. L’Autorità Giudiziaria disponeva la perizia dell’arma e dei proiettili presso il
Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica al fine di stabilire la potenzialità dell’arma
Altro accertamento di maltrattamento animali è stato verificato nel Comune di Campi
Bisenzio, dove una persona residente in un borgo, deteneva stabulati alcuni cani, tra cui uno
munito di collare elettrico, la persona si giustificava dicendo che il cane abbaiava troppo e
dava fastidio ai vicini di casa. Gli agenti del Nucleo nel corso del controllo effettuato a
seguito di segnalazione procedevano al sequestro di iniziativa del mezzo di costrizione
vietato ai sensi dell’art. 544 ter del C.P. trasmettendo i relativi atti alla competente A.G. la
quale convalidava il sequestro.
Era legato a una corda, corta, in condizioni igieniche precarie
E’ stato salvato grazie all'intervento delle Guardie Zoofile dell'ENPA. Sequestrato e affidato
a una struttura dell'ENPA il cane meticcio è salvo. Il proprietario, un romeno di 36 anni che
aveva già quattro sanzioni amministrative, teneva l'animale in un deposito di masserizie.
Non avendo ottenuto un miglioramento, l'Ente ha inviato una notizia di reato per
maltrattamento all'autorità giudiziaria con richiesta di convalida di sequestro preventivo.
Ottenuta l'autorizzazione dal Tribunale, le Guardie Zoofile, insieme ai Carabinieri del
Comando Stazione di Peretola-Rifredi, si sono recati in via della Sala, per eseguire il
provvedimento.
Anche in quell'occasione il cane risultava legato con una corda corta a una ringhiera
nascosto da un camion e cosparso di rifiuti e deiezioni.
Il proprietario si è giustificato dicendo che nel loro paese i cani vengono tenuti in questo
modo. Il cane è stato prelevato dal gruppo volontari Enpa e attualmente affidato alle loro
cura in una struttura dell'Ente in custodia giudiziaria. Il proprietario dovrà del rispondere
del reato di maltrattamento animali.
Un’indagine di rilevante entità attinente all’uccisione di fauna selvatica protetta (tortore
dal collare orientale) in area urbana è stata portata a termine dagli Agenti del S.I.S.T.A. del
Distaccamento Empolese Val d’Elsa a seguito di segnalazioni pervenute all’Ufficio per
attività di bracconaggio in tempo di divieto su fauna selvatica protetta e a mezzo di armi
vietate (carabina ad aria compressa) avvenuti nel comune di Montaione. Gli investigatori
sono riusciti ad individuare due persone, di cui uno minorenne che usufruivano di tale
mezzo per uccidere gli animali. In collaborazione con il Comando Stazione Carabinieri di
Montaione veniva reperita l’arma oggetto delle indagini e la conseguente denuncia alla
competente A.G. delle due persone ora indagate per i reati di cui alla L. 157/92, e 699 C.P.
Altra operazione di antibracconaggio è stata effettuata dal personale del S.I.S.T.A. del
Distaccamento Empolese Val d’Elsa, dove a seguito si segnalazione veniva monitorato una
persona che effettuava l’attività illegale di uccisione della fauna a mezzo di mezzi vietati
(lacci) e il porto abusivo di armi (rivoltella cal 357 magnum che usufruiva per
l’abbattimento dei capi di ungulati catturati. La Procura della Repubblica disponeva la
perquisizione domiciliare e locale dell’abitazione e delle altre pertinenze della persona
indagata. Le operazioni di perquisizione effettuate in collaborazione con il Comando
Stazione Carabinieri di Empoli, portavano al reperimento di n. 20 pallottole cal 357
magnum non denunciate e della pistola detenuta però legalmente per gli accertamenti
balistici. La persona è stata deferita all’A.G. anche per il reato di cui all’art. 895/67.
Nel corso di un controllo amministrativo ad un canile nel Comune di Greve in Chianti, è
stato posto sotto sequestro penale un cane da caccia munito di due microchip, di cui, un
numero risultava intestato a una persona che lo aveva denunciato smarrito in Provincia di
Grosseto, l’altro numero invece, risultava intestato ad un’altra persona residente sempre
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dalla Provincia di Grosseto mentre il cane si trovava all’interno del canile a Greve in
Chianti. La Procura della Repubblica convalidava il sequestro penale ipotizzando a carico di
persona nota il reato di cui all’art. 648 C.P.
L’intera area del canile (escluso i 30 cani) veniva posta sotto sequestro amministrativo per la
violazione alle norme del D.Lvo 320/54 per le violazioni al regolamento di Polizia Sanitaria
procedendo alla sanzione di €. 3.098,00, a carico del responsabile.
Altro canile adibito ad allevamento e commercio di cani di razza beagle con all’interno
80 cani tra cuccioli e adulti è stato sottoposto a controllo a seguito di una richiesta del
Comando Stazione Carabinieri di Legnaia, nel Comune di Firenze, in relazione ad
operazioni di polizia giudiziaria correlate, dove è stato proceduto al sequestro dell’intera
area del canile per le violazioni al D.Lvo 320/54 per la totale mancanza di autorizzazione
sanitaria ed edilizia. Gli accertamenti amministrativi hanno portato all’individuazione
dell’assenza di documenti di trasferimento di alcuni cani per i quali sono state contestate le
relative sanzioni.
Nello stesso luogo sono proseguiti gli accertamenti per la stabulazione e detenzione di tre
cavalli e due cani risultati non registrati al detentore nelle rispettive anagrafe ma ad altre
persone, anche per tali violazioni è stato proceduto a contestare le corrispettive sanzioni
amministrative.
Canile fai da te nell’abitazione
Un ingente numero di cani (n. 66) di varie razze nello specifico: cavalier king, chihuahua,
shitzu e bulldog francese, sono stati trovati dalle Guardie Zoofile ENPA, all’interno di un
appartamento terra tetto, nel Comune di Impruneta.
Una parte degli animali erano chiusi al buio all’interno del garage adibito alla stabulazione
dei cani e suddiviso in rudimentali box, altri animali erano chiusi nelle stanza
dell’appartamento, salotto; cucina; camera; ecc. in precarie condizioni igieniche. I
proprietari sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze per il reato di
detenzione incompatibile degli animali e nel corso degli accertamenti successivi su ogni
singolo animale sono emerse 24 violazioni sull’anagrafe canina Regionale e per le quali
sono state elevate le corrispettive sanzioni.
Distinta attività di antibracconaggio notturno è stata effettuata dal personale di
Distaccamento del Distaccamento Guardie Zoofile del Valdarno / Val di Sieve, dopo una
serie di accertamenti e appostamenti notturni riuscivano ad individuare un imprenditore
agricolo che, pur essendo autorizzato dalla Provincia all’abbattimento di cinghiali nel
proprio territorio da un’altana, usufruiva invece della propria vettura munita di faro
manovrabile per effettuare l’attività di bracconaggio con auto e fonti luminose, percorrendo
le strade interne all’azienda e sparando dall’auto alla selvaggina (caprioli e cinghiali)
illuminata con il suddetto mezzo.
La Procura della Repubblica debitamente notiziata dal personale sella Sezione Investigativa
Speciale per la Tutela Animali, emetteva ordinanza di perquisizione domiciliare e locale
dell’abitazione e dei locali annessi, eseguita unitamente al personale del Comando della
Polizia Provinciale di Firenze, dove veniva rinvenuto: 1 rivoltella non denunciata; n. 20
cartucce non denunciate, due fucili cal 24 per omessa ripetizione di denuncia, n. 1
trappola per canidi; una trappola per mustelidi; un trancio di carne di capriolo ancora
sanguinante.
Cattura illegale di fauna selvatica
A nessuno sarebbe mai venuto in mente che quell’alberello stentato costituito da un telaio
metallico, abilmente camuffato con vegetazione e cosparso di collante per la cattura di topi
fosse, invece, un micidiale strumento di cattura e sofferenze per uccelli selvatici a rischio di
estinzione.
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Ad intervenire le Guardie Zoofile del Nucleo Investigativo Speciale per la Tutela Animali
del distaccamento Chianti-Valdarno dell’ENPA di Firenze che, dopo ore di appostamenti in
un terreno prospiciente il centro abitato della frazione Ferrone, ai confini del comune di
Greve in Chianti, hanno colto sul fatto un uomo del posto aveva predisposto il finto albero
con in terra due gabbie. Al suo interno vi erano, a fungere da richiamo, due esemplari di
cardellino, specie protetta a rischio estinzione.
Il falso albero, i due cardellini, oltre ad un terzo, detenuto nell’abitazione dell’uccellatore,
sono stati immediatamente sequestrati dagli agenti dell’ENPA.
Le guardie zoofile ENPA lo hanno denunciato all’autorità giudiziaria ed amministrativa per
i reati di maltrattamento animali, attività illegale di uccellagione, detenzione di mezzi
vietati, detenzione di uccelli selvatici protetti non cacciabili, e sanzionato per la
violazione alla Legge Regionale della Toscana, per detenzione di uccelli senza
autorizzazione della Provincia e senza anelli inamovibili.
Armi rubate e ritrovate dalle Guardie Zoofile ENPA
Nel Comune di Campi Bisenzio le Guardie zoofile dell’ENPA di Firenze, nell’ambito di una
campagna di prevenzione abbandono animali durante le ferie estive nei pressi dei principali
svincoli autostradali, si trovava a percorrere via di Fornello, una via rurale nel Comune di
Campi Bisenzio che corre parallela all’autostrada A1, dove spesso sono stati rinvenuti cani e
gatti abbandonati soprattutto durante i week end estivi. Gli agenti dell’ENPA hanno notato
tra l’erba una grande cassaforte a forma di armadietto completamente divelta. Nelle
immediate vicinanze sparsi e seminascosti nella vegetazione le guardie dell’ENPA hanno
rinvenuto ben 5 fucili di cui 1 automatico calibro 12, 1 mono colpo calibro 20, 2
doppiette calibro 20, 1 sovrapposto calibro 12, oltre a 190 cartucce. Le armi dopo essere
state catalogate, sono state consegnate al Comando Stazione Carabinieri di Campi
Bisenzio. Dai primi accertamenti le armi risulterebbero essere state rubate qualche settimana
fa ad un collezionista della zona.
Attività di controllo trasporto animali, che per la loro peculiarità hanno visto impegnati
gli Agenti in operazioni di particolare rilevanza come quello che ha portato alla
identificazione di persone che si adoperano ad effettuare trasporti dal Sud Italia di cani in
diverse regioni d’Italia usando mezzi attrezzati per il trasporto cani, ma non autorizzati ai
sensi del CdS, i controlli effettuati in collaborazione al Comando della Polizia Stradale di
Firenze e del Comando della Polizia Municipale di Calenzano, hanno portato al sequestro
di due libretti di circolazione dei mezzi di trasporto e al conseguente fermo dei furgoni
usufruiti a tale scopo.
Un’importante controllo amministrativo effettuato in collaborazione con le Guardie
Zoofile dell’ENPA di Bologna ha portato all’individuazione di una Azienda specializzata in
trasporto di cavalli sia da macello che dà lavoro. I controlli incrociati effettuati tramite le
registrazioni sul libro di stalla dell’Azienda (oggetto del controllo) ha portato al riscontro
presso l’APA delle variazioni di proprietà di numerosi cavalli oggetto dell’indagine. La
verifica ha portato all’individuazione di circa 40 cavalli con destinazione “macello” senza
che sia stato accertato il passaggio di proprietà e quindi senza una effettiva
tracciabilità ai fini alimentari. Del caso sono in corso i dovuti controlli ai fini di stabilire
se vi siano responsabilità oltre che amministrativo anche a livello penale.
Ancora un sequestro di equidi e cani, a Mercatale Val di Pesa, nel Comune di San
Casciano, dove due anni or sono, erano stati già sottoposti a sequestro equidi, bovini, caprini
e cani dal personale del Corpo Forestale e dal Nucleo Guardie Zoofile ENPA di Firenze
Dopo le indagini espletate dal Comando Stazione Carabinieri di San Casciano Val di
Pesa a seguito di un esposto presentato dall’ENPA, la Procura della Repubblica di Firenze
ha nuovamente disposto il sequestro di altri animali reimmessi nella stessa area e nelle stesse
strutture già sottoposte a sequestro penale per maltrattamento. Unitamente ai militari del
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Carabinieri, hanno compartecipato alle operazioni di sequestro, controllo e trasferimento
degli animali personale del Nucleo Provinciale Guardie Zoofile ENPA il personale del
Corpo Forestale dello Stato, la ASL 10 Servizi Veterinari.
Dopo aver notificato agli allevatori gli atti della Procura si è proceduto al prelievo degli
equidi (tre cavalli e un asino) e due cani, per il successivo trasferimento in appropriate
strutture idonee per il mantenimento degli animali.
Gli atti investigativi di competenza amministrativa saranno successivamente seguiti dagli
organi di cui sopra ciascuno per specifica competenza, ai fini di verificare se vi siano state
effettuate violazioni sulla corretta detenzione, sulla tracciabilità anche ai fini alimentari degli
animali in sequestro.
Altro accertamento amministrativo è stato effettuato su un’Azienda Agricola specializzata
in produzione del latte e carni, nel Comune di Firenzuola a seguito di segnalazione del
Nucleo Guardie Zoofile di Bologna, su 60 capi di bestiame (mucche) rilevando alcune
irregolarità sul registro di stalla e sui marchi auricolari, con le conseguenti sanzioni
amministrative pari a €. 1.166,00.
Nell’ambito amministrativo sono stati effettuati controlli nel comune di Carmignano, (PO)
sul trasporto animali sia di affezione che da reddito, in particolare sul trasporto cavalli
durante i quali veniva sanzionato amministrativamente un trasportatore per mancanza del
mod 4) per tale violazione è stata elevata la sanzione di €. 3.098,00, mentre un altro
trasporto è stato sanzionato nel Comune di Firenze per la violazione al D.Lvo 151, di €.
1.000,00 per mancanza di autorizzazione al trasporto (Mod. IV).
Ulteriore controllo è stato effettuato sul trasporto di pollame con un camion non
autorizzato dalla MCTC per la mancanza dell’autorizzazione al trasporto animali in
collaborazione con Comando della Polizia Municipale di Campi Bisenzio, che provvedeva
al sequestro del libretto di circolazione del veicolo non autorizzato dalla MCTC al
trasporto di animali, per la specifica attività di nostra competenza è stato provveduto al
sequestro amministrativo di 153 capi di pollame per mancanza della certificazione di
provenienza e alla conseguente sanzione amministrativa di €. 1.000,00,
Un cane, detenuto in condizioni spaventose su una terrazza di un appartamento a
Calenzano.– è stato rinvenuto dalle Guardie Zoofile dell’ENPA grazie a una segnalazione.
Il pastore tedesco di sette anni era stato relegato sulla terrazza dal suo proprietario, un italotedesco di 45 anni residente a Calenzano, che alle domande delle guardie dell’ENPA sui
motivi del totale abbandono dell’animale, ha risposto dicendo che non aveva mai avuto
modo di curare il cane a causa delle difficoltà economiche che da tempo stava attraversando.
L’animale presentava ferite, pustole e profonde piaghe putrescenti su tutto il corpo con
vistose fuoriuscite di liquidi infetti in particolare nella zona degli occhi, orecchie e zampe.
La deambulazione risultava fortemente compromessa a causa degli unghielli talmente lunghi
da attorcigliarsi. Il cane è stato trasportato dal servizio Sos Animali presso l’ambulatorio
ENPA di Firenze, dove è stato sottoposto ad un trattamento di terapia intensiva.
Le condizioni, erano precarie proprio a causa della totale assenza di cure di cui il cane
necessitava da tempo. Inoltre, risulterebbe essere stato sempre tenuto in terrazza esposto al
caldo e al freddo”. Le guardie zoofile dell’ENPA, dopo aver proceduto al sequestro penale
del cane, hanno provveduto ad inviare all’Autorità giudiziaria denuncia penale per i
reati di maltrattamento e abbandono di animale nei confronti del proprietario.
La detenzione incompatibile di un cane è stata accertata dalle guardie zoofile del
Nucleo di Firenze, nel corso di un controllo antiabbandono e prevenzione maltrattamenti in
zona Macrolotto nel Comune di Prato è stato rilevato all’interno di un piazzale antistante un
capannone industriale dal quale provenivano dei guaiti. Attaccato ad una ringhiera con una
catena di meno di due metri c’era un cucciolone di pastore tedesco. L’animale si trovava
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costretto a giacere e camminare sopra un cumulo di rifiuti per lo più composti da bottiglie,
lattine rotte e da assi di legno da cui fuoriuscivano numerosi lunghi chiodi arrugginiti. Il
cucciolone risultava non avere a disposizione né cibo, né acqua ed era privo di qualsiasi
riparo.
Alcuni cittadini cinesi li’ presenti asserivano di non sapere di chi fosse il cane.
All’insistenza degli agenti dell’ENPA, finalmente, un cittadino sempre di nazionalità cinese
riferiva che il cane era suo e che lo aveva acquistato qualche settimana prima da un
connazionale. Dai riscontri effettuati sul posto attraverso il controllo del microchip, il cane
risulterebbe essere di un cittadino italiano di Santa Maria Capo a Vetere in provincia di
Napoli. Di conseguenza, vista la situazione non chiara, le mancanza di spiegazioni
convincenti da parte del presunto proprietario e le condizioni in cui l’animale veniva tenuto,
le guardie zoofile ENPA procedevano all’immediato sequestro cautelativo amministrativo
dell’animale e alla contestazione di due sanzioni amministrative per infrazioni al
regolamento di tutela animali del Comune di Prato. Il cucciolone, prelevato
dall’associazione S.O.S. animali è ora custodito presso il canile del Calice di Prato.
Falco salvato dalle Guardie Zoofile ENPA
Nel corso di un servizio di controllo in occasione della preapertura della stagione venatoria
alle specie in deroga prevista dalla Regione, le guardie zoofile dell’ENPA sono intervenute
per salvare un bell’esemplare di falco Poiana.
Il proprietario di un vivaio di piante in via del Coderino in località Iolo, ha udito uno strano
zampettio che proveniva dal tetto della sua casa colonica si trattava del povero rapace che
dibatteva le ali e si rotolava senza essere in grado di prendere il volo.
Le guardie zoofile giunte sul posto hanno subito chiamato il Centro di Scienze Naturali di
Prato (ornitologo ed esperto in rapaci) e i vigili del fuoco con i quali muniti di scale e
appositi retini sono riusciti a raggiungere il falco. Il rapace risultava colpito agli arti inferiori
e ad un ala da colpi di arma da fuoco.
Per questo è stato subito trasferito per le prime cure ad un medico veterinario convenzionato
con la Provincia di Prato e poi trasferito ad un centro recupero fauna selvatica di Livorno
Durante un’attività di controllo delle Guardie Zoofile ENPA e della Forestale nel
Comune di Vicchio (FI), a seguito di una segnalazione di maltrattamento su volatili, sono
stati sequestrati più di cento uccelli (merli, tordi, cesene) in gabbie singole e voliere, da
adibire a richiami vivi per l’attività venatoria. Sequestrate anche cartucce e reti da
uccellagione detenute illegalmente. Denunciato il possessore all’autorità giudiziaria.
Gli uomini del Corpo Forestale, Comando Stazione di Borgo San Lorenzo, con la
collaborazione delle guardie zoofile dell’E.N.P.A., hanno eseguito una perquisizione locale
in flagranza di reato a carico di B. L., al fine di rinvenire prove in relazione al reato di cui
all’ art. 30 comma 1 lett. h) et e) della Legge 157/92 avendo rinvenuto in un immobile nel
comune di Vicchio fauna selvatica viva rappresentata da specie di uccelli da richiamo quali
tordi, merli, cesene, priva del necessario anello inamovibile di identificazione necessario per
determinare la tracciabilità, la lecita provenienza e la regolare detenzione.
L’attività condotta di concerto dal personale intervenuto è stata complessa ed impegnativa
sia per la verifica di tutte le strutture in possesso del soggetto attenzionato, sia per la verifica
della tracciabilità di tutti i volatili rinvenuti che erano detenuti in piccole gabbie,
normalmente utilizzate per l’attività venatoria, ed in piccole voliere. Molti uccelli sono
risultati privi del prescritto anello inamovibile che serve ad identificare l’animale ed il
legittimo detentore. Anche i pochi esemplari dotati di fascetta in plastica, la stessa appariva
palesemente “allargata” ovvero non aderente alla zampina dell’animale come dovrebbe
essere. Tale fatto induceva a ritenere che le fascette fossero state rimosse dagli esemplari a
cui erano state originariamente apposte e successivamente poste alla zampa di altri
esemplari.
All’interno di uno dei vani controllati sono state rinvenute nr. 87 cartucce per fucile
calibro 28 marca “Martignoni” di cui il possessore non sapeva giustificare la provenienza
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non risultando lo stesso titolare di licenza di porto di fucile e tra l’altro destinatario di
decreto di divieto di detenzione di armi, munizioni ed esplosivi emesso dalla Prefettura di
Firenze.
Alla fine della giornata sono stati sequestrati complessivamente 112 uccelli vivi, 87
cartucce detenute illegalmente e nr. 02 (due) reti in nylon del tipo idoneo alla cattura
dell’avifauna.
Inoltre, in relazione alle condizioni di detenzione dell’avifauna rinvenuta, il personale
dell’ENPA di Firenze redigeva due verbali dai quali emerge un quadro di detenzione
incompatibile con la natura degli animali stessi e la situazione ambientale di stabulazione,
desumendo il reato di cui all’art. 727 del c.p..
Avvelenamento di animali e getto di esche avvelenate sul suolo pubblico
il personale del Nucleo collabora con la Polizia Provinciale per le attività investigative
tese a contrastare il fenomeno di uccisione di animali a mezzo di esche avvelenate
nell’ambito del territorio del Comune di Firenze, per le quali è stato ratificato un protocollo
operativo tra Polizia Provinciale e Guardie Zoofile.
Nell’ambito di questo articolato, le Guardie Zoofile dell’E.N.P.A. con funzioni di polizia
giudiziaria svolgono in autonomia gli incarichi assegnati dalla Polizia Provinciale in
prevalenza nell’ambito del Comune di Firenze, con la conseguente specifica cautela di chi
opera in un ambito complesso cittadino.
In particolare sono stati fatti accertamenti in merito all’immissione sul suolo pubblico di
sostanze tossiche, gettate nei giardini pubblici e aree urbane, con grave pericolo per persone
e animali di cui al momento non si conoscono i principi attivi, in quanto non pervenuti
dall’IZS della Toscana.
Veleni a Firenze pericolo per gli animali e la sicurezza delle persone.
Esche avvelenate tra via dei Serragli e via della Chiesa. Erano accanto ai cassonetti
dell'immondizia, in corrispondenza di una fogna. Piccoli mucchietti di colore rosa ma
estremamente letali, dato che erano composti da un potente topicida. Due i cani che hanno
rischiato di morire, e che ora sono salvi grazie al pronto intervento dei loro padroni e alla
professionalità di un veterinario fiorentino che, dopo avergli iniettato una specie di antidoto,
è riuscito a stabilizzarli. Gli animali sono ancora in prognosi riservata e, secondo i medici, è
presto per dire se l'ingestione di quel veleno possa aver causato altri danni alla loro salute.
Su entrambi gli episodi è in corso un indagine delle guardie zoofile dell'Ente Protezione
Animali: chiamati dalla polizia municipale, hanno eseguito un sopralluogo alla ricerca di
tracce che potessero portare all'identificazione del killer di cani.
Le Guardie Zoofile dell'ENPA di Firenze hanno aperto un fascicolo per getto di cose
pericolose, ma potrebbe scattare anche il danneggiamento e le lesioni, inoltre tra Santo
Spirito e San Frediano è scattato l'allarme, si teme che possano verificarsi altri casi simili:
qualcuno ha segnalato bocconi avvelenati anche nei giardinetti di piazza Tasso alimentando
una sorta di psicosi collettiva. Ma dall'Ente Protezione Animali fanno sapere che, dopo aver
battuto la zona palmo a palmo, non è stata trovata alcuna esca.
Ritrovamento di esche avvelenate - un pericolo per tutti Il ritrovamento è avvenuto in un giardino, privato, nella zona dell’Isolotto. Giardino dove
“abita” un cagnolino e da dove è partita una denuncia, per competenza, alla polizia
provinciale. Aperto dunque un fascicolo, che si completerà con l’esito delle analisi, per il
reato di spargimento di sostanze pericolose. Delegate per le indagini le guardie zoofile Enpa.
L’esca è stata spedita all’istituto zooprofilattico, per essere analizzata. Ma ad occhio nudo, ci
sono pochi dubbi: si tratta di una spugna fritta, un boccone goloso per i cani ma al tempo
stesso letale per l’animale che lo ingoia.
Tra i proprietari di cani della zona si è sparsa le voce che anche nel verde delle Cascine
siano state trovate le micidiali spugne. Micidiali perché, insaporite dalla cottura nell’olio,
diventano molto appetitose per i cani (ma anche per i gatti). Solo che, una volta ingerita, la
9
spugna, compressa anche dalla pastella con cui viene fritta, a contatto con i succhi gastrici si
gonfia e va ad occludere l’intestino o l’esofago.
Non può bastare nemmeno accorgersi in tempo dell’accaduto, a salvare il proprio quattro
zampe. Per questo c’è massima allerta. L’Isolotto, poi, è un quartiere da sempre “a rischio”,
per la convivenza di numerosi cani (e i relativi proprietari) con i tanti residenti. Numerosi
tentativi di avvelenamento sono stati registrati in viale dei Bambini, dove, fino a un paio di
anni, esisteva un’area dedicata ai cani.E’ stato il Comune a chiuderla, dopo i continui dissidi
fra residenti e proprietari di cani. Ma anche dopo la decisione di Palazzo Vecchio, quella
zona continua ad essere frequentata da chi porta a passeggio il suo quadrupede. E così, i
dispetti, che una volta si limitavano a danni alle recinzioni o alle attrezzature dell’area, sono
diventati sempre più pesanti e pericolosi.
Altra zona costantemente sotto il controllo delle autorità dedicate alla tutela degli animali è
quella di via di Villamagna. Periodicamente ci sono segnalazioni di bocconi (anni addietro,
nella zona dell’acquedotto, l’ENPA trovò delle spugne fritte) e due anni fa, fu denunciato un
residente di questa strada che, oltre a impallinare i piccioni, imbottiva di lamette le polpette
che dissemina nei giardini intorno al suo palazzo.
Le indagini eseguite dal Nucleo SISTA Antiveleni delegate dalla Polizia Provinciale di Firenze
Le attività di investigazione effettuate nell’anno 2014 si sono sviluppate nel completamento delle
attività operative come indicato in modo sintetico nella tabella sotto evidenziata.
Fascicoli sviluppati
Animali coinvolti
n. 31
27
Esche / Reperti
acquisiti
Esame tossic.
positivo
n. 33
n. 8
Specie
n. 10 cani
n. 12 gatti
n. 2 scoiattoli,
n. 3 piccioni
Deceduti
n. 8 soggetti
Recuperati
n. 8 soggetti
Principi attivi :
n. 2 Bromadiolone;
n. 1 Coumaclor;
n. 1 Coumatetralil;
n. 1 Difenacoum;
n. 2 Flocoumafen;
n. 1 Metaldeide
Nel corso dell’anno 2014, sono state individuate n. 3 persone che si sono rese responsabili di
vari reati contro la pubblica incolumità e avvelenamento di animali con sostanze tossiche per i
quali è stato proceduto alla denuncia alla competente Autorità Giudiziaria di cui:
Uno, gettava esche contenete sostanza tossiche con principi attivi della “Metaldeide”
all’interno dei giardini pubblici in località Galluzzo nel Comune di Firenze con grave
pericolo per la pubblica incolumità fondamentale per bambini che frequentano il luogo e per
gli animali, la persona è stata individuata dopo una serie di accertamenti e denunciata alla
competente A.G.
Un’altra invece, aveva posizionato una serie di esche ratticida contenenti principi attivi del
“Bromadiolone – pericoloso anticoagulante” in un giardino condominiale in località Porta a
Prato nel Comune di Firenze, dove negli sviluppi delle attività investigative è stato
individuato il responsabile di tale azioni e denunciato alla Procura della Repubblica per
immissioni di sostanze tossiche in luogo pubblico.
10
Altra persona, è stata individuata nel corso degli accertamenti investigativi del personale del
Nucleo Guardie Zoofile, per motivi di ritorsione, allo scopo di uccidere il cane di un
conoscente, gettava un’esca avvelenata costituita da carne macinata cruda imbottita di
“Metaldeide” nel balcone dove era stazionato il cane di proprietà della parte offesa.
Per quanto sopra, dell’intera attività effettuata viene redatto apposito report per l’inoltro al
Comando della Polizia Provinciale ai fini della statistica generale di competenza di detto
Organo di Polizia
Altre attività di controllo del territorio:
Altri controlli amministrativi sono stati effettuati nel Comune di Prato in specifico sulla
stabulazione di cani di proprietà di cittadini Cinesi, i quali hanno portato alla contestazione
di diverse sanzioni amministrative.
Sono stati effettuati controlli sui Circhi nel Comune di Firenze, a Empoli e a Prato, dove
in quest’ultimo è stato sanzionato il proprietario di un cavallo per omessa registrazione della
proprietà a €. 300,00.
Ulteriori controlli amministrativi sono stati effettuati nelle attività di controllo venatorio e
dell’esercizio della pesca, in quest’ultimi accertamenti è stato inoltre sottoposto a sequestro
amministrativo n. 7 canne da pesca e relativa attrezzatura per mancanza della licenza.
Numerosi interventi di controllo su gli animali sono stati effettuati dal personale del Nucleo
a seguito delle segnalazioni pervenute dai cittadini che non sono state evidenziate in questo
atto non per minore importanza ma per ovvie ragioni di spazio.
Si dà atto che le attività del Nucleo Guardie Zoofile di Firenze, vengono trasmesse al Comune di
Firenze, Comune di Montelupo Fiorentino, Comune di Empoli, Comune di Calenzano, Comune di
Greve in Chianti, Comune di Rignano sull’Arno, Comune di Bagno a Ripoli, ASL 10 Servizi
Veterinari e Corpo Polizia Provinciale Firenze per gli opportuni accordi e statistiche.
Considerata la notevole mole di lavoro effettuata anche a carattere penale è doveroso esprimere
gratitudine ai Magistrati della Procura della Repubblica di Firenze che hanno condotto le operazioni
di polizia giudiziaria finalizzate, oltre che al senso del dovere, anche alla condivisione espressa
inerente la tutela degli animali.
Si ringraziano vivamente i Comandi Stazione dei Carabinieri, il personale della Polizia di Stato, la
ASL 10 Servizi di Igiene Urbana e Veterinaria, il Corpo della Polizia Provinciale, i Corpi di Polizia
Municipale, che si sono prodigati in numerose forme di collaborazione e di sostegno al nostro
personale.
Il Dirigente del Nucleo
Capo Nucleo Alessandro Quercioli
la Protezione Animali dal 1871
11
-
ALCUNE NOTIZIE DI CRONACA -
Net – 11.01.2014
CONDIZIONI IGIENICHE SPAVENTOSE IN UN
APPARTAMENTO DI CERTALDO, ANZIANA RICOVERATA,
GATTI SEQUESTRATI
Per riuscire a farsi aprire la porta della casa, privo di energia elettrica e con le persiane
sigillate, le guardie dell'Enpa hanno miagolato come se fossero gatti
Le guardie zoofile del distaccamento Empolese-Valdelsa dell’ENPA a seguito di numerose
segnalazioni pervenute hanno eseguito unitamente ai Carabinieri del Comando stazione di
Certaldo, hanno eseguito un ordine di sequestro preventivo del Tribunale di Firenze per
cinque gatti rinchiusi in un appartamento di via Mazzini a Certaldo in condizioni igieniche
precarie e di maltrattamento.
Nel pomeriggio di ieri le guardie ENPA e i Carabinieri si sono presentati per l’esecuzione
del provvedimento dinnanzi alla proprietaria dei gatti, un’anziana signora di 78 anni senza
parenti, la quale, una volta aperta la porta solo grazie ad uno stratagemma delle guardie
ENPA (hanno simulato il miagolio di un gatto) ha iniziato subito a manifestare segni di
squilibrio tanto che si sono resi necessari l’intervento di un ambulanza del 118, dei servizi
sociali del Comune e di un’ordinanza urgente del Sindaco per il ricovero della signora in
trattamento sanitario obbligatorio.
Entrati nell’appartamento, privo di energia elettrica, con le persiane sigillate, le guardie
zoofile dell’ENPA si sono trovate davanti ad una situazione spaventosa sotto il profilo
igienico sanitario. L’appartamento risultava sommerso di rifiuti, deiezioni di animali e di
parassiti, tanto da rendersi necessario l’impiego di tute protettive e di maschere per la
respirazione. Grazie anche all’intervento della ASL veterinaria sono stati rinvenuti 4 gatti
visibilmente smagriti e cosparsi di parassiti. Dalle risultanze delle guardie zoofile i gatti
avrebbero dovuto essere di piu’. Non si esclude che durante le operazioni di bonifica e
pulizia dell’appartamento che proseguiranno nei prossimi giorni possano essere rinvenuti
dei resti degli animali mancanti
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QUOTIDIANO MET – PROVINCIA FIRENZE
GUARDIE ZOOFILE DELL’ENPA SEQUESTRANO TRAPPOLE,
RETI PER LA CATTURA DI ANIMALI E UNA PISTOLA
Il sequestro nel corso di un controllo nel Comune di Campi Bisenzio
Nel corso di un controllo all’interno di un casolare nella zona di Villa Montalvo nel
Comune di Campi Bisenzio dove si segnalava la presenza di un falco gheppio e un
pappagallo cacatua amazzonico in una voliera, le guardie zoofile della sezione investigativa
a tutela degli animali dell’ENPA di Firenze, hanno notato degli strani marchingegni. Si
trattava di trappole e reti per la cattura di volatili, in particolare falconidi e di gabbie con
esca e chiusura a scatto per la cattura di piccoli animali a quattro zampe (faine, istrici, gatti,
etc.). Il detentore del materiale la cui detenzione e uso sono proibiti si è giustificato dicendo
che li aveva utilizzati per catturare topi e per intrappolare un falco perso da un amico nella
zona del parco di Villa Montalvo.
Nel corso del controllo è stata rinvenuta anche una vecchia pistola cal.32 che è risultata non
essere stata denunciata, mentre il gheppio e il cacatua risultavano essere detenuti in
conformità alla normativa internazionale CITES sugli animali selvatici ed esotici.
Le trappole, le reti e la pistola sono state immediatamente sequestrate dalle guardie zoofile
dell’ENPA a due settantenni, originari di Campi Bisenzio, dopo aver comminato una
sanzione amministrativa di 400 euro per il possesso di mezzi proibiti e una segnalazione
all’autorità giudiziaria per non aver denunciato il possesso della pistola.
26/03/2014 10.31
Non-profit in provincia di Firenze
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Spara con il fucile e acceca un gatto, denunciato dalle
guardie zoofile dell’ENPA
24 maggio 2014 13:46 Cronaca Vaglia
L'arma usata per ferire l'animale
Da tempo al nucleo guardie zoofile dell’ENPA pervenivano segnalazioni di spari contro
animali domestici, in particolare gatti, in pieno centro abitato a Vaglia, lungo la via
Bolognese. Fino a quando il proprietario di Romeo, un bel gatto rosso di due anni, se lo è
visto arrivare con dei miagolii strazianti sul pianerottolo di casa con il muso totalmente
insanguinato e un occhio semi-staccato. Lo ha subito traportato presso la clinica
Veterinaria Mugello, dove veniva sottoposto a terapia intensiva per una grave lesione
oculare. Dalle radiografie effettuate è apparsa subito evidente la presenza di un proiettile
di piombo conficcato nel bulbo oculare tanto da rendersi necessaria l’asportazione
dell’occhio stesso. La vicenda è stata denunciata alla Sezione investigativa speciale per la
tutela animali delle guardie zoofile dell’ENPA. Dopo una serie di accertamenti e
appostamenti in loco e dopo aver rianalizzato le segnalazioni precedenti, gli investigatori
dell’ENPA hanno localizzato un’abitazione da cui presumibilmente potevano provenire gli
spari. Dopo aver ottenuto dalla Procura della Repubblica di Firenze, un’ordinanza di
perquisizione domiciliare le guardie zoofile, coadiuvate dal nucleo di polizia giudiziaria
della Polizia Provinciale, hanno rinvenuto un grosso fucile ad aria compressa e una
scatola con 422 proiettili di piombo, perfettamente compatibili con quello trovato
nell’occhio del povero Romeo. Il proprietario dell’arma, subito sequestrata, è risultata di un
anziano ottantenne che si è giustificato dicendo che non ne poteva più dei gatti perché
defecavano vicino alla sua abitazione. Le guardie dell’ENPA lo hanno denunciato per i
reati penali di maltrattamento animali e per sparo in luogo abitato. In queste ore, sono in
corso accertamenti riguardo la legale detenzione del fucile.
Fonte: ENPA Firenze
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GEAPRESS
Firenze – 66 cani tra garage e casa. Intervento
e denuncia delle Guardie ENPA
di redazione | 08 novembre 2014
GEAPRESS –
Intervento delle Guardie Zoofile del distaccamento di Rignano S. Arno della sezione Enpa di
Firenze, presso un’abitazione della provincia. Al suo interno sarebbero stati rinvenuti ben 66 cani.
Stante quante comunicato dall’ENPA l’appartamento sarebbe stato adibito, tramite l’apposizione di
divisori in cartongesso e cancellini, in una sorta canile al chiuso.
26 cani al primo piano, 18 soprattutto cuccioli al secondo piano e i restanti 22 in garage. Gli
animali appartenenti alle razze cavalier king, chihuahua, shitzu e bulldog francese sarebbero apparsi
ammassati in vari box di 2m x 1,50. Secondo l’ENPA una condizione di “grave disagio psicofisico
per la carenza di movimento, in luogo semibuio e privo delle minime caratteristiche di ricambio
d’aria con una forte presenza di odore nauseabondo dovuto alle deiezioni e urina”.
I cani sarebbero stati muniti di microchip provenienti da varie località italiane e estere.
Nonostante l’impegno dei proprietari a trasferirli al più presto in luogo più idoneo, le Guardie
Zoofile hanno inviato alla Procura della Repubblica notizia di reato con l’accusa di detenzione
incompatibile con le esigenze psicofisiche degli animali.
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QUOTIDIANO MET – PROVINCIA FIRENZE
Rignano sull'Arno. Guardie zoofile ENPA sequestrano
armi e trappole
Denunciato agricoltore rignanese per bracconaggio
Da tempo il personale della Sezione Investigativa Speciale per la Tutela Animali (S.I.S.T.A.) del
Nucleo Provinciale Guardie Zoofile dell’ENPA, stava monitorando una Azienda Agricola nel
Comune di Rignano sull’Arno per diverse segnalazioni di atti di bracconaggio effettuati in zona con
mezzi vietati.
Gli accertamenti effettuati mediante appostamenti e una ripetuta serie di investigazioni sul luogo,
confermavano una continua attività di caccia con mezzi non consentiti con auto munita di faro
laterale per illuminare i vigneti dell’azienda agricola per poter sparare al buio agli animali abbagliati
dalla luce.
Dopo una dettagliata relazione, la Procura della Repubblica di Firenze, ha provveduto ad emettere
un ordine di perquisizione domiciliare e locale dell’azienda agricola.
Le operazioni di perquisizione effettuate dalle guardie zoofile Firenze, con la partecipazione del
personale del Comando della Polizia Provinciale, hanno portato al rinvenimento e sequestro di n. 1
rivoltella senza marca e calibro funzionante non denunciata; n. 2 fucili cal. 24 per omessa
ripetizione di denuncia; n. 24 cartucce a palla cal. 12, non denunciate all’Autorità di P.S.; n. 2
tagliole per la cattura di volpi, lupi e cani; n. 1 trappola per la cattura di fauna selvatica; n. ½ trancio
di capriolo, spellato, ancora sanguinante e pronto per essere tagliato a pezzi., un faro portatile
abbagliante
L’agricoltore un sessantenne rignanese, si è giustificato dicendo di essere autorizzato
all’abbattimento di animali, in particolare cinghiali dalla Provincia per arginare gli ingenti danni
alla produzione agricola che essi causerebbero.
Le guardie zoofile hanno provveduto a segnale l’agricoltore alla autorità giudiziaria, per porto di
armi non denunciate e per caccia con mezzi vietati.
29/09/2014 18.23
Non-profit in provincia di Firenze
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IL CORRIERE FIORENTINO
Firenze, 23 novembre 2014 - 18:34
L’albero finto che cattura uccellini
Quello che sembrava un alberello stentato era costituito da un
telaio metallico, camuffato con vegetazione e cosparso di
collante per la cattura di topi
GREVE IN CHIANTI - Un finto albero era in realtà un complicato sistema per la cattura di uccelli:
la trappola è stata scoperta dalle guardie zoofile dell’Enpa in località Il Ferrone, nei pressi di Greve
in Chianti. Quello che sembrava un alberello stentato era costituito da un telaio metallico, camuffato
con vegetazione e cosparso di collante per la cattura di topi.
Colto sul fatto
Le guardie zoofile del nucleo investigativo speciale per la tutela animali del distaccamento ChiantiValdarno dell’Enpa di Firenze, dopo ore di appostamenti, hanno colto sul fatto un cinquantenne del
posto che si apprestava a disporre il finto albero con in terra due gabbie al cui interno vi erano,
come richiamo, due esemplari di cardellino, specie protetta a rischio estinzione.
Il falso albero, i due cardellini e un terzo uccellino che era in casa dell’uomo, sono stati sequestrati.
Lui si è giustificato con la passione per il canto di queste specie di volatili. Le guardie zoofile lo
hanno denunciato per i reati di maltrattamento animali, attività illegale di uccellagione, detenzione
di mezzi vietati, detenzione di uccelli selvatici protetti non cacciabili
23 novembre 2014 | 18:34
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MET – Redazione Enti Locali dell’area
metropolitana Firenze
Guardie zoofile dell’ENPA salvano e sequestrano pastore
tedesco maltrattato
Era abbandonato “per crisi” in terrazza
Con la scusa della “crisi” a volte si esagera, come in questo caso. A seguito di una segnalazione, le guardie
zoofile dell’ ENPA di Firenze hanno rinvenuto relegato in una terrazza di un bell’appartamento nel Comune
di Calenzano (FI), un cane di razza pastore tedesco di 7 anni, detenuto in condizioni a dir poco spaventose.
Il povero animale presentava ferite, pustole e profonde piaghe putrescenti su tutto il corpo con vistose
fuoriuscite di liquidi infetti in particolare nella zona degli occhi, orecchie e zampe. La deambulazione
risultava fortemente compromessa a causa degli unghielli talmente lunghi da attorcigliarsi.
Alle spiegazioni rivolte dagli agenti dell’ENPA al proprietario riguardo lo stato di totale abbandono
dell’animale, il proprietario, un italo-tedesco di 45 anni, da tempo residente a Calenzano, si giustificava di
non aver mai avuto modo di curare il cane a causa delle difficoltà economiche che da tempo stava
attraversando.
Il povero cane è stato subito trasportato dal servizio Sos Animali presso l’ambulatorio ENPA di Firenze,
dove il cane è attualmente sottoposto ad un trattamento di terapia intensiva dopo essere stato subito
rifocillato, medicato e ripulito dalle secrezioni purulente.
Le condizioni rimangono precarie proprio a causa della totale assenza di cure di cui il cane necessitava da
tempo. Inoltre, risulterebbe essere stato sempre tenuto in terrazza esposto al caldo e al freddo.
Le guardie zoofile dell’ENPA, dopo aver proceduto al sequestro penale del cane, hanno provveduto ad
inviare all’Autorità giudiziaria denuncia penale per i reati di maltrattamento e abbandono di animale nei
confronti del proprietario.
03/09/2014 16.01
Redazione di Met
18
GEAPRESS
Prato – Pre-apertura attività venatoria.
Rapace impallinato, penzoloni da un tetto
Intervento delle Guardie ENPA di Firenze
di redazione | 02 settembre 2014
GEAPRESS – Uno strano zampettio che proveniva dal tetto di un vivaio di piante in località Iolo,
nel Comune di Prato.
Il proprietario, insospettito, ha così scorso una Poiana, rapace diurno ancora diffuso nel nostro
paese. Il povero animale dibatteva le ali e si rotolava senza essere in grado di prendere il volo.
La segnalazione è così pervenuta alle Guardie Zoofile dell’ENPA di Firenze impegnate in un
servizio di controllo in occasione della preapertura della stagione venatoria.
Giunte sul posto, le Guardie hanno subito chiamato il Dr Massimiliano Terraveglia del Centro di
Scienze Naturali di Prato, ornitologo ed esperto in rapaci. Una seconda segnalazione veniva altresì
indirizzata ai Vigili del Fuoci i quali, muniti di scale e appositi retini, sono riusciti a raggiungere il
falco.
Il rapace, purtroppo, risultava colpito agli arti inferiori e ad un ala da colpi di arma da fuoco. Per
questo è stato subito trasferito per le prime cure ad un medico veterinario convenzionato con la
Provincia di Prato e poi trasferito al Centro recupero fauna selvatica di Livorno.
Nella giornata di oggi, sempre in occasione dei controlli sulla pre-apertura della stagione venatoria,
si è avuta notizia di un’altra Poiana, ritrovata dalla Polizia Provinciale di Perugia. Anche in questo
caso si trattava di un animale centrato da un colpo di arma da fuoco.
19
Chiuso in un deposito con la catena stretta al collo, meticcio salvato dall'Enpa.
Chiuso in un deposito con la catena stretta al collo,
meticcio salvato dall'Enpa
Il proprietario dovrà del rispondere del reato di maltrattamento animali
Firenze: cane maltrattato alle Piagge. Sono intervenute le Guardie zoofile dell'Enpa e lo hanno salvato
Firenze, 11 gennaio 2014 –
Era legato a una corda, corta, in condizioni igieniche precarie ed è stato salvato grazie
all'intervento delle guardie zoofile dell'Enpa. Sequestrato e affidato a una struttura dell'Enpa il cane
meticcio è salvo. Il proprietario, un romeno di 36 anni che aveva già quattro sanzioni
amministrative, teneva l'animale in un deposito di masserizie. Non avendo ottenuto un
miglioramento, l'Ente ha inviato una notizia di reato per maltrattamento all'autorità giudiziaria
con richiesta di convalida di sequestro preventivo.
Ottenuta l'autorizzazione dal Tribunale, le guardie zoofile, insieme ai Carabinieri del comando
stazione di Peretola-Rifredi, si sono recate in via della Sala, per eseguire il
provvedimento. Anche in quell'occasione il cane risultava agganciato con una corda corta a una
ringhiera nascosto da un camion e cosparso di rifiuti e deiezioni. Il proprietario si è giustificato
dicendo che nel loro paese i cani vengono tenuti in questo modo. Il cane è stato prelevato dal
gruppo volontari Enpa e attualmente affidato alle loro cura in una struttura dell'Ente in custodia
giudiziaria. Il proprietario dovrà del rispondere del reato di maltrattamento animali.
20
LA NAZIONE Firenze
Esche choc contro i cani: spugne fritte per ucciderli, è
emergenza tra i padroni
Spugne fritte all’Isolotto e alle Cascine. I casi in Villamagna
di Stefano Brogioni
La spugna
Firenze, 22 luglio 2014 - L’ESCA è stata spedita all’istituto zooprofilattico, per essere analizzata. Ma ad occhio
nudo, ci sono pochi dubbi: si tratta di una spugna fritta, un boccone goloso per i cani ma al tempo stesso letale per
l’animale che lo ingoia.
Il ritrovamento è avvenuto in un giardino, privato, nella zona dell’Isolotto. Giardino dove “abita” un cagnolino e da
dove è partita una denuncia, per competenza, alla polizia provinciale. Aperto dunque un fascicolo, che si completerà
con l’esito delle analisi, per il reato di spargimento di sostanze pericolose. Delegate per le indagini le guardie zoofile
Enpa.
TRA I PROPRIETARI di cani della zona si è sparsa le voce che anche nel verde delle Cascine siano state trovate le
micidiali spugne.
Micidiali perché, insaporite dalla cottura nell’olio, diventano molto appetitose per i cani (ma anche per i gatti). Solo
che, una volta ingerita, la spugna, compressa anche dalla pastella con cui viene fritta, a contatto con i succhi gastrici si
gonfia e va ad occludere l’intestino o l’esofago.
Non può bastare nemmeno accorgersi in tempo dell’accaduto, a salvare il proprio quattro zampe. Per questo c’è
massima allerta. L’Isolotto, poi, è un quartiere da sempre “a rischio”, per la convivenza di numerosi cani (e i relativi
proprietari) con i tanti residenti. Numerosi tentativi di avvelenamento sono stati registrati in viale dei Bambini, dove,
fino a un paio di anni, esisteva un’area dedicata ai cani.
E’ stato il Comune a chiuderla, dopo i continui dissidi fra residenti e proprietari di cani. Ma anche dopo la decisione di
Palazzo Vecchio, quella zona continua ad essere frequentata da chi porta a passeggio il suo quadrupede. E così, i
dispetti, che una volta si limitavano a danni alle recinzioni o alle attrezzature dell’area, sono diventati sempre più
pesanti. E pericolosi.
ALTRA ZONA costantemente sotto il controllo delle autorità dedicate alla tutela degli animali è quella di via di
Villamagna.
Periodicamente ci sono segnalazioni di bocconi (anni addietro, nella zona dell’acquedotto, l’Enpa trovò delle spugne
fritte) e due anni fa, fu denunciato un residente di questa strada che, oltre a impallinare i piccioni, imbottiva di lamette
le polpette che disseminva nei giardini intorno al suo palazzo.
Bocconi avvelenati sono stati sequestrati, a gennaio, anche nei pressi dei cassonetti della spazzatura di via dei Serragli,
all’altezza di via della Chiesa. Siccome si trattava di potente topicida, è probabile che fossero stati depositati lì con
l’intento di combattere i ratti, ma purtroppo sono stati ingeriti da due cani che hanno rischiato di morire avvelenati.
LE GUARDIE zoofile dell’Enpa, in questo momento, hanno undici fascicoli aperti per altrettanti episodi di
avvelenamento in cui sono rimasti coinvolti tre cani, quattro gatti e due scoiattoli: quattro di questi animali sono
deceduti.
[email protected] - di Stefano Brogioni
21
055 FIRENZE
Esche avvelenate in via dei Serragli - Colpiti due cani
27/01/2014
Erano vicino a dei cassonetti della spazzatura. Due mucchietti rosa di un potente topicida lasciati in prossimità
di una fogna tra via dei Serragli e via della Chiesa, in zona Oltrarno a Firenze.
Due i cani che hanno rischiato di morire e che ora sono fuori pericolo ma in prognosi riservata, in attesa di
capire l'entità dei danni che l'ingerimento del veleno può avere causato.
Su entrambi gli episodi è in corso un indagine delle guardie zoofile dell'Ente Protezione Animali: chiamati
dalla polizia municipale, hanno eseguito un sopralluogo alla ricerca di tracce che potessero portare
alll'identificazione dell'autore del gesto.
Ma è ancora presto per fare ipotesi sulle motivazioni che hanno spinto qualcuno a lasciare le esche."Dalla
posizione in cui abbiamo trovato le esche – spiega il comandante delle guardie zoofile Alessandro Quercioli –
non escludiamo che qualcuno possa aver lasciato quei bocconi per ammazzare i ratti che, di giorno e di notte,
escono da una fogna posta lì vicino per andare a mangiare nei cassonetti».
In attesa dei risultati delle analisi fatte sulle sostanze ritrovate, Quadrifoglio, nel frattempo, ha bonificato tutta la
zona ma questo non è bastato a evitare che si scatenasse la paura in tutto il quartiere.
Tra Santo Spirito e San Frediano è scattato l'allarme: si teme che possano verificarsi altri casi simili tanto che
qualcuno ha segnalato bocconi avvelenati anche nei giardinetti di piazza Tasso alimentando una sorta di psicosi
collettiva.
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MET PROVINCIA FIRENZE
Mercatale Val di Pesa: Grazie a una denuncia dell'Enpa
intervengono le guardie zoofile
Per sequestrare cavalli, asini e cani sottoposti a maltrattamenti
Ancora un sequestro di equidi e cani, a Mercatale Val di Pesa, nel Comune di San Casciano, dove
due anni or sono, erano stati già sottoposti a sequestro equidi, bovini, caprini e cani dal personale
del Corpo Forestale e dal Nucleo Guardie Zoofile ENPA di Firenze.
Ieri 30 luglio, dopo le indagini espletate dal Comando Stazione Carabinieri di San Casciano Val di
Pesa a seguito di un esposto presentato dall’Enpa, la Procura della Repubblica di Firenze ha
nuovamente disposto il sequestro di altri animali reimmessi nella stessa area e nelle stesse strutture
già sottoposte a sequestro penale per maltrattamento. Unitamente ai militari del Carabinieri, hanno
compartecipato alle operazioni di sequestro, controllo e trasferimento degli animali personale del
Nucleo Provinciale Guardie Zoofile ENPA il personale del Corpo Forestale dello Stato, la ASL 10
Servizi Veterinari.
Dopo aver notificato agli allevatori gli atti della Procura si è proceduto al prelievo degli equidi (tre
cavalli e un asino) e due cani, per il successivo trasferimento in appropriate strutture idonee per il
mantenimento degli animali.
Gli atti investigativi di competenza amministrativa saranno successivamente seguiti dagli organi di
cui sopra ciascuno per specifica competenza, ai fini di verificare se vi siano state effettuate
violazioni sulla corretta detenzione, sulla tracciabilità anche ai fini alimentari degli animali in
sequestro
31/07/2014 16.12
Redazione di Met
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Gonewss.it
Cucciolo di pastore tedesco legato a catena e in
pessime condizioni, interviene l’Enpa di Firenze
30 agosto 2014 17:40 Cronaca Prato
foto di archivio
Le guardie zoofile della sezione Enpa di Firenze, nel corso di un controllo antiabbandono e
prevenzione maltrattamenti in zona Macrolotto nel Comune di Prato si sono diretti
all’interno di un piazzale antistante un capannone industriale dal quale provenivano dei
guaiti. Attaccato ad una ringhiera con una catena di meno di due metri c’era un cucciolone
di pastore tedesco. L’animale si trovava costretto a giacere e camminare sopra un cumulo
di rifiuti per lo piu’ composti da bottiglie, lattine rotte e da assi di legno da cui fuoriuscivano
numerosi lunghi chiodi arrugginiti. Il cucciolone risultava non avere a disposizione né cibo,
né acqua ed era privo di qualsiasi riparo.
Alcuni cittadini cinesi li’ presenti asserivano di non sapere di chi fosse il cane.
All’insistenza degli agenti dell’ Enpa, finalmente, un cittadino sempre di nazionalità cinese
riferiva che il cane era suo e che lo aveva acquistato qualche settimana prima da un
connazionale. Dai riscontri effettuati sul posto attraverso il controllo del microchip, il cane
risulterebbe essere di un cittadino italiano di Santa Maria Capo a Vetere in provincia di
Napoli. Di conseguenza, vista la situazione non chiara, le mancanza di spiegazioni
convincenti da parte del presunto proprietario e le condizioni in cui l’animale veniva tenuto,
le guardie zoofile ENPA procedevano all’immediato sequestro cautelativo amministrativo
dell’animale e alla contestazione di due sanzioni amministrative per infrazioni al
regolamento di tutela animali del Comune di Prato. Il cucciolone, prelevato
dall’associazione S.O.S. animali è ora custodito presso il canile del Calice di Prato
Fonte: Guardie Zoofile ENPA Firenze
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Vicchio (FI) – Sequestro di richiami vivi,
munizioni e reti per uccellagione
Intervento del Corpo Forestale dello Stato e delle Guardie Zoofile dell'ENPA
di redazione | 18 ottobre 2014
GEAPRESS – Merli, tordi e
cesene per un totale di centododici volatili, sono stati sequestri nel corso di un intervento congiunto
del Comando Stazione di Borgo San Lorenzo del Corpo Forestale dello Stato e delle Guardie
Zoofile dell’ENPA. L’intervento è scaturito a seguito di una segnalazione su un caso di presunto
maltrattamento di animali.
Gli uccelli da richiamo, ritrovati nel corso di una perquisizione disposta a Vicchio (FI), non
presentavano il necessario anello inamovibile. Tale strumento serve ad individuare l’animale
determinandone la tracciabilità.
L’operazione si è subito dimostrata complessa ed impegnativa sia per la verifica di tutte le strutture
in possesso del soggetto attenzionato, sia per la verifica della tracciabilità di tutti i volatili rinvenuti.
Gli stessi, poi, sarebbero stati detenuti in piccole gabbie, normalmente utilizzate per l’attività
venatoria, ed in piccole voliere.
Molti uccelli, riferisce il Corpo Forestale dello Stato, sono risultati privi del prescritto anello
inamovibile che serve ad identificare l’animale ed il legittimo detentore. Pochi esemplari, però,
erano dotati di fascetta in plastica ma la stessa sarebbe risultata ”allargata” ovvero non aderente alla
zampina dell’animale, come invece dovrebbe essere. Tale fatto induceva ad ipotizzare che fascette
potessero essere state rimosse dagli esemplari a cui erano state originariamente inserite e
successivamente poste alla zampa di altri volatili.
All’interno di uno dei vani controllati sono state inoltre rinvenute 87 cartucce per fucile calibro 28
marca “Martignoni” di cui il possessore non avrebbe saputo giustificare la provenienza. La stessa
persona, non risultava tra l’altro titolare di licenza di porto di fucile mentre era destinatario di
decreto di divieto di detenzione di armi, munizioni ed esplosivi emesso dalla Prefettura di Firenze.
Alla fine della giornata sono stati sequestrati complessivamente 112 uccelli vivi, 87 cartucce
detenute illegalmente e due reti in nylon del tipo idoneo alla cattura dell’avifauna.
Inoltre, in relazione alle condizioni di detenzione dell’avifauna rinvenuta, il personale dell’ENPA di
Firenze redigeva due verbali dai quali di prefigura la contestabilità del reato di detenzione
incompatibile con la natura degli animali (art. 727 Codice Penale).
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GEAPRESS
Riserva Vallombrosa (FI) – Le cento libertà
degli uccellini sequestrati
di redazione | 29 ottobre 2014
GEAPRESS
– Tutti i cento piccoli volatili erano stati sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato, nel Comune di
Vicchio (FI). Il Comando Stazione di Borgo San Lorenzo e le Guardie Zoofile dell’ENPA avevano
portato a compimento una importante operazione di polizia il cui sequestro era stato poi convalidato
dalla Procura della Repubblica di Firenze.
Tordi, merli e cesene, sono ora tornati in natura, liberi di volare all’interno della splendida cornice
della Riserva Naturale Biogenetica di Vallombrosa, gestita dal Corpo Forestale dello Stato. E’ stato
proprio il personale del Corpo Forestale coadiuvato dalle guardie zoofile dell’E.N.P.A. a liberare gli
uccellini in località S. Miniato in Alpe ubicato nel cuore della riserva in un’area di alto pregio
naturalistico.
Dieci giorni addietro, a seguito di una perquisizione di un immobile nel Comune di Vicchio, era
stato colto in flagranza di reato un soggetto poi denunciato. Secondo quanto riportato dalla
Forestale, gli animali sarebbero risultati privi del necessario anello inamovibile. Un elemento
fondamentale per l’identificazione e tracciabilità dai volatili. Uno strumento, divenuto ormai da
tempo obbligo di legge, attestante la lecita provenienza e la regolare detenzione.
La Procura della Repubblica di Firenze ha convalidato il sequestro dell’avifauna e ne ha disposto il
successivo rilascio in natura.
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Relazione annuale 2014 attività Guardie Zoofile ENPA