{REG-2-0811-77} Mon Nov 7 20:17:24 2005 44 ● LETTERE E RUBRICHE 8 novembre 2005, Martedì LETTERE AL SECOLO XIX PIAZZA PICCAPIETRA 21 16121 GENOVA (MAX 1400 BATTUTE) DITELO A MAGGIANI TOILETTE PERICOLOSE RISCHIO SUI TRENI e siete costretti a viaggiare in treno, occhio alle toilettes. Portate sempre con voi il cellulare, utilissimo, perché può sempre capitarvi di non uscire più da quella infernale porticina per problemi di serratura, rotta e sgangherata, che non gira più né a destra né a sinistra, vi tiene bloccati lì dentro per chilometri e anche picchiando forsennatamente nessuno vi sente per troppo rumore del treno. Mentre la pressione sale, allora ricorrerete al cellulare, chiamate il 113. Non si potrebbero revisionare un po’ di più le obsolete toilettes dei nostri treni, che se le dobbiamo utilizzare l’impatto ti fa sentire appartenente al terzo mondo? Nicla Gianati Ratto Medicina (BO) MAURIZIO MAGGIANI S MA DI CHI E’ LA COLPA DELLA GUERRA IN IRAQ? l presidente del Consiglio va ripetendo che lui la guerra in Iraq non l’avrebbe voluta fare, e anzi, avrebbe anche cercato di convincere più volte il presidente degli Stati Uniti della pericolosità di un intervento militare in Iraq. Ora il mio timore è questo: vuoi vedere che, a forza di rigirare la frittata, la colpa della missione italiana in quel disgraziato paese è della sinistra? Giorgio Bertella [email protected] I DEMAGOGIA AL GOVERNO L’ITALIA NON CAMBIA MAI icominciano le proteste per l’Alta Velocità, questa volta sulla linea Torino-Lione. Ora, la differenza tra un Paese civile e il nostro, è che da noi, posizioni demagogiche, ideologiche, pretestuose, diventano forza di governo. Allora cosa ci stiamo a fare in Europa, se non per un accidente geografico? Lettera firmata Genova R sociazione consumatori o, meglio, qualche magistrato che dovesse leggere questa lettera non ritenga opportuno fare qualcosa. Gianrico Castello Genova [email protected] - fax 010.57092.40 P.zza Piccapietra 21- 16121 Genova DIFETTI (E PREGI) DEL FESTIVAL DELLA SCIENZA io bubbles: una cellula gigante dove i bambini possono toccare con mano le diverse parti”. Con mano, ecco il punto. La nostra classe è andata in visita al laboratorio “Bio “B bubbles” immaginando di poter compiere, come scritto sul libretto del Festival, un viaggio all’interno della cellula. Ci siamo trovati dentro una grande struttura sofisticata che riproduceva perfettamente la cellula. Siamo stati effettivamente avvolti dalla cellula ma, dopo aver assistito a uno spettacolino divertente che ci spiegava i cinque sensi (che sapevamo già), non ci è stato detto nulla sulla cellula, pur essendoci dentro e pur vedendone tutte le sue parti. Siamo rimasti molto delusi da questa visita. Ogni famiglia ha speso 8 euro per l’abbonamento al Festival con cui si accede a diverse iniziative. Classe V Scuola paritaria “Figlie di San Giuseppe” con l’insegnante Maria Forino * * * * * * eri ho detto andiamo al festival della scienza che imparo qualcosa. Ci son ben 73 cose da visitare! Vado al primo stand: Polizia scientifica. Penso: quando torno a casa ammazzo la suocera e non lascio tracce (non è vero, è una santa donna). La ragazza, graziosa, mi dice: «Ce l’ha il biglietto?» «No, pensavo di farlo qui». «No, deve andare in piazza Matteotti». «Va bene». «Lei ha prenotato?» «No. Allora la Scientifica se la scorda». Vado a fare il biglietto, otto euro. «Ha la tessera della Coop? No ho quella dell’Aci, quella della Lipu». «No, non servono. Peccato se era un socio Coop aveva lo sconto. Vuole un consiglio? Vada alla Borsa, c’e la mostra Acqua, terra, aria e fuoco, vedrà che roba». Arrivo lì: «Lei ha prenotato?». «No». Ma evidentemente impietosisco la standista, perché mi dice: «Va bene, si accodi a questo gruppo». Entro. C’è una ragazza che fa girare una manovella di legno a un bambino. Dopo poco si forma un vortice dentro un cilindro d’acqua: meraviglia! Chiama un altro bambino e gli dice di girare nel senso opposto: il vortice non si forma. «Chi mi sa dire perché?», chiede. Uno pensa: «Siamo al Festival della Scienza, vuoi vedere che è perché noi siamo nell’emisfero boreale e se fossimo in quello australe accadrebbe il contrario?» «No - fa lei - è semplicemente perché l’acqua girava e si deve fermare prima di riprendere il movimento opposto». Ah, però. Bella la Sala delle grida della Borsa. Allora vado a piedi, e sono quasi le sei, a vedere al Porto antico «D’improvviso la scienza il planetario di Roma va in tournée». Non c’è un cane, saranno in tournée, penso. Mi si avvicina un ragazzo (sono tutti gentili, qui al Festival della Scienza). «Lei ha prenotato?». «No, ma non c’è nessuno... perché devo prenotare?». «E’ quello che mi chiedo anch’io, ma lo chieda agli organizzatori». Esco e vedo un tendone, buio, con sotto una bombola che alimenta una fiamma, tipo fucina da fabbro e intorno nessuno. Sarà la mostra “L’energia nelle tue mani" oppure quello che fa le caldarroste che si è allontanato un attimo? Mah. Allora mi viene in mente l’anno della cultura, il 2004, quando in piazza Fontane Marose c’era quella cosa enorme, color oro, che non capivo se era una supposta o una locomotiva, e le parole di Sgarbi, che può darsi che mi sbagli, ma suonavano più o meno cosi: «Genovesi, questa non è I TELECONOMY 24 ATTENTI ALL’OFFERTA elecom è stata condannata a restituire a una cliente 27,90 T euro oltre agli interessi legali e a pagare 1.400 euro di spese per aver addebitato abusivamente tale somma nel 2002 a pagamento del servizio "Teleconomy 24" non richiesto. Però la Telecom continua. Capita di ricevere lettere (senza data) che affermano che "come da intese intercor- galassia se” è stata attivata l’offerta "Teleconomy 24" a partire dal giorno Y a fronte della tariffa bimestrale di 11,16 euro. In questa lettera vi sono diverse inesattezze: tanto per cominciare l’affermazione circa le intese intercorse è falsa. Inoltre, l’offerta è forse conveniente per un grande conversatore ma è penalizzante per chi fa un uso normale del telefono. Capita che l’utente telefoni al Servizio Clienti e, dopo aver ascoltato SOLIDARIETÀ NORD IL CUORE VERDE DEL FAGGIO BATTE FRA IMPERIA E SAVONA ssillate dai mille problemi dei finanziamenti, delle gare e delle convenzioni, spesso le cooperative sociali riA schiano di adagiarsi in un asettico aziendalismo, dimenti- cando le motivazioni ideali e l’impegno solidaristico da cui sono sorte. Per fortuna, ciò non vale per tutte. Non poche sono, infatti, quelle cooperative che continuano a contemperare le ragioni del cuore con quelle del bilancio. Fra queste, spicca per attivismo e notorietà un’ impresa sociale operativa lungo l’asse Imperia-Savona. La sua nascita risale al 1980, quando un ristretto gruppo di educatori che operava nell’Istituto Zanelli dà vita alla cooperativa “La Quercia”, con la finalità di occuparsi della riabilitazione dei portatori di handicap. L’anno seguente viene aperta la prima struttura residenziale a Legino e firmata la prima convenzione con il Comune e con la Usl. Nel 1986 l’attività si estende anche all’assistenza per gli anziani e all’educazione dei giovani. Qualche anno dopo, vengono aperti i famosi appartamenti di via Paleocapa e comincia l’insediamento nell’imperiese. Mentre la ragione sociale muta da “La Quercia” a “Il Faggio”, inizia una fase di inarrestabile sviluppo che, in un decennio, porta la cooperativa ad una travolgente crescita dimensionale. Da Celle a Ventimiglia oggi sono una trentina le strutture assistenziali gestite dalla cooperativa savonese. Un impegno enorme che coinvolge in totale circa 600 persone,fra cui 580 soci. Una grossa realtà imprenditoriale e occupazionale che necessità di alta professionalità e formazione continua. Condizioni necessarie ma non sufficienti per instaurare un autentico rapporto umano con gli “utenti” che abbisognano comunque di cure e di attenzioni che vadano al di là della pura efficienza operativa. “Per questo la cooperativa - spiega Nives Biancheri - ha sempre privilegiato quello spirito di accoglienza che nel tempo continua a rappresentare un valore condiviso da tutti. Nessun ospite delle nostre strutture è considerato un numero, anzi ci facciamo carico, spesso in prima persona, dei casi più difficili e problematici. Attorno alla cooperativa ruotano anche realtà associative come “Il Faggio Olympic” che, ad esempio, incentiva e favorisce l’attività sportiva di tutti i nostri assistiti. Tra le realizzazioni più originali e innovative vanno senz’altro ricordate “Il Cicalotto” di Pornassio e il “Faggio Col di Nava”. La prima struttura nasce come residenza psichiatrica per gli ospiti dismessi dall’ospedale di Brescia. Attualmente sono una decina, seguiti con cura da operatori esperti e stimolati dal paziente lavoro di Alessandro Giacobbe che con le sue affabulazioni storiconaturalistiche li aiuta a riprendere il contatto con la realtà. La seconda, inaugurata nel 2000, è la più grande struttura turistico ricettiva del Ponente ligure e del Basso Piemonte. Riservata a società sportive e a gruppi organizzati, funziona da aprile a ottobre, con un offerta di didattica ambientale rivolta a tutte le scuole.” In venticinque anni di attività, “Il Faggio” è riuscito a conquistarsi la fiducia delle istituzioni locali e sanitarie, ma soprattutto l’apprezzamento delle persone e la stima delle famiglie degli assistiti. Nel frattempo all’interno della cooperativa sono anche maturati alcuni cambiamenti epocali. Dopo le storiche presidenze di Antonio Bonjean e di Roberto Lamarca, c’è stata una sorta di rivoluzione rosa. Oggi “Il Faggio” ha un vertice tutto al femminile: Sara Vaggi, presidente, coadiuvata dalle Vice Presidenti Sabrina Pastorino, responsabile del savonese e Nives Biancheri, responsabile per la provincia di Imperia. Riccardo Grozio [email protected] OVEST tax SUD 10 9752 K732 A543 basta che attacchi la chiesa e subito ottiene le prime pagine dei giornali. Il suo degno socio, Pannella, con la Bonino, da anni ci opprimono con le loro ciarlatanate. Hanno dato un contributo non da poco al degrado dell’Italia. Gente simile, che tra l’altro vive da sempre a carico dei contribuenti, rovina la nazione. Anche grazie a quella genia l’Italia è malata. Lia Dezman [email protected] sa di fare una causa che si trascinerebbe per anni. Et voilà, Telecom ha ottenuto alcuni euro non dovuti da un utente. Moltiplicando queste piccole somme per migliaia di utenti, la somma riscossa da Telecom deve essere ingentissima. Naturalmente, può facilmente succedere che utenti che hanno fatto la domiciliazione bancaria per il pagamento Telecom e non controllano le bollette, continuino a pagare a tempo indetermi- SOLIDALE CON I PENDOLARI crivo per aderire al coro di Sni clienti proteste dei pendolari italiadi Trenitalia. Lo scorso nato la quota di 11,16 euro per usufruire senza saperlo di un servizio non richiesto e probabilmente non necessario. Sono opportuni un suggerimento e una richiesta: 1) suggerisco di controllare la bolletta alla voce "Costo per abbonamenti: linea, servizi, offerte" e, se trovate segnato un importo per "Teleconomy 24" e non siete interessati, telefonate immediatamente al 187 e chiedete disdetta. 2) Chiedo se qualche as- SARA ARMELLA / FRANCESCA BALZANI mese, per soli tre giorni fortunatamente, ho dovuto condividere l’esperienza dei pendolari genovesi percorrendo la tratta Genova Sampierdarena-Nervi. In soli tre giorni si sono susseguiti una serie di ritardi e annunci di treni soppressi per cui ho optato per un lavoro che mi consentisse l’utilizzo degli autobus. Sono infatti alla ricerca di un’occupazione stabile essendo attualmente disoccupata. Inoltre una sera, era ancora estate per cui indossavo una maglietta senza maniche, sono stata colta da un improvviso prurito insopportabile sulla spalla sinistra a seguito credo della puntura di un parassita. Quindi immagino il disagio di chi fa il pendolare in maniera continuativa e vorrei unirmi alla protesta di coloro che non possono rinunciare all’utilizzo del treno come mezzo per recarsi al lavoro. Anna Bianchi Genova OTHELLO CORNER A AK1043 AQ105 KJ8 QJ65432 86 Q1076 oselli ha un seguito elettoraB le dello 0,001 per cento. Conta come il due di picche. Ma Gentile signor Lettera firmata, anche i ravioli della suocera (di cui lei gode le delizie e io no) qualora si trasformassero in Festival del Raviolo, darebbero segni di cedimento della loro superlativa qualità; basta infatti frequentare una delle molte sagre del raviolo. E per rispondere anche agli accorti e ben preparati ragazzi della V classe della scuola Figlie di San Giuseppe, dirò un festival è un festival. Il Festival è uno stile di fare le cose, un format, come dicono quelli della televisione, che segue certe regole. Altrimenti si chiamerebbe in un altro modo; si chiamerebbe seminario, workshop, convegno, meeting. La bellezza del festival, la firma del format Festival è che può contenere anche tutte queste cose, senza per questo perdere la sua natura di festival. Perché un festival funzioni deve avere la capacità di produrre molto arrosto assieme a molto fumo. È una manifestazione che funziona solo se la sua immagine diventa popolare e si rivolge, il festival, a un target appunto popolare. Dipende da quale opinione gli organizzatori del festival hanno del popolo se sarà una cosa bella e interessante da vedere, frequentare, consumare anche da persone intelligenti e amanti delle cose belle e istruttive, oppure se sarà un baraccone per gonzi. Questo vale per ogni festival, per ogni manifestazione squisitamente popolare. Vale per il festival della canzone melodica italiana, per il Festival della Letteratura, per il Festival della Scienza, per quello della Mente e per quello dei ravioli o del cinema. Nello specifico credo che il Festival della Scienza sia una grossa iniziativa e importante, ricca di cose intelligenti e utili per capire e sapere. Naturalmente, dovendo seguire la legge dei festival, fare colpo sui media, sugli sponsor, sui potenziali utenti, deve mettere più carne al fuoco possibile. E dunque, per una legge ben nota alla scienza chimica e fisica (e dunque anche agli organizzatori) non tutta la carne cuocerà a puntino, e a qualcuno toccherà molto fumo e poco arrosto, a qualcun altro molto arrosto e poco fumo. Un po’ come al festival di Sanremo. Se uno accende la tv solo la sera dedicata agli esordienti, potrà avere molte probabilità in più di scontentarsi di quello che l’accende per il gran finale. E magari è vero l’opposto, ma il risultato non cambia. Comunque siamo solo alla terza edizione del Festival della Scienza e un’organizzazione così complessa non può essere perfetta in base ad altra legge della fisica. Per questo penso che i suggerimenti della spettabile clientela come i vostri siano ben accetti e tenuti in gran conto dall’organizzazione. mezz’ora di pubblicità, riesca a parlare con un operatore a cui dice di non voler usufruire del servizio 24. Finalmente ottiene la cancellazione. Ma in una delle successive bollette gli viene addebitata la frazione della tariffa bimestrale Teleconomy 24 per il numero di giorni intercorrente tra il giorno di attivazione non concordata e il giorno di richiesta di disattivazione. Per una somma, sia pure non dovuta, inferiore a 10 euro non vale la spe- il BRIDGE TROPPI ALTOPARLANTI ALLA POLITICA PEGGIORE cultura, vi stanno riempiendo le strade di m...». (Qualora la frase finale risultasse troppo forte, il finale potrebbe mutare in «Insomma, dopo aver camminato come un cammello dalle tre alle sette ho visto solo due eventi e me ne sono tornato a casa dove mi attendevano i ravioli della suocera, buonissimi e senza prenotazione».) Lettera firmata Genova TASSABILI I PREMI AI DIPENDENTI SONO REDDITO A TUTTI GLI EFFETTI K987 QJ EST J9864 92 avoro come dipendente presso una gioielleria e queL st’anno, oltre allo stipendio, ho percepito anche dei premi perché sono riuscita a realizzare un consistente volume Dich. OVEST, EST-OVEST in II i tratta, invece, di premi tassabili perché costituiscono Slavoro anch’essi reddito di lavoro dipendente. E’ reddito di dipendente, e sconta pertanto l’imposizione fisca- AVER CORAGGIO QUANDO SERVE UNA DOTE DA GRANDE CAMPIONE GIOVANNI DELFINO campione si riconosce anche per la sua capadi prendersi delle responsabilità al momento giuIsto,lcitàgrande anche quando la matematica sembra dargli torto. E’ ancora più difficile mostrare questa qualità nel gioco a squadre, quando se si sbaglia bisogna poi spiegare l’accaduto a tutti i compagni di squadra. Conoscendo bene questo aspetto psicologico, ho provato grande rispetto per il campione americano Jeff Meckstroth, che a poche mani dalla fine della finale della Spingold 2004 ha risolto questa situazione (nella foto): OVEST aprì 2 Picche in salto debole, Rodwell in NORD contrò, e sul Passo di EST Meckstroth dichiarò 3 Cuori, licita che per sistema mostrava una mano non minima; questo bastò a Rodwell per chiamare 6 Cuori dopo avere chiesto gli assi. Sull’attacco a Picche Meckstroth prese con l’Asso e tirò l’Asso di Cuori raccogliendo il Fante di EST. La matematica applicata al colore di Cuori ci dice che a questo punto sarebbe due volte più probabile trovare la Donna di Cuori terza in OVEST che non Donna Fante secchi in EST. Fidandosi della pura matematica bisognerebbe allora rientrare in mano per giocare Cuori al 10, e il down diventerebbe inevitabile. Meckstroth invece tirò il Re di Cuori, e fece benissimo. Come aveva fatto a indovinare? Un ragionamento lineare e semplice: EST-OVEST hanno 11 Picche in linea, e EST ha quindi un fit almeno quarto nel colore di apertura del compagno: strano non appoggiarlo a livello 3, e se egli avesse avuto il singolo di Cuori lo avrebbe fatto quasi certamente... Ecco quindi questa “indovinata”, seguita poi da un buon gioco tecnico: infatti Meckstroth tirò poi l’Asso di Quadri e vedendo il vuoto in OVEST sorrise e.. stese le carte dichiarando di pagare solo una Quadri, dovunque fosse la Donna di Fiori. Infatti giocando quattro giri di Quadri EST si ritrova in presa ed è costretto a giocare o Fiori nella forchetta del morto o in taglio e scarto. 14 punti per Meckstroth contro il 6 Quadri -1 dell’altra sala, punti determinanti per la sua ottava vittoria nella Spingold. di vendite di orologi di una determinata marca. I premi, però, non sono stati pagati dal mio datore di lavoro, ma direttamente dalla società produttrice e di cui la gioielleria è concessionaria. Penso non siano soggetti a tassazione ma comunque vorrei avere un chiarimento in proposito. Enrica D. le, ogni somma o valore a qualunque titolo percepita in relazione al rapporto di lavoro: basti pensare che persino le erogazioni liberali, ossia le somme spontaneamente donate al dipendente in aggiunta allo stipendio, sono considerate reddito tassabile. Nel caso in esame, è innegabile che i premi in questione hanno origine nel rapporto di lavoro dipendente, proprio perché connessi al raggiungimento di un determinato quantitativo di vendite. Tali premi, pertanto, non possono essere considerati semplicemente come regali effettuati dalla casa produttrice di orologi (e anche se lo fossero, come abbiamo visto, sarebbero in ogni caso tassabili). Si tratta, infatti, di somme erogate in funzione e nello svolgimento dell’attività di lavoro dipendente. Né è rilevante il fatto che il premio sia erogato dalla casa produttrice anziché dalla gioielleria, che è il datore di lavoro della lettrice. Secondo quanto precisato dall’Agenzia delle entrate, infatti, costituiscono redditi di lavoro dipendente le somme e i valori che siano in qualunque modo riconducibili al rapporto di lavoro, anche se non provenienti direttamente dal datore di lavoro. Tra essi sono stati espressamente ricompresi proprio i premi percepiti dal lavoratore per operazioni a premio organizzate dal datore di lavoro o da un soggetto terzo, in virtù di un collegamento esistente tra quest’ultimo e il datore di lavoro (Agenzia delle entrate, risoluzione 27 luglio 2005, n. 101/E, in www.agenziaentrate.it). In questo ambito rientrano, precisamente, le somme che la società produttrice di orologi, allo scopo di incentivare le proprie vendite, eroga ai dipendenti dei propri concessionari. Questo significa che i premi erogati alla lettrice nel corso di quest’anno concorrono alla formazione del reddito annuale soggetto a tassazione. La società che li ha erogati avrebbe dovuto assoggettarli a ritenuta alla fonte a titolo di acconto, a valere quale anticipo dell’Irpef che la lettrice dovrà pagare per l’anno 2005. E’ il soggetto che eroga il premio - e non, in questo caso, il datore di lavoro - che è obbligato, per legge, a effettuare la ritenuta fiscale e a comunicare al datore di lavoro i premi erogati e le ritenute effettuate, al fine di assoggettare correttamente a tassazione il reddito complessivo della dipendente. Tre gli indirizzi per i lettori interessati a chiedere informazioni: Tax corner, c/o Il Secolo XIX piazza Piccapietra 21 16121 Genova oppure fax 010/5956060 oppure e-mail [email protected] DA DOMANI I MONDIALI IN ISLANDA GLI ITALIANI CRESCONO IN RETE PAOLO FASCE D omani in Islanda, a Reykjavik, parte il 29° Campionato del Mondo di Othello. Dopo la celebre sfida Fisher - Spassky nel mondo degli scacchi, questa città torna sugli scudi nel mondo degli sport del cervello (www.worldothellochampionships.com). Il Campionato del Mondo si è disputato in Italia ben tre volte: la prima nel 1979. Si tenne a Roma e un Karol Wojtyla insediato l’anno precedente, volle accogliere i partecipanti in un’udienza a loro dedicata. Le altre due edizioni italiane si svolsero a Milano, nel 1987 e nel ’99. Questa ultima fu diretta dallo scrivente, allora presidente della Federazione Nazionale Gioco Othello (www.fngo.it). Quel torneo coronò un quadriennio di impegni nel mondo delle pedine bicolori anche grazie alla medaglia d’argento conquistata della squadra italiana allora composta dai tre campioni romani Francesco Marconi, Andrea Silvola e Roberto Sperandio. I migliori risultati individuali sono stati l’argento ottenuto da Paolo Ghirardato (Atene 1985) e i bronzi di Vincenzo Peccerillo (Londra 1980), Pier Andrea Morolli (Bruxelles 1981 e Stoccolma 1982), Francesco Marconi (Barcellona 1992) e Donato Barnaba (Atene 1997). In trent’anni di sfide, la nazionale rivelatasi più forte è sempre stata quella giapponese. I cinque titoli conquistati da Hideshi Tamenori che dichiarava «è più difficile qualificarsi per il Campionato del Mondo in Giappone, che poi vincerlo», testimoniano un livello di gioco stratosferico e una scuola capace di sfornare giocatori di primo piano. Negli ultimi sei anni, tuttavia, l’esperienza di alcuni americani e la diffusione del gioco su internet hanno cambiato le cose. Recentemente ben cinque titoli sono andati a giocatori stelle e strisce e le ultime due edizioni se le è aggiudicate un giovane, Ben Seeley, che ha sulle spalle diverse migliaia di partite on line. La squadra italiana che si sta recando a Reykjavik, quest’anno batte la stessa strada: Michele Borassi ha vinto il Campionato Italiano disputatosi a Milano ai primi di Ottobre e si è quindi qualificato per il Campionato del Mondo. Michele ha sedici anni e ha incontrato in finale Alessandro Di Mattei che l’anno prima aveva incontrato nella finale del Campionato Italiano riservato ai non Maestri. Gli alfieri della Nazionale Italiana che si affiancano al Campione Italiano sono Donato Barnaba e Claudio Signorini e, assieme a loro, Elisabetta Vecchi giacché da questa edizione il torneo iridato assegnerà anche il titolo femminile. Nel diagramma in figura, nero muove e stravince. La posizione si è verificata nella seconda gara di semifinale del Campionato Italiano Assoluto 2005. Michele Borassi si era già aggiudicata la prima gara e questa seconda vittoria contro Domenico Palladino gli ha spalancato le porte verso la finale. ([email protected])