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LETTERE E RUBRICHE
8 novembre 2005, Martedì
LETTERE AL SECOLO XIX
PIAZZA PICCAPIETRA 21
16121 GENOVA
(MAX 1400 BATTUTE)
DITELO A MAGGIANI
TOILETTE PERICOLOSE
RISCHIO SUI TRENI
e siete costretti a viaggiare
in treno, occhio alle toilettes.
Portate sempre con voi il cellulare, utilissimo, perché può
sempre capitarvi di non uscire
più da quella infernale porticina per problemi di serratura,
rotta e sgangherata, che non
gira più né a destra né a sinistra, vi tiene bloccati lì dentro
per chilometri e anche picchiando forsennatamente nessuno vi sente per troppo rumore del treno.
Mentre la pressione sale, allora ricorrerete al cellulare,
chiamate il 113.
Non si potrebbero revisionare un po’ di più le obsolete toilettes dei nostri treni, che se le
dobbiamo utilizzare l’impatto
ti fa sentire appartenente al
terzo mondo?
Nicla Gianati Ratto
Medicina (BO)
MAURIZIO MAGGIANI
S
MA DI CHI E’ LA COLPA
DELLA GUERRA IN IRAQ?
l presidente del Consiglio va
ripetendo che lui la guerra in
Iraq non l’avrebbe voluta fare,
e anzi, avrebbe anche cercato
di convincere più volte il presidente degli Stati Uniti della pericolosità di un intervento militare in Iraq.
Ora il mio timore è questo:
vuoi vedere che, a forza di rigirare la frittata, la colpa della
missione italiana in quel disgraziato paese è della sinistra?
Giorgio Bertella
[email protected]
I
DEMAGOGIA AL GOVERNO
L’ITALIA NON CAMBIA MAI
icominciano le proteste per
l’Alta Velocità, questa volta
sulla linea Torino-Lione. Ora, la
differenza tra un Paese civile e
il nostro, è che da noi, posizioni
demagogiche, ideologiche, pretestuose, diventano forza di governo. Allora cosa ci stiamo a
fare in Europa, se non per un
accidente geografico?
Lettera firmata
Genova
R
sociazione consumatori o, meglio, qualche magistrato che
dovesse leggere questa lettera
non ritenga opportuno fare
qualcosa.
Gianrico Castello
Genova
[email protected] - fax 010.57092.40
P.zza Piccapietra 21- 16121 Genova
DIFETTI (E PREGI) DEL FESTIVAL DELLA SCIENZA
io bubbles: una cellula gigante dove i bambini possono toccare con mano le diverse
parti”. Con mano, ecco il punto. La nostra classe è andata in visita al laboratorio “Bio
“B
bubbles” immaginando di poter compiere, come scritto sul libretto del Festival, un viaggio
all’interno della cellula. Ci siamo trovati dentro una grande struttura sofisticata che riproduceva
perfettamente la cellula. Siamo stati effettivamente avvolti dalla cellula ma, dopo aver assistito
a uno spettacolino divertente che ci spiegava i cinque sensi (che sapevamo già), non ci è
stato detto nulla sulla cellula, pur essendoci dentro e pur vedendone tutte le sue parti. Siamo
rimasti molto delusi da questa visita. Ogni famiglia ha speso 8 euro per l’abbonamento al
Festival con cui si accede a diverse iniziative.
Classe V Scuola paritaria “Figlie di San Giuseppe”
con l’insegnante Maria Forino
* * * * * *
eri ho detto andiamo al festival della scienza che imparo qualcosa. Ci son ben 73
cose da visitare! Vado al primo stand: Polizia scientifica. Penso: quando torno a
casa ammazzo la suocera e non lascio tracce (non è vero, è una santa donna). La
ragazza, graziosa, mi dice: «Ce l’ha il biglietto?» «No, pensavo di farlo qui». «No,
deve andare in piazza Matteotti». «Va bene». «Lei ha prenotato?» «No. Allora la Scientifica se la scorda». Vado a fare il biglietto, otto euro. «Ha la tessera della Coop? No
ho quella dell’Aci, quella della Lipu». «No, non servono. Peccato se era un socio Coop
aveva lo sconto. Vuole un consiglio? Vada alla Borsa, c’e la mostra Acqua, terra, aria
e fuoco, vedrà che roba». Arrivo lì: «Lei ha prenotato?». «No». Ma evidentemente
impietosisco la standista, perché mi dice: «Va bene, si accodi a questo gruppo». Entro.
C’è una ragazza che fa girare una manovella di legno a un bambino. Dopo poco si
forma un vortice dentro un cilindro d’acqua: meraviglia! Chiama un altro bambino e
gli dice di girare nel senso opposto: il vortice non si forma. «Chi mi sa dire perché?»,
chiede. Uno pensa: «Siamo al Festival della Scienza, vuoi vedere che è perché noi
siamo nell’emisfero boreale e se fossimo in quello australe accadrebbe il contrario?»
«No - fa lei - è semplicemente perché l’acqua girava e si deve fermare prima di riprendere il movimento opposto». Ah, però. Bella la Sala delle grida della Borsa. Allora vado
a piedi, e sono quasi le sei, a vedere al Porto antico
«D’improvviso la scienza il planetario di Roma va in tournée». Non c’è un cane, saranno
in tournée, penso. Mi si avvicina un ragazzo (sono tutti gentili, qui al Festival della
Scienza). «Lei ha prenotato?». «No, ma non c’è nessuno... perché devo prenotare?».
«E’ quello che mi chiedo anch’io, ma lo chieda agli organizzatori». Esco e vedo un
tendone, buio, con sotto una bombola che alimenta una fiamma, tipo fucina da fabbro
e intorno nessuno. Sarà la mostra “L’energia nelle tue mani" oppure quello che fa le
caldarroste che si è allontanato un attimo? Mah. Allora mi viene in mente l’anno della
cultura, il 2004, quando in piazza Fontane Marose c’era quella cosa enorme, color
oro, che non capivo se era una supposta o una locomotiva, e le parole di Sgarbi, che
può darsi che mi sbagli, ma suonavano più o meno cosi: «Genovesi, questa non è
I
TELECONOMY 24
ATTENTI ALL’OFFERTA
elecom è stata condannata a
restituire a una cliente 27,90
T
euro oltre agli interessi legali e
a pagare 1.400 euro di spese per
aver addebitato abusivamente
tale somma nel 2002 a pagamento del servizio "Teleconomy
24" non richiesto. Però la Telecom continua. Capita di ricevere
lettere (senza data) che affermano che "come da intese intercor-
galassia
se” è stata attivata l’offerta "Teleconomy 24" a partire dal giorno Y a fronte della tariffa
bimestrale di 11,16 euro.
In questa lettera vi sono diverse inesattezze: tanto per cominciare l’affermazione circa le
intese intercorse è falsa. Inoltre,
l’offerta è forse conveniente per
un grande conversatore ma è
penalizzante per chi fa un uso
normale del telefono. Capita che
l’utente telefoni al Servizio
Clienti e, dopo aver ascoltato
SOLIDARIETÀ
NORD
IL CUORE VERDE DEL FAGGIO
BATTE FRA IMPERIA E SAVONA
ssillate dai mille problemi dei finanziamenti, delle gare
e delle convenzioni, spesso le cooperative sociali riA
schiano di adagiarsi in un asettico aziendalismo, dimenti-
cando le motivazioni ideali e l’impegno solidaristico da
cui sono sorte. Per fortuna, ciò non vale per tutte.
Non poche sono, infatti, quelle cooperative che continuano a contemperare le ragioni del cuore con quelle del
bilancio. Fra queste, spicca per attivismo e notorietà un’
impresa sociale operativa lungo l’asse Imperia-Savona. La
sua nascita risale al 1980, quando un ristretto gruppo di
educatori che operava nell’Istituto Zanelli dà vita alla cooperativa “La Quercia”, con la finalità di occuparsi della riabilitazione dei portatori di handicap.
L’anno seguente viene aperta la prima struttura residenziale a Legino e firmata la prima convenzione con il Comune e con la Usl. Nel 1986 l’attività si estende anche all’assistenza per gli anziani e all’educazione dei giovani. Qualche
anno dopo, vengono aperti i famosi appartamenti di via
Paleocapa e comincia l’insediamento nell’imperiese.
Mentre la ragione sociale muta da “La Quercia” a “Il
Faggio”, inizia una fase di inarrestabile sviluppo che, in
un decennio, porta la cooperativa ad una travolgente crescita dimensionale. Da Celle a Ventimiglia oggi sono una
trentina le strutture assistenziali gestite dalla cooperativa
savonese. Un impegno enorme che coinvolge in totale circa 600 persone,fra cui 580 soci. Una grossa realtà imprenditoriale e occupazionale che necessità di alta professionalità e formazione continua.
Condizioni necessarie ma non sufficienti per instaurare
un autentico rapporto umano con gli “utenti” che abbisognano comunque di cure e di attenzioni che vadano al di
là della pura efficienza operativa. “Per questo la cooperativa - spiega Nives Biancheri - ha sempre privilegiato quello
spirito di accoglienza che nel tempo continua a rappresentare un valore condiviso da tutti. Nessun ospite delle nostre strutture è considerato un numero, anzi ci facciamo
carico, spesso in prima persona, dei casi più difficili e problematici.
Attorno alla cooperativa ruotano anche realtà associative come “Il Faggio Olympic” che, ad esempio, incentiva e
favorisce l’attività sportiva di tutti i nostri assistiti. Tra le
realizzazioni più originali e innovative vanno senz’altro
ricordate “Il Cicalotto” di Pornassio e il “Faggio Col di
Nava”. La prima struttura nasce come residenza psichiatrica per gli ospiti dismessi dall’ospedale di Brescia.
Attualmente sono una decina, seguiti con cura da operatori esperti e stimolati dal paziente lavoro di Alessandro
Giacobbe che con le sue affabulazioni storiconaturalistiche li aiuta a riprendere il contatto con la realtà.
La seconda, inaugurata nel 2000, è la più grande struttura
turistico ricettiva del Ponente ligure e del Basso Piemonte.
Riservata a società sportive e a gruppi organizzati, funziona da aprile a ottobre, con un offerta di didattica ambientale rivolta a tutte le scuole.”
In venticinque anni di attività, “Il Faggio” è riuscito a
conquistarsi la fiducia delle istituzioni locali e sanitarie,
ma soprattutto l’apprezzamento delle persone e la stima
delle famiglie degli assistiti. Nel frattempo all’interno della
cooperativa sono anche maturati alcuni cambiamenti epocali. Dopo le storiche presidenze di Antonio Bonjean e di
Roberto Lamarca, c’è stata una sorta di rivoluzione rosa.
Oggi “Il Faggio” ha un vertice tutto al femminile: Sara Vaggi, presidente, coadiuvata dalle Vice Presidenti Sabrina Pastorino, responsabile del savonese e Nives Biancheri, responsabile per la provincia di Imperia.
Riccardo Grozio
[email protected]
OVEST
tax
SUD
10
9752
K732
A543
basta che attacchi la chiesa e subito ottiene le prime pagine dei
giornali. Il suo degno socio, Pannella, con la Bonino, da anni ci
opprimono con le loro ciarlatanate. Hanno dato un contributo
non da poco al degrado dell’Italia. Gente simile, che tra l’altro
vive da sempre a carico dei contribuenti, rovina la nazione. Anche grazie a quella genia l’Italia
è malata.
Lia Dezman
[email protected]
sa di fare una causa che si trascinerebbe per anni.
Et voilà, Telecom ha ottenuto
alcuni euro non dovuti da un
utente. Moltiplicando queste
piccole somme per migliaia di
utenti, la somma riscossa da Telecom deve essere ingentissima.
Naturalmente, può facilmente
succedere che utenti che hanno
fatto la domiciliazione bancaria
per il pagamento Telecom e non
controllano le bollette, continuino a pagare a tempo indetermi-
SOLIDALE
CON I PENDOLARI
crivo per aderire al coro di
Sni clienti
proteste dei pendolari italiadi Trenitalia. Lo scorso
nato la quota di 11,16 euro per
usufruire senza saperlo di un
servizio non richiesto e probabilmente non necessario.
Sono opportuni un suggerimento e una richiesta: 1) suggerisco di controllare la bolletta
alla voce "Costo per abbonamenti: linea, servizi, offerte" e,
se trovate segnato un importo
per "Teleconomy 24" e non siete
interessati, telefonate immediatamente al 187 e chiedete disdetta. 2) Chiedo se qualche as-
SARA ARMELLA / FRANCESCA BALZANI
mese, per soli tre giorni fortunatamente, ho dovuto condividere
l’esperienza dei pendolari genovesi percorrendo la tratta Genova Sampierdarena-Nervi. In soli
tre giorni si sono susseguiti una
serie di ritardi e annunci di treni
soppressi per cui ho optato per
un lavoro che mi consentisse l’utilizzo degli autobus. Sono infatti
alla ricerca di un’occupazione
stabile essendo attualmente disoccupata. Inoltre una sera, era
ancora estate per cui indossavo
una maglietta senza maniche,
sono stata colta da un improvviso prurito insopportabile sulla
spalla sinistra a seguito credo
della puntura di un parassita.
Quindi immagino il disagio di
chi fa il pendolare in maniera
continuativa e vorrei unirmi alla
protesta di coloro che non possono rinunciare all’utilizzo del
treno come mezzo per recarsi al
lavoro.
Anna Bianchi
Genova
OTHELLO
CORNER
A
AK1043
AQ105
KJ8
QJ65432
86
Q1076
oselli ha un seguito elettoraB
le dello 0,001 per cento.
Conta come il due di picche. Ma
Gentile signor Lettera firmata, anche i ravioli della suocera (di cui lei gode le
delizie e io no) qualora si trasformassero in Festival del Raviolo, darebbero segni
di cedimento della loro superlativa qualità; basta infatti frequentare una delle molte
sagre del raviolo. E per rispondere anche agli accorti e ben preparati ragazzi
della V classe della scuola Figlie di San Giuseppe, dirò un festival è un festival.
Il Festival è uno stile di fare le cose, un format, come dicono quelli della televisione,
che segue certe regole. Altrimenti si chiamerebbe in un altro modo; si chiamerebbe seminario, workshop, convegno, meeting. La bellezza del festival, la firma del
format Festival è che può contenere anche tutte queste cose, senza per questo
perdere la sua natura di festival. Perché un festival funzioni deve avere la capacità
di produrre molto arrosto assieme a molto fumo. È una manifestazione che funziona solo se la sua immagine diventa popolare e si rivolge, il festival, a un target
appunto popolare.
Dipende da quale opinione gli organizzatori del festival hanno del popolo se sarà
una cosa bella e interessante da vedere, frequentare, consumare anche da persone intelligenti e amanti delle cose belle e istruttive, oppure se sarà un baraccone
per gonzi. Questo vale per ogni festival, per ogni manifestazione squisitamente
popolare. Vale per il festival della canzone melodica italiana, per il Festival della
Letteratura, per il Festival della Scienza, per quello della Mente e per quello dei
ravioli o del cinema. Nello specifico credo che il Festival della Scienza sia una
grossa iniziativa e importante, ricca di cose intelligenti e utili per capire e sapere.
Naturalmente, dovendo seguire la legge dei festival, fare colpo sui media, sugli
sponsor, sui potenziali utenti, deve mettere più carne al fuoco possibile. E dunque,
per una legge ben nota alla scienza chimica e fisica (e dunque anche agli organizzatori) non tutta la carne cuocerà a puntino, e a qualcuno toccherà molto fumo
e poco arrosto, a qualcun altro molto arrosto e poco fumo. Un po’ come al festival
di Sanremo. Se uno accende la tv solo la sera dedicata agli esordienti, potrà
avere molte probabilità in più di scontentarsi di quello che l’accende per il gran
finale. E magari è vero l’opposto, ma il risultato non cambia. Comunque siamo
solo alla terza edizione del Festival della Scienza e un’organizzazione così complessa non può essere perfetta in base ad altra legge della fisica. Per questo
penso che i suggerimenti della spettabile clientela come i vostri siano ben accetti
e tenuti in gran conto dall’organizzazione.
mezz’ora di pubblicità, riesca a
parlare con un operatore a cui
dice di non voler usufruire del
servizio 24. Finalmente ottiene
la cancellazione. Ma in una delle
successive bollette gli viene addebitata la frazione della tariffa
bimestrale Teleconomy 24 per il
numero di giorni intercorrente
tra il giorno di attivazione non
concordata e il giorno di richiesta di disattivazione. Per una
somma, sia pure non dovuta, inferiore a 10 euro non vale la spe-
il BRIDGE
TROPPI ALTOPARLANTI
ALLA POLITICA PEGGIORE
cultura, vi stanno riempiendo le strade di m...». (Qualora la frase finale risultasse troppo
forte, il finale potrebbe mutare in «Insomma, dopo aver camminato come un cammello
dalle tre alle sette ho visto solo due eventi e me ne sono tornato a casa dove mi
attendevano i ravioli della suocera, buonissimi e senza prenotazione».)
Lettera firmata
Genova
TASSABILI I PREMI AI DIPENDENTI
SONO REDDITO A TUTTI GLI EFFETTI
K987
QJ
EST
J9864
92
avoro come dipendente presso una gioielleria e queL
st’anno, oltre allo stipendio, ho percepito anche dei premi perché sono riuscita a realizzare un consistente volume
Dich. OVEST, EST-OVEST in II
i tratta, invece, di premi tassabili perché costituiscono
Slavoro
anch’essi reddito di lavoro dipendente. E’ reddito di
dipendente, e sconta pertanto l’imposizione fisca-
AVER CORAGGIO QUANDO SERVE
UNA DOTE DA GRANDE CAMPIONE
GIOVANNI DELFINO
campione si riconosce anche per la sua capadi prendersi delle responsabilità al momento giuIsto,lcitàgrande
anche quando la matematica sembra dargli torto.
E’ ancora più difficile mostrare questa qualità nel gioco a squadre, quando se si sbaglia bisogna poi spiegare
l’accaduto a tutti i compagni di squadra.
Conoscendo bene questo aspetto psicologico, ho provato grande rispetto per il campione americano Jeff
Meckstroth, che a poche mani dalla fine della finale della Spingold 2004 ha risolto questa situazione (nella foto):
OVEST aprì 2 Picche in salto debole, Rodwell in NORD
contrò, e sul Passo di EST Meckstroth dichiarò 3 Cuori,
licita che per sistema mostrava una mano non minima;
questo bastò a Rodwell per chiamare 6 Cuori dopo avere
chiesto gli assi.
Sull’attacco a Picche Meckstroth prese con l’Asso e
tirò l’Asso di Cuori raccogliendo il Fante di EST. La matematica applicata al colore di Cuori ci dice che a questo
punto sarebbe due volte più probabile trovare la Donna
di Cuori terza in OVEST che non Donna Fante secchi in
EST.
Fidandosi della pura matematica bisognerebbe allora
rientrare in mano per giocare Cuori al 10, e il down
diventerebbe inevitabile.
Meckstroth invece tirò il Re di Cuori, e fece benissimo.
Come aveva fatto a indovinare?
Un ragionamento lineare e semplice: EST-OVEST hanno 11 Picche in linea, e EST ha quindi un fit almeno
quarto nel colore di apertura del compagno: strano non
appoggiarlo a livello 3, e se egli avesse avuto il singolo
di Cuori lo avrebbe fatto quasi certamente...
Ecco quindi questa “indovinata”, seguita poi da un
buon gioco tecnico: infatti Meckstroth tirò poi l’Asso di
Quadri e vedendo il vuoto in OVEST sorrise e.. stese le
carte dichiarando di pagare solo una Quadri, dovunque
fosse la Donna di Fiori.
Infatti giocando quattro giri di Quadri EST si ritrova
in presa ed è costretto a giocare o Fiori nella forchetta
del morto o in taglio e scarto.
14 punti per Meckstroth contro il 6 Quadri -1 dell’altra sala, punti determinanti per la sua ottava vittoria
nella Spingold.
di vendite di orologi di una determinata marca.
I premi, però, non sono stati pagati dal mio datore di lavoro,
ma direttamente dalla società produttrice e di cui la gioielleria è concessionaria. Penso non siano soggetti a tassazione ma comunque vorrei avere un chiarimento in proposito.
Enrica D.
le, ogni somma o valore a qualunque titolo percepita in
relazione al rapporto di lavoro: basti pensare che persino
le erogazioni liberali, ossia le somme spontaneamente
donate al dipendente in aggiunta allo stipendio, sono
considerate reddito tassabile.
Nel caso in esame, è innegabile che i premi in questione hanno origine nel rapporto di lavoro dipendente, proprio perché connessi al raggiungimento di un determinato quantitativo di vendite.
Tali premi, pertanto, non possono essere considerati
semplicemente come regali effettuati dalla casa produttrice di orologi (e anche se lo fossero, come abbiamo
visto, sarebbero in ogni caso tassabili). Si tratta, infatti,
di somme erogate in funzione e nello svolgimento dell’attività di lavoro dipendente. Né è rilevante il fatto che il
premio sia erogato dalla casa produttrice anziché dalla
gioielleria, che è il datore di lavoro della lettrice. Secondo
quanto precisato dall’Agenzia delle entrate, infatti, costituiscono redditi di lavoro dipendente le somme e i valori
che siano in qualunque modo riconducibili al rapporto
di lavoro, anche se non provenienti direttamente dal datore di lavoro.
Tra essi sono stati espressamente ricompresi proprio
i premi percepiti dal lavoratore per operazioni a premio
organizzate dal datore di lavoro o da un soggetto terzo,
in virtù di un collegamento esistente tra quest’ultimo e
il datore di lavoro (Agenzia delle entrate, risoluzione 27
luglio 2005, n. 101/E, in www.agenziaentrate.it). In questo ambito rientrano, precisamente, le somme che la società produttrice di orologi, allo scopo di incentivare le
proprie vendite, eroga ai dipendenti dei propri concessionari. Questo significa che i premi erogati alla lettrice nel
corso di quest’anno concorrono alla formazione del reddito annuale soggetto a tassazione.
La società che li ha erogati avrebbe dovuto assoggettarli a ritenuta alla fonte a titolo di acconto, a valere quale
anticipo dell’Irpef che la lettrice dovrà pagare per l’anno
2005. E’ il soggetto che eroga il premio - e non, in questo
caso, il datore di lavoro - che è obbligato, per legge, a
effettuare la ritenuta fiscale e a comunicare al datore di
lavoro i premi erogati e le ritenute effettuate, al fine di
assoggettare correttamente a tassazione il reddito complessivo della dipendente.
Tre gli indirizzi per i lettori interessati a chiedere informazioni:
Tax corner, c/o Il Secolo XIX
piazza Piccapietra 21
16121 Genova
oppure fax 010/5956060
oppure e-mail [email protected]
DA DOMANI I MONDIALI IN ISLANDA
GLI ITALIANI CRESCONO IN RETE
PAOLO FASCE
D
omani in Islanda, a Reykjavik, parte il 29° Campionato del
Mondo di Othello. Dopo la celebre sfida Fisher - Spassky
nel mondo degli scacchi, questa città torna sugli scudi nel mondo
degli sport del cervello (www.worldothellochampionships.com).
Il Campionato del Mondo si è disputato in Italia ben tre volte:
la prima nel 1979. Si tenne a Roma e un Karol Wojtyla insediato
l’anno precedente, volle accogliere i partecipanti in un’udienza
a loro dedicata. Le altre due edizioni italiane si svolsero a Milano,
nel 1987 e nel ’99. Questa ultima fu diretta dallo scrivente, allora
presidente della Federazione Nazionale Gioco Othello
(www.fngo.it). Quel torneo coronò un quadriennio di impegni
nel mondo delle pedine bicolori anche grazie alla medaglia d’argento conquistata della squadra italiana allora composta dai tre
campioni romani Francesco Marconi, Andrea Silvola e Roberto
Sperandio. I migliori risultati individuali sono stati l’argento ottenuto da Paolo Ghirardato (Atene 1985) e i bronzi di Vincenzo
Peccerillo (Londra 1980), Pier Andrea Morolli (Bruxelles 1981 e
Stoccolma 1982), Francesco Marconi (Barcellona 1992) e Donato
Barnaba (Atene 1997). In trent’anni di sfide, la nazionale rivelatasi più forte è sempre stata quella giapponese. I cinque titoli conquistati da Hideshi Tamenori che dichiarava «è più difficile qualificarsi per il Campionato del Mondo in Giappone, che poi vincerlo», testimoniano un livello di gioco stratosferico e una scuola
capace di sfornare giocatori di primo piano. Negli ultimi sei anni,
tuttavia, l’esperienza di alcuni americani e la diffusione del gioco
su internet hanno cambiato le cose. Recentemente ben cinque
titoli sono andati a giocatori stelle e strisce e le ultime due edizioni se le è aggiudicate un giovane, Ben Seeley, che ha sulle spalle
diverse migliaia di partite on line. La squadra italiana che si sta
recando a Reykjavik, quest’anno batte la stessa strada: Michele
Borassi ha vinto il Campionato Italiano disputatosi a Milano ai
primi di Ottobre e si è quindi qualificato per il Campionato del
Mondo. Michele ha sedici anni e ha incontrato in finale Alessandro Di Mattei che l’anno prima aveva incontrato nella finale del
Campionato Italiano riservato ai non Maestri. Gli alfieri della Nazionale Italiana che si affiancano al Campione Italiano sono Donato Barnaba e Claudio Signorini e, assieme a loro, Elisabetta Vecchi
giacché da questa edizione il torneo iridato assegnerà anche il
titolo femminile.
Nel diagramma in figura, nero muove e stravince. La posizione
si è verificata nella seconda gara di semifinale del Campionato
Italiano Assoluto 2005. Michele Borassi si era già aggiudicata la
prima gara e questa seconda vittoria contro Domenico Palladino
gli ha spalancato le porte verso la finale.
([email protected])
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Disponibile - Paolo Fasce