stagione 2006-2007, numero 16, 11 aprile 2007 Pomeriggi musicali al Rossetti Il maestro e Marta di Filippo Arriva regia di Walter Pagliaro con Virginio Gazzolo, Mariella Lo Giudice Si vive una volta. Sola con Geppi Cucciari Andreas Vollenweider Il maestro e Marta novità assoluta di Filippo Arriva regia di Walter Pagliaro scene di Giovanni Carluccio costumi di Alberto Verso musiche di Germano Mazzocchetti video di Luca Scarzella coreografie di Silvana Lo Giudice con Virginio Gazzolo, Mariella Lo Giudice, Valentina Bardi, Gianfranco Alderuccio, Giuseppe Infarinato, Serena Mazzone, Davide Sbrogiò, Pamela Toscano produzione Teatro Stabile di Catania Politeama Rossetti dall’11 al 15 aprile 2007 durata dello spettacolo 2 ore e 5’ circa con intervallo prosa temente intento a mettere in scena le sue commedie, ma soprattutto a rivivere in esse la propria vita e per questo Arriva sceglie di ripercorrere la storia d’amore non solo attraverso l’epistolario, ma anche citando passi di opere pirandelliane. Il rapporto fra i due, prosegue – fra turbamenti e desiderio, fra sospirati incontri e dolorosi distacchi – per oltre dieci anni, fino alla morte di Pirandello, avvenuta poco dopo la partenza della Abba per l’America dove era richiesta dal cinema. E non c’è mai nulla di scontato, di prevedibile in questo legame: il loro è un amore attuale e vero, dove agli abbandoni di lui, corrisponde la rispettosa concretezza di lei che rifiuta d’assumersi la parte d’arrampicatrice o di donna disposta a vivere nell’ombra del genio… Pagliaro, per rendere palpabile la dimensione introspettiva del racconto, armonizza sulla scena linguaggio cinematografico (con immagini originali di Pirandello e della Abba e riprese ricreate invece proprio per lo spettacolo) e intensi momenti di teatro, raffinati intermezzi musicali e incanti scenografici: una koinée di perfetto incanto. «Una situazione come questa – spiega infatti – di tipo introspettivo, richiedeva da un lato di lasciar trasparire il linguaggio degli occhi, attraverso primi piani che soltanto il cinema può dare; dall’altro era importante consentire l’oggettività di valutazione che la fonte documentale e la distanza temporale possono garantire. Tuteliamo così la memoria di Marta, attrice di storica levatura e donna devota. E rispettiamo un genio che finalmente si svela in prima persona e ci appare come uno di noi, con debolezze e angosce: proprio lui che con il suo teatro e la sua narrativa ci ha insegnato a guardarci dentro». In scena, Virgino Gazzolo è Pirandello, Mariella Lo Giudice è Antonietta (l’infelice moglie del drammaturgo), Valentina Bardi è Marta Abba: il resto del cast si alterna negli altri ruoli dello spettacolo, che prevede sul palco anche un’equipe di critici, studiosi, attori (queste le figure che incarneranno), a rappresentare coloro che – come noi oggi – si avventurano nella ricostruzione della vita e dell’animo del grande intellettuale. Ilaria Lucari Virginio Gazzolo – con un’interpretazione di primo livello e di palpitante emozione – conclude ne Il Maestro e Marta la programmazione della Prosa allo Stabile regionale per la Stagione 2006-2007. L’ultimo titolo del cartellone, opera dell’autore contemporaneo Filippo Arriva, portato in scena da Walter Pagliaro si presenta come un appuntamento da non lasciarsi sfuggire, ricco di motivi d’interesse: a partire dalla storia, colta, delicata e appassionata, restituita sulla scena da un cast di primo livello diretto da un regista raffinato e sensibile come Walter Pagliaro. Al suo fianco hanno lavorato lo scenografo Giovanni Carluccio, il costumista Alberto Verso, per le musiche il Maestro Germano Mazzocchetti e Luca Scarsella per i video: creatori di un allestimento di assoluta suggestione, che fa rivivere davanti ai nostri occhi una profonda e coinvolgente storia d’amore. Ne sono protagonisti un’attrice di talento “fulva e di meravigliosa bellezza” e un importante intellettuale, premio Nobel, acutissimo e disincantato pensatore. È il 1925 quando s’incontrano, lui – Luigi Pirandello – è un sessantenne, lei – Marta Abba – è più giovane di trentacinque anni… Ciononostante è colpo di fulmine: un amore condannato – soprattutto a causa della differenza d’età – a restare platonico, ma destinato anche a rivelarsi intensissimo e duraturo. «Una storia moderna – scrive Pagliaro – dove la testa fu più importante del corpo, e perciò straordinaria». Un amore che trova voce in un appassionato carteggio (oltre 500 lettere dello scrittore siciliano cui fanno riscontro un centinaio firmate dalla Abba) e che riecheggia, a ben guardare, fra le righe e le battute di molte delle ultime opere pirandelliane. «(…) Tu non hai compreso questo ritegno in me del pudore d’esser vecchio… e la vergogna dentro, la vergogna allora, come d’una oscenità, di sentirsi, con quell’aspetto di vecchio, il cuore ancora giovane e caldo» dice ad esempio l’anziano poeta protagonista di Quando si è qualcuno alla sua giovane amata, esprimendo un turbamento che appartiene chiaramente anche all’autore. Vita e teatro, dunque, si confondono in un gioco di specchi e rimandi. Pirandello è costan Un amore negato dalla vita... di Filippo Arriva Il gioco è scoperto e le parti sono sempre le stesse. Pirandello con razionale crudeltà, con pervicace masochismo liberatorio scrive sempre e solo la propria storia, un’autobiografia che è un dissanguarsi lento, goccia dopo goccia, parola dopo parola. Non prova a nascondersi, l’autore. Le parole, quelle vere, non sanno essere una barriera. Non riescono a celare nulla. Soprattutto le parole scritte, stampate, lette, ristampate e rilette… Si aprono sempre più nel tempo, sprigionano sensi, esalano la rabbia covata tra le metafore, urlano l’erotismo nascosto nei ritmi della punteggiatura, offrono la follia risvegliata dai neologismi, mostrano senza pudore la solitudine del periodare rapido che corre verso una liberatoria conclusione. Ogni respiro delle opere di Pirandello urla, sussurra, maledi- ce il nome del proprio autore. Novelle per un anno, Maschere nude, i romanzi sono una sola, grande, disperata autobiografia che traccia l’inutilità dell’esistenza. Quella di un uomo certo che l’arte può vendicare la vita. Non vive Pirandello, scrive la propria vita. Così quando un lampo di realtà gli offre di cogliere, a lui sessantenne, il palpito (più o meno sincero, poco importa) venticinquenne di Marta Abba, si tira indietro. È allora che il grande drammaturgo comincia a morire poco a poco, giorno dopo giorno. Un velenoso sofisma gli invade il cervello. La realtà, quella fisica, gli sfuggirà con il corpo di Marta che non riuscirà mai più a toccare. L’antidoto è la scrittura. Ne farà uso con dosi sempre più massicce sino a quando esausto crollerà. Di ciò sono bibbia e sudario le oltre cin- quecento lettere (e chissà quante ancora non autorizzate!) spedite da Pirandello a Marta Abba dal 1926 al 1936. Tutte sono firmate “il tuo maestro”. A questa valanga di scrittura faranno risposta un centinaio da parte dell’attrice. È di questa agonia che parla Il Maestro e Marta. D’un amore vissuto nella teoria della scrittura e nella pratica della sofferenza: «…A pensarti in questo momento nel sole – scrive nel 1931 – in costumino da bagno, quasi nuda, mi pare che non possa essere vero, ma un sogno; e se penso che altri può aver a gioja d’averTi viva e vera sotto gli occhi... vicina... Mi sono alzato, sono andato a buttarmi, con la faccia in giù, su un magnifico divano di cuojo che prende tutta la parete di fondo del mio studio, e sono stato un quarto d’ora a mangiarmi un brac cio. Ora eccomi qua di nuovo. Calmo…». Occorre forse sottolineare l’uso della parola “costumino” e quella descrizione del divano dove soddisfare la follia di un pensiero? Uno psicologo farebbe miseria dell’uomo. Il rapporto della giovanissima attrice e dell’anziano drammaturgo è tutto da scoprire. Da ricreare. Il grande scrittore, il grande autore teatrale rappresentato in tutto il mondo, il premio Nobel, è un uomo sempre pronto ai desideri dell’amata, disponibile ad offrire le proprie energie creative, e conoscenze politiche, per aiutare la carriera dell’attrice, per fare di Marta una donna (ma soprattutto l’attrice) ammirata, invidiata e felice. E come un ragazzino, infrange spesso la promessa di non turbare più la donna con i suoi lamenti d’amore. Marta minaccia di “rispedire al mittente” le lettere più astiose, lo rimprovera di scrivere troppo. Lei tiene a fatica la penna in mano, lo richiama alla “cronaca”, ai fatti. Lui “si perde” in riflessioni; lei tiene viva la scrittura immergendola in esigenze concrete: contratti, tournée, bilanci economici. Così scava una trincea per fronteggiare gli attacchi del Maestro. Marta esce poco da casa, nessuna vita di società, nessun corteggiatore. Al sentimento vischioso di Pirandello regala elenchi di malattie, raucedini, raffreddori, catarri. È una continua malattia che rende “tranquillo” lo scrittore. Ne Il Maestro e Marta Pirandello è sulla scena, vaga tra le sue commedie, in pratica rischia sempre di annegare dentro la propria vita. Dentro la pazzia (della moglie) dell’Enrico IV; dentro la tentazione-maledizione del padre dei Sei personaggi in cerca d’autore; dentro i ruoli de Il gioco delle parti; dentro il rifiuto di Quando si è qualcuno. Un’opera, quest’ultima, in cui l’aspetto autobiografico prevale dolorosamente, senza vergogna alcuna. Pirandello presenta un anziano poeta (nel testo non ha nome, è indicato con tre stellette!) al quale la giovane Veroccia rinfaccia il tempo in cui lei, innamoratissima, gli si era offerta: «… tutta – e tu lo sai – tu che hai voluto, vile… non hai il coraggio di prendermi, di prenderti la vita che io ti ho voluto dare – per te che soffrivi di non averne nessuna». Siamo alla fine del secondo atto, il vecchio poeta con grande tenerezza e dolore parla a Veroccia assente: «..eri pronta a tutto.. E ora mi rinfacci il male che non t’ho fatto... Tu non hai compreso questo ritegno in me del pudore d’esser vecchio… e la vergogna dentro, la vergogna allora, come d’una oscenità, di sentirsi, con quell’aspetto di vecchio, il cuore ancora giovane e caldo». È, anche questa commedia, una lettera a Marta. Come un assassino dostoievskiano Pirandello deve rivelare tutto se stesso, svelare il proprio delitto alla vita scritta, perché possa esistere. Poco dubbio possiamo avere che quell’incontro, quell’offerta e quel rifiuto siano veramente esistiti. Da quel giorno Marta verrà colpita dallo stesso male di vivere. Non si concederà mai più. Sarà un rapporto fatto di lettere, esangue, mai fisico. Un duetto mai cantato, un amplesso mai esploso. Resterà in loro una freddezza che, oggi lo sappiamo, nemmeno la morte del Maestro riuscirà a cancellare. È questa la sfida narrativa de Il Maestro e Marta. Raccontare quel freddo che, lama sottile, ha inciso senza anestesia le carni di Marta Abba e Luigi Pirandello. E sia detto tra parentesi: il vago richiamo a Bulgakov è solamente nel titolo poiché sappiamo che nel famoso romanzo la passione esplode con detonazione fantastica. Sulla scena i testi e la vita si confonderanno, le parole di Pirandello e quelle dei suoi personaggi diventeranno una miscela mortale. Sarà l’occasione per rileggere i momenti più famosi delle sue opere non più sotto la luce di rapporti sovrastrutturali, filosofici, sin troppo letterari, ma esaltati dai riflettori di quell’istinto umano che non avrà mai uno svolgimento. L’autobiografia come fase suprema dell’arte. Rivedremo ne Il Maestro e Marta gli incubi di Pirandello bambino, il forte rapporto – prima di ricat to fisico, poi mentale – con la moglie, la voglia di avere sempre Marta vicina, il vivere delle commedie e il non vivere del drammaturgo e, infine, la distanza, l’assenza dell’amata. L’America e il cinema, a metà degli Anni Trenta, aprono le porte alla Abba. L’abbandono è doloroso, la distanza è crudele. Pirandello sembra presagire l’impossibilità di rivederla. Si rassegna e il suo corpo cede. Sogna la seconda parte de I giganti della montagna, ma non riesce a darle forma. Lei è lontana, che senso ha concludere una commedia nata per la propria attrice ormai svanita? È il 4 dicembre 1936. Così Pirandello, settantenne, conclude l’ultima lettera a Marta Abba: «Marta mia, la lettera è già lunga, ed è tempo che la mandi alla posta. Ma quando Ti arriverà? Se penso alla distanza, mi sento subito piombare nell’atroce mia solitudine, come in un abisso di disperazione. Ma Tu non ci pensare! Ti abbraccio forte, forte con tutto, tutto il cuore. Il Tuo Maestro». L’attrice la riceverà a Broadway il 14 dicembre. Pirandello era già morto, da quattro giorni. Il Piccolo Flauto Magico Varietà musica di Wolfgang Amadeus Mozart adattamento teatrale e regia di Giulio Ciabatti scene, costumi e ideazione marionette di Andrea Stanisci luci di Claudio Schmid marionettisti Marino Ierman, Gabriella Slatich, Silvia Della Polla, Carlo Furlan, Francesca Zoccaratto, Daniela Castiglione, Barbara Sinicco, Silvia Zambrenti Sala Bartoli dal 10 al 17 aprile 2007 durata dello spettacolo 1 ora circa senza intervallo il ruolo dell’oratore/impresario è interpretato da Giorgio Monte produzione teste e corpi marionette scolpiti da Carlo Furlan realizzazione costumi Elena Caucci assemblaggio corpi Giampaolo Andreutti, Marino Ierman diretto da Antonio Calenda eventi speciali bile Monostato-scorpione… Nell’iconografia tradizionale si inseriscono invece le simpatiche figure dei “Papageni”, un po’ umani, un po’ uccellini, mentre l’autorevolezza dell’Impresario e di Sarastro si esplicano nella loro figura imponente. Lo spettacolo evita il riferimento alla massoneria e predilige la dimensione poetica e fiabesca del capolavoro mozartiano, adatta al pubblico d’ogni età: tutte le splendide arie mozartiane – eseguite nella riduzione per pianoforte e voci – sono tradotte in italiano. Nell’edizione che vedremo è presente dal vivo l’attore Giorgio Monte che interpreta l’Oratore e l’Impresario, le altre voci invece sono state registrate. Alle repliche de Il Piccolo Flauto Magico, seguiranno quelle dell’amatissimo Varietà: ormai entrato in repertorio da decenni, esso propone un succedersi di scene musicali e spassose, ispirate a ricordi di viaggio che i marionettisti raccoglievano nel corso delle loro tournée, oppure guardando alle mode e ai miti del Novecento, o semplicemente ascoltando la loro fantasia. Accanto ai classici numeri di Pinocchio, di Negri, Struzzi e Scimmiette, dei Divisionisti, i Piccoli divertono con la buffa Banda D’Affori e con i grandi assieme della Rumba Cubana, dell’Orchestra Viennese e dell’Orchestra Jazz, per concludere con indimenticabili “assolo” che hanno emozionato e sorpreso generazioni di spettatori: l’incantevole Ballerina, interprete de Il Cigno di Saint-Saëns, il Violinista, e il pianista Piccolowsky, alle prese col discutibile talento del soprano Sinforosa Strangoloni. Per realizzare i due spettacoli si muovono sul ponte – quasi sempre celati alla vista del pubblico – Marino Ierman, Gabriella Slatich, Silvia Della Polla, Carlo Furlan, Francesca Zoccarato (solo per Il Piccolo Flauto Magico), Daniela Castiglione, Barbara Sinicco, Silvia Zambrenti. Il loro paziente lavoro, che fonde creatività e una sapienza artigianale antica, rende possibili i precisi movimenti delle molte marionette a filo che intervengono in scena sole o in gruppo, sempre a ritmo di musica, incantandoci con il realismo della loro gestualità, come pure – in momenti diversi – con abbandoni alla fantasia più pura. (i.lu.) Papageno e Papagena, la temibile Regina della Notte e la dolce Pamina innamorata del principe Tamino, sono nuovamente protagonisti alla Sala Bartoli: dopo il notevolissimo successo ottenuto lo scorso gennaio, ritorna infatti in scena Il Piccolo Flauto Magico. Lo spettacolo, che Giulio Ciabatti ha tratto dalla meravigliosa opera mozartiana per i Piccoli di Podrecca, sarà seguito da alcune repliche del celebre Varietà, il più classico fra i titoli interpretati dalle antiche marionette, beniamine del pubblico più giovane. Dopo l’allestimento de La bella dormiente nel bosco realizzato nel 1993, non erano più stati creati dallo Stabile regionale nuovi spettacoli per I Piccoli di Podrecca, e le preziose marionette da allora hanno continuato a raccogliere successi in Italia e all’estero proprio con il loro Varietà: il 2006, anno mozartiano, ha offerto finalmente l’occasione per un lavoro inedito. Nasce così Il Piccolo Flauto Magico e si rivela – grazie al genio musicale, palpitante di poesia e gioia espressiva di Mozart – forse uno fra i lavori più adatti ai Piccoli, “creature intessute di musica, di sostanza melodica e sinfonica” come li definiva il loro creatore Vittorio Podrecca. La rilettura dell’opera più nota e incantata del genio salisburghese, è stata concepita da Ciabatti con l’intento di diffondere il messaggio universale di speranza e amore che la permea. Chissà che attraverso le marionette e il loro saggio Impresario (che tanto ci ricorda quell’Emanuel Schikaneder cui Amadeus affidò il libretto del Flauto come pure il delizioso ruolo di Papageno) esso non raggiunga un pubblico più vasto, che magari non frequenta gli ufficiali templi della lirica… Nell’adattamento efficace e nella regia di Giulio Ciabatti Il Piccolo Flauto Magico non lesina sortilegi e magie: nelle ricche scenografie si muovono marionette nuove, create proprio per quest’allestimento, abbigliate con preziosi costumi e disegnate (come le scene) dal fantasioso Andrea Stanisci. Se Tamino e Pamina sono figure realistiche, incanteranno sicuramente le sorprendenti marionette create per il mondo “della notte”: la “tecnologica” e orientaleggiante Regina della Notte, il terri Andreas Vollenweider live eventi speciali Politeama Rossetti giovedì 18 aprile 2007 A venticinque anni dalla pubblicazione del leggendario album Caverna Magica, Andreas Vollenweider torna con un nuovo spettacolo entusiasmante: il 19 aprile sarà al Politeama Rossetti con Caverna Magica “continuum”. Il concerto è un viaggio sensoriale a più dimensioni, un’esperienza mistica in cui la musica geniale di Vollenweider sarà accompagnata da effetti speciali in tre dimensioni: oltre alla sua arpa, un ruolo fondamentale è occupato dalle percussioni, dalle famose tubolar bells, dagli strumenti etnici e da tutti gli altri elementi del ricco mondo della natura. Un’altra particolare componente dello spettacolo è la presenza di strumenti a fiato capaci di ricreare i suoni prodotti dal vento. In un momento di pura magia Andreas Vollenweieder farà scoprire il lavoro che da anni porta avanti, quello della ricerca, quello della scoperta illimitata di nuovi effetti musicali. Figlio di uno dei più grandi musicisti della scena europea contemporanea, Hans Vollenweider, Andreas ha iniziato ad avvicinarsi alla musica da autodidatta imparando a suonare vari strumenti alla ricerca di quello più adatto a lui: nel 1985 scopre l’arpa, strumento forse secondario nel panorama musicale, ma che meglio di altri gli ha permesso di esprimere la sua personale sensibilità musicale. “Non conosco molto la musica per arpa, - dice l’artista - specie nell’accezione classica. In genere trovo che nella musica classica l’arpa sia limitata. Infatti ben presto ho apportato allo strumento alcune piccole modifiche che mi hanno permesso, sia timbricamente che tecnicamente, di adattarlo meglio alla mia musica.” L’arpista svizzero vanta una carriera che conta 15 Milioni di album venduti in tutto il mondo, un Grammy Award e due nomination, numerosissime collaborazioni con nomi del calibro di Pavarotti, Brian Adams, Bobby Mc Ferrin e Carly Simon. Unico ed inimitabile Andreas Vollenweider viene erroneamente collocato in un determinato genere musicale, spesso in quello della New Age, ma è lui stesso a rifuggire da questa classificazione sostenendo che è “molto più appropriato infilarmi in quella che io chiamo Contemporary Cosmopolitan Instrumental Music.” ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DELL’OPERETTA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI TRIESTE diretto da Antonio Calenda Associazione musicale AURORA ENSEMBLE Pomeriggi Musicali al Rossetti IV edizione ITALIAN SAXOPHONE ORCHESTRA Lunedì 14 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti George Gershwin SCOTT JOPLIN Sammy Nestico Pedro ITURRALDE American Suite The Man I Love - Sweet And Low Down I Got Rhythm - Summertime Let’s Call The Whole Things Off Ragtime Dance The entertainer Hey Burner Suite Ellenica Kalamatianos - Funky - Valse - Kritis MICHAEL NYMAN roberto molinelli Chick Corea Astor PIAZZOLLA Song for Tony Four Pictures from New York Dreamy Dawn - Tango Club Sentimental Evening - Broadway Night Armando’s Rumba Tango Suite Oblivion Libertango Federico Mondelci direttore e solista ITALIAN SAXOPHONE ORCHESTRA Composta da 12 sassofonisti diretti da Federico Mondelci, è un gruppo unico nel suo genere in Italia. Costituitasi nel 1985, ha tenuto concerti in tutta Italia riscuotendo entusiastici consensi. L’orchestra comprende nel suo organico tutti gli strumenti della famiglia dei sassofoni: il sopranino, il soprano, il contralto, il tenore, il baritono e il basso; la sua ricchezza timbrica ha sollevato l’interesse di molti compositori che gli hanno dedicato loro musiche. Il repertorio spazia dalla musica rinascimentale alla musica del periodo classico-romantico fino ai nostri giorni includendo anche un nutrito numero di brani jazzistici. La Saxophone Orchestra ha appena effettuato un tour in Russia con importanti concerti a San Pietroburgo in occasione del Festival di Musica da Camera “Palazzi di San Pietroburgo”. È di prossima uscita un CD con la musica originale per questa formazione per l’etichetta americana DELOS che comprende musiche di Steve Reich, Gyorgy Ligeti, Graham Fitkin, Philip Glass. Il repertorio spazia dalle trascrizioni classiche, alle composizioni originali del ‘900, ai brani contemporanei, al jazz. Principali autori: Gabrieli, Bach, Rossini, Beethoven, Catel Borodin, Bizet, Joplin, Stravinsky, Milhaud, Mancini, Tesei, Cesa, Minciacchi, Nicolau, Balliana, Rossé, Gershwin, Poulenc, Weill, Bernstein, Matitia, Rex, Kinaston, Gillespie, Shorter, Parker, Corea, Comoglio. FEDERICO MONDELCI Diplomato con lode in sassofono al Conservatorio di Pesaro, ha studiato canto, composizione e direzione d’orchestra, diplomandosi poi al Conservatorio Superiore di Bordeaux. Ha suonato come solista in tutto il mondo con le più importanti orchestre, tra le quali la Filarmonica della Scala diretta da Ozawa. Al Festival Mondiale del Sassofono ha rappresentato l’Italia in Germania, Giappone, Stati Uniti, Spagna e Italia; dalla sua esibizione al Festival di San Pietroburgo collabora con la Moscow Chamber Orchestra con cui ha registrato i Tanghi di Piazzolla. Profondamente interessato alla musica contemporanea ha eseguito in prima a Manchester Cyberbird per sassofono, pianoforte e orchestra di Yoshimatsu con la BBC Philarmonic Orchestra diretta da Brabbins, e i due concerti per sassofono e orchestra premiati al Concorso Internazionale di Composizione del 2 Agosto di Bologna con la Toscanini di Parma. Ha inciso vari CD che comprendono, tra l’altro, l’opera completa per sassofono e pianoforte di Koechlin. Mondelci affianca a quella di solista un’importante attività di direttore d’orchestra con un repertorio che va dalla musica sinfonica classica e romantica, alla lirica, alla letteratura del Novecento. Ha diretto solisti quali Ilya Grubert, Michael Nyman, Kathryn Stott, Pavel Vernikov in Italia e Stati Uniti e diretto concerti in Germania, Francia, Portogallo, Russia. Ha in attivo collaborazioni, tra l’altro, con l’Orchestra del Teatro Bellini di Catania, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra Giovanile del Teatro Marinsky di S. Pietroburgo. l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Sinfonica del Lazio alla guida della quale è stato al nuovo Auditorium di Roma. Ha diretto produzioni operistiche di autori italiani del ’700 in festival internazionali come il ‘St. Petersburg Music Festival’ (edizioni 2001 e 2002). Tra i prossimi impegni figurano la direzione dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo la New Zealand Symphonic Orchestra, tour in Germania, Francia, U.S.A. “si fa presto a dire musical” Recital di Christian Ginepro Lunedì 21 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti Piccoli monologhi, sketch e alcuni numeri ballati che dichiarano il nostro amore verso la commedia musicale italiana e ironizzano sui musical made in USA ma anche e soprattutto made in ITALY. al pianoforte GIOVANNI MONTI con i performer FABIO INGROSSO e VALENTINA PICCIONE Nacio herb brown Stephen Sondheim ARMANDO TROVAJOLI artisti vari Jim Jacobs, Warren Casey CLAUDIO MATTONE GENE DE PAUL JOHN KANDER Marvin Hamlisch ARMANDO TROVAJOLI DODI BATTAGLIA ROBI FACCHINETTI Fagli il clown (Cantando sotto la pioggia) People (Jentl) Notte da non dormire (Aggiungi un posto a tavola) Scoop Amore Quando (Vacanze Romane) Medley Disney Sandy (Grease) Niente, Niente (C’era una volta... Scugnizzi) Quando anche tu (Sette spose per sette fratelli) Wilkommen Se guardi con i miei occhi Money, money (Cabaret) Quel che ho fatto, sai (Chorus Line) Roma nun fa’ la stupida stasera (Rugantino) Vita Figli (Pinocchio) CHRISTIAN GINEPRO Gli esordi nel mondo del Musical sono del 1998, in “A Chorus Line” nel ruolo di Bobby. Altri poi ne seguono in “Sette spose per sette fratelli”, “Stanno suonando la nostra canzone” e “Taxi a due piazze” con la regia di Gigi Proietti; dopo due stagioni nei panni di Morris Bromo in “Serial killer per Signora”, nel 2003 debutta nel ruolo di Mister Vanderhof nello spettacolo “Promesse promesse” diretto da Johnny Dorelli. L’attenzione della critica e del grande pubblico però arriva nel 2004 quando ricopre una parte importante nel musical di Garinei “Vacanze Romane”. Sarà infatti per due stagioni al fianco di Massimo Ghini e Serena Autieri e dei loro successori nel ruolo del fotografo Otello Tosoni, che regge il filo al reporter innamorato della bella principessa straniera. I suoi successi non si fermano qui perché partecipa nel 2005 alla fiction su Gino Bartali nel ruolo di Aldo Bini, è regista e coreografo di musical, spettacoli ed eventi, autore e presentatore. La sua abilità artistica gli fa ottenere i primi riconoscimenti. Riceve il premio IMTA 2004 come miglior performer maschile. Nel 2005 l’Associazione Internazionale dell’Operetta gli assegna il Premio Nazionale Sandro Massimini e successivamente è vincitore del premio “Personalità europea 2006” per lo spettacolo. In quest’ultima stagione pubblico e stampa decretano il suo definitivo successo quando, assieme a Michelle Hunziker, fa il grande salto come protagonista nel nuovo musical “Cabaret”. “INDOSSARE UNA VOCE” Recital di Davide Calabrese Lunedì 28 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti Come quando al risveglio la scelta del vestito da indossare, il tono, lo stile e il colore caratterizzerà la tua giornata diventando lo specchio del tuo stato d’animo, allo stesso modo la voce si sceglie e si esprime in innumerevoli modi diventando in diverse circostanze l’“abito adatto”. Più che un recital un “guardaroba” vocale (e non!) al sapore di Musical. Un’originale prova d’attore che spazia dal Cabaret all’Avanspettacolo, dall’Operetta al Musical, mirata a liberare il Teatro Musicale da quell’etichetta di “Teatro Leggero” fin troppo a lungo…indossata! al pianoforte musiche di CORRADO GULLIN STEPHEN SONDHEIM COLE PORTER RODOLFO DE ANGELIS Arthur SULLIVAN MAURY YESTON MEL BROOKS CLAUDE-MICHEL SCHÖNBERG RICHARD O’BRIEN ... e non solo DAVIDE CALABRESE Premio Sandro Massimini 2006 assegnato dall’Associazione Nazionale dell’Operetta. Si forma al Teatro Stabile La Contrada di Trieste e studia canto con Silvana Alessio Martinelli. Dopo gli studi di psicologia nel 2004 si diploma con merito alla Bernstein School of Musical Theatre (BSMT) di Shawna Farrell. Si specializza alla Guildford School of Acting (GSA) di Londra. Perfeziona canto con Paul Farrington, Nathan Martin e danza con Susanna della Pietra. Lavora come mimo e mangiafuoco in diversi festival nazionali e internazionali e studia scherma drammatica con il M° Luca Cesari. Per BSMT ha recitato nei musical “The Secret Garden” (Holmes), “Oklahoma!” (Curly), “Children of Eden” (Father), “Grand Hotel” (Baron von Geigern). Ha cantato in due cd dei Rhapsody. Ha recitato in “Un Nido Di Memorie” di Tullio Kezich regia Francesco Macedonio, “Lear/lyr” e “L’aurora che attendo” regia Loriano della Rocca, “Jesus Christ Superstar” (Priest/Herod) regia Shawna Farrell, “All That Musical”, “Company!” regia Massimiliano Farau, “Sweeney Todd” (Giudice Turpin) regia Alessandra Frabetti. È autore e interprete delle commedie musicali “Ho Rubato Un Motivo”, “C’è Tra Noi Cinque”, “Facciamo L’inferno” con Oblivion e i Gemelli Ruggeri e “Trieste In Poesia” per La Contrada. Da tre anni è in tour in “Far Finta Di Essere G” con Lorenzo Scuda partecipando al tributo a Giorgio Gaber “L’illogica allegria”. Nel 2004 è Franz in “Tutti Insieme Appassionatamente” a fianco di Michelle Hunziker e Luca Ward. È Teen Angel e Kenicke in “Grease”con Flavio Montrucchio e con Michele Carfora. Nel 2006 è il Narratore in “La Piccola Bottega degli Orrori” e il Diavolo nell’opera “Pachamama” di Fabian Perez Tedesco per il Teatro Lirico G. Verdi di Trieste. Ha interpretato e organizzato “Musical Gala”, unico evento sul musical del XXXVII Festival Internazionale dell’Operetta. È stato per due anni il protagonista maschile in “Tutti Insieme Appassionatamente” ed è attualmente Panfilo a fianco di Sandro Lombardi e Marion D’Amburgo in “Sogno di Un mattino di primavera” di G. d’Annunzio con la compagnia Lombardi-Tiezzi diretti da Federico Tiezzi. Ha lavorato come doppiatore e come attore in diverse trasmissioni Mediaset. “MY FAVOURITES” Musicalstar Thomas Borchert live in Trieste Martedì 5 giugno 2007 - ore 20.30, Politeama Rossetti il celebre cantante e cantautore tedesco eseguirà canzoni tratte dai musical ELISABETH THE PHANTOM OF THE OPERA JEKYLL & HYDE BEAUTY AND THE BEAST TANZ DER VAMPIRE DRACULA LES MISERABLES HIGH SOCIETY THE WIZARD OF OZ MOZART! WEST SIDE STORY ... e dal suo repertorio solista di Sylvester Levay e Michael Kunze di Andrew Lloyd Webber e Charles Hart di Frank Wildhorn di Alan Menken, Howard Ashman e Tim Rice di Jim Steinman di Frank Wildhorn di Alain Boublil e Claude-Michel Schönberg di Cole Porter di Paul Tietjens, A. Baldwin Sloane di Sylvester Levay e Michael Kunze di Leonard Bernstein Thomas Borchert Riceve la propria formazione nell’ambito del musical alla Stage School of Music, Dance and Drama di Amburgo. Ancora durante gli studi recita nel 1990 nel ruolo di “Rum Tum Tugger” in Cats ad Amburgo. Seguono molti altri ruoli principali: fra cui Snoopy in You’re a Good Man, Charlie Brown, Frank’n Furter in The Rocky Horror Show ad Amburgo, Giuda in Jesus Christ Superstar, Lucheni in Elisabeth a Vienna. È apparso nel ruolo del titolo della prima edizione tedesca di Buddy, inoltre in quello del Ché in Evita e della Morte in Elisabeth a Vienna, ruolo che ha ripreso nella prima edizione italiana del musical allestita al Parco di Miramare a Trieste. È stato ingaggiato a Duisburg come Jean Valjean in Les Misérables, come Leopold Mozart e Colloredo nella prima edizione di Mozart! a Vienna. Ha recitato nel ruolo principale in Jekyll & Hyde al Theater an der Wien, impegno che gli ha portato il Deutsche Musical Award come miglior attore. Ha interpretato anche Oberon e Teseo nel Sogno di una notte di mezza estate al Festspiele di Rosenburg in Austria. Accanto agli impegni sul palcoscenico, l’attore – che si è fatto un nome anche come autore di canzoni, cantante e pianista sia con diversi gruppi, sia in assolo a Vienna e ad Amburgo – ha firmato in tutto cinque CD da solista. Per il suo CD in tedesco Mehr als jedes Wort ha ottenuto il premio Songpoeten. Di nuova pubblicazione è il suo album Brochert DeLuxe. È stato impegnato al Neue Flora di Amburgo e al Theater des Westens di Berlino nel ruolo del Conte von Krolock nel musical La danza dei vampiri per la regia di Roman Polanski. Recentemente è stato impegnato a St. Gallen nella prima edizione europea di Dracula, novità di Frank Wildhorn, e a Essen nel Fantasma dell’Opera di Andrew Lloyd Webber. Attualmente è in tour nelle principali città tedesche con il mega show Best of Musical, prodotto dall’olandese Stage Entertainment. Nella prossima stagione ritornerà al teatro di prosa interpretando il monologo di Alessandro Baricco Novecento. il programma Lunedì 14 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti Italian Saxophone Orchestra Federico Mondelci direttore e solista musiche di George Gershwin, Scott Joplin, Sammy Nestico, Pedro Iturralde, Michael Nyman, Roberto Molinelli, Chick Corea, Astor Piazzolla Lunedì 21 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti “Si fa presto a dire musical” Recital di Christian Ginepro musiche di Nacio Herb Brown, Stephen Sondheim, Armando Trovajoli, Jim Jacobs e Warren Casey, Claudio Mattone, Gene De Paul, John Kander, Marvin Hamlish, Dodi Battaglia e Robi Facchinetti Giovanni Monte pianoforte Fabio Ingrosso, Valentina Piccione voci Lunedì 28 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti “Indossare una voce” Recital di Davide Calabrese musiche di Stephen Sondheim, Cole Porter, Rodolfo De Angelis, Arthur Sullivan, Maury Yeston,Mel Brooks, Claude-Michel Schönberg, Richard O’Brien Corrado Gulin pianoforte Martedì 5 giugno 2007 - ore 20.30, Politeama Rossetti “My Favourites” Musicalstar Thomas Borchert live in Trieste musiche di Leonard Bernstein, Sylvester Levay, Andrew Lloyd Webber, Alan Menken, Cole Porter, Claude Michel Schönberg, Jim Steinman Paul Tietjens e A. Baldwin Sloane, Frank Wildhorn Prezzo dei biglietti Posto unico € 8,50 Abbonamento a quattro spettacoli Posto fisso € 24,00 (prevendita da martedì 17 aprile) Informazioni Associazione Internazionale dell’Operetta (Via Ponchielli, 3 - Trieste; Tel. 040-364200; e-mail [email protected]) Prenotazioni e prevendita TRIESTE Biglietteria del Politeama Rossetti (Tel. 040-3593511; www.ilrossetti.it) Ticket Point Corso Italia, 6 - Agenzia Pansepol via del Monte, 2 - Agenzia Bagolandia via San Marco MUGGIA (TS) Agenzia Peekabooh Riva de Amicis, 21 MONFALCONE (GO) Agenzia Universal Piazza dell’Unità d’Italia, 2 GORIZIA Agenzia Appiani Corso Italia, 60 SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN) Agenzia Medina Viaggi Piazza del Popolo, 13 CallTicket 040-986-986-6 Internet www.ilrossetti.it Si vive una volta. Sola eventi speciali scritto da Geppi Cucciari e Lucio Wilson regia di Paola Galassi con Geppi Cucciari produzione Area Zelig/Bananas Politeama Rossetti venerdì 20 aprile 2007 Quando hai superato i trent’anni e il “principe azzurro” non ha ancora bussato alla tua porta... Quando i tuoi sogni di ragazza appaiono ormai irrealizzabili e sei disposta a venire a compromessi: «un “uomo” va bene, anche senza la “U” maiuscola»... Quando anche di questo non c’è traccia e le ore che trascorri in solitudine sono direttamente proporzionali alle cucchiaiate di Nutella che ti concedi, e il panorama circostante è invece popolato da amiche che si sposano, cugine che si fidanzano, anche quelle su cui non avresti scommesso un cent... Arriva Geppi Cucciari! Entra in una scena dove campeggiano un divano rosso in cui tuffarsi, una bilancia da evitare accuratamente e uno stepper che sarebbe bene usare con maggior impegno e ci evita la depressione, raccontandoci a suo modo la difficile condizione di “giovane donna single”. C’è tutto questo – assieme alla verve, all’ironia, alla versatilità di Geppi Cucciari – in Si vive una volta. Sola, lo spettacolo che lei stessa ha scritto assieme a Lucio Wilson, e che interpreta diretta da Paola Galassi. Assieme a Geppi rideremo di «un corredo che sta per essere nomi- nato patrimonio dell’Unesco», della nostra taglia 46 così fiera da non riuscire a trasformarsi in una 44, e della tragica sproporzione che ci rende la vita impossibile: «Ci sono tante donne carine e sole, e pochi uomini in giro con pari requisiti. Se sono davvero sensibili o intelligenti, se li è già sposati un’altra. Oppure sono gay». Lo sguardo di Geppi Cucciari non perde mai l’umorismo ma non rinuncia al miraggio dell’amore: è per questo che ci si riconosce nelle sue storie, che ci si diverte con le sue battute corrosive capaci di svelare le meschinità e le debolezze dell’universo maschile, e si condividono quelle – che non mancano affatto – sul mondo femminile dipinto in tutti i suoi tic, nelle assurde insicurezze, nelle nevrosi e – non dimentichiamo – nei suoi velenosi momenti di aggressiva rivalità... Un po’ di cinismo, tanto obiettivo e fresco racconto del nostro mondo avaro d’affetto, ritratti acuti e veri e una impareggiabile comicità rendono Geppi Cucciari e il suo spettacolo un momento piacevolissimo, per riflettere su noi stessi con intelligenza e senza rinunciare al divertimento. 17 Stomp. Quando va in scena l’energia... di Stefano Curti Non sono tanti gli spettacoli che rimangono in cartellone nelle grandi capitali - da Londra a New York per tanti anni e per migliaia di repliche e allo stesso tempo girano il mondo nei teatri più importanti e prestigiosi facendo segnare sempre il tutto esaurito. STOMP è un caso pressoché unico nel panorama teatrale degli ultimi quindici anni: se qualcuno dovrà ricercare, tra qualche decennio, i simboli più forti di questri travagliati anni a cavallo del millennio, questo spettacolo sarà sicuramente preso a esempio. Lo spettacolo - che ritorna al Politeama Rossetti sua applauditissima rentrée - nasce a Brighton nell’ormai lontano 1991 dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas Oggi STOMP è un fenomeno globale che ha attraversato i continenti coinvolgendo e appassionando il pubblico di ogni generazione, cultura ed età. Senza trama, personaggi né parole, STOMP mette in scena il suono del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensamente ritmica i rumori della civiltà c o n tem- per tre re p l i c h e in programma da martedì 1 a giovedì 3 maggio, a quasi dieci anni dalla prima apparizione (di lì a poco il teatro sarebbe stato chiuso per i lavori di ristrutturazione) e a poco più di tre dalla poranea. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati danno voce e vita ai più “volgari” oggetti della nostra quotidianità: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope, spazzoloni, riciclandoli ad uso della scelta in un ciclone di ironia travolgente. «La maggior parte delle idee dello spettacolo - spiega Steve McNicholas - viene dalla vita di tutti i giorni, così ci sono oggetti comuni come le scope e gli accendini. Il mes18 saggio che arriva dal nostro spettacolo è che si può f a r e qualc o s a con il nulla, utilizzando cioè attrezzi e oggetti industriali che per la loro stessa natura sfidano la nozione di cultura intelletualoide e lontana: non bisogna per forza comprare un violoncello o una batteria per fare musica. STOMP conlude McNicholas - è un musical senza musiche messo in scena con immenso entusiasmo, un sacco di sudore e tanta energia: è un’idea di una semplicità assoluta, che funziona a meraviglia...». E funziona a tal punto che lo spettacolo ha trionfato nei più importanti festival e teatri del mondo, da è danza, teatro e musica insieme. È un elettrizzante evento rock, un anomalo concerto sinfonico in stile “videoclip”: senso rapido del tempo, visualizzazione della musica, vortice ritmico nella scansione delle immagini. È circo, rito tribale, cultura del rumore che si fondono in un’opera metropolitana. È mega-balletto, con la furia ritmica e sensuale del flamenco, la precisione del gioco percussivo del tip-tap e la concisione si uno spot pubblicitario. È l’umorismo del cinema muto dato in prestito alla Pop Art. È comuni- Broadway a Parigi, da Los Angeles a Tokyo. STOMP è approdato per la prima volta in Italia nel 1995, e da allora lo spettacolo ha sempre riscosso un grande successo sia da parte del pubblico che della critica. Numerosi sono stati i tentativi d’imitazione, e altrettanto numerose le citazioni di STOMP in film, videoclip, cazion e forte, diretta. È sfida ecologica allo spreco urbano. È trasgressione heavy metal e satira antiinquinamento. È un modo per liberare, attraverso il ritmo, i suoni più comuni e per questo più sconosciuti dell’epoca contemporanea. Perché dopo aver assistio a STOMP nessun suono, neanche il più banale, sembrerà più quello di prima... Per assistere allo spettacolo, il Rossetti ha spot pubb l i c i t a r i e altri spettacoli: si pensi, per esempio, al cartoon Disney Tarzan, dove un intero numero musicale (quello degli scimpanzé nella giungla) sembra preso pari pari da STOMP. Sfidando continuamente ogni convenzione sui confini di genere, STOMP 19 predisposto una sorpresa di fine stagione che sarà gradita a tutti coloro i quali non hanno ancora speso tutte le “stelle” dei propri abbonamenti. Sono stati inoltre predisposti degli speciali abbonamenti “rinnovo” da 6 stelle a prezzi molto convenienti (49,50 euro per tutti gli abbonati “stelle”, 24 euro per gli universitari under 25 e 30 euro per i “junior” under 14). I biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita. Per i biglietti acquistati su internet è possibile usufruire del nuovo servizio “biglietto a casa”, che consente a chi lo desidera di acquistare online i biglietti e di stamparli direttamente a casa propria, evitando così la necessità di ritirare i tagliandi alla cassa. i prossimi appuntamenti eventi speciali eventi speciali Il Piccolo Flauto Magico Varietà SALA BARTOLI SALA BARTOLI eventi speciali eventi speciali Andreas Si vive Vollenwei- una volta. der live Sola Politeama rossetti eventi speciali Stomp Politeama rossetti Politeama rossetti di Geppi Cucciari e Lucio Wilson, regia di Paola Galassi con Geppi Cucciari creato e diretto da Luke Cresswell e Steve McNicholas calendario recite calendario recite calendario recite GIO 19 aprile h. 21.00 turno libero VEN 20 aprile h. 20.30 turno libero MAR 1 maggio h. 20.30 turno libero musica di W.A. Mozart regia di Giulio Ciabatti con i Piccoli di Podrecca con i Piccoli di Podrecca calendario recite calendario recite MAR 10 aprile h. 17.00 turno libero GIO 19 aprile h. 10.30 turno libero MER 11 aprile h. 10.30 turno libero VEN 20 aprile h. 10.30 turno libero MER 2 maggio h. 20.30 turno libero GIO 12 aprile h. 10.00 turno libero SAB 21 aprile h. 17 turno libero GIO 3 maggio h. 20.30 turno libero VEN 13 aprile h. 10.00 turno libero h. 11.30 turno libero DOM 22 aprile h. 17 turno libero SAB 14 aprile h. 17.00 turno libero prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 34 Ridotti € 28 DOM 15 aprile h. 17.00 turno libero LUN 16 aprile h. 10.30 turno libero MAR 17 aprile h. 10.00 turno libero h. 11.30 turno libero prezzo dei biglietti Posto Unico Interi € 8,50 Rid. Abbonati € 5,50 Gold/Platinum/Junior/ Famiglie(U14) € 1,00 prezzo dei biglietti Posto unico Interi € 8,50 Rid. Abbonati € 5,50 Gold/Platinum/Junior/ Famiglie(U14) € 1,00 prezzo dei biglietti Platea A-B-C Interi € 34 Ridotti € 32 prezzo dei biglietti Platea A-B Interi € 20 Ridotti € 17 Platea C (rialzati) Interi € 28 Ridotti € 26 Platea C Interi € 17 Ridotti € 15 Prima Galleria Interi € 23 Ridotti € 21 Gallerie Interi € 12 Ridotti € 10 Seconda Galleria Interi € 17 Ridotti € 16 Loggione € 10 Platea C Interi € 27,50 Ridotti € 23,50 Prima Galleria Interi € 24 Ridotti € 20,50 Seconda Galleria Interi € 20 Ridotti € 17 Loggione € 10 abbonamento con le stelle Platea A-B 3* Platea C e I Galleria 2* II Galleria 1* il Rossetti News ritorna alla Sala Bartoli il festival della danza Siamo arrivati alla prima boa: il nostro festival compie un lustro! Anche quest’anno grazie alla collaborazione con “ilRossetti” Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia, il nostro festival vede nella Sala Bartoli del Teatro Rossetti di Trieste la propria sede. Con una bella novità! Stiamo finendo di organizzare una mostra fotografica, che resterà allestita per tutta la durata del festival, che si snoderà lungo un percorso che vi porterà fino al IV piano dove si svolgeranno gli spettacoli. Il nostro festival si aprirà con una novità per Trieste: una serata di assoli. Erede delle sperimentazioni della Judson Church di New York degli anni ‘70, questa forma di spettacolo permette agli interpreti una grande libertà formale e di sperimentazione, vissuta attraverso il corpo del coreografo-interprete. Si esibiranno Daniele Albanese, proveniente da Parma, con “àrebours 1” e “àrebours -2” e Carlotta Plebs, mestrina, con “Tin...tin...ambulis”. Visto il grande successo da voi tributato allo spettacolo “Futìl” dell’anglo-spagnolo Thomas Noone, abbiamo pensato di fare cosa gradita portando il suo nuovo dittico: “Crush” e “Before”. Il primo è un brano per 4 danzatori mentre il secondo è un duetto che vedrà nuovamente in scena Thomas Noone con Nuria Martinez, vincitori lo scorso anno del sondaggio tra il pubblico presente. Infine, a chiudere il Festival, uno spettacolo che parte dalla danza barocca ed arriva ad una ricetta per marinare il pesce: appena rappresentato al “Moving cake” di Lubiana, piattaforma della danza slovena, questa pièce ideata da Tanja Skok ed intitolata “Bassa continua”, sarà preceduta da una improvvisazione che si svolgerà sulla piazzetta antistante il teatro. Nella speranza di avervi incuriosito abbastanza da comprare un abbonamento per tutti e tre gli spettacoli o che vorrete comunque sostenere la nostra iniziativa, vi aspettiamo alla Sala Bartoli dal 19 al 27 maggio 2007! anteprima di “Vita di Galileo” al Rossetti Un’anteprima straordinaria di Vita di Galileo – l’allestimento del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, che inaugurerà la prossima Stagione di Prosa a Trieste – verrà data il 19 maggio prossimo, alle 20.30 al Politeama Rossetti in occasione delle manifestazioni legate a FEST il Festival 22 dell’editoria scientifica. In quest’occasione, infatti, il protagonista Franco Branciaroli e Giorgio Lanza interpreteranno il Terzo Quadro del dramma. Introdurrà lo spettacolo – accolto al debutto nazionale da un unanime e rilevante consenso di pubblico e critica – il regista Antonio Calenda. un evento promosso dalle Generali le stelle del jazz al Rossetti il 28 aprile Sono andati esauriti in poche ore i biglietti per lo spettacolo Sotto le stelle del jazz, che le Assicurazioni Generali, nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del 175° anniversario dalla fondazione, hanno il piacere di offrire alla città di Trieste sabato 28 aprile prossimo. L’evento, che va in scena al Politeama Rossetti e vedrà sul palco alcuni artisti di assoluta eccellenza nel panorama del jazz italiano e internazionale, è il risultato di una partnership importante tra il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e le Assicurazioni Generali. Sotto le Stelle del Jazz offre in un’unica serata – anche in ciò la singolarità dell’evento – quattro concerti degli artisti di maggior qualità e prestigio dell’attuale panorama jazz: Alboran Trio, Giovanni Allevi, Francesco Cafiso Quartet e Stefano Di Battista Quartet. Si tratta dunque di artisti e formazioni impeccabili per la competenza nella tradizione musicale jazzistica ed entusiasmanti per la pulsazione creativa, per le sorprendenti capacità d’improvvisazione, costantemente ospiti delle maggiori rassegne internazionali e ammirati partner di musicisti fra i più quotati. diretto da Antonio Calenda “Trieste a Teatro” Periodico del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia www.ilrossetti.com/triesteteatro.asp Anno XVI - numero 148 - 11 aprile 2007 redazione Viale XX Settembre, 45 - 34126 Trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 www.ilrossetti.it e-mail [email protected] Autorizz. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 stampa Stella Arti Grafiche,Trieste direttore responsabile Stefano Curti redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna in breve Lorenzo Pilat, l’amato cantautore triestino, sarà nuovamente protagonista al Politeama Rossetti. Dopo il successo del concerto tenuto lo scorso anno e l’applaudita partecipazione alla serata natali- zia organizzata a dicembre da Radio Birikina, Pilat offrirà al pubblico un nuovo concerto live sabato 21 aprile alle ore 21. I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Stabile. C’è grande attesa tra il pubblico dei più piccoli per l’arrivo a Trieste del Geronimo Stilton Supershow. Sono già infatti più di 2000 i biglietti venduti per le cinque repliche in pro- gramma dal 3 al 5 maggio al Politeama Rossetti. E notevole è l’attesa anche per il concerto di Umberto Tozzi e Marco Masini (in programma venerdì 18 maggio). Ricordiamo al pubblico che è in distribuzione, in occasione dello spettacolo Il maestro e Marta, il tradizionale questionario di fine stagione riservato agli spettacoli di prosa. Il questionario consente agli spettatori di esprimere il proprio giudizio su tutti gli spettacoli del cartellone e di segna- lare eventuali problemi e difficoltà riscontrati nel corso della stagione. Per il teatro il questionario rappresenta un fondamentale strumento di analisi delle esigenze del pubblico. Ricordiamo inoltre che i giudizi sugli spettacoli possono essere anche espressi sul sito internet www.ilrossetti.it. Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92 il colore del benessere sociale Non può esserci stabile ricchezza economica senza ricchezza spirituale. In qualsiasi ambito siano rivolti – dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura, all’arte, al tempo libero – gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati da concreto impegno verso la collettività. In una società evoluta sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità il colore del benessere sociale.