stagione 2006-2007, numero 16, 11 aprile 2007
Pomeriggi
musicali
al Rossetti
Il maestro e Marta
di Filippo Arriva
regia di Walter Pagliaro
con Virginio Gazzolo,
Mariella Lo Giudice
Si vive
una volta.
Sola
con Geppi Cucciari
Andreas
Vollenweider
Il maestro
e Marta
novità assoluta di Filippo Arriva
regia di Walter Pagliaro
scene di Giovanni Carluccio costumi di Alberto Verso
musiche di Germano Mazzocchetti
video di Luca Scarzella
coreografie di Silvana Lo Giudice
con Virginio Gazzolo, Mariella Lo Giudice,
Valentina Bardi,
Gianfranco Alderuccio, Giuseppe Infarinato,
Serena Mazzone, Davide Sbrogiò, Pamela Toscano
produzione Teatro Stabile di Catania
Politeama Rossetti
dall’11
al 15 aprile 2007
durata dello spettacolo
2 ore e 5’ circa
con intervallo
prosa
temente intento a mettere in scena le sue
commedie, ma soprattutto a rivivere in esse
la propria vita e per questo Arriva sceglie
di ripercorrere la storia d’amore non solo
attraverso l’epistolario, ma anche citando passi
di opere pirandelliane. Il rapporto fra i due,
prosegue – fra turbamenti e desiderio, fra
sospirati incontri e dolorosi distacchi – per
oltre dieci anni, fino alla morte di Pirandello,
avvenuta poco dopo la partenza della Abba
per l’America dove era richiesta dal cinema.
E non c’è mai nulla di scontato, di prevedibile
in questo legame: il loro è un amore attuale e
vero, dove agli abbandoni di lui, corrisponde la
rispettosa concretezza di lei che rifiuta d’assumersi la parte d’arrampicatrice o di donna
disposta a vivere nell’ombra del genio…
Pagliaro, per rendere palpabile la dimensione
introspettiva del racconto, armonizza sulla
scena linguaggio cinematografico (con immagini originali di Pirandello e della Abba e riprese
ricreate invece proprio per lo spettacolo) e
intensi momenti di teatro, raffinati intermezzi
musicali e incanti scenografici: una koinée di
perfetto incanto. «Una situazione come questa
– spiega infatti – di tipo introspettivo, richiedeva da un lato di lasciar trasparire il linguaggio
degli occhi, attraverso primi piani che soltanto
il cinema può dare; dall’altro era importante
consentire l’oggettività di valutazione che la
fonte documentale e la distanza temporale
possono garantire. Tuteliamo così la memoria
di Marta, attrice di storica levatura e donna
devota. E rispettiamo un genio che finalmente
si svela in prima persona e ci appare come
uno di noi, con debolezze e angosce: proprio
lui che con il suo teatro e la sua narrativa ci ha
insegnato a guardarci dentro».
In scena, Virgino Gazzolo è Pirandello, Mariella
Lo Giudice è Antonietta (l’infelice moglie
del drammaturgo), Valentina Bardi è Marta
Abba: il resto del cast si alterna negli altri ruoli
dello spettacolo, che prevede sul palco anche
un’equipe di critici, studiosi, attori (queste
le figure che incarneranno), a rappresentare
coloro che – come noi oggi – si avventurano
nella ricostruzione della vita e dell’animo del
grande intellettuale.
Ilaria Lucari
Virginio Gazzolo – con un’interpretazione di
primo livello e di palpitante emozione – conclude ne Il Maestro e Marta la programmazione della Prosa allo Stabile regionale per la
Stagione 2006-2007. L’ultimo titolo del cartellone, opera dell’autore contemporaneo Filippo
Arriva, portato in scena da Walter Pagliaro
si presenta come un appuntamento da non
lasciarsi sfuggire, ricco di motivi d’interesse: a
partire dalla storia, colta, delicata e appassionata, restituita sulla scena da un cast di primo
livello diretto da un regista raffinato e sensibile
come Walter Pagliaro. Al suo fianco hanno
lavorato lo scenografo Giovanni Carluccio,
il costumista Alberto Verso, per le musiche
il Maestro Germano Mazzocchetti e Luca
Scarsella per i video: creatori di un allestimento di assoluta suggestione, che fa rivivere
davanti ai nostri occhi una profonda e coinvolgente storia d’amore. Ne sono protagonisti
un’attrice di talento “fulva e di meravigliosa
bellezza” e un importante intellettuale, premio Nobel, acutissimo e disincantato pensatore. È il 1925 quando s’incontrano, lui – Luigi
Pirandello – è un sessantenne, lei – Marta
Abba – è più giovane di trentacinque anni…
Ciononostante è colpo di fulmine: un amore
condannato – soprattutto a causa della differenza d’età – a restare platonico, ma destinato
anche a rivelarsi intensissimo e duraturo.
«Una storia moderna – scrive Pagliaro – dove
la testa fu più importante del corpo, e perciò
straordinaria». Un amore che trova voce in un
appassionato carteggio (oltre 500 lettere dello
scrittore siciliano cui fanno riscontro un centinaio firmate dalla Abba) e che riecheggia, a
ben guardare, fra le righe e le battute di molte
delle ultime opere pirandelliane.
«(…) Tu non hai compreso questo ritegno
in me del pudore d’esser vecchio… e la vergogna dentro, la vergogna allora, come d’una
oscenità, di sentirsi, con quell’aspetto di vecchio, il cuore ancora giovane e caldo» dice
ad esempio l’anziano poeta protagonista di
Quando si è qualcuno alla sua giovane amata,
esprimendo un turbamento che appartiene
chiaramente anche all’autore.
Vita e teatro, dunque, si confondono in un
gioco di specchi e rimandi. Pirandello è costan
Un
amore
negato
dalla vita...
di Filippo Arriva
Il gioco è scoperto e le
parti sono sempre le
stesse. Pirandello con
razionale crudeltà, con
pervicace masochismo
liberatorio scrive sempre e solo la propria
storia, un’autobiografia
che è un dissanguarsi lento, goccia dopo
goccia, parola dopo
parola. Non prova a
nascondersi, l’autore. Le parole, quelle
vere, non sanno essere
una barriera. Non riescono a celare nulla.
Soprattutto le parole
scritte, stampate, lette,
ristampate e rilette…
Si aprono sempre più
nel tempo, sprigionano
sensi, esalano la rabbia
covata tra le metafore, urlano l’erotismo
nascosto nei ritmi della
punteggiatura, offrono
la follia risvegliata dai
neologismi, mostrano
senza pudore la solitudine del periodare
rapido che corre verso
una liberatoria conclusione.
Ogni respiro delle
opere di Pirandello
urla, sussurra, maledi-
ce il nome del proprio
autore. Novelle per un
anno, Maschere nude,
i romanzi sono una
sola, grande, disperata
autobiografia che traccia l’inutilità dell’esistenza. Quella di un
uomo certo che l’arte
può vendicare la vita.
Non vive Pirandello,
scrive la propria vita.
Così quando un lampo
di realtà gli offre di
cogliere, a lui sessantenne, il palpito (più
o meno sincero, poco
importa) venticinquenne di Marta Abba, si
tira indietro. È allora
che il grande drammaturgo comincia a
morire poco a poco,
giorno dopo giorno.
Un velenoso sofisma
gli invade il cervello.
La realtà, quella fisica, gli sfuggirà con il
corpo di Marta che
non riuscirà mai più a
toccare. L’antidoto è la
scrittura. Ne farà uso
con dosi sempre più
massicce sino a quando esausto crollerà.
Di ciò sono bibbia e
sudario le oltre cin-
quecento lettere (e
chissà quante ancora
non autorizzate!) spedite da Pirandello a
Marta Abba dal 1926
al 1936. Tutte sono firmate “il tuo maestro”.
A questa valanga di
scrittura faranno risposta un centinaio da
parte dell’attrice.
È di questa agonia
che parla Il Maestro
e Marta. D’un amore
vissuto nella teoria
della scrittura e nella
pratica della sofferenza: «…A pensarti in
questo momento nel
sole – scrive nel 1931
– in costumino da
bagno, quasi nuda, mi
pare che non possa
essere vero, ma un
sogno; e se penso che
altri può aver a gioja
d’averTi viva e vera
sotto gli occhi... vicina...
Mi sono alzato, sono
andato a buttarmi, con
la faccia in giù, su un
magnifico divano di
cuojo che prende tutta
la parete di fondo del
mio studio, e sono
stato un quarto d’ora
a mangiarmi un brac
cio. Ora eccomi qua di
nuovo. Calmo…».
Occorre forse sottolineare l’uso della
parola “costumino” e
quella descrizione del
divano dove soddisfare
la follia di un pensiero?
Uno psicologo farebbe
miseria dell’uomo. Il
rapporto della giovanissima attrice e dell’anziano drammaturgo è tutto da scoprire.
Da ricreare.
Il grande scrittore, il
grande autore teatrale rappresentato
in tutto il mondo, il
premio Nobel, è un
uomo sempre pronto
ai desideri dell’amata,
disponibile ad offrire le proprie energie
creative, e conoscenze
politiche, per aiutare
la carriera dell’attrice,
per fare di Marta una
donna (ma soprattutto l’attrice) ammirata, invidiata e felice.
E come un ragazzino,
infrange spesso la promessa di non turbare
più la donna con i
suoi lamenti d’amore.
Marta minaccia di
“rispedire al mittente”
le lettere più astiose,
lo rimprovera di scrivere troppo. Lei tiene
a fatica la penna in
mano, lo richiama alla
“cronaca”, ai fatti. Lui
“si perde” in riflessioni;
lei tiene viva la scrittura immergendola in
esigenze concrete: contratti, tournée, bilanci
economici. Così scava
una trincea per fronteggiare gli attacchi del
Maestro. Marta esce
poco da casa, nessuna
vita di società, nessun
corteggiatore. Al sentimento vischioso di
Pirandello regala elenchi di malattie, raucedini, raffreddori, catarri.
È una continua malattia che rende “tranquillo” lo scrittore.
Ne Il Maestro e
Marta Pirandello è
sulla scena, vaga tra
le sue commedie, in
pratica rischia sempre
di annegare dentro la
propria vita. Dentro la
pazzia (della moglie)
dell’Enrico IV; dentro
la tentazione-maledizione del padre dei
Sei personaggi in cerca
d’autore; dentro i ruoli
de Il gioco delle parti;
dentro il rifiuto di
Quando si è qualcuno. Un’opera, quest’ultima, in cui l’aspetto
autobiografico prevale
dolorosamente, senza
vergogna
alcuna.
Pirandello presenta
un anziano poeta (nel
testo non ha nome, è
indicato con tre stellette!) al quale la giovane
Veroccia rinfaccia il
tempo in cui lei, innamoratissima, gli si era
offerta: «… tutta – e
tu lo sai – tu che hai
voluto, vile… non hai il
coraggio di prendermi,
di prenderti la vita che
io ti ho voluto dare
– per te che soffrivi di
non averne nessuna».
Siamo alla fine del
secondo atto, il vecchio
poeta con grande tenerezza e dolore parla a
Veroccia assente: «..eri
pronta a tutto.. E ora
mi rinfacci il male che
non t’ho fatto...
Tu non hai compreso questo ritegno in
me del pudore d’esser
vecchio… e la vergogna dentro, la vergogna allora, come d’una
oscenità, di sentirsi,
con quell’aspetto di
vecchio, il cuore ancora giovane e caldo».
È, anche questa commedia, una lettera a
Marta.
Come un assassino
dostoievskiano
Pirandello deve rivelare tutto se stesso,
svelare il proprio
delitto alla vita scritta,
perché possa esistere.
Poco dubbio possiamo
avere che quell’incontro, quell’offerta e quel
rifiuto siano veramente
esistiti. Da quel giorno
Marta verrà colpita
dallo stesso male di
vivere. Non si concederà mai più. Sarà
un rapporto fatto di
lettere, esangue, mai
fisico. Un duetto mai
cantato, un amplesso
mai esploso. Resterà
in loro una freddezza
che, oggi lo sappiamo,
nemmeno la morte
del Maestro riuscirà a
cancellare.
È questa la sfida narrativa de Il Maestro
e Marta. Raccontare
quel freddo che, lama
sottile, ha inciso senza
anestesia le carni di
Marta Abba e Luigi
Pirandello. E sia detto
tra parentesi: il vago
richiamo a Bulgakov
è solamente nel titolo
poiché sappiamo che
nel famoso romanzo
la passione esplode
con detonazione fantastica.
Sulla scena i testi e la
vita si confonderanno,
le parole di Pirandello
e quelle dei suoi personaggi diventeranno
una miscela mortale.
Sarà l’occasione per
rileggere i momenti
più famosi delle sue
opere non più sotto
la luce di rapporti
sovrastrutturali, filosofici, sin troppo letterari, ma esaltati dai
riflettori di quell’istinto
umano che non avrà
mai uno svolgimento.
L’autobiografia come
fase suprema dell’arte. Rivedremo ne
Il Maestro e Marta
gli incubi di Pirandello
bambino, il forte rapporto – prima di ricat
to fisico, poi mentale
– con la moglie, la
voglia di avere sempre
Marta vicina, il vivere
delle commedie e il
non vivere del drammaturgo e, infine, la
distanza, l’assenza dell’amata.
L’America e il cinema, a metà degli Anni
Trenta, aprono le porte
alla Abba. L’abbandono
è doloroso, la distanza
è crudele. Pirandello
sembra presagire l’impossibilità di rivederla.
Si rassegna e il suo
corpo cede. Sogna la
seconda parte de I
giganti della montagna,
ma non riesce a darle
forma. Lei è lontana,
che senso ha concludere una commedia
nata per la propria
attrice ormai svanita?
È il 4 dicembre 1936.
Così Pirandello, settantenne, conclude l’ultima lettera a Marta
Abba: «Marta mia, la
lettera è già lunga,
ed è tempo che la
mandi alla posta. Ma
quando Ti arriverà? Se
penso alla distanza,
mi sento subito piombare nell’atroce mia
solitudine, come in un
abisso di disperazione.
Ma Tu non ci pensare! Ti abbraccio forte,
forte con tutto, tutto il
cuore. Il Tuo Maestro».
L’attrice la riceverà a
Broadway il 14 dicembre. Pirandello era
già morto, da quattro
giorni.
Il Piccolo
Flauto Magico
Varietà
musica di Wolfgang Amadeus Mozart
adattamento teatrale e regia di Giulio Ciabatti
scene, costumi e ideazione marionette di Andrea Stanisci
luci di Claudio Schmid
marionettisti Marino Ierman, Gabriella Slatich,
Silvia Della Polla, Carlo Furlan, Francesca Zoccaratto,
Daniela Castiglione, Barbara Sinicco, Silvia Zambrenti
Sala Bartoli
dal 10
al 17 aprile 2007
durata dello spettacolo
1 ora circa
senza intervallo
il ruolo dell’oratore/impresario è interpretato da Giorgio Monte
produzione
teste e corpi marionette scolpiti da Carlo Furlan
realizzazione costumi Elena Caucci
assemblaggio corpi Giampaolo Andreutti, Marino Ierman
diretto da Antonio Calenda
eventi speciali
bile Monostato-scorpione…
Nell’iconografia tradizionale si inseriscono
invece le simpatiche figure dei “Papageni”, un
po’ umani, un po’ uccellini, mentre l’autorevolezza dell’Impresario e di Sarastro si esplicano
nella loro figura imponente. Lo spettacolo
evita il riferimento alla massoneria e predilige
la dimensione poetica e fiabesca del capolavoro mozartiano, adatta al pubblico d’ogni età:
tutte le splendide arie mozartiane – eseguite
nella riduzione per pianoforte e voci – sono
tradotte in italiano. Nell’edizione che vedremo
è presente dal vivo l’attore Giorgio Monte che
interpreta l’Oratore e l’Impresario, le altre
voci invece sono state registrate.
Alle repliche de Il Piccolo Flauto Magico, seguiranno quelle dell’amatissimo Varietà: ormai
entrato in repertorio da decenni, esso propone un succedersi di scene musicali e spassose,
ispirate a ricordi di viaggio che i marionettisti
raccoglievano nel corso delle loro tournée,
oppure guardando alle mode e ai miti del
Novecento, o semplicemente ascoltando la
loro fantasia. Accanto ai classici numeri di
Pinocchio, di Negri, Struzzi e Scimmiette, dei
Divisionisti, i Piccoli divertono con la buffa
Banda D’Affori e con i grandi assieme della
Rumba Cubana, dell’Orchestra Viennese e dell’Orchestra Jazz, per concludere con indimenticabili “assolo” che hanno emozionato e sorpreso generazioni di spettatori: l’incantevole
Ballerina, interprete de Il Cigno di Saint-Saëns,
il Violinista, e il pianista Piccolowsky, alle prese
col discutibile talento del soprano Sinforosa
Strangoloni.
Per realizzare i due spettacoli si muovono sul
ponte – quasi sempre celati alla vista del pubblico – Marino Ierman, Gabriella Slatich, Silvia
Della Polla, Carlo Furlan, Francesca Zoccarato
(solo per Il Piccolo Flauto Magico), Daniela
Castiglione, Barbara Sinicco, Silvia Zambrenti.
Il loro paziente lavoro, che fonde creatività e
una sapienza artigianale antica, rende possibili
i precisi movimenti delle molte marionette a
filo che intervengono in scena sole o in gruppo, sempre a ritmo di musica, incantandoci con
il realismo della loro gestualità, come pure – in
momenti diversi – con abbandoni alla fantasia
più pura. (i.lu.)
Papageno e Papagena, la temibile Regina della
Notte e la dolce Pamina innamorata del principe Tamino, sono nuovamente protagonisti
alla Sala Bartoli: dopo il notevolissimo successo ottenuto lo scorso gennaio, ritorna infatti
in scena Il Piccolo Flauto Magico.
Lo spettacolo, che Giulio Ciabatti ha tratto dalla meravigliosa opera mozartiana per
i Piccoli di Podrecca, sarà seguito da alcune
repliche del celebre Varietà, il più classico fra
i titoli interpretati dalle antiche marionette,
beniamine del pubblico più giovane.
Dopo l’allestimento de La bella dormiente nel
bosco realizzato nel 1993, non erano più stati
creati dallo Stabile regionale nuovi spettacoli
per I Piccoli di Podrecca, e le preziose marionette da allora hanno continuato a raccogliere
successi in Italia e all’estero proprio con il loro
Varietà: il 2006, anno mozartiano, ha offerto
finalmente l’occasione per un lavoro inedito.
Nasce così Il Piccolo Flauto Magico e si rivela
– grazie al genio musicale, palpitante di poesia
e gioia espressiva di Mozart – forse uno fra i
lavori più adatti ai Piccoli, “creature intessute di musica, di sostanza melodica e sinfonica” come li definiva il loro creatore Vittorio
Podrecca.
La rilettura dell’opera più nota e incantata
del genio salisburghese, è stata concepita da
Ciabatti con l’intento di diffondere il messaggio universale di speranza e amore che la
permea. Chissà che attraverso le marionette e
il loro saggio Impresario (che tanto ci ricorda
quell’Emanuel Schikaneder cui Amadeus affidò
il libretto del Flauto come pure il delizioso
ruolo di Papageno) esso non raggiunga un
pubblico più vasto, che magari non frequenta
gli ufficiali templi della lirica…
Nell’adattamento efficace e nella regia di
Giulio Ciabatti Il Piccolo Flauto Magico non
lesina sortilegi e magie: nelle ricche scenografie si muovono marionette nuove, create
proprio per quest’allestimento, abbigliate con
preziosi costumi e disegnate (come le scene)
dal fantasioso Andrea Stanisci. Se Tamino e
Pamina sono figure realistiche, incanteranno
sicuramente le sorprendenti marionette create per il mondo “della notte”: la “tecnologica”
e orientaleggiante Regina della Notte, il terri
Andreas
Vollenweider live
eventi speciali
Politeama Rossetti
giovedì 18 aprile 2007
A venticinque anni dalla pubblicazione del
leggendario album Caverna Magica, Andreas
Vollenweider torna con un nuovo spettacolo
entusiasmante: il 19 aprile sarà al Politeama
Rossetti con Caverna Magica “continuum”. Il
concerto è un viaggio sensoriale a più dimensioni, un’esperienza mistica in cui la musica
geniale di Vollenweider sarà accompagnata da
effetti speciali in tre dimensioni: oltre alla sua
arpa, un ruolo fondamentale è occupato dalle
percussioni, dalle famose tubolar bells, dagli
strumenti etnici e da tutti gli altri elementi del
ricco mondo della natura. Un’altra particolare
componente dello spettacolo è la presenza di
strumenti a fiato capaci di ricreare i suoni prodotti dal vento. In un momento di pura magia
Andreas Vollenweieder farà scoprire il lavoro
che da anni porta avanti, quello della ricerca,
quello della scoperta illimitata di nuovi effetti
musicali. Figlio di uno dei più grandi musicisti
della scena europea contemporanea, Hans
Vollenweider, Andreas ha iniziato ad avvicinarsi
alla musica da autodidatta imparando a suonare vari strumenti alla ricerca di quello più
adatto a lui: nel 1985 scopre l’arpa, strumento
forse secondario nel panorama musicale, ma
che meglio di altri gli ha permesso di esprimere la sua personale sensibilità musicale. “Non
conosco molto la musica per arpa, - dice l’artista - specie nell’accezione classica. In genere trovo che nella musica classica l’arpa sia
limitata. Infatti ben presto ho apportato allo
strumento alcune piccole modifiche che mi
hanno permesso, sia timbricamente che tecnicamente, di adattarlo meglio alla mia musica.”
L’arpista svizzero vanta una carriera che conta
15 Milioni di album venduti in tutto il mondo,
un Grammy Award e due nomination, numerosissime collaborazioni con nomi del calibro
di Pavarotti, Brian Adams, Bobby Mc Ferrin
e Carly Simon. Unico ed inimitabile Andreas
Vollenweider viene erroneamente collocato
in un determinato genere musicale, spesso in
quello della New Age, ma è lui stesso a rifuggire da questa classificazione sostenendo che
è “molto più appropriato infilarmi in quella
che io chiamo Contemporary Cosmopolitan
Instrumental Music.”
ASSOCIAZIONE
INTERNAZIONALE
DELL’OPERETTA
FRIULI VENEZIA GIULIA
PROVINCIA
DI TRIESTE
diretto da Antonio Calenda
Associazione musicale
AURORA ENSEMBLE
Pomeriggi
Musicali
al Rossetti
IV edizione
ITALIAN SAXOPHONE ORCHESTRA
Lunedì 14 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti
George Gershwin
SCOTT JOPLIN
Sammy Nestico
Pedro ITURRALDE
American Suite
The Man I Love - Sweet And Low Down I Got Rhythm - Summertime Let’s Call The Whole Things Off
Ragtime Dance
The entertainer
Hey Burner
Suite Ellenica
Kalamatianos - Funky - Valse - Kritis
MICHAEL NYMAN
roberto molinelli
Chick Corea
Astor PIAZZOLLA
Song for Tony
Four Pictures from New York
Dreamy Dawn - Tango Club
Sentimental Evening - Broadway Night
Armando’s Rumba
Tango Suite
Oblivion
Libertango
Federico Mondelci direttore e solista
ITALIAN SAXOPHONE ORCHESTRA
Composta da 12 sassofonisti diretti da Federico Mondelci, è un
gruppo unico nel suo genere in Italia. Costituitasi nel 1985, ha
tenuto concerti in tutta Italia riscuotendo entusiastici consensi.
L’orchestra comprende nel suo organico tutti gli strumenti della
famiglia dei sassofoni: il sopranino, il soprano, il contralto, il tenore,
il baritono e il basso; la sua ricchezza timbrica ha sollevato l’interesse di molti compositori che gli hanno dedicato loro musiche.
Il repertorio spazia dalla musica rinascimentale alla musica del
periodo classico-romantico fino ai nostri giorni includendo anche
un nutrito numero di brani jazzistici.
La Saxophone Orchestra ha appena effettuato un tour in Russia
con importanti concerti a San Pietroburgo in occasione del Festival
di Musica da Camera “Palazzi di San Pietroburgo”.
È di prossima uscita un CD con la musica originale per questa
formazione per l’etichetta americana DELOS che comprende
musiche di Steve Reich, Gyorgy Ligeti, Graham Fitkin, Philip Glass.
Il repertorio spazia dalle trascrizioni classiche, alle composizioni
originali del ‘900, ai brani contemporanei, al jazz. Principali autori:
Gabrieli, Bach, Rossini, Beethoven, Catel Borodin, Bizet, Joplin,
Stravinsky, Milhaud, Mancini, Tesei, Cesa, Minciacchi, Nicolau, Balliana,
Rossé, Gershwin, Poulenc, Weill, Bernstein, Matitia, Rex, Kinaston,
Gillespie, Shorter, Parker, Corea, Comoglio.
FEDERICO MONDELCI
Diplomato con lode in sassofono al Conservatorio di Pesaro, ha
studiato canto, composizione e direzione d’orchestra, diplomandosi
poi al Conservatorio Superiore di Bordeaux. Ha suonato come
solista in tutto il mondo con le più importanti orchestre, tra le
quali la Filarmonica della Scala diretta da Ozawa.
Al Festival Mondiale del Sassofono ha rappresentato l’Italia in
Germania, Giappone, Stati Uniti, Spagna e Italia; dalla sua esibizione al Festival di San Pietroburgo collabora con la Moscow Chamber
Orchestra con cui ha registrato i Tanghi di Piazzolla.
Profondamente interessato alla musica contemporanea ha eseguito in prima a Manchester Cyberbird per sassofono, pianoforte e
orchestra di Yoshimatsu con la BBC Philarmonic Orchestra diretta
da Brabbins, e i due concerti per sassofono e orchestra premiati al
Concorso Internazionale di Composizione del 2 Agosto di Bologna
con la Toscanini di Parma.
Ha inciso vari CD che comprendono, tra l’altro, l’opera completa
per sassofono e pianoforte di Koechlin.
Mondelci affianca a quella di solista un’importante attività di
direttore d’orchestra con un repertorio che va dalla musica
sinfonica classica e romantica, alla lirica, alla letteratura del
Novecento.
Ha diretto solisti quali Ilya Grubert, Michael Nyman, Kathryn Stott,
Pavel Vernikov in Italia e Stati Uniti e diretto concerti in Germania,
Francia, Portogallo, Russia.
Ha in attivo collaborazioni, tra l’altro, con l’Orchestra del Teatro
Bellini di Catania, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra
Giovanile del Teatro Marinsky di S. Pietroburgo. l’Orchestra
Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Sinfonica del Lazio alla guida
della quale è stato al nuovo Auditorium di Roma.
Ha diretto produzioni operistiche di autori italiani del ’700
in festival internazionali come il ‘St. Petersburg Music Festival’
(edizioni 2001 e 2002).
Tra i prossimi impegni figurano la direzione dell’Orchestra
Filarmonica di San Pietroburgo la New Zealand Symphonic
Orchestra, tour in Germania, Francia, U.S.A.
“si fa presto a dire musical”
Recital di Christian Ginepro
Lunedì 21 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti
Piccoli monologhi, sketch e alcuni numeri ballati che dichiarano il nostro amore verso la commedia
musicale italiana e ironizzano sui musical made in USA ma anche e soprattutto made in ITALY.
al pianoforte GIOVANNI MONTI
con i performer FABIO INGROSSO e VALENTINA PICCIONE
Nacio herb brown
Stephen Sondheim ARMANDO TROVAJOLI artisti vari Jim Jacobs, Warren Casey CLAUDIO MATTONE GENE DE PAUL JOHN KANDER Marvin Hamlisch ARMANDO TROVAJOLI DODI BATTAGLIA ROBI FACCHINETTI
Fagli il clown (Cantando sotto la pioggia)
People (Jentl)
Notte da non dormire
(Aggiungi un posto a tavola)
Scoop
Amore Quando (Vacanze Romane)
Medley Disney
Sandy (Grease)
Niente, Niente (C’era una volta... Scugnizzi)
Quando anche tu
(Sette spose per sette fratelli)
Wilkommen
Se guardi con i miei occhi
Money, money (Cabaret)
Quel che ho fatto, sai (Chorus Line)
Roma nun fa’ la stupida stasera (Rugantino)
Vita
Figli (Pinocchio)
CHRISTIAN GINEPRO
Gli esordi nel mondo del Musical sono del 1998, in “A Chorus
Line” nel ruolo di Bobby. Altri poi ne seguono in “Sette spose
per sette fratelli”, “Stanno suonando la nostra canzone” e “Taxi
a due piazze” con la regia di Gigi Proietti; dopo due stagioni
nei panni di Morris Bromo in “Serial killer per Signora”, nel
2003 debutta nel ruolo di
Mister Vanderhof nello spettacolo
“Promesse promesse” diretto da
Johnny Dorelli. L’attenzione della
critica e del grande pubblico
però arriva nel 2004 quando
ricopre una parte importante
nel musical di Garinei “Vacanze
Romane”. Sarà infatti per due
stagioni al fianco di Massimo
Ghini e Serena Autieri e dei loro
successori nel ruolo del fotografo Otello Tosoni, che regge
il filo al reporter innamorato della bella principessa straniera.
I suoi successi non si fermano qui perché partecipa nel 2005
alla fiction su Gino Bartali nel ruolo di Aldo Bini, è regista e
coreografo di musical, spettacoli ed eventi, autore e presentatore.
La sua abilità artistica gli fa ottenere i primi riconoscimenti.
Riceve il premio IMTA 2004 come miglior performer maschile. Nel 2005 l’Associazione
Internazionale dell’Operetta gli
assegna il Premio Nazionale
Sandro Massimini e successivamente è vincitore del premio
“Personalità europea 2006” per
lo spettacolo. In quest’ultima
stagione pubblico e stampa
decretano il suo definitivo
successo quando, assieme a
Michelle Hunziker, fa il grande
salto come protagonista nel
nuovo musical “Cabaret”.
“INDOSSARE UNA VOCE”
Recital di Davide Calabrese
Lunedì 28 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti
Come quando al risveglio la scelta del vestito da indossare, il tono, lo stile e il colore caratterizzerà
la tua giornata diventando lo specchio del tuo stato d’animo, allo stesso modo la voce si sceglie e si
esprime in innumerevoli modi diventando in diverse circostanze l’“abito adatto”. Più che un recital
un “guardaroba” vocale (e non!) al sapore di Musical.
Un’originale prova d’attore che spazia dal Cabaret all’Avanspettacolo, dall’Operetta al Musical, mirata
a liberare il Teatro Musicale da quell’etichetta di “Teatro Leggero” fin troppo a lungo…indossata!
al pianoforte musiche di
CORRADO GULLIN
STEPHEN SONDHEIM
COLE PORTER
RODOLFO DE ANGELIS
Arthur SULLIVAN
MAURY YESTON
MEL BROOKS
CLAUDE-MICHEL SCHÖNBERG
RICHARD O’BRIEN
... e non solo
DAVIDE CALABRESE
Premio Sandro Massimini 2006 assegnato dall’Associazione
Nazionale dell’Operetta. Si forma al Teatro Stabile La Contrada di
Trieste e studia canto con Silvana Alessio Martinelli. Dopo gli studi
di psicologia nel 2004 si diploma con merito alla Bernstein School
of Musical Theatre (BSMT) di Shawna Farrell. Si specializza alla
Guildford School of Acting (GSA) di Londra. Perfeziona canto con
Paul Farrington, Nathan Martin e danza con Susanna della Pietra.
Lavora come mimo e mangiafuoco in diversi festival nazionali e
internazionali e studia scherma drammatica con il M° Luca Cesari.
Per BSMT ha recitato nei musical “The Secret Garden” (Holmes),
“Oklahoma!” (Curly), “Children of Eden” (Father), “Grand Hotel”
(Baron von Geigern). Ha cantato in due cd dei Rhapsody.
Ha recitato in “Un Nido Di
Memorie” di Tullio Kezich regia
Francesco Macedonio, “Lear/lyr”
e “L’aurora che attendo” regia
Loriano della Rocca, “Jesus Christ
Superstar” (Priest/Herod) regia
Shawna Farrell, “All That Musical”,
“Company!” regia Massimiliano
Farau, “Sweeney Todd” (Giudice
Turpin) regia Alessandra Frabetti.
È autore e interprete delle commedie musicali “Ho Rubato Un
Motivo”, “C’è Tra Noi Cinque”, “Facciamo L’inferno” con Oblivion
e i Gemelli Ruggeri e “Trieste In Poesia” per La Contrada. Da tre
anni è in tour in “Far Finta Di Essere G” con Lorenzo Scuda partecipando al tributo a Giorgio Gaber “L’illogica allegria”. Nel 2004
è Franz in “Tutti Insieme Appassionatamente” a fianco di Michelle
Hunziker e Luca Ward. È Teen Angel e Kenicke in “Grease”con
Flavio Montrucchio e con Michele Carfora. Nel 2006 è il Narratore
in “La Piccola Bottega degli Orrori” e il Diavolo nell’opera
“Pachamama” di Fabian Perez Tedesco per il Teatro Lirico G. Verdi
di Trieste. Ha interpretato e organizzato “Musical Gala”, unico
evento sul musical del XXXVII Festival Internazionale dell’Operetta.
È stato per due anni il protagonista maschile in “Tutti Insieme
Appassionatamente” ed è attualmente Panfilo a fianco di Sandro
Lombardi e Marion D’Amburgo
in “Sogno di Un mattino di
primavera” di G. d’Annunzio con
la compagnia Lombardi-Tiezzi
diretti da Federico Tiezzi. Ha
lavorato come doppiatore e
come attore in diverse trasmissioni Mediaset.
“MY FAVOURITES”
Musicalstar Thomas Borchert
live in Trieste
Martedì 5 giugno 2007 - ore 20.30, Politeama Rossetti
il celebre cantante e cantautore tedesco
eseguirà canzoni tratte dai musical
ELISABETH
THE PHANTOM OF THE OPERA
JEKYLL & HYDE
BEAUTY AND THE BEAST
TANZ DER VAMPIRE
DRACULA
LES MISERABLES
HIGH SOCIETY
THE WIZARD OF OZ
MOZART!
WEST SIDE STORY
... e dal suo repertorio solista
di Sylvester Levay e Michael Kunze
di Andrew Lloyd Webber e Charles Hart
di Frank Wildhorn
di Alan Menken, Howard Ashman e Tim Rice
di Jim Steinman
di Frank Wildhorn
di Alain Boublil e Claude-Michel Schönberg
di Cole Porter
di Paul Tietjens, A. Baldwin Sloane
di Sylvester Levay e Michael Kunze
di Leonard Bernstein
Thomas Borchert
Riceve la propria formazione nell’ambito del musical alla Stage
School of Music, Dance and Drama di Amburgo. Ancora durante gli
studi recita nel 1990 nel ruolo di “Rum Tum Tugger” in Cats
ad Amburgo. Seguono molti altri ruoli principali: fra cui Snoopy
in You’re a Good Man, Charlie Brown, Frank’n
Furter in The Rocky Horror Show ad Amburgo, Giuda
in Jesus Christ Superstar, Lucheni in Elisabeth a
Vienna.
È apparso nel ruolo del titolo della prima edizione tedesca di
Buddy, inoltre in quello del Ché in Evita e della Morte
in Elisabeth a Vienna, ruolo che ha ripreso nella prima
edizione italiana del musical allestita al Parco di Miramare a
Trieste. È stato ingaggiato a Duisburg come Jean Valjean in Les
Misérables, come Leopold Mozart e Colloredo nella prima
edizione di Mozart! a Vienna.
Ha recitato nel ruolo principale in Jekyll & Hyde al Theater
an der Wien, impegno che gli ha portato il Deutsche Musical
Award come miglior attore. Ha interpretato anche Oberon e
Teseo nel Sogno di una notte di mezza estate
al Festspiele di Rosenburg in Austria. Accanto agli impegni sul
palcoscenico, l’attore – che si è fatto un nome anche come
autore di canzoni, cantante e pianista sia con diversi gruppi, sia
in assolo a Vienna e ad Amburgo – ha firmato in tutto cinque
CD da solista.
Per il suo CD in tedesco Mehr als jedes Wort ha ottenuto il premio Songpoeten. Di nuova pubblicazione è il suo album
Brochert DeLuxe.
È stato impegnato al Neue Flora di Amburgo e al Theater des
Westens di Berlino nel ruolo del Conte von Krolock nel musical
La danza dei vampiri per la regia di Roman Polanski.
Recentemente è stato impegnato a St. Gallen nella prima edizione
europea di Dracula, novità di Frank Wildhorn, e a Essen nel
Fantasma dell’Opera di Andrew Lloyd Webber.
Attualmente è in tour nelle principali città tedesche con il
mega show Best of Musical, prodotto dall’olandese Stage
Entertainment. Nella prossima stagione ritornerà al teatro
di prosa interpretando il monologo di Alessandro Baricco
Novecento.
il programma
Lunedì 14 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti
Italian Saxophone Orchestra
Federico Mondelci direttore e solista
musiche di George Gershwin, Scott Joplin, Sammy Nestico, Pedro Iturralde, Michael Nyman,
Roberto Molinelli, Chick Corea, Astor Piazzolla
Lunedì 21 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti
“Si fa presto a dire musical”
Recital di Christian Ginepro
musiche di Nacio Herb Brown, Stephen Sondheim, Armando Trovajoli, Jim Jacobs e Warren Casey,
Claudio Mattone, Gene De Paul, John Kander, Marvin Hamlish, Dodi Battaglia e Robi Facchinetti
Giovanni Monte pianoforte Fabio Ingrosso, Valentina Piccione voci
Lunedì 28 maggio 2007 - ore 18, Politeama Rossetti
“Indossare una voce”
Recital di Davide Calabrese
musiche di Stephen Sondheim, Cole Porter, Rodolfo De Angelis, Arthur Sullivan, Maury Yeston,Mel Brooks,
Claude-Michel Schönberg, Richard O’Brien
Corrado Gulin pianoforte
Martedì 5 giugno 2007 - ore 20.30, Politeama Rossetti
“My Favourites”
Musicalstar Thomas Borchert live in Trieste
musiche di Leonard Bernstein, Sylvester Levay, Andrew Lloyd Webber, Alan Menken, Cole Porter,
Claude Michel Schönberg, Jim Steinman Paul Tietjens e A. Baldwin Sloane, Frank Wildhorn
Prezzo dei biglietti Posto unico € 8,50
Abbonamento a quattro spettacoli Posto fisso € 24,00
(prevendita da martedì 17 aprile)
Informazioni Associazione Internazionale dell’Operetta
(Via Ponchielli, 3 - Trieste; Tel. 040-364200; e-mail [email protected])
Prenotazioni e prevendita
TRIESTE Biglietteria del Politeama Rossetti (Tel. 040-3593511; www.ilrossetti.it)
Ticket Point Corso Italia, 6 - Agenzia Pansepol via del Monte, 2 - Agenzia Bagolandia via San Marco
MUGGIA (TS) Agenzia Peekabooh Riva de Amicis, 21
MONFALCONE (GO) Agenzia Universal Piazza dell’Unità d’Italia, 2
GORIZIA Agenzia Appiani Corso Italia, 60
SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN) Agenzia Medina Viaggi Piazza del Popolo, 13
CallTicket 040-986-986-6 Internet www.ilrossetti.it
Si vive una volta. Sola
eventi speciali
scritto da Geppi Cucciari
e Lucio Wilson
regia di Paola Galassi
con Geppi Cucciari
produzione
Area Zelig/Bananas
Politeama Rossetti
venerdì 20 aprile 2007
Quando hai superato i trent’anni e il “principe
azzurro” non ha ancora bussato alla tua porta...
Quando i tuoi sogni di ragazza appaiono ormai
irrealizzabili e sei disposta a venire a compromessi: «un “uomo” va bene, anche senza la “U”
maiuscola»... Quando anche di questo non c’è
traccia e le ore che trascorri in solitudine sono
direttamente proporzionali alle cucchiaiate di
Nutella che ti concedi, e il panorama circostante è invece popolato da amiche che si sposano,
cugine che si fidanzano, anche quelle su cui
non avresti scommesso un cent... Arriva Geppi
Cucciari! Entra in una scena dove campeggiano un divano rosso in cui tuffarsi, una bilancia
da evitare accuratamente e uno stepper che
sarebbe bene usare con maggior impegno e ci
evita la depressione, raccontandoci a suo modo
la difficile condizione di “giovane donna single”.
C’è tutto questo – assieme alla verve, all’ironia,
alla versatilità di Geppi Cucciari – in Si vive una
volta. Sola, lo spettacolo che lei stessa ha scritto assieme a Lucio Wilson, e che interpreta
diretta da Paola Galassi. Assieme a Geppi rideremo di «un corredo che sta per essere nomi-
nato patrimonio dell’Unesco», della nostra
taglia 46 così fiera da non riuscire a trasformarsi in una 44, e della tragica sproporzione
che ci rende la vita impossibile: «Ci sono tante
donne carine e sole, e pochi uomini in giro con
pari requisiti. Se sono davvero sensibili o intelligenti, se li è già sposati un’altra. Oppure sono
gay». Lo sguardo di Geppi Cucciari non perde
mai l’umorismo ma non rinuncia al miraggio
dell’amore: è per questo che ci si riconosce
nelle sue storie, che ci si diverte con le sue
battute corrosive capaci di svelare le meschinità e le debolezze dell’universo maschile, e si
condividono quelle – che non mancano affatto
– sul mondo femminile dipinto in tutti i suoi tic,
nelle assurde insicurezze, nelle nevrosi e – non
dimentichiamo – nei suoi velenosi momenti
di aggressiva rivalità... Un po’ di cinismo, tanto
obiettivo e fresco racconto del nostro mondo
avaro d’affetto, ritratti acuti e veri e una impareggiabile comicità rendono Geppi Cucciari e
il suo spettacolo un momento piacevolissimo,
per riflettere su noi stessi con intelligenza e
senza rinunciare al divertimento.
17
Stomp.
Quando
va in scena
l’energia...
di Stefano Curti
Non sono tanti gli
spettacoli che rimangono in cartellone
nelle grandi capitali
- da
Londra a
New York per tanti anni
e per migliaia di
repliche e allo
stesso tempo girano il
mondo nei teatri più
importanti e prestigiosi facendo segnare
sempre il tutto esaurito.
STOMP è un caso
pressoché unico nel
panorama teatrale
degli ultimi quindici anni: se qualcuno
dovrà ricercare, tra
qualche decennio, i
simboli più forti di
questri travagliati
anni a cavallo del
millennio, questo
spettacolo sarà sicuramente preso a
esempio.
Lo
spettacolo - che ritorna al Politeama
Rossetti
sua
applauditissima rentrée - nasce
a Brighton nell’ormai
lontano 1991 dalla
creatività di Luke
Cresswell e Steve
McNicholas
Oggi STOMP è un
fenomeno globale che
ha attraversato i continenti coinvolgendo e
appassionando il pubblico di ogni generazione, cultura
ed età.
Senza trama,
personaggi
né
parole, STOMP
mette in scena
il suono del
nostro tempo,
traducendo in
una sinfonia
intensamente ritmica i
rumori della
civiltà
c o n tem-
per tre
re p l i c h e
in programma da martedì 1 a
giovedì 3 maggio, a
quasi dieci anni dalla
prima apparizione
(di lì a poco il teatro sarebbe stato
chiuso
per
i lavori di
ristrutturazione) e
a
poco più di tre dalla
poranea. Con strofinii,
battiti e percussioni
di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati
danno voce e vita ai
più “volgari” oggetti
della nostra quotidianità: bidoni della spazzatura, pneumatici,
lavandini, scope, spazzoloni, riciclandoli ad
uso della scelta in un
ciclone di ironia
travolgente.
«La maggior
parte delle
idee dello
spettacolo
- spiega Steve
McNicholas
- viene dalla
vita di tutti i
giorni,
così ci
sono oggetti
comuni come le scope
e gli accendini. Il mes18
saggio che arriva dal nostro
spettacolo è
che si può
f a r e
qualc o s a
con il nulla,
utilizzando
cioè attrezzi
e oggetti industriali che per
la loro stessa
natura sfidano
la nozione di
cultura intelletualoide e lontana: non bisogna per
forza comprare un
violoncello o una batteria per fare musica. STOMP
conlude
McNicholas
- è un musical senza musiche
messo in scena con
immenso entusiasmo,
un sacco di sudore
e tanta energia: è
un’idea di una
semplicità
assoluta,
che
funziona a meraviglia...».
E funziona a tal punto
che lo spettacolo
ha trionfato nei più
importanti festival e
teatri del mondo, da
è danza, teatro e
musica insieme. È un
elettrizzante evento rock, un anomalo
concerto sinfonico in
stile “videoclip”: senso
rapido del tempo,
visualizzazione della
musica, vortice ritmico
nella scansione delle
immagini.
È circo, rito tribale,
cultura del rumore che si fondono in
un’opera metropolitana. È mega-balletto,
con la furia ritmica e
sensuale del flamenco,
la precisione del gioco
percussivo del tip-tap
e la concisione si uno
spot pubblicitario. È
l’umorismo del cinema muto dato in prestito alla Pop Art.
È comuni-
Broadway a
Parigi, da Los
Angeles a Tokyo.
STOMP è approdato per la prima
volta in Italia nel
1995, e da allora
lo spettacolo ha sempre riscosso
un grande
successo sia
da parte del
pubblico che
della critica.
Numerosi sono stati i
tentativi d’imitazione,
e altrettanto numerose le citazioni di
STOMP in
film, videoclip,
cazion e forte, diretta. È sfida ecologica
allo spreco urbano. È
trasgressione heavy
metal e satira antiinquinamento. È un
modo per liberare,
attraverso il ritmo, i
suoni più comuni e
per questo più sconosciuti dell’epoca contemporanea.
Perché dopo aver assistio a STOMP nessun suono, neanche il
più banale, sembrerà
più quello di prima...
Per assistere allo spettacolo, il Rossetti ha
spot
pubb l i c i t a r i
e altri spettacoli: si
pensi, per esempio,
al cartoon Disney
Tarzan, dove un intero numero musicale
(quello degli scimpanzé nella giungla) sembra preso pari pari
da STOMP. Sfidando
continuamente ogni
convenzione sui confini di genere, STOMP
19
predisposto una sorpresa di fine stagione che sarà gradita
a tutti coloro i quali
non hanno ancora
speso tutte le “stelle”
dei propri abbonamenti. Sono stati inoltre predisposti degli
speciali abbonamenti
“rinnovo” da 6 stelle
a prezzi molto convenienti (49,50 euro
per tutti gli abbonati
“stelle”, 24 euro per
gli universitari under 25
e 30 euro
per
i
“junior”
under
14). I biglietti per lo
spettacolo sono disponibili presso i consueti
punti vendita. Per i
biglietti acquistati su
internet è possibile
usufruire del nuovo
servizio “biglietto a
casa”, che consente
a chi lo desidera di
acquistare online i
biglietti e di stamparli
direttamente a casa
propria, evitando così
la necessità di ritirare
i tagliandi alla cassa.
i prossimi appuntamenti
eventi speciali
eventi speciali
Il Piccolo
Flauto
Magico
Varietà
SALA BARTOLI
SALA BARTOLI
eventi speciali
eventi speciali
Andreas
Si vive
Vollenwei- una volta.
der live
Sola
Politeama rossetti
eventi speciali
Stomp
Politeama rossetti
Politeama rossetti
di Geppi Cucciari e Lucio
Wilson, regia di Paola Galassi
con Geppi Cucciari
creato e diretto
da Luke Cresswell
e Steve McNicholas
calendario recite
calendario recite
calendario recite
GIO 19 aprile
h. 21.00 turno libero
VEN 20 aprile
h. 20.30 turno libero
MAR 1 maggio
h. 20.30 turno libero
musica di W.A. Mozart
regia di Giulio Ciabatti
con i Piccoli di Podrecca
con i Piccoli di Podrecca
calendario recite
calendario recite
MAR 10 aprile
h. 17.00 turno libero
GIO 19 aprile
h. 10.30 turno libero
MER 11 aprile
h. 10.30 turno libero
VEN 20 aprile
h. 10.30 turno libero
MER 2 maggio
h. 20.30 turno libero
GIO 12 aprile
h. 10.00 turno libero
SAB 21 aprile
h. 17 turno libero
GIO 3 maggio
h. 20.30 turno libero
VEN 13 aprile
h. 10.00 turno libero
h. 11.30 turno libero
DOM 22 aprile
h. 17 turno libero
SAB 14 aprile
h. 17.00 turno libero
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 34
Ridotti € 28
DOM 15 aprile
h. 17.00 turno libero
LUN 16 aprile
h. 10.30 turno libero
MAR 17 aprile
h. 10.00 turno libero
h. 11.30 turno libero
prezzo dei biglietti
Posto Unico
Interi € 8,50
Rid. Abbonati € 5,50
Gold/Platinum/Junior/
Famiglie(U14) € 1,00
prezzo dei biglietti
Posto unico
Interi € 8,50
Rid. Abbonati € 5,50
Gold/Platinum/Junior/
Famiglie(U14) € 1,00
prezzo dei biglietti
Platea A-B-C
Interi € 34
Ridotti € 32
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 20
Ridotti € 17
Platea C (rialzati)
Interi € 28
Ridotti € 26
Platea C
Interi € 17
Ridotti € 15
Prima Galleria
Interi € 23
Ridotti € 21
Gallerie
Interi € 12
Ridotti € 10
Seconda Galleria
Interi € 17
Ridotti € 16
Loggione € 10
Platea C
Interi € 27,50
Ridotti € 23,50
Prima Galleria
Interi € 24
Ridotti € 20,50
Seconda Galleria
Interi € 20
Ridotti € 17
Loggione € 10
abbonamento
con le stelle
Platea A-B 3*
Platea C e I Galleria 2*
II Galleria 1*
il Rossetti News
ritorna alla Sala Bartoli
il festival
della danza
Siamo arrivati alla prima boa: il nostro festival compie un
lustro!
Anche quest’anno grazie alla collaborazione con “ilRossetti”
Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia, il nostro festival vede
nella Sala Bartoli del Teatro Rossetti di Trieste la propria
sede. Con una bella novità! Stiamo finendo di organizzare
una mostra fotografica, che resterà allestita per tutta la
durata del festival, che si snoderà lungo un percorso che vi
porterà fino al IV piano dove si svolgeranno gli spettacoli.
Il nostro festival si aprirà con una novità per Trieste: una
serata di assoli. Erede delle sperimentazioni della Judson
Church di New York degli anni ‘70, questa forma di spettacolo permette agli interpreti una grande libertà formale e
di sperimentazione, vissuta attraverso il corpo del coreografo-interprete. Si esibiranno Daniele Albanese, proveniente da
Parma, con “àrebours 1” e “àrebours -2” e Carlotta Plebs,
mestrina, con “Tin...tin...ambulis”.
Visto il grande successo da voi tributato allo spettacolo
“Futìl” dell’anglo-spagnolo Thomas Noone, abbiamo pensato
di fare cosa gradita portando il suo nuovo dittico: “Crush”
e “Before”. Il primo è un brano per 4 danzatori mentre il
secondo è un duetto che vedrà nuovamente in scena Thomas
Noone con Nuria
Martinez, vincitori lo scorso anno
del sondaggio tra il pubblico presente.
Infine, a chiudere il Festival, uno spettacolo che parte dalla
danza barocca ed arriva ad una ricetta per marinare il
pesce: appena rappresentato al “Moving cake” di Lubiana,
piattaforma della danza slovena, questa pièce ideata da Tanja
Skok ed intitolata “Bassa continua”, sarà preceduta da una
improvvisazione che si svolgerà sulla piazzetta antistante il
teatro. Nella speranza di avervi incuriosito abbastanza da
comprare un abbonamento per tutti e tre gli spettacoli o
che vorrete comunque sostenere la nostra iniziativa, vi aspettiamo alla Sala Bartoli dal 19 al 27 maggio 2007!
anteprima di “Vita di Galileo” al Rossetti
Un’anteprima straordinaria di Vita di
Galileo – l’allestimento del Teatro
Stabile del Friuli-Venezia Giulia, che
inaugurerà la prossima Stagione di
Prosa a Trieste – verrà data il
19 maggio prossimo, alle 20.30 al
Politeama Rossetti in occasione delle
manifestazioni legate a FEST il Festival
22
dell’editoria scientifica. In quest’occasione, infatti, il protagonista Franco
Branciaroli e Giorgio Lanza interpreteranno il Terzo Quadro del dramma.
Introdurrà lo spettacolo – accolto al
debutto nazionale da un unanime e
rilevante consenso di pubblico e critica
– il regista Antonio Calenda.
un evento promosso dalle Generali
le stelle
del jazz
al Rossetti
il 28 aprile
Sono andati esauriti in poche
ore i biglietti per lo spettacolo Sotto le stelle del jazz,
che le Assicurazioni Generali,
nell’ambito delle iniziative
per la celebrazione del 175°
anniversario dalla fondazione,
hanno il piacere di offrire
alla città di Trieste sabato
28 aprile prossimo. L’evento,
che va in scena al Politeama
Rossetti e vedrà sul palco
alcuni artisti di assoluta
eccellenza nel panorama del
jazz italiano e internazionale,
è il risultato di una partnership importante tra il Teatro
Stabile del Friuli-Venezia
Giulia e le Assicurazioni
Generali. Sotto le Stelle del
Jazz offre in un’unica serata
– anche in ciò la singolarità dell’evento – quattro concerti degli artisti di
maggior qualità e prestigio
dell’attuale panorama jazz:
Alboran Trio, Giovanni Allevi,
Francesco Cafiso Quartet e
Stefano Di Battista Quartet.
Si tratta dunque di artisti e
formazioni impeccabili per la
competenza nella tradizione
musicale jazzistica ed entusiasmanti per la pulsazione
creativa, per le sorprendenti
capacità d’improvvisazione,
costantemente ospiti delle
maggiori rassegne internazionali e ammirati partner di
musicisti fra i più quotati.
diretto da Antonio Calenda
“Trieste a Teatro”
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia
www.ilrossetti.com/triesteteatro.asp
Anno XVI - numero 148 - 11 aprile 2007
redazione Viale XX Settembre, 45 - 34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it e-mail [email protected]
Autorizz. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
in breve
Lorenzo Pilat,
l’amato cantautore triestino,
sarà nuovamente protagonista
al Politeama
Rossetti. Dopo
il successo del concerto
tenuto lo scorso anno
e l’applaudita partecipazione alla serata natali-
zia organizzata
a dicembre da
Radio Birikina,
Pilat offrirà al
pubblico
un
nuovo concerto live sabato
21 aprile alle ore 21. I
biglietti sono in vendita
presso la biglietteria del
Teatro Stabile.
C’è
grande
attesa tra il
pubblico dei più
piccoli per l’arrivo a Trieste del
Geronimo Stilton
Supershow. Sono
già infatti più di 2000
i biglietti venduti per le
cinque repliche in pro-
gramma
dal
3 al 5 maggio
al
Politeama
Rossetti.
E notevole è l’attesa anche per
il concerto di
Umberto Tozzi e Marco
Masini (in programma
venerdì 18 maggio).
Ricordiamo al
pubblico che è
in distribuzione,
in occasione
dello spettacolo Il maestro e
Marta, il tradizionale questionario di
fine stagione riservato
agli spettacoli di prosa.
Il questionario consente
agli spettatori di esprimere il proprio giudizio
su tutti gli spettacoli del
cartellone e di segna-
lare eventuali
problemi e difficoltà riscontrati
nel corso della
stagione. Per il
teatro il questionario rappresenta un fondamentale
strumento di analisi delle
esigenze del pubblico.
Ricordiamo inoltre che
i giudizi sugli spettacoli
possono essere anche
espressi sul sito internet
www.ilrossetti.it.
Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92
il colore del benessere sociale
Non può esserci stabile ricchezza economica
senza ricchezza spirituale.
In qualsiasi ambito siano rivolti
– dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura,
all’arte, al tempo libero –
gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati
da concreto impegno verso la collettività.
In una società evoluta
sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità
il colore del benessere sociale.
Scarica

Si vive una volta. Sola Andreas Vollenweider Il maestro