Federica Perrini IDEA PROGETTUALE. Il mio obiettivo principale fin dall’inizio è stato quello di trasformare la scala da elemento di passaggio ad elemento di sosta, di piacere, di chiacchiera. Attraverso un semplicissimo dispositivo che prende le dimensioni della scala stessa, grazie ad un materiale leggermente pressabile si vengono a creare delle piazzette. Piazzette colorate, felici, allegre, ma soprattutto utili. Il bello delle piazzette è che con semplicità ed armonia possono essere facilmente replicabili ed allo stesso tempo uniche grazie ad attrezzature differenti. Nella tavola del concept mi sono divertita ad ipotizzarne cinque, cinque casi a primo impatto molto diversi, ma che in realtà li trovo fondamentali per la sicurezza, il piacere, il relax, ed il civile vivere. CASO 1 ‘Lampione’. Scendo per la mia scala, di corsa, affannata, quasi inciampo per raggiungere il mio amato, il mio ragazzo che da troppo tempo non vedo, o meglio, lo vedo lontano su una nave. Ora è qui, a pochi passi, e corro. Corro, felice. E’ buio, è sera, lo vedo, è sotto un lampione che lo illumina, lo accarezza. Lo raggiungo. Ora cantiamo a squarciagola una canzone, la canzone famosa di un film visto insieme. Finalmente due ragazzi si baciano sotto la luce di un lampione adesso tutto il loro mondo è li. Questo spazio è sicuro. O almeno un po’ di più. Senza luce, senza poesia magari la nostra cara innamorata sarebbe scesa più lentamente con meno passione e ancora peggio avrebbe potuto non vedere il suo buon vecchio marinaio. CASO 2 ‘Ombrellone’. Colazione, zainetto ad entrambi i pargoli ed ora bacio prima di accompagnarli per mano all’asilo. Anche questa mattina è fatta, faccio una chiacchiera con le altre mamme, compro il giornale dal mio caro Gino e vado dal caseificio a fare un po’ di spesa, lo stesso dove andava mia nonna e dove continua ad andare mia mamma. Ora, sicuramente a pranzo non saremo a digiuno, e scendo le scale con in mano le buste ed in mente la ricetta che farò. C’è il sole un po’ coperto ma c’è. Tutto d’un tratto nuvolone e pioggia di quelle scroscianti ed allora fortunatamente in una piazzetta hanno inserito un ombrellone. Lo apre e ci si protegge e sorride pensando come l’ultima volta, pochi giorni prima l’aveva utilizzato per rigenerarsi alla sua ombra dato il solo cocente. Il tempo è pazzo. CASO 3 ‘Schienali’. Esame all’università superato, finalmente vige il relax e la soddisfazione. Aspetto la mia amica, è stata chiamata subito dopo di me. Aspetto con ansia il suo risultato. 30! La felicità ora è alle stelle. E’ alle porte un mese di vacanza e si discute insieme sul da farsi camminando con un passo calmo e spensierato con i libri sotto il braccio ed il libretto in tasca. Due schienali, ci sediamo una di fronte all’altra e si conclude. Portogallo sia! CASO 4 ‘Ciotola’. Una brutta notizia, un trasferimento lavorativo non accettato dal capo, ma gli impegni di vita non si dimenticano ed allora collare e guinzaglio a Junior e si scende a fare i bisogni. Solito percorso, siamo degli abitudinari, ci piace assaporare gli stessi scorci sempre insieme, Ti sciolgo, ed ora giochi libero affianco a me ingrugnandoti con la tua corda preferita portata da casa. Cacca fatta, fortunatamente c’è un cestino, la raccolgo e la butto ed affianco ad esso con gioia vedo la ciotola fissa della scalinata piena d’acqua piovana dove un randagio si sta dissetando. Non penso più al trasferimento non accettato. Sorrido ed in silenzio aspetto con Junior il turno per bere. CASO 5 ‘Scampagnata’. Non c’è ‘molto da dire, siamo un gruppetto di pensionati e ci piace leggere il giornale e farci una partita di scopone insieme, intorno ad un tavolo, in un angolino tutto nostro ma vivo, con i bimbi che corrono affianco a noi, gli adolescenti che si tengono per mano, le mamme che chiacchierano tra di loro di scarpe ed i papà di calcio. Noi siamo sempre li al centro della vita. La Piazzetta Federica Perrini La Piazzetta Federica Perrini