TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia
TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia
Capo Nord e Lofoten
gruppo Nunzia Caravà
Testo di Francesco Patricolo
Foto di Francesco Patricolo e Nunzia Caravà
1
3-07
Palermo–RomaOslo
Parto da solo da
Palermo per Roma dove incontro la
prima partecipante Cinzia con lei
proseguo per Oslo dove ad attenderci
troviamo il resto del gruppo e la
coordinatrice, altrimenti detta capa
chefa etc, che altri non è se non
Pimpa. La quale essendo andata a
trovare un’amica in quel di Verona
(purtroppo non per divertimento) è
partita da Milano.
Facciamo subito conoscenza e ci
dirigiamo all’uscita, ovviamente
piove. Prendiamo il bus navetta che
ci conduce alla nostra sistemazione
per la notte. Una comodissima stanza
con sei letti vicino l’aeroporto.
La stanza è confortevole e dotata
di tutti i comfort, timido tentativo
di giro in città che più che rifiutato
viene ignorato, e quindi tutti a nanna
nei comodi letti a castello e con il
riscaldamento acceso. Ma non siamo
in estate??
14-07 Oslo – Tromso – Alta
Sveglia presto, saldiamo il conto con
la carta di credito in quanto ieri non
abbiamo potuto cambiare per via
dell’ora tarda. Riprendiamo la navetta
che ci riconduce all’aeroporto, qui
rispediamo i bagagli e ci imbarchiamo
per Tromso.
Viaggio tranquillo e senza problemi,
arrivati ci dirigiamo subito a ritirare
le nostre vetture, essendo in sei
Avventure ci ha prenotato due
macchine.
L’addetto all’aeroporto è un ragazzino
piuttosto imbranato che ci fa perdere
un sacco di tempo, ma noi siamo in
vacanza per cui non ci stressiamo.
Le nostre vetture sono due
gigantesche toyota Avensis con
bagaglio immenso e dotate di tutto,
anche di un navigatore satellitare,
io comunque ho sempre con me il
fedele tomtom che come al solito si
rivelerà utile. Dopo aver controllato
gli eventuali danni, siamo costretti
a tornare all’ufficio noleggio per
segnalare tutta una serie di graffi non
presenti nel contratto. Speriamo di
averli visti tutti. Finalmente pronti ci
dividiamo nelle macchine, io guido la
prima con Paolo e Gabriella, mentre
nell’altra si sistemano la capa con
Cinzia e Anna. Gabriella tenta di
far funzionare il navigatore ma con
esiti abbastanza incerti, meno male
che ho sempre il mio. Iniziamo a
macinare chilometri sotto un cielo
cupo e piovaschi sparsi, attraverso
bei panorami di verde ma ingrigiti
dalla poca luce che filtra dalle nubi.
Ci fermiamo in un paesino a fare
cambusa e consumare un pasto
veloce al riparo di una tettoia di
fortuna. Ripartiamo dopo aver
bevuto un buon caffè (di quelli
lunghi stile americano), dopo un
poco di chilometri mi accorgo che
l’altra macchina non è più dietro di
noi. Facciamo inversione e torniamo
indietro, li troviamo accostati al ciglio
della strada, il loro quadro comandi
sembra un albero di natale.
Nonostante siano accese tutta una
serie di spie, la macchina sembra
funzionare, purtroppo il libretto
è scritto in norvegese e nessuno
di noi lo parla, neanche il piccolo
dizionario che Cinzia si è comprato in
aeroporto riesce a cavarci d’impiccio.
Nonostante la macchina funzioni
decidiamo di non correre rischi e
torniamo indietro alla vicina cittadina
alla ricerca di un meccanico. Niente
da fare tutti chiusi. Due ragazzi che
gestiscono una pompa di benzina si
impietosiscono e cercano di darci una
mano. Ma neanche loro ne capiscono
niente. Allora decidiamo di chiamare
il numero verde del noleggio. Ci
risponde un’impiegata con un inglese
incomprensibile. Per fortuna uno
dei due ragazzi, che tra l’altro ci sta
facendo usare il suo telefono, si offre
di fare da interprete. Alla fine di una
lunga conversazione appuriamo che
le spie sono accese per segnalare
che la macchina deve effettuare
l’intervento
di
manutenzione
programmata. L’agenzia di noleggio
dice di non preoccuparci e di
continuare tranquillamente il viaggio.
Ringraziamo i due giovani e simpatici
gestori, che non vogliono neanche
offerto il caffè, e riprendiamo il
viaggio. Fortunatamente siamo tutti
tranquilli per cui l’inconveniente è
presto dimenticato.
Arriviamo ad Alta in serata, è tardi
per visitare il famoso museo, ci
sistemiamo per la notte e Gabriella
entra subito in azione per la gestione
della cucina.
Dopo una cena e un buon the ci
organizziamo per il giorno dopo e poi
a nanna.
15.7Alta –Skarsvag-Nordkappe
Anna e Paolo hanno scelto di riposare,
per cui io Pimpa Cinzia e Gabriella,
usciamo quatti quatti dalla nostra
Hytte e saliti in macchina ci dirigiamo
verso la vicina Cava di Paeskatun,
dove dovremmo svolgere un breve
trek mattutino per poi ricongiungerci
ai due ghiri.
Arrivati alla cava, però, non riusciamo
a trovare l’attacco del sentiero per
cui ci limitiamo a un breve giro e poi
torniamo indietro. Lungo la strada
siamo attirati da un sentiero che
si inoltra nel bosco e ci conduce in
riva ad un fiume. Sulle sue sponde
sono attraccate delle canoe stile
canadese e a riva un gruppo di
pescatori siede placidamente attorno
ad un focherello. Sembra di essere in
Canada.
Ci ricongiungiamo ai dormiglioni e
facciamo un salto nella cittadina di
Alta. Pacifica cittadina, troppo, per le
strade non vi è nessuno e l’atmosfera
è un poco da depressione. Andiamo
quindi a visitare il famoso museo con
le incisioni rupestri. Le incisioni sono
all’aperto, per fortuna non piove, e
si possono osservare lungo un bel
sentiero che costeggia il fiordo di un
paio di chilometri.
Molto bello e interessante, vale
sicuramente la pena di vederlo.
Passiamo qui circa tre ore, e poi
facciamo ritorno alla città per
prenotare il traghetto dei fiordi presso
l’ufficio del turismo. Qui ci dicono che
per la conferma dobbiamo aspettare
un paio di ore, allora consultando la
guida scopriamo che qui vicino vi è un
altro luogo patrimonio dell’Unesco, il
Norvegia
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Avventure nel mondo 1 | 2013 - 101
TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia
primo punto geodetico. Chiediamo
informazioni all’ufficio turistico, ma
la giovane ragazza scopre insieme a
noi che lì vicino esiste questo luogo.
Non ci perdiamo di animo e
decidiamo di cercarlo, arriviamo alla
base di un sentiero e indossati gli
scarponi e gli zainetti ci tuffiamo in
quello che dovrebbe essere un breve
trek. Il sentiero è bello e si inoltra in
un bel bosco, dopo circa 40 minuti di
cammino ecco che arriva la botta di
acqua. Un temporale passeggero di
20 minuti che ci costringe a cercare
dei ripari di fortuna. Stiamo quasi per
rinunciare a trovare il punto, quando
uno sparuto cartello riaccende in noi
la speranza e ci spinge a continuare.
Dopo altri venti minuti di cammino,
finalmente troviamo il famoso punto
geodetico, posto sul cocuzzolo più
alto e con una targa dell’Unesco a
raccontarne la storia. Il panorama è
molto bello e il sole che fa capolino
tra le nere nubi ci regala dei bei
arcobaleni.
Immancabili foto di rito e firma del
libro e poi rientriamo a ritirare la
conferma della prenotazione.
Ci fermiamo a fare rifornimento e
a prendere un altro dei tanti caffè.
Alla stazione di servizio veniamo
“abbordati” da due ragazze svedesi
che ci chiedono timide un passaggio.
Accettiamo tranquillamente e le
facciamo salire un per macchina.
Ulla e Charlie, questi i nomi delle due,
riescono a trasformare il taciturno
Paolo in un compagnone allegro e
affabile sotto i nostri risolini divertiti.
Il viaggio prosegue tra bei paesaggi
e lunghe conversazioni in inglese
sino a raggiungere il campeggio
a Capo Nord. Qui ci separiamo
dalle due ragazze, ma prima le
invitiamo a venire a vedere con noi
il sole di mezzanotte dalla falesia di
NorKappe.
Il campeggio non è granchè, ma ce
lo aspettavamo, la sempre rapida
Gabriella prepara velocemente la
cena e poi recuperate le nuove
amiche ci dirigiamo verso Capo
Nord. Sono le 11 di sera ma il sole
splende ancora. Arriviamo al punto
d’ingresso e dopo aver pagato il
costosissimo pedaggio ci separiamo
per godere dello spettacolo.
Siamo fortunati, il cielo è limpido
e splende il sole, per cui davanti
ai nostri occhi si apre il magnifico
spettacolo di questa falesia.
Assolutamente
bellissima,
in
barba a tutte le critiche che si
possono leggere su internet, vale
assolutamente la pena di venire in
questo splendido luogo. Assistiamo
affascinati al fenomeno del sole
di mezzanotte, che giunge quasi a
baciare l’orizzonte per poi riprendere
la sua salita senza trmntare mai.
Visitiamo anche il moderno museo
che hanno costruito, facciamo le
immancabili foto di rito e poi sempre
con il sole che ci illumina facciamo
rientro per la notte……
il cielo si annuvola e cade qualche
goccia di pioggia, ma nel complesso
siamo abbastanza fortunati.
La camminata a volte si rivela un
poco monotona in un paesaggio
brullo e sempre uguale, ogni tanto
qualche
formazione
rocciosa
interrompe la monotonia. Dopo
un paio di orette Paolo decide di
fermarsi, noi proseguiamo per
un’altra poco sino ad arrivare su un
promontorio che si affaccia su una
spiaggia, di fronte a noi l’oceano e
sulla nostra destra la falesia di Capo
nord, siamo finalmente arrivati. Anna
e Gabriella decidono di no scendere
sino al mare, per cui solo Pimpa io
e Cinzia ci avviamo. La spiaggia
è sassosa e con qualche relitto
piaggiato, ora capiamo le ragioni del
falso, la falesia su cui siamo stati ieri,
a parte che è raggiungibile molto più
comodamente, è molto più bella.
Anche la spiaggia ha il suo fascino,
certo condizionati dal fatto che
siamo nel punto estremo dell’Europa.
Veniamo raggiunti da Ulla e Charlie e
dopo una piccola sosta ritorniamo sui
nostri passi. Alla fine del trek le due
ragazze sono distrutte, appena salite
in macchina si addormenteranno,
e anche Paolo non è proprio una
rosa. Non è una camminata difficile
e neanche troppo lunga per persone
abituate, ma per chi non lo è, risulta
sicuramente faticosa.
Ottima prestazione di Gabriella
e Anna che pur non essendo
camminatrici come Cinzia si sono
comportate bene senza lamentarsi.
Il resto della giornata prosegue
tranquillo con una lunga tappa di
trasferimento verso Langfjordbotn,
ogni tanto veniamo strappati dalla
letargia del trasferimento da violenti
scrosci di acqua o da qualche renna
che ci attraversa la strada. Durante
il trasferimento, allo svincolo
per Hammerfest, ci separeremo
definitivamente
dalle
nostre
compagne di viaggio occasionali.
Il campeggio è carino e sorge in un
bel posto, al nostro arrivo Gabriella
si smaterializza per ricomparire tra i
fornelli della piccola cucina.
prestissimo un’intesa organizzativa.
Anche oggi il tempo è brutto, piove
sempre e il cielo è tutto coperto.
Ci dirigiamo verso l’isola di Senja,
passiamo dal parco dei troll, dove
sono stati costruiti i due troll più
grandi al mondo, ma decidiamo
di non entrare. Ogni tanto il cielo
si apre e possiamo godere di bei
panorami innevati sui fiordi.
Entriamo a Senja transitando il
grande ponte che la collega alla
terraferma e ci rechiamo a cercare
il campeggio.
Si trova un poco all’interno dell’isola
ma fortunatamente grazie ai nostri
tre navigatori lo troviamo senza
troppi problemi. Dop aver preso
possesso della Hytte usciamo per
un giro dell’isola. Il tempo continua
a non collaborare, vediamo belle
spiagge bianche e tanta vegetazione.
Azzardiamo anche dei mini-trek
ma la pioggia ogni volta ci spinge
a tornare alle auto. Peccato perchè
l’isola sembra graziosa con tanti
piccoli porti di pescatori e insenature
con spiagge bianche.
Verso le 21.30, sempre accompagnati
dalla pioggia, decidiamo di averne
abbastanza e rientriamo al camping,
dove la sempre velocissima
Gabriella, nel poco tempo in cui noi
scarichiamo la macchina e Anna e
Cinzia preparano il tavolo, ci scodella
nei piatti dell’ottima pasta al pesto.
Chiacchericcio finale mentre fuori
piove e poi nanna.
Capo Nord
N
16-07 Skardsvag trekLangfjordbotn
Nonostante la luce dormiamo
tranquillamente e ci svegliamo
presto, oggi ci attende il trek sino al
vero Capo Nord.
Eh si il punto più a nord dell’Europa
non è la splendida falesia che
abbiamo visto ieri, ma una spiaggia
raggiungibile solo a piedi. Anche per
questa escursione abbiamo coinvolto
le nostre nuove amiche.
Raggiungiamo facilmente il punto
di inizio del trek e ci incamminiamo
per una vasta brughiera. Ogni tanto
17-07 Langfjordbotn-Senja
Sveglia presto svuotamento della
casetta carico mezzi colazione
tutto a tempo di record sotto lo
sguardo inflessibile della nostra
capa. Come sempre accade quando
Nancy è capogruppo, si raggiunge
102 - Avventure nel mondo 1 | 2013
18-07 Senja-Sortland
Ieri avevamo controllato il punto da
cui partono i traghetti per vedere
anche gli orari.
Oggi analizzando la giornata, come
al solito piove, decidiamo che non è il
caso di prendere il traghetto, sia per
gli orari non agevoli, sia per i costi
elevati, sia per il maltempo che non
ci farebbe godere la traversata.
Quindi caricate le macchine ci
avviamo sul ponte lasciando alle
nostre spalle l’isola di Senja.
La tappa di trasferimento scorre
via senza nulla di rilevante, arrivati
a Sortland prendiamo possesso del
nostro alloggio e poi ci rechiamo
al vicino paesino di Straume per
effettuare il trek giornaliero.
Il tempo è molto variabile, passiamo
dal cielo limpido a piogge leggere
nel giro di poco tempo. Il posto
è comunque molto bello e il trek
abbastanza facile, se non fosse per
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TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia
il terreno pantanoso da cui inizia e
che bagna subito i piedi della povera
Anna e di Paolo, noi altri abbiamo le
scarpe adatte e patiamo di meno.
Arrivati al primo faro il cielo ci omaggia
con un bel sole e il panorama merita
le nostre foto. Qui il percorso diventa
più difficoltoso e saggiamente Paolo
Anna e Gabriella decidono di tornare
indietro mentre noi con l’irriducibile
Cinzia proseguiamo per tentare di
chiudere l’anello. Il sentiero diventa
molto più difficoltoso, inerpicandosi
per il fianco della montagna, in alcuni
punti è attrezzato con una fune di
acciaio. Arriviamo sino al secondo
faro e qui il sentiero sembra sparire,
il tempo ovviamente è nuovamente
peggiorato, per cui decidiamo di
tornare indietro e ricongiungerci con
l’altro equipaggio.
Ci rechiamo a visitare il paesino
di Myre, dove ci viene voglia di un
aperitivo seduti vicino al fiordo, ma
ahimè non vi sono locali dove poter
consumare o comprare qualcosa.
Dopo aver visitato anche il Nusfjord
facciamo rientro al nostro campeggio
dove avviene l’orami consueto
fenomeno della traslazione di
Gabriella con relativa cena pronta
appena entrati nella casa.
Chiacchere e racconti di Anna e
Cinzia e poi nanna.
buon anticipo per cui ci concediamo
una visita del paesino e di un
paesino vicino. All’orario previsto ci
imbarchiamo sul postale dei fiordi,
il famoso Hurtigruten, tramite uno
stretto ascensore a cui si accede una
macchina per volta. Meno male che
ci siamo solo noi, altrimenti penso
che la sosta sarebbe durata un po’
di più. Appena imbarcati capiamo
che abbiamo fatto bene a prenotare,
la piccola stiva è infatti già piena
di altre vetture. Veniamo ricevuti a
bordo in stile nave da crociera, del
rude servizio di posta oramai non vi è
più traccia. Anche le fisionomie degli
altri passeggeri, quelli che fanno
tutto il giro dei fiordi, è da croceristi.
Sul ponte superiore vi è addirittura
una vasca da idromassaggio con
acqua calda, occupata da due
anziani signori che sorseggiano il
vino a mollo con vista sui fiordi.
La prima tratta del tragitto è bella
ma non entusiasmante, per cui
ci sistemiamo in un tavolino e
consumiamo il nostro pranzo a sacco
vedendo scorrere i fiordi dalle navate
di prua.
Tra una foto e l’altra ci rechiamo
poi ci rechiamo a poppa dove come
dei perfetti croceristi prendiamo
possesso delle sdraio da cui godere
dello spettacolo. Se ci fosse il sole e
la temperatura fosse una quindicina
di gradi in più sarebbe perfetto.
Ovviamente la capa si dissocia in
quanto ha necessità di camminare
e si perde per le scalette della nave.
Dopo un’oretta di navigazione per
i fiordi, arriviamo finalmente nel
tanto famoso Tryllfjord. L’entrata è
attraverso uno stretto passaggio tra
due grandi pareti verticali, che ci
scorrono velocemente vicino creando
uno strano effetto stile Titanic. Molto
suggestivo, la parte finale del fiordo
è piena di imbarcazioni, che fanno
largo al nostro arrivo per permettere
al postale di invertire la rotta e uscire
dal punto di ingresso. Il resto della
navigazione procede tranquillo sino a
Svoalver, dove sbarchiamo tramite il
famoso ascensore.
Insieme a noi sciamano fuori tutti i
passeggeri per prendere d’assalto
le bancarelle per turisti poste sui
moli. Noi decidiamo di recarci
al nostro alloggio e poi tornare.
Ritorniamo giusto in tempo per
vedere i passeggeri risalire e la nave
staccarsi dal molo. Giriamo anche
noi per le bancarelle e poi decidiamo
di consumare qui la nostra cena. Ci
rechiamo in un locale consigliato
dalle relazioni dove consumiamo una
bella cena ma a prezzi stratosferici.
Passeggiatina digestiva e poi rientro
nel nostro comodo Hytte con vista sul
lago.
Dovremmo accendere la stufa in
faro Cinzia decide di fermarsi mentre
io e Nancy proseguiamo sino ad
arrivare a Unstad.
Quando siamo ormai giunti alla lunga
striscia di sabbia che ci congiunge
al paesino riceviamo la chiamata
degli altri tre che hanno iniziato la
camminata. Per non farli aspettare
rd
Norvegia
19-07
Sortland-Storkmakness(postale) Svoalvaer
Per ottimizzare i tempi ci svegliamo,
come di consueto, presto. Smontiamo
tutto velocemente e ci rechiamo a
visitare il paese di Nyksund. Lungo la
strada Nancy ha una crisi di astinenza
da trek e si fa lasciare distante dal
paese dicendo che ci raggiunge a
piedi. Noi invece lo raggiungiamo
comodamente in macchina, il
paesino è molto bello, anche se per
la sua bellezza si è trasformato in
una cittadina turistica piena di b&b e
ristorantini. Vediamo anche l’insegna
di una discoteca. Resta comunque
un posto molto suggestivo anche
perché visitandolo di mattina tutti
questi locali sono chiusi restituendo
il fascino originale dei luoghi. Ci
fermiamo a consumare un bel caffè
caldo e veniamo raggiunti dalla
camminatrice con cui rifacciamo un
veloce giro del porticciolo.
Resteremmo ancora volentieri ma
abbiamo un postale da prendere, per
cui ripartiamo velocemente verso
Stokmakness. Arriviamo con un
ghisa e aprire una bella bottiglia di
vino, ma non abbiamo né la legna
né il vino. Tiriamo lo stesso tardi
chiacchierando amabilmente.
Con lo sbarco a Svoalver siamo
finalmente arrivati nelle famose
Lofoten, e la giornata di domani
dovrebbe
essere
interamente
dedicata alla visita in macchina di
questo splendido arcipelago.
Ma il sacro fuoco del cammino che
pervade la nostra chefa, la spinge
a convincerci a percorrere uno dei
più bei trek marini delle isole. Anna
Gabriella e Paolo si fanno convincere
solo a metà e decidono di dormire un
poco di più e di incontrarci poi a metà
cammino.
20-07 Svolvaer-A°-Svoalvaer
I camminatori imperterriti, io Nancy
e Cinzia, ci alziamo presto e ci
rechiamo al paesino di Eggum,
da dove parte questa famosa
camminata. Il paesino è totalmente
addormentato e non incontriamo
nessuno. Il cielo è come al solito
plumbeo e spira un leggero vento
freddo. Ci avviamo lungo questo
sentiero costiero. La camminata
all’inizio è bella, ma alla lunga si
rivela un po’ monotona. Il panorama
non muta quasi mai e il tempo non
è d’aiuto. A metà strada una frana ci
sbarra la strada, la superiamo con un
poco di attenzione. Arrivati all’ultimo
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troppo decidiamo di tornare indietro
senza entrare dentro il paese. Sulla
strada del ritorno incontriamo qualche
sparuti trekker e una turista solitaria.
Raggiungiamo sia Cinzia, che si era
avviata lentamente, che gli altri tre
prima che avessero raggiunto la
frana, e tutti insieme facciamo ritorno
alle macchine. Il cammino è stato
bello ma non è questa meraviglia
decantata nelle guide. Inizio la
nostra discesa verso il paesino di
A°, lungo la strada ci fermiamo
nella bella spiaggia di Skagsanden.
Una lunga striscia di sabbia bianca
che si affaccia sull’oceano. Se non
fosse per i 6 gradi per l’acqua gelida
per la pioggia e per le meduse che
affollano l’acqua, verrebbe voglia di
mettersi in costume e fare un bel
bagno. Ci limitiamo invece a una
bella camminata e a consumare
un bel dolce con caffè nel piccolo
chioschetto. Proseguiamo la nostra
discesa attraversando piccoli e
caratteristici agglomerati di casette
rosse abbarbicate su piccoli
promontori rocciosi. Incontriamo
lunghe file di essiccatoi alcuni
pieni di stoccafissi altri vuoti.
Attraversiamo
diversi
paesini
tutti con i loro porticcioli pieni di
pescherecci e con le case su palafitte
che si affacciano nei fiordi. Sono
molto belli e suggestivi. Arriviamo nel
Avventure nel mondo 1 | 2013 - 103
07
TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia
paese museo di A°, il punto estremo
delle Lofoten. Il paesino è molto bello
anche se estremamente turistico.
E’ comunque un piacere girare
per le sue vie e sui moli con le
caratteristiche case rosse su
palafitte. Compriamo qualcosa nel
piccolo panificio rimasto fermo a
una quarantina di anni fa. Decidiamo
di non effettuare la visita del
museo dello stoccafisso e giriamo
liberamente per il paese.
Facciamo anche una breve
camminata sul promontorio alle sue
spalle.
Ci rechiamo poi a visitare l’altro
paese-museo di Nusfjord, lungo
la strada ci fermiamo a visitare il
paese-reale di Moskenes.
Ci fermiamo anche in un grazioso
locale lungo la statale dove facciamo
la conoscenza di una simpatica
italiana che ha deciso di prendersi
una pausa dalla vita romana.
Il locale è molto bello e si mangiano
degli ottimi dolci, ci fermeremo
volentieri anche per la cena. Ma
è ancora presto e abbiamo molto
da visitare per cui tristemente
ripartiamo.
Giungiamo al paesino che è appena
terminato l’orario di apertura, per
cui entriamo senza pagare. Il paese
è anch’esso pittoresco, sorge
attorno a un porticciolo ad U con
un promontorio su cui era installata
la gru per il carico e scarico dei
materiali. Anche se i negozietti sono
chiusi riusciamo ad assaporare il
bello del luogo, anzi, per quanto
mi riguarda, è anche meglio così,
sembra meno finto.
Anche qui sui moli, ovviamente, vi
sono le lunghe file di essiccatoi.
Ripercorriamo a ritroso la strada
dell’andata, ma visto che ora il
cielo si è un po’ aperto, i paesaggi
sembrano differenti, per cui ci
fermiamo sempre a fare foto.
Rientrati nel nostro bel chalet con
vista lago ci predisponiamo per una
bella serata in compagnia (purtroppo
senza alcolici che non siamo riusciti
a comprare).
impedibile. Si tratta di un altro paese
trasformato in attrazione turistica,
ormai le Lofoten per metà vivono
di pesca e per metà di turismo con
una maggiore propensione verso
quest’ultimo.
E’ sicuramente un bel posto, ma
tutti i localini di souvenir o bistrot
o acchiappa turisti ne hanno ormai
stravolto l’aspetto, e ci vuole
davvero un bello sforzo di fantasia
per immaginare i pescherecci che
rientrano il pomeriggio nel riparato
porticciolo interno accolti dagli stridii
dei gabbiani e dalle voci dei paesani
che attendono di scaricare e lavorare
il pesce fonte di nutrimento.
Resta comunque uno dei posti da
non perdere, almeno per tutte le
guide turistiche.
Dopo aver consumato degli ottimi
waffel ripartiamo direzione Tromso.
Ci aspetta un lungo trasferimento
di 6 ore. La strada e i paesaggi
sono come al solito molto belli,
fiordi e foreste vengono interrotti
da spettacolari ponti moderni
di collegamento, ogni tanto si
incrociano splendide cascate (certo
qui l’acqua non manca). Tra tanti bei
posti che attraversiamo, purtroppo,
ne scegliamo uno pessimo per fare
il pranzo-stop.
Ma ormai siamo così affiatati che
l’inconveniente non ci crea nessun
problema.
Arriviamo in serata a Tromso e
abbiamo qualche difficoltà a trovare
il camping, i navigatori sembrano
impazziti e la pioggia scrosciante
ci impedisce di guardare bene
i nomi delle vie. Comunque alla
fine ci raccapezziamo e troviamo
il camping. Non molto bello ma
confortevole e con la reception
aperta 24 ore su 24. Io e Nancy
andiamo a fare il rabbocco del
carburante mentre gli altri preparano
la cenetta di commiato.
Tiriamo notte fonda raccontando
tutto di tutti, ora che ci stiamo per
separare abbiamo trovato una bella
confidenza……
Capo
Nord
21-07 Svoalvaer-Tromso
I più mattinieri e/o romantici si sono
alzati presto per fare un giro attorno
al lago (Cinzia e Nancy), i materialisti
invece hanno preferito poltrire un po’
di più.
Terminata la colazione ci lasciamo
alle spalle questo splendido posto
e ci rechiamo a visitare il paese
di Kabelvag. Per fortuna non è il
classico paese museo, ma un paese
vero e proprio. Ed è per questo
motivo che ci piace, anche se in
giro non si vede quasi nessuno. E’
delizioso, curato e colorato, e come
al solito sviluppato attorno al molo
con i pescherecci. Pur non essendo
nominato tra le cose da vedere ci
affascina parecchio. Rimontiamo in
macchina per andare a visitare la
perla di Henningsvaer, altra località
22-07 Tromso-Roma-Palermo
Salutiamo Gabriella che rientra con
un volo diretto, e poi andiamo a
lasciare le vetture. Le operazioni si
svolgono senza problemi così come
i voli per il rientro e ci ritroviamo in
serata a casa.
La Norvegia è sicuramente un
bel posto, Capo Nord e le Lofoten
sono solo alcune delle perle che la
compongono, ma sfortunatamente
il clima ed i costi la rendono proprio
poco godibile, eh si che ci stiamo
tornando per la seconda volta in
poco tempo.
Le nostre amiche svedesi dicono di
preferire la Norvegia, che dire: “De
gustibus“
Consigliamo certamente di visitarla
ma con le dovute accortezze piove
sempre ma proprio sempre….
Ciao e buoni viaggi a tutti.
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TACCUINO DI VIAGGIO | Malesia - Borneo
Una nuova avventura… per gruppo fantastico
Dal viaggio Malesia Borneo
Gruppo Patrizia Crisolini Malatesta
Testo e foto di Sara Vrenna
Q
01
uest’anno
partiamo in
anticipo con la
scelta del viaggio…
io, il carissimo Gerry (mio “fratellone”
conosciuto nel viaggio Far West
dell’anno scorso) e il caro amico
Giulio (anche lui conosciuto in
America) decidiamo di ripartire per
una nuova avventura assieme…
così in primavera già ci mettiamo
all’opera per cercare un nuovo
viaggio che piaccia a tutti…indecisi
fino all’ultimo decidiamo dopo vari
studi di fare Malesia Borneo in
quanto includeva un po’ di tutto sia
città che natura ed infine relax al
mare…e che mare!!!
104 - Avventure nel mondo 1 | 2013
La Malesia non è uno di quei viaggi
in cui decidi di voler ritornare in
quanto non ha un’identità a sé, è un
miscuglio di indiani e cinesi, quindi
in linea generale il viaggio delude (a
meno che non sia il primo viaggio
in assoluto) ma il gruppo è stato
fantastico e solo quello ha creato il
viaggio. Innanzitutto voglio ricordare
e ringraziare i miei compagni
di viaggio: Patrizia (la nostra
coordinatrice che voglio ringraziare
per aver organizzato il nostro viaggio
e per essere riuscita a stare sotto
la cassa), Gerardo (il mio fratellone
Gerry che adoro e vi auguro di poter
trovare nei vostri viaggi in quanto
è una di quelle persone che non
B
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Capo Nord e Lofoten - Viaggi Avventure nel Mondo