TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia Capo Nord e Lofoten gruppo Nunzia Caravà Testo di Francesco Patricolo Foto di Francesco Patricolo e Nunzia Caravà 1 3-07 Palermo–RomaOslo Parto da solo da Palermo per Roma dove incontro la prima partecipante Cinzia con lei proseguo per Oslo dove ad attenderci troviamo il resto del gruppo e la coordinatrice, altrimenti detta capa chefa etc, che altri non è se non Pimpa. La quale essendo andata a trovare un’amica in quel di Verona (purtroppo non per divertimento) è partita da Milano. Facciamo subito conoscenza e ci dirigiamo all’uscita, ovviamente piove. Prendiamo il bus navetta che ci conduce alla nostra sistemazione per la notte. Una comodissima stanza con sei letti vicino l’aeroporto. La stanza è confortevole e dotata di tutti i comfort, timido tentativo di giro in città che più che rifiutato viene ignorato, e quindi tutti a nanna nei comodi letti a castello e con il riscaldamento acceso. Ma non siamo in estate?? 14-07 Oslo – Tromso – Alta Sveglia presto, saldiamo il conto con la carta di credito in quanto ieri non abbiamo potuto cambiare per via dell’ora tarda. Riprendiamo la navetta che ci riconduce all’aeroporto, qui rispediamo i bagagli e ci imbarchiamo per Tromso. Viaggio tranquillo e senza problemi, arrivati ci dirigiamo subito a ritirare le nostre vetture, essendo in sei Avventure ci ha prenotato due macchine. L’addetto all’aeroporto è un ragazzino piuttosto imbranato che ci fa perdere un sacco di tempo, ma noi siamo in vacanza per cui non ci stressiamo. Le nostre vetture sono due gigantesche toyota Avensis con bagaglio immenso e dotate di tutto, anche di un navigatore satellitare, io comunque ho sempre con me il fedele tomtom che come al solito si rivelerà utile. Dopo aver controllato gli eventuali danni, siamo costretti a tornare all’ufficio noleggio per segnalare tutta una serie di graffi non presenti nel contratto. Speriamo di averli visti tutti. Finalmente pronti ci dividiamo nelle macchine, io guido la prima con Paolo e Gabriella, mentre nell’altra si sistemano la capa con Cinzia e Anna. Gabriella tenta di far funzionare il navigatore ma con esiti abbastanza incerti, meno male che ho sempre il mio. Iniziamo a macinare chilometri sotto un cielo cupo e piovaschi sparsi, attraverso bei panorami di verde ma ingrigiti dalla poca luce che filtra dalle nubi. Ci fermiamo in un paesino a fare cambusa e consumare un pasto veloce al riparo di una tettoia di fortuna. Ripartiamo dopo aver bevuto un buon caffè (di quelli lunghi stile americano), dopo un poco di chilometri mi accorgo che l’altra macchina non è più dietro di noi. Facciamo inversione e torniamo indietro, li troviamo accostati al ciglio della strada, il loro quadro comandi sembra un albero di natale. Nonostante siano accese tutta una serie di spie, la macchina sembra funzionare, purtroppo il libretto è scritto in norvegese e nessuno di noi lo parla, neanche il piccolo dizionario che Cinzia si è comprato in aeroporto riesce a cavarci d’impiccio. Nonostante la macchina funzioni decidiamo di non correre rischi e torniamo indietro alla vicina cittadina alla ricerca di un meccanico. Niente da fare tutti chiusi. Due ragazzi che gestiscono una pompa di benzina si impietosiscono e cercano di darci una mano. Ma neanche loro ne capiscono niente. Allora decidiamo di chiamare il numero verde del noleggio. Ci risponde un’impiegata con un inglese incomprensibile. Per fortuna uno dei due ragazzi, che tra l’altro ci sta facendo usare il suo telefono, si offre di fare da interprete. Alla fine di una lunga conversazione appuriamo che le spie sono accese per segnalare che la macchina deve effettuare l’intervento di manutenzione programmata. L’agenzia di noleggio dice di non preoccuparci e di continuare tranquillamente il viaggio. Ringraziamo i due giovani e simpatici gestori, che non vogliono neanche offerto il caffè, e riprendiamo il viaggio. Fortunatamente siamo tutti tranquilli per cui l’inconveniente è presto dimenticato. Arriviamo ad Alta in serata, è tardi per visitare il famoso museo, ci sistemiamo per la notte e Gabriella entra subito in azione per la gestione della cucina. Dopo una cena e un buon the ci organizziamo per il giorno dopo e poi a nanna. 15.7Alta –Skarsvag-Nordkappe Anna e Paolo hanno scelto di riposare, per cui io Pimpa Cinzia e Gabriella, usciamo quatti quatti dalla nostra Hytte e saliti in macchina ci dirigiamo verso la vicina Cava di Paeskatun, dove dovremmo svolgere un breve trek mattutino per poi ricongiungerci ai due ghiri. Arrivati alla cava, però, non riusciamo a trovare l’attacco del sentiero per cui ci limitiamo a un breve giro e poi torniamo indietro. Lungo la strada siamo attirati da un sentiero che si inoltra nel bosco e ci conduce in riva ad un fiume. Sulle sue sponde sono attraccate delle canoe stile canadese e a riva un gruppo di pescatori siede placidamente attorno ad un focherello. Sembra di essere in Canada. Ci ricongiungiamo ai dormiglioni e facciamo un salto nella cittadina di Alta. Pacifica cittadina, troppo, per le strade non vi è nessuno e l’atmosfera è un poco da depressione. Andiamo quindi a visitare il famoso museo con le incisioni rupestri. Le incisioni sono all’aperto, per fortuna non piove, e si possono osservare lungo un bel sentiero che costeggia il fiordo di un paio di chilometri. Molto bello e interessante, vale sicuramente la pena di vederlo. Passiamo qui circa tre ore, e poi facciamo ritorno alla città per prenotare il traghetto dei fiordi presso l’ufficio del turismo. Qui ci dicono che per la conferma dobbiamo aspettare un paio di ore, allora consultando la guida scopriamo che qui vicino vi è un altro luogo patrimonio dell’Unesco, il Norvegia ............................................................................... Avventure nel mondo 1 | 2013 - 101 TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia primo punto geodetico. Chiediamo informazioni all’ufficio turistico, ma la giovane ragazza scopre insieme a noi che lì vicino esiste questo luogo. Non ci perdiamo di animo e decidiamo di cercarlo, arriviamo alla base di un sentiero e indossati gli scarponi e gli zainetti ci tuffiamo in quello che dovrebbe essere un breve trek. Il sentiero è bello e si inoltra in un bel bosco, dopo circa 40 minuti di cammino ecco che arriva la botta di acqua. Un temporale passeggero di 20 minuti che ci costringe a cercare dei ripari di fortuna. Stiamo quasi per rinunciare a trovare il punto, quando uno sparuto cartello riaccende in noi la speranza e ci spinge a continuare. Dopo altri venti minuti di cammino, finalmente troviamo il famoso punto geodetico, posto sul cocuzzolo più alto e con una targa dell’Unesco a raccontarne la storia. Il panorama è molto bello e il sole che fa capolino tra le nere nubi ci regala dei bei arcobaleni. Immancabili foto di rito e firma del libro e poi rientriamo a ritirare la conferma della prenotazione. Ci fermiamo a fare rifornimento e a prendere un altro dei tanti caffè. Alla stazione di servizio veniamo “abbordati” da due ragazze svedesi che ci chiedono timide un passaggio. Accettiamo tranquillamente e le facciamo salire un per macchina. Ulla e Charlie, questi i nomi delle due, riescono a trasformare il taciturno Paolo in un compagnone allegro e affabile sotto i nostri risolini divertiti. Il viaggio prosegue tra bei paesaggi e lunghe conversazioni in inglese sino a raggiungere il campeggio a Capo Nord. Qui ci separiamo dalle due ragazze, ma prima le invitiamo a venire a vedere con noi il sole di mezzanotte dalla falesia di NorKappe. Il campeggio non è granchè, ma ce lo aspettavamo, la sempre rapida Gabriella prepara velocemente la cena e poi recuperate le nuove amiche ci dirigiamo verso Capo Nord. Sono le 11 di sera ma il sole splende ancora. Arriviamo al punto d’ingresso e dopo aver pagato il costosissimo pedaggio ci separiamo per godere dello spettacolo. Siamo fortunati, il cielo è limpido e splende il sole, per cui davanti ai nostri occhi si apre il magnifico spettacolo di questa falesia. Assolutamente bellissima, in barba a tutte le critiche che si possono leggere su internet, vale assolutamente la pena di venire in questo splendido luogo. Assistiamo affascinati al fenomeno del sole di mezzanotte, che giunge quasi a baciare l’orizzonte per poi riprendere la sua salita senza trmntare mai. Visitiamo anche il moderno museo che hanno costruito, facciamo le immancabili foto di rito e poi sempre con il sole che ci illumina facciamo rientro per la notte…… il cielo si annuvola e cade qualche goccia di pioggia, ma nel complesso siamo abbastanza fortunati. La camminata a volte si rivela un poco monotona in un paesaggio brullo e sempre uguale, ogni tanto qualche formazione rocciosa interrompe la monotonia. Dopo un paio di orette Paolo decide di fermarsi, noi proseguiamo per un’altra poco sino ad arrivare su un promontorio che si affaccia su una spiaggia, di fronte a noi l’oceano e sulla nostra destra la falesia di Capo nord, siamo finalmente arrivati. Anna e Gabriella decidono di no scendere sino al mare, per cui solo Pimpa io e Cinzia ci avviamo. La spiaggia è sassosa e con qualche relitto piaggiato, ora capiamo le ragioni del falso, la falesia su cui siamo stati ieri, a parte che è raggiungibile molto più comodamente, è molto più bella. Anche la spiaggia ha il suo fascino, certo condizionati dal fatto che siamo nel punto estremo dell’Europa. Veniamo raggiunti da Ulla e Charlie e dopo una piccola sosta ritorniamo sui nostri passi. Alla fine del trek le due ragazze sono distrutte, appena salite in macchina si addormenteranno, e anche Paolo non è proprio una rosa. Non è una camminata difficile e neanche troppo lunga per persone abituate, ma per chi non lo è, risulta sicuramente faticosa. Ottima prestazione di Gabriella e Anna che pur non essendo camminatrici come Cinzia si sono comportate bene senza lamentarsi. Il resto della giornata prosegue tranquillo con una lunga tappa di trasferimento verso Langfjordbotn, ogni tanto veniamo strappati dalla letargia del trasferimento da violenti scrosci di acqua o da qualche renna che ci attraversa la strada. Durante il trasferimento, allo svincolo per Hammerfest, ci separeremo definitivamente dalle nostre compagne di viaggio occasionali. Il campeggio è carino e sorge in un bel posto, al nostro arrivo Gabriella si smaterializza per ricomparire tra i fornelli della piccola cucina. prestissimo un’intesa organizzativa. Anche oggi il tempo è brutto, piove sempre e il cielo è tutto coperto. Ci dirigiamo verso l’isola di Senja, passiamo dal parco dei troll, dove sono stati costruiti i due troll più grandi al mondo, ma decidiamo di non entrare. Ogni tanto il cielo si apre e possiamo godere di bei panorami innevati sui fiordi. Entriamo a Senja transitando il grande ponte che la collega alla terraferma e ci rechiamo a cercare il campeggio. Si trova un poco all’interno dell’isola ma fortunatamente grazie ai nostri tre navigatori lo troviamo senza troppi problemi. Dop aver preso possesso della Hytte usciamo per un giro dell’isola. Il tempo continua a non collaborare, vediamo belle spiagge bianche e tanta vegetazione. Azzardiamo anche dei mini-trek ma la pioggia ogni volta ci spinge a tornare alle auto. Peccato perchè l’isola sembra graziosa con tanti piccoli porti di pescatori e insenature con spiagge bianche. Verso le 21.30, sempre accompagnati dalla pioggia, decidiamo di averne abbastanza e rientriamo al camping, dove la sempre velocissima Gabriella, nel poco tempo in cui noi scarichiamo la macchina e Anna e Cinzia preparano il tavolo, ci scodella nei piatti dell’ottima pasta al pesto. Chiacchericcio finale mentre fuori piove e poi nanna. Capo Nord N 16-07 Skardsvag trekLangfjordbotn Nonostante la luce dormiamo tranquillamente e ci svegliamo presto, oggi ci attende il trek sino al vero Capo Nord. Eh si il punto più a nord dell’Europa non è la splendida falesia che abbiamo visto ieri, ma una spiaggia raggiungibile solo a piedi. Anche per questa escursione abbiamo coinvolto le nostre nuove amiche. Raggiungiamo facilmente il punto di inizio del trek e ci incamminiamo per una vasta brughiera. Ogni tanto 17-07 Langfjordbotn-Senja Sveglia presto svuotamento della casetta carico mezzi colazione tutto a tempo di record sotto lo sguardo inflessibile della nostra capa. Come sempre accade quando Nancy è capogruppo, si raggiunge 102 - Avventure nel mondo 1 | 2013 18-07 Senja-Sortland Ieri avevamo controllato il punto da cui partono i traghetti per vedere anche gli orari. Oggi analizzando la giornata, come al solito piove, decidiamo che non è il caso di prendere il traghetto, sia per gli orari non agevoli, sia per i costi elevati, sia per il maltempo che non ci farebbe godere la traversata. Quindi caricate le macchine ci avviamo sul ponte lasciando alle nostre spalle l’isola di Senja. La tappa di trasferimento scorre via senza nulla di rilevante, arrivati a Sortland prendiamo possesso del nostro alloggio e poi ci rechiamo al vicino paesino di Straume per effettuare il trek giornaliero. Il tempo è molto variabile, passiamo dal cielo limpido a piogge leggere nel giro di poco tempo. Il posto è comunque molto bello e il trek abbastanza facile, se non fosse per ............................................................................... TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia il terreno pantanoso da cui inizia e che bagna subito i piedi della povera Anna e di Paolo, noi altri abbiamo le scarpe adatte e patiamo di meno. Arrivati al primo faro il cielo ci omaggia con un bel sole e il panorama merita le nostre foto. Qui il percorso diventa più difficoltoso e saggiamente Paolo Anna e Gabriella decidono di tornare indietro mentre noi con l’irriducibile Cinzia proseguiamo per tentare di chiudere l’anello. Il sentiero diventa molto più difficoltoso, inerpicandosi per il fianco della montagna, in alcuni punti è attrezzato con una fune di acciaio. Arriviamo sino al secondo faro e qui il sentiero sembra sparire, il tempo ovviamente è nuovamente peggiorato, per cui decidiamo di tornare indietro e ricongiungerci con l’altro equipaggio. Ci rechiamo a visitare il paesino di Myre, dove ci viene voglia di un aperitivo seduti vicino al fiordo, ma ahimè non vi sono locali dove poter consumare o comprare qualcosa. Dopo aver visitato anche il Nusfjord facciamo rientro al nostro campeggio dove avviene l’orami consueto fenomeno della traslazione di Gabriella con relativa cena pronta appena entrati nella casa. Chiacchere e racconti di Anna e Cinzia e poi nanna. buon anticipo per cui ci concediamo una visita del paesino e di un paesino vicino. All’orario previsto ci imbarchiamo sul postale dei fiordi, il famoso Hurtigruten, tramite uno stretto ascensore a cui si accede una macchina per volta. Meno male che ci siamo solo noi, altrimenti penso che la sosta sarebbe durata un po’ di più. Appena imbarcati capiamo che abbiamo fatto bene a prenotare, la piccola stiva è infatti già piena di altre vetture. Veniamo ricevuti a bordo in stile nave da crociera, del rude servizio di posta oramai non vi è più traccia. Anche le fisionomie degli altri passeggeri, quelli che fanno tutto il giro dei fiordi, è da croceristi. Sul ponte superiore vi è addirittura una vasca da idromassaggio con acqua calda, occupata da due anziani signori che sorseggiano il vino a mollo con vista sui fiordi. La prima tratta del tragitto è bella ma non entusiasmante, per cui ci sistemiamo in un tavolino e consumiamo il nostro pranzo a sacco vedendo scorrere i fiordi dalle navate di prua. Tra una foto e l’altra ci rechiamo poi ci rechiamo a poppa dove come dei perfetti croceristi prendiamo possesso delle sdraio da cui godere dello spettacolo. Se ci fosse il sole e la temperatura fosse una quindicina di gradi in più sarebbe perfetto. Ovviamente la capa si dissocia in quanto ha necessità di camminare e si perde per le scalette della nave. Dopo un’oretta di navigazione per i fiordi, arriviamo finalmente nel tanto famoso Tryllfjord. L’entrata è attraverso uno stretto passaggio tra due grandi pareti verticali, che ci scorrono velocemente vicino creando uno strano effetto stile Titanic. Molto suggestivo, la parte finale del fiordo è piena di imbarcazioni, che fanno largo al nostro arrivo per permettere al postale di invertire la rotta e uscire dal punto di ingresso. Il resto della navigazione procede tranquillo sino a Svoalver, dove sbarchiamo tramite il famoso ascensore. Insieme a noi sciamano fuori tutti i passeggeri per prendere d’assalto le bancarelle per turisti poste sui moli. Noi decidiamo di recarci al nostro alloggio e poi tornare. Ritorniamo giusto in tempo per vedere i passeggeri risalire e la nave staccarsi dal molo. Giriamo anche noi per le bancarelle e poi decidiamo di consumare qui la nostra cena. Ci rechiamo in un locale consigliato dalle relazioni dove consumiamo una bella cena ma a prezzi stratosferici. Passeggiatina digestiva e poi rientro nel nostro comodo Hytte con vista sul lago. Dovremmo accendere la stufa in faro Cinzia decide di fermarsi mentre io e Nancy proseguiamo sino ad arrivare a Unstad. Quando siamo ormai giunti alla lunga striscia di sabbia che ci congiunge al paesino riceviamo la chiamata degli altri tre che hanno iniziato la camminata. Per non farli aspettare rd Norvegia 19-07 Sortland-Storkmakness(postale) Svoalvaer Per ottimizzare i tempi ci svegliamo, come di consueto, presto. Smontiamo tutto velocemente e ci rechiamo a visitare il paese di Nyksund. Lungo la strada Nancy ha una crisi di astinenza da trek e si fa lasciare distante dal paese dicendo che ci raggiunge a piedi. Noi invece lo raggiungiamo comodamente in macchina, il paesino è molto bello, anche se per la sua bellezza si è trasformato in una cittadina turistica piena di b&b e ristorantini. Vediamo anche l’insegna di una discoteca. Resta comunque un posto molto suggestivo anche perché visitandolo di mattina tutti questi locali sono chiusi restituendo il fascino originale dei luoghi. Ci fermiamo a consumare un bel caffè caldo e veniamo raggiunti dalla camminatrice con cui rifacciamo un veloce giro del porticciolo. Resteremmo ancora volentieri ma abbiamo un postale da prendere, per cui ripartiamo velocemente verso Stokmakness. Arriviamo con un ghisa e aprire una bella bottiglia di vino, ma non abbiamo né la legna né il vino. Tiriamo lo stesso tardi chiacchierando amabilmente. Con lo sbarco a Svoalver siamo finalmente arrivati nelle famose Lofoten, e la giornata di domani dovrebbe essere interamente dedicata alla visita in macchina di questo splendido arcipelago. Ma il sacro fuoco del cammino che pervade la nostra chefa, la spinge a convincerci a percorrere uno dei più bei trek marini delle isole. Anna Gabriella e Paolo si fanno convincere solo a metà e decidono di dormire un poco di più e di incontrarci poi a metà cammino. 20-07 Svolvaer-A°-Svoalvaer I camminatori imperterriti, io Nancy e Cinzia, ci alziamo presto e ci rechiamo al paesino di Eggum, da dove parte questa famosa camminata. Il paesino è totalmente addormentato e non incontriamo nessuno. Il cielo è come al solito plumbeo e spira un leggero vento freddo. Ci avviamo lungo questo sentiero costiero. La camminata all’inizio è bella, ma alla lunga si rivela un po’ monotona. Il panorama non muta quasi mai e il tempo non è d’aiuto. A metà strada una frana ci sbarra la strada, la superiamo con un poco di attenzione. Arrivati all’ultimo ............................................................................... troppo decidiamo di tornare indietro senza entrare dentro il paese. Sulla strada del ritorno incontriamo qualche sparuti trekker e una turista solitaria. Raggiungiamo sia Cinzia, che si era avviata lentamente, che gli altri tre prima che avessero raggiunto la frana, e tutti insieme facciamo ritorno alle macchine. Il cammino è stato bello ma non è questa meraviglia decantata nelle guide. Inizio la nostra discesa verso il paesino di A°, lungo la strada ci fermiamo nella bella spiaggia di Skagsanden. Una lunga striscia di sabbia bianca che si affaccia sull’oceano. Se non fosse per i 6 gradi per l’acqua gelida per la pioggia e per le meduse che affollano l’acqua, verrebbe voglia di mettersi in costume e fare un bel bagno. Ci limitiamo invece a una bella camminata e a consumare un bel dolce con caffè nel piccolo chioschetto. Proseguiamo la nostra discesa attraversando piccoli e caratteristici agglomerati di casette rosse abbarbicate su piccoli promontori rocciosi. Incontriamo lunghe file di essiccatoi alcuni pieni di stoccafissi altri vuoti. Attraversiamo diversi paesini tutti con i loro porticcioli pieni di pescherecci e con le case su palafitte che si affacciano nei fiordi. Sono molto belli e suggestivi. Arriviamo nel Avventure nel mondo 1 | 2013 - 103 07 TACCUINO DI VIAGGIO | Norvegia paese museo di A°, il punto estremo delle Lofoten. Il paesino è molto bello anche se estremamente turistico. E’ comunque un piacere girare per le sue vie e sui moli con le caratteristiche case rosse su palafitte. Compriamo qualcosa nel piccolo panificio rimasto fermo a una quarantina di anni fa. Decidiamo di non effettuare la visita del museo dello stoccafisso e giriamo liberamente per il paese. Facciamo anche una breve camminata sul promontorio alle sue spalle. Ci rechiamo poi a visitare l’altro paese-museo di Nusfjord, lungo la strada ci fermiamo a visitare il paese-reale di Moskenes. Ci fermiamo anche in un grazioso locale lungo la statale dove facciamo la conoscenza di una simpatica italiana che ha deciso di prendersi una pausa dalla vita romana. Il locale è molto bello e si mangiano degli ottimi dolci, ci fermeremo volentieri anche per la cena. Ma è ancora presto e abbiamo molto da visitare per cui tristemente ripartiamo. Giungiamo al paesino che è appena terminato l’orario di apertura, per cui entriamo senza pagare. Il paese è anch’esso pittoresco, sorge attorno a un porticciolo ad U con un promontorio su cui era installata la gru per il carico e scarico dei materiali. Anche se i negozietti sono chiusi riusciamo ad assaporare il bello del luogo, anzi, per quanto mi riguarda, è anche meglio così, sembra meno finto. Anche qui sui moli, ovviamente, vi sono le lunghe file di essiccatoi. Ripercorriamo a ritroso la strada dell’andata, ma visto che ora il cielo si è un po’ aperto, i paesaggi sembrano differenti, per cui ci fermiamo sempre a fare foto. Rientrati nel nostro bel chalet con vista lago ci predisponiamo per una bella serata in compagnia (purtroppo senza alcolici che non siamo riusciti a comprare). impedibile. Si tratta di un altro paese trasformato in attrazione turistica, ormai le Lofoten per metà vivono di pesca e per metà di turismo con una maggiore propensione verso quest’ultimo. E’ sicuramente un bel posto, ma tutti i localini di souvenir o bistrot o acchiappa turisti ne hanno ormai stravolto l’aspetto, e ci vuole davvero un bello sforzo di fantasia per immaginare i pescherecci che rientrano il pomeriggio nel riparato porticciolo interno accolti dagli stridii dei gabbiani e dalle voci dei paesani che attendono di scaricare e lavorare il pesce fonte di nutrimento. Resta comunque uno dei posti da non perdere, almeno per tutte le guide turistiche. Dopo aver consumato degli ottimi waffel ripartiamo direzione Tromso. Ci aspetta un lungo trasferimento di 6 ore. La strada e i paesaggi sono come al solito molto belli, fiordi e foreste vengono interrotti da spettacolari ponti moderni di collegamento, ogni tanto si incrociano splendide cascate (certo qui l’acqua non manca). Tra tanti bei posti che attraversiamo, purtroppo, ne scegliamo uno pessimo per fare il pranzo-stop. Ma ormai siamo così affiatati che l’inconveniente non ci crea nessun problema. Arriviamo in serata a Tromso e abbiamo qualche difficoltà a trovare il camping, i navigatori sembrano impazziti e la pioggia scrosciante ci impedisce di guardare bene i nomi delle vie. Comunque alla fine ci raccapezziamo e troviamo il camping. Non molto bello ma confortevole e con la reception aperta 24 ore su 24. Io e Nancy andiamo a fare il rabbocco del carburante mentre gli altri preparano la cenetta di commiato. Tiriamo notte fonda raccontando tutto di tutti, ora che ci stiamo per separare abbiamo trovato una bella confidenza…… Capo Nord 21-07 Svoalvaer-Tromso I più mattinieri e/o romantici si sono alzati presto per fare un giro attorno al lago (Cinzia e Nancy), i materialisti invece hanno preferito poltrire un po’ di più. Terminata la colazione ci lasciamo alle spalle questo splendido posto e ci rechiamo a visitare il paese di Kabelvag. Per fortuna non è il classico paese museo, ma un paese vero e proprio. Ed è per questo motivo che ci piace, anche se in giro non si vede quasi nessuno. E’ delizioso, curato e colorato, e come al solito sviluppato attorno al molo con i pescherecci. Pur non essendo nominato tra le cose da vedere ci affascina parecchio. Rimontiamo in macchina per andare a visitare la perla di Henningsvaer, altra località 22-07 Tromso-Roma-Palermo Salutiamo Gabriella che rientra con un volo diretto, e poi andiamo a lasciare le vetture. Le operazioni si svolgono senza problemi così come i voli per il rientro e ci ritroviamo in serata a casa. La Norvegia è sicuramente un bel posto, Capo Nord e le Lofoten sono solo alcune delle perle che la compongono, ma sfortunatamente il clima ed i costi la rendono proprio poco godibile, eh si che ci stiamo tornando per la seconda volta in poco tempo. Le nostre amiche svedesi dicono di preferire la Norvegia, che dire: “De gustibus“ Consigliamo certamente di visitarla ma con le dovute accortezze piove sempre ma proprio sempre…. Ciao e buoni viaggi a tutti. ........................................................... TACCUINO DI VIAGGIO | Malesia - Borneo Una nuova avventura… per gruppo fantastico Dal viaggio Malesia Borneo Gruppo Patrizia Crisolini Malatesta Testo e foto di Sara Vrenna Q 01 uest’anno partiamo in anticipo con la scelta del viaggio… io, il carissimo Gerry (mio “fratellone” conosciuto nel viaggio Far West dell’anno scorso) e il caro amico Giulio (anche lui conosciuto in America) decidiamo di ripartire per una nuova avventura assieme… così in primavera già ci mettiamo all’opera per cercare un nuovo viaggio che piaccia a tutti…indecisi fino all’ultimo decidiamo dopo vari studi di fare Malesia Borneo in quanto includeva un po’ di tutto sia città che natura ed infine relax al mare…e che mare!!! 104 - Avventure nel mondo 1 | 2013 La Malesia non è uno di quei viaggi in cui decidi di voler ritornare in quanto non ha un’identità a sé, è un miscuglio di indiani e cinesi, quindi in linea generale il viaggio delude (a meno che non sia il primo viaggio in assoluto) ma il gruppo è stato fantastico e solo quello ha creato il viaggio. Innanzitutto voglio ricordare e ringraziare i miei compagni di viaggio: Patrizia (la nostra coordinatrice che voglio ringraziare per aver organizzato il nostro viaggio e per essere riuscita a stare sotto la cassa), Gerardo (il mio fratellone Gerry che adoro e vi auguro di poter trovare nei vostri viaggi in quanto è una di quelle persone che non B ...............................................................................