Aggiornamenti legali e fiscali da Dezan Shira & Associates
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Chiusura di un Ufficio di
Rappresentanza e Liquidazione
Societaria in Cina
In questo numero:
La chiusura di un ufficio di rappresentanza
La liquidazione di una società a totale partecipazione straniera
La liquidazione di una Joint Venture
Considerazioni di natura finanziaria e fiscale in fase di
liquidazione di una società in Cina
Considerazioni sui rischi di inadempienza nei processi di
liquidazione in Cina
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China Briefing
1
Benvenuti a questo numero di China Briefing
Celebrating 10 Years 1999-2009
In questo nuovo numero della rivista China Briefing ci occuperemo delle procedure per la chiusura di un ufficio di rappresentanza e di come liquidare un’
attività in Cina. Con la crisi globale che lentamente inizia ad alleviarsi e con l’economia cinese in recupero, molti investitori stranieri guardano ancora
alla Cina come ad una grande opportunità. Detto questo, il caos dell’ultimo anno ha portato ad un cambiamento del modello economico prevalente,
e le imprese che precedentemente si concentravano sulle esportazioni, hanno dovuto modificare la loro strategia in Cina o ridimensionare le loro
operazioni. Partendo da queste premesse, delineeremo quì le responsabilità di chi decide di procedere con una liquidazione societaria, e ci occuperemo
delle implicazioni conseguenti alla liquidazione di una società sussidiaria, della documentazione relativa e delle implicazioni legali e fiscali che tutto ciò
comporta. Come spesso accade in Cina, la liquidazione societaria è un argomento difficile, che richiede attenzione ai dettagli e alla conformità normativa.
Questo numero di China Briefing è stato preparato da Dezan Shira & Associates, società di consulenza legale, contabile e fiscale che assiste gli investitori
stranieri in Cina. Per maggiori informazioni o assistenza scrivere a [email protected].
Distinti saluti dall’Italian Desk di Dezan Shira & Associates
Alberto Vettoretti,
Managing Partner,
China Practice,
Dezan Shira & Associates,
Editore, Asia Briefing
Nello Bosco,
Senior Consultant,
Dezan Shira & Associates
Rosario Di Maggio,
Senior Associate,
Dezan Shira & Associates
Dezan Shira & Associates dispone di un ITALIAN DESK diretto dal dott. Alberto Vettoretti che segue i clienti italiani su base nazionale in tutta la Repubblica Popolare Cinese ed in Italia.
Questo servizio è ulteriormente rafforzato dal proprio National Team di avvocati e commercialisti esperti in tutti gli aspetti riguardanti il sistema legale e fiscale cinese e, fra l’altro, delle
implicazioni con le controparti italiane. Se siete interessati a contattare il nostro Italian Desk per discutere dei vostri interessi nella Repubblica Popolare Cinese oppure in Italia, non esitate
ad inviarci una email con le vostre domande agli indirizzi del riquadro qui sotto.
In Cina
Dott. Alberto Vettoretti
Tel. (0086)13924580801
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Dott. Rosario Di Maggio
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In Italia
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La copertina artistica di questo mese
L’opera oggetto della copertina di questo mese “Bird People” (olio su tela), è dell’artista Li Felin. Originario di Pixian, nella provincia del Sichuan,
l’artista ha ottenuto un diploma accademico in pittura ad olio presso la Sichuan University Art College. Li vive e lavora a Chengdu, nella provincia
del Sichuan.
L’opera è riprodotta per cortesia dell’artista e della FELLINI Gallery. La FELLINI Gallery è specializzata in pittura contemporanea, scultura e fotografia
cinese e internazionale. La galleria è a Shanghai, all’interno dell’ex concessione francese al 339 Changle Rd. #15, presso Ziangyang Rd.
www.fellinigallery.com; [email protected].
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La chiusura di un Ufficio di
Rappresentanza
[ A cura di Dezan Shira & Associates ]
RO
RO
C
on la crisi globale che
incide ancora pesantemente
sull’economia reale, può
essere utile ricordare a
dirigenti ed imprenditori le
responsabilità a cui essi vanno incontro
quando si procede alla liquidazione di
un’attività in Cina. Le sussidiarie cinesi
di aziende straniere possono essere
influenzate da circostanze al di fuori del
loro controllo e possono dover procedere
a liquidazione in seguito ai problemi
incontrati dalla società madre.
In queste circostanze, i diritti di un certo
numero di “soggetti interessati” dovranno
essere tenuti in considerazione – azionisti,
dipendenti, clienti, creditori e debitori,
autorità locali e uffici legislativi e fiscali.
La chiusura di una società può provocare
forti emozioni e una sensazione di
incertezza tra le parti coinvolte.
Il diritto cinese, ovviamente, presenta
dei regolamenti che specificano come
queste situazioni debbano essere
affrontate correttamente, in modo da
garantire tutte le parti coinvolte, che le
imposte siano onorate, che il personale
sia adeguatamente trattato e che le
responsabilità legali siano correttamente
assolte. In questo numero spiegheremo
quali procedure dovranno essere
affrontate nel caso di chiusura di una
società ad investimento straniero in Cina,
e metteremo in evidenza le problematiche
ad essa connesse. Speriamo che nessuno
dei lettori debba mai ricorrere all’uso di
queste procedure, ma se questo dovesse
accadere è importante essere a conoscenza
di quanto viene riporta nelle pagine
successive.
Revisione contabile aggiornata al mese
corrente;
Dichiarazione dei redditi dell’UR;
Registri contabili e ricevute;
Certificati di registrazione fiscale
(originale e in copia con il timbro
dell’UR);
S e l ’ U R è f i s c a l m e n t e e s e n t e , è
necessario presentare l’attestato
rilasciato dall’ufficio delle imposte che
ne confermi lo “status”.
La procedura di chiusura di un ufficio
di rappresentanza (UR) potrà iniziare
solamente quando non vi siano pendenze
fiscali arretrate o altre questioni che
devono essere chiarite con le autorità.
Dopo la cancellazione del legal code
certificate, e l’annullamento del libretto
degli assegni, dei timbri e degli altri
documenti collegati, è possibile procedere
alla chiusura del conto ed al prelievo o al
trasferimento dei fondi rimanenti.
Per iniziare il processo di chiusura,
dovranno essere inoltrate le domande di
deregistrazione agli uffici delle imposte
(sia locali che nazionali), corredate da
documenti rilevanti e dalla delibera di
chiusura dell’ufficio di rappresentanza
adottato dalla società madre, firmata
dall’amministratore e vidimata con il
timbro della società madre. Nella maggior
parte dei casi è necessario fornire i
seguenti documenti:
Il passaggio finale è ovviamente la
cancellazione della business license.
Perché ciò avvenga, è necessario che tutte
le notifiche di approvazione rilasciate
precedentemente dalle dogane e dagli
uffici delle imposte locali o statali, vengano
presentate all’Industrial and Commercial
Bureau corredate dalla delibera della società
madre.
China Briefing
3
La liquidazione di una società a totale partecipazione straniera
La liquidazione di una società a totale
partecipazione straniera
[ A cura di Dezan Shira & Associates ]
L
e procedure da completare
per chiudere una società
a totale partecipazione
straniera (che d’ora in
poi chiameremo WFOE
dall’acronimo inglese) in Cina, ottenerne
lo scioglimento e la liquidazione, non
sono più facili o brevi di quelle compiute
per la costituzione della società stessa e
normalmente vengono portate a termine in
un periodo che va dai sei ai nove mesi.
In ottemperanza a quanto disposto dalle
norme cinesi, una WFOE deve essere
sciolta qualora ricorra una delle seguenti
circostanze:
Il suo termine naturale indicato nell’atto
costitutivo scade;
Il Consiglio di Amministrazione decide
di sciogliere la società;
La società effettua una fusione o viene
scorporata;
La business license viene revocata dal
legislatore, o viene ordinato alla società
di cancellarla o di porvi fine;
In presenza di serie difficoltà operative
e qualora la prosecuzione dell’attività
porti a perdite per gli interessi degli
azionisti. Nel caso di stallo decisionale,
gli azionisti che rappresentino il 10%
o più del capitale sociale possono
richiedere lo scioglimento della società
davanti alla People’s Court;
Si verificano altre cause di dissoluzione
previste dallo statuto.
Creazione del comitato
di liquidazione
Entro 15 giorni dalla dichiarazione di
scioglimento della società, deve essere
nominato un comitato di liquidazione. Il
comitato di liquidazione dovrà liquidare e
valutare le attività della società in accordo
con le disposizioni di legge cinesi e dello
statuto societario.
Durante la procedura di liquidazione, la
società non deve compiere nessuna attività
che non sia rilevante ai fini liquidatori. Il
team di liquidazione deve avere il diritto
4
China Briefing
di gestire le attività societarie in corso
che sono collegate alla liquidazione –
concludere i contratti di assunzione,
vendita, esportazione, transferimento o
disporre di qualsiasi attività della società,
sia che questa si trovi in Cina sia che si
trovi all’estero.
Durante il periodo di liquidazione, il
comitato di liquidazione esercita le funzioni
e dispone dei poteri riportati di seguito:
Liquidare tutte le attività della società,
preparare un bilancio ed una lista di tutte
le voci che costituiscono tali attività e
formulare un piano di liquidazione;
Fare un annuncio pubblico per rendere
noto ai creditori sconosciuti ciò che sta
succedendo ed avvisare per iscritto tutti
i creditori noti;
Completare tutte le attività lasciate
incompiute dalla società;
Pagare tutte le imposte dovute;
Adempiere a tutte e obbligazioni a cui è
esposta la società;
Disporre delle attività che residuano
dopo il pagamento di tutti i creditori;
Rappresentare la società in tutte le
possibili vicende legali della società in
fase di liquidazione;
Occuparsi della relazione del rapporto
sulla liquidazione, da sottoporre al
Consiglio di Amministrazione ed alle
autorità per l’approvazione.
Procedure di controllo
in fase di liquidazione
Le verifiche in fase di liquidazione sono
generalmente richieste in due circostanze:
Quando la domanda per la cessazione
delle attività viene sottoposta alle
autorità ed è approvata da queste ultime;
Quando tutte le procedure di cessazione
della società sono state completate.
Oltre alle verifiche di normale routine,
quelle in fase di liquidazione si focalizzano
principalmente sui punti seguenti:
Le performance finanziarie della società
nei sei mesi precedenti la dichiarazione
di liquidazione;
La completezza e l’accuratezza delle
informazioni sulle attività, come per
esempio:
• Se il calcolo dei crediti esigibili è
accurato;
• S e l a c a n c e l l a z i o n e d e i d e b i t i
La liquidazione di una società a totale partecipazione straniera
non esigibili è stato propriamente
autorizzato;
• Se la contabilità delle operazioni
bancarie è in ordine;
• S e l e p r o p r i e t à m a t e r i a l i s o n o
realmente detenute dalla società;
• Se la vendita o la cancellazione
delle attività gode delle necessarie
approvazioni da parte delle autorità
competenti;
• S e l e a t t i v i t à f i n a n z i a r i e s o n o
distribuite e contabilizzate
accuratamente;
Le obbligazioni della società, come ad
esempio:
• S e g l i s t i p e n d i d a v e r s a r e s o n o
calcolati correttamente;
• Se le tasse da pagare sono state
versate debitamente;
• Se altre obbligazioni sono state
estinte correttamente;
Le spese di liquidazione devono essere
tenute sotto controllo e realizzate in
ottemperanza alle prescrizioni legislative.
Le scadenze temporali
in fase di liquidazione
Il comitato di liquidazione dovrebbe seguire
le seguenti scadenze temporali:
E n t r o 7 g i o r n i d a l l ’ i n i z i o d e l l a
liquidazione, le autorità competenti
devono essere avvisate;
E n t r o 1 5 g i o r n i d a l l ’ i n i z i o d e l l a
liquidazione, il comitato di liquidazione
deve essere costituito;
Entro 10 giorni dalla costituzione del
comitato di liquidazione questo deve
pubblicare la notizia dell’inizio della
procedura e chiedere che i creditori non
noti si manifestino;
Entro 60 giorni dalla costituzione
del comitato di liquidazione, questo
deve far pubblicare un annuncio in un
quotidiano nazionale o locale adatto allo
scopo di tale diffusione;
Entro 10 giorni da quando il rapporto è
stato presentato alle autorità, il comitato di
liquidazione provvede alla cancellazione
della società dai registri presso l’autorità
che ne aveva precedentemente approvato
la costituzione.
Distribuzione dei proventi
della liquidazione
In accordo con quanto stabilito dalle leggi
cinesi, i proventi rimasti dalla liquidazione
delle attività della società devono essere
distribuiti nell’ordine seguente:
Copertura delle spese di liquidazione,
incluse le spese per il management, i
costi operativi, le spese per gli annunci
pubblici, le questioni legali ed arbitrali,
la remunerazione dei rappresentanti
del comitato di liquidazione e dei loro
consulenti, altre spese occorse in fase di
liquidazione;
Stipendi e contributi obbligatori per i
dipendenti;
Imposte dovute al fisco;
D e b i t i v e r s o t e r z i c o n d i r i t t o d i
prelazione;
Altri debiti verso terzi.
Dopo che tutti i pagamenti sono stati
onorati, in accordo con quanto esposto
sopra, e nel momento in cui le procedure di
liquidazione arrivano al termine, il capitale
che residua può essere convertito in Euro o
in qualsiasi altra valuta e trasferito in patria
od esportato liberamente.
Cancellazione delle licenze
Una volta che le procedure di liquidazione
sono completate, il comitato dovrà sottoporre
il rapporto sulla liquidazione approvato dal
Consiglio di Amministrazione all’autorità
che aveva approvato la costituzione della
società. Il comitato dovrà restituire la
licenza e cancellare quindi la società dai
registri degli uffici governativi competenti,
che includono: il Ministero del Commercio,
la SAIC (State Administration for Industry
and Commerce), l’amministrazione delle
dogane, l’ufficio delle tasse e la SAFE (State
Administration of Foreign Exchange).
Infine, andranno chiusi tutti i conti correnti
bancari intestati alla società.
L’investitore ha il diritto di preservare la
copia originale dei documenti societari e la
registrazione dei movimenti bancari.
Entro 30 giorni dalla consegna del rapporto
sulla liquidazione, la società potrà compiere
la cancellazione dai registri dei vari uffici
e sarà libera di trasferire ciò che residua
dalla liquidazione delle attività. Queste
cancellazioni e altre operazioni relative
includono:
Cancellazione dai registri del Ministero
del Commercio e cancellazione del
Certificato di approvazione;
Verifica fiscale e cancellazione presso
l’ufficio delle tasse locale;
Verifica fiscale e cancellazione presso
l’ufficio delle tasse nazionale;
Cancellazione dal registro delle dogane;
Cancellazione presso la SAFE;
Cancellazione presso la SAIC;
C a n c e l l a z i o n e d e l B u s i n e s s C o d e
Certificate;
Annuncio pubblico su un quotidiano per
la cessazione dell’attività;
Remissione dei fondi agli investitori;
Chiusura dei conti correnti bancari.
Naturalmente, le imprese coinvolte in
attività specifiche che richiedono particolari
licenze, dovranno procedere anche alla
cancellazione delle stesse. Sebbene ciò
non sia direttamente legato a questioni
finanziarie, gli investitori stranieri dovranno
accertare che, per esempio, le materie
prime non utilizzate e i prodotti finiti
rimasti invenduti siano sistemati secondo la
legislazione anti-inquinamento. Allo stesso
modo, le strutture e gli edifici devono essere
trattati secondo determinati criteri previsti
dalla legge. Non è consigliabile venir meno
a questo genere di responsabilità.
Dezan Shira & Associates premiato come studio professionale più
attivo sul mercato cinese al China Awards 2009
www.dezshira.com/it
China Briefing
5
La liquidazione di una Joint Venture
La liquidazione di una Joint Venture
[ A cura di Dezan Shira & Associates ]
JV
JV
L
e procedure iniziali per
la chiusura di una Joint
Venture sono molto simili
a quelle per la chiusura di
una WFOE, e come per la
WOFE, occorrono dai sei ai nove mesi
affinchè siano portate a termine.
In ottemperanza a quanto disposto dalle
norme cinesi, una Joint Venture può essere
sciolta qualora ricorra una delle seguenti
circostanze:
1.Il termine naturale indicato nell’atto
costitutivo scade;
2.L’impossibilità di proseguire l’attività a
causa di ingenti perdite;
3.L’impossibilità di proseguire l’attività a
causa del non adempimento da parte di
uno dei contraenti agli obblighi pattuiti
nell’accordo, nel contratto o nell’atto
costitutivo;
4.L’impossibilità di proseguire l’attività
a causa delle ingenti perdite causate da
forza maggiore;
5.I l m a n c a t o r a g g i u n g i m e n t o d e g l i
obiettivi prefissati e la mancanza di
prospettive di sviluppo futuro;
6
China Briefing
6.I l Ve r i f i c a r s i d i a l t r e c a u s e d i
scioglimento presenti nel contratto o
nell’atto costitutivo.
In prossimità della dichiarazione di
scioglimento, si richiede che la società
inizi le procedure di liquidazione.
Se si è in presenza dei casi 2, 4, 5, 6 sopra
esposti, il Consiglio di Amministrazione deve
presentare una domanda di approvazione
all’autorità che aveva approvato la
costituzione della società, mentre in presenza
del punto 3, la domanda dovrà essere
presentata da uno dei contraenti.
Si tenga presente che, secondo quanto
previsto dal diritto societario cinese,
una JV può essere in perdita sostanziale
durante l’esercizio dell’attività, ma nello
statuto tale eventualità non è causa di
scioglimento della società e gli azionisti
non arrivano a una decisione unanime,
una minoranza rappresentante una quota
inferiore al 10% del capitale sociale può
procedere con una azione legale al fine
di chiedere la cessazione dell’attività. In
seguito all’ottenimento di un ordine della
Corte, si potrà continuare con le procedure
liquidatorie.
Creazione del comitato
di liquidazione
1.Gli azionisti dovranno nominare un
comitato di liquidazione entro 15 giorni
dalla dichiarazione di scioglimento;
2.I l c o m i t a t o d i l i q u i d a z i o n e d o v r à
liquidare e valutare le attività della
società in accordo con le disposizioni di
legge cinesi e con l’atto costitutivo della
società;
3.Il comitato di liquidazione deve essere
formato da almeno tre rappresentanti,
che di solito sono componenti
d e l C o n s i g l i o . Tu t t a v i a , q u a l o r a
il rappresentante del Consiglio di
Amministrazione non fosse adatto a
ricoprire tale posizione, potrà essere
ingaggiato un consulente esterno
(pratica comune);
4.Il comitato di liquidazione deve avere
il diritto di concludere i contratti di
assunzione, vendita, esportazione,
trasferimento o disporre di qualsiasi
attività della società sia che queste
La liquidazione di una Joint Venture
si trovino in Cina sia che si trovino
all’estero secondo quanto disposto
dalle leggi cinesi e dai principi stabiliti
nell’atto costitutivo;
5.Il comitato di liquidazione esercita le
funzioni e dispone dei poteri riportati
di seguito durante il periodo di
liquidazione:
a)L i q u i d a r e t u t t e l e a t t i v i t à d e l l a
società, preparare un bilancio ed una
lista di tutte le voci che costituiscono
tali attività e formulare un piano di
liquidazione;
b)F a r e u n a n n u n c i o p u b b l i c o p e r
rendere noto ai creditori sconosciuti
ciò che sta succedendo ed avvisare
per iscritto tutti i creditori noti;
c)Completare tutte le attività lasciate
incompiute dalla società;
d)Sottoscrivere la perizia e la valutazione
delle attività in liquidazione e chiarire
i criteri di calcolo;
e)Pagare tutte le imposte dovute;
f)Adempiere a tutte le obbligazioni a
cui è esposta la società;
g)Disporre delle attività che residuano
dopo il pagamento di tutti i debitori;
h)R appresentare la società in tutte le
possibili vicende legali in fase di
liquidazione;
i)Occuparsi della relazione del rapporto
sulla liquidazione, da sottoporre al
Consiglio di Amministrazione ed alle
autorità per l’approvazione.
Procedure di controllo
in fase di liquidazione
Le verifiche in fase di liquidazione sono
generalmente richieste due volte:
Quando la domanda per la cessazione
delle attività viene sottoposta alle
autorità ed è approvata da queste
ultime;
Quando tutte le procedure di cessazione
della società sono state completate.
Oltre alle verifiche di normale routine,
quelle in fase di liquidazione si focalizzano
principalmente sui punti seguenti:
Le performance finanziarie della società
nei sei mesi precedenti la dichiarazione
di liquidazione;
La completezza e l’accuratezza delle
informazioni sulle attività, come per
esempio:
• Se il calcolo dei crediti esigibili è
accurato;
• S e l a c a n c e l l a z i o n e d e i d e b i t i
non esigibili è stata propriamente
autorizzata;
• Se la contabilità delle operazioni
bancarie è in ordine;
• S e l e p r o p r i e t à m a t e r i a l i s o n o
realmente detenute dalla società;
• Se la vendita o la cancellazione
delle attività godano delle necessarie
approvazioni da parte delle autorità
competenti;
• S e l e a t t i v i t à f i n a n z i a r i e s o n o
distribuite e contabilizzate
accuratamente;
Le obbligazioni della società, come ad
esempio:
• S e g l i s t i p e n d i d a v e r s a r e s o n o
calcolati correttamente;
• Se le tasse da pagare sono state
versate debitamente;
• Se altre obbligazioni sono state
estinte correttamente;
Le spese di liquidazione devono essere
tenute sotto controllo e realizzate
in ottemperanza alle prescrizioni
legislative.
Le scadenze temporali
in fase di liquidazione
Il comitato di liquidazione dovrebbe seguire
le seguenti scadenze temporali:
E n t r o 7 g i o r n i d a l l ’ i n i z i o d e l l a
liquidazione, le autorità competenti
devono essere avvisate;
E n t r o 1 5 g i o r n i d a l l ’ i n i z i o d e l l a
liquidazione, il comitato di liquidazione
deve essere costituito;
Entro 10 giorni dalla costituzione del
comitato di liquidazione, questo deve
pubblicare la notizia dell’inizio della
procedura e chiedere che i creditori non
noti si manifestino;
Entro 60 giorni dalla costituzione
del comitato di liquidazione, questo
deve far pubblicare un annuncio in un
quotidiano nazionale o locale adatto allo
scopo di tale diffusione;
Entro 180 giorni dall’inizio della
procedura di liquidazione il rapporto
sulla liquidazione deve essere sottoposto
alle autorità per l’approvazione;
Entro 10 giorni dalla presentazione del
rapporto alle autorità, il comitato di
liquidazione provvede alla cancellazione
della società dai registri presso l’autorità
che aveva approvato la costituzione
della società stessa.
Cancellazione delle licenze
In prossimità della fine delle procedure di
liquidazione, il comitato dovrà sottoporre
il rapporto approvato dal Consiglio di
Amministrazione all’autorità che aveva
approvato la costituzione della società.
Il comitato dovrà restituire la licenza e
cancellare quindi la società dai registri
degli uffici governativi competenti, che
includono: il Ministero del Commercio, la
SAIC (State Administration for Industry
and Commerce), l’amministrazione delle
dogane, l’ufficio delle tasse e la SAFE (State
Administration of Foreign Exchange).
Infine, andranno chiusi tutti i conti correnti
bancari intestati alla società. L’investitore
ha il diritto di preservare la copia originale
dei documenti societari e la registrazione
dei movimenti bancari.
Entro 10 giorni dalla consegna del rapporto
sulla liquidazione, la società potrà compiere
la cancellazione dai registri dei vari uffici e
sarà libera di trasferire ciò che rimane dalla
liquidazione delle attività. La cancellazione
include:
1. Cancellazione dai registri del Ministero
del Commercio e cancellazione del
Certificato di approvazione;
2. Verifica fiscale e cancellazione presso
l’ufficio delle tasse locale;
3. Verifica fiscale e cancellazione presso
l’ufficio delle tasse nazionale;
4. C a n c e l l a z i o n e d a l r e g i s t r o d e l l e
dogane;
5. Cancellazione presso la SAFE;
6. Cancellazione presso la SAIC;
7. Cancellazione del Business Code
Certificate;
8. Annuncio pubblico su un quotidiano
per la cessazione dell’attività;
9. Remissione dei fondi agli investitori;
10.Chiusura dei conti correnti bancari.
China Briefing
7
Considerazioni di natura finanziaria e fiscale in fase di liquidazione di una società in Cina
Considerazioni di natura finanziaria e fiscale
in fase di liquidazione di una società in Cina
[ A cura di Dezan Shira & Associates ]
L
e società a partecipazione straniera
in Cina che intraprendono la strada
della liquidazione devono tener
conto di due principali questioni
fiscali:
Pagamento dei debiti pregressi verso
l’erario. Il comitato di liquidazione
deve individuare tutte le voci di imposta
potenzialmente dovute ed effettuare le
necessarie verifiche. Dopo aver ricevuto
conferma sulle cifre realmente dovute, il
comitato di liquidazione deve saldare tutti
i debiti pregressi con gli uffici dell’erario
competenti;
Pagamento di tutte le imposte che sorgono
durante la fase di liquidazione, cioè che
sorgono in capo ad operazioni svolte
durante la fase stessa. La vendita delle
attività immobili, per esempio, potrebbe
generare qualche voce di business tax
(tassa sul turnover), mentre il pagamento
degli stipendi al personale sarà sottoposto
all’imposta sul reddito delle persone
fisiche.
Vediamo di andare ancor più nel dettaglio nei
paragrafi che seguono.
Estinzione dei debiti
pregressi verso l’erario
Come previsto dai Generally Accepted
Accounting Principles (GAAP) della
Repubblica Popolare Cinese, le imprese
manifatturiere dovrebbero corrispondere il 2%
dei salari dei dipendenti al fondo del sindacato.
Va notato che tale 2% in caso di liquidazione
appartiene al sindacato e non alla commissione
di liquidazione.
Per le imprese con normali operazioni,
diverse imposte sulle transazioni (come ad
esempio l’imposta di bollo) dovrebbero essere
dichiarate nel momento in cui si verificano.
Tuttavia, la maggioranza delle imposte,
viene dichiarata periodicamente (ad esempio,
mensilmente).
Così, dopo che la liquidazione è iniziata,
vi è il rischio che alcune di queste imposte
sfuggano all’attenzione degli addetti ai lavori,
e che non vengano quindi dichiarate e pagate.
Le transazioni commerciali compiute prima
della liquidazione potranno ancora essere
completate entro il periodo di liquidazione
e porteranno a nuovi debiti pregressi.
Entrambe le questioni devono essere prese
in considerazione dalla commissione di
liquidazione.
8
China Briefing
aggiunto (nel caso in cui siano destinati
ad un socio cinese o trasferiti o venduti ad
una società cinese) le dogane calcoleranno
l’ammontare dell’imposta basandosi sugli
anni di ammortamento. Se, invece, i beni
in questione vengono trasferiti ad un’altra
società a partecipazione straniera che gode
di trattamenti fiscali preferenziali, questi
continueranno a godere di tali esoneri.
Insorgenza di nuovi
obblighi fiscali durante
la fase di liquidazione
Durante il periodo in cui l’impresa è in
liquidazione, inoltre, possono sorgere nuovi
obblighi legati alla vendita delle attività o alla
cessazione dei contratti di assunzione.
Vendita delle attività
Non esiste nessuna differenza pratica fra la
vendita delle attività durante la normale vita
dell’impresa o durante la fase di liquidazione.
Eppure, se il fine dell’operazione di vendita
è quello della distribuzione dei beni
dell’impresa, sussistono i presupposti per
una diversa tassazione dei proventi. Parte del
debito verso l’erario che si viene a determinare
deve infatti essere considerato come una
spesa di liquidazione e deve essere versato
in via preferenziale prima del pagamento di
altre spese.
Imposta sul valore
aggiunto e dazi doganali
L’ufficio doganale prescrive diversi periodi
di monitoraggio per i beni di importazione
a seconda delle diverse categorie di beni in
questione. Durante il periodo di monitoraggio,
questi beni devono essere ammortizzati fino
all’effettivo valore reale se le dogane ne
autorizzano la vendita, il trasferimento, oppure
la destinazione ad altri scopi, durante la fase
di liquidazione. In questa situazione sia i dazi
doganali che l’imposta sul valore aggiunto da
applicare sulle importazioni devono essere
considerate.
La formula a cui si fa riferimento in questi
casi è:
Prezzo di imposta = Prezzo CIF x [1 – mesi di
utilizzo / (anni di management x 12)]
Si noti inoltre che, qualora una società a
partecipazione straniera volesse trasferire i
beni che aveva originariamente importato
godendo delle esenzioni di imposta sul valore
Imposte sul giro
d’affari (turnover)
Le imposte sul turnover che normalmente
insorgono nel trasferimento di attività
dell’impresa durante la fase di liquidazione
s o n o l ’ I m p o s t a s u l Va l o r e A g g i u n t o
(dall’acronimo inglese VAT), la Business
Tax, la Consumption Tax e l’imposta sulla
rivalutazione dei terreni. Non esiste, dunque,
una specifica regolamentazione dedicata
alle imposte sul turnover da applicare alla
liquidazione delle attività di impresa.
Imposte sugli asset d’impresa
Le voci di imposta rilevanti in questo caso
sono quelle sugli immobili urbani, o le tasse
sull’utilizzo di veicoli da parte delle imprese
ad investimento estero. Durante la fase di
liquidazione, prima che questi veicoli e mezzi
siano trasferiti ad altri soggetti, la società sarà
ancora ritenuta soggetta a tassazione.
Imposte sul reddito
delle persone fisiche
Gli impie gati delle aziende in via di
liquidazione continuano a percepire un certo
ammontare di stipendio, dal quale le società
devono trattenere l’imposta individuale,come
durante la normale fase operativa dell’impresa.
In caso contrario, l’ufficio delle tasse procederà
alla loro richiesta innalzando i costi di
liquidazione.
Imposta sul reddito societario
Con riferimento alla Corporate Income
Tax Law (legge sull’imposta sul reddito
societario), se una società cessa la sua attività
dopo l’inizio di un esercizio fiscale, con il
risultato che la durata effettiva delle operazioni
durante l’anno fiscale è inferiore a 12 mesi,
il periodo effettivo delle operazioni deve
essere trattato come un anno fiscale. Quando
l’impresa è in liquidazione, in conformità alla
legge, il periodo di liquidazione deve essere
trattato come un esercizio fiscale completo.
Se l’impresa cessa le operazioni commerciali
nel corso di un anno fiscale, si procederà al
Considerazioni di natura finanziaria e fiscale in fase di liquidazione di una società in Cina
saldo dell’imposta sul reddito delle società
per il periodo in corso con le autorità fiscali
competenti entro 60 giorni dalla data in
cui termina la realtà aziendale. Prima della
cancellazione dall’impresa dai registri, essa
deve presentare una dichiarazione e pagare le
tasse alle autorità competenti in conformità
con quanto previsto dalla legge e secondo il
reddito derivante dalla dichiarazione.
La formula da utilizzare è la seguente:
Profitti/perdite della liquidazione = (profitti/
perdite della vendita del magazzino) +
(profitti/perdite dalla vendita di altri assets)
+ (profitti/perdite dalla vendita delle attività
immobilizzate)
Immobilizzazioni attive nette/residue =
(profitti/perdite della liquidazione) – (stipendi
e pagamenti legati al welfare obbligatorio) –
(costi di liquidazione) – adempimenti fiscali
– altre obbligazioni – perdite per crediti
inesigibili + entrate per esazioni crediti
Reddito di liquidazione = Immobilizzazioni
attive nette/residue – profitti accantonati e
non distribuibili – valore finale dei fondi dopo
le imposte + rivalutazione degli immobili –
rivalutazioni finanziarie – riserve in eccesso +
immobili recuperati + capitale versato.
Nella maggior parte dei casi, nel periodo di
liquidazione si regolano definitivamente i
conti con l’erario per l’imposta da versare.
In accordo con le leggi vigenti, i redditi
dell’anno in corso possono essere diminuiti dal
riporto in avanti delle perdite con riferimento
unicamente a quelle dell’anno precedente.
Per questi motivi mantenere una contabilità
accurata dei proventi e dei costi sostenuti
durante l’anno precedente all’entrata in
liquidazione è particolarmente importante.
Scegliere il periodo di liquidazione corretto
può permettere di utilizzare questo strumento
per ottenere significativi risparmi d’imposta.
Trattamento speciale
per la liquidazione in
caso di bancarotta
Normalmente, si ricorre alla liquidazione
delle attività dell’impresa quando queste
superano in valore le obbligazioni alle quali
la società è esposta e non dovrebbero quindi
sussistere problemi nel versare le imposte
esigibili.
Tuttavia, quando l’impresa ad investimento
straniero realizza perdite a causa di operazioni
non efficienti o di una gestione sbagliata,
e non riesce ad adempiere ai suoi doveri
fiscali, o comunque il valore delle sue attività
non copre le obbligazioni a cui essa deve
adempiere, viene proclamata l’insolvenza
o la bancarotta. Poiché in questa situazione
non vi è la liquidità necessaria per versare le
imposte dovute, occorre conoscere l’ordine
di precedenza in base al quale adempiere alle
proprie obbligazioni fiscali.
Al momento, quando una società a
partecipazione straniera si trova ad essere
liquidata a causa della sua insolvenza, non
è la legge speciale sulla bancarotta ad essere
applicata, ma le normali leggi in materia
civile. Tuttavia, in questo caso, non vi è
alcun riferimento alle spese durante la fase
di insolvenza; le imprese a partecipazione
straniera dovrebbero, quindi, avere una certa
attenzione e flessibilità al riguardo.
In base a quanto stabilito dalla legge, le
imposte devono essere versate prima della
vendita delle attività dell’impresa; in caso
contrario, proprio questo loro trasferimento
potrebbe subire ripercussioni. Le obbligazioni
pregresse verso l’erario devono essere onorate
in via preferenziale. Per quanto riguarda
le nuove voci d’imposta che emergono
durante la fase di liquidazione, alcune sono
da considerarsi come costi legati a questo
periodo e pertanto concorrono alla pari con il
pagamento degli altri creditori. Altre, invece,
devono essere assimilate alle tasse già dovute
e vanno quindi versate in via preventiva prima
della vendita delle attività della società e del
saldo degli altri debiti.
La complessità dell’argomento, l’attenzione
richiesta nella tenuta dei conti e da riporre
nelle scelte da compiere, sottolineano
la delicatezza con la quale una società a
partecipazione straniera dovrebbe affrontare la
fase di liquidazione o insolvenza, e rivolgersi
a professionisti in materia.
Cancellazione
della registrazione
all’ufficio delle tasse
Dopo che la società a partecipazione straniera
avrà completato tutte le procedure della fase di
liquidazione e saldato il suo conto con il fisco,
l’ufficio delle tasse competente procederà alla
cancellazione dell’iscrizione dell’impresa
dal registro dell’erario. A questo punto, la
società in via di liquidazione può procedere
a cancellare tutte le registrazioni come già
riportato in precedenza.
Il seguente materiale dovrà essere consegnato
all’ufficio dell’erario:
L e t t e r a d i d o m a n d a , c o n r e l a t i v o
certificato di approvazione e documenti
annessi;
Rapporto contabile della liquidazione;
Rapporto sulla liquidazione;
Ricevute di pagamento di tutte le imposte
dovute;
Lettera di approvazione del processo di
liquidazione emessa dall’autorità che
originariamente approvò l’investimento;
Modulo di domanda e di verifica per
il completamento della procedura di
cancellazione dal registro, ed altri
documenti richiedibili dall’ufficio delle
tasse locali.
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Considerazioni sui rischi di inadempienza nei processi di liquidazione in Cina
Considerazioni sui rischi di inadempienza
nei processi di liquidazione in Cina
[ A cura di Dezan Shira and Associates ]
C
ome abbiamo già avuto
modo di spiegare, durante la
liquidazione di una società,
stipendi, contributi welfare
e buonuscita sono voci di
spesa seconde solo alle spese di liquidazione
propriamente intese. Per le società con
un’imponente forza lavoro questo può
tramutarsi in una spesa di larghe proporzioni
e deve quindi essere valutata con attenzione.
Solo quando la forza lavoro sarà chiaramente
definita si potrà capire quali sono gli effettivi
obblighi dell’impresa nei suoi confronti. Per
questo motivo, il primo passo da compiere
è proprio il controllo incrociato fra la
lista degli impiegati, i contratti ufficiali
di assunzione e le informazioni contabili
tenute sugli stipendi versati. I dipendenti
dovranno aver ricevuto tutti i pagamenti a
cui hanno avuto diritto, compresa l’ultima
mensilità prima della liquidazione. I
contratti di assunzione dovrebbero poter
ricostruire la durata del rapporto di lavoro,
permettendo così di calcolare proprio sulla
base di questa durata l’ammontare della
buonuscita per la cessazione del rapporto
di lavoro subordinato. Infine, bisognerà
tenere conto delle scritture che rimandano
ai versamenti obbligatori effettuati per
il welfare dei dipendenti e assicurarsi
che rimanga abbastanza per completare i
versamenti.
Controllare le obbligazioni contrattuali
dovrebbe essere un processo abbastanza
chiaro. Il giorno in cui il rapporto di lavoro
è iniziato e quello in cui questo termina
dovrebbero comparire sul contratto stesso.
Molti contratti di lavoro subordinato
hanno una durata iniziale di un anno e poi
presentano uno spazio dove il dipendente
può apporre la sua firma di anno in anno
per rinnovare il contratto stesso. Per i
dipendenti che abbiano lavorato per la
società per un periodo inferiore ai dieci
anni l’indennità dovuta alla cessazione
del rapporto corrisponderà unicamente
alla somma dovuta in relazione al periodo
rimanente secondo il contratto di impiego.
Alcuni contratti hanno delle clausole che
stabiliscono i risarcimenti che una parte
deve all’altra nel caso in cui questa violi
10
China Briefing
determinate voci contrattuali. In presenza
di questa clausola, qualora l’ammontare
pattuito dalle parti sia inferiore a quello
dovuto per il rimanente periodo contrattuale,
alla cessazione del rapporto di lavoro
la società ha l’obbligo di versare solo
l’ammontare pattuito. Indipendentemente
dal fatto che si versi solo l’ammontare
pattuito oppure il corrispondente degli
stipendi dovuti per la mancata prosecuzione
del contratto questo non incide sul fatto che,
a partire dall’interruzione del rapporto, non
sono più dovute le spese obbligatorie per
il welfare.
Tuttavia, i dipendenti che abbiano lavorato
per la stessa impresa per oltre dieci anni,
hanno il diritto di godere di un contratto
a tempo indeterminato. A questi impiegati
deve essere corrisposta una mensilità
(calcolata sulla base dello stipendio medio
ricevuto durante l’ultimo anno di lavoro)
per ogni anno in cui questi hanno prestato
servizio nell’impresa. Per gli impiegati
che hanno lavorato tutta la loro vita per la
stessa società e si stanno avvicinando alla
pensione, la somma da corrispondere può
raggiungere un ammontare considerevole e
potenzialmente pari a tre anni di stipendi. In
alcuni casi sarebbe molto più conveniente
pagare loro lo stipendio fino al momento
in cui questi sarebbero comunque andati in
pensione, tuttavia non esiste la possibilità
legale di scegliere questa opzione.
Molte imprese ad investimento estero in
Cina sono registrate da un periodo inferiore
ai dieci anni prescritti, quindi, in teoria, le
obbligazioni relative all’indennità di fine
rapporto non dovrebbero essere eccessive.
Sfortunatamente però, non è infrequente
trovare investitori stranieri che, avendo
acquistato vecchie imprese statali cinesi,
hanno anche inavvertitamente assorbito
gli obblighi che gravavano su queste
per le indennità dei dipendenti, inclusi
quelli maturati nel periodo precedente
al cambio di società. Sebbene le leggi
in materia prescrivano che in queste
situazioni tutti i contratti di lavoro debbano
essere conclusi prima dell’operazione,
e con essi vadano saldate le indennità
maturate e riscritti i nuovi contratti, tali
prescrizioni non sempre vengono davvero
seguite. In alcune aree della Cina sono
stati emanati regolamenti dove si ripone la
responsabilità della mancata regolazione dei
rapporti in capo al nuovo proprietario della
società. Gli investitori che sono impegnati
in progetti che coinvolgono dipendenti
precedentemente legati alle imprese statali,
sono quindi avvisati di prestare particolare
attenzione ai contratti di lavoro ed alle
obbligazioni che si trovano ad ereditare.
Una volta che le obbligazioni legate al
salario base sono state calcolate, rimane
da verificare la situazione del fondo
per il welfare e del fondo casa (housing
fund). Alcune delle società che vanno in
liquidazione si trovano ad avere problemi
di liquidità, ed una delle prime voci di spesa
che viene tagliata è quella dei contributi per
questi benefit dei dipendenti. Controllare
le ricevute dei pagamenti all’Ufficio dei
Contributi Sociali è utile per capire quando
sono stati effettuati gli ultimi versamenti.
Si noti che proprio l’Ufficio dei Contributi
Sociali può richiedere una mora giornaliera
pari allo 0,3% dei contributi non versati,
mentre è bene sapere che il fondo casa non
può fare altrettanto. È altresì importante
notare che la mora può lievitare fino a
raggiungere cifre davvero ingenti nel giro di
alcuni mesi di ritardo nei pagamenti.
Responsabilità
limitata delle società a
partecipazione straniera
e potenziali obbligazioni
degli investitori stranieri
Tutte le imprese a partecipazione straniera,
sia le Joint Venture a capitale misto, sia le
WFOE a totale partecipazione straniera,
sono dotate di personalità giuridica e di una
autonomia patrimoniale con responsabilità
Considerazioni sui rischi di inadempienza nei processi di liquidazione in Cina
limitata al solo patrimonio societario.
Questo implica che l’investitore straniero
sia, in via di principio, esposto al solo
rischio di perdere quella quota di denaro
che aveva originariamente investito nel
capitale della società cinese in questione.
Tuttavia, di fronte a determinate circostanze,
l’investitore straniero può essere chiamato
a rispondere personalmente per le
obbligazioni societarie, anche con il proprio
patrimonio. Le potenziali obbligazioni a cui
deve adempiere un investitore che “fugge”
sono diverse da quelle di colui che invece
fronteggia una operazione di liquidazione
volontaria o anche di bancarotta.
Le punizioni per
chi “scappa”
In accordo con le regolamentazioni per
la registrazione delle imprese in Cina, è
responsabilità e dovere dell’investitore
la registrazione della propria attività
quando la nuova impresa viene creata e di
aggiornare l’ufficio competente, qualora
si verifichino accadimenti rilevanti nella
vita della società stessa. Se una società
a partecipazione straniera sta per essere
disgregata, l’investitore straniero deve
necessariamente cancellare la registrazione
fatta all’atto di costituzione della società,
prima di procedere ad incassare gli eventuali
proventi della liquidazione. In altre parole
le autorità devono essere avvertite.
Se un investitore straniero fugge alle sue
responsabilità e semplicemente scappa dalla
Cina senza procedere secondo le regole
della liquidazione, le autorità del Registro
delle Imprese sono autorizzate ad addebitare
una multa fra i 10.000 e il 100.000 RMB
(dai 1.000 ai 10.000 euro circa) alla società
ed a ritirarne la licenza.
Inoltre, il rappresentante legale dell’impresa
alla quale è stata revocata la licenza, che è
ritenuto responsabile per gli inadempimenti,
potrebbe essere escluso dalla possibilità di
ricoprire cariche di responsabilità come
quella di consigliere delegato, supervisore
oppure altre posizioni manageriali per un
periodo di tre anni a partire dalla data di
revoca della licenza in tutta la Cina. Gli
investitori che hanno preferito fuggire di
fronte alle loro responsabilità perdono
in teoria la possibilità di poter davvero
lavorare sul mercato cinese in futuro.
Oltre a sanzionare il rappresentante legale
nella maniera appena descritta, la legge
cinese ritiene responsabile l’investitore
straniero che abbia evaso le normali
procedure di liquidazione ed abbia espatriato
illegalmente ciò che residuava dell’impresa.
Responsabilità per gli
investitori stranieri che
dichiarano bancarotta
All’articolo 5, la legge sulla bancarotta
stabilisce che “la validità di ogni
procedimento che abbia origine dalle
disposizioni della presente legge è estesa
anche alle proprietà del debitore che risieda
fuori dalla Repubblica Popolare Cinese”.
La legge quindi prevede che si possano
rivendicare diritti sulle proprietà di un
investitore straniero anche quando queste
ultime sono situate in una giurisdizione
terza. L’amministratore della bancarotta
è responsabile per la conduzione dei
procedimenti a carico dei debitori, facendo
quindi le veci della società. In accordo con
quanto previsto dalla nuova legge sulla
bancarotta qualsiasi socio che non abbia
interamente versato il capitale sociale può
essere ritenuto responsabile della bassa
capitalizzazione della società.
Applicazione
delle sentenze
Se una corte cinese emette un verdetto che
rende responsabile l’investitore straniero
per i debiti della società controllata in
Cina, la petizione per l’esecuzione a
danno dell’investitore può essere
richiesta dai creditori della società oppure
indifferentemente dall’amministratore
della bancarotta, in una delle due maniere
seguenti.
In primo luogo, ammesso che l’investitore
straniero abbia altre proprietà in Cina,
l’amministratore della bancarotta o i
creditori possono attivare una petizione
mirata al congelamento dei beni.
L’investitore straniero, a questo punto, può
scegliere di ripagare i debiti al creditore
in questione e scongelare i suoi beni, in
caso contrario, questi saranno venduti
all’asta ed il ricavato verrà utilizzato per
ripagare i debiti. È importante sottolineare
che, in accordo con i trattati bilaterali per
il reciproco riconoscimento delle sentenze
in materia civile fra Hong Kong, Macao
e la Repubblica Popolare Cinese, sussiste
la possibilità che i beni dell’investitore
straniero situati a Hong Kong o Macao siano
soggetti alle richieste dei creditori di una
società costituita nella Repubblica Popolare.
In seconda istanza, anche qualora
l’investitore straniero non avesse altre
proprietà sulle quali rifarsi in Cina, e
non vi fosse alcun accordo bilaterale per
il riconoscimento delle sentenze civili
fra il governo cinese e quello del paese
dell’investitore, non si può dire che questo
sia al sicuro dalle rivalse dei creditori cinesi.
In questa situazione, infatti, i creditori
insoddisfatti potrebbero comunque arrivare
ad inoltrare una petizione ad una corte del
paese di origine dell’investitore ed ottenere
che la sentenza emanata in Cina abbia i
suoi effetti comunque, anche all’estero ed
in accordo con le leggi vigenti nel paese
straniero.
Inoltre, se vi dovesse essere un accordo
di arbitrato fra l’investitore straniero ed i
creditori cinesi e questi si rivolgono ad una
camera di compensazione internazionale
piuttosto che ad un tribunale civile in
una corte cinese, la domanda inoltrata
dai creditori cinesi per il riconoscimento
e l’applicazione degli arbitrati di tale
istituzione dovrà essere approvata. Questo
in ottemperanza a quanto previsto dalla
cosiddetta convenzione di New York del
1958: la convenzione delle Nazioni Unite
per il riconoscimento e l’applicazione degli
arbitrati a livello internazionale, firmata da
ben 142 paesi.
Conclusione
Sembra ben chiaro quindi che, qualsiasi
siano le circostanze e qualsiasi cosa sia
accaduta in passato, gli investitori stranieri
non devono e non possono pensare di
darsi alla fuga quando la loro attività in
Cina sembra destinata al fallimento. Con
le maestranze sempre più coscienti delle
proprie possibilità e potendo contare sul
supporto di leggi cinesi ed internazionali
a loro favore, gli interessi dei creditori,
dei dipendenti e più in generale delle
controparti cinesi sono oggi più difendibili
che in passato.
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China Briefing
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Chiusura di un Ufficio di Rappresentanza e Liquidazione Societaria