8752 Beato Bernardo Maria Silvestrelli Per la canonizzazione 7 novembre 1831 – 9 dicembre 1911 7,0 0 ✁ € SHALOM ISBN 978-88-8404-315-3 TRATTENIMENTI SPIRITUALI Beato Bernardo Maria Silvestrelli I Trattenimenti spirituali sono un testo di formazione per i novizi passionisti. Il beato Bernardo Maria Silvestrelli lo pubblicò nel 1886, quando era già superiore generale della Congregazione della Passione dal 1878. Intendeva dare, ai giovani che entravano a far parte della congregazione, un testo a stampa che servisse come promemoria di quanto apprendevano giorno per giorno dal padre maestro. Si articola in nove Trattenimenti (Colloqui). I primi quattro trattano il tema della “vocazione” alla vita consacrata: la preziosità, il fine, i mezzi e le difficoltà che vi si incontrano. Gli altri cinque concernono l’importanza dell’orazione mentale, la meditazione assidua della Passione del Signore, gli affetti che se ne vogliono trarre e la devozione alla Vergine Maria Addolorata. Tutti elementi che riguardano la spiritualità cristiana in generale e quella passionista in particolare. Questo testo, nato per i passionisti in formazione, è molto utile, anche a distanza di tempo, per tutti coloro che vogliono operare un serio discernimento vocazionale e desiderano introdursi all’orazione mentale, con particolare oggetto la Passione di Gesù e i dolori di Maria. O Trinità Santa, Padre e Figlio e Spirito Santo, ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa e alla Famiglia Passionista, padre Bernardo Maria Silvestrelli. Egli, in tempi tanto difficili, confidando nella tua provvidenza e nella materna intercessione di Maria, ci ha dato un’immagine viva di Gesù buon pastore e ci ha indicato la santità come strada per la pace del cuore e per raggiungere la comunione eterna con te. TRATTENIMENTI SPIRITUALI Concedici, per sua intercessione, secondo la tua volontà, la grazia che imploriamo, nella speranza che egli sia presto annoverato nel numero dei tuoi santi della Chiesa Universale, perché tutti possano seguirlo come modello di vita e godere della sua intercessione. Amen. 3 Gloria al Padre Collana: Meditazione e vite straordinarie Testi: Beato Bernardo Silvestrelli, cp A cura di: padre Tito Paolo Zecca, cp © Editrice Shalom – 12.06.2015 Sacratissimo Cuore di Gesù © Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, per gentile concessione ISBN 9 7 8 8 8 8 4 0 4 3 1 5 3 Per ordinare questo libro citare il codice 8752 Via Galvani, 1 60020 Camerata Picena (An) Tel. 071 74 50 440 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 solo per ordini Fax 071 74 50 140 in qualsiasi ora del giorno e della notte [email protected] www.editriceshalom.it INDICE Presentazione ............................................................. 7 Introduzione ............................................................. 11 Cronologia................................................................ 21 TRATTENIMENTI SPIRITUALI Trattenimento primo La grazia della vocazione alla vita consacrata ......... 29 Trattenimento secondo I veri beni della vita consacrata................................ 63 Trattenimento terzo Gratitudine e corrispondenza ................................... 99 Trattenimento quarto Le difficoltà che si incontrano nella vita consacrata ............................................... 137 Trattenimento quinto L’orazione mentale ................................................. 173 Trattenimento sesto L’orazione mentale sulla Passione di Gesù ............ 207 Trattenimento settimo Gli affetti che derivano dall’orazione mentale ...... 247 Trattenimento ottavo La vera devozione a Maria Santissima................... 285 Trattenimento nono Spiritualità della vita consacrata passionista.......... 323 Conclusione............................................................ 351 Bibliografia essenziale ........................................... 353 Informazioni........................................................... 356 6 Presentazione Questi Trattenimenti spirituali furono redatti e scritti dal beato Bernardo Maria Silvestrelli (vedi Cronologia) per i giovani che entravano nel noviziato passionista ed erano bisognosi di un sussidio a stampa che facesse da riscontro cartaceo alle istruzioni che ricevevano ogni giorno dal maestro a viva voce. Egli non pensava ad una pubblicazione per lettori che non appartenessero alla sua congregazione. Il volume vide la luce nel 1886, quando il Silvestrelli era già superiore generale della congregazione dei passionisti da otto anni. In precedenza era stato direttore e insegnante dei chierici dal 1860 al 1864, e maestro dei novizi nel quadriennio 1865-1869. In quel periodo, quindi, ebbe modo di elaborare e sistematizzare quanto lui stesso aveva ricevuto nel periodo formativo. Per la prima volta, nella storia della congregazione passionista, veniva pubblicato ciò che era stato fino ad allora trasmesso a viva voce, o in appunti manoscritti, dagli educatori a coloro che venivano introdotti nella vita comunitaria. Veniva fissato così l’itinerario formativo nelle sue linee fondamentali, articolate in due parti, per un totale di nove “trattenimenti” o “conferenze spirituali”. Bernardo in questo volume non ha elaborato un pensiero suo proprio sull’argomento. Egli riporta in forma sistematica, e si può dire esaustiva, pur Presentazione 7 senza mai citarli, l’insegnamento dei maestri di noviziato che aveva incontrato lui stesso e che a loro volta erano stati formati agli stessi principi e che avevano utilizzato la sua stessa metodologia anche se espressa solo in forma orale. Egli ha avuto la singolare opportunità di poter usufruire di due “tradizioni” formative. La prima ebbe modo di incontrarla nel ritiro (così i passionisti chiamano le loro case) di San Giuseppe sul Monte Argentario. Il suo primo maestro, anche se per pochissime settimane, è stato padre Bartolomeo Zucchi († 1862) che, insieme a padre Bernardo Spinelli († 1857), senza trascurare padre Serafino Giammaria († 1879), hanno formato intere generazioni di giovani passionisti soprattutto della provincia Centro-Ovest (Presentazione). Il secondo filone tradizionale formativo il beato lo ha incontrato nel noviziato di Morrovalle (MC) nel 1856. Vi era maestro, già dal 1855, padre Raffaele Ricci († 1879) e che sarà maestro per molti anni nella provincia del Basso-Lazio Campania (Addolorata). Vice-maestro a Morrovalle era il giovanissimo padre Norberto Cassinelli († 1911) che sarà insigne guida spirituale per molte persone, primo fra tutti san Gabriele dell’Addolorata († 1862). Il Ricci, dunque, richiese all’anziano padre Spinelli, allora residente nel ritiro dell’Angelo presso Lucca, consigli e indicazioni per iniziare i giovani alla vita passionista. E con questo aggan8 Presentazione cio tra il Ricci, maestro a Morrovalle, lo Spinelli e Silvestrelli, il cerchio si chiude. Perciò si può con sicurezza affermare che quanto il beato Bernardo Maria ha scritto nei suoi Trattenimenti corrisponde, nella sostanza, alla tradizione formativa dei passionisti la quale ha prodotto personalità insigni per santità e ardenti apostoli del Crocifisso. Presentazione 9 10 Presentazione Introduzione I contenuti dei Trattenimenti1 I primi due trattenimenti spirituali sono destinati a far prendere coscienza ai giovani novizi della preziosità del dono ricevuto con la vocazione alla vita religiosa. Gli altri due trattano del fine e dei mezzi dello stato religioso e delle difficoltà che vi si possono incontrare. Fanno seguito poi tre trattenimenti che riguardano l’orazione mentale, due dei quali dedicati alla meditazione della Passione. Il trattenimento ottavo tratta della devozione a Maria Vergine. L’ultimo trattenimento parla della preparazione alla professione religiosa, fornendo una sintesi della spiritualità della congregazione nella quale i novizi stavano per essere aggregati. Preziosità della vita religiosa Il beato si dilunga nel dire che la chiamata è un dono, un dono grande, immenso, e che la riconoscenza è il primo sentimento che deve sgorgare dal prendere coscienza di questo dono. Prima di pensare a ciò che la vita religiosa esige, ai doveri della vita religiosa, è necessario rendersi conto della grazia che si è ricevuta e si riceve. Bernardo chiama i giovani a prender coscienza dell’inizia1 Per questa sintesi introduttiva abbiamo tenuto presenti A. Lippi e L. Baldella (vedi Bibliografia). Introduzione 11 tiva di Dio, la stessa che è all’origine della storia della salvezza realizzatasi anzitutto in Israele. Elezione, chiamata o vocazione e missione sono i termini fondamentali della fede ebraico-cristiana, molto anteriori a ogni legge o dovere. La dimensione verticale precede quella orizzontale. La preghiera in quanto rapporto con Dio precede e fonda ogni altra azione.Questi dati non sono ovvi nella formazione. Bernardo comincia con qualcosa di peculiare. Pone un fondamento, o meglio richiama ad un fondamento posto da Dio, consistente in una sorta di passività che dà luogo alla più efficace attività, perché permette a Dio stesso di operare nella persona. Bernardo vuol mostrare che questo incontro c’è stato e non potrà essere mai eluso, anche se può essere vanificato. Bernardo, nel primi due trattenimenti, vuole convincere i discepoli della validità della scelta fatta ed esortarli a proteggerla e coltivarla. Si è ben lontani dal raccomandare la scelta religiosa per i benefici temporali che se ne possono ricavare, anche se non si negano. La motivazione della scelta deve essere pura. Egli si diffonde ampiamente sul come discernere una autentica chiamata e ammonisce coloro che volessero abbracciare lo stato religioso senza esservi veramente chiamati da Dio. Porta esempi di false motivazioni, ad esempio, la fuga dalle difficoltà della vita secolare: “Quanto meglio avrebbe egli fatto se fosse re12 Introduzione stato nel mondo!”. Un’autentica vocazione però si può perdere per l’incorrispondenza, che consiste nella mancanza di fedeltà alle proprie obbligazioni, nella mancanza di orazione e nella mancanza di sincerità. Fine e mezzi dello stato religioso e difficoltà che vi si incontrano Dopo aver parlato della preziosità dello stato religioso, Bernardo, nei due seguenti trattenimenti, parla del fine, dei mezzi per raggiungerlo e delle difficoltà che vi si incontrano. Non bisogna spaventarsi pensando che si tratti di un ideale troppo alto: la vita religiosa non è uno stato di perfezione, ma di cammino verso la perfezione. Non richiede altre penitenze oltre quelle che sono stabilite dalla Regola: richiede piuttosto obbedienza. “La vostra penitenza sia la vita comune”. Meditazione della Passione L’insegnamento sulla meditazione della Passione rappresenta il punto di arrivo e il culmine dei Trattenimenti spirituali. La meditazione sulle ultime realtà (morte, giudizio, inferno, paradiso) tendono soprattutto ad allontanare dal peccato, ma la Passione genera l’amore, perché è la più grande dimostrazione di amore. Gesù si è fatto pane da gustare con ogni cibo. I passionisti sono stati chiamati per questo, con la stessa chiamata con Introduzione 13 cui lo furono i discepoli prediletti. Importanti e psicologicamente efficaci sono i suggerimenti che egli dà per favorire quella meditazione: 1. Meditarla come un fatto contemporaneo, non del passato. Lo è, infatti, nel fine e negli effetti. Questo rilievo, su cui Bernardo insiste, fa pensare a quel magnifico passo con cui Sören Kierkegaard dava inizio alla sua Scuola di cristianesimo: “Son diciotto secoli da quando Gesù Cristo camminava quaggiù, ma questo avvenimento non è come gli altri che, una volta passati, entrano nella storia e che, trascorso gran tempo, cadono nell’oblio. No, la sua presenza quaggiù non diventerà mai un fatto passato, né, di conseguenza, un fatto sempre più passato, se la fede esiste ancora sulla terra”. 2. Personalizzare il rapporto: soffre a causa dei miei peccati, soffre per me, perché mi ama, ora. 3. Considerare chi è che patisce: il Figlio di Dio, uguale al Padre, cui non spettava affatto il patire. 4. Che cosa patisce: Uomo dei dolori, afflitto come nessun altro, sempre addolorato in quanto ha assunto il compito di Redentore. Egli si era dichiarato ed era stato riconosciuto come il Santo di Dio ma fu fatto tutto per diffamarlo per sempre: “Obbrobrio degli uomini e abiezione della plebe” (Sal 21,7). 14 Introduzione 5. Corpo sensibilissimo, ricevuto appositamente per patire. “Guardate se vi è un dolore simile al mio” (Ger, Lam 1,12). Bernardo descrive vividamente le singole pene corporali. Ma quelle dell’anima furono molto più gravi. Per giunta pativa senza consolazione alcuna: totale desolazione. Lo dimostra il sudore sanguigno nel Getsèmani e il grido sulla croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”. Dolore per il popolo ebraico, per Giuda, per Maria… 6. Perché patisce: da parte nostra, per il peccato. Gesù è un libro in cui appare la malizia del peccato, già apparso prima nell’Eden, nel diluvio, e in tanti altri episodi. Da parte di Dio si evidenzia l’eccessiva carità, non per utilità, né per necessità. 7. Come lo patisce: “Devo essere battezzato con un battesimo” (cfr. Mc 10,39). Nell’orto anticipa la sofferenza. Sulla croce: ho sete di soffrire di più per amore. Dove troveremo una carità più grande? Altre virtù presenti nella Passione sono l’umiltà per le derisioni, la pazienza, la rassegnazione, l’obbedienza al Padre. 8. Almeno per due volte insiste sulla necessità della lettura per avere una meditazione fruttuosa. Il trattenimento sesto, il primo dei due che trattano della meditazione della Passione, è dedicato Introduzione 15 all’esercizio dell’intelletto; il trattenimento settimo all’esercizio della volontà e quindi agli affetti che nascono da una meditazione ben fatta. Bernardo presenta subito alcuni effetti fondamentali dell’orazione: l’ammirazione, la compassione, la contrizione, la gratitudine, la confidenza, la speranza, l’imitazione. Espone in modo piano ciascuno di questi sentimenti o affetti, ricorrendo anche agli scritti dei Padri e agli esempi dei santi in genere. Tutto culmina nell’imitazione (cfr. Rm 8,29). Il cristiano in genere e il passionista in specie riproducono la Passione e la Croce in se stessi. Questo sia nel disprezzo verso i beni che il mondo tanto stima, sia nella pazienza nel sopportare i mali, nella mortificazione, nell’obbedienza e soprattutto nella carità. Tutta la meditazione tende ad un’immedesimazione, per la quale, con Guglielmo di Parigi, Bernardo si ispira alla notissima espressione del Cantico dei cantici: “Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio” (Ct 8,6). Questo indica la misura alta che Bernardo proponeva ai suoi discepoli, ben al di là delle gratificazioni di una certa disciplina ed anche di una certa etica. La misura era l’immedesimazione col Cristo Crocifisso: nessun’altra gratificazione poteva sostituirla. Bernardo ha anche una concezione chiara della natura indefinibile della meditazione: non è qual16 Introduzione cosa di tecnico o meccanico, non è qualcosa che si possa insegnare in un manuale. È qualcosa di fluido come lo sono tutte le realtà vive ed è qualcosa che, in ultima analisi, proviene dalla grazia dello Spirito Santo: si impara vivendola e desiderandola nella preghiera. In certo senso, ciascuno nell’orazione ha un suo proprio metodo, un metodo personalizzato. Nel trattenimento ottavo Bernardo parla della devozione alla Vergine Maria e la introduce motivandola con le difficoltà che i novizi incontrano nel fare orazione. “Il novizio che avrà questa devozione può star sicuro di vincere le ripugnanze del suo amor proprio e delle sue passioni, di scoprire e sventare le insidie del demonio, di ottenere da Dio quelle grazie che gli sono necessarie per imparare a fare orazione, di acquistare infine il vero spirito religioso e santificarsi”. È Dio stesso che ha voluto che ogni grazia passasse per Maria. Questa dottrina, che il Silvestrelli espone con le parole di san Bernardo, trova l’accordo di tutti i maestri e santi della Chiesa. Bernardo passa poi a distinguere la devozione vera da quella apparente. La devozione vera è quella che si manifesta nel fare ciò che piace alla persona di cui si è devoti. Questa si realizza evitando anzitutto, negativamente, ciò che può dispiacere alla persona amata, cioè il peccato e, positivamente, con la preghiera, la compassione e l’imitazione. Poi il beato passa a Introduzione 17 istruire su come meditare i dolori di Maria. Tanto per l’amore naturale quanto per quello soprannaturale avrebbe preferito soffrire lei piuttosto che veder soffrire Gesù, egli afferma. Erano dolori previsti almeno dal momento della profezia di Simeone (cfr. Lc 2,34-35). Come il Padre, Maria ci ha amato fino a donarci il suo Figlio. Bernardo parla poi anche di altre devozioni tipiche del passionista: ricorda che san Michele arcangelo e san Giuseppe sono stati scelti dal santo Fondatore come particolari protettori della congregazone. Parla dell’eucaristia, che è il memoriale più perfetto della Passione, donatoci dalla stesso Signore Gesù. L’osservanza della Regola, per Bernardo, è la perfezione. Egli, tuttavia, mette in evidenza a questo proposito un punto del quale forse non ci si renderà abbastanza conto in seguito. Egli insiste sempre sull’importanza della Regola da osservare, sugli atti comuni che devono essere scrupolosamente compiuti, ma osserva anche che non basta l’osservanza esteriore. L’ultimo trattenimento tratta di ciò che il novizio deve sapere per essere preparato alla professione religiosa. È un trattenimento molto importante perché contiene il pensiero teologico di Bernardo sulla vita religiosa. Noi siamo tutti concentrati sul mistero della Passione. Il carisma lo si riscontra nella vita e personalità del Fondatore e nelle regole. Bernardo sintetizza 18 Introduzione rapidamente la vita del Fondatore e i punti principali delle regole e può facilmente dimostrare la sua tesi. Il beato torna ancora sulla Regola, la quale non è altro che un intreccio di opere buone, ma precisa che fra queste la più importante è l’orazione, dalla quale dipende il valore di tutto il resto. Un rapporto vero e profondo con Dio fa sì che tutto ciò che si compie, lo si compia alla sua presenza, in vista di lui e non in vista dei riconoscimenti umani. L’orazione permette di uscire dalla mentalità dello scambio ed entrare nella mentalità della gratuità: riconoscere che siamo stati amati gratuitamente e ricambiare questo amore gratuito. La vocazione è un grande dono, ma esige grande risposta. La prima edizione dei Trattenimenti spirituali venne pubblicata vivente l’Autore nel 1886; la seconda vide la luce a Recanati nel 1936, a cura di padre Serafino Soricone, con la prefazione del beato cardinal Ildefonso Schuster, benedettino, arcivescovo di Milano. Nel 1990, infine, dopo la beatificazione del Silvestrelli, celebrata nel 1988, la terza edizione fu curata dal padre Natale Cavatassi (†1999) che eliminò la forma dialogica, inserì i sottotitoli e vi premise una preziosa introduzione. È quella che abbiamo seguito per questa edizione, apportando solo il cambiamento nella titolazione dei nove Trattenimenti e in qualche espressione desueta. Introduzione 19 Si desidera ringraziare con viva cordialità la signora Paola Pichetti di Moricone che ha trascritto il testo in forma elettronica con diligenza e intelletto d’amore verso il beato. Alla comunità di Moricone va il più vivo ringraziamento per aver promosso questa edizione dei Trattenimenti spirituali del beato Bernardo Maria Silvestrelli. Essa ne custodisce le venerate spoglie e ne promuove il culto. 20 Introduzione Cronologia 7 novembre 1831: Nascita e battesimo di Cesare, Pietro Silvestrelli a Roma, Piazza della Mínerva,38. 7 giugno 1840: Cresima nel giorno di Pentecoste, a Roma. 1840-1847: Compie gli studi classici presso il Collegio Romano della Compagnia di Gesù. Frequenta l’oratorio del Caravita. 1848-1853: Perde i genitori (mamma Teresa e papà Gian Tommaso). 7 aprile 1854: Entra nel noviziato dei Passionisti nel ritiro di San Giuseppe, al Monte Argentario (GR). 3 maggio 1854: Interrompe il noviziato per causa di malattia, ma resta nella comunità passionista del vicino ritiro della Presentazione, ove compie gli studi ecclesiastici. 22 dicembre 1855: Ordinazione sacerdotale per le mani di mons. Giuseppe Molajoni, passionista, già Vescovo di Nicopoli-Russe in Bulgaria, nella chiesa della Presentazione. Cronologia 21 26 marzo 1856: Lascia l’Argentario per il ritiro passionista di Morrovalle (MC). 27 aprile 1856: Noviziato in questo ritiro, assieme a confratel Gabriele dell’Addolorata (poi san Gabriele); assume il nome di Bernardo M. di Gesù. 28 aprile 1857: Professione dei voti. 1857-1861: Si perfeziona negli studi a Recanati, dove è nominato poi direttore dei chierici; il convento è soppresso dal nuovo governo italiano. Fine 1861-1864: Direttore dei chierici a Morrovalle, fino a quando anche questo convento viene soppresso. 1864-1865: Di nuovo direttore dei chierici a Recanati. 1865-1869: Maestro dei novizi nel ritiro della Scala Santa, Roma. 1869-1875: Superiore dello stesso ritiro; accompagna il 19 settembre 1870 il papa beato Pio IX nella sua ultima visita alla Scala Santa. 1875-1878: Eletto primo consultore dal Capitolo provinciale in Sant’Angelo di Vetralla (VT); dal 22 Cronologia 1876 è Viceprovinciale della stessa Provincia romana. 1878-1888: Eletto superiore generale dei Passionisti dal capitolo generale XXIII e confermato nel seguente XXIV del 1884. Rinunzia nel 1888, per motivi di salute. 1888-1890: Prima peregrinazione per le varie case della congregazione in Spagna e Italia. 1890-1893: Insegnante nel seminario minore del ritiro di S. Giuseppe, al Monte Argentario. 1893-1907: Rieletto superiore generale dal capitolo generale XXVI e confermato successivamente dal XXVII (1899) e XXVIII (1905). Nel maggio 1907 rinunzia alla carica per l’età e gli incomodi di salute. 1907-1911: Seconda peregrinazione per le varie case della Provincia di Maria SS. Pietà (Italia Centro-Est) e della Presentazione (Italia Centro-Ovest). Maggio 1908: Presiede il Capitolo Generale XXIX della Congregazione a Roma su espressa richiesta di papa san Pio X. Cronologia 23 16 giugno 1911: Arrivo nel ritiro di Moricone, nella Sabina Romana. 9 dicembre 1911: Muore per caduta accidentale nello stesso ritiro. 27 ottobre 1931: Prima riesumazione alla quale segue la traslazione dal cimitero alla chiesa dei Passionisti di Moricone (17 aprile 1932). 1932-1935: Apertura del Processo di canonizzazione (Fase diocesana). 1942-1948: Processi apostolici di canonizzazione (Fase vaticana). 18 ottobre 1973: Papa Paolo VI lo dichiara venerabile. 21 giugno 1986: È proclamato cittadino onorario di Moricone (RM). 27 maggio 1987: Riconoscimento del miracolo ottenuto per sua intercessione da Giuseppe Gerardi di Nerola (guarigione istantanea da un cancro intestinale). 16 ottobre 1988: Papa san Giovanni Paolo II ne celebra la beatificazione in Piazza San Pietro. 24 Cronologia 9 dicembre 2011: Celebrazione del centenario della morte, presieduta dal cardinal G.B. Re. 2011-2012: Restauro della chiesa dei Passionisti di Moricone. Cronologia 25 Ai novizi della congregazione della Passione di Gesù Cristo Cari giovani, questo libro è per voi. Da poco avete lasciato il mondo, dove la vita religiosa è poco conosciuta. Non potete dunque conoscere abbastanza la natura del nuovo stato di vita, il fine e i mezzi che adopera per raggiungerlo, gli obblighi particolari che in esso si contraggono, il mondo pratico di compierli santamente. È vero che appena entrati nel noviziato, avete trovato libri che trattano di queste cose ed avete cominciato a ricevere le prime istruzioni sulla vita religiosa; ma i libri spirituali non sono un trattato specifico sui vostri doveri non essendo scritti unicamente per novizi, mentre le istruzioni fatte a voce facilmente si dimenticano. Fate perciò che questo libretto torni a vostro profitto; con esso evitate due inconvenienti:il pericolo di dimenticare le cose che vi riguardano, e il fastidio di doverle andare a pescare qua e là in diversi libri. Il modo in cui il volumetto è scritto, vi dovrebbe riuscire gradito. Come vedrete, ho voluto imitare lo stile semplice che il Maestro usa quando fa le sue istruzioni. Ho poi diviso i temi con numeri distinti, per rendere più snella la lettura e più agevole la riflessione. Del resto, tutto tende al vostro 26 Ai novizi vantaggio, non dovendo voi durante il noviziato imparare il modo di fare piacevoli conversazioni, ma apprendere bene il modo di farvi santi nello stato a cui Dio vi ha chiamati. Leggete dunque e rileggete questo libro con vero desiderio di profittarne; ascoltate il Maestro che parla dei vostri doveri e insieme alla vostra felicità nello stato abbracciato; prendete atto delle difficoltà che s’incontrano e del modo come egli le scioglie e spinge a superarle. Da tutto questo prendete motivo di avanzare costantemente verso quella santità a cui il Signore vi chiama. Se così farete, mi terrò soddisfatto abbondantemente della mia fatica, non avendo io in vista che il vostro avanzamento nella virtù e la maggior gloria di Dio, il quale sia benedetto nei secoli dei secoli. Ai novizi 27 28 Ai novizi Trattenimento primo La grazia della vocazione alla vita consacrata Capo I Seguendo la vocazione si esce dalla schiavitù Non saprei dirvi la gioia che provo nel vedervi nella casa di Dio. Lodato e benedetto il Signore Dio nostro, il quale non cessa mai di mostrare che egli è ricco in bontà e misericordia! Avete tutte le ragioni di sciogliere la vostra lingua per intonare il festoso cantico del popolo ebreo dopo l’uscita dall’Egitto. Anzi, ne avete motivi ancora più validi. Infatti il favore da voi ricevuto riguarda la liberazione del mondo per vivere pienamente la libertà dello spirito. Rivolgete per poco lo sguardo indietro, e considerate quale sarebbe stata la vostra condizione. Non un solo tiranno vi avrebbe tenuti schiavi, ma tre, ed uno più crudele dell’altro: il mondo, il demonio e le passioni (cfr. 1Gv 2,16). L’aspetto più triste di tale schiavitù è che, pur in mezzo a tante miserie e continui ricatti, la gente spesso se la passa contenta e soddisfatta. Se Dio non vi avesse chiamati, anche voi di buon grado e di propria elezione vi sareste gettati tra quelle insidie, tra quei lacci, come se lì stesse la vostra feTrattenimento primo 29 licità, la vostra vera fortuna. Tornate per poco con la mente ai giorni finora passati nel mondo. E chi sa che, a proprie spese, non abbiate a convenire con me che pur troppo è vero quanto vi dico! Chi sa che adesso, illuminati dal Vangelo, non abbiate a deplorare cose che allora miravate con occhio indifferente ed allegro! Non crediate però che anche nel caso contrario, sarebbe stata migliore la vostra condizione. Ammettiamo pure che la vita da voi condotta nel secolo sia stata esente da gravi cadute; ditemi però, chi vi assicurava che vi sareste conservati illesi? Quanti giovani passarono i loro primi anni nell’innocenza, e poi cedettero e si lasciarono trascinare! Quanti nella loro gioventù erano di specchio per la loro condotta esemplare, e poi divennero oggetto di scandalo! Quanti cominciarono bene e finirono male! Ma voglio concedere di più; voglio cioè ammettere che voi vi sareste mantenuti saldi contro tante occasioni e allettative. Resta sempre vero però che, impegnati nella vita secolare, non vi sarebbe stato in alcun modo possibile di attendere ai beni dello spirito con la libertà e l’impegno dovuto al raggiungimento del supremo destino dell’uomo, e per conseguenza, almeno vi sareste trovati quasi nella necessità di perdere il tempo inutilmente. Quanta brava gente ne conviene: “Sì lo capisco, ma non mi riesce; sono tanto oppresso dagli affari, non ho tempo da respi30 Trattenimento primo rare; bisogna che faccia alla meglio”. Ed è proprio così. Ma io mi chiedo: tutte queste faccende, queste fatiche, queste sollecitudini dove vanno a finire? La risposta è del dottore san Girolamo. Tutto si riduce, dice il santo, a cercare e radunare paglia; perché tutto si fa per ricavarne un poco di denaro, per procacciarsi un poco di stima, una comodità, una soddisfazione: tutte cose passeggere, incerte, soggette a mille vicende, accompagnate sempre da ansie ed angustie; insomma, tutto per ricavarne paglia che al più piccolo tocco di una fiamma avvampa e si riduce in cenere, ovvero che al primo soffio del vento se ne vola e si disperde. M’intendete: voglio dire che le occupazioni della vita secolare ordinariamente non giovano per l’anima e per il regno di Dio. Perciò spesso tutto si riduce ad un faticare invano ed a perdita di tempo; del tempo, unico e irripetibile, che ci è stato concesso da Dio soltanto per fare acquisto di una eterna felicità. E non fosse vero che molti debbono toccar con mano e confessare con lacrime agli occhi questa realtà! E il peggio è che la maggior parte degli uomini se ne avvedono troppo tardi; si aprono cioè i loro occhi quando si sentono vicini alla fine: non è facile rimediare quando ormai la morte è vicina. Allora si arriva a capire che meglio sarebbe stato vivere in altro modo, e che ci si è affaticati per scopi non meritevoli; ma a che serve procrastinare una conoscenza per quando il tempo della vita è finito? Trattenimento primo 31