ANNO XXXV / NUMERO 167 / 1 EURO* A COPIA / MARTEDÌ 15 LUGLIO 2008
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Del Turco arrestato per tangenti
«LIBRETTO ROSSO»
Torna la guerra delle manette
Il presidente e mezza giunta d’Abruzzo in carcere. L’accusa: corruzione. Avrebbero preso mazzette per 14 milioni d’euro
Imbarazzo a sinistra. Berlusconi: «Spesso le accuse si fondano su teoremi. Serve una riforma radicale della giustizia»
MA CAMBIAMO
PURE LA SANITÀ
È uno scossone giudiziario
quello che ha colpito la Regione Abruzzo. E che ha portato all'arresto del governatore Ottaviano Del Turco
(Pd) e di un'altra decina di
assessori e funzionari nell’ambito dell'inchiesta sulla
sanità regionale.
Mario Giordano
Olimpiadi, la Cina vieta
persino flash e trombette
GIAN MICALESSIN A PAGINA 15
IL DISSIDENTE
CAPRETTINI, CHIOCCI E LA MANNA
N
on ci piace il tintinnare di
manette. Non ci piacciono
i blitz all'alba, l'arresto
spettacolo, l'ennesimo remake del film Mani Pulite.
Non ci piace quando Di Pietro sente
profumo di Tangentopoli come fosse il
profumo di napalm. Non ci piace che
Ottaviano Del Turco sia stato messo in
cella d'isolamento, senza poter parlare con gli avvocati, secondo l'antico rito di legale violenza ambrosiana. E, se
dobbiamo dirla tutta, non ci piace
nemmeno che si dica che il presidente
della Regione Abruzzo dimostrerà la
sua innocenza. Per il momento, sono
ancora i pm
che devono mostrare la sua
colpevolezza.
Pare ci siano
prove
certe.
Documenti, registrazioni, filmati. Cassette
che entravano
in casa piene
di soldi e uscivano piene di
mele. Sarà: dopo il puff di Poggiolini, anche
il folklore della
nuova Sanitopoli avrà la sua
immagine simDE FRANCESCO A PAGINA 6
bolo. Come si
dice in questi
casi? Bisogna
avere fiducia nella magistratura. Anche se è sempre più difficile, considerato il fatto che i magistrati da qualche tempo più che i ritmi della giustizia sembrano voler scandire, come un
metronomo, quelli della politica.
C'è qualcuno che sussurra, nei corridoi dei palazzi romani, che anche quello di ieri può essere letto come un avvertimento a Veltroni. Se tu scarichi
Di Pietro, sappiamo come colpirti. E
potrebbe non essere finita qui. Potrebbe. C'è stata la Calabria, ci sarebbe
qualcosa che si muove anche molto
più in su. Fantapolitica? Fatto sta che
ieri pomeriggio, poche ore dopo lo
spettacolare arresto, Walter (...)
DA PAGINA 2 A PAGINA 6
I VERBALI
Quelle cassette di mele
con l’odore dei soldi
Gian Marco Chiocci
ALLE PAGINE 2-3
LA DIFESA
SEGUE A PAGINA 43
Bao Tong
Ma io non ci credo
SALUTE
Bruciati in 6 anni
trenta miliardi
Attenti, diventano
sempre più autoritari
I
Vittorio Sgarbi
I
o non ci credo. Mi invitano
tutti alla prudenza, a leggere le carte. Non vorrei (...)
SEGUE A PAGINA 5
IL PERSONAGGIO
SEGUE A PAGINA 15
Ottaviano
il liquidatore
Filippo Facci
A
lla faccia del contrappasso: quello
craxiano e quello che
abbatte, ogni (...)
SEGUE A PAGINA
2
INTERVISTA A COSSIGA
«È un avviso
per Veltroni»
ANNA MARIA GRECO A PAGINA
LAMPEDUSA
n cosa differiscono le Olimpiadi
2008 di Pechino dalle edizioni
che le hanno precedute in altri Paesi? Nel fatto che nessun altro governo è stato tanto bramoso di
usare i Giochi per accrescere la
sua legittimazione sulla scena internazionale. Il successo (...)
4
G8, cade il teorema: «Non ci fu tortura»
La sentenza sui fatti del 2001 a Bolzaneto. Solo 15 i condannati, gli altri 30 assolti
Quindici condanne e trenta
assoluzioni. Questa è la sentenza del processo sui soprusi e sulle violenze nella caserma di Bolzaneto dalle forze dell'ordine ai danni dei
manifestanti arrestati o fermati durante il G8 di Genova nel 2001, quando la città
ligure fu devastata da gravi
disordini e scontri tra manifestanti. La condanna più pesante, cinque anni, ad Antonio Biagio Gugliotta, ispettore delle Guardie penitenziarie, che aveva la responsabilità della caserma di Bolzaneto.
CLASS ACTION
L’INCONTRO
LA FIACCOLATA
I paladini dei consumatori
Ecco l’ultima bufala
La strana coppia
Tremonti-Rossi
Di Pietro diserta
la prima piazza
Nicola Porro
Tony Damascelli
L’ultima bufala è la «class
action». Negli Usa, i cittadini si possono unire e far
causa a un colosso economico o all’amministrazione pubblica. In Italia, invece, dovranno passare per
forza da una delle associazioni dei consumatori.
L’
«U
ultimo piccolo scontro intellettuale lo
ebbero a causa di Walther Rathenau, ministro
della Ricostruzione della
Repubblica di Weimar,
tra i primi teorici (...)
na, cento, mille
piazze». L’onorevole Di Pietro Antonio così aveva promesso. Si è distratto al primo appuntamento. Ieri sera, sito di
Ugento, terra (...)
SEGUE A PAGINA 7
SEGUE A PAGINA 12
MATTHIAS PFAENDER A PAGINA 11
DIEGO PISTACCHI A PAGINA 17
PARLA IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE GELMINI
SASSARI
«Si potrà bocciare anche per il voto in condotta»
Ancora un naufragio
Morti trenta clandestini
NATALE BRUNO A PAGINA 17
IL DRAMMA DI ELUANA
ANTICIPAZIONE
Non siate ipocriti:
chiamatela eutanasia
Don Giussani
cristiano senza patria
Luca Doninelli
Julián Carrón
nvasivo. È la parola che ci tormenta. Nutrire Eluana Englaro,
che per vivere non ha bisogno di
macchine e di spine attaccate ma
solo di un sondino, simile a quello
che misero a mio figlio (...)
Julián Carrón, il successore di don
Luigi Giussani alla guida di Comunione e liberazione, presenta una serie
di discorsi inediti del fondatore di Cl
rivolti, negli anni Ottanta, ai responsabili degli studenti universitari.
SEGUE A PAGINA 10
A PAGINA 31
I
Prof autorevoli e studenti
più responsabili. E chi sbaglia paga. Mariastella Gelmini, ministro della Pubblica Istruzione, spiega come
sarà la scuola italiana: «Gli
insegnanti oggi sono impotenti. Dobbiamo ridare ai
docenti strumenti adeguati
per combattere il bullismo e
soprattutto per ripristinare
il principio dell’autorità nella scuola». Ma precisa:
«Non è il ritorno al sette in
condotta. Quella che conta
è la valutazione complessiva del comportamento».
ANGELI E SUSCA A PAGINA 19
Anziana uccisa da un pitbull
Il figlio arrestato per omicidio
DANIELE CASALE A PAGINA 16
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