la Ciuìter
OCCHI APERTI SULLA SCUOLA
n° 2 Anno Scolastico 2012/13
GIORNALINO DEL COMITATO GENITORI
PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA,
PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
DI TALMASSONS
Bravi, bravissimi!
Siamo giunti alla seconda edizione
de la Ciuite versione “allargata” ai tre
ordini di scuole del nostro comune.
Ne dedichiamo volentieri la prima
pagina al successo ottenuto dai
ragazzi di seconda “media” ad una
importante rassegna teatrale.
Che questo successo sia da buon
auspicio per un futuro ricco di
esperienze stimolanti come questa.
Buona estate a tutti!
la Redazione
“L’ARCA
DEL TEMPO”
trionfa a
Cervignano
del Friuli
La scuola media di
Talmassons ha vinto il primo
premio alla 14a edizione
della “Rassegna Regionale
Teatro della Scuola del
Friuli Venezia Giulia”, che
ha visto la partecipazione
delle scuole elementari,
medie e superiori provenienti
dalle quattro province della
regione.
Il premio consentirà alla
scuola di Talmassons di
partecipare, in qualità di
rappresentanti delle scuole
medie del Friuli Venezia
Giulia, alla rassegna
nazionale
che si terrà
a Serra San
Quirico (An)
nel maggio
2014 e che
avrà come
“padrino”
Dario Fo.
Lo spettacolo
“L’arca del
tempo” è stato
scritto e diretto da Piero
Sidoti coadiuvato dalla
Prof.ssa Maura Marega ed
è stato realizzato con le
classi 2A e 2B del tempo
prolungato durante il
laboratorio teatrale tenutosi
nel corrente anno scolastico.
Hanno dato la loro preziosa
consulenza artistica due
noti attori friulani, Giuseppe
Battiston e Andrea Collavino,
mentre il disegno luci è
stato realizzato da Claudio
Parrino.
I ragazzi hanno presentato
lo spettacolo anche al
“Mittelteatro dei ragazzi
per i ragazzi” a Cividale del
Friuli e faranno inoltre una
serata aperta al pubblico il
4 giugno presso l’auditorium
comunale di Talmassons
alle ore 21.
L’attività ha riscosso molto
successo tra gli alunni che
sottolineano il percorso
compiuto:
“All’inizio non
sapevamo neanche stare
in silenzio, ora siamo degli
attori” (Octavian)
“L’attività teatrale ci ha
fatto tirare fuori il meglio di
noi e dei nostri sentimenti”
(Veronica)
Naturalmente non tutto è
stato rose e fiori, come si sul
dire…
“Questa esperienza mi è
piaciuta molto però avevo
molta paura quando dovevo
salire sul palco davanti ad
altre persone” (Lisa)
“Per me il teatro è stata
un’esperienza bella ma
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2
D A
P A G I N A
1
“L’ARCA DEL TEMPO” trionfa a Cervignano del Friuli
faticosa perché abbiamo
dovuto impegnarci
molto” (Simone)
I ragazzi hanno anche
colto l’importanza di
lavorare tutti assieme per
uno scopo comune:
“Questo spettacolo ci
ha fatto capire che è
importante collaborare
con il gruppo” (Eva)
“Il teatro secondo me
è stato molto bello per
avere lavorato in gruppo
e per gli ottimi risultati
raggiunti” (Davis)
… e tutti si auspicano...
“(Spero) di poter
provare questa bella
esperienza anche il
prossimo anno”
(Luca)
Caratteristiche
dello spettacolo
La coralità è la
caratteristica principale
dello spettacolo: “Corale”
in quanto tutti gli alunni
sono presenti in scena
per tutta la durata
dello spettacolo. La
rappresentazione è priva
di scenografie perché
sono gli alunni stessi a
“raccontare lo spazio”
tramite l’evocazione e
la potenza suggestiva e
simbolica che il teatro
consente. La traduzione
dei racconti in episodi
scenici è resa attraverso
quadri d’insieme
dove, tramite il
linguaggio corporeo,
si cerca di evocare
e di rappresentare
simbolicamente. Ogni
allievo è stato messo
nella condizione di
proporre ciò che sa fare
e/o si sente di
sperimentare (suonare,
ballare, cantare etc).
Trama
In un futuro non troppo
lontano il percorso
evolutivo umano e
quello delle macchine
divergeranno via via
sempre più: l’uomo, pur
imboccando una strada
che lo ha portato ad una
progressiva involuzione
sociale e culturale,
continuerà a costruire
macchine sempre più
perfette. Ci troveremo
così in un mondo in cui
persone svuotate nei
valori e nei contenuti,
sempre più simili ad
automi, convivono
insieme a macchine
talmente sofisticate ed
acculturate da essere
autosufficienti e più
umane degli uomini
stessi.
L’istruzione e la cultura
si perderanno per strada
a beneficio del solo
profitto. A scuola (scuola
distruzione) non verranno
più insegnati gli antichi
valori ritenuti ormai
inutili, ingombranti e
desueti, ma solo trucchi,
raggiri, furberie per
vivere in maniera più
“dinamica” possibile.
Ma le “umane macchine”
organizzeranno delle
sacche di resistenza
contro la degenerazione
del pensiero dominante e
segretamente tenteranno
di rieducare i ragazzi
per farne dei futuri veri
uomini. Come fare per
salvare l’umanità? Forse
studiando e ripercorrendo
gli errori che ci hanno
condotti fino a qua?
Meglio sarebbe andare
indietro nel tempo per
mostrare agli antenati
come andranno a finire
se continueranno così...
ma per fare questo ci
vorrebbe una macchina
del tempo, meglio
ancora... un’Arca del
tempo.
Scuola Primaria, Quinta A...
S O N O G IÀ P A S S A T I
C IN Q U E A N N I
Ci sembra ieri…il nostro primo giorno di scuola e
invece sono già passati cinque anni.
Ricordiamo perfettamente quel primo giorno, quando
le maestre per riconoscerci hanno dato a ognuno di noi
un cartellino che riportava il nostro nome.
I primi giorni mantenere il ritmo della scuola era
complicato, ma dopo un po’ ci siamo rasserenati e
siamo riusciti a tenere il passo.
Piano, piano abbiamo imparato a conoscerci e a volerci
bene e per tutti i cinque anni la classe è rimasta unita
nonostante l’addio a vecchi amici e l’arrivo di nuovi.
Così come le maestre che abbiamo conosciuto; sono
cambiate praticamente ogni anno, ma ci siamo
affezionati a tutte loro. L’unico maestro, il famoso
maestro Giuseppe di seconda, lo ricordiamo come un
piccolo trauma. Abbiamo ancora davanti agli occhi
quei bigliettini numerati dal cinque al centocinquanta,
che ci faceva pescare quando ci comportavamo
male. I numeri indicavano le frasi da ricopiare come
punizione…Tuttavia le maestre di questi anni sono
state molto simpatiche e rendendo le lezioni leggere
e divertenti, ci hanno fatto capire l’importanza della
scuola e quanto si può giocare con lo studio.
In questi cinque anni è successo di tutto e di più:
momenti tristi e felici, risate e lacrime condivisi
insieme e ognuno di noi ha avuto il suo momento
magico o bei ricordi. Ora siamo arrivati alla
conclusione di sentirci pronti per il passaggio alla
scuola media, anche se le paure sono tante e ci
potrebbero ostacolare. Ringraziamo di cuore tutte
le insegnanti che hanno seguito il nostro percorso e
aiutato a raggiungere i nostri obiettivi.
Un saluto “megagigante” alla maestra Rossella,
l’unica che ci ha visto crescere e sostenuto per lunghi
cinque anni.
Gli alunni della 5^A
... e Quinta B
MOMENTI
IN D IM E N T IC A B IL I… .
Sono già passati cinque bellissimi anni dal primo
giorno di scuola e da quando molti tra noi si sono
conosciuti per la prima volta. Quel giorno eravamo
in molti, piccoli e impauriti, ma anche impazienti di
conoscere le nuove maestre.
Così, l’esperienza della scuola è diventata man
mano sempre più divertente, con nuove amicizie che si
stringevano, un continuo susseguirsi di insegnanti e la
scoperta di lezioni gradevoli e giocose.
Ricordiamo momenti belli e brutti di questo lungo
periodo; tra alti e bassi abbiamo imparato tante cose
diventando sempre più maturi e responsabili.
Ricordi che non ci abbandoneranno mai: primi amori,
momenti di allegria e tristezza, insieme a tante risate,
che il pensiero di separarci per le vacanze estive
dava all’ultimo giorno di scuola anche una nota di
tristezza…
Gli anni che non dimenticheremo mai sono stati
quest’ultimi, legati alla conoscenza delle maestre
Angela e Laura. La prima, che nonostante la
confusione che spesso regnava in classe, non ha mai
avuto il coraggio di metterci una nota; la seconda
che oltre alla sua grande passione per l’Udinese, ci
coinvolgeva con le sue lezioni molto piacevoli.
Con lei siamo andati allo Stadio Friuli, alcuni per
la prima volta, a vedere due meravigliose partite
dell’Udinese, contro il Genoa e contro la Lazio e il
lunedì, prima dell’inizio della lezione era divertente
scherzare e scambiare commenti sulla partita della
Domenica.
Non scorderemo mai l’unica insegnante che
conosciamo fin dalla prima elementare, la maestra
Rossella che, anche se un po’ severa, ci ha preparato
molto bene per il nuovo cammino verso la scuola
media.
Tutte e tre ci hanno reso più sicuri e tranquilli,
ci hanno avviato alla collaborazione tra noi e ad
assumerci delle responsabilità. Ci hanno fatto
conoscere la nostra Regione e il nostro territorio grazie
a molte gite e a progetti interessanti.
Il Parco Nazionale delle Dolomiti Friulane, Resia,
Marano, Trieste…..posti che resteranno sempre nei
nostri cuori.
Un momento magico che si ripete tutti gli anni è
“La festa dello sport”, dove insieme alle altre classi
giochiamo e ci divertiamo per un’intera mattinata.
Ora che questo ciclo è giunto al termine, ci sentiamo
pronti e sicuri per affrontare la Scuola Media,
conoscere i nostri futuri professori e stringere nuove
amicizie.
Vogliamo incoraggiare i bambini che inizieranno
questo cammino, augurando anche a loro la magnifica
esperienza da noi vissuta alla scuola Primaria.
Gli alunni della 5^B
3
S c uola Pr imar ia
progetto emozioni
Per imparare a guardare le cose da un punto di vista diverso dal nostro,
abbiamo effettuato un viaggio con il nostro paracadute didattico.
Il viaggio ci ha portati nell’isola dei bruchi e delle farfalle.
Su quest’isola c’erano diversi ostacoli da superare e i bambini prima erano
stati trasformati in bruchi e poi in farfalle. C’erano ostacoli alti che per una
farfalla erano semplicissimi da oltrepassare ma per un bruco no. C’erano
dei cuscinoni che potevano essere sorvolati dalla farfalla ma il bruco doveva
strisciare facendo molta fatica per superarli. Le diverse situazioni potevano
essere superate da entrambi gli insetti ma con strategie e modi diversi, così
come fanno i bambini. Le diverse modalità di affrontare la realtà dipende
dalle capacità individuali.
I bambini delle seconde
a
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la git
Ieri 14 maggio 2013 siamo andati in gita a Bordano. Siamo partiti dalla
scuola con una corriera molto alta e siamo arrivati a destinazione alle ore
9.40. Appena scesi dall’autobus abbiamo fatto merenda. Le nostre guide
Marta e Massimo hanno rappresentato con dei pupazzi la storia di Lalla la
Farfalla e di Lena la falena, per spiegarci il ciclo vitale delle farfalle.
Poi Marta ci ha accompagnati nelle serre che ricreavano ambienti diversi
come quello: africano, australiano, asiatico e amazzonico.
Abbiamo visto tanti animali di specie diverse e tante farfalle che volavano
libere di appoggiarsi sui bambini. Alle 12.00 abbiamo pranzato e giocato un
po’. Nel pomeriggio Massimo ci ha spiegato il significato che hanno i colori
nella natura. E’ stata davvero una giornata meravigliosa.
Scritto in collaborazione dai bambini della classe seconde
Hei ragazzi, sono arrivati gli
scout!
Ciao! Siamo gli scout del groppo cormôr , vi siete mai chiesti/e cosa vuol’dire essere
scout? Ecco cosa vuol dire:
1. la guida e lo scout pongono il loro onore nel meritare fiducia
2. sono leali
3. si rendono utili e aiutano gli altri
4. sono amici di tutti e fratelli di ogni altro scout
5. sono gentili
6. amano e rispettano la natura
7. sanno obbedire (quando vogliono)
8. sorridono e cantano anche nelle difficolta
9. sono laboriosi ed economi
10. sono puri di pensiero di parole, pensieri e azioni (almeno ci provano)
Nella vita scout non ci sono però solo doveri ma anche grandi soddisfazioni
perché quando si sta all’aria aperta con gli amici, ci stringi un legame che non si
scioglierà mai! Se vuoi conoscerci o provare un “pomeriggio scout” ti aspettiamo il
sabato pomeriggio alle 15.30 a Santa Maria di Lestizza presso il cortile dell
Luce e Francesco (squadriglia cinghiali), scuola secondaria
4
Oggi ho chiuso definitivamente il baule di
Cenerentola e l’ho riposto in soffitta con un
po’ di malinconia... ma partiamo dall’inizio.
Tutto cominciò l’anno scorso quando
nell’asilo di un altro comune ho visto una
recita che mi ha colpita molto per la cura
dei particolari e perché l’avevo trovata
davvero divertente. Ho pensato: “Sarebbe
bello poter realizzare qualcosa di simile
anche qui da noi ma mi sembra davvero
troppo complicato”. Ne ho parlato con gli
amici e ho deciso di provarci comunque.
Al primo incontro eravamo un discreto
numero di persone ed ognuno si è scelto un
compito o un personaggio da interpretare.
Mentre gli attori studiavano la parte e le
scenografe progettavano la scenografia,
le registe lavoravano al copione. Durante
la stesura del testo ho pensato che
sarebbe stato divertente chiamare il re
con il nome del nostro sindaco. Da lì l’idea
di “Talmassonia” e la creazione delle
pubblicità sulla promozione del territorio
che servivano soprattutto ad avere il
tempo di cambiare scenografia. Seguirono
un sacco di prove, di problemi tecnici da
risolvere, di autorizzazioni da chiedere e
vestiti da cucire. Tutto ciò che è successo
poi, l’avete visto tutti.
Scrivo questo articolo perché
“inventando” tutto questo
mi sono molto stupita della
grande partecipazione e generosità
che, in termini di tempo
e di energie questa avventura ha
scaturito. Le scenografe sorprendevano
continuamente aggiungendo ogni
settimana un pezzo in più alla scenografia,
le sarte cucivano con la dedizione che si
mette per le grandi occasioni, gli attori di
volta in volta caratterizzavano il proprio
personaggio in modo inaspettato.
Insomma l’entusiasmo che speravo
arrivasse, alla fine l’ho dovuto addirittura
frenare. Ad ogni prova la storia
si ampliava perché qualcuno aveva
avuto un’idea nuova che bisognava
sfruttare. Strada facendo si sono associati
perfino un fotografo, una parrucchiera,
un tecnico per la colonna sonora, uno
per l’audio e una valorosa mamma che
si è occupata della burocrazia. Ho fatto
amicizia con persone che forse non avrei
mai “conosciuto”, ho scoperto sensibilità
e gentilezze impensate. Un gruppo così
eterogeneo e formato spontaneamente mi
ha fatto andare oltre i filtri che
normalmente metto nell’incontro
con gli altri. Credo sia stato
importante prima di tutto per noi
che a quarant’anni ci siamo
emozionati ed abbiamo riso come
bambini e poi anche per i piccoli
che ci hanno visti in queste insolite vesti e
si sono divertiti. Ringrazio moltissimo
la scuola dell’Infanzia che ci ha
ospitato nei suoi locali per i primi
incontri e ringrazio Elena e le maestre
che sono diventate parte integrante dello
spettacolo.
Ho trovato questa esperienza
meravigliosa più per il percorso che per la
rappresentazione finale e credo di poter dire
che alla fine siamo diventati un gruppo di
amici. Penso inoltre che la vita a volte vada
alleggerita con ciò che ci fa stare bene;
noi ci siamo riusciti.
Grazie di cuore a tutta la svitata
compagnia di Talmassonia.
Silvia
55
Scuola dell’Infanzia
Gita alla caserma
dei vigili del fuoco
Lunedì 6 maggio i
bambini grandi e
medi della scuola
dell’infanzia “Ugo
Caparini” di Talmassons
partono alle 9.00 per
Udine, meta: la Caserma
dei vigili del fuoco!
Wow! Che emozione!
I due pulmini sono
carichi, non manca
nessuno (e certo, chi
vorrebbe mai perdersi
una gita così speciale!).
L’emozione è quasi
palpabile tant’è vero
che i bambini non sono
neppure chiassosi com’è
solito durante i tragitti
delle uscite didattiche.
All’arrivo i pompieri
ci stanno aspettando
e solo al vedere le
divise degli operatori
i bambini iniziano a
scalpitare.C’è anche
papà Cristian (papà
di Matteo Pituello) che
assieme al Comandante
e ad un altro operatore
ci accompagna
all’interno dell’edificio,
direttamente alla sala
operativa ma, non
prima di aver imposto
ai bambini il “silenzio
assoluto” (di rigore
in quella stanza dove
arrivano le chiamate
per le emergenze che
possono capitare in
qualsiasi momento). 60
bambini in silenzio
totale: siete stati
SUPER BRAVI!
Viene simulata una
chiamata d’emergenza
e tutta l’attenzione
dei piccoli visitatori
viene catapultata su
quel centralinista che
parla con il microfono
auricolare: “ ma come?
non usa nemmeno il
telefono?”.
In fila per due si
attraversano altre
stanze, anche quella del
comandante, e si arriva
alla rimessa dei mezzi di
soccorso. Ed ecco quello
che tutti si aspettavano
di vedere: l’Autopompa,
il Quad, l’Autoscala,
il Bruco…
E ora ci aspetta la parte
più emozionante: tutti i
bambini si trasformano
in piccoli Grisù, con
casco e manichetta
dell’acqua spengono
il loro immaginario
incendio, ognuno
immortalato in una foto
ricordo. E poi ancora
a piccoli gruppi si
sale sull’Autopompa
e a sirene spiegate si
viaggia, ognuno con
la propria fantasiosa
emergenza da soccorrere
(quanti pensieri, quante
azioni emozionanti
frullano in quelle
testoline così creative e
intrepide). E’ il momento
di salire sul Bruco, un
mezzo cingolato con due
cabine che sale e scende
sulle cunette di cemento
del parcheggio, e questo
è puro divertimento!
Infine quel cannone
che spara la schiuma
antincendio a 60 mt di
altezza… sembra quasi
un enorme pompa di
panna montata che vien
voglia di andarci sotto
ad assaggiarla!
Grazie di cuore ai nostri
amici in divisa, per
la loro pazienza con
cui ci hanno ospitato
e spiegato tante cose
importanti e per la
dedizione che mettono
nel loro lavoro.
Grazie anche per la
merenda che ci hanno
offerto, anche se…
“Maestra io credo che
rischiamo di pranzare
con i vigili del fuoco
perché sento un buon
odorino di arrosto!”
…e non aggiungo altro
se non ancora GRAZIE!
la maestra Sheila
6 S o li d a ri e tà
è nato Côr di miluç
[Cuore di mela]
Segnaliamo questa iniziativa di grande
generosità alla quale T U T T I possiamo
accedere per dare o per prendere qualcosa.
Da troppo tempo, lo sappiamo
tutti, la nostra società vive
un profondo momento di crisi
economica che colpisce tanti
settori lavorativi e sociali
e si riversa pesantemente
sulle spalle della società
“più debole”, vale a dire Ie
numerose persone che per
svariati motivi non arrivano a
fine mese, e se ci arrivano lo
fanno con non poche difficoltà.
Noi abbiamo deciso di
rimboccarci Ie maniche e darci
da fare. Per questo nasce
l’iniziativa privata “Côr di
miluç”, per aiutarci l’un l’altro
a raggiungere quel “poco di
serenita”. Siamo a Flambro
e mettiamo a disposizione di
TUTTI coloro che si sentono
in difficoltà una “piccola
dispensa”. Da noi potrete
trovare beni di prima necessità
per Ie famiglie: alimenti,
vestiario, prodotti per l’igiene
della persona e della casa...
Le nostre scorte, per ora non
sono molte, ma noi, che ci
impegniamo gia da tempo
a donare, confidiamo nella
generosità e nella sensibilità
di tutti coloro che vorranno
sostenerci come potranno e
come vorranno, in modo tale da
far crescere il nostro progetto e
mantenerlo nel tempo.
Questa iniziativa prevede
anche una forma di baratto
(donare qualcosa per portarne
via un’altra) per chi vuole
donare ma sente di essere a
sua volta in difficoltà.
COSA IMPORTANTE:
DA NOI NON SI PAGA NULLA,
NON SI ACCETTA DENARO
E CIO’ CHE VIENE RICHIESTO
POTRA’ ESSERE PORTATO
VIA SUL MOMENTO. Cerchiamo
di fare tutto questo con dignità
e nella speranza che tutti noi
possiamo partecipare ad un
grande gesto di umanita e di
amore disinteressato (di cui
la società ha tanto bisogno
in questo momento) verso
chi si trova in difficolta,
costituendo cosi un modo per
sentirsi meglio con se stessi
e sicuramente meno deboli e
soli. Solo due parole ancora per
spiegare il nome che abbiamo
dato al progetto: “Côr di miluç”
(Cuore di mela), perché la
mela e un frutto semplice e
dolce, con un cuore ancora
più dolce che racchiude i semi
che produrranno altre mele.
Noi, cerchiamo di essere come
i côrs di milus, piccoli semi
produttivi racchiusi in cuori
semplici e dolci. Grazie di cuore
e tutte Ie persone che già ci
aiutano e a quelle che vorranno
aiutarci! Grazie a tutti coloro
che assieme a noi vorranno
essere un côr di miluç.
Gabriella e Samanta
Essendo il progetto un’iniziativa
privata, l’attivita si svolge nel
rispetto dei seguenti orari:
Lunedì 9.00-12.00
Mercoledì 14.30-18.30
Venerdì 09.00-12.00
Flambro, via Spinucci, 15
Gabriella 339 2619675
Samanta 333 5988576
“Côr di miluç” nasce anche
in memoria di Giuliano Marello,
che oltre ad essere una persona
molto sensibile, altruista
e generosa, ha sempre
contribuito e sostenuto
la nostra piccola iniziativa.
Ho “registrato”
UN LIBRO!
Ho letto con molto interesse l’articolo scritto
dalla maestra Chiara nel numero precedente
de “la Ciuite” sui Disturbi Specifici di
Apprendimento e la ringrazio molto per
avermi dato l’imput per informare i genitori
che esiste un supporto molto importante per
questi nostri bimbi:
“Il Centro Internazionale del Libro Parlato”
di Feltre. Faccio parte, come donatrice di
voce, dell’onlus“Libro Parlato” di San Vito
al Tagliamento che è una sezione staccata
del C.I.L.P. di Feltre la cui mission è
quella di aiutare i non vedenti, ipovedenti,
dislessici, distrofici, anziani, malati
terminali e tutti coloro per i quali la lettura
in modo tradizionale non è possibile ad
accostarsi alla lettura ed allo studio.
Lo scopo principale dell’associazione è
quello di rendere meno pesanti le giornate
buie con l’ascolto di un buon libro e
realizzare il desiderio di molti studenti
di vivere serenamente la scuola. L’utente
può chiedere la registrazione di un libro
appartenente alla sua biblioteca personale
o accedere alla biblioteca del Centro, la
stessa scuola può chiedere la lettura di
un libro di testo. Lo scorso settembre ho
registrato il libro di testo per un bimbo
frequentante la terza classe di una scuola
primaria. Non avevo la più pallida idea di
chi fosse quel ragazzino o a quale istituto
appartenesse ma il mio coinvolgimento è
stato tale al punto da completare in pochi
giorni il mio lavoro. Sapevo che lo stava
aspettando e che lo avrei aiutato ad
“essere come gli altri”. Dobbiamo essere
consapevoli che il bambino dislessico
è per definizione un bambino intelligente,
che non gli è preclusa l’acquisizione dei
contenuti curricolari. Sappiamo che ha
difficoltà nella lettura ma che può e deve
apprendere anche tramite strumenti
compensativi. Aiutiamolo.
Le Insegnanti della scuola primaria e
con loro quelle della scuola dell’infanzia,
si stanno formando e aggiornando per
individuare queste criticità ma anche
noi genitori possiamo fare qualcosa, non
solo per il nostro bambino ma per tutti
i bambini. I siti di riferimento per avere
maggiori informazioni o per diventare
donatori di voce sono:
www.libroparlatosanvito.com
oppure www.libroparlato.org
Elena
76
Un’avventura
CHE TOGLIE IL RESPIRO
“La vita non si quantifica per
il numero dei respiri, ma per
il numero delle volte che si è
rimasti senza respiro”
Quando nasce un figlio,
l’emozione è talmente intensa
che si rimane davvero senza
respiro; siamo frastornati,
felici, intimoriti ed eccitati
allo stesso tempo, pieni di
coraggio e ottime intenzioni,
ma, appena varchiamo la
porta di casa con quel tenero e
piccolo fagottino tra le braccia,
lui comincia a piangere,
inconsolabile, rivelando il
suo vero “caratterino” e
noi, smarriti,senza sapere
bene che pesci pigliare,
sentiamo vagamente puzza
d’imbroglio, perché ci rendiamo
improvvisamente conto che i
bravi dottori della maternità,
nella fretta di congedarci,
ce l’hanno consegnato privo…
del “libretto d’istruzioni”!
Inizia così, su quella porta, la
nostra “missione” di genitori,
un’autentica avventura che ci
coinvolgerà per sempre, che ci
farà ridere, piangere, rallegrare,
arrabbiare, discutere e stare
in ansia all’infinito per i nostri
figli, ma che allo stesso tempo
farà crescere e maturare anche
noi, perché impareremo da loro
e con loro e, nonostante tutto, ci
chiederemo “cos’eravamo” prima
che arrivassero.
Una delle tanteesperienze
importanti di questo viaggio,
che voglio raccontare, è stata
il primo triennio del Comitato
Genitori, il cui mandato scade ad
agosto di quest’anno e che mi ha
visto coinvolta in prima persona
quale segretaria e membro del
direttivo.
Sono stati tre anni intensi,
significativi, in cui ho avuto
modo di apprendere ed imparare
molte cose, di conoscere persone
nuove e approfondire vecchi
legami, di stupirmi davanti
alla sensibilità e disponibilità
di molti e anche dinanzi
all’indifferenza e chiusura di
altri. Insieme abbiamo lavorato
con impegno e fatica, cercando
continuamente di espandere le
nostre iniziative e coinvolgere
quanti più genitori possibile, per
far comprendere che il nostro
fine è quello di stare uniti allo
scopo di raggiungere obiettivi
comuni, che insieme siamo una
realtà e una grande forza, che
non possiamo certo risolvere
tutti i problemi di una vita
difficile, però che sappiamo
almeno ascoltare, fare delle
proposte costruttivee dare una
mano dove serve.
E dal momento che la buona
volontà da sola spesso non
basta, ci siamo “inventati”
un’infinità di modi per
raggranellare qualche soldino,
chiedendo a banche ed aziende,
vendendo torte e zucchero
filato, organizzando lotterie,
facendo concorsi pubblici, per
cercare di aiutare la scuola
ad acquistare quel materiale
didattico di cui aveva necessità
e per cui non esistono più i
fondi, per sostenere il peso
economico di progetti e iniziative
molto belli ed importanti che
l’Istituto non era in grado
di finanziare, per allestire
completamenteuna nuovissima
super aula di informatica alle
medie, operativa dal prossimo
anno, per organizzare serate
informative e laboratori di vario
genere,per organizzare un corso
di nuotoestivo e un viaggio
d’istruzione in una delle regioni
più belle d’Italia.
Come tante formichine abbiamo
lavorato assiduamente,
giorno dopo giorno, spesso
da soli e nell’ombra e ora
siamo affaticati, ma anche
estremamente orgogliosi:
orgogliosi di questo splendido
giornalino che è la voce di tante
persone, del nostro spirito di
appartenenza, della complicità
che si è creata tra di noi, di
essere diventati un punto di
riferimento e ricercati dalle altre
associazioni, di aver organizzato
tante attività ed eventi, del
sorriso sul volto dei bambini, di
aver saputo tirar fuori creatività
e risorse nascoste e di aver
instaurato un legame ed un
dialogo propositivo e costruttivo
con tutto il personale della
scuola e del nostro Comune,
che ringrazieremo sempre per
aver creduto in noi ed averci
sostenuto. Ci auguriamo che,
quando saranno più grandi,
anche i nostri figli possano
capire le nostre motivazioni ed
essere fieri di noi, di tutte queste
piccole opportunità di dialogo
e crescita che gli abbiamo dato
credendo nella solidarietà e
nell’apertura, e che anche la
loro vita sia piena di scoperte e
ricca di quell’intensità che ha il
potere di emozionare e togliere il
respiro!
Viviana Zanin
Scuola primaria
Amici di penna: “lingua ponte tra le genti”
Esperienza di un gemellaggio
in lingua inglese
CURATO DALLE INSEGNANTI DELL’IC LESTIZZA-TALMASSONS
E’ iniziato tutto un lontano giorno d’inverno, quando gli alunni
delle classi quinte di Lestizza ci hanno spedito per la prima volta,
le loro lettere tramite la loro maestra di Lingua Inglese, Chiara
Savorgnan senza conoscere personalmente il destinatario. Da
quel momento in poi, è incominciata la corrispondenza con i nostri
penfriends e, lettera dopo lettera, abbiamo cominciato a scrivere
in inglese le reciproche abitudini, hobbies e anche i progetti
futuri che ognuno di noi vorrebbe realizzare. Non sono mancati
anche gli auguri delle festività accompagnati da cioccolata/
caramelle, figurine e tante gentilezze ancora come ad esempio, le
telefonate di auguri in occasione dei compleanni di qualcuno di
noi. Così a conclusione del progetto venerdì, 31 maggio siamo
andati a Lestizza per conoscerli personalmente. Appena arrivati
alcuni di noi erano impazienti
di conoscere i rispettivi penfriends, Poesia sull’amicizia scritta
asione.
zzutti per l’occ
mentre altri erano già dispiaciuti
da Lorenzo Sgra
all’idea di non poter più rivedere
E
NOSTRO CUOR
IL TESORO DEL
i nuovi amici dopo questo incontro.
E
RO CUOR
DENTRO IL NOST
Al momento della consegna dei
EZIOSO
DI BEN PIÙ PR
C’È QUALCOSA
segnalibri, in segno di benventuo,
.
E DEI GIOIELLI
DEI DIAMANTI
dai compagni di Lestizza, eravamo
MABILE
VALORE INESTI
QUALCOSA DI
un po’ emozionati e non riuscivamo
E È IL TESORO
a trovare il coraggio di fare la loro
È L’AMICIZIA, CH
E DELL’ORO.
conoscenza. All’incontro ha partecipato CHE VALE PIÙ ANCH
anche la Dirigente Flavia Fasan che ci
ha salutato affettuosamente, apprezzando l’iniziativa del
gemellaggio in lingua inglese tra le nostre due scuole. Ad un certo
punto le maestre Angela e Chiara ci hanno proposto di cantare la
canzone “Stand up for the Champions”, ed è stato proprio in quel
momento che si è creato un vero legame tra di noi, permettendoci
subito dopo di giocare e socializzare serenamente. I ragazzi
di Lestizza hanno anche organizzato un buffet ricco di tante
squisitezze e a tal proposito ringraziamo molto le loro famiglie e
le collaboratrici che hanno predisposto lo spazio per accoglierci.
Alunni delle classi quinte, anno scolastico 2012/2013

8
Sistema le cifre 8, 4, 3, 8 nei cerch
somma sia 15.
La rubrica coi baffi...
Giochi matematici a cura del maestro Renato

• Conti
illustati

Quali
sono le pergamene che hanno lo stesso valore numerico?
La soluzione
4
8
8
3

• Triangoli incastrati
Quanti triangoli di diverse misure
Quanti
triangoli di diverse misure vedet
vedete in questo disegno?
A
B
C
D
SOLUZIONE

• Trova 15

A Sistema leBcifre 8, 4, 3, 8C nei cerchietti,
D
in modo
Sistema le5cifre
4
somma sia6
3
4
15.
22
6 in ciascun anello
6
3 sia 15.
che
la somma
8, 4,33, 8 nei cerchietti,
in modo che in ciascun anello la
6
3
3
3
3
6
24
4
4
5
25
3
3
5
5
22
Quindi le due pergamene con lo stesso valore numerico sono la “A” e la “B”
La soluzione
4
8
8
3
Redazione a cura
di Mariagrazia Cidin
Silvia Toneatto
e Viviana Zanin
Ringraziamo di cuore
i collaboratori
di questo numero:
Elena e tutte
le maestre della
Scuola dell’Infanzia.
I maestri Martina,
vedete
in questo disegno?
Angela, Renato e i loro
alunni.
I professori Marega e Sidoti.

Quanti triangoli di diverse misure
scrivete a [email protected]
La soluzione: Nel disegno si vedono

Per i più grandi. Come si può otten
i giochi
Soluzioni de
precedente
o
er
m
del nu
Soluzioni possibili.
5+5+5/5-5/5+5/5=11
(555+55-5)/55=11
te.
che opposto
riori nascos
facce supe do a sinistra sappiamo dei numeri
Indovina le
a
da
m
l
m
Ne
so
4 e 1.
6 ( la
I numeri sono e opposto a 1 ci sarà il sistemare il 3 e il 4.
5
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il
di
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in
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al 2 ci
stano
rario il 4
mpre 7). Re
senso antio
opposti da se i devono essere posti in gionamento analogo
ra
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Poiché i num pra e il 3 sotto. Con un ia superiore sarà 1 e
so
cc
dovrà andare nel dado a destra la fa
che
deduciamo
inferiore 6.
quindi quella
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VETTE
operto, l’Eve
di essere sc
Anche prima più alta del mondo!
ma
era già la ci
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la Ciuìte 7 - Comitato Genitori