la Ciuìter OCCHI APERTI SULLA SCUOLA n° 2 Anno Scolastico 2012/13 GIORNALINO DEL COMITATO GENITORI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI TALMASSONS Bravi, bravissimi! Siamo giunti alla seconda edizione de la Ciuite versione “allargata” ai tre ordini di scuole del nostro comune. Ne dedichiamo volentieri la prima pagina al successo ottenuto dai ragazzi di seconda “media” ad una importante rassegna teatrale. Che questo successo sia da buon auspicio per un futuro ricco di esperienze stimolanti come questa. Buona estate a tutti! la Redazione “L’ARCA DEL TEMPO” trionfa a Cervignano del Friuli La scuola media di Talmassons ha vinto il primo premio alla 14a edizione della “Rassegna Regionale Teatro della Scuola del Friuli Venezia Giulia”, che ha visto la partecipazione delle scuole elementari, medie e superiori provenienti dalle quattro province della regione. Il premio consentirà alla scuola di Talmassons di partecipare, in qualità di rappresentanti delle scuole medie del Friuli Venezia Giulia, alla rassegna nazionale che si terrà a Serra San Quirico (An) nel maggio 2014 e che avrà come “padrino” Dario Fo. Lo spettacolo “L’arca del tempo” è stato scritto e diretto da Piero Sidoti coadiuvato dalla Prof.ssa Maura Marega ed è stato realizzato con le classi 2A e 2B del tempo prolungato durante il laboratorio teatrale tenutosi nel corrente anno scolastico. Hanno dato la loro preziosa consulenza artistica due noti attori friulani, Giuseppe Battiston e Andrea Collavino, mentre il disegno luci è stato realizzato da Claudio Parrino. I ragazzi hanno presentato lo spettacolo anche al “Mittelteatro dei ragazzi per i ragazzi” a Cividale del Friuli e faranno inoltre una serata aperta al pubblico il 4 giugno presso l’auditorium comunale di Talmassons alle ore 21. L’attività ha riscosso molto successo tra gli alunni che sottolineano il percorso compiuto: “All’inizio non sapevamo neanche stare in silenzio, ora siamo degli attori” (Octavian) “L’attività teatrale ci ha fatto tirare fuori il meglio di noi e dei nostri sentimenti” (Veronica) Naturalmente non tutto è stato rose e fiori, come si sul dire… “Questa esperienza mi è piaciuta molto però avevo molta paura quando dovevo salire sul palco davanti ad altre persone” (Lisa) “Per me il teatro è stata un’esperienza bella ma CONTINUA A PAGINA 2 2 D A P A G I N A 1 “L’ARCA DEL TEMPO” trionfa a Cervignano del Friuli faticosa perché abbiamo dovuto impegnarci molto” (Simone) I ragazzi hanno anche colto l’importanza di lavorare tutti assieme per uno scopo comune: “Questo spettacolo ci ha fatto capire che è importante collaborare con il gruppo” (Eva) “Il teatro secondo me è stato molto bello per avere lavorato in gruppo e per gli ottimi risultati raggiunti” (Davis) … e tutti si auspicano... “(Spero) di poter provare questa bella esperienza anche il prossimo anno” (Luca) Caratteristiche dello spettacolo La coralità è la caratteristica principale dello spettacolo: “Corale” in quanto tutti gli alunni sono presenti in scena per tutta la durata dello spettacolo. La rappresentazione è priva di scenografie perché sono gli alunni stessi a “raccontare lo spazio” tramite l’evocazione e la potenza suggestiva e simbolica che il teatro consente. La traduzione dei racconti in episodi scenici è resa attraverso quadri d’insieme dove, tramite il linguaggio corporeo, si cerca di evocare e di rappresentare simbolicamente. Ogni allievo è stato messo nella condizione di proporre ciò che sa fare e/o si sente di sperimentare (suonare, ballare, cantare etc). Trama In un futuro non troppo lontano il percorso evolutivo umano e quello delle macchine divergeranno via via sempre più: l’uomo, pur imboccando una strada che lo ha portato ad una progressiva involuzione sociale e culturale, continuerà a costruire macchine sempre più perfette. Ci troveremo così in un mondo in cui persone svuotate nei valori e nei contenuti, sempre più simili ad automi, convivono insieme a macchine talmente sofisticate ed acculturate da essere autosufficienti e più umane degli uomini stessi. L’istruzione e la cultura si perderanno per strada a beneficio del solo profitto. A scuola (scuola distruzione) non verranno più insegnati gli antichi valori ritenuti ormai inutili, ingombranti e desueti, ma solo trucchi, raggiri, furberie per vivere in maniera più “dinamica” possibile. Ma le “umane macchine” organizzeranno delle sacche di resistenza contro la degenerazione del pensiero dominante e segretamente tenteranno di rieducare i ragazzi per farne dei futuri veri uomini. Come fare per salvare l’umanità? Forse studiando e ripercorrendo gli errori che ci hanno condotti fino a qua? Meglio sarebbe andare indietro nel tempo per mostrare agli antenati come andranno a finire se continueranno così... ma per fare questo ci vorrebbe una macchina del tempo, meglio ancora... un’Arca del tempo. Scuola Primaria, Quinta A... S O N O G IÀ P A S S A T I C IN Q U E A N N I Ci sembra ieri…il nostro primo giorno di scuola e invece sono già passati cinque anni. Ricordiamo perfettamente quel primo giorno, quando le maestre per riconoscerci hanno dato a ognuno di noi un cartellino che riportava il nostro nome. I primi giorni mantenere il ritmo della scuola era complicato, ma dopo un po’ ci siamo rasserenati e siamo riusciti a tenere il passo. Piano, piano abbiamo imparato a conoscerci e a volerci bene e per tutti i cinque anni la classe è rimasta unita nonostante l’addio a vecchi amici e l’arrivo di nuovi. Così come le maestre che abbiamo conosciuto; sono cambiate praticamente ogni anno, ma ci siamo affezionati a tutte loro. L’unico maestro, il famoso maestro Giuseppe di seconda, lo ricordiamo come un piccolo trauma. Abbiamo ancora davanti agli occhi quei bigliettini numerati dal cinque al centocinquanta, che ci faceva pescare quando ci comportavamo male. I numeri indicavano le frasi da ricopiare come punizione…Tuttavia le maestre di questi anni sono state molto simpatiche e rendendo le lezioni leggere e divertenti, ci hanno fatto capire l’importanza della scuola e quanto si può giocare con lo studio. In questi cinque anni è successo di tutto e di più: momenti tristi e felici, risate e lacrime condivisi insieme e ognuno di noi ha avuto il suo momento magico o bei ricordi. Ora siamo arrivati alla conclusione di sentirci pronti per il passaggio alla scuola media, anche se le paure sono tante e ci potrebbero ostacolare. Ringraziamo di cuore tutte le insegnanti che hanno seguito il nostro percorso e aiutato a raggiungere i nostri obiettivi. Un saluto “megagigante” alla maestra Rossella, l’unica che ci ha visto crescere e sostenuto per lunghi cinque anni. Gli alunni della 5^A ... e Quinta B MOMENTI IN D IM E N T IC A B IL I… . Sono già passati cinque bellissimi anni dal primo giorno di scuola e da quando molti tra noi si sono conosciuti per la prima volta. Quel giorno eravamo in molti, piccoli e impauriti, ma anche impazienti di conoscere le nuove maestre. Così, l’esperienza della scuola è diventata man mano sempre più divertente, con nuove amicizie che si stringevano, un continuo susseguirsi di insegnanti e la scoperta di lezioni gradevoli e giocose. Ricordiamo momenti belli e brutti di questo lungo periodo; tra alti e bassi abbiamo imparato tante cose diventando sempre più maturi e responsabili. Ricordi che non ci abbandoneranno mai: primi amori, momenti di allegria e tristezza, insieme a tante risate, che il pensiero di separarci per le vacanze estive dava all’ultimo giorno di scuola anche una nota di tristezza… Gli anni che non dimenticheremo mai sono stati quest’ultimi, legati alla conoscenza delle maestre Angela e Laura. La prima, che nonostante la confusione che spesso regnava in classe, non ha mai avuto il coraggio di metterci una nota; la seconda che oltre alla sua grande passione per l’Udinese, ci coinvolgeva con le sue lezioni molto piacevoli. Con lei siamo andati allo Stadio Friuli, alcuni per la prima volta, a vedere due meravigliose partite dell’Udinese, contro il Genoa e contro la Lazio e il lunedì, prima dell’inizio della lezione era divertente scherzare e scambiare commenti sulla partita della Domenica. Non scorderemo mai l’unica insegnante che conosciamo fin dalla prima elementare, la maestra Rossella che, anche se un po’ severa, ci ha preparato molto bene per il nuovo cammino verso la scuola media. Tutte e tre ci hanno reso più sicuri e tranquilli, ci hanno avviato alla collaborazione tra noi e ad assumerci delle responsabilità. Ci hanno fatto conoscere la nostra Regione e il nostro territorio grazie a molte gite e a progetti interessanti. Il Parco Nazionale delle Dolomiti Friulane, Resia, Marano, Trieste…..posti che resteranno sempre nei nostri cuori. Un momento magico che si ripete tutti gli anni è “La festa dello sport”, dove insieme alle altre classi giochiamo e ci divertiamo per un’intera mattinata. Ora che questo ciclo è giunto al termine, ci sentiamo pronti e sicuri per affrontare la Scuola Media, conoscere i nostri futuri professori e stringere nuove amicizie. Vogliamo incoraggiare i bambini che inizieranno questo cammino, augurando anche a loro la magnifica esperienza da noi vissuta alla scuola Primaria. Gli alunni della 5^B 3 S c uola Pr imar ia progetto emozioni Per imparare a guardare le cose da un punto di vista diverso dal nostro, abbiamo effettuato un viaggio con il nostro paracadute didattico. Il viaggio ci ha portati nell’isola dei bruchi e delle farfalle. Su quest’isola c’erano diversi ostacoli da superare e i bambini prima erano stati trasformati in bruchi e poi in farfalle. C’erano ostacoli alti che per una farfalla erano semplicissimi da oltrepassare ma per un bruco no. C’erano dei cuscinoni che potevano essere sorvolati dalla farfalla ma il bruco doveva strisciare facendo molta fatica per superarli. Le diverse situazioni potevano essere superate da entrambi gli insetti ma con strategie e modi diversi, così come fanno i bambini. Le diverse modalità di affrontare la realtà dipende dalle capacità individuali. I bambini delle seconde a i l g i v a r e m e ch ! ! ! o n a d r o b a a la git Ieri 14 maggio 2013 siamo andati in gita a Bordano. Siamo partiti dalla scuola con una corriera molto alta e siamo arrivati a destinazione alle ore 9.40. Appena scesi dall’autobus abbiamo fatto merenda. Le nostre guide Marta e Massimo hanno rappresentato con dei pupazzi la storia di Lalla la Farfalla e di Lena la falena, per spiegarci il ciclo vitale delle farfalle. Poi Marta ci ha accompagnati nelle serre che ricreavano ambienti diversi come quello: africano, australiano, asiatico e amazzonico. Abbiamo visto tanti animali di specie diverse e tante farfalle che volavano libere di appoggiarsi sui bambini. Alle 12.00 abbiamo pranzato e giocato un po’. Nel pomeriggio Massimo ci ha spiegato il significato che hanno i colori nella natura. E’ stata davvero una giornata meravigliosa. Scritto in collaborazione dai bambini della classe seconde Hei ragazzi, sono arrivati gli scout! Ciao! Siamo gli scout del groppo cormôr , vi siete mai chiesti/e cosa vuol’dire essere scout? Ecco cosa vuol dire: 1. la guida e lo scout pongono il loro onore nel meritare fiducia 2. sono leali 3. si rendono utili e aiutano gli altri 4. sono amici di tutti e fratelli di ogni altro scout 5. sono gentili 6. amano e rispettano la natura 7. sanno obbedire (quando vogliono) 8. sorridono e cantano anche nelle difficolta 9. sono laboriosi ed economi 10. sono puri di pensiero di parole, pensieri e azioni (almeno ci provano) Nella vita scout non ci sono però solo doveri ma anche grandi soddisfazioni perché quando si sta all’aria aperta con gli amici, ci stringi un legame che non si scioglierà mai! Se vuoi conoscerci o provare un “pomeriggio scout” ti aspettiamo il sabato pomeriggio alle 15.30 a Santa Maria di Lestizza presso il cortile dell Luce e Francesco (squadriglia cinghiali), scuola secondaria 4 Oggi ho chiuso definitivamente il baule di Cenerentola e l’ho riposto in soffitta con un po’ di malinconia... ma partiamo dall’inizio. Tutto cominciò l’anno scorso quando nell’asilo di un altro comune ho visto una recita che mi ha colpita molto per la cura dei particolari e perché l’avevo trovata davvero divertente. Ho pensato: “Sarebbe bello poter realizzare qualcosa di simile anche qui da noi ma mi sembra davvero troppo complicato”. Ne ho parlato con gli amici e ho deciso di provarci comunque. Al primo incontro eravamo un discreto numero di persone ed ognuno si è scelto un compito o un personaggio da interpretare. Mentre gli attori studiavano la parte e le scenografe progettavano la scenografia, le registe lavoravano al copione. Durante la stesura del testo ho pensato che sarebbe stato divertente chiamare il re con il nome del nostro sindaco. Da lì l’idea di “Talmassonia” e la creazione delle pubblicità sulla promozione del territorio che servivano soprattutto ad avere il tempo di cambiare scenografia. Seguirono un sacco di prove, di problemi tecnici da risolvere, di autorizzazioni da chiedere e vestiti da cucire. Tutto ciò che è successo poi, l’avete visto tutti. Scrivo questo articolo perché “inventando” tutto questo mi sono molto stupita della grande partecipazione e generosità che, in termini di tempo e di energie questa avventura ha scaturito. Le scenografe sorprendevano continuamente aggiungendo ogni settimana un pezzo in più alla scenografia, le sarte cucivano con la dedizione che si mette per le grandi occasioni, gli attori di volta in volta caratterizzavano il proprio personaggio in modo inaspettato. Insomma l’entusiasmo che speravo arrivasse, alla fine l’ho dovuto addirittura frenare. Ad ogni prova la storia si ampliava perché qualcuno aveva avuto un’idea nuova che bisognava sfruttare. Strada facendo si sono associati perfino un fotografo, una parrucchiera, un tecnico per la colonna sonora, uno per l’audio e una valorosa mamma che si è occupata della burocrazia. Ho fatto amicizia con persone che forse non avrei mai “conosciuto”, ho scoperto sensibilità e gentilezze impensate. Un gruppo così eterogeneo e formato spontaneamente mi ha fatto andare oltre i filtri che normalmente metto nell’incontro con gli altri. Credo sia stato importante prima di tutto per noi che a quarant’anni ci siamo emozionati ed abbiamo riso come bambini e poi anche per i piccoli che ci hanno visti in queste insolite vesti e si sono divertiti. Ringrazio moltissimo la scuola dell’Infanzia che ci ha ospitato nei suoi locali per i primi incontri e ringrazio Elena e le maestre che sono diventate parte integrante dello spettacolo. Ho trovato questa esperienza meravigliosa più per il percorso che per la rappresentazione finale e credo di poter dire che alla fine siamo diventati un gruppo di amici. Penso inoltre che la vita a volte vada alleggerita con ciò che ci fa stare bene; noi ci siamo riusciti. Grazie di cuore a tutta la svitata compagnia di Talmassonia. Silvia 55 Scuola dell’Infanzia Gita alla caserma dei vigili del fuoco Lunedì 6 maggio i bambini grandi e medi della scuola dell’infanzia “Ugo Caparini” di Talmassons partono alle 9.00 per Udine, meta: la Caserma dei vigili del fuoco! Wow! Che emozione! I due pulmini sono carichi, non manca nessuno (e certo, chi vorrebbe mai perdersi una gita così speciale!). L’emozione è quasi palpabile tant’è vero che i bambini non sono neppure chiassosi com’è solito durante i tragitti delle uscite didattiche. All’arrivo i pompieri ci stanno aspettando e solo al vedere le divise degli operatori i bambini iniziano a scalpitare.C’è anche papà Cristian (papà di Matteo Pituello) che assieme al Comandante e ad un altro operatore ci accompagna all’interno dell’edificio, direttamente alla sala operativa ma, non prima di aver imposto ai bambini il “silenzio assoluto” (di rigore in quella stanza dove arrivano le chiamate per le emergenze che possono capitare in qualsiasi momento). 60 bambini in silenzio totale: siete stati SUPER BRAVI! Viene simulata una chiamata d’emergenza e tutta l’attenzione dei piccoli visitatori viene catapultata su quel centralinista che parla con il microfono auricolare: “ ma come? non usa nemmeno il telefono?”. In fila per due si attraversano altre stanze, anche quella del comandante, e si arriva alla rimessa dei mezzi di soccorso. Ed ecco quello che tutti si aspettavano di vedere: l’Autopompa, il Quad, l’Autoscala, il Bruco… E ora ci aspetta la parte più emozionante: tutti i bambini si trasformano in piccoli Grisù, con casco e manichetta dell’acqua spengono il loro immaginario incendio, ognuno immortalato in una foto ricordo. E poi ancora a piccoli gruppi si sale sull’Autopompa e a sirene spiegate si viaggia, ognuno con la propria fantasiosa emergenza da soccorrere (quanti pensieri, quante azioni emozionanti frullano in quelle testoline così creative e intrepide). E’ il momento di salire sul Bruco, un mezzo cingolato con due cabine che sale e scende sulle cunette di cemento del parcheggio, e questo è puro divertimento! Infine quel cannone che spara la schiuma antincendio a 60 mt di altezza… sembra quasi un enorme pompa di panna montata che vien voglia di andarci sotto ad assaggiarla! Grazie di cuore ai nostri amici in divisa, per la loro pazienza con cui ci hanno ospitato e spiegato tante cose importanti e per la dedizione che mettono nel loro lavoro. Grazie anche per la merenda che ci hanno offerto, anche se… “Maestra io credo che rischiamo di pranzare con i vigili del fuoco perché sento un buon odorino di arrosto!” …e non aggiungo altro se non ancora GRAZIE! la maestra Sheila 6 S o li d a ri e tà è nato Côr di miluç [Cuore di mela] Segnaliamo questa iniziativa di grande generosità alla quale T U T T I possiamo accedere per dare o per prendere qualcosa. Da troppo tempo, lo sappiamo tutti, la nostra società vive un profondo momento di crisi economica che colpisce tanti settori lavorativi e sociali e si riversa pesantemente sulle spalle della società “più debole”, vale a dire Ie numerose persone che per svariati motivi non arrivano a fine mese, e se ci arrivano lo fanno con non poche difficoltà. Noi abbiamo deciso di rimboccarci Ie maniche e darci da fare. Per questo nasce l’iniziativa privata “Côr di miluç”, per aiutarci l’un l’altro a raggiungere quel “poco di serenita”. Siamo a Flambro e mettiamo a disposizione di TUTTI coloro che si sentono in difficoltà una “piccola dispensa”. Da noi potrete trovare beni di prima necessità per Ie famiglie: alimenti, vestiario, prodotti per l’igiene della persona e della casa... Le nostre scorte, per ora non sono molte, ma noi, che ci impegniamo gia da tempo a donare, confidiamo nella generosità e nella sensibilità di tutti coloro che vorranno sostenerci come potranno e come vorranno, in modo tale da far crescere il nostro progetto e mantenerlo nel tempo. Questa iniziativa prevede anche una forma di baratto (donare qualcosa per portarne via un’altra) per chi vuole donare ma sente di essere a sua volta in difficoltà. COSA IMPORTANTE: DA NOI NON SI PAGA NULLA, NON SI ACCETTA DENARO E CIO’ CHE VIENE RICHIESTO POTRA’ ESSERE PORTATO VIA SUL MOMENTO. Cerchiamo di fare tutto questo con dignità e nella speranza che tutti noi possiamo partecipare ad un grande gesto di umanita e di amore disinteressato (di cui la società ha tanto bisogno in questo momento) verso chi si trova in difficolta, costituendo cosi un modo per sentirsi meglio con se stessi e sicuramente meno deboli e soli. Solo due parole ancora per spiegare il nome che abbiamo dato al progetto: “Côr di miluç” (Cuore di mela), perché la mela e un frutto semplice e dolce, con un cuore ancora più dolce che racchiude i semi che produrranno altre mele. Noi, cerchiamo di essere come i côrs di milus, piccoli semi produttivi racchiusi in cuori semplici e dolci. Grazie di cuore e tutte Ie persone che già ci aiutano e a quelle che vorranno aiutarci! Grazie a tutti coloro che assieme a noi vorranno essere un côr di miluç. Gabriella e Samanta Essendo il progetto un’iniziativa privata, l’attivita si svolge nel rispetto dei seguenti orari: Lunedì 9.00-12.00 Mercoledì 14.30-18.30 Venerdì 09.00-12.00 Flambro, via Spinucci, 15 Gabriella 339 2619675 Samanta 333 5988576 “Côr di miluç” nasce anche in memoria di Giuliano Marello, che oltre ad essere una persona molto sensibile, altruista e generosa, ha sempre contribuito e sostenuto la nostra piccola iniziativa. Ho “registrato” UN LIBRO! Ho letto con molto interesse l’articolo scritto dalla maestra Chiara nel numero precedente de “la Ciuite” sui Disturbi Specifici di Apprendimento e la ringrazio molto per avermi dato l’imput per informare i genitori che esiste un supporto molto importante per questi nostri bimbi: “Il Centro Internazionale del Libro Parlato” di Feltre. Faccio parte, come donatrice di voce, dell’onlus“Libro Parlato” di San Vito al Tagliamento che è una sezione staccata del C.I.L.P. di Feltre la cui mission è quella di aiutare i non vedenti, ipovedenti, dislessici, distrofici, anziani, malati terminali e tutti coloro per i quali la lettura in modo tradizionale non è possibile ad accostarsi alla lettura ed allo studio. Lo scopo principale dell’associazione è quello di rendere meno pesanti le giornate buie con l’ascolto di un buon libro e realizzare il desiderio di molti studenti di vivere serenamente la scuola. L’utente può chiedere la registrazione di un libro appartenente alla sua biblioteca personale o accedere alla biblioteca del Centro, la stessa scuola può chiedere la lettura di un libro di testo. Lo scorso settembre ho registrato il libro di testo per un bimbo frequentante la terza classe di una scuola primaria. Non avevo la più pallida idea di chi fosse quel ragazzino o a quale istituto appartenesse ma il mio coinvolgimento è stato tale al punto da completare in pochi giorni il mio lavoro. Sapevo che lo stava aspettando e che lo avrei aiutato ad “essere come gli altri”. Dobbiamo essere consapevoli che il bambino dislessico è per definizione un bambino intelligente, che non gli è preclusa l’acquisizione dei contenuti curricolari. Sappiamo che ha difficoltà nella lettura ma che può e deve apprendere anche tramite strumenti compensativi. Aiutiamolo. Le Insegnanti della scuola primaria e con loro quelle della scuola dell’infanzia, si stanno formando e aggiornando per individuare queste criticità ma anche noi genitori possiamo fare qualcosa, non solo per il nostro bambino ma per tutti i bambini. I siti di riferimento per avere maggiori informazioni o per diventare donatori di voce sono: www.libroparlatosanvito.com oppure www.libroparlato.org Elena 76 Un’avventura CHE TOGLIE IL RESPIRO “La vita non si quantifica per il numero dei respiri, ma per il numero delle volte che si è rimasti senza respiro” Quando nasce un figlio, l’emozione è talmente intensa che si rimane davvero senza respiro; siamo frastornati, felici, intimoriti ed eccitati allo stesso tempo, pieni di coraggio e ottime intenzioni, ma, appena varchiamo la porta di casa con quel tenero e piccolo fagottino tra le braccia, lui comincia a piangere, inconsolabile, rivelando il suo vero “caratterino” e noi, smarriti,senza sapere bene che pesci pigliare, sentiamo vagamente puzza d’imbroglio, perché ci rendiamo improvvisamente conto che i bravi dottori della maternità, nella fretta di congedarci, ce l’hanno consegnato privo… del “libretto d’istruzioni”! Inizia così, su quella porta, la nostra “missione” di genitori, un’autentica avventura che ci coinvolgerà per sempre, che ci farà ridere, piangere, rallegrare, arrabbiare, discutere e stare in ansia all’infinito per i nostri figli, ma che allo stesso tempo farà crescere e maturare anche noi, perché impareremo da loro e con loro e, nonostante tutto, ci chiederemo “cos’eravamo” prima che arrivassero. Una delle tanteesperienze importanti di questo viaggio, che voglio raccontare, è stata il primo triennio del Comitato Genitori, il cui mandato scade ad agosto di quest’anno e che mi ha visto coinvolta in prima persona quale segretaria e membro del direttivo. Sono stati tre anni intensi, significativi, in cui ho avuto modo di apprendere ed imparare molte cose, di conoscere persone nuove e approfondire vecchi legami, di stupirmi davanti alla sensibilità e disponibilità di molti e anche dinanzi all’indifferenza e chiusura di altri. Insieme abbiamo lavorato con impegno e fatica, cercando continuamente di espandere le nostre iniziative e coinvolgere quanti più genitori possibile, per far comprendere che il nostro fine è quello di stare uniti allo scopo di raggiungere obiettivi comuni, che insieme siamo una realtà e una grande forza, che non possiamo certo risolvere tutti i problemi di una vita difficile, però che sappiamo almeno ascoltare, fare delle proposte costruttivee dare una mano dove serve. E dal momento che la buona volontà da sola spesso non basta, ci siamo “inventati” un’infinità di modi per raggranellare qualche soldino, chiedendo a banche ed aziende, vendendo torte e zucchero filato, organizzando lotterie, facendo concorsi pubblici, per cercare di aiutare la scuola ad acquistare quel materiale didattico di cui aveva necessità e per cui non esistono più i fondi, per sostenere il peso economico di progetti e iniziative molto belli ed importanti che l’Istituto non era in grado di finanziare, per allestire completamenteuna nuovissima super aula di informatica alle medie, operativa dal prossimo anno, per organizzare serate informative e laboratori di vario genere,per organizzare un corso di nuotoestivo e un viaggio d’istruzione in una delle regioni più belle d’Italia. Come tante formichine abbiamo lavorato assiduamente, giorno dopo giorno, spesso da soli e nell’ombra e ora siamo affaticati, ma anche estremamente orgogliosi: orgogliosi di questo splendido giornalino che è la voce di tante persone, del nostro spirito di appartenenza, della complicità che si è creata tra di noi, di essere diventati un punto di riferimento e ricercati dalle altre associazioni, di aver organizzato tante attività ed eventi, del sorriso sul volto dei bambini, di aver saputo tirar fuori creatività e risorse nascoste e di aver instaurato un legame ed un dialogo propositivo e costruttivo con tutto il personale della scuola e del nostro Comune, che ringrazieremo sempre per aver creduto in noi ed averci sostenuto. Ci auguriamo che, quando saranno più grandi, anche i nostri figli possano capire le nostre motivazioni ed essere fieri di noi, di tutte queste piccole opportunità di dialogo e crescita che gli abbiamo dato credendo nella solidarietà e nell’apertura, e che anche la loro vita sia piena di scoperte e ricca di quell’intensità che ha il potere di emozionare e togliere il respiro! Viviana Zanin Scuola primaria Amici di penna: “lingua ponte tra le genti” Esperienza di un gemellaggio in lingua inglese CURATO DALLE INSEGNANTI DELL’IC LESTIZZA-TALMASSONS E’ iniziato tutto un lontano giorno d’inverno, quando gli alunni delle classi quinte di Lestizza ci hanno spedito per la prima volta, le loro lettere tramite la loro maestra di Lingua Inglese, Chiara Savorgnan senza conoscere personalmente il destinatario. Da quel momento in poi, è incominciata la corrispondenza con i nostri penfriends e, lettera dopo lettera, abbiamo cominciato a scrivere in inglese le reciproche abitudini, hobbies e anche i progetti futuri che ognuno di noi vorrebbe realizzare. Non sono mancati anche gli auguri delle festività accompagnati da cioccolata/ caramelle, figurine e tante gentilezze ancora come ad esempio, le telefonate di auguri in occasione dei compleanni di qualcuno di noi. Così a conclusione del progetto venerdì, 31 maggio siamo andati a Lestizza per conoscerli personalmente. Appena arrivati alcuni di noi erano impazienti di conoscere i rispettivi penfriends, Poesia sull’amicizia scritta asione. zzutti per l’occ mentre altri erano già dispiaciuti da Lorenzo Sgra all’idea di non poter più rivedere E NOSTRO CUOR IL TESORO DEL i nuovi amici dopo questo incontro. E RO CUOR DENTRO IL NOST Al momento della consegna dei EZIOSO DI BEN PIÙ PR C’È QUALCOSA segnalibri, in segno di benventuo, . E DEI GIOIELLI DEI DIAMANTI dai compagni di Lestizza, eravamo MABILE VALORE INESTI QUALCOSA DI un po’ emozionati e non riuscivamo E È IL TESORO a trovare il coraggio di fare la loro È L’AMICIZIA, CH E DELL’ORO. conoscenza. All’incontro ha partecipato CHE VALE PIÙ ANCH anche la Dirigente Flavia Fasan che ci ha salutato affettuosamente, apprezzando l’iniziativa del gemellaggio in lingua inglese tra le nostre due scuole. Ad un certo punto le maestre Angela e Chiara ci hanno proposto di cantare la canzone “Stand up for the Champions”, ed è stato proprio in quel momento che si è creato un vero legame tra di noi, permettendoci subito dopo di giocare e socializzare serenamente. I ragazzi di Lestizza hanno anche organizzato un buffet ricco di tante squisitezze e a tal proposito ringraziamo molto le loro famiglie e le collaboratrici che hanno predisposto lo spazio per accoglierci. Alunni delle classi quinte, anno scolastico 2012/2013 8 Sistema le cifre 8, 4, 3, 8 nei cerch somma sia 15. La rubrica coi baffi... Giochi matematici a cura del maestro Renato • Conti illustati Quali sono le pergamene che hanno lo stesso valore numerico? La soluzione 4 8 8 3 • Triangoli incastrati Quanti triangoli di diverse misure Quanti triangoli di diverse misure vedet vedete in questo disegno? A B C D SOLUZIONE • Trova 15 A Sistema leBcifre 8, 4, 3, 8C nei cerchietti, D in modo Sistema le5cifre 4 somma sia6 3 4 15. 22 6 in ciascun anello 6 3 sia 15. che la somma 8, 4,33, 8 nei cerchietti, in modo che in ciascun anello la 6 3 3 3 3 6 24 4 4 5 25 3 3 5 5 22 Quindi le due pergamene con lo stesso valore numerico sono la “A” e la “B” La soluzione 4 8 8 3 Redazione a cura di Mariagrazia Cidin Silvia Toneatto e Viviana Zanin Ringraziamo di cuore i collaboratori di questo numero: Elena e tutte le maestre della Scuola dell’Infanzia. I maestri Martina, vedete in questo disegno? Angela, Renato e i loro alunni. I professori Marega e Sidoti. Quanti triangoli di diverse misure scrivete a [email protected] La soluzione: Nel disegno si vedono Per i più grandi. Come si può otten i giochi Soluzioni de precedente o er m del nu Soluzioni possibili. 5+5+5/5-5/5+5/5=11 (555+55-5)/55=11 te. che opposto riori nascos facce supe do a sinistra sappiamo dei numeri Indovina le a da m l m Ne so 4 e 1. 6 ( la I numeri sono e opposto a 1 ci sarà il sistemare il 3 e il 4. 5 da il di rà in sa qu al 2 ci stano rario il 4 mpre 7). Re senso antio opposti da se i devono essere posti in gionamento analogo ra er Poiché i num pra e il 3 sotto. Con un ia superiore sarà 1 e so cc dovrà andare nel dado a destra la fa che deduciamo inferiore 6. quindi quella rest VETTE operto, l’Eve di essere sc Anche prima più alta del mondo! ma era già la ci