EDITORIALE
Cari lettori,
a dire il vero dell’Alto Adige si è detto, scritto, cantato, protocollato, annotato, registrato e
composto quasi tutto (questi sono i sinonimi che il mio computer mi propone!).
Sottolineo volutamente la parola “quasi”, perché la mia piccola redazione ed io riusciamo
comunque sempre a trovare qualcosa di interessante, una curiosità, un simpatico
aneddoto, qualcosa di eccezionale da raccontare della nostra terra. So di certo che sono
in molti, tra questi anche molti altoatesini, a leggere con molta attenzione il nostro
giornale e sono preparato a ricevere eventuali critiche da coloro che considerano i nostri
articoli troppo diretti, schietti, poco “turistici” e non sempre molto lusinghieri.
Il nostro è comunque un nuovo modo di avvicinare il turista, e naturalmente anche
l’altoatesino, alla nostra bellissima ed amatissima terra con articoli accattivanti che a
volte fanno anche un po’ sorridere. Diamo spazio ad autori come Herbert Rosendorfer
che rallegra il lettore con l’articolo sui “Personaggi e stranezze dell’Alto Adige“ come ad
articoli più seriosi che riguardano il combattente tirolese Andreas Hofer. Tra i personaggi
illustri non può sicuramente mancare Luis Trenker.
Considerata la grandezza di tali nomi, articoli relativi a Bolzano, il Renon oppure la Val
Sarentino possono apparire a prima vista meno spettacolari. All’attento lettore non
potrà comunque sfuggire l’intensità di tali contributi che regalano nuove prospettive
dell’area vacanze Bolzano Vigneti e Dolomiti.
Basti pensare alla famosa Strada del vino dell’Alto Adige, la più antica strada del vino
d’Italia. Oltre all’evidenza, l’autrice è riuscita a cogliere molti particolari non sempre
visibili a primo acchito e che rendono l’intera zona particolarmente interessente al
visitatore. A questo s’aggiungono il vino e la gastronomia che giocano un ruolo di primo
ordine nel contesto altoatesino. Sono la chiave di lettura dell’identità tirolese. In effetti, il
connubio perfetto tra cultura italiana e tedesca, si esprime al meglio proprio a tavola e
in cantina.
Hansjörg Mair
Nato nel 1968, cresciuto
tra l’enoteca materna ed
un maso nella Val Pusteria.
Dopo anni di collegio e
studio in Italia ed all’estero è
tornato a vivere a Bressanone.
Dal 2001 direttore del
Consorzio Turistico Bolzano
Vigneti e Dolomiti; dal 2006
delegato europeo dei “Jeunes
Restaurateurs d‘Europe”.
Tutti i nostri autori cercano di far conoscere al lettore aspetti che, a torto, sono rimasti
finora nascosti. Basti pensare agli articoli su Trehs, Fuji e il mondo musicale altoatesino.
Molti nuovi aspetti, qualche interrogativo, ma di certo una nuova visione della nostra
bellissima terra che merita sicuramente di essere visitata – sempre.
Hansjörg Mair
MAGAZINE 2009
3
TEMI
8 Personaggi e stranezze dell’Alto Adige
12 Bolzano non mette fretta
Conoscere la città a piede o in bici
18 Un sogno a ferro di cavallo
8
22 Vacanze nella natura
In famiglia sul Renon
28 Da rimedio naturale all'alta cosmesi
Pino mugo, la forza vitale delle montagne
30 Affascinante terra di mezzo
La Strada del Vino dell’Alto Adige
38 Nel nome della rosa
Cucina casereccia e specialità gourmet
42 Luis Trenker: il richiamo delle montagne
44 Sulle tracce di Andreas Hofer
12
48 Che c’è di nuovo?
50 Giornate di musica
54 Un divertimento invernale
56 Non solo Fuji
RUBRICHE
18
6 Alto Adige ABC
37 Vini pregiati – guida vini
41 I ristoranti migliori – guida gourmet
60 365 giorni eventi e manifestazioni
64 Musei & chiese – guida culturale
65 Alto Adige: posti da non perdere
66 Panorama
22
4
MAGAZINE 2009
163 Contatto
163 Come arrivare
INDICE
ALLOGGI
68 Pacchetti vacanza e offerte
Famiglia, ciclisti, escursioni, vino,
wellness, golf, cultura, equitazione
76 Bolzano Bozen San Genesio
83 Terlano
87 Andriano
30
90 Campeggio & Ostelli della Gioventù
91 Appiano
109 Caldaro
131 Termeno
136 Bassa Atesina
140 Salorno
141 Castelfeder
144 Laives Bronzolo Vadena
42
147 Meltina
149 Val Sarentino
153 Renon
158 Aldino Redagno
161 Parco Naturale Monte Corno
44
Fateci sapere che ne pensate! Qualche suggerimento da dare?
Qualcuno da lodare? Scriveteci!
Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti
Via Pillhof 1, I- 39057 Frangarto BZ
[email protected]
56
MAGAZINE 2009
5
d
a
CATERING
CONTADINO
mmirevole
IL MODELLO
BOLZANO
Bilancio sociale, carta dei
cittadini, trasparenza ed efficienza sono i punti centrali del
progetto di riorganizzazione e
ottimizzazione del Tribunale di
Bolzano. Il risultato: riduzione
dei costi del 70% e termini di
procedura più corti. Il Tribunale
di Bolzano è l’unico tribunale
certificato ISO 9001:2000. A
partire dal 2009 il “modello
Bolzano” dovrebbe essere
applicato a altri 40 tribunali.
c
Zuppa d’orzo e di gulasch,
diversi tipi di canederli, “Striezl”
della Val Sarentino con speck,
manzo bollito, “Krapfen”
dolci, strudel oppure frittelle di pasta lievitata: così si
presenta il buffet delle undici
contadine della Val Sarentino
che danno vita al servizio di
catering “Ollerhond Selbergmochts” (cose fatte in casa)
e che riescono a servire fino
a 600 persone. Naturalmente
sempre vestendo il tradizionale
costume della Val Sarentino.
www.selbergmochts.it
Fortezze orgogliose e imponenti castelli, chiese dai colori
vivaci e cappelle silenziose e
solitarie, paesi pittoreschi e
cittadine in paesaggi agresti completamente diversi
costituiscono il fascino delle
“scalinate verso il cielo” della Via
Romanica delle Alpi. La zona
di Bolzano Vigneti e Dolomiti
vanta due perle dell’epoca
romanica: la chiesetta di San
Giacomo a Kastelaz nei pressi di
Termeno e la cappella di Castel
d’Appiano a Missiano/Appiano.
www.stiegenzumhimmel.it
MAGAZINE 2009
g
eniale
PERCORSO
A CRONOMETRO
PER MTB
Una vera sfida questo primo
percorso a cronometro per
mountainbike e corridori che
da Termeno (276 m) conduce
al “Verbrennten Egg” (1856 m):
l’obiettivo è quello di superare
1600 metri d’altitudine nel minor tempo possibile. Chi invece
preferisce migliorare la propria
tecnica di guida può allenarsi
nel Bikepark di Termeno: 60 m
d’altitudine, tre gradi di difficoltà e bellissimi ostacoli.
www.tramin.com
i
eleste
SCALINATE
VERSO IL CIELO
6
elizioso
nnovativo
ENERGIA
DA ESPLORARE
e
sclusivo
UN DIVERTIMENTO
TUTTO D’ORO
La prima collezione da sci
che prevede l’impiego dell’oro
di 24 carati: la collezione
“Aurum“ dell’azienda VIST
di Caldaro promette un
divertimento veramente
“dorato“ dalla testa ai piedi!
www.vist.it
enertour® permette visite
guidate a centrali termiche
a biomassa, impianti solari, idroelettrici, eolici, nonché edifici
a basso consumo energetico
(case clima) condotte dai
progettisti e/o gestori degli
stessi. Non si tratta comunque di visite esclusivamente
“tecniche”, ma di veri e propri
itinerari che prevedono anche
la visita a luoghi di interesse
storico-culturale, nonché
degustazioni ed assaggi di
prodotti locali. L’idea innovativa
alla base di questo nuovo tipo
di turismo è stato premiata con
il SMG Marketing Award 2008.
www.enertour.bz.it
l
eggendario
ESCURSIONI
CON BAMBINI
Motivare i bambini ad una
bella camminata non è sempre
facile! Un consiglio: scegliete
uno dei tanti sentieri tematici
della zona ed ogni camminata
si trasformerà in un’esperienza
indimenticabile. I sentieri tematici Sonvigo/Val Sarentino e
sull’altipiano del Salto raccontano leggende di tempi lontani.
Durante l’escursione di castello
in castello è possibile conquistare “fortezze” e lungo i sentieri tematici attraverso boschi
e prati conoscere i misteri del
mondo naturale ed animale.
Tutti i sentieri tematici della
zona di Bolzano Vigenti e Dolomiti sono elencati all’indirizzo
www.bolzanodintorni.info
n
ALTO ADIGE
ABC
o
r
VIA CLAUDIA AUGUSTA
riginale
RACCONTI DI VIAGGIO
Ogni vacanza lascia ricordi. Chi
desidera raccontare la propria
esperienza in Alto Adige oppure semplicemente scambiare
qualche idea può utilizzare
l’apposito blog ufficiale:
blog.suedtirol.info
obile
PERCORSO
DEI CASTELLI
La zona di Bolzano Vigneti
e Dolomiti conta il maggior
numero di fortezze e castelli d’Europa. Solo la zona di
Appiano conta già più di 100
dimore e residenze signorili,
nonché castelli e fortezze che
testimoniano il ricco passato
storico-culturale di questo
lembo di terra. La nuova guida
“percorso dei castelli” accompagna gli appassionati di cultura e
storia di residenza in residenza.
Disponibile presso l’Associazione Turistica Appiano.
omano
p
La Via Claudia Augusta conduce da
Donauwörth in Germania a Venezia
congiungendo persone, epoche e
culture. Il modo migliore per scoprire la via imperiale romana è con la
carrozza, a piedi o, ancora meglio,
in bicicletta. Guida per la bicicletta
“Via Claudia Augusta – dal Danubio
all’Adriatico”, da ordinare presso
www.esterbauer.com
www.viaclaudia.org
s
traordinario
LA VARIETÀ DI VIGNE
oliglotta
TEDESCO,
ITALIANO,
LADINO
L’Alto Adige vanta con quasi
500.000 abitanti la bellezza di
tre lingue regionali: più di due
terzi della popolazione parla il
tedesco, più di un quarto l’italiano e quasi quattro percento
della popolazione il ladino.
Più della metà degli italiani
abita a Bolzano, il capoluogo
di provincia. Bolzano rappresenta inoltre molto bene il
meraviglioso connubio tra
cultura tedesca ed italiana.
All’inizio stava un minuzioso
lavoro di raccolta e coltivazione, nonché l’applicazione
di targhette informative, nel
frattempo presso il Lieselehof
di Caldaro è possibile ammirare, attraverso apposite
vetrine, perfino le radici delle
300 specie di vite più importanti. Una particolarità: le viti
rispecchiano il loro habitat
originario! La visita guidata
attraverso il museo della vite
prevede anche una visita al
giardino delle spezie che vanta
più di 100 piante aromatiche.
La visita si conclude con una
degustazione vini in cantina.
www.lieselehof.com
MAGAZINE 2009
7
Personaggi e stranezze
dell’Alto Adige
TESTO HERBERT ROSENDORFER
Anche a chi abbia già seguito il corso d’ogni roccia, abbia raggiunto tutti i rifugi, abbia visto tutti gli affreschi
romanici d’ogni chiesetta di Sant’Eccetera e sperimentato il potere orientante dei calzettoni di Messner fra
i reperti dell’Himalaja al MMM, la zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti è in grado di offrire ancora qualcosa.
L’artista Franz Messner chiama la sfera di 8 tonnellate la “sua bolla di sapone“
Non stiamo parlando di Ötzi, quell’Uomo venuto dal ghiaccio,
ormai prossimo alla beatificazione e spesso confuso con il cadavere mummificato di Luis Trenker. Non sono la stessa persona,
anche se la somiglianza potrebbe, in effetti, trarre in inganno.
Un suggerimento per distinguerli: Ötzi è quello senza il cappello alla Trenker.
Ma oggi non vogliamo parlare di Sant’Ötzi o (perchè no?) di
San Trenker, dei personaggi del passato dell’Alto Adige, bensì
di eroi del nostro tempo. Chi si trovi a percorrere la superstrada
per Merano e dopo la galleria abbia tempo di dare un’occhiata
in alto a sinistra, sarà sorpreso da un’apparizione quasi fiabesca
che al primo sguardo gli parrà persino irreale. Un’enorme sfera
lucida di acciaio di 8 metri di diametro, un’opera dello scultore
Franz Messner (non imparentato con il nuovo Trenker, quello
8
MAGAZINE 2009
che risponde al nome di Reinhold) creata su richiesta di un appassionato d’arte e autentico personaggio come Karl NicolussiLeck († 09.2008). La sfera si erge su una testimonianza storica
funesta. Sul finire degli anni Trenta, Mussolini fece costruire una
serie di bunker contro Hitler, suo alleato. Il Duce non si fidava,
preferì fare per conto suo, sbagliando, ma questa è un’altra storia. I bunker vennero eretti con metodi dittatoriali, senza avere
riguardo per i rapporti di proprietà e fu così che uno sorse anche sul terreno di Nicolussi-Leck, nel podere di Hochfrangart.
Un altro compromise l’estetica di Castel Korb fino a quando Fritz
Dellago junior si risolse a fare di necessità virtù e a trasformare
quel bunker in un museo del vino e in una galleria d’arte.
Nicolussi, che vede nella forma sferica, giustamente, il simbolo della compiutezza, fece dunque erigere sui resti sicura-
Figure piazzate nel bosco e tra i frutteti, altre nel prato.
E’ possibile sedersi sopra, passeggiare vicino, guardare oltre
MAGAZINE 2009
9
La “tana” a Caldaro
Non di rado si può incontrare al Museo a Castel Firmiano Reinhold Messner
mente danneggiati ma ancora salvabili del bunker, questa sfera
che oggi brilla sulla valle come una sorta di divinità profana. La
sfera non fu esente da trafile giudiziarie che la portarono sin
davanti alla Corte Costituzionale. Nicolussi e la sua sfera vinsero,
però. I giudici della Corte confermarono che, non essendo destinata a scopi abitativi, ma solo ad essere ammirata, quella palla
di acciaio non necessitava del permesso a costruire. E fu così
che Nicolussi-Leck decise quindi di montare anche un’enorme
occhio luminoso puntato sulla costruzione. La sfera non ruota
solo con estrema leggerezza, ma è ammirabile anche da vicino,
assieme a tutte le altre squisitezze nicolussiane come il drago
Dragoberto, più sotto a valle (anch’esso opera di Franz Messner)
e gli alberi colorati trasformati in opere d’arte.
Impossibile da visitare, a meno che non si conosca qualcuno
che conosce qualcuno che conosce qualcuno che ha la chiave,
è poi la curiosa residenza Festenstein a dominare la vallata nei
pressi di Andriano, certamente visibile dal basso ma, a saperlo,
difficilmente raggiungibile dall’alto. Si tratta purtroppo dell’opera incompiuta di un altro personaggio straordinario: Wendelin
Wolff. Architetto, originario della Germania, Wollf visse e bevve
per molti anni in Alto Adige. Con il Festenstein realizzò il sogno
di ogni architetto, quello cioè di lavorare senza committenti,
solo per se stessi, solo secondo il proprio genio. E fu così che la
casa, una torre a dire il vero, fu costruita proprio intorno a lui, su
misura. Interni bizzarri e funzionali sposati a esterni che puntano invidiabili occhi panoramici sul lucente paesaggio della zona
di Bolzano Vigneti e Dolomiti. Come quando, arrampicandosi
come all’interno della torretta di un sommergibile, si arriva alla
veduta panoramica più alta, per restare accecati e senza parole.
Gli interni, in cui le pareti hanno funzioni più decorative che
divisorie, racchiudono per esempio un letto in muratura con fi10
MAGAZINE 2009
nestra puntata in modo tale che, al solstizio, la prima luce del
sole colpisca direttamente il guanciale di chi dorme oppure, a
sostegno di un piano, una rarità naturale, un tronco composto
da tre tronchi cresciuti l’uno dentro l’altro. Wolff l’ha trovato su
a Meltina, l’ha scortecciato e fatto tagliare su misura per la sua
costruzione. La cantina di vini, in pietra cerata, conserva ancora
le bottiglie panciute (Bocksbeutel, solitamente usate per i vini
franconi) con l’Eiswein di Wendelin Wolff. La residenza si erge a
circa 900 metri; a quell’altitudine, a dire il vero, non si coltivano
più le viti ma Wolff ha voluto tentare lo stesso ed è riuscito ad
ottenere quello che in Alto Adige, malgrado la grande varietà
di uve disponibili, non esiste, cioè il vino ottenuto dagli acini
congelati. L’autore di questo articolo è orgoglioso proprietario
di una di queste bottiglie. Il problema è uno solo… quale occasione sarà sufficientemente degna da indurci a berlo?
Poco più a sud c’è poi qualcosa per il quale non esiste un vero e
proprio nome. Il termine più azzeccato per descriverlo potrebbe
essere “tana”. Da oltre trent’anni, il vignaiolo Dominikus Morandell scava, nella montagna che si erge dietro al suo podere, una
serie di gallerie. Da solo. E da quel lavoro è nato ora un labirinto di diverse decine di metri; corridoi rivestiti accuratamente in
pietra naturale, gallerie con tanto di sigillo ufficiale di sicurezza,
passaggi che hanno superato le prove di statica, percorsi che
si aprono in saloni a cupola, completi di cucina e vettovaglie,
che proseguono insperabilmente verso l’alto e verso l’esterno e
danno vita, nell’insieme, ad un’autentica meraviglia. Interrogato
sul motivo di queste costruzioni, Dominikus, la talpa si limita a
sorridere e a fare spallucce, come se fosse del tutto naturale.
Un enorme tavolo rotondo, sedie, lampadari e stufe rendono
l’ambiente vivibile e poter assaggiare fra queste mura uno dei
prodigiosi vini del Morandell è come rinascere una seconda vol-
CULTURA & ALTRO
Parco artistico “Hochfrangart”
Un cosmo in miniatura, nel quale regna la creatività dell’occasionalità, questo è “Hochfrangart”. Qui le persone, la natura e l’arte entrano
in simbiosi. La sfera che si vede ben da lontano
è solamente uno dei oltre 200 oggetti facenti
parte delle meravigliose opere del mecenate Karl Nicolussi-Leck. Info per visite guidate presso l’Associazione Turistica Appiano.
Il giardino delle sculture
A Pochi, sopra il paese di Salorno, l’artista bolzanina Sieglinde Tatz Borgogno, ha allestito il
misterioso “giardino dei desideri”. Oltre cento oggetti in bronzo, marmo, ceramica ed installazioni
danno vita, a seconda del sentiero che il visitatore
desidera percorrere, a storie sempre diverse ed
entusiasmanti. Il giardino è aperto tutto l’anno.
MMM Firmian
Fra le antiche mura di Castel Firmiano, completate da una moderna struttura di vetro e acciaio,
Reinhold Messner ci svela l’importanza delle montagne per la civiltà umana. Al Messner Mountain
Museum il grande protagonista e tutto il fascino
delle montagne. Aperto dalla prima domenica
di marzo all’ultima domenica di novembre.
www.messner-mountain-museum.it
ta. La tana è aperta al pubblico, senza voler dire, con questo, che
ha orari di apertura o simili. Ma chi trova il podere, poco fuori
Caldaro, è sempre il benvenuto.
Che sia il vino a far nascere così tanti personaggi nella zona di
Bolzano Vigneti e Dolomiti? O sia colpa invece dell’aria? O della
luce, così plastica da avere l’impressione di poterla toccare? O
magari la discendenza segreta da quelle fate e quegli gnomi
che alla faccia degli incensi e dei rosari continuano ad essere
i veri spiriti di questa terra? Del fauno che ho visto con i miei
occhi sparire dietro un cespuglio accanto alla sfera di Frangarto
o di quella ninfa nuda e bellissima che ho osservato specchiarsi
nella lucentezza di quell’acciaio parlerò però solo sottovoce. E
che nessuno dica niente…
Mummie – Sogno di vita eterna
Dal 10 marzo al 24 ottobre 2009
Più di 60 mummie, numerosi reperti e preziosi
oggetti rituali, nonché i risultati delle ultimissime ricerche scientifiche offrono, nel Museo
Archeologico, uno sguardo affascinante sul
fenomeno della mummificazione, un fenomeno diffuso in tutto il mondo e lungo l’arco
dell’intera storia dell’uomo. Di continente in
continente, i visitatori compiranno un viaggio
attraverso diversi ambienti e culture – dai dinosauri a Ötzi, dall’antico Egitto ai giorni nostri.
www.iceman.it
LIBRO
Culturonda Alto Adige Südtirol
Herbert Rosendorfer
Nato nel 1934 a Gries (Bolzano).
Laureato in Giurisprudenza a Monaco
di Baviera, ha lavorato fi no al 1997 in
Baviera come giudice. Da allora vive a
San Michele/Appiano. È stato insignito di
diversi riconoscimenti come il premio alla
letteratura della città di Monaco nel 2005.
Rosendorfer è autore di molte opere fra
cui, la più nota ”Briefe in die chinesische
Vergangenheit”(1985).
Culturonda è und vademecum indispensabile per
conoscere il paesaggio culturale dell’Alto Adige.
Gli itinerari proposti da Andreas G. Hempel si
muovono tra storia, arte, tradizioni e artigianato,
sondando al contempo aspetti de presente come il
plurilinguismo, i dialetti o la ricchezza di sapori
che caratterizza la tavola altoatesina. Un affascinante viaggio alla scoperta di una terra ricca di
castelli, chiese, miniere, parchi e masi isolati.
www.folioverlag.com
MAGAZINE 2009
11
Bolzano non
mette fretta
Conoscere la città a piedi o in bici
TESTO ROBERTO SEPPI
Un borgo affacciato sulla confluenza di due fiumi, denso di case dai tetti
spioventi bene allineati, tanti campanili, su tutti quello del Duomo con
la cuspide gotica traforata; attorno una distesa di vigneti punteggiati di
masi o sovrastati dalle spesse mura decorate di residenze nobiliari e di
conventi.
La Via
Cassa di Risparmio è
stata un regalo dalla
Cassa di Risparmio alla
città di Bolzano in
occasione dei 50 anni di
governo dell’imperatore
Francesco Giuseppe
più di 100 anni fa
MAGAZINE 2009
13
Il centro storico di Bolzano
è un singolare open-air
shopping center
Con la sua cerchia di pendici montuose verdi, qua e là rustici e
chiesette, castelli e rovine, la conca di Bolzano emana da sempre
una magia che i viaggiatori in discesa dal Brennero verso il Mediterraneo, nobili e poeti soprattutto, hanno immortalato in decine
di diari e di memorie di viaggio. Ma lo stupore non è da meno
negli occhi di quanti, avvicinandosi alla città da sud, assistono
all’inatteso, stupefacente spalancarsi dello scenario dolomitico
del Catinaccio e dello Sciliar, specie se si ha la fortuna di trovarsi al tramonto in faccia alle loro pareti rocciose, pennellate dalle
fiammate degli ultimi raggi di sole. Ecco la Porta delle Dolomiti,
che tanto ha affascinato i primi scalatori anglosassoni e germanici.
Oggi Bolzano non è solo da guardare, è più che mai da vivere e
respirare. Senza doversi affidare a ruote e motori, perché ciò che
era godibile nel 1800 si è conservato a tutt’oggi e magari anche
abbellito.
Le 8 “beatitudini” del vero bolzanino
Per vantarsi di essere
un vero bolzanino
non è sufficiente un semplice
certificato di nascita.
Un vero bolzanino deve infatti possedere
“8 beatitudini“ per essere veramente degno di
considerarsi tale.
In primo luogo deve possedere
una casa sotto i Portici.
In secondo luogo possedere
un maso a Gries oppure a Dodiciville
dove potere coltivare l’uva per produrre
il proprio vino.
In terzo luogo è indispensabile possedere
una casa di villeggiatura sul Renon
e questo da oltremodo diritto a portare
l’ambito mantello bianco con il colletto rosso.
Per essere poi degni di Dio, è in quarto luogo
doveroso, avere il proprio banco in chiesa.
A questo s’aggiunge, in quinto luogo,
una loggia in teatro.
E dato che anche un bolzanino
è chiamato a lasciare la terra
per migliore vita, s’aggiunge in
sesto luogo una bella tomba di famiglia
sotto le volte del cimitero.
Già Goethe decantava Piazza Erbe
BOLZANO, PORTA DELLE DOLOMITI
Ma Bolzano non è solo la “Porta delle Dolomiti”, è anche la città
delle tre funivie, la residenza di Ötzi, ”l’uomo venuto dal ghiaccio”,
la capitale italiana del Natale e delle piste ciclabili, la città dello
shopping, dei fiori, della gastronomia e del vino. Ecco il vino, per
esempio, anzi i vini: dai rinomati rossi autoctoni ai mitici bianchi,
da gustare, rilassati al tavolino sotto il cielo del salotto cittadino,
l’elegante Piazza Walther, grande atrio d’accesso alla tipica e tuttora intatta e fedelmente gotica Via Portici, 300 metri di vetrine
che nessun iper-centro commerciale riuscirà mai a imitare. Di qui,
pochi passi per la Piazza Erbe, nobilitata dalle note di colore e di
viaggio di Goethe e di Heine; poi avanti per la Via Museo passando
davanti alla Casa di Ötzi, il Museo Archeologico fino a quella sorta
di belvedere che si apre fra le due spalliere del Ponte Talvera: dal
centro della conca, la visuale si spalanca a 360 gradi sulle verdissime rive del torrente con il suo parco e le due passeggiate sugli
argini. Sullo sfondo, da ovest verso nord le pendici dell’altopiano
di San Genesio, le cime della Val Sarentino, l’altopiano del Renon e
continuando verso sud, i contrafforti del Colle.
Siamo sul ponte dal nome più antico ma divenuto moderno traghetto fra centro storico e città nuova. A suo modo un “ponte dei
sospiri”, dei dubbi e delle decisioni: restare o andare, dove andare,
come andarci? Privilegiare l’arte e i musei, il parco e le passeggiate
lungo gli argini del Talvera, con vista su Castel Mareccio e le Dolomiti? Oppure puntare un po’ più su, verso gli itinerari panoramici:
In settimo luogo – ma questo punto
non è del tutto chiaro –
ci si occupa della biancheria solo ogni sei mesi.
Non è necessario preoccuparsene prima
dato che gli armadi sono sempre stracolmi.
In ottavo luogo
è necessario essere imparentati con la
signora von Zallinger oppure
essere sposati con una vera bolzanina e questo è, a mio avviso, una delle più alte
beatitudini.
Poesia di Karl Theodor Hoeniger
Scrittore e professore
*1881 a Vienna, +1970 a Merano
MAGAZINE 2009
15
Piazza Walther, il salotto di Bolzano dal 1808
sulla passeggiata del Guncina, sulle pendici di San Genesio, fresca
d’estate e tiepida d’inverno, dove si respira, oltre a un soffio di “belle epoque”, anche un sorprendente clima mediterraneo fra palme,
agavi, cipressi, ulivi, magnolie, allori, araucarie. Proseguire poi, trasbordando sul sinuoso cammino a tornanti, che sale a S. Osvaldo,
sulle pendici del Renon, sfiorando le mura vertiginose di Castel
Roncolo fino a una collina rivestita di vigneti, Santa Maddalena,
cuore della produzione del “Magdalener”, vino principe fra i “rossi”
dell’Alto Adige.
TRE FUNIVIE PER CAMBIARE MONDO
Ma perché non salire più in alto ancora a respirare la vera montagna, oltre i 1000 metri? Perché non approfittare del grande privilegio naturale di questa città? “Volare” in un pugno di minuti,
trainati da una fune sugli altipiani dei dintorni, per un’escursione
o semplicemente per distendersi ai margini di un bosco e respirare il silenzio e gli aromi di pini e abeti? La nuova cabinovia del
Renon sale dai 265 m della città ai 1220 m del Renon, la “Riviera
dell’Alto Adige” per la mitezza del clima di questo altopiano, dal
quale par di poter toccare, allungando una mano, le spettacolari
guglie dolomitiche del Catinaccio e dello Sciliar, scoprendo altresì
due “chicche” affascinanti: le “acrobatiche” piramidi di terra e una
“nostalgica”, piccola ferrovia a scartamento ridotto che più di un
secolo porta al capoluogo dell’altopiano, Collalbo.
Ma il posto d’onore spetta alla funivia del Colle che, il 29 giugno
2008, ha compiuto giusti 100 anni: la prima funivia al mondo per
trasporto di persone che in 8 minuti sale ai 1100 m del Colle, zona
turistica ricreativa, area ecologica protetta, punto di partenza di
varie passeggiate e di transito per il più noto “sentiero alpino europeo il n. 5” che collega il Lago di Costanza con la pianura veneta.
Infine, sul fronte opposto della conca, verso nord, si trova la funivia
di San Genesio (1065 m), spettacolare terrazza sulla conca di Bolza16
MAGAZINE 2009
no, ritrovo prediletto per chi apprezza la gastronomia, ma soprattutto punto di partenza per bellissime passeggiate a piedi, a cavallo o in mountain bike verso l’altopiano del Salto lungo comodi
sentieri che si spingono fino ad Avelengo, a monte di Merano. Ma
dopo questo viaggio immaginario, è ora di tornare a valle, perché
no, di nuovo sul Ponte Talvera, per prepararsi ad altre esperienze,
altre sensazioni.
BOLZANO IN BICI
Basta una bicicletta, magari noleggiata gratis in Piazza Walther,
poche pedalate verso la città nuova, quella segnata dal Monumento alla Vittoria. Qui può iniziare una piccola, ma suggestiva
avventura su una rete di piste ciclabili che non ha eguali in Italia.
Si punta verso sud seguendo il fiume Isarco, per approdare alle
sponde dell’Adige, sovrastato da Castel Firmiano, la più antica fortificazione di tutto il circondario, sede oggi del Museo della Montagna del più famoso scalatore del mondo: Reinhold Messner.
E qui ci vuole un’altra pausa di riflessione; scalare il sentiero
verso il castello-museo? oppure optare per la comoda pianura,
verso Merano, lungo la “ciclabile delle mele” attraverso interminabili frutteti? o, terza opzione, girare verso sud e, lungo il “Grande
Adige”, pedalare verso Trento, Rovereto e il Lago di Garda, lungo
la Ciclabile dell’Adige, 100 chilometri tondi? Scelta ardua, tanto
più perché ci sarebbe anche un’attraente digressione, anche se
leggermente in salita: inoltrarsi nell’”Oltradige”, verso gli abitati di
Appiano e Caldaro lungo la Strada del Vino per ritrovare il Grande
Fiume 20 chilometri più a valle, nei pressi di Ora. Ancora alcuni
mesi di pazienza infine, poi la bicicletta potrà portarci anche verso nord, a Bressanone e su per la Val Pusteria, a San Candido per
scendere a Lienz, in Austria.
Il fiatone dopo le pedalate dovrebbe suggerire un’adeguata
pausa. Sarebbe un peccato abbandonare il campo e non visitare
INFO & ALTRO
Città alpina dell’anno 2009
Con i suoi 100.000 abitanti, Bolzano è una delle
principali città delle Alpi. Con il conferimento del
titolo di “Città alpina dell’anno” la Giuria desidera
incoraggiare le autorità della città di Bolzano ad
impegnarsi con slancio e tenacia a favore di una
città sostenibile e apprezzabile come luogo di vita
e, in special modo, ad attuare il previsto ”Patto per
il clima”, che prevede l’obiettivo di raggiungere
la neutralità rispetto alla CO2 entro dieci anni.
Il titolo “Città alpina” viene conferito dal 1997.
www.alpenstaedte.org
In bici
Scoprire la Bolzano medioevale, la Bolzano del
XX secolo oppure i vini e vigneti della città.
L’Associazione Passepartour offre una varietà di
itinerari in bicicletta, d’ogni durata e lunghezza,
alla scoperta dei luoghi storico-culturali, nonché
gite tra la natura. Le escursioni accompagnate da guide esperte sono ideali ad ogni età.
www.passepartour.com
Prenditi in prestito una bici
Il Duomo di Bolzano è uno dei più importanti dell’arco alpino
uno dei numerosi castelli e manieri che impreziosiscono la conca
bolzanina. Fra quelli visitabili, il posto d’onore spetta a Castel Roncolo “il maniero illustrato”, custode di alcuni fra i pochissimi cicli
pittorici affrescati di soggetto profano esistenti in Europa, fra cui
quello di Tristano e Isotta. Altra tappa d’obbligo spetta a Castel
Mareccio, sito ai bordi del centro storico e immerso in un esteso
vigneto con sullo sfondo la superba sagoma del massiccio dolomitico del Catinaccio. Infine, sulle pendici meridionali del Colle e
abbarbicato su uno sperone roccioso si trova Castel Flavon, restaurato di recente, spettacolare terrazza sulla città e la Val d’Adige. Decidere se lasciarsi tentare anche da arte e spettacoli? Sarebbe tutta
un’altra storia, che pretende tempo. Ma la città non mette fretta,
Bolzano sa attendere chi impara a conoscerla e amarla.
Non è necessario portarsi la bicicletta da casa:
molti alloggi offrono ai loro ospiti il noleggio
gratuito delle biciclette. Oppure ci si può rivolgere
alle associazioni turistiche di Bolzano, Appiano, Castelfeder, Laives, Anterivo o Trodena, le
quali mettono a disposizione biciclette da noleggiare. Forse vi aggregate subito anche ad un
MTB-tour guidato o ad una gita in bicicletta…
Le Passeggiate di Bolzano
La conca di Bolzano è circondata da una miriade
di sentieri che invitano a tranquille passeggiate. Tra le più belle passeggiate vanno ricordate
sicuramente la Passeggiata di San Oswaldo e di
Guntschna che offrono suggestivi belvedere: piante mediterranee, palme, magnolie e agave fi n dove
arriva lo sguardo. Una delle passeggiate storiche
è sicuramente la Passeggiata del Talvera inaugurata nel 1905. Passeggiando lungo la Passeggiata
del Talvera e la Passeggiata del Virgolo si possono ammirare molte fortezze e castelli tra i quali
Castel Mareccio, Castel Roncolo e Castel Flavon.
CURIOSITÀ
Roberto Seppi
Direttore dell’Azienda di Soggiorno e
Turismo di Bolzano e della rivista turistica “Bolzano Bozen Magazine”. Pubblica
articoli su diverse testate turistiche con un
interesse particolare per i temi artisticoculturali legati al territorio e al turismo
escursionistico a piedi e in bicicletta.
Bolzano vanta il primo “Giardino delle religioni”
d’Italia. Le cinque religioni mondiali si presentano
sulla passeggiata lungo la sponda dell’Isarco con
una frase, un simbolo e un albero. Le singole
religioni sono disposte in ordine alfabetico:
buddismo, cristianesimo, induismo, islam e
religione ebraica.
MAGAZINE 2009
17
TESTO MIRJAM HEMPEL
Un sogno a
ferro di cavallo
Gli uomini di pietra
“Stoanernen Mandln“
vengono menzionati
per la prima volta in
documenti del 1540
Per qualcuno è ancora un sogno; per qualcuno altro
il sogno è già realtà ma non perde di fascino: è il trekking tour “Ferro di cavallo” della Val Sarentino.
Gregor Wenter e Willy Locher, originari di Sarentino, hanno ormai
fatto più di una volta il giro della valle passando di vetta in vetta.
Un percorso praticamente obbligato per un Sarentinese che abbia
a che fare con vacanzieri appassionati di trekking ed escursioni in
montagna. Il difficile, però, è riuscire a fare questo percorso in un
giorno quando, normalmente, ne servono diversi per percorrere i
tracciati delle alte vie panoramiche che si snodano nel cuore dell’Alto Adige. Anche per un Sarentinese doc, diciamolo, quest’impresa
non è proprio una passeggiata. Si tratta pur sempre di farsi circa
82 chilometri e di superare quasi 5000 metri di dislivello, stando
alle informazioni di Gregor. Che saprà sicuramente come stanno
le cose, visto che lui è uno di quelli che ce l’ha fatta. Quando sia
accaduto di preciso, il trentunenne non se lo ricorda più ma deve
essere stato sei o otto anni fa. A spingerlo a compiere quell’impresa, una vacanza sugli sci con gli amici, una preparazione atletica
non proprio ottimale e un peso sui 110 kg. “Ragazzi, a giugno lo
faccio in meno di 14 ore” aveva profetizzato allora l’albergatore facendosi dare del matto dai compagni. Che promisero, comunque,
di fargli una grande festa se ci fosse riuscito. E Gregor iniziò allora
ad allenarsi. L’Hotel Bad Schörgau, che gestisce con la madre Rosi,
la sorella Sabine e 16 dipendenti, è circondato, del resto, di splendidi tracciati, ottimi per la preparazione.
Gregor Wenter, un “uomo semplice e spontaneo“
MAGAZINE 2009
19
140 POSSIBILITÀ DI TOCCARE IL CIELO CON UN DITO
Le Alpi Sarentine racchiudono a ferro di cavallo l’omonima vallata
situata a nord di Bolzano. Per chi fosse interessato a conoscere i
dettagli di quei 500 km di tracciati, la fonte più affidabile è sicuramente Willy. Willy, lo si trova in via Europa a Sarentino, è altrimenti
noto come il “Willy delle scarpe” per il negozio di calzature e articoli sportivi che possiede in paese. Un negoziante che non si
limita a testare personalmente quel che mette in vetrina ma che
può vantarsi di conoscere anche tutti i sentieri della valle. Sono
ben 140 le vette, fino a 2800 metri di altitudine, che i patiti delle scalate possono raggiungere da queste parti. “Qualche volta si
cammina anche un’intera giornata senza incontrare anima viva”
racconta commosso l’ultracinquantenne. Il silenzio è grande soprattutto sulla sezione occidentale fra il Corno Bianco Sarentino
e la vetta più alta delle Alpi Sarentine, il monte Hirzer, 2781 metri.
Non ci sono rifugi, da quelle parti, ma il motivo può anche essere
il grado di difficoltà di quei tratti, decisamente impegnativi. Chi
ama arrampicarsi a mani nude sulla roccia, chi adora le vertigini e
non teme di avventurarsi in zone scoscese e non segnate, non potrebbe però trovare di meglio. Il tour noto come il Ferro di cavallo
segue dunque questo sviluppo a valle.
Willy e la moglie Maria scorrazzano fra le montagne di casa
ogni qual volta il lavoro lo consenta. E Willy è attento a tenere
un diario della maggior parte delle sue escursioni, annotando con
precisione e in bella scrittura tempi e percorsi. “è importante che
io conosca la zona dove sto” spiega Willy. Solo così è in grado di
consigliare sempre il meglio ai suoi clienti. E a questo appassionato di escursioni a piedi e sugli sci, i clienti stanno veramente a
cuore. Il suo sogno è di riuscire, prima o poi, nell’impresa del Ferro
di cavallo in un giorno. I singoli tratti, ormai, li conosce come le sue
tasche. Neanche quattro anni fa, aiutato da quattro amici, fra cui
Gregor, Willy ha lavorato a quei tracciati, segnando alcuni percorsi,
20
MAGAZINE 2009
montando segnali e indicazioni, prevedendo sentieri di emergenza e varianti oltre a far pubblicare una cartina con la descrizione
degli itinerari. “Adesso è possibile fare in giornata un tratto partendo da un punto qualsiasi della valle e raggiungendo tutti i punti di
partenza e arrivo con i mezzi pubblici” afferma soddisfatto Willy.
Per la prossima edizione ha già pronto un elenco di 40 proposte,
per migliorarla ulteriormente.
IL PROFUMO DELLE MONTAGNE
La Val Sarentino è ancora poco conosciuta fra gli escursionisti.
Con le sue montagne panoramiche, i suoi pascoli e le sue rocce
impervie, i suoi masi, placidamente disseminati fra il verde dei prati, i suoi boschi di abeti bianchi e rossi, le sue torbiere alte, i suoi
laghetti cristallini, le distese di rododendri e pino mugo, la vallata
presenta un paesaggio che pare tratto dalle scene di un film. E
mentre sui sentieri che toccano i famosi passi dolomitici la gente
si accalca come sotto i portici di Bolzano all’ora di punta, di turisti
in Val Sarentino se ne vedono ancora pochi. “Noi stiamo al centro,
siamo praticamente nel cuore dell’Alto Adige, ma le Alpi Sarentine
e la gola del Talvera a sud ci proteggono dalla confusione” sintetizza Willy. E proprio grazie a questo isolamento geografico, la valle
mantiene ancora vive tradizioni e mestieri come quello del ricamatore su cuoio con le rachidi di penne di pavone, o l’intagliatore
di pipe o il tessitore a mano.
STREGHE E OMINI DI PIETRA
“Buongiorno, avete voglia di unirvi a noi, più tardi? Andiamo agli
Omini di pietra” chiede Gregor alla coppia che fa colazione sulla
terrazza del Bad Schörgau. L’uomo e la donna alzano gli occhi dal
giornale. “Grazie per l’invito, sa, ma credo che dopo il tour di ieri
alla forcella (Sarner Scharte), oggi ci prenderemo un po’ di riposo”
risponde l’uomo, leggermente imbarazzato. Gregor sorride e pas-
ESCURSIONI E ALTRO
sa al tavolo successivo. Un quartetto si mostra, invece, ben felice
di partecipare. A dire il vero, osserva Gregor, il tempo è fin troppo
bello per gli Omini di pietra. Quel posto così misterioso fa tutto un
altro effetto quando soffia il vento e la nebbia sale magari avvolgendo quelle curiose costruzioni. Pare che nel Medioevo le streghe si dessero appuntamento proprio da quelle parti, a duemila
metri di quota. Gregor conosce bene le montagne della zona ma
anche le leggende che ruotano intorno a quei posti. Quando non
è impegnato a creare un menu da cinque portate al Bad Schörgau,
o non si prepara per una maratona in qualche città del mondo, o
non si dedica a quello che al momento è il suo hobby principale,
ossia prendersi cura del vigneto che ha piantato a 950 metri s.l.m.,
non è infrequente incontrarlo a guidare gli ospiti del suo albergo
su uno dei tanti sentieri della Val Sarentino.
Quella volta, comunque, c’è riuscito davvero. In 13 ore e 50 minuti
ha percorso tutto il Ferro di cavallo. Per i festeggiamenti, però, non
aveva più le forze. Anche disteso a letto, sembrava che le gambe
continuassero a camminare. “Mi piacerebbe farlo un’altra volta,
magari in 15-16 ore. Sarebbe bello.” si augura per il futuro. Ci sono
sogni che restano belli anche dopo che li si è realizzati. E il Ferro di
cavallo è uno di questi.
Mirjam Hempel
Laureata in giurisprudenza e giornalismo
sportivo. Nel 2002 passa dalla professione
legale a quella di giornalista. Collabora
con diverse riviste come Outdoor-Magazin, Alpin, Mountainbike-Magazin, Men’s
Health, DSV-Aktiv, Panorama, Planet
Snow. Vive a Garmisch-Partenkirchen.
Geoparc Bletterbach
Milioni di anni fa nella zona di Aldino il Rio
Bletterbach si è scavato un letto di otto chilometri
di lunghezza ed una profondità di 400 m formando una gola molto singolare ed unica in Europa. Sulle tracce dei dinosauri la gola offre molti
spunti per conoscere la storia del nostro pianeta.
www.bletterbach.info
Alla scoperta del parco naturale
Il Parco Naturale Monte Corno, esteso su una
superficie di 7.000 ha, è il parco più meridionale
dei sette parchi naturali altoatesini. Con i suoi
boschi di alberi ad alto fusto ed alpeggi si estende
tra i 220 m e 1700 m d’altitudine. L’appartenenza
alla zona di vegetazione submediterranea ne fa un
parco particolarmente ricco di specie animali e vegetali. Informazioni su escursioni guidate a tema,
manifestazioni e proposte per bambini e ragazzi su
www.provincia.bz.it/naturparke
Wanderwirte Ritten
Dieci esercizi alberghieri specializzati d’escursionismo si sono associati sotto il nome “Wanderwirte Ritten” per andare incontro alle esigenze particolari degli escursionisti. Nomen
est omen e così nei vari stabili non solo l’arredo
è su misura dell’escursionista esigente. Anche
nel loro servizio gli albergatori vogliono essere
all’altezza del loro nome e mostrare la bellezza dell’altopiano in tutte le sue sfaccettature.
www.wanderwirte-ritten.com
Best of Wandern: le aree
escursionistiche migliori
Escursioni attraverso un paesaggio ricco di contrasti che propone itinerari ad un’altitudine compresa tra i 200 e 3000 metri, tra palmeti e malghe
contadine, tra tradizione altoatesina e leggerezza
mediterranea. Per aumentare maggiormente il
piacere delle escursioni l’area vacanza Bolzano
Vigneti e Dolomiti ed altre otto zone escursionistiche, nonché cinque aziende di articoli outdoor si
sono unite nell’associazione “Best of Wandern”.
www.bolzanodintorni.info
Testcenter per equipaggiamento outdoor
Avete dimenticato il vostro equipaggiamento
oppure desiderate semplicemente provare qualcosa di nuovo? Allora vi consigliamo di visitare il
testcenter dell’associazione “Best of Wandern”:
scarpe adatte per suoli impegnativi, ampi zaini
da trekking per escursioni lunghe, bastoni telescopici in carbonio e molte altre cose da noleggiare e testare gratuitamente presso il negozio
specializzato Weger di San Paolo/Appiano.
www.wegerschuhe.com
MAGAZINE 2009
21
TESTO CLAUDIA STEINER
Vacanze
nella natura
In famiglia sul Renon
Le piramidi di terra
sono una delle nove
meraviglie che si trovano
lungo il sentiero tematico
del Renon
L’altopiano del Renon è un autentico paradiso per le famiglie e un vero divertimento per tutti i fan dell’Alto Adige, grandi e piccini.
Che scena… Il nostro piccolo Kilian in groppa ad un cavallo. Non
un pony di quelli a cui l’abbiamo abituato nelle gite fuori città ma
un vero cavallo, grande e marrone. Anzi, una cavalla. Emely, questo il suo nome, che se lo porta tranquillamente a spasso, prima
nel recinto e poi nel fitto del bosco. Che impressione: a soli quattro
anni il nostro bambino se ne sta tranquillamente seduto in sella a
un animale come quello. Ammutolito dalla gioia e dalla soggezione
per quell’essere così maestoso. E quando la mezz’ora finisce, Kilian
non vuole più scendere. “Questo è il mio cavallo, adesso” sottolinea
entusiasto. Al ranch Himmelreich appena sopra Collalbo, cavalli arabi e avelignesi sono pronti a far provare l’ebbrezza di una cavalcata
ai piccoli ospiti dei “Family Hotel” dei dintorni. Anche i più piccini
possono addentrarsi nel bosco in sella ad un cavallo condotto da
una delle assistenti, Evi o Nadine, che accompagnano amazzoni e
cavallerizzi nelle escursioni e li riportano raggianti di gioia da mamma e papà. La possibilità di provare l’equitazione è una delle tante
proposte dell’associazione turistica Renon, a nord di Bolzano: l’ideale per i genitori che vogliano magari dedicarsi a un po’ di trekking
affidando i piccini in mani sicure.
DALLE PIRAMIDI DI TERRA AI VITELLINI
Dopo l’uscita a cavallo, è in programma una mini escursione alle
piramidi di terra di Longomoso, quelle strane formazioni del Renon considerate le più belle e alte d’Europa. Solo un quarto d’ora di
passeggiata, l’ideale per il nostro piccolo che, altrimenti, solo dopo
cinque minuti di cammino si affretta a chiedere quanto manchi alla
meta. Eccoci su un ponte di legno; Kilian osserva attraverso le lenti
di un binocolo i grandi massi in cima a quelle strane piramidi che
arrivano a 15 metri di altezza. Non contento di quello spettacolo, ci
chiede di vederne ancora e il giorno dopo decidiamo di portarlo
con un’altra passeggiata fino al complesso dei piramidi di terra che
si erge appena sotto a Soprabolzano. “E cosa succede, se il sasso
cade?” vuole sapere. Gli mostriamo la tavola informativa che illustra come siano nate quelle poderose colonne e come, prima o poi,
possano crollare. Anni ed anni di pioggia, vento, gelate e disgeli
hanno plasmato le deiezioni moreniche dei ghiacciai dando vita a
Gli avelignesi, vere “bellezze bionde”
MAGAZINE 2009
23
Giochi all'aperto invece di Game Boy, PlayStation e Xbox
queste insolite creazioni. Kilian è sbalordito. Tornando alla macchina, si ferma a raccogliere qualche pigna per l’asilo e sassolini per i
nonni; si perde a rincorrere una farfalla dimenticandosi di quanto sia
“faticoso” camminare in montagna.
Tutto quel che vede e sente qui, a casa nostra non c’è. E a guardarlo così raggiante non possiamo non renderci conto che il massimo, per lui, sia proprio scoprire la natura e vedere gli animali. Il
giorno dopo, allora, lo lasciamo fare di buon grado quella gita al
maso Untertrotner di Costalovara. Marianne, la contadina, accompagna i bambini alla conigliera e mostra loro come alzare gli animali
prendendoli per la collottola: “Non fa male, così”. La piccola Jenny,
due anni appena, afferra un bel coniglio paffuto appena dietro le
orecchie e se lo mette in grembo, senza esitazioni. Gli altri, un po’
più timorosi, seguono poco dopo l’esempio della piccolina. Poi Marianne li accompagna dai gattini, fa sentire ai bambini quanto siano
umidi i musi dei maiali, li fa accarezzare le caprette e mostra loro
il vitellino Leyla. “Ma voi avevate i dentini, appena nati?” chiede la
donna, madre di tre figli. I bambini scuotono la testa. Dopo di che,
Marianne li invita a infilare le manine nella bocca di Leyla per accorgersi che, contrariamente ai neonati, i vitellini i denti ce li hanno
già, anche se non mordono, ma si limitano a succhiare. “Uhhh, che
solletico”, ride un maschietto, affrettandosi a tirare fuori la mano dal
muso del vitellino.
L’ORA DELLA PAPPA?
In compagnia dei bambini, Marianne accende quindi un fuoco
all’aperto e si appresta a preparare un piatto tipico dei garzoni di
un tempo. “C’era praticamente solo questo da mangiare, due volte
al giorno”, racconta la contadina. I bambini fanno bollire del latte in
una padella di ghisa, aggiungono un po’ di sale e farina di grano
saraceno e mescolano a turno l’impasto con una frusta. Dopo di
che sciolgono un po’ di burro e lo versano su quella pappetta semi24
MAGAZINE 2009
solida. E per finire Marianne ci deposita qualche cucchiaio di marmellata di bacche di sambuco fatta in casa. Che spettacolo vedere
quei bambini, dai due ai dieci anni, tutti in riga sulla panca a sbafarsi
golosi quella curiosa delizia. Da bere, succo di ribes e latte. Certo,
tornati a casa vorranno tutti di nuovo i cornflakes al cioccolato ma
dopo quelle avventure in fattoria, anche quella pappetta fatta con
le proprie manine è proprio “mmmh”, “che buona”, “gut”…
Trascorrere le vacanze in famiglia sull’altopiano del Renon è molto
di più di un programma di iniziative per i bambini. Gli undici Family
Hotel della zona pensano anche ai più grandi. Il secolare Parkhotel
Holzner di Soprabolzano, per esempio, propone non solo camere
in stile liberty, un’elegante sala da pranzo e una moderna zona wellness ma anche parchi gioco, mini-zoo e ludoteca, se mai il tempo
dovesse fare le bizze. Anche il Bike & Family Aparthotel Maier di Costalovara non manca di ludoteca, giochi all’aperto, giardino, piscina,
e, dettaglio non trascurabile, personale capace di sorridere anche
quando, la sera, tre bambini si inventano di fare una gara di macchinine tra i tavoli. Jörg, il titolare, lo si vede a cena “far da cicerone”
in giro per l’albergo a qualche lattante o invitare i più grandicelli ad
avventurarsi in un’arrampicata all’aperto.
PICCOLI SCALATORI CRESCONO
Un appuntamento assolutamente da non mancare, per Kilian. Eccolo, il giorno dopo, incontrare Jörg e gli altri piccoli ospiti dei Family
Hotel, con destinazione Wallnereck, a dieci minuti di cammino dalla
fermata dell’autobus a Stella Renon. Le assistenti aiutano i bambini
ad indossare l’imbragatura color lilla e, attenti alle istruzioni di Jörg,
anche i piccoli di tre anni, assicurati con corde e debitamente protetti dal casco, si avventurano su per quella parete di sei metri. “Pian,
pianino, senza fretta. Tieniti bene con le mani. Perfetto così. Bravo!”.
Neanche il tempo di appoggiare i piedi a terra e Kilian si affretta a
MAGAZINE 2009
25
Panoramico Renon:
lo Sciliar e le Dolomiti
sono vicinissime
Il giorno dopo andiamo al Museo dell’Apicoltura. Sorto oltre 600
anni fa, il maso che lo ospita ha ancora il tetto coperto di paglia. Al
suo interno, grandi e piccini hanno l’opportunità di scoprire i segreti
del miele. Per le scolaresche, la direzione del museo ha previsto un
percorso circolare segnato da domande a cui dare risposta cercando le informazioni sulle tavole informative: “A cosa serve la danza
delle api? Quali api sono prive di pungiglione? Chi è il santo patrono
degli apicoltori? Ecc”. Terminata la visita guidata, ci fermiamo a comprare del miele e del sapone di cera d’api da portare a casa. Peccato
che non si possa fare lo stesso con le piramidi di terra, le pareti di
roccia e la giumenta. Ma di bei ricordi, non ci stancheremo di certo
di fare il pieno, vero Kilian?
FAMIGLIA & ALTRO
chiedere: “Posso provare un’altra volta?”. Certo che può. E può anche cimentarsi sulla parete accanto, più impervia. “Serve una corda
e un albero per fissarla e poi bisogna che sotto ci sia qualcuno e io
sono allacciato e poi ho un casco” la sera non finisce di raccontare
l’avventura al cameriere di turno “è così che ci si arrampica, lo sai?”.
Fra un’arrampicata e l’altra, i bambini si divertono a decorare gli
alberi. Le assistenti, bilingui, li forniscono di una colla “speciale”, fatta
con acqua e farina, e li invitano a raccogliere muschio, foglie, bastoncini di legno, aghi di pino e a disegnare sui tronchi degli alberi facce
dall’espressione buffa. Dopo di che i bambini corrono al laghetto
vicino dove si divertono ad avvistare bisce (innocue, ma per loro
“serpenti veri”). Eccoli allora tutti agitati, saltare da un masso all’altro
mentre i compagni aspettano il turno di arrampicare. Il ritorno in
albergo è con il trenino del Renon, un cimelio storico, con i suoi
oltre 100 anni di storia. Stanchi, i bambini siedono sui vecchi sedili
in legno mentre osservano sfilare davanti al finestrino vecchi masi
di campagna, prati verdeggianti e mucche al pascolo. La giornata
si conclude con qualche momento di ozio alla piscina dell’albergo
e un’occhiata alle cime del Catinaccio che, al tramontar del sole, si
tingono di rosa.
Family Hotels Renon
Vacanze varie e avvincenti per le famiglie.
Ogni settimana si organizzano visite nei masi,
cavalcate, arrampicate e incontri per bambini.
E nelle settimane a tema è orientato tutto su
un argomento: chi desidera vivere una settimana intera da indiano, cavaliere o strega?
www.familyhotels-ritten.com
Con funivia e treno
In primavera 2009 verrà inaugurata la nuova
cabinovia che da Bolzano conduce a Soprabolzano. L’impianto segue a 102 anni il famoso e
nostalgico Trenino del Renon che ancora oggi,
ogni 30 minuti, trasporta famiglie, escursionisti e nostalgici da Soprabolzano a Collalbo.
Villeggiatura estiva
Da sempre gli abitanti della Val d’Adige amano trascorrere i caldi mesi estivi in montagna.
Nel 1505 si registrarono i primi “villeggianti
estivi” sul Renon. Nel 18° secolo i primi ospiti
visitarono la Mendola che nel 19° secolo divenne
meta prediletta della nobiltà europea. Nel 1903
venne inaugurata la cremagliera della Mendola, la più ripida e lunga cremagliera d’Europa.
Tuttora perfettamente funzionante conduce
da San Antonio/Caldaro al Passo Mendola in
soli 12 minuti superando 850 m d’altitudine.
Con freccia ed arco
Un interessante percorso per appassionati del
tiro con l’arco che si snoda lungo il sentiero che
conduce al Castel d’Appiano, un tempo dimora
dei Conti d’Appiano. Un vero divertimento per
arcieri d’ogni età. Un ulteriore percorso dotato
di figure tridimensionali si trova a Caminata sul Renon; equipaggiamento a noleggio.
Gli avelignesi, “bionde” bellezze
Vivere la natura in groppa ai cavalli avelignesi – l’orgoglio degli altoatesini. Particolarmente
suggestiva una passeggiata a cavallo sull’altipiano del Salto, la distesa di larici più vasta d’Europa e patria dei cavalli avelignesi che si estende
tra Meltina e San Genesio. Numerosi maneggi
si trovano anche in Val Sarentino e sul Renon.
CURIOSITÀ
Claudia Steiner
Claudia Steiner è libera giornalista e vive
a Monaco. Ha studiato orientalistica e
scienze delle comunicazioni a Monaco,
Istanbul e Bamberga. Lavora per la radio e
collabora con diverse riviste.
Dalle “buche di ghiaccio” ad Appiano soffia anche
in estate aria fredda, talmente fredda da produrre
ghiaccioli anche ad inizio giugno. La differenza di
temperatura si aggira intorno ai 35 gradi. In
questo modo è possibile trovare ad un’altitudine
di 500 m piante che solitamente sono di casa in
alta montagna.
MAGAZINE 2009
27
Da rimedio naturale
all'alta cosmesi
Pino mugo, la forza vitale delle montagne
TESTO BEATRIX UNTERHOFER
In Alta Val Sarentino, la dove si oltrepassa il limite del bosco e l’aria è piena del profumo
inconfondibile degli alpeggi e prati di montagna, si trovano i leggendari “Ometti di pietra”.
Con 250 kg di aghi di pino mugo si produce un kg d'olio eterico
Questa è la terra della strega “Trehs”, un personaggio mitico della
Val Sarentino. Si narra che Trehs era una donna estremamente intelligente che conosceva benissimo i segreti delle erbe officinali.
Si racconta inoltre, che nelle notti di luna piena la strega Trehs di
sovente si ritrovava con altre streghe nella zona degli Ometti di
pietra e portava in vita gli uomini di pietra. L’era d’aiuto una pozione magica, una mistura di pino mugo ed altre erbe miracolose,
la quale non accendeva solo i suoi ardori, ma le donava poteri alquanto miracolosi…
ANTICA FONTE DI BENESSERE
Il pino mugo della Val Sarentino cresce ad un’altitudine tra i 1600 e
2400 m. Da secoli il pino mugo viene utilizzato per produrre un olio
curativo impiegato soprattutto in caso di reumatismi, scottature,
ecc. Un rimedio curativo che un tempo si trovava in ogni armadiet28
MAGAZINE 2009
to di farmacia assieme alla Grappa al pino mugo. Questo è ciò che
sostengono gli anziani della valle che ancora oggi usano cospargere il proprio fazzoletto con un paio di gocce di olio di pino mugo.
Una cosa è certa: “Trehs” oggi non è più solo il nome di una strega oppure il diminutivo di Teresa. Oramai è risaputo che il nome
racchiude in sé molto di più del potere di un rimedio popolare.
Nel 2003, partendo da un programma FSE e Leader, è incominciata
la produzione di prodotti d’alta cosmesi a base di pino mugo. Nel
frattempo l’iniziativa si è trasformata in un vero e proprio successo.
E’ stata creata la linea cosmetica a base naturale “TREHS” che vanta
ora più di 10 prodotti d’altissimo livello. Una linea cosmetica che
unisce natura, antiche usanze e la naturalezza della Val Sarentino.
Tutti i prodotti sono a base d’essenza di pino mugo estratta da
piante selvatiche protette. La gamma di prodotti a base di pino
mugo comprende crema mani, shampoo, gel doccia, crema per
sportivi, dopo-sole, latte per corpo, olio per corpo e un ottimo gel
rinfrescante per piedi e gambe particolarmente refrigerante dopo
una lunga giornata in montagna.
ORIGINAL PINUS SARENTENSIS
La forza vitale, la tradizione e la genuinità della Val Sarentino diventano un tutt’uno nella linea di prodotti “TREHS”, pura espressione
della forza delle montagne. L’emblema “Sarner Latsche – original
pinus sarentensis“ è garanzia di originalità e qualità. I prodotti hanno convinto anche i medici che dopo alcuni studi scientifici e test
hanno dato il proprio consenso cosicché sono nate cooperazioni
con dermatologi tedeschi. Durante una gita in bici in Alto Adige
il Dr. Wortmann ha avuto modo di conoscere personalmente la linea di prodotti TREHS. “TREHS significa prodotti curativi d’altissima
qualità e terapie benefiche a base di pino mugo in perfetta sintonia con la natura. I principi attivi del pino mugo catturano i radicali
liberi ovviando le infiammazioni. Inoltre giocano un ruolo importante nella prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, sostengono
i due dermatologi tedeschi Dr. Gertraud Krähn-Senftleben und Dr.
Stephan Wortmann. La pelle si fortifica. Se poi a questo si aggiunge la protezione ai raggi solari dei nuovi prodotti solari TREHS il
beneficio è totale.
Il cerchio si chiude tra effetti benefici del pino mugo della Val Sarentino, natura intatta, luoghi mistici e la bella ed intelligente strega
Trehs. Molti sono ad oggi gli alberghi rinomati che propongono
trattamenti della linea TREHS, mentre i prodotti cosmetici possono
essere acquistati nei migliori negozi specializzati. Un lungo viaggio che ha portato un rimedio naturale alla fama di prodotto d’alta
cosmesi.
PINO MUGO & ALTRO
Wellness alpino per ogni giorno
Pesto di pino mugo & Co.
Il giovane chef di cucina Gregor Wenter è fiero di testimoniare l’impiego del famoso pino
mugo della Val Sarentino anche in cucina:
presso Hotel Bad Schörgau prepara un gustoso pesto di pino mugo, tortellini ripieni di pino
mugo oppure agnello al forno in crosta di sale
e pino mugo. Cioccolata al profumo di pino
mugo e cioccolatini. Il particolare ricettario é
disponibile presso la reception dell’albergo.
Il pino mugo mi fa sentire bene
Se non intendete rinunciare agli effetti benefici
del pino mugo, la “benedizione della montagna”
come viene chiamato nel linguaggio popolare,
potete acquistare i prodotti della linea TREHS
in negozi selezionati oppure ordinarli attraverso l’apposito online-shop. www.trehs.com
Premio per il bosco alpino
di protezione 2007
L’olio di pino mugo della Val Sarentino è, a livello
mondiale, il primo olio eterico che ha acquisito la
certificazione PEFC ed è stato esportato perfi no
in Cina. La distilleria è stata insignita del Premio
per il bosco alpino di protezione dedicato alle
innovazioni. Nella categoria “progetti scolastici”
è stato premiato la Via delle saghe di Sonvigo.
Una distilleria speciale
Il bagno di mughi della Val Sarentino è singolare ed unico in tutto l’Alto Adige. In nessun
altro luogo è possibile sperimentare questo tipo
di trattamento per il corpo che prevede impacchi caldi e salutari con trucioli di pino mugo. A
questo s’aggiungono bagni rigeneranti, impacchi,
getti alternati e sauna sapientemente consigliati da Maria, esperta in trattamenti Kneipp.
www.eschgfeller.com
Via delle saghe di Sonvigo
Beatrix Unterhofer
Pubblicista, laureata in fi losofia, figlia di
un oste del Renon: studio di Germanistica e Pubblicistica a Vienna. Titolare
dell’agenzia PR byou.it; collabora dal 1982
con diverse testate nazionali ed estere.
La Val Sarentino è terra di saghe e leggende. Il
sentiero delle saghe conduce dall’Albergo Wippingerhof sopra il paese di Sonvigo attraverso la gola
Sagbach fi no alla Malga Durr. Strada facendo: il
divertente libretto a quiz da consultare durante
il cammino è disponibile presso l’Associazione Turistica oppure l’Albergo Wippingerhof.
MAGAZINE 2009
29
TESTO MONIKA PICHLER
Affascinante
terra di mezzo
La Strada del Vino dell’Alto Adige
Clima, arte culinaria e cultura: verrebbe da dire che il buon Dio non si sia risparmiato creando i dintorni di Bolzano. Estesa su un tracciato di 40 chilometri, la
Strada del Vino propone un tour alla scoperta di questo incantevole angolo di
paradiso e dei suoi vini.
MAGAZINE 2009
31
I “Fischbänke” di Cobo sono un’oasi di pace
Ci sono serate in cui tutto è perfetto. Anche quando sulla terrazza
del Messnerhof fa un po’ freschino perché la brezza della Val Sarentino non manca di farsi sentire. Dentro, nella cantina, anche la
luce è magnifica, non troppo brillante né lugubre, e tutto sembra
“congiurare” a favore di una splendida serata in compagnia. Il “Belleus” rosso del padrone di casa scivola già vellutato in gola. “Lo definiamo moderno, per contrapporlo al Lagrein tradizionale“ spiega
il giovane vignaiolo le caratteristiche di questo uvaggio. Vecchio e
nuovo non si fondono, però, solo nelle bottiglie: la verve e lo stile
di vita dei giovani appassionati di vini si imbatte fra queste antiche mura con un’esperienza enologica di lunghissima tradizione.
Il vino, lo speck affettato, il formaggio, la tipica schiacciata di pane
dell’Alto Adige: gli ingredienti per una notte dedicata ai piaceri
della cantina ci sono tutti. Pochi, magari, ma incommensurabilmente buoni.
Facendo rientro dalla serata, lo sguardo si posa sulle ombre scure dei vigneti, per scendere verso le luci di Bolzano, il capoluogo
dell’Alto Adige. Chi l’avrebbe mai detto che i suoi 100.000 abitanti si spartiscono lo spazio con ben 550 ettari di vigneto? Un’area
vitata che fa di Bolzano il terzo comune vinicolo della Provincia.
Un’origine da esibire, esattamente come avviene con i colli e i ripidi pendii che danno i natali al Santa Maddalena, ad est, o alle terre
profonde e areate del Lagrein, a Gries, ad ovest della città.
In mezzo a tutto questo, nel cuore del centro medioevale con
i suoi portici e i vicoli urbani, Rino Zullo, in arte “Cobo”, ha messo
le tende. Sui “Fischbänke”, banchi in marmo da pescivendolo e
punto d’incontro più mediterraneo della città, Cobo propone ai
clienti ottime bruschette e antipasti, immancabilmente accompagnati da un bicchiere di vino dell’Alto Adige. Non potrebbe esserci
contrasto più forte con la cantina del Messnerhof, ma, chissà, la
differenza non pare poi così grande…
Durante la sagra di
Santa Maddalena il 22 luglio
si degusta il buonissimo
vino omonimo; non si beve
assolutamente birra
MICROCOSMO DAI MILLE CONTRASTI
La città di Bolzano è considerata punto di partenza della Strada del
Vino dell’Alto Adige che da oltre quarant’anni si snoda per 40 chilometri in questo straordinario paesaggio coltivato. Facile vedere,
al primo sguardo, solo una striscia di asfalto che unisce fra loro 15
comuni vinicoli dell’Alto Adige: da Nalles ad Andriano e Terlano
MAGAZINE 2009
33
La Tavolata Eno-Gastronomica
nei vicoli di San Paolo è il fulcro
delle settimane eno-culturali
nella Val d’Adige, la Strada del Vino oltrepassa Bolzano per entrare
nell’Oltradige e toccare Appiano e Caldaro dove, fiancheggiato il
famoso lago, prosegue per Termeno e quindi per Cortaccia, Magrè, Cortina e Salorno, ma anche sull’altro versante della vallata,
nella Bassa Atesina, fra Egna e Ora fino a Montagna e Vadena. A un
secondo sguardo, la zona si rivela invece per quello che è: un’area
autentica e affascinante, un paradiso per gli appassionati di vini,
un concentrato di dodici cantine sociali, 36 cantine private e circa
60 vignaioli pronti a darsi concorrenza a suon di qualità.
Con 4.249 ettari di superficie vitata, su un totale di oltre 5.100
ettari in tutto l’Alto Adige, la Strada del Vino raccoglie addirittura
l’85% dei vigneti altoatesini. “Solo poche zone sono tanto genuine
e naturali come quelle che si sviluppano attorno alla Strada del
Vino dell’Alto Adige; rarissime, quelle che hanno saputo conservare in questo modo le antiche tradizioni” afferma convinto Wolfgang Oberhofer, Presidente dell’Associazione “Strada del Vino
dell’Alto Adige”. Romantici vigneti arrampicati sui versanti e frutteti fragranti a fondovalle, laghetti cristallini e vette impervie, borghi
eleganti e possenti castelli, ospitalità tirolese e una ventata di vitalità dal sud: la Strada del Vino dell’Alto Adige è un microcosmo dai
mille contrasti.
FRA NORD E SUD
La vite è coltivata in Alto Adige ormai da millenni. A renderlo possibile, una serie di fortunate coincidenze; il clima mediterraneo del
sud con le Alpi, a nord, che fungono da barriera contro il freddo.
E i terreni facilmente riscaldabili. I circa 300 giorni di sole all’anno
fanno in modo che la vite si trovi a proprio agio anche in questa
“terra di montagne”. Attorno al capoluogo maturano le uve del
Santa Maddalena, vigoroso e vellutato, e del Lagrein, un vino di
grande carattere. Nell’Oltradige e nella Val d’Adige crescono rigogliose eccellenti varietà di bianco. Per non parlare della meritata
riscoperta della Schiava del Lago di Caldaro. Nella Bassa Atesina, a
Termeno, si trova invece la patria del famoso Gewürztraminer, dal
gusto aromatico e delicatamente speziato. E il trattamento che i
vignaioli della Strada del Vino dell’Alto Adige riservano a questi
preziosi doni della natura è quanto mai attento e professionale,
come dimostrano gli innumerevoli riconoscimenti conquistati sia
a livello nazionale che internazionale e la fama di cui godono in
tutto il mondo i vini dell’Alto Adige. E se il buon Dio non si è risparmiato con l’Alto Adige, con il sud della provincia potremmo pure
dire che non ha badato a spese.
Ciò che l’Alto Adige è rispetto al nord e al sud, fra cultura tedesca e italiana, fra ambiente alpino e mediterraneo, la zona di Bolza-
VITIGNI & ALTRO
Il vino invecchia nelle antiche cantine
Varietà autoctone
Schiava
Vino gradevole, adatto in ogni occasione. Giovane e fresco, piacevolmente fruttato, asciutto
e morbido, lievemente acido. Armonioso e delicato con toni lievemente marcati di ciliegia e
mandorle amare. Le diverse varietà di Schiava
dell’Alto Adige armonizzano con i piatti più
vari della cucina locale, dallo spuntino a base
di speck fi no all’intero menu di un pasto.
Gewürztraminer
Un vino aromatico dal bouquet di rose e chiodi
di garofano. Deciso, secco e robusto. Dal gusto
delicatamente speziato, corpo pieno e retrogusto intenso. Ottimo accompagnato a crostacei,
gamberi e aragoste ma anche a piatti con curry, paté di fegato d’oca e gorgonzola. Indicato anche come aperitivo o vino da dessert.
Lagrein
Colore rosso rubino dalle sfumature lievemente violacee, un vino corposo e robusto.
Sentore aspro-fruttato e morbido con aroma
vellutato e morbidi tannini. Un vino unico.
Eccezionale con i piatti tipici della cucina locale, accompagna ottimamente piatti di selvaggina, carne rossa e formaggi piccanti.
LIBRO:
Un sorso di Alto Adige
Nasce una pratica guida per conoscere 75
aziende vinicole dell’Alto Adige dalla produzione alla fi losofia aziendale e le attività offerte da ciascuna. Tra i consigli utili anche le
manifestazioni dedicate al nettare di Bacco.
www.folioverlag.com
CURIOSITÁ
In aprile 2005 a Trodena, un paese a 1130 m
d’altitudine, è stato inaugurato il vigneto più
altolocato delle Alpi. Vengono coltivate le viti
della specie Solaris conosciute come particolarmente resistenti al freddo, funghi e muffe.
Nel 1995 è stato fondato in Alto Adige lo Stato
dei Vinobardi alla guida del quale è stato posto
il principe Jul Bruno Laner. Nel 1999 in piazza
a Termeno è stato tracciato il meridiano zero:
indica la direzione e la distanza delle maggiori ed importanti zone vinicole del mondo.
MAGAZINE 2009
35
Escursione all’insegna del vino
a Caldaro il 26 aprile
Mostra vini di Bolzano
a Castel Mareccio, Bolzano, dal 14 al 16 maggio
Giornate del Pinot Nero dell’Alto Adige
a Montagna ed Egna il 21 e 22 maggio
Notte delle cantine
lungo la Strada del Vino il 13 giugno
Simposio del Gewürztraminer
a Termeno dal 9 all’11 luglio
Settimane eno-culturali
a San Paolo/Appiano dal 23 luglio al 4 agosto
Notte di San Lorenzo
a Bolzano e ad Andriano il 10 agosto
Giornate del vino
di Caldaro il 3 e 4 settembre
Il vicolo del vino
a Termeno il 17 ottobre
Giornate della degustazione dei vini
della Bassa Atesina
ad Ora a fi ne ottobre
Vino in festa 09
Un evento eccezionale: per un mese intero, dal
14 maggio al 13 giungo 2009, i 15 comuni vitivinicoli
della Strada del Vino dell‘Alto Adige diventano
teatro di una serie di appuntamenti imperdibili e
di alto livello sul vino. Cominciando con la storica
Mostra Vini di Bolzano, “Vino in festa” si conclude
il 13 giugno con la fulminante Notte delle cantine.
www.suedtiroler-weinstrasse.info
Festa delle cantine
Si dice che Cornaiano, paesino vinicolo nel
comune di Appiano, sia più esteso sottoterra che in
superficie. Il motivo sarebbero le numerosissime
cantine sotterranee collegate tra di loro. In
occasione della festa delle cantine il 5 e 6 settembre 2009 (viene organizzata solo ogni quattro
anni!) è possibile visitare le cantine che danno
origine a questa tesi.
Viaggio del vino//Cavalcata del Vino
1 giornata, 6 cantine enologiche, oltre 20 vini e
menu di degustazione con cinque portate: questi
sono i dati salienti del viaggio del vino di un giorno
attraversando la zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti.
Il paesaggio viticolo, i centri culturali e le leccornie
culinarie fanno della cavalcata del vino (non in
sella ad un destriero, ma a bordo di un minibus)
un’esperienza indimenticabile della cultura del
vino. Per appuntamenti e informazioni vedi
www.bolzanodintorni.info
36
MAGAZINE 2009
VINO & ALTRO
Highlights
no Vigneti e Dolomiti lo è all’interno della provincia. Questa non è,
infatti, solo la zona in cui le due lingue si mescolano più frequentemente che da altre parti, man mano che ci si va avvicinando
al confine linguistico della Chiusa di Salorno. Anche in cucina, le
specialità tirolesi si inventano curiosi connubi con le prelibatezze
della gastronomia mediterranea. Dove altro assaggiare, altrimenti,
il carpaccio di speck con pomodorini stufati, gli scampi con purè
di patate e porri, o il tortino alla mousse di grappa con frutti di
bosco? Per concludere citando, en passant, le eleganti residenze
in stile medioevale armoniosamente affiancate ad un nuovo stile
architettonico espresso dal Winecenter della Cantina di Caldaro
o dalla nobiltà della tenuta Manincor. Cultura tedesca e italiana,
canederli e spaghetti, cantine tradizionali e architettura enologica moderna: fra Bolzano e Salorno, l’Alto Adige funge per molti
versi da trait-d’union. E nella zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti,
gli ambienti e le culture si mescolano ancor più che altrove. Poco
ma sicuro: qui l’Alto Adige è ancor più “terra di mezzo” che in Val
Venosta, Val Pusteria o Valle Isarco.
APPROCCIO AL VINO
Per tutte queste ragioni, un viaggio alla scoperta della Strada del
Vino dell’Alto Adige è un’esperienza da non perdere. Non importa
se in auto o a piedi. Anche se, a ben guardare, sarebbero più indicati questi ultimi per andare, con la devozione di un pellegrinaggio mistico, sulle tracce del vino, per muoversi piano di cantina in
cantina, di collina in collina, fra i tanti eventi e le manifestazioni
legate al vino. Una cosa è certa: non c’è modo migliore per avvicinarsi all’anima del vino dell’Alto Adige che percorrere la strada
su cui nasce. E viceversa… Come si potrebbe conoscere l’anima
della Strada del Vino dell’Alto Adige se non assaggiando il vino
cui dà vita?
Monika Pichler
Dr. Phil., giornalista, cresciuta a Gries/
Bolzano. Studi universitari di traduzione
e interpretariato a Innsbruck e Bruxelles;
collaborazione con diversi uffici di pubbliche relazioni in Tirolo e Alto Adige.
Dal 2006 vice redattore capo della rivista
economica tirolese “wia-Wirtschaft im
Alpenraum”.
GUIDA
VINI
Vini pregiati
Il punto di forza dell’Alto Adige sono i vini bianchi, soprattutto il Gewürztraminer
e il Sauvignon. A questi s’associa anche il Pinot bianco che quest’anno ha ottenuto
ottimi consensi. I veri esperti ed intenditori di vino sostengono inoltre, che i vini
da dessert altoatesini sono assolutamente i migliori d’Italia. Infatti, cinque dei
22 vini da dessert più pregiati provengono dalla Strada del Vino dell’Alto Adige.
Tra i vini rossi va ricordato il magnifico Lagrein come anche lo St. Magdalener.
Per saperne di più: www.vinialtoadige.it
GUIDA VINI D’ITALIA DE L’ESPRESSO 2008
“5 Bottiglie”
Strahler 2006
Ignaz Niedrist, Cornaiano/Appiano
Enosi 2006
Baron di Pauli, Caldaro
Weiß Stoan 2006
Cantina Termeno
Sauvignon Kirchleiten 2006
Tiefenbrunner, Niclara/Cortaccia
Sauvignon Lafòa 2006
Cantina Colterenzio/Appiano
Terlaner Sauvignon Quarz 2005
Cantina Termeno
Sauvignon Voglar 2005
Merlot Cabernet Sauvignon Jugum 2004
Peter Dipoli, Egna
Goldmuskateller Passito Serenade
Castel Giovanelli 2004
Cantina Caldaro
Gewürztraminer Terminum
Vendemmia Tardiva 2005
Cantina Termeno
Rosenmuskateller 2005
Franz Haas, Montagna
I VINI DI VERONELLI 2008
“Super Tre Stelle“
Terlaner Pinto Bianco Riserva Vorberg 2004
Cantina Terlano
Chardonnay Löwengang 2004
Alois Lageder Tòr Löwengang, Magrè
Gewürztraminer Campaner 2006
Cantina Caldaro
Gewürztraminer Kolbenhof 2006
J. Hofstätter, Termeno
Gewürztraminer Nussbaumer 2006
Cantina Termeno
Merlot Brenntal 2004
Cantina Cortaccia
Amistar Edizione A 2004
Peter Sölva & Söhne, Caldaro
DUEMILAVINI AIS 2008
Pinot Nero Krafuss 2004
“5 Grappoli“
Cabernet Sauvignon Cor Römigberg 2003
Lagrein Lindenburg 2004
Weiß Beyond The Clouds 2005
Alois Lageder Tòr Löwengang, Magrè
Elena Walch, Termeno
Lagrein aus Gries Riserva 2005
Sauvignon Sanct Valentin 2006
Josef Niedermayr, Cornaiano/Appiano
Cantina S. Michele/Appiano
Lagrein Cornell Sigis Mundus 2004
Sauvignon Lafòa 2005
Cantina Colterenzio/Appiano
Cantina Colterenzio
Terlaner Chardonnay 1995
Lagrein Grieser Riserva Prestige 2005
Gewürztraminer Lunare 2005
Lagrein Riserva Taber 2005
Cantina Terlano
Cantina Bolzano
Gewürztraminer Nussbaumer Terminum 2006 Lagrein Riserva Abtei 2004
Cantina Muri-Gries, Bolzano
Cantina Termeno
Lagrein Riserva Barbagòl 2004
Gewürztraminer Kolbenhof 2006
Tenuta Laimburg, Vadena
Pinot Nero Barthenau Vigna S. Urbano 2004
Lagrein Sanct Valentin 2004
J. Hofstätter, Termeno
Cantina S. Michele/Appiano
Pinot Nero Sanct Valentin 2004
Goldmuskateller Passito Serenade
Cantina S. Michele/Appiano
Castel Giovanelli 2004
Lagrein Abtei Riserva 2004
Cantina Caldaro
Cantina Muri-Gries, Bolzano
Lagrein Taber Riserva 2005
Weiß Passito Anthos 2004
Cabernet Mumelter Riserva 2005
Cantina Erste & Neue, Caldaro
Cantina Bolzano
Weiß Passito Aureus 2005
Amistar Rosso Edizione 2004
Josef Niedermair, Cornaiano/Appiano
Peter Sölva & Söhne, Caldaro
GUIDA VINI BUONI D’ITALIA 2008
Merlot Brenntal 2004
“Corone”
Cantina Cortaccia
Goldmuskateller Passito Baronesse
Gewürztraminer Crescendo 2006
Baron Salvadori 2005
Ritterhof, Caldaro
Cantina Nalles Magrè
Gewürztraminer Lunare 2006
Goldmuskateller Passito Serenade
Cantina Terlano
Castel Giovanelli 2004
Cantina Caldaro
Gewürztraminer St. Justina Exclusiv 2006
Cantina S. Paolo/Appiano
Lagrein Rosè spät gelesen 2006
Josephus Mayr, Unterganzner, Bolzano
St. Magdalener 2006
Josef Niedermayr, Cornaiano/Appiano
St. Magdalener classico 2006
Messnerhof Bernhard Pichler, Bolzano
St. Magdalener classico Huck am Bach 2006
Cantina Bolzano
Lagrein Spigel 2005
Cantina Caldaro
Lagrein Riserva Abtei Muri 2004
Cantina Muri-Gries, Bolzano
Lagrein Mirell 2004
Rosenmuskateller Passito 2005
Waldgries Christian Plattner, Bolzano
Gewürztraminer Terminum
Vendemmia Tardiva 2005
Cantina Termeno
GAMBERO ROSSO
“Tre bicchieri 2009”
Alto Adige Spumante
Hausmannhof Riserva 1997
Tenuta Haderburg, Salorno
Pinot Bianco Sirmian 2007
Cantina Nalles Magrè
Pinot BiancoCollection Dellago 2007
Cantina Bolzano
Terlaner Pinot Bianco Vorberg Riserva 2005
Cantina Terlano
Sauvignon St. Valentin 2008
Cantina S. Michele/Appiano
Gewürztraminer Nussbaumer 2007
Cantina Termeno
Gewürztraminer Kastelaz 2007
Beyond the Clouds 2006
Elena Walch, Termeno
Lagrein Abtei Riserva 2005
Cantina Muri-Gries, Bolzano
Lagrein Prestige Line Riserva 2006
Cantina Bolzano
Lagrein Riserva 2005
Josephus Mayr, Unterganzner, Bolzano
Cabernet Sauvignon Lafòa 2004
Cantina Colterenzio, Appiano
Pinot Nero Riserva 2005
Tenuta Stroblhof, Appiano
Gewürztraminer Passito Terminium 2006
Cantina Termeno
Goldmuskateller Passito Serenade
Castel Giovanelli 2005
Cantina Caldaro
MAGAZINE 2009
37
Nel nome
della rosa
Cucina casereccia e specialità gourmet
TESTO JUL BRUNO LANER
“Lascia parlare i fiori ed arriverai alla meta”, mi disse tanti anni fa un anziano e saggio gourmet,
quando gli chiesi dove si potesse assaporare al meglio i mille sapori e la molteplicità culinaria
nella parte meridionale dell’Alto Adige.
Gli chiesi cosa intendesse dire e lui mi rispose che conosceva quattro “rose”, quattro ristoranti con il nome della rosa, dove avrei potuto capire la magnifica tradizione culinaria della regione. Una tradizione che in nessun’altra regione si manifesta così nettamente – un
vero incontro tra nord e sud, tra vitalità italiana e sobrietà tirolese.
Con le quattro “rose” il saggio gourmet intendeva indicare il vecchio Ristorante Rosa in Via Museo a Bolzano, un semplice ristorante
di città, il Ristorante Rosa ad Appiano, un tempio per gourmet che
propone sapori mediterranei ed alpini, il Ristorante Rosa a Cortaccia
situato in un ambiente antico e storico ed il Ristorante Rosa a Montagna, un accogliente ristorante contadino dove è ancora possibile
gustare il “Tschusch“ oppure l’“Ofenplenten“, antiche specialità della Bassa Atesina e dell’Otradige che difficilmente si trovano altrove. Non sarebbe sicuramente sensato voler suddividere i quattro
ristoranti in categorie rigide oppure attribuire a loro delle ”stelle”
oppure riconoscimenti. Ogni ristorante ha, infatti, il suo carattere e
la propria peculiarità, la capacità di proporre ai clienti specialità che
sempre soddisfano il palato di chi ha la fortuna di gustarle.
38
MAGAZINE 2009
VIAGGIO GASTRONOMICO NEL TEMPO
Le specialità gastronomiche inducono ad un viaggio culinario nel
tempo. Il palato, inconsapevolmente, assimila sapori antichi che
richiamano gusti antichissimi e ripercorrono epoche storiche che
hanno fortemente caratterizzato la storia della regione. E’ necessario ritornare alle origini antiche per poter comprendere meglio la
cucina contemporanea della zona. Luoghi come Castelvetere, Castel Firmiano, Putzer Gschleier, veri e propri “siti archeologici” della
cultura gastronomica, nonché luoghi d’interesse storico-culturale
offrono spunti interessantissimi sulle abitudini culinarie della zona.
Basta osservare gli affreschi del Castel d’Appiano, le raffigurazioni
nelle sale di Castel Roncolo nei pressi di Bolzano, nonché molti altri
affreschi medioevali: mangiare e bere hanno da tempre una tradizione, le cui origini si perdono nei meandri dei secoli. Nel vicino
Trentino sono stati trovati dei “canederli di miglio” fossilizzati e gli
affreschi romani del Castel d’Appiano raffigurano una donna che
mangia dei canederli. S’intravede perfino un uomo intento a gustare una salsiccia arrostita.
1
2
3
4
1 Ristorante Zenzero (Bolzano, tel. 0471 301 966) 2 Gasthof Zur Rose (Montagna, tel. 0471 819 564)
3 Gasthaus Zur Rose (Cortaccia, tel. 0471 880 116) 4 Ristorante Zur Rose (S. Michele/Appiano, tel. 0471 662 249)
MAGAZINE 2009
39
SETTIMANE GASTRONOMICHE
Settimane delle specialità culinarie
a San Genesio, da inizio a metà aprile
“Mercato delle delizie”
a Bolzano a aprile
Settimane degli asparagi
nel triangolo degli asparagi a Terlano
a aprile/maggio
“Gewürztraminerkuchl”
a Termeno a maggio
Corse serali gastronomiche con il trenino del
Renon da maggio ad agosto
“Sarnar Morgreti Essn” in sei ristoranti
della Val Sarentino dal 3 al 12 luglio
Ottobre del vino
settimane enogastronomiche a Termeno a ottobre
Buongustai in tour
a Caldaro a ottobre
Settimane culinarie
a Meltina a novembre
Tutti a tavola!
La “Tavolata enogastronomica” nei vicoli di San
Paolo (il 28 luglio) sotto la regia dello chef
d’eccellenza Herbert Hintner è, dalla sua prima
edizione nel 2003, una delle feste gastronomiche
più importanti ed ambite dell’anno. Alta gastronomia e ambienti raffi nati anche in occasione del
“Teatro dei piaceri” nel Lido di Caldaro
(il 6 giugno) e durante “La notte dei sensi – la
passerella del gusto” a Sarentino (a fi ne giugno).
PIACERI DEL PALATO
“Ofenplent“ con speck
NORD/SUD, ALPINO/MEDITERRANEO, VECCHIO/NUOVO
Il ricettario risalente al 1802 scritto a mano da una donna della Val
di Fiemme offre una panoramica di gustose ricette gastronomiche
che mettono in evidenza il perfetto connubio tra nord e sud. Si
parla di zuppe di pesce preparate con pesci d’acqua dolce e sardelle del Mediterraneo, di spezie come il timo, l’origano e l’alloro
e molte altre che sono state portate in zona dai viaggiatori che
transitavano lungo la cosiddetta “Kaiserstraße”, la via imperiale. E’
probabile che già il figlio dell’imperatore Druso, passando di qui,
abbia lasciato tracce raccolte poi nell’antologia di ricette redatta
da Marco Gavio Apico con il nome di “De re coquinaria“ (“Sull’arte
culinaria“) e tuttora esistente.
La scoperta dell’America introdusse in zona un nuovo cereale: il
granoturco. Durante i lavori di regolamento del fiume Adige per
opera dell’Imperatrice Maria Teresa, il “türgg” (granoturco) venne
introdotto come tipo di cereale innovativo. Il granoturco si divulgò in modo rapido nella zona dell’Oltradige e della Bassa Atesina,
meno nella zona della Val d’Adige e del Burgraviato dove si voleva
essere più raffinati e si preferiva coltivare altri tipi di cereali al posto
del “Plenten” (polenta). Oggi la polenta viene servita un per dappertutto ed accompagna molte specialità regionali, ma nella zona
di Bolzano Vigneti e Dolomiti è da secoli un alimento di base della
tradizione culinaria. Come la polenta anche la “Brennsuppe”, una
minestra di farina tostata, nata come pietanza povera, che oggi viene servita come specialità nei ristoranti più rinomati assieme alla
trippa. I veri gourmet aggiungono alla minestra chiodi di garofano
e perfino del tartufo. Una volta la minestra indicava l’appartenenza
ad un certo ceto sociale, oggi viene considerata una specialità da
gustare in rinomati ristoranti. Allo stesso modo viene considerata
la polenta (ancora oggi i glottologi tedeschi non hanno chiarito
quale possa essere l’articolo riferito al nome, in dialetto comunque
si dice “der Plent” con l’articolo maschile).
Dopo la Prima Guerra Mondiale e conseguente annessione all’Italia, la cucina della Bassa Atesina, già da sempre molto legata alla
tradizione trentina e veneta, si è avvicinata maggiormente al gusto
italiano-mediterraneo. Gli aspetti “culinari” sono stati assorbiti dalla
cucina locale con molto entusiasmo, senza costrizione e violenza,
come del resto anche tutti gli altri aspetti legati all’annessione. In
effetti, questa zona non è mai stata invasa da truppe nemiche e
non si sono mai verificate combattimenti e guerre.
A rendere testimonianza del lieto vivere e del piacere della buona cucina ora ci sono le “quattro rose”, veri gioielli della gastronomia locale. Le quattro rose stanno naturalmente anche per tutti i
ristoranti che portano il nome del “aquila”, “sole”, “posta” oppure
“cavallino bianco”. L’elenco dei ristoranti é infinito, i menu sempre
gustosissimi ed sicuramente all’altezza dei palati più raffinati.
CURIOSITÀ
Gli abitanti di Caldaro scherzano volentieri sul
fatto che la polenta era una volta talmente importante che il pentolone della polenta è stato perfi no
raffigurato nello stemma del paese. Ma la prima
raffigurazione dello stemma con pentola risale al
1519, mentre il mais è stato introdotto soltanto
verso la metà del 19° secolo.
40
MAGAZINE 2009
Jul Bruno Laner
Vive a Bolzano come pubblicista free
lance. Redattore di una serie di pezzi
teatrali e vari libri sull’Alto Adige, copioni
per documentazioni televisive sull’Alto
Adige e fi lmati su temi artistici e culturali.
Scrive regolarmente per giornali
nazionali ed esteri.
GUIDA
GOURMET
I ristoranti migliori
Locali rinomati con chefs pluripremiati, nobili ristoranti nell’elegante cornice di
castelli e residenze, ma anche locali tradizionali, trattorie e osterie, rifugi semplici e
genuini e malghe invitano a lasciarsi andare ai piaceri del palato. A dimostrarlo, tra
l’altro, le più prestigiose guide gastronomiche, che fanno piovere ogni anno stelle,
cucchiai, cappelli da cuoco, riconoscimenti e lodi sperticate sui locali della zona.
EDIZIONE
2008
Fischbänke
Gasthof Gutmann
Ristorante Castel Flavon
Gasthaus Hopfen & Co.
Ristorante Hostaria Argentieri
Ristorante Luna-Mondschein
Gasthof Kohlern
Ristorante Laurin Belle Epoque
Lounge Exil Cafè
Ristorante Nadamas
Ristorante Paulaner
Ristorante Rastbichler
Ristorante Vögele
Ristorante Zenzero
Ristorante Zur Kaiserkron
Gasthaus Cavallino Bianco
Gasthof Unterweg
Gasthof Patauner
Ristorante Zum Hirschen
Ristorante Schwarzer Adler
Landgasthof Bad Turmbach
Ristorante Bellavista-Marklhof
Ristorante Zur Rose
Ristorante Ansitz Pillhof
Ristorante Castel Ringberg
Ristorante Siegi’s
Garten Hofstätter
Gasthaus Zur Rose
Gasthaus Schwarz Adler
Buschenschank Santlhof
Gasthof Tschurtsch
Gasthof Dorfnerhof
Ristorante Johnson & Dipoli
Ristorante Auener Hof
Ristorante Bad Schörgau
Ristorante Braunwirt
Gasthof Ansitz Kematen
Gasthaus Patscheiderhof
Ristorante Holzner
Gasthaus Signaterhof
Ristorante Zirmerhof
Ristorante Krone
Ristorante Ploner
Ristorante Al Mulino
Gasthaus Kürbishof
LOCALITÀ
+39 0471
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
Bolzano
San Genesio
Settequerce
Vilpiano
Andriano
Appiano
Appiano
Appiano
Appiano
Caldaro
Caldaro
Termeno
Cortaccia
Cortaccia
Cortaccia
Ora
Montagna
Egna
Val Sarentino
Val Sarentino
Val Sarentino
Renon
Renon
Renon
Renon
Radein
Aldino
Aldino
Trodena
Anterivo
971 714
273 435
402 130
300 788
981 718
975 642
329 978
311 000
971 814
980 684
980 407
261 131
973 938
301 966
303 233
973 267
354 273
918 502
678 533
510 288
662 339
662 407
662 249
633 100
960 010
665 721
090 003
880 116
880 224
880 700
810 648
819 798
820 323
623 055
623 048
620 165
356 356
365 267
345 231
365 353
887 215
886 825
886 556
869 210
882 140
OSTERIE
D'ITALIA
nominato
GAULT
MILLAU
SÜDTIROL
nominato
12,5/20
13/20
12,5/20
12,5/20
13/20
14/20
14/20
nominato
nominato
nominato
nominato
12,5/20
nominato
14/20
GAMBERO
ROSSO
MICHELIN
GUIDA
ROSSA
GUIDA
L'ESPRESSO
2009
nominato
80/100
14/20
75/100
13/20
78/100
14/20
nominato
nominato
12,5/20
13/20
nominato
nominato
13/20
15/20
nominato
14/20
nominato
86/100
78/100
15/20
78/100
14/20
14/20
13/20
75/100
81/100
16,5/20
nominato
14/20
nominato
nominato
13,5/20
nominato
nominato
nominato
nominato
nominato
nominato
14/20
14/20
13/20
13/20
14/20
14/20
nominato
nominato
14/20
13,5/20
13/20
nominato
77/100
80/100
14,5/20
14/20
13/20
13/20
MAGAZINE 2009
41
Luis Trenker
Il richiamo della
montagna
TESTO CLEMENS KRATZER
Il cineasta Luis Trenker è da tempo, ormai, leggenda, storia del cinema, degno della “hall of fame”.
La sua terra di origine, l’Alto Adige, vuole ora portare a scoprire i luoghi dei suoi film.
Luis Trenker ha creato nelle sue innumerevoli opere un’immagine inconfondibile del mondo alpino
Realtà lineare. Realtà virtuale che impedisce di guardare ai sogni.
Dovrebbe essere questa la premessa per parlare di Luis Trenker?
C’è molto altro, invece, questa è solo una delle spiegazioni del perché Luis viva e debba continuare a vivere. Mito della montagna ed
eroe delle rocce, volto abbronzato e denti scintillanti e quell’irresistibile vitalità che nasce solo dalla combinazione fra schiacciata
integrale e formaggio di malga, acetosa e Schiava grigia, speck e
aria fragrante, mele e acquavite di frutta. Solo in Alto Adige, appunto. Per rimanere sulle metafore informatiche potremmo dire
che Trenker era una sorta di interfaccia fra Kintopp e romanticismo, uomo e montagna, Hollywood e Alto Adige.
LUIS, PERSONAGGIO ECLETTICO
Si sa che scrisse libri e sceneggiature, girò e recitò in alcuni film,
anche suoi. Fu il grande pioniere del cinema sulla montagna; le
sue scene più belle sono state da tempo rimasterizzate su DVD,
42
MAGAZINE 2009
i costumi di scena indossati come capi di moda “alla Trenker” da
giovani festaioli. Luis è diventato oggetto di culto. Eppure quel
gardenese così poliedrico avrebbe potuto diventare anche un architetto o, chissà, se si fosse esercitato un po’ di più al violino, un
altro talento musicale della Val Gardena, accanto a Giorgio Moroder. Con il distintivo di guida alpina si limitava ad esercitare solo
una professione fra le tante. Ma era anche padre di famiglia.
DI SCENOGRAFIA IN SCENOGRAFIA
Per l’Alto Adige, la figura di Luis Trenker ha un significato particolare. A chiedere sull’arco alpino i nomi di scalatori famosi ci sente
ripetere quello di Trenker, subito dopo quello di Reinhold Messner. Ovvio che un figlio così importante di questa terra sia un
personaggio indimenticato, addirittura eterno. Ed ecco perché, a
partire dal 2010, compariranno qui e là in molti dei punti che hanno visto Trenker recitare o stare dietro ad una macchina da presa
INFO & ALTRO
Luis Trenker, un marchio di culto
targhe, immagini e ricordi di quel personaggio. Ma non è solo la
sua opera cinematografica o letteraria a meritare di essere conservata come parte della cultura dell’Alto Adige. Ottima coincidenza
che il Südtiroler Alpenverein con i suoi tanti volontari abbia provveduto, negli ultimi tempi, a risanare completamente e cartografare il reticolo di sentieri escursionistici della provincia rendendo
disponibile l’intera rete anche in formato virtuale. Molti di questi
tracciati portano proprio o collegano ai luoghi protagonisti dei
film di Trenker. I percorsi tematici a lui dedicati rientrano quindi
nella rete già esistente di sentieri, alte vie e ferrate e consentono
così di combinare ogni visita di un certo numero di luoghi storici
con la percorrenza di uno o più tracciati di montagna. Il tracciato
intitolato a Luis Trenker è dunque un invito a organizzare in tutta
libertà le proprie escursioni, non una sorta di filo conduttore da
seguire pedissequamente.
Luis. Può essere che il suo corpo ci abbia lasciato nel 1990 a 97
anni, ma la sua opera e le sue azioni restano vive nel tempo. Magari se ne sta seduto su una panchina, abbozzando uno dei suoi
maliziosi sorrisi, e spia i viandanti lungo il cammino o durante la
sosta, quel figlio abbronzato delle Dolomiti. E pensare che una
volta un regista gli chiese di lasciarsi truccare. Niente da fare, “neanche la montagna si trucca“.
Clemens Kratzer
Figlio di una poetessa ha fatto della
lingua la sua professione. Ha mosso i
primi passi collaborando alla “Münchner
Abendzeitung”, passando poi al giornale
ALPIN dove tuttora lavora. Nel romanzo
satirico “Emilio Zucchero” sostiene che
Luis Trenker è ancora vivo. Kratzer vive a
Monaco di Baviera.
Luis Trenker ha conquistato il mondo partendo
dall’Alto Adige. Michi Klemera, fondatore del
marchio Luis Trenker, non è da meno: le sue
creazioni di moda possono essere acquistate
nei migliori negozi di Osaka, Tokio e Mosca. Il
prossimo obiettivo: la 5th Avenue di New York.
A Bolzano le sue creazioni sono disponibili
presso il negozio dei Portici Oberrauch Zitt.
www.luistrenker.com
Una passeggiata per andare
a trovare il Luis
Ad Ortisei in Val Gardena molto ricorda il “Bera
Luis”, lo zio Luis. La Passeggiata da Ortisei a
Selva di Val Gardena porta il suo nome e lungo
il tragitto si passa anche davanti ad una statua a
grandezza d’uomo del grande maestro. Nel museo
della Val Gardena a Ortisei è possibile visitare l’esposizione dedicata al grande alpinista.
Nuovo portale sulle escursioni
Sono stati rilevati in maniera digitale oltre 16.000
km di sentieri, di montagna e non, ed elaborate
oltre 700 proposte di itinerario con informazioni
sulla lunghezza, la difficoltà, le condizioni del
sentiero ed il dislivello. È possibile programmare,
caricare su GPS o stampare tour personalizzati.
www.trekking.suedtirol.info
LIBRO
L'Alto Adige dei famosi
Sulle tracce di artisti, uomini di stato e sportivi,
dignitari storici e vip dei nostri tempi lungo
50 itinerari escursionistici e percorsi per bici
attraverso l’Alto Adige.
www.folioverlag.com
MAGAZINE 2009
43
Sulle tracce di
Andreas Hofer
TESTO ALEXANDER ZINGERLE
É con grande orgoglio che, 200 anni dopo, si cerca ancora di mantenere viva l’immagine di Andreas Hofer,
l’eroe, giustiziato, delle lotte di liberazione del Tirolo. Anche e soprattutto a sud di Bolzano.
E a voler esaminare questa tendenza non mancano sorprese e motivazioni spesso alquanto diverse.
Andreas Hofer, eroe popolare tirolese: nato il 22/11/1767 a San Leonardo in Val Passiria, fucilato il 20/02/1810 a Mantova
“No”, interviene deciso Oswald Schiefer, “le mie radici non hanno nulla a che vedere con l’inno o la toponomastica.” Inno? Toponomastica? Alcuni episodi della recente storia di Cortaccia
paiono tratti direttamente dalla commedia dell’arte… Nel corso
degli anni e decenni che l’hanno visto rivestire la carica di primo
cittadino (è sindaco di questo comune della Bassa Atesina dal
1980), Schiefer ha ingaggiato non poche scaramucce con istituzioni di tutto rispetto come il commissario di governo o alcuni
grandi della politica come Silvius Magnago e Luis Durnwalder:
oggetto del contendere, il modo di fare di Cortaccia. In tutto
l’Alto Adige, i cartelli con i nomi di strade e borghi sono bilingui:
a passeggiare fra le viuzze di Cortaccia si leggono invece nomi
come Endergasse, Obergasse o Kirchgasse; dell’obbligatorio “Vicolo della Chiesa”, invece, nessuna traccia. E come ogni paese
che si rispetti, Cortaccia non manca ovviamente del municipio
e della scuola elementare ma sui palazzi che li ospitano non
44
MAGAZINE 2009
troneggia alcuna scritta. Sempre meglio l’anonimato che rovinare l’estetica degli edifici con scritte a caratteri cubitali in tedesco e italiano, si è pensato. Probabile che qui si faccia ancora
sentire la forte eredità di Hofer. Oswald Schiefer è, non a caso,
un discendente diretto, anche se di settima generazione, del
tanto osannato eroe delle lotte di liberazione. Il nonno Rudolf
nacque nel 1880 in Val Passiria, figlio unico di Elisabeth Schiefer,
una delle nipoti di Andreas Hofer. E poi, nell’estate 2008, l’ultimo
plateale gesto: in memoria degli atti eroici di Hofer, il primo cittadino decide di punto in bianco di elevare ad inno comunale
di Cortaccia il brano “Zu Mantua in Banden” un canto popolare
sin troppo carico di significati. Certo, il vicino comune di Termeno ha dato prova, anche in quest’occasione, dell’immancabile e ormai storica alleanza ma serve ben altro per dare vita ad
un vero e proprio inno dell’Alto Adige come quello dello libero
stato della Baviera, suonato nelle occasioni ufficiali addirittura
Gli “Schützen” portano con orgoglio il loro costume tradizionale
MAGAZINE 2009
45
Il tranquillo paese di Cortaccia in Bassa Atesina
accanto all’inno tedesco. “A me interessa difendere e rendere
omaggio alle nostre tradizioni, alla nostra cultura e alla nostra
lingua. Questo approccio è sostenuto dalla maggior parte dei
cittadini di Cortaccia. Se così non fosse, in tutti questi anni non
mi avrebbero di certo ogni volta confermato con oltre il 90%
dei voti, vi pare?” ricorda l’ampio consenso di cui gode sottolineando comunque l’altrettanta necessità di rispettare gli italiani
presenti in Provincia.
SALVAGUARDARE LE TRADIZIONI TIROLESI
L’episodio di Cortaccia è solo uno dei mille e un episodi che
accompagnano il concetto di identità culturale in Alto Adige. La
contesa sulla toponomastica ha da tempo rivelato di essere un
autentico nodo gordiano; alcuni retaggi di epoca fascista tengono costantemente caldi certi animi e nella non meno accesa
causa relativa all’apprendimento della seconda lingua, ognuno
cita questo o quell’esperto per avvalorare le proprie teorie. Ma,
a dire il vero, la gente di qui se la cava benone. Ci si stima e si
apprezza il valore della pace sociale. Un atteggiamento, questo,
diffuso però soprattutto nella Bassa Atesina dove, sulla sponda orograficamente sinistra dell’Adige, tedesco e italiano si integrano alla perfezione mentre sull’altra, a Cortaccia appunto,
ma anche a Termeno o Caldaro, è il tedesco a farla da padrone
e a celebrare con orgoglio le tradizioni tirolesi. “L’Uomo vuole
difendere anche i valori del suo popolo proprio come fa con
quelli religiosi. Benessere e sicurezza sono troppo poco per parlare di un’esistenza completa” si dice convinto Schiefer e cita il
crescente numero di giovani fra i membri delle bande musicali,
dell’associazione agricoltori o degli “Schützen”. In effetti, il ritorno alle tradizioni tirolesi è molto sentito nella fascia fra i 15 e i 30
anni, quali che siano le manifestazioni di questo legame.
FUOCHI DEL SCARO CUORE
“Schuhplattln”, ballerini che saltellano toccandosi i piedi nella
danza tradizionale tirolese e il grandioso spettacolo dei fuo46
MAGAZINE 2009
chi del Sacro Cuore sono solo un esempio di questo rinnovato
sentire. La domenica in cui si celebra la festa del Sacro Cuore
di Gesù, dieci giorni dopo il Corpus Domini, sulle montagne
bruciano centinaia di fiaccole disposte a formare cuori, croci o
scritte visibili anche a grande distanza. La cerimonia è pensata
per commemorare la consacrazione del Tirolo al Sacro Cuore di
Gesù, un giuramento fatto nel lontano 1796 quando i Tirolesi,
impegnai nelle lotte contro i francesi e i bavaresi, si appellarono
all’aiuto divino. Anche nel celebrare questo evento gli abitanti dell’Oltradige e della Bassa Atesina figurano fra i più zelanti:
la Mendola in fiamme è grandiosa testimone di una tradizione
ancora tanto sentita e vissuta. Mezzo paese è in piedi a guardare l’energia che sprigionano quelle fiamme, a riunirsi in gruppi
e mangiare, cantare e bere in compagnia e, perché no, a flirtare anche un pochino. Le associazioni locali si preparano per
settimane all’appuntamento; studiano dove accendere i fuochi
in modo che siano ben visibili e si organizzano perché tutto
fili liscio, senza pericoli per nessuno, fino a notte fonda. Tra i
fuochisti di più antica tradizione vi sono quelli del Fahnenbund
di Appiano, un’associazione nata nel 1956 e che conta ben 25
membri. “Certo, in gioco ci sono una buona dose di patriottismo e di idealismo, altrimenti ci risparmieremmo tutta quella
fatica” ammette Franz Gschnell, uno dei fieri iscritti all’associazione. Oltre all’accensione dei fuochi alla forcella Kematscharte,
un altro momento clou è quello della Santa Messa in montagna
celebrata la mattina e frequentata ogni volta da almeno 250300 fedeli.
TRACCE DI HOFER
Ma nei dintorni di Bolzano si osservano anche molte tracce del
triste epilogo di Andreas Hofer. Nel silenzio dei portici di Egna,
per esempio, dove l’eroe, in cammino verso la fucilazione di
Mantova, passò in gattabuia la notte fra il 30 e il 31 gennaio 1810.
Tre celle dell’antico carcere distrettuale sono ancora oggi conservate nello stato originale. Le pesanti porte di legno, i cardini
INFO & ALTRO
Andreas Hofer
1809-2009. La storia incontra il futuro
Nelle guerre di liberazione del 1809 Andreas
Hofer condusse i tirolesi ben tre volte alla vittoria
nella battaglia contro le truppe napoleoniche. In
occasione del 200° anniversario il Tirolo, l’Alto
Adige ed il Trentino presentano la loro varietà
culturale in forme storiche, contemporanee e
orientate al futuro. Per maggiori informazioni sulla
storia e le manifestazioni, dalle letture ai cortei celebrativi passando per i concerti, consultare il sito
www.1809-2009.eu
Chi era Andreas Hofer?
La risposta a questa domanda la trovate presso il Museo Sandhof in Val Passiria, casa natale del combattente della libertà Andreas
Hofer (1767-1810). L’esposizione ripercorre la
vita di Andreas Hofer e la rivolta del 1809.
www.museum.passeier.it
I fuochi di Sacro Cuore “accendono” le montagne
infissi in un’enorme pietra, le grate arrugginite testimoniano la
crudezza di quei tempi bui. Più luminosi, i piani superiori, ornati
di affreschi medioevali, una rara volta a stella e le fondazioni di
una cappella, oggi residenza di Wolfgang Renzi che, ereditate
quelle storiche mura dal nonno, potrebbe farne probabilmente
un museo se i vincoli e le spese non gli paressero troppo onerosi. E poi, proprio accanto, ad attirare i turisti ci pensa già un
albergo, intitolato, ovviamente, ad Andreas Hofer. E, ancora, a
far due passi si sbuca sulla via Andreas Hofer. Di certo non un
caso, in Alto Adige, dove di cose intitolate all’eroe popolare ce
ne sono a bizzeffe. Che dire? Pare proprio che tutte le strade
portino in qualche modo a Hofer.
1809 – La libertà dell’aquila
Nell‘autunno 2001 l’emittente austriaca ORF
produsse il fi lm storico “1809 – Die Freiheit des
Adlers” (1809 – La libertà dell’aquila) girando in
Alto Adige, Tirolo, Vienna e Mantova. Il copione
del fi lm è stato scritto dal poeta Felix Mitterer e
nel ruolo di protagonista si vede Tobias Moretti.
www.andreashofer-derfilm.com
CURIOSITÀ
Alexander Zingerle
Redattore della rivista lifestyle “IN Südtirol”,
un tempo collaboratore di Südtirol Online
e Südtirol Life. Autore di 15 pezzi di teatro e cabaret per Kühne Ü Bühne. Infanzia
trascorsa in Val Pusteria, servizio civile a
Trento, studio di lingue ad Innsbruck e in
Scozia; risiede in Oltradige.
Hofer è il secondo cognome più comune dell’Alto
Adige. Nel 2006 4.075 persone portavano questo
cognome. Al primo posto figura il nome Mair con
4.438 indicazioni. L’obbligo della registrazione
ufficiale del cognome e la registrazione nel registro
dei battezzati è stato introdotta dal Concilio di
Trento (1545 -1564).
MAGAZINE 2009
47
Che c’è di
nuovo?
TESTO ROSWITHA MAIR
Il design non è riservato soltanto alle grandi metropoli del mondo. Anche gli altoatesini, molto consapevoli
delle proprie tradizioni, sembrano apprezzare modernità ed innovazione.
Il ponte oscillante è parte sostanziale del nuovo Museion
Il nuovo tempio architettonico di Bolzano è rappresentato dal
Museion, il museo d’arte moderna e contemporanea: una costruzione architettonica molto azzardata, opera dello studio
d’architettura di Berlino Kürger, Schuberth, Vandreike (KSV). La
forma cubica, le vetrate laterali, nonché il ponte ondeggiante
servono alla comunicazione tra vecchio e nuovo, tra città vecchia e nuova, mentre l’involucro metallico chiuso racchiude
un’anima molto mutevole.
SPAZIO AI GRANDI VINI
Dopo il rimodernamento eseguito con successo delle cantine
vinicole Hofstätter a Termeno, Manincor e Winecenter a Caldaro e Colterenzio e San Michele ad Appiano, altre due cantine
si prestano ad un interessante sfida architettonica. Il progetto
della cantina di Termeno è stato affidato all’architetto venostano Werner Tscholl: l’idea base prevede una vite che nasce dal
48
MAGAZINE 2009
terreno e che avvolge l’intero edificio. L’edificio, un imponente
gioiello architettonico, sarà ben visibile a tutti e diventerà anche
emblema del paese di Termeno. L’ingresso, il “cuore” dell’intero complesso, verrà ricavato dall’edificio già esistente, verranno
creati nuovi spazi mantenendo però la traduzione. Una soluzione innovativa è stata invece scelta per il rimodernamento della
cantina di Terlano: i nuovi depositi per la vinificazione dei vini
di qualità di Terlano e il reparto di imbottigliamento, nonché
alcune cantine sono stati inseriti nella nuova costruzione che si
sviluppa esclusivamente sottoterra. Lo studio d’architettura TV
Trojer Vonmetz ha creato discretamente posto alla cantina di
Terlano che dopo la fusione con la cantina di Andriano doveva
trovare spazi adeguati. L’edificio esistente è stato ampliato in rispetto dell’ambiente e delle leggi ambientali; il complesso nuovo è stato rivestito in porfido rosso, materiale tipico del posto
che s’inserisce magnificamente nel paesaggio coltivato.
SAFETY PARK: SPERIMENTARE IN SICUREZZA
Safety Park significa 16 ettari di tecnologia all’avanguardia con
percorsi di prova ideali, idonei a tutti i tipi di veicoli ed a tutte
le fasce d’età, dal principiante all’autista di professione. Ci si può
allenare su veicoli da 2 a 16 ruote, dal ciclomotore all’autoarticolato da 40 tonnellate, dal trattore al traino della roulotte, o anche
sul circuito sportivo. Infine, è disponibile un percorso attrezzato
per motociclette e go-kart e un’area per esercitarsi alla guida
fuori strada. Aperto 360 giorni all’anno garantisce divertimento
in tutta sicurezza ad ogni età.
Creare cose sempre nuove e mantenere le cose vecchie in un
perfetto connubio. Una vera sfida per i costruttori altoatesini
che si dedicano con impegno alla modernità senza però dimenticare la tradizione. Siamo molto curiosi di cosa ci porterà
il futuro!
PROGETTI & ALTRO
LA NUOVA FUNIVIA DEL RENON BOLZANO
Design semplice, color rosso “St. Magdalener“ che da un tocco
d’eleganza e panorama mozzafiato: queste sono le caratteristiche della nuova funivia del Renon che collega il Renon e Soprabolzano. Otto cabine che offrono ciascuna spazio a 35 persone
e che in soli undici minuti conducono a 950 m d’altitudine. La
funivia si sviluppa lungo una fune lunga 4.560 m. Una vera innovazione che fa fede al nome della vecchia funivia del Renon
che, messa in esercizio nel lontano 1966, ha da sempre fatto
parlare di se per modernità ed innovazione. Un ulteriore vantaggio della nuova funivia: niente orario da ricordare, la funivia
garantisce una corsa ogni quattro minuti.
Bolzano Sud
Nuova sede della ditta Salewa
Salewa, azienda leader nel campo dell’abbigliamento da montagna ed equipaggiamento alpino,
ha grandi progetti: la nuova costruzione molto imponente ad opera dell’architetto di grido
milanese Cino Zucchi diventerà l’emblema della
città di Bolzano. Il nuovo edificio dovrà trasmetter
emozioni forti, invogliare a conoscere il mondo
alpino e le montagne, nonché creare un legame tra
visitatore ed industria. L’inaugurazione del nuovo
stabilimento è prevista per la primavera 2010.
www.salewa.com
Bolzano Nord
Il nuovo stabilimento della Mila
La sede della Mila, azienda leader nella produzione di latticini di qualità, genuini e prodotti
da latte di montagna altoatesino, nel 2010 risplenderà in nuova veste. La facciata, ad opera dello studio d’architettura plan werk stadt,
é ispirata al credo “Latte. Amore. Alto Adige”
e richiamerà molta attenzione sull’edificio
che ospiterà anche uno shop ed un bistro.
www.mila.it
Scenari tecnici
Le difficoltà geografiche della regione alpina
hanno nel tempo sempre posto grandi ostacoli a
pianificatori, ingegneri, costruttori e lavoratori, per
cui ogni singolo progresso tecnologico è stato complesso e difficile. Le tante difficoltà incontrate hanno però spesso prodotto soluzioni geniali che ora si
pongono come punte d’eccezione a livello mondiale. La nuova guida cicloturistica “Percorso della
tecnica – con la bici alla scoperta di 50 siti della
tecnica“ (edaizione Kompass) conduce a questi luoghi particolarmente interessanti e ricchi di storia.
www.museodellatecnica.it
Roswitha Mair
Nata a Bolzano, risiede ad Appiano. Ha
studiato Economia dei sistemi turistici a
Brunico e Venezia. Dal 2002 nel Consorzio
Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti.
MAGAZINE 2009
49
TESTO LUKAS BERTAGNOLLI
Giornate di
musica
Spring Emotions:
la Stephen Petronio
Company si è esibita
in primavera 2008
a Bolzano
Ho parcheggiato la macchina davanti all’uscita d’emergenza del capannone. Il complesso stava già suonando.
Stavo accendendo la sigaretta che avevo scroccato e
da lontano sentivo il suono delle chitarre che scendeva su migliaia di giovani. Il gruppo Sonic Youth stava
cantando brani d’adolescenti ribelli e di una signora
schizofrenica. Dal 1980 il gruppo domina la scena musicale newyorchese e l’esposizione allestita al Museion
di Bolzano è dedicata proprio a loro. La cantante Kim
Gordon cercava dal palco di protrarsi nel futuro anche
a Bolzano.
Ho spento la sigaretta e pensato che in fine dei conti preferivo
le donne mature. Al concerto di Avril Lavigne c’ero andato soltanto perché la giovane canadese assomiglia tanto alla mia exfidanzata finlandese. Il suo concerto è stato una grande festa per
adolescenti come del resto anche il concerto di Nena all’epoca
dei “99 palloncini”. Sul bancone del bar ho trovato una copia del
giornale Lifestyle. Un’intervista veramente brutta mi fece passare
la voglia di andare al concerto di James Blunt. Speriamo che al
concerto degli Oasis sono più veloci a servire la birra.
Il concerto dei Sonic Youth conclude il Festival Transart che alcuni
giorni fa mi ha portato a visitare il quarto piano del Museo d’arte
moderna e contemporanea. Ho bevuto dell’ottimo vino e mangiato bene in compagnia più o meno brillante. Tra una portata e
l’altra il “Klangforum Wien” suonava musica contemporanea. Mi
Bolzano e Vienna sono le città d’adozione dell’Orchestra
giovanile Gustav Mahler
MAGAZINE 2009
51
Bolzano propone un programma musicale e culturale che soddisfa anche gli appassionati più esigenti
ricordo perfino che a fine serata l’ensemble ha eseguito un brano
di Fausto Romitelli. Le guance di porcellino da latte in salsa ricca
e purea di sedano erano ottime e si sposavano magnificamente
con il Pinot Nero Riserva Abtei della cantina Muri Gries. Dopo un
modesto boulez, il percussionista ha eseguito un’eccellente rumba di Iannis Xenakis e, al suono di effetti sonori che ricordavano
il mormorio dell’acqua, è stato servita una creazione a base di
mela e menta accompagnata da un Aureus di Joseph Niedermayr
particolarmente dolce.
Dopo la cena ho preso la macchina e sono andato a bere un Gin
al Bar Laurin. Francesco Bearzatti stava eseguendo proprio in
quel istante una favolosa macia funebre con il suo sax, il preludio di cosa ci aspetta per la bellezza di due settimane durante il
Südtirol Jazzfestival Alto Adige che si inaugura a Castel Firmiano.
Durante il festival, i musicisti si esibiscono un po’ ovunque, nei teatri, in cantine, in strada oppure nei rifugi di montagna. Il bislacco
musicista Bugge Wesseltoft esegue pezzi di electro-jazz e musicisti etno cercano di portare suoni esotici in questa mia tranquilla
terra alpina. A questo s’aggiungono dei russi che cercano di convincermi di quanto serio può essere l’umorismo. Uno dei concerti
migliori degli ultimi anni è stato sicuramente quello del bassista
William Parker di New York. Ad un certo punto disse: il cielo è già
talmente pieno di aeri e di razzi che è meglio mantenere i pedi
saldi per terra, questo è quelle che si dice “Land Song“.
Quando il giorno dopo mi affaccio dal mio appartamento per
ammirare la città, il cielo è stato ripulito dall’autunno. E’ iniziato
il periodo della vendemmia, delle caldarroste, delle foglie variopinte e delle giornate più corte. Ogni anno l’autunno mi dice che
oltre l’orizzonte esiste un universo che da senso alla nostra vita.
Una sorta di malinconia positiva mi assale e mi fa andare all’Audi52
MAGAZINE 2009
torium. Sono in ritardo, ma fortunatamente posso rifugiarmi nella
mia loggia. L’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano sta eseguendo
un solo di violino ricco di sentimentalismo mediterraneo che mi
rapisce totalmente. La piccola orchestra provinciale si è sviluppata alla grande negli anni fino a diventare una “grande” orchestra
che mi ha convinto di comprare un abbonamento.
Mentre procedo in macchina sul ponte Druso, un venticello caldo soffia dal finestrino e mi venne in mente improvvisamente
l’estate passata. Il “Don Juan“ di Richard Strauß mi ronza nelle
orecchie e con la musica anche il pensiero della seria violinista
tedesca dell’Orchestra giovanile europea che se la prese, quando
in camera d’albergo, le dissi che al momento l’Orchestra giovanile europea non suonava bene quanto l’Orchestra giovanile Gustav Mahler. Ma, le dissi inoltre, questo poteva cambiare nell’arco
dell’anno prossimo. Tuttavia, entrambe le orchestre iniziano per
consuetudine la loro tournee mondiale a Bolzano. La violinista
mi diede speranza per l’anno prossimo, mi tenne il muso e suonò
un po’ di Bach.
Molto meno inavvicinabile delle giovani suonatrici ad arco risultano le pianiste che si misurano durante il concorso Busoni. A volte
mi reco al Conservatorio per ascoltare i pianisti che si esibiscono
durante le preselezioni. Una volta vinse Alfred Brendel. Il pianista
ora ha concluso la sua carriera concertistica, ma all’epoca suonava divinamente e mi emozionò tantissimo. La Società dei concerti
di Bolzano ed il Südtiroler Kulturinstitut riescono a portare tali talenti a Bolzano. In inverno sarà la volta della “Camerata Salzburg”
e il “Hagen Quartett” che già in passato mi ha entusiasmato con
brani di Beethoven. Ma l’inverno porta a Bolzano soprattutto
l’opera, Rossini, donne con grandi scialli e tante emozioni nel Teatro Comunale.
FESTIVAL & ALTRO
Bolzano – Estate musicale
Le Feste Musicali a Castel Roncolo a metà giugno
propongono una serie di concerti molto particolari
nel cortile interno del castello. A fi ne giungo la
città di Bolzano ospita il Südtirol Jazzfestival Alto
Adige, un vero evento musicale. Il Bolzano
Festival Bozen offre da inizio agosto il meglio
della musica, dalla musica barocca alla musica
contemporanea. Per date e programmi cliccare su
www.bolzanodintorni.info
Cultura & musica
Il nuovo Teatro Comunale di Bolzano, teatro di
tradizione dal 2007, e l’Auditorium sono i principali contesti culturali dell’Alto Adige. Stagione
per stagione presentono balletti, esibizioni di
danze e opere, tra cui sempre qualche prima
italiana.
www.ntbz.net
Concerti per organo
L’associazione “Pauls-Sakral – serate musicali
nella cattedrale“ si dedica anima e corpo alla
musica sacrale. Vengono proposti soprattutto
concerti per organo. Da Pasqua a fi ne ottobre
nell’imponente Parrocchiale di San Paulo viene
offerto un ricco programma di concerti.
www.pauls-sakral.eu
Lasciando la città butto lo sguardo sulla zona dell’Oltradige, sulle
luci della notte e le bande musicali. Più a sud m’imbatto nella
banda musicale di Termeno che si esibisce con slancio, mostrando la serietà dell’impresa. Se già non ci si può vantare di possedere un lago, almeno si deve suonare meglio della banda musicale
di Caldaro. Da bambino anch’io ho suonato in chiesa, ma quella
è stata l’unica e l’ultima volta. In chiesa faceva talmente freddo
che il bocchino dello strumento rischiava di congelarsi ad ogni
pausa.
In inverno perfino una polca popolare può assumere un carattere
piacevolmente malinconico. Altri aspettano più volentieri l’estate
per assistere alle esibizioni sul palcoscenico sul Lago di Caldaro.
La stella dei musical Maya Hakvort, ad esempio, è una delle artiste che riesce ad entusiasmare con le sue melodie gli spettatori
accorsi alle sponde del lago. Un perfetto mix di champagne e
sentimenti.
Rudy, Vincent & Fernando
Le loro voci fanno impazzire il sesso gentile: Rudy
Giovannini, il “Caruso delle montagne“ invita
ogni anno gli appassionati di musica popolare
all’ormai tradizionale “Köfelefest“ organizzata
dal suo comune natio Laives. I due fratelli Vincent
& Fernando di Andriano si sono piazzati al
secondo posto nel “Grand Prix della musica
popolare 2008” con la canzone “Glaub an Gott“
(Credi in Dio). Una new entry è sicuramente
Graziano: il giovane bolzanino è intenzionato a
scalare le classifiche tedesche in brevissimo
tempo.
CURIOSITÀ
Lukas Bertagnolli
30 anni, giornalista di Bolzano.
Studi a Vienna e Berlino. Dottorato in
fi losofia. Redattore, critico e autore,
giornalista televisivo dell’emittente
televisiva austriaca ORF.
Nei 23 comuni dell’area turistica Bolzano Vigneti
e Dolomiti convivono 39 bande musicali. Solo il
comune del Renon vanta sei bande musicali; i
comuni di Sarentino e Appiano ne contano quattro.
MAGAZINE 2009
53
Un divertimento
invernale
TESTO ROSWITHA MAIR
Naturalmente si può sciare anche qui! Ma la zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti, con il suo paesaggio
invernale idilliaco, offre molto di più del semplice divertimento sulle piste da sci.
Escursioni con le racchette da neve, un’esperienza veramente unica
Ripidi prati, antichi masi contadini e gente particolarmente legata alle usanze e tradizioni conferiscono alla Val Sarentino un fascino del tutto particolare. Una valle che invita ad un romantico
tuffo nel passato. Basta sedersi, avvolti in calde coperte, in una
slitta trainata da cavalli. E via… attraverso il paesaggio invernale
accompagnati dallo scampanellio e dallo sbuffo dei cavalli. I più
coraggiosi possono avventurarsi nei boschi e alpeggi cavalcando un bellissimo cavallo avelignese.
SALIRE E SCENDERE
La Val Sarentino si presta magnificamente ad una vacanza in famiglia: la pista naturale da slittino lunga 5,2 km nel comprensorio sciistico di Reinswald promette divertimento assoluto – e nelle notti di luna piena divertenti discese notturne. Modernissimi
impianti di risalita conducono sciatori ed escursionisti in pochi
minuti a 2460 m. Le piste da sci sono larghe, ma allo stesso tem54
MAGAZINE 2009
po ideali per gare di livello europeo. Anche gli appassionati di
snowboard ne sono entusiasti. Inoltre non si formano mai code!
Gli amanti dell’escursionismo alpino e del fuoripista possono
esplorare l’incantevole paesaggio della Val Sarentino scegliendo
tra 14 itinerari. Tra questi l’escursione di quattro ore alla volta del
Lago di Valdurna e della vetta Hörtlaner. La migliore ricompensa
a 2660 m? Il silenzio assoluto dell’inverno.
DIVERTIMENTO INVERNALE E PANORAMI MOZZAFIATO
Sul Renon, l’altipiano di 111 km2 sopra Bolzano, l’inverno sembra
aver conservato il suo fascino originario. Il Corno Renon è conosciuto come paradiso invernale delle famiglie, lontano dai luoghi
del turismo di massa. Il paesaggio invernale può essere esplorato anche durante magnifiche escursioni oppure passeggiate
con le racchette da neve. Coloro che amano la velocità possono
misurarsi sul „Icerink Ritten“: la pista lunga 400 m dispone del
ghiaccio più veloce del mondo grazie all’acqua poco dura e l’aria
rarefatta a 1200 metri.
PURO DIVERTIMENTO CON GLI SCI DA FONDO
Il centro per lo sci di fondo di Lavazè Passo Oclini con più di 80
chilometri di piste è sicuramente uno dei centri più belli dell’intero arco alpino. Le piste, che permettono di percorrere tre, cinque e otto chilometri a una quota di 2000 metri, sono praticabili
fino a metà aprile – la zona attira anche molti appassionati di
sci alpino. Un’esperienza veramente unica, sia a livello sportivo
che paesaggistico, è rappresentata dall’anello per lo sci di fondo
lungo 35 km sul Renon, l’anello d’altura più suggestivo e bello
d’Europa. Chi predilige la Val Sarentino non trova solo le piste
ottimamente preparate della Val di Pennes: il martedì e giovedì è
possibile praticare lo sci di fondo notturno lungo la pista Asten.
BIANCO NATALE
Quando arriva Natale, una visita al tradizionale mercatino di Natale a Bolzano è d’obbligo. In Val Sarentino il Natale è più intimo:
I fine settimana sarentini dell’Avvento Alpino trasmettono l’aura
contemplativa di una volta e nei primi tre giovedì dell’Avvento
i “Klöckler”, personaggi selvaggi, si recano, con gran fragore, di
casa in casa. Degni di menzione anche gli oltre 100 presepi nei
vicoli e nei bovindi di San Paolo/Appiano.
NEVE & ALTRO
Il silenzio assoluto dell’inverno
Novità: Rivista Inverno
Atmosfera natalizia a Bolzano e dintorni, città e
cultura, acqua e vino, neve e ghiaccio: scoprite
l’inverno in Alto Adige e venite a conoscere i
territori sciistici. Con alloggi, pacchetti vacanze e
offerte. Richiedetelo gratis su
www.bolzanodintorni.info
Combinazione d’inverno
Scatenarsi di giorno sulle piste e di sera passeggiare sotto i portici a Bolzano. Oppure una serata a
teatro? Le zone sciistiche di Reinswald e del Corno
Renon distano solo mezz’ora di macchina in
autostrada dal capoluogo. Inoltre vale sempre la
pena fare una gita alle cantine lungo la Strada del
Vino dell’Alto Adige.
Skisafari
Chi ama la varietà è libero di cambiare comprensorio sciistico ogni giorno come del resto fanno
molti dei sciatori locali. Da Bolzano, Ora, Egna e
Montagna, Trodena oppure Anterivo è facilissimo
raggiungere il comprensorio Val di Fiemme
Obereggen. Anche l’Alpe di Siusi, la Val Gardena
con la Sella Ronda oppure la Schwemmalm in Val
d’Ultimo distano meno di 50 km!
Speed Skating: Junior World Cup
Per la prima volta nel circo della Coppa del Mondo
del pattinaggio di velocità si svolge il Junior World
Cup, una competizione esclusivamente per la
categoria Junior (maschile e femminile). Il Junior
World Cup avrà luogo il 17 e 18 gennaio 2009
nell’Arena Ritten a Collalbo.
www.arenaritten.it
Coppa d’Europa 2009
Dall’11 al 13 febbraio 2009 il comprensorio di
Reinswald è teatro di una gara di coppa d’Europa
maschile di discesa, super-G e combinata.
Quest’anno Reinswald rappresenta l’unico
comprensorio italiano in cui si disputa una gara di
livello europeo.
La sfilata dell’Egetmann Hansl
Il martedì grasso, il 24 febbraio 2009, si celebra a
Termeno il matrimonio dell’Egetmann Hansl, un
pupazzo in giacca nera con tutto un seguito di
mostri pelosi, figure e carri. La sfi lata dell’Egetmann si annovera certamente fra le più antiche,
insolite e vivaci usanze del carnevale conservatesi
in Tirolo. Consiglio: indossare abiti non troppo
delicati e rispettare una certa distanza di
sicurezza!
www.egetmann.com
La magia del Natale a Bolzano
MAGAZINE 2009
55
TESTO PETER THALMANN
Non solo
Fuji
La mela è il frutto
più importante in
Alto Adige
Alto Adige: terra di vini eloquenti e di mele fragranti.
Sui vini dell’Alto Adige si sono scritti interi almanacchi, si sono confessati giuramenti ebbri d’amore. Vino
e Alto Adige: è la storia di caratteri autentici, vecchie
stirpi e nuovi maestri.
Il vino non a caso è considerato frutto di un’arte. Dai vignaioli che
curano con amore e passione le piante agli enologi che ne trasformano il prezioso succo, il vino assurge per eccellenza a patrimonio della cultura dell’Alto Adige. Beh, magari accanto allo speck.
Ma che dire delle mele? A guardare alle superfici coltivate, questo
frutto è sicuramente il più importante dell’Alto Adige: 18.000 ettari
di superficie contro i “soli” 5000 ettari di vigneti. Ma cosa si può
mai fare con le mele? Certo: succo, aceto e strudel. Tutto qua? In
fondo, la mela resta una merce. La mela non desta emozioni, non
più, almeno. Al massimo ci può scappare un sorriso, quando ci
capita di osservare in qualche paese straniero, in una città lontana,
al banco della frutta di un qualche negozietto sperduto una mela
croccante con l’etichetta “Alto Adige”. Effettivamente, le possibilità di incontrarla non sono poche. Dei dieci milioni di tonnellate di mele prodotte ogni anno nei 25 Stati dell’Unione Europea,
un milione viene dal solo Alto Adige. Una mela europea su dieci,
dunque, è altoatesina. La metà è destinata all’esportazione, il resto utilizzato per produrre succhi, strudel ecc. Negli anni Ottanta,
la frutticoltura ha registrato da queste parti un forte incremento;
l’assortimento produttivo, allora, veniva modificato e ampliato in
base alla domanda.
Millefoglie di Strudel
MAGAZINE 2009
57
Nel 2008 sono state raccolte a mano ca. 366.000 tonnellate di mele Golden Delicious
Eppure la mela resta per molti di noi sinonimo di lavoro, di sfacchinate. Come non pensare a quando, da studenti, si passavano
anche dieci ore al giorno a raccogliere le mele degli alberi sotto
il sole cocente e in quella confusione babilonica di lingue dovuta
alla presenza di braccianti polacchi, cechi e ungheresi. Sempre lo
stesso movimento, ripetuto migliaia di volte alla fine dell’estate. E
ad ogni frutto infilato nel sacco della raccolta cresceva l’odio per
quella nostra tanto amata mela.
LA NOVITÀ DELL’ALLEVAMENTO A SPALLIERA
Eppure le mele plasmano il paesaggio dell’Alto Adige e sono profondamente radicate nella zona. Gli ordinati frutteti spiccano subito all’occhio e rappresentano una precisa costante del nostro paesaggio. Tanti bravi alberelli tutti in riga con una precisione quasi
prussiana. Ogni frutteto è esattamente uguale all’altro. Una scena
piuttosto noiosa, in effetti, eppure le piantagioni di mele concorrono alla bellezza di questa striscia di terra. Ma questa immagine
così ordinata è in realtà piuttosto recente. Solo a partire dagli anni
Sessanta si inizia in Alto Adige a coltivare le mele con il metodo a
spalliera. “La spalliera è stata la prima novità nel settore” rammenta Franz Renner. E lui non può non saperlo. Ottantaquattro anni,
di Caldaro, questo contadino ha lavorato sui campi tutta una vita e
ora che le mani e le gambe non permettono più lavori faticosi, ha
affinato l’ingegno, mettendosi a scrivere ricordi. Le sue memorie
agricole, soprattutto quelle che riguardano la viticoltura e la coltura delle mele, sono un’autentica miniera per i patiti del dialetto
tedesco, con espressioni capaci di sbalordire anche chi in questa
terra è nato e vissuto. Renner è dunque una sorta di “cronista delle
mele”. Ricorda ancora bene l’epoca precedente all’ormai dilagante
uniformazione varietale. Gli anni in cui le catene della grande distribuzione non comandavano ancora sulla frutticoltura dell’Alto
Adige. Mentre oggi contiamo, infatti, undici varietà di mele, ma, di
58
MAGAZINE 2009
fatto, sono solo cinque quelle commercialmente rilevanti (Golden
Delicious, Gala, Red Delicious, Braeburn, Fuji), mezzo secolo va se
ne contavano più di venticinque. Si iniziava a giugno con l’Astrahan, altrimenti nota come la mela dei Santi Pietro e Paolo perché
la si poteva raccogliere già prima della ricorrenza del 29 giugno.
“Non erano certo buone”, ricorda Renner “ma erano comunque le
prime mele dell’anno e si mangiavano volentieri lo stesso”. Belfiore giallo (Gravensteiner), Rosa (Böhmer), Renetta di Champagne
(Champagner), Wagner, Köstliche, Lederer, Rosmarina bianca, Blattler: tutti nomi di varietà non più coltivate.
LA ROSA DI CALDARO
La più nota delle varietà di mela tradizionali era sicuramente la
Rosa di Caldaro (Kalterer Böhmer). La leggenda vuole che un commerciante della Boemia ne portasse alcuni semi fino all’Oltradige
e vista la buona fioritura in zona si decidesse di attribuirle quel toponimo. La mela fu presto conosciuta ben oltre i confini territoriali
e fino agli anni Sessanta fu un’autentica star nel firmamento delle
mele altoatesine. Gli alberi, possenti e vigorosi, erano caratteristici
della Rosa di Caldaro: fusto nudo, chioma molto florida, erano ancora dei veri alberi da frutto. Non degli stuzzicadenti alti quanto
un ragazzo, ma figure maestose e intrecciate. Alberi come quelli
che si ammirano nei libri di favole; alberi sotto ai quali il principe
si riposa o la suocera maligna trama perfidi piani. Sotto agli alberelli di oggi, la suocera rischia di prendersi un’insolazione. “Allora
raccoglievamo fino a 10 quintali di mele da ogni albero e per farlo
usavamo delle scale enormi con quasi quaranta pioli” ricorda ancora il vecchio Renner. Anche il “cronista delle mele” non assaggia
più da tanto tempo una Rosa di Caldaro. “Non ci sono mele più
belle di quelle. Un colore che va dal rosso brillante al giallo oro,
fiori candidi e bellissimi e poi quel gusto…” continua dopo una
pausa di riflessione “indescrivibile! Neanche da mettere con le
MELE & ALTRO
Quando inizia la fioritura?
Da metà a fi ne aprile la zona di Bolzano
Vigneti e Dolomiti si trasforma in un mare di
fiori profumati; in giugno/luglio esplodono i
rododendri che trasformano gli alpeggi fi no a
2000 m in giganti tappeti fioriti. I primi messaggeri della primavera fanno la loro apparizione
già fi ne febbraio/inizio marzo della bellissima Valle di Primavera – nomen est omen.
Fruttate, fragranti, Frujis
“Frujis” questo è il nome dei croccanti chips di
mela prodotte esclusivamente con mele biologiche dell’Alto Adige. Prive di zuccheri aggiunti
e conservanti sono uno snack sano e consapevole. Attenzione all’imballaggio: il maneggevole barattolo garantisce gusto al 100%!
www.frujis.com
Fiori ghiacciati
mele industriali moderne: le Fuji, le Braeburn e compagnia bella”.
Che la Rosa di Caldaro abbia poco a che spartire con i moderni
impianti è evidente. Un albero portava, è vero, molti frutti, ma le
mele erano relativamente piccole. Inoltre, e questo era lo svantaggio principale, il melo tendeva all’alternanza. “Quando il contadino
aveva avuto un anno di raccolto, lo si notava dalla cantina, dove
poteva permettersi un bicchiere di rosso in più” sorride Renner. E
con il vino, il cerchio si chiude.
Le varietà di mele antiche, destinate a morire, non scompaiono
però del tutto. A Laimburg, presso il centro sperimentale per la
frutticoltura e viticoltura della Provincia, le mele d’antan hanno
trovato chi le salva. Zelanti agronomi mettono nuovamente a dimora le antiche varietà. Al momento solo a scopo sperimentale.
Ma chissà… magari fra qualche anno, in un paese straniero, in una
città lontana, al banco di un negozietto sperduto troveremo a sorriderci una lucente “Rosa di Caldaro”.
Quando di notte la temperatura scende sotto lo
zero, i contadini attivano gli impianti d’irrigazione
a pioggia. L’acqua avvolge i boccioli sugli alberi
in un mantello di ghiaccio. Durante il processo
di congelamento viene liberato calore e questo
impedisce la morte del bocciolo. Il tutto da vita ad
uno spettacolo naturale meraviglioso: un mare di
fiori ghiacciati brilla al sorgere del sole. La prima
“fioritura ghiacciata” risale al 27 aprile 1950 sul
prato “Schober- Wiese” a Terlano.
Totalmente automatizzato
La cooperativa “Fruchthof Überetsch” a Frangarto vanta un sistema logistico interno innovativo ed altamente tecnologico. Nel 2005 è stato
inaugurato un sistema di scaffalatura alta totalmente automatizzato per 6000 casse, mezzi di
trasporto guidate con laser, nonché robot industriali per la scaffalatura della merce imballata.
Un frutto tutto tondo: la mela
I frutteti lungo il fiume Adige formano la più ampia
zona coltivabile continua d’Europa. In media si
coltivano 950.000 tonnellate di mele, di cui 31.000
tonnellate di mele biologiche, pari a 25% della
produzione europea. Ulteriori informazioni sul sito
www.melaaltoadige.com
CURIOSITÁ
Peter Thalmann
Nato negli anni Ottanta a Caldaro.
Studia scienze politiche, diritto e storia;
matura professionalmente nelle redazioni
di giornali gossip e riviste online. Ora alla
radio, presenta nella fascia serale di
“Südtirol 1” allietando il dopolavoro di
circa 100.000 ascoltatori.
Una falsa credenza molto diffusa afferma che la
“spuma”, una tipica bevanda tirolese, sia prodotta con mele marce. Questo non è assolutamente
vero! La bevanda a base di divaerse essenze
d’erba era molto popolare negli anni 60-70 in
tutta l’Italia e amata soprattutto dai bambini.
MAGAZINE 2009
59
La “Hofesh Shechter Dance Company“, ospite in occasione della manifestazione “Bolzano danza”
365 giorni
Eventi e manifestazioni
I principali appuntamenti in un colpo d’occhio: concerti,
festival musicali, feste del vino, sagre paesane, tradizioni
ed usanze vissute, eventi sportivi impegnativi e divertenti. Informazioni dettagliate presso le associazioni turistiche e su www.bolzanodintorni.info
SERATE SOTTO LE STELLE
Martedì lungo a Ora nei mesi di luglio e agosto (orario prolungato di apertura dei negozi).
Mercoledì lungo, negozi aperti fino alle 22 nel centro di S. Michele/
Appiano con esibizioni di musica dal vivo, artisti di strada e tanti
altri eventi.
Mercoledì delle curiosità, una serata speciale a Sarentino ogni
mercoledì dal 22 luglio al 19 agosto.
“S’Traminer Dorfleben” a Termeno, appunto, ogni mercoledì da
metà luglio ai primi di settembre. Termeno mette in mostra cultura, artigianato, usi e costumi su uno sfondo di spettacoli e negozi aperti con orario prolungato.
“Summerfrisch” a S. Genesio tutti i mercoledì sera da metà luglio a fine agosto. Concerti delle bande musicali e sarete per le
famiglie.
“Julifeir’um afn Ritten”, le piccole feste di strada dall’accento gastronomico vengono organizzate ogni giovedì di luglio, a turno,
nelle località di Auna di Sotto, Collalbo e Soprabolzano.
Giovedì lungo a Caldaro, negozi aperti fino alle ore 22 e manifestazioni per rallegrare le serate in centro nei mesi di luglio e agosto.
Giovedì lungo a Laives il 4 giugno, 9 luglio, 6 agosto e 3 settembre.
60
MAGAZINE 2009
Magia dei portici “Laubenzauber” a Egna, tutti i venerdì di luglio e agosto.
MUSICA & CULTURA
Musica e Cultura nella commenda di Longomoso/Renon da
maggio a ottobre: concerti di musica da camera, escursioni da
organo a organo, esposizioni
Serate di musica tradizionale sul Renon il 13 febbraio, 29 maggio e 13 novembre
Serate musicali di Appiano, 25 concerti tra Pasqua e Ognissanti
“Pauls Sakral”, concerti per organo nel Duomo di S. Paolo/
Appiano ed in altre chiese da maggio ad ottobre
Concerti al castello: Castello Rechtenthal a Termeno il 12 giugno;
Castello di Ora/metà luglio; Castello di Enn a Montagna/metà
agosto; Castel Salorno “Haderburg” a Salorno; Appiano: Castel Englar, Castel d’Appiano e Boymont, Residenza Lanserhaus; Caldaro:
Castel Kampan e Salego.
Concerto con la banda Vlado Kumpan e i suoi musicisti
il 29 maggio in Val Sarentino
Rudy Giovannini’s Köfelefest a Laives il 5-6 giugno
Feste musicali al Castel Roncolo a Bolzano
dal 18 giugno al 23 luglio
Südtirol Jazzfestival Alto Adige a Bolzano
dal 26 giugno al 5 luglio
Estate musicale ad Appiano dall’1 all’8 luglio
XONG Festival, evento satellite presso il Lanserhaus
ad Appiano a luglio
Bolzano Danza dal 20 luglio al 1 agosto
Südtirol Jazzfestival Alto Adige
Palcoscenico sul Lago di Caldaro il 28 luglio, 4 agosto ed 11
agosto
Bolzano Festival Bozen, concerti da agosto ad ottobre
Gustav Mahler Jugendorchester, concerti a Bolzano
fine agosto/inizio settembre
Ferruccio Busoni Festival a Bolzano
da fine agosto a inizio settembre
Transart, festival di cultura contemporanea dall’11 settembre
al 3 ottobre
FESTE DEL VINO, SAGRE PAESANE
E ALTRE MANIFESTAZIONI
Giornata del vino ad Appiano a marzo
Giornata escursionistica del vino a Caldaro il 26 aprile
Festa del croco sul passo di Meltina a fine aprile
Festa d’asparagi a Terlano il 26 aprile o il 1 maggio
Mostra Vini di Bolzano dal 14 al 16 maggio
“vino in festa” lungo la Strada del Vino
dal 14 maggio al 13 giugno
Giornate del Pinot Nero a Montagna e Egna il 21 ed il 22 maggio
Vino & Gusto – Mura storiche nei castelli di Appiano il 22 maggio
Termeno & Piemonte al Castello Rechtenthal il 23 maggio
Festa degli “Schützen” a Cortaccia il 23 e 24 maggio
Notte di San Urbano a Terlano il 25 maggio
200° anniversario della Banda musicale di Sarentino
dal 29 al 31 maggio
Festa dei Portoni a Salorno dal 29 al 31 maggio
Festa di Pentecoste a Terlano il 30 e 31 maggio
Fiera annuale di Laives il 31 maggio
In abito bianco – Caldaro presenta i sui vini bianchi a giugno
Festa della pasta a Montagna, inizio giugno
L’Alto Adige – teatro di piaceri a Caldaro il 5 e 6 giugno
Open Air dei Kastelruther Spatzen a Castelrotto
il 12 e 13 giugno
Festa tradizionale “Bethlehem“ nel centro storico di Termeno
il 13 e 14 giugno
Festa patronale a Cortaccia il 26 giugno
La Notte dei Sensi – Cucina gourmet in passerella a Sarentino,
fine giugno
Notte magica a San Genesio il 3 luglio
Festa del patrono, cappella di Castel d’Appiano il 3 luglio
Simposio del Gewürztraminer a Termeno dal 9 all’11 luglio
Festa patronale a San Genesio dal 10 al 12 luglio
Festa patronale di S. Maddalena a Vadena dal 17 al 19 luglio
Festa patronale di S. Maddalena, Bolzano il 22 luglio
11° sagra paesana a Sarentino il 18 e 19 luglio
Settimane eno-culturali a San Paolo/Appiano
dal 23 luglio al 4 agosto
Festa degli “Schützen” a Aldino il 25 luglio
Festa del Mercato di Caldaro il 25 e 26 luglio
“GastroFRAU” serata gastronomica dedicata alle donne
il 27 luglio
La Tavolata enogastronomica nei vicoli di San Paolo/Appiano
il 28 luglio
Festa dei portici a Egna a inizio agosto
Buffet di canederli a Meltina a inizio agosto
MAGAZINE 2009
61
Artigianato tradizionale nella Val Sarentino
Festa della pasta a Termeno il 8 agosto
Notte di San Lorenzo ad Andriano e Bolzano il 10 agosto
Festa del vino a Caldaro dal 12 al 15 agosto
Festa dei canederli a Termeno a metà agosto
Festa patronale a Meltina il 14 e 15 agosto
Festa patronale di Soprabolzano il 15 agosto
Festa dello strudel ad Andriano a metà agosto
I bianchi di Monticolo a Monticolo/Appiano il 21 agosto
Festa degli “Schützen” a S. Michele/Appiano il 22 e 23 agosto
Festa patronale a Reinswald il 29 e 30 agosto
Giornate del vino a Caldaro il 3 e 4 settembre
Festa delle cantine a Cornaiano/Appiano oil 5 e 6 settembre
Festa patronale a Sarentino dal 5 al 7 settembre
Festa patronale a Vilpiano il 6 settembre
Festa del vino a Cortaccia a metà settembre
“Schupfenfest” sul Salto, Meltina/San Genesio il 20 settembre
Giornate del Törggelen a Termeno il 3 e 4 ottobre
Fiera annuale di Laives il 4 ottobre
Vicolo del vino a Termeno il 17 ottobre
Giornate di degustazione enologiche della Bassa Atesina a Ora
a fine ottobre
Festa dei Kastelruther Spatzen a Castelrotto dal 9 all’11 ottobre
TRADIZIONI E USANZE
Sfilata di Carnevale a Laives il 15 febbraio
Sfilata di Carnevale a Terlano il 19 febbraio
Sflilata di Carnevale a Ora il 22 febbraio
Sfilata dell’Egetmann a Termeno il 24 febbraio
62
MAGAZINE 2009
Tinzltag (usanza carnevalesca) ad Aldino il 24 febbraio
Mercato di San Giuseppe a Salorno il 22 marzo
Mercato di San Marco a Ora il 25 aprile
Mercato dei fiori a Bolzano il 30 aprile e 1 maggio
Innalzamento dell’albero della cuccagna ad Auna di Sotto/Renon, Ora e Montagna il 1 maggio
Serata di musica folcloristica a Termeno a maggio/giugno
Processione del Sacro Cuore con festa paesana
ad Aldino in giugno
Festa patronale degli “Schützen” ad Aldino il 25 luglio
Ritorno del bestiame a San Bartolomeo sull’Alpe di Renon
il 24 agosto
Ritorno a valle del bestiame ad Aldino inizio settembre
Ritorno a valle del bestiame ad Anterivo fine settembre
Festa del “Törggelen” ad Auna di Sotto/Renon ad inizio ottobre
Festa del “Törggelen” a San Michele/Appiano il 4 e 5 ottobre
Serata di musica folk “s’herbstelet” a Termeno il 15 ottobre
Festa del raccolto a Cornaiano/Appiano il 17 ottobre
Festa del “Törggelen” ad Appiano/Monte dal 23 al 25 ottobre
Mercato di San Martino e festa paesana con corsa delle oche
a Cortina sulla Strada del Vino l’11 novembre
Festa di San Martino e tiro libero al Poligono storico di S. Michele/Appiano in novembre
Mercato di San Martino a Cornaiano/Appiano l’11 novembre
Mercatino di Natale di Bolzano dal 27 novembre al 23 dicembre
Mercato di Sant’Andrea a Salorno il 30 novembre
Mostra di presepi nelle viuzze di S. Paolo/Appiano
a dicembre/gennaio
Sfi lata dell’Egetmann a Termeno
Bosco Invernale ad Appiano in dicembre
Mercatino di Natale a Caldaro
ogni venerdì e sabato in dicembre
Natale Vivo a Egna dal 8 al 24 dicembre
Avvento Alpino in Val Sarentino nei fine settimana di dicembre
L’usanza del “Klöckeln” in Val Sarentino il 3, 10 e 17 dicembre
EVENTI SPORTIVI
Campionati italiani di pattinaggio di velocità a Collalbo/Renon
il 17 e 18 gennaio
Coppa Europa, discesa e Super-G maschile a Reinswald
dal 9 al 13 febbraio
Mezza maratona del Lago di Caldaro il 5 aprile
Settimana escursionistica culturale a Termeno
dal 26 aprile al 1 maggio
Corsa della Strada del Vino a Cornaiano/Appiano il 30 maggio
Cavalcata dei Castelli di Appiano dal 30 maggio al 1 giugno
Regate internazionali di vela sul Lago di Caldaro
in aprile/maggio e settembre
Tradizionale giro ciclistico popolare ad Andriano il 1 maggio
Coppa Schwarzenbach torneo internazionale di tennis da tavolo
a Ora inizio maggio
Triathlon internazionale sul Lago di Caldaro il 16 maggio
Raduno di auto d’epoca a Bolzano il 16 e 17 maggio
“Corsa nostalgica” da San Lugano a Montagna il 23 maggio
Walter Trophy di tiro a segno, a Ora inizio giugno
Südtirol Running Tour a Egna e dintorni il 13 o 20 giugno
Gara di zattere sull’Adige a Vadena e Bronzolo a giugno
A tutto sport
Mendola History 2009 a Caldaro ed Appiano a fine giugno
Raduno internazionale Frazernash (auto d’epoca) a Bolzano
il 22 luglio
Trans Tirol Mountain Rally ad Appiano ad inizio luglio
Corsa ciclistica Gran premio Passo di Pennes in Val Sarentino
il 12 luglio
“La Vecia Ferovia dela Val de Fiemme” gara di Mountain Bike,
partenza da Ora, inizio agosto
Duathlon di montagna a Reinswald/Val Sarentino l’8 agosto
Bikefestival delle moto d’epoca a Laives, l’8 e 9 agosto
Torneo internazionale di tennis Futures ATP
a Rungg/Cornaiano dal 9 al 17 agosto
Corsa Fit for business a Egna il 5 settembre
Raduno di Fiat 500 d’epoca a Bolzano a settembre
Corsa ciclistica Bolzano-San Genesio il 26 settembre
Mezza maratonina a San Genesio il 27 settembre
Maratona e mezza maratona dell’Alto Adige a Egna il 4 ottobre
Settimane escursionistiche della vendemmia
a Termeno dall’11 al 16 ottobre
Corsa notturna di cavalli a San Genesio il 26 dicembre
Icegala a Bolzano il 29 dicembre
Corsa di San Silvestro Boclassic
il 31 dicembre nel centro storico di Bolzano
MAGAZINE 2009
63
GUIDA
CULTURA
Musei & Chiese
Ben 70 i musei distribuiti in tutta la provincia: dall’archeologia alla storia della civiltà, dalle scienze
naturali all’agricoltura. Per informazioni sugli orari di apertura e le visite ai singoli musei consultare i siti www.provincia.bz.it/museenfuehrer o www.museiprovinciali.it
MUSEI & MUSEI
Una visita al Museo Archeologico
dell’Alto Adige a Bolzano con “Ötzi”, l’uomo venuto dal ghiaccio è quasi d’obbligo,
tel. 0471 320 100. La grande attrazione del
Museo di Scienze Naturali è l’acquario
marino, tel. 0471 412 964. Una novità rappresenta il Museion, Museo d’arte moderna e contemporanea, tel. 0471 223 411. Altri
musei a Bolzano: Museo Mercantile, della
scuola e dei presepi.
Nel museo MMM Firmian Reinhold Messner presenta riproduzioni artistiche delle
montagne e racconta la storia dell’alpinismo. Aperto da inizio marzo a fine novembre, tel. 0471 631 264
Castel Moos-Schulthaus a Appiano ospita
un museo della cultura abitativa. Visite
guidate; domenica & lunedì chiuso,
tel. 0471 660 139
Il Museo Altoatesino del Vino a Caldaro
illustra sulla scorta di antichi reperti le
tappe che hanno contrassegnato la storia
della produzione vinicola. Giorno di chiusura lunedì. Per informazioni & visite guidate: tel. 0471 963 168 oppure 0474 552 087
Nel Museo del Paese di Termeno sono
esposti attrezzi agricoli e destinati alla
coltivazione della vite, oggetti artigiani e
domestici. Domenica & lunedì chiuso,
tel. 0471 860 695
Nel Museo Uomo nel tempo “Ansitz am
Orth“ a Cortaccia viene illustrata la vita
dall’età della pietra all’età moderna,
tel. 0471 880 267
Ad Egna si trova il Museo di Cultura
Popolare con oggetti per la casa del
periodo 1815-1950. Aperto mezza giornata
da Pasqua a Ognissanti. Chiuso anche il
sabato. Per orari di apertura e visite guidate:
tel. 0471 812 472 o 0471 812 550.
Il Museo di Fossili di Meltina espone minerali e fossili dell’Alto Adige. Visite guidate su
richiesta presso l’Associazione Turistica.
Il “Rohrerhaus” a Sarentino è un maso
64
MAGAZINE 2009
Di qui la presenza di una struttura gotica
arricchita però da elementi rinascimentali e
barocchi.
La Rovina della Basilica di San Pietro a
Caldaro/Castelvecchio è una costruzione a
tre navate risalenti all’epoca del cristianesimo (IV sec. D.C.). La roccia di porfido situata
sul retro della chiesa ospita 10 nicchie a
conchiglia risalenti al 3000 a.C.
La Chiesa di San Giacomo sulla collina di
Kastelaz, appena sopra Termeno. L’abside è
ornata da affreschi che rappresentano esseri leggendari battaglieri in una danza spettrale (intorno al 1200).
La Cappella del Castel d’Appiano conserva affreschi romanici di una donna intenta
a mangiare canederli.
La Chiesa di San Pietro a Ora venne realizzata su un impianto gotico del XII secolo. La
torre campanaria in stile romanico risale
Giorno di riposo: lunedì. Per informazioni invece al XII secolo. La chiesa ospita al suo
interno il più antico organo funzionante
dettagliate rivolgersi alle associazioni
dell’Alto Adige.
turistiche locali.
La Chiesa di Santo Stefano a Montagna
(Pinzon) ospita il famoso altare di Hans
CHIESE & CAPPELLE
Klocker. L’accesso è permesso soltanto su
Bolzano: l’antica Chiesa Parrocchiale di
richiesta presso l’ufficio parrocchiale, tel.
Gries ospita il famoso trittico gotico di
Michael Pacher. Nella Chiesa dei France0471 820 781
scani, in stile gotico, è conservato invece
A Laives, sul Köfele, la chiesetta di San
un trittico ligneo inciso, opera di Hans
Pietro del XIII sec. Con abside circolare
Klocker. Pregevoli gli affreschi della scuola
romanica.
di Giotto nella Cappella di San Giovanni
L’ospizio “Klösterle“ di Egna, realizzato nel
della Chiesa dei Domenicani, risalente al
1220 ed ampliato nel 1300, è uno dei 4
primo gotico. Imperdibile il Duomo gotico ricoveri meglio conservati d’Europa. Si dice
in Piazza Walther.
che anche Dürer vi abbia soggiornato.
La Chiesa Parrocchiale di Terlano in stile
La Chiesa romanica del cimitero di Meltina
gotico è del XIV secolo. Il piccolo campanile custodisce la Pietà (1440), una scultura
romanico invece risale al XII secolo mentre molto preziosa.
il tetto con invetriato della torre tardo-goti- Nella Commenda di Longomoso/Renon,
ca venne realizzato nel XVI secolo. Pregerisalente al 1200, amavano sostare gli impevoli anche gli affreschi della “Scuola Bolza- ratori durante il loro viaggio in visita al papa.
nina” del XIV secolo.
Le chiese di S. Cipriano/Sarentino, S.
La Chiesa Parrocchiale gotica di San Pao- Nicolò/Valdurna e S. Valentino/Montelo/Appiano, nota anche come “Cattedrale
ghenta ospitano affreschi di valore.
nei campi” venne eretta tra il 1460 e il 1560.
museale con cucina d’affumicazione e
forno da pane. Aperto da metà giugno a
metà settembre. Per orari, iniziative e visite
guidate. 0471 622 786
Il Museo di Apicoltura “Plattner Bienenhof” a Soprabolzano, fornisce tutte le
informazioni relative al mondo delle api.
Aperto da Pasqua ad Ognissanti giornalmente dalle 10 alle 18, tel. 0471 345 350.
Il Museo del Paese a Aldino (maggio–
ottobre) illustra le forme di cultura e devozione dell’epoca barocca e rococò. Molto
singolare il Museo dei Mulini. A Redagno
è possibile visitare il Museo Geologico.
Il Centro Visite del Parco Naturale a Trodena fornisce una panoramica della struttura geologica, dei paesaggi e della storia
del Parco Naturale Monte Corno,
tel. 0471 869 247.
Alto Adige
Posti da non perdere
Nessun’altra zona consente di vivere l’Alto Adige in tutta
la sua varietà come l’area di Bolzano Vigneti e Dolomiti.
Ecco comunque un elenco di posti da non perdere:
Un’escursione sull’Alpe di Siusi, per esempio, o nelle Dolomiti, è
un’occasione da non perdere per alpinisti e non. Ottima, anche
l’idea di un salto a Merano, antica località di cura e soggiorno:
esempi di architettura Jugendstil e incantevoli passeggiate ricordano i fasti del passato. Pregevoli anche i centri storici di Chiusa,
Bressanone e Vipiteno ma anche di Glorenza, la città più piccola
dell’Alto Adige.
TERME DI MERANO
Un’oasi di salute per il corpo e la mente, continuazione ideale della
gloriosa tradizione di questa località termale: benessere e terapie
antiche ed efficaci nel contesto di un’architettura unica.
www.termemerano.it
CASTEL TRAUTTMANSDORFF
I Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano, in un anfiteatro
naturale, oltre 80 ambienti botanici da tutto il mondo, coniugando in modo straordinario arte e natura. Al suo interno si contano
innumerevoli stazioni dedicate all’esperienza sensoriale, il Touriseum (Museo del Turismo), l’avvicendarsi della fioritura in ogni stagione dell’anno e incantevoli viste panoramiche sulle montagne.
Un’esperienza per tutti i sensi, per giovani di fatto e di spirito.
Informazioni sulle varie manifestazioni su www.trauttmansdorff.it
MINIERA DI RIDANNA-MONTENEVE
La più alta d’Europa e quella più a lungo produttiva nell’ambiente
alpino, è oggi adattata a miniera da visitare di notevole estensione.
Gli innumerevoli impianti minerari sul e dentro il massiccio montuoso tra la Val Ridanna e la Val Passiria sono stati mantenuti nello
stato originario e possono in parte persino essere ancora messi in
esercizio. www.ridanna-monteneve.it
IL MONDO DEL LODEN
Tosare le pecore, filare, tingere, tessere, follare ... Il Museo interattivo
a Vandoies/Val Pusteria ripercorre il camino della lana fino al tessuto finito: uno spettacolo avvincente ed unico per conoscere tutto
sul Loden, dalle sue origini ad oggi. www.oberrauch-zitt.com
MUSEO ETNOGRAFICO
Nell’imponente residenza a Teodone/Brunico “Mair am Hof” e nel
museo all’aperto, le case della borghesia si alternano a quelle dei
contadini e dei ceti più umili nonché ad alcune opere della tecnica
rudimentale di un tempo. Un percorso didattico ripercorre le tappe
principali della quotidianità di fattorie, campagne e laboratori artigiani. www.provincia.bz.it/volkskundemuseen
MAGAZINE 2009
65
PANORAMA
Cartina
Cartina panoramica estraibile con 40 proposte per vivere al meglio l’area
vacanza Bolzano Vigneti e Dolomiti in tutte le sue sfaccettature: attività
e suggerimenti per famiglie, punti di riferimento per appassionati di
vini pregiati e piaceri culinari e luoghi d’interesse storico-culturale.
66
MAGAZINE 2009
SIMBOLI
LEGENDA
BB
HB
FB
±
◊
‘
¤
m
Y
X
÷
#
p
·
}
|
Ì
ë
y
˝
M
`
∂
π
∑
a
˘
≤
…
Stanza con prima colazione (bed and breakfast)
Mezza pensione (half board)
Pensione completa (full board)
Aperto tutto l’anno (a parte vacanze)
Aperto: fine marzo-inizio novembre
Aperto: inizio maggio-fine ottobre
Aperto in inverno
Numero dei letti
Camere singole
Camere a tre/più letti
Suite
Stanza/appartamento con bagno/doccia/WC
Camera con porta comunicante
Camera/appartamento con radio
Camera/appartamento con TV
Camera/appartamento con TV sat.
TV in soggiorno
Soggiorno
Internet
Sala congressi
Camera/appartamento con telefono
Camera/appartamento con cassaforte
Camera con frigobar
Camera/appartamento con asciugacapelli
Camera/appartamento con aria condizionata
Ristorante con aria condizionata
Ascensore
Tutte le camere/appartamenti con balcone
Alcune camere/appartamenti con balcone
Parcheggio o parcheggio coperto
Garage o parcheggio chiuso
Bar/Cafè/Servizio bar per clienti di casa
Spuntini/piccoli piatti
u
,
Ü
d
à
K
h
f
i
6
/
å
=
J
3
_
⁄
ß
›
∆
s
:
Õ
«
U
Ä
@
ç
n
D
è
“
á
Ristorante
Piatti dietetici ed integrali (su richiesta)
Buffet per prima colazione
Abbondante prima colazione
Buffet di insalate
Menù à la carte
Piscina all‘aperto
Piscina all‘aperto riscaldata
Piscina coperta
Sauna (finlandese)
Bagno turco
Solarium
Hot-Whirl-pool
Massaggi
Beautyfarm
Sala fitness
Campo da tennis proprio
Pallavolo
Ping pong
Bowling/Bocce
Equitazione
Golfhotel/Convenzionato con campo da golf
Anche per motociclisti
Anche per ciclisti
Noleggio biciclette (gratis per i clienti)
I bambini sono benvenuti
Parco giochi
Terrazza
Prato/giardino
Vicino al bosco
Vicino al lago
Entrata libera al lago o accesso privato
Posizione tranquilla
PREZZI
I prezzi indicati in questo catalogo sono da intendersi in Euro, PER
PERSONA e AL GIORNO. Per gli appartamenti si tratta del PREZZO D’AFFITTO GIORNALIERO PER APPARTAMENTO. Nel prezzo
sono comprese le imposte e le tasse. Per soggiorni da una a tre,
nei giorni festivi/fine settimana, per singole, suite, cani e simili
possono essere calcolati sovrapprezzi. I prezzi minimi (min.) e
massimi (max.) si riferiscono alla posizione, la dimensione e la
dotazione delle stanze; nel caso degli appartamenti le tariffe
min. e max. si riferiscono anche al numero di persone. I periodi
di alta e bassa stagione sono indicati nelle tabelle dei prezzi.
SCONTI PER BAMBINI
CATEGORIE DEGLI ESERCIZI
Gruppi di esercizi
Hotel
À
Alberghi/pensioni
À
Pensioni c.p. colazione/Garni À
Appartamenti (Residence)
À
^
£
l
≥
∏
T
É
Ñ
)
Ÿ
Ø
F
’
<
0
ã
In centro
Vicino al centro
In periferia
Programmi di animazione
Pullman benvenuti
Adatto ai disabili
Cani ammessi
Cani non ammessi
Si accettano carte di credito
Vacanze dal viticoltore
Vacanza al maso con vari animali
Uso cucina
Stagione invernale
Bus navetta
Locale sci
Noleggio sci/sci da fondo in casa
R
]
‚
c
!
&
¡
„
I
H
o
k
$
Particolari informazioni riguardo
agli appartamenti:
3 camere e 1 soggiorno o cucina abitabile
2 camere e 1 soggiorno (letto) o cucina abitabile
1 camera e 1 soggiorno (letto) o cucina abitabile
Monolocale
Cucina separata dal soggiorno
Soggiorno con angolo cottura
Dotato di biancheria
Dotato di stoviglie
Dotato di lavatrice o lavello
Dotato di lavastoviglie
Pulizia da pagare a parte
Dotato di griglia all‘aperto
Servizio pane fresco
ÀÀ
ÀÀÀ
ÀÀÀ S
ÀÀÀÀ
ÀÀÀÀ S
ÀÀÀÀÀ
ÀÀ
ÀÀÀ
ÀÀÀ S
ÀÀÀÀ
ÀÀÀÀ S
ÀÀÀÀÀ
ÀÀ
ÀÀÀ
ÀÀÀ S
ÀÀÀÀ
ÀÀÀÀ S
ÀÀÀÀÀ
ÀÀ
ÀÀÀ
ÀÀÀ S
ÀÀÀÀ
ÀÀÀÀ S
ÀÀÀÀÀ
Vacanze in agriturismo
Appartamenti
Affittacamere
à Ãà ÃÃÃ
à Ãà ÃÃÃ
ÃÃÃÃ
ÃÃÃÃ
Privati
Appartamenti
Affittacamere
Ô ÔÔ ÔÔÔ
Ô ÔÔ ÔÔÔ
ÔÔÔÔ
ÔÔÔÔ
Sui prezzi segnati con
* vengono praticati sconti per bambini fino a 12 anni, se Legenda cartina paesi
dormono in stanza con i genitori.
indicano sconti per bambini anche se occupano stanze
separate dai genitori.
INDICAZIONE
Questa guida turistica contiene una parte dell’offerta alloggio
nella regione turistica Bolzano Vigneti e Dolomiti; non si tratta
di un elenco di tutte le aziende. (N.B. i prezzi sono stati indicati
a luglio 2008 e possono essere soggetti a variazioni.)
Museum
Museo
MAGAZINE 2009
67
Scarica

Magazine 2009 - Bolzano Vigneti e Dolomiti