EDITORIALE Cari lettori, a dire il vero dell’Alto Adige si è detto, scritto, cantato, protocollato, annotato, registrato e composto quasi tutto (questi sono i sinonimi che il mio computer mi propone!). Sottolineo volutamente la parola “quasi”, perché la mia piccola redazione ed io riusciamo comunque sempre a trovare qualcosa di interessante, una curiosità, un simpatico aneddoto, qualcosa di eccezionale da raccontare della nostra terra. So di certo che sono in molti, tra questi anche molti altoatesini, a leggere con molta attenzione il nostro giornale e sono preparato a ricevere eventuali critiche da coloro che considerano i nostri articoli troppo diretti, schietti, poco “turistici” e non sempre molto lusinghieri. Il nostro è comunque un nuovo modo di avvicinare il turista, e naturalmente anche l’altoatesino, alla nostra bellissima ed amatissima terra con articoli accattivanti che a volte fanno anche un po’ sorridere. Diamo spazio ad autori come Herbert Rosendorfer che rallegra il lettore con l’articolo sui “Personaggi e stranezze dell’Alto Adige“ come ad articoli più seriosi che riguardano il combattente tirolese Andreas Hofer. Tra i personaggi illustri non può sicuramente mancare Luis Trenker. Considerata la grandezza di tali nomi, articoli relativi a Bolzano, il Renon oppure la Val Sarentino possono apparire a prima vista meno spettacolari. All’attento lettore non potrà comunque sfuggire l’intensità di tali contributi che regalano nuove prospettive dell’area vacanze Bolzano Vigneti e Dolomiti. Basti pensare alla famosa Strada del vino dell’Alto Adige, la più antica strada del vino d’Italia. Oltre all’evidenza, l’autrice è riuscita a cogliere molti particolari non sempre visibili a primo acchito e che rendono l’intera zona particolarmente interessente al visitatore. A questo s’aggiungono il vino e la gastronomia che giocano un ruolo di primo ordine nel contesto altoatesino. Sono la chiave di lettura dell’identità tirolese. In effetti, il connubio perfetto tra cultura italiana e tedesca, si esprime al meglio proprio a tavola e in cantina. Hansjörg Mair Nato nel 1968, cresciuto tra l’enoteca materna ed un maso nella Val Pusteria. Dopo anni di collegio e studio in Italia ed all’estero è tornato a vivere a Bressanone. Dal 2001 direttore del Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti; dal 2006 delegato europeo dei “Jeunes Restaurateurs d‘Europe”. Tutti i nostri autori cercano di far conoscere al lettore aspetti che, a torto, sono rimasti finora nascosti. Basti pensare agli articoli su Trehs, Fuji e il mondo musicale altoatesino. Molti nuovi aspetti, qualche interrogativo, ma di certo una nuova visione della nostra bellissima terra che merita sicuramente di essere visitata – sempre. Hansjörg Mair MAGAZINE 2009 3 TEMI 8 Personaggi e stranezze dell’Alto Adige 12 Bolzano non mette fretta Conoscere la città a piede o in bici 18 Un sogno a ferro di cavallo 8 22 Vacanze nella natura In famiglia sul Renon 28 Da rimedio naturale all'alta cosmesi Pino mugo, la forza vitale delle montagne 30 Affascinante terra di mezzo La Strada del Vino dell’Alto Adige 38 Nel nome della rosa Cucina casereccia e specialità gourmet 42 Luis Trenker: il richiamo delle montagne 44 Sulle tracce di Andreas Hofer 12 48 Che c’è di nuovo? 50 Giornate di musica 54 Un divertimento invernale 56 Non solo Fuji RUBRICHE 18 6 Alto Adige ABC 37 Vini pregiati – guida vini 41 I ristoranti migliori – guida gourmet 60 365 giorni eventi e manifestazioni 64 Musei & chiese – guida culturale 65 Alto Adige: posti da non perdere 66 Panorama 22 4 MAGAZINE 2009 163 Contatto 163 Come arrivare INDICE ALLOGGI 68 Pacchetti vacanza e offerte Famiglia, ciclisti, escursioni, vino, wellness, golf, cultura, equitazione 76 Bolzano Bozen San Genesio 83 Terlano 87 Andriano 30 90 Campeggio & Ostelli della Gioventù 91 Appiano 109 Caldaro 131 Termeno 136 Bassa Atesina 140 Salorno 141 Castelfeder 144 Laives Bronzolo Vadena 42 147 Meltina 149 Val Sarentino 153 Renon 158 Aldino Redagno 161 Parco Naturale Monte Corno 44 Fateci sapere che ne pensate! Qualche suggerimento da dare? Qualcuno da lodare? Scriveteci! Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti Via Pillhof 1, I- 39057 Frangarto BZ [email protected] 56 MAGAZINE 2009 5 d a CATERING CONTADINO mmirevole IL MODELLO BOLZANO Bilancio sociale, carta dei cittadini, trasparenza ed efficienza sono i punti centrali del progetto di riorganizzazione e ottimizzazione del Tribunale di Bolzano. Il risultato: riduzione dei costi del 70% e termini di procedura più corti. Il Tribunale di Bolzano è l’unico tribunale certificato ISO 9001:2000. A partire dal 2009 il “modello Bolzano” dovrebbe essere applicato a altri 40 tribunali. c Zuppa d’orzo e di gulasch, diversi tipi di canederli, “Striezl” della Val Sarentino con speck, manzo bollito, “Krapfen” dolci, strudel oppure frittelle di pasta lievitata: così si presenta il buffet delle undici contadine della Val Sarentino che danno vita al servizio di catering “Ollerhond Selbergmochts” (cose fatte in casa) e che riescono a servire fino a 600 persone. Naturalmente sempre vestendo il tradizionale costume della Val Sarentino. www.selbergmochts.it Fortezze orgogliose e imponenti castelli, chiese dai colori vivaci e cappelle silenziose e solitarie, paesi pittoreschi e cittadine in paesaggi agresti completamente diversi costituiscono il fascino delle “scalinate verso il cielo” della Via Romanica delle Alpi. La zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti vanta due perle dell’epoca romanica: la chiesetta di San Giacomo a Kastelaz nei pressi di Termeno e la cappella di Castel d’Appiano a Missiano/Appiano. www.stiegenzumhimmel.it MAGAZINE 2009 g eniale PERCORSO A CRONOMETRO PER MTB Una vera sfida questo primo percorso a cronometro per mountainbike e corridori che da Termeno (276 m) conduce al “Verbrennten Egg” (1856 m): l’obiettivo è quello di superare 1600 metri d’altitudine nel minor tempo possibile. Chi invece preferisce migliorare la propria tecnica di guida può allenarsi nel Bikepark di Termeno: 60 m d’altitudine, tre gradi di difficoltà e bellissimi ostacoli. www.tramin.com i eleste SCALINATE VERSO IL CIELO 6 elizioso nnovativo ENERGIA DA ESPLORARE e sclusivo UN DIVERTIMENTO TUTTO D’ORO La prima collezione da sci che prevede l’impiego dell’oro di 24 carati: la collezione “Aurum“ dell’azienda VIST di Caldaro promette un divertimento veramente “dorato“ dalla testa ai piedi! www.vist.it enertour® permette visite guidate a centrali termiche a biomassa, impianti solari, idroelettrici, eolici, nonché edifici a basso consumo energetico (case clima) condotte dai progettisti e/o gestori degli stessi. Non si tratta comunque di visite esclusivamente “tecniche”, ma di veri e propri itinerari che prevedono anche la visita a luoghi di interesse storico-culturale, nonché degustazioni ed assaggi di prodotti locali. L’idea innovativa alla base di questo nuovo tipo di turismo è stato premiata con il SMG Marketing Award 2008. www.enertour.bz.it l eggendario ESCURSIONI CON BAMBINI Motivare i bambini ad una bella camminata non è sempre facile! Un consiglio: scegliete uno dei tanti sentieri tematici della zona ed ogni camminata si trasformerà in un’esperienza indimenticabile. I sentieri tematici Sonvigo/Val Sarentino e sull’altipiano del Salto raccontano leggende di tempi lontani. Durante l’escursione di castello in castello è possibile conquistare “fortezze” e lungo i sentieri tematici attraverso boschi e prati conoscere i misteri del mondo naturale ed animale. Tutti i sentieri tematici della zona di Bolzano Vigenti e Dolomiti sono elencati all’indirizzo www.bolzanodintorni.info n ALTO ADIGE ABC o r VIA CLAUDIA AUGUSTA riginale RACCONTI DI VIAGGIO Ogni vacanza lascia ricordi. Chi desidera raccontare la propria esperienza in Alto Adige oppure semplicemente scambiare qualche idea può utilizzare l’apposito blog ufficiale: blog.suedtirol.info obile PERCORSO DEI CASTELLI La zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti conta il maggior numero di fortezze e castelli d’Europa. Solo la zona di Appiano conta già più di 100 dimore e residenze signorili, nonché castelli e fortezze che testimoniano il ricco passato storico-culturale di questo lembo di terra. La nuova guida “percorso dei castelli” accompagna gli appassionati di cultura e storia di residenza in residenza. Disponibile presso l’Associazione Turistica Appiano. omano p La Via Claudia Augusta conduce da Donauwörth in Germania a Venezia congiungendo persone, epoche e culture. Il modo migliore per scoprire la via imperiale romana è con la carrozza, a piedi o, ancora meglio, in bicicletta. Guida per la bicicletta “Via Claudia Augusta – dal Danubio all’Adriatico”, da ordinare presso www.esterbauer.com www.viaclaudia.org s traordinario LA VARIETÀ DI VIGNE oliglotta TEDESCO, ITALIANO, LADINO L’Alto Adige vanta con quasi 500.000 abitanti la bellezza di tre lingue regionali: più di due terzi della popolazione parla il tedesco, più di un quarto l’italiano e quasi quattro percento della popolazione il ladino. Più della metà degli italiani abita a Bolzano, il capoluogo di provincia. Bolzano rappresenta inoltre molto bene il meraviglioso connubio tra cultura tedesca ed italiana. All’inizio stava un minuzioso lavoro di raccolta e coltivazione, nonché l’applicazione di targhette informative, nel frattempo presso il Lieselehof di Caldaro è possibile ammirare, attraverso apposite vetrine, perfino le radici delle 300 specie di vite più importanti. Una particolarità: le viti rispecchiano il loro habitat originario! La visita guidata attraverso il museo della vite prevede anche una visita al giardino delle spezie che vanta più di 100 piante aromatiche. La visita si conclude con una degustazione vini in cantina. www.lieselehof.com MAGAZINE 2009 7 Personaggi e stranezze dell’Alto Adige TESTO HERBERT ROSENDORFER Anche a chi abbia già seguito il corso d’ogni roccia, abbia raggiunto tutti i rifugi, abbia visto tutti gli affreschi romanici d’ogni chiesetta di Sant’Eccetera e sperimentato il potere orientante dei calzettoni di Messner fra i reperti dell’Himalaja al MMM, la zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti è in grado di offrire ancora qualcosa. L’artista Franz Messner chiama la sfera di 8 tonnellate la “sua bolla di sapone“ Non stiamo parlando di Ötzi, quell’Uomo venuto dal ghiaccio, ormai prossimo alla beatificazione e spesso confuso con il cadavere mummificato di Luis Trenker. Non sono la stessa persona, anche se la somiglianza potrebbe, in effetti, trarre in inganno. Un suggerimento per distinguerli: Ötzi è quello senza il cappello alla Trenker. Ma oggi non vogliamo parlare di Sant’Ötzi o (perchè no?) di San Trenker, dei personaggi del passato dell’Alto Adige, bensì di eroi del nostro tempo. Chi si trovi a percorrere la superstrada per Merano e dopo la galleria abbia tempo di dare un’occhiata in alto a sinistra, sarà sorpreso da un’apparizione quasi fiabesca che al primo sguardo gli parrà persino irreale. Un’enorme sfera lucida di acciaio di 8 metri di diametro, un’opera dello scultore Franz Messner (non imparentato con il nuovo Trenker, quello 8 MAGAZINE 2009 che risponde al nome di Reinhold) creata su richiesta di un appassionato d’arte e autentico personaggio come Karl NicolussiLeck († 09.2008). La sfera si erge su una testimonianza storica funesta. Sul finire degli anni Trenta, Mussolini fece costruire una serie di bunker contro Hitler, suo alleato. Il Duce non si fidava, preferì fare per conto suo, sbagliando, ma questa è un’altra storia. I bunker vennero eretti con metodi dittatoriali, senza avere riguardo per i rapporti di proprietà e fu così che uno sorse anche sul terreno di Nicolussi-Leck, nel podere di Hochfrangart. Un altro compromise l’estetica di Castel Korb fino a quando Fritz Dellago junior si risolse a fare di necessità virtù e a trasformare quel bunker in un museo del vino e in una galleria d’arte. Nicolussi, che vede nella forma sferica, giustamente, il simbolo della compiutezza, fece dunque erigere sui resti sicura- Figure piazzate nel bosco e tra i frutteti, altre nel prato. E’ possibile sedersi sopra, passeggiare vicino, guardare oltre MAGAZINE 2009 9 La “tana” a Caldaro Non di rado si può incontrare al Museo a Castel Firmiano Reinhold Messner mente danneggiati ma ancora salvabili del bunker, questa sfera che oggi brilla sulla valle come una sorta di divinità profana. La sfera non fu esente da trafile giudiziarie che la portarono sin davanti alla Corte Costituzionale. Nicolussi e la sua sfera vinsero, però. I giudici della Corte confermarono che, non essendo destinata a scopi abitativi, ma solo ad essere ammirata, quella palla di acciaio non necessitava del permesso a costruire. E fu così che Nicolussi-Leck decise quindi di montare anche un’enorme occhio luminoso puntato sulla costruzione. La sfera non ruota solo con estrema leggerezza, ma è ammirabile anche da vicino, assieme a tutte le altre squisitezze nicolussiane come il drago Dragoberto, più sotto a valle (anch’esso opera di Franz Messner) e gli alberi colorati trasformati in opere d’arte. Impossibile da visitare, a meno che non si conosca qualcuno che conosce qualcuno che conosce qualcuno che ha la chiave, è poi la curiosa residenza Festenstein a dominare la vallata nei pressi di Andriano, certamente visibile dal basso ma, a saperlo, difficilmente raggiungibile dall’alto. Si tratta purtroppo dell’opera incompiuta di un altro personaggio straordinario: Wendelin Wolff. Architetto, originario della Germania, Wollf visse e bevve per molti anni in Alto Adige. Con il Festenstein realizzò il sogno di ogni architetto, quello cioè di lavorare senza committenti, solo per se stessi, solo secondo il proprio genio. E fu così che la casa, una torre a dire il vero, fu costruita proprio intorno a lui, su misura. Interni bizzarri e funzionali sposati a esterni che puntano invidiabili occhi panoramici sul lucente paesaggio della zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti. Come quando, arrampicandosi come all’interno della torretta di un sommergibile, si arriva alla veduta panoramica più alta, per restare accecati e senza parole. Gli interni, in cui le pareti hanno funzioni più decorative che divisorie, racchiudono per esempio un letto in muratura con fi10 MAGAZINE 2009 nestra puntata in modo tale che, al solstizio, la prima luce del sole colpisca direttamente il guanciale di chi dorme oppure, a sostegno di un piano, una rarità naturale, un tronco composto da tre tronchi cresciuti l’uno dentro l’altro. Wolff l’ha trovato su a Meltina, l’ha scortecciato e fatto tagliare su misura per la sua costruzione. La cantina di vini, in pietra cerata, conserva ancora le bottiglie panciute (Bocksbeutel, solitamente usate per i vini franconi) con l’Eiswein di Wendelin Wolff. La residenza si erge a circa 900 metri; a quell’altitudine, a dire il vero, non si coltivano più le viti ma Wolff ha voluto tentare lo stesso ed è riuscito ad ottenere quello che in Alto Adige, malgrado la grande varietà di uve disponibili, non esiste, cioè il vino ottenuto dagli acini congelati. L’autore di questo articolo è orgoglioso proprietario di una di queste bottiglie. Il problema è uno solo… quale occasione sarà sufficientemente degna da indurci a berlo? Poco più a sud c’è poi qualcosa per il quale non esiste un vero e proprio nome. Il termine più azzeccato per descriverlo potrebbe essere “tana”. Da oltre trent’anni, il vignaiolo Dominikus Morandell scava, nella montagna che si erge dietro al suo podere, una serie di gallerie. Da solo. E da quel lavoro è nato ora un labirinto di diverse decine di metri; corridoi rivestiti accuratamente in pietra naturale, gallerie con tanto di sigillo ufficiale di sicurezza, passaggi che hanno superato le prove di statica, percorsi che si aprono in saloni a cupola, completi di cucina e vettovaglie, che proseguono insperabilmente verso l’alto e verso l’esterno e danno vita, nell’insieme, ad un’autentica meraviglia. Interrogato sul motivo di queste costruzioni, Dominikus, la talpa si limita a sorridere e a fare spallucce, come se fosse del tutto naturale. Un enorme tavolo rotondo, sedie, lampadari e stufe rendono l’ambiente vivibile e poter assaggiare fra queste mura uno dei prodigiosi vini del Morandell è come rinascere una seconda vol- CULTURA & ALTRO Parco artistico “Hochfrangart” Un cosmo in miniatura, nel quale regna la creatività dell’occasionalità, questo è “Hochfrangart”. Qui le persone, la natura e l’arte entrano in simbiosi. La sfera che si vede ben da lontano è solamente uno dei oltre 200 oggetti facenti parte delle meravigliose opere del mecenate Karl Nicolussi-Leck. Info per visite guidate presso l’Associazione Turistica Appiano. Il giardino delle sculture A Pochi, sopra il paese di Salorno, l’artista bolzanina Sieglinde Tatz Borgogno, ha allestito il misterioso “giardino dei desideri”. Oltre cento oggetti in bronzo, marmo, ceramica ed installazioni danno vita, a seconda del sentiero che il visitatore desidera percorrere, a storie sempre diverse ed entusiasmanti. Il giardino è aperto tutto l’anno. MMM Firmian Fra le antiche mura di Castel Firmiano, completate da una moderna struttura di vetro e acciaio, Reinhold Messner ci svela l’importanza delle montagne per la civiltà umana. Al Messner Mountain Museum il grande protagonista e tutto il fascino delle montagne. Aperto dalla prima domenica di marzo all’ultima domenica di novembre. www.messner-mountain-museum.it ta. La tana è aperta al pubblico, senza voler dire, con questo, che ha orari di apertura o simili. Ma chi trova il podere, poco fuori Caldaro, è sempre il benvenuto. Che sia il vino a far nascere così tanti personaggi nella zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti? O sia colpa invece dell’aria? O della luce, così plastica da avere l’impressione di poterla toccare? O magari la discendenza segreta da quelle fate e quegli gnomi che alla faccia degli incensi e dei rosari continuano ad essere i veri spiriti di questa terra? Del fauno che ho visto con i miei occhi sparire dietro un cespuglio accanto alla sfera di Frangarto o di quella ninfa nuda e bellissima che ho osservato specchiarsi nella lucentezza di quell’acciaio parlerò però solo sottovoce. E che nessuno dica niente… Mummie – Sogno di vita eterna Dal 10 marzo al 24 ottobre 2009 Più di 60 mummie, numerosi reperti e preziosi oggetti rituali, nonché i risultati delle ultimissime ricerche scientifiche offrono, nel Museo Archeologico, uno sguardo affascinante sul fenomeno della mummificazione, un fenomeno diffuso in tutto il mondo e lungo l’arco dell’intera storia dell’uomo. Di continente in continente, i visitatori compiranno un viaggio attraverso diversi ambienti e culture – dai dinosauri a Ötzi, dall’antico Egitto ai giorni nostri. www.iceman.it LIBRO Culturonda Alto Adige Südtirol Herbert Rosendorfer Nato nel 1934 a Gries (Bolzano). Laureato in Giurisprudenza a Monaco di Baviera, ha lavorato fi no al 1997 in Baviera come giudice. Da allora vive a San Michele/Appiano. È stato insignito di diversi riconoscimenti come il premio alla letteratura della città di Monaco nel 2005. Rosendorfer è autore di molte opere fra cui, la più nota ”Briefe in die chinesische Vergangenheit”(1985). Culturonda è und vademecum indispensabile per conoscere il paesaggio culturale dell’Alto Adige. Gli itinerari proposti da Andreas G. Hempel si muovono tra storia, arte, tradizioni e artigianato, sondando al contempo aspetti de presente come il plurilinguismo, i dialetti o la ricchezza di sapori che caratterizza la tavola altoatesina. Un affascinante viaggio alla scoperta di una terra ricca di castelli, chiese, miniere, parchi e masi isolati. www.folioverlag.com MAGAZINE 2009 11 Bolzano non mette fretta Conoscere la città a piedi o in bici TESTO ROBERTO SEPPI Un borgo affacciato sulla confluenza di due fiumi, denso di case dai tetti spioventi bene allineati, tanti campanili, su tutti quello del Duomo con la cuspide gotica traforata; attorno una distesa di vigneti punteggiati di masi o sovrastati dalle spesse mura decorate di residenze nobiliari e di conventi. La Via Cassa di Risparmio è stata un regalo dalla Cassa di Risparmio alla città di Bolzano in occasione dei 50 anni di governo dell’imperatore Francesco Giuseppe più di 100 anni fa MAGAZINE 2009 13 Il centro storico di Bolzano è un singolare open-air shopping center Con la sua cerchia di pendici montuose verdi, qua e là rustici e chiesette, castelli e rovine, la conca di Bolzano emana da sempre una magia che i viaggiatori in discesa dal Brennero verso il Mediterraneo, nobili e poeti soprattutto, hanno immortalato in decine di diari e di memorie di viaggio. Ma lo stupore non è da meno negli occhi di quanti, avvicinandosi alla città da sud, assistono all’inatteso, stupefacente spalancarsi dello scenario dolomitico del Catinaccio e dello Sciliar, specie se si ha la fortuna di trovarsi al tramonto in faccia alle loro pareti rocciose, pennellate dalle fiammate degli ultimi raggi di sole. Ecco la Porta delle Dolomiti, che tanto ha affascinato i primi scalatori anglosassoni e germanici. Oggi Bolzano non è solo da guardare, è più che mai da vivere e respirare. Senza doversi affidare a ruote e motori, perché ciò che era godibile nel 1800 si è conservato a tutt’oggi e magari anche abbellito. Le 8 “beatitudini” del vero bolzanino Per vantarsi di essere un vero bolzanino non è sufficiente un semplice certificato di nascita. Un vero bolzanino deve infatti possedere “8 beatitudini“ per essere veramente degno di considerarsi tale. In primo luogo deve possedere una casa sotto i Portici. In secondo luogo possedere un maso a Gries oppure a Dodiciville dove potere coltivare l’uva per produrre il proprio vino. In terzo luogo è indispensabile possedere una casa di villeggiatura sul Renon e questo da oltremodo diritto a portare l’ambito mantello bianco con il colletto rosso. Per essere poi degni di Dio, è in quarto luogo doveroso, avere il proprio banco in chiesa. A questo s’aggiunge, in quinto luogo, una loggia in teatro. E dato che anche un bolzanino è chiamato a lasciare la terra per migliore vita, s’aggiunge in sesto luogo una bella tomba di famiglia sotto le volte del cimitero. Già Goethe decantava Piazza Erbe BOLZANO, PORTA DELLE DOLOMITI Ma Bolzano non è solo la “Porta delle Dolomiti”, è anche la città delle tre funivie, la residenza di Ötzi, ”l’uomo venuto dal ghiaccio”, la capitale italiana del Natale e delle piste ciclabili, la città dello shopping, dei fiori, della gastronomia e del vino. Ecco il vino, per esempio, anzi i vini: dai rinomati rossi autoctoni ai mitici bianchi, da gustare, rilassati al tavolino sotto il cielo del salotto cittadino, l’elegante Piazza Walther, grande atrio d’accesso alla tipica e tuttora intatta e fedelmente gotica Via Portici, 300 metri di vetrine che nessun iper-centro commerciale riuscirà mai a imitare. Di qui, pochi passi per la Piazza Erbe, nobilitata dalle note di colore e di viaggio di Goethe e di Heine; poi avanti per la Via Museo passando davanti alla Casa di Ötzi, il Museo Archeologico fino a quella sorta di belvedere che si apre fra le due spalliere del Ponte Talvera: dal centro della conca, la visuale si spalanca a 360 gradi sulle verdissime rive del torrente con il suo parco e le due passeggiate sugli argini. Sullo sfondo, da ovest verso nord le pendici dell’altopiano di San Genesio, le cime della Val Sarentino, l’altopiano del Renon e continuando verso sud, i contrafforti del Colle. Siamo sul ponte dal nome più antico ma divenuto moderno traghetto fra centro storico e città nuova. A suo modo un “ponte dei sospiri”, dei dubbi e delle decisioni: restare o andare, dove andare, come andarci? Privilegiare l’arte e i musei, il parco e le passeggiate lungo gli argini del Talvera, con vista su Castel Mareccio e le Dolomiti? Oppure puntare un po’ più su, verso gli itinerari panoramici: In settimo luogo – ma questo punto non è del tutto chiaro – ci si occupa della biancheria solo ogni sei mesi. Non è necessario preoccuparsene prima dato che gli armadi sono sempre stracolmi. In ottavo luogo è necessario essere imparentati con la signora von Zallinger oppure essere sposati con una vera bolzanina e questo è, a mio avviso, una delle più alte beatitudini. Poesia di Karl Theodor Hoeniger Scrittore e professore *1881 a Vienna, +1970 a Merano MAGAZINE 2009 15 Piazza Walther, il salotto di Bolzano dal 1808 sulla passeggiata del Guncina, sulle pendici di San Genesio, fresca d’estate e tiepida d’inverno, dove si respira, oltre a un soffio di “belle epoque”, anche un sorprendente clima mediterraneo fra palme, agavi, cipressi, ulivi, magnolie, allori, araucarie. Proseguire poi, trasbordando sul sinuoso cammino a tornanti, che sale a S. Osvaldo, sulle pendici del Renon, sfiorando le mura vertiginose di Castel Roncolo fino a una collina rivestita di vigneti, Santa Maddalena, cuore della produzione del “Magdalener”, vino principe fra i “rossi” dell’Alto Adige. TRE FUNIVIE PER CAMBIARE MONDO Ma perché non salire più in alto ancora a respirare la vera montagna, oltre i 1000 metri? Perché non approfittare del grande privilegio naturale di questa città? “Volare” in un pugno di minuti, trainati da una fune sugli altipiani dei dintorni, per un’escursione o semplicemente per distendersi ai margini di un bosco e respirare il silenzio e gli aromi di pini e abeti? La nuova cabinovia del Renon sale dai 265 m della città ai 1220 m del Renon, la “Riviera dell’Alto Adige” per la mitezza del clima di questo altopiano, dal quale par di poter toccare, allungando una mano, le spettacolari guglie dolomitiche del Catinaccio e dello Sciliar, scoprendo altresì due “chicche” affascinanti: le “acrobatiche” piramidi di terra e una “nostalgica”, piccola ferrovia a scartamento ridotto che più di un secolo porta al capoluogo dell’altopiano, Collalbo. Ma il posto d’onore spetta alla funivia del Colle che, il 29 giugno 2008, ha compiuto giusti 100 anni: la prima funivia al mondo per trasporto di persone che in 8 minuti sale ai 1100 m del Colle, zona turistica ricreativa, area ecologica protetta, punto di partenza di varie passeggiate e di transito per il più noto “sentiero alpino europeo il n. 5” che collega il Lago di Costanza con la pianura veneta. Infine, sul fronte opposto della conca, verso nord, si trova la funivia di San Genesio (1065 m), spettacolare terrazza sulla conca di Bolza16 MAGAZINE 2009 no, ritrovo prediletto per chi apprezza la gastronomia, ma soprattutto punto di partenza per bellissime passeggiate a piedi, a cavallo o in mountain bike verso l’altopiano del Salto lungo comodi sentieri che si spingono fino ad Avelengo, a monte di Merano. Ma dopo questo viaggio immaginario, è ora di tornare a valle, perché no, di nuovo sul Ponte Talvera, per prepararsi ad altre esperienze, altre sensazioni. BOLZANO IN BICI Basta una bicicletta, magari noleggiata gratis in Piazza Walther, poche pedalate verso la città nuova, quella segnata dal Monumento alla Vittoria. Qui può iniziare una piccola, ma suggestiva avventura su una rete di piste ciclabili che non ha eguali in Italia. Si punta verso sud seguendo il fiume Isarco, per approdare alle sponde dell’Adige, sovrastato da Castel Firmiano, la più antica fortificazione di tutto il circondario, sede oggi del Museo della Montagna del più famoso scalatore del mondo: Reinhold Messner. E qui ci vuole un’altra pausa di riflessione; scalare il sentiero verso il castello-museo? oppure optare per la comoda pianura, verso Merano, lungo la “ciclabile delle mele” attraverso interminabili frutteti? o, terza opzione, girare verso sud e, lungo il “Grande Adige”, pedalare verso Trento, Rovereto e il Lago di Garda, lungo la Ciclabile dell’Adige, 100 chilometri tondi? Scelta ardua, tanto più perché ci sarebbe anche un’attraente digressione, anche se leggermente in salita: inoltrarsi nell’”Oltradige”, verso gli abitati di Appiano e Caldaro lungo la Strada del Vino per ritrovare il Grande Fiume 20 chilometri più a valle, nei pressi di Ora. Ancora alcuni mesi di pazienza infine, poi la bicicletta potrà portarci anche verso nord, a Bressanone e su per la Val Pusteria, a San Candido per scendere a Lienz, in Austria. Il fiatone dopo le pedalate dovrebbe suggerire un’adeguata pausa. Sarebbe un peccato abbandonare il campo e non visitare INFO & ALTRO Città alpina dell’anno 2009 Con i suoi 100.000 abitanti, Bolzano è una delle principali città delle Alpi. Con il conferimento del titolo di “Città alpina dell’anno” la Giuria desidera incoraggiare le autorità della città di Bolzano ad impegnarsi con slancio e tenacia a favore di una città sostenibile e apprezzabile come luogo di vita e, in special modo, ad attuare il previsto ”Patto per il clima”, che prevede l’obiettivo di raggiungere la neutralità rispetto alla CO2 entro dieci anni. Il titolo “Città alpina” viene conferito dal 1997. www.alpenstaedte.org In bici Scoprire la Bolzano medioevale, la Bolzano del XX secolo oppure i vini e vigneti della città. L’Associazione Passepartour offre una varietà di itinerari in bicicletta, d’ogni durata e lunghezza, alla scoperta dei luoghi storico-culturali, nonché gite tra la natura. Le escursioni accompagnate da guide esperte sono ideali ad ogni età. www.passepartour.com Prenditi in prestito una bici Il Duomo di Bolzano è uno dei più importanti dell’arco alpino uno dei numerosi castelli e manieri che impreziosiscono la conca bolzanina. Fra quelli visitabili, il posto d’onore spetta a Castel Roncolo “il maniero illustrato”, custode di alcuni fra i pochissimi cicli pittorici affrescati di soggetto profano esistenti in Europa, fra cui quello di Tristano e Isotta. Altra tappa d’obbligo spetta a Castel Mareccio, sito ai bordi del centro storico e immerso in un esteso vigneto con sullo sfondo la superba sagoma del massiccio dolomitico del Catinaccio. Infine, sulle pendici meridionali del Colle e abbarbicato su uno sperone roccioso si trova Castel Flavon, restaurato di recente, spettacolare terrazza sulla città e la Val d’Adige. Decidere se lasciarsi tentare anche da arte e spettacoli? Sarebbe tutta un’altra storia, che pretende tempo. Ma la città non mette fretta, Bolzano sa attendere chi impara a conoscerla e amarla. Non è necessario portarsi la bicicletta da casa: molti alloggi offrono ai loro ospiti il noleggio gratuito delle biciclette. Oppure ci si può rivolgere alle associazioni turistiche di Bolzano, Appiano, Castelfeder, Laives, Anterivo o Trodena, le quali mettono a disposizione biciclette da noleggiare. Forse vi aggregate subito anche ad un MTB-tour guidato o ad una gita in bicicletta… Le Passeggiate di Bolzano La conca di Bolzano è circondata da una miriade di sentieri che invitano a tranquille passeggiate. Tra le più belle passeggiate vanno ricordate sicuramente la Passeggiata di San Oswaldo e di Guntschna che offrono suggestivi belvedere: piante mediterranee, palme, magnolie e agave fi n dove arriva lo sguardo. Una delle passeggiate storiche è sicuramente la Passeggiata del Talvera inaugurata nel 1905. Passeggiando lungo la Passeggiata del Talvera e la Passeggiata del Virgolo si possono ammirare molte fortezze e castelli tra i quali Castel Mareccio, Castel Roncolo e Castel Flavon. CURIOSITÀ Roberto Seppi Direttore dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano e della rivista turistica “Bolzano Bozen Magazine”. Pubblica articoli su diverse testate turistiche con un interesse particolare per i temi artisticoculturali legati al territorio e al turismo escursionistico a piedi e in bicicletta. Bolzano vanta il primo “Giardino delle religioni” d’Italia. Le cinque religioni mondiali si presentano sulla passeggiata lungo la sponda dell’Isarco con una frase, un simbolo e un albero. Le singole religioni sono disposte in ordine alfabetico: buddismo, cristianesimo, induismo, islam e religione ebraica. MAGAZINE 2009 17 TESTO MIRJAM HEMPEL Un sogno a ferro di cavallo Gli uomini di pietra “Stoanernen Mandln“ vengono menzionati per la prima volta in documenti del 1540 Per qualcuno è ancora un sogno; per qualcuno altro il sogno è già realtà ma non perde di fascino: è il trekking tour “Ferro di cavallo” della Val Sarentino. Gregor Wenter e Willy Locher, originari di Sarentino, hanno ormai fatto più di una volta il giro della valle passando di vetta in vetta. Un percorso praticamente obbligato per un Sarentinese che abbia a che fare con vacanzieri appassionati di trekking ed escursioni in montagna. Il difficile, però, è riuscire a fare questo percorso in un giorno quando, normalmente, ne servono diversi per percorrere i tracciati delle alte vie panoramiche che si snodano nel cuore dell’Alto Adige. Anche per un Sarentinese doc, diciamolo, quest’impresa non è proprio una passeggiata. Si tratta pur sempre di farsi circa 82 chilometri e di superare quasi 5000 metri di dislivello, stando alle informazioni di Gregor. Che saprà sicuramente come stanno le cose, visto che lui è uno di quelli che ce l’ha fatta. Quando sia accaduto di preciso, il trentunenne non se lo ricorda più ma deve essere stato sei o otto anni fa. A spingerlo a compiere quell’impresa, una vacanza sugli sci con gli amici, una preparazione atletica non proprio ottimale e un peso sui 110 kg. “Ragazzi, a giugno lo faccio in meno di 14 ore” aveva profetizzato allora l’albergatore facendosi dare del matto dai compagni. Che promisero, comunque, di fargli una grande festa se ci fosse riuscito. E Gregor iniziò allora ad allenarsi. L’Hotel Bad Schörgau, che gestisce con la madre Rosi, la sorella Sabine e 16 dipendenti, è circondato, del resto, di splendidi tracciati, ottimi per la preparazione. Gregor Wenter, un “uomo semplice e spontaneo“ MAGAZINE 2009 19 140 POSSIBILITÀ DI TOCCARE IL CIELO CON UN DITO Le Alpi Sarentine racchiudono a ferro di cavallo l’omonima vallata situata a nord di Bolzano. Per chi fosse interessato a conoscere i dettagli di quei 500 km di tracciati, la fonte più affidabile è sicuramente Willy. Willy, lo si trova in via Europa a Sarentino, è altrimenti noto come il “Willy delle scarpe” per il negozio di calzature e articoli sportivi che possiede in paese. Un negoziante che non si limita a testare personalmente quel che mette in vetrina ma che può vantarsi di conoscere anche tutti i sentieri della valle. Sono ben 140 le vette, fino a 2800 metri di altitudine, che i patiti delle scalate possono raggiungere da queste parti. “Qualche volta si cammina anche un’intera giornata senza incontrare anima viva” racconta commosso l’ultracinquantenne. Il silenzio è grande soprattutto sulla sezione occidentale fra il Corno Bianco Sarentino e la vetta più alta delle Alpi Sarentine, il monte Hirzer, 2781 metri. Non ci sono rifugi, da quelle parti, ma il motivo può anche essere il grado di difficoltà di quei tratti, decisamente impegnativi. Chi ama arrampicarsi a mani nude sulla roccia, chi adora le vertigini e non teme di avventurarsi in zone scoscese e non segnate, non potrebbe però trovare di meglio. Il tour noto come il Ferro di cavallo segue dunque questo sviluppo a valle. Willy e la moglie Maria scorrazzano fra le montagne di casa ogni qual volta il lavoro lo consenta. E Willy è attento a tenere un diario della maggior parte delle sue escursioni, annotando con precisione e in bella scrittura tempi e percorsi. “è importante che io conosca la zona dove sto” spiega Willy. Solo così è in grado di consigliare sempre il meglio ai suoi clienti. E a questo appassionato di escursioni a piedi e sugli sci, i clienti stanno veramente a cuore. Il suo sogno è di riuscire, prima o poi, nell’impresa del Ferro di cavallo in un giorno. I singoli tratti, ormai, li conosce come le sue tasche. Neanche quattro anni fa, aiutato da quattro amici, fra cui Gregor, Willy ha lavorato a quei tracciati, segnando alcuni percorsi, 20 MAGAZINE 2009 montando segnali e indicazioni, prevedendo sentieri di emergenza e varianti oltre a far pubblicare una cartina con la descrizione degli itinerari. “Adesso è possibile fare in giornata un tratto partendo da un punto qualsiasi della valle e raggiungendo tutti i punti di partenza e arrivo con i mezzi pubblici” afferma soddisfatto Willy. Per la prossima edizione ha già pronto un elenco di 40 proposte, per migliorarla ulteriormente. IL PROFUMO DELLE MONTAGNE La Val Sarentino è ancora poco conosciuta fra gli escursionisti. Con le sue montagne panoramiche, i suoi pascoli e le sue rocce impervie, i suoi masi, placidamente disseminati fra il verde dei prati, i suoi boschi di abeti bianchi e rossi, le sue torbiere alte, i suoi laghetti cristallini, le distese di rododendri e pino mugo, la vallata presenta un paesaggio che pare tratto dalle scene di un film. E mentre sui sentieri che toccano i famosi passi dolomitici la gente si accalca come sotto i portici di Bolzano all’ora di punta, di turisti in Val Sarentino se ne vedono ancora pochi. “Noi stiamo al centro, siamo praticamente nel cuore dell’Alto Adige, ma le Alpi Sarentine e la gola del Talvera a sud ci proteggono dalla confusione” sintetizza Willy. E proprio grazie a questo isolamento geografico, la valle mantiene ancora vive tradizioni e mestieri come quello del ricamatore su cuoio con le rachidi di penne di pavone, o l’intagliatore di pipe o il tessitore a mano. STREGHE E OMINI DI PIETRA “Buongiorno, avete voglia di unirvi a noi, più tardi? Andiamo agli Omini di pietra” chiede Gregor alla coppia che fa colazione sulla terrazza del Bad Schörgau. L’uomo e la donna alzano gli occhi dal giornale. “Grazie per l’invito, sa, ma credo che dopo il tour di ieri alla forcella (Sarner Scharte), oggi ci prenderemo un po’ di riposo” risponde l’uomo, leggermente imbarazzato. Gregor sorride e pas- ESCURSIONI E ALTRO sa al tavolo successivo. Un quartetto si mostra, invece, ben felice di partecipare. A dire il vero, osserva Gregor, il tempo è fin troppo bello per gli Omini di pietra. Quel posto così misterioso fa tutto un altro effetto quando soffia il vento e la nebbia sale magari avvolgendo quelle curiose costruzioni. Pare che nel Medioevo le streghe si dessero appuntamento proprio da quelle parti, a duemila metri di quota. Gregor conosce bene le montagne della zona ma anche le leggende che ruotano intorno a quei posti. Quando non è impegnato a creare un menu da cinque portate al Bad Schörgau, o non si prepara per una maratona in qualche città del mondo, o non si dedica a quello che al momento è il suo hobby principale, ossia prendersi cura del vigneto che ha piantato a 950 metri s.l.m., non è infrequente incontrarlo a guidare gli ospiti del suo albergo su uno dei tanti sentieri della Val Sarentino. Quella volta, comunque, c’è riuscito davvero. In 13 ore e 50 minuti ha percorso tutto il Ferro di cavallo. Per i festeggiamenti, però, non aveva più le forze. Anche disteso a letto, sembrava che le gambe continuassero a camminare. “Mi piacerebbe farlo un’altra volta, magari in 15-16 ore. Sarebbe bello.” si augura per il futuro. Ci sono sogni che restano belli anche dopo che li si è realizzati. E il Ferro di cavallo è uno di questi. Mirjam Hempel Laureata in giurisprudenza e giornalismo sportivo. Nel 2002 passa dalla professione legale a quella di giornalista. Collabora con diverse riviste come Outdoor-Magazin, Alpin, Mountainbike-Magazin, Men’s Health, DSV-Aktiv, Panorama, Planet Snow. Vive a Garmisch-Partenkirchen. Geoparc Bletterbach Milioni di anni fa nella zona di Aldino il Rio Bletterbach si è scavato un letto di otto chilometri di lunghezza ed una profondità di 400 m formando una gola molto singolare ed unica in Europa. Sulle tracce dei dinosauri la gola offre molti spunti per conoscere la storia del nostro pianeta. www.bletterbach.info Alla scoperta del parco naturale Il Parco Naturale Monte Corno, esteso su una superficie di 7.000 ha, è il parco più meridionale dei sette parchi naturali altoatesini. Con i suoi boschi di alberi ad alto fusto ed alpeggi si estende tra i 220 m e 1700 m d’altitudine. L’appartenenza alla zona di vegetazione submediterranea ne fa un parco particolarmente ricco di specie animali e vegetali. Informazioni su escursioni guidate a tema, manifestazioni e proposte per bambini e ragazzi su www.provincia.bz.it/naturparke Wanderwirte Ritten Dieci esercizi alberghieri specializzati d’escursionismo si sono associati sotto il nome “Wanderwirte Ritten” per andare incontro alle esigenze particolari degli escursionisti. Nomen est omen e così nei vari stabili non solo l’arredo è su misura dell’escursionista esigente. Anche nel loro servizio gli albergatori vogliono essere all’altezza del loro nome e mostrare la bellezza dell’altopiano in tutte le sue sfaccettature. www.wanderwirte-ritten.com Best of Wandern: le aree escursionistiche migliori Escursioni attraverso un paesaggio ricco di contrasti che propone itinerari ad un’altitudine compresa tra i 200 e 3000 metri, tra palmeti e malghe contadine, tra tradizione altoatesina e leggerezza mediterranea. Per aumentare maggiormente il piacere delle escursioni l’area vacanza Bolzano Vigneti e Dolomiti ed altre otto zone escursionistiche, nonché cinque aziende di articoli outdoor si sono unite nell’associazione “Best of Wandern”. www.bolzanodintorni.info Testcenter per equipaggiamento outdoor Avete dimenticato il vostro equipaggiamento oppure desiderate semplicemente provare qualcosa di nuovo? Allora vi consigliamo di visitare il testcenter dell’associazione “Best of Wandern”: scarpe adatte per suoli impegnativi, ampi zaini da trekking per escursioni lunghe, bastoni telescopici in carbonio e molte altre cose da noleggiare e testare gratuitamente presso il negozio specializzato Weger di San Paolo/Appiano. www.wegerschuhe.com MAGAZINE 2009 21 TESTO CLAUDIA STEINER Vacanze nella natura In famiglia sul Renon Le piramidi di terra sono una delle nove meraviglie che si trovano lungo il sentiero tematico del Renon L’altopiano del Renon è un autentico paradiso per le famiglie e un vero divertimento per tutti i fan dell’Alto Adige, grandi e piccini. Che scena… Il nostro piccolo Kilian in groppa ad un cavallo. Non un pony di quelli a cui l’abbiamo abituato nelle gite fuori città ma un vero cavallo, grande e marrone. Anzi, una cavalla. Emely, questo il suo nome, che se lo porta tranquillamente a spasso, prima nel recinto e poi nel fitto del bosco. Che impressione: a soli quattro anni il nostro bambino se ne sta tranquillamente seduto in sella a un animale come quello. Ammutolito dalla gioia e dalla soggezione per quell’essere così maestoso. E quando la mezz’ora finisce, Kilian non vuole più scendere. “Questo è il mio cavallo, adesso” sottolinea entusiasto. Al ranch Himmelreich appena sopra Collalbo, cavalli arabi e avelignesi sono pronti a far provare l’ebbrezza di una cavalcata ai piccoli ospiti dei “Family Hotel” dei dintorni. Anche i più piccini possono addentrarsi nel bosco in sella ad un cavallo condotto da una delle assistenti, Evi o Nadine, che accompagnano amazzoni e cavallerizzi nelle escursioni e li riportano raggianti di gioia da mamma e papà. La possibilità di provare l’equitazione è una delle tante proposte dell’associazione turistica Renon, a nord di Bolzano: l’ideale per i genitori che vogliano magari dedicarsi a un po’ di trekking affidando i piccini in mani sicure. DALLE PIRAMIDI DI TERRA AI VITELLINI Dopo l’uscita a cavallo, è in programma una mini escursione alle piramidi di terra di Longomoso, quelle strane formazioni del Renon considerate le più belle e alte d’Europa. Solo un quarto d’ora di passeggiata, l’ideale per il nostro piccolo che, altrimenti, solo dopo cinque minuti di cammino si affretta a chiedere quanto manchi alla meta. Eccoci su un ponte di legno; Kilian osserva attraverso le lenti di un binocolo i grandi massi in cima a quelle strane piramidi che arrivano a 15 metri di altezza. Non contento di quello spettacolo, ci chiede di vederne ancora e il giorno dopo decidiamo di portarlo con un’altra passeggiata fino al complesso dei piramidi di terra che si erge appena sotto a Soprabolzano. “E cosa succede, se il sasso cade?” vuole sapere. Gli mostriamo la tavola informativa che illustra come siano nate quelle poderose colonne e come, prima o poi, possano crollare. Anni ed anni di pioggia, vento, gelate e disgeli hanno plasmato le deiezioni moreniche dei ghiacciai dando vita a Gli avelignesi, vere “bellezze bionde” MAGAZINE 2009 23 Giochi all'aperto invece di Game Boy, PlayStation e Xbox queste insolite creazioni. Kilian è sbalordito. Tornando alla macchina, si ferma a raccogliere qualche pigna per l’asilo e sassolini per i nonni; si perde a rincorrere una farfalla dimenticandosi di quanto sia “faticoso” camminare in montagna. Tutto quel che vede e sente qui, a casa nostra non c’è. E a guardarlo così raggiante non possiamo non renderci conto che il massimo, per lui, sia proprio scoprire la natura e vedere gli animali. Il giorno dopo, allora, lo lasciamo fare di buon grado quella gita al maso Untertrotner di Costalovara. Marianne, la contadina, accompagna i bambini alla conigliera e mostra loro come alzare gli animali prendendoli per la collottola: “Non fa male, così”. La piccola Jenny, due anni appena, afferra un bel coniglio paffuto appena dietro le orecchie e se lo mette in grembo, senza esitazioni. Gli altri, un po’ più timorosi, seguono poco dopo l’esempio della piccolina. Poi Marianne li accompagna dai gattini, fa sentire ai bambini quanto siano umidi i musi dei maiali, li fa accarezzare le caprette e mostra loro il vitellino Leyla. “Ma voi avevate i dentini, appena nati?” chiede la donna, madre di tre figli. I bambini scuotono la testa. Dopo di che, Marianne li invita a infilare le manine nella bocca di Leyla per accorgersi che, contrariamente ai neonati, i vitellini i denti ce li hanno già, anche se non mordono, ma si limitano a succhiare. “Uhhh, che solletico”, ride un maschietto, affrettandosi a tirare fuori la mano dal muso del vitellino. L’ORA DELLA PAPPA? In compagnia dei bambini, Marianne accende quindi un fuoco all’aperto e si appresta a preparare un piatto tipico dei garzoni di un tempo. “C’era praticamente solo questo da mangiare, due volte al giorno”, racconta la contadina. I bambini fanno bollire del latte in una padella di ghisa, aggiungono un po’ di sale e farina di grano saraceno e mescolano a turno l’impasto con una frusta. Dopo di che sciolgono un po’ di burro e lo versano su quella pappetta semi24 MAGAZINE 2009 solida. E per finire Marianne ci deposita qualche cucchiaio di marmellata di bacche di sambuco fatta in casa. Che spettacolo vedere quei bambini, dai due ai dieci anni, tutti in riga sulla panca a sbafarsi golosi quella curiosa delizia. Da bere, succo di ribes e latte. Certo, tornati a casa vorranno tutti di nuovo i cornflakes al cioccolato ma dopo quelle avventure in fattoria, anche quella pappetta fatta con le proprie manine è proprio “mmmh”, “che buona”, “gut”… Trascorrere le vacanze in famiglia sull’altopiano del Renon è molto di più di un programma di iniziative per i bambini. Gli undici Family Hotel della zona pensano anche ai più grandi. Il secolare Parkhotel Holzner di Soprabolzano, per esempio, propone non solo camere in stile liberty, un’elegante sala da pranzo e una moderna zona wellness ma anche parchi gioco, mini-zoo e ludoteca, se mai il tempo dovesse fare le bizze. Anche il Bike & Family Aparthotel Maier di Costalovara non manca di ludoteca, giochi all’aperto, giardino, piscina, e, dettaglio non trascurabile, personale capace di sorridere anche quando, la sera, tre bambini si inventano di fare una gara di macchinine tra i tavoli. Jörg, il titolare, lo si vede a cena “far da cicerone” in giro per l’albergo a qualche lattante o invitare i più grandicelli ad avventurarsi in un’arrampicata all’aperto. PICCOLI SCALATORI CRESCONO Un appuntamento assolutamente da non mancare, per Kilian. Eccolo, il giorno dopo, incontrare Jörg e gli altri piccoli ospiti dei Family Hotel, con destinazione Wallnereck, a dieci minuti di cammino dalla fermata dell’autobus a Stella Renon. Le assistenti aiutano i bambini ad indossare l’imbragatura color lilla e, attenti alle istruzioni di Jörg, anche i piccoli di tre anni, assicurati con corde e debitamente protetti dal casco, si avventurano su per quella parete di sei metri. “Pian, pianino, senza fretta. Tieniti bene con le mani. Perfetto così. Bravo!”. Neanche il tempo di appoggiare i piedi a terra e Kilian si affretta a MAGAZINE 2009 25 Panoramico Renon: lo Sciliar e le Dolomiti sono vicinissime Il giorno dopo andiamo al Museo dell’Apicoltura. Sorto oltre 600 anni fa, il maso che lo ospita ha ancora il tetto coperto di paglia. Al suo interno, grandi e piccini hanno l’opportunità di scoprire i segreti del miele. Per le scolaresche, la direzione del museo ha previsto un percorso circolare segnato da domande a cui dare risposta cercando le informazioni sulle tavole informative: “A cosa serve la danza delle api? Quali api sono prive di pungiglione? Chi è il santo patrono degli apicoltori? Ecc”. Terminata la visita guidata, ci fermiamo a comprare del miele e del sapone di cera d’api da portare a casa. Peccato che non si possa fare lo stesso con le piramidi di terra, le pareti di roccia e la giumenta. Ma di bei ricordi, non ci stancheremo di certo di fare il pieno, vero Kilian? FAMIGLIA & ALTRO chiedere: “Posso provare un’altra volta?”. Certo che può. E può anche cimentarsi sulla parete accanto, più impervia. “Serve una corda e un albero per fissarla e poi bisogna che sotto ci sia qualcuno e io sono allacciato e poi ho un casco” la sera non finisce di raccontare l’avventura al cameriere di turno “è così che ci si arrampica, lo sai?”. Fra un’arrampicata e l’altra, i bambini si divertono a decorare gli alberi. Le assistenti, bilingui, li forniscono di una colla “speciale”, fatta con acqua e farina, e li invitano a raccogliere muschio, foglie, bastoncini di legno, aghi di pino e a disegnare sui tronchi degli alberi facce dall’espressione buffa. Dopo di che i bambini corrono al laghetto vicino dove si divertono ad avvistare bisce (innocue, ma per loro “serpenti veri”). Eccoli allora tutti agitati, saltare da un masso all’altro mentre i compagni aspettano il turno di arrampicare. Il ritorno in albergo è con il trenino del Renon, un cimelio storico, con i suoi oltre 100 anni di storia. Stanchi, i bambini siedono sui vecchi sedili in legno mentre osservano sfilare davanti al finestrino vecchi masi di campagna, prati verdeggianti e mucche al pascolo. La giornata si conclude con qualche momento di ozio alla piscina dell’albergo e un’occhiata alle cime del Catinaccio che, al tramontar del sole, si tingono di rosa. Family Hotels Renon Vacanze varie e avvincenti per le famiglie. Ogni settimana si organizzano visite nei masi, cavalcate, arrampicate e incontri per bambini. E nelle settimane a tema è orientato tutto su un argomento: chi desidera vivere una settimana intera da indiano, cavaliere o strega? www.familyhotels-ritten.com Con funivia e treno In primavera 2009 verrà inaugurata la nuova cabinovia che da Bolzano conduce a Soprabolzano. L’impianto segue a 102 anni il famoso e nostalgico Trenino del Renon che ancora oggi, ogni 30 minuti, trasporta famiglie, escursionisti e nostalgici da Soprabolzano a Collalbo. Villeggiatura estiva Da sempre gli abitanti della Val d’Adige amano trascorrere i caldi mesi estivi in montagna. Nel 1505 si registrarono i primi “villeggianti estivi” sul Renon. Nel 18° secolo i primi ospiti visitarono la Mendola che nel 19° secolo divenne meta prediletta della nobiltà europea. Nel 1903 venne inaugurata la cremagliera della Mendola, la più ripida e lunga cremagliera d’Europa. Tuttora perfettamente funzionante conduce da San Antonio/Caldaro al Passo Mendola in soli 12 minuti superando 850 m d’altitudine. Con freccia ed arco Un interessante percorso per appassionati del tiro con l’arco che si snoda lungo il sentiero che conduce al Castel d’Appiano, un tempo dimora dei Conti d’Appiano. Un vero divertimento per arcieri d’ogni età. Un ulteriore percorso dotato di figure tridimensionali si trova a Caminata sul Renon; equipaggiamento a noleggio. Gli avelignesi, “bionde” bellezze Vivere la natura in groppa ai cavalli avelignesi – l’orgoglio degli altoatesini. Particolarmente suggestiva una passeggiata a cavallo sull’altipiano del Salto, la distesa di larici più vasta d’Europa e patria dei cavalli avelignesi che si estende tra Meltina e San Genesio. Numerosi maneggi si trovano anche in Val Sarentino e sul Renon. CURIOSITÀ Claudia Steiner Claudia Steiner è libera giornalista e vive a Monaco. Ha studiato orientalistica e scienze delle comunicazioni a Monaco, Istanbul e Bamberga. Lavora per la radio e collabora con diverse riviste. Dalle “buche di ghiaccio” ad Appiano soffia anche in estate aria fredda, talmente fredda da produrre ghiaccioli anche ad inizio giugno. La differenza di temperatura si aggira intorno ai 35 gradi. In questo modo è possibile trovare ad un’altitudine di 500 m piante che solitamente sono di casa in alta montagna. MAGAZINE 2009 27 Da rimedio naturale all'alta cosmesi Pino mugo, la forza vitale delle montagne TESTO BEATRIX UNTERHOFER In Alta Val Sarentino, la dove si oltrepassa il limite del bosco e l’aria è piena del profumo inconfondibile degli alpeggi e prati di montagna, si trovano i leggendari “Ometti di pietra”. Con 250 kg di aghi di pino mugo si produce un kg d'olio eterico Questa è la terra della strega “Trehs”, un personaggio mitico della Val Sarentino. Si narra che Trehs era una donna estremamente intelligente che conosceva benissimo i segreti delle erbe officinali. Si racconta inoltre, che nelle notti di luna piena la strega Trehs di sovente si ritrovava con altre streghe nella zona degli Ometti di pietra e portava in vita gli uomini di pietra. L’era d’aiuto una pozione magica, una mistura di pino mugo ed altre erbe miracolose, la quale non accendeva solo i suoi ardori, ma le donava poteri alquanto miracolosi… ANTICA FONTE DI BENESSERE Il pino mugo della Val Sarentino cresce ad un’altitudine tra i 1600 e 2400 m. Da secoli il pino mugo viene utilizzato per produrre un olio curativo impiegato soprattutto in caso di reumatismi, scottature, ecc. Un rimedio curativo che un tempo si trovava in ogni armadiet28 MAGAZINE 2009 to di farmacia assieme alla Grappa al pino mugo. Questo è ciò che sostengono gli anziani della valle che ancora oggi usano cospargere il proprio fazzoletto con un paio di gocce di olio di pino mugo. Una cosa è certa: “Trehs” oggi non è più solo il nome di una strega oppure il diminutivo di Teresa. Oramai è risaputo che il nome racchiude in sé molto di più del potere di un rimedio popolare. Nel 2003, partendo da un programma FSE e Leader, è incominciata la produzione di prodotti d’alta cosmesi a base di pino mugo. Nel frattempo l’iniziativa si è trasformata in un vero e proprio successo. E’ stata creata la linea cosmetica a base naturale “TREHS” che vanta ora più di 10 prodotti d’altissimo livello. Una linea cosmetica che unisce natura, antiche usanze e la naturalezza della Val Sarentino. Tutti i prodotti sono a base d’essenza di pino mugo estratta da piante selvatiche protette. La gamma di prodotti a base di pino mugo comprende crema mani, shampoo, gel doccia, crema per sportivi, dopo-sole, latte per corpo, olio per corpo e un ottimo gel rinfrescante per piedi e gambe particolarmente refrigerante dopo una lunga giornata in montagna. ORIGINAL PINUS SARENTENSIS La forza vitale, la tradizione e la genuinità della Val Sarentino diventano un tutt’uno nella linea di prodotti “TREHS”, pura espressione della forza delle montagne. L’emblema “Sarner Latsche – original pinus sarentensis“ è garanzia di originalità e qualità. I prodotti hanno convinto anche i medici che dopo alcuni studi scientifici e test hanno dato il proprio consenso cosicché sono nate cooperazioni con dermatologi tedeschi. Durante una gita in bici in Alto Adige il Dr. Wortmann ha avuto modo di conoscere personalmente la linea di prodotti TREHS. “TREHS significa prodotti curativi d’altissima qualità e terapie benefiche a base di pino mugo in perfetta sintonia con la natura. I principi attivi del pino mugo catturano i radicali liberi ovviando le infiammazioni. Inoltre giocano un ruolo importante nella prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, sostengono i due dermatologi tedeschi Dr. Gertraud Krähn-Senftleben und Dr. Stephan Wortmann. La pelle si fortifica. Se poi a questo si aggiunge la protezione ai raggi solari dei nuovi prodotti solari TREHS il beneficio è totale. Il cerchio si chiude tra effetti benefici del pino mugo della Val Sarentino, natura intatta, luoghi mistici e la bella ed intelligente strega Trehs. Molti sono ad oggi gli alberghi rinomati che propongono trattamenti della linea TREHS, mentre i prodotti cosmetici possono essere acquistati nei migliori negozi specializzati. Un lungo viaggio che ha portato un rimedio naturale alla fama di prodotto d’alta cosmesi. PINO MUGO & ALTRO Wellness alpino per ogni giorno Pesto di pino mugo & Co. Il giovane chef di cucina Gregor Wenter è fiero di testimoniare l’impiego del famoso pino mugo della Val Sarentino anche in cucina: presso Hotel Bad Schörgau prepara un gustoso pesto di pino mugo, tortellini ripieni di pino mugo oppure agnello al forno in crosta di sale e pino mugo. Cioccolata al profumo di pino mugo e cioccolatini. Il particolare ricettario é disponibile presso la reception dell’albergo. Il pino mugo mi fa sentire bene Se non intendete rinunciare agli effetti benefici del pino mugo, la “benedizione della montagna” come viene chiamato nel linguaggio popolare, potete acquistare i prodotti della linea TREHS in negozi selezionati oppure ordinarli attraverso l’apposito online-shop. www.trehs.com Premio per il bosco alpino di protezione 2007 L’olio di pino mugo della Val Sarentino è, a livello mondiale, il primo olio eterico che ha acquisito la certificazione PEFC ed è stato esportato perfi no in Cina. La distilleria è stata insignita del Premio per il bosco alpino di protezione dedicato alle innovazioni. Nella categoria “progetti scolastici” è stato premiato la Via delle saghe di Sonvigo. Una distilleria speciale Il bagno di mughi della Val Sarentino è singolare ed unico in tutto l’Alto Adige. In nessun altro luogo è possibile sperimentare questo tipo di trattamento per il corpo che prevede impacchi caldi e salutari con trucioli di pino mugo. A questo s’aggiungono bagni rigeneranti, impacchi, getti alternati e sauna sapientemente consigliati da Maria, esperta in trattamenti Kneipp. www.eschgfeller.com Via delle saghe di Sonvigo Beatrix Unterhofer Pubblicista, laureata in fi losofia, figlia di un oste del Renon: studio di Germanistica e Pubblicistica a Vienna. Titolare dell’agenzia PR byou.it; collabora dal 1982 con diverse testate nazionali ed estere. La Val Sarentino è terra di saghe e leggende. Il sentiero delle saghe conduce dall’Albergo Wippingerhof sopra il paese di Sonvigo attraverso la gola Sagbach fi no alla Malga Durr. Strada facendo: il divertente libretto a quiz da consultare durante il cammino è disponibile presso l’Associazione Turistica oppure l’Albergo Wippingerhof. MAGAZINE 2009 29 TESTO MONIKA PICHLER Affascinante terra di mezzo La Strada del Vino dell’Alto Adige Clima, arte culinaria e cultura: verrebbe da dire che il buon Dio non si sia risparmiato creando i dintorni di Bolzano. Estesa su un tracciato di 40 chilometri, la Strada del Vino propone un tour alla scoperta di questo incantevole angolo di paradiso e dei suoi vini. MAGAZINE 2009 31 I “Fischbänke” di Cobo sono un’oasi di pace Ci sono serate in cui tutto è perfetto. Anche quando sulla terrazza del Messnerhof fa un po’ freschino perché la brezza della Val Sarentino non manca di farsi sentire. Dentro, nella cantina, anche la luce è magnifica, non troppo brillante né lugubre, e tutto sembra “congiurare” a favore di una splendida serata in compagnia. Il “Belleus” rosso del padrone di casa scivola già vellutato in gola. “Lo definiamo moderno, per contrapporlo al Lagrein tradizionale“ spiega il giovane vignaiolo le caratteristiche di questo uvaggio. Vecchio e nuovo non si fondono, però, solo nelle bottiglie: la verve e lo stile di vita dei giovani appassionati di vini si imbatte fra queste antiche mura con un’esperienza enologica di lunghissima tradizione. Il vino, lo speck affettato, il formaggio, la tipica schiacciata di pane dell’Alto Adige: gli ingredienti per una notte dedicata ai piaceri della cantina ci sono tutti. Pochi, magari, ma incommensurabilmente buoni. Facendo rientro dalla serata, lo sguardo si posa sulle ombre scure dei vigneti, per scendere verso le luci di Bolzano, il capoluogo dell’Alto Adige. Chi l’avrebbe mai detto che i suoi 100.000 abitanti si spartiscono lo spazio con ben 550 ettari di vigneto? Un’area vitata che fa di Bolzano il terzo comune vinicolo della Provincia. Un’origine da esibire, esattamente come avviene con i colli e i ripidi pendii che danno i natali al Santa Maddalena, ad est, o alle terre profonde e areate del Lagrein, a Gries, ad ovest della città. In mezzo a tutto questo, nel cuore del centro medioevale con i suoi portici e i vicoli urbani, Rino Zullo, in arte “Cobo”, ha messo le tende. Sui “Fischbänke”, banchi in marmo da pescivendolo e punto d’incontro più mediterraneo della città, Cobo propone ai clienti ottime bruschette e antipasti, immancabilmente accompagnati da un bicchiere di vino dell’Alto Adige. Non potrebbe esserci contrasto più forte con la cantina del Messnerhof, ma, chissà, la differenza non pare poi così grande… Durante la sagra di Santa Maddalena il 22 luglio si degusta il buonissimo vino omonimo; non si beve assolutamente birra MICROCOSMO DAI MILLE CONTRASTI La città di Bolzano è considerata punto di partenza della Strada del Vino dell’Alto Adige che da oltre quarant’anni si snoda per 40 chilometri in questo straordinario paesaggio coltivato. Facile vedere, al primo sguardo, solo una striscia di asfalto che unisce fra loro 15 comuni vinicoli dell’Alto Adige: da Nalles ad Andriano e Terlano MAGAZINE 2009 33 La Tavolata Eno-Gastronomica nei vicoli di San Paolo è il fulcro delle settimane eno-culturali nella Val d’Adige, la Strada del Vino oltrepassa Bolzano per entrare nell’Oltradige e toccare Appiano e Caldaro dove, fiancheggiato il famoso lago, prosegue per Termeno e quindi per Cortaccia, Magrè, Cortina e Salorno, ma anche sull’altro versante della vallata, nella Bassa Atesina, fra Egna e Ora fino a Montagna e Vadena. A un secondo sguardo, la zona si rivela invece per quello che è: un’area autentica e affascinante, un paradiso per gli appassionati di vini, un concentrato di dodici cantine sociali, 36 cantine private e circa 60 vignaioli pronti a darsi concorrenza a suon di qualità. Con 4.249 ettari di superficie vitata, su un totale di oltre 5.100 ettari in tutto l’Alto Adige, la Strada del Vino raccoglie addirittura l’85% dei vigneti altoatesini. “Solo poche zone sono tanto genuine e naturali come quelle che si sviluppano attorno alla Strada del Vino dell’Alto Adige; rarissime, quelle che hanno saputo conservare in questo modo le antiche tradizioni” afferma convinto Wolfgang Oberhofer, Presidente dell’Associazione “Strada del Vino dell’Alto Adige”. Romantici vigneti arrampicati sui versanti e frutteti fragranti a fondovalle, laghetti cristallini e vette impervie, borghi eleganti e possenti castelli, ospitalità tirolese e una ventata di vitalità dal sud: la Strada del Vino dell’Alto Adige è un microcosmo dai mille contrasti. FRA NORD E SUD La vite è coltivata in Alto Adige ormai da millenni. A renderlo possibile, una serie di fortunate coincidenze; il clima mediterraneo del sud con le Alpi, a nord, che fungono da barriera contro il freddo. E i terreni facilmente riscaldabili. I circa 300 giorni di sole all’anno fanno in modo che la vite si trovi a proprio agio anche in questa “terra di montagne”. Attorno al capoluogo maturano le uve del Santa Maddalena, vigoroso e vellutato, e del Lagrein, un vino di grande carattere. Nell’Oltradige e nella Val d’Adige crescono rigogliose eccellenti varietà di bianco. Per non parlare della meritata riscoperta della Schiava del Lago di Caldaro. Nella Bassa Atesina, a Termeno, si trova invece la patria del famoso Gewürztraminer, dal gusto aromatico e delicatamente speziato. E il trattamento che i vignaioli della Strada del Vino dell’Alto Adige riservano a questi preziosi doni della natura è quanto mai attento e professionale, come dimostrano gli innumerevoli riconoscimenti conquistati sia a livello nazionale che internazionale e la fama di cui godono in tutto il mondo i vini dell’Alto Adige. E se il buon Dio non si è risparmiato con l’Alto Adige, con il sud della provincia potremmo pure dire che non ha badato a spese. Ciò che l’Alto Adige è rispetto al nord e al sud, fra cultura tedesca e italiana, fra ambiente alpino e mediterraneo, la zona di Bolza- VITIGNI & ALTRO Il vino invecchia nelle antiche cantine Varietà autoctone Schiava Vino gradevole, adatto in ogni occasione. Giovane e fresco, piacevolmente fruttato, asciutto e morbido, lievemente acido. Armonioso e delicato con toni lievemente marcati di ciliegia e mandorle amare. Le diverse varietà di Schiava dell’Alto Adige armonizzano con i piatti più vari della cucina locale, dallo spuntino a base di speck fi no all’intero menu di un pasto. Gewürztraminer Un vino aromatico dal bouquet di rose e chiodi di garofano. Deciso, secco e robusto. Dal gusto delicatamente speziato, corpo pieno e retrogusto intenso. Ottimo accompagnato a crostacei, gamberi e aragoste ma anche a piatti con curry, paté di fegato d’oca e gorgonzola. Indicato anche come aperitivo o vino da dessert. Lagrein Colore rosso rubino dalle sfumature lievemente violacee, un vino corposo e robusto. Sentore aspro-fruttato e morbido con aroma vellutato e morbidi tannini. Un vino unico. Eccezionale con i piatti tipici della cucina locale, accompagna ottimamente piatti di selvaggina, carne rossa e formaggi piccanti. LIBRO: Un sorso di Alto Adige Nasce una pratica guida per conoscere 75 aziende vinicole dell’Alto Adige dalla produzione alla fi losofia aziendale e le attività offerte da ciascuna. Tra i consigli utili anche le manifestazioni dedicate al nettare di Bacco. www.folioverlag.com CURIOSITÁ In aprile 2005 a Trodena, un paese a 1130 m d’altitudine, è stato inaugurato il vigneto più altolocato delle Alpi. Vengono coltivate le viti della specie Solaris conosciute come particolarmente resistenti al freddo, funghi e muffe. Nel 1995 è stato fondato in Alto Adige lo Stato dei Vinobardi alla guida del quale è stato posto il principe Jul Bruno Laner. Nel 1999 in piazza a Termeno è stato tracciato il meridiano zero: indica la direzione e la distanza delle maggiori ed importanti zone vinicole del mondo. MAGAZINE 2009 35 Escursione all’insegna del vino a Caldaro il 26 aprile Mostra vini di Bolzano a Castel Mareccio, Bolzano, dal 14 al 16 maggio Giornate del Pinot Nero dell’Alto Adige a Montagna ed Egna il 21 e 22 maggio Notte delle cantine lungo la Strada del Vino il 13 giugno Simposio del Gewürztraminer a Termeno dal 9 all’11 luglio Settimane eno-culturali a San Paolo/Appiano dal 23 luglio al 4 agosto Notte di San Lorenzo a Bolzano e ad Andriano il 10 agosto Giornate del vino di Caldaro il 3 e 4 settembre Il vicolo del vino a Termeno il 17 ottobre Giornate della degustazione dei vini della Bassa Atesina ad Ora a fi ne ottobre Vino in festa 09 Un evento eccezionale: per un mese intero, dal 14 maggio al 13 giungo 2009, i 15 comuni vitivinicoli della Strada del Vino dell‘Alto Adige diventano teatro di una serie di appuntamenti imperdibili e di alto livello sul vino. Cominciando con la storica Mostra Vini di Bolzano, “Vino in festa” si conclude il 13 giugno con la fulminante Notte delle cantine. www.suedtiroler-weinstrasse.info Festa delle cantine Si dice che Cornaiano, paesino vinicolo nel comune di Appiano, sia più esteso sottoterra che in superficie. Il motivo sarebbero le numerosissime cantine sotterranee collegate tra di loro. In occasione della festa delle cantine il 5 e 6 settembre 2009 (viene organizzata solo ogni quattro anni!) è possibile visitare le cantine che danno origine a questa tesi. Viaggio del vino//Cavalcata del Vino 1 giornata, 6 cantine enologiche, oltre 20 vini e menu di degustazione con cinque portate: questi sono i dati salienti del viaggio del vino di un giorno attraversando la zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti. Il paesaggio viticolo, i centri culturali e le leccornie culinarie fanno della cavalcata del vino (non in sella ad un destriero, ma a bordo di un minibus) un’esperienza indimenticabile della cultura del vino. Per appuntamenti e informazioni vedi www.bolzanodintorni.info 36 MAGAZINE 2009 VINO & ALTRO Highlights no Vigneti e Dolomiti lo è all’interno della provincia. Questa non è, infatti, solo la zona in cui le due lingue si mescolano più frequentemente che da altre parti, man mano che ci si va avvicinando al confine linguistico della Chiusa di Salorno. Anche in cucina, le specialità tirolesi si inventano curiosi connubi con le prelibatezze della gastronomia mediterranea. Dove altro assaggiare, altrimenti, il carpaccio di speck con pomodorini stufati, gli scampi con purè di patate e porri, o il tortino alla mousse di grappa con frutti di bosco? Per concludere citando, en passant, le eleganti residenze in stile medioevale armoniosamente affiancate ad un nuovo stile architettonico espresso dal Winecenter della Cantina di Caldaro o dalla nobiltà della tenuta Manincor. Cultura tedesca e italiana, canederli e spaghetti, cantine tradizionali e architettura enologica moderna: fra Bolzano e Salorno, l’Alto Adige funge per molti versi da trait-d’union. E nella zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti, gli ambienti e le culture si mescolano ancor più che altrove. Poco ma sicuro: qui l’Alto Adige è ancor più “terra di mezzo” che in Val Venosta, Val Pusteria o Valle Isarco. APPROCCIO AL VINO Per tutte queste ragioni, un viaggio alla scoperta della Strada del Vino dell’Alto Adige è un’esperienza da non perdere. Non importa se in auto o a piedi. Anche se, a ben guardare, sarebbero più indicati questi ultimi per andare, con la devozione di un pellegrinaggio mistico, sulle tracce del vino, per muoversi piano di cantina in cantina, di collina in collina, fra i tanti eventi e le manifestazioni legate al vino. Una cosa è certa: non c’è modo migliore per avvicinarsi all’anima del vino dell’Alto Adige che percorrere la strada su cui nasce. E viceversa… Come si potrebbe conoscere l’anima della Strada del Vino dell’Alto Adige se non assaggiando il vino cui dà vita? Monika Pichler Dr. Phil., giornalista, cresciuta a Gries/ Bolzano. Studi universitari di traduzione e interpretariato a Innsbruck e Bruxelles; collaborazione con diversi uffici di pubbliche relazioni in Tirolo e Alto Adige. Dal 2006 vice redattore capo della rivista economica tirolese “wia-Wirtschaft im Alpenraum”. GUIDA VINI Vini pregiati Il punto di forza dell’Alto Adige sono i vini bianchi, soprattutto il Gewürztraminer e il Sauvignon. A questi s’associa anche il Pinot bianco che quest’anno ha ottenuto ottimi consensi. I veri esperti ed intenditori di vino sostengono inoltre, che i vini da dessert altoatesini sono assolutamente i migliori d’Italia. Infatti, cinque dei 22 vini da dessert più pregiati provengono dalla Strada del Vino dell’Alto Adige. Tra i vini rossi va ricordato il magnifico Lagrein come anche lo St. Magdalener. Per saperne di più: www.vinialtoadige.it GUIDA VINI D’ITALIA DE L’ESPRESSO 2008 “5 Bottiglie” Strahler 2006 Ignaz Niedrist, Cornaiano/Appiano Enosi 2006 Baron di Pauli, Caldaro Weiß Stoan 2006 Cantina Termeno Sauvignon Kirchleiten 2006 Tiefenbrunner, Niclara/Cortaccia Sauvignon Lafòa 2006 Cantina Colterenzio/Appiano Terlaner Sauvignon Quarz 2005 Cantina Termeno Sauvignon Voglar 2005 Merlot Cabernet Sauvignon Jugum 2004 Peter Dipoli, Egna Goldmuskateller Passito Serenade Castel Giovanelli 2004 Cantina Caldaro Gewürztraminer Terminum Vendemmia Tardiva 2005 Cantina Termeno Rosenmuskateller 2005 Franz Haas, Montagna I VINI DI VERONELLI 2008 “Super Tre Stelle“ Terlaner Pinto Bianco Riserva Vorberg 2004 Cantina Terlano Chardonnay Löwengang 2004 Alois Lageder Tòr Löwengang, Magrè Gewürztraminer Campaner 2006 Cantina Caldaro Gewürztraminer Kolbenhof 2006 J. Hofstätter, Termeno Gewürztraminer Nussbaumer 2006 Cantina Termeno Merlot Brenntal 2004 Cantina Cortaccia Amistar Edizione A 2004 Peter Sölva & Söhne, Caldaro DUEMILAVINI AIS 2008 Pinot Nero Krafuss 2004 “5 Grappoli“ Cabernet Sauvignon Cor Römigberg 2003 Lagrein Lindenburg 2004 Weiß Beyond The Clouds 2005 Alois Lageder Tòr Löwengang, Magrè Elena Walch, Termeno Lagrein aus Gries Riserva 2005 Sauvignon Sanct Valentin 2006 Josef Niedermayr, Cornaiano/Appiano Cantina S. Michele/Appiano Lagrein Cornell Sigis Mundus 2004 Sauvignon Lafòa 2005 Cantina Colterenzio/Appiano Cantina Colterenzio Terlaner Chardonnay 1995 Lagrein Grieser Riserva Prestige 2005 Gewürztraminer Lunare 2005 Lagrein Riserva Taber 2005 Cantina Terlano Cantina Bolzano Gewürztraminer Nussbaumer Terminum 2006 Lagrein Riserva Abtei 2004 Cantina Muri-Gries, Bolzano Cantina Termeno Lagrein Riserva Barbagòl 2004 Gewürztraminer Kolbenhof 2006 Tenuta Laimburg, Vadena Pinot Nero Barthenau Vigna S. Urbano 2004 Lagrein Sanct Valentin 2004 J. Hofstätter, Termeno Cantina S. Michele/Appiano Pinot Nero Sanct Valentin 2004 Goldmuskateller Passito Serenade Cantina S. Michele/Appiano Castel Giovanelli 2004 Lagrein Abtei Riserva 2004 Cantina Caldaro Cantina Muri-Gries, Bolzano Lagrein Taber Riserva 2005 Weiß Passito Anthos 2004 Cabernet Mumelter Riserva 2005 Cantina Erste & Neue, Caldaro Cantina Bolzano Weiß Passito Aureus 2005 Amistar Rosso Edizione 2004 Josef Niedermair, Cornaiano/Appiano Peter Sölva & Söhne, Caldaro GUIDA VINI BUONI D’ITALIA 2008 Merlot Brenntal 2004 “Corone” Cantina Cortaccia Goldmuskateller Passito Baronesse Gewürztraminer Crescendo 2006 Baron Salvadori 2005 Ritterhof, Caldaro Cantina Nalles Magrè Gewürztraminer Lunare 2006 Goldmuskateller Passito Serenade Cantina Terlano Castel Giovanelli 2004 Cantina Caldaro Gewürztraminer St. Justina Exclusiv 2006 Cantina S. Paolo/Appiano Lagrein Rosè spät gelesen 2006 Josephus Mayr, Unterganzner, Bolzano St. Magdalener 2006 Josef Niedermayr, Cornaiano/Appiano St. Magdalener classico 2006 Messnerhof Bernhard Pichler, Bolzano St. Magdalener classico Huck am Bach 2006 Cantina Bolzano Lagrein Spigel 2005 Cantina Caldaro Lagrein Riserva Abtei Muri 2004 Cantina Muri-Gries, Bolzano Lagrein Mirell 2004 Rosenmuskateller Passito 2005 Waldgries Christian Plattner, Bolzano Gewürztraminer Terminum Vendemmia Tardiva 2005 Cantina Termeno GAMBERO ROSSO “Tre bicchieri 2009” Alto Adige Spumante Hausmannhof Riserva 1997 Tenuta Haderburg, Salorno Pinot Bianco Sirmian 2007 Cantina Nalles Magrè Pinot BiancoCollection Dellago 2007 Cantina Bolzano Terlaner Pinot Bianco Vorberg Riserva 2005 Cantina Terlano Sauvignon St. Valentin 2008 Cantina S. Michele/Appiano Gewürztraminer Nussbaumer 2007 Cantina Termeno Gewürztraminer Kastelaz 2007 Beyond the Clouds 2006 Elena Walch, Termeno Lagrein Abtei Riserva 2005 Cantina Muri-Gries, Bolzano Lagrein Prestige Line Riserva 2006 Cantina Bolzano Lagrein Riserva 2005 Josephus Mayr, Unterganzner, Bolzano Cabernet Sauvignon Lafòa 2004 Cantina Colterenzio, Appiano Pinot Nero Riserva 2005 Tenuta Stroblhof, Appiano Gewürztraminer Passito Terminium 2006 Cantina Termeno Goldmuskateller Passito Serenade Castel Giovanelli 2005 Cantina Caldaro MAGAZINE 2009 37 Nel nome della rosa Cucina casereccia e specialità gourmet TESTO JUL BRUNO LANER “Lascia parlare i fiori ed arriverai alla meta”, mi disse tanti anni fa un anziano e saggio gourmet, quando gli chiesi dove si potesse assaporare al meglio i mille sapori e la molteplicità culinaria nella parte meridionale dell’Alto Adige. Gli chiesi cosa intendesse dire e lui mi rispose che conosceva quattro “rose”, quattro ristoranti con il nome della rosa, dove avrei potuto capire la magnifica tradizione culinaria della regione. Una tradizione che in nessun’altra regione si manifesta così nettamente – un vero incontro tra nord e sud, tra vitalità italiana e sobrietà tirolese. Con le quattro “rose” il saggio gourmet intendeva indicare il vecchio Ristorante Rosa in Via Museo a Bolzano, un semplice ristorante di città, il Ristorante Rosa ad Appiano, un tempio per gourmet che propone sapori mediterranei ed alpini, il Ristorante Rosa a Cortaccia situato in un ambiente antico e storico ed il Ristorante Rosa a Montagna, un accogliente ristorante contadino dove è ancora possibile gustare il “Tschusch“ oppure l’“Ofenplenten“, antiche specialità della Bassa Atesina e dell’Otradige che difficilmente si trovano altrove. Non sarebbe sicuramente sensato voler suddividere i quattro ristoranti in categorie rigide oppure attribuire a loro delle ”stelle” oppure riconoscimenti. Ogni ristorante ha, infatti, il suo carattere e la propria peculiarità, la capacità di proporre ai clienti specialità che sempre soddisfano il palato di chi ha la fortuna di gustarle. 38 MAGAZINE 2009 VIAGGIO GASTRONOMICO NEL TEMPO Le specialità gastronomiche inducono ad un viaggio culinario nel tempo. Il palato, inconsapevolmente, assimila sapori antichi che richiamano gusti antichissimi e ripercorrono epoche storiche che hanno fortemente caratterizzato la storia della regione. E’ necessario ritornare alle origini antiche per poter comprendere meglio la cucina contemporanea della zona. Luoghi come Castelvetere, Castel Firmiano, Putzer Gschleier, veri e propri “siti archeologici” della cultura gastronomica, nonché luoghi d’interesse storico-culturale offrono spunti interessantissimi sulle abitudini culinarie della zona. Basta osservare gli affreschi del Castel d’Appiano, le raffigurazioni nelle sale di Castel Roncolo nei pressi di Bolzano, nonché molti altri affreschi medioevali: mangiare e bere hanno da tempre una tradizione, le cui origini si perdono nei meandri dei secoli. Nel vicino Trentino sono stati trovati dei “canederli di miglio” fossilizzati e gli affreschi romani del Castel d’Appiano raffigurano una donna che mangia dei canederli. S’intravede perfino un uomo intento a gustare una salsiccia arrostita. 1 2 3 4 1 Ristorante Zenzero (Bolzano, tel. 0471 301 966) 2 Gasthof Zur Rose (Montagna, tel. 0471 819 564) 3 Gasthaus Zur Rose (Cortaccia, tel. 0471 880 116) 4 Ristorante Zur Rose (S. Michele/Appiano, tel. 0471 662 249) MAGAZINE 2009 39 SETTIMANE GASTRONOMICHE Settimane delle specialità culinarie a San Genesio, da inizio a metà aprile “Mercato delle delizie” a Bolzano a aprile Settimane degli asparagi nel triangolo degli asparagi a Terlano a aprile/maggio “Gewürztraminerkuchl” a Termeno a maggio Corse serali gastronomiche con il trenino del Renon da maggio ad agosto “Sarnar Morgreti Essn” in sei ristoranti della Val Sarentino dal 3 al 12 luglio Ottobre del vino settimane enogastronomiche a Termeno a ottobre Buongustai in tour a Caldaro a ottobre Settimane culinarie a Meltina a novembre Tutti a tavola! La “Tavolata enogastronomica” nei vicoli di San Paolo (il 28 luglio) sotto la regia dello chef d’eccellenza Herbert Hintner è, dalla sua prima edizione nel 2003, una delle feste gastronomiche più importanti ed ambite dell’anno. Alta gastronomia e ambienti raffi nati anche in occasione del “Teatro dei piaceri” nel Lido di Caldaro (il 6 giugno) e durante “La notte dei sensi – la passerella del gusto” a Sarentino (a fi ne giugno). PIACERI DEL PALATO “Ofenplent“ con speck NORD/SUD, ALPINO/MEDITERRANEO, VECCHIO/NUOVO Il ricettario risalente al 1802 scritto a mano da una donna della Val di Fiemme offre una panoramica di gustose ricette gastronomiche che mettono in evidenza il perfetto connubio tra nord e sud. Si parla di zuppe di pesce preparate con pesci d’acqua dolce e sardelle del Mediterraneo, di spezie come il timo, l’origano e l’alloro e molte altre che sono state portate in zona dai viaggiatori che transitavano lungo la cosiddetta “Kaiserstraße”, la via imperiale. E’ probabile che già il figlio dell’imperatore Druso, passando di qui, abbia lasciato tracce raccolte poi nell’antologia di ricette redatta da Marco Gavio Apico con il nome di “De re coquinaria“ (“Sull’arte culinaria“) e tuttora esistente. La scoperta dell’America introdusse in zona un nuovo cereale: il granoturco. Durante i lavori di regolamento del fiume Adige per opera dell’Imperatrice Maria Teresa, il “türgg” (granoturco) venne introdotto come tipo di cereale innovativo. Il granoturco si divulgò in modo rapido nella zona dell’Oltradige e della Bassa Atesina, meno nella zona della Val d’Adige e del Burgraviato dove si voleva essere più raffinati e si preferiva coltivare altri tipi di cereali al posto del “Plenten” (polenta). Oggi la polenta viene servita un per dappertutto ed accompagna molte specialità regionali, ma nella zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti è da secoli un alimento di base della tradizione culinaria. Come la polenta anche la “Brennsuppe”, una minestra di farina tostata, nata come pietanza povera, che oggi viene servita come specialità nei ristoranti più rinomati assieme alla trippa. I veri gourmet aggiungono alla minestra chiodi di garofano e perfino del tartufo. Una volta la minestra indicava l’appartenenza ad un certo ceto sociale, oggi viene considerata una specialità da gustare in rinomati ristoranti. Allo stesso modo viene considerata la polenta (ancora oggi i glottologi tedeschi non hanno chiarito quale possa essere l’articolo riferito al nome, in dialetto comunque si dice “der Plent” con l’articolo maschile). Dopo la Prima Guerra Mondiale e conseguente annessione all’Italia, la cucina della Bassa Atesina, già da sempre molto legata alla tradizione trentina e veneta, si è avvicinata maggiormente al gusto italiano-mediterraneo. Gli aspetti “culinari” sono stati assorbiti dalla cucina locale con molto entusiasmo, senza costrizione e violenza, come del resto anche tutti gli altri aspetti legati all’annessione. In effetti, questa zona non è mai stata invasa da truppe nemiche e non si sono mai verificate combattimenti e guerre. A rendere testimonianza del lieto vivere e del piacere della buona cucina ora ci sono le “quattro rose”, veri gioielli della gastronomia locale. Le quattro rose stanno naturalmente anche per tutti i ristoranti che portano il nome del “aquila”, “sole”, “posta” oppure “cavallino bianco”. L’elenco dei ristoranti é infinito, i menu sempre gustosissimi ed sicuramente all’altezza dei palati più raffinati. CURIOSITÀ Gli abitanti di Caldaro scherzano volentieri sul fatto che la polenta era una volta talmente importante che il pentolone della polenta è stato perfi no raffigurato nello stemma del paese. Ma la prima raffigurazione dello stemma con pentola risale al 1519, mentre il mais è stato introdotto soltanto verso la metà del 19° secolo. 40 MAGAZINE 2009 Jul Bruno Laner Vive a Bolzano come pubblicista free lance. Redattore di una serie di pezzi teatrali e vari libri sull’Alto Adige, copioni per documentazioni televisive sull’Alto Adige e fi lmati su temi artistici e culturali. Scrive regolarmente per giornali nazionali ed esteri. GUIDA GOURMET I ristoranti migliori Locali rinomati con chefs pluripremiati, nobili ristoranti nell’elegante cornice di castelli e residenze, ma anche locali tradizionali, trattorie e osterie, rifugi semplici e genuini e malghe invitano a lasciarsi andare ai piaceri del palato. A dimostrarlo, tra l’altro, le più prestigiose guide gastronomiche, che fanno piovere ogni anno stelle, cucchiai, cappelli da cuoco, riconoscimenti e lodi sperticate sui locali della zona. EDIZIONE 2008 Fischbänke Gasthof Gutmann Ristorante Castel Flavon Gasthaus Hopfen & Co. Ristorante Hostaria Argentieri Ristorante Luna-Mondschein Gasthof Kohlern Ristorante Laurin Belle Epoque Lounge Exil Cafè Ristorante Nadamas Ristorante Paulaner Ristorante Rastbichler Ristorante Vögele Ristorante Zenzero Ristorante Zur Kaiserkron Gasthaus Cavallino Bianco Gasthof Unterweg Gasthof Patauner Ristorante Zum Hirschen Ristorante Schwarzer Adler Landgasthof Bad Turmbach Ristorante Bellavista-Marklhof Ristorante Zur Rose Ristorante Ansitz Pillhof Ristorante Castel Ringberg Ristorante Siegi’s Garten Hofstätter Gasthaus Zur Rose Gasthaus Schwarz Adler Buschenschank Santlhof Gasthof Tschurtsch Gasthof Dorfnerhof Ristorante Johnson & Dipoli Ristorante Auener Hof Ristorante Bad Schörgau Ristorante Braunwirt Gasthof Ansitz Kematen Gasthaus Patscheiderhof Ristorante Holzner Gasthaus Signaterhof Ristorante Zirmerhof Ristorante Krone Ristorante Ploner Ristorante Al Mulino Gasthaus Kürbishof LOCALITÀ +39 0471 Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano Bolzano San Genesio Settequerce Vilpiano Andriano Appiano Appiano Appiano Appiano Caldaro Caldaro Termeno Cortaccia Cortaccia Cortaccia Ora Montagna Egna Val Sarentino Val Sarentino Val Sarentino Renon Renon Renon Renon Radein Aldino Aldino Trodena Anterivo 971 714 273 435 402 130 300 788 981 718 975 642 329 978 311 000 971 814 980 684 980 407 261 131 973 938 301 966 303 233 973 267 354 273 918 502 678 533 510 288 662 339 662 407 662 249 633 100 960 010 665 721 090 003 880 116 880 224 880 700 810 648 819 798 820 323 623 055 623 048 620 165 356 356 365 267 345 231 365 353 887 215 886 825 886 556 869 210 882 140 OSTERIE D'ITALIA nominato GAULT MILLAU SÜDTIROL nominato 12,5/20 13/20 12,5/20 12,5/20 13/20 14/20 14/20 nominato nominato nominato nominato 12,5/20 nominato 14/20 GAMBERO ROSSO MICHELIN GUIDA ROSSA GUIDA L'ESPRESSO 2009 nominato 80/100 14/20 75/100 13/20 78/100 14/20 nominato nominato 12,5/20 13/20 nominato nominato 13/20 15/20 nominato 14/20 nominato 86/100 78/100 15/20 78/100 14/20 14/20 13/20 75/100 81/100 16,5/20 nominato 14/20 nominato nominato 13,5/20 nominato nominato nominato nominato nominato nominato 14/20 14/20 13/20 13/20 14/20 14/20 nominato nominato 14/20 13,5/20 13/20 nominato 77/100 80/100 14,5/20 14/20 13/20 13/20 MAGAZINE 2009 41 Luis Trenker Il richiamo della montagna TESTO CLEMENS KRATZER Il cineasta Luis Trenker è da tempo, ormai, leggenda, storia del cinema, degno della “hall of fame”. La sua terra di origine, l’Alto Adige, vuole ora portare a scoprire i luoghi dei suoi film. Luis Trenker ha creato nelle sue innumerevoli opere un’immagine inconfondibile del mondo alpino Realtà lineare. Realtà virtuale che impedisce di guardare ai sogni. Dovrebbe essere questa la premessa per parlare di Luis Trenker? C’è molto altro, invece, questa è solo una delle spiegazioni del perché Luis viva e debba continuare a vivere. Mito della montagna ed eroe delle rocce, volto abbronzato e denti scintillanti e quell’irresistibile vitalità che nasce solo dalla combinazione fra schiacciata integrale e formaggio di malga, acetosa e Schiava grigia, speck e aria fragrante, mele e acquavite di frutta. Solo in Alto Adige, appunto. Per rimanere sulle metafore informatiche potremmo dire che Trenker era una sorta di interfaccia fra Kintopp e romanticismo, uomo e montagna, Hollywood e Alto Adige. LUIS, PERSONAGGIO ECLETTICO Si sa che scrisse libri e sceneggiature, girò e recitò in alcuni film, anche suoi. Fu il grande pioniere del cinema sulla montagna; le sue scene più belle sono state da tempo rimasterizzate su DVD, 42 MAGAZINE 2009 i costumi di scena indossati come capi di moda “alla Trenker” da giovani festaioli. Luis è diventato oggetto di culto. Eppure quel gardenese così poliedrico avrebbe potuto diventare anche un architetto o, chissà, se si fosse esercitato un po’ di più al violino, un altro talento musicale della Val Gardena, accanto a Giorgio Moroder. Con il distintivo di guida alpina si limitava ad esercitare solo una professione fra le tante. Ma era anche padre di famiglia. DI SCENOGRAFIA IN SCENOGRAFIA Per l’Alto Adige, la figura di Luis Trenker ha un significato particolare. A chiedere sull’arco alpino i nomi di scalatori famosi ci sente ripetere quello di Trenker, subito dopo quello di Reinhold Messner. Ovvio che un figlio così importante di questa terra sia un personaggio indimenticato, addirittura eterno. Ed ecco perché, a partire dal 2010, compariranno qui e là in molti dei punti che hanno visto Trenker recitare o stare dietro ad una macchina da presa INFO & ALTRO Luis Trenker, un marchio di culto targhe, immagini e ricordi di quel personaggio. Ma non è solo la sua opera cinematografica o letteraria a meritare di essere conservata come parte della cultura dell’Alto Adige. Ottima coincidenza che il Südtiroler Alpenverein con i suoi tanti volontari abbia provveduto, negli ultimi tempi, a risanare completamente e cartografare il reticolo di sentieri escursionistici della provincia rendendo disponibile l’intera rete anche in formato virtuale. Molti di questi tracciati portano proprio o collegano ai luoghi protagonisti dei film di Trenker. I percorsi tematici a lui dedicati rientrano quindi nella rete già esistente di sentieri, alte vie e ferrate e consentono così di combinare ogni visita di un certo numero di luoghi storici con la percorrenza di uno o più tracciati di montagna. Il tracciato intitolato a Luis Trenker è dunque un invito a organizzare in tutta libertà le proprie escursioni, non una sorta di filo conduttore da seguire pedissequamente. Luis. Può essere che il suo corpo ci abbia lasciato nel 1990 a 97 anni, ma la sua opera e le sue azioni restano vive nel tempo. Magari se ne sta seduto su una panchina, abbozzando uno dei suoi maliziosi sorrisi, e spia i viandanti lungo il cammino o durante la sosta, quel figlio abbronzato delle Dolomiti. E pensare che una volta un regista gli chiese di lasciarsi truccare. Niente da fare, “neanche la montagna si trucca“. Clemens Kratzer Figlio di una poetessa ha fatto della lingua la sua professione. Ha mosso i primi passi collaborando alla “Münchner Abendzeitung”, passando poi al giornale ALPIN dove tuttora lavora. Nel romanzo satirico “Emilio Zucchero” sostiene che Luis Trenker è ancora vivo. Kratzer vive a Monaco di Baviera. Luis Trenker ha conquistato il mondo partendo dall’Alto Adige. Michi Klemera, fondatore del marchio Luis Trenker, non è da meno: le sue creazioni di moda possono essere acquistate nei migliori negozi di Osaka, Tokio e Mosca. Il prossimo obiettivo: la 5th Avenue di New York. A Bolzano le sue creazioni sono disponibili presso il negozio dei Portici Oberrauch Zitt. www.luistrenker.com Una passeggiata per andare a trovare il Luis Ad Ortisei in Val Gardena molto ricorda il “Bera Luis”, lo zio Luis. La Passeggiata da Ortisei a Selva di Val Gardena porta il suo nome e lungo il tragitto si passa anche davanti ad una statua a grandezza d’uomo del grande maestro. Nel museo della Val Gardena a Ortisei è possibile visitare l’esposizione dedicata al grande alpinista. Nuovo portale sulle escursioni Sono stati rilevati in maniera digitale oltre 16.000 km di sentieri, di montagna e non, ed elaborate oltre 700 proposte di itinerario con informazioni sulla lunghezza, la difficoltà, le condizioni del sentiero ed il dislivello. È possibile programmare, caricare su GPS o stampare tour personalizzati. www.trekking.suedtirol.info LIBRO L'Alto Adige dei famosi Sulle tracce di artisti, uomini di stato e sportivi, dignitari storici e vip dei nostri tempi lungo 50 itinerari escursionistici e percorsi per bici attraverso l’Alto Adige. www.folioverlag.com MAGAZINE 2009 43 Sulle tracce di Andreas Hofer TESTO ALEXANDER ZINGERLE É con grande orgoglio che, 200 anni dopo, si cerca ancora di mantenere viva l’immagine di Andreas Hofer, l’eroe, giustiziato, delle lotte di liberazione del Tirolo. Anche e soprattutto a sud di Bolzano. E a voler esaminare questa tendenza non mancano sorprese e motivazioni spesso alquanto diverse. Andreas Hofer, eroe popolare tirolese: nato il 22/11/1767 a San Leonardo in Val Passiria, fucilato il 20/02/1810 a Mantova “No”, interviene deciso Oswald Schiefer, “le mie radici non hanno nulla a che vedere con l’inno o la toponomastica.” Inno? Toponomastica? Alcuni episodi della recente storia di Cortaccia paiono tratti direttamente dalla commedia dell’arte… Nel corso degli anni e decenni che l’hanno visto rivestire la carica di primo cittadino (è sindaco di questo comune della Bassa Atesina dal 1980), Schiefer ha ingaggiato non poche scaramucce con istituzioni di tutto rispetto come il commissario di governo o alcuni grandi della politica come Silvius Magnago e Luis Durnwalder: oggetto del contendere, il modo di fare di Cortaccia. In tutto l’Alto Adige, i cartelli con i nomi di strade e borghi sono bilingui: a passeggiare fra le viuzze di Cortaccia si leggono invece nomi come Endergasse, Obergasse o Kirchgasse; dell’obbligatorio “Vicolo della Chiesa”, invece, nessuna traccia. E come ogni paese che si rispetti, Cortaccia non manca ovviamente del municipio e della scuola elementare ma sui palazzi che li ospitano non 44 MAGAZINE 2009 troneggia alcuna scritta. Sempre meglio l’anonimato che rovinare l’estetica degli edifici con scritte a caratteri cubitali in tedesco e italiano, si è pensato. Probabile che qui si faccia ancora sentire la forte eredità di Hofer. Oswald Schiefer è, non a caso, un discendente diretto, anche se di settima generazione, del tanto osannato eroe delle lotte di liberazione. Il nonno Rudolf nacque nel 1880 in Val Passiria, figlio unico di Elisabeth Schiefer, una delle nipoti di Andreas Hofer. E poi, nell’estate 2008, l’ultimo plateale gesto: in memoria degli atti eroici di Hofer, il primo cittadino decide di punto in bianco di elevare ad inno comunale di Cortaccia il brano “Zu Mantua in Banden” un canto popolare sin troppo carico di significati. Certo, il vicino comune di Termeno ha dato prova, anche in quest’occasione, dell’immancabile e ormai storica alleanza ma serve ben altro per dare vita ad un vero e proprio inno dell’Alto Adige come quello dello libero stato della Baviera, suonato nelle occasioni ufficiali addirittura Gli “Schützen” portano con orgoglio il loro costume tradizionale MAGAZINE 2009 45 Il tranquillo paese di Cortaccia in Bassa Atesina accanto all’inno tedesco. “A me interessa difendere e rendere omaggio alle nostre tradizioni, alla nostra cultura e alla nostra lingua. Questo approccio è sostenuto dalla maggior parte dei cittadini di Cortaccia. Se così non fosse, in tutti questi anni non mi avrebbero di certo ogni volta confermato con oltre il 90% dei voti, vi pare?” ricorda l’ampio consenso di cui gode sottolineando comunque l’altrettanta necessità di rispettare gli italiani presenti in Provincia. SALVAGUARDARE LE TRADIZIONI TIROLESI L’episodio di Cortaccia è solo uno dei mille e un episodi che accompagnano il concetto di identità culturale in Alto Adige. La contesa sulla toponomastica ha da tempo rivelato di essere un autentico nodo gordiano; alcuni retaggi di epoca fascista tengono costantemente caldi certi animi e nella non meno accesa causa relativa all’apprendimento della seconda lingua, ognuno cita questo o quell’esperto per avvalorare le proprie teorie. Ma, a dire il vero, la gente di qui se la cava benone. Ci si stima e si apprezza il valore della pace sociale. Un atteggiamento, questo, diffuso però soprattutto nella Bassa Atesina dove, sulla sponda orograficamente sinistra dell’Adige, tedesco e italiano si integrano alla perfezione mentre sull’altra, a Cortaccia appunto, ma anche a Termeno o Caldaro, è il tedesco a farla da padrone e a celebrare con orgoglio le tradizioni tirolesi. “L’Uomo vuole difendere anche i valori del suo popolo proprio come fa con quelli religiosi. Benessere e sicurezza sono troppo poco per parlare di un’esistenza completa” si dice convinto Schiefer e cita il crescente numero di giovani fra i membri delle bande musicali, dell’associazione agricoltori o degli “Schützen”. In effetti, il ritorno alle tradizioni tirolesi è molto sentito nella fascia fra i 15 e i 30 anni, quali che siano le manifestazioni di questo legame. FUOCHI DEL SCARO CUORE “Schuhplattln”, ballerini che saltellano toccandosi i piedi nella danza tradizionale tirolese e il grandioso spettacolo dei fuo46 MAGAZINE 2009 chi del Sacro Cuore sono solo un esempio di questo rinnovato sentire. La domenica in cui si celebra la festa del Sacro Cuore di Gesù, dieci giorni dopo il Corpus Domini, sulle montagne bruciano centinaia di fiaccole disposte a formare cuori, croci o scritte visibili anche a grande distanza. La cerimonia è pensata per commemorare la consacrazione del Tirolo al Sacro Cuore di Gesù, un giuramento fatto nel lontano 1796 quando i Tirolesi, impegnai nelle lotte contro i francesi e i bavaresi, si appellarono all’aiuto divino. Anche nel celebrare questo evento gli abitanti dell’Oltradige e della Bassa Atesina figurano fra i più zelanti: la Mendola in fiamme è grandiosa testimone di una tradizione ancora tanto sentita e vissuta. Mezzo paese è in piedi a guardare l’energia che sprigionano quelle fiamme, a riunirsi in gruppi e mangiare, cantare e bere in compagnia e, perché no, a flirtare anche un pochino. Le associazioni locali si preparano per settimane all’appuntamento; studiano dove accendere i fuochi in modo che siano ben visibili e si organizzano perché tutto fili liscio, senza pericoli per nessuno, fino a notte fonda. Tra i fuochisti di più antica tradizione vi sono quelli del Fahnenbund di Appiano, un’associazione nata nel 1956 e che conta ben 25 membri. “Certo, in gioco ci sono una buona dose di patriottismo e di idealismo, altrimenti ci risparmieremmo tutta quella fatica” ammette Franz Gschnell, uno dei fieri iscritti all’associazione. Oltre all’accensione dei fuochi alla forcella Kematscharte, un altro momento clou è quello della Santa Messa in montagna celebrata la mattina e frequentata ogni volta da almeno 250300 fedeli. TRACCE DI HOFER Ma nei dintorni di Bolzano si osservano anche molte tracce del triste epilogo di Andreas Hofer. Nel silenzio dei portici di Egna, per esempio, dove l’eroe, in cammino verso la fucilazione di Mantova, passò in gattabuia la notte fra il 30 e il 31 gennaio 1810. Tre celle dell’antico carcere distrettuale sono ancora oggi conservate nello stato originale. Le pesanti porte di legno, i cardini INFO & ALTRO Andreas Hofer 1809-2009. La storia incontra il futuro Nelle guerre di liberazione del 1809 Andreas Hofer condusse i tirolesi ben tre volte alla vittoria nella battaglia contro le truppe napoleoniche. In occasione del 200° anniversario il Tirolo, l’Alto Adige ed il Trentino presentano la loro varietà culturale in forme storiche, contemporanee e orientate al futuro. Per maggiori informazioni sulla storia e le manifestazioni, dalle letture ai cortei celebrativi passando per i concerti, consultare il sito www.1809-2009.eu Chi era Andreas Hofer? La risposta a questa domanda la trovate presso il Museo Sandhof in Val Passiria, casa natale del combattente della libertà Andreas Hofer (1767-1810). L’esposizione ripercorre la vita di Andreas Hofer e la rivolta del 1809. www.museum.passeier.it I fuochi di Sacro Cuore “accendono” le montagne infissi in un’enorme pietra, le grate arrugginite testimoniano la crudezza di quei tempi bui. Più luminosi, i piani superiori, ornati di affreschi medioevali, una rara volta a stella e le fondazioni di una cappella, oggi residenza di Wolfgang Renzi che, ereditate quelle storiche mura dal nonno, potrebbe farne probabilmente un museo se i vincoli e le spese non gli paressero troppo onerosi. E poi, proprio accanto, ad attirare i turisti ci pensa già un albergo, intitolato, ovviamente, ad Andreas Hofer. E, ancora, a far due passi si sbuca sulla via Andreas Hofer. Di certo non un caso, in Alto Adige, dove di cose intitolate all’eroe popolare ce ne sono a bizzeffe. Che dire? Pare proprio che tutte le strade portino in qualche modo a Hofer. 1809 – La libertà dell’aquila Nell‘autunno 2001 l’emittente austriaca ORF produsse il fi lm storico “1809 – Die Freiheit des Adlers” (1809 – La libertà dell’aquila) girando in Alto Adige, Tirolo, Vienna e Mantova. Il copione del fi lm è stato scritto dal poeta Felix Mitterer e nel ruolo di protagonista si vede Tobias Moretti. www.andreashofer-derfilm.com CURIOSITÀ Alexander Zingerle Redattore della rivista lifestyle “IN Südtirol”, un tempo collaboratore di Südtirol Online e Südtirol Life. Autore di 15 pezzi di teatro e cabaret per Kühne Ü Bühne. Infanzia trascorsa in Val Pusteria, servizio civile a Trento, studio di lingue ad Innsbruck e in Scozia; risiede in Oltradige. Hofer è il secondo cognome più comune dell’Alto Adige. Nel 2006 4.075 persone portavano questo cognome. Al primo posto figura il nome Mair con 4.438 indicazioni. L’obbligo della registrazione ufficiale del cognome e la registrazione nel registro dei battezzati è stato introdotta dal Concilio di Trento (1545 -1564). MAGAZINE 2009 47 Che c’è di nuovo? TESTO ROSWITHA MAIR Il design non è riservato soltanto alle grandi metropoli del mondo. Anche gli altoatesini, molto consapevoli delle proprie tradizioni, sembrano apprezzare modernità ed innovazione. Il ponte oscillante è parte sostanziale del nuovo Museion Il nuovo tempio architettonico di Bolzano è rappresentato dal Museion, il museo d’arte moderna e contemporanea: una costruzione architettonica molto azzardata, opera dello studio d’architettura di Berlino Kürger, Schuberth, Vandreike (KSV). La forma cubica, le vetrate laterali, nonché il ponte ondeggiante servono alla comunicazione tra vecchio e nuovo, tra città vecchia e nuova, mentre l’involucro metallico chiuso racchiude un’anima molto mutevole. SPAZIO AI GRANDI VINI Dopo il rimodernamento eseguito con successo delle cantine vinicole Hofstätter a Termeno, Manincor e Winecenter a Caldaro e Colterenzio e San Michele ad Appiano, altre due cantine si prestano ad un interessante sfida architettonica. Il progetto della cantina di Termeno è stato affidato all’architetto venostano Werner Tscholl: l’idea base prevede una vite che nasce dal 48 MAGAZINE 2009 terreno e che avvolge l’intero edificio. L’edificio, un imponente gioiello architettonico, sarà ben visibile a tutti e diventerà anche emblema del paese di Termeno. L’ingresso, il “cuore” dell’intero complesso, verrà ricavato dall’edificio già esistente, verranno creati nuovi spazi mantenendo però la traduzione. Una soluzione innovativa è stata invece scelta per il rimodernamento della cantina di Terlano: i nuovi depositi per la vinificazione dei vini di qualità di Terlano e il reparto di imbottigliamento, nonché alcune cantine sono stati inseriti nella nuova costruzione che si sviluppa esclusivamente sottoterra. Lo studio d’architettura TV Trojer Vonmetz ha creato discretamente posto alla cantina di Terlano che dopo la fusione con la cantina di Andriano doveva trovare spazi adeguati. L’edificio esistente è stato ampliato in rispetto dell’ambiente e delle leggi ambientali; il complesso nuovo è stato rivestito in porfido rosso, materiale tipico del posto che s’inserisce magnificamente nel paesaggio coltivato. SAFETY PARK: SPERIMENTARE IN SICUREZZA Safety Park significa 16 ettari di tecnologia all’avanguardia con percorsi di prova ideali, idonei a tutti i tipi di veicoli ed a tutte le fasce d’età, dal principiante all’autista di professione. Ci si può allenare su veicoli da 2 a 16 ruote, dal ciclomotore all’autoarticolato da 40 tonnellate, dal trattore al traino della roulotte, o anche sul circuito sportivo. Infine, è disponibile un percorso attrezzato per motociclette e go-kart e un’area per esercitarsi alla guida fuori strada. Aperto 360 giorni all’anno garantisce divertimento in tutta sicurezza ad ogni età. Creare cose sempre nuove e mantenere le cose vecchie in un perfetto connubio. Una vera sfida per i costruttori altoatesini che si dedicano con impegno alla modernità senza però dimenticare la tradizione. Siamo molto curiosi di cosa ci porterà il futuro! PROGETTI & ALTRO LA NUOVA FUNIVIA DEL RENON BOLZANO Design semplice, color rosso “St. Magdalener“ che da un tocco d’eleganza e panorama mozzafiato: queste sono le caratteristiche della nuova funivia del Renon che collega il Renon e Soprabolzano. Otto cabine che offrono ciascuna spazio a 35 persone e che in soli undici minuti conducono a 950 m d’altitudine. La funivia si sviluppa lungo una fune lunga 4.560 m. Una vera innovazione che fa fede al nome della vecchia funivia del Renon che, messa in esercizio nel lontano 1966, ha da sempre fatto parlare di se per modernità ed innovazione. Un ulteriore vantaggio della nuova funivia: niente orario da ricordare, la funivia garantisce una corsa ogni quattro minuti. Bolzano Sud Nuova sede della ditta Salewa Salewa, azienda leader nel campo dell’abbigliamento da montagna ed equipaggiamento alpino, ha grandi progetti: la nuova costruzione molto imponente ad opera dell’architetto di grido milanese Cino Zucchi diventerà l’emblema della città di Bolzano. Il nuovo edificio dovrà trasmetter emozioni forti, invogliare a conoscere il mondo alpino e le montagne, nonché creare un legame tra visitatore ed industria. L’inaugurazione del nuovo stabilimento è prevista per la primavera 2010. www.salewa.com Bolzano Nord Il nuovo stabilimento della Mila La sede della Mila, azienda leader nella produzione di latticini di qualità, genuini e prodotti da latte di montagna altoatesino, nel 2010 risplenderà in nuova veste. La facciata, ad opera dello studio d’architettura plan werk stadt, é ispirata al credo “Latte. Amore. Alto Adige” e richiamerà molta attenzione sull’edificio che ospiterà anche uno shop ed un bistro. www.mila.it Scenari tecnici Le difficoltà geografiche della regione alpina hanno nel tempo sempre posto grandi ostacoli a pianificatori, ingegneri, costruttori e lavoratori, per cui ogni singolo progresso tecnologico è stato complesso e difficile. Le tante difficoltà incontrate hanno però spesso prodotto soluzioni geniali che ora si pongono come punte d’eccezione a livello mondiale. La nuova guida cicloturistica “Percorso della tecnica – con la bici alla scoperta di 50 siti della tecnica“ (edaizione Kompass) conduce a questi luoghi particolarmente interessanti e ricchi di storia. www.museodellatecnica.it Roswitha Mair Nata a Bolzano, risiede ad Appiano. Ha studiato Economia dei sistemi turistici a Brunico e Venezia. Dal 2002 nel Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti. MAGAZINE 2009 49 TESTO LUKAS BERTAGNOLLI Giornate di musica Spring Emotions: la Stephen Petronio Company si è esibita in primavera 2008 a Bolzano Ho parcheggiato la macchina davanti all’uscita d’emergenza del capannone. Il complesso stava già suonando. Stavo accendendo la sigaretta che avevo scroccato e da lontano sentivo il suono delle chitarre che scendeva su migliaia di giovani. Il gruppo Sonic Youth stava cantando brani d’adolescenti ribelli e di una signora schizofrenica. Dal 1980 il gruppo domina la scena musicale newyorchese e l’esposizione allestita al Museion di Bolzano è dedicata proprio a loro. La cantante Kim Gordon cercava dal palco di protrarsi nel futuro anche a Bolzano. Ho spento la sigaretta e pensato che in fine dei conti preferivo le donne mature. Al concerto di Avril Lavigne c’ero andato soltanto perché la giovane canadese assomiglia tanto alla mia exfidanzata finlandese. Il suo concerto è stato una grande festa per adolescenti come del resto anche il concerto di Nena all’epoca dei “99 palloncini”. Sul bancone del bar ho trovato una copia del giornale Lifestyle. Un’intervista veramente brutta mi fece passare la voglia di andare al concerto di James Blunt. Speriamo che al concerto degli Oasis sono più veloci a servire la birra. Il concerto dei Sonic Youth conclude il Festival Transart che alcuni giorni fa mi ha portato a visitare il quarto piano del Museo d’arte moderna e contemporanea. Ho bevuto dell’ottimo vino e mangiato bene in compagnia più o meno brillante. Tra una portata e l’altra il “Klangforum Wien” suonava musica contemporanea. Mi Bolzano e Vienna sono le città d’adozione dell’Orchestra giovanile Gustav Mahler MAGAZINE 2009 51 Bolzano propone un programma musicale e culturale che soddisfa anche gli appassionati più esigenti ricordo perfino che a fine serata l’ensemble ha eseguito un brano di Fausto Romitelli. Le guance di porcellino da latte in salsa ricca e purea di sedano erano ottime e si sposavano magnificamente con il Pinot Nero Riserva Abtei della cantina Muri Gries. Dopo un modesto boulez, il percussionista ha eseguito un’eccellente rumba di Iannis Xenakis e, al suono di effetti sonori che ricordavano il mormorio dell’acqua, è stato servita una creazione a base di mela e menta accompagnata da un Aureus di Joseph Niedermayr particolarmente dolce. Dopo la cena ho preso la macchina e sono andato a bere un Gin al Bar Laurin. Francesco Bearzatti stava eseguendo proprio in quel istante una favolosa macia funebre con il suo sax, il preludio di cosa ci aspetta per la bellezza di due settimane durante il Südtirol Jazzfestival Alto Adige che si inaugura a Castel Firmiano. Durante il festival, i musicisti si esibiscono un po’ ovunque, nei teatri, in cantine, in strada oppure nei rifugi di montagna. Il bislacco musicista Bugge Wesseltoft esegue pezzi di electro-jazz e musicisti etno cercano di portare suoni esotici in questa mia tranquilla terra alpina. A questo s’aggiungono dei russi che cercano di convincermi di quanto serio può essere l’umorismo. Uno dei concerti migliori degli ultimi anni è stato sicuramente quello del bassista William Parker di New York. Ad un certo punto disse: il cielo è già talmente pieno di aeri e di razzi che è meglio mantenere i pedi saldi per terra, questo è quelle che si dice “Land Song“. Quando il giorno dopo mi affaccio dal mio appartamento per ammirare la città, il cielo è stato ripulito dall’autunno. E’ iniziato il periodo della vendemmia, delle caldarroste, delle foglie variopinte e delle giornate più corte. Ogni anno l’autunno mi dice che oltre l’orizzonte esiste un universo che da senso alla nostra vita. Una sorta di malinconia positiva mi assale e mi fa andare all’Audi52 MAGAZINE 2009 torium. Sono in ritardo, ma fortunatamente posso rifugiarmi nella mia loggia. L’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano sta eseguendo un solo di violino ricco di sentimentalismo mediterraneo che mi rapisce totalmente. La piccola orchestra provinciale si è sviluppata alla grande negli anni fino a diventare una “grande” orchestra che mi ha convinto di comprare un abbonamento. Mentre procedo in macchina sul ponte Druso, un venticello caldo soffia dal finestrino e mi venne in mente improvvisamente l’estate passata. Il “Don Juan“ di Richard Strauß mi ronza nelle orecchie e con la musica anche il pensiero della seria violinista tedesca dell’Orchestra giovanile europea che se la prese, quando in camera d’albergo, le dissi che al momento l’Orchestra giovanile europea non suonava bene quanto l’Orchestra giovanile Gustav Mahler. Ma, le dissi inoltre, questo poteva cambiare nell’arco dell’anno prossimo. Tuttavia, entrambe le orchestre iniziano per consuetudine la loro tournee mondiale a Bolzano. La violinista mi diede speranza per l’anno prossimo, mi tenne il muso e suonò un po’ di Bach. Molto meno inavvicinabile delle giovani suonatrici ad arco risultano le pianiste che si misurano durante il concorso Busoni. A volte mi reco al Conservatorio per ascoltare i pianisti che si esibiscono durante le preselezioni. Una volta vinse Alfred Brendel. Il pianista ora ha concluso la sua carriera concertistica, ma all’epoca suonava divinamente e mi emozionò tantissimo. La Società dei concerti di Bolzano ed il Südtiroler Kulturinstitut riescono a portare tali talenti a Bolzano. In inverno sarà la volta della “Camerata Salzburg” e il “Hagen Quartett” che già in passato mi ha entusiasmato con brani di Beethoven. Ma l’inverno porta a Bolzano soprattutto l’opera, Rossini, donne con grandi scialli e tante emozioni nel Teatro Comunale. FESTIVAL & ALTRO Bolzano – Estate musicale Le Feste Musicali a Castel Roncolo a metà giugno propongono una serie di concerti molto particolari nel cortile interno del castello. A fi ne giungo la città di Bolzano ospita il Südtirol Jazzfestival Alto Adige, un vero evento musicale. Il Bolzano Festival Bozen offre da inizio agosto il meglio della musica, dalla musica barocca alla musica contemporanea. Per date e programmi cliccare su www.bolzanodintorni.info Cultura & musica Il nuovo Teatro Comunale di Bolzano, teatro di tradizione dal 2007, e l’Auditorium sono i principali contesti culturali dell’Alto Adige. Stagione per stagione presentono balletti, esibizioni di danze e opere, tra cui sempre qualche prima italiana. www.ntbz.net Concerti per organo L’associazione “Pauls-Sakral – serate musicali nella cattedrale“ si dedica anima e corpo alla musica sacrale. Vengono proposti soprattutto concerti per organo. Da Pasqua a fi ne ottobre nell’imponente Parrocchiale di San Paulo viene offerto un ricco programma di concerti. www.pauls-sakral.eu Lasciando la città butto lo sguardo sulla zona dell’Oltradige, sulle luci della notte e le bande musicali. Più a sud m’imbatto nella banda musicale di Termeno che si esibisce con slancio, mostrando la serietà dell’impresa. Se già non ci si può vantare di possedere un lago, almeno si deve suonare meglio della banda musicale di Caldaro. Da bambino anch’io ho suonato in chiesa, ma quella è stata l’unica e l’ultima volta. In chiesa faceva talmente freddo che il bocchino dello strumento rischiava di congelarsi ad ogni pausa. In inverno perfino una polca popolare può assumere un carattere piacevolmente malinconico. Altri aspettano più volentieri l’estate per assistere alle esibizioni sul palcoscenico sul Lago di Caldaro. La stella dei musical Maya Hakvort, ad esempio, è una delle artiste che riesce ad entusiasmare con le sue melodie gli spettatori accorsi alle sponde del lago. Un perfetto mix di champagne e sentimenti. Rudy, Vincent & Fernando Le loro voci fanno impazzire il sesso gentile: Rudy Giovannini, il “Caruso delle montagne“ invita ogni anno gli appassionati di musica popolare all’ormai tradizionale “Köfelefest“ organizzata dal suo comune natio Laives. I due fratelli Vincent & Fernando di Andriano si sono piazzati al secondo posto nel “Grand Prix della musica popolare 2008” con la canzone “Glaub an Gott“ (Credi in Dio). Una new entry è sicuramente Graziano: il giovane bolzanino è intenzionato a scalare le classifiche tedesche in brevissimo tempo. CURIOSITÀ Lukas Bertagnolli 30 anni, giornalista di Bolzano. Studi a Vienna e Berlino. Dottorato in fi losofia. Redattore, critico e autore, giornalista televisivo dell’emittente televisiva austriaca ORF. Nei 23 comuni dell’area turistica Bolzano Vigneti e Dolomiti convivono 39 bande musicali. Solo il comune del Renon vanta sei bande musicali; i comuni di Sarentino e Appiano ne contano quattro. MAGAZINE 2009 53 Un divertimento invernale TESTO ROSWITHA MAIR Naturalmente si può sciare anche qui! Ma la zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti, con il suo paesaggio invernale idilliaco, offre molto di più del semplice divertimento sulle piste da sci. Escursioni con le racchette da neve, un’esperienza veramente unica Ripidi prati, antichi masi contadini e gente particolarmente legata alle usanze e tradizioni conferiscono alla Val Sarentino un fascino del tutto particolare. Una valle che invita ad un romantico tuffo nel passato. Basta sedersi, avvolti in calde coperte, in una slitta trainata da cavalli. E via… attraverso il paesaggio invernale accompagnati dallo scampanellio e dallo sbuffo dei cavalli. I più coraggiosi possono avventurarsi nei boschi e alpeggi cavalcando un bellissimo cavallo avelignese. SALIRE E SCENDERE La Val Sarentino si presta magnificamente ad una vacanza in famiglia: la pista naturale da slittino lunga 5,2 km nel comprensorio sciistico di Reinswald promette divertimento assoluto – e nelle notti di luna piena divertenti discese notturne. Modernissimi impianti di risalita conducono sciatori ed escursionisti in pochi minuti a 2460 m. Le piste da sci sono larghe, ma allo stesso tem54 MAGAZINE 2009 po ideali per gare di livello europeo. Anche gli appassionati di snowboard ne sono entusiasti. Inoltre non si formano mai code! Gli amanti dell’escursionismo alpino e del fuoripista possono esplorare l’incantevole paesaggio della Val Sarentino scegliendo tra 14 itinerari. Tra questi l’escursione di quattro ore alla volta del Lago di Valdurna e della vetta Hörtlaner. La migliore ricompensa a 2660 m? Il silenzio assoluto dell’inverno. DIVERTIMENTO INVERNALE E PANORAMI MOZZAFIATO Sul Renon, l’altipiano di 111 km2 sopra Bolzano, l’inverno sembra aver conservato il suo fascino originario. Il Corno Renon è conosciuto come paradiso invernale delle famiglie, lontano dai luoghi del turismo di massa. Il paesaggio invernale può essere esplorato anche durante magnifiche escursioni oppure passeggiate con le racchette da neve. Coloro che amano la velocità possono misurarsi sul „Icerink Ritten“: la pista lunga 400 m dispone del ghiaccio più veloce del mondo grazie all’acqua poco dura e l’aria rarefatta a 1200 metri. PURO DIVERTIMENTO CON GLI SCI DA FONDO Il centro per lo sci di fondo di Lavazè Passo Oclini con più di 80 chilometri di piste è sicuramente uno dei centri più belli dell’intero arco alpino. Le piste, che permettono di percorrere tre, cinque e otto chilometri a una quota di 2000 metri, sono praticabili fino a metà aprile – la zona attira anche molti appassionati di sci alpino. Un’esperienza veramente unica, sia a livello sportivo che paesaggistico, è rappresentata dall’anello per lo sci di fondo lungo 35 km sul Renon, l’anello d’altura più suggestivo e bello d’Europa. Chi predilige la Val Sarentino non trova solo le piste ottimamente preparate della Val di Pennes: il martedì e giovedì è possibile praticare lo sci di fondo notturno lungo la pista Asten. BIANCO NATALE Quando arriva Natale, una visita al tradizionale mercatino di Natale a Bolzano è d’obbligo. In Val Sarentino il Natale è più intimo: I fine settimana sarentini dell’Avvento Alpino trasmettono l’aura contemplativa di una volta e nei primi tre giovedì dell’Avvento i “Klöckler”, personaggi selvaggi, si recano, con gran fragore, di casa in casa. Degni di menzione anche gli oltre 100 presepi nei vicoli e nei bovindi di San Paolo/Appiano. NEVE & ALTRO Il silenzio assoluto dell’inverno Novità: Rivista Inverno Atmosfera natalizia a Bolzano e dintorni, città e cultura, acqua e vino, neve e ghiaccio: scoprite l’inverno in Alto Adige e venite a conoscere i territori sciistici. Con alloggi, pacchetti vacanze e offerte. Richiedetelo gratis su www.bolzanodintorni.info Combinazione d’inverno Scatenarsi di giorno sulle piste e di sera passeggiare sotto i portici a Bolzano. Oppure una serata a teatro? Le zone sciistiche di Reinswald e del Corno Renon distano solo mezz’ora di macchina in autostrada dal capoluogo. Inoltre vale sempre la pena fare una gita alle cantine lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige. Skisafari Chi ama la varietà è libero di cambiare comprensorio sciistico ogni giorno come del resto fanno molti dei sciatori locali. Da Bolzano, Ora, Egna e Montagna, Trodena oppure Anterivo è facilissimo raggiungere il comprensorio Val di Fiemme Obereggen. Anche l’Alpe di Siusi, la Val Gardena con la Sella Ronda oppure la Schwemmalm in Val d’Ultimo distano meno di 50 km! Speed Skating: Junior World Cup Per la prima volta nel circo della Coppa del Mondo del pattinaggio di velocità si svolge il Junior World Cup, una competizione esclusivamente per la categoria Junior (maschile e femminile). Il Junior World Cup avrà luogo il 17 e 18 gennaio 2009 nell’Arena Ritten a Collalbo. www.arenaritten.it Coppa d’Europa 2009 Dall’11 al 13 febbraio 2009 il comprensorio di Reinswald è teatro di una gara di coppa d’Europa maschile di discesa, super-G e combinata. Quest’anno Reinswald rappresenta l’unico comprensorio italiano in cui si disputa una gara di livello europeo. La sfilata dell’Egetmann Hansl Il martedì grasso, il 24 febbraio 2009, si celebra a Termeno il matrimonio dell’Egetmann Hansl, un pupazzo in giacca nera con tutto un seguito di mostri pelosi, figure e carri. La sfi lata dell’Egetmann si annovera certamente fra le più antiche, insolite e vivaci usanze del carnevale conservatesi in Tirolo. Consiglio: indossare abiti non troppo delicati e rispettare una certa distanza di sicurezza! www.egetmann.com La magia del Natale a Bolzano MAGAZINE 2009 55 TESTO PETER THALMANN Non solo Fuji La mela è il frutto più importante in Alto Adige Alto Adige: terra di vini eloquenti e di mele fragranti. Sui vini dell’Alto Adige si sono scritti interi almanacchi, si sono confessati giuramenti ebbri d’amore. Vino e Alto Adige: è la storia di caratteri autentici, vecchie stirpi e nuovi maestri. Il vino non a caso è considerato frutto di un’arte. Dai vignaioli che curano con amore e passione le piante agli enologi che ne trasformano il prezioso succo, il vino assurge per eccellenza a patrimonio della cultura dell’Alto Adige. Beh, magari accanto allo speck. Ma che dire delle mele? A guardare alle superfici coltivate, questo frutto è sicuramente il più importante dell’Alto Adige: 18.000 ettari di superficie contro i “soli” 5000 ettari di vigneti. Ma cosa si può mai fare con le mele? Certo: succo, aceto e strudel. Tutto qua? In fondo, la mela resta una merce. La mela non desta emozioni, non più, almeno. Al massimo ci può scappare un sorriso, quando ci capita di osservare in qualche paese straniero, in una città lontana, al banco della frutta di un qualche negozietto sperduto una mela croccante con l’etichetta “Alto Adige”. Effettivamente, le possibilità di incontrarla non sono poche. Dei dieci milioni di tonnellate di mele prodotte ogni anno nei 25 Stati dell’Unione Europea, un milione viene dal solo Alto Adige. Una mela europea su dieci, dunque, è altoatesina. La metà è destinata all’esportazione, il resto utilizzato per produrre succhi, strudel ecc. Negli anni Ottanta, la frutticoltura ha registrato da queste parti un forte incremento; l’assortimento produttivo, allora, veniva modificato e ampliato in base alla domanda. Millefoglie di Strudel MAGAZINE 2009 57 Nel 2008 sono state raccolte a mano ca. 366.000 tonnellate di mele Golden Delicious Eppure la mela resta per molti di noi sinonimo di lavoro, di sfacchinate. Come non pensare a quando, da studenti, si passavano anche dieci ore al giorno a raccogliere le mele degli alberi sotto il sole cocente e in quella confusione babilonica di lingue dovuta alla presenza di braccianti polacchi, cechi e ungheresi. Sempre lo stesso movimento, ripetuto migliaia di volte alla fine dell’estate. E ad ogni frutto infilato nel sacco della raccolta cresceva l’odio per quella nostra tanto amata mela. LA NOVITÀ DELL’ALLEVAMENTO A SPALLIERA Eppure le mele plasmano il paesaggio dell’Alto Adige e sono profondamente radicate nella zona. Gli ordinati frutteti spiccano subito all’occhio e rappresentano una precisa costante del nostro paesaggio. Tanti bravi alberelli tutti in riga con una precisione quasi prussiana. Ogni frutteto è esattamente uguale all’altro. Una scena piuttosto noiosa, in effetti, eppure le piantagioni di mele concorrono alla bellezza di questa striscia di terra. Ma questa immagine così ordinata è in realtà piuttosto recente. Solo a partire dagli anni Sessanta si inizia in Alto Adige a coltivare le mele con il metodo a spalliera. “La spalliera è stata la prima novità nel settore” rammenta Franz Renner. E lui non può non saperlo. Ottantaquattro anni, di Caldaro, questo contadino ha lavorato sui campi tutta una vita e ora che le mani e le gambe non permettono più lavori faticosi, ha affinato l’ingegno, mettendosi a scrivere ricordi. Le sue memorie agricole, soprattutto quelle che riguardano la viticoltura e la coltura delle mele, sono un’autentica miniera per i patiti del dialetto tedesco, con espressioni capaci di sbalordire anche chi in questa terra è nato e vissuto. Renner è dunque una sorta di “cronista delle mele”. Ricorda ancora bene l’epoca precedente all’ormai dilagante uniformazione varietale. Gli anni in cui le catene della grande distribuzione non comandavano ancora sulla frutticoltura dell’Alto Adige. Mentre oggi contiamo, infatti, undici varietà di mele, ma, di 58 MAGAZINE 2009 fatto, sono solo cinque quelle commercialmente rilevanti (Golden Delicious, Gala, Red Delicious, Braeburn, Fuji), mezzo secolo va se ne contavano più di venticinque. Si iniziava a giugno con l’Astrahan, altrimenti nota come la mela dei Santi Pietro e Paolo perché la si poteva raccogliere già prima della ricorrenza del 29 giugno. “Non erano certo buone”, ricorda Renner “ma erano comunque le prime mele dell’anno e si mangiavano volentieri lo stesso”. Belfiore giallo (Gravensteiner), Rosa (Böhmer), Renetta di Champagne (Champagner), Wagner, Köstliche, Lederer, Rosmarina bianca, Blattler: tutti nomi di varietà non più coltivate. LA ROSA DI CALDARO La più nota delle varietà di mela tradizionali era sicuramente la Rosa di Caldaro (Kalterer Böhmer). La leggenda vuole che un commerciante della Boemia ne portasse alcuni semi fino all’Oltradige e vista la buona fioritura in zona si decidesse di attribuirle quel toponimo. La mela fu presto conosciuta ben oltre i confini territoriali e fino agli anni Sessanta fu un’autentica star nel firmamento delle mele altoatesine. Gli alberi, possenti e vigorosi, erano caratteristici della Rosa di Caldaro: fusto nudo, chioma molto florida, erano ancora dei veri alberi da frutto. Non degli stuzzicadenti alti quanto un ragazzo, ma figure maestose e intrecciate. Alberi come quelli che si ammirano nei libri di favole; alberi sotto ai quali il principe si riposa o la suocera maligna trama perfidi piani. Sotto agli alberelli di oggi, la suocera rischia di prendersi un’insolazione. “Allora raccoglievamo fino a 10 quintali di mele da ogni albero e per farlo usavamo delle scale enormi con quasi quaranta pioli” ricorda ancora il vecchio Renner. Anche il “cronista delle mele” non assaggia più da tanto tempo una Rosa di Caldaro. “Non ci sono mele più belle di quelle. Un colore che va dal rosso brillante al giallo oro, fiori candidi e bellissimi e poi quel gusto…” continua dopo una pausa di riflessione “indescrivibile! Neanche da mettere con le MELE & ALTRO Quando inizia la fioritura? Da metà a fi ne aprile la zona di Bolzano Vigneti e Dolomiti si trasforma in un mare di fiori profumati; in giugno/luglio esplodono i rododendri che trasformano gli alpeggi fi no a 2000 m in giganti tappeti fioriti. I primi messaggeri della primavera fanno la loro apparizione già fi ne febbraio/inizio marzo della bellissima Valle di Primavera – nomen est omen. Fruttate, fragranti, Frujis “Frujis” questo è il nome dei croccanti chips di mela prodotte esclusivamente con mele biologiche dell’Alto Adige. Prive di zuccheri aggiunti e conservanti sono uno snack sano e consapevole. Attenzione all’imballaggio: il maneggevole barattolo garantisce gusto al 100%! www.frujis.com Fiori ghiacciati mele industriali moderne: le Fuji, le Braeburn e compagnia bella”. Che la Rosa di Caldaro abbia poco a che spartire con i moderni impianti è evidente. Un albero portava, è vero, molti frutti, ma le mele erano relativamente piccole. Inoltre, e questo era lo svantaggio principale, il melo tendeva all’alternanza. “Quando il contadino aveva avuto un anno di raccolto, lo si notava dalla cantina, dove poteva permettersi un bicchiere di rosso in più” sorride Renner. E con il vino, il cerchio si chiude. Le varietà di mele antiche, destinate a morire, non scompaiono però del tutto. A Laimburg, presso il centro sperimentale per la frutticoltura e viticoltura della Provincia, le mele d’antan hanno trovato chi le salva. Zelanti agronomi mettono nuovamente a dimora le antiche varietà. Al momento solo a scopo sperimentale. Ma chissà… magari fra qualche anno, in un paese straniero, in una città lontana, al banco di un negozietto sperduto troveremo a sorriderci una lucente “Rosa di Caldaro”. Quando di notte la temperatura scende sotto lo zero, i contadini attivano gli impianti d’irrigazione a pioggia. L’acqua avvolge i boccioli sugli alberi in un mantello di ghiaccio. Durante il processo di congelamento viene liberato calore e questo impedisce la morte del bocciolo. Il tutto da vita ad uno spettacolo naturale meraviglioso: un mare di fiori ghiacciati brilla al sorgere del sole. La prima “fioritura ghiacciata” risale al 27 aprile 1950 sul prato “Schober- Wiese” a Terlano. Totalmente automatizzato La cooperativa “Fruchthof Überetsch” a Frangarto vanta un sistema logistico interno innovativo ed altamente tecnologico. Nel 2005 è stato inaugurato un sistema di scaffalatura alta totalmente automatizzato per 6000 casse, mezzi di trasporto guidate con laser, nonché robot industriali per la scaffalatura della merce imballata. Un frutto tutto tondo: la mela I frutteti lungo il fiume Adige formano la più ampia zona coltivabile continua d’Europa. In media si coltivano 950.000 tonnellate di mele, di cui 31.000 tonnellate di mele biologiche, pari a 25% della produzione europea. Ulteriori informazioni sul sito www.melaaltoadige.com CURIOSITÁ Peter Thalmann Nato negli anni Ottanta a Caldaro. Studia scienze politiche, diritto e storia; matura professionalmente nelle redazioni di giornali gossip e riviste online. Ora alla radio, presenta nella fascia serale di “Südtirol 1” allietando il dopolavoro di circa 100.000 ascoltatori. Una falsa credenza molto diffusa afferma che la “spuma”, una tipica bevanda tirolese, sia prodotta con mele marce. Questo non è assolutamente vero! La bevanda a base di divaerse essenze d’erba era molto popolare negli anni 60-70 in tutta l’Italia e amata soprattutto dai bambini. MAGAZINE 2009 59 La “Hofesh Shechter Dance Company“, ospite in occasione della manifestazione “Bolzano danza” 365 giorni Eventi e manifestazioni I principali appuntamenti in un colpo d’occhio: concerti, festival musicali, feste del vino, sagre paesane, tradizioni ed usanze vissute, eventi sportivi impegnativi e divertenti. Informazioni dettagliate presso le associazioni turistiche e su www.bolzanodintorni.info SERATE SOTTO LE STELLE Martedì lungo a Ora nei mesi di luglio e agosto (orario prolungato di apertura dei negozi). Mercoledì lungo, negozi aperti fino alle 22 nel centro di S. Michele/ Appiano con esibizioni di musica dal vivo, artisti di strada e tanti altri eventi. Mercoledì delle curiosità, una serata speciale a Sarentino ogni mercoledì dal 22 luglio al 19 agosto. “S’Traminer Dorfleben” a Termeno, appunto, ogni mercoledì da metà luglio ai primi di settembre. Termeno mette in mostra cultura, artigianato, usi e costumi su uno sfondo di spettacoli e negozi aperti con orario prolungato. “Summerfrisch” a S. Genesio tutti i mercoledì sera da metà luglio a fine agosto. Concerti delle bande musicali e sarete per le famiglie. “Julifeir’um afn Ritten”, le piccole feste di strada dall’accento gastronomico vengono organizzate ogni giovedì di luglio, a turno, nelle località di Auna di Sotto, Collalbo e Soprabolzano. Giovedì lungo a Caldaro, negozi aperti fino alle ore 22 e manifestazioni per rallegrare le serate in centro nei mesi di luglio e agosto. Giovedì lungo a Laives il 4 giugno, 9 luglio, 6 agosto e 3 settembre. 60 MAGAZINE 2009 Magia dei portici “Laubenzauber” a Egna, tutti i venerdì di luglio e agosto. MUSICA & CULTURA Musica e Cultura nella commenda di Longomoso/Renon da maggio a ottobre: concerti di musica da camera, escursioni da organo a organo, esposizioni Serate di musica tradizionale sul Renon il 13 febbraio, 29 maggio e 13 novembre Serate musicali di Appiano, 25 concerti tra Pasqua e Ognissanti “Pauls Sakral”, concerti per organo nel Duomo di S. Paolo/ Appiano ed in altre chiese da maggio ad ottobre Concerti al castello: Castello Rechtenthal a Termeno il 12 giugno; Castello di Ora/metà luglio; Castello di Enn a Montagna/metà agosto; Castel Salorno “Haderburg” a Salorno; Appiano: Castel Englar, Castel d’Appiano e Boymont, Residenza Lanserhaus; Caldaro: Castel Kampan e Salego. Concerto con la banda Vlado Kumpan e i suoi musicisti il 29 maggio in Val Sarentino Rudy Giovannini’s Köfelefest a Laives il 5-6 giugno Feste musicali al Castel Roncolo a Bolzano dal 18 giugno al 23 luglio Südtirol Jazzfestival Alto Adige a Bolzano dal 26 giugno al 5 luglio Estate musicale ad Appiano dall’1 all’8 luglio XONG Festival, evento satellite presso il Lanserhaus ad Appiano a luglio Bolzano Danza dal 20 luglio al 1 agosto Südtirol Jazzfestival Alto Adige Palcoscenico sul Lago di Caldaro il 28 luglio, 4 agosto ed 11 agosto Bolzano Festival Bozen, concerti da agosto ad ottobre Gustav Mahler Jugendorchester, concerti a Bolzano fine agosto/inizio settembre Ferruccio Busoni Festival a Bolzano da fine agosto a inizio settembre Transart, festival di cultura contemporanea dall’11 settembre al 3 ottobre FESTE DEL VINO, SAGRE PAESANE E ALTRE MANIFESTAZIONI Giornata del vino ad Appiano a marzo Giornata escursionistica del vino a Caldaro il 26 aprile Festa del croco sul passo di Meltina a fine aprile Festa d’asparagi a Terlano il 26 aprile o il 1 maggio Mostra Vini di Bolzano dal 14 al 16 maggio “vino in festa” lungo la Strada del Vino dal 14 maggio al 13 giugno Giornate del Pinot Nero a Montagna e Egna il 21 ed il 22 maggio Vino & Gusto – Mura storiche nei castelli di Appiano il 22 maggio Termeno & Piemonte al Castello Rechtenthal il 23 maggio Festa degli “Schützen” a Cortaccia il 23 e 24 maggio Notte di San Urbano a Terlano il 25 maggio 200° anniversario della Banda musicale di Sarentino dal 29 al 31 maggio Festa dei Portoni a Salorno dal 29 al 31 maggio Festa di Pentecoste a Terlano il 30 e 31 maggio Fiera annuale di Laives il 31 maggio In abito bianco – Caldaro presenta i sui vini bianchi a giugno Festa della pasta a Montagna, inizio giugno L’Alto Adige – teatro di piaceri a Caldaro il 5 e 6 giugno Open Air dei Kastelruther Spatzen a Castelrotto il 12 e 13 giugno Festa tradizionale “Bethlehem“ nel centro storico di Termeno il 13 e 14 giugno Festa patronale a Cortaccia il 26 giugno La Notte dei Sensi – Cucina gourmet in passerella a Sarentino, fine giugno Notte magica a San Genesio il 3 luglio Festa del patrono, cappella di Castel d’Appiano il 3 luglio Simposio del Gewürztraminer a Termeno dal 9 all’11 luglio Festa patronale a San Genesio dal 10 al 12 luglio Festa patronale di S. Maddalena a Vadena dal 17 al 19 luglio Festa patronale di S. Maddalena, Bolzano il 22 luglio 11° sagra paesana a Sarentino il 18 e 19 luglio Settimane eno-culturali a San Paolo/Appiano dal 23 luglio al 4 agosto Festa degli “Schützen” a Aldino il 25 luglio Festa del Mercato di Caldaro il 25 e 26 luglio “GastroFRAU” serata gastronomica dedicata alle donne il 27 luglio La Tavolata enogastronomica nei vicoli di San Paolo/Appiano il 28 luglio Festa dei portici a Egna a inizio agosto Buffet di canederli a Meltina a inizio agosto MAGAZINE 2009 61 Artigianato tradizionale nella Val Sarentino Festa della pasta a Termeno il 8 agosto Notte di San Lorenzo ad Andriano e Bolzano il 10 agosto Festa del vino a Caldaro dal 12 al 15 agosto Festa dei canederli a Termeno a metà agosto Festa patronale a Meltina il 14 e 15 agosto Festa patronale di Soprabolzano il 15 agosto Festa dello strudel ad Andriano a metà agosto I bianchi di Monticolo a Monticolo/Appiano il 21 agosto Festa degli “Schützen” a S. Michele/Appiano il 22 e 23 agosto Festa patronale a Reinswald il 29 e 30 agosto Giornate del vino a Caldaro il 3 e 4 settembre Festa delle cantine a Cornaiano/Appiano oil 5 e 6 settembre Festa patronale a Sarentino dal 5 al 7 settembre Festa patronale a Vilpiano il 6 settembre Festa del vino a Cortaccia a metà settembre “Schupfenfest” sul Salto, Meltina/San Genesio il 20 settembre Giornate del Törggelen a Termeno il 3 e 4 ottobre Fiera annuale di Laives il 4 ottobre Vicolo del vino a Termeno il 17 ottobre Giornate di degustazione enologiche della Bassa Atesina a Ora a fine ottobre Festa dei Kastelruther Spatzen a Castelrotto dal 9 all’11 ottobre TRADIZIONI E USANZE Sfilata di Carnevale a Laives il 15 febbraio Sfilata di Carnevale a Terlano il 19 febbraio Sflilata di Carnevale a Ora il 22 febbraio Sfilata dell’Egetmann a Termeno il 24 febbraio 62 MAGAZINE 2009 Tinzltag (usanza carnevalesca) ad Aldino il 24 febbraio Mercato di San Giuseppe a Salorno il 22 marzo Mercato di San Marco a Ora il 25 aprile Mercato dei fiori a Bolzano il 30 aprile e 1 maggio Innalzamento dell’albero della cuccagna ad Auna di Sotto/Renon, Ora e Montagna il 1 maggio Serata di musica folcloristica a Termeno a maggio/giugno Processione del Sacro Cuore con festa paesana ad Aldino in giugno Festa patronale degli “Schützen” ad Aldino il 25 luglio Ritorno del bestiame a San Bartolomeo sull’Alpe di Renon il 24 agosto Ritorno a valle del bestiame ad Aldino inizio settembre Ritorno a valle del bestiame ad Anterivo fine settembre Festa del “Törggelen” ad Auna di Sotto/Renon ad inizio ottobre Festa del “Törggelen” a San Michele/Appiano il 4 e 5 ottobre Serata di musica folk “s’herbstelet” a Termeno il 15 ottobre Festa del raccolto a Cornaiano/Appiano il 17 ottobre Festa del “Törggelen” ad Appiano/Monte dal 23 al 25 ottobre Mercato di San Martino e festa paesana con corsa delle oche a Cortina sulla Strada del Vino l’11 novembre Festa di San Martino e tiro libero al Poligono storico di S. Michele/Appiano in novembre Mercato di San Martino a Cornaiano/Appiano l’11 novembre Mercatino di Natale di Bolzano dal 27 novembre al 23 dicembre Mercato di Sant’Andrea a Salorno il 30 novembre Mostra di presepi nelle viuzze di S. Paolo/Appiano a dicembre/gennaio Sfi lata dell’Egetmann a Termeno Bosco Invernale ad Appiano in dicembre Mercatino di Natale a Caldaro ogni venerdì e sabato in dicembre Natale Vivo a Egna dal 8 al 24 dicembre Avvento Alpino in Val Sarentino nei fine settimana di dicembre L’usanza del “Klöckeln” in Val Sarentino il 3, 10 e 17 dicembre EVENTI SPORTIVI Campionati italiani di pattinaggio di velocità a Collalbo/Renon il 17 e 18 gennaio Coppa Europa, discesa e Super-G maschile a Reinswald dal 9 al 13 febbraio Mezza maratona del Lago di Caldaro il 5 aprile Settimana escursionistica culturale a Termeno dal 26 aprile al 1 maggio Corsa della Strada del Vino a Cornaiano/Appiano il 30 maggio Cavalcata dei Castelli di Appiano dal 30 maggio al 1 giugno Regate internazionali di vela sul Lago di Caldaro in aprile/maggio e settembre Tradizionale giro ciclistico popolare ad Andriano il 1 maggio Coppa Schwarzenbach torneo internazionale di tennis da tavolo a Ora inizio maggio Triathlon internazionale sul Lago di Caldaro il 16 maggio Raduno di auto d’epoca a Bolzano il 16 e 17 maggio “Corsa nostalgica” da San Lugano a Montagna il 23 maggio Walter Trophy di tiro a segno, a Ora inizio giugno Südtirol Running Tour a Egna e dintorni il 13 o 20 giugno Gara di zattere sull’Adige a Vadena e Bronzolo a giugno A tutto sport Mendola History 2009 a Caldaro ed Appiano a fine giugno Raduno internazionale Frazernash (auto d’epoca) a Bolzano il 22 luglio Trans Tirol Mountain Rally ad Appiano ad inizio luglio Corsa ciclistica Gran premio Passo di Pennes in Val Sarentino il 12 luglio “La Vecia Ferovia dela Val de Fiemme” gara di Mountain Bike, partenza da Ora, inizio agosto Duathlon di montagna a Reinswald/Val Sarentino l’8 agosto Bikefestival delle moto d’epoca a Laives, l’8 e 9 agosto Torneo internazionale di tennis Futures ATP a Rungg/Cornaiano dal 9 al 17 agosto Corsa Fit for business a Egna il 5 settembre Raduno di Fiat 500 d’epoca a Bolzano a settembre Corsa ciclistica Bolzano-San Genesio il 26 settembre Mezza maratonina a San Genesio il 27 settembre Maratona e mezza maratona dell’Alto Adige a Egna il 4 ottobre Settimane escursionistiche della vendemmia a Termeno dall’11 al 16 ottobre Corsa notturna di cavalli a San Genesio il 26 dicembre Icegala a Bolzano il 29 dicembre Corsa di San Silvestro Boclassic il 31 dicembre nel centro storico di Bolzano MAGAZINE 2009 63 GUIDA CULTURA Musei & Chiese Ben 70 i musei distribuiti in tutta la provincia: dall’archeologia alla storia della civiltà, dalle scienze naturali all’agricoltura. Per informazioni sugli orari di apertura e le visite ai singoli musei consultare i siti www.provincia.bz.it/museenfuehrer o www.museiprovinciali.it MUSEI & MUSEI Una visita al Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano con “Ötzi”, l’uomo venuto dal ghiaccio è quasi d’obbligo, tel. 0471 320 100. La grande attrazione del Museo di Scienze Naturali è l’acquario marino, tel. 0471 412 964. Una novità rappresenta il Museion, Museo d’arte moderna e contemporanea, tel. 0471 223 411. Altri musei a Bolzano: Museo Mercantile, della scuola e dei presepi. Nel museo MMM Firmian Reinhold Messner presenta riproduzioni artistiche delle montagne e racconta la storia dell’alpinismo. Aperto da inizio marzo a fine novembre, tel. 0471 631 264 Castel Moos-Schulthaus a Appiano ospita un museo della cultura abitativa. Visite guidate; domenica & lunedì chiuso, tel. 0471 660 139 Il Museo Altoatesino del Vino a Caldaro illustra sulla scorta di antichi reperti le tappe che hanno contrassegnato la storia della produzione vinicola. Giorno di chiusura lunedì. Per informazioni & visite guidate: tel. 0471 963 168 oppure 0474 552 087 Nel Museo del Paese di Termeno sono esposti attrezzi agricoli e destinati alla coltivazione della vite, oggetti artigiani e domestici. Domenica & lunedì chiuso, tel. 0471 860 695 Nel Museo Uomo nel tempo “Ansitz am Orth“ a Cortaccia viene illustrata la vita dall’età della pietra all’età moderna, tel. 0471 880 267 Ad Egna si trova il Museo di Cultura Popolare con oggetti per la casa del periodo 1815-1950. Aperto mezza giornata da Pasqua a Ognissanti. Chiuso anche il sabato. Per orari di apertura e visite guidate: tel. 0471 812 472 o 0471 812 550. Il Museo di Fossili di Meltina espone minerali e fossili dell’Alto Adige. Visite guidate su richiesta presso l’Associazione Turistica. Il “Rohrerhaus” a Sarentino è un maso 64 MAGAZINE 2009 Di qui la presenza di una struttura gotica arricchita però da elementi rinascimentali e barocchi. La Rovina della Basilica di San Pietro a Caldaro/Castelvecchio è una costruzione a tre navate risalenti all’epoca del cristianesimo (IV sec. D.C.). La roccia di porfido situata sul retro della chiesa ospita 10 nicchie a conchiglia risalenti al 3000 a.C. La Chiesa di San Giacomo sulla collina di Kastelaz, appena sopra Termeno. L’abside è ornata da affreschi che rappresentano esseri leggendari battaglieri in una danza spettrale (intorno al 1200). La Cappella del Castel d’Appiano conserva affreschi romanici di una donna intenta a mangiare canederli. La Chiesa di San Pietro a Ora venne realizzata su un impianto gotico del XII secolo. La torre campanaria in stile romanico risale Giorno di riposo: lunedì. Per informazioni invece al XII secolo. La chiesa ospita al suo interno il più antico organo funzionante dettagliate rivolgersi alle associazioni dell’Alto Adige. turistiche locali. La Chiesa di Santo Stefano a Montagna (Pinzon) ospita il famoso altare di Hans CHIESE & CAPPELLE Klocker. L’accesso è permesso soltanto su Bolzano: l’antica Chiesa Parrocchiale di richiesta presso l’ufficio parrocchiale, tel. Gries ospita il famoso trittico gotico di Michael Pacher. Nella Chiesa dei France0471 820 781 scani, in stile gotico, è conservato invece A Laives, sul Köfele, la chiesetta di San un trittico ligneo inciso, opera di Hans Pietro del XIII sec. Con abside circolare Klocker. Pregevoli gli affreschi della scuola romanica. di Giotto nella Cappella di San Giovanni L’ospizio “Klösterle“ di Egna, realizzato nel della Chiesa dei Domenicani, risalente al 1220 ed ampliato nel 1300, è uno dei 4 primo gotico. Imperdibile il Duomo gotico ricoveri meglio conservati d’Europa. Si dice in Piazza Walther. che anche Dürer vi abbia soggiornato. La Chiesa Parrocchiale di Terlano in stile La Chiesa romanica del cimitero di Meltina gotico è del XIV secolo. Il piccolo campanile custodisce la Pietà (1440), una scultura romanico invece risale al XII secolo mentre molto preziosa. il tetto con invetriato della torre tardo-goti- Nella Commenda di Longomoso/Renon, ca venne realizzato nel XVI secolo. Pregerisalente al 1200, amavano sostare gli impevoli anche gli affreschi della “Scuola Bolza- ratori durante il loro viaggio in visita al papa. nina” del XIV secolo. Le chiese di S. Cipriano/Sarentino, S. La Chiesa Parrocchiale gotica di San Pao- Nicolò/Valdurna e S. Valentino/Montelo/Appiano, nota anche come “Cattedrale ghenta ospitano affreschi di valore. nei campi” venne eretta tra il 1460 e il 1560. museale con cucina d’affumicazione e forno da pane. Aperto da metà giugno a metà settembre. Per orari, iniziative e visite guidate. 0471 622 786 Il Museo di Apicoltura “Plattner Bienenhof” a Soprabolzano, fornisce tutte le informazioni relative al mondo delle api. Aperto da Pasqua ad Ognissanti giornalmente dalle 10 alle 18, tel. 0471 345 350. Il Museo del Paese a Aldino (maggio– ottobre) illustra le forme di cultura e devozione dell’epoca barocca e rococò. Molto singolare il Museo dei Mulini. A Redagno è possibile visitare il Museo Geologico. Il Centro Visite del Parco Naturale a Trodena fornisce una panoramica della struttura geologica, dei paesaggi e della storia del Parco Naturale Monte Corno, tel. 0471 869 247. Alto Adige Posti da non perdere Nessun’altra zona consente di vivere l’Alto Adige in tutta la sua varietà come l’area di Bolzano Vigneti e Dolomiti. Ecco comunque un elenco di posti da non perdere: Un’escursione sull’Alpe di Siusi, per esempio, o nelle Dolomiti, è un’occasione da non perdere per alpinisti e non. Ottima, anche l’idea di un salto a Merano, antica località di cura e soggiorno: esempi di architettura Jugendstil e incantevoli passeggiate ricordano i fasti del passato. Pregevoli anche i centri storici di Chiusa, Bressanone e Vipiteno ma anche di Glorenza, la città più piccola dell’Alto Adige. TERME DI MERANO Un’oasi di salute per il corpo e la mente, continuazione ideale della gloriosa tradizione di questa località termale: benessere e terapie antiche ed efficaci nel contesto di un’architettura unica. www.termemerano.it CASTEL TRAUTTMANSDORFF I Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano, in un anfiteatro naturale, oltre 80 ambienti botanici da tutto il mondo, coniugando in modo straordinario arte e natura. Al suo interno si contano innumerevoli stazioni dedicate all’esperienza sensoriale, il Touriseum (Museo del Turismo), l’avvicendarsi della fioritura in ogni stagione dell’anno e incantevoli viste panoramiche sulle montagne. Un’esperienza per tutti i sensi, per giovani di fatto e di spirito. Informazioni sulle varie manifestazioni su www.trauttmansdorff.it MINIERA DI RIDANNA-MONTENEVE La più alta d’Europa e quella più a lungo produttiva nell’ambiente alpino, è oggi adattata a miniera da visitare di notevole estensione. Gli innumerevoli impianti minerari sul e dentro il massiccio montuoso tra la Val Ridanna e la Val Passiria sono stati mantenuti nello stato originario e possono in parte persino essere ancora messi in esercizio. www.ridanna-monteneve.it IL MONDO DEL LODEN Tosare le pecore, filare, tingere, tessere, follare ... Il Museo interattivo a Vandoies/Val Pusteria ripercorre il camino della lana fino al tessuto finito: uno spettacolo avvincente ed unico per conoscere tutto sul Loden, dalle sue origini ad oggi. www.oberrauch-zitt.com MUSEO ETNOGRAFICO Nell’imponente residenza a Teodone/Brunico “Mair am Hof” e nel museo all’aperto, le case della borghesia si alternano a quelle dei contadini e dei ceti più umili nonché ad alcune opere della tecnica rudimentale di un tempo. Un percorso didattico ripercorre le tappe principali della quotidianità di fattorie, campagne e laboratori artigiani. www.provincia.bz.it/volkskundemuseen MAGAZINE 2009 65 PANORAMA Cartina Cartina panoramica estraibile con 40 proposte per vivere al meglio l’area vacanza Bolzano Vigneti e Dolomiti in tutte le sue sfaccettature: attività e suggerimenti per famiglie, punti di riferimento per appassionati di vini pregiati e piaceri culinari e luoghi d’interesse storico-culturale. 66 MAGAZINE 2009 SIMBOLI LEGENDA BB HB FB ± ◊ ‘ ¤ m Y X ÷ # p · } | Ì ë y ˝ M ` ∂ π ∑ a ˘ ≤ … Stanza con prima colazione (bed and breakfast) Mezza pensione (half board) Pensione completa (full board) Aperto tutto l’anno (a parte vacanze) Aperto: fine marzo-inizio novembre Aperto: inizio maggio-fine ottobre Aperto in inverno Numero dei letti Camere singole Camere a tre/più letti Suite Stanza/appartamento con bagno/doccia/WC Camera con porta comunicante Camera/appartamento con radio Camera/appartamento con TV Camera/appartamento con TV sat. TV in soggiorno Soggiorno Internet Sala congressi Camera/appartamento con telefono Camera/appartamento con cassaforte Camera con frigobar Camera/appartamento con asciugacapelli Camera/appartamento con aria condizionata Ristorante con aria condizionata Ascensore Tutte le camere/appartamenti con balcone Alcune camere/appartamenti con balcone Parcheggio o parcheggio coperto Garage o parcheggio chiuso Bar/Cafè/Servizio bar per clienti di casa Spuntini/piccoli piatti u , Ü d à K h f i 6 / å = J 3 _ ⁄ ß › ∆ s : Õ « U Ä @ ç n D è “ á Ristorante Piatti dietetici ed integrali (su richiesta) Buffet per prima colazione Abbondante prima colazione Buffet di insalate Menù à la carte Piscina all‘aperto Piscina all‘aperto riscaldata Piscina coperta Sauna (finlandese) Bagno turco Solarium Hot-Whirl-pool Massaggi Beautyfarm Sala fitness Campo da tennis proprio Pallavolo Ping pong Bowling/Bocce Equitazione Golfhotel/Convenzionato con campo da golf Anche per motociclisti Anche per ciclisti Noleggio biciclette (gratis per i clienti) I bambini sono benvenuti Parco giochi Terrazza Prato/giardino Vicino al bosco Vicino al lago Entrata libera al lago o accesso privato Posizione tranquilla PREZZI I prezzi indicati in questo catalogo sono da intendersi in Euro, PER PERSONA e AL GIORNO. Per gli appartamenti si tratta del PREZZO D’AFFITTO GIORNALIERO PER APPARTAMENTO. Nel prezzo sono comprese le imposte e le tasse. Per soggiorni da una a tre, nei giorni festivi/fine settimana, per singole, suite, cani e simili possono essere calcolati sovrapprezzi. I prezzi minimi (min.) e massimi (max.) si riferiscono alla posizione, la dimensione e la dotazione delle stanze; nel caso degli appartamenti le tariffe min. e max. si riferiscono anche al numero di persone. I periodi di alta e bassa stagione sono indicati nelle tabelle dei prezzi. SCONTI PER BAMBINI CATEGORIE DEGLI ESERCIZI Gruppi di esercizi Hotel À Alberghi/pensioni À Pensioni c.p. colazione/Garni À Appartamenti (Residence) À ^ £ l ≥ ∏ T É Ñ ) Ÿ Ø F ’ < 0 ã In centro Vicino al centro In periferia Programmi di animazione Pullman benvenuti Adatto ai disabili Cani ammessi Cani non ammessi Si accettano carte di credito Vacanze dal viticoltore Vacanza al maso con vari animali Uso cucina Stagione invernale Bus navetta Locale sci Noleggio sci/sci da fondo in casa R ] ‚ c ! & ¡ „ I H o k $ Particolari informazioni riguardo agli appartamenti: 3 camere e 1 soggiorno o cucina abitabile 2 camere e 1 soggiorno (letto) o cucina abitabile 1 camera e 1 soggiorno (letto) o cucina abitabile Monolocale Cucina separata dal soggiorno Soggiorno con angolo cottura Dotato di biancheria Dotato di stoviglie Dotato di lavatrice o lavello Dotato di lavastoviglie Pulizia da pagare a parte Dotato di griglia all‘aperto Servizio pane fresco ÀÀ ÀÀÀ ÀÀÀ S ÀÀÀÀ ÀÀÀÀ S ÀÀÀÀÀ ÀÀ ÀÀÀ ÀÀÀ S ÀÀÀÀ ÀÀÀÀ S ÀÀÀÀÀ ÀÀ ÀÀÀ ÀÀÀ S ÀÀÀÀ ÀÀÀÀ S ÀÀÀÀÀ ÀÀ ÀÀÀ ÀÀÀ S ÀÀÀÀ ÀÀÀÀ S ÀÀÀÀÀ Vacanze in agriturismo Appartamenti Affittacamere à Ãà ÃÃà à Ãà ÃÃà ÃÃÃà ÃÃÃà Privati Appartamenti Affittacamere Ô ÔÔ ÔÔÔ Ô ÔÔ ÔÔÔ ÔÔÔÔ ÔÔÔÔ Sui prezzi segnati con * vengono praticati sconti per bambini fino a 12 anni, se Legenda cartina paesi dormono in stanza con i genitori. indicano sconti per bambini anche se occupano stanze separate dai genitori. INDICAZIONE Questa guida turistica contiene una parte dell’offerta alloggio nella regione turistica Bolzano Vigneti e Dolomiti; non si tratta di un elenco di tutte le aziende. (N.B. i prezzi sono stati indicati a luglio 2008 e possono essere soggetti a variazioni.) Museum Museo MAGAZINE 2009 67