agosto 2013
- Notiziario interno - stampato in proprio -
Anno 16 numero 90
Trento - 20 luglio 2013
Verbale della riuinione del Consiglio dell’OSSG tenutosi sabato 20 luglio 2013 a Trento. Presenti:
Federico, Paolo, Doriano, Marco e Raffaello. E’ altresì presente Lorenza Brandi – Consigliere Nazionale e Tesoriere Nazionale – come concordato col P. Roberto Marcialis per verificare che la
situazione contabile dell’Ordine sia in perfetto accordo con le leggi nazionali (Decreto Monti) e in
armonia col bilancio dell’Associazione.
Il Capo Scout da sintetica ma esaustiva spiegazione delle attività in corso e su quali lavori il CN è impegnato
1)
Verifica incontro di Vedriano: tutti concordano sulla positività dell’incontro. Il rammarico generale è quello che non è stato un momento di condivisione piena con il settore della Formazione
(come si auspicava) perdendo la possibilità di una conoscenza reciproca sempre più profonda.
Per quanto attiene ai momenti cerimoniali (investitura e formule di apertura e chiusura dell’Assemblea) il consiglio ritiene sia necessario proseguire ancora su questa linea prima di dare una
valutazione complessiva e decidere se mantenere le medesime come momenti cerimoniali
dell’Ordine.
2)
Federico relaziona sulla serata del 1 giugno a Lonigo ove è stato ospite del neo gruppo di Vicenza in cammino per costituirsi come Sezione. Alla cerimonia delle Promesse e al convegno in cui
Federico è stato relatore erano presenti anche i Cavalieri Cesare Marastoni, Enrico Rossi, Vittorio Travagliati e Francesco Dal Fior. Di fatto questo è stato il primo momento che guiderà quest’anno l’Ordine alla conoscenza delle realtà di recente nascita (Lonigo, Trento e Pistoia).
3)
L’Ordine cercherà di essere presente ai Campi di Viafré (Piemonte) e Forge (Calabria)
4)
Paolo informa che l’Interbranca si terrà a Chianciano Terme il 21 e 22 settembre. Come proposto
da Maria Angela e approvato dall’assemblea si cercherà di essere presenti con un banchetto per
la vendita/distribuzione delle pubblicazioni dell’Ordine.
5)
Il Consiglio ricorda a tutti la proposta di collaborazione con l’Università di Reggio e Modena
formulata da Nicola e rimane in attesa di sue disposizioni. L’attività viene ritenuta importante.
6)
Pubblicazione medaglioni: il lavoro di Enrica sembra concluso (permane un dubbio sulla scheda
di Luigi Bocchino). Il consiglio, anche alla luce del novantesimo dell’Ordine, ritiene di poter valorizzare il lavoro fatto sia con le schede dei cavalieri donna che con quelle uomini e decide di realizzare una pubblicazione sull’Ordine che contenga i medaglioni ma sia anche un racconto a parole e
fotografie dei novantenni di vita. Raffaello curerà la parte grafica (in collaborazione con esperti del
settore) e i consiglieri quella sui contenuti (iconografici e scritti).
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Inf-Ordine
7)
Pubblicazione degli atti del convegno: Paolo relaziona che a breve verrà dato l’incarico di responsabile del settore di comunicazione che come primo lavoro avrà proprio quello di pubblicare gli
atti del convegno (già nelle sue mani). Federico si dichiara disponibile a collaborare per chiarire
eventuali punti oscuri che potessero esserci o per ricostruire il filo logico che legano le relazioni
fra sé. Compito del settore comunicazione sarà quello di unire il materiale cartaceo con quello fotografico. I singoli relatori rimangono responsabili di quanto affermato e scritto.
8)
Infondine e Sito: si ribadisce la necessità che Infondine sia una voce attiva e rapida della vita
dell’Ordine Il sito ha avuto una buona accelerazione con la collaborazione di Luigi a cui ora spetta
il compito di renderlo più interattivo e dinamico possibile con la possibilità di una navigazione tra
fotografie, scritti, pubblicazioni che sia anche stimolante.
9)
Autofinanziamento: si prende in considerazione quanto proposto da Tommaso ribadendo la necessità che l’Ordine non si sovrapponga a eventuali iniziative associative realizzate in tal senso. Rimane la necessità che ognuno di noi si attivi per trovare eventuali sponsorizzazioni rispetto a pubblicazioni e attività concrete. L’Ordine dev’essere in grado di finanziare attività e opere e non sé
medesimo in quanto tale.
10)
Federico relaziona sulla telefonata intercorsa con il Commissario Nazionale alla Branca Lupetti.
Massimiliano reitera la richiesta di un momento condiviso alla luce che il Lupettismo si appresta a
celebrare il suo centenario e l’Ordine il suo novantesimo. L’evento avrà luogo nel marzo 2014 in
località ancora non definita.
11)
La prossima riunione del Consiglio sarà a Pistoia. Si contatterà Maria Angela proponendo le date
del 25 gennaio o del 01 febbraio 2014.
12) Incontro 2014: Federico relaziona delle email intercorse con il Direttore del CSS e con Roberto.
Claudia chiede che l’assemblea si tenga a Trieste per dare rilievo al cinquantesimo di fondazione del
CSS. Roberto ribadisce che il quarantesimo di sezione sarà un’attività rivolta ai giovani della Sezione
di Venezia e allargata a tutte le sezioni con cui Marghera prima e Venezia poi hanno condiviso il proprio cammino. Il consiglio decide quindi di iniziare il proprio incontro a Trieste nella giornata di venerdì 23 maggio e di tenere i lavori assembleari a Trieste sabato 24 maggio mattina e dopo mangiato
spostarsi a Mestre per celebrare il quarantesimo con la sezione il sabato pomeriggio/sera e domenica.
Il Consiglio valuterà l’opzione di ritrovarsi a Mestre nel pomeriggio di venerdì per salire assieme in
pullman a Trieste e ridiscendere il giorno seguente a Trieste. Questo sistema renderebbe agevole l’organizzazione degli eventi in quanto gli spostamenti avverrebbero assieme. Si studieranno le ipotesi
sotto la fattibilità economica. Rimane imperativo l’impegno morale di tutti i cavalieri a essere presenti nella mattina di sabato a Trieste onde garantire regolare svolgimento dei lavori assembleari.
L’incontro si conclude con un momento comunitario assieme a capi e adulti del gruppo di Trento, il Commissario Regionale Sandro Perillo e il P.Cos. di Rovereto.
Il P dell'OSSG ha chiesto al P del CNGEI la possibilità che la TNaz intervenga alla riunione di Consiglio
dell'OSSG per supporto relativo agli adempimenti fiscali per l'apertura di un conto corrente dell'OSSG.
Il T, prima di passare ai dettagli tecnici dell'apertura del conto corrente sotto il CNGEI (costi, etc..) chiarisce alcune cose fondamentali:
Se venisse aperto il conto OSSG come conto satellite sotto il conto madre CNGEI,
- l'OSSG rientrerebbe poi a tutti gli effetti nel bilancio del CNGEI;
- dovrebbe redigere un bilancio consuntivo e una proposta di preventivo (che verrà dichiarata non certa per
via della volontarietà di versamento dell'impegno) che verrebbero integrati in quello nazionale;
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Inf-Ordine
- in questo modo (visto che già rendiconto economico e relazioni dell'OSSG sono pubbliche) si potrebbero
integrare i due documenti nel fascicolo dell'assemblea nazionale del CNGEI (utile anche per informare tutti
i soci di ciò che fa l'OSSG);
- le modalità di rimborso si dovrebbero adeguare all'allegato 24 del regolamento dell'Ente;
- Il PNaz, il Tnaz e le ragazze di SC avrebbero la firma sul c/c oltre ai delegati deliberati dell'OSSG;
- La SC ed il Tnaz avranno accesso al c/c ed anche piena operatività (che poi userebbero SOLO in caso di
richiesta dell'OSSG).
L'Ossg diventerebbe dunque a tutti gli effetti una cassa periferica del CNGEI.
Per quanto riguarda i dettagli tecnici (Decreto Salva Italia e non solo):
Il T spiega perché non è corretta la modalità di gestione fino ad ora utilizzata (c/c personali o di libretti di
deposito):
 In caso di decesso del titolare del c/c i soldi vengono bloccati finchè non si definisce la pratica di successione (che può durare da mesi ad anni);
 Nel caso il titolare del c/c riceva un’ingiunzione di pagamento e successivo pignoramento, vengono tenuti
in considerazione come patrimonio personale i soldi versati dal CNGEI;
 Il denaro depositato su c/c, su libretti o su carte di debito fa parte del patrimonio personale dell’intestatario del rapporto, anche ai fini fiscali;
- cifra massima di contati movimentabile € 999,00.*
L’apertura di conto corrente CNGEI su Cariparma porterebbe questi vantaggi:
Risoluzione dei problemi legati alla persona fisica
ü Contabilità sempre aggiornata;
- trasparenza delle operazioni.
Quali sono i costi?
ü € 0,20 commissione su bonifico;
ü € 18,59 canone annuo bancomat;
ü € 0,85 invio e/c (poi gratis via mail);
ü NO SPESE DI TENUTA CONTO;
ü NO IMPOSTE DI BOLLO.
La persona indicata da delibera del Consiglio dell'OSSG (T) verrebbe dotata di bancomat, libretto degli
assegni e credenziali per accesso al c/c on line.
I Soci/Cavalieri pagherebbero, ovviamente, la quota di censimento alla Sezione di appartenenza mentre la
quota di impegno all'OSSG potrebbero versarla direttamente sul c/c dell'OSSG con causale "erogazione
liberale pro OSSG".
Il TNaz emetterebbe poi dunque ricevuta per versamento di erogazione liberale, deducibile dalla dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui l'OSSG decidesse di intraprendere questa strada è necessario:
- OSSG: adeguare l'anno sociale a quello del CNGEI 01/09 - 31/08;
- SC: aprire nuovo c/c CNGEI _ OSSG e depositare le firme.
La T propone di redigere una bozza di allegato al regolamento, per garantire l'autonomia di gestione
all'OSSG, a fronte degli obiettivi specifici dell'ordine e delle quote di impegno (volontarie) che vengono
versate.
Lorenza Prandi
NOTA A MARGINE: La situazione prospettata dal TNaz si riferisce a una situazione contabile non più attuale
* ("Federico osserva come comunque al momento l'Ordine e' in regola con la legge italiana ivi compreso il decreto Monti. L' intento e' quello di armonizzare sempre più la vita dell'Ordine con quella del Corpo Nazionale nel
rispetto delle precipue identità con la ferma volontà di un sempre più forte servizio dell'Ordine nei confronti delle
attività a favore dei giovani".
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Inf-Ordine
B.P. è uomo nato nella seconda metà dell’ Ottocento
quando Karl Mark teorizzava che la responsabilità di ciò
che un essere umano è, ricade sulla società. B.P. sviluppa il metodo scout nella prima metà del Novecento
quando Sigmund Freud teorizzava che la responsabilità di ciò che ogni essere umano è, va ricercata
nei primi anni di vita e, per essere più precisi, nel rapporto con i propri genitori.
B.P. - che non è mai stato né filosofo né medico - ha sempre detto e scritto che la responsabilità di
ciò che ogni essere umano è, ricade principalmente, se non unicamente, su sé e sé solo. Per questo
si diventa scout pronunciando una Promessa che parla di assunzione di responsabilità, di onore, di
dovere e di rispetto della Legge scout.
In questa visione vi è la convinzione che ognuno di noi deve dapprima saper crescere bene, poi
portar bene la propria persona e per sempre tendere a migliorarsi continuamente non per una malintesa ricerca di “superomismo” ma per la banale considerazione che se non siamo in grado di
“gestire” noi stessi ben difficilmente potremo lasciare questo Mondo meglio di come l’abbiamo
trovato. Lo scout è un “uomo dei boschi” e la scienza dei boschi insegna a riuscire in ogni situazione, di più insegna di riuscire a vivere bene (e non semplicemente sopravvivere) in ambienti severi,
impegnativi e splendidi.
Per questo l’avventura in montagna come quella nell’alto mare rappresentano al meglio questa visione: se non si è preparati fisicamente, teoricamente, tecnicamente e spiritualmente in cima o nel
“gurgite vasto” non ci si arriva. Senza il dovuto addestramento l’avventura diventa rischio, la meta
diventa utopia e il cammino diventa pura incoscienza. Anche il nodino, l’irriso nodino, può essere
ciò che salva o condanna una vita; sbagliare un barcaiolo in una sosta alpinistica o un mezzo barcaiolo quando si fa sicurezza al primo di cordata può rendere una persona responsabile di suicidio o di omicidio.
La bellezza dello Scautismo è proprio questa: si impara facendo come se tutto fosse un gioco e con
lo stimolo a fare bene per dimostrare (a se stessi prima che agli altri) che “si è in gamba” poi quando ci si ferma a riflettere come attività semplici possano servire nella vita si prova un senso di vertigine sul tipo di insegnamento ricevuto. “Crebbe forte come colui che non sapeva che stava ricevendo una lezione”.
Alcuni giorni fa ci ha lasciato Margherita Hack: una scienziata, una divulgatrice di scienza, una
donna combattiva pronta al confronto con chiunque. Prima donna a gestire un laboratorio astronomico in un mondo declinato quasi unicamente al maschile, dopo aver raggiunto la maggior età entrò in una chiesa solo per rispetto all’uomo che amava e lo sposò. Antifascista convinta per quanto
aveva subito il padre (che non aveva voluto prendere la tessera di partito) ha saputo compiere analisi rispettose del Ventennio, condannandolo senza demonizzarlo. Ambientalista e vegetariana considerava il suo cane e gli otto gatti parte della sua famiglia. Più volte madrina di eventi del mondo
omosessuale di cui non faceva parte ma per il quale mostrava attenzione e rispetto. Un esempio di
vita di cui parlare con i ragazzi a noi affidati.
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Inf-Ordine
Su Facebook nel giorno della morte e nei giorni seguenti era impossibile numerare gli interventi e
le frasi a lei dedicate. A parte il sorriso che in me ha suscitato quei “ciao Margherita” scritti da chi
non solo non andava a trovarla per bere un tè ma, temo, non abbia mai letto una riga di quanto la
scienziata aveva scritto sono rimasto colpito dalle dichiarazioni del tipo “Ora sei una stella” o
“Guarderai le stelle da vicino” e via andare. Certo il momento del commiato è quello che evoca
con più facilità le frasi a effetto e dolci ma queste espressioni risultavano l’esatta negazione di una
scienziata atea professa. Un ateismo che non le impediva di non provare rispetto per i credenti di
ogni tipo e razza, che non limitava il suo discutere con chicchessia sul nulla o, meglio stando a
quanto scrive il professor Zichicchi, sul Nulla, ma pur sempre un ateismo che proclamava la non
esistenza di Dio.
La professoressa Hack era energia e materia mentre era in vita, ora non è più energia ed è materia
in dissolvimento. Questa è la Sua visione delle cose e come tale dev’essere rispettata. Continuerà a
vivere nel ricordo dei suoi cari e di chi l’ha conosciuta, nei suoi libri e nelle interviste, nelle sue
scoperte e realizzazioni ma sarà un ricordo, una riflessione, una teoria scientifica.
Lo Scautismo ci impegna al Dovere verso Dio chiedendoci di impegnarci a cercarLo e a rispettarLo comunque noi arriviamo a concepirLo e trovarLo. E’ un cammino per tutti, un cammino che
non ha mai sosta sia per chi Lo trova subito, sia per chi Lo trova e Lo perde, sia per chi non Lo
trova. E’ un ateismo di ricerca e mai di affermazione. Uno scout potrà dire “Dio, non L’ho ancora
trovato e non so se Lo troverò” mai “Dio non c’è, punto e basta”.
Per questo è ancora più bello e ricco pensare a quanto questa donna affascinante rende più saldo il
nostro senso di appartenenza al mondo scout pur partendo da una vita intrisa nell’ateismo professo.
Un grande lascito per tutto ciò che ha fatto e per quei ventimila libri che lascia alla città di Trieste.
Trieste, certo Trieste. Come non sobbalzare leggendo ciò che la cronaca (*) ci sta mettendo sotto
gli occhi in questi giorni? Tacere potrebbe essere omertà o derivare dalla voglia di fuga che il senso di disagio provato spinge a dimenticare che, piaccia o meno, riguarda “uno di noi”. Appena mi
è giunto l’allegato dell’articolo del Piccolo ho provato disgusto e non ho fatto altro che inoltrarlo a
qualche Capo Scout del passato e a chi ha avuto contatti più diretti per via del Centro Studi. Inoltrarlo come fosse la via per non essere l’unico a dover fare i conti con la cronaca e lo squallore.
Una successiva lettura, attenta e scevra di emotività, appare evidenziare una troppo perfetta situazione tanto che sembra che il vizio (che allo stato degli atti risulta acclarato) si contrapponga a una
sorta di trappola perfetta costruita ad arte. A squallore si aggiunge squallore.
Potrei invocare la mia non celata e ventennale diffidenza per l’interessato ma, a ragione, non sarebbe difficile farmi osservare che certi miei sentimenti ostili non erano (e non sono) rari e non
sembrano commendevoli in un mondo che si regge sulla fratellanza. Leggere i commenti che seguono all’articolo e che sono ospitati sul sito di Facebook de “Il Piccolo” non può lasciare indifferenti.
Sarà la magistratura a dare una sentenza definitiva e l’eventuale pena. Mi auguro, umanamente
parlando, che l’imputato abbia ciò che si merita compreso il diritto all’oblio.
Per noi scout, per noi cavalieri, è necessario che l’oblio non colpisca la nostra coscienza e invece
sia un segnale di allarme che in ognuno di noi può albergare un demone. Un demone che ci spinge
a non migliorarci continuamente sotto l’aspetto fisico, culturale, morale. Un demone che diventa la
voglia di smettere di sentirsi a servizio e diventare peso. Un demone che ci assolve dalle nostre
manchevolezze qualunque esse siano.
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Inf-Ordine
Per noi Capi, Dirigenti, adulti in attività il demone può chiamarsi violenza sui ragazzi e ragazze che
le famiglie ci affidano. Un demone che si appalesa come violenza ogni volta che la nostra opera di
fratelli maggiori invece che essere stimolo all’autoeducazione diventa plagio, un demone che diventa violenza ogni volta che invece di indicare valori da fare propri diventa trasmissione di ideologia,
un demone che è viscida violenza ogni volta che una stretta di mano e un abbraccio ingenuo e sincero diventano toccamento e amplesso.
Per un capo, fratello maggiore, quale più grande soddisfazione può esistere nel gioire dell’opera e
del comportamento dei propri lupetti, esploratori, rover diventati cittadini , anzi bravi cittadini. Ma
se non accade questo? Dobbiamo porci qualche domanda oppure è fisiologico che qualche “perdita”
ci sia? La stampa, tutta la stampa, ha dato grande risalto a un giovane italiano convertito all’Islam e
morto in terra siriana (*2). Un dubbio, un tarlo, una domanda. Scava e pur tra mille reticenze scopri
che anche Giuliano aveva seguito il sentiero da lupetto in poi in un nostro gruppo genovese. Il tarlo,
il dubbio. la domanda diventati risposta affermativa tolgono il fiato e inducono a chiederci se non
sia accaduto qualche errore, qualche dimenticanza, qualche stortura. So di toccare un tasto dolente
(ho pensato per giorni interi se scrivere e che cosa scrivere) ma temo che il tacere potrebbe essere
generatore di mostri come accaduto negli anni ’70 quando qualche “violento” (sono ragazzi) ha fatto
un salto un po’ più lungo e si è trovato dall’altra parte della barricata e, successivamente, delle sbarre.
Ci siamo indignati tutti per l’arresto del fratello scout Lusi e ci siamo tacitati la coscienza dicendo
“non era dei nostri”. Oggi non possiamo farlo.
Non giudichiamo, non giriamo la testa dall’altra parte, non minimizziamo pensando che sulla vita
privata non si mette bocca e soprattutto non abbassiamo la guardia sul nostro stile, sul nostro vivere
da scout e nello Scautismo, sul nostro operato.
Federico
Ps. non sto puntando il dito indice contro niente e nessuno consapevole che - anche fisicamentequando si punta un dito contro un altro quattro dita risultano indicare la persona medesima che compie il gesto. Sia chiaro che dopo aver scritto queste cose dico (riecheggiando un ben più famoso “Ich
bin ein Berliner”) con fermezza e dolore: “Io sono un fratello maggiore, io sono un formatore, io
sono un triestino, io sono un genovese, io sono uno scout del Corpo Nazionale”.
(*)
h p://www.triesteallnews.it/index.php/cronaca/4711‐il‐bancario‐arrestato‐ieri‐adescava‐i‐
minori‐grazie‐a‐una‐rete‐basata‐sul‐passaparola.html (*2) http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/18/Genovese-ribelli-muoreSiria_8887367.html
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Inf-Ordine
uno...due...dieci..cento. Uomini, donne, anime alla Festa della Repubblica Italiana Roma, 2 giugno 2013 “Una bella giornata di sole”, questo ho detto affacciandomi dal balcone il 29 maggio, primo
giorno delle prove generali per la sfilata in occasione della Festa della Repubblica. Siamo presenti come CNGEI, insieme a tutte quelle associazioni che si occupano di Protezione Civile.
Mi reco, presso l’aeroporto militare di Guidonia- Montecelio. Entro all’interno, per me che
sono del settore visitare in un luogo del genere è un privilegio unico. Quì si svolgono le operazioni di volo a vela (alianti), collaudi di fusoliere, eliche e motori di aeroplani.
Mentre percorro la strada interna all’aeroporto vedo tanti aerei già conosciuti in ambito civile, i SIAI MARCHETTI 208 usati per il volo a vela.
Col pensiero nitidamente riconosco due figure familiari che si apprestano ai controlli della
fase pre-volo: PELLEGRINO BELLEGATI e RENATO TEDESCHI, aspettano il momento di
partire per il traino di un aliante su cui mi sembra di scorgere un giovane vispo : ALDO MARZOT.
Camminando sul viale principale che porta al piazzale, punto d’incontro, mi sento chiamare a
gran voce, mi giro e riconosco un capo reparto della mia Sezione, Christian Santori, caporale
degli Alpini giunto anche lui dall’Aquila per le prove generali. Ci abbracciamo dandoci appuntamento per un caffè dopo.
Lungo la strada vengo fermato altre volte da ufficiali e volontari di diverse associazioni che
si occupano di protezione civile: “ma chi siete???”... “gli scout ?” ... “e questa è la vostra uniforme???”... “che spettacolo, complimenti!!!”. Grazie...grazie...
Arrivo al punto stabilito e incontro vecchie conoscenze del periodo Aquilano, dell’emergenza
terremoto. Sono funzionari di Protezione Civile.
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Inf-Ordine
La piccola squadra in rappresentanza delle forze che svolgono azione in soccorso della popolazione è composta da: vigili del fuoco in congedo, soccorso alpino speleologico, operatori del
118, autieri in congedo e diversi altri...dopo le presentazioni di rito iniziamo a scambiarci informazioni sulle singole realtà di appartenenza. la domanda più ricorrente è se metto sempre
i pantaloncini corti...!!!
Dopo le istruzioni dettagliate del cerimoniale ha inizio il giro di prova, il cielo comincia a velarsi e spira un leggero venticello di ponente...dopo dieci minuti uno scroscio d’acqua ci sorprende a bordo del mezzo dei Granatieri di Sardegna su cui sfiliamo...ed io come un fesso
avendo lasciato cappellone e giacca in macchina mi riduco come un pulcino. Bravo! Mi ripeto
nelle mante “non esiste un buono o cattivo tempo..ma un buono o cattivo equipaggiamento...”
Ci ricoveriamo in un hangar dell’aeronautica dove una simpatica fanfara dei bersaglieri ci
asciuga con il calore delle sue note.
“Rompete le righe”, tutti a casa fine del primo, breve, giorno di prove generali! Ciao.
La seconda prova si svolge di notte due giorni dopo...”che noia..” penso subito. Ma è un pensiero di un attimo, mi ricredo quasi da subito, ormai nei giorni passarti è iniziata un’amicizia
tra tutti i volontari presenti alla prova generale, ci si sente su facebook, via sms, ci scambiamo le prime foto e commenti. Poi che bella Roma di notte, senza caos, le strade libere. La
notte passa subito, si scherza, l’ineffabile fanfara dei bersaglieri, sempre vicina a noi nella
posizione di sfilata ci rallegra ed inganna l’attesa della prova generale.
2 GIUGNO, ore 7,30 del mattino:
Arriva il gran giorno!, finalmente!!!...stiro con cura la mia uniforme...il maltrattato cappellone
è in forma decente, i pantaloncini sono un po consunti ma “passabili in un salotto e sicuramente d’aiuto in un naufragio”.. tutto dovrebbe essere a posto, mi dispiace di non avere la
benemerenza della Protezione Civile su petto, pazienza sarà per la prossima volta.
Il Dirigente Supremo della Protezione Civile Dott. Franco Gabrielli ci saluta stringendoci la
mano: “forza ragazzi”, arriva S.E. il Presidente della Repubblica, tutti sull’attenti!!!
Passa in rassegna tutte quelle componenti dello Stato che si occupano, a vario titolo, delle
sicurezza della popolazione. Che emozione, vedere il Presidente passare in piedi sulla Lancia
flaminia presidenziale.
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Inf-Ordine
A BORDO ! Ci siamo, si sale sul mezzo. “mi raccomando non accennate nessun saluto agli
spettatori durante la sfilata” ci viene ripetuto dal funzionario della DPC. Lentamente ci
muoviamo verso il Colosseo, dove è allestito il palco delle autorità Civili i Militari dello Stato,
delegazioni Estere ed autorità politiche. Siamo i penultimi, chiudono i Bersaglieri che con lo scintillio dei loro ottoni strappano scroscianti applausi dal pubblico.
Non posso non notare tra i tanti cittadini che qualcuno grida indicandomi :”guarda ci sono anche gli
scout!!!” se non sento leggo dal labiale che mi indicano chiaramente riconoscendomi come tale. Bene
dico io, almeno non saremo passati inosservati. Arriviamo davanti al Presidente della Repubblica ed a
lato, dopo il suo palco, c’è quello delle autorità Estere. Tra di loro una delegazione dell’estremo Oriente, almeno così vedo dai loro tratti somatici. Vedo che mi indicano con il braccio, dal labiale percepisco una sola parola: SCOUT, mi fanno anche il segno, trasgredisco al rigido cerimoniale dell’occasione
inviando il mio segno scout in risposta... sorridono ed applaudono.
Continuiamo il percorso passando lentamente d’innanzi all’Altare della Patria, ci sono due figure che
sorvegliano l’Ignoto Milite, mi sembra di riconoscerli da lontano, hanno anche loro il cappellone scout,
una mantellina verde. Si sono proprio loro, il loro spirito è presente anche oggi, come da sempre nei
pensieri di chi li ricorda con stima. Sono CARLO COLOMBO ed ALBERTO CADLOLO, sono solo i primi
dell’eletta schiera di fratelli e sorelle scout che ci hanno preceduto, servendo con onore le Istituzioni, infondendo con la loro opera pazienza e competenza nel panorama dell’educazione delle giovani generazioni.
Imbocchiamo Via del Teatro di Marcello, ormai la sfilata volge al termine. I mezzi si fermano e scendiamo salutandoci con la promessa di rivederci presto, magari per un caffè a Roma. Mi giro per attraversare la strada e non posso non notare che dal civico 47 di Via del Teatro di Marcello, alcune persone mi salutano calorosamente...sono loro, si sono proprio loro: in prima fila LUIGI PIROTTA, ALBERTO SAVINI, UGO BRENNA, EUGENIO CANUDO, tanti altri dietro ancora, hanno aperto la Sede
Centrale proprio per l’occasione esponendo le Bandiere del Corpo. Li saluto col pensiero e vado via con
la soddisfazione di aver fatto il mio dovere in rappresentanza del CNGEI, dimostrando di appartenere ad
una associazione di uomini e donne al servizio dei più giovani, ma soprattutto ogni giorno in mezzo alla
gente!
Alla prossima, saluti scout!
Castoro Costante
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Inf-Ordine
...Solo un Canto?
Dopo aver letto sullo scorso Inf-Ordine la nota di Federico sulla mancata intonazione di un strofa del
Canto dell’Addio alla fine dell’Assemblea, mi sono documentato per capirne il perché. Appurata la cosa,
ho postato nel Gruppo CNGEI di Facebook una nota, alla quale sono seguite, nel giro di poche ore, alcune osservazioni che, ottenuto il consenso degli autori delle stesse, vi offro quale (sperabile) spunto per una
doverosa riflessione.
Guido Corda
Tornando a parlare dell’OSSG, è avvenuto che al termine dell’ultima Assemblea dell’Ordine, al canto
dell’addio, non è stata cantata l’ultima strofa (“Iddio che tutto vede e sa la speme d’ogni cuor se un dì ci ha
riuniti qui saprà riunirci ancor”). A chi ha chiesto il perché sembra sia stato risposto un più o meno perentorio “siamo laici!”. A me, devo dire, questa spiegazione pare una misera stupidaggine che poco ha a che
fare con il concetto stesso di Laicità.
15 giugno alle ore 16.46
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Gigi Pambira
L'avrei cantata pure io che non credo.
15 giugno alle ore 16.49
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Leandro Agosta
E' stato risposto anche a me ad un campo scuola... evitiamo di turbare chi non crede...
15 giugno alle ore 16.59
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Massimo Polimeni
Una allarmante idiozia. Laici non significa atei e quell'Iddio può assumere le spirituali sembianze di ogni divinità. Ripeto, una allarmante e non isolata idiozia.
15 giugno alle ore 17.11
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F. L.
così come ci sono capi cngei, che tanto declamano di essere ministri straordinari di Dio, e poi mandano (scusate l'ineleganza ma cito testuali parole) "a fanculo" apertamente e in pubblico il parroco solo perchè ha chiesto bonariamente e
soprattutto educatamente, il motivo per cui quella domenica nn aveva visto a messa i ragazzi.... :(
15 giugno alle ore 17.20
Marta Arceci
ma allora, con questo ragionamento, si dovrebbe togliere anche il Canto della Promessa (uno dei più bei canti scout),
che nomina sia il Signore che Gesù.
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Inf-Ordine
15 giugno alle ore 17.27
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Massimo Polimeni
Per l'amor di (?), Marta, non ne parlare, hai visto mai che qualche mente laica illuminata decidesse di vietare anche
quello...!!! :) :)
15 giugno alle ore 17.32
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Salvo Sammartano
Infatti quella non è la versione Gei ma Agesci. Io sin da ragazzo ho sempre cantato questa canzone, che ritengo anche
essere uno dei canti più belli, ma nel testo non c'è nè Signore nè Gesù. http://it.scoutwiki.org/Canto_della_promessa
15 giugno alle ore 17.52
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Marta Arceci
ah, ok, si sostituisce Gesù. Ma durante tutta la canzone ci sono riferimenti a Dio ("fedele al Tuo volere", "per Te o Signor" "Apostolo Tuo"...). Mi pare che per farne una versione laica tocchi fare una revisione completa. C'è una versione
diversa totalmente laica?
15 giugno alle ore 17.55
Salvo Sammartano
Umm a dire il vero no...come dice lì in quella pagina wiki di solito si cantano solo le prime 2 strofe. Almeno anche noi
abbiamo sempre fatto così poi non saprei.
15 giugno alle ore 17.56
Bruno Pancaldo
...e come la mettiamo con "di Patria il mio dovere adempirò".
15 giugno alle ore 17.59
A 1 piace questo elemento.
Massimo Polimeni
Oppure si potrebbe interessare Mogol o Jovanotti e chiedere loro di scrivere un testo per ogni religione esistente.. alla
fine è solo questione di rime, no? Ragazzi.... quanto è diventato futile lo Scoutismo GEI...
15 giugno alle ore 17.59
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Marta Arceci
beh, visto che la Promessa dice di essere fedele alla Patria, direi che ci azzecca.
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Inf-Ordine
15 giugno alle ore 18.00
Bruno Pancaldo
ma non in quella dei Lupetti
15 giugno alle ore 18.01
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Marta Arceci
è vero, ma la promessa dei Lupetti attuale è recente. In quella precedente si diceva di "amare Dio, la Patria e la Famiglia".
15 giugno alle ore 18.08
Raffaello Simi
Da quanto scritto da Guido si può intendere che l'Ordine Scout di San Giorgio ha omesso di cantare la strofa "Iddio..."
Solo per dovere di cronaca mi preme sottolineare che questo non è dipeso dall'Ordine
15 giugno alle ore 19.11
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Andrea Volante
Un capo adulto saprà sicuramente trascendere il significato di un canto antico e tradizionale ed anche il significato di una
Promessa, se non sa farlo forse bisognerebbe chiedersi che tipo di cammino spirituale lo ha portato ad essere educatore
in una associazione laica. qualunque sia la nostra fede dobbiamo essere in grado di comunicare e testimoniare valori
spirituali attraverso un percorso laico, ma questo non vuol dire che dobbiamo cancellare ogni riferimento culturale alle
varie confessioni: se uso le parole del Dalai Lama non mi preoccupo che queste offendano la mia o l'altrui sensibilità
perchè sono parole di un testimone credibile e autorevole di valori spirituali che non posso evitare di trasmettere. Il senso della laicità è questo. Rendere più facile le cose agli adulti complicandole ai ragazzi è eufemisticamente inopportuno.
Domenica alle 0.33 A altri 3 piace questo elemento
Giulia Pigliucci
il problema non è il significato, ma il significante. Quelle tre parole che all'inzio del '900 avevamo certi significati oggi
quel senso non ha più valore se non nell'accezione di promettere di essere leali con se stessi perchè si ha un credo, in
termini di valori, verso gli altri perchè facenti parte di una comunità e verso coloro che ti sono più vicini. E la laicità non
è un avere l'abito talare o frequentare un ambiente religioso. La laicità è una qualcosa che per il CNGEI significa condividere con gli altri i tuoi costumi, tradizioni, modi diversi da quelli ti sono affianco. Quando mi sono iscritta alla fine
degli anni '60 i gruppi di Roma erano frequentati assiduamente dai ragazzi ebrei e più di una volta abbiamo festeggiato
con loro la Pasqua e nei miei ricordi sono state esperienza indimenticabili. Bisogna che il CNGEI vada oltre se cantare o
meno una strofa di una canzone se non si rischia di perdere l'obiettivo mantenere in vita l'Organismo stesso.
Domenica alle 7.54 A altri 6 piace questo elemento
Alessandro Pisoni
Così lineare, Giulia, e quindi così difficile !
Domenica alle 16.04
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Tarcisio Sbalchiero
12
Inf-Ordine
D'accordo con Giulia e purtroppo ha ragione Alessandro, il politicamente corretto rende tutto più complicato perchè ci
si dimentica che spesso è solo un'opinione personale imposta, neanche proposta, agli altri
Domenica alle 18.27
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Guido Corda
leggo la sottolineatura di Raffaello. è vero che non è dipeso dall'Ordine, ma è pure vero che quella risposta (infelice?
stupida? frutto di profonda ignoranza?) è stata data da una persona insignita, a riprova del fatto che non sono le onorificenze a migliorare le persone. :-(
Lunedì alle 22.13
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Naturalmente non è ai singoli post che dobbiamo guardare, ma all’insieme che, secondo me, dovrebbero spingere
l’Ordine a riflettere su quanto sta avvenendo nell’Ente per pensare se non è il caso di dire qualcosa ufficialmente e
dare il proprio contributo di idee per cercare di fermare lo strano fenomeno dei cambiamenti sostanziali (vedi questa
strana interpretazione del concetto di Laicità, fondamentale per il CNGEI) che stanno avvenendo senza che alcuno
ufficialmente li decida, solo perché, probabilmente, c’è chi è più ascoltato e si preoccupa di aggiustarsi nel modo più
confortevole il nido che si è ricavato dove sta. Questo non vuol dire “interferire”, tutt’altro! Mi sembra invece il modo di dare sostanza a quanto scritto nello Statuto stesso dell’Ordine.
Guido Corda
Sempre su FB, nel Gruppo CNGEI SCOUTERS poi è arrivato questo interessante contributo di Lucio Farinelli sul
canto stesso e le sue origini. Grazie Lucio
Lucio Farinelli
Giusto un piccolo appunto "etno-scout-musicologico" sul canto dell'addio: Il canto nella versione usata dallo scoutismo italiano, è una traduzione risalente al secondo dopoguerra dello "Chant des Adieux", o "Choral des
Adieux" (1922) di Padre Jacques Sevin, fondatore nel 1920 degli Scouts de France, la prima associazione cattolica
francese.
La traduzione è abbastanza fedele al testo originale, a parte la prima strofa, che in francese è più una domanda retorica
sul tenore di "dovremmo forse lasciarci senza speranza di rivederci" ed una singolare esclusione dell'unica strofa che
cita espressamente gli scout, e che all'incirca sarebbe "Agli scouts uniti da questa catena, attorno allo stesso fuoco,
uniti da questa dolce catena, non diciamo addio" e un "poichè" all'inizio della terza (quarta in originale) strofa della
discordia; come curiosamente,in italia sono arrivate con pochi anni di distanza, sia la traduzione scout,che ll'altra famosa versione dello stesso brano, nota come "il valzer delle candele", colonna sonora del film "Il ponte di Waterloo"
del 1940;
Ah, e ovviamente in tutto ciò "forse" è il caso di ricordare l'originale Auld Lang Syne, testo del poeta scozzese Robert
Burns su un aria tradizionale del XVI secolo, che è quella che gli scout inglesi cantano a fine riunione da circa 106
anni e che diversamente dalla nostra, invece che di un addio, parla di due vecchi amici che si rincontrano e brindano ai
ricordi comuni dietro a due pinte di birra (strani gli scout inglesi ;) ).
(L'intento del post non è polemico...è principalmente che la storia delle canzoni scout è spesso originale ed interessante, ma ancora più spesso ignorata o dimenticata, e da suonatore appassionato di queste piccole storie, era un'occasione
troppo ghiotta per farmela sfuggire)
16 giugno alle ore 20.41 ·
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Inf-Ordine
Elenco appartenenti all’Ordine
1 ACERENZA VOLTA Giuseppina - Via Brigata Salerno 40/7 - 16147 Genova - 010/3773037
[email protected]
2 ADAMI CarloMatteo - Via Carroccio 16 - 20123 Milano
02/89404217
335/383384
3 ADAMI Francesco - Via Circo 18 - 20123 Milano
02/86451336
335/5985953
4 ADAMI CORRADINI Enrica Via Valentini 1—42030 Puianello RE
0522/889593
5 AMBROSETTI Marco - Via Zambonini 59 - 42100 Reggio Emilia
0522/304074
6 BARBIERI Nicola - Via Roma 18—42100 Reggio Emilia
0522/454861
7 BOETTI Luca - Via M. di Canossa 8 42100
0522/438985
Reggio Emilia
8 BOCCHINO Luigi Via R. Stanziale 40 - 80046 S.Giorgio a Cremano
10 CALVI Barbara -
C.so Garibaldi 1—42121 Reggio Emilia
[email protected]
347/1671830
[email protected]
[email protected]
081/7752014
9 BOTTA Maria Angela - V.le A. Righi 53 - 50137 - Firenze
[email protected]
[email protected]
[email protected]
338/2655176
[email protected]
0522/1872038
347/9801614
[email protected]
0363/399968
347/2582615
[email protected]
12 CENGHIARO Roberto - Via Sicilia 6 - Borgnago di Mira 30034 VE
041/5630543
393/4903907
13 CORDA Guido - via Gustinelli 21 24022 Alzano Lombardo
035/510408
11 CASULLI Francesco - Via V. da Gama 109/3 - 24045 - Fara Gera D’adda
14 CORRADINI Cesare - Via Valentini 1– 42030 Puinello RE
0522/889593
15 CORRADINI Enrico
0522/1872038
C.so Garibaldi 1
42100 Reggio Emilia
[email protected]
[email protected]
[email protected]
347/0544196
[email protected]
[email protected]
16 CORRADINI Michele - V.le Timavo 85 - 42100 Reggio Emilia
0522/454633
17 CRESTA Mauro - Via Contub. G.B. d’Albertis 11/10 16143 GE
010/515432
347/4012129
[email protected]
18 CRETTI SIMI Cristina - Loc.Peneto 9/A 52030 Staggiano AR
0575/360683
347/1972902
[email protected]
19 DAL FIOR Francesco - Via A. Badile 16 - 37134 Verona
045/8402826
340/5884637
[email protected]
20 De GIORGIS Luca Via XXV aprile 20 - 40026 Imola
054/227391
347/5388748
[email protected]
21 DEL PERO Luigi - Via 2 Giugno 28/c - 20094 Corsico Milano
02/48022092
333/6408873
[email protected]
22 DELLA TORRE Fiorenzo - Via G. Deledda 10 - 22100 Como
031/541279
335/7041458
[email protected]
23 DI FRENNA Mario Via della Canalina 49—42123 Reggio Emilia
[email protected]
24 FIORA Paolo Via Bergamo 6 - 26100 Cremona
[email protected]
25 GIROTTO Marco - Via Alessandria 21/A/12 39100 Bolzano
0471/919413
339/8227042
[email protected]
26GARGIULO Luigi - Via Odofredo II n° 39 - 40026 Imola
0542/628636
338/4652754
[email protected]
27GUERRIERI Doriano - Via Elba 13 - 42100 Reggio Emilia
0522/284312
348/6537122
[email protected]
28 LOMBARDI Marco - Via P. da Canobbio 37 - 20122 Milano
02/72011927
335/8086588
[email protected]
333/2961058
[email protected]
347 3619798
[email protected]
349/7881182
[email protected]
335/6607496
[email protected]
27 LUNARDI Federico - Via Planggen 4 - 39054 Nova Levante BZ
29 MAGGIARI Giorgio - Nuova. panoramica dello stretto Via Boito - Palazzina A 98100 Messina
30 MAGGINI Lorenzo 31MAILLI Tiziano
Via Scipione Ammirato 81 50136 Firenze
055/676081
Via Antonio Panizzi 3 - 42122 Reggio Emilia
32 MANDATO Tommaso Via Madonna del Pantano 170 80014
Giugliano in Campania NA
33 MARASTONI Cesare - Via Albere 33 - 37138 Verona
34 MARCACCI Monia
045/567632
Via di Peretola 252 - 50145 Firenze
35 MARTIN Gianluca - Via P. Bembo 6—35010 Curtarolo PD
36MARZANNI Riccardo - Via Piemonte 10- 24050 Zanica BG
035/671589
37 MONDINI CORDA Lucia - Via Gustinelli - 24022 Alzano Lombardo
035/510408
38 OSTINELLI Danilo - Via Carlo Cattaneo 2 - 22063 Cantù - CO
031/7073079
39-PACE Paolo - Via Luchino del Verme 90 - 00176 Roma
06/296670
40 PALOSCHI Franco - Cà Tommaso di sotto 34 - 61033 Fermignano PU
0722/331111
41 PAOLETTI Dario - Via Stradazza 57 - 31056 S.Cipriano di Roncade TV
335/6199283
42 PARASCANDOLO Biagio - Via G.Orsi 15/a Parco Grazia 80128 NA
081/3721358
43 PASSERA Marialba—Via Piemonte—24050 Zanica BG
035/671589
44 PICCARDI PierTommaso - P.zza Giotto 13 - 52100 Arezzo
0575/26788
338/4058609
[email protected]
347/7732558
[email protected]
348/0976602
[email protected]
339/3144978
[email protected]
[email protected]
[email protected]
339/5795585
[email protected]
[email protected]
328/8330133
[email protected]
328/1162335
[email protected]
[email protected]
45 PIRANI Isabel - Via Zambonini 59 - 42100 RE
0522/304074
[email protected]
46 POPPI Elena via Roma 18 42100 Reggio Emilia
0522/454861
[email protected]
47 ROSSI Enrico - Via T.Tasso 9 36100 Vicenza
044/920659
333/6515403
[email protected]
48 SIMI Raffaello - Loc. Peneto 9/A - 52030 Staggiano AR
0575/360683
347/9656575
[email protected]
49 SISTO Davide - Via Arpino 119- 80026 Casoria - NA
081/7593148
338/3064076
[email protected]
50 TANZINI Maurizio - Via Beruto 12 - 20131 Milano
02/70632466
349/4652390
[email protected]
51 TITO Ottorino
Cas.Post 70 .U.P. succ.1 Centi Colella 67100 L’Aquila
[email protected]
52 TRAVAGLIATI Vittorio - Via F.lli Bronzetti 5 37126 Verona
045/8345781
347/0053552
[email protected]
53 VIEZZOLI Claudia - Via Sticotti 2 - 34123 Trieste
040/303171
349/5481621
[email protected]
54 VOLTA Agostino - Via Brig. Salerno 40/7 - 16147 Genova
010/3773037
338/6076268
[email protected]
55 ZAGAMI Carlo
0965/890324
346/5254062
[email protected]
338.1816145
[email protected]
Via S.Paolo 9/C
89125 Reggio Calabria
56 ZAPPACOSTA Ermanno Via Tito Speri 20 - 65123 Pescara
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