FABIO E LAURA
PRAGA 2001
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Proseguimento
“Estate 2001”
PRAGA 2001
della
vacanza
che
ho
già
raccontato
in
20 agosto
Partiamo all’alba: ore 7.30 in macchina. C’è un tempo da
lupi........continua
a
piovere
ininterrottamente
da ore. Il parcheggio di
Malpensa
è
praticamente
allagato. Lasciamo a mollo
nel fango la macchina e
prendiamo il pulmino rosa
per l’aereoporto. L’aereo
ha
1
ora
e
mezzo
di
ritardo,
allora
ci
piazziamo
nella
loudge
dell’Alitalia
a
leggerci
tutto il Corriere.
Finalmente partiamo. Durante il volo leggiamo la guida
che ha ancora il profumo della Sardegna.
Dopo un mese in simbiosi...mi mancano un po’ le
bimbe....ma sono molto contenta.
Arriviamo a Vienna dove c’è il sole per fortuna!
Prendiamo all’Avis una macchina: una Opel corsa blu che
scopriamo poi non avere né l’aria condizionata né la
radio.
Rimaniamo subito imbottigliati in una coda interminabile
sulla tangenziale. Sono proprio le situazione in cui si
sente la vera mancanza dell’aria condizionata.
Il traffico diminuisce e
proseguiamo
poi
la
statale per Praga
Ci
fermiamo
nel
primo
paese
subito
dopo
il
confine
(non
ci
hanno
guardato
nemmeno
il
passaporto); è il primo
paese Ceco e si chiama
Znjmo: non c’è molto da
vedere, ma noi cerchiamo
un posto dove berci una
birra.
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Comunque si percepisce da tantissime piccole cose che qui
siamo indietro di almeno 30 anni: le macchine, i vestiti,
la gente, non ci sono vetrine, non c’è nulla. Tutto è
molto “povero” e soprattutto è rimasto fermo nel tempo.
Proseguiamo quindi la nostra strada che si snoda fra le
campagne. Inizia a diluviare anche qui.
La strada sembra lunghissima e sempre uguale affiancata
da infiniti filari di pere.
Arriviamo a Kutna Hora che è uno
storico
paesino
praticamente
deserto
con
dei
monumenti
inaspettatamente
bellissimi:
vediamo la chiesa gotica di San
Vladimiro (solo da fuori perchè è
già
chiusa)
e
poi
quella
bellissima di S.Barbara (anche
questa sola da fuori: è una
maestosa chiesa gotica costruita
su un terrapieno che domina la
vallata).
Ci
rimettiamo
per
strada
e
facciamo una lunga sosta perchè
Fabio deve fare una delle sue
solite conferences call.
Ripartiamo ma siamo affamati e
pare che Praga non arrivi mai.
Con la fame io divento alquanto
insofferente.
Finlmente entriamo in città e
andiamo diretti verso il centro.
In una delle soste titubanti per
guardare la piantina causiamo
pure un tamponamento e noi ce la
filiamo
prima
che
scenda
il
tamponato.
Posteggiamo proprio in centro a
due passi dal ponte di Carlo IV:
Fabio si cambia all’aperto e poi
andiamo
a
cena
al
famoso
ristorante “ai 3 struzzi”
dove
mangiamo benissimo a luce di
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candela (ma con la fame che ci ritroviamo!)
Facciamo quindi 2 passi sull’antichissimo e mastodontico
ponte e poi andiamo al nostro albergo consigliato da
Chateaux & Relais che è proprio sotto al castello.
Camera bella e grande ma accoglienza un po’ freddina
21 agosto
Colazione
media
all’albergo che è bello
ma
non
sensazionale:
abbiamo infatti deciso
di
cambiare
e
prenotiamo
immediatamente
all’Hilton.
Fabio ha una conference
call
(tanto
per
cambiare!) e se ne sta in albergo mentre io faccio un
giretto: appuntamento alle 12.30 alla fine del ponte di
Carlo IV.
Io gironzolo nel quartiere di Mala Strana (la parte
piccola) entrando in ogni possibile negozio.
Faccio un po’ di foto alle case
e poi mi fermo e sul cofano di
una
macchina
a
cambiare
la
memory stick della telecamera.
Ma…tragedia: la memory stick
cade e finisce nella fessura del
cofano. Sono disperata, ma mi
viene
da
ridere
per
la
situazione alquanto ridicola.
Per fortuna arrivano 2 ragazzi
falegnami
(o
qualcosa
del
genere) con un po’ di attrezzi
che dopo un po’ di tentativi
vari riescono a recuperarla. Ho
sudato freddo, sia per le fotto
memorizzate che per la memory
stick
in
se’...........oltre
alla figura!
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Entro in tutti i negozi che incontro e infine trovo il
prescelto per comperarmi anello e orecchini con granati.
Attraverso quindi l’antico ponte e mi incontro con Fabio
(che mi regala l’anello e gli orecchini che mi sono
comperata...molto comodo).
Andiamo a parcheggiare in un posto decente la macchina e
poi facciamo la via reale (Karlova) che collega il ponte
con la piazza principale e che veniva utilizzata durante
le incoronazioni.
Troviamo un altro negozietto carino e Fabio mi completa
la parure con collier e bracciale. Mi fa uscire dal
negozio mentre paga (poi si capirà perchè)
Arriviamo nella piazza Steromestska. Notiamo tutta la
gente che fissa l’orologio del radnice (comune) ma non
capiamo perchè e ci perdiamo l’uscita degli omini allo
scoccare della 1. La piazza è ampissima con tanti edifici
d’epoca, ognuno di un colore diverso su cui troneggia
mastodontica la facciata con le due torri nere di Tynsky
chram. E’ questa una chiesa del 300 ma gli hanno
costruito proprio davanti delle case per cui non si vede
tutta la facciata. Proviamo ad entrare ma è chiuso.
Vediamo anche la casa dove per un po’ di anni abito’
Kafka
Proseguiamo la via reale sulla
Celetna sempre piena di negozi
ed entriamo in una specie di
grande magazzino del cristallo:
cerchiamo un regalo per la casa
(ogni scusa è buona per farmi
un regalo). Troviamo brocca
dell’acqua e del vino. Ora mi
tocca invitare qualcuno a cena.
Al termine della Celetna c’è
l’antica torre delle Polveri
(Prasna Brana) sempre del 300.
Fabio
decide
che
dobbiamo
salire,
accidenti,
e
ci
facciamo questi 187 gradini
prima di arrivare in cima da
dove si gode ovviamente un
bellissimo
panorama
della
città.
Proseguiamo il nostro giro a
piedi
nella
zona
pedonale
(sempre
palazzi
bellissimi:
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tutti restaurati, di colori e stili diversi) fino ad
incrociare piazza Venceslao (che
assomiglia a una
Rambla…vedi
libretto
Barcellona
n.d.r.).
Un
po’
affaticati arriviamo alla macchina e andiamo a cercare la
piu’ antica e famosa birreria di Praga: U Fleku.
Si respira davvero aria antica fra questi muri che
vogliono simulare l’interno di un castello. Ci sediamo ad
un bancone della corte all’aperto e ordiniamo wurster e
birra. Il wurster è in realtà una salsicciotta un po’
cruda ma la birra
è spettacolare: è
scura
ma
del
sapore
di
una
chiara con molto
malto.
E’
buonissima:
la
producono
solo
qui
e
non
la
commercializzano,
roba
da
matti!
Dato che la birra
è a 13 gradi e
Fabio se ne beve
2, quando usciamo
siamo
belli
allegri.
Decidiamo di non
andare a vedere il quartiere ebraico e ci dirigiamo
subito verso l’Hillton. Rimaniamo imbottigliati nel
traffico del centro alle 5 e ci mettiamo un bel po’.
L’Hilton di Praga è tutto a specchi e all’interno ha come
una corte, con le finestre che vi si affacciano. Andiamo
in camera a lasciare la roba (c’è anche un piatto di
frutta per accoglierci) e andiamo al fitness center. Un
po’ di attrezzi e poi sauna per togliere la stanchezza.
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Ci facciamo poi belli e andiamo a cena in un altro posto
consigliato dalla guida che
si
trova
sulla
collina
vicino
al
castello:
U
zlate’ hrusky. Un locale
dal sapore vero, rustico ma
raffinato dove mangiamo un
gulash con ricetta vecchia
di oltre 100 anni.
Davvero bella serata.
Andiamo
poi
in
macchina
nella
vicinissima
piazza
del castello (sarebbe zona
pedonale ma noi ci andiamo
e
posteggiamo
pure).
Entriamo
quindi
nel
castello
illuminato
e
rimaniamo
colpiti
dalla
grande chiesa di S. Vito.
Era
ed
è
questa
la
cittadella governativa dove
per
secoli
si
sono
succeduti i palazzi reali. E’ davvero molto suggestivo
passeggiarci alla sera, quando non ci sono turisti.
Guardiamo il panorama sulla città illuminata e poi
torniamo al nostro albergo. Sono molto stanca e boccio
sia l’opzione sigaro che quella casinò.
Arrivo in camera e mi addormento stesa sul letto. Poi mi
alzo,
sollevo
il
copriletto
e…oplà,
compare
una
scatoletta rossa. Dentro c’è un bellissimo anello d’oro
con
granato
a
a
solitario.
Stupenda
ed
indimenticabile
sorpresa.
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22 agosto
Ci svegliamo un po’ tardi e saltiamo
quindi
la
colazione
a
buffet.
Ci
accontentiamo di un te’ nella Lobby bar.
Andiamo quindi a visitare il quartiere di
Mala Strana (la parte piccola, quella
compresa fra la collina del castello e la
Moldava). Stiamo sempre cercando il famoso
quartiere degli artisti fatto di case
piccole…di cui nessuno ha mai sentito
parlare.
Andiamo sull’isola di Kampa. Questa zona è chiamata anche
la Venezia praghese: in realtà c’è un solo canale sul
quale peraltro si trovano ancora dei vecchi mulini. Kampa
è invece un isolotto adibito a parco curatissimo.
Una cosa da sottolineare è che
Praga
è
davvero
una
città
pulitissima: a fatica si trovano
per
terra
i
mozziconi
delle
sigarette e raccolgono le foglie
appena cadono.
Da Mala Strana saliamo attraverso
la Nerudova (da cui Pablo Neruda
ha preso il suo pseudonimo) fino
al castello. L’atmosfera è diversa
da quella di ieri sera: c’è una
fiumana di gente (quasi tutti
italiani) e fa caldo.
Ci sediamo per riposare un po e
leggo
la
guida.
Poi
entriamo nel castello e
per prima cosa andiamo nell’ala sinistra e
varchiamo il “fossato dei cervi” per poi
entrare nel parco curatissimo che porta al
Belvedere: la residenza estiva degli Asburgo.
Per andare in vacanza facevano praticamente un
chilometro di strada attraversando un fossato.
Anche da qui si vede bene Praga dall’alto e
soprattutto il castello con la cattedrale.
Ritorniamo ed entriamo nella chiesa gotica di
San Vito. E’ altissima e ben conservata con tante
nicchie. Ci sono le tombe di principali fondatori
dell’impero (anche Carlo IV). Saliamo quindi sulla torre
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(questa volta 286 gradini). Una faticata che pero’ ci
porta a vedere da ‘piu’ in alto che si puo’ la città.
Riscendiamo e andiamo alla basilica di San Giorgio (che
si trova sempre all’interno della cittadella) con interno
romanico mentre saltiamo la visita all’interno di parte
del castello.
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Riscendiamo il colle e andiamo a pranzare proprio sotto
il ponte di Carlo IV, sulla Moldava. Veramente piacevole
mangiare al fresco guardando il fiume che scorre. Beviamo
sempre e solo birra.
Stanchi, decidiamo di andare direttamente in albergo
(sono le 5.30, siamo un po’ “sballati con gli orari”).
Mentre Fabio va a fare palestra e sauna, io crollo e
dormo piu’ di 1 ora svegliandomi trafelata alle 8.
Andiamo quindi verso il centro. Posteggiamo in una
piazzetta accanto alla Karlova e ci rifacciamo la via
reale di sera. La piazza illuminata sembra ancora piu’
grande. Il ristorante consigliato dalla guida non esiste
piu’, quindi rifacciamo tutta la strada che porta al
ponte, poi il ponte poi ancora fino ad arrivare ad una
taverna di antiche tradizioni “U Mecenates”. E’ tardi e
non c’è molta gente. L’atmosfera è anche qui molto
raccolta e suggestiva a lume di candela ma non mangiamo
bene come le precedenti sere.
Rifacciamo quindi ancora tutto il passeo fino ad arrivare
alla macchina…..tragedia.! ci hanno messo i ceppi perché
abbiamo posteggiato in un’area riservata. Hanno attacato
con lo scotch sul finestrino un foglietto con num di
telefono. Facciamo chiamare ad alcuni ragazzi cechi molto
gentili. In 10 minuti arriva il camioncino della polizia
e staccano l’attrezzo. Ci chiedono 1000 corone, poi,
quasi di nascosto il poliziotto
ce ne ridà indietro 400. Dopo
tutto
ci
è
andata
bene.
Torniamo in albergo e facciamo
un giro al casino. Gente brutta
e triste che gioca. Un turco
con tavolo roulette riservato
ha perso piu’ milioni in 2
giocate.
Finalmente a dormire
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23 agosto
Anche questa mattina saltiamo la colazione. Se non ci
sono le bimbe, dormo tanto anche io. Rifacciamo le
valigie e via. Ciao Praga.
Ci dirigiamo verso sud. Vogliamo andare a vedere il
castello
di
Karlstein.
Sbagliamo l’uscita della
superstrada,
quindi
ci
perdiamo
su
stradine
strette che attraversano
la campagna ceca e ogni
tanto tagliano paeselli
composti da 4 o 5 case.
Non c’è nessuno a cui
chiedere.
Finalmente
arriviamo.
Posteggiamo e cominciamo
la salita a piedi. Il
castello è arroccato su
un’alta collina stretta
in una gola. E’ molto suggestivo. Fu costruito da Carlo
IV per metterci i documenti e le insegne del Sacro Romano
Impero. In realtà è stato poi ricostruito nell’800. La
salita è lunga e “rampa” e noi la facciamo “di gran
carriera”. Arriviamo alla seconda porta tutti sudati alle
14.00 e, dopo la coda per il
biglietto scopriamo che il tour
puo’ essere fatto solo guidato,
la guida italiana parte alle
14.50 e il giro dura 50 minuti.
E’ troppo e ci porterebbe fuori
dalla nostra tabella di marcia.
Per cui facciamo qualche foto e
ricominciamo
la
discesa
e
….tragedia! ancora i ceppi!.
Abbiamo posteggiato nella zona
pedonale. Il poliziotto è fermo
dietro la nostra macchina ad
aspettarci.
Questa
volta
facciamo
vedere
che
abbiamo
proprio solo 400 corone (il
resto
di
ieri
sera)
e
il
poliziotto si accontenta.
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Ripartiamo quindi in direzione di Ceske Budejovige. A
parte un inizio in superstrada e una deviazione
lunghissima, la strada è davvero bella. Dalla campagna si
passa ben presto alla foresta vera, con alberi altissimi
e senza sottobosco. Pioviggina e immaginiamo tutti i
funghi che stanno crescendo.
Poi io mi addormento e Fabio va velocissimo perché alle 7
siamo nei pressi di Krems, alla ricerca del castello dove
Fabio ha prenotato.
Arriviamo quindi al borgo di Durnstein con relativo
Sholls (castello) proprio sul Danubio, Basta un’occhiata
e
si
capisce
che ha 5
stelle.
L’interno
è
tutto
superbamen
te
arredato,
pieno
di
composizio
ni
stupende
di
fiori
freschi...
.......ins
omma
trasuda di
lusso.
Poi andiamo in camera (la numero 5).
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Il corridoio che porta alla nostra camera si affaccia
nell’area piscina scoperta
con tanto di lettini e
statua
di
delfino.
La
camera non è molto grande
ma davvero bellissima. Ha
un
terrazzino
con
due
poltrone che da’ proprio
sul Danubio, un letto con
cuscini
e
piumini
sofficissimo, un bagno con
tutte le manopole dorate.
Insomma una bomboniera.
Ci cambiamo velocemente e
andiamo al fitness center.
E’ come entrare in una
favola. Pareti affrescate
a
tromp
l’oeil
(mare,
colonne,
pavoni),
luce
soffusa,
musica
di
sottofondo,
piscina
con
gradini,
sauna,
bagno
turco, docce e asciugamani
dappertutto. Un paradiso tutto per noi. Facciamo un
bagno, poi un giro in sauna e poi andiamo in camera a
cambiarci. Quindi scendiamo al ristorante dove Fabio ha
fatto riservare un bellissimo tavolo. Il fiume scorre
lento lento sotto di noi mentre siamo illuminati dalla
candela e mangiamo benissimo. Siamo veramente molto
felici. Ci mettiamo poi a giocare a carte perché non
vogliamo far finire questa bellissima serata.
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24 agosto
Ci svegliamo in questo
castello da sogno. Mi
sento
davvero
una
principessa!
Facciamo
una
mega
colazione e poi andiamo
a
fare
4
passi
nel
centro
del
borgo.
Facciamo
un
po’
di
stradine e poi il lungo
Danubio dove transitano
dei
chiattoni
giganteschi.
Davvero
super romantico.
Ritorniamo in albergo e prepariamo le valigie.......poi,
con un pacchettino di vestiti di ricambio,
ci
rifiondiamo
nel
paradiso
del
fitness
center
dove
socializziamo con una coppia di brasiliani. Non vorrei
mai lasciare questo posto........invece ci rivestiamo e
riprendiamo la strada per Vienna.
Lasciamo la nostra macchinina e prendiamo l’aereo (questa
volta per fortuna in orario) per Milano.
A Malpensa servizio efficientissimo di pulmini fucsai e
ritroviamo anche la macchina nell’immenso parcheggio.
Arriviamo alla nostra casetta che ci è mancata molto e ce
la godiamo per un giorno intero prima di andare a
prendere le bimbe ..........e riprendere a lavorare dopo
ben 5 settimane di ferie.......sigh!!!
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20 agosto - Vacirca.com