stagione 2008-09, numero 6, 20 dicembre 2008
in questo numero
Cenerentola
Giselle
Gran Varietà Brachetti
Patty Pravo in concerto
Gomorra
Rondò Veneziano
I Piccoli di Podrecca
FotoE.S.Ummarino
UN CAFFÈ ESPRESSO COME NON
L’AVETE MAI VISTO. NÉ GUSTATO.
NÉ IMMAGINATO.
IL METODO
Un espresso eccellente è fatto di 6,7
grammi di ottima miscela, e di temperatura,
pressione, tempi esatti: l’arte del barista. illy
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Politeama Rossetti
Sala Bartoli
sab
cenerentola
balletto nazionale di romania
20.30
DAN
Platea A-B 3★★★ Platea C-I Galleria 2★★
II Galleria 1★
16.00 FAM
20.30
giselle
balletto statale russo
20.30
DAN
Platea A-B 3★★★ Platea C-I Galleria 2★★
II Galleria 1★
20.30
20
17.00
21.00
21
17.00
22
21.00
23
17.00
dicembre
dom
dicembre
lun
dicembre
mar
dicembre
mer
le notti
bianche
Posto unico 1★
24
dicembre
gio
25
festival della
canzone triestina
20.30
20.30
M
gran varietÀ
brachetti
uno spettacolo ideato, diretto
e interpretato di Arturo Brachetti
Platea A-B 4★★★★
Platea C 3★★★ Galleria 2★★
Biglietti
Platea A-B interi € 47 ridotti € 41
Platea C interi € 40 ridotti € 35
I Galleria interi € 35 ridotti € 30
II Galleria interi € 27 ridotti € 24
Loggione interi € 10
16.00
P
20.30
20.30
di Roberto Saviano e Mario Gelardi
regia di Mario Gelardi
Platea A-B 2★★ Platea C- Gallerie 1★
26
17.00
28
17.00
29
17.00
30
17.00
dicembre
dom
dicembre
lun
dicembre
mar
dicembre
mer
31
varietÀ
1
20.30
O
16.00
FAM
gomorra
26
dicembre
sab
dicembre
gio
20.30
N
patty pravo in concerto
dicembre
ven
21.00
20.30
AP
20.30
gennaio
ven
2
17.00
3
17.00
4
17.00
gennaio
sab
gennaio
dom
gennaio
lun
5
gennaio
mar
6
10.00
7
10.00
8
10.00
9
10.00
10
10.00
17.00
11
17.00
gennaio
mer
gennaio
gio
gennaio
ven
RONDÒVENEZIANO
direttore Gian Piero Reverberi
Platea A-B 2★★ Platea C- Gallerie 1★
20.30
16.00
gennaio
sab
gennaio
dom
gennaio
lun
12
gennaio
mar
★ 13
gennaio
cirque eloize
20.30
M
mer
14
gennaio
L’ag. segreto,
Enrico IV, Pipino
il Breve, Casa di
bambola, Cercivento,
Viaggiatori di
pianura,Tunnel
con I Piccoli di Podrecca
Biglietti
Posto unico
interi € 8,50
ridotti € 5
“danza & dintorni”
Si rinnova il tradizionale appuntamento natalizio con la danza classica
È Natale, arriva Cenerentola
Il Balletto Nazionale di Romania porta in scena il capolavoro di Prokofiev
Ognuno di noi, almeno una volta
nella vita, si è lasciato incantare dalla splendida favola di
Cenerentola: scritta da Charles
Perrault essa ha radici molto
antiche e appartiene come
poche altre storie all’immaginario collettivo. È molto amata
per la sua valenza metaforica: il motivo dell’oppressione
ingiusta cui segue un riscatto
glorioso. Ma a chi la legge regala
anche una rara e delicatissima
dimensione fantastica e poetica.
Cenerentola ha ispirato gli artisti in ogni settore espressivo:
è stata dunque non soltanto
una fiaba da leggere, ma anche
testo teatrale, opera lirica, film
(in numerose versioni), cartone animato (rimane indimenticabile lo splendido Cinderella
disneyano con la bella principessa attorniata da un mondo
delizioso di uccellini e topolini pronti ad aiutarla in ogni
modo, assieme alla sbadata Fata
Smemorina)… E ovviamente
Cenerentola è anche un balletto, costruito sulle splendide
musiche di Sergej Prokofiev: in
assoluto uno dei più amati del
repertorio classico, capace di
raccontare la dolcissima storia
attraverso una coreografia che
intreccia pathos, coinvolgimento,
delicatezza, momenti di alta difficoltà tecnica.
Al Politeama Rossetti è diventata una tradizione, ormai,
proporre nel periodo natalizio
grandi titoli del repertorio della
danza: e – dopo due stagioni di
4
assenza – quest’anno toccherà
proprio a Cenerentola il compito
di regalare qualche ora di vero
incanto agli spettatori.
Lo spettacolo giunge allo Stabile
regionale nella bella edizione
firmata dal coreografo Mihai
Babuska direttore del Balletto
del Teatro dell’Opera Nazionale
di Romania, ensemble che ne
sarà interprete di notevolissime
capacità tecniche ed espressive:
si tratta infatti di una compagnia di grande spessore e
rilevanza, che ha vissuto una
storia talvolta difficile. La danza
in Romania infatti, sebbene rappresenti un’antica e coltivata
passione e abbia dato al mondo
lucentissime stelle, ha vissuto
anche momenti travagliati, come
negli anni duri del comunismo –
quando i danzatori sono stati
costretti ad esibirsi in condizioni estremamente povere e
difficili – e negli anni successivi al 1989, quando una consistente emigrazione di giovani
portò lontano dal Paese anche
diverse “promesse” della danza.
Ciononostante il Balletto del
Teatro dell’Opera Nazionale di
Romania ha saputo mantenere
livelli artistici molto alti, grazie ai
quali continua ad essere richiesto e applaudito in Europa e nel
mondo, dove costantemente si
esibisce in tournée. Lo stesso
Mihai Babuska, che ha assunto
da anni la direzione di questo
ensemble, vanta un eccellente
curriculum di danzatore (diplomato al Bolshoj, è stato primo
ballerino del Corpo di Ballo
di Danza Contemporanea di
Costanza, e successivamente ha
ricoperto il medesimo ruolo al
Teatro dell’Opera di Bucarest,
al Teatro dell’Opera di Belgrado
e alla Tokio Opera) ed è un
ammirato coreografo, campo
nel quale ha firmato molti titoli
sia classici che originali.
Lo spettacolo che l’ensemble ci
proporrà è costruito secondo
i canoni classici e di eccellenza
tecnica cui ci hanno abituato
le migliori compagnie dell’EstEuropa: accuratissimo nell’interpretazione ma anche nella messinscena che si avvale di fondali
tradizionali e di costumi fastosi
creati da Adriana Urmuzescu
(Cenerentola apparirà addirittura nella sua carrozza-zucca
trascinata da ballerini travestiti
da topolini).
Mihai Babuska assieme a Nikolaj
Volkov, e ovviamente a Charles
Perrault, firma anche il libretto
del balletto che si compone di
due atti e sei scene.
Il sipario si apre sul salotto di
famiglia dove le sorellastre di
Cenerentola e la matrigna stanno facendo i preparativi per un
ballo a corte durante il quale il
Principe sceglierà la sua sposa.
A Cenerentola, che desidera
partecipare, tutto sembra perduto: la matrigna non la porterà
alla festa. Ma una buona fata e
l’amore del Principe, faranno
del dolce sogno della giovane
una realtà senza fine.
di Ilaria Lucari
“Cenerentola”
Balletto del Teatro
Nazionale di Romania
musiche di Serghej Prokofiev
libretto di Mihai Babuska,
Nikolaj Volkov, Charles Perrault
coreografia di Mihai Babuska
Politeama Rossetti
dal 20 al 21 dicembre 2008
durata 1h e 45’
con intervallo
5
“danza & dintorni”
Per la prima volta a Trieste il Russian State Ballet di Mosca
L’amore immortale di Giselle
In scena la coreografia classica di Jules Perrot, Jean Coralli e Marius Petipa
Era il 28 giugno 1841 quando,
all’Opéra di Parigi, debuttava
Giselle: fin da allora un clamoroso successo, che ammaliava
gli spettatori grazie alla sua
preziosa musica, alle bellissime
coreografie e ad una storia
commovente.
Il libretto – di Théophile Gautier
– racconta della giovane e fragile Giselle, uccisa da una delusione d’amore, trasformata per
magia in una Villi (e dunque,
come vuole la leggenda, destinata a vagare nei boschi di notte
e a tormentare per vendetta
tutti gli uomini che incontrerà), eppure tanto innamorata
da salvare l’amato, nonostante
l’incantesimo.
Allo scrittore francese, l’ispirazione era stata data dalla leggenda delle Villi, su cui Heinrich
Heine si era soffermato nel
suo libro De l’Allemagne: la creazione del balletto fu veloce.
Gautier lavorò al libretto con il
drammaturgo Vernoy e in breve
affidò al talento compositivo di
Adolphe-Charles Adam la scrittura definitiva: le musiche, pregevoli e raffinatissime nella strumentazione, a loro volta furono
definite in meno di due mesi. La
coreografia fu in parte di Jules
Perrot, in parte di Jean Coralli,
che per questioni contrattuali
ebbe però tutto il merito del
successo di Giselle.
La prima a dare vita al personaggio del titolo fu Carlotta
Grisi, giovanissima ed eccellente
étoile dell’Opéra di Parigi, e da
6
allora, il ruolo è fra i più ambiti
e impegnativi per le ballerine di
ogni tempo e di ogni compagnia:
spensierata nelle scene iniziali,
la protagonista offre un’ampia
gamma di sfumature alle sue
interpreti. Diviene infatti nel
secondo atto una misteriosa
Villi, per ritrovare nel finale
tutta la passione disperata che
la lega al suo amato. Un cavallo
di battaglia per ogni grande danzatrice è inoltre la scena della
pazzia che precede la morte di
Giselle, che condensa – come
rari altri momenti nel balletto
classico – tensione, emozione e
impegno sul piano della tecnica.
E non mancheranno di certo
emozioni e alta qualità artistica
nell’edizione di Giselle che viene
presentata allo Stabile regionale, nell’ambito del cartellone
Danza, dal Russian State Ballet:
la compagnia è nata per volontà di Irina Tichomirova, celebre prima ballerina del Bolshoi
Ballet e direttrice della Moscow
Philharmonic Society. Aveva già
oltre sessant’anni quando potè
concretizzare il suo sogno e
fondare il Russian State Ballet:
un gruppo di “stelle” provenienti dalle famosissime compagini del Bolshoi, del Kirov
e dello Stanislavski si unì a lei
per dare forma al progetto di
creare un gruppo di danzatori
di altissimo livello che potessero portare in tutto il mondo
la grande tradizione e cultura
del balletto russo. Così, sotto
la guida di Viatcheslav Gordeev,
famoso solista e coreografo del
Bolshoi, prese forma la caratteristica cifra stilistica del Russian
State Ballet: grazia e controllo totale del corpo portati ai
massimi livelli raggiungibili. Ed i
risultati sono stati subito eccellenti e tangibili: la Compagnia
è stata dichiarata dall’associazione degli Impresari Teatrali
dell’Europa Orientale “miglior
touring company di balletto in
Europa” ed i suoi ballerini sono
stati eletti cittadini onorari di
più città negli USA, in Francia e
Messico…
Il Russian State Ballet ha elaborato negli anni un impegnativo e
brillante programma di balletto
classico e moderno creato da
ottimi coreografi tradizionali e
moderni, come Ivanov, Petipa,
Gorsky e Gordeev stesso. Con
i suoi cinquanta solisti tra cui
molti selezionati tra i vincitori
di concorsi nazionali e internazionali, il Russian State Ballet
è con il Bolshoi e il Kirov una
delle più conosciute compagnie
di ballo russe a livello mondiale.
A partire dal tour americano del 1987 che vide tra gli
spettatori anche il Presidente
degli Stati Uniti, infatti, la compagnia ha intrapreso una lunga
e ininterrotta serie di tournée
internazionali (Messico, Taiwan,
Repubblica Popolare Cinese,
Gran Bretagna, Australia,
Irlanda…) raccogliendo calorosi successi presso spettatori di
tutto il mondo.
di Ilaria Lucari
“Giselle”
Balletto Statale Russo
libretto di
JulesVernoy de Saint-Georges,
Théophile Gautier, JeanCoralli
da un racconto
di Heinrich Heine
musiche di Adolphe Adam
Coreografia di Jules Perrot, Jean
Coralli, Marius Petipa
Politeama Rossetti
dal 22 al 23 dicembre 2008
durata 2h e 10’
con intervallo
7
“musical”
In scena con Arturo giocolieri, trapezisti e un balletto di otto boys & girls
L’omaggio di Brachetti al Varietà
Atteso ritorno al Rossetti del celebre trasformista dopo il trionfo del 2005
L’ultima volta, nel 2005, al
Politeama Rossetti Arturo
Brachetti è stato L’uomo dai
mille volti, e ha dato sfogo a tutto
l suo talento di trasformista e di
eccellente “one man show”: il
suo nuovo spettacolo ci porta
verso un mondo ugualmente
incantato e ricco di fascino, ma
molto diverso e nuovo.
In Gran Varietà Brachetti, lo
spettacolo che ci accompagnerà nell’anno nuovo, non è
più solo sul palcoscenico che,
finora, eravamo abituati a considerare come un suo esclusivo
dominio. Le numerosissime ed
eccentriche figure che scaturiranno comunque, anche questa
volta, dal genio di Brachetti, si
sovrapporranno a quelli di una
cleptomane senza mani, di un
giocoliere del nulla, di una trapezista di sogni, delle pompiere
di Viggiù, della donna pizza….e
di tanti altri strampalatissimi
personaggi incluso un balletto
di otto boys & girls per un
totale di 15 gambe (una è di
legno!).
Ciò significa che Arturo
Brachetti ha messo su una compagnia, e non è difficile immaginare che si tratti quantomeno
di una compagnia insolita, visto
il “tipo” ce fa da capocomico:
Brachetti infatti è uno dei più
acclarati talenti dell’immaginazione al mondo, l’istrione per
eccellenza, inventore di incantevoli suggestioni...
Di Gran Varietà Brachetti, egli è
ideatore, regista, nonché crea8
tore delle scene e dei costumi.
Gli interpreti che lo circondano
e con lui danno vita allo show
sono amici di Brachetti: attrazioni internazionali, personaggi comici, fantasisti, ballerini e
acrobati a maggioranza italiana,
con cui ha condiviso il palco a
Berlino, Parigi, Londra o in qualche show televisivo. Assieme
costruiscono una serata unica e
indimenticabile per gli spettatori: un caleidoscopio che si nutre
di commedia, musical, circo,
varietà. Un grande omaggio alla
tradizione del Music Hall e del
Teatro di Varietà inteso come
quel luogo del divertimento e
della fantasia dove la meraviglia
del pubblico è la gioia di entrare per due ore in un paradiso di cartapesta e vivere della
generosità, del talento e della
vitalità di persone incredibili
che lavorano anni per offrire
anche solo pochi minuti della
loro arte attraverso esibizioni
uniche. Arturo Brachetti proporrà parecchi numeri, alcuni
dei quali completamenti inediti,
ed alcuni re-inventati per l’occasione partendo da racconti
o testimonianze sul mondo del
Varietà. Sarà Arthur Braguette e
la sua bottega delle Meraviglie,
sarà Horatio l’uomo-elefante
e sarà Butterflash, ovvero tutta
la Madama Butterfly in cinque minuti, e qui già possiamo
immaginare come ci stupirà
ancora con il suo trasformismo.
Ma sarà soprattutto la scintilla
narrativa da cui tutto inizia:
nella storia è il proprietario di
un teatro abbandonato destinato a essere demolito per dare
posto a un centro commerciale:
non a caso però vi accompagna in visita dei turisti internazionali. Il gruppetto guarda
il luogo incuriosito, ma presto
si terrorizza perché le uscite
di sicurezza si sprangano e una
voce misteriosa da “fantasma
dell’opera” informa che i turisti
sono suoi ostaggi e si riguadagneranno la libertà soltanto se
sapranno esibirsi per lui in uno
spettacolo di Varietà.
Superato il primo smarrimento,
ognuno dei turisti – gli incredibili artisti amici di Brachetti – si
lascerà affascinare dalla situazione e ispirare dagli oggetti
abbandonati, dai vecchi costumi
e dall’attrezzeria che troveranno nel teatro.
Da persone fino a quel momento grigie, normali annoiate,
cominciano a osare, a giocare,
immaginandosi artisti provetti: le inglesi ciccione ballano il
tip-tap, il tedesco Otto diventa
un esilarante mago, una signora anziana fa la trapezista, la
coppia di carabinieri sorprende
con un numero di forza umana.
Sul palcoscenico l’Uomo elefante può volare, un Can Can
può trasformarsi in un’onda,
le fantasie, anche le più infantili, diventano realtà magiche,
comiche, poetiche e rendono
tangibile il motto di Brachetti:
meglio un Paradiso di cartapesta che un Inferno vero!
“Gran Varietà
Brachetti”
uno spettacolo ideato,
diretto e interpretato
da Arturo Brachetti
Politeama Rossetti
dal 27 dicembre
al 4 gennaio 2009
durata 2h e 20’
con intervallo
9
“musical”
Brachetti “appare” a Torino, città magica
per eccellenza, nel 1957 e passa l’infanzia
nella grigia periferia giocando tutti i giorni
con un teatrino di marionette. A undici
anni il padre lo manda in un collegio
religioso che si rivelerà fondamentale per
lo sviluppo della sua vocazione teatrale.
Qui, infatti, incontra un giovane prete, Don
Silvio Mantelli, che si diletta in giochi di
prestigio. Arturo passa, quindi, l’adolescenza
nel magazzino dove Don Silvio tiene decine
di giochi e libri di magia. Con qualche
costume prestato e un paio di trucchi si
esibisce nel suo primo numero di trasformazioni: una strega, una cantante e un
uomo in frac. Al Circolo Amici della Magia
e, più tardi al Circolo Magico di Alberto
Sitta, riceve incoraggiamenti che lo stimolano a continuare la ricerca nel campo
del trasformismo, forma d’arte dimenticata
dai tempi di Fregoli. Arturo si ingegna e
riesce a produrre un numero dove in 10
minuti interpreta sei personaggi con cambi
di costume fulminei. Con questa esibizione
vince in Italia il premio Bustelli e viene
presentato a Parigi da Gerard Majax a Jean
Marie Rivière, allora direttore artistico del
Paradis Latin. Viene assunto e rimane come
attrazione vedette per circa due anni.
La sua carriera comincia, dunque, negli
anni ’80 a Parigi al Paradis Latin; quindi,
in Germania come vedette e presentatore
del trionfale Flic Flac di André Heller.
A Londra, il suo spettacolo Y resta in
cartellone per oltre un anno al Piccadilly
Theatre e vince il premio “Swet Award for
the Best Newcomer” (il corrispettivo del
Tony Award di Broadway). Nello stesso anno
si esibisce nel Gala di Natale al Teatro
dell’Opera di Covent Garden in presenza di
tutta la famiglia reale inglese.
Ritorna in Italia dove partecipa come ospite fisso alla trasmissione Al Paradise
di Michele Guardì e Antonello Falqui. In
teatro il successo italiano arriva subito
con Varietà per la regia di Maurizio
Scaparro, con Massimo Ranieri e Marisa
Merlini. Pur continuando le sue apparizioni
televisive, Arturo diventa uno dei più
10
Arturo Br
amati personaggi della scena teatrale
italiana con Amami Arturo, In
Principio Arturo, M.Butterfly
con Ugo Tognazzi, I Massibilli, Il
Mistero Dei Bastardi Assassini,
L’asino Vola. Arturo vanta pure una
breve incursione nel mondo della lirica
con L’histoire Du Soldat diretto
da Roberto De Simone.
Per un certo periodo torna a Londra al
National Theatre nella pièce Square
Rounds di Tony Harrison, mentre in
televisione è conduttore di dodici puntate
di The Best Of Magic per Thames
TV e The Night Of Magic per
la Disney Television, distribuito in tutto
il mondo. Sotto la produzione dalla
Compagnia della Rancia e la regia di
Saverio Marconi, Arturo entra nel mondo
del grande musical italiano con Fregoli
e Brachetti in Techincolor.
Nel 1999 Arturo affronta un classico interpretando con successo Puck nel Sogno
Di Una Notte Di Mezza Estate
di Shakespeare, per la regia di Duccio
rachetti
Camerini.L’America scopre Arturo in un fulmineo quanto sorprendente ruolo nel Drew
Carey Show, in diretta televisiva dagli studi
della Warner Bros Studios di Hollywood.
Per quest’ultimo riceve il riconoscimento
“the pick of the day” dal programma di
critica televisiva Access Hollywood. Grazie a
questo successo viene ingaggiato, sempre a
Hollywood, per il ruolo di Antonio, in 10
puntate della soap opera Nikky.
Brachetti è considerato oggi il più grande
attore-trasformista del mondo, capace di
interpretare in un solo spettacolo teatrale
fino a 80 personaggi diversi e persino
di superare se stesso arrivando fino a
100 trasformazioni come in One Man
Show, 2000-2008.
In un batter d’occhio, un secondo, forse
due, Arturo riesce a cambiarsi d’abito,
a diventare un altro, dalle scarpe alla
parrucca: Arturo è diventato famoso nel
mondo proprio per questa sua straordinaria e unica abilità nel mutare costume,
truccatura, voce, ma soprattutto cambiare
anima in pochissimi secondi. In alcune per-
“Gran Varietà Brachetti”
formance riesce a interpretare delle brevi
pièces comiche (come il Saloon, l’Aida, la
Carmen, il camerino della diva, la Butterfly
e altre) recitando tutti i ruoli, con relative interazioni di personaggi oppure dei
“numeri” poetici a tema (come Le quattro
stagioni, Il viaggio nei colori, Fregolineide,
Magritte, Marlene, Fellini, ecc). Partito con
un bagaglio di sei costumi, ora ne possiede
più di 350 con un repertorio vastissimo e
in continua evoluzione.
Arturo, una delle poche star italiane di
livello internazionale, si esibisce indifferentemente in diverse lingue e in centinaia
di teatri nel mondo, tanto per la famiglia
reale inglese che per Jaques Chirac all’Eliseo. Quando non è in scena dirige spettacoli musicali di varietà, I Massibilli
di Aimée, di Aldo, Giovanni e Giacomo,
Metà Fisico Metà Fa Schifo di
Raul Cremona ed è abitualmente il regista
di tutti gli spettacoli teatrali di Aldo,
Giovanni e Giacomo: I Corti e Tel chi
el telun e Unplugged.
All’estero ha diretto i musical-varietè:
Fantasissimo e Thausend
Nachte al Wintergarten di Berlino. Nel
1999 il direttore del festival canadese Juste
Pour Rire, Gilbert Rozon produce il grande
“One Man Show” di Brachetti a Montreal.
Sotto la regia di Serge Denoncourt, vengono messi insieme i pezzi migliori del
repertorio brachettiano. Dopo 3 mesi di
ininterrotto successo a Montreal, lo show
viene portato a Parigi dove debutta il 20
gennaio 2000 Il successo è immediato e
trionfale. Ad Aprile vince il premio Molière.
Lo spettacolo, trasferito poi nel più grande
teatro di Parigi, il Mogador batte tutti i
record e rimane in cartellone per degli
anni, interrotto solo da tournée in Canada,
Germania e Stati Uniti.
Nel 2008 Arturo realizza un suo vecchio
sogno: far rinascere il varietà e il Musichall, è cosi che nasce il Gran Varieta’
Brachetti il nuovo spettacolo da lui
ideato diretto ed interpretato con attrazioni internazionali, personaggi comici e un
corpo di ballo.
la locandina
diretto da Antonio Calenda
www.ilrossetti.it
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
dal 27.12.2008 al 4.01.2009
attrazioni internazionali
OTTO WESSELY
& CHRISTA Austria
Austria - Comedy Magic
ANN STEPHANIE’S
HOT TOES
Gran Bretagna - Tap Dance
ANDRZEJ PIECHOTA
& TOMASZ WLEZIEN
Polonia - Hand to Hand
VIOLA FERRARIS
Francia - Trapezista
JOHAN BICHOT
Francia - Acrobazie al Palo
attori e ballerini
VALENTINA VIRANDO
GABRIELE GIULIANI
CARLOTTA CANNATA
CRISTINA FRATERNALE
ELENA MONGUZZI
NATALIE WALSTEAD
KEVIN MOORE
ANNA MARIA MARTINS
ERICA FERRERO
VINCENZO LIMA
ANNA PERILLO
FRANCESCA ZACCHERINI
11
“eventi speciali”
Il concerto è offerto a prezzo speciale dall’Associazione Commercianti
Le canzoni stupende di Patty Pravo
Dopo il trionfo all’Arena di Verona, il tour della cantante arriva a teatro
Buon Anno Trieste! A fare questo
gioioso augurio alla città intera,
il 5 gennaio 2009, sarà – com’è
una bella consuetudine – l’Associazione Commercianti al
Dettaglio della Confcommercio
triestina. L’Associazione ritorna
al Politeama Rossetti per organizzare l’evento con cui da
decenni apre l’anno nuovo: una
manifestazione spettacolare
che segue all’attesa consegna
della “Rosa d’argento” e della
“Rosa di cristallo”, ambiti e
prestigiosi riconoscimenti che
vanno a istituzioni o personaggi che si sono distinti per
la loro attività legata alla città.
Anche quest’anno la tradizionale manifestazione avrà scopo
di beneficenza.
A brillare nella serata di Buon
Anno Trieste sarà una grande
stella della musica leggera italiana come Patty Pravo, la bravissima e raffinata interprete di
Pazza idea, La Bambola e tanti
altri splendidi successi.
È una presenza prestigiosa
quella di Patty Pravo a Trieste:
l’artista è reduce da un Tour
estivo sold out (15 date con
un’affluenza di pubblico pari a
160mila persone), iniziato al
Summer Festival di Lucca e concluso il 18 settembre all’Arena
di Verona davanti a 9.000 persone. Simbolo di una generazione che non ha mai smesso di
seguirla ma anche delle nuove
che sempre più numerose la
acclamano nei live, Patty, forte
del suo essere un’icona e ani12
male da palcoscenico, nonché
di oltre 100 milioni di dischi
venduti nel mondo, fa di ogni
concerto un’emozione unica,
offrendo sempre qualcosa di
diverso ad ogni spettacolo, pur
nella continuità della linea artistica proposta, che rappresenta
un viaggio nell’armonia.
Al concerto Patty Pravo sarà
affiancata da una band di sei
musicisti: al piano e keyboards
Giovanni Boscariol, alle chitarre Moreno Viglione e Edoardo
Massimi, Adriano Lo Giudice
al basso, Massimiliano Agati al
drum set e Gabriele Bolognesi
al sax.
Canzoni di successo come La
bambola (incisa 40 anni dopo
in una nuova versione, e hit
dell’estate), Se perdo te, la già
citata Pazza idea, Ragazzo triste,
Tutt’al più, Sentimento, si accompagneranno a brani come la
splendida E dimmi che non vuoi
morire e Pensiero stupendo. Non
mancheranno alcune chicche
rock che hanno contraddistinto la sua carriera.
Una carriera lunga quarant’anni
di carriera, 145 dischi pubblicati in Italia, 85 nel mondo
100 milioni di dischi venduti.
Se c’è un personaggio che si
differenzia da tutti per originalità, classe, talento e internazionalità, questo personaggio è Patty Pravo. Unica vera
artista donna italiana. Un mito.
Nascere a Venezia le ha dato
fascino e magia. I suoi primi
anni veneziani trascorrono con
i nonni paterni tra disciplina
da marines e splendida libertà,
e i tanti amici di famiglia. Tra
questi l’attore Cesco Baseggio,
il soprano Tony Dal Monte e il
Cardinale Roncalli. Frequenta
le scuole pubbliche, studia pianoforte, danza, e solfeggio e
armonia. A dieci anni si iscrive
al Conservatorio Benedetto
Marcello.
La morte del nonno la tocca
profondamente e Nicoletta
lascia Venezia per Londra, l’intento è quello di imparare bene
l’inglese, ma dopo una breve
permanenza in Inghilterra,
viene a sapere che a Roma
c’è un locale che fa tendenza.
Con un gruppo di amici lo
raggiunge. Il locale era il Piper,
e la sera del suo arrivo il suo
destino sembra già segnato.
L’impresario Alberico Crocetta
la nota e dopo pochissimi giorni “la ragazza del Piper” diventa
Patty Pravo.
Il disco del debutto è Ragazzo
triste nell’anno 1966. L’ascesa
continua immediatamente con
Qui e la e Se perdo te e di Patty
Pravo si parla e si comprano i
dischi nel mondo: da allora la
sua parabola artistica è stata
tempestata di premi e riconoscimenti, connotata da successi
in Italia e all’estero, e dalla
duttilità e dal trasformismo di
un’artista che senza rinunciare
al proprio stile e alla sua rara
raffinatezza sa mettersi al passo
con i temi ed essere sempre
un’icona per il suo pubblico.
“Buon Anno Trieste
con l’Associazioni
Commercianti
al dettaglio”
29° edizione delle Rose
d’argento e di cristallo
Politeama Rossetti
il 5 gennaio 2009
durata 2h
senza intervallo
13
“altri percorsi”
Lo spettacolo è come una sventagliata di kalashnikov, rapida e violenta
Gomorra, il romanzo diventa teatro
Mario Gelardi dirige la piéce tratta dal best seller di Roberto Saviano
È l’uomo che il clan dei Casalesi
vorrebbe ridurre al silenzio,
nella maniera più definitiva,
Roberto Saviano. E invece, il
suo grido di denuncia dilaga con
una forza inaudita, ovunque: è
partito dalle pagine di Gomorra,
romanzo-reportage dai contenuti incandescenti, che svela
senza reticenze i meccanismi
con cui la Camorra è riuscita a
sviluppare i propri traffici addirittura a livello internazionale.
E già nell’ambito dell’editoria
ha rappresentato una sorta
di “esplosione”, con oltre un
milione di copie vendute. La
versione drammaturgica è stata
avviata ancor prima dell’uscita
del libro e subito il romanzo ha
dato vita al film molto applaudito di Matteo Garrone, insignito
del Gran Premio della Giuria
all’ultimo Festival di Cannes…
E poi c’è l’attenzione dei media
su questo giovane e coraggioso autore, e quella passione
indomita che lo porta a gridare
ovunque la sua visione delle
cose, e a rispondere alle minacce ricevute ritornando nella
piazza principale della sua città
d’origine a gridare ai camorristi
«non valete niente e ve ne
dovete andare»…
Nessuno farà tacere Saviano:
anzi le sue parole si rifrangono
ovunque, tanto che – per citare
solo una delle più recenti e
curiose notizie che lo riguardano – su Facebook, uno dei
social network più in voga del
momento, coloro che hanno
14
aderito alla causa dell’autore
di Gomorra dichiarandosi suoi
amici e fans, sono stati tanto
numerosi da mettere addirittura in crisi il sistema.
«Non datevi pace!», il monito con cui l’autore chiude il
testo teatrale che ammireremo
al Politeama Rossetti – uno
fra gli appuntamenti più attesi del cartellone altripercorsi
– è stato dunque raccolto: è
sentito sicuramente come una
minaccia dai Casalesi, ma anche
come una sfida da tutti gli altri.
Perché chiunque – ci insegna
Saviano – ed ovunque, è colpevole se lascia spazio al silenzio,
all’omertà, a ‘O Sistema.
Non ancora trentenne, Saviano
ha pagato questa coraggiosa
posizione con pesanti limitazioni nella propria esistenza: vive
sotto scorta, non può partecipare a manifestazioni pubbliche,
rischia la vita ogni istante.
Lo spettacolo teatrale ci scuoterà fortemente: in un incalzante susseguirsi di flash racconta
cinque storie di malavitosi, che
ritraggono la Camorra dal braccio più violento e animalesco,
fatto di pusher e piccoli boss, a
quello più raffinato e preoccupante, imprenditoriale, composto da chi non si sporca le mani
e compie le azioni più orribili
contro la collettività.
«Nello spettacolo – scrive nelle
sue note Mario Gelardi, che
oltre a firmare la regia ha affiancato Saviano anche nel lavoro
drammaturgico – abbiamo cre-
ato una struttura che mettesse
in contatto tutte le storie e che
utilizzasse Roberto come un
collante tra esse. La scommessa
era quella di dare un carattere
ma anche una faccia ai protagonisti del libro. Si parla di carne
e sangue e non solo di carta».
«Gomorra a teatro – continua
– è come una sventagliata di
Kalaschnikov, rapida, violenta,
che si staglia su un vetro blindato facendo fori più grandi e fori
più piccoli. Ma è anche il racconto di una città, immaginata
dallo scenografo Roberto Crea,
sempre in costruzione o sempre in decadenza, accompagnata
dalla musica e dalle sonorità di
Francesco Forni, una città in cui
l’occhio dello scrittore Saviano
si pone ad illuminare squarci di
vita. Un continuo senso di disagio che non ti fa stare fermo
sul posto, che fa cercare, cercare sempre qualcosa di diverso,
qualcosa di “altro” da quello
che si è e si ha». In questo, il
regista è aiutato da una compagnia d’interpreti intensa e affiatatissima: sei attori che oltre al
progetto artistico condividono
un’idea, un impegno… Quello
che Saviano sintetizza dicendo che «Sapere, capire diviene
una necessità. L’unica possibile
per considerarsi ancora uomini
degni di respirare». «Per tutti
noi che lavoriamo alla versione
teatrale di Gomorra – ammette
Gelardi - questa è diventata
un’ossessione».
di Ilaria Lucari
“Gomorra”
di Roberto Saviano,
Mario Gelardi
regia Mario Gelardi
con Ivan Castiglione,
Francesco Di Leva,
Giuseppe Gaudino,
Giuseppe Miale di Mauro,
Adriano Pantaleo
e con la partecipazione straordinaria di Ernesto Mahieux
Politeama Rossetti
dal 6 al 7 gennaio 2009
durata 1h e 45’
senza intervallo
15
“eventi speciali”
I fan del gruppo che intreccia il pop al classico arriveranno da tutta Europa
Rondò Veneziano, raro evento live
Il gruppo fondato e diretto da Gian Piero Reverberi girerà al Rossetti un dvd
Un’orchestra numerosa e davvero singolare, sarà protagonista
sul palcoscenico del Politeama
Rossetti il 10 e 11 gennaio: dame
e musicisti in parrucca e preziose trine settecentesche si muoveranno fra strumenti di tradizione e moderni, per creare le
fantastiche armonie del Rondò
Veneziano. Il gruppo prese forma
nel 1979 intorno al suo Maestro,
Gian Piero Reverberi: allora nessuno avrebbe immaginato che
quell’orchestra, oggigiorno composta da 20 accompagnatori e
9 solisti, avrebbe cambiato ed
arricchito il mondo della musica.
Nessuno dei membri o dei loro
amici confidava nella possibilità
di una simile coesistenza tra tali
opposti musicali. Musica classica
e pop, due generi di musica completamente discrepanti. Eppure
da questo gruppo musicale scaturisce una simbiosi tra barocco classico e musica moderna
come da nessun altro. Bisogna
ricordare però che soltanto più
di dieci anni dopo, nel 1991,
arrivò il momento dei concerti e delle tournée. Perché nel
frattempo la musica di Rondò
Veneziano era divenuta famosa
grazie alla trasmissione dei suoi
pezzi in radio e milioni di copie
vendute in tutto il mondo.
Ogni concerto del Rondò
Veneziano rappresenta un’esperienza unica, un capolavoro di note e scenari barocchi. L’armonia tra orchestra e
Maestro – un gruppo affiatato
che regala piacere ad ogni ascol16
to – risveglia entusiasmo allo
stato puro.
Tuttavia il sentiero verso il primo
concerto fu lungo. Torniamo alla
metà degli anni ’70, quando il
proprietario di Baby Records,
Freddy Naggiar, ed il Maestro
Reverberi decisero di sostenere
alcuni dei molti talenti che studiavano nei conservatori italiani.
Con questi giovani fondarono
un’orchestra da camera moderna, composta da sette musiciste e due musicisti, che aveva
come obbiettivo la risurrezione
di atmosfera e suono tipici del
barocco veneziano, nonché la
relativa diffusione del repertorio
aldilà di ogni confine.
Evidentemente Reverberi aveva
scoperto un nuovo mercato seguendo il proprio istinto.
Ricorda: «Era il periodo della
musica da discoteca generata con computer. L’autenticità
andava persa, sempre di più.
Trovavo l’evoluzione musicale
errata. Ed in tante altre persone cresceva in ugual misura la
volontà di tornare alle radici,
alla genuinità». Voleva supportare questa tendenza verso la
naturalezza grazie a bella musica
eseguita con strumenti tradizionali, successivamente solo l’aggiunta di basso e batteria per
rendere così unico lo stile del
Rondò: niente sintetizzatori, ma
il risveglio di gioia ed emozioni
positive. La musicalità di questo
piccolo gruppo è talmente sinfonica e compressa, che ogni passaggio da l’impressione di essere
eseguito da un’orchestra di 60
membri. Il pubblico entusiasta
finora l’ha ringraziato con 25
milioni di dischi acquistati, che
al Rondò Veneziano sono valsi
meritati dischi d’oro e di platino:
dalla fondazione ad oggi nelle hit
parade italiane e internazionali
si sono susseguiti ben 28 album
firmati dal complesso diretto da
Reverberi. Come non ricordare
dischi che hanno fatto il giro del
mondo in un batter d’occhio
come – per citare solo un paio
di titoli – La Serenissima e Odissea
Veneziana? Nel concerto che
sarà ospite allo Stabile regionale
ascolteremo il meglio del repertorio del Rondò e anche delle
novità: e sarà un appuntamento
del tutto paticolare visto che
durante le due serate in programma al Politeama Rossetti
verrà girato il nuovo DVD live
del gruppo, che sarà diffuso in
Italia e in tutti i paesi europei. La
musica classica ispira da sempre
il Maestro Reverberi. Suonava
già da bambino i complicati walzer di Strauss senza spartito,
si lasciava incantare da Bach…
Sensibile, impulsivo, virtuoso del
pianoforte, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra,
abbatte ogni barriera musicale
grazie al suo repertorio che
varia dalla musica classica al pop.
Egli unisce emozioni, fantasia e
realtà nei suoi pezzi ed è considerato da decenni come uno
dei migliori musicisti italiani,
oltre che l’anima del Rondò
Veneziano.
“Rondò Veneziano”
direttore Gian Piero Reverberi
Politeama Rossetti
dal 10 al 11 gennaio 2009
durata 2h
con intervallo
17
“eventi speciali”
In scena i numeri classici del repertorio, amatissimi da grandi e bambini
Ritorna il Varietà alla Sala Bartoli
I Piccoli di Podrecca in scena da lunedì 22 dicembre a domenica 11 gennaio
È ormai un appuntamento tradizionale e atteso, quello con
i Piccoli di Podrecca che ogni
anno ritornano a invadere la
Sala Bartoli con la musica, i
colori, la fantasia e con lo spirito ironico che contraddistinguono ogni loro spettacolo e
li hanno resi famosi in tutto il
mondo. Amatissimi dai bambini, i Piccoli di Podrecca sono
adatti alla programmazione
natalizia, quando i giovanissimi
spettatori – liberi dagli impegni
scolastici – possono passare
una serata divertente con l’allegria delle marionette. Ma per
gennaio, lo Stabile regionale ha
previsto anche numerose mattinée riservate a scuole materne ed elementari.
Le antiche marionette, patrimonio del Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia fin dal
1979 trovano in Varietà la loro
espressione più piena e vivace.
Lo spettacolo è infatti un succedersi di numeri musicali spassosi, a volte d’ispirazione folcloristica, altre semplicemente di
fantasia, che la Compagnia dei
Piccoli di Podrecca costruì nel
corso delle sue lunghe tournée
internazionali. Come un “diario
di viaggio” le diverse scene raccontano la storia della compagnia, le impressioni suscitate dai
nuovi Paesi conosciuti, fanno il
verso con acutezza, e giocosità
ai fermenti culturali, alle mode,
ai miti del Novecento, secolo
che Vittorio Podrecca con i
suoi Piccoli attraversò comple18
tamente, fin dal 1914 (anno del
debutto al Palazzo Odescalchi
di Roma).
Alla Sala Bartoli, saranno riproposti i più celebri numeri d’assieme e gli assolo del vastissimo repertorio di Varietà: s’inizierà con un piccolo sketch
dedicato a Pinocchio sulle
musiche del Rondò Veneziano,
poi incontreremo Bill Boll Bull
e le spiritose performances
dei Negri, degli Struzzi e delle
simpaticissime Scimmiette. Gli
animatori saranno poi impegnati a dare vita alle brevi
scene dell’Inferno e degli Atleti:
prologo della Rumba Cubana,
un altro numero complesso
e musicalissimo. Più in tema
con il clima mitteleuropeo
della nostra regione, la scena
dell’Orchestra viennese, che
propone al pubblico un poetico
repertorio di valzer, impreziositi da una bravissima cantante… di lei s’innamora uno degli
orchestrali che diviene motore
di divertentissime gag. Ancora
la musica è protagonista dei
numeri dell’Orchestra Jazz, de
La Banda D’Affori (dove un
suonatore fa ridere per la sua
inopportuna goffaggine) e delle
quattro star della Compagnia
dei Piccoli: il Violinista, l’incantevole Ballerina e l’impareggiabile pianista Piccolowsky che
accompagna lo stonatissimo
soprano Sinforosa Strangoloni.
Creature “intessute di musica,
di sostanza melodica e sinfonica… di ritmo di vita ed
arte” come li definiva Vittorio
Podrecca, i Piccoli comunicano
in Varietà attraverso la musica
e le immagini: non ci sono dunque “confini” linguistici o culturali da abbattere e lo spettacolo appare adatto al pubblico di
ogni età e di ogni provenienza.
Cividalese, nato nel 1883,
Vittorio Podrecca si trasferisce
a Roma all’inizio del nuovo
secolo e nel 1914 crea un
innovativo teatro di marionette. La compagnia di Podrecca
ottiene un successo mondiale,
costruisce un patrimonio artistico ricchissimo e prezioso di
numeri e marionette che nel
1979 – grazie ad un intervento
della Regione Autonoma del
Friuli Venezia Giulia – viene affidato al Teatro Stabile regionale
che ne ha curato la rinascita,
e fino a oggi le nuove tournée
nazionali e internazionali.
A rendere possibile la magia
dei Piccoli di Podrecca, sono
una decina di marionettisti
che vanno ricordati, per il loro
lavoro attento e virtuosistico,
sempre nascosto sul “ponte”
che sovrasta il palcoscenico
dei Piccoli: Daniela Castiglione,
Silvia Della Polla, Carlo Furlan,
Massimo Gambarutti, Marino
Jerman, Gabriella Slatich, Silvia
Zambrenti.
Lo spettacolo debutta lunedì
22 dicembre alle ore 21 per
replicare fino a domenica 11
gennaio 2009 con recite pomeridiane alle ore 17 e mattinée
alle 10.
“Varietà”
con I Piccoli di Podrecca
marionettisti:
Daniela Castiglione,
Silvia Della Polla, Carlo Furlan,
Massimo Gambarutti,
Marino Jerman, Gabriella Slatich,
Silvia Zambrenti
Politeama Rossetti
dal 21 dicembre
all’ 11 gennaio 2009
durata 1h senza intervallo
19
LO SHOW NUMERO 1 AL MONDO
PER LA PRIMA VOLTA A TRIESTE!
INTERNATIONAL TOUR
diretto da Antonio Calenda
media partner
POLITEAMA ROSSETTI TRIESTE
DAL 22 APRILE AL 3 MAGGIO 2009
© LITTLESTAR
NE
L’EDIZIO
INGLESE
E
L
A
IN
IG
OR
I
RATITOL
CON SOP
NO
IN ITALIA
in collaborazione con
www.mamma-mia.com
www.ilrossetti.it
news
diretto da Antonio Calenda
È iniziata la prevendita
per l’evento teatrale della stagione
“Mamma Mia!” che partenza...
Già battuto il record di vendita stabilito la scorsa primavera da “Cats”
MAMMA MIA!, l’atteso musical
campione di incassi in tutto il mondo,
ha già battuto il primo record anche
a Trieste: nei primi quattro giorni di
prevendita lo spettacolo ha battuto
infatti le presenze e gli incassi fatti
segnare la primavera scorsa da Cats,
diventando così lo spettacolo numero
uno della storia del Rossetti.
Altissimo è stato l’afflusso alle biglietterie nelle due giornate riservate alle
prenotazioni degli abbonati stelle e
alla vendita dei biglietti, e altrettanto
alto è stato il traffico sul sito internet
del teatro per l’acquisto dei biglietti.
Numerosi gli acquirenti provenienti da
fuori città e dall’estero: a tale proposito sono stati siglati dal teatro alcuni
accordi con agenzie di viaggio per la
proposta di pacchetti turistici in occasione delle repliche dello spettacolo.
E recente è anche l’accordo con
TicketOne, società leader nel settore,
per la vendita dei biglietti su un
secondo canale internet, oltre a quello
tradizionale di Vivaticket. L’accordo è
particolarmente importante in quanto TicketOne, grazie alla consociata
Eventim, leader nella vendita dei
biglietti in Austria, Germania, Slovenia
e Croazia, consentirà l’acquisto dei
biglietti per MAMMA MIA! nelle
centinaia di punti vendita presenti in
questi paesi, oltre che sui siti internet
Eventim in Slovenia, Austria e Croazia.
Ed è anche partita in questi giorni
la campagna promozionale a livello
nazionale per lo spettacolo: sono previsti spot radiofonici su RTL 102,5, e
spot televisivi sul canale ALL MUSIC. A
Da oltre un secolo il giornale della tua città
cronaca, notizie, sport, approfondimenti
fine gennaio partirà anche una campagna di spot sulle reti Mediaset.
Ricordando che esistono ancora posti
disponibili per tutte le recite dello
spettacolo, invitiamo il pubblico che
acquista i biglietti su internet a utilizzare esclusivamente i canali di vendita ufficiali (Vivaticket o TicketOne):
abbiamo segnalazioni che su alcuni
siti terzi i biglietti compaiono a prezzi
fortemente maggiorati.
www.ilpiccolo.it
21
ci sono infiniti modi
di essere presenti
sulla scena. il nostro,
storicamente, sta nel fare
che ciò accada. molto,
molto prima che il sipario
si alzi generali è lì.
Generali. dove c’è arte.
un assaggio della prossima stagione
A cena con 25 euro
al Cafè Rossetti
news flash
Ritorna il Festival
della Canzone Triestina
Prezzo speciale per chi prenota in anticipo
Il CaféRossetti e il Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia propongono al
pubblico una “ghiotta” offerta congiunta. Tutti coloro che si recheranno
alla Biglietteria del Politeama Rossetti
a comprare (o nel caso di abbonati a
prenotare) un biglietto per un qualsiasi
spettacolo inserito nella stagione 20082009 dello Stabile regionale avranno
diritto ad acquistare contestualmente una cena completa al ristorante
CaféRossetti al prezzo davvero speciale
di 25 euro.
La cena – curata come tutte le propo-
ste culinarie del CaféRossetti dallo chef
Roberto Gruden – comprenderà tre
portate, vino in abbinamento, acqua e
caffè. L’iniziativa può sicuramente essere
curiosa per il pubblico che desidera
concludere in bellezza una serata di
teatro, oltre che venire incontro alle
esigenze di quegli spettatori – sempre
più numerosi al Politeama Rossetti –
che raggiungono il teatro da fuori città
o fuori regione. La cena a 25 euro può
per ora essere acquistata soltanto alla
Biglietteria del Politeama Rossetti o
attraverso internet, www.ilrossetti.it.
Ritorna venerdì 26 dicembre alle ore
20.30 il tradizionale appuntamento
con il Festival della Canzone Triestina,
giunto quest’anno alla trentesima
edizione.
Ospite d’eccezione sarà Lelio Luttazzi,
che ritornerà sul palcoscenico del
Rossetti dopo una lunga assenza. La
prevendita dei biglietti per il Festival
è già aperta presso la Biglietteria del
Rossetti: i prezzi vanno dagli 11 euro
della Platea, ai 6 euro della I Galleria,
ai 3 euro della II Galleria.
Lillipupa chiude
il tour a Napoli
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia
redazione Viale XX Settembre, 45
34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it [email protected]
Anno XVI - numero 163
20 dicembre 2008
Aut. Tribunale di Trieste n° 846
del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile
Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
Successo per lo spettacolo a Roma e in Calabria
Si chiude in occasione delle festività
natalizie la tournée di Lillipupa,
lo spettacolo sulla posteggia napoletana in cui Antonio Calenda ha
diretto la grande Angela Pagano.
Negli ultimi giorni di dicembre
infatti, lo spettacolo è stato ospite
in alcune piazze del sud d’Italia ta
le quali Noto, Rende, Castrovillari
e chiuderà in bellezza il suo tour
proprio a Napoli, la città alla quale
lo spettacolo è dedicato.
23
la cultura,
Ci sono infiniti buoni
motivi per incoraggiare
e sostenere la cultura
in tutte le sue
migliori espressioni.
La Fondazione
lo crede da sempre.
quasi un processo di “geminazione”
Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto.
Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi
da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più.
La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”.
Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate,
che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo.
Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti
e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro
astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione).
Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio.
Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare.
Che potremo condividere e scambiare con altri.
La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche
matrice di autentica felicità individuale.
il colore del benessere sociale
Scarica

periodico n° 6 del 20 dicembre 2008