stagione 2008-09, numero 6, 20 dicembre 2008 in questo numero Cenerentola Giselle Gran Varietà Brachetti Patty Pravo in concerto Gomorra Rondò Veneziano I Piccoli di Podrecca FotoE.S.Ummarino UN CAFFÈ ESPRESSO COME NON L’AVETE MAI VISTO. NÉ GUSTATO. NÉ IMMAGINATO. IL METODO Un espresso eccellente è fatto di 6,7 grammi di ottima miscela, e di temperatura, pressione, tempi esatti: l’arte del barista. illy hatradottotuttoquestoinunmetodofondato suunacapsulaprotettadacinquebrevetti. I risultati sono sorprendenti. La consistenzaèincredibilmentevellutata,l’aroma straordinariamenteintenso.Lacrema,sempre densaepersistente,siformadentro,enonsopra il caffe: merito della capsula, che lavora per infusioneedemulsione.IlmetodoIperespresso èsempliceancheperchinonhamaifattoun caffe in vita sua. 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È molto amata per la sua valenza metaforica: il motivo dell’oppressione ingiusta cui segue un riscatto glorioso. Ma a chi la legge regala anche una rara e delicatissima dimensione fantastica e poetica. Cenerentola ha ispirato gli artisti in ogni settore espressivo: è stata dunque non soltanto una fiaba da leggere, ma anche testo teatrale, opera lirica, film (in numerose versioni), cartone animato (rimane indimenticabile lo splendido Cinderella disneyano con la bella principessa attorniata da un mondo delizioso di uccellini e topolini pronti ad aiutarla in ogni modo, assieme alla sbadata Fata Smemorina)… E ovviamente Cenerentola è anche un balletto, costruito sulle splendide musiche di Sergej Prokofiev: in assoluto uno dei più amati del repertorio classico, capace di raccontare la dolcissima storia attraverso una coreografia che intreccia pathos, coinvolgimento, delicatezza, momenti di alta difficoltà tecnica. Al Politeama Rossetti è diventata una tradizione, ormai, proporre nel periodo natalizio grandi titoli del repertorio della danza: e – dopo due stagioni di 4 assenza – quest’anno toccherà proprio a Cenerentola il compito di regalare qualche ora di vero incanto agli spettatori. Lo spettacolo giunge allo Stabile regionale nella bella edizione firmata dal coreografo Mihai Babuska direttore del Balletto del Teatro dell’Opera Nazionale di Romania, ensemble che ne sarà interprete di notevolissime capacità tecniche ed espressive: si tratta infatti di una compagnia di grande spessore e rilevanza, che ha vissuto una storia talvolta difficile. La danza in Romania infatti, sebbene rappresenti un’antica e coltivata passione e abbia dato al mondo lucentissime stelle, ha vissuto anche momenti travagliati, come negli anni duri del comunismo – quando i danzatori sono stati costretti ad esibirsi in condizioni estremamente povere e difficili – e negli anni successivi al 1989, quando una consistente emigrazione di giovani portò lontano dal Paese anche diverse “promesse” della danza. Ciononostante il Balletto del Teatro dell’Opera Nazionale di Romania ha saputo mantenere livelli artistici molto alti, grazie ai quali continua ad essere richiesto e applaudito in Europa e nel mondo, dove costantemente si esibisce in tournée. Lo stesso Mihai Babuska, che ha assunto da anni la direzione di questo ensemble, vanta un eccellente curriculum di danzatore (diplomato al Bolshoj, è stato primo ballerino del Corpo di Ballo di Danza Contemporanea di Costanza, e successivamente ha ricoperto il medesimo ruolo al Teatro dell’Opera di Bucarest, al Teatro dell’Opera di Belgrado e alla Tokio Opera) ed è un ammirato coreografo, campo nel quale ha firmato molti titoli sia classici che originali. Lo spettacolo che l’ensemble ci proporrà è costruito secondo i canoni classici e di eccellenza tecnica cui ci hanno abituato le migliori compagnie dell’EstEuropa: accuratissimo nell’interpretazione ma anche nella messinscena che si avvale di fondali tradizionali e di costumi fastosi creati da Adriana Urmuzescu (Cenerentola apparirà addirittura nella sua carrozza-zucca trascinata da ballerini travestiti da topolini). Mihai Babuska assieme a Nikolaj Volkov, e ovviamente a Charles Perrault, firma anche il libretto del balletto che si compone di due atti e sei scene. Il sipario si apre sul salotto di famiglia dove le sorellastre di Cenerentola e la matrigna stanno facendo i preparativi per un ballo a corte durante il quale il Principe sceglierà la sua sposa. A Cenerentola, che desidera partecipare, tutto sembra perduto: la matrigna non la porterà alla festa. Ma una buona fata e l’amore del Principe, faranno del dolce sogno della giovane una realtà senza fine. di Ilaria Lucari “Cenerentola” Balletto del Teatro Nazionale di Romania musiche di Serghej Prokofiev libretto di Mihai Babuska, Nikolaj Volkov, Charles Perrault coreografia di Mihai Babuska Politeama Rossetti dal 20 al 21 dicembre 2008 durata 1h e 45’ con intervallo 5 “danza & dintorni” Per la prima volta a Trieste il Russian State Ballet di Mosca L’amore immortale di Giselle In scena la coreografia classica di Jules Perrot, Jean Coralli e Marius Petipa Era il 28 giugno 1841 quando, all’Opéra di Parigi, debuttava Giselle: fin da allora un clamoroso successo, che ammaliava gli spettatori grazie alla sua preziosa musica, alle bellissime coreografie e ad una storia commovente. Il libretto – di Théophile Gautier – racconta della giovane e fragile Giselle, uccisa da una delusione d’amore, trasformata per magia in una Villi (e dunque, come vuole la leggenda, destinata a vagare nei boschi di notte e a tormentare per vendetta tutti gli uomini che incontrerà), eppure tanto innamorata da salvare l’amato, nonostante l’incantesimo. Allo scrittore francese, l’ispirazione era stata data dalla leggenda delle Villi, su cui Heinrich Heine si era soffermato nel suo libro De l’Allemagne: la creazione del balletto fu veloce. Gautier lavorò al libretto con il drammaturgo Vernoy e in breve affidò al talento compositivo di Adolphe-Charles Adam la scrittura definitiva: le musiche, pregevoli e raffinatissime nella strumentazione, a loro volta furono definite in meno di due mesi. La coreografia fu in parte di Jules Perrot, in parte di Jean Coralli, che per questioni contrattuali ebbe però tutto il merito del successo di Giselle. La prima a dare vita al personaggio del titolo fu Carlotta Grisi, giovanissima ed eccellente étoile dell’Opéra di Parigi, e da 6 allora, il ruolo è fra i più ambiti e impegnativi per le ballerine di ogni tempo e di ogni compagnia: spensierata nelle scene iniziali, la protagonista offre un’ampia gamma di sfumature alle sue interpreti. Diviene infatti nel secondo atto una misteriosa Villi, per ritrovare nel finale tutta la passione disperata che la lega al suo amato. Un cavallo di battaglia per ogni grande danzatrice è inoltre la scena della pazzia che precede la morte di Giselle, che condensa – come rari altri momenti nel balletto classico – tensione, emozione e impegno sul piano della tecnica. E non mancheranno di certo emozioni e alta qualità artistica nell’edizione di Giselle che viene presentata allo Stabile regionale, nell’ambito del cartellone Danza, dal Russian State Ballet: la compagnia è nata per volontà di Irina Tichomirova, celebre prima ballerina del Bolshoi Ballet e direttrice della Moscow Philharmonic Society. Aveva già oltre sessant’anni quando potè concretizzare il suo sogno e fondare il Russian State Ballet: un gruppo di “stelle” provenienti dalle famosissime compagini del Bolshoi, del Kirov e dello Stanislavski si unì a lei per dare forma al progetto di creare un gruppo di danzatori di altissimo livello che potessero portare in tutto il mondo la grande tradizione e cultura del balletto russo. Così, sotto la guida di Viatcheslav Gordeev, famoso solista e coreografo del Bolshoi, prese forma la caratteristica cifra stilistica del Russian State Ballet: grazia e controllo totale del corpo portati ai massimi livelli raggiungibili. Ed i risultati sono stati subito eccellenti e tangibili: la Compagnia è stata dichiarata dall’associazione degli Impresari Teatrali dell’Europa Orientale “miglior touring company di balletto in Europa” ed i suoi ballerini sono stati eletti cittadini onorari di più città negli USA, in Francia e Messico… Il Russian State Ballet ha elaborato negli anni un impegnativo e brillante programma di balletto classico e moderno creato da ottimi coreografi tradizionali e moderni, come Ivanov, Petipa, Gorsky e Gordeev stesso. Con i suoi cinquanta solisti tra cui molti selezionati tra i vincitori di concorsi nazionali e internazionali, il Russian State Ballet è con il Bolshoi e il Kirov una delle più conosciute compagnie di ballo russe a livello mondiale. A partire dal tour americano del 1987 che vide tra gli spettatori anche il Presidente degli Stati Uniti, infatti, la compagnia ha intrapreso una lunga e ininterrotta serie di tournée internazionali (Messico, Taiwan, Repubblica Popolare Cinese, Gran Bretagna, Australia, Irlanda…) raccogliendo calorosi successi presso spettatori di tutto il mondo. di Ilaria Lucari “Giselle” Balletto Statale Russo libretto di JulesVernoy de Saint-Georges, Théophile Gautier, JeanCoralli da un racconto di Heinrich Heine musiche di Adolphe Adam Coreografia di Jules Perrot, Jean Coralli, Marius Petipa Politeama Rossetti dal 22 al 23 dicembre 2008 durata 2h e 10’ con intervallo 7 “musical” In scena con Arturo giocolieri, trapezisti e un balletto di otto boys & girls L’omaggio di Brachetti al Varietà Atteso ritorno al Rossetti del celebre trasformista dopo il trionfo del 2005 L’ultima volta, nel 2005, al Politeama Rossetti Arturo Brachetti è stato L’uomo dai mille volti, e ha dato sfogo a tutto l suo talento di trasformista e di eccellente “one man show”: il suo nuovo spettacolo ci porta verso un mondo ugualmente incantato e ricco di fascino, ma molto diverso e nuovo. In Gran Varietà Brachetti, lo spettacolo che ci accompagnerà nell’anno nuovo, non è più solo sul palcoscenico che, finora, eravamo abituati a considerare come un suo esclusivo dominio. Le numerosissime ed eccentriche figure che scaturiranno comunque, anche questa volta, dal genio di Brachetti, si sovrapporranno a quelli di una cleptomane senza mani, di un giocoliere del nulla, di una trapezista di sogni, delle pompiere di Viggiù, della donna pizza….e di tanti altri strampalatissimi personaggi incluso un balletto di otto boys & girls per un totale di 15 gambe (una è di legno!). Ciò significa che Arturo Brachetti ha messo su una compagnia, e non è difficile immaginare che si tratti quantomeno di una compagnia insolita, visto il “tipo” ce fa da capocomico: Brachetti infatti è uno dei più acclarati talenti dell’immaginazione al mondo, l’istrione per eccellenza, inventore di incantevoli suggestioni... Di Gran Varietà Brachetti, egli è ideatore, regista, nonché crea8 tore delle scene e dei costumi. Gli interpreti che lo circondano e con lui danno vita allo show sono amici di Brachetti: attrazioni internazionali, personaggi comici, fantasisti, ballerini e acrobati a maggioranza italiana, con cui ha condiviso il palco a Berlino, Parigi, Londra o in qualche show televisivo. Assieme costruiscono una serata unica e indimenticabile per gli spettatori: un caleidoscopio che si nutre di commedia, musical, circo, varietà. Un grande omaggio alla tradizione del Music Hall e del Teatro di Varietà inteso come quel luogo del divertimento e della fantasia dove la meraviglia del pubblico è la gioia di entrare per due ore in un paradiso di cartapesta e vivere della generosità, del talento e della vitalità di persone incredibili che lavorano anni per offrire anche solo pochi minuti della loro arte attraverso esibizioni uniche. Arturo Brachetti proporrà parecchi numeri, alcuni dei quali completamenti inediti, ed alcuni re-inventati per l’occasione partendo da racconti o testimonianze sul mondo del Varietà. Sarà Arthur Braguette e la sua bottega delle Meraviglie, sarà Horatio l’uomo-elefante e sarà Butterflash, ovvero tutta la Madama Butterfly in cinque minuti, e qui già possiamo immaginare come ci stupirà ancora con il suo trasformismo. Ma sarà soprattutto la scintilla narrativa da cui tutto inizia: nella storia è il proprietario di un teatro abbandonato destinato a essere demolito per dare posto a un centro commerciale: non a caso però vi accompagna in visita dei turisti internazionali. Il gruppetto guarda il luogo incuriosito, ma presto si terrorizza perché le uscite di sicurezza si sprangano e una voce misteriosa da “fantasma dell’opera” informa che i turisti sono suoi ostaggi e si riguadagneranno la libertà soltanto se sapranno esibirsi per lui in uno spettacolo di Varietà. Superato il primo smarrimento, ognuno dei turisti – gli incredibili artisti amici di Brachetti – si lascerà affascinare dalla situazione e ispirare dagli oggetti abbandonati, dai vecchi costumi e dall’attrezzeria che troveranno nel teatro. Da persone fino a quel momento grigie, normali annoiate, cominciano a osare, a giocare, immaginandosi artisti provetti: le inglesi ciccione ballano il tip-tap, il tedesco Otto diventa un esilarante mago, una signora anziana fa la trapezista, la coppia di carabinieri sorprende con un numero di forza umana. Sul palcoscenico l’Uomo elefante può volare, un Can Can può trasformarsi in un’onda, le fantasie, anche le più infantili, diventano realtà magiche, comiche, poetiche e rendono tangibile il motto di Brachetti: meglio un Paradiso di cartapesta che un Inferno vero! “Gran Varietà Brachetti” uno spettacolo ideato, diretto e interpretato da Arturo Brachetti Politeama Rossetti dal 27 dicembre al 4 gennaio 2009 durata 2h e 20’ con intervallo 9 “musical” Brachetti “appare” a Torino, città magica per eccellenza, nel 1957 e passa l’infanzia nella grigia periferia giocando tutti i giorni con un teatrino di marionette. A undici anni il padre lo manda in un collegio religioso che si rivelerà fondamentale per lo sviluppo della sua vocazione teatrale. Qui, infatti, incontra un giovane prete, Don Silvio Mantelli, che si diletta in giochi di prestigio. Arturo passa, quindi, l’adolescenza nel magazzino dove Don Silvio tiene decine di giochi e libri di magia. Con qualche costume prestato e un paio di trucchi si esibisce nel suo primo numero di trasformazioni: una strega, una cantante e un uomo in frac. Al Circolo Amici della Magia e, più tardi al Circolo Magico di Alberto Sitta, riceve incoraggiamenti che lo stimolano a continuare la ricerca nel campo del trasformismo, forma d’arte dimenticata dai tempi di Fregoli. Arturo si ingegna e riesce a produrre un numero dove in 10 minuti interpreta sei personaggi con cambi di costume fulminei. Con questa esibizione vince in Italia il premio Bustelli e viene presentato a Parigi da Gerard Majax a Jean Marie Rivière, allora direttore artistico del Paradis Latin. Viene assunto e rimane come attrazione vedette per circa due anni. La sua carriera comincia, dunque, negli anni ’80 a Parigi al Paradis Latin; quindi, in Germania come vedette e presentatore del trionfale Flic Flac di André Heller. A Londra, il suo spettacolo Y resta in cartellone per oltre un anno al Piccadilly Theatre e vince il premio “Swet Award for the Best Newcomer” (il corrispettivo del Tony Award di Broadway). Nello stesso anno si esibisce nel Gala di Natale al Teatro dell’Opera di Covent Garden in presenza di tutta la famiglia reale inglese. Ritorna in Italia dove partecipa come ospite fisso alla trasmissione Al Paradise di Michele Guardì e Antonello Falqui. In teatro il successo italiano arriva subito con Varietà per la regia di Maurizio Scaparro, con Massimo Ranieri e Marisa Merlini. Pur continuando le sue apparizioni televisive, Arturo diventa uno dei più 10 Arturo Br amati personaggi della scena teatrale italiana con Amami Arturo, In Principio Arturo, M.Butterfly con Ugo Tognazzi, I Massibilli, Il Mistero Dei Bastardi Assassini, L’asino Vola. Arturo vanta pure una breve incursione nel mondo della lirica con L’histoire Du Soldat diretto da Roberto De Simone. Per un certo periodo torna a Londra al National Theatre nella pièce Square Rounds di Tony Harrison, mentre in televisione è conduttore di dodici puntate di The Best Of Magic per Thames TV e The Night Of Magic per la Disney Television, distribuito in tutto il mondo. Sotto la produzione dalla Compagnia della Rancia e la regia di Saverio Marconi, Arturo entra nel mondo del grande musical italiano con Fregoli e Brachetti in Techincolor. Nel 1999 Arturo affronta un classico interpretando con successo Puck nel Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate di Shakespeare, per la regia di Duccio rachetti Camerini.L’America scopre Arturo in un fulmineo quanto sorprendente ruolo nel Drew Carey Show, in diretta televisiva dagli studi della Warner Bros Studios di Hollywood. Per quest’ultimo riceve il riconoscimento “the pick of the day” dal programma di critica televisiva Access Hollywood. Grazie a questo successo viene ingaggiato, sempre a Hollywood, per il ruolo di Antonio, in 10 puntate della soap opera Nikky. Brachetti è considerato oggi il più grande attore-trasformista del mondo, capace di interpretare in un solo spettacolo teatrale fino a 80 personaggi diversi e persino di superare se stesso arrivando fino a 100 trasformazioni come in One Man Show, 2000-2008. In un batter d’occhio, un secondo, forse due, Arturo riesce a cambiarsi d’abito, a diventare un altro, dalle scarpe alla parrucca: Arturo è diventato famoso nel mondo proprio per questa sua straordinaria e unica abilità nel mutare costume, truccatura, voce, ma soprattutto cambiare anima in pochissimi secondi. In alcune per- “Gran Varietà Brachetti” formance riesce a interpretare delle brevi pièces comiche (come il Saloon, l’Aida, la Carmen, il camerino della diva, la Butterfly e altre) recitando tutti i ruoli, con relative interazioni di personaggi oppure dei “numeri” poetici a tema (come Le quattro stagioni, Il viaggio nei colori, Fregolineide, Magritte, Marlene, Fellini, ecc). Partito con un bagaglio di sei costumi, ora ne possiede più di 350 con un repertorio vastissimo e in continua evoluzione. Arturo, una delle poche star italiane di livello internazionale, si esibisce indifferentemente in diverse lingue e in centinaia di teatri nel mondo, tanto per la famiglia reale inglese che per Jaques Chirac all’Eliseo. Quando non è in scena dirige spettacoli musicali di varietà, I Massibilli di Aimée, di Aldo, Giovanni e Giacomo, Metà Fisico Metà Fa Schifo di Raul Cremona ed è abitualmente il regista di tutti gli spettacoli teatrali di Aldo, Giovanni e Giacomo: I Corti e Tel chi el telun e Unplugged. All’estero ha diretto i musical-varietè: Fantasissimo e Thausend Nachte al Wintergarten di Berlino. Nel 1999 il direttore del festival canadese Juste Pour Rire, Gilbert Rozon produce il grande “One Man Show” di Brachetti a Montreal. Sotto la regia di Serge Denoncourt, vengono messi insieme i pezzi migliori del repertorio brachettiano. Dopo 3 mesi di ininterrotto successo a Montreal, lo show viene portato a Parigi dove debutta il 20 gennaio 2000 Il successo è immediato e trionfale. Ad Aprile vince il premio Molière. Lo spettacolo, trasferito poi nel più grande teatro di Parigi, il Mogador batte tutti i record e rimane in cartellone per degli anni, interrotto solo da tournée in Canada, Germania e Stati Uniti. Nel 2008 Arturo realizza un suo vecchio sogno: far rinascere il varietà e il Musichall, è cosi che nasce il Gran Varieta’ Brachetti il nuovo spettacolo da lui ideato diretto ed interpretato con attrazioni internazionali, personaggi comici e un corpo di ballo. la locandina diretto da Antonio Calenda www.ilrossetti.it POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE dal 27.12.2008 al 4.01.2009 attrazioni internazionali OTTO WESSELY & CHRISTA Austria Austria - Comedy Magic ANN STEPHANIE’S HOT TOES Gran Bretagna - Tap Dance ANDRZEJ PIECHOTA & TOMASZ WLEZIEN Polonia - Hand to Hand VIOLA FERRARIS Francia - Trapezista JOHAN BICHOT Francia - Acrobazie al Palo attori e ballerini VALENTINA VIRANDO GABRIELE GIULIANI CARLOTTA CANNATA CRISTINA FRATERNALE ELENA MONGUZZI NATALIE WALSTEAD KEVIN MOORE ANNA MARIA MARTINS ERICA FERRERO VINCENZO LIMA ANNA PERILLO FRANCESCA ZACCHERINI 11 “eventi speciali” Il concerto è offerto a prezzo speciale dall’Associazione Commercianti Le canzoni stupende di Patty Pravo Dopo il trionfo all’Arena di Verona, il tour della cantante arriva a teatro Buon Anno Trieste! A fare questo gioioso augurio alla città intera, il 5 gennaio 2009, sarà – com’è una bella consuetudine – l’Associazione Commercianti al Dettaglio della Confcommercio triestina. L’Associazione ritorna al Politeama Rossetti per organizzare l’evento con cui da decenni apre l’anno nuovo: una manifestazione spettacolare che segue all’attesa consegna della “Rosa d’argento” e della “Rosa di cristallo”, ambiti e prestigiosi riconoscimenti che vanno a istituzioni o personaggi che si sono distinti per la loro attività legata alla città. Anche quest’anno la tradizionale manifestazione avrà scopo di beneficenza. A brillare nella serata di Buon Anno Trieste sarà una grande stella della musica leggera italiana come Patty Pravo, la bravissima e raffinata interprete di Pazza idea, La Bambola e tanti altri splendidi successi. È una presenza prestigiosa quella di Patty Pravo a Trieste: l’artista è reduce da un Tour estivo sold out (15 date con un’affluenza di pubblico pari a 160mila persone), iniziato al Summer Festival di Lucca e concluso il 18 settembre all’Arena di Verona davanti a 9.000 persone. Simbolo di una generazione che non ha mai smesso di seguirla ma anche delle nuove che sempre più numerose la acclamano nei live, Patty, forte del suo essere un’icona e ani12 male da palcoscenico, nonché di oltre 100 milioni di dischi venduti nel mondo, fa di ogni concerto un’emozione unica, offrendo sempre qualcosa di diverso ad ogni spettacolo, pur nella continuità della linea artistica proposta, che rappresenta un viaggio nell’armonia. Al concerto Patty Pravo sarà affiancata da una band di sei musicisti: al piano e keyboards Giovanni Boscariol, alle chitarre Moreno Viglione e Edoardo Massimi, Adriano Lo Giudice al basso, Massimiliano Agati al drum set e Gabriele Bolognesi al sax. Canzoni di successo come La bambola (incisa 40 anni dopo in una nuova versione, e hit dell’estate), Se perdo te, la già citata Pazza idea, Ragazzo triste, Tutt’al più, Sentimento, si accompagneranno a brani come la splendida E dimmi che non vuoi morire e Pensiero stupendo. Non mancheranno alcune chicche rock che hanno contraddistinto la sua carriera. Una carriera lunga quarant’anni di carriera, 145 dischi pubblicati in Italia, 85 nel mondo 100 milioni di dischi venduti. Se c’è un personaggio che si differenzia da tutti per originalità, classe, talento e internazionalità, questo personaggio è Patty Pravo. Unica vera artista donna italiana. Un mito. Nascere a Venezia le ha dato fascino e magia. I suoi primi anni veneziani trascorrono con i nonni paterni tra disciplina da marines e splendida libertà, e i tanti amici di famiglia. Tra questi l’attore Cesco Baseggio, il soprano Tony Dal Monte e il Cardinale Roncalli. Frequenta le scuole pubbliche, studia pianoforte, danza, e solfeggio e armonia. A dieci anni si iscrive al Conservatorio Benedetto Marcello. La morte del nonno la tocca profondamente e Nicoletta lascia Venezia per Londra, l’intento è quello di imparare bene l’inglese, ma dopo una breve permanenza in Inghilterra, viene a sapere che a Roma c’è un locale che fa tendenza. Con un gruppo di amici lo raggiunge. Il locale era il Piper, e la sera del suo arrivo il suo destino sembra già segnato. L’impresario Alberico Crocetta la nota e dopo pochissimi giorni “la ragazza del Piper” diventa Patty Pravo. Il disco del debutto è Ragazzo triste nell’anno 1966. L’ascesa continua immediatamente con Qui e la e Se perdo te e di Patty Pravo si parla e si comprano i dischi nel mondo: da allora la sua parabola artistica è stata tempestata di premi e riconoscimenti, connotata da successi in Italia e all’estero, e dalla duttilità e dal trasformismo di un’artista che senza rinunciare al proprio stile e alla sua rara raffinatezza sa mettersi al passo con i temi ed essere sempre un’icona per il suo pubblico. “Buon Anno Trieste con l’Associazioni Commercianti al dettaglio” 29° edizione delle Rose d’argento e di cristallo Politeama Rossetti il 5 gennaio 2009 durata 2h senza intervallo 13 “altri percorsi” Lo spettacolo è come una sventagliata di kalashnikov, rapida e violenta Gomorra, il romanzo diventa teatro Mario Gelardi dirige la piéce tratta dal best seller di Roberto Saviano È l’uomo che il clan dei Casalesi vorrebbe ridurre al silenzio, nella maniera più definitiva, Roberto Saviano. E invece, il suo grido di denuncia dilaga con una forza inaudita, ovunque: è partito dalle pagine di Gomorra, romanzo-reportage dai contenuti incandescenti, che svela senza reticenze i meccanismi con cui la Camorra è riuscita a sviluppare i propri traffici addirittura a livello internazionale. E già nell’ambito dell’editoria ha rappresentato una sorta di “esplosione”, con oltre un milione di copie vendute. La versione drammaturgica è stata avviata ancor prima dell’uscita del libro e subito il romanzo ha dato vita al film molto applaudito di Matteo Garrone, insignito del Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes… E poi c’è l’attenzione dei media su questo giovane e coraggioso autore, e quella passione indomita che lo porta a gridare ovunque la sua visione delle cose, e a rispondere alle minacce ricevute ritornando nella piazza principale della sua città d’origine a gridare ai camorristi «non valete niente e ve ne dovete andare»… Nessuno farà tacere Saviano: anzi le sue parole si rifrangono ovunque, tanto che – per citare solo una delle più recenti e curiose notizie che lo riguardano – su Facebook, uno dei social network più in voga del momento, coloro che hanno 14 aderito alla causa dell’autore di Gomorra dichiarandosi suoi amici e fans, sono stati tanto numerosi da mettere addirittura in crisi il sistema. «Non datevi pace!», il monito con cui l’autore chiude il testo teatrale che ammireremo al Politeama Rossetti – uno fra gli appuntamenti più attesi del cartellone altripercorsi – è stato dunque raccolto: è sentito sicuramente come una minaccia dai Casalesi, ma anche come una sfida da tutti gli altri. Perché chiunque – ci insegna Saviano – ed ovunque, è colpevole se lascia spazio al silenzio, all’omertà, a ‘O Sistema. Non ancora trentenne, Saviano ha pagato questa coraggiosa posizione con pesanti limitazioni nella propria esistenza: vive sotto scorta, non può partecipare a manifestazioni pubbliche, rischia la vita ogni istante. Lo spettacolo teatrale ci scuoterà fortemente: in un incalzante susseguirsi di flash racconta cinque storie di malavitosi, che ritraggono la Camorra dal braccio più violento e animalesco, fatto di pusher e piccoli boss, a quello più raffinato e preoccupante, imprenditoriale, composto da chi non si sporca le mani e compie le azioni più orribili contro la collettività. «Nello spettacolo – scrive nelle sue note Mario Gelardi, che oltre a firmare la regia ha affiancato Saviano anche nel lavoro drammaturgico – abbiamo cre- ato una struttura che mettesse in contatto tutte le storie e che utilizzasse Roberto come un collante tra esse. La scommessa era quella di dare un carattere ma anche una faccia ai protagonisti del libro. Si parla di carne e sangue e non solo di carta». «Gomorra a teatro – continua – è come una sventagliata di Kalaschnikov, rapida, violenta, che si staglia su un vetro blindato facendo fori più grandi e fori più piccoli. Ma è anche il racconto di una città, immaginata dallo scenografo Roberto Crea, sempre in costruzione o sempre in decadenza, accompagnata dalla musica e dalle sonorità di Francesco Forni, una città in cui l’occhio dello scrittore Saviano si pone ad illuminare squarci di vita. Un continuo senso di disagio che non ti fa stare fermo sul posto, che fa cercare, cercare sempre qualcosa di diverso, qualcosa di “altro” da quello che si è e si ha». In questo, il regista è aiutato da una compagnia d’interpreti intensa e affiatatissima: sei attori che oltre al progetto artistico condividono un’idea, un impegno… Quello che Saviano sintetizza dicendo che «Sapere, capire diviene una necessità. L’unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare». «Per tutti noi che lavoriamo alla versione teatrale di Gomorra – ammette Gelardi - questa è diventata un’ossessione». di Ilaria Lucari “Gomorra” di Roberto Saviano, Mario Gelardi regia Mario Gelardi con Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Giuseppe Miale di Mauro, Adriano Pantaleo e con la partecipazione straordinaria di Ernesto Mahieux Politeama Rossetti dal 6 al 7 gennaio 2009 durata 1h e 45’ senza intervallo 15 “eventi speciali” I fan del gruppo che intreccia il pop al classico arriveranno da tutta Europa Rondò Veneziano, raro evento live Il gruppo fondato e diretto da Gian Piero Reverberi girerà al Rossetti un dvd Un’orchestra numerosa e davvero singolare, sarà protagonista sul palcoscenico del Politeama Rossetti il 10 e 11 gennaio: dame e musicisti in parrucca e preziose trine settecentesche si muoveranno fra strumenti di tradizione e moderni, per creare le fantastiche armonie del Rondò Veneziano. Il gruppo prese forma nel 1979 intorno al suo Maestro, Gian Piero Reverberi: allora nessuno avrebbe immaginato che quell’orchestra, oggigiorno composta da 20 accompagnatori e 9 solisti, avrebbe cambiato ed arricchito il mondo della musica. Nessuno dei membri o dei loro amici confidava nella possibilità di una simile coesistenza tra tali opposti musicali. Musica classica e pop, due generi di musica completamente discrepanti. Eppure da questo gruppo musicale scaturisce una simbiosi tra barocco classico e musica moderna come da nessun altro. Bisogna ricordare però che soltanto più di dieci anni dopo, nel 1991, arrivò il momento dei concerti e delle tournée. Perché nel frattempo la musica di Rondò Veneziano era divenuta famosa grazie alla trasmissione dei suoi pezzi in radio e milioni di copie vendute in tutto il mondo. Ogni concerto del Rondò Veneziano rappresenta un’esperienza unica, un capolavoro di note e scenari barocchi. L’armonia tra orchestra e Maestro – un gruppo affiatato che regala piacere ad ogni ascol16 to – risveglia entusiasmo allo stato puro. Tuttavia il sentiero verso il primo concerto fu lungo. Torniamo alla metà degli anni ’70, quando il proprietario di Baby Records, Freddy Naggiar, ed il Maestro Reverberi decisero di sostenere alcuni dei molti talenti che studiavano nei conservatori italiani. Con questi giovani fondarono un’orchestra da camera moderna, composta da sette musiciste e due musicisti, che aveva come obbiettivo la risurrezione di atmosfera e suono tipici del barocco veneziano, nonché la relativa diffusione del repertorio aldilà di ogni confine. Evidentemente Reverberi aveva scoperto un nuovo mercato seguendo il proprio istinto. Ricorda: «Era il periodo della musica da discoteca generata con computer. L’autenticità andava persa, sempre di più. Trovavo l’evoluzione musicale errata. Ed in tante altre persone cresceva in ugual misura la volontà di tornare alle radici, alla genuinità». Voleva supportare questa tendenza verso la naturalezza grazie a bella musica eseguita con strumenti tradizionali, successivamente solo l’aggiunta di basso e batteria per rendere così unico lo stile del Rondò: niente sintetizzatori, ma il risveglio di gioia ed emozioni positive. La musicalità di questo piccolo gruppo è talmente sinfonica e compressa, che ogni passaggio da l’impressione di essere eseguito da un’orchestra di 60 membri. Il pubblico entusiasta finora l’ha ringraziato con 25 milioni di dischi acquistati, che al Rondò Veneziano sono valsi meritati dischi d’oro e di platino: dalla fondazione ad oggi nelle hit parade italiane e internazionali si sono susseguiti ben 28 album firmati dal complesso diretto da Reverberi. Come non ricordare dischi che hanno fatto il giro del mondo in un batter d’occhio come – per citare solo un paio di titoli – La Serenissima e Odissea Veneziana? Nel concerto che sarà ospite allo Stabile regionale ascolteremo il meglio del repertorio del Rondò e anche delle novità: e sarà un appuntamento del tutto paticolare visto che durante le due serate in programma al Politeama Rossetti verrà girato il nuovo DVD live del gruppo, che sarà diffuso in Italia e in tutti i paesi europei. La musica classica ispira da sempre il Maestro Reverberi. Suonava già da bambino i complicati walzer di Strauss senza spartito, si lasciava incantare da Bach… Sensibile, impulsivo, virtuoso del pianoforte, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra, abbatte ogni barriera musicale grazie al suo repertorio che varia dalla musica classica al pop. Egli unisce emozioni, fantasia e realtà nei suoi pezzi ed è considerato da decenni come uno dei migliori musicisti italiani, oltre che l’anima del Rondò Veneziano. “Rondò Veneziano” direttore Gian Piero Reverberi Politeama Rossetti dal 10 al 11 gennaio 2009 durata 2h con intervallo 17 “eventi speciali” In scena i numeri classici del repertorio, amatissimi da grandi e bambini Ritorna il Varietà alla Sala Bartoli I Piccoli di Podrecca in scena da lunedì 22 dicembre a domenica 11 gennaio È ormai un appuntamento tradizionale e atteso, quello con i Piccoli di Podrecca che ogni anno ritornano a invadere la Sala Bartoli con la musica, i colori, la fantasia e con lo spirito ironico che contraddistinguono ogni loro spettacolo e li hanno resi famosi in tutto il mondo. Amatissimi dai bambini, i Piccoli di Podrecca sono adatti alla programmazione natalizia, quando i giovanissimi spettatori – liberi dagli impegni scolastici – possono passare una serata divertente con l’allegria delle marionette. Ma per gennaio, lo Stabile regionale ha previsto anche numerose mattinée riservate a scuole materne ed elementari. Le antiche marionette, patrimonio del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia fin dal 1979 trovano in Varietà la loro espressione più piena e vivace. Lo spettacolo è infatti un succedersi di numeri musicali spassosi, a volte d’ispirazione folcloristica, altre semplicemente di fantasia, che la Compagnia dei Piccoli di Podrecca costruì nel corso delle sue lunghe tournée internazionali. Come un “diario di viaggio” le diverse scene raccontano la storia della compagnia, le impressioni suscitate dai nuovi Paesi conosciuti, fanno il verso con acutezza, e giocosità ai fermenti culturali, alle mode, ai miti del Novecento, secolo che Vittorio Podrecca con i suoi Piccoli attraversò comple18 tamente, fin dal 1914 (anno del debutto al Palazzo Odescalchi di Roma). Alla Sala Bartoli, saranno riproposti i più celebri numeri d’assieme e gli assolo del vastissimo repertorio di Varietà: s’inizierà con un piccolo sketch dedicato a Pinocchio sulle musiche del Rondò Veneziano, poi incontreremo Bill Boll Bull e le spiritose performances dei Negri, degli Struzzi e delle simpaticissime Scimmiette. Gli animatori saranno poi impegnati a dare vita alle brevi scene dell’Inferno e degli Atleti: prologo della Rumba Cubana, un altro numero complesso e musicalissimo. Più in tema con il clima mitteleuropeo della nostra regione, la scena dell’Orchestra viennese, che propone al pubblico un poetico repertorio di valzer, impreziositi da una bravissima cantante… di lei s’innamora uno degli orchestrali che diviene motore di divertentissime gag. Ancora la musica è protagonista dei numeri dell’Orchestra Jazz, de La Banda D’Affori (dove un suonatore fa ridere per la sua inopportuna goffaggine) e delle quattro star della Compagnia dei Piccoli: il Violinista, l’incantevole Ballerina e l’impareggiabile pianista Piccolowsky che accompagna lo stonatissimo soprano Sinforosa Strangoloni. Creature “intessute di musica, di sostanza melodica e sinfonica… di ritmo di vita ed arte” come li definiva Vittorio Podrecca, i Piccoli comunicano in Varietà attraverso la musica e le immagini: non ci sono dunque “confini” linguistici o culturali da abbattere e lo spettacolo appare adatto al pubblico di ogni età e di ogni provenienza. Cividalese, nato nel 1883, Vittorio Podrecca si trasferisce a Roma all’inizio del nuovo secolo e nel 1914 crea un innovativo teatro di marionette. La compagnia di Podrecca ottiene un successo mondiale, costruisce un patrimonio artistico ricchissimo e prezioso di numeri e marionette che nel 1979 – grazie ad un intervento della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia – viene affidato al Teatro Stabile regionale che ne ha curato la rinascita, e fino a oggi le nuove tournée nazionali e internazionali. A rendere possibile la magia dei Piccoli di Podrecca, sono una decina di marionettisti che vanno ricordati, per il loro lavoro attento e virtuosistico, sempre nascosto sul “ponte” che sovrasta il palcoscenico dei Piccoli: Daniela Castiglione, Silvia Della Polla, Carlo Furlan, Massimo Gambarutti, Marino Jerman, Gabriella Slatich, Silvia Zambrenti. Lo spettacolo debutta lunedì 22 dicembre alle ore 21 per replicare fino a domenica 11 gennaio 2009 con recite pomeridiane alle ore 17 e mattinée alle 10. “Varietà” con I Piccoli di Podrecca marionettisti: Daniela Castiglione, Silvia Della Polla, Carlo Furlan, Massimo Gambarutti, Marino Jerman, Gabriella Slatich, Silvia Zambrenti Politeama Rossetti dal 21 dicembre all’ 11 gennaio 2009 durata 1h senza intervallo 19 LO SHOW NUMERO 1 AL MONDO PER LA PRIMA VOLTA A TRIESTE! INTERNATIONAL TOUR diretto da Antonio Calenda media partner POLITEAMA ROSSETTI TRIESTE DAL 22 APRILE AL 3 MAGGIO 2009 © LITTLESTAR NE L’EDIZIO INGLESE E L A IN IG OR I RATITOL CON SOP NO IN ITALIA in collaborazione con www.mamma-mia.com www.ilrossetti.it news diretto da Antonio Calenda È iniziata la prevendita per l’evento teatrale della stagione “Mamma Mia!” che partenza... Già battuto il record di vendita stabilito la scorsa primavera da “Cats” MAMMA MIA!, l’atteso musical campione di incassi in tutto il mondo, ha già battuto il primo record anche a Trieste: nei primi quattro giorni di prevendita lo spettacolo ha battuto infatti le presenze e gli incassi fatti segnare la primavera scorsa da Cats, diventando così lo spettacolo numero uno della storia del Rossetti. Altissimo è stato l’afflusso alle biglietterie nelle due giornate riservate alle prenotazioni degli abbonati stelle e alla vendita dei biglietti, e altrettanto alto è stato il traffico sul sito internet del teatro per l’acquisto dei biglietti. Numerosi gli acquirenti provenienti da fuori città e dall’estero: a tale proposito sono stati siglati dal teatro alcuni accordi con agenzie di viaggio per la proposta di pacchetti turistici in occasione delle repliche dello spettacolo. E recente è anche l’accordo con TicketOne, società leader nel settore, per la vendita dei biglietti su un secondo canale internet, oltre a quello tradizionale di Vivaticket. L’accordo è particolarmente importante in quanto TicketOne, grazie alla consociata Eventim, leader nella vendita dei biglietti in Austria, Germania, Slovenia e Croazia, consentirà l’acquisto dei biglietti per MAMMA MIA! nelle centinaia di punti vendita presenti in questi paesi, oltre che sui siti internet Eventim in Slovenia, Austria e Croazia. Ed è anche partita in questi giorni la campagna promozionale a livello nazionale per lo spettacolo: sono previsti spot radiofonici su RTL 102,5, e spot televisivi sul canale ALL MUSIC. A Da oltre un secolo il giornale della tua città cronaca, notizie, sport, approfondimenti fine gennaio partirà anche una campagna di spot sulle reti Mediaset. Ricordando che esistono ancora posti disponibili per tutte le recite dello spettacolo, invitiamo il pubblico che acquista i biglietti su internet a utilizzare esclusivamente i canali di vendita ufficiali (Vivaticket o TicketOne): abbiamo segnalazioni che su alcuni siti terzi i biglietti compaiono a prezzi fortemente maggiorati. www.ilpiccolo.it 21 ci sono infiniti modi di essere presenti sulla scena. il nostro, storicamente, sta nel fare che ciò accada. molto, molto prima che il sipario si alzi generali è lì. Generali. dove c’è arte. un assaggio della prossima stagione A cena con 25 euro al Cafè Rossetti news flash Ritorna il Festival della Canzone Triestina Prezzo speciale per chi prenota in anticipo Il CaféRossetti e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia propongono al pubblico una “ghiotta” offerta congiunta. Tutti coloro che si recheranno alla Biglietteria del Politeama Rossetti a comprare (o nel caso di abbonati a prenotare) un biglietto per un qualsiasi spettacolo inserito nella stagione 20082009 dello Stabile regionale avranno diritto ad acquistare contestualmente una cena completa al ristorante CaféRossetti al prezzo davvero speciale di 25 euro. La cena – curata come tutte le propo- ste culinarie del CaféRossetti dallo chef Roberto Gruden – comprenderà tre portate, vino in abbinamento, acqua e caffè. L’iniziativa può sicuramente essere curiosa per il pubblico che desidera concludere in bellezza una serata di teatro, oltre che venire incontro alle esigenze di quegli spettatori – sempre più numerosi al Politeama Rossetti – che raggiungono il teatro da fuori città o fuori regione. La cena a 25 euro può per ora essere acquistata soltanto alla Biglietteria del Politeama Rossetti o attraverso internet, www.ilrossetti.it. Ritorna venerdì 26 dicembre alle ore 20.30 il tradizionale appuntamento con il Festival della Canzone Triestina, giunto quest’anno alla trentesima edizione. Ospite d’eccezione sarà Lelio Luttazzi, che ritornerà sul palcoscenico del Rossetti dopo una lunga assenza. La prevendita dei biglietti per il Festival è già aperta presso la Biglietteria del Rossetti: i prezzi vanno dagli 11 euro della Platea, ai 6 euro della I Galleria, ai 3 euro della II Galleria. Lillipupa chiude il tour a Napoli Periodico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia redazione Viale XX Settembre, 45 34126 Trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 www.ilrossetti.it [email protected] Anno XVI - numero 163 20 dicembre 2008 Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 stampa Stella Arti Grafiche,Trieste direttore responsabile Stefano Curti redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna Successo per lo spettacolo a Roma e in Calabria Si chiude in occasione delle festività natalizie la tournée di Lillipupa, lo spettacolo sulla posteggia napoletana in cui Antonio Calenda ha diretto la grande Angela Pagano. Negli ultimi giorni di dicembre infatti, lo spettacolo è stato ospite in alcune piazze del sud d’Italia ta le quali Noto, Rende, Castrovillari e chiuderà in bellezza il suo tour proprio a Napoli, la città alla quale lo spettacolo è dedicato. 23 la cultura, Ci sono infiniti buoni motivi per incoraggiare e sostenere la cultura in tutte le sue migliori espressioni. La Fondazione lo crede da sempre. quasi un processo di “geminazione” Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto. Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più. La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”. Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate, che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo. Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione). Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio. Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare. Che potremo condividere e scambiare con altri. La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche matrice di autentica felicità individuale. il colore del benessere sociale