Con il patrocinio del comune di Forni di Sopra
LIBRETTO INFORMATIVO
Mostra d'arte pittorica e scultorea, due stili di ricerca artistica a confronto
FIORI SU MARTE
Rita Polo
Arte Figurativa
Enzo Pituello
Sculture informali di memoria
PRESSO I LOCALI DELLA BIBLIOTECA COMUNALE
In Piazza del Comune 2 ­ Forni di Sopra
La mostra rimarrà aperta sino al 03/01/2013
dalle 16:30 alle 19:00
FIORI SU MARTE
(racconto di Emanuele Facchin)
Quando l'uomo si stabilì su marte, non si può
certo dire che fosse ancora uomo. Era stato
deciso che molti anni prima, che l'involucro che
la natura gli aveva consegnato era troppo
debole per i viaggi spaziali, troppi inutili gli
orpelli di quel verbo che si era fatto carne.
Troppi errori e imprevisti si nascondevano nel
corpo umano, e visto che la scienza lo poteva
fare era stato deciso che la tecnica sostituisse
la natura. L'uomo come era stato sino ad allora,
venne lasciato in soffitta, ed al suo posto si fece
nascere una nuova specie. Le memorie degli
uomini vennero scaricate in nuovi corpi, più
resistenti, ed efficienti, fu un operazione lunga e
laboriosa che vide gli uomini impegnati in un
duro lavoro, quello che si può dire però è che si
impegnarono a condurla nella più assoluta
democrazia. La decisione di stabilirsi su Marte,
venne subito dopo, non c'era bisogno di tutto
quel verde che c'era sulla terra e i nuovi metodi
di procreazione avevano complicato ancora il
problema del sovraffollamento. Le case su
Marte, vennero costruite tutte uguali, una a
fianco all'altra, e si fecero delle strade mobili,
dei nastri di gomma con i quali poter viaggiare
più o meno dove si voleva. Vennero creati dei
palazzi per il governo, dei palazzi per il lavoro,
dei palazzi per il divertimento, dei palazzi per la
ginnastica e lo sport e si pensò anche di creare
una piccolo museo, ai confini della città,
accanto ad un profondo burrone che tagliava
quella zona di Marte come un coltello sul
formaggio. Il compito di questo museo era
quello di selezionare dal suolo i Marte tutto ciò
che era specificamente differente, tutto ciò che
non era frequente e considerato standard.
Trovavano posto in quel museo rocce bianche,
sassi dorati e pietre blu, le più rare del suolo di
Marte. C'era anche del ghiaccio, e alcuni
organismi monocellulari che un tipo diceva di
aver trovato in qualche luogo non ben
specificato durante gli scavi. Della ricerca si
occupavano sei uomini, o meglio sei nuovi
uomini, che erano stati selezionati per quel
compito con l'unica caratteristica di non essere
abbastanza efficienti per altri funzioni o
comunque
poco interessati alle attività
cosiddette normali della colonia. Quei cinque
uomini, avevano un codice, che si può dire
fosse composto da una sola regola: chi trova
qualche cosa di strano chiama gli altri.
La chiamata arrivò un sabato di dicembre,
l'allarme suono alla frequenza stabilità e venne
trasmesso dalla centrale del museo alle
ricetrasmittenti in dotazione al gruppo. Uno dei
sei aveva trovato qualche cosa di strano,
pensarono gli altri, l'allarme non suonava
dall'ultima pietra blu che 87R6 aveva trovato
sul fondo del burrone, una rarità ammirata
ancora da tutta la colonia.
Questa volta a far suonare l'allarme fu 49K3, un
tipo sveglio si direbbe, che però era stato
punito per aver conservato un pezzo del corpo
umano
che
aveva prima.
Ma l'allarme è
l'allarme
e
così i cinque si
prepararono a
raggiungere il
loro compagno
che, secondo
il GPS era
fermo a metà
burrone in un'apertura poco profonda che non
era
mai
stata
esplorata
prima.
Quel che videro al loro arrivo, li lasciò
stupefatti, 49K3 era immobile di fronte ad una
parete, e delle cose incredibilmente simili a fiori
terrestri, ondeggiavano di fronte a lui seguendo
il movimento del campo magnetico. Le
frequenze di 49K3 erano visibilmente alterate,
si potrebbe dire che fosse emozionato,
sinceramente emozionato da quello che aveva
trovato.
« Cosa sono ? » disse il primo ad entrare. 49K3
non rispose, guardo i suoi compagni e tornò a
guardare i fiori, non sapendo che rispondere,
non sapeva neanche lui cosa fossero, sapeva
solo che erano di una straordinaria bellezza. «
Si muovono » disse un altro, e tutto il gruppo
prese a seguire l'ondeggiare dei fiori. Rimasero
così per alcuni minuti seguendo il dondolio con
gli occhi, ed aspettando di decidere sul da farsi.
« Hai provato a prenderli ? » disse un altro a
49K3. E lui per tutta risposta, si mosse in avanti
di alcuni centimetri e si fermò. Quello che
successe a quel punto li fece rabbrividire. Dai
fiori usci una voce, una voce all'unisono che
viaggiava in multifrequenza entrando negli
apparecchi uditori del gruppo come un coro.
« Benvenuti » dissero i fiori « benvenuti nella
nostra casa, chi siete? ».
« Parlano » disse 49K3, la prima volta si era
spaventat
o, quando
era solo,
ma ora
assieme
ai
suoi
compagni
si sentiva
più sicuro.
89T0, che
faceva le
funzioni del capo museo si irrigidì, gli altri
cinque lo guardarono aspettandosi che fosse
lui per primo a rispondere ai fiori.
« Siamo terrestri, coloni su Marte, e voi chi
siete? » disse 89T0.
« Terrestri? » esclamarono i fiori « siete arrivati
finalmente ». Una nuvola blu uscì dai fiori e
tutta la caverna cominciò a brillare come fosse
piena di piccole stelle « questo è il nostro
benvenuto » dissero ancora i fiori « per i nostri
cari vicini terrestri ».
49K3 mosse le braccia, tentando di toccare la
polvere brillante, alzando il braccio vide che la
sua mano cominciava a brillare, e questo lo
rese felice, le sue frequenze in quel momento
erano alte come non lo erano mai state.
« Siete marziani? » disse ancora 89T0. « Si »
risposero i fiori. E 49K3 sorridendo commentò:
« Vi pensavamo diversi » I fiori si misero a
ridere tutti in coro, e risposero: « Anche noi
pensavamo
foste
diversi
».
89T0 che già sentiva la necessita di
comunicare ai suoi capi quello che avevano
scoperto, s'impettì rivolgendosi ai suoi colleghi:
« Dobbiamo andare ad avvisare il capo della
colonia, dobbiamo organizzare un comitato
politico, e far venire in questa grotta i
rappresentanti di tutte le corporazioni ». Nel
suo cervello stava già prendendo forma
l'immagine di quando, riunito in un'ampia sala
assieme ai notabili della colonia avrebbe
raccontato della scoperta, della funzione del
museo, e della funzione sua, da troppo tempo
in cerca di una rivincita morale contro coloro
che per un piccolo difetto di fabbricazione lo
avevano relegato in quel piccolo ufficio
periferico. Decise quindi che un gruppo
sarebbe rimasto al museo per organizzare la
prossima discesa, un gruppo si sarebbe recato
presso gli uffici centrali per incontrare le
personalità e gli alti funzionari e un gruppo
sarebbe andato a parlare con le televisioni.
« E io? » disse 49K3 « vorrei restare qui ad
attendervi, non si sa mai cosa può succedere
».
Convennero che era meglio lasciare una
persona nella grotta e si misero subito
all'opera, per una volta quel gruppo divenne
efficiente come tutti gli altri della colonia.
49K3 rimase nella grotta. Era felice,
insolitamente felice, avrebbe voluto parlare
ancora con i fiori ma non sapeva che dire.
Entrò breve tempo però fu preso dallo
sconforto, si sedette su di una roccia ad
aspettare e diede le spalle ai fiori.
« Che ti prende, sei triste? » gli dissero i fiori.
49K3 sbuffò, si
girò lentamente e
lasciò intravedere
alcune lacrime «
siete così belli
che mi è venuta la
tristezza » disse.
I fiori accolsero il
complimento con
garbo, « grazie »
dissero. « sai,
all'inizio
non
eravamo così belli, avevamo delle lunghe
gambe, la pelle verde e delle teste che solo a
pensarci non capiamo come facessero a
restare dritte tanto erano grosse ».
« Ah si » esclamò 49K3, « e come avete fatto a
diventare così ? ».
« Sai, la nostra civiltà era diventata così
avanzata che avevamo scoperto tutti i segreti
biotecnologici possibili, e allora, quando ci
siamo resi conto che potevamo diventare
qualunque
cosa
intervenend
o sul codice
genetico,
abbiamo
deciso di
fare un
grande
consulto
popolare».
« Un consulto popolare? » disse 49K3.
« Si un consulto popolare, ci rendevamo conto
che se si voleva cambiare lo si doveva fare tutti
assieme, devi sapere che noi marziani siamo
individui molto sociali. Abbiamo fatto un
consulto popolare e sono state espresse delle
preferenze. Pensa che c'è stato qualcuno che
ha proposto di trasformarci in nuvole. Però era
un tipo strano quello, non che non fosse una
bella idea, è che non era così semplice come
pensava lui ».
« E quindi? » disse ancora 49K3.
« Alla fine ha prevalso un'idea. Era un'idea
azzardata, non lo possiamo negare, e c'era
bisogno di coraggio. Ma il coraggio non era mai
mancato a noi Marziani e così si decise per il
si. La trasformazione avvenne per tutti, ci
riunivamo in gruppi venivamo pian piano
trasformati, finché non diventammo come ora ci
vedi.
49K3 era stupefatto, non capiva il perché di
quella scelta, e non riusciva ad immaginarne il
senso.
« Ma perché avete scelto diventare dei fiori?
Non potete lavorare, non potete visitare
l'universo, non potete muovervi ?».
« Ha beh » dissero i fiori « la motivazione è
stata la più condivisa. Volevamo diventare la
cosa più bella che conoscevamo, volevamo
vivere dentro la bellezza e ispirare agli altri la
bellezza. Perciò la scelta in fin dei conti è stata
facile
».
49K3 li guardò con rispetto, tirò fuori un pezzo
di carne rossa che da molto custodiva con sé, e
disse:
« Anche noi eravamo diversi, eravamo fatti di
questa cosa rossa, molti se lo sono
dimenticato, ma a me piace ricordare, è per
questo che sono più rosso degli altri ».
I fiori erano interessati a quel pezzo di carne,
gli chiesero di avvicinarsi per vederlo meglio, e
49K3 si mosse verso di loro, felice di aver
suscitato l'interesse.
Quello che successe poi fu rapido quanto
inaspettato. Un nuvola azzurra uscì dai fiori,
immediatamente seguita da una verde, poi una
rossa e una viola, poi una arancio e una gialla,
tutto svanì in quell'istante e la grotta divenne
improvvisamente la sala del consiglio di un
vecchio municipio di montagna. Dei fiori appesi
alle pareti si erano sostituiti ai marziani, e i sei
uomini del gruppo in altrettante sculture. Un
signore alto con i capelli bianchi e il naso un po'
lungo, il creatore delle sculture, stava parlando
con una signora timida, che attendeva
trepidante il responso dei visitatori. 49K3
durante la trasformazione rimase calmo, capì
che all'umanità veniva data un'altra possibilità,
allora sorrise, mentre una frase echeggiava
dentro la sala.
Per viaggiare, non occorre vedere altri luoghi,
basta guardare con altri occhi.
RITA POLO
ENZO PITUELLO
Una pittura che si costruisce giorno per giorno, partendo dalla
passione spontanea di chi ama la bellezza e il sogno, e vuole
raccontarceli con il fare delle sua più intense emozioni.
Arte ma non solo, passione e impegno, ed anche studio,
sperimentazione, voglia di imparare, voglia di crescere ed
esplorare il vasto mondo della creatività. Così, dai quadri
pirografici riproducenti le vecchie immagini fotografiche di Forni
di Sotto, con tenui colori terrosi dai contorni netti e dalla
trasparente gradevolezza dell'insieme, la sua pittura è passata
gradualmente alla fisicità dei corpi, alla fluidità delle forme
femminili, alla tensione dei chiaro scuri che evidenziano o
sottolineano la psicologia e l'anima di quelle immagini che sono
una metafora nella quale specchiarsi per ritrovare la ricchezza
della propria identità originale.
Uno scrigno segreto dove si raccoglie la ricchezza di ogni
autenticità e la natura. I fiori, odierno soggetto artistico, sono la
nuova fresca produzione di questa pittrice gioiosa e sognante.
Enzo Pituello opera nel campo dell'arte fin dalla tenera età,
friulano di nascita e milanese d'adozione studia alla Scuola
d'Arte del Castello Sforzesco e si specializza in arte
contemporanea presso il College of Art di Toronto.Durante la
sua mai interrotta carriera in campo artistico ha esibito le sue
opere in tutti i continenti ed è stato riconosciuto come uno degli
esponenti italiani di spicco della ricerca contemporanea nella
sua corrente pittorica. Personaggio eclettico ed innovativo si è
distinto a Brera dagli anni sessanta agli ottanta, questo
percorso ha agevolato il suo ingresso negli Stati Uniti a New
York e S. Francisco. Abbandonata da ormai trent'anni l'arte
figurativa, nel 1 990 realizza su commissione la copia esatta
del Cenacolo di Leonardo da Vinci per sostituire l’originale che
non è visibile al pubblico per motivi di restauro. La ricerca del
simbolo da una parte, ed il ritorno alla pura tecnica dall’altra
portano il Pituello ad analizzare, dentro di sé, le origini della
nostra storia dell'arte. Questo è il periodo dove si affinano,
fondendosi in lui più che mai, i grandi maestri dell'Informale,
dello Spazialismo e dell'Arte Povera I taliana, dei quali è stato e
si sente allievo,
e dai quali attinge gli stimoli della ricerca così come Fontana,
Burri e Pomodoro. Riaffiora la vecchia scuola dei decoratori
milanesi e, grazie a loro, la conoscenza della chimica dei
materiali puri, il tutto mescolato alla conoscenza della
simbologia, acquisita sulla sua personale via iniziatica. Il
Pituello è ormai immerso nell'affrontare la ricerca pittorica, i
suoi temi sono le memorie. Nelle sue opere troviamo memorie
cosmiche, ancestrali ed artificiali, e la sua pittura, è una ricerca
nel materiale, scelto sia per le sue composizioni pittoriche che
per le scultoree; scelto nel colore, nella forma e nella sua
funzione simbolica. Nelle sue opere le contaminazioni delle
correnti americane che traspaiono dalle gestualità tipiche
nell'Action Painting, sono arricchite da armonie baroccheggianti
che si alleggeriscono sfociando nello spazialismo. La via che
percorre nella ricerca dell'essenza lo conduce a cercare con
minuziosa meticolosità l’equilibrio degli stili
mescolando componenti complesse a tratti del tutto minimali;
questi equilibri gli permettono di esporre alla Biennale di
Venezia nel 2006, gettando così le basi per un'ulteriore
evoluzione dell'artista. Oggi il lavoro di Pituello si divide tra gli
atelier di Parigi e di Venzone, entrambe città d'arte per scelta,
storia e potenzialità, differenti ma entrambe capaci di offrire
stimoli e risposta
Contatti online:
Studio Venzone www.pituello.com
Galleria Parigi www.morettimoretti.
Domenica 30 dicembre ore 17:15
Sfilata Abbigliamento bottega artigiana Antema
Collezione Autunno­Inverno 2012/13
www.antema.it
Antonella, Elena e Mirella vi aspettano
PRESSO I LOCALI DELLA BIBLIOTECA COMUNALE
In Piazza del Comune 2 ­ Forni di Sopra
Scarica

fiori su marte - Comune di Forni di Sopra