Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 38/2013 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Sommario: News dai territori: Regione Friuli Venezia Giulia: Regione Lombardia: Regione Sicilia: Regione Toscana: News nazionali: Ambiente: Rinnovabili: Materiali e tecnologie innovative: Rapporti e studi: Eventi: Aziende: Nuovo piano paesaggistico La regione in 'pole position' sulle fonti rinnovabili Stop temporaneo alle autorizzazioni per gli impianti eolici L'eccellenza italiana nella geotermia Impianto solare innovativo al CUS di Pisa Rapporto dell'IPPC :Come adeguare la progettazione ai cambiamenti climatici Col decreto Fare 2 gli incentivi cambierebbero così HEnergia, inaugurato il centro di ricerca sulle rinnovabili a Forlì Passaggio di consegne. L’ «ospite» del cantiere.Un robot in azione Confindustria: dall'efficienza energetica potenziale di crescita di 65 miliardi di euro l'anno Nelle scuole green si vive meglio e si impara di più 12° rapporto annuale della UE sul fotovoltaico: calano gli investimenti ma aumenta la produzione Una Guida MCE per scegliere le fonti rinnovabili termiche per riscaldare e raffrescare la casa Il fotovoltaico nel 2013 supererà l'eolico Il futuro dell’energia solare. Si può ancora investire nel fotovoltaico italiano? Conto Termico, pubblicata la graduatoria: iscritti ai Registri solo 10 interventi Edilizia green, lezione appresa studiando 55 progetti LEED nel mondo Nuovo record di efficienza di conversione per le celle fotovoltaiche Made Expo’: Livingbox, presentato a Smart Village il prototipo di casa sostenibile 56.000 visitatori a Marmomacc Leaf Awards 2013. Vincitore assoluto è il progetto per la mediateca di Mont-de Marsan Made Expo 2013: dal 2 al 5 ottobre a Milano. L'evento si rinnova puntando su biennalità, specializzazione e internazionalità Irene, sistema integrato per la riqualificazione energetica degli edifici. Rete di imprese per gli smart building Ikea Nei 17 punti vendita Ikea del Regno Unito parte il progetto pilota di vendita di moduli solari News dai territori: Regione Friuli Venezia Giulia: Nuovo piano paesaggistico 2/10/2013. Approvato in soli 60 giorni, il piano include anche un progetto di conservazione dei parchi naturali ed accentuate sinergie tra enti Un nuovo piano paesaggistico per il Friuli Venezia Giulia: è stato infatti approvato in Consiglio regionale il disegno di legge inerente alle norme procedurali proprio sulla formazione del Piano paesaggistico. L'Assessore alla pianificazione territoriale della Regione Mariagrazia Santoro ha manifestato profonda soddisfazione per il contenuto sostanziale della approvazione ed ancor più per la rapidità del procedimento legislativo avvenuto: "L'iter era iniziato con la prima approvazione in Giunta del disegno di legge lo scorso 2 agosto e in due mesi esatti siamo giunti al voto in aula, dopo aver incassato il parere unanime favorevole del Consiglio delle Autonomie Locali e il passaggio in commissione consigliare, dove il provvedimento è stato approvato a maggioranza con la sola astensione dei gruppi di opposizione". "La nostra Regione – ha continuato Santoro - potrà finalmente dotarsi di uno strumento obbligatorio previsto fin dal 2004 dalla normativa nazionale e mai messo in cantiere fino ad oggi con gravi conseguenze sulla possibilità per gli Enti locali di percepire in maniera uniforme le normative urbanistiche in un'ottica di tutela e sviluppo sostenibile del territorio". Nei propositi dell'Assessore e della Regione a statuto speciale persiste la volontà di dare credito a quanto già fatto in termini di valorizzazione di specifiche aree del territorio: "Penso ad esempio - ha affermato l'Assessore - alla Centro studi Innovazione e Sostenibilità caratterizzazione dell'area dolomitica ai fini del riconoscimento Unesco o all'esplicito riconoscimento del valore di piano paesaggistico che questa legge conferisce al piano di conservazione e sviluppo dei parchi naturali regionali o la delega di funzione autorizzatoria in materia di paesaggio agli enti parco". Verrà avviata una più efficace sinergia con la Pubblica Amministrazione attraverso la creazione di un sistema informatico per la raccolta dei dati e la stipula di accordi per lo svolgimento delle attività funzionali alla stesura del piano paesaggistico: questo verrà edificato "mattone su mattone" dal momento che il disegno di legge introduce la possibilità di procedere a una pianificazione sequenziale, ossia per specifici ambiti territoriali, in considerazione della loro priorità e per categorie di beni paesaggistici. Tutto ciò, nelle parole dell’Assessore Santoro, non pregiudicherà la ineludibile visione d'insieme che deve sovrintendere al piano poiché "è la cornice stessa della legge a porre garanzie in questo senso, soprattutto considerando che nel procedimento di approvazione del piano paesaggistico regionale è inserito il parere delle Commissioni consigliari competenti". Le linee procedurali in questione costituiscono l'impalcatura di un governo sostenibile per il territorio della Regione Friuli Venezia Giulia. Fonte: sito internet edilizia e urbanistica Regione Lombardia: La regione in 'pole position' sulle fonti rinnovabili 27/09/2013. La Regione ambisce ad abbattere i consumi energetici derivanti da fonti fossili: per questo necessaria un'alleanza tra cittadini ed istituzioni Abbattere i consumi energetici derivanti dalla fonte fossile è un obiettivo possibile: ed è ciò che sta intraprendendo la Regione Lombardia al fine di adempiere alle direttive provenienti dal "Pacchetto clima" elaborato dall'Unione Europea. A tal riguardo, ecco le parole che l'Assessore all'ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha rilasciato durante l'inaugurazione della nuova sede di Milano del Centro Studi Galileo: "Per ottemperare anche ai vincoli del Protocollo di Kyoto la nostra Regione ha ricevuto il compito di arrivare alla percentuale dell'11,3 per cento di copertura dei propri fabbisogni energetici tramite le fonti energetiche rinnovabili entro il 2020. Per questo, a breve, Regione Lombardia approverà (prima in Italia) il nuovo Pear (Piano energetico ambientale regionale), centrato su un unico, importantissimo, obiettivo: la riduzione dei consumi energetici da fonte fossile in Lombardia grazie allo sviluppo di nuove fonti e all'abbattimento dello spreco attraverso l'efficienza". L'Assessore ha auspicato una feconda alleanza fra tutti gli operatori presenti sul territorio lombardo: dalle istituzioni alle famiglie passando per imprese ed associazioni. E riferendosi al Centro Studi Galileo, uno dei più autorevoli centri in Italia per l'attività di formazione e informazione nei settori del freddo, condizionamento ed energie rinnovabili, ha affermato: "Il ruolo della formazione è centrale in questa alleanza, in quanto anche grazie a una cultura diffusa - che si traduce in know how - è possibile vincere la sfida del cambiamento del modello di produzione e utilizzo dell'energia". Fonte: sito internet edilizia e urbanistica Regione Sicilia: Stop temporaneo alle autorizzazioni per gli impianti eolici 27/09/2013. La Giunta ha approvato provvedimenti per circa 60 milioni di euro per i comuni fino a 15mila abitanti: lo ha reso noto il Presidente di Regione Rosario Crocetta. Queste somme sono in questo modo suddivise: 20 milioni per la spesa corrente, 40 per interventi di riqualificazione urbana. La misura è stata decisa per rispondere alla situazione di emergenza occupazionale e sociale in cui versano soprattutto i piccoli comuni in Sicilia. È stato poi approvato l'accordo di programma dell'area industriale di Termini Imerese, che consente l'utilizzo immediato di 150 milioni di euro per il rilancio produttivo dell’area: i progetti sono tutti esecutivi per cui risultano immediatamente cantierabili. Per quanto riguarda invece la questione dell'eolico, la stessa Giunta ha deliberato di sospendere ogni procedura autorizzatoria di nuovi impianti eolici fino all'approvazione del piano di zonizzazione per installazione di fonti rinnovabili, procedura da concludersi entro il 27 novembre di quest'anno. Il provvedimento si è reso necessario in considerazione del fatto che, mentre l'amministrazione sta lavorando per predisporre il piano già dallo scorso mese di maggio, alcuni giudizi di ottemperanza hanno costretto ad autorizzare un'installazione di impianto eolico. Fonte: sito internet edilizia e urbanistica Regione Toscana: Rinnovabili: L'eccellenza italiana nella geotermia 01/10/2013. Il commento di Norbert Lantschner, Coordinatore di SAIE Green Habitat. "Non saremo mai sostenibili se continuiamo a dedicare attenzione solo alla sostituzione di fonti di energia fossile con fonti di energia rinnovabile. Occorre mettere in primo piano l'aspetto dell’efficienza: in edilizia significa ottimizzare l’involucro della casa con l'obiettivo di minimizzare il fabbisogno di energia necessaria per il riscaldamento e raffrescamento, tema che occuperà un ruolo centrale all’interno del Salone Green Habitat di SAIE 2013. Qual è l’energia più adatta per coprire il fabbisogno rimanente? Per rispondere a questa domanda occorre affrontare molti ragionamenti, ma un principio ci deve guidare sempre: utilizzare il più possibile fonti rinnovabili. L'idea nasce da questioni di carattere economico, ma anche da anche di natura ecologica e socioculturale. La geotermia in quest’ottica ha carte vincenti: il risparmio che si può ottenere in esercizio ammonta infatti al 50% per il riscaldamento geotermico rispetto al metano e a circa il 60% per il condizionamento geotermico rispetto al tradizionale. Il Salone Green Habitat di SAIE 2013 sarà l'occasione per approfondire queste tematiche in modo completo." Centro studi Innovazione e Sostenibilità Energia. A Pisa la geotermia produce più del necessario Oltre il 100% del fabbisogno elettrico della Provincia è assicurato da questa fonte rinnovabile. Il nuovo piano energetico della Toscana punterà ancora sulle risorse geotermiche. La geotermia ha ottime prospettive di sviluppo su buona parte dell’intero territorio nazionale ma, per il momento, la Toscana la fa ancora da padrona. Secondo Enel Green Power i dati di produzione relativi al 2012 rivelano che Pisa è una provincia completamente rinnovabile: i 15 impianti geotermici di Enel Green Power hanno prodotto 2879,8 GWh, a fronte di consumi elettrici che nella provincia di Pisa si sono attestati intorno ai 2096 Gwh. Quindi, secondo Enel, la produzione geotermica, da sola, corrisponde al137,3% del fabbisogno elettrico provinciale. «In Toscana – si legge in una nota dell’azienda – , nei 33 impianti geotermici dislocati tra le province di Pisa, Grosseto e Siena, ha prodotto più di 5.235 GWh. In termini assoluti non è un record, ma lo è in termini percentuali perché per la prima volta nella storia toscana la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, assicurata dalle centrali geotermiche toscane di Enel Green Power, ha oltrepassato la soglia del 26% attestandosi intorno al 26,5% (Su questo “record” pesa sicuramente il calo della domanda elettrica del 2012, ndr) in quanto a capacità di soddisfare il fabbisogno energetico regionale su un totale di consumi pari a circa 19.964 GWh». L’energia elettrica prodotta in Toscana corrisponde al consumo medio di oltre 2 milioni di famiglie e consente di utilizzare il vapore a fini termici: in Toscana ci sono già 5 Comuni teleriscaldati grazie al calore geotermico (Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora e Monteverdi Marittimo e altri impianti sono in costruzione come quello di Montieri) oltre a 250 mila metri quadrati di serre, caseifici e salumifici che utilizzano il vapore geotermico per l’attività industriale. La Toscana, però, non intende fermarsi a questi numeri: come ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della Regione, Enrico Rossi, il nuovo piano energetico regionale che sarà varato a breve valorizzerà molto la risorsa geotermica, così da permettere il raggiungimento di incrementare del 10% l’utilizzo di fonti rinnovabili entro il 2020. Nel nuovo piano si prevede che questo incremento dovrà essere prodotto per il 55% dalla geotermia a media entalpia. «Un risultato che – ha sottolineato Rossi – potrà essere ottenuto con impianti di piccole dimensioni meno invasivi per i territorio. L’uso della geotermia per la produzione energetica non può prescindere dal porsi obiettivi di carattere occupazionale e di sostegno alle attività economiche e industriali, combinando insieme ambiente, sviluppo e salvaguardia del paesaggio». Fonte: sito internet edilio Regione Toscana: Rinnovabili: Impianto solare innovativo al CUS di Pisa 01/10/2013. Sistema sviluppato da una start up tecnologica in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria civile e industriale Dallo scorso agosto nell’area sportiva universitaria del CUS di Pisa, è stato installato un impianto sperimentale per lo studio di un sistema solare di nuova concezione. Si tratta di un impianto solare economico ed efficiente, realizzato con soluzioni tecniche innovative e semplicità costruttiva. In particolare la start-up fondata da tre giovani ingegneri e dedicata sviluppo di tecnologie innovative nel settore delle rinnovabili Glayx Tech, ha sviluppato il sistema a concentrazione ThermeX, dotato di specchi lineari Fresnel (linear Fresnel concentrating solar system). Il principio di funzionamento del concentratore è basato sulla riflessione tramite specchi piani lineari dei raggi solari su un tubo assorbitore all’interno del quale scorre un fluido. Gli specchi sono azionati per inseguire istante per istante il movimento apparente del sole. Utilizzando rapporti di concentrazione della radiazione solare superiori a 70, è possibile riscaldare fluidi ad alta temperatura, anche fino a 300°C. Il sistema installato presso l’area CUS di Pisa è un impianto modulare ad acqua surriscaldata a 180°C e 20 bar, con un’area riflettente netta di 37,5 m2 e potenzialità termica di 25 kW di picco, in grado di produrre circa 22000 kWh/anno. Le prospettive di diffusione del sistema ThermeX sono estremamente promettenti per il notevole risparmio di combustibili fossili e per la facilità di integrazione in impianti esistenti. Il concentratore ThermeX è stato cofinanziato nell’ambito del POR FESR 2007-2013 della Regione Molise e realizzato in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria civile e industriale (DICI) dell’Università di Pisa sotto la responsabilità scientifica di Roberto Gabbrielli, ricercatore dell’Ateneo che da circa due anni sta collaborando con l’azienda nello sviluppo del sistema solare. ThermeX è uno dei pochi esemplari al mondo basato su questa tecnologia: potendo utilizzare fluidi estremamente diversi come acqua, vapore, olio diatermico, aria, trova ampia applicazione nella produzione di calore per processi industriali, nella refrigerazione domestica e industriale (solar cooling), nella dissalazione e potabilizzazione di acqua salmastra e nella produzione di energia elettrica. Fonte: sito internet infobuild energia News nazionali: Ambiente: Rapporto dell'IPPC :Come adeguare la progettazione ai cambiamenti climatici 30/09/2013. Aumento della temperatura atmosferica e degli oceani, incremento del livello del mare, diminuzione dell’estensione e del volume del ghiaccio terrestre. Sono alcune delle tendenze sui cambiamenti climatici in atto Centro studi Innovazione e Sostenibilità confermate venerdì scorso dall'ultimo rapporto dell'Ippc (il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici) e di cui – chiariscono gli esperti – l'unico vero responsabile è l'uomo. RAPPORTO DELL'IPPC (IL GRUPPO INTERGOVERNATIVO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI). Tra i dati più rilevanti emersi dallo studio l'aumento della temperatura terrestre media da 2 a 4° C e del livello del mare, che dovrebbe passare da 26 a 82 centimetri entro il 2100. Già nel 2007 un panel di esperti in cambiamenti climatici delle Nazioni Unite aveva individuato il fenomeno, dichiarando che negli ultimi cento anni il livello globale dei mari era salito di quasi otto centimetri e che in questo secolo l'innalzamento delle acque sarebbe diventata un'urgenza mondiale. IPPC per le sue previsioni ha verificato le serie storiche a partire dal 1850. LA RISPOSTA DELL'ARCHITETTURA. Anche se le conclusioni dell'IPPC sollevano interrogativi e polemiche poiché molti contestano la poca significatività del periodo preso in esame, alcuni decenni, rispetto alla storia del Pianeta, è comunque sotto gli occhi di tutti una acutizzazione degli eventi atmosferici. Una problematica talmente diffusa e imminente da aver posto architetti, urbanisti e ingegneri di fronte a una nuova sfida, vale a dire quella di rendere le città costiere adatte ad affrontare questo fenomeno, in un'ottica di convivenza con l'innalzamento dell'acqua e non più di contrasto. La regola aurea secondo gli esperti del settore sarebbe “l'adattabilità” (al sito, al clima, alle esigenze della popolazione locale), realizzando ad esempio dighe modulari che possono essere sollevate secondo le necessità, ma anche ponti autostradali prefabbricati, mobili e controllabili da distanza. E ancora nell'ultimo decennio è cresciuta moltissimo la popolarità dell'architettura fluttuante, “che da nicchia di mercato è diventata un'opportunità sempre più realistica per espandere il tessuto urbano al di là della riva”, come spiega Koen Olthuis, architetto e direttore del Waterstudio Architecture, studio olandese di progettazione sull'acqua. RIALZO DELLA TEMPERATURA. Tornando al rapporto dell'Ippc, emerge anche un'ulteriore crescita della temperatura. “Le emissioni di gas serra stanno causando cambiamenti climatici in tutte le aree del pianeta, anche se non in misura uniforme, molti dei quali persisteranno per secoli”, si legge nello studio. A questo proposito è interessante anche un altro report, pubblicato la scorsa settimana dai medici di Master in Health Administration, i quali mettevano in guardia tutto il settore della sanità: “bisogna essere pronti ad affrontare epidemie e incidenti di vastissima portata attrezzando gli ospedali e le strutture di assistenza, per esempio, cercando di renderle sempre più indipendenti dal punto di vista energetico, così da poter operare anche in condizioni di black out causato da disastri ambientali” NOSTRA RESPONSABILITÀ. Sì, perché se l'uomo è il primo responsabile di questi rivolgimenti climatici e ambientali, è anche vero che proprio da noi – concordano tutti gli esperti del ramo – possono e devono partire le prime reazioni per attenuarne gli effetti Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Col decreto Fare 2 gli incentivi cambierebbero così 01/10/2013 - Non ha ancora iniziato la discussione, ma già accende il dibattito sui suoi contenuti. È la bozza di Decreto del Fare 2, che contiene diverse misure per la revisione degli incentivi alle rinnovabili. Tra le misure che hanno destato qualche contestazione da parte di Assorinnovabili c’è l’eliminazione del prezzo minimo garantito, pagato nel momento in cui il produttore immette l’energia elettrica prodotta da rinnovabili nella rete, e la sostituzione col prezzo di mercato, in molti casi inferiore. Il testo rivede il ritiro dedicato, introdotto dal Decreto legislativo 387/2003 e dalla Legge 239/2004 che, come spiegato dalla relazione illustrativa, riguarda principalmente gli impianti alimentati da fonti rinnovabili programmabili di potenza fino a 10 MW o di potenza qualunque se alimentati da fonti non programmabili. Al momento, il ritiro dedicato prevede che, su richiesta del produttore, l’energia sia ritirata dal Gse a un prezzo determinato dall’Aeeg, Autorità per l’energia elettrica e il gas, con riferimento alle condizioni di mercato, e collocata sul mercato. Come si legge nella relazione, per alcune produzioni il prezzo è superiore a quello ricavato dal GSE (perché comprensivo dell’incentivo) e la differenza viene posta a carico della componente A3 delle tariffe elettriche. Attualmente, inoltre, per produzioni realizzabili da impianti di potenza non superiore a 1 MW e fino a un limite di produzione di 2000 MWh annui, il prezzo di ritiro è superiore ai prezzi di mercato e almeno il 60% del costo del ritiro dedicato va a vantaggio di impianti che accedono agli incentivi sull’energia prodotta. Secondo il testo del DL del Fare 2, per gli impianti a fonti rinnovabili incentivati il prezzo di ritiro dovrebbe essere pari al prezzo zonale orario. Tenuto conto dell’incremento degli impianti nel 2013, ci si attende una riduzione degli oneri in bolletta di circa 170 milioni di euro all’anno. A detta di Assorinnovabili, associazione che riunisce i produttori di energia da fonti rinnovabili, la misura costituirebbe una penalizzazione per i “pionieri della generazione distribuita”. Per il presidente, Agostino Re Rebaudengo, la cancellazione dei prezzi minimi garantiti colpirebbe infatti retroattivamente più di 10 mila piccoli impianti. Le altre misure Sempre in materia di rinnovabili, il decreto propone di differenziare la durata e la percentuale degli incentivi per ridurre il loro peso sulla bolletta elettrica. I produttori dovrebbero scegliere se continuare a godere del regime incentivante spettante per il periodo di diritto residuo o optare per una diminuzione dell’incentivo, che durerebbe però sette anni in più. Quest’ultima possibilità non si applicherebbe però agli impianti diversi dal fotovoltaico, incentivati ai sensi del DM 6 luglio 2012, ad eccezione di quelli ricadenti nel regime transitorio, e agli impianti incentivati dal provvedimento 6/1992 del Comitato interministeriale dei prezzi, che stabilisce quando una fonte energetica può essere considerata rinnovabile. Per contenere il peso delle rinnovabili sulla bolletta elettrica, cresciuto da 4,5 a 11 miliardi di euro all’anno dal 2010 al 2013, la bozza propone infine di mettere sul mercato delle obbligazioni che possono avere durata, anche differenziata, fino a 30 anni. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Ipotizzando che si ricorra al mercato finanziario per 2 miliardi di euro l’anno, nello stesso periodo si potrebbe ottenere una riduzione del peso degli oneri sulle tariffe del 15-20%. Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale Rinnovabili: HEnergia, inaugurato il centro di ricerca sulle rinnovabili a Forlì 30/09/2013. E' stato inaugurato a Forlì dal Gruppo Hera HEnergia, innovativo centro di ricerca sulle rinnovabili realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna. Per il momento il laboratorio studierà principalmente le tecnologie solari di produzione di energia elettrica e termica, e la produzione, stoccaggio e utilizzo dell'idrogeno. HEnergia ospita componenti e attrezzature sia di produzione italiana che estera, prossimamente sarà completata anche una sezione destinata a testare alcuni dispositivi sperimentali, sviluppati in collaborazione con l'Università di Bologna, finalizzati ad incrementare le rese d'utilizzo e diminuire l'impatto ambientale delle caldaie a biomassa. Maurizio Chiarini, Amministratore Delegato del Gruppo Hera ha commentato: "Oggi, anche in ragione di una prospettiva di razionalizzazione del quadro degli incentivi, per proseguire efficacemente sul cammino delle rinnovabili è indispensabile acquisire con certezza gli elementi per orientare le scelte di investimento verso le tecnologie più efficaci ed economicamente sostenibili. HEnergia, che nasce primariamente con questo obiettivo, siamo certi potrà anche contribuire più in generale al sistema della ricerca del nostro Paese su una materia, le rinnovabili, di estrema importanza per il futuro delle nostre comunità". Diversi e ambiziosi gli obiettivi per cui il gruppo Hera ha deciso di realizzare il Centro per le rinnovabili, primo fra tutti valutare in maniera diretta e comparata i rendimenti dei singoli componenti (ad esempio i diversi pannelli fotovoltaici), come di intere filiere in diverse condizioni d'esercizio; verificare come questi rendimenti evolvono nel tempo; individuare interventi di miglioramento delle condizioni d'esercizio; valutare i reali costi di gestione; testare sistemi per lo stoccaggio energetico. Il Centro comprende diversi spazi. La sezione solare permetterà di comparare, a parità di condizioni ambientali rilevate da un'apposita centrale meteo, diverse tecnologie fotovoltaiche: pannelli fissi piani di diversa composizione (silicio monocristallino, policristallino, amorfo, tellururo di cadmio), pannelli piani a inseguimento, sistemi a concentrazione (Fresnel, Cassegrain) con inseguitore. I rendimenti attesi variano dall'8% circa dei pannelli fissi al silicio amorfo a quasi il 30% di un sistema a concentrazione a doppia riflessione ad inseguimento. Un sistema ibrido presente nella sezione produrrà contemporaneamente energia elettrica e termica. A completare il mini parco solare anche un concentratore solare a paraboloide a doppio inseguimento di diametro 4.5 m per la produzione di acqua calda. L'energia termica recuperata sarà utilizzata nella stagione estiva per la produzione di freddo mediante un frigorifero ad assorbimento. La produzione fotovoltaica potrà essere utilizzata per produrre idrogeno per via elettrolitica. L'idrogeno è uno dei più promettenti vettori energetici sia per impieghi stazionari che mobili, nonché come sistema d'accumulo energetico per le produzioni non pilotabili. HEnergia ospita anche un piccolo aerogeneratore ad asse orizzontale con un rotore di 2 m di diametro da 1 kWe di potenza nominale che permetterà di valutare la reale producibilità in un contesto poco favorevole quale quello urbano, la sua variabilità, i regimi anemometrici effettivamente utilizzabili. Il centro è già predisposto per ospitare una caldaia a biomasse multicombustibile integrata con la centrale termica di sede. Consentirà di caratterizzare diverse tipologie di biomassa vergine (rendimento, emissioni, costi di approvvigionamento e gestione) e sviluppare sistemi di recupero energetico. Fonte: sito internet infobuild energia Materiali e tecnologie innovative: Passaggio di consegne. L’ «ospite» del cantiere.Un robot in azione 3/10/2013. Alto uno e ottanta, bella presenza, nonostante la mole da 425 chili e un'apertura di braccio (manipolatore) di due metri e 2o. Non disturba, al limite fa poca compagnia, ma in cambio si prende tutti i lavori più complessi e pericolosi. Trovarsi con un robot in un cantiere fra qualche anno non sarà più uno strano effetto cinematografico, ma la più possibile tra le conseguenze di un mondo di curve sempre più complesse e di architetti alla ricerca di soluzioni edilizie estreme. «Noi facciamo ricerca su quello che la tecnologia può offrire in rapporto alle esigenze della gente: dopo la rivoluzione informatica di qualche anno fa, la robotica trasformerà il mondo dell'edilizia»spiega Matteo Ruta, 4o anni, del dipartimento ABC del Politecnico di Milano. Squadra di 140 menti innovatrici, tra docenti in pensione e dottorandi, che ogni giorno studia il futuro delle tecnologie dell'ambiente costruito. Oggi il dibattito sulla progettazione comnutazionale e fabbricazione digitale è sempre più caldo. Favorevoli o contrari, nessuno può negare l'impatto di informatica e matematica nel rendere possibile la generazione di sistemi più competitivi di quelli dell'architettura moderna. Perché il mondo delle costruzioni è sempre più complesso: l'immagine dell'uomo che tira su un muro di malta è sempre più sbiadita. I nuovi software stanno cambiando il modo di progettare. Oggi le macchine consentono di stampare in 3D: addio carta, squadre e matite nel cassetto, si apre l'orizzonte professionale per i robot. Macchine comandate che possono eseguire velocemente e con precisione totale quei lavori che l'uomo non può più permettersi di completare, perché troppo difficili o pericolosi. «Per rimanere sospesi nell'aria in assenza di un ponteggio a montare elementi in facciata basta una piattaforma per alzarlo, con la certezza che tutto verrà eseguito con precisione di un decimo di millimetro» spiega Ruta. In Italia e nel resto d'Europa la fase di sperimentazione sta decollando, sulla scia del Giappone dove i maestri dell'automazione, già da qualche anno affidano a robot la fase di montaggio di edifici anche multipiano. Una possibile svolta anche per le aziende produttrici dato che con la crisi dell'auto il settore dell'automazione era stato ridimensionato. Pierpaolo Ruttico ha 33 anni e da tempo con il suo «Index Lab» fa ricerca al Centro studi Innovazione e Sostenibilità Politecnico di Milano. Ingegnere e architetto, girando il mondo e lavorando in America e poi in Europa, a Vienna, ha visto da vicino l'entusiasmo delle archistar per la soluzione robotica ai limiti dell'edilizia. «Gli studi di architettura più avanzati al mondo progettano già con la prospettiva di affidarsi ai robot: penso a Frank Gehry negli Stati Uniti o Zaha Hadid a Londra» racconta Ruttico, impegnato in questi giorni a mostrare un suo prototipo all'opera a Made Expo. Un equilibro tra astratto e materiale che apre nuove sfide per un'architettura informale.«Se gli architetti cercano soluzioni sempre più complesse per costruire edifici impossibili, i metodi tradizionali non bastano più, i robot possono dare un nuovo impulso».Precisi e veloci, nel giro di pochi anni potrebbero sostituire gli operai, come è successo spesso nel settore auto. «Costerà meno che pagare lo stipendio di un uomo; l'elettricità nel giro di un paio d'anni si ammortizza e la qualità del manufatto ripagherà dell'investimento» spiega Ruttico. Il vero ostacolo restano i costi di programmazione di ogni computer. «Cerchiamo di ovviare alle grosse spese di definizione di traiettorie con algoritmi che lo facciano procedere in modo autonomo, versatile e flessibile» spiega. E se Prada, per esempio, le chiedesse di costruire il suo nuovo negozio con un robot? «Con i prototipi che abbiamo, saremmo pronti a iniziare i lavori domani». Fonte: Stefano Landi,eco stampa.com Rapporti e studi: Confindustria: dall'efficienza energetica potenziale di crescita di 65 miliardi di euro l'anno 2/10/2013. Attraverso efficaci politiche per lo sviluppo dell'efficienza energetica, nel solo periodo 2014-2020 si potrebbe ottenere una crescita della produzione industriale italiana di oltre 65 miliardi di euro in media all'anno, rispetto allo scenario base, con un incremento del numero di occupati di circa 500.000 unità. Queste le potenzialità del settore dell'energia efficiente illustrate dal vice presidente di Confindustria, Aurelio Regina, in occasione della presentazione ieri a Roma della terza edizione del rapporto ''Smart Energy project''. Miliardi di euro di risparmi in bolletta e taglio CO2 “Particolarmente significativo risulta il contributo al tasso di crescita medio annuo dell'economia che potrebbe raggiungere un valore del 0,5% attraverso l'adozione delle best available technologies”, ha dichiarato Regina. Sul fronte dell'impatto positivo sulla bolletta energetica, ''l'adozione dello scenario Best Available Technologies potrebbe determinare un risparmio di oltre 5,7 miliardi di euro annui, circa il 10% della bolletta energetica nazionale. I potenziali benefici in termini del costo della CO2 evitata ammontano ad oltre 270 milioni di euro all'anno”, ha precisato il vice presidente di Confindustria. Costi-efficacia Il Rapporto degli industriali stima che sul bilancio dello Stato l'effetto netto delle eventuali politiche volte ad incentivare l'efficienza energetica “è di circa 10,5 miliardi di euro in 7 anni, ovvero l'impatto annuo sarebbe di 1,5 miliardi di euro. Tuttavia in termini di una valutazione costi-efficacia, a fronte di questo investimento pubblico, il beneficio collettivo lordo sarebbe di circa 42,2 miliardi di euro, ovvero un beneficio netto di oltre 31 miliardi di euro. In altri termini significa che ogni euro di investimento pubblico ne produce oltre 4 di beneficio collettivo in termini di risparmio energetico ed esternalità ambientali evitate”, ha sottolineato Regina. Le misure da adottare Quali sono le aree prioritarie sulle quali intervenire nei prossimi anni? Secondo Confindustria le politiche ambientali di sostenibilità vanno integrate di più con le politiche sull'efficienza e sulle rinnovabili; serve la capacità di sviluppare accordi di filiera integrati per il mercato nazionale e soprattutto internazionale; occorre intervenire in sede europea sui vincoli di spesa che bloccano molti investimenti ad alto potenziale, e adottare un approccio strutturale, coraggioso e coerente sulle politiche per l'efficienza energetica, abbandonando l'impostazione congiunturale. Negli ultimi anni, osserva Confindustria, gli investitori istituzionali si sono mostrati molto interessati al tema della green economy, ma hanno manifestato più difficoltà nell'affidamento dei progetti di riqualificazione energetica. È necessario quindi un confronto continuo con tali investitori, da perseguire attraverso una precisa scelta in sede UE. Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi:Nelle scuole green si vive meglio e si impara di più 2/10/2013. Un report GBC australia riferisce che una corretta climatizzazione e illuminazione aumenterebbe di un quarto le performance di apprendimento e chiedono alle istituzioni di incentivare l'edilizia green per le scuole Che qualsiasi attività svolta in un luogo confortevole e in condizioni ottimali dia risultati migliori è risaputo. Ma è interessante associare i benefici ottenibili a delle percentuali ben precise. In Australia ci ha pensato il Green Building Council, che ha pubblicato un report sull'incidenza che ha una corretta progettazione degli istituti scolastici sull'apprendimento degli alunni. L'IMPORTANZA DI UNA CORRETTA CLIMATIZZAZIONE E ILLUMINAZIONE. Il report “The Future of Australian Education: Sustainable Places for Learning” è frutto di un lavoro approfondito in cui sono confluiti vari studi condotti in Nuova Zelanda, Usa e Inghilterra sui benefit della costruzione sostenibile delle scuole, i cui risultati sono stati analizzati e riassunti dal GBCA. Fra gli elementi che influiscono maggiormente sul rendimento scolastico (e anche nella capacità di insegnare dei professori) sono una buona climatizzazione degli ambienti e sopratutto una corretta illuminazione. CON UNA BUONA CLIMATIZZAZIONE E ILLUMINAZIONE CI SI AMMALA MENO (-41,5%) E SI APPRENDE casMEGLIO (+25%). Il primo dato interessante proviene dal report ("Greening America's Schools: Costs and Benefits), stilato da Gregory Kats, ad di Capital-E, società di consulenza in tecnologia green, secondo cui una buona illuminazione e climatizzazione contribuisce a migliorare la salute di alunni e insegnanti per il 41,5%, mentre incide sull'apprendimento (verificato attraverso i risultati ottenuti nei classici test scolastici) per un 25%. Centro studi Innovazione e Sostenibilità LA LUCE NATURALE AUMENTA LE PERFORMANCE IN MATEMATICA (+20%) E IN LETTURA (+26%). L'importanza dell'illuminazione viene ribadita anche dal report “Daylighting in Schools-An Investigation into the Relationship Between Daylighting and Human Performance” condotto dalla società californiana Heschong Mahone Group. Secondo lo studio gli studenti che godono di una buona illuminazione naturale nelle proprie classi aumentano del 20% le proprie performance matematiche, mentre del 26% nella capacità di lettura. GBCA CHIEDE IL SUPPORTO DELLE ISTITUZIONI PER CREARE UN AUSTRALIAN CENTRE FOR GREEN SCHOOL. "Siamo convinti che i governi debbano continuare a investire nell'istruzione per un miglioramento costante della qualità dell'insegnamento- ha riferito Robin Mellon del GBCA commentando il report- ma devono anche tenere presente che la qualità dell'insegnamento passa anche attraverso la qualità delle strutture scolastiche.” Forte dei risultati raccolti, Mellon lancia una vera e propria richiesta ai soggetti direttamente coinvolti nel mercato dell'industria e dell'istruzione affinché collaborino alla creazione di un Centro australiano per le Scuole Verdi che abbia il compito di fornire a tutti coloro che ne avessero bisogno informazioni per progettare e realizzare strutture sostenibili e adatte al ruolo che rivestono. Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi: 12° rapporto annuale della UE sul fotovoltaico: calano gli investimenti ma aumenta la produzione 01/10/2013. Il Centro comune di ricerca della Commissione europea ha presentato ieri il 12° Rapporto annuale sul fotovoltaico da cui emerge che nel 2012, rispetto all’anno precedente, la produzione globale di celle fotovoltaiche è cresciuta del 10%, nonostante un calo del 9% negli investimenti in energia solare. L’Europa continua a mantenere la posizione di leadership: il 51,7% (16,8 GW) dei 30 GW installati in tutto il mondo appartengono infatti al Vecchio Continente; dei 100 GW di capacità mondiale nel 2012, 69 GW sono europei. In particolare l’industria fotovoltaica grazie allo sviluppo della tecnologia e a moduli solari sempre più efficienti, ha continuato a crescere negli ultimi anni: la produzione di celle e moduli fotovoltaici è infatti passata da 46 MW nel 1990 a 38,5 GW nel 2012. Per quanto riguarda i singoli paesi la Germania ha mantenuto la sua posizione di leader anche nel 2012 segnando un + 7,6 GW per gli impianti fotovoltaici. In Italia (3,5 GW recentemente installati), il 7,3% della domanda totale di energia elettrica nel corso dei primi sette mesi del 2013 è stato coperto dalle energie pulite. Il Rapporto sottolinea anche il calo dell’80% dei prezzi dei moduli fotovoltaici tra il 2008 e il 2012, provocato da un eccesso di capacità di produzione, che ha creato gravi problemi finanziari per i produttori, portando tuttavia a un consolidamento del settore e alimentando una notevole crescita del mercato fotovoltaico in Asia. Fonte: sito internet infobuld energia Rapporti e studi: Una Guida MCE per scegliere le fonti rinnovabili termiche per riscaldare e raffrescare la casa 02/10/2013. Mostra Convegno Expocomfort presenta la Guida “Pompe di Calore e Biomasse”, cui seguirà quella dedicata a solare termico e geotermia, che fornisce utili indicazioni su come utilizzare al meglio le fonti rinnovabili termiche per riscaldare e raffrescare la propria casa, risparmiare sulle bollette e rispettare l’ambiente. Se consideriamo che l’energia impiegata nel settore civile (residenziale e terziario) per il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua sanitaria, rappresenta circa il 20% del consumo energetico nazionale, l'utilizzo di biomasse e pompe di calore può consentire per i cittadini significativi risparmi energetici ed economici.. Sostituire apparecchi obsoleti, come caldaie a gasolio, scaldabagno elettrici con caldaie a condensazione, impianti a biomassa e pompe di calore, rientra negli interventi per cui si può ottenere la detrazione del 65% delle spese sostenute (sulle spese sostenute dal 6 giugno 2013 - data di entrata in vigore del Dl 63/2013 - al 31 dicembre 2013, per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti, spetta una detrazione del 65%); inoltre consente di abbattere fin da subito i costi di esercizio e permette di ammortizzare l’investimento nel giro di pochi anni. Fonte. sito internet Rapporti e studi: Il fotovoltaico nel 2013 supererà l'eolico 02/10/2013. Rapporto Bloomberg: il fotovoltaico in continua crescita Bloomberg New Energy Finance ha presentato un nuovo Rapporto da cui emerge che entro la fine del 2013 la capacità fotovoltaica installata in tutto il mondo supererà quella eolica. In particolare gli impianti fotovoltaici registreranno circa 36.7 GW di nuova capacità, contro i 35.5 GW di nuovo installato dell’eolico, gli analisti di Bloomberg New Energy Finance prevedono per gli impianti eolici un -25 % nel 2013, al livello più basso dal 2008. Si tratta di un dato importante soprattutto se si considera che fino al 2011 la capacità eolica installata annualmente era circa il doppio di quella fotovoltaica. Nel 2012 l'eolico onshore e offshore ha raggiunto globalmente circa 46,6 GW, mentre il solare 30.5 GW.Gli analisti di Bloomerang prevedono che l'eolico aumenterà del 17% entro il 2030, mentre il fotovoltaico crescerà del 16% entro lo stesso anno. Secondo Bloomberg tra le cause che hanno portato al sorpasso del fotovoltaico rientrano l’abbassamento dei costi legati alle nuove tecnologie del fotovoltaico, la spinta dei mercati cinese e giapponese, grazie soprattutto agli incentivi offerti; inoltre il rallentamento che nel 2013 hanno vissuto i due mercati eolici più grandi del mondo, la Cina e gli Stati Uniti, sta aprendo la strada al sorpasso del fotovoltaico sull’eolico. Fonte: sito internet infobuild energia Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rapporti e studi: Il futuro dell’energia solare. Si può ancora investire nel fotovoltaico italiano? 30/09/2013. Le dinamiche connesse allo sviluppo del fotovoltaico negli ultimi anni evidenziano quanto questa tecnologia sia stata, tra le fonti di energia rinnovabile, quella che ha mostrato una maggiore turbolenza sia dal punto di vista dei tassi di crescita, che da quello della distribuzione del peso relativo dei diversi mercati nel contesto globale. È sufficiente considerare che la potenza complessivamente installata sia passata dai 6,7 GW di fine 2006 ai 101 GW di fine 2012 (con un tasso di crescita medio annuo del 57,7% su sei anni) e che un nuovo contingente pari a ulteriori 35GW sarà connesso verosimilmente entro la fine del 2013, per cogliere la dirompenza con la quale questa “nuova” fonte di energia si stia complessivamente affermando a livello globale. In questo contesto così dinamico, all’Europa spetta l’indiscusso merito di essersi distinta per il suo ruolo pionieristico nella promozione della diffusione di questa tecnologia, con i diversi Stati Membri (Germania e Italia su tutti) che hanno rappresentato una quota abbondantemente superiore al 50% del mercato mondiale fino allo scorso anno. A partire dal 2013, appare netta l’inversione di tendenza per la quale saranno i “nuovi” mercati in crescita (USA, Giappone e Cina) ad assicurarsi la “lion- share” delle nuove installazioni nel breve periodo e quelli emergenti (Sud Africa, India, Indonesia, Cile, Brasile e Messico) che vedranno una vera e propria esplosione a partire dal 2014. Il ruolo del nostro Paese, leader di installazioni a livello mondiale nel recente 2011 con più di 9GW connessi in un solo anno e un volume d’affari di circa 25 mld €, ha indubbiamente rappresentato una reale “palestra” per produttori di tecnologie, progettisti, installatori, distributori e soggetti investitori, consentendo loro di studiare e mettere a punto le strategie competitive e i modelli di business più appropriati per affermarsi in un mercato dominato da un costante e continuo imperativo: “la rincorsa alla riduzione dei costi della tecnologia”. Quest’ultimo obiettivo, perseguito a livello di Policy Legislativa attraverso un sistema incentivante “feed-in” al ribasso (con incentivi cioè progressivamente decrescenti giunti all’esaurimento lo scorso Luglio), ha permesso di consolidare il “know-how” delle imprese italiane del settore. Le prospettive per il futuro, tuttavia, sembrano non essere delle più rosee, almeno ad una prima lettura, per la maggior parte dei soggetti interessati al settore: le ultime valutazioni ci parlano di un mercato domestico fortemente ridimensionato nel prossimo futuro dalla fine degli incentivi (circa 1,5 GW nel 2013 e attorno ad 1GW annuo di nuovo installato potenziale a partire dal 2014). Le alternative per i player della filiera appaiono sostanzialmente due: estendere i propri orizzonti al mercato internazionale o ridefinire il proprio modello di business adattandolo al nuovo contesto nazionale. Se nel primo caso, le perplessità si concretizzano nelle storiche difficoltà che le imprese italiane possono trovare nel loro processo di “internazionalizzazione”, nel secondo caso risulta obbligatorio porsi una domanda: “È ancora possibile investire nel fotovoltaico italiano?”. La risposta appare, mai come in questo momento, tutt’altro che semplice. Tuttavia è opportuno sottolineare che esistono ad oggi configurazioni impiantistiche, soluzioni tecnologiche, modelli di business e pratiche di finanziamento in grado di fornire una risposta affermativa a questa domanda, che interesserà trasversalmente nel breve e medio termine tutti i player della filiera nazionale. Fonte: Lorenzo Colasanti, Project Manager-Solar Energy Report, sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Conto Termico, pubblicata la graduatoria: iscritti ai Registri solo 10 interventi 3070972013. Il Gse (Gestore dei Servizi Energetici) ha pubblicato le graduatorie dei Registri del Conto Termico (D.M. 28 dicembre 2012), formate sulla base delle dichiarazioni rese dai Soggetti Responsabili ai sensi del DPR 445/00, relative agli interventi di cui all’art. 4, comma 2 lettere a) e b), di potenza termica nominale complessiva, con riferimento al singolo edificio, unità immobiliare, fabbricato rurale o serra, maggiore di 500 kW e inferiore o uguale a 1000 kW, realizzati dalle pubbliche amministrazioni e dai soggetti privati (Tabella A). È stato pubblicato anche l’elenco degli interventi esclusi, i cui titolari riceveranno una specifica comunicazione recante i motivi di esclusione (Tabella B). La spesa annua relativa agli interventi ammessi in graduatoria è pari a 85.408,57 euro per gli interventi realizzati dalle P.A. e a 194.247,00 euro per quelli realizzati dai privati. Gli importi indicati nella Tabella A sono i valori massimi degli incentivi associati agli interventi iscritti a Registro. 10 interventi in totale, quasi tutti per la biomassa Complessivamente si tratta di pochissimi interventi, 10 in totale di cui 3 dalle pubbliche amministrazioni e 7 dai privati, e quasi tutti per la biomassa. Senza i requisiti decadenza dall'iscrizione al Registro Il Gse rammenta che è sua facoltà effettuare verifiche dalle quali potrebbe derivare la decadenza dall’iscrizione al Registro nel caso in cui dovesse emergere la mancanza, all’atto dell’iscrizione, o il venir meno, in un momento successivo, dei requisiti necessari. L’ammissione in graduatoria non garantisce infatti l’accesso agli incentivi, che rimane subordinato alla verifica del rispetto di tutti i requisiti previsti dal quadro normativo e regolamentare di riferimento, inclusi quelli relativi ai criteri di priorità previsti dal decreto, nonché alla verifica dell’assenza delle condizioni ostative di cui all’art. 23 del D.lgs. 28/2011. Anche in considerazione del carattere concorsuale della procedura, le caratteristiche generali dell’intervento, dichiarate nell’ambito della richiesta di iscrizione al Registro, devono essere rispettate in fase di realizzazione, pena la decadenza dall’iscrizione al Registro e/o la mancata ammissione agli incentivi. In arrivo le funzionalità per l'invio delle richieste di incentivo Centro studi Innovazione e Sostenibilità Le richieste di incentivazione devono essere inviate esclusivamente servendosi del Portaltermico tramite le funzionalità dedicate agli interventi iscritti al Registro che il Gse renderà a breve disponibili, comunicandolo con apposita news sul proprio sito internet. Il Soggetto Responsabile deve presentare la richiesta di accesso agli incentivi entro 60 giorni dalla conclusione dell’intervento o, per gli interventi già conclusi, entro 60 giorni dalla data in cui il Gse renderà disponibili le funzionalità del Portaltermico dedicate alla presentazione delle richieste di incentivazione per gli interventi iscritti al registro, pena la non ammissibilità agli incentivi. Interventi da realizzare entro 12 mesi Il termine di dodici mesi entro il quale gli interventi devono essere realizzati, decorre dal 27 settembre 2013, data di pubblicazione della graduatoria. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'applicazione di una decurtazione del coefficiente di valorizzazione di riferimento, previsto all’Allegato II del Decreto, del 5% per ogni mese di ritardo rispetto al predetto termine, nel limite massimo di 6 mesi di ritardo. I termini sono da considerarsi al netto dei ritardi imputabili a eventi calamitosi che risultino attestati dall'Autorità competente. Decorso il termine massimo degli ulteriori 6 mesi di ritardo, il Soggetto Responsabile decade dal diritto all'accesso agli incentivi e il Gse provvede ad escludere l'intervento dalla relativa graduatoria. Fonte. sito internet casa e clima Rapporti e studi: Edilizia green, lezione appresa studiando 55 progetti LEED nel mondo 30/09/2013. Che cosa possiamo imparare dagli edifici più verdi del mondo? A trarre cinque preziosi insegnamenti per ingegneri, progettisti, imprese di costruzione e proprietari di immobili, è l'ingegnere Jerry Yudelson, presidente della Associates Yudelson e autore di volumi quali “Green Building Trends” e “The World’s Greenest Buildings”. Sulla base dello studio di 55 progetti ad alto rendimento in tutto il mondo, Yudelson ha raccolto i dati operativi di progetti green in 18 paesi nel mondo e da questi dati ha stilato un mini prontuario di edilizia green, “lezioni chiave”, come le definisce lui stesso, augurandosi possano risultare utile per gli operatori del comparto costruzioni efficienti: - OBIETTIVI ENERGETICI CONDIVISI. Per quanto riguarda le prestazioni energetiche di un edificio, poco conta la localizzazione geografica della struttura. “La buona progettazione green non dipende dal sito di costruzione”, spiega Yudelson. “Ciò che fa la differenza è una presa di intenti da parte dell'intero team di progettazione per rispondere a chiari obiettivi quantitativi nell'utilizzo di energia ed acqua”. - L'IMPEGNO DELLA SQUADRA. Ciò che fa emergere un progetto di edilizia green rispetto a un altro dipende solo dall'impegno dei proprietari e dei loro team building per ottenere i risultati "best-in-class". “I progetti che abbiamo studiato erano tutti LEED Platinum – spiega Yudelson -. Parlando con gli operatori che hanno seguito i progetti abbiamo visto quanto conti – nel raggiungimento dei target energetici – lo stabilire fin da subito le prestazioni da raggiungere”. - SIMILARITÀ GEOGRAFICHE NEL FABBISOGNO DI ENERGIA. “Ci ha sorpreso constatare come gli edifici green ad alte prestazioni tendano ad utilizzare più o meno lo stesso quantitativo di energia in tutto il mondo, dal Nord Europa ai tropici”, scrive nel suo libro Yudelson. “In genere, una volta che si dispone di un buon involucro dell'edificio e sono stati installati sistemi HVAC efficienti la metà del consumo di energia restante proviene dai carichi dei device elettronici ed illuminazione, che tendono ad essere geograficamente simili negli edifici per uffici, lasciando solo il 15-20% per il riscaldamento e raffrescamento. Ovviamente alle latitudini settentrionali la maggior parte dei carichi sono dedicati al riscaldamento invernale, mentre ai tropici la maggior parte dei carichi sono dedicati al raffreddamento”. - GLI EDIFICI GREEN HANNO UNA LORO ESTETICA (NON INFERIORE). “Sfatiamo un mito – dichiara Yudelson – gli edifici green sono altrettanto belli, se non di più, rispetto edifici “classici” o a prestazioni normali”. All'interno del libro “The World’s Greenest Buildings”, l'autore ripete infattiche non vi è alcun conflitto tra gli edifici di pregio architettonico e quelli con caratteristiche “verdi” (come quelli con lo status Platinum LEED), spesso snobbati da alcuni critici architettonici e dagli stessi progettisti. - MANCA UNA DEFINIZIONE STANDARD DELL'USO DI ENERGIA NEGLI EDIFICI. L'ultima lezione tratta dai vari case study analizzati riguarda l'assenza – ad oggi - di definizioni standard dell'uso di energia degli edifici. “Per esempio, siamo rimasti sorpresi di constatare che in Australia l'uso di energia di un edificio commerciale considera solo la struttura-base, escludendo dal conteggio i carichi dell'inquilino e sottovalutando enormemente l'uso effettivo di energia. L'auspicio? Che in questo campo gli operatori possano arrivare a stabilire definizioni comuni, in modo che le comparazioni tra i vari paesi diventino molto più facili in futuro. Fonte: Jerry Yudelson,esperto di edilizia ecosostenibile e ricercatore in materia di sostenibilità nel settore edileimmobiliare, sito internet casa e clima Rapporti e studi: Nuovo record di efficienza di conversione per le celle fotovoltaiche 30/09/2013. Il Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems (ISE), insieme a Soitec, CEA- Leti e all'Helmholtz Center di Berlino ha recentemente annunciato di aver raggiunto un nuovo record mondiale per l’efficienza di conversione delle celle fotovoltaiche, del 44,7%. Ciò significa che quasi il 45% dell'energia dello spettro solare viene convertito in energia elettrica. Solo 4 mesi fa il team franco-tedesco aveva annunciato una cella solare con efficienza del 43,6%. Si avvicina dunque l'obiettivo dei ricercatori di arrivare a celle con efficienza del 50%. Centro studi Innovazione e Sostenibilità La nuova cella solare a quattro giunzioni è composta da quattro sub-celle solari formate da strati sovrapposti di diversi semiconduttori di gruppo III-V. Queste celle solari sono utilizzate nei concentratori fotovoltaici (CPV), una tecnologia due volte più efficiente rispetto a quella centrali fotovoltaiche convenzionali. Fonte: sito internet infobuild energis Eventi: Made Expò: Livingbox, presentato a Smart Village il prototipo di casa sostenibile 02/10/2013 - Con la presentazione ufficiale di Livingbox si apre la seconda edizione di Smart Village, la mostraconvegno su sostenibilità ed efficienza energetica. "L'anno scorso abbiamo accolto 50.000 partecipanti - ha sottolineato Ferdinando Napoli, Presidente Edilportale - quest'anno puntiamo a raddoppiare, anche grazie a Livingbox". Il progetto del prototipo di unità residenziale e ricettiva sostenibile è stato illustrato da Antonio Frattari, docente all'Università degli Studi di Trento e ideatore del concept di Livingbox. I criteri applicati sono: la trasportabilità, con i due moduli che possono essere trasportati in un container, senza richiedere un 'trasporto eccezionale'; l'aggregabilità, più moduli affiancati e sovrapponibili fino a tre piani; la flessibilità, cioè la possibilità di adibire Livingbox a diversi usi. E ancora, la sostenibilità ambientale, con lo sfruttamento di apporti energetici gratuiti, l'uso di fonti rinnovabili e di materiali naturali (per la realizzazione di Livingbox sono stati usati solo 25 litri d'acqua), la building automation; la sostenibilità sociale, ovvero la resistenza al sisma, la lavorazione in officina, la facilità di trasporto; la sostenibilità economica: tante possibili soluzioni di arredo, un'ampia gamma di prezzi e, infine, la certificazione 'Make it sustainable' rilasciata da Icmq. Ulteriori aspetti sono stati illustrati da Agostino Presutti, Strutturista di IDS Ingegneria, che ha affermato che il cantiere è stato 'sostenibile' e la realizzazione è durata 17 giorni. La progettazione tenuto conto del sollevamento per il trasporto (Livingbox pesa quanto mezza betoniera di calcestruzzo). Nel tragitto Livingbox ha subito 12 accelerazioni pari al sisma de L'Aquila del 2009 e sono state calcolate le sollecitazioni del vento e di altri agenti naturali. I singoli componenti sono stati descritti dalle aziende che li hanno forniti e messi in opera. Natalie Meyer, responsabile della comunicazione di KNAUF, ha spiegato le caratteristiche di aquapanel, pannelli che consentono la realizzazione di manufatti in esterno o in ambienti interni dalle condizioni climatiche particolarmente aggressive. Mauro Tricotti Project Sales Manager ROCKWOOL ITALIA ha affermato che è stato impiegato un isolante con caratteristiche di isolamento termico e materiali riciclati e riciclabili che rientrano nel ciclo produttivo. Matteo Buffagni, Funzionario Tecnico Olimpia Splendid ha illustrato la climatizzazione invernale ed estiva di LB, basata su una pompa di calore e inverter e tre terminali idronici top di gamma. Marco Soravia, Responsabile Ufficio Tecnico VELUX Italia ha spiegato che il comfort illuminotecnico in edifici come LB, dove entra poca luce naturale, si risolve con la luce zenitale, una finestra da tetto che fa entrare il doppio della luce, e un tunnel solare x captare la luce anche x due o tre piani. Daniela Ducato di Edilana ha sottolineato che è un'azienda a km0. L'isolante con lana di pecora sarda dopo l'utilizzo diventa concime perla terra. Mauro Paris, Amministratore Delegato di ROOFINGREEN ha spiegato che la sostenibilità è aumentata dall'erba sintetica per mitigare l'isola di calore e dall'uso di materiale riciclato e riciclabile, modulare, con led. Fredi Piotto, Direttore Commerciale Alban Giacomo AGB ha parlato dei sistemi di chiusure per serrramenti, un alzante scorrevole con design innovativo in legno, alluminio o acciaio con un'ampia parte vetrata, che fa aumentare del 16% gli apporti energetici gratuiti e offre ottime prestazioni di isolamento termico, ma anche dell'uso di un materiale sostenibile come il legno. Claudio Balestri, Presidente OIKOS si è soffermato sul colore e i materiali sostenibili. Michele Spinazzola, Direzione Generale Ermetika ha spiegato che in in un modulo di 20 mq è fondamentale recuperare spazio e che due porte scorrevoli fanno risparmiare 1,6 mq. Ivo Giachi, Amministratore Delegato Duravit Italia, ha focalizzato il suo intervento sul design senza data di scadenza e sul fatto che dal ciclo di cottura si recupera il calore per riscaldare lo stabilimento. Oltre a 4,5 litri di acqua ogni sciacquone, in LB c'è la linea durastyle disegnata da thun e un piatto doccia di starck Daniele Prosdocimo, Responsabile Comunicazione VALCUCINE ha affermato che dall'economia lineare si passa all'economia circolare con una cucina smontablie, riciclabile e riutilizzabile. Massimo Giroldi Amministratore Delegato NEWFORM rubinetti e accessori x bagno e cucina ha spiegato che i rubinetti di LB sono a risparmio d'acqua, con un limitatore di portata che dimezza da 10 a 5 litri al minuto il consumo di acqua. Si utilizza ottone riciclato, il trattamento PVP non fa rilasciare metalli nell'acqua e c'è un trattamento antigermico. Luca Colombo della Direzione Vendite CLEI ha detto che gli arredi trasformabili consentono di utilizzare in tanti modi lo stesso ambiente e sono adatti a famiglie sempre piu piccole e a case piu piccole. Infine, Lorenzo Orsenigo Direttore Generale di ICMQ ha spiegato che è stato certificato tutto il processo, dal concept alla realizzazione, e che è stato verificato il progetto x valutarne la sostenibilità, poi il cantiere, il trasprto e il completamento in fiera. Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale Eventi: 56.000 visitatori a Marmomacc 01/10/2013. E’ terminata, con il record storico di operatori provenienti da 143 nazioni la 48a edizione di Marmomacc. I numeri confermano il ruolo della rassegna alla Fiera di Verona quale polo mondiale per il business legato alla filiera della pietra naturale, del design e delle tecnologie. Oltre alle aree geografiche rappresentate, cresce del 6% la quota generale degli operatori stranieri tra i padiglioni, pari al 55% dei 56mila visitatori totali. Nella top ten delle presenze Centro studi Innovazione e Sostenibilità tra gli operatori specializzati, al primo posto la Germania, seguita da India, Spagna, Turchia, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Russia e Brasile. In quattro giorni di manifestazione sono stati ben più di 1.400 gli espositori da quasi 60 paesi con new entry da Singapore, Slovenia e Irlanda, 16 collettive estere, con il ritorno della Palestina e il debutto della Tunisia, e 44 le missioni commerciali ufficiali da altrettanti stati. «I risultati di questo 48° Marmomacc – commenta il presidente di Veronafiere Ettore Riello – danno ragione alla formula unica del salone che, alla parte commerciale, lega cultura del prodotto, design, formazione ed innovazione costante. Il tutto nel segno di una sempre maggiore internazionalizzazione di cui Marmomacc e le sue iniziative organizzate all’estero si fanno interpreti, nella promozione dell’eccellenza del settore lapideo made in Italy come evidenziato anche in occasione della visita del vice ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. L’ulteriore prova del nostro ruolo di hub globale è che, nonostante la congiuntura economica, quasi tre quarti delle nazioni del mondo, 143 su 205, hanno deciso di partecipare ed è da segnalare l’importanza della prima visita ufficiale in Italia per il ministro egiziano per l’Industria e il Commercio, Mounir Fakhry Abdel Nour». «Durante Marmomacc 2013 – spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – è rimasta centrale la proposta di trade visitor qualificati, selezionati dalla rete internazionale di delegati di Veronafiere, che nel corso della manifestazione hanno seguito programmi specifici di incontri b2b con gli espositori. Abbiamo chiuso numerosi accordi internazionali, in primis l’apertura di una nuova collaborazione con l’Egitto che andrà a perfezionarsi con il debutto nel 2014 a Il Cairo di MS Africa e Middle East, abbiamo inaugurato una partnership anche con il settore lapideo della Palestina e poi implementato le operazioni in corso in Brasile con le due più importanti fiere del settore. Continuano poi le nostre attività in Nord America, insieme a Hanley Wood, e sui mercati del Medio oriente. Stiamo inoltre sviluppando iniziative anche nell’Est Europa, soprattutto in Russia. Ovviamente il mercato che sta funzionando è quello estero e su questo dovremo ragionare per il futuro. Proprio da oltreconfine, infatti, abbiamo registrato un aumento di operatori qualificati e questo testimonia il buon lavoro fatto per favorirne l’incoming». Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria Marmomacchine commenta: «Usciamo da questa fiera con dei risultati positivi e soprattutto con un incoraggiamento dato dalle prospettive di mantenimento di alcuni mercati e di sviluppo di altri, sia per i materiali che per la tecnologia. Vedo molto bene il Brasile, l’Arabia Saudita e l’Asia, nel suo complesso, per le tecnologie, così come, per i materiali, ci sono buoni segnali dai Paesi del Golfo e la ripresa degli Stati Uniti». Si respira ottimismo tra gli espositori di questa 48^ edizione di Marmomacc. Un sentimento che accomuna imprese italiane e straniere. Tra queste, l’importante pattuglia di quelle provenienti dalla Turchia, oramai uno dei Paesi leader in questo settore. Erdogan Akbulak, membro del Cda di IMIB, l’associazione governativa che ha organizzato la grande collettiva delle imprese turche a Marmomacc spiega: «La situazione non è come quella pre-crisi, ma rispetto allo scorso anno posso dire che è leggermente migliorata. Ho parlato con alcuni dei nostri espositori e loro sottolineano come i visitatori che hanno incontrato fossero tutti altamente professionali. Sono abbastanza ottimisti soprattutto rispetto ad alcuni mercati, come gli Stati Uniti». Contente anche le imprese italiane specializzate nella lavorazione. «Siamo soddisfatti, il mercato è sicuramente in ripresa specialmente per i mercati americani anche se vedo vivacità anche in altre aree come quella asiatica – racconta Carlo Varni, sales manager della Franchi Marmi – Però il segnale più forte per noi che produciamo lavorati viene proprio dagli Stati Uniti. La ripresa è confermata dalla presenza in fiera di molti buyer provenienti da lì». Anche Roberta Zanet di Marmi Bruno Zanet, è soddisfatta: «Il nostro giudizio è molto positivo perché abbiamo registrato una forte ripresa, stiamo lavorando bene soprattutto nei mercati dell’Estremo Oriente, e vediamo una buona ripresa anche negli Stati Uniti dove si stanno realizzando numerose strutture architettoniche importanti. Il Brasile per noi è una risorsa fondamentale per il materiale e lo sarà ancora di più grazie all’iniziativa avviata da Marmomacc in quel Paese». Ottimismo anche dalle aziende del comparto tecnologico. Gianbattista Pedrini, anima della Pedrini Spa spiega: «Noi ci aspettavamo una buona fiera, è così è stato. All’estero non hanno i problemi che abbiamo in Italia e di conseguenza, esportando fortunatamente tra l’85% e il 90%, riusciremo quest’anno a raggiungere lo stesso fatturato pre crisi. Quest’anno fattureremo il 25% in più dello scorso anno grazie a dei mercati esteri che si sono già ripresi, come Brasile, India, Arabia Saudita e anche Cina che guarda adesso alle macchine italiane per aumentare la qualità dei propri prodotti destinati all’export». Un sentiment che confermano anche a Benetti Macchine: «L’impressione è migliore degli altri anni, l’affluenza è stata elevata, e i visitatori erano qui con interessi specifici e ben delineati e non solo per avere un idea del mercato. Noi lavoriamo nel mondo delle cave e in questo settore abbiamo visto una ripresa sia all’estero che in Italia. E c’è stata anche qualche richiesta per progetti in nuovi paesi». Igino Bombana, titolare di Tenax Spa, conclude: «Per noi questa edizione è positiva; se guardiamo in generale il mercato, posso dire che l’Italia è andata abbastanza bene, l’estero decisamente meglio anche se con differenze da paese a paese. Brasile India e Turchia che per noi sono fondamentali e dove abbiamo anche nostre sedi hanno registrato ottimi risultati». Inside Marmomacc e Stone Academy: architettura, design, cultura e formazione, tutti gli Awards dell’edizione 2013. Nei quattro giorni della manifestazione il padiglione 7B si è trasformato in Inside Marmomacc, sede di mostre, installazioni e convegni di livello internazionale dedicati all’utilizzo della pietra. Inside Marmomacc è stato inoltre il palcoscenico di numerosi premi e riconoscimenti: la XIII edizione dell’International Award Architecture in Stone – che celebra le migliori produzioni architettoniche realizzate mediante l’uso della pietra – attribuito a Arup Associates, Alberto Campo Baeza, Max Dudler, Josep Mias Architects, Carl Fredrik Svenstedt (a cui si aggiungono la Menzione Speciale per l’Ufficio Sassi di Matera, il Premio Ad Memoriam per l’architetto Alessandro Anselmi e il Premio Architettura Vernacolare per le opere in pietra a secco: Taulas, Navetas, Barracas, Muragghi, Pagliari); il Best Communicator Award, riservato a quelle aziende espositrici che si sono distinte per la qualità e l’originalità del proprio stand (vincitori Fibra, Scandola Marmi, Testi Group; menzione d’onore a Comes, Cava Romana, Tyrolit, Favorita, Centro studi Innovazione e Sostenibilità Solancis (Portogallo), Finstone, Premium Stone (India); menzione speciale a Piba Marmi e Prometec); il Premio Mastro della Pietra attribuito a Daniel Avital di Fervital e Nassar Ali Nassar della Nassar Store Group; il Premio Donna del Marmo consegnato a Patrizia Dottori. Tra i progetti culturali si sono particolarmente distinte le installazioni di Marmomacc&Design – La pietra fluida, realizzate da giovani progettisti under 30 che hanno saputo interpretare il materiale lapideo attraverso i moderni strumenti multimediali; o ancora, le mostre di prototipi degli studenti della Facoltà di Architettura di Ferrara e degli studenti della Scuola d’Arte Brenzoni; l’esposizione di opere turche Bathing in Light; i dischi rotanti con le formelle di marmo di Opus Motus; le due diverse installazioni di Stone & Luxury SPA per rappresentare il rapporto tra l’uomo, l’acqua e la pietra; il progetto di prototipi e temi progettuali dell’architettura litica Structural Stone e molti altri. Numerosa la partecipazione di architetti, ingegneri e designer alle attività didattiche e formative promosse dalla Stone Academy, che coinvolge 20 tra università italiane e internazionali a cui si sono aggiunte da quest’anno le scuole di Architettura della Florida e di Lubiana. Chiusi i battenti della fiera, Marmomacc continua a vivere in città fino alla fine di ottobre con Marmomacc & The City, una mostra di sculture e installazioni in pietra tra le vie e le piazze del centro di Verona Fonte: sito internet infobuild Eventi: Leaf Awards 2013. Vincitore assoluto è il progetto per la mediateca di Mont-de Marsan (Francia) 1/10/2013. Giunto alla decima edizione, torna il Leaf Award 2013, il prestigioso concorso che dà risalto alle soluzioni architettoniche innovative e di riferimento per la comunità internazionale. Fondato nel 2001, il concorso è organizzato con cadenza annuale dal Leading European Architects Forum (LEAF). Vincitore “Overall” di quest'anno è il progetto della Mediatheque Marsan di Mont-de Marsan, simbolo di cultura interamente realizzato in acciaio e vetro. CATEGORIA MIXED USE BUILDING OF THE YEAR Studio Steven Holl Architects - Sliced Block Porossity - CapitaLand Raffles City, Chengdu, Cina CATEGORIA RESIDENTIAL BUILDING OF THE YEAR (SINGLE OCCUPANCY) Studiomk27 - MM House - San Paolo, Brasile CATEGORIA RESIDENTIAL BUILDING OF THE YEAR (SINGLE OCCUPANCY) Studio Yasuhiro Yamashita e Atelier Tekuto - Boundary House - Chiba Prefecture, Giappone CATEGORIA RESIDENTIAL BUILDING OF THE YEAR (MULTIPLE OCCUPANCY) Studio Shinichiro Iwata – M-apartment - Chiba, Giappone CATEGORIA COMMERCIAL BUILDING OF THE YEAR Studio WSP Architects - Hangzhou Alipay Building - Hangzhou, Cina CATEGORIA INTERNATIONAL INTERIOR DESIGN AWARD Studio Seilern Architects - Lauenen Residence - Lauenen, Svizzera CATEGORIA REFURBISHMENT OF THE YEAR Studio Ector Hoogstad Architecten – MetaForum - Eindhoven, Olanda CATEGORIA PUBLIC BUILDING OF THE YEAR – CULTURE Studio Henning Larsen Architects and Batteriid Architects, Harpa – Reykjavik Concert Hall e Conference Centre Reykjavik, Islanda CATEGORIA PUBLIC BUILDING OF THE YEAR – CULTURE + 2013 OVERALL WINNER Studio archi5 - Marsan Mediatheque - Mont de Marsan, Francia CATEGORIA PUBLIC BUILDING OF THE YEAR – TRANSPORT & INFRASTRUCTURE Studio Oscar Tusquets Blanca and M.N.Metropolitana di Napoli Spa - Toledo Metro Station - Napoli, Italia CATEGORIA PUBLIC BUILDING OF THE YEAR – EDUCATION & RESEARCH Studio Henning Larsen Architects – Roskilde - Danimarca CATEGORIA PUBLIC BUILDING OF THE YEAR – SPORT Studio archi5 - Leo Lagrange Stadium - Toulon, Francia CATEGORIA BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT (ENVIRONMENTAL) Studio SKEW Collaborative - Chinese Academy of Sciences IOT Center - Jiading District, Shanghai CATEGORIA BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT (SOCIAL) Studio Kaunitz Yeung Architecture - Takara Demonstration School - Efate, Repubblica di Vanuatu CATEGORIA BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT (SOCIAL) Yasuhiro Yamashita and Atelier Tekuto - Emergency Supply Warehouse - Miyagi Prefecture, Giappone CATEGORIA BEST FUTURE BUILDING – RESIDENTIAL (DRAWING BOARD) Architetti Yasuhiro Yamashita + Kenji Mizukami + Ben Matsuno / TeMaLi Architect - Post-Disaster Public Housing – Kamaishi, Giappone CATEGORIA URBAN DESIGN AWARD Studio MZ Architects -Valley City– Qatar CATEGORIA RESIDENTIAL BUILDING OF THE YEAR (SINGLE OCCUPANCY) Studio Adam Knibb Architects - Bluebell Pool House - Crawley, Regno Unito CATEGORIA BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT (ENVIRONMENTAL) Studio Make Architects - The Gateway Building - Sutton Bonington, Regno Unito CATEGORIA BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT (ENVIRONMENTAL) Studio Wilkinson Eyre Architects - The Crystal - Londra, Regno Unito CATEGORIA BEST SUSTAINABLE DEVELOPMENT (SOCIAL) Centro studi Innovazione e Sostenibilità Studio Virai Arquitectos - Institutional Winery “La Grajera” -Logrono in La Rioja, Spagna CATEGORIA BEST FUTURE BUILDING – CULTURE/EDUCATION (DRAWING BOARD) Studio scape, MEIS – Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah - Ferrara, Italia CATEGORIA SPECIAL AWARD Studio Sellar Property Group - The Shard – Londra, Regno Unito Fonte: sito internet casa e clima Eventi: Made Expo 2013: dal 2 al 5 ottobre a Milano. L'evento si rinnova puntando su biennalità, specializzazione e internazionalità 30/09/2013 - Mercoledì 2 ottobre l’appuntamento è con MADE expo 2013, la vetrina d’eccellenza in fatto di tecnologia e design, che ritorna a Fiera Milano Rho con un nuovissimo progetto fieristico fondato su biennalità, specializzazione e internazionalità. Dal 2 al 5 ottobre MADE expo torna ad affrontare temi come la riqualificazione urbana, il risparmio energetico, la prevenzione antisismica, il rilancio del mondo della progettazione, dell’edilizia e dei materiali. La nuova veste dell’iniziativa è definita da una Federazione di sei Saloni verticali specializzati in Costruzioni e Cantiere, Involucro e Serramenti, Finiture e Interni, Città e Paesaggio, Software e Hardware, Energia e Impianti. Mercoledì alle ore 12.30 all’interno dell’area MADE4CERAMICS al padiglione 7 si terrà l’incontro di benvenuto di MADE expo, con la partecipazione di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo, Andrea Negri, presidente MADE expo, Giovanni De Ponti direttore generale FederlegnoArredo e amministratore delegato MADE expo. Durante il dibattito di apertura prenderanno parte Luigi Casero, Vice Ministro Economia e Finanze, Marco Flavio Cirillo, Sottosegretario Ministero dell’Ambiente, Alessandro Cattaneo Vice Presidente Anci, Massimo Sessa, Presidente del Consiglio Nazionale dei Lavori Pubblici, Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia, Loredana Capone, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia. Quest’anno MADE expo con Edilportale, in collaborazione con Agorà, organizza Smart Village 2013, la MostraConvegno di riferimento internazionale di Architettura Sostenibile ed Efficienza energetica degli edifici, ed il Forum Tecnologie Costruzioni 2013 , uno degli eventi di punta del Salone Costruzioni e Cantiere di MADE. Smart Village si terrà in un'area di oltre 2.000 metri quadri e radunerà decine di migliaia di progettisti, imprese, produttori, istituzioni, che animeranno convegni, seminari, workshop, incontri tecnici one-to-one, installazioni anche con la formula del Business Matching (Archidating). FTC occuperà un’area di oltre 1.000 metri quadrati interamente dedicata all’approfondimento delle più avanzate tecnologie costruttive e dei materiali più innovativi, nell’ambito della progettazione e costruzione di edifici antisismici, nonché dell’adeguamento del patrimonio esistente. In linea con i più importanti appuntamenti europei del settore dell’edilizia e delle costruzioni, da questa edizione MADE expo, oltre a svilupparsi secondo aree tematiche, passa ad avere cadenza biennale per tenersi negli anni dispari. Previsto un progetto di relazione e incontri internazionali con l’obiettivo di accedere a nuovi mercati, mediante nuove iniziative tra cui l’International Business Lounge, uno spazio di incontri B2B tra aziende espositrici e progettisti, developers o contractors provenienti da tutto il mondo; i Road Show 2013 programmati in Paesi come Africa, Mediterraneo, Medio Oriente, Far East, India, Cina, Russia, Nord America, Europa; un Piano pubblicitario su 90 riviste specializzate estere Fonte: Valentina Ieva, sito internet edilportale Aziende: Irene, sistema integrato per la riqualificazione energetica degli edifici. Rete di imprese per gli smart building 03/10/2013. Rete Irene è un network composto da 13 aziende, da oltre 50 anni all’avanguardia nel settore degli interventi sugli immobili residenziali e non, che si sono unite per un nuovo concetto di Riqualificazione Energetica degli Edifici. Interlocutori della Rete sono i piccoli proprietari, le pubbliche amministrazioni ma anche i gestori di importanti patrimoni immobiliari che prima di tutto vogliano adeguare alloggi ed edifici ai migliori standard europei di efficienza energetica e che siano inoltre intenzionati ad avere abitazioni e immobili non solo in grado di risparmiare, ma di guadagnare. Non solo riqualificazione energetica dunque, ma Irene propone un più ampio concetto di smart building, un vero e proprio sistema integrato che renda la casa efficiente dal punto di vista energetico, ma rispettosa dell’ambiente ed economicamente intelligente, in grado di ridurre le emissioni inquinanti rispettando l’ambiente e le spese di riscaldamento fino al 50% . Per capire le potenzialità del network basta pensare che un appartamento di 80 metri quadri a Milano in 12 mesi consuma mediamente 20 mc di combustibile per metro quadro. Il che significa circa 1550 € ogni anno. Solo di riscaldamento. Discorso analogo riguarda il tema dell’inquinamento: un appartamento milanese di 80 mq, in un anno immette nell’atmosfera circa 3,6 tonnellate di co2, il doppio di un SUV che circola in città percorrendo 10 mila chilometri l’anno (circa 1,7-2 ton di Co2). Secondo i dati di Finlombardia a Milano solo un edificio su 100 appartiene alla classe energetica A o A+, il 5,5% è in classe B e il 7,4% in classe C, una casa su due (il 51,6% degli edifici) è in ultima classe, la classe G, con un fabbisogno energetico annuale (per la climatizzazione e il riscaldamento) pari a 283,5 kWh/m2. Gli edifici a Milano e in Lombardia consumano mediamente da 1,5 a 3,5 volte più energia rispetto a quelli dei paesi confinanti dove inoltre l’energia costa meno e spesso (si pensi a Vienna, Parigi, Zurigo o Berlino) l’inverno è indiscutibilmente più rigido che a Milano. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Oltre a questo, le nostre case e i nostri uffici inquinano proporzionalmente di più, immettendo nell’atmosfera Co2 da 1,5 a 3,5 volte in più. Questa situazione è dovuta essenzialmente all’alta percentuale di impianti di riscaldamento obsoleti e alla scarsa tenuta dell'involucro edilizio la cui efficienza è inversamente proporzionale all’età degli edifici: in sostanza un immobile che risale a prima del 1980 ha un fabbisogno di energia fino a tre volte maggiore di un immobile nuovo. Rete Irene, attraverso il gruppo di aziende coinvolte con know-how differenti e complementari, propone uno specifico Servizio REN (Riqualificazione Energetica): un’unica cabina di regia e un check-up completo dell’abitazione o dell’edificio che permette di individuarne tutti gli sprechi energetici e tutti i fattori causa di inquinamento, proponendo la soluzione più efficace e vantaggiosa. Fonte: sito internet infobuild energia Aziende: Ikea Nei 17 punti vendita Ikea del Regno Unito parte il progetto pilota di vendita di moduli solari Novità in casa Ikea. La mega azienda svedese ha appena lanciato un programma sperimentale nelle sue sedi inglesi, mettendo in vendita pannelli solari accanto ai pezzi di arredo. L'idea è quella di valutare l'accoglienza da parte del pubblico del Regno Unito per poi considerare se esportare il progetto anche nel resto dell'Europa e del mondo. RENDERE ANCHE L'ENERGIA SOLARE UNA REALTÀ ACCESSIBILE PER TUTTI. La catena di mobili svedesi, nota per i suoi pezzi di arredo a buon mercato, ora si auspica di rendere anche l'energia solare una "realtà accessibile" per tutti. Nelle sedi inglesi, i clienti hanno la possibilità di acquistare un impianto fotovoltaico standard (3.36kW) per un'abitazione bifamiliare a un minimo di 9.200 dollari (pari a circa 6.777 euro), o scegliere un pacchetto di finanziamenti e pagare a rate. IN PARTNERSHIP CON HAENERGY. In questo caso i pannelli non saranno venduti insieme al classico libretto di istruzioni illustrato tipico dei prodotti Ikea. L'installazione completa verrà offerta in collaborazione con il colosso cinese dell'energia Hanergy Holding Group, produttore dei pannelli a film sottile in territorio tedesco. "Sarà un team di consulenti solari altamente qualificati a progettare l'installazione del sistema solare sull'abitazione utilizzando uno strumento di simulazione direttamente dal negozio, attraverso un portale web Hanergy personalizzato." SEDE IKEA DI LAKESIDE, PRIMA A LANCIARE IL PROGETTO PILOTA. Nei prossimi dieci mesi il servizio sarà implementato in tutti i 17 punti vendita Ikea del Regno Unito. Intanto nel negozio Ikea di Lakeside, primo del paese ad accogliere il progetto, a partire da questo luglio, i risultati sembrano essere molto incoraggianti e ogni giorno viene venduto almeno un sistema di pannelli solari. "Sappiamo che i nostri clienti vogliono vivere in modo più sostenibile e ci auguriamo che attraverso la collaborazione con Hanergy riusciremo a rendere i pannelli solari sempre più accessibili", sottolinea Joanna Yarrow, capo del resparto sostenibilità IKEA Uk e Irlanda. Entro il prossimo anno il progetto potrebbe diventare realtà anche in altri paesi fuori dai confini inglesi. Fonte: sito internet casa e clima