Prossimi appuntamenti :
Auditorium del Conservatorio in Via Cadorna 4
Martedì 7 dicembre ore 21,00
Chiesa Parrocchiale di S. Giorgio, Carimate (CO)
IN DEDICATIONE ECCLESIAE
INAUGURAZIONE DELLA CHIESA RESTAURATA
Soprano Cristina Rubin, organo Angelo Sala e Marco Rossi
Soli, coro e strumenti del Conservatorio di Musica “G.Verdi” di Como
direttore Maria Grazia Lascala
in collaborazione con
AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CARIMATE - BIBLIOTECA CIVICA DI CARIMATE
Dal Lario al Mondo
seminario
Sabato 11 dicembre 2004 - ore 15,30
Auditorium del Conservatorio
Seminario - seconda parte
LA “CANZONETTA” A COMO
DAL 1921 AL SECONDO DOPOGUERRA: DA VIRGILIO RANZATO A NENO CANTONI
DI CUI SARÀ PRESENTATO IL COFANETTO CONTENTENTE L’OPERA OMNIA
interventi di
Eduardo Rescigno e Luigi Monti
proposte musicali a cura di
soprano Consuelo Gilardoni - pianoforte Marco Rossi
CONCERTO
DI
NATALE
Venerdì 17 dicembre ore 21,00
Chiesa Parrocchiale di S.Paolo Apostolo, Sagnino (CO)
Sabato 18 dicembre ore 21,00
Chiesa Parrocchiale di S. Andrea, Brunate (CO)
CANTI DI NATALE: DALL’AVVENTO ALLA TRADIZIONE
Soli, coro e strumenti del Conservatorio di Musica “G.Verdi” di Como
direttore Maria Grazia Lascala
in collaborazione con
PARROCCHIA DI SAGNINO, PRO LOCO DI BRUNATE AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRUNATE
NELL’AMBITO DI
Per informazioni:
Segreteria del Conservatorio di Musica di Como
Via Cadorna 4 - 22100 COMO tel. 031 279827 - fax 031 266817
e-mail: [email protected] www.conservatoriocomo.it
A.M.I.S. ANTIQUÆ MUSICÆ ITALICÆ STUDIOSI – LOMBARDIA
CONSERVATORIO DI MUSICA “G.VERDI” DI COMO
SOCIETA’ DEL CASINO DI COMO
con il patrocinio del
ASSOCIAZIONE EX ALUNNI DEL
Comune di Como LICEO CLASSICO “A.VOLTA” DI COMO
Assessorato alla
Cultura
ACCADEMIA DELLE ARTI E DEI COMMERCI S. GIULIANA
ANTEPRIMA
Concerto
Conferenza
Multimediale
IN
OCCASIONE
CENTENARIO
DEL
SECONDO
NASCITA DI
CESARE CANTU’
DELLA
Musiche di
G.Rossini, V.Bellini, G.Verdi,
A.Pellegrini, L.Mapelli
relatore Oscar Tajetti
SABATO 4 DICEMBRE 2004
ORE 18.15
Sala Bianca - Teatro Sociale di Como
Ingresso Libero
CESARE CANTÙ E LA MUSICA
Il 5 dicembre 1804 nasceva a Brivio Cesare Cantù. Dopo aver studiato a Milano presso
il Collegio S. Alessandro, si trasferì a Sondrio per dedicarsi all’insegnamento e
successivamente, nell’anno scolastico 1827/28, a Como, per tenere le lezioni al “Cesareo
Regio Ginnasio”.
Soprattutto storico (oltre alla sua Storia della Città e Diocesi di Como fu il primo a
pubblicare una Storia Universale) ma anche pedagogista, novelliere, romanziere. Convinto
esponente del romanticismo italiano in opposizione al razionalismo illuministico,
ammiratore e imitatore del Manzoni, contrario al Monti. Compromesso dalle sue amicizie
con liberali e con cospiratori quali ad esempio il Romagnosi, venne incarcerato dal
governo austriaco dal novembre 1833 all’ottobre 1834. Lo stesso anno, in seguito ad un
articolo apparso sull’Europa Centrale che ne annunciava la morte, Giuseppe Mazzini
scriveva da Losanna a Gaspare Rosales: “Perdio! Sarebbe vero di Cantù?”.
Prosciolto dall’accusa di alto tradimento, venne liberato ma comunque esonerato
dall’insegnamento. Nel 1847 gli venne pure sospesa la pensione a causa di un discorso
da lui tenuto a Venezia al Congresso degli scienziati. Nel 1848 dovette fuggire a Torino,
ma fece ritorno non appena gli giunse la notizia del sollevamento della popolazione
milanese e partecipò al moto della Val d’Intelvi.
Fu la personificazione di quel cattolicesimo liberale che, con la massima coerenza,
seguì come ideale anche quando svanì il sogno di un’Italia neoguelfa, federata sotto la
guida del papato. Benedetto Croce disse che nessuno, fra i cattolici liberali, “era più
professionalmente storico del Cantù”.
La sua posizione neoguelfa, sostenuta spesso con acredine, gli valse l’accusa di
clericalismo da parte dei liberali. Deputato alla camera dal 1861 al 1867, fu contrario alla
riforma anticlericale. Grazie al suo passato patriottico, unito alla sua riconosciuta
competenza, venne nominato soprintendente dell’Archivio di stato di Milano, cosa che
gli permise di continuare con maggiori possibilità la sua attività di storico. La sua
bibliografia, redatta da A.Vismara, conta ben 514 opere e non ha carattere di completezza.
Moriva a Milano l’11 marzo 1895.
Meno noti i suoi rapporti con la musica. A parte il sermone Giuditta Pasta a Como,
famoso per gli sviluppi cui portò nonché per le censure governative, scrisse un libretto
(Cantate Sacre per Venerdì di marzo aggiuntovi l’Inno alla Croce, Como, Ostinelli, 1851),
posto in musica dal maestro di cappella del SS. Crocefisso, Angelo Pellegrini; purtroppo
la partitura di tali cantate è andata persa.
Giovanni Cesare Pascucci (Roma, 1841-1919), maestro di cappella a Subiaco, direttore
d’orchestra e pianista, mise in musica un altro libretto del Cantù: La Passione di Cristo
pubblicata a Roma nel 1875 dai fratelli Monaldi.
Su testo di Cesare Cantù Dario Fabiani, autore poco noto, ma che diede alle stampe
circa duecento sue partiture, compose Il Delatore per voce e pianoforte (Torino, Giudici e
Strada, s.d.); Luigi Mapelli (Bellinzago 1855 - Milano 1913), insegnante del conservatorio
di Milano, la romanza per mezzosoprano Sono sola (Milano, Sonzogno, 1882) il cui testo
venne pure messo in musica da Vincenzo Lacchini, (Bologna, F.lli Cocchi & Trebbi,
1888). Quest’ultimo pubblicò, oltre a varie sue composizioni, anche metodi e studi per
tromba.
Il romanzo Margherita Pusterla, scritto da Cesare Cantù nel 1834, mentre era in carcere, e
pubblicato nel 1838, ispirò poi Salvatore Taglioni, che compose un Ballo in prologo e otto
quadri, con musica di Nicola Fornesini, da rappresentarsi il 4 ottobre 1846 presso il Real
Teatro S. Carlo di Napoli, in occasione dell’onomastico del duca di Calabria. Fu inoltre
ispirata al medesimo romanzo un’azione coreografica, divisa in un prologo e cinque
atti, realizzata da Federico Sales e rappresentata al Regio Teatro alla Canobbiana nel
1859, su musiche di Luigi Brambilla.
Anche Domenico Maestrini, su libretto di Cassiano Zaccagnini, mise in musica una
Margherita Pusterla, Tragedia Lirica (Pistoia, 1844). Così pure il più noto Giovanni Pacini
Conservatorio di Musica di Como
(1796-1867), spesso ospite a Moltrasio della Contessa Samoyloff, scrisse, su libretto
di Domenico Bolognesi, Margherita Pusterla, Melodramma tragico in 4 atti,
rappresentato al S. Carlo di Napoli nel 1856.
Un altro versante di interessi musicali del Cantù è la musica popolare: a lui si
deve la pubblicazione del testo di una lezione dell’Uccellin del bosco, pubblicato in
“Rivista Europea” nel 1839 in uno studio dal titolo: Della Poesia Popolare e
specialmente delle romanze spagnole. Anche nell’opera Della letteratura: discorsi ed
esempi in appoggio alla Storia Universale (Torino, 1841) il Cantù segnala vari canti
popolari lombardi.
Per concludere, ci piace riportare due similitudini tratte dalle opere narrative del
Cantù, le quali confermano i suoi interessi e la sua discreta cultura in campo
musicale: “… i ragazzi che, come canne d’organo, gli crescon d’intorno…” e “…
somigliante all’organista che tasteggia sottovoce nel tono in cui ha sonato dianzi e
deve sonare ancora fra poco, tale seguiva egli con tronchi motti, sinché tornava
su…”
Oscar Tajetti
Programma
A. Pellegrini
(17. .-dopo il 1855)
Allegro
(dalla “Sonata per cembalo e flauto obbligato”)
Flauto Lisa Cattaneo
Pianoforte Antonello Rizzella
L. Mapelli
(1855-1913)
Sono sola, (romanza su testo di Cesare Cantù)
Soprano Hong Seung Kyong
Pianoforte Francesco Miotti
V. Bellini
(1801-1835)
Oh! quante volte, oh! Quante volte (da “I
Capuleti e Montecchi”)
Soprano Antonella Matarazzo
Pianoforte Francesco Miotti
G. Verdi
(1813-1901)
Ella giammai m’amò (da “Don Carlos”)
Basso Sohn Chul Ho
Pianoforte Francesco Miotti
G. Verdi
(1813-1901)
Ave Maria (da “Otello”)
Soprano Renata Tohtamuratova
Pianoforte Francesco Miotti
G. Rossini
(1792-1868)
“Italiana in Algeri” Sinfonia
per pianoforte a 4 mani
Pianoforte Francesco Miotti e Marco Rossi
Relatore
Oscar Tajetti
Conservatorio di Musica di Como
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