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N
A
(da vicino nessuno è normale)
Giornalino bimestrale a cura degli ospiti della CTA Salus
N U M E R O
2
COPIA GRATUITA
NOTIZIE DI
RILIEVO:
CHI SIAMO E COSA FACCIAMO

CHI SIAMO E
COSA FACCIAMO

LE NOSTRE
ESCURSIONI

L’ARTE ……..
DI CARMELO
MORREALE

ANGOLO DELLE
BARZELLETTE
SOMMARIO:
CHI SIAMO E COSA
FACCIAMO
1
DAL LABORATORIO
2
FOTOGRAFICO
“L’intima natura delle
cose ama nascondersi”
DAL LABORATORIO
3
DELLA MEMORIA
“Io e lui/lei”
LE NOSTRE
4
ESCURSIONI
RICORDANDO CEFALU’ 5
RUBRICA ARTE-STORIA6-7
-POESIA
DAL LIBRO DEI
8
RICORDI
“Io e mio Padre”
ANGOLO DEL
9-11
DIVERTIMENTO
“di Pasquale”
AFORISMA
……nel prossimo numero
12
La Salus, Comunità Terapeutica Assistita, nata a
Salemi l’11 gennaio del
2000, opera dal 2011 nella
vicina cittadina di Gibellina. È una struttura per pazienti psichiatrici che accoglie, per un periodo limitato, 20 ospiti impegnati in un percorso terapeutico – riabilitativo. Di questi ultimi si prendono cura
diverse figure professionali quali: un direttore medico psichiatra, un medico
psichiatra, una psicologa,
una
pedagogista,
un’assistente sociale, nonché animatori, infermieri e
personale ausiliario. Tali
figure unitamente allo
Staff Amministrativo si
prefiggono come obiettivo primario il reinserimento sociale delle persone che hanno in cura. In
tal senso ci riferiamo al
tentativo di reintegrare il
paziente nella società, aiutandolo a riguadagnare
ruoli e diritti perduti, puntando al conseguimento
del massimo grado di autonomia possibile, quindi
alla massima qualità di
vita auspicabile. Ciò si
può realizzare mediante il
potenziamento delle risorse e delle abilità sociali
residue, la riacquisizione
d i qu el l e p er du t e ,
l’acquisizione di nuove
( se possibile ) lavorando
anche sull’ambiente. Il
lavoro sul contesto mira
attraverso attività sul territorio (escursioni, gemellaggi con associazioni di
volontariato, mostre itineranti, rappresentazioni
teatrali ecc…) al superamento del pregiudizio che
spesso inibisce la relazione della società con queste
realtà appellandosi a stigma e stereotipi radicati. In
prospettiva, obiettivo ultimo è la presa di consapevolezza da parte dei pazienti dell’essere attori
della
propria
vita e
l’acquisizione a pieno titolo del ruolo di cittadino.
Per ogni ospite viene elaborato un progetto terapeutico-riabilitativo a termine, che si articola intorno ai seguenti punti:
- Comunità e gruppalità
(dall’individuo al gruppo e
viceversa)
- Relazione e comunicazione
- Rielaborazione dei vissuti
- Progettualità
- Socialità
- Farmacoterapia
Di conseguenza la comunità agisce con intervento
strutturato e integrato di
farmacoterapia, psicotera-
pia e riabilitazione da cui
deriva un essenziale e
sinergico lavoro di equipe.
Le attività riabilitative, sia
interne che esterne alla
struttura, attraverso un lavoro di tipo educativo e
laboratoriale, vengono
svolte dagli animatori che
sono coordinati dalla pedagogista e dalla psicologa.
Le attività interne comprendono Laboratori artistici (manufatti, pittura),
Scrittura creativa, Cineforum, Gruppi culturali
(giornalino, lettura e commento di quotidiani e articoli di riviste), Laboratorio
della memoria, Giardinaggio, Attività motoria, Attività ludico-ricreative.
Le attività esterne comprendono: Nuoto, Ippoterapia, Fotografia, Teatro,
Partecipazione alla manifestazione regionale “Giochi
senza Pensieri”, Passeggiate ed Escursioni varie.
Inoltre per rendere il soggiorno più piacevole possibile a tutti gli ospiti, periodicamente, si organizzano
feste a tema.
PAGINA
DAL LABORATORIO FOTOGRAFICO
“L’intima natura delle cose ama nascondersi” (Eraclito)
“L’intima
natura delle
cose ama
Utilizzare la fotografia
come strumento di espressione di sé può suonare un po’ strano per
chi intende la foto come
ritratto tout court della
realtà esterna. In realtà
fare “ laboratorio” , e
altresì
“fotografico”,
significa scontrarsi immediatamente con il limite della pura e semplice osservazione. Significa andare oltre, puntare
l’obiettivo per non essere obiettivi. Scoprire la
bellezza delle cose pic-
cole, a volte anche dimenticate, nascoste è
un’avventura interessante che acuisce la capacità di andare al di là delle
apparenze. Ed in questa
avventura
fotografare
luoghi appartenenti a
territori che accomunano
la singola storia individuale, ha permesso ad
ogni partecipante di dare
ad ogni foto un taglio
personale,
caricando
ogni scatto di un significato affettivo che ha avuto modo di prendere
forma visiva nel ritratto.
Oltrepassare il limite
tangibile di ciò che vedo
per esprimere ciò che
esso mi trasmette; questo, insieme ad una buona qualità tecnica della
foto, ha portato alla realizzazione di questa raccolta suggestiva, che
assai poco modestamente si propone l’obiettivo
di funzionare da mezzo
di comunicazione per
quanti sapranno apprezzarne il vero valore.
Dott..ssa Maria Liuzza
nascondersi”
Eraclito
Foto di Giuseppe S.
Foto di Pasquale V.
Foto di Leonardo B.
2
PAGINA
DAL LABORATORIO DELLA MEMORIA
“Io e lui/lei”
“ Il suo modo di
essere e di vestire
ha influenzato
anche me….”
Il laboratorio della Memoria si
pone come strumento per stimolare le capacità di memoria a breve
e lungo termine, liberare i propri
ricordi che sono espressione di sé,
diventando un ponte relazionale,
che coinvolge più soggettività che
nel qui ed ora del laboratorio, stabiliscono un contatto. L’attuarsi
della dimensione di gruppo permette esperienze di condivisione,
confronto e dialogo con il proprio
mondo esperenziale e con
“l’altro” divenendo anche occasione per trovare possibili strategie e soluzioni. Il vantaggio di
lavorare con un gruppo è che i
ricordi di una persona possono
sollecitare quelli di un’altra. La
tecnica attiva a cui viene data ri-
salto, è la parola scritta e orale,
come mezzo di comunicazione e
di condivisione di stati d’animo.
Il laboratorio prevede lo svolgimento di un programma fatto di
giochi per stimolare narrazioni
personali nonché l’espressione
delle propria cultura di appartenenza. Chi partecipa diventa allo
stesso tempo narratore dei propri
ricordi e custode di una nuova
storia, quella del gruppo. Per lo
svolgimento del laboratorio è
prevista una durata di sei mesi
durante i quali seguiranno delle
verifiche trimestrali di monitoraggio e una valutazione finale.
Dott.ssa Francesca Galuffo
Pasquale V.
Voci di:
Io e Avril Lavigne
Uno dei migliori artisti che preferisco è la cantante Avril Lavigne sia
per il genere musicale sia per la sua
bellezza. Lei è nata in Canada e il
suo genere musicale è il rock. Iniziò
a cantare da ragazzina e il suo primo singolo lo ha pubblicato a 17
anni. Fece molto successo e con il
passare degli anni ne ha pubblicato
altri molto belli. La sua è una Band
di ragazzi molto giovani. Di Avril
Lavigne mi piace anche il suo modo
di vestire. Mi piacerebbe tanto conoscerla di presenza e magari prenderci un caffè insieme e parlare un
po’ della sua vita. Io l’apprezzo
molto.
Fabio M.
Io e Michael Jackson
Quando ero piccolo ascoltavo molta
musica e soprattutto musica vecchia
come quella di Pupo. Poi crescendo ed
uscendo con gli amici ho avuto modo di
apprezzare un cantante di nome Michael
Jackson. Quel periodo mi piaceva tanto e
mi piaceva tanto anche la sua musica.
Successivamente ho comprato uno stereo grande e anche un video registratore
dove potevo vedere suoi video. Di tutti i
successi di Michael Jackson mi piacevano particolarmente Triller e Billi Jin. Io
mi divertivo molto a mixare le sue canzoni. Lui era molto ricco però faceva
abuso di droghe e di psicofarmaci. Lui
mi piaceva per i suoi balletti che erano
davvero molto belli. E’ un cantante che
resterà nella storia come Elvis Presley e
Claudio Villa. Michael Jackson è stato
un personaggio molto affascinante ed
estroverso che attirava molto la gente. Il
suo modo di essere e di vestire ha influenzato anche me, infatti io portavo i
capelli lunghi ed avevo il codino e un
ciuffetto sul viso.
Pasquale V.
Io e Albano
Un personaggio che mi ha colpito è il cantante Albano; figlio di contadini pugliesi è emigrato a Milano dove ha fatto il cameriere. La
sua prima canzone con la quale ha esordito
come cantante è stata “Nel Sole”. Di questa
canzone hanno girato un film musicale, sul
set nel quale ha incontrato Romina Pawer si
sono susseguite atre canzoni e successivamente altri film musicali. Dopo aver conosciuto Romina, figlia di un famoso attore
americano, Albano se ne è innamorato e si
sono sposati. Sono andati a vivere a Cellino
San Marco in campagna, a contatto con la
natura. Da questa unione sono nati quattro
figli. In seguito è stato provato dal dolore per
la perdita della figlia Ilenia, scomparsa in
America e il cui corpo non è mai stato trovato. Mi affascinano le sue canzoni perché rispecchiano la sua vita quotidiana e anche la
vita di chi le ascolta. “Ciao Ulivi e Ciao Ruscello” si nota la nostalgia per la sua terra. In
un’altra canzone per esempio si percepisce il
dolore per la scomparsa della figlia.
Rosa C.
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PAGINA
4
LE NOSTRE ESCURSIONI…..
Nel periodo estivo abbiamo
organizzato diverse uscite ed
escursioni. Oltre alle varie
giornate trascorse al mare
(almeno una volta a settimana), abbiamo visitato località
turistiche a noi vicine. Il nostro obiettivo guida è stato
quello di associare ai momenti
puramente ricreativi la curiosità dei nostri ospiti rispetto ai
luoghi da visitare, per questo,
attraverso degli incontri di
gruppo abbiamo prima parlato
degli stessi e della loro storia
condividendo informazioni
tratte da internet. Abbiamo
infatti conosciuto la storia di
Erice, delle Cantine Florio di
Marsala, di Cefalù… e ciò è
servito da stimolo di interesse
nel successivo riscontro sul
luogo. L’escursione a Cefalù
in particolare, ha messo in
moto veri e propri processi
terapeutici rispetto al recupero
dell’autonomia personale e
sociale degli ospiti partecipanti, infatti aver alloggiato per
una notte in albergo ha significato mettere alla prova la
propria capacità di gestire uno
spazio diverso dalla stanza
della Comunità, il proprio
bagaglio e i propri documenti.
Tutte cose, soltanto apparentemente, semplici che però rappresentano obiettivi ragguardevoli nel progetto terapeutico
di chi da anni ha perso di vista
(vuoi per la patologia, vuoi
per il contesto sociale ecc..)
anche la quotidianità più
elementare. Dare fiducia ai
nostri ospiti rispetto alle
loro capacità di autonomia,
credere nelle loro possibilità, significa sostenere livelli
di autostima spesso ridotti al
minimo, spolverare anni di
disagio e pregiudizio precipitati su risorse inaspettate e
spesso insospettabili. Traguardi minimi da raggiungere attraverso piccole cose
come appunto la riscoperta
dei territori che ci appartengono.
Dott.ssa Maria Liuzza
PAGINA
Dall’esperienza vissuta dai nostri ospiti
(Ricordando Cefalù……...)
Giovanni C.
L’escursione a Cefalù mi è piaciuta tanto. Mi
sono molto divertito soprattutto perché non
ero mai stato a Cefalù e perché c’era tanta
armonia.
“Mi sono
Fabio M.
“L’escursione
a Cefalù è
stata molto
bella……...”
L’escursione a Cefalù è stata molto bella. Siamo partiti il 29
agosto di mattina e siamo arrivati a Cefalù verso le 12.00.
Quando siamo arrivati ci siamo subito recati in albergo, abbiamo lasciato i bagagli, ci siamo cambiati e siamo scesi tutti in
piscina. Siamo stati la per un po’ a farci qualche bagno e poi
abbiamo pranzato tutti insieme con dei panini sempre in hotel
vicino alla piscina. Dopo pranzo io sono sceso al mare a prendere un po’ di sole e dopo mi hanno raggiunto tutti gli altri e ci
siamo fatti un bel bagno tutti insieme. La sera infine siamo stati
in albergo a cenare. La serata è stata bella perché dopo cena
siamo andati a vedere uno spettacolo sempre all’interno
dell’hotel dove facevano il karaoke ed altre rappresentazioni.
L’indomani siamo stati al centro storico di Cefalù, abbiamo
visitato la Cattedrale, siamo andati in giro per negozi e poi abbiamo pranzato tutti insieme. Infine nel pomeriggio siamo ripartiti per tornare in comunità. Mi sono divertito davvero tanto.
Fabio M.
Pasquale V.
La mia esperienza a Cefalù è stata bellissima anche perché insieme a noi è
venuta la signora Anna Gaudino. Quando siamo arrivati siamo andati subito
nella piscina dell’albergo e ci siamo fatti il bagno tutti insieme scherzando e
giocando. Paola, Anna e Pietro scherzavano in acqua ed io mi sono fatto tantissime risate a guardarli. Poi dopo un po’ abbiamo trovato un posto vicino
alla piscina e abbiamo pranzato tutti insieme con dei panini. Nel pomeriggio
siamo andati al mare e poi la sera abbiamo cenato tutti insieme in albergo.
Dopo cena abbiamo visto uno spettacolo di karaoke all’interno dell’albergo e
abbiamo anche ballato. L’indomani poi siamo andati al centro di Cefalù e abbiamo visitato la Cattedrale. Poi abbiamo pranzato tutti insieme e poi ci siamo
rimessi in viaggio per ritornare alla salus.
“La mia esperienza a Cefalù è
stata bellissima”
Pasquale V..
divertito tanto
perché non ero
mai stato a
Cefalù e perché
c’era tanta
armonia….”
Giovanni C.
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PAGINA
RUBRICA
L’Arte….
Arte - Storia - Poesia
di Carmelo Morreale
Il mio pensiero sull’arte di oggi è un pensiero pessimista. L ‘arte per me non esiste più!
Finito il 2000 sono morti tutti gli artisti del ‘900. Chi rimane sempre nei secoli è lui che fu,
e sarà sempre: Leonardo da Vinci.
Leonardo è impareggiabile in tutto, io mi sforzo di avvicinarmi a lui con le mie sortite, con le
mie colate blu, blu come le vergini, le “Vergini delle rocce”, solo che anziché la figura evado
nello spazio, dipingo solo spazio: l’antimateria.
L’arte è fatta pure di materia, ossigeno, acqua marina. Ma l’acqua che dipingo io, le marine
che faccio sono acquerelli giganteschi, sono tele che arrivano a tre metri.
Nel blu io mi trovo a mio agio, quando dipingo in blu, però, ho bisogno di tele enormi, di
colori liquidissimi che faccio colare sulle tele. La colata la regolo io a seconda
dell’inclinazione e del contenuto che voglio dare alla tela o della cosiddetta figurazione che
voglio raggiungere. In linea di massima me le chiamano marine, ma sono più che delle marine perché la marina ha pure dei limiti: l’orizzonte, la vela che ci può essere nell’acqua , la
barca.
Le mie marine sono marine del “mentale” dell’inconscio” e sono UNIVERSALI, degne
di essere firmate Leonardo da Vinci e non è un plagio, anzi è un omaggio che faccio perché,
per lui, ho speso arte, tempo, salute, energia,lavoro e diciamo che il mio lavoro è stato più
utile agli altri, ai cosiddetti mercanti, che a me.
Davanti alle opere di Leonardo mi tolgo il cappello non perché non posso raggiungerlo, ma
perché non è giusto imitarlo.
Se tu guardi le “Vergini delle rocce” hanno un mantello blu, blu Madonna e questo tipo di
blu io lo metto nelle mie grandi tele, ma il Gesù Bambino e il S. Giovannino rimangono a
Leonardo.
La Vergine rimane a lui, il blu lo prendo io, lo trasformo in grandi quadri INFORMALI e senza riferimento di paesaggio locale.
Leonardo vive nel tempo, …così riporto nel mio blu una dimensione senza tempo che non è
nemmeno quella del 2000 perché va oltre, va indietro di 500 anni e avanti di almeno altri
500. Quindi mi pongo non su un piedistallo, ma su un fulcro, un baricentro e il baricentro
nelle mie tele c’è, è il taglio obliquo che pende a destra dove la zona è divisa. .
Quando penso all’arte godo non fisicamente ma mentalmente, non a caso il blu è il colore
della psiche.
Voglio concludere dicendo che l’arte è La Gioconda: non mangia, non si lava, non sporca,
non puzza, sfotte, ride, deride da 500 anni l’umanità. L’hanno insultata e bersagliata tutti,
anche maestri illustri di Parigi, ma rimangono sempre delle cose aleatorie, limitate.
La gioconda limiti non ne ha. È limitata la misura del dipinto, ma lei non ha limiti, basta
guardare i suoi occhi, che non sono spaziali e neanche da impressionista o espressionista, solo
27.756 particolari sotto gli occhi. Sono gli occhi più belli del mondo…
Gli occhi
della
Gioconda
sono gli
occhi più
belli del
mondo….
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7
Storia... ( La Nostra Italia)
di Leonardo V.
Poesia…. (Il Primo Amore)
di Leonardo V.
Rosa della grammatica latina,
che forse odori ancor nel mio pensiero,
io ti ricordo sempre.
Tu sei colei che facesti palpitare il mio cuore
di fanciullo d’amore.
Eri la più bella delle mie compagne;
col tuo capo biondo col tuo viso giocondo.
E i tuoi capelli scendevano fluenti sul tuo collo
e sulle spalle tue, attirando il mio sguardo.
Ero un fanciullo timido e tremante e non
ti ho manifestato i pensieri della mia mente,
ma ti pensavo sempre e immaginavo di
incontrarti per strada e di tenerti per mano
come un innocente.
Tu sei convolata a nozze, io ho dischiuso
il cuore ad un altro amore, quello del Signore
e delle sue pecorelle.
Ora son vecchio e non attendo niente,
il tuo viso è diventato evanescente.
Ti amerò in paradiso, dove ho tanto tempo
di contemplare il tuo sorriso.
La nostra Italia è stata nel tempo luogo di passaggio
di molti popoli perché si trovava al centro
dell’Europa. I popoli che nei secoli scorsi hanno
attraversato l’Italia sono gli Unni, i Goti e gli Alemanni. Il più famoso degli invasori fu Attila, chiamato “Flagellum Dei”. Ovunque passasse lui con il
suo esercito tutto veniva distrutto. Il Pontefice allora
vestito dagli abiti pontificali, si presentò a lui intimandogli di ritirarsi. La leggenda racconta che la
causa vera che fece ritirare Attila fu che egli vide
sul capo del Papa, san Pietro trasfigurato.
Nel 1800 l’Italia era divisa in molti stati; il regno
Sabaudo in Piemonte e Sardegna, poi la Lombardia
e il Veneto dominati dall’Austria e il Regno delle
due Sicilie governato dai Borboni. Spetta a Giuseppe Garibaldi che con la sua spedizione dei mille, e a
Vittorio Emanuele II° della casa regnante sabauda
l’unità d’Italia. Oggigiorno la nostra Italia è tutta
unita con Roma capitale ed è divisa in regioni autonome per essere meglio amministrate. L’Italia è diventata una potenza mondiale e fa parte di tante organizzazioni quali l’ONU e la CECA.
DAL LIBRO DEI RICORDI
PAGINA
“IO E MIO PADRE”
Il rapporto con mio padre aveva degli alti e bassi, a volte i nostri
rapporti erano buoni ed altre volte cattivi. Fino all’ età di 16 anni
lui mi faceva lavorare in campagna ma mi ha fatto anche studiare
alle scuole superiori. Poi un giorno ho deciso di coltivare i miei
hobby tra i quali il calcio e quello di fare il radioamatore in una
radio. Quest’ultimo hobby non piaceva per niente a mio padre e
così ha distrutto un mio sogno facendomi venire una forte depressione. Lui mi portò così all’ospedale psichiatrico. A peggiorare la
mia situazione c’era anche il fatto che lui litigava sempre con mia
madre e siccome io ero il più grande dei quattro figli, ero quello
che ne risentiva di più. In seguito mio padre e mia madre si sono
separati , così quando io sono uscito dall’ospedale psichiatrico ho
cercato di fare pace con mia madre ma anche in quella circostanza
lui si comportò malissimo. Poi mio padre morì e a me è rimasto un
brutto ricordo delle sua morte.
Pasquale V.
Io con mio papà abbiamo avuto dei brutti rapporti perché non
lo ascoltavo mai e questo mi è dispiaciuto tanto. Io però gli
voglio tanto bene, lui è sempre dentro al mio cuore. Sono preoccupato per le sciocchezze che ho commesso perché ho paura di perderlo. Spero che non sia così perche gli voglio troppo
bene e perché lui è la persona che mi ha messo al mondo…..
Giuseppe L.M.
Io con mio padre ho un buon rapporto, siamo stati sempre
molto attaccati e infatti da piccolo ero sempre in braccio a
lui. Mio padre mi capisce e mi accontenta sempre. Da
bambino mi portava sempre a fare delle passeggiate, mi
comprava il gelato e mi comprava sempre dei regali molto
costosi. Poi da grande mi è capitato di avere qualche debito
di denaro e mio padre mi ha dato i soldi per saldare i miei
debiti senza rivolere il denaro indietro. Io ammiro molto
mio padre e quando uscirò da qui e andrò a casa lo abbraccerò forte forte perché lui mi ha mandato qui solo per il
mio bene e soprattutto per la mia salute. Io spero di uscire
al più presto possibile perché debbo dare valore ai miei
genitori e non li voglio abbandonare mai.
Fabio M.
Mio padre era un grande signore, mi faceva sempre contento e mi ha anche comprato due macchine. Noi scherzavamo sempre e lui mi faceva molto ridere. Lui mi portava sempre in giro con la macchina. Gli volevo bene,
anzi benissimo perché mi insegnava tante cose e mi diceva che dovevo farmi fidanzato e sposarmi. Mio padre era
quello che in famiglia sapeva tante cose.
Giuseppe P.
Il rapporto tra me e mio padre è normale. Nell’arco della nostra vita abbiamo avuto degli alti e bassi.
L’unico problema serio è stato il mio caratterino un po’ pepato che nell’arco del tempo gli ha portato
fastidio perché anche se ero un ragazzo ok a causa di questo mio carattere veniva spesso fermato dai
suoi amici che lo aggiornavano sulle mie malefatte e lui se la prendeva perché mi diceva sempre che se
non fosse stato per questo mio carattere sarei potuto essere una persona migliore. Io non stavo mai tanto
ad ascoltarlo e non me ne sono mai fatto un problema perché il mio carattere era una parte di me che mi
piaceva e poi le ragazzate che combinavo allora non mi sembravano poi così gravi. Però forse se fossi
stato un po’ di più ad ascoltarlo forse adesso non sarei qui a scrivere per il giornalino di questa comunità. O chissà? Forse ci sarei finito lo stesso!Ora mio padre è anziano e c’è di buono che non ha capito
quello che mi stà succedendo. Almeno lui non ne stà soffrendo quanto tutti gli altri. Io gli ho sempre
voluto bene e lui ne ha sempre voluto a me.
Agostino C.
8
PAGINA
Angolo del Divertimento
di Pasquale
Un signore con una pipa e una signora con un cagnolino sono sopra un treno. Il signore con la pipa si addormenta e la signora gli butta fuori la pipa. La signora
con il cagnolino si addormenta e quello della pipa gli
butta fuori il cagnolino. La signora si sveglia e fa:
dov’è il mio cagnolino? Mah? Forse è andato a cercare
la pipa!?




Due compari vanno a pescare.
Uno gli fa all’altro:< compà, ho pescato un
lume acceso>
E l’altro gli risponde:< compà, io invece ho
pescato un anguilla di sedici metri>
Il primo allora gli fa:< accorcia quell’anguilla
perché è troppo lunga>
Il secondo gli risponde:< e tu spegni quel
lume acceso….!!!!
(in dialetto)
Una signora telefona al dottore e dice: <
dutturi, dutturi, me figghiu si manciau un
euru lei pensa chi mori?>
Il dottore risponde:< signora in Italia s’annu
ammuccatu i miliardi e ancora su tutti vivi>
Pierino: “Signora maestra, si può punire uno per una cosa che non ha fatto?
Maestra: “ No, di certo!
Bene , allora non ho fatto i compiti!!!
9
Le Donne…..!!!!!
Per fare una meraviglia prima bisogna fare
uno schizzo……..
Ecco spiegato perché Dio creò prima
l’uomo e poi la donna!!!!!
Le donne: non pretendo che Dio le dotasse
di un libretto di istruzioni per noi poveri
uomini, ma almeno il bottone di spegnimento poteva metterlo bene in evidenza!!!
Giuro che se avessi un giardino una donna la
terrei…..!!!!
“Ieri ho preso un cane per mia moglie”. Ah,
si? E dove si fanno questi scambi..
Differenza donna specchio: la donna parla
senza riflettere, lo specchio riflette senza parlare..!!!
*L’essenza femminile*
La fidanzata, bionda, chiama disperata il suo ragazzo: “
Caro sono triste e disperata, ho comprato un puzzle ma non
riesco a far combaciare nemmeno una tessera!!!”
Allora lui teneramente: “Scusa tesoro se c’è il disegno sulla
scatola, basta guardare quello…”.
E le sull’orlo di una crisi di nervi: “ Si amore ma è un gallo
però proprio non riesco, sono disperata!!!!
E lui sempre galante: “Non ti preoccupare cara adesso arrivo…
così vediamo..”
Arriva il fidanzato, si siede al tavolo, guarda la ragazza, lei lo
guarda lui torna a guardare lei: “Amore facciamo una cosa
rimettiamo i corn-flakes nella scatola e non diciamo niente a
nessuno, ok?
PAGINA
10
PAGINA
Qual e' la differenza fra
uno psichiatra e un pazzo?
La laurea...
Che cos'è uno psichiatra?
Un tizio che ti fa un sacco
di domande costose che
tua moglie ti fa gratis...
Quanti psicologi ci vogliono per
cambiare una lampadina?
Ne basta uno: a condizione che
lei voglia veramente cambiare...
Due psicologi si incontrano:
- Scusa, sai che ora e'?
- No, ma possiamo parlarne...
Devo portare il mio pesce
dallo psicanalista: è depresso
perché è nato il primo aprile
ma non ci crede nessuno.
PSICOLOGO: e' colui che
guarda tutti gli altri quando
una bella donna entra nella
stanza…!!!
11
PAGINA
AFORISMA
La psicologia e' una
scoperta meravigliosa:
fa sentire complicate
anche le persone piu'
semplici…...
(Samuel Nathaniel Behrman)
Nel Prossimo numero…………...
Dal laboratorio di manufatti…… “Io creo”
Rubrica Alimentare a cura di Agostino C.
Dal Libro dei ricordi: Io da bambino…..
L’angolo del divertimento.
Materiale prodotto e raccolto da:
Gli ospiti della CTA
Animatrice Paola Drago
Pedagogista Dott.ssa Francesca Galuffo
Psicologa Dott.ssa Maria Liuzza.
Redazione a cura di Andrea Caradonna.
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Giornalino II° uscita - Salus | comunità terapeutica assistita