SETTIMANALE ANNO IX • NUMERO 34 SABATO 22 AGOSTO 2015 QUESTO GIORNALE NON RICEVE ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO IIL PERSONAGGIOI 1 EURO Testata: Il Giornale dell’Emilia Romagna - Iscritta al Tribunale di Reggio Emilia il 03/03/2006 al n. 1158 IECONOMIAI IPROVINCIAI Intervista a Giorgio Pregheffi, sindaco di Ligonchio e grande conoscitore della nostra montagna: una vita tra politica, musica, televisione e giornali L’agricoltura reggiana non riesce a decollare. Lo dice la Camera di Commercio che ha registrato una riduzione del 3,2% del valore aggiunto Una visita speciale: 20 dirigenti della cooperazione di credito canadese, ospiti di Confcooperative, hanno apprezzato i luoghi incantati del nostro Appennino A PAGINA 8 A PAGINA 6 A PAGINA 12 SABATO 22 AGOSTO 2015 I APPROFONDIMENTO DEL DIRETTORE Separazioni e divorzi: l’importante è rispettarsi In Italia, fino agli anni ‘70, un matrimonio era qualcosa di legalmente indissolubile La svolta epocale è arrivata con la legge n. 898 del 1970, conosciuta anche come la “Legge Fortuna-Baslini” La volontà di interrompere rapporti coniugali che non funzionano come dovrebbero, va di pari passo con l’emancipazione della donna MAURIZIO COSTANZO IN ITALIA, fino agli anni 70, un matrimonio poteva sciogliersi solo in seguito alla dipartita di uno dei due coniugi, ossia era qualcosa di legalmente indissolubile. Era previsto l’istituto della separazione legale che però comportava solo un’interruzione dell’unione coniugale che impediva ai coniugi di contrarre un nuovo matrimonio e, in alcuni casi, di ritornare sui loro passi. Con la legge n. 898 del 1970, conosciuta anche come la “Legge Fortuna-Baslini”, si è però giunti ad una svolta epocale, dando la possibilità a chi aveva contratto matrimonio di poter sciogliere il vincolo e interrompere definitivamente gli effetti del matrimonio. Non fu certo un processo facile in Italia, in quanto, essendo un paese fortemente cattolico, con l’unione del resto degli anti-divorzisti, si raccolsero le firme per usare lo strumento referendario al fine di abrogare la legge sul divorzio. Ci fu una massiccia partecipazione e fortunatamente la legge del ’70 rimase in vigore. Nonostante però siano trascorsi molti anni, il divorzio rimane comunque una questione delicata e spinosa in quanto lo scioglimento di un matrimonio attiene alla famiglia che nasce come forma di convivenza naturale e solo in un secondo tempo, quando essa viene regolamentata dal punto di vista legale, diviene giuridica. Attraverso la legge, si stabiliscono i diritti e i doveri che scaturiscono dal matrimonio e di conseguenza dallo scioglimento dello stesso, ma il divorzio rimane comunque una faccenda complessa in quanto da esso possono nascere delle situazioni che esulano da qualunque normativa giuridica e perfino alcuni comportamenti che la legge stessa può definire come obblighi, alla fine, non possono che essere rimessi alla volontà personale di ciascun coniuge. A dire il vero è la stessa legge che, nel corso del tempo - in modo particolare con la riforma del diritto di famiglia del 1975 - ha cercato di tutelare quegli interessi cosiddetti personalissimi di ciascun coniuge, parificando innanzitutto la posizione morale e giuridica tra moglie e marito (ovvero non considerando più la donna, la moglie, come la parte più debole che il marito deve mantenere) ma improntando il regime patrimoniale e personale di un matrimonio, sul principio della reciprocità dei coniugi. Forse perché, in Italia, il divorzio è stato un istituto tardivo rispetto a molti altri Paesi, dopo gli anni ‘70 assistiamo ad un vero e proprio boom dei divorzi, dimostrando di fatto, quante molte delle unioni coniugali fossero solo di facciata. La volontà di interrompere rapporti coniugali che non funzionano come dovrebbero, va di pari passo con l’emancipazione della donna che comincia a fare il suo ingresso nel mondo del lavoro. Articolo pubblicato il 3 gennaio 2015 Direttore: Maurizio Costanzo La testata telematica che ti aggiorna direttamente nella tua e-mail 2.757.815 e-mail informative inviate settimanalmente Più di 158 milioni di accessi al sito da Gennaio ad agosto 2014 Maurizio Costanzo direttore del nostro Settimanale e di 4Minuti.it In sostanza, anche se la donna è in parte discriminata perché deve affrontare da parte della società un giudizio negativo rispetto all’uomo divorziato che più facilmente può rifarsi una vita, ora non è più costretta ad essere moglie per poter sopravvivere. Il divorzio diventa una faccenda ancora più delicata se ci sono dei figli, per i quali si dovrebbe lottare non tanto per ottenere da questo o quel giudice un assegno di mantenimento più alto possibile, ma si dovrebbe cercare di trovare, anche nella divisione, un rapporto civile, per evitare di riversare su di loro effetti negativi dal punto di vista psicologico, che potrebbero influenzare la loro crescita se sono figli in età adolescenziale. Probabilmente il divorzio dolce non esiste e forse è inevitabile che davanti ad un tribunale si portino rancori, risentimenti e ripicche ma una cosa è certa: non si deve stare insieme a tutti i costi, per cui, laddove esiste un rapporto conflittuale che fa male ad entrambi i partners e ai figli nella maggior parte dei casi, è meglio dividere le proprie strade e “lavorare” su possibili altri modi di incontro. Vi è un solo obbligo, che è quello di rispettarsi e l’esperienza di molti di noi ci insegna che molto spesso questo avviene proprio fuori dal matrimonio o comunque da qualunque tipo di convivenze quando non sono più spontanee. SABATO 22 AGOSTO 2015 3 PRIMO PIANO L’antica magia delle erbe oggi tramutata in medicina Le piante hanno principi attivi che agiscono realmente sul nostro organismo, sia che uno ci creda o no, ma anticamente, quando non c’erano certe conoscenze, gli studiosi delle erbe erano considerati stregoni o sciamani Le proprietà erboristiche sono svariate e i risultati arrivano, basta essere costanti, visto che nessuna pianta ha la bacchetta magica Dimagrire con le erbe si può, ma non senza un regime alimentare corretto: il tè e il caffè verde hanno proprietà importanti che non aiutano solo a ridurre peso, ma anche a migliorare altre funzioni dell’organismo. E’ fondamentale farsi seguire per evitare di provocare danni col “fai da te” LORENZO CHIERICI CHE differenza c’è fra fitoterapia ed erboristeria? Cerchiamo di capirlo per addentrarci nella nostra inchiesta di questa settimana, ossia “Erbe e salute, tutti i rimedi naturali per vivere meglio”. Per “erboristeria” si intende quella parte della fitoterapia che utilizza piante e loro derivati, provviste di scarsa o nulla tossicità, al fine di mantenere o ripristinare le corrette funzioni fisiologiche dell’organismo. La “fitoterapia” invece è la disciplina che impiega erbe e piante officinali e i loro derivati a scopo medico-terapeutico. Un tempo l’erborista sapeva riconoscere le piante, le coltivava, le raccoglieva e le lavorava personalmente, per utilizzarle a scopo farmacologico, curativo, cosmetico e alimentare. Oggi invece l’arte dell’erborista si limita alla manipolazione cioè la miscelazione estemporanea di piante (la preparazione delle tisane) che sono già state raccolte lavorate e confezionate dalle industrie erboristiche secondo rigorosi criteri, dettati dalle normative dello stato Italiano. Attualmente l’erboristeria è anche il “luogo” dove si vendono erbe sfuse per la preparazione di tisane, rimedi fitoterapici preconfezionati dalle aziende erboristiche (come le tinture madri, gli olii essenziali, ecc), prodotti naturali (miele, pappa reale ecc), cosmetici a base di piante e alimenti biologici. Il 1° maggio del 2011 è stata emanata una Direttiva Europea sulle erbe medicinali forse condizionata da interessi speculativi e ingenti somme di denaro che stanno dietro a tutto. Le case farmaceutiche, molto probabilmente, con la scusa di salvaguardare la salute dei cittadini, stanno cercando di dimostrare la tossicità di piante, usate e testate da millenni di pratica erboristica, per evitare cali di vendite di farmaci da loro brevettati, con uguale effetto terapeutico; per alleviare quei piccoli disturbi che lo stress e la qualità della vita che conduciamo, provocano in molti di noi. All’estero, però, di erboristerie ce ne sono poche. Gli ultimi baluardi di quest’arte antica sono rimasti gli italiani e gli spagnoli. Nei paesi anglosassoni esistono gli healthstore, una specie di erboristerie in cui si trovano dai prodotti omeopatici a quelli di alimentazione biologica, ma senza la figura di un erborista che ti segua e ti sappia consigliare. In Francia e in Germania, invece, le erboristerie sono state assimilate dalle farmacie. Un’erborista brava, quando un paziente varca la soglia del negozio, fino alla fine della descrizione del disturbo, deve captare una serie di indizi e informazioni (postura, mani, viso, struttura corporea, presenza o meno di couperose, borse, occhiaie e via dicendo) che l’aiutino a vedere oltre quello che dice il cliente, allo scopo di trovare il rimedio migliore. Un aspetto fondamentale che spesso viene suggerito da coloro che fanno questo mestiere con saggezza e attenzione è quello di seguire una corretta alimentazione, visto che il mangiare male può rallentare l’efficacia del rimedio naturale, in quanto il fisico è intossicato e quindi risponde più lentamente alla terapia. Le piante hanno principi attivi, ciò significa che interagiscono col nostro organismo, a prescindere dal fatto che ci crediamo o no: se uno mangia un fungo velenoso, muore perché credeva al suo veleno o perché il principio attivo, in questo caso mortale, ha agito e lo ha ucciso? Purtroppo, oggi come oggi, c’è ancora molta gente che crede che l’erboristeria sia una sorta di magia, ma non è così. L’erborista non è un mago, uno sciamano o uno stregone, ma solo un professionista che conosce il potere curativo delle piante: è un tecnico che applica cose concrete e tangibili a volte anche in tempi brevi. Al massimo un buon erobrista, come abbiamo già detto, può far riflettere una persona sugli errori che commette, legati allo stile di vita, all’alimentazione o semplicemente caratteriali, che sono concause del disturbo di cui soffre. Il fatto che vengano utilizzati i rimedi appartenenti alle medicine tradizionali o etnomedicine di culture legate magari ancora allo sciamanesimo, non implica che gli erboristi siano degli stregoni. L’importante è non pensare di arrangiarsi col “fai da te” visto che per l’utilizzo delle erbe serve una certa preparazione; insomma, meglio farsi seguire da qualcuno di esperto per non causare danni a noi stessi e agli altri. E’ altrettanto vero, però, che una certa magia avvolge da sempre il mondo delle piante, soprattutto quando non si conoscevano i loro principi attivi e i meccanismi di interazione con la fisiologia del corpo umano, per cui la pianta aveva dei “poteri magici” essendo capace di sanare o provocare un disturbo. Quando si opera conoscendo le leggi della natura si sta applicando una tecnica, che solo agli occhi di chi non conosce tali leggi, risulta un atto di magia. CHILI DI TROPPO DIMAGRIRE CON LE ERBE, MA NON SENZA UNA DIETA Chi di noi non ha sognato una pillola magica per perdere i tanti o pochi chili di troppo. Chi di noi, a causa di problemi di pressione, dell’avanzare degli anni, di acciacchi ricorrenti e di pancia o fianchi sempre più pronunciati non ha voluto ingerire una pillolina magica per tornare belli e in forma? Salvo i fortunati che possono mangiare di tutto e che hanno un metabolismo invidiabi- le a qualunque età, a tutti gli altri è balenato questo pensiero per la testa, uomini o donne che siano. Ebbene, in questo senso le erbe ci possono aiutare, ma scordiamoci di dimagrire senza seguire un regime alimentare corretto, magari non unendo carboidrati e proteine, eliminando le abbuffate e gli spuntini notturni. Vediamo quindi, a tal proposito, quali aiuti ci possono arrivare dalla natura. EQUISETO L’equiseto è una pianta che non produce fiore e che si riproduce per mezzo di spore (come i funghi). Già nell’antichità si trovano numerose testimonianze del suo impiego come diuretico e antiemorragico. L’equiseto ha un’azione diuretica, grazie alla presenza di flavonoidi, potenziati nella loro azione dai sali minerali, che rendono la pianta particolarmente indicata in caso di gonfiori dovuti a ritenzione, cellulite e cistite. In particolare, il silicio contribuisce a eliminare le scorie metaboliche (urea, acido urico, nicotina ecc.) con effetto depurativo. I minerali contenuti nel suo estratto secco stimolano la produzione di collagene, una sostanza che rende tonici i tessuti, previene la formazione delle rughe e contribuisce a rendere elastica la pelle. Adatto in particolare a chi sta segiuendo una dieta dimagrante e desidera ottenere rapidamente dei risultati senza perdere in tonicità. L’equiseto aiuta anche in caso di ritenzione, cellulite, gonfiori di occhi, gambe e caviglie. CAFFE VERDE Si tratta di una miscela di classiche varietà di caffì fra le più coltivate. E’ crudo, quidi non torrefatto e per questo motivo non possiede il caratteristico colore marrone, ma è verde, come lo sono i semi naturali. E’ un potente antiossidante ricco di Omega 3 e di Omega 6, riduce colesterolo e trigliceridi e regola la pressione, riduce inoltre l’assorbimento di grassi e aiuta qundi a dimagrire. E’ tra l’altro un buon alleato contro lo stress e i disturbi psicichi, inoltre rinforza i tessuti connettivi e porta benefici alla pelle e ai capelli. CORIANDOLO È una pianta erbacea annuale (Coriandum sativum) originaria dei Paesi del Mediterraneo e appartenente alla famiglia delle Ombrellifere. È utile per favorire la digestione, eliminare i gas intestinali e attenuare i crampi all’addome. Si impiega in caso di pancia gonfia e grasso addominale. Si assume attraverso un infuso (1-2 cucchiaini in una tazza di acqua calda per 5-10 minuti), decotto (in mix con altre erbe), capsule o compresse. RODIOLA È una pianta erbacea (Rhodiola rosea) originaria della zone fredde e montuose della Siberia e del Tibet. Presente nelle zone rocciose del Nord Europa e sulle Alpi, è alta sino a 70 cm e appartiene alla famiglia delle Crassulacee. L’azione snellente è dovuta alla capacità di liberare i grassi dai tessuti di deposito (lipolisi) per trasformarlo in grasso bruno, facilmente demolito, cioè “bruciato” per produrre energia. Si prende come infuso (1-2 cucchiaini in una tazza di acqua calda per 5-10 minuti), decotto (in mix con altre erbe), capsule o compresse. TE’ VERDE Il tè verde è considerato un alleato benefico contro l’obesità e i chili di troppo. Gli esperti della Penn State University hanno identificato nel tè verde alcune sostanze in grado di portare ad una maggiore capacità dell’organismo di bruciare i grassi in eccesso e di ridurre l’assorbimento dei grassi introdotti con l’alimentazione. Inoltre è un antiossidante, un antibatterico naturale, combatte i tumori alla pelle, previene il diabete, regolarizza il colesterolo e riduce il rischio di ictus. 4 SABATO 22 AGOSTO 2015 PRIMO PIANO I nove rimedi più potenti per guarire in modo naturale La più efficace è l’Aloe Vera: guarisce scottature e infiammazioni della pelle, ossigena il sangue, abbassa il colesterolo, aiuta la digestione e può addirittura invertire la crescita e la diffusione del cancro L’aglio contiene più di 70 fitonutrienti attivi di guarigione e ha proprietà antibatteriche, inoltre abbassare la pressione sanguigna La curcuma ha proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche incredibili: funziona ed è più sicura dei farmaci inibitori per il trattamento dell’artrite e delle infiammazioni croniche. Per la nausea e il mal di stomaco basta prendere invece un po’ di zenzero LORENZO CHIERICI LA medicina erboristica è utilizzata da secoli, per questo fornisce dati molto più completi sulla sua efficacia rispetto alla medicina convenzionale. Quest’ultima purtroppo è artefice di numerosi effetti collaterali da non trascurare. La scienza moderna, nel frattempo, continua a scoprire i vasti benefici per la salute associati alle erbe naturali e alle piante, molte delle quali sono disponibili nei negozi di alimenti generici oppure di prodotti per la salute, così come nei mercati degli agricoltori locali. In questo articolo estremamente pratico vi proponiamo quindi l’elenco dei nove rimedi più potenti, dal primo al nono, che la natura mette a disposizione dell’uomo e che giocano un ruolo di primo piano nelle terapie naturali. ALOE VERA Al vertice della gerarchia di guarigione erboristica si trova l’aloe vera, una pianta molto versatile che offre una vasta gamma di benefici. Oltre a supportare la guarigione di scottature e di infiammazioni della pelle, l’Aloe Vera è assai acclamata per la sua capacità unica di purificare e ossigenare il sangue, abbassare il colesterolo, alcalinizzare il corpo, trattare i disturbi intestinali e digestivi e persino invertire la crescita e la diffusione del cancro. AGLIO Un forte potenziante delle difese immunitarie, contiene più di 70 fitonutrienti attivi di guarigione, tra cui l’allicina. E’ efficace sia internamente che esternamente e contiene proprietà antibatteriche, antivirali e anti-fungine, che lo rendono un ottimo rimedio per prevenire malattie e infezioni. L’aglio è anche riconosciuto per la sua capacità di abbassare la pressione sanguigna. CURCUMA Spesso è indicata come la regina di tutte le erbe: la curcuma è una spezia antinfiammatoria incredibile, con una lunga lista di benefici per la salute. Possiede proprietà antidolorifiche e funziona molto meglio ed è molto più sicura dei farmaci inibitori per il trattamento dell’artrite e di altre condizioni derivanti da infiammazione cronica. La curcuma ha inoltre dimostrato di aiutare a prevenire il cancro, nonché di trattare e prevenire la formazione dell’Alzheimer e di altre forme di demenza. MARIJUANA (CANNABIS) La foglia di marijuana non psicoattiva è una delle migliori piante officinali del mondo. Unica per la sua composizione ricca e diversificata di cannabinoidi, ha la capacità non solo di prevenire ma anche di invertire tutti i tipi di condizioni di salute, che vanno dalle malattie neurologiche e del dolore cronico alle malattie autoimmuni e al cancro. Con il tempo si sta rapidamente eliminando lo stigma negativo associato alla marijuana e si stanno dissipando i dubbi legati alle sorprendenti capacità curative di questa erba tutta naturale. CONSOLIDA MAGGIORE Era stata soprannominata la pianta miracolosa, prima che la FDA negli USA ne proibisse l’uso interno. Eppure è un’erba delle meraviglie, in grado di promuovere la guarigione e la rigenerazione delle cellule, favorendo la crescita delle ossa e curando i disturbi digestivi. Ricca di un composto noto come allontoina, la consolida è ottima se applicata sulle ferite, aggiunta al tè o assunto come integratore alimentare per una salute vibrante. ECHINACEA Un rimedio popolare a base di erbe per il raffreddore e l’influenza, l’echinacea è ampiamente riconosciuta per la sua capacità di stimolare il sistema immunitario. Alte concentrazioni di polisaccaridi, flavonoidi, oli essenziali, derivati dell’acido caffeico e isobutilamidi nell’echinacea svologono un ruolo enorme nell’aumento della produzione dei globuli bianchi, responsabili nel rintracciare e distruggere virus, batteri e altri invasori. CANNELLA La medicina Ayurvedica, così come la medicina tradizionale cinese, hanno a lungo utilizzato la cannella per il riscaldamento del corpo, aumentando i livelli di energia e le difese. In anni più recenti, la cannella ha dimostrato di stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue, ridurre il grasso corporeo, aumentare la massa muscolare magra e scongiurare virus, batteri e funghi come la candida. La cannella è anche molto utile nel trattamento del diabete, nell’aumento della funzione cognitiva e nella prevenzione del cancro. ROSMARINO Una deliziosa erba alimentare, il rosmarino possiede benefici medicinali e antiossidanti unici, come la capacità di attenuare le proprietà cancerogene di alcuni alimenti cotti. Il rosmarino ha anche dimostrato di aiutare ad arrestare la proliferazione dei tumori, come come di migliorare la memoria, di promuovere la salute dei capelli e della pelle. Se la ghiandola surrenale è oberata di lavoro, il rosmarino può stimolarne la funzione e molti studi hanno dimostrato che il rosmarino contribuisce anche alla crescita dei nervi. ZENZERO E’ l’alimento che si raccomanda quando si soffre di nausea e mal di stomaco, o quando si è malati. La scienza dimostra che in effetti lo zenzero agisce nel bloccare gli effetti della produzione di serotonina che inducono la nausea, così come nella prevenzione del proliferare dei radicali liberi. Lo zenzero abbassa anche la pressione sanguigna, allevia il dolore da artrite, promuove la salute della prostata e riduce il rischio di cancro. Il dessert anticellulite con mirtillo nero e centella IL mirtillo nero (Vaccinium myrtillus Fam. Ericacee) è un piccolo arbusto spontaneo, comunissimo nel sottobosco montano dell’emisfero settentrionale, dove cresce tra i 900 ed i 1500-1800 metri. Allo stato selvatico è presente sia nelle Alpi che sugli Appennini, mentre piantagioni coltivate di mirtillo si ritrovano anche in ambienti collinari e pianeggianti, purché caratterizzati da un clima ventilato e da terreni ricchi di humus. I frutti del mirtillo, di colore nero azzurrognolo, sono particolarmente ricchi di antociani (glicosidi dalle spiccate virtù antiossidanti), tannini catechinici (sostanze dotate di attività vasocostrittrice e blandamente antinfiammatoria), vitamina C e pectine (fibre alimentari solubili). Per la presenza di tannini ed antocianine, i frutti freschi interi vengono consigliati nel trattamento della diarrea (20-60 grammi al giorno) e, come decotto, nei casi di infiammazione di bocca e gola; godono inoltre di proprietà ipoglicemizzanti (più evidenti nel decotto di foglie). Gli antocianosidi sono utili nella terapia del danno retinico e della fragilità e permeabilità capillare dell’occhio. Secondo un racconto popolare risalente alla seconda guerra mondiale, i piloti della RAF (Forza militare aerea della Gran Bretagna) erano soliti consumare marmellata di mirtilli per affinare la visione notturna durante le missioni; nonostante ciò, gli studi clinici più Il mirtillo rosso ha molte meno proprietà recenti non hanno confermato l’efficacia del frutto nella cura dei problemi associati alla visione crepuscolare e notturna. L’effetto positivo degli antocianosidi di mirtillo sull’aumento della resistenza e sulla diminuzione della permeabilità vascolare (azione antiedemigena), associata alla loro azione blandamente diuretica, rendono il mirtillo un alimento particolarmente utile nel trattamento della cellulite, della ritenzione idrica, delle emorroidi e delle vene varicose. Indicazioni minori relative al mirtillo suggeriscono il suo impiego anche in SABATO 22 AGOSTO 2015 5 PRIMO PIANO Hai la pressione alta? Curati con le erbe LORENZO CHIERICI L’IPERTENSIONE è una malattia caratterizzata da un’eccessiva pressione del sangue contro le pareti vascolari, che perdura per la maggior parte della giornata; può quindi essere il risultato di un’eccessiva costrizione dei vasi sanguigni, della loro parziale ostruzione (per la presenza, ad esempio, di placche ateromasiche), o di un’eccessivo volume di sangue (per disfunzioni renali o eccesso di sodio). L’ipertensione è spesso associata all’obesità. Sul fronte erboristico possono essere utili, sotto stretto contro medico, piante dotate di attività diuretica, mentre in caso di pressione alta di origine nervosa sono utili le piante sedative. Piante medicinali ed integratori utili contro l’ipertensione sono: Aglio, Cipolla, Rauwolfia, Betulla, Biancospino, Cardiaca, Ginkgo biloba, Mirtillo, Orthosiphon, Vischio, Vite rossa, Olivo, Pervinca, Uncaria, Mughetto, Ligustico, Carcadè (ibisco), Evodia, Achillea iraniana, Piante verdi diuretiche e piante sedative. AGLIO Nell’antico Egitto l’aglio era considerato un alimento dalle proprietà terapeutiche in grado di migliorare la resistenza e la forza degli schiavi che costruivano le piramidi. Molti secoli fa i medici greci Ippocrate e Dioscoride lo raccomandavano per curare disturbi digestivi, lebbra, cancro, ferite, infezioni e problemi cardiaci. Durante il secondo conflitto mondiale i medici dell’esercito russo, rimasti a corto di medicinali, adoperavano l’aglio per curare i soldati feriti. Alcuni studi hanno dimostrato che l’integrazione di aglio negli animali ha il duplice effetto di aumentare il testosterone e di ridurre il cortisolo. Pertanto l’aglio sembra essere in grado di aumentare la crescita muscolare. L’aglio ha inoltre effetti positivi sul sistema circolatorio. Insieme all’attività di riduzione del colesterolo e dei trigliceridi, l’aglio evidenzia un’importante azione antiaggregante piastrinica, antitrombotica e normalizzante la pressione arteriosa. Il mirtillo nero è tra gli antiossidanti più potenti in natura caso di dismenorrea (mestruazioni dolorose). Secondo la scala ORAC, messa a punto dal dipartimento dell’agricoltura statunitense, per quantificare il potere antiossidante degli alimenti, i mirtilli sono tra le migliori fonti naturali di queste sostanze, secondi soli al succo d’uva nera. L’enorme interesse verso gli antiossidanti deriva dalla loro capacità di contrastare efficacemente i fenomeni degenerativi associati all’invecchiamento, al danno cardiovascolare e persino a numerose forme tumorali. Ai glicosidi antocianici vengono attribuite proprietà antinfiammatorie ed antiaggreganti piastriniche che, unitamente all’azione vasodilatatoria ed antiossidante, costituiscono un vero toccasana per l’intero sistema cardiovascolare. Nonostante l’effetto terapeutico sia inferiore, anche i frutti del mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea Fam. Ericacee) trovano impiego in ambito fitoterapico; la loro applicazione principale rimane comunque quella alimentare, dove vengono utilizzati per la preparazione di gustose gelatine e marmellate di frutta. (l.c.) Come tale, agisce quindi contemporaneamente su più fattori di rischio aterosclerotico. Un’ultima considerazione: non abbuffatevi di aglio, la moderazione è la chiave di tutto, se per esempio assumete troppo aglio crudo per lunghi periodi correte il rischio di sviluppare problemi intestinali ed anemia. CIPOLLA La cipolla contiene diverse sostanze molto note e utilizzate in fitoterapia. Ricordiamo anzitutto i composti solforati, il più importante dei quali è il disolfuro di allilpropile. Queste sostanze, unitamente al flavonoide quercetina, conferiscono alla cipolla una potenziale attività antitumorale, soprattutto per quanto riguarda il cancro al colon, allo stomaco e alla prostata. Anche se stiamo parlando di un semplice alimento, con tutti i limiti e la cautela del caso, è pur vero che esistono evidenze scientifiche che supportano tale attività; la quercetina, per esempio, si è dimostrata in grado di arrestare lo sviluppo dei tumori del colon nel ratto (indotti dall’azossimetano) e, a suffragio di questa attività, esistono anche altri studi clinici. Naturalmente, non bisogna lasciarsi andare ad affermazioni miracolistiche, bensì interpretare il tutto con la massima razionalità e cautela. In questo alimento troviamo anche flavonoidi ad azione diuretica e glucochinina, un ormone vegetale ad attività antidiabetica (azione coadiuvata dai composti solforati e dal cromo). Alla cipolla sono attribuite numerose altre virtù; viene infatti considerata una pianta antipertensiva (per la presenza dei già citati flavonoidi, ma anche di alliina e derivati), vermifuga, espettorante, antibiotica (specie a livello intestinale, grazie all’azione prebiotica dell’inulina), normolipidemizzante (previene l’aterosclerosi e i danni dell’ipercolesterolemia), antitrombotica (riduce l’aggregazione piastrinica e previene la formazione di trombi), blandamente lassativa (per il suo contenuto in pectine ed inulina), depurativa (la cipolla favorisce la diuresi) ed antigottosa (favorisce l’eliminazione delle scorie azotate e dell’acido urico). Da notare che, insieme al prezioso contenuto vitaminico, subisce alterazioni irreversibili quando la cipolla viene lasciata troppo a lungo nell’olio bollente. La cottura migliore, quindi, è quella sobria, limitata ad una semplice scottatura o ad una rosolatura molto breve; solo in questo modo la cipolla potrà trasferire al nostro organismo tutte le sue preziose virtù terapeutiche. Se dal punto di vista alimentare-culinario la cipolla sta bene un po’ dappertutto, da quello fitoterapico fa bene un po’ per tutto; il suo utilizzo dovrebbe comunque essere contenuto in presenza di meteorismo, flatulenza, dolori allo stomaco (iperacidità, ulcera peptica) ed ernia iatale; infine, durante l’allattamento, la cipolla tende a conferire al latte un sapore particolare, spesso sgradevole per il lattante. BETULLA La betulla è un fitoterapico usato in maniera efficiente come diuretico (proprietà attribuita ai Flavonoidi), a cui abbina virtù antiinfiammatorie. Gli estratti, gli infusi e le tinture di betulla trovano indicazione nella sindrome premestruale, nella prevenzione della calcolosi renale e della renella, negli edemi da insufficienza cardiaca, in presenza di ipertensione arteriosa, ascite, vertigini, ma anche di edemi degli arti inferiori da insufficienza venosa e cellulite. In uno studio pilota randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, 15 pazienti affetti da infezioni del tratto urinario inferiore sono stati trattati per 20 giorni con 4 tazze di tisana a base di foglie di betulla o con tisana placebo (W. Birkenblättertee (Betulae folium) gegen Infekte der unteren Harnwegw eine Pilotstudie). I livelli microbici nelle urine del gruppo trattato hanno registrato un calo del 39% rispetto al 18% del gruppo di controllo. Al termine dello studio, 3 pazienti su 7 del gruppo verum e 1 su 6 del gruppo placebo non hanno più presentato infezione del tratto urinario. Quasi tutti quelli trattati li hanno comunque ridotti. BIANCOSPINO Tra le proprietà del biancospino, le principali riguardano l’uso clinico nel trattamento delle lievi insufficienze cardiache e delle aritmie, delle extrasistoli ventricolari, delle palpitazioni, dell’ipertensione arteriosa lieve, della dispnea cardiaca e delle cardiopatie senili. Infatti, dopo assunzione del biancospino è stata dimostrata una riduzione dello spasmo delle coronarie con aumento del flusso, aumento della forza di contrattilità del miocardio e riduzione delle resistenze vascolari periferiche. Inoltre, al biancospino si può attribuire un’azione sedativa centrale in situazioni ansiose. CARDIACA La Cardiaca esercita la propria attività terapeutica sulla funzione cardiocircolatoria, riducendone l’iperstimolazione tipica degli ipertiroidismi; inoltre, presenta un’azione neurosedativa e cardiosedativa quando assunta in associazione a blandi sedativi (melissa, luppolo, iperico). Per queste ragioni, la cardiaca risulta particolarmente indicata nelle tachicardie funzionali, come complemento nella cura dell’ipertensione arteriosa e dell’ipertiroidismo. La medicina popolare consiglia la cardiaca anche in presenza di amenorrea, dismenorrea e disturbi della menopausa. KARKADE’ Il karkadè, noto anche come tè di ibisco o tè dell’Abissinia, è una bevanda che deriva dai petali essiccati dei fiori scarlatti, carnosi e profumati, della pianta di Hibiscus sabdariffa. L’infuso a base di karkadè, conosciuto in tutto il mondo, si prepara in maniera simile al classico tè, e può essere consumato sia caldo che freddo. La bevanda che si ottiene possiede un inconfondibile colore rosso intenso ed un gusto leggermente acidulo. Il consumo di karkadè è particolarmente diffuso in Egitto, per le sue proprietà astringenti, che contribuiscono a combattere la disidratazione e la sete. In Italia, l’infuso, noto come carcadè, è stato introdotto come prodotto coloniale proveniente dall’Eritrea (colonia italiana dal 1860 al 1941): in passato, il karkadè veniva utilizzato come sostituto del tè e bevuto solitamente freddo e zuccherato, con l’aggiunta di succo di limone appena spremuto. In altri Paesi europei, invece, è spesso utilizzato come ingrediente in tisane miste (soprattutto con malva o rosa canina). Chi soffre di ipertensione arteriosa deve essere seguito da un medico e non deve abbandonare la terapia a favore delle erbe, salvo non sia lo stesso specialista a fornire tale consiglio Gran parte delle sostanze contenute nella cipolla, considerata con l’aglio una delle piante ipotensive per eccellenza, subiscono alterazioni irreversibili se lasciate troppo a lungo nell’olio bollente. La betulla, invece, combatte le infiammazioni del tratto urinario: da un test effettuato 3 pazienti su 7, trattati con 4 tazze di tisana a base di foglie di betulla al giorno, hanno eliminato i loro problemi infiammatori, mentre gli altri li hanno comunque ridotti 6 SABATO 22 AGOSTO 2015 ECONOMIA E FINANZA NEWS L’agricoltura reggiana non riesce a decollare A rivelarlo è la Camera di Commercio che ha registrato una riduzione del 3,2% del valore aggiunto. Il calo è da attribuire alla flessione del prezzo del Parmigiano Reggiano, oltre che alla riduzione del prezzo dei cereali E’ la conseguenza del forte aumento produttivo del triennio 2010-2012. Per quanto riguarda la carni suine il valore della produzione si è attestato a 57,04 milioni di euro rispetto a 56,65 milioni di euro dell’anno precedente VALORE AGGIUNTO PROVINCIALE DELL’AGRICOLTURA SILVICOLTURA-PESCA Anni 2013-2014 – (000.000 d’Euro) QUADRO CENTRALE 2013 a) AGRICOLTURA: - Produzione - Consumi intermedi - Valore aggiunto 2014 Valori a prezzi 2013 Valori a prezzi 2014 b) Variaz. b) su a) c) Variaz. c) su a) 721,28 369,69 351,59 723,74 370,32 353,42 0,3% 0,2% 0,5% 699,89 360,00 339,89 - 3,0% - 2,6% - 3,3% SILVICOLTURA - Valore aggiunto 3,03 2,83 - 6,6% 3,23 6,7% PESCA - Valore aggiunto 0,08 0,09 10,1% 0,10 28,8% 356,34 0,5% 343,22 - 3,2% VALORE AGGIUNTO 354,70 Crescita a doppia cifra per il mercato europeo dell’auto. Secondo i dati Acea, l’associazione dei costruttori europei, a giugno le immatricolazioni in Europa e nei Paesi Efta sono state 1.413.911, il 14,8% in più rispetto allo stesso mese del 2014. Nei primi sei mesi dell’anno il totale è stato di 7.414.958, con una crescita dell’8,2%. Fca continua a fare meglio del mercato. A giugno le immatricolazioni del gruppo in Europa, più Paesi Efta, secondarie e la pesca, che mostrano gli incrementi relativamente più elevati, pur rimanendo ancora poco rilevanti rispetto al totale della produzione provinciale. La flessione delle produzioni vegetali - da attribuire in buona parte alle minori superfici investite - vede in vetta i cereali, con un -17% in quantità per il mais, un - 38% a carico dei cereali minori, quali orzo, sorgo ed avena, e una contrazione del 6% per il frumento. Considerata la contestuale flessione delle quotazioni dei cereali, il valore a prezzi correnti della produzione di mais è diminuita del 24%, mentre quella del frumento del 6,2%. In controtendenza rispetto ai seminativi, per il pomodoro da industria e le uve si sono registrati aumenti pari, in entrambi i casi, al 2%. Le produzioni animali, dal canto loro, si sono mantenute stabili in quantità, ma hanno registrato una significativa contrazione in valore. Alla riduzione del prezzo del latte non ha infatti corrisposto un calo delle quantità prodotte. A prezzi correnti, il valore delle produzioni zootecniche è calato da 429,26 a 409,29 a milioni di euro, principalmente a causa della flessione delle quotazioni all’origine del formaggio Parmigiano Reggiano. Al lieve incremento della produzione provinciale di latte ha corrisposto il calo della produzione di carni bovine (-2,8%) e di carni avicole (-3,2%). Per i bovini da carne l’aumento dei prezzi ha determinato comunque una crescita in valore dello 0,8%, mentre gli avicunicoli hanno accusato una perdita del 6%, e quindi quasi doppia rispetto all’entità del calo produttivo. Auto pronte alla vendita sono state 87.438, il 17,7% in più dello stesso mese 2014. La quota sale dal 6,0 al 6,2. Nei primi sei mesi dell’anno le immatricolazioni sono state 472.825, il 12,6% in più dell’analogo periodo 2014; la quota passa da 6,1 a 6,4. Innovazione: incentivi PMI a Reggio Emilia LA Camera di Commercio di Reggio Emilia sostiene le imprese che incentivano l’innovazione attivando nuovi processi di ricerca e sviluppo, mirati a potenziare la competitività. Sono previsti contributi per la realizzazione di interventi di innovazione tecnologica e organizzativa relativamente ai processi e prodotti, avviando collaborazioni con il mondo della ricerca. BANDO. Il bando prevede la concessione di contributi per favorire lo sviluppo di prodotti e/o servizi innovativi, l’introduzione di processi produttivi innovativi e di nuovi sistemi organizzativi basati sulle tecnologie ICT, la tutela dei brevetti. CONTRIBUTI. Sono previsti incentivi sotto forma di contributi a fondo perduto fino a un massimo di 50mila euro, maggiorati in caso di domande inoltrate da imprese femminili e giovanili. Le domande devono essere inviate entro il 31 luglio 2015. Il bando è pubblicato sul sito della CdC di Reggio Emilia. Luzzara, tanti investimenti nel bilancio di previsione Tra gli interventi in programma, il restyling completo della struttura del polivalente di via Panagulis, in zona lago, che oltre ad attività sportive sarà adibito ad attività ricreative, come cinema e spazio per le associazioni. 520 mila euro saranno invece destinati LORENZO CHIERICI SI è chiusa con una riduzione del 3,2% del valore aggiunto l’annata agraria reggiana 2014. Lo rileva lo studio coordinato dalla Camera di Commercio e diffuso sul sito internet camerale www.re.camcom.gov.it. Il valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca della provincia di Reggio Emilia, nel 2014 si è infatti fermato a quota 343,22 milioni di euro a fronte dei 354,70 milioni del 2013. Il calo è da attribuire alla flessione del prezzo del formaggio Parmigiano Reggiano, oltre che alla riduzione del prezzo dei cereali. Mentre la produzione si è mantenuta pressoché stabile in quantità (+0,3%), in termini di valore risulta un evidente calo (-2,9%), che si appesantisce ulteriormente parlando di valore aggiunto (-3,2%), decretando un saldo negativo anche per l’apporto di lavoro e capitale ai beni primari. Le variazioni negative a prezzi correnti sono da imputare ai settori delle produzioni vegetali e zootecniche. Nel primo caso si registra una riduzione del 3%, mentre le produzioni animali hanno accusato una flessione ancora più accentuata, pari al 4,7%. I rimanenti settori evidenziano, al contrario, segni positivi, in particolare le attività Auto: mercato Europa in crescita, +14,8% in giugno. Fca vola L’inversione nell’andamento del mercato di Parmigiano Reggiano, responsabile della significativa riduzione del valore dell’intera produzione zootecnica provinciale del 2014, è la conseguenza del forte aumento produttivo del triennio 2010-2012. Dopo un lungo periodo di crisi e di produzione calante, il progressivo smaltimento delle scorte aveva infatti innescato in quel periodo un repentino rialzo delle quotazioni all’origine, stimolando un’altrettanto forte ripresa produttiva. Nel 2013 e nel 2014 la produzione è lievemente rientrata, ma questo non ha evitato una nuova fase di cedimento dei prezzi, che si è consolidata nell’anno in corso. Per quanto riguarda le carni suine, nel 2014 la produzione, pari a 38.800 tonnellate, si è mantenuta intorno a volumi molto prossimi a quelli del 2013. In valore si è registrato un lieve incremento, in linea con il contenuto rialzo dei prezzi dei suini da macello. Il valore della produzione si è infatti attestato a 57,04 milioni di euro rispetto a 56,65 milioni di euro dell’anno precedente, segnando un incremento limitato allo 0,7%. I consumi dei mezzi di produzione utilizzati dagli agricoltori della provincia di Reggio Emilia hanno registrato nel 2014 un incremento a prezzi all’ampliamento delle scuole elementari e a laboratori didattici per le scuole medie. Sono le cifre del bilancio preventivo del Comune di Luzzara. Altro elemento di spicco è la riduzione dell’indebitamento del Comune da 8 milioni a 4 milioni e mezzo. costanti limitato allo 0,2%, a fronte di un calo del 2,6% a valori correnti. A livello provinciale, il valore dei consumi sono diminuiti da 369,69 a 359,99 milioni di euro. L’entità dell’aumento in volume dei consumi intermedi è quindi risultato del tutto simile al lieve incremento della produzione provinciale, mentre il calo in valore è da attribuire alla sensibile riduzione dei prezzi di mangimi e foraggi, oltre che dell’energia e dei carburanti. Nonostante gli sforzi sostenuti dagli agricoltori in questi ultimi anni, il settore agricolo evidenzia ancora alcuni problemi non del tutto risolti, problemi che i risultati della ricerca mettono chiaramente in evidenza. Il 2014 ha rappresentato il terzo anno consecutivo di calo del valore aggiunto a prezzi correnti, dopo il buon risultato raggiunto nel 2011, e dall’indagine emerge che per ottenere migliori risultati operativi sarebbe necessario ristabilire l’equilibrio fra domanda ed offerta. Questo, in particolare, è evidente per quanto riguarda la produzione di latte destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano, i cui forti incrementi degli ultimi anni hanno provocato, in particolare nel 2014, un aumento delle giacenze di formaggio ed una conseguente caduta del prezzo. SABATO 22 AGOSTO 2015 Mr. Neuro parla reggiano... 7 NOI CITTADINI FOCUS CONSUMATORI Viva le sagre di paese, ma occhio ai prezzi! Le dritte per organizzare la vacanza con la famiglia I consigli utili per chi viaggia con i propri bambini Le feste paesane mi piacciono tanto, specie quelle tradizionali, in cui la cultura, anche enogastronomica di un piccolo borgo, dà il meglio di sé e accoglie il turista e il forestiero con amicizia ed ospitalità. Ma spesso in estate s’incontrano sagre e feste un po’ farlocche... Charlie Gnocchi, Mr.Neuro CHARLIE GNOCCHI IN estate è tutto un fiorire di sagre paesane e feste popolari. Ogni occasione è buona per banchettare e fare quattro salti all’aria aperta. Le sagre mi piacciono tanto, specie quelle tradizionali, in cui la cultura, anche enogastronomica di un piccolo borgo, da il meglio di se e accoglie il turista e il forestiero con amicizia ed ospitalità. L’Italia è piena di sagre e di Pro loco che le organizzano, ma come in tutte le grandi abbuffate, spesso in estate s’incontrano sagre e feste un po’ farlocche, organizzate al solo scopo di spiluccare qualcosa e bere molto. Tantissime feste della birra, del gnocco,della patata ci invitano in ognidove. Anche le feste di partito sono occasioni conviviali bipartisan e spesso le feste dell’Unita’ hanno dei programmi gastronomici e culturali degni di nota, anche se i prezzi non sono più tanto popolari. Di questo voglio lamentarmi, anche se sono un profondo amante di sagre e feste popolari, non tollero che il termine popolare sia accompagnato a prezzi insostenibili. Faccio un esempio: in Toscana, in una bella localita che non dico, si tiene la festa della panzanella, un piatto povero e tipicamente estivo fatto di pane bagnato e verdure e condito con un filo d’olio d’oliva. Ebbene, abbiamo preso 4 panzanelle, un’acqua, mezzo litro di vino della casa e due patatine fritte per la “modica” cifra di 40 euro! Sì perché ci hanno fatto pagare anche un euro e cinquanta di coperto. Ma allora andavo al ristorante! Non è tollerabile che un po’ di pane bagnato ci venga a costare 6 euro e cinquanta e mezzo litro di vino 4 euro. Non sono tirchio e non è un ragionamento sbilenco e dovuto al caldo, ma una considerazione lapalissiana. Quante famiglie possono spendere e quante famiglie sono costrette a rinunciare ad una boccata d’aria per rilassarsi un poco? Vogliamo poi trascurare il fatto, che alle signore e non solo piace uscire, fare due chiacchiere e mettersi un po’ in ghingheri, perché è vero che c’è il popolo, ma c’è anche quella borghesia che non può più permettersi ristoranti e pizzerie come un tempo. Poi ve la voglio dire tutta, se da una parte ci sono i volontari prestano opera di servizio gratuito, (a volte un servizio un po’ approssimativo ma simpatico, ma gli si perdona tutto, perchè a volte sono pensionati a volte bambini e spesso casalighe del posto che stanno nascoste dietro ad enormi friggitrici) è vero anche che c’è pure il politicozzo che sfrutta queste feste per il proprio ego e lo si nota dal fare baldanzoso. Questa è l’Italia fatta di piccoli comuni, di Pro loco e associazioni di brave persone e di qualche furbetto che si vuole mettere in mostra. Quando il pubblico latita, perché non ci sono fondi in un periodo di crisi imperante, ben vengano queste associazioni, che il più delle volte hanno finalità benefiche e ben vengano anche i benefici fiscali, se in paese si può dare refrigerio ed allegria anche a chi se la passa male, come i pensionati soli ed i disoccupati e a tutte le famiglie in difficoltà. In Toscana, terra di storia e buon senso, cosi come in Emilia, ben vengano le feste che permettono a tutti di stare in compagnia. Non vorrei parlare di feste low cost o di sagre discount, ma se me lo permettete però un sacchetto di gnocco e 4 fette di affettato non dovrebbero costare più di tre euro! E se voglio mezzo litro di vino sfuso con 2.5 euro ho gia dato un bel guadagno. Chi vi parla ha sempre lo spirito di ex ristoratore, un po’ piccato, perché specie in estate, quella delle feste popolari è una bella concorrenza e non c’è nulla da fare se poi offri anche musica ed intrattenimento. L’osteria tradizionale arranca, le spese sono tante (anche le tasse) e non è poi così raro che alcuni osti intraprendenti chiedano gli spazi estivi proprio alle feste popolari e sagre. Avete capito che difficilmente me ne resto a casa, ma trovo giusto che ci sia un minimo di regolamentazione, soprattutto contro i furbetti e speculatori che portano danno ai cittadini onesti e ai turisti curiosi. Quella delle sagre e delle feste paesane, se gestita con criteri manageriali ed etici, è una bella realtà culturale italiana, che ci fa apprezzare le migliaia di usi e tradizioni in contesti naturali ed architettonici da favola. Alla prossima...festa dal vostro Mr. Neuro! VIAGGIARE con i bambini piccoli non è impossibile, bisogna solo organizzarsi. Ogni età ha le sue esigenze: neonati e bebè fino ai 6 mesi necessitano di pochissimo, mentre a partire dallo svezzamento c’è bisogno di qualcosa di più. Ecco le dritte per organizzare al meglio la tua vacanza in famiglia. In treno e in aereo non occorre nulla, fino ai 2 anni i bimbi viaggiano in braccio agli adulti e in volo sono distribuite apposite cinture di sicurezza. Attenzione a decollo e atterraggio: le orecchie dei piccoli sono delicate. Per ovviare ai problemi in queste fasi è consigliato far utilizzare il ciuccio o il biberon, far succhiare una caramella ai più grandicelli per stimolare la deglutizione e quindi agevolare la compensazione della pressione. In auto utilizzare sempre un seggiolino idoneo all’età del bambino e prevedere soste circa ogni 2 ore. Tra 0 e 6 mesi sarebbe preferibile la posizione sdraiata. Bisogna tenere conto che la navetta occupa più posto in auto, ma potrà poi essere utilizzata per far dormire il neonato. Se invece si utilizza l’ovetto, è fondamentale prevedere delle pause per far sgranchire la schiena del piccolo. Passare al seggiolino rivolto nel senso di marcia solo quando si è raggiunto il limite di peso 13 kg per il gruppo 0+ (circa 12 mesi di età) perché il collo dei bambini è debole ed e meno sollecitato in caso di frenata quando viaggia contro il senso di marcia. In generale i bambini non soffrono di mal d’auto finché non imparano a camminare. Mai cedere ai capricci: il bambino va messo sul seggiolino e sempre legato nel modo corretto, non importa se fa caldo o se il viaggio è lungo. Piuttosto si può prevedere una copertura in tessuto fresco, un asciugamano da mettere sotto la schiena o una sosta in più, ma non bisogna lasciare mai il bambino slegato o, peggio ancora, in braccio all’adulto. Un banale tamponamento potrebbe far esplodere l’airbag con rischi di ferite, anche gravi, per il bambino tenuto sulle ginocchia sul sedile anteriore. Il seggiolino va utilizzato finché il bambino non raggiunge il metro e mezzo di altezza. Non importa quanto pesi o che età ha, va sempre utilizzato un sistema di ritenuta idoneo, fino a che non raggiunge i 150 cm (in media i 12 anni). Questo non solo perché le cinture passino correttamente a livello della spalla, ma anche perché le anche non sono sufficientemente sviluppate per trattenerlo nella posizione corretta e rischierebbe di scivolare sotto la parte trasversale della cintura con lesioni a carico dell’addome. Meglio optare per un accessorio con schienale, più comodo se il bambino si addormenta e più sicuro in caso di urto laterale. La nausea da viaggio è generalmente assente nei bambini sotto i due anni. Per i bambini dai due anni in su, può essere affrontata ricorrendo ad un farmaco a base di dimenidrato in formulazione pediatrica, anche se alcuni accorgimenti potrebbero essere sufficienti: prima del viaggio, solo pasti leggeri e pochi liquidi. Meglio evitare latte e succhi di frutta e di far viaggiare i piccoli a stomaco vuoto; in auto, bisogna fare guardare al bambino un punto fisso sopra l’orizzonte o anche solo un punto davanti a sè stesso; aprire il finestrino e fare circolare l’aria. Si può anche provare a distrarre il bambino con dei giochi, evitando videogiochi e libri (la stimolazione visiva potrebbe peggiorare la nausea). Per poter viaggiare al di fuori dell’area Schengen, da giugno 2012, i minori non devono più iscritti sul passaporto dei genitori ma devono invece essere in possesso di un documento proprio, un libretto di passaporto che rimarrà valido fino alla naturale scadenza. Se il ragazzo è in possesso di un passaporto individuale rilasciato prima dell’entrata in vigore della nuova normativa del 25 novembre 2009 e con durata decennale, potrà continuare a utilizzarlo fino alla scadenza (al di sotto dei 14 anni, il passaporto deve contenere i dati dei genitori). È possibile quindi viaggiare con i seguenti documenti: passaporto individuale; carta d’identità; un lasciapassare, valido fino a 15 anni, composto da certificato contestuale di nascita e cittadinanza vidimato dal questore. 8 SABATO 22 AGOSTO 2015 IL PERSONAGGIO Pregheffi: “Dai banchi di scuola al Tricolore, con Ligonchio nel cuore” Ligonchio, Collagna, Busana e Ramiseto si sono unite dando vita al Comune di Ventasso grazie alla vittoria del “sì” dello scorso 31 maggio. Ne parliamo col sindaco di Ligonchio “Risparmieremo più soldi e ne arriveranno altri per riqualificare il nostro Appennino e tenere basse le tasse per i nostri cittadini. Tanti giovani si stanno prodigando per far rifiorire i nostri territori, creando aziende in loco e di questo ne vado fiero, perché questa è la strada da seguire” ALESSANDRO FONTANESI SONO i quattro comuni della provincia, in assoluto fra i più piccoli di tutto l’Appennino reggiano e hanno deciso tutti assieme, con un referendum al quale hanno aderito praticamente tutti, di diventare un’unica grande famiglia, un unico Comune, il “Comune di Ventasso”, in onore del grande monte, padre di ognuno di essi, che rappresenta il passato, il presente e il futuro di quelle realtà dell’Appennino Reggiano. I sindaci Giorgio Pegreffi (Ligonchio), Paolo Bargiacchi (Collagna), Daniela Pedrini (Busana) e Martino Dolci (Ramiseto) hanno tracciato il lungo percorso che ha portato alla vittoria del “sì” al referendum per la fusione dello scorso 31 maggio e alla nascita del Comune di Ventasso. “lo ritengo una prova di maturità per la popolazione - spiega il sindaco di Ligonchio Giorgio Pregheffi - E’ ovvio che non tutte le anime di queste quattro realtà erano d’accordo sulla nascita del nuovo Comune, ma alla fine il referendum ha patorito il proprio verdetto ed è nato il Comune di Ventasso”. Sindaco, sia sincero, non è stato facile unire il pensiero di tutti per arrivare ad una soluzione che fosse gradita almeno dalla maggior parte della popolazione dei vostri Comuni... “Si, non tutti erano d’accordo, come ho già detto, ma non conveniva a nessuno che permanesse un sentimanto di astio e insoddisfazione fra le singole realtà”. Ci può spiegare brevemente quali siano i benefici della fusione dei quattro comuni? “I benefici dell’aver creato un unico Comune, che si chiamerà Ventasso, in base al voto dei cittadini che fra i vari possibili nomi hanno scelto quello, permetterà al nuovo Ente importanti risparmi economici, oltre a ricevere i contributi regionali e statali previsti dalla legge. A tal proposito ci saranno oltre milioni di euro spalmati in quindici anni che si aggiungono ai contributi ordinari; esistono quindi contributi integrativi che ci consentiranno di mantenere i servizi e inoltre di tenere basse le tasse. Queste risorse ci consentiranno grandi investimenti; inoltre, per cinque anni siamo esentati dal patto di stabilità ed è proprio per questo che faremo varie cose per migliorare la vita delle nostre comunità”. Ci dia qualche numero sul nuovo Giorgio Pregheffi, attuale sindaco di Ligonchio comune? “Ci sono 257 kilometri quadrati e la somma delle nostre singole realtà ci porta ad essere il sesto paese per estensione territoriale in regione; inoltre, il sindaco del nuovo comune Ventasso si presentarà al tavolo regionale con molto più potere decisionale rispetto a quello che abbiamo noi”. Anche a livello di risparmio ci saranno delle soddifazioni per la nuova Amministrazione comunale, non trova? “Si, sì, certamente, sarà così! Basti pensare che non ci saranno più quattro sindaci, ma ce ne sarà soltanto uno. Già questo sarà un risparmio. Insomma, si cercherà di ottimizzare le risorse e per questo motivo ci sarà anche una riorganizzazione del personale”. Per rilanciare l’Appennino è importante crederci davvero; insomma, ogni cittadino dovrebbe remare nella stessa direzione. Cosa ne dice? “Esatto, ci sono molte cose da fare e ogni cittadino dovrà fare il proprio. Per quanto ci riguarda sarà importante migliorare la viabilità: sarà forse questo il primo intervento che faremo, ma è fondamentale, visto che da noi la viabilità è un problema molto serio e da risolvere in fretta”. Oltre a questo, secondo lei, quale sarebbe la prima cosa da fare per rilanciare l’Appennino reggiano? “Mantenerlo vivo sotto ogni profilo. E’ infatti nostra precisa volontà fare crescere i nostri territori, ma non abbiamo le risorse per farlo. Magari col nuovo comune riusciremo a fare qualcosa in questo senso”. Cos’ha fatto Giorgio Pregheffi prima di diventare sindaco di Ligonchio? “La mia prima parte di vita l’ho trascorsa nel campo dell’ insegnamento, affermandomi con la materia del diritto, prima a Massa Carrara, poi, al mio ritorno, qui a Reggio. Non essendoci corsi abilitati, ho coltivato la mia passione di giornalismo, collaborando con una televisione privata della quale sono diventato lo spiker ufficiale, successivamente giornalista, telecronista e infine direttore di programmi. Ho sempre fatto almeno un’edizione del telegiornale al giorno. In televisione ho lavorato per una decina d’anni, sempre a Carrara e sono andato sullo schermo per oltre 5000 ore. Poi sono rientrato a Reggio e ho iniziato a collaborare con Il Giornale di Reggio, che prima era un quotidiano e successivamente è diventato un settimanale, come lo è ora. Poi, con l’elezione a sindaco, essendo anche un funzionario comunale, il tempo è diventato davvero poco”. E la sua carriera politica come si è sviluppata? “Già quand’ero studente universitario ho partecipato attivamente al dibattito che si è sviluppato in quegli anni, c’era molta effervescenza. Io stavo studiando a Pisa quando ho iniziato a far politica nel partito socialista del quale ho fatto parte anche del direttivo provinciale di Massa Carrara. L’attività politica l’ho fatta sempre con grande impegno e passione vera”. La sua Ligonchio, però, le è rimasta sempre nel cuore. Vero? “Si, perché ci sono nato, avevo tante amicizie legate ai primi anni di vita, amicizie vere che ho conservato in tutti questi anni”. Un’amicizia vera l’ha avuta anche con Iva Zanicchi, vero? “Si, con la quale ho un bellissimo rapporto; penso che Iva, assieme a Mina sia la cantante più brava in assoluto sul panorama italiano, però, sul piano politico, io e Iva abbiamo idee diverse”. Pregheffi, cosa ne pensa dei giovani che vivono in Montagna? “Ci sono giovani originari di Ligonchio come Massimo Venturi, Luca Ferrari e Massimiliano Nocini che hanno aperto un birrificio nella località Casanova, sopra Ligonchio, vicino a Vaglie e tanti altri che si stanno dando da fare e non poco per far crescere le loro attività e la loro terra. Hanno deciso di fare questa scommessa che sta andando molto bene e io faccio il tifo per questi ragazzi, così come per Enza Sacchini del rifugio dell’Aquila, Lorenza Paoli che ha un agriturismo e tutte le persone che credono nella loro terra e scommettono nella crescita della stessa”. Pregheffi, di che cosa si deve occupare un sindaco: di tutto? “Del territorio e delle sue problematiche, ma soprattutto della gente”. Lei è un grande esperto di calcio: chiudiamo con una battuta sul Torneo della Montagna? “Vorrei che fosse più effervescente, più vissuto dai paesani; creare degli eventi collaterali durante le partire potrebbero permettere alle persone di rimanere ancorate al nostro territorio, magari innamorandosi del nostro magnifico Appennino”. SABATO 22 AGOSTO 2015 9 IL NOSTRO COMUNE Coldiretti: “Troppe pere cilene nei luoghi turistici” Nelle località di villeggiatura compaiono troppi frutti provenienti dal Sud America. Scoppia la protesta REGGIO - Nelle località di villeggiatura compaiono le prime pere, varietà Forella, per accompagnare l’estate dei turisti. Purtroppo per tutti però sono di qualità scadente, vendute a 3,90 euro al kg e soprattutto di origine Cile, non facilmente identificabile e con il maldestro tentativo di confonderle con l’origine emiliana. «Questo continuo presentare ad inizio stagione pere di origine cilena di scarsa qualità, così come accade per l’altra frutta, danneggia e penalizza il mercato dei nostri produttori locali alla vigilia della raccolta delle nostre pere, di alta qualità, Igp e per la quasi totalità con certificazioni riconosciute a livello internazionale per buone pratiche agricole – commenta Simone Nasi, produttore reggiano di pere». Nella provincia di Reggio Emilia le pere sono una produzione importante che si dimostra in calo. La superficie coltivata nel 2014 copriva circa 370 ettari e nel 2015 si registra una diminuzione che fa scendere la superficie coltivata a meno di 350 ettari. La produzione stimata per il 2015 è di circa 100 mila quintali contro gli oltre 110 mila dello scorso anno. I prezzi 2014/2015 all’ingrosso si sono aggirati tra gli 0,53 e gli 0,85 euro al kg, mentre i prezzi pagati agli agricoltori sono scesi addirittura a livelli incompatibili con i costi di produzione, per effetto della spirale recessiva tra deflazione e consumi che mette a rischio le imprese e la salute consumatori. «La frutta made in Italy va sostenuta e difesa – continua Nasi – perché le superfici destinata alla sua coltivazione sono in continuo calo e le imprese sono a rischio di chiusura, questo non è un problema solo del settore agricolo ma implica conseguenze da un punto di vista occupazionale e dei consumi che saranno destinati ad vedere sulle tavole sempre più frutta che arriva in container da altre parti del mondo dove i metodi di coltivazione sono decisamente meno controllati» Prezzi alti al consumatore e qualità scadente inoltre inducono il consumatore a ridurre sempre più il consumo della frutta fresca. Gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20% negli anni della crisi per un quantitativo che, nello scorso anno, è sceso addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia - continua la Coldiretti - solo il 18,4% della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garanti- NEWS Il gruppo Gomma e Materie palstiche di Unindustria Reggio studia soluzioni ecologiche 200 imprese si sono ritrovate per discutere di ambiente e di ricerca IL GRUPPO Gomma Materie Plastiche di Unindustria Reggio Emilia ha preso parte al Congresso annuale dell’Associazione Italiana Tecnici delle Materie Plastiche al centro congressi di Busto Arsizio (MI), e all’incontro con l’omologo Gruppo di Assolombarda, presso il Padiglione Italia a EXPO. “La partecipazione a questi due importanti incontri si inserisce nel progetto che il Gruppo sta realizzando per promuovere il proprio distretto nelle manifestazioni più importanti del comparto, dove è possibile trovare i potenziali clienti delle aziende associate - ha spiegato Giuseppe Parmigiani, Presidente del GMP - Al Congresso davanti ad una platea di circa duecento imprese provenienti da tutta Italia, abbiamo illustrato la fisionomia delle nostre 61 imprese associate in cui operano quasi 2.600 dipendenti, per un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro. Abbiamo inoltre spaziato sui principali settori e mercati esteri di sbocco delle aziende, declinando quelli che costituiscono i punti di forza del distretto: elevato know how tecnologico, specializzazione in lavorazioni di nicchia ad alto valore aggiunto di un nucleo significativo di aziende che lavora con marchio proprio, riconosciuta affidabilità nei rapporti di partnership basata su co-design, progettazione, logistica, post vendita, collocazione geografica vicino all’area di maggiore concentrazione della domanda nazionale, solidità economico finanziaria delle aziende e conseguente elevata capacità di autofinanziamento”. Lo stesso format si è ripetuto nella riunione con i colleghi di Assolombarda di Milano, dove Parmigiani, insieme al Vicepresidente Vittorio Medici, ha illustrato il progetto di analisi comparata di distretti della gomma plastica che il Gruppo reggiano ha ideato ed avviato nei giorni scorsi. “Si tratta di un’analisi fondata su due direttrici, una strategica e scono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo è ancora più preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35% mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35 per cento nel 2013 e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno una tecnica, e trova il suo valore aggiunto proprio nella comparazione tra territori ad alta densità di imprese del comparto, quali Reggio Emilia e provincia e l’ampia porzione territoriale del milanese. Il GMP rappresenta un asse importante dell’economia reggiana e provinciale, con aziende che hanno alle spalle storie decennali e che hanno sviluppato dei punti di forza invidiabili - ha spiegato Medici - La nostra partecipazione a eventi del genere è il primo step di un percorso articolato che snoda in due filoni paralleli e complementari. Da un lato costruire un distretto certificato e riconosciuto, in grado di proporsi sul mercato e di attirare interessi commerciali. Dall’altro, intanto, promuovere e far conoscere il GMP, le sue specificità e caratteristiche”. “Ecco perché stiamo lavorando alla realizzazione di un repertorio strutturato da distribuire ai potenziali clienti, nelle varie manifestazioni nazionali ed internazionali, come il Mecspe (fiera di riferimento dell’industria manifatturiera che si terrà all’ente fiera di Parma dal 17 al 19 marzo 2016) e alla possibilità di individuare altre fiere strategiche dove essere presenti, così da raggiungere centinaia di potenziali nostri clienti attraverso una modalità qualitativamente alta e senz’altro nuova di promozione. Ecco perché - ha concluso il Presidente Parmigiani - la volontà di condividere una ricerca analitica su più distretti della gomma-plastica. Ci attendiamo una rilevazione non solo fotografica, ma anche output operativi con suggerimenti strategici di miglioramento e indicazioni sulle probabili strade da seguire, partendo da dati tecnici quali dati aggregati di bilancio e altri indicatori (costi di produzione, investimenti in macchinari), e dati strategici quali la percentuale di lavorazione conto terzi, macro aree geografiche di sbocco commerciale, presenza sull’estero, dotazione tecnologica, screening degli occupati” un massimo di 2 volte a settimana (31 per cento). Per favorire il consumo di frutta e verdura la Coldiretti di Reggio Emilia è impegnata in un progetto educativo nelle scuole mentre sul piano commerciale Coldiretti grazie a Fondazione Campagna Amica sono presenti sul territorio reggiano oltre 100 punti tra fattorie, botteghe e mercati dove è possibile acquistare direttamente dal produttore con la garantire dell’origine e della qualità. 10 SABATO 22 AGOSTO 2015 INTERVISTA IN CORSIA “Cistiti, ecco cosa occorre sapere per prevenirle” Intervista al dottor Daniele Grassi, medico del Centro di Urologia femminile e Medicina integrata dell’Hesperia Hospital di Modena “La cistite è una fastidiosa infiammazione della mucosa vescicale, causata da batteri che possono arrivare nella vescica attraverso una via discendete, ovvero dall’intestino” DANIELE MEGLIOLI REGGIO - Assieme al dottor Daniele Grassi, urologo, parliamo di un problema molto diffuso: le cistiti. Cosa sono, come si prevengono e come si combattono? Il dott. Daniele Grassi lavora presso il “Centro di Urologia femminile e Medicina integrata” dell’Hesperia Hospital di Modena. Dal 2002 al 2010 è stato fondatore e direttore del “Centro di Chirurgia Ricostruttiva Pelvica” dell’Hesperia Hospital, dedicato al trattamento dell’incontinenza urinaria femminile e maschile e dei prolassi pelvici. Nel 2012 consegue, presso l’Università degli studi di Bologna Alma Mater, il Master di II livello in Medicina Tradizionale Cinese (MTC) con agopuntura e da allora promuove l’integrazione tra la Medicina funzionale e la MTC. Svolge, inoltre, un’intensa attività di relatore nell’ambito di convegni di società scientifiche mediche a livello nazionale ed internazionale e in incontri rivolti al pubblico. Dottor Grassi, parliamo di cistiti: cosa sono e chi ne soffre maggiormente? «La cistite è una fastidiosa infiammazione della mucosa vescicale causata da batteri che possono giungere nella vescica attraverso una via discendete, ovvero dall’intestino, oppure, meno frequentemente, attraverso una via ascendente, come nel caso di infiammazioni o infezioni circoscritte alle aree genitali che risalgono e si propagano fino alla vescica. A soffrire di cistiti è prevalentemente il sesso femminile: si tratta di un problema che riguarda una donna su tre anche se, tra queste, solo una donna su quattro svilupperà cistiti in una forma che potremmo definire ricorrente». Quali sono le cause principali delle cistiti? «Per lungo tempo si è ritenuto che le cause delle cistiti fossero prevalentemente esogene, derivanti per lo più da condizioni ambientali esterne ricche di batteri quali, ad esempio, le piscine e i luoghi pubblici, ma oggi sappiamo che non è così: si tratta infatti per lo più di infezioni di natura endogena, che originano cioè all’interno del nostro organismo, in particolare nel nostro intestino. Quando il delicato equilibrio batterico intestinale, la cosiddetta flora batterica, si modifica in modo significativo, possono prendere il sopravvento i batteri “cattivi” attraverso un meccanismo di crescita sproporzionata detta “overgrowth”. La maggior parte dei batteri responsabili delle cistiti appartiene alla famiglia delle Enterobacteriacee: un gruppo formato da un vasto numero di batteri normalmente presenti nel nostro intestino, comprendenti batteri buoni e batteri cattivi. Quando questo equilibrio (eubiosi) si altera, si origina un disordine batterico (disbiosi) responsabile di infiammazioni a vario livello, tra cui molte forme di disordini intestinali e le cistiti, nel caso in cui i batteri cattivi giungano fino alle vie urinarie. Si tratta di un processo che può verificarsi tutto l’anno, ma che è certamente favorito dal grande caldo e dalla conseguente variazione della dieta alimentare che il caldo comporta: é legato, in particolare, al consumo di alimenti freddi (quali gelati, bevande fredde ecc.)». Quale ruolo gioca l’alimentazione nella prevenzione delle cistiti? «Con l’alimentazione e con i probiotici si può fare molto per mantenere il corretto equilibrio della flora batterica intestinale. Lo yogurt, ad esempio, è certamente utile per il nostro intestino ma, essendo freddo, può causare gon- Il dott. Daniele Grassi fiore se consumato in grandi quantità. Per quanto riguarda le cistiti, invece, ci sono alimenti che, specialmente chi soffre di questo problema e specialmente con questo caldo, dovrebbe cercare di ridurre o evitare: si tratta dei cosiddetti “cibi riscaldanti”, tra cui figurano tutti gli insaccati, prosciutto compreso, i cibi fritti e gli alcolici. Il consumo di frutta infine, di norma salutare e prezioso per la nostra dieta, potrebbe non essere adatto a chi soffre di gonfiore e meteorismo per via del processo di fermentazione cui la frutta va incontro nel nostro organismo. Consigliate sono invece le verdure di stagione, preferibilmente cotte al vapore». Dottor Grassi, le cistiti possono interessare anche gli uomini? «Certamente, anche se nell’uomo la cistite si manifesta più spesso come prostatite, che potremmo definire l’equivalente maschile dalla cistite femminile». Quali sono i sintomi di una cistite? «La cistite si presenta con sintomi ben riconoscibili: primo tra questi è l’aumento della frequenza della minzione, cui si accompagna spesso un fastidioso bruciore. Molti pazienti notano poi un cambiamento nel colore e nell’odore delle urine. Infine, il paziente affetto da cistite lamenta anche una sensazione di peso sovrapubico, una sensazione di pesantezza localizzata in corrispondenza del pube. Questi sintomi sono molto spesso spie di allarme di una cistite. In alcuni casi può comparire sangue nell’urina e febbre». Possiamo cercare di curare una cistite da soli? Se sì, quando è invece necessario rivolgersi al proprio medico curante? «Certamente, sono molti gli accorgimenti che possiamo seguire in questo senso: innanzitutto, poiché la cistite è dovuta alla presenza di batteri attaccati alle pareti stesse della vescica, bevendo molto aumentiamo la diuresi e, di conseguenza, contribuiamo al lavaggio meccanico della vescica, facilitando così da un lato il distacco di parte dei batteri dalle pareti della vescica e dall’altro lato renderemo più difficoltoso l’ancoraggio dei nuovi batteri. Possiamo poi aiutarci con una sostanza naturale, il D-Mannosio: si tratta di uno zucchero semplice, un monosaccaride, acquistabile in farmacia, che una volta assorbito viene eliminato attraverso i reni raggiungendo così concentrazioni elevate nelle vie urinarie dove svolge la sua preziosa funzione, che consiste nell’impedire ai batteri di attaccarsi alle pareti della vescica, e nel facilitarne il distacco. Tuttavia, se la cistite non dovesse risolversi naturalmente, è bene rivolgersi al proprio medico di base il quale, dopo l’esame dell’urinocoltura, sarà in grado di prescriverci l’antibiotico adatto. In merito al consumo di antibiotici siamo oggi di fronte ad un problema mondiale: quello dell’auto-prescrizione. Si tratta di un comportamento gravissimo non solo per noi stessi, dato che non fa certo bene assumere un farmaco di cui non abbiamo bisogno, ma anche e soprattutto per un fatto di responsabilità sociale. Assumere un antibiotico inadatto o di cui non si ha bisogno espone infatti il nostro organismo al rischio di sviluppare la resistenza agli antibiotici, una delle minacce più temibili per la salute pubblica: l’allarme arriva direttamente dall’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), che ha istituto una giornata di sensibilizzazione sull’uso responsabile degli antibiotici. Gli antibiotici hanno allungato sensibilmente la vita media dell’uomo, ma se vogliamo che questo miracolo prosegua occorre fare degli antibiotici un uso responsabile: un sondaggio globale dell’Oms ha dimostrato che oltre la metà di tutti i farmaci, antibiotici compresi, sono prescritti, distribuiti o venduti in modo inappropriato. A questo proposito è utili ricordarsi che gli antibiotici non sono armi conquistate una volta per tutte, ma strumenti in continuo perfezionamento, volti a fronteggiare la selezione naturale e la relativa resistenza opposta dai batteri. E’ per questo che in futuro, probabilmente, alcuni nostri antibiotici potrebbero perdere di efficacia o addirittura diventare inefficaci verso i batteri». SABATO 22 AGOSTO 2015 11 LA PAGINA BIANCA “Qui mi sento in famiglia e ho la possibilità di realizzare i miei sogni” Siamo stati alla Bett Sistemi di Correggio per incontrare Davide Campagnoli, un ragazzo down di 33 anni che collabora con l’azienda di Tienno Bettati LO STUDIO Chi nasce in estate corre più rischi di diventare celiaco I BAMBINI nati in estate possono correre un più alto rischio di diventare celiaci. E’ quanto emerge da uno studio clinico coordinato dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato sulla rivista ‘European Journal of Pediatrics’. L’obiettivo era quello di verificare se la stagione di nascita si potesse associare a una maggiore probabilità di sviluppare tale patologia. E’ stato valutato il periodo dell’anno in cui sono nati tutti i bambini tra il 2003 e il 2010 che si sono rivolti alle unità operative di EpatoGastro e Nutrizione e di Patologie Epato-Metaboliche del Bambino Gesù e di Gastroenterologia dell’Università di Bari e che poi hanno sviluppato la malattia celiaca. Ebbene, la stagione di nascita dei celiaci è stata confrontata con quella di soggetti (gruppo di riferimento costituito da 439.990 bambini) non affetti da celiachia nati a Roma e Bari negli stessi anni (20032010). La valutazione finale ha mostrato una prevalenza del numero delle nascite di pazienti celiaci nella stagione estiva (28,2%) rispetto al gruppo di riferimento (23%). La celiachia è una malattia auto-immune dell’intestino tenue che può portare, tra le conseguenze, diarrea cronica e ritardo della crescita nei bambini. E’ una condizione permanente di intolleranza al glutine, una proteina contenuta in grano, orzo, segale e avena. Ne soffre lo 0,7-1% dei piccoli italiani. L’associazione tra stagionalità e rischio di sviluppare la malattia celiaca era già emersa in altri studi condotti in Nord America, Nord Europa e Israele. Un’evidenza rafforzata anche dalla ricerca. “Il possibile link tra stagione di nascita e celiachia, in soggetti geneticamente predisposti spiega Antonella Diamanti, gastroenterologa e responsabile della Nutrizione artificiale del Bambino Gesù potrebbe essere rappresentato dalla concomitanza tra la prima introduzione del glutine (consigliata dai pediatri in genere a 6 mesi di età e quindi tra novembre e gennaio nei nati in estate) con il periodo di maggiore probabilità di esposizione a infezioni gastrointestinali virali acute da Rotavirus”. “Si tratta - prosegue - della causa più comune di gastroenterite pediatrica in neonati e bambini al di sotto dei 5 anni e che si manifesta con più frequenza tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Alcuni studi epidemiologici, infatti, hanno evidenziato che un alto tasso di infezioni da Rotavirus può incrementare il rischio di sviluppare la malattia celiaca in soggetti geneticamente predisposti”. La ricerca, condotta per la prima volta nel nostro Paese, ha coinvolto le Unità Operative di Epato-Gastro e Nutrizione e di Patologie EpatoMetaboliche del Bambino Gesù e di Gastroenterologia dell’Università di Bari. Davide Campagnoli, impiegato presso la Bett Sistemi DANIELE MEGLIOLI CORREGGIO - Siamo stati alla Bett Sistemi di Correggio per incontrare Davide Campagnoli, un ragazzo down di 33 anni che collabora con l’azienda da ben 13 anni. Bett Sistemi è una “giovane azienda con 30 anni di esperienza” leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di componenti e sistemi innovativi per macchine automatiche, con linee di prodotti dedicate all’automazione flessibile (componenti per trasportatori) e alla sicurezza delle macchine (componenti e protezioni antinfortunistiche modulari): un’azienda che fa dell’organizzazione, del miglioramento continuo, della creatività, dell’innovazione e della qualità e velocità del servizio i suoi punti di forza. Mauro Iori, Responsabile Amministrativo dell’azienda, ci racconta che «Bett Sistemi ha deciso di assumere Davide a tempo indeterminato nel 2003 con un contratto part-time pomeridiano, questo per rispettare le esigenze familiari: Davide non ha la patente e, abitando a Carpi, è costretto a farsi accompagnare al lavoro tutti i giorni dai suoi genitori e a farsi venire a prendere. Davide lavora in Ufficio Amministrazione e svolge mansioni riconducibili a quelle di uno stagista (quali archiviazione, sistemazione ecc.): l’ambiente di lavoro è per lui fortemente stimolante». Ed è Davide stesso a confermarcelo quando ci dice che «l’assunzione alla Bett Sistemi è stata per me un vero e proprio salto di qualità dopo una serie di stage poco entusiasmanti». Quando parla dell’azienda in cui lavora Davide non esita a definirla in più occasioni come una famiglia: «un luogo in cui finalmente mi sento dire un “bravo” o un “sono orgoglioso di te”, Il responsabile amministrativo Mauro Iori L’imprenditore Tienno Bettati capaci di darmi una grande forza». Davide, che ha alle spalle un diploma di segretario d’azienda, non è arrivato alla Bett Sistemi per caso: «i miei genitori fanno i parrucchieri», ci dice, «ma a me non interessa affatto questa attività». Come lui stesso ci racconta, è affascinato dal mondo imprenditoriale e la sua più grande ambizione è «diventare un manager» e, nel dirlo, indica il titolare dell’azienda per cui lavora, Bettati Tienno e Mauro Iori, Responsabile Amministrativo, segno che è a loro che guarda come punto di riferimento professionale, quelli che chiama molto confidenzialmente «i miei capi». Capi, ci dice Davide, «cui ho dato del “tu” subito dopo la mia assunzione». Del manager gli piace «il fatto di essere a contatto con le persone e il poter trattare con loro da una posizione importante. Per diventare manager mi piacerebbe prendere un diploma e frequentare una scuola di lingue». In realtà Davide, per come si pone, è già un piccolo manager in azienda, e lo conferma quando ci dice: «io credo in me stesso, nelle mie forze e nel lavoro qui alla Bett Sistemi che mi fa sentire molto importante». Davide è un ragazzo estremamente consapevole, e ce lo dimostra quando si chiede come farà a raggiungere il luogo di lavoro quando non ci saranno più i suoi genitori. Ma la sua grande immaginazione lo salva: ci racconta infatti che il suo sogno è quello di «avere un aereo privato che mi accompagni a lavorare tutti i pomeriggi e che mi venga a prendere a fine giornata». Davide è un ragazzo down sorprendentemente attivo, veloce e, soprattutto, dalle idee molto chiare sul suo futuro e su ciò che da esso si aspetta e, nonostante alcune difficoltà espressive, la sua chiarezza e linearità di pensiero fanno si che, quando qualcuno cerchi di aiutarlo nel trovare le parole, subito lui lo interrompa con un secco «alt, alt!», come a dire: “non sai cosa sto per dire! Lascia trovare a me le parole giuste”. Durante la nostra chiacchierata affrontiamo anche il tema della disabi- lità e Davide ce ne parla come di qualcosa che «non dovrebbe esistere, ma non ci si può fare niente», facendoci così capire in più occasioni che lui ama la “normalità”: ama circondarsi di persone non disabili a partire, ad esempio, dai suoi colleghi con i quali intrattiene buoni rapporti. Ci dice inoltre di essere deluso dalle leggi sulla disabilità esistenti in Italia, «leggi che non lasciano vivere il disabile. Io, ad esempio, vorrei lavorare di più qui in azienda, ma non posso». Mauro Iori ci spiega che «Davide fa riferimento al fatto che la legge che tutela le persone affette da disabilità hanno diritto ad un assegno di invalidità ma, se superano circa 4.000 euro di stipendio annuo (una cifra veramente bassa), non hanno più diritto ad alcun assegno: è per questo che Davide ha un orario ridotto, per evitare di perdere l’assegno di disabilità». Anche a proposito dell’amore Davide ha le idee chiare e anche qui cerca una ragazza “normale”. Sembra quasi che la sua mente abbia bisogno di frequentare persone “abili” per non perdere in creatività e in stimoli, stimoli che alla Bett Sistemi certo non gli mancano. Davide, appassionato di tecnologia e di ippica, non aspira solo a diventare un imprenditore di successo: ci dice di essere interessato anche al mondo artistico e quando gli chiedo cosa vorrebbe fare in questo vasto settore, mi dice che si vede nelle vesti di «show man, conduttore e attore», insomma un po’ di tutto. Ma anche in questo caso il suo non è solo un sogno, ma una speranza che coltiva con la pratica: Davide svolge infatti varie attività, tra cui anche recitazione, all’interno di associazioni di disabili di cui fa parte. Davide non ha le idee chiare solo in merito al suo futuro, ma anche in merito all’azienda: ci dice infatti che sarebbe opportuno un rinnovo del settore amministrativo della Bett Sistemi, settore nel quale «ci vorrebbero più ragazzi giovani». Anche in merito alla scuola si dimostra positivamente critico: pur ringraziando i suoi insegnanti per ciò che gli hanno saputo insegnare, ci dice che «la scuola spesso non stimola abbastanza i ragazzi, non fornisce loro abbastanza ambizioni». Devo dire che l’incontro con Davide è stato per me molto piacevole, per diversi motivi. Innanzitutto perché la sua difficoltà ad esprimersi impone che tu, suo interlocutore, debba saper attendere prima di sentirti dare la risposta alla tua domanda e questo, subito, non è semplice dato che nella quotidianità siamo abituati a parlare e a sentir parlare velocemente. Davide ti insegna ad aspettare e, se all’inizio sei tentato di suggerirgli le parole che non trova, ti senti subito fermato da un suo “alt, alt!” e allora impari per forza ad aspettare, ed è bello così. Davide ti insegna poi come consapevolezza ed immaginazione possano convivere perfettamente: mi ha molto colpito il fatto che si sia mostrato preoccupato per gli spostamenti tra casa e azienda quando i suoi genitori non ci saranno più e il fatto che, subito dopo, abbia detto di voler venire al lavoro con un aereo privato. E poi si rimane colpiti dalla sua grande forza di volontà, il suo coraggio, la sua fiducia in se stesso: non penso che questa si possa imparare, Davide ce l’ha e le persone che gli parlano, a me è successo così, possono solo cercare di farne il più possibile scorta per il futuro. Caro Davide, immagino che tu stia leggendo questo articolo: mando un caro saluto a te, alla tua famiglia e alla Bett Sistemi. Mi ha fatto davvero molto piacere conoscerti. Buona fortuna per il tuo futuro e per la tua carriera da manager 12 SABATO 22 AGOSTO 2015 IN PROVINCIA Le bellezze del nostro Appennino affascinano anche i canadesi 20 dirigenti della cooperazione di credito canadese, ospiti di Confcooperative, hanno visitato i luoghi incantati della montagna reggiana NATURA Scandiano: un piano di controllo per le nutrie Abbattimento e contenimento per limitare i danni provocati dai roditori SCANDIANO – L’amministrazione comunale ha adottato nei giorni scorsi un provvedimento finalizzato al controllo delle nutrie, dopo le recenti evoluzioni normative nazionali. La legge 116/2014 ha infatti escluso la nutria dalla categoria della fauna selvatica, sottraendo pertanto questa specie animale ai piani di contenimento fino ad oggi attuati dalle guardie venatorie delle Province, che potevano avvalersi dei proprietari dei terreni, delle guardie forestali o comunali, purchè in possesso delle licenze venatorie; la stessa modifica della normativa ha escluso la possibilità dei risarcimenti per i danni arrecati dalle stesse nutrie. Il Comune di Scandiano ha deliberato, nell’ambito di un accordo con la Provincia, un piano di controllo per il contenimento delle nutrie al fine di prevenire e limitare gli effetti, che si baserà essenzialmente sul controllo numerico. Il suo coordinamento e controllo sarà affidato alla Polizia Municipale, che lavorerà in accordo con la Polizia Provinciale. Ogni anno a dicembre verrà fatta una specifica ricognizione nei luoghi censiti come maggiormente o potenzialmente popolati dalle nutrie. Gli abbattimenti potranno essere effettuati con gabbietrappola da coadiutori specificatamente autorizzati dal La delegazione ha incontrato anche gli esponenti delle cooperative di comunità Valle dei Cavalieri (Oreste Torri) e Briganti del Cerreto (Davide Tronconi) comune o da ditte specializzate ed autorizzate che possono essere incaricate dai proprietari dei terreni. E’ previsto anche l’abbattimento con arma da fuoco effettuato da polizia locale, cacciatori durante attività venatoria e da coadiutori abilitati e autorizzati. Nei prossimi giorni il sindaco Mammi e l’assessore all’ambiente Ferri incontreranno le associazioni venatorie e altri soggetti interessati per illustrare gli aspetti operativi. Con questo atto, adottato di concerto con Provincia, l’amministrazione comunale intende dare risposta ad una reale minaccia per le coltivazioni e la tenuta di sponde e argini di fiumi e canali. La nutria è un roditore importato dal sud America nel lontano 1929 a scopo allevamento per ricavarne pellicce. A causa della sua progressiva infiltrazione nell’ambiente naturale e dell’elevato tasso di riproduzione, è diventato un importante problema per la sua capacità di scavare gallerie nei terreni mettendo a rischio la tenuta di argini e terreni, con conseguente rischio idraulico per cose e persone, senza considererare i danni alle coltivazioni trattandosi di animale erbivoro. E’ stata inserita dalla IUCN (International Union for Conservation of Nature) tra le 100 specie esotiche a maggiore minaccia per la biodiversità su scala globale. Canadesi in visita scortati dal presidente Gino Belli L’APPENNINO reggiano e le esperienze cooperative montane (specie le cooperative di comunità) hanno letteralmente conquistato i 20 dirigenti della cooperazione di credito canadese ospiti di Confcooperative e impegnati in un intenso tour partito dal Rifugio della Pietra, gestito dalla cooperativa sociale L’Ovile. Prima sorpresa, per gli ospiti canadesi, il fatto di trovarsi nelle terre di Giuliano Razzoli, che proprio a Vancouver, città di provenienza di tutti i membri della delegazione, vinse l’oro olimpico. Parole chiave della giornata, poi come ha detto il direttore di Confcooperative, Giovanni Teneggi - la fiducia e la partecipazione, “primi prodotti tipici” sui quali investire per la costruzione di cooperative e capitale sociale fondativo delle cooperative di comunità, che prima ancora che lavoro e sviluppo economico rigenerano vita in aree, frazioni e borgate altrimenti destinate a concludere le loro storie nell’abbandono. “Al cuore del progetto e del processo di sviluppo delle cooperative d’Appennino - ha detto Teneggi - vi sono persone, territorio e comunità, parole essenziali che si trasformano da parole sociali e culturali a parole economiche”. Proprio in tal senso, Teneggi ha ricordato che le stesse latterie sociali rappresentano il primo esempio di cooperative di comunità dell’Appennino, perchè attorno ad esse si L’autobus con i 20 dirigenti canadesi muoveva un’intera comunità e si innestava il principio del reciproco aiuto che legava persone, famiglie e imprese in una relazione che abbracciava tutte le dimensioni della vita quotidiana. La delegazione canadese ha poi incontrato gli esponenti delle coope- rative di comunità Valle dei Cavalieri (Oreste Torri) e Briganti del Cerreto (Davide Tronconi), le cui testimonianze e le cui attività (dalla ristorazione alle attività forestali, dall’ospitalità alle guide ambientali) hanno reso evidente quanto sia profondo e per certi versi rivoluzio- nario un percorso imprenditoriale legato in modo esclusivo alle risorse culturali, ambientali e alle tradizioni locali, in un cammino che non offre semplicemente occasioni di lavoro per i soci (in massima parte giovani), ma genera e rigenera intere comunità (apertura di piccoli esercizi, strutture di servizio, manutenzione dei luoghi, riapertura di sentieri) nelle quali la cooperativa funge da animatore di sviluppo per tutti. Dal Rifugio della Pietra, i dirigenti della cooperazione di credito canadese si sono poi portati a Maro, alla Comunità “Martamaria”, dove lavoro, accoglienza e lo spirito di una casa-comunità si intrecciano profondamente. Qui - tra bacche di more, lamponi, mirtilli, ribes in maturazione su assolate sponde - la delegazione canadese ha potuto conoscere il lavoro di una cooperativa impegnata nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso la coltivazione di frutti di bosco biologici e la produzione e vendita di confetture, succhi di frutta, miele biologico: attività che si associano all’accoglienza tout court di persone in difficoltà. Da Maro, infine, un brindisi alla cantina sociale di Puianello-Coviolo, una delle più importanti realtà della vitivinicoltura cooperativa reggiana, dove i dirigenti cooperativi canadesi hanno toccato con mano la dimensione locale di una produzione tipica che si è però fatta strada in tutto il mondo, tanto che il prodotto esportato rappresenta una quota del 40% sul totale. Una cooperazione di comunità, anche in questo caso, che già ha quei rapporti internazionali che, visto l’esito dei confronti della giornata, si possono prospettare anche per le comunità del crinale. SABATO 22 AGOSTO 2015 13 GLI APPUNTAMENTI A Ligonchio la sagra del mirtillo IN CITTÀ’ Dal 20 agosto al 13 settembre la festa al campovolo FestaReggio: 22 serate tutte da vivere La ridente cittadina di montagna ospita la consueta festa dedicata al frutto di bosco: dal 22 al 23 agosto DAL 20 agosto al 13 settembre torna il più importante e atteso evento a Reggio Emilia, in una nuova edizione con 22 serate tutte da scoprire. Molte le novità in arrivo a partire dal programma degli spettacoli, realizzato in collaborazione con Arci Reggio Emilia, che vede il ritorno della grande musica internazionale e fa della Festa provinciale del Partito Democratico una delle kermesse più importanti dell’estate italiana. Su tutti l’esplosivo live dei Prodigy – unica data italiana – protagonisti il 25 agosto insieme al rapper Salmo di una lunga notte dell’elettronica che richiamerà al Campovolo migliaia di persone da tutta Italia. Sul grande palco, altri live ed eventi collate- Il 30 agosto 2015 a Villa Minozzo (località Gazzano) Sagra della Madonna della Cintura A seguire la lista dei maggiori eventi in programma sulterritorio della provincia di Reggio Emilia. CASINA Il 21/23 agosto a Casina - località Paullo, Costaferrata. Festa di Paullo - intrattenimento, musica e gastronomia - c/o Baita Osoppo Info: Comune tel. 0522.604715604710 CASTELNOVO NÉ MONTI Il 22/23 agosto a Castelnovo né Monti - località Felina. Festa sul Castello - c/o Castello - 22 agosto: ore 19,30; 23 agosto: ore 10 - Info: Comune tel. 0522.610111 LIGONCHIO Il 22/23 agosto a Ligonchio Sagra del mirtillo - stands con prodotti freschi e lavorati, animazione per bambini - c/o il campo 1 Atelier di Onda in Onda - tutto il giorno Info: Comune tel. 0522.899121 GATTATICO Il 23 agosto Gattatico - località Praticello. Mercatino del riuso esposizione e vendita di materiale usato - in centro storico - dalle 8 alle 18 - Info: Comune tel. 0522.477919; 348.3983290 LIGONCHIO Il 23 agosto a Ligonchio - località Cinquecerri. Canto del Maggio - XXXVII Rassegna Nazionale di Teatro Popolare - Isoletta - Società del Maggio Costabonese: Canto del Maggio di Romolo Fioroni ore 15,30 - Info: Museo del Maggio c/o Comune di Villa Minozzo tel. 0522.801122 REGGIO EMILIA Il 25 agosto Reggio Emilia. The Prodigy in concerto - concerto del gruppo punk rock inglese dei Prodigy nell’ambito di Festa Reggio c/o Campovolo, via dell’Aeronautica - ore 22 - Info: Festa Reggio tel. 0522.500311-237901 IN CITTÀ Il 25/30 agosto Reggio Emilia e Provincia. Giochi internazionali del Tricolore - giochi sportivi giovanili internazionali all’insegna della fratellanza fra i popoli; a Reggio Emilia nelle piazze del centro storico, nel villaggio olimpico in via Makallè 1 e negli impianti sportivi di alcuni comuni della provincia di Reggio Emilia - Info: Segreteria CONI tel. 926337922629 CASTELNOVO NÉ MONTI Il 26 agosto Castelnovo né Monti. Il centro storico in festa aperitivo, stuzzichini, cocktail e musica - in centro storico - ore 20 Info: Comune tel. 0522.610511 CORREGGIO Il 28 agosto a Correggio. Notti di musica - concerto con gli allievi della Scuola di Musica “Non Solo Note” di Bagnolo in Piano - a cura del M° Primo Iotti - nel Cortile di Palazzo Contarelli, corso Mazzini, 42/c - ore 21 - Info: Pro Loco tel. 0522.641817 CASTELNOVO NÉ MONTI Il 28 agosto a Castelnovo né Monti. Il mercante sotto le stelle mercato serale, gastronomia, ani- mazione e musica - in piazzale Matteotti - ore 20 - Info: Comune tel. 0522.610111 Vittorio Veneto - ore 19,30 - Info: Biblioteca Comunale “Allende” tel. 0522.751923-7519354 GUALTIERI Il 28/30 agosto Gualtieri - località Santa Vittoria. XVIII Festa del Lambrusco - cucina tradizionale, lambruschi reggiani, ballo liscio con orchestra - c/o Palazzo Greppi - dalle 19,30 alle 23,30 - Info: Circolo Al Palazzo tel. e fax 0522.833444; sig. Massimo Donelli tel. 335.8382664 SAN POLO D’ENZA Il 29/30 agosto a San Polo d’Enza. Fiera Medievale - Borso d’Este e il Canale Ducale nell’antico borgo del castello; festa che fa rivivere i fasti cinquecenteschi: dame, cavalieri, popolani, bancarelle nella ricostruzione storica di un villaggio medievale; la sera, fiaccole, musica e spettacoli con taverne e punti di ristoro - nel borgo intorno al Castello, piazza IV Novembre - in centro storico - 29 agosto: pomeriggio e sera; 30 agosto: tutto il giorno - Info: Info: Comune tel. 0522.241771 BORETTO Il 28/30 agosto a Boretto.Fiera di Settembre - spettacoli, concerti, degustazione di cipolla borettana e di piatti tipici - in piazza Nenni; 28 agosto - sera; 29-30 agosto - tutto il giorno - Info: Comune tel. 0522.963758-963759-963700 ALBINEA Il 28/30 agosto a Albinea. Libr’Aria - piccolo festival di libri e lettori all’aria aperta - c/o Biblioteca Comunale “Pablo Neruda” e Parco dei Frassini, via Morandi Info: Biblioteca Comunale “Pablo Neruda” tel 0522.590262 CARPINETI Il 28/30 agosto a Carpineti. Fiera di San Vitale - musica, mercato ambulante nel weekend, fiera dell’agricoltura, prodotti tipici, mostre, esposizioni, spettacoli - in piazza Matilde di Canossa - Info: Comune tel. 0522.615098-625098 FABBRICO Il 29 agosto a Fabbrico. La Sagra - gastronomia e musica - in piazza SABBIONE Il 30 agosto a Reggio Emilia località Sabbione. Soli Deo GloriaOrgani, Suoni e Voci della Città – Mario Duella organo, Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola, Silvia Perucchetti direttore - musiche di G. Guami, G. Frescobaldi, D. Cimarosa, D. Puccini, W. A. Mozart, M. Cazzati, O. di Lasso, F. Guerrero, Canto gregoriano - c/o Chiesa dei Santi Sigismondo e Genesio, via Mons. Torreggiani 7 - ore 18 - Info: Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “Achille Peri - Claudio Merulo” tel. 0522.456782; 339 3940620 GUASTALLA 30 agosto Guastalla - località Pieve. Amarcord - kermesse di fine estate con mercato, laboratorio di natura e mestieri - in piazza Don rali con artisti e ospiti speciali. A disposizione del pubblico anche un’area campeggio per chi vorrà vivere fino in fondo la notte più lunga dell’estate. Quella del 2015 sarà la Festa dei festival, con quattro proposte che faranno felici i cultori della musica di qualità. Si parte il 21 agosto con Illicit Sounds of Maffia, che tra gli altri vedrà sul palco dell’Arena spettacoli il live di 2 Many Djs, progetto dance dei carismatici fratelli Stephen e David Dewaele, fenomeno di culto nell’ambiente dei dj e dei clubber. Un omaggio ai gloriosi anni del Maffia a 20 anni dall’apertura del circolo reggiano, punto di riferimento in Italia per la musica elettronica dance d’avanguardia. Teobaldo Soragna - tutto il giorno Info: Comune tel. 0522.839711 SAN POLO Il 30 agosto San Polo d’Enza. Tradizionale Sagra d’Agosto “Fiera delle Arti e dei Mestieri” in centro storico - tutto il giorno Info: Comune tel. 0522.241711 VIANO Il 30 agosto Viano - località Borgo Castello Querciola. Festa Medioevale - stands gastronomici, sbandieratori, musici, armigeri e giocolieri, spettacoli per bambini tutto il giorno; rievocazione e corteo storico - ore 20 - c/o Castello Info: Comune tel. 0522.988321 VILLA MINOZZO Il 30 agosto a Villa Minozzo. Chiusura della Rassegna del Maggio - sfilata delle compagnie maggistiche per le vie del paese - ore 15 - Info: Museo del Maggio c/o Comune di Villa Minozzo tel. 0522.801122; 348.7732579 GAZZANO Il 30 agosto 2015 a Villa Minozzo - località Gazzano.Sagra della Madonna della Cintura - stands gastronomici e rievocazione di antichi mestieri - ore 8 - Info: Comune tel. 0522.801122 APPENNINO Il 30 agosto Ligonchio a Fiera del riuso domestico - esposizione e vendita di materiale usato - in centro storico - tutto il giorno Info: Comune tel. 0522.899121 14 SABATO 22 AGOSTO 2015 MONDO BIO FOCUS Tutti i segreti per conservare gli alimenti in frigo Non è facile gestire la spesa, le quantità e i tempi Ecco alcuni consigli per congelare i tuoi prodotti IL discorso, però, non finisce qui. Se infatti abbiamo sbagliato i quantitativi acquistati e non riusciamo a consumare i prodotti per tempo o, più semplicemente, non abbiamo modo di fare la spesa frequentemente, l’unica soluzione per evitare di buttare il cibo è congelarlo, operazione che equivale a mettere in pausa il suo deperimento. Ogni scompartimento ha la propria temperatura e deve ospitare cibi specifici. I tempi di conservazione? Le verdure crude durano fino a 8 giorni, la carne cruda 4, pollame e formaggi freschi 3, mentre pesce e carne macinata non vanno oltre i 2 COME SCONGELARE I CIBI CORRETTAMENTE Un consiglio utile a tal proposito è sicuramente quello di evitare di riporre tutti gli alimenti insieme nel congelatore perché il congelamento avviene più rapidamente quando sono già presenti altri alimenti congelati. E per garantirsi uno scongelamento il più igienico possibile meglio evitare di farlo a temperatura ambiente ma trasferire gli alimenti dal congelatore al vano frigorifero: in questo modo cederanno lentamente il freddo evitando il proliferare di batteri. Un frigo con alcuni consigli su come conservare gli alimenti. I 4 TRUCCHI PER CONSUMARE MENO A volte tendiamo a non pensarci ma utilizzare il frigo per conservare i nostri alimenti costituisce un bell’investimento in termini di consumo energetico; esistono però alcuni trucchi per limitare il consumo di energia e/o il suo spreco. Meglio un frigo non troppo pieno: se gli alimenti sono troppo fitti l’aria fredda non riesce a circolare bene e questo può avere ripercussioni negative sia sulla conservazione dei cibi che sull’efficienza. Mai inserire in frigo gli alimenti ancora caldi: oltre a richiedere molta energia per il raffreddamento facilitano la formazione di brina che, formando uno strato isolante sulle pareti del frigo, gli sottrae freddo e aumenta i consumi di energia. Mai lasciare che si formi uno strato di ghiaccio sulle pareti del frigo: come accennato al punto precedente, se il vostro frigo non prevede lo sbrinamento automatico per mantenerlo efficiente bisogna eliminare ogni formazione di ghiaccio sul nascere! Un frigo ordinato per evitare di meditare davanti allo sportello aperto: è inutile raccontarsela, passare diversi minuti a meditare davanti al frigo, aumenta (e non di poco) i consumi di casa; con un maggior ordine in frigo è possibile aprire e chiudere lo sportello in un attimo, trovando sempre ciò che si sta cercando. (d.f.) DANIELA FERRARI riti ai secondi. È ESTATE e col caldo gli alimenti deperiscono molto più rapidamente; basta essere non perfettamente attenti alla conservazione e gestione del cibo e i rischi per la salute, nonché lo spreco alimentare, sono dietro l’angolo. I CIBI CONFEZIONATI ANCORA CHIUSI Per quanto riguarda gli alimenti confezionati ancora chiusi riposti nel nostro frigorifero le regole da ricordare sono semplici: meglio mettere più comodi al prelievo gli alimenti con scadenza più ravvicinata in modo tale da non lasciarli scadere e seguire scrupolosamente le regole di conservazione riportate sulla confezione (solo se le si rispetta il termine minimo di conservazione e la data di scadenza sono attendibili). OGNI ALIMENTO VA MESSO AL PROPRIO POSTO Siete abituati a tornare a casa con la spesa e a buttare tutto in frigorifero in ordine sparso? Niente di più sbagliato, sia perché poi finite col non trovare più nulla, sia perché in questo modo non siete sicuri di garantire agli alimenti le migliori condizioni di conservazione. Dovete sapere infatti che non tutte le aree del frigo si trovano alla stessa temperatura: i cassettoni in basso, ad esempio, hanno in genere una temperatura di 8°C e sono quindi il luogo perfetto per sistemare frutta e verdura (evitando i sacchetti di plastica e preferendo quelli di carta che, assorbendo l’umidità, ne garantiscono una maggior durata); il ripiano basso immediatamente superiore ai cassetti è la zona più fredda: qui vanno riposti i cibi più deperibili come carne cruda, pollame e selvaggina, pesce (crudo e cotto); nel ripiano centrale la temperatura è un po’ più alta quindi qui possiamo sistemare affettati, carne cotta, minestre e pasta; il ripiano alto è il più caldo di tutti e qui possiamo mettere latticini, uova, scatolame aperto e cibi cotti. PER QUANTO TEMPO I CIBI FRESCI IN FRIGO? Dopo aver capito dove posizionare i diversi alimenti per garantire loro la migliore conservazione possibile ed evitare lo spreco alimentare, la domanda successiva da farsi è: per quanto tempo posso conservarli in frigo? La durata degli alimenti freschi conservati dopo l’acquisto infatti non è infinita: le verdure crude possono durare fino a 8 giorni, la carne cruda 4, pollame e formaggi freschi 3 infine il pesce e la carne macinata soltanto 2 giorni. Soprattutto in estate, quando durante il trasporto verso casa è più probabile aver sottoposto il cibo al caldo, è essenziale poi rispettare la regola del “primo dentro primo fuori” ovvero consumare per primi gli alimenti che abbiamo riposto per primi in frigorifero. GLI AVANZI NON SI CONSERVANO ALL’INFINITO Inutile sottolineare che anche gli avanzi di cibo provenienti dalla tavola non possono essere conservati all’infinito: il ragù può essere conservato 8 giorni, pasta e minestra fino a 3 giorni infine carne e pesce cotto 2 giorni. Da notare inoltre che gli avanzi di cibi cotti vanno messi in frigo solo quando non sono più caldi per evitare la formazione di brina e il conseguente calo di efficienza del frigo. Che fare invece dello scatolame e/o delle confezioni di affettati aperti? Meglio consumarli entro 3 giorni, come frequentemente indicato sulla loro confezione. Uno sguardo di particolare attenzione merita il rischio di cross-contaminazione: meglio conservare gli alimenti crudi lontano da quelli cotti o pronti per essere consumati per evitare che i microrganismi, eventualmente presenti nei primi, vengano trasfe- CHE COS’E’ IL TMC? Non va inoltre dimenticata la differenza tra scadenza e TMC: il termine minimo di conservazione (“da consumarsi preferibilmente entro”) è la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche mentre la data di scadenza (“da consumarsi entro”) è la data entro la quale il prodotto va necessariamente consumato. Se, nonostante la nostra attenzione, qualche alimento ha comunque superato la data di scadenza ricordiamoci che in alcuni casi siamo ancora in tempo per consumarlo (a patto di aver preventivamente eseguito una corretta conservazione): gli yogurt possono essere consumati fino a 3-4 giorni dopo la scadenza, le uova 2-3 giorni dopo e il pesce surgelato addirittura 2 mesi dopo la scadenza ; grande attenzione invece al latte : è l’unico alimento da consumare tassativamente entro la sua data di scadenza. SABATO 22 AGOSTO 2015 15 DALLA PARTE DEGLI ANIMALI Alimentazione e salute: come prendersi cura dei nostri animali La guida alimentare del Dottor Sergio Canello, veterinario esperto in patologie legate ad alimentazione, omepatia e medicina naturale Se le infiammazioni o i processi autoimmuni sono cronici, vuol dire che esiste una causa esterna e che i farmaci non possono essere la soluzione definitiva. La soluzione passa solo attraverso l’eliminazione della causa esterna: per fortuna, la più comune, forse per oltre l’80% dei casi, è l’alimentazione e su quella si può agire eliminando l’alimento o gli alimenti che causano il problema LO SAPEVI CHE? LA SALUTE dei nostri animali diventa ogni giorno più importante e capire cosa fa bene diventa un’esigenza imprescindibile per migliorare la loro salute. Ogni settimana il Dottor Sergio Canello, Veteri- S.Canello nario esperto in patologie legate all’alimentazione, omepatia e medicina naturale, sulle pagine del GdR realizza una guida all’alimentazione e al benessere degli animali. Il tutto per conoscere fino in fondo quali sono i rischi che corrono i nostri compagni, persino quando si trovano davanti alla ciotola. Una riflessione sulla medicina attuale. Patologie acute e iperacute Se facciamo un resoconto dello stato della medicina attuale, emerge con chiarezza che sono stati fatti passi giganteschi in avanti sulle patologie acute e iperacute, sulla rianimazione e sulle terapie sostitutive dei secreti delle ghiandole che non funzionano regolarmente. Ad esempio, l’insulinoterapia o l’uso di ormoni tiroidei ove la tiroide non riesca a svolgere il suo compito, consentono una vita pressoché normale a pazienti che solo qualche decina di anni fa avrebbero avuto conseguenze gravissime e spesso fatali. Patologie croniche Se però usciamo dalle patologie appena descritte, e consideriamo la gran parte delle patologie infiammatorie croniche, è disarmante constatare che le uniche terapie in uso (antibiotici, antinfiammatori e immunosoppressori) sono le stesse che si usavano cinquant’anni fa, terapie che non risolvono un bel niente. Perché? La risposta è semplicissima: se le infiammazioni o i processi autoimmuni sono cronici, vuol dire che esiste una causa esterna e che i farmaci non possono essere la soluzione definitiva. Eliminare la causa: gli alimenti La soluzione passa solo attraverso l’eliminazione della causa esterna. Per fortuna, la causa esterna più comune, forse per oltre l’ottanta per cento dei casi, è l’alimentazione, e su quella si può agire, eliminando l’alimento o gli alimenti causa del problema. Come mai gli alimenti possono essere la causa più frequente dei più comuni processi infiammatori? Anche in questo caso, la risposta è semplice: gli alimenti sono dei semplici veicoli delle sostanze chimiche e farmacologiche più svariate, sostan- Un’alimentazione adeguata per il nostro animale può fare la differenza, in particolare durante la stagione invernale. Questo perché con l’abbassarsi delle temperature si bruciano più calorie, soprattutto se parliamo di animali che vivono in ambiente esterno. In particolare, per i gatti che stanno all’aperto, una dieta ricca di nutrienti, grassi e proteine, consente loro di non perdere peso e di utilizzare le riserve corporee come “carburante” per scaldarsi e per non intaccare le difese. ze che sono le vere responsabili delle patologie infiammatorie più comuni. La prova Come esserne sicuri? La riprova più evidente la si ha sostituendo i vari alimenti identificati come causa dei problemi con gli stessi alimenti, ma di origine biologica. Molti sono giustamente molto scettici sul biologico, e non si può dare loro torto, ma, per fortuna, anche considerando tutto ciò che impedisce di avere cibi veramente bio (piogge acide, coltivazioni vicine, inquinamento, truffe), gli alimenti bio hanno un grado di salubrità nettamente superiore, e la riprova sta proprio nel fatto che l’uso di materie prime bio al posto di quelle tradizionali vede moltissime volte la scomparsa dei processi infiammatori più diversi. È presente un processo infiammatorio cronico nel vostro cane o gatto o in voi stessi? Provate a eliminare l’alimento che mangia o che mangiate voi tutti i giorni e verificate: se dipende dall’alimento, vedrete la progressiva e rapida riduzione dell’infiammazione fino alla completa scomparsa. Provate, è facile e non costa nulla! IPIAGHE ALLE SCAPOLAI Lo sapevate che c’è certo numero di cani, specie in Emilia Romagna, che va incontro, soprattutto d’estate, a una improvvisa e devastanti e piaga nella zona delle scapole o sulla groppa? Il cane improvvisamente comincia a mordersi la cute o a grattarsi con la zampa se non arriva con i denti, fino a procurarsi una piaga veramente impressionante. La causa, indovinate!, dipende dalla carne derivante da allevamento intensivo, e stavolta non c’entrano le crocchette, ma i resti di una grigliata di carne o degli ossi o della pelle di pollo. Provate a osservare quando compare, se compare, e non ve lo auguro, questa lesione: due o tre ore dopo che il cagnone si è pappato qualcosa dalla tavola che mai avreste immaginato potesse essere la causa del problema. Qualcuno ha dovuto affrontare questa situazione? Provate a osservare quando compare, se compare, e non ve lo auguro, questa lesione: due o tre ore dopo che il cagnone si è pappato qualcosa dalla tavola che mai avreste immaginato potesse essere la causa del problema. Carpi F.C. Bagnolese Reggio Calcio Trofeo “Citta’ di Carpi” Correggese Trofeo “Cavazzoli” Trofeo “Baby Bett Sistemi” Formigine Correggese Trofeo “Prandi” 9^ Fossil Cup Trofeo “Emilia Wine” l’Albo d’Oro dei Tornei 2014/2015 d n i i m e enticabile n o i g a t s a n ...u Castelvetro Juventus Club Parma Reggio Calcio 8^ Trofeo “Gaetano Scirea” Trofeo “Monica Vignudini” 3^ Junior Conad Cup SABATO 22 AGOSTO 2015 17 ICALCIO PROFESSIONISTICOI PAG. 21 Tocca al Napoli di Cristiano Giuntoli inaugurare la massima serie 2015/2016 al Città del Tricolore contro il Sassuolo IL’EVENTO INTERNAZIONALEI ICALCIO DILETTANTII IJUNIORES REGIONALEI Reggio torna ad ospitare i Giochi Internazionali del Tricolore, l’importante manifestazione sportiva giovanile in programma dal 25 al 30 agosto Ufficiale la collaborazione, che profuma di fusione, tra il Colorno e il Torrile San Polo: una stretta di mano tra i presidenti Saccani e Froldi dà il via alla sinergia La Piccardo&Savorè punta a fare bene anche con le giovanili: la Juniores è stata affidata a mister Maurizio Dall’Aglio, allenatore esperto ex Crociati e Futura Parma A PAGINA 20 A PAGINA 18 A PAGINA 19 18 SABATO 22 AGOSTO 2015 AIC - LA RICERCA Cosa fanno i calciatori una volta appese le scarpette al chiodo? Un dato su tutti: solo il 10% degli ex giocatori lavora stabilmente nel mondo del pallone, anche se 3/4 di loro ha acquisito un titolo per farlo. Ecco una carrellata delle occupazioni più frequenti nelle quali si sono tuffati molti ex professionisti QUALE futuro per il calciatore professionista nel mondo del lavoro, una volta appese le scarpette al chiodo, abbandonato il calcio giocato e uscito dal campo di azione dei riflettori? A rispondere alla domanda è l’analisi sul post carriera dei calciatori professionisti “Fine primo tempo”, una panoramica voluta dall’Associazione Italiana Calciatori (AIC) e realizzata con Studio Ghiretti & Associati. Il lavoro è stato presentato a fine luglio, all’interno della mostra “Football Heroes” di piazza San Babila, a Milano, alla presenza di Diego Bonavina, presidente di AIC Onlus, Fabio Poli, direttore organizzativo di AIC, e Roberto Ghiretti, presidente di Studio Ghiretti & Associati. A portare una testimonianza del proprio percorso avviato dopo l’agonismo, sono stati Massimo Paganin, ex difensore dell’Inter, e Paolo Conti, ex portiere di Roma e Fiorentina. Lo studio “Fine primo tempo – Analisi sul ‘dopo-carriera’ dei calciatori professionisti” si compone di tre parti. La prima, intitolata “Che fine hanno fatto”, è un’indagine realizzata su 2611 calciatori in attività nella stagione 1992/1993; la seconda è un’indagine svolta su 499 calciatori che hanno giocato l’ultima stagione sportiva (2014/2015) che hanno risposto ad un questionario con domande inerenti il futuro in termini di idee, progetti, inclinazioni, preoccupazioni, settori di interesse, formazione; infine, la terza parte è dedicata alle storie e alle testimonianze di alcuni dei calciatori che hanno disputato la stagione 1992/1993 in relazione al loro percorso lavorativo post carriera calcistica. I numeri Il Torrile San Polo diventa la “società satellite” del Colorno L’intelligenza di Andrea Pirlo: appese le scarpette al chiodo si occuperà interamente del suo prestigioso vitigno Dalla ricerca “Fine primo tempo” emergono diversi dati interessanti, che disegnano una panoramica delle aspettative dei calciatori in relazione al loro “secondo tempo” e delle reali possibilità di ricollocazione. Prima di tutto, se un calciatore non è riuscito a trovare una sistemazione entro i primi 4-5 anni dal termine della propria car- COLORNO - Manca davvero poco: è imminente la presentazione che renderà ufficiale la collaborazione tra ACD Colorno e Torrile San Polo USD. La volontà del Colorno è quella di affiancare una società del comune dando così la possibilità a tanti ragazzi del posto di continuare a praticare sport anche dopo aver ultimato il percorso con le giovanili. Il Torrile San Polo USD è stato fondato nel 1961 e proprio quest’anno è retrocesso in Terza Categoria. La società, presieduta da Giancarlo Froldi, tra i suoi dirigenti vanta anche il direttore sportivo Mauro Iasoni. Così il presidente Mauro Saccani (Colorno): “Non mi piace definire il San Polo di Torrile una nostra società satellite, la nostra è una amicizia che risulterà utile per la comunità locale. Grazie a questa stretta di mano riusciremo a dare continuità ai nostri giovani, anche a tutti quei ragazzi che magari non hanno le caratteristiche giuste per militare nei campionati dilettantistici più importanti. Vogliamo dare una possibilità a tutti questi ragazzi che desiderano fare sport non allontanandosi dal territorio. In questo modo cercheremo di seguirli durante la loro crescita. Questa collaborazione sarà utile ad entrambe, siamo lieti di poter lavorare con la società del presidente Giancarlo Froldi” Altra nota importante: il preparatore atletico Mattia Bernardi seguirà direttamente il lavoro sul campo del riera agonistica, rischia di uscire definitivamente dal circuito professionistico. E i numeri parlano chiaro: il 61,4% degli ex calciatori professionisti non opera a nessun livello nel mondo del calcio, nonostante 3/4 degli atleti in questione abbia acquisito un titolo di abilitazione per farlo (di questi, ben il 97,5% quello di allena- tore). Ancora: solo il 10% degli ex calciatori professionisti ha lavorato in maniera continuativa nelle ultime tre stagioni nel calcio professionistico. Si tratta di un dato che fa a pugni con la volontà dei calciatori professionisti in campo l’ultima stagione: addirittura il 75,8% di loro pensa di restare in qualche modo nel mondo del pallone e più della metà di questi ultimi non ha pensato ad un’alternativa nel caso non ci riuscisse. Ma ci sono tanti altri dati. Il 51,8% dei calciatori che hanno disputato l’ultima stagione pensa al proprio futuro, ma il dato è influenzato da età e categoria: più si sale di livello, meno pensieri si hanno; più si invecchia, più le preoccupazioni aumentano. A tal proposito, il 32,1% degli interpellati si dichiara molto o abbastanza preoccupato per il proprio post carriera. Proprio per questo, l’83,5% dei calciatori in attività riconosce l’utilità di corsi di orientamento professionale post carriera non inerenti una formazione specifica in ambito calcistico. Arriva proprio da quest’ultimo dato la conferma della bontà del lavoro di AIC Onlus, che quest’anno ha dato vita alla V edizione di “AIC – Ancora In Carriera – MANAGER”, il corso formativo nato con l’obiettivo di preparare i partecipanti ad un post carriera oltre lo sport praticato. Così facendo, AIC rinnova l’impegno e lo sforzo rivolti alla formazione degli ex calciatori, indirizzandoli verso un percorso che, da una parte, dia consapevolezza delle proprie competenze acquisite sul campo di gioco, dall’altra fornisca conoscenze e strumenti per ricollocarsi professionalmente nel mondo del calcio o in altri settori. Infine, dalle testimonianze di ex calciatori professionisti, risulta evidente come il calcio offra competenze, capacità gestionali e una rete di relazioni che possono essere messe a frutto con ottimi risultati in altri campi. I più battuti risultano sicuramente quelli dell’imprenditoria, del commercio e della ristorazione, nonché della politica e dell’associazionismo. Saccani (presidente Colorno) con Froldi (presidente Torrile San Polo) Torrile, non solo: i portieri impegnati in questa avventura continueranno ad allenarsi nel centro sportivo gialloverde, presso la casa madre. Così Giancarlo Froldi, presidente del San Polo di Torrile: “Sarà sicuramente una collaborazione che gioverà ad entrambi, tanti ragazzi del Colorno non trovano spazio in categoria e così, da noi, potranno continuare a giocare a calcio senza doversi allontanare da casa. Facciamo tutto questo per il bene del territorio e soprattutto per i nostri giovani” il presidente ha concluso ringraziando l’amministrazione comunale di Colorno: “Siamo lieti di poter ufficializzare questa stretta di mano, ringrazio il sindaco Alessandro Fadda e l’assessore Giorgio Faelli che ci hanno aiutato in questa fase di progettazione della collaborazione sportiva: ci sono tutti gli ingredienti per fare bene” SABATO 22 AGOSTO 2015 19 CALCIO GIOVANILE Piccardo & Savoré: una Juniores pronta a stupire L’esperto Maurizio Dall’Aglio è l’allenatore che la società ha scelto per questa nuova avventura nel campionato cadetto: tanti i ragazzi interessanti in rampa di lancio PARMA - Al via la stagione della Junioores della Piccardo & Savorè, società presieduta da Franco Scrinzi, club molto ambizioso che, dopo aver dominato il campionato di Prima Categoria, si prepara a disputare anche la Promozione. Il primo pomeriggio d’allenamento, oltre che per dettagli tecnici ed organizzativi, è stata l’occasione per fare incontrare i ragazzi, che provengono da diverse società della provincia di Parma, con mister Dall’Aglio ed il suo vice Bercella. Questa la rosa della squadra Juniores della Piccardo & Savorè ASD, che sarà completata con l’arrivo di un secondo portiere classe 1998 o 1999: Violi Davide (1998) portiere dalla Futura FMN, Cassari Manuel (1997) difensore dal Monticelli, Agboton Bienvenu Ousmane (1998) difensore dall’Audace, Gaglio Alessandro (1997) difensore dal Monticelli, Pederzani Matteo (1997) difensore dal Montecchio, Mangiameli Josè Manuel (1998) difensore dalla Juventus Club Parma, Martini Davide (1998) difensore dall’Audace, Ambroggio Antonio Luca (1998) centrocampista dall’Audace, Tanzi Alessandro (1998) centrocampista dalla Juventus Club Parma, Toledo Giacomo Serrato (1998) centrocampista dal Mercury, Tagliavini Gianpaolo (1997) centrocampista dal Monticelli, Fantini Alessandro (1997) centrocampista dal Monticelli, Toscani Giacomo (1997) centrocampista dal Monticelli, Barusi Riccardo (1998) centrocampista dall’Audace, Bonati Marcello (1997) centrocampista dal Monticelli, Cavallotti Riccardo (1997) centrocampista dal Monti- Unicef e Figc insieme per combattere il doping Alcuni ragazzi della Juniores con Maurizio Dall’Aglio, allenatore che ha lavorato anche nei professionisti (Noceto, alla guida della Berretti) celli, Terbonati Manuel (1996) attaccante dal Monticelli, Pucci Salvatore (1998) attaccante dalla Futura FMN,Marchini Alessandro (1998) attaccante dal Colorno, Pagano Gennaro (1998) attaccante SENSIBILIZZARE i più giovani sui pericoli del doping ed educare gli atleti ad una vita sana: con questo scopo nasce il progetto, promosso dalla Figc in collaborazione con Unicef, “Un gol per la salute”. Un’iniziativa della Commissione Antidoping e Tutela della Salute, molto attenta a questo genere di problematiche già affrontate in precedenza con altre manifestazioni come “Campioni senza trucco – dalla scuola alla vita”, che ha riscosso un grande successo. Il nuovo accordo tra Figc e Unicef è stato firmato a metà luglio dal presidente federale Carlo Tavecchio e dal presidente di UNICEF Italia Giacomo Guerrera. “È un grande onore – ha dichiarato il numero uno della Federcalcio - lavorare con Unicef su un progetto che ha una vasta ed importante penetrazione sul territorio. Calcio, valori sani e tutela della salute sono la base dell’educazione sportiva della Federazione; visto il successo della prima edizione, sono convinto che questo percorso possa costituire un ottimo strumento educativo per le giovani generazioni anche per gli anni a venire”. Dello stesso avviso il presidente Guerrera: “Questa è una collaborazione a cui teniamo molto, anche in virtù dei risultati raggiunti con la precedente edizione. Puntare sulla salute e sulla corretta interpretazione dello spirito di squadra, sul raggiungimento del risultato in maniera pulita rappresentano pilastri educativi per le nuove generazioni, in tutti i Paesi del mondo”. dall’Audace e Tilocca Francesco, attaccante (1998) dal Mercury. Ai nostri Juniores un grosso in bocca al lupo per la nuova avventura. Così Maurizio Dall’Aglio ai nostri microfoni: “Sono molto con- tento per questa nuova avventura, sono sicuro che sarà entusiasmante per tutti. Oggi ho l’opportunità di lavorare con una società molto ambiziosa, una società che è pronta a dare spazio anche a tanti nuovi Carlo Tavecchio con il presidente di UNICEF Italia Giacomo Guerrera talenti” l’ex Crociati Noceto e Juventus Club Parma ha poi concluso così: “Ora dobbiamo allenarci con serenità e dobbiamo trovare l’amalgama, ci sono gli ingredienti per fare bene” 20 SABATO 22 AGOSTO 2015 L’EVENTO Reggio si tuffa nei Giochi Internazionali del Tricolore L’evento, che quest’anno è organizzato nell’ambito del programma di Reggio Emilia per Expo 2015, prevede il coinvolgimento di atleti dagli 11 ai 19 anni, provenienti da 15 Paesi del mondo, che si cimenteranno in 42 discipline sportive convenzionali La kermesse di caratura continentale si svolge in città e nei comuni della provincia dal 25 al 30 agosto 2015 REGGIO EMILIA torna ad ospitare i Giochi internazionali del Tricolore, l’importante manifestazione sportiva giovanile giunta alla quinta edizione, che si svolge in città e nei comuni della provincia dal 25 al 30 agosto 2015. L’evento, che quest’anno è organizzato nell’ambito del programma di Reggio Emilia per Expo 2015, prevede il coinvolgimento di atleti dagli 11 ai 19 anni, provenienti da 15 Paesi del mondo, in 42 discipline sportive convenzionali, alle quali si aggiungono cinque giochi tradizionali e sei con la partecipazione di persone con disabilità. Nati nel 1997 in occasione del bicentenario della nascita del Primo Tricolore, i Giochi rappresentano un grande festival di carattere sportivo, aggregativo, educativo e culturale; sono anche un’opportunità di far conoscere il territorio e le eccellenze che lo contraddistinguono, mettendo in gioco alcune delle qualità migliori dei reggiani: lo spirito di accoglienza, l’ospitalità, il buon gusto e il benessere. L’evento coinvolge numerosi soggetti istituzionali e sportivi del territorio provinciale e regionale. I Giochi internazionali del Tricolore sono promossi da un Comitato composto dal Comune di Reggio Emilia, dalla Provincia di Reggio Emilia, dalla Regione Emilia-Romagna, dal Coni dell’EmiliaRomagna e dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia. A gestire l’organizzazione della manifestazione è invece un Comitato organizzatore composto da Comune e Provincia di Reggio Emilia, Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia e Coni regionale, insieme al Comitato italiano paralimpico (Cip) regionale, Centro sportivo italiano (Cis) di Reggio Emilia e l’Unione italiana sport per tutti (Uisp) di Reggio Emilia. Hanno detto – La quinta edizione dei Giochi internazionale del Tricolore è stata presentata questa mattina nel corso di un incontro in Sala del Tricolore a Reggio Emilia, cui hanno preso parte i rappresentanti delle diverse istituzioni che compongono il Comitato organizzatore e alcuni tra i più importanti sportivi reggiani, come Giovanni Pini e Riccardo Cervi della Pallacanestro Reggiana, l’oro olimpico Giuliano Razzoli e il campione delle paralimpiadi Fabio Azzolini. I Numeri - I Giochi internazionali del Tricolore rappresentano un importante momento d’incontro nazionale ed internazionale, che vede la partecipazione di giovani atleti provenienti da circa 30 città nel mondo, gemellate o in relazione con le istituzioni locali, di referenti sportivi (allenatori, dirigenti sportivi e familiari) e rappresentanti istituzionali di tali territori. A livello italiano sono stati invitati, oltre alle associazioni sportive di tutti i comuni della provincia, anche rappresentanti e delegazioni sportive di diversi comuni dell’Emilia-Romagna. Sulla base delle precedenti edizioni, per l’edizione 2015 è stimata la partecipazione di circa 3.500 atleti di cui 600 – 800 di Paesi non italiani, provenienti appunto da oltre 15 nazioni differenti. Un centinaio gli accompagnatori. La Programmazione - L’apertura ufficiale dei Giochi del Tricolore si svolge mercoledì 26 agosto in piazza Prampolini: la piazza centrale di Reggio Emilia diventa il teatro di una grande cerimonia di apertura, e viene allestita per accogliere le delegazioni sportive italiane e straniere che parteciperanno. Dopo la sfilata di queste ultime e i saluti delle autorità e dei testimonial, si svolgerà il giuramento degli atleti, allenatori e giudici, accompagnato da proiezioni visive sui palazzi, spettacoli di danza, musica e luci, sbandieratori storici. Il programma della manifestazione prevede, oltre alle competizioni sportive che si svolgeranno nei principali impianti del comune e della provincia di Reggio Emilia ed in alcuni impianti di province limitrofe, anche la realizzazione di alcuni grandi eventi culturali, di promozione del Rossi e Manghi durante la presentazione territorio e di intrattenimento. Una prima conferenza è in programma sabato 4 luglio al Chiostro grande della Ghiara, sul tema “L’emancipazione femminile vista attraverso i giochi olimpici”. Il convegno ha l’obiettivo di far conoscere il lungo cammino per l’emancipazione femminile nel mondo dello sport e vede la partecipazione della professoressa Gigliola Gori, docente di pedagogia e storia dello sport all’Università degli studi di Urbino, e delle due campionesse Cecilia Camellini e Francesca Ferretti. Mercoledì 26 agosto, si svolge una nuova conferenza sui valori dello sport e dell’inclusione sociale. I partecipanti si confrontano sul ruolo educativo dello sport, sul rapporto e sul rispetto degli altri, sulla lealtà della competizione, sullo spirito di squadra e sul senso di appartenenza. Al centro del dibattito anche le politiche di inclusione per l’integrazione delle minoranze, in grado di costruire spirito di appartenenza, stabilità, coesione e convivenza pacifica all’interno delle comunità. Una ulteriore conferenza è infine in programma a settembre sul diritto allo sport, quindi sui temi dell’accessibilità allo sport e alle occasioni di movimento, pari opportunità, diverse abilità e politiche di genere, e la collaborazione con il mondo della scuola. NEL SEGNO DI EXPO 2015 - Nell’anno dell’Esposizione universale, sono inoltre previste alcune iniziative che legano i Giochi internazionali del Tricolore ad Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e che saranno incentrate sulla divulgazione e la promozione di attività legate all’educazione alimentare, alla nutrizione, alla promozione di stili di vita sani, alla riscoperta dei prodotti tipici e delle tradizioni alimentari, alla qualità della vita e alla sostenibilità e il diritto al cibo. In quest’ottica, Reggio Emilia sarà tappa, nel periodo dei Giochi, di uno dei sei “Top Event” del Coni nazionale, nel progetto costruito per Expo 2015: “Alimentazione e sport, un gioco di squadra”. Sport, alimentazione e salute è il tema portante della conferenza in programma venerdì 28 agosto. Tra gli argomenti affrontati: i corretti stili di vita, la lotta alla sedentarietà, all’obesità e ad altri fattori di rischio, i contenuti della Carta di Milano. Lo stesso giorno, lungo via Emilia San Pietro, in viale 4 Novembre e all’interno dei magnifici Chiostri cinquecenteschi di San Pietro, si svolge una serata diStreet food di qualità. Un percorso di quasi un chilometro lungo l’antica Via Emilia – strada che da più di duemila anni fa incontrare persone, culture e cittadinanze diverse unite da un unica ricerca di civiltà - accoglierà centinaia di ospiti provenienti da tutto il mondo. Reggio Emilia sarà tappa dell’evento “In viaggio verso Expo” organizzato dall’associazione “ChefToChef – EmiliaRomagna Cuochi”, che attraversa la regione per le vie di terra e d’acqua, dedicato all’educazione alimentare, all’infor- mazione, alla conoscenza della biodiversità e della qualità sostenibile, all’innovazione. Insieme al Food truck degli chef vi saranno una quarantina di FoodValleyBike con prodotti del territorio regionale (Consorzi, produttori, aziende enogastronomiche) che forniranno assaggi e degustazioni. In collaborazione con l’Associazione italiana Sommelier, nei Chiostri di San Pietro sarà possibile degustare un’ampia selezione dei vini della regione. Lo Street food prosegue, in collaborazione con Confesercenti, in un percorso che va dal regionale al nazionale: lungo viale 4 Novembre, vi sarà una ventina di stazioni per assaggi e finger food delle diverse regioni italiane. Durante la serata atleti, dirigenti e testimonial dei Giochi, insieme con gli chef e a food blogger e gourmand, parleranno di cultura del cibo tra tradizione e innovazione, di alimenti bio, naturali e sostenibili e di tutela della salute e degli stili di vita sani. Una troupe itinerante seguirà il percorso e, con l’ausilio delle nuove tecnologie e dei social media, testimonierà l’evento. STREET E URBAN SPORT - I Giochi del Tricolore saranno giorni dedicati allo street e all’urban sport, che si svolge in piazza Martiri del 7 Luglio da martedì 25 agosto a domenica 30 agosto 2015. Reggio dunque capitale dello sport popolare: spazi della città si trasformeranno infatti in impianti sportivi a cielo aperto, espressione di una cultura sportiva che vuole incontrare i più giovani, riflettere insieme a loro e offrire loro spazio, affiancando e supportando i ragazzi e le ragazze con atleti, testimonial, educatori e tecnici di esperienza. Per una settimana nel grande urban park, i partecipanti troveranno strutture necessarie per cimentarsi, in condizioni di sicurezza e con l’assistenza di persone esperte, in varie discipline e tendenze sportive, come ad esempio – attualmente in fase di valutazione - l’arrampicata sportiva, lo street basket e soccer, la bike pump, il bike trial, la bmx, lo skate, il frisbee, la danza break, l’hip hop, fino al calciobalilla. LE DISCIPLINE - Le discipline principali in cui dovranno cimentarsi gli atleti dei Giochi internazionali del Tricolore sono 40: Acquathlon, Atletica leggera, Baseball, Basket, Beach-volley, Bocce, Calcio, Calcio femminile, Calcio a 5, Canoa – kayak, Chambara, Cricket, Ciclismo, Dama internazionale, Dama nazionale, Danza sportiva, Equitazione, Flag-football, Ginnastica ritmica, Golf, Hockey a rotelle su pista, Hockey su prato, Judo, Nuoto, Orienteering, Pallamano, Pallavolo, Pattinaggio a rotelle, Pesca sportiva, Rugby, Scacchi, Scherma, Softball, Squash, Taekwoondo, Tennis, Tennis tavolo, Tiro a segno, Tiro a volo, Tiro con l’arco. Sono inoltre previste cinque tipologie di giochi e sport tradizionali: campana da tavolo, freccette, lancio del ruzzolone, piastrella su terra e freccette. Le gare paralimpiche prevedono infine competizioni nelle discipline: atletica leggera, canoa – kayak, equitazione, minibasket, nuoto, tiro con l’arco. LOGO,WEB E SOCIAL – Per la quinta edizione, il logo dei Giochi è rappresentato dai cinque cerchi olimpici, nei colori dell’arcobaleno e di Reggio Emilia per Expo 2015. E’ online, in una nuova veste grafica e in progressivo aggiornamento, il sito informativo sui Giochi www.giochideltricolore.it. I VOLONTARI – Già 60 ragazzi hanno dato la loro disponibilità per affiancare gli allenatori, i tecnici sportivi, l’ufficio comunicazione dei Giochi, l’organizzazione del “Villaggio Olimpico”. Coordinati da Officina Educativa i giovani reggiani potranno cimentarsi come accompagnatori, interpreti, video e foto reporter, blogger e molto altro ed essere, per una settimana. SABATO 22 AGOSTO 2015 21 SERIE A TIM Le grandi d’Italia al Città del Tricolore IN questo fine settimana ricomincia finalmente la Serie A Tim 20152016. Modena è l’unica provincia a vantare ben due squadre nella massima serie ed una in quella cadetta. Abbondanza che contamina anche la limitrofa piazza reggiana che, anche in questa stagione, ospiterà le gare casalinghe del Sassuolo. Tocca alla squadra di Sarri aprire le danze: Sassuolo-Napoli è la prima partita, valevole per il campionato di serie A, in scena allo Stadio Città del Tricolore. Una partita particolare per il direttore sportivo Cristiano Giuntoli che, dopo aver vissuto una fiaba incredibile a Carpi inizia questo nuovo romanzo proprio dalla cara Emilia. Il 18 ottobre è subito big match con la Lazio del colornese Stefano Pioli in trasferta a Reggio Emilia mentre il 28 ottobre arriva la Juventus. Ci toccherà apsettare l’8 novembre per asistere al derby, primo sorico derby in serie A, tra Sassuolo e Carpi mentre il 29 novembre tocca a Sassuolo-Fiorentina. Sarà invece necessario attendere per le grandi di Milano, tante invece le gare interessanti programmate nella prima parte di campionato: prima fra tutte il match casalingo del sassuolo con l’ambizioso Torino di Baselli e Zappacosta. GLI INFRASETTIMANALI SONO 5 i mercoledì di grande calcio in programma per questa stagione. Chiaramente il calendario potrà subire delle variazioni a seconda delle necessità e degli impegni nelle partecipare ai test amichevoli. Soste comandate anche dal ct Antonio Conte che, come noto, continua a chidere ai club e alla Lega periodi di tempo per portare a termine gli stage. Stop il 27 dicembre, per la pausa natalizia. coppe continentali dei club. mercoledì 23 settembre mercoledì 28 ottobre mercoledì 6 gennaio mercoledì 3 febbraio mercoledì 20 aprile LE 6 SOSTE SARANNO 5 le soste che il campionato di Serie A Tim osserverà per permettere alla Nazionale Azzurra di domenica 6 settembre (nazionale) domenica 11 ottobre (nazionale) domenica 15 novembre (naz.) domenica 27 dicembre (natalizia) domenica 3 gennaio (natalizia) domenica 27 marzo (nazionale) CALENDARIO SERIE A • Stagione 2015-2016 1ª Giornata • 23 Agosto 2015 - 17 Gennaio 2016 2ª Giornata • 30 Agosto 2015 - 24 Gennaio 2016 3ª Giornata • 13 Settembre 2015 - 31 Gennaio 2016 4ª Giornata • 20 Settembre 2015 - 3 Febbraio 2016 EMPOLI FIORENTINA FROSINONE HELLAS VERONA INTER JUVENTUS LAZIO SAMPDORIA SASSUOLO ATALANTA BOLOGNA CARPI CHIEVO VERONA GENOA MILAN NAPOLI ROMA TORINO UDINESE EMPOLI FIORENTINA FROSINONE HELLAS VERONA INTER JUVENTUS LAZIO PALERMO SAMPDORIA SASSUOLO ATALANTA BOLOGNA CARPI CHIEVO VERONA GENOA MILAN NAPOLI ROMA TORINO UDINESE CHIEVO VERONA MILAN TORINO ROMA ATALANTA UDINESE BOLOGNA CARPI NAPOLI FROSINONE SASSUOLO INTER LAZIO HELLAS VERONA EMPOLI SAMPDORIA JUVENTUS FIORENTINA PALERMO 5ª Giornata • 23 Settembre 2015 - 7 Febbraio 2016 6ª Giornata • 27 Settembre 2015 - 14 Febbraio 2016 CARPI CHIEVO VERONA EMPOLI FIORENTINA INTER JUVENTUS LAZIO PALERMO SAMPDORIA UDINESE ATALANTA BOLOGNA FROSINONE GENOA HELLAS VERONA INTER NAPOLI ROMA SASSUOLO TORINO NAPOLI TORINO ATALANTA BOLOGNA HELLAS VERONA FROSINONE GENOA SASSUOLO ROMA MILAN 9ª Giornata • 25 Ottobre 2015 - 6 Marzo 2016 CARPI CHIEVO VERONA EMPOLI FIORENTINA JUVENTUS LAZIO MILAN PALERMO SAMPDORIA UDINESE BOLOGNA NAPOLI GENOA ROMA ATALANTA TORINO SASSUOLO INTER HELLAS VERONA FROSINONE SAMPDORIA UDINESE EMPOLI MILAN LAZIO FIORENTINA JUVENTUS CARPI CHIEVO VERONA PALERMO BOLOGNA CARPI CHIEVO VERONA FIORENTINA GENOA INTER JUVENTUS LAZIO PALERMO UDINESE LAZIO INTER CARPI FIORENTINA CHIEVO VERONA PALERMO UDINESE EMPOLI JUVENTUS GENOA CHIEVO VERONA EMPOLI FROSINONE GENOA MILAN NAPOLI PALERMO ROMA SASSUOLO TORINO NAPOLI EMPOLI JUVENTUS CHIEVO VERONA MILAN SASSUOLO LAZIO GENOA PALERMO UDINESE TORINO HELLAS VERONA SASSUOLO ATALANTA BOLOGNA FROSINONE NAPOLI ROMA INTER GENOA ATALANTA BOLOGNA FROSINONE HELLAS VERONA MILAN NAPOLI ROMA SAMPDORIA SASSUOLO TORINO ATALANTA BOLOGNA CARPI FIORENTINA GENOA HELLAS VERONA INTER JUVENTUS LAZIO UDINESE ATALANTA BOLOGNA CARPI FIORENTINA FROSINONE HELLAS VERONA INTER ROMA SAMPDORIA TORINO CARPI CHIEVO VERONA EMPOLI FIORENTINA JUVENTUS LAZIO MILAN PALERMO SAMPDORIA UDINESE 11ª Giornata • 1 Novembre 2015 - 20 Marzo 2016 14ª Giornata • 29 Novembre 2015 - 17 Aprile 2016 17ª Giornata • 20 Dicembre 2015 - 1 Maggio 2016 7ª Giornata • 4 Ottobre 2015 - 21 Febbraio 2016 10ª Giornata • 28 Ottobre 2015 - 13 Marzo 2016 13ª Giornata • 22 Novembre 2015 - 10 Aprile 2016 TORINO ROMA CHIEVO VERONA EMPOLI SASSUOLO NAPOLI FROSINONE MILAN PALERMO SAMPDORIA NAPOLI GENOA ROMA TORINO MILAN CHIEVO VERONA UDINESE CARPI BOLOGNA ATALANTA UDINESE LAZIO HELLAS VERONA CARPI SAMPDORIA INTER JUVENTUS ATALANTA FIORENTINA BOLOGNA 18ª Giornata • 6 Gennaio 2016 - 8 Maggio 2016 CHIEVO VERONA EMPOLI GENOA JUVENTUS LAZIO MILAN NAPOLI PALERMO SASSUOLO UDINESE ROMA INTER SAMPDORIA HELLAS VERONA CARPI BOLOGNA TORINO FIORENTINA FROSINONE ATALANTA ATALANTA HELLAS VERONA SAMPDORIA FROSINONE NAPOLI ROMA TORINO MILAN EMPOLI SASSUOLO 15ª Giornata • 6 Dicembre 2015 - 20 Aprile 2016 ATALANTA BOLOGNA CARPI FIORENTINA FROSINONE HELLAS VERONA INTER LAZIO SAMPDORIA TORINO PALERMO NAPOLI MILAN UDINESE CHIEVO VERONA EMPOLI GENOA JUVENTUS SASSUOLO ROMA 19ª Giornata • 10 Gennaio 2016 - 15 Maggio 2016 ATALANTA BOLOGNA CARPI FIORENTINA FROSINONE HELLA VERONA INTER ROMA SAMPDORIA TORINO GENOA CHIEVO VERONA UDINESE LAZIO NAPOLI PALERMO SASSUOLO MILAN JUVENTUS EMPOLI HELLAS VERONA FROSINONE FIORENTINA INTER JUVENTUS PALERMO LAZIO SASSUOLO SAMPDORIA EMPOLI 8ª Giornata • 18 Ottobre 2015 - 28 Febbraio 2016 ATALANTA BOLOGNA FROSINONE GENOA HELLAS VERONA INTER NAPOLI ROMA SASSUOLO TORINO CARPI PALERMO SAMPDORIA CHIEVO VERONA UDINESE JUVENTUS FIORENTINA EMPOLI LAZIO MILAN 12ª Giornata • 8 Novembre 2015 - 3 Aprile 2016 EMPOLI FROSINONE HELLAS VERONA MILAN NAPOLI PALERMO ROMA SAMPDORIA SASSUOLO TORINO JUVENTUS GENOA BOLOGNA ATALANTA UDINESE CHIEVO VERONA LAZIO FIORENTINA CARPI INTER 16ª Giornata • 13 Dicembre 2015 - 24 Aprile 2016 CHIEVO VERONA EMPOLI GENOA JUVENTUS LAZIO MILAN NAPOLI PALERMO SASSUOLO UDINESE ATALANTA CARPI BOLOGNA FIORENTINA SAMPDORIA HELLAS VERONA ROMA FROSINONE TORINO INTER 22 SABATO 22 AGOSTO 2015 LND NEWS Microcredito, l’impegno della Lega Nazionale Dilettanti Anche per la stagione 2015/2016 rinnovi e nuovi accordi con importanti istituti bancari. Un sostegno concreto al calcio di base per agevolare l’accesso al credito Uno strumento che consente di affrontare con maggiore tranquillità gli impegni della stagione sportiva ESTATE, tempo di iscrizioni ai campionati. Per le società dilettantistiche, complice anche la difficile congiuntura economica che non ha ancora allentato la sua morsa, trovare risorse per le proprie attività diventa una questione sempre più complessa e delicata. Anche per questo motivo la Lega Nazionale Dilettanti, per la terza stagione di fila, rinnova il suo impegno per il microcredito, uno strumento fondamentale per il sostegno del calcio di base. “La crisi ha messo a dura prova tutti i settori della società, compreso quello dello sport - ha affermato il reggente della Lega Nazionale Dilettanti, Antonio Cosentino - il calcio nonostante sia la disciplina più diffusa nel nostro Paese è andato comunque in sofferenza. Il microcredito rappresenta un grande opportunità per le nostre associate. Uno strumento che consente di affrontare con maggiore tranquillità gli impegni della stagione sportiva. Il nostro obiettivo come LND è quello di confermarci quale serio interlocutore istituzionale e di realizzare una copertura sempre più capillare del nostro territorio in termini di accesso alle iniziative di microcredito”. L’impulso a questo vasto progetto, partito nel 2013, fu dato direttamente dall’allora presidente LND Carlo Tavecchio, oggi alla guida della FIGC. Un progetto che ha trovato terreno fertile con un numero sempre crescente di istituti bancari che hanno deciso di scendere in campo a sostegno delle società creando facilitando l’accesso al credito. Ma non solo. Già nelle passate stagioni gli accordi sottoscritti dalla Lega Nazionale Dilettanti prevedevano delle agevolazioni anche per l’acquisto del defibrillatore. Per la stagione 2015/2016 Gruppo Bper (Bper:Banca, Banco di Sardegna e Banco di Sassari) ripropone il suo prodotto “Fai gol con Bper Gruppo” che prevede finanziamenti da un minimo di 5.000 ad un massimo di 15.000 euro. Somme rimborsabili in 12 mesi con un tasso fisso del 5%. Inoltre il gruppo bancario ha previsto per i club del Comitato Regionale Sardegna anche il finanziamento delle spese necessarie per l’acquisto di attrezzature sportive, purché nel finanziamento rientri anche l’acquisto del defibrillatore o, in alternativa, che le società dimostrino di esserne già dotate. “Saluto con favore l’iniziativa intrapresa in Sardegna - ha dichiarato il presidente federale Carlo Tavecchio - questa convenzione, che lega l’acquisto del defibrillatore alle operazioni finanziabili, e’ segno di grande lungimiranza sociale prima che sportiva perché interviene su due ambiti fondamentali per il sostegno e allo sviluppo del calcio di base: la salute dei tesserati e l’accesso al credito”. La Lega Nazionale Dilettanti ha rinno- vato anche la convenzione con la Banca di Credito Cooperativo del Lazio Abruzzo e Toscana che consentirà alle società di quelle regioni di accedere a piccoli mutui, per un importo massimo di 10.000 euro, rimborsabile in 10 mesi ad un tasso del 4%. Potranno accedere al microcredito le società dilettantistiche della LND aventi sede legale negli stessi comuni o in quelli viciniori a quelli di competenza della banca e ove la banca ha proprie filiali e/o agenzie. Le domande dovranno essere indirizzate alle banche dalla società calcistica interessata, allegando la domanda di iscrizione al campionato di competenza. Il rimborso verrà disciplinato mediante rate mensili costanti posticipate, comprensive di capitale e interessi, regolato con interesse agevolato dal richiedente il finanziamento, mediante piano di ammortamento. Anche la Banca di Credito Cooperativo Abruzzese Cappelle sul Tavo ha rinnovato con il Comitato Regionale Abruzzo l’accordo per facilitare le iscrizioni ai campionati regionali con un finanziamento sotto forma di ‘microcredito’. Dopo aver registrato il massimo gradimento da parte delle società e degli istituti di credito coinvolti, la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo della Toscana ha confermato il suo accordo con Il Comitato Regionale Toscana anche per la stagione 2015/2016. Anche qui previsto un finanziamento a tasso agevolato a copertura delle quote di iscrizione al campionato IMMAGINI Alcune foto riguardanti l’attività giovanile nel territorio reggiano (per un massimo di 10.000 euro da rimborsare in 12 mesi) ed un altro a tasso zero per l’acquisto del defibrillatore (importo da 1.000 euro). In Piemonte e Valle d’Aosta confermata invece l’intesa con Unicredit. Anche in questo caso è stata introdotta la novità relativa al finanziamento per la dotazione del defibrillatore e di attrezzature sportive, con un tetto massimo di spesa rispettivamente di 1.000 e 2.000 euro. Unicredit sarà presente in Lombardia alle stesse condizioni (10.000 euro per le spese di iscrizione, 1.000 euro per il defibrillatore e 2000 euro per le attrezzature), con il Comitato Regionale che ha raggiunto un accordo anche con Banca Prossima di Banca Intesa e con la Federazione lombarda delle Banche di Credito Cooperativo. SABATO 22 AGOSTO 2015 23 ALTRI SPORT Bowling e Calciobalilla, due discipline in grande espansione Da singoli tornei tra amici il Centro Sportivo, grazie a Daniele Boni, è arrivato a organizzare campionati maschili e femminili e varie iniziative stagionali LORENZO CHIERICI IL bowling è nato grazie alla voglia di sfidarsi da parte di un gruppo di arbitri di calcio del Centro Sportivo per stare insieme una volta al mese e come spesso accade, da cosa nasce cosa, tant’è che quei primi incontri si sono trasformati in una buona attività attuale che ha coinvolto sempre più persone. Il bowling, infatti, partendo da un campionato individuale maschile, che si è iniziato nel 2010, è arrivato ad avere 3 campionati, due individuali (maschile e femminile) e uno a coppia mista. Inoltre sono stati organizzati con successo anche due tornei stile “coppe”: quello di Carnevale, giunto alla seconda edizione e quello di Pasqua. Il bigliardino è invece nato per volontà del Centro Sportivo di dare sempre più spazio alle classiche attività da oratorio, quindi tennis tavolo e calciobalilla. Il ping pong, a Reggio, aveva già una propria storia, mentre il calciobalilla non riusciva ad avere un proprio battesimo ufficiale. Alla fine il Csi ha raggiunto anche questo obiettivo e l’attività ha preso piede e, pur essendo partito in sordina con un singolo torneo fra gruppi di amici, il calcio balilla ha inziato a Alcuni vincitori dei vari tornei e campionati di questa stagione di bowling e calciobalilla, tutti premiati da Daniele Boni diffondersi fino ad avere un’attività di un certo rilievo, tant’è che oggi è addirittura suddiviso in categorie. Il calciobalilla del Csi ha visto la luce nel 2010 con un campionato Amatori, a squadre, mentre oggi è arrivato anche a proporre un campionato Master e frequentemente un torneo a tema: Natale, Carnevale, Primavera, Pasqua e Restate. Tutto questo è stato possibile grazie alla buona partecipazione dei vari atleti che hanno sempre accettato le nuove iniziative e contribuito ad aumentare il numero dei partecipanti attraverso il passaparola. In occasione del 70° del CSI di Reggio Emilia è stato inoltre organizzato un torneo apposito per dare ulteriore lustro a questa disciplina; per concludere la stagione, iniziata in ottobre, sono stati infatti organizzati due tornei, uno Amatoriale e uno Master all’interno della festa “Massenziadi”, che si è svolta a Massenzatico dal 5 al 20 luglio. L’organizzazione del Csi però non finisce qui e da settembre, come di consueto sotto la magistrale regia di Daniele Boni, ci saranno tante altre nuove iniziative per coinvolgere sempre più persone in questi due sport davvero alla portata di tutti. 24 SABATO 22 AGOSTO 2015 LE LETTERE AL GIORNALE Inviaci le tue lettere via e-mail a: [email protected] Roberto Rozzi Direttore responsabile Il Giornale di Reggio comunque in caso di inerzia del dirigente scolastico”. Sfugge, anche ai neofiti…qualcosa. C’è il rischio reale che tutte le amarezze accumulate in questi mesi si ripercuotano sulla serenità di chi a Scuola ci vive e ci lavora – con fatica, impegno e passione - e sulla didattica, così importante per i nostri ragazzi e per il Paese. Notizie dalla Coldiretti PREMI E RICONOSCIMENTI PER L’ANGURIA MADE IN REGGIO EMILIA “Luzzara pronta ad investire” NOVELLARA E DINTORNI “La buona scuola è… legge, ma non si azzererà il precariato” Comune di Luzzara L’assemblea Mariarita Bortolani Cisl Scuola Emilia Centrale uzzara, 17 luglio 2015 - Ci sono investimenti per 1 milione e duecentomila euro nel bilancio di previsione 2015 che è stato approvato in Consiglio Comunale a Luzzara. Tra gli interventi in programma, il restyling completo della struttura del polivalente di via Panagulis, in zona lago, che oltre ad attività sportive sarà adibito ad attività ricreative, come cinema e spazio per le associazioni. 520 mila euro saranno invece destinati all’ampliamento delle scuole elementari e a laboratori didattici per le scuole medie. Si tratta di cifre importanti che non vanno però ad attingere né a quanto versato dai cittadini luzzaresi né a creare nuovo debito, poiché provengono o da fondi di enti esterni o da vecchi residui vincolati a lavori pubblici. Rimangono invariate TARI, TASI e IMU come pure le tariffe dei servizi erogati, quali il trasporto scolastico, il nido, l’assistenza domiciliare . Altro elemento di spicco è la riduzione dell’indebitamento del Comune da 8 milioni a 4 milioni e mezzo. E grazie all’efficientamento dell’organizzazione in atto e alle economie realizzate con le gestioni associate dell’Unione Bassa Reggiana, si farà fronte a 250mila euro di taglio di contributi statali. Approvata infine anche la mozione presentata dal gruppo consiliare di maggioranza ‘Centro Sinistra per Luzzara’ per promuovere azioni che chiedano alla Regione Emilia Romagna, a FER ( Ferrovie Emilia Romagna) e RFI (Rete Ferroviaria Italiana) la realizzazione di un collegamento diretto Mantova – Reggio Emilia verso la stazione Mediopadana, che creerebbe una sorta di “metropolitana di superficie” molto importante per lo sviluppo del nostro territorio. L eggio Emilia (15 luglio 2015) – Anche se è estate l’attenzione della Scuola tutta – personale ed organizzazioni sindacali - non si è allentata. Il Ddl “La Buona Scuola”, con la firma del Presidente della Repubblica e con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è legge. Settembre è alle porte e con l’inizio del nuovo anno, emergeranno perplessità, delusioni, aspettative e polemiche, in primo luogo perché questa “riforma” è stata approvata nonostante la contrarietà – motivata – da coloro che la Scuola la vivono, la conoscono. Ancora perché, l’azzeramento del precariato, tanto annunciato non potrà realizzarsi appieno, deludendo le tante aspettative di tutto quel personale docente che da anni permette il funzionamento dell’attività didattica, che si è abilitato con sacrifici personali ed economici. Inoltre, come spesso avviene, l’amministrazione è molto attiva in estate emanando disposizioni e scadenze importanti e ravvicinate. Ad esempio è imminente l’emanazione di un decreto relativo alla presentazione delle domande di assunzione relative alla cosiddetta procedura nazionale. E’ necessario essere sempre all’erta. Interessante la previsione della legge di riforma secondo cui “L’incarico è assegnato dal dirigente scolastico e si perfeziona con l’accettazione del docente. Il docente che riceva più proposte di incarico opta tra quelle ricevute. L’ufficio scolastico regionale provvede al conferimento degli incarichi ai docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e R CONSIGLI PER L’ESTATE L’ACQUA E’ FONTE DI VITA PERCHE’ BISOGNA BERE MOLTO E COME RISPARMIARLA erché è importante bere, soprattutto d’estate? I motivi sono tantissimi. Prima di tutto bere favorisce l’eliminazione delle sostanze di rifiuto dall’organismo, in quanto aumenta l’escrezione di urina e sudore; inoltre, favorisce lo sviluppo muscolare in soggetti che pratichino attività fisica in quanto il 75% della massa muscolare è costituita da acqua e inoltre l’acqua antagonizza gli effetti catabolici del cortisolo. Se l’attività fisica è prolungata le ghiandole surrenali aumentano la produzione di cortisolo. Il cortisolo è un ormone che ha un effetto catabolico sul tessuto muscolare, cioè tende a “disgregarlo” per produrre energia. L’acqua contrasta tale attività catabolica. Bere, inoltre, ha un effetto “estetico” in quanto l’acqua conferisce forma e rigidità ai tessuti, consente di mantenere adeguatamente umide le superfici di naso, occhi, orecchie e favorisce un’adeguata lubrificazione delle articolazioni tramite la produzione di liquido sinoviale. La quantità di acqua da consumare al giorno è compresa tra 1200 ml (6 bicchieri da acqua) e 2000 ml (10 bicchieri da acqua). Il consumo medio di 1500 - 1600 ml può essere ottenuto consumando un bicchiere di acqua a colazione, due a pranzo, due a cena e mezzo litro di acqua lontano dai pasti. Il consumo di acqua indicato aumenta se si svolge attività fisica che genera calore e per prevenire un innalzamento eccessivo della temperatura corporea l’organismo incrementa l’escrezione di sudore che, evaporando, sottrae calore al corpo surriscaldato (l’evaporazione di un grammo di sudore dalla superficie della cute sottrae al corpo 0,6 calorie). Ad altitudini superiori a 2500 metri aumentano l’escrezione di urina e la frequenza respiratoria, con conseguente incremento delle perdite di acqua da parte dell’organismo (nell’acqua espirata è contenuto vapor acqueo, normalmente, ogni giorno, tra 250 ml e 350 ml di acqua sono eliminati attraverso questa via). Per le donne gravide è indicato un consumo giornaliero di acqua di 2100 ml al giorno, per quelle che allattano il consumo è di 3100 ml al giorno. P COME RISPARMIARE ACQUA IN ESTATE on le alte temperature può capitare di innaffiare più spesso, fare più lavatrici e docce rinfrescanti. Ma anche durante l’estate bisogna ricordare che l’acqua è un bene prezioso, da non sprecare. Ecco alcuni consigli di aziende specializzate nel settore, per non eccedere nel consumo dell’acqua nel periodo estivo e di conseguenza, salvaguardare l’ambiente. C 1) IL RUBINETTO NON E’ BEN CHIUSO Non chiudere bene il rubinetto dell’acqua può voler dire sprecare 90 litri di acqua a settimana. Per ridurre il consumo, può essere utile utilizzare dei miscelatori. 2) NON ECCEDERE CON LE LAVATRICI Con il caldo la tentazione di fare spesso il bucato è forte. Ma è meglio aspettare di avere un carico pieno, per non sprecare né acqua né energia. Per ogni lavaggio, infatti, vengono utilizzati tra i 60 e i 90 litri di acqua. Ricordarsi, inoltre, di selezionare il programma appropriato per il tipo di lavaggio che è necessario fare. 3) USARE LA LAVASTOVIGLIE La lavastoviglie, oltre ad essere comoda, è anche economica. Se avviata solo quando è piena consente di consumare meno acqua di quanto se ne userebbe per lavare a mano. 4) PREDILIGERE LA DOCCIA AL BAGNO Fare la doccia anziché il bagno può voler dire risparmiare fino a 120 litri di acqua. E se mentre ci si insapona si chiude il rubinetto, il risparmio è ancora più elevato. 5) SCONGELARE ALLA TEMPERATURA AMBIENTE Scongelare gli alimenti alla tempertaura ambiente, evitando di metterli sotto l’acqua calda, significa evitare di sprecare 15 litri di acqua. 6) INNAFFIARE DI SERA E’ la soluzione migliore sia se si vuole salvaguardare la salute delle piante, sia se si vuole risparmiare acqua. Durante il giorno, infatti, l’acqua evapora più velocemente e con la luce del sole può danneggiare le foglie. L’ideale è innaffiare di sera o al mattino presto, i momenti nei quali le piante riescono ad assorbire la quantità di acqua maggiore evitando inutili sprechi. 7) APPROFITTARE DEL CALORE DEL SOLE Gli impianti di riscaldamento solare permettono di avere acqua calda in modo più veloce. Tra l’altro riducono il consumo di energia. 8) RIMANERE IDRATATI E’ importante, infine, rimanere idratati. Bere molto, infatti, non serve solo a placare la sete, ma anche a migliorare i livelli di idratazione. Cosa molto importante per il nostro organismo. Tra le altre cose, un buon livello di idratazione consente di mantenere la temperatura corporea e di risparmiare sull’uso del condizionatore. i avvicina sempre più il riconoscimento dell’Igp per l’anguria reggiana, che diventerà il primo igp per la nostra provincia e il primo igp europeo per un’anguria, grazie al duro lavoro dei produttori che in questi anni hanno portato avanti con determinazione e al sostegno e condivisione della Provincia di Reggio, delle organizzazioni, del Comune di Novellara e alla collaborazione con l’Università di Ferrara. Ad esprimere soddisfazione è la Coldiretti di Reggio Emilia, presente ieri a Novellara alla riunione di pubblico accertamento volta all’ottenimento del riconoscimento Igp “Anguria Reggiana”, convocata da Ivan Bartoli, Presidente dell’associazione produttori Anguria Reggiana a cui hanno preso parte i funzionari del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che hanno accertato il regolare svolgimento. «Il disciplinare non ha subito modifiche e i produttori si sono trovati come sempre in accordo – ha commentato Ivan Bartoli, presidente Apar. Il successo del nostro prodotto è rappresentato oltre che dalla qualità e delle caratteristiche organolettiche che lo rendono unico soprattutto dall’equilibrio tra innovazione e tradizione dei metodi produttivi. Ancora oggi i produttori ‘staccano’ l’anguria matura dopo un’esperta battitura tramandando una vera e propria cultura». «L’ottenimento di un marchio per un prodotto del territorio è sempre motivo di grande soddisfazione per tutti – continua il direttore Zampini. I marchi sono supportati da disciplinari che attestano garanzie di produzione, qualità e tracciabilità, garanzie da cui il consumatore ormai non prescinde. La Coldiretti si sta già impegnando per attivare azioni di promozione tra cui la presenza dell’anguria reggiana ad Expo». S ALLARME LATTE A Reggio Emilia sono ancora aperte poco più di 1000 stalle per latte da Parmigiano Reggiano, 3.400 circa presenti nell’intero comprensorio, che nel 2014 hanno prodotto poco più di 5 milioni di quintali di latte con le importazioni in continuo aumento. Il via libera all’uso del latte in polvere in Italia imposta dall’Unione europea sotto il pressing delle lobby mette a rischio un settore che a Reggio Emilia rappresenta 1/3 del valore del latte dell’Emilia Romagna - afferma Assuero Zampini direttore Coldiretti Reggio Emilia oggi a Roma in occasione della mobilitazione di allevatori, casari e consumatori in piazza Montecitorio a difesa del Made in Italy per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte che danneggia e inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale. «Con un chilo di latte in polvere si ottengono dieci litri di latte al prezzo di circa 20 centesimi al chilo che – continua Zampini - è pari quasi alla metà di quanto costa agli allevatori produrre il latte fresco dall’allevamento con le vacche. Costi di produzione in continuo aumento anche a causa, ad esempio, del caldo di questi giorni». Per ogni centomila quintali di latte in polvere importato in più – secondo una analisi di Coldiretti – scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati solo in agricoltura. «Quelli che chiedono all’Unione Europea di produrre il “formaggio con la polvere” – commenta Zampini - sono gli stessi che sottopagano il latte agli allevatori italiani con prezzi che non coprono neanche i costi dell’alimentazione del bestiame, con il risultato che dall’inizio della crisi le stalle da latte continuano a chiudere, 1.300 nella sola Emilia Romagna». Una manovra che – spiega Tonello - fa comodo a chi vuol continuare ad importare prodotti dall’estero da spacciare come Made in Italy per la mancanza di un adeguato sistema di etichettatura sull’origine dei prodotti lattiero caseari. SABATO 22 AGOSTO 2015 25 LA DONNA DI CUORI Renata, credi nella scienza, non nella fantascienza “Io stessa sono stata curata con la radioterapia e la chemioterapia e sono ancora qui. Credo nella bravura dei nostri medici, soprattuto quelli del Santa Maria”. “Emilia, a scuola sei brava, quindi devi soltanto completare una materia e sarà tutto fatto” Bruna Becchi Cara Angela, vedo che tuo padre cambierà ditta e sarà contento Ho però sempre creduto nella scienza e non nella fantascienza Emilia, devi soltanto completare una materia e sarà tutto risolto Cara Bruna, ti chiedo se puoi guardare il lavoro del mio papà che attualmente è in cassa integrazione. Con lui ci sono tantissimi altri operai. Mi chiamo Angela e ho 33 anni. Cara Bruna, sono una madre un po’ disperata. A mia figlia hanno tolto un tumore al seno e attualmente rifiuta la chemioterapia per scegliere altre strade. Cosa devo fare? Renata Carissima Bruna, sono Emilia e ho appena dato l’esame di maturità e adesso andrò all’università. Come sarà la mia avventura universitaria? Cara Angela, vedo dei grossi cambiamenti. Ci saranno ancora per tuo padre dei punti fermi e delle trattative che faranno tremare le posizioni lavorative. Vedo anche che tuo padre cambierà ditta e sarà contento. Cara Renata, non so se mi conosci da tempo, ma penso di aver sempre espresso la mia opinione a riguardo. Devi sapere che io stessa sono stata trattata con la chemioterapia e la radioterapia e oggi sto bene. Confido nella bravura dei nostri medici, soprattutto in quelli del Santa Maria, infatti ho sempre creduto nella scienza e non nella fantascienza. Per quanto ti riguarda, vedo che tua figlia cambierà idea e sarà la sua fortuna. Carissima Emilia, vedo in te una ragazza particolarmente appassionata allo studio. Ci sarà un cambiamento di una materia che dovrai sostenere e della quale fino ad ora non ne avete parlato. Sarai contenta. Secondo me hai fatto bene a cambiare squadra: se ti impegnerai farai un’ottima stagione Bruna, mi sto mettendo in società con un mio vecchio amico, ma non so come andrà. Apriremo un locale a nostro avviso innovativo, ma i rischi d’impresa sono molti. Come la vedi? Mi chiamo Mario e ho 45 anni, Cara Bruna, sono un giovane calciatore e vorrei sapere se disputerò una buona stagione: ho cambiato squadra e mi piacerebbe essere protagonista per poi fare il salto e andare in prima squadra. Come vedi la mia stagione. Mi chiamo Aldo e ho 22 anni. Caro Aldo, per me hai fatto bene a cambiare squadra: il tuo nuovo team lo vedo organizzato e molto serio. Se ti impegnerai e seguirai i consigli del tuo allenatore farai un’ottima stagione. Tu e il tuo socio riuscirete a costruire qualcosa di interessante, ma dovrete aspettare alcuni mesi per vedere i risultati La casa per ora non la farai, ma più avanti ti vedo vivere fuori Reggio con la tua famiglia Caro Mario, l’importante è che i soci siate solo voi due: altra gente cercherà di entrare, ma dovrete tenerla fuori. Se rimarrete voi due andrete bene e avrete successo. I primi guadagni arriveranno verso l’autunno. Cara Bruna, mio suocero sta costruendo una casa fuori Reggio, ma io non vorrei spostarmi dalla città nella quale sono nato e dove lavoro. Anche i miei genitori, che verrebbero con me e mia moglie sembrano un po’ restii. Credi sia una buona scelta? Mi chiamo Angelo e ho 42 anni. Caro Angelo, tu farai un po’ fatica ad abituarti e forse anche tua madre, ma alla fine ci riuscirete e sarete contanti della scelta fatta. In questo modo riuscirete a vivere tutti assieme. La cosa, però, non la vedo realizzata in tempi così brevi, quindi hai ancora tempo per rifletterci. Bruna informa i Lettori del Giornale, che le sue risposte saranno quanto più utili, quanto più specifiche e particolareggiate saranno le vostre domande. Ad esempio: Se parlate di un “lui” o di una “lei” dovete spe- cificarne il colore dei capelli e gli anni, come fate per voi. Se chiedete di lavoro, dovete specificare se lavorate già o no. Per consentire a tutti i Lettori di avere le risposte ai quesiti che pongono a Bruna, si prega di non ripetere più volte le domande sui medesimi argomenti se non a distanza di tempo ragionevole. Questo per rispetto degli altri Lettori e di Bruna. Inviaci le tue lettere e domande per BRUNA via e-mail a: [email protected] o scrivi una lettera a “La Donna di Cuori” • via Guicciardi, 7 • 42122 Reggio Emilia SABATO 22 AGOSTO 2015 27 LA CUCINA FACILE I CONSIGLI DELLA NONNA Branzino farcito con salsa all’olio, un piatto speciale Non gettate via le bucce d’arancio, servono in cucina e non solo... Non buttate via le bucce delle arance, ma fatele seccare e mettetele nell’armadio in un sacchetto di garza: sono un ottimo antitarme e profumano i vestiti. Le bucce delle arance biologiche, una volta seccate, possono essere usate in cucina per insaporire determinati piatti. E non costano nulla... Il soffritto è un problema? Fatene di più Quando si cucina, una delle cose più noiose, ma fondamentale in moltissimi piatti, è il soffritto. Per avere sempre gli ingredienti del soffritto già pronti, senza che ogni volta vi piangano gli occhi al momento di tagliare le cipolle, tritatene una maggiore quantità di quella che vi serve e congelatela dopo averla suddivisa in dosi e protetta con pellicola alimentare. Se avanza il vino trasformatelo in cubetti di ghiaccio A questo accorgimento protabilmente in pochi hanno pensato. Se vi avanza del vino mettetelo nella vaschetta per fare i cubetti di ghiaccio: avrete così a disposizione le dosi già pronte per insaporire sughi, pesce, pietanze varie. Nella foto in alto il pesce farcito e cotto, pronto da mangiare. Qui sotto due ottimi filetti di branzino DANIELA FERRARI DOPO tante ricette semplici e veloci, oggi cerchiamo di alzare un po’ il tiro proponendo del pesce al forno realizzato con un procedimento particolare, che renderà certamente squisito il vostro secondo, facendovi fare un’ottima figura. La ricetta che vi proponiamo, però, si divide in tre fasi, la preparazione della verdura, la farcitura del pesce e la creazione della salsa, per poi infornare il tutto prima della guarnizione finale. INGREDIENTI 2 limoni freschi Maizena quanto basta (un pizzico) Olio di oliva extravergine quanto basta 200 grammi di olive nere Origano fresco quanto basta 1 cucchiaio di pasta d’acciughe Pepe quanto basta 300 grammi di pomodorini ciliegia 2 pomodori maturi e sodi Un porro grosso 300 grammi di scalogno Prezzemolo tritato quanto basta Sale quanto basta Salvia quanto basta 300 grammi di Scalogno 1.2 kg di spigola o branzino diviso in 2 filetti PREPARAZIONE Il procedimento sembra complesso, ma alla fine non vi risulterà difficile. Ecco come eseguire la ricetta. Prima di tutto preparate le verdure: pulitre il porro, inciderlo nel senso della lunghezza e ricavare 5-6 lunghe strisce con le membrane esterne. Lavatele e scottatele per qualche istante in acqua bollente. Sgocciolale con un mestolo forato e passale sotto l’acqua fredda. A questo punto spellare gli scalogni, lessarli per 15 minuti nella stessa acqua di cottura del porro e scolarli. A questo punto vanno tritati 3-4 scalogni con metà delle olive; al camposto aggiungere un pomodoro maturo, oltre a qualche foglia di salvia e di prezzemolo. Unire al tutto la scorza grattugiata di un limone e soffriggere il tutto per qualche minuto, con 2 cucchiai di olio. Nella padella aggiungere sale, pepe e origano. Farcire quindi il pesce, stendendo le membrane di porro sul piano di lavoro, appoggiarci sopra un filetto di pesce, con la pelle rivolta verso il basso, coprilo poi con il soffritto preparato e con l’altro filetto, ovviamente con la pelle rivolta verso l’alto, stile panino. Legare quindi i filetti con le membrane di porro, per poi trasfeirre il pesce nella teglia foderata di carta da forno e distribuire i pomodorini, il limone rimasto a pezzi con la scorza tagliata a dadini, gli scalogni e le olive rimasti. Unire quindi sale, pepe, salvia e origano, per poi cuocere in forno a 180 gradi centigradi per circa 25 minuti, coprendo con alluminio se il pesce tende a colorirsi troppo. A questo punto bisogna fare la salsa. Stemperare la pasta di acciughe nel succo spremuto del limone, a cui è stata tolta in precedente la scorza e scaldare il composto a bagnomaria. Incorporare a questo punto la maizena sciolta in un cucchiaio di acqua fredda e fare addensare. Versare a filo 6 cucchiai d’olio nella salsa, montandola con una piccola frusta. Ora unire il prezzemolo e il pomodoro rimasto tagliato a dadini, per poi servire il pesce con la salsa. Se siete stati bravi i vostri commensali si leccheranno le dita. 28 SABATO 22 AGOSTO 2015 We Write 2015 I temi dei vincitori della 3ª edizione UNA pioggia di applausi per i vincitori di WeWrite, largamente celebrati nella scorsa edizione della nostra pubblicazione settimanale. Ecco i sei premiati ed i loro manoscritti. Si aggiudcano questa edizione di We Write Giulia Cuda del liceo Ariosto Spal- TEMATICA MIGRANTI 5. Sono un naufrago, sono un profugo,… sono un uomo: puoi salvarmi? Elena Donscoi • 4ª A • “A. Secchi” Ecco, sono qui, abbandonato da tutti, da tutto, sembra che i passanti non si accorgano di me. Sto male, ho freddo e fame, a nessuno importa. C'è chi passa e mi guarda, c'è chi evita il mio sguardo pieno di dolore, di amarezza, di delusione. A volte è più facile ignorare la verità che ci circonda, è dura incassare il colpo, accettare che al mondo ci sono persone che stanno peggio di noi, questa situazione ci mette a disagio, al momento l'unica cosa che vorrei è un po' d'acqua, non voglio soldi, non voglio pietà, vorrei solo che qualcuno si accorgesse di me, sono una persona anche io. La mia mente mi riporta a quando ero piccolo, quando la domenica mi alzavo con il profumo di torta alle mele appena sfornata da mia mamma, si, lo sento ancora adesso il profumo, mi sta invadendo, quanto mi manca casa mia, mia mamma, i miei figli. Non avrei mai pensato di finire in una situazione simile, l'inverno qua è molto freddo, è dura non pensare al gelo che mi sta salendo dai piedi bagnati. Non voglio essere un peso per nessuno, non voglio finire in televisione come un criminale, i miei compaesani sono stati ripresi appena arrivati come se fossero delle bestie arrivate da un altro pianeta. Non ho mai rubato una caramella, non ho mai fatto un torto a nessuno, perchè vengo giudicato solo perchè mi trovo qua? Vorrei che qualcuno mi insegnasse a sopravvivere in un paese dove esci a comprare il pane e ti puntano un fucile alla tempia, qualcuno che mi indicasse dove prendere i soldi per comprare le medicine per mia mamma, è molto bello puntare il dito e giudicare quando sai che i tuoi cari sono al sicuro, che hanno la cena assicurata e che non rischiano la vita andando a passeggiare. Qualcuno mi salvi, mi vergogno, mi vergogno di essere qua, mi vergogno di elemosinare una doccia, mi vergogno a chiedere un panino al bar. Qua funziona così a quanto pare, parlo l'inglese e non ho le foglie di palma al posto dei vestiti, eppure mi guardano come se fossi un aborigeno. Il mio scopo è trovare da lavorare, non sono muscoloso e forte, non sono altissimo, ma conosco tre lingue e so arrangiarmi in qualsiasi situazione, ricordo ancora quando lavoravo in fabbrica e arrivarono gli imprenditori tedeschi per comprare una vernice nuova, appena lanciata sul mercato, ero l'unico che conosceva il tedesco, erano molto contenti di avermi trovato perchè non riuscivano a concludere il contratto, mi sentivo importante, quando ero ancora considerato una persona. E' il primo giorno qua, ho passato la notte sulla panchina e di fronte a me ha dormito un'altra persona, mi guarda, non come gli altri, mi guarda davvero, come una persona guarda un suo simile, mi sorride e mi offre un pezzo di una pietanza che sembra una torta fatta di spaghetti, buona, penso. Provo a chiedergli il nome ma non risponde, lo ringrazio, sorride e se ne va. E' giunto il momento di mettersi in movimento, mi carico sulla spalla il mio piccolo zaino e vado alla ricerca di annunci, cameriere, muratore, lavapiatti, va bene tutto, giusto per avere i miei due soldi per mangiare. Entro in un bar che fuori aveva un cartello 'cercasi', provo a chiedere in inglese se hanno ancora bisogno, cercano persone del posto, non arrendiamoci, penso. Ecco, 'cercasi lavapiatti' , anche qua non hanno bisogno di me, non capisco, perchè nel ventunesimo secolo il problema razziale prevale su tutto, se sono di colore non sono bravo a lavare i piatti? Se non parlo la lingua locale non posso spazzare per terra? E' amarissimo pensare lanzani, Davide Grisendi del liceo Canossa, Camilla Maria Davolio dello Scaruffi-Levi- Tricolore, Francesca Burani del Galvani Iodi, Elena Donscoi dell’istituto Secchi e Francesco Nasi del liceo Moro. Oltre ai sei vincitori, altri I temi dei 6 vincitori 12 ragazzi sono stati elogiati per i temi svolti e hanno ricevuto un ulteriore riconoscimento da parte della giuria, quale nota di merito. Tra loro: Mattia Cangiano e Mariarosa Maioli (Istituto San Gregorio Magno), Maria Matilde Gilioli ed a quanto sia ignorante la mente umana, più ha e meno dà, siamo tutti d'accordo quando parliamo di aiutare il prossimo, ma quando arriva il momento di farlo, tutto tace, nessuno si muove, non chiedo di regalarmi i soldi, so lavorare e rispettare le regole, cerco un lavoro, non regali. Sono come tutti voi. Sto girando da otto ore non ho ancora trovato niente, scusate se sono un peso, se vi impressiono, se cambiate espressione quando mi vedete entrare in un locale, non è mia intenzione. Mamma perdonami, scusa se ti ho lasciata da sola, scusa se non è tutto come ci immaginavamo, scusa se sono una delusione. Voglio gridare, voglio spiegare a tutto il mondo cosa so fare, ma l'unica cosa che sento sono le lacrime, mi stanno rigando le guance e fanno più male del solito. Non ho nessuno, ho me stesso e me stesso, posso contare sulle mie forze e sulla mia pazienza, è quasi assordante il silenzio che mi circonda. Mi ricordo quando cercavo il silenzio in casa, quando avevamo gli ospiti in casa, quando i bimbi urlavano al parco, volevo rilassarmi, riposare le orecchie e le gambe, quanto vorrei sentirmi stanco e soddisfatto ora. Che bello, una faccia familiare, il mio 'amico di panchina', mi saluta con un cenno e mi fa segno di venirgli incontro, lo seguo, ci mettiamo in fila senza troppe domande e si apre una porticina grigia, mi fido del mio 'amico di panchina'? Cos'ho da perdere in fondo? Entriamo, che bel porticato penso, mi tira il braccio e mi mette un vassoio in mano, sento odore di pomodoro, di carne, ripenso a casa mia e in un secondo mi rendo conto che siamo in una mensa, penso che finalmente posso mangiare qualcosa che non sia avanzi di pane o frutta marcia lasciata nelle casse fuori dal supermercato, ho gli occhi lucidi e vorrei abbracciare il mio 'amico', grazie, grazie, grazie, penso. A tavola, provo a chiedere qualcosa all'uomo con la barba bianca, ma non risponde, mi fa segno come per dire 'dopo'. Aspetto. Mi sorride e mi saluta, ha finito e sembra aver fretta. Torno al parco, domani sarà un altro giorno, mi ripeto in testa, mi do una sciacquata sotto la fontana e mi sdraio sulla 'mia' panchina. Mi sento toccare la spalla, 'Ciao', dico sorridendo, è lui, ha un quadernino in mano, mi fa segno di spostarmi e comincia a scrivere qualcosa.. "Ciao, sono Mario, ho 65 anni, ho una malattia strana che mi impedisce di parlare, tu come ti chiami?". Leggendo sul foglio ho capito poco, ma ho compreso l'essenziale e il resto me l'ha mimato. Ha perso tutto da quando non parla più, la sua famiglia lo ha cacciato via di casa e mai nessuno si è preoccupato di dove fosse finito e di cosa facesse ora. A quanto pare, in modo indiretto siamo nella stessa situazione, ho provato a spiegargli che sono qua a farmi umiliare ogni giorno, perchè da quando la fabbrica dove lavoravo è stata bombardata, lo stato ha deciso di scordarsi di me, come di tutte quelle persone che in un qualche modo cercano lavoro altrove, che spendono un sacco di soldi per venire qua e che poi vengono trattati come animali da circo dai massmedia e come schiavi dai capi, il mio amico non capisce molto l'inglese, ma con un miscuglio di gesti e di lingue ci fa intendiamo, solidarietà, semplicità, un sorriso e una mano sulla spalla, cambia la vita di un uomo, pensavo di esplodere prima, e mai come ora ho capito l'importanza di un vero amico, è quando sei completamente solo che capisci che gli amici veri ti scelgono quando non hanno niente, non quando hanno tutto e tu sei la ciliegina sulla torta per completare il 'quadro perfetto'. Un raggio di sole mi sveglia, c'è freddo, ma non mi arrendo, non oggi, mi sento carico di energia positiva, sveglio il mio amico e gli spiego che vado, cambio posto, gli indico che vado verso il nord e che prima o poi tornerò a trovarlo, ma ora ho solo in testa mia mamma a letto e i miei bimbi, lo abbraccio fortissimo, perchè è grazie a lui che sono così tranquillo e speranzoso, lui mi fa 'ok' e mi abbraccia a sua volta, so che è solo una prentesi nella mia vita, ma non lo scorderò mai. Sono in stazione, sono sicuro che è il posto della mia svolta, sicurissimo. Prendo il treno, non ho il biglietto e non so come pagarmelo, se il controllore mi chiede qualcosa? Come faccio a spiegargli che non ho neanche un cent? Hanno ragione loro, se non hai il biglietto, non prendere i mezzi, ma non saprei cosa fare Elena Russo ( Einaudi Correggio), Davide Marchetti ( Istituto aereonautico nobile), Mattias Scroder (Russel Guastalla), Enrico Fontana (D’Arzo Montecchio), Silvia Bigi (Carrara Di Guastalla), Mattioli Andrea (Iis Nobili), Marco Bonesi (Isti- tuto Di Castelnovo Monti), Carlotta Ventura (Filippo Re) E Federico Bonacini (Bus Pascal). Ai vicnitori una borsa di studio pari a 500 euro. Anche la scuola d’appartenenza di è aggiudicata un premio dello stesso valore. altrimenti, quindi mi sono lanciato, ho sempre pagato tutto nella mia vita, tutte le tasse, ma ora proprio non riesco, qualcuno lassù mi protegga, penso. Mi tremano le gambe, non è da me, non è un crimine vero? Ecco, leggo fuori dalla finestra un nome a me familiare, sono arrivato, corro fuori, ho il fiatone, sento un'aria diversa qua, aria di libertà e di opportunità. Un'ambulanza mi sfreccia davanti, che nodo alla gola, devo sbrigarmi, mi passa l'immagine di mia mamma davanti, sono la sua unica speranza, resisti, sono qua per te, per noi. Mi si avvicina un giovane, ha uno zaino con se, mi chiede se ho bisogno e io gli spiego in inglese che sono appena arrivato e ho bisogno di lavoro, lui sorride e mi dice che ho trovato la persona giusta. Che fortuna, sono appena arrivato e ho già trovato qualcosa che mi porta un guadagno. Seguo il ragazzo dentro un condominio, non è bellissimo il posto, ma non mi sembra il caso di fare il precisino ora. Saluto i suoi amici, abitano tutti insieme, al massimo gli chiederò se posso pernottare qua. Mi fanno bere un bicchiere di tequila, che schifo, mi siedo per parlare di cose serie e mi mettono davanti un pacchetto nero, mi spiegano che domani ad un certo orario devo portarlo qua vicino. Non mi piace tanto questa proposta, chiedo cosa c'è nel pacchetto e ricevo sorrisi come risposta. Devo andare via, come faccio? Bella situazione. Chiedo dove posso trovare un telefono pubblico per chiamare casa, esco. Scappa, penso, scappa via! Un'altra notte in un parco, ma lo preferisco all'appartamento di prima. Ho la faccia da criminale? Perchè mi trattano tutti così? Non ce la faccio più, qualcuno mi aiuti. Mi siedo sul muretto e sospiro. Passa nel frattempo un camioncino.. "ragazzo!", mi giro, un uomo pelato e dall'aspetto simpatico mi chiama verso la sua auto, mi chiede dove può trovare un posto buono per mangiare, con le lacrime agli occhi gli spiego che non sono del posto e che non ne ho idea di dove si possa mangiare, mi apre la portiera e mi fa salire dentro, mi sorride e mi dice che lo cercheremo insieme, forse esistono delle persone buone al mondo, penso. Una trattoria, entriamo, mi offre il pranzo e comincia a chiedermi della mia vita, parla l'inglese, gli dico che appena trovo un lavoro gli ripago tutto e lui con la mano sullo stomaco mi dice che la compagnia è la miglior moneta, anche lui è un ex migrante, arrivato dai paesi dell'est a diciotto anni, senza nessuno e senza una lira in tasca. Ha una fabbrica di tessuti ora e mi chiede se ho tutti i documenti in regola, gli faccio vedere tutto quello che ho, mi guarda con uno sguardo che mi ricordò quello di mio padre quando mi disse da piccolo "tu diventerai qualcuno, testone". Mi dice che se voglio rischiare, posso seguirlo dopo la sua sosta in questo paese e lavorare per lui, mi dice che non è facile però, che lui fa anche le notti per tirare avanti la baracca, ma lavorare non mi fa paura, gli dico che se il mondo fosse pieno di persone come lui, non ci sarebbe tutto lo schifo che c'è, che basterebbe dare un pezzo del proprio pane al prossimo. Lui ribatte con "se io avessi avuto la tua fortuna quando arrivai nel paese che mi portò fortuna, sarebbe stato tutto molto bello, ma non ti annoio ora con la mia storia, perchè sai come me come ci si sente a ripensare ai momenti neri della nostra vita, è per questo che ti aiuto, perchè avrei voluto che qualcuno mi offrisse il pranzo o una parola di conforto quando piangevo perchè avevo freddo e quando imploravo lavoro, non pietà". A salvarmi non è il posto, non è lo stato, non è qualcuno, a salvarmi sono io. Sono pronto a tutto, voglio guadagnare onestamente, voglio dormire notti serene. Ognuno di noi deve rinunciare a qualcosa se vuole arrivare da qualche parte, bisogna osare, spronarsi dalla situazione abituale, so che sarei potuto restare con il mio amico con la barba bianca o nell'appartamento, ma ho un sogno nella vita, dei bisogni e delle necessità ben precise, mai arrendersi, denti stretti e pazienza. Vorrei ribadire il rispetto, fondamentale, non ho mai giudicato e mai pensato e augurato del male a tutti quei passanti che mi hanno ignorato quando ero abbandonato sulla panchina pieno di rabbia. I valori di una persona non li cambia la situazione in cui si trova, quelli te li porti nella valigia, sempre. SABATO 22 AGOSTO 2015 We Write 2015 TEMATICA RELIGIOSA E “ISLAM” 6. Occidente e Islam: un rapporto sempre difficile nella storia, che oggi sta diventando un conflitto dalle conseguenze imprevedibili. Davide Grisendi • 4ª I • “M. di Canossa” L’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 viene dai più considerato come l’inizio delle problematiche che attualmente rendono sempre più difficoltosa la convivenza tra il nostro mondo occidentale e quello islamico (e per la precisione quello arabo). I limiti nell’interazione tra queste due realtà non vanno tanto attribuiti al confronto culturale, che ormai supera i mille anni di storia, quanto piuttosto ai temi di gran lunga più recenti e che vengono ritenuti scottanti, almeno dall’opinione pubblica internazionale. La geopolitica, in tutte le sue sfaccettature, appare infatti come la questione di maggior rilevanza e gravità, e ciascuno, anche senza essere un orientalista come lo fu Picot o uno storico come Kissinger, dovrebbe a questo punto essere abbastanza consapevole per rendersi conto di ciò. Se si guarda al passato, tuttavia, si vede qualcosa di molto diverso da quello che sta accadendo ai nostri giorni. È vero che, fin dalle origini, il credo islamico è stato diffuso con modalità diametralmente opposte a quelle con cui era già stato predicato il cristianesimo, si potrebbe quindi dire, banalmente, che hanno rispettivamente impiegato la spada e il martirio. D’altronde, in effetti, non si potrebbe certo spiegare la sorprendente rapidità con cui la religione di Maometto è giunta fino in Portogallo e a Samarcanda e perfino, più tardi, in India, in Indonesia e nel Sahel. L’epoca in cui la civiltà arabo-islamica ha raggiunto il suo apogeo, cioè all’incirca verso l’anno 1000, ha tuttavia visto uno straordinario esempio di tolleranza proprio in quei luoghi del Vicino Oriente (o Medio Oriente), come direbbero gli anglosassoni. Opere greche e siriache sono stare tradotte in arabo, i centri di Baghdad, Damasco e Aleppo, come Cordova in Spagna, sono stati di notevole rilevanza per secoli e anche a causa della loro importanza culturale. Con l’epoca delle crociate, inaugurata alla fine dell’XI sec., ha avuto inizio il contrasto tra l’oriente musulmano e l’occidente cristiano, le guerre che ne sono derivate, e che non hanno obiettivamente mai avuto termine fino ad ora, non hanno però del tutto ostacolato le occasioni di confronto pacifico tra le due sponde del Mediterraneo. Il punto in cui le diversità tra “noi” e “loro” sono state più radicali e appariscenti è stato nella prima metà del Seicento, quando la Chiesa cattolica ha mandato al rogo Giordano Bruno e l’Europa cristiana si è dissanguata per tre decenni con pretesti di carattere religioso, mentre nell’India dei Moghul, alla corte di Agra, dotti musulmani e bramini conversavano con i gesuiti. È vero anche, però, che gli stati moderni del nostro tempo si sono venuti a formare in quel contesto preciso, e per la prima volta il potere temporale si è distinto davvero da quello spirituale. L’assenza di questi due fattori costitutivi della nostra idea di stato è la principale cagione d’instabilità interna alle entità politiche che appartengono al “bacino” islamico. Un caso peculiare è quello dell’Arabia Saudita, che va ad interessare l’Egitto. In quest’ultimo i Fratelli musulmani vorrebbero uno stato loro e sono ostacolati dai militari, i quali ricevono l’appoggio finanziario e non solo dal ricca potenza petrolifera vicina. Il motivo che spinge i sauditi ad appoggiare l’esercito egiziano si deve al fatto che una repubblica islamica a due passi metterebbe in serio dubbio la sicurezza della dinastia regnante dei Saud’, che da sempre ha un matrimonio d’interessi con la “casta” sacerdotale, ma che potrebbe finire allorquando il clero saudita pretendesse d’avere tutto quanto il potere per sé. Complicato, certo, ma si hanno anche situazioni peggiori da interpretare. La domanda di fondo che ci si deve fare, in sostanza, è questa: c’è stato uno dei due contendenti (occidente e islam) che si è dimostrato migliore dell’altro nel corso dei secoli? La risposta sembra essere no e, pertanto, alla luce di quello che la storia ci ha mostrato, ciascuno dei due contendenti dovrebbe evitare di parlare e di atteggiarsi come se lo facesse da un qualche pulpito. Premesso questo, viene poi da chiedersi se sia impossibile, concretamente, una convivenza pacifica tra le due maggiori religioni, in termini numerici, del mondo odierno. Quali possono essere le cause che impediscono che ancora una volta si ripeta quello che si è visto nel Medioevo? Ci si sofferma poco a considerare che nei secoli bui si ha avuto uno scambio della massima portata a livello culturale: le opere di Aristotele tradotte dall’arabo al latino, l’insegnamento delle lingue orientali alla scuola di Chartres e nelle università, la stessa Divina Commedia in cui il Poeta auspica ad una ricucitura di quello che viene visto come uno scisma interno al cristianesimo, e in cui non manca di lodare Averroè, filosofo della massima importanza nella formazione di Tommaso d’Aquino, santo e dottore della Chiesa. Non mancano certo casi di tutt’altro genere, sono stati infatti gli arabi ad incendiare il Serapeo di Alessandria in nome di Allah, ma in quella stessa città la scienziata Ipazia era stata orribilmente linciata dai cristiani; se si guarda all’Index librorum prohibitorum, nel secolo XX, vi si trovano condannate, cosa che ci si attenderebbe anche essendo di media cultura, opere di Freud, Bergson, Sartre ecc., ma del Mein Kampf non ve n’era neanche traccia. Ognuno ha dunque le zone d’ombra a cui dovrebbe pensare. Rispetto a quello che sta avvenendo ora a livello globale si vede come la questione religiosa sia legata a doppio filo, e ben più che in passato, ai problemi più concreti, nel senso propriamente materiale, la politica estera dei paesi cosiddetti ricchi non può agire senza tenere presente le difficoltà che molto presto sorgeranno dal punto di vista energetico. Questo introduce anche al discorso che, storicamente, ha visto il rapporto tra occidente e mondo islamico assumere forme particolari nel colonialismo e nell’imperialismo. Gli abitanti dei paesi arabi, dal Maghreb al Golfo Persico, senza contare tutta la parte dell’Africa nera che è musulmana e che è stata interessata ugualmente dalla diretta dominazione europea (si pensi specialmente alla Nigeria e al Sudan, per la presenza cristiana in questi stati), attribuiscono interamente all’Europa le cause delle loro gravi situazioni economiche e politico-sociali, che di fatto interesseranno sempre più anche noi. Cosa c’è di vero in que- 29 I temi dei 6 vincitori ste accuse? Gli occidentali hanno lasciato nelle loro colonie africane (e non solo) delle “testimonianze” tra loro discordanti, le infrastrutture e l’irrigazione da un lato e i massacri e l’impoverimento dei suoli e dall’altro, oltre al flagello del debito pubblico che ha iniziato a farsi sentire nel momento in cui i paesi del Terzo e del Quarto Mondo sono entrati nel circolo vizioso dei rapporti commerciali con i loro padroni. Quasi tutti sono ancora sottoposti a questo giogo che sembra non vedersi. C’è dunque, come già si era capito, anche una non indifferente responsabilità dei ricchi del mondo nell’aver determinato le condizioni di povertà di certi stati. Questo fatto è pertanto a suo modo correlato alle difficoltà che s’incontrano tra queste due civiltà. Detto questo è bene cominciare a sviscerare un altro aspetto, che riguarda il modo con cui la religione e gli altri elementi culturali si sono sviluppati in occidente e nell’Islam, e come questo ha influito, di conseguenza, nel modo di rapportarsi tra questi mondi che appaiono più distanti ora di quanto lo siano mai stati in passato. Tutte le grandi scoperte e gli sviluppi che si sono avuti in ogni campo dello scibile umano, soprattutto le scienze e le matematiche, nei secoli di maggior splendore della civiltà islamica, vengono viste come un modo per apportare prove e sostenere in tutto e per tutto quello che sostiene il Corano, in pratica i musulmani si sarebbero ben guardati dal pensare al progresso se questo andava a contraddire il testo dettato a Maometto niente poco di meno che dall’arcangelo Gabriele. Allo stesso modo, con la Scolastica latina, si è fatto per quel che riguarda il rapporto tra filosofia e teologia, cioè le verità di fede si sono anche giustificate con la ragione finché era possibile, e se si pretendeva di usarla per confutare i dogmi o anche solo di dimostrare l’esistenza di Dio attraverso la sola facoltà razionale, si può immaginare, quali potevano essere le conseguenze. Al di là della palese superficialità e infondatezza di certe affermazioni che provengono da ovest nei confronti dei musulmani, c’è da dire che si tenta sempre di più di differenziare la nostra cultura dal cristianesimo, e di individuare nell’Islam dei limiti posti dal legame eccessivo tra la religione e gli altri elementi che costituiscono il patrimonio di quella civiltà. Prestiamo però attenzione a come viene inteso, da noi, il profondo e per certi versi ambiguo legame che si può individuare tra la religione cristiana e l’Europa. Togliere il cristianesimo significherebbe privare il Vecchio Continente della sua stessa identità, sebbene oggi sia l’America Latina il continente più numericamente numeroso per quel che riguarda i cattolici. Il ruolo pervasivo della fede cristiana non deve però necessariamente escludere come la cultura vada ad influenzare, a sua volta, la religione, anche al di là della semplice lingua di rito, come il latino per i cattolici e lo slavo ecclesiastico per gli ortodossi. Nel momento in cui, tuttavia, la relazione presente tra un credo e l’insieme delle produzioni culturali (materiali e intellettuali) di un popolo/nazione si viene ad accentuare troppo, ecco che s’incorrere nel rischio del fanatismo o comunque di casi in cui la dimensione spirituale va a dare un sostegno alle concrete azioni umane, quindi dei pretesti. Ciò si è visto solo con le crociate, dove l’interesse dei signori feudali e il programma di politica estera d’un papa dalle vedute internazionali ha trovato una scusa ritenuta plausibile nella lotta contro gl’infedeli, fino a giustificare il massacro di ebrei e musulmani che venne perpetrato a Gerusalemme, e che è riportato da un cristiano, nell’opera nota come Gesta Francorum. Allo stesso modo è accaduto nel secondo Ottocento quando imprenditori europei impregnati in dosi complementari di calvinismo e pietismo evangelico hanno cominciato a fondare colonie e imperi. La cosa più interessante per uno storico e più turpe per chiunque è però che lo stesso intervento in Iraq dei primi anni 2000 sia stato paragonato ad una crociata. Se Giovanni Paolo II ha usato parole assai dure, alcuni prelati, tra cui lo stesso Camillo Ruini, hanno inteso questa guerra come una “alleanza” tra i valori cristiani e quelli della democrazia e della tolleranza che doveva combattere la barbarie dei seguaci di Maometto. Forse non si sa, adesso, che il numero complessivo dei cristiani di Siria e Iraq è più che dimezzato rispetto a soli dieci anni fa, perché quando in quegli stati, più eterogenei di quanto si pensi, scoppia un conflitto, i cristiani sono i primi ad essere uccisi. Si dice d’intervenire per difendere i nostri fratelli nella fede dai massacri, ma le stragi che insanguinano le strade delle città dell’Asia occidentale non sono cominciati proprio dopo l’inizio della guerra portata dagli Stati Uniti appoggiati dai loro alleati d’oltreoceano? Si pensa che non esistono solo i terroristi che si fanno esplodere in vie affollate ma anche gruppi estremisti cristiani che uccidono irrompono nelle cliniche statunitensi per uccidere i medici che praticano l’aborto? Adesso come un tempo, e la morale a cui si perviene è sempre la stessa, è difficile se non impossibile parlare di moralità di qualcuno rispetto agli altri, perché la certezza d’essere nel giusto non può e non deve discolpare nessuno. Facendo un piccolo salto indietro, al 1979, c’è da riflettere su una cosa di cui forse non si tiene sempre conto con la dovuta attenzione, e che ha avuto effetti che in parte sono ancora osservabili. In quell’anno le truppe russe invasero l’unico stato centroasiatico che non era compreso all’interno dell’Unione Sovietica: l’Afghanistan, stato monarchico, quasi completamente di fede musulmana sunnita, e in forte via di sviluppo. L’azione militare dell’esercito sovietico si proponeva di ritagliare un accesso all’Oceano Indiano ma, come è ben noto, questa offensiva determinò per l’URSS la perdita dell’appoggio di quasi tutti quei paesi del Terzo e Quarto mondo in cui il marxismoleninismo stava prendendo piede, ciò accelerò di molto il futuro dissolvimento della Federazione sovietica. Sempre nel ’79 i fondamentalisti iraniani capeggiati dal carismatico ayatollah Khomeini presero il potere in Persia ponendo fine, anche lì, alla monarchia; liquidate le sinistre, i laici e gl’intellettuali (o meglio le tre cose assieme), s’instaurò poi una repubblica islamica che continua ad esistere tutt’oggi. Di fronte all’attacco sovietico molti paesi finirono, appunto, per abbandonare il blocco orientale e guardare all’occidente, tra questi tuttavia, quelli musulmani continuavano a nutrire un profondo odio verso Israele e gli Usa, in particolare. Come si più comprendere, in pratica, il sentimento religioso ha avuto il sopravvento in tutti i casi. Per cui i pericoli legati alle forme di fanatismo e d’intolleranza sono ancora oggi molto seri, ma di fronte a questi fatti evidenti e oggettivi, e si spera adeguatamente sostenuta da valide argomentazioni, come davvero si comporta l’Occidente, adesso, con i pregiudizi che non ha abbandonato? Le minoranze islamiche si fanno sempre più folte in Germania, Regno Unito e Francia, l’Italia arranca sempre più a causa degl’immigrati, anche in Spagna e in Grecia la crisi è aggravata dagli sbarchi di clandestini. Non meno importante è poi il caso della Russia, che in futuro sarà lo stato europeo con la maggior percentuale di popolazione musulmana. Nei casi della Francia e dell’Inghilterra il concetto d’integrazione è ormai una realtà effettiva, ma si sa che questo non risolve il problema, perché sono le persone di fede islamica ormai “occidentalizzate” a far scoppiare le bombe e ad arruolarsi per combattere in Africa e in Medio oriente, e le persone che arrivano sui barconi sono i profughi che da lì fuggono per cercare salvezza. La distinzione tra terroristi e profughi sembra molto nitida in base a queste parole, ma in pochissimi sembrano coglierla. Di fronte alle minacce che vengono dai paesi sopra citati i cittadini europei reagiscono nei modi che vediamo: la Lega Nord ha riportato successi quasi simili a quelli di quindici anni fa, mentre in Francia il Fronte Nazionale ha vinto perfino nelle tradizionali roccaforti della sinistra, come Lione, e anche altrove le scelte elettorali hanno visto mutamenti molto bruschi. I casi scandalosi che hanno colpito la Chiesa cattolica durante il pontificato di Benedetto XVI (IOR e preti pedofili) hanno contribuito a mettere in crisi la devozione di molti. In Italia la questione delle moschee è oggetto di molti dibattiti, sebbene qui da noi il crocifisso nelle classi da un lato e il velo che non viene negato alle donne islamiche rendano l’idea di un paese “normale” rispetto alla Francia dove ogni simbolo religioso è messo al bando e alla Gran Bretagna dove la legge riconosce ai musulmani il diritto di applicare la shar’ia. Questi sono soltanto accenni a come, nei frangenti in cui ci troviamo, gli occidentali si trovano a reagire, e il più delle volte lo si fa d’istinto, ma d’altronde in certe circostanze non ci si attende nulla di diverso. Ascoltando coloro che tendono a sottolineare la distinzione tra l’occidente (cristiano) e l’oriente (islamico), vengono in mente le parole di papa Giovanni XXIII, ovvero che non bisogna cercare quello che divide ma quello che unisce. Le cose che si sono dette nelle righe precedenti non avrebbero alcun senso se non le si ricordano soprattutto in questo momento, tante cose hanno unito queste lontane civiltà, e per giunta proprio quando le vie e i mezzi di comunicazione praticamente inesistenti rendevano quasi impossibile quello che oggi sarebbe, volendo, così facile. Se mai torneranno ad esserci pace e confronto dove un tempo ci sono già stati, quando sembrava che l’Europa stesse attraversando il periodo più oscuro della sua storia, sarà possibile solo grazie ad un impegno bilaterale. E su coloro che sono scettici sull’attenzione quasi isterica che viene rivolta agli eventi a sud ed a est del Mediterraneo, apprensione e preoccupazione comune a tutti, e non solo alla Chiesa, viene da domandarsi che cosa attragga maggiormente il loro interesse. C’è chi afferma che le distanze siano troppo elevate, e preferisce concentrarsi sul tentativo di dialogo interno al Cristianesimo, per stringere e rafforzare i legami tra cattolici, protestanti e ortodossi; ma appare obsoleto far notare che le minacce che provengono dall’Islam pongono in secondo piano ogni ragione di attrito su dibattiti teologici o questioni simili. Tra l’altro è il sud dell’Europa, con Roma, la “mela d’oro”, ad essere esposto maggiormente, ed è inequivocabile che tutte le confessioni cristiane fanno riferimento a quella che è rimasta più di tutte fedele ai dettami dei primi secoli. Tutte le incertezze presenti e i dilemmi del futuro verteranno su temi legati all’attrito tra mondo occidentale ed islamico, e pertanto è da qui che si deve partire per prendere in esame ed analizzare tutto il resto. Si confida dunque nella capacità e nella lungimiranza di coloro che decideranno delle sorti del globo negli anni a venire. TEMATICA RELIGIOSA E “ISLAM” 9. L’argomento” DIO” nei discorsi fra noi ragazzi e nella mia esperienza personale. Voglia di Dio e crisi di fede: ecco la mia personale esperienza Davolio Camilla Maria • 5ª H • “Scaruffi-Levi-Tricolore” Il sole sta incominciando a calare, è quasi il tramonto. Mi trovo sul crinale di una montagna, intorno a me nient'altro che un mare bianco di neve e qualche roccia che affiora qua e la, come un relitto antico ormai dimenticato tra le onde; ai piedi un paio di sci, fedeli compagni di quella piccola avventura. Il vento gelido mi sferza il viso, dimostrandomi la sua forza. L'aria pungente fa arrossire le piccole parti di pelle lasciate scoperte. Gli occhi mi lacrimano, lo sguardo è perso nell'orizzonte, la dove le montagne si stagliano contro un cielo tinto di un lieve rosa pastello. Chiudo gli occhi, per assaporarmi quel dolce momento; chiudo gli occhi per fissare il ricordo nella mente mentre vengo sommersa da un'ondata di sensazioni.Quando li riapro un sorriso mi compare sulle labbra, mi rendo conto di tutto ciò che mi circonda e della sua grandezza. Un senso di profonda pace e gioia mi pervade, solo per il fatto di esistere e di poter essere partecipe di tali meraviglie.Chi sono io qui? Cosa sono paragonata alla Terra, all'immensità dell'universo? Non sono altro che un insignificante puntino su una montagna. Eppure esisto. Per quanto insignificante la mia vita e la mia presenza possano sembrare, io vivo, qui ed ora. Come si può in questa situazione non credere? Credere di non essere soli, credere che la propria vita non sia solo fine a se stessa, ma che sia legata a qualcosa di superiore. Risulta difficile non avere fiducia in qualcosa che va oltre ciò che è visibile, oltre la materia, ma che allo stesso tempo si trova in egual misura dentro di noi.Probabilmente in molti potrebbero pensare che queste non siano altro che vane speranze di una giovane sognatrice che non riesce a tenere i piedi per terra; alcuni potrebbero addirittura ritenere che questi siano pensieri di una fanatica religiosa che vagheggia su argomenti inutili al mondo e al suo sviluppo.Sono fermamente convinta che chiunque, fermandosi per un istante ad osservare ciò che lo circonda, prestando un po' più di attenzione a tutto ciò che reca gioia, anche le più piccole cose, non possa fare altro che credere, in ideali, in un Dio o in una religione specifica, in se stessi, in una qualunque forma di ideologia. Credere è tutto, è essenza di vita, è ciò che ci rende umani. Queste semplici cose stanno diventando, tuttavia, sempre più difficili e rare. Il mondo si sta trasformando in un “insieme di cose che devono essere portate a termine”. (continua pagina successiva) 30 SABATO 22 AGOSTO 2015 We Write 2015 Tutto ciò che gli uomini fanno segue schemi fissi innaturali e deve avere uno scopo preciso che comporti un qualche tipo di beneficio, per la maggior parte delle volte, materiale. Le persone nascono e crescono dentro quest'ottica, che non insegna ad apprezzare ciò che abbiamo, ma pensa incessantemente ad accrescerne il valore e a cosa fare per ottenere da esse il massimo guadagno. Chi si sofferma più ad osservare, a cercare di conoscere se stessi per trovare ciò che ci rende felici? In questo modo le persone, ed in particolare i giovani, arrivano inevitabilmente ad una crisi interiore. Vedo sempre più spesso persone che non si riconoscono più nel mondo in cui vivono, persone che soffrono di depressione, persone che credono di essere sbagliate o, addirittura, malate. In questo i giovani sono i soggetti più vulnerabili, perché sono sempre più influenzati da questa società frenetica che tende a togliere la possibilità ed il tempo di soffermarsi su noi stessi e sui nostri sentimenti.Ai giovani spesso manca, addirittura, la capacità di stare per un momento in solitudine, una condizione essenziale se si vuole capire in cosa si crede, in ciò che si è ed in ciò che si aspira ad essere. Personalmente penso che tutti credano ed abbiano fede in qualcosa nel momento stesso in cui provano sentimenti profondi, sono grati per ciò che sono ad hanno e nel momento in cui amano. L'amore, verso il prossimo, verso noi stessi, verso ciò che ci circonda o verso la vita, è il sentimento più sublime che l'uomo possa provare; come può l'uomo amare senza avere fede in qualcosa e senza credere? Osservando quel tramonto dipingere il cielo di incantevoli colori e forme sento di amare questa Terra e sento di credere incondizionatamente a qualcosa che va oltre ciò che posso toccare. Francesco Nasi • 4ª M • “Liceo Moro” Sapete qual è il vero problema dell’esistenza di Dio? Che il problema non esiste più. Ma come, eppure Dio lo troviamo ovunque: nelle pubblicità del caffè, nei telegiornali della domenica sera, nei cartelloni lungo le strade di provincia. Sentiamo tanto parlare di Dio ma non sappiamo chi o cosa sia, e non c’importa neanche di saperlo. E perché dovrebbe importarci in un’epoca in cui ogni cosa è sotto il nostro controllo, in cui l’uomo ha finalmente raggiunto lo status di supremo signore del pianeta? Non siamo più nel Medioevo, Dio non ci serve più: la medicina può guarirci, gli psicofarmaci possono farci star meglio. Dio è fuori moda. Non si vive molto meglio senza pensarci? Si è vero, magari ogni tanto viene da rifletterci su quando 700 immigrati muoiono in mare aperto o un aereo con 150 persone si schianta sulle montagne. “Ehi Gesù, sei lassù?” Ma è un pensiero talmente effimero che basta il risultato della più recente partita di calcio per spazzarlo via, un raggio di sole alla finestra per ricordarci quanto sia bello e felice il mondo in cui viviamo. Il discorso non è tanto nel credere o nel non credere, ma nel riflettere su qualcosa di più grande di noi. Non centrano il Papa, l’Isis o il Dhalai Lama: quella di cui parlo è la peggior malattia che abbia mai afflitto la nostra umanità: il menefreghismo. I giovani (ma anche agli adulti) non hanno più alcun interesse nel cercare Dio, troppo indaffarati da un mondo in cui ogni secondo deve essere speso per guadagnare: comprare e guadagnare, comprare e guadagnare ininterrottamente fino alla fine dei nostri polverosi giorni. Che c’è di male? C’è di male che il menefreghismo davanti all’esistenza o meno di un essere supremo, di un telos che regola il nostro vivere, porta inevitabilmente a quello davanti ad altri problemi della vita, ad essere ignavi di fronte a temi come l’aborto, la condanna a morte o i matrimoni gay. Ci porta a fregarcene delle altre persone, a provare troppo odio e nessuna pietà quando leggiamo delle stragi sul giornale. Ci porta a votare il primo furbone che occupa più tempo sui palinsesti televisivi. Non può essere un caso che la generazione dai pensieri prefabbricati dalla televisione e dai social network non sappia chi siano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino o che, andando avanti con il consumismo sfrenato degli ultimi secoli, il nostro pianeta arriverà al collasso. Questo perché non siamo più abituati a pensare: il mondo non ci ha insegnato a farlo. E a che scopo avrebbe dovuto? Dio, quello vero, non fabbrica denaro. Il vero Dio non è lo Ior, né il terrorista che ostenta tanta fede quando in realtà vuole solo proteggere i suoi pozzi petroliferi. Dio è il mio amico che è andato un anno in Albania per volontariato e quello che mi è stato accanto quando ero triste. Dio sono i centomila ragazzi di Bologna alla manifestazione di Libera contro la mafia e quelli discriminati perché ritenuti “diversi”. Dio è Caravaggio, Bob Dylan, Mozart, Shakespeare, Dio è il sole il primo giorno di Primavera e la neve la mattina della versione di latino. Dio è nella pioggia. E allora a chi interessa dell’arte, della musica, della poesia, a chi interessa fare qualcosa per gli altri senza ricevere nulla in cambio? Chi sa stupirsi ancora di fronte al grande spettacolo delle cose, chi ha ancora il coraggio di lottare per i poveri e i più deboli? Perdendo il bisogno di cercare Dio, di andare oltre l’apparire delle cose, abbiamo perso tutto questo, tutto ciò che ci rendeva degni di essere chiamati uomini. Che differenza c’è fra l’uomo e la bestia se togliamo tutto questo, se ci limitiamo a sopravvivere? Nessuna. Vivere non significa prendersi una sbronza il sabato sera o accanirsi nel cercare sempre e comunque il divertimento: quello è sopravvivere. Vivere significa mettersi in discussione, sognare, soffrire, arrivare a odiare la nostra stessa esistenza senza mai rinnegarla per davvero. Per vivere dobbiamo andare oltre l’apparenza delle cose, distruggerci nel pensare a qualcosa d’incomprensibile e più grande di noi, ricostruirci nella consapevolezza di aver provato l’ebbrezza di diventare spie degli dei avendo tolto un mattone dal muro fra noi e il grande mistero delle cose. Soltanto vivendo potremo ambire al titolo di uomini. Sarà difficile, ma una volta usciti dalla caverna la luce sui nostri volti sarà più dolce che mai. Ringrazieremo un Dio risorto, morto o inesistente per averci portato fin lì. Cadremo in ginocchio. Rideremo. Piangeremo. Nel vento soffierà ancora la risposta, la stessa da sempre, che l’uomo non vuole ascoltare: cercare, lottare. Vivere. I temi dei 6 vincitori TEMATICA VIOLENZA SULLE DONNE PROPOSTA DA “CARAMELLA BUONA” 10. Scrive K. Hosseini nel romanzo “Mille splendidi soli” : Distesa sul divano, Mariam, fissava i mulinelli di neve che turbinavano fuori dalla finestra. Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte del mondo. Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi, cadendo silenziosamente sulla gente. “A ricordo di come soffrono le donne come noi” aveva detto. “Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso”. Il candidato delinei e collochi la figura della donna vittima di violenza nell’attuale contesto storico soffermandosi, in particolare, sul concetto giornalisticamente definito di femminicidio e su quali potrebbero essere le misure di prevenzione e contrasto da adottare a tutela della donna. Francesca Burani • 4ª E • “Galvani-Iodi” La donna è sempre stata e sempre sarà una figura fondamentale nella società. Non per la fertilità, non per i lavori che “solo le donne possono svolgere”, non per il lato più umanistico e docile rispetto agli uomini, ma perché donne. Il problema, probabilmente, sorge sin dal nome, che non viene onorato ma bensì, a volte, utilizzato in modo quasi dispregiativo. Le donne non sanno guidare, le donne non capiscono niente di politica, le donne non possono mantenere una famiglia perché non sono propense al lavoro, le donne non possono giocare a calcio e nemmeno capirne qualcosa guardando una partita. Da qui la famosa citazione: “sei proprio una donna”. Questo stereotipo che ci portiamo addosso, quello di essere “femmine” in grado solo di truccarsi, arrivare tardi agli appuntamenti e una settimana al mese essere considerate Satana, in un certo senso ci sta condizionando ad una ad una. Alcune sono forti e si oppongono a queste dicerie, perché troppo grandi per stare dentro ad una così piccola considerazione, altre iniziano a pensare che sì, magari è vero, siamo come ci descrivono. Eccolo il nocciolo del problema. Il tutto, il più delle volte, dipende dal contesto religioso, storico e famigliare in cui si cresce. Le cose però si fanno sempre in due, e se anche una donna nasce e cresce nella famiglia migliore, non è detto che questa non possa incontrare un uomo che è invece maturato nella totale convinzione che le donne in realtà, non valgano poi così tanto. Nasce dall’incontro con uomini del genere il fenomeno del così detto femminicidio. Si sente parlare sempre più spesso di maschi che, lasciati dalla morosa e in preda alla più totale umiliazione (mentale), decidono di eliminare il problema alla radice, vendicandosi con l’omicidio. E se questo è un banalissimo e imbarazzante motivo che spinge gli uomini a commettere certi atti, lo è ancora di più il fenomeno della gelosia. Mi immagino questi ragazzi, o adulti, che nel vedere la propria fidanzata mandare un messaggio ad un amico (magari anche felicemente sposato con tanto di bambini), vengono pervasi da una nube tossica che acceca la vista, fa prudere le mani e salire la bile, offuscando ogni pensiero logico e lasciando libero arbitrio alla parte inconscia del cervello. In queste circostanze c’è per forza qualche problema di fondo. Freud avrebbe sicuramente molto su cui lavorare. Bisognerebbe chiedere a tutti gli uomini di soffermarsi un attimo e pensare. Pensare a cosa sarebbero loro senza di noi. La risposta è abbastanza semplice anche per i meno perspicaci, semplicemente non ci sarebbero. Da ciò mi sorge spontaneo chiedere: come si fa a maltrattare una donna, arrivare addirittura ad ucciderla, quando è stata proprio una figura femminile a metterli al mondo? Non dico che gli uomini debbano tutto a noi, ma obbiettivamente, possiamo permetterci di prendere gran parte del merito. Veniamo rappresentate quasi come figure malvagie che più lontane stanno e meglio è, un po’ come Medusa che se veniva guardata negli occhi, trasformava in pietra il diretto interessato. Facciamo paura, in realtà, perché siamo il punto debole maschile. Le uniche in grado di ferirli proprio lì, nell’orgoglio, e per questo è meglio accettare un uomo che ci dice “ho paura di innamorarmi quindi meglio non andare avanti”, piuttosto che un maschio impavido nel buttarsi, ma che nel momento in cui non funziona più, decide semplicemente di eliminarti. Tutto il lavoro sporco iniziale però sta a noi donne, che non solo abbiamo il timore di non aver trovato “quello giusto”, “il vero amore”, ma dobbiamo anche preoccuparci di cogliere ogni minimo segnale che possa predirci che stiamo frequentando un potenziale serial killer. Perché si, tutte le storie che si sentono tramite i media riportano, dai testimoni, la solita frase: “eppure sembrava una così brava persona, proprio non mi aspettavo che sarebbe arrivato a ciò”. E invece sì, ultimamente sono in molti quelli che ci arrivano, e le condoglianze postomicidio servono a ben poco. Esiste anche un altro tipo di omicidio, quello psicologico. Maschi che si appostano sotto le finestre, e non per una serenata, telefonate nel cuore della notte, stalking, minacce. Se non uccide fisicamente, uccide mentalmente. Nell’attualità c’è un surplus di omicidi di questo tipo, nonostante tutte le lotte che già in passato abbiamo dovuto combattere per ottenere quello che ora ci viene clamorosamente privato. Invece di un progresso, si sta verificando un costante regresso. Probabilmente questa è una condizione che esiste da sempre, ma che solo negli ultimi anni hanno deciso di far presente: è giunto il momento di intervenire. La prevenzione primaria, consiste nel prevenire che episodi come questi accadano. Io non so cosa si possa o non possa fare a riguardo, ma penso che nessuno conosca veramente il vaccino per questa malattia. Potremmo confidare nella scienza, immaginarci che ogni individuo pericoloso sia in possesso di agenti patogeni che, prelevati dal sangue, possano poi essere inseriti nella memoria immunologica di noi donne ed essere quindi protette da un repellente per uomini dannosi alla salute. Ma in questo caso si parla di fantascienza, quando in realtà l’arma più potente l’abbiamo già dentro di noi. Si tratta di un’arma particolare, ci sono donne che l’hanno più sviluppata, altre che non hanno mai avuto bisogno di sfruttarla perché eccessivamente protette e alcune che, troppo innocue, non sono in grado di manovrarla a proprio favore. Si parla della forza, quella d’animo, che si sviluppa dal momento in cui suona la sveglia e devi alzarti dal letto, fino ad arrivare a fine giornata. Sarebbe bello se consistesse solo in questo, ma purtroppo non sempre basta. Ci sono donne costrette ad utilizzarla come scudo abitualmente, mentre altre non trovano la forza di farla emergere, nemmeno quando i campanelli d’allarme cominciano a tintinnare. È una caratteristica latente della personalità di tutte noi, e attraverso qualche esame di coscienza potremmo diagnosticarne la presenza. Gridarlo, denunciarlo, sussurrarlo, qualunque di queste azioni potrebbe essere l’inizio della fine. La chiusura di un cerchio che poteva sembrare troppo grande per essere sigillato. Ma per fare ciò bisogna essere coraggiose e soprattutto non da sole. Bisogna volerlo, lottare con le unghie e con i denti, sudare, esporsi, ma il raggiungimento dell’obiettivo varrebbe la pena di tutto questo. È importante anche che le donne non succubi di questa situazione, si coalizzino con le dirette interessate e non ignorino il problema, solo perché non rivolto a loro. L’altruismo è una delle chiavi fondamentali per aprire un portone di possibilità a tantissime donne che da sole non possono farcela. L’unione per l’ottenimento di una causa comune è necessaria, perché è difficile spegnere da sole le luci della ribalta, se si ha paura del buio. TEMATICHE LAVORO PROPOSTE DA DITTA “FAGIOLI” 13. Lavoro significa possibilità di realizzare un progetto di vita professionale e personale. La formazione è il miglior canale di accesso al lavoro e la volontà di migliorare costantemente è la chiave che tiene aperta la porta del successo. In cosa credi che la tua scuola, la tua famiglia, le tue esperienze in stage estivi, ti abbiano formato per affrontare le difficili sfide del mercato del lavoro che ti attendono. Giulia Cuda • 4ª D • “Ariosto-Spallanzani” “Lavoro significa possibilità di realizzare un progetto di vita professionale e personale”, recita oggi la traccia di questo concorso. Chi potrebbe negare la verità dietro a queste belle parole? Eppure per migliaia di giovani rimangono solo questo: delle belle parole. Questo progetto, questo sogno è continuamente precluso a così tante persone per il semplice motivo di aver avuto una passione o predisposizione “diversa”: quella verso le materie umanistiche. Oggi, più che mai ci si trova ad affrontare un momento di grande difficoltà sul mercato del lavoro, ma per alcuni è sicuramente più difficile che per altri. Alle orecchie della nostra società, infatti, l’affermare di voler studiare lettere classiche, storia o filosofia ha lo stesso suono delle parole: “Voglio rimanere senza lavoro per i futuri dieci anni della mia vita per poi finire a fare l’insegnante alle scuole medie. Sottopagata, mi raccomando”. Si sa, i tempi sono difficili, c’è la crisi e nessuno ha bisogno di qualcuno che sappia leggere Platone in greco antico, ciò di cui c’è davvero bisogno sono più economisti, visto lo splendido lavoro che questi hanno svolto negli ultimi cinquant’anni. Quindi, poiché tutta la nostra vita scolastica, dalle elementari in avanti, è in preparazione al mondo del lavoro, perché scegliere scuole secondarie a indirizzo umanistico? Io ho diciassette anni, frequento il liceo classico e sogno di studiare filosofia. Ogni anno vedo la mia scuola costretta a chiudere una sezione di più a causa del sempre calante numero d’iscritti. Ogni giorno mi sento chiedere a cosa servano il greco e il latino e se lo so che di filosofia non si campa. Sì, lo so. La vera domanda, secondo me, dovrebbe essere se sia giusto così. Le materie umanistiche sono quelle che ci offrono il più competente strumento per studiare e cambiare in meglio il mondo. In primo luogo perché tutta la nostra cultura discende in linea quasi diretta da quella latina, che riprende a sua volta quella greca. Non si può pensare di fare un’analisi incisiva e approfondita della nostra realtà senza considerare quelle che ci hanno preceduto. Inoltre i più grandi scienziati, pensatori o personalità della storia sono sempre stati uomini di cultura, da Freud a Leonardo da Vinci. Ma la cosa più importante è che leggere i classici e saper apprezzare l’arte, in ogni sua forma, permette sì di studiare l’uomo e la sua storia, ma soprattutto di conoscere se stessi. E’ l’humanitas ciceroniana. E’ trovare un qualcosa, tra le pagine di un libro o in un’acciaccatura di pianoforte, che ci parli. Alcune volte sussurrandoci in un orecchio, altre urlandoci in faccia. Noi non possiamo far altro che rispondere, sia con un cambiamento in noi stessi o capendo qualcosa di più della realtà. E’ un vero e proprio dialogo che ci fa mettere in discussione. Che ci fa pensare. Ecco la cosa più importante di cui le discipline umanistiche sono capaci: far pensare. E’ proprio di questo che la nostra società, i cui contorni si stanno sempre più affievolendo a causa di questa crisi che, prima ancora di essere economica, è crisi dei valori, ha bisogno per il futuro mercato del lavoro: non letterati, né ingegneri, ma giovani donne e giovani uomini che sappiano pensare. Persone capaci di mettersi in discussione, che conoscano tante cose e che sappiano di non saperne così tante di più. Insomma, persone che abbiano studiato materie umanistiche. La mia famiglia e, soprattutto, la mia stessa indole mi hanno sempre spinta a seguire questo indirizzo e vorrei continuare lungo questa strada, per quanto possa essere la meno battuta. Alla fine della quale, però, preferirei trovare un mercato lavorativo conscio dell’importanza sociale del mio corso di studi, piuttosto che l’incertezza che mi si profila di fronte adesso. Io ho diciassette anni, frequento il liceo classico e sogno di studiare filosofia. Mi sento pronta ad affrontare le sfide del mondo del lavoro. Il mondo del lavoro sarà pronto a darmi una possibilità? SABATO 22 AGOSTO 2015 III RUBRICA DEL TEMPO LIBERO IL METEO DELLA SETTIMANA SABATO 22 DOMENICA 23 LUNEDI’ 24 MARTEDI’ 25 MERCOLEDI’ 26 GIOVEDI’ 27 VENERDI’ 28 Velato o poco Giornata bella Velato o poco Pioggia Velato o poco Pioggia Temporale nuvoloso e calda Min. 21 Min. 22 Max. 35 Max. 34 intermittente nuvoloso Min. 22 I venti saranno I venti saranno prevalentemente prevalentemente deboli deboli e soffieranno Max. 37 ESE con intensità intensità di 6 km/h. di 6 km/h. Possibili raffiche Possibili raffiche fino fino a 13 km/h a 11 km/h I venti saranno Min. 25 Max. 35 Vento da Sud-Est con intensità di 4 km/h. Raffiche deboli e soffieranno da Sud-Est con intensità di 5 km/h. fino a 10 km/h km/h km/h Max. 35 Vento debole da Est-Nord-Est Venti assenti con intensità Ovest-Sud-Ovest con intensità di 3 km/h. Temperatura Raffiche fino a 4 km/h. di 3 km/h. percepita 35°, Possibili raffiche fino a 11 Max. 32 Vento debole da prevalentemente e soffierannoda da Est-Sud-Est con Max. 37 Min. 23 Min. 25 e schiarite Min. 24 e schiarite nuvoloso Raffiche fino a 4 km/h Temperatura percepita 33°, umidità 39% umidità 40% L’OROSCOPO DELLA SETTIMANA ARIETE Siate prudenti. Non è il momento di lanciarsi in situazioni che non promettono risultati concreti. Amicizie nuove su social network : fate attenzione alla vostra privacy, compreso quello del vostro cellulare. LEONE Ritorno improvviso di persone che sono stati importanti nella vostra vita : per alcuni sarà innegabile il piacere nel risentirle o rivederle, per altri ci potrebbe essere un certo disappunto e nervosismo. Ottime prospettive in campo sentimentale. SAGITTARIO Presto risolverete una questione spinosa che vi affligge da tempo. Portate solo pazienza. Il giardino dell’amore si va riempiendo di tenui e delicati fiori : sappiate però essere onesti con voi stessi e capire ciò che conviene di più al vostro cuore. TORO Non date sempre colpa alla crisi se il vostro progetto non decolla: è che ci lavorate poco e senza entusiasmo. Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento e lavorate di più intorno e sul progetto.Se vi sforzerete di saper fare qualcosa di speciale, potreste risolvere anche un problema. VERGINE E’ un giorno incerto: alcuni dubbi e malumori potranno rendere questa giornata tediosa e nervosa : potreste non trovare la giusta sintonia con voi stessi. Favorevolmente attivati gli incontri, le comunicazioni e i brevi viaggi. Cerca di frenarti nel1e spese. CAPRICORNO Qualche litigio nella coppia per incomprensioni e sono possibili anche fughe dal proprio partner. Per i single invece la persona a cui tenete e che vi piace sembra disinteressarsi a voi. GEMELLI La lunga notte sta per passare : già da oggi potreste assaporare l’inizio della rivincita sulla vita, questo soprattutto per i nati di venerdi. Tante buone occasioni da inziare a fruttare e mettere a segno colpi importanti. Qualcuno vuole convincervi di qualcosa che non è: lasciatelo parlare. BILANCIA Chiedetevi se per caso in questi giorni non avete ferito qualcuno con il vostro parlare e trovandovi in difetto siate pronti a chiedere scusa per primi : è la miglior cosa prima che qualche amicizia si possa deteriorare irreversibilmente. ACQUARIO Mercurio segna una giornata particolarmente ricca di emozioni ma anche segnata da profonde contraddizioni che potrebbero rivelarsi soprattutto nella trada serata. Oggi sarete particolarmnete irritabili : cercate di frenare la lingua e tenete a bada la vostra suscettibilità. CANCRO Ambizione. Magnetismo. Denaro in più, se sei un libero professionista. Un tuo desiderio si potrà avverare. Emotività. Un capricorno potrebbe interessarti mentre un sagitatrio ti farà la corte.Avete il bisogno di evadere dalla realtà ma state attenti a non deludere le aspettative del partner. SCORPIONE Pettegolezzi sul vostro conto o su quello del partner : cercate di tenere un profilo estremamente basso e di dare meno peso alle dicerie che si vanno facendo in giro ma lavorate per smentirle. Non date confidenza ai falsi amici. PESCI Oggi vi sentirete particolarmente nostalgici e malinconici : cercate di frequentare gente allegra e soprattutto gente con la quale vi piace veramente stare senza sentirvi costretti. IV SABATO 22 AGOSTO 2015 RUBRICA DEL TEMPO LIBERO ZIG - ZAG Il gioco si risolve tenendo conto che ogni risposta dalla 2ª all’8ª è l’anagramma della precedente lettera più (2 meno - 9 - 4una- 3)lettera una lettera, mentre dalla 9ª alla 15ª è l’anagramma dellaChiave precedente SUDOKU DEFINIZIONI: 1. Il gatto ne ha due 2. Nel mezzo della vita 3. Andata in poesia 4. La santa da Cascia 5. Cittadina e porto pugliese 6. Capitale albanese 7. Il Frank ribatezzato “The Voice” 8. Nativa di Parenzo 9. Mosaici di legno 10. Innata, propria della natura 11. Hanno l’aureola 12. Possono essere aquilini 13. Gli dei di Odino 14. Una nota...affermativa 15. Sud REBUS (Frase: 8,8) (Frase: 4,6) CURIOSITA’? PERCHÉ I GATTI HANNO LA LINGUA RUVIDA? La lingua del gatto è dotata di migliaia di papille filiformi, curvate a uncino verso la gola, la cui funzione abbraccia diversi aspetti del suo comportamento. In primo luogo sembra che le strutture uncinate della lingua permettano all’animale di avere un’adesione più sicura alle cose di cui si ciba, permettendogli pure di raschiare a fondo le ossa delle prede catturate. (Frase: 8,8) In secondo luogo in fase di toelettatura la lingua ruvida agisce come una spazzola, permettendo loro di pulirsi il pelo, estraendone i detriti, i peli morti e le altre cose estranee impigliate nel mantello. Le barbe uncinate della lingua tendono a raccogliere i peli del gatto e spingerli verso la gola, facendogli inghiottire veri e propri boli di pelo, che spesso creano problemi se non vengono espulsi normalmente dall’intestino con la defecazione. (Frase: 4,6) Benché si pensi che la lunga e flessibile lingua del gatto venga usata come un cucchiaio con la parte interna, è stato osservato che l’animale intinge solo la zona della punta della lingua e si abbevera con il liquido che rimane smosso dal dorso della lingua, prima che questo possa ricadere nella ciotola! TESTATA: “Il Giornale dell’Emilia Romagna” Iscritta al Tribunale di Reggio Emilia il 03/03/2006 al n. 1158 PROPRIETARIO: Caravel S.r.l. Viale Virgilio, 58/C 41123 Modena (MO) Fax (+39) 059.4905938 Cap.Soc. I.V. € 40.000,00 - P.Iva e C.f. 02135590350 Mail: [email protected] MARCHIO: IL GIORNALE DI REGGIO Domanda di registrazione depositata il 25/11/2004. Attestato di registrazione per il marchio d’impresa di primo deposito n.0001121989 rilasciato il 20 giugno 2008. DIREZIONE REDAZIONE E MAIL: Via Guicciardi, 7 - 42122 Reggio Emilia (RE) Tel. 0522.924021 - Fax 0522.019968 PUBBLICITÀ: UNINVEST SPA Via Guicciardi, 7 - 42122 Reggio Emilia Tel. 0522.924021 - Fax 0522.019968 [email protected] Orario: 9.00-13.00; 14.00-18.00 PERIODICITA’: SETTIMANALE Istanza di annotazione di variazione di periodicità depositata presso il Tribunale di Reggio Emilia in data 8 settembre 2014. DIRETTORE: Maurizio Costanzo DIRETTORE RESPONSABILE: Roberto Rozzi ([email protected]) STAMPA: Società Editrice Lombarda Sede Legale: Piazza del Comune, 9 - 26100 Cremona Amministrazione: Via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona - Tel. 0372.4981 Fax 0372.27303 Centro Stampa: Via Dè Berenzani, 6 - Loc. 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Chiozza 3 - 0 24/04/2008 Bagnolo in Piano CAPOCANNONIERE: Covili (Rubierese) MIGLIOR GIOCATORE: Guastalla (Progetto Intesa) MIGLIOR PORTIERE: Salati (Rubierese) Progetto Intesa - Carpi F.C. 4 - 1 24/04/2007 Bagnolo in Piano CAPOCANNONIERE: Loforese (Progetto Intesa) MIGLIOR GIOCATORE: Baraldini (Carpi FC) MIGLIOR PORTIERE: Pavarini (Falk)