SETTIMANALE
ANNO IX • NUMERO 34
SABATO 22 AGOSTO 2015
QUESTO GIORNALE NON RICEVE ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO
IIL PERSONAGGIOI
1 EURO
Testata: Il Giornale dell’Emilia Romagna - Iscritta al Tribunale di Reggio Emilia il 03/03/2006 al n. 1158
IECONOMIAI
IPROVINCIAI
Intervista a Giorgio Pregheffi, sindaco
di Ligonchio e grande conoscitore
della nostra montagna: una vita tra
politica, musica, televisione e giornali
L’agricoltura reggiana non riesce
a decollare. Lo dice la Camera
di Commercio che ha registrato una
riduzione del 3,2% del valore aggiunto
Una visita speciale: 20 dirigenti della
cooperazione di credito canadese, ospiti
di Confcooperative, hanno apprezzato
i luoghi incantati del nostro Appennino
A PAGINA 8
A PAGINA 6
A PAGINA 12
SABATO 22 AGOSTO 2015
I
APPROFONDIMENTO DEL DIRETTORE
Separazioni e divorzi:
l’importante è rispettarsi
In Italia, fino
agli anni ‘70,
un matrimonio
era qualcosa
di legalmente
indissolubile
La svolta epocale
è arrivata con la legge
n. 898 del 1970,
conosciuta anche
come la “Legge
Fortuna-Baslini”
La volontà
di interrompere
rapporti coniugali
che non funzionano
come dovrebbero,
va di pari passo
con l’emancipazione
della donna
MAURIZIO COSTANZO
IN ITALIA, fino agli anni 70, un matrimonio
poteva sciogliersi solo in seguito alla dipartita
di uno dei due coniugi, ossia era qualcosa di
legalmente indissolubile.
Era previsto l’istituto della separazione legale che però comportava solo un’interruzione
dell’unione coniugale che impediva ai coniugi
di contrarre un nuovo matrimonio e, in alcuni
casi, di ritornare sui loro passi.
Con la legge n. 898 del 1970, conosciuta
anche come la “Legge Fortuna-Baslini”, si è
però giunti ad una svolta epocale, dando la
possibilità a chi aveva contratto matrimonio di
poter sciogliere il vincolo e interrompere definitivamente gli effetti del matrimonio.
Non fu certo un processo facile in Italia, in
quanto, essendo un paese fortemente cattolico,
con l’unione del resto degli anti-divorzisti, si
raccolsero le firme per usare lo strumento referendario al fine di abrogare la legge sul divorzio.
Ci fu una massiccia partecipazione e fortunatamente la legge del ’70 rimase in vigore.
Nonostante però siano trascorsi molti anni, il
divorzio rimane comunque una questione delicata e spinosa in quanto lo scioglimento di un
matrimonio attiene alla famiglia che nasce
come forma di convivenza naturale e solo in un
secondo tempo, quando essa viene regolamentata dal punto di vista legale, diviene giuridica.
Attraverso la legge, si stabiliscono i diritti e
i doveri che scaturiscono dal matrimonio e di
conseguenza dallo scioglimento dello stesso,
ma il divorzio rimane comunque una faccenda
complessa in quanto da esso possono nascere
delle situazioni che esulano da qualunque normativa giuridica e perfino alcuni comportamenti che la legge stessa può definire come
obblighi, alla fine, non possono che essere
rimessi alla volontà personale di ciascun
coniuge.
A dire il vero è la stessa legge che, nel corso
del tempo - in modo particolare con la riforma
del diritto di famiglia del 1975 - ha cercato di
tutelare quegli interessi cosiddetti personalissimi di ciascun coniuge, parificando innanzitutto
la posizione morale e giuridica tra moglie e
marito (ovvero non considerando più la donna,
la moglie, come la parte più debole che il marito deve mantenere) ma improntando il regime
patrimoniale e personale di un matrimonio, sul
principio della reciprocità dei coniugi.
Forse perché, in Italia, il divorzio è stato un
istituto tardivo rispetto a molti altri Paesi, dopo
gli anni ‘70 assistiamo ad un vero e proprio
boom dei divorzi, dimostrando di fatto, quante
molte delle unioni coniugali fossero solo di
facciata.
La volontà di interrompere rapporti coniugali che non funzionano come dovrebbero, va di
pari passo con l’emancipazione della donna
che comincia a fare il suo ingresso nel mondo
del lavoro.
Articolo pubblicato il 3 gennaio 2015
Direttore: Maurizio Costanzo
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Maurizio Costanzo direttore del nostro Settimanale e di 4Minuti.it
In sostanza, anche se la donna è in parte
discriminata perché deve affrontare da parte
della società un giudizio negativo rispetto
all’uomo divorziato che più facilmente può
rifarsi una vita, ora non è più costretta ad essere moglie per poter sopravvivere.
Il divorzio diventa una faccenda ancora più
delicata se ci sono dei figli, per i quali si
dovrebbe lottare non tanto per ottenere da questo o quel giudice un assegno di mantenimento
più alto possibile, ma si dovrebbe cercare di
trovare, anche nella divisione, un rapporto
civile, per evitare di riversare su di loro effetti
negativi dal punto di vista psicologico, che
potrebbero influenzare la loro crescita se sono
figli in età adolescenziale.
Probabilmente il divorzio dolce non esiste e
forse è inevitabile che davanti ad un tribunale
si portino rancori, risentimenti e ripicche ma
una cosa è certa: non si deve stare insieme a
tutti i costi, per cui, laddove esiste un rapporto
conflittuale che fa male ad entrambi i partners
e ai figli nella maggior parte dei casi, è meglio
dividere le proprie strade e “lavorare” su possibili altri modi di incontro.
Vi è un solo obbligo, che è quello di rispettarsi e l’esperienza di molti di noi ci insegna
che molto spesso questo avviene proprio fuori
dal matrimonio o comunque da qualunque tipo
di convivenze quando non sono più spontanee.
SABATO 22 AGOSTO 2015
3
PRIMO PIANO
L’antica magia delle erbe
oggi tramutata in medicina
Le piante hanno
principi attivi
che agiscono
realmente
sul nostro
organismo,
sia che uno
ci creda o no,
ma anticamente,
quando non
c’erano certe
conoscenze,
gli studiosi delle
erbe erano
considerati
stregoni
o sciamani
Le proprietà
erboristiche sono
svariate e i risultati
arrivano, basta essere
costanti, visto che
nessuna pianta ha la
bacchetta magica
Dimagrire con le
erbe si può, ma non
senza un regime
alimentare corretto:
il tè e il caffè verde
hanno proprietà
importanti che non
aiutano solo
a ridurre peso, ma
anche a migliorare
altre funzioni
dell’organismo.
E’ fondamentale
farsi seguire per
evitare di provocare
danni col “fai da te”
LORENZO CHIERICI
CHE differenza c’è fra fitoterapia ed
erboristeria? Cerchiamo di capirlo per
addentrarci nella nostra inchiesta di
questa settimana, ossia “Erbe e salute,
tutti i rimedi naturali per vivere
meglio”.
Per “erboristeria” si intende quella
parte della fitoterapia che utilizza piante e loro derivati, provviste di scarsa o
nulla tossicità, al fine di mantenere o
ripristinare le corrette funzioni fisiologiche dell’organismo. La “fitoterapia”
invece è la disciplina che impiega erbe
e piante officinali e i loro derivati a
scopo medico-terapeutico. Un tempo
l’erborista sapeva riconoscere le piante, le coltivava, le raccoglieva e le
lavorava personalmente, per utilizzarle
a scopo farmacologico, curativo,
cosmetico e alimentare. Oggi invece
l’arte dell’erborista si limita alla manipolazione cioè la miscelazione estemporanea di piante (la preparazione delle
tisane) che sono già state raccolte lavorate e confezionate dalle industrie
erboristiche secondo rigorosi criteri,
dettati dalle normative dello stato Italiano. Attualmente l’erboristeria è
anche il “luogo” dove si vendono erbe
sfuse per la preparazione di tisane,
rimedi fitoterapici preconfezionati
dalle aziende erboristiche (come le tinture madri, gli olii essenziali, ecc), prodotti naturali (miele, pappa reale ecc),
cosmetici a base di piante e alimenti
biologici.
Il 1° maggio del 2011 è stata emanata
una Direttiva Europea sulle erbe medicinali forse condizionata da interessi
speculativi e ingenti somme di denaro
che stanno dietro a tutto. Le case farmaceutiche, molto probabilmente, con
la scusa di salvaguardare la salute dei
cittadini, stanno cercando di dimostrare la tossicità di piante, usate e testate
da millenni di pratica erboristica, per
evitare cali di vendite di farmaci da
loro brevettati, con uguale effetto terapeutico; per alleviare quei piccoli
disturbi che lo stress e la qualità della
vita che conduciamo, provocano in
molti di noi.
All’estero, però, di erboristerie ce ne
sono poche. Gli ultimi baluardi di quest’arte antica sono rimasti gli italiani e
gli spagnoli. Nei paesi anglosassoni
esistono gli healthstore, una specie di
erboristerie in cui si trovano dai prodotti omeopatici a quelli di alimentazione biologica, ma senza la figura di
un erborista che ti segua e ti sappia
consigliare. In Francia e in Germania,
invece, le erboristerie sono state assimilate dalle farmacie.
Un’erborista brava, quando un
paziente varca la soglia del negozio,
fino alla fine della descrizione del
disturbo, deve captare una serie di indizi e informazioni (postura, mani, viso,
struttura corporea, presenza o meno di
couperose, borse, occhiaie e via dicendo) che l’aiutino a vedere oltre quello
che dice il cliente, allo scopo di
trovare il rimedio migliore.
Un aspetto fondamentale che
spesso viene suggerito da coloro
che fanno questo mestiere con saggezza e attenzione è quello di seguire una
corretta alimentazione, visto che il
mangiare male può rallentare l’efficacia del rimedio naturale, in quanto il
fisico è intossicato e quindi risponde
più lentamente alla terapia. Le piante
hanno principi attivi, ciò significa che
interagiscono col nostro organismo, a
prescindere dal fatto che ci crediamo o
no: se uno mangia un fungo velenoso,
muore perché credeva al suo veleno o
perché il principio attivo, in questo
caso mortale, ha agito e lo ha ucciso?
Purtroppo, oggi come oggi, c’è ancora molta gente che crede che l’erboristeria sia una sorta di magia, ma non è
così. L’erborista non è un mago, uno
sciamano o uno stregone, ma solo un
professionista che conosce il potere
curativo delle piante: è un tecnico che
applica cose concrete e tangibili a volte
anche in tempi brevi.
Al massimo un buon erobrista, come
abbiamo già detto, può far riflettere
una persona sugli errori che commette,
legati allo stile di vita, all’alimentazione o semplicemente caratteriali, che
sono concause del disturbo di cui soffre. Il fatto che vengano utilizzati i
rimedi appartenenti alle medicine tradizionali o etnomedicine di culture
legate magari ancora allo sciamanesimo, non implica che gli erboristi siano
degli stregoni. L’importante è non pensare di arrangiarsi col “fai da te” visto
che per l’utilizzo delle erbe serve una
certa preparazione; insomma, meglio
farsi seguire da qualcuno di esperto per
non causare danni a noi stessi e agli
altri.
E’ altrettanto vero, però, che una
certa magia avvolge da sempre il
mondo delle piante, soprattutto quando
non si conoscevano i loro principi attivi e i meccanismi di interazione con la
fisiologia del corpo umano, per cui la
pianta aveva dei “poteri magici” essendo capace di sanare o provocare un
disturbo. Quando si opera conoscendo
le leggi della natura si sta applicando
una tecnica, che solo agli occhi di chi
non conosce tali leggi, risulta un atto di
magia.
CHILI DI TROPPO
DIMAGRIRE CON LE ERBE,
MA NON SENZA UNA DIETA
Chi di noi non ha sognato una pillola
magica per perdere i tanti o pochi chili
di troppo. Chi di noi, a causa di problemi di pressione, dell’avanzare degli
anni, di acciacchi ricorrenti e di pancia
o fianchi sempre più pronunciati non
ha voluto ingerire una pillolina magica
per tornare belli e in forma? Salvo i
fortunati che possono mangiare di tutto
e che hanno un metabolismo invidiabi-
le a qualunque età, a tutti gli altri è
balenato questo pensiero per la testa,
uomini o donne che siano. Ebbene, in
questo senso le erbe ci possono aiutare,
ma scordiamoci di dimagrire senza
seguire un regime alimentare corretto,
magari non unendo carboidrati e proteine, eliminando le abbuffate e gli
spuntini notturni. Vediamo quindi, a tal
proposito, quali aiuti ci possono arrivare dalla natura.
EQUISETO
L’equiseto è una pianta che non produce fiore e che si riproduce per mezzo
di spore (come i funghi). Già nell’antichità si trovano numerose testimonianze del suo impiego come diuretico e
antiemorragico. L’equiseto ha un’azione diuretica, grazie alla presenza di flavonoidi, potenziati nella loro azione
dai sali minerali, che rendono la pianta
particolarmente indicata in caso di
gonfiori dovuti a ritenzione, cellulite e
cistite. In particolare, il silicio contribuisce a eliminare le scorie metaboliche (urea, acido urico, nicotina ecc.)
con effetto depurativo. I minerali contenuti nel suo estratto secco stimolano
la produzione di collagene, una sostanza che rende tonici i tessuti, previene la
formazione delle rughe e contribuisce a
rendere elastica la pelle. Adatto in particolare a chi sta segiuendo una dieta
dimagrante e desidera ottenere rapidamente dei risultati senza perdere in
tonicità. L’equiseto aiuta anche in caso
di ritenzione, cellulite, gonfiori di
occhi, gambe e caviglie.
CAFFE VERDE
Si tratta di una miscela di classiche
varietà di caffì fra le più coltivate. E’
crudo, quidi non torrefatto e per questo
motivo non possiede il caratteristico
colore marrone, ma è verde, come lo
sono i semi naturali. E’ un potente
antiossidante ricco di Omega 3 e di
Omega 6, riduce colesterolo e trigliceridi e regola la pressione, riduce inoltre
l’assorbimento di grassi e aiuta qundi a
dimagrire. E’ tra l’altro un buon alleato
contro lo stress e i disturbi psicichi,
inoltre rinforza i tessuti connettivi e
porta benefici alla pelle e ai capelli.
CORIANDOLO
È una pianta erbacea annuale
(Coriandum sativum) originaria dei
Paesi del Mediterraneo e appartenente
alla famiglia delle Ombrellifere. È utile
per favorire la digestione, eliminare i
gas intestinali e attenuare i crampi
all’addome. Si impiega in caso di pancia gonfia e grasso addominale. Si
assume attraverso un infuso (1-2 cucchiaini in una tazza di acqua calda per
5-10 minuti), decotto (in mix con altre
erbe), capsule o compresse.
RODIOLA
È una pianta erbacea (Rhodiola
rosea) originaria della zone fredde e
montuose della Siberia e del Tibet. Presente nelle zone rocciose del Nord
Europa e sulle Alpi, è alta sino a 70 cm
e appartiene alla famiglia delle Crassulacee. L’azione snellente è dovuta alla
capacità di liberare i grassi dai tessuti
di deposito (lipolisi) per trasformarlo
in grasso bruno, facilmente demolito,
cioè “bruciato” per produrre energia.
Si prende come infuso (1-2 cucchiaini
in una tazza di acqua calda per 5-10
minuti), decotto (in mix con altre erbe),
capsule o compresse.
TE’ VERDE
Il tè verde è considerato un alleato
benefico contro l’obesità e i chili di
troppo. Gli esperti della Penn State
University hanno identificato nel tè
verde alcune sostanze in grado di portare ad una maggiore capacità dell’organismo di bruciare i grassi in eccesso
e di ridurre l’assorbimento dei grassi
introdotti con l’alimentazione. Inoltre è
un antiossidante, un antibatterico naturale, combatte i tumori alla pelle, previene il diabete, regolarizza il colesterolo e riduce il rischio di ictus.
4
SABATO 22 AGOSTO 2015
PRIMO PIANO
I nove rimedi più potenti
per guarire in modo naturale
La più efficace
è l’Aloe Vera:
guarisce
scottature
e infiammazioni
della pelle,
ossigena
il sangue,
abbassa
il colesterolo,
aiuta
la digestione
e può addirittura
invertire
la crescita
e la diffusione
del cancro
L’aglio contiene più
di 70 fitonutrienti attivi
di guarigione e ha
proprietà antibatteriche,
inoltre abbassare
la pressione sanguigna
La curcuma
ha proprietà
antinfiammatorie
e antidolorifiche
incredibili: funziona
ed è più sicura
dei farmaci inibitori
per il trattamento
dell’artrite
e delle
infiammazioni
croniche.
Per la nausea e il mal
di stomaco basta
prendere invece
un po’ di zenzero
LORENZO CHIERICI
LA medicina erboristica è utilizzata da
secoli, per questo fornisce dati molto più
completi sulla sua efficacia rispetto alla
medicina convenzionale. Quest’ultima
purtroppo è artefice di numerosi effetti
collaterali da non trascurare. La scienza
moderna, nel frattempo, continua a scoprire i vasti benefici per la salute associati
alle erbe naturali e alle piante, molte delle
quali sono disponibili nei negozi di alimenti generici oppure di prodotti per la
salute, così come nei mercati degli agricoltori locali. In questo articolo estremamente pratico vi proponiamo quindi l’elenco dei nove rimedi più potenti, dal
primo al nono, che la natura mette a
disposizione dell’uomo e che giocano un
ruolo di primo piano nelle terapie naturali.
ALOE VERA
Al vertice della gerarchia di guarigione
erboristica si trova l’aloe vera, una pianta
molto versatile che offre una vasta
gamma di benefici. Oltre a supportare la
guarigione di scottature e di infiammazioni della pelle, l’Aloe Vera è assai acclamata per la sua capacità unica di purificare e ossigenare il sangue, abbassare il
colesterolo, alcalinizzare il corpo, trattare
i disturbi intestinali e digestivi e persino
invertire la crescita e la diffusione del
cancro.
AGLIO
Un forte potenziante delle difese immunitarie, contiene più di 70 fitonutrienti
attivi di guarigione, tra cui l’allicina. E’
efficace sia internamente che esternamente e contiene proprietà antibatteriche,
antivirali e anti-fungine, che lo rendono
un ottimo rimedio per prevenire malattie
e infezioni. L’aglio è anche riconosciuto
per la sua capacità di abbassare la pressione sanguigna.
CURCUMA
Spesso è indicata come la regina di tutte
le erbe: la curcuma è una spezia antinfiammatoria incredibile, con una lunga
lista di benefici per la salute. Possiede
proprietà antidolorifiche e funziona molto
meglio ed è molto più sicura dei farmaci
inibitori per il trattamento dell’artrite e di
altre condizioni derivanti da infiammazione cronica. La curcuma ha inoltre
dimostrato di aiutare a prevenire il cancro, nonché di trattare e prevenire la formazione dell’Alzheimer e di altre forme
di demenza.
MARIJUANA (CANNABIS)
La foglia di marijuana non psicoattiva è una delle migliori piante officinali del mondo. Unica per la
sua composizione ricca e diversificata
di cannabinoidi, ha la capacità non solo di
prevenire ma anche di invertire tutti i tipi
di condizioni di salute, che vanno dalle
malattie neurologiche e del dolore cronico alle malattie autoimmuni e al cancro.
Con il tempo si sta rapidamente eliminando lo stigma negativo associato alla
marijuana e si stanno dissipando i dubbi
legati alle sorprendenti capacità curative
di questa erba tutta naturale.
CONSOLIDA MAGGIORE
Era stata soprannominata la pianta
miracolosa, prima che la FDA negli USA
ne proibisse l’uso interno. Eppure è
un’erba delle meraviglie, in grado di promuovere la guarigione e la rigenerazione
delle cellule, favorendo la crescita delle
ossa e curando i disturbi digestivi. Ricca
di un composto noto come allontoina, la
consolida è ottima se applicata sulle ferite, aggiunta al tè o assunto come integratore alimentare per una salute vibrante.
ECHINACEA
Un rimedio popolare a base di erbe per
il raffreddore e l’influenza, l’echinacea è
ampiamente riconosciuta per la sua capacità di stimolare il sistema immunitario.
Alte concentrazioni di polisaccaridi, flavonoidi, oli essenziali, derivati dell’acido
caffeico e isobutilamidi nell’echinacea
svologono un ruolo enorme nell’aumento
della produzione dei globuli bianchi,
responsabili nel rintracciare e distruggere
virus, batteri e altri invasori.
CANNELLA
La medicina Ayurvedica, così come la
medicina tradizionale cinese, hanno a
lungo utilizzato la cannella per il riscaldamento del corpo, aumentando i livelli di
energia e le difese. In anni più recenti, la
cannella ha dimostrato di stabilizzare i
livelli di zucchero nel sangue, ridurre il
grasso corporeo, aumentare la massa
muscolare magra e scongiurare virus, batteri e funghi come la candida. La cannella
è anche molto utile nel trattamento del
diabete, nell’aumento della funzione
cognitiva e nella prevenzione del cancro.
ROSMARINO
Una deliziosa erba alimentare, il rosmarino possiede benefici medicinali e
antiossidanti unici, come la capacità di
attenuare le proprietà cancerogene di
alcuni alimenti cotti. Il rosmarino ha
anche dimostrato di aiutare ad arrestare la
proliferazione dei tumori, come come di
migliorare la memoria, di promuovere la
salute dei capelli e della pelle. Se la
ghiandola surrenale è oberata di lavoro, il
rosmarino può stimolarne la funzione e
molti studi hanno dimostrato che il
rosmarino contribuisce anche alla crescita
dei nervi.
ZENZERO
E’ l’alimento che si raccomanda quando
si soffre di nausea e mal di stomaco, o
quando si è malati. La scienza dimostra
che in effetti lo zenzero agisce nel bloccare gli effetti della produzione di serotonina che inducono la nausea, così come
nella prevenzione del proliferare dei radicali liberi. Lo zenzero abbassa anche la
pressione sanguigna, allevia il dolore da
artrite, promuove la salute della prostata e
riduce il rischio di cancro.
Il dessert
anticellulite
con mirtillo
nero
e centella
IL mirtillo nero (Vaccinium myrtillus
Fam. Ericacee) è un piccolo arbusto
spontaneo, comunissimo nel sottobosco
montano dell’emisfero settentrionale,
dove cresce tra i 900 ed i 1500-1800
metri. Allo stato selvatico è presente sia
nelle Alpi che sugli Appennini, mentre
piantagioni coltivate di mirtillo si ritrovano anche in ambienti collinari e pianeggianti, purché caratterizzati da un
clima ventilato e da terreni ricchi di
humus.
I frutti del mirtillo, di colore nero
azzurrognolo, sono particolarmente ricchi di antociani (glicosidi dalle spiccate
virtù antiossidanti), tannini catechinici
(sostanze dotate di attività vasocostrittrice e blandamente antinfiammatoria),
vitamina C e pectine (fibre alimentari
solubili).
Per la presenza di tannini ed antocianine, i frutti freschi interi vengono consigliati nel trattamento della diarrea
(20-60 grammi al giorno) e, come
decotto, nei casi di infiammazione di
bocca e gola; godono inoltre di proprietà ipoglicemizzanti (più evidenti nel
decotto di foglie).
Gli antocianosidi sono utili nella terapia del danno retinico e della fragilità e
permeabilità capillare dell’occhio.
Secondo un racconto popolare risalente
alla seconda guerra mondiale, i piloti
della RAF (Forza militare aerea della
Gran Bretagna) erano soliti consumare
marmellata di mirtilli per affinare la
visione notturna durante le missioni;
nonostante ciò, gli studi clinici più
Il mirtillo rosso ha molte meno proprietà
recenti non hanno confermato l’efficacia del frutto nella cura dei problemi
associati alla visione crepuscolare e
notturna.
L’effetto positivo degli antocianosidi
di mirtillo sull’aumento della resistenza
e sulla diminuzione della permeabilità
vascolare (azione antiedemigena), associata alla loro azione blandamente diuretica, rendono il mirtillo un alimento
particolarmente utile nel trattamento
della cellulite, della ritenzione idrica,
delle emorroidi e delle vene varicose.
Indicazioni minori relative al mirtillo
suggeriscono il suo impiego anche in
SABATO 22 AGOSTO 2015
5
PRIMO PIANO
Hai la pressione alta?
Curati con le erbe
LORENZO CHIERICI
L’IPERTENSIONE è una malattia caratterizzata da un’eccessiva pressione del
sangue contro le pareti vascolari, che
perdura per la maggior parte della giornata; può quindi essere il risultato di
un’eccessiva costrizione dei vasi sanguigni, della loro parziale ostruzione
(per la presenza, ad esempio, di placche
ateromasiche), o di un’eccessivo volume di sangue (per disfunzioni renali o
eccesso di sodio). L’ipertensione è spesso associata all’obesità. Sul fronte erboristico possono essere utili, sotto stretto
contro medico, piante dotate di attività
diuretica, mentre in caso di pressione
alta di origine nervosa sono utili le piante sedative. Piante medicinali ed integratori utili contro l’ipertensione sono:
Aglio, Cipolla, Rauwolfia, Betulla,
Biancospino, Cardiaca, Ginkgo biloba,
Mirtillo, Orthosiphon, Vischio, Vite
rossa, Olivo, Pervinca, Uncaria,
Mughetto, Ligustico, Carcadè (ibisco),
Evodia, Achillea iraniana, Piante verdi
diuretiche e piante sedative.
AGLIO
Nell’antico Egitto l’aglio era considerato un alimento dalle proprietà terapeutiche in grado di migliorare la resistenza
e la forza degli schiavi che costruivano
le piramidi. Molti secoli fa i medici
greci Ippocrate e Dioscoride lo raccomandavano per curare disturbi digestivi,
lebbra, cancro, ferite, infezioni e problemi cardiaci. Durante il secondo conflitto
mondiale i medici dell’esercito russo,
rimasti a corto di medicinali, adoperavano l’aglio per curare i soldati feriti.
Alcuni studi hanno dimostrato che l’integrazione di aglio negli animali ha il
duplice effetto di aumentare il testosterone e di ridurre il cortisolo. Pertanto
l’aglio sembra essere in grado di aumentare la crescita muscolare. L’aglio ha
inoltre effetti positivi sul sistema circolatorio. Insieme all’attività di riduzione
del colesterolo e dei trigliceridi, l’aglio
evidenzia un’importante azione antiaggregante piastrinica, antitrombotica e
normalizzante la pressione arteriosa.
Il mirtillo nero è tra gli antiossidanti più potenti in natura
caso di dismenorrea (mestruazioni
dolorose).
Secondo la scala ORAC, messa a
punto dal dipartimento dell’agricoltura
statunitense, per quantificare il potere
antiossidante degli alimenti, i mirtilli
sono tra le migliori fonti naturali di
queste sostanze, secondi soli al succo
d’uva nera. L’enorme interesse verso
gli antiossidanti deriva dalla loro capacità di contrastare efficacemente i fenomeni degenerativi associati all’invecchiamento, al danno cardiovascolare e
persino a numerose forme tumorali.
Ai glicosidi antocianici vengono
attribuite proprietà antinfiammatorie ed
antiaggreganti piastriniche che, unitamente all’azione vasodilatatoria ed
antiossidante, costituiscono un vero
toccasana per l’intero sistema cardiovascolare.
Nonostante l’effetto terapeutico sia
inferiore, anche i frutti del mirtillo
rosso (Vaccinium vitis-idaea Fam. Ericacee) trovano impiego in ambito fitoterapico; la loro applicazione principale
rimane comunque quella alimentare,
dove vengono utilizzati per la preparazione di gustose gelatine e marmellate
di frutta. (l.c.)
Come tale, agisce quindi contemporaneamente su più fattori di rischio aterosclerotico. Un’ultima considerazione:
non abbuffatevi di aglio, la moderazione
è la chiave di tutto, se per esempio assumete troppo aglio crudo per lunghi
periodi correte il rischio di sviluppare
problemi intestinali ed anemia.
CIPOLLA
La cipolla contiene diverse sostanze
molto note e utilizzate in fitoterapia.
Ricordiamo anzitutto i composti solforati, il più importante dei quali è il disolfuro di allilpropile. Queste sostanze,
unitamente al flavonoide quercetina,
conferiscono alla cipolla una potenziale
attività antitumorale, soprattutto per
quanto riguarda il cancro al colon, allo
stomaco e alla prostata. Anche se stiamo
parlando di un semplice alimento, con
tutti i limiti e la cautela del caso, è pur
vero che esistono evidenze scientifiche
che supportano tale attività; la quercetina, per esempio, si è dimostrata in grado
di arrestare lo sviluppo dei tumori del
colon nel ratto (indotti dall’azossimetano) e, a suffragio di questa attività, esistono anche altri studi clinici. Naturalmente, non bisogna lasciarsi andare ad
affermazioni miracolistiche, bensì interpretare il tutto con la massima razionalità e cautela. In questo alimento troviamo anche flavonoidi ad azione diuretica
e glucochinina, un ormone vegetale ad
attività antidiabetica (azione coadiuvata
dai composti solforati e dal cromo). Alla
cipolla sono attribuite numerose altre
virtù; viene infatti considerata una pianta antipertensiva (per la presenza dei già
citati flavonoidi, ma anche di alliina e
derivati), vermifuga, espettorante, antibiotica (specie a livello intestinale, grazie all’azione prebiotica dell’inulina),
normolipidemizzante (previene l’aterosclerosi e i danni dell’ipercolesterolemia), antitrombotica (riduce l’aggregazione piastrinica e previene la formazione di trombi), blandamente lassativa
(per il suo contenuto in pectine ed inulina), depurativa (la cipolla favorisce la
diuresi) ed antigottosa (favorisce l’eliminazione delle scorie azotate e dell’acido urico). Da notare che, insieme al
prezioso contenuto vitaminico, subisce
alterazioni irreversibili quando la cipolla viene lasciata troppo a lungo nell’olio
bollente. La cottura migliore, quindi, è
quella sobria, limitata ad una semplice
scottatura o ad una rosolatura molto
breve; solo in questo modo la cipolla
potrà trasferire al nostro organismo tutte
le sue preziose virtù terapeutiche.
Se dal punto di vista alimentare-culinario la cipolla sta bene un po’ dappertutto, da quello fitoterapico fa bene un
po’ per tutto; il suo utilizzo dovrebbe
comunque essere contenuto in presenza
di meteorismo, flatulenza, dolori allo
stomaco (iperacidità, ulcera peptica) ed
ernia iatale; infine, durante l’allattamento, la cipolla tende a conferire al latte un
sapore particolare, spesso sgradevole
per il lattante.
BETULLA
La betulla è un fitoterapico usato in
maniera efficiente come diuretico (proprietà attribuita ai Flavonoidi), a cui
abbina virtù antiinfiammatorie. Gli
estratti, gli infusi e le tinture di betulla
trovano indicazione nella sindrome premestruale, nella prevenzione della calcolosi renale e della renella, negli edemi
da insufficienza cardiaca, in presenza di
ipertensione arteriosa, ascite, vertigini,
ma anche di edemi degli arti inferiori da
insufficienza venosa e cellulite.
In uno studio pilota randomizzato, in
doppio cieco, controllato con placebo,
15 pazienti affetti da infezioni del tratto
urinario inferiore sono stati trattati per
20 giorni con 4 tazze di tisana a base di
foglie di betulla o con tisana placebo
(W. Birkenblättertee (Betulae folium)
gegen Infekte der unteren Harnwegw eine Pilotstudie). I livelli microbici nelle
urine del gruppo trattato hanno registrato un calo del 39% rispetto al 18% del
gruppo di controllo. Al termine dello
studio, 3 pazienti
su 7 del gruppo verum e 1 su 6 del
gruppo placebo non hanno più presentato infezione del tratto urinario. Quasi
tutti quelli trattati li hanno comunque
ridotti.
BIANCOSPINO
Tra le proprietà del biancospino, le
principali riguardano l’uso clinico nel
trattamento delle lievi insufficienze cardiache e delle aritmie, delle extrasistoli
ventricolari, delle palpitazioni, dell’ipertensione arteriosa lieve, della dispnea
cardiaca e delle cardiopatie senili. Infatti, dopo assunzione del biancospino è
stata dimostrata una riduzione dello spasmo delle coronarie con aumento del
flusso, aumento della forza di contrattilità del miocardio e riduzione
delle resistenze vascolari periferiche. Inoltre, al biancospino si
può attribuire un’azione sedativa centrale in situazioni ansiose.
CARDIACA
La Cardiaca esercita la propria attività
terapeutica sulla funzione cardiocircolatoria, riducendone l’iperstimolazione
tipica degli ipertiroidismi; inoltre, presenta un’azione neurosedativa e cardiosedativa quando assunta in associazione
a blandi sedativi (melissa, luppolo, iperico). Per queste ragioni, la cardiaca
risulta particolarmente indicata nelle
tachicardie funzionali, come complemento nella cura dell’ipertensione arteriosa e dell’ipertiroidismo. La medicina
popolare consiglia la cardiaca anche in
presenza di amenorrea, dismenorrea e
disturbi della menopausa.
KARKADE’
Il karkadè, noto anche come tè di ibisco o tè dell’Abissinia, è una bevanda
che deriva dai petali essiccati dei fiori
scarlatti, carnosi e profumati, della pianta di Hibiscus sabdariffa. L’infuso a base
di karkadè, conosciuto in tutto il mondo,
si prepara in maniera simile al classico
tè, e può essere consumato sia caldo che
freddo. La bevanda che si ottiene possiede un inconfondibile colore rosso
intenso ed un gusto leggermente acidulo.
Il consumo di karkadè è particolarmente diffuso in Egitto, per le sue proprietà astringenti, che contribuiscono a
combattere la disidratazione e la sete. In
Italia, l’infuso, noto come carcadè, è
stato introdotto come prodotto coloniale
proveniente dall’Eritrea (colonia italiana dal 1860 al 1941): in passato, il
karkadè veniva utilizzato come sostituto
del tè e bevuto solitamente freddo e zuccherato, con l’aggiunta di succo di limone appena spremuto. In altri Paesi europei, invece, è spesso utilizzato come
ingrediente in tisane miste (soprattutto
con malva o rosa canina).
Chi soffre
di ipertensione
arteriosa deve
essere seguito
da un medico
e non deve
abbandonare
la terapia
a favore delle
erbe, salvo non
sia lo stesso
specialista
a fornire tale
consiglio
Gran parte delle
sostanze contenute
nella cipolla,
considerata
con l’aglio una delle
piante ipotensive per
eccellenza, subiscono
alterazioni
irreversibili se
lasciate troppo
a lungo nell’olio
bollente.
La betulla, invece,
combatte le
infiammazioni del
tratto urinario: da
un test effettuato 3
pazienti su 7, trattati
con 4 tazze di tisana
a base di foglie di
betulla al giorno,
hanno eliminato
i loro problemi
infiammatori,
mentre gli altri
li hanno comunque
ridotti
6
SABATO 22 AGOSTO 2015
ECONOMIA E FINANZA
NEWS
L’agricoltura
reggiana non
riesce a decollare
A rivelarlo
è la Camera
di Commercio che
ha registrato una
riduzione del 3,2%
del valore aggiunto.
Il calo è da
attribuire alla
flessione del prezzo
del Parmigiano
Reggiano, oltre
che alla riduzione
del prezzo
dei cereali
E’ la conseguenza del
forte aumento
produttivo del
triennio 2010-2012.
Per quanto riguarda
la carni suine il valore
della produzione
si è attestato a 57,04
milioni di euro
rispetto a 56,65
milioni di euro
dell’anno precedente
VALORE AGGIUNTO PROVINCIALE
DELL’AGRICOLTURA SILVICOLTURA-PESCA
Anni 2013-2014 – (000.000 d’Euro) QUADRO CENTRALE
2013
a)
AGRICOLTURA:
- Produzione
- Consumi intermedi
- Valore aggiunto
2014
Valori a prezzi 2013 Valori a prezzi 2014
b)
Variaz. b)
su a)
c)
Variaz. c)
su a)
721,28
369,69
351,59
723,74
370,32
353,42
0,3%
0,2%
0,5%
699,89
360,00
339,89
- 3,0%
- 2,6%
- 3,3%
SILVICOLTURA
- Valore aggiunto
3,03
2,83
- 6,6%
3,23
6,7%
PESCA
- Valore aggiunto
0,08
0,09
10,1%
0,10
28,8%
356,34
0,5%
343,22
- 3,2%
VALORE AGGIUNTO 354,70
Crescita a doppia cifra per il
mercato europeo dell’auto.
Secondo i dati Acea, l’associazione dei costruttori europei, a giugno le immatricolazioni in Europa e nei Paesi
Efta sono state 1.413.911, il
14,8% in più rispetto allo
stesso mese del 2014. Nei
primi sei mesi dell’anno il
totale è stato di 7.414.958,
con una crescita dell’8,2%.
Fca continua a fare meglio
del mercato. A giugno le
immatricolazioni del gruppo
in Europa, più Paesi Efta,
secondarie e la pesca, che mostrano
gli incrementi relativamente più elevati, pur rimanendo ancora poco rilevanti rispetto al totale della produzione provinciale.
La flessione delle produzioni vegetali - da attribuire in buona parte alle
minori superfici investite - vede in
vetta i cereali, con un -17% in quantità
per il mais, un - 38% a carico dei
cereali minori, quali orzo, sorgo ed
avena, e una contrazione del 6% per il
frumento.
Considerata la contestuale flessione
delle quotazioni dei cereali, il valore a
prezzi correnti della produzione di
mais è diminuita del 24%, mentre
quella del frumento del 6,2%. In controtendenza rispetto ai seminativi, per
il pomodoro da industria e le uve si
sono registrati aumenti pari, in
entrambi i casi, al 2%.
Le produzioni animali, dal canto
loro, si sono mantenute stabili in
quantità, ma hanno registrato una
significativa contrazione in valore.
Alla riduzione del prezzo del latte non
ha infatti corrisposto un calo delle
quantità prodotte. A prezzi correnti, il
valore delle produzioni zootecniche è
calato da 429,26 a 409,29 a milioni di
euro, principalmente a causa della
flessione delle quotazioni all’origine
del formaggio Parmigiano Reggiano.
Al lieve incremento della produzione provinciale di latte ha corrisposto il
calo della produzione di carni bovine
(-2,8%) e di carni avicole (-3,2%). Per
i bovini da carne l’aumento dei prezzi
ha determinato comunque una crescita
in valore dello 0,8%, mentre gli avicunicoli hanno accusato una perdita del
6%, e quindi quasi doppia rispetto
all’entità del calo produttivo.
Auto pronte alla vendita
sono state 87.438, il 17,7% in
più dello stesso mese 2014.
La quota sale dal 6,0 al 6,2.
Nei primi sei mesi dell’anno
le immatricolazioni sono
state 472.825, il 12,6% in più
dell’analogo periodo 2014; la
quota passa da 6,1 a 6,4.
Innovazione:
incentivi PMI
a Reggio Emilia
LA Camera di Commercio di
Reggio Emilia sostiene le
imprese che incentivano l’innovazione attivando nuovi processi di ricerca e sviluppo,
mirati a potenziare la competitività. Sono previsti contributi
per la realizzazione di interventi di innovazione tecnologica e
organizzativa relativamente ai
processi e prodotti, avviando
collaborazioni con il mondo
della ricerca.
BANDO. Il bando prevede
la concessione di contributi per
favorire lo sviluppo di prodotti
e/o servizi innovativi, l’introduzione di processi produttivi
innovativi e di nuovi sistemi
organizzativi basati sulle tecnologie ICT, la tutela dei brevetti.
CONTRIBUTI. Sono previsti incentivi sotto forma di contributi a fondo perduto fino a
un massimo di 50mila euro,
maggiorati in caso di domande
inoltrate da imprese femminili
e giovanili. Le domande devono essere inviate entro il 31
luglio 2015. Il bando è pubblicato sul sito della CdC di Reggio Emilia.
Luzzara, tanti
investimenti
nel bilancio
di previsione
Tra gli interventi in programma, il restyling completo
della struttura del polivalente
di via Panagulis, in zona lago,
che oltre ad attività sportive
sarà adibito ad attività ricreative, come cinema e spazio
per le associazioni. 520 mila
euro saranno invece destinati
LORENZO CHIERICI
SI è chiusa con una riduzione del
3,2% del valore aggiunto l’annata
agraria reggiana 2014.
Lo rileva lo studio coordinato dalla
Camera di Commercio e diffuso sul
sito internet camerale www.re.camcom.gov.it.
Il valore aggiunto dell’agricoltura,
silvicoltura e pesca della provincia di
Reggio Emilia, nel 2014 si è infatti
fermato a quota 343,22 milioni di euro
a fronte dei 354,70 milioni del 2013.
Il calo è da attribuire alla flessione
del prezzo del formaggio Parmigiano
Reggiano, oltre che alla riduzione del
prezzo dei cereali.
Mentre la produzione si è mantenuta pressoché stabile in quantità
(+0,3%), in termini di valore risulta un
evidente calo (-2,9%), che si appesantisce ulteriormente parlando di valore
aggiunto (-3,2%), decretando un saldo
negativo anche per l’apporto di lavoro
e capitale ai beni primari.
Le variazioni negative a prezzi correnti sono da imputare ai settori delle
produzioni vegetali e zootecniche. Nel
primo caso si registra una riduzione
del 3%, mentre le produzioni animali
hanno accusato una flessione ancora
più accentuata, pari al 4,7%. I rimanenti settori evidenziano, al contrario,
segni positivi, in particolare le attività
Auto: mercato Europa
in crescita, +14,8%
in giugno. Fca vola
L’inversione nell’andamento del
mercato di Parmigiano Reggiano,
responsabile della significativa riduzione del valore dell’intera produzione zootecnica provinciale del 2014, è
la conseguenza del forte aumento produttivo del triennio 2010-2012. Dopo
un lungo periodo di crisi e di produzione calante, il progressivo smaltimento delle scorte aveva infatti innescato in quel periodo un repentino
rialzo delle quotazioni all’origine, stimolando un’altrettanto forte ripresa
produttiva.
Nel 2013 e nel 2014 la produzione è
lievemente rientrata, ma questo non
ha evitato una nuova fase di cedimento dei prezzi, che si è consolidata
nell’anno in corso.
Per quanto riguarda le carni suine,
nel 2014 la produzione, pari a 38.800
tonnellate, si è mantenuta intorno a
volumi molto prossimi a quelli del
2013. In valore si è registrato un lieve
incremento, in linea con il contenuto
rialzo dei prezzi dei suini da macello.
Il valore della produzione si è infatti
attestato a 57,04 milioni di euro rispetto a 56,65 milioni di euro dell’anno
precedente, segnando un incremento
limitato allo 0,7%.
I consumi dei mezzi di produzione
utilizzati dagli agricoltori della provincia di Reggio Emilia hanno registrato nel 2014 un incremento a prezzi
all’ampliamento delle scuole
elementari e a laboratori
didattici per le scuole medie.
Sono le cifre del bilancio preventivo del Comune di Luzzara. Altro elemento di spicco
è la riduzione dell’indebitamento del Comune da 8
milioni a 4 milioni e mezzo.
costanti limitato allo 0,2%, a fronte di
un calo del 2,6% a valori correnti. A
livello provinciale, il valore dei consumi sono diminuiti da 369,69 a
359,99 milioni di euro. L’entità dell’aumento in volume dei consumi
intermedi è quindi risultato del tutto
simile al lieve incremento della produzione provinciale, mentre il calo in
valore è da attribuire alla sensibile
riduzione dei prezzi di mangimi e
foraggi, oltre che dell’energia e dei
carburanti.
Nonostante gli sforzi sostenuti dagli
agricoltori in questi ultimi anni, il settore agricolo evidenzia ancora alcuni
problemi non del tutto risolti, problemi che i risultati della ricerca mettono
chiaramente in evidenza.
Il 2014 ha rappresentato il terzo
anno consecutivo di calo del valore
aggiunto a prezzi correnti, dopo il
buon risultato raggiunto nel 2011, e
dall’indagine emerge che per ottenere
migliori risultati operativi sarebbe
necessario ristabilire l’equilibrio fra
domanda ed offerta. Questo, in particolare, è evidente per quanto riguarda
la produzione di latte destinato alla
trasformazione in Parmigiano Reggiano, i cui forti incrementi degli ultimi
anni hanno provocato, in particolare
nel 2014, un aumento delle giacenze
di formaggio ed una conseguente
caduta del prezzo.
SABATO 22 AGOSTO 2015
Mr. Neuro parla reggiano...
7
NOI CITTADINI
FOCUS CONSUMATORI
Viva le sagre
di paese, ma
occhio ai prezzi!
Le dritte per organizzare la vacanza con la famiglia
I consigli utili per chi viaggia
con i propri bambini
Le feste paesane
mi piacciono
tanto,
specie quelle
tradizionali, in cui
la cultura, anche
enogastronomica
di un piccolo
borgo, dà il meglio
di sé e accoglie
il turista
e il forestiero
con amicizia
ed ospitalità.
Ma spesso
in estate
s’incontrano
sagre e feste
un po’ farlocche...
Charlie Gnocchi, Mr.Neuro
CHARLIE GNOCCHI
IN estate è tutto un fiorire di sagre paesane e feste popolari. Ogni occasione è
buona per banchettare e fare quattro salti
all’aria aperta. Le sagre mi piacciono
tanto, specie quelle tradizionali, in cui la
cultura, anche enogastronomica di un
piccolo borgo, da il meglio di se e accoglie il turista e il forestiero con amicizia
ed ospitalità. L’Italia è piena di sagre e di
Pro loco che le organizzano, ma come in
tutte le grandi abbuffate, spesso in estate
s’incontrano sagre e feste un po’ farlocche, organizzate al solo scopo di spiluccare qualcosa e bere molto. Tantissime
feste della birra, del gnocco,della patata
ci invitano in ognidove. Anche le feste di
partito sono occasioni conviviali bipartisan e spesso le feste dell’Unita’ hanno
dei programmi gastronomici e culturali
degni di nota, anche se i prezzi non sono
più tanto popolari. Di questo voglio
lamentarmi, anche se sono un profondo
amante di sagre e feste popolari, non tollero che il termine popolare sia accompagnato a prezzi insostenibili. Faccio un
esempio: in Toscana, in una bella localita
che non dico, si tiene la festa della panzanella, un piatto povero e tipicamente
estivo fatto di pane bagnato e verdure e
condito con un filo d’olio d’oliva. Ebbene, abbiamo preso 4 panzanelle, un’acqua, mezzo litro di vino della casa e due
patatine fritte per la “modica” cifra di 40
euro! Sì perché ci hanno fatto pagare
anche un euro e cinquanta di coperto. Ma
allora andavo al ristorante! Non è tollerabile che un po’ di pane bagnato ci venga
a costare 6 euro e cinquanta e mezzo litro
di vino 4 euro. Non sono tirchio e non è
un ragionamento sbilenco e dovuto al
caldo, ma una considerazione lapalissiana. Quante famiglie possono spendere e
quante famiglie sono costrette a rinunciare ad una boccata d’aria per rilassarsi un
poco? Vogliamo poi trascurare il fatto,
che alle signore e non solo piace uscire,
fare due chiacchiere e mettersi un po’ in
ghingheri, perché è vero che c’è il popolo, ma c’è anche quella borghesia che
non può più permettersi ristoranti e pizzerie come un tempo. Poi ve la voglio
dire tutta, se da una parte ci sono i volontari prestano opera di servizio gratuito, (a
volte un servizio un po’ approssimativo
ma simpatico, ma gli si perdona tutto,
perchè a volte sono pensionati a volte
bambini e spesso casalighe del posto che
stanno nascoste dietro ad enormi friggitrici) è vero anche che c’è pure il politicozzo che sfrutta queste feste per il proprio ego e lo si nota dal fare baldanzoso.
Questa è l’Italia fatta di piccoli comuni,
di Pro loco e associazioni di brave persone e di qualche furbetto che si vuole mettere in mostra. Quando il pubblico latita,
perché non ci sono fondi in un periodo di
crisi imperante, ben vengano queste
associazioni, che il più delle volte hanno
finalità benefiche e ben vengano anche i
benefici fiscali, se in paese si può dare
refrigerio ed allegria anche a chi se la
passa male, come i pensionati soli ed i
disoccupati e a tutte le famiglie in difficoltà. In Toscana, terra di storia e buon
senso, cosi come in Emilia, ben vengano
le feste che permettono a tutti di stare in
compagnia. Non vorrei parlare di feste
low cost o di sagre discount, ma se me lo
permettete però un sacchetto di gnocco e
4 fette di affettato non dovrebbero costare più di tre euro! E se voglio mezzo litro
di vino sfuso con 2.5 euro ho gia dato un
bel guadagno. Chi vi parla ha sempre lo
spirito di ex ristoratore, un po’ piccato,
perché specie in estate, quella delle feste
popolari è una bella concorrenza e non
c’è nulla da fare se poi offri anche musica ed intrattenimento. L’osteria tradizionale arranca, le spese sono tante (anche
le tasse) e non è poi così raro che alcuni
osti intraprendenti chiedano gli spazi
estivi proprio alle feste popolari e sagre.
Avete capito che difficilmente me ne
resto a casa, ma trovo giusto che ci sia un
minimo di regolamentazione, soprattutto
contro i furbetti e speculatori che portano
danno ai cittadini onesti e ai turisti curiosi. Quella delle sagre e delle feste paesane, se gestita con criteri manageriali ed
etici, è una bella realtà culturale italiana,
che ci fa apprezzare le migliaia di usi e
tradizioni in contesti naturali ed architettonici da favola. Alla prossima...festa dal
vostro Mr. Neuro!
VIAGGIARE con i bambini
piccoli non è impossibile,
bisogna solo organizzarsi.
Ogni età ha le sue esigenze:
neonati e bebè fino ai 6 mesi
necessitano di pochissimo,
mentre a partire dallo svezzamento c’è bisogno di qualcosa
di più. Ecco le dritte per organizzare al meglio la tua vacanza in famiglia. In treno e in
aereo non occorre nulla, fino
ai 2 anni i bimbi viaggiano in
braccio agli adulti e in volo
sono distribuite apposite cinture di sicurezza. Attenzione a
decollo e atterraggio: le orecchie dei piccoli sono delicate.
Per ovviare ai problemi in
queste fasi è consigliato far
utilizzare il ciuccio o il biberon, far succhiare una caramella ai più grandicelli per stimolare la deglutizione e quindi
agevolare la compensazione
della pressione. In auto utilizzare sempre un seggiolino idoneo all’età del bambino e prevedere soste circa ogni 2 ore.
Tra 0 e 6 mesi sarebbe preferibile la posizione sdraiata.
Bisogna tenere conto che la
navetta occupa più posto in
auto, ma potrà poi essere utilizzata per far dormire il neonato. Se invece si utilizza l’ovetto, è fondamentale prevedere delle pause per far sgranchire la schiena del piccolo.
Passare al seggiolino rivolto
nel senso di marcia solo quando si è raggiunto il limite di
peso 13 kg per il gruppo 0+
(circa 12 mesi di età) perché il
collo dei bambini è debole ed
e meno sollecitato in caso di
frenata quando viaggia contro
il senso di marcia. In generale
i bambini non soffrono di mal
d’auto finché non imparano a
camminare.
Mai cedere ai capricci: il
bambino va messo sul seggiolino e sempre legato nel modo
corretto, non importa se fa
caldo o se il viaggio è lungo.
Piuttosto si può prevedere una
copertura in tessuto fresco, un
asciugamano da mettere sotto
la schiena o una sosta in più,
ma non bisogna lasciare mai il
bambino slegato o, peggio
ancora, in braccio all’adulto.
Un banale tamponamento
potrebbe far esplodere l’airbag
con rischi di ferite, anche
gravi, per il bambino tenuto
sulle ginocchia sul sedile anteriore. Il seggiolino va utilizzato finché il bambino non raggiunge il metro e mezzo di
altezza. Non importa quanto
pesi o che età ha, va sempre
utilizzato un sistema di ritenuta idoneo, fino a che non raggiunge i 150 cm (in media i 12
anni). Questo non solo perché
le cinture passino correttamente a livello della spalla,
ma anche perché le anche non
sono sufficientemente sviluppate per trattenerlo nella posizione corretta e rischierebbe di
scivolare sotto la parte trasversale della cintura con lesioni a
carico dell’addome. Meglio
optare per un accessorio con
schienale, più comodo se il
bambino si addormenta e più
sicuro in caso di urto laterale.
La nausea da viaggio è
generalmente assente nei bambini sotto i due anni. Per i
bambini dai due anni in su,
può essere affrontata ricorrendo ad un farmaco a base di
dimenidrato in formulazione
pediatrica, anche se alcuni
accorgimenti potrebbero essere sufficienti: prima del viaggio, solo pasti leggeri e pochi
liquidi. Meglio evitare latte e
succhi di frutta e di far viaggiare i piccoli a stomaco
vuoto; in auto, bisogna fare
guardare al bambino un punto
fisso sopra l’orizzonte o anche
solo un punto davanti a sè
stesso; aprire il finestrino e
fare circolare l’aria. Si può
anche provare a distrarre il
bambino con dei giochi, evitando videogiochi e libri (la
stimolazione visiva potrebbe
peggiorare la nausea).
Per poter viaggiare al di
fuori dell’area Schengen, da
giugno 2012, i minori non
devono più iscritti sul passaporto dei genitori ma devono
invece essere in possesso di un
documento proprio, un libretto
di passaporto che rimarrà valido fino alla naturale scadenza.
Se il ragazzo è in possesso di
un passaporto individuale rilasciato prima dell’entrata in
vigore della nuova normativa
del 25 novembre 2009 e con
durata decennale, potrà continuare a utilizzarlo fino alla
scadenza (al di sotto dei 14
anni, il passaporto deve contenere i dati dei genitori). È possibile quindi viaggiare con i
seguenti documenti: passaporto individuale; carta d’identità; un lasciapassare, valido
fino a 15 anni, composto da
certificato contestuale di
nascita e cittadinanza vidimato dal questore.
8
SABATO 22 AGOSTO 2015
IL PERSONAGGIO
Pregheffi: “Dai banchi di scuola al
Tricolore, con Ligonchio nel cuore”
Ligonchio,
Collagna,
Busana
e Ramiseto
si sono unite
dando vita
al Comune
di Ventasso
grazie alla
vittoria del
“sì” dello scorso
31 maggio.
Ne parliamo
col sindaco
di Ligonchio
“Risparmieremo più
soldi e ne arriveranno
altri per riqualificare
il nostro Appennino
e tenere basse le tasse
per i nostri cittadini.
Tanti giovani si stanno
prodigando per far
rifiorire i nostri territori,
creando aziende in loco
e di questo ne vado fiero,
perché questa è la
strada da seguire”
ALESSANDRO FONTANESI
SONO i quattro comuni della provincia, in assoluto fra i più piccoli di tutto
l’Appennino reggiano e hanno deciso
tutti assieme, con un referendum al
quale hanno aderito praticamente tutti,
di diventare un’unica grande famiglia,
un unico Comune, il “Comune di Ventasso”, in onore del grande monte,
padre di ognuno di essi, che rappresenta il passato, il presente e il futuro di
quelle realtà dell’Appennino Reggiano.
I sindaci Giorgio Pegreffi (Ligonchio), Paolo Bargiacchi (Collagna),
Daniela Pedrini (Busana) e Martino
Dolci (Ramiseto) hanno tracciato il
lungo percorso che ha portato alla vittoria del “sì” al referendum per la
fusione dello scorso 31 maggio e alla
nascita del Comune di Ventasso.
“lo ritengo una prova di maturità per
la popolazione - spiega il sindaco di
Ligonchio Giorgio Pregheffi - E’
ovvio che non tutte le anime di queste
quattro realtà erano d’accordo sulla
nascita del nuovo Comune, ma alla
fine il referendum ha patorito il proprio verdetto ed è nato il Comune di
Ventasso”.
Sindaco, sia sincero, non è stato facile unire il pensiero di tutti per arrivare ad una soluzione che fosse gradita almeno dalla maggior parte
della popolazione dei vostri Comuni...
“Si, non tutti erano d’accordo, come
ho già detto, ma non conveniva a nessuno che permanesse un sentimanto di
astio e insoddisfazione fra le singole
realtà”.
Ci può spiegare brevemente quali
siano i benefici della fusione dei
quattro comuni?
“I benefici dell’aver creato un unico
Comune, che si chiamerà Ventasso, in
base al voto dei cittadini che fra i vari
possibili nomi hanno scelto quello,
permetterà al nuovo Ente importanti
risparmi economici, oltre a ricevere i
contributi regionali e statali previsti
dalla legge. A tal proposito ci saranno
oltre milioni di euro spalmati in quindici anni che si aggiungono ai contributi ordinari; esistono quindi contributi integrativi che ci consentiranno di
mantenere i servizi e inoltre di tenere
basse le tasse. Queste risorse ci consentiranno grandi investimenti; inoltre,
per cinque anni siamo esentati dal
patto di stabilità ed è proprio per questo che faremo varie cose per migliorare la vita delle nostre comunità”.
Ci dia qualche numero sul nuovo
Giorgio Pregheffi, attuale sindaco di Ligonchio
comune?
“Ci sono 257 kilometri quadrati e la
somma delle nostre singole realtà ci
porta ad essere il sesto paese per estensione territoriale in regione; inoltre, il
sindaco del nuovo comune Ventasso si
presentarà al tavolo regionale con
molto più potere decisionale rispetto a
quello che abbiamo noi”.
Anche a livello di risparmio ci
saranno delle soddifazioni per la
nuova Amministrazione comunale,
non trova?
“Si, sì, certamente, sarà così! Basti
pensare che non ci saranno più quattro
sindaci, ma ce ne sarà soltanto uno.
Già questo sarà un risparmio. Insomma, si cercherà di ottimizzare le risorse
e per questo motivo ci sarà anche una
riorganizzazione del personale”.
Per rilanciare l’Appennino è importante crederci davvero; insomma,
ogni cittadino dovrebbe remare
nella stessa direzione. Cosa ne dice?
“Esatto, ci sono molte cose da fare e
ogni cittadino dovrà fare il proprio. Per
quanto ci riguarda sarà importante
migliorare la viabilità: sarà forse questo il primo intervento che faremo, ma
è fondamentale, visto che da noi la viabilità è un problema molto serio e da
risolvere in fretta”.
Oltre a questo, secondo lei, quale
sarebbe la prima cosa da fare per
rilanciare l’Appennino reggiano?
“Mantenerlo vivo sotto ogni profilo.
E’ infatti nostra precisa volontà fare
crescere i nostri territori, ma non
abbiamo le risorse per farlo. Magari
col nuovo comune riusciremo a fare
qualcosa in questo senso”.
Cos’ha fatto Giorgio Pregheffi
prima di diventare sindaco di Ligonchio?
“La mia prima parte di vita l’ho trascorsa nel campo dell’ insegnamento,
affermandomi con la materia del diritto, prima a Massa Carrara, poi, al mio
ritorno, qui a Reggio. Non essendoci
corsi abilitati, ho coltivato la mia passione di giornalismo, collaborando con
una televisione privata della quale
sono diventato lo spiker ufficiale, successivamente giornalista, telecronista e
infine direttore di programmi. Ho sempre fatto almeno un’edizione del telegiornale al giorno. In televisione ho
lavorato per una decina d’anni, sempre
a Carrara e sono andato sullo schermo
per oltre 5000 ore. Poi sono rientrato a
Reggio e ho iniziato a collaborare con
Il Giornale di Reggio, che prima era un
quotidiano e successivamente è diventato un settimanale, come lo è ora. Poi,
con l’elezione a sindaco, essendo
anche un funzionario comunale, il
tempo è diventato davvero poco”.
E la sua carriera politica come si è
sviluppata?
“Già quand’ero studente universitario ho partecipato attivamente al dibattito che si è sviluppato in quegli anni,
c’era molta effervescenza. Io stavo
studiando a Pisa quando ho iniziato a
far politica nel partito socialista del
quale ho fatto parte anche del direttivo
provinciale di Massa Carrara. L’attività politica l’ho fatta sempre con
grande impegno e passione vera”.
La sua Ligonchio, però, le è rimasta
sempre nel cuore. Vero?
“Si, perché ci sono nato, avevo tante
amicizie legate ai primi anni di vita,
amicizie vere che ho conservato in tutti
questi anni”.
Un’amicizia vera l’ha avuta anche
con Iva Zanicchi, vero?
“Si, con la quale ho un bellissimo
rapporto; penso che Iva, assieme a
Mina sia la cantante più brava in assoluto sul panorama italiano, però, sul
piano politico, io e Iva abbiamo idee
diverse”.
Pregheffi, cosa ne pensa dei giovani
che vivono in Montagna?
“Ci sono giovani originari di Ligonchio come Massimo Venturi, Luca Ferrari e Massimiliano Nocini che hanno
aperto un birrificio nella località Casanova, sopra Ligonchio, vicino a Vaglie
e tanti altri che si stanno dando da fare
e non poco per far crescere le loro attività e la loro terra. Hanno deciso di
fare questa scommessa che sta andando molto bene e io faccio il tifo per
questi ragazzi, così come per Enza
Sacchini del rifugio dell’Aquila,
Lorenza Paoli che ha un agriturismo e
tutte le persone che credono nella loro
terra e scommettono nella crescita
della stessa”.
Pregheffi, di che cosa si deve occupare un sindaco: di tutto?
“Del territorio e delle sue problematiche, ma soprattutto della gente”.
Lei è un grande esperto di calcio:
chiudiamo con una battuta sul Torneo della Montagna?
“Vorrei che fosse più effervescente,
più vissuto dai paesani; creare degli
eventi collaterali durante le partire
potrebbero permettere alle persone di
rimanere ancorate al nostro territorio,
magari innamorandosi del nostro
magnifico Appennino”.
SABATO 22 AGOSTO 2015
9
IL NOSTRO COMUNE
Coldiretti: “Troppe
pere cilene
nei luoghi turistici”
Nelle località
di villeggiatura
compaiono troppi
frutti provenienti
dal Sud America.
Scoppia la protesta
REGGIO - Nelle località di villeggiatura compaiono le prime pere, varietà
Forella, per accompagnare l’estate dei
turisti. Purtroppo per tutti però sono
di qualità scadente, vendute a 3,90
euro al kg e soprattutto di origine
Cile, non facilmente identificabile e
con il maldestro tentativo di confonderle con l’origine emiliana.
«Questo continuo presentare ad inizio stagione pere di origine cilena di
scarsa qualità, così come accade per
l’altra frutta, danneggia e penalizza il
mercato dei nostri produttori locali
alla vigilia della raccolta delle nostre
pere, di alta qualità, Igp e per la quasi
totalità con certificazioni riconosciute
a livello internazionale per buone pratiche agricole – commenta Simone
Nasi, produttore reggiano di pere».
Nella provincia di Reggio Emilia le
pere sono una produzione importante
che si dimostra in calo. La superficie
coltivata nel 2014 copriva circa 370
ettari e nel 2015 si registra una diminuzione che fa scendere la superficie
coltivata a meno di 350 ettari. La
produzione stimata per il 2015 è di
circa 100 mila quintali contro gli oltre
110 mila dello scorso anno.
I prezzi 2014/2015 all’ingrosso si
sono aggirati tra gli 0,53 e gli 0,85
euro al kg, mentre i prezzi pagati agli
agricoltori sono scesi addirittura a
livelli incompatibili con i costi di produzione, per effetto della spirale
recessiva tra deflazione e consumi
che mette a rischio le imprese e la
salute consumatori.
«La frutta made in Italy va sostenuta e difesa – continua Nasi – perché
le superfici destinata alla sua coltivazione sono in continuo calo e le
imprese sono a rischio di chiusura,
questo non è un problema solo del
settore agricolo ma implica conseguenze da un punto di vista occupazionale e dei consumi che saranno
destinati ad vedere sulle tavole sempre più frutta che arriva in container
da altre parti del mondo dove i metodi
di coltivazione sono decisamente
meno controllati»
Prezzi alti al consumatore e qualità
scadente inoltre inducono il consumatore a ridurre sempre più il consumo
della frutta fresca. Gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani
sono crollati di oltre il 20% negli anni
della crisi per un quantitativo che,
nello scorso anno, è sceso addirittura
al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità.
Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013
sul benessere in Italia - continua la
Coldiretti - solo il 18,4% della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta,
verdura e legumi freschi che garanti-
NEWS
Il gruppo Gomma e Materie palstiche di Unindustria Reggio studia soluzioni ecologiche
200 imprese si sono ritrovate per
discutere di ambiente e di ricerca
IL GRUPPO Gomma Materie
Plastiche di Unindustria Reggio
Emilia ha preso parte al Congresso annuale dell’Associazione Italiana Tecnici delle Materie
Plastiche al centro congressi di
Busto Arsizio (MI), e all’incontro con l’omologo Gruppo di
Assolombarda, presso il Padiglione Italia a EXPO.
“La partecipazione a questi
due importanti incontri si inserisce nel progetto che il Gruppo sta
realizzando per promuovere il
proprio distretto nelle manifestazioni più importanti del comparto, dove è possibile trovare i
potenziali clienti delle aziende
associate - ha spiegato Giuseppe
Parmigiani, Presidente del GMP
- Al Congresso davanti ad una
platea di circa duecento imprese
provenienti da tutta Italia, abbiamo illustrato la fisionomia delle
nostre 61 imprese associate in
cui operano quasi 2.600 dipendenti, per un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro.
Abbiamo inoltre spaziato sui
principali settori e mercati esteri
di sbocco delle aziende, declinando quelli che costituiscono i
punti di forza del distretto: elevato know how tecnologico, specializzazione in lavorazioni di
nicchia ad alto valore aggiunto di
un nucleo significativo di aziende che lavora con marchio proprio, riconosciuta affidabilità nei
rapporti di partnership basata su
co-design, progettazione, logistica, post vendita, collocazione
geografica vicino all’area di
maggiore concentrazione della
domanda nazionale, solidità economico finanziaria delle aziende
e conseguente elevata capacità di
autofinanziamento”.
Lo stesso format si è ripetuto
nella riunione con i colleghi di
Assolombarda di Milano, dove
Parmigiani, insieme al Vicepresidente Vittorio Medici, ha illustrato il progetto di analisi comparata di distretti della gomma
plastica che il Gruppo reggiano
ha ideato ed avviato nei giorni
scorsi.
“Si tratta di un’analisi fondata
su due direttrici, una strategica e
scono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine,
minerali e fibre che svolgono una
azione protettiva, prevalentemente di
tipo antiossidante. Il calo è ancora più
preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che
mangiano frutta e verdura a ogni
pasto è sceso al 35% mentre quelli
che la mangiano una volta al giorno
sono passati al 35 per cento nel 2013
e si registra anche un aumento di
coloro che non l’assumono o lo fanno
una tecnica, e trova il suo valore
aggiunto proprio nella comparazione tra territori ad alta densità
di imprese del comparto, quali
Reggio Emilia e provincia e
l’ampia porzione territoriale del
milanese. Il GMP rappresenta un
asse importante dell’economia
reggiana e provinciale, con
aziende che hanno alle spalle storie decennali e che hanno sviluppato dei punti di forza invidiabili
- ha spiegato Medici - La nostra
partecipazione a eventi del genere è il primo step di un percorso
articolato che snoda in due filoni
paralleli e complementari. Da un
lato costruire un distretto certificato e riconosciuto, in grado di
proporsi sul mercato e di attirare
interessi commerciali. Dall’altro,
intanto, promuovere e far conoscere il GMP, le sue specificità e
caratteristiche”.
“Ecco perché stiamo lavorando alla realizzazione di un repertorio strutturato da distribuire ai
potenziali clienti, nelle varie
manifestazioni nazionali ed
internazionali, come il Mecspe
(fiera di riferimento dell’industria manifatturiera che si terrà
all’ente fiera di Parma dal 17 al
19 marzo 2016) e alla possibilità
di individuare altre fiere strategiche dove essere presenti, così da
raggiungere centinaia di potenziali nostri clienti attraverso una
modalità qualitativamente alta e
senz’altro nuova di promozione.
Ecco perché - ha concluso il Presidente Parmigiani - la volontà di
condividere una ricerca analitica
su più distretti della gomma-plastica. Ci attendiamo una rilevazione non solo fotografica, ma
anche output operativi con suggerimenti strategici di miglioramento e indicazioni sulle probabili strade da seguire, partendo
da dati tecnici quali dati aggregati di bilancio e altri indicatori
(costi di produzione, investimenti in macchinari), e dati strategici
quali la percentuale di lavorazione conto terzi, macro aree geografiche di sbocco commerciale,
presenza sull’estero, dotazione
tecnologica, screening degli
occupati”
un massimo di 2 volte a settimana (31
per cento).
Per favorire il consumo di frutta e
verdura la Coldiretti di Reggio Emilia
è impegnata in un progetto educativo
nelle scuole mentre sul piano commerciale Coldiretti grazie a Fondazione Campagna Amica sono presenti
sul territorio reggiano oltre 100 punti
tra fattorie, botteghe e mercati dove è
possibile acquistare direttamente dal
produttore con la garantire dell’origine e della qualità.
10
SABATO 22 AGOSTO 2015
INTERVISTA IN CORSIA
“Cistiti, ecco cosa occorre
sapere per prevenirle”
Intervista
al dottor Daniele
Grassi, medico
del Centro
di Urologia
femminile
e Medicina
integrata
dell’Hesperia
Hospital
di Modena
“La cistite è una
fastidiosa
infiammazione della
mucosa vescicale,
causata da batteri
che possono
arrivare nella
vescica attraverso
una via discendete,
ovvero
dall’intestino”
DANIELE MEGLIOLI
REGGIO - Assieme al dottor Daniele
Grassi, urologo, parliamo di un problema molto diffuso: le cistiti.
Cosa sono, come si prevengono e
come si combattono?
Il dott. Daniele Grassi lavora presso
il “Centro di Urologia femminile e
Medicina integrata” dell’Hesperia
Hospital di Modena. Dal 2002 al 2010
è stato fondatore e direttore del “Centro di Chirurgia Ricostruttiva Pelvica”
dell’Hesperia Hospital, dedicato al
trattamento dell’incontinenza urinaria
femminile e maschile e dei prolassi
pelvici. Nel 2012 consegue, presso
l’Università degli studi di Bologna
Alma Mater, il Master di II livello in
Medicina Tradizionale Cinese (MTC)
con agopuntura e da allora promuove
l’integrazione tra la Medicina funzionale e la MTC. Svolge, inoltre, un’intensa attività di relatore nell’ambito di
convegni di società scientifiche mediche a livello nazionale ed internazionale e in incontri rivolti al pubblico.
Dottor Grassi, parliamo di cistiti:
cosa sono e chi ne soffre maggiormente?
«La cistite è una fastidiosa infiammazione della mucosa vescicale causata da batteri che possono giungere
nella vescica attraverso una via discendete, ovvero dall’intestino, oppure,
meno frequentemente, attraverso una
via ascendente, come nel caso di
infiammazioni o infezioni circoscritte
alle aree genitali che risalgono e si propagano fino alla vescica.
A soffrire di cistiti è prevalentemente il sesso femminile: si tratta di un
problema che riguarda una donna su
tre anche se, tra queste, solo una donna
su quattro svilupperà cistiti in una
forma che potremmo definire ricorrente».
Quali sono le cause principali delle
cistiti?
«Per lungo tempo si è ritenuto che le
cause delle cistiti fossero prevalentemente esogene, derivanti per lo più da
condizioni ambientali esterne ricche di
batteri quali, ad esempio, le piscine e i
luoghi pubblici, ma oggi sappiamo che
non è così: si tratta infatti per lo più di
infezioni di natura endogena, che originano cioè all’interno del nostro organismo, in particolare nel nostro intestino.
Quando il delicato equilibrio batterico intestinale, la cosiddetta flora batterica, si modifica in modo significativo,
possono prendere il sopravvento i batteri “cattivi” attraverso un meccanismo di crescita sproporzionata detta
“overgrowth”.
La maggior parte dei batteri responsabili delle cistiti appartiene alla famiglia delle Enterobacteriacee: un gruppo formato da un vasto numero di batteri normalmente presenti nel nostro
intestino, comprendenti batteri buoni e
batteri cattivi.
Quando questo equilibrio (eubiosi)
si altera, si origina un disordine batterico (disbiosi) responsabile di infiammazioni a vario livello, tra cui molte
forme di disordini intestinali e le cistiti, nel caso in cui i batteri cattivi giungano fino alle vie urinarie.
Si tratta di un processo che può verificarsi tutto l’anno, ma che è certamente favorito dal grande caldo e dalla
conseguente variazione della dieta alimentare che il caldo comporta: é legato, in particolare, al consumo di alimenti freddi (quali gelati, bevande
fredde ecc.)».
Quale ruolo gioca l’alimentazione
nella prevenzione delle cistiti?
«Con l’alimentazione e con i probiotici si può fare molto per mantenere il
corretto equilibrio della flora batterica
intestinale. Lo yogurt, ad esempio, è
certamente utile per il nostro intestino
ma, essendo freddo, può causare gon-
Il dott. Daniele Grassi
fiore se consumato in grandi quantità.
Per quanto riguarda le cistiti, invece,
ci sono alimenti che, specialmente chi
soffre di questo problema e specialmente con questo caldo, dovrebbe cercare di ridurre o evitare: si tratta dei
cosiddetti “cibi riscaldanti”, tra cui
figurano tutti gli insaccati, prosciutto
compreso, i cibi fritti e gli alcolici.
Il consumo di frutta infine, di norma
salutare e prezioso per la nostra dieta,
potrebbe non essere adatto a chi soffre
di gonfiore e meteorismo per via del
processo di fermentazione cui la frutta
va incontro nel nostro organismo.
Consigliate sono invece le verdure di
stagione, preferibilmente cotte al
vapore».
Dottor Grassi, le cistiti possono interessare anche gli uomini?
«Certamente, anche se nell’uomo la
cistite si manifesta più spesso come
prostatite, che potremmo definire l’equivalente maschile dalla cistite femminile».
Quali sono i sintomi di una cistite?
«La cistite si presenta con sintomi
ben riconoscibili: primo tra questi è
l’aumento della frequenza della minzione, cui si accompagna spesso un
fastidioso bruciore. Molti pazienti
notano poi un cambiamento nel colore
e nell’odore delle urine.
Infine, il paziente affetto da cistite
lamenta anche una sensazione di peso
sovrapubico, una sensazione di pesantezza localizzata in corrispondenza del
pube. Questi sintomi sono molto spesso spie di allarme di una cistite. In
alcuni casi può comparire sangue
nell’urina e febbre».
Possiamo cercare di curare una cistite da soli? Se sì, quando è invece
necessario rivolgersi al proprio
medico curante?
«Certamente, sono molti gli accorgimenti che possiamo seguire in questo
senso: innanzitutto, poiché la cistite è
dovuta alla presenza di batteri attaccati
alle pareti stesse della vescica, bevendo molto aumentiamo la diuresi e, di
conseguenza, contribuiamo al lavaggio
meccanico della vescica, facilitando
così da un lato il distacco di parte dei
batteri dalle pareti della vescica e
dall’altro lato renderemo più difficoltoso l’ancoraggio dei nuovi batteri.
Possiamo poi aiutarci con una
sostanza naturale, il D-Mannosio: si
tratta di uno zucchero semplice, un
monosaccaride, acquistabile in farmacia, che una volta assorbito viene eliminato attraverso i reni raggiungendo
così concentrazioni elevate nelle vie
urinarie dove svolge la sua preziosa
funzione, che consiste nell’impedire ai
batteri di attaccarsi alle pareti della
vescica, e nel facilitarne il distacco.
Tuttavia, se la cistite non dovesse
risolversi naturalmente, è bene rivolgersi al proprio medico di base il
quale, dopo l’esame dell’urinocoltura,
sarà in grado di prescriverci l’antibiotico adatto.
In merito al consumo di antibiotici
siamo oggi di fronte ad un problema
mondiale: quello dell’auto-prescrizione. Si tratta di un comportamento gravissimo non solo per noi stessi, dato
che non fa certo bene assumere un farmaco di cui non abbiamo bisogno, ma
anche e soprattutto per un fatto di
responsabilità sociale.
Assumere un antibiotico inadatto o
di cui non si ha bisogno espone infatti
il nostro organismo al rischio di sviluppare la resistenza agli antibiotici,
una delle minacce più temibili per la
salute pubblica: l’allarme arriva direttamente dall’Oms (l’Organizzazione
Mondiale della Sanità), che ha istituto
una giornata di sensibilizzazione sull’uso responsabile degli antibiotici.
Gli antibiotici hanno allungato sensibilmente la vita media dell’uomo, ma
se vogliamo che questo miracolo prosegua occorre fare degli antibiotici un
uso responsabile: un sondaggio globale dell’Oms ha dimostrato che oltre la
metà di tutti i farmaci, antibiotici compresi, sono prescritti, distribuiti o venduti in modo inappropriato.
A questo proposito è utili ricordarsi
che gli antibiotici non sono armi conquistate una volta per tutte, ma strumenti in continuo perfezionamento,
volti a fronteggiare la selezione naturale e la relativa resistenza opposta dai
batteri.
E’ per questo che in futuro, probabilmente, alcuni nostri antibiotici potrebbero perdere di efficacia o addirittura
diventare inefficaci verso i batteri».
SABATO 22 AGOSTO 2015
11
LA PAGINA BIANCA
“Qui mi sento in famiglia
e ho la possibilità
di realizzare
i miei sogni”
Siamo stati alla Bett
Sistemi di Correggio
per incontrare
Davide Campagnoli,
un ragazzo down
di 33 anni
che collabora
con l’azienda
di Tienno Bettati
LO STUDIO
Chi nasce in estate corre più
rischi di diventare celiaco
I BAMBINI nati in estate
possono correre un più alto
rischio di diventare celiaci.
E’ quanto emerge da uno studio clinico coordinato dall’ospedale pediatrico Bambino
Gesù di Roma e pubblicato
sulla rivista ‘European Journal of Pediatrics’. L’obiettivo
era quello di verificare se la
stagione di nascita si potesse
associare a una maggiore probabilità di sviluppare tale
patologia. E’ stato valutato il
periodo dell’anno in cui sono
nati tutti i bambini tra il 2003
e il 2010 che si sono rivolti
alle unità operative di EpatoGastro e Nutrizione e di Patologie Epato-Metaboliche del
Bambino Gesù e di Gastroenterologia dell’Università di
Bari e che poi hanno sviluppato la malattia celiaca.
Ebbene, la stagione di nascita
dei celiaci è stata confrontata
con quella di soggetti (gruppo
di riferimento costituito da
439.990 bambini) non affetti
da celiachia nati a Roma e
Bari negli stessi anni (20032010). La valutazione finale
ha mostrato una prevalenza
del numero delle nascite di
pazienti celiaci nella stagione
estiva (28,2%) rispetto al
gruppo di riferimento (23%).
La celiachia è una malattia
auto-immune dell’intestino
tenue che può portare, tra le
conseguenze, diarrea cronica
e ritardo della crescita nei
bambini. E’ una condizione
permanente di intolleranza al
glutine, una proteina contenuta in grano, orzo, segale e
avena. Ne soffre lo 0,7-1%
dei piccoli italiani.
L’associazione tra stagionalità e rischio di sviluppare la
malattia celiaca era già emersa in altri studi condotti in
Nord America, Nord Europa
e Israele. Un’evidenza rafforzata anche dalla ricerca. “Il
possibile link tra stagione di
nascita e celiachia, in soggetti
geneticamente predisposti spiega Antonella Diamanti,
gastroenterologa e responsabile della Nutrizione artificiale del Bambino Gesù potrebbe essere rappresentato
dalla concomitanza tra la
prima introduzione del glutine (consigliata dai pediatri in
genere a 6 mesi di età e quindi tra novembre e gennaio nei
nati in estate) con il periodo
di maggiore probabilità di
esposizione a infezioni
gastrointestinali virali acute
da Rotavirus”.
“Si tratta - prosegue - della
causa più comune di
gastroenterite pediatrica in
neonati e bambini al di sotto
dei 5 anni e che si manifesta
con più frequenza tra la fine
dell’inverno e l’inizio della
primavera. Alcuni studi epidemiologici, infatti, hanno
evidenziato che un alto tasso
di infezioni da Rotavirus può
incrementare il rischio di sviluppare la malattia celiaca in
soggetti geneticamente predisposti”.
La ricerca, condotta per la
prima volta nel nostro Paese,
ha coinvolto le Unità Operative di Epato-Gastro e Nutrizione e di Patologie EpatoMetaboliche del Bambino
Gesù e di Gastroenterologia
dell’Università di Bari.
Davide Campagnoli, impiegato presso la Bett Sistemi
DANIELE MEGLIOLI
CORREGGIO - Siamo stati alla Bett
Sistemi di Correggio per incontrare
Davide Campagnoli, un ragazzo down
di 33 anni che collabora con l’azienda
da ben 13 anni.
Bett Sistemi è una “giovane azienda
con 30 anni di esperienza” leader nella
progettazione, produzione e commercializzazione di componenti e sistemi
innovativi per macchine automatiche,
con linee di prodotti dedicate all’automazione flessibile (componenti per trasportatori) e alla sicurezza delle macchine (componenti e protezioni
antinfortunistiche modulari): un’azienda che fa dell’organizzazione, del
miglioramento continuo, della creatività, dell’innovazione e della qualità e
velocità del servizio i suoi punti di
forza.
Mauro Iori, Responsabile Amministrativo dell’azienda, ci racconta che
«Bett Sistemi ha deciso di assumere
Davide a tempo indeterminato nel 2003
con un contratto part-time pomeridiano, questo per rispettare le esigenze
familiari: Davide non ha la patente e,
abitando a Carpi, è costretto a farsi
accompagnare al lavoro tutti i giorni
dai suoi genitori e a farsi venire a prendere.
Davide lavora in Ufficio Amministrazione e svolge mansioni riconducibili a quelle di uno stagista (quali archiviazione, sistemazione ecc.): l’ambiente di lavoro è per lui fortemente stimolante».
Ed è Davide stesso a confermarcelo
quando ci dice che «l’assunzione alla
Bett Sistemi è stata per me un vero e
proprio salto di qualità dopo una serie
di stage poco entusiasmanti».
Quando parla dell’azienda in cui
lavora Davide non esita a definirla in
più occasioni come una famiglia: «un
luogo in cui finalmente mi sento dire un
“bravo” o un “sono orgoglioso di te”,
Il responsabile amministrativo Mauro Iori
L’imprenditore Tienno Bettati
capaci di darmi una grande forza».
Davide, che ha alle spalle un diploma
di segretario d’azienda, non è arrivato
alla Bett Sistemi per caso: «i miei genitori fanno i parrucchieri», ci dice, «ma
a me non interessa affatto questa attività».
Come lui stesso ci racconta, è affascinato dal mondo imprenditoriale e la sua
più grande ambizione è «diventare un
manager» e, nel dirlo, indica il titolare
dell’azienda per cui lavora, Bettati
Tienno e Mauro Iori, Responsabile
Amministrativo, segno che è a loro che
guarda come punto di riferimento professionale, quelli che chiama molto
confidenzialmente «i miei capi». Capi,
ci dice Davide, «cui ho dato del “tu”
subito dopo la mia assunzione».
Del manager gli piace «il fatto di
essere a contatto con le persone e il
poter trattare con loro da una posizione
importante. Per diventare manager mi
piacerebbe prendere un diploma e frequentare una scuola di lingue».
In realtà Davide, per come si pone, è
già un piccolo manager in azienda, e lo
conferma quando ci dice: «io credo in
me stesso, nelle mie forze e nel lavoro
qui alla Bett Sistemi che mi fa sentire
molto importante».
Davide è un ragazzo estremamente
consapevole, e ce lo dimostra quando si
chiede come farà a raggiungere il luogo
di lavoro quando non ci saranno più i
suoi genitori. Ma la sua grande immaginazione lo salva: ci racconta infatti che
il suo sogno è quello di «avere un aereo
privato che mi accompagni a lavorare
tutti i pomeriggi e che mi venga a prendere a fine giornata».
Davide è un ragazzo down sorprendentemente attivo, veloce e, soprattutto,
dalle idee molto chiare sul suo futuro e
su ciò che da esso si aspetta e, nonostante alcune difficoltà espressive, la
sua chiarezza e linearità di pensiero
fanno si che, quando qualcuno cerchi di
aiutarlo nel trovare le parole, subito lui
lo interrompa con un secco «alt, alt!»,
come a dire: “non sai cosa sto per dire!
Lascia trovare a me le parole giuste”.
Durante la nostra chiacchierata
affrontiamo anche il tema della disabi-
lità e Davide ce ne parla come di qualcosa che «non dovrebbe esistere, ma
non ci si può fare niente», facendoci
così capire in più occasioni che lui ama
la “normalità”: ama circondarsi di persone non disabili a partire, ad esempio,
dai suoi colleghi con i quali intrattiene
buoni rapporti.
Ci dice inoltre di essere deluso dalle
leggi sulla disabilità esistenti in Italia,
«leggi che non lasciano vivere il disabile. Io, ad esempio, vorrei lavorare di più
qui in azienda, ma non posso».
Mauro Iori ci spiega che «Davide fa
riferimento al fatto che la legge che
tutela le persone affette da disabilità
hanno diritto ad un assegno di invalidità ma, se superano circa 4.000 euro di
stipendio annuo (una cifra veramente
bassa), non hanno più diritto ad alcun
assegno: è per questo che Davide ha un
orario ridotto, per evitare di perdere
l’assegno di disabilità».
Anche a proposito dell’amore Davide
ha le idee chiare e anche qui cerca una
ragazza “normale”.
Sembra quasi che la sua mente abbia
bisogno di frequentare persone “abili”
per non perdere in creatività e in stimoli, stimoli che alla Bett Sistemi certo
non gli mancano.
Davide, appassionato di tecnologia e
di ippica, non aspira solo a diventare un
imprenditore di successo: ci dice di
essere interessato anche al mondo artistico e quando gli chiedo cosa vorrebbe
fare in questo vasto settore, mi dice che
si vede nelle vesti di «show man, conduttore e attore», insomma un po’ di
tutto. Ma anche in questo caso il suo
non è solo un sogno, ma una speranza
che coltiva con la pratica: Davide svolge infatti varie attività, tra cui anche
recitazione, all’interno di associazioni
di disabili di cui fa parte.
Davide non ha le idee chiare solo in
merito al suo futuro, ma anche in merito all’azienda: ci dice infatti che sarebbe opportuno un rinnovo del settore
amministrativo della Bett Sistemi, settore nel quale «ci vorrebbero più ragazzi giovani».
Anche in merito alla scuola si dimostra positivamente critico: pur ringraziando i suoi insegnanti per ciò che gli
hanno saputo insegnare, ci dice che «la
scuola spesso non stimola abbastanza i
ragazzi, non fornisce loro abbastanza
ambizioni».
Devo dire che l’incontro con Davide
è stato per me molto piacevole, per
diversi motivi.
Innanzitutto perché la sua difficoltà
ad esprimersi impone che tu, suo interlocutore, debba saper attendere prima
di sentirti dare la risposta alla tua
domanda e questo, subito, non è semplice dato che nella quotidianità siamo
abituati a parlare e a sentir parlare velocemente.
Davide ti insegna ad aspettare e, se
all’inizio sei tentato di suggerirgli le
parole che non trova, ti senti subito fermato da un suo “alt, alt!” e allora impari
per forza ad aspettare, ed è bello così.
Davide ti insegna poi come consapevolezza ed immaginazione possano
convivere perfettamente: mi ha molto
colpito il fatto che si sia mostrato
preoccupato per gli spostamenti tra
casa e azienda quando i suoi genitori
non ci saranno più e il fatto che, subito
dopo, abbia detto di voler venire al
lavoro con un aereo privato.
E poi si rimane colpiti dalla sua grande forza di volontà, il suo coraggio, la
sua fiducia in se stesso: non penso che
questa si possa imparare, Davide ce
l’ha e le persone che gli parlano, a me è
successo così, possono solo cercare di
farne il più possibile scorta per il futuro.
Caro Davide, immagino che tu stia
leggendo questo articolo: mando un
caro saluto a te, alla tua famiglia e alla
Bett Sistemi. Mi ha fatto davvero
molto piacere conoscerti. Buona fortuna per il tuo futuro e per la tua carriera
da manager
12
SABATO 22 AGOSTO 2015
IN PROVINCIA
Le bellezze
del nostro Appennino
affascinano
anche i canadesi
20 dirigenti
della cooperazione
di credito canadese,
ospiti
di Confcooperative,
hanno visitato
i luoghi incantati
della montagna
reggiana
NATURA
Scandiano: un piano di controllo per le nutrie
Abbattimento e contenimento per
limitare i danni provocati dai roditori
SCANDIANO – L’amministrazione comunale ha adottato nei giorni scorsi un provvedimento finalizzato al controllo delle nutrie, dopo le recenti
evoluzioni normative nazionali. La legge 116/2014 ha infatti
escluso la nutria dalla categoria della fauna selvatica, sottraendo pertanto questa specie
animale ai piani di contenimento fino ad oggi attuati
dalle guardie venatorie delle
Province, che potevano avvalersi dei proprietari dei terreni,
delle guardie forestali o comunali, purchè in possesso delle
licenze venatorie; la stessa
modifica della normativa ha
escluso la possibilità dei risarcimenti per i danni arrecati
dalle stesse nutrie.
Il Comune di Scandiano ha
deliberato, nell’ambito di un
accordo con la Provincia, un
piano di controllo per il contenimento delle nutrie al fine di
prevenire e limitare gli effetti,
che si baserà essenzialmente
sul controllo numerico.
Il suo coordinamento e controllo sarà affidato alla Polizia
Municipale, che lavorerà in
accordo con la Polizia Provinciale. Ogni anno a dicembre
verrà fatta una specifica ricognizione nei luoghi censiti
come maggiormente o potenzialmente popolati dalle
nutrie.
Gli abbattimenti potranno
essere effettuati con gabbietrappola da coadiutori specificatamente autorizzati dal
La delegazione
ha incontrato
anche gli
esponenti delle
cooperative
di comunità Valle
dei Cavalieri
(Oreste Torri)
e Briganti
del Cerreto
(Davide Tronconi)
comune o da ditte specializzate ed autorizzate che possono
essere incaricate dai proprietari dei terreni. E’ previsto anche
l’abbattimento con arma da
fuoco effettuato da polizia
locale, cacciatori durante attività venatoria e da coadiutori
abilitati e autorizzati. Nei
prossimi giorni il sindaco
Mammi e l’assessore all’ambiente Ferri incontreranno le
associazioni venatorie e altri
soggetti interessati per illustrare gli aspetti operativi.
Con questo atto, adottato di
concerto con Provincia, l’amministrazione comunale intende dare risposta ad una reale
minaccia per le coltivazioni e
la tenuta di sponde e argini di
fiumi e canali.
La nutria è un roditore
importato dal sud America nel
lontano 1929 a scopo allevamento per ricavarne pellicce.
A causa della sua progressiva
infiltrazione nell’ambiente
naturale e dell’elevato tasso di
riproduzione, è diventato un
importante problema per la
sua capacità di scavare gallerie
nei terreni mettendo a rischio
la tenuta di argini e terreni, con
conseguente rischio idraulico
per cose e persone, senza considererare i danni alle coltivazioni trattandosi di animale
erbivoro. E’ stata inserita dalla
IUCN (International Union for
Conservation of Nature) tra le
100 specie esotiche a maggiore minaccia per la biodiversità
su scala globale.
Canadesi in visita scortati dal presidente Gino Belli
L’APPENNINO reggiano e le esperienze cooperative montane (specie
le cooperative di comunità) hanno
letteralmente conquistato i 20 dirigenti della cooperazione di credito
canadese ospiti di Confcooperative
e impegnati in un intenso tour partito
dal Rifugio della Pietra, gestito dalla
cooperativa sociale L’Ovile.
Prima sorpresa, per gli ospiti canadesi, il fatto di trovarsi nelle terre di
Giuliano Razzoli, che proprio a Vancouver, città di provenienza di tutti i
membri della delegazione, vinse
l’oro olimpico.
Parole chiave della giornata, poi come ha detto il direttore di Confcooperative, Giovanni Teneggi - la
fiducia e la partecipazione, “primi
prodotti tipici” sui quali investire per
la costruzione di cooperative e capitale sociale fondativo delle cooperative di comunità, che prima ancora
che lavoro e sviluppo economico
rigenerano vita in aree, frazioni e
borgate altrimenti destinate a concludere le loro storie nell’abbandono.
“Al cuore del progetto e del processo di sviluppo delle cooperative
d’Appennino - ha detto Teneggi - vi
sono persone, territorio e comunità,
parole essenziali che si trasformano
da parole sociali e culturali a parole
economiche”.
Proprio in tal senso, Teneggi ha
ricordato che le stesse latterie sociali
rappresentano il primo esempio di
cooperative di comunità dell’Appennino, perchè attorno ad esse si
L’autobus con i 20 dirigenti canadesi
muoveva un’intera comunità e si
innestava il principio del reciproco
aiuto che legava persone, famiglie e
imprese in una relazione che abbracciava tutte le dimensioni della vita
quotidiana.
La delegazione canadese ha poi
incontrato gli esponenti delle coope-
rative di comunità Valle dei Cavalieri (Oreste Torri) e Briganti del Cerreto (Davide Tronconi), le cui testimonianze e le cui attività (dalla
ristorazione alle attività forestali,
dall’ospitalità alle guide ambientali)
hanno reso evidente quanto sia
profondo e per certi versi rivoluzio-
nario un percorso imprenditoriale
legato in modo esclusivo alle risorse
culturali, ambientali e alle tradizioni
locali, in un cammino che non offre
semplicemente occasioni di lavoro
per i soci (in massima parte giovani),
ma genera e rigenera intere comunità
(apertura di piccoli esercizi, strutture
di servizio, manutenzione dei luoghi,
riapertura di sentieri) nelle quali la
cooperativa funge da animatore di
sviluppo per tutti.
Dal Rifugio della Pietra, i dirigenti
della cooperazione di credito canadese si sono poi portati a Maro, alla
Comunità “Martamaria”, dove lavoro, accoglienza e lo spirito di una
casa-comunità si intrecciano profondamente.
Qui - tra bacche di more, lamponi,
mirtilli, ribes in maturazione su assolate sponde - la delegazione canadese ha potuto conoscere il lavoro di
una cooperativa impegnata nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso la coltivazione di
frutti di bosco biologici e la produzione e vendita di confetture, succhi
di frutta, miele biologico: attività
che si associano all’accoglienza tout
court di persone in difficoltà.
Da Maro, infine, un brindisi alla
cantina sociale di Puianello-Coviolo,
una delle più importanti realtà della
vitivinicoltura cooperativa reggiana,
dove i dirigenti cooperativi canadesi
hanno toccato con mano la dimensione locale di una produzione tipica
che si è però fatta strada in tutto il
mondo, tanto che il prodotto esportato rappresenta una quota del 40% sul
totale.
Una cooperazione di comunità,
anche in questo caso, che già ha quei
rapporti internazionali che, visto l’esito dei confronti della giornata, si
possono prospettare anche per le
comunità del crinale.
SABATO 22 AGOSTO 2015
13
GLI APPUNTAMENTI
A Ligonchio
la sagra
del mirtillo
IN CITTÀ’
Dal 20 agosto al 13 settembre la festa al campovolo
FestaReggio: 22 serate
tutte da vivere
La ridente cittadina
di montagna
ospita la consueta
festa dedicata
al frutto di bosco:
dal 22 al 23 agosto
DAL 20 agosto al 13 settembre torna il più importante e atteso evento a Reggio Emilia, in una nuova
edizione con 22 serate tutte
da scoprire. Molte le novità
in arrivo a partire dal programma degli spettacoli,
realizzato in collaborazione
con Arci Reggio Emilia,
che vede il ritorno della
grande musica internazionale e fa della Festa provinciale del Partito Democratico una delle kermesse
più importanti dell’estate
italiana. Su tutti l’esplosivo
live dei Prodigy – unica
data italiana – protagonisti
il 25 agosto insieme al rapper Salmo di una lunga
notte dell’elettronica che
richiamerà al Campovolo
migliaia di persone da tutta
Italia. Sul grande palco,
altri live ed eventi collate-
Il 30 agosto 2015
a Villa Minozzo
(località Gazzano)
Sagra
della Madonna
della Cintura
A seguire la lista dei maggiori
eventi in programma sulterritorio
della provincia di Reggio Emilia.
CASINA
Il 21/23 agosto a Casina - località
Paullo, Costaferrata. Festa di Paullo - intrattenimento, musica e
gastronomia - c/o Baita Osoppo Info: Comune tel. 0522.604715604710
CASTELNOVO NÉ MONTI
Il 22/23 agosto a Castelnovo né
Monti - località Felina. Festa sul
Castello - c/o Castello - 22 agosto:
ore 19,30; 23 agosto: ore 10 - Info:
Comune tel. 0522.610111
LIGONCHIO
Il 22/23 agosto a Ligonchio Sagra del mirtillo - stands con prodotti freschi e lavorati, animazione
per bambini - c/o il campo 1 Atelier
di Onda in Onda - tutto il giorno Info: Comune tel. 0522.899121
GATTATICO
Il 23 agosto Gattatico - località
Praticello. Mercatino del riuso esposizione e vendita di materiale
usato - in centro storico - dalle 8
alle 18 - Info: Comune tel.
0522.477919; 348.3983290
LIGONCHIO
Il 23 agosto a Ligonchio - località Cinquecerri. Canto del Maggio
- XXXVII Rassegna Nazionale di
Teatro Popolare - Isoletta - Società
del Maggio Costabonese: Canto
del Maggio di Romolo Fioroni ore 15,30 - Info: Museo del Maggio c/o Comune di Villa Minozzo
tel. 0522.801122
REGGIO EMILIA
Il 25 agosto Reggio Emilia. The
Prodigy in concerto - concerto del
gruppo punk rock inglese dei Prodigy nell’ambito di Festa Reggio c/o Campovolo, via dell’Aeronautica - ore 22 - Info: Festa Reggio
tel. 0522.500311-237901
IN CITTÀ
Il 25/30 agosto Reggio Emilia e
Provincia. Giochi internazionali
del Tricolore - giochi sportivi giovanili internazionali all’insegna
della fratellanza fra i popoli; a
Reggio Emilia nelle piazze del centro storico, nel villaggio olimpico
in via Makallè 1 e negli impianti
sportivi di alcuni comuni della provincia di Reggio Emilia - Info:
Segreteria CONI tel. 926337922629
CASTELNOVO NÉ MONTI
Il 26 agosto Castelnovo né
Monti. Il centro storico in festa aperitivo, stuzzichini, cocktail e
musica - in centro storico - ore 20 Info: Comune tel. 0522.610511
CORREGGIO
Il 28 agosto a Correggio. Notti di
musica - concerto con gli allievi
della Scuola di Musica “Non Solo
Note” di Bagnolo in Piano - a cura
del M° Primo Iotti - nel Cortile di
Palazzo Contarelli, corso Mazzini,
42/c - ore 21 - Info: Pro Loco tel.
0522.641817
CASTELNOVO NÉ MONTI
Il 28 agosto a Castelnovo né
Monti. Il mercante sotto le stelle mercato serale, gastronomia, ani-
mazione e musica - in piazzale
Matteotti - ore 20 - Info: Comune
tel. 0522.610111
Vittorio Veneto - ore 19,30 - Info:
Biblioteca Comunale “Allende”
tel. 0522.751923-7519354
GUALTIERI
Il 28/30 agosto Gualtieri - località Santa Vittoria. XVIII Festa del
Lambrusco - cucina tradizionale,
lambruschi reggiani, ballo liscio
con orchestra - c/o Palazzo Greppi
- dalle 19,30 alle 23,30 - Info: Circolo Al Palazzo tel. e fax
0522.833444; sig. Massimo Donelli tel. 335.8382664
SAN POLO D’ENZA
Il 29/30 agosto a San Polo d’Enza. Fiera Medievale - Borso d’Este
e il Canale Ducale nell’antico
borgo del castello; festa che fa rivivere i fasti cinquecenteschi: dame,
cavalieri, popolani, bancarelle
nella ricostruzione storica di un
villaggio medievale; la sera, fiaccole, musica e spettacoli con taverne e punti di ristoro - nel borgo
intorno al Castello, piazza IV
Novembre - in centro storico - 29
agosto: pomeriggio e sera; 30 agosto: tutto il giorno - Info: Info:
Comune tel. 0522.241771
BORETTO
Il 28/30 agosto a Boretto.Fiera di
Settembre - spettacoli, concerti,
degustazione di cipolla borettana e
di piatti tipici - in piazza Nenni; 28
agosto - sera; 29-30 agosto - tutto il
giorno - Info: Comune tel.
0522.963758-963759-963700
ALBINEA
Il 28/30 agosto a Albinea.
Libr’Aria - piccolo festival di libri
e lettori all’aria aperta - c/o Biblioteca Comunale “Pablo Neruda” e
Parco dei Frassini, via Morandi Info: Biblioteca Comunale “Pablo
Neruda” tel 0522.590262
CARPINETI
Il 28/30 agosto a Carpineti. Fiera
di San Vitale - musica, mercato
ambulante nel weekend, fiera
dell’agricoltura, prodotti tipici,
mostre, esposizioni, spettacoli - in
piazza Matilde di Canossa - Info:
Comune tel. 0522.615098-625098
FABBRICO
Il 29 agosto a Fabbrico. La Sagra
- gastronomia e musica - in piazza
SABBIONE
Il 30 agosto a Reggio Emilia località Sabbione. Soli Deo GloriaOrgani, Suoni e Voci della Città –
Mario Duella organo, Coro della
Cappella Musicale San Francesco
da Paola, Silvia Perucchetti direttore - musiche di G. Guami, G.
Frescobaldi, D. Cimarosa, D. Puccini, W. A. Mozart, M. Cazzati, O.
di Lasso, F. Guerrero, Canto gregoriano - c/o Chiesa dei Santi Sigismondo e Genesio, via Mons. Torreggiani 7 - ore 18 - Info: Istituto
Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti
“Achille Peri - Claudio Merulo”
tel. 0522.456782; 339 3940620
GUASTALLA
30 agosto Guastalla - località
Pieve. Amarcord - kermesse di fine
estate con mercato, laboratorio di
natura e mestieri - in piazza Don
rali con artisti e ospiti speciali. A disposizione del
pubblico anche un’area
campeggio per chi vorrà
vivere fino in fondo la notte
più lunga dell’estate.
Quella del 2015 sarà la
Festa dei festival, con quattro proposte che faranno
felici i cultori della musica
di qualità. Si parte il 21
agosto con Illicit Sounds of
Maffia, che tra gli altri
vedrà sul palco dell’Arena
spettacoli il live di 2 Many
Djs, progetto dance dei
carismatici fratelli Stephen
e David Dewaele, fenomeno di culto nell’ambiente
dei dj e dei clubber. Un
omaggio ai gloriosi anni
del Maffia a 20 anni dall’apertura del circolo reggiano, punto di riferimento in
Italia per la musica elettronica dance d’avanguardia.
Teobaldo Soragna - tutto il giorno Info: Comune tel. 0522.839711
SAN POLO
Il 30 agosto San Polo d’Enza.
Tradizionale Sagra d’Agosto
“Fiera delle Arti e dei Mestieri” in centro storico - tutto il giorno Info: Comune tel. 0522.241711
VIANO
Il 30 agosto Viano - località
Borgo Castello Querciola. Festa
Medioevale - stands gastronomici,
sbandieratori, musici, armigeri e
giocolieri, spettacoli per bambini tutto il giorno; rievocazione e corteo storico - ore 20 - c/o Castello Info: Comune tel. 0522.988321
VILLA MINOZZO
Il 30 agosto a Villa Minozzo.
Chiusura della Rassegna del Maggio - sfilata delle compagnie maggistiche per le vie del paese - ore
15 - Info: Museo del Maggio c/o
Comune di Villa Minozzo tel.
0522.801122; 348.7732579
GAZZANO
Il 30 agosto 2015 a Villa Minozzo - località Gazzano.Sagra della
Madonna della Cintura - stands
gastronomici e rievocazione di
antichi mestieri - ore 8 - Info:
Comune tel. 0522.801122
APPENNINO
Il 30 agosto Ligonchio a
Fiera del riuso domestico - esposizione e vendita di materiale usato
- in centro storico - tutto il giorno Info: Comune tel. 0522.899121
14
SABATO 22 AGOSTO 2015
MONDO BIO
FOCUS
Tutti i segreti
per conservare
gli alimenti in frigo
Non è facile gestire la spesa, le quantità e i tempi
Ecco alcuni consigli per
congelare i tuoi prodotti
IL discorso, però, non finisce
qui. Se infatti abbiamo sbagliato i quantitativi acquistati
e non riusciamo a consumare
i prodotti per tempo o, più
semplicemente, non abbiamo modo di fare la spesa frequentemente, l’unica soluzione per evitare di buttare il
cibo è congelarlo, operazione che equivale a mettere in
pausa il suo deperimento.
Ogni scompartimento
ha la propria
temperatura e deve
ospitare cibi specifici.
I tempi
di conservazione?
Le verdure crude
durano fino a 8 giorni,
la carne cruda 4,
pollame e formaggi
freschi 3, mentre pesce
e carne macinata
non vanno oltre i 2
COME SCONGELARE I
CIBI CORRETTAMENTE
Un consiglio utile a tal
proposito è sicuramente
quello di evitare di riporre
tutti gli alimenti insieme nel
congelatore perché il congelamento avviene più rapidamente quando sono già presenti altri alimenti congelati.
E per garantirsi uno scongelamento il più igienico
possibile meglio evitare di
farlo a temperatura ambiente
ma trasferire gli alimenti dal
congelatore al vano frigorifero: in questo modo cederanno lentamente il freddo
evitando il proliferare di batteri.
Un frigo con alcuni consigli su come conservare gli alimenti.
I 4 TRUCCHI PER
CONSUMARE MENO
A volte tendiamo a non
pensarci ma utilizzare il
frigo per conservare i nostri
alimenti costituisce un bell’investimento in termini di
consumo energetico; esistono però alcuni trucchi per
limitare il consumo di energia e/o il suo spreco.
Meglio un frigo non
troppo pieno: se gli alimenti
sono troppo fitti l’aria fredda
non riesce a circolare bene e
questo può avere ripercussioni negative sia sulla conservazione dei cibi che sull’efficienza.
Mai inserire in frigo gli
alimenti ancora caldi: oltre a
richiedere molta energia per
il raffreddamento facilitano
la formazione di brina che,
formando uno strato isolante
sulle pareti del frigo, gli sottrae freddo e aumenta i consumi di energia.
Mai lasciare che si formi
uno strato di ghiaccio sulle
pareti del frigo: come accennato al punto precedente, se
il vostro frigo non prevede lo
sbrinamento automatico per
mantenerlo efficiente bisogna eliminare ogni formazione di ghiaccio sul nascere!
Un frigo ordinato per evitare di meditare davanti allo
sportello aperto: è inutile
raccontarsela, passare diversi minuti a meditare davanti
al frigo, aumenta (e non di
poco) i consumi di casa; con
un maggior ordine in frigo è
possibile aprire e chiudere lo
sportello in un attimo, trovando sempre ciò che si sta
cercando. (d.f.)
DANIELA FERRARI
riti ai secondi.
È ESTATE e col caldo gli alimenti
deperiscono molto più rapidamente;
basta essere non perfettamente attenti
alla conservazione e gestione del cibo
e i rischi per la salute, nonché lo spreco alimentare, sono dietro l’angolo.
I CIBI CONFEZIONATI
ANCORA CHIUSI
Per quanto riguarda gli alimenti
confezionati ancora chiusi riposti nel
nostro frigorifero le regole da ricordare sono semplici: meglio mettere
più comodi al prelievo gli alimenti
con scadenza più ravvicinata in modo
tale da non lasciarli scadere e seguire
scrupolosamente le regole di conservazione riportate sulla confezione
(solo se le si rispetta il termine minimo di conservazione e la data di scadenza sono attendibili).
OGNI ALIMENTO VA MESSO
AL PROPRIO POSTO
Siete abituati a tornare a casa con la
spesa e a buttare tutto in frigorifero in
ordine sparso? Niente di più sbagliato, sia perché poi finite col non trovare più nulla, sia perché in questo
modo non siete sicuri di garantire agli
alimenti le migliori condizioni di
conservazione. Dovete sapere infatti
che non tutte le aree del frigo si trovano alla stessa temperatura: i cassettoni in basso, ad esempio, hanno in
genere una temperatura di 8°C e sono
quindi il luogo perfetto per sistemare
frutta e verdura (evitando i sacchetti
di plastica e preferendo quelli di carta
che, assorbendo l’umidità, ne garantiscono una maggior durata); il ripiano
basso immediatamente superiore ai
cassetti è la zona più fredda: qui
vanno riposti i cibi più deperibili
come carne cruda, pollame e selvaggina, pesce (crudo e cotto); nel ripiano centrale la temperatura è un po’
più alta quindi qui possiamo sistemare affettati, carne cotta, minestre e
pasta; il ripiano alto è il più caldo di
tutti e qui possiamo mettere latticini,
uova, scatolame aperto e cibi cotti.
PER QUANTO TEMPO
I CIBI FRESCI IN FRIGO?
Dopo aver capito dove posizionare
i diversi alimenti per garantire loro la
migliore conservazione possibile ed
evitare lo spreco alimentare, la
domanda successiva da farsi è: per
quanto tempo posso conservarli in
frigo? La durata degli alimenti freschi conservati dopo l’acquisto infatti
non è infinita: le verdure crude possono durare fino a 8 giorni, la carne
cruda 4, pollame e formaggi freschi 3
infine il pesce e la carne macinata
soltanto 2 giorni.
Soprattutto in estate, quando durante il trasporto verso casa è più probabile aver sottoposto il cibo al caldo, è
essenziale poi rispettare la regola del
“primo dentro primo fuori” ovvero
consumare per primi gli alimenti che
abbiamo riposto per primi in frigorifero.
GLI AVANZI NON SI
CONSERVANO ALL’INFINITO
Inutile sottolineare che anche gli
avanzi di cibo provenienti dalla tavola non possono essere conservati
all’infinito: il ragù può essere conservato 8 giorni, pasta e minestra fino a
3 giorni infine carne e pesce cotto 2
giorni. Da notare inoltre che gli avanzi di cibi cotti vanno messi in frigo
solo quando non sono più caldi per
evitare la formazione di brina e il
conseguente calo di efficienza del
frigo.
Che fare invece dello scatolame e/o
delle confezioni di affettati aperti?
Meglio consumarli entro 3 giorni,
come frequentemente indicato sulla
loro confezione.
Uno sguardo di particolare attenzione merita il rischio di cross-contaminazione: meglio conservare gli alimenti crudi lontano da quelli cotti o
pronti per essere consumati per evitare che i microrganismi, eventualmente presenti nei primi, vengano trasfe-
CHE COS’E’ IL TMC?
Non va inoltre dimenticata la differenza tra scadenza e TMC: il termine
minimo di conservazione (“da consumarsi preferibilmente entro”) è la
data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà
specifiche mentre la data di scadenza
(“da consumarsi entro”) è la data
entro la quale il prodotto va necessariamente consumato.
Se, nonostante la nostra attenzione,
qualche alimento ha comunque superato la data di scadenza ricordiamoci
che in alcuni casi siamo ancora in
tempo per consumarlo (a patto di aver
preventivamente eseguito una corretta conservazione): gli yogurt possono
essere consumati fino a 3-4 giorni
dopo la scadenza, le uova 2-3 giorni
dopo e il pesce surgelato addirittura 2
mesi dopo la scadenza ; grande attenzione invece al latte : è l’unico alimento da consumare tassativamente
entro la sua data di scadenza.
SABATO 22 AGOSTO 2015
15
DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
Alimentazione e salute: come
prendersi cura dei nostri animali
La guida
alimentare
del Dottor
Sergio Canello,
veterinario
esperto
in patologie
legate ad
alimentazione,
omepatia
e medicina
naturale
Se le infiammazioni o i
processi autoimmuni
sono cronici, vuol dire
che esiste una causa
esterna e che i farmaci
non possono essere la
soluzione definitiva.
La soluzione
passa solo
attraverso
l’eliminazione
della causa
esterna: per
fortuna, la più
comune, forse
per oltre l’80%
dei casi, è
l’alimentazione
e su quella
si può agire
eliminando
l’alimento
o gli alimenti
che causano
il problema
LO SAPEVI CHE?
LA SALUTE dei
nostri animali
diventa
ogni
giorno
più
importante
e
capire cosa fa
bene
diventa
un’esigenza
imprescindibile
per migliorare la
loro salute.
Ogni settimana
il Dottor Sergio
Canello, Veteri- S.Canello
nario esperto in
patologie legate all’alimentazione,
omepatia e medicina naturale, sulle
pagine del GdR realizza una guida
all’alimentazione e al benessere degli
animali. Il tutto per conoscere fino in
fondo quali sono i rischi che corrono
i nostri compagni, persino quando si
trovano davanti alla ciotola.
Una riflessione sulla medicina
attuale.
Patologie acute e iperacute
Se facciamo un resoconto dello
stato della medicina attuale, emerge
con chiarezza che sono stati fatti
passi giganteschi in avanti sulle patologie acute e iperacute, sulla rianimazione e sulle terapie sostitutive dei
secreti delle ghiandole che non funzionano regolarmente. Ad esempio,
l’insulinoterapia o l’uso di ormoni
tiroidei ove la tiroide non riesca a
svolgere il suo compito, consentono
una vita pressoché normale a pazienti
che solo qualche decina di anni fa
avrebbero avuto conseguenze gravissime e spesso fatali.
Patologie croniche
Se però usciamo dalle patologie
appena descritte, e consideriamo la
gran parte delle patologie infiammatorie croniche, è disarmante constatare che le uniche terapie in uso (antibiotici, antinfiammatori e immunosoppressori) sono le stesse che si usavano cinquant’anni fa, terapie che
non risolvono un bel niente. Perché?
La risposta è semplicissima: se le
infiammazioni o i processi
autoimmuni sono cronici, vuol
dire che esiste una causa esterna
e che i farmaci non possono essere
la soluzione definitiva.
Eliminare la causa: gli alimenti
La soluzione passa solo attraverso
l’eliminazione della causa esterna.
Per fortuna, la causa esterna più
comune, forse per oltre l’ottanta per
cento dei casi, è l’alimentazione, e su
quella si può agire, eliminando l’alimento o gli alimenti causa del problema. Come mai gli alimenti possono
essere la causa più frequente dei più
comuni processi infiammatori?
Anche in questo caso, la risposta è
semplice: gli alimenti sono dei semplici veicoli delle sostanze chimiche
e farmacologiche più svariate, sostan-
Un’alimentazione adeguata
per il nostro animale può
fare la differenza, in
particolare durante la
stagione invernale.
Questo perché con
l’abbassarsi delle temperature si bruciano più
calorie, soprattutto se
parliamo di animali che
vivono in ambiente esterno.
In particolare, per i gatti che
stanno all’aperto, una dieta
ricca di nutrienti, grassi e
proteine, consente loro di
non perdere peso e di
utilizzare le riserve corporee
come “carburante” per
scaldarsi e per non intaccare
le difese.
ze che sono le vere responsabili delle
patologie infiammatorie più comuni.
La prova
Come esserne sicuri? La riprova
più evidente la si ha sostituendo i vari
alimenti identificati come causa dei
problemi con gli stessi alimenti, ma
di origine biologica. Molti sono giustamente molto scettici sul biologico,
e non si può dare loro torto, ma, per
fortuna, anche considerando tutto ciò
che impedisce di avere cibi veramente bio (piogge acide, coltivazioni
vicine, inquinamento, truffe), gli alimenti bio hanno un grado di salubrità
nettamente superiore, e la riprova sta
proprio nel fatto che l’uso di materie
prime bio al posto di quelle tradizionali vede moltissime volte la scomparsa dei processi infiammatori più
diversi.
È presente un processo infiammatorio cronico nel vostro cane o gatto o
in voi stessi?
Provate a eliminare l’alimento che
mangia o che mangiate voi tutti i
giorni e verificate: se dipende dall’alimento, vedrete la progressiva e rapida riduzione dell’infiammazione fino
alla completa scomparsa. Provate, è
facile e non costa nulla!
IPIAGHE ALLE SCAPOLAI
Lo sapevate che c’è certo numero di cani,
specie in Emilia Romagna, che va incontro,
soprattutto d’estate, a una improvvisa e
devastanti e piaga nella zona delle scapole o
sulla groppa?
Il cane improvvisamente comincia a mordersi la cute o a grattarsi con la zampa se non
arriva con i denti, fino a procurarsi una piaga
veramente impressionante.
La causa, indovinate!, dipende dalla carne
derivante da allevamento intensivo, e stavolta non c’entrano le crocchette, ma i resti di
una grigliata di carne o degli ossi o della
pelle di pollo.
Provate a osservare quando compare, se
compare, e non ve lo auguro, questa lesione:
due o tre ore dopo che il cagnone si è pappato
qualcosa dalla tavola che mai avreste immaginato potesse essere la causa del problema.
Qualcuno ha dovuto affrontare questa
situazione?
Provate a osservare quando compare, se
compare, e non ve lo auguro, questa lesione:
due o tre ore dopo che il cagnone si è pappato
qualcosa dalla tavola che mai avreste immaginato potesse essere la causa del problema.
Carpi F.C.
Bagnolese
Reggio Calcio
Trofeo “Citta’ di Carpi”
Correggese
Trofeo “Cavazzoli”
Trofeo “Baby Bett Sistemi”
Formigine
Correggese
Trofeo “Prandi”
9^ Fossil Cup
Trofeo “Emilia Wine”
l’Albo d’Oro dei Tornei
2014/2015
d
n
i
i
m
e
enticabile
n
o
i
g
a
t
s
a
n
...u
Castelvetro
Juventus Club Parma
Reggio Calcio
8^ Trofeo “Gaetano Scirea”
Trofeo “Monica Vignudini”
3^ Junior Conad Cup
SABATO 22 AGOSTO 2015
17
ICALCIO PROFESSIONISTICOI
PAG. 21
Tocca al Napoli di
Cristiano Giuntoli
inaugurare la
massima serie
2015/2016 al
Città del Tricolore
contro il Sassuolo
IL’EVENTO INTERNAZIONALEI
ICALCIO DILETTANTII
IJUNIORES REGIONALEI
Reggio torna ad ospitare i Giochi
Internazionali del Tricolore, l’importante
manifestazione sportiva giovanile
in programma dal 25 al 30 agosto
Ufficiale la collaborazione, che profuma
di fusione, tra il Colorno e il Torrile San
Polo: una stretta di mano tra i presidenti
Saccani e Froldi dà il via alla sinergia
La Piccardo&Savorè punta a fare bene anche
con le giovanili: la Juniores è stata affidata
a mister Maurizio Dall’Aglio, allenatore
esperto ex Crociati e Futura Parma
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SABATO 22 AGOSTO 2015
AIC - LA RICERCA
Cosa fanno i calciatori una volta
appese le scarpette al chiodo?
Un dato su tutti: solo il 10% degli ex giocatori lavora stabilmente nel mondo del pallone,
anche se 3/4 di loro ha acquisito un titolo per farlo. Ecco una carrellata delle occupazioni
più frequenti nelle quali si sono tuffati molti ex professionisti
QUALE futuro per il calciatore professionista nel mondo del lavoro, una
volta appese le scarpette al chiodo,
abbandonato il calcio giocato e uscito
dal campo di azione dei riflettori? A
rispondere alla domanda è l’analisi
sul post carriera dei calciatori professionisti “Fine primo tempo”, una
panoramica voluta dall’Associazione
Italiana Calciatori (AIC) e realizzata
con Studio Ghiretti & Associati. Il
lavoro è stato presentato a fine luglio,
all’interno della mostra “Football
Heroes” di piazza San Babila, a Milano, alla presenza di Diego Bonavina,
presidente di AIC Onlus, Fabio Poli,
direttore organizzativo di AIC, e
Roberto Ghiretti, presidente di Studio
Ghiretti & Associati. A portare una
testimonianza del proprio percorso
avviato dopo l’agonismo, sono stati
Massimo Paganin, ex difensore dell’Inter, e Paolo Conti, ex portiere di
Roma e Fiorentina.
Lo studio “Fine primo tempo –
Analisi sul ‘dopo-carriera’ dei calciatori professionisti” si compone di tre
parti. La prima, intitolata “Che fine
hanno fatto”, è un’indagine realizzata
su 2611 calciatori in attività nella stagione 1992/1993; la seconda è un’indagine svolta su 499 calciatori che
hanno giocato l’ultima stagione sportiva (2014/2015) che hanno risposto
ad un questionario con domande inerenti il futuro in termini di idee, progetti, inclinazioni, preoccupazioni,
settori di interesse, formazione; infine, la terza parte è dedicata alle storie
e alle testimonianze di alcuni dei calciatori che hanno disputato la stagione
1992/1993 in relazione al loro percorso lavorativo post carriera calcistica.
I numeri
Il Torrile
San Polo
diventa
la “società
satellite”
del Colorno
L’intelligenza di Andrea Pirlo: appese le scarpette al chiodo si occuperà interamente del suo prestigioso vitigno
Dalla ricerca “Fine primo tempo”
emergono diversi dati interessanti,
che disegnano una panoramica delle
aspettative dei calciatori in relazione
al loro “secondo tempo” e delle reali
possibilità di ricollocazione. Prima di
tutto, se un calciatore non è riuscito a
trovare una sistemazione entro i primi
4-5 anni dal termine della propria car-
COLORNO - Manca davvero poco:
è imminente la presentazione che
renderà ufficiale la collaborazione
tra ACD Colorno e Torrile San Polo
USD. La volontà del Colorno è quella di affiancare una società del
comune dando così la possibilità a
tanti ragazzi del posto di continuare
a praticare sport anche dopo aver
ultimato il percorso con le giovanili.
Il Torrile San Polo USD è stato fondato nel 1961 e proprio quest’anno è
retrocesso in Terza Categoria. La
società, presieduta da Giancarlo
Froldi, tra i suoi dirigenti vanta
anche il direttore sportivo Mauro
Iasoni.
Così il presidente Mauro Saccani
(Colorno): “Non mi piace definire il
San Polo di Torrile una nostra
società satellite, la nostra è una amicizia che risulterà utile per la comunità locale. Grazie a questa stretta di
mano riusciremo a dare continuità ai
nostri giovani, anche a tutti quei
ragazzi che magari non hanno le
caratteristiche giuste per militare nei
campionati dilettantistici più importanti. Vogliamo dare una possibilità
a tutti questi ragazzi che desiderano
fare sport non allontanandosi dal territorio. In questo modo cercheremo
di seguirli durante la loro crescita.
Questa collaborazione sarà utile ad
entrambe, siamo lieti di poter lavorare con la società del presidente
Giancarlo Froldi”
Altra nota importante: il preparatore atletico Mattia Bernardi seguirà
direttamente il lavoro sul campo del
riera agonistica, rischia di uscire definitivamente dal circuito professionistico. E i numeri parlano chiaro: il
61,4% degli ex calciatori professionisti non opera a nessun livello nel
mondo del calcio, nonostante 3/4
degli atleti in questione abbia acquisito un titolo di abilitazione per farlo (di
questi, ben il 97,5% quello di allena-
tore). Ancora: solo il 10% degli ex
calciatori professionisti ha lavorato in
maniera continuativa nelle ultime tre
stagioni nel calcio professionistico. Si
tratta di un dato che fa a pugni con la
volontà dei calciatori professionisti in
campo l’ultima stagione: addirittura il
75,8% di loro pensa di restare in qualche modo nel mondo del pallone e più
della metà di questi ultimi non ha pensato ad un’alternativa nel caso non ci
riuscisse. Ma ci sono tanti altri dati. Il
51,8% dei calciatori che hanno disputato l’ultima stagione pensa al proprio
futuro, ma il dato è influenzato da età
e categoria: più si sale di livello, meno
pensieri si hanno; più si invecchia, più
le preoccupazioni aumentano. A tal
proposito, il 32,1% degli interpellati
si dichiara molto o abbastanza preoccupato per il proprio post carriera.
Proprio per questo, l’83,5% dei calciatori in attività riconosce l’utilità di
corsi di orientamento professionale
post carriera non inerenti una formazione specifica in ambito calcistico.
Arriva proprio da quest’ultimo dato
la conferma della bontà del lavoro di
AIC Onlus, che quest’anno ha dato
vita alla V edizione di “AIC – Ancora
In Carriera – MANAGER”, il corso
formativo nato con l’obiettivo di preparare i partecipanti ad un post carriera oltre lo sport praticato. Così facendo, AIC rinnova l’impegno e lo sforzo
rivolti alla formazione degli ex calciatori, indirizzandoli verso un percorso
che, da una parte, dia consapevolezza
delle proprie competenze acquisite
sul campo di gioco, dall’altra fornisca
conoscenze e strumenti per ricollocarsi professionalmente nel mondo del
calcio o in altri settori.
Infine, dalle testimonianze di ex
calciatori professionisti, risulta evidente come il calcio offra competenze, capacità gestionali e una rete di
relazioni che possono essere messe a
frutto con ottimi risultati in altri
campi. I più battuti risultano sicuramente quelli dell’imprenditoria, del
commercio e della ristorazione, nonché della politica e dell’associazionismo.
Saccani (presidente Colorno) con Froldi (presidente Torrile San Polo)
Torrile, non solo: i portieri impegnati in questa avventura continueranno
ad allenarsi nel centro sportivo gialloverde, presso la casa madre.
Così Giancarlo Froldi, presidente
del San Polo di Torrile: “Sarà sicuramente una collaborazione che gioverà ad entrambi, tanti ragazzi del
Colorno non trovano spazio in categoria e così, da noi, potranno continuare a giocare a calcio senza doversi allontanare da casa. Facciamo
tutto questo per il bene del territorio
e soprattutto per i nostri giovani” il
presidente ha concluso ringraziando
l’amministrazione comunale di
Colorno: “Siamo lieti di poter ufficializzare questa stretta di mano,
ringrazio il sindaco Alessandro
Fadda e l’assessore Giorgio Faelli
che ci hanno aiutato in questa fase di
progettazione della collaborazione
sportiva: ci sono tutti gli ingredienti
per fare bene”
SABATO 22 AGOSTO 2015
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CALCIO GIOVANILE
Piccardo & Savoré: una
Juniores pronta a stupire
L’esperto Maurizio Dall’Aglio è l’allenatore che la società ha scelto per questa nuova
avventura nel campionato cadetto: tanti i ragazzi interessanti in rampa di lancio
PARMA - Al via la stagione della
Junioores della Piccardo & Savorè,
società presieduta da Franco Scrinzi, club molto ambizioso che, dopo
aver dominato il campionato di
Prima Categoria, si prepara a disputare anche la Promozione. Il primo
pomeriggio d’allenamento, oltre che
per dettagli tecnici ed organizzativi,
è stata l’occasione per fare incontrare i ragazzi, che provengono da
diverse società della provincia di
Parma, con mister Dall’Aglio ed il
suo vice Bercella.
Questa la rosa della squadra
Juniores della Piccardo & Savorè
ASD, che sarà completata con l’arrivo di un secondo portiere classe
1998 o 1999: Violi Davide (1998)
portiere dalla Futura FMN, Cassari
Manuel (1997) difensore dal Monticelli, Agboton Bienvenu Ousmane
(1998) difensore dall’Audace,
Gaglio Alessandro (1997) difensore
dal Monticelli, Pederzani Matteo
(1997) difensore dal Montecchio,
Mangiameli Josè Manuel (1998)
difensore dalla Juventus Club
Parma, Martini Davide (1998)
difensore dall’Audace, Ambroggio
Antonio Luca (1998) centrocampista dall’Audace, Tanzi Alessandro
(1998) centrocampista dalla Juventus Club Parma, Toledo Giacomo
Serrato (1998) centrocampista dal
Mercury, Tagliavini Gianpaolo
(1997) centrocampista dal Monticelli, Fantini Alessandro (1997) centrocampista dal Monticelli, Toscani
Giacomo (1997) centrocampista dal
Monticelli, Barusi Riccardo (1998)
centrocampista dall’Audace, Bonati
Marcello (1997) centrocampista dal
Monticelli, Cavallotti Riccardo
(1997) centrocampista dal Monti-
Unicef e Figc
insieme per
combattere
il doping
Alcuni ragazzi della Juniores con Maurizio Dall’Aglio, allenatore che ha lavorato anche nei professionisti (Noceto, alla guida della Berretti)
celli, Terbonati Manuel (1996)
attaccante dal Monticelli, Pucci Salvatore (1998) attaccante dalla Futura FMN,Marchini Alessandro
(1998) attaccante dal Colorno,
Pagano Gennaro (1998) attaccante
SENSIBILIZZARE i più giovani sui
pericoli del doping ed educare gli atleti
ad una vita sana: con questo scopo
nasce il progetto, promosso dalla Figc
in collaborazione con Unicef, “Un gol
per la salute”. Un’iniziativa della Commissione Antidoping e Tutela della
Salute, molto attenta a questo genere di
problematiche già affrontate in precedenza con altre manifestazioni come
“Campioni senza trucco – dalla scuola
alla vita”, che ha riscosso un grande
successo.
Il nuovo accordo tra Figc e Unicef è
stato firmato a metà luglio dal presidente federale Carlo Tavecchio e dal presidente di UNICEF Italia Giacomo Guerrera.
“È un grande onore – ha dichiarato il
numero uno della Federcalcio - lavorare con Unicef su un progetto che ha una
vasta ed importante penetrazione sul
territorio. Calcio, valori sani e tutela
della salute sono la base dell’educazione sportiva della Federazione; visto il
successo della prima edizione, sono
convinto che questo percorso possa
costituire un ottimo strumento educativo per le giovani generazioni anche per
gli anni a venire”.
Dello stesso avviso il presidente
Guerrera: “Questa è una collaborazione a cui teniamo molto, anche in virtù
dei risultati raggiunti con la precedente
edizione. Puntare sulla salute e sulla
corretta interpretazione dello spirito di
squadra, sul raggiungimento del risultato in maniera pulita rappresentano pilastri educativi per le nuove generazioni,
in tutti i Paesi del mondo”.
dall’Audace e Tilocca Francesco,
attaccante (1998) dal Mercury. Ai
nostri Juniores un grosso in bocca al
lupo per la nuova avventura.
Così Maurizio Dall’Aglio ai
nostri microfoni: “Sono molto con-
tento per questa nuova avventura,
sono sicuro che sarà entusiasmante
per tutti. Oggi ho l’opportunità di
lavorare con una società molto
ambiziosa, una società che è pronta
a dare spazio anche a tanti nuovi
Carlo Tavecchio con il presidente di UNICEF Italia Giacomo Guerrera
talenti” l’ex Crociati Noceto e
Juventus Club Parma ha poi concluso così: “Ora dobbiamo allenarci
con serenità e dobbiamo trovare l’amalgama, ci sono gli ingredienti per
fare bene”
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SABATO 22 AGOSTO 2015
L’EVENTO
Reggio si tuffa nei Giochi
Internazionali del Tricolore
L’evento, che
quest’anno
è organizzato
nell’ambito
del programma
di Reggio Emilia
per Expo 2015,
prevede
il coinvolgimento
di atleti
dagli 11 ai 19
anni, provenienti
da 15 Paesi
del mondo,
che si
cimenteranno
in 42 discipline
sportive
convenzionali
La kermesse
di caratura
continentale
si svolge in città
e nei comuni
della provincia
dal 25 al 30
agosto 2015
REGGIO EMILIA torna ad ospitare i
Giochi internazionali del Tricolore, l’importante manifestazione sportiva giovanile giunta alla quinta edizione, che si svolge in città e nei comuni della provincia
dal 25 al 30 agosto 2015. L’evento, che
quest’anno è organizzato nell’ambito del
programma di Reggio Emilia per Expo
2015, prevede il coinvolgimento di atleti
dagli 11 ai 19 anni, provenienti da 15
Paesi del mondo, in 42 discipline sportive
convenzionali, alle quali si aggiungono
cinque giochi tradizionali e sei con la partecipazione di persone con disabilità.
Nati nel 1997 in occasione del bicentenario della nascita del Primo Tricolore, i
Giochi rappresentano un grande festival
di carattere sportivo, aggregativo, educativo e culturale; sono anche un’opportunità di far conoscere il territorio e le eccellenze che lo contraddistinguono, mettendo in gioco alcune delle qualità migliori
dei reggiani: lo spirito di accoglienza, l’ospitalità, il buon gusto e il benessere.
L’evento coinvolge numerosi soggetti
istituzionali e sportivi del territorio provinciale e regionale.
I Giochi internazionali del Tricolore
sono promossi da un Comitato composto
dal Comune di Reggio Emilia, dalla Provincia di Reggio Emilia, dalla Regione
Emilia-Romagna, dal Coni dell’EmiliaRomagna e dalla Camera di Commercio
di Reggio Emilia. A gestire l’organizzazione della manifestazione è invece un
Comitato organizzatore composto da
Comune e Provincia di Reggio Emilia,
Fondazione per lo Sport del Comune di
Reggio Emilia e Coni regionale, insieme
al Comitato italiano paralimpico (Cip)
regionale, Centro sportivo italiano (Cis)
di Reggio Emilia e l’Unione italiana
sport per tutti (Uisp) di Reggio Emilia.
Hanno detto – La quinta edizione dei
Giochi internazionale del Tricolore è stata
presentata questa mattina nel corso di un
incontro in Sala del Tricolore a Reggio
Emilia, cui hanno preso parte i rappresentanti delle diverse istituzioni che compongono il Comitato organizzatore e alcuni
tra i più importanti sportivi reggiani,
come Giovanni Pini e Riccardo Cervi
della Pallacanestro Reggiana, l’oro olimpico Giuliano Razzoli e il campione delle
paralimpiadi Fabio Azzolini.
I Numeri - I Giochi internazionali
del Tricolore rappresentano un
importante momento d’incontro
nazionale ed internazionale, che vede la
partecipazione di giovani atleti provenienti da circa 30 città nel mondo, gemellate o in relazione con le istituzioni locali,
di referenti sportivi (allenatori, dirigenti
sportivi e familiari) e rappresentanti istituzionali di tali territori. A livello italiano
sono stati invitati, oltre alle associazioni
sportive di tutti i comuni della provincia,
anche rappresentanti e delegazioni sportive di diversi comuni dell’Emilia-Romagna.
Sulla base delle precedenti edizioni, per
l’edizione 2015 è stimata la partecipazione di circa 3.500 atleti di cui 600 – 800 di
Paesi non italiani, provenienti appunto da
oltre 15 nazioni differenti. Un centinaio
gli accompagnatori.
La Programmazione - L’apertura ufficiale dei Giochi del Tricolore si svolge
mercoledì 26 agosto in piazza Prampolini: la piazza centrale di Reggio Emilia
diventa il teatro di una grande cerimonia
di apertura, e viene allestita per accogliere
le delegazioni sportive italiane e straniere
che parteciperanno. Dopo la sfilata di
queste ultime e i saluti delle autorità e dei
testimonial, si svolgerà il giuramento
degli atleti, allenatori e giudici, accompagnato da proiezioni visive sui palazzi,
spettacoli di danza, musica e luci, sbandieratori storici.
Il programma della manifestazione prevede, oltre alle competizioni sportive che
si svolgeranno nei principali impianti del
comune e della provincia di Reggio Emilia ed in alcuni impianti di province limitrofe, anche la realizzazione di alcuni
grandi eventi culturali, di promozione del
Rossi e Manghi durante la presentazione
territorio e di intrattenimento.
Una prima conferenza è in programma
sabato 4 luglio al Chiostro grande della
Ghiara, sul tema “L’emancipazione femminile vista attraverso i giochi olimpici”.
Il convegno ha l’obiettivo di far conoscere il lungo cammino per l’emancipazione
femminile nel mondo dello sport e vede la
partecipazione della professoressa Gigliola Gori, docente di pedagogia e storia
dello sport all’Università degli studi di
Urbino, e delle due campionesse Cecilia
Camellini e Francesca Ferretti.
Mercoledì 26 agosto, si svolge una
nuova conferenza sui valori dello sport e
dell’inclusione sociale. I partecipanti si
confrontano sul ruolo educativo dello
sport, sul rapporto e sul rispetto degli
altri, sulla lealtà della competizione, sullo
spirito di squadra e sul senso di appartenenza. Al centro del dibattito anche le
politiche di inclusione per l’integrazione
delle minoranze, in grado di costruire spirito di appartenenza, stabilità, coesione e
convivenza pacifica all’interno delle
comunità.
Una ulteriore conferenza è infine in
programma a settembre sul diritto allo
sport, quindi sui temi dell’accessibilità
allo sport e alle occasioni di movimento,
pari opportunità, diverse abilità e politiche di genere, e la collaborazione con il
mondo della scuola.
NEL SEGNO DI EXPO 2015 - Nell’anno dell’Esposizione universale, sono
inoltre previste alcune iniziative che legano i Giochi internazionali del Tricolore ad
Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta,
energia per la vita” e che saranno incentrate sulla divulgazione e la promozione
di attività legate all’educazione alimentare, alla nutrizione, alla promozione di stili
di vita sani, alla riscoperta dei prodotti
tipici e delle tradizioni alimentari, alla
qualità della vita e alla sostenibilità e il
diritto al cibo. In quest’ottica, Reggio
Emilia sarà tappa, nel periodo dei Giochi,
di uno dei sei “Top Event” del Coni
nazionale, nel progetto costruito per Expo
2015: “Alimentazione e sport, un gioco di
squadra”.
Sport, alimentazione e salute è il tema
portante della conferenza in programma
venerdì 28 agosto. Tra gli argomenti
affrontati: i corretti stili di vita, la lotta
alla sedentarietà, all’obesità e ad altri fattori di rischio, i contenuti della Carta di
Milano.
Lo stesso giorno, lungo via Emilia San
Pietro, in viale 4 Novembre e all’interno
dei magnifici Chiostri cinquecenteschi di
San Pietro, si svolge una serata diStreet
food di qualità.
Un percorso di quasi un chilometro
lungo l’antica Via Emilia – strada che da
più di duemila anni fa incontrare persone,
culture e cittadinanze diverse unite da un
unica ricerca di civiltà - accoglierà centinaia di ospiti provenienti da tutto il
mondo.
Reggio Emilia sarà tappa dell’evento
“In viaggio verso Expo” organizzato
dall’associazione “ChefToChef – EmiliaRomagna Cuochi”, che attraversa la
regione per le vie di terra e d’acqua, dedicato all’educazione alimentare, all’infor-
mazione, alla conoscenza della biodiversità e della qualità sostenibile, all’innovazione. Insieme al Food truck degli chef vi
saranno una quarantina di FoodValleyBike con prodotti del territorio regionale
(Consorzi, produttori, aziende enogastronomiche) che forniranno assaggi e degustazioni.
In collaborazione con l’Associazione
italiana Sommelier, nei Chiostri di San
Pietro sarà possibile degustare un’ampia
selezione dei vini della regione.
Lo Street food prosegue, in collaborazione con Confesercenti, in un percorso
che va dal regionale al nazionale: lungo
viale 4 Novembre, vi sarà una ventina di
stazioni per assaggi e finger food delle
diverse regioni italiane.
Durante la serata atleti, dirigenti e testimonial dei Giochi, insieme con gli chef e
a food blogger e gourmand, parleranno di
cultura del cibo tra tradizione e innovazione, di alimenti bio, naturali e sostenibili e di tutela della salute e degli stili di vita
sani. Una troupe itinerante seguirà il percorso e, con l’ausilio delle nuove tecnologie e dei social media, testimonierà l’evento.
STREET E URBAN SPORT - I Giochi del Tricolore saranno giorni dedicati
allo street e all’urban sport, che si svolge
in piazza Martiri del 7 Luglio da martedì
25 agosto a domenica 30 agosto 2015.
Reggio dunque capitale dello sport popolare: spazi della città si trasformeranno
infatti in impianti sportivi a cielo aperto,
espressione di una cultura sportiva che
vuole incontrare i più giovani, riflettere
insieme a loro e offrire loro spazio,
affiancando e supportando i ragazzi e le
ragazze con atleti, testimonial, educatori
e tecnici di esperienza.
Per una settimana nel grande urban
park, i partecipanti troveranno strutture
necessarie per cimentarsi, in condizioni
di sicurezza e con l’assistenza di persone
esperte, in varie discipline e tendenze
sportive, come ad esempio – attualmente
in fase di valutazione - l’arrampicata
sportiva, lo street basket e soccer, la bike
pump, il bike trial, la bmx, lo skate, il frisbee, la danza break, l’hip hop, fino al
calciobalilla.
LE DISCIPLINE - Le discipline principali in cui dovranno cimentarsi gli atleti dei Giochi internazionali del Tricolore
sono 40: Acquathlon, Atletica leggera,
Baseball, Basket, Beach-volley, Bocce,
Calcio, Calcio femminile, Calcio a 5,
Canoa – kayak, Chambara, Cricket,
Ciclismo, Dama internazionale, Dama
nazionale, Danza sportiva, Equitazione,
Flag-football, Ginnastica ritmica, Golf,
Hockey a rotelle su pista, Hockey su
prato, Judo, Nuoto, Orienteering, Pallamano, Pallavolo, Pattinaggio a rotelle,
Pesca sportiva, Rugby, Scacchi, Scherma, Softball, Squash, Taekwoondo, Tennis, Tennis tavolo, Tiro a segno, Tiro a
volo, Tiro con l’arco.
Sono inoltre previste cinque tipologie
di giochi e sport tradizionali: campana da
tavolo, freccette, lancio del ruzzolone,
piastrella su terra e freccette.
Le gare paralimpiche prevedono infine
competizioni nelle discipline: atletica
leggera, canoa – kayak, equitazione,
minibasket, nuoto, tiro con l’arco.
LOGO,WEB E SOCIAL – Per la quinta edizione, il logo dei Giochi è rappresentato dai cinque cerchi olimpici, nei
colori dell’arcobaleno e di Reggio Emilia per Expo 2015.
E’ online, in una nuova veste grafica e
in progressivo aggiornamento, il sito
informativo sui Giochi www.giochideltricolore.it.
I VOLONTARI – Già 60 ragazzi
hanno dato la loro disponibilità per
affiancare gli allenatori, i tecnici sportivi,
l’ufficio comunicazione dei Giochi, l’organizzazione del “Villaggio Olimpico”.
Coordinati da Officina Educativa i giovani reggiani potranno cimentarsi come
accompagnatori, interpreti, video e foto
reporter, blogger e molto altro ed essere,
per una settimana.
SABATO 22 AGOSTO 2015
21
SERIE A TIM
Le grandi d’Italia al Città del Tricolore
IN questo fine settimana ricomincia
finalmente la Serie A Tim 20152016. Modena è l’unica provincia a
vantare ben due squadre nella massima serie ed una in quella cadetta.
Abbondanza che contamina anche la
limitrofa piazza reggiana che, anche
in questa stagione, ospiterà le gare
casalinghe del Sassuolo.
Tocca alla squadra di Sarri aprire le
danze: Sassuolo-Napoli è la prima
partita, valevole per il campionato di
serie A, in scena allo Stadio Città del
Tricolore. Una partita particolare per
il direttore sportivo Cristiano Giuntoli che, dopo aver vissuto una fiaba
incredibile a Carpi inizia questo
nuovo romanzo proprio dalla cara
Emilia. Il 18 ottobre è subito big
match con la Lazio del colornese Stefano Pioli in trasferta a Reggio Emilia mentre il 28 ottobre arriva la
Juventus. Ci toccherà apsettare l’8
novembre per asistere al derby,
primo sorico derby in serie A, tra
Sassuolo e Carpi mentre il 29
novembre tocca a Sassuolo-Fiorentina. Sarà invece necessario attendere
per le grandi di Milano, tante invece
le gare interessanti programmate
nella prima parte di campionato:
prima fra tutte il match casalingo del
sassuolo con l’ambizioso Torino di
Baselli e Zappacosta.
GLI INFRASETTIMANALI
SONO 5 i mercoledì di grande calcio in programma per questa stagione. Chiaramente il calendario potrà
subire delle variazioni a seconda
delle necessità e degli impegni nelle
partecipare ai test amichevoli. Soste
comandate anche dal ct Antonio
Conte che, come noto, continua a
chidere ai club e alla Lega periodi di
tempo per portare a termine gli stage.
Stop il 27 dicembre, per la pausa
natalizia.
coppe continentali dei club.
mercoledì 23 settembre
mercoledì 28 ottobre
mercoledì 6 gennaio
mercoledì 3 febbraio
mercoledì 20 aprile
LE 6 SOSTE
SARANNO 5 le soste che il campionato di Serie A Tim osserverà per
permettere alla Nazionale Azzurra di
domenica 6 settembre (nazionale)
domenica 11 ottobre (nazionale)
domenica 15 novembre (naz.)
domenica 27 dicembre (natalizia)
domenica 3 gennaio (natalizia)
domenica 27 marzo (nazionale)
CALENDARIO SERIE A • Stagione 2015-2016
1ª Giornata • 23 Agosto 2015 - 17 Gennaio 2016
2ª Giornata • 30 Agosto 2015 - 24 Gennaio 2016
3ª Giornata • 13 Settembre 2015 - 31 Gennaio 2016
4ª Giornata • 20 Settembre 2015 - 3 Febbraio 2016
EMPOLI
FIORENTINA
FROSINONE
HELLAS VERONA
INTER
JUVENTUS
LAZIO
SAMPDORIA
SASSUOLO
ATALANTA
BOLOGNA
CARPI
CHIEVO VERONA
GENOA
MILAN
NAPOLI
ROMA
TORINO
UDINESE
EMPOLI
FIORENTINA
FROSINONE
HELLAS VERONA
INTER
JUVENTUS
LAZIO
PALERMO
SAMPDORIA
SASSUOLO
ATALANTA
BOLOGNA
CARPI
CHIEVO VERONA
GENOA
MILAN
NAPOLI
ROMA
TORINO
UDINESE
CHIEVO VERONA
MILAN
TORINO
ROMA
ATALANTA
UDINESE
BOLOGNA
CARPI
NAPOLI
FROSINONE
SASSUOLO
INTER
LAZIO
HELLAS VERONA
EMPOLI
SAMPDORIA
JUVENTUS
FIORENTINA
PALERMO
5ª Giornata • 23 Settembre 2015 - 7 Febbraio 2016
6ª Giornata • 27 Settembre 2015 - 14 Febbraio 2016
CARPI
CHIEVO VERONA
EMPOLI
FIORENTINA
INTER
JUVENTUS
LAZIO
PALERMO
SAMPDORIA
UDINESE
ATALANTA
BOLOGNA
FROSINONE
GENOA
HELLAS VERONA
INTER
NAPOLI
ROMA
SASSUOLO
TORINO
NAPOLI
TORINO
ATALANTA
BOLOGNA
HELLAS VERONA
FROSINONE
GENOA
SASSUOLO
ROMA
MILAN
9ª Giornata • 25 Ottobre 2015 - 6 Marzo 2016
CARPI
CHIEVO VERONA
EMPOLI
FIORENTINA
JUVENTUS
LAZIO
MILAN
PALERMO
SAMPDORIA
UDINESE
BOLOGNA
NAPOLI
GENOA
ROMA
ATALANTA
TORINO
SASSUOLO
INTER
HELLAS VERONA
FROSINONE
SAMPDORIA
UDINESE
EMPOLI
MILAN
LAZIO
FIORENTINA
JUVENTUS
CARPI
CHIEVO VERONA
PALERMO
BOLOGNA
CARPI
CHIEVO VERONA
FIORENTINA
GENOA
INTER
JUVENTUS
LAZIO
PALERMO
UDINESE
LAZIO
INTER
CARPI
FIORENTINA
CHIEVO VERONA
PALERMO
UDINESE
EMPOLI
JUVENTUS
GENOA
CHIEVO VERONA
EMPOLI
FROSINONE
GENOA
MILAN
NAPOLI
PALERMO
ROMA
SASSUOLO
TORINO
NAPOLI
EMPOLI
JUVENTUS
CHIEVO VERONA
MILAN
SASSUOLO
LAZIO
GENOA
PALERMO
UDINESE
TORINO
HELLAS VERONA
SASSUOLO
ATALANTA
BOLOGNA
FROSINONE
NAPOLI
ROMA
INTER
GENOA
ATALANTA
BOLOGNA
FROSINONE
HELLAS VERONA
MILAN
NAPOLI
ROMA
SAMPDORIA
SASSUOLO
TORINO
ATALANTA
BOLOGNA
CARPI
FIORENTINA
GENOA
HELLAS VERONA
INTER
JUVENTUS
LAZIO
UDINESE
ATALANTA
BOLOGNA
CARPI
FIORENTINA
FROSINONE
HELLAS VERONA
INTER
ROMA
SAMPDORIA
TORINO
CARPI
CHIEVO VERONA
EMPOLI
FIORENTINA
JUVENTUS
LAZIO
MILAN
PALERMO
SAMPDORIA
UDINESE
11ª Giornata • 1 Novembre 2015 - 20 Marzo 2016
14ª Giornata • 29 Novembre 2015 - 17 Aprile 2016
17ª Giornata • 20 Dicembre 2015 - 1 Maggio 2016
7ª Giornata • 4 Ottobre 2015 - 21 Febbraio 2016
10ª Giornata • 28 Ottobre 2015 - 13 Marzo 2016
13ª Giornata • 22 Novembre 2015 - 10 Aprile 2016
TORINO
ROMA
CHIEVO VERONA
EMPOLI
SASSUOLO
NAPOLI
FROSINONE
MILAN
PALERMO
SAMPDORIA
NAPOLI
GENOA
ROMA
TORINO
MILAN
CHIEVO VERONA
UDINESE
CARPI
BOLOGNA
ATALANTA
UDINESE
LAZIO
HELLAS VERONA
CARPI
SAMPDORIA
INTER
JUVENTUS
ATALANTA
FIORENTINA
BOLOGNA
18ª Giornata • 6 Gennaio 2016 - 8 Maggio 2016
CHIEVO VERONA
EMPOLI
GENOA
JUVENTUS
LAZIO
MILAN
NAPOLI
PALERMO
SASSUOLO
UDINESE
ROMA
INTER
SAMPDORIA
HELLAS VERONA
CARPI
BOLOGNA
TORINO
FIORENTINA
FROSINONE
ATALANTA
ATALANTA
HELLAS VERONA
SAMPDORIA
FROSINONE
NAPOLI
ROMA
TORINO
MILAN
EMPOLI
SASSUOLO
15ª Giornata • 6 Dicembre 2015 - 20 Aprile 2016
ATALANTA
BOLOGNA
CARPI
FIORENTINA
FROSINONE
HELLAS VERONA
INTER
LAZIO
SAMPDORIA
TORINO
PALERMO
NAPOLI
MILAN
UDINESE
CHIEVO VERONA
EMPOLI
GENOA
JUVENTUS
SASSUOLO
ROMA
19ª Giornata • 10 Gennaio 2016 - 15 Maggio 2016
ATALANTA
BOLOGNA
CARPI
FIORENTINA
FROSINONE
HELLA VERONA
INTER
ROMA
SAMPDORIA
TORINO
GENOA
CHIEVO VERONA
UDINESE
LAZIO
NAPOLI
PALERMO
SASSUOLO
MILAN
JUVENTUS
EMPOLI
HELLAS VERONA
FROSINONE
FIORENTINA
INTER
JUVENTUS
PALERMO
LAZIO
SASSUOLO
SAMPDORIA
EMPOLI
8ª Giornata • 18 Ottobre 2015 - 28 Febbraio 2016
ATALANTA
BOLOGNA
FROSINONE
GENOA
HELLAS VERONA
INTER
NAPOLI
ROMA
SASSUOLO
TORINO
CARPI
PALERMO
SAMPDORIA
CHIEVO VERONA
UDINESE
JUVENTUS
FIORENTINA
EMPOLI
LAZIO
MILAN
12ª Giornata • 8 Novembre 2015 - 3 Aprile 2016
EMPOLI
FROSINONE
HELLAS VERONA
MILAN
NAPOLI
PALERMO
ROMA
SAMPDORIA
SASSUOLO
TORINO
JUVENTUS
GENOA
BOLOGNA
ATALANTA
UDINESE
CHIEVO VERONA
LAZIO
FIORENTINA
CARPI
INTER
16ª Giornata • 13 Dicembre 2015 - 24 Aprile 2016
CHIEVO VERONA
EMPOLI
GENOA
JUVENTUS
LAZIO
MILAN
NAPOLI
PALERMO
SASSUOLO
UDINESE
ATALANTA
CARPI
BOLOGNA
FIORENTINA
SAMPDORIA
HELLAS VERONA
ROMA
FROSINONE
TORINO
INTER
22
SABATO 22 AGOSTO 2015
LND NEWS
Microcredito, l’impegno della
Lega Nazionale Dilettanti
Anche
per la stagione
2015/2016
rinnovi e nuovi
accordi con
importanti
istituti bancari.
Un sostegno
concreto
al calcio di base
per agevolare
l’accesso
al credito
Uno strumento
che consente
di affrontare
con maggiore
tranquillità
gli impegni della
stagione
sportiva
ESTATE, tempo di iscrizioni ai campionati. Per le società dilettantistiche, complice anche la difficile congiuntura economica che non ha ancora allentato la
sua morsa, trovare risorse per le proprie
attività diventa una questione sempre
più complessa e delicata. Anche per questo motivo la Lega Nazionale Dilettanti, per la terza stagione di fila, rinnova il
suo impegno per il microcredito, uno
strumento fondamentale per il sostegno
del calcio di base. “La crisi ha messo a
dura prova tutti i settori della società,
compreso quello dello sport - ha affermato il reggente della Lega Nazionale
Dilettanti, Antonio Cosentino - il calcio
nonostante sia la disciplina più diffusa
nel nostro Paese è andato comunque in
sofferenza. Il microcredito rappresenta
un grande opportunità per le nostre associate. Uno strumento che consente di
affrontare con maggiore tranquillità gli
impegni della stagione sportiva. Il nostro
obiettivo come LND è quello di confermarci quale serio interlocutore istituzionale e di realizzare una copertura sempre
più capillare del nostro territorio in termini di accesso alle iniziative di microcredito”.
L’impulso a questo vasto progetto,
partito nel 2013, fu dato direttamente
dall’allora presidente LND Carlo Tavecchio, oggi alla guida della FIGC. Un
progetto che ha trovato terreno fertile
con un numero sempre crescente di istituti bancari che hanno deciso di scendere in campo a sostegno delle società
creando facilitando l’accesso al credito.
Ma non solo. Già nelle passate stagioni
gli accordi sottoscritti dalla Lega Nazionale Dilettanti prevedevano delle agevolazioni anche per l’acquisto del defibrillatore.
Per la stagione 2015/2016 Gruppo
Bper (Bper:Banca, Banco di Sardegna e
Banco di Sassari) ripropone il suo prodotto “Fai gol con Bper Gruppo” che
prevede finanziamenti da un minimo di
5.000 ad un massimo di 15.000 euro.
Somme rimborsabili in 12 mesi
con un tasso fisso del 5%. Inoltre
il gruppo bancario ha previsto per i
club del Comitato Regionale Sardegna
anche il finanziamento delle spese
necessarie per l’acquisto di attrezzature
sportive, purché nel finanziamento rientri anche l’acquisto del defibrillatore o,
in alternativa, che le società dimostrino
di esserne già dotate. “Saluto con favore
l’iniziativa intrapresa in Sardegna - ha
dichiarato il presidente federale Carlo
Tavecchio - questa convenzione, che
lega l’acquisto del defibrillatore alle
operazioni finanziabili, e’ segno di grande lungimiranza sociale prima che sportiva perché interviene su due ambiti fondamentali per il sostegno e allo sviluppo
del calcio di base: la salute dei tesserati
e l’accesso al credito”.
La Lega Nazionale Dilettanti ha rinno-
vato anche la convenzione con la Banca
di Credito Cooperativo del Lazio Abruzzo e Toscana che consentirà alle società
di quelle regioni di accedere a piccoli
mutui, per un importo massimo di
10.000 euro, rimborsabile in 10 mesi ad
un tasso del 4%. Potranno accedere al
microcredito le società dilettantistiche
della LND aventi sede legale negli stessi
comuni o in quelli viciniori a quelli di
competenza della banca e ove la banca
ha proprie filiali e/o agenzie. Le domande dovranno essere indirizzate alle banche dalla società calcistica interessata,
allegando la domanda di iscrizione al
campionato di competenza. Il rimborso
verrà disciplinato mediante rate mensili
costanti posticipate, comprensive di
capitale e interessi, regolato con interesse agevolato dal richiedente il finanziamento, mediante piano di ammortamento.
Anche la Banca di Credito Cooperativo Abruzzese Cappelle sul Tavo ha rinnovato con il Comitato Regionale
Abruzzo l’accordo per facilitare le iscrizioni ai campionati regionali con un
finanziamento sotto forma di ‘microcredito’.
Dopo aver registrato il massimo gradimento da parte delle società e degli istituti di credito coinvolti, la Federazione
delle Banche di Credito Cooperativo
della Toscana ha confermato il suo
accordo con Il Comitato Regionale
Toscana anche per la stagione
2015/2016. Anche qui previsto un finanziamento a tasso agevolato a copertura
delle quote di iscrizione al campionato
IMMAGINI
Alcune foto
riguardanti
l’attività
giovanile nel
territorio
reggiano
(per un massimo di 10.000 euro da rimborsare in 12 mesi) ed un altro a tasso
zero per l’acquisto del defibrillatore
(importo da 1.000 euro).
In Piemonte e Valle d’Aosta confermata invece l’intesa con Unicredit.
Anche in questo caso è stata introdotta la
novità relativa al finanziamento per la
dotazione del defibrillatore e di attrezzature sportive, con un tetto massimo di
spesa rispettivamente di 1.000 e 2.000
euro. Unicredit sarà presente in Lombardia alle stesse condizioni (10.000 euro
per le spese di iscrizione, 1.000 euro per
il defibrillatore e 2000 euro per le attrezzature), con il Comitato Regionale che
ha raggiunto un accordo anche con
Banca Prossima di Banca Intesa e con la
Federazione lombarda delle Banche di
Credito Cooperativo.
SABATO 22 AGOSTO 2015
23
ALTRI SPORT
Bowling e Calciobalilla, due
discipline in grande espansione
Da singoli tornei tra amici il Centro Sportivo, grazie a Daniele Boni, è arrivato
a organizzare campionati maschili e femminili e varie iniziative stagionali
LORENZO CHIERICI
IL bowling è nato grazie alla voglia
di sfidarsi da parte di un gruppo di
arbitri di calcio del Centro Sportivo
per stare insieme una volta al mese e
come spesso accade, da cosa nasce
cosa, tant’è che quei primi incontri si
sono trasformati in una buona attività
attuale che ha coinvolto sempre più
persone. Il bowling, infatti, partendo
da un campionato individuale
maschile, che si è iniziato nel 2010, è
arrivato ad avere 3 campionati, due
individuali (maschile e femminile) e
uno a coppia mista. Inoltre sono stati
organizzati con successo anche due
tornei stile “coppe”: quello di Carnevale, giunto alla seconda edizione e
quello di Pasqua.
Il bigliardino è invece nato per
volontà del Centro Sportivo di dare
sempre più spazio alle classiche attività da oratorio, quindi tennis tavolo
e calciobalilla. Il ping pong, a Reggio, aveva già una propria storia,
mentre il calciobalilla non riusciva ad
avere un proprio battesimo ufficiale.
Alla fine il Csi ha raggiunto anche
questo obiettivo e l’attività ha preso
piede e, pur essendo partito in sordina
con un singolo torneo fra gruppi di
amici, il calcio balilla ha inziato a
Alcuni vincitori dei vari tornei e campionati di questa stagione di bowling e calciobalilla, tutti premiati da Daniele Boni
diffondersi fino ad avere un’attività
di un certo rilievo, tant’è che oggi è
addirittura suddiviso in categorie.
Il calciobalilla del Csi ha visto la
luce nel 2010 con un campionato
Amatori, a squadre, mentre oggi è
arrivato anche a proporre un campionato Master e frequentemente un torneo a tema: Natale, Carnevale, Primavera, Pasqua e Restate.
Tutto questo è stato possibile grazie
alla buona partecipazione dei vari
atleti che hanno sempre accettato le
nuove iniziative e contribuito ad
aumentare il numero dei partecipanti
attraverso il passaparola.
In occasione del 70° del CSI di
Reggio Emilia è stato inoltre organizzato un torneo apposito per dare ulteriore lustro a questa disciplina; per
concludere la stagione, iniziata in
ottobre, sono stati infatti organizzati
due tornei, uno Amatoriale e uno
Master all’interno della festa “Massenziadi”, che si è svolta a Massenzatico dal 5 al 20 luglio. L’organizzazione del Csi però non finisce qui e
da settembre, come di consueto sotto
la magistrale regia di Daniele Boni, ci
saranno tante altre nuove iniziative
per coinvolgere sempre più persone
in questi due sport davvero alla portata di tutti.
24
SABATO 22 AGOSTO 2015
LE LETTERE AL GIORNALE
Inviaci le tue lettere via e-mail a: [email protected]
Roberto Rozzi
Direttore responsabile
Il Giornale di Reggio
comunque in caso di inerzia del dirigente scolastico”. Sfugge, anche ai
neofiti…qualcosa.
C’è il rischio reale che tutte le amarezze accumulate in questi mesi si
ripercuotano sulla serenità di chi a Scuola ci vive e ci lavora – con fatica, impegno e passione - e sulla didattica, così importante per i nostri
ragazzi e per il Paese.
Notizie dalla Coldiretti
PREMI E RICONOSCIMENTI
PER L’ANGURIA MADE
IN REGGIO EMILIA
“Luzzara pronta ad investire”
NOVELLARA E DINTORNI
“La buona scuola è… legge, ma non si azzererà il precariato”
Comune di Luzzara
L’assemblea
Mariarita Bortolani
Cisl Scuola Emilia Centrale
uzzara, 17 luglio 2015 - Ci sono investimenti per 1 milione e
duecentomila euro nel bilancio di previsione 2015 che è stato
approvato in Consiglio Comunale a Luzzara.
Tra gli interventi in programma, il restyling completo della struttura
del polivalente di via Panagulis, in zona lago, che oltre ad attività
sportive sarà adibito ad attività ricreative, come cinema e spazio per le
associazioni. 520 mila euro saranno invece destinati all’ampliamento
delle scuole elementari e a laboratori didattici per le scuole medie. Si
tratta di cifre importanti che non vanno però ad attingere né a quanto
versato dai cittadini luzzaresi né a creare nuovo debito, poiché provengono o da fondi di enti esterni o da vecchi residui vincolati a lavori
pubblici.
Rimangono invariate TARI, TASI e IMU come pure le tariffe dei servizi
erogati, quali il trasporto scolastico, il nido, l’assistenza domiciliare .
Altro elemento di spicco è la riduzione dell’indebitamento del Comune
da 8 milioni a 4 milioni e mezzo. E grazie all’efficientamento dell’organizzazione in atto e alle economie realizzate con le gestioni associate
dell’Unione Bassa Reggiana, si farà fronte a 250mila euro di taglio di
contributi statali.
Approvata infine anche la mozione presentata dal gruppo consiliare
di maggioranza ‘Centro Sinistra per Luzzara’ per promuovere azioni
che chiedano alla Regione Emilia Romagna, a FER ( Ferrovie Emilia
Romagna) e RFI (Rete Ferroviaria Italiana) la realizzazione di un collegamento diretto Mantova – Reggio Emilia verso la stazione Mediopadana, che creerebbe una sorta di “metropolitana di superficie”
molto importante per lo sviluppo del nostro territorio.
L
eggio Emilia (15 luglio 2015) – Anche se è estate l’attenzione
della Scuola tutta – personale ed organizzazioni sindacali - non si
è allentata. Il Ddl “La Buona Scuola”, con la firma del Presidente della Repubblica e con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è legge.
Settembre è alle porte e con l’inizio del nuovo anno, emergeranno perplessità, delusioni, aspettative e polemiche, in primo luogo perché questa “riforma” è stata approvata nonostante la contrarietà – motivata –
da coloro che la Scuola la vivono, la conoscono. Ancora perché, l’azzeramento del precariato, tanto annunciato non potrà realizzarsi appieno,
deludendo le tante aspettative di tutto quel personale docente che da
anni permette il funzionamento dell’attività didattica, che si è abilitato
con sacrifici personali ed economici.
Inoltre, come spesso avviene, l’amministrazione è molto attiva in estate
emanando disposizioni e scadenze importanti e ravvicinate. Ad esempio
è imminente l’emanazione di un decreto relativo alla presentazione delle
domande di assunzione relative alla cosiddetta procedura nazionale. E’
necessario essere sempre all’erta.
Interessante la previsione della legge di riforma secondo cui “L’incarico
è assegnato dal dirigente scolastico e si perfeziona con l’accettazione
del docente. Il docente che riceva più proposte di incarico opta tra quelle
ricevute. L’ufficio scolastico regionale provvede al conferimento degli
incarichi ai docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e
R
CONSIGLI PER L’ESTATE
L’ACQUA E’ FONTE DI VITA
PERCHE’ BISOGNA BERE MOLTO E COME RISPARMIARLA
erché è importante bere, soprattutto d’estate? I motivi sono tantissimi. Prima di tutto bere favorisce l’eliminazione delle sostanze di rifiuto dall’organismo, in
quanto aumenta l’escrezione di urina e sudore; inoltre,
favorisce lo sviluppo muscolare in soggetti che pratichino
attività fisica in quanto il 75% della massa muscolare è
costituita da acqua e inoltre l’acqua antagonizza gli effetti
catabolici del cortisolo. Se l’attività fisica è prolungata le
ghiandole surrenali aumentano la produzione di cortisolo.
Il cortisolo è un ormone che ha un effetto catabolico sul
tessuto muscolare, cioè tende a “disgregarlo” per produrre
energia. L’acqua contrasta tale attività catabolica. Bere,
inoltre, ha un effetto “estetico” in quanto l’acqua conferisce forma e rigidità ai tessuti, consente di mantenere adeguatamente umide le superfici di naso, occhi, orecchie e
favorisce un’adeguata lubrificazione delle articolazioni
tramite la produzione di liquido sinoviale.
La quantità di acqua da consumare al giorno è compresa
tra 1200 ml (6 bicchieri da acqua) e 2000 ml (10 bicchieri
da acqua). Il consumo medio di 1500 - 1600 ml può essere
ottenuto consumando un bicchiere di acqua a colazione,
due a pranzo, due a cena e mezzo litro di acqua lontano dai
pasti. Il consumo di acqua indicato aumenta se si svolge
attività fisica che genera calore e per prevenire un innalzamento eccessivo della temperatura corporea l’organismo
incrementa l’escrezione di sudore che, evaporando, sottrae
calore al corpo surriscaldato (l’evaporazione di un grammo di sudore dalla superficie della cute sottrae al corpo 0,6
calorie). Ad altitudini superiori a 2500 metri aumentano
l’escrezione di urina e la frequenza respiratoria, con conseguente incremento delle perdite di acqua da parte dell’organismo (nell’acqua espirata è contenuto vapor
acqueo, normalmente, ogni giorno, tra 250 ml e 350 ml di
acqua sono eliminati attraverso questa via). Per le donne
gravide è indicato un consumo giornaliero di acqua di 2100
ml al giorno, per quelle che allattano il consumo è di 3100
ml al giorno.
P
COME RISPARMIARE ACQUA IN ESTATE
on le alte temperature può capitare di innaffiare più
spesso, fare più lavatrici e docce rinfrescanti. Ma
anche durante l’estate bisogna ricordare che l’acqua
è un bene prezioso, da non sprecare. Ecco alcuni consigli di
aziende specializzate nel settore, per non eccedere nel consumo dell’acqua nel periodo estivo e di conseguenza, salvaguardare l’ambiente.
C
1) IL RUBINETTO NON E’ BEN CHIUSO
Non chiudere bene il rubinetto dell’acqua può voler dire
sprecare 90 litri di acqua a settimana. Per ridurre il consumo, può essere utile utilizzare dei miscelatori.
2) NON ECCEDERE CON LE LAVATRICI
Con il caldo la tentazione di fare spesso il bucato è forte.
Ma è meglio aspettare di avere un carico pieno, per non
sprecare né acqua né energia. Per ogni lavaggio, infatti,
vengono utilizzati tra i 60 e i 90 litri di acqua. Ricordarsi,
inoltre, di selezionare il programma appropriato per il tipo
di lavaggio che è necessario fare.
3) USARE LA LAVASTOVIGLIE
La lavastoviglie, oltre ad essere comoda, è anche economica. Se avviata solo quando è piena consente di consumare
meno acqua di quanto se ne userebbe per lavare a mano.
4) PREDILIGERE LA DOCCIA AL BAGNO
Fare la doccia anziché il bagno può voler dire risparmiare
fino a 120 litri di acqua. E se mentre ci si insapona si chiude il rubinetto, il risparmio è ancora più elevato.
5) SCONGELARE ALLA TEMPERATURA AMBIENTE
Scongelare gli alimenti alla tempertaura ambiente, evitando di metterli sotto l’acqua calda, significa evitare di sprecare 15 litri di acqua.
6) INNAFFIARE DI SERA
E’ la soluzione migliore sia se si vuole salvaguardare la
salute delle piante, sia se si vuole risparmiare acqua.
Durante il giorno, infatti, l’acqua evapora più velocemente
e con la luce del sole può danneggiare le foglie. L’ideale è
innaffiare di sera o al mattino presto, i momenti nei quali
le piante riescono ad assorbire la quantità di acqua maggiore evitando inutili sprechi.
7) APPROFITTARE DEL CALORE DEL SOLE
Gli impianti di riscaldamento solare permettono di avere
acqua calda in modo più veloce. Tra l’altro riducono il consumo di energia.
8) RIMANERE IDRATATI
E’ importante, infine, rimanere idratati. Bere molto, infatti, non serve solo a placare la sete, ma anche a migliorare i
livelli di idratazione. Cosa molto importante per il nostro
organismo. Tra le altre cose, un buon livello di idratazione
consente di mantenere la temperatura corporea e di
risparmiare sull’uso del condizionatore.
i avvicina sempre più il
riconoscimento dell’Igp
per l’anguria reggiana,
che diventerà il primo igp per
la nostra provincia e il primo
igp europeo per un’anguria,
grazie al duro lavoro dei produttori che in questi anni
hanno portato avanti con
determinazione e al sostegno
e condivisione della Provincia di Reggio, delle organizzazioni, del Comune di Novellara e alla collaborazione con
l’Università di Ferrara.
Ad esprimere soddisfazione è
la Coldiretti di Reggio Emilia,
presente ieri a Novellara alla
riunione di pubblico accertamento volta all’ottenimento
del riconoscimento Igp
“Anguria Reggiana”, convocata da Ivan Bartoli, Presidente dell’associazione produttori Anguria Reggiana a
cui hanno preso parte i funzionari del Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari
e Forestali che hanno accertato il regolare svolgimento.
«Il disciplinare non ha subito
modifiche e i produttori si
sono trovati come sempre in
accordo – ha commentato
Ivan Bartoli, presidente Apar.
Il successo del nostro prodotto è rappresentato oltre che
dalla qualità e delle caratteristiche organolettiche che lo
rendono unico soprattutto
dall’equilibrio tra innovazione e tradizione dei metodi
produttivi. Ancora oggi i produttori ‘staccano’ l’anguria
matura dopo un’esperta battitura tramandando una vera e
propria cultura».
«L’ottenimento di un marchio
per un prodotto del territorio
è sempre motivo di grande
soddisfazione per tutti – continua il direttore Zampini. I
marchi sono supportati da
disciplinari che attestano
garanzie di produzione, qualità e tracciabilità, garanzie
da cui il consumatore ormai
non prescinde. La Coldiretti si
sta già impegnando per attivare azioni di promozione tra
cui la presenza dell’anguria
reggiana ad Expo».
S
ALLARME LATTE
A Reggio Emilia sono ancora
aperte poco più di 1000 stalle
per latte da Parmigiano Reggiano, 3.400 circa presenti
nell’intero comprensorio, che
nel 2014 hanno prodotto poco
più di 5 milioni di quintali di
latte con le importazioni in
continuo aumento.
Il via libera all’uso del latte in
polvere in Italia imposta
dall’Unione europea sotto il
pressing delle lobby mette a
rischio un settore che a Reggio Emilia rappresenta 1/3
del valore del latte dell’Emilia Romagna - afferma Assuero Zampini direttore Coldiretti Reggio Emilia oggi a Roma
in occasione della mobilitazione di allevatori, casari e
consumatori in piazza Montecitorio a difesa del Made in
Italy per impedire il via libera
in Italia al formaggio e allo
yogurt senza latte che danneggia e inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti
sul piano economico, occupazionale ed ambientale.
«Con un chilo di latte in polvere si ottengono dieci litri di
latte al prezzo di circa 20 centesimi al chilo che – continua
Zampini - è pari quasi alla
metà di quanto costa agli
allevatori produrre il latte fresco dall’allevamento con le
vacche. Costi di produzione in
continuo aumento anche a
causa, ad esempio, del caldo
di questi giorni».
Per ogni centomila quintali di
latte in polvere importato in
più – secondo una analisi di
Coldiretti – scompaiono
17mila mucche e 1.200 occupati solo in agricoltura.
«Quelli che chiedono all’Unione Europea di produrre il
“formaggio con la polvere” –
commenta Zampini - sono gli
stessi che sottopagano il latte
agli allevatori italiani con
prezzi che non coprono neanche i costi dell’alimentazione
del bestiame, con il risultato
che dall’inizio della crisi le
stalle da latte continuano a
chiudere, 1.300 nella sola
Emilia Romagna».
Una manovra che – spiega
Tonello - fa comodo a chi vuol
continuare ad importare prodotti dall’estero da spacciare
come Made in Italy per la
mancanza di un adeguato
sistema di etichettatura sull’origine dei prodotti lattiero
caseari.
SABATO 22 AGOSTO 2015
25
LA DONNA DI CUORI
Renata, credi
nella scienza, non
nella fantascienza
“Io stessa sono stata curata con la radioterapia e la
chemioterapia e sono ancora qui. Credo nella bravura
dei nostri medici, soprattuto quelli del Santa Maria”.
“Emilia, a scuola sei brava, quindi devi soltanto
completare una materia e sarà tutto fatto”
Bruna Becchi
Cara Angela, vedo che tuo padre cambierà
ditta e sarà contento
Ho però sempre creduto nella scienza e
non nella fantascienza
Emilia, devi soltanto completare una
materia e sarà tutto risolto
Cara Bruna, ti chiedo se puoi guardare il lavoro del mio papà che attualmente è in cassa integrazione. Con lui ci sono tantissimi altri operai.
Mi chiamo Angela e ho 33 anni.
Cara Bruna, sono una madre un po’ disperata.
A mia figlia hanno tolto un tumore al seno e
attualmente rifiuta la chemioterapia per scegliere altre strade. Cosa devo fare? Renata
Carissima Bruna, sono Emilia e ho appena
dato l’esame di maturità e adesso andrò all’università. Come sarà la mia avventura universitaria?
Cara Angela, vedo dei grossi cambiamenti.
Ci saranno ancora per tuo padre dei punti
fermi e delle trattative che faranno tremare
le posizioni lavorative. Vedo anche che tuo
padre cambierà ditta e sarà contento.
Cara Renata, non so se mi conosci da tempo,
ma penso di aver sempre espresso la mia opinione a riguardo. Devi sapere che io stessa
sono stata trattata con la chemioterapia e la
radioterapia e oggi sto bene. Confido nella
bravura dei nostri medici, soprattutto in
quelli del Santa Maria, infatti ho sempre creduto nella scienza e non nella fantascienza.
Per quanto ti riguarda, vedo che tua figlia
cambierà idea e sarà la sua fortuna.
Carissima Emilia, vedo in te una ragazza
particolarmente appassionata allo studio. Ci
sarà un cambiamento di una materia che
dovrai sostenere e della quale fino ad ora non
ne avete parlato. Sarai contenta.
Secondo me hai fatto bene a cambiare
squadra: se ti impegnerai farai un’ottima
stagione
Bruna, mi sto mettendo in società con un mio
vecchio amico, ma non so come andrà. Apriremo un locale a nostro avviso innovativo, ma i
rischi d’impresa sono molti. Come la vedi? Mi
chiamo Mario e ho 45 anni,
Cara Bruna, sono un giovane calciatore e vorrei sapere se disputerò una buona stagione: ho
cambiato squadra e mi piacerebbe essere protagonista per poi fare il salto e andare in prima
squadra. Come vedi la mia stagione. Mi chiamo
Aldo e ho 22 anni.
Caro Aldo, per me hai fatto bene a cambiare
squadra: il tuo nuovo team lo vedo organizzato e molto serio. Se ti impegnerai e seguirai
i consigli del tuo allenatore farai un’ottima
stagione.
Tu e il tuo socio riuscirete a costruire
qualcosa di interessante, ma dovrete
aspettare alcuni mesi per vedere i risultati
La casa per ora non la farai, ma più
avanti ti vedo vivere fuori Reggio con la
tua famiglia
Caro Mario, l’importante è che i soci siate
solo voi due: altra gente cercherà di entrare,
ma dovrete tenerla fuori. Se rimarrete voi
due andrete bene e avrete successo. I primi
guadagni arriveranno verso l’autunno.
Cara Bruna, mio suocero sta costruendo una
casa fuori Reggio, ma io non vorrei spostarmi
dalla città nella quale sono nato e dove lavoro.
Anche i miei genitori, che verrebbero con me e
mia moglie sembrano un po’ restii. Credi sia
una buona scelta? Mi chiamo Angelo e ho 42
anni.
Caro Angelo, tu farai un po’ fatica ad abituarti e forse anche tua madre, ma alla fine
ci riuscirete e sarete contanti della scelta
fatta. In questo modo riuscirete a vivere tutti
assieme. La cosa, però, non la vedo realizzata
in tempi così brevi, quindi hai ancora tempo
per rifletterci.
Bruna informa i Lettori del Giornale, che le sue risposte saranno quanto più utili, quanto più specifiche e particolareggiate saranno le vostre domande.
Ad esempio: Se parlate di un “lui” o di una “lei” dovete spe-
cificarne il colore dei capelli e gli anni, come fate per voi.
Se chiedete di lavoro, dovete specificare se lavorate già o no.
Per consentire a tutti i Lettori di avere le risposte ai quesiti che
pongono a Bruna, si prega di non ripetere più volte le domande sui medesimi argomenti se non a distanza di tempo
ragionevole.
Questo per rispetto degli altri Lettori e di Bruna.
Inviaci le tue lettere e domande per BRUNA
via e-mail a: [email protected]
o scrivi una lettera a “La Donna di Cuori” • via Guicciardi, 7 • 42122 Reggio Emilia
SABATO 22 AGOSTO 2015
27
LA CUCINA FACILE
I CONSIGLI DELLA NONNA
Branzino farcito
con salsa all’olio,
un piatto speciale
Non gettate via le
bucce d’arancio,
servono in cucina
e non solo...
Non buttate via le bucce
delle arance, ma fatele seccare e mettetele nell’armadio in
un sacchetto di garza: sono
un ottimo antitarme e profumano i vestiti. Le bucce delle
arance biologiche, una volta
seccate, possono essere usate
in cucina per insaporire
determinati piatti. E non
costano nulla...
Il soffritto è un
problema?
Fatene di più
Quando si cucina, una delle
cose più noiose, ma fondamentale in moltissimi piatti,
è il soffritto. Per avere sempre gli ingredienti del soffritto già pronti, senza che ogni
volta vi piangano gli occhi al
momento di tagliare le cipolle, tritatene una maggiore
quantità di quella che vi
serve e congelatela dopo
averla suddivisa in dosi e
protetta con pellicola alimentare.
Se avanza il vino
trasformatelo in
cubetti di ghiaccio
A questo accorgimento protabilmente in pochi hanno
pensato. Se vi avanza del
vino mettetelo nella vaschetta per fare i cubetti di ghiaccio: avrete così a disposizione le dosi già pronte per insaporire sughi, pesce, pietanze
varie.
Nella foto in alto il pesce farcito e cotto, pronto da mangiare. Qui sotto due ottimi filetti di branzino
DANIELA FERRARI
DOPO tante ricette semplici e veloci,
oggi cerchiamo di alzare un po’ il tiro
proponendo del pesce al forno realizzato con un procedimento particolare, che renderà certamente squisito il
vostro secondo, facendovi fare un’ottima figura. La ricetta che vi proponiamo, però, si divide in tre fasi, la
preparazione della verdura, la farcitura del pesce e la creazione della salsa,
per poi infornare il tutto prima della
guarnizione finale.
INGREDIENTI
2 limoni freschi
Maizena quanto basta (un pizzico)
Olio di oliva extravergine quanto
basta
200 grammi di olive nere
Origano fresco quanto basta
1 cucchiaio di pasta d’acciughe
Pepe quanto basta
300 grammi di pomodorini ciliegia
2 pomodori maturi e sodi
Un porro grosso
300 grammi di scalogno
Prezzemolo tritato quanto basta
Sale quanto basta
Salvia quanto basta
300 grammi di Scalogno
1.2 kg di spigola o branzino diviso
in 2 filetti
PREPARAZIONE
Il procedimento sembra complesso,
ma alla fine non vi risulterà difficile.
Ecco come eseguire la ricetta. Prima
di tutto preparate le verdure: pulitre il
porro, inciderlo nel senso della lunghezza e ricavare 5-6 lunghe strisce
con le membrane esterne. Lavatele e
scottatele per qualche istante in acqua
bollente. Sgocciolale con un mestolo
forato e passale sotto l’acqua fredda.
A questo punto spellare gli scalogni,
lessarli per 15 minuti nella stessa
acqua di cottura del porro e scolarli.
A questo punto vanno tritati 3-4
scalogni con metà delle olive; al camposto aggiungere un pomodoro maturo, oltre a qualche foglia di salvia e di
prezzemolo. Unire al tutto la scorza
grattugiata di un limone e soffriggere
il tutto per qualche minuto, con 2
cucchiai di olio. Nella padella
aggiungere sale, pepe e origano.
Farcire quindi il pesce, stendendo
le membrane di porro sul piano di
lavoro, appoggiarci sopra un filetto di
pesce, con la pelle rivolta verso il
basso, coprilo poi con il soffritto preparato e con l’altro filetto, ovviamente con la pelle rivolta verso l’alto,
stile panino.
Legare quindi i filetti con le membrane di porro, per poi trasfeirre il
pesce nella teglia foderata di carta da
forno e distribuire i pomodorini, il
limone rimasto a pezzi con la scorza
tagliata a dadini, gli scalogni e le
olive rimasti.
Unire quindi sale, pepe, salvia e
origano, per poi cuocere in forno a
180 gradi centigradi per circa 25
minuti, coprendo con alluminio se il
pesce tende a colorirsi troppo.
A questo punto bisogna fare la
salsa. Stemperare la pasta di acciughe
nel succo spremuto del limone, a cui
è stata tolta in precedente la scorza e
scaldare il composto a bagnomaria.
Incorporare a questo punto la maizena sciolta in un cucchiaio di acqua
fredda e fare addensare. Versare a filo
6 cucchiai d’olio nella salsa, montandola con una piccola frusta. Ora unire
il prezzemolo e il pomodoro rimasto
tagliato a dadini, per poi servire il
pesce con la salsa. Se siete stati bravi
i vostri commensali si leccheranno le
dita.
28
SABATO 22 AGOSTO 2015
We Write 2015
I temi dei
vincitori
della 3ª
edizione
UNA pioggia di applausi per
i vincitori di WeWrite, largamente celebrati nella scorsa edizione della nostra pubblicazione settimanale. Ecco
i sei premiati ed i loro manoscritti. Si aggiudcano questa
edizione di We Write Giulia
Cuda del liceo Ariosto Spal-
TEMATICA MIGRANTI
5.
Sono un naufrago, sono un profugo,… sono un uomo:
puoi salvarmi?
Elena Donscoi • 4ª A • “A. Secchi”
Ecco, sono qui, abbandonato da tutti, da tutto,
sembra che i passanti non si accorgano di me. Sto
male, ho freddo e fame, a nessuno importa. C'è chi
passa e mi guarda, c'è chi evita il mio sguardo
pieno di dolore, di amarezza, di delusione. A volte
è più facile ignorare la verità che ci circonda, è
dura incassare il colpo, accettare che al mondo ci
sono persone che stanno peggio di noi, questa situazione ci mette a disagio, al momento l'unica cosa che vorrei è
un po' d'acqua, non voglio soldi, non voglio pietà, vorrei solo che
qualcuno si accorgesse di me, sono una persona anche io.
La mia mente mi riporta a quando ero piccolo, quando la domenica mi alzavo con il profumo di torta alle mele appena sfornata
da mia mamma, si, lo sento ancora adesso il profumo, mi sta invadendo, quanto mi manca casa mia, mia mamma, i miei figli.
Non avrei mai pensato di finire in una situazione simile, l'inverno
qua è molto freddo, è dura non pensare al gelo che mi sta salendo
dai piedi bagnati. Non voglio essere un peso per nessuno, non voglio finire in televisione come un criminale, i miei compaesani
sono stati ripresi appena arrivati come se fossero delle bestie arrivate da un altro pianeta. Non ho mai rubato una caramella, non
ho mai fatto un torto a nessuno, perchè vengo giudicato solo perchè mi trovo qua? Vorrei che qualcuno mi insegnasse a sopravvivere in un paese dove esci a comprare il pane e ti puntano un fucile
alla tempia, qualcuno che mi indicasse dove prendere i soldi per
comprare le medicine per mia mamma, è molto bello puntare il
dito e giudicare quando sai che i tuoi cari sono al sicuro, che
hanno la cena assicurata e che non rischiano la vita andando a passeggiare. Qualcuno mi salvi, mi vergogno, mi vergogno di essere
qua, mi vergogno di elemosinare una doccia, mi vergogno a chiedere un panino al bar. Qua funziona così a quanto pare, parlo l'inglese e non ho le foglie di palma al posto dei vestiti, eppure mi
guardano come se fossi un aborigeno.
Il mio scopo è trovare da lavorare, non sono muscoloso e forte,
non sono altissimo, ma conosco tre lingue e so arrangiarmi in
qualsiasi situazione, ricordo ancora quando lavoravo in fabbrica
e arrivarono gli imprenditori tedeschi per comprare una vernice
nuova, appena lanciata sul mercato, ero l'unico che conosceva il
tedesco, erano molto contenti di avermi trovato perchè non riuscivano a concludere il contratto, mi sentivo importante, quando
ero ancora considerato una persona.
E' il primo giorno qua, ho passato la notte sulla panchina e di
fronte a me ha dormito un'altra persona, mi guarda, non come gli
altri, mi guarda davvero, come una persona guarda un suo simile,
mi sorride e mi offre un pezzo di una pietanza che sembra una
torta fatta di spaghetti, buona, penso. Provo a chiedergli il nome
ma non risponde, lo ringrazio, sorride e se ne va.
E' giunto il momento di mettersi in movimento, mi carico sulla
spalla il mio piccolo zaino e vado alla ricerca di annunci, cameriere, muratore, lavapiatti, va bene tutto, giusto per avere i miei
due soldi per mangiare. Entro in un bar che fuori aveva un cartello
'cercasi', provo a chiedere in inglese se hanno ancora bisogno, cercano persone del posto, non arrendiamoci, penso. Ecco, 'cercasi
lavapiatti' , anche qua non hanno bisogno di me, non capisco, perchè nel ventunesimo secolo il problema razziale prevale su tutto,
se sono di colore non sono bravo a lavare i piatti? Se non parlo la
lingua locale non posso spazzare per terra? E' amarissimo pensare
lanzani, Davide Grisendi
del liceo Canossa, Camilla
Maria Davolio dello Scaruffi-Levi- Tricolore, Francesca Burani del Galvani
Iodi, Elena Donscoi dell’istituto Secchi e Francesco
Nasi del liceo Moro.
Oltre ai sei vincitori, altri
I temi dei 6 vincitori
12 ragazzi sono stati elogiati
per i temi svolti e hanno
ricevuto un ulteriore riconoscimento da parte della giuria, quale nota di merito. Tra
loro: Mattia Cangiano e
Mariarosa Maioli (Istituto
San
Gregorio
Magno),
Maria Matilde Gilioli ed
a quanto sia ignorante la mente umana, più ha e meno dà, siamo
tutti d'accordo quando parliamo di aiutare il prossimo, ma quando
arriva il momento di farlo, tutto tace, nessuno si muove, non
chiedo di regalarmi i soldi, so lavorare e rispettare le regole, cerco
un lavoro, non regali. Sono come tutti voi. Sto girando da otto ore
non ho ancora trovato niente, scusate se sono un peso, se vi impressiono, se cambiate espressione quando mi vedete entrare in
un locale, non è mia intenzione.
Mamma perdonami, scusa se ti ho lasciata da sola, scusa se non
è tutto come ci immaginavamo, scusa se sono una delusione. Voglio gridare, voglio spiegare a tutto il mondo cosa so fare, ma l'unica cosa che sento sono le lacrime, mi stanno rigando le guance
e fanno più male del solito. Non ho nessuno, ho me stesso e me
stesso, posso contare sulle mie forze e sulla mia pazienza, è quasi
assordante il silenzio che mi circonda. Mi ricordo quando cercavo
il silenzio in casa, quando avevamo gli ospiti in casa, quando i
bimbi urlavano al parco, volevo rilassarmi, riposare le orecchie e
le gambe, quanto vorrei sentirmi stanco e soddisfatto ora.
Che bello, una faccia familiare, il mio 'amico di panchina', mi
saluta con un cenno e mi fa segno di venirgli incontro, lo seguo,
ci mettiamo in fila senza troppe domande e si apre una porticina
grigia, mi fido del mio 'amico di panchina'? Cos'ho da perdere in
fondo? Entriamo, che bel porticato penso, mi tira il braccio e mi
mette un vassoio in mano, sento odore di pomodoro, di carne, ripenso a casa mia e in un secondo mi rendo conto che siamo in una
mensa, penso che finalmente posso mangiare qualcosa che non
sia avanzi di pane o frutta marcia lasciata nelle casse fuori dal supermercato, ho gli occhi lucidi e vorrei abbracciare il mio 'amico',
grazie, grazie, grazie, penso. A tavola, provo a chiedere qualcosa
all'uomo con la barba bianca, ma non risponde, mi fa segno come
per dire 'dopo'. Aspetto. Mi sorride e mi saluta, ha finito e sembra
aver fretta.
Torno al parco, domani sarà un altro giorno, mi ripeto in testa,
mi do una sciacquata sotto la fontana e mi sdraio sulla 'mia' panchina. Mi sento toccare la spalla, 'Ciao', dico sorridendo, è lui, ha
un quadernino in mano, mi fa segno di spostarmi e comincia a
scrivere qualcosa.. "Ciao, sono Mario, ho 65 anni, ho una malattia
strana che mi impedisce di parlare, tu come ti chiami?". Leggendo
sul foglio ho capito poco, ma ho compreso l'essenziale e il resto
me l'ha mimato. Ha perso tutto da quando non parla più, la sua
famiglia lo ha cacciato via di casa e mai nessuno si è preoccupato
di dove fosse finito e di cosa facesse ora. A quanto pare, in modo
indiretto siamo nella stessa situazione, ho provato a spiegargli che
sono qua a farmi umiliare ogni giorno, perchè da quando la fabbrica dove lavoravo è stata bombardata, lo stato ha deciso di scordarsi di me, come di tutte quelle persone che in un qualche modo
cercano lavoro altrove, che spendono un sacco di soldi per venire
qua e che poi vengono trattati come animali da circo dai massmedia e come schiavi dai capi, il mio amico non capisce molto
l'inglese, ma con un miscuglio di gesti e di lingue ci fa intendiamo,
solidarietà, semplicità, un sorriso e una mano sulla spalla, cambia
la vita di un uomo, pensavo di esplodere prima, e mai come ora
ho capito l'importanza di un vero amico, è quando sei completamente solo che capisci che gli amici veri ti scelgono quando non
hanno niente, non quando hanno tutto e tu sei la ciliegina sulla
torta per completare il 'quadro perfetto'.
Un raggio di sole mi sveglia, c'è freddo, ma non mi arrendo,
non oggi, mi sento carico di energia positiva, sveglio il mio amico
e gli spiego che vado, cambio posto, gli indico che vado verso il
nord e che prima o poi tornerò a trovarlo, ma ora ho solo in testa
mia mamma a letto e i miei bimbi, lo abbraccio fortissimo, perchè
è grazie a lui che sono così tranquillo e speranzoso, lui mi fa 'ok'
e mi abbraccia a sua volta, so che è solo una prentesi nella mia
vita, ma non lo scorderò mai.
Sono in stazione, sono sicuro che è il posto della mia svolta, sicurissimo. Prendo il treno, non ho il biglietto e non so come pagarmelo, se il controllore mi chiede qualcosa? Come faccio a
spiegargli che non ho neanche un cent? Hanno ragione loro, se
non hai il biglietto, non prendere i mezzi, ma non saprei cosa fare
Elena Russo ( Einaudi Correggio), Davide Marchetti (
Istituto aereonautico nobile), Mattias Scroder (Russel Guastalla), Enrico Fontana (D’Arzo Montecchio),
Silvia Bigi (Carrara Di Guastalla), Mattioli Andrea (Iis
Nobili), Marco Bonesi (Isti-
tuto Di Castelnovo Monti),
Carlotta Ventura (Filippo
Re) E Federico Bonacini
(Bus Pascal). Ai vicnitori
una borsa di studio pari a
500 euro. Anche la scuola
d’appartenenza di è aggiudicata un premio dello stesso
valore.
altrimenti, quindi mi sono lanciato, ho sempre pagato tutto nella
mia vita, tutte le tasse, ma ora proprio non riesco, qualcuno lassù
mi protegga, penso. Mi tremano le gambe, non è da me, non è un
crimine vero? Ecco, leggo fuori dalla finestra un nome a me familiare, sono arrivato, corro fuori, ho il fiatone, sento un'aria diversa qua, aria di libertà e di opportunità.
Un'ambulanza mi sfreccia davanti, che nodo alla gola, devo
sbrigarmi, mi passa l'immagine di mia mamma davanti, sono la
sua unica speranza, resisti, sono qua per te, per noi.
Mi si avvicina un giovane, ha uno zaino con se, mi chiede se
ho bisogno e io gli spiego in inglese che sono appena arrivato e
ho bisogno di lavoro, lui sorride e mi dice che ho trovato la persona giusta. Che fortuna, sono appena arrivato e ho già trovato
qualcosa che mi porta un guadagno. Seguo il ragazzo dentro un
condominio, non è bellissimo il posto, ma non mi sembra il caso
di fare il precisino ora. Saluto i suoi amici, abitano tutti insieme,
al massimo gli chiederò se posso pernottare qua. Mi fanno bere
un bicchiere di tequila, che schifo, mi siedo per parlare di cose
serie e mi mettono davanti un pacchetto nero, mi spiegano che domani ad un certo orario devo portarlo qua vicino. Non mi piace
tanto questa proposta, chiedo cosa c'è nel pacchetto e ricevo sorrisi
come risposta. Devo andare via, come faccio? Bella situazione.
Chiedo dove posso trovare un telefono pubblico per chiamare
casa, esco. Scappa, penso, scappa via! Un'altra notte in un parco,
ma lo preferisco all'appartamento di prima. Ho la faccia da criminale? Perchè mi trattano tutti così? Non ce la faccio più, qualcuno
mi aiuti. Mi siedo sul muretto e sospiro. Passa nel frattempo un
camioncino.. "ragazzo!", mi giro, un uomo pelato e dall'aspetto
simpatico mi chiama verso la sua auto, mi chiede dove può trovare
un posto buono per mangiare, con le lacrime agli occhi gli spiego
che non sono del posto e che non ne ho idea di dove si possa mangiare, mi apre la portiera e mi fa salire dentro, mi sorride e mi dice
che lo cercheremo insieme, forse esistono delle persone buone al
mondo, penso.
Una trattoria, entriamo, mi offre il pranzo e comincia a chiedermi della mia vita, parla l'inglese, gli dico che appena trovo un
lavoro gli ripago tutto e lui con la mano sullo stomaco mi dice che
la compagnia è la miglior moneta, anche lui è un ex migrante, arrivato dai paesi dell'est a diciotto anni, senza nessuno e senza una
lira in tasca. Ha una fabbrica di tessuti ora e mi chiede se ho tutti
i documenti in regola, gli faccio vedere tutto quello che ho, mi
guarda con uno sguardo che mi ricordò quello di mio padre
quando mi disse da piccolo "tu diventerai qualcuno, testone". Mi
dice che se voglio rischiare, posso seguirlo dopo la sua sosta in
questo paese e lavorare per lui, mi dice che non è facile però, che
lui fa anche le notti per tirare avanti la baracca, ma lavorare non
mi fa paura, gli dico che se il mondo fosse pieno di persone come
lui, non ci sarebbe tutto lo schifo che c'è, che basterebbe dare un
pezzo del proprio pane al prossimo. Lui ribatte con "se io avessi
avuto la tua fortuna quando arrivai nel paese che mi portò fortuna,
sarebbe stato tutto molto bello, ma non ti annoio ora con la mia
storia, perchè sai come me come ci si sente a ripensare ai momenti
neri della nostra vita, è per questo che ti aiuto, perchè avrei voluto
che qualcuno mi offrisse il pranzo o una parola di conforto quando
piangevo perchè avevo freddo e quando imploravo lavoro, non
pietà".
A salvarmi non è il posto, non è lo stato, non è qualcuno, a salvarmi sono io. Sono pronto a tutto, voglio guadagnare onestamente, voglio dormire notti serene. Ognuno di noi deve rinunciare
a qualcosa se vuole arrivare da qualche parte, bisogna osare, spronarsi dalla situazione abituale, so che sarei potuto restare con il
mio amico con la barba bianca o nell'appartamento, ma ho un
sogno nella vita, dei bisogni e delle necessità ben precise, mai arrendersi, denti stretti e pazienza. Vorrei ribadire il rispetto, fondamentale, non ho mai giudicato e mai pensato e augurato del male
a tutti quei passanti che mi hanno ignorato quando ero abbandonato sulla panchina pieno di rabbia. I valori di una persona non li
cambia la situazione in cui si trova, quelli te li porti nella valigia,
sempre.
SABATO 22 AGOSTO 2015
We Write 2015
TEMATICA RELIGIOSA E “ISLAM”
6.
Occidente e Islam: un rapporto sempre difficile nella storia,
che oggi sta diventando un conflitto dalle conseguenze imprevedibili.
Davide Grisendi • 4ª I • “M. di Canossa”
L’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001
viene dai più considerato come l’inizio delle problematiche che attualmente rendono sempre più difficoltosa la convivenza tra il nostro mondo occidentale
e quello islamico (e per la precisione quello arabo).
I limiti nell’interazione tra queste due realtà non
vanno tanto attribuiti al confronto culturale, che
ormai supera i mille anni di storia, quanto piuttosto
ai temi di gran lunga più recenti e che vengono ritenuti scottanti, almeno dall’opinione pubblica internazionale. La geopolitica, in tutte
le sue sfaccettature, appare infatti come la questione di maggior rilevanza e gravità, e ciascuno, anche senza essere un orientalista come
lo fu Picot o uno storico come Kissinger, dovrebbe a questo punto essere abbastanza consapevole per rendersi conto di ciò. Se si guarda
al passato, tuttavia, si vede qualcosa di molto diverso da quello che
sta accadendo ai nostri giorni. È vero che, fin dalle origini, il credo
islamico è stato diffuso con modalità diametralmente opposte a quelle
con cui era già stato predicato il cristianesimo, si potrebbe quindi dire,
banalmente, che hanno rispettivamente impiegato la spada e il martirio. D’altronde, in effetti, non si potrebbe certo spiegare la sorprendente rapidità con cui la religione di Maometto è giunta fino in
Portogallo e a Samarcanda e perfino, più tardi, in India, in Indonesia
e nel Sahel. L’epoca in cui la civiltà arabo-islamica ha raggiunto il
suo apogeo, cioè all’incirca verso l’anno 1000, ha tuttavia visto uno
straordinario esempio di tolleranza proprio in quei luoghi del Vicino
Oriente (o Medio Oriente), come direbbero gli anglosassoni. Opere
greche e siriache sono stare tradotte in arabo, i centri di Baghdad, Damasco e Aleppo, come Cordova in Spagna, sono stati di notevole rilevanza per secoli e anche a causa della loro importanza culturale.
Con l’epoca delle crociate, inaugurata alla fine dell’XI sec., ha avuto
inizio il contrasto tra l’oriente musulmano e l’occidente cristiano, le
guerre che ne sono derivate, e che non hanno obiettivamente mai
avuto termine fino ad ora, non hanno però del tutto ostacolato le occasioni di confronto pacifico tra le due sponde del Mediterraneo. Il
punto in cui le diversità tra “noi” e “loro” sono state più radicali e appariscenti è stato nella prima metà del Seicento, quando la Chiesa cattolica ha mandato al rogo Giordano Bruno e l’Europa cristiana si è
dissanguata per tre decenni con pretesti di carattere religioso, mentre
nell’India dei Moghul, alla corte di Agra, dotti musulmani e bramini
conversavano con i gesuiti. È vero anche, però, che gli stati moderni
del nostro tempo si sono venuti a formare in quel contesto preciso, e
per la prima volta il potere temporale si è distinto davvero da quello
spirituale. L’assenza di questi due fattori costitutivi della nostra idea
di stato è la principale cagione d’instabilità interna alle entità politiche
che appartengono al “bacino” islamico. Un caso peculiare è quello
dell’Arabia Saudita, che va ad interessare l’Egitto. In quest’ultimo i
Fratelli musulmani vorrebbero uno stato loro e sono ostacolati dai militari, i quali ricevono l’appoggio finanziario e non solo dal ricca potenza petrolifera vicina. Il motivo che spinge i sauditi ad appoggiare
l’esercito egiziano si deve al fatto che una repubblica islamica a due
passi metterebbe in serio dubbio la sicurezza della dinastia regnante
dei Saud’, che da sempre ha un matrimonio d’interessi con la “casta”
sacerdotale, ma che potrebbe finire allorquando il clero saudita pretendesse d’avere tutto quanto il potere per sé. Complicato, certo, ma
si hanno anche situazioni peggiori da interpretare. La domanda di
fondo che ci si deve fare, in sostanza, è questa: c’è stato uno dei due
contendenti (occidente e islam) che si è dimostrato migliore dell’altro
nel corso dei secoli? La risposta sembra essere no e, pertanto, alla
luce di quello che la storia ci ha mostrato, ciascuno dei due contendenti dovrebbe evitare di parlare e di atteggiarsi come se lo facesse
da un qualche pulpito. Premesso questo, viene poi da chiedersi se sia
impossibile, concretamente, una convivenza pacifica tra le due maggiori religioni, in termini numerici, del mondo odierno. Quali possono
essere le cause che impediscono che ancora una volta si ripeta quello
che si è visto nel Medioevo? Ci si sofferma poco a considerare che
nei secoli bui si ha avuto uno scambio della massima portata a livello
culturale: le opere di Aristotele tradotte dall’arabo al latino, l’insegnamento delle lingue orientali alla scuola di Chartres e nelle università, la stessa Divina Commedia in cui il Poeta auspica ad una
ricucitura di quello che viene visto come uno scisma interno al cristianesimo, e in cui non manca di lodare Averroè, filosofo della massima importanza nella formazione di Tommaso d’Aquino, santo e
dottore della Chiesa. Non mancano certo casi di tutt’altro genere, sono
stati infatti gli arabi ad incendiare il Serapeo di Alessandria in nome
di Allah, ma in quella stessa città la scienziata Ipazia era stata orribilmente linciata dai cristiani; se si guarda all’Index librorum prohibitorum, nel secolo XX, vi si trovano condannate, cosa che ci si
attenderebbe anche essendo di media cultura, opere di Freud, Bergson,
Sartre ecc., ma del Mein Kampf non ve n’era neanche traccia. Ognuno
ha dunque le zone d’ombra a cui dovrebbe pensare. Rispetto a quello
che sta avvenendo ora a livello globale si vede come la questione religiosa sia legata a doppio filo, e ben più che in passato, ai problemi
più concreti, nel senso propriamente materiale, la politica estera dei
paesi cosiddetti ricchi non può agire senza tenere presente le difficoltà
che molto presto sorgeranno dal punto di vista energetico. Questo introduce anche al discorso che, storicamente, ha visto il rapporto tra
occidente e mondo islamico assumere forme particolari nel colonialismo e nell’imperialismo. Gli abitanti dei paesi arabi, dal Maghreb
al Golfo Persico, senza contare tutta la parte dell’Africa nera che è
musulmana e che è stata interessata ugualmente dalla diretta dominazione europea (si pensi specialmente alla Nigeria e al Sudan, per la
presenza cristiana in questi stati), attribuiscono interamente all’Europa
le cause delle loro gravi situazioni economiche e politico-sociali, che
di fatto interesseranno sempre più anche noi. Cosa c’è di vero in que-
29
I temi dei 6 vincitori
ste accuse? Gli occidentali hanno lasciato nelle loro colonie africane
(e non solo) delle “testimonianze” tra loro discordanti, le infrastrutture
e l’irrigazione da un lato e i massacri e l’impoverimento dei suoli e
dall’altro, oltre al flagello del debito pubblico che ha iniziato a farsi
sentire nel momento in cui i paesi del Terzo e del Quarto Mondo sono
entrati nel circolo vizioso dei rapporti commerciali con i loro padroni.
Quasi tutti sono ancora sottoposti a questo giogo che sembra non vedersi. C’è dunque, come già si era capito, anche una non indifferente
responsabilità dei ricchi del mondo nell’aver determinato le condizioni di povertà di certi stati. Questo fatto è pertanto a suo modo correlato alle difficoltà che s’incontrano tra queste due civiltà. Detto
questo è bene cominciare a sviscerare un altro aspetto, che riguarda
il modo con cui la religione e gli altri elementi culturali si sono sviluppati in occidente e nell’Islam, e come questo ha influito, di conseguenza, nel modo di rapportarsi tra questi mondi che appaiono più
distanti ora di quanto lo siano mai stati in passato. Tutte le grandi scoperte e gli sviluppi che si sono avuti in ogni campo dello scibile
umano, soprattutto le scienze e le matematiche, nei secoli di maggior
splendore della civiltà islamica, vengono viste come un modo per apportare prove e sostenere in tutto e per tutto quello che sostiene il Corano, in pratica i musulmani si sarebbero ben guardati dal pensare al
progresso se questo andava a contraddire il testo dettato a Maometto
niente poco di meno che dall’arcangelo Gabriele. Allo stesso modo,
con la Scolastica latina, si è fatto per quel che riguarda il rapporto tra
filosofia e teologia, cioè le verità di fede si sono anche giustificate
con la ragione finché era possibile, e se si pretendeva di usarla per
confutare i dogmi o anche solo di dimostrare l’esistenza di Dio attraverso la sola facoltà razionale, si può immaginare, quali potevano essere le conseguenze. Al di là della palese superficialità e infondatezza
di certe affermazioni che provengono da ovest nei confronti dei musulmani, c’è da dire che si tenta sempre di più di differenziare la nostra
cultura dal cristianesimo, e di individuare nell’Islam dei limiti posti
dal legame eccessivo tra la religione e gli altri elementi che costituiscono il patrimonio di quella civiltà. Prestiamo però attenzione a come
viene inteso, da noi, il profondo e per certi versi ambiguo legame che
si può individuare tra la religione cristiana e l’Europa. Togliere il cristianesimo significherebbe privare il Vecchio Continente della sua
stessa identità, sebbene oggi sia l’America Latina il continente più
numericamente numeroso per quel che riguarda i cattolici. Il ruolo
pervasivo della fede cristiana non deve però necessariamente escludere come la cultura vada ad influenzare, a sua volta, la religione,
anche al di là della semplice lingua di rito, come il latino per i cattolici
e lo slavo ecclesiastico per gli ortodossi. Nel momento in cui, tuttavia,
la relazione presente tra un credo e l’insieme delle produzioni culturali
(materiali e intellettuali) di un popolo/nazione si viene ad accentuare
troppo, ecco che s’incorrere nel rischio del fanatismo o comunque di
casi in cui la dimensione spirituale va a dare un sostegno alle concrete
azioni umane, quindi dei pretesti. Ciò si è visto solo con le crociate,
dove l’interesse dei signori feudali e il programma di politica estera
d’un papa dalle vedute internazionali ha trovato una scusa ritenuta
plausibile nella lotta contro gl’infedeli, fino a giustificare il massacro
di ebrei e musulmani che venne perpetrato a Gerusalemme, e che è
riportato da un cristiano, nell’opera nota come Gesta Francorum. Allo
stesso modo è accaduto nel secondo Ottocento quando imprenditori
europei impregnati in dosi complementari di calvinismo e pietismo
evangelico hanno cominciato a fondare colonie e imperi. La cosa più
interessante per uno storico e più turpe per chiunque è però che lo
stesso intervento in Iraq dei primi anni 2000 sia stato paragonato ad
una crociata. Se Giovanni Paolo II ha usato parole assai dure, alcuni
prelati, tra cui lo stesso Camillo Ruini, hanno inteso questa guerra
come una “alleanza” tra i valori cristiani e quelli della democrazia e
della tolleranza che doveva combattere la barbarie dei seguaci di Maometto. Forse non si sa, adesso, che il numero complessivo dei cristiani
di Siria e Iraq è più che dimezzato rispetto a soli dieci anni fa, perché
quando in quegli stati, più eterogenei di quanto si pensi, scoppia un
conflitto, i cristiani sono i primi ad essere uccisi. Si dice d’intervenire
per difendere i nostri fratelli nella fede dai massacri, ma le stragi che
insanguinano le strade delle città dell’Asia occidentale non sono cominciati proprio dopo l’inizio della guerra portata dagli Stati Uniti
appoggiati dai loro alleati d’oltreoceano? Si pensa che non esistono
solo i terroristi che si fanno esplodere in vie affollate ma anche gruppi
estremisti cristiani che uccidono irrompono nelle cliniche statunitensi
per uccidere i medici che praticano l’aborto? Adesso come un tempo,
e la morale a cui si perviene è sempre la stessa, è difficile se non impossibile parlare di moralità di qualcuno rispetto agli altri, perché la
certezza d’essere nel giusto non può e non deve discolpare nessuno.
Facendo un piccolo salto indietro, al 1979, c’è da riflettere su una
cosa di cui forse non si tiene sempre conto con la dovuta attenzione,
e che ha avuto effetti che in parte sono ancora osservabili. In quell’anno le truppe russe invasero l’unico stato centroasiatico che non
era compreso all’interno dell’Unione Sovietica: l’Afghanistan, stato
monarchico, quasi completamente di fede musulmana sunnita, e in
forte via di sviluppo. L’azione militare dell’esercito sovietico si proponeva di ritagliare un accesso all’Oceano Indiano ma, come è ben
noto, questa offensiva determinò per l’URSS la perdita dell’appoggio
di quasi tutti quei paesi del Terzo e Quarto mondo in cui il marxismoleninismo stava prendendo piede, ciò accelerò di molto il futuro dissolvimento della Federazione sovietica. Sempre nel ’79 i
fondamentalisti iraniani capeggiati dal carismatico ayatollah Khomeini presero il potere in Persia ponendo fine, anche lì, alla monarchia; liquidate le sinistre, i laici e gl’intellettuali (o meglio le tre cose
assieme), s’instaurò poi una repubblica islamica che continua ad esistere tutt’oggi. Di fronte all’attacco sovietico molti paesi finirono, appunto, per abbandonare il blocco orientale e guardare all’occidente,
tra questi tuttavia, quelli musulmani continuavano a nutrire un
profondo odio verso Israele e gli Usa, in particolare. Come si più comprendere, in pratica, il sentimento religioso ha avuto il sopravvento
in tutti i casi. Per cui i pericoli legati alle forme di fanatismo e d’intolleranza sono ancora oggi molto seri, ma di fronte a questi fatti evidenti e oggettivi, e si spera adeguatamente sostenuta da valide
argomentazioni, come davvero si comporta l’Occidente, adesso, con
i pregiudizi che non ha abbandonato? Le minoranze islamiche si fanno
sempre più folte in Germania, Regno Unito e Francia, l’Italia arranca
sempre più a causa degl’immigrati, anche in Spagna e in Grecia la
crisi è aggravata dagli sbarchi di clandestini. Non meno importante è
poi il caso della Russia, che in futuro sarà lo stato europeo con la maggior percentuale di popolazione musulmana. Nei casi della Francia e
dell’Inghilterra il concetto d’integrazione è ormai una realtà effettiva,
ma si sa che questo non risolve il problema, perché sono le persone
di fede islamica ormai “occidentalizzate” a far scoppiare le bombe e
ad arruolarsi per combattere in Africa e in Medio oriente, e le persone
che arrivano sui barconi sono i profughi che da lì fuggono per cercare
salvezza. La distinzione tra terroristi e profughi sembra molto nitida
in base a queste parole, ma in pochissimi sembrano coglierla. Di
fronte alle minacce che vengono dai paesi sopra citati i cittadini europei reagiscono nei modi che vediamo: la Lega Nord ha riportato
successi quasi simili a quelli di quindici anni fa, mentre in Francia il
Fronte Nazionale ha vinto perfino nelle tradizionali roccaforti della
sinistra, come Lione, e anche altrove le scelte elettorali hanno visto
mutamenti molto bruschi. I casi scandalosi che hanno colpito la
Chiesa cattolica durante il pontificato di Benedetto XVI (IOR e preti
pedofili) hanno contribuito a mettere in crisi la devozione di molti. In
Italia la questione delle moschee è oggetto di molti dibattiti, sebbene
qui da noi il crocifisso nelle classi da un lato e il velo che non viene
negato alle donne islamiche rendano l’idea di un paese “normale” rispetto alla Francia dove ogni simbolo religioso è messo al bando e
alla Gran Bretagna dove la legge riconosce ai musulmani il diritto di
applicare la shar’ia. Questi sono soltanto accenni a come, nei frangenti
in cui ci troviamo, gli occidentali si trovano a reagire, e il più delle
volte lo si fa d’istinto, ma d’altronde in certe circostanze non ci si attende nulla di diverso. Ascoltando coloro che tendono a sottolineare
la distinzione tra l’occidente (cristiano) e l’oriente (islamico), vengono
in mente le parole di papa Giovanni XXIII, ovvero che non bisogna
cercare quello che divide ma quello che unisce. Le cose che si sono
dette nelle righe precedenti non avrebbero alcun senso se non le si ricordano soprattutto in questo momento, tante cose hanno unito queste
lontane civiltà, e per giunta proprio quando le vie e i mezzi di comunicazione praticamente inesistenti rendevano quasi impossibile quello
che oggi sarebbe, volendo, così facile. Se mai torneranno ad esserci
pace e confronto dove un tempo ci sono già stati, quando sembrava
che l’Europa stesse attraversando il periodo più oscuro della sua storia, sarà possibile solo grazie ad un impegno bilaterale. E su coloro
che sono scettici sull’attenzione quasi isterica che viene rivolta agli
eventi a sud ed a est del Mediterraneo, apprensione e preoccupazione
comune a tutti, e non solo alla Chiesa, viene da domandarsi che cosa
attragga maggiormente il loro interesse. C’è chi afferma che le distanze siano troppo elevate, e preferisce concentrarsi sul tentativo di
dialogo interno al Cristianesimo, per stringere e rafforzare i legami
tra cattolici, protestanti e ortodossi; ma appare obsoleto far notare che
le minacce che provengono dall’Islam pongono in secondo piano ogni
ragione di attrito su dibattiti teologici o questioni simili. Tra l’altro è
il sud dell’Europa, con Roma, la “mela d’oro”, ad essere esposto maggiormente, ed è inequivocabile che tutte le confessioni cristiane fanno
riferimento a quella che è rimasta più di tutte fedele ai dettami dei
primi secoli. Tutte le incertezze presenti e i dilemmi del futuro verteranno su temi legati all’attrito tra mondo occidentale ed islamico, e
pertanto è da qui che si deve partire per prendere in esame ed analizzare tutto il resto. Si confida dunque nella capacità e nella lungimiranza di coloro che decideranno delle sorti del globo negli anni a
venire.
TEMATICA RELIGIOSA E “ISLAM”
9.
L’argomento” DIO” nei discorsi fra noi ragazzi e nella mia
esperienza personale. Voglia di Dio e crisi di fede: ecco la mia personale
esperienza
Davolio Camilla Maria • 5ª H • “Scaruffi-Levi-Tricolore”
Il sole sta incominciando a calare, è quasi il tramonto.
Mi trovo sul crinale di una montagna, intorno a me
nient'altro che un mare bianco di neve e qualche roccia che affiora qua e la, come un relitto antico ormai
dimenticato tra le onde; ai piedi un paio di sci, fedeli
compagni di quella piccola avventura. Il vento gelido
mi sferza il viso, dimostrandomi la sua forza. L'aria
pungente fa arrossire le piccole parti di pelle lasciate
scoperte. Gli occhi mi lacrimano, lo sguardo è perso nell'orizzonte, la
dove le montagne si stagliano contro un cielo tinto di un lieve rosa
pastello. Chiudo gli occhi, per assaporarmi quel dolce momento;
chiudo gli occhi per fissare il ricordo nella mente mentre vengo sommersa da un'ondata di sensazioni.Quando li riapro un sorriso mi compare sulle labbra, mi rendo conto di tutto ciò che mi circonda e della
sua grandezza. Un senso di profonda pace e gioia mi pervade, solo
per il fatto di esistere e di poter essere partecipe di tali meraviglie.Chi
sono io qui? Cosa sono paragonata alla Terra, all'immensità dell'universo? Non sono altro che un insignificante puntino su una montagna.
Eppure esisto. Per quanto insignificante la mia vita e la mia presenza
possano sembrare, io vivo, qui ed ora. Come si può in questa situazione
non credere? Credere di non essere soli, credere che la propria vita non
sia solo fine a se stessa, ma che sia legata a qualcosa di superiore. Risulta difficile non avere fiducia in qualcosa che va oltre ciò che è visibile, oltre la materia, ma che allo stesso tempo si trova in egual misura
dentro di noi.Probabilmente in molti potrebbero pensare che queste
non siano altro che vane speranze di una giovane sognatrice che non
riesce a tenere i piedi per terra; alcuni potrebbero addirittura ritenere
che questi siano pensieri di una fanatica religiosa che vagheggia su argomenti inutili al mondo e al suo sviluppo.Sono fermamente convinta
che chiunque, fermandosi per un istante ad osservare ciò che lo circonda, prestando un po' più di attenzione a tutto ciò che reca gioia,
anche le più piccole cose, non possa fare altro che credere, in ideali, in
un Dio o in una religione specifica, in se stessi, in una qualunque forma
di ideologia. Credere è tutto, è essenza di vita, è ciò che ci rende umani.
Queste semplici cose stanno diventando, tuttavia, sempre più difficili
e rare. Il mondo si sta trasformando in un “insieme di cose che devono
essere portate a termine”.
(continua pagina successiva)
30
SABATO 22 AGOSTO 2015
We Write 2015
Tutto ciò che gli uomini fanno segue schemi fissi innaturali e deve avere
uno scopo preciso che comporti un qualche tipo di beneficio, per la maggior parte delle volte, materiale. Le persone nascono e crescono dentro
quest'ottica, che non insegna ad apprezzare ciò che abbiamo, ma pensa
incessantemente ad accrescerne il valore e a cosa fare per ottenere da
esse il massimo guadagno. Chi si sofferma più ad osservare, a cercare
di conoscere se stessi per trovare ciò che ci rende felici? In questo modo
le persone, ed in particolare i giovani, arrivano inevitabilmente ad una
crisi interiore. Vedo sempre più spesso persone che non si riconoscono
più nel mondo in cui vivono, persone che soffrono di depressione, persone che credono di essere sbagliate o, addirittura, malate. In questo i
giovani sono i soggetti più vulnerabili, perché sono sempre più influenzati da questa società frenetica che tende a togliere la possibilità ed il
tempo di soffermarsi su noi stessi e sui nostri sentimenti.Ai giovani
spesso manca, addirittura, la capacità di stare per un momento in solitudine, una condizione essenziale se si vuole capire in cosa si crede, in ciò
che si è ed in ciò che si aspira ad essere. Personalmente penso che tutti
credano ed abbiano fede in qualcosa nel momento stesso in cui provano
sentimenti profondi, sono grati per ciò che sono ad hanno e nel momento
in cui amano. L'amore, verso il prossimo, verso noi stessi, verso ciò che
ci circonda o verso la vita, è il sentimento più sublime che l'uomo possa
provare; come può l'uomo amare senza avere fede in qualcosa e senza
credere? Osservando quel tramonto dipingere il cielo di incantevoli colori e forme sento di amare questa Terra e sento di credere incondizionatamente a qualcosa che va oltre ciò che posso toccare.
Francesco Nasi • 4ª M • “Liceo Moro”
Sapete qual è il vero problema dell’esistenza di
Dio? Che il problema non esiste più.
Ma come, eppure Dio lo troviamo ovunque: nelle
pubblicità del caffè, nei telegiornali della domenica
sera, nei cartelloni lungo le strade di provincia.
Sentiamo tanto parlare di Dio ma non sappiamo chi
o cosa sia, e non c’importa neanche di saperlo. E perché dovrebbe importarci in un’epoca in cui ogni cosa
è sotto il nostro controllo, in cui l’uomo ha finalmente raggiunto lo status di supremo signore del pianeta? Non siamo più nel Medioevo, Dio
non ci serve più: la medicina può guarirci, gli psicofarmaci possono
farci star meglio.
Dio è fuori moda. Non si vive molto meglio senza pensarci? Si è
vero, magari ogni tanto viene da rifletterci su quando 700 immigrati
muoiono in mare aperto o un aereo con 150 persone si schianta sulle
montagne. “Ehi Gesù, sei lassù?”
Ma è un pensiero talmente effimero che basta il risultato della più
recente partita di calcio per spazzarlo via, un raggio di sole alla finestra
per ricordarci quanto sia bello e felice il mondo in cui viviamo.
Il discorso non è tanto nel credere o nel non credere, ma nel riflettere
su qualcosa di più grande di noi. Non centrano il Papa, l’Isis o il Dhalai
Lama: quella di cui parlo è la peggior malattia che abbia mai afflitto la
nostra umanità: il menefreghismo.
I giovani (ma anche agli adulti) non hanno più alcun interesse nel
cercare Dio, troppo indaffarati da un mondo in cui ogni secondo deve
essere speso per guadagnare: comprare e guadagnare, comprare e guadagnare ininterrottamente fino alla fine dei nostri polverosi giorni.
Che c’è di male? C’è di male che il menefreghismo davanti all’esistenza o meno di un essere supremo, di un telos che regola il nostro vivere, porta inevitabilmente a quello davanti ad altri problemi della vita,
ad essere ignavi di fronte a temi come l’aborto, la condanna a morte o
i matrimoni gay. Ci porta a fregarcene delle altre persone, a provare
troppo odio e nessuna pietà quando leggiamo delle stragi sul giornale.
Ci porta a votare il primo furbone che occupa più tempo sui palinsesti
televisivi.
Non può essere un caso che la generazione dai pensieri prefabbricati
dalla televisione e dai social network non sappia chi siano Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino o che, andando avanti con il consumismo
sfrenato degli ultimi secoli, il nostro pianeta arriverà al collasso. Questo
perché non siamo più abituati a pensare: il mondo non ci ha insegnato
a farlo. E a che scopo avrebbe dovuto? Dio, quello vero, non fabbrica
denaro. Il vero Dio non è lo Ior, né il terrorista che ostenta tanta fede
quando in realtà vuole solo proteggere i suoi pozzi petroliferi. Dio è il
mio amico che è andato un anno in Albania per volontariato e quello
che mi è stato accanto quando ero triste. Dio sono i centomila ragazzi
di Bologna alla manifestazione di Libera contro la mafia e quelli discriminati perché ritenuti “diversi”. Dio è Caravaggio, Bob Dylan, Mozart, Shakespeare, Dio è il sole il primo giorno di Primavera e la neve
la mattina della versione di latino. Dio è nella pioggia.
E allora a chi interessa dell’arte, della musica, della poesia, a chi interessa fare qualcosa per gli altri senza ricevere nulla in cambio? Chi
sa stupirsi ancora di fronte al grande spettacolo delle cose, chi ha ancora
il coraggio di lottare per i poveri e i più deboli? Perdendo il bisogno di
cercare Dio, di andare oltre l’apparire delle cose, abbiamo perso tutto
questo, tutto ciò che ci rendeva degni di essere chiamati uomini. Che
differenza c’è fra l’uomo e la bestia se togliamo tutto questo, se ci limitiamo a sopravvivere?
Nessuna.
Vivere non significa prendersi una sbronza il sabato sera o accanirsi
nel cercare sempre e comunque il divertimento: quello è sopravvivere.
Vivere significa mettersi in discussione, sognare, soffrire, arrivare a
odiare la nostra stessa esistenza senza mai rinnegarla per davvero. Per
vivere dobbiamo andare oltre l’apparenza delle cose, distruggerci nel
pensare a qualcosa d’incomprensibile e più grande di noi, ricostruirci
nella consapevolezza di aver provato l’ebbrezza di diventare spie degli
dei avendo tolto un mattone dal muro fra noi e il grande mistero delle
cose. Soltanto vivendo potremo ambire al titolo di uomini. Sarà difficile, ma una volta usciti dalla caverna la luce sui nostri volti sarà più
dolce che mai. Ringrazieremo un Dio risorto, morto o inesistente per
averci portato fin lì.
Cadremo in ginocchio.
Rideremo.
Piangeremo.
Nel vento soffierà ancora la risposta, la stessa da sempre, che l’uomo
non vuole ascoltare: cercare, lottare.
Vivere.
I temi dei 6 vincitori
TEMATICA VIOLENZA SULLE DONNE
PROPOSTA DA “CARAMELLA BUONA”
10. Scrive K. Hosseini nel romanzo “Mille splendidi soli” : Distesa sul divano, Mariam, fissava i mulinelli di neve che turbinavano
fuori dalla finestra. Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di
neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte del mondo.
Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare
le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi, cadendo silenziosamente sulla gente. “A ricordo di come soffrono le donne come noi”
aveva detto. “Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso”. Il candidato delinei e collochi la figura della donna vittima di
violenza nell’attuale contesto storico soffermandosi, in particolare, sul
concetto giornalisticamente definito di femminicidio e su quali potrebbero essere le misure di prevenzione e contrasto da adottare a tutela
della donna.
Francesca Burani • 4ª E • “Galvani-Iodi”
La donna è sempre stata e sempre sarà una figura
fondamentale nella società. Non per la fertilità, non
per i lavori che “solo le donne possono svolgere”,
non per il lato più umanistico e docile rispetto agli
uomini, ma perché donne. Il problema, probabilmente, sorge sin dal nome, che non viene onorato ma
bensì, a volte, utilizzato in modo quasi dispregiativo.
Le donne non sanno guidare, le donne non capiscono
niente di politica, le donne non possono mantenere una famiglia perché non sono propense al lavoro, le donne non possono giocare a calcio e nemmeno capirne qualcosa guardando una partita. Da qui la
famosa citazione: “sei proprio una donna”. Questo stereotipo che ci
portiamo addosso, quello di essere “femmine” in grado solo di truccarsi, arrivare tardi agli appuntamenti e una settimana al mese essere
considerate Satana, in un certo senso ci sta condizionando ad una ad
una. Alcune sono forti e si oppongono a queste dicerie, perché troppo
grandi per stare dentro ad una così piccola considerazione, altre iniziano a pensare che sì, magari è vero, siamo come ci descrivono. Eccolo il nocciolo del problema. Il tutto, il più delle volte, dipende dal
contesto religioso, storico e famigliare in cui si cresce. Le cose però
si fanno sempre in due, e se anche una donna nasce e cresce nella famiglia migliore, non è detto che questa non possa incontrare un uomo
che è invece maturato nella totale convinzione che le donne in realtà,
non valgano poi così tanto. Nasce dall’incontro con uomini del genere
il fenomeno del così detto femminicidio.
Si sente parlare sempre più spesso di maschi che, lasciati dalla morosa e in preda alla più totale umiliazione (mentale), decidono di eliminare il problema alla radice, vendicandosi con l’omicidio. E se
questo è un banalissimo e imbarazzante motivo che spinge gli uomini
a commettere certi atti, lo è ancora di più il fenomeno della gelosia.
Mi immagino questi ragazzi, o adulti, che nel vedere la propria fidanzata mandare un messaggio ad un amico (magari anche felicemente
sposato con tanto di bambini), vengono pervasi da una nube tossica
che acceca la vista, fa prudere le mani e salire la bile, offuscando ogni
pensiero logico e lasciando libero arbitrio alla parte inconscia del cervello. In queste circostanze c’è per forza qualche problema di fondo.
Freud avrebbe sicuramente molto su cui lavorare.
Bisognerebbe chiedere a tutti gli uomini di soffermarsi un attimo e
pensare. Pensare a cosa sarebbero loro senza di noi. La risposta è abbastanza semplice anche per i meno perspicaci, semplicemente non
ci sarebbero. Da ciò mi sorge spontaneo chiedere: come si fa a maltrattare una donna, arrivare addirittura ad ucciderla, quando è stata
proprio una figura femminile a metterli al mondo? Non dico che gli
uomini debbano tutto a noi, ma obbiettivamente, possiamo permetterci di prendere gran parte del merito.
Veniamo rappresentate quasi come figure malvagie che più lontane
stanno e meglio è, un po’ come Medusa che se veniva guardata negli
occhi, trasformava in pietra il diretto interessato. Facciamo paura, in
realtà, perché siamo il punto debole maschile. Le uniche in grado di
ferirli proprio lì, nell’orgoglio, e per questo è meglio accettare un
uomo che ci dice “ho paura di innamorarmi quindi meglio non andare
avanti”, piuttosto che un maschio impavido nel buttarsi, ma che nel
momento in cui non funziona più, decide semplicemente di eliminarti.
Tutto il lavoro sporco iniziale però sta a noi donne, che non solo
abbiamo il timore di non aver trovato “quello giusto”, “il vero amore”,
ma dobbiamo anche preoccuparci di cogliere ogni minimo segnale
che possa predirci che stiamo frequentando un potenziale serial killer.
Perché si, tutte le storie che si sentono tramite i media riportano, dai
testimoni, la solita frase: “eppure sembrava una così brava persona,
proprio non mi aspettavo che sarebbe arrivato a ciò”. E invece sì, ultimamente sono in molti quelli che ci arrivano, e le condoglianze postomicidio servono a ben poco.
Esiste anche un altro tipo di omicidio, quello psicologico. Maschi
che si appostano sotto le finestre, e non per una serenata, telefonate
nel cuore della notte, stalking, minacce. Se non uccide fisicamente,
uccide mentalmente.
Nell’attualità c’è un surplus di omicidi di questo tipo, nonostante
tutte le lotte che già in passato abbiamo dovuto combattere per ottenere quello che ora ci viene clamorosamente privato. Invece di un
progresso, si sta verificando un costante regresso. Probabilmente questa è una condizione che esiste da sempre, ma che solo negli ultimi
anni hanno deciso di far presente: è giunto il momento di intervenire.
La prevenzione primaria, consiste nel prevenire che episodi come
questi accadano. Io non so cosa si possa o non possa fare a riguardo,
ma penso che nessuno conosca veramente il vaccino per questa malattia. Potremmo confidare nella scienza, immaginarci che ogni individuo pericoloso sia in possesso di agenti patogeni che, prelevati dal
sangue, possano poi essere inseriti nella memoria immunologica di
noi donne ed essere quindi protette da un repellente per uomini dannosi alla salute. Ma in questo caso si parla di fantascienza, quando in
realtà l’arma più potente l’abbiamo già dentro di noi. Si tratta di
un’arma particolare, ci sono donne che l’hanno più sviluppata, altre
che non hanno mai avuto bisogno di sfruttarla perché eccessivamente
protette e alcune che, troppo innocue, non sono in grado di manovrarla
a proprio favore. Si parla della forza, quella d’animo, che si sviluppa
dal momento in cui suona la sveglia e devi alzarti dal letto, fino ad
arrivare a fine giornata. Sarebbe bello se consistesse solo in questo,
ma purtroppo non sempre basta. Ci sono donne costrette ad utilizzarla
come scudo abitualmente, mentre altre non trovano la forza di farla
emergere, nemmeno quando i campanelli d’allarme cominciano a tintinnare. È una caratteristica latente della personalità di tutte noi, e attraverso qualche esame di coscienza potremmo diagnosticarne la
presenza. Gridarlo, denunciarlo, sussurrarlo, qualunque di queste
azioni potrebbe essere l’inizio della fine. La chiusura di un cerchio
che poteva sembrare troppo grande per essere sigillato. Ma per fare
ciò bisogna essere coraggiose e soprattutto non da sole. Bisogna volerlo, lottare con le unghie e con i denti, sudare, esporsi, ma il raggiungimento dell’obiettivo varrebbe la pena di tutto questo. È
importante anche che le donne non succubi di questa situazione, si
coalizzino con le dirette interessate e non ignorino il problema, solo
perché non rivolto a loro. L’altruismo è una delle chiavi fondamentali
per aprire un portone di possibilità a tantissime donne che da sole non
possono farcela.
L’unione per l’ottenimento di una causa comune è necessaria, perché è difficile spegnere da sole le luci della ribalta, se si ha paura del
buio.
TEMATICHE LAVORO
PROPOSTE DA DITTA “FAGIOLI”
13.
Lavoro significa possibilità di realizzare un progetto di vita
professionale e personale. La formazione è il miglior canale di accesso
al lavoro e la volontà di migliorare costantemente è la chiave che tiene
aperta la porta del successo. In cosa credi che la tua scuola, la tua famiglia, le tue esperienze in stage estivi, ti abbiano formato per affrontare le difficili sfide del mercato del lavoro che ti attendono.
Giulia Cuda • 4ª D • “Ariosto-Spallanzani”
“Lavoro significa possibilità di realizzare un progetto di vita professionale e personale”, recita oggi la
traccia di questo concorso. Chi potrebbe negare la verità dietro a queste belle parole? Eppure per migliaia
di giovani rimangono solo questo: delle belle parole.
Questo progetto, questo sogno è continuamente precluso a così tante persone per il semplice motivo di
aver avuto una passione o predisposizione “diversa”:
quella verso le materie umanistiche. Oggi, più che mai ci si trova ad
affrontare un momento di grande difficoltà sul mercato del lavoro, ma
per alcuni è sicuramente più difficile che per altri. Alle orecchie della
nostra società, infatti, l’affermare di voler studiare lettere classiche, storia o filosofia ha lo stesso suono delle parole: “Voglio rimanere senza
lavoro per i futuri dieci anni della mia vita per poi finire a fare l’insegnante alle scuole medie. Sottopagata, mi raccomando”. Si sa, i tempi
sono difficili, c’è la crisi e nessuno ha bisogno di qualcuno che sappia
leggere Platone in greco antico, ciò di cui c’è davvero bisogno sono
più economisti, visto lo splendido lavoro che questi hanno svolto negli
ultimi cinquant’anni. Quindi, poiché tutta la nostra vita scolastica, dalle
elementari in avanti, è in preparazione al mondo del lavoro, perché scegliere scuole secondarie a indirizzo umanistico?
Io ho diciassette anni, frequento il liceo classico e sogno di studiare
filosofia.
Ogni anno vedo la mia scuola costretta a chiudere una sezione di più
a causa del sempre calante numero d’iscritti. Ogni giorno mi sento chiedere a cosa servano il greco e il latino e se lo so che di filosofia non si
campa. Sì, lo so. La vera domanda, secondo me, dovrebbe essere se sia
giusto così.
Le materie umanistiche sono quelle che ci offrono il più competente
strumento per studiare e cambiare in meglio il mondo. In primo luogo
perché tutta la nostra cultura discende in linea quasi diretta da quella
latina, che riprende a sua volta quella greca. Non si può pensare di fare
un’analisi incisiva e approfondita della nostra realtà senza considerare
quelle che ci hanno preceduto. Inoltre i più grandi scienziati, pensatori
o personalità della storia sono sempre stati uomini di cultura, da Freud
a Leonardo da Vinci. Ma la cosa più importante è che leggere i classici
e saper apprezzare l’arte, in ogni sua forma, permette sì di studiare
l’uomo e la sua storia, ma soprattutto di conoscere se stessi. E’ l’humanitas ciceroniana. E’ trovare un qualcosa, tra le pagine di un libro o in
un’acciaccatura di pianoforte, che ci parli. Alcune volte sussurrandoci
in un orecchio, altre urlandoci in faccia. Noi non possiamo far altro che
rispondere, sia con un cambiamento in noi stessi o capendo qualcosa
di più della realtà. E’ un vero e proprio dialogo che ci fa mettere in discussione. Che ci fa pensare.
Ecco la cosa più importante di cui le discipline umanistiche sono capaci: far pensare. E’ proprio di questo che la nostra società, i cui contorni si stanno sempre più affievolendo a causa di questa crisi che, prima
ancora di essere economica, è crisi dei valori, ha bisogno per il futuro
mercato del lavoro: non letterati, né ingegneri, ma giovani donne e giovani uomini che sappiano pensare. Persone capaci di mettersi in discussione, che conoscano tante cose e che sappiano di non saperne così
tante di più. Insomma, persone che abbiano studiato materie umanistiche. La mia famiglia e, soprattutto, la mia stessa indole mi hanno sempre spinta a seguire questo indirizzo e vorrei continuare lungo questa
strada, per quanto possa essere la meno battuta. Alla fine della quale,
però, preferirei trovare un mercato lavorativo conscio dell’importanza
sociale del mio corso di studi, piuttosto che l’incertezza che mi si profila
di fronte adesso.
Io ho diciassette anni, frequento il liceo classico e sogno di studiare
filosofia.
Mi sento pronta ad affrontare le sfide del mondo del lavoro. Il mondo
del lavoro sarà pronto a darmi una possibilità?
SABATO 22 AGOSTO 2015
III
RUBRICA DEL TEMPO LIBERO
IL METEO DELLA SETTIMANA
SABATO 22
DOMENICA 23
LUNEDI’ 24
MARTEDI’ 25
MERCOLEDI’ 26
GIOVEDI’ 27
VENERDI’ 28
Velato o poco
Giornata bella
Velato o poco
Pioggia
Velato o poco
Pioggia
Temporale
nuvoloso
e calda
Min. 21
Min. 22
Max. 35
Max. 34
intermittente
nuvoloso
Min. 22
I venti saranno
I venti saranno
prevalentemente
prevalentemente
deboli
deboli e soffieranno
Max. 37
ESE con intensità
intensità di 6 km/h.
di 6 km/h.
Possibili raffiche
Possibili raffiche fino
fino a 13 km/h
a 11 km/h
I venti saranno
Min. 25
Max. 35
Vento da Sud-Est
con intensità
di 4 km/h. Raffiche
deboli e soffieranno
da Sud-Est con
intensità di 5 km/h.
fino a 10 km/h
km/h km/h
Max. 35
Vento debole da
Est-Nord-Est
Venti assenti
con intensità
Ovest-Sud-Ovest
con intensità
di 3 km/h.
Temperatura
Raffiche fino
a 4 km/h.
di 3 km/h.
percepita 35°,
Possibili raffiche
fino a 11
Max. 32
Vento debole da
prevalentemente
e soffierannoda
da Est-Sud-Est con
Max. 37
Min. 23
Min. 25
e schiarite
Min. 24
e schiarite
nuvoloso
Raffiche fino
a 4 km/h
Temperatura
percepita 33°,
umidità 39%
umidità 40%
L’OROSCOPO DELLA SETTIMANA
ARIETE
Siate prudenti. Non è il
momento di lanciarsi in
situazioni che non promettono risultati concreti.
Amicizie nuove su social
network : fate attenzione
alla vostra privacy, compreso quello del vostro cellulare.
LEONE
Ritorno improvviso di persone che sono stati importanti nella vostra vita : per
alcuni sarà innegabile il
piacere nel risentirle o rivederle, per altri ci potrebbe
essere un certo disappunto
e nervosismo.
Ottime prospettive in
campo sentimentale.
SAGITTARIO
Presto risolverete una questione spinosa che vi
affligge da tempo. Portate
solo pazienza.
Il giardino dell’amore si
va riempiendo di tenui e
delicati fiori : sappiate
però essere onesti con voi
stessi e capire ciò che conviene di più al vostro
cuore.
TORO
Non date sempre colpa alla
crisi se il vostro progetto
non decolla: è che ci lavorate poco e senza entusiasmo. Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento
e lavorate di più intorno e
sul progetto.Se vi sforzerete di saper fare qualcosa di
speciale, potreste risolvere
anche un problema.
VERGINE
E’ un giorno incerto: alcuni
dubbi e malumori potranno
rendere questa giornata
tediosa e nervosa : potreste
non trovare la giusta sintonia con voi stessi.
Favorevolmente attivati
gli incontri, le comunicazioni e i brevi viaggi. Cerca
di frenarti nel1e spese.
CAPRICORNO
Qualche litigio nella coppia per incomprensioni e
sono possibili anche
fughe dal proprio partner.
Per i single invece la persona a cui tenete e che vi
piace sembra disinteressarsi a voi.
GEMELLI
La lunga notte sta per passare : già da oggi potreste
assaporare l’inizio della
rivincita sulla vita, questo
soprattutto per i nati di
venerdi. Tante buone occasioni da inziare a fruttare e
mettere a segno colpi
importanti. Qualcuno vuole
convincervi di qualcosa che
non è: lasciatelo parlare.
BILANCIA
Chiedetevi se per caso in
questi giorni non avete
ferito qualcuno con il
vostro parlare e trovandovi
in difetto siate pronti a
chiedere scusa per primi :
è la miglior cosa prima che
qualche amicizia si possa
deteriorare irreversibilmente.
ACQUARIO
Mercurio segna una giornata particolarmente ricca di
emozioni ma anche segnata
da profonde contraddizioni
che potrebbero rivelarsi
soprattutto nella trada serata. Oggi sarete particolarmnete irritabili : cercate di
frenare la lingua e tenete a
bada la vostra suscettibilità.
CANCRO
Ambizione. Magnetismo.
Denaro in più, se sei un
libero professionista. Un
tuo desiderio si potrà avverare. Emotività. Un capricorno potrebbe interessarti
mentre un sagitatrio ti farà
la corte.Avete il bisogno di
evadere dalla realtà ma
state attenti a non deludere
le aspettative del partner.
SCORPIONE
Pettegolezzi sul vostro
conto o su quello del partner : cercate di tenere un
profilo
estremamente
basso e di dare meno peso
alle dicerie che si vanno
facendo in giro ma lavorate per smentirle. Non date
confidenza ai falsi amici.
PESCI
Oggi vi sentirete particolarmente nostalgici e
malinconici : cercate di
frequentare gente allegra e
soprattutto gente con la
quale vi piace veramente
stare senza sentirvi costretti.
IV
SABATO 22 AGOSTO 2015
RUBRICA DEL TEMPO LIBERO
ZIG - ZAG
Il gioco si risolve tenendo conto che ogni risposta dalla 2ª all’8ª è l’anagramma della precedente lettera più
(2 meno
- 9 - 4una- 3)lettera
una lettera, mentre dalla 9ª alla 15ª è l’anagramma dellaChiave
precedente
SUDOKU
DEFINIZIONI:
1. Il gatto ne ha due
2. Nel mezzo della vita
3. Andata in poesia
4. La santa da Cascia
5. Cittadina e porto pugliese
6. Capitale albanese
7. Il Frank ribatezzato
“The Voice”
8. Nativa di Parenzo
9. Mosaici di legno
10. Innata, propria della natura
11. Hanno l’aureola
12. Possono essere aquilini
13. Gli dei di Odino
14. Una nota...affermativa
15. Sud
REBUS
(Frase: 8,8)
(Frase: 4,6)
CURIOSITA’? PERCHÉ I GATTI HANNO LA LINGUA RUVIDA?
La lingua del gatto è dotata di migliaia di papille filiformi, curvate a uncino verso la gola, la
cui funzione abbraccia diversi aspetti del suo comportamento. In primo luogo sembra che le
strutture uncinate della lingua permettano all’animale di avere un’adesione più sicura alle
cose di cui si ciba, permettendogli pure di raschiare a fondo le ossa delle prede catturate.
(Frase: 8,8)
In secondo luogo in fase di toelettatura la lingua ruvida agisce come una spazzola, permettendo loro di pulirsi il pelo, estraendone i detriti, i peli morti e le altre cose estranee impigliate
nel mantello. Le barbe uncinate della lingua tendono a raccogliere i peli del gatto e spingerli
verso la gola, facendogli inghiottire veri e propri boli di pelo, che spesso creano problemi se
non vengono espulsi normalmente dall’intestino con la defecazione.
(Frase: 4,6)
Benché si pensi che la lunga e flessibile lingua del gatto venga usata come un cucchiaio con
la parte interna, è stato osservato che l’animale intinge solo la zona della punta della lingua
e si abbevera con il liquido che rimane smosso dal dorso della lingua, prima che questo possa
ricadere nella ciotola!
TESTATA:
“Il Giornale dell’Emilia Romagna”
Iscritta al Tribunale di Reggio Emilia il 03/03/2006 al n. 1158
PROPRIETARIO:
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IL GIORNALE DI REGGIO
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i nostri ioni!!!
camp
nona edizione 2014-2015 • FORMIGINE •
Formigine - Suzzara 3 - 0
19/05/2015 Bagnolo in Piano
CAPOCANNONIERE: Salvatore Contu (Juventus Club - 6 reti)
MIGLIOR GIOCATORE: Tomas Bellini (Formigine)
MIGLIOR PORTIERE: Francesco Schiavo (Suzzara)
sesta edizione 2011-2012 • SASSO MARCONI •
Sasso Marconi - Vignolese 2 - 0
Bagnolo in piano
ottava edizione 2013-2014 • SPORTING CHIOZZA •
Sporting Chiozza - Salsomaggiore 2 - 0
06/05/2014 Bagnolo in Piano
CAPOCANNONIERE: Marco Mitolo (Progetto Aurora - 7 reti)
MIGLIOR GIOCATORE: Daniele Battini (Sporting Chiozza)
MIGLIOR PORTIERE: Andrea Bonati (Salsomaggiore)
settima edizione 2012-2013 • VIRTUS VECOMP •
Reggio Calcio - Virtus Vecomp 1 - 2
08/05/2013 Bagnolo in Piano
CAPOCANNONIERE: Fabio Fontanesi (Reggio Calcio - 9 reti)
MIGLIOR GIOCATORE: Marco Balan (Virtus Vecomp)
MIGLIOR PORTIERE: Matteo Voltolini (Reggio Calcio)
quinta edizione 2010-2011 • JUVENTUS CLUB •
quarta edizione 2009-2010 • JUVENTUS CLUB •
Juventus Club - Progetto Intesa 1 - 0
27/04/2008 Bagnolo in Piano
Juventus Club - Sporting Chiozza 4 - 2
27/04/2007 Rubiera
CAPOCANNONIERE: Pasaro (Bassa Parmense)
MIGLIOR GIOCATORE: Oubakent (Sasso Marconi)
MIGLIOR PORTIERE: Manzini (Vignolese)
CAPOCANNONIERE: Romagnoli (Castelfranco)
MIGLIOR GIOCATORE: Bonini (Juventus Club)
MIGLIOR PORTIERE: Borghi (Progetto Intesa)
CAPOCANNONIERE: Bianco (Progetto Intesa)
MIGLIOR GIOCATORE: Cavalca (Juventus Club)
MIGLIOR PORTIERE: Francia (Casina)
terza edizione 2008-2009 • CASTELLARANO •
seconda edizione 2007-2008 • RUBIERESE •
prima edizione 2006-2007 • PROGETTO INTESA •
Castellarano - Formigine 5 - 3
06/05/2009 Bagnolo in Piano
CAPOCANNONIERE: Spadaccini (Castellarano)
MIGLIOR GIOCATORE: Campana (Castellarano)
MIGLIOR PORTIERE: Gargiulo (Formigine)
Rubierese - Sp. Chiozza 3 - 0
24/04/2008 Bagnolo in Piano
CAPOCANNONIERE: Covili (Rubierese)
MIGLIOR GIOCATORE: Guastalla (Progetto Intesa)
MIGLIOR PORTIERE: Salati (Rubierese)
Progetto Intesa - Carpi F.C. 4 - 1
24/04/2007 Bagnolo in Piano
CAPOCANNONIERE: Loforese (Progetto Intesa)
MIGLIOR GIOCATORE: Baraldini (Carpi FC)
MIGLIOR PORTIERE: Pavarini (Falk)
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Intervista a Giorgio Pregheffi, sindaco di Ligonchio e grande