NUMERO
2
GIUG NO
2013
La Gazzetta
del Convitto
Cala il sipario…
...su un anno da ricordare
Aperiodico di informazione sulle attività del Convitto
Nazionale “Principe di Napoli” e delle sue Scuole annesse
PAGINA 2
LA GAZZETTA DEL CONVITTO, n 2 Giugno 2013
DIRETTORE RESPONSABILE
Dante Siena (Rettore – Dirigente scolastico)
DOCENTE REFERENTE
Emanuele Piccioni
FOTOGRAFIA
Claudio Campodifiori
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
I docenti
Antonella Chiappini, Denise Abbati, Federico Della Bina, Eleonora
Spina, Carmen Leoni, Francesca Maria Saracchini,
Antonella De Sanctis
Gli studenti del Liceo scientifico
Camilla Pugno, Simone Bensi, Costanza Roldini
Contatti
Centralino:
075812507—075816828
Segreteria didattica:
075-812713 Fax: 075-8198756
Email: [email protected]
NUMERO
2
PAGINA 3
Come ogni anno, si chiude la scena…
ma lo sguardo è sempre al futuro (di Emanuele Piccioni)
FOTO
Siamo ormai alla fine
di un lungo anno
scolastico, che ha
visto realizzarsi, sul
palcoscenico del
nostro istituto, eventi consueti ed
eventi nuovi, con
personaggi nuovi che
rimarranno ed altri che già cambieranno,
protagonisti di un rituale che a volte sembra
ripetitivo, ma che altre volte non lo è.
Forse mai come in questo anno scolastico abbiamo visto il cambiamento dispiegarsi sulla scena.
Cambiamento che è cominciato dai locali, per
proseguire con gli strumenti ed infine arrivare
alle persone. Di tante di queste trasformazioni i
più non si saranno accorti, perché riguardano la
dimensione più intimamente strutturale dell’istituzione scolastica. Di altre è possibile vedere
alcuni frutti, anticipati anche in questa pubblicazione che nel suo primo “Numero 0” si riprometteva di “fornire uno sguardo ‘dal di dentro’ ad
una struttura che si rinnova”. Progetti, concorsi ed
Che lo spettacolo non sia sempre lo stesso una miriade di attività si sono svolte ed hanno
dato risultati a volte inaspettati e straordinari.
accade sia perché le persone che ne fanno
parte escono anche loro di scena, sia perché Solo di alcuni potremo dare notizia, mentre di
cambiano i copioni: ci si riferisce ad esempio altri si dovrà fare tesoro per il futuro.
agli studenti degli ultimi anni che completa- Futuro che è già qui, con nuovi cambiamenti,
no i loro studi, oppure a colleghi che si riprobabilmente anche con nuovi protagonisti, ma
volgono ad altre mansioni, oppure ancora a che, ora che sembra calato il sipario, si prepara
scelte che vengono riviste e che si trasforgià.
mano in nuove strategie.
Caro Rettore, mi scrivi?
Dopo l’ufficializzazione dell’inevitabile “cambio della guardia”,
abbiamo chiesto al Rettore, Dirigente scolastico,FO
prof.
Dante
TO
Siena, una sua riflessione
Carissimo Prof. Emanuele,
mi ha chiesto di esternare il mio pensiero in vista della conclusione dell’anno scolastico, per
inserirlo nel testo dell’ultimo numero del giornale interno “La Gazzetta del Convitto”.
Voglio partire dal pensiero espresso dagli studenti sul loro periodico “L’Urlo”: GLI STUDENTI
HANO URLATO A GRAN VOCE CHE VOGLIONO NAVIGARE IN “ACQUE DI BONACCIA”.
Sono con loro. Perché le loro menti possano produrre il massimo risultato hanno bisogno di
docenti che pratichino i principi della coesione, della coerenza, della lealtà, della trasparenza, dell’esempio, della
solidarietà, dell’attenzione. Gli studenti hanno bisogno di uomini e donne, POI di professionisti, che li sappiano ASPETTARE, INCONTRARE, ASCOLTARE.
Devo riconoscere che molti docenti del liceo hanno acquisito questo livello di professionalità. Altri debbono iniziare. Tra questi ultimi resistono ancora gli integralisti timorosi e dubbiosi nel lasciare le loro inutili false sicurezze.
Ho avuto l’immenso piacere di incontrare uomini e donne fantastici, professionisti dell’insegnamento, che sanno
dedicare le loro migliori energie per far sì che gli studenti non solo apprendano proficuamente gli ambiti disciplinari,
ma anche, e soprattutto, la democrazia, il vivere civile, la capacità di esprimersi e comunicare attraverso canali espressivi altri e alti. Capaci , sorprendentemente, di seguire percorsi nuovi, di abbandonare abitudini consolidate non
sempre produttive, efficienti ed efficaci.
Ho dialogato con studenti eccezionali che hanno saputo affrontare il nuovo e l’inesplorato con convinzione ed
entusiasmo. Mi ha colpito il livello di consapevolezza, rispetto, educazione e disciplina ed il senso di responsabilità
che li contraddistingue. Ovviamente, come sempre, fatte le debite eccezioni.
Una considerazione a parte meritano “le eccellenze”, anche queste una sorpresa nella sorpresa. Mi sono stupito
nel venire a conoscenza che “prima” non si era tenuto conto di queste risorse e di queste intelligenze. Se si vuole
andare avanti, come si deve, occorre puntare sulle capacità, sulle abilità e sulle competenze. Quindi sulle eccellenze,
Forse mai
come in questo
anno scolastico
la nostra
istituzione
scolastica ha
visto il
cambiamento
dispiegarsi
sulla scena.
PAGINA 4
Ho dialogato con
studenti
eccezionali che
hanno saputo
affrontare il nuovo
e l’inesplorato con
convinzione ed
entusiasmo. Mi ha
colpito il livello di
consapevolezza,
rispetto,
educazione e
disciplina ed il
senso di
responsabilità che
li contraddistingue
La scuola DEVE
ricercare le
giuste sinergie
con la famiglia,
con l’esterno e
con le istituzioni
Caro Rettore, mi scrivi? (prosegue dalla terza pagina)
senza ombra di dubbio. Agli altri vanno riservate tutte le attenzioni per
creare loro occasioni, perché anche in questo livello di apprendimento si
trovano ancora altre eccellenze. I successi straordinari conseguiti dagli
FOTO
studenti sono pregevoli e ciò vuol dire che i docenti hanno saputo orientarli in maniera esemplare.
Una scuola seria e proiettata verso il nuovo e verso il futuro non può
e non deve soffermarsi sulle elencazioni delle situazioni problematiche.
Su queste occorre riflettere, trovare soluzioni alternative, decidere.
Decidere di cambiare, che è la decisione più difficile da decidere. Ho
ammirato l’adesione del personale ATA ausiliario al progetto scuola.
Disponibilità, impegno, responsabilità, il lodevole senso di appartenenza e
il non comune spirito di servizio hanno determinato l’azione volta a
tenere locali in maniera esemplare.
L’esperienza “ americana”! È stata un’occasione, per me, per stare
vicino e a contatto con ragazzi stupiti, per godere dei loro sguardi meravigliati, della compostezza e del rispetto che hanno avuto per se stessi e
per gli altri. Un’occasione per trovare anche un amico, Te carissimo
professore Emanuele. E te ne sono grato e riconoscente.
E poi il teatro della professoressa De Sanctis e company, professor
Millucci in particolare, per essersi messo a disposizione senza tanti problemi… La giornata dedicata al concerto… Il Blog della professoressa
Gonnellini… L’eccezionale interpretazione della Professoressa Massucci… gli eccellenti risultati nelle attività sportive e nelle olimpiadi disciplinari.
E poi come dimenticare l’azione del preziosissimo Vicario, Professor
Giorgio Ceccotti. Non solo collaboratore, ma amico fraterno che mi ha
illuminato nei momenti bui, che mi ha sostenuto nelle difficoltà, che mi
ha gratificato, riconosciuto e sopportato. Mi ha sempre espresso il suo
vero pensiero facendomi notare, correttamente, sbagli e cose fatte bene. Una miniera di saggezza e di umanità . Grazie, Giorgio!
Mi sono soffermato a lungo sulla scuola secondaria di secondo grado per l’affetto che nutro verso gli studenti. Ma
necessariamente devo esprimere il mio pensiero su tutto il resto.
Ultimamente la stampa ha dedicato alla struttura convittuale ampio spazio, sollecitata da informazioni non corrette
utilizzate da soggetti non titolati. Il Convitto Nazionale di Assisi è ben lungi dal chiudere, a meno che non cessi la campagna di stampa allarmistica e del dire, dietro le colonne, “pensieri in libertà”. Oggi la struttura deve far fronte, improvvisando, a situazioni che potevano e dovevano essere quanto meno poste sul tavolo già dal momento in cui si
ospitò per la prima volta l’Istituto Alberghiero. Ma dicono le cronache che una certa forza interna osteggiò soluzioni
praticabili. Si lamenta che la popolazione convittuale sia calata a picco perché la retta è troppo onerosa. Ammesso
questo fattore, i soliti “so tutto io“ dicano:
la tipologia peculiare ospitabile;
quale forma di sostegno professionale può essere offerto agli ospiti;
quale offerta formativa; quale ampliamento dell’offerta formativa;
quali raccordi con l’esterno sono praticabili.
Certo, alcuni cambiamenti non possono e non devono essere rinviati-Servizi, bagni e docce, imposte ecc., ma tutto
ciò dipende dall’amministrazione provinciale che dispone già di € 2.400000,00 per l’adeguamento della struttura alle
norme previste dal DL.vo 81- sicurezza nei posti di lavoro, ecc.
L’attività semiconvittuale deve necessariamente rispondere alle necessità della popolazione scolastica.- tutte le attività non disciplinari dovrebbero essere svolte in orario pomeridiano, per esempio.
La scuola primaria e secondaria di 1 grado rappresentano la storicità dell’impianto educativo-formativo del Convitto
Nazionale. Doverosamente e opportunamente dovrebbero farFOTO
convergere le loro finalità attivando, senza indugi, il
sistema della continuità in orizzontale e verticale.
La scuola primaria è fucina di idee e di azione; ma sono troppi che invocano la primazia sugli altri; ma sono ancora
troppi che chiedono spazi ampi, comodi e confortevoli!!!!
La professionalità che esprimono le due scuole di base sono intense e significative, ma le ho avvertite demotivate. È
stato fatto pure il tentativo di far vedere, personalmente, cosa significa mettersi in gioco. Ma a poco è valso
La scuola da sola non sa, non può, anzi non deve. Voglio dire che da SOLI NON SI VA DA NESSUNA PARTE. Pertanto la scuola DEVE ricercare le giuste sinergie con la famiglia, con l’esterno e con le istituzioni. La scuola DEVE andare VERSO e non aspettare che altri la raggiungano. Può sembrare un paradosso con quanto ho detto più sopra , ma
non è così.
Ringrazio e abbraccio tutti, con l’emozione che mi travolge, per avermi riservato un anno ed un’esperienza INDIMENTICABILI. Vi penserò sempre al massimo e al vertice della scuola assisana e non solo.
Testo
Prof. Dante Siena
Rettore - Dirigente scolastico
LA
GAZZETTA
DEL
CONVITTO,
N.
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GIUGNO
2013
NUMERO
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2
A chiusura di anno, insieme, per una
“giornata indimenticabile” (Secondaria di 1°grado)
Ultimo giorno di scuola, gli
studenti della Primaria, della Secondaria di primo grado, del Liceo scientifico,
tutto il personale, i docenti
e gli educatori hanno partecipato ad una grande festa, che si è svolta al parco
"Regina Margherita" meglio
noto ad Assisi come
"Pincio".
Dopo settimane di pioggia
quasi ininterrotta, la mattina del sabato è tornato a
splendere il sole; gli studenti della scuola media,
troppo grandi per giocare
e troppo piccoli per divertirsi autonomamente, in
molti casi lamentavano di
annoiarsi, alcuni tra noi
insegnanti, hanno proposto
loro delle attività, ma nelle
prime ore della mattina
non abbiamo fatto altro
che salire e scendere, dal
laghetto, la parte alta del
parco, all'ingresso, vicino al
quale era stato allestito un
ricco buffet.
Il parco, un tempo bellissimo e molto curato, è oggi
in più parti in uno stato di
degrado: la zona del laghet-
to è infatti pericolante,
sono ormai molti anni che
la cittadinanza si augura
che l'amministrazione si
adoperi per la riqualificazione di questo luogo,
affinché possa essere utilizzato per occasioni di
aggregazione come appunto è stata la festa della
scuola.
Tornando alla cronaca
della festa, nella tarda
mattinata si è scatenata la
guerra del "gavettone",
improvvisamente nessuno
più lamentava di annoiarsi, anche molti insegnanti
sono stati coinvolti, nessun luogo era sicuro,
nemmeno la zona del
buffet e della musica; la
festa è proprio decollata
e si è protratta a lungo, i
ragazzi sono tornati a casa con i vestiti intrisi d'acqua e gli insegnanti sollevati dal fatto che tutti erano incolumi...
La giornata è stata sicuramente indimenticabile,
come si leggeva in uno
striscione predisposto dal
Dirigente e una settimana
dopo, perfino nel tema di
italiano di
un candidato all'
Esame di
Stato.
Indimenticabile
davvero
perché inedito è stato il
trasferimento del Convitto
in luogo tanto caro agli assisani e gli studenti per la prima volta non hanno atteso il
suono della sospirata ultima
campanella chiusi nelle proprie aule, ma hanno potuto
godere della suggestione di
un luogo particolarissimo e
prezioso.
Insieme studenti
della Primaria,
della Secondaria
di primo grado,
del Liceo
scientifico, tutto
il personale, i
docenti e gli
educatori per
una grande festa
al "Pincio".
PAGINA 6
È dall’insieme
sinergico delle
migliori qualità dei
nostri studenti che
emerge il valore
della nostra scuola.
Un anno di… “eccellenze”(di Emanuele Piccioni)
La fine di un anno scolastico
può essere degnamente celebrata considerando i risultati
raggiunti. E di risultati ne sono stati ottenuti molti. Quale
migliore modo, quindi, di valorizzare i risultati se non
quello di far emergere le eccellenze nascoste nei nostri
ragazzi? E che eccellenze:
risultati ottenuti in manifestazioni di tutto rilievo, ma an-
che capacità personali e di
gruppo, che si risolvono in
abilità inaspettate: ecco che
scopriamo di avere straordinari musicisti, eccellenti e
ingegnosi sarti, eclettici attori, generosi donatori, profondissimi scrittori, estrosi disegnatori, e tanto altro ancora.
Valorizzare le eccellenze
nella diversità delle loro
manife-
stazioni significa dare peso
alle migliori qualità di ciascuno dei nostri ragazzi, ed è
dall’insieme sinergico di
queste qualità, composte
insieme nel dialogo virtuoso
che ha cercato di essere il
filo conduttore di questo
anno, che emerge il valore
della nostra scuola.
Studenti musicisti
Il 18 maggio 2013 alcuni nostri studenti si sono esibiti in un
commovente e coinvolgente concerto, sotto la sapiente guida
del Maestro Massimiliamo Génot, graditissimo ospite, sul fortepiano del Convitto, scopertosi straordinario
strumento da troppo tempo inutilizzato e
quindi ben degnamente messo
in opera da questi inaspettati,
bravissimi pianisti: Rachmaninov
Il Maestro
Massimiliano
Genot che ha
diretto il concerto
suonando anche
alcuni suoi brani
Chopin, Brahms,
ma anche i più
Recenti Einaudi,
Yurima, Allevi
ed altri sono
stati suonati
magistralmente da
Diletta, Letizia,
Giulia, Andrea,
Virgilio, Giulia, Yari,
Ludovica, Claudia,
con Filippo che ha
aggiunto anche la
sua voce…
Senza parole
tutti i presenti,
che si sono
uniti alla fine in
un grande, caloroso e commosso applauso:
BRAVI!!!
LA
GAZZETTA
DEL
CONVITTO,
N.
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2013
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PAGINA 7
Gara di solidarietà nel progetto AVIS
anche questa è eccellenza (di Federico della Bina)
Per il quarto anno
consecutivo la
sezione AVIS “F.
Aristei” di Assisi e
quella di Bastia,
hanno promosso
una “gara di solidarietà” fra le
classi quinte delle scuole superiori di secondo grado del
territorio incluso fra Assisi e
Bastia. Tale gara ha visto coinvolti gli alunni del quinto anno
nella donazione del proprio
sangue e quindi nell’iscrizione
all’associazione di volontariato.
I responsabili dell’iniziativa,
Dott. Massimo Paggi, presidente della sezione AVIS di Assisi,
e Dott. Giulio Provvidenza,
presidente della sezione di
Bastia, hanno coordinato il
progetto, per quanto concerne
il nostro Liceo, con il Prof.
Federico Della Bina, ottenendo
un risultato assolutamente
straordinario; per il quarto
anno consecutivo, gli alunni
del VA-VB-VC-VD del Liceo Scientifico di Assisi si
sono classificati primi assoluti e sono stati gratificati
simbolicamente mediante
quattro premi scelti dallo
staff della scuola: tre proiettori , per gli scorsi tre anni,
ed un televisore per l'anno
scolastico in corso, strumenti estremamente importanti per l'impostazione
della nuova didattica. Quest’anno i ragazzi coinvolti sono stati
oltre quaranta ed hanno partecipato al progetto in maniera
responsabile ed entusiasmante.
Per la prima volta, presso il
centro raccolta sangue dell'ospedale di Assisi, hanno donato
parte di se stessi, mettendo
spesso in gioco il loro timore,
la perplessità della prima donazione, il proprio coraggio, ma
anche l'affascinante sentimento
del donarsi agli altri, in maniera
volontaria, gratuita ed anonima
verso chi ha ricevuto il loro
sangue. Insomma un gesto di
grande civiltà ed umanità, un
segno della sensibilità dei nostri giovani e anche del valore
della scuola, spesso troppo
superficialmente denigrata; un
valore al senso civico che si
affianca, impreziosendola, alla
tradizionale didattica.
Per il quarto
anno consecutivo gli alunni
del Liceo
Scientifico di
Assisi hanno
donato più
sangue di
qualsiasi altra
scuola
del territorio
Un poeta tra noi: studentessa premiata con
"Medaglia del Presidente della Repubblica"
Una nostra studentessa, Camilla
Pugno, è stata premiata in un
concorso nazionale di poesia
con un premio speciale, la
"Medaglia del Presidente della
Repubblica" a firma di Giorgio
Napolitano. Le poesie di Camilla sono state valutate dalla Giuria come "poesie appassionate,
emotivamente perturbanti, dal
lessico e dalla struttura complessi
e pulsanti". Camilla aveva partecipato con sei poesie, che sono
state tutte premiate e pubblicate insieme alle altre poesie vincitrici in un libretto edito da "Il
Capitello" ed esposto alla fiera
internazionale del libro di Torino. Ecco le sue parole: “Appena
ho saputo d'aver vinto ne sono
rimasta sorpresa e poi ovviamente
è arrivata anche la felicità. Non mi
aspettavo di vincere ad un concorso nazionale, specie con questo
premio speciale e con la pubblicazione. Sentirmi chiamare
"poetessa emergente" mi ha fatto
quasi commuovere. È stata una
realizzazione personale, data la
mia forte passione per la poesia,
oltre che un riconoscimento ufficiale della mia emotività, espressa
in tutti i miei componimenti. I
membri della Giuria, il cui presidente era il professor Mario Dino,
mi hanno persino chiesto di partecipare quale membro distaccato
della medesima Giuria l'anno prossimo e anche questo mi ha gratificato molto.
Insomma, tutta quest'esperienza è
stata un'ottima spinta per l'auto-
stima, almeno per quanto riguarda
il mio “lato poetico”.
Ecco una delle poesie vincitrici:
Autodistruzione fragile
Sono nata
con gli specchi negli occhi
e rifletto tutto ciò che vedo.
Fingo d'essere arte
e cercando d'assomigliare
finalmente
mi spoglio di tutte quelle anime
che duellano dentro di me
e che ad ogni affondo mancato
mi trafiggono per sbaglio.
Ad ogni colpo t(r)emo.
Camilla Pugno
poetessa
emergente
ed
eccellenza
nazionale
Ancora eccellenze…
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I vincitori del concorso Tacconi
(a cura di Emanuele Piccioni,
con la collaborazione della famiglia Tacconi)
La pedagogia dei gesti e della cittadinanza attiva (di Emanuela Marchi)
Il premio “Alberto
Tacconi” quest’anno
si è svolto
in collaborazione col
Liceo Scientifico
annesso al
Convitto nazionale
“Principe di Napoli”
di Assisi
Come ogni anno, la famiglia Caratozzolo-Tacconi, al fine di incentivare la
creatività e la partecipazione nelle giovani generazioni, in ricordo di Alberto, ha organizzato il Premio Alberto
Tacconi “GiovanilMente crea”. E come
ogni anno la partecipazione degli studenti e delle scuole è stata numerosa e
importante.
Quest’anno il premio si è svolto in
collaborazione con il Liceo Scientifico
annesso al Convitto nazionale
“Principe di Napoli” di Assisi… e quale
migliore scelta poteva essere fatta,
dato che Alberto era proprio studente del nostro Liceo? In suo ricordo, a lui è intitolata anche
una delle nostre aule.
Nel Bando erano indicate tre sezioni di partecipazione, riservate rispettivamente alla scuola
primaria, alla scuola secondaria di I grado e di II
grado, cui si poteva accedere con opere artistiche o testi scritti. La commissione tecnica ha
individuato due temi, il primo valido solamente
per la prima sezione, il secondo per la seconda e
terza sezione.
Tema I: “Internet come compagno di gioco: amico o
nemico?”.
Tema II: “La personalità fuori e dentro il social
network”. Social network come facebook o altri hanno conosciuto una tale diffusione da essere diventati
mezzi di comunicazione radicati in tutte le fasce di
età, soprattutto quella giovanile. Come cambia, se
cambia, il modo di essere se stessi, di comportarsi
con gli altri e di condividere pensieri con loro quando
si accede al proprio profilo?
Non è possibile in questa sede dare merito ai
numerosissimi lavori che sono pervenuti, e neanche citare tutti i lavori che hanno ricevuto premi
o menzioni. Ci limitiamo pertanto a riportare i
lavori classificatisi ai primi posti delle varie sezioni. Per la sezione poesia e prosa della scuola secondaria si riportano anche i giudizi assegnati. [N.d.R. Per motivi di privacy pubblichiamo solo le foto dei ragazzi delle nostre scuole
che sono stati premiati e/o maggiorenni]
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2
NUMERO
PAGINA 9
2
Vincitore 2° sezione Scuola sec. I°grado
(Poesia) Broccolo Beatrice
Vincitore 3° sezione Scuola sec. II° grado
(Poesia) Andrea Bruschi
docente referente Prof.ssa Margherita Ventura.
docente referente Prof.ssa Sabrina Marini
Fuori e dentro il social network
La finestra sull’illusione
1°G “C. Antonietti” Bastia Umbra
Dentro e fuori,
dentro e fuori in un mondo personale.
In un mondo che,
se strano può sembrare,
molta gente usa per navigare, chattare
e a volte anche insultare.
È un mondo
in una piccola scatola
piena di emozioni
le più nascoste, le più segrete…
ma chi qua dentro un eroe, un cavaliere, un mago...
apparire non vorrebbe?
Il social network è tutto mio,
nessuno sa chi sono:
è il mio mantello incantato, il mio mistero
che nessuno può svelare.
Giudizio
La poesia si è fatta apprezzare per il modo efficace con cui
è stato affrontato il tema proposto, per il linguaggio
immediato, anche se tecnicamente non sempre sicuro, con
il quale vengono comunicate le emozioni suscitate dall’uso
dei social network, per la semplicità con cui viene
presentata l’immagine del mantello, significativa metafora di
simulazione, nascondimento, ma anche insicurezza e presa
di distanza da una realtà troppo emotivamente impegnativa
per essere affrontata senza maschere.
Liceo S. Sociali “Properzio” - Assisi
Succhio lo sguardo di Maya
godendo del gioco di ombre.
Sazio d’assenza
gremita di sapidi fronzoli.
Vincitori della
poesia...
Di fumo profumano stanchi baleni
morti di fronte allo specchio in cui arranco.
Prendi i miei remi dea degli inganni,
accompagna il febbrile mio atto.
Stelo
in balia di branchi di termiti
nella speranza di udire il mio nome.
Giudizio
Viene premiata per la sapiente essenzialità di un versificare
che risulta, contemporaneamente, asciutto e fluido.
Presenze e assenze, giochi di ombre, labirintici specchi,
illusori profumi sono alcune delle immagini efficacemente
giustapposte in versi secchi e tecnicamente sicuri. Il
componimento, denso di rimandi emotivi, comunica tutta la
potenza ammaliatrice della rete personificata dalla Dea
Maya, e l’esile fragilità del giovane utente che le si affida.
Vincitore 3° sezione Scuola sec. II° grado (Prosa) Valeria Piccioni
Liceo scientifico annesso Convitto nazionale “Principe di Napoli” Assisi
Insegnante Sara Gonnellini
CARA FRANCESCA
Da: Andrea Lioni
A: Francesca Tommasi
Cara Francesca, sono le 2 della notte e ancora
sono sveglio. Sono un tormentato. Alla porta di
un paio d’amici è venuta a bussare l’insonnia
ultimamente. Evidentemente ha visto bene di
venire a trovare anche me, questa notte.
Cara Francesca, sono ormai settimane su settimane che parliamo sulla chat di Facebook tutti i
giorni. Ormai sai davvero molto di me: sai che
ho una sorella di 20 anni, una madre ansiosa e
un padre di poche parole. Sai che il mio cane si
chiama Ettore, anche se è femmina; che quando
rientro il sabato sera tardi, nel buio della casa,
vado puntualmente a sbattere con la testa sul
termosifone per fissare la sicura della porta; sai
che odio i cavoli e impazzisco per gli spinaci
freschi. Sai che il sabato pomeriggio esco nella
piazzetta all’angolo; mentre il mercoledì passo
per i giardinetti pubblici prima di andare all’allenamento, in piscina. Io conosco il tuo colore
preferito, i cd che hai impilato sulla scrivania in
ordine d’autore; so che vai bene a scuola, e che
ami annusare il profumo dell’erba tagliata e conosci a memoria le costellazioni.
Ecco vedi, Francesca, adoro il fatto che riusciamo a parlare di noi così tranquillamente, adoro
raccontarti a fine giornata i fatti accaduti, le
persone che ho incontrato, le ingiustizie subite
a scuola. Mio padre crede che io sia diventato
un invasato: quando mi sente picchiare così
rapidamente sulla tastiera, quasi con la furia,
percepisco la sua presenza che fa capolino dallo
stipite della porta e che mi scruta. Alzo gli occhi
e incontro il suo sguardo stralunato e quasi
vagamente preoccupato: pare quasi un extraterrestre che non ha idea di cosa stia succedendo
di fronte a lui.
Ecco Francesca, stanotte non riesco a dormire
perché…
…perché forse l’extraterrestre sono io.
E se il “mio” mondo fosse aldilà dello schermo?
E fossi io, insomma, lo straniero che è incapace
di adattarsi al mondo umano, perché è sicuro di
poter controllare le cose solo seduto su di una
seggiola?
E’ dall’ora di cena che ci penso su e pare quasi
assurdo, ma mi vien da piangere.
Come è mio solito ho riflettuto basandomi sulla
razionalità: diavolo, Francesca, l’ha detto perfino
Platone che il progresso era cosa buona e giu-
...e della
prosa
PAGINA 10
Premio Tacconi: CARA FRANCESCA (prosegue da
sta! L’ho studiato a filosofia,
la prof non mi avrà mica detto baggianate! Se fossimo
rimasti tutti della mentalità di
Socrate, secondo il quale la
scrittura e l’innovazione erano armi maligne volte a trasformarci la mente e il ragionamento, forse avremmo
dovuto iniziare tutto da capo,
in ogni epoca, perché non
avevamo scritti sui quali edificare la nostra evoluzione!
La vita
autentica ha
comunque
la meglio
sul virtuale
gioco
di schermi
comunicanti
LA
GAZZETTA
tu non lo hai fatto mai.
È per questo che ti dico: incontriamoci!
Francesca, voglio che tu possa associare la parola
“ansia” al volto di mia madre e la parola
“sinteticità” a quello di mio padre. Voglio che
ridi con me di quando papà chiama “Ettore!” e ti
vedi spuntare fuori un batuffolino bianco scodinzolante, che tutto ricorda tranne che un valoroso soldato troiano. Voglio che vedi il termosifone su cui sbatto la testa ogni volta e che tasti con
mano il bernoccolo che ho fisso in testa. Voglio
scommettere con te di riuscire a mangiare un
piatto intero di cavoli e vincere, poi, davanti ai
Eppure adesso, lo capisco un po’, quel logorroituoi occhi increduli. Voglio che poi mi tieni la
co di Socrate. Se il mio mondo fosse davvero
fronte, se mai mi verrà da vomitare. Francesca,
dentro ad uno schermo, Francesca.. Bè forse
voglio uscire con te alla piazzetta ed ai giardini
farei un brindisi anch’io con un bicchierino di
pubblici, e voglio che ti tuffi nella piscina dove mi
cicuta.
alleno, così che tu senta l’acqua fredda che non si
Oggi mi sono bruciato la lingua con il cucchiaio decidono mai a riscaldare. Voglio vederti vestita
di rosso: non mi basta saperlo, voglio costatarlo,
della minestra.
vedertelo addosso nelle magliette che porti, negli
Potrei anche dirtelo, ma tu non vedi le bollicine
orecchini che ti pendono dai lobi delle orecchie.
rosse che mi sono spuntate, non mi senti parlaVoglio SENTIRE la tua voce che mi racconta
re “ciaffo” perché la lingua mi fa male ogni volta
cosa hai inventato in quel maledetto tema per
che pronuncio la “T” e la “S”. Tu sei dietro ad
vederci, poi, scritto su “9”. Voglio osservarti
un altro schermo, Franci.
mentre rimetti a posto i CD e ci pensi su, se
E la parole “bruciatura” passa attraverso cavi
viene prima in ordine alfabetico la “S” di Sprinintrisi di elettricità, centrali organizzative di sogsteen o la “U” degli U2, e voglio stendermi su
cial network, si materializza in cristalli liquidi
un prato di erba tagliata con te, una sera, per
e..BAM! Eccola lì, in basso, scritta in nero con
annusare quel profumo che ti piace tanto, e veuna calligrafia troppo precisa per essere la mia,
dere il tuo indice che unisce le stelle, formando
e tu la leggi: “BRUCIATURA.”
le costellazioni, come unisci i punti per formare
E magari capisci pure, dici che ti dispiace, ma
un disegno sulla Settimana Enigmistica.
due secondi dopo già te ne sei dimenticata e
non te lo ricordi più. Perché tanto in un compu- Non mi basta questo schermo, Francesca. Voglio
guardarti e dirti con la mia voce “ciaffa” tutte
ter la “T” e la “S” sono perfette, mica come le
queste cose. Ecco perché ora cancellerò questo
pronuncio io. Eppure, senza nulla togliere alla
tua sensibilità, sono convinto che mia madre,
scritto, che non sarà mai inviato.
con la quale convivo in casa, la legge ogni volta
Domani vengo sotto casa tua, Francesca.
la mia bruciatura sulla lingua, ogni volta che
parlo, ogni volta che mi vede armeggiare con la Vengo a bruciarmi.
crema o che mi chiede “Com’è andata scuola?”
tuo Andrea
e io le rispondo “huhho appoho” che poi sarebbe “tutto a posto”. La legge nitida questa mia
bruciatura, la mamma, eppure non l’ha mai vista
in forma di cristalli liquidi.
Giudizio
Il fatto è che ho paura. Ho paura che anche tu
sia solo una foto venuta bene, un sorriso candi- Il testo premiato appartiene al genere epistolare
do che luccica al flash di una macchinetta e che nella forma rivisitata della chat. L’autore scrive in
viene illuminato più o meno, a seconda di quan- modo semplice e freschissimo le proprie emoto sia carico il mio pc portatile. Ho paura che tu zioni, le esperienze, le sensazioni e le stesse prosia per me solo qualcosa di idealizzato. Alla tua prie imperfezioni in uno stile colloquiale incalfigura non riesco ad associare delle movenze o
un timbro di voce, un tic compulsivo o un colo- zante e coinvolgente. La lettera non verrà mai
inviata perché la voglia di realtà, di vita autentica
re definito degli occhi.
ha comunque la meglio sul virtuale gioco di
Per me tu ora sei importante, e dico davvero,
ma la minestra mi ha bruciato concretamente,
schermi comunicanti.
DEL
CONVITTO,
N.
2
GIUGNO
2013
NUMERO
2
Test..? Sì, grazie...
Storia di un’ammissione (di Simone Bensi)
(a cura di Eleonora Spina)
Chi lo avrebbe immaginato, cinque anni fa, che gli anni del Liceo
sarebbero volati così in fretta? Già, perchè questo è uno di quegli
stereotipi che di solito si sentono pronunciare dagli adulti, presi
dai loro attacchi di nostalgia. La cosa più strana è che ci si accorge
di quanto questo luogo comune sia tremendamente vero fino a
che non ci si passa personalmente: anche per me, come per tutti
quelli del quinto anno, è arrivato il momento di andarsene da
questa scuola. Si spera, almeno! Comunque, si sa: è proibitivo
andarsene da un Liceo Scientifico senza aver pianificato cosa fare
successivamente. Probabilmente, è uno dei passi più difficili che si
possa fare: decine e decine di possibilità si aprono di fronte a
ciascuno di noi, con la consapevolezza che la scelta influenzerà la
nostra vita per sempre. Lavoro? Università? Anno di riflessione?
Personalmente, ho avuto la fortuna di non essere mai stato troppo in dubbio su quello che mi avrebbe aspettato dopo la fine delle
Scuole Superiori: la facoltà di Medicina e Chirurgia. So che non è
facile, essendo questo uno degli indirizzi di studi più selettivi e
duri (se non altro, per la durata del corso: sei anni, più cinque di
specializzazione), ma tutto ciò non basta, come deterrente. Ho
sempre pensato che non importava quanto ci avrei messo, né
tutte le difficoltà che avrei dovuto affrontare: sapevo che quella
era la mia strada e l'avrei seguita fino in fondo. Ma arrivati all'inizio
di quest'anno scolastico, tra Open day nelle varie facoltà e interminabili chiacchierate con gli amici, la cosa si rivelò essere molto più
complicata del previsto: fin da subito fu chiaro che la concorrenza
sarebbe stata spietata e che tutti eravamo mossi dagli stessi sogni.
Questa considerazione, sinceramente, mi fece riflettere parecchio:
il tempo per prepararsi non era molto e si stava inesorabilmente
avvicinando il momento del confronto, in cui la semplice motivazione non sarebbe più bastata. Fu per questo che mi iscrissi, in
quella piovosa giornata di fine febbraio, al test d'ammissione per
l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. “Ma sì, dai, è una
possibilità in più di farcela!”, mi ero detto, ben consapevole che il
test si sarebbe tenuto in uno dei periodi più duri dell'anno scolastico. E, da quel momento, ogni secondo libero divenne indispensabile: mi esercitavo quanto più era possibile, sapendo che bisognava fare tanto in poco tempo. E così il momento fatidico arrivò
in fretta: avevo fatto il possibile e, indipendentemente dal risultato, sarei stato soddisfatto. Ma il 22 Aprile, giorno della prova
scritta, nessuna certezza sembrava reggere, di fronte alla nervosismo pre-esame: arrivato alla Fiera di Roma, nei cui padiglioni si
sarebbe tenuta la prova, un'ora prima della convocazione, ricordo che non riuscivo a capacitarmi di quante persone fossero già lì,
in attesa, magari da tutta la notte. C'era chi rideva, chi sembrava
aver visto un fantasma, chi sfogliava libri compulsivamente, chi
beveva lattine su lattine di Red Bull per aumentare le prestazioni:
per tutti noi la tensione si tagliava con il coltello. E, per qualche
breve momento, era come se fossimo tutti uniti dalla stessa sorte:
la coesione ha raggiunto il culmine quando, dopo quasi due ore di
ritardo, ci è stato comunicato che le commissioni non avevano
ancora preso posizione nei padiglioni e che, di conseguenza, avremmo dovuto aspettare ancora, sotto la pioggia. Quasi novemila adolescenti, molti dei quali accompagnati da genitori, fratelli,
nonni, prozii e cugini di terzo grado, cominciarono ad urlare e
fischiare, quasi fossimo allo stadio o ad un concerto. Nonostante
questo, credo di non aver mai sentito un tale frastuono trasformarsi nel silenzio più assoluto, quando è arrivato il momento di
PAGINA 11
prendere posizione. Padiglione 6, banco d'accettazione 6, me lo ricordo ancora perfettamente. Ero uno dei primi ad essere entrati in
quella che era la stanza più grande che avessi
mai visto: file e file di banchi bianchi, perfettamente allineati si estendevano a perdita d'occhio e, immediatamente, quel sentimento che
prima, al freddo, ci aveva uniti si dissolse nel
nulla. Perchè non importava se ci si fosse appena conosciuti o se si fosse stati amici da una
vita: ognuno, in quella situazione, doveva affrontare quella sfida da solo. E fu così che,
poco prima di mezzogiorno, l'esame cominciò:
120 quesiti a scelta multipla, 120 minuti per
rispondere. Gli esercizi vertevano, ad eccezione delle 20 domande in inglese, su capacità
logiche: insiemi, successioni alfanumeriche, relazioni fra
numeri e parole, statistica, interminabili brani riguardanti,
tra l'altro, i misteriosi significati simbolici della clava di Ercole (e arrivati a quel punto del questionario, i più maliziosi fra
noi si lasciarono andare a sogghigni sommessi). Insomma,
inutile dirlo, le due ore non sarebbero potute passare più
velocemente: stanchissimi per la levataccia e per lo sforzo
mentale, tutti, lentamente, prendemmo la via di casa, consapevoli che, salvo rare eccezioni, questo sarebbe stato il
nostro primo ed unico incontro. Dopo quel giorno, la vita è
ripresa tranquillamente: vecchia, solita, amata routine! Personalmente, ho cercato di non pensare troppo (anche se,
dopo tutti l'esercizio sulle percentuali, era quasi spontaneo!)
ai numeri di quella prova: in più di ottomila ci eravamo
iscritti a quel test e i fortunati a superare la prima selezione
sarebbero stati solo 810. Che, entro la fine di luglio, si ridurranno a 270, dopo il colloquio orale: solo un'aspirante su
30 riuscirà ad ottenere un posto. Ma non ci si poteva far
niente: tutto quello che potevamo fare era aspettare le
graduatorie e sperare. Fu per questo che quando il 3 maggio
ho saputo che i risultati della prima prova erano stati pubblicati con quattro giorni di anticipo, per poco non andai in
arresto cardiaco. Ero davanti alla biblioteca quando, dopo
secondi che sembravano interminabili, la classifica dei candidati, ordinati alfabeticamente, apparve davanti ai miei occhi.
Cercai il mio nome freneticamente, praticamente tremando:
quando lo trovai, ci restai di sasso, quando lo vidi affiancato
dal numero “2”. Mi si è congelato il sangue nelle vene, immaginando di aver totalizzato un punteggio di due punti
all'esame. “Almeno non sono andato sotto zero!”, è stato il mio
primo pensiero. Prima di rendermi conto, in realtà, che quel
numero non era relativo al punteggio ottenuto, ma alla
posizione in graduatoria. Ancora non riesco a crederci del
tutto, a qualche giorno di distanza: sono secondo. La mia
reazione, da irreprensibile come ci si aspetterebbe da un
vero maturando, è stata quella di scoppiare praticamente in
un urlo di gioia e rimanere con un'espressione beata e felice
stampata in faccia per tutto il resto della giornata.
E a questo punto, vi chiederete voi, perchè ho scritto tutto
questo? Semplicemente, per ringraziare tutti voi: compagni
di classe vecchi e nuovi, amici, familiari, professori e tutti
coloro che mi hanno accompagnato, in questo breve, lungo
cammino durato ben cinque anni. Grazie, perchè senza di
voi, sicuramente non sarei stato la persona che sono ora. E
anche se la strada per realizzare quello in cui ho sempre
creduto è ancora lunga, vorrei solo dirvi che già essere
dove mi trovo ora è un traguardo immenso.
Simone
Laboratorio musicale e Hip Hop (Scuola primaria)
Si è svolto sabato 25 maggio, nel Teatro del Convitto, il saggio finale a chiusura delle attività
del laboratrio Musicale e di Hip Hop. Guidati dal Maestro Renzo e dalla maestra Laura i bambini si sono esibiti con canti, semplici coreografie e con il flauto mostrando le loro competenze
musicali al pubblico dei genitori che, come di consueto, hanno partecipato numerosi. Alla fine
del saggio le rappresentanti di classe, a nome di tutti i genitori, hanno consegnato un omaggio
"musicale" al maestro Renzo a significare la loro stima e l'apprezzamento per il lavoro svolto.
Riportiamo
volentieri la
lettera di un
nostro
studente,
che ha
superato
In modo
brillante
il temuto
test di
ammissione
alla facoltà di
Medicina
all'Università
Cattolica del
Sacro Cuore
di Roma
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“Le radici e le ali”… scrittori in erba (di Antonella Chiappini)
Pubblicato il libro del “Progetto lettura e scrittura”
Un percorso
importante per
incentivare nei
bambini
la voglia
e il gusto
di leggere e
di scrivere.
Fine dell'anno scolastico.
Un anno intenso, ricco di
impegni ed attività, per tutte
le scuole presenti nell'istituzione. I primi giorni di giugno, con l'organizzazione di
manifestazioni ed eventi, ne
sono stati il degno coronamento ed epilogo.
Giovedì 6, nella sala del
teatro, anche le classi 3, 4, 5 della
Scuola primaria hanno festeggiato
l'ultimo atto di un percorso lungo,
difficile, impegnativo ma ricco di
soddisfazioni: la presentazione del
libro "Le radici e le ali", realizzato
all'interno del Progetto “Lettura e
Scrittura”.
Gli alunni, alla presenza del Dirigente scolastico, dello scrittore
Franco Monacchia, dell'editore
Paolo Lombardi (casa editrice Era
Nuova che ha pubblicato il libro) e
di molti genitori, hanno letto piccoli brani tratti dai racconti da
loro ideati e alcune impressioni sull'esperienza effettuata.
L'attività di scrittura creativa,
è stata la naturale prosecuzione di un percorso più
ampio che prevedeva in prima battuta la lettura di un
libro finalizzata ad analizzare
descrizioni di personaggi,
oggetti, luoghi, tecniche e
strategie narrative, presuppo-
sto indispensabile per la stesura di
un racconto autonomo, realizzato
dagli alunni durante il secondo quadrimestre.
In corso d'opera le docenti hanno
potuto avvalersi del supporto e della
consulenza di Franco Monacchia e
Iolida Tizi, autori dei libri letti nella
fase precedente del progetto. Questi, con la loro presenza, hanno
costituito un grosso incentivo e
stimolo per l'ardua impresa che gli
alunni dovevano portare a termine.
Nonostante ciò, lavorare alla realizzazione del progetto scrittura non è
stato sempre cosa semplice.
In fase di strutturazione della trama
e degli intrecci, nell'ideazione di
personaggi e oggetti e nella fase di
ampliamento della storia, mettere
insieme pareri ed idee di tanti bambini, ha richiesto senso pratico, capacità di mediazione, ma soprattutto...una buona dose di pazienza da
parte delle insegnanti! Ritengo comunque che gli sforzi profusi, siano
stati ripagati appieno dai risultati e
dall'entusiasmo dei bambini, che
oramai pienamente coinvolti dalle
vicende e dagli intrecci narrativi
creati, avrebbero volentieri continuato ad arricchire e ampliare i loro
racconti.
Fare un resoconto del progetto
scrittura e lettura ora, mi riesce
quasi facile, sia perché il lavoro è
stato ultimato e le difficoltà e le
fatiche sono già state dimenticate
sia perché, avendo già effettuato
tale percorso in precedenti cicli, io
e le mie colleghe di avventura,
avvalendoci delle competenze acquisite, abbiamo potuto evitare
inutili passaggi ed errori commessi
in passato.
Il bel clima di collaborazione e
confronto costruttivo che si è creato in classe, l'entusiasmo e la forte
motivazione che ha spinto gli alunni, ma anche le insegnanti a mettersi in gioco, la pregnante valenza
educativo - didattica dell'esperienza e le conoscenze acquisite in
modo giocoso, mi fanno affermare
con determinazione e senza tema
di smentita che tale situazione non
ha uguali nei classici percorsi di
apprendimento, e se questa fosse
servita anche in minima parte ad
incentivare nei bambini la voglia e il
gusto di leggere e di scrivere, le
insegnanti potrebbero ritenersi
soddisfatte, poiché avrebbero raggiunto lo scopo che si erano prefisse.
Un sentito grazie a tutti coloro che
hanno consentito la realizzazione di
questo piccolo libro: al nostro
Dirigente Scolastico, agli autori e
all' editore, che ci hanno seguito e
supportato con disponibilità e infinita pazienza , dimostrando di svolgere il loro lavoro con grande passione.
Il Convitto e il Basket, un’unica grande storia
Monografia e mostra fotografica (di Carmen Leoni)
Il 7 giugno si è svolta nel Teatro del Convitto l’ inaugurazione della Mostra Fotografica Retrospettiva “Il Convitto e il Basket, un’unica grande storia” corredata dalla
monografia sugli anni gloriosi. Ha portato il suo saluto ai presenti il RettoreDirigente Scolastico, Prof. Dante Siena che ha espresso il suo apprezzamento per
l’ iniziativa che ha coinvolto gli alunni della
classe III e l’ intera squadra di Minibasket.
Erano presenti molti dei protagonisti di quel
periodo di grande sport all’ interno del Convitto che hanno condiviso con gli alunni i loro ricordi. Ne
possiamo citare alcuni: Nicola Anastasio,Giuseppe Marini,
Remo Ciaravaglia che si sono ritrovati nelle testimonianze raccolte nella monografia pubblicata. I proventi della
vendita della stessa verranno utilizzati per le attività della
squadra di Minibasket del Convitto Nazionale per il prossimo anno scolastico.
A conclusione della mattinata la squadra di Minibasket ha
giocato una partita di chiusura dell’ attività svolta durante
l’intero anno scolastico e ha così voluto augurare a tutti
BUONE VACANZE!
Vecchie e nuove
generazioni del
Basket
Due momenti
della giornata
LA
GAZZETTA
DEL
CONVITTO,
N.
2
GIUGNO
2013
NUMERO
PAGINA 13
2
Protagonisti per un giorno (di Francesca Saracchini)
“PROTAGONISTI PER UN
GIORNO” questo è il titolo
della performance effettuata
dagli alunni della classe IIA
della scuola Primaria annessa
al Convitto, svoltasi sabato 1
giugno presso il teatro. La
manifestazione è iniziata con
il saluto espresso dal Vice
Rettore, il professor Giorgio
Ceccotti e dall’insegnante
coordinatore di classe Saracchini Francesca Maria.
Hanno preso poi la parola i giovani alunni,
rendendo solenne la
manifestazione con
“L’Inno d’Italia”, cantato
integralmente a memoria e con la mano sul
cuore. Successivamente
si sono esibiti ininterrottamente in un poliedrico
repertorio: presentandosi, recitando i versi
dei sonetti musicati da Antonio Vivaldi nei primi
“movimenti” delle relative
“Quattro stagioni: primavera,
estate, autunno, inverno”, men-
tre sullo schermo,
come sottofondo,
venivano proiettati i loro disegni
precedentemente
realizzati durante
l’anno scolastico.
Quest’ultimi mettevano in evidenza
i loro sentimenti,
stati d’animo,
ricordi e desideri
percepiti durante l’ascolto di
tali musiche. Saliti sul palco, i
giovani interpreti con maestria
e sicurezza, ma in modo giocoso hanno cantato (anche a due
voci), animato vari brani, utilizzato il proprio corpo come
strumento, suonato gli
strumenti a percussione
(legnetti, tamburo, piatto). Hanno anche recitato
e cantato in lingua inglese
ed eseguito una suggestiva coreografia, poi hanno
salutato il pubblico dicendo in varie espressioni,
tonalità e ritmica di voce:
”Chi getta un seme lo deve
coltivare, se vuol vederlo col
tempo germogliare. Germoglieremo e un futuro avremo,
vi ringraziamo e vi salutiamo”.
A questa bella esperienza,
frutto di un lavoro durato
tutto il corrente anno scolastico, hanno lavorato le insegnanti di classe:
Lucia Chioccioni,
per la realizzazione del video, Cristiana Felicioni per
l’inglese e il balletto finale, Patrizia
Scanu per l’integrazione degli
alunni in difficoltà,
Francesca Maria
Saracchini per
quanto riguarda
l’educazione musicale, l’educazione all’immagine, l’educazione motoria e la recitazione. È stata utilizzata
la “globalità dei linguaggi”, perciò è stato chiamato
“Laboratorio multiespressivo”. Laboratorio dove gli
alunni sono stati il fulcro delle attività, dove si è cercato di promuovere, stimolare, ampliare le varie potenzialità e capacità di ogni singolo alunno, portandolo
a una crescita a livello cognitivo, emozionale, espressivo,
motorio, relazionale. Chi ha
potuto assistere a questa
manifestazione (e sono stati
in tanti, dai genitori, agli studenti dei
tre ordini di scuola
annessi al Convitto,
al corpo docente e
non) ha espresso
unanime consenso.
Qualcuno è rimasto colpito dalla
spontaneità, dalla
sicurezza, dal divertimento espressi
dai bambini: pur essendo presenti delle
“diversità” esse non
comparivano; tutti
hanno avuto eguali
opportunità... si sono
rivelati dei “piccoli-grandi” attori.
I bambini si
sono esibiti
mentre sullo sfondo
venivano
proiettati i
loro disegni,
sui primi
movimenti
delle
“Quattro
stagioni” di
Vivaldi con
cui hanno
espresso
sentimenti
e stati
d’animo
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Il Liceo Scientifico si esibisce al
Teatro Lyric ed è un altro
successo! (di Antonella De Sanctis)
”Avete mai sentito il silenzio di un museo? Non quello dei cartelli
appesi al muro, rotto dai colpi di tosse, dal ronzare delle macchine
fotografiche che si ricaricano di nascosto, ma quello vero, quello dell’orario di chiusura”.
È con queste parole che , venerdì 24 maggio al teatro Lyric di S. Maria degli Angeli, il custode di notte
di un museo immaginario si preparava a vivere e a farci vivere un’avventura straordinaria aggirandosi
tra dipinti e sculture viventi. Un’avventura lunga dieci mesi! Dieci mesi! Eh, sì! Era agosto quando abbiamo messo mano al copione e ancora non immaginavo… non potevamo immaginare che i testi di Goldoni, Molière, Beckett, Prevert, Ionesco avrebbero dato vita a uno spettacolo indimenticabile. Non
potevamo immaginare che i ragazzi avrebbero saputo dar vita a personaggi memorabili quali l’illustrissimo Argante o le amiche-nemiche Giacinta e Vittorina o ancora l’inquieto Van Gogh alla sua scrivania
intento a scrivere all’amato fratello. Così è iniziato tutto, quasi per gioco, ed il tempo è volato!
Ecco! Ci siamo! Sono collegata in cuffia con Sara e Federico e tra poco andiamo in scena: - Sono pronte le statue? E le bizantine? Dov’è Cupido? E Zenaide? Ci sono le ballerine di Matisse? Si preparino i
naufraghi della Zattera, subito! Ricordatevi di stare immobili fino al buio, ok? -.
Forza ragazzi! Il sipario si apre lentamente, il sogno comincia… e dimentico improvvisamente tutte le
ansie, le arrabbiature… quello che conta è solo lo spettacolo, quello che conta siete voi! GRAZIE!
Un’avventura
lunga dieci
mesi!,
per uno
spettacolo
memorabile
LA
GAZZETTA
PERSONAGGI E INTERPRETI
SCENA I: MEZZANOTTE AL MUSEO!
Custode prof. Marco MILLUCCI
SCENA II: LE STATUE GRECHE
Diego ANTONINI Beatrice BAZZOFFIA
Maria CICOGNA Giorgia COLETTI
Valentina MARCHETTI Dorotea MENCARELLI
Alessandra MORETTI Christian TORRONI
Alessia PACCOI Giulia TESTI
(Coreografia di Chiara Bernardi e Diego Antonini)
SCENA III: TEODORA E LA SUA CORTE
Teodora Iulia Adina OLARU
Teodolinda Sara LOMBARDI
La corte Domiziana BAGLIONI
Bianca Maria LAUDENZI
Maria Giulia PASCOLINI (
Testo di Antonella De Sanctis)
SCENA IV: LA PREDICA AGLI UCCELLI
S. Francesco Michele SCIAMANNA
Le Clarisse Alexa ARMANNI Maria CICOGNA
Eleonora CIOTTI Chiara COZZOLINO
Elvira POMPILI
Custode prof. Marco MILLUCCI
(da I fioretti di S. Francesco - Il cantico delle creature)
SCENA V: LA VERGINE ANNUNCIATA
Vergine annunciata Giulia TESTI
Angelo prof. Federico DELLA BINA
(Testo di Federico Della Bina)
SCENA VI: LA MADONNA CON BAMBINO
Madonna Iryna SHUBETS
Le Bizantine Chiara ARUANNO Martina LANDRINI
Custode prof. Marco MILLUCCI
(“Bambino mio” di J. P. Sartre)
SCENA VII: LA PRIMAVERA
Le tre Grazie Valeria ALESSANDRETTI
Giulia DIONIGI Laura VLAD
Venere Camilla CORMANNI
Flora Dorotea MENCARELLI
Cloris Denise ARESU
Zefiro Christian TORRONI
Mercurio Francisco BECKER
Cupido Riccardo SORIGNANI
Custode Prof. Marco MILLUCCI
(La canzona di Bacco e Arianna –
I’ mi trovai fanciulle –
Filastrocca di Primavera)
SCENA VIII: LEZIONE DI ANATOMIA
Argante Michele ANASTASI
Medico Alessandro SPOSINI
DEL CONVITTO, N. 2
(da “Il malato immaginario” di Molière)
SCENA IX: APOLLO E DAFNE
Apollo Alessandro GRILLI
Dafne Elena ERCOLANETTI
Custode prof. Marco MILLUCCI
(adattamento da “Le metamorfosi” di Ovidio)
SCENA X: IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI
I fratelli Michele ANASTASI Michele SCIAMANNA
Alessandro SPOSINI
Il padre Emanuele BIBI
La moglie, la madre, la sorella, la serva
Alexa ARMANNI Maria CICOGNA Eleonora CIOTTI
Chiara COZZOLINO
(Testo di Sara Gonnellini)
SCENA XI: VENTAGLI D’ALTRI TEMPI
Giacinta Aurora NATALI
Vittorina Martina LANDRINI
(da “Le smanie della villeggiatura” di C. Goldoni)
SCENA XII: LA ZATTERA DELLA MEDUSA
I naufraghi Denise ARESU Chiara ARUANNO
Camilla CORMANNI Giulia DIONIGI Bianca Maria
LAUDENZI Sara LOMBARDI
Maria Giulia PASCOLINI Valeria PICCIONI
Elvira POMPILI Iryna SHUBETS
(Testo di Federico Della Bina)
SCENA XIII: LA DAMA IN GIARDINO
Dama Giulia MARRA
(“Questo amore” di J. Prevert)
SCENA XIV: AH, CUPIDO!
Cupido Riccardo SORIGNANI
Dama Giulia MARRA
Custode Prof. Marco MILLUCCI
(Coreografia di Antonella De Sanctis)
SCENA XV: VALZER, CHE PASSIONE!
Diego ANTONINI Michele ANASTASI
Domiziana BAGLIONI Beatrice BAZZOFFIA
Elena ERCOLANETTI Alessandro GRILLI
Aurora NATALI Michele SCIAMANNA
Giulia TESTI Christian TORRONI
con la partecipazione
della Prof.ssa Francesca CECCARELLI
Custode Prof. Marco MILLUCCI
(Coreografia di Diego Antonini, Alessandro Grilli e
Christian Torroni)
SCENA XIV: I MANGIATORI DI PATATE
Van Gogh Momo RAMADORI
I mangiatori di patate Alexa ARMANNI Eleonora
CIOTTI Giulia DIONIGI Bianca Maria LAUDENZI
Laura VLAD
GIUGNO 2013
Custode prof. Marco MILLUCCI
(da “Lettere a Theo” di V. Van Gogh)
SCENA XVII: DA MATISSE A PICASSO
Valeria ALESSANDRETTI Beatrice BAZZOFFIA
Maria CICOGNA Giorgia COLETTI
Elena ERCOLANETTI Valentina MARCHETTI
Alessandra MORETTI Aurora NATALI
Alessia PACCOI Giulia TESTI
Pittore Prof. Federico DELLA BINA
(Coreografia di Chiara Bernardi)
SCENA XVIII: LA SALA BLU “GLI AMANTI DI CHAGALL”
Zenaide Costanza ROLDINI
Osvaldo Francesco AGNELLO
Signor de Pommechon Francisco BECKER
(da “Osvaldo e Zenaide” di J. Tardieu)
SCENA XIX: LA SALA BLU “I POVERI DI PICASSO”
Vladimiro Momo RAMADORI
Estragone Gaetano MIRANDA
Osvaldo Francesco AGNELLO
(da “Aspettando Godot” di S. Beckett)
SCENA XX: LA MODELLA AL RISTORANTE
Modella Valeria PICCIONI
Cameriere Michele ANASTASI
(da “Teatro di varietà”)
SCENA XXI: SURREALE MAGRITTE!
Signor Martin Emanuele BIBI
Signora Martin Elvira POMPILI
Zenaide Costanza ROLDINI
(da “La cantatrice calva” di E. Ionescu)
SCENA XXII: MARILYN, CHE MITO!
Custode Prof. Marco MILLUCCI
Le Marilyn Domiziana BAGLIONI Giulia DIONIGI
Melissa MANCINI Dorotea MENCARELLI Giulia
SCENA XXIII: A TUTTA POP ART!
Valeria ALESSANDRETTI Beatrice BAZZOFFIA
Maria CICOGNA Giorgia COLETTI
Elena ERCOLANETTI Valentina MARCHETTI
Alessandra MORETTI Aurora NATALI
Alessia PACCOI Elvira POMPILI Valeria PICCIONI
Giulia TESTI
Custode Prof. Marco MILLUCCI
(Coreografia di Chiara Bernardi)
SCENA XXIV: FINALE
Custode Prof. Marco MILLUCCI
Custodi Diego ANTONINI
Christian TORRONI
Visitatori tutti i ragazzi
(testo di Antonella De Sanctis)
NUMERO
2
PAGINA 15
animAzioni d’autore (di Costanza Roldini)
Un guardiano appassionato di
libri si addentra, come è solito fare ogni notte, nei bui
corridoi del suo museo. Non
si percepisce il silenzio di una
casa ormai abbandonata, ma
qualcosa sembra sfuggire all'antica immobilità delle opere
d'arte che popolano quel magico ambiente. Le tele appese
ai muri sprigionano i sentimenti che tempo fa un artista
aveva voluto affidare alle cure
del materiale inanimato e le
rigide statue si sciolgono in
armoniosi movimenti ai rintocchi della mezzanotte. Ora
si intravedono delle regali
figure femminili di pasta vitrea
lasciare le loro pose secolari
per respirare l'allegria che la
primavera porta con sè, ora
si viene cullati dalla rassicurante fede religiosa, ora si
torna in balia di un mondo
ricco, vagheggiando denaro e
diamanti.
Il gruppo teatrale del Liceo
Scientifico di Assisi si è impe-
gnato a ricreare nei minimi
dettagli un ambiente così
misterioso e intrigante, in
cui vi è spazio per la gioia di
San Francesco e l'inquietudine di Van Gogh, per il dolore dei naufraghi della Medusa e i problemi non troppo
gravi della modella al ristorante. Ogni membro della
compagnia ha sacrificato il
proprio tempo durante tutto l'anno scolastico, ma ha
soprattutto lavorato insieme
a compagni ed insegnanti
per riuscire a presentare
uno spettacolo che esprimesse passione per la recitazione, ma allo stesso tempo che riuscisse a sensibilizzare il pubblico riguardo alle
più celebri opere di grandi
pittori, poeti, scultori e
scrittori. Grazie ai docenti
che si sono occupati di tale
progetto, gli studenti hanno
potuto portare sul palco
una vera e propria esplosione d'arte, identità dei
popoli e specchio
dei sentimenti universali dell'uomo.
E' impossibile descrivere l'intensa
emozione di andare in scena di fronte a più di mille
persone, senza
contare quella sensazione di non essere all'altezza della situazione che si va a rappresentare.
Ma anche quest'anno il sipario si è chiuso per i liceali di
Assisi, gli attori ora possono
custodire gelosamente un'altra esperienza indimenticabile. Nella mente di tutti
coloro che hanno partecipato rimarrà quel silenzio un
po' agitato, ma ora a turbare
la quiete sarà un grido di
sincera
gratitudine
per
quanti, alunni e soprattutto
docenti, si sono messi in
gioco in quella magica sera
del 24 maggio
TEAM ORGANIZZATIVO
Claudio Campodifiori
Antonella De Sanctis
Federico Della Bina
Sara Gonnellini
FOTOGRAFIA
Claudio Campodifiori
SCENOGRAFIA
Federico Della Bina
COREOGRAFIE
Diego Antonini Chiara Bernardi
Alessandro Grilli
Christian Torroni
REGIA
Antonella De Sanctis
Gli studenti
hanno potuto
portare sul
palco
una vera e
propria
esplosione
d'arte,
identità dei
popoli e
specchio dei
sentimenti
universali
dell'uomo
Siamo su internet:
www.convittoassisi.com
Ed infine… un ringraziamento al Personale ATA
(un saluto anche a coloro che sono sfuggiti al nostro fotografo!!)
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Numero 2 - Convitto Nazionale Principe di Napoli