1 La Conferenza europea sullo sviluppo rurale, Riunitasi a Cork, in Irlanda, nel novembre 1996, adotta la Dichiarazione "Un Europa rurale viva" “ Lo sviluppo rurale sostenibile deve diventare una priorità dell’Unione europea nonché il fondamento di ogni politica rurale ”. “ Obiettivo della politica rurale deve essere di arginare l’esodo rurale, combattere la povertà, promuovere l’occupazione e le pari opportunità e rispondere alle crescenti richieste in materia di qualità, salute, sicurezza, sviluppo personale e tempo libero nonché migliorare il benessere delle popolazioni rurali ”. “ L’esigenza di preservare e migliorare la qualità dell’ambiente rurale deve essere integrata in tutte le politiche comunitarie che possono avere attinenza 2 allo sviluppo rurale”. Il Consiglio Europeo di Lussemburgo (12 dicembre 1997) definisce L’ AgricoLturA muLtifunzionALe: “ L’Unione ha la volontà di continuare a sviluppare l’attuale modello di agricoltura europea, ricercando al tempo stesso una maggiore competitività interna ed esterna. L’agricoltura europea deve essere multifunzionale, sostenibile, competitiva e presente su tutto il territorio” Agenda 2000 (Com (97) 2000 def. del 15 luglio 1997) prefigura il Modello europeo di agricoltura: “le politiche di sostegno del reddito dovranno trovare sempre maggiore giustificazione nei servizi che gli agricoltori saranno in grado di fornire alla collettività e la competitività del settore dovrà coniugarsi con tecniche produttive in grado di conservare le 3 risorse naturali, ridurre e possibilmente evitare l’inquinamento ambientale e fornire prodotti di qualità” OBIETTIVI URGENTI DI TUTELA DEL TERRITORIO RURALE, DI PREVENZIONE DEI DANNI AMBIENTALI E DI CONSERVAZIONE DELLE RISORSE NATURALI Salvaguardia della destinazione agricola del suolo Misure specifiche per le zone svantaggiate in montagna Uso multiplo dei parchi e delle riserve naturali Salvaguardia della biodiversità 4 Interventi sbagliati: impiego indiscriminato di fertilizzanti, sistemi di coltivazione non adatti alle comunità ed agli habitat locali Tecnologie non sostenibili: tecnologie innovative, volte ad aumento delle sfruttamento intensivo del suolo e delle risorse rese, Esodo rurale: abbandono delle aree interne e della montagna con la perdita delle funzioni di manutenzione del territorio 5 Gestione del suolo Assicurare la produttività del suolo, impedendone la depauperazione, la desertificazione, attraverso specifiche modalità di lavorazione ed impiego corretto di concimi e di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari, (in particolare diserbanti e insetticidi del terreno, indispensabili per compensare le naturali perdite del terreno durante le coltivazioni). •Analisi e mappatura dei terreni dell'azienda •Sistemazioni idraulico-agrarie necessarie ad evitare ristagni ed erosioni •Specifiche strategie di coltivazione •Adozione di piani di concimazione •Migliore utilizzo dei nutrienti 6 Avvicendamenti colturali Valutare attentamente, nella gestione del suolo, la scelta delle colture, il loro avvicendamento, il loro reciproco rapporto, nonché il riutilizzo dei concimi e delle deiezioni provenienti dagli allevamenti animali. •Adozione e programmazione dell'avvicendamento delle colture (tenendo conto del clima, del terreno, dei problemi fitosanitari, dell'impatto ambientale, delle disponibilità di mano d'opera e dello stoccaggio dei prodotti) •Monitoraggio dei risultati ambientali, agronomici, gestionali ed economici 7 Difesa Fitosanitaria Attuare una difesa fitosanitaria razionale, prestando particolare attenzione ai mezzi, i tempi ed alle modalità di lotta chimica o biologica . •Sistema di monitoraggio degli attacchi di insetti, delle potenziali infezioni fungine e della presenza delle malerbe •Programmazione e registrazione dei trattamenti, dei criteri di scelta delle varietà resistenti •Studio di metodi alternativi a quello chimico ed a ridotto impatto • tecniche colturali favorevoli alle biodiversità •Scelta di fitosanitari più rispettosi degli organismi non bersaglio e meno persistenti nell'ambiente •Monitoraggio dei residui di prodotti fitosanitari 8 Energia e meccanizzazione Prevedere un’adeguata distribuzione delle macchine ed un loro ottimale utilizzo,anche progettando nuove attrezzature, nell’ottica di prevedere un risparmio energetico. Promuovere l’impiego di fonti energetiche alternative. •Elaborazione di programmi di miglioramento dell'efficienza energetica in azienda (scelta di colture e tecniche colturali, ricoveri per animali, scelta delle macchine, tipo di illuminazione, fonti energetiche e di calore) •Controllo dei consumi di elettricità, di carburanti e di combustibili •Regolare manutenzione degli impianti •Eventuale utilizzo di fonti energetiche alternative 9 Tutela del paesaggio, della flora e della fauna Agire positivamente sull'ambiente, consumando l'anidride carbonica prodotta in eccesso dalla combustione di fonti energetiche non rinnovabili, utilizzando direttamente l'energia solare e producendo biomassa, fonte energetica rinnovabile. •Identificazione delle principali aree di particolare interesse paesaggistico o naturalistico dell'azienda •Elaborazione dei programmi per valorizzare il paesaggio, proteggere le specie naturali e mantenere i loro habitat •Realizzazione aree dove le specie naturali possano trovare il loro habitat •Eventuale presenza di strutture agrituristiche, aree riservate 10 allo svago, l'accesso del pubblico all'azienda Tutela dall’inquinamento Garantire il rispetto delle norme del Codice di Buona pratica agricola Prevedere un trattamento corretto e pianificato dei rifiuti, dei reflui e delle deiezioni animali. •Individuazione degli scarichi, dei reflui e dei rifiuti prodotti in azienda •Programmazione per la riduzione delle quantità di reflui e di rifiuti e per il loro riutilizzo e riciclo in azienda •Formulazione di un programma aziendale di gestione dei reflui (P.U.A. = Piano di Utilizzazione Agronomica) •Deposito corretto per i rifiuti e per i prodotti fitosanitari e per i contenitori vuoti di prodotti fitosanitari 11 Gestione degli allevamenti Utilizzare tecnologie di allevamento compatibili con il rispetto dell’ambiente e con il benessere degli animali. Integrare le produzioni agricole deiezioni animali come ammendanti. con l’utilizzo delle Scelta e monitoraggio dei mangimi •Scelta e programmazione degli animali da allevare, delle tecniche di allevamento compatibili con il benessere degli animali ed il rispetto dell'ambiente • Eventuale utilizzo di alimenti di produzione aziendale per l’alimentazione animale •Documentazione sulla provenienza degli animali, sull’alimentazione e sui trattamenti ricevuti 12 (Agenda 21, Cap. 28, 1992) "Ogni autorità locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private e adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le autorità locali dovrebbero apprendere e acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie". Il Programma Agenda 21 Locale, sottoscritto da oltre 170 nazioni, è un catalogo delle politiche e delle azioni mirate allo Sviluppo Sostenibile. L'Agenda 21 è il processo di partnership attraverso il quale gli Enti Locali operano in collaborazione con tutti i settori della comunità locale per definire piani di azione per perseguire la sostenibilità. In considerazione delle peculiarità di ogni singola città, le autorità locali di tutto il mondo sono quindi invitate a dotarsi di una propria Agenda. In Italia, il Ministero dell'Ambiente sostiene il processo di Agenda 21 locale, co-finanziando numerosi progetti. 13