® Come avviare un’attività di bar e ristorante ® La presente guida è aggiornata al dicembre 2012. Guide collana “Teseo” realizzate * * * * * * * * * * * * * Come avviare un negozio al dettaglio non alimentare (luglio 2010) Come avviare un’attività alimentare artigiana (dicembre 2007) Come avviare un negozio al dettaglio alimentare (ottobre 2007) Come avviare un’impresa artigiana (luglio 2006) Come avviare un’attività di bar e ristorante (dicembre 2005) Come avviare un’attività di agriturismo (giugno 2005) Come avviare un’attività di servizi per l’infanzia (nidi e micro-nidi) (ottobre 2004) Come avviare un’attività agricola (novembre 2003) Come avviare un’attività di parrucchiere o estetiste (aprile 2003) Attività di facchinaggio e logistica in cooperativa (novembre 2002) Imprese di pulizia (marzo 2000) Automotoriparatori (luglio 1999) Installatori (idraulici ed elettricisti) (luglio 1999) Guide collana “Teseo” realizzate * * * * * * * * * * * * * * Tinto-lavanderie (ottobre 2011) Nidi e micronidi (ottobre 2011) Attività di florovivaismo (ottobre 2011) Installazione di impianti (dicembre 2010) Distribuzione automatica (dicembre 2010) Agriturismo con vendita diretta al consumatore (dicembre 2010) Pizzeria d’asporto, pizzeria al taglio, kebaberia (dicembre 2010) Attività di import-export (novembre 2009) Wedding planner (novembre 2009) Acconciatore ed estetista (novembre 2009) Agenzia viaggi e turismo (novembre 2009) Birrificio artigianale (settembre 2008) Centro benessere (settembre 2008) Bed & Breakfast (settembre 2008) PROPRIETà LETTERARIA RISERVATA A norma della Legge del 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche sul diritto d’autore e dell’art. 2575 del Codice Civile, sono vietate la contraffazione e la riproduzione di questa pubblicazione o di parte di essa – a fini commerciali – con qualsiasi mezzo elettromeccanico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilm, registrazioni o altro. Usi diversi dalla commercializzazione sono consentiti purché venga sempre citata la fonte. 3 Indice A tutti gli aspiranti imprenditori Sono ormai passati diversi anni da quando l’Azienda l’idea di realizzare strumenti agili ed efficaci per Speciale della CCIAA ha dato avvio al progetto l’orientamento degli aspiranti imprenditori: le guide Formimpresa in stretta collaborazione con alcune della collana Teseo. Organizzazioni di categoria del territorio. Questo è solo uno degli esempi di come i servizi L’iniziativa si prefiggeva, e si prefigge tuttora, l’obiet- Punto Nuova Impresa di Bergamo Sviluppo e tivo di contrastare i fattori che determinano il pre- Formimpresa all’interno delle Organizzazioni di coce abbandono dell’attività imprenditoriale, categoria del territorio, possano contribuire, in par- fenomeno riscontrato anche nella realtà bergama- ticolare nei confronti dei giovani, a diffondere cor- sca; grazie infatti a una rete di servizi che assicu- rette informazioni sul mettersi in proprio, in una rano orientamento, informazione, formazione e logica di accompagnamento alla nascita di nuovi assistenza si cerca di rispondere alle tante necessità progetti imprenditoriali. di coloro che decidono di “mettersi in proprio”. Lo sforzo dell’ente camerale sarà pertanto costante Aiutare l’aspirante o il neo-imprenditore nella fase per continuare a garantire un sostegno concreto a iniziale dell’attività, a ragione considerata spesso la coloro che vogliono intraprendere la “sfida impren- più critica, è ciò che Bergamo Sviluppo e le Associa- ditoriale”, cercando nel tempo di sviluppare servizi zioni di categoria hanno cercato di fare fin dall’inizio e iniziative sempre più mirate a tale scopo. del progetto, mettendo a disposizione degli utenti competenze professionali e strumentali. Proprio per rispondere meglio ai bisogni di questi ultimi è nata Il Presidente della Camera di Commercio di Bergamo GIOVANNI PAOLO MALVESTITI 4 Premessa Alla scoperta del proprio grado di conoscenza La normativa del settore Igiene degli alimenti e autocontrollo Rintracciabilità dei prodotti alimentari Sicurezza negli ambienti di lavoro La scelta della forma giuridica Iter burocratico per l’avvio dell’attività Le principali spese di costituzione e di avvio Adempimenti per musica e balli nei locali pubblici Adempimenti per il gioco lecito nei pubblici esercizi Accesso a internet nei locali aperti al pubblico Come valutare il valore di mercato di un’attività (avviamento commerciale) Le locazioni per attività commerciali Subentrare a un’attività esistente Attrezzatura standard L’incidenza dei costi del personale Come sviluppare un format di successo per bar e ristoranti Dati statistici relativi al settore Consigli utili Approfondimento: alcune attività su cui puntare Le principali fiere del settore Le riviste del settore Principali Associazioni di settore La formazione specifica Le opportunità offerte dal franchising Gli aspetti fiscali Le scritture contabili Il rapporto con le banche Agevolazioni per le imprese: i termini da conoscere Le principali fonti di finanziamento 6 7 8 24 30 32 41 48 52 56 61 67 68 74 76 78 83 85 91 93 100 109 113 115 118 120 124 131 135 138 140 5 Alla scoperta del proprio grado di conoscenza Premessa Scopo della presente guida L’elenco di domande che segue serve per verificare il grado di conoscenza su alcuni aspetti generali e tecnici legati all’attività scelta. Si consiglia di percorrerlo in modo da capire le informazioni che ancora Nella decisione di intraprendere un’attività imprenditoriale le considerazioni da effettuare sono mancano e quelle da approfondire ulteriormente. molteplici e sicuramente non sempre facili e immediate, soprattutto per chi non ha esperienza nel * settore prescelto. Aiutare l’aspirante o il neo-imprenditore nella fase iniziale della progettazione della propria iniziativa, che spesso risulta essere anche la più critica, è ciò che questa guida si prefigge di fare. Lo scopo è infatti quello di far percepire, a chi la consulta, non solo le opportunità dell’avvio di un’attività imprenditoriale autonoma, ma anche i principali rischi e gli errori da evitare. Ciò che risulta particolarmente importante è la valutazione, fin dal principio, di tutti i fattori che * * * * * * * * possono determinare il successo o l’insuccesso di un’attività, prima che questa venga intrapresa. In- * fatti, tra le maggiori cause di “mortalità aziendale precoce”, l’insufficiente valutazione a priori della * * validità della propria idea imprenditoriale, oltre che la verifica della reale fattibilità economica-finanziaria della stessa, risultano essere problematiche spesso trascurate nella fase di decision making svolta dai neo o aspiranti imprenditori. * * Naturalmente la guida non ha la pretesa di essere esaustiva, ma rappresenta sicuramente una buona base da cui attingere informazioni, indicazioni utili e consigli. Ci auguriamo comunque che i lettori più interessati approfondiscano alcuni degli aspetti trattati o attraverso ricerche personali o rivolgendosi direttamente a quelle strutture esistenti sul territorio e preposte all’orientamento e all’assistenza degli aspiranti/neo-imprenditori, in modo che, grazie a queste, gli aspetti specifici dell’attività possano essere esaminati nel modo più corretto e adeguato possibile. * * * * * Lo staff di Bergamo Sviluppo che ha redatto la guida * * * * * Che tipo di conoscenza hai delle normative generali o specifiche relative all’attività che vuoi intraprendere? Ti sei informato/a sul tipo di formalità burocratiche da espletare? Pensi di avviare un’attività ex-novo o di rilevare un’attività esistente? Hai scelto il Comune dove localizzare l’attività? Di quanto spazio hai bisogno (in metri quadrati) per svolgere l’attività? Hai già scelto il tipo di forma giuridica da adottare? Sei a conoscenza delle implicazioni che tale scelta implica? Hai predisposto un elenco degli investimenti necessari e il loro ammontare? Conosci eventuali agevolazioni finanziarie regionali, nazionali o locali che potrebbero aiutarti nella fase iniziale? Sei comunque consapevole che per avviare un’attività imprenditoriale è necessario disporre di risorse economiche (proprie o prestate) per effettuare gli investimenti necessari? Quali saranno i clienti a cui l’attività si rivolge? Quali canali pubblicitari pensi che si possano utilizzare per pubblicizzare l’attività (Internet, Pagine Gialle/elenco telefonico, passaparola, volantinaggio, radio/tv locali, autobus, mailing, cartellonistica, partecipazione a fiere o esposizioni, ecc.)? Ritieni utile valutare la soddisfazione della clientela? Hai già pensato come? Il tuo lavoro ti porterà a contatto con clienti molto diversi tra loro; dovrai imparare ad ascoltare, ad essere cortese e disponibile, a dispensare sorrisi e a prenderti cura sia dei clienti già acquisiti (che andranno sempre curati in modo particolare) sia di quelli potenziali, perché il cliente non ama l’indifferenza. Ti senti pronto/a? Hai individuato i principali concorrenti nel Comune o nella zona dove pensi di localizzare l’attività? Quali ritieni possano essere i punti di forza dell’iniziativa? Hai pensato a come curare “l’immagine” e quali eventuali servizi aggiuntivi offrire alla clientela? Che tipo di ambiente pensi di creare (moderno, giovane, accogliente, lussuoso, professionale, tecnologico, a tema, etnico, ecc.)? Sceglierai l’arredamento da solo/a o ti farai consigliare da un esperto? Sei in grado di svolgere l’attività da solo/a o pensi di avere bisogno di collaboratori/aiutanti? Ritieni sia importante stendere un piano d’impresa o business plan per monitorare l’andamento dell’attività? Hai individuato i costi fissi e variabili a cui andrai incontro? Hai calcolato quale fatturato minimo ti porterà a coprire tutti i costi iniziali? Sai quanto incideranno le imposte e i contributi sul tuo guadagno? Sai che il primo anno non pagherai imposte, ma che a metà del secondo dovrai pagare insieme quelle del primo anno e un acconto su quelle del secondo? 7 La normativa del settore La somministrazione di alimenti e bevande è disciplinata dalla Legge Regionale (L.R.) n. 6 del 2 febbraio 2010 “Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere”, artt. dal 61 all’80 così come modificati dalla L.R. 3/2012 (in vigore dall’1/3/2012) e dal D. Lgs. 59/2010 art. 64 in attuazione della direttiva 2006/123/CE, poi modificato dal D. Lgs. 6 agosto 2012 n. 147. Questo capitolo è dedicato a esaminare gli aspetti principali delle normative, cercando di integrarle anche con altri riferimenti di legge, in modo da rendere la trattazione più completa. Si invitano comunque i lettori interessati a prendere visione delle normative citate nella loro completezza e ad approfondire eventuali dubbi interpretativi rivolgendosi direttamente al personale delle Organizzazioni di categoria del settore. Definizioni, ambito di applicazione della legge ed esclusioni Appare opportuno, prima di iniziare ad analizzare gli aspetti più importanti della normativa, fornire alcune definizioni utili a comprendere meglio i termini usati nella legge. 8 somministrazione al pubblico di alimenti e bevande vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio o in un’area aperta al pubblico attrezzata superficie aperta al pubblico area adiacente o comunque pertinente al locale cui si riferisce l’autorizzazione; tale area può essere: ottenuta in concessione o per autorizzazione temporanea, se pubblica o essere comunque a disposizione dell’operatore, se privata. somministrazione di alimenti e bevande in esercizi non aperti al pubblico attività svolta dalle mense aziendali, dagli spacci annessi alle aziende, dalle amministrazioni, enti e scuole, nonché quella svolta in forma esclusiva presso il domicilio del consumatore. attrezzature di somministrazione tutti i mezzi e gli strumenti finalizzati a consentire il consumo di alimenti e bevande nei locali aperti al pubblico, compresi i piani di appoggio e le stoviglie di qualsiasi materiale. Rientrano nell’attività di somministrazione di dell’attività”), avvalendosi di professionisti, di alimenti e bevande, e sono dunque soggetti alla agenzie per l’invio delle pratiche o della rete di legge, tutti i casi in cui gli acquirenti consumano sportelli attivata all’interno di alcune Organiz- i prodotti nei locali dell’esercizio o in un’area zazioni di categoria del territorio, tra cui Ascom aperta al pubblico ed anche i casi in cui la me- e Confesercenti. desima attività è effettuata: L’avvio e l’esercizio dell’attività di somministra- a) mediante distributori automatici in locali zione di alimenti e bevande è soggetto al ri- adibiti a tale attività; spetto delle norme urbanistiche, edilizie, b) presso il domicilio del consumatore; igienico-sanitarie e di sicurezza nei luoghi di la- c) in locali non aperti al pubblico; voro. d) come commercio al dettaglio su aree pub- Il Comune accerta la conformità del locale ai bliche, ma solo per alcuni aspetti (solo per criteri stabiliti con Decreto del Ministro dell’In- i requisiti morali e professionali). terno n. 564 del 17 dicembre 1992 “Regolamento concernente i criteri di sorvegliabilità Indicazioni dell’attività per l’avvio In base all’art. 64 del D. Lgs. 59/2010 così come modificato dal D. Lgs. 147/2012 in vigore dal 14 settembre 2012, l’apertura o il trasferimento di sede degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico è soggetto ad autorizzazione rilasciata dal Comune competente per territorio solo nelle zone soggette a tutela. somministrazione nel domicilio del consumatore organizzazione nel domicilio del consumatore di un servizio di somministrazione di alimenti e bevande rivolto esclusivamente al consumatore, ai familiari e alle persone da lui invitate. domicilio del consumatore non solo la privata dimora del consumatore, ma anche il locale in cui esso si trova per motivi di lavoro o di studio o per lo svolgimento di convegni, congressi o cerimonie. Negli altri casi, l’apertura e il trasferimento di sede e il trasferimento della gestione o della titolarità degli esercizi sono soggetti a Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), da inviare telematicamente allo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) del Comune competente per territorio (per maggiori informazioni sulla presentazione della SCIA si rimanda al capitolo “Iter burocratico per l’avvio dei locali adibiti a pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande”, ovvero si riserva di verificarne la sussistenza quando ciò non sia possibile in via preventiva. Il Comune, inoltre, accerta l’adeguata sorvegliabilità dei locali oggetto del permesso a costruire per ampliamento (si veda oltre nel capitolo per ulteriori indicazioni). Il certificato di prevenzione incendi deve essere richiesto solo per le attività per cui è previsto dalle disposizioni statali vigenti in materia (ad esempio, locali nei quali l’attività di intrattenimento è prevalente sull’attività di somministrazione, come sale da ballo e locali notturni). L’autorizzazione all’apertura o al trasferimento di sede dei pubblici esercizi rimane invece obbligatoria solo nelle “zone soggette a tutela”, ossia le aree di particolare pregio storico/arti9 La normativa del settore stico per le quali i Comuni hanno deciso di somministrazione di alimenti e bevande effet- Requisiti morali porre dei vincoli alla liberalizzazione con un re- tuate: Non possono esercitare l’attività di sommini- sone pericolose per la sicurezza e per la dall’albergatore limitatamente alle persone strazione di alimenti e bevande coloro che: pubblica moralità”, o nei cui confronti sia Sono escluse dalla programmazione le attività alloggiate, ai loro ospiti e a coloro che sono a) sono stati dichiarati delinquenti abituali, stata applicata una delle misure previste di somministrazione di alimenti e bevande ospitati nella struttura ricettiva in occa- professionali o per tendenza, salvo che ab- dalla Legge 575/1965 “Disposizioni contro svolte: sione di manifestazioni e convegni organiz- biano ottenuto la riabilitazione; golamento approvato dal Consiglio comunale. * la mafia”, ovvero a misure di sicurezza; a) al domicilio del consumatore; zati (in questa attività l’esercizio della b) hanno riportato una condanna, con sen- g) hanno riportato, con sentenza passata in b) negli esercizi annessi ad alberghi, pensioni, somministrazione richiede il possesso dei tenza passata in giudicato, per delitto non giudicato, una condanna per reati contro la colposo, per il quale è prevista una pena de- moralità pubblica e il buon costume, per dall’imprenditore agricolo tentiva non inferiore nel minimo a 3 anni, delitti commessi in stato di ubriachezza o che esercita l’attività di agrituri- sempre che sia stata applicata, in concreto, in stato di intossicazione da stupefacenti, smo limitatamente alle persone una pena superiore al minimo edittale; per reati concernenti la prevenzione dell’al- aree di servizio delle auto- alloggiate e ai loro ospiti (in c) hanno riportato, con sentenza passata in colismo, le sostanze stupefacenti o psico- strade e all’interno di sta- questa attività l’esercizio della giudicato, una condanna a pena detentiva trope, il gioco d’azzardo, le scommesse somministrazione richiede il per uno dei delitti di cui al libro II, Titolo clandestine, nonché per reati relativi ad in- possesso dei requisiti morali e VIII, capo II del Codice Penale, ovvero per locande o altri complessi ricettivi, li- requisiti morali e professionali); * mitatamente alle prestazioni rese agli alloggiati; c) negli esercizi posti nelle zioni ferroviarie, aeroportuali e marittime; d) negli esercizi nei quali sia professionali); * prevalente l’attività congiunta ai circoli cooperativi e degli enti a carattere f) ricettazione, riciclaggio, insolvenza fraudo- dal gestore di circoli privati nei limiti previsti dalla legge (il requisito di trattenimento e svago; e) nelle mense aziendali e negli spacci annessi professionale è richiesto solo se l’attività è affidata a terzi). frazioni alle norme sui giochi. Il divieto di esercizio dell’attività, per le lettere lenta, bancarotta fraudolenta, usura, rapina, b), c), d), e) e f), permane per la durata di 5 anni delitti contro la persona commessi con vio- a decorrere dal giorno in cui la pena è stata lenza, estorsione; scontata. Qualora la pena si sia estinta in altro d) hanno riportato, con sentenza passata in modo, il termine di 5 anni decorre dal giorno nazionale le cui finalità assistenziali sono ri- In questi casi per svolgere attività di sommini- giudicato, una condanna per reati contro del passaggio in giudicato della sentenza, salvo conosciute dal Ministero dell’Interno; strazione di alimenti e bevande è comunque ri- l’igiene e la sanità pubblica, compresi i delitti riabilitazione. in via diretta a favore dei propri dipendenti chiesta la compilazione della SCIA. di cui al libro II,Titolo VI, capo II del Codice Il divieto di esercizio dell’attività non si applica Penale; qualora, con sentenza passata in giudicato, sia da amministrazioni, enti o imprese pubbliche; g) nelle scuole, negli ospedali, nelle comunità religiose, in stabilimenti militari delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; h) sui mezzi di trasporto pubblico. Sono invece escluse dalla programmazione, perché sottoposte ad altra normativa, le attività di 10 sure di prevenzione nei confronti delle per- I requisiti per esercitare l’attività di somministrazione e) hanno riportato, con sentenza passata in stata concessa la sospensione condizionale della giudicato, 2 o più condanne, nel quinquen- pena sempre che non intervengano circostanze Coloro che intendono aprire un’attività di somministrazione di alimenti e bevande devono prima accertarsi di possedere i requisiti morali e professionali (art. 71 del D. Lgs. 6 agosto 2012 n. 147). f) nio precedente all’inizio dell’esercizio del- idonee a incidere sulla revoca della sospen- l’attività, per sione. delitti di frode nella preparazione e nel commercio degli ali- In caso di società, associazioni od organismi col- menti previsti da leggi speciali; lettivi, i requisiti morali di cui ai commi 1 e 2 sono sottoposti a una delle misure di pre- devono essere posseduti dal legale rappresen- venzione di cui alla Legge 1423/1956 “Mi- tante, da altra persona preposta all’attività com11 La normativa del settore merciale e da tutti i soggetti individuati come tore in qualità di coadiutore familiare, com- nei seguenti casi: amministratori. In caso di impresa individuale i provata dalla iscrizione all’Istituto nazionale a) qualora il titolare dell’attività non risulti più preposta all’attività commerciale. Quindi questa in possesso dei requisiti morali o professio- possibilità, che già valeva per le società, associa- requisiti di cui ai commi 1 e 2 devono essere posseduti dal titolare e dall’eventuale altra persona preposta all’attività commerciale. per la previdenza sociale; c) essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo pro- periodo superiore a 12 mesi; zioni o organismi collettivi, vale ora anche per l’impresa individuale se il titolare è sprovvisto dei requisiti professionali richiesti, a condizione Requisiti professionali fessionale, purché nel corso di studi siano L’esercizio, in qualsiasi forma di un’attività di previste materie attinenti al commercio, alla stato dei locali ai criteri stabiliti dal Ministro di tali requisiti. preparazione o alla somministrazione degli dell’Interno. In tale caso, il titolare può essere La SCIA vale anche come “licenza di polizia” (si alimenti. In ogni caso il riconoscimento espressamente diffidato dall’amministrazione veda l’art. 86 del TULPS – Testo Unico delle del titolo di studio e, dunque, del competente a ripristinare entro il termine Leggi di Pubblica Sicurezza), che può essere assegnato il regolare stato dei locali; esercitata personalmente dal titolare o dal le- somministrazione di alimenti e bevande, è consentito a chi è in possesso di uno dei seguenti requisiti professionali: a) aver frequentato con esito requisito professionale, è di positivo un corso profes- competenza comunale. c) qualora venga meno la rispondenza dello che nomini una persona preposta in possesso d) nel caso di attività soggetta ad autorizza- gale rappresentante della società oppure da un Sia per le imprese individuali zione, qualora il titolare, salvo proroga in delegato che ha provveduto a nominare (si ri- la preparazione o la som- sia in caso di società, associa- caso di comprovata necessità, non attivi corda che in una società, associazione od orga- ministrazione degli ali- zioni o organismi collettivi, i sionale per il commercio, menti, istituito (per la Regione Lombardia il riferimento è la DGR n. 9/887 del 1° dicembre 2010); l’esercizio entro 180 giorni. nismo collettivo le due figure, delegato e requisiti professionali devono A chiunque eserciti l’attività di somministra- rappresentante, coincidono). Il delegato deve essere posseduti dal titolare o zione al pubblico di alimenti e bevande senza comunque possedere i requisiti morali previsti rappresentante legale, ovvero, in l’autorizzazione, ovvero senza la SCIA, ovvero dal TULPS, i requisiti morali e professionali pre- alternativa, dall’eventuale persona quando sia stato emesso un provvedimento di visti dalla normativa sulla somministrazione e inibizione o di divieto di prosecuzione dell’atti- ottenere l’approvazione dell’autorità compe- o riconosciuto dalle Regioni preposta all’attività commerciale. La pregressa iscrizione al Registro Esercenti il vità e il titolare non vi abbia ottemperato, si ap- tente al rilascio dell’autorizzazione. nuativi, nel quinquennio precedente, eserci- Commercio (REC), abolito nel 2006, quale re- plica la sanzione amministrativa del pagamento Per il Ministero dello Sviluppo Economico, in- tato in proprio attività d’impresa nel b) avere, per almeno 2 anni, anche non conti- quisito di accesso all’attività di somministra- di una somma da 2.500 euro a 15.000 euro e la terpellato a più riprese sull’argomento, la finalità settore alimentare o nel settore della som- zione di alimenti e bevande, è considerata chiusura dell’esercizio. della disposizione di legge è di garantire, all’in- ministrazione di alimenti e bevande o avere valida, se sono rimasti validi i presupposti che prestato la propria opera, presso tali im- hanno permesso l’iscrizione (cioè se non c’è prese, in qualità di dipendente qualificato, stata cancellazione). addetto alla vendita o all’amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o in altre posizioni equivalenti o, se trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado, dell’imprendi12 nali; b) qualora il titolare sospenda l’attività per un ovvero, in alternativa, dall’eventuale persona terno degli esercizi commerciali, la presenza del Il delegato alla somministrazione Revoche La legge stabilisce che sia per le ditte individuali L’autorizzazione, ove ancora richiesta, e il titolo collettivi, i requisiti professionali devono essere abilitativo per l’esercizio di un’attività decadono posseduti dal titolare o rappresentante legale, sia in caso di società, associazioni o organismi soggetto in possesso dei requisiti professionali. La circolare 3467/C del 28 maggio 1999, e numerose risoluzioni e pareri del Ministero dell’Industria/Attività Produttive, stabiliscono che il delegato deve essere nominato con apposito atto, non può essere nominato come preposto per più società e deve essere presente nel pub13 La normativa del settore stemi di chiusura che non consentono un immediato accesso (la prescrizione non si applica ai blico esercizio. Sebbene ciò non implichi la costanza della presenza e siano consentite sue assenze servizi igienici e ai vani non aperti al pubblico); temporanee è necessario che quando l’assenza si prolunghi per un periodo di tempo tale da assumere il carattere della stabilità, il titolare provveda alla nomina di un secondo delegato. * gli eventuali locali interni non aperti al pubblico devono essere indicati nella richiesta di autorizzazione; questi spazi rimangono comunque accessibili agli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza, La sorvegliabilità dei locali Quello della sorvegliabilità dei locali è un requisito indispensabile per l’apertura, il trasferimento di che effettuano controlli ai sensi di legge; * cazioni luminose. sede e l’ampliamento della superficie dell’esercizio. La sorvegliabilità di un locale deve essere verificata anche laddove non sia possibile accertarla in via preventiva. Il Comune si riserva quindi la possibilità di verificarne la sussistenza, qualora l’interessato i locali non aperti al pubblico e le uscite di sicurezza devono essere segnalati da apposite indi- Vendita per asporto non sia in possesso dei locali al momento della presentazione della SCIA, e tale requisito deve sus- Gli esercizi di somministrazione possono vendere per asporto i prodotti che normalmente som- sistere in modo permanente durante l’esercizio dell’attività: la mancata rispondenza dei locali a que- ministrano. Anche per gli esercizi pubblici che effettuano vendita per asporto è previsto l’obbligo sto requisito porta infatti alla revoca dell’autorizzazione. di indicare, in modo chiaro e ben visibile, il prezzo di vendita dei prodotti destinati alla vendita per asporto, esposti nelle vetrine o in altro luogo (regola valida per tutte le forme di vendita e ribadita Sorvegliabilità esterna: * i locali e le aree adibite, anche temporaneamente o per attività stagionali, a esercizio per la somministrazione al pubblico di alimenti o bevande devono avere caratteristiche costruttive tali da non impedire la sorvegliabilità delle vie d’accesso e d’uscita; * gli ingressi devono consentire l’accesso diretto dalla strada, piazza o altro luogo pubblico, quindi * nel caso di locali parzialmente interrati, gli accessi devono essere integralmente visibili dalla non possono essere utilizzati per l’accesso ad abitazioni private; strada, piazza o altro luogo pubblico; * dall’art. 77 della L.R. 6/2010). nel caso di locali situati a un livello o piano superiore a quello della strada, piazza o altro luogo pubblico d’accesso, la visibilità esterna deve essere specificamente verificata dall’autorità di pubblica sicurezza, che può prescrivere appositi sistemi di illuminazione e di segnalazione degli accessi e la chiusura di ulteriori vie d’accesso o d’uscita. Limitazioni all’esercizio dell’attività Gli esercizi di somministrazione possono somministrare alimenti e bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione. La somministrazione di bevande alcoliche è sempre stata considerata in modo rigoroso dalla normativa di settore. La Legge n. 125 del 30 marzo 2001, all’art. 1, precisa che: * prodotto contenente alcool alimentare Per quanto riguarda le vie di accesso: * * la porta d’accesso deve essere costruita in modo da consentire sempre l’apertura dall’esterno. Sorvegliabilità interna: * 14 con gradazione superiore a 1,2 gradi di al- nessun impedimento deve essere frapposto all’ingresso o all’uscita del locale durante l’orario di apertura dell’esercizio; i diversi spazi all’interno del locale non devono essere delimitati da porte chiuse o da altri si- per bevanda alcolica si intende ogni cool; * per bevanda superalcolica si intende ogni prodotto con gradazione superiore al 21% di alcool in volume. La L.R. 6/2012, in modo analogo alla norma statale, pone il divieto di somministrazione delle bevande con un contenuto alcolico superiore al 21% del volume negli esercizi operanti nell’ambito di impianti 15 La normativa del settore sportivi, fiere, complessi di attrazione dello spettacolo viaggiante installati con carattere temporaneo nel corso di sagre o fiere, luoghi di convegno, nonché nel corso di manifestazioni sportive o musicali all’aperto. Il Sindaco ha poi la possibilità, con ordinanza, di estendere tale divieto, temporaneamente ed eccezionalmente, alle bevande con contenuto alcolico inferiore al 21% del volume. Si ricorda inoltre che, in base all’art. 87 del TULPS, viene stabilito il divieto di vendita ambulante di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione. Sull’argomento novità sono state introdotte dal D. Lgs. n. 158/2012 recante “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, che è stato convertito in Legge ordinaria n. 189/2012, in vigore dall’11 novembre 2012. In particolare l’art.14ter introduce il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori e l’obbligo di chiedere all’acquirente, all’atto dell’acquisto, l’esibizione di un documento di identità, tranne che nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta, stabilendo l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro a chiunque vende bevande alcoliche ai minori di anni 18. Se il fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2.000 euro con la sospensione dell’attività per 3 mesi. La Legge ha anche modificato i contenuti dell’art. 689 del Codice Penale, che stabilisce che l’esercente un’osteria o un altro pubblico spaccio di cibi o di bevande, che somministra, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, bevande alcooliche a un minore di anni 16, o a persona che appaia affetta da malattia di mente, o che si trovi in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di un’altra infermità, è punito con l’arresto fino a un anno. Dopo questo primo comma, sono stati inseriti ulteriori commi, che prevedono che, se il fatto di cui sopra è commesso più di una volta, si applica anche la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro a 25.000 euro, con la sospensione dell’attività per 3 mesi. Le stesse pene e sanzioni scattano anche nei confronti di chi vende alcol ai minori attraverso distributori automatici che non consentano la rilevazione dei dati anagrafici dell’utilizzatore mediante sistemi di lettura ottica dei documenti, tranne il caso in cui sia presente sul posto personale incaricato di effettuare il controllo dei dati stessi. 16 I distributori automatici La normativa regionale prevede che l’esercizio dell’attività di somministrazione tramite apparecchi automatici venga assoggettata alle medesime regole che disciplinano le attività di somministrazione al pubblico già viste, ma solo quando i locali, dove sono installati i distributori, siano adibiti esclusivamente a tale attività. Non rientra quindi in questa ipotesi, ad esempio, il locale nel quale l’artigiano che vende i propri prodotti alimentari, es. una pizzeria d’asporto, fa installare un distributore automatico per bevande. Al di fuori di questa condizione l’attività è da considerarsi di mera vendita e quindi soggetta alle discipline viste sopra. Restano ovviamente valide anche le nuove norme in materia di tutela contro gli abusi da alcolici. Orari di apertura e chiusura degli esercizi A seguito dell’entrata in vigore dell’articolo 31, comma 1 del D.L. del 6 dicembre 2011 n. 214, sono stati liberalizzati gli orari di apertura e chiusura e le aperture domenicali e festive degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande aperti al pubblico, compresi quelli nei quali vengono svolte congiuntamente attività di vendita di beni o servizi. Tali orari sono quindi rimessi alla libera determinazione degli esercenti ma il Sindaco può emanare ordinanze di limitazione per motivi imperativi o di interesse generale (es. ragioni di pubblico interesse, tra cui l’ordine pubblico, la sicurezza pubblica, l’incolumità pubblica, la sanità pubblica, la sicurezza stradale, la tutela dei lavoratori, la tutela dei consumatori, l’equità delle transazioni commerciali, la lotta alla frode, la tutela dell’ambiente, incluso l’ambiente urbano, ecc.). Gli orari scelti dall’esercente sono da comunicare: * al Comune prima dell’inizio dell’attività (sia in caso di nuova apertura, subingresso o trasferimento in altra sede); * ai clienti con cartelli visibili posti all’interno e all’esterno del locale. Sulla base della normativa regionale, il titolare dell’esercizio di somministrazione aperto al pubblico è tenuto a comunicare al Sindaco la chiusura temporanea dell’esercizio solo se superiore a 30 giorni consecutivi. Il Sindaco, al fine di assicurare all’utenza idonei livelli di servizio, può predisporre, sentito il parere della Commissione comunale consultiva, programmi di apertura per turno degli esercizi di somministrazione aperti al pubblico, che gli esercenti sono tenuti a osservare e a rendere noti alla clientela mediante l’esposizione di un apposito cartello, ben visibile sia all’interno sia all’esterno dell’esercizio. 17 La normativa del settore Gli esercizi di somministrazione di alimenti e food, pizzerie, ecc.); blico, mettendo in evidenza eventuali somme clienti per il test alcolemico (attenzione: il il cartello indicante gli orari prescelti. aggiunte attribuibili al servizio. test non è obbligatorio ed è a richiesta del bevande aperti al pubblico possono, a discre- * zione del titolare, osservare una o più giornate Infine, nel caso nell’esercizio siano presenti gio- di riposo settimanale (cioè di chiusura del pub- chi, sia quelli regolamentati e dati in conces- blico esercizio). sione dallo Stato, sia apparecchi da gioco di cui al comma 6a dell’art. 110 del TULPS (Newslot), Cartelli obbligatori e pubblicità dei prezzi L’obbligo di esposizione previsto dalla legge riguarda sia l’interno sia l’esterno del locale. sono necessari i cartelli obbligatori previsti per legge, che riportiamo nel capitolo “Adempimenti per il gioco lecito nei pubblici esercizi”. Per quanto riguarda la pubblicità dei prezzi dei prodotti destinati alla All’interno del locale deve es- somministrazione, sulla base sere esposta la seguente docu- della normativa regionale, l’ob- mentazione: * bligo di esposizione dei prezzi autorizzazioni o copie di è assolto: denunce inizio attività mu- a) per quanto concerne le be- nite della prova dell’avvenuta presentazione; * tabella dei prezzi praticati per alimenti e bevande; * tabella dei giochi proibiti; * cartello indicante gli orari prescelti; * cartello di divieto di fumo; * tabelle dei sintomi e dei contenuti alcolici ed apparecchio di rilevazione del tasso alcolico (se aperti dopo la mezzanotte). All’esterno del locale l’esercente deve invece esporre: * il menù (solo per gli esercizi di somministrazione di pasti, ossia ristoranti, trattorie, osterie con cucina, esercizi con cucina tipica lombarda, tavole calde, self service, fast 18 vande, mediante esposizione, all’interno dell’esercizio, di apposita tabella; b) per quanto concerne gli alimenti, valgono le stesse modalità sopra riportate, cui si aggiunge l’obbligo di esposizione del menù anche all’esterno dell’esercizio, o comunque leggibile dall’esterno. Qualora, nell’ambito dell’esercizio, sia effettuato il servizio al tavolo, il listino dei prezzi deve essere posto a disposizione dei clienti prima dell’ordinazione e deve inoltre indicare l’eventuale costo del servizio. Ad ogni modo, qualunque sia la modalità di pubblicità dei prezzi prescelta dall’esercente, il prezzo deve risultare chiaramente e facilmente comprensibile al pub- cliente. Resta il dubbio se possa essere a pa- Alcool e codice della strada: obblighi per gli esercenti La Legge n. 120 del 29 luglio 2010 “Revisione del nuovo Codice della strada”, ha posto, tra gli gamento; nel caso di vendita, con prodotto o servizio esposto, sarà comunque obbligatorio esporre il prezzo di vendita); 3) esporre le tabelle sugli effetti dell’assunzione di alcolici (all’entrata, all’uscita e al- altri, l’obbligo, per i locali dove c’è somministrazione (tutti i pubblici esercizi, ristoranti, alberghi e agriturismi) e la cui attività si protrae dopo la mezzanotte, anche eccezionalmente, di detenere un precursore a disposizione dei clienti per il test alcolemico e di esporre le tabelle sugli effetti dell’assunzione di alcolici. Tutti coloro che effettuano la somministrazione di alcolici congiuntamente allo spettacolo e l’interno del locale). Le Organizzazioni di categoria mettono a disposizione dei loro associati i cartelli obbligatori per l’alcool e convenzioni per l’acquisto di precursori chimici ed elettronici. Divieto di fumo: indicazioni e normativa di riferimento all’intrattenimento, sono tenuti ad esporre le La legge sul divieto di fumo, cioè la n. 3 del 16 tabelle e a mettere il rilevatore del tasso alco- gennaio 2003, entrata ufficialmente in vigore il lico a disposizione dei clienti, a prescindere 10 gennaio 2005, interessa non solo i bar e i ri- dall’orario di cessazione dell’attività. Le forze storanti, ma anche gli agriturismi, gli spacci per dell’ordine e le prefetture danno un’interpreta- la vendita diretta dei prodotti delle imprese zione estremamente ampia delle categorie agricole e tutti i locali delle aziende di campagna “spettacolo” e “intrattenimento”, qualificandole aperti al pubblico. come tutte quelle attività che portano il cliente La legge dice che è vietato fumare in tutti i luo- a trattenersi nell’esercizio (ne sono esempi la ghi chiusi, aperti al pubblico e agli utenti, a ec- diffusione di musica a qualsiasi livello o l’offerta cezione di: di trasmissioni televisive). * 1) divieto assoluto di somministrazione di bevande alcoliche dalle 3 alle 6 di notte; 2) detenere, presso un’uscita del locale, un alcol test da mettere a disposizione dei luoghi privati non aperti a utenti o al pubblico; A questi esercizi sono estesi i seguenti obblighi: * luoghi riservati ai fumatori e come tali contrassegnati (ricordiamo però che non è possibile realizzare locali solo per fumatori). 19 La normativa del settore Per quanto riguarda gli spazi riservati ai fumatori, all’interno dei locali pubblici, tali spazi devono contenere le indicazioni fissate dalla legge: la dicitura “vietato fumare”; l’indicazione delle norme di possedere i seguenti requisiti: riferimento (Legge 11 novembre 1975 n. 584, Dpcm 14 dicembre 1995 art. 1 e art. 51 della Legge * avere una superficie inferiore alla metà della superficie complessiva di somministrazione; 3/2003); le sanzioni applicabili (art. 7 della Legge 584/75 e successive modifiche, articolo 52, comma * essere dotati di pareti a tutta altezza su quattro lati, nonché di una porta a chiusura automa- 20, della Legge 28 dicembre 2001, n. 448 e art. 1 Legge 311 del 30 dicembre 2004) e i loro importi; tica; il soggetto cui spetta di vigilare sull’osservanza del divieto e l’autorità a cui spetta di accertare le * * * * prevedere il numero massimo di persone che vi possono sostare, definito e governato dall’indice sanzioni. Nei locali privati, gli incaricati alla vigilanza sono i conduttori o i collaboratori formalmente di affollamento, pari a 0,7 persone/mq; delegati, a cui spetta anche di comunicare le infrazioni ai pubblici ufficiali e agli agenti di polizia. I riportare, all’ingresso, il numero massimo di persone ammissibili, in base alla portata dell’im- trasgressori (clienti dei locali) sono soggetti alle sanzioni fissate dalla legge, in particolare al paga- pianto di aspirazione; mento di una somma da 27,50 euro a 275,00 euro, ma la misura della sanzione è raddoppiata qualora essere dotati di mezzi meccanici di ventilazione forzata, che garantiscano una portata d’aria di la violazione sia commessa in presenza di donne in stato interessante o in presenza di lattanti o ricambio supplementare esterna o immessa per trasferimento da altri ambienti limitrofi dove bambini fino a 12 anni. Per i titolari/gestori dei locali, le multe sono più pesanti: chi non fa rispettare è vietato fumare; i divieti e non denuncia il cliente trasgressore, rischia sanzioni da 220 euro a 2.200 euro, fino alla essere segnalati da appositi cartelli con scritta luminosa “Area per fumatori” ed essere dotati sospensione della licenza; tali importi aumentano della metà in presenza di donne in stato interes- di altri cartelli luminosi con le scritte “Vietato fumare per guasto all’impianto di ventilazione”, sante o di bambini. che si accendono automaticamente in caso di problemi agli impianti. L’impianto di aspirazione deve invece: * garantire aria filtrata, umidificata, portata a temperatura adeguata, equamente distribuita in tutto il locale fumatori; * assicurare una portata di aria supplementare minima, pari a 30 litri/secondo per ogni persona che può essere ospitata nei locali. I locali per fumatori devono inoltre essere mantenuti in depressione non inferiore a 5 Pa. (Pascal) rispetto alle zone circostanti. L’aria proveniente dai locali per fumatori non è riciclabile, ma deve essere espulsa all’esterno attraverso idonei impianti e funzionali aperture, secondo quanto previsto dalla vigente normativa in tema di emissioni in atmosfera esterna, nonché dai regolamenti comunali di igiene ed edilizi; * essere conforme alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in tema di sicurezza e di risparmio energetico, alle norme tecniche UNI e CEI; di conseguenza la sua progettazione, installazione, manutenzione e collaudo devono essere effettuati da personale specializzato. I soggetti abilitati all’installazione sono inoltre tenuti a rilasciare idonea dichiarazione della messa in opera degli impianti secondo le regole dell’arte e in conformità dei medesimi alla normativa vigente. Ai fini del necessario controllo, i certificati di installazione, comprensivi dell’idoneità del sistema di espulsione, e i certificati annuali di verifica e di manutenzione degli impianti di ventilazione devono essere conservati a disposizione dell’autorità competente. Negli spazi dove non è consentito fumare è poi obbligatorio apporre i cartelli di divieto; essi devono 20 Normative particolari per alcune tipologie di prodotti alimentari somministrati (olio d’oliva, acqua minerale, zucchero e surgelati, pesce) Olio d’oliva La Legge n. 81 dell’11 marzo 2006 ha introdotto l’obbligo di porre in somministrazione l’olio di oliva esclusivamente in contenitori muniti di etichetta.Anche i pubblici esercizi hanno quindi l’obbligo di mettere a disposizione dei clienti solo olio di oliva in contenitori muniti di etichetta che ne indica l’origine. In particolare la legge stabilisce che, al fine di prevenire frodi nel commercio di olio di oliva e assicurare ai consumatori una migliore informazione, è fatto divieto ai pubblici esercizi di proporre al consumo olio di oliva in contenitori non etichettati, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti. In caso di violazione, si applica, a carico degli esercenti, la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.000 a euro 3.000. L’obbligo pertanto non sussiste né per l’olio di oliva impiegato in cucina, né per gli oli diversi da quello di oliva posti a disposizione dei clienti. Acqua minerale Chi ordina acqua minerale ha diritto a riceverla nella sua confezione originaria e sigillata, da aprirsi 21 La normativa del settore essere presenti nel Manuale HACCP); al suo cospetto. Inoltre, se ordina acqua minerale, frizzante o naturale, questa non deve essere acqua naturalizzata o trattata. Non è comunque possibile rifiutare di servire acqua potabile del rubinetto * se si acquista il pesce già bonificato dalla pescheria o da un altro ristorante, a ogni fornitura ai clienti che ne facciano richiesta, considerata che la disponibilità di acqua è un requisito igienico- deve essere allegato un documento specifico che attesti che la bonifica è già stata effettuata dal sanitario essenziale per un pubblico esercizio. Inoltre il Decreto Legislativo 23/06/2003 n. 181 sta- venditore. bilisce che le acque idonee al consumo umano non preconfezionate, somministrate “nelle collettività” e in altri esercizi pubblici, devono riportare, ove trattate, la specifica denominazione di N.B. Per risolvere dubbi interpretativi e approfondire le normative citate, si consiglia di rivolgersi alle Or- vendita “acqua potabile trattata” o “acqua potabile trattata e gassata” se è stata addizionata di ani- ganizzazioni di categoria del settore, nelle cui sedi sono disponibili anche i cartelli obbligatori previsti dalle dride carbonica. normative. Zucchero Il Decreto Legislativo 20 febbraio 2004, n. 51 “Attuazione della direttiva n. 2001/111/CE relativa a determinati tipi di zucchero destinati all’alimentazione umana” ha messo al bando le zuccheriere nei pubblici esercizi. Per ragioni di igiene lo zucchero deve quindi essere servito esclusivamente in contenitori chiusi. Surgelati Quando viene preparato un piatto a partire da un prodotto congelato o surgelato (per alcuni prodotti ittici, carni e verdure) vi è l’obbligo di segnalarlo nel menù. Alcune sentenze della Corte di Cassazione ribadiscono che non è valida l’indicazione generica “alcuni di questi piatti possono venire realizzati con ingredienti surgelati”: deve essere invece indicato nel menù l’ingrediente specifico e il piatto nel quale viene utilizzato, così da evitare che possa configurarsi il reato di frode in commercio. Somministrazione di pesce crudo Le regole da seguire scrupolosamente, dettate dal Reg. CE 853/2004 e dal Reg. CE 1276/2011, riguardano i metodi per uccidere le larve del verme Anisakis, che potrebbe avere conseguenza gravi sulla salute dei consumatori. Si applicano solamente a pesci pinnati e molluschi cefalopodi somministrati crudi o quasi (per quasi s’intende una cottura che non supera i 60°C al cuore dell’alimento). In via generale, ciò che viene richiesto è di seguito riassunto: * il verme si uccide con il caldo (> 60°C) o con il freddo (24h a – 20°C o 15h e meno -35°C); * l’utilizzo del metodo di bonifica prevede una comunicazione all’ASL (tramite una SCIA da inol- questo metodo è denominato “bonifica”; trare al Comune) e il rispetto delle procedure rigide di controllo e registrazione (che devono 22 23 Igiene degli alimenti e autocontrollo Le normative di riferimento in merito all’igiene alimentare per bar e ristoranti sono i Regolamenti possano presentare un rischio immediato per la salute e, contestualmente, informare le autorità attuativi previsti dal Regolamento CE 178/2002 “Principi e requisiti generali della legislazione ali- competenti sulla natura del rischio. mentare” e il Regolamento CE 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari. Tali norme riguardano gli aspetti igienico-sanitari relativi all’alimento in tutte le sue fasi: • produzione • lavorazione • confezionamento • distribuzione • deposito • vendita • somministrazione (oggetto della presente guida). Registrazione all’ASL Le attività di somministrazione di alimenti e bevande devono registrarsi presso le ASL.Tale obbligo, previsto dal Reg. CE 852/2004, viene soddisfatto contestualmente all’invio telematico della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al SUAP (Sportello Unico della Attività Produttive) presente in ogni Comune o alle strutture derivanti da Associazioni di Comuni (ad es. le Comunità L’autocontrollo alimentare secondo il metodo HACCP L’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un metodo di analisi per individuare e prevenire i rischi igienici per la salute del consumatore che si basa sull’applicazione razionale e organizzata di procedure di autocontrollo. Esso è stato introdotto da una Direttiva Comunitaria, recepita nella normativa nazionale con il D. Lgs. n. 155/1997, sostituito successivamente dal Reg. CE 852/2004, e comporta l’obbligo di adottare un sistema documentato di autocontrollo dell’igiene (definito Manuale HACCP), in modo da individuare gli eventuali rischi di contaminazione di origine biologica, microbiologica, chimica e fisica e di attuare le specifiche misure di controllo. I principi su cui si basa l’elaborazione di un piano HACCP sono 7: 1. identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre; 2. individuare i punti critici di controllo (CCP - Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio; 3. stabilire, per questi punti critici di controllo, i limiti che differenziano l’accettabilità dall’inaccettabilità; Montane) o alle CCIAA in caso di delega Comunale. Si ricorda che la SCIA è un’autocertificazione 4. stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo; da presentarsi in caso di apertura, trasferimento e ampliamento delle attività imprenditoriali (si 5. definire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (se sono cioè stati su- veda i capitoli relativi alla normativa del settore e all’iter burocratico). perati i limiti critici stabiliti); 6. stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle Obblighi del responsabile Il Regolamento CE 852/2004 individua un responsabile, a cui fanno capo determinati obblighi, quali: 1. garantire che tutte le fasi di manipolazione e gestione degli alimenti avvengano in modo igienico; 2. individuare, nell’ambito della propria attività, ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza degli alimenti; 3. garantire che siano individuate, applicate e mantenute aggiornate le procedure di sicurezza, avvalendosi dei principi su cui è basato il sistema HACCP (si veda il prossimo paragrafo); 4. tenere a disposizione dell’autorità competente preposta al controllo tutte le informazioni con- misure adottate; 7. predisporre documenti e registrazioni adeguate alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare. La Commissione Europea ha elaborato delle Linee guida generali sullo sviluppo e sull’applicazione delle procedure basate sui principi del sistema HACCP. Tali linee-guida forniscono indicazioni su un’applicazione semplificata delle prescrizioni in materia di HACCP per le piccole imprese alimentari (scaricabili dal sito http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_1225_listaFile_itemName_0_file.pdf ). cernenti la natura, la frequenza e i risultati della procedura di sicurezza secondo il metodo HACCP; 5. provvedere al ritiro dal commercio dei prodotti che, a seguito della procedura di sicurezza, 24 25 Igiene degli alimenti e autocontrollo Formazione Il Regolamento CE 852/2004 ha anche introdotto l’obbligo di formazione in materia di prevenzione, commercializzati come prodotti finali); * dispositivi per la protezione igienica delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti; * dispositivi e utensili di lavoro destinati a entrare in contatto diretto con le materie prime e i * attrezzature adeguate per la pulizia e la disinfezione del materiale e degli utensili. igiene e sicurezza alimentare. Tutti gli addetti dell’impresa, a qualsiasi titolo occupati (titolari, soci, collaboratori, associati in partecipazione, collaboratori familiari, dipendenti anche stagionali e/o oc- prodotti, in materiale resistente alla corrosione, facili da pulire e disinfettare; casionali), che hanno o avranno attinenza con le attività di produzione, manipolazione, somministrazione, vendita e distribuzione dei prodotti alimentari, devono seguire corsi di formazione specifici zione degli alimenti dovranno invece avere: tocontrollo HACCP. * pavimenti integri, in materiale impermeabile e resistente, facile da pulire e da disinfettare; * pareti lisce integre, in materiale impermeabile e resistente, facili da pulire e da disinfettare, ri- Applicazione del Regolamento CE 852/2004 Per ottemperare agli obblighi previsti dal Reg. CE 852/2004 occorre quindi: * elaborare e mantenere aggiornato il Manuale di Autocontrollo secondo il sistema HACCP; * verificare il rispetto delle disposizioni riguardanti: - i locali; - le apparecchiature; - i prodotti e i residui alimentari; - la formazione e l’igiene del personale; - il rifornimento idrico; - il trasporto. Per quanto riguarda le attrezzature e i locali, vi sono alcune regole che impongono all’imprenditore che avvia un’attività nell’ambito alimentare di avere: * attrezzature adeguate per la pulizia in modo da garantire anche la disinfezione dei mezzi di proprietà utilizzati per il trasporto; * recipienti speciali a tenuta d’acqua e resistenti alla corrosione per collocarvi le materie prime e i semilavorati (ossia particolari prodotti che necessitano di ulteriori lavorazioni per essere 26 Gli ambienti dove si lavora e quelli destinati alla conservazione e alla trasforma- e aggiornarsi periodicamente.Tale periodicità deve essere specificata all’interno del Manuale di Au- vestite con materiale lavabile e chiaro fino a un’altezza di 2 metri; * soffitti e attrezzature sopraelevate facili da pulire, progettati, costruiti e rifiniti in modo da evitare l’accumulo di sporco e ridurre la condensa nei locali in cui vengono manipolati, preparati o trasformati prodotti e materie prime; * porte in materiale inalterabile, facili da pulire, possibilmente con chiusura automatica; * finestre munite di reti protettive rimovibili e lavabili; * impianti di aerazione e di evacuazione del vapore, per evitare condensazione di umidità e svi- * impianti per l’evacuazione delle acque reflue; * illuminazione sufficiente, naturale o artificiale; * dispositivi per la pulizia e la disinfezione delle mani, comprendenti rubinetti azionati non ma- * dispositivi appropriati di protezione contro animali indesiderati; * piani di lavoro a contatto con gli alimenti in materiali lisci, lavabili e non tossici, facili da pulire luppo di muffe; nualmente, saponi e mezzi igienici monouso per asciugarsi le mani; e/o disinfettare; * spogliatoi con armadietti a doppio scomparto; * locali adibiti esclusivamente alla detenzione di sostanze per la pulizia. Sono inoltre da seguire anche una serie di norme generali destinate al personale che maneggia gli alimenti, avendo esso una grande responsabilità sulla salute del consumatore. Ecco di seguito alcune note sull’abbigliamento e sull’igiene da osservare da parte del personale coinvolto. 27 Igiene degli alimenti e autocontrollo * - Il copricapo deve raccogliere completamente i capelli e deve essere indossato prima dell’in- derivati (es. carne, latte, prodotti caseari, ecc.). gresso nei locali di lavorazione. * Gli indumenti da lavoro del personale addetto alla produzione, preparazione e manipolazione dei prodotti devono essere puliti, di colore chiaro e utilizzati solo all’interno dei locali di lavoro. Servizio veterinario: verifica e vigila sulle irregolarità nella produzione di prodotti animali e * NAS (Nucleo Anti Sofisticazione dei Carabinieri), al quale è demandato il controllo di tutti i reati nel settore. Tali indumenti devono essere lavati spesso, preferibilmente a cura dell’azienda e non dagli addetti * * alle lavorazioni. N.B. Data la complessità della materia, si consiglia di prendere contatto con le Organizzazioni di categoria Non è consentito portare in tasca strumenti e oggetti diversi da quelli normalmente usati nello locali, che potranno non solo fornire informazioni di carattere generale e indicare eventuali manuali di rife- svolgimento dell’attività lavorativa. rimento, ma segnalare e organizzare anche adeguati corsi di formazione/aggiornamento sulla materia o Nel caso si utilizzino guanti, questi devono essere del tipo “monouso”, anche se è consentito aiutare gli interessati nella predisposizione dei documenti obbligatori richiesti dalle norme in vigore. l’uso di guanti protettivi. Qualora questi fossero rotti o perforati, si deve procedere immediatamente alla loro sostituzione, lavando e disinfettando nuovamente le mani. * Nello svolgimento del lavoro non devono essere indossati anelli, braccialetti e orologi da polso, così come anche spille, collane, orecchini e forcine per capelli; è proibito l’uso dello smalto sulle unghie. * È necessario, all’interno dei locali di lavoro, indossare calzature di sicurezza realizzate in materiale che possa essere pulito e disinfettato facilmente. * Gli occhiali devono essere saldamente fissati dietro la nuca (es. con elastico). * Le mani e gli avambracci devono essere lavati accuratamente con sapone, eventualmente disinfettati e risciacquati sotto un getto di acqua calda (tale operazione va eseguita: prima di entrare nei locali di lavorazione, dopo aver fatto uso dei servizi igienici, dopo ogni sospensione del lavoro, dopo aver starnutito o tossito riparandosi naso e bocca con le mani, in occasione di insudiciamento o di contaminazione di varia natura). * Eventuali lesioni alle mani vanno protette con medicazioni opportune e coperte con guanti. * Nelle aree di produzione/lavorazione, confezionamento e stoccaggio, è vietato assumere cibo, bevande o altro. Autorità preposte Le autorità preposte alla prevenzione e al controllo sono: * ASL - Presidio multizonale di prevenzione per l’igiene alimentare, di cui fanno anche parte gli istituti zooprofilattici sperimentali per gli esami di laboratorio. - IASN (Servizio Igiene degli alimenti e della Sicurezza Nutrizionale): verifica la corretta applicazione delle norme igieniche e sanitarie relative agli alimenti. 28 29 Rintracciabilità dei prodotti alimentari Regolamento CE 178/2002 dei propri prodotti, gli operatori sono obbligati 5 anni (eventualmente dal proprio commercia- Le procedure da attivare in questo caso sono: a individuare le imprese a cui è stato ceduto un lista), viene ampiamente soddisfatto il requisito a) identificazione del prodotto; L’art. 18 del Reg. CE 178/2002 stabilisce i prin- prodotto, escludendo l’obbligo di individuazione relativo ai tempi di conservazione. Questi i pe- b) identificazione dell’ambito di commercializ- cipi e i requisiti generali della legislazione ali- del consumatore finale. riodi minimi di conservazione delle documen- mentare, fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare e istituisce l’autorità euro- Le attività di bar o ristorante possono soddi- * 3 mesi per i prodotti freschi; dalla specifica relativa ai singoli ambiti ter- pea in tale campo. In particolare la norma di- sfare quanto richiesto dal Reg. CE 178/2002 * i 6 mesi successivi alla data di conserva- ritoriali/Paesi; spone, in tutte le fasi della produzione, della tramite una corretta gestione dei documenti di zione del prodotto deperibile, per i pro- d) immediato ritiro del prodotto dal mercato; trasformazione e della distribuzione, la rintrac- acquisto con riferimento ai relativi fornitori e dotti “da consumarsi entro il …...”; e) informazione immediata all’ASL territorial- ciabilità degli alimenti, dei mangimi, degli animali un sistema di identificazione degli ingredienti destinati alla produzione alimentare e di qual- utilizzati. In particolare le informazioni minime siasi altra sostanza destinata o atta a entrare a che devono essere presenti nei documenti dei * i 12 mesi successivi alla data di conserva- mente competente delle procedure di ri- zione consigliata, per i prodotti “da consu- tiro/richiamo non è previsto termine minimo di conser- * vazione (ad es. zucchero, alcolici, ecc.). bilità. Di seguito se ne riporta uno stralcio. Rintracciabilità Al fine di garantire la rintracciabilità degli alimenti, il Regolamento stabilisce l’obbligo di essere in grado di individuare sia il fornitore dell’alimento sia le imprese a cui gli alimenti sono stati forniti. Si richiede cioè che gli operatori siano in condizione di risalire all’anello precedente e a quello successivo nella filiera alimentare. A tal fine gli operatori devono disporre di sistemi e procedure che consentano di mettere a disposizione delle autorità competenti le informazioni al riguardo, nel caso le richiedano. Si specifica che per quanto riguarda la fornitura prodotto fornito; * descrizione dettagliata del prodotto; * data dell’operazione di ricevimento o consegna/vendita del prodotto; * * volume o quantità; eventuale numero di lotto (obbligatorio per i prodotti confezionati o preconfezionati oppure la data di scadenza – D. Lgs. 109/1992, art. 13). In alternativa è possibile utilizzare una modulistica predisposta “ad hoc”, su cui vengono registrati gli stessi dati sopra citati. Una copia originale o una fotocopia della fattura o del DDT di tutti i prodotti alimentari deve essere reperibile in azienda fino a che essi sono presenti in azienda. Dato che per la normativa fiscale italiana i documenti commerciali (quali fatture o DDT) sono da conservare per delle motivazioni che hanno determinato tale fornitori, come fatture e Documenti di Tranome, indirizzo del fornitore e natura del e evenienza; sporto (DDT), sono: contenente le linee-guida ai fini della rintraccia- prodotto marsi preferibilmente entro ……”; Il Ministero della Salute e le Regioni, di comune * del i 2 anni successivi per i prodotti per i quali far parte di un alimento o di un mangime. accordo, hanno predisposto un documento 30 zazione (nazionale o comunitario); c) esportazione verso Paesi Terzi, completato tazioni: f) informazione dell’anello a monte, nel caso in cui abbia motivi di ritenere che la non conformità scaturisca da un prodotto da lui Ritiro e richiamo dei prodotti Se un operatore del settore alimentare ritiene, fornito; g) attuazione di altre misure sufficienti a conseguire un livello elevato di tutela della sa- o ha motivo di ritenere, che un alimento da lui importato, prodotto, trasformato, lavorato o distribuito, non sia conforme ai requisiti di sicu- lute del consumatore; h) informazione del consumatore, in maniera efficace, accurata e tempestiva riguardo i rezza degli alimenti, e l’alimento non si trova più motivi che hanno reso necessario il ritiro sotto il controllo immediato di tale operatore, del prodotto dal mercato, nel caso in cui devono essere prontamente attivate procedure questo sia arrivato o si abbia motivo di ri- per ritirarlo dal mercato e informarne le autorità competenti. Se il prodotto può essere arrivato al consumatore, l’operatore deve informare i consumatori, in maniera efficace e accurata, del motivo del ritiro e, se necessario, tenere che sia arrivato al consumatore; i) richiamo del prodotto quando altre misure non risultano sufficienti a conseguire un livello elevato di tutela della salute pubblica. richiamare i prodotti già forniti ai consumatori quando altre misure siano insufficienti a conseguire un livello elevato di tutela della salute. 31 Sicurezza negli ambienti di lavoro La norma quadro: il Decreto Legislativo 81/2008 * Il riferimento normativo è il D. Lgs. 81/2008 secondaria (diploma di 5 anni), nonché del- l’allievo degli istituti di istruzione e univer- l’attestato di frequenza a specifici corsi di dovranno comunque essere incaricati ufficial- sitari e il partecipante ai corsi di formazione formazione. In particolare dovrà aver fre- mente dal datore di lavoro tramite apposita let- pologia d’azienda. In entrambi i casi gli addetti professionale nei quali si faccia uso di labo- quentato: tera di nomina. La presenza degli addetti “Testo Unico delle disposizioni in materia di sa- ratori, attrezzature di lavoro in genere, - Modulo A: corso base di 28 ore; antincendio e al primo soccorso dovrà essere lute e sicurezza sui luoghi di lavoro”. Il Testo agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese - Modulo B: corso di specializzazione di assicurata durante tutto l’orario di apertura del bar/ristorante. Se l’azienda ha più di 5 dipen- Unico è costituito da 306 articoli organizzati in le apparecchiature fornite di videoterminali 12 ore (per aziende rientranti nel set- 13 titoli e accompagnato da 51 allegati. limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia tore con codice Ateco 9), 24 ore (per denti, e il datore di lavoro si è autonominato effettivamente applicato alle strumentazioni aziende con codice Ateco 6 e 8) o 60 RSPP, egli non può essere individuato né addetto ore (per aziende con codice Ateco 7); antincendio né addetto al primo soccorso. Gli obblighi previsti dalla legge I datori di lavoro che iniziano la propria attività o ai laboratori in questione; * con l’ausilio di lavoratori o loro equiparati devono ottemperare a una serie di adempimenti inerenti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il D. Lgs. 81/2008 definisce “lavoratore” la persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi il lavoratore di cui al Decreto Legislativo dificazioni. di prevenzione e protezione dai rischi, anche di natura ergonomica e psico-so- Principali adempimenti a cui il datore di lavoro deve ottemperare Individuazione e nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) * Nel caso in cui sia direttamente il datore di Al lavoratore così come sopra definito è equi- di bar e ristoranti è possibile solo se parato: l’azienda non supera i 200 addetti), egli il socio lavoratore di cooperativa o di so- dovrà frequentare un apposito corso di for- cietà, anche di fatto, che presta la sua attività mazione, la cui durata è di minimo 16 ore, per conto delle società; che dovrà essere aggiornato con frequenza l’associato in partecipazione di cui all’art. quinquennale. 2549 e seguenti del Codice Civile; * Modulo C: corso di specializzazione di 24 ore inerente la formazione in materia lavoro a svolgere questa funzione (nel caso * - 468 del 1° dicembre 1997 e successive mo- gli addetti ai servizi domestici e i familiari. * 32 1997; * Nel caso in cui il Responsabile del Servizio il soggetto beneficiario delle iniziative di ti- di Prevenzione e Protezione non sia il da- rocini formativi e di orientamento di cui tore di lavoro, tale soggetto dovrà essere in all’art. 18 della Legge n. 196 del 24 giugno possesso almeno di diploma di istruzione ciale, di organizzazione e gestione delle attività tecnico-amministrative, di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali. Parziali esoneri dai citati corsi sono concessi a chi è in possesso di specifiche lauree. Nomina e formazione degli addetti alle misure di prevenzione incendi ed evacuazione e degli addetti alle Nomina e formazione dei dirigenti misure di pronto soccorso Gli addetti antincendio dovranno partecipare ad Il dirigente è la persona che, in ragione delle appositi corsi di formazione di 4, 8 o 16 ore, così competenze professionali e di poteri gerarchici come specificato dal D.M. 10/03/98, a seconda e funzionali adeguati alla natura dell’incarico della classificazione del rischio incendio del- conferitogli, attua le direttive del datore di la- l’azienda. Gli addetti alle misure di pronto soc- voro organizzando l’attività lavorativa e vigilando corso dovranno invece partecipare ad appositi su di essa. corsi di formazione di 12 o 16 ore, così come Il dirigente deve frequentare un corso di 16 ore specificato dal D.M. n. 388/03, a seconda della ti- con aggiornamento almeno quinquennale*. 33 Sicurezza negli ambienti di lavoro Nomina e formazione dei preposti Il preposto è la persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri Le aziende che presentano particolari rischi di gerarchici e funzionali adeguati alla natura del- incendio (per la presenza e/o lavorazione di so- l’incarico conferitogli, sovrintende all’attività la- stanze infiammabili o esplodenti, per le dimen- vorativa e garantisce l’attuazione delle direttive sioni, per le tipologie di lavorazione effettuata, specifico devono avvenire in occasione: - i lavoratori non eleggono il proprio RLS, per a) della costituzione del rapporto di lavoro o cui il datore di lavoro deve aderire a uno dell’inizio dell’utilizzazione qualora si tratti degli Organismi Paritetici per poter usu- di somministrazione di lavoro; b) del trasferimento o cambiamento di man- fruire del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST). sioni; ricevute, controllandone la corretta esecuzione ecc.) devono avere il Certificato Prevenzione da parte dei lavoratori ed esercitando un fun- Incendi rilasciato dal Comando Provinciale dei lavoro o di nuove tecnologie, di nuove so- Eventuale obbligo di nomina del Medico Competente zionale potere di iniziativa. Vigili del Fuoco competente per territorio. In stanze e preparati pericolosi. Il Medico Competente deve essere nominato Il preposto deve frequentare un corso di 8 ore pratica se l’azienda rientra nella attività previste La formazione/informazione/addestramento dei se in azienda vengono svolte mansioni a rischio con aggiornamento almeno quinquennale*. dal D.P.R 151/11, deve intraprendere l’iter au- lavoratori deve avere durata minima di 4 ore di malattie professionali (ad es. utilizzo di video- *Ai sensi dell’art. 37, comma 7 del D. Lgs 81/08 il torizzativo per il rilascio del Certificato Preven- per la formazione generale, più 4 ore per la for- terminali per più di 20 ore settimanali, utilizzo zioni Incendi da parte dei VV.F. mazione specifica e deve essere ripetuta con significativo di sostanze chimiche pericolose, tamente formati. La durata, i contenuti minimi e le frequenza quinquennale. Tale formazione deve esposizione a livelli significativi di rumore, mo- modalità della formazione/aggiornamento sono Piano d’emergenza ed evacuazione essere erogata tramite preventiva richiesta spe- vimentazione manuale dei carichi, vibrazioni, state definite mediante accordo in sede di Confe- Stesura di un manuale operativo inerente l’or- cifica di collaborazione agli Organismi Paritetici ecc.). Egli effettua gli accertamenti sanitari, pre- renza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Re- ganizzazione e le procedure da applicare in caso Territoriali più rappresentativi. ventivi e periodici ed esprime i giudizi di ido- gioni e le province autonome di Trento e di Bolzano d’emergenza (es. incendio, fughe di sostanze Nomina del Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) o del Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLST) annuale. Il D. Lgs. 81/2008 prevede che in ogni azienda ha un numero di dipendenti superiore a 15. Dirigente e il Preposto devono essere 34 Eventuale Certificato di Prevenzione Incendi adegua- c) dell’introduzione di nuove attrezzature di neità al lavoro, normalmente con scadenza Repertorio atti n. 221/CSR del 21 dicembre 2011. chimiche pericolose, ecc.). Documento di Valutazione dei rischi (DVR) Obbligo di informazione e formazione nei confronti dei lavoratori Dovrà essere stesa una relazione scritta della Il datore di lavoro assicura che ciascun lavora- valutazione dei rischi aziendali e individuate le tore riceva una formazione sufficiente e ade- con lavoratori venga designato il Rappresen- A tale riunione, che deve essere formalizzata misure di prevenzione e protezione necessarie. guata in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). In tramite apposito verbale, deve partecipare ob- I datori di lavoro che occupino fino a 10 lavo- con particolare riferimento ai rischi generali e particolare sono possibili i 2 seguenti scenari: bligatoriamente almeno il datore di lavoro, il ratori effettueranno la valutazione dei rischi specifici legati all’attività. La durata, i contenuti - i lavoratori eleggono il RLS al proprio in- Responsabile del Servizio di Prevenzione e Pro- sulla base delle procedure standardizzate che minimi e le modalità della formazione sono stati terno (se l’Azienda ha più di 15 dipendenti, tezione, il Rappresentante dei Lavoratori per la verranno stabilite con apposito decreto inter- definiti dall’Accordo in sede di Conferenza per- attraverso le rappresentanze sindacali), il Sicurezza e, se nominato, il Medico Compe- ministeriale. Fino ad allora, e comunque non manente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni quale ha diritto a una formazione partico- tente. oltre il 31 dicembre 2012, potranno autocerti- e le Province autonome di Trento e di Bolzano lare in materia di salute e sicurezza, la cui ficare l’effettuazione della valutazione come già repertorio atti 221/CSR del 21 dicembre 2011. durata minima è di 32 ore iniziali, con l’ob- previsto nell’abrogato D. Lgs. 626/94. La formazione e, ove previsto, l’addestramento bligo di aggiornamento periodico; Riunione periodica del sistema di prevenzione e protezione con cadenza annuale se l’azienda 35 Sicurezza negli ambienti di lavoro mità alle specifiche disposizioni (ad es. do- Impianto elettrico Caldaia tate di marchio CE); L’impianto deve essere realizzato e manuten- Gli impianti costruiti dopo il 13/03/1990 de- munirsi, se necessario, di Dispositivi di Pro- tato esclusivamente da personale qualificato ed vono essere accompagnati dalla dichiarazione tezione Individuale (quali scarpe antinfortu- essere accompagnato dai seguenti documenti: di conformità rilasciata dal termotecnico. Le tenzione degli impianti tecnologici o lavori di nistiche, mascherine antipolvere, ecc.) ed - dichiarazione di conformità o di rispon- caldaie devono essere corredate dal libretto di pulizia), attraverso ad esempio contratti di pre- utilizzarli conformemente alle prescrizioni denza con i relativi allegati, rilasciata dalla impianto e specifico allegato, sul quale vengono riportate la attività di manutenzione. Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI) Nel caso in cui vengano affidati dei lavori all’in- * terno della azienda (come interventi di manu- di legge; ditta che ha eseguito i lavori compresa la munirsi di apposita tessera di riconosci- sua iscrizione alla CCIAA. Una copia della altre sedi, il datore di lavoro dell’azienda com- mento, qualora effettuino la loro prestazione dichiarazione deve essere inviata agli enti Impianti antincendio mittente ha l’obbligo della redazione del Docu- in un luogo di lavoro nel quale si svolgono territorialmente competenti (ASL e ISPESL) Anche l’impianto antincendio deve essere in stazione d’opera, d’appalto o di somministrazione, anche se tali interventi sono svolti presso mento Unico di Valutazione dei Rischi da attività in regime di appalto o subappalto; - certificazione della messa a terra (ai sensi possesso della dichiarazione di conformità. La del DPR 462 del 22 ottobre 2001): la veri- prevenzione degli incendi rappresenta l’ele- Interferenze (DUVRI). Esso raccoglierà le pro- Tali soggetti hanno inoltre la facoltà di benefi- cedure adottate per l’eliminazione delle inter- ciare della sorveglianza sanitaria e di parteci- fica degli impianti e dispositivi, effettuata mento più importante per la sicurezza dai rischi ferenze e i costi sostenuti per la sicurezza e pare a corsi di formazione specifici in materia dalla ditta che li ha installati, deve essere ri- del fuoco. verrà allegato al contratto d’appalto o d’opera. di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui ri- chiesta dal datore di lavoro prima della messa La prevenzione passiva si ottiene soprattutto in Nello svolgimento di attività in appalto o subap- schi delle attività svolte. in esercizio di tali impianti e dispositivi. fase di progettazione e allestimento dei locali: palto, il personale occupato dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. Nel caso in cui l’attività in appalto rientri, anche successivamente, nelle ipotesi previste dalla normativa cantieri, si applicherà invece il Titolo IV del D. Lgs 81/2008. Obblighi per imprese familiari e lavoratori autonomi 36 * Con il rilascio della dichiarazione, l’omologa- Gli impianti e le attrezzature: documentazione necessaria Il D.M. 37/2008, che ha sostituito la Legge 46/1990, prescrive che per qualsiasi intervento di installazione, modifica, ampliamento e manutenzione di impianti a gas, idraulici, elettrici ed elettronici, nonché per l’installazione e la manutenzione di apparecchi, bisogna rivolgersi unicamente a installatori abilitati. Al termine dei lavori l’installatore è inoltre tenuto a rilasciare Gli obblighi per le imprese familiari di cui all’art. una dichiarazione di conformità che attesta che 230-bis c.c. e per i lavoratori autonomi che com- l’impianto è stato realizzato secondo le norma- piono opere o servizi in appalto sono i seguenti: tive vigenti. Di seguito si riportano le principali * documentazioni da possedere. utilizzare attrezzature di lavoro in confor- - bustibili; diche degli impianti devono essere effettuate ogni 5 anni (2 anni in caso di cantieri, locali a - La prevenzione attiva si ottiene invece scegliendo: duati dal Ministero, ai sensi del DPR 462/2001, ovvero da elettricisti abilitati alla verifica degli prevedendo vie d’esodo segnalate con l’apposita cartellonistica. uso medico e negli ambienti a maggior rischio d’incendio) dall’ASL o dagli Organismi Indivi- scegliendo materiali di arredamento (tappeti, moquette, tappezzerie, ecc.) non com- zione si considera acquisita. Le verifiche perio- - un adeguato impianto di rivelazione/segnalazione automatica, atto a proteggere l’edi- impianti di messa a terra. ficio (l’obbligatorietà dipende dal tipo Impianto termoidraulico Anche tale impianto deve essere realizzato e d’azienda); - un impianto di estinzione manuale o auto- manutentato esclusivamente da personale qua- matico (estintori, idranti, manichette, ecc.) lificato ed essere certificato dalla dichiarazione semestralmente controllato (obbligatorio). di conformità con i relativi allegati, rilasciata dalla ditta che ha eseguito i lavori. Strumenti di lavoro Tutti gli strumenti di lavoro, attrezzi ed elettro37 Sicurezza negli ambienti di lavoro domestici (esclusi quelli che prevedono, come fonte di energia, esclusivamente quella umana) circolanti nell’Unione Europea e costruiti dopo il 1996, devono essere in Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 800 a 3.000 euro se: possesso della marchiatura CE. Il marchio CE stabilisce la con- - non designa preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione formità del prodotto alle leggi vigenti e deve essere apposto incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e im- su tutti i prodotti destinati a essere immessi sul mercato mediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; europeo. Le attrezzature di lavoro costruite in assenza - o d’opera o di somministrazione e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, di disposizioni legislative e regolamentari e quelle non ne consegna copia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; messe a disposizione dei lavoratori prima dell’emanazione di norme legislative e regolamentari di re- non elabora il documento unico (DUVRI) relativo agli obblighi connessi ai contratti d’appalto - non frequenta i corsi di aggiornamento per datore di lavoro in autonomina; cepimento delle direttive comunitarie di prodotto, - non rispetta gli obblighi di informazione dei lavoratori; devono essere conformi ai requisiti generali di sicu- - non organizza la gestione delle emergenze e non designa i lavoratori incaricati dell’attuazione rezza di cui all’allegato V del D. Lgs. 81/2008. Ogni datore delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in di lavoro deve inoltre provvedere affinché tali attrezzature caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione siano oggetto di idonea manutenzione (come indicato nell’art. dell’emergenza. 71 del D. Lgs. 81/2008), al fine di garantire nel tempo la rispondenza alle caratteristiche tecniche e di funzionamento originali. Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 euro se: - il datore di lavoro, che svolge direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e pro- Attrezzature di pronto soccorso tezione dai rischi, di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione, non da In ogni azienda rientrante nel D .Lgs 81/2008, ai sensi del D.M. 388/03, devono essere presenti ade- preventiva informazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e non frequenti i corsi guate attrezzature di pronto soccorso; in particolare almeno un pacchetto di medicazione se di formazione svolgimento. l’azienda rientra tra quelle appartenenti al gruppo C (indice inabilità permanente < 4 e n. dipendenti < 3) e una cassetta di pronto soccorso se l’azienda rientra tra quelle appartenenti al gruppo A o B. Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3.000 a 10.000 euro se: - Sanzioni previste dal titolo I° per le violazioni commesse dal datore di lavoro Sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 10.000 euro se: - Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 5.000 a 15.000 euro in caso di: - omessa valutazione dei rischi o adozione del documento di valutazione in assenza degli elementi prescritti (in questo caso si applica la pena dell’arresto da 6 mesi a 1 anno e 6 mesi se la viola- - non provvede a nominare il medico competente nei casi in cui è prescritto. non effettua la valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate di cui all’art. 6, comma 8, lettera f, per i datori di lavoro che occupano fino a 10 dipendenti; - non sottopone ai partecipanti alla riunione periodica (obbligatoria per aziende con più di 15 dipendenti) il documento di valutazione dei rischi, l’andamento degli infortuni e delle malattie zione è commessa in aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi da professionali e della sorveglianza sanitaria, i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’efficacia atmosfere esplosive e agenti cancerogeni mutageni); dei dispositivi di protezione individuale, i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, mancata nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, salvo il caso previsto dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute. di autonomina. 38 39 La scelta della forma giuridica Sicurezza negli ambienti di lavoro Sanzione amministrativa pecuniaria di euro 500 in caso di: - mancata comunicazione annuale all’INAIL dei nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Impresa individuale o società? L’aspirante imprenditore deve decidere se operare da solo (impresa individuale o Srl unipersonale) oppure perseguire lo scopo dell’impresa con altre persone (società). Questa è una scelta cui occorre Sanzioni previste per i componenti dell’impresa familiare, i lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori prestare la giusta attenzione: cambiare veste giuridica è sempre possibile, ma comunque costoso e Sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 2.000 euro in caso di: certo tipo di organizzazione, investimenti elevati, competenze diverse e, soprattutto, se si vuole ri- - mancata utilizzazione delle attrezzature di lavoro, mancanza dei dispositivi di protezione indivi- partire il rischio d’impresa, la società diventa la forma giuridica più adeguata. duale o mancato utilizzo degli stessi conformemente alle disposizioni di cui al Titolo III. È bene comunque sottolineare che si dovrebbe scegliere la forma giuridica più appropriata per svol- non senza problemi. Per piccole realtà imprenditoriali in fase di avvio si ricorre, nella maggior parte dei casi, alla forma della ditta individuale mentre, se l’attività che si intende esercitare richiede un gere l’attività prescelta anche considerando altri elementi, quali il volume d’affari, le differenze di Sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 300 euro in caso di: - tassazione, la condivisione del rischio e degli investimenti e il coinvolgimento di eventuali soci per mancanza dell’apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia contenente le proprie la realizzazione e la conduzione dell’attività. generalità, qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano at- Di seguito si offre una panoramica sulle diverse forme giuridiche che si possono valutare nel mo- tività in regime di appalto o subappalto. mento dell’avvio dell’impresa, pur avvertendo che la costituzione di una Spa o di una cooperativa non rappresentano le tipologie solitamente scelte per svolgere attività in questo settore. Impresa individuale La forma giuridica più semplice è quella dell’impresa individuale, cioè un’impresa che fa capo a un solo titolare che ne promuove l’attività e che ne è anche l’unico responsabile; in essa ogni attività è decisa e controllata da un’unica persona che rappresenta, per clienti, fornitori, collaboratori, finanziatori e fisco, l’unico riferimento. Il titolare è responsabile delle obbligazioni verso i terzi con tutto il suo patrimonio presente e futuro. L’impresa individuale presenta dei vantaggi, ad esempio: * maggiore flessibilità e rapidità nelle decisioni; * minori costi (anche per l’avvio) e minori oneri amministrativi e contabili; * la possibilità di godere di regimi fiscali agevolati; * il completo controllo dell’impresa da parte del titolare. Eventuali svantaggi possono invece essere: * la responsabilità illimitata; * la mancanza di una possibilità di confronto o di delega verso soci o familiari e quindi un rischio maggiore di commettere errori; 40 41 La scelta della forma giuridica * minori opportunità di accesso al credito, prio patrimonio. ferito, non hanno personalità giuridica, non sono, cioè, soggetti giuridici distinti dalle persone dei date le dimensioni limitate dell’impresa. I vantaggi che presenta l’impresa familiare sono: soci i quali hanno, di norma, una responsabilità illimitata e solidale di fronte a eventuali problemi * semplicità di gestione dal punto di vista bu- della società. Le società di capitali, in cui il capitale è generalmente più importante della figura rocratico e amministrativo; dei soci, hanno invece personalità giuridica ed è quindi la società, e non il singolo socio, a essere ti- rapidità nelle decisioni aziendali, maturate tolare dei diritti e degli obblighi che nascono dallo svolgimento dell’attività d’impresa. dal titolare, sentito il parere dei familiari; Per la costituzione delle società di persone è necessaria una scrittura privata autenticata o un atto minor tassazione grazie al generale abbat- pubblico, che deve indicare ragione sociale, nome e quote dei soci, oggetto e sede della società. Le L’impresa individuale può essere organizzata anche con la collaborazione dei familiari dell’imprenditore; in questo caso si tratta di impresa * familiare. * Impresa familiare L’impresa familiare è un’impresa individuale alla quale collaborano uno o più familiari dell’imprenditore (parenti entro il 3° grado e/o affini entro il 2° grado), i quali prestano in via prevalente e continuativa la loro attività senza avere un contratto di lavoro con l’imprenditore. I familiari sono collaboratori non saltuari, svolgono le mansioni più diverse, hanno diritto al mante- 42 timento degli scaglioni contributivi Irpef, società di capitali devono essere costituite invece per atto pubblico con un contratto nel quale dovuto al riparto degli utili fra i vari com- vanno specificate ragione sociale, generalità dei soci, oggetto e sede della società. All’atto costitutivo ponenti dell’impresa. deve essere allegato uno statuto che regola il funzionamento degli organi sociali. L’unico svantaggio dell’impresa familiare è la re- Si ricorre a società di persone per lo svolgimento di attività che non richiedono capitali elevati; in sponsabilità illimitata del titolare in caso di fal- esse tutti i soci (tranne i soci accomandanti delle Sas) sono amministratori della società e di solito limento. partecipano direttamente allo svolgimento dell’atti- Società in: vità dell’impresa. Le società di persone si distinguono Con il contratto di società “due o più persone nimento, alla partecipazione agli utili dell’im- conferiscono beni o servizi per l’esercizio in co- presa (ma non alle perdite) in proporzione al mune di un’attività economica allo scopo di di- lavoro prestato (a loro spetta massimo il 49% viderne gli utili” (art. 2.247 del Codice Civile). dell’utile, mentre al titolare spetta almeno il La caratteristica principale di questo contratto 51%), a una quota parte dei beni acquistati con è che i soci perseguono un obiettivo comune: gli utili reinvestiti e a una quota degli incrementi conseguire degli utili attraverso l’attività eco- di valore dell’azienda. Dal punto di vista giuri- nomica che intendono svolgere. Ogni persona dico l’impresa familiare è considerata un’im- che stipula un contratto di società acquisisce la presa individuale (all’imprenditore spettano le posizione di socio, ossia il diritto di partecipare decisioni di ordinaria amministrazione, mentre “per quote” ai risultati (sia positivi sia negativi) quelle di straordinaria amministrazione e quelle dell’attività sociale e di partecipare all’ammini- sull’impiego degli utili e degli incrementi spet- strazione della società. tano ai componenti dell’impresa) e deve essere Le società possono essere classificate in so- costituita per atto pubblico o per scrittura pri- cietà di persone e società di capitali. vata autenticata. In caso di fallimento è il solo Le società di persone, in cui la figura dei imprenditore a rispondere dei debiti con il pro- soci è più importante del capitale da essi con- * Società in nome collettivo (Snc). Questo tipo di società prevede che tutti i soci rispondano illimitatamente e in solido con il proprio patrimonio personale, presente e futuro, dei debiti contratti dalla società. La società agisce sotto una ragione sociale costituita dal nome di almeno uno dei soci con l’indicazione del rapporto sociale. * Società in accomandita semplice (Sas). Tale forma prevede 2 tipi di soci: gli accomandatari, che partecipano alla gestione sociale e rispondono in solido e illimitatamente per le obbligazioni della società (come i soci di una Snc), e gli accomandanti, i quali sono esclusi dai poteri amministrativi e rispondono solo per la quota da loro conferita. La società agisce sotto una ragione sociale costituita dal nome di almeno uno dei soci accomandatari con l’indicazione del rapporto sociale. I vantaggi delle società di persone sono: - rispetto alle società di capitali hanno costi di costituzione e di gestione più bassi; - da un punto di vista burocratico-gestionale sono più semplici. Tra gli svantaggi ricordiamo che, in caso di fallimento della società, i soci (tranne gli accomandanti) 43 La scelta della forma giuridica rispondono illimitatamente e in solido nei con- colato. Gli utili o le perdite sono rapportati alle fronti dei creditori. quote. A differenza della Spa, tale forma è ca- esclusivamente ai soci. * rivolta a persone fisiche che abbiano compiuto i 35 anni di età. Il capitale sociale può essere ratterizzata da maggiore scioltezza e da una Diverso è per le società di capitali, in cui il pa- zione della società (anche se l’amministrazione esse sono adatte allo svolgimento di attività può essere affidata a non soci). complesse e con un certo grado di rischio. * * Società per azioni (Spa). È il tipo di società che viene costituita per gestire imprese di grandi dimensioni, che richiedono l’apporto di ingenti capitali e l’assunzione di notevoli rischi. Società unipersonale a responsa- Il capitale di questo tipo di società è ripartito in azioni, di proprietà dei singoli soci, in base alle Anche l’organizzazione interna è più articolata bilità limitata (Srl unipersonale). In quali vengono divisi profitti o si partecipa alle perdite. La responsabilità dei soci è limitata a rispetto a quella delle società di persone; ci questo caso il socio unico gode della re- quanto conferito; di conseguenza per le obbligazioni sociali risponde solo la società con il suo sono infatti 3 organi, ciascuno con competenze sponsabilità limitata, ma deve affrontare patrimonio. Il capitale minimo richiesto è pari a 120.000 euro e deve essere interamente sot- specifiche: l’assemblea dei soci, il consiglio d’am- maggiori costi e formalità a livello contabile toscritto. I soci hanno poi l’obbligo di versare il 25% del capitale sociale, prima della costituzione ministrazione e il collegio sindacale (quest’ul- e fiscale, oltre al versamento del capitale e presso un istituto di credito, in un conto corrente vincolato. * Società in accomandita per azioni (Sapa). È una forma giuridica molto poco utilizzata timo solo se il capitale è uguale o superiore a minimo previsto pari a 10.000 euro. 120.000 euro o se l’atto costitutivo lo prevede). Quest’ultimo deve risultare interamente ed è una via intermedia tra Sas e Spa: presenta infatti 2 tipi di soci, accomandatari e accomandanti I voti sono attribuiti in base al numero di sottoscritto e versato prima della costitu- come la Sas, il capitale è suddiviso in azioni e le regole di funzionamento interno sono analoghe azioni/quote possedute. Analizziamo breve- zione, che avviene attraverso atto unilate- a quelle delle Spa. mente le caratteristiche dei diversi tipi di so- rale, cietà di capitali. comprendente anche lo statuto. L’unico I vantaggi delle società di capitali sono: Società a responsabilità limitata socio non deve essere socio di altre Srl uni- - (Srl). È la forma giuridica di solito scelta personali o socio accomandatario di una - * da imprese di medie dimensioni o da attività che presentano rischi maggiori o alto 44 compreso tra 1 e 9999,99 euro, integralmente sottoscritto e versato in denaro. partecipazione più attiva dei soci all’amministra- trimonio societario è l’unica garanzia per i terzi; Società a responsabilità limitata capitale ridotto (Srlcr). Nuova forma giuridica * redatto per atto pubblico, la responsabilità limitata; la possibilità di fruire di una tassazione infe- Sas. riore qualora vi siano volumi di utile consi- Società a responsabilità limitata stenti. grado di innovatività. Tale forma consente semplificata (Srls). Nuova forma giu- di fruire del beneficio della responsabilità li- ridica rivolta a persone fisiche che non ab- Gli svantaggi sono invece rappresentati dai: mitata, ossia: biano compiuto i 35 anni di età. È previsto - maggiori costi di costituzione e di gestione; - ogni socio rischia solo l’ammontare di ca- una statuto standard. Il capitale sociale può - maggiori oneri burocratici. pitale di pertinenza; essere compreso tra 1 e 9999,99 euro, in- - le quote di partecipazione dei soci sono di tegralmente sottoscritto e versato in de- norma trasferibili e divisibili. naro. L’atto costitutivo e l’iscrizione al Il capitale minimo richiesto è di 10.000 euro; i Registro delle Imprese sono esenti da bollo soci hanno l’obbligo di versare il 25% del capi- e di diritti di segreteria, non sono dovuti tale sociale, prima della costituzione e presso onorari notarili, mentre l’imposta di regi- un istituto di credito, in un conto corrente vin- stro è di 168 euro. L’amministrazione spetta Cooperative La cooperativa è una società a capitale variabile che si caratterizza per alcuni requisiti specifici: lo scopo mutualistico e l’assenza di finalità speculative. Lo scopo mutualistico consiste nel fornire direttamente ai soci beni, servizi o occasioni di lavoro a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato. Con la riforma del diritto societario le cooperative devono avere un numero minimo di 3 soci e il 45 La scelta della forma giuridica loro funzionamento è regolato dalle norme relative alle società di capitali. Le caratteristiche fondanti dell’impresa cooperativa sono 2: * i soci devono partecipare alla gestione della società; * all’interno della società vige il principio democratico “una testa, un voto”: tutti i soci hanno cioè Le principali caratteristiche delle varie forme giuridiche CAPITALE GIURIDICA SOCIALE PER PATRImONIALE mINImO SOCIO DEI SOCI il medesimo diritto di voto, indipendentemente dalle quote di capitale sottoscritte. Nella gestione degli affari sociali la cooperativa viene governata da amministratori eletti dai soci tra i soci stessi. La responsabilità dei soci è limitata alla quota versata, dunque per le obbligazioni sociali risponde solo la cooperativa con il suo patrimonio. L’atto costitutivo può stabilire che, in caso di liquidazione mINImO RESPONSABILITà FORmA SI S.A.S. SI (soci * il capitale variabile, che permette ad altri soci di entrare in tempi diversi all’interno della cooperativa; la legge stabilisce in 25 euro il limite minimo della quota di versamento del singolo socio. La quota sociale è l'unico capitale di rischio del quale i soci rispondono; * l'attività dei soci è prestata a loro vantaggio e consente di ottenere beni e servizi a condizioni * spesso questo tipo di società gode di contributi pubblici a fondo perduto e di finanziamenti più favorevoli di quelle di mercato; agevolati; * tutti i soci hanno il medesimo diritto di voto. accomandanti) S.R.L. 10.000,00 NO maggioranza S.R.L. UNI-PERSONALE 10.000,00 NO S.R.L.S. 1,00-9.999,99 NO amministratori S.R.L.C.R 1,00-9.999,99 NO amministratori S.P.A. 120.000,00 NO accomandatari) NO (soci capitale sociale soci * i guadagni dei soci provengono principalmente dalla retribuzione per il lavoro prestato all'interno della cooperativa (gli stipendi); * maggioranza capitale sociale S.A.P.A. 100.000,00 SI soci (soci accomandatari) accomandatari NO una distribuzione limitata degli utili; non sono infatti superabili le percentuali massime legalmente stabilite poiché gli utili devono essere reinvestiti nella cooperativa; maggioranza capitale sociale Gli svantaggi sono invece: * maggioranza conferenti maggioranza conferenti con il consenso dei soci accomandatari dalmente per una somma multipla della propria quota; in ogni caso i soci non falliscono unitamente Le imprese che si costituiscono sotto questa forma godono di alcuni vantaggi: ImPRESA (in euro) S.N.C. amministrativa coatta o di fallimento della società, ciascun socio risponda sussidiariamente e solialla società. GOVERNO (soci accomandanti) COOPERATIVA 25,00 NO soci eletti dai soci un singolo individuo o un gruppo ristretto di individui non possono controllare saldamente la società. 46 47 Iter burocratico per l’avvio dell’attività Dal 2010 per iniziare un’attività imprenditoriale commercio. In particolare nella somministra- è obbligatorio presentare un’unica comunica- zione di alimenti e bevande la SCIA (Segnala- zione telematica all’Ufficio del Registro delle zione Certificata di Inizio Attività) ha sostituito Imprese competente per territorio. La “Comu- la vecchia autorizzazione sanitaria e l’autorizza- * degli studenti; nicazione Unica” permette infatti di svolgere, zione comunale non solo per le ipotesi di su- attraverso una singola pratica telematica, tutti bentro (nei casi di compravendita o di * gli adempimenti burocratici (Registro delle Im- donazione dell’attività), ma anche per l’apertura prese), fiscali (Agenzia delle Entrate), previden- di nuovi bar o ristoranti o per il trasferimento nelle mense aziendali e negli spacci annessi ad aziende, amministrazioni, enti e scuole nei quali la somministrazione viene effettuata esclusivamente nei confronti del personale dipendente e * nel domicilio del consumatore; nelle attività svolte direttamente, nei limiti dei loro compiti, da ospedali, case di cura, parrocchie, oratori, comunità religiose, asili infantili, case di riposo, caserme e stabilimenti delle forze dell’ordine; ziali (Inps), assistenziali (Inail) e, come nel caso della sede di tali pubblici esercizi. La SCIA deve * dei pubblici esercizi, relativi al Suap (Sportello essere inviata telematicamente al SUAP (Spor- La SCIA si presenta anche in caso di avvio di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e Unico delle Attività Produttive con sede nel tello Unico della Attività Produttive) di ogni Co- bevande svolta in occasione di riunioni straordinarie di persone nell’ambito di manifestazioni tem- Comune interessato) necessari all’avvio dell’im- mune o di struttura derivante da Associazioni poranee. presa. Per la presentazione della pratica ci si di Comuni (ad es. le Comunità Montane) o in può avvalere di professionisti, di agenzie per l’in- delega alle diverse CCIAA. Si consiglia quindi di nelle attività da effettuarsi all’interno di musei, teatri, sale da concerto e simili; NB.: L’autorizzazione all’apertura o al trasferimento di sede dei pubblici esercizi rimane invece obbligatoria vio delle pratiche o della rete di sportelli atti- consultare il sito internet del Comune di riferi- solo nelle “zone soggette a tutela”, ossia le aree di particolare pregio storico/artistico per le quali i Comuni vata all’interno di alcune Organizzazioni di mento per verificare la modalità per la presen- hanno deciso di porre dei vincoli alla liberalizzazione con un regolamento approvato dal Consiglio comunale. categoria del territorio (fra cui Ascom e Con- tazione delle pratiche SUAP mentre per fesercenti); tali sportelli forniscono agli impren- approfondire la conoscenza delle procedure si ditori informazioni e supporto tecnico per un può consultare il portale www.impresai- corretto invio delle pratiche, in quanto per ac- nungiorno.gov.it. cedere alla modalità telematica di invio è ne- Si ricorda infine che la SCIA è un’autocertifica- cessario possedere alcuni prerequisiti, quali la zione da presentarsi in caso di apertura, trasfe- convenzione Telemaco, la firma digitale e la Pec- rimento e ampliamento delle attività di Posta elettronica certificata. somministrazione di alimenti e bevande svolte: Dal 14 settembre 2012 sono entrate in vigore * settore dei pubblici esercizi. Il D. Lgs. 6 agosto * negli esercizi nei quali la somministrazione al pubblico viene realizzata congiuntamente 2012 n. 147 (pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 30 agosto ad attività di intrattenimento, in sale da 2012), aggiornando il D. Lgs. 59/2010 (Direttiva ballo, locali notturni, stabilimenti balneari, Bolkestein), ha infatti introdotto misure di sem- impianti sportivi e altri esercizi similari; plificazione per l’avvio di nuove attività economiche sia della somministrazione sia del * Di seguito riassumiamo i principali adempimenti burocratici necessari per l’avvio di un’attività. Impresa individuale cosa fare quando/per che cosa dove/come Richiesta CNS (Carta Nazionale Servizi) e PEC (Posta Elettronica Certificata) Prima della costituzione CCIAA o uffici convenzionati (vedi sito internet www.bg.camcom.gov.it) e per PEC uffici convenzionati o gestori autorizzati Presentare la Comunicazione Unica per l’iscrizione: - al Registro delle Imprese; - all’Agenzia delle Entrate in modo da ottenere il numero di partita IVA Per la costituzione (registrazione) di un’attività di pubblico esercizio, in modo da poter sostenere gli investimenti iniziali o effettuare l’atto notarile di acquisto di azienda in caso di subentro Invio telematico al Registro Imprese della Camera di Commercio attraverso o gli sportelli Comunicazione Unica presenti nelle sedi delle Organizzazioni di Categoria del territorio o i professionisti (commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro) o le agenzie di invio pratiche in locali di tipo tradizionale (bar e ristoranti); ulteriori novità a livello di semplificazioni per il 48 delle autostrade, nelle stazioni dei mezzi di trasporto pubblico e nei mezzi di trasporto pubblici; negli esercizi situati all’interno delle aree di In questo modo l’impresa è iscritta al Registro Imprese ma è inattiva servizio delle strade extraurbane principali, 49 Iter burocratico per l’avvio dell’attività Impresa individuale cosa fare Presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), allegandola a una pratica di Comunicazione Unica per segnalare: - l’avvio dell’attività al Registro delle Imprese e al Suap - l’iscrizione alla gestione INPS del titolare e dei familiari collaboratori (coadiuvanti) per i contributi previdenziali; - l’iscrizione all’Inail per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del titolare e/o dei familiari collaboratori (coadiuvanti). quando/per che cosa Giorno di inizio dell’attività Società dove/come cosa fare Invio telematico allo Sportello SUAP del Comune competente per territorio, contestualmente all’invio della pratica al Registro Imprese Rivolgersi ad un notaio per la costituzione della società. Presentazione, da parte del notaio, della Comunicazione Unica per iscrivere l’atto al Registro delle Imprese, richiedere il numero di partita IVA all’Agenzia delle Entrate e iscrivere contestualmente anche la PEC dell’impresa. In questo modo la società è iscritta al Registro Imprese ma è inattiva. Per la costituzione della società Notaio Richiesta CNS per presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), allegandola ad una pratica di Comunicazione Unica per segnalare: - l’avvio dell’attività al Registro delle Imprese e al Suap - l’iscrizione alla gestione INPS del titolare e dei familiari collaboratori (coadiuvanti) per i contributi previdenziali; - l’iscrizione all’Inail per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del titolare e/o dei familiari collaboratori (coadiuvanti). Giorno di inizio dell’attività La CNS si richiede alla CCIAA o agli uffici convenzionati (vedi sito internet www.bg.camcom.gov.it) Invio telematico allo Sportello SUAP del Comune competente per territorio contestualmente all’invio della pratica al Registro Imprese. Subito dopo aver presentato la SCIA (in quanto alla domanda UTF deve essere allegata la SCIA). La richiesta deve essere fatta anche in caso di subentro Sede UTF (Ufficio Tecnico Dogane) competente Presentare la Comunicazione Unica per l’assunzione di dipendenti ovvero per: - la richiesta di nulla osta - l’iscrizione Inps - l’iscrizione Inail Prima dell’assunzione Invio telematico attraverso gli sportelli Comunicazione Unica delle sedi delle Organizzazioni di Categoria del territorio o i professionisti (commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro) o le agenzie di invio pratiche. Adesione Conai (contributo ambientale) Entro 30 gg. dalla data di inizio dell’attività Sede Conai competente N.B.: Se l’iscrizione coincide con l’avvio, la ditta risulta da subito attiva e quindi l’adempimento burocratico risulta unico e non fatto in 2 tempi 50 Richiesta licenza UTF per vendita e somministrazione di alcolici di qualsiasi gradazione Subito dopo aver presentato la SCIA (in quanto alla domanda UTF deve essere allegata la SCIA). La richiesta deve essere fatta anche in caso di subentro Sede UTF (Ufficio Tecnico Dogane) competente In caso di assunzione di dipendenti presentare la Comunicazione Unica per: - la richiesta di nulla osta - l’iscrizione Inps - l’iscrizione Inail Prima dell’assunzione Invio telematico attraverso gli sportelli Comunicazione Unica delle sedi delle Organizzazioni di Categoria del territorio o i professionisti (commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro) o le agenzie di invio pratiche Adesione Conai (contributo ambientale) Entro 30 gg. dalla data di inizio dell’attività Sede Conai competente Richiesta licenza UTF per vendita e somministrazione di alcolici di qualsiasi gradazione quando/per che cosa dove/come 51 Le principali spese di costituzione e di avvio Di seguito si riassumono le principali spese di costituzione e di avvio per le diverse tipologie di ogni caso obbligati a versare all’amministrazione finanziaria: si tratta, approssimativamente, di € forme giuridiche, aggiornate a dicembre 2012. 625,00/650,00 (comprensivi di € 200,00 per diritto annuale) per ogni pratica di costituzione. La consulenza del notaio riguarda ogni ordinario aspetto legale e fiscale relativo non solo alla costituzione, ma anche allo statuto: ciò è spesso sottovalutato dai clienti nella fretta di procedere alla Ditta individuale Diritti di segreteria per l’iscrizione al Registro Imprese € 18,00 * Diritto annuale CCIAA (imprese individuali iscritte alla sezione speciale piccoli imprenditori) € 88,00 Diritti di segreteria di modifica € 18,00 * * Alle cifre indicate va poi aggiunta l’imposta di bollo, pari a € 17,50 nella sua vita futura. Un buon statuto, se fatto con attenzione in riferimento alle diverse esigenze dei soci, può consentire forti risparmi evitando eventuali futuri atti legali e, soprattutto, evitando incertezze e incomprensioni tra i soci medesimi o tra la costituita società e i suoi clienti e fornitori. N.B.: Ricordiamo che dal 2012, accanto alle forme giuridiche esistenti, sono state introdotte sia le Srl Società di persone Diritti di segreteria per l’iscrizione di Snc e Sas al Registro Imprese € 90,00 * Diritto annuale CCIAA (Snc, Sas) € 200,00 Diritti di segreteria di attivazione società (esente dal bollo) € 30,00 * Alla cifra indicata della costituzione va poi aggiunta l’imposta di bollo, pari a € 59,00 semplificate (Srls), riservate alle persone fisiche sotto i 35 anni, sia le Srl a capitale ridotto (Srlcr), per le persone fisiche che hanno compiuto i 35 anni. Per entrambe la costituzione deve avvenire mediante redazione di atto pubblico, ma per la prima non sono dovuti onorari notarili e l’iscrizione al Registro Imprese è esente da imposta di bollo e da diritti di segreteria. Per entrambe l’ammontare di capitale sociale deve essere compreso tra 1€ e 9.999,99 €, da corrispondere esclusivamente in denaro. Società di capitali e cooperative Diritti di segreteria iscrizioni, modifica e cancellazione € 90,00 * Diritto annuale CCIAA € 200,00 Diritti di segreteria di attivazione società (esente dal bollo) € 30,00 Bollatura registri e libri sociali** € 25,00 ** La Legge Finanziaria 383/01 ha introdotto modifiche in materia di bollatura di scritture e libri contabili. Soppressione dell'obbligo della bollatura per i seguenti libri: * libro giornale (e relativi sezionali); * libro degli inventari; * libri Iva (registro delle fatture emesse, registro dei corrispettivi e registro degli acquisti); Ai costi indicati sono poi da aggiungere le spese notarili, che variano in base alla forma giuridica * scritture contabili previste ai fini delle imposte dirette. scelta e al capitale sottoscritto (società di persone, società di capitali, cooperative e imprese fami- Per questi libri permane l’obbligo della numerazione, che viene eseguita direttamente dal soggetto liari). Gli onorari che, sulla base di un impegno ordinario del notaio, vengono generalmente praticati obbligato alla tenuta delle scritture. Il contribuente attribuisce un numero progressivo a ciascuna per la costituzione di società sono i seguenti (valori indicativi): pagina, prima di utilizzare la stessa. L’imposta di bollo relativa alla numerazione del libro giornale e * Snc/Sas, capitale € 5.000,00: € 980,00 del libro inventari è pari a € 29,24 ogni 100 pagine o frazione di 100 pagine, a esclusione dei soggetti * Snc/Sas, capitale € 10.000,00: € 1.100,00 che assolvono in modo forfettario la tassa sulle concessioni governative (società di capitali). * Srl, capitale € 10.000,00: € 1.400,00 Rimangono invariate l’obbligatorietà e le modalità di bollatura per gli altri libri sociali previsti dal * Spa, capitale € 100.000,00: € 2.500,00. Codice Civile agli artt. 2421-2478, di seguito elencati, e per ogni altro libro o registro per il quale * Alla cifra indicata va poi aggiunta l’imposta di bollo, pari a € 65,00 Agli onorari vanno aggiunte le tasse e le imposte di atto, che i notai richiedono al cliente e sono in 52 costituzione, ma si tratta invece di un aspetto fondamentale in quanto lo statuto guida la società l’obbligo della bollatura è previsto da norme speciali. 53 Le principali spese di costituzione e di avvio Spa * * * * * * * * libro dei soci libro delle obbligazioni libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione o del consiglio di gestione libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale ovvero del consiglio di sorveglianza o del comitato per il controllo sulla gestione libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato esecutivo (se esiste) libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee degli obbligazionisti (se emesse) libro degli strumenti finanziari emessi ai sensi dell’art. 2447 sexies Imposta di bollo e tassa di concessione governativa Tassa di concessione governativa (per libro soggetto a bollatura) Imposta di bollo (per libro) Diritti di segreteria (per libro soggetto a bollatura) € 25,00 € 67,00 per ogni 500 pagine o frazione. 1 marca da bollo C/C Il versamento può essere effettuato alternativamente: da € 14,62 per a) c/c 6007, Agenzia delle Entrate – Centro ogni 100 pagine n.12656245 SOCIETà DI Operativo di Pescara o frazione PERSONE COOPERATIVE b) marche di concessione governativa, atti amministrativi ImPRESE INDIVIDUALI, Srl * * * libro delle decisioni dei soci libro delle decisioni degli amministratori libro delle decisioni del collegio sindacale nominato ai sensi dell’art. 2477 del C.C. L’ufficio camerale competente per effettuare la bollatura è quello della provincia ove è ubicata la sede legale dell’impresa. In caso di esistenza di sede secondaria, per i libri sociali a questa riferiti, è competente indifferentemente la CCIAA della provincia della sede legale o quella della provincia della sede secondaria. Si ricorda che la bollatura è di competenza anche dei notai. N.B.: Per eventuali esenzioni alle cooperative consultare la guida alla bollatura, disponibile sul sito della CCIAA di Bergamo SOCIETà DI CAPITALI Viene pagata in modo forfettario entro il 16 marzo di ogni anno, facendo riferimento al capitale sociale o al fondo di dotazione esistente al 1 gennaio: - € 309,87 se il capitale è pari o inferiore a € 516.456,90 - € 516,46 se il capitale è superiore a € 516.456,90 Per le società esistenti va utilizzato il Mod. F 24 (codice 7085) telematico; per quelle di nuova costituzione, il versamento va effettuato sul c/c 6007 Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Pescara. € 25,00 1 marca da bollo C/C da € 14,62 per ogni 100 pagine n.12656245 o frazione Informazioni utili Per informazioni più dettagliate sui diritti annuali, diritti di segreteria e imposta di bollo si consiglia di consultare il sito internet camerale (www.bg.camcom.gov.it). Per i quesiti relativi al Registro Imprese sono attivi una casella Pec ([email protected]) e un Contact Center, attivo, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17, al numero 199.11.33.94 (il servizio ha un costo fisso al minuto). A supporto del Registro Imprese opera anche l’Ufficio Attività Complementari del Registro Imprese, che si occupa di: certificati e visure, vidimazioni, elenchi merceologici, rilascio CNS (Carta Nazionale dei Servizi), convenzione Telemaco, rilascio copie di atti e dicarte tachigrafiche. Per informazioni di competenza dell’Ufficio Attività Complementari del Registro Imprese telefonare al Contact Center, consultare il sito Internet della Camera di Commercio o inviare quesiti alla casella dell’Ufficio ([email protected]), situato in Piazza della Libertà, 3 (c/o Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni, piano terra). 54 55 Adempimenti per musica e balli nei locali pubblici verifica dell’iscrizione all’elenco prefettizio pilati dagli esecutori, richiedendo un deposito del personale addetto ai servizi di controllo. cauzionale a garanzia del pagamento dei diritti concertini, ossia esecuzioni musicali a * Ai sensi dell’art. 21 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, e dei contributi. Al gestore verranno così rila- scopo di intrattenimento del pubblico, convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, l’ENPALS è soppresso e le sue funzioni sono state trasferite all’INPS. In attesa dell’emanazione dei decreti che disciplinano il trasferimento delle risorse strumentali, umane e finanziarie dall’ENPALS all’INPS, il soppresso ENPALS continua a espletare le attività connesse ai propri compiti istituzionali. In questo capitolo indichiamo con la dicitura ex ENPALS tutte le prescrizioni che facevano capo all’ENPALS. Prima di iniziare a trattare questo argomento è durante i quali il pubblico può partecipare necessario distinguere tra “locale pubblico” e al ballo; “locale di pubblico spettacolo”. * Bar e ristoranti sono locali pubblici, la cui atti- senza però la possibilità di ballare (es. piano vità principale è la somministrazione di alimenti bar, pianista o chitarra, complessino o e bevande. La L.R. n. 6 del 2 febbraio musica con strumenti meccanici); 2010 “Testo unico delle leggi re- * gionali in materia di commercio e fiere”, all’art. 74 musicali che costituiscono stabilisce che i locali dove l’essenza stessa dello spet- si effettua la somministra- tacolo, durante il quale il zione di alimenti e be- pubblico assiste esclusiva- vande possono installare mente alla prestazione ar- e usare apparecchi radio- tistica; nere per la I locali di pubblico spettacolo sono invece l’in- * sieme di fabbricati, ambienti e luoghi destinati allo spettacolo o al trattenimento, nonché i ser- * SIAE effettuerà la vigilanza per l’accertamento e la riscossione. Ai locali che effettuano trattenimenti danzanti tale locale pubblico diviene, Tutti i locali che organizzano spettacoli o che dato per la raccolta dei compensi per il diritto per quelle occasioni specifi- diffondono immagini o suoni devono instaurare di pubblica diffusione relativo agli intratteni- che, un locale di pubblico spet- un rapporto con la SIAE sia per il pagamento menti organizzati in discoteche/locali analoghi tacolo e deve quindi verificare il dei diritti d’autore sia per la riscossione dell’im- e nel settore dei cosiddetti “locali serali”. Il pa- rispetto dei seguenti adempimenti: posta sugli spettacoli. Il locale deve richiedere gamento del compenso per i diritti discografici richiesta delle autorizzazioni, ove richieste alla SIAE il rilascio della dichiarazione di inizio andrà quindi effettuato presso gli uffici SIAE, nel (escluso per i concertini); di attività, che serve per acquisire tutti gli ele- mese successivo all’effettuazione degli intratte- rispetto normativa di sicurezza e preven- menti identificativi dello spettacolo ai fini era- nimenti, alle scadenze previste dalla stessa SIAE. Anche i bar, i ristoranti e, più in generale, i pub- sonora e di immagini, nonché vigenti. rico e scarico. In occasione degli spettacoli la la SCF richiede invece un compenso che tiene diffusione di giochi previsti dalle normative sciati, se previsti, i biglietti di ingresso punzonati, nonché i registri delle distinte d’incasso e di ca- Diritti SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e SCF (Società Consortile Fonografici) televisivi e impianti in ge- conto del numero di intrattenimenti effettuati e della capienza massima indicata nella licenza rilasciata a termini di legge (TULPS). Dal 1° gennaio 2010 la SCF ha conferito alla SIAE il man- vizi e i disimpegni a esso annessi (art. 16 circo- zione incendi (art. 80 TULPS), con acquisi- riali. Deve poi richiedere il permesso per lo lare n.16 del 1951). La differenza fondamentale zione certificato prevenzione incendi per spettacolo, indicando il locale, il genere, le moda- blici esercizi che diffondono musica d’ambiente locali con capienza superiore ai 100 posti; lità di ingresso per il pubblico e i prezzi praticati. nei propri locali, sono tenuti al pagamento del rispetto normativa inquinamento acustico Gli elementi di cui la SIAE tiene conto per la compenso per i diritti connessi discografici, in (nulla osta inquinamento acustico); determinazione dell’imposta sono, oltre al aggiunta ai diritti già incassati dalla SIAE. Tale ottenimento permessi con relativi paga- prezzo di ingresso, altre eventuali entrate come compenso è obbligatorio qualsiasi sia il mezzo intrattenimenti danzanti, ed è pertanto regolata menti dei diritti a SIAE (Società Italiana le consumazioni, le sponsorizzazioni, i contri- di diffusione utilizzato all’interno del locale, dalla normativa sulla sicurezza. degli Autori ed Editori) e SCF (Società buti, la vendita di gadget, il servizio guardaroba, anche nel caso di una radio e/o una TV. Dal è che questa seconda tipologia di locale risponde alle norme stabilite dall’art. 68 del * TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), che tratta proprio degli spettacoli e * Se un locale pubblico decide di organizzare: * trattenimenti danzanti, ossia musiche eseguite da orchestre o strumenti meccanici 56 concerti, ossia esecuzioni * * Consortile Fonografici); le prenotazioni dei tavoli, le tombole o le lotte- 2011 è operativo il nuovo accordo con il quale inquadramento previdenziale ex ENPALS* rie a premi. La SIAE consegna poi i programmi la SCF ha incaricato la SIAE per l’incasso del di- degli artisti; musicali (Mod. 116), che dovranno essere com- ritto connesso alla musica d’ambiente diffusa 57 Adempimenti per musica e balli nei locali pubblici nei bar e ristoranti. Copie tecniche e licenze DJ (Disc Jockey) La SIAE ha in essere un accordo con le principali associazioni dei Disc Jockey per regolamentare, sotto il profilo del diritto di autore, la loro attività all’interno dei pubblici esercizi e delle discoteche. Infatti, ormai da anni, i DJ realizzano, su supporti 58 rapporto di lavoro autonomo, ivi compresi i DJ fiscale, consente l’identificazione dell’utente abi- L’obbligo del datore di lavoro di versare i contri- stranieri, che dovranno acquisirla prima di ini- litato e la compilazione della richiesta, in cui do- buti previdenziali alla gestione ex Enpals viene as- ziare la loro attività. vranno essere indicati i seguenti elementi: i solto con il pagamento della contribuzione Si ricorda infine che per gli iscritti a un’Orga- lavoratori occupati, il compenso previsto e le pensionistica dovuta tramite il modello F24/I24 nizzazione di Categoria sono previste delle ri- date di impegno. La procedura effettua un con- e, successivamente, con la presentazione della de- duzioni in convenzione dei diritti dovuti sia a trollo sulla regolarità degli adempimenti contri- nuncia mensile unificata delle retribuzioni, sog- SIAE sia a SCF. butivi dell’impresa richiedente e rilascia, solo in gette a contribuzione, percepite dai lavoratori caso di assenza di debiti nei confronti dell’ex occupati. Il versamento dei contributi con F24 va Inquadramento ex-ENPALS Enpals, il certificato di agibilità. La copia del cer- effettuato entro il giorno 16 del mese successivo Come anticipato sopra, dal 1° gennaio 2012 vergini o su memorie digitali, copie tecniche di l’ENPALS – Ente Nazionale di Previdenza e As- fonogrammi o file digitali contenenti opere del- sistenza per i Lavoratori dello Spettacolo e l’ingegno tutelate dalla SIAE: trattasi delle co- dello Sport Professionistico, che gestisce l’assi- siddette “copie lavoro” sulle quali la mancanza curazione obbligatoria per l’invalidità e la vec- del bollino SIAE comporta l’irrogazione di san- chiaia di tali lavoratori, è confluito nell’INPS. zioni amministrative e penali non solo nei con- Le imprese del pubblico esercizio non possono fronti del DJ, ma anche di chi organizza lo far esibire, nei locali di proprietà o di cui ab- spettacolo, cioè del titolare del locale che lo ha biano un diritto personale di godimento, i lavo- contrattualizzato. ratori dello spettacolo, se non in possesso del Per legittimare le copie lavoro è intervenuto il certificato di agibilità del locale stesso (sulla DPCM n. 31 del 23 febbraio 2009, che ha esen- base degli artt. 6 e 10 della Legge 708/47). Il cer- tato dall’apposizione del contrassegno SIAE i tificato di agibilità è rilasciato dagli uffici com- “supporti di lavoro realizzati dal disc jockey in petenti in relazione a uno specifico evento o ad possesso di specifica autorizzazione della SIAE”. una serie di eventi, documentati dal richiedente, Pertanto i titolari di pubblici esercizi, al fine di su cui ricade il pagamento dei contributi previ- evitare di incorrere nelle sanzioni previste dagli denziali. La richiesta del certificato di agibilità artt. 171 e seguenti della Legge sul Diritto di deve essere effettuata prima dello svolgimento Autore, dovranno verificare che i Disc Jockey della prestazione lavorativa attraverso modalità che si recano nei loro locali siano muniti della telematica operativa 24 ore su 24 (si veda il sito licenza SIAE “Copie Lavoro”. Tale licenza deve www.inps.it). L’accesso alla procedura on- essere acquisita sia dai DJ impiegati con con- line avviene previo rilascio di un codice PIN tratto di lavoro dipendente sia da quelli con che, congiuntamente all’inserimento del codice tificato va custodita dal committente e va esi- alle prestazioni lavorative, mentre la denuncia bita a ogni richiesta dei funzionari ispettivi mensile va effettuata entro il giorno 25 del mese incaricati dell’accertamento. L’impresa di nuova successivo alle prestazioni lavorative. costituzione, per ottenere il certificato di agibilità, dovrà versare un deposito cauzionale (di importo corrispondente al 10% dei contributi stimati per un periodo di 3 mesi) o presentare fideiussione per lo stesso importo. Qualora il complesso artistico ingaggiato rappresenti una società con propria personalità giuridica, su questa ricadrà l’obbligo di richiesta del certificato di agibilità e del relativo versamento dei contributi. Per quanto riguarda i lavoratori con partita IVA, i contributi vengono versati dal datore di lavoro. Se invece un lavoratore autonomo esercente attività musicale (musicisti, cantanti e disc jockey) realizza uno spettacolo con altri lavoratori autonomi appartenenti alla stessa categoria, gli adempimenti finalizzati al rilascio del certificato di agibilità e al versamento dei contributi gravano su ciascuno dei lavoratori interessati. Al committente resta comunque l’obbligo di custodia della copia del certificato di agibilità. Personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo nei luoghi aperti al pubblico L’art. 3 della Legge n. 94 del 15/07/2009 stabilisce che nei luoghi aperti al pubblico o nei pubblici esercizi è autorizzato l’impiego di personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo, anche a tutela dell’incolumità dei presenti. L’espletamento di tali servizi non comporta l’attribuzione di pubbliche qualifiche. È vietato l’uso di armi, di oggetti atti ad offendere e di qualunque strumento di coazione fisica. Le persone addette a questi servizi devono essere iscritte nell’apposito elenco, tenuto anche in forma telematica, dal Prefetto competente per territorio. I soggetti che intendono avvalersi degli 59 Adempimenti per musica e balli nei locali pubblici addetti ai servizi di controllo devono individuarli tra gli iscritti nell’elenco, dandone preventiva comunicazione al Prefetto. Il decreto ministeriale stabilisce altresì l’impossibilità del gestore di iscriversi nelle suddette liste prefettizie. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque svolge i servizi in difformità da quanto previsto dalla legge è punito con la sanzione amministrativa da euro 1.500 a euro 5.000. Alla stessa sanzione soggiace chiunque impiega per queste attività soggetti diversi da quelli iscritti nell’elenco tenuto dal Prefetto, od omette la preventiva comunicazione. Per iscriversi all’elenco, accanto ad alcuni requisiti soggettivi di onorabilità, buona salute, ecc., è previsto l’obbligo della frequenza di un corso, istituito e regolamentato dalle Regioni, che contempla materie giuridiche (leggi e regolamenti delle attività di intrattenimento, ordine e sicurezza pubblica), tecniche (primo soccorso, prevenzione degli incendi e sicurezza nei luoghi di lavoro) e psicologicosociali (comunicazione e contatto con il pubblico, autocontrollo, ecc.). Per maggiori informazioni sull’iscrizione ai corsi e all’albo prefettizio sono disponibili le Organizzazioni di Categoria. Adempimenti per il gioco lecito nei pubblici esercizi Per giochi leciti si intendono i giochi che è consentito effettuare nei pubblici esercizi; i giochi leciti comprendono: * i giochi delle carte (tranne i giochi d’azzardo, come il poker), della dama, degli scacchi, del biliardo, ecc.; * i giochi effettuati mediante apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da trattenimento e da gioco di abilità indicati all’art. 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza – TULPS (R.D. 18/6/1931, n. 773) ovvero mediante apparecchi meccanici ed elettromeccanici di cui all’art. 14-bis del DPR 640/1972. Nei pubblici esercizi è consentito il gioco lecito, in quanto queste tipologie di esercizi risultano abilitate all’installazione e all’uso non solo di apparecchi radiotelevisivi e impianti in genere per la diffusione sonora e di immagini, ma anche di giochi previsti dalle normative vigenti. È quindi possibile, senza ulteriori autorizzazioni, permettere il gioco delle carte e installare apparecchi o strumenti per il gioco, pur con le limitazioni e gli obblighi che seguono. Art. 110 comma 1 del TULPS: cartelli obbligatori e sanzioni In tutte le sale da biliardo o da gioco e negli altri esercizi, compresi i circoli privati, autorizzati alla pratica del gioco o all’installazione di apparecchi da gioco, è esposta in luogo visibile una tabella, predisposta e approvata dal Questore e vidimata dalle autorità competenti, nella quale sono 60 indicati, oltre ai giochi d’azzardo, anche quelli che lo stesso Questore ritenga di vietare nel pubblico interesse, nonché le prescrizioni e altri divieti specifici che intende disporre. Nelle sale da biliardo deve essere anche esposto in modo visibile il costo della singola partita ovvero quello orario. Nella tabella è inoltre fatta espressa menzione del divieto delle scommesse. In caso di violazione la sanzione amministrativa pecuniaria va da € 1.000 a € 6.000, con pena accessoria la preclusione a nuove autorizzazioni e la sospensione della licenza per pubblici esercizi da uno a 30 giorni; in caso di reiterazione, la licenza è revocata. Tutti i pubblici esercizi hanno anche l’obbligo di esporre, in luogo visibile al pubblico, la riproduzione a stampa degli artt. 96, 97 e 101 del TULPS e degli articoli 173, 176, 181 e 186 del Regolamento di Pubblica Sicurezza (cartello delle norme di pubblica sicurezza). Art. 110 comma 6 lettere a) e b) del TULPS: giochi che erogano vincite in denaro Sono i giochi dotati di attestato di conformità alle disposizioni vigenti rilasciato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Questi giochi, obbligatoriamente collegati alla rete telematica, si attivano con l’introduzione di moneta metallica ovvero con appositi strumenti di pagamento elettronico, nei quali, insieme con l’elemento aleatorio, sono presenti anche ele61 Adempimenti per il gioco lecito nei pubblici esercizi menti di abilità, che danno al giocatore la possibilità di scegliere, all’avvio o nel corso della partita, la propria strategia, selezionando appositamente le opzioni di gara ritenute più favorevoli tra quelle proposte dal gioco. Il costo della partita non supera 1 euro e la durata minima della partita è di 4 secondi; questi giochi distribuiscono vincite in denaro, ciascuna comunque di valore non superiore a 100 euro, erogate dalla stessa macchina. Le vincite, computate dall’apparecchio in modo non predeterminabile su un ciclo complessivo di non più di 140.000 partite, devono risultare non inferiori al 75% delle somme giocate. In ogni caso tali apparecchi non possono riprodurre il gioco del poker o comunque le sue regole fondamentali. Art. 110 comma 7 lettere a) e c) del TULPS: giochi che non erogano vincite in denaro Si considerano apparecchi e congegni per il gioco lecito anche: - quelli elettromeccanici privi di monitor attraverso i quali il giocatore esprime la sua abilità fisica, mentale o strategica, attivabili unicamente con l’introduzione di monete metalliche, di valore complessivo non superiore, per ciascuna partita, a 1 euro, che distribuiscono, direttamente e immediatamente dopo la conclusione della partita, premi consistenti in prodotti di piccola oggettistica non convertibili in denaro o scambiabili con premi di diversa specie. In 62 tal caso il valore complessivo di ogni premio non è superiore a 20 volte il costo della partita; - quelli basati sulla sola abilità fisica, mentale o strategica, che non distribuiscono premi, per i quali la durata della partita può variare in relazione all’abilità del giocatore e il costo della singola partita può essere superiore a € 0,50. Alcuni esempi: videogiochi o giochi meccanici come calcetto, biliardo, carambola, freccette, ecc. Limiti quantitativi Con il Decreto del Direttore Generale dei Monopoli di Stato prot. n. 2011/30011/Giochi/UD del 27 luglio 2011 sono stati definiti nuovi parametri numerico quantitativi per l’installabilità di apparecchi di cui all’articolo 110 comma 6 del TULPS. Innanzitutto l’art. 3 del Decreto del Direttore Generale dei Monopoli di Stato elenca i punti di vendita presso i quali è consentita la raccolta di gioco e tra questi, al comma 4, sono indicati anche a) i bar ed esercizi assimilabili b) i ristoranti ed esercizi assimilabili c) gli stabilimenti balneari d) gli alberghi o esercizi assimilabili, e) le edicole f) ogni altro esercizio commerciale o pubblico diverso da quelli indicati, i circoli privati, nonché altre aree aperte al pubblico, autorizzate ai sensi dell’articolo 86 del TULPS, purché il luogo di installazione degli apparecchi sia delimitato con precisione, ne sia garantita la sorvegliabilità e sia identificata la titolarità, ai fini della determinazione delle responsabilità, ai sensi della normativa vigente. Di seguito l’art. 4 definisce i parametri numerico quantitativi per l’installabilità di apparecchi, stabilendo per prima cosa che la condizione minima di installabilità degli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a) del TULPS, valida per tutte le tipologie di ubicazione, consiste nella riserva, per ciascun apparecchio, di una superficie di ingombro pari almeno a 2 metri quadrati. Tale condizione minima deve essere rispettata anche per gli apparecchi che consentono il gioco in contemporanea tra più giocatori mediante postazioni fisicamente e strettamente connesse tra loro, una delle quali può assumere una funzione di controllo, sempre però considerando che la superficie minima di ingombro, pari almeno a 2 metri quadrati, dovrà essere moltiplicata per il numero di postazioni. Il comma 2 del medesimo art. stabilisce poi che il numero di apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, del TULPS installabili, è previsto in relazione alle diverse tipologie di punti di vendita, nonché all’estensione della superficie del punto di vendita e segue quanto riportato nella tabella sotto riportata. Punti di vendita Numero di apparecchi installabili ai sensi dell’art. 110 comma 6 lettera a) del TULPS Punti di vendita aventi attività principale diversa dalla commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici individuati all’articolo 3 numero 4 lettere a), b) e) ed f) del decreto. Fino a n. 2 apparecchi in esercizi con superficie non superiore a 15 mq. e fino a n. 4 apparecchi in esercizi con superficie non superiore a 30 mq. purché nel rispetto di quanto previsto dai regolamenti e dalle convenzioni con AAMS (Agenzia delle dogane e dei monopoli) per altre forme di gioco. Oltre i 30 metri quadrati, un numero massimo di 6 apparecchi in esercizi con superficie non superiore a 100 mq. ed un numero massimo di 8 apparecchi in esercizi con superficie oltre i 100 mq Punti di vendita aventi attività principale diversa dalla commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici individuati all’articolo 3, numero 4 lettere c) e d) del decreto Fino ad un massimo di 10 apparecchi 63 Adempimenti per il gioco lecito nei pubblici esercizi Obblighi e divieti di ordine generale L’art. 110 comma 8 del TULPS stabilisce il di- di pagamento in misura ridotta della stessa, nopoli (AAMS) del 27/10/2003 stabilisce il di- ASL in merito ai rischi derivanti dalla ludo- la violazione prevista dal presente comma vieto di installazione di qualsiasi apparecchio o patia (= malattia da gioco) e in ordine alla è punita con la chiusura del locale o, co- congegno negli esercizi pubblici situati all’in- disponibilità, sul territorio, di appositi servizi munque, del punto di offerta del gioco, da terno di ospedali, luoghi di cura, scuole o per- vieto di gioco per gli apparecchi previsti dal per la cura e il reinserimento dei soggetti 10 fino a 30 giorni; ai fini di cui al presente tinenze di luoghi di culto. In nessun caso è comma 6 (slot machines) per i minori di anni con patologie correlate alla dipendenza dal comma, il titolare del locale o, comunque, consentita l’installazione degli apparecchi da GAP (Gioco d’Azzardo Patologico); del punto di offerta del gioco, all'interno dei gioco all'esterno dei locali. Inoltre l’offerta com- il divieto di ingresso per i minori di anni predetti esercizi, identifica i giocatori me- plessiva di gioco tramite apparecchi e congegni (es. apparecchi da intrattenimento, gratta e 18 nelle aree destinate al gioco con vincite diante richiesta di esibizione di un idoneo con vincite in denaro non può essere esclusiva vinci, superenalotto, lotto, ecc.) è stato ribadito 18. Il divieto di partecipazione per i minori di anni 18 ai giochi pubblici con vincita in denaro - in denaro interne alle sale bingo, nonché documento di riconoscimento. Per i sog- rispetto all’offerta complessiva di gioco. Infine prima dalla Legge 111 del 15 luglio 2011 “Di- nelle aree, ovvero nelle sale, in cui sono getti che nel corso di un triennio commet- gli apparecchi o congegni con vincite in denaro sposizioni urgenti per la stabilizzazione finan- installati i videoterminali di cui all'articolo tono 3 violazioni, anche non continuative, non possono essere contigui agli apparecchi di ziaria” e poi dal Decreto Legge 158/2012 110, comma 6, lettera b), del Testo Unico del presente comma è disposta la revoca di altre categorie. convertito nella Legge ordinaria 189 in vigore di cui al Decreto 773 del 1931 (quelli fa- qualunque autorizzazione o concessione È obbligatoria l’esposizione dell’autorizzazione dall’11 novembre 2012. La nuova legge stabilisce centi parte della rete telematica di cui al- amministrativa; a tal fine, l'ufficio territoriale dei singoli giochi. In caso di violazione è prevista una serie di divieti che hanno un impatto anche l'art. 14-bis, comma 4, del DPR 640/72, e dell'Amministrazione autonoma dei mono- una sanzione da € 500 a € 3.000 per ogni ap- sui pubblici esercizi; tra questi ricordiamo in successive modificazioni, che si attivano poli di Stato, che ha accertato la violazione parecchio con pena accessoria la preclusione particolare: esclusivamente in presenza di un collega- effettua apposita comunicazione alle com- per nuove autorizzazioni e la sospensione della mento ad un sistema di elaborazione della petenti autorità che hanno rilasciato le au- licenza per pubblici esercizi da 1 a 30 giorni e, in caso di reiterazione, la revoca della licenza. - - il divieto di mettere a disposizione, in qual- rete stessa), e nei punti di vendita in cui si torizzazioni siasi pubblico esercizio, apparecchiature esercita come attività principale quella dell'applicazione della predetta sanzione ac- Nel caso siano rinvenuti apparecchi non con- che, attraverso la connessione telematica, di scommesse su eventi sportivi, anche ip- cessoria. formi o vincite diverse da quelle erogabili sono consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione o concessioni ai fini pici, e non sportivi. La violazione del di- Il Ministero dell'economia e delle finanze, entro previste sanzione amministrative pecuniarie da vieto è punita ai sensi dell'art. 24, commi 21 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge € 1.000 a € 6.000 con pena accessoria la pre- dai concessionari on-line, da soggetti auto- e 22, del Decreto-Legge 98 del 2011, con- di conversione del decreto, emanerà un de- clusione per nuove autorizzazioni e la sospen- rizzati all'esercizio dei giochi a distanza, ov- vertito, con modificazioni, dalla Legge 111 creto per la progressiva introduzione obbliga- sione della licenza per pubblici esercizi da 1 a vero da soggetti privi di qualsivoglia titolo del 2011. Il titolare del locale o, comunque, toria di idonee soluzioni tecniche volte a 30 giorni e, in caso di reiterazione, la revoca concessorio o autorizzatorio rilasciato del punto di offerta del gioco, che consente bloccare automaticamente l'accesso dei minori della licenza. dalle competenti autorità; la partecipazione ai giochi pubblici a minori ai giochi, nonché volte ad avvertire automati- In caso di violazioni di rilevante gravità in rela- l’obbligo, per i gestori di sale da gioco e di di anni 18, è punito con la sanzione ammi- camente il giocatore dei pericoli di dipendenza zione al numero di apparecchi installati o per la esercizi ove sussista l’offerta di giochi pub- nistrativa pecuniaria da euro 5mila a euro dal gioco. reiterazione, è stabilita la sospensione della blici o scommesse su eventi sportivi e non, 20mila. Indipendentemente dalla sanzione Il decreto dell’Agenzia delle Dogane e dei Mo- penale. di esporre all’ingresso e all’interno dei locali 64 il materiale informativo delle competenti amministrativa pecuniaria, e anche nel caso licenza fino a 15 giorni e il pagamento di una 65 Adempimenti per il gioco lecito nei pubblici esercizi Iscrizione all’elenco dei possessori di apparecchi da intrattenimento La Legge 220 del 13 dicembre 2010 ha istituito l’elenco dei soggetti proprietari, possessori e detentori degli apparecchi e terminali da intrattenimento (slot machines). L’elenco è unico a livello nazionale e pubblico. Ad una sua sottosezione devono iscriversi i titolari di esercizi presso i quali sono installati apparecchi e videoterminali da gioco. Possono iscriversi i soggetti che possiedono requisiti di onorabilità, insussistenza di misure cautelari, condanne passate in giudicato, dichiarazione di fallimento, liquidazione coatta amministrativa e concordato preventivo. L’iscrizione all’elenco è subordinata al versamento di un diritto annuale da effettuarsi attraverso il modello F24 e la cui copia è da allegare all’istanza. L’iscrizione e il pagamento dovranno essere rinnovati entro il 31 marzo di ogni anno. Chi non provvederà all’iscrizione non potrà più usufruire del collegamento per le macchine da gioco. In caso di violazione del divieto, la legge stabilisce la sanzione amministrativa pecuniaria di euro 10.000,00 che colpisce sia i concessionari sia gli esercenti che detengono gli apparecchi. L’iscrizione all’elenco è particolarmente laboriosa perché, oltre al già citato versamento annuale, prevede la compilazione di un’apposita domanda e dei suoi allegati e la richiesta del certificato antimafia alla Camera di Commercio. N.B: Per maggiori informazioni su questi aspetti e per l’iscrizione all’elenco di cui sopra si rimanda alle locali Organizzazioni di categoria operanti sul territorio. 66 Accesso a internet nei locali aperti al pubblico Accanto agli esercizi commerciali che forniscono l’accesso a internet come attività principale, quali ad esempio gli internet point e/o phone center, negli ultimi anni è aumentata notevolmente l’offerta al pubblico di servizi di connessione alla rete internet anche da parte di pubblici esercizi quali bar, ristoranti, alberghi, tabaccherie, ecc., che forniscono tali servizi “aggiuntivi” come attività secondaria. In linea con gli orientamenti comunitari tesi ad agevolare la diffusione dei servizi di comunicazione elettronica, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha stabilito che “non si considera fornitore di un servizio pubblico di telecomunicazioni (…) quell’esercente l’attività commerciale (…) che, non avendo come oggetto sociale principale l’attività di telecomunicazioni, mette a disposizione della propria clientela le apparecchiature terminali di rete”. Per quanto riguarda gli adempimenti, le disposizioni per gli internet point con pc fissi comportano i seguenti effetti: - nessun obbligo di segnalazione al Ministero delle comunicazioni; l’esercente potrà quindi installare postazioni internet a patto che: a) l’attività sia secondaria b) le apparecchiature siano conformi alle vigenti disposizioni in materia di omologazione, approvazione, compatibilità elettromagnetica e sicurezza elettrica c) gli obblighi relativi alla fornitura del servizio e quelli relativi alla fornitura e gestione della rete pubblica siano assolti dal gestore di rete d) i clienti che utilizzano le apparecchiature siano informati delle modalità e delle condizioni di erogazione (fra cui l’esposizione della tariffa dei prezzi) e) siano rispettate le norme in materia di commercio e pubblica sicurezza; - nessun conseguente obbligo di iscrizione dell’impresa al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione); - nessun pagamento di diritti di istruttoria; - nessun obbligo di richiedere apposita licenza al Questore ai sensi della normativa in materia di antiterrorismo. Queste disposizioni valgono anche nel caso in cui il titolare di un pubblico esercizio voglia realizzare un’area hotspot in modalità wireless all’interno del proprio locale, ma il punto di accesso wi-fi deve essere rivolto in modo tale che il segnale sia circoscritto e rimanga all’interno del locale (es.: in caso di bar con dehor esterno in vetro). Se il titolare del pubblico esercizio vuole invece attivare un’area hot spot all’esterno del locale, dove il segnale può interferire con altre frequenze, scatta la necessità di segnalare l’attività di Wireless Internet Service Provider al Ministero delle comunicazioni e di richiedere una frequenza specifica alla quale trasmettere il segnale; l’esercente dovrà inoltre iscriversi al ROC. Anche se al Comune non va richiesta nessuna autorizzazione o licenza specifica, in tutti i casi si raccomanda di verificare quanto disposto dalle norme regionali e dai regolamenti comunali. 67 Come valutare il valore di mercato di una attività (avviamento commerciale) Chi si accinge a comperare un negozio o a rilevare un’attività commerciale non sempre riesce a Fatturato o reddito? valutare se il prezzo chiesto dal titolare uscente corrisponde o meno al reale valore di mercato di Il fatturato di uno o più esercizi precedenti è il punto di riferimento per la valutazione di un’azienda quell’attività. A livello generale, gli elementi di base che possono essere utilizzati per stabilire il ed esprime in termini numerici il contributo di diversi elementi che determinano il successo del prezzo di un’attività sono essenzialmente tre: bar, quali l’ubicazione, il passaggio, la bontà della formula commerciale, ecc. Il fatturato inoltre, può * * * il margine lordo di gestione e l’utile netto dell’impresa: sarebbe infatti necessario avere a di- indicare, oltre ai possibili ricavi, anche il volume della clientela e del lavoro necessario per la gestione sposizione i bilanci di almeno gli ultimi 3 esercizi ed effettuare una breve analisi per indici; del bar. Ad ogni modo il fatturato può essere considerato un punto di partenza per la valutazione l’ubicazione: bisognerebbe considerare la posizione del locale (posizione centrale o di periferia, e non un valore di riferimento in termini assoluti. L’imprenditore è infatti interessato al reddito ecc.), il flusso di passaggio che tale zona registra (strada frequentata o chiusa al traffico, tipologia netto che l’attività frutterà in futuro, perché è l’utile e non il fatturato il suo guadagno. di clientela media, ecc.), la facilità di accesso, di raggiungibilità, di parcheggio, ecc.; L’incasso effettivo può essere stimato, ad esempio, attraverso la verifica di un periodo sufficiente- lo stato di conservazione e di efficienza delle attrezzature e degli arredi: tale elemento incide mente lungo dei consumi (ad esempio i proventi della caffetteria possono essere valutati attraverso molto sui bar/ristoranti, perché arredi e attrezzature ben conservate non necessitano di inter- il consumo settimanale dei chili di caffè); è invece più difficile stimare l’incasso della somministrazione venti di sostituzione e quindi di ulteriori investimenti che graverebbero sul neo-imprenditore. di alimenti allorché vengano venduti prodotti preparati in casa. C’è poi anche da considerare il rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza: in parti- Si può comunque affermare che il fatturato è di per sé poco attendibile per definire il guadagno se colare va controllato se l’impianto elettrico è a norma e se il numero di servizi igienici è ade- non si esaminano in modo analitico i costi fissi e variabili connessi all’attività. Infatti la valutazione è guato alla metratura del locale. Per i locali tipo gelaterie/pasticcerie, più che l’efficienza degli diversa se a fronte di un fatturato di € 200.000,00 ho costi complessivi di € 120.000,00 o di € arredi, conta quella dei macchinari di laboratorio (es. impastatrici, pastorizzatori, mantecatori, 175.000,00. In generale i costi variabili (acquisto di cibi e bevande, di materie di consumo e servizi banchi frigoriferi, ecc.). necessari per l’esercizio, ecc.) nei pubblici esercizi possono essere quantificati in un terzo del fat- Altri elementi che possono aiutare a verificare se il prezzo chiesto è adeguato sono: turato (si pensi ad es. a un aperitivo analcoolico comprato a € 0,60, che “servito” costa, solo di - la potenzialità di sviluppo dell’impresa; costi variabili, € 0,90 ed è venduto a € 2,50). Essi possono discostarsi da questa percentuale, ma di - la durata del canone di locazione; solito di poco o con un’incidenza più bassa. I costi fissi (affitto, ammortamento degli arredi e delle - l’ampiezza del locale e la visibilità del locale (n. di vetrine). attrezzature, utenze varie, costo del personale, ecc.) rappresentano senz’altro la quota più signifi- Da ultimo si segnala che sulla base dei dati Fimaa Bergamo (Federazione italiana agenti d’affari di cativa dei costi e variano a seconda del locale e della sua gestione, ma la loro incidenza si riduce al mediazione aderente Ascom) l’offerta del mercato per bar, caffetterie e ristoranti risulta sempre crescere del fatturato. Se dal fatturato complessivo togliamo la quota di un terzo relativa ai costi va- piuttosto sostenuta, mentre è la domanda che si è rarefatta a causa della situazione del mercato e riabili, i restanti due terzi producono reddito a seconda dell’incidenza dei costi fissi. È proprio l’esame delle difficoltà di accesso al credito. di questi che permette di valutare la capacità di reddito dell’azienda. Occorre infine segnalare che fatturato, e quindi avviamento, contengono una quota di ricavi che di- Acquistare un bar: un esempio per calcolare il valore dell’avviamento Considerato che risulta estremamente difficile elaborare criteri di valorizzazione validi in generale per tutte le diverse tipologie di esercizi esistenti, restringiamo la nostra valutazione al caso di un “bar tradizionale”. Il valore dell’avviamento, inteso come capacità di produrre reddito di un’azienda, dipende da alcuni fattori che andiamo a esaminare nel dettaglio. 68 pendono esclusivamente dalle capacità del titolare che cede l’attività. Questa componente è rilevante sia nel caso in cui la gestione uscente sia estremamente abile, poiché c’è da attendersi una riduzione immediata della clientela superiore a quella fisiologica legata al cambio della gestione, sia nel caso di precedenti gestioni “disastrose”, poiché il locale potrebbe avere ottime possibilità di ripresa. Si sottolinea comunque che qualsiasi sviluppo che dipenda dalle potenzialità esprimibili dal nuovo titolare non rientrano nell’avviamento e dunque non possono essere in esso inserite. Possiamo quindi concludere dicendo che spesso è meno rischioso rilevare attività apparentemente in 69 Come valutare il valore di mercato di una attività (avviamento commerciale) crisi, qualora si ritenga che la stessa dipenda da carenze di gestione del precedente titolare e non Gli arredi e le attrezzature da fattori ambientali, piuttosto che attività floride e all’apice, che potrebbero essere valutate per un Un parametro che incide nella valutazione dell’avviamento è lo stato degli arredi e delle attrezzature, reddito anche non raggiungibile in futuro. almeno per quelle che non sono in comodato gratuito da parte dei fornitori. Arredi e attrezzature Idoneità dei locali alle normative sanitarie e di sicurezza sono, oltre che elementi funzionali, anche motivi di richiamo per l’esercizio. La valutazione tiene dunque conto sia della capacità d’attrazione che essi hanno, sia delle condizioni di fatto in cui si Questo elemento incide pesantemente sul valore dell’avviamento qualora l’assenza dei requisiti trovano e quindi anche della vita residua che possono avere (es. se il bancone deve essere cambiato, inerenti all’igiene e alla sicurezza possa dar luogo a spese di straordinaria amministrazione relative la valutazione dell’avviamento dovrà essere diminuita per tener conto della spesa che incomberà alla ristrutturazione dei locali. La valutazione passa infatti non tanto dall’autorizzazione comunale sul nuovo titolare). La presenza di attrezzature e arredi in buono stato faciliterà il gestore che voglia (la cosiddetta licenza), ormai superata dalle ultime novità legislative, salvo si tratti di aree urbane cedere rapidamente il locale. nelle quali l’amministrazione fissi limiti quantitativi, ma dal rispetto dei requisiti igienico-sanitari, dalla certificazione e conformità degli impianti generali e dall’agibilità dei locali che dovranno essere Durata del contratto di affitto autocertificati con assunzione di responsabilità del subentrante. L’assenza di uno o più requisiti in- Il contratto d’affitto commerciale è sempre di 6 anni più altri 6 (9 + 9 per gli alberghi) e completa- fluisce sul prezzo di cessione dell’azienda. Il rispetto di tutti i requisiti, senza necessità di spese sup- mente libero nella determinazione del canone. Il contratto d’affitto incide sulla valutazione nel caso plementari, può invece favorire una cessione rapida dell’azienda. Dimensione dei locali Questo elemento, all’apparenza molto importante, non è in realtà molto influente sulla valutazione di esistenza di clausole particolari o di una scadenza ravvicinata che possano pregiudicare la gestione nei successivi esercizi. Nei primi 6 anni del contratto la valutazione non viene influenzata poiché esiste una durata residua sufficiente per l’ammortamento dell’investimento. Nei successivi 6 l’acquirente provvederà ad accordarsi per la proroga del contratto prima di rilevare la gestione. dell’attività esaminata se si prende in considerazione il reddito netto. La metratura di un bar tradizionale va dai 40 ai 120 metri quadri. La dimensione incide sul fatturato, ma anche sui costi fissi e Ubicazione come tale può determinare più rischi che guadagni. I molti posti a sedere rappresentano infatti forti La posizione del locale e le caratteristiche della zona, in termini di densità della popolazione, vici- potenzialità di incassi solo nella misura in cui l’imprenditore riesca a richiamare clienti in numero nanza a infrastrutture (es. presenza di uffici e/o scuole), a parcheggi o al passaggio, è determinante adeguato per riempirli; in caso contrario, la cosa influisce in maniera pesante sul reddito, conside- nel definire il futuro volume d’affari. La buona ubicazione è comunque in parte riassunta dal fatturato rando che lo spazio “costa” in termini di costi fissi (affitto, arredamento, riscaldamento, personale che traduce in termini numerici le vendite. Attribuire un valore superiore all’avviamento per la ai tavoli, ecc.). Spesso “rende di più” un locale piccolo, gestibile dal titolare e dai suoi familiari, piut- buona ubicazione significa credere nelle potenzialità di sviluppo dell’attività. L’ubicazione può essere tosto di uno grande nel quale si deve far ricorso a lavoratori dipendenti. un fattore decisivo qualora queste potenzialità di crescita siano notevoli e solo in parte sfruttate In ogni caso il successo e i rischi connessi alle dimensioni sono sintetizzate dal livello del reddito dalla gestione precedente. netto dei precedenti esercizi. Il numero delle vetrine Questo elemento, fondamentale per altre categorie, ha poca importanza nella valutazione dell’av- Periodo di affiancamento Nel caso sia previsto un periodo di affiancamento al nuovo gestore da parte del precedente, il costo dell’avviamento può subire un lieve aumento. viamento di un bar. La vetrina, di solito coperta da tende, non sempre attrae i clienti e i vantaggi in 70 termini di maggiore luce nel locale sono compensati dai costi per la pulizia e la manutenzione di Condizioni di pagamento vetrine e serrande. Nella nostra provincia l’acconto da versare al momento del subentro corrisponde generalmente al 71 Come valutare il valore di mercato di una attività (avviamento commerciale) 30% del prezzo di cessione. Il residuo viene dilazionato con rate mensili per 3 o 4 anni senza inte- Un utile strumento di orientamento per la valutazione del valore di un’impresa del settore (sia in ressi. Condizioni più o meno favorevoli per le parti possono dar luogo a correzioni nella valutazione caso di acquisto del locale sia in caso di affitto), o per avere una valutazione generale del costo del prezzo. d’acquisto dell’immobile o del canone d’affitto è rappresentato da “Il listino dei prezzi delle aziende”, a cura di Fimaa-Ascom, inserito nel “Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia”, edito da Domanda e offerta La Rassegna. Non va infine trascurato che il valore dell’avviamento dipende comunque in generale dal gioco della domanda e dell’offerta per quel genere di attività. È evidente che la presenza di più alternative per l’acquirente, o l’assenza di potenziali clienti per chi vuole cedere, può determinare un valore di cessione più basso. Per alcune attività invece, la forte richiesta sul mercato provoca una sensibile lievitazione del valore dell’avviamento. Chi cede può comunque farlo alle condizioni che lui stesso stabilisce; sarà l’acquirente a decidere se rilevare quell’attività a quel prezzo o rinunciarvi e optare per altre alternative. Bisogna comunque segnalare che vi sono attività che per ubicazione o potenzialità di sviluppo vengono cedute a prezzi sensibilmente più alti rispetto a quello suggerito dal reddito netto dei precedenti esercizi, soprattutto qualora questo reddito possa essere stato estremamente basso o poco attendibile. Note finali Sulla valutazione influiscono i livelli di domanda e di offerta, gli orari entro i quali si concentra il fatturato (sono preferiti quelli che concentrano l’incasso nel solo orario diurno poiché i costi fissi, soprattutto quelli del personale, sono più bassi e consentono al titolare maggiore tempo libero), l’ubicazione, la possibilità di parcheggio, il passaggio e le caratteristiche della zona (infatti un’area densamente popolata o con forte presenza di uffici e/o scuole, può registrare elevati incassi negli orari di colazione e pranzo). L’acquisto o l’affitto dell’immobile La valutazione del prezzo di acquisto o del canone di affitto per immobili adibiti ad uso commerciale, in particolare per un bar, avviene considerando parametri in parte utilizzati per valutare l’avviamento della stessa attività. Le variabili di riferimento per tale valutazione sono la posizione (in città o in provincia, su vie principali o secondarie, ecc.) e le sue dimensioni. Completano la valutazione l’età e la qualità dello stabile (es. di pregio, signorile, popolare, ecc.), lo stato di manutenzione e il rispetto dei requisiti per l’ottenimento dell’autorizzazione sanitaria. 72 73 Le locazioni per attività commerciali Durata e recesso del potere d’acquisto deve essere espressamente prevista nel contratto. Allo scadere dei primi 6 Le locazioni di immobili destinati allo svolgimento di attività commerciali sono regolate dalla Legge se previsto nel contratto. Le condizioni del contratto possono essere rinegoziate solo al termine del- 392/78. La durata della locazione non può essere inferiore a 6 anni. Le parti possono stabilire una l’ultimo anno (il 12°), laddove ci si accordi per un nuovo ammontare del canone di locazione. anni il contratto si rinnova alle stesse condizioni iniziali e il canone si aggiorna in base all’indice Istat, durata più lunga, mentre durate più brevi o non previste sono tutte ricondotte ai 6 anni. Alla scadenza naturale dei 6 anni il contratto si rinnova tacitamente di 6 anni in 6 anni, salvo disdetta da Consigli utili per chi inizia/subentra a un’attività comunicare all’altra parte con lettera raccomandata, spedita almeno 12 mesi prima della scadenza. Il locatore, ossia il proprietario dell’immobile locato, può recedere dal contratto (diniego al rinnovo) Per il conduttore è necessario stipulare un contratto che stabilisca in modo chiaro i contenuti del alla fine dei primi 6 anni di durata nei soli casi espressamente previsti dalla legge, vale a dire quando rapporto di locazione: ad esempio il diritto di recesso con preavviso, l’uso esclusivo dell’immobile, intenda: le modalità di ripartizione delle spese di qualunque natura (tra cui le spese di registrazione). * adibire l’immobile ad abitazione propria del coniuge o dei parenti entro il 2° grado di parentela Può essere utile richiedere al locatore: in linea retta; * i dati catastali; adibire l’immobile all’esercizio di una delle attività previste dalla legge (in proprio o da parte * il certificato di agibilità; del coniuge o dei parenti entro il 2° grado di parentela in linea retta); * gli estremi della concessione edilizia; demolire l’immobile per ricostruirlo, procedere alla sua integrale ristrutturazione o al suo com- * i certificati di conformità degli impianti generali; pleto restauro. * la certificazione energetica dell’immobile (se dovuta in base al D. Lgs. n. 28 del 3 marzo 2011). * * Tale dichiarazione, anch’essa da effettuarsi almeno 12 mesi prima della prima scadenza del contratto, È assolutamente necessario, alla stipula del contratto, ottenere dal locatore la documentazione ne- deve contenere, a pena di nullità, il motivo per il quale si recede dal contratto, identificandolo tra cessaria per adempiere agli obblighi di legge in materia di sicurezza degli impianti elettrico, idraulico quelli tassativamente previsti dalla legge. e termoidraulico (dichiarazioni di conformità e rispondenza richiesti ai sensi del decreto impianti Il conduttore, ossia colui che ha preso in affitto l’immobile, qualora ricorrano gravi motivi (es. ces- DM 37/08 e obbligatori ai sensi della normativa sulla sicurezza sul lavoro D. Lgs. 81/08). sazione dell’attività, morte, calamità naturale, ecc.), può recedere in qualsiasi momento dal contratto, Successivamente sarà anche utile richiedere al locatore: ma sempre con un preavviso di almeno 6 mesi, da comunicarsi con raccomandata. Le parti possono * copia del contratto registrato; poi prevedere contrattualmente la possibilità, per il conduttore, di recedere dal contratto (indipen- * modello di versamento dell’imposta di registro per la quale il conduttore è responsabile in meno 6 mesi da comunicarsi al locatore con raccomandata. * ricevute di versamento del canone. Nel caso di cessazione del rapporto di locazione non dovuta a risoluzione per inadempimento, disdetta In caso di subentro a un’attività esistente, occorre prendere visione e verificare il contratto di lo- o recesso del conduttore, quest’ultimo ha diritto a un’indennità pari a 18 mensilità dell’ultimo canone. cazione in essere tra il proprietario dell’immobile e il conduttore che cede l’impresa, per verificare Canone (ove ad esempio manchino pochi anni al raggiungimento del termine del 12° anno). L’ammontare del canone è stabilito dalla libera contrattazione delle parti. La legge stabilisce che che non esistano debiti pregressi legati a spese condominiali non pagate o a cause civili pendenti. l’aggiornamento del canone possa avvenire nei limiti delle variazioni del potere d’acquisto (75% in- Per le verifiche del caso è buona norma prendere contatto direttamente con il proprietario del- cremento dell’indice ISTAT); in ogni caso, la facoltà di aggiornare il canone sulla base delle variazioni l’immobile. solido al locatore; dentemente quindi dall’esistenza di gravi motivi), purché sia rispettato l’obbligo di preavviso di al- i contenuti delle clausole, la scadenza e per procedere, se necessario, alla stipula di un nuovo accordo 74 Può essere inoltre utile verificare, nei confronti dell’amministratore dell’immobile o del proprietario, 75 Subentrare a un’attività esistente L’avvio ex-novo di un bar, di un ristorante o di * una pizzeria non rappresenta l’unica possibilità a disposizione di un aspirante imprenditore.Tal- * le informazioni sui margini di ricarico da apvità; * sito contratto di compravendita o di affitto di tener conto che il cambio di gestione può portare, inizialmente, a un calo degli incassi (circa * prestare attenzione all’acquisto della merce, evitando di acquistarne troppa (con il rischio di 20%); * la posizione dell’azienda e l’immagine creata avere rimanenze) o troppo poca (con ricadute negative sull’immagine percepita da parte della dalla gestione precedente; clientela); il reddito effettivo e il reddito netto dell’at- * cominciare a gestire il locale con un numero limitato di dipendenti, perché inizialmente i margini sta di registro del 3%, a cui va aggiunta natural- tività rilevata (valori ottenibili dai bilanci di guadagno non saranno molto elevati; è preferibile aumentare il personale in un secondo tempo, mente la parcella del notaio. Dopo l’atto degli ultimi anni); dopo aver verificato i carichi di lavoro e gli orari/giorni di maggiore afflusso nell’esercizio. notarile, l’inizio dell’attività da parte del suben- * la funzionalità e lo stato di conservazione trante è subordinato all’invio telematico della degli arredi e delle attrezzature eventual- Il subentro, sia mediante acquisto sia mediante affitto di azienda già esistente, presenta vantaggi, ma SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) mente lasciate; anche svantaggi. Vediamone alcuni: al SUAP del Comune dove ha sede il pubblico esercizio acquistato o preso in gestione. Con * l’esistenza di debiti residui a carico del ven- dei requisiti morali, dei requisiti professionali e che nulla è cambiato rispetto alla precedente gestione in riferimento ai locali, alle attrezzature e all’attività svolta. Rilevando * avviamento dell’attività (valore del pacchetto clientela); Qualche consiglio utile in più * possibilità di determinare il grado di rischio e di convenienza dell’investimento da effettuare, A chi sta pensando di ac- * possibilità di effettuare previsioni abbastanza attendibili sugli sviluppi futuri dell’iniziativa, avendo * acquisto di attrezzature e arredi in ottimo/buono stato a prezzo contenuto. un’attività tipo è importante verificare e analizzare: il rispetto essendo l’azienda già avviata e quindi inserita nel mercato e conosciuta dalla clientela; quistare un’attività commerciale consigliamo l’opportunità di analizzarne l’andamento passato; inoltre di: commerciale di questo * Vantaggi ditore o dell’affittuario. l’invio della SCIA l’esercente dichiara il possesso delle norme igienico-sanitarie e della normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/2008); 76 * plicare, differenti a seconda del tipo di atti- dere in affitto un esercizio già esistente. Per fare azienda; ambedue gli atti sono soggetti all’impo- già per far fronte alla spesa iniziale; contratto di locazione immobiliare; volta infatti è più conveniente acquistare o prenquesto occorre stipulare da un notaio un appo- tante possedere in proprio almeno l’importo richiesto come acconto, per evitare di indebitarsi la scadenza del contratto, in presenza di * fare un dettagliato conto economico-finanziario per verificare incassi e spese (utile per capire se si sarà in grado di far fronte al pagamento delle eventuali rate, fissate dal precedente proprietario in oc- Svantaggi * costo dell’avviamento in caso di subentro; * temporaneità (spesso breve) del rapporto senza godimento dell’avviamento finale in caso di affitto; * costi eventuali da sostenere prima di iniziare l’attività per la ristrutturazione e/o l’aggiornamento tecnologico oppure per l’ammodernamento/adeguamento del locale alle norme igienico-sanitarie e di sicurezza. casione della vendita). Sarebbe infatti impor77 Attrezzatura standard Note Ristorante tradizionale Altri strumenti utili alla lavorazione della/del: La cucina di un ristorante, anche del più piccolo, è suddivisa in diversi reparti in base alle lavorazioni - carne: tavoli di lavoro in acciaio inox con ripiani e cassetti, bilancia, carrelli a vasca per l’eventuale che vi sono effettuate. Secondo le dimensioni del locale tali reparti saranno più o meno grandi, più scongelamento, tritacarne, coltelleria specifica, eventuale amburghettatrice, eventuale polpetta- o meno differenziati e più o meno numerosi. trice, eventuale affettacarne, eventuale sega a nastro. Di seguito riportiamo l’elenco dei reparti tipo previsti e delle attrezzature/forniture standard di - pesce: carrelli a vasca per l’eventuale scongelamento, celle frigorifere per lo stoccaggio temporaneo. cui solitamente è necessario dotarsi. - verdure: tavoli di lavoro, piani per la mondatura, coltelleria, taglia-verdure, cubettatrice, lava-verdure. Reparto magazzino cella (refrigerata) e congelatore * Reparto sala Il magazzino può contenere sia merci deperibili (carne, pesce, verdure tagliate e lavate, ecc.), che * Oliere * Vassoi * Piatti di diverse misure * Bicchieri * Posate * Zuccheriere * Tovaglioli e tovaglie * Tavoli e sedie * Accessori tavolo (es. centrotavola, candele, vasi, ecc.) hanno bisogno di locali a temperatura controllata come le celle frigorifere, sia merci non deperibili (scatolame, spezie, farina, ecc.), che non hanno bisogno di essere conservati a temperatura controllata. È inoltre auspicabile che il magazzino sia dotato di pavimento con pozzetto di scarico per le acque reflue e di finestre con zanzariere. Gli scaffali, infine, devono essere collocati a un’altezza dal pavimento di almeno 20 cm. Reparto fuochi * * * * * * * * * * * * * * * 78 Fornelli Cuocipasta Forni a convenzione Bagnomaria Microonde Piastre Brasiere Grill Friggitrice Piccolo lavandino per lavaggio mani Forni a vapore Forni a raggi infrarossi Griglie Spiedi Cappa di aspirazione Reparto banco cucina (rigorosamente in acciaio inox) * Tritacarne * Grattugia formaggio * Mixer * Affettatrice * Cappa aspirante * Pentole varie * Coperchi * Coltelleria uso cucina * Attrezzatura varia (alluminio, carta pellicola, carta forno, ecc.) * Taglieri di vari colori in teflon (es. blu per il pesce, verde per la verdura, bianco per la carne) * Tortiere e attrezzature per dolci * Planetaria * Stendipasta Reparto lavaggio * * * * * Lavastoviglie Piano con lavelli Materiale di consumo per pulizia Asciugamani Contenitori per rifiuti Note È opportuno che i contenitori per i rifiuti siano allocati in un apposito locale dotato dei vari contenitori mobili e lavabili, di un pozzetto di scarico e di un rubinetto per il lavaggio. Reparto accessori * abbattitore di temperatura e sottovuoto spinto. Un’ultima annotazione riguarda invece i servizi igienici: i ristoranti devono averne almeno 2, uno per il personale addetto e uno per la clientela. La zona bagno deve prevedere un antibagno con lavandino (l’erogazione dell’acqua deve essere a fotocellula, oppure con rubinetto a gomito o a pedale), erogatore di sapone, erogatore di asciugamani monouso e wc con sistema di caduta d’acqua azionabile a pedale. 79 Attrezzatura standard Bar tradizionale Di seguito riportiamo l’elenco dei reparti tipo previsti per un bar, che svolge, ad esempio, servizio Banco gelateria Caffetteria snack e gelateria e delle attrezzature/forniture standard di cui solitamente è necessario dotarsi. Banco mescita * * * * * * * * * * * Macchina del ghiaccio Impianti spillatura birra o bibite (di norma in comodato d’uso dalle aziende produttrici) Bicchieri: da bibita o long drink, da degustazione, tumbler bassi o old fashioned per succhi e aperitivi, da birra nelle varie forme, coppa Asti per spumanti dolci, flûte, coppette cocktail, bicchieri per liquori vari, ecc. Mixing glass Shaker continentale e Boston Mixer elettrico Blender elettrico Strainer o passino per cocktail Bar spoon (cucchiaio lungo adatto per mescolare i cocktail) Stirer o bastoncini miscelatori Muddler o pestello * * * * * * * * * * * * * * * * Paletta per il ghiaccio Pinze di varie forme Decapsulatori e cavatappi Misurino per verificare le dosi Coltellino seghettato Pellino Rigalimoni Grattugia Spremiagrumi elettrico o manuale Spremispicchi Caraffe e caraffine di diverse forme e capacità Versatori vari Frantuma ghiaccio elettrico o manuale Spiedini di varie misure Contenitori igienici di varie misure Vassoi Retro banco e magazzino * * 80 Frigoriferi Bottigliera * * Contenitori per riciclo rifiuti Scaffali, mensole o ripiani * Tazzine, piattini, cucchiaini da caffè e da cappucci/té * Teiere * Bricchetti di diverse quantità * Piatti con forchette e cucchiai da dessert * Tovaglioli di diverse forme e qualità * Macchina del caffè * Macinino * Bollitori per té * Bollitori per il latte * Cioccolatiera * Contenitori per zucchero * Scalda brioches * Fornetto per brioches * Lavandino * Lavabicchieri * Vetrina espositore * Contenitori per gelato * Palette * Coppe di diversa forma e quantità * Vari contenitori per decorazioni complementari * Banco per la lavorazione del gelato * Lavandino * Pastorizzatore * Mantecatore * Abbattitore * Frigorifero positivo e negativo * Bilance di precisione * Caraffe graduate di diverse quantità Snack * Vetrina da esposizione * Vassoi di diverso tipo per esposizione * Taglieri in teflon * Affettatrice * Piastre riscaldate * Forni di diverso tipo (microonde, termoconvenzionale) * Coltelli di diverso tipo * Spalmatori per salse * Dosatori per salse e oliere complete * Apriscatole * Piatti e posate di diverse fogge * Cestini portapane * Tovaglioli di diverse forme e tipo * Tovaglie, coprimacchia o tovagliette americane * Contenitori per lo stoccaggio * Rotoli in alluminio, plastica trasparente, carta da forno, rotoli di carta assorbente * Lavandino * Lavastoviglie * Contenitori per rifiuti * Saponi e liquidi per la pulizia della mani e della zona lavoro 81 Attrezzatura standard L’incidenza dei costi del personale A questi reparti vanno poi aggiunte altre zone, anch’esse arredate e dotate di materiale/attrezzature In un ristorante e/o in un bar sono molteplici adeguate; vediamo quali sono: le figure utilizzate. Per permettere agli aspiranti addetto alla preparazione di diverse portate. Una figura di questo tipo, occupata a tempo soggetti con questa qualifica, ognuno dei quali - cassa: con misuratore fiscale, block notes, penne e altro materiale di cancelleria; imprenditori di verificare quanto l’assunzione - vendita: con vetrine ed espositori; di figure professionali possa incidere a livello di pieno per 40 ore settimanali, costa al datore di sosta clienti: con tavoli, sedie, sgabelli, divanetti e altro materiale d’arredo e di teleria (es. to- costi, di seguito riportiamo alcuni esempi che lavoro circa 28.192 euro l’anno (costo com- vaglie e tovaglioli); si riferiscono alle figure prevalenti. Precisiamo prensivo dei contributi Inps, Inail, ecc.; il dipen- toilette: a norma con tutto il necessario (es. carta igienica, carta per le mani, contenitori per che i valori riportati sono relativi ai costi com- dente percepirà circa 1.103 euro netti al mese). rifiuti, eventuali oggetti di cortesia, ecc.); plessivi annui da sostenere per le diverse figure Un cuoco qualificato assunto invece part-time, spogliatoio personale: con toilette e doccia, armadietti doppi, specchi, eventuali sedie e professionali e sono riferiti agli stipendi base occupato per 24 o per 20 ore settimanali, costa tavoli. previsti dal CCNL di riferimento (sono quindi all’imprenditore circa 16.925 euro se part-time escluse le professionalità generate dal mercato, 24 ore settimanali, e circa 14.116 euro se part- - che hanno costi e retribuzioni correlate alle ca- time 20 ore settimanali (in questo secondo pacità e all’esperienza). caso il dipendente percepirà circa 650 euro netti al mese). Cuoco unico (3° livello) Il cuoco unico è, come dice il termine, l’unico Barista (5° livello) cuoco presente in cucina. Una figura di questo Una figura di questo tipo, occupata a tempo tipo, occupata a tempo pieno per 40 ore setti- pieno per 40 ore settimanali, costa al datore di manali, costa al datore di lavoro circa 29.865 lavoro circa 26.365 euro l’anno (costo com- euro l’anno (costo comprensivo dei contributi prensivo dei contributi Inps, Inail, ecc.; il dipen- Inps, Inail, ecc.; il dipendente percepirà circa dente percepirà circa 1.048 euro netti al mese). 1.157 euro netti al mese). Un cuoco unico qua- Un barista qualificato assunto invece part-time, lificato, assunto invece part-time, occupato per occupato per 24 o per 20 ore settimanali, costa 24 o per 20 ore settimanali, costa all’imprendi- all’imprenditore circa 15.830 euro se part-time tore circa 17.930 euro se part-time 24 ore set- 24 ore settimanali, e circa 13.203 euro se part- timanali, e circa 14.953 euro se part-time 20 time 20 ore settimanali (in questo secondo ore settimanali (in questo secondo caso il di- caso il dipendente percepirà circa 610 euro pendente percepirà circa 677 euro netti al netti al mese). mese). 82 Cuoco (4° livello) e cameriere Aiuto cuoco / Sala / Bar (6° livello super) L’assunzione come cuoco presuppone che al- Questo tipo di figura, occupata a tempo pieno l’interno di una cucina possano esservi diversi per 40 ore settimanali, costa al datore di lavoro 83 Come sviluppare un format di successo per bar e ristoranti L’incidenza dei costi del personale circa 25.495 euro l’anno (costo comprensivo una utilità crescente in relazione alla progres- Un cliente sceglie un bar o un ristorante in base tutte le strutture ricettive esistenti nello stesso dei contributi Inps, Inail, ecc.; il dipendente per- siva formazione professionale di quest’ultimo. È a diverse motivazioni d’acquisto. Tra queste, a ambito territoriale (es. alberghi, B&B, agrituri- cepirà circa 1.014 euro netti al mese). Un aiuto possibile assumere un apprendista a patto che prevalere oggi sono sempre meno quelle legate smi, ecc.), ma anche le aziende/strutture che, cucina qualificato assunto invece part-time, oc- abbia compiuto 18 anni di età. alla soddisfazione di bisogni primari (fame e pur operando in ambiti di attività diversi, pos- cupato per 24 o per 20 ore settimanali, costa Ritornando agli esempi, un apprendista barista sete), ma quelle relative a soddisfare bisogni se- sono rappresentare dei “distrattori” della do- all’imprenditore circa 15.308 euro se part-time assunto a tempo pieno (40 ore settimanali), condari (es. autostima, immagine, moda, curio- manda della clientela (es. palestre e impianti 24 ore settimanali, e circa 12.768 euro se part- costa all’imprenditore circa 19.448 euro il sità, ecc.). In ogni caso, qualsiasi possa essere la sportivi, terme, maneggi, produttori di vino, time 20 ore settimanali (in questo secondo primo anno (l’apprendista percepirà circa 900 molla che muove il cliente verso le scelte di latte/formaggi, ecc.). caso il dipendente percepirà circa 588 euro euro netti al mese), mentre tale costo scende a consumo fuori casa, la preferenza dipende dal Ritornando alla formula commerciale, per rea- netti al mese). 11.580 euro circa se l’apprendista barista è oc- valore che il cliente attribuisce all’offerta com- lizzarne una di successo si deve progettarla a cupato solo part-time (24 ore settimanali). A plessiva dell’esercizio. tavolino, realizzarla sul campo e infine comuni- questo proposito è necessario specificare Per agire sulla qualità dell’offerta e creare “un carla, ma è bene sottolineare che per ottenere che l’imprenditore che assume un plus” agli occhi dei clienti occorre elaborare risultati duraturi, la comunicazione non può es- apprendista ha diritto a una ridu- una formula commerciale che sia da loro per- sere effettuata solamente durante la fase di lan- zione dei contributi Inps e Inail cepita come elemento di valore. L’offerta del- cio del locale, ma sono necessari interventi Apprendista barista Prima di fornire le informazioni sull’incidenza dei costi per questa figura professionale, riportiamo per i primi 3 anni; tale bene- l’esercizio, sia per il pasto sia per il tempo continui, in linea con le mutevoli esigenze del mente al rappor to di ficio può estendersi anche libero, deve caratterizzarsi (cioè contenere dei cliente. Una formula è infatti tale se sono defi- apprendistato. Esso rappre- al 4° anno se l’apprendista vantaggi o delle opportunità per il cliente, anche niti gli “ingredienti”: è necessario quindi indivi- senta uno speciale rapporto viene confermato a tempo se solo di tipo relazionale), distinguersi (cioè es- duare e delineare quali fattori di valore di lavoro nel quale il datore indeterminato dall’impren- sere percepita come “diversa” da quella di altri presenta l’offerta per la clientela. Ad esempio di lavoro da un lato si obbliga ditore. Per aver diritto alle locali e preferibilmente essere considerata mi- in un pubblico esercizio essi derivano solita- a corrispondere una retribu- agevolazioni l’apprendista gliore) ed essere visibile (cioè comunicata e mente da servizio offerto, varietà, accuratezza, deve partecipare a iniziative percepita in modo coerente dal target obiet- sicurezza, pulizia e immagine, elementi che sono formative, esterne all’azienda, re- tivo). L’analisi dell’offerta esistente, fondamen- alla base di un corretto rapporto tra esercente golamentate dai contratti di lavoro e tale in fase di avvio di una nuova attività, porta e cliente e che devono rispondere a standard alcune indicazioni relativa- zione all’apprendista e a garantire la formazione necessaria perché questi possa conseguire la ca- a distinguere concorrenti diretti e indiretti. di qualità oggi sempre più alti (soprattutto a li- Nella prima categoria rientrano naturalmente vello di igiene degli alimenti e di processi di N.B. Per approfondire i contenuti dei diversi rap- gli operatori presenti sul territorio che offrono conservazione e manipolazione degli stessi). Pertanto, nel rapporto di apprendistato, l’inse- porti di lavoro e le alternative offerte dalle nuove gli stessi servizi del pubblico esercizio che si Sebbene questi elementi siano la base per lo gnamento non è fine a se stesso, in quanto si forme contrattuali alle imprese del settore, si consi- vuole avviare (si veda il capitolo successivo de- svolgimento dell’attività, non sono però suffi- svolge pur sempre in funzione dell’attività pro- glia di rivolgersi alle diverse Organizzazioni di ca- dicato ai “Dati statistici relativi al settore”). No- cienti per innescare un processo di richiamo di duttiva dell’azienda, consentendo all’imprendi- tegoria del territorio anche perché la normativa è tevolmente più ampio sarà invece l’insieme dei nuova clientela. Esistono infatti altri fattori spe- in costante aggiornamento. concorrenti indiretti, tra i quali sono da inserire cifici della proposta, capaci di renderla innova- pacità tecnica per diventare lavoratore qua- dalla legge. lificato, e dall’altro consegue il diritto di utilizzare l’opera dell’apprendista nell’impresa. tore di trarre dalle prestazioni dell’apprendista 84 85 Come sviluppare un format di successo per bar e ristoranti tiva e di qualità rispetto alla concorrenza. bile o quantomeno conveniente in senso ampio del cliente: il consumatore non rimane fedele Abbiamo già detto che un pubblico esercizio, l’atto di consumo e portare il cliente a parteci- allo stesso standard di offerta, ma risulta carat- tradotta in elementi visibili e percepibili, che salvo casi eccezionali, non soddisfa soltanto bi- pare in modo attivo al processo di consumo, in terizzato da uno spiccato senso di sperimenta- siano in grado di rendere riconoscibile il lo- sogni primari, ma anche bisogni di ordine supe- modo che l’emozione vissuta dal cliente in- zione e di nomadismo, che lo spinge verso cale e siano garanzia della sua qualità e del riore legati alla socialità, all’intrattenimento e fluenzi la sua percezione in termini di soddisfa- esperienze nuove, innovative e offerte flessibili suo valore. In questa fase si definiscono: allo svago. Allora è utile chiedersi “Perché si zione. e diverse. Questa eterogeneità di preferenze - mangia e si beve fuori casa?”. A pranzo lo si fa È comunque vero che il cliente non ha un pro- offre naturalmente spazio a diverse offerte co- solitamente per ragioni lavorative e i fattori che filo univoco e quindi la clientela non può essere struite su valori diversi, ma tutte di qualità. Tra- determinano la scelta sono la pros- segmentabile. Al realizzazione, nella quale la proposta viene il nome, l’insegna, il logo, l’immagine coordinata, la carta bar e la lista menù - il layout del locale (disposizione interna), l’arredo e le suppellettili, le di- dizione e modernità, semplicità e prestigio, cliente piace uscire per man- esclusività e accessibilità, tipicità e buon prezzo: vise del personale, i servizi integrati alla giare bene e per divertirsi, sono tutti valori di successo, a patto che rien- somministrazione (es. eventuali giochi, e questo può avvenire trino in un’offerta nella quale atmosfera, stile e intrattenimento, eventi, ecc.), l’ampiezza bero, invece, le motiva- scegliendo un locale servizio siano coordinati al valore percepito dal e la profondità dei servizi e dei prodotti zioni della scelta sono prestigioso o uno sem- cliente-utente che non deve comunque prescin- di- plice, una pizzeria o un dere dalla qualità. - verse. In una visione ristorante specializzato Costruire un esercizio di qualità - simità, rapidità del servizio, rapporto qualità/prezzo e servizio. Per il tempo li- completamente complessa del con- in sumo, oggi al bar o al ristorante non preparazioni di pesce. Ma oggi ci sono alsi consumano più “singoli prodotti”, ma “beni” inseriti in un sistema più ampio e il consumatore esprime cuni elementi nuovi che sembrano caratterizzare il comportamento d’acquisto di una larga fetta di clientela: la transnazionalità e uno preferenze non tanto su cosa consuma (un spiccato gusto dell’esotismo, conseguenze della piatto di pasta pur buono è sempre un primo globalizzazione, del turismo di massa e della cul- piatto ovunque), ma sulle modalità di consumo, tura mediatica, in cui la fruizione del tempo li- sui servizi associati e sulle capacità relazionali bero diventa consumo e avvicinamento a di quel sistema di consumo. È cioè l’esperienza culture differenti. Ciò alimenta la domanda per di consumo a favorire il richiamo e la fidelizza- locali etnici (es. la birreria irlandese, il ristorante zione del cliente. L’offerta complessiva del lo- messicano, le formule americane, l’offerta asia- cale deve essere un generatore di emozioni tica, ecc.) e per l’innovazione culinaria e del multisensoriali: l’atmosfera, la luce, la musica, il consumo di prodotti e stili di servizio prove- servizio, la qualità dell’offerta, le relazioni, ecc., nienti da paesi esteri. Un altro fattore venuto devono essere tarate per rendere indimentica86 perfettamente * alla ribalta negli ultimi anni è la trasversabilità proposti, ecc. i criteri di gestione economica dell’esercizio - fondamentali: * progettazione, nella quale vengono definiti gli elementi che caratterizzano il locale e i valori che si vogliono trasferire ai clienti, ossia: - i bisogni che si intendono soddisfare at- * comunicazione, nella quale la proposta viene resa nota al cliente. In questa fase, necessaria per lanciare e poi consolidare l’immagine complessiva del locale, occorre determinare: - i valori specifici che si intendono proporre - i servizi, la musica e gli eventuali spettacoli, il merchandising e la gestione del- traverso l’offerta proposta - la qualità dei prodotti e dei servizi, i prezzi e il posizionamento; Lo sviluppo di una formula di successo, nel settore degli esercizi pubblici, richiede 3 passaggi i principi e le regole dei servizi l’assortimento - lo stile del servizio, la relazione con il cliente, la comunicazione interna (con gli elementi chiave della proposta, cioè cartelli, striscioni espositori, display, quelli che delineano l’offerta; ecc.) - le attività promozionali e le campagne 87 Come sviluppare un format di successo per bar e ristoranti pubblicitarie esterne da attuare nel glio avvalersi della collaborazione di una agen- Non mancano poi le considerazioni di ordine corso del tempo. zia. legale, in merito alla tutela dei segni distintivi saggi realizzati siano: Cerchiamo di seguito di fornire qualche indica- In ogni caso, prima di procedere a realizzare d’impresa, che richiedono la novità del nome * zione ulteriore per sviluppare la fase della co- qualunque materiale/inserzione, è buona regola, scelto. Per evitare di scegliere nomi già usati da municazione. ai fini dell’immagine del locale: altri è utile verificare sul campo quali nomi sono * completi e convincenti; Le iniziative che si possono mettere in atto per a) creare un marchio, riconoscibile, che possa stati usati dai locali attivi nella zona prescelta * coerenti con l’immagine del prodotto/ser- comunicare e promuovere l’attività di un bar/ri- durare nel tempo (un simbolo grafico o un (es. Comune prescelto e Comuni vicini). La ti- storante devono riuscire non solo a presentare, disegno che identifichi l’esercizio); ma anche a sostenere il prodotto/servizio offerto nei confronti del cliente-consumatore compagni sempre il marchio. accessibili a tutti; vizio offerto; * fosse destinato anche a un pubblico straniero), correttamente indirizzati al target che ci si è prefissati di raggiungere; scelta del nome debbano essere considerati alcuni aspetti, quali la valenza turistica (se il locale comprensibili, nel senso di chiari, semplici e * interessanti, in quanto devono riuscire a provocare un interesse da parte del desti- tipo; obiettivi delle attività saranno dunque: Questi elementi dovranno essere coordinati tra - loro e comparire sempre su tutto il materiale la rinomanza del soggetto erogatore (es. “da blico in senso generale, cercando di creare solitamente realizzato per pubblicizzare/pro- Gianni” se conosciuto e apprezzato dal grande Un’ultima annotazione di carattere generale: dal “interesse” nei confronti della nuova inizia- muovere e comunicare l’attività: dal biglietto da pubblico), la eventuale sintesi del valore dell’of- punto di vista della comunicazione e del mar- tiva; visita, alla carta da lettere, al cartellone pubbli- ferta (es. “risto-pizza”), ecc. keting, agli occhi del cliente l’immagine del- presentare l’attività alla potenziale clientela citario/depliant, ecc. Una volta scelto il nome del locale è natural- l’azienda deve essere unica, quindi è necessario La formula commerciale di un bar o di un risto- mente importante “comunicarlo”: avere una che l’offerta del locale si presenti con una pro- - far conoscere il prodotto/servizio al pub- target. natario. rante non può infatti prescindere da un bel bella insegna (simbolo + scritta) può servire in- pria personalità, attraente, ma nello stesso realizzati sia materiali informativi (es. cartelloni nome, o comunque da un nome accattivante, fatti a veicolare l’immagine del locale e/o “ag- tempo coerente con il reale servizio offerto: il pubblicitari, locandine o volantini, che eviden- che deve saper canalizzare i valori fondamentali ganciare” anche chi passa, suggestionandolo e consumatore infatti percepirebbe come negativi zino l’offerta e diano indicazioni su come rag- collegati all’esercizio e alla sua offerta. Il nome spingendolo a “provare” in prima persona il lo- gli eventuali scompensi tra immagine e pro- giungere il locale), sia inserzioni a pagamento su deve agire sulla percezione evocando senti- cale. Risultano quindi importanti sia la scelta dei dotto/servizio offerto. giornali, riviste, siti internet,TV e radio di solito menti ed emozioni che muovano il senso di colori, sia il tipo di illuminazione dell’insegna, Riportiamo infine alcune delle possibili strade a carattere locale, ma nel tempo si possono sperimentazione del cliente e favoriscano il ri- che dovrà comunque essere sempre perfetta- da percorrere per pubblicizzare la propria of- anche prevedere investimenti su testate/media cordo dell’esperienza di consumo. In questo mente visibile anche di notte (attenzione ai co- ferta, sottolineando che, nel caso dei pubblici di più ampia portata -es. guide di settore a ca- senso il nome del locale può a ragione essere lori delle insegne luminose: non utilizzare il esercizi, la forma di promozione indiretta più rattere provinciale/regionale o, se è il caso, a ca- considerato il biglietto da visita dell’esercizio e rosso, il verde e l’arancione/giallo in prossimità efficace ed economica rimane sicuramente rattere nazionale. Alcuni di questi strumenti di creare associazioni mentali positive. Il nome di semafori o incroci). quella del “passaparola positivo”, svolto dalla comunicazione possono essere realizzati anche deve trasferire atmosfera, stile e gusto del lo- Passando poi ad analizzare il modo di effettuare clientela che parla a conoscenti e amici del “in proprio” (con un pc e una stampante a co- cale, ma non si tratta di un semplice esercizio altre comunicazioni, sarà utile cercare di “cali- posto dove è stata, in quanto soddisfatta. lori, locandine, volantini e biglietti del locale creativo. In generale valgono le regole del mar- brare” i messaggi in base alla tipologia di mate- 1. Inserire il proprio locale in una delle guide possono essere realizzati senza grandi spese), keting per la costruzione del nome (naming): riale che si sta realizzando e al cliente al quale stampate periodicamente dalle Organizza- nuovo, corto, chiaro e facilmente ricordabile. ci si sta rivolgendo. Ad ogni modo per creare zioni di categoria o da istituzioni locali (es. Per “centrare” questi obiettivi possono essere mentre per realizzare spot e annunci, sarà me88 b) individuare una frase o un motto che ac- pologia del servizio richiede infine che nella comunicazioni efficaci è necessario che i mes- 89 Come sviluppare un format di successo per bar e ristoranti Dati statistici relativi al settore Comune, Provincia o CCIAA) con valenza provinciale, regionale o nazionale, ed eventualmente I dati presentati di seguito offrono un quadro di riferimento dell’andamento del settore sommini- aderire a iniziative specifiche da loro attivate (es. inserimento del nominativo del locale nei siti strazione di alimenti e bevande in provincia di Bergamo. In particolare sono riportati i numeri delle istituzionali delle medesime organizzazioni, partecipazione alle fiere/manifestazioni dalle stesse attività di ristorazione (intesi come esercizi con cucina), delle gelaterie e pasticcerie* e dei bar e promosse, ecc.). altri esercizi simili senza cucina** che risultano dalle estrazioni effettuate dall’Ufficio Statistica, prezzi 2. Fare attività di mailing verso la clientela che ha usufruito del servizio del locale e alla quale è e biblioteca della Camera di Commercio sulla base dei codici Ateco 2007 (classe 56). I dati si rife- stato chiesto un indirizzo e-mail di riferimento; in questo modo è possibile inviare al cliente in- riscono al periodo 31/12/2011 – 30/09/2012 e riguardano le imprese (sedi) attive in tutti i formazioni su iniziative particolari del locale, eventi, menù o serate a tema, ecc. Comuni della provincia di Bergamo. 3. Organizzare attività di promozione in loco per creare interesse nei confronti del locale (es. inaugurazione, degustazioni, eventi/serate speciali o a tema da ripetere, con variazioni, periodicamente, ecc.). 4. Realizzare materiale promozionale (gadget) da lasciare alla clientela come segno distintivo del locale. 5. Verificare che la segnaletica stradale posta per permettere alla clientela di raggiungere il locale sia adeguata, visibile e chiara, poiché spesso si “perdono” clienti che, stanchi di non trovare indicazioni, decidono di cambiare meta e si dirigono verso altri locali meglio segnalati. N.B. Le informazioni date in questo capitoletto non esauriscono certo il discorso relativo al format e alla comunicazione: si rimandano gli interessati ad approfondire gli argomenti attraverso letture o mediante la partecipazione a corsi di formazione specifica organizzati dalle Organizzazioni di categoria per gli operatori del settore. * Si precisa che i dati relativi alle gelaterie e pasticcerie comprendono sia gli esercizi assimilabili ai bar, che somministrano cioè alimenti e bevande, sia le attività artigianali che producono ma non somministrano alimenti e bevande. ** Non essendo oggetto della presente guida, sono escluse dall’analisi tutte le altre attività dei servizi di ristorazione, ad esempio la ristorazione ambulante, la fornitura di pasti preparati (catering e banqueting) e il servizio delle mense. Classe di attività: ristoranti con somministrazione * * * Consistenze al 31/12/2011: 1.413 Consistenze al 30/09/2012: 1.405 Saldo nel periodo considerato: -8 Classe di attività: gelaterie e pasticcerie * * * Consistenze al 31/12/2011: 242 Consistenze al 30/09/2012: 253 Saldo nel periodo considerato: +9 Classe di attività: bar e altri esercizi simili senza cucina * * * 90 Consistenze al 31/12/2011: 2.660 Consistenze al 30/09/2012: 2.721 Saldo nel periodo considerato: +61 91 Dati statistici relativi al settore Consigli utili In generale, nonostante la difficile situazione congiunturale e le difficoltà che il settore commercio Di seguito forniamo alcuni consigli utili che pos- tale rapporto deve essere ispirato alla cortesia e servizi attraversa da ormai diversi trimestri, si registra una buona tenuta del comparto della som- sono servire ad avviare un’attività nell’ambito e alla professionalità, che devono essere perce- ministrazione di alimenti e bevande. Aumenta, nel periodo considerato, il numero di gelaterie e pa- dei pubblici esercizi. Sebbene infatti la maggior pite a partire dalla telefonata per la prenota- sticcerie (+9) e di bar e altri esercizi simili senza cucina (+61), mentre sembrano risentire parte dei consigli si riferisca esplicitamente ai zione, maggiormente della crisi le attività di ristorazione con somministrazione (-8 unità).Anche per queste ristoranti è comunque vero che, in linea di mas- all’ingresso del locale, fino allo svolgimento del ultime si intravede però qualche segnale positivo: dopo 3 trimestri caratterizzati da un numero di sima, tali consigli possono “adattarsi” anche per servizio al tavolo. Spesso infatti capita di andare cessazioni superiore a quello delle iscrizioni, nel 3° trimestre 2012 tornano a prevalere le aperture chi desidera avviare un bar o locali simili, dato in un ristorante e non rimetterci più piede per (15) rispetto alle chiusure (13). che molte problematiche e decisioni da pren- motivi del tutto estranei all’offerta culinaria Per ciascuna delle classi di attività considerate si forniscono di seguito i valori riferiti ai Comuni dove maggiore è la concentrazione degli esercizi/locali. 92 -1 +4 -1 +1 +1 +1 - Saldo 2 3 3 37 6 5 1 1 4 2 3 3 3 11 3 5 8 3 2 2 Consistenze al 30/09/2012 2 3 4 33 6 5 1 1 5 1 3 3 3 10 2 5 8 3 2 2 Bar e altri esercizi simili senza cucina Consistenze al 31/12/2011 +3 -2 -2 -1 -1 +1 +1 +4 -2 -2 +1 -1 -1 +1 -1 -1 - Saldo 32 12 12 223 10 15 11 23 19 20 23 13 7 22 23 25 49 16 14 21 Consistenze al 30/09/2012 Saldo 29 14 14 223 11 16 10 22 15 22 23 15 7 21 24 26 48 17 15 21 Consistenze al 31/12/2011 Consistenze al 30/09/2012 Albino Alzano Lombardo Azzano San Paolo Bergamo Calusco d’Adda Caravaggio Castione della Presolana Clusone Curno Dalmine Lovere Osio Sotto Ponte San Pietro Romano di Lombardia Sarnico Seriate Treviglio Treviolo Urgnano Zogno con l’accoglienza dere sono in realtà comuni ad entrambe le ti- proposta, ne sono esempi bagni non funzionanti pologie di esercizi. o non puliti, la scortesia dei camerieri o la scarsa organizzazione della sala. Questi fattori Gelaterie e pasticcerie Ristoranti con somministrazione Consistenze al 31/12/2011 Comune proseguendo 46 29 17 427 36 41 32 40 27 44 26 25 36 63 31 46 94 17 21 22 46 32 20 432 40 42 34 41 25 46 27 25 37 62 34 48 96 17 22 23 +3 +3 +5 +4 +1 +2 +1 -2 +2 +1 +1 -1 +3 +2 +2 +1 +1 * Gestire un ristorante richiede una grande professionalità e un notevole impegno non solo in termini economici, ma anche in termini di tempo. Può essere importante, prima di intraprendere l’attività, aver fatto pratica in un'altra struttura del settore, come ad es. albergo, bar o simili. Ad ogni modo si possono indicare alcune caratteristiche che l’aspirante imprenditore di questa attività sarebbe utile possedesse, distinguendo tra competenze, conoscenze e attitudini da un lato e capacità gestionali dall’altro. In linea di massima è utile possedere sia conoscenze e competenze in ambito gastronomico ed enologico, sia conoscenze in ambito igienicosanitario, ma è altresì importante “saperci fare con la clientela”, che significa non solo saper consigliare nella scelta del menù e nell’accostamento del vino, ma essere in grado anche di in- sono spesso poco considerati dalla ristorazione italiana, che risulta maggiormente concentrata sulla preparazione delle pietanze e attenta alle materie prime da usare, ma meno “diligente” su altri aspetti, come per esempio l’accoglienza dei clienti al loro arrivo. Per quanto riguarda invece le problematiche gestionali, potrebbe essere utile avere conoscenze organizzative, ma anche contabili e fiscali, che pur delegate ad un’Organizzazione o a un commercialista sarebbe importante fossero comprese da parte del titolare in modo da capirne le implicazioni e i meccanismi. Sarà comunque importante partecipare periodicamente a corsi di formazione e di aggiornamento per aumentare la propria competenza professionale e/o gestionale, soprattutto in quegli ambiti in cui si ritiene di essere più carenti. trattenere gli ospiti dimostrando competenza su vari argomenti. Dare la giusta attenzione al * La gentilezza, la cordialità e la compe- cliente risulta essere elemento molto impor- tenza sono tutti elementi molto apprezzati tante ma soprattutto apprezzato dalla clientela: dalla clientela: camerieri sgarbati, incompetenti 93 Consigli utili e poco disponibili possono davvero rovinare diose, perché il vero guadagno sta nel saperle troppo articolato e deve permettere al cliente altre, dunque anche la scelta della posizione in l’immagine del locale, spingendo altrove la clien- lavorare a regola d’arte. Offrire un numero di di capire subito di cosa si tratta, magari eviden- cui collocare i piatti in un menù può risultare piatti non troppo elevato, utilizzando anche ziando alcuni degli ingredienti usati (scelti tra importante. tela. Ma scegliere il personale giusto non è sempre facile: gli stipendi sono buoni, ma gli orari pochi ingredienti, ma di prima qualità, permette quelli più significativi e accattivanti). Da evitare Bisogna poi ricordare che il menù non è solo sono massacranti e si lavora soprattutto di limitare le spese, concentrare gli acquisti e invece menù macchiati, rovinati o scaraboc- l’elenco di piatti offerto dal ristorante, ma è in quando gli altri si divertono o si rilassano, cioè ottenere economie di scala. Nella determina- chiati, che risultano di difficile lettura e non realtà uno dei principali strumenti di comuni- la sera, il fine settimana e le festività. Quindi riu- zione dell’offerta gastronomica si consiglia poi danno una buona impressione, anche in pre- cazione e vendita dell’azienda. Il menù deve scire a comporre una buona squadra di la- di lasciare spazio anche alla tradizione e di of- senza poi di pietanze e preparazioni soddisfa- quindi sapere svolgere una serie di funzioni voro, unita, efficiente, competente e motivata, frire specialità locali e legate al territorio, cer- centi. Nel caso di ristoranti etnici o con oltre a vendere i piatti e indirizzare il cliente è un fattore decisivo per il successo del locale: cando magari di proporle in veste nuova o con proposte internazionali è consigliato dare una nelle scelta: invogliarlo, stuzzicarne la fantasia e ecco perché non basta avere fortuna a trovare nuovi accostamenti. descrizione del contenuto dei piatti in termini l’appetito, stimolarlo e incuriosirlo, emozionarlo di ingredienti usati, dato che si tratta di ricette collaboratori/dipendenti “in gamba”, ma è anche necessario che chi li coordina sia * Per riuscire a fidelizzare i nuove a cui il pubblico non è ancora abituato. in grado di motivarli, di trasferire clienti alcuni fattori risultano si- Ai ristoranti con clientela prevalentemente fa- loro insegnamenti e saperi e sap- curamente fondamentali; tra que- miliare si consiglia invece di prevedere un menù pia valorizzare e apprezzare le ca- sti la speciale per i bambini, con quantità ridotte e ratteristiche di ognuno a seconda creazione di un ambiente piace- soprattutto con una scelta di ingredienti ben del ruolo svolto. vole (curato nei dettagli, ma so- calibrata, mentre per i locali ubicati nelle vici- prattutto pulito e accogliente), la nanze di uffici, scuole, università è consigliato * Altri elementi fondamentali per qualità e varietà del menù (che inserire nel menù piatti leggeri, che permettano il successo di un ristorante sono: dovrebbe variare nel tempo, ade- a chi lavora/studia di poter continuare la pro- una location azzeccata e facil- guandosi alle stagioni e ai prodotti pria attività nel pomeriggio senza appesantirsi mente raggiungibile, ma sono apprezzate dalla disponibili) e prezzi proporzionali all’offerta e troppo. Qualora il locale si trovi in una località clientela anche location singolari e diverse da alla sua qualità (il mercato premia infatti il buon frequentata da turisti stranieri sarebbe oppor- quelle di altri locali (ad es. ex fabbriche), in rapporto qualità-prezzo sia nella fascia alta sia tuno disporre di menù tradotti secondo la pro- modo da far vivere un’esperienza emozionale in quella bassa, quindi i prezzi devono essere venienza della clientela turistica. In questo caso che va oltre il semplice consumo di cibo e be- corretti e rapportati alla qualità del cibo e del il personale dovrebbe anche essere in grado di vande. In secondo luogo è importante puntare servizio offerto). descrivere i piatti proposti in altre lingue. ad esempio citiamo Il menù dovrà essere inoltre “costruito” in ma- su una elevata qualità del servizio e sull’of- 94 ferta gastronomica, pur limitata per un bar * Alcuni consigli anche per creare il menù niera non casuale: le portate più interessanti o simili, o più ampia per ristoranti. Quest’ultima del proprio ristorante, che rappresenta il primo dovrebbero essere concentrate al centro della si ottiene partendo dalle materie prime, che de- biglietto da visita del locale. Il nome dei piatti carta. Studi dimostrano infatti che lo sguardo si vono essere semplici, di qualità e non dispen- non deve essere troppo semplice, ma neppure posa più volte in questa zona che non nelle e rassicurarlo. Il “miglior menù” è poi rappresentato dal personale: infatti i clienti che desiderano essere consigliati spesso si affidano alle “dritte” dei camerieri. Un bravo cameriere sa indirizzare la vendita anche in funzione delle scorte di magazzino/frigorifero e, utilizzando l’empatia, riesce a intercettare le esigenze dei clienti ai tavoli in modo da proporre piatti accattivanti a partire dalla presentazione fatta. * L’attenzione al cliente si dimostra attraverso alcuni piccoli accorgimenti che, unitamente alle competenze professionali, possono contribuire a qualificare positivamente il locale. Tra questi è importante ad esempio saper spiegare il prodotto/offerta in modo esauriente, garantire tempi di attesa brevi (per far fronte ai momenti di massima affluenza e cercare di essere il più possibile rapidi è utile pianificare la presenza del personale ricordando che rapidità non significa trascuratezza, perché ogni cliente 95 Consigli utili deve essere servito con cura e attenzione, novembre 1993 n. 507). Per informazioni ine- poter avere successo sono poi necessari anche risultare in linea con il tema scelto del locale, anche quando è un cliente già fidelizzato) e cer- renti ai versamenti dell'imposta a Bergamo ri- altri “ingredienti”. Per quanto riguarda le idee alla realizzazione di eventuali gadget che carat- care di soddisfare richieste speciali che arrivano volgersi agli uffici della società AIPA Spa, via che possono “attirare” clientela, le tendenze terizzano il locale e che possono essere venduti dai clienti (es. menù particolari, feste di com- Arrigo Boito 14, tel. 035/249186. Per l'effettua- oggi sono quelle di creare locali a tema ispirati alla clientela, a tutti gli elementi dell’immagine zione di tutte le forme pubblicitarie è comun- ad esempio alla musica, al cinema, alla moda o coordinata, dai menù ai biglietti da visita al sito modo il cliente si sentirà unico, “coccolato” e que autorizzazione ad altre culture (es. locali alla francese o all’ame- internet, ecc.). In generale possiamo dire che i difficilmente “tradirà” il locale preferendolo ad comunale da richiedere al Servizio Tributi del ricana) o ancora locali molto minimalisti nell’ar- locali che funzionano sono quelli che hanno una redamento o supertecnologici o che fanno uso precisa “fisionomia” e caratteristiche peculiari pleanno, servizio prolungato, ecc.): in questo altri. necessaria apposita Comune (in piazza Matteotti 3 a Bergamo), mediante l'utilizzo di appositi modelli da ritirare * Prima di realizzare l’insegna di un eserci- presso lo stesso servizio oppure da prelevare zio (bar o ristorante) è utile: dalla pagina internet www.comune.ber- - - - presentare domanda al Comune compi- gamo.it dedicata a pubblicità e affissioni. lando appositi formulari, allegando disegno Segnaliamo a tutti coloro che vogliono indicare o bozzetto dell’insegna e piantina della lo- il proprio locale lungo le strade di chiedere calità dove essa verrà collocata; prima le necessarie autorizzazioni all’ente pro- informarsi sui limiti dimensionali che l’inse- prietario della strada dove si vuole apporre il gna deve rispettare; cartello, così da evitare spiacevoli multe. In par- nel caso in cui l’insegna sia luminosa, verifi- ticolare per le strade comunali la richiesta va care l’impianto elettrico (esso deve essere inoltrata al Comune di pertinenza, per quelle a norma e presentare adeguate protezioni provinciali alla Provincia (Assessorato alla Via- della sorgente di luce); bilità) e per le strade statali è necessario rivol- nel caso in cui l’insegna sia posizionata su gersi direttamente all’Anas. immobili sottoposti a vincoli architettonici, 96 occorre il nullaosta della Sovrintendenza * La capacità di sapersi distinguere dalla delle Belle Arti. concorrenza è un fattore essenziale per la so- E’ bene ricordare inoltre che la pubblicità pravvivenza di un locale (sia che si tratti di un esterna, effettuata attraverso forme di comu- ristorante o di un bar), così come è importante nicazioni visive ed acustiche nei luoghi pubblici, riuscire a cogliere le nuove richieste del mer- visibile da luoghi pubblici o aperti al pubblico, cato, cercando di rimanere al passo con i tempi comprese le pubbliche affissioni, è soggetta al e modificano via via la propria offerta sulla base versamento di un'imposta ovvero di un diritto delle mutate esigenze della clientela. A volte da versare a favore del Comune nel cui terri- però, per distinguersi dalla concorrenza, basta torio sono effettuate (sulla base del D. Lgs. 15 anche solo un’idea, anche se è vero che per di pochi colori e tutto risulta in tinta, come nel che rimangono impresse alla clientela. Nel caso caso di locali monocromatici (total white o di un ristorante a tema è bene ricordarsi che la total black), dove l’uso di altri colori rispetto al cucina e la qualità dei prodotti devono comun- colore dominante viene riservato a pochi ele- que rimanere sempre al centro dell’attenzione menti/oggetti.Via libera comunque anche all’al- di chi gestisce il locale e di tutto il suo staff; lestimento di spazi con arredamento ricercato quindi sebbene sia giusto puntare sull’immagine, o poco convenzionale, per dare carattere al lo- la sua importanza non deve però superare cale e renderlo unico, ricordandosi che il cliente quella della cucina. oggi ama “sperimentare” e che tende a non frequentare locali “piatti” e anonimi. Ecco alcuni * Un locale, ed in particolare un bar, deve poi esempi di elementi che possono essere usati essere “duttile”, cioè funzionale ai vari mo- negli allestimenti (nb: si ricorda che l’allesti- menti della giornata, che va dalla colazione mento deve essere scelto in riferimento al pro- ai pranzi di lavoro, dagli aperitivi fino alle serate prio target obiettivo): scritte sui muri che private.Tipici sono gli esempi di locali che svol- richiamano la “filosofia di vita” del locale, foto- gono funzione sia di bar sia di ristorante, divi- grafie di momenti particolari della storia, foto- dendo in spazi distinti le 2 tipologie di attività, grafie di persone famose, orologi da parete oppure i locali che scelgono di destinare parte originali, oggettistica che sorprende, magari rac- dell’ambiente all’intrattenimento musicale. colta e collezionata nel tempo dal gestore del Queste scelte hanno vari vantaggi, tra cui quello locale, ecc. In ogni caso i locali, siano essi bar o di poter andare incontro alle esigenze, alle abi- ristoranti, per riuscire ad attirare un folto pub- tudini e agli orari di clienti diversi e quello di blico, devono “sposare” l’offerta con un’ambien- “far vivere” il locale per più tempo possibile, in tazione studiata nei minimi dettagli (quindi oltre modo da garantire una buona affluenza di clienti all’arredamento è necessario pensare alla mu- durante tutta la giornata. Per quanto riguarda i sica, alla illuminazione, all’abbigliamento del per- ristoranti, la duttilità può tradursi nella scelta di sonale, ai complementi d’arredo che devono non specializzarsi in un certo tipo di cucina, ma 97 Consigli utili diritto camerale e con la normativa igienico-sa- cizio di somministrazione insediato in sede zioni e continenti diversi: accanto ai menù ita- fissa, aumentano il raggio d’azione del locale è posta su suolo pubblico o asservito all'uso nitaria e in possesso dei requisiti stabiliti dal re- liani, e alla sempre gradita pizza, possono infatti senza dover sostenere costi troppo onerosi, at- pubblico per un periodo superiore a 180 giorni golamento del marchio, tra cui impegnarsi ad essere aggiunti piatti di altri Paesi (es. orientali tirano l’attenzione della potenziale clientela, che nell'arco dell'anno solare). In questo secondo offrire il menù della tradizione e il piatto della o sudamericani), cercando di accontentare i viene invogliata a sedersi, e danno un’immagine caso la concessione viene rilasciata per un pe- tradizione sia a mezzogiorno sia alla sera nei gusti di una clientela sempre più eterogenea. più accattivante al locale stesso. Inoltre, con riodo complessivo di 3 anni, con possibilità di giorni di apertura del locale. La partecipazione Questo però non deve portare all’errore di l’entrata in vigore della legge che impone l’ob- rinnovo mediante nuova istanza. Sempre il re- all’iniziativa comporta benefici in termine di “voler fare tutto” a scapito della qualità, non bligo di spazi separati per i fumatori, il dehors golamento citato stabilisce che se si intende promozione e valorizzazione (annualmente solo del prodotto offerto ma anche del servi- si trasforma nella soluzione più semplice ed protrarre l'occupazione del suolo pubblico viene pubblicata una guida ed effettuato l’ag- zio: se non si possiedono adeguate capacità o economica. Due sono le principali tipologie di oltre le ore 22 è necessario presentare una va- giornamento dei riferimenti degli adenti ripor- arredo: la semplice disposizione di ta- lutazione previsionale di impatto acustico. Per tati sul sito camerale). Il regolamento e il voli/tavolini e ombrelloni rimovi- quanto riguarda invece l’uso di irradiatori di ca- modulo di partecipazione sono pubblicati bili, oppure l’allestimento di lore e di illuminazione esso non è sottoposto sul colazioni non può trasfor- uno spazio chiuso, simile a ad autorizzazioni a parte il rispetto delle regole www.bg.camcom.gov.it. marsi in un locale da happy una veranda, delimitato da hour dall’oggi al domani: la pareti in vetro, acciaio o scelta va attentamente va- altri materiali. In entrambi * Tra le modalità di promozione di un’atti- attrezzature è meglio non avventurarsi su “terreni” poco conosciuti (ad es. se il bar è specializzato nelle sito della Camera di Commercio vigenti per gli impianti elettrici. Da ultimo una nota: certamente la progetta- lutata, altrimenti si rischia i casi è necessario chie- vità di bar e ristorante risulta essere tra le più zione degli spazi, la disposizione degli arreda- di non essere preparati e di dere e ottenere le dovute vincenti quella di partecipare a rassegne gastro- menti, la scelta del “core business” e di tutto offrire un servizio scadente autorizzazioni al Comune in nomiche e a circuiti provinciali o sovraprovin- quello che fa da corollario all’attività stessa ri- cui il locale ha sede (bisogna ciali, che permettano di farsi conoscere da una sulta più semplice per locali aperti “ex novo”, presentare una domanda presso clientela più vasta. Talvolta le rassegne sono le- ma anche in caso di subentro in esercizi già esi- gli uffici tecnici comunali; la richiesta di gate a eventi culturali, talvolta sono realizzate stenti la modifica o lo “svecchiamento” di alcuni solito include una relazione tecnica e una pla- per promuovere prodotti locali di stagione. Tra tratti può dare al locale nuovo carattere e ri- * Per aumentare clientela e fatturato con nimetria del progetto, oltre a fotografie che il- gli organizzatori di tali eventi o di tali circuiti vi lustrano l’area di interesse). Per il Comune di sono le Organizzazioni di categoria, le Ammini- velarsi una chiave di successo non indifferente. costi contenuti si consiglia di progettare, all’esterno del locale (ristorante o bar), uno spa- Bergamo si consiglia di consultare il Regola- strazioni provinciali e comunali, le Camere di che delude le aspettative del cliente abituale che ha voluto provare il nuovo servizio). zio dove collocare altri tavoli/tavolini. I dehors, mento per l’occupazione del suolo pubblico Commercio o le Associazioni di Promozione ossia l'insieme degli elementi singoli o aggregati, con dehors stagionali e permanenti (3a ste- del Territorio. Ad esempio a Bergamo la Ca- mobili, smontabili o facilmente rimovibili, posti sura), che definisce nel dettaglio le regole per mera di Commercio ha creato il marchio “Ri- temporaneamente in modo funzionale ed ar- l’installazione di queste strutture, siano esse storante dei Mille…sapori”, che ha lo scopo stagionali (se la struttura è posta su suolo pub- di valorizzare l’offerta gastronomica dei locali pubblico, che delimita lo spazio per il ristoro al- blico o asservito all'uso pubblico per un pe- della nostra provincia. Possono aderire al mar- l'aperto, annesso ad un locale di pubblico eser- riodo non superiore a 180 giorni nell'arco chio i ristoranti in regola con il pagamento del monico sul suolo pubblico, o asservito all'uso 98 dell'anno solare) o permanenti (se la struttura anzi sperimentare cucine e piatti di regioni, na- 99 Approfondimento: alcune attività su cui puntare Di seguito si offre un elenco non solo di alcune Pub-birreria delle tipologie di locali più diffuse (come i pub- Germania o dalla Repubblica Ceca, cosa questa dichiara consumatore di questa bevanda, con- che implica costi notevoli, soprattutto all’inizio, fermando un bacino di appassionati di circa 36 anche se può garantire risultati buoni e la pos- birrerie, le enoteche e i wine-bar), ma anche di Il pub è un locale pubblico ad apertura per lo alcuni trend emergenti che potrebbero servire più serale. Il prodotto principale offerto è ov- milioni di persone. La birra piace soprattutto sibilità di apprendere un mestiere da chi lo svol- agli aspiranti imprenditori per identificare spazi viamente la birra, alla spina e in bottiglia, ma non per il suo gusto gradevole e per la sua legge- gere effettivamente con successo. di business nei quali inserirsi. devono mancare altre bevande alcoliche e anal- rezza. Con la crisi sono calati i consumi fuori In generale si può affermare che per bar e ri- coliche e, naturalmente, panini, snack, insalate, casa, mentre sono aumentati il numero di ita- storanti si delineano 4 tendenze che possono piatti freddi e primi piatti, il tutto accompagnato liani che acquistano la birra per poi berla in “guidare” la modulazione dell’offerta proposta: da musica, meglio ancora se dal vivo. Questa casa, anche nei giorni feriali, per accompagnare 1) creare ambienti innovativi potrebbe in sintesi essere “la ricetta” per av- un pranzo o una cena leggera, magari in com- viare un pub, ma all’apparente semplicità e alla pagnia degli amici. Esclusa l’acqua, la birra è in possibile alta redditività di un locale di questo assoluto la bevanda più presente nel frigorifero 3) organizzare eventi mondani tipo, fanno da contrasto anche alcune criticità, degli italiani. 4) definire prezzi convenienti per attirare tra cui quella degli orari di lavoro concentrati Una tipologia di locale/attività emergente è si- nelle ore serali e notturne, che rappresentano curamente rappresentata dalle microbirrerie o un impegno notevole. Per imporsi in questo microbirrifici, locali dove si può consumare la settore è soprattutto importante differenziarsi birra artigianale, non pastorizzata e general- dalla concorrenza, creando un’immagine pro- mente non filtrata, prodotta in loco. L’attratti- 2) offrire cibo speciale, puntando sulla presentazione gente nonostante la crisi in corso. Internet Café 100 pari a 72,4 litri), ma ben il 71% degli italiani si Offrire un servizio internet all’interno di un pria che permetta di identificare locale e of- pubblico esercizio costituisce un business in vità di questi locali sta soprattutto nel creare ferta. Le possibilità sono molte, considerando forte sviluppo e una buona opportunità d’affari un ambiente particolare, ricavato spesso ac- che esistono pub diversi in base alla prove- per rendere innovativa la tradizionale attività di canto a grandi fusti di rame utilizzati per la fer- nienza della birra offerta e al Paese di ispira- bar e pub, ideale per attrarre fasce di pubblico mentazione della birra prodotta, e nel gusto zione del locale (es.: pub inglesi, australiani, particolare della birra offerta, che viene aroma- giovane (come studenti), ma frequentato anche tedeschi, irlandesi, scozzesi e americani), che di chi lavora (es. lavoratori, manager e impiegati) tizzata creando un’offerta sicuramente diversa possono essere presi da esempio e “ricreati” che necessitano di un punto di appoggio tem- dalla media delle birre in commercio. In Italia copiandone atmosfera, arredamento e, soprat- tuttavia le attività di questo tipo sono ancora poraneo per svolgere qualche attività fuori uf- tutto, offerta. ficio. In questo caso diventa fondamentale la poche, dal momento che per avviare un micro- Nonostante la crisi e il calo generalizzato dei localizzazione scelta per aprire l’attività. Per gli birrificio l’investimento iniziale richiesto è sicu- consumi alimentari, l’indagine 2011 di AssoBirra aspetti normativi e gli adempimenti necessari ramente superiore rispetto a quello di una rivela che la birra è ormai un must per gli ita- birreria tradizionale e la componente profes- alla fornitura dell’accesso a Internet, si rimanda liani: il consumo pro-capite resta basso rispetto al capitolo “Accesso a Internet nei locali aperti sionale è strategica: per poter produrre la birra ad altri Paesi europei (29 litri annui, +1,4% ri- al pubblico”. o si frequentano corsi specifici o ci si affida a spetto al 2010, a fronte di una media europea un mastro birraio, “affittato” generalmente dalla Caffè letterario La definizione di caffè letterario racchiude una gran varietà di formule: dalla piccola libreria con angolo bar dove gustare dolci fatti in casa, fino al locale che organizza grandi eventi artistici e letterari. Gli ultimi dati Istat rivelano un calo del numero di lettori di libri in Italia (dal 46,8% del 2010 al 45,3% del 2011) e confermano che la lettura è un fenomeno prevalentemente femminile (legge almeno un libro all’anno il 51,6% delle femmine rispetto al 38,5% dei maschi). Questi dati, insieme alle difficoltà che vivono oggi le librerie “tradizionali”, devono essere sicuramente presi in considerazione da chi sta valutando l’opportunità di aprire un caffè letterario, così come dovrà essere studiata adeguatamente l’impronta da dare alla propria iniziativa imprenditoriale perché possa avere successo.Va innanzitutto ricordato che i margini di ricavo sui libri sono decisamente inferiori a quelli sui prodotti da bar e che la difficoltà maggiore sta nel districarsi tra due attività così diverse, nel saper allestire spazi funzionali e nel creare un’atmosfera fatta di colori, luci ed eventualmente anche suoni, in modo tale che bar e libreria lavorino in sinergia, l’uno arricchendo 101 Approfondimento: alcune attività su cui puntare l’altra. Un’indicazione che viene dal mercato wine-bar e tutta una serie di locali che a questo fiancato da un’altra persona che può fungere da sembra essere quella di allestire piccole librerie format si avvicinano. La cultura del vino ha nel cameriere o addetto alla preparazione di cibi, italiani sia superiore rispetto a quella della ti- specializzate in argomenti precisi. In questo nostro Paese radici lontane e nel tempo il vino ma in locali come questi non sono presenti di pologia precedente e siano anche presenti eti- caso chi vi lavora dovrà possedere competenze si è trasformato da pura “bevanda da bere” a solito né sommelier né maestri di vini, anche chette di vini internazionali. I prodotti specifiche per riuscire a fornire un servizio dav- “prodotto raffinato da degustare”, che ha por- perché l’offerta è rappresentata per lo più da gastronomici serviti comprendono di solito in- vero integrato con l’offerta del locale. Anche in tato negli ultimi anni a un vero boom dei locali vini nazionali e locali, pochi invece gli interna- saccati locali, formaggi, dolci, verdure e insalate, questo caso la scelta della localizzazione risulta dove consumare questo prodotto della terra. zionali e gli spumanti. Per quanto riguarda i gua- zuppe/paste, secondi/sformati. Il ricavo totale è fondamentale: in una zona centrale e di forte La nuova generazione di gestori di questo tipo dagni, sul ricavo totale incide in maniera costituito principalmente dalla degustazione di passaggio, magari vicino a uffici o a poli univer- di locali ha mediamente una buona cultura del preponderante la degustazione di vini come vini e dalla somministrazione di cibi, che rap- sitari, la visibilità è assicurata; una localizzazione vino, indispensabile per seguire e consigliare il prima voce, come seconda la vendita di bottiglie presentano più del 60% del guadagno. decentrata presenta invece vantaggi in termini cliente, sa scegliere con cura e attenzione i cibi e di altre bevande, mentre la degustazione di di- di economicità di investimenti e di possibilità di che meglio si legano alle diverse varietà e ade- stillati incide poco ed è praticamente nullo il 3) Enoteche-bottiglierie con rivendita gua di volta in volta i menù per proporre le spe- contributo derivante dalla vendita di prodotti Questa è la categoria delle enoteche tradizio- cialità enologiche regionali e non. gastronomici. nali, attività rivolte principalmente alla commer- Fipe-Confcommercio ha suddiviso il settore in 3 categorie: cializzazione di prodotti da asporto (derivati 2) Enoteche-bottiglierie con degustazione e somministrazione (wine bar) dall’uva ma anche prodotti gastronomici particolari, tipici o meno). Gli spazi e gli ambienti per 1) Enoteche-bottiglierie con degustazione Questi locali sono i veri e propri wine bar: lo svolgimento dell’attività sono più grandi della Sono più enoteche che veri e propri wine bar: hanno un numero di posti a sedere più elevato media delle 2 categorie viste sopra: infatti la su- si tratta principalmente di attività di piccole di- della precedente categoria (circa 45), ma di- perficie media interna per la vendita si aggira mensioni, i cui ricavi derivano in maniera pre- spongono spesso anche di posti all’esterno. Gli sui 50 mq, il locale adibito a deposito occupa ponderante dalla degustazione e dalla mescita spazi interni sono solitamente così suddivisi: almeno 40 mq e la cantina supera i 50 mq. Gli ferta “attraente”, che convinca i clienti a spo- di vini e affini, sia al banco sia al tavolo. La su- spazio per la degustazione/somministrazione (in avventori possono trovare assaggi nel locale, ma starsi, e investire in pubblicità per far conoscere perficie media interna destinata alla vendita si media almeno 70 mq), spazio per la prepara- non sono previsti posti a sedere per il con- l’attività, organizzando magari eventi accessori, aggira sui 35 mq, più uno spazio per il deposito zione delle portate (circa 15 mq), spazio dedi- sumo. Per quanto riguarda il personale, di solito quali presentazioni di nuovi libri, incontri con (20 mq o più); la disponibilità dei posti interni è cato a deposito (circa 25 mq) e quello adibito nella bottiglieria lavorano un paio di persone, autori, esposizioni di quadri e foto di artisti limitata (poco più di 10), ma il vino viene con- a cantina (circa 30 mq). Il personale di questi ma è raro trovare tra questi sommelier o mae- emergenti e non, incontri di lettura e discus- sumato anche in piedi e spesso può essere locali è composto di solito da almeno 3 per- stri di vini. Il numero medio di etichette trattate sfruttato anche l’esterno del locale, creando sone: un banconista, un addetto alla prepara- è piuttosto elevato con una buona scelta di vini parcheggio, ma sarà poi necessario creare un’of- sione su specifici temi e altro ancora. Enoteca e wine-bar In Italia sono attive sia enoteche-bottiglierie, sia 102 nostante la dotazione media di etichette di vini altri posti a sedere anche grazie a gazebi, de- zione dei cibi e un cameriere al tavolo, ma certo nazionali, vini internazionali, spumanti e anche hors od ombrelloni. Il personale impiegato si li- il numero aumenta in base ai posti serviti. Dif- champagne. I gestori di questo genere di attività mita di solito al titolare, che svolge tutte le fasi ficile, anche in questo caso, la presenza, tra il ricavano naturalmente la maggior parte dei pro- necessarie all’erogazione del servizio, magari af- personale, di sommelier o maestri di vini, no- pri guadagni dalla vendita delle bottiglie di vino 103 Approfondimento: alcune attività su cui puntare e, in seconda battuta, dalla vendita dei prodotti clientela. Ci sono tecoteche che vantano fino a loco il cioccolato e altri prodotti (in questo se- con il locale e con la sua immagine, in modo che gastronomici che completano l’offerta degli 150 tipi di the e ne ricavano il 30-40% del loro condo caso, se l’attività di produzione di cioc- la clientela possa considerarli uniti e non sepa- fatturato totale; molto importante è far cono- colato è preponderante, si tratta di attività ratati. esercizi. Tecoteca Negli ultimi anni si è registrato in Italia un aumento del consumo di té e sono cominciati a diffondersi anche negozi specializzati su questa bevanda, le tecoteche. D’altronde il té è una delle bevande più antiche (ha più di 5.000 anni di storia) e consumate sulla terra (è seconda solo all’acqua). La bevanda che noi scere il prodotto alla clientela, informandola artigianale e come tale soggetta alle norme pre- sulle proprietà e sulle caratteristiche dei diversi viste per l’avvio di un’attività artigiana del com- tipi di infusi. Anche per questo tipo di esercizio parto alimentare). Nel caso l’attività di risultano strategici la location e l’allestimento produzione non sia preponderante, la vendita degli ambienti: se, ad esempio, l’offerta prevede di cioccolato rimarrà annessa alla caffetteria op- the di provenienza orientale, può essere utile pure può essere creata una formula di caffette- riproporre accessori e arredi cinesi o giappo- ria specializzata in cioccolato e quindi i consigli nesi, creando magari piccole sale; nel caso per la realizzazione di questa formula possono invece di un’offerta di prodotti essere simili a quelli dati sopra per l’avvio di una più di tipo anglosassone, anche l’arredamento e chiamiamo tè è un in- l’immagine dovrebbero fuso: si ottiene la- rispecchiare sciando le foglie di sfera “british”, adatta a té a bagno in acqua bollente. L’infusione è il metodo ideale per trattare parti delicate di una pianta e ricavarne grandi quantità di principi attivi, con un’alterazione minima della loro struttura 104 l’atmo- un pubblico esigente e probabilmente più maturo. Cioccolateria tecoteca. Bar-boutique Yogurteria Nate a metà degli anni ‘90 da un’idea importata dagli Stati Uniti, le yogurterie sono locali specializzati nella vendita dello yogurt gelato estratto al momento dalla macchina e guarnito con muesli, praline, salse varie (es. di frutta, di cioccolato, ecc.) e altro ancora. Lo yogurt è un prodotto che piace per diversi motivi: è gustoso, fresco, ha la metà delle calorie del gelato tradizionale, può essere mangiato anche dai celiaci e, a differenza del gelato, viene consumato Sono locali con stile minimal o “lounge bar” che piacevolmente anche nel periodo invernale. offrono alla clientela la possibilità di comprare Negli ultimi anni le yogurterie si sono ampia- vari oggetti non inerenti all’attività del bar mente diffuse, anche abbinate a gelaterie, pastic- stesso. L’idea di base è quella di poter ottenere cerie e caffè. A questo proposito va precisato margini maggiori unendo alla somministrazione che: di cibi e bevande l’acquisto di altri beni, ad - un locale che dedica un piccolo corner alla vendita di yogurt, non prodotto in loco ma esempio capi d’abbigliamento, bigiotteria e gio- chimica e delle proprietà originali. Affiancare a una caffetteria/gelateria la vendita ielli, ecc. La gamma di prodotti in vendita di- fornito da terzi, resta un’attività commer- I principali canali di attività sono la rivendita e di cioccolato può rivelarsi una strategia vin- pende ovviamente dalla scelta dell’imprenditore ciale; la sala di degustazione, anche abbinabili in un cente: i ricavi aumentano e il cioccolato ben si e soprattutto dagli spazi che occupano le 2 at- unico locale, dove si serve quasi esclusivamente presta a sinergie con altri prodotti, dal caffè al tività. Per avviare un bar boutique è necessario di alimenti e bevande la produzione di yo- té. Si tratta di un bar il cui punto di forza è co- gelato.Anche in un bar tradizionale il cioccolato informarsi sulle procedure burocratiche neces- gurt svolge anche un’attività di tipo artigia- stituito da una ricchissima gamma di the, tisane può trovare spazio nei vari momenti della gior- sarie per l’avvio di attività diverse e in ogni caso nale. Anche in questo caso, come detto per e infusi in foglie dai gusti nuovi e inediti. È con- nata: dalle colazioni alle merende (magari rea- predisporre i locali dividendo gli spazi tra quelli il cioccolato, per essere classificata come sigliabile cominciare proponendo una gamma ri- lizzando una proposta ad hoc per i bambini) usati per la somministrazione e quelli usati per “pubblico esercizio”, l’attività commerciale stretta di qualità di the, per poi arricchire il fino ai dopocena. L’esercente può appoggiarsi a la vendita. Il consiglio è in questo caso quello di di somministrazione e vendita di alimenti e proprio catalogo in risposta all’afflusso della pasticcerie specializzate oppure realizzare in scegliere beni che siano quantomeno in linea bevande deve rimanere prevalente rispetto - un locale che affianca alla somministrazione 105 Approfondimento: alcune attività su cui puntare all’attività di produzione artigianale; se in- linea con le tendenze salutistiche che si sono vece la produzione (di yogurt così come di nel tempo diffuse. gelato, torte, ecc.) è l’attività principale, allora l’impresa è artigiana e in tal caso non può esserci somministrazione assistita (cioè personale che serve ai tavoli), ma solo vendita per il consumo immediato (anche in locali adiacenti a quelli di produzione, con l’utilizzo di arredi di proprietà dell’azienda e di stoviglie e posate monouso, ma senza installazione di arredi all’esterno del locale, come tavolini e sedie, atti a permetterne il consumo). Frutteria Cheese bar Fino a pochi anni fa il formaggio era la base di un pasto frugale, mentre oggi è un protagonista della tavola, al punto che, prima all’estero e negli ultimi tempi anche in Italia, si è diffusa la formula dei cosiddetti “bar del formaggio”, che offrono selezioni di vini, formaggi e salumi e che stanno diventando l’alternativa trendy ai pub e alle enoteche. Affinché il business funzioni è necessario essere esperti di formaggi, avere una rete di fornitori fidati, riassortire in funzione della stagionalità e poter offrire un’ampia gamma di Negli ultimi tempi è cresciuto il consumo di varietà. È anche importante creare una carta dei frutta e verdura, già pronta e confezionata, formaggi completa, con descrizioni e consigli anche di tipo biologico. Alcuni locali di nuova per gli abbinamenti. L’attività può poi essere tendenza propongono frutta e verdura già “la- ampliata e promossa tramite l’organizzazione di vorata”, tagliata e servita in modo alternativo, eventi, degustazioni e corsi per diffondere la cul- così da farla diventare un prodotto di facile tura enogastronomica su questi prodotti, o consumo e un piatto che può sostituire il solito anche attraverso l’offerta di un servizio catering. panino. Via libera quindi a macedonie di frutta fresca, frullati e specialità vegetariane da consumarsi a pranzo o per un break, “conditi” solo da una buona dose di creatività e fantasia. I locali che si specializzano in frutta sono ancora una nicchia, ma la scelta di abbinare ai prodotti tradizionali l’offerta di macedonie, succhi freschi, frullati e centrifugati comincia a prendere piede anche nei bar tradizionali, in quanto questi ingredienti sono più sani di altri e quindi in 106 Ristorante vegetariano e per celiaci pria dieta. Si tratta di un target attento al be- venienti da tutto il mondo, scelte con grande nessere (la ristorazione vegetariana è quasi attenzione in base alle caratteristiche e alla la- tutta biologica), che cerca locali di qualità, cibo vorazione. Il caffè può essere proposto “puro, sano e genuino. Il segreto di un locale di questo nella sua massima espressione, oppure accom- tipo sta nell’appagare i gusti della clientela con pagnato da specialità, meglio se artigianali, come ricette personalizzate e ben presentate, pun- cioccolato, prodotti di pasticceria e liquori, che tando su un servizio di qualità. Per farsi cono- arricchiscono ed esaltano le note del caffè. A scere, all’inizio seconda del target di clientela e della location è bene offrire servizi “collaterali”, come corsi di cucina naturale, organizzazione di va poi deciso se offrire anche i classici prodotti “da bar”, come serate con esperti del panini o piatti “veloci”, op- settore, servizio cate- pure studiare abbina- ring per eventi, ecc. menti in linea con la Nel caso dei ristoranti bevanda. È sempre utile per celiaci, si punta su prevedere anche la ven- una nicchia di clienti, specializzandosi a offrire un menu dita delle diverse tipologie di caffè servite. senza glutine. Ambienti e preparazioni devono attenersi a regole scrupolose, per evitare contaminazioni. Soprattutto nelle grandi città possono esserci spazi per questa specializzazione, data la crescente attenzione ai problemi di allergie e intolleranze alimentari. Organizzandosi si riesce anche a fare menù che cambiano ogni mese, con alimenti per celiaci, ma non solo. Paninoteca I panini, oltre a risolvere la pausa pranzo di milioni di persone, sono diventati un piatto forte che ha determinato il successo di molti locali. La base per ottimi panini made in Italy è data dall’accoppiata “pane buono e fresco” e “ingredienti di alta qualità”, dai salumi ai formaggi, Per rispondere alle esigenze di un numero sem- Coffee house dalle verdure alle salse, con abbinamenti che gli pre crescente di vegetariani (circa il 10% della Al pari di altri prodotti di nicchia o di pregio una paninoteca di successo c’è sempre una for- come i té, i vini e gli olii, anche il caffè preso al mula semplice, accessibile a tutti e che punta bar, può tradursi in una vera e propria espe- sulla qualità delle materie prime. In questo popolazione italiana secondo le stime dell’AVI – Associazione Vegetariana Italiana) si stanno diffondendo ristoranti e fast food dedicati a coloro che hanno escluso carne e pesce dalla pro- stessi clienti possono scegliere. Insomma, dietro rienza di gusto. Le coffee house sono locali modo anche un prezzo leggermente più alto ri- dove si possono degustare varietà di caffè pro- spetto alla concorrenza è giustificato. 107 Approfondimento: alcune attività su cui puntare Formula “all you can eat” segue i bimbi mentre i genitori possono man- Di seguito si riportano alcune fiere relative al settore dei pubblici esercizi e ambiti collegati (ali- giare in tutta tranquillità. mentazione, turismo, divertimento). La fonte principale delle informazioni è internet, a cui si rimanda Questa formula, diffusa in tutta Italia, è paragonabile a un menù a prezzo fisso senza limite a quello che si può mettere nel piatto. Ci sono, Bar itinerante Pedalando in bicicletta per la città un barista ristoranti con cibo cinese e giapponese, locali trasmette corrente elettrica alla macchina da che servono pizza “no stop”, ecc. Per funzionare caffè, per poi fermarsi in un punto “nevralgico” questi esercizi devono spingere sull’appeal di e preparare caffè ai passanti/clienti. Un’idea ori- uno scontrino contenuto, risparmiando sul per- ginale e “green”, utile anche, se si ha un locale, sonale, puntando sul servizio a buffet e limi- per far conoscere e promuovere l’attività. Una buona versione della formula “all you can eat” consiste nel proporre un menù composto da un numero fisso di portate (ad esempio 10), suddivise tra antipasto, primo, secondo e dolce, mantenendo sempre “bloccato” il prezzo (es. 25 euro). Importante per questi locali si rivela la strategia di promozione, per attirare sempre una clientela numerosa. Altre idee meno diffuse che possono rappre- Bar per l’intrattenimento e molto altro Non il classico bar, ma un luogo in cui cibo, bea proposte come l’“apericena” e alla disponibilità di tablet e rete wi-fi. Il locale può anche diventare un luogo dove si va per incontrare partner di lavoro, grazie a un’area di co-working attrezzata con tavoli e tablet. Cibo a domicilio Ristorante con baby-sitter L’e-commerce in campo alimentare sta pren- vuole rinunciare alla cena al ristorante, magari in compagnia di amici. Il locale, oltre a proporre un menù destinato ai bambini (ad es. pennette, patatine e cotoletta), mette a disposizione uno spazio arredato “a misura di bambino”, con fasciatoio, seggioloni e tanti giochi, e una tata che conferma delle date di svolgimento. N.B.: Per le fiere che non riportavano, alla data di chiusura della presente guida, la data di realizzazione nel 2013, è stato indicato il periodo dell’ultima edizione. Fiere nazionali Sigep – Salone internazionale gelateria, pasticceria e panificazione artigianale (Rimini, 19-23 gennaio 2013) Internet: www.sigep.it; e-mail: [email protected] Sapeur – Salone nazionale dei sapori e dei mestieri (Forlì, 25-28 gennaio 2013) Internet: www.sapeur.it; e-mail: [email protected] vande, musica e divertimento si fondono, grazie sentare una nuova nicchia. Formula dedicata a chi ha figli piccoli ma non 108 per conoscere altre manifestazioni, visto che l’elenco non ha pretese di completezza, o per avere ad esempio, locali che offrono pasta a volontà, tando attentamente i costi delle materie prime. Le principali fiere del settore dendo piede anche in Italia: un ristorante può quindi provare a lanciare il business delle consegne a domicilio, preparando dolci e quant’al- Expo Riva Food & Beverage – Tendenze prodotti e gusti per hotel, ristoranti e café (Riva del Garda (Tn), 27-30 gennaio 2013) In contemporanea: Sololio – Mostra dell’eccellenza olearia italiana Internet: www.exporivahotel.it Expo Tecnocom – Tecnologie, prodotti e arredi per pubblici esercizi, alberghi, pasticcerie, birrerie, bar, pub, gelaterie, panifici e pastifici (Bastia Umbria (Pg), 16-20 febbraio 2013, fiera biennale) Internet: www.expo-tecnocom.it RistorExpo – Attrezzature, prodotti e servizi per la ristorazione (Como, 17-20 febbraio 2013) Internet: www.ristorexpo.net; e-mail: [email protected] tro con ingredienti naturali e proponendo un packaging che rimanda all’idea di un prodotto “fatto in casa” con cura e passione. Rhex – Rimini Horeca Expo (Rimini, 23-26 febbraio 2013) Internet: www.rhex.it; e-mail: [email protected] 109 Le principali fiere del settore Aliment&Attrezzature – Rassegna del settore alimentare, delle attrezzature pro- Salone del gusto fessionali per la ristorazione, hospitality e servizi alberghieri (Torino, ultima edizione 25-29 ottobre 2012, fiera biennale) (Montichiari (Bs), ultima edizione 26-29 febbraio 2012) In contemporanea: Terra Madre Internet: www.centrofiera.it; e-mail: [email protected] Internet: www.salonedelgusto.it Tecno&Food – Salone internazionale professionale per bar, alberghi, ristoranti, at- Pa.Bo.Gel. – Fiera internazionale della panificazione, pasticceria, gelateria, ristora- trezzature alberghiere, food, beverage e tecnologie zione, alimentazione, pizzeria, pasta fresca, birra, vini, bar, pubblici esercizi (Padova, 24-26 marzo 2013) (Roma, ultima edizione 27-30 ottobre 2012, fiera biennale) Internet: www.tecnoefood.it; e-mail: [email protected] Internet: www.nfiere.com/pabogel Vinitaly – Salone Internazionale del vino e dei distillati GourMarte – Il pianeta dell’arte alimentare in Lombardia (Verona, 7-10 aprile 2013) (Bergamo, ultima edizione 1-3 dicembre 2012) In contemporanea: Sol&Agrifood – Rassegna internazionale Internet: www.pianetagourmarte.it dell’agroalimentare di qualità e Enolitech Internet: www.vinitaly.it MIG – Mostra internazionale del gelato artigianale Tuttofood – Milano World Food Exhibition Internet: www.mostradelgelato.com; e-mail: [email protected] (Longarone (BL), ultima edizione 2-5 dicembre 2012) (Milano, 19-22 maggio 2013, fiera biennale) In contemporanea: BtoBIO Expo - World Organic Trade Internet: www.tuttofood.com; e-mail: [email protected] Cibus – Salone internazionale dell’alimentazione (Parma, 5-8 maggio 2014, fiera biennale) Internet: www.cibus.it; e-mail: [email protected] SANA – Salone internazionale del biologico e del naturale (Bologna, 7-10 settembre 2013) Internet: www.sana.it; e-mail: [email protected] Fiere estere Rapid&Resto Show – Il salone della ristorazione rapida e della vendita d’asporto Barmania – Festa delle birrerie e mostra scambio articoli da bar per collezionisti (Parigi, ultima edizione 19-22 settembre 2012) (Gonzaga (Mn), ultima edizione 6-7 ottobre 2012) Internet: www.rapiderestoshow.com Internet: www.barmania.it Brau Beviale – Fiera commerciale per la produzione e commercializzazione di 110 HOST – Salone internazionale dell’ospitalità professionale birra e bevande leggere (Milano, 18-22 ottobre 2013, fiera biennale) (Norimberga, ultima edizione 13-15 novembre 2012) Internet: www.host.fieramilano.it; e-mail: [email protected] Internet: www.brau-beviale.de 111 Le principali fiere del settore SIAL – Salone internazionale dell’alimentazione (Parigi, 19-23 ottobre 2014, fiera biennale) Le riviste del settore Di seguito riportiamo alcuni titoli e riferimenti di riviste del settore, o comunque collegate al settore, ricordando che il panorama di riferimento in realtà è molto più vasto di quello riportato. Internet: www.sialparis.fr Gastronomia – Salone internazionale dell’alimentazione, della ristorazione collet- Affari di gola, La Rassegna srl Internet: www.larassegna.it; e-mail: [email protected] tiva e dell’hotellerie (Losanna, 9-12 novembre 2014, fiera biennale) Internet: www.gastronomia.ch; e-mail: [email protected] Mixer - Magazine & business del pubblico esercizio, Fipe/Confcommercio Internet: www.mixerplanet.com Bargiornale e Ristoranti - Imprese del gusto Internet: www.bargiornale.it Dolcesalato, Bar Business e Food, Gruppo Food Internet: www.gruppofood.com Locali Top-Bar, Ristorazione e ospitalità, Il mondo della birra e Drink’n Food, TuttoPress Editrice srl Internet: www.tuttopress.com Gambero Rosso, G.R.H. SpA Internet: www.gamberorosso.it; e-mail: [email protected] Slowfood, Slow Food Editore Internet: www.slowfood.it Bevitalia-Acque minerali, bibite e succhi (annuario), Beverfood srl Internet: www.beverfood.com; e-mail: [email protected] Largo Consumo-Rivista di economia e marketing sulla filiera dei beni di consumo, Editoriale Largo Consumo srl Internet: www.largoconsumo.it; e-mail: [email protected] Ristorando e Artù-Rivista enogastronomica sui vini, cantine e ristorazione, Edifis SpA Internet: www.edifis.it; e-mail: [email protected] 112 113 Le riviste del settore Pizza e Pasta Italiana, Pizza New SpA Internet: www.pizzaepastaitaliana.it; e-mail: [email protected] Il mio vino, Il mio castello SpA Internet: www.ilmiovino.it; e-mail: [email protected] Civiltà del bere, Editoriale Lariana Internet: www.civiltàdelbere.com; e-mail: redazione@civiltàdelbere.com Enopress, Agrotech srl Internet: www.enopress.it Terre del vino, CI.VIN srl Internet: www.terredelvino.net; e-mail: [email protected] Cucina & Vini, Damar 2010 srl Internet: www.cucinaevini.it; e-mail: [email protected] Porthos, Porthos Edizioni Srl Internet: www.porthos.it L’arte in cucina, Associazione Professionale Cuochi Italiani Internet: www.cucinaprofessionale.com; e-mail: [email protected] Cucina vegetariana, Sprea Editori Internet: www.sprea.it; e-mail: [email protected] La Cucina Italiana, Editrice Quadratum SpA Internet: www.lacucinaitaliana.it La Cucina del Corriere della Sera, RCS Mediagroup SpA Internet: www.cucina.corriere.it Principali associazioni di settore Di seguito si riportano gli elenchi delle Associazioni/Organizzazioni del settore suddivise per categorie (pubblici esercizi e ristoranti, pizzerie, birrerie e pub, enoteche e wine bar); l’elenco non è completo, di conseguenza si invitano i lettori a cercare ulteriori riferimenti attraverso internet. PUBBLICI ESERCIZI, BAR E RISTORAZIONE Ascom Bergamo Via Borgo Palazzo, 137 – 24125 Bergamo; tel. 035/4120111 – fax 035/231082 Internet: www.ascombg.it; e-mail: [email protected] Confesercenti Bergamo Via Galli, 8 – 24126 Bergamo; tel. 035/4207111 – fax 035/4207288 Internet: www.confesercenti.bergamo.it; e-mail: [email protected] FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi (aderente a Confcommercio, comprende anche il CIP - Comitato Italiano Pizzerie, il Co.na.ls. Coordinamento nazionale Locali Serali, l’Associazione Nazionale Wine-Bar e il CO.GEL. - Comitato di Coordinamento Esercenti Gelatieri) Internet: www.fipe.it FIEPET – Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici (aderente a Confesercenti) Internet: www.fiepet.it UIR – Unione Italiana Ristoratori Internet: www.ristouir.com; e-mail: [email protected] ORPI – Ordine Ristoratori Professionisti Italiani Internet: www.orpi.it; e-mail: [email protected] FIC – Federazione Italiana Cuochi Internet: www.fic.it; e-mail: [email protected] Associazione Professionale Cuochi Italiani Internet: www.cucinaprofessionale.com 114 115 Principali associazioni di settore ONAF – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi Internet: www.onaf.it e www.onafbergamo.it; e-mail: [email protected] ONAS – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi Internet: www.onasitalia.org; e-mail: [email protected] FIB – Federazione Italiana Barman Internet: www.federazioneitalianabarman.com; e-mail: [email protected] AIBES – Associazione Italiana Barmen e Sostenitori Internet: www.aibes.it; e-mail: [email protected] SAPS – Centro Ricerche per lo studio dei materiali e forme degli strumenti da cucina Internet: www.sapsitalia.com; e-mail: [email protected] BIRRERIE E PUB Unionbirrai Internet: www.unionbirrai.com; e-mail: [email protected] ENOTECHE E WINE BAR ONAV – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino Internet: www.onav.it; e-mail: [email protected] Associazione Italiana Sommeliers Internet: www.aisitalia.it e www.aisbergamo.it; e-mail: [email protected] FISAR – Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori Internet: www.fisar.org; e-mail: [email protected] PIZZERIE API – Associazione Pizzerie Italiane Internet: www.associazionepizzerieitaliane.it e-mail: [email protected] Go Wine – Associazione per la promozione dell’enoturismo Internet: www.gowinet.it FIP – Federazione Italiana Pizzaioli Internet: www.federazioneitalianapizzaioli.com e-mail: [email protected] APES – Associazione Pizzaioli e Similari Internet: www.pizzapress.it; e-mail: [email protected] ANPIR – Associazione Nazionale Pizzaioli e Ristoratori Internet: www.anpir.it; e-mail: [email protected] 116 117 La formazione specifica Le tipologie principali di formazione legate al settore dei pubblici esercizi sono la “formazione ob- costi molto ridotti per i datori di lavoro. bligatoria” e la “formazione imprenditoriale”. La formazione obbligatoria risponde all’assolvimento di normative connesse all’apertura e alla Per maggiori informazione rivolgersi a: conduzione dell’attività, quindi consente di ottenere i requisiti professionali indispensabili per poter - Bergamo avviare l’attività e di adempiere agli obblighi normativi imposti dalla legge per il corretto manteniil corso abilitante all’esercizio dell’attività di vendita dei prodotti del settore alimentare e di - tel. 035/3888011; Internet: www.bergamosviluppo.it; email: C.A.T. Ascom Bergamo (struttura formativa dell’Associazione Commercianti della provincia somministrazione di alimenti e bevande, che costituisce, ai sensi della normativa vigente (D. Lgs. di Bergamo, ente accreditato dalla Regione Lombardia per la formazione continua), via Borgo 26 marzo 2010 n. 59 “Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato in- Palazzo, 137 – Bergamo – tel. 035/4120180; Internet: www.ascomformazione.it; email: [email protected] terno” e L.R. n. 6 del 2 febbraio 2010 “Testo Unico delle leggi regionali in materia di commercio”), uno dei requisiti professionali che abilitano alla vendita e somministrazione di alimenti e * – [email protected] mento dell’esercizio. In particolare si ricorda: * Bergamo Sviluppo – Azienda Speciale della Camera di Commercio, via Zilioli, 2 – - CESCOT (struttura formativa di Confesercenti Bergamo, ente accreditato dalla Regione Lom- bevande. Il corso, della durata complessiva di 130 ore, è organizzato da Bergamo Sviluppo – bardia per la formazione continua), via Ravizza, 7/A – Bergamo – tel. 035/312312 - 035/310547; Azienda Speciale della Camera di Commercio; Internet: www.confesercenti.bergamo.it; email: [email protected] i corsi di formazione obbligatoria, quali ad esempio sicurezza sul lavoro, antincendio, autocontrollo alimentare – HACCP. I corsi sono organizzati dalla Organizzazioni di categoria. La formazione imprenditoriale risponde ai bisogni della gestione aziendale e, pur prescindendo dagli obblighi di legge, si rivela fondamentale per la crescita e il consolidamento dell’azienda. Infatti, per poter avviare e condurre poi con successo un’attività imprenditoriale è necessario: - definire in modo preciso il proprio business; - acquisire le competenze merceologiche e le abilità tecniche utili all’erogazione del prodotto/servizio offerto; - adottare gli strumenti di controllo adeguati; - individuare un modello organizzativo di riferimento coerente con le proprie strategie; - coltivare e sviluppare nel tempo la giusta attenzione al cliente. Le Organizzazioni di categoria sono specializzate nell’organizzazione di percorsi formativi a favore delle piccole e medie imprese, anche attraverso il supporto di contributi pubblici (ad es. della Camera di Commercio o di Regione Lombardia). Per conoscere l’offerta formativa si consiglia di rivolgersi alle strutture formative operanti sul territorio (vedi i riferimenti riportati sotto). A titolo d’esempio citiamo alcuni degli argomenti oggetto dei corsi attivati: * percorsi di qualificazione manageriale (es.: definizione del business plan, tecniche di vendita, co- * percorsi di aggiornamento per i pubblici esercizi (es.: barman, cucina, pasticceria, ecc.). municazione, gestione dei collaboratori, marketing, lingue, informatica, ecc.); Inoltre si ricorda che i fondi interprofessionali permettono di realizzare corsi per i dipendenti a 118 119 Le opportunità offerte dal franchising Il franchising offre interessanti opportunità a chi vuole mettersi in proprio e, nonostante la complessità dell’attuale scenario economico, sia interno sia internazionale, il comparto registra una sostanziale tenuta. I settori maggiormente trainanti sono quelli legati ai servizi in generale (es. mail boxes, assistenza assicurativa, ecc.), alla ristorazione e ai servizi alla persona. In particolare i numeri del settore ristorazione, che si riferiscono al 2011, sono positivi: aumentano le insegne, cresce il numero dei locali (oltre 2.700, in crescita del 4,6% rispetto al 2010) e di conseguenza aumenta anche il numero di addetti (oltre 23.000), che rappresentano il 12,6% della forza lavoro occupata nell’intero sistema di affiliazione. Le proposte spaziano dalle pizzerie ai pub, dalle caffetterie ai chioschi, dalle gelaterie alle yogurterie, e sono diverse le opportunità ancora da “esplorare” (es. cibi etnici, cibi bio, piatti senza glutine, ecc.). Il segreto del successo, oltre ovviamente al controllo della qualità della materia prima, spesso sta nel trovare la giusta alchimia tra la standardizzazione necessaria al sistema franchising e un’immagine di novità, freschezza e originalità, che contribuisce a dare una marcia in più a qualsiasi offerta gastronomica. neo-imprenditore si “affilia” a una catena con un marchio già affermato e diffuso. Naturalmente bisogna adeguarsi agli standard della casa madre per quanto riguarda merci e servizi offerti, stile di arredamento e qualità del servizio, ma è anche vero che in tal modo si avvia un’attività già sperimentata. In cambio il franchisor (la catena) chiede il pagamento di una fee di ingresso (una specie di pedaggio iniziale in somma fissa) e/o di una royalty, cioè di una percentuale annua sul fatturato. Questa formula porta a buoni risultati e consente alle 2 imprese (affiliante e affiliato) di crescere insieme se ricorrono certe condizioni, ad esempio la trasparenza del rapporto, che deve fondarsi sulla buona fede e sulla correttezza reciproca e un costante scambio di informazioni tra i soggetti implicati. Di tali presupposti si è fatta carico la Legge 129/2004 sul franchising che, nel rispetto dell’autonomia negoziale delle parti, ha imposto alcuni comportamenti e previsto, come necessari, alcuni contenuti contrattuali, con particolare riguardo alla posizione del franchisee (l’affiliato) che, nell’ambito del rapporto risulta essere obiettivamente la parte più debole. Si rimanda dunque alla legge citata per gli opportuni approfondimenti. In generale, ciò che ha reso vincente la formula del franchising è la possibilità di ridurre i rischi d’impresa grazie a sistemi organizzati ed economie di scala, offrendo delle interessanti opportunità a chi vuole mettersi in proprio: invece di aprire un’attività nuova non conosciuta, il Le domande chiave prima dell’affiliazione trasparenza. Ecco alcuni aspetti da approfondire e alcune semplici domande chiave da porre subito e con chiarezza al franchisor, il quale deve essere in grado di fornire convincenti ed adeguate risposte. 120 * * Innanzitutto è bene informarsi sui seguenti aspetti: * * * Per iniziare un’attività nell’ambito del franchising bisogna contattare un franchisor, cercando di impostare un rapporto basato sulla massima * se la società è apprezzata sul mercato e se i suoi prodotti/servizi sono conosciuti. Bisogna cioè controllare se la catena ha qualche anno di sperimentazione alle spalle, un buon numero di punti vendita diretti, che indicano che il business funziona in primo luogo per il franchisor, e un’estensione, una visibilità e un numero di aderenti sufficiente perché la formula sia stata ben testata. Importante è anche informarsi tramite altri franchisee, preferibilmente operanti in aree commerciali non troppo dissimili da quella in cui si vuole andare a operare: se la formula funziona, ne parleranno in buoni termini e il tasso di mortalità delle imprese sarà basso; chi sono i titolari/responsabili della società e quali competenze/esperienze possiedono. La solidità, la serietà, l’innovazione dell’offerta e il management va cioè verificato; se ci sono state cause legali che hanno coinvolto il franchisor. Al franchisor è invece necessario chiedere: * da quando la società opera con questa formula e i risultati fino ad ora ottenuti; * * * * * * * a quale target la formula si rivolge e le modalità studiate per avvicinarlo; quanti sono i punti vendita attuali (di proprietà o affiliati) e quale espansione è attesa nei prossimi anni; quali sono i requisiti per l’affiliazione (es. esperienza nel settore, punto vendita ubicato in un luogo preciso, entità dell’investimento richiesto, ecc.); se è prevista l’assistenza finanziaria per l’avviamento dell’attività; in che cosa consiste l’assistenza (servizi pre-apertura, apertura e post-apertura); quante persone sono necessarie per l’attività e gli orari di lavoro; se sono previsti obiettivi di vendita minimi e che cosa accade se non vengono raggiunti; quale giro d’affari minimo è richiesto per arrivare al punto di pareggio; quale è la durata del contratto, le condizioni del rinnovo e se il contratto è trasferibile a terzi (e quali restrizioni esistono); a quanto ammonta l’investimento iniziale e che cosa comprende esattamente (es. arredamento, allestimento, formazione, pubblicità, ecc.). Altri consigli utili: * approfondire in anticipo la conoscenza della politica commerciale della “rete”: l’assortimento, la strategia dei prezzi, i programmi di pubblicità e promozione, eventuali contributi per la pubblicità da parte del franchisee; 121 Le opportunità offerte dal franchising * capire il funzionamento della politica d’ac- devono basarsi su ipotesi ragionevoli e su quisto dei “materiali obbligatori” (arreda- dati reali: un corretto franchisor sarà in mento, attrezzature, uniformi, insegne, ecc.) grado di aiutare il candidato a formulare e delle materie prime. L’acquisto a massa ipotesi concrete e realistiche sulla scorta produce ovviamente economie di scala; bi- dei risultati medi già acquisiti nella rete; sogna capire se tale beneficio va solo al * * franchisor, o anche al franchisee che rispar- vute dal franchisor, è sempre conveniente fare in proprio l’analisi del mercato e la ri- far analizzare il contratto da un avvocato o cerca dei locali nei quali andare a operare, da associazioni sinda- anche perché la valuta- cali, soprattutto se il zione e la decisione fi- franchisor è di re- nale dell’investimento e cente operatività o del rischio spettano al poco noto; è inoltre candidato, che forse, ri- importante verificare spetto al franchisor, co- che nel contratto noscerà meglio il valore non siano previste delle localizzazioni, le penalità per chi de- caratteristiche della po- cide di chiudere l’at- tenziale clientela e le tività peculiarità del territo- e che l’esclusività della zona sia dichiarata; rio nel quale vive e magari opera da anni. elaborare un appropriato conto economico Ad ogni modo, in genere è la catena stessa e finanziario previsionale che permetta al a fornire consigli sulla zona e la localizza- franchisee, investendo denaro e lavoro, di zione geografica dove posizionare l’attività, ottenere anche una giusta remunerazione. perché in tal modo dimostra di “prendersi Si devono inoltre stimare anche le risorse cura” dell’affiliato; * marchio. Non è infatti sempre vero che i renza di mezzi propri, l’esigenza di marchi più noti siano i più sicuri. Se è vero finanziamenti esterni e i conseguenti costi che grandi e consolidate catene danno mag- finanziari, possono minare l’operatività e va- giori garanzie, non si tratterà mai di una ga- nificare i risultati positivi ottenuti. Ricor- ranzia assoluta; * * Chancexpo Roma Expo Franchising (Roma, 10-12 maggio 2013) Internet: www.chancexpo.it; e-mail: [email protected] * Franchising Nord (Piacenza, 25-26 maggio 2013) Internet: www.quickfairs.net * Salone del Franchising Milano (Fieramilanocity, ultima edizione 9-12 novembre 2012) Internet: www.salonefranchisingmilano.com; e-mail: [email protected] Le Associazioni del settore * Assofranchising – Associazione Italiana del Franchising Internet: www.assofranchising.it; e-mail: [email protected] * FIF – Federazione Italiana Franchising Internet: www.fif-franchising.it; e-mail: [email protected] * Confimprese Internet: www.confimprese.it; e-mail: [email protected] non credere ciecamente alla notorietà di un tarle alle proprie disponibilità: infatti la ca- diamo che i conti economici previsionali Le fiere del settore franchising pur facendo tesoro delle informazioni rice- mierà rispetto a un acquisto diretto; finanziarie necessarie all’impresa e rappor- 122 * che riduce il rischio di insuccesso, ma non può però garantire il successo di un’iniziativa! ricordarsi che il franchising è una formula 123 Gli aspetti fiscali Gli aspetti fiscali di un’attività commerciale costituiscono una materia particolarmente complessa. Nel nostro ordinamento tributario esistono 2 regimi agevolati alternativi: quello denominato “nuove In questo capitolo vengono sommariamente illustrate le caratteristiche delle principali imposte e iniziative produttive” e il “nuovo regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in tasse; si rinvia comunque il lettore interessato ad approfondimenti alle pubblicazioni più specifiche mobilità” (successivamente trattati in dettaglio) per i quali sono previste aliquote Irpef forfettarie o al contatto diretto con le Organizzazioni di categoria, che sapranno fornire informazioni precise pari rispettivamente al 10% e al 5%. e dettagliate. IRES Nel sistema tributario italiano le imposte si dividono in dirette e indirette. L’I.R.E.S. (Imposta sul Reddito delle Società) costituisce l’imposta a carico delle società di capitali o di cooperative e loro consorzi. Il calcolo dell’Ires prevede l’applicazione di un’aliquota fissa di tas- LE ImPOSTE DIRETTE sazione unica (27,5%) sull’utile imponibile. Nel calcolo dell’Ires, come per l’Irpef, devono essere Con questo termine vengono indicate quelle imposte che colpiscono direttamente il reddito delle persone fisiche o giuridiche, nel momento in cui esso viene prodotto. Si distinguono in: IRPEF, IRES e IRAP. presi in considerazione tutti i redditi che formano il reddito complessivo della società. La tassazione dei dividendi (utili distribuiti dalle società di capitali) varia in funzione della tipologia del socio percettore (persona fisica non imprenditore, persona fisica imprenditore-società di persone, società di capitali, ente non commerciale) e della tipologia di partecipazione (non qualificata se rappresenta una percentuale pari o inferiore al 20% dei diritti di voto esercitabili in assemblea IRPEF L’I.R.P.E.F. (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) colpisce il reddito delle persone fisiche, dei titolari di imprese individuali o dei soci di società di persone e soci di società di capitali (vedi tabella relativa alla tassazione dei dividendi delle pagine successive). È un’imposta progressiva a scaglioni: maggiore è il reddito imponibile, maggiore è la percentuale o aliquota che si applica all’imponibile per calcolare l’imposta, in relazione agli scaglioni esistenti. Nel calcolo dell’Irpef deve essere preso in considerazione il reddito complessivo del soggetto (quindi non solo quello derivante dall’attività di impresa). Il calcolo dell’Irpef può essere soggetto a cambiamenti legislativi definiti dalle diverse leggi finanziarie approvate di anno in anno. Annualmente i soggetti Irpef devono presentare la “Dichiarazione dei redditi delle persone fisiche”, inviando telematicamente all’Agenzia delle Entrate il cosiddetto “Unico persone fisiche”. ordinaria ovvero al 25% del capitale o patrimonio sociale, oppure qualificata se rappresenta una percentuale superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili in assemblea ordinaria ovvero al 25% del capitale o patrimonio sociale). IRAP L’I.R.A.P. (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) è un’imposta che si applica sulle attività produttive di beni e di servizi esercitate in forma organizzata nel territorio della regione di appartenenza. È un’imposta proporzionale, con un’aliquota fissa del 3,9%. Il calcolo della base imponibile è differenziato a seconda che si tratti di ditte individuali e società di persone o di società di capitali. Nel primo caso si può utilizzare il cosiddetto metodo “fiscale”, che consente di determinare la base imponibile come differenza tra i ricavi (derivanti da: vendite e servizi, risarcimenti assicurativi, contributi integrativi del prezzo di vendita) meno i costi (per materie prime, sussidiarie e di consumo, SCAGLIONI IRPEF (vigenti alla data di pubblicazione della presenta guida) Scaglioni di reddito in euro Fino a 15.000,00 Da 15.000,00 a 28.000,00 Da 28.000,00 a 55.000,00 Da 55.000,00 a 75.000,00 Oltre 75.000,00 124 Aliquote % 23,00 27,00 38,00 41,00 43,00 merci, costi dei servizi, ammortamenti e canoni leasing di beni materiali e immateriali). In generale per il calcolo non si fa riferimento al bilancio che, peraltro, può anche mancare, bensì a quanto risulta dalle scritture contabili. Vi sono, tuttavia, una serie di componenti (ad esempio, gli oneri diversi di gestione: cancelleria, tassa CCGG – concessione governativa, valori bollati, ecc.), che non sono deducibili con il metodo “fiscale” ed è quindi lasciata, alle ditte individuali o alle società di persone, la possibilità di ricorrere al metodo di calcolo previsto per le società di capitali. Per scegliere questa modalità le imprese devono però avere la contabilità ordinaria. 125 Gli aspetti fiscali Per le società di capitali - e per le ditte individuali e società di persone che esercitano l’opzione si fa ricorso al secondo metodo, detto “da bilancio”, secondo il quale il valore della produzione netta è dato dalla differenza tra valore della produzione e costi della produzione, con l’esclusione di alcune spese per il personale, delle svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide. In entrambi i casi non sono deducibili i costi del personale, i compensi dei collaboratori a progetto, occasionali e degli amministratori, gli utili spettanti agli associati in partecipazione, la quota interessi dei canoni di leasing, le perdite sui crediti, l’IMU. Attualmente è prevista una deduzione forfettaria (franchigia che può variare di anno in anno) e una deduzione per dipendenti a determinate condizioni. Novità contenuta nella manovra Monti: l’IRAP sul costo del lavoro è deducibile ai fini IRES e IRPEF. ADDIZIONALI REGIONALI/COMUNALI Allo scopo di avviare il decentramento fiscale sono state istituite 2 addizionali all’Irpef, una regionale e una comunale. I contribuenti soggetti all’addizionale regionale e a quella comunale calcolano l’importo dovuto applicando le relative aliquote al reddito complessivo determinato ai fini Irpef, al netto degli oneri deducibili riconosciuti ai fini dell’Irpef stessa. L’addizionale regionale, in Lombardia, è un’aliquota progressiva a scaglioni. Gli importi vigenti alla data di pubblicazione della presenta guida sono: il bene subisce nelle singole fasi di produzione e distribuzione, fino a incidere totalmente sul consumatore finale, che corrisponderà l'intero tributo. Ogni operazione di acquisto o vendita (rilevante ai fini IVA), effettuata da imprese, deve essere certificata con un apposito documento (fattura, ricevuta fiscale o corrispettivi). La fattura deve contenere obbligatoriamente: i dati identificativi del venditore e acquirente (ragione sociale, sede legale, numero di partita IVA/codice fiscale), la data, il numero progressivo, la descrizione e la quantità del prodotto oggetto di compravendita, il prezzo totale - costituito dal prezzo imponibile e della corrispondente imposta IVA - con percentuale variabile a seconda dei prodotti. Ne consegue quindi che le fatture (di acquisto e vendita) devono essere opportunamente conservate e registrate nella “contabilità IVA”. In relazione al volume d’affari (valore complessivo delle vendite effettuate nell’arco dell’anno) il contribuente potrà effettuare la liquidazione dell’imposta con periodicità mensile o trimestrale. Le aliquote vigenti alla data di pubblicazione della presenta guida sono del 4%, del 10% e del 21% a seconda della merce venduta. IMPOSTA DI REGISTRO fino a € 15.000,00: 1,23% da € 15.000,01 a € 28.000,00: 1,58% da € 28.000,01 a € 55.000,00: 1,73% da € 55.000,01 a € 75.000,00: 1,73% oltre € 75.000,01: 1,73% L’addizionale comunale prevede aliquote che variano da 0 a 0,8% a seconda del Comune. L’Imposta di Registro deve essere applicata e versata sia per gli atti soggetti a registrazione obbli- LE ImPOSTE INDIRETTE ALTRE ImPOSTE Sono le imposte che non si commisurano al reddito del contribuente, ma colpiscono una manifestazione indiretta della capacità contributiva, come ad esempio l’acquisto o il trasferimento di un bene (colpiscono cioè i consumi). L’I.M.U. (Imposta Municipale Unica) è l’imposta che deve essere versata ai Comuni (e all’Erario) nei * * * * * gatoria sia per quelli che vengono registrati volontariamente all’Ufficio del Registro. È il caso, ad esempio, della registrazione dell’atto costitutivo, degli atti di acquisto o dei contratti di affitto di immobili, ecc. L’imposta può essere molto diversificata in relazione alla tipologia o alla figura giuridica del soggetto d’imposta. IMU quali sono ubicati fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli destinati a qualsiasi uso e ciò anche se necessari allo svolgimento dell’attività produttiva o di commercializzazione. L’imposta deve essere 126 IVA versata in 2 rate secondo aliquote che vengono determinate dai singoli Comuni entro un minimo L’I.V.A. (Imposta sul Valore Aggiunto) è l’imposta che colpisce la parte di incremento di valore che e un massimo stabilito dal Ministero. 127 Gli aspetti fiscali Le principali scadenze TARSU La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è dovuta da chiunque occupi o detenga locali, a qualsiasi uso adibiti, all’interno del territorio comunale in cui il servizio di raccolta dei rifiuti è isti- TASSE DITTA INDIVIDUALE (IRPEF-IRAP) SOCIETA’ DI PERSONE (IRAP) SOCIETA’ DI CAPITALI (IRES-IRAP) tuito e attivato. La tassa viene corrisposta al proprio Comune in base a tariffe per metro quadro, differenziate per destinazione d'uso dei locali e delle aree. * DIRITTO CAMERALE È una tassa che deve essere versata annualmente alla Camera di Commercio territorialmente competente in conseguenza all’obbligo, a carico di tutte le imprese, di iscrizione al Registro delle Imprese (vedi il capitolo “Le principali spese di costituzione”). * * * Versamento saldo per anno precedente e 1° acconto anno in corso: entro il 16/06 (o il 16/07 con la maggiorazione dello 0,4%) Il saldo e 1° acconto possono essere rateizzati, con versamenti effettuati il 16 di ogni mese dal 16/06 o 16/07 fino a novembre (le scadenze delle rate variano per i soggetti privati) Versamento 2° acconto anno in corso: 30/11 Per le società di capitali, i termini di versamento di Ires e Irap sono legati alla data di approvazione del bilancio CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E ASSICURATIVI INPS IVA mENSILE TRImESTRALE liquidazione 16 di ogni mese successivo 16 del secondo mese successivo alla chiusura del trimestre (16/5, 16/8, 16/11) saldo 16 marzo 16 marzo acconto 27 dicembre 27 dicembre Le aliquote applicabili per i commercianti nel 2012 risultano essere le seguenti: Percentuale per titolari per familiari Reddito di impresa soci e collaboratori con Percentuale di età inferiore a 21 anni età pari o superiore a 21 Sul reddito minimo (fino a € 14.930) è dovuto un importo fisso pari a € 3.200,96 € 2.753,07 da € 14.930,00 fino a € 44.204,00 21,39% 18,39% INPS DITTA INDIVIDUALE E SOCI DI SOCIETA’ DI PERSONE minimale 16 maggio, 16 agosto, 16 novembre, 16 febbraio (anno successivo) saldo anno precedente 16 giugno o 16 luglio con la maggiorazione dello 0,4% (rateizzabili, in entrambi i casi, fino a novembre con rate mensili) (*) Per i soggetti privi di anzianità al 31/12/1995, iscritti dal 1996. 1° acconto anno in corso 16 giugno o 16 luglio con la maggiorazione dello 0,4% (rateizzabili, in entrambi i casi, fino a novembre con rate mensili) INAIL 2° acconto anno in corso 30 novembre da € 44.204,00 a € 73.673,00 ovvero da € 44.204,00 a € 96.149,00 (*) 22,39% 19,39% Si paga un premio annuale determinato in base al grado di rischio dell’attività e alle attrezzature utilizzate in azienda. INAIL pagamento unico 128 16 febbraio 129 Le scritture contabili Gli aspetti fiscali ImU Acconto anno in corso 16 giugno Saldo anno in corso 16 dicembre DIRITTO CAmERALE Primo anno: entro 30 gg. dalla presentazione della domanda di iscrizione. Per le nuove società, l’importo viene versato direttamente dal notaio. Anni successivi: in concomitanza con il versamento della prima rata di acconto delle imposte sui redditi. Bisogna inoltre ricordare che il 16 di ogni mese vanno effettuati: * versamenti per eventuali ritenute per compensi liquidati nel mese precedente a dipendenti, professionisti e collaboratori; * versamenti INPS/INAIL relativi a dipendenti e collaboratori. N.B. Se le scadenze indicate cadono in giorni festivi, il versamento può essere effettuato il 1° giorno feriale utile. Tipo di tassazione: riassunto delle imposte a carico delle imprese e dei soci Imposte a carico della ditta individuale Irpef (in base allo scaglione di reddito) Irap 3,9% Imposte a carico dell’impresa Società di persone Irpef a carico dei singoli soci, in base allo scaglione di reddito La contabilità di un’impresa riveste alcune funzioni: * rappresenta un obbligo civilistico e fiscale; * permette all’imprenditore di verificare l’andamento della propria azienda, in modo da poterla gestire/monitorare nel modo migliore; * certifica, in particolare per le società di capitali che hanno l’obbligo di depositare il bilancio, operazioni e risultati aziendali agli occhi di tutti i soggetti pubblici (Stato, Amministrazioni locali, ecc.) e privati (dipendenti, clienti, fornitori, azionisti), che hanno rapporti costanti con l’impresa, ai fini della contribuzione fiscale e della responsabilità nei confronti di terzi. I diversi regimi contabili attualmente disponibili Come per la forma giuridica, anche per il regime contabile le imprese possono scegliere tra più soluzioni.Tale scelta, che influirà sugli obblighi nei confronti del Fisco, dipende da numerosi fattori, tra i quali: la forma giuridica adottata, le dimensioni aziendali, il volume d’affari che si pensa di realizzare, la possibilità di usufruire di semplificazioni. Questi i regimi contabili in vigore nel 2012: Regime ordinario (contabilità ordinaria) Regime semplificato (contabilità semplificata) Regime sostitutivo per le nuove iniziative produttive Regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità Di seguito riassumiamo le principali caratteristiche dei diversi regimi contabili e rimandiamo al sito dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.it per eventuali approfondimenti. Regime Irap 3,9% Ditte individuali Società di capitali Ires (*) 27,5% del reddito imponibile Irap 3,9% (*) Trasparenza La tassazione per trasparenza consiste nella possibilità di imputare ai soci il reddito prodotto dalle società di capitali in proporzione alla quota di partecipazione di ogni socio agli utili, indipendentemente dalla percezione degli utili stessi; l’utile imputato al socio sarà quindi soggetto a Irpef. L’opzione per il regime della trasparenza può verificarsi in 2 casi: società di capitali: interamente partecipate da altre società di capitali (con i requisiti previsti) srl a ridotta base sociale costituita da persone fisiche. 130 Soggetti Ordinario Società di persone Società di capitali Come si Registri* e calcola il obblighi/esoneri reddito Per le società di capitali è sem- . Libro giornale e inRequisiti pre obbligatorio; per le altre è ventari obbligatorio se i ricavi del- . registri Iva (fatture l’anno precedente sono supe- emesse, corrispettivi e acquisti) riori a : . € 309.874,14 nel caso di . scritture ausiliarie . scritture di magazattività di prestazione di zino (se i ricavi e servizi . € 516.456,90 negli altri rimanenze superano certi limiti) casi . beni ammortizzabili Ricavi imponibili meno costi deducibili 131 Le scritture contabili Regime Soggetti Ditte individuali Semplificato Società di persone Requisiti Come si Registri* e calcola il obblighi/esoneri reddito Ricavi dell’anno precedente . Registri Iva (fatture non superiori a: emesse, corrispet. € 400.000,00 nel caso di tivi e acquisti) . beni ammortizzaattività di prestazione di servizi bili (non obbligato. € 700.000,00 negli altri casi rio se le annotazioni avvengono sul registro acquisti) Regime Soggetti 132 Ditte individuali Come si Registri* e calcola il obblighi/esoneri reddito . Mancato esercizio negli ul- . Esonero dalla teRicavi imponibili meno costi deducibili . . . Mancato esercizio negli ul- . Esonero dalla te- Nuove iniziative produttive art. 13 L. 388/2000 Requisiti timi 3 anni di attività artinuta delle scritture stica, professionale o contabili, sia ai fini d’impresa Iva sia reddituali . attività che non è prosecu- . obbligo di fatturare zione di altra attività prece- e certificare i cordentemente svolta rispettivi (se previ. ricavi non superiori a € sto), conservare i 30.987,41 (per attività di documenti emessi Ricavi prestazione di servizi) o a e ricevuti e preimponibili € 61.974,83 (per altre attisentare la dichiarameno vità) zione dei redditi costi . rispetto degli obblighi pre- . applicazione al red- deducibili videnziali, assicurativi e amdito conseguito di ministrativi un’imposta sostitu- Valido per tiva in misura pari max 3 anni al 10%, da liquidare con le regole dei No ritenuta versamenti IRPEF d’acconto . tutoraggio Agenzia delle Entrate per gli adempimenti fiscali . . Regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità Art. 27 D.L. 98/2011 . Ditte individuali . . timi 3 anni di attività artistica, professionale o d’impresa attività che non è prosecuzione di altra attività precedentemente svolta se proseguimento di impresa di altro soggetto i ricavi siano stati pari o inferiori a € 30.000,00 ricavi non superiori a € 30.000,00 non siano state effettuate cessioni all’esportazione non siano state sostenute spese per lavoratori dipendenti o collaboratori di cui all’art. 50 comma 1° lett. c) e c-bis) TUIR. nel triennio solare precedente è necessario non aver effettuato acquisti di beni strumentali, anche mediante contratti di appalto e di locazione, pure finanziaria, per un ammontare complessivo superiore a 15.000,00 € rispetto degli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi . . . . . . . nuta delle scritture contabili, sia ai fini Iva sia reddituali obbligo di fatturare e certificare i corrispettivi (se previsto), conservare i documenti emessi e ricevuti e presentare la dichiarazione dei redditi non assoggettamento ad Iva delle operazioni attive e indetraibilità dell’Iva sugli acquisti esonero dalle liquidazioni/versamenti periodici Iva e dalla dichiarazione annuale esclusione dall’Irap esclusione dall’applicazione degli “studi di settore” deducibilità dei contributi previdenziali dal reddito d’impresa applicazione al reddito conseguito di un’imposta sostitutiva in misura pari al 5%, da liquidare con le regole dei versamenti IRPEF Ricavi conseguiti meno spese sostenute Valido per max 5 anni o anche oltre fino a 35 anni No ritenuta d’acconto 133 Le scritture contabili * in presenza di dipendenti è obbligatorio, a prescindere dal regime contabile utilizzato, tenere il libro matricola, il libro paga e il registro degli infortuni. Per quanto riguarda le società di capitali, oltre ai registri indicati nel prospetto sono obbligatori i libri sociali previsti dagli artt. 2421-2422 del Codice Civile. Costi indicativi per la tenuta della contabilità - Contabilità ordinaria: da un minimo di € 2.200,00 a un massimo di € 5.200,00. - Contabilità semplificata: da un minimo di € 1.000,00 a un massimo di € 2.300,00. Il costo comprende la compilazione dei principali modelli fiscali (dichiarazioni IVA, denuncia dei redditi, ecc.), ma può comunque variare in base al numero di documenti fiscali da registrare, alle problematiche specifiche dell’impresa e alle incombenze relative al settore d’attività. 134 Il rapporto con le banche Tutte le banche sono disponibili a “vendere denaro”: è il loro mestiere e si fanno remunerare per questo, ma vogliono poi la sicurezza che l’impresa sarà in grado di far fronte al debito. Nel caso delle piccole e medie aziende, gli istituti subordinano la concessione del prestito a una serie di valutazioni: ad esempio, la capacità dell’impresa di produrre reddito in futuro e quindi a rimborsare il capitale con gli interessi o la richiesta di garanzie reali (es.: immobili di proprietà, titoli in deposito, fideiussioni), su cui rivalersi nel caso in cui l’azienda non riesca a restituire quanto dovuto. La cautela delle banche vale anche per le neo-imprese, che non avendo ancora “prodotto” bilanci, non sono in grado di presentarsi con valori numerici storici e dunque fanno più fatica a far approvare alla banca il finanziamento per il proprio progetto. Ecco che allora presentarsi con un business plan, ben articolato nelle sue diverse parti, può essere considerato come un “buon biglietto da visita”, anche perché sono sempre di più gli istituti finanziari disponibili a valutare i progetti d’impresa non sulla base delle garanzie, ma sulla validità dell’idea presentata. L’incontro con il funzionario a cui presentare il progetto imprenditoriale o la neo-impresa è un momento cruciale per il futuro dell’azienda. È quindi importante dare di sé un’immagine positiva, professionale e affidabile, dimostrare sicurezza in se stessi e nel progetto, trasmettere con chiarezza il messaggio che il denaro prestato sarà restituito, prevenire la richiesta della banca relativa a documenti presentandosi al colloquio con il materiale completo, essere trasparenti nel comunicare i dati richiesti ed essere pronti a negoziare. Quale tipo di finanziamento chiedere alla banca I finanziamenti a breve termine sono quelli rimborsabili in un arco di tempo di 18 mesi. Tali strumenti, che consentono di coprire le esigenze di cassa, entrano in gioco quando l’impresa ha acquisito il “primo cliente” e può dimostrare che il proprio servizio/prodotto è ormai sul mercato. Fra i più comuni: l'apertura di credito in conto corrente: l’impresa ha a disposizione un fido utilizzabile secondo le esigenze. Questo tipo di finanziamento non dovrebbe avere un utilizzo prolungato, ma servire per le esigenze finanziarie dovute a uscite di cassa immediate, a fronte di entrate che si prevedono dilazionate nel tempo. Nel fare richiesta l’impresa deve presentare in banca le informazioni sulla sua situazione economica e patrimoniale e sui fattori che potrebbero influenzare le possibilità di rimborso. Il conto corrente bancario non è soltanto uno strumento di finanziamento, ma è anche uno dei mezzi più diffusi e utilizzati per la gestione di attività imprenditoriali di ogni settore e dimensione, a patto di tenere costantemente monitorata una serie di oneri accessori per calcolare il costo effettivo dello strumento. Le variabili da valutare sono gli interessi applicati dalla banca al conto corrente, le valute (ossia le date assegnate dalle banche a ciascuna operazione di versamento o prelievo a partire dalle quali vengono calcolati gli interessi) e le commissioni (ad esempio, le spese di registrazione, di esecuzione delle operazioni, di rendicontazione, ecc.); lo sconto di effetti: la banca anticipa all’im- . . 135 Il rapporto con le banche presa l’importo di ricevute bancarie o tratte che non sono ancora scadute e che si suppone vadano a buon fine, e ne deduce un interesse. In questo modo l’impresa dispone subito di risorse liquide e, superando l’esigenza immediata di denaro, può a sua volta fare dilazioni di pagamento ai suoi clienti, a supporto delle politiche commerciali; il factoring: l’impresa trasferisce i crediti commerciali presenti e futuri a una società che in cambio li gestisce, li incassa e corrisponde un anticipo parziale o totale. Il factoring ha una durata media di 12-18 mesi; il costo è composto dagli interessi sulle somme anticipate, più la commissione di factoring e il rimborso delle spese accessorie. In alternativa ai finanziamenti a breve termine, ci sono quelli a lungo termine. Il finanziamento a lungo termine serve come sostegno finanziario per gli investimenti strutturali (es. immobili e macchinari). Comprende tutti gli strumenti con cui le imprese possono reperire capitali a titolo di debito, da rimborsare in un periodo superiore ai 18 mesi e inferiore ai 15 anni. Un esempio è il leasing: con questo contratto un intermediario finanziario, la società di leasing, acquista un bene e lo mette a disposizione di un’azienda, la quale si impegna a pagare un canone periodico, e al termine del periodo stabilito, di solito superiore ai 18 mesi, può diventare proprietaria pagando un importo prefissato. Un altro strumento è il mutuo, un finanziamento a favore delle imprese con un rimborso a rate periodiche, che richiede garanzie reali durature e una valutazione dell’andamento delle prospettive aziendali. Il principale punto debole è che spesso le garanzie reali richieste, cioè le ipoteche sui beni, non sono a disposizione dell’im- . 136 presa che si trova nella fase di start up. Alcuni fra i più comuni strumenti di pagamento Perché la banca dice no Diversi sono gli strumenti che un imprenditore ha a disposizione per procedere al pagamento di determinate somme ai propri fornitori o per incassare i pagamenti dai propri clienti. Di seguito si definiscono la ricevuta bancaria, la cambiale tratta e l’assegno bancario. Quando un finanziamento non viene concesso, le ragioni possono essere le più diverse. Meglio conoscerle per prevenire, dove possibile, il problema. Può ad esempio mancare il capitale proprio (le banche vogliono che l’imprenditore rischi quanto loro e diventano meno disponibili di fronte a chi ha idee, ma nessun apporto di denaro) o non esistere un business plan razionale (il piano d’impresa deve portare dati sicuri su cui le banche possano far conto per la restituzione, con gli interessi, del capitale concesso) o mancare l’esperienza/conoscenza del settore (i finanziatori “chiudono la porta” quando il neoimprenditore non dimostra di avere una buona conoscenza del settore in cui vuole entrare; in questo caso i dati, le stime di costo e di ricavi diventano poco concreti per la banca e dunque il soggetto non viene ritenuto affidabile) o ancora non essere presenti i dati finanziari (per chi deve decidere se prestare denaro, le pagine più importanti del business plan sono quelle che riassumono le previsioni di entrate e uscite, il bilancio e i flussi di cassa: se queste parti sono incomplete o imprecise, sarà difficile che il finanziamento venga concesso).Altri motivi che portano la banca a non concedere un finanziamento possono ad esempio essere: alta percentuale di rischio del settore scelto (alcuni settori economici “piacciono poco” agli investitori e ogni banca ha le sue convinzioni; meglio perciò trovare motivazioni convincenti); una presentazione poco incisiva (è importante che la richiesta sia ben scritta, senza errori di forma o contenuto e presentata in modo professionale). . Ricevuta bancaria: è un documento probatorio del credito, che permette al creditore di ottenere il pagamento dello stesso. Lo schema consueto è questo: concluso l’accordo con dilazione di pagamento tra creditore (es. fornitore) e debitore (es. negoziante), il creditore emette la ricevuta bancaria, che sarà conservata dalla sua banca. Il debitore, prima della data di scadenza concordata, provvederà a saldare quanto dovuto a mezzo banca, ottenendo in cambio la ricevuta che fungerà da quietanza di pagamento. . Cambiale tratta: è un titolo di credito attraverso cui il creditore ordina al debitore di pagare incondizionatamente al beneficiario (che può essere lo stesso creditore o un terzo soggetto) una determinata somma, nel luogo e alla scadenza indicati. Apponendo la firma per accettazione, il debitore (chiamato anche “trattario”) diventa obbligato cambiario. . Assegno bancario: è un documento con cui il traente (es. negoziante) ordina incondizionatamente alla banca trattaria di pagare a vista, ovvero alla presentazione, una determinata somma di denaro indicata sull’assegno a favore di un terzo (es. fornitore). Il beneficiario può anche recarsi alla propria banca e richiedere di accreditare l’importo dell’assegno sul proprio conto: penserà poi la banca a incassarlo. 137 Agevolazioni per le imprese: i termini da conoscere . Contributo in conto capitale: più conosciuto come “contributo a fondo perduto”. Viene normalmente calcolato come percentuale degli investimenti ammissibili e non è prevista alcuna restituzione di capitale o pagamento di interessi. È finalizzato a finanziare spese di acquisto, costruzione e riattivazione o ampliamento di immobilizzazioni. Solitamente non sono necessarie garanzie, tranne i casi nei quali è prevista l’erogazione di un anticipo. . Contributo in conto esercizio (gestione): corrisponde a un contributo in conto capitale, ma vi differisce per quanto riguarda l’imposizione fiscale alla quale viene assoggettato: in questo caso il contributo viene identificato come ricavo e deve essere tassato nel periodo di competenza e per l’intero importo. Normalmente questa tipologia di agevolazione viene concessa per contribuire alle spese di gestione (personale, pubblicità, viaggi, locazioni immobiliari, oneri finanziari, ecc.). . Contributo in conto interessi: si tratta di un contributo che viene concesso quando si stipula un finanziamento a medio/lungo termine. Agevola l’impresa perché abbatte i tassi di interesse applicati dagli istituti finanziatori alle normali condizioni di mercato, consen- tendo così di avere del denaro in prestito a un tasso di interesse davvero vantaggioso. L’entità dell’agevolazione è calcolata attualizzando la differenza tra tasso ordinario e tasso agevolato. . Mutuo agevolato: consiste in un contributo in conto interessi, ma la stipula del finanziamento e la concessione dell’agevolazione avvengono contemporaneamente. Il finanziamento a medio/lungo termine, se viene erogato, viene concesso esclusivamente a condizioni agevolate, cioè con un tasso di interesse inferiore a quello di mercato. . Contributo in conto canoni: l’agevolazione (a fondo perduto) è molto simile al contributo in conto interessi, ma si applica esclusivamente a un contratto di locazione finanziaria (es. leasing) stipulato a condizioni di mercato; il suo effetto è quello di abbattere il costo dei canoni a carico del soggetto beneficiario. . Concessione di garanzia: è un’agevolazione fi- nalizzata a migliorare l’accesso alle fonti finanziarie delle PMI e può essere a sostegno totale o parziale dei finanziamenti a medio/lungo termine, attraverso l’istituzione di particolari fondi (normalmente istituiti presso i Consorzi di Garanzia Collettiva Fidi). . Fideiussione: è una garanzia personale pre- stata da un soggetto, chiamato fideiussore, a un creditore in favore di un debitore. In caso di inadempienza di quest’ultimo, il fideiussore è obbligato ad assolvere all’impegno rimborsando il prestito nei confronti del creditore. 138 . Leasing: contratto con il quale una parte (il concedente, ossia la società di leasing) concede a un’altra (utilizzatore), contro il pagamento di un canone periodico, la disponibilità di un bene, acquistato o fatto costruire dal concedente su indicazione e scelta dell’utilizzatore, con facoltà di quest’ultimo di riscattarlo e diventarne proprietario al termine del contratto, contro il pagamento di un prezzo stabilito. . Bonus fiscale: consente di monetizzare il con- tributo al momento del pagamento dell’imposta. È a tutti gli effetti un contributo in conto capitale, erogato sotto forma di detrazione fiscale sull’ammontare delle imposte che l’azienda deve pagare. In pratica è uno “sconto” che lo Stato concede all’impresa sulle tasse da pagare, che deve essere utilizzato entro 5 anni dalla sua concessione. . Sgravio fiscale: è la concessione di un contri- buto che genera un credito di imposta. A differenza del bonus fiscale, può essere monetizzato solo attraverso la dichiarazione dei redditi. . Credito d’imposta: è la differenza, a credito del contribuente, tra l’imposta dovuta e quanto già pagato sotto forma di ritenute, crediti e acconti (IVA, IRPEF, ecc.). Il credito, se non se ne chiede il rimborso, può essere utilizzato per compensare debiti (d’imposta, fiscali, previdenziali, assicurativi, ecc.) degli anni successivi. . Voucher: è un buono di un certo valore eco- nomico spendibile per l’acquisto di beni e/o servizi determinati, una sorta di titolo di spesa a destinazione vincolata. . Equivalente Sovvenzione: è l’unità di misura, stabilita dall’Unione Europea, utilizzata per calcolare l’entità di un aiuto erogato così da individuare i limiti alle agevolazioni pubbliche. Questi limiti sono fissati in Equivalente Sovvenzione Lorda (percentuale sull’importo dell’investimento) e in Equivalente Sovvenzione Netta (da cui si sottrae la quota prelevata dallo Stato a titolo di imposizione fiscale). . De minimis: rappresenta un’indicazione proveniente dall’Unione Europea che stabilisce quale deve essere l’ammontare massimo d’aiuti economici, cioè di sovvenzioni in denaro, che ciascun Stato membro, appartenente all’Unione Europea, può erogare al suo interno a favore delle piccole e medie imprese. La ragione di tale impostazione è da cercare nella preoccupazione dell’Unione Europea di non falsare, attraverso contributi ingenti e diversificati da Stato a Stato, la concorrenza e la competitività fra imprese dell’Unione. Tenendo conto della crisi finanziaria internazionale, nel 2009 la Commissione Europea ha modificato il limite degli aiuti de minimis che possono essere concessi a un’impresa nell’arco di 3 anni, innalzandolo da € 200.000,00 a € 500.000,00. . Euribor: è il tasso di riferimento del mercato monetario e rappresenta il tasso applicato nell’area euro per le operazioni fra banche di prima categoria. La sua quotazione è riportata ogni giorno su “Il Sole 24 Ore”. È il più diffuso parametro di indicizzazione per le operazioni di indebitamento a tasso variabile. 139 Le principali fonti di finanziamento Diverse sono le agevolazioni pubbliche per l’avvio e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali, di fonte regionale, nazionale e anche comunitaria. In alcuni casi si rivolgono a specifici destinatari (giovani, donne, disoccupati), in altri vanno ad agevolare specifici investimenti, quali ad esempio quelli per lo sviluppo tecnologico, per la sostenibilità ambientale, per l’innovazione infrastrutturale, per l’accesso ai servizi di pagamento sicuro o per l’ammodernamento del punto vendita/punto somministrazione. La maggior parte di queste agevolazioni sono gestite attraverso bandi pubblici che non hanno cadenza periodica ma che anzi prevedono tempi di validità spesso molto ristretti. Per questo motivo in questa sede si indicano i riferimenti internet delle principali società e agenzie finanziarie che pubblicano o che gestiscono tali bandi, e dei Consorzi Fidi delle locali Organizzazioni di categoria che supportano le imprese nell’accesso al credito. Per aggiornamenti e informazioni sull’apertura/chiusura dei bandi è possibile iscriversi gratuitamente al servizio newsletter di Bergamo Sviluppo (www.bergamosviluppo.it), oppure contattare lo Sportello Punto Nuova Impresa ([email protected]; tel. 035/3888011). CONSORZI FIDI/UFFICI CREDITO I Consorzi Fidi, istituiti all’interno delle Organizzazioni di categoria, sono in grado di offrire agli imprenditori garanzie per ottenere finanziamenti a tasso agevolato (ad esempio per acquisto di attrezzature e impianti, per assunzione dipendenti, adeguamento alle varie leggi o per effettuare investimenti pluriennali). Per tutte queste e altre possibilità si consiglia di contattare direttamente i Confidi del comparto commercio: * FOGALCO, nella sede Ascom – Via Borgo Palazzo 137, Bergamo – tel. 035/4120321 * UFFICIO CREDITO CONFESERCENTI – Via Galli 8, Bergamo – tel. 035/4207344/255 FINLOmBARDA Società finanziaria della Regione Lombardia che fornisce supporto alle politiche regionali di sviluppo economico-sociale del territorio lombardo mediante strumenti e iniziative di carattere finanziario e gestionale. Internet: www.finlombarda.it, sezione “I bandi e le iniziative” Sul sito della Direzione Generale Commercio Turismo e Servizi di Regione Lombardia è inoltre possibile consultare i bandi e le agevolazioni disponibili per il settore terziario, tra cui rientrano i pubblici esercizi oggetto della presente guida. Internet: www.commercio.regione.lombardia.it, sezione “Bandi” INVITALIA Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. In particolare le agevolazioni “Lavoro autonomo” e “Microimpresa” si rivolgono a persone disoccupate che intendono avviare un’attività imprenditoriale in forma di ditta individuale nel primo caso e di società di persone nel secondo. Internet: www.invitalia.it 140 141 In collaborazione con: In collaborazione con: Finanziamento: Finanziamento: Coordinamento: Coordinamento: Via Zilioli, 2 - 24121 Bergamo Tel. 2035 3888011 Via Zilioli, - 24121 Bergamo Tel. 035 3888011