Safety Integrated: Programma di sicurezza per l’industria Manuale applicativo http://www.siemens.de/safety Bereich Automatisierungs- und Antriebstechnik Geschäftsgebiet Niederspannungs-Schalttechnik Postfach 3240, D-91050 Erlangen Bereich Automatisierungs- und Antriebstechnik Geschäftsgebiet Industrie-Automatisierungsysteme Postfach 4848, D-90327 Nürnberg Bereich Automatisierungs- und Antriebstechnik Geschäftsgebiet Motion Control Systeme für Werkzeug- und Produktionsmaschinen Postfach 3180, D-91050 Erlangen Siemens Aktiengesellschaft Änderungen vorbehalten 03/99 Bestell-Nr. E20001-P285-A733 Printed in Germany Dispostelle 27602/SEK 30296 21U5242 ML.59009 PA 3995.0 Excellence in Automation & Drives: Siemens ”La prevenzione degli infortuni non deve essere intesa come prescrizione di legge ma come comandamento dettato da obblighi umani e dalla ragione economica”. Werner von Siemens, Berlin im Jahr 1880 Tecnica della sicurezza SIEMENS, il salto di qualità nel programma per la protezione di uomini, macchine, ambiente e processi per le industrie del mondo In tutte le applicazioni industriali, sui macchinari, sulle linee di movimentazione, nei sistemi di processo, le moderne tecniche di automazione richiedono il massimo livello di sicurezza per l’uomo, i macchinari e l’ambiente. Con la tecnica convenzionale, per la prima volta i componenti elettronici ed i sistemi programmabili offrono una tecnica di sicurezza che riesce a penetrare nel sistema intelligente, dai comandi fino ai sistemi di misura. La possibilità di effettuare all’interno di sistemi a bus convenzionali trasmissioni adatte ad impieghi di sicurezza costituisce un punto cardine nella direzione dalla “Safety Integrated”. La standardizzazione della tecnica della sicurezza Siemens garantisce l’impiego delle apparecchiature e dei sistemi conosciuti nell’automazione tradizionale. Le rigide barriere che finora separavano la tecnica dell’automazione standard di un impianto e le relative tecniche della sicurezza diventano, grazie ad una trasparenza dei dati, permeabili consentendo metodi di lavoro più efficienti e redditizi. 2 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. La sicurezza è nel sistema Il programma di fornitura Safety Integrated attraverso le famiglie di prodotti SIGUARD, SIMATIC e SINUMERIK/SIMODRIVE offre la massima protezione per tutti gli apparecchi, dai sensori agli azionamenti passando attraverso tutti i dispositivi di interfaccia. Sicurezza per ogni applicazione Per ogni esigenza nelle applicazioni di sicurezza Vi offriamo la migliore soluzione sia che si tratti di comando, rilevamento, segnalazione oppure di collegamento, elaborazione, protezione e commutazione. Nelle differenti applicazioni sui macchinari e nelle tecniche di processo, vengono offerte in un'unica soluzione le adeguate tecniche di sicurezza. I bus di campo con profilo di sicurezza quali AS-Interface e PROFIBUS-DP consentono di impiegare azionamenti standard e sistemi di programmazione non dotati delle funzioni di sicurezza con i sensori, le unità d’interfaccia e gli attuatori. Comandare e rilevare Controllare ed elaborare Alimentare e disinserire Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3 D. Seibel Rappresentante capo del Laboratorio di collaudo Berufsgenossenschaft (BG) di Meccanica di precisione ed elettrotecnica Con le regolamentazioni del paragrafo 5.7 della EN 60204-1 1985, „Equipaggiamento elettrico delle macchine „ è stata introdotta a livello internazionale la discussione sull‘analisi e gestione dei guasti. Le osservazioni sulla sicurezza derivanti dai contenuti delle normative (protezioni) in particolare nel campo degli azionamenti elettrici, hanno portato a diverse soluzioni costruttive. Obiettivo di tutte le soluzioni applicative era ed è il raggiungimento di un unico ed obbligatorio standard di sicurezza all‘interno della comunità europea. Potenziale di pericolosità Nella pratica il punto di arrivo della filosofia di sicurezza deve essere la realizzazione di sistemi di comando comuni (tabella 1). In funzione del potenziale di pericolosità e delle condizioni d‘esercizio dei differenti macchinari, è necessario un diverso livello di sicurezza per le logiche di comando (circuiti elettici di comando). Per questo la valutazione del rischio e del pericolo è una premessa imprescindibile. La realizzazione delle idonee misure di protezione, oltre ad essere adeguate al potenziale di pericolosità devono essere orientate al processo di lavorazione. 4 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Protezione delle persone Esempi di applicazione Soprattutto in questi casi dove sugli impianti o macchinari possono presentarsi dei rischi, devono essere previsti adatti dispositivi di protezione. I dispositivi mobili di protezione sono fra le soluzioni preferibili per la protezione delle persone da movimenti pericolosi o altro negli ambienti industriali e negli impianti. A garanzia delle funzioni di sicurezza per le persone, devono di conseguenza essere realizzati dispositivi di protezione mobili che possano anche essere bloccati elettricamente in modo che le persone non abbiano possibilità di raggiungere la zona pericolosa prima che siano state rimosse la condizioni di rischio (per es. rotazioni sulle macchine utensili). Al fine di facilitare la scelta e l‘impiego dei differenti sistemi di blocco e determinare le giuste tecniche di collegamento tra gli apparecchi che rilevano e riportano i segnali di sicurezza e i dispositivi di sgancio (contattori, relè), sono stati elaborati e presentati dagli enti competenti una serie di esempi di applicazione. Le singole soluzioni sono ad esempio contenute nei prospetti ZH Ridondanza I convenzionali circuiti elettrici di sicurezza, in combinazione con i sistemi di blocco, soddisfano in modo quasi incontestabile le funzioni di protezione delle persone e dei macchinari previste e necessarie. Le possibilità di guasto ed i conseguenti rischi per la sicurezza sono generalmente noti; questo è stato dimostrato dalle soluzioni tecniche adottate (per es. la ridondanza). Parte essenziale di un sistema di blocco è il finecorsa per il controllo delle posizioni. Esso deve comprendere almeno un contatto con sistema di apertura positiva. Quando il dispositivo di protezione viene aperto, il contatto in apertura del finecorsa deve interrompere in modo sicuro il circuito elettrico di sicurezza. ZH1/153 „Prospetto per la scelta e l‘impiego dei dispositivi di blocco elettromeccanico con funzioni di sicurezza“ e ZH1/553 „Prospetto per la scelta e l‘impiego degli apparecchi di prossimità nei dispositivi di blocco con funzioni di sicurezza“. Se è necessario il riconoscimento di un guasto (per es. il non diseccitamento di un relè), è indispensabile impiegare relè ad azione forzata. Steuerspannung EIN/AUS Steuerstromkreise mit Sicherheitsfunktionen K1 Steuerstromkreise mit Betriebsfunktionen S1 K1 S2 K1 M S1 M N = nnenn N = nnenn S2 Freigabe Verriegelungssysteme mit und ohne Zuhaltung Hauptsteuerung Lastkreis mit möglicher Gefährdung Lastkreis ohne Gefährdung Tabella 1 Rappresentazione schematica dei comandi di una macchina (DIN VDE 0113/11.98) Norme Le varianti di comando presentate e gli aspetti di sicurezza ad essi relativi (ad es. lista esclusione guasti) sono stati inseriti nella normativa europea. A tale proposito vanno qui citati i due gruppi di norme (Norme Tipo B) EN 1088 „Sistemi di interblocco“ e EN 954-1 „Parti dei comandi riguardanti la sicurezza“, che sulla base di regole fissate dagli enti competenti forniscono un metro di valutazione uniforme indipendentemente dalla applicazione considerata. Ciò consente di utilizzare tale metro di valutazione anche per circuiti di controllo a sicurezza integrata in un secondo momento. Questo nel pieno rispetto della norma europea EN 60204-1 (ed.11.1998). Tipiche applicazioni sono i cosiddetti „dispositivi di sicurezza a relè „, che vengono impiegati secondo le adeguate categorie di sicurezza (EN 954-1) per rilevare e riportare i segnali d‘intervento delle protezioni (per es. controllo dei ripari, barriere di protezione, comandi a due mani, interventi d‘emergenza eccetera). Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5 R. Faller Il futuro della tecnica d’automazione orientata alla sicurezza Bus di campo standardizzati e orientati alla sicurezza Responsabilità dell’unità Service del TÜV Product Service GmbH Automation, Software and Electronics – IQSE Produttori e costruttori di sistemi di automazione devono far fronte a sfide importanti. I costruttori si trovano a dover soddisfare le richieste di utenti che esigono automazione e sicurezza in uno stesso sistema. Il termine „safety integrated“ coniato da Siemens racchiude in sè questo concetto. Anche nel settore delle apparecchiature da campo gli utenti non giudicano positivamente una separazione tra le apparecchiature da campo „normali“ e quelle orientate alla sicurezza. Le apparecchiature da campo che verranno fornite in futuro verranno sviluppate in modo tale che siano in grado di assolvere sia compiti di automazione sia di sicurezza. Un passo importante in questa direzione è stato compiuto con la realizzazione di ampliamenti dei bus di campo standardizzati e orientati alla sicurezza, che da anni vengono impiegati con successo. In particolare nella tecnica dei telecomandi e dei telecontrolli, negli oleodotti e nei depositi di stoccaggio distribuiti questi sistemi di bus superano di gran lunga i limiti di un mezzo trasmissivo locale limitato. Spesso la comunicazione tra i comandi rilevanti per la sicurezza collocati nei vari depositi o nelle stazioni che raggruppano le sarracinesche e la stazione di testa dotata di pompe brooster avviene tramite linee private, tramite rete telefonica pubblica o, più recentemente tramite satellite. I limiti della topologia di bus locale possono essere superati tramite protocolli di sicurezza aggiuntivi che consentono un rilevamento di errori matematicamente dimostrabile, indipendente dal mezzo trasmissivo e dal protocollo di trasmissione. A questo sistema di bus si possono collegare partner con comunicazione rilevante per la sicurezza e non. Cambiamenti nel mondo della sicurezza funzionale In seguito alle discussioni della direttiva europea sulle macchine e allo standard internazionale DIS IEC 61508, la sicurezza funzionale è ormai un concetto consolidato nella tecnica di automazione. Sotto l‘appellativo „sicurezza funzionale“ si vuole comprendere tutti gli aspetti volti a evitare e controllare comportamenti errati dell’uomo, delle macchine e dei controlli che possano essere fonte di pericolo per le persone, i beni d’investimento e l’ambiente. Grazie allo stretto legame tra sicurezza funzionale ed i sistemi di automazione che si servono di software e computer, tale settore è caratterizzato da frequenti innovazioni inusuali per la tecnica della sicurezza. Il TÜV Bayern IQSE e il TVÜ Product Service IQSE hanno sostenuto fin dall’inizio fornitori di sistemi di automazione e sensori orientati alla sicurezza nella convinzione che la sicurezza funzionale è lo strumento ideale che consente di unire applicazioni sicure e crescita della produttività e rendere più concorrenziali le imprese. 6 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Vediamo come principale compito del costruttore e nostro, la necessità di semplificare le tecniche della sicurezza ormai divenute molto complesse ricorrendo a una decentralizzazione delle tecniche di processo e trasferendo agli apparecchi di campo l‘elevata capacità di diagnosi raggiunta negli ultimi anni dalla tecnica programmabile, al fine di aumentare la sicurezza e ridurre gli elevati costi di manutenzione preventiva. I costruttori hanno finora mantenuto segreta la struttura dei protocolli di sicurezza che consentivano soltanto la comunicazione tra apparecchiature dalla stessa famiglia di sistemi -ad es. Siemens SIMATIC S5-115F e S5-95F. Poichè nessun costruttore è in grado di controllare l’intero spettro di trasduttori, controllori e organi attuatori intelligenti, l’impiego di sistemi di bus di campo è stato notevolmente inferiore alle aspettative. Ma la richiesta avanzata dall’industria automobilistica di ampliamenti orientati alla sicurezza delle specifiche dei bus di campo standardizzate e non dedicate si fa sempre più forte. I bus di campo standardizzati e orientati alla sicurezza dovrebbero supportare la interoperabilità tra trasduttori, controllori e organi attuatori intelligenti di diversi costruttori. La lunga esperienza che i diversi fornitori di sistemi vantano sia nel campo delle specifiche di bus da campo standardizzati ma non orientati alla sicurezza che in quello dei protocolli di sicurezza dedicati e l’ormai comprovato sistema di sicurezza tecnica dovrebbe facilitare la standarizzazione di una o più specifiche per bus di campo. Tuttavia lo spinoso percorso di standardizzazione dei bus di campo ha mostrato negli ultimi anni che le opportunità tecniche hanno soltanto un’importanza secondaria. Gli utenti interessati dell’industria automobilistica devono dimostrare di avere effettivamente bisogno di bus di campo standardizzati e orientati alla sicurezza e di non essere disposti a sacrificare tali opportunità per un proprio desiderio di potere. I tempi sono orami maturi. Il TÜV product Service IQSE supporta utenti, produttori e costruttori in base alle proprie forze. (ved. Indicaz. Bibliografiche 7-9, cap.8.5) Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 7 Indice 1 Norme e Prescrizioni Pagina 1.1 1.2 1.2.1 1.2.2 1.2.3 1.2.4 1.2.5 1.3 1.3.1 1.3.2 Generalità Sicurezza delle macchine Direttiva macchine (98/37/CE) Norme Analisi dei rischi/Valutazione dei rischi Funzioni inerenti la sicurezza Interfaccia Uomo - Macchina Tecnica di processo Esigenze normative in Europa Provvedimenti tecnici per l’adempimento degli obiettivi di legge 1.4 Impianti di combustione 1.4.1 Direttive Europee 2 SIGUARD Safety Integrated 2.1 2.1.1 2.1.2 2.1.3 Apparecchi di comando e segnalazione Apparecchi per comando d’emergenza Interruttori per comando a fune SIGUARD Pulpiti di comando a due mani e interruttori a pedale SIGUARD Interruttori di posizione SIGUARD Interruttori a magnete SIGUARD Barriere a pressione SIGUARD Barriere ottiche di sicurezza SIGUARD Barriere ottiche mono-raggio SIGUARD Apparecchi di segnalazione SIGUARD Dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 Partenze motore decentrate con funzione di sicurezza ET 200S SIGUARD Apparecchi per il comando in piena sicurezza 2.1.4 2.1.5 2.1.6 2.1.7 2.1.8 2.1.9 2.2 2.3 2.3.1 2.4 3 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Costruzione Modo di funzionamento Programmazione Dati tecnici Dati per l’ordinazione Customer Support 4 SINUMERIK Safety Integrated/ SIMODRIVE 4.1 4.8 4.9 4.9.1 4.9.2 4.9.3 4.10 Azionamenti e comandi CNC con sicurezze integrate Equipaggiamenti per macchine a controllo numerico Controllo numerico SINUMERIK Sistema di convertitori SIMODRIVE Motori SIMODRIVE Accessori SINUMERIK Safety Integrated Breve descrizione Descrizione delle funzioni Struttura del sistema Principi guida per le applicazioni Normative e raccomandazioni Requisiti dalle direttive europee Verifica e certificazione Analisi dei pericoli e valutazione del rischio Incremento delle disponibilità con la tecnica di sicurezza integrata Supporto ai clienti Dati di ordinazione e documentazione Software Hardware Documentazione Certificazioni 5 Applicazioni 5.1 5.2 5.2.1 5.2.2 Sicurezza su linee di presse SIMATIC S5-95F Sistemi di trasporto nell’industria automobilistica Protezione del personale sui robot di saldatura a portale Locomotive radiocomandate Ottovolanti per lunapark Comando bruciatori in una centrale termica Tecnica di controllo del processo: produzione di polistirolo Trasporto di persone nella miniera di sale Berchtesgaden Comando a distanza VICOS OC 15 per cabine di blocco a relè 4.2 1/21 1/21 2/2 2/4 2/6 2/8 2/11 2/24 2/26 2/27 2/33 2/37 2/39 2/48 2/49 2/54 SIMATIC Safety Integrated 3.1 Introduzione 3.1.1 Tecnologie/tendenze 3.1.2 Confronto fra tecnica di sicurezza convenzionale e PLC 3.1.3 Approvazioni/Campi d’impiego 3.2 Descrizione del prodotto S5-95F 3.2.1 Costruzione 3.2.2 Modo di funzionamento 3.2.3 Programmazione 3.2.4 Servizio e Supervisione 3.2.5 Comunicazione 3.2.6 Messa in servizio e manutenzione 3.3 Passaggio da SIMATIC S5 a SIMATIC S7 3.4 Integrazione nel PCS 7 3.5 Ampliamenti del S5-95F, versione II 3.6 SIMATIC S5-95F/P 8 1/2 1/4 1/4 1/5 1/8 1/12 1/14 1/16 1/16 1/17 3.6.1 3.6.2 3.6.3 3.7 3.8 3.9 3/2 3/2 3/3 3/3 3/4 3/4 3/5 3/5 3/5 3/6 3/6 3/7 3/8 3/8 3/12 4.2.1 4.2.2 4.2.3 4.2.4 4.3 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.4 4.4 4.4.1 4.5 4.6 4.7 5.2.3 5.2.4 5.2.5 5.2.6 5.2.7 5.2.8 3/12 3/13 3/13 3/14 3/16 3/18 4/2 4/3 4/4 4/4 4/5 4/6 4/7 4/7 4/8 4/12 4/13 4/20 4/21 4/22 4/22 4/23 4/24 4/26 4/26 4/26 4/27 4/28 5/2 5/4 5/4 5/6 5/8 5/10 5/12 5/14 5/16 5/18 6 Esempi di collegamento 6.1 6.2 6.3 Comandi di sicurezza 6/2 Dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 6/5 Dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 6/16 con tecnica a relè Dispositivi di comando di emergenza 6/17 Controllo dei ripari di protezione 6/21 Dispositivi per presse 6/28 Dispositivi di protezione operanti 6/32 senza contatto Esempi di collegamento per le barriere 6/32 ottiche di sicurezza SIGUARD Esempio di collegamento per le barriere 6/35 ottiche di sicurezza monoraggio SIGUARD Barriere di sicurezza ottiche a 6/37 pressione SIGUARD SIMATIC S5-95F – Disinserzione sicura con 6/38 blocchi funzionali “OFF di emergenza” certificati SIGUARD ET 200S 6/40 Avviamento di una macchina 6/42 Esempi applicativi per la funzione arresto 6/42 di emergenza. Categoria di arresto 0 Esempi applicativi per la funzione arresto 6/44 di emergenza. Categoria di arresto 1 6.3.1 6.3.2 6.3.3 6.4 6.4.1 6.4.2 6.5 6.6 6.7 6.8 6.8.1 6.8.2 7 8 8.1 Comunicazione a sicurezza di errore tramite bus standard Appendice Tabelle di supporto per la scelta delle apparecchiature 8.2 Panoramica delle principali Norme in vigore nella Comunità Europea 8.3 Significati e abbreviazioni 8.4 Letteratura tecnica 8.5 Certificati di omologazione 8.5.1 Certificati per SINUMERIK Safety Integrated 8.5.2 Certificati per SIMATIC Safety Integrated 8/2 8/3 8/7 8/8 8/9 8/9 8/11 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 9 Norme e prescrizioni 1 1.1 Generalità Obiettivo del manuale L’obiettivo della tecnica della sicurezza dovrebbe essere quello di ridurre al minimo possibile il pericolo per l’uomo e l’ambiente circostante attraverso soluzioni tecniche appropriate, senza con ciò limitare troppo, se non lo strettamente necessario, la produzione industriale, l’impiego dei macchinari e la produzione. Attraverso il processo di armonizzazione a livello internazionale delle norme e prescrizioni la sicurezza delle persone e l’integrità dell’ambiente dovrebbe diventare materia condivisa in tutti i Paesi e contemporaneamente dovrebbe essere evitato negli scambi internazionali il concorso di soluzioni differenti frutto delle più svariate esigenze in termini di sicurezza. Principi di fondo delle esigenze legislative in Europa Il legislatore esige, “che siano protette, attraverso l’impiego di misure preventive, la qualità dell’ambiente e la salute delle persone” (Direttiva 96/82/CE “Seveso II”). Si esige inoltre “la sicurezza e la salvaguardia della salute delle persone durante l’attività lavorativa” (Direttiva macchine, norme correlate alla sicurezza del lavoro, ...). Il raggiungimento di questi e simili obiettivi viene prescritto dal legislatore per differenti Paesi tramite le direttive Europee (“ambito costante”). Per il raggiungimento di questi obiettivi il legislatore regola le esigenze dei progettisti degli impianti e dei produttori di apparecchi e di macchinari ed ha allo stesso tempo attribuito la responsabilità per eventuali danni provocati. Direttive Europee • stabiliscono le esigenze degli impianti e dei progettisti in modo tale che siano salvaguardate la salute delle persone e la qualità dell’ambiente • stabiliscono la qualità dei prodotti in modo tale che siano garantite la sicurezza e la salute dell’utilizzatore • contengono le indicazioni riguardanti la sicurezza sul posto di lavoro (esigenze minime). 1/2 Safety Integrated - Manuale applicativo Le direttive Europee sono fautrici di un nuovo e globale approccio (“new approach”, “global approach”) alla sicurezza: • Le direttive Europee si limitano a stabilire gli obiettivi generali e le esigenze fondamentali in termini di sicurezza. • Il rispetto sicuro delle norme non rientra nei compiti del legislatore. • I dettagli tecnici possono essere tramutati in norme da specifici Comitati quando questi abbiano ricevuto il corrispondente mandato dalla Commissione Europea. Queste norme vengono poi armonizzate secondo una precisa direttiva e raccolte negli uffici preposti dell’Unione Europea. L’attenersi alle norme armonizzate implica la supposizione che siano adempiute tutte le esigenze inerenti la sicurezza. • Le direttive Europee richiedono da parte dei Paesi membri il reciproco riconoscimento delle norme a livello nazionale. Le direttive Europee rivestono uguale importanza: quando sono applicabili più direttive ad una precisa situazione, sono valide le esigenze di tutte le direttive rilevanti (per esempio per un macchinario con equipaggiamento elettrico valgono la Direttiva Macchine, la Direttiva Bassa Tensione e la Direttiva Compatibilità Elettromagnetica). Per quelle realizzazioni alle quali non si adattano le direttive Europee esistono delle prescrizioni. Queste contengono le norme ed i criteri da utilizzarsi per le verifiche e le certificazioni volontarie. Norme relative alla sicurezza del lavoro La sicurezza del lavoro è regolamentata a livello nazionale, cioè devono essere seguite in ogni caso le esigenze nazionali e da qui possono provenire in ampia misura esigenze in termini di sicurezza. Siemens S.p.A. Avviso: Le direttive e le norme presentate in questo manuale sono una selezione che media tra gli obiettivi ed i principi essenziali. La lista non avanza alcuna pretesa di completezza. Obiettivi della normativa Dalla responsabilità che hanno il produttore ed il costruttore di forniture tecniche e prodotti per la sicurezza, deriva la pretesa che impianti, macchinari ed altre realizzazioni tecniche siano costruite nel modo più sicuro possibile in accordo con lo stato della tecnica. Inoltre le due parti descrivono sotto forma di normative lo stato della tecnica relativamente a tutti gli aspetti che sono importanti per la sicurezza. Attraverso il rispetto delle norme di volta in volta rilevanti si può essere al sicuro affinchè lo stato della tecnica sia stato raggiunto e con questo che il costruttore di un impianto o il produttore di un macchinario abbiano adempiuto al proprio obbligo di accuratezza. 1 Sicurezza funzionale La sicurezza è vista come indivisibile dal bene da preservare. Potendo essere le cause dei pericoli come anche i provvedimenti tecnici per evitarli molto differenti, si distingue nuovamente tra diverse tipologie di sicurezza, per esempio tramite l’indicazione delle rispettive cause dei possibili pericoli. Così si parla di “sicurezza elettrica”, quando deve essere adoperata per esprimere la protezione dai pericoli derivanti dall’elettricità, oppure di “sicurezza funzionale” quando la sicurezza dipende dal corretto funzionamento. Questa distinzione ha ridotto le nuove normative secondo la tipologia, poiché esistono norme particolari che si interessano di sicurezza funzionale. Nell’ambito della sicurezza delle macchine la EN 954 tratta in particolare le parti dei sistemi di comando e di controllo correlati alla sicurezza, concentrandosi in questo modo sulla sicurezza funzionale. La IEC tratta con la norma pilota IEC 61508 la sicurezza funzionale elettrica ed i sistemi elettronici e programmabili in modo indipendente da un particolare campo di applicazione. La sicurezza funzionale è definita nella IEC 61508 come “part of the overall safety relating to the EUC* and the EUC control system which depends on the correct functioning of the E/E/PE* safety-related systems, other technology safety-related systems and external risk reduction facilities.” Affinchè un macchinario o un impianto raggiungano la sicurezza funzionale è necessario che tutti i dispositivi rilevanti che proteggono la sicurezza e le parti dei sistemi di comando e di controllo ad essa correlati funzionino correttamente, e che questi in caso di errore si comportino in modo tale che l’impianto permanga in una condizione sicura oppure possa esservi condotto. A questo scopo è necessario soprattutto l’utilizzo di una tecnica qualificata, che espliciti le esigenze descritte nelle relative norme. Le esigenze per il raggiungimento della sicurezza funzionale si basano sui seguenti obiettivi fondamentali: • evitare gli errori sistematici • autocontrollo degli errori sistematici • autocontrollo degli errori accidentali o dei guasti. La misura della raggiunta sicurezza funzionale è rappresentata dalla probabilità di accadimento dei guasti più pericolosi, dalla tolleranza d’errore e dalla qualità, tramite la quale viene garantita la libertà dagli errori sistematici. Essa è stata espressa nelle norme attraverso differenti concetti. Nella IEC 61508: “Livello di sicurezza integrata” (LSI), nella EN 60 954: “Categorie” e nelle DIN V 19250 e DIN V VDE 0801: “Classi d’impiego”. * EUC: Equipment Under Control ** E/E/PE: Electrical, Electronical, Programmable Electronical Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/3 1.2 Sicurezza delle macchine 1.2.1 Direttiva macchine (98/37/CE)* Con l’introduzione del Mercato Unico Europeo a partire dal 01.01.1993 è stato stabilito che tutte le norme e prescrizioni degli Stati membri fossero armonizzate. Questo ha avuto come conseguenza che la Direttiva macchine dovesse essere recepita nel suo contenuto dalle Leggi nazionali dei singoli Stati membri come una direttiva da utilizzarsi negli scambi di mercato. In Italia il contenuto della Direttiva Macchine è stato recepito dal DPR 459/96 inerente le leggi che regolano la sicurezza degli apparecchi. Direttiva macchine (89/392/CEE) Campo di applicazione e definizioni, frequenza di applicazione, libera circolazione delle merci, clausole Art. 1 – Art. 7 I II Art. 10 – Art. 12 Art. 13 – Art. 14 Articolo Requisiti essenziali di sicurezza e di salute relativi alle – macchine, come pure a • equipaggiamenti di ricambio • componenti di sicurezza Contenuto di 1. Dichiarazione CE di conformità per – macchine, come pure per • equipaggiamenti di ricambio • componenti di sicurezza 3 5 10 4 5 8 III Marcatura CE di conformità 10 IV Procedure di certificazione per – macchine, come pure per • equipaggiamenti di ricambio • componenti di sicurezza Il campo di applicazione della Direttiva macchine si estende dunque dal singolo macchinario all’intero impianto VI La Direttiva macchine è costituita da 14 articoli e da 7 allegati. Safety Integrated - Manuale applicativo Art. 8 – Art. 9 4 V 1/4 Entrata in vigore, norme transitorie, abrogazione di norme 2. Dichiarazioni dei costruttori circa – i requisiti dei componenti della macchina – i limiti della macchina Come “macchina” è anche definito un insieme di macchine e di apparecchi che, per raggiungere un risultato determinato, sono disposti e comandati in modo da avere un funzionamento solidale. * sostituisce 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE, 93/68/CEE. Marcatura CE, Allegato in relazione con Il campo di applicazione della Direttiva macchine è racchiuso in modo molto ampio dalla definizione “macchina è un insieme di parti o dispositivi meccanici collegati l’uno con l’altro, di cui almeno uno mobile”. Con ampliamenti successivi il campo di applicazione è stato esteso ai “componenti di sicurezza” ed alle “attrezzature di ricambio”. L’adempimento dei requisiti essenziali di sicurezza e di salute di cui all’allegato I, è necessario affinchè sia plausibile la sicurezza dei macchinari. Gli obiettivi di protezione devono essere conseguiti con responsabilità e le esigenze recepite secondo la Direttiva. Il costruttore di macchine deve fornire Procedure di certificazione VII Documentazioni relative alla dichiarazione CE di conformità per – macchine, come pure per • equipaggiamenti di ricambio • componenti di sicurezza Esami di conformità per la certificazione CE per – macchine, come pure per • equipaggiamenti di ricambio • componenti di sicurezza Criteri minimi da osservarsi per la notifica degli organismi 8 8 8 9 Tabella 1/1 Direttiva macchine (89/392/CEE) tutta la documentazione necessaria in accordo con le esigenze fondamentali. Questa documentazione è resa più semplice dall’applicazione delle Norme armonizzate. Siemens S.p.A. Per i macchinari che, secondo l’allegato IV della Direttiva macchine, presentano un elevato pericolo potenziale, viene richiesta una procedura di certificazione. 1 Tipi di macchine e di componenti di sicurezza per i quali occorre applicare la procedura di cui all’articolo 8, comma 2, lettere b) e c). 1.2.2 Norme A. Macchine 1. Seghe circolari (monolama e multilame) per la lavorazione del legno e di materie assimilate o per la lavorazione della carne e di materie assimilate 1.1. Seghe a utensile in posizione fissa nel corso della lavorazione, a tavola fissa con avanzamento manuale del pezzo o con dispositivo di trascinamento amovibile 1.2. Seghe a utensile in posizione fissa nel corso della lavorazione, a tavola - cavalletto o carrello a movimento alternato, a spostamento manuale 1.3. Seghe a utensile in posizione fissa nel corso della lavorazione, dotate di un dispositivo di trascinamento meccanico dei pezzi da segare a carico e/o scarico manuale 1.4. Seghe a utensile mobile nel corso della lavorazione, a spostamento meccanico, a carico e/o scarico manuale 2. Spianatrici ad avanzamento manuale per la lavorazione del legno 3. Piallatrici su una faccia a carico e/o scarico manuale per la lavorazione del legno 4. Seghe a nastro, a tavola fissa o mobile, e seghe a nastro a carrello mobile, a carico e/o scarico manuale, per la lavorazione del legno e di materie assimilate o per la lavorazione della carne e di materie assimilate 5. Macchine combinate dei tipi di cui ai punti da 1 a 4 e al punto 7 per la lavorazione del legno e di materie assimilate 6. Tenonatrici a mandrini multipli ad avanzamento manuale per la lavorazione del legno 7. Fresatrici ad asse verticale, ad avanzamento manuale per la lavorazione del legno e di materie assimilate 8. Seghe a catena portatili da legno 9. Presse, comprese le piegatrici, per la lavorazione a freddo dei metalli, a carico e/o scarico manuale, i cui elementi mobili di lavoro possono avere una corsa superiore a 6 mm e una velocità superiore a 30 mm/s 10. Formatrici delle materie plastiche per iniezione e compressione, a carico o scarico manuale 11. Formatrici della gomma a iniezione o compressione, a carico o scarico manuale 12. Macchine per lavori sotterranei dei seguenti tipi: – macchine mobili su rotaia; locomotive e benne di frenatura – armatura semovente idraulica – con motore a combustione interna, destinati ad equipaggiare macchine per lavori sotterranei Norme Europee armonizzate 13. Benne di raccolta di rifiuti domestici a carico manuale, dotate di un meccanismo di compressione 14. Dispositivi di protezione e alberi cardanici di trasmissione amovibili descritti al punto 3.4.7.. 15. Ponti elevatori per veicoli 16. Apparecchi per il sollevamento di persone con un rischio di caduta verticale superiore a 3 metri 17. Macchine per la fabbricazione di articoli pirotecnici B. Componenti di sicurezza 1. Dispositivi elettrosensibili progettati per il rilevamento delle persone (barriere immateriali, tappeti sensibili, rilevatori elettromagnetici). 2. Blocchi logici con funzioni di sicurezza per dispositivi di comando che richiedono l’uso delle due mani. 3. Schermi mobili automatici per la protezione delle macchine di cui al punto A 9, 10 e 11 4. Strutture di protezione contro il rischio di capovolgimento (ROPS). 5. Strutture di protezione contro il rischio di cadute di oggetti (FOPS). Tabella 1/2 Allegato IV della Direttiva macchine (Avvertenza: In questo paragrafo vengono trattate le normative Europee. Le direttive valide in Paesi extraeuropei possono però essere differenti. Queste non vengono trattate in questa pubblicazione). Per poter mettere in circolazione dei prodotti è necessario aderire alle esigenze fondamentali in termini di sicurezza espresse dalle Direttive Europee. Per l’adempimento a queste esigenze di sicurezza possono essere di aiuto immediato le Norme. Nello stesso tempo deve essere menzionata la differenza tra le Norme Europee armonizzate e le ulteriori regole tecniche, citate anche nella Direttiva come “Norme Nazionali”. Di massima tutte le Norme Europee devono essere accettate immutate nelle opere normative degli stati membri, indipendentemente dal fatto che siano o meno armonizzate al significato della Direttiva Macchine. Le norme nazionali esistenti riguardanti la stessa tematica devono essere in seguito ritirate. Così in Europa si deve approntare una stesura il più possibile veloce ed unitaria (senza contraddizioni) dei lavori normativi. Gli organismi di normazione europei CEN (Comitè Europèen de Normalisation) e CENELEC (Comitè Europèen de Normalisation Electrotechnique) su incarico della Commissione Europea devono elaborare le Norme Europee armonizzate per adempiere le esigenze della Direttiva europea per uno specifico prodotto, e devono essere rese pubbliche nella documentazione ufficiale della comunità europea. Queste norme (Norme EN) sono in seguito importate senza alterazioni nelle norme nazionali. Esse aiutano nell’adempimento delle esigenze fondamentali di sicurezza e salute e nel raggiungimento dei citati obiettivi di protezione dell’allegato I della Direttiva Macchine. I partner di riferimento per CEN e CENELEC sono UNI e CEI. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/5 Norme di sicurezza generali Norme di tipo A Nozioni fondamentali e principi generali per tutte le macchine Norme di sicurezza di gruppo Norme di tipo B Norme di tipo B1 Aspetti di sicurezza generali Norme di sicurezza di prodotto Norme di tipo B2 Norme su specifici aspetti o dispositivi di sicurezza Norme di tipo C Caratteristiche specifiche per particolari tipi di macchine o famiglie di macchine Tabella 1/3 Norme Europee per la sicurezza dei macchinari Dal seguire tali norme deriva una “automatica presunzione di conformità”, cioè, si può essere dopo questo sicuri che il costruttore abbia adempiuto gli obblighi relativi alla sicurezza della Direttiva, nel modo in cui questi sono trattati nelle rispettive norme. Certamente ogni Norma Europea non è ancora stata armonizzata seguendo tale procedura. Ciò che fa fede è la lista presente presso gli uffici europei incaricati. Sono costantemente disponibili gli aggiornamenti di tali liste per la consultazione su Internet (Indirizzo: http://www2.echo.lu/nasd/index.html). Il lavoro normativo europeo del CEN riguardante la sicurezza dei macchina1/6 Safety Integrated - Manuale applicativo ri è organizzato in modo gerarchico, e si articola nel modo seguente: E Norme di tipo A chiamate anche Norme generali. E Norme di tipo B chiamate anche Norme di gruppo. E Norme di tipo C chiamate anche Norme di prodotto. La raffigurazione di cui sopra ne mostra l’articolazione. Norme di tipo A / Norme generali Le norme di tipo A contengono i concetti e le esigenze fondamentali per tutti i tipi di macchine. A dimostrazione di ciò ne fa parte la EN292 Siemens S.p.A. “Sicurezza delle macchine, concetti fondamentali e principi generali di progettazione”. Le norme di tipo A orientano in modo primario i normatori nelle procedure da seguire per la preparazione delle norme di tipo B e C. Esse possono tuttavia rappresentare delle procedure utili al costruttore per minimizzare il rischio anche in quelle situazioni dove non esistano norme di tipo C applicabili. Norme di tipo B / Norme di gruppo Sono tutte norme che danno indirizzi e prescrizioni tecniche relative alla sicurezza con particolare riguardo a diverse tipologie di macchine. 1 Avviso per l’utilizzatore: Per alcuni prodotti particolari esistono norme armonizzate di tipo C che portano in secondo piano le norme di tipo B ed eventualmente anche di tipo A. Sicurezza delle macchine EN 292-1 Tipo A Norme di sicurezza generali Sicurezza delle macchine; nozioni fondamentali, e principi generali per la progettazione: EN 292-2 Scarto minimo per prevenire lo schiacciamento del corpo umano EN 349 Parte dei sistemi di comando relative alla sicurezza EN 60 954-1 Distanza di sicurezza per prevenire il raggiungimento delle zone pericolose da parte degli arti superiori EN 294 Regole generali per l’equipaggiamento elettrico delle macchine Criteri di progettazione dei dispositivi di interblocco EN 60 204-1 pr EN 1088 Comando a due mani prEN 574 Arresto di emergenza, aspetti funzionali – principi per la progettazione – EN 418 Ascensori prEN 81-1 Macchine per la lavorazione del legno prEN 691 Macch. per la lav. di generi aliment. prEN 1672-1 Macch. per la lav. della carta e per la stampa prEN 1010 Tipo B2 Norme su specifici aspetti o dispositivi di sicurezza Barriere ottiche di sicurezza prEN 61496 Presse meccaniche e presse idrauliche prEN 692 e prEN 693 Centri di lavorazione prEN 12412 Tipo B1 Norme di sicurezza di gruppo, aspetti di sicurezza generali Funivie prEN 1709 Macchine ad iniezione per lo stampaggio EN 201 Sistemi automatizzati di produzione prEN 1921 Tipo C Norme di prodotto, caratteristiche specifiche per ecc. particolari tipi di macchine A completamento consultare l’elenco nel glossario del capitolo 8 Anche le norme di tipo B orientano in modo primario i normatori nelle procedure da seguire per la preparazione delle norme di tipo C. Esse possono inoltre rappresentare un aiuto per il produttore nella costruzione di una macchina anche in quelle situazioni dove non esistano norme di tipo C applicabili. E’ stata fatta un’ulteriore suddivisione delle norme di tipo B, e precisamente in: Tipo B1-Norme relative ad aspetti di sicurezza generali, p.e. principi di ergonomicità, distanze di sicurezza per prevenire il raggiungimento delle zone pericolose, scarto minimo per prevenire lo schiacciamento del corpo umano. Tipo B2-Norme relative a specifici aspetti o dispositivi di sicurezza, destinati a differenti tipologie di macchine, p.e. arresto di emergenza, comando a due mani, dispositivi a chiave, dispositivi di protezione senza contatto. Norme di tipo C / Norme di prodotto A questo punto si tratta di caratteristiche specifiche per particolari tipologie di macchine, p.e. macchine utensili, macchine per la lavorazione del legno, ascensori, macchine per imballaggi, macchine per la lavorazione della carta e per la stampa e altre. Le Norme Europee sono organizzate in modo tale da evitare ripetizioni delle disposizioni a carattere generale, che sono contenute nelle norme di tipo A e di tipo B, ma sono per quanto possibile citate solo come riferimento nelle norme di tipo C. Le norme di prodotto possono trovare applicabilità oltre che per macchine specifiche, anche dove si manifesti l’esigenza di dirimere controversie tra norme generali e di gruppo. Le norme di tipo C/norme di prodotto hanno sicuramente la più elevata priorità per i costruttori di macchine. Si può partire da queste per osservare correttamente le esigenze fondamen- Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/7 tali espletate nell’allegato 1 della Direttiva Macchine (presunzione di conformità). Quando non esiste ancora alcuna norma riguardante un macchinario specifico, le norme di tipo B possono essere d’aiuto al costruttore nella progettazione di una macchina. Norme nazionali Nel caso di mancanza delle Norme Europee armonizzate, oppure quando queste non si possano applicare per motivi comprovati, allora un costruttore potrà servirsi delle “Norme nazionali”. Sotto questo concetto della Direttiva Macchine ricadono tutte le altre regole tecniche, per esempio anche quelle riguardanti le prescrizioni da utilizzarsi nella prevenzione degli incidenti che non siano contenute nella lista (e quindi non armonizzate) delle Norme Europee. Molte delle norme UNI e CEI ancora valide sono presentate anche come un “aiuto all’adempimento della Direttiva Macchine”. L’applicazione di tali norme non richiede certamente solo la sopra menzionata “presunzione di conformità” ai requisiti essenziali di sicurezza, poiché è altresì necessaria in ogni situazione un’analisi del rischio ed una sua eventuale riduzione. Queste norme nazionali vengono p.e. utilizzate da Enti autorizzati per stabilire se un determinato prodotto soddisfa le esigenze della Direttiva Macchine. 1/8 Safety Integrated - Manuale applicativo 1.2.3 Analisi dei rischi / Valutazione dei rischi Le macchine e gli impianti sono, per caratteristiche costruttive intrinseche e funzionalità, fautrici di rischio. Di conseguenza la Direttiva Macchine richiede su ogni macchina una valutazione del rischio ed eventualmente una sua riduzione, fino a che il rischio residuo non sia inferiore al rischio tollerabile. Per procedere alla classificazione di questi rischi si utilizzano le norme • EN 292 “Concetti fondamentali e principi generali di progettazione per la sicurezza delle macchine” • EN 1050 “Sicurezza delle macchine, principi per la valutazione dei rischi” La EN 292 descrive fondamentalmente i rischi in termini generali ed i principi basilari per la riduzione dei rischi, la EN 1050 consta di un processo iterativo per il raggiungimento della sicurezza tramite l’analisi e la valutazione dei rischi. Valutazione dei rischi La valutazione dei rischi deve essere una conseguenza di altri passi quali l’esame sistematico dei pericoli che derivano dall’impiego di ogni singola apparecchiatura di sicurezza. Dove necessario, ad una valutazione del rischio seguirà una sua riduzione. Dalla ripetizione di questa pratica deriva il processo iterativo (si veda la tabella 1/5) con l’aiuto del quale possono essere eliminati nel modo più completo possibile i pericoli e possono essere stabilite le adeguate misure preventive. Siemens S.p.A. La valutazione dei rischi comprende • Analisi dei rischi a) Definizione dei limiti della macchina (EN 292, EN 1050 par.5) b) Identificazione dei potenziali pericoli (EN 292, EN 1050 par.6) c) Procedure per la valutazione del rischio (EN 292, EN 1050 par.7) • Classificazione dei rischi (EN 1050 par.8) Conformemente al citato processo iterativo per il raggiungimento della sicurezza, dopo la valutazione dei rischi deve aver luogo la classificazione dei rischi. Nello stesso tempo si deve decidere se è necessaria una riduzione dei rischi. Qualora il rischio debba essere ulteriormente ridotto, si rendono necessarie la scelta e l’impiego di adatte misure di protezione. Di conseguenza deve essere ripetuta la procedura di valutazione del rischio. Nel caso non si riesca ancora a raggiungere la sicurezza appropriata, si rendono necessari dei provvedimenti per la riduzione del rischio. La riduzione del rischio e la scelta delle misure di protezione più adatte non sono però elementi della valutazione del rischio. La riduzione del rischio avviene tramite l’adozione di adeguate misure protettive. Tali misure protettive sono costituite da serrature e dispositivi con funzioni di sicurezza, perciò classificabili secondo la EN954. Questa sequenza dimostra come la EN 1050 utilizzi un processo iterativo per il raggiungimento della sicurezza. Come aiuto per una corretta classificazione del rischio si definiscono degli elementi di rischio, la cui connessione chiarisce il Tabella 1 / 5. 1 Rischio Gravità è una funzione di in relazione al pericolo preso in considerazione e di dei possibili danni che possono essere causati dal pericolo preso in considerazione Possibilità di accadimento dei danni Frequenza e durata di esposizione al pericolo Probabilità di accadimento dell’evento pericoloso Possibilità di evitare o limitare i danni Tabella 1/4 Elementi costitutivi del rischio INIZIO Definizione dei limiti della macchina Analisi del rischio Identificazione dei potenziali pericoli Valutaz. dei rischi Valutazione dei rischi Classificazione dei rischi La macchina è sicura? SI FINE NO Riduzione del rischio La riduzione del rischio e la scelta delle misure di protezione più appropriate non fanno parte della valutazione dei rischi. Per ulteriori chiarimenti fare riferimento al paragrafo 5 della EN 292-1; (1991) e EN 292-2. Tabella 1/5 Processo iterativo per il raggiungimento della sicurezza secondo la EN 1050 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/9 Rischio residuo (EN 1050) La sicurezza può essere nel nostro mondo tecnicizzato un concetto relativo. Risulta purtroppo impossibile realizzare un livello di sicurezza che possa eventualmente essere per così dire “garanzia di rischio nullo”. Il rischio residuo è definito come: Rischio che permane dopo la predisposizione delle misure di protezione. B Punto di partenza per la valutazione del rischio e delle esigenze che sono chiamati a soddisfare i dispositivi di sicurezza P1 F1 P2 S2 P1 F2 P2 S Gravità della ferita S1 ferita leggera (di solito reversibile) S2 ferita grave (di solito irreversibile), inclusa morte F Frequenza e/o durata di esposizione al rischio F1 Da rara ad abbastanza frequente e/o di breve durata dell’esposizione F2 Da frequente a permanente e/o di lunga durata dell’esposizione Riduzione del rischio La riduzione del rischio può avvenire oltre che attraverso misure strutturali, anche tramite dispositivi di comando con funzioni rilevanti per la sicurezza. Questi, classificati secondo la gravità del rischio, devono sottostare a delle esigenze particolari, in accordo a quanto descritto nella EN 954-1. Le esigenze delle parti dei sistemi di comando e dei dispositivi relativi alla sicurezza, classificate secondo la gravità del rischio, sono suddivise in categorie. Nell’allegato B della EN 954-1 esiste una procedura per la scelta della categoria raccomandata in riferimento alla struttura dei corrispondenti circuiti di sicurezza. Safety Integrated - Manuale applicativo 4 S1 A questo punto sono da intendersi come misure di protezione tutte quelle misure atte alla riduzione del rischio. 1/10 Categorie 1 2 3 P Possibilità di evitare il pericolo P1 Possibile in certe circostanze P2 Quasi impossibile Scelta delle categorie B, 1 fino a 4 Categorie secondo cui scegliere le parti dei sistemi di comando ed i dispositivi inerenti la sicurezza Categorie da preferirsi per i punti di riferimento Categorie possibili, che richiedono misure di protezione supplementari Utilizzo di misure di protezione sovradimensionate rispetto al rischio effettivo Tabella 1/6 Possibile scelta delle categorie in accordo alla EN 60 954-1 Siemens S.p.A. 1 La tabella accanto mostra una breve stesura delle esigenze per ogni categoria. Il testo completo è contenuto nel paragrafo 6 della EN 954-1. Categorie1) Requisiti delle categorie Comportamento del sistema2) Le parti adibite alla sicurezza dei sistemi di controllo e/o i loro dispositivi di sicurezza come anche i componenti, devono essere progettate e realizzate in accordo con lo stato dell’arte e comunque in grado di sopportare le influenze ambientali previste. Se si verificasse un guasto questo potrebbe condurre alla perdita delle funzioni di sicurezza. Alcuni guasti non saranno rilevati. 1 Si devono osservare le prescrizioni della categoria B. Impiego di componenti e principi di sicurezza affidabili. Come per la descritta categoria B, ma con una più alta affidabilità dei componenti e delle funzioni di sicurezza. 2 Si applicano le prescrizioni di cui in B e principi di sicurezza affidabili. Le funzioni di sicurezza dovranno essere verificate ad intervalli regolari dai circuiti di controllo. – Un guasto può causare la perdita delle funzioni di sicurezza nei succitati intervalli – Il guasto sarà rilevato nel momento in cui si effettua l’operazione di controllo periodico. 3 Si applicano le prescrizioni di cui in B e principi di sicurezza affidabili. – Un singolo guasto non deve condurre alla perdita delle funzioni di sicurezza. – I più usuali tipi di guasto dovranno essere rilevati. – Se si verificasse un guasto, le funzioni di sicurezza dovranno sempre essere garantite. – Alcuni tipi di guasto non saranno rilevati. – Accumuli di più guasti non rilevati possono portare alla perdita delle funzioni di sicurezza. B Le categorie stabiliscono le esigenze fondamentali che i dispositivi di sicurezza sono chiamati a soddisfare; risulta inoltre importante che questi siano di costruzione robusta per prevenire guasti Hardware. Per dispositivi complessi, specialmente sistemi elettronici programmabili, bisogna rispettare i seguenti aspetti, affinchè • siano tenuti sotto controllo eventuali danni Hardware, • siano evitati guasti Hardware e Software sistematici e • possano essere governati i guasti Hardware e Software sistematici, in modo da essere adeguatamente sicuri nelle funzionalità per poter portare a termine compiti critici di sicurezza. Le esigenze da soddisfare a questo scopo sono descritte nella norma tedesca DIN V VDE 0801 e nella norma internazionale IEC 61508. L’estensione delle misure di protezione è anche qui da vedersi in funzione della corrispondente richiesta di riduzione del rischio. Sicurezza integrata I provvedimenti da prendersi, perché vengano garantite funzioni di sicurezza adeguate anche nei casi di dispositivi utilizzati in impianti complessi, sono molto numerosi e riguardano l’intero processo di progettazione e di costruzione. Tali dispositivi sono perciò sviluppati per essere apparecchi speciali “a sicurezza intrinseca”. Esempi di tali dispositivi possono essere considerati il SIMATIC S5-95F ed il SINUMERIK “Sicurezza integrata”. 4 Si applicano le prescrizioni di cui in B e principi di sicurezza affidabili. – Un singolo guasto non deve condurre alla perdita delle funzioni di sicurezza. – Il verificarsi di un guasto dovrà essere rilevato nel momento o prima della effettuazione di una nuova manovra o, se ciò non fosse possibile, un accumulo di più guasti non dovrà condurre alla perdita delle funzioni di sicurezza. Principi essenziali per il raggiungimento della categoria Con la scelta dei Componenti e dei principi di sicurezza Con la costruzione – Se si verificasse un guasto, le funzioni di sicurezza dovranno sempre essere garantite. – Il guasto sarà riconosciuto in tempo per evitare la perdita delle funzioni di sicurezza 1) Le categorie non sono definite per poter essere impiegate in qualsiasi ordine eventuale oppure secondo una disposizione gerarchica in riferimento alle esigenze tecniche in termini di sicurezza. 2) Dalla valutazione del rischio deriva l’accettabilità o meno di una perdita totale o parziale delle funzioni di sicurezza in seguito ad un guasto. Tabella 1/7 Descrizione dei requisiti delle categorie di sicurezza secondo EN 954-1 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/11 1.2.4 Funzioni inerenti la sicurezza Le funzioni inerenti la sicurezza ruotano intorno alle funzioni comuni: Categoria 2 Interruzione di emergenza Arresto controllato; l’energia per gli attuatori della macchina è disponibile anche ad arresto compiuto. Rappresenta un’azione in caso di emergenza che, una volta intrapresa, causa l’interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica in un intero impianto o in parte di esso, nel caso in cui esista un rischio di scossa elettrica oppure dovuto ad altre sorgenti elettriche (da EN 602041, allegato D). Azioni in caso di emergenza La nuova EN 60204-1/11.98 (IEC 60204-1; in accordo con le HD 384 (IEC 60364), ha stabilito e definito le successive possibili azioni da implementare in caso di emergenza (EN602041 allegato D): • Arresto • Azioni in caso di emergenza e a funzioni più complesse come • Limitazione di velocità • Limitazione di posizione In caso di pericolo si azionino individualmente o in combinazione: • Cambio di velocità e altre. Le funzioni classiche sono definite nella EN 60204-1 e sono realizzate generalmente grazie a semplici dispositivi elettromeccanici. Per la realizzazione delle funzioni più complesse possono essere utilizzati anche sistemi elettronici programmabili, quando questi siano in grado di soddisfare le norme rilevanti (IEC 61508, EN954 o DIN V VDE 0801). Arresto Categorie d’arresto per le macchine secondo la EN 60204-1 (VDE 0113 1) Per la funzione “arresto” esistono, riconosciute in modo del tutto generale, tre categorie d’arresto definite nella EN 60204-1 in modo indipendente da una precisa situazione di pericolo: – Interruzione di emergenza; – Inserzione di emergenza; – Arresto d’emergenza; – Avviamento di emergenza. Queste funzioni, in accordo alle EN 60204-1 e EN 418, possono essere frutto solamente di un’azione umana volontaria. Nel seguito saranno approfonditi solo i temi “Arresto d’emergenza in caso di pericolo” e “Arresto in caso di pericolo”. Questi corrispondono pienamente a concetti aventi la stessa denominazione nella Direttiva Macchine (in inglese Emergency Stop). Per semplicità nel seguito saranno mantenuti i concetti alternativi di interruzione di emergenza e arresto di emergenza. Categoria 0 Arresto incontrollato ottenuto togliendo immediatamente energia agli attuatori della macchina. Categoria 1 Arresto controllato; l’energia per gli attuatori della macchina è disponibile fino ad arresto compiuto ed è tolta dopo. 1/12 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Anche in seguito, nel paragrafo 9.2.5.4.3 della EN 602041, si dice: Gli aspetti funzionali della interruzione d’emergenza in caso di pericolo sono stabiliti nella IEC 60364-4-46 (identica alla HD 384-4-46). Una interruzione di emergenza dovrebbe essere prevista dove: – La protezione dai contatti diretti è stata raggiunta (p.e. tramite interruttori in ambienti elettrici) solo mediante messa fuori portata o interponendo ostacoli (vedi 6.2.6); – Esista la possibilità che si verifichino guasti o danni derivanti dall’energia elettrica. Un arresto d’emergenza toglie l’energia a disposizione della macchina causando un arresto di categoria 0. Quando per una macchina non è permesso un arresto di categoria 0, può essere necessario optare per un’altra tipologia di protezione, p.e. contro i contatti diretti, di modo che non sia più indispensabile l’interruzione d’emergenza. Questo significa che l’interruzione d’emergenza viene utilizzato dove l’analisi dei rischi evidenzia un pericolo dovuto alla tensione elettrica e perciò è richiesta una immediata e completa interruzione della fornitura d’energia. 1 I dispositivi d’arresto d’emergenza cadono nel campo di applicazione delle Norme Europee sotto la Direttiva Bassa Tensione 73/23/CEE quando non siano impiegati in connessione con le macchine. Quando invece siano impiegati in connessione con le macchine essi cadono, come tutte le altre attrezzature elettriche, esclusivamente nel campo di applicazione della Direttiva Macchine 98/37/CE. Arresto d’emergenza Rappresenta un’azione in caso di emergenza che, una volta intrapresa, causa l’interruzione di un processo o di un movimento pericoloso (da EN 602041, allegato D). Anche in seguito, nel paragrafo 9.2.5.4.2 della EN 602041, si dice: Arresto Per gli arresti in caso di pericolo valgono, oltre alle esigenze per l’arresto (vedi 9.2.5.3), anche le seguenti prescrizioni: – Il comando del dispositivo d’arresto d’emergenza deve avere la priorità assoluta su qualsiasi altro comando in caso di contemporaneità; – Deve essere interrotta il più velocemente possibile la fornitura di energia a quegli elementi mobili di una macchina che possono causare uno stato di pericolo, o più precisamente delle condizioni di pericolo, senza con questo causare altri pericoli (p.e. tramite dispositivi di arresto meccanico che non richiedano alcuna interruzione dell’alimentazione esterna, tramite la frenatura in controcorrente in accordo con la categoria 1 di arresto); – Il ripristino del dispositivo d’arresto non deve determinare la ripartenza. Il dispositivo d’arresto deve produrre un arresto in categoria 0 oppure in categoria 1 (vedi 9.2.2). La categoria precisa dell’arresto deve essere prestabilita tramite una valutazione dei rischi della macchina. Per le realizzazioni tecniche della funzione d’arresto di emergenza possono essere applicate, conformemente alle raccomandazioni contenute nella prefazione della EN 60204-1, le prescrizioni contenute nella EN 60204-1 o nella EN 954 e nella IEC 61508. La EN 60204-1 pretende in modo prioritario una realizzazione che preveda l’utilizzo di componenti elettromeccanici, siccome i “semplici” sistemi elettronici (programmabili) non sono sufficientemente sicuri. Tramite una corretta applicazione della EN 954 e della IEC 61508 i componenti elettronici ed elettronici programmabili raggiungono una funzione di sicurezza tale da poter essere impiegati per la realizzazione della funzione di arresto di emergenza per tutte le categorie. Apparecchi per le funzioni arresto di emergenza e interruzione di emergenza Circa l’adempimento degli obiettivi di protezione tanto della EN 60204-1 quanto della EN 418, valgono per entrambe le funzioni le seguenti prescrizioni (si veda 10.7 della EN 60204-1): • Il dispositivo di comando deve essere azionato senza difficoltà tramite l’apertura dei contatti che deve poter avvenire anche con un azionamento di breve durata. • Non deve essere possibile il ripristino del funzionamento della macchina da una posizione di comando principale lontana, senza che prima sia stato eliminato il pericolo. Il dispositivo di emergenza deve essere ripristinato con un’azione volontaria “sul posto”. Altre funzioni inerenti la sicurezza Per tutte le altre funzioni inerenti la sicurezza la EN 60204-1 raccomanda l’utilizzo di componenti elettromeccanici, con la motivazione che risulta “attualmente difficile” assicurare con certezza più che sufficiente il completo azzeramento degli errori utilizzando apparecchi elettronici programmabili ad un canale. Questo si riferisce esplicitamente al momento della stesura del testo della norma. Nelle raccomandazioni per l’applicazione di queste funzioni contenute nella prefazione della EN 60204-1 si sostiene altresì l’evoluzione di tutti gli aspetti tecnici rilevanti per la sicurezza e si invita a tener conto dei “differenti” requisiti che si evincono dalle altre norme rilevanti, p.e. la IEC 61508. Prendendo in considerazione le esigenze che derivano da queste norme è possibile realizzare anche funzioni complesse grazie all’utilizzo di logiche elettroniche ed elettroniche programmabili, come per esempio con il PLC SIMATIC di sicurezza o il SINUMERIK orientato alla sicurezza. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/13 1.2.5 Interfaccia Uomo Macchina Per facilitare l’interazione tra uomo e macchina esistono degli accenni sul tema nelle norme EN 60073 e EN 60204. Dei componenti di una macchina utilizzati nell’interazione tra uomo e macchina hanno importanza soprattutto gli interruttori, i pulsanti e gli indicatori luminosi. A questi elementi di manovra si applica una codifica univoca, che li caratterizza in base al colore secondo un significato prestabilito. In tal modo sono garantiti l’aumento della sicurezza per il personale in servizio e la facilità di impiego e conservazione dei dispositivi e degli impianti. Il colore dei pulsanti, il significato di tali colori, come anche chiarimenti ed esempi applicativi sono forniti nella tabella 1 / 8. In conformità alla EN 60204-1 è necessario che vengano rispettate le seguenti istruzioni: Colore Significato Spiegazione Esempi di applicazione ROSSO Pericolo Situazione pericolosa o ordine imperativo Arresto d’emergenza, introduzione delle funzioni arresto d’emergenza, con riserva per le funzioni STOP/OFF GIALLO Attenzione Situazione di attenzione o di stato anormale Intervento per far cessare uno stato anormale, Intervento per impedire una ripartenza automatica VERDE Sicurezza Situazione di sicurezza o di stato normale START/ON, per questa funzione è però preferibile il bianco BLU Obbligatorietà Richiesta di un’azione obbligatoria Funzione di ripristino BIANCO Nessun significato specifico attribuito Informazione di carattere generale eccetto l’arresto d’emergenza (si veda anche l’osservazione) START/ON (preferibile) STOP/OFF GRIGIO NERO START/ON STOP/OFF START/ON STOP/OFF (preferibile) Osservazione: nel caso siano utilizzate misure supplementari (p.e. struttura, forma, posizione) per caratterizzare i pulsanti e gli elementi di manovra, è possibile utilizzare i medesimi colori BIANCO, GRIGIO, o NERO per le differenti funzioni, p.e. BIANCO per START/ON e STOP/OFF. Tabella 1/8 Colori per i pulsanti e loro significato secondo la EN 60204-1 Colore Significato Spiegazione Azione dell’operatore Esempi di applicazione ROSSO Pericolo Condizioni pericolose Risposta immediata ad una situazione pericolosa (p.e. azionando il pulsante dell’arresto d’emergenza) Pressione/temperatura fuori dei limiti di sicurezza, caduta di tensione, oltrecorsa oltre la posizione di arresto Il colore ROSSO deve essere utilizzato per gli arresti d’emergenza. I colori utilizzabili per i dispositivi di arresto devono essere NERO, GRIGIO o BIANCO, preferibilmente il NERO. E’ parimenti permesso il ROSSO. Il VERDE non può essere utilizzato. GIALLO Attenzione Condizioni anormali, condizione critica imminente Sorveglianza e/o intervento (p.e. per ristabilire la funzione prevista) Pressione/temperatura al di fuori del normale livello VERDE Sicurezza Condizioni normali Azione facoltativa Pressione/temperatura entro i limiti normali, autorizzazione a procedere BIANCO, GRIGIO e NERO sono i colori preferibili per i pulsanti, preferibilmente per le funzioni avviamento e arresto. Non è possibile utilizzare i colori ROSSO, GIALLO o VERDE. BLU Obbligatorietà Condizione che necessita un’azione Azione obbligatoria Istruzione all’operatore per ottenere valori pre-selezionati BIANCO Nessun significato specifico attribuito I colori utilizzabili per i dispositivi di avviamento devono essere BIANCO, GRIGIO o NERO, preferibilmente il BIANCO. E’ possibile utilizzare il VERDE ma non il ROSSO. BIANCO, GRIGIO e NERO sono i colori preferibili per i pulsanti che premuti danno inizio al funzionamento, e rilasciati ne determinano la fine (p.e. ad azione mantenuta). 1/14 Safety Integrated - Manuale applicativo Tutte le altre condizioni: Sorveglianza quando sussiste un dubbio per l’uso di ROSSO, GIALLO, VERDE e BLU Informazioni generali Tabella 1/9 Colori per gli indicatori luminosi e loro significato secondo la EN 60204-1 Siemens S.p.A. 1 I colori ROSSO, GIALLO e VERDE non sono utilizzabili. Il colore VERDE è sinonimo di sicurezza di funzionamento o di stato normale. Il colore GIALLO richiama l’attenzione sulla presenza di un qualcosa di anormale. Il colore BLU caratterizza un messaggio di obbligatorietà. I pulsanti di ripristino devono essere BLU, BIANCO, GRIGIO o NERO. Nel caso questi operino anche con le funzioni di arresto sono utilizzabili anche i colori BIANCO, GRIGIO o NERO con preferenza per il NERO. Il VERDE non può essere utilizzato. Nella tabella 1/9 sono rappresentati i colori per gli indicatori luminosi, il loro significato in relazione allo stato della macchina, come anche l’azione necessaria da parte dell’operatore e gli esempi di applicazione. Per i pulsanti luminosi valgono in ugual modo le tabelle 1/8 ed 1/9. Nel caso sussistessero difficoltà nella scelta del colore bisogna utilizzare il colore BIANCO. Per i dispositivi di arresto di emergenza il colore ROSSO deve essere indipendente da qualsiasi tipo di illuminazione. Identificazione dei conduttori Nel precedente paragrafo è stata trattata la codifica dei colori per i pulsanti, i selettori e gli indicatori luminosi. La norma EN 954 permette molti margini per l’identificazione dei conduttori. Infatti essa prescrive che “... il conduttore associato ad ogni contatto debba essere identificabile in concordanza con la documentazione tecnica ...”. La numerazione dei morsetti deve corrispondere allo schema elettrico, se il conduttore è facilmente identificabile. Per dispositivi di comando più ampi si raccomanda di contrassegnare tanto il conduttore interno che quello esterno in modo tale che in fase di smontaggio il filo sia riportabile sull’esatto morsetto. Si raccomanda questo accorgimento anche quando i conduttori devono essere separati. Con la formulazione della IEC 60204-1 1997, paragrafo 14.2.1 il comitato normatore ha fissato i seguenti punti: 1. Ogni singolo conduttore deve essere identificabile, sempre in modo conforme alla documentazione. Non è richiesto che ogni conduttore debba essere identificabile singolarmente senza documentazione. 2. Il modo di contrassegnare e così anche il metodo di identificazione dovrebbe essere concordato tra produttore ed utilizzatore. Non è intenzione della norma imporre un modo di contrassegnare valevole a livello mondiale. Per motivi di sicurezza, per esempio, le normative interne possono avere una più elevata priorità, in modo da prevenire confusione in tutti i casi dove esista impiego di personale. Queste normative non possono essere generalizzate dal momento che la loro applicabilità copre un vasto campo che va dai singoli macchinari (per produzione di massa) agli impianti grandi e complessi. Di primaria importanza deve essere la sicurezza dagli errori di montaggio garantita tramite prove di collaudo. Anziché diversi colori per gli avvolgimenti interni è permesso l’utilizzo di un singolo colore. Questi devono essere contrassegnati con i seguenti colori: • nero per Circuiti principali in corrente alternata e continua • rosso per Circuiti di comando in corrente alternata • blu per Circuiti di comando in corrente continua • arancione per Circuiti di asservimento alimentati da corrente esterna. Se si decide di utilizzare semplicemente un’identificazione tramite i colori, allora si consiglia l’applicazione dei colori sopra citati. Ciò da cui in ogni caso non si può prescindere è il colore per il conduttore di protezione e per il neutro. Per tutti gli altri conduttori si può scegliere tra le indicazioni fornite nel paragrafo 14.2.4 (colore, numero, lettera; oppure una combinazione di questi). Identificazione del conduttore di protezione Deve essere possibile riconoscere il conduttore di protezione dalla forma, dalla posizione, dal contrassegno o dal colore. Se l’identificazione avviene solo tramite il colore, allora la combinazione bicolore deve essere verde/giallo, estesa a tutta la lunghezza del conduttore. La combinazione verde/giallo è utilizzabile solo per questa tipologia di conduttore. Identificazione del conduttore di neutro Se il circuito contiene un conduttore di neutro il suo colore deve essere blu chiaro. Questo colore non deve essere utilizzato per altri tipi di conduttore per evitare confusione. Dovesse mancare il conduttore di neutro è possibile utilizzare il colore blu chiaro per altri conduttori eccetto quello di protezione. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/15 1.3 Tecnica di processo 1.3.1 Esigenze normative in Europa Nella tecnica di processo sono utilizzate essenzialmente le seguenti Direttive Europee: • La direttiva 96/82/CE del consiglio del 9 dicembre ’96 applicabile per i rischi di incidenti gravi derivanti dall’impiego di materiali pericolosi (“Direttiva Seveso” II). • Direttiva bassa tensione. • Direttiva macchine (98/37/CE). • Direttiva per i dispositivi a pressione (97/23/CE). Essa è rilevante solo quando gli apparecchi utilizzati devono adempiere a questa normativa. “La direttiva non vale invece per il montaggio dei dispositivi a pressione, ad esempio in impianti industriali, perché nella zona dove questi sono applicati la responsabilità è dell’utilizzatore”. Parallelamente devono sempre essere osservate le leggi sulla protezione antinfortunistica e le norme antinfortunistiche. ⇒ Programma per la prevenzione degli incidenti gravi Il responsabile è obbligato, “ a procurare una documentazione per prevenire gli incidenti gravi ed a provvedere agli aggiornamenti. Per quanto riguarda il concetto di prevenzione degli incidenti gravi il responsabile deve assicurare tramite mezzi, organizzazione ed un adeguato sistema manageriale un elevato livello di protezione sia per l’uomo che per l’ambiente (articolo 7 paragrafo 1). La documentazione deve inoltre considerare i seguenti principi fondamentali: • Il concetto di protezione dagli incidenti gravi deve essere stilato in forma scritta. • Un sistema manageriale per la sicurezza è regolato dai seguenti punti: – Ispezione e valutazione dei rischi – messa a punto ed utilizzo di metodi per rilevare in modo sistematico i rischi. „Direttiva -Seveso“ – Controllo del funzionamento – messa a punto ed utilizzo di metodi per un funzionamento sicuro comprensivo della manutenzione degli impianti. Questa Direttiva Europea menziona adeguatamente già nell’introduzione i principi per perseguire gli obiettivi di sicurezza – Assicurazione della qualità – messa a punto ed utilizzo di metodi per una costante valutazione del raggiungimento degli obiettivi. ⇒„... conservare attraverso provvedimenti preventivi la qualità dell’ambiente e proteggere la salute degli individui.” Per il raggiungimento di questi obiettivi gli Stati membri devono adempiere alle seguenti esigenze fondamentali. ⇒ Rapporto della sicurezza Il responsabile è obbligato nello stilare il rapporto sulla sicurezza ad osservare i seguenti punti, • Che un concetto … è stato variato, • Che i pericoli sono stati comunicati e sono state prese tutte le precauzioni necessarie per la prevenzione degli incidenti e per la limitazione delle conseguenze per l’uomo e l’ambiente e • Che la collocazione, il montaggio ed il funzionamento dei diversi impianti siano sufficientemente sicuri ed affidabili. 1/16 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. ⇒ Ispezione Le autorità hanno il dovere di elaborare una modalità di ispezione per un controllo sistematico dei sistemi specifici organizzativi e manageriali dell’impresa, con la quale essa si rassicura che il responsabile possa dimostrare, • Che abbia adottato le misure necessarie per la prevenzione degli incidenti gravi e • Che abbia provveduto alla creazione di mezzi per la limitazione delle possibili conseguenze. L’adempimento di queste Direttive Europee deve essere recepito a livello nazionale. In seguito a precise richieste debbono perciò essere osservate le Norme nazionali che mettono in pratica le Direttive Europee. 1 1.3.2 Provvedimenti tecnici per l’adempimento degli obiettivi di legge Al primo posto è sempre l’obiettivo di organizzare il processo in modo che questo sia sicuro. Dove questo non fosse sufficientemente possibile sono necessari provvedimenti aggiuntivi per ridurre il rischio rimanente ad una misura accettabile. Questo può avvenire con i mezzi della Tecnica di processo, quando questi risultano adeguati per il compito specifico. Questi provvedimenti sono di conseguenza adatti alla sicurezza degli impianti quando sono previsti specificamente per le loro esigenze. Queste richieste sono descritte nelle norme. La IEC 61508 è una norma base per lo sviluppo di norme specifiche di settore. Può essere applicata quando non esista una norma specifica per il relativo campo di applicazione. Normativa nazionale USA è – ISA S 84 “Application of Safety Instrumented Systems for the Proces Industries” con i rapporti tecnici TR 84. Per gli apparecchi utilizzati e per le infrastrutture sono valide altre norme che si occupano delle rispettive necessità di sicurezza. Vedi il capitolo inerente la sicurezza delle macchine e del lavoro (capitolo 1.2). Norme rilevanti per le misure di sicurezza perseguite con i mezzi della tecnica di processo Le norme internazionali per questo campo di applicazione sono: • IEC 61508 “Functional safety of electrical (electronic) programmable electronic safety sistems” • Norma IEC 61511 “Functional safety: safety instrumented systems for the process industry sector”. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/17 Riduzione del rischio con i mezzi offerti dalla Tecnica di Processo (TP) Riduz. della probabilità di accadim. Limitazione del danno Dispositivi di protezione offerti dalla TP Dispositivi per la limitazione del danno offerti dalla TP Rilevante ai fini della sicurezza Non rilevante ai fini della sicurezza Dispositivi di controllo offerti dalla TP Dispositivi dell’impianto offerti dalla TP Tabella 1/10 Distinzione secondo la TP tra dispositivi rilevanti e non rilevanti per la sicurezza Risulta necessario adottare delle misure per la riduzione del rischio quando errori o mal funzionamenti della tecnica di processo e dei dispositivi di sorveglianza possono condurre ad uno stato pericoloso dell’impianto e quando il rischio che ne deriva risulta inaccettabilmente elevato. In questo caso è necessario, attraverso adeguate contromisure di protezione, o diminuire sufficientemente la probabilità di accadimento di una situazione pericolosa, oppure ridurre la portata del danno. Questo può avvenire grazie all’utilizzo delle misure di protezione offerte dalla tecnica di processo, quando queste adempiono alle particolari richieste di questo compito. Riduzione del rischio Rischio tecnico residuo Rischio tollerabile Rischio del dispositivo di comando Riduzione del rischio necessaria Riduzione del rischio effettiva Riduzione del rischio derivante dall’utilizzo di differenti sistemi tecnici di sicurezza e per esempio di contromisure organizzative Parte del rischio Coperto da altre Tecnologie (meccanica, ottica, ecc.) Parte del rischio coperto da sistemi di sicurezza elettronici ed elettrici Parte del rischio coperto da dispositivi esterni e contromisure Tabella 1/11 Principio per la riduzione del rischio (in accordo alla IEC 61508) 1/18 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Aumento del rischio Dal momento che risulta impossibile una completa riduzione del rischio sia dal punto di vista tecnico che economico, è allora necessario non solo stabilire il rischio esistente ma anche considerare il rischio tollerabile. Dalla differenza tra i due si ricava quale debba essere l’affidabilità riferita alla sicurezza (“safety integrity”) delle funzioni di riduzione del rischio. • La IEC 61508 definisce “Safety Integrity Level” (SIL) come la misura di riferimento della probabilità di errore (“target failure measure”) per l’esecuzione delle funzioni di riduzione del rischio. • La bozza IEC 61511 utilizza il “Safety Integrity Level” (SIL) definito nella IEC 61508 come la misura di riferimento della probabilità di errore per l’esecuzione delle funzioni di riduzione del rischio. 1 CA Punto di partenza per la valutazione della riduzione del rischio Procedimento generale (nelle realizzazioni pratiche il procedimento da seguire è legato alla ripologia di applicazione che deve essere coperta dal grafico di rischio) X1 X2 CB FA FB CC FA FB CD FA FB PA PB X3 PA PB X4 PA PB X5 PA PB X6 W3 W2 W1 a --- --- 1 a --- 2 1 a 3 2 1 4 3 2 b 4 3 b = Non è sufficiente un unico sistema di sicurezza 1, 2, 3, 4 = Safety integrity level (SIL) ≥ 10-5 ... < 10-4 3 ≥ 10-8 ... < 10-7 ≥ 10-4 ... < 10-3 2 ≥ 10-7 ... < 10-6 ≥ 10-3 ... < 10-2 1 ≥ 10-6 ... < 10-5 ≥ 10-2 ... < 10-1 Elaboratore informaz. Esecutore azioni Funzione di sicurezza La riduzione del rischio per mezzo della TP avviene quando per ogni possibile accadimento pericoloso o in qualsiasi probabile situazione di pericolo per un impianto, viene definita una funzione in grado di evitare il verificarsi di una situazione pericolosa. Questa così detta “funzione di sicurezza” serve per mantenere una condizione sicura dell’impianto oppure per ripristinarla quando esista una minaccia di una situazione pericolosa derivante da errori oppure da un disturbo nell’impianto. Questa funzione di sicurezza può anche servire a ridurre la proporzione del danno verificatosi a causa di una situazione pericolosa. Funzionamento in modalità non continuativa (Probabilità media di fallimento delle funzioni previste durante l’impiego) ≥ 10-9 ... < 10-8 Ricettore informaz. Scelta degli apparecchi e normative circa le caratteristiche richieste a = Nessuna esigenza di sicurezza particolare 4 Attuatore Tabella 1/14 Dispositivo di elaborazione, p.e. PLC di sicurezza Tabella 1/12 Grafico del rischio e classi di impiego secondo norma DIN V 19250 Livello di Funzionamento in modalità sicurezza continuativa integrata (Possibilità del verificarsi di un incidente pericoloso all’ora) PLC di sicurezza Funzione di sicurezza --- = Nessuna esigenza di sicurezza C = Conseguenze derivanti dal rischio F = Frequenza e durata di esposizione al rischio P = Possibilità di evitare il pericolo W = Probabilità di accadimento dell’evento indesiderato Sensore Tabella 1/13 Livelli di sicurezza integrata in accordo con la IEC 61508: misure obiettivo delle possibilità di fallimento di una funzione di sicurezza associata ad un sistema di sicurezza La definizione di una funzione di sicurezza racchiude sempre le specifiche della funzione stessa (p.e. chiusura dell’afflusso in un recipiente quando è stato ormai già raggiunto il limite massimo di riempimento) e il livello di sicurezza integrata ricavato dall’analisi del rischio. Realizzazione della funzione di sicurezza Ogni funzione di sicurezza racchiude sempre tutta la catena che va dalla ricezione dell’informazione, all’elaborazione della stessa fino alla esecuzione dell’azione. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/19 Gli apparecchi in questione come p.e. il PLC di sicurezza, sensori, attuatori, …devono adempiere nella loro totalità, tramite la valutazione del rischio, le Classi di Impiego (CI) ed il Livello di Sicurezza Integrata (SIL). Nel caso in cui un apparecchio venga utilizzato contemporaneamente per diverse funzioni di sicurezza, allora dovrà adempiere le esigenze della CI più elevata oppure il SIL delle singole funzioni. Caratteristiche degli apparecchi Nel caso in cui vengano impiegati i PLC per l’elaborazione delle informazioni, questi, in quanto PLC di Sicurezza (PLCS), devono adempiere le Norme rilevanti corrispondenti alle CI oppure alle SIL ed essere certificati da un supervisore indipendente. Questo è valido anche per altri apparecchi complessi, che non hanno la possibilità di segnalazione di tutti i possibili errori, perché per esempio contengono dei microprocessori. Le caratteristiche basilari di un PLC di sicurezza, che devono corrispondere alla classificazione contenuta nelle Norme, sono: • Durante lo sviluppo, la produzione, la manutenzione sono da osservare precise misure e procedimenti, di modo che vengano evitati gli errori sistematici. • Il PLC deve essere in grado di controllare gli errori sistematici che accadono durante il servizio. • Il PLC deve riconoscere e controllare errori casuali dell’hardware durante il servizio. • Controllo di un errore significa che il sistema, una volta riconosciuto l’errore, reagisca in modo tale da eseguire in modo affidabile la funzione di sicurezza stabilita per tale caso (p.e. spegnimento dell’impianto). 1/20 Safety Integrated - Manuale applicativo Grado di copertura dell’errore Tolleranza d’errore dell’hardware (vedi nota 2) 0 1 2 (<60%) SIL 1 SIL 2 SIL 3 (60 % - <90%) SIL 2 SIL 3 SIL 4 (90 % - <99%) SIL 3 SIL 4 SIL 4 (≥99%) SIL 3 SIL 4 SIL 4 Nota 1: Vedi la IEC 61508-2 per i dettagli sulla interpretazione di questa tabella. Nota 2: Una tolleranza d’errore hardware N significa che N+1 errori potrebbero causare una perdita della funzione di sicurezza. Tabella 1/15 Massimo SIL accettabile per sottosistemi non complessi dipendenti dalle rispettive tolleranze d’errore e dal grado di copertura dell’errore raggiunto (secondo Norma IEC 61508-7-CDV) Utilizzo Con l’utilizzo di un PLC di sicurezza devono essere rispettate solo le condizioni corrispondenti al manuale della sicurezza e contemporaneamente le estensioni aggiuntive delle certificazioni. Per gli apparecchi periferici (p.e. sensori e attuatori) sono in aggiunta da osservare le esigenze derivanti dalle Norme IEC 61508 oppure IEC 61511) per quanto concerne i seguenti aspetti: • Evitare errori sistematici come p.e. errori di progettazione, di montaggio e di manovra. • Coprire e controllare errori casuali. • Ridondanza necessaria. Questa dipende dalle possibilità di coprire l’errore. • Manutenzione necessaria. Siemens S.p.A. Le IEC 61508 fissano il massimo livello SIL ammissibile in dipendenza dalla tolleranza di errore e dal grado raggiunto di copertura dell’errore (Diagnostic coverage) – vedi tabella. La copertura dell’errore e la necessaria adeguata reazione deve avvenire entro un tempo sufficientemente breve. Questo è definito nella IEC 61508-2. Per coprire errori verificatisi negli apparecchi periferici, possono essere integrati nel PLCS funzioni di test e di controllo. Qualora si utilizzino apparecchi periferici più complessi (p.e. trasmettitori con microprocessore) bisogna fare attenzione che gli stessi soddisfino le Norme rilevanti (VDE 0801 oppure IEC 61508). L’insieme della tecnica di processo per la sicurezza deve essere organizzata in modo tale da adempiere tutte le Norme riguardanti le funzioni rilevanti per la sicurezza. A questo proposito per la sicurezza funzionale sono importanti la VDE 0801 o la IEC 61508. 1.4 Impianti di combustione 1.4.1 Direttive Europee Gli impianti di combustione ed i bruciatori sottostanno in base al loro impiego alle Norme rilevanti. Non esistono Norme Europee specifiche riguardanti gli impianti di combustione. Tali impianti sottostanno eventualmente ad applicazioni specifiche delle Norme. Gli impianti industriali con processi termici sono per esempio integrati nella Direttiva Macchine. Norme Impianti industriali con processi termici Per questi impianti esiste una parte di una Norma Europea, elaborata su mandato della Direttiva Macchine, e precisamente la pr EN 746 “Impianti industriali con processi termici” con Parte 1: Richieste generali relative alla sicurezza per impianti industriali con processi termici Parte 2: Richieste relative alla sicurezza per sistemi di combustione e bruciatori. 1 Impianti di combustione Per gli impianti di combustione che non appartengono agli impianti industriali con processi termici e che non vengono utilizzati nei flussi di processo per il riscaldamento nell’industria chimica, sono utilizzabili le Norme generali per gli equipaggiamenti elettrici derivanti dalla normativa europea Dispositivi di emergenza per impianti di combustione” Per l’equipaggiamento degli impianti di combustione in installazioni dove sia richiesta una interruzione in caso di emergenza, il pr EN 50156 richiede che si prendano in considerazione le EN 60204 - 1 e le EN 954 - 1, affinchè si possa adempiere alle Direttive Europee. • pr EN 50156 “Electrical equipment for furnaces Part 1: Requirements for application design and installation” e la Norma tedesca • DIN VDE 0116 “Equipaggiamento elettrico per gli impianti di combustione” Come Norme specifiche per i bruciatori esistono al momento • pr EN 676 Bruciatori a gas; • EN 230 Bruciatori di polveri in esecuzione monoblocco; • EN 267 Bruciatori a olio; • EN 298 Combustione automatica per bruciatori a gas e dispositivi a gas con e senza ventilatore. Il pr EN 746 è applicabile agli impianti industriali con processi termici, tra gli altri in • Processi di produzione e di lavorazione dei metalli, • Processi di lavorazione del vetro, • Processi di lavorazione della ceramica, • Processi di lavorazione del cemento, della calce e del gesso, • Processi chimici, • Impianti per la bruciatura dei rifiuti, eccetera. Si rimanda alle EN 60204-1 e EN 9541 così come per i sistemi elettronici rilevanti per la sicurezza alla IEC 61508. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 1/21 2 SIGUARD Safety Integrated 2.1 Apparecchi di comando e segnalazione Comandare Rilevare Apparecchi 3SB per comando d’emergenza • Bloccaggio secondo EN 418 • Con chiave di sicurezza CES, BKS, OMR e RONIS • Certificazione BIA Serrature di sicurezza 3SB • Tipo CES, BKS, OMR, IKON, RONIS con differenti chiavi • Commutazione con servizio continuato di presse • Controllo delle chiavi con 3SB1 Interruttori per comando a fune 3SE7-SIGUARD • Sorveglianza di zone pericolose di particolare lunghezza • Funzione di protezione raggiungibile da ogni punto • Bloccaggio secondo EN 418 Pulpito di comando a due mani SIGUARD secondo DIN 24 980 (pr EN 574) • Sicurezza per presse e punzonatrici • Vincolo in loco di entrambe le mani • Comando contemporaneo <0,5 s Interruttori d’emergenza in custodia 3SB • Bloccaggio secondo EN 418 • Protezione contro il comando non intenzionale 2/2 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 Segnalare Interruttori di posizione 3SE3-SIGUARD • Sorveglianza meccanica degli schermi di protezione e dei ripari • Forma costruttiva secondo EN 50041ed EN 50047 • Apertura forzata dei contatti secondo EN 947-5-1 • Protezione contro facili elusioni attraverso azionatore separato Colonne di segnalazione 8WD4 • Dispositivi di avviso acustico e segnalazione ottica • Esecuzione con diametro 50mm e 70mm • Lampade ad incandescenza ed elementi LED • Composizione modulare Interruttori di posizione con meccanismo di ritenuta 3SE38/3SE37-SIGUARD • Apertura forzata dei contatti secondo EN 947-5-1 • Esecuzione con blocco meccanico oppure blocco magnetico • Verifica del tempo di arresto del macchinario • Sblocco ausiliario integrato • Custodia in metallo e in materiale isolante Profili di protezione a pressione 3RG785SIGUARD • Comando sicuro attraverso il bordo a pressione • Adattabili alle esigenze del cliente • Controllo ottico del profilo di gomma • Unità d’interfaccia per impiego fino a categoria di sicurezza 4 (EN 954-1) Luci di segnalazione 8WD53 • Particolarmente robusti e resistenti agli urti • Elevato grado di protezione Barriere di sicurezza 3RG78 1-SIGUARD • Protezione senza contatto degli spazi pericolosi • Differenti risoluzioni e lunghezze • Funzioni di Muting e Blanking integrate • Certificazione fino a categoria di sicurezza 4 (EN 954-1) • Collegamento all’apparecchio d’interfaccia ed a PLC di sicurezza S5 95F Indicatori luminosi 3SB Barriere mono-raggio 3RG78 2-SIGUARD • 2 sistemi per categoria di sicurezza 2 e categoria 4 secondo EN 954-1 • Allacciamento di più apparecchi ad una solo dispositivo d’interfaccia Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/3 2.1.1 Apparecchi per comando d’emergenza Norme di riferimento: • EN 60947-5-1 (Apparecchi di bassa tensione apertura positiva) • EN 999 (Velocità di avvicinamento delle parti del corpo) • EN 292-1 (Sicurezza delle macchine Regole generali) • EN 954-1 (Sicurezza delle macchine Parte dei sistemi di comando relative alla sicurezza) • EN 60204-1 (Sicurezza delle macchine Equipaggiamento elettrico delle macchine) Figura 2/1 Figura 2/2 Pulsante a fungo d’emergenza, bloccaggio secondo EN 418 Pulsante a fungo d’emergenza, sblocco a chiave secondo EN 418 • 3SB1 esecuzione con foro di fissaggio Ø 22mm oppure Ø30mm • 3SB1 esecuzione con foro di fissaggio Ø 22mm oppure Ø 3 0mm • 3SB2 con foro di fissaggio Ø 16mm • SIGNUM 3SB3 con foro di fissaggio Ø 22mm oppure 26 x 26mm • SIGNUM 3SB3 con foro di fissaggio Ø 22mm oppure 26 x 26mm • Differenti varianti di chiavi: CES, RONIS, BKS, OMR; con sblocco a rotazione. Programma di fornitura dei prodotti • Sblocco a rotazione oppure a trazione. Gli apparecchi di comando e segnalazione per applicazioni d’emergenza SIGUARD-Safety Integrated vengono offerti in un programma completo attraverso tre differenti serie: • 3SB1, consolidata e diffusa in tutto il mondo • 3SB2, elevate prestazioni in piccole dimensioni • SIGNUM® 3SB3, moderna con montaggio più rapido. Per informazioni più dettagliate e per la scelta, consultare il capitolo 9 del catalogo “Apparecchi di bassa tensione – Volume 1”. Figura 2/3 Figura 2/4 Selettori con chiave CES, BKS, IKON, OMR oppure RONIS Pulsante a fungo d’emergenza in custodia, bloccaggio secondo EN 418 • 3SB1 esecuzione con foro di fissaggio Ø 22mm oppure Ø 30mm • 3SB1 esecuzione con foro di fissaggio Ø 22mm (custodia in materiale isolante ed in fusione) Gli apparecchi di comando d’emergenza Siemens soddisfano tutte le prescrizioni per l’impiego nei circuiti di sicurezza: • Conformità alle EN 418 • Certificazione BIA • Esecuzione dei contatti uni- e bipolari • Pulsante a fungo rosso con sfondo di contrasto giallo • Sicura apertura forzata dei contatti • Elevata sicurezza attraverso lo sblocco a chiave • Grado di protezione elevato IP67 di serie con 3SB3 in metallo 2/4 Safety Integrated - Manuale applicativo • 3SB2 con foro di fissaggio Ø 16mm (solo CES) • SIGNUM 3SB3 con foro di fissaggio Ø 22mm oppure 26 x 26mm • Selettori a 2 e 3 posizioni, permanenti, ad impulso. Siemens S.p.A. • SIGNUM 3SB3 con foro di fissaggio Ø 22mm (custodia in materiale isolante) • Parte superiore della custodia gialla con o senza collare di protezione . 2 Impiego nelle differenti categorie Apparecchi di comando d’emergenza in combinazione con i dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 o con PLC di sicurezza SIMATIC In seguito al comando degli apparecchi d’emergenza deve essere fermato l’azionamento ed interrotto in modo certo il circuito di sicurezza. Questo può avvenire impiegando esclusivamente contatti in apertura (R). Gli apparecchi 3SB offrono la possibilità di comporre differenti soluzioni. Come mostrano gli schemi a fianco, con due contatti singoli (2 x 1R oppure 2 x 1L + 1R) si può raggiungere anche nei circuiti d’emergenza la più elevata categoria 4 di sicurezza. Per motivi tecnici di sicurezza è da evitare l’impiego di contatti doppi bipolari. Nei circuiti a due canali devono essere impiegati due contatti unipolari separati in modo che il difetto di uno dei contatti si ripercuota su un solo canale. Naturalmente la sicurezza per una determinata categoria può essere raggiunta solo se i dispositivi d’interfaccia soddisfano contemporaneamente queste esigenze (vedere esempi di collegamento). Apertura forzata dei contatti (EN 60947-5-1) E’ presupposto che il comando di apertura deve interrompere il circuito di sicurezza attraverso il diseccitamento. A questo scopo sono da impiegarsi esclusivamente contatti in apertura. Nelle situazioni d’emergenza, la necessità dei contatti di riposo ad apertura forzata è assolutamente necessaria se l’impiego degli apparecchi è per comando d’emergenza (vedere anche gli interruttori di posizione SIGUARD alla Parte 2.1.4). Apparecchi di comando d’emergenza secondo EN 418 Nel caso di arresto di un impianto attraverso un comando d’emergenza, non è ammesso nessun riavviamento automatico. Questo presuppone un blocco obbligatorio del comando d’emergenza. Tale esigenza è fissata nella Norma-B EN 418 ed è necessaria per ogni dispositivo d’emergenza. I pulsanti a fungo d’emergenza 3SB soddisfano queste prescrizioni. Costruttivamente questo viene ottenuto attraverso un comando ad accumulo d’energia dove l’apertura del contatto è forzatamente collegata ad un blocco. Categoria B, 1, 2: secondo EN954-1 Impiego di un contatto Utilizzo in combinazione con PLC di sicurezza SIMATIC, p.e. S5-95F Utilizzo in combinazione con dispositivo di sicurezza SIGUARD 3TK28 Pulsante di emergenza 3SB Pulsante d’emergenza 3SB CPU 1 Unità d’interfaccia 3TK28 (Cat. 2) CPU 2 Unità d’interfaccia S5-95F Tabella 2/1 Tabella 2/2 Categoria 3, 4: secondo EN954-1 do a due canali in combinazione con apparecchi di sicurezza d’interfaccia e di diagnosi (3TK28, S5-95F). Impiego di due contatti unipolari. Per raggiungere queste categorie è assolutamente necessario un coman- Utilizzo in combinazione con PLC di sicurezza SIMATIC, p.e. S5-95F Utilizzo in combinazione con dispositivo di sicurezza SIGUARD 3TK28 Pulsante d’emergenza 3SB Pulsante d’emergenza 3SB CPU 1 Unità d’interfaccia 3TK28 (Cat. 3, 4) CPU 2 Unità d’interfaccia S5-95F Tabella 2/3 Tabella 2/4 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/5 2.1.2 Interruttori per comando a fune SIGUARD Programma di fornitura dei prodotti Lunghezza fune ≤6m Norme di riferimento custodia in materiale isolante secondo EN 50 047 senza blocco secondo EN 50 041 senza blocco 1L + 1R 1L + 1R q 3SE7 230-2AA02 q 3SE7 210-2AA02 con blocco e sblocco (secondo EN 418) 1L + 1R q 3SE7 210-1AA02 senza blocco 1L + 1R q 3SE7 110-2AA02 con blocco (secondo EN 418) e sblocco a trazione 1L + 1R q 3SE7 110-1AA02 custodia in metallo senza blocco 1L + 1R (coperchio in plastica) 1L + 1R con guaina in gomma con blocco e e finestrella trasparente sblocco a pressione q 3SE7 150-2DD • EN 418 (Sicurezza delle macchine – Dispositivo d’emergenza) custodia in metallo secondo EN 50 041 • EN 292-1 (Sicurezza delle macchine - Regole generali) • EN 954-1 (Sicurezza delle macchine - Parte dei sistemi di comando relative alla sicurezza) ≤ 25 m • EN 60 204-1 (Sicurezza delle macchine - Equipaggiamento elettrico delle macchine) e sblocco a chiave • EN 60 947-5-1 (Apparecchi di bassa tensione apertura positiva) ≤ 50 m custodia in metallo (coperchio in plastica) Interruttori per comando a fune come dispositivo d’emergenza secondo EN 418 Secondo le attuali normative, gli interruttori a fune SIGUARD possono essere impiegati come dispositivi d’emergenza. Il loro sistema di funzionamento li fa di conseguenza ricadere sotto le prescrizioni della normativa EN 418. In queste prescrizioni gli interruttori a fune con blocco possono essere impiegati come variante ai dispositivi d’emergenza. In questo caso si ha il vantaggio di una sorveglianza di ampie distanze con la possibilità di fermare l’impianto da ogni punto lungo tutta la fune di sbarramento. La fune stessa deve essere di acciaio rivestito di guaina rossa conformemente alle prescrizioni. Il contatto di riposo dell’interruttore a fune è ad apertura forzata e viene comandato sia tirando la fune che in caso di rottura della stessa. 2/6 Safety Integrated - Manuale applicativo ≤ 2 x 50 m con azionamento bilaterale custodia in metallo per ingresso cavi q 3SE7 150-1BD 1L + 1R q 3SE7 150-1CD con blocco e 1L + 1R sblocco a pressione q 3SE7 140-1BD e sblocco a chiave q 3SE7 140-1CD con blocco e sblocco a pressione 2 x Pg16 1L + 1R ogni direzione 1L + 1R q 3SE7 160-1AE Tabella 2/5 Per circuiti di sicurezza fino alla categoria 4, secondo le EN 954-1 devono essere impiegati 2 contatti di riposo ad apertura forzata. • L’interruttore è impiegato come dispositivo d’emergenza? ⇒ Secondo le EN 418 il blocco è necessario Scelta e installazione degli interruttori a fune 3SE7 • Quanto è lungo il campo da proteggere? ⇒ Lunghezza del cavo necessaria Gli interruttori per comando a fune SIGUARD devono essere scelti e dimensionati in funzione del campo di impiego. A tal proposito è necessario rispondere alle seguenti domande: Siemens S.p.A. 2 • Quali variazioni di temperatura sono possibili? ⇒ Possibile riduzione della lunghezza massima della fune 3SE7 150-... ON 10 Posizione intermedia Trazione fune Trazione fune 5 Bloccaggio 5 ? ? 3 13-14 21-22 Rottura fune 13 14 13 14 13 14 21 22 21 22 21 22 3SE7 140-... ON OFF mm 0 Rottura fune (Fig. 3) 4 Posiz. intermedia (Fig. 2) 4 Trazione fune (Fig. 1) 13 14 13 14 13 14 21 22 21 22 21 22 20 13-14 E’ necessario verificare che gli apparecchi vengano utilizzati in ambienti dove la temperatura non subisce particolari variazioni in modo da evitare modifiche della lunghezza della fune; con particolari sbalzi di temperatura, gli apparecchi potrebbero intervenire. In questo caso dovrebbero essere di nuovo tarati. Il grafico a fianco mostra il campo di utilizzo dei 3SE7 140 e 3SE7 150 in funzione della temperatura ambiente. 10 21-22 Negli interruttori senza blocco, dopo il rilascio della fune, l’apparecchio si riporta nella posizione originale. Bloccaggio 10 Le tipologie fino 25m e fino 50m sono complete di contatti 1L+1R. In caso di azionamento dell’interruttore a fune, il contatto in apertura soddisfa le funzioni di sicurezza sia in caso di trazione che di rottura della fune, mentre il contatto in chiusura viene sfruttato per le segnalazioni. Lo sblocco dell’apparecchio può avvenire solo in caso di ripristino della corretta tensione della fune. Posiz; intermedia 10 3SE7 150 3SE7 140 fino 6 m (custodia secondo EN 50041 e EN 50047) fino 25 m fino 50 m Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Tabella 2/6 Condizioni di commutazione degli interruttori a fune SIGUARD 3SE7 0 Lughezza fine 3SE7 110 e 3SE7 2 mm Rottura fune 3 Siemens offre apparecchi con blocco per 3 lunghezze di fune: OFF m 10 20 3SE7 150 30 3SE7 140 40 50 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 °C 80 Temperatura Tabella 2/7 Lunghezza cavo consigliata degli interruttori di sicurezza a fune in funzione dello scostamento della temperatura ambiente Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/7 Cavo ø 2,5 mm 3SE7910 Interruttore a fune SIGUARD 3SE7150 Morsetto simplex, ovale 3mm Morsetto simplex, ovale 3mm Occhiello fune D3 3SE7930-1AC Tenditore a vite M6 X 60 3SE7950-1AB Occhiello fune D3 3SE7930-1AC Morsetto Vite ad simplex, occhiello M8 ovale 3SE7920-1AB 3mm Occhiello fune D3 3SE7930-1AC Morsetto simplex, ovale 3mm Molla 13N Vite ad 3SE7931-1AB occhiello M8 3SE79201AB Occhiello fune D3 3SE7930-1AC Tabella 2/8 Esempio di installazione dei 3SE7150 Per una corretta installazione degli apparecchi sono a disposizione differenti accessori quali morsetti per 2.1.3 Pulpiti di comando a due mani e interruttori a pedale SIGUARD Norme di riferimento: • DIN 24980 (EN 574) (Sicurezza delle macchine – Pulpiti di comando a due mani) • EN 418 (Sicurezza delle macchine – Dispositivo d’emergenza) • pr EN 999 (Velocità di approccio) fune, tenditori a vite, molle eccetera. Per lunghezze superiori a 10 m sono necessari dei sostegni per la fune e precisamente ogni 3 m per i 3SE7 150 e ogni 5 m per i 3SE7 140 (vedere esempio di montaggio). Interruzioni a due mani conformemente alle EN 574 possono essere collegati ai circuiti di sicurezza in combinazione con dispositivi di controllo a due mani 3TK28 SIGUARD oppure direttamente collegati a PLC di sicurezza SIMATIC S595F. A tal proposito il fungo d’emergenza è inserito nel circuito d’emergenza della macchina. Un circuito di sicurezza per interruzioni a due mani secondo DIN 24 980 (EN 574) deve soddisfare le seguenti condizioni: • Il pulpito di comando deve essere costruito in modo che per comandarlo sono necessarie entrambe le mani contemporaneamente. • Il circuito di comando collegato al pulpito deve eseguire in modo sicuro il controllo e l’interpretazione di entrambi i segnali d’ingresso. Soluzioni complete • EN 292-1 (Sicurezza delle macchine - Regole generali) • EN 954-1 (Sicurezza delle macchine - Parte dei sistemi di comando relative alla sicurezza) I pulpiti di comando a due mani SIGUARD 3SB386 soddisfano le prescrizioni per la categoria 4 secondo EN 954-1. Tutti i pulpiti di comando sono costituiti da due tasti di servizio ed un fungo d’emergenza. I nostri pulpiti di comando a due mani • EN 60204-1 (Sicurezza delle macchine - Equipaggiamento elettrico delle macchine) • EN 60947-5-1 (Apparecchi di bassa tensione ad apertura forzata) 2/8 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Montaggio I pulpiti a due mani possono essere • montati direttamente sulla macchina • oppure su piedistallo 3SB3901-0AQ. I settori d’impiego, in combinazione con i dispositivi di controllo a due mani 3TK2834 ed agli apparecchi di verifica extracorsa 3TK2835, sono (vedi parte 2.2): • Presse • Punzonatrici • Settore per la stampa o lavorazione legno. 2 Programma di fornitura Pulpito di comando a due mani – apparecchio di comando Esecuzione in metallo secondo DIN 24980 (EN 574) Custodia in alluminio pressofuso grado di protezione IP 65 2 tasti a fungo (1L/1R); 3SB38 63-3BB 1 emergenza (1R/1R) Esecuz. in mater. isolante Custodia in Poliammide rinforzata 2 tasti a fungo (1L/1R); 3SB38 63-1BB secondo DIN 24980 grado di protezione IP 65 1 emergenza (1R/1R) (EN 574) Disp. di contr. a due mani e app. di verifica extracorsa 3TK28 34-1BB40 3TK28 35-1BB40 Interruttori di sicurezza a pedale Bloccaggio secondo EN 418 Interruttore di sicurezza con calotta di protezione e pulsante di sblocco Grado di protezione IP 65 Dotazione di contatti 2L + 2R 3SE39 24-3AA20 Tabella 2/9 Apparecchio di controllo extracorsa 3TK2835 Pressa 3TK2834 3SB38 63- . . . E S5-95 F / A Tabella 2/10 Circuito di sicurezza di un comando a due mani per presse Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/9 Requisiti per i pulpiti di comando a due mani: Suddivisione in 3 tipologie Prescrizioni Tipo I Impiego di entrambe le mani per il comando II III A B C X X X X X Relaz. tra segnale d’ingresso e segnale d’uscita X X X X X Completamento del segnale d’uscita X X X X X Accidentale comando delle parti di servizio X X X X X Verificare le funzioni di protezione X X X X X X X X X X X X Ripetuta generazione del segnale di uscita Comando sincronizzato Tabella 2/11 Coordinamento alle singole categorie: (secondo EN 574) Pulpito di comando Categoria a due mani B Tipo I 1 2 X X X X Tabella 2/12 2/10 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Applicazione Processi di lavoro senza accedere all’attrezzo. Scarsi motivi di soffermarsi in zone pericolose. Tranciatrici, serraggio attrezzature Lavorano nelle vicinanze di zone pericolose, ma in genere non al loro interno. Impostazioni dei macchinari Ripetute introduzioni delle mani (inserimento e/o prelevamento) all’interno della zona pericolosa. Presse meccaniche 4 X Tipo II Tipo III A Tipo III B Tipo III C 3 Esempio lavorazione 2 2.1.4 Interruttori di posizione SIGUARD Programma di fornitura • Elevato grado di protezione IP65/67 Gli interruttori di posizione SIGUARD possono essere impiegati per: • Forma costruttiva normalizzata secondo DIN EN 50047 e 50041 • Differenti varianti di azionatore Norme di riferimento: • Controllo dei dispositivi di protezione con cerniere quali portelle, ripari, coperchi ecc. • EN 1088 (Dispositivi d’interblocco in collegamento con sistemi di protezione mobili) • EN 60947-5-1 (Apparecchi di bassa tensione ad apertura forzata) • pr EN 999 (Velocità di approccio) • EN 292-1 (Sicurezza delle macchine - regole generali) • EN 954-1 (Sicurezza delle macchine - Parti dei sistemi di comando relative alla sicurezza) • EN 60204-1 (Sicurezza delle macchine - Equipaggiamento elettrico delle macchine) • Controllo laterale dei dispositivi di protezione scorrevoli come portelle, griglie scorrevoli ecc. • Rilevamento dei movimenti pericolosi di parti del macchinario. Con l’impiego degli interruttori di posizione o finecorsa SIGUARD è possibile raggiungere qualsiasi categoria nei circuiti di sicurezza. A tal proposito è importante la giusta scelta ed il corretto utilizzo in combinazione con i dispositivi di sicurezza 3TK28 oppure SIMATIC S5-95F. Gli interruttori di posizione SIGUARD sono concepiti per gli impieghi con il massimo grado di sicurezza ed offrono i seguenti vantaggi: • Apertura forzata dei contatti di riposo • Esecuzioni con azionatore diretto oppure separato • Elevata sicurezza attraverso dispositivo di blocco aggiuntivo (meccanismo di ritenuta) • Separazione galvanica dei contatti con parte mobile a doppio ponte e doppia interruzione. Nelle esecuzioni con azionatore separato, l’elemento di comando deve sempre essere ordinato separatamente. I possibili elementi di comando dei differenti tipi di apparecchi sono raffigurati nella tabella 2/20. Apertura positiva dei contatti (EN 947-5-1) L’apertura forzata (o apertura positiva) dei contatti viene richiesta secondo le normative DIN VDE 0660 Parte 200 così come dalle IEC 947-5-1-3 oppure EN 60947-5-1. Nei circuiti di sicurezza dell’equipaggiamento elettrico delle macchine viene esplicitamente prescritta l’apertura certa dei contatti in apertura. Secondo le IEC 947-5-1-3 questa caratteristica è rappresentata dal simbolo q (protezione delle persone). Interruttori di posizione SIGUARD 3SE3 Custodia in metallo 3SE31 Cust. in materiale isol. 3SE32 Con elem. di comando separ. 3SE38/3SE37 opp. 3SE31/3SE32 Meccanismo con ritenuta magnetico e meccanico Senza meccanismo di ritenuta DIN EN 50041 56 mm DIN EN 50041 DIN EN 50047 Met. isolante Metallo Mat. isolante Metallo 3SE3120 3SE3100 3SE3230 3SE3200 3SE37 3SE38 3SE3240 3SE3120-0XB Tabella 2/13 Programma di fornitura Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/11 Sorveglianza e blocco dei dispositivi di protezione meccanica attraverso gli interruttori di posizione 3SE3 Interruttori di posizione SIGUARD La sorveglianza/blocco dei ripari contro eventuali manomissioni in loco, può essere realizzata senza speciali provvedimenti di sicurezza in diversi modi: • Controllo della posizione attraverso finecorsa ad apertura forzata con organo di comando integrato (categoria 1) Categorie Provvedimenti aggiuntivi secondo necessari pr EN 954-1 1 allacciamento al circuito ad un canale, apertura positiva del contatto, comando forzato del finecorsa 3, 4 due canali, esecuzione con criterio della ridondanza, controllo dei conduttori esterni per categoria 4 1 allacciamento al circuito ad un canale, contatti ad apertura positiva 3, 4 allacciamento al circuito a due canali, esecuzione ridondante dei contatti (2 contatti) con apertura positiva dei contatti di riposo 1, (4) bloccato meccanicamente, contatti ad apertura positiva, allacciamento al circuito ad un canale (categoria 1). Categoria 4 solo attraverso un ulteriore finecorsa con allacciamento a circuito a due canali + • Controllo della posizione attraverso finecorsa ad apertura forzata con organo di comando separato (categoria 1) • Controllo della posizione attraverso due finecorsa meccanici ad apertura forzata (categoria 4) • Controllo della posizione con meccanismo di ritenuta (categoria 1) • Controllo della posizione con meccanismo di ritenuta ed ulteriore finecorsa (categoria 4). + La sicurezza può essere aumentata attraverso: • Ulteriori provvedimenti contro l’esclusione della sicurezza quali apposite posizioni di montaggio, azionatore nelle guide di scorrimento eccetera. • Schermatura e protezione meccanica dei conduttori. • In particolare con i finecorsa SIGUARD con azionatore separato è possibile anche l’impiego di un azionatore radiale universale. • Nei finecorsa SIGUARD con azionatore separato e meccanismo di ritenuta, è possibile uno sblocco ausiliario per un immediato intervento anche in mancanza della tensione • Sicuro cablaggio del magnete di ritenuta con blocco. La sorveglianza dei ripari deve consentire il riconoscimento dell’apertura del riparo stesso e portare la macchina dalla situazione di pericolo alla condizione di inattività come per esempio nei casi di macchine rotanti, linee di produzione, punzonatrici e così via. 2/12 Safety Integrated - Manuale applicativo + Tabella 2/14 Gli interruttori di posizione SIGUARD sono disponibili in differenti esecuzioni • Finecorsa ed azionatore formano un’unica unità (categoria di apparecchi 1) • Finecorsa ed organo di comando sono separati (categoria di apparecchi 2) • Gli organi di comando possono essere: leva girevole a rotella, pistoncino, pistoncino con rotella ecc. • Differenti grandezze costruttive secondo DIN EN 50041 oppure DIN EN 50047 Siemens S.p.A. • Con apertura forzata secondo EN 60947-5-1 (IEC 947-5-1-3). I finecorsa con azionatore separato vengono preferibilmente impiegati per la sorveglianza dei ripari secondo EN 1088. Questi apparecchi oltre alla facilità di montaggio offrono il vantaggio di non essere facilmente by-passati attraverso attrezzi comuni quali fili, cacciaviti o altro. Inoltre tali apparecchi vengono comandati già con una minima apertura della portella. 2 Blocco dei ripari di protezione attraverso finecorsa con meccanismo di ritenuta Esecuzioni dei contatti di sicurezza per finecorsa con azionatore separato e meccanismo di ritenuta dell’elettromagnete. Il circuito di sicurezza viene quindi interrotto alla richiusura del riparo. Se devono essere sorvegliate portelle e ripari con meccanismo di ritenuta integrati secondo categoria 4 (EN954-1), è necessario soddisfare le prescrizioni per il riconoscimento dei possibili errori. Per questo è necessario includere il circuito di sicurezza fin dentro la parte meccanica del finecorsa. Gli interruttori di posizione SIGUARD con ritenuta vengono offerti con 2 oppure con 4 contatti. Tutti i contatti di riposo sono ad apertura forzata secondo EN 947-5-1. Con il riparo aperto non può essere presente la condizione che un contatto di sicurezza venga chiuso (sicurezza da errori di chiusura). • I contatti che controllano la posizione del riparo, aprono con il comando del riparo. Errori quali la rottura dell’azionatore o di una parte meccanica sono da escludere attraverso accorgimenti aggiuntivi quali per esempio il montaggio di un secondo finecorsa (cat.3 o 4). Negli interruttori di posizione con meccanismo di ritenuta, vengono fissate i seguenti requisiti: • I contatti devono essere ad apertura forzata • Il circuito del magnete e dell’apparecchio devono essere realizzati con potenziali separati I contatti sono in prima linea responsabili della sicurezza del sistema. I contatti di riposo per la sorveglianza del riparo possono venire in ogni caso collegati al circuito di sicurezza. I contatti lavorano secondo due possibili principi: • I contatti che controllano il comando del magnete, aprono con lo sblocco Posizione dei singoli contatti dei finecorsa SIGUARD con ritenuta 3SE37, 3SE385 Azionatore Inserito Inserito Estratto Posizione Bloccato Sbloccato Aperto • Nessuno dei contatti in apertura deve essere chiuso con il riparo aperto (sicurezza da errori di chiusura) • Impiego di 2 contatti in apertura nei circuiti di sicurezza. Le prescrizioni per il secondo finecorsa sono: A1 A2 A1 A2 A1 A2 Riferimento di ordinazione dei contatti 3SE3...-2... M M 21 13 22 14 21 13 22 14 21 13 22 14 3SE3...-8... M M 11 21 12 22 11 21 12 22 11 21 12 22 • Impiego di 2 contatti in apertura nei circuiti di sicurezza. 3SE3...-7... M B 11 21 12 22 11 21 12 22 11 21 12 22 Il cablaggio con i dispositivi di sicurezza SIGUARD deve essere effettuato in accordo con quanto prescritto dalle EN 954-1; devono essere riconosciuti dall’interfaccia eventuali problemi nel circuito esterno. 3SE3...-3... M M B M 11 21 31 43 12 22 32 44 11 21 31 43 12 22 32 44 11 21 31 43 12 22 32 44 3SE3...-6... M M B B 11 21 31 41 12 22 32 42 11 21 31 41 12 22 32 42 11 21 31 41 12 22 32 42 • Apertura positiva dei contatti come sopra • Un meccanismo di ritenuta elettromagnetico non è necessario Tabella 2/15 M = Magnete comandato B = Azionatore inserito Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/13 Dati di scelta e di ordinazione dei finecorsa SIGUARD con azionatore separato Custodia in materiale isolante IP 67 3SE3 243-0XX 3SX3 218 Lunghezza degli azionatori e larghezza custodia (mm) Comando laterale e anteriore Dotazione di contatti Dotazione di contatti 2R + 1L 1R • Forza di estrazione 5 N 52 q 3SE3 243-0XX40 q 3SE3 257-6XX40 • Forza di estrazione 30 N 52 q 3SE3 243-0XX q 3SE3 257-6XX • Con espulsione automatica 52 q 3SE3 243-0XX30 q 3SE3 257-6XX30 27 33 3SX3 218 3SE3 228 3SX3 217 Azionatore • Standard • Universale • A sfere (max. fino 100 N) 3SX3 228 Custodia in metallo IP 67 3SE3 120-0XX Comando laterale • Fissaggio secondo EN 50 041 3SX3 197 Dotazione di contatti 1L + 1R 2R 3SE3 120-0XX 40 q 79 79 90 3SX3 197 3SX3 206 3SX3 203 q 3SE3 120-6XX Azionatore • Standard longitudinale • Standard trasversale • Universale Custodia in materiale isolante IP 65 3SE3 200-0XX03 Dotazione di contatti Dotazione di contatti Comando laterale • Fissaggio secondo EN 50 047 1L + 1R Dotazione di contatti 2R 31 q 3SE3 200-0XX03 q 3SE3 200-6XX03 31 q 3SE3 200-0XX04 q 3SE3 200-6XX04 50 70 3SX3 196 3SX3 195 31 q q 3SE3 200-6XX13 44 36 44 3SX3 220 3SX3 221 3SX3 222 Comando verticale • Fissaggio secondo EN 50 047 3SX3 196 Azionatore • Standard 3SE3 200-0XX13 5 vie d’inserimento • Fissaggio secondo EN 50 047 3SX3 220 3SE3 200-0XX13 Azionatore • Standard • Ad angolo • Snodabile orizzontalmente Tabella 2/16 2/14 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 Finecorsa SIGUARD 3SE3 7 con elettromagnete con azionatore separato con custodia in plastica 2 oppure 4 contatti, IP 66, 5 direzioni di azionamento, forza di estrazione 1200N Tipologia di blocco Esecuzione Finecorsa 3SE3 7 con 2 contatti ad azione Finecorsa 3SE3 7 con 2 contatti ad azione Finecorsa 3SE3 7 con 2 contatti ad azione lenta lenta (Controllo della posizione del magnete) lenta (Controllo della posizione del magnete) Controllo della posizione dell’azionatore 13 21 6 mm Hub 14 22 3SE3 76.-2XX00 11 21 6 mm Hub 12 22 Nr. di ordinazione Blocco meccanico Blocco magnetico Standard con q sblocco ausiliario piombabile Blocco magnetico 21 12 22 Nr. di ordinazione q 3SE3 76.-8XX00 q 3SE3 76.-7XX00 Sblocco ausiliario con chiave q 3SE3 76.-2XX01 q 3SE3 76.-8XX01 q 3SE3 76.-7XX01 – 3SE3 75.-2XX00 q 3SE3 75.-8XX00 q 3SE3 75.-7XX00 q Esecuzione 0 1 2 0 1 2 0 1 2 Finecorsa 3SE3 7 con 4 contatti ad azione lenta Finecorsa 3SE3 7 con 4 contatti ad azione lenta Controllo della posizione del magnete Controllo della posizione del magnete Controllo della posizione dell’azionatore Standard con q sblocco ausiliario piombabile Controllo della posizione dell’azionatore 11 21 43 31 11 21 31 41 12 22 44 32 12 22 32 42 Nr. di ordinazione Blocco meccanico 11 3SE3 76.-2XX00 Completamento del Nr. di ordinazione Tensione nominali dei magneti DC 24 V AC 230 V AC 110 V Tipologia di blocco Nr. di ordinazione Controllo della posizione del magnete Nr. di ordinazione 3SE3 76.-3XX00 q 3SE3 76.-6XX00 Sblocco ausiliario q con chiave 3SE3 76.-3XX01 q 3SE3 76.-6XX01 – 3SE3 75.-3XX00 q 3SE3 75.-6XX00 q Completamento del Nr. di ordinazione Tensione nominali dei magneti DC 24 V AC 230 V AC 110 V 0 1 2 0 1 2 Tabella 2/17 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/15 Finecorsa SIGUARD 3SE3 8 con elettromagnete con azionatore separato con custodia in metallo Contatti, contatti mobili a doppio ponte e doppia interruzione IP 67 Per applicazioni pesanti Forza di estrazione 2000 N Tipologia di blocco Esecuzione 3SE 384.-0XX00 Finecorsa 3SE3 8 con 4 contatti ad azione lenta Controllo della posizione dell’azionatore Controllo della posizione del magnete 13 21 31 41 14 22 32 42 Nr. di ordinazione Blocco meccanico Standard con sblocco ausiliario piombabile q 3SE3 84.-0XX00 Sblocco ausiliario con chiave q q 3SE3 84.-0XX01 Blocco magnetico Standard Tipologia Esecuzione di blocco 3SE3 84.-6XX01 3SE3 83.-0XX00 11 21 31 41 12 22 32 42 Nr. di ordinazione Blocco meccanico Standard con sblocco ausiliario piombabile q 3SE3 84.-6XX00 Sblocco ausiliario con chiave q q 3SE3 84.-6XX01 Blocco magnetico Standard Tipologia Esecuzione di blocco 3SE3 84.-1XX20 3SE3 83.-6XX00 13 21 33 41 14 22 34 42 Nr. di ordinazione Blocco meccanico Blocco magnetico Standard con sblocco ausiliario piombabile q 3SE3 84.-1XX00 Sblocco ausiliario con chiave q 3SE3 84.-1XX01 Segnalazione ottica q 3SE3 84.-1XX00 Segnalazione ottica e sblocco ausiliario con chiave q 3SE3 84.-1XX00 Standard Segnalazione ottica q q 3SE3 83.-1XX00 3SE3 83.-1XX20 Completamento del Nr. di ordinazione Tensione nominale di lavoro dei magneti DC 24 V AC 230 V AC 110 V 0 1 2 Tabella 2/18 2/16 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 Finecorsa SIGUARD 3SE3 8 con elettromagnete con azionatore separato con custodia in metallo 2 oppure 4 contatti IP 66 5 direzioni di azionamento Forza di estrazione 1200 N Tipologia di blocco Esecuzione Finecorsa 3SE3 8 con 2 contatti ad azione Finecorsa 3SE3 8 con 2 contatti ad azione Finecorsa 3SE3 8 con 2 contatti ad azione lenta lenta lenta (Controllo della posizione (Controllo della posizione del magnete) del magnete) 13 21 6 mm Hub 14 22 3SE3 86.-2XX01 Nr. di ordinazione Blocco meccanico Blocco magnetico Standard con q sblocco ausiliario piombabile Blocco magnetico Nr. di ordinazione 11 21 12 22 Nr. di ordinazione q 3SE3 86.-8XX00 q 3SE3 86.-7XX00 Sblocco ausiliario con chiave q 3SE3 86.-2XX01 q 3SE3 86.-8XX01 q 3SE3 86.-7XX01 – 3SE3 85.-2XX00 q 3SE3 85.-8XX00 q 3SE3 85.-7XX00 q Esecuzione 0 1 2 0 1 2 0 1 2 Finecorsa 3SE3 8 con 4 contatti ad azione lenta Finecorsa 3SE3 8 con 4 contatti ad azione lenta Controllo della posizione del magnete Controllo della posizione del magnete Controllo della posizione dell’azionatore Standard con q sblocco ausiliario piombabile Controllo della posizione dell’azionatore 11 21 43 31 11 21 31 41 12 22 44 32 12 22 32 42 Nr. di ordinazione Blocco meccanico 11 21 6 mm Hub 12 22 3SE3 86.-2XX00 Completamento del Nr. di ordinazione Tensione nominale dei magneti DC 24 V AC 230 V AC 110 V Tipologia di blocco Controllo Controllo della posizione della posizione dell’azionatore del magnete Nr. di ordinazione 3SE3 86.-3XX00 q 3SE3 86.-6XX00 Sblocco ausiliario q con chiave 3SE3 86.-3XX01 q 3SE3 86.-6XX01 – 3SE3 85.-3XX00 q 3SE3 85.-6XX00 q Completamento del Nr. di ordinazione Tensione nominale dei magneti DC 24 V AC 230 V AC 110 V 0 1 2 0 1 2 Tabella 2/19 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/17 Elemento di comando per interruttori di posizione SIGUARD: ampliato dai differenti elementi di comando disponibili. I finecorsa SIGUARD vengono forniti senza azionatore. Il campo d’impiego di questi apparecchi è notevolmente Anche il montaggio risulta di conseguenza facilitato. Grazie ad azionatori universali radiali è possibile montare questi apparecchi anche vicino alle cerniere delle portelle dove il raggio di inserimento è ridotto. Finecorsa Azionatore standard Azionatore ad angolo Azionatore snodabile Azionatore per inserimento da sinistra 3SE3 200-.XX03 3SE3 200-.XX04 – 3SX3 196 (50 mm) 3SX3 195 (70 mm) – – 3SE3 200-.XX13 3SX3220 3SX3 221 3SX3 222 – 3SE3 24.-.XX.. 3SE3 25.-.XX.. – 3SX3 218 3SX3 228 – 3SE3 120-.XX 3SX3197 3SX3 206 3SX3 203 _ 3SE3 7..-.XX.. 3SE3 85.-.XX.. 3SE3 86.-.XX.. 3SX3226 3SX3 227 3SE3 222 _ 3SE3 83.-.XX 3SE3 84.-.XX 3SX3197 3SX3 206 3SX3 203 3SX3207 Tabella 2/20 2/18 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 Impiego degli interruttori di posizione SIGUARD per il controllo dei ripari Controllo con un finecorsa SIGUARD (1 canale) chiuso chiuso Categoria: 1 (secondo EN 954-1) aperto aperto Riparo Riparo finecorsa non azionato finecorsa azionato 3SE3 3SE3 Tabella 2/21 Esempio di applicazione Comando a guida forzata: Rilevamento del comando Nel caso di apertura del riparo, i finecorsa devono essere azionati con guida forzata. Per questo motivo è indispensabile un montaggio corretto che ne consenta il giusto funzionamento (grafici 2/22 e 2/24). Caratteristiche dei finecorsa: • Contatti ad apertura forzata q • Per la categoria 1 contatto di riposo 1R (secondo EN 954) • Azionamento meccanico con guida forzata all’apertura del riparo • Con azionamento tramite eccentrico, il montaggio deve garantire l’accoppiamento con il punto di rotazione delle portelle o coperchi Esempio con portella • Azionamento tramite una guida nel caso di porte scorrevoli. Impiego: Per categoria 1 (un canale) in combinazione con dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 oppure PLC di sicurezza SIMATIC. Sgancio diretto attraverso contattore oppure interruttore automatico. Esempio con protezione scorrevole Installazione non adeguata Collocazione consigliata Non si ha azionamento con guida forzata Tabella 2/22 Montaggio corretto dei finecorsa Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/19 Controllo con due finecorsa SIGUARD (2canali) chiuso chiuso Categoria: 3, 4 (secondo EN 954-1) in combinazione con 3TK28 oppure SIMATIC S5-95F aperto aperto Riparo finecorsa 1 azionato Riparo finecorsa 2 non azionato 3SE3 3SE3 finecorsa 1 non azionato finecorsa 2 azionato 3SE3 3SE3 Tabella 2/23 Necessario per le categorie più elevate: • Sicurezza contro l’errato cablaggio • Autocontrollo dei contatti • Utilizzo di due finecorsa SIGUARD. Rilevamento del comando Caratteristiche dei finecorsa: • Contatti ad apertura forzata q • Contatti di lavoro 2L (finecorsa 1) e di riposo 2R (finecorsa 2); circuito a due canali • Azionamento meccanico con guida forzata Riparo chiuso Finecorsa non azionato • Con azionamento tramite eccentrico, il montaggio deve garantire l’accoppiamento con il punto di rotazione delle portelle o coperchi • Azionamento tramite una guida nel caso di porte scorrevoli. Impiego: Per un impiego in categoria 3 e categoria 4 è assolutamente necessario realizzare un circuito di sicurezza ridondante. Riparo aperto Riparo chiuso Finecorsa azionato Tabella 2/24 Corretta disposizione (azionamento a guida forzata) dei finecorsa 2/20 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. ⇒ Utilizzo in combinazione con dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 oppure allacciamento diretto con PLC di sicurezza S5-95F. Sgancio diretto attraverso contattore oppure interruttore automatico. La più elevata categoria 4 è raggiungibile attraverso un adeguato cablaggio del dispositivo di sicurezza (cablaggio sicuro contro errori di collegamento dei conduttori esterni, circuito a 2 canali). Riparo aperto Finecorsa azionato Finecorsa non azionato 2 Controllo con due finecorsa SIGUARD con azionatore separato (2 canali) Categoria: 4 (secondo EN 954-1) in combinazione con 3TK28 oppure SIMATIC S5-95F 3SE3243 3SE3200 3SE3120 Riparo aperto Finecorsa azionato (contatto di riposo 1R aperto) 3SE3243 3SE3200 3SE3120 Riparo aperto Finecorsa non azionato (contatto di riposo 1R chiuso) Tabella 2/25 Esecuzione degli interruttori di posizione con azionatore separato: • Finecorsa ed elemento di comando sono costruttivamente separati fra loro (Categoria 2) • Nessun eccentrico o dispositivo di guida aggiuntivo • Raggio d’azionamento variabile; elemento di comando radiale che consente di aumentare il campo d’impiego • Sicuro contro l’elusione e manipolazione con semplici attrezzi. Con l’apertura del riparo, l’estrazione dell’elemento di comando provoca l’apertura del contatto di sicurezza. Necessario per categoria 4: Impiego: • Sicurezza contro l’errato cablaggio Per un impiego in categoria 3 e categoria 4 è assolutamente necessario realizzare un circuito di sicurezza ridondante. • Deve essere evitata la rottura dell’elemento di comando • Impiego di 2 finecorsa SIGUARD con azionatore separato a garanzia della ridondanza anche per parti meccaniche. Rilevamento del comando: ⇒ Utilizzo in combinazione con dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 oppure allacciamento diretto con PLC di sicurezza S5-95F. Sgancio diretto attraverso contattore oppure interruttore automatico. Caratteristiche dei finecorsa: • Contatti ad apertura forzata q • Azionamento meccanico con guida forzata • Installazione sull’angolo di chiusura di portelle, coperchi o ripari scorrevoli • Montaggio del corpo del finecorsa sulla parte fissa; l’elemento di comando sul riparo mobile • Contatto di riposo 1R (un canale) e 2R (due canali) Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/21 Esempio: coperchio o cappa di protezione Posizione di protezione Posizione di protezione non attiva Contatti di sicurezza chiusi Contatti di sicurezza aperti Tabella 2/26 Impiego di finecorsa con azionatore separato (Categoria 2) Applicazione con “riparo scorrevole”: Con l’apertura del riparo l’elemento di comando viene estratto. Devono essere individuati tutti i possibili provvedimenti contro la manipolazione, attraverso un montaggio del finecorsa in un punto protetto contro eventuali elusioni ed una installazione dell’azionatore in posizione “sicura”. Inoltre deve essere evitata la rottura dell’azionatore dovuta, per es. ad un movimento non preciso del riparo. Particolari organi di azionamento (radiale) consentono elevate tolleranze, in modo da evitare danneggiamenti dovuti ad una cattiva tolleranza del movimento dei ripari. Una condizione di pericolo si avrebbe nel caso in cui l’elemento di comando dopo la rottura si trovasse inserito nel finecorsa. Applicazione con “coperchi o cappe di protezione”: Montaggio sull’asse della cerniera A causa della posizione di montaggio del finecorsa non risulta possibile escludere una eventuale manipolazione del dispositivo di sicurezza tramite per esempio una rottura intenzionale dell’elemento di comando. ⇒ Categoria 1 (con impiego di un finecorsa con azionatore separato) ⇒ oppure categoria 4 (con impiego di due finecorsa con azionatore separato). Montaggio su ribaltabili a cerniera Impiego su “ripari con cerniere”: I finecorsa SIGUARD per cerniere, controllano i ripari e le protezioni con movimento incernierato grazie ad un montaggio diretto proprio sull’articolazione a cerniera. Già dopo una rotazione di soli 8° si ha la commutazione dei contatti in apertura e quindi il comando di sgancio. Tabella 2/27 2/22 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 Controllo tramite un finecorsa SIGUARD con azionatore separato e meccanismo di ritenuta ed un finecorsa ad apertura positiva senza ritenuta chiuso chiuso Categoria: 4 (secondo EN 954-1) in combinazione con 3TK28 oppure SIMATIC S5-95F aperto 3SE324 aperto 3SE324 Riparo contatti del magnete (vengono comandati attraverso il magnete) Riparo Finecorsa non comandato contatti del riparo (vengono comandati con 3SE38 l’apertura del 3SE37 riparo) contatti del magnete (vengono comandati attraverso il magnete) Fine corsa comandato contatti del riparo (vengono comandati con 3SE38 l’apertura del 3SE37 riparo) Tabella 2/28 In caso di macchinari con tempo di arresto lungo, persiste un elevato rischio di pericolo fino al completo stop. Tempo di arresto della macchina > tempo di accesso Esecuzioni dei finecorsa con elemento di comando separato e con meccanismo di ritenuta: • Finecorsa ed elemento di comando sono costruttivamente separati fra loro (Categoria 2 di apparecchi) • In mancanza di tensione il blocco avviene meccanicamente • Necessario solo un apparecchio per raggiungere la categoria 1 Il riparo viene bloccato attraverso il meccanismo di blocco • Nessun eccentrico o guida aggiuntiva • Sicurezza contro errori di chiusura: con la portella aperta non è possibile chiudere i contatti di sicurezza. Apertura del riparo possibile solo in condizione di sicurezza, cioè con azionamento inattivo Gli interruttori di posizione con meccanismo di ritenuta SIGUARD sono composti da un elettromagnete integrato, attraverso il quale viene bloccato il comando dell’azionatore. Per la categoria 4 è necessario un secondo finecorsa SIGUARD 3SE3 per controllare il dispositivo di protezione. La ritenuta per questo secondo apparecchio non è necessaria. Rilevamento del comando: Caratteristiche dei finecorsa: • Contatti ad apertura forzata q • Circuito del magnete e circuito dei contatti a potenziale separato • Contatto 1 oppure 2R per controllo del magnete • Azionamento meccanico con guida forzata Impiego: E’ necessario un utilizzo in sicurezza. ⇒ Utilizzo in combinazione con dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 oppure allacciamento diretto con PLC a sicurezza intrinseca S5-95F Sgancio diretto attraverso contattore oppure interruttore automatico. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/23 Impiego per controllo dei ripari 2.1.5 Interruttori a magnete SIGUARD Norme di riferimento: • EN 60 204-1 (Sicurezza delle macchine - Equipaggiamento elettrico delle macchine) Gli interruttori a magnete SIGUARD sono preferibilmente impiegati per il controllo dei ripari; essi lavorano senza contatto diretto. I contatti reed dell’elemento di contatto vengono comandati da un magnete di manovra codificato e quindi risultano sicuri da manipolazioni. A differenza degli interruttori di posizione classici, quelli a magnete possono essere impiegati singolarmente in modo sicuro e senza rischio di manipolazioni fino alle categorie 3 e 4 secondo EN 954-1. E’ necessario il cablaggio separato dei conduttori e l’utilizzo di un apposito modulo di sorveglianza. • EN 292-2 (Sicurezza delle macchine - Regole generali) • EN 1088 (Dispositivi di interblocco in collegamento con sistemi di protezione mobili) Programma di fornitura: Elementi di contatto e magnete di manovra Esecuzione rotonda Magnete di M 30 manovra (codificato) Elem. di contatto M 30 3SE6 704-1BA 5 –15 mm 1L + 1R 3SE6 605-1BA Esecuzione rettangolare Magnete di 25 x 88 mm manovra (codificato) El. di contatto 25 x 88 mm 3SE6 704-2BA 5 –15 mm 1L + 1R Magnete di 25 x 33 mm manovra (codificato) El. di contatto 3SE6 605-2BA 3SE6 704-3BA 25 x 33 mm 4 –14 mm 1L + 1R 3SE6 605-3BA 24 22,5 mm 2L 1 3SE6 801-1CC 24 120 mm 2 L, 1 x HL ogni magnete 8 3SE6 808-6DB Modulo di sorveglianza (cat.3 secondo EN 954-1) Tabella 2/29 2/24 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 Dati tecnici degli interruttori a magnete SIGUARD: Magneti Prescrizioni DIN VDE 0660; EN 1088 (in combinazione con modulo di sorveglianza) Custodia Thermoplast rinforzato al laser con fibre di vetro Principio d’attivazione Magnetico Tensione 100 V AC / DC (24 V DC per 3SE6...--3BA.) Corrente 400 mA (100 mA per 3SE6...--3BA.) Potenza 10 VA / W (1 W per 3SE6...--3BA.) Temperatura di magaz., trasporto e di esercizio - 25 °C fino +70 °C Resistenza agli urti 10 g/11 ms Resist.alle vibrazioni 10 fino 55 Hz, ampiezza 1mm Max.frequenza commutazione 5 Hz Grado di protezione IP 67 secondo IEC 60 529 / EN 60 529 / DIN VDE 0470-1 Allacciamento Conduttori LIYY4 x 0,25 mm2 Lunghezza cavo max. 1000m (con allacciamento al mod.di sorveglianza e conduttori LIYY 4 x 0,25 mm2) (100 m per 3SE6...--3BA.) Tabella 2/30 Dati tecnici del modulo di sorveglianza vedere capitolo 6 retto funzionamento sul modulo di sorveglianza collegato. Quando il magnete si trova nella zona di regolazione centrale, si ha il segnale sul modulo. I riferimenti riportati sul magnete e sul modulo di sorveglianza si riferiscono sempre alla condizione Installazione e cablaggio degli interruttori a magnete SIGUARD Per una corretta installazione del magnete viene sempre consigliato di fare riferimento al diagramma dato. Deve sempre essere verificato il cor- Zona d’inizio (elemento attenuato, sgancio) Campo di inserimento (massima distanza alla quale i contatti reed non vengono attenuati) 15 mm con mancanza di tensione e con il riparo di protezione chiuso( magnete comandato, modulo senza tensione). BK BU S13 S14 WH BN S21 S22 Allacciare i conduttori secondo i colori riportati 5 3 1 15 mm Attenzione: I simboli riportati si riferiscono alla posizione iniziale con portella chiusa. 4 2 15 mm Tabella 2/31 Esempio per interruttore a magnete SIGUARD 3SE6 605-2BA Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/25 2.1.6 Barriere a pressione SIGUARD Programma di fornitura principio di funzionamento Le barriere a pressione SIGUARD 3RG78 5 vengono utilizzate dai costruttori di macchine o in tutti gli impieghi dove si vuole una protezione prima dello schiacciamento dei profili che possono essere pericolosi. Esse sono costituite da un profilo di allumi- nio che funge da supporto di fissaggio, un profilo di gomma che realizza la funzione di comando/commutazione ed una combinazione emettitorericevitore che realizza il controllo secondo un principio ottico. L’impiego di queste barriere è estremamente semplice e flessibile. L’emettitore ed il ricevitore sono infilati nella cavità destra e sinistra del profilo di gomma. Sono previste tre differenti lunghezze di emissioni (fino 2m, fino 6m e fino Esecuzione 10m). Il profilo di gomma può essere tagliato in fase di installazione in funzione delle esigenze; esso è resistente agli influssi esterni quali per esempio ozono, olii, solventi, acidi e carburanti. Le barriere a pressione SIGUARD 3RG78 5 sono approvate dal BG per categoria 4 secondo EN 954-1. La sicurezza viene in questo caso raggiunta con l’impiego dell’apposito modulo d’interfaccia. Lungh. in m Nr.di ordinaz. Emettitore/ricevitore <2 2 fino 6 6, max. 10 3RG78 55-1RA 3RG78 55-1RB 3RG78 55-1RC Sensore a pressione (profilo in gomma) 1 2,5 5 10 3RG78 3RG78 3RG78 3RG78 55-2BB 55-2BD 55-2BF 55-2BG Supporto di montaggio (profilo in alluminio) 1 2,5 5 10 3RG78 3RG78 3RG78 3RG78 55-3BB 55-3BD 55-3BF 55-3BG Barriere ottiche a pressione 3RG78 55-1R . 3RG78 55-2BB Esecuzione Comando Esecuzione cirCategoria rag- Nr.di ordinaz. cuito di sgancio/ giunta secondo di segnalazione EN 954-1 Segnale dinamico 2L/1 (HL) Modulo d’interfaccia 24 V DC 3RG78 57-1BD Controllo della barriera a pressione Tabella 2/32 2/26 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4 3RG78 57-1BD 2 2.1.7 Barriere ottiche di sicurezza SIGUARD Norme di riferimento: • EN 50 100-EN 61 496 (IEC 61496) Sicurezza delle macchine – Dispositivi di protezione senza contatto • EN 999 (Velocità di approccio) • EN 954-1 – Sicurezza delle macchine - Parte dei sistemi di comando relative alla sicurezza I sistemi di protezione ottica SIGUARD sono previsti per la protezione del personale di servizio presso o nelle vicinanze di macchinari pericolosi. Questa funzione di protezione può essere ottenuta solo se i dispositivi vengono adeguatamente installati e correttamente collegati al sistema di arresto del macchinario. Programma di fornitura Le barriere ottiche SIGUARD sono sempre composte dalle unità emettitore e ricevitore. In combinazione con il relativo apparecchio di interfaccia oppure se combinato con i piccoli PLC di sicurezza SIMATIC S5-95F, possono essere impiegati nei circuiti fino alla categoria 4 (secondo EN 954-1). Le barriere ottiche SIGUARD sono disponibili con tre differenti risoluzioni, da14 mm, 30 mm e 70 mm per campi di protezione con altezza da 200 mm fino 1800 mm. Con il collegamento in cascata di più barriere ottiche collegate ad un unico apparecchio d’interfaccia, (funzionamento Master-Slave) è possibile realizzare la protezione della zona pericolosa sia sul piano verticale sia su quello orizzontale con un unico apparecchio d’interfaccia. L’apparecchio con funzione di Muting 3RG78 17-3AF2 è puramente elettronico e comanda oltre al normale sgancio in caso di interruzione del campo protetto, anche il funzionamento Muting del sistema. A questo apparecchio vengono collegati direttamente i componenti per la realizzazione della funzione di Muting quali sensori, lampade e finecorsa. Come contatti di sicurezza in uscita sono disponibili due uscite elettroniche pnp ed una npn. Nello schema di collegamento devono assolutamente essere impiegati contattori ausiliari con diodi integrati in modo da assicurare la protezione contro i picchi di tensione. Esempi di collegamento sono riportati al capitolo 6. Per il controllo di sicurezza secondo categoria 4 (EN 954-1), oltre ai PLC di sicurezza e SINUMERIK, sono disponibili due differenti apparecchi d’interfaccia. Con l’apparecchio standard 3RG78 17-1DB2 nel momento in cui viene interrotto il campo protetto si ha lo sgancio di sicurezza. L’apparecchio può essere impiegato con riavviamento automatico oppure con Start controllato. Sono disponibili due contatti come uscite di sicurezza ed una uscita di segnalazione (1R) con contatti a relè. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/27 Programma di fornitura Altezza barriere ottica Barriere standard con risoluzione 14 mm Barriere standard con risoluzione 30 mm Barriere standard con risoluzione 70 mm mm Nr. di ordinazione Nr. di ordinazione Nr. di ordinazione 200 300 400 600 3RG78 3RG78 3RG78 3RG78 12-6BB 12-6BC 12-6BD 12-6BF 3RG78 3RG78 3RG78 3RG78 12-6DB 12-6DC 12-6DD 12-6DF – – – 3RG78 12-6GF 800 900 1000 1200 3RG78 3RG78 3RG78 3RG78 12-6BH 12-6BJ 12-6BK 12-6BL 3RG78 3RG78 3RG78 3RG78 12-6DH 12-6DJ 12-6DK 12-6DL 3RG78 12-6GH – 3RG78 12-6GK 3RG78 12-6GL 1400 1600 1800 3RG78 12-6BM – – 3RG78 12-6DM 3RG78 12-6DN 3RG78 12-6DP 3RG78 12-6GM 3RG78 12-6GN 3RG78 12-6GP 400 600 800 – – – 3RG78 12-7DD 3RG78 12-7DF 3RG78 12-7DH 3RG78 12-7GD 3RG78 12-7GF 3RG78 12-7GH 1000 1200 – – 3RG78 12-7DK 3RG78 12-7DL 3RG78 12-7GK 3RG78 12-7GL Barriera standard 1) 3RG78 12-... Barriera combinata (Slave) Apparecchi d’interfaccia 3RG78 17-1DB2 Apparecchi d’interfaccia • Standard DC 24 V • Con funzione Muting integrata DC 24 V 2L 1R 3RG78 17-1DB2 2 L (HL) 1R (HL) 3RG78 17-3FA2 Tabella 2/33 1) Nel caso di combinazione con Slave, sostituire nel nr. di ordinazione il nr. 6 con il nr. 3. Esempio: barriera h1000 con risoluzione 30 diventa 3RG7812-3DK- 2/28 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 Accessori Alla fornitura le barriere ottiche SIGUARD devono essere cablate attraverso i passacavo PG previsti alla base degli elementi. Per una rapida sostituzione degli apparecchi vengono offerti come accessori spine standard per l’emettitore ed il ricevitore. Tali spine sono già collegate con la calotta terminale della barriera. Accessori Esecuzione Nr.di ordinaz; 3RG78 18-0BA Calotta terminale con spina per emettitore e ricevitore 3RG78 18-0BA Presa (senza cavo) per emettitore e ricevitore Presa (con 2 m di cavo) per emettitore e ricevitore Presa (con 6 m di cavo) per emettitore e ricevitore 3RG78 18-0BB 3RG78 18-0BC 3RG78 18-0BD Apparecchio di programmazione 3RG78 18-3AA 3RG78 18-JAA Se la barriere deve essere impiegata con la funzione “Blanking”, allora il collegamento a spina sul ricevitore è indispensabile in quanto viene utilizzato anche per il collegamento dell’apparecchio di programmazione. Tabella 2/34 Con le barriere ottiche SIGUARD 3RG78 1 viene sempre fornita la coppia emettitore/ricevitore con una sigla di ordinazione. In combinazione con il relativo dispositivo di controllo (interfaccia 3RG78 17 oppure PLC di sicurezza SIMATIC S5-95F) possono essere impiegate nei circuiti di sicurezza fino alla categoria 4. Come detto l’allacciamento avviene attraverso passacavo PG standard oppure attraverso il sistema rapido a spina e connettore. Valori tecnici limite Altezza campo protetto Risoluzione 14 mm 200 fino 1200 mm Risoluzione 30 mm 200 fino 1800 mm Risoluzione 70 mm 600 fino 1800 mm Largh. campo protetto Risoluzione 14 mm 0,3 m fino 6 m Risoluzione 30 opp. 70 mm 0,3 m fino 15 m Risoluzione 14 mm, 30 mm oder 70 mm Angolo d’apertura efficace ± 2° Dispositivi di protezione senza contatto Tempo di reazione 18 ms Tensione di alimentazione DC 24 V ± 20 %, 5 % RW Le barriere ottiche SIGUARD 3RG78 12 sono dispositivi di protezione fotoelettronici che agiscono senza contatto diretto per la protezione delle persone e dei macchinari. Sui macchinari esse sostituiscono i sistemi di protezione meccanici fissi e mobili quali portelle e ripari e consentono un facile accesso durante i differenti processi di lavorazione. Soprattutto su macchinari con elevato ciclo di lavoro o postazioni altamente automatizzate, con l’impiego di questi dispositivi viene notevolmente migliorata la produttività ed il tempo di lavorazione. Potenza assorbita < 25 VA (dipendente dall’altezza del campo protetto) Grado di protezione IP 65 Lunghezza onde 880 nm Intensità d’irradiamento Classe 1 LED Produkt (TEC 60825-1) Uscita di sicurezza Tipo Solid-state PNP Carico 0,5 A Tensione Tensione di alimentazione –2 V Tipo (IEC 61496) 4 (autocontrollato) Temperatura di funzionamento 0 fino 50 °C Temperatura di magazzinamento - 20 fino +70 °C Umidità dell’aria 15 % fino 95 % non condensata Peso pro/custodia 0,3 Kg più 0,2 Kg ogni 10mm di altezza di campo protetto Sezione della custodia 36 x 45 mm Tabella 2/35 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/29 Il corretto montaggio del sistema di barriere ottiche SIGUARD 3RG78 12, consente di percepire l’ingresso di una persona (dita, mano, parti del corpo) nella zona di pericolo del macchinario e dà un immediato comando di arresto al movimento fonte di tale pericolo. 3RG78 12 Uscite di sicurezza Il più basso (primo) raggio luminoso di ogni sistema serve per la sincronizzazione del sistema ed assegna al primo intervento del ricevitore una codifica. Questa codifica viene controllata durante tutto il funzionamento. Possibili disturbi da altri sistemi di protezione ottica montati vicini oppure da altre fonti ottiche non hanno nessun influenza sul funzionamento di sicurezza del sistema SIGUARD. Nelle funzioni “Blanking” oppure “Floating blanking”, l’interruzione di questi raggi luminosi comporta sempre l’apertura dei contatti d’uscita (sgancio) della barriera. Le barriere ottiche SIGUARD 3RG78 12 sono completamente elettroniche e comprendono due uscite a semiconduttori pnp autocontrollate. Distanza di sicurezza Dall’istante in cui viene interrotta la barriere fino al fermo della macchina, trascorre un certo tempo di ritardo. Per questo motivo la barriera ottica di protezione deve essere installata in modo che penetrando nella zona pro- Tabella 2/36 Comando dell’apparecchio d’interfaccia attraverso le due uscite di sicurezza autocontrollate della barriera ottica tetta ad una determinata velocità, non possa essere raggiunto il punto di pericolo prima che il movimento pericoloso sia cessato. Secondo la EN 999 la distanza di sicurezza S tra il dispositivo di protezione e la zona di pericolo deve essere determinata con la seguente formula: Esercizio Muting S = K xT + C S Distanza minima di sicurezza tra barriera ottica e zona di pericolo in mm K Velocità di approccio o di avvicinamento in mm/s (costante, valore indicativo 1600mm/s) T Tempo di ritardo tra l’interruzione del raggio luminoso e l’inattività della macchina in s, composto da: t1: tempo di reazione del dispositivo di protezione in s t2: tempo di arresto della macchina in s C Costante di sicurezza (distanza aggiuntiva in mm) 2/30 Safety Integrated - Manuale applicativo La costante di sicurezza C = 8 x (d-14) è dipendente dalla rispettiva risoluzione d (standard = 14 mm, 30 mm, 70mm) della barriera scelta. Se alcuni raggi luminosi sono oscurati dalla funzione di “blanking”, allora la risoluzione d deve essere nuovamente ricalcolata. Siemens S.p.A. Il funzionamento con Muting della barriera ottica può essere utilizzato per consentire o meno il passaggio del materiale dalla zona pericolosa senza causare l’arresto. Attraverso due oppure quattro sensori di Muting ed il corretto coordinamento con le fasi di lavorazione, deve essere assicurato che nessuna persona entri nella zona pericolosa quando la barriera è esclusa. Il processo di Muting è controllato e comandato da un apposito dispositivo d’interfaccia 3RG78 17-3FA2 oppure da un Software del PLC di sicurezza SIMATIC S5-95F. 2 Disposizione dei sensori di Muting I sensori di Muting possono essere finecorsa, finecorsa induttivi, barriere mono-raggio eccetera che non devono necessariamente essere di sicurezza. Il controllo di sicurezza ridondante secondo i requisiti per la categoria 4 (EN 954-1) avviene attraverso l’apparecchio d’interfaccia di Muting. Sono da impiegarsi contatti in chiusura, i quali vengono collegati direttamente all’interfaccia di Muting. Quando più di un sensore di Muting viene comandato, si ha la commuta- zione dell’interfaccia nella “condizione di Muting” ed esclude le uscite di sicurezza della barriera ottica. Le coppie di sensori di Muting formano di volta in volta un gruppo; vi appartengono assieme MS1 e MS4 così come MS2 e MS3. L’intervallo di tempo entro cui debbono essere azionati i sensori appartenenti, ad entrambi i gruppi (MS1 e MS2, oppure MS3 e MS4) affinchè inizi un ciclo di muting, è 35. Il Muting persiste finchè i sensori di un gruppo non ricommutano. MS1 MS2 MS1 S E MS2 Tabella 2/37 Disposizione standard con due coppie di sensori Rappresentazione schematica di una sequenza di Muting con 4 sensori (MS1 – MS4) MS1 Emettitore MS4 Se i sensori di Muting MS1 e MS2 vengono attivati entro 3 s dal prodotto, il sistema si porta nella condizione di Muting. La lampada di segnalazione bianca di Muting lo indica. MS2 Ricevitore MS3 MS1 Emettitore MS4 Finchè entrambi i sensori MS1 e MS2 continuano ad essere attivati dal prodotto, persiste la condizione di Muting che ne consente il transito attraverso il campo protetto senza arrestare la macchina. MS2 Ricevitore MS3 MS1 Emettitore MS4 Il prodotto deve attivare i sensori MS3 e MS4 prima di disattivare MS1 e MS2 in modo da mantenere la condizione di Muting. MS2 Ricevitore MS3 MS1 Emettitore MS4 Dopo la disattivazione di uno dei sensori MS3 e MS4, viene terminata la funzione di Muting e la lampada di segnalazione del Muting si spegna. MS2 Ricevitore MS3 Tabella 2/38 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/31 Sucessione del ciclo di Muting Se vengono attivati i sensori di Muting 1 e 2 oppure 3 e 4 entro 3 s, l’apparecchio d’interfaccia introduce un ciclo di Muting. La lampada di segnalazione di Muting lo segnala e l’interruzione dei raggi luminosi MS1 S non causa l’intervento dell’apparecchio. Se tre dei quattro sensori “cadono”, allora entro un ritardo di 0,25 s il ciclo di Muting termina. E a MS2 MS1 i a MS2 i Tabella 2/39 Comando del processo di Muting attraverso una sola coppia di sensori (per.esempio barriere mono-raggio) a MS3 i a MS4 Raggi ottici come sensori di Muting i Nel caso di impiego di raggi ottici a riflessione come sensori di Muting, il loro posizionamento deve essere generalmente incrociato. a ML i a Muting i Importante: Possono essere impiegati solo apparecchi con uscita ad impulso buio. Poiché in questa combinazione vengono impiegati solo due sensori di Muting, vengono commutate solo MS1 e MS2; per il resto il principio di funzionamento è come descritto in precedenza. I due raggi ottici sono disposti ad altezze differenti in modo che, ad eccezione del punto d’intersezione, venga impedita l’interruzione contemporanea da parte di persone. Impiegando due raggi ottici che si incrociano, è necessario fare attenzione che il punto d’intersezione dei raggi sia all’interno della zona protetta. Blanking e floating blanking Queste funzioni vengono programmate direttamente sulle barriere ottiche SIGUARD. Per far ciò è necessario l’impiego dell’apparecchio di programmazione 3RG78 18-3AA. Nell’esercizio con Blanking alcuni raggi del campo protetto sono interrotti senza che la barriera commuti 2/32 Safety Integrated - Manuale applicativo t t< 3s 1 1 t< 3s a: attivo i: inattivo 1 : il segnale deve sovrapporsi, cioè entrambe le coppie di sensori devono essere attivate contemporaneamente Tabella 2/40 Condizioni durante il ciclo di Muting (per.esempio con nastri trasportatori per il passaggio dei materiali). Se viene lasciato libero uno dei raggi programmato con “blanking”, la barriera lo rileva come errore. Il Floating blanking esiste in due varianti, “floating 1” e floating 2”. La barriera in questo caso accetta in ogni punto del campo protetto, con eccezione del primo raggio inferiore, uno oppure due interruzioni dei raggi senza rilevarli come errore. Le funzioni “blanking” e “floating” possono essere impiegate anche in combinazione, per esempio con presse piegatrici, dove il pezzo viene trasportato da un supporto (blanking) e dove fra prima e dopo la piegatura si viene a modificare l’altezza del campo protetto (floating). Siemens S.p.A. Il primo raggio inferiore di ogni sistema non può essere programmato con funzione di “blanking” e “floating blanking”. Impiegando le barriere ottiche SIGUARD con la funzione di “blanking” e “floating blanking” si viene a variare l’interdistanza dei raggi luminosi e quindi la risoluzione del sistema. Qusta variazione deve essere tenuta presente nel calcolare la distanza minima di montaggio dalla zona pericolosa. Impiego dell’apparecchio di programmazione Con ogni sistema di barriere ottiche SIGUARD può essere impiegato l’apparecchio per la programmazione delle funzioni “blanking” e “floating blanking”. 2 2.1.8 Barriere ottiche mono-raggio SIGUARD Ricevitore con spina 3RG78 18-0BA all’interfaccia di controllo Apparecchio di programmazione Tabella 2/41 Allacciamento dell’apparecchio di programmazione L’apparecchio di programmazione viene collegato tra il ricevitore e l’interfaccia attraverso connettori. I connettori necessari sono forniti come accessori. Ulteriori fattori che influenzano l’impiego dei sistemi di protezione ottici • Il movimento pericoloso del macchinario deve essere controllabile. • La velocità di reazione/commutazione della macchina deve essere sufficientemente costante. • Il movimento pericoloso della macchina deve poter essere arrestato in ogni istante. • Rischi d’infortunio causati da calore, lancio o espulsione di materiale dalla macchina. • Un ambiente che possa pregiudicare l’efficacia del sistema di protezione ottico. Le barriere ottiche mono-raggio SIGUARD, sono dispositivi di protezione ad azione ottica per categoria 2 oppure 4 secondo EN 954-1. Vengono impiegate per controllare le zone di pericolo nei pressi dei macchinari con rischio di infortunio. Il corretto impiego consente di riportare il macchinario in una condizione non pericolosa prima che la persona subisca danni. Il sistema completo è composto dall’apparecchio d’interfaccia e dai relativi sensori ottici. Possono essere collegati all’interfaccia fino a 2 (sistema in categoria 2) e fino a 4 (sistemi in categoria 4) mono-raggio del corrispondente tipo. Figura 2/5 Composizione del sistema relè sono chiusi. L’interruzione della barriere o un errore interno comporta l’apertura del relè di sicurezza. Le interfaccie sono in collegamento con i relativi sensori ottici di sicurezza come componenti autocontrollati in categoria 2 oppure 4 secondo EN 954-1. Esse rappresentano il collegamento tra le barriere ottiche ed il comando della macchina. La funzione di sicurezza del sistema avviene dopo aver dato tensione di esercizio (test di avviamento dopo “power on”) e dopo la verifica della funzione di test (comando di un tasto di start). Successivamente , durante l’esercizio viene condotta ciclicamente una verifica per testare l’hardware interno . Il sezionamento (contattori) dei comandi della macchina/impianto avviene attraverso una uscita di sicurezza (relè a contatti forzati). L’uscita di sicurezza può essere collegata direttamente al circuito d’emergenza della macchina. Con l’interruzione dell’esercizio senza guasto, i contatti del E’ inoltre disponibile una ulteriore uscita di segnalazione che segue l’uscita di sicurezza. Caratteristiche • Allacciamento fino a 4 coppie mono-raggio • Forma costruttiva estremamente contenuta (fra le più piccole barriere di sicurezza al mondo) • Verifica manuale e ciclo di test continuo • Impostabili differenti tipi di funzionamento • Esercizio con/senza riavviamento automatico • Esercizio con /senza controllo di protezione • Controllo integrato d’inquinamento • Segnalazione di stato e di errore • Segnalazione LED visibile da due lati Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/33 Dati di scelta e di ordinazione Esecuzione Allacciamento Nr. di ordinazione 50 x 31 x 16 mm M8, Typ A 3RG78 21-7BG00 50 x 31 x 16 mm M8, Typ A 3RG78 21-7CD00 50 x 50 x 17 mm M12, Typ F 3RG78 22-7BG00 50 x 50 x 17 mm M12, Typ F 3RG78 22-7CD00 Categoria secondo EN 954-1 Grandezza Massimo nr. di barriere allacciabili Nr.di ordinazione Unità di controllo per 3RG78 21 2 45 x 84 x 118 mm 2 3RG78 26-1CB1 Unità di controllo per 3RG78 22 4 75 x 100 x 110 mm 4 3RG78 27-1DE2 Barriere ottiche di sicurezza (Categ. 2 secondo EN 954-1) Emettitore Ricevitore Barriere ottiche di sicurezza (Categ. 4 secondo EN 954-1) Raggio d’azio. Grandezza 0...4 m Emettitore Ricevitore 0...15 m Schema 2/42 • Installazione più agevole grazie ai tre foro passanti per il fissaggio • Unità di controllo montabile a scatto su guida profilata • Sistema senza contatto diretto T oppure S (categoria 2 oppure 4 secondo EN 954-1) Esercizio con blocco di avviamento/riavviamento • Verifica EG secondo le nuove Norme e Prescrizioni (EN/IEC 61 496). Gli schemi di collegamento sono riportati al capitolo 6. Metodi di funzionamento Il sistema può essere a scelta impostato sui funzionamenti • Con /senza blocco di avviamento/riavviamento e • Con oppure senza controllo dei contattori 2/34 Safety Integrated - Manuale applicativo Il tipo di funzionamento desiderato è facilmente impostabile con i selettoriDIP posti sotto il coperchio della custodia. Con questo tipo di funzionamento viene impedito l’automatica richiusura delle uscite di sicurezza dopo l’inserzione della tensione di alimentazione oppure, durante l’esercizio, dopo l’introduzione nel campo protetto. La condizione di blocco viene mantenuta finchè il blocco al riavviamento non è stato resettato attraverso l’intervento manuale su un pulsante. Appena dopo aver comandato il pulsante TEST e quindi dopo che è stato rilasciato, se i raggi non sono interrotti, vengono commutate le uscite e Siemens S.p.A. scompare la segnalazione “attendere l’OK dal blocco”. Il comando per lo sblocco all’avviamento/riavviamento deve essere montato come segue, • deve essere ben visibile dalla zona pericolosa e • il comando non deve essere possibile dall’interno della zona pericolosa. L’allacciamento del tasto START deve essere realizzato come al capitolo 6.4.2. 2 Esercizio senza blocco di avviamento/riavviamento Con questo modo di funzionamento, le uscite dell’unità di controllo vengono richiuse automaticamente quando i raggi luminosi sono di nuovo liberi. Esercizio con controllo dei contattori Questo controllo consente di verificare la corretta funzionalità dei contattori estesi e dei conduttori di collegamento tra il sistema di protezione ed i comandi della macchina. Per controllare lo stato dei contattori allacciati, viene ricondotto e richiamato sul modulo di sicurezza un contatto in apertura (1R) del contattore esterno. Nel caso di un incollamento del contatto oppure una interruzione dei conduttori, viene rilavato prima che le uscite di sicurezza possano ricommutare. Le uscite di sicurezza sul modulo di sicurezza rimangono aperte e il riavviamento della macchina non è permesso. Esercizio senza controllo dei contattori • Nell’impiegare i dispositivi di sicurezza è necessario fare sempre riferimento alla prescrizioni e normative vigenti per la sicurezza delle macchine e degli impianti. • Le barriere mono-raggio devono essere installate in modo che con l’interruzione di uno dei raggi il punto di pericolo sia raggiunto solo dopo che la macchina/l’impianto si siano portati nella condizione di sicurezza. Per questo motivo è indispensabile ripettare le dostanze previste dalle EN 999. • Devono sempre essere osservate tutte le indicazioni riportate nelle documentazioni tecniche e nelle istruzioni di servizio in particolare per la sicurezza e la messa in servizio. • Il montaggio, la messa in servizio e la manutenzione devono sempre essere effettuate da personale qualificato. • Gli interventi sui dispositivi elettrici devono sempre essere effettuati da personale elettrotecnico specializzato. Se questo genere di verifica è affidata al comando della macchina (PLC di sicurezza), questa funzione può essere esclusa agendo sui selettori-DIP posti sotto il coperchio del modulo di sicurezza. • Impostazioni e modifiche dei dispositivi di sicurezza (per.esempio disposizione dei raggi luminosi, distanze di sicurezza ecc.) devono essere autorizzate da autorità competenti. • Riparazioni, in particolare con apertura delle custodie, deve essere effettuato solo dal costruttore o persone da questi autorizzate. • L’ingresso nella zona di pericolo può avvenire solo attraversando le protezioni. • Nel caso che questi dispositivi da soli non garantiscano il giusto livello di sicurezza, devono essere adottate ulteriori precauzioni meccaniche. • Finchè persone si trovano nella zona di pericolo non può essere riavviato l’impianto. • Il tasto di START non deve essere raggiungibile dall’interno della zona di pericolo. Indicazioni di montaggio L’unità di controllo viene fissata a scatto su guida profilata all’interno del quadro elettrico e correttamente allacciata secondo gli schemi elettrici. Condizioni d’impiego La funzione di protezione attraverso questi apparecchi è possibile se le seguenti indicazioni sono rispettate: • Il comando della macchina o dell’impianto deve essere controllabile elettricamente. • Un comando dall’unità di controllo deve portare ad una diretta apertura della macchina o dell’impianto. • Le barriere ottiche allacciate devono essere posizionate in modo che l’accesso alla zona pericolosa comporti l’interruzione di almeno un raggio. Numero e altezza dei raggi luminosi rispetto il piano di riferimento secondo EN 999 Numero di raggi luminosi Altezza dei raggi rispetto il piano di riferimento in mm Distanza S dei raggi in mm 4 300, 600, 900, 1.200 300 3 300, 700, 1.100 400 2 400, 900 500 1 750 Schema 2/43 Altezza e distanza di sicurezza dei raggi (in ogni caso è necessario osservare le EN 999) Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/35 Le barriere ottiche mono-raggio possono essere installate in qualsiasi posizione. Esse devono venire installate in modo che la zona protetta sia raggiungibile solo interrompendo almeno uno dei raggi (consultare EN 999). Il numero di raggi e la loro distanza vengono definite in funzione del tipo di macchinario e delle indicazioni riportate sulle apposite normative. La sicurezza è raggiungibile con una o quattro barriere mono-raggio Nel montarle bisogna considerare che il campo protetto non deve poter essere aggirato attraverso il loro: • Scavalcamento • Superamento da sotto • Aggiramento. Altezza del campo protetto L’altezza del campo protetto e il numero di raggi vengono definiti in funzione delle prescrizioni antinfortunistiche, delle En 999 e dell’analisi dei rischi effettuata secondo EN 954-1 riferite ai differenti macchinari presi in considerazione. Per la protezione possono essere inpiegati fino a 4 raggi. Le altezza protette devono essere conformi alle tabelle delle EN 999. Distanza di sicurezza Dall’istante in cui viene interrotta la barriere fino al fermo della macchina, trascorre un certo tempo di ritardo. Per questo motivo la barriera ottica di protezione deve essere installata in modo che penetrando nella zona protetta ad una determinata velocità, non possa essere raggiunto il punto di pericolo prima che il movimento pericoloso sia cessato. Secondo le EN 999 la distanza di sicurezza S tra il dispositivo di protezione (barriera ottica) e la zona di pericolo deve essere stabilita dalla formula: S = K xT + C Dati tecnici Barriera mono-raggio secondo EN 954-1 Unità di controllo secondo EN 954-1 Categoria 2 Categoria 4 Tensione di esercizio DC 24 V DC 24 V Raggio d’azione 0–4m 0 – 15 m Tipo di luce Infrarosso (880 nm) Infrarosso (880 nm) Angolo di apertura ≤ 4° ≤ 2° Dimensione dell’ostacolo ≤ 9 mm Ø ≤ 13 mm Ø Allacciamento 10 cm di conduttore con spina M8, tipo A Spina M12, tipo F Temperatura di esercizio - 10 fino + 55 °C - 20 fino + 60 °C Grado di protezione IP 67 IP 67 Tensione di esercizio DC 24 V DC 24 V Tempo di reazione ≤ 25 ms ≤ 30 ms Assorbimento 180 mA ≤ 300 mA Uscite di sicurezza 2 Relè (apertura forzata) 2 Relè (apertura forzata) Tensione di comando max. AC 250 V max. AC 250 V Caricabilità max. 5 A (carico ohmico) max. 4 A (carico ohmico) Potere di apertura max. 2000 VA max. 1000 VA Uscite di segnalazione 1 4 Temperature di esercizio 0 fino + 50 °C 0 fino + 50 °C Grado di protezione IP 67 IP 67 Schema 2/44 2/36 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 S Distanza minima di sicurezza tra barriera ottica e zona di pericolo in mm Attenzione: Le norme a cui fare riferimento sono EN 294 (Tabella1) e EN 999. K Velocità di approccio o di avvicinamento in mm/s (costante, valore indicativo 1600mm/s) Distanza rispetto a superfici riflettenti T Tempo di ritardo tra l’interruzione del raggio luminoso e l’inattività della macchina in s, composto da: t1: tempo di reazione del dispositivo di protezione in s t2: tempo di arresto della macchina in s C Costante di sicurezza (distanza aggiuntiva in mm) 2.1.9 Apparecchi di segnalazione SIGUARD La segnalazione acustica e visiva delle condizioni di lavoro è assolutamente importante per la prevenzione dei pericoli. Le superfici riflettenti che si possono trovare tra l’emettitore ed il ricevitore della barriera potrebbero, riflettendo, non consentire il rilevamento dell’ostacolo. Per questo motivo deve essere rispettata una distanza minima rispetto l’asse ottico. Questa distanza dipende dall’angolo di apertura della barriere e dalla distanza fra emettitore e ricevitore. Il programma di fornitura degli apparecchi di segnalazione SIGUARD è estremamente completo: • Colonne luminose di segnalazione 8WD4 • Luci di segnalazione 8WD5 • Pulsanti luminosi 3SB. Progr. di fornitura delle colonne luminose 8WD43 con ø 70mm (custodia in Thermoplast, grado di protezione IP54) Esecuzione Colore Colonna di segnalaz. 8WD43 Colonna di segnalaz. 8WD43 Colonna di segnalaz. 8WD43 con tensione di esercizio UC 24 V con tensione di esercizio UC 115 V con tensione di esercizio UC 230 V Nr. di ordinazione Nr. di ordinazione Nr. di ordinazione Lampada ad incandescenza: zoccolo BA 15d, 5 W, 24V/115V/230V (da ordinare a parte) 8WD43 00-1A • Luce fissa Tensione di esercizio 12V UC fino 230V rosso verde giallo traspar. blu 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 00-1AB 00-1AC 00-1AD 00-1AE 00-1AF • Luce lampeggiante rosso verde giallo traspar. blu 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 20-1BB 20-1BC 20-1BD 20-1BE 20-1BF 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 40-1BB 40-1BC 40-1BD 40-1BE 40-1BF 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 50-1BB 50-1BC 50-1BD 50-1BE 50-1BF • Luce flash con flash elettronico integrato (senza lampada a filamento) rosso verde giallo traspar. blu 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 20-0CB 20-0CC 20-0CD 20-0CE 20-0CF 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 40-0CB 40-0CC 40-0CD 40-0CE 40-0CF 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 50-0CB 50-0CC 50-0CD 50-0CE 50-0CF • Luce fissa LED rosso verde giallo 8WD43 20-5AB 8WD43 20-5AC 8WD43 20-5AD • Luce lampeggiante LED rosso verde giallo 8WD43 20-5BB 8WD43 20-5BC 8WD43 20-5BD • Luce rotante LED rosso verde giallo 8WD43 20-5DB 8WD43 20-5DC 8WD43 20-5DD Esecuzione LED 8WD43 20-5AB – – Schema 2/45 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/37 Progr. di fornitura delle colonne luminose 8WD43 con ø 70mm (custodia in Thermoplast, grado di protezione IP54) Esecuzione Colore Colonna di segnalaz. 8WD43 Colonna di segnalaz. 8WD43 Colonna di segnalaz. 8WD43 con tensione di esercizio UC 24 V con tensione di esercizio UC 115 V con tensione di esercizio UC 230 V Nr. di ordinazione Nr. di ordinazione Nr. di ordinazione • Ronzatore 85 dB Tonalità impostabile: suono continuo opp. pulsante 8WD43 20-0FA 8WD43 40-0FA 8WD43 50-0FA • Sirena a più tonalità (8 tonalità e volumi impostabili) 8WD43 20-0EA2 8WD43 40-0EA2 8WD43 50-0EA2 8WD43 08-0AA – – Elemento acustico 8WD43 20-0FA 8WD42 08-0EH Elemento di allacciamento completo di coperchio 8WD43 08-0AA • Per montag. su stelo – • Per montaggio angolare o su base 8WD43 08-0AB Accessori 8WD43 08-0DA 8WD43 08-0CA 8WD43 58-1XX Base con stelo 8WD43 08-0DA Base singola Materiale isolante Base in fusione per montaggio su stelo > 500 mm 8WD43 08-0DB 8WD43 08-0DC Spina allacciamento per base Ingresso cavi laterale Ingresso cavi laterale con fissaggio magnetico 8WD43 08-0DD Stelo singolo 100 mm 250 mm 400 mm 1000 mm 8WD43 8WD43 8WD43 8WD43 Base angolare per montaggio su parete Per montaggio unilaterale Per montaggio bilaterale Lampade a filamento zoccolo BA 15d, 5W Tabella 2/46 Per la scelta delle colonne luminose con diametro 50mm e delle luci di segnalazione, fare riferimento al catalogo “Apparecchi di b.t.” Vol.1, cap.8” e ad altra documentazione di scelta disponibile. 2/38 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 24 V 115 V 230 V 8WD43 08-0DE 08-0EE 08-0EA 08-0EB 08-0ED 8WD43 08-0CA 8WD43 08-0CB 8WD43 28-1XX 8WD43 48-1XX 8WD43 58-1XX 2.2 Dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 Il programma di fornitura dei dispositivi di sicurezza SIGUARD è stato concepito per soddisfare le Vostre esigenze nella più moderna tecnica della sicurezza. I dispositivi SIGUARD 3TK28 possono essere impiegati senza problemi per circuiti di sicurezza poiché gli apparecchi sono conformi alle prescrizioni EN 60204-1 (VDE 0113 parte1) e sono approvati dal BG (Istituto del lavoro) e dal BIA (Istituto per la sicurezza sul lavoro) oltre che dal SUVA (Istituto svizzero per la prevenzione degli infortuni sul lavoro). Campo d’applicazione I dispositivi di sicurezza SIGUARD coprono un ampio campo di possibili impieghi. Tra questi soprattutto il controllo delle emergenze e dei dispositivi di protezione (ripari). E’ possibile anche il controllo dei comandi delle presse. Poiché questi apparecchi impiegano convenzionali contatti elettromeccanici, i dispositivi di sicurezza SIGUARD vengono tendenzialmente impiegati in circuiti di sicurezza poco complessi. Per impianti più articolati con molte funzioni (per es. con diagnosi in caso di sgancio d’emergenza) possono essere previsti anche circuiti di sicurezza con tecnica a PLC (SIMATIC S5-95F, vedere anche parte 3). Il PLC di sicurezza viene spesso impiegato quando un normale PLC è già di fatto utilizzato nell’impianto per funzioni di normale gestione non legate alla sicurezza. Contatti a guida forzata, un plus nella sicurezza Nei circuiti di sicurezza vengono impiegati spesso relè. Nei dispositivi di sicurezza SIGUARD di Siemens vengono impiegati contattori e relè con contatti che soddisfano i requisiti di apertura a guida forzata. Siemens offre due varianti di questi dispositivi SIGUARD, con tecnica a contattori e con tecnica a relè. Tecnica a contattori I contattori hanno una più elevata durata elettrica rispetto ai relè. Con i dispositivi SIGUARD sono possibili correnti nominali di esercizio in AC-1 di 6A, ed in DC-13 fino 6A con corrente termica permanente fino 10A. Inoltre non è necessario declassare gli apparecchi fino a 55 °C nel quadro. Con queste prestazioni si è nella condizione di poter risolvere efficacemente i problemi di progettazione, avendo anche la possibilità di comandare, direttamente con il dispositivo di sicurezza, piccoli comandi anche dei carichi senza l’impiego dei contattori. Questo consente naturalmente un risparmio di costi. Criteri ed indicazioni circa la scelta tra dispositivi di sicurezza SIGUARD oppure SIMATIC di sicurezza, sono riportati nella parte 3. 2 Una elevata corrente di commutazione significa più sicurezza. I contattori ausiliari impiegati nei dispositivi SIGUARD vantano una elevata affidabilità di contatto. Su 100 milioni di manovre si è riscontrato statisticamente solo 1 errore di contatto; questo aumenta l’affidabilità complessiva dell’impianto. Tecnica a relè La tendenza degli ultimi anni porta verso una miniaturizzazione degli apparecchi di bassa tensione. Grazie allo sviluppo di nuovi apparecchi sempre più piccoli, è possibile collocare un maggior numero di funzioni nel quadro elettrico. Di conseguenza anche nel campo dei dispositivi di sicurezza si è avuta una logica tendenza ad apparecchi sempre più piccoli e compatti. Siemens ha quindi ampliato le opportunità impiegando nei dispositivi SIGUARD anche relè di sicurezza con contatti a guida forzata contenendone quindi le dimensioni. In questi apparecchi sono necessari 2 contatti collegati in serie indipendenti l’uno dall’altro, che in condizione normale sono relè monostabili. Qualora si saldasse un contatto, l’altro collegato in serie si preoccuperà della commutazione del circuito. L’eventuale guasto causato da un contatto di lavoro (L) incollato, viene riconosciuto dal contatto di riposo (R) a guida forzata che lavora in sincronia con il contatto difettoso. Se per esempio il contatto di lavoro è chiuso, il previsto contatto di riposo di controllo deve essere aperto e viceversa. Grazie a questa coppia di contatti a guida forzata viene assicurato che il relè di sicurezza disecciti, anche se dovessero essere saldati tutti i contatti del circuito di sicurezza. Figura 2/6 Dispositivo di sicurezza 3TK28 con tecnica a contattori Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/39 Gli apparecchi sono certificati SUVA e soddisfano le norme ZH1/457. I dispositivi di sicurezza SIGUARD a relè della serie 3TK28, possono essere impiegati in ambienti con temperatura di 70°C anche se montati affiancati uno all’altro. Con le due serie dei dispositivi di sicurezza SIGUARD (a contattori e a relè), sono possibili diverse soluzioni. Il programma di fornitura è di seguito riportato: Figura 2/7 Dispositivo di sicurezza 3TK28 con tecnica a relè Programma di fornitura dei dispositivi di sicurezza SIGUARD Dispositivi a relè Dispositivi a contattori Moduli d’ampliamento 3TK28 24 2 cont.di sicurezza, uno/due canali, categoria 3 (4) 3TK28 01 1 cont.di sicurezza, +1L, un canale, categoria 4 Comando a due mani 3TK28 11 2 cont.di sicurezza, +2R, categoria 4 Ampliamento contatti 3TK29 07 7 cont.di sicurezza, categoria 4 3TK28 21 2 cont.di sicurezza, +1R uno/due canali, categoria 3 (4) 3TK28 02 1 cont.di sicurezza, +1R, un canale, categoria 4 Apparecchio controllo extracorsa 3TK28 15 3 cont.di sicurezza, impiegabile solo con 3TK28 11, categoria 4 Apparecchio di ritardo 3TK29 .3 3 cont.di sicurezza ritardati, ritardo fino 8 s, categoria 4 3TK28 22 2 cont.di sicurezza, due canali, categoria 4, autostart 3TK28 03 2 cont.di sicurezza, un canale, categoria 4 Comando a due mani 3TK28 34 2 cont.di sicurezza, +2R, categoria 4 Ampliamento contatti 3TK28 30 4 cont.di sicurezza, categoria 4 3TK28 23 2 cont.di sicurezza, due canali, categoria 4, start controllato 3TK28 04 4 cont.di sicurezza, +1L + 1R, un canale, categoria 4 Apparecchio controllo extracorsa 3TK28 35 3 cont.di sicurezza, +1R, impiegabile solo con 3TK28 34, categoria 4 3TK28 25 3 cont.di sicurezza, +2R uno/due canali, categoria 4 autostart, start controllato 3TK28 06 5 cont.di sicurezza, +1R, due canale, categoria 4 3TK28 27 2 cont.di sicurezza, +1R, 2 cont. di sicurezza ritardati, uno/due canali, categoria 3 start controllato 3TK28 07 5 cont.di sicurezza, + 3 cont. di sicurezza ritard., due canali, categoria 4 Esecuzioni di tensione Tabella 2/47 2/40 Apparecchi per comando presse Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. DC 24 V AC 24 V AC 115 V AC 230 V 2 I dispositivi di sicurezza SIGUARD si compongono di: • Apparecchi base • moduli d’ampliamento e • apparecchi per il comando di presse. Apparecchi base Vengono utilizzati per il controllo dei dispositivi d’emergenza e dei ripari di protezione. Gli apparecchi base SIGUARD sono composti, oltre che dai contatti di sgancio istantanei, anche da contatti di sgancio ritardati. In funzione dei differenti apparecchi sono a disposizione esecuzioni con ritardo da 0,05s fino 300s. Per evitare indesiderate manomissioni del ritardo impostato, è possibile applicare una copertura piombabile. I dispositivi d’emergenza devono avere la priorità su tutte le altre funzioni. L’alimentazione degli azionamenti della macchina che possano provocare condizioni di pericolo, devono essere interrotti il più velocemente possibile senza ulteriori rischi. Il ripristino del comando non deve comportare il riavvio automatico. L’emergenza deve provocare un arresto in Categoria 0 oppure in Categoria 1. Gli apparecchi base dei dispositivi di sicurezza SIGUARD possono essere impiegati per applicazioni di sicurezza fino alla massima categoria 4 secondo EN 954-1. In funzione del collegamento esterno e della posa dei cavi dei sensori, è possibile raggiungere la categoria 3 oppure 4. Il controllo dei ripari di protezione, viene differenziato dalle EN 1088 tra dispositivi di blocco e dispositivi di blocco con meccanismo di ritenuta. Anche in questo caso sono impiegabili dispositivi di sicurezza SIGUARD. Sono possibili comandi fino alla categoria 4 secondo EN 954-1. Moduli d’ampliamento Essi non possono essere utilizzati singolarmente nei circuiti di sicurezza, ma devono essere combinati con un apparecchio base 3TK28. Per l’allacciamento di un modulo d’ampliamento viene utilizzato un contatto di sgancio dell’apparecchio base. La categoria di un comando con modulo d’ampliamento, rimane quella dell’apparecchio base. Presse e tranciatrici Il comando a due mani è un dispositivo appositamente studiato per proteggere l’operatore dai pericoli, dovendo questi impiegare una o entrambe le mani. L’apparecchio di controllo extracorsa viene impiegato su presse e tranciatrici a impulso lineare conformi a VBG 7n5.2. Esso verifica rispettivamente la corsa secondo: • il corretto allacciamento dell’elemento di servizio • l’interruzione di conduttori esterni • eventuali interruzioni del ciclo di controllo. L’apparecchio di controllo extracorsa può essere impiegato solo in combinazione con un apparecchio di comando a due mani. Gli apparecchi di comando presse e di controllo extracorsa sono adatti ai comandi di presse eccentriche, idrauliche e meccaniche. Il loro impiego è possibile fino alla categoria 4 secondo EN 954-1. In particolare per le presse è possibile raggiungere la tipologia III C secondo EN574. Esempi di schemi di collegamento sono riportati al capitolo 6. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/41 Dati di scelta e di ordinazione per dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28/29 Apparecchi base Tipo 3TK28 3TK28 3TK28 3TK28 3TK28 3TK28 010203040607- Allacciamento 1 canale Allacciamento Controllo 2 canali circ. esterni Categoria secondo EN 954-1 B1 2 3 4 Circ. di sgancio Circ. di segn. x x x x x x – – – – x x X X X X X X 1S 1S 2S 4S 1S 5S 3S ritardato 1S 1Ö – 1S + 1Ö 1Ö – x1) x1) x1) x1) x – 3TK28 03, 3TK28 04, 3TK28 06 X X X X X X x2) x2) x2) x2) x2) x2) x2) x2) x2) x2) x2) x2) 3) Comando 24 V DC Peso Comando AC Nr. di ordinazione ca.Kg Nr. di ordinazione Emergenza e controllo dei ripari di protezione *3TK28 01-0DB4 0,71 *3TK28 01-0A.. *3TK28 02-0DB4 0,71 *3TK28 02-0A.. *3TK28 03-0BB4 0,74 *3TK28 03-0A.. *3TK28 04-0BB4 0,96 *3TK28 04-0A.. *3TK28 06-0BB4 0,96 *3TK28 06-0A.. *3TK28 07-0BB4 1 ,75 *3TK28 07-0A.. 3TK28 07 Peso ca.Kg 0,71 0,71 0,74 0,96 0,96 1 ,75 Moduli d’ampliamento) Typ 3TK29 3TK29 3TK29 3TK29 07234383- 3TK29 07 Cat. secondo EN 954-1 (come app. base) B1 2 3 4 Circ. di sgancio Circ. di segn. X X X X 7S 3S ritardato 3S ritardato 3S ritardato X X X X x x x x x x x x Comando 24 V DC Nr. di ordinazione ca.Kg Comando AC Nr. di ordinazione Peso ca.Kg *3TK29 *3TK29 *3TK29 *3TK29 0,74 0,74 0,74 0,74 *3TK29 *3TK29 *3TK29 *3TK29 0,74 0,74 0,74 0,74 07-0BB4 23-0BB4 43-0BB4 83-0BB4 Peso – – – – 07-0A.. 23-0A.. 43-0A.. 83-0A.. Apparecchi per comando presse) Tipo 3TK28 113TK28 15- Allacciamento 1 canale Allacciamento Controllo 2 canali circ. esterni – – x – Categoria secondo EN 954-1 B1 2 3 4 x – 3TK28 11 x Comando 24 V Nr. di ordinazione Peso ca.Kg Circ. di sgancio Circ. di segn. 2S 3S 2Ö – Comando AC Nr. di ordinazione Peso ca.Kg 0,93 *3TK28 11-0A.. 1,11 1,16 *3TK28 15-0A.. 1,16 Impiego per presse e tranciatrici App. di com.o a due mani *3TK28 11-0BB4 App. di contr. extracorsa *3TK28 15-0BB4 Tensione nominale di alimentazione AC 50/60 Hz Completamento del nr. di ordinazione Tabella 2/48 2/42 1) 2) 24 V •• B2 115 V •• J2 I contatti dei sensori d’emergenza non vengono controllati. Possibile con accorgimenti esterni aggiuntivi. Le indicazioni valgono solo se i conduttori ed i sensori sono posati in modo sicuro e vengono protetti meccanicamente. Consultare anche le istruzioni di servizio e manuali d’applicazione. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 230 V •• L2 3) 4) * = esecuzione preferita Vale solo per circuiti di sgancio non ritardati. La categoria di sicurezza corrisponde a quella del relativo apparecchio base. Per ulteriori informazioni consultare il catalogo “Apparecchi di b.t.- Vol.1”. 2 Dati di scelta e di ordinazione per dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 con tecnica a relè Apparecchi base larghezza 22,5 mm Tipo 3TK28 3TK28 3TK28 3TK28 21222324- Allacciamento 1 canale Allacciamento Controllo 2 canali circ. esterni Categoria secondo EN 954-1 B1 2 3 4 Circ. di sgancio Circ. di segn. x – – x x x x x X X X X 3S 2S 2S 2S 1Ö – – – x2) x x x2) X X X X x x x x x2) x x x2) Comando 24 V DC Peso Comando AC 24 V Nr. di ordinazione ca.Kg Nr. di ordinazione Emergenza e controllo dei ripari di protezione Peso ca.Kg *3TK28 *3TK28 *3TK28 *3TK28 *3TK28 0,24 21-1CB30 22-1CB30 23-1CB30 24-1CB30 24-1BB40 0,24 *3TK28 *3TK28 *3TK28 *3TK28 21-1CB30 22-1CB30 23-1CB30 24-1CB30 Apparecchi base larghezza 45 mm Tipo 3TK28 253TK28 27- Allacciamento 1 canale Allacciamento Controllo 2 canali circ. esterni Categoria secondo EN 954-1 B1 2 3 4 x x x x X X x x3) x x X X Comando 24 V Nr. di ordinazione x x Peso ca.Kg Circ. di sgancio Circ. di segn. 3S 2S/2S verz.1) 2Ö 1Ö Comando AC Nr. di ordinazione Peso ca.Kg Emergenza e controllo dei ripari di protezione *3TK28 25-1BB40 0,36 *3TK28 25-1AB20 *3TK28 25-1A . . 0 *3TK28 27-1BB40 0,43 *3TK28 27-1AB20 3TK28 27-1A . . 0 0,36 0,45 0,43 0,6 Moduli d’ampliamento) larghezza 22,5 mm Typ Cat. secondo EN 954-1 (come app. base) 3TK28 30- Circ. di sgancio Circ. di segn. 4S – Comando 24 V Nr. di ordinazione Peso ca.Kg Comando AC 24 V Nr. di ordinazione Peso ca.Kg *3TK28 30-1CB30 0,24 *3TK28 30-1CB30 0,24 Apparecchi per comando presse larghezza 45 mm Tipo 3TK28 343TK28 35- Allacciamento 1 canale Allacciamento Controllo 2 canali circ. esterni – – x – Tensione nominale di alimentazione AC 50/60 Hz 24 VDC 115 V Completamento del nr. di ordinazione B2 Categoria secondo EN 954-1 B1 2 3 4 x – x 230 V Comando 24 VDC Nr. di ordinazione L2 App. di com. a due mani Peso ca.Kg 1) 2) Circ. di segn. 2S 3S 2Ö 1Ö Comando AC Nr. di ordinazione Peso ca.Kg Impiego per presse e tranciatrici J2 *3TK28 34-1BB40 0,35 *3TK28 34-1AB20 3TK28 34-1A . . 0 0,35 0,45 App. di contr.o extracorsa *3TK28 35-1BB40 0,4 *3TK28 35-1AB20 3TK28 35-1A . . 0 0,4 0,5 * = esec. preferita Tabella 2/49 Circ. di sgancio Il tempo di ritardo ammonta a 0,5 – 30 secondi. Possibile con accorgimenti esterni aggiuntivi. Le indicazioni valgono solo se i conduttori ed i sensori sono posati in modo sicuro e vengono protetti meccanicamente. Consultare anche le istruzioni di servizio e manuali d’applicazione. 3) 4) Vale solo per circuiti di sgancio non ritardati. La categoria di sicurezza corrisponde a quella del relativo apparecchio base. Per ulteriori informazioni consultare il catalogo “Apparecchi di b.t.- Vol.1” Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/43 Definizioni: Circuito a due canali Diversità Dispositivo d’emergenza I due canali non sono espressamente richiesti dalle EN 60 204. La normativa ricorda che le categorie devono venir definite, secondo EN 954-1, sulla base di una valutazione del rischio. Una apertura d’emergenza su due canali, viene utilizzata in ambienti particolarmente sporchi. Per ridurre al minimo la probabilità di guasti e disservizi che possano produrre condizioni di pericolo, viene richiesta diversità attraverso l’adozione di differenti principi di funzionamento o attraverso differenti apparecchi. Nei circuiti di sicurezza, questa diversità viene ottenuta attraverso la combinazione di contatti di lavoro e contatti di riposo. La EN 60 204 parte1 pretende che un macchinario in caso di emergenza venga interrotto nel più breve tempo possibile con l’ausilio di un apertura d’emergenza. Per questo sono previste, in accordo con EN 60 204-1, le categorie di arresto 0 e 1. Per soddisfare tali esigenze esistono due possibiltà: • Direttamente con interruttori d’emergenza • Attraverso la realizzazione di circuiti ausiliari che permettono un sezionamento sicuro dei rispettivi circuiti principali con un solo comando. Controllo dei ripari di protezione I dispositivi di protezione servono alla sicurezza del personale di servizio. Se vengono rimossi i dispositivi di protezione, devono essere messi fuori servizio efficacemente e permanentemente tutti i movimenti pericolosi della macchina prima di consentire l’accesso. Ridondanza Si ha ridondanza quando sono presenti più sequenze di comandi e alimentazioni per soddisfare una funzione. Attraverso la ridondanza è possibile ridurre la probabilità che un singolo errore nel circuito elettrico, produca un pericolo. Nei cablaggi dei circuiti dedicati alla sicurezza, vengono impiegati per la ridondanza almeno 2 apparecchi (circuito di ingresso/comando sensori e circuito del carico/attuatori). 2/44 Safety Integrated - Manuale applicativo Controllo dei circuiti esterni Nel caso di un comando a due canali l’apparecchio può riconoscere e quindi controllare il circuito esterno o il collegamento fra entrambi gli elementi di comando (per es. emergenza o finecorsa). Se si produce un danneggiamento del cavo di collegamento, l’apparecchio non parte. Il controllo del circuito esterno si ha attraverso differenti potenziali nel circuito del tasto. Contatti ad azione positiva Si ha azione positiva dei contatti quando tutti i contatti di un apparecchio sono collegati rigidamente fra loro in modo che il contatto in apertura (R) e in chiusura (L) non possano essere chiusi contemporaneamente. In questi casi deve essere garantito che per tutta la durata elettrica/meccanica dell’apparecchio, anche in caso di difetto, venga mantenuta una distanza minima dei contatti di 0,5mm. Riconoscimento di collegamento a terra Un collegamento tra i conduttori dei sensori ed il potenziale di terra, viene riconosciuto dall’apparecchio il quale si porta in posizione di sicurezza. Una volta rimosso il guasto, l’apparecchio è di nuovo pronto per l’esercizio. Siemens S.p.A. Contatti di sgancio I contatti di sgancio sono contatti di sicurezza in chiusura (L). Ciò significa che se la combinazione di sicurezza si trova nella posizione di scattato, il contatto di sgancio deve essere chiuso. I contatti di sgancio possono essere utilizzati anche come contatti di segnalazione. Contatti di segnalazione Possono essere sia contatti in chiusura (L) sia contatti in apertura (R). Non possono comunque essere impiegati nei circuiti di sgancio. “Pronto alla chiusura” Il tasto EIN “pronto alla chiusura” serve per il ripristino del dispositivo di sicurezza. Dopo l’apertura dell’interruttore principale della macchina o lo sgancio del dispositivo di sicurezza, deve essere comandato il tasto EIN “pronto alla chiusura” in modo che venga ripristinato il dispositivo di sicurezza. Riavviamento automatico I morsetti per il tasto EIN “pronto alla chiusura” sul dispositivo con tale funzione sono ponticellati. Il dispositivo commuta automaticamente non appena viene ripristinata la condizione che l’ha fatto scattare (per es. quando viene richiuso il riparo di protezione). Questo schema non è ammesso per lo sgancio d’emergenza e nel controllo dei ripari quando possono persistere condizioni di pericolo. 2 RL F 3TK2822/23 A1 A2 I RL A S U I K min Ri A1 RSp RSp Ri A2 RL = U – Ri IK min Lunghezza cavo ammissibile Resistenza del cavo Sezione del cavo Conduttanza del cavo Tensione nominale di alimentazione Corrente minima di cortocircuito Resistenza di ingresso dell’apparecchio Resistenza d’avvolgimento del relè RL Y11 Y12 IK min I = RL . A . S RSp Y21 Y22 RSp U . RSp UAb RSp CL = – R Sp – R i Lunghezza cavo ammissibile Resistenza del cavo Sezione del cavo Conduttanza del cavo Tensione nominale di alimentazione Corrente minima di cortocircuito Resistenza di ingresso dell’apparecchio Resistenza d’avvolgimento del relè I RL U UAb Ri RSp CL I ω . RL RL = U . RSp UAb Tabella 2/51 Inserzione sicura Tabella 2/52 Disinserzione sicura Lunghezza del cavo La lunghezza di cavo ammissibile dipende da tre fattori: 3. Disinserzione sicura 1. Interruzione del circuito esterno Il dispositivo di sicurezza deve essere disinserito in modo sicuro nel caso di cortocircuito tra i conduttori dei sensori o cortocircuito nell’apparecchio; il dispositivo non deve danneggiarsi. 2. Inserzione sicura La tensione disponibile sulla bobina dei relè interni all’apparecchio, deve essere di un valore tale che venga almeno raggiunta in modo sicuro la tensione d’inserzione. Se questo non accade, il dispositivo di sicurezza può non funzionare correttamente. Se la sicura condizione non si è determinata, l’esercizio dell’impianto non è tuttavia possibile. RSp – Ri Lunghezza cavo ammissibile Resistenza del cavo Tensione nominale di alimentazione Tensione di caduta Resistenza di ingresso dell’apparecchio Resistenza d’avvolgimento del relè Capacità del cavo Tabella 2/50 Interruzione del circuito esterno In un macchinario o in un impianto vengono in genere impiegati diversi sensori, quali interruttori d’emergenza o di posizione per il controllo dei ripari di protezione. In funzione delle dimensioni della macchina o dell’impianto, possono essere necessari per il cablaggio dei sensori considerevoli lunghezze di conduttori. Al fine di garantire un corretto funzionamento del dispositivo di sicurezza, deve essere prestata attenzione che non vengano superate determinate lunghezze di cavo. Y22 Ri A2 RL = Y21 F A1 RSp CL Y12 Y11 Ri I = RL . A . S I RL A S U UA Ri RSp CL Y21 Y22 F 3TK2822/23 Y11 Y12 RL 3TK2822/23 RL Per avere la sicura disinserzione, la tensione sulla bobina dei relè dell’apparecchio deve essere di un valore tanto basso da non ,antenere eccitata la bobina. Con comandi in AC, malgrado la disinserzione dei sensori, la capacità del cavo provoca un passaggio di corrente sufficiente a non lasciar cadere il relè. Per questo motivo con i dispositivi di sicurezza con tecnica a relè, i conduttori dei sensori vengono alimentati esclusivamente in DC. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/45 Come esempio dei dispositivi a relè 3TK28 23 vengono dati i seguenti calcoli: Valori ipotizzati: Conduttore 2 x 2,5 mm2, caduta di tensione: 5%, conduttanza specifica con Cu: 49,3 Sm/mm2 (a 55°C), capacità del conduttore: 170 nF/km 1. Interruzione del circuito esterno 22,8 V RL = –22 Ω = 19,5 Ω 0,55 A Sm = 2403 m I = 19,5 Ω . 2,5 mm2 . 49,3 mm2 2. Inserzione sicura 22,8 V . 400 Ω – 400 Ω –22 Ω = 25 Ω RL = 20,4 V Sm = 3081 m I = 25 Ω . 2,5 mm2 . 49,3 mm2 3. Disinserzione sicura CL = 1 ω . RL Poiché a 24VDCla frequenza f = 0 Hz, viene dato per CL = ∞ Risultato Per la facile verifica della lunghezza del conduttore, deve essere impiegato il valore minore delle tre possibilità citate. Si tratta di conduttore di andata e di ritorno. 2403 m La massima lunghezza di cavo per l’esempio citato è l = = 1200 m 2 Tabella 2/53 Esempio di calcolo della lunghezza del conduttore Circuito esterno U Inserzione 0,75 mm2 1,5 mm2 2,5 0,75 mm2 2,5 mm2 1,5 27 [V] 24 Solo con 3TK2821/24 con comando in AC 170 nF 150 nF 130 nF Disinserzione 21 2 4 6 8 10 12 L [km] Tabella 2/54 Possibile lunghezza del conduttore per sensori nel caso di 3TK28 21/22/23/24/25/27/34/35 2/46 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 3TK28 01 3TK28 02 3TK28 03 3TK29 .3 3TK28 04 3TK29 07 3 TK28 05 3TK28 06 3TK28 07 1 canale 3 TK28 05 3TK28 06 3TK28 07 2 canali Distanza 1. Limitazione attraverso lo sgancio sicuro del fusibile in presenza di cortocircuito (VDE 0636) Massima lunghezza del conduttore consentita, con tempo d’intervento entro 5s del fusibile F1 di protezione da cortocircuito m m m m 158 158 747 1569 DC 24 V AC 24 V AC 110 V AC 230 V 2. Limitazione per garantire un sicuro inserimento dell’apparecchio Massima lunghezza del conduttore consentita a causa della caduta di tensione ohmica (distanza) DC 24 V AC 24 V AC 110 V AC 230 V 444 444 9321 40750 296 296 6214 27166 296 296 6124 27166 592 592 12428 54333 m m m m DC 24 V AC 24 V AC 110 V AC 230 V infinita 26155 1433 275 infinita 32287 1470 262 infinita 32287 1470 262 infinita 22830 1039 185 m m m m DC 24 V AC 24 V AC 110 V AC 230 V 158 158 747 275 158 158 747 262 158 158 747 262 158 158 747 185 m m m m 3. Limitazione per garantire un sicuro disinserimento dell’apparecchio Massima lunghezza del conduttore consentita a causa della capacità del cavo (distanza) 4. Riepilogo dei punti 1, 2 e 3 Lunghezza del conduttore consentita (distanza) Tabella 2/55 Lunghezza massima consentita del conduttore con i dispositivi di sicurezza Nel calcolare la lunghezza del cavo sono stati presi come base i seguenti valori: • Caduta di tensione 5 % • Conduttore di rame 2 x 2,5 mm2 m con K = 49,3 (a 55° C) (Ω · mm2) • Capacità 170 nF/km • Frequenza di rete 50Hz (rilevante solo con apparecchi in AC) • Fusibile 2A gL ( la corrente di cortocircuito necessaria a consentire la fusione entro 5s è 9A) • Preimpedenza 0,1Ohm (trasformatori di comando, linee di alimentazione ecc.). Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/47 2.3 Partenze motore decentrate con funzione di sicurezza Il sistema di periferie decentrate ET200 Cos’è ET 200? Nel costruire un impianto vengono solitamente montati i gruppi di entrata/uscita nel sistema d’automazione centrale. La grande distanza degli ingressi/uscite dal PLC può rendere il cablaggio considerevole e disordinato, e le influenze elettromagnetiche possono pregiudicare l’affidabilità. Per determinati impianti consigliamo l’impiego dei sistemi periferici decentrati ET 200: • La CPU di comando si trova nel punto centrale • Le periferie (entrate/uscite) lavorano decentrate il loco • PROFIBUS-DP, con la sua rapidità di trasmissione dei dati, si preoccupa di far comunicare la CPU e le periferie senza difficoltà. Figura 2/8 La famiglia di apparecchi SIMATIC ET 200S offre combinazioni periferiche modulari per derivazioni utenze Da cosa è costituito ET 200? Il sistema di periferie decentrate ET 200 è composto da partecipanti attivi (Masters) e passivi (Slaves) collegati attraverso PROFIBUS-DP. PROFIBUS-DP PROFIBUS-DP (DP sta per Periferia Decentrata) è un sistema Bus aperto secondo normative EN 50170, volume 2, PROFIBUS. Si compone di Masters-DP e Slaves-DP. Master-DP: L’elemento di collegamento tra comando e periferie decentrate è il Master-DP. Esso scambia i dati con le periferie decentrate attraverso PROFIBUS-DP e sorveglia il Bus. 2/48 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Slave-DP: Gli apparecchi periferici sono allacciati come Slave-DP. Essi elaborano i dati del trasmettitore e provvedono in loco affinchè possano essere trasportati attraverso PROFIBUS-DP. 2 DS DS RS PM-X PM-D PM-DF DS IM 151 Gruppo carico 2 con tecnica di sicurezza Modulo di collegamento Gruppo carico 1 Contattore di alimentazione Modulo di alimentazione Copertura del modulo di collegamento Tabella 2/56 Composizione di derivazioni utenza di sicurezza 2.3.1 ET 200S SIGUARD Nella tecnica di comando di bassa tensione si và delineando, oltre alla tendenza alla miniaturizzazione degli apparecchi, anche la diffusione delle periferie decentrate. Con questa nuova filosofia vengono offerte agli utilizzatori soluzioni con elevata modularità, ridotti tempi di montaggio, facilità di servizio e di manutenzione ad un prezzo accettabile. Fino ad oggi sono stati offerti apparecchi modulari quali semplici soluzioni di E/A montati in campo dove la progettazione risultava in ogni caso complicata, oppure in alternativa soluzioni costose con ridotta funzionalità. Questo aveva come conseguenza che gli impianti risultavano per lo più sovradimensionati e costosi. Con lo sviluppo del sistema ET 200S possono essere soddisfatte le esigenze pratiche di un moderno sistema di periferie decentrate, in termini di tecnica, funzionalità e facilità di utilizzo. Attraverso il ricorso ad una più spinta razionalizzazione del potenziale, si ha un miglioramento dei costi di realizzazione rispetto ai sistemi precedenti. Una stazione ET200S può essere realizzata con precise combinazioni di moduli E/A e moduli partenza motore. Per informazioni dettagliate riguardo questo sistema consultare anche il manuale “SIMATIC ET 200S Moduli e partenze motore - Tecnica di sicurezza SGUARD”. Quali vantaggi offre questo sistema? • Il “cablaggio preconfezionato” garantisce una elevata flessibilità. Questo consente il sezionameno della parte puramente elettromeccanica (moduli terminali) e dei componenti elettronici (moduli elettronici) Il modulo terminale porta il cablaggio di processo e garantisce il collegamento elettrico e meccanico tra i moduli periferici e il modulo d’interfaccia IM 151. I moduli terminali vengono montati a scatto su guida profilata 35mm secondo DIN EN 50 022 esattamente come gli altri apparecchi. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/49 Il modulo elettronico definisce la funzione dei moduli periferici e viene innestato sul modulo terminale. Nell’eventualità di guasto di un modulo, l’intero sistema continua a funzionare. Attraverso il “cablaggio pronto” è possibile una rapida sostituzione senza ausilio di attrezzi anche in esercizio senza che venga aperto il circuito (di comando, ausiliario e principale). • Risparmio di costi grazie al montaggio rapido Il modulo terminale montato a scatto sulla guida profilata offre la possibilità del cablaggio senza il modulo elettronico. Il montatore è nella condizione di costruire la sua stazione periferica solo con i moduli terminali. Durante il montaggio non sono ancora necessari i moduli elettronici. Il cablaggio del modulo è immediato consentendo così di risparmiare tempo. • Allacciamento del Bus integrato Il sistema si lascia collegare al Bus di campo PROFIBUS-DP. Questo avviene attraverso il modulo d’interfaccia IM 151 il quale viene allacciato al sistema PROFIBUS-DP con un connettore o attraverso un conduttore a fibra ottica integrato. • Ottimale adattamento grazie alla piena modularità I moduli E/A a 1 oppure 2 canali consentono un esatto adattamento al reale fabbisogno in loco, di canali d’ingresso e di uscita evitando un sovradimensionamento. Per la scelta sono disponibili oltre agli ingressi/uscite digitali e analogiche, contatori o moduli SSI. 2/50 Safety Integrated - Manuale applicativo • Apparecchi di potenza integrati Il sistema ET 200S integra nella periferia decentrata la parte di potenza di quadro elettrico. I componenti montati fino ad ora in un tradizionale quadro elettrico quali gli ingressi/uscite del PLC, i salvamotori, i contattori e le morsettiere, vengono con l’ET 200S sostituiti dai moduli partenza motore adatti alla comunicazione. Grazie al bus di potenza per la parte 400V si possono inoltre ridurre considerevolmente i costi di cablaggio dei cavi d’energia. • ET 200S SIGUARD con funzionalità di sicurezza integrata Con un dispositivo di sicurezza SIGUARD integrato è possibile realizzare circuiti di sicurezza. Naturalmente le relative norme (p.es. EN 60204-1) vengono pienamente soddisfatte. I dispositivi di sicurezza SIGUARD sono autorizzati dal BG (Istituto del lavoro) e dal BIA (Istituto per la sicurezza sul lavoro) per la più elevata categoria di sicurezza 4 secondo EN 954-1. Una possibile composizione di moduli di sicurezza decentrati per avviamento utenze è rappresentata nello schema 2/56. Attraverso la composizione di un sistema di questo genere si possono ottenere ulteriori risparmi di costi per i dispositivi di sicurezza esterni e per i contattori impiegati nel circuito ridondante. La riduzione dei cablaggi diminuisce anche il rischi di errori aumentando di conseguenza la sicurezza dell’impianto. Lo schema 2/57 mostra la riduzione dei cablaggi tra la tecnica convenzionale e l’ET 200S SIGUARD. Siemens S.p.A. Composizione e funzionalità dell’ET 200S SIGUARD Sono necessari i seguenti moduli: • Contattore di alimentazione, per max.16 utenze • Connessione terminale TC per il contattore di alimentazione KO • Avviatore diretto completo di kit di aggancio (per il circuito di retroazione è necessario un comando d’emergenza) • Modulo di potenza PM-D F1. Questo modulo di potenza di sicurezza si distingue per le seguenti caratteristiche: • Utilizzabile per applicazioni di sicurezza in categoria 4 secondo EN 954-1 • Possono essere realizzati circuiti d’emergenza con Start controllato • Categoria d’arresto 0 • Comando a 2 canali attraverso sensori esterni • Circuito ridondante con diversità e con controllo proprio • Tutti gli ingressi sono protetti • Due differenti circuiti di sgancio galvanicamente separati come contatti in chiusura • Ad ogni cicli di OFF-ON dell’utenza, viene verificata la corretta funzione di apertura e chiusura • In caso di cortocircuito nel circuito d’emergenza interviene il fusibile interno • Viene riconosciuto l’incollamento dei contatti dell’utenza e impedito un nuovo riavviamento. 2 Cablaggio convenzionale EI 3TK28 SPS U1 U2 Emergenza M M M M M ET 200S SIGUARD Modulo di connessione Master SPS PM-D F1 PROFIBUS-DP DS DS DS DS DS DS DS DS F-Kit F-Kit F-Kit F-Kit F-Kit F-Kit F-Kit F-Kit F-Kit F-Kit M ~ M ~ M ~ M ~ M ~ IM 151 L+ M A1+ A2– Modulo collegamento ET 200S SIGUARD DS DS Interruttore Contattore di alimentazione KO Tasto ON Tasto di emergenza Tabella 2/57 Confronto fra i cablaggi, categoria 4 secondo EN 954-1, emergenza Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/51 Segnalazioni di stato e di errore LEDs SF Relè di sicurezza Tasti Emergenza Stato/causa d’errore/rimedio PWR CON Stato off verd a verde a verde a ein non comandato com. occasionale ON Esercizio normale rosso a verde a verde a verde a on * Errore di Bus rosso a verde a verde a off off non comandato non comandato Relé di sicurezza scattato Per avviare premere il tasto ON. rosso a verde a verde a rosso a off comandato Inserzione non possibile. • Corto coruito nel ciruito d’emergenza oppure * * • errore nello schema dell’apparecchio. Sbloccare l’emergenza; il LED di stato segnala rosso, rimuovere l’errore esterno, per es. cortocircuito nei conduttori dei sensori rosso a verde a verde a rosso a off non comandato * • Errore nello schema dell’interfaccia • Relè incollato, sostituire l’apparecchio rosso a verde a off * * * * Tensione di alimentazione U2 del contattore non disponibile. rosso a off verde a off off * * Tensione di alimentazione U1 per l’elettronica non disponibile. rosso a off off off off * * Tensione di alimentazione U1 e U2 non disponibile. * non rilevante SF a Errore di sistema rosso PWR a Alimentazione (alimentaz. dell’elettronica U1) verde CON a Contattore (alimentaz. del contattore U2) verde STAT aa Segnalazione di stato per i relè di sicurezza rosso/verde Tabella 2/58 Segnalazione di stato e di errore attraverso LEDs sul modulo di alimentazione PM-D F1 2/52 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2 Codifica meccanica del modulo di alimentazione Nell’inserire il modulo di alimentazione, il modulo terminale viene codificato due volte in modo che in caso di sostituzione solo questo modulo di alimentazione possa venir inserito al suo posto. Diagnosi e controllo Il modulo di alimentazione PM-DF1 è attrezzato con 4 LEDs. Il grafico alla pagina precedente mostra le segnalazioni di stato e di errore. Il futuro è già integrato Gli apparecchi della famiglia ET 200S è già previsto per ulteriori sviluppi ed altri componenti. Con le funzioni di sicurezza SIGUARD la sorveglianza dell’apertura dei ripari avviene con Autostart integrato. Sono in preparazione: Combinazioni SIGUARD in categoria d’arresto1 (ritardati) e moduli d’ampliamento. Si ha inoltre una continua evoluzione dei moduli elettronici e dei moduli di comando utenza. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/53 2.4 Apparecchi per il comando in piena sicurezza Corrente nominale fino 100A Interruttori principali e di emergenza 3LD, 3LC Corrente nominale fino 100A Interruttori principali e di emergenza 3LD, 3LC Corrente nominale fino 20A (3LF), fino 100A (3LB) Commutatori 3LD, 3LC Caratteristiche: Protezione a prova di dito secondo VDE 0106, parte 100 senza calotte aggiuntive. Custodie isolanti, comando rotativo, grado di protezione IP54 oppure IP55, con morsetto di neutro e di terra. Accessori: Il comando rotativo può essere bloccato con max.3 lucchetti. Apertura forzata dei contatti. Custodie isolanti e in fusione, comando rotativo, grado di protezione IP54 oppure IP55, con morsetto di neutro e di terra. Interruttori di comando 3LF attrezzabili con 12 elementi di contatto. Comando bloccoporta in posizione di ON e con lucchettabilità in posizione di OFF Custodie isolanti, comando a leva, IP54 Custodie isolanti, comando rotativo, grado di protezione IP54 oppure IP55 con morsetto N e PE per interruttore con/senza accessori aggiuntivi Serratura a chiave con differenti esecuzioni Accessori: N, PE, contatti aux. 1L, 1R, 1L+1R Esecuzioni disponibili: • Fissaggio frontale • Fissaggio sul fondo • Per quadri di distribuzione • In custodia isolante • 3 e 4 poli • 5 differenti grandezze costruttive • ognuna con 4 differenti esecuz. di contatti • 3 e 4 poli • 8 differenti grandezze costruttive • ognuna con 4 differenti esecuz. di contatti 2/54 Manopola nera con sfondo grigio oppure rossa con sfondo giallo Anche per impiego d’emergenza Impiego come apparecchi generali e d’emergenza oppure per comando di motori o altre utenze. Tabella 2/59 Corrente nominale fino 100A Grandezze S00 fino 12 A S0 fino 25 A S2 fino 50 A S3 fino 100 A Interruttori salvamotori 3RV1 Apparecchi in custodia, come emergenza Per l’impiego d’emergenza è necessario sostituire la manopola rotativa nera con quella rossa completa di sfondo di contrasto giallo. • da 1 fino a 6 poli Bobine a lancio di corrente, di minima tensione Per altre informazioni sui prodotti citati fare riferimento ai cataloghi di scelta. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. (anche con contatti anticipati) per aggancio laterale. 2 Corrente nominale fino 2500A Interruttori automatici 3VF2 fino 3VF8 con regolazioni da 16 fino 2500A Corrente nominale fino 2500A Interruttori sottovuoto 3WS1 con regolazioni da 252 fino 2500A Corrente nominale fino 3200A Interruttori aperti 3WN6 con regolazioni da 126 fino 3200A Corrente nominale fino 6300A nterruttori aperti 3WN1 con regolazioni da 126 fino 6300A Equipaggiamento aggiuntivo: tasto d’emergenza, blocco a chiave al posto del tasto di apertura, dispositivo lucchettabile sul tasto di chi- co, blocco contro la moviusura, copertura piombabile mentazione dell’interruttore sul tasto di chiusura elettri con portella aperta. Particolarità: Caratteristiche: Interruzione sottovuoto, assenza di camere spegniarco Blocco contro la chiusura con portella aperta se l’in Periferie decentrate con IP20 con composizione modulare per utenze fino 5,5kW, con tecnica di sicurezza integrata Modulo di alimentazione SIGUARD per allacciamento a circuito d’emergenza a due canali, controllo di ripari. Fino a categoria di sicurezza 4. Il circuito di potenza viene ottenuto tramite il bus di energia integrato (max. 40A). terruttore è in posizione di esercizio. Per altre informazioni sui prodotti citati fare riferimento ai cataloghi di scelta. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 2/55 3 SIMATIC Safety Integrated 3.1 Introduzione Il SIMATIC S5-95F in esecuzione rinnovata (versione II) è il più giovane discendente della famiglia di controllori SIMATIC faile safe per applicazioni rilevanti per la sicurezza. E' stato il primo piccolo controllore programmabile ad elevata sicurezza a essere omologato, già nel 1994, dal TÜV, dallo "Istituto per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro" (BIA) e dalla "Associazione professionale". Accanto ai classici campi applicativi di un controllore ad elevata sicurezza nei settori della tecnica di processo e nella chimica, per la prima volta si aprono possibilità di applicazioni anche nel settore della sicurezza delle macchine e nell'automazione di presse. Anche nell'omologazione di serie per impianti di segnalazione delle ferrovie federali tedesche, il SIMATIC S5-95F è stato pioniere della sua categoria per prezzo e prestazioni nel 1996 presso lo "Istituto Federale delle Ferrovie" (EBA). L'S5-95F è un'apparecchiatura economica che può essere utilizzata in luogo di altre combinazioni di prodotti di sicurezza (i criteri di scelta si trovano nell'appendice). 3.1.1 Tecnologie/ tendenze La crescente sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul tema della salvaguardia dell'ambiente e della sicurezza del funzionamento hanno determinato normative efficaci da parte dei responsabili a causa degli alti costi in caso di danni alle persone, all'ambiente o agli impianti. Data la complessità dei compiti d'automazione, i crescenti costi in gioco parlano sempre più a favore di un PLC ad elevata sicurezza. Tecnica manifatturiera La realizzazione di concetti di sicurezza nel campo della protezione di uomini e macchine mediante controllori programmabili ad elevata sicurez- 3/2 Safety Integrated - Manuale applicativo za è solo all'inizio. Questo anche perché la normativa, particolarmente in questo campo, è molto conservatrice e si adegua con qualche ritardo allo stato della tecnica. Il controllore ad elevata sicurezza SIMATIC S5-95F già dal 1994 aveva dato sufficienti dimostrazioni della sua efficacia in numerose applicazioni d'arresto d'emergenza, fornendo un contributo decisivo al livello della tecnica di sicurezza nel campo della protezione delle persone e delle macchine e nella automazione delle presse. La crescita continua del prezzo delle macchine e dei costi di produzione richiede misura adatte per proteggere queste macchine dalla distruzione e da lunghi periodi di fuori servizio. Grazie all'implementazione di piccoli sottosistemi sicuri quale il SIMATIC S5-95F è possibile seguire con successo questo trend. Tecnica di processo La disponibilità dei sistemi di automazione ad elevata sicurezza è determinante per la produttività e la qualità. Il SIMATIC S5-95F come sistema singolo non è ad elevata disponibilità. La disponibilità di un intero impianto può però aumentare se vengono impiegati numerosi piccoli sottosistemi decentrati F con S5-95F. In caso di guasto vanno in Stop "solo" le sezioni di processo interessate. Poiché per la maggior parte i casi di fuori servizio non si verificano nell'apparecchiatura centrale, ma nelle unità di ingressi e uscite, esiste anche la possibilità di disinserire dal processo (passivizzare) le unità guaste a gruppi, senza arrestare il sistema e di reinserirle durante il funzionamento a riparazione avvenuta. Processi che devono però assolutamente continuare a funzionare, possono essere comunque automatizzati combinando due sistemi SIMATIC S5-95F ottenendo così un "sistema ad elevata sicurezza e ad elevata disponibilità". Siemens S.p.A. Per grandi impianti, ad esempio nella tecnica di processo o nell'industria petrolifera sono previsti sistemi a elevata sicurezza e a elevata disponibilità". Tramite il PROFIBUS standard e il PROFIBUS-PA per ambienti soggetti a pericolo d'esplosione si possono collegare, secondo norme di sicurezza, sia periferia decentrata sia apparecchiature di campo. Sistemi a bus di campo I piccoli sistemi programmabili a elevata sicurezza, come l'S5-95F, possono essere perfettamente impiegati in modo decentrato. La periferia rilevante per la sicurezza è quindi sempre disponibile localmente, là dove è necessaria. Negli impianti distribuiti si determinano però problemi di costi a causa del cablaggio parallelo per sensori/attuatori decentrati. Questo porta al fatto che ora, nel settore della tecnica di sicurezza, si iniziano a utilizzare sistemi a bus con la trasmissione di segnali rilevanti per la sicurezza. I primi sistemi a bus sono già disponibili sul mercato, ma si tratta in questi casi di soluzioni speciali. I singoli componenti del sistema "Safety Integrated" della Siemens, manterranno in futuro le caratteristiche di sicurezza senza l'apporto di modifiche ai bus di campo standard. La trasmissione parallela di segnali di sicurezza e di segnali standard attraverso bus standard esistenti presenta nei confronti dei bus speciali notevoli vantaggi: Con questa concezione, accanto ai componenti standard di un impianto, tutti i componenti di sicurezza, dal sensore, alle unità di analisi, fino a all'attuatore e in futuro perfino all'interno dell'attuatore (ad esempio apparecchiature di campo di sicurezza intelligenti o azionamenti), lavorano insieme in un sistema unitario con i medesimi tool di ingegnerizzazione e di diagnostica. 3 3.1.2 Confronto fra tecnica di sicurezza convenzionale e PLC Se confrontato con la tecnica di sicurezza convenzionale, il piccolo PLC a elevata sicurezza S5-95F risulta in grado di essere impiegato economicamente già in sostituzione di 10 -14 contattori ausiliari di sicurezza. Il SIMATIC S5-95F è quindi adatto anche per "piccole" applicazioni. E questo grazie anche alla semplicità della sua progettazione, programmazione e messa in servizio. Nel confronto tra tecnica di sicurezza convenzionale a cablaggio fisso e il SIMATIC S5-95F non bisogna considerare solo il puro prezzo d'acquisto. Numerosi sono gli elementi di risparmio decisivo e riguardano anche le seguenti caratteristiche: • riduzione dello spazio occupato negli armadi di comando, • riduzione dei costi d'ingegnerizzazione, • abolizione dei costi di cablaggio, • contenimento dei tempi di fuori servizio grazie alle elevate prestazioni diagnostiche, • generazione automatica della documentazione attuale, • riproducibilità in impianti di serie, • programmazione di compiti standard nello stesso S5-95F. Già nelle piccole applicazioni tecniche di sicurezza, quali ad esempio circuiti d'emergenza, l'impiego del SIMATIC S5-95F appare economicamente conveniente. Anche nel campo della bassa potenzialità è quindi possibile avvalersi dei vantaggi che la tecnica dei controllori programmabili (PLC) presenta rispetto ai comandi a cablaggio fisso: • facilità di modifica e di ampliamento, • messa in servizio confortevole, possibilità di ricerca guasti e di diagnostica, • costruzione robusta, • elevata disponibilità in quanto i relè sono soggetti a guasti molto più facilmente dei PLC, • conveniente rapporto prezzo/prestazioni, • programma applicativo progettato e collaudato un’unica volta, • costi di progettazione e programmazione ridotti poiché le sezioni a elevata sicurezza vengono realizzate dal sistema operativo, • la programmazione ha luogo, come per i controllori SIMATIC S5 a un canale, tramite il pacchetto di programmazione STEP 5; per i conoscitori del SIMATIC questo significa che non è necessario ricorrere a dispendiosi corsi specifici di formazione, • librerie di blocchi software già certificati abbreviano la messa in servizio, • la progettazione e la certificazione dello stesso programma applicativo devono essere effettuati una sola volta; questo comporta in caso di produzioni di serie un vantaggio economico notevole. Grazie alla generazione automatica della documentazione, si ha sempre a disposizione la situazione attuale: • tramite tutti i tool standard dello STEP 5 (p.e. Comdok con liste incrociate, simbolico...), • tramite la documentazione compatta di tutte le caratteristiche di ridondanza e sicurezza disponibile con il COM 95F. 3.1.3 Approvazioni/ Campi d'impiego L'S5-95F è stato sottoposto a prova di omologazione tra l'altro dal TÜV, dal Berufsgennossenschaft - BG - (Associazione professionale), dal Berufgenossenschaftlichen Institut fuer Arbeitsichereit - BIA - (Istituto per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e dall'Eisenbahnbundesamt EBA - (Ufficio federale delle ferrovie tedesche): • Dal TÜV l'S5-95F ha ricevuto una certificazione per requisiti di classe di sicurezza 6 secondo DIN V 19250 e SIL 3 secondo IEC 65 A SEC 123 e IEC 61508. • Dal BG EM III & HZ ha ricevuto l'omologazione per l'impiego in presse con le speciali librerie di blocchi software (vedere 3.6). • Dal BIA l'S5-95F ha ricevuto un certificato secondo la normativa europea EN 60 954-1 "Sicurezza macchine - sicurezza relativa a parti di controllori - Parte 1: Disposizioni tecniche generali". La categoria 4 risponde ai più elevati requisiti di sicurezza in questo campo. • Dal BIA l'S5-95F ha ricevuto un'omologazione per l'impiego con sistemi di emergenza con Categoria di Stop 0 secondo EN 60 204-1. • SUVA (Ente assicurativo svizzero contro gli infortuni). • NFPA 85C (National Fire Protection Association). • (EBA) Ufficio federale delle ferrovie tedesche secondo Mü 8004 e prEN 50129. • UL 1998,991,508. • Molte altre norme per applicazioni specifiche. Un supporto decisivo per la scelta si trova in appendice. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/3 3.2 Descrizione del prodotto S5-95F L'S5-95F risulta così utilizzabile in numerosi campi applicativi quali, ad esempio: • Dispositivi di protezione di macchina quali grate di protezione, interruttori d'emergenza, barriere luminose e scanner, • Presse idrauliche e meccaniche, • Impianti di combustione, • Impianti per il trasporto di persone quali funivie, scale mobili, impianti ferroviari, • Impianti chimici come forni, centrifughe, sistemi di sicurezza contro la fuoriuscita di sostanze nocive, • Giostre, sistemi di trasporto. Nel sistema S5-95F sono integrati: 3.2.1 Costruzione • processore, • 16 ingressi digitali di sicurezza (DI), L'S5-95F consiste in due apparecchiature parziali identiche, corrispondenti a due PLC compatti S5-95U modificati. Le due apparecchiature parziali comunicano tra di loro attraverso un cavo in fibra ottica (LWL). • 4 interrupt hardware di sicurezza, • 8 uscite digitali di sicurezza (DO), • 8 DO non di sicurezza, 4 per ogni apparecchiatura parziale, • 2 contatori hardware di sicurezza. Con gli ingressi digitali rilevanti per la sicurezza, i sensori alimentano le due apparecchiature parziali contemporaneamente Con le uscite digitali di sicurezza, gli attuatori vengono comandati da entrambe le apparecchiature parziali. Sensori Cavo in fibra ottica App. parziale A Scambio dati: In caso di errore: commutazione in uno stato di sicurezza App. parziale B Attuatori Tabella 3/1 Scambio dati tra le apparecchiature parziali e collegamento di sensori e attuatori nell’S5-95F Il comando a due canali degli attuatori offre la sicurezza che anche una sola apparecchiatura parziale è in condizione di effettuare un intervento di sicurezza. L'S5-95F viene programmato come un S5-95U a un canale. All'avviamento l'S5-95F riconosce automaticamente le unità di periferia rilevanti per la sicurezza e quindi la parametrizzazione è largamente automatica. Con il supporto del software di parametrizzazione COM 95F questa autoparametrizzazione può anche essere modificata e tutte le funzioni ridondanti del sistema possono essere introdotte via menù in modo molto confortevole. 3/4 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Possibilità d'ampliamento: Se gli ingressi/uscite integrati (onboard) non sono sufficienti, il SIMATIC S5-95F può essere ampliato con: • unità di ingressi digitali di sicurezza con 8 DI ciascuna e • unità di uscite digitali con 4 DO ciascuna e con • unità non di sicurezza senza effetto di retroazione del controllore SIMATIC S5-100U. 3 3.2.2 Modo di funzionamento Tramite il cavo in fibra ottica, le due apparecchiature parziali durante il funzionamento si scambiano dati in modo veloce e affidabile e ne effettuano il confronto. Esse lavorano sincronizzate con lo stesso programma applicativo e confrontano ciclicamente • segnali di ingresso e di uscita e • altri dati rilevanti, p.e. risultati combinatori, merker e contatori. In caso di differenze e/o di errori interni il controllore va immediatamente in una condizione di stop di sicurezza. Ulteriori reazioni all'errore, p.e. disattivazione (passivazione) di uscite difettose, possono essere effettuate con la programmazione. 3.2.3 Programmazione 3.2.4 Servizio e Supervisione L'S5-95F viene programmato come un normale controllore SIMATIC S5 a un canale con il noto software di programmazione STEP 5 che può essere installato su uno dei potenti dispositivi di programmazione SIMATIC. Possono essere utilizzati i tre tipi di rappresentazione: lista istruzioni (AWL), schema a contatti (KOP), schema logico (FUP). Le funzioni ridondanti non richiedono alcun intervento, ma vengono acquisite automaticamente dal controllore. Per molti campi d'impiego sono disponibili librerie software con blocchi di programma, testati e collaudati dalle diverse organizzazioni competenti, che possono essere semplicemente caricati, richiamati e parametrizzati nell'S5-95F. Ciò riduce sensibilmente i costi d'ingegnerizzazione. Le confortevoli funzioni di parametrizzazione, progettazione e diagnostica del pacchetto di programmazione standard STEP 5 facilitano poi la messa in servizio. Naturalmente nell'S5-95F possono essere caricati anche programmi standard non di sicurezza. Grazie alla struttura a blocchi modulare si può decidere tra percorso di sicurezza e standard. Per la verifica tramite liste incrociate e per controllare le gerarchie di richiamo possono essere utilizzate le funzioni di documentazione dello sperimentato software di programmazione STEP 5. Figura 3/1 Visualizzatore di testi TD 390 Per il confortevole controllo del processo, alle interfacce dell'S5-95F possono essere direttamente collegati: • stampante per il protocollo • text display per la visualizzazione di segnalazioni di anomalie o di funzionamento • dispositivi di programmazione e PC per l'impiego di confortevoli funzioni di test anche in funzionamento di sicurezza Mediante i processori di comunicazione CP 521 e CP 541 è possibile scambiare dati con PLC sovraordinati e sistemi di gestione. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/5 • qualsiasi collegamento di sicurezza ai sistemi a bus SINEC L1 e PROFIBUS; lo standard PROFIBUS può, senza cambiamenti, scambiare oltre ai telegrammi dati standard anche dati rilevanti per la sicurezza, e infine 3.2.5 Comunicazione Potenti possibilità di comunicazione consentono di integrare l'S5-95F in impianti d'automazione già esistenti. In particolare per • il collegamento punto a punto p.e. a PLC SIMATIC, ad apparecchiature Siemens, ad apparecchiature di costruttori terzi, a stampanti, a lettori di codici a barre, • per il collegamento ai sistemi a bus MODBUS e AS-Interface. Per quanto riguarda AS-i una comunicazione rilevante per la sicurezza è al momento in preparazione. • la connessione al sistema a bus PROFIBUS-DP, PROFIBUS PG/PC CP 521 SI Stampante Computer App. di periferia (OP) CP 541 App. parziale B CP 521 SI SINEC L1 MODBUS AS-Interface Tabella 3/2 SIMATIC S5-95F con unità d'ampliamento 3/6 Safety Integrated - Manuale applicativo La prima fase di una messa in servizio per un controllore ad elevata sicurezza riguarda normalmente i componenti hardware. Nell'S5-95F, oltre alla corretta assegnazione degli indirizzi per i vari posti connettore, per mezzo del COM 95F vengono anche definiti determinate caratteristiche di segnale e d'impianto. Ad esempio è possibile qui introdurre le tolleranze di discrepanza e la reazione d'errore degli ingressi di sicurezza a due canali, garantiti non dal programma applicativo ma automaticamente dal sistema operativo. Anche la vera e propria messa in servizio del SIMATIC S5-95F viene supportata dalle normali funzioni dello STEP 5: TD 390 App. parziale A 3.2.6 Messa in servizio e manutenzione Siemens S.p.A. CP 2433 Nel modo di test - come per le apparecchiature standard SIMATIC S5 - i blocchi di programma vengono controllati e, all'occorrenza, modificati online in modo confortevole, senza che il sistema debba essere commutato nella posizione di Stop. Questo vale sia per le sezioni di sicurezza del programma sia per le sezioni standard che, nel PLC a elevata sicurezza, svolgono "compiti standard" comandando moduli di periferia standard: non esiste inoltre alcuna differenza di programmazione tra sezioni di sicurezza e sezioni standard. Il PLC riconosce semplicemente componenti hardware di sicurezza e non di sicurezza. Tutte le informazione relative a entrambe le sezioni del programma sono quindi accessibili e possono essere trasmesse agli altri partner della comunicazione senza complicati trasferimenti di dati. 3.3 Passaggio da SIMATIC S5 a SIMATIC S7 Solo dopo che il programma applicativo è stato testato per tutte le funzioni di sicurezza previste, è possibile passare al funzionamento in sicurezza dopo avere registrato su modulo di memoria EPROM il programma stesso. Al momento il SIMATIC S5 rappresenta, per i controllori SIMATIC ad elevata sicurezza, la piattaforma di sistema più attuale. Questo anche grazie al rinnovamento dell'S5-95F, versione II, che ha introdotto notevoli miglioramenti. L'utilizzazione della EPROM comporta in particolare i vantaggi di facilitare la sostituzione dell'apparecchiatura centrale senza l'impiego del dispositivo di programmazione, di leggere senza problemi il programma completo con la parametrizzazione delle caratteristiche di sicurezza e, nel caso di impianti con obbligo di certificazione, permette la facile e semplice prova dell'integrità del programma con il confronto di EPROM all'avviamento del sistema. A causa delle prove di funzionamento dei sistemi standard richieste dagli istituti di certificazione come base per lo sviluppo dei sistemi di sicurezza e dei lunghi tempi di approvazione, lo sviluppo dei controllori ad elevata sicurezza SIMATIC è sempre successiva ai sistemi standard. Però, durante la fase di passaggio nella quale il SIMATIC S7 sempre più si sostituisce al SIMATIC S5 come sistema standard, è possibile collegare facilmente via PROFIBUS gli attuali sistemi ad elevata sicurezza SIMATIC S5 F alla famiglia SIMATIC S7. 3 Tramite il collegamento di un CP 541 come gateway tra interfaccia SINEC L1 e PROFIBUS, risp. PROFIBUS-DP, i dati diagnostici del sistema di sicurezza SIMATIC possono essere scambiati con l'S7 come i normali dati utente. Dati utente liberi SIMATIC S7 PROFIBUS Slave DP Slave DP Anche S5-95F ad elevata sicurezza con CP 541 Tabella 3/3 Passaggio da SIMATIC S5 a SIMATIC S7 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/7 3.4 Integrazione nel PCS 7 3.5 Ampliamenti del S5-95F, versione II Negli impianti di controllo di processo esiste la necessità di integrare con semplici interfacce il controllore ad elevata sicurezza nel sistema di controllo di processo PCS 7. I sistemi a questo scopo appositamente sviluppati su base S7 con la piena integrazione nel PCS 7 e con la comunicazione di sicurezza via normale standard PROFIBUS verranno presentati nell'autunno del 1999. Nella fase di passaggio, nella quale il SIMATIC S5 come sistema standard viene sempre più sostituito dal SIMATIC S7, è disponibile un pacchetto software che consente una facile integrazione del SIMATIC S5-95F ad elevata sicurezza nel sistema di controllo di processo PCS 7. L'ulteriore sviluppo basato sulle migliaia di sperimentati sistemi S595F versione I, presenta rispetto al passato interessanti innovazioni sia hardware sia software. Utilizzando come base il collegamento PROFIBUS-DP, è stato sviluppato un meccanismo di comunicazione tra il SIMATIC S5-95F ad elevata sicurezza e il SIMATIC S7 che permette una semplice e rapida integrazione nel PCS 7. Insieme ai dati definiti dall'utente, il meccanismo prevede che anche tutte le segnalazioni di sistema vengano automaticamente inviati dall'S5-95F alla stazione di servizio PCS 7 per la diagnostica. Ampliamenti del sistema operativo Rispetto alla versione I dell'S5-95F sono stati apportati i seguenti potenziamenti del sistema operativo: • raddoppio della velocità d'elaborazione; • introduzione, per la prima volta in questa fascia di controllori, di un sistema di sicurezza ad elevata disponibilità (doppio sistema); • introduzione, anche questo per la prima volta in questa categoria, di un controllo rilevante per la sicurezza della velocità e dell'assetto; • scrittura di funzioni in funzionamento di sicurezza tramite pannello operatore (OP) (via CP 521 SI); • elaborazione di valori analogici di sicurezza con scelta da m a n; • riconoscimento di cortocircuito specifico per apparecchiatura parziale; • comando di attuatori a 1 polo 2 canali; • circuito di spegnimento integrato per DO F esterni; • controllo antivalenza/tempo di funzionamento; • blocco funzionale standard "Poligonale"; • ridondanza datori tramite scelta 2 su 3. Ampliamenti hardware • Approvazioni di ulteriori moduli economici della gamma standard del SIMATIC S5-100U per l'impiego senza retroazione nell'S5-95F; • caricabilità dei DO F onboard con max. 2 A. • riduzione del tempo "di buio" del test DO F a < 1 ms; Engineering Station S7-400 DP-Master Segnalazioni diagnostiche Dati di processo PROFIBUS-DP PROFIBUS-DP S5-95F ad elevata sicurezza ET-200 S5-95F ad elevata sicurezza S7-300 Anche dati rilevanti per la sicurezza (send/receive) Tabella 3/4 Semplice integrazione nel sistema di controllo di processo PCS 7 3/8 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. S5-95F ad elevata sicurezza 3 Ampliamenti del COM 95F Sistema di sicurezza ad elevata disponibilità SIMATIC S5-95F Il salvataggio del programma è possibile direttamente sul PG, ciò significa che l'EPROM contenente il programma applicativo è programmabile anche senza accesso diretto al sistema. Riserva Master - Impostazione master/riserva - Agg. riserva dopo la riparazione I principali ampliamenti del sistema operativo Raddoppio della velocità Grazie a un nuovo controller a comando compatibile i tempi di elaborazione del programma applicativo e del sistema operativo si sono praticamente dimezzati rispetto al sistema precedente. I tempi di reazione all'interrupt rimangono invariati. Il carico base del sistema operativo è ora di soli 25 - 30 ms ca. Il tempo di reazione di catene di arresti d'emergenza può essere notevolmente ridotto e il numero di tali catene negli interrupt a tempo (OB 13) è pressoché raddoppiato. Elevate disponibilità e sicurezza Al contrario dei sistemi ad elevata disponibilità (H), i sistemi F veri e propri non aumentano la disponibilità di una macchina o di un impianto. Tuttavia, suddividendo un complesso compito d'automazione su numerosi piccoli ed economici controllori a elevata sicurezza SIMATIC S5-95F, la disponibilità viene sensibilmente incrementata. Queste piccole unità offrono due ulteriori rilevanti vantaggi: 1. L'impianto può essere facilmente e rapidamente certificato dagli istituti di prova competenti. 2. La suddivisione in compiti parziali indipendenti determina facilità di messa in servizio e di trattamento con conseguente riduzione dei costi d'ingegnerizzazione. Per parti d'impianto che oltre alle caratteristiche di elevata sicurezza devono anche essere assolutamente disponibili, p. e. dispositivi di protezione sovraordinati MSR nell'industria chimica, il SIMATIC S5-95F può Processo Sensore Tabella 3/5 Sistema di sicurezza ad elevata disponibilità SIMATIC S5-95F essere impiegato, con un repertorio funzioni limitato, anche come sistema H/F. Per questa configurazione, due identici sistemi F vengono combinati in un sistema a elevata sicurezza e a elevata disponibilità con sincronizzazione di ciclo, con ridotto repertorio di funzioni (p.e. senza allarmi, senza temporizzatori standard). In questo caso la periferia onboard è riservata alla comunicazione fra i due sistemi. Controllo di sicurezza della velocità e dell'arresto Con i due contatori hardware onboard possono essere realizzati, tramite conteggio d'impulsi, due controlli di velocità/di arresto ad elevata sicurezza. Al superamento della frequenza d'impulsi per unità di tempo stabilita nella progettazione, viene richiamato un OB di interrupt nel quale può essere programmata la disinserzione. Durante il funzionamento la frequenza d'intervento può essere all'occorrenza modificata. Il SIMATIC S5-95F può quindi essere impiegato per la prima volta su piccole macchine utensili. Funzioni OP di scrittura in funzionamento di sicurezza Ciò diventa possibile con il collegamento di un OP tramite il CP 521 SI. In tal modo, essendo il traffico dati controllato attraverso un blocco certificato (controllo di plausibilità), è stata ammessa per la prima volta dagli istituti di collaudo anche la scrittura di dati in un campo dati definito in funzionamento di sicurezza! Occorre però fare attenzione che questa integrazione determina reazioni più lente, in quanto i telegrammi di comunicazione vengono suddivisi su più cicli dati del bus di periferia esterno. Il collegamento è possibile con tutti gli OP con protocollo ASCII libero (OP5, OP7, OP15, OP17, OP25, OP37). Per la prima volta è ora possibile scrivere parametri di comando durante il funzionamento di sicurezza, senza mettere il PLC in Stop! Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/9 Riduzione del tempo "di buio" Effettuando il test di un'uscita con segnale logico 1, il sistema operativo commuta tale uscita per un breve periodo di tempo sul segnale logico 0 e ne legge lo stato. Svantaggio: attuatori con ritardi alla commutazione molto brevi (p.e. elettronici), possono anche essere disinseriti. Il tempo che intercorre fino all'avvenuta lettura dello stato dell'uscita viene definito tempo "di buio". Questo tempo "di buio" è stato ridotto nella versione 2 a un valore < 1 ms rispetto ai 5-6 ms della versione I. questo valore vale sia per le unità DO F di nuovo sviluppo con N. di ordinazione 6ES5 450-8FA12 sia per le nuove DO F integrate nell'apparecchiatura base. Grazie a questa caratteristica si possono ora comandare anche attuatori veloci. Elaborazione di valori analogici di sicurezza In relazione al tipo di circuito, alla parametrizzazione e alla dinamica dei segnali analogici, possono essere raggiunte classi di sicurezza fino a AK6 e diversi gradi di disponibilità. Riconoscimento di cortocircuito specifico per apparecchiatura parziale E' possibile controllare il cablaggio dei conduttori dei datori di segnale se questi vengono alimentati tramite uscite DO di una delle due apparecchiature parziali. Per datori ad un canale non si presenta alcun problema. Poiché nel DB1 di parametrizzazione nella versione I può essere assegnato solo un DO di test per cortocircuito ad un ingresso DI rilevante per la sicurezza, in questa versione non viene riconosciuto il cortocircuito tra i due conduttori del datore. 3/10 Safety Integrated - Manuale applicativo Collegamento LWL Collegamento LWL DO DI DI DO DI DO DI Cortocircuito non rilevato Datore a 2 canali Test convenzionale di cortocircuito (datore a 2 canali) Datore a 2 canali Cortocircuito rilevato Test di cortocircuito specifico per apparecchiatura parziale (datore a 2 canali) Tabella 3/6 Test convenzionale di cortocircuito Tabella 3/7 Test di cortocircuito specifico per apparecchiatura parziale Per il riconoscimento di cortocircuito dei conduttori di un datore ridondante nella versione I dell'S5-95F si devono o utilizzare due DI ridondanti oppure i due conduttori del datore devono essere messi in guaine diverse. Comando di attuatori a 2 canali, 1 polo Inoltre nella suddivisione di un datore ridondante su due ingressi non è più utilizzabile l'analisi automatica sulla discrepanza eseguita dal sistema operativo. Nella versione II all'occorrenza si possono controllare sul cortocircuito specifico per apparecchiatura parziale, i conduttori di max. 32 datori ridondanti posti nella stessa guaina . Si dimezza così in questa nuova variante di progettazione il numero dei DO di test. Tuttavia è necessario ancora un ingresso rilevante per la sicurezza in caso in cui i conduttori di un datore a due canali vengano messi insieme in una guaina. Siemens S.p.A. Con il nuovo modulo esterno F-DO con N. di ordinazione 6ES5 4508FA12 è possibile scegliere anche il collegamento di attuatori a due canali ed a 1 polo. Vengono così attivate 2 canali DO ridondati in sequenza. L'attuatore è collegato direttamente a massa dall'altro capo. Il circuito di uscita a due canali e ad un polo consente un risparmio nel cablaggio e si può utilizzare se può essere escluso o per disposizione o sollecitazione dei conduttori un cortocircuito tra il conduttore P ed il conduttore positivo. Questo tipo di circuito consente un semplice collegamento di attuatori elettronici. 3 FB standard Poligonale Collegamento LWL DO-F P DO-F M L+ P M M Il blocco funzionale standard "Poligonale" dell'S5-95U è stato ora adattato al SIMATIC S5-95F e già integrato nel sistema operativo della versione II. Ridondanza datore Un aumento della disponibilità per i datori è possibile utilizzando 3 sensori e realizzando una struttura 2 su 3 con 4 unità DI F esterne. P M Comando a 2 poli (commutazione su P/M) Ampliamenti hardware Caricabilità con 2 A delle uscite DO F Tabella 3/8 Comando convenzionale di attuatori a 2 poli Con l'aumento del potere d'interruzione da 0,75 A della versione I a 2 A della versione II, le uscite digitali di sicurezza onboard possono commutare la stessa corrente delle DO F esterne. Collegamento LWL DO-F P DO-F P L+ P L+ P Ampliamenti del COM 95F P Programmazione di EPROM con PG M Con la versione II, grazie al supporto del software di parametrizzazione COM 95F, è ora possibile programmare direttamente sul PG, vale a dire senza accesso diretto a un sistema 95F, una EPROM utilizzabile dall'utente. Comando a 2 canali, 1polo (commutazione doppia su P) Tabella 3/9 Nuovo comando di attuatori a 2 canali, 1 polo Circuito di spegnimento integrato nei DO F esterni Controllo antivalenza/tempo di elaborazione Nei nuovi DO F con numero d'ordinazione 6ES5 450-8FA12, il circuito di spegnimento è già integrato. Un circuito esterno non è più necessario. Per l'impiego nella protezione di macchine sono già integrate nel sistema operativo sia le funzioni controllo tempo discrepanza DI/DO sia le funzioni superamento tempo di comando attuatori, nonché la segnalazione tramite contatto di rilettura. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/11 3.6 SIMATIC S5-95F/P La sicurezza nelle presse deve essere assoluta! 3.6.1 Costruzione Nelle presse, la sicurezza occupa il primo posto perché gli infortuni accadono più rapidamente di quanto si possa pensare. Sicurezza delle presse ma non costosa, come dimostra il SIMATIC S5-95F/P; naturalmente utilizzando tutti i vantaggi di un PLC liberamente programmabile! Datore App. parziale A App. parziale B Confronto degli ingressi Autotest Sincronizzazione Elaborazione di interrupt Scambio dati Confronto di merker, contatori .... Confronto delle uscite In caso di errore passaggio in stato di sicurezza SIMATIC S5-95 F/P La sicurezza comprende tra l'altro l'hardware, le routine firmware interne, i test di cortocircuito nonché i moduli di sicurezza collaudati dall'Associazione Professionale, e cioè: • dispositivo di introduzione a due mani, Attuatore • selezione del modo di funzionamento, Schema 3/10 Modo di funzionamento comando a due mani (flusso del segnale) • controllo cancelli di protezione, • stop d'emergenza, • fotocellula, Caratteristiche principali • comando a più addetti. • Il SIMATIC S5-95F/P è impiegabile su tutte le presse in cui sono necessari comandi di sicurezza di categoria 4 secondo EN 60954-1. Il repertorio di fornitura del SIMATIC S5-95F/P comprende due normali CPU SIMATIC S5-95F (vedere 3.2.1), un cavo in fibra ottica per il collegamento e blocchi software per l'automazione delle presse già collaudati dall'Associazione Professionale. Il piccolo controllore ad elevata sicurezza SIMATIC S5-95F/P sostituisce i normali comandi a contattori con contatti forzati finora utilizzati e offre inoltre i vantaggi di un moderno PLC liberamente programmabile nel settore dei dispositivi di sicurezza per le presse. 3/12 Safety Integrated - Manuale applicativo • Sono fornibili test effettuati dall'Associazione Professionale Eisen & Metall III dei blocchi funzionali per prese, sotto forma di pacchetti software. Siemens S.p.A. • Grazie al controllo del cortocircuito nella periferia e del controllo di sicurezza dell'elaborazione del programma, le condizioni potenzialmente pericolose possono essere velocemente riconosciute. • E' sufficiente un unico comando per l'intera pressa, in quanto esso può gestire anche le funzioni addizionali non rilevanti per la sicurezza. • In caso di guasto sono disponibili ampie possibilità di diagnostica. • Sono integrabili anche funzioni di sicurezza per specifiche esigenze applicative del cliente. 3 Versione modulare per presse meccaniche e idrauliche 3.6.2 Modo di funzionamento La sicurezza prima di tutto Tutte le funzioni, una volta eseguito in modo tecnicamente corretto il programma, vengono memorizzate nel controllore. Le funzioni specificamente dedicate alle presse, quali ad esempio il comando a due mani, la scelta del tipo di funzionamento, l'interrogazione di camme e finecorsa, ecc., sono disponibili già pronte come modulo software e facilitano la gestione all'utente. Nel collaudo dell'impianto viene solo verificato se il programma applicativo e il collegamento esterno rispondono alle prescrizioni di sicurezza. Esecuzione compatta per presse meccaniche Le restrittive prescrizioni di cablaggio e delle attribuzioni dei segnali presenti nell'esecuzione compatta non si hanno invece nell'esecuzione modulare. In questo caso gli ingressi sono liberamente attribuibili. I moduli software possono essere combinati a seconda delle esigenze della pressa. La versione modulare ha le seguenti caratteristiche: • Esecuzione base con le stesse funzioni e modi di funzionamento dell'esecuzione compatta. E' possibile inoltre il comando e il controllo di valvole idrauliche. • L'esecuzione completa è inoltre adatta all'impiego per servizio con più addetti o per il controllo e il test di una fotocellula in servizio di protezione o cadenzato. 3.6.3 Programmazione Interrupt Per l'elaborazione su interrupt oltre ai 16 ingressi digitali con tempo di reazione di 8 ms, sono disponibili 4 ingressi di interrupt con tempi di reazione di 3 ms. Questo garantisce una riproducibilità del tempo d'intervento indipendente dal tempo di elaborazione del programma ciclico. Mai lasciati soli La programmazione è facilmente comprensibile: dopo il caricamento del pacchetto software COM 95F caricato nel dispositivo di programmazione, il lavoro si svolge in dialogo guidato via menù. COM 95F supporta la parametrizzazione, la messa in servizio e la diagnostica d'errore. L'esecuzione compatta è particolarmente indicata per l'impiego di presse con cadenze veloci. Nel programma vengono stabilite tramite prescrizioni di cablaggio le attribuzioni degli ingressi/uscite e il loro corretto collegamento rispetto al controllo di cortocircuito. Modi di funzionamento principali Attrezzaggio Ciclo singolo due mani Ciclo continuo automatico Ciclo singola pedale Corsa continua pedale Manuale indietro Comando BWS Selettore dei modi di funzionamento Scelta del modo di funzionamento FB 1 (OB1) Nessuna emergenza controllo comando a due mani Pulpito di comando a due mani FB 3 (OB13) Valvola di sicurezza comando presse FB 4 (OB13) Nessun errore cumulativo Abilitazione dal dispositivo di protezione Abilitazione addetto unico FB 21 (OB13) OB1 = elaborazione ciclica del programma OB13 = elaborazione del programma su interrupt a tempo Tabella 3/11 Modo di funzionamento del controllore di sicurezza per presse SIMATIC S5-95F/P Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/13 3.7 Dati tecnici Controllore S5-95F Costruzione doppia ridondanza nel modo di funzionamento sincronizzato su evento con accoppiamento dati parallelo via cavo LWL Linguaggio di programmazione STEP 5 con KOP, FUP e AWL Elaborazione programma ciclico, su interrupt, a tempo, strutturato a blocchi Supporto software COM 95F per la progettazione di tutte le caratteristiche di sistema e di sicurezza, per la messa in servizio e per l'analisi e la diagnostica d'errore Unità centrale Memoria di programma e memoria dati 16 kByte programma applicativo e dati (2 Byte per istruzione) Tempo di elaborazione per 1024 istruzioni binarie 1,2 ms Tempo di rilevamento interrupt max. 0,5 ms Tempo di reazione interrupt max. 3 ms Carico costante del ciclo del PLC, ca. 25 ms, dipendente da test interni Ingressi e uscite digitali di sicurezza, on-board: 20/8 di sicurezza, esterni: max. 128/64; oppure non di sicurezza, esterni: max. 320/320 Merker 2048 di cui 512 ritentivi Temporizzatori, campo dei tempi 0,01 ... 9990 s 128 Contatori, campo di conteggio 0 ... 999 128 Ingressi/uscite seriali 1 interfaccia seriale V.24 /TTY Ampliamento centrale fino a 10 m Comunicazione • sistema a bus SINEC L1 anche per trasmissione dati di sicurezza; con doppio bus anche ad elevata disponibilità • sistema a bus PROFIBUS (con unità d'interfaccia CP 541); anche per trasmissione dati di sicurezza; con doppio bus anche ad elevata disponibilità • collegamento punto a punto via CP 521; di sicurezza, senza effetto di retroazione nell'S5-95F; tipo di collegamento: 3964 R driver ASCII aperto • AS-Interface via master CP 2433 (di sicurezza in preparazione) • slave MODBUS Periferia on-board Ingressi DC 24 V, 10 mA, con separazione di potenziale • ingressi digitali 16 di sicurezza • ingressi di interrupt 4 di sicurezza, tempo di reazione max. 3 ms • contatori hardware 2 di sicurezza Uscite DC 24 V, con separazione di potenziale • uscite digitali 8 di sicurezza , 2A • uscite digitali 8 Standard, 500 mA Periferia esterna (ampliamento) • Unità di periferia, max. 32 ingressi/uscite digitali rilevanti o non per la sicurezza • Ingressi digitali 128 con funzioni di sicurezza o 320 con funzioni standard • Uscite digitali 64 con funzioni di sicurezza o 320 con funzioni standard • Ingressi/uscite analogiche di sicurezza, esterni: max. 16/0; non di sicurezza, esterni: max 32/16 3/14 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3 Controllore S5-95F Supporto software tramite COM 95 F (tedesco, inglese, francese) • progettazione di tutte le caratteristiche di sistema e di sicurezza Software standard, approvato TÜV o BG/BIA funzioni ampliate • messa in servizio/analisi e diagnostica d'errore tecnica di combustione protezione macchine presse OFF d’emergenza Dispositivi di programmazione PG SIMATIC , p.e. PG 720, PG 740, PG 760 o Personal Computer Unità • Tensione d'alimentazione DC 24 V (20 V ... 30 V) • Grado di protezione IP 20 secondo IEC 529 • Dimensioni di ogni apparecchiatura parziale 145 mm x 135 mm x 146 mm • Peso di ogni apparecchiatura parziale ca. 1,5 kg Tabella 3/12 Dati tecnici del SIMATIC S5-95F Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/15 3.8 Dati per l'ordinazione Unità / componente software N. di ordinazione Controllore programmabile S5-95F, apparecchiatura parziale (CPU, periferia on-board, alimentatore 24 V) 6ES5 095-8FB01 Cavo LWL 6ES5 722-1BB00 Batteria tampone 6ES5 980-0MA11 Connettore frontale per periferia on-board (morsetti a vite) 6ES5 490-8FB11 Connettore frontale per periferia on-board (contatti crimp) 6ES5 490-8MA13 6ES5 490-8MA03 EPROM 8 kByte (CMOS) 6ES5 375-1LA15 EPROM 16 kByte (CMOS) 6ES5 375-1LA21 EPROM 32 kByte (CMOS) 6ES5 375-1LA41 Periferia esterna DI di sicurezza 6ES5 431-8FA11 Periferia esterna DO di sicurezza 6ES5 450-8FA12 AI 4 x 4 fino a 20 mA 6ES5 464-8MG11 Modulo di bus 6ES5 700-8FA11 Modulo di bus 6ES5 700-8MA22 Unità d'interfaccia IM 316 F 6ES5 316-8FA12 Pacchetto blocco funzionale standard per OFF d'emergenza 6ES5 840-8NQ11 Pacchetto blocco funzionale standard per tecnica di combustione 6ES5 840-8NR11 Pacchetto blocco funzionale standard per funzioni ampliate 6ES5 845-8DH12 Soluzione completa per dispositivi per presse costituita da: SIMATIC S5-95F (-8FB01), software, cavo LWL, documentazione: N. di ordinazione Versione base per presse meccaniche (licenza singola su dischetti, indipendente dalla lingua) 6AT1 150-0AA03-0XA0 Versione base per presse meccaniche e idrauliche (licenza singola su dischetti, indipendente dalla lingua) 6AT1 150-0AA13-0XA0 Versione completa per presse meccaniche e idrauliche (licenza singola su dischetti, indipendente dalla lingua) 6AT1 150-0AA23-0XA0 Comunicazione di sicurezza/standard via PROFIBUS: N. di ordinazione Processore di comunicazione CP 541 Comunicazione 6ES5 541-8AA11 • Collegamento SEND/RECEIVE (PLC-PLC) di sicurezza o standard • FDL per Multicast di sicurezza o standard • Connettore PROFIBUS-DP Standard 1 m Standard 2,5 m 6ES5 735-8BB00 6ES5 735-8BC50 CD-ROM per l'integrazione nel PCS 7 costituito da: Blocchi funzionali S7, Face Plate per PCS 7, file di tipo per CP 541, esempio applicativo, help online e manuale elettronico: N. di ordinazione Licenza singola 6ES7 851-0CC00-0YA0 Licenza di copiatura 6ES7 851-0CC00-0YA1 3/16 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Tabella 3/13 Unità di sicurezza e componenti software Tabella 3/14 Soluzione completa per dispositivi per presse Tabella 3/15 Comunicazione di sicurezza/standard via PROFIBUS Tabella 3/16 Pacchetto software per integrazione in PCS 7 3 Unità senza effetto di reazione, non di sicurezza (Unità standard del SIMATIC 100U): N. di ordinazione Ingressi digitali 8 x DC 24 V 6ES5 421-8MA12 Ingressi digitali 4 x DC 24 ... 60 V 6ES5 430-8MB11 Ingressi digitali 4 x AC 115 V 6ES5 430-8MC11 Ingressi digitali 8 x DC 24 V 6ES5 431-8MA11 Ingressi digitali 8 x AC 115 V 6ES5 431-8MC11 Ingressi digitali 8 x AC 230 V 6ES5 431-8MD11 Ingressi digitali 8 x DC 5 ... 24 V 6ES5 433-8MA11 Uscite digitali 8 x DC 24 V/0,5 A 6ES5 441-8MA11 Uscite digitali 4 x DC 24 ... 60 V/0,5 A 6ES5 450-8MB11 Uscite digitali 4 x AC 115 ... 230 V/1 A 6ES5 450-8MD11 Uscite digitali 8 x DC 24 V/1 A 6ES5 451-8MA11 Uscite digitali 8 x AC 115 ... 230 V/0,5 A 6ES5 451-8MD11 Uscite a relè 8 x DC 30 V/AC 230 V 6ES5 451-8MR12 Uscite a relè 4 x DC 30 V/AC 230 V 6ES5 452-8MR11 Uscite digitali 8 x DC 5 ... 24 V/0,1 A 6ES5 453-8MA11 Ingressi/uscite digitali con LED di segnalazione 6ES5 482-8MA13 Ingressi analogici 4 x ± 50 mV 6ES5 464-8MA21 Ingressi analogici 4 x ± 1 V 6ES5 464-8MB11 Ingressi analogici 4 x ± 10 V 6ES5 464-8MC11 Ingressi analogici 4 x ± 20 mA 6ES5 464-8MD11 Ingressi analogici 4 x ± 4 ... 20 mA 6ES5 464-8ME11 Uscite analogiche 2 x ± 10 V 6ES5 470-8MA12 Uscite analogiche 2 x ± 20 mA 6ES5 470-8MB12 Uscite analogiche 2 x ± 4 ... 20 mA 6ES5 470-8MC12 Uscite analogiche 2 x 1 ... 5 V 6ES5 470-8MD12 Unità di regolazione IP 262 6ES5 262-8MA12 6ES5 262-8MB12 Unità di posizionamento IP 263 6ES5 263-8MA13 Unità di posizionamento IP 264 6ES5 264-8MA12 Unità a camme elettroniche IP 266 6ES5 266-8MA11 Unità comando motori passo-passo IP 267 6ES5 267-8MA11 Unità temporizzatori 2 x 0,3 ... 300 s 6ES5 380-8MA11 Unità contatori 25/500 kHz 6ES5 385-8MB11 Unità di valore limite 2 x 0,5 ... 20 mA/0,5 bis 10 V 6ES5 461-8MA11 Processore di comunicazione CP 521 SI 6ES5 521-8MA21 Processore di comunicazione CP 521 BASIC 6ES5 521-8MB12 Unità master per AS-interface CP 2433 6GK1 243-3SA00 Modulo di bus (SIGUT) 6ES5 700-8MA11 Modulo di bus (crimp) 6ES5 700-8MA21 Interfaccia IM 316 6ES5 316-8MA12 Tabella 3/17 Unità senza effetto di reazione, non di sicurezza Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/17 3.9 Customer Support Prestazioni del Competence Center per sistemi SIMATIC a elevata disponibilità (H) e a elevata sicurezza (F) La vostra situazione Le nostre prestazioni Impiego di sistemi SIMATIC H/F per la realizzazione di soluzioni personalizzate Supporto alla progettazione Offriamo tutte le prestazioni necessarie per la gestione di questo compito • Analisi di fattibilità • Progettazione • Realizzazione • Messa in servizio Per applicazioni rilevanti per la sicurezza vi supportiamo nell'esecuzione dell'analisi di pericolo e nella valutazione dei rischi potenziali. Eliminazione di anomalie in sistemi SIMATIC H/F Service in loco I nostri tecnici analizzano l'anomalia e ne rimuovono la causa. Vengono messi a disposizione strumenti di misura e all'occorrenza ne viene supportato l'impiego. Una consulenza all'utente per l'ottimizzazione dell'impiego dei sistemi SIMATIC H/F completa l'insieme di queste prestazioni. Informazioni su ampliamenti di sistemi SIMATIC H/F Workshops Workshop per sistemi SIMATIC H/F vengono adattati alle vostre necessità e effettuati in luoghi a vostra scelta. La tecnica di comando impiegata non è aggiornata Modernizzazione Modernizziamo il vostro impianto sostituendo la vecchia tecnica di comando con prodotti/sistemi dell'attuale generazione. La nostra offerta per il vostro impianto comprende i seguenti interventi: • Analisi • Consulenza/fattibilità • Realizzazione Le nostre misure di modernizzazione offrono sicure garanzie funzionali. La verifica della funzionalità ha luogo sulla base di una check list stabilita prima della modifica. I vostri vantaggi Il nostro know-how • Supporto sviluppo • Test di sistema • Progetti sviluppati • Lavoro integrato con il product marketing Tabella 3/18 3/18 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 3/19 4 SINUMERIK Safety Integrated/ SIMODRIVE 4.1 Azionamenti e comandi CNC con sicurezze integrate (estratto da una memoria tecnica (6) del BIA (Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) Per proteggere il personale da movimenti che possono diventare pericolosi si devono prevedere sulle macchine apposite sicurezze. Queste devono servire soprattutto per evitare situazioni di macchina pericolose e quando i dispositivi di protezione sono aperti. Tra queste funzioni si possono citare la sorveglianza di posizioni, p.e. posizioni finali, la sorveglianza di velocità e l’arresto o il mettere in arresto in situazioni pericolose. Tecnica di sicurezza esterna CNC Azionamento Per mettere in pratica tecnicamente i provvedimenti di sicurezza fino ad ora si è fatto uso di dispositivi esterni. Questi sono contattori, interruttori programmatori di camme e dispositivi di sorveglianza. Tecnica di sicurezza esterna M Nel riconoscere una situazione pericolosa questi dispositivi in generale attivano una manovra di commutazione tramite dispositivi elettromeccanici nel circuito di potenza che porta all’arresto dei movimenti (vedere figura 4.1). Nell’integrazione delle funzioni tecnologiche i sistemi d’azionamento ed i comandi CNC svolgono oltre le loro normali funzioni anche quelle di sicurezza. Tabellla 4/1 Tecnica di sicurezza esterna, tecnica di sicurezza integrata (Presa da [6]) Sulla base del breve tratto che i dati devono percorrere dal rilevamento delle informazioni rilevanti per la sicurezza, p.e. velocità o posizione, fino alla loro analisi, si possono raggiungere tempi di reazione molto brevi. I sistemi con tecnica di sicurezza integrata reagiscono in generale molto rapidamente al superamento dei valori limiti ammessi, p.e. valori limite per la posizione o la velocità. Questo può avere un’importanza decisiva per il risultato desiderato del controllo. La tecnica di sicurezza integrata può accedere direttamente alla parte di potenza dell’azionamento senza utilizzare dispositivi elettromeccanici di commutazione nel circuito di potenza. Ciò contribuisce a ridurre la possibilità di guasti. Infine con l’integrazione si riduce il tempo di cablaggio del comando complessivo. 4/2 Safety Integrated - Manuale applicativo Azionamento con tecnica di sicurezza integrata Siemens S.p.A. M 4.2 Equipaggiamenti per macchine a controllo numerico 4 Nel settore dei sistemi di automazione per macchine utensili, robot e macchine speciali, Siemens sviluppa, produce e commercializza controlli numerici e sistemi di azionamento con i nomi di SINUMERIK, SIROTEC e SIMODRIVE. Essi vengono utilizzati soprattutto nelle movimentazioni complesse e dinamiche e per posizionamenti con particolari esigenze di precisione. Figura 4/2 I sistemi SINUMERIK e SIMODRIVE Sistema: SINUMERIK 840D / SIMODRIVE 611D Sistema: SINUMERIK 840C / SIMODRIVE 611D MMC Pannello di servizio OP Pannello di servizio Pulsant. com. macchina Pulsant. comando macchina Tastiera per CNC Tastiera MF2 Periferia NCK (Mix-I/O CSB) Periferia PLC SIMATIC S7-300 MC PLC MMC SINUMERIK 840C Periferia CN Periferia CN SIMODRIVE 611D con SINUMERIK 840 D Motori per azionamenti digitali E/R NCU HSA VSA VSA E/R NCU HSA VSA VSA SIMODRIVE 611D 1PH2/4/6/7 1FT6/1FK6 1FN Motori per azionamenti digitali 1PH2/4/6/7 1FT6/1FK6 1FN Tabellla 4/3 Strutture di sistemi SINUMERIK 840D e 840C con SIMODRIVE611D e motori Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/3 4.2.1 Controllo numerico SINUMERIK SINUMERIK 840D: high-tech compatta Il controllo numerico 840D è un controllo CNC che può gestire fino a 31 assi. Grazie alla sua forma costruttiva esso è una parte integrale del sistema di azionamento modulare SIMODRIVE 611. La comunicazione con i moduli d’azionamento inseriti nel sistema avviene su una distanza che è minima. Partendo quindi dalla forma costruttiva modulare del sistema SIMODRIVE 611, con il SINUMERIK 840D si è voluto realizzare un modulo che potesse offrire notevoli vantaggi tecnici se confrontato a pari soluzioni stand-alone. Caratteristiche principali: • posizionamento di max. 31 assi • precisione sotto 1 µm • CPU S7-300 con interfaccia PROFIBUS-DP integrata nel sistema • Larghezza costruttiva contenuta in 50 mm, minima per moduli SIMODRIVE 611 • Possibilità di scegliere tra diversi processori, in base alle prestazioni richieste • Funzioni di sicurezza certificate ed integrate. 4.2.2 Sistema di convertitori SIMODRIVE SIMODRIVE 611 è un sistema di convertitori flessibile e configurabile che può essere utilizzato sulle moderne macchine utensili con vantaggi non solo economici ma anche ecologici. Con il SIMODRIVE 611 la Siemens offre un sistema di convertitori con regolazione digitale che soddisfano le esigenze più severe per quanto riguarda la dinamica, l’impostazione del numero di giri e le caratteristiche di regolarità di rotazione. Grazie alla forma costruttiva modulare del sistema di convertitori è possibile realizzare configurazioni d’azionamento con un numero aggiuntivo a piacere di assi e mandrini. I moduli assi sono stati dimensionati sia per i servomotori 1FT, 1FK ed 1FN sia per i motori mandrini 1PH. Il sistema di convertitori SIMODRIVE 611 offre diversi vantaggi quali p.e.: • conformità in generale alle norme europee EMC, in particolare per l’alimentazione di rete • contenuto sovraccarico sulla rete tramite funzionamento sinusoidale e recupero dell’energia in rete • forma costruttiva compatta grazie all’impiego di semiconduttori di potenza a bassa dissipazione di potenza • elevata funzionalità in spazi contenuti tramite elettronica di regolazione altamente integrata. I moduli di regolazione digitale del SIMODRIVE 611 si utilizzano con i servomotori 1FT6/1FK6 e con i motori lineari 1FN per assi generici e con motori 1PH per mandrini. I moduli ricevono direttamente i segnali dei trasduttori ottici seno-coseno integrati nei motori. E’ così possibile come risoluzione del circuito di misura raggiungere il valore di 4,2 mio incre- Figura 4/4 SINUMERIK 840D- NCU e contenitore per NCU 4/4 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Figura 4/5 Sistema di convertitori digitali SIMODRIVE 611 Figura 4/6 Modulo di regolazione digitale menti/giri-motore. Nel caso dei motori 1FN è necessario un sistema di misura lineare incrementale o assoluto codificato con interfaccia En-Dat per il rilevamento di posizioni, di valori istantanei del numero di giri ecc. Per i moduli di regolazione con l’opzione “rilevamento diretto della posizione” si può collegare direttamente sul modulo anche un sistema di misura diretto. 4 4.2.3 Motori SIMODRIVE Con il sistema di convertitori modulari SIMODRIVE 611 si possono realizzare diverse soluzioni d’azionamento risolvendo così la maggior parte dei casi applicativi. Servomotori 1FK6 ed 1FT6 Sono la giusta soluzione quando viene richiesta una elevata dinamica ed una estrema precisione. Regolazione semplice e precisa combinata con caratteristiche quali l’assenza di manutenzione e l’elevata sovraccaricabilità soddisfano pienamente le richiesta che provengono dagli utilizzatori. I servomotori in corrente alternata 1FK6 ed 1FT6 sono motori sincroni ad eccitazione permanente con dimensioni particolarmente compatte che sono stati sviluppati appositamente per il funzionamento con il sistema di convertitori digitali SIMODRIVE 611. La regolazione digitale completamente nuova e la nuova tecnica del trasduttore integrata (sistema di misura nel motore) soddisfano le esigenze più elevate nella dinamica, nella regolazione del numero dei giri, nella precisione del posizionamento e nella regolarità di rotazione. Motori asincroni speciali in corrente alternata 1PH Grazie alla regolazione transvettoriale sviluppata e brevettata dalla Siemens è possibile regolare un motore asincrono altrettanto bene come un motore in corrente continua. Nel confronto con un motore in continua, un motore asincrono regolato tramite SIMODRIVE 611 offre vantaggi quale l’assenza di manutenzione e la disponibilità della coppia nominale già a bassi numeri di giri. Per la regolazione della velocità e per il posizionamento i motori 1PH sono equipaggiati con un preciso sistema di misura. Figura 4/7 Motori 1FT6 Motori lineari 1FN I motori lineari in corrente alternata IFN offrono insieme al SIMODRIVE 611U un sistema di azionamento idoneo alle esigenze delle moderne macchine utensili. I motori sono costituiti da una parte primaria e da una parte secondaria con magneti in metalli di terre rare. Utilizzando trasduttori di misura idonei i motori possono posizionare nel campo dei nanometri. Si possono citare l’elevatissima velocità di movimento e l’estrema dinamicità che questi motori offrono. Figura 4/8 Motori 1PH2 Figura 4/9 Motore lineare 1FN Figura 4/10 Motore 1PH7 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/5 Figura 4/11 Accessori e tecnica di collegamento 4.2.4 Accessori I sistemi di automazione Siemens SINUMERIK e SIMODRIVE sono stati sviluppati appositamente per le macchine utensili. In aggiunta a questi sistemi Siemens offre anche tutti gli accessori per realizzare i vari collegamenti e quindi tutti i relativi par- 4/6 Safety Integrated - Manuale applicativo ticolari studiati appositamente per questo particolare settore. Utilizzando questi prodotti si ha la possibilità di realizzare, per la costruzione di una macchina, un sistema con tutti i particolari perfettamente idonei. Siemens garantisce la perfetta funzionalità di un sistema complessivo se sono stati usati cavi prodotti dalle proprie fabbriche. Siemens S.p.A. 4.3 SINUMERIK Safety Integrated 4 4.3.1 Breve descrizione Efficacia “SINUMERIK safety integrated” offre funzioni di sicurezza omologate con le quali si può realizzare una protezione efficace di persone e macchine. Tutte le funzioni di sicurezza soddisfano i requisiti della categoria di sicurezza 3 secondo la normativa europea EN 954-1 e sono parte integrante del sistema a controllo numerico. Non è necessario utilizzare alcun altro sensore o apparecchiatura aggiuntiva. Questo significa: Nessuna installazione aggiuntiva a bordo macchina e risparmio di spazio nel quadro elettrico. Dipendente da Funzione Disponibilità elevata Tramite realizzazioni rilevanti per la sicurezza in categoria 3 secondo EN 954-1 Reazione Accettazione Tempo di reazione brevissimo < 20ms Realmente secondo la prassi con logica diretta senza contatti così non c’è alcun motivo di manipolazione Funzioni di sicurezza: Tra le funzioni che la safety integrated offre ricordiamo: • funzioni per la sorveglianza sicura di velocità e arresti • funzioni per la limitazione sicura del campo di funzionamento e per il riconoscimento degli stessi. Grazie ad ulteriori funzioni integrate nel pacchetto “safety integrated” è possibile per la prima volta collegare direttamente segnali di periferia a due canali p.e. il pulsante di emergenza o le fotocellule. La combinazione logica e le reazioni avvengono internamente in tecnica sicura. Normalmente tutti gli errori rilevanti per la sicurezza che si verificano nel sistema determinano un arresto sicuro del movimento che potrebbe essere pericoloso o una rapida interruzione dell’alimentazione del motore, senza far uso di contatti. L’arresto dell’azionamento avviene sempre in modo ottimale, adatto allo stato di funzionamento della macchina in quel preciso momento. E così p.e. nel funzionamento attrezzaggio con cancelli di protezione aperti, è possibile arrestare istantaneamente la macchina (ottimale per la protezione delle persone) e, in funzionamento automatico con i cancelli di sicurezza chiusi, è possibile arrestare la macchina con una traiettoria controllata (ottimale per la protezione della macchina). Tabella 4.12 Tecnica di sicurezza integrata di elevata efficacia Questo significa: Massima protezione per l’operatore nelle operazioni di attrezzaggio ed ulteriore protezione della macchina , degli utensili e del pezzo da lavorare durante il funzionamento automatico. Le funzioni di sicurezza offrono un intelligente accesso trasversale al sistema fino all’azionamento ed al sistema di misura fino ad ora sconosciuto. Grazie alle funzioni affidabili, ai tempi di reazione contenuti e ad una positiva accettazione, questo concetto di sicurezza certificato rappresenta una soluzione molto vantaggiosa. La struttura a multiprocessore di cui il sistema è dotato permette di realizzare una struttura di sistema diversitaria a due canali. Le funzioni di sicurezza sono integrate in modo ridondante nel controllo numerico, nell’azionamento e nella CPU del PLC integrato. Le grandezze di processo ed i dati di sistema rilevanti per la sicurezza vengono confrontati in modo incrociato (il cosiddetto cross monitoring) come riportato nella fig. 4.13 “Schema a blocchi: rilevare, valutare, reagire.” per la sicurezza vengono verificate con un test dinamico forzato ad intervalli precisi di tempo. Vedere in proposito il paragrafo 4.3.4 Dinamica forzata”. Una caratteristica di questo concetto di sicurezza consiste nel fatto che già con un solo sistema di misura, il sistema di misura standard integrato nel motore, si soddisfa alla classe di sicurezza 3 prevista dalla normativa EN 954-1 (SIL2 secondo IEC 61508). Non è necessario un secondo trasduttore che tuttavia può essere collegato come sistema di misura diretto aggiuntivo (p.e. riga di misura). Ne risulta che con questa tecnica di sicurezza innovativa si possono realizzare macchine adeguate agli standard più evoluti in fatto di sicurezza aumentandone anche la disponibilità complessiva. Il nuovo concetto di sicurezza è il risultato di una stretta collaborazione con la commissione tecnica “Eisen und Metal II” dell’associazione professionale EM sita in Mainz e con l’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro BIA di St. Augustin e con la Siemens AG di Erlangen. Funzioni hardware e software rilevanti Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/7 Arresti sicuri (SI-1) Rilevamento Valutazione CPU Contr. numerico Tipo 1 Datore di segnale Segnale di retroazione controllo incrociato dei dati e dei risultati incrementale o assoluto CPU Azionam. Segnale di retroazione Tipo 2 Reazione Canale di disinserzione Parte di potenza Canale di disinserzione Tabella 4/13 Schema a blocchi: Rilevare, Valutare, Reagire 4.3.2 Descrizione delle funzioni Le funzioni di sicurezza sono attive in tutti i modi di funzionamento e possono comunicare con il processo tramite segnali d’ingresso e d’uscita rilevanti per la sicurezza. Le funzioni di sicurezza soddisfano ai requisiti della classe di sicurezza 3 della norma EN 954-1 e /o della classe SIL 2 della norma IEC 61508. La prova è stata effettuata su un campione in accordo con le direttive CE. La certificazione è stata rilasciata dal BIA in St.Augustin (vedere nel capitolo 4.11 Certificazioni rilasciate). Figura 4/14 Etichetta collocata sul SINUMERIC 840C Fondamentalmente tutti gli errori rilevanti per la sicurezza che si verificano nel sistema portano ad un arresto sicuro e coordinato del movimento pericoloso o ad una rapida disattivazione dell’alimentazione del motore. Questa disattivazione dell’alimentazione del motore, necessaria in speciali casi di errore (gli azionamenti sono senza coppia), avviene tra convertitore e motore senza contatti in movimento e può essere realizzata in un tempo molto breve, specifico per quell’asse. Non è più necessario quindi scaricare il circuito intermedio del convertitore. L’arresto dell’azionamento avviene sempre in modo ottimale, adeguato al tipi di funzionamento della macchina. Meccanismi esterni di frenatura possono essere p.e. : • freno meccanico esterno, freno di stazionamento o freno di servizio • freno elettrico esterno, freno a cortocircuito sull’indotto o freno a corrente parassita. Figura 4/15 Etichetta collocata sul SINUMERIK 840D Safety Integrated - Manuale applicativo L’arresto in sicurezza porta l’azionamento in corrispondenza di un controllo o di un sensore (p.e. fotocellula) in modo sicuro dal movimento all’arresto. L’attivazione di meccanismi esterni di frenatura amplia le funzioni integrate e porta, in caso di arresto sicuro, ad un percorso di frenatura il più breve possibile. Le funzioni si suddividono in funzioni base di sicurezza integrate SI 1 e in funzioni ampliate SI 2. 4/8 L’arresto in sicurezza non è una funzione indipendente ma descrive solamente una procedura che può essere realizzata con il supporto delle funzioni “SINUMERIK safetty Integrated”.. Siemens S.p.A. 4 Una protezione della rete non è più necessaria se sulla macchina è disponibile un interruttore principale con separazione di potenziale. I sensori assegnati ai settori di sicurezza come p.e. pulsanti di emergenza, fotocellule, pedane a pulsante ecc. sono accessibili solo se il relativo ingresso (p.e. cancello di protezione) è aperto ed agiscono, in prima istanza, in modo locale a livello di cella. Stop A Stop B Stop C Arresto Assegn. val. di consegna „0“ Arresto Assegn. val. di consegna „0“ Il processo parallelo che si sta svolgendo in altre aree di sicurezza può proseguire. Eccetto i sensori centrali che agiscono sulla macchina nella sua complessità. L’arresto sicuro e coordinato elimina e/o riduce ulteriori danni (p.e. crash) alla disinserzione e permette un rapido e semplice riavviamento. Reazioni allo STOP (SI-1) Tramite la struttura di controllo a due canali con il continuo confronto dati incrociato si raggiunge una elevata sicurezza da errori. Al verificarsi di differenze sui due canali di controllo vengono generati allarmi e reazioni di arresto. Le reazioni di stop devono arrestare in sicurezza gli azionamenti eseguendo l’operazione secondo le esigenze specifiche di macchina. Si distingue tra diverse varianti di STOP quali: STOP A, B, C, D, E, F e lo STOP di test Stop E Arresto Arresto Mant. traiett. Agganciato Contraccolpo Stop F SBH (Arresto con regolatore di posizione attivo) Solo in caso di errore SH (Blocco impulsi) Esempio di EMERGENZA La combinazione logica e le necessarie reazioni avvengono internamente in tecnica affidabile. Gli azionamenti elettrici vengono arrestati in modo sicuro ed infine, tramite l’elettronica, separati dall’alimentazione. Un riavviamento indesiderato viene, in modo altrettanto sicuro, escluso. L’energia esterna p.e. idraulica o laser ecc, può essere disattivata tramite uscite di periferia ridondate dalla logica integrata di EMERGENZA e da attuatori collegati a valle (contattori di potenza, elettrovalvole ecc). Stop D Tabella 4.16 Varianti di stop Il tipo di reazione allo stop al verificarsi di un errore può essere stabilito nel sistema o configurato dal costruttore della macchina. Al superamento dei valori limite fissati tramite i dati macchina delle funzioni SHB, SG, SE ed SN possono essere scelte dal costruttore della macchina le reazioni di stop tramite i dati macchina. Gli stop di tipo A, C e D possono essere scelti riferiti (solo per SI-2)a eventi esterni tramite ingressi rilevanti per la sicurezza (SGE). Gli effetti delle varie varianti di stop sono: • STOP di tipo A L’azionamento prosegue la rotazione se non viene attivato alcun meccanismo di frenatura esterno quale cortocircuito sull’indotto o/e freno di stazionamento. L’allarme dell’asse comporta uno stop BAG, cioè con l’errore su un asse vengono arrestati tutti gli assi e mandrini disponibili in un BAG. Al termine dello stop di tipo A è efficace l’ ”arresto sicuro” (SH). • Stop di tipo B L’azionamento viene frenato in limite di corrente mantenendo il controllo del numero dei giri e portato in “arresto sicuro” (SH). • Stop di tipo C L’azionamento viene frenato in limite di corrente mantenendo il controllo del numero dei giri e portato in “arresto di funzionamento sicuro” (SBH). • Stop di tipo D L’azionamento viene frenato mantenendo la traiettoria, restando agganciato compresi gli assi simultanei e portato in “arresto operativo sicuro” (SBH). • Stop di tipo E L’azionamento viene frenato mantenendo la traiettoria, restando agganciato compreso il movimento di contraccolpo e portato in “arresto operativo sicuro” (SBH). • Stop di tipo F La reazione allo stop di tipo F è associata in modo rigido ai risultati incrociati ed al confronto dei dati. Vengono evidenziati così gli errori sull’azionamento e sul comando. Si attiva, a seconda della progettazione, una reazione di Stop di tipo A o B. Al termine è efficace “l’arresto sicuro” (SH). Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/9 Nella progettazione delle reazioni di stop è prioritario tenere presente la sicurezza delle persone . Nel funzionamento automatico può essere progettata l’ottimale reazione di stop per la protezione della macchina a cancelli di protezione chiusi. Deve essere perseguito sempre il miglior tipo di arresto riferito alla situazione del momento. Esempio 1: Rettifica con cancelli di protezioni aperti (funzionamento di attrezzaggio): • azionamenti assi con stop di tipo C. Gli azionamenti vengono frenati il più rapidamente possibile in limite di corrente ed infine portati in “arresto di funzionamento sicuro”. Essi restano così con il regolatore di posizione attivo. • azionamento mola con stop esterno di tipo A: l’azionamento viene arrestato in questo tipo di funzionamento generalmente tramite stop esterno di tipo A con arresto di sicurezza” per inerzia. Esempio 2: Rettifica in funzionamento automatico: • azionamento assi con stop di tipo E: gli azionamenti eseguono restando agganciati un movimento di ritorno (esecuzione della spoglia/spostamento libero in aria) e vengono frenati sul contorno tramite una rampa ed infine portati in “arresto di funzionamento sicuro”. Resta attiva la regolazione di posizione. • azionamento mola con stop di tipo D: l’azionamento viene frenato tramite una rampa e quindi per quanto riguarda la sollecitazione della coppia frenante rimane al di sotto del limite di rottura. Esso viene quindi portato in “arresto di funzionamento sicuro” restando attiva la regolazione di posizione. Stop di test (SI-1) Con lo stop di test si prova per ogni canale di controllo il complessivo percorso di disattivazione con i relativi circuiti esterni. 4/10 Safety Integrated - Manuale applicativo Nelle esecuzioni del test si attivano uno dopo l’altro i comparatori preposti per le funzioni di stop e i moduli di stop di entrambi i canali di controllo. Sull’argomento dinamica forzata vedere anche il paragrafo 4.3.4. Arresto sicuro – SH (SI-1) L’ ”arresto sicuro” serve in caso di errore o in collegamento con una funzione di macchina, per una sicura disinserzione dell’alimentazione del motore. Questo avviene a seconda del tipo di asse e senza contatti in movimento. La base per la funzione “arresto sicuro” è quella integrata nei moduli azionamento del SIMODRIVE 611D. Il costruttore della macchina deve mettere in atto provvedimenti specifici contro eventuali movimenti indesiderati alla disinserzione dell’alimentazione del motore (p.e. cedimenti di assi verticali). Caratteristiche funzionali • non è possibile alcun avviamento indesiderato del motore. • l’alimentazione del motore è interrotta in modo sicuro. • non vi è alcuna separazione galvanica tra motore e modulo azionamento. Arresto operativo sicuro – SBH (SI-1) La funzione serve per un controllo sicuro della posizione di arresto di un asse/di un mandrino. Gli azionamenti si trovano, nella loro piena funzionalità, in regolazione di posizione o di velocità. Con controllo attivo si può, p.e. in funzionamento attrezzaggio, entrare in aree di sicurezza (p.e. magazzino) senza spegnere la macchina. Per questa funzione è sufficiente un sistema di misura incrementale. Il controllo avviene sulle variazioni dei valori istantanei di posizione. Siemens S.p.A. Caratteristiche funzionali • l’asse resta in regolazione • finestre di tolleranza arresto parametrizzabili • reazioni allo stop progettabili al richiamo del controllo (stop di tipo A o B). Velocità ridotta sicura - SG(SI-1) La funzione SG serve per un controllo sicuro della velocità di un azionamento lato carico. Viene eseguito qui ciclicamente con il clock di controllo il confronto della velocità istantanea dell’azionamento con il valore limite di velocità scelto tramite SGE. I valori limite per la velocità vengono definiti nei dati macchina. Con i valori limite di velocità per SG1, SG2, SG3 o SG4 si possono controllare sulla macchina diverse applicazioni o stati di funzionamento. Inoltre i valori limite SG2 ed SG4 possono essere suddivisi ognuno in 16 intervalli (4 bit) tramite “ingressi rilevanti per la sicurezza” (SGE). L’impostazione avviene in percentuale (1….100%) e si memorizza in una tabella dei dati macchina. Sono disponibili così complessivamente per ogni azionamento 34 valori limite di velocità liberamente impostabili. Si può pertanto realizzare in funzionamento di attrezzaggio o anche automatico la protezione di macchina e di persone. Attenzione! In caso di cambi meccanici occorre fare attenzione alla scelta dei corretti rapporti di trasmissione! Caratteristiche funzionali • controllo sicuro, lato carico, dei valori limite di velocità • controllo valori limite adattabile ai diversi modi di funzionamento (funzionamento di test, di attrezzaggio, automatico) 4 • reazioni di stop progettabili a seconda del tipo di SG • reazioni di stop progettabili a seconda del tipo di asse. • definizione di aree sicure • commutazione sicura, SN dipendente, di funzioni sicure (p.e. commutazione sicura in corrispondenza a posizioni dei livelli SG). Finecorsa software sicuri – SE (SI-1) Tramite i “finecorsa software sicuri” (SE) si può definire una zona di lavoro o una zona protetta o un percorso di lavoro a seconda del tipo di asse. Non servono più i finecorsa meccanici da installare sulla macchina. Per ogni asse sono disponibili due coppie di finecorsa software. Ogni coppia di finecorsa è costituita da un interruttore positivo (SE1+ ed SE2+) e da un interruttore negativo (SE1- ed SE2-). Tramite SGE è possibile la commutazione tra SE1 ed SE2. Caratteristiche funzionali • definizione e valutazione sicura via software delle posizioni finali • reazioni di stop progettabili in caso di superamento delle posizioni finali • la reazione di stop al superamento delle posizioni finali avviene internamente via software. Camme software sicure- SN (SI-1) Tramite la funzione “camme software sicure” si può realizzare un riconoscimento sicuro di zona a seconda del tipo di asse, sostituendo quindi l’attuale “soluzione hardware”. Sono disponibili per asse 4 coppie di camme (SN1…SN4). Ogni coppia di camme è costituita da una camma positiva (SN1+, SN2+, SN3+, SN4+) e da una camma negativa (SN1-,SN2,SN3-,SN4-). Ogni segnale di camma può essere progettato singolarmente tramite dato macchina. I segnali di camma vengono emessi tramite SGA. Caratteristiche funzionali • definizione e valutazione sicura via software di posizioni-camma Rampa di frenatura sicura – SBR (SI-2) Con questa funzione viene assicurato che, dopo una richiesta di stop, la velocità istantanea diminuisca (controllo dell’andamento della velocità). All’attivazione di una richiesta di stop viene abilitata come limite di velocità la velocità attuale più una tolleranza di velocità definita tramite dato macchina. Questo limite viene confrontato con la velocità attuale (deve diventare più piccolo o deve restare uguale) e viene controllato ciclicamente. Si riconosce pertanto il più presto possibile la nuova accelerazione dell’asse durante la fase di frenatura e si attiva altresì la conseguente reazione. Caratteristiche funzionali • riconoscimento il più rapido possibile di una nuova accelerazione dell’asse durante la fase di frenatura • il controllo SBR viene inserito automaticamente nel caso in cui sia stato attivato uno stop di tipo B o C • all’attivazione di SBR viene attivato direttamente lo stop di tipo A. Logica programmabile sicura – SPL (SI-2) La “logica programmabile sicura” consente per la prima volta un collegamento diretto di sensori ed attuatori rilevanti per la sicurezza e la loro combinazione logica interna. La logica di combinazione è ridondante nel CN e relazionata con il PLC interno. Si possono così progettare p.e. concetti di OFF di emergenza o di interblocco per cancelli di protezione tramite il software del SINUMERIK safety integrated. In collegamento con l’ ”arresto sicuro” si può realizzare ora un OFF di emergenza senza contatti in movimento ed in modo sicuro a parti- re dalla logica di valutazione fino alla disattivazione dell’alimentazione. Molti componenti hardware non servono più e di conseguenza il quadro elettrico si semplifica. Solo gli attuatori di potenza (p.e.i contattori) sono necessari per il comando diretto degli organi attuatori esterni Caratteristiche funzionali • logica programmabile universale in tecnica di sicurezza • attivazione immediata della logica dopo l’avviamento • elaborazione ciclica indipendente dal programma applicativo • temporizzatore integrato per il test dinamico forzato • attiva in tutti i modi di funzionamento. Segnali di ingresso e di uscita rilevanti per la sicurezza- SGE/SGA (SI-1) I segnali di ingresso e di uscita rilevanti per la sicurezza sono l’interfaccia verso il processo. Sono segnali digitali a due canali che provengono dal sistema o devono essere consegnati al sistema tramite diverse periferie (PLC e CN). Gli SGE/SGA non devono essere necessariamente cablati su morsetti hardware. In collegamento con l’SBL è possibile anche, a seconda dell’esigenza, una elaborazione completamente interna come segnali software. Caratteristiche funzionali • funzioni di sicurezza impostabili e disinseribili • scelta e commutazione dei valori limite • conferma di segnalazioni di stato • emissione di segnali di camma • collegamento diretto di sensori • collegamento diretto di attuatori. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/11 4.3.3 Struttura del sistema Vedere anche il capitolo 4.9 “Dati di ordinazione e documentazione“ SIMODRIVE 611D • safety integrated è disponibile solo con azionamenti digitali • si impiega con la performance e la regolazione standard 2 del 611D • le unità di regolazione devono essere ordinate sempre con il circuito di misura DMS • safety integrated si può usare su azionamenti mandrino, su azionamenti per motori lineari e su azionamenti assi • deve essere sempre disponibile minimo un sistema di misura. SINUMERIK • la safety integrated è disponibile solo con i SINUMERIK 840C e 840D con il SIMODRIVE 611D. Con questi sistemi si possono utilizzare tutte le CPU previste. 4/12 Safety Integrated - Manuale applicativo • Per gli ingressi e le uscite dei segnali rilevanti per la sicurezza (SGE/SGA) la periferia NCK e la periferia del PLC costituiscono la struttura a due canali per i predetti segnali. • La SINUMERIK safety integrated è un’opzione software ed è costituita da una opzione base e da una opzione assi. Nell’opzione base è già compresa l’opzione assi per 4 azionamenti. • Per le funzioni SI sono necessarie risorse di sistema a livello di CPUNC che dipendono dal numero di funzioni utilizzate e dal numero degli azionamenti. In casi limite può essere necessario l’impiego di una CPU più performante. Trasduttori e circuiti di misura • fondamentalmente si possono usare tutti i sistemi di misura previsti per il SIMODRIVE 611D. • concetto di 1 trasduttore: è necessario almeno un sistema di misura che di regola viene accoppiato come trasduttore incrementale o assoluto con il sistema di misura del motore indiretto (MS). Il sistema di misura deve soddisfare le specifiche del circuito di misura del SIMODRIVE 611D. Siemens S.p.A. • concetto di 2 trasduttori: un secondo sistema di misura non è necessario ma può essere utilizzato in modo standard come sistema di misura diretto (DMS). Deve soddisfare le specifiche del circuito di misura del SIMODRIVE 611D. • i cavi dei circuiti di misura devono rispettare le specifiche del SIMODRIVE 611D, p.e. schermatura a coppia. SIMATIC • si possono utilizzare tutti i componenti standard della famiglia SIMATIC. • la periferia CN e la periferia PLC rappresentano la struttura a due canali per gli ingressi e le uscite rilevanti per la sicurezza (SGE/SGA). HMI • pannelli di servizio e visualizzatori (TD/OP) non fanno parte del concetto di sicurezza. Essi servono esclusivamente per visualizzare dati rilevanti per la sicurezza per la diagnostica e la messa in servizio. 4 4.3.4 Principi guida per le applicazioni Struttura base per il collegamento di sensori ed attuatori I segnali di processo rilevanti per la sicurezza vengono rilevati da sensori ed analizzati da una piattaforma logica (piattaforma safety integrated) che provvede ad inviare i relativi comandi agli organi attuatori secondo le varie categorie di comando (vedere la normativa EN 954-1). Si distinguono due tipi di collegamento: collegamento tramite periferia E/A di PLC e CN Sensori Logica Trasduttori Motori CN Fotocellule Freni SI Pulsanti di emergenza PLC • attuatori quali p.e. contattori, elettrovalvole, dispositivi di interblocco, freni, lampade di segnalazione. Questi segnali vengono collegati direttamente (senza apparecchiature intermedie di analisi) alle unità di periferia standard del PLC e del CN. I segnali vengono quindi trasferiti, tramite bus separati (PROFIBUS e bus azionamento), alla piattaforma “SINUMERIK safety integrated”. Collegamento tramite specifiche interfacce o tramite bus Contattori Azionamento Interruttori Elettrovalvole Scanner Dispositivi di interblocco *SI = Safety Integrated questo vale per • sensori quali p.e. interruttori, contatti di cancelli di protezione, pulsanti di emergenza, fotocellule, barriere luminose ecc. Attuatori Tabella 4/17 Schema a blocchi “sensori-logica –attuatori” sensori ed attuatori tramite periferia E/A Sensori ed attuatori E/A PLC PLC integrato sensori ed attuatori tramite interfacce specifiche E/A CN CN Freno M Trasduttore Azionamento Questo vale per: • sensori quali p.e. sistemi di misura motore, sistemi di misura diretti • attuatori quali p.e. servomotori, motori mandrino, motori lineari. Il collegamento avviene tramite cavi standard su interfacce specifiche. Nel caso p.e. di datori di misura e di motori il collegamento avviene direttamente sull’azionamento (convertitore). Non essendo necessario alcun sensore esterno aggiuntivo, p.e. un secondo sistema di misura, o apparecchiature di analisi esterne, le infrastrutture di macchina possono essere facilmente realizzate. piattaforma “safety integrated” Tabella 4.18 Struttura base del collegamento di sensori ed attuatori L’attribuzione diretta sensore ⇒ logica di valutazione integrata ⇒ attuatori aumenta la trasparenza e consente di evitare errori nella progettazione e nel cablaggio. La semplificazione delle infrastrutture di macchina che si può così raggiungere aumenta la disponibilità della macchina stessa. Nota: è previsto in futuro il collegamento degli “ingressi rilevanti per la sicurezza” e delle “uscite rilevanti per la sicurezza” esclusivamente a unità di periferia PLC a due canali e la trasmissione dei segnali rilevanti per la sicurezza tramite PROFIBUS alla piattaforma “SINUMERIK safety integrated”. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/13 Sensori/attuatori: concetto dei 3 morsetti uscita di test Per i sensori e gli attuatori che si collegano alla periferia E/A del PLC e del CN si può partire come schema base dal concetto dei tre morsetti. Se i segnali di un sensore vengono letti su due canali basta un uscita di test a un canale per realizzare un comando in classe 3. Sono così necessari per collegare il sensore in modo rilevante per la sicurezza 3 morsetti sulla periferia E/A. 24 Pulsante di emergenza Uscite A PROFIBUS PCL E Ingressi (SGE) E Ingressi (SGE) • Collegamento dei sensori 2 ingressi + 1 uscita = 3 morsetti Se un attuatore viene comandato su due canali, basta un canale di rilettura del segnale di processo perché il comando possa soddisfare la categoria 3. Sono così necessari anche per collegare un attuatore in modo rilevante per la sicurezza 3 morsetti sulla periferia E/A. • Collegamento degli attuatori 2 uscite + 1 ingresso = 3 morsetti Bus azionamento CN A Tabella 4.19 Ingressi “rilevanti per la sicurezza” : cablaggio di un pulsante di emergenza Segnali d’ingresso rilevanti per la sicurezza Di norma tutti i segnali di processo rilevanti per la sicurezza ( sensori come p.e. pulsanti di emergenza, cancelli di protezione, fotocellule ecc.) devono essere collegati in modo ridondante e separato, proprio come ingressi “rilevanti per la sicurezza” (SGE), agli ingressi sulla periferia a due canali del PLC e del CN. Il conduttore comune deve essere collegato all’alimentazione a 24V. Perché sia efficace il controllo di questi sensori l’alimentazione a 24V deve essere fornita da una uscita normale (uscita di test) del PLC. Per questi ingressi occorre stabilire un tempo di tolleranza che di solito deve essere abbastanza breve, scaduto il quale si attiva una routine di controllo e viene eseguito automaticamente un arresto sicuro della macchina. 4/14 Safety Integrated - Manuale applicativo Uscite (SGE) Siemens S.p.A. Nota: in caso di sensori elettronici, cioè senza organi meccanici in movimento come p.e. molti tipi di fotocellule, il segnale presente sull’ingresso del PLC e del CN resta uguale. L’uscita di test del PLC viene collegata comunque direttamente al sensore. Il concetto dei 3 morsetti è pienamente rispettato. 4 Segnale d’uscita rilevante per la sicurezza, commutazione P/P In un circuito con commutazione verso P i due attuatori attivano sempre in serie il carico. Entrambi i canali (CN e PLC) comandano gli attuatori con la tensione positiva (+24V) (commutazione positivo-positivo). Come attuatori si possono utilizzare p.e. i più comuni contattori per il comando di motori. Nel caso di carico idraulico, si possono pilotare direttamente elettrovalvole con un circuito a due canali. La rilettura del circuito di carico deve essere la più diretta possibile. Così p.e. la rilettura della pressione idraulica deve avvenire tramite un sensore installato sulla valvola idraulica. Caratteristiche • il circuito di carico viene sempre comandato o interrotto su due canali Ingresso di test 24 Uscite (SGA) A PROFIBUS PCL M Ingressi E Segnale di rilettura Ingressi (SGE) • con il test dinamico forzato si possono evidenziare errori su entrambi gli attuatori • in caso di guasto di un attuatore il carico può essere attivato comunque dal secondo canale Circuito di carico E Bus azionamento CN 24 A Uscite (SGA) • come attuatori si possono utilizzare tutti i più usuali (standard) componenti come p.e. contattori, elettrovalvole ecc. • i contatti di rilettura (in apertura) degli attuatori sono a 24V, vengono attivati in serie e riletti dal PLC su un solo canale Relè Relè 24 Tabella 4.20 Segnale di uscita “rilevante per la sicurezza” commutazione P/P • le SGA possono essere utilizzate anche direttamente per l’inserzione sicura del blocco partenza motori tramite ET200S. Il comando degli attuatori avviene di norma dal SIMATIC tramite PROFIBUS (vedere cap. 2.3). Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/15 Segnale d’uscita rilevante per la sicurezza, commutazione P/M Uscita a relè Nel circuito con commutazione PM il circuito di carico viene attivato solo da un attuatore. Il canale CN fornisce all’attuatore la tensione positiva (+24V) mentre il canale PLC fornisce all’attuatore la tensione di riferimento (0V) (commutazione positivo-massa). Questa variante di comando è sempre necessaria se per comandare l’attuatore è disponibile una sola bobina, Questo è p.e. il caso in cui si ha: Ingresso di test 0 Uscite (SGA) M A PCL PROFIBUS Ingressi E Relè • il freno di stazionamento integrato nel motore Segnale di rilettura • magneti di blocco sui cancelli di sicurezza Ingressi (SGE) Bus azionamento CN • freno di funzionamento comandato idraulicamente tramite elettrovalvola (p.e. motori lineari). La rilettura dal circuito di carico dovrebbe essere la più diretta possibile. Così p.e. la rilettura della pressione idraulica va eseguita tramite un sensore montato sulla valvola idraulica. Caratteristiche • il circuito di carico viene in questo caso attivato o disattivato con un solo canale • come attuatori si possono utilizzare solo componenti idonei secondo EN 954-2 come p.e. contattori, elettrovalvole ecc • il segnale di rilettura (in apertura) dell’attuatore è fisso a +24V e viene riletto dal PLC come a un canale. Se non è disponibile alcun contatto di rilettura, occorre comportarsi come descritto nel par. 4.3.4 “Comando freno rilevante per la sicurezza, commutazione P/M”. 4/16 Safety Integrated - Manuale applicativo Circ.di carico E Uscite (SGA) 24 A 24 Tabella 4.22 Segnale di uscita “rilevante per la sicurezza” commutazione P/M • Con il test dinamico forzato si possono evidenziare errori sull’attuatore • Se l’attuatore si guasta, il carico potrebbe non essere più disattivabile in modo sicuro tramite lo specifico percorso. In questo caso si devono mettere in atto ulteriori provvedimenti a seconda dell’attuatore e dell’equipaggiamento come p.e.: disattivazione centrale; ulteriori test. Esempio applicativo Nel circuito di carico si possono inserire attuatori in sicurezza come p.e. motori idraulici, trasportatori di trucioli, pompe per il sistema di raffreddamento, l’idraulica direttamente tramite elettrovalvole, la pneumatica direttamente tramite elettrovalvole, comandi di saldatura, laser, apparecchiature di taglio s getto d’acqua ecc. Siemens S.p.A. 4 Test dinamico forzato: generalità Uscita a relè Ingresso di test (estratto da una memoria tecnica (6) del BIA (Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) 0 Uscite (SGA) M A PCL PROFIBUS Ingressi E Motore Segnale di rilettura Ingressi (SGE) M Un test dinamico forzato deve essere previsto p.e. per i componenti necessari per la funzione di arresto (p.e. contattori e semiconduttori di potenza, per i cosiddetti percorsi di disinserzione e per la procedura di disattivazione. Freno E Bus azionamento CN Uscite (SGA) A 24 Tabella 4.23 Comando freno rilevante per la sicurezza - Commutazione P/M Comando freno rilevante per la sicurezza - commutazione P/M • con il test dinmico forzato si possono riconoscere errori nell’attuatore Il principio di base è riportato nel par. 4.3.4 “Segnale d’uscita rilevante per la sicurezza- commutazione P/M”. • come ulteriore test è previsto un test del freno il quale verifica la coppia frenante realmente disponibile. Questo viene integrato nel test dinamico forzato per lo stop di test (per il percorso di disinserzione) Caratteristiche • il circuito di carico viene attivato o disattivato a un solo canale • come attuatori si possono utilizzare solo componenti idonei secondo EN 954-2 come p.e. contattori, elettrovalvole ecc. • contatti di rilettura sui freni non sono sempre direttamente disponibili. Pertanto si utilizza quale segnale di rilettura il collegamento verso massa della bobina dell’attuatore. Si possono così riconoscere cortocircuiti sia verso M sia verso P in modo sicuro. Il concetto dei 3 morsetti è pertanto anche qui utilizzabile. Per tutti i segnali ed i dati statici si deve eseguire un test dinamico forzato. Nell’intervallo di tempo richiesto (8 ore) lo stato del segnale deve variare dal livello logico 1 al livello logico 0 o viceversa. Se lo stato del segnale è diventato statico a causa di un errore, questo viene riconosciuto al più tardi nell’esecuzione di questo test dinamico tramite il relativo confronto. • in caso di mancanza di tensione o di rottura dei conduttori lo stato sicuro del freno si attiva in modo meccanico tramite le molle di recupero. Esempio applicativo Nel circuito di carico si possono comandare in sicurezza attuatori come p.e. freno di stazionamento elettrico, freno di funzionamento elettrico, elettrovalvola per freno di funzionamento idraulico ecc. In generale la procedura di disattivazione, p.e. la violazione di un criterio di valore limite, non può essere testata tramite altre procedure come il confronto incrociato, se la macchina si trova in uno stato normale. Questo vale anche per gli errori nel percorso complessivo di disinserzione compreso il relativo hardware e software e gli elementi di commutazione del carico. Prevedendo uno stop di test ad una cadenza di otto ore con confronto ed una corrispettiva posizione d’attesa si possono riconoscere errori anche in uno stato normale (stato normale significa che la macchina non presenta per l’operatore alcuna anomalia). Test dinamico forzato con SINUMERIK safety integrated Il test dinamico forzato serve per riconoscere errori nel software e nell’hardware di entrambi i canali di controllo. Per questo le parti rilevanti per la sicurezza in entrambi i canali devono essere verificate almeno una volta in un definito intervallo di tempo in tutte le possibili situazioni rilevanti per la sicurezza. Un errore in un canale di controllo porta ad una discrepanza e viene riconosciuto tramite il confronto incrociato dei dati e dei risultati logici. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/17 Il test dinamico forzato del percorso di disinserzione (stop di test) deve essere attivato dall’utente oppure deve essere automatizzato nel processo e cioè p.e.: • per assi che si trovano fermi, dopo aver attivato l’impianto • all’apertura dei cancelli di protezione • ad una cadenza prevista (p.e. ogni 8 ore) • in funzionamento automatico in dipendenza dal tempo e dagli eventi. Il test dinamico forzato comprende anche il test dei sensori ed attuatori rilevanti per la sicurezza. In questo caso viene controllata tutta la catena dei segnali compresa la “logica programmabile sicura” (SPL) sulla loro funzionalità. Nota: durante il funzionamento automatico (con cancelli di protezione chiusi) non è richiesta in modo vincolante la cadenza delle otto ore. In questo caso il test dinamico forzato può essere combinato, trascorse le otto ore, con la prossima apertura del cancello di protezione. Con il confronto incrociato vengono riconosciuti in entrambi i canali di controllo i cosiddetti “errori latenti” nei dati rilevanti per la sicurezza. Nel caso di dati “modificabili” esistono valori di tolleranza da definire nei dati macchina. I risultati di entrambi i canali possono discostarsi senza che sia attivata una reazione. Un esempio può essere la tolleranza per un confronto incrociato della posizione reale. Errori che vengono riconosciuti tramite test dinamico forzato o confronti incrociati portano ad una reazione di stop di tipo F ed attivano ulteriori reazioni di stop (vedere par. 4.3.2 “Reazioni allo stop”. Esempio applicativo Tramite la combinazione di “SINUMERIK safety integrated” e di funzioni di sicurezza, si possono realizzare ora concetti completamente nuovi per quanto riguarda il controllo ed il servizio di macchine con le più svariate esigenze. • funzionamento in attrezzaggio con cancelli di protezione aperti Con cancelli di protezione aperti gli azionamenti asse o mandrini possono muoversi con velocità ridotte sicure o essere controllati in sicurezza sulla loro posizione di fermo. Gli azionamenti possono restare in ogni momento sotto il controllo dell’elettronica e la loro alimentazione non deve essere disinserita. Con le funzioni per il riconoscimento di aree e di limitazioni nell’area di lavoro si possono realizzare zone di lavoro e zone protette con tecnica di sicurezza. L’utilizzo di un tasto di conferma relazionato con la SINUMERIK safety integrated non è obbligatoriamente prescritto se è disponibile un pulsante di emergenza e se l’azionamento può essere mosso tramite pulsante di jog in “funzionamento a uomo morto”. * Funzionamento uomo morto Il concetto proviene dalla tecnica ferroviaria. Significato: la funzione viene svolta solo fino a quando il pulsante viene premuto. Al rilascio del pulsante la funzione viene interrotta ed il movimento in atto in quel momento, che poteva arrecare pericolo, viene arrestato. 4/18 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. • funzionamento di test con cancelli di protezione aperti Per la prima volta è anche possibile un funzionamento test del programma nel quale si possono far ciclare programmi completi o parti di programma con velocità ridotta sicura in una “prova in bianco”. L’operatore attiva, premendo un tasto, di solito il pulsante di start, l’esecuzione continua del programma. Se durante il test l’operatore riconosce un errore di programma, può sospenderne l’esecuzione rilasciando il pulsante di start o premendo il pulsante di emergenza. Le funzioni di sicurezza sono attive anche durante questa fase di test. Esse si attivano al superamento dei valori limite ed arrestano automaticamente l’azionamento. L’impiego di un pulsante di conferma con la SINUMERIK safety integrated non è obbligatoriamente prescritto se è disponibile un pulsante di emergenza e se l’azionamento, tramite comando manuale ad impulsi (jog), può essere mosso in funzionamento uomo morto. • emergenza integrata, senza contatti in movimento Il pulsante di emergenza può essere collegato direttamente agli ingressi ridondanti del PLC e del CN senza ulteriore logica di analisi. La combinazione logica e le necessarie reazioni avvengono internamente in tecnica di sicurezza. Gli azionamenti elettrici vengono arrestati con sicurezza ed infine separati dall’alimentazione, senza contatti in movimento, tramite l’elettronica. Un riavviamento è escluso con sicurezza. Altri organi attuatori come p.e. idraulica o laser possono essere disattivati in tecnica di sicurezza tramite le uscite ridondate della logica di emergenza integrata e gli attuatori attivati (contattori di potenza, elettrovalvole ecc.). 4 • interblocchi cancelli di protezione, fotocellule ecc. Secondo lo stesso principio base dell’emergenza è possibile il collegamento diretto di interblocchi per cancelli di protezione, fotocellule o altri sensori o attuatori rilevanti per la sicurezza. • aree di sicurezza o modi di funzionamento (BAG) disaccoppiati Con la tecnica di sicurezza integrata è possibile automatizzare in modo indipendente diverse aree di sicurezza o modi di funzionamento (BAG) come p.e. zone di lavori, stazioni di riattrezzaggio o magazzini. Pulsanti di emergenza, interblocchi per cancelli di protezione ecc. sono quindi progettabili secondo le esigenze della cella specifica ed agiscono anche in caso di disattivazione con priorità immediata sugli azionamenti e sulle apparecchiature di quella cella o di quell’area di lavoro. Ciò significa che mentre la macchina produce in funzionamento automatico nell’attuale zona di lavoro, parallelamente possono essere eseguitie le necessarie operazioni di approntamento e di service. In questo caso è possibile muovere gli azionamenti a cancelli di protezione aperti p.e. con “velocità ridotta sicura”. In parallelo a questo nella stazione di riattrezzaggio è possibile inoltre installare un nuovo utensile anche a cancelli di protezione aperti. I pulsanti di emergenza relativi alle zone di sicurezza sono attivi solo quando il corrispondente cancello di protezione è aperto e si comportano quindi come pulsanti di emergenza di cella. I pulsanti di emergenza di cella hanno efficacia solo sugli azionamenti che si trova- no in area di sicurezza (modi di funzionamento BAG. Il pulsante di emergenza centrale ha effetto su tutta la macchina. La tecnica di sicurezza integrata consente una riorganizzazione dei modi di funzionamenti usuali la cui efficacia oggi è demandata ancora in modo massiccio a soluzioni hardware specifiche. Una riorganizzazione dei modi di funzionamento potrebbe essere la seguente: • Test: cicli manuali, attrezzaggio e test di parti di programma (prove in bianco) tramite funzionamento manuale ad impulsi in funzionamento uomo morto sono obbligatori con parametri di processo ridotti • test automatico: elaborazione ciclica del programma tramite funzionamento manuale ad impulsi (in funzionamento uomo morto) è obbligatoria con parametri di processo non completamente ridotti (p.e. velocità di accostamento ridotta). • Automatico: elaborazione ciclica del programma con tutti i parametri di processo. Le macchine innovative necessitano di nuovi concetti di modi di funzionamento per i quali la tecnica di sicurezza rappresenta una valida piattaforma. Questo significa poi più flessibilità con elevata sicurezza. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/19 4.4 Normative e raccomandazioni (estratto da una memoria tecnica (6) del BIA (Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) Di base vale per tutte le macchine la direttiva macchine europea (1). Nell’appendice 1 delle direttive sono fissate le esigenze minime. Queste vengono precisate da norme europee armonizzate. Non vengono comunque elaborate norme per tutti i tipi di macchine. Per le macchine utensili destinate alla lavorazione dei metalli, per i robot e per i sistemi automatizzati di produzione esistono alcune bozze di norme e norme definite ( fig. 4.24 Panoramica sui comandi in relazione alla sicurezza nelle norme europee). In molti casi per i comandi con attinenza alla sicurezza è richiesta la categoria 3 secondo EN 954-1. Un confronto per la realizzazione di diverse categorie di comando secondo EN 954-1 per impieghi con tecnologie diverse è riportato in [4]. Il requisito fondamentale di questa categoria è : sicurezza da errori con loro riconoscimento parziale. Con riferimento all’elettronica in generale ed agli azionamenti elettrici in particolare, nella norma EN 954-1 non è contenuto alcun speciale requisito. Un gruppo di lavoro della commissione elettrotecnica tedesca ha steso un documento che descrive le più importanti funzioni di sicurezza dei sistemi di azionamento elettrici sulle macchine ed i requisiti per la trasposizione delle categorie secondo EN 954-1. Questo documento dovrebbe essere integrato in un progetto di norma. 4/20 Safety Integrated - Manuale applicativo pr EN 12417 pr EN 12415 EN 775 pr EN 1921 centri di lavoro macchine utensili robot industriali* sistemi di produzione automatizzati approvazione equipaggiam. di commutaz. Categoria 3 Categoria 3 Categoria 3* Categoria 3* riduzione della velocità compresa la protezione da comportamenti inattesi (n=0) Categoria 3 Categoria 3 Categoria 3* Categoria 3* categoria B e circuiti approvati interblocchi di Categoria 3 equipaggiamenti a contattori categoria B* e circuiti approvati Categoria 3 Categoria 3* Categoria 3* Categoria 1* (cancelli di manut.) limitazione di posizioni finali – – emergenza seconda EN 60204 Categoria 3 Categoria 3* Categoria 3* Categoria 3* secondo EN 60204-1 * EN 775 e pr EN 1921 sono derivate dalle norme internazionali ISO 10218 ed ISO 11161. Non esiste alcun diretto collegamento di queste norme con la EN 954. I requisiti tecnici sono tuttavia confrontabili. Tabella 4/24 Panoramica sui comandi in relazione alla sicurezza nelle norme CE La descrizione delle più importanti funzioni di sicurezza di un sistema di azionamento elettrico su una macchina è descritto nel cap. 4.3.2 “Descrizione delle funzioni”. Il sistema di azionamento elettrico comprende i componenti hardware e software che possono avere influenza sulla sequenza dei movimenti della macchina. Componenti possibili sono p.e.: comandi elettronici, componenti di regolazione, azionamenti motore, conduttori di potenza e ausiliari. Essi possono essere anche parte integrante del controllo CNC. Siemens S.p.A. 4 4.4.1 Requisiti dalle direttive europee La “direttiva macchine europea” e le “singole direttive europee- utilizzo dei mezzi di lavoro” definiscono gli obiettivi di protezione fondamentali. Esse obbligano, con i loro requisiti che sono riconosciuti da una legge nazionale, non solo il costruttore ma anche l’utilizzatore della macchina ad osservare questi obiettivi di sicurezza. Con il marchio CE e con la dichiarazione di conformità il costruttore della macchina deve indicare che ha osservato tutte le direttive europee valide in quel momento. la tecnica. Concetti tecnici innovativi nuovi rispecchiano lo stand della scienza e della tecnica. Lo stand della scienza e della tecnica viene tenuto in considerazione di nuovo nelle normative aggiornate. Nella conversione delle direttive europee ci si può discostare dalle norme se si raggiunge una uguale sicurezza in altro modo. E’ molto importante che sia eseguita una verifica sulla qualità raggiunta. Questa verifica può p.e. essere eseguita su un prototipo Se essa viene certificata da un ente (p.e. BIA) accreditato dalla Comunità Europea è valida per tutti i Paesi facenti parte della Comunità Europea. Le norme forniscono un supporto di lavoro e sono una guida nella conversione ma non sono, al contrario delle direttive europee, vincolanti. Questa asserzione apre uno spazio per concetti di sicurezza innovativi. Le norme rispecchiano in generale lo stand del- Articolo 100 / 100a trattato CE (Mercato interno) Protezione di macchine Articolo 118 / 118a trattato CE (Sicurezza sociale) Direttive quadro Sicurezza e protezione della salute dei lavoratori (89/391/CE) eventualmente altre direttive valide direttiva macchina (89/392/CE) Norme europee armonizzate singole direttive uso di mezzi di lavoro (89/655/CE) eventualmente altre singole direttive Legislazione Nazionale Costruttore Utilizzatore Tabella 4/25 “Requisiti dalle norme europee” Fonte: “Maschinen in Europa” di A. J e Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/21 4.5 Verifica e certi- 4.6 Analisi dei perificazione coli e valutazione del rischio (estratto da una memoria tecnica (6) del BIA ( Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) Un obbligo di verifica per sistemi di azionamento con sicurezza integrata non è di norma previsto. Questo vale per impieghi in settori come macchine utensili, robot industriali, sistemi di produzione automatizzati, macchine per l’industria alimentare ecc. Per alcune macchine che ricadono nell’appendice IV della direttiva macchine (p.e. presse, macchine per la lavorazione del legno) vi può essere l’obbligo di una verifica che può a sua volta richiederne una verifica del sistema di azionamento. Secondo la direttiva macchine 89/392/CE il costruttore o chi esegue la messa in servizio di una macchina o di un componente di sicurezza è obbligato ad eseguire una analisi dei rischi per determinare tutti i pericoli connessi con la sua macchina o con il suo componente di sicurezza. Egli deve progettare e costruire la macchina o il componente di sicurezza rispettando l’analisi eseguita. Una stima del rischio deve indicare i rischi restanti che devono essere documentati. Indipendentemente da questo si possono eseguire verifiche su qualsiasi base. In generale anche quando nonne esiste l’obbligo, può essere richiesta dall’utilizzatore o dal costruttore della macchina una verifica di questi componenti da eseguirsi presso un ente indipendente. Il motivo sta innanzitutto nella complessità del sistema di azionamento con la sicurezza integrata. Gli utilizzatori non possono stabilire da soli se i sistemi soddisfano gli obiettivi di sicurezza della direttiva macchina e le relative norme. Verifiche di questo tipo su sistemi complessi dovrebbero già essere previste ed eseguite in fase di sviluppo, cioè dovrebbero già iniziare nella fase di progettazione. Si possono così evitare sviluppi errati ed il tempo di verifica si può pertanto ridurre. Come documentazione, in caso di test eseguito da un ente riconosciuto secondo i sistemi di prova e certificazione BG su campione, viene rilasciato un certificato di omologazione secondo le corrispondenti direttive europee ZH1/419 (5) con i relativi cartellini. 4/22 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4.7 Incremento della disponibilità con la tecnica di sicurezza integrata Tramite la combinazione delle funzioni di sicurezza descritte nel par. 4.3.2 “Descrizione delle funzioni” si possono realizzare concetti operativi completamente nuovi su macchine con esigenze le più diverse. Accessi dell’operatore p.e. nel magazzino o nel posto di riattrezzaggio possono avvenire in modo parallelo alla normale produzione. In primo piano sta comunque sempre la protezione ottimale dell’operatore. L’utilizzazione della macchina secondo le norme per essa previste va salvaguardata. Da queste nuove possibilità può anche avvantaggiarsi notevolmente la protezione di macchina (macchina, pezzi prodotti, utensili ecc.). Tramite la tecnica di sicurezza integrata il trend si discosta da soluzioni completamente hardware ed elettromeccaniche per andare verso software ed elettronica sostituendo quindi con successo una tecnica soggetta ad usura. 4 La tecnica di sicurezza integrata consente: • di ottimizzare il processo • di svolgere in parallelo parti di processo • di realizzare semplici infrastrutture di macchina • di rendere la macchina più facilmente asservibile. Effetti sulla disponibilità: • errori potenziali ridotti • tempi di produzione più lunghi • tempi di fermo macchina più brevi. La tecnica di sicurezza integrata contribuisce ad aumentare la disponibilità. La tecnica di sicurezza integrata consente inoltre un accesso intelligente al sistema finora non noto fino ai sensori ed agli attuatori. Vi sono poi nuove possibilità di diagnosi che consentono in particolare un preventivo riconoscimento di errori. Anche in caso di errori che si verificano all’improvviso durante la produzione si può ridurre notevolmente il rischio di danni alle persone ed alla macchina grazie ad un rapido riconoscimento degli errori e ad un coordinato arresto della macchina stessa. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/23 4.8 Supporto ai clienti Elenco delle prestazioni (per costruttori di macchine e per clienti finali) Offerta Descrizione delle prestazioni Studio del progetto Partendo dall’analisi dei pericoli e dalla filosofia di servizio desiderata dal cliente viene elaborato un adattamento delle funzioni di sicurezza per quella determinata macchina. A questo appartengono p.e.: • modi di funzionamento previsti • funzioni di sicurezza con cancelli di protezione chiusi • funzioni di sicurezza con cancelli di protezione aperti • concetto di emergenza • analisi dei segnali esterni rilevanti per la sicurezza Progettazione Partendo dallo studio del progetto vengono implementate negli schemi elettrici della macchina le funzioni standard • arresto in sicurezza (SH), arresto operativo in sicurezza (SBH) • velocità ridotta in sicurezza (SG) • finecorsa software sicuro (SE), camme sicure (SN) Vengono previsti in questa fase elementi di sicurezza esterni (p.e. interblocchi per accessi, pulsanti di emergenza ecc.) o di tipo tradizionali oppure ne viene prevista la combinazione tramite la “logica programmabile sicura” (SPL).. Progettazione SPL Partendo dalla progettazione standard vengono realizzati i seguenti oggetti per la SPL: • schema funzionale • programma logico per l’area PLC • programma logico per l’area CN • blocchi funzionali necessari (p.e. DB18) Integrazione di questi oggetti nel sistema complessivo. Messa in servizio 4/24 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Partendo dalla progettazione sviluppata vengono messe in servizio le funzioni di sicurezza. Il cliente mette per questo a disposizione la macchina con gli azionamenti in grado di essere attivati e con il quadro elettrico cablato secondo quanto previsto nella fase di progettazione. 4 Offerta Descrizione delle prestazioni Protocollo di accettazione Partendo dalla documentazione della progettazione e dell’avvenuta messa in servizio viene steso un protocollo di accettazione per le funzioni di sicurezza. Tra queste operazioni citiamo: • descrizione della macchina (nome, tipo ecc) • descrizione dei concetti di servizio e di sicurezza • descrizione delle sicurezze specifiche per asse • test di tutte le funzioni di sicurezza compresa la logica SPL • protocollo dei risultati del test Al cliente viene consegnato il protocollo di accettazione in forma cartacea e su supporto elettronico . Procedimento per l’autorizzazione Supporto in tutte le fasi per ottenere l’autorizzazione presso un ente accreditato (p.e. BG/BIA) o presso grosso clienti finali. Workshop Workshop sull’argomento sicurezza di macchina vengono organizzati anche su specifiche richieste del cliente e, se desiderato, vengono tenuti anche presso il cliente. Possibili contenuti: • direttiva macchine, normative generali • norme europee (specifiche per quel tipo di macchina) • analisi dei pericoli, valutazione dei rischi • categorie di comando (secondo EN 954-1) • SINUMERIK safety integrated: funzioni e descrizione del sistema • Progettazione dei dati macchina • Messa in servizio • Protocollo di accettazione Hotline In caso di gravi anomalie o in caso di problemi alla messa in servizio è sempre disponibile un esperto sull’argomento “SINUMERIK safety integrated” al numero di telefono dell’hotline SINUMERIK. Service sul posto Personale esperto può analizzare sul luogo problemi ed anomalie. Le cause vengono individuate e rimosse oppure viene elaborato un concetto-soluzione che in caso di necessità può essere implementato. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/25 4.9 Dati di ordinazione e documentazione Nell’840C le funzioni base SI-1 sono disponibili. SI-2 con SPL è possibile solo con 840D. 4.9.1 Software Vedere par. 4.3.2 “Descrizione delle funzioni”. Software 840D Nr. di ordinazione Nota Opzione base 6FC5250-0AC10-0AA0 compreso 4 azionamenti Opzione asse 6FC5250-0AC11-0AA0 dal 5 azionamento Software 840C Nr. di ordinazione Nota Opzione base 6FC5150-0AC10-0AA0 compreso 4 azionamenti Opzione asse 6FC5150-0AC11-0AA0 dal 5 azionamento Le unità di regolazione devono essere ordinate sempre con il circuito di misura DMS. 4.9.2 Hardware SIMODRIVE Regolazione performance Nr. di ordinazione Nota Esecuzione 1 asse 6SN1118-0DG22-0AA0 Circuito di mis. per segnali in corrente Esecuzione 1 asse 6SN1118-0DG23-0AA0 Circuito di mis. per segnali in tensione Esecuzione 2 assi 6SN1118-0DH22-0AA0 Circuito di mis. per segnali in corrente Esecuzione 2 assi 6SN1118-0DH23-0AA0 Circuito di mis. per segnali in tensione Nota: Raccomandiamo l’ingresso per segnali in tensione. Le unità di regolazione devono essere ordinate sempre con il circuito di misura DMS. SIMODRIVE Regolazione standard Nr. di ordinazione Nota Esecuzione 2 assi 6SN1118-0DM23-0AA0 Circuito di mis. per segnali in tensione Nota: Le unità di regolazione devono essere ordinate sempre con il circuito di misura DMS. 4/26 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4 SINUMERIK 840C Periferia NCK Nr. di ordinazione Nota Unità di periferia mista I/O 6FC5111-0CB02-0AA0 16 ingressi, 16 uscite 0,4A Connettore a 37 poli 6FC9302-2BD01 con LED verdi Cavo di connessione 6FC9344-3XB-0AA1 unità-convertitore, 5m SINUMERIK 840D Periferia NCK Nr. di ordinazione Nota Blocco terminale NCU 6FC5211-0AA00-0AA0 per 8 moduli compatti DMP Ingressi digitali 6FC5111-0CA01-0AA0 DMP compatto, 16 ingressi Uscite digitali DC 24V, 0,5A 6FC5111-0CA02-0AA1 DMP compatto, 16 uscite Uscite digitali DC 24V, 2A 6FC5211-0CA03-0AA1 DMP compatto, 8 uscite Cavo di connessione 6FX2002-1CA01-1AB0 Bus azionam.-blocco terminale, 1m SINUMERIK 840C Safety Integrated Descrizione delle funzioni Nr. di ordinazione Nota Tedesco 6FC5 197-0AC50-0AP0 Documentazione per il costruttore Inglese 6FC5 197-0AC50-0BP0 Documentazione per il costruttore SINUMERIK 840D Safety Integrated Descrizione delle funzioni Nr. di ordinazione Nota Tedesco 6FC5297-5AB80-0AP0 Documentazione per il costruttore Inglese 6FC5297-0AB80-0BP0 Documentazione per il costruttore Francese 6FC5297-0AB80-0DP0 Documentazione per il costruttore Safety Integrated: breve descrizione Nr. di ordinazione Nota Tedesco 6ZB5411-0AG01-0BA0 Inglese 6ZB5411-0AG02-0BA0 Francese 6ZB5411-0AG03-0BA0 Italiano 6ZB5411-0AG05-0BA0 Svedese 6ZB5411-0AG06-0BA0 4.9.3 Documentazione Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/27 4.10 Certificazioni 4/28 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 4/29 Applicazioni 5 5.1 Sicurezza su linee di presse Controllori programmabili quale alternativa economica a soluzioni elettromeccaniche in applicazioni complesse Mentre le parti meccaniche delle presse idrauliche e meccaniche e delle linee di presse hanno un tempo di vita medio di alcuni decenni, il controllo e la tecnica di azionamento hanno invece un ciclo di vita assai più breve. E nel settore della tecnica di sicurezza gli intervalli di tempo per sostituzioni dovute a usura sono abbastanza ridotti. Vengono così sostituiti preventivamente, ogni due anni, gli usuali comandi di sicurezza. Sono perciò qui richieste soluzioni elettroniche non soggette a usura. In questo capitolo viene descritta, come soluzione esemplificativa, una linea di presse funzionante in uno stabilimento della casa automobilistica BMW. Descrizione della linea La linea è costituita da sei presse di grosse dimensioni equipaggiate con comando elettronico. Per il controllo due sono stati i punti più critici: da un lato la realizzazione dell’automazione della linea e dall’altro l’utilizzo della tecnica di sicurezza integrata al posto della tradizionale elettromeccanica. Per l’automazione della linea ogni pressa è stata equipaggiata con un PLC SIMATIC S5-115U con periferia decentrata (vedere Tabella 5.1). I compiti principali svolti dal PLC sono in breve: • gestione di camme elettroniche, • controllo di sicurezza, • comunicazione con l’azionamento principale, • posizionamento della mazza, del premilamiera e del cuscino per imbutitura, • regolazione della pressione della mazza, confronto pesi e cuscino per imbutitura, • interfaccia per la visualizzazione, 5/2 Safety Integrated - Manuale applicativo • interfaccia verso il controllo di sicurezza (abilitazione alla meccanica e raccolta di stati di funzionamento e segnalazioni d’allarme). • Lo spazio necessario nel quadro elettrico si riduce notevolmente fino anche di un 25% circa avendo così a disposizione ulteriore spazio per eventuali aggiunte. PLC al posto dei relè E adesso iniziamo a parlare dei compiti speciali che un comando “sicuro” deve assicurare. “Sicuro” significa in questo contesto che risponda alle caratteristiche della categoria 4 della norma europea EN 954-1. Il piccolo controllore programmabile SIMATIC S5-95F/P soddisfa pienamente questa direttiva macchine grazie alla struttura ridondata con un riconoscimento errori estremamente efficace e con un completo autotest. Esso sostituisce quindi gli usuali relè a contatti guidati ed offre i vantaggi di un moderno PLC liberamente programmabile anche nel settore della sicurezza delle presse. • I relè utilizzati devono essere sostituiti, in dipendenza dal funzionamento della pressa a colpo singolo con alcuni milioni di cicli all’anno, in media dopo due anni; e questo significa circa 30 relè per pressa! Elementi soggetti ad usura come contattori e relè non si usano più riducendo così sensibilmente i tempi di manutenzione. • Cortocircuiti, collegamenti incrociati degli elementi di servizio ed il cablaggio vengono sorvegliati con sicurezza dal SIMATIC S5-95F/P. Gli errori vengono riconosciuti prima che questi possano portare al fermo della produzione. Tramite routine interne è possibile avere una diagnosi chiara e precisa fino al riconoscimento dell’ingresso o dell’uscita affetta da errore. • La messa in servizio è molto più breve. Nel cablaggio del SIMATIC S5-95F/P non è possibile effettuare errori grazie al numero contenuto di collegamenti e ad una disposizione standard dei morsetti di cablaggio sui moduli d’ingresso e uscita. Nei comandi tradizionali errori di cablaggio sono all’ordine del giorno costando quindi tempo e denaro. Siemens S.p.A. Uomini e presse Il funzionamento con alimentazione manuale può oggi avvenire solo nella fase di avviamento per la produzione o di nuovi particolari o di piccoli lotti o per produzioni speciali. Il nodo sta proprio qui: le presse non devono essere pericolose per il personale addetto! Ogni pressa deve disporre di tutti i dispositvi di sicurezza. A seconda della dimensione dei pezzi, su una pressa possono essere necessari fino a quattro addetti per il caricamento e lo scarico dei pezzi. Per questo si è scelto di collegare al SIMATIC S5-95F/P fino a quattro pulpiti di comando a due mani oltre al funzionamento di attrezzaggio. La mazza della pressa viene messa in marcia con sicurezza a seconda del tipo di funzionamento scelto. Normalmente la mazza viene frenata dolcemente mentre in caso di pericolo essa viene arrestata rapidamente. Funzionamento automatico Nel funzionamento automatico i problemi principali per il comando di sicurezza sono altri. Nell’intorno di una pressa infatti si devono realizzare ulteriori funzioni di sicurezza . Le zone di lavoro dei dispositivi di caricamento e di prelievo come pe. robot o feeder, devono essere particolarmente controllate e tenute in sicurezza tramite cancelli di protezione, barriere luminose o prodotti analoghi. Tutti i pulsanti di emergenza della linea di presse si devono raggruppare, con criterio, in aree di emergenza. A seconda dell’estensione dell’impianto complessivo sono sensati criteri che ripartiscono su diversi comandi i molteplici compiti di sicurezza per realizzare unità funzionali autarchiche le più piccole possibili. 5 Schutztür Zweihandbedienpult NOT-AUSTaster Schutztür Schutztür Schiebetür Schiebetür Lichtvorhang und Barrieren Lichtvorhang und Barrieren M M Bremse Kupplung Nocken Laufwächter Bremse Kupplung Nocken Laufwächter Lichtvorhang und Barrieren Schiebetür Schiebetür Schutztür Schutztür Schutztür Belader Presse 1 Roboter (oder Feeder) Presse 2 Tabella 5/1 Schema a blocchi della linea di presse. Ognuna delle sei presse della linea è stata equipaggiata con un SIMATIC S5.-115U Sicurezza Conclusione I compiti del funzionamento con alimentazione manuale e della produzione a ciclo continuo vengono risolti insieme dall’hardware e dal software: tramite apparecchiatura in configurazione ridondante, tramite routine firmware interne come p.e. test sul corto circuito, tramite i moduli di sicurezza approvati dall’ispettorato tedesco Acciai e Metalli III come i comandi a due mani , i dispositivi di controllo dei cancelli di protezione, i controlli dei programmatori di camme e dei finecorsa, i pulsanti di emergenza o le barriere luminose. Sono così soddisfatte tutte le esigenze delle linea di presse. Tutto questo è stato certificato sull’impianto qui descritto da un ente pubblico tedesco. L’impianto qui brevemente descritto è in funzionamento dalla metà del 1995 ed è il primo impianto realizzato con questa nuova tecnica. Qui il controllo di sicurezza della pressa rivela tutti i suoi vantaggi: tra cui l’assenza di parti soggette ad usura, il confortevole controllo errori, la semplificata messa in servizio ed il minor spazio nell’armadio elettrico. Grazie alle loro funzioni interne ed ai moduli software certificati, i controllori programmabili ad elevata sicurezza si possono usare in modo flessibile su moltissime presse. Essi rappresentano così la base per ulteriori equipaggiamenti nel settore delle presse non solo per le singole presse meccaniche ed idrauliche ma anche per impianti complessivi come abbiamo qui descritto. Figura 5/2 Il piccolo controllore SIMATIC S5-95F/P risponde alle normative di sicurezza grazie alla struttura ridondata con riconoscimento errori ed autotest Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/3 5.2 SIMATIC S5-95F 5.2.1 Sistemi di trasporto nell’industria automobilistica S5-95F sulle linee di produzione della Mercedes classe A Nello stabilimento di Rastatt (RFT) della Daimler-Benz viene prodotta di serie la nuova Mercedes della classe A. Ogni area di montaggio è equipaggiata con apparecchiature di controllo che rispondono ai più moderni stand della tecnica. Questo vale anche p.e. per la protezione delle persone e delle macchine sulle linee di lastratura (carrozzeria), di finitura e sui servizi ausiliari di stabilimento. Al posto della tecnica di sicurezza tradizionale la Daimler-Benz ha deciso di utilizzare qui il controllore fail-safe SIMATIC S5-95F. La realizzazione di concetti di sicurezza nel settore protezione di macchine e di persone con l’aiuto di controllori programmabili sicuri da errori è stata possibile solo dal 1994 con l’introduzione sul mercato del SIMATIC S5-95F. Questo ritardo è dipeso tra l’altro dal fatto che le norme speciali per questi settori sono molto restrittive e lo stand della tecnica ha avuto bisogno di tempo per poterle soddisfare. tezione per entrare e uscire da determinate zone, funzioni di muting ( cortocircuitare la barriera luminosa per la durata del percorso tra l’entrata e l’uscita) e pedane a interruttore. Il controllore sicuro da errori SIMATIC S5-95F è stato utilizzato dal 1994 in numerosissime applicazioni ove il failsafe è irrinunciabile, fornendo ottimi risultati e definendo così lo stand della tecnica di sicurezza nel settore della protezione delle persone e delle macchine. Negli impianti precedenti tutte queste aree di sicurezza sono sempre state equipaggiate con componenti elettromeccanici di sicurezza convenzionali (relè, contattori, dispositivi di emergenza). Con l’impiego del SIMATIC S5-95F tutti questi componenti non servono più. Risparmi con l’impiego di controllori fail-safe Nella fabbrica automobilistica di Rastatt i dispositivi di sicurezza delle isole di lavoro lungo le linee di lastratura hanno rappresentato l’impiego principale dell’ S5-95F. Oltre sessanta sistemi controllano qui molte funzioni di sicurezza delle varie isole. Tra queste pulsanti di emergenza, interruttori di manutenzione, cancelli di manutenzione, barriere luminose quali pro- Se si fa un confronto tra la tecnica di sicurezza convenzionale cablata ed il SIMATIC S5-95F non si deve fare una valutazione solo sul prezzo di acquisto che può essere svantaggioso per il SIMATIC su impianti estesi. Tra le valutazioni da fare occorre tener presente per le potenzialità di risparmio anche le seguenti caratteristiche: • spazi ridotti nei quadri elettrici, • costi di ingegnerizzazione contenuti, • eliminazione di errori di cablaggio, • tempi di arresto contenuti grazie alla efficace diagnosi, • documentazione prodotta automaticamente, • per impianti uguali la possibilità di dupplicarli senza errori. Inoltre la disponibilità degli impianti progettati come sicuri viene aumentata perché la componentistica elettromeccanica viene sostituita dall’elettronica eliminando così le parti usurabili. Tutto il potenziale della famiglia SIMATIC Il SIMATIC S5-95F fa parte a tutti gli effetti della famiglia di controllori programmabili SIMATIC con tutti i vantaggi che ne derivano. Tra questi si può citare la programmazione, la documentazione, le funzioni di test e, con il pacchetto di programmazione Tabella 5/3 Per impianti ad alto rischio per macchie e persone come p.e. le linee di lastratura di autovetture, il controllore fail-safe SIMATIC S5-95F gestisce in modo ottimale la sicurezza 5/4 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5 standard, anche moltissime possibilità di comunicazione per esempio il collegamento con il controllore standard SIMATIC S5-115U tramite semplice accoppiamento punto a punto o tramite PROFIBUS. I noti potenti concetti di diagnostica del SIMATIC ed un aggiuntivo pacchetto di configurazione e diagnosi con segnalazioni con testo in chiaro riducono considerevolmente i tempi di fermo macchina per la ricerca dei guasti. Per poter meglio coordinare tutti i fornitori delle varie sezioni degli impianti dello stabilimento di Rastatt in modo che tutte le forniture fossero omogenee e compatibili, è stata stesa, nel quadro della partnership tra Siemens e Daimler-Benz per questo progetto riguardante i comandi e la tecnica di visualizzazione, la specifica “ S5-95F: direttive per la progettazione”. Questa direttiva è servita come linea guida per i progettisti ed i fornitori dei vari impianti e tratta temi quali: • configurazione hardware dell’S5-95F ed indirizzamento della periferia. • progettazione con il tool software COM95F. • struttura del programma con biblioteca programmi. • utilizzo delle emergenze. • barriere luminose con funzioni di muting. • interfaccia di comunicazione con il SIMATIC S5-115U. • lista di attribuzione campione ed esempio di programma. Su alcuni modelli che simulavano tutte le apparecchiature e dispositivi di sicurezza dello stabilimento di Rastatt compreso il controllore fail-safe S5-95F sono stati scritti e testati i programmi applicativi. verificato da ultimo anche il concetto complessivo elaborato ed i tempi di reazione. In particolare l’oggetto della prova è stata la riproducibilità dei tempi di disattivazione tramite S5-95F che devono essere indipendenti dal programma applicativo. Integrazione nel sistema di supervisione dell’impianto Poiché il SIMATIC S5-95F fa parte integrante della famiglia di controllori SIMATIC anche l’integrazione di questo con il sistema di supervisione dell’impianto non ha rappresentato alcun problema. Tramite una economico collegamento punto a punto ogni controllore fail-safe è stato collegato al proprio controllore S5-115U (CPU 945) di impianto. A sua volta il controllore d’impianto è collegato ad un pannello operatore di supervisione (Human Machine Interface) per tenere sotto controllo l’impianto. con il supporto del bus di comunicazione si possono così trasferire, emettere ed archiviare in modo automatico con testo in chiaro dai vari S5-95F segnalazioni di diagnosi quali lo stato degli elementi di sicurezza pe. dei pulsanti di emergenza che viene visualizzato nella relativa pagina video. Nello stabilimento automobilistico di Rastatt i controllori programmabili failsafe SIMATIC non sono stati utilizzati solo sulle linee di lastratura. Anche in altre aree dello stabilimento questi gestiscono funzioni di controllo orientate alla sicurezza: • nell’area di allestimento (o montaggio finale) della nuova vettura della classe A sono utilizzati ben otto S595F per i dispositivi di sicurezza delle isole meccanizzate (p.e. incollatura automatica del parabrezza o montaggio dei sedili). • nell’area trattamenti superficiali sono installati dodici sistemi S5-95F per i dispositivi di sicurezza dei sistemi di verniciatura. Per impieghi rilevanti per la sicurezza quali emergenze e muting per barriere luminose sono disponibili speciali blocchi funzionali standard certificati dall’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (BIA). • nell’area degli impianti tecnici di stabilimento sette S5-95F governano e controllano i bruciatori della centrale termica di stabilimento. Su questi modelli per test il BIA ha Tutti i sistemi stanno funzionando Figura 5/4 Tramite un collegamento standard tra l’S595F ed il controllore S5-115U sovraordinato tutti gli stati di funzionamento e le segnalazioni possono essere visualizzate su un sistema di supervisione Figura 5/5 Il raggruppamento di più funzioni di sicurezza di una area di lavoro in un unico controllore fail-safe S5-95F porta a risparmiare spazio nel quadro elettrico senza errori e con la più completa soddisfazione dei responsabili di stabilimento. Al termine del funzionamento di test il pacchetto di sicurezza del impianto complessivo è stato infine verificato dal BIA. Come risultato è stato confermato il rispetto di tutti gli obiettivi di sicurezza come pure il rispetto dei tempi di disattivazione riproducibili. La produzione di serie delle vetture della classe A è così potuta iniziare “in modo sicuro” da metà ottobre 1997 anche con un particolare riguardo alla sicurezza delle persone e dei macchinari. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/5 5.2.2 Protezione del personale sui robot di saldatura a portale Funzioni Il PLC fail-safe SIMATIC S5-95F è stato configurato, programmato e messo in servizio in un tempo estremamente breve da un centro di competenza Siemens H/F (sistemi disponibili e sicuri). La lettura delle posizioni istantanee del robot avviene con il supporto di due programmatori di camme fissate al robot e collegati in modo ridondante con moduli di periferia esterni al SIMATIC S5-95F. A seconda del tipo di funzionamento scelto e della posizione, vengono controllate le fotocellule di percorso longitudinale e trasversale. Se una di queste fotocellule viene interrotta dal personale di servizio, avviene una disinserzione sicura e garantita del movimento in corso nel giro di max. 10ms, indipendentemente dal tempo di ciclo del PLC. Viene inoltre controllata pure la posizione del braccio operativo del robot e l’esatta posizione del robot stesso all’interno di una zona delimitata da fotocellule. Nel caso in cui il braccio mobile superi la zona delimitata dalle fotocellule, si attiva parimenti un arresto immediato. Le coordinate istantanee del robot vengono trasmesse, tramite uscite del SIMATIC S5-95F, ad un controllore sovraordinato per essere visualizzate. Per la determinazione della posizione del robot è stato sviluppato un blocco di programma standard parametrizzabile che consente l’ampliamento dell’impianto a più zone delimitate da fotocellule in modo semplice. SIMATIC S5-95F Fotocellule Programmatore di camme Tabella 5.6 Schema a blocchi del sistema di sicurezza 5/6 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. • spazi contenuti nel quadro elettrico • flessibilità • prezzo interessante • tempi di reazione ridotti • efficaci possibilità di diagnostica • semplice adattamento della progettazione in caso di ampliamenti futuri • possibilità di sviluppare blocchi funzionali standard certificabili • sicurezza elevata Struttura del sistema: 1 PLC SIMATIC S5-95F con 64 DI/DO di periferia rilevanti per la sicurezza 24 DI/DO di periferia non rilevanti per la sicurezza Costruttore del robot: Bisiach & Carru, Torino, I Robot PLC sovraordinato Vantaggi per il cliente 5 Tabella 5/7 Robot a portale per saldatura tipo TJKP7 Tabella 5/8 Quadro elettrico contenente il SIMATIC S5-95F Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/7 5.2.3 Locomotive radiocomandate Comando a distanza di locomotive p.e. di locomotive diesel per centri di smistamento vagoni ferroviari La Soc. NEGA GmbH di Oberhausen (Repubblica Federale Tedesca) costruisce vetture per rotaie (non solo locomotive destinate al solo uso su rotaia ma anche vetture combinabili rotaia/strada) e revisiona o trasforma vecchie vetture che possono funzionare senza guida alcuna. Una delle vecchie vetture revisionate è una locomotiva per centri di smistamento del tipo Henschel DAG 240 per la ditta MIGROS Betriebe GmbH di Birsfelden (Confederazione Elvetica). Questa locomotiva ha una potenza di circa 250 PS e può raggiungere una velocità massima di 20 Km/ora. Può inoltre funzionare senza macchinista. Compiti Realizzazione Per la realizzazione delle funzioni di sicurezza è stato utilizzato un controllore compatto modulare ed autarchico, il SIMATIC S5-95F. Compiti principali di questo controllore fail-safe sono le conversioni senza errore dei segnali di comando provenienti dal ricevitore, il controllo di entrambi i pulpiti di comando manuale nel funzionamento senza conducente, il controllo della locomotiva, il controllo con sicurezza del motore e del cambio come pure l’arresto di emergenza al superamento di determinati valori limite. I parametri rilevanti per la sicurezza controllati sono tra gli altri temperatura del cambio e del motore, aria compressa, pressione dell’olio nel motore e nel cambio e velocità della vettura. Il controllore fail-safe SIMATIC S5-95F in questa applicazione è stato collegato con il comando radio tramite periferia E/A esterna rilevante per la sicurezza. Il controllore S5-95F controlla l’elaborazione dei segnali di comando che possono arrivare dal comando a distanza o da entrambi i pulpiti di comando locali. Questi segnali vengono convertiti quindi in segnali di comando per il motore ed il cambio. Inoltre l’S5-95F gestisce il controllo errori e la corretta inserzione del motore e del cambio come pure la disattivazione in caso di emergenza al superamento dei parametri critici di sicurezza. Gli stati di funzionamento relativi della locomotiva per centri di smistamento (marcia avanti o marcia indietro) vengono segnalati sul pulpito locale di servizio. Motore Pulpito di servizio sinistro Comando a distanza SIMATIC S5-95F Pulpito di servizio destro Cambio Fig 5/9 Schema a blocchi del comando 5/8 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5 Figura 5/10 Controllore SIMATIC S5-95F con 64 E/A di periferia rilevanti per la sicurezza e 16 E/A di periferia non rilevanti per la sicurezza Figura 5/11 Quadro elettrico con l’S5-95F ed il radiocomando installato sulla locomotiva Vantaggi per il cliente • spazi contenuti nel quadro elettrico • flessibilità • prezzo contenuto • omologazione dell’S5-95F da parte dell’ente federale tedesco delle ferrovie • confortevoli possibilità di diagnosi per una rapida ricerca degli errori • riutilizzo con eventuale riadattamento della progettazione per altri impianti • stand elevato di sicurezza Costruttore: NEWAG GmbH, Oberhausen Cliente finale: MIGROS Betriebe, Birsfelden (CH) Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/9 5.2.4 Ottovolanti per lunapark Introduzione La società francese Reverchon è dal 1927 uno dei più importanti costruttori di attrezzature per lunapark e realizza oltre alle nostalgiche giostre anche autoscooter, giochi con l’acqua ed ottovolanti. Nonostante l’elevata velocità ed i percorsi avventurosi, i passeggeri devono essere riportati di nuovo a terra in modo sicuro, sani e salvi. Funzioni Per la sicurezza dei passeggeri, le prestabilite distanze di sicurezza tra le navicelle o barchette devono essere garantite indipendentemente dal tipo di funzionamento. Nel caso peggiore le navicelle o le barchette devono essere arrestate senza collisione in modo sicuro. Per questo vengono montati sensori ridondanti nei punti più importanti delle guide su cui si muovono i mezzi. Il SIMATIC S5-95F elabora queste informazioni e sblocca, in caso di necessità, tramite uscite rilevanti per la sicurezza, i freni a suo tempo azionati. Si possono inoltre riconoscere durante il loro funzionamento componenti difettosi in modo tale che i lavori di manutenzione possono essere eseguiti senza interrompere il normale funzionamento. 5/10 Safety Integrated - Manuale applicativo Figura 5/12 Tipico impianto da parco divertimenti Realizzazione Sulla base delle esperienze fatte con la programmazione dei controllori standard della famiglia SIMATIC, la società Reverchon, dopo un corso dedicato all’S5-95F, è stata in grado di stabilire, tramite una analisi dei rischi delle singole fonti di pericolo, la classe di rischio e di scegliere di conseguenza i sensori e gli attuatori. Infine il SIMATIC S5-95F è stato programmato come un controllore standard ad un canale non ridondante. Siemens S.p.A. 5 Caratteristiche tecniche Vantaggi per i clienti • ottovolante con gondole girevoli • flessibilità • superficie complessiva: 42m x 19m x 15 m • possibile il funzionamento limitato con uno e persino più errori d’impianto • lunghezza del circuito: 420m • durata di un giro: due minuti e mezzo • 9 gondole con 4 posti cad. • capacità d trasporto/ora: 900-1000 persone • velocità minima: 4-5 m/s • velocità massima: 10 m/s • 150 punti di arresto Tabella 5/13 Caratteristiche tecniche • diagnostica ricca ed efficace per una veloce localizzazione dell’errore anche via modem. eventuali fermi di impianto si riducono al minimo • progettazione adattabile e trasferibile su altri impianti • semplificazione nella certificazione dell’impianto essendo il SIMATIC S5-95F certificato dal TUV Costruttore: Società REVERCHON, Samois, Francia Cliente finale: Spinning Coaster, Fiume, Slovenia Struttura dell’S5-95F: Ingressi/uscite rilevanti per la sicurezza : 60 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/11 5.2.5 Comando bruciatori in una centrale termica La società ESP-GEKO GmbH con sede a Monaco di Baviera (RFT) costruisce e mette in servizio centrali termiche per produrre energia elettrica. Una di queste centrali si trova a Feldberg (RFT) ed è stata attivata con successo nel 1998. La centrale possiede due linee di bruciatori con ciascuna una propria caldaia per la produzione di 12,5 tonnellate di vapore per caldaia. La turbina a vapore è stata dimensionata per una potenza di 5MW. Funzioni Per la realizzazione delle funzioni di sicurezza richieste da questo tipo di impianto sono stati utilizzati tre controllori programmabili fail-safe SIMATIC S5-95F. Compiti principali di questi tre sistemi di automazione sicuri sono il controllo dell’impianto di combustione e del sistema di alimentazione dell’acqua e dell’aria compressa. Realizzazione Vantaggi per il cliente: I tre SIMATIC S5-95F fail-safe sono in questo impianto collegati tramite MODBUS con un controllo di processo sovraordinato. • spazi ridotti nel quadro elettrico Tutti i valori di processo controllati dai SIMATIC S5-95F possono essere visualizzati dal sistema di controllo del processo e protocollati. Per agevolare la diagnosi e la rimozione di possibili errori , le segnalazioni di sistema del SIMATIC S5-95F vengono parimenti inviate tramite MODBUS al sistema di controllore del processo e lì visualizzate. Le esigenze della società che gestisce l’impianto riguardo la manutenzione economica a distanza dei singoli S5-95F si sono potute realizzare in modo molto semplice tramite modem. • in caso di guasto di un controllore fail-safe il resto dell’impianto resta ancora disponibile I parametri rilevanti per la sicurezza controllati sono, tra gli altri, il controllo della pressione del vapore, la temperatura della caldaia, il tempo di preventilazione, la depressione nella camera di combustione, la pressione dell’acqua di alimentazione, il contenuto di ossigeno, il sistema di alimentazione dell’acqua e di rimozione delle ceneri della combustione ed infine il sistema di alimentazione dell’aria compressa. 5/12 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. • flessibilità • prezzo contenuto • possibilità di manutenzione a distanza • possibilità di comunicazione tramite MODBUS o PROFIBUS • possibilità di colloquiare con un controllo di processo • possibilità di diagnosi completa per la localizzazione degli errori • semplicità nel trasferimento e nell’adattamento della progettazione su altri impianti. 5 Costruttore: Società ESP-GEKO GmbH, Monaco (RFT) Sistema di controllo del processo Cliente finale: Soc. Infratec, Feldberg (RFT) Controllo fail-safe: tre SIMATIC S5-95F collegamento via MODBUS, 60 I/O rilevanti per la sicurezza per controllo. SIMATIC S5-95F Centrale SIMATIC S5-95F Linea bruciatore 1 SIMATIC S5-95F Linea bruciatore 2 manut. a distanza Tabella 5/13 Schema a blocchi dell’impianto Figura 5/14 Quadro elettrico con il SIMATIC S5-95F ed il modem per la manutenzione a distanza Figura 5/15 Visualizzazione dell’S5-95F sul sistema di controllo del processo Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/13 5.2.6 Tecnica di controllo del processo: produzione di polistirolo La società BPM di Breda (Olanda) appartiene al gruppo Schell ed è leader nella produzione di polistirolo. Nel gennaio 1998 è stata messa in servizio con successo accanto all’impianto esistente una ulteriore linea di produzione con una capacità annua di 40.000 tonnellate. L’impianto funziona con pressione e temperature elevate e con materiali altamente esplosivi. Funzioni Per coprire i rischi di sicurezza legati alla produzione sono stati utilizzati due controllori compatti fail-safe SIMATIC S5-95F. Compito principale delegato a questi controllori è il controllo sicuro del processo di polimerizzazione. Tra i parametri critici per la sicurezza controllati citiamo innanzitutto la temperatura e la pressione. Nel caso che questi parametri superino i loro valori limite ammessi, in caso di fallimento delle normali reazioni previste, viene comandata, tramite l’S5-95F, la riduzione del flusso della materia prima e, come ultima possibilità, l’interruzione del processo di polimerizzazione. In questo caso la linea di produzione viene portata completamente in uno stato sicuro. Solo quando tutti i componenti non rilevanti per la sicurezza sottordinati “falliscono”, e ne può derivare uno stato pericoloso, intervengono i PLC S5-95F. Vantaggi per il cliente Realizzazione • possibilità di comunicazione ad alta disponibilità e contemporaneamente rilevante per la sicurezza su bus PROFIBUS standard A causa della disponibilità entrambi i controllori S5-95F sono collegati tramite PROFIBUS DP ridondato con il sistema di controllo del processo sovraordinato e con il controllore ad elevata disponibilità S5-155H. I due PLC S5-95F comunicano tra di loro in modo ridondante e sicuro tramite PROFIBUS standard. Tutti i dati di processo controllati possono così essere visualizzati sul sistema di controllo del processo e lì protocollati. E’ inoltre possibile in ogni momento impostare nuovi valori limite per i parametri controllati direttamente dal controllo di processo via PROFIBUS. Entrambi gli S5-95F in questa struttura d’impianto sono utilizzati come i cosiddetti dispositivi di protezione MSR. Per l’ammortamento di un impianto di produzione la disponibilità è un postulato irrinunciabile. Per questo il processo vero e proprio è controllato da un PLC ad elevata disponibilità quale il SIMATIC S5-155H. 5/14 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. • spazi ridotti nel quadro elettrico • flessibilità • prezzo contenuto • comunicazione con il controllo di processo • possibilità di diagnosi efficace per la localizzazione degli errori • semplice programmazione. 5 Figura 5/16 Ethernet S5-155H PROFIBUS SIMATIC S5-95F SIMATIC S5-95F Tabella 5/17 Schema a blocchi dell’impianto Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/15 5.2.7 Trasporto di persone nella miniera di sale di Berchtesgaden Introduzione La ferrovia elettrica costruita dalla Soc. Scharf GmbH di Hamm (RFT) per i visitatori della miniera di sale di Berchtesgaden è in funzione con pieno successo dal 1996. Con una capacità massima di trasporto di 6.600 persone al giorno, riesce a fare fronte anche ai giorni di maggiore affluenza trasportando i visitatori nella miniera in modo sicuro e senza lunghi tempi di attesa. La Soc. Scharf è leader mondiale nel settore dei sistemi di trasporto guidati per le miniere sotterranee. Gli impianti principali prodotti sono vagoni appesi ad una monorotaia, ascensori speciali e sistemi di seggiovie. La Soc. Scharf consegna i suoi impianti anche altri settori industriali con problematiche analoghe a quello dell’industria mineraria quali le costruzioni di tunnel e di pozzi. Figura 5/18 SIMATIC S5-95F sotto i sedili della vettura trainante La precedente ferrovia azionata a fune ha trasportato dal 1911 circa 19,5 milioni di visitatori ed è stata sovente sfruttata alla sua capacità massima. Alla ricerca di un sistema di trasporto con un proprio sistema di azionamento che aumentasse il numero delle persone trasportate con una contemporanea riduzione del numero di addetti, la società che gestisce il trasporto ha scelto un impianto automatizzato a sezioni con capotreno. Quattro treni ciascuno con otto carrozze trasportano per corsa e per treno 55 persone. La velocità massima all’avviamento è di 2,5 m/s e all’arrivo è di 3,5 m/s; ogni 300 secondi parte un nuovo treno . il percorso complessivo di 1.400 metri è suddiviso in sei sezioni in ognuna delle qual è installato subito dopo un segmento normale di binario un segmento di frenatura. In un segmento di frenatura la carrozza (vettura ) viene frenata se nel segmento successivo si trova ancora una vettura. 5/16 Safety Integrated - Manuale applicativo Figura 5/19 SIMATIC S5-95F installato in quadro elettrico per il controllo dei vari segmenti Realizzazione Le più severe esigenze in merito alla sicurezza dell’intero sistema di comando della ferrovia della miniera sono state pienamente soddisfatte utilizzando più sistemi fail-safe SIMATIC S5-95F. Per il comando della locomotiva il controllo è stato installato direttamente sulla locomotiva stessa Siemens S.p.A. mentre per il controllo delle varie sezioni è stato installato in quadri elettrici a terra. In conformità all’analisi di rischio secondo le norme DIN V 19250 i controllo delle locomotive sono sottoposti alla classe di sicurezza 3 ,4, e 5 mentre il controllo delle vetture nei vari segmenti è sottoposto alla classe 5. 5 Comando delle vetture Per il comando delle vetture il SIMATIC S5-95F è stato collocato sotto il sedile laterale della vettura trainante che, con le sette vetture agganciate, costituisce uno dei quattro treni della miniera. Ogni vettura dispone di un proprio azionamento ed ogni motore è dotato di un freno che si attiva automaticamente in caso di mancanza di tensione. Ulteriori componenti elettromeccanici sono le doppie spazzole, i convertitori di frequenza ed i datori di segnale. L’S5-95F controlla la correttezza dei parametri introdotti per la velocità delle vetture ed i ritardi alla frenatura nel funzionamento semiautomatico ed automatico. Il conducente può inoltre, tramite manovella di guida, influire direttamente sulle funzioni di ritardo o di frenatura di emergenza e, in caso estremo, arrestare tutto il treno tramite i dispositivi di emergenza. Anche questa funzione viene controllata dal SIMATIC S5-95F. con ognuno dei SIMATIC S5-95F del segmento successivo. In parallelo a questo vengono scambiati dati, tramite una comunicazione standard, con il livello centrale di gestione e supervisione. Comunicazione Il binario di alimentazione viene controllato centralmente tramite un SIMATIC S5-115U con CPU 943 e tramite un pannello operatore OP 25 che rappresenta il sistema di servizio e supervisione d’impianto. La comunicazione standard tra questa stazione di testa ed i comandi dei vari segmenti per il servizio e la supervisione avviene tramite il sistema di bus SINEC L1 funzionante secondo il principio master-slave. I SIMATIC S5-95F collegati comunicano parimenti tra di loro sullo stesso sistema di bus ma in questo caso la trasmissione dei dati avviene in modo sicuro. Per questo sistema di bus sono disponibili gateways per PROFIBUS. In caso di nuovi impianti è possibile già oggi far comunicare tra loro i SIMATIC S5-95F in modo sicuro sul bus standard PROFIBUS mentre avviene un contemporaneo scambio dati con componenti standard. La comunicazione tra i controllori failsafe SIMATIC S5-95F installati sulle quattro vetture trainanti ed i controllo dei vari segmenti del percorso avviene tramite contatti installati sui binari. Costruttore: Maschinenfabrik Scharf GmbH, Hamm, (RFT) Cliente finale: Salzbergwerk, Berchtesgaden (RFT) Controllori installati: 4 SIMATIC S5-95F sulle vetture trainanti, 6 SIMATIC S5-95F sui vari segmenti di ferrovia, 1 SIMATIC S5-115U (CPU 943) con OP 25. Controllo dei vari segmenti Per ognuno dei sei segmenti di frenatura e corsa è stato utilizzato un S595F. Compito principale di questi SIMATIC S5-95F installati in quadri elettrici a terra è di attivare il segnale di via libera sulle linee di contatto tra vettura e binario come pure la comunicazione rilevante per la sicurezza Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/17 5.2.8 Comando a distanza VICOS OC 15 per cabine di blocco a relè Nel posto centrale di comando e di gestione del traffico ferroviario urbano ( metropolitane e linee tranviarie) ed industriale in tutto il mondo si devono poter comandare e controllare tutte le cabine di blocco collegate sia esse elettroniche o tradizionali a relè. Con l’introduzione della cabine di blocco SICAS (Siemens Computer Aided Signalling) è stato sviluppato un sistema di controllo VICOS OC 100 con postazioni di servizio che soddisfa pienamente le esigenze di multifunzionalità. il comando a distanza VICOS OC 15 utilizza come centrale la postazione di servizio di VICOS OC 100 . Per il trasferimento dei dati si utilizzano sistemi che si trovano normalmente sul mercato quali il SIMATIC S5-95F, collegamenti a bus o punto a punto. La nuova stazione di comando a distanza sviluppata è modulare ed impiega componenti hardware dell’ultima generazione, i controllori S7 ed S5 della famiglia SIMATIC. Questo hardware standard è disponibile in tutto il mondo. Una stazione di comando a distanza consente, in dipendenza dal carico del telegramma Figura 5/20 Carrozza tranviaria della Soc. Ustra Hannoversche Verkersbetriebe AG nel quartiere fieristico di Hannover e dal mezzo di comunicazione, la comunicazione con max 16 partner (postazioni di servizio, sistemi di gestione). Il controllo a distanza VICOS OC 15 è stato testato in accordo alle norme tecniche di sicurezza ferroviarie (norma Mu 8004) emanate dall’ufficio federale ferroviario della Repubblica Federale Tedesca. In merito alla sicurezza il comando a distanza non deve essere visto come un isola ma come membro della cassetta di comunicazione “posto di servizio cabina di blocco”. Il comando a distanza si utilizza per l’interfacciamento di una zona di disinserzione in una stazione di blocco a relè. Esso realizza l’interfaccia dati di processo per la cabina di blocco a relè che può così essere direttamente controllato dal sistema di controllo VICOS OC 100. Dispositivi di servizio e visualizzazione Per il sistema di comando a distanza VICOS OC 15 non è disponibile alcun dispositivo di servizio e visualizzazione. Il sistema viene controllato dai dispositivi del sistema di servizio VICOS OC 100. Referenze Il comando a distanza VICOS OC 15 è utilizzato attualmente presso le seguenti società: • Lausitzer Braunkohle AG, Senftenberg, RFT • Rheinbraunkohlenwerk AG, Koln, RFT • Verkehrs- Aktiengesellschaft Nurnberg (VAG), Nurnberg, RFT • Ustra Hanmnoversche Verkehrsbetriebe AG, Hannover, RFT (Tabella 5.16). Configurazione hardware L’hardware della stazione di comando a distanza (Tabella 5.21) è basata sul controllore programmabile fail-safe SIMATIC S5-95F (confronto sicuro con certificazione dell’ispettorato federale delle ferrovie tedesche) e dal SIMATIC S7-400 (come canale originale e di riferimento). Per il collegamento alla centrale di comando a distanza secondo lo schema a blocchi riportato il Tabella 5.22 è 5/18 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Figura 5/21 Hardware della stazione di comando a distanza VICOS OC15 nel quadro elettrico possibile utilizzare una rete locale, il PROFIBUS o un accoppiamento via modem. Se si devono collegare più stazioni di comando a distanza oppure cabine di blocco SICAS alla rete locale o al PROFIBUS , queste, per motivi di disponibilità, possono essere raddoppiate. Il numero dei partner possibili che possono comunicare con una stazione di comando a distanza può essere al massimo di 16. Sicurezza nella tecnica di segnale La sicurezza del comando a distanza VICOS OC15 è basata sul controllore programmabile fail-safe SIMATIC S595F per eseguire i confronti necessari nelle stazioni di comando a distanza. La centrale di comando a distanza viene realizzata utilizzando il VICOS OC 100. Le visualizzazioni ed i comandi vengono salvati tramite adeguate procedure. L’accesso alle segnalazioni da parte delle cabine di blocco avviene tramite hardware ad un canale. Segnalazioni invece rilevanti per la sicurezza vengono attivate in modo antivalente tramite un canale di riferimento. I processori (canale originale e canale di riferimento) si scambiano reciprocamente le segnalazioni scannerizzate e memorizzano stati di particolari elementi. Entrambi i processori ese- 5 guono la valutazione delle novità e generano in modo indipendente tra di loro i telegrammi di segnalazione di stato. Questi vengono trasferiti da entrambi i processori al “comparatore di sicurezza” che li confronta. In caso di irregolarità il SIMATIC S5-95F, come comparatore sicuro, attiva un blocco per il trattamento dei comandi che necessitano di abilitazione e genera una segnalazione d’errore alla centrale. Questo blocco viene rimosso se una determinata subroutine viene eseguita senza errore. Solo il processore del canale originale invia il telegramma di segnalazione di stato alla centrale. Se le segnalazioni devono essere attivate da segnali di rilevatori luminosi del banco di manovra, gli stati degli indicatori luminosi degli elementi (p.e. di uno scambio) vengono combinati logicamente tra di loro. Per ogni comando in uscita viene controllata la via dei dati rileggendo un ingresso digitale nel canale di riferimento. Per comandi che richiedono Centrale S7-400 segnalazioni valenti S7-400 segnalazioni e comandi valenti S7-400 segnalazioni e comandi valenti l’abilitazione avviene anche un controllo dei dati riletti nell’S5-95F definito come comparatore sicuro. Inoltre vengono testati sulla loro impostazione base, prima e dopo ogni emissione di comandi, i relè di ingresso comandi. I relè di ingresso di comando per i gruppi di tasti soggetti ad abilitazione di comando vengono abilitati dall’S5-95F. Per le operazioni sottoposte ad abilitazione di comando viene eseguito nel SIMATIC S5-95F il conteggio dell’abilitazione di comando ed attivato il protocollo di stampa. L’S5-95F controlla anche le routine che devono essere eseguite sui componenti monocanale nel intervallo di tempo di probabilità di guasto dell’ordine di dieci ore. Tra queste routine citiamo: • test funzionalità processori e memorie; • elementi di test; • funzionalità delle unità di rilettura; • funzionalità delle unità di ingresso. Nei canali di elaborazione (canale originale e canale di riferimento) vengo- no memorizzate i dati delle segnalazioni dei testi. Questi dati contengono tutti gli stati di segnalazione verificatisi in questo canale di comando a distanza. All’interno del tempo di probabilità di guasto vengono eseguite, con questi stati di segnalazione, le funzioni sopracitate e vengono trasferite in forma di telegramma di stato di segnalazione all’S5-95F. Analisi sicura della memoria degli stati di segnalazione Entrambi i processori indipendenti (canale originale e canale di riferimento) possiedono una memoria di segnalazione di stati ed eseguono, in modo indipendente tra di loro, una analisi ogni due cicli, una segnalazione di novità e se necessario un’analisi della tensione pulsante. Entrambi i processori generano il telegramma di segnalazione di stato ed eseguono il conteggio di alcune segnalazioni. I telegrammi di segnalazione di stato vengono controllasti nell’S5-95F come comparatore sicuro. tecnica gestionale decentralizzata S7-400 CPU + comando unità + segnalazioni valenti S5-95F S7-400 CPU + comando unità + segnalazioni antivalenti S5-95F Comparatore sicuro S7-400 segnalazioni antivalenti Abilitazione dei comandi sottoposti ad abilitazione Canale di riferimento Ripartitore intermedio Circuiti di collegamento Cabina di blocco a relè Tabella 5/22 Schema a blocchi di una stazione di comando a distanza del sistema VICOS OC 15 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 5/19 22 Esempi di collegamento 6 6.1 Comandi di sicurezza I seguenti schemi di collegamento hanno ricevuto le approvazioni BG dall’ente normatore tedesco. • Circuiti di protezione • Dispositivi di sicurezza SIGUARD con tecnica di protezione a relè di sicurezza adatti per: • Arresti di emergenza • Controllo dei ripari • Dispositivi di comando per presse Un interruttore di emergenza può: • essere comandato manualmente; • essere comandato a distanza tramite una bobina di minima tensione (schema 6/1); • essere dotato di sganciatori di sovraccarico e/o di corto circuito (esecuzione come interruttore automatico); Dispositivo di ripristino a chiave o pulsante a fungo „Interruttore di emergenza“ Ad utenze che non possono/ debbono essere scollegate in caso di emergenza Interruttori d’emergenza Solamente nel caso di macchine molto semplici, in dipendenza dall’esito della stima del rischio, è possibile realizzare l’arresto di emergenza con un interruttore di emergenza. In tal caso è possibile solamente realizzare un arresto in categoria 0. Un tale dispositivo, infatti, non possiede alcun contatto ad apertura forzata al contrario degli usuali dispositivi di emergenza (schema 6/1). Un esempio di interruttore di sicurezza utilizzabile con macchine molto semplici è illustrato nello schema 6/2. Ad utenze che debbono essere scollegate in caso di emergenza Dispositivo Manuale Dispositivi di comando di emergenza per macchine molto semplici • essere contemporaneamente in grado di esercitare la funzione di interruttore principale, nel caso risponda alle caratteristiche richieste per la funzione di interruttore principale (un interruttore principale deve in ogni caso disinserire tutti i circuiti di corrente). U< Interruttore principale Dispositivo di comando di emergenza Alimentazione Schema 6/1 Interruttore di emergenza con comando manuale o azionabile a distanza Un interruttore di emergenza deve essere progettato in modo che • il dispositivo di comando dell’interruttore sia unico; • l’interruttore d’emergenza sia collegato in modo tale da interrompere il circuito di alimentazione dei dispositivi della macchina che generano i movimenti pericolosi. Non risulta necessario interrompere l’alimentazione di tutti i circuiti relativi alla macchina; „Interruttore di emergenza“ Ad utenze che non possono/ debbono essere scollegate in caso di emergenza Interruttore principale • l’interruttore sia sicuramente in grado di interrompere la corrente a rotore bloccato del più grosso motore presente sulla macchina; • l’interruttore sia sicuramente in grado di interrompere la somma delle correnti nominali di tutte le utenze da esso alimentate. 6/2 Safety Integrated - Manuale applicativo Dispositivo di comando Off On K1 Off K1 On K2 K2 p. e. Impianti Alimentazione Ad utenze che debbono essere scollegate in caso di emergenza Schema 6/2 Esempio di dispositivo di comando di una macchina con interruttore di emergenza (permesso solo con limitazioni) Siemens S.p.A. 6 Contattore d’emergenza Un cosiddetto contattore d’emergenza non è di norma permesso. Solo in un ambito ristretto di circostanze è ammesso l’utilizzo di un contattore di emergenza quando venga applicato a due rami in collegamento esistenti. L’utilizzo di ulteriori contattori in serie è vietato. Da qui deriva anche la limitazione per un impiego con macchine molto semplici (vedi schema 6/3). Dispositivi di comando di sicurezza basati su contattori singoli Impiego con due contattori ausiliari Dispositivi di comando di sicurezza di qualsiasi complessità permettono l’utilizzo congiunto di contattori ausiliari. Per alcuni anni è stato considerato come stato dell’arte il collegamento con due contattori ausiliari e ad essi collegati degli elementi di commutazione ausiliari (schema 6/4). Il collegamento menzionato offre due gradi di ridondanza. A causa della mancata apertura forzata entrambi i contattori ausiliari non hanno un controllo reciproco sulla regolare funzionalità. Questo ha come conseguenza che in caso di contatto non funzionante il guasto non viene riconosciuto e ciò nonostante il collegamento continua a funzionare. Un guasto successivo nel secondo contattore poteva mettere completamente fuori uso il dispositivo. La sicurezza non era di conseguenza garantita. Per questo motivo questo tipo di collegamento (schema. 6/4) oggi non è più utilizzato. Ad utenze che non possono/debbono essere scollegate in caso di emergenza Interruttore principale Dispositivo di comando di emergenza del circuito elettrico di comando Ad utenze che non debbono essere scollegate in caso di emergenza Alimentazione Schema 6/3 Esempio di un circuito di comando di una macchina con due contattori di emergenza, permesso solo con limitazioni L1 Uscite di sicurezza F1 Circuito con più emergenze in serie Pulsante di marcia oppure di marcia in seguito all’emergenza K2 K1 K1 K2 K2 K1 N K1 K2 - senza apertura forzata - nessun autocontrollo Questo collegamento non è oggi più utilizzato Schema 6/4 Questa combinazione di protezione consta di due contattori ausiliari e di elementi di commutazione ad essi sovraordinat Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/3 Impiego con tre contattori ausiliari I collegamenti con tre contattori ausiliari rappresentano ad oggi lo stato dell’arte. Nello schema 6/5 viene illustrato l’utilizzo di tre contattori ausiliari con contatti ad apertura forzata. I tre contattori ausiliari garantiscono ridondanza e controllo funzionale. Grazie ai contatti ad apertura forzata viene garantita la sorveglianza reciproca dei contattori ausiliari. Un guasto può di conseguenza essere riconosciuto, ed il collegamento, interrotto secondo una determinata procedura, non può nuovamente ripristinarsi. per applicazioni di sicurezza 3TK28 è possibile legare più contattori ausiliari ad un collegamento di sicurezza. Questi collegamenti interni possono L+/L1 trovarsi a partire da pagina 6/5. Questi collegamenti possono naturalmente essere realizzati anche solo con contattori. F1 Uscite di sicurezza Circuito con più emergenze in serie K1 K1 K2 Pulsante di marcia K3 K2 Con questa tipologia di collegamento può essere di conseguenza perseguito l’attuale stato dell’arte, per il quale un funzionamento errato dei contattori ausiliari non può portare ad uno stato pericoloso un impianto. K1 K3 L–/N K1 K2 K1 K2 K3 K3 K3 Schema 6/5 Combinazione di protezione costituita da tre contattori ausiliari con autocontrollo Collegamento con più dispositivi di comando di emergenza Esempi di collegamento per il controllo dei dispositivi di protezione Negli schemi da 6/5 a 6/19 è stato sempre rappresentato un unico dispositivo di emergenza. Normalmente però in una macchina vengono utilizzati molteplici dispositivi di emergenza. I contatti di questi dispositivi di emergenza sono collegati in serie tra loro. Nei dispositivi completi. I collegamenti per il controllo dei dispositivi di protezione possono essere realizzati con dei finecorsa meccanici. Negli esempi inerenti l’emergenza sono rappresentate le possibilità di collegamento per diversi apparecchi. Questi schemi di inserzione sono validi anche per i circuiti di Singolo canale Pulsanti di emergenza controllo dei ripari di sicurezza che utilizzano uno o due finecorsa meccanici al posto del pulsante di emergenza. Quanti finecorsa meccanici siano necessari per ogni riparo, è evidenziato nel capitolo 2. Doppio canale Pulsanti di emergenza Porta Aperta Chiusa Chiuso Aperto Schema 6/6 Inserzione di molteplici dispositivi di emergenza 6/4 Safety Integrated - Manuale applicativo Schema 6/7 Impiego di finecorsa meccanici per il controllo di ripari mobili Siemens S.p.A. 6.2 Dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 Gli schemi elettrici interni riportati sono quelli della versione con comando in corrente continua. Gli schemi elettrici dei dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 nella versione con comando in corrente alternata sono in ampia misura equivalenti a quelli in corrente continua. Si differenziano per la presenza del diodo di protezione V1 contro l’inversione di polarità nella versione in c.c., e per i raddrizzatori connessi ai contattori in quella in c.a. I dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 per comando in corrente continua, previsti per ampio campo di lavoro della bobina, possono essere impiegati anche in corrente alternata. 3 X2 X3 L+ X1 X4 4 X5 6 2 1 X6 13 23 1 Uscite di sicurezza 25 2 Uscite di segnalazione U 3 Datore di segnali (dispositivo di comando) K3 R3 K1 K1 K2 K1 4 Pulsante di ripartenza (start) Per 3TK28 01 fino a 3TK28 04 e 3TK29 K1 R2 K2 K2 K3 K3 K2 5 LED „presenza tensione“ K2 K3 6 LED „apparecchio inserito“ H2 K1 K1 V1 K3 V3 R1 K2 K3 V2 H1 5 6 L- 14 24 (26) Schema 6/8 Schema elettrico interno per dispositivi di sicurezza 3TK2801 e 3TK2802 con comando in c.c. L’uscita di segnalazione normalmente chiusa si riferisce al dispositivo 3TK2802 L1/L+ 1 Uscite di sicurezza N/L- 2 Uscite di segnalazione F1 3 L1/L+ X1 4 (X2) (X3) (X4) X5 1 (X6) 2 13 3 Datore di segnali (emergenza) 4 Pulsante di ripartenza (start) K1 K2 K3 N/L- X2 X4 X6 14 Schema 6/9 Dispositivo di sicurezza 3TK2801 fino al 3TK2804 per circuiti di emergenza (per i 3TK2801 e 3TK2802 i morsetti X2, X4, X6 si trovano sopra; il 3TK2803 non ha il morsetto X3). Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/5 Al ritorno della tensione l’apparecchio è immediatamente disponibile (non è necessario alcun contatto in apertura e in chiusura del dispositivo di controllo) L1/L+ 1 Uscite di sicurezza N/L- F1 Aperta Il pulsante di start d può in caso di bisogno essere omesso (ponticello X5 – X6), se la ripartenza automatica che ne deriva non causa alcun pericolo. L1/L+ 2 Uscite di segnalazione Porta Chiusa X1 3 Datore di segnali 3 1 4 (X2) (X3) (X4) X5 (X6) 2 4 Pulsante di ripartenza (start) 13 K1 ( ) per i 3TK28 01 / 02 i morsetti X2, X4, X6 si trovano sopra; il 3TK28 03 non ha il morsetto X3. K2 K3 N/L- X4 X2 14 X6 Schema 6/10 Dispositivo di sicurezza da 3TK28 01 fino a 3TK28 04 per il controllo di ripari mobili L1/L+ 1 Uscite di sicurezza N/L- 2 Uscite di segnalazione F1 3 1 4 L1/L+ X1 (X2) (X3) (X4) X5 (X6) 13 2 3 Datore di segnali (emergenza) 4 Pulsante di ripartenza (start) K1 K2 K3 N/L- X2 X4 X6 14 Schema 6/11 Dispositivo di sicurezza 3TK2801 fino al 3TK2804 per circuiti di emergenza con controllo dei conduttori esterni di alimentazione (per i 3TK2801 e 3TK2802 i morsetti X2, X4, X6 si trovano sopra; il 3TK2803 non ha il morsetto X3) 6/6 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6 3 4 L+ X1 X2 X3 X4 1 X5 13 X6 23 33 43 2 1 Uscite di sicurezza 57 65 2 Uscite di segnalazione V1 U 3 Datore di segnali K3 K1 R3 K1 K1 R2 K2 K3 4 Pulsante di ripartenza (start) K3 H2 5 LED „presenza tensione“ K1 K2 K1 6 LED „apparecchio inserito“ K2 K3 R1 K1 K2 H1 K3 5 6 L– 14 24 34 44 58 66 Schema 6/12 Schema di collegamento interno del dispositivo di sicurezza 3TK28 04 (azionamento in c.c.) 4 X1 L+ 3 1 X5 X3 2 13 23 33 43 53 65 V1 1 Uscite di sicurezza 2 Uscite di segnalazione 3 Datore di segnali 4 Pulsante di ripartenza (start) K3 H1 R3 5 LED „presenza tensione“ K3 D3 K1 K2 K2 6 LED „apparecchio inserito“ K2 per 3TK28 05 5 LED „tensione di rete“ H3 R1 R5 U D1 K1 H2 K1 K3 K1 K1 K3 6 H2 = LED „Canale 2“ H3 = LED „Canale 1“ H2 + H3 = apparecchio inserito D2 K2 R2 8 Il morsetto X2 non è cablato 5 L- 8 6 (X2) X4 X6 per 3TK28 06 8 E’ possibile un particolare collegamento tramite il morsetto X2 6 14 24 34 44 54 66 Schema 6/13 Schema di collegamento interno dei dispositivi di sicurezza 3TK28 05 e 3TK28 06 (azionamento in c.c.); il collegamento tramite il morsetto X2 è possibile solo con il 3TK28 06 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/7 L1/L+ L1 N/L- L2 L3 F1 Pulsante marcia L1/L+ EMERGENZA X1 X5 X3 13 23 33 43 53 65 V1 KM1 KM1 K3 H1 R3 KM2 K3 D3 K1 K2 K2 K2 H3 R1 R5 D1 K1 N/L- H2 K1 K3 U X2 K1 K1 X4 K3 D2 K2 R2 M 3~ X6 14 24 34 44 54 66 KM1 N/L- Schema 6/14 Dispositivo di sicurezza 3TK28 06 con allacciamento ad un canale. Questo schema è valido anche per il 3TK28 05 (Cat.2). L1/L+ L1 N/L- L2 L3 F1 EMERGENZA Pulsante marcia L1/L+ X1 X5 X3 13 23 33 43 53 65 V1 KM1 KM1 K3 H1 R3 KM2 K3 D3 K1 K2 K2 KM2 K2 H3 R1 R5 D1 N/L- H2 K1 K3 U K1 K1 X4 K3 D2 K2 R2 X6 M 3~ 14 24 34 44 54 66 KM2 KM1 N/L- Schema 6/15 Dispositivo di sicurezza 3TK28 06 con allacciamento a due canali. Questo schema è valido anche per il 3TK28 05 (Cat.3). 6/8 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6 L1/L+ L1 N/L- L2 L3 F1 EMERGENZA Pulsante marcia L1/L+ X1 X5 X3 13 23 33 43 53 65 V4 KM1 K3 H1 KM1 R3 KM2 K3 D3 K1 K2 K2 KM2 K2 H3 R1 R5 D1 H2 K1 K3 U K1 N/L- K1 X4 K3 D2 K2 R2 X6 M 3~ 44 54 14 24 34 66 KM2 KM1 N/L- Schema 6/16 Dispositivo di sicurezza 3TK28 06 con allacciamento a due canali con controllo dei conduttori esterni di alimentazione. Questo schema è valido anche per il 3TK28 05 (Cat.4). L+ 4 X1 1 13 23 33 43 53 3 X3 X5 2 65 5 7 87 97 V1 K3 L1/L+ K3 R2 R1 K2 L- K3 K1 K1 K2 K1 K1 U H1 Elem. ritardat. 2° Canale tv = 0,5...30s K2 K1 K3 R4 V2 V4 X2 8 L1/L+ Elem. ritardat. K4 1° Canale tv = 0,5...30s K5 Uscite di sicurezza Uscite di segnalazione Datore di segnali Pulsante di ripartenza Uscite di sicurezza ritardate 7 Ponticelli Y1-Z1 E Y2-Z2 per decuplicare i tempi di ritardo 8 Il collegamento al morsetto X2 è possibile 1 2 3 4 5 IN2 N/L- Y2 Z2 K2 R3 IN1 N/L- Y1 Z1 H3 X4 V3 H2 14 24 34 44 54 66 Y2 Z2 t v x 10 Y1 7 Z1 78 88 98 t v x 10 Schema 6/17 Schema di collegamento interno del dispositivo di sicurezza 3TK28 07 (azionamento in c.c.) Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/9 L1/L+ L1 N/L- L2 1 Uscite di sicurezza L3 2 Disinserzione motore F1 3 Datore di segnale (emergenza) 4 F2 3 1 L1/L+ X1 X3 13 23 33 43 53 65 X5 F2 4 Pulsante di ripartenza (start) 2 5 Azionamento a tiristori controllati 6 Segnale di inizio frenatura 7 87 97 7 Circuito di rotazione 8 Freno meccanico K3 K4 K2 K5 KM1 K1 5 M 3~ 8 6 X2 N/L- X4 14 24 34 44 54 66 78 88 98 KM1 KM1 7 N/L- Schema 6/18 Dispositivo di sicurezza 3TK28 07 per arresti di emergenza di categoria 1 (frenature controllate) L1/L+ 1 Uscita di sicurezza 4 Pulsante di ripartenza N/LF1 Porta Aperta Chiusa L+ 1 X5 X3 X1 13 23 33 43 53 65 14 24 34 44 54 66 K3 4 K2 K1 L- X2 X4 X6 Schema 6/19 Dispositivo di sicurezza 3TK28 06 per il controllo dei ripari mobili 6/10 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6 L1/L+ L1 N/L- L2 La ripartenza automatica con i dispositivi di controllo è permessa soltanto in casi eccezionali. Quando una ripartenza automatica non può causare alcun pericolo, è possibile rinunciare al pulsante di ripartenza (start). F1 Porta Aperta Chiusa L+ X1 X3 L3 X5 13 23 33 43 53 65 KM1 K3 KM2 KM1 K2 K1 M 3~ KM2 L- X4 14 24 34 44 54 66 X6 KM2 KM1 N/L- Schema 6/20 Dispositivo di sicurezza 3TK28 06 con allacciamento a due canali e controllo dei conduttori esterni di alimentazione e possibilità di ripartenza automatica Classificazione in categorie di sicurezza secondo EN 954-1 Dai precedenti esempi vengono anche classificate in modo chiaro le categorie di sicurezza di un circuito. Secondo EN 954-1. La sottostante classificazione è valida per una applicazione corretta degli schemi forniti anche in condizioni ambientali gravose, come in caso di inquinamento industriale (grado di inquinamento 3). Con particolari accorgimenti nel cablaggio è possibile raggiungere una categoria di sicurezza superiore, per Categorie di sicurezza esempio attraverso cablaggi separati o utilizzando protezioni meccaniche sui contatti di emergenza così come sugli interruttori di posizione. In questo caso si può raggiungere la categoria 4 di sicurezza anche senza un controllo dei conduttori esterni di alimentazione, a condizione che vengano utilizzate le adeguate unità periferiche. Esecuzione Dispositivi utilizzabili B, 1, 2 Un canale Tutti i dispositivi base e di ampliamento 3 Due canali 3TK28 05, 3TK28 06, 3TK28 07 anche in collegamento con uno o più moduli di ampliamento 4 Due canali e controllo dei 3TK28 05 e 3TK28 06 anche in collegamento con uno o più conduttori di alimentazione moduli di ampliamento Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/11 Inserzione dei moduli di ampliamento tra il dispositivo 3TK28 06 e due moduli di ampliamento 3TK29 07. I moduli di ampliamento 3TK29 devono essere utilizzati sempre in combinazione con un modulo di sicurezza base 3TK28. Ad ogni uscita di sicurezza del modulo base può essere collegato un modulo di ampliamento. I contatti di segnalazione del modulo di ampliamento devono sempre essere collegati in serie al pulsante di start del modulo base. La categoria di sicurezza secondo EN 954-1 che il modulo di ampliamento può raggiungere si allinea a quella raggiunta dal modulo base al quale è collegato, se i due componenti sono montati affiancati l’uno all’altro all’interno del quadro elettrico. Infatti in questo caso i conduttori che collegano i due apparecchi tra loro sono così corti che un guasto causato da un contatto accidentale tra di essi può essere sicuramente escluso. La schema 6/21 mostra uno schema di collegamento Se si necessita di uscite di sicurezza ritardate (alla diseccitazione) per tempi di ritardo fino a 8 secondi, è disponibile il modulo di ritardo 3TK29.3 (schema 6/22). I tempi di ritardo sono impostabili tramite dei ponticelli di collegamento tra i morsetti Y2, Z1, Z2 e Z3. Il dispositivo 3TK28 06 (oppure 3TK28 05) a due canali e con controllo dei conduttori esterni di alimentazione, raggiunge la categoria 4 di sicurezza anche quando ad esso vengano collegati uno (o più) moduli accessori. L1/L+ N/LF1 Nel caso si desideri, è possibile collegare al dispositivo di sicurezza base più di un modulo accessorio, come viene mostrato nello schema. Nell’esempio proposto potrebbero essere collegati fino a 5 moduli accessori. START L1/L+ V1 EMERGENZAX3 X5 X1 13 23 33 43 53 65 K3 R3 K3 D3 H1 X7 R1 K3 R2 K4 103 123 73 83 93 113 133 X7 R1 K3 R2 K4 103 123 73 83 93 113 133 K2 K1 R1 R5 K2 K2 H3 D1 K1 R3 R3 K3 U K1 U H2 K1 K3 K3 K4 D2 K2 R2 U K3 K4 H1 H1 K1 N/L- X2 X4 X6 14 24 34 44 54 66 A1/ A2/ L+ L- X8 74 84 94 114 134 A1/ A2/ 104 124 L+ L- Schema 6/21 Dispositivo di sicurezza 3TK28 06 con allacciamento a due canali e controllo dei conduttori esterni di alimentazione, collegato a due moduli di ampliamento 3TK29 07. Questo schema è realizzabile anche con il dispositivo 3TK28 05. 6/12 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. X8 74 84 94 114 134 104 124 6 L1/L+ N/LF1 Il dispositivo 3TK28 06 (oppure il 3TK28 05) con allacciamento a due canali e controllo dei conduttori esterni di alimentazione, raggiunge la categoria di sicurezza 4 anche quando è utilizzato in combinazione a uno (o più) moduli accessori. START L1/L + V1 EMERGENZA X3 X1 13 23 33 43 53 65 X5 X7 7 87 97 V1 R3 K2 K1 R1 R5 R4 V2 R5 K3 R3 K3 D3 H1 R7 R1 K1 R2 K2 U K2 K2 K3 U H3 H2 K1 + D1 K1 K3 K1 D2 K2 R2 + C1 C2 + C3 R6 + K1 K2 H1 C4 K1 N/L- 14 24 34 44 54 66 X4 X6 X2 A1/L+ A2/L- Y2 Z1 Z2 X8 Z3 78 88 98 Schema 6/22 Dispositivo di sicurezza 3TK28 06 con allacciamento a due canali e controllo dei conduttori esterni di alimentazione in combinazione con un modulo di ritardo 3TK29.3. Questo schema è valido anche per il dispositivo 3TK28 05. Moduli di ampliamento 1 1 X7 7 87 97 X7 73 83 93 103 113 123 133 V1 V2 R4 R1 R7 K1 R3 R5 U R3 R2 + C1 + C2 + C3 + R6 K1 K2 U K3 K2 R1 K3 R2 K4 K4 H1 H1 C4 6 A1/L+ A2/L- Y2 Z1 Z2 Z3 1 Ucite di sicurezza Schema 6/23 Modulo di ritardo 3TK29.3 con comando in c.c. X8 78 88 98 A1/L+ A2/L- X8 1 Uscite di sicurezza 74 84 94 104 114 124 134 6 LED „apparecchio inserito“ Schema 6/24 Modulo di ampliamento 3TK29 07 con comando in c.c. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/13 Dispositivi per presse Schemi di collegamento per presse I dispositivi di sicurezza per comando a due mani 3TK28 11 e per il controllo della frenatura delle presse lineari 3TK28 15, sono utilizzati per il comando ed il controllo delle presse. 6/14 Safety Integrated - Manuale applicativo Dispositivo per il comando a due mani 3TK28 11 Dispositivo per il controllo della frenatura delle presse lineari 3TK28 15 Il dispositivo per il comando a due mani 3TK28 11 viene utilizzato principalmente per il comando delle presse. La sicurezza di questo dispositivo consiste nell’obbligare l’operatore ad impegnare entrambe le mani sulla pulsantiera che comanda il dispositivo, tenendole con ciò lontane dalla zona pericolosa. Tale dispositivo soddisfa i requisiti della categoria 4 di sicurezza secondo la EN 954-1, della categoria 3 secondo la EN 60 204-1 (VDE 0113 parte 1) così come la categoria IIIc secondo la EN 574 (norma sul dispositivo per il comando a due mani). Questo significa che i pulsanti di comando del dispositivo devono essere azionati contemporaneamente (entro massimo 0,5 secondi l’uno rispetto all’altro), e devono rimanere permanentemente azionati durante il funzionamento della macchina. Se uno dei due pulsanti viene rilasciato si provoca l’immediato arresto della macchina. Se viene superato il tempo di 0,5 secondi oppure se durante il funzionamento viene rilasciato uno dei due pulsanti di comando provocando così un arresto, per poter ripristinare il funzionamento della macchina è necessario portare nella posizione di riposo entrambi i pulsanti e poi ripigiarli contemporaneamente. Si deve poi fare attenzione a che il segnale di comando del dispositivo sia perlomeno pari a 50 mA e 24 V c.c. . In caso contrario Siemens è in grado di fornire delle esecuzioni speciali a contatti dorati dei pulsanti SIGNUM 3SB3 oppure della pulsantiera per il comando bimanuale 3SB3863. Questo dispositivo viene utilizzato per controllare la corretta corsa di frenatura delle presse lineari, quali quelle meccaniche, idrauliche e pneumatiche. Siemens S.p.A. Ad ogni inserzione della pressa attraverso il dispositivo di comando a due mani 3TK28 11, il dispositivo 3TK28 15 effettua il controllo della frenatura. Il dispositivo 3TK28 15 deve essere sempre utilizzato in combinazione al dispositivo per il comando a due mani 3TK28 11. Per i dispositivi per il controllo delle presse con tecnica a relè si vedano le pagine da 6/28 a 6/31. 6 L1/L+ N/L- 1 2 F1 F2 S1 T11 T12 T13 T22 T23 KM2 X1 X2 F3 13 23 31 41 24 32 42 1 Pulsantiera per comando a due mani KM1 KM2 2 Circuito di retroazione 3TK2811 A1 KM1 A2 T21 14 S2 1 Schema 6/25 Dispositivo per il comando a due mani 3TK28 11 L1/L+ F1 Inserzione di una pressa N/LX1 13 31 X2 14 32 • Inserzione pompa idraulica attraverso S4. K1 si chiude • Attraverso S5 il battente si sposta al punto morto superiore (p.m.s.). K2 si chiude • Comando del dispositivo 3TK28 11. K3 e K4 si chiudono. Il battente scende fino al momento dell’apertura del contatto del finecorsa S3 • Rilascio del dispositivo 3TK28 11 • Secondo comando del dispositivo 3TK28 11 • Se la prova ha dato esito positivo, si accende il LED H1. Rilasciando il dispositivo 3TK28 11, il battente ritorna automaticamente al p.m.s. Le uscite 8-13, 1-14 e 1015 rimangono chiuse fino a che c’è presenza tensione. • Se la prova ha dato esito negativo, si può riportare il battente al p.m.s. soltanto azionando il pulsante di “risalita manuale”. La pressa va in sicurezza, cioè è inibito il suo azionamento. Occorrerà provvedere alla riparazione dell’impianto di frenatura della macchina. 23 K3 S1 3 K4 24 3TK2811 4 K4 K1 PE K4 S3 3 7 9 K2 12 5 16 8 1 10 3TK2815 A1+ 7 S5 H1 1 Pulsantiera per comando a due mani 2 Circuito di retroazione K3 3 Pulsante di stop 4 PE: finecorsa meccanico per il rilevamento della corretta corsa di frenatura 5 OT A2S2 4 6 11 13 14 15 5 OT: punto morto superiore (p.m.s.) 6 Pulsante di marcia 7 Pulsante di risalita manuale S4 6 K1 K2 K3 K4 Contattore per il comando della pompa idraulica Salita battente Discesa battente, 1°canale Discesa battente, 2°canale Schema 6/26 Dispositivo per il controllo della frenatura delle presse lineari 3TK28 15 e dispositivo per il comando a due mani 3TK28 11 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/15 6.3 Dispositivi di sicurezza SIGUARD 3TK28 con tecnica a relè Y33 Y34 A1 Y22 Y21 K1 ϑ 4 13 23 K2 K1 3 1 2 A1/A2 Alimentazione Y33/34 Pulsante di marcia Circuito di retroazione Y11/12 Sensore (p.e. emergenza) Y21/22 Sensore (p.e. emergenza due canali) 13/14 Circuito uscita di sicurezza 23/24 Circuito uscita di sicurezza K1 K1 C1 K1 K2 K2 V1 K2 K2 A2 Y11 Y12 14 24 1 LED „Power“ 2 LED „Canale 1“ 3 LED „Canale 2“ 4 Fusibile PTC Schema 6/27 Schema interno di collegamento 3TK2823 Descrizione delle funzioni Y33 Y34 A1 ϑ 4 K1 Y22 Y21 13 23 K2 K1 3 1 2 H1 H2 C1 K1 H3 K1 K1 K2 K2 V1 K2 K2 Controllo durante la marcia Il pulsante di marcia è premuto Errore! L’emergenza chiude, V1 aziona subito K2, C1 non viene caricato, K1 non viene azionato. Si illumina solamente il LED „Canale 1“. Controllo dei conduttori esterni di alimentazione Le emergenze vengono cortocircuitate di modo che una corrente di corto circuito scorra sul fusibile PTC. Non si accende alcun LED. A2 Y11 Y12 All’inserzione dell’alimentazione si illumina il LED “Power”, l’emergenza chiude, C1 viene caricato, il pulsante start azionato. La carica di C1 aziona K1, V1 viene comandato, parte K2 e K1 + K2 vanno in autocontrollo. I LED “Canale 1” e “Canale 2” si illuminano. 14 24 Schema 6/28 Descrizione delle funzioni del 3TK2823 Y2 A1 Y1 13 23 (33) (41) ϑ A1/A2 Alimentazione del pulsante di emergenza Y1/Y2 Pulsante di marcia Circuito di retroazione 13/14 Circuito uscita di sicurezza 23/24 Circuito uscita di sicurezza 33/34 Circuito uscita di sicurezza 41/42 Circuito uscita di segnalazione 4 K1 K1 1 K1 K2 K2 2 3 K1 K2 K2 A2 14 24 Schema 6/29 Schema interno di collegamento 3TK2821/24 6/16 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. (34) (42) 1 LED „Power“ 2 LED „Canale 1“ 3 LED „Canale 2“ 4 Fusibile PTC 6 6.3.1 Dispositivi di comando di emergenza 24 V AC/DC L/+ K1 MARCIA K2 EMERGENZA K1 K3 A1 Y1 M 13 23 (33) (41) Y2 3TK2821/24 I seguenti schemi di collegamento hanno ricevuto l’approvazione BG dall’ente normatore tedesco. Schema dei collegamenti K2 M A2 Schema 6/30 3TK2821/24 per emergenza, categoria di sicurezza 2, un canale con circuito di retroazione 14 24 (34) (42) K1 K2 K3 H1 K3 M N/– N/– 24 V AC/DC MARCIA K1 Y1 Y2 A1 13 23 (33) (41) 3TK2821/24 EMERGENZA L/+ K1 K2 K2 M A2 Schema 6/31 3TK2821/24 per emergenza, categoria di sicurezza 3 (4),due canali con circuito di retroazione 14 24 K1 K2 N/– (34) (42) H1 N/– 24 V AC/DC L/+ K1 MARCIA K2 EMERGENZA Y33 Y34 13 23 3TK2823 A1 Y11 Y12 K1 K2 Y21 Y22 A2 Schema 6/32 3TK2821/24 per emergenza, categoria di sicurezza 4,due canali con circuito di retroazione 14 24 M K1 K2 N/– N/– Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/17 L/+ A1 Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 EMERGENZA 13 23 33 41 51 3TK2825 MARCIA L/+ K1 K1 K2 K2 M K3 Y33 Y34 Y43 Y44 PE A2 14 24 34 42 52 K1 K2 K3 H1 H2 K3 M M PE N/– N/– Schema 6/33 3TK2825 per emergenza, categoria di sicurezza 2 secondo EN 954-1, un canale, controllo dello Start L/+ L/+ 13 23 33 41 51 3TK2825 MARCIA A1 Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 EMERGENZA K2 K1 K1 K2 M Y33 Y34 Y43 Y44 PE A2 14 24 34 42 52 H1 H2 K1 K2 PE N/– N/– Schema 6/34 3TK2825 per emergenza, categoria di sicurezza 4 secondo EN 954-1,due canali, controllo dello Start L/+ L/+ 13 23 31 47 57 3TK2827 MARCIA A1 Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 EMERGENZA K2 K1 K1 M K2 Y33 Y34 PE A2 14 24 32 H1 48 58 K1 K2 N/– PE N/– Schema 6/35 3TK2827 per emergenza, categoria di sicurezza 2 secondo EN 954-1,un canale, controllo dello Start 6/18 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. M 6 L/+ L/+ Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 13 23 31 47 57 3TK2827 MARCIA EMERGENZA A1 K1 K2 K1 K2 M Y33 Y34 PE A2 14 24 32 48 58 H1 K1 K2 PE Schema 6/36 3TK2827 per emergenza, categoria di sicurezza 3 secondo EN 954-1,due canali, controllo dello Start N/– N/– L/+ L/+ 13 23 31 47 57 3TK2827 A1 Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 K1 K2 EMERGENZA M Y33 Y34 Schema 6/37 3TK2827con disinserzione per categoria di arresto 1, categoria di sicurezza 3 secondo EN 954-1,due canali, con circuito di retroazione e controllo dello Start K1 PE A2 14 24 32 H1 48 58 K1 K2 MARCIA K2 N/– PE N/– 24 V AC/DC K1 MARCIA L/+ K5 A1 Y11 Y12 Y33 Y34 A1 13 23 33 43 51 3TK2830 3TK2823 13 23 EMERGENZA Y21 Y22 A2 Schema 6/38 3TK2823 collegato con 3TK2830 per emergenza, categoria di sicurezza 4 secondo EN 954-1,due canali, con circuito di retroazione 14 24 K1 A2 14 24 34 44 52 K2 K3 K4 K5 N/– N/– Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/19 L/+ 24 V AC/DC 13 23 33 41 51 14 24 34 42 52 A1 13 23 33 43 51 3TK2830 K1 Y22 3TK2825 MARCIA A1 Y10 Y11 Y12 Y21 EMERGENZA K5 K6 Y33 Y34 PE A2 A2 14 24 34 44 52 H1 H2 K1 K2 K3 K4 K5 K6 PE N/– N/– N/– N/– Schema 6/39 3TK2825 collegato con 3TK2830 per emergenza, categoria di sicurezza 4 secondo EN 954-1,due canali, con controllo dello start L/+ K1 Y22 13 23 31 47 57 14 24 32 48 58 A1 13 23 33 43 51 3TK2830 A1 Y10 Y11 Y12 Y21 EMERGENZA 3TK2827 MARCIA 24 V AC/DC K7 Y33 Y34 PE A2 K1 K2 H1 A2 14 24 34 44 52 K3 K4 K5 K6 K7 PE N/– N/– N/– N/– Schema 6/40 3TK2827 collegato con 3TK2830 per emergenza, categoria di sicurezza 4 secondo EN 954-1, due canali, con controllo dello start 6/20 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6 6.3.2 Controllo dei ripari di protezione 24 V AC/DC L/+ K1 K2 K3 aperto chiuso Y1 Y2 13 23 (33) (41) 3TK2821/24 A1 aperto chiuso K1 K2 M A2 Schema 6/41 3TK2821/24 per il controllo dei ripari di protezione, categoria di sicurezza 2 secondo EN 954-1, un canale, con circuito di retroazione, Start automatico K3 M M 14 24 (34) (42) K1 K2 K3 H1 N/– N/– aperto 24 V AC/DC chiuso L/+ K1 K1 K2 K3 Y1 M Y2 13 23 (33) (41) 3TK2821/24 A1 aperto chiuso K2 M A2 Schema 6/42 3TK2821/24 per il controllo dei ripari di protezione, con blocco, categoria di sicurezza 2 secondo EN 954-1, un canale, con circuito di retroazione, Start automatico 14 24 (34) (42) K1 K2 K3 H1 K3 M N/– N/– Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/21 L/+ 24 V AC/DC ∞ K1 K2 13 23 (33) (41) Y1 Y2 3TK2821/24 ∞A1 aperto chiuso K1 K2 M ∞ A2 ∞ aperto chiuso 14 24 (34) (42) K1 K2 H1 Schema 6/43 3TK2821/24 per il controllo dei ripari di protezione, categoria di sicurezza 3 (4) secondo EN 954-1, due canali, con circuito di retroazione, Start automatico (per la categoria 4 è necessaria una protezione supplementare) N/– N/– 24 V AC/DC L/+ K1 K2 Y11 Y12 Y33 Y34 13 23 3TK2822 A1 aperto chiuso K1 K2 M Y21 Y22 A2 N/– 6/22 Safety Integrated - Manuale applicativo 14 24 K1 K2 N/– Siemens S.p.A. Schema 6/44 3TK2822 per il controllo dei ripari di protezione, categoria di sicurezza 4 secondo EN 954-1, due canali, con circuito di retroazione, Start automatico 6 L/+ L/+ K1 Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 13 23 33 41 51 3TK2825 A1 ap. chiu. K2 aperto chiuso K1 K2 K3 K3 M Y33 Y34 Y43 Y44 PE A2 14 24 34 42 M M 52 K1 K2 K3 H1 H2 PE N/– N/– Schema 6/45 3TK2825 per il controllo dei ripari di protezione, categoria di sicurezza 2 secondo EN 954-1, due canali, con circuito di retroazione, Start automatico L/+ aperto chiuso L/+ K1 Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 13 23 33 41 51 3TK2825 A1 K1 K2 K2 Y33 Y34 Y43 Y44 PE A2 14 24 34 42 52 K1 K2 H2 H1 M PE N/– N/– Schema 6/46 3TK2825 per il controllo dei ripari di protezione, categoria di sicurezza 4 secondo EN 954-1, due canali, con circuito di retroazione, Start automatico Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/23 L/+ L/+ A1 Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 13 23 31 47 57 3TK2827 EIN aperto chiuso K1 K2 K1 aperto chiuso K2 M PE Y33 Y34 A2 14 24 32 H1 48 58 K1 K2 N/– PE N/– Schema 6/47 3TK2827 per il controllo dei ripari di protezione, categoria di sicurezza 2 secondo EN 954-1, due canali, con circuito di retroazione, controllo dello start L/+ L/+ A1 Y10 Y11 Y12 Y21 Y22 13 23 31 47 57 3TK2827 EIN K1 K1 K2 aperto chiuso K2 PE Y33 Y34 A2 14 24 32 H1 M 48 58 K1 K2 N/– PE N/– Schema 6/48 3TK2827 per il controllo dei ripari di protezione, categoria di arresto 1, categoria di sicurezza 3 secondo EN 954-1, due canali, con circuito di retroazione, controllo dello start 6/24 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. M 6 24 V AC/DC L/+ Y11 Y12 Y21 Y22 13 23 33 41 51 Y33 Y34 Y43 Y44 PE A2 14 24 34 42 52 H1 H2 A1 13 23 33 43 51 K1 3TK2830 Y10 3TK2825 A1 K6 aperto chiuso K1 K2 PE N/ N/– A2 14 24 34 44 52 N/– K3 K4 K5 K6 N/– Schema 6/49 3TK2825 collegato con 3TK2830 per il controllo dei ripari di protezione, categoria di sicurezza 4 secondo EN 954-1, due canali, con circuito di retroazione, Start automatico Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/25 Controllo dei ripari di protezione tramite i finecorsa di sicurezza a magnete SIGUARD senza contatto In collegamento con il modulo di sorveglianza è permesso il controllo di un riparo di protezione fino alla categoria di sicurezza 3 in accordo con la EN 954-1 (schema 6/50). L1 5 0V START +24 V DC A1 Il modulo di sorveglianza può funzionare tanto con ripristino automatico come anche con controllo della ripartenza. Il pulsante di START viene eventualmente omesso. A2 I max. Y1 X1 13 100 mA µP1 Controllo di più ripari di protezione con un modulo di sorveglianza fino alla cat. 3 in accordo alla EN 954-1 S13 S14 S21 S22 sw/bk 13 bl/bl 14 br/br 21 ws/wh 22 K2 14 24 K3 K4 0V Uscita di sicurezza Qualora non venga utilizzato un ingresso, i morsetti corrispondenti debbono essere ponticellati. M 3~ SK3 Nel caso le esigenze di sicurezza siano limitate è possibile utilizzare il modulo di sorveglianza anche senza pulsante di START. Per queste applicazioni i contatti X1 e Y1 devono essere stabilmente ponticellati. Safety Integrated - Manuale applicativo K1 µP2 E’ possibile collegare fino ad un massimo di otto finecorsa a magnete SIGUARD ad un unico modulo di sorveglianza. Quando uno degli otto finecorsa a magnete viene azionato (il riparo di protezione viene aperto), il modulo viene disinserito. Per ogni ingresso esiste un uscita di segnalazione del PLC. Il funzionamento sicuro è garantito da due uscite di sicurezza a relè. 6/26 23 Schema 6/50 Finecorsa a magnete SIGUARD con modulo di sorveglianza 3SE6801-1cc in categoria di sicurezza 3 secondo EN 954-1 Siemens S.p.A. 6 Esempio di collegamento per il modulo di sorveglianza 3SE6 808-6DB Finecorsa a magnete 6 Finecorsa a magnete 5 Finecorsa a magnete 7 Finecorsa a magnete 8 +24 V 4AT S13 S14 S21 S22 S13 S14 S21 S22 S13 S14 S21 S22 S13 S14 S21 S22 Uscite di segnalazione al PLC Y5 Y6 Y7 Y8 Y+ S13 S14 S21 S22 S13 S14 S21 S22 S13 S14 S21 S22 S13 S14 S21 S22 Y1 Y2 Y3 Y4 X4 Uscite di segnalazione al PLC +SPS L+ 13 23 L– 14 24 START 0V Finecorsa a magnete 1 Finecorsa a magnete 2 Finecorsa a magnete 3 (C)1998 Finecorsa a magnete 4 Schema 6/51 Controllo di un massimo di 8 ripari di protezione con il finecorsa a magnete ed il modulo di sorveglianza 3SE6808-6DB in categoria 3 secondo EN 954-1 Dati tecnici del modulo di sorveglianza 3SE6 808-6DB per finecorsa a magnete Sezione di allacciamento: Fissaggio: max. 2 x 2,5 mm2 con puntalino, min. 1,5 mm2 A scatto su guida da 35 mm secondo la DIN EN 50022 Grado di protezione DIN VDE 0470 parte 1: Morsetti: IP 20 Custodia: IP 40 Peso: circa 300 g Posizione di montaggio: qualsiasi, lato frontale visibile ad armadio aperto Protezione contro cortocircuito: 4 AT Temperatura ambiente: Lavoro: -10 °C /+55 °C Magazzinaggio: -55 °C /+80 °C Categoria sovratensione: Grado di inquinamento: Tensione nominale di isolamento: 2 (2,5 kV) 2 250 V secondo DIN VDE 0110 parte 1 (1997-04) Tensione di alim. secondo IEC 38: 24 V DC +10 %/-10 % Consumo proprio: 24 V DC nom. 6,5 W, max. 9,1 W Uscite di sicurezza: 13 -14, 23-24 Absicherung Ausgangskreise: 4 AT Corrente continua limite alla massima temperatura ambiente: 4A Corrente ai contatti max.: 8A Tensione ai contatti max.: 400 V~ 50/60 Hz, 250 V Capacità dei contatti: Tensione in alternata: Tensione in continua: AC 15-C 250 max. 1500 VA si veda la curva di carico limite con relè SR4 di sicurezza Categoria di sicurezza: 3 (secondo EN 954-1) Soddisfa le esigenze della IEC 947-5-1 e della DIN VDE 0660 Parte 10 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/27 6.3.3 Dispositivi per presse Si vedano anche le pagine 6/14 e 6/15 13 Y11 Y12 Y21 Y22 Y23 23 31 41 Tensione di A1 Funzionamento A2 Uscite 13, 14 23, 24 31, 32 41, 42 Ingressi Y11, Y12 Y21, Y22, Y23 3TK2834 A1 1 2 3 4 ϑ 6 L/+ N/– Uscita di sicurezza 1 (Chiusura) Uscita di sicurezza 2 (Chiusura) Apertura Apertura Circuito di retroazione Pulsante S1 Pulsante S2 1 Rete 2 Fusibile PTC 3 Comando logico 4 Canale 1 5 Canale 2 6 Uscite di sicurezza 5 Y31 Y32 Y33 A2 14 24 32 42 Schema 6/52 Schema di collegamento interno per il dispositivo di comando a due mani 3TK2834 L/+ L/+ S1 K1 K2 A1 13 Y11 Y12 Y21 Y22 Y23 23 31 41 3TK2834 S1, S2 Pulsanti sul pulpito a due mani H1 Indicatore luminoso K1, K2 devono essere ad apertura forzata K1 K2 M A2 Y31 Y32 Y33 14 24 K1 N/– S2 N/– Schema 6/53 Dispositivo per il comando a due mani. Categoria di sicurezza 4, secondo EN 954-1 6/28 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. K2 32 42 H1 6 13 Y11 Y12 Y13 Y14 Y21 Y22 23 33 41 Tensione di A1 funzionamento A2 Uscite 13, 14 23, 24 33, 34 41, 42 Ingressi Y11, Y12, Y13, Y14 Y21, Y22 Y31, Y32, Y33, 3TK2835 A1 1 2 3 4 ϑ L/+ N/– Uscita di sicurezza (Discesa battente) Chiusura (Saluto battente) Chiusura (Corsa di frenatura o.k.) Apertura (pompa idraulica inserita) Circuito di retroazione (K4) Finecorsa (S4) per controllo corsa di frenatura Punto morto superiore (S3) 1 Rete 2 Fusibile PTC 3 Comando logico 4 Uscite di sicurezza A2 Y31 Y32 Y33 Y34 14 24 34 42 Schema 6/54 Schema di collegamento interno per il dispositivo di comando a due mani 3TK2834 S0 L/+ S0 Interruttore principale S1, S2 Pulsanti del pulpito di comando a due mani S3 Finecorsa per punto morto superiore S4 Finecorsa per controllo corsa di frenatura S5 Pompa idraulica inserita S6 Salita battente (funzionamento manuale) K1 Protezione pompa idraulica K2 Salita battente K3, K4 Discesa battente H1 Indicatore luminoso L/+ S1 K3 S4 K4 K4 23 31 41 A1 Y11 Y12 Y13 Y14 Y21 Y22 13 23 33 41 3TK2835 Y11 Y12 Y21 Y22 Y23 13 3TK2834 A1 A2 Y31 Y32 Y33 14 24 32 K1 A2 42 Y31 Y32 Y33 Y34 14 24 34 42 S5 S3 S6 S2 K4 K3 K2 H1 K1 N/– N/– Schema 6/55 Dispositivo di comando a due mani 3TK2834 in collegamento con il dispositivo per il controllo della corsa di frenatura 3TK2835 per il controllo della corsa di frenatura delle presse lineari idrauliche, pneumatiche e meccaniche in accordo al VBG 7 n 5.2 par.11, Categoria di sicurezza 4, secondo EN 954-1 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/29 Procedura per l’inserzione di una pressa: LEDs 1. Procedere all’inserzione della pompa idraulica tramite S5, portare il battente al punto morto superiore, eventualmente tramite S6. ATTIVO Funzione INATTIVO Controllo frenatura o.k. Controllo frenatura errato oppure prova non ancora eseguita 2. Azionare S1ed S2 sul pulpito di comando a due mani fino a che non apre il finecorsa S4. Diagnostica degli errori Se la camma del finecorsa S4 non funziona correttamente, allora l’indicatore luminoso H1 non si illumina. La parte pericolosa della macchina può venire portata al punto morto superiore solo attraverso S6. 3. Rilasciare S1 ed S2. 4. Azionare di nuovo S1 ed S2: l’indicatore luminoso S1 si illumina se il controllo della frenatura funziona correttamente. Potete trovare informazioni più dettagliate sul dispositivo di comando a due mani 3TK2834 nelle istruzioni di servizio con nr. di ordinazione 3ZX1012-0TK28-7CA1, sul dispositivo per il controllo della frenatura nelle nr. 3ZX1012-0TK28-6CA1. Con la pressa in tale condizione non è più possibile un processo produttivo. In questo caso è necessario informare il personale specializzato per esaminare la pressa. 5. Rilasciare S1 ed S2: il battente ritorna al punto morto superiore. 6. Quando è in funzione il controllo frenatura, tutte le uscite rimangono attive, fino al disinserimento della tensione wird. Tabella 6/1 A B C Controllo di frenatura conforme alle regole Us 1 2 3 4 5 6 S1, S2 3TK2834 23/24 (K4) S3 S4 S5 S6 7 8 9 10 11 3TK2835 13/14 (K3) 23/24 (K2) 33/34 (H1) 41/42 12 13 14 15 16 K1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Tabella 6/2 6/30 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Alimentazione (US) inserita. S5 viene azionato, K1 commuta (rilascio automatico). S6 viene azionato, K2 commuta (il battente sale manualmente). Viene raggiunto il punto morto superiore, S3 viene azionato. S6 viene rilasciato, K2 ritorna in posizione. S1 ed S2 sul pulpito di comando a due mani vengono azionati. Il dispositivo di comando a due mani 3TK2834 diventa libero, K3 e K4 commutano. Il battente scende, S3 non è più azionato Il controllo della corsa è eseguito, S4 viene azionato, K3 ritorna in posizione. Il battente rimane alzato, S1 ed S2 vengono rilasciati, K4 ritorna in posizione. S1 ed S2 vengono azionati, K4 commuta nuovamente, H1 si illumina. S1 ed S2 vengono rilasciati, K4 ritorna in posizione, K2 commuta, il battente sale. S4 non viene più azionato. Viene raggiunto il punto morto superiore, S3 viene azionato. S1 ed S2 vengono azionati, K2 ritorna in posizione, K3 e K4 commutano. Il battente scende, S3 non viene più azionato. S1 ed S2 vengono rilasciati, K3 e K4 aprono, K2 commuta. I punti dal 14 al 16 vengono ripetuti ad ogni corsa. 6 A B D Controllo di frenatura troppo lungo US 1 2 3 S1, S2 3TK2834 23/24 (K4) 4 5 6 S3 S4 S5 S6 7 8 9 3TK2835 13/14 (K3) 23/24 (K2) 33/34 (H1) 41/42 10 11 Alimentazione (US) inserita. S5 viene azionato, K1 commuta (rilascio automatico). S6 viene azionato, K2 commuta (il battente sale manualmente). Viene raggiunto il punto morto superiore, S3 viene azionato. S6 viene rilasciato, K2 ritorna in posizione. S1 ed S2 sul pulpito di comando a due mani vengono azionati. Il dispositivo di comando a due mani 3TK2834 diventa libero, K3 e K4 commutano. Il battente scende, S3 non è più azionato. Il controllo della corsa è eseguito, S4 viene azionato, K3 ritorna in posizione. Il battente non rimane alzato, S4 non viene più azionato, (viene bypassato) K3 commuta. S1 ed S2 vengono rilasciati, K3 e K4 ritornano nuovamente in posizione. S1 ed S2 vengono azionati, K4 commuta nuovamente. Il controllo frenatura è sospeso. K1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Tabella 6/3 S3 S4 S S A B C D! Tabella 6/4 Schema funzionale del dispositivo di comando per presse. La distanza “s” permessa corrisponde alla lunghezza dell’azionamento del finecorsa S4. La distanza “s” è stabilita dal produttore della pressa in accordo alla ZH 1/456. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/31 6.4 Dispositivi di protezione operanti senza contatto 6.4.1 Esempi di collegam. per le barriere ottiche di sicurezza SIGUARD L N Ricevitore Alimentatore 24 V DC Le barriere ottiche di sicurezza SIGUARD possono essere alimentate esternamente a 24 V c.c.. Tutti i cavi di collegamento devono essere previsti schermati. – 2 – + 1 + Emettitore 3 2 – 4 1 3 + 4 Ponticello per funzione opzionale di test Circuito di retroazione Dispositivo di controllo standard per le barriere ottiche SIGUARD A1(+) Start T11 T24 X1 X2 T12 T44 PE T22 13 23 41 X3 Normalmente il sistema funziona con ripristino controllato, il che richiede l’utilizzo di un pulsante di START. Per un ripristino automatico bisogna ponticellare tra loro i morsetti T11 ed X2. K2 ?/? + – K1 X2 K2 K2 K2 K1 K3 K3 K1 Anche il dispositivo di controllo con muting senza utilizzo della funzione di muting può essere impiegato unitamente alle barriere ottiche SIGUARD. K2 K1 K2 D1 K3 D2 K3 K1 K1 3RG7817-1DB2 A2(–) 14 24 42 Uscite di sicurezza ai contatti della macchina Per simulare il funzionamento di una lampada di muting (qui non è richiesta) devono essere ponticellati i morsetti AML e 53. I contatti in apertura dei contattori esterni devono essere collegati in serie tra i morsetti ERK ed ERK+ nel circuito di retroazione. Schema 6/56 Schema di collegamento del dispositivo di controllo standard per le barriere ottiche SIGUARD Quando apre uno delle uscite di sicurezza della barriera, il dispositivo di controllo viene azionato. Per lo schema di collegamento delle uscite elettroniche si veda sotto. • Il pulsante di START non può venire ponticellato. Non esiste possibilità di ripristino automatico. Dispositivo di controllo con funzione Muting • L’utilizzo di una lampada di muting (bianca) è prescritto dalla norma e viene sorvegliato dal dispositivo di controllo (morsetto 53). • Il morsetto 63 può essere caricato ad un massimo di 1,5 A. Per evitare un sovraccarico il ricevitore è portato a massa sul morsetto 63. Lo schema mostra l’utilizzo delle barriere ottiche con funzione di muting espletata tramite quattro sensori di muting con uscite a relè. T11 T34 X1 X2 Unità di controllo Schema 6/57 Ripristino automatico Possibili connessioni Sensori di muting con uscite a relè Sensori di muting con uscite PNP Unità di controllo Unità di controllo Schema 6/58 Connessione di differenti sensori di muting 6/32 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. MSxN MSxP MSx+ MSx– MSxN MSxP MSx– MSx+ GND VCC PNP 6 Emettitore Ricevitore 2 – 3 1 + 2 – 4 1 3 + 4 Ponticello per la funzione opzionale di test GND +24 V +24 V RESET MS1N MS1+ MS1P BWS1N BWS1P MS1– 1 A1+ A1+ ESS+ ERK+ ERK MS2+ MS2N MS2P MS2– 13 23 33 53 63 AML PE 14 24 34 54 64 A2– A2– 3RG7817-3FA2 ESS EST+ EST BWSE+ BWSE– MS4+ MS3+ MS4N MS3N MS4P MS4– MS3P MS3– BWS2N BWS2P START 1 Circuito di retroazione tra i morsetti ERK ed ERK+ Schema 6/59 Schema di collegamento del dispositivo di controllo con muting senza utilizzo della funzione di muting MS1 Emettitore MS4 R Ricevitore 2 – MS2 S 1 3 + 4 2 – 1 + 3 4 Ponticello per la funzione opzionale di test MS3 +24 V GND +24 V RESET MS2 MS1 ML MS1+ Interruttore a chiave A1+ A1+ ESS+ ESS EST+ EST ERK+ +24 V DC max. ERK MS1N MS1P MS2+ MS2N MS4+ MS4N MS2P MS1– MS2– BWS1N BWS1P 13 23 33 53 63 AML PE 14 24 34 54 64 A2– A2– 3RG7817-3FA2 BWSE+ BWSE– MS3+ START MS4 MS3N MS4P MS3P MS4– MS3– BWS2N BWS2P MS3 Schema 6/60 Schema di collegamento del dispositivo di controllo con muting con utilizzo della funzione di muting Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/33 Schema di collegamento delle uscite di sicurezza +24 V Consiglio Picchi di corrente sopra circa i 60 V danneggiano permanentemente le uscite elettroniche. I contattori utilizzati devono essere equipaggiati di diodi per la soppressione dei picchi di tensione. K2 ext. I contattori Siemens della famiglia “SIRIUS” possono essere equipaggiati con questi diodi oppure essere utilizzati con i diodi già integrati direttamente nel contattore stesso. K2 ext. 14, 24 33 ERK Unità di controllo Come contattori esterni si consiglia l’utilizzo dei contattori Siemens di sicurezza con diodo integrato, tipo 3RH1122-1JB40, oppure delle combinazioni composte da contattore 3RH1122-1BB40 e diodo 3RT1916-1DG00. ERK Schema 6/61 Uscite di sicurezza 14, 24: uscite di sicurezza pnp a stato solido con test ciclico. Se il dispositivo di controllo è attivo e la barriera di sicurezza non è impegnata, queste uscite si portano a 24 V c.c.. Se il dispositivo di controllo viene spento, queste uscite rimangono aperte. 33: uscita di sicurezza npn a stato solido con test ciclico. Se il dispositivo di controllo è attivo e la barriera di sicurezza non impegnata, questa uscita si porta a massa. Utilizzo dell’interruttore a chiave Con l’aiuto dell’interruttore a chiave può essere simulata la funzione di muting. Questo è possibile nel caso, con sensori di muting attivati, venga a mancare la tensione di alimentazione del dispositivo di controllo di muting. In questa condizione il dispositivo di controllo riconosce sempre un errore e non può ricominciare dall’inizio un ciclo. Una partenza dell’impianto non risulta possibile. Quando l’interruttore a chiave viene azionato, il dispositivo di controllo rimane attivo in modalità muting per un massimo di 10 minuti, in modo tale che la lavorazione che richiede la funzione di muting possa essere portata avanti. Qualora non sia più azionato alcun sensore di muting, il muting finisce automaticamente ed il dispositivo deve essere ripristinato. 6/34 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6 6.4.2 Esempio di collegamento per le barriere ottiche di sicurezza monoraggio SIGUARD Dispositivo di controllo e barriere ottiche monoraggio per la categoria 2 di sicurezza secondo EN 954-1 Alimentazione +24 V START 0V +24 V (interna) 3RG7821-7BG00 3RG7821-7CD00 Emettitore 1 A1 A2 IN X1 OUT X2 X3 0 V (interna) 3RG7821-7BG00 3RG7821-7CD00 X4 Ricevitore 1 Emettitore 2 X5 X6 BN X7 WH X8 BN WH X9 X10 BN X11 WH Ricevitore 2 X12 BN WH 3RG7826-1CB1 Circuito di retroazione esterno TEST +24 V (interna) IN X13 X14 13 0V (interna) OUT X15 14 X16 X21 K1 +24 V (interna) +24 V (interna) IN X1 0 V (interna) OUT X18 X22 X19 Y1 X20 X23 PNPOUT Contattore Schema 6/62 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/35 Dispositivo di controllo e barriere ottiche monoraggio per la categoria 4 di sicurezza secondo EN 954-1 3RG7821-7BG00 3RG7821-7CD00 Emettitore Ricevitore 1 2 4 3 Emettitore 1 2 4 3 Ricevitore 1 2 4 3 1 2 4 3 L1 S S +24 V DC A1 X1 X2 X3 X4 24V T1 Q1 T2 Q2 X5 X6 X7 X8 Cont.M RESTART + – 13 23 39 41 14 24 34 42 UB OUT RESTART Relay 3RG7827-1DE2 0V T3 Q3 T4 Q4 A2 X9 X10 X11 X12 0V 1 2 4 3 PM X13 Indic. X14 Y1 Y2 UB OUT + – 0V 1 2 4 3 1 2 4 3 1 2 4 3 K4 K5 Emettitore Ricevitore Emettitore Ricevitore N Schema 6/63 6/36 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. M 3~ 6.5 Barriere di sicurezza ottiche a pressione SIGUARD Esempi di collegamento all’unità di controllo Le barriere di sicurezza a pressione SIGUARD unitamente al dispositivo di controllo 3RG78 57-1BD possono essere impiegate come sistema di sicurezza atto a soddisfare fino alla categoria 4 in accordo con la EN 954-1. Ricevitore 3RG7855-1R Emettitore Il dispositivo di controllo in custodia da 22,5 mm controlla da un lato i segnali dell’emettitore e del ricevitore e dall’altro le possibilità di errore dell’intero sistema. Il dispositivo di controllo è alimentato a 24 V c.c.. Le uscite di sicurezza a disposizione sono con tecnica a relè. Un’ulteriore uscita può essere portata a un PLC come segnalazione. Per effettuare un ripristino delle funzionalità della barriera deve essere utilizzato un pulsante di START manuale. Alimentatore 24 V DC Uscita di segnalazione Pulsante di START gn bn A1(+) 3RG7857-1BD wh 6 X1 X2 X3 K1 K1 K2 K2 Uscite di sicurezza 13 12-VRegler K1 23 K2 Elaboratore dei segnali K1 A2(–) K2 14 24 Uscite di sicurezza Schema 6/64 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/37 6.6 SIMATIC S5-95F - Disinserzione sicura con blocchi funzionali "OFF di emergenza" certificati OFF di emergenza con SIMATIC S5-95F Poiché l'S5-95F soddisfa alle norme EN 954-1 e/o alle IEC 61508, con esso è possibile realizzare anche schemi "OFFd'emergenza". Pulsante di START A questo scopo sono state approntati blocchi funzionali standard certificati dall'Associazione Professionale. Pulsante 2 di emergenza Pulsante 1 di emergenza Pulsante n. di emergenza I sensori (pulsanti d'emergenza, barriere luminose, ecc.) possono essere collegati sia alla periferia di sicurezza dell'S5-95F sia essa onboard oppure esterna. Nei datori a un canale il conduttore del segnale deve essere portato in parallelo alle due apparecchiature parziali, nei datori a due canali ogni conduttore di segnale deve essere portato a una apparecchiatura parziale, In entrambi i casi il segnale arriva in modo ridondante al PLC, ma dal punto di vista del programma applicativo viene interrogato come ingresso singolo. Se è necessario un test incrociato i conduttori dei sensori non vengono alimentati con una tensione costante di 24 V, ma da una uscita digitale onboard conschemata con il software di parametrizzazione COM 95. Questa uscita di test viene quindi disinserita brevemente per il test e il segnale di zero controllato sull'ingresso corrispondente. 6/38 Safety Integrated - Manuale applicativo NOT-AUSCombinazione Verknüpfung OFF d’emergenza Se la catena non è avviata e il fronte positivo allo start e la combinazione OFF d'emergenza danno risultato logico "1" e il segnale di reazione è inverso rispetto all'uscita OFF d'emergenza, allora si ha uscita OFF d'emergenza = "1" Uscita OFF d’emergenza & Attuat. Reazione FB STOP CATENA E' anche ammesso sotto determinati presupposti attivare/disattivare barriere ottiche (muting). Disposizione dei singoli conduttori FB START CATENA START START Combinazione Questi blocchi funzionali rendono possibile sia l'attribuzione bit a bit di ingressi e uscite (un ingresso = un'uscita) sia l'attribuzione byte a byte di ingressi e uscite. E' così possibile attivare un intero circuito di OFF d’emergenza con più pulsanti d'emergenza dopo un’analisi interna e con le confortevoli possibilità di segnalazione dell'S5-95F. PB Interrupt software (OB3) con pulsante d'emergenza collegato a periferia onboard Interrupt a tempo (OB13) con pulsante d'emergenza collegato a periferia esterna Schema 6/65 Principio del riconoscimento e della disinserzione di catene "OFF d'emergenza" nel controllore ad elevata sicurezza S5-95F Il contatto di rilettura di elementi di manovra e del pulsante di marcia possono essere collegati sia a ingressi di sicurezza sia a ingressi non di sicurezza. Descrizione dello schema 6/65 I sensori vengono combinati logicamente tra loro a piacere in un blocco programma e il risultato assegnato a un merker d'appoggio al quale viene anche attribuita un'uscita "OFF d'emergenza". Nel caso più semplice tutti gli ingressi (contatti in apertura) vengono inseriti dal programma in serie tra loro e assegnati a questo merker. Il blocco di start combina nel programma ciclico i segnali "merker d'appoggio, pulsante di marcia e ingresso di reazione". L'uscita OFF d'emergenza viene quindi abilitata se il merker d'appoggio e la combinazione dei sensori hanno segnale logico 1, l'ingresso di reazione dell'organo di disinserzione dà segnale 0 e il pulsante di marcia riconosce un fronte positivo. Siemens S.p.A. Il blocco di stop parametrizzato disinserisce un'uscita d'emergenza abilitata, non appena il relativo merker d'appoggio assume segnale 0. A seconda del collegamento dei sensori alla periferia di sicurezza onboard o esterna, tale disinserzione ha luogo nel blocco organizzativo OB3 entro 10 ms o nell'OB 13 entro 120 ms. L'uscita OFF d'emergenza può essere nuovamente abilitata se il corrispondente merker d'appoggio assume nuovamente il risultato logico 1 (p. e. i pulsanti d'emergenza vengono rilasciati), al pulsante di marcia si ha un fronte positivo e l'ingresso di reazione dà segnale 0. 6 Introduzione A 32.2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 E A 32.2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 I seguenti esempi mostrano il collegamento di un pulsante ON di tacitazione e il collegamento di un pulsante d'emergenza alla periferia onboard dell'S5-95F. E Regola I pulsanti d'emergenza devono essere collegati agli ingressi d'emergenza. In generale i pulsanti d'emergenza possono essere collegati alla periferia di sicurezza sia onboard sia esterna. K1 Apparecchiatura di disinserz. OFF K2 d'emerg. Il pulsante ON di tacitazione può essere collegato alla periferia di sicurezza onboard oppure alla periferia esterna di sicurezza o non di sicurezza. K3 K1 K2 K2 K1 L+ L– Esempio 1 La schema 6/66 mostra uno schema per il comando indiretto delle apparecchiature di disinserzione d'emergenza con due contattori ausiliari ridondanti e con una reazione tramite due contatti ausiliari guidati e periferia esterna. Schema 6/66 Comando di contattori ausiliari ridondanti con rilettura tramite contatti ausiliari guidati DA 33.0 L+ L– 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 DE 32.2 DE 33.0 S1 S2a S1= pulsante ON di tacitazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 DE 32.2 Esempio 2 La schema 6/67 mosta il collegamento di un pulsante ON di tacitazione e il collegamento di un pulsante d'emergenza alla periferia on board di sicurezza. DE 33.0 S2b L+ S2= pulsante d'emergenza Schema 6/67 Collegamento del pulsante ON di tacitazione e delle apparecchiature d'emergenza con controllo incrociato Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/39 6.7 SIGUARD ET 200S Power module SPS DS Partenza diretta RS Partenza invertita F-Kit Interruttori ausiliari (per circuito di retroazione) PM-X Modulo di connessione PM-D F1 DS DS RS PROFIBUS-DP IM 151 L+ M F-Kit F-Kit Modulo terminale PM-D F1 Master PM-X Interruttore del circuito F-Kit Contattori del circuito A1+ A2– Categorie di sicurezza 1 2 3 4 Pulsante di marcia PM-D PM-DF1 F-Kit Pulsante d’emergenza PM-X Contattori in Input L1 L2 L3 M ~ M ~ M ~ Calotta di copertura Schema 6/68 Avviamento d’emergenza con partenza controllata, categoria di sicurezza 4 Commento ON + L+ ON – CH1 CH1 CH2 CH2 + – + – Si seguano i seguenti passi: CON A1+ • Collegare la tensione ausiliaria U1 ai morsetti L+, M ϑ ϑ • Collegare la tensione ausiliaria U2 ai morsetti CON A1+, CON A2• Il circuito d’emergenza deve essere chiuso sui morsetti CH1+, CH1- e CH2+, CH2• L’impianto entra in funzione non appena il pulsante di marcia viene collegato ai morsetti ON+, ON-. I conduttori esterni del circuito d’emergenza e del pulsante di marcia sono controllati durante il funzionamento. ET 200S Bus M CON A2– OUT– OUT+ Lo schema mostra le parti fondamentali di un SIGUARD Powermodule, per esempio il PM-D F1, emergenza con controllo dello START Schema 6/69 Schema di collegamento del Powermodule SIGUARD PM-D F1 6/40 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. Riferimenti trasversali: Si veda anche il capitolo 2.31 di ET 200S SIGUARD, pag.2/49, come pure il manuale SIMATIC ET 200S – Nr. di ordinazione GE S7 151- 1AA00-8AA0 6 25 Powermodule PM-DF1 U1 + 1/8 – 2/9 U2 + 4/11 – 5/12 26 27 28 22 23 EMERGENZA K0 Pulsante di marcia K0 K2 K0 Contattori in input K1 K3 K2 Partenza diretta K1 Circuito di retroazione Q1 Q2 Q3 K1 K2 K3 K3 M M M Schema 6/70 Monitoraggio delle partenze motore, emergenza, categoria d’arresto 0, partenza controllata, categoria 4 di sicurezza. Le partenze motore sono monitorate utilizzando un contatto NC al contattore (F-kit) connesso al circuito di retroazione in serie al pulsante di marcia. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/41 6.8 Avviamento di una macchina Questo capitolo descrive esempi applicativi dei sistemi SIMOVERT MASTERDRIVES per applicazioni che riguardano la variazione del numero dei giri con motori in corrente alternata. Gli esempi mostrano le possibilità di realizzazione. Queste devono essere in accordo con le funzionalità della macchina, affinchè questa giunga al necessario risultato. Ciò conduce ad una parametrizzazione individuale per incontrare le esigenze della categoria di arresto 1. Le soluzioni rappresentate sono realizzabili con i sistemi SIMOVERT MASTERDRIVES e SIMODRIVE 611 analogico e 611 universale. La funzione “fermata sicura” è realizzabile con le funzioni specifiche degli apparecchi “sicurezza non attiva” oppure “blocco della partenza”. Sono quindi da rispettare le istruzioni corrispondenti descritte nella documentazione di prodotto. SIMOVERT MASTERDRIVES Vector control Katalog DA65.10 SIMOVERT MASTERDRIVES Motion control Katalog DA65.11 SIMODRIVE 611 Katalog NC 60.1 e NC 60.2 6.8.1 Esempi applicativi per la funzione arresto di emergenza. Categoria di arresto 0 L1 L2 L3 PE DC P 24 V K F1 Pulsante d’emergenza X1 X5 X3 3TK2806 L1/L+ Pulsante di marcia DC M 13 23 33 43 53 65 X533 1 Option K80 2 PV 4 P24 V 3 U1 V1 W1 K3 M K2 X101 C X U N/L- X2 X4 X6 14 24 34 44 54 66 SIMOVERT MASTERDRIVES Umrichter U2 V2 W2 M 3~ Schema 6/71 Categoria d’arresto 0, un canale con circuito di retroazione. Categoria di sicurezza 3 in accordo con EN 954-1. 6/42 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. X: ingresso binario con AUS2 P556i00 e i002 6 L1 L2 L3 PE L/+ N/– DC P 24 V DC M K1 A1 Pulsante di marcia K1 Y1 Y2 13 A2 U1 V1 W1 23 3TK2824 Pulsante d’emergenza X533 Option K80 1 2 PV 4 P24 V 3 M X101 C X U 14 24 K1 N/– SIMOVERT MASTERDRIVES U2 V2 W2 Umrichter X: ingresso binario con AUS2 P556i001 e i002 M 3~ Protezione extra Schema 6/72 Categoria d’arresto 0, due canali con circuito di retroazione. Categoria di sicurezza 3 in accordo con EN 954-1. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/43 6.8.2 Esempi applicativi per la funzione arresto di emergenza. Categoria di arresto 1 L1 L2 L3 PE K Y: ingresso binario con AUS3 P559i001 e i002 Einspeiseeinheit X: ingresso binario con AUS2 P556i001 e i002 L+/C L–/D X533 Option K80 1 2 PV 4 P24 V 3 L+ (C) L– (D) X533 Option K80 1 2 PV 4 P24 V 3 M L+ (C) M X101 X101 Y Y C X U C X U SIMOVERT MASTERDRIVES Wechselrichter U2 V2 W2 SIMOVERT MASTERDRIVES U2 V2 W2 Wechselrichter M 3~ M 3~ DC 24 V DC M EI Y11 Y12 Y33 Y34 13 23 31 43 53 14 24 32 44 54 A1 13 23 33 43 51 3TK2827 3TK2830 Y10 A1 NOTHALT A2 Y21 Y22 PE PE Schema 6/73 Categoria d’arresto 1, due canali con circuito di retroazione. Categoria di sicurezza 3 secondo EN 954-1, con frenatura controllata dei motori 6/44 Safety Integrated - Manuale applicativo L– (D) Siemens S.p.A. A2 14 24 34 44 52 6 L1 L2 L3 PE L/+ N/– DC 24 V DC M K1 X533 Option K80 1 2 PV 4 P24 V 3 K1 EI Y11 Y12 Y33 Y34 13 23 31 43 53 3TK2827 Y10 A1 U1 V1 W1 M X101 C X U NOTHALT Y Y21 Y22 PE A2 14 24 32 H1 PE 44 54 K1 N/– SIMOVERT MASTERDRIVES U2 V2 W2 Umrichter M 3~ X: ingresso binario con AUS2 P556i001 e i002 Y: ingresso binario con AUS3 P559i001 e i002 Schema 6/74 Categoria d’arresto 1, due canali con circuito di retroazione. Categoria di sicurezza 3 secondo EN 954-1, con frenatura controllata dei motori. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 6/45 48 6 Nähere Funktionsbeschreibungen für das Zweihand-Steuergerät 3TK2834 finden Sie in der Betriebsanleitung Bestell-Nr. 3ZX1012-0TK28-7CA1, für das Nachlauf-Prüfgerät 3ZX1012-0TK28-6CA1. 49 7 Comunicazione a sicurezza di errore tramite bus standard Ulteriori possibilità di risparmio nella tecnica d'automazione si devono ricercare soprattutto con la giusta scelta della tecnica d'installazione. Nella tecnica standard la razionalizzazione dovuta alla decentralizzazione con l'impiego della moderna tecnologia a bus, ha già comportato sensibili riduzioni di costi. Altre possibilità di contenimento dei costi si avranno in futuro grazie alla trasmissione parallela dei segnali rilevanti per la sicurezza attraverso i bus di campo standard già installati. Naturalmente questa novità economica e tecnologica eccezionalmente promettente deve essere realizzata in sintonia con le prescrizioni di legge e con le norme. Per questo, sotto l'egida dell'Associazione Professionale, con le organizzazioni degli utilizzatori di bus di campo, quali ad esempio PNO (PROFIBUS-Nutzerorganisation) e l'associazione AS-i (Actuator Sensor Interface), si stanno definendo gli obiettivi di sicurezza e si stanno elaborando i corrispondenti programmi di prova. Anche la successiva normativa riguardante questi programmi di prova viene esaminata in questo ambito. Sistema completo a sicurezza integrata Con il sistema "Safety Integrated" diventerà possibile in futuro combinare la struttura di sicurezza con la parte standard di un impianto in un unico sistema trasparente e razionalmente definito, basandosi sugli sperimentati sistemi a bus di campo PROFIBUS e AS-Interface. 7/2 Safety Integrated - Manuale applicativo Grazie all'impiego di una comunicazione a norme di sicurezza su questi affidabili bus di campo standard, i progettisti sono quindi in condizione di lavorare in modo proficuo con gli stessi engineering tools e con gli stessi metodi sia nella tecnica standard sia in quella di sicurezza. Si ottiene quindi una ottimale trasparenza nella trasmissione dati tra le parti standard e di sicurezza di un medesimo impianto, senza ulteriori interfacce, anziché concepire una trasmissione dati di sicurezza tramite bus speciali. La fusione nella "Safety Integrated” dei due mondi mediante PROFIBUS e AS-i, con tutti i loro vantaggi, deriva dall'esperienza accumulata in anni per quanto riguarda automazione e sicurezza, e non certo a costo di una riduzione della produttività o della disponibilità dell'intero impianto. "Safety Integrated” garantisce sicurezza nell'industria manifatturiera non solo a livello di macchina, ma naturalmente propone soluzioni adeguate anche per l'industria di processo. I due settori applicativi pongono in taluni casi esigenze diverse per quanto riguarda la comunicazione di sicurezza. Per grandi volumi di dati, alta velocità di trasmissione e aree a rischio d'esplosione viene impiegato il PROFIBUS-DP, anche in combinazione con il PROFIBUS-PA, entrambi con profili a norme di sicurezza. Per piccoli volumi di dati e semplici attuatori e sensori singoli distribuiti, dove si ha anche la necessità del trasporto dell'alimentazione per i sensori, è necessario impiegare il bus AS-i con profilo a norme di sicurezza. Il nome di questi profili fissati dall'organizzazione degli utenti di PROFIBUS è "ProfiSafe". Siemens S.p.A. ProfiSafe: impiego di PROFIBUS-DP e PROFIBUS-PA standard con comunicazione sicura Nell'ambito della Totally Integrated Automation, in futuro i componenti di sicurezza "Safety Integrated" e i componenti standard saranno perfettamente integrati con i medesimi tool d'ingegnerizzazione e di diagnostica nel sistema di controllo di processo PCS 7 e diventeranno un unico sistema omogeneo e compatibile. Se nel campo della periferia numerosi sensori e attuatori devono essere collegati a una stazione comune, questo si può realizzare mediante grandi blocchi di periferia di sicurezza decentrati collegati a PROFIBUS-DP. Nell'ambito della tecnica di processo con pericolo d'esplosione diventerà inoltre possibile la combinazione con PROFIBUS-PA in comunicazione rilevante per la sicurezza. In futuro sarà quindi possibile collegare direttamente apparecchiature di campo senza ulteriori unità di periferia e barriere di protezione EX. Grazie alla trasmissione di dati standard e di dati di sicurezza attraverso il medesimo cavo di bus, in una stazione slave PROFIBUS-DP possono essere naturalmente combinate tra loro a piacere unità di periferia di sicurezza e standard. Nel campo dei sensori è attualmente in crescita l'impiego di efficaci dispositivi di protezione senza contatti quali fotocellule e scanner. Queste apparecchiature di rilevamento dispongono di una ricca elettronica capace di analisi di sicurezza che, accanto a comandi d'arresto a norme di sicurezza, può anche fornire un vasto repertorio di dati diagnostici.Anche complessi sensori/attuatori potranno quindi essere collegati direttamente a PROFIBUS come nodi/partner di sicurezza. 7 Sistemi standard Sistemi standard e sistemi di sicurezza della tecnica di processo • PLC • Supervisione • Sistema di controllo di processo PCS 7 PROCESS FIELD BUS PROFIBUS-PA Link DP/PA PROFIBUS-DP Tecnica di sicurezza, Safety Integrated con collegamento a PROFIBUS • ET 200 • SIMATIC a elevata sicurezza • SINUMERIK/SIMODRIVE Link DP/AS-i Standard Tecnica di sicurezza, Safety Integrated con collegamento a AS-Interface • SIRIUS • Pannello di serv. • BERO • AS-Interface • Fotocellula • Emergenza • Controllo porta di protezione Tabella 7/1 Sistema completo a sicurezza integrata Accanto alla comunicazione rilevante per la sicurezza di apparecchiature (p.e. controllori programmabili) con nodi/partner di periferia decentrata di sicurezza, è necessario realizzare anche una comunicazione di sicurezza delle unità fra di loro, così da ottenere i molteplici vantaggi che si hanno ripartendo gravosi compiti d'automazione in una soluzione d'automazione decentrata che preveda molti piccoli controllori singoli. Impiego di AS-i con comunicazione di sicurezza Se in ambito periferico sono impiegati sensori/attuatori semplicemente strutturati, distribuiti con regolarità sull'intero impianto e che trasmettono solo informazioni binarie (p.e. blocchi porta, pedane a contatto, pulsanti d'emergenza, i finecorsa, ecc.) si determina l'esigenza di collegare questi apparecchi direttamente come nodi/partner al bus AS-i con comunicazione di sicurezza. In caso di collegamento diretto di sensori/attuatori di questo tipo, è però assolutamente necessario per l'economicità della soluzione che anche l'alimentazione venga addotta attraverso il bus e che sia utilizzata la più semplice tecnica di morsetti di collegamento, In questo modo i vantaggi dell'AS-i standard possono essere pienamente utilizzati. Le informazioni dei sensori vengono raccolte sul posto tramite unità slave in custodia IP 67 e inoltrate via bus AS-i e master AS-i al PLC standard. La categoria 3 di comunicazione rilevante per la sicurezza secondo EN 60 954-1 viene garantita da speciali slave e da un monitor che come partecipante al bus controlla la sicurezza della comunicazione e mette a disposizione uscite di sicurezza parametrizzabili. Il futuro appartiene ai sistemi a bus standard con comunicazione di sicurezza, non a i bus speciali! Solo l'impiego della comunicazione di sicurezza via bus standard di comprovata apertura quali PROFIBUS e AS-Interface, permette di raggiungere i voluti livelli di risparmio sia nell'ingegnerizzazione che nell'installazione. Grazie all'impiego parallelo della tecnica dei bus di campo standard anche per la sicurezza è possibile in ogni momento connettere altri mezzi quali ad esempio trasmettitori radio, infrarossi, cavi a fibra ottica oppure, utilizzando gli appositi gateway, passare nell'area con pericolo d'esplosione. Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens S.p.A. 7/3 8 Appendice 8.1 Tabelle di supporto per la scelta delle apparecchiature Combinazioni SIGUARD 3TK28 p.e. piccolo PLC a elevata sicurezza SIMATIC S5-95F Campo d'impiego – preferibilmente in costruzione di macchine in serie, piccoli impianti costruzione di macchine in serie, (grandi impianti) Funzioni di sicurezza realizzate mediante cablaggio (tecnica a contattori) programma applicativo Modifiche/ampliamenti delle funzioni di sicurezza mediante modifica del cablaggio programmazione Approvazioni Categoria 4 secondo prEN 954-1 presse meccaniche e idrauliche secondo EN 692/693 livello di requisiti IIIB secondo prEN 574 Categoria 4 secondo prEN 954-1 Classe di requisiti 6 secondo DIN V 19250 presse meccaniche e idrauliche secondo EN 692/693 EBA secondo Mü 8004 Soluzioni d'automazione già predisposte nessuna soluzione software pacchetti di programma software standard (già collaudati) Ingressi/uscite (I/O) • 1 ingresso (più apparecchi di comando devono essere collegati in serie) • fino a 5 contatti di abilitazione (uscite di sicurezza) • 1 contatto di segnalazione (non di sicurezza) • con apparecchiature d'ampliamento è possibile disporre di numerosi altri contatti di abilitazione. • complessivi 20/12 • di cui onboard 20/8 di sicurezza • di cui onboard 0/4 non di sicurezza • ulteriori I/O esterni di sicurezza 128/64 • ulteriori I/O esterni non di sicurezza 256/256 Potere di manovra delle uscite, max. Ie /AC-15 Ie /AC-3 Ith Ith 2A Temporizzatori di sicurezza 300 s 9990 s per ogni timer Collegamento a un canale Collegamento a due canali Collegamento di sicurezza incrociato (per canali doppi) possibile possibile possibile (tra i canali e massa) possibile possibile possibile verso massa Compatibilità EMC e climatica elevata (tecnica a contattori) IEC 801, 2-6, grado di severità 3 Diagnostica e ricerca guasti con mezzi di test esterni e con cablaggio supplementare funzioni diagnostiche integrate nell'apparecchiatura, funzioni di test su dispositivo di programmazione Messa in servizio nessuna funzione di test a causa della bassa complessità supportata da funzioni di test integrate su dispositivo di programmazione Collegamento non di sicurezza possibile mediante moduli esterni a • AS-Interface • PROFIBUS-DP con processore di comunicazione • CP 521 verso sistema sovraordinato • CP 541 a PROFIBUS-DP Collegamento di sicurezza – • diretto a SINEC L1 • con processore di comunicazione CP 541 a PROFIBUS Tipo di documentazione manuale automatico 8/2 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 250 V 400 V 4A 1,1 kW ... 10 A 8.2 Panoramica delle principali Norme in vigore nella Comunità Europea Nelle seguenti norme specialistiche sono descritti i requisiti di sicurezza di 8 specifici tipi di macchine: Norme specialistiche per tipi di macchine (Norme europee): Tecnica di processi termici • Requisiti di sicurezza generali prEN 746-1 • Sistemi di combustione e di condutture per carburanti prEN 746-2 • Impianti di zincatura a fuoco prEN 746-4 • Impianti di trattamento a caldo di bagni di sale prEN 746-5 • Impianti per il trattamento di fluidi prEN 746-6 • Impianti di processi termici sotto vuoto prEN 746-7 • Impianti per eseguire tempere prEN 746-8 Macchine per industria mineraria sotterranea • Macchine mobili per estrazione prEN 1552 • Macchine e locomotive mobili prEN 1889-1 • Veicoli idraulici prEN 1804-1 • Macchine scavatrici prEN 1872 Macchine per l'edilizia e per materiali da costruzione • Macchine movimento terra EN 474-1 prEN 472-2 ... 11 EN ISO 3457 • Apparecchiature prEN 996 • Foratrici prEN 791 • Macchine per costruzioni di tunnel prEN 815 prEN 12111 • Macchine per costruzione di strade EN 500-1 ... 5 ENV 500-6 prEN 536 • Produzione, trasporto, gettate di calcestruzzo in preparazione • Produzione di cemento, calce, gesso prEN 1009 • Herstellung von Produktenaus Beton und Kalksandstein in preparazione • Produzione di derivati di calcestruzzo ecc. in preparazione • Produzione di ceramica in preparazione • Produzione di vetro in preparazione • Macchine demolitrici in preparazione • Produzione di calcestruzzo e malta prEN 12151 • Macchine per il trasporto, la distribuzione di calcestruzzo e malta prEN 12001 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8/3 Norme specialistiche per tipi di macchine (Norme europee): Macchine da stampa e per la carta • Macchine da stampa e per la lavorazione della carta prEN 1010 • Macchine per la produzione di carta prEN 1034 Macchine per conceria • Macchine rullatrici prEN 972 • Macchine per tagliare e dividere in preparazione • Macchine con piastre mobili prEN 1035 • Macchine spruzzatrici e felpatrici in preparazione • Asciugatrici in preparazione • Arrotolatrici e macchine similari in preparazione Macchine per scarpe e pellami • Macchine punzonatrici e perforatrici in preparazione • Bordatrici prEN 930 • Macchine risuolatrici prEN 1845 • Macchine cucicitrici prEN 931 altri in preparazione • Macchine modulari per la riparazione di scarpe in preparazione • Presse per pelli e scarpe in preparazione Macchine per fonderia • Impianti di pressofusione prEN 869 • Macchine per stampi, ecc. prEN 170 • Dispositivi di pressofusione per produzione di verghe d'alluminio prEN 2147 • Impianti a raggi infrarossi prEN 1248 Macchine tessili • Macchine tessili EN ISO 11111 • Macchine per lavaggio chimico prEN ISO 8230 • Macchine lavatrici e stiratrici prEN ISO 10472-1 bis 6 Compressori • Compressori e pompe sotto vuoto prEN 1012-1 • Pompe sotto vuoto prEN 1012-2 • Pompe e dispositivi con pompe per liquidi prEN 809 8/4 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8 Norme specialistiche per tipi di macchine (Norme europee): Macchine per il trattamento di superfici • Dispositivi per spruzzare prEN 1954 • Macchine per la pulizia superficiale di prodotti industriali in preparazione • Dispositivi per la mescola in preparazione • Impianti di asciugatura, forni, sistemi vaporizzatori prEN 1539 • Macchine per lavaggio ad alta pressione prEN 1829 Centrifughe industriali • Con energia cinetica di rotazione superiore a 200Nm in preparazione Robot industriali • Sicurezza EN 775 Accessori per le macchine • Equipaggiamento elettrico delle macchine industriali EN 60204-3-1 • Sicurezza, apparecchiature per usi domestici EN 60335-2-28 Ascensori/ apparecchi di sollevamento • Ascensori prEN 81-1 rev. prEN 81-2 • Piccoli montacarichi prEN 81-3 • Marciapiedi mobili EN 115 • Scale mobili in preparazione • Ascensori per cantieri prEN 1494 • Apparecchiature di sollevamento trasportabili e modificabili sul posto prEN 1493 • Ponti elevatori prEN 12077-2 Trasporti continui • Sicurezza di base prEN 616 • Trasporti continui di pezzi e rottami prEN 617 ... 620 Veicoli di trasporto • Equipaggiamento elettrico prEN 1175-1 ... 3 Apparecchiature per magazzini • Sicurezza prEN 528 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8/5 Norme specialistiche per tipi di macchine (Norme europee): Laser e impianti laser • Macchine per la lavorazione dei materiali mediante raggi laser prEN 31553 • Requisisti minimi di documentazione prEN 31252 • Interfacce meccaniche prEN 31253 Pompe di calore, impianti di raffreddamento (non solo per prescrizione di macchine) • Pompe di calore, requisiti prEN 25-8 • Impianti di raffreddamento e pompe di calore Requisiti tecnici di sicurezza EN 378-1 Macchine utensili, Sicurezza • Presse meccaniche EN 692 • Presse idrauliche prEN 693 • Presse piegatubi prEN 12622 • Centri di lavoro prEN 12417 • Automazioni prEN 12415 Sistemi di produzione • Sistemi di produzione automatizzati 8/6 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG prEN 1921 8.3 Significati e abbreviazioni 8 BAG Gruppi modi di funzionamento PM Commutazione positivo - massa SN Camme software di sicurezza BG Associazione Professionale PP Commutazione positivo - positivo SPL Logica programmabile di sicurezza BIA Istituto per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro S5 SIMATIC S5 DMS Sistema di misura diretta S7 SIMATIC S7 Controllo numerico computerizzato IMS Sistema di misura indiretta SBH Arresto operativo di sicurezza HMI Human Machine Interface CPU Unità centrale SBR Rampa di frenatura di sicurezza OP Pannello operatore MLFB Maschinenlesbare Fabrikatenummer: Numero di ordinazione Siemens-Komponenten SE Finecorsa software di sicurezza IBS Messa in servizio SG Velocità di sicurezza NC Controllo numerico SGA Uscite rilevanti per la sicurezza NCK Unità del controllo numerico SGE NCU Controllo numerico computerizzato Ingressi rilevanti per la sicurezza SH Arresto di sicurezza SI Safety Integrated CNC PLC Controllore a logica programmabile Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8/7 8.4 Letteratura tecnica [1] Richtlinie 89/392 EWG (Maschinenrichtlinie) Bundesanzeigerverlag. 1993. [2] Positionspapier DKE 226.0.3: Sicherheitsgerichtete Funktionen elektrischer Antriebssysteme in Maschinen. Stand 1/98. [3] Schäfer, M.; Umbreit, M.: Antriebssysteme und CNCSteuerungen mit integrierter Sicherheit. BIA-Report Nr. 4/97 [4] Kategorien für sicherheitsbezogene Steuerungen nach EN 954-1. BIA-Report 6/97. [5] ZH1/419. Prüf- und Zertifizierungsordnung der Prüf- und Zertifizierungsstellen im BG-Prüfzert. Ausgabe 10/1997. 8/8 Safety Integrated - Manuale applicativo [6] Reinert D.; Schaefer M.; Umbreit M.: Antriebe und CNC-Steuerungen mit integrierter Sicherheit, In: ETZ-Heft 11/1998 [7] Sicherheitsrelevante Datenübertragung; Anforderungen sowie deterministische und probabilistische Verfahren; 1998, Uwe Jesgarzewski, Rainer Faller – TÜV Product Service [8] Anforderungen an mikroprozessorgestützte Feldgeräte für den Einsatz in sicherheitsrelevanten Anwendungen; 1998, Dr. Adam, Matalla, Dr. de Haas (BASF), Faller (TÜV Product Service) [9] Poposal for an Interim Solution for the Use of Non-Safety-Related Intelligent Field Instruments in Safety Applications in the Process Industry; 1997-1998, Rainer Faller – TÜV Product Service Siemens AG 8.5 Certificati di omologazione 8 8.5.1 Certificati per SINUMERIK Safety Integrated Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8/9 8/10 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8 8.5.2 Certificati per SIMATIC Safety Integrated Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8/11 8/12 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8/13 8/14 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8/15 8/16 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8 Safety Integrated - Manuale applicativo Siemens AG 8/17