$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 1 VIII LEGISLATURA –
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
SEDUTA DI MERCOLEDI’ 17 FEBBRAIO 1999
POMERIDIANA
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARTINI
,1',&(
PAG.
PAG.
6XOSURFHVVRYHUEDOH ......................................... 2-27
ZOPPOLATO................................................... 21
ROMOLI, AVVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD
SURJUDPPD]LRQH DO OLEUR IRQGLDULR DOOD
VWDWLVWLFD SHU OD JHVWLRQH GHOOH EHQ]LQH D
SUH]]RULGRWWR ................................................... 24
MOLINARO .................................................... 26
ASQUINI ......................................................... 27
&RQJHGL ................................................................... 2
9RWD]LRQHSHUO¶HOH]LRQHGLFLQTXHFRPSRQHQWL
QHO &RPLWDWR UHJLRQDOH SHU OD SUHYHQ]LRQH
GHOOH WRVVLFRGLSHQGHQ]H H GHOO¶DOFROLVPR
DUW/5 ........................................ 2
9RWD]LRQHSHUO¶HOH]LRQHGLWUHFRPSRQHQWLGHO
&RPLWDWRGLJHVWLRQHGHO)5,(DUW/
FRPH VRVWLWXLWR GDOO¶DUW /
5LFKLHVWDGLULQYLR .......................... 3
PRESIDENTE................................................. 3-4
CIRIANI ............................................................ 3
GOTTARDO................................................... 3-4
PUIATTI............................................................ 4
ZOPPOLATO .................................................... 5
'LVHJQR GL OHJJH ³'LVSRVL]LRQL LQ PDWHULD GL
FRQWUROOR GHJOL LPSLDQWL WHUPLFL´ 'LVFXVVLRQHHGDSSURYD]LRQH .......................... 5
PRESIDENTE.................................................... 5
..........................11-12-13-19-20-21-22-25-26-27
RITOSSA, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D ............ 5-12
SEGANTI, 5HODWULFHGLPDJJLRUDQ]D......6-22-24
PUIATTI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D .................. 7
..........................................................17-21-23-26
ASQUINI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D ................. 8
..........................................................12-15-22-23
MOLINARO, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D .............. 10
...............................................................16-21-22
GHERGHETTA.......................... 11-18-19-20-21
MATTASSI...................................................... 20
,QWHUURJD]LRQLLQWHUSHOODQ]HHPR]LRQH
$QQXQ]LR ........................................................ 27
2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD............ 27
$//(*$72
5HOD]LRQLVFULWWHDGLVHJQRGLOHJJH
Relazione del Relatore di maggioranza,
Puiatti, sul disegno di legge n. 31/4.................. 29
Relazione del Relatore di maggioranza,
Ritossa, sul disegno di legge n. 31/4 ................ 30
Relazione della Relatrice di maggioranza,
Seganti, sul disegno di legge n. 31/4 ................ 30
Relazione del Relatore di maggioranza,
Asquini, sul disegno di legge n. 31/4................ 31
Relazione del Relatore di minoranza,
Molinaro, sul disegno di legge n. 31/4 ............. 31
,QWHUURJD]LRQL LQWHUSHOODQ]H H PR]LRQH
DQQXQ]LDWH....................................................... 33
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 2 VIII LEGISLATURA –
35(6,'(1=$'(/35(6,'(17(0$57,1,
/DVHGXWDLQL]LDDOOHRUH
PRESIDENTE.
Dichiaro
aperta
la
cinquantacinquesima seduta del Consiglio
regionale.
6XOSURFHVVRYHUEDOH
PRESIDENTE. Informo che sono a
disposizione dei Consiglieri alcune copie del
processo verbale della seduta n. 53, del 16
febbraio 1999, e che, se non saranno state
sollevate eccezioni nel corso della seduta
odierna, il verbale stesso sarà considerato
approvato.
&RQJHGL
PRESIDENTE. Comunico che ha chiesto
congedo per la seduta pomeridiana l’Assessore
Venier-Romano.
,OFRQJHGRqFRQFHVVR
9RWD]LRQH SHU OD HOH]LRQH GL FLQTXH
FRPSRQHQWL QHO &RPLWDWR UHJLRQDOH SHU OD
SUHYHQ]LRQHGHOOHWRVVLFRGLSHQGHQ]HH
GHOO¶DOFROLVPRDUW/5
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 1
dell’ordine del giorno, che prevede la
votazione per l’elezione di cinque componenti
del Comitato regionale per la prevenzione delle
tossicodipendenze e dell’alcolismo ai sensi
dell’articolo 6 della L.R. 57/1982.
Ricordo che sono eleggibili solo quei
candidati nei cui confronti si è pronunciata la
Giunta per le nomine, ai sensi dell’articolo 6
della legge regionale 23 giugno 1978, n. 75. I
nominativi dei candidati sono già riportati nella
scheda di votazione.
La Giunta delle nomine si è espressa
favorevolmente in data 14 e 28 c.m. L’elezione
si svolgerà a scrutinio segreto, per scheda, ai
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
sensi dell’articolo 87, comma 7 del
Regolamento e con voto limitato a tre nomi
(come previsto dall’articolo 6, comma 2, della
citata L.R. 57).
Verrà ora consegnata, a cura dei commessi,
una scheda; a mano a mano che i signori
Consiglieri saranno chiamati, sfileranno
dinnanzi all’urna deponendovi la scheda
ripiegata in quattro.
Indìco, pertanto, la votazione.
Prego il consigliere Baiutti, Segretario, di
procedere all’appello in ordine alfabetico.
BAIUTTI, 6HJUHWDULRIDO¶DSSHOOR
6HJXHODYRWD]LRQH
Partecipano alla votazione:
Martini
Antonaz
Arduini
Asquini
Baritussio
Brussa
Castaldo
Cisilino
Dal Mas
Degano
Di Natale
Fasola
Fontanelli
Gherghetta
Guerra
Londero
Mattassi
Moretton
Petris
Puiatti
Romoli
Santarossa
Seganti
Sonego
Tesini
Travanut
Violino
Zorzini
E’ in congedo:
Venier-Romano
Alzetta
Antonione
Ariis
Baiutti
Bortuzzo
Budin
Ciriani
Cruder
De Gioia
Degrassi
Dressi
Follegot
Franz
Gottardo
Lippi
Marini
Molinaro
Narduzzi
Pozzo
Ritossa
Salvador
Saro
Serpi
Staffieri
Tondo
Vanin
Zoppolato
Zvech
$WWLFRQVLOLDUL
VIII LEGISLATURA –
PRESIDENTE.
Dichiaro
chiusa
la
votazione; procederò io stesso, assistito dai
Consiglieri Segretari, allo spoglio delle schede.
6HJXHORVSRJOLRGHOOHVFKHGH
Comunico il risultato della votazione:
Presenti:
Votanti:
Astenuti:
Schede nulle:
Schede bianche:
56
56
----
Hanno ottenuto voti:
Zanon
Caropreso
Gigliotti
Piani
Malacarne
Peruch
Luccio
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 3 -
32
30
28
23
22
4
4
Proclamo pertanto eletti nel Comitato
regionale
per
la
prevenzione
delle
tossicodipendenze e dell’ alcolismo, i signori
Zanon, Pianopreso, Gigliotti, Piani e
Malacarne.
9RWD]LRQHSHUODHOH]LRQHGLWUHFRPSRQHQWL
GHO&RPLWDWRGLJHVWLRQHGHO)5,(DUW
/FRPHVRVWLWXLWRGDOO¶DUW
/
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
maggioranza. Infatti io avevo avuto delle
perplessità rispetto all’ ordine dei lavori così
come era stato proposto in riunione dei
capigruppo, per cui sono a chiedere di rinviare
la votazione dei componenti del F.R.I.E. al
primo punto dell’ ordine del giorno della
riunione dell’ Assemblea che lei penso
convocherà per martedì mattina.
PRESIDENTE. Su questa mozione, un
Consigliere contro e uno a favore.
Ha chiesto di parlare il consigliere Gottardo.
Ne ha facoltà.
GOTTARDO. Parlo contro, Presidente.
Parlo contro per protestare. Non abbiamo altra
possibilità che la parola, visto che saremmo
soccombenti anche su questo. Dopo che la
votazione del F.R.I.E. è stata sollecitata per la
sua urgenza ancora tre mesi fa e sono stati
riaperti i termini nella Giunta delle nomine più
volte per l’ aggiornamento delle candidature,
oggi si viene a richiedere un nuovo rinvio
perché il gruppo di AN al suo interno ha
bisogno di fare un ulteriore verifica. Rispetto a
quale curriculum, visto che li abbiamo già
esaminati in Giunta delle nomine? I curriculum
sono a posto, sono completi e non credo che
abbiano bisogno di nessuna verifica. Le
verifiche sono altre… E va beh, però voglio
dire…
,QWHUUX]LRQH
Sì, sì nel gruppo di AN.
,QWHUUX]LRQH
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 2
dell’ ordine del giorno, che prevede la
votazione per la elezione di tre componenti del
Comitato di gestione del F.R.I.E. (art. 6 L.
8/1970, come sostituito dall’ art. 5 L.
198/1976).
Ah, non nel gruppo di AN, nella
maggioranza. Bravo! Va beh. Quindi, siamo
assolutamente contrari a questo rinvio, anche
se i numeri ci daranno torto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Ciriani.
Ne ha facoltà.
PRESIDENTE. Pongo, quindi, in votazione
la richiesta di rinvio.
CIRIANI. Brevissimamente, Presidente, per
chiedere il rinvio della votazione per l’ elezione
dei componenti del F.R.I.E. a martedì
prossimo, possibilmente. Chiedo questo per
rendere possibile, all’ interno dei gruppi di
maggioranza, una verifica sui curriculum che
abbiamo presentato. Chiedo scusa per questo
rinvio,
ma
evidentemente
c’ è
stata
un’ incomprensione con gli altri colleghi di
(¶DSSURYDWD
Quindi, la votazione per l’ elezione del
F.R.I.E. è rinviata a martedì prossimo, se ci
sarà Consiglio. Mi sembra che si riunisca il
Consiglio martedì.
,QWHUUX]LRQH
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 4 VIII LEGISLATURA –
No, no, no. Ieri ho comunicato l’ ordine dei
lavori concordato con i capigruppo.
&RQIXVLRQHLQ$XOD
Ieri abbiamo concordato e comunicato un
calendario. Il collega Ciriani ha fatto una
mozione d’ ordine e la maggioranza ha
accettato. Martedì mattina il primo punto è il
F.R.I.E.
,QWHUUX]LRQH
Sì, d’ accordo, collega.
Ha chiesto di parlare il consigliere Gottardo.
Ne ha facoltà.
GOTTARDO. Se possibile, solo per
rivolgere una cortese preghiera a lei che deve
formulare l’ ordine del giorno: se possibile
iscrivere il F.R.I.E. nella seduta pomeridiana,
ad evitare perdite di tempo, Presidente, perché,
siccome martedì mattina poi succede che ci
sono ritardi, ecc., qualcuno si alzerà, farà la
mozione, chiederà rinvio: ormai sappiamo cosa
succede. Iscriva il F.R.I.E., fin d’ ora, per la
seduta pomeridiana al primo punto, così
evitiamo di perdere tempo martedì mattina.
PRESIDENTE.
Adesso
vediamo.
Chiudiamo il quadro con Puiatti e poi sentiamo
Ciriani.
Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti.
Ne ha facoltà.
PUIATTI. Prima avevamo potuto parlare
perché giustamente non c’ erano i Relatori,
ma… Quindi, a questo punto parlo per porre
una mozione d’ ordine. Ieri pomeriggio, in
riunione dei capigruppo noi abbiamo discusso
su come organizzare i lavori. Da più parti - non
della minoranza ma della maggioranza - ci è
stata sollecitata la necessità di eleggere i
rappresentanti del F.R.I.E. perché il F.R.I.E.
sembra bloccato in attesa di queste nomine.
Questo è il motivo per il quale oggi è stata
inserita la partita nomine, perché se no,
andavamo avanti tranquillamente con le leggi,
no? Sono inserite quelle e non altre. Noi
abbiamo ancora nomine pendenti, difensori
civici o meno, i minori…
Oggi, da parte della maggioranza ci è stato
chiesto un rinvio, perché evidentemente la
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
distribuzione dei pani e dei pesci ancora non è
stata fatta, almeno in modo equo, pare di
capire. Per carità, io prendo atto del fatto che
quello che ieri era urgente e indifferibile, oggi è
meno urgente e sicuramente differibile. Allora,
a questo punto, noi comunque domani mattina
abbiamo Consiglio regionale, quindi, io
propongo, visto che non c’ è più la necessità,
l’ urgenza del F.R.I.E., visto che adesso
abbiamo la “leggina” sulle caldaie, non so se la
Giunta… Io ho pronti degli emendamenti miei,
ma su questo non so, forse la Giunta doveva
dire qualcosa, ecc...
Io propongo formalmente di sospendere qua
i lavori e di aggiornarli a domani mattina, in
modo tale che facciamo quegli articoli che
mancano
sul
collegato,
facciamo
le
dichiarazioni di voto e facciamo la norma sulle
caldaie. Intanto però la Giunta dovrebbe
chiarire alcune cose che mi pare non siano
ancora chiare. In questo modo risolviamo
alcuni problemi che qualcuno ha. Io non voglio
fare - tra virgolette - il triestino, ossia il
festaiolo per forza, ma insomma oggi è
l’ ultimo giorno di Quaresima…
,QWHUUX]LRQH
Pardon, il primo giorno di Quaresima…
,QWHUUX]LRQH
Appunto, c’ è la tradizione, almeno in
Veneto, non so a Trieste…
,QWHUUX]LRQH
La “Renga”. E dicevo ieri una battuta,
sempre veneta, secondo cui “piuttosto che
perdere una tradizione, è preferibile bruciare un
paese”. Così dicevano i nostri vecchi. Ho
tradotto in italiano, ma la dizione esatta “xé”:
“piutost che perder una tradisiòn, xé meio
brusar un paese”, questa è la dizione vera.
Visto che si può parlare in friulano, si può
anche parlare in veneto in quest'
Aula.
Quindi, per questa somma di considerazioni,
a me pare saggio ormai decidere di sospendere
i lavori e aggiornarli a domani mattina come
era previsto.
PRESIDENTE. Al di là dei paesi che non si
devono mai bruciare, perché noi ricordiamo
Attimis, Forni di Sotto, sono cose che fanno
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 5 VIII LEGISLATURA –
ancora “ accapponare” la pelle, è stata posta una
mozione d’ ordine.
Allora, favorevoli e contrari.
Ha chiesto di parlare
Zoppolato. Ne ha facoltà.
il
consigliere
ZOPPOLATO. Presidente, qua c’ è il rischio
che continuiamo a non far mai niente in
Consiglio. Cioè, facciamo la norma sulle
caldaie e dopo andiamo a casa, eventualmente.
Ma facciamo questa “ normetta” sulle caldaie,
se no non facciamo mai niente. Quindi, io sono
contrario e chiedo che si discuta la norma sulle
caldaie. Dopo si può anche andare a casa,
insomma.
PRESIDENTE. D’ accordo, Zoppolato.
Bene, a questo punto pongo in votazione la
mozione d’ ordine del collega Puiatti.
1RQqDSSURYDWR
Prima di stilare l’ ordine del giorno per
martedì prossimo, dovrei soltanto tentare di
capire la proposta di Gottardo e quella del
collega Ciriani. Possiamo accettare per martedì
pomeriggio il voto dato? Bene, allora, la
votazione del F.R.I.E. è per martedì
pomeriggio. A questo…
,QWHUUX]LRQH 5LQYLDPR" 0D VFULYD WXWWR
VFULYDOHL
Ho capito. Sì, ma… Lo so, ma il collega
Ciriani ha posto al Consiglio un termine:
martedì. Siccome ormai è prassi che l’ Aula si
riunisca mattina e pomeriggio e il collega
Gottardo ha chiesto un chiarimento, adesso
tutto si è chiarito. Martedì pomeriggio.
Perfetto.
'LVFXVVLRQHVXOGLVHJQRGLOHJJH
³'LVSRVL]LRQLLQPDWHULDGLFRQWUROORGHJOL
LPSLDQWLWHUPLFL´
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 4
dell’ ordine del giorno, che prevede la
discussione sul disegno di legge: “ Disposizioni
in materia di controllo degli impianti termici”
(31/4)
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
La parola al Relatore di maggioranza
Ritossa.
RITOSSA, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Mi
auguro che sulla questione “ caldaie” si possa
chiudere senza sbuffare troppo e senza
rischiare di fare esplodere la caldaia stessa.
Quindi, la mia relazione inizia con questa
battuta, sperando che si possa dare una risposta
almeno in questo settore.
Come si può ben vedere, anche nelle
stringate relazioni di maggioranza si imponeva
la necessità di avere delle disposizioni
estremamente chiare per quanto riguarda la
materia del controllo degli impianti termici. E
questo spiega anche perché su questa tematica
partiamo praticamente da un articolo unico che
mi auguro possa fare chiarezza nel settore,
dove norme nazionali, interpretazioni locali
creavano di fatto una conflittualità permanente.
Ciò che dava fastidio in modo particolare
all’ utenza era vedere che, nel territorio della
Regione Friuli - Venezia Giulia, per ogni
Provincia o Comune - visto e considerato che
per i Comuni superiori a 40.000 abitanti
sussisteva la facoltà di adottare una propria
norma - ci fossero dei trattamenti
estremamente diversificati. Si imponeva e si
impone, pertanto, al legislatore regionale
un’ unica norma di riferimento su tutto il
territorio regionale, anche perché l’ elemento
sostanziale, cioè quello del tariffario, della
compartecipazione finanziaria ai controlli quella che era la cosiddetta “ tassa suppletiva” divenisse uguale su tutto il territorio.
Io ho cercato di esplicitare. Molti hanno
fatto l’ esempio della Provincia di Gorizia.
Ebbene, però anche nella Provincia di Gorizia,
pur avendosi una tariffa relativamente
diversificata a seconda della potenzialità in
chilo-calorie delle caldaie, ci si ritrova ad
avere, di fatto, la tariffa più elevata. Perché?
Perché contrariamente alla norma di cui in
allegato - il d.p.r. 26 ottobre ’ 72, n. 642,
allegato B - la Provincia di Gorizia ha preteso
che l’ atto notorio fosse fatto in carta da bollo.
Ciò, nonostante io avessi dimostrato - vuoi alla
prefettura, vuoi alla stessa intendenza di
finanza che aveva risposto al prefetto e che, di
conseguenza, aveva rimandato la norma anche
a quella provincia - che non era necessario
apporre la marca da bollo, così come
specificato e ampiamente documentato
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 6 VIII LEGISLATURA –
dall’ articolo 14, comma 2 della suddetta tabella
B.
In definitiva, quindi, avevamo delle
situazioni estremamente assurde, dove per la
semplice dichiarazione che sostituisce di fatto
il controllo - la dichiarazione da parte
dell’ utente della caldaia - nella Provincia di
Gorizia avevamo la marca da bollo da 20.000,
le 1.000 lire da pagare come diritto di
segreteria, le 10.000 del bollettino di conto
corrente intestato alla Tesoreria, più le 1.200
lire di tassa postale del conto corrente. Dalle
altre parti abbiamo visto che a Trieste si
applicava una tariffa di 29.000 lire, se non
vado errato. Addirittura, la Provincia di Udine
aveva dato l’ appalto a una sua consociata - la
Exe - che, tanto per non sbagliare, aveva
mandato il bollettino per il pagamento a tutti
coloro che erano allacciati all’ ENEL.
Quindi, questo proprio per fare una
considerazione e porre in essere una norma
che, almeno in via transitoria, sia estremamente
chiara e induttiva su tutto il territorio regionale.
Con questa norma noi diamo anche
un’ indicazione estremamente precisa per la
Provincia di Udine, in cui si dice anche che si
devono restituire gli importi percepiti
indebitamente.
,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ
DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR
PRESIDENTE. La parola alla Relatrice di
maggioranza, Seganti.
SEGANTI, 5HODWULFH GL PDJJLRUDQ]D.
Grazie,
signor
Presidente.
E’
un
provvedimento, questo, che è partito
sostanzialmente l’ altro anno, l’ abbiamo
ritrovato nella collegata alla finanziaria che è
ritornata dal Governo lo scorso settembre in
Commissione e, per tutta una serie di questioni
di opportunità, lo ritroviamo in coda al
collegato alla finanziaria ’ 99. E’ un
provvedimento, come ha già anticipato il
collega Ritossa, di fondamentale importanza
per l’ armonizzazione del servizio di controllo
degli impianti termici su tutto il territorio
regionale, atteso che le Province e i Comuni
capoluoghi si erano talvolta organizzati in
maniera difforme l’ uno dall’ altro, altre volte
anche in maniera poco opportuna.
C’ è stato il caso, già ricordato, da parte del
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
consigliere Ritossa, dell’ Exe, ma caso
altrettanto particolare è stato quello del
Comune di Trieste. Il Comune di Trieste,
proprio perché capoluogo di Provincia, aveva
la titolarità ad effettuare i controlli rispetto a
quella che è la normativa vigente e aveva
affidato, anzi, ha affidato i controlli alla propria
società controllata, l’ Acegas. Fin qui nulla di
male, perché qualcuno che faccia i controlli ci
deve essere. Però, i controlli potevano essere in
effetti effettuati, e le verifiche portate a
termine, da parte di artigiani e altri piccoli
imprenditori che fanno questo di mestiere, cioè
il controllo e la verifica, la messa a norma e il
controllo periodico delle caldaie. Quindi, si è
sollevata tutta una serie di problematiche con le
categorie, in particolare artigianali e della
piccola impresa, sia sul territorio triestino sia,
poi, a livello regionale, con tutta una serie di
richieste giuste ed eque.
Questo perché? Perché sostanzialmente ad
una società come poteva essere la Exe, ma
come può essere l’ Acegas di Trieste, sono stati
conferiti incarichi per i quali dette società non
avevano alcuna competenza e know-how per
poter effettuare i controlli. Si è finito così per
esautorare ed espropriare, invece, tutta una
categoria di artigiani che normalmente hanno
sempre fatto questo tipo di attività sul
territorio. Quindi, quello adottato dalle
amministrazioni locali era, dal punto di vista
anche della regolamentazione del mercato, un
provvedimento iniquo che sostanzialmente
creava una situazione di monopolio in favore di
aziende pubbliche.
Relativamente alla tariffa, è stato più volte
ricordato che la tariffa richiesta per i controlli
avrebbe anche potuto essere una tariffa anche
equa nel caso in cui il controllo fosse stato fatto
effettivamente. Tuttavia, le varie pubbliche
amministrazioni o le società a cui il servizio
era demandato, prevedevano la corresponsione
di una determinata cifra - le 20.000 lire a
Trieste piuttosto che le 19.000 lire a Udine per la presentazione dell’ autodichiarazione,
non capendo esattamente come mai a nessuna
prestazione di servizio corrispondeva, invece, il
pagamento di una tariffa. Questo ha creato,
ovviamente, parecchi problemi da un punto di
vista meramente costituzionale, se, cioè, al fine
di una non prestazione di servizio ci potesse
essere l’ applicazione di una tariffa che tutti i
cittadini erano tenuti a pagare e quindi di fatto
una tassa. Ma, una tassa, sappiamo che deve
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 7 VIII LEGISLATURA –
essere corrisposta in funzione della fruizione di
un servizio. La seconda perplessità derivava,
ferma
restando
l’ iniquità
che
un’ autodichiarazione dovesse costare 20.000
lire - quando sappiamo che, anche alla luce
delle “ Bassanini” , le autodichiarazioni sono
prive di bollo e comunque non comportano
nessun costo per l’ amministrazione - da una
scelta di tariffazione poco opportuna.
Io adesso non so come le tariffe dell’ Exe
erano state calcolate, però vi dico le modalità
con le quali erano state calcolate le tariffe
dell’ Acegas triestina, che ovviamente aveva e
ha fornito tutte le modalità di calcolo della
tariffa pari a 20.000 lire. In questa tariffa si
trovano, oltre a tutta una serie di costi diretti
che l’ azienda comunale ritiene di dover
sostenere per il servizio, anche il 10% di spese
generali e il 20% di utile di impresa. Non si
capisce come.
Per un servizio come questo, dove non c’ è
alcun rischio di mercato - in quanto è un
servizio dato tout court in monopolio alla
Acegas - e dove non c’ è neanche il problema di
dire se tutti i cittadini acquisteranno questo
servizio... Noi sappiamo, per esempio, che le
sigarette sono monopolio di Stato e quindi si
possono acquistare solamente in un certo
regime, però sappiamo altrettanto che non tutti
fumano. Diverso è il sistema delle
autodichiarazioni, per il quale tutti quanti sono
di fatto obbligati a farle. Quindi, il 20% di utile
di impresa non si giustificava in nessun modo,
in quanto trattasi di utile di un’ impresa
pubblica che offre un servizio in regime di
monopolio, servizio che tutti gli utenti
dovevano necessariamente acquistare.
L’ iniquità di questa tariffa ha spinto ad
inserire all’ interno dell’ articolato di legge così come arrivava dallo stralcio della collegata
del ’ 98 - quella che è l’ ultima parte del
disposto legislativo, che prevede la restituzione
a tutti i cittadini utenti che ne facciano richiesta
delle 20.000, 19.000 lire o quanto dovuto a
seconda della Provincia e del Comune, in
quanto noi riteniamo - e lo ribadiamo in
quest'
Aula - che tale importo è stato ottenuto in
maniera iniqua. Quindi, riteniamo che questo
provvedimento risolva, innanzitutto, i problemi
di regolamentazione e di armonizzazione su
tutto il territorio, premi il lavoro
dell’ artigianato e della piccola impresa, risolva
il problema dell’ iniquità delle tariffe applicate
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
dai Comuni e dalle società da essi controllate o
dalle Province e, di fatto, risolva anche il
problema dei consumatori che possono essere
rappresentati nel comitato. Quindi, riteniamo
che il provvedimento, per quanto, se vogliamo,
sia molto “ magro” (non di dieci mila articoli
come quelli che abbiamo visto negli ultimi
mesi), sia di estrema efficacia e interesse sul
territorio. Grazie.
,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ
DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Puiatti.
PUIATTI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Prima sta’ quieto un momento - prima il collega
Travanut giustamente si stupiva del fatto che
una legge composta da un articolo unico si
trovi ad avere ben quattro Relatori di
maggioranza. Ha ragione. Ha ragione, però
tant’ è.
Voglio ricordare telegraficamente la storia
di questa vicenda. Nella passata legislatura il
collega Mioni, nell’ ambito del 297/3 - quindi
l’ omnibus famoso - su questa vicenda ha
presentato un emendamento che è diventato un
articolo. Quell’ articolo è stato uno di quelli sui
quali il Governo ha fatto i suoi rilievi. Tali
articoli sono stati stralciati. Inizialmente, da
parte del Presidente della Giunta, c’ era stata
una ferma dichiarazione rispetto alla necessità
di difendere le prerogative, le competenze della
Regione e, quindi, lo stralcio doveva essere un
dato tecnico per consentire al “ malloppo” , al
corpo della legge di andare avanti, di essere
approvato, pubblicato.
Però contestualmente bisognava rivendicare
le nostre competenze su questa materia,
materia di commercio e via dicendo, per cui
quella doveva diventare una bandiera. Se
necessario, dovevamo andare fino in Corte
Costituzionale, ecc. ecc. ecc.
Fatto lo stralcio, però, delle dichiarazioni di
principio non è rimasto nulla, e quindi nessuna
delle questioni che erano state oggetto di
rilievo è stata riproposta. E’ stata abbandonata
la partita sul commercio, perché non era più
necessaria, perché avevamo approvato la legge.
E, su questa vicenda, era calato il silenzio. Io
mi sono preso la briga di riscrivere la norma in
modo da superare i rilievi governativi e di
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 8 VIII LEGISLATURA –
ripresentarla nell’ ambito del collegato. Questo
collegato. In Commissione si è deciso di
stralciare dal collegato questa norma, di farne
un provvedimento autonomo… va beh… a
quel punto, c’ è stata la corsa alla paternità.
Ecco il motivo dei tanti Relatori. Per cui, vari
colleghi hanno ritenuto di fare i Relatori di
maggioranza per ragioni squisitamente
politiche, non tecniche, evidentemente. Questo
è il motivo.
Quindi, spiegata questa cosa, vengo al
merito. Questa è una norma estremamente
semplice che è stata caricata in Commissione forse un po’ troppo - di valenze e che serve
semplicemente per stabilire come i controlli
previsti vengono fatti. Visto che la nostra
Regione è una Regione che ha competenza in
materia di autonomie locali e, quindi, è lei che
decide cosa fanno i Comuni, cosa fanno le
Province, ecc. e non può essere lo Stato che
decide cosa fanno, ecco che, allora, non sulla
base di pensate originali, ma semplicemente
cercando di capire quali erano state le
esperienze sul territorio e sentite anche,
evidentemente, in sede di audizioni le categorie
interessate, abbiamo cercato di riscrivere la
norma prevedendo semplicemente l’ istituzione
di un tavolo dove si concordavano alcune
procedure.
Questo, sulla base dell’ esperienza concreta
che è stata fatta, per esempio, dalla Provincia
di Gorizia - qua è il dato, la citazione - non
perché a Gorizia siano meravigliosi, ma perché
là hanno deciso di comportarsi in un certo
modo: quel meccanismo è dimostrato che è un
meccanismo che funziona, che coinvolge tutti,
coinvolge gli operatori del settore, ecc., e
quindi non si creano i problemi e le confusioni,
per esempio, che si sono creati a Udine - a
Trieste ci sono altre questioni ancora. Da ciò
deriva questa riscrittura.
Su questo si sono innescate alcune cose: per
esempio, il discorso, ribadito adesso dalla
collega Seganti, relativo all’ ultimo comma, il
comma 7, che è stato introdotto in
Commissione. Io ho, a tale proposito,
presentato un emendamento soppressivo,
dopodiché in sede di discussione discuteremo
su questo. Secondo me, da un punto di vista
giuridico-tecnico noi non possiamo con legge
nostra imporre la restituzione di somme. Ci ho
pensato a lungo. Tanto meno, possiamo
utilizzare la norma come è scritta. Quindi
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
“ questi sono… devono d’ ufficio restituire” .
“ D’ ufficio” non significa niente in termini
giuridici, no? Questo è un modo di dire
normale, però non è una definizione giuridica.
Quindi, comunque, quel comma deve essere
rivisto, riformulato. Io ho cercato di capire se e
come era possibile mantenere la sostanza della
questione rendendo la forma giuridicamente
sostenibile e non sono riuscito a farlo. Se
qualcuno è più bravo di me, ci provi. Ho
cercato anche di interpellare gli uffici per
trovare un modo, ma non sono riuscito.
Comunque, al di là di questa questione sulla
quale discuteremo, il tutto si limita allo
stabilire un meccanismo che non consenta a
nessuno di imporre nulla. E quindi, tanto per
essere chiari, il meccanismo che a Udine…
tutti sappiamo che questa norma nasce da lì,
dalla decisione che la Provincia di Udine ha
assunto, e la decisione è quella di dire: “ la
società X è quella abilitata a fare queste cose” ,
tagliando fuori evidentemente tutti gli altri.
Ecco, questo è un dato non accettabile. Allora,
la norma prevede semplicemente che sia
costituito, presso l’ ufficio di piano, un tavolo
con la partecipazione non solo delle Province,
dei Comuni, ecc., ma anche delle associazioni
di categoria degli artigiani, degli operatori del
settore, nonché dei cittadini utenti, dei
cosiddetti consumatori.
Prevede, la norma, che quel tavolo stabilisca
come si fanno le cose e, quindi attraverso
convenzioni ecc. Questo è il senso della norma.
Perciò credo che questa sia una norma
semplice e non debba essere caricata di grandi
significati, perché grandi significati, al di là di
questo, non ne ha. Ripeto: serve per risolvere
un problema che ha fatto tanto discutere,
partendo da un’ esperienza positiva che è stata
fatta, ribadendo la competenza che questa
Regione ha nello stabilire cosa devono fare gli
enti locali. Dopodiché, discuteremo sui singoli
emendamenti, ma è un articolo solo e questa è
la sostanza.
,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ
DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Asquini.
ASQUINI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D.
Grazie. Dunque, questa norma, innanzitutto è
una norma che ci portiamo avanti da un po’ di
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 9 VIII LEGISLATURA –
tempo. Come ricorderete, era inserita nel 297/3
(questo collegato storico proveniente dalla
scorsa legislatura); era stata oggetto di rilievo
governativo, era quindi stata stralciata da quel
provvedimento e ora ce la siamo trovata
inserita in un provvedimento di un d.d.l.
stralcio alla finanziaria. Poi abbiamo deciso di
comune accordo in Commissione di farne
oggetto di un provvedimento autonomo, vista
la delicatezza della materia e vista anche la
volontà che è stata espressa in diverse
occasioni, di ribadire la nostra competenza in
materia nei confronti del Governo centrale,
sottolineando che su questo argomento
abbiamo diritto di normare in questo modo.
Quindi, la storia della norma riflette anche un
cospicuo significato politico concernente
l’ autonomia e la capacità speciale di questa
Regione.
Nel succo, la norma che esce dalla
Commissione
ha
bisogno
di
alcuni
aggiustamenti tecnici determinati, in parte, da
una svista della Presidenza in Commissione,
cioè mia, che ha prima presentato e poi ritirato
un emendamento, facendo un attimo di
pasticcio. Il comma 1 che era già pronto in
Commissione viene riformulato; alcuni
aggiustamenti devono essere effettuati per
meglio ritoccare la norma, anche perché, se
siamo disposti a far valere la nostra autonomia
legislativa
nei
confronti
governativi,
certamente dobbiamo stare attenti a non
incespicare in piccoli problemi procedurali.
La norma nella sua sostanza è una norma,
quindi, che era già stata scritta parecchio tempo
fa, è una norma che era conosciuta e aveva
trovato ampia condivisione. Quanto esce dalla
Commissione è stato arricchito sostanzialmente
di alcuni aggiornamenti temporali e di un
dettaglio - che non è un dettaglio - tecnico al
comma 7 introdotto con emendamento della
collega Seganti, che impone ai soggetti che
hanno richiesto una particolare indennità per
l’ accatastamento degli impianti - le famose
19.000 lire a Udine o, nel caso di altri Comuni,
quello che è - di restituirla, o meglio pone dei
criteri per cui viene imposta la restituzione e
vengono stabilite alcune procedure nei
controlli.
La prima procedura nei controlli che
abbiamo anche introdotto al termine del
comma 6, prevede che i controlli debbano
essere fatti nelle abitazioni con la mera verifica
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
del libretto di impianto. Perché? Perché noi
sappiamo che c’ è una norma nella
Costituzione, se non sbaglio è l’ articolo 14, che
tutela il domicilio dei cittadini. Quindi, men
che meno è pensabile che un soggetto non
autorizzato secondo la legge possa introdursi
nei domicili dei cittadini a verificare - non si sa
bene per quale motivo, non si sa bene con
quale competenza tecnica - un impianto di
riscaldamento. Pertanto, non c’ è alcun dubbio
che le verifiche vanno fatte sul libretto di
impianto. Cosa vuol dire? La verifica viene
fatta come accade per il collaudo di un
autoveicolo. Se ti ferma la stradale e ti dice: “ Il
tuo veicolo ha subito la normale procedura di
collaudo?” “ Certo” , gli dai il documento, mica
il poliziotto si mette a controllarti le gomme o i
freni. Questo è il primo punto.
Secondo punto: deve essere chiarito che
l’ esborso non è supportato da… l’ esborso delle
famose 19.000 lire in Provincia di Udine
ovvero degli importi diversi in altre sedi, non è
supportato da legge e c’ è una norma precisa
della Costituzione, l’ articolo 23, se non
sbaglio, che dice che ogni tributo o prestazione
personale può essere imposto solo in capo alla
legge. Non essendovi una legge, o un atto
avente forza di legge, che preveda una
particolare prestazione da parte dei cittadini per
questo accatastamento di impianti, le delibere
che richiedono questi importi sono di fatto
infondate dal punto di vista costituzionale. E’
quindi chiaro che, dovendo recepire un tale
indirizzo costituzionale, noi non possiamo che
normare e dire: “ attenzione, quello che è stato
chiesto - le 19.000 lire - non sono dovute, non
sono dovute, non erano dovute” , e quindi chi le
ha date va rimborsato.
Sono, però, d’ accordo con il collega Puiatti
quando dice: “ guarda che l’ articolo che adesso
c’ è, così com’ è scritto il comma, non è scritto
in maniera efficace” . In realtà il comma, mi
diceva la collega Seganti, deriva da una
normativa del Trentino - Alto Adige, tale e
quale, quindi il comma è supportato dal punto
di vista normativo. Il problema è che, anche in
Trentino - Alto Adige, si sono verificati dei
problemi e, quindi, è meglio riscriverlo. Io
propongo una riformulazione che non è detto
che sia la migliore possibile, per l’ amor di Dio,
però tale per cui questo comma non muta nella
sostanza: cioè, quanto richiesto ingiustamente
va restituito. Però, questa riformulazione
magari rende un attimo più semplici le
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 10 VIII LEGISLATURA –
procedure di rimborso: diciamo che evita
complicazioni nei casi di trasferimento,
decesso o cose di questo tipo, che, con il
comma
attuale,
sarebbero
un
po’
problematiche.
Dunque, la norma nel complesso è una
norma estremamente importante, densa di
significato politico, che ribadisce la potestà
legislativa di questa nostra Regione e ribadisce
che alcune iniziative messe in atto da Province
o Comuni senza supporto normativo o, meglio
ancora, costituzionale, non possono essere
effettuate. Con questa legge, penso, andiamo a
mettere la parola fine, andiamo a dare un
cappello politico serio a quelle che sono le
aspettative dei cittadini e delle categorie che
sono state molte volte ascoltate in
Commissione. Quindi, l’ approfondimento fatto
in Commissione è stato molto ampio. Non
possiamo che approvare rapidamente questa
norma.
,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ
DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
minoranza Molinaro.
MOLINARO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D.
Presidente e colleghi, è strano che, a fronte di
ben quattro Relatori di maggioranza, ve ne sia
uno solo di minoranza che, peraltro, in
Commissione ha espresso, unitamente ai
colleghi del gruppo del Centro Popolare
Riformatore, un voto di astensione. Un voto di
astensione che significa, innanzitutto, una
condivisione di questo provvedimento in quella
che è la sua finalità, finalità che va però
riportata all’ operatività delle norme. Realtà,
questa, che mi pare non sempre colta.
Qual è la finalità di questo articolo 1? Io
credo sia quella di omogeneizzare le procedure
di controllo in materia di impianti termici,
intervenendo sul versante del comportamento e
dell’ attività degli enti locali, e quindi con
modalità di tipo organizzativo che attengono
alla funzione degli enti locali. Questo è e
questo deve rimanere, anche perché, se altro
facessimo, credo che un qualche rinvio
governativo arriverebbe... anche perché il testo
come articolo unico, forse, si presta ad una
attenzione più puntuale rispetto al passato e
potrà tornare ad essere all’ ordine del giorno.
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
Io francamente non riesco a cogliere questa
densità di significato politico. Per l’ amor di
Dio, ognuno può vendere le cose come vuole,
fa parte anche della politica questo, però, ecco,
credo che bisogna innanzitutto attenerci a
quello che è il dettato della norma e a quelli
che sono i suoi effetti dispositivi, che non sono
certamente miracolistici. Quindi direi che
l’ approccio deve essere quello di guardare agli
effetti delle singole norme e alla ragione di
queste.
Io partirei in linea generale, precisando due
cose che devono essere chiare: la prima è che
noi abbiamo una competenza primaria come
Regione in materia di enti locali; la seconda,
che non abbiamo alcuna potestà legislativa in
materia di energia o di impianti termici,
nemmeno concorrente secondo il nostro
statuto. E credo che non serva spiegare ai
colleghi, che su questo certamente sono edotti,
che le leggi Bassanini nelle Regioni a statuto
speciale si applicano con norme di attuazione e
non direttamente.
Allora, premesso questo, il contributo,
chiamiamolo così, che il Relatore di minoranza
ha cercato e cercherà di dare è semplicemente
quello di migliorare questo testo, attesa la
finalità generale, e di evitare che le norme in
esso contenute, ovviamente per quanto di sua
possibilità, siano colpite da ulteriore rilievo
governativo. Questo perché le innovazioni,
rispetto al testo già esaminato nell’ ambito della
legge 297/3 e rinviato peraltro, credo, in
maniera superficiale a nuovo esame del
Consiglio regionale, dicevo, le novità sono
numerose, soprattutto, dal punto di vista degli
istituti.
Si
istituisce
un
tavolo
di
coordinamento, si prevede la stipula di una
convenzione tra Provincia, Comuni e
associazioni di categoria dei consumatori, si
prevedono alcune modalità per quanto riguarda
l’ effettuazione dei controlli e si prevedono
alcuni obblighi in capo agli enti locali.
Per quanto riguarda la finalità che mi sono
proposto, credo di dover sottolineare in sede
preliminare solo due gruppi di incongruenze.
Le prime sono quelle relative agli obblighi
attribuiti agli enti locali che comportano spesa.
E’ ben vera, come dicevo, la potestà legislativa
primaria in capo alla Regione, ma credo che vi
sia un limite, vale a dire la sfera di autonoma
determinazione degli enti locali, autonomia che
noi non possiamo, diciamo così, occupare con
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 11 VIII LEGISLATURA –
norme
che
vadano
a
disciplinare
dettagliatamente delle spese senza prevederne
la copertura. Su questo ho presentato alcuni
emendamenti, che poi, nel corso dell’ esame
dell’ articolo unico, illustrerò, che cercano di
ovviare a tali contraddizioni e incongruenze.
Un secondo pacchetto di questioni, secondo
me, che non sono sostenibili riguarda
l’ intendimento
di
demandare
all’ atto
convenzionale, quindi al negozio giuridico che
si va ad instaurare tra soggetti pubblici e
associazioni dei consumatori e degli operatori,
tutta una serie di diverse possibilità di
effettuare, sostanzialmente, ciò che la
normativa nazionale disciplina puntualmente
con modalità, già nel testo legislativo, diverse
rispetto a quelle di questa norma. Ebbene,
queste modalità non sono da noi diversamente
determinabili come Consiglio regionale, né
tanto meno possono essere determinate da un
atto, ancorché di natura negoziale, stipulato tra
questi soggetti.
Questi sono i due filoni attorno ai quali,
come dicevo, ho cercato di organizzare una
serie
di
emendamenti
che
hanno
esclusivamente la finalità, da una parte, di
sottolineare la condivisione del provvedimento
nella sua finalità generale, che è quella di una
omogeneizzazione delle procedure nel
territorio regionale doverosa nei confronti dei
cittadini e, credo, doverosa anche ai fini più
generali della sicurezza degli impianti, e
dall’ altra parte di evitare che questa nostra
nuova fatica legislativa possa avere ulteriori
motivi di rilievo in sede di controllo
governativo.
,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ
DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR
PRESIDENTE.
Dichiaro
discussione generale.
Ha chiesto di parlare
Gherghetta. Ne ha facoltà.
aperta
il
la
consigliere
GHERGHETTA.
Signor
Presidente,
abbiamo un articolo e 25 emendamenti che la
dicono lunga su questo testo di legge. Io,
innanzitutto, volevo contestare, mi si permetta,
le cose che ha qui affermato il consigliere
Ritossa e che fra l’ altro sono anche scritte nella
sua relazione, perché non corrispondono a
verità. Il consigliere Ritossa, quando parla della
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
Provincia di Gorizia, parla della gestione della
Lega Nord Marcolini, quando parla delle
dichiarazioni…
,QWHUUX]LRQH
Presidente… In un’ Aula semi deserta e
annoiata mi lasci almeno parlare.
Parlava della gestione della Provincia di
Gorizia da parte della Lega Nord, con l’ allora
Presidente Monica Marcolini. Questo problema
del bollo fu usato anche in campagna elettorale,
se ben ricordo. Il consigliere Ritossa che vive
molto bene il suo territorio dovrebbe sapere
che, in Provincia di Gorizia, i residenti ormai
da tempo non pagano più il bollo per quanto
attiene a questo tipo di servizio.
,QWHUUX]LRQH$QFKHLO GLFHPEUH q VWDWR
SDJDWR
Uno lo paga fuori da quello che è l’ obbligo,
non possiamo mica impedire alla gente di
pagarlo.
Quindi, noi abbiamo indubbiamente oggi
una situazione diversa. Questo era interessante
farlo rilevare rispetto alle cose che qui sono
state scritte. Però il problema che mi fa un
attimino avere una perplessità su questo
disegno di legge è proprio l’ esperienza della
Provincia di Gorizia, una Provincia nella quale
il 70% degli impianti ormai è accatastato, nella
quale si sono fatte molte delle cose che qui in
questo disegno di legge si dice di fare. E’ stato
fatto l’ accordo con i professionisti, è stato fatto
l’ albo a cui accedere per i controlli, sono stati
tolti i balzelli di carattere burocratico sui
cittadini.
C’ è un “ però” e riguarda il fatto dei controlli
degli impianti a campione. Controlli degli
impianti a campione che sono gestiti dagli enti
qui richiamati, Provincia o Comune sopra i
40.000 abitanti, e che attualmente in Provincia
di Gorizia, ad esempio, vengono pagati dagli
utenti attraverso un versamento di lire 10.000
eseguito direttamente dagli artigiani all’ atto
della messa a norma dell’ impianto.
In questa norma, come io la leggo qui, il
controllo degli impianti a campione, purché
fatto mediante la sola verifica del libretto o
documentazione equivalente, non è più a carico
dei proprietari. Quindi, io deduco - deduco -
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 12 VIII LEGISLATURA –
che, visto che queste verifiche a campione
dovranno realizzarsi, queste verifiche a
campione
dovranno
essere
a
carico
dell’ amministrazione pubblica, Provincia o
Comuni. Presumo, quindi, che i Comuni o le
Province si rivarranno nei confronti della
Regione che ha fatto la norma per chiedere di
avere un finanziamento su questi controlli a
campione.
,QWHUUX]LRQH
Bene. Allora, questa qui è una norma che
avrebbe bisogno di una…
,QWHUUX]LRQH
Quindi, questa norma avrebbe bisogno di un
ulteriore articolo di copertura finanziaria. Non
lo so. Non credo che i controlli a campione
debbano essere a carico delle amministrazioni
provinciali, senza un impegno di spesa
conseguente da parte della Regione. E
francamente sono molto perplesso sull’ ultimo
comma di questo articolo, nel quale si chiede di
rimborsare, di ufficio, le somme percepite in
precedenza. Praticamente si chiede a Comuni e
a Province di rimborsare ai cittadini queste
somme.
Sono perplesso per due motivi: primo,
perché anche nel caso della Monica Marcolini,
Lega Nord, che io ho contestato e combattuto
anche in campagna elettorale su questa
questione, devo dare atto che lei ha agito
all’ interno di una normativa statale esistente,
non è che ha fatto applicare normative non
esistenti, primo; secondo, perché questo, di
fatto, crea un altro vuoto, un problema di
finanziamento che qualcuno dovrà recuperare.
Secondo me, questa normativa, oltre ad
essere soggetta al successivo vaglio del
Governo, potrà, in primo luogo, dare adito a
dei ricorsi al TAR da parte delle
amministrazioni comunali e provinciali che
hanno agito all’ interno della legge esistente, in
vigore al tempo. Secondariamente, potrà creare
ulteriori false aspettative nei cittadini. E terzo,
creerà sicuramente una richiesta da parte delle
amministrazioni coinvolte nei confronti della
Regione, se non addirittura… o altre reazioni
di altro tipo, affinché le amministrazioni stesse
vengano messe in condizione di poter
effettuare i controlli a campione.
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
Io, francamente, ci vedo un po’ di
demagogia in questo testo. Sarei più
favorevole, visto - mi permetto di farlo
osservare - che è un qualcosa che sta
funzionando e non ha nessun riscontro
negativo, né da parte degli operatori, né da
parte dei cittadini utenti, alla soluzione adottata
in Provincia di Gorizia, che è stata una delle
Province che, ultimamente, ha più cercato di
mettere in ordine questa faccenda.
Si tratta di una soluzione che, per molti
versi, ricalca il testo legislativo qui presentato,
però, quando arriva al punto dei controlli a
campione, ammette che all’ atto della messa a
norma degli impianti ci sia una quota di 10.000
lire fatta pagare a tutti i proprietari a copertura
delle spese di campionatura effettuate dalla
Provincia stessa. Io parlo della Provincia di
Gorizia, perché voi sapete che noi non abbiamo
Comuni sopra i 40.000 abitanti in quella
Provincia.
Facendo così si ottengono due, tre risultati.
Il primo risultato è che tutti gli impianti si
mettono a norma automaticamente. Secondo
risultato è che si ottiene quel minimo di
copertura che è anche previsto per legge e che,
ripeto, secondo me, deve essere posto a carico
dei proprietari.
A me sembra che, in questa normativa,
buoni intenti si sommino con alcune
indicazioni di carattere strumentale. L’ obiettivo
è quello di mettere a posto tutta la Regione,
sotto questo profilo. Io dubito che questa
norma riesca a farlo.
PRESIDENTE. Bene. Non vedo iscritti altri
colleghi, per cui posso ritenere conclusa la
discussione generale.
La parola al Relatore di maggioranza
Asquini.
ASQUINI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Mi
rimetto a quanto già detto in precedenza. Poi
entrerò nel dettaglio durante l’ esame degli
articoli.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza, Ritossa.
RITOSSA, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D.
Semplicemente per ricordare al collega
Gherghetta - che evidentemente da troppo
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 13 VIII LEGISLATURA –
tempo è fuori dalla Provincia di Gorizia - che
sarebbe più opportuno che qualche volta si
recasse nell’ ufficio al piano terra della
Provincia dove si presentano le domande.
Avrebbe, infatti, potuto verificare che anche in
data 31 dicembre ’ 98, quindi ultimo giorno,
c’ era qualcuno in Provincia che pretendeva la
marca bollata. Ecco, questo tanto per dire
dell’ esistenza di disparità e per ribadire ancora
una volta che questa vergognosa disparità di
trattamento nell’ ambito del territorio della
Regione, sussiste e dimostra che non si vuole
far rispettare le norme previste dallo Stato, di
cui avevo esibito anche la documentazione.
PRESIDENTE. Se non c’ è opposizione,
passiamo all’ esame degli articoli.
Do lettura dell’ articolo 1:
³&RQWUROOLGHJOLLPSLDQWLWHUPLFL
1. In attuazione dell’ articolo 16 della legge 9
gennaio 1991, n. 10, e dell’ articolo 30 del
decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ed al
fine di garantire condizioni omogenee agli
utenti del Friuli - Venezia Giulia nelle
procedure di controllo previste dall’ articolo 31
della legge 10/1991 poste in capo alle Province
ed ai Comuni con più di quarantamila abitanti,
la Regione individua con il presente articolo
comuni modalità operative.
2. E’ istituito, presso l’ Ufficio di piano un
tavolo di coordinamento con gli Enti locali di
cui al comma 1 per l’ attuazione omogenea
delle procedure di controllo dell’ esercizio e
della manutenzione degli impianti di cui alla
legge 10/1991. Al tavolo di coordinamento
partecipano inoltre le associazioni di categoria
interessate, nonché le associazioni di tutela dei
consumatori presenti in regione ed in possesso
dei requisiti di cui all’ articolo 118 della legge
regionale 9 novembre 1998, n. 13.
3. Le modalità di esecuzione dei controlli di
cui al comma 1 vengono determinate attraverso
apposite convenzioni fra le Provincie ed i
Comuni con più di quarantamila abitanti e le
associazioni di cui al comma 2.
4. Tali convenzioni devono prevedere:
a) l’ esercizio dei controlli da effettuare da
parte di figure abilitate ai sensi della legge 10
settembre 1990, n. 46;
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
b) la pubblicità a carico degli enti locali,
degli elenchi di installatori e manutentori
aderenti alle convenzioni;
c) le tariffe massime comprensive della
manutenzione dell’ impianto e del controllo
sull’ osservanza delle norme relative al
rendimento di combustione;
d) le modalità con cui sono forniti, senza
oneri a carico dei proprietari, i dati necessari
alla tenuta del catasto provinciale o comunale
degli impianti e dei relativi controlli.
5. Avuto riguardo alla presente situazione di
difforme attuazione dei controlli esistente nel
territorio regionale, dalla data di sottoscrizione
di tali convenzioni decorre la prima fase
transitoria di applicazione del regolamento di
cui al DPR 26 agosto 1993, n. 412, la cui
durata non deve di norma superare i due anni.
6. Le procedure eventualmente avviate dai
soggetti di cui al comma 1, prima dell’ entrata
in vigore della presente legge, sono uniformate,
in attesa della piena operatività dell’ Agenzia
Regionale per la protezione dell’ Ambiente, ai
contenuti del presente articolo, ferma restando
la validità delle verifiche già effettuate presso i
singoli impianti. Le convenzioni di cui al
comma 3 individueranno le modalità dei
controlli a campione effettuati da Province e
Comuni con più di quarantamila abitanti, che
possono avvalersi anche di organismi esterni
aventi specifica competenza tecnica. I controlli
degli impianti termici installati in abitazioni si
effettuano mediante la verifica del libretto di
impianto termico o di documentazione
equivalente.
7. I soggetti di cui al comma 1 sono
obbligati a rimborsare d’ ufficio le somme
percepite sia direttamente che indirettamente
attraverso organismi esterni per ciascuna
denuncia presentata fino all’ entrata in vigore
della presente legge ai soggetti che, ai sensi del
DPR 412/1993, hanno effettuato le denunce
previste dall’ articolo 11, comma 20, del
predetto decreto.
Sono
stati
emendamenti:
presentati
i
seguenti
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQDLOFRPPDqFRVuULVFULWWR
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 14 VIII LEGISLATURA –
³/D5HJLRQHDOILQHGLJDUDQWLUHFRQGL]LRQL
RPRJHQHHDJOLXWHQWLGHO)ULXOL9HQH]LD*LXOLD
LQGLYLGXD OH SURFHGXUH SHU L FRQWUROOL H OH
YHULILFKH GL FXL DOO¶DUW FRPPD GHOOD
OHJJHQU´
0ROLQDUR5HODWRUHGLPLQRUDQ]DSDJLQD
DOFRPPDVRSSULPHUHODORFX]LRQH
³HGHOO¶DUWLFRORGHOGHFUHWROHJLVODWLYR
PDU]RQ´
3XLDWWL5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]DSDJLQD
DOFRPPDVRVWLWXLUHODORFX]LRQH³FRQ
LO SUHVHQWH DUWLFROR´ FRQ OD VHJXHQWH ³FRQ OD
SUHVHQWHOHJJH´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQD DO FRPPD GRSR OH SDUROH
³8IILFLRGL3LDQR´DJJLXQJHUH³6HUYL]LRGHOOD
SURJUDPPD]LRQHHQHUJHWLFD´
3XLDWWL5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]DSDJLQD
DO FRPPD GRSR OD SDUROD ³SUHVVR´
DJJLXQJHUH OD ORFX]LRQH ³LO 6HUYL]LR GHOOD
SURJUDPPD]LRQH HQHUJHWLFD GHOO¶8IILFLR GL
3LDQR´
0ROLQDUR5HODWRUHGLPLQRUDQ]DSDJLQD
LOFRPPDqVRVWLWXLWRGDOVHJXHQWH
³ &RQ DSSRVLWH FRQYHQ]LRQL WUD OH
3URYLQFHHGL&RPXQLFRQSLGLTXDUDQWDPLOD
DELWDQWL H OH DVVRFLD]LRQL GL FXL DO FRPPD VRQR LQGLYLGXDWH OH PRGDOLWj SHU LO
SHUVHJXLPHQWR GHOOH ILQDOLWj GL FXL DO FRPPD
´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQD DO FRPPD VRVWLWXLUH OD SDUROD
³PRGDOLWj´FRQODVHJXHQWH³SURFHGXUH´
3XLDWWL5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]DSDJLQD
DO FRPPD VRVWLWXLUH OD SDUROD
³PRGDOLWj´FRQODVHJXHQWH³SURFHGXUH´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQDDOFRPPDOHWWHUDDVRVWLWXLUHOD
SDUROD ³HIIHWWXDUH´ FRQ OD VHJXHQWH
³HIIHWWXDUVL´
0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D
SDJLQDDOFRPPDOHWWHUDEVRSSULPHUH
ODORFX]LRQH³DFDULFRGHJOLHQWLORFDOL´
0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
SDJLQDVRSSULPHUHLOFRPPD
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQDLOFRPPDqFRVuULVFULWWR
³(QWUR JLRUQL GDOOD GDWD GL HQWUDWD LQ
YLJRUH GHOOD SUHVHQWH OHJJH OH VRFLHWj
GLVWULEXWULFL GL FRPEXVWLELOH SHU LO
IXQ]LRQDPHQWR GHJOL LPSLDQWL GL FXL DO '35
QULQFDVRGLHVSOLFLWDULFKLHVWD
VRQR WHQXWH D FRPXQLFDUH DL FRPXQL
WHUULWRULDOPHQWH LQWHUHVVDWL O¶XELFD]LRQH H OD
WLWRODULWj GHJOL LPSLDQWL GD HVVH ULIRUQLWL
QHOO¶XOWLPRDQQRVRODUHL&RPXQLWUDVPHWWRQR
L VXGGHWWL GDWL DOOD SURYLQFLD H DOOD 5HJLRQH
DQFKH LQ YLD LQIRUPDWLFD 3HU WDOH RSHUDWR OH
VRFLHWj GLVWULEXWULFL FLWDWH SRVVRQR ULFKLHGHUH
DLFRPXQLLQWHUHVVDWLXQHTXRLQGHQQL]]RSHUL
FRVWL VRVWHQXWL H LO ODYRUR VYROWR DL VHQVL GHO
SUHVHQWHFRPPD´
3XLDWWL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQD VRVWLWXLUH LO FRPPD FRQ LO
VHJXHQWH
³/HSURFHGXUHHYHQWXDOPHQWHDYYLDWHGDL
VRJJHWWL GL FXL DO FRPPD SULPD GHOO¶HQWUDWD
LQYLJRUHGHOODSUHVHQWHOHJJHVRQRXQLIRUPDWH
DL FRQWHQXWL GHOOD SUHVHQWH OHJJH IHUPD
UHVWDQGR OD YDOLGLWj GHOOH YHULILFKH JLj
HIIHWWXDWH SUHVVR L VLQJROL LPSLDQWL /H
FRQYHQ]LRQLGLFXLDOFRPPDLQGLYLGXHUDQQR
O¶HQWLWj GHL FRQWUROOL D FDPSLRQH HIIHWWXDWL GD
3URYLQFH H &RPXQL FRQ SL GL TXDUDQWDPLOD
DELWDQWL FKH SRVVRQR DYYDOHUVL DQFKH GL
RUJDQLVPL HVWHUQL DYHQWL VSHFLILFD FRPSHWHQ]D
WHFQLFD , FRQWUROOL GHJOL LPSLDQWL WHUPLFL FRQ
SRWHQ]D LQIHULRUH DL NZ LQVWDOODWL LQ
DELWD]LRQLVLHIIHWWXDQRPHGLDQWHODYHULILFDGHO
OLEUHWWRGLLPSLDQWRWHUPLFR´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQD DO FRPPD VRSSULPHUH OH
SDUROH
³LQ DWWHVD GHOOD SLHQD RSHUDWLYLWj
GHOO¶$JHQ]LD UHJLRQDOH SHU OD SURWH]LRQH
GHOO¶DPELHQWH´
0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D
SDJLQDVRVWLWXLUHODORFX]LRQH
³/H FRQYHQ]LRQL GL FXL DO FRPPD LQGLYLGXHUDQQR OH PRGDOLWj GHL FRQWUROOL D
FDPSLRQHHIIHWWXDWLGD3URYLQFHH&RPXQLFRQ
SL GL TXDUDQWDPLOD DELWDQWL SRVVRQR
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 15 VIII LEGISLATURA –
DYYDOHUVL DQFKH GL RUJDQLVPL HVWHUQL DYHQWL
VSHFLILFDFRPSHWHQ]DWHFQLFD´FRQODVHJXHQWH
³/H 3URYLQFH H L &RPXQL FRQ SL GL
TXDUDQWDPLOD DELWDQWL SHU O¶HIIHWWXD]LRQH GHL
FRQWUROOL D FDPSLRQH SRVVRQR DYYDOHUVL DQFKH
GL RUJDQLVPL HVWHUQL DYHQWL VSHFLILFD
FRPSHWHQ]DWHFQLFD´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQDDOFRPPDVRVWLWXLUHODSDUROD
³PRGDOLWj´ FRQ OH SDUROH ³WLSRORJLH HG
HQWLWj´
0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D
SDJLQD DO FRPPD VRSSULPHUH OH
SDUROH
³, FRQWUROOL GHJOL LPSLDQWL WHUPLFL LQVWDOODWL
LQDELWD]LRQLVLHIIHWWXDQRPHGLDQWHOD YHULILFD
GHO OLEUHWWR GL LPSLDQWR WHUPLFR R GL
GRFXPHQWD]LRQHHTXLYDOHQWH´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQD DO FRPPD VRVWLWXLUH OH SDUROH
³LQVWDOODWLLQDELWD]LRQL´FRQOHVHJXHQWL³FRQ
SRWHQ]DQRPLQDOHLQIHULRUHDL.Z´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQD DO FRPPD VRVWLWXLUH OH SDUROH
³VL HIIHWWXDQR´ FRQ OH VHJXHQWL ³SRVVRQR
HVVHUHHIIHWWXDWHHVFOXVLYDPHQWH´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQD DO FRPPD DO WHUPLQH
DJJLXQJHUHOHSDUROH³HVHQ]DRQHUL D FDULFR
GHLSURSULHWDULGHJOLLPSLDQWLLQUHJROD´
3XLDWWL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQDVRSSULPHUHLOFRPPD
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQD VRVWLWXLUH OH SDUROH ³GHYRQR
HVVHUH UHVWLWXLWH VX ULFKLHVWD GHJOL XWHQWL
LQWHUHVVDWL´ FRQ OH VHJXHQWL ³QRQ VRQR
GRYXWH´
$VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQDLOFRPPDqFRVuULVFULWWR
³/H VRPPH HYHQWXDOPHQWH JLj SHUFHSLWH GD
&RPXQL H 3URYLQFH VLD GLUHWWDPHQWH FKH
LQGLUHWWDPHQWH R DWWUDYHUVR VRJJHWWL LQ
FRQYHQ]LRQH UHODWLYH DOO¶DFFDWDVWDPHQWR GHJOL
LPSLDQWL FRQ DXWRFHUWLILFD]LRQH RYYHUR DOOH
GHQXQFH SUHYLVWH GDOO¶DUW FRPPD GHO
'35 GHYRQR HVVHUH UHVWLWXLWH VX
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
ULFKLHVWD GHJOL XWHQWL LQWHUHVVDWL , VRJJHWWL
WHQXWL DOOD UHVWLWX]LRQH FRQ SURSULR DWWR
LQWHUQRILVVDQROHPRGDOLWjSHUWDOHSURFHGXUD
LQPRGRWDOHFKHOHULFKLHVWHGLULPERUVRVLDQR
SULYH GL FRVWL SHU JOL XWHQWL H DEELDQR UDSLGD
VRGGLVID]LRQH´
0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D
SDJLQD LO FRPPD q VRVWLWXLWR GDO
VHJXHQWH
³ , VRJJHWWL GL FXL DO FRPPD SUHGLVSRQJRQR
LGRQHH
SURFHGXUH
DPPLQLVWUDWLYH SHU O¶DWWXD]LRQH GL TXDQWR
GLVSRVWRGDOFRPPDOHWWHUDGUHODWLYDPHQWH
DOOH GHQXQFH SUHVHQWDWH ILQR DOO¶HQWUDWD LQ
YLJRUH GHOOD SUHVHQWH OHJJH DL VHQVL
GHOO¶DUWLFROR FRPPD GHO '35
´
La parola al Relatore di maggioranza
Asquini per l’ illustrazione degli emendamenti
da lui sottoscritti.
ASQUINI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D.
Cercherò di illustrare tutti gli emendamenti che
ho presentato su questo articolo unico.
Cercherò di essere rapido, li passerò in
rassegna a uno a uno, per cui chi è interessato
mi segue, gli altri no.
Allora, l’ emendamento a pagina 1 è una
riscrittura del primo comma. E’ quello che era
sfuggito in Commissione per una distrazione
della Presidenza, cioè mia, in quanto poi ho
ritirato questo emendamento. E’ una riscrittura
che non cambia la sostanza delle cose, ma
definisce meglio la capacità legislativa della
nostra Regione.
Siamo a pagina 3: è solo un dettaglio. Cioè
associamo questa cosa in capo al Servizio della
programmazione energetica. E’ un dettaglio
tecnico di organizzazione degli uffici.
Siamo a pagina 5: anche questo è un
dettaglio tecnico. Non poteva restare
“ modalità” , in quanto le modalità sono fissate
per legge. “ Procedure” è più ampio ed è più
corretto. Poi, farò rilevare che l’ emendamento
è assorbito da quello a pagina 4 a cui, come
Relatore, dirò che sono favorevole.
Quello a pagina 6 è solo per correggere
“ l’ italiese” che così diventa italiano.
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 16 VIII LEGISLATURA –
Sull’ emendamento di pagina 9, io ho sentito
qualcuno che diceva: “ stai attento che questo
emendamento - che sostanzialmente stabilisce
l’ obbligo, in capo alle società distributrici di
combustibile, di comunicare i dati degli
impianti da esse riforniti - potrebbe essere
contrario alla privacy” . Se questa situazione
verrà di nuovo eccepita in Aula, io non ho
nessuna difficoltà a ritirarlo.
L’ emendamento a pagina 10 è un dettaglio
tecnico. Il tempo obbliga a fare questa
variazione, cioè sono passati i tempi per cui
c’ era ancora l’ attesa di una piena operatività
dell’ ARPA.
Per quello a pagina 12, stesso discorso:
“ modalità” va sostituito con “ tipologie ed
entità” , perché le modalità sono stabilite dalla
legge.
Siamo a pagina 14: “ installati in abitazioni”
è poco chiaro; è molto più chiaro tecnicamente
“ con potenza nominale inferiore ai 35 Kw” .
L’ emendamento a pagina 15: anche questo
corregge “ l’ italiese” in italiano.
L’ emendamento a pagina 16 chiarisce una
cosa che dovrebbe essere abbastanza scontata,
ma visto quello che è successo in passato su
questo tema, si chiarisce che gli eventuali
controlli agli impianti, qualora gli impianti
sono in regola, non possono essere a carico dei
proprietari. Tutto qua.
,QWHUUX]LRQH
A carico di chi li fa e non dei proprietari che
sono in regola. Se ti ferma la polizia stradale e
ti chiede: “ la tua auto ha subito il collaudo?” e
tu dai la carta e gli dici: “ sì, il collaudo l’ ho
fatto e così ho timbrato” , non è che la polizia
stradale ti dà la multa. E così diciamo la stessa
cosa. Sembra scontato. In passato cose scontate
non sono apparse tali.
L’ emendamento a pagina 17 è, invece, la
riscrittura del discorso del rimborso. Prima il
rimborso era inserito di ufficio, adesso avviene
su richiesta degli utenti. Mi si dice: “ perché lo
metti su richiesta degli utenti?” . La richiesta
può anche essere una domanda in carta
semplice corredata dalla mera ricevuta del
versamento effettuato in precedenza, ma se non
mettiamo che è su richiesta, succede che le
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
società, gli uffici, gli enti diventerebbero pazzi
alla ricerca di tutte quelle persone che hanno
cambiato casa, che si sono trasferite oppure che
- poverine per loro - sono decedute. In questo
caso, quindi, riteniamo necessario andare a
riformulare la norma.
Qualcuno eccepisce il “ devono essere
restituite su richiesta degli utenti interessati” .
Possiamo anche correggere con “ sono restituite
su richiesta degli utenti interessati” , non c’ è
problema, nemmeno per eventuali altre
riformulazioni.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
minoranza Molinaro per l’ illustrazione degli
emendamenti da lui sottoscritti.
MOLINARO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D.
Allora, quello di pagina 2 è semplicemente la
soppressione del riferimento al “ Bassanini ter” ,
che non si applica nel territorio regionale.
Quindi, credo si illustri praticamente da sé.
Quello di pagina 4 elimina una locuzione,
cioè si riscrive il comma 3 eliminando la
locuzione “ modalità di esecuzione dei
controlli” , modalità che già sono disciplinate
dalla normativa nazionale. Quindi, serve per
evitare il contrasto di cui parlavo nella
discussione generale.
Pagina 7: non si capisce perché le
convenzioni possono stabilire esse stesse che, a
carico degli enti locali, vi debbano essere
obbligatoriamente degli oneri. Quindi, cassavo
la dicitura “ a carico degli enti locali” .
Ovviamente, nulla vieta che nel discorso,
chiamiamolo così, della contrattazione un tanto
si possa prevedere, ma a quel punto non si
avrebbe, mediante un’ imposizione legislativa,
un’ impropria attribuzione di oneri agli enti
locali, bensì l’ assunzione di oneri da parte
degli enti locali stessi.
Quello di pagina 8 è soppressivo del comma
5, in quanto l’ intero comma è in contrasto con
la legge 10/91 e il d.p.r. 412 del ’ 93: non
rientra nella potestà legislativa di questa
Regione derogare alla tempistica prevista a
livello nazionale.
Con quello di pagina 11, si ripropone un
nuovo testo di questa locuzione, dove le
modalità dei controlli a campione praticamente
sono già previste dalla disciplina legislativa
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 17 VIII LEGISLATURA –
nazionale. Nel nuovo testo resta questa
possibilità di avvalersi degli organismi esterni,
ma non si va ad intaccare modalità e procedure.
Ce n’ è poi un altro, sempre al comma 6, che
ha il numero 13. E’ la soppressione de “ i
controlli degli impianti termici installati in
abitazioni si effettuano mediante la verifica del
libretto
di
impianto
termico
o di
documentazione equivalente” , in quanto in
contrasto, questa previsione, con le modalità di
effettuazione delle verifiche stabilite dalla
norma nazionale, dove, peraltro, non vi è
alcuna
traccia
della
documentazione
equivalente al libretto di gestione, che invece è
previsto.
Ce n’ è uno, infine, a pagina 18, che
sostituisce il comma 7 che mi pare sia quello,
diciamo così, di maggiore discussione, al
momento. Si cerca di ovviare a quella che
secondo la mia valutazione, da una parte, è
un’ indebita attribuzione di oneri agli enti locali
e, dall’ altra parte, un’ interferenza nella loro
sfera di autonomia. Ciò, in coerenza con un
disposto già contenuto nel comma 4, cioè
quello della sostanziale gratuità della prima
fase dei controlli. Lì si diceva che: “ in capo
agli enti locali vi è l’ obbligo di stabilire delle
procedure per rispettare sostanzialmente il dato
della gratuità” . Dopodiché, se vi debba essere
la restituzione materiale delle somme ovvero se
queste debbano essere trasformate in servizi o
quant'
altro, questa è una valutazione che
lasciamo alla libera determinazione dell’ ente
locale.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Puiatti per l’ illustrazione degli
emendamenti da lui sottoscritti.
PUIATTI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Ho
presentato tre emendamenti che, dopo, sono
stati tagliati, perché il primo è stato diviso per
commi. Ma, insomma, i primi tre sono formali
e credo siano simili anche ad altri che ha
presentato Asquini.
Quello più consistente è quello di pagina
9.1, relativo alla riscrittura del comma 6. La
differenza tra il testo mio e questo qua è
minima, però c’ è e cerco di specificarla. La
prima differenza è che viene tolto l’ inciso “ in
attesa della piena operatività dell’ Agenzia
regionale per la protezione dell’ ambiente” ,
perché non è necessario e rischia di creare
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
confusione. La seconda è che sostituisce “ i
contenuti del presente articolo” con “ i
contenuti della presente legge” , visto che
questa è una legge e quindi aveva senso
“ articolo” se l’ articolo stava all’ interno di
un’ altra legge, ma nel momento in cui è norma
autonoma... Dopodiché, un’ altra modifica
stabilisce la sostituzione delle parole “ le
modalità” con “ l’ entità” , e mi riferisco ai
controlli. Viene introdotta - questo credo che lo
faccia anche Asquini - una definizione rispetto
ai controlli degli impianti con potenza inferiore
ai 35 Kw.
L’ ultima questione, che non è di forma ma è
di sostanza, riguarda l’ eliminazione dell’ ultima
riga del comma 6. Ossia l’ ultimo periodo del
comma 6 dice: “ i controlli degli impianti
termici” - io aggiungo: “ con potenza inferiore
ai 35 kw” - “ installati in abitazioni si
effettuano” - quindi i controlli - “ mediante la
verifica del libretto di impianto termico” . E qua
metto un punto, mentre l’ attuale formulazione,
che è quella sostenuta da Asquini, va avanti e
dice: “ o di documento equipollente” . Lui dice:
“ se uno ha perso il libretto, se non ce l’ ha” ecc.
Allora, io credo che la caldaia, nel momento in
cui è stata installata e collaudata da un
installatore autorizzato, ha un libretto che è
come il libretto di circolazione. Quello è il
documento. Dire “ documento equipollente”
significa entrare in un vespaio. Che cos’ è un
“ documento equipollente” ?
,QWHUUX]LRQH5LFHYXWDILVFDOH«
Qua non c’ è scritto cos’ è! Qua c’ è scritto:
“ documento equipollente” , quindi fra sei mesi
arriveremo a fare l’ interpretazione autentica
della norma per dire quali sono i documenti
equipollenti. Secondo me, se uno perde il
libretto della macchina, chiederà un duplicato,
non lo so. Non è che c’ è il documento
equipollente, insomma! Se uno perde la
patente, deve fare il duplicato! Qual è il
documento equipollente? Forse, la denuncia di
smarrimento, di furto, ecc.? Ossia, qua
entriamo, secondo me, in una questione…
Asquini misura tutto sulla base delle sue
personali esperienze, perché lui a casa sua non
ha il libretto.
,QWHUUX]LRQH
Eh, va beh, peggio per te se non hai il
libretto a casa tua...
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 18 VIII LEGISLATURA –
,QWHUUX]LRQH GHO FRQVLJOLHUH $VTXLQL ,R
QRQKRGHWWRFKHQRQKRLOOLEUHWWR«
Va ben, scusa, ho fatto una battuta,
insomma… Hai la ricevuta.
,QWHUUX]LRQH GHO FRQVLJOLHUH $VTXLQL 1RQ
GHYL IDUH DOOXVLRQL FKH QRQ VWDQQR Qp LQ FLHOR
QpLQWHUUD7LKRJLjGHWWR6RQRSHUIHWWDPHQWH
LQUHJRODFRPHWXWWLLFLWWDGLQLHKRDQFKHGHWWR
FKHDOWUDJHQWH«
Io non so se sei in regola. Se sei in regola,
non serve il documento equipollente! E l’ altra
gente deve avere il libretto! Capisci? Deve
avere il libretto! Il documento equipollente non
significa nulla…
,QWHUUX]LRQH
Ma non c’ è… ! Stai drammatizzando una
stupidaggine! Ritiro quanto ho detto e chiedo
scusa al collega Asquini, visto che è così
suscettibile. Chiedo scusa al collega Asquini.
Bene.
Quindi, sgomberato il campo personale
relativo al collega Asquini, ribadisco però il
fatto che esiste il libretto, che è il documento
formale e ufficiale, e non esistono, secondo
me, equipollenze. Se vogliamo entrare
sull’ equipollenza dobbiamo indicare con
puntualità e precisione quali sono i documenti
equipollenti! E qui si scrive: “ o il libretto o… ”
boh? il santino della Madonna rilasciato da… o
“ quel che te vol” , ma si fa un elenco puntuale
che non sia oggetto di discussione, perché le
norme devono essere chiare e definite.
Ultimo emendamento mio è quello che
chiede l’ abrogazione dell’ ultimo comma. Io
condivido la sostanza e lo spirito del comma 7,
che ho anche votato in Commissione. Però,
questa formulazione giuridicamente non sta in
piedi e, secondo me, non sta in piedi nemmeno
la proposta alternativa presentata dal collega
Asquini. Ossia, noi non possiamo dire che: “ le
somma percepite direttamente e indirettamente
o attraverso i soggetti in convenzione ecc.,
devono essere restituite su richiesta” . Secondo
me, noi non abbiamo questo tipo di potestà dal
punto di vista giuridico, anche se io condivido
lo spirito e la sostanza di questo comma 7. Ho
pensato a lungo a questa cosa e non sono
riuscito a trovare meccanismi adatti. Mi è
venuta in mente una sola cosa: le azioni che le
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
associazioni dei consumatori hanno promosso
a livello nazionale nei confronti dell’ ENEL,
della Telecom, ecc. Quindi, queste sono azioni
pilota di tipo giudiziario che quando vanno a
sentenza obbligano automaticamente al
rimborso. Si tratta di azioni che un cittadino o
un soggetto riconosciuto come rappresentante
degli interessi generali collettivi propone nei
confronti di. Ma, ripeto, stabilire noi per legge
un obbligo di questo tipo, credo che non sia
possibile. Quindi, porre un siffatto obbligo di
restituzione - anche se condivido lo spirito di
questo comma 7 - diventa, collega Asquini, un
altro elemento di appiglio per rinviarci molto
probabilmente, ancora una volta, questa norma.
Tutto qua.
Io ho presentato - ma non è un dogma come unica soluzione quella dell’ emendamento
abrogativo di quel comma, soltanto perché non
sono riuscito a trovare un’ altra soluzione. Se
qualcuno ne ha una, beata l’ ora, però non mi
pare che quella proposta da Asquini sia
condivisibile, o meglio, risolva da un punto di
vista giuridico la questione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Gherghetta. Ne ha facoltà.
GHERGHETTA. Signor Presidente, io in
precedenza sono intervenuto nel merito
dell’ articolo. Adesso, invece, ho chiesto la
parola, non per quanto riguarda il contenuto
dell’ articolo, ma per quanto riguarda una
questione che comunque è attinente a questo
disegno di legge.
Io prendo atto che lei, la Presidenza di
questo
Consiglio,
nell’ ammettere
alla
discussione questo disegno di legge, ha ritenuto
che i rilievi già evidenziati su questa materia
non sono accettabili. Quindi, io le volevo far
presente che, in base al decreto legislativo 31
marzo ’ 98, n. 112, la Regione ha solo
competenza e funzione di coordinamento degli
enti locali, in relazione al controllo degli
impianti termici affidati alle Province.
Ora, io le chiedo - e se sono intervenuto è
perché venga messo a verbale - se esiste, alla
luce di quelle che sono le normative statali in
materia, la competenza di questa Regione sulle
materie previste da questo disegno di legge. Io
non sono un esperto, mi creda, di funzioni
legislative, però mi rendo conto che le norme
che qui sono state presentate contrastano con la
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 19 VIII LEGISLATURA –
normativa statale vigente, in modo particolare
per quella parte che attiene ai controlli a
campione e a chi li deve pagare.
Ora, appurato, quindi, che - questa è una
mia valutazione, ma io la rendo edotto di
questo problema - questa normativa contrasta
con la normativa esistente in merito agli
impianti termici, quella che prima ho citato era
solamente una delle norme statali che fanno
riferimento alla competenza. Lei sa che però
c’ è la disciplina della legge 10 del ’ 91. Allora,
essendo questa una normativa… Signor
Presidente, mi rivolgo a lei, sto parlando con
lei, perché gli altri…
PRESIDENTE. Sto, infatti…
GHERGHETTA. ...non possono fare altro.
Secondo me, questa normativa, nel momento in
cui contrasta con la normativa statale,
presuppone da parte di questa Regione una
competenza che è primaria: non vedo altra
possibilità. Quindi, io da profano potrei dirle
che ho qui una relazione, che tutti hanno avuto,
del Presidente della Provincia di Udine, e
potrei dirle che già abbiamo avuto delle
avvisaglie nel merito della collegata ’ 98.
Quello che però io voglio capire è se queste
normative che noi approviamo sono di
competenza della Regione, appurato il fatto che
noi andiamo a modificare la normativa statale.
Perché, se così fosse, signor Presidente - e qui
abbiamo già avuto, in questi mesi, esempi di
azioni di forza condotte nei confronti dello
Stato italiano - allora io potrei anche avere il
dubbio che facciamo una legge per farcela
bocciare. Ora, lei mi capisce che fare una legge
che dica che regaliamo i soldi alla gente per poi
farcela bocciare dallo Stato, per poter dire poi
che lo Stato cattivo non ci permette di fare una
legge che regala i soldi alla gente, non è, signor
Presidente, il massimo della legiferazione
corretta all’ interno di quest'
Aula.
Quindi, affinché io, come Consigliere
regionale, possa su questa normativa essere
tranquillo di esprimere un voto in maniera seria
e motivata, vorrei che lei mi tranquillizzasse
sul fatto che le norme che noi qui stiamo
approvando non sono in contrasto con la
normativa nazionale esistente e che, qualora lo
siano, noi abbiamo un’ autonomia primaria per
cui possiamo tranquillamente modificare detta
normativa. Grazie.
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
PRESIDENTE. Il collega pone un
argomento molto importante. Non so se poi
riteneva la sua conclusione come un
riferimento all’ articolo 75 del Regolamento,
cioè al non passaggio agli articoli, dato che
avevamo già chiuso la discussione ed eravamo
nel quadro dell’ esame degli emendamenti.
Però…
,QWHUUX]LRQH
Il discorso del capire - lei sa meglio di me le competenze nostre, le competenze del
Governo a recepire…
,QWHUUX]LRQH
Però, collega… Permetta, collega. Io
comunque non posso far altro che fare
riferimento al dibattito avvenuto in I
Commissione ed alla relazione che il collega
Puiatti ha fatto, nel suo preambolo, dove spiega
la ratio di questa legge, come nasce la 13 e
quant'
altro. Perciò, nulla quæstio per quanto
riguarda
l’ ammissibilità
di
questo
provvedimento. So che potrebbe avere la stessa
fine che ha fatto qualche altro provvedimento,
ma questo non è competenza nostra. E se in I
Commissione hanno detto un tanto…
&RQIXVLRQHLQ$XOD
Ha chiesto di parlare
Gherghetta. Ne ha facoltà.
il
consigliere
GHERGHETTA. Io le ho posto due
domande chiare, signor Presidente. Due
domande chiare. La prima: questa normativa lasciamo perdere gli emendamenti - nel testo
che qui noi stiamo discutendo, modifica la
legge statale esistente, sì o no?
Se è sì, abbiamo noi l’ autonomia da poter
legiferare in questa materia in maniera
difforme dalla legislazione nazionale? Questo
sì o no!
PRESIDENTE. Sì, ma… Il Relatore di
maggioranza, come lei ha detto molto bene…
,QWHUUX]LRQH
No, no, no. Se l’ abbiamo iscritta è chiaro
che l’ argomento è pertinente, cioè di nostra
competenza. Poi il Governo veda, eccepisca, se
presume si possa eccepire, ecco. Quindi, per…
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 20 VIII LEGISLATURA –
,QWHUUX]LRQH
Sì, sì, sì. Il Presidente sposa la tesi del
Relatore di maggioranza, ossia il discorso è
conforme alle competenze nostre. Quindi, ho
capito che la sua domanda era pertinente, ma
mi sento in grado di poter con tranquillità porre
all’ esame il provvedimento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mattassi.
Ne ha facoltà.
MATTASSI. Signor Presidente, io ritengo
che sia utile, oltre che necessario, che il
Consiglio
regionale
approfondisca
gli
argomenti che appartengono alla sua
competenza, ovvero quelli che riguardano la
funzione di coordinamento. Però, a sostegno
del fatto che è stato rappresentato, colleghi, mi riferisco anche al collega di maggioranza devo osservare che qui corriamo il rischio di
porre a carico degli enti locali oneri che,
evidentemente, la Regione poi in qualche
maniera dovrà rimborsare. Se, infatti, prevale
la tesi della competenza primaria in materia
fiscale - perché di questo dobbiamo parlare - da
parte della Regione, e se prevale la tesi che le
funzioni di controllo dei controllori non siano
poste a carico dell’ utente, è evidente che,
modificando la disciplina di questi compiti e
ponendoli a carico degli enti locali, c’ è un
difetto di titolarità. Io non so se noi, con legge
della Regione e senza finanziamento, possiamo
imporre agli enti locali di effettuare
determinate procedure con oneri a proprio
carico. Debordiamo largamente dalle nostre
competenze. Badate bene che qui stiamo
giocando un pochino col fuoco, eh. Stiamo
giocando con il fuoco.
Allora, le questioni sono due. Noi potremmo
scrivere in teoria: “ non occorre il controllo dei
controllori” . Possiamo scriverlo, dopodiché
evidentemente la legge ci verrà rimandata
indietro per l’ ennesima volta. Non facciamo
altro se non la solita brutta figura. Nel
momento in cui, però, impegniamo gli enti
locali a spendere al posto di, dobbiamo dire
come finanziamo questi enti locali, perché
altrimenti facciamo un’ operazione che non sta
in piedi. Quindi, c’ è anche un problema di
copertura finanziaria, Presidente. Cioè, il
problema è se quanto noi scriviamo ha la
copertura finanziaria.
PRESIDENTE. Sospendiamo 3 minuti?
– SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
Eh… ha posto problemi grossi che… io non ho
subito in mano gli elementi per…
,QWHUUX]LRQH
Sulla copertura finanziaria…
&RQIXVLRQHLQ$XOD
Ha chiesto di parlare
Gherghetta. Ne ha facoltà.
il
consigliere
,QWHUUX]LRQH$FKHWLWRORSDUOL"
GHERGHETTA. Avanzo una proposta, una
mozione.
PRESIDENTE. Presumo riferita all’ articolo
75 del Regolamento, ossia relativa al non
passaggio agli articoli…
GHERGHETTA.
Presidente…
Allora,
signor
&RQIXVLRQHLQ$XOD
PRESIDENTE. Prego, prego, Gherghetta.
GHERGHETTA. Signor Presidente, vorrei
avanzare una richiesta di sospensione in
attesa… affinché, signor Presidente…
&RQIXVLRQHLQ$XOD
Non è un testo nostro, non abbiamo
presentato neanche un emendamento, possiamo
però discutere se quello che vogliamo ha un
senso o no, scusate, colleghi.
,QWHUUX]LRQH
Non ci può essere un ragionamento…
,QWHUUX]LRQH
Faccio una proposta… Puiatti, tu nei fai
mille o quante vuoi, io ne faccio una adesso.
Chiedo una…
,QWHUUX]LRQH
No. Faccio quanti interventi mi permette il
Regolamento, consigliere Puiatti.
PRESIDENTE. Sul 75 poteva parlare.
GHERGHETTA. Io avanzo una proposta…
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 21 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
PRESIDENTE. … sul 71 anche.
GHERGHETTA. Signor Presidente, avanzo
una proposta di sospensiva, perché chiedo agli
uffici che venga fatta chiarezza in merito alle
questioni di incostituzionalità di questa norma
e…
,QWHUUX]LRQH
...e quindi circa la possibilità di metterla in
votazione.
PRESIDENTE. A nome dei colleghi
Mattassi e Degrassi, mi sembra di aver capito.
GHERGHETTA. Esatto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zoppolato. Ne ha facoltà.
ZOPPOLATO. Presidente, se Gherghetta fa
una richiesta di sospensione e la motiva, è un
conto, ma che Gherghetta faccia una richiesta
di sospensiva per avere un parere
costituzionale... siamo al di fuori di ogni
logica, Presidente. L’ articolo è stato ammesso.
Se lui chiede una sospensione di mezz’ ora
perché deve andare in bagno, è lecito; per avere
un parere costituzionale non può farlo. Quindi,
sono contrario.
PRESIDENTE.
Collega,
il
collega
Gherghetta con due colleghi, ai sensi
dell’ articolo 71 del Regolamento, ha il diritto...
,QWHUUX]LRQH
Lo so. Ha chiesto la parola sul 71.
Ha chiesto di parlare il Relatore di
maggioranza Puiatti. Ne ha facoltà.
PUIATTI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Il
collega Gherghetta può chiedere tutte le
sospensioni che crede. Fa il suo mestiere. Mi
pare di capire che sia contrario a questo
provvedimento. Io intuisco anche perché è
legittimo. Detto questo, però, Gherghetta, è
bene che tu legga le norme, legga questa
proposta di legge e anche la legge 10 del ’ 91.
La legge 10 del ’ 91 dice che le Province fanno,
lo dice la legge dello Stato: "le Province
fanno". Questa norma è tornata indietro,
perché, secondo il Governo della Repubblica, è
il Governo che decide che cosa devono fare le
Province, mentre noi diciamo che la Regione
Friuli-Venezia Giulia decide lei cosa fanno e
cosa non fanno le Province. Di questo si tratta.
Quindi, di costituzionale non c'
è proprio nulla
qua. Allora, tu fai tutte le proposte di
sospensiva che vuoi, un non passaggio agli
articoli - tutto legittimo - per bloccare la
norma, senza però inventare cose che non
esistono. Questa è una norma che può essere
discussa, ripeto, condivisa o meno - non ha
nessuna importanza - però, da un punto di vista
di legittimità costituzionale non c'
è proprio
nulla, assolutamente.
Mattassi ha posto il problema della
copertura, no? Nel mentre qui noi diciamo una
cosa alle Province, dobbiamo “ pronta cassa”
dare loro i soldi. Non abbiamo dato sufficienti
soldi alle Province, perché forse, se no, non
hanno le disponibilità per fare tutta una serie di
operazioni discutibili. Mi fermo qua, no?
Restando in materia, l'
altro ieri si è inaugurato
a San Giorgio di Nogaro un impianto di
trattamento del compost verde finanziato con i
soldi della Provincia di Udine. L’ ho letto sul
giornale ieri. Quindi, la Provincia fa le stesse
cose che fa la Regione. La Regione ha 11
miliardi all'
anno in bilancio per finanziare
queste cose; le Province - poverine - che non
hanno soldi, hanno soldi per fare cose che non
dovrebbero fare, per sovrapporre le cose.
Quindi, chi viene a mendicare qua, dopo va a
mendicare là...
,QWHUUX]LRQH
Quindi... Per carità... Per carità di Dio...
Comunque sia, al di là di queste cose...
&RQIXVLRQHLQ$XOD
Quindi, non c'
è nulla di incostituzionale su
questo articolo.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
minoranza Molinaro sulla sospensiva del
collega Gherghetta.
MOLINARO, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Io, la
proposta di sospensiva, se è motivata da ciò
che sosteneva il collega Mattassi, penso possa
stare in piedi. Se invece la questione è posta
nei termini più generali che il collega
Gherghetta testé illustrava, non credo competa
a quest'
Aula; casomai, vi doveva essere una
preliminare valutazione della Presidenza in
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 22 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
ordine all'
ammissibilità degli emendamenti che
fossero in contrasto con una legislazione
estranea alle competenze di quest'
Aula.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Asquini.
ASQUINI, 5HODWRUH
Contrario alla sospensiva.
GL
PDJJLRUDQ]D.
PRESIDENTE. La parola alla Relatrice di
maggioranza Seganti.
SEGANTI,
Contraria.
5HODWULFH GL PDJJLRUDQ]D.
PRESIDENTE. Quindi, pongo in votazione
la richiesta di sospensiva posta dal collega ai
sensi dell’ articolo 71 del Regolamento.
1RQqDSSURYDWR
Passiamo,
Relatori.
La parola
Molinaro.
pertanto,
al
alle
Relatore
repliche
di
dei
minoranza
MOLINARO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D.
Allora, in ordine agli emendamenti presentati
sul comma 1 - esattamente gli emendamenti 1,
2 e 3 - favorevole a quello sul comma 1 che,
diciamo, perfeziona il testo e assorbe anche
quelli di pagina 2 e 2.1.
Sul
comma
2,
sono
contrario
all’ emendamento di pagina 3 e a quello di
pagina 3.1, che è stato qui detto essere una,
chiamiamola così, precisazione. Io sono
contrario a questi emendamenti, perché è
sbagliato, credo, in linea generale individuare
anche
la
struttura
di
riferimento
dell'
ordinamento regionale a cui questa materia
è attribuita. Se un tanto si fosse voluto, si
doveva fare qui una modifica della legge 7,
attribuendo a questo servizio che ha già una
sua declaratoria di competenze anche questa
ulteriore funzione. Così non è e quindi credo
che sia più corretto che rimanga semplicemente
"all'
Ufficio di Piano", e che l'
Ufficio di Piano
al suo interno decida dove deve essere radicata
questa competenza. Quindi, 3 e 3.1 contrario.
Per quanto riguarda gli emendamenti al
comma 3 - sono: l'
emendamento 4, 5, 5.1 sono favorevole al 4 che assorbe anche gli
emendamenti 5 e 5.1.
Per quanto riguarda gli emendamenti al
comma 4 - sono: il 6 e 7 - sono favorevole ad
entrambi.
Per quanto riguarda gli emendamenti al
comma 5, sono favorevole a quello di pagina 8
che consente il rispetto della norma nazionale,
poiché il testo così com'
è non rispetta tale
norma.
Sono contrario all'
emendamento di pagina 9
presentato dal collega Asquini... gli chiederei
di ritirarlo...
,QWHUUX]LRQH GL $VTXLQL 5LWLUDWR 6RQR
G
DFFRUGR5LWLUDWR
PRESIDENTE. Pagina 9?
ASQUINI, Relatore di maggioranza. Sì.
MOLINARO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D.
...perché si pone in netto contrasto con la legge
sulla privacy che prevede anche per le ditte
comportamenti puntuali, per non andare oltre.
Sul comma 6 ci sono molti emendamenti.
Allora, sull'
emendamento di pagina 9.1 non
sono d'
accordo, perché è in contrasto con le
norme nazionali in due parti: laddove si parla
di "entità dei controlli" e laddove si precisa che
“ i controlli relativi agli impianti inferiori ai 35
Kw si effettuano mediante la verifica del solo
libretto di impianto termico” .
Sono favorevole al numero 10 e 11. Sono
contrario al 12. Sono favorevole al 13, che è un
emendamento soppressivo. Al 14 sono
contrario; comunque, tale emendamento
decadrebbe se passasse il 13. E sono contrario
agli emendamenti 15 e 16 che sono in contrasto
con le norme tecniche nazionali contenute nel
d.p.r. 412.
Siamo, quindi, al comma 7, l'
ultimo comma,
quello che è stato ritenuto anche dai colleghi
Relatori forse quello più spinoso, e che
riguarda la restituzione delle somme
eventualmente già percepite. Per quanto
riguarda l'
emendamento di Puiatti, il 16.1. io
sarei, diciamo così, abbastanza favorevole; mi
rimetterei, però, all'
Aula, perché ritengo che sia
comunque opportuno precisare qualcosa
rispetto a queste somme, non certamente ciò
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 23 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
che prevede l’emendamento 17... io chiederei
ad Asquini di ritirarlo, perché qui c'
è una
ingerenza proprio puntuale nella sfera delle
autonomie locali: si va a dire agli enti locali
che le restituzioni devono avvenire con un loro
atto interno, quindi addirittura si interviene
sulle loro stesse procedure. Poi c'
è una
locuzione,
"rapida soddisfazione",
che
francamente non ho mai trovato nei testi
legislativi.
Sono d'
accordo su quello che ho proposto
io, che prevede, anziché l'
obbligo, l'
avvio di
una procedura che, come dicevo nella
discussione generale, potrebbe anche tradursi
in altre prestazioni a fronte della
corresponsione che vi è stata.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Asquini.
ASQUINI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Allora,
l'
1 sì; invito al ritiro di quello di pagina 2; il 2.1
sì; il 3 sì; il 3.1 è assorbito: è lo stesso,
sostanzialmente; il 4 sì; il 5 è assorbito come il
5.1; il 6 sì; il 7 sì; l'
8 sì; il 9 è ritirato.
Sul 9.1, faccio un invito al ritiro non perché
sia contrario nella sostanza, ma perché
praticamente gran parte degli emendamenti qui
presentati viene introdotta successivamente con
emendamenti miei. Nella specie, la differenza è
che questo, alla fine, va a togliere la famosa
"documentazione equipollente" e, in più, toglie
anche un'
altra aggiunta che io faccio dopo. Io
ripeto e ribadisco che la "documentazione
equipollente" è indispensabile, perché, se no,
rischiamo di introdurre una formalità, diciamo
così, di tipo quasi fiscale per tutti i cittadini
della Regione, i quali magari si vedrebbero
tassati, non perché sono fuori regola, ma
perché "no gà un timbro, gà una ricevuta
fiscale".
Io
preferirei
lasciare
la
"documentazione equipollente", perché, se no,
ho paura che facciamo una sorta di norma
capestro che sembra una norma fiscale. E io, di
questa cosa, lì ho una gran paura.
Il 10, sostanzialmente, riprende una parte
dell'
emendamento Puiatti, quindi io invito al
ritiro per il 9.1, poi, chiaramente il collega
Puiatti farà come ritiene opportuno. Il 10 sì.
L'
11 no o invito al ritiro. Il 12 sì: anche questo
si trovava nell'
emendamento Puiatti. Il 13 no o
invito al ritiro. Il 14 sì: anche questo era
nell'
emendamento Puiatti. Il 15 sì e il 16 sì. Il
16.1 no, invito al ritiro, perché io mi auguro
che il 16.2 nuovo, che è un subemendamento,
insieme al 17, su cui do parere favorevole,
siano sufficienti. Il 18 no o invito al ritiro.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Puiatti.
PUIATTI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Pagina
1 va bene; pagina 2 va bene; pagina 2.1 è
superato se si vota quello di pagina 1.
Io sono dell'
avviso di mantenere anche la
dizione non solo "Ufficio di Piano", ma anche
"il Servizio alla programmazione energetica",
per cui sono favorevole a quello di pagina 3,
che sostanzialmente è uguale a quello di pagina
3.1. Insomma, uno dei due va bene.
Non ho problemi su quello di pagina 4 di
Molinaro e su quello di pagina 5: sono
emendamenti tecnici.
Sono contrario a quello di pagina 7, perché
la pubblicizzazione dei bandi, degli albi, degli
elenchi ecc. è una competenza che costa
quattro lire. Insomma, stampano tante cose, gli
enti locali, e fanno questo anche nell'
ambito
della loro normale attività.
Ho dei dubbi sulla soppressione del 5°
comma, comunque non pongo grandi questioni.
Non ho capito il 9, credo sia stato ritirato, se ho
capito bene, no?
,QWHUUX]LRQH+DFDSLWREHQH
Il 9.1 dice le cose che, a spizzichi e bocconi,
dice successivamente anche il collega Asquini,
tranne una cosa sulla quale evidentemente
continuiamo ad avere diversità di opinioni. La
differenza fra approvare quello mio di pagina
9.1 o tutti gli altri seguenti di Asquini, sta che
sul mio viene tolto il "documento
equipollente",
mentre
sulla
serie
di
emendamenti di Asquini il "documento
equipollente" resta. Questo è l'
unico dato
sostanziale. Io continuo a dire che in una legge
non è possibile introdurre un elemento vago,
non definito come il "documento equipollente".
Quindi il libretto è una cosa precisa e definita.
Se volete aggiungere altro, definite "altro", ma
non basta dire genericamente "documento
equipollente". Ripeto, questa non è una
cartolina postale, è una legge e quindi sono
dell'
avviso che la mia formulazione alla fine -
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 24 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
ripeto - contenga tutte le precisazioni che
Asquini ha predisposto. In più, c'
è questa
precisazione che ritengo non ininfluente.
Sull'
11 io non credo che ci siano tante
questioni, mi pare che sia una riscrittura...
Sono contrario al 13 di Molinaro. Il 14 è
ricompreso in quello mio. Il 15 anche. Il 16
anche, mi pare.
E veniamo al discorso dell'
ultimo comma:
io ne chiedo la soppressione. Si dice:
sostituiamo con “ non sono dovute” . Questo mi
sta bene, però avevo anche aggiunto che era il
caso di fermarsi lì: "non sono dovute", punto.
Aggiungere dopo: "i soggetti tenuti alla
restituzione" - quindi, da una parte, si dice "non
sono dovute", dall'
altra, automaticamente però
si introduce il meccanismo della restituzione "devono con proprio atto interno fissare le
modalità per il rimborso che deve essere privo
di costo per gli utenti e deve avere rapida
soddisfazione", equivale a porre un ordine del
giorno in cui si auspica qualcosa. Ma questa è
una norma di legge! In una norma di legge
bisogna stabilire delle cose puntuali e precise:
quindi, questa è una formulazione, da
dichiarazione politica che è una cosa diversa
dalla formulazione di una norma di legge.
Quindi, ripeto, potrei essere d'
accordo
sull'
emendamento con la modifica, se fosse
tolta l'
ultima parte.
,QWHUUX]LRQH
Va bene. Votiamo per parti separate. Se è
possibile votare... E'un emendamento. Sì, è
possibile votare per parti separate. Si vota per
parti separate, togliamo almeno l'
ultima parte.
A quel punto, va bene mantenerlo.
PRESIDENTE. La parola alla Relatrice di
maggioranza Seganti.
SEGANTI, 5HODWULFH GL PDJJLRUDQ]D.
Grazie, signor Presidente. Allora, favorevole
all'
emendamento numero 1. L'
emendamento
numero 2 è analogo all'
1, e quindi siamo anche
favorevoli. Favorevole all'
emendamento 2.1, a
quello di pagina 3. Il 3.1 è identico al
precedente.
Favorevoli
all'
emendamento
numero 4. Il numero 5 è analogo al 5.1.
Favorevole all'
emendamento numero 6. Per
quanto riguarda l'
emendamento numero 7 mi
rimetto all'
Aula: è quello degli elenchi a carico
degli enti locali. Favorevole all'
emendamento
numero 8. Il 9 è ritirato. Sul 9.1, invito anch'
io
il consigliere Puiatti al ritiro. Favorevole al
numero 10. Contraria al numero 11.
Favorevole al numero 12. Contraria al numero
13. Favorevole al 14, al 15 e al 16.
Relativamente al comma 7, noi siamo
contrari all'
emendamento 16.1; favorevoli
all'
emendamento 16.2, all'
emendamento 17, e
contrari, ovviamente, all'
emendamento 18.
Relativamente alle problematiche sollevate
per la restituzione delle somme percepite dagli
enti locali in fase anticipata all'
entrata in vigore
della presente norma, si ricorda che, in data 7
luglio 1997, la Regione autonoma del Trentino
- Alto Adige aveva fatto un provvedimento
analogo sul quale non ci sono stati rilievi da
parte del Governo, e grazie al quale l'
utenza
che aveva pagato ha quindi trovato la
possibilità
di
essere
rimborsato.
La
formulazione che noi avevamo presentato in
legge ricalcava esattamente la formulazione già
approvata dal Governo in quella occasione, per
cui noi siamo tranquilli che anche la prima
formulazione non creava alcun problema.
Tuttavia, proprio perché riteniamo illegittimo il
compenso per l'
autodichiarazione, pensiamo
che vada portato, in qualche modo, rimedio a
quanto tolto in maniera illegittima agli utenti.
Ancora una specificazione per chi diceva
che questo tipo di attività deve essere
remunerato perché, altrimenti, sarà la Regione
che dovrà remunerarlo: il fatto che le Province
si accollino i costi delle autodichiarazioni - le
19 o le 20 mila lire - lo prevede la legge
nazionale che ha dato queste competenze alle
Province, sulla quale noi assolutamente nulla
possiamo. Se perciò lo Stato dà delle
competenze alle Province, ai Comuni, alle
Regioni, è lo Stato stesso che deve quindi farsi
carico degli oneri o in via diretta o in via
indiretta, attraverso gli enti di ordine
intermedio. Grazie.
PRESIDENTE. La parola alla Giunta.
ROMOLI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD
SURJUDPPD]LRQH DO OLEUR IRQGLDULR DOOD
VWDWLVWLFD SHU OD JHVWLRQH GHOOH EHQ]LQH D
SUH]]R ULGRWWR. Emendamento di pagina 1:
favorevole. Emendamento di pagina 2: invito al
ritiro. Emendamento di pagina 2.1: favorevole.
Emendamento di pagina 3: favorevole.
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 25 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
Emendamento di pagina 3.1: è assorbito dal
precedente. Emendamento di pagina 4:
favorevole. Emendamento di pagina 5: lo
ritengo assorbito dal precedente. Emendamento
di pagina 5.1: favorevole. Emendamento di
pagina 6: favorevole. Emendamento di pagina
7: contrario, cioè concordo con il consigliere
Puiatti quando sostiene che gli enti, per
affiggere atti sugli albi locali, abbiano già dei
mezzi sufficienti a loro disposizione. Sull'
8,
favorevole. Sul 9, invito il collega Asquini al
ritiro.
,QWHUUX]LRQH*LjULWLUDWR
Già ritirato. Emendamento di pagina 9.1:
ritengo che sia assorbito dai seguenti. L'
unico
problema è quello del "titolo equipollente".
Condivido che in una legge scrivere "titolo
equipollente" sia una grave inesattezza, però
anche vincolare al solo possesso dell'
impianto
può costituire dei rischi e delle...
,QWHUUX]LRQH
E, lo so. E se uno l'
ha perso... Comunque, su
questo
invito
al
ritiro.
Favorevole
all'
emendamento di pagina 10. Emendamento
di pagina 11: invito al ritiro. Emendamento di
pagina 12: favorevole. Emendamento di pagina
13: no. Emendamento di pagina 14: favorevole.
Emendamento di pagina 15: favorevole.
Emendamento di pagina 16: favorevole.
Emendamento 16.1: contrario. Emendamento
di pagina 16.2: sono favorevole anche se non
posso sottacere alcune perplessità che sono
state sollevate. Comunque, ritengo che con
questa legge si debba anche sanare delle
irregolarità che sono state commesse in
precedenza.
Io ritengo che l'
ultima dizione "non sono
dovute" comporti che un eventuale rimborso
possa avere luogo solo con i mezzi della
giustizia ordinaria, certamente non in base a
questa legge. Anche perché il collega Asquini
ha chiesto la votazione per parti separate.
Perciò, chi dissente può non approvare l'
ultimo
comma, cioè la locuzione “ i soggetti sono
tenuti alla restituzione con proprio atto interno
e fissano le modalità per tale procedura in
modo tale che le richieste di rimborso siano
prive di costi per gli utenti e abbiano rapida
soddisfazione” . Anch'
io, su questo mi dichiaro
contrario. Credo di aver finito.
,QWHUUX]LRQH GL $VTXLQL PHWWHUH D
YHUEDOH FKH YRWR GDOOD SRVWD]LRQH GL 6WDIILHUL
SHUFKpOD PLDQRQIXQ]LRQD
PRESIDENTE. Va bene. Quindi, a verbale
che lei oggi è Staffieri...
Allora, pongo in votazione l'
emendamento
di pagina 1.
(
DSSURYDWR
Quindi, a questo punto l'
emendamento di
pagina 2 e l'
emendamento di pagina 2.1 sono
decaduti.
Pongo in votazione l'
emendamento a pagina
3, a firma Asquini.
(
DSSURYDWR
L'
emendamento di pagina 3.1 è considerato
assorbito.
Pongo in votazione l'
emendamento a firma
Molinaro di pagina 4.
(
DSSURYDWR
Quindi decadono gli emendamenti di pagina
5 e 5.1.
Pongo in votazione l'
emendamento di
pagina 6 a firma Asquini.
(
DSSURYDWR
Pongo in votazione l'
emendamento di
pagina 7 a firma Molinaro.
(
DSSURYDWR
Pongo in votazione l'
emendamento di
pagina 8 del consigliere Molinaro.
(
DSSURYDWR
L'
emendamento di pagina 9 è stato ritirato.
Pongo in votazione l'
emendamento di
pagina 9.1 a firma Puiatti.
1RQqDSSURYDWR
Pongo in votazione l'
emendamento di
pagina 10 a firma Asquini.
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 26 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
(
DSSURYDWR
Pongo in votazione l’emendamento di
pagina 11 a firma Molinaro.
1RQqDSSURYDWR
Pongo in votazione l’emendamento di
pagina 12 a firma Asquini.
(
DSSURYDWR
Pongo in votazione l’emendamento di
pagina 13 a firma Molinaro.
1RQqDSSURYDWR
Pongo in votazione l’emendamento di
pagina 14 a firma Asquini.
(
DSSURYDWR
Pongo in votazione l’emendamento di
pagina 15 a firma Asquini.
(
DSSURYDWR
Pongo in votazione l’emendamento di
pagina 16 a firma Asquini.
(
DSSURYDWR
Pongo in votazione l’emendamento di
pagina 16.1 a firma Puiatti...
1RQqDSSURYDWR
Pongo in votazione l’emendamento di
pagina 16.2 a firma Asquini.
(
DSSURYDWR
,QWHUUX]LRQH GHO 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D
3XLDWWL
Sì. La prima parte fino a dove? Fino a
"interessati"?
PUIATTI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Fino a
dove abbiamo votato adesso il 16.2, ossia, fino
a...
PRESIDENTE. ..."interessati".
PUIATTI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Sì,
"interessati", che va via. E quindi la parte: "i
soggetti tenuti alla restituzione con proprio atto
interno fissano le modalità per tale procedura,
in modo tale che le richieste di rimborso siano
prive di costi per gli utenti e abbiano rapida
soddisfazione", ecco, quindi, questa dicitura
che non ha nessun senso giuridico chiedo sia
votata a parte e possibilmente espunta.
L'
Assessore Romoli si era espresso a favore ricordo - di questa eliminazione.
&RQIXVLRQHLQ$XOD
PRESIDENTE. Se cade la prima parte, salta
anche la seconda.
&RQIXVLRQHLQ$XOD
Allora, porrò in votazione l'
emendamento di
pagina 17 per commi.
Pongo in votazione la prima parte
dell’ emendamento,
fino
alla
parola
"interessati".
(
DSSURYDWR
Pongo in votazione la seconda parte
dell’ emendamento di pagina 17, cioè da "i
soggetti".
1RQqDSSURYDWR
L'
emendamento di pagina 18 a firma
Molinaro è decaduto.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto
prima della votazione finale.
MOLINARO. Presidente e colleghi, pur
avendo ancora due perplessità, in quanto ci
sono due passaggi che noi avevamo
sottolineato e che invece sono stati valutati in
modo diverso, tanto che potrebbero costituire
motivo di ulteriore rinvio, riconosciamo che
sono stati fatti numerosi passi avanti rispetto al
testo elaborato in Commissione, sul quale noi
ci eravamo astenuti, e pertanto in questa sede
voteremo a favore del provvedimento.
PRESIDENTE. Pongo ai voti il disegno di
legge nel suo complesso.
(
DSSURYDWR
Il
Consiglio
regionale
approva
a
maggioranza il disegno di legge: “ Disposizioni
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 27 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
in materia di controllo degli impianti termici” ,
nel testo elaborato dalla I Commissione e con
gli emendamenti apportati nel corso della
discussione in Aula.
ASQUINI. A pagina 12 c'
è un errore nella
dicitura tecnica. C'
è scritto: “ la parola
“ modalità” è sostituita con le parole “ tipologie
ed entità” .” Si evince, però è scritto male per
un errore di battitura. Chiedo quindi il
coordinamento formale e l'
urgenza.
PRESIDENTE. Pongo, quindi, ai voti il
coordinamento.
(
DSSURYDWR
Allora, il
l'
urgenza? Sì.
consigliere
Brussa
chiede
Bene, pongo in votazione l'
urgenza.
(
DSSURYDWD
L’ urgenza è approvata con la prescritta
maggioranza.
$QQXQ]LRGLLQWHUURJD]LRQLGLLQWHUSHOODQ]H
HGLPR]LRQH
PRESIDENTE. Comunico che sono
pervenute alla Presidenza la seguente
interrogazione a risposta orale:
Zorzini-Fontanelli: "Caso dell'
arresto di
Abdullah Ocalan" (130);
le seguenti interrogazioni a risposta scritta:
Molinaro ed altri: "Luoghi di esposizione a
rischio e malattie professionali nel territorio
regionale" (54)
Serpi: "Baia di Sistiana" (55);
le seguenti interpellanze:
Sonego: "Su misure di finanza straordinaria
per l'
acquisto di un otoscopio" (92)
Alzetta: "Sulla discarica di II categoria di
tipo B ubicata in comune di Roveredo in Piano
(PN)" (93);
nonché la seguente mozione:
Petris ed altri: "Sul caso Ocalan" (13).
I relativi testi saranno riportati in allegato al
presente resoconto.
6XOSURFHVVRYHUEDOH
PRESIDENTE. Poiché non ci sono state
osservazioni sul processo verbale della seduta
n. 53, del 16 febbraio 1999, lo stesso si intende
approvato.
2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD
PRESIDENTE. Comunico che il Consiglio
è convocato per domattina, 18 febbraio 1999,
alle ore 9.30, con il seguente ordine del giorno:
1. Seguito della discussione sul seguente
disegno di legge:
"Disposizioni in materia di aiuti '
de
minimis'
, di strutture ricettive turistiche,
di edilizia sovvenzionata e di interventi
nel settore agricolo" (31/2)
(Relatori di maggioranza RitossaZoppolato)
(Relatori di minoranza Puiatti-DegrassiMoretton)
2. Discussione sulla seguente proposta di
legge:
"Norme
per
il
sostegno
della
cooperazione tramite la finanziaria
FINRECO e per la disciplina dei fondi
mutualistici ex articolo. 11 L. 31.1.1992,
n. 59" (8) d'
iniziativa dei consiglieri
Moretton, Baiutti, Cruder, Gherghetta,
Petris, Sonego (iscritta all'
o.d.g. ai sensi
dell'
art. 37 del Regolamento)
3. Discussione sul seguente disegno di
legge:
"Nuove norme in materia di bilancio e di
contabilità regionale e modifiche alla
legge regionale 1 marzo 1988, n. 7" (34)
(Relatori di maggioranza AsquiniBaiutti-Degrassi)
(Relatori di minoranza Degano)
4. Discussione sulla seguente proposta di
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 28 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
legge:
della provincia e modalità di elezione"
(27) d'
iniziativa dei consiglieri Molinaro,
Gottardo, Brussa, Cruder, Degano,
Moretton (iscritta all'
o.d.g. ai sensi
dell'
art. 37 del Regolamento)
5. Discussione sulla seguente proposta di
legge:
"Il sistema delle autonomie nel FriuliVenezia Giulia" (28) d'
iniziativa dei
consiglieri Cruder, Gottardo, Brussa,
Degano, Molinaro, Moretton (iscritta
all'
o.d.g. ai sensi dell'
art. 37 del
Regolamento)
6.
Discussione
incompatibilità
regionali
sulle situazioni di
di alcuni consiglieri
"Norme relative agli organi del comune e
(Relatore Molinaro)
7. Discussione sul seguente disegno di
legge:
"Disposizioni
di
semplificazione
amministrativa per il contenimento della
spesa pubblica, connesse alla manovra
finanziaria per l'
anno 1999" (36)
(Relatore di maggioranza Saro)
(Relatori di minoranza Molinaro-BaiuttiDegrassi)
Signori, vi ringrazio. Buona Quaresima!
Dichiaro chiusa la seduta.
/DVHGXWDWHUPLQDDOOHRUH
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 29 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
5HOD]LRQLVFULWWHDGLVHJQRGLOHJJH
5HOD]LRQHGHO5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D3XLDWWL
VXOGLVHJQRGLOHJJHQ
"Signor Presidente, Signori Consiglieri,
il Disegno di Legge 31/4 trae origine dal
dibattito svoltosi nella I^ Commissione
consiliare sul cosiddetto Disegno di Legge
"collegato" alla legge finanziaria per il 1999, ed
è costituito dallo stralcio di un articolo
approvato dalla Commissione stessa come
riscrittura, a seguito dei rilievi del Governo, di
un articolo già approvato dal Consiglio
Regionale con la L.R. 13 del 1998.
L'
oggetto dell'
articolo è dato dall'
attuazione
nel Friuli - Venezia Giulia dell'
art. 16 della
legge 10 del 1991, che prevede possibilità per
le Regioni di emanare norme attuative della
legge stessa, a seguito del verificarsi di una
situazione assai diversificata di applicazione
dell'
articolo 31 della legge stessa da parte degli
enti locali a ciò deputati dalla legge nazionale.
Lo spettro va dalla mancata applicazione
nella provincia di Pordenone, alla delega a
società a prevalente partecipazione pubblica
(comune di Trieste e provincia di Udine), alla
stipula di convenzioni con le parti sociali nella
provincia di Gorizia, da cui ne consegue in
particolare un costo a carico degli utenti nella
regione che risulta differenziato senza motivi
tecnici od amministrativi fortemente motivati
ed a cui, talvolta, non corrisponde un effettivo
servizio di controllo consentito dalle
disposizioni transitorie del DPR 412 del 1993.
Al di là delle competenze derivanti dalla
legge costituzionale 2 del 1993 alla nostra
Regione in materia di ordinamento degli enti
Locali il decreto legislativo 112 del marzo
1998 conferisce funzioni amministrative alle
Regioni ed agli enti locali in materia di ricerca,
produzione, trasporto e distribuzione di
energia, ed in particolare l'
art. 31 assegna alle
Regioni funzioni "di coordinamento dei
compiti attribuiti agli enti locali per l'
attuazione
del DPR 412 del 1993", nonché compiti di
assistenza agli stessi anche al fine di riferire
sullo stato d'
attuazione del citato DPR
nell'
apposita Conferenza unificata.
Da queste considerazioni muove la scrittura
dell'
articolo unico, che non dovrebbe quindi
incontrare nuovi rilievi governativi, che
prevede un apposito tavolo di coordinamento
con le Province ed i Comuni indicati dalla
legge 10 del 1991 e con le associazioni di
categoria e dei consumatori coinvolte dalla
materia dei controlli degli impianti termici.
Viene inoltre individuato lo strumento della
convenzione, già adottato o proposto in alcune
parti del territorio regionale, come momento di
concertazione delle modalità operative di cui
quelle ritenute essenziali sono indicate nella
legge stessa soprattutto ai fini di equiparazione
di trattamento e costo, di calmiere del mercato,
di soggetti e procedure per la formazione dei
catasti.
Viene infine fatta salva la validità delle
verifiche sin qui effettuate con le diverse
procedure adottate dagli enti locali.
La
Commissione ha approvato, inoltre, un
emendamento che prevede il risarcimento agli
utenti delle somme versate in relazione ad
alcune di quelle procedure.
Pur nel ristretto ambito operativo della
presente legge si vuole sottolineare la positività
che potrà derivare dalla piena operatività su
tutto il territorio regionale dei controlli degli
impianti con effetti sul versante del
contenimento dei consumi energetici e delle
emissioni inquinanti.
Altrettanto positivo appare il diretto
coinvolgimento
delle
categorie
professionalmente
interessate
e
delle
associazioni di consumatori ed utenti nella
determinazione di procedure e costi di servizi
alla
comunità
forniti
da
pubbliche
amministrazioni anche attraverso proprie
società, come elemento qualificante di una
politica di coordinamento regionale dell'
attività
degli enti locali in questa campo destinato a
crescere.
Esprimendo l'
auspicio infine che la Giunta
regionale avvii la più articolata e complessa
attuazione degli altri aspetti previsti dal D. Lgs.
112 non solo in campo energetico, si confida
nell'
approvazione da parte dell'
Aula del
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 30 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
presente Disegno di Legge."
5HOD]LRQHGHO5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D5LWRVVD
VXOGLVHJQRGLOHJJH
"Signor Presidente, signori Consiglieri,
il D.D.L. 31/4, disposizioni in materia di
controlli degli impianti termici, seppur
costituito da un articolo unico riveste un ruolo
importante: <fa chiarezza in un settore dove tra
norme nazionali ed interpretazioni locali si
rischiava di creare una vera e propria babele>.
In un territorio così ristretto come il F.V.G.,
ogni provincia o Ente Locale delegato aveva
normato in modo autonomo e spesso
anacronistico.
Si imponeva, pertanto al legislatore
regionale, l'
attuazione di una procedura
omogenea che mettesse fine alla Via Crucis
dell'
utente sballottato tra gli
addetti
manutenzione impianti, uffici di Comuni o
Province, dichiarazioni di responsabilità,
bollettino di conto corrente postale, quietanze,
ecc.
Tendere ad arrivare a definire una
convenzione con gli installatori e addetti alla
manutenzione degli impianti non può che
essere ampiamente condivisa.
Così come il rimborso d'
ufficio di somme
percepite,
sia
direttamente
quanto
indirettamente attraverso organismi esterni fino
all'
entrata in vigore della presente legge.
Fa specie poi, e questo va segnalato che, ad
esempio la provincia di Gorizia, sulla
dichiarazione dell'
utente (atto di notorietà)
abbia preteso che questo fosse soggetto al
pagamento di un bollo di lire 20.000, quando
invece, ai sensi del D.P.R dd. 26 ottobre 1972,
n. 642 all. B: TABELLA atti, documenti e
registri esenti dall'
imposta di bollo in modo
assoluto, risultava esservi l'
esenzione (vedasi
specificatamente l'
art. 14 comma 2 di detta
tabella B dei D.P.R. 642/72).
Oppure,
vedasi
importi
nettamente
differenziati qualora si raffronti quanto ha
pagato l'
utente a Trieste, in provincia di Gorizia
o in provincia di Udine per il rispetto delle
norme della L.10191 e L.112198.
In base a queste considerazioni si confida
sul voto positivo dell'
aula a questo
provvedimento."
5HOD]LRQHGHOOD5HODWULFHGLPDJJLRUDQ]D
6HJDQWLVXOGLVHJQRGLOHJJHQ
"Signor Presidente, Signori Consiglieri,
il presente disegno di legge, costituito da un
unico articolo riportante la rubrica: <Controlli
degli impianti termici>, deriva dalla esigenza
di disciplinare in modo univoco le procedure di
controllo in materia di esercizio e
manutenzione degli impianti tecnici previsti
dalla normativa nazionale vigente, legge 9
gennaio 1991, n. 10, nonché dal decreto
legislativo 31 marzo 1998, n. 112, concernente
il conferimento di funzioni e compiti
amministrativi dallo Stato alle regioni ed agli
enti locali, in attuazione del capo I della L. 15
marzo 1997, n.59 (legge <Bassanini>) .
Esso discende dallo stralcio del disegno di
legge n. 31/2, redatto in seno alla I
commissione consiliare permanente integrata,
riguardante interventi in materia di turismo,
edilizia, agricoltura.
Sostanzialmente si prevede l'
istituzione di
un <tavolo di coordinamento> con gli enti
locali interessati dal controllo degli impianti
termici, presso l'
Ufficio di Piano e disciplina
altresì la partecipazione degli altri organismi
coinvolti, nonché le modalità di esecuzione dei
controlli.
Tali modalità costituiranno l'
articolato di
apposite convenzioni da stipularsi fra le
Province, i grossi comuni e le associazioni di
categoria.
Si prevede inoltre un periodo transitorio, in
attesa della completa operatività dell'
A.R.P.A.,
nell'
ambito del quale gli Enti competenti ai
controlli in parola, dovranno adeguarsi alla
disciplina prevista dal documento legislativo
che qui si presenta. "
5HOD]LRQHGHO5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D$VTXLQL
VXOGLVHJQRGLOHJJHQ
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 31 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
"Signor Presidente, signori consiglieri,
la I Commissione ha licenziato il testo
relativo alla norma per la regolamentazione dei
controlli sugli impianti termici. Dal punto di
vista formale si tratta di un disegno di legge
<stralciato> da un collegato alla finanziaria
1999 al fine di assegnare un iter istituzionale
autonomo vista la particolare delicatezza della
materia.
Di questa norma si è a lungo parlato in
Consiglio: si tratta infatti di un argomento già
presente nel ddl 297/3 licenziato nella VII
legislatura ed eccepito dal Governo centrale in
alcune materie (fra cui questa). In sede di
riesame del ddl 297/3 (ora legge 13/1998) si
valutò di creare un iter a parte per le norme che
potevano rallentare il corso di un
provvedimento complesso e importante e,
senza addentrarmi negli ulteriori passaggi
tecnici, ci troviamo ora a esaminare questa
delicata materia. Va comunque sottolineato
che, nei lavori preparatori della commissione,
vi sono state anche audizioni delle associazioni
di categoria interessate alla questione.
La norma è di per sé semplice: chiarisce che
la nostra Regione, competente in materia,
determina che i controlli agli impianti termici
devono essere effettuati da personale
specializzato, e soprattutto che non possono
essere previsti oneri a carico dei cittadini per il
semplice <accatastamento> degli impianti
posseduti.
Un ulteriore punto sottolinea,
inoltre, che il controllo deve essere di tipo
documentale, escludendo in questo modo
l'
ipotesi che personale privo di specifiche
qualifiche giuridiche e/o istituzionali si possa
in qualche modo ritenere autorizzato ad
accedere al privato domicilio dei cittadini,
tutelato fra l'
altro da apposita norma
costituzionale (l'
art. 14).
L'
ultimo comma introduce l'
obbligo, per gli
enti che avessero <inventato> uno specifico
balzello, di restituire quanto percepito dai
cittadini che, in perfetta buona fede, ritenevano
necessario il versamento per il semplice
accatastamento degli impianti. In questo modo
si intende porre fine alla confusione ingenerata
dalla richiesta di una modesta somma
<obbligatoria> a tutti i possessori di impianti
termici, giustificata in maniera poco chiara dai
soggetti richiedenti, e soprattutto non prevista
esplicitamente in alcuna legge. Appare quindi
evidente che, al di là del (molto negativo)
parere di merito sul reperimento di fondi, tale
richiesta contravviene al disposto dell'
art. 23
della Costituzione.
Con questa norma,
pertanto, si ribadisce sia la gratuità degli
<accatastamenti>, sia la necessità che quanto
imposto ai cittadini in assenza di specifica
norma di legge deve essere restituito.
Si auspica, visto l'
interesse della materia e la
necessità di chiarezza, l'
approvazione dei testo
con le sole modifiche migliorative che non
dovessero mutare Inefficacia sostanziale della
legge."
5HOD]LRQHGHO5HODWRUHGLPLQRUDQ]D0ROLQDUR
VXOGLVHJQRGLOHJJHQ
"Signor Presidente, egregi Colleghi,
la considerazione dell'
articolo unico
costituente il provvedimento 31/4 non può
prescindere dalla breve analisi della sua genesi
di formazione.
La norma, in origine con una formulazione
diversa, era contenuta come articolo 16 nel
disegno di legge n. 297/3, approvato dal
Consiglio regionale il 30 aprile 1998. La stessa
era stata oggetto di rilievo governativo
(comunicazione del Commissario di Governo
prot. n. 19/2-5621/98 del 10 luglio 1998) del
seguente tenore: <l'
articolo 16, dettando norme
in materia di controlli di impianti termici, si
pone in contrasto con la disciplina di cui
all'
articolo 16 della legge 9 gennaio 1991, n.
10, che assegna alla Province poteri e
competenze in materia, nonché con il decreto
legislativo 31 marzo 1998, n. 12, che assegna
alle Regioni solo funzioni di coordinamento
degli enti locali in relazione al controllo degli
impianti termici affidato alle Province>.
Tale rilievo è stato ritenuto dall'
Aula
fondato, contrariamente a quanto proposto
dalla competente V Commissione permanente
e, pertanto, nel corso del riesame del
provvedimento è stato stralciato l'
articolo, con
il contestuale suo rinvio all'
esame della I
Commissione permanente.
Per una più puntuale conoscenza della
problematica, la Commissione ha ritenuto di
svolgere, nel mese di novembre, una udienza
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (55) 32 -
VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
conoscitiva con i rappresentanti di alcune
categorie professionali interessate.
Durante l’esame dello stralcio del
<collegato> alla Finanziaria 1999 (n. 31/3),
l'
articolo unico qui considerato è stato
riproposto mediante emendamento e, per
decisione della Commissione, collocato in un
provvedimento a se stante.
Premesso l'
iter procedurale di formazione
della norma, peraltro condivisibile nella sua
finalità e largamente attesa come momento di
chiarezza, è necessario verificare se la stessa,
nella sua formulazione attuale possa superare il
sopra richiamato rilievo governativo.
Rispetto al testo precedentemente approvato
dal Consiglio regionale, l'
articolo unico è
sicuramente innovativo per la parte relativa al
comma 2 (istituzione del tavolo di
coordinamento regionale), ai commi 3 e 4
(stipula convenzioni tra Province e Comuni e
associazioni di categoria e dei consumatori), al
comma 6, ultimo periodo (effettuazione dei
controlli senza accesso al domicilio dei
cittadini), e al comma 7 (obbligo di rimborso
d'
ufficio delle somme percepite).
In linea generale, per il suo contenuto,
l'
articolo precisa e rafforza il ruolo della
Regione, in linea con le competenze ad essa
attribuite dalla vigente legislazione nazionale e
con la potestà legislativa primaria della
Regione. Pertanto il rilievo governativo del
luglio 1998 parrebbe, per il profilo della
competenza regionale, superato.
Tuttavia,
le
innovazioni
introdotte
evidenziano alcune incongruenze che possono
ingenerare nuovi e diversi rilievi governativi ed
effetti conseguenti all'
applicazione non in linea
con la generale ed irrinunciabile esigenza di
semplificazione delle procedure.
Tra questi, in particolare:
a) obblighi attribuiti agli enti locali che
comportano
spesa,
peraltro
senza
l'
individuazione dei mezzi a copertura (v.
comma 4, lettera b), pubblicità a carico degli
enti locali degli elenchi degli installatori e
manutentori aderenti alle convenzioni; v.
comma 7, obbligo di rimborso d'
ufficio delle
somme percepite), che potrebbero configurare
una violazione della sfera delle competenze
degli enti locali, essendo le stesse norme
cogenti;
b) il divieto assoluto di accesso al domicilio
dei cittadini per il controllo degli impianti
installati in abitazioni (v. comma 6, ultimo
periodo) che, per la disposizione cogente e per
la sua statuizione letterale, parrebbe in
contrasto con la legislazione nazionale di
settore vigente, di obbligato riferimento. Infatti,
la fattispecie normativa sembra di generale
applicazione e quindi in contrasto con l'
articolo
33, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n.
10, ed inoltre la <documentazione equivalente>
al libretto d'
impianto non è prevista dal DPR
26 agosto 1993, n. 412.
Si auspica pertanto che il provvedimento
possa essere tempestivamente approvato
dall'
Aula con il miglioramento del testo nelle
parti di possibile contrasto con la legislazione
di settore."
,QWHUURJD]LRQLLQWHUSHOODQ]HHPR]LRQHDQQXQ]LDWH
,QWHUURJD]LRQHDULVSRVWDRUDOH
che in quel paese è in vigore la pena di
morte;
"Appreso che la drammatica odissea del
Presidente del PKK Abdullah Ocalan si è
conclusa con la sua cattura da parte degli agenti
turchi ed il suo trasferimento nelle carceri di
Ankara;
si interroga il Presidente della Giunta
regionale
che il governo turco ha preannunciato che
Ocalan verrà immediatamente processato per i
crimini di cui è accusato;
per sapere quali iniziative intenda prendere
nei confronti dei Governo nazionale perché si
attivi immediatamente anche in seno agli
organismi della Comunità europea, per tutelare
l'
incolumità di Ocalan, perché il processo
avvenga nel rispetto di tutte le garanzie
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 33 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
difensive, magari anche con la presenza di
osservatori internazionali e comunque perché
le autorità turche siano sollecitate ad un
impegno a non applicare in caso di condanna la
pena capitale.
L'
intera comunità europea non può, per
l'
ennesima volta, subire l'
umiliazione che la
politica americana, ribadendo la sua
supremazia nello scacchiere mediterraneo, le
vuole infliggere.
Nella fattispecie, giusto e doveroso che i
popoli d'
Europa e i suoi organismi
internazionali istituzionali prendano posizione
su questioni importanti e drammatiche che
concernono la salvaguardia della democrazia,
dei diritti civili ed umani del popolo curdo, che
trovano in Abdullah Ocalan come suo primo
difensore, ed è altrettanto giusto che la nostra
regione, speciale e di confine prenda
posizione."
(130)
"Zorzini-Fontanelli"
,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDVFULWWD
"I sottoscritti Consiglieri regionali,
premesso che nell'
ambito del territorio
regionale viene evidenziato un costante
incremento degli infortuni sul lavoro, ma
scarsa considerazione è riservata all'
evoluzione
delle malattie professionali che comunque
trovano origine nelle condizioni dei luoghi di
lavoro;
atteso che non esiste ancora un censimento
riconosciuto delle condizioni di rischio
esistenti nei luoghi di lavoro e che tale
situazione
incide
anche
nell'
eventuale
intervento
risarcitorio
dell'
INAIL
che,
conseguentemente, considera l'
inesistenza di
malattie professionali per inesistenza delle
esposizioni a rischio;
ritenuto, peraltro, che per la generale finalità
di assicurare la tutela della salute di tutti i
cittadini, anche nelle diverse situazioni
lavorative, devono essere considerate le reali
situazioni e che quindi ogni procedura che non
consente tale considerazione deve essere
superata senza indugio, muovendo da una
puntuale conoscenza;
interrogano
il Presidente della Giunta regionale per
sapere:
a) quale sia la situazione delle malattie
professionali annualmente denunciate nel
territorio regionale ed epidemiologicamente
classificate;
b) quale sia l'
evidenza nota in ordine alla
esposizione dei rischi connessi con tale
situazione;
c) quale considerazione abbia tale situazione
da parte dell'
INAIL ed in particolare quante
siano le istanze definite negativamente;
d) se e quali azioni l'
Amministrazione
regionale intenda promuovere ed attuare, anche
indirettamente, per assicurare la tutela della
salute nei luoghi di lavoro."
(54)
"Molinaro-Brussa-Cruder-Degano-Moretton"
"Il sottoscritto Consigliere regionale,
premesso che in data 24 dicembre 1998 e 17
febbraio 1999 il settimanale "IL BORGHESE"
ha pubblicato due inquietanti dossier
riguardanti il comprensorio della Baia di
Sistiana in cui si sollevano pesanti sospetti
anche nei confronti dell'
operato di pubblici
amministratori regionali, sia pure non meglio
identificati;
preso atto che nei dossiers sopra citati viene
sostenuto che finanziamenti regionali per circa
350 miliardi sono stati erogati a società che,
dopo averli incassati, sono state dichiarate tutte
fallite (Sistiana Cave, Sistiana Golfo, Sistiana
Mare, Gefi, Ediltur, Fintour, Finsepol) col
risultato di aver creato un non indifferente
danno alle casse della Regione, stante
l'
inesistenza di realizzazioni;
atteso che in quasi tutte le società precitate
figura comparire tale sig. Ivano Fari e che si
asserisce che il predetto goda di ampie
"entrature";
considerato che il settimanale in questione
indica anche pesanti responsabilità (se non
addirittura connivenze colpevoli) da parte degli
amministratori del Comune di Duino Aurisina
oltreché degli uffici tavolari e catastali;
$WWLFRQVLOLDUL
- (55) 34 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999
rilevata infine, l’ampia risonanza - locale e
nazionale - che detti articoli hanno suscitato e
che
rischiano
di
compromettere
definitivamente la riqualificazione del sito
della Baia di Sistiana;
interroga
il Presidente della Giunta per sapere:
1) se alle società "Sistiana Cave", "Sistiana
Golfo", "Sistiana Mare", "Gefi", “ Ediltur” ,
"Fintour" e "Finsepol" siano stati erogati - negli
anni passati - contributi e/o finanziamenti;
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"Il sottoscritto Consigliere regionale,
premesso che in questi giorni uno dei presidi
decentrati della guardia medica della Azienda
sanitaria del Pordenonese è stato interpellato
per una visita pediatrica, notturna e urgente, in
relazione ad un sospetto otite;
a) a quale titolo e a quanto essi siano
ammontati;
che il medico del servizio notturno ha
risposto che per il problema ipotizzato la
guardia medica non sarebbe stata nella
condizione di fare una diagnosi poiché non
dotata di otoscopio (una specie di piccola torcia
elettrica che illumina l'
interno dell'
orecchio);
b) se gli stessi fossero garantiti da apposite
fidejussioni bancarie e/o assicurative, o in
quale altra forma;
che il sanitario in questione ha sottolineato
che il banale strumento in oggetto è stato più
volte richiesto ma mai fornito;
3) se la Regione sia rientrata in possesso del
denaro erogato mediante escussione delle
fidejussioni o in altra maniera;
che a seguito di tutto ciò il bambino
interessato è dovuto ricorrere a servizi
ospedalieri perché i servizi territoriali non
erano in grado di fornire prestazioni
banalissime;
2) in caso affermativo:
4) in caso negativo per quali motivi;
5) quali ipoteche - e per quale ammontare risultino accese sulle P.T. e/o sulle p.c.
ricomprese nell'
ambito dei terreni ricadenti
all'
interno del comprensorio della Baia di
Sistiana;
6) quali iniziative intenda porre in essere, da
un lato, per tutelare l'
immagine della Regione e
dall'
altro, per smentire - in maniera altrettanto
documentale ed argomentata - le affermazioni
contenute negli articoli di cui in premessa e che
paiono essere particolarmente convincenti;
7) quale ruolo riveste - nella società SS.
Gervasio e Protasio - il signor Ivano Fari e
quali incarichi abbia ricoperto nelle società
citate sub 1), sempre che il predetto sia la
medesima persona e non un semplice
omonimo;
8) se, infine, la SS. Gervasio e Protasio
abbia avanzato richiesta - o abbia ottenuto finanziamenti e/o contributi regionali ed in
caso affermativo per quali importi e a quale
titolo."
(55)
"Serpi"
interpella il Presidente
regionale per sapere:
della
Giunta
se allo scopo di dotare la guardia medica di
Pordenone di un otoscopio non ritenga utile
assegnare all'
azienda sanitaria territoriale un
finanziamento straordinario ad hoc o, in
subordine, se non ritenga di ricorrere a qualche
altro metodo (lotteria di beneficenza, raccolta
di fondi in piazza, donazione di qualche banca,
regalo di qualche ditta di strumenti medici,
sottoscrizione tra gli utenti della guardia
medica, aumento del prezzo della benzina,
addizionale IRPEF) per dotare i servizi
territoriali di tale strumento di routine.
Chiede risposta orale nel corso della prima
seduta utile del Consiglio regionale."
(92)
"Sonego"
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
premesso che in data 26.06.1988, con
decreto autorizzativo a firma dell'
allora
assessore ai LL.PP. veniva approvato il
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- (55) 35 -
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progetto a firma Mer.Fin s.r.l. di Trieste per la
realizzazione di una discarica di II categoria di
tipo B ubicata in comune di Roveredo in Piano
(Pn);
verificato
che
tale
autorizzazione,
relativamente al primo lotto, indicava la ditta
ECOFIN quale esecutrice dei lavori e la ditta
Progetto Ambiente come gestore della
discarica;
constatato che in data 11/10/1988, a firma
dell'
allora Assessore regionale all’ ambiente, il
citato decreto veniva annullato e che, a seguito
del ricorso al TAR ed al Consiglio di Stato il
decreto di annullamento veniva definitivamente
annullato (1993);
constatato altresì che in quella data e fino al
1997 nulla si è mosso in esecuzione al decreto
autorizzativo citato;
verificata inoltre l'
espressa volontà dell'
A.C.
di Roveredo in Piano, supportata da
manifestazioni di volontà popolare di non
accogliere nel proprio territorio un impianto
con queste caratteristiche (nota del Sindaco del
11/12/1997 e odg di quel Consiglio comunale
del 02.05.1998);
letta la nota del Ministero dell'
Ambiente
inviata agli Uffici di questa Regione in data
17.08.1998 dove si invitava la Regione stessa
ad applicare le riserve previste dall'
atto
autorizzativo che permetterebbe di sospendere
o revocare il provvedimento in presenza di
modificazioni intervenute;
avuta notizia di una nuova richiesta di
annullamento del provvedimento da parte del
Sindaco di Roveredo in Piano accompagnata da
una nota tecnica a firma di un professionista:
dell'
autorizzazione - appalto;
c) se non ritengano di dare una rapida
risposta a quell'
Amministrazione comunale ed
ai molti cittadini di quel comune molto attenti a
questo ed agli altri problemi inerenti
all'
attuazione del Piano Provinciale di
smaltimento dei rifiuti."
(93)
"Alzetta"
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“ Il Consiglio regionale,
atteso che l'
arresto di Ocalan ha suscitato
contrastanti sentimenti tra l'
opinione pubblica,
sia per il modo in cui questo è avvenuto, sia e
soprattutto perché con questo atto si vuole
mettere a tacere uno dei simboli riconosciuti
del popolo curdo;
considerato che non si può rimanere
insensibili alle manifestazioni che questo
popolo sta ponendo in essere in tutta Europa
per la libertà del suo leader;
constatato che sulla vicenda Ocalan l'
Unione
Europea ha tenuto un atteggiamento inadeguato
rispetto alla sorte dell'
uomo Ocalan ed alla
giusta causa autonomista e di riconoscimento
dei diritti del popolo curdo;
ritenuto doveroso esprimere solidarietà al
popolo curdo affinché quanto prima venga
affermato il diritto ad essere riconosciuto come
tale nonché una forte preoccupazione per la
sorte di Ocalan;
FA VOTI
sentita l'
audizione che in IV Commissione
ha fatto il Sindaco di Roveredo in Piano,
affinché l'
Europa assuma una posizione
chiara per il riconoscimento del popolo curdo e
dei suoi diritti;
interroga il Presidente della Giunta e
l'
Assessore delegato all'
Ambiente
ESPRIME PREOCCUPAZIONE
a) quali iniziative siano state intraprese dopo
l'
audizione in Commissione del 18.11.1998;
per la sorte di Ocalan a cui deve essere
garantito un processo equo nel rispetto di diritti
umani in un paese, la Turchia che ha comunque
formalmente chiesto l'
adesione alla Unione
Europea;
b) se non ritengano di accogliere l'
invito ad
emettere un documento di revoca definitiva
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a farsi portavoce nei confronti del Ministero
per sapere:
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degli Esteri dei sentimenti e delle volontà del
Consiglio."
(13)
"Petris-Fontanelli-Zorzini-GherghettaTravanut-Londero"
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seduta di mercoledi` 17 febbraio 1999