$WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 1 VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 SEDUTA DI MERCOLEDI’ 17 FEBBRAIO 1999 POMERIDIANA PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARTINI ,1',&( PAG. PAG. 6XOSURFHVVRYHUEDOH ......................................... 2-27 ZOPPOLATO................................................... 21 ROMOLI, AVVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DO OLEUR IRQGLDULR DOOD VWDWLVWLFD SHU OD JHVWLRQH GHOOH EHQ]LQH D SUH]]RULGRWWR ................................................... 24 MOLINARO .................................................... 26 ASQUINI ......................................................... 27 &RQJHGL ................................................................... 2 9RWD]LRQHSHUO¶HOH]LRQHGLFLQTXHFRPSRQHQWL QHO &RPLWDWR UHJLRQDOH SHU OD SUHYHQ]LRQH GHOOH WRVVLFRGLSHQGHQ]H H GHOO¶DOFROLVPR DUW/5 ........................................ 2 9RWD]LRQHSHUO¶HOH]LRQHGLWUHFRPSRQHQWLGHO &RPLWDWRGLJHVWLRQHGHO)5,(DUW/ FRPH VRVWLWXLWR GDOO¶DUW / 5LFKLHVWDGLULQYLR .......................... 3 PRESIDENTE................................................. 3-4 CIRIANI ............................................................ 3 GOTTARDO................................................... 3-4 PUIATTI............................................................ 4 ZOPPOLATO .................................................... 5 'LVHJQR GL OHJJH ³'LVSRVL]LRQL LQ PDWHULD GL FRQWUROOR GHJOL LPSLDQWL WHUPLFL´ 'LVFXVVLRQHHGDSSURYD]LRQH .......................... 5 PRESIDENTE.................................................... 5 ..........................11-12-13-19-20-21-22-25-26-27 RITOSSA, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D ............ 5-12 SEGANTI, 5HODWULFHGLPDJJLRUDQ]D......6-22-24 PUIATTI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D .................. 7 ..........................................................17-21-23-26 ASQUINI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D ................. 8 ..........................................................12-15-22-23 MOLINARO, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D .............. 10 ...............................................................16-21-22 GHERGHETTA.......................... 11-18-19-20-21 MATTASSI...................................................... 20 ,QWHUURJD]LRQLLQWHUSHOODQ]HHPR]LRQH $QQXQ]LR ........................................................ 27 2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD............ 27 $//(*$72 5HOD]LRQLVFULWWHDGLVHJQRGLOHJJH Relazione del Relatore di maggioranza, Puiatti, sul disegno di legge n. 31/4.................. 29 Relazione del Relatore di maggioranza, Ritossa, sul disegno di legge n. 31/4 ................ 30 Relazione della Relatrice di maggioranza, Seganti, sul disegno di legge n. 31/4 ................ 30 Relazione del Relatore di maggioranza, Asquini, sul disegno di legge n. 31/4................ 31 Relazione del Relatore di minoranza, Molinaro, sul disegno di legge n. 31/4 ............. 31 ,QWHUURJD]LRQL LQWHUSHOODQ]H H PR]LRQH DQQXQ]LDWH....................................................... 33 $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 2 VIII LEGISLATURA – 35(6,'(1=$'(/35(6,'(17(0$57,1, /DVHGXWDLQL]LDDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro aperta la cinquantacinquesima seduta del Consiglio regionale. 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Informo che sono a disposizione dei Consiglieri alcune copie del processo verbale della seduta n. 53, del 16 febbraio 1999, e che, se non saranno state sollevate eccezioni nel corso della seduta odierna, il verbale stesso sarà considerato approvato. &RQJHGL PRESIDENTE. Comunico che ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana l’Assessore Venier-Romano. ,OFRQJHGRqFRQFHVVR 9RWD]LRQH SHU OD HOH]LRQH GL FLQTXH FRPSRQHQWL QHO &RPLWDWR UHJLRQDOH SHU OD SUHYHQ]LRQHGHOOHWRVVLFRGLSHQGHQ]HH GHOO¶DOFROLVPRDUW/5 PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 1 dell’ordine del giorno, che prevede la votazione per l’elezione di cinque componenti del Comitato regionale per la prevenzione delle tossicodipendenze e dell’alcolismo ai sensi dell’articolo 6 della L.R. 57/1982. Ricordo che sono eleggibili solo quei candidati nei cui confronti si è pronunciata la Giunta per le nomine, ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 23 giugno 1978, n. 75. I nominativi dei candidati sono già riportati nella scheda di votazione. La Giunta delle nomine si è espressa favorevolmente in data 14 e 28 c.m. L’elezione si svolgerà a scrutinio segreto, per scheda, ai – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 sensi dell’articolo 87, comma 7 del Regolamento e con voto limitato a tre nomi (come previsto dall’articolo 6, comma 2, della citata L.R. 57). Verrà ora consegnata, a cura dei commessi, una scheda; a mano a mano che i signori Consiglieri saranno chiamati, sfileranno dinnanzi all’urna deponendovi la scheda ripiegata in quattro. Indìco, pertanto, la votazione. Prego il consigliere Baiutti, Segretario, di procedere all’appello in ordine alfabetico. BAIUTTI, 6HJUHWDULRIDO¶DSSHOOR 6HJXHODYRWD]LRQH Partecipano alla votazione: Martini Antonaz Arduini Asquini Baritussio Brussa Castaldo Cisilino Dal Mas Degano Di Natale Fasola Fontanelli Gherghetta Guerra Londero Mattassi Moretton Petris Puiatti Romoli Santarossa Seganti Sonego Tesini Travanut Violino Zorzini E’ in congedo: Venier-Romano Alzetta Antonione Ariis Baiutti Bortuzzo Budin Ciriani Cruder De Gioia Degrassi Dressi Follegot Franz Gottardo Lippi Marini Molinaro Narduzzi Pozzo Ritossa Salvador Saro Serpi Staffieri Tondo Vanin Zoppolato Zvech $WWLFRQVLOLDUL VIII LEGISLATURA – PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione; procederò io stesso, assistito dai Consiglieri Segretari, allo spoglio delle schede. 6HJXHORVSRJOLRGHOOHVFKHGH Comunico il risultato della votazione: Presenti: Votanti: Astenuti: Schede nulle: Schede bianche: 56 56 ---- Hanno ottenuto voti: Zanon Caropreso Gigliotti Piani Malacarne Peruch Luccio 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 3 - 32 30 28 23 22 4 4 Proclamo pertanto eletti nel Comitato regionale per la prevenzione delle tossicodipendenze e dell’ alcolismo, i signori Zanon, Pianopreso, Gigliotti, Piani e Malacarne. 9RWD]LRQHSHUODHOH]LRQHGLWUHFRPSRQHQWL GHO&RPLWDWRGLJHVWLRQHGHO)5,(DUW /FRPHVRVWLWXLWRGDOO¶DUW / – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 maggioranza. Infatti io avevo avuto delle perplessità rispetto all’ ordine dei lavori così come era stato proposto in riunione dei capigruppo, per cui sono a chiedere di rinviare la votazione dei componenti del F.R.I.E. al primo punto dell’ ordine del giorno della riunione dell’ Assemblea che lei penso convocherà per martedì mattina. PRESIDENTE. Su questa mozione, un Consigliere contro e uno a favore. Ha chiesto di parlare il consigliere Gottardo. Ne ha facoltà. GOTTARDO. Parlo contro, Presidente. Parlo contro per protestare. Non abbiamo altra possibilità che la parola, visto che saremmo soccombenti anche su questo. Dopo che la votazione del F.R.I.E. è stata sollecitata per la sua urgenza ancora tre mesi fa e sono stati riaperti i termini nella Giunta delle nomine più volte per l’ aggiornamento delle candidature, oggi si viene a richiedere un nuovo rinvio perché il gruppo di AN al suo interno ha bisogno di fare un ulteriore verifica. Rispetto a quale curriculum, visto che li abbiamo già esaminati in Giunta delle nomine? I curriculum sono a posto, sono completi e non credo che abbiano bisogno di nessuna verifica. Le verifiche sono altre… E va beh, però voglio dire… ,QWHUUX]LRQH Sì, sì nel gruppo di AN. ,QWHUUX]LRQH PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 2 dell’ ordine del giorno, che prevede la votazione per la elezione di tre componenti del Comitato di gestione del F.R.I.E. (art. 6 L. 8/1970, come sostituito dall’ art. 5 L. 198/1976). Ah, non nel gruppo di AN, nella maggioranza. Bravo! Va beh. Quindi, siamo assolutamente contrari a questo rinvio, anche se i numeri ci daranno torto. Ha chiesto di parlare il consigliere Ciriani. Ne ha facoltà. PRESIDENTE. Pongo, quindi, in votazione la richiesta di rinvio. CIRIANI. Brevissimamente, Presidente, per chiedere il rinvio della votazione per l’ elezione dei componenti del F.R.I.E. a martedì prossimo, possibilmente. Chiedo questo per rendere possibile, all’ interno dei gruppi di maggioranza, una verifica sui curriculum che abbiamo presentato. Chiedo scusa per questo rinvio, ma evidentemente c’ è stata un’ incomprensione con gli altri colleghi di (¶DSSURYDWD Quindi, la votazione per l’ elezione del F.R.I.E. è rinviata a martedì prossimo, se ci sarà Consiglio. Mi sembra che si riunisca il Consiglio martedì. ,QWHUUX]LRQH $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 4 VIII LEGISLATURA – No, no, no. Ieri ho comunicato l’ ordine dei lavori concordato con i capigruppo. &RQIXVLRQHLQ$XOD Ieri abbiamo concordato e comunicato un calendario. Il collega Ciriani ha fatto una mozione d’ ordine e la maggioranza ha accettato. Martedì mattina il primo punto è il F.R.I.E. ,QWHUUX]LRQH Sì, d’ accordo, collega. Ha chiesto di parlare il consigliere Gottardo. Ne ha facoltà. GOTTARDO. Se possibile, solo per rivolgere una cortese preghiera a lei che deve formulare l’ ordine del giorno: se possibile iscrivere il F.R.I.E. nella seduta pomeridiana, ad evitare perdite di tempo, Presidente, perché, siccome martedì mattina poi succede che ci sono ritardi, ecc., qualcuno si alzerà, farà la mozione, chiederà rinvio: ormai sappiamo cosa succede. Iscriva il F.R.I.E., fin d’ ora, per la seduta pomeridiana al primo punto, così evitiamo di perdere tempo martedì mattina. PRESIDENTE. Adesso vediamo. Chiudiamo il quadro con Puiatti e poi sentiamo Ciriani. Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti. Ne ha facoltà. PUIATTI. Prima avevamo potuto parlare perché giustamente non c’ erano i Relatori, ma… Quindi, a questo punto parlo per porre una mozione d’ ordine. Ieri pomeriggio, in riunione dei capigruppo noi abbiamo discusso su come organizzare i lavori. Da più parti - non della minoranza ma della maggioranza - ci è stata sollecitata la necessità di eleggere i rappresentanti del F.R.I.E. perché il F.R.I.E. sembra bloccato in attesa di queste nomine. Questo è il motivo per il quale oggi è stata inserita la partita nomine, perché se no, andavamo avanti tranquillamente con le leggi, no? Sono inserite quelle e non altre. Noi abbiamo ancora nomine pendenti, difensori civici o meno, i minori… Oggi, da parte della maggioranza ci è stato chiesto un rinvio, perché evidentemente la – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 distribuzione dei pani e dei pesci ancora non è stata fatta, almeno in modo equo, pare di capire. Per carità, io prendo atto del fatto che quello che ieri era urgente e indifferibile, oggi è meno urgente e sicuramente differibile. Allora, a questo punto, noi comunque domani mattina abbiamo Consiglio regionale, quindi, io propongo, visto che non c’ è più la necessità, l’ urgenza del F.R.I.E., visto che adesso abbiamo la “leggina” sulle caldaie, non so se la Giunta… Io ho pronti degli emendamenti miei, ma su questo non so, forse la Giunta doveva dire qualcosa, ecc... Io propongo formalmente di sospendere qua i lavori e di aggiornarli a domani mattina, in modo tale che facciamo quegli articoli che mancano sul collegato, facciamo le dichiarazioni di voto e facciamo la norma sulle caldaie. Intanto però la Giunta dovrebbe chiarire alcune cose che mi pare non siano ancora chiare. In questo modo risolviamo alcuni problemi che qualcuno ha. Io non voglio fare - tra virgolette - il triestino, ossia il festaiolo per forza, ma insomma oggi è l’ ultimo giorno di Quaresima… ,QWHUUX]LRQH Pardon, il primo giorno di Quaresima… ,QWHUUX]LRQH Appunto, c’ è la tradizione, almeno in Veneto, non so a Trieste… ,QWHUUX]LRQH La “Renga”. E dicevo ieri una battuta, sempre veneta, secondo cui “piuttosto che perdere una tradizione, è preferibile bruciare un paese”. Così dicevano i nostri vecchi. Ho tradotto in italiano, ma la dizione esatta “xé”: “piutost che perder una tradisiòn, xé meio brusar un paese”, questa è la dizione vera. Visto che si può parlare in friulano, si può anche parlare in veneto in quest' Aula. Quindi, per questa somma di considerazioni, a me pare saggio ormai decidere di sospendere i lavori e aggiornarli a domani mattina come era previsto. PRESIDENTE. Al di là dei paesi che non si devono mai bruciare, perché noi ricordiamo Attimis, Forni di Sotto, sono cose che fanno $WWLFRQVLOLDUL - (55) 5 VIII LEGISLATURA – ancora “ accapponare” la pelle, è stata posta una mozione d’ ordine. Allora, favorevoli e contrari. Ha chiesto di parlare Zoppolato. Ne ha facoltà. il consigliere ZOPPOLATO. Presidente, qua c’ è il rischio che continuiamo a non far mai niente in Consiglio. Cioè, facciamo la norma sulle caldaie e dopo andiamo a casa, eventualmente. Ma facciamo questa “ normetta” sulle caldaie, se no non facciamo mai niente. Quindi, io sono contrario e chiedo che si discuta la norma sulle caldaie. Dopo si può anche andare a casa, insomma. PRESIDENTE. D’ accordo, Zoppolato. Bene, a questo punto pongo in votazione la mozione d’ ordine del collega Puiatti. 1RQqDSSURYDWR Prima di stilare l’ ordine del giorno per martedì prossimo, dovrei soltanto tentare di capire la proposta di Gottardo e quella del collega Ciriani. Possiamo accettare per martedì pomeriggio il voto dato? Bene, allora, la votazione del F.R.I.E. è per martedì pomeriggio. A questo… ,QWHUUX]LRQH 5LQYLDPR" 0D VFULYD WXWWR VFULYDOHL Ho capito. Sì, ma… Lo so, ma il collega Ciriani ha posto al Consiglio un termine: martedì. Siccome ormai è prassi che l’ Aula si riunisca mattina e pomeriggio e il collega Gottardo ha chiesto un chiarimento, adesso tutto si è chiarito. Martedì pomeriggio. Perfetto. 'LVFXVVLRQHVXOGLVHJQRGLOHJJH ³'LVSRVL]LRQLLQPDWHULDGLFRQWUROORGHJOL LPSLDQWLWHUPLFL´ PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 4 dell’ ordine del giorno, che prevede la discussione sul disegno di legge: “ Disposizioni in materia di controllo degli impianti termici” (31/4) 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 La parola al Relatore di maggioranza Ritossa. RITOSSA, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Mi auguro che sulla questione “ caldaie” si possa chiudere senza sbuffare troppo e senza rischiare di fare esplodere la caldaia stessa. Quindi, la mia relazione inizia con questa battuta, sperando che si possa dare una risposta almeno in questo settore. Come si può ben vedere, anche nelle stringate relazioni di maggioranza si imponeva la necessità di avere delle disposizioni estremamente chiare per quanto riguarda la materia del controllo degli impianti termici. E questo spiega anche perché su questa tematica partiamo praticamente da un articolo unico che mi auguro possa fare chiarezza nel settore, dove norme nazionali, interpretazioni locali creavano di fatto una conflittualità permanente. Ciò che dava fastidio in modo particolare all’ utenza era vedere che, nel territorio della Regione Friuli - Venezia Giulia, per ogni Provincia o Comune - visto e considerato che per i Comuni superiori a 40.000 abitanti sussisteva la facoltà di adottare una propria norma - ci fossero dei trattamenti estremamente diversificati. Si imponeva e si impone, pertanto, al legislatore regionale un’ unica norma di riferimento su tutto il territorio regionale, anche perché l’ elemento sostanziale, cioè quello del tariffario, della compartecipazione finanziaria ai controlli quella che era la cosiddetta “ tassa suppletiva” divenisse uguale su tutto il territorio. Io ho cercato di esplicitare. Molti hanno fatto l’ esempio della Provincia di Gorizia. Ebbene, però anche nella Provincia di Gorizia, pur avendosi una tariffa relativamente diversificata a seconda della potenzialità in chilo-calorie delle caldaie, ci si ritrova ad avere, di fatto, la tariffa più elevata. Perché? Perché contrariamente alla norma di cui in allegato - il d.p.r. 26 ottobre ’ 72, n. 642, allegato B - la Provincia di Gorizia ha preteso che l’ atto notorio fosse fatto in carta da bollo. Ciò, nonostante io avessi dimostrato - vuoi alla prefettura, vuoi alla stessa intendenza di finanza che aveva risposto al prefetto e che, di conseguenza, aveva rimandato la norma anche a quella provincia - che non era necessario apporre la marca da bollo, così come specificato e ampiamente documentato $WWLFRQVLOLDUL - (55) 6 VIII LEGISLATURA – dall’ articolo 14, comma 2 della suddetta tabella B. In definitiva, quindi, avevamo delle situazioni estremamente assurde, dove per la semplice dichiarazione che sostituisce di fatto il controllo - la dichiarazione da parte dell’ utente della caldaia - nella Provincia di Gorizia avevamo la marca da bollo da 20.000, le 1.000 lire da pagare come diritto di segreteria, le 10.000 del bollettino di conto corrente intestato alla Tesoreria, più le 1.200 lire di tassa postale del conto corrente. Dalle altre parti abbiamo visto che a Trieste si applicava una tariffa di 29.000 lire, se non vado errato. Addirittura, la Provincia di Udine aveva dato l’ appalto a una sua consociata - la Exe - che, tanto per non sbagliare, aveva mandato il bollettino per il pagamento a tutti coloro che erano allacciati all’ ENEL. Quindi, questo proprio per fare una considerazione e porre in essere una norma che, almeno in via transitoria, sia estremamente chiara e induttiva su tutto il territorio regionale. Con questa norma noi diamo anche un’ indicazione estremamente precisa per la Provincia di Udine, in cui si dice anche che si devono restituire gli importi percepiti indebitamente. ,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR PRESIDENTE. La parola alla Relatrice di maggioranza, Seganti. SEGANTI, 5HODWULFH GL PDJJLRUDQ]D. Grazie, signor Presidente. E’ un provvedimento, questo, che è partito sostanzialmente l’ altro anno, l’ abbiamo ritrovato nella collegata alla finanziaria che è ritornata dal Governo lo scorso settembre in Commissione e, per tutta una serie di questioni di opportunità, lo ritroviamo in coda al collegato alla finanziaria ’ 99. E’ un provvedimento, come ha già anticipato il collega Ritossa, di fondamentale importanza per l’ armonizzazione del servizio di controllo degli impianti termici su tutto il territorio regionale, atteso che le Province e i Comuni capoluoghi si erano talvolta organizzati in maniera difforme l’ uno dall’ altro, altre volte anche in maniera poco opportuna. C’ è stato il caso, già ricordato, da parte del 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 consigliere Ritossa, dell’ Exe, ma caso altrettanto particolare è stato quello del Comune di Trieste. Il Comune di Trieste, proprio perché capoluogo di Provincia, aveva la titolarità ad effettuare i controlli rispetto a quella che è la normativa vigente e aveva affidato, anzi, ha affidato i controlli alla propria società controllata, l’ Acegas. Fin qui nulla di male, perché qualcuno che faccia i controlli ci deve essere. Però, i controlli potevano essere in effetti effettuati, e le verifiche portate a termine, da parte di artigiani e altri piccoli imprenditori che fanno questo di mestiere, cioè il controllo e la verifica, la messa a norma e il controllo periodico delle caldaie. Quindi, si è sollevata tutta una serie di problematiche con le categorie, in particolare artigianali e della piccola impresa, sia sul territorio triestino sia, poi, a livello regionale, con tutta una serie di richieste giuste ed eque. Questo perché? Perché sostanzialmente ad una società come poteva essere la Exe, ma come può essere l’ Acegas di Trieste, sono stati conferiti incarichi per i quali dette società non avevano alcuna competenza e know-how per poter effettuare i controlli. Si è finito così per esautorare ed espropriare, invece, tutta una categoria di artigiani che normalmente hanno sempre fatto questo tipo di attività sul territorio. Quindi, quello adottato dalle amministrazioni locali era, dal punto di vista anche della regolamentazione del mercato, un provvedimento iniquo che sostanzialmente creava una situazione di monopolio in favore di aziende pubbliche. Relativamente alla tariffa, è stato più volte ricordato che la tariffa richiesta per i controlli avrebbe anche potuto essere una tariffa anche equa nel caso in cui il controllo fosse stato fatto effettivamente. Tuttavia, le varie pubbliche amministrazioni o le società a cui il servizio era demandato, prevedevano la corresponsione di una determinata cifra - le 20.000 lire a Trieste piuttosto che le 19.000 lire a Udine per la presentazione dell’ autodichiarazione, non capendo esattamente come mai a nessuna prestazione di servizio corrispondeva, invece, il pagamento di una tariffa. Questo ha creato, ovviamente, parecchi problemi da un punto di vista meramente costituzionale, se, cioè, al fine di una non prestazione di servizio ci potesse essere l’ applicazione di una tariffa che tutti i cittadini erano tenuti a pagare e quindi di fatto una tassa. Ma, una tassa, sappiamo che deve $WWLFRQVLOLDUL - (55) 7 VIII LEGISLATURA – essere corrisposta in funzione della fruizione di un servizio. La seconda perplessità derivava, ferma restando l’ iniquità che un’ autodichiarazione dovesse costare 20.000 lire - quando sappiamo che, anche alla luce delle “ Bassanini” , le autodichiarazioni sono prive di bollo e comunque non comportano nessun costo per l’ amministrazione - da una scelta di tariffazione poco opportuna. Io adesso non so come le tariffe dell’ Exe erano state calcolate, però vi dico le modalità con le quali erano state calcolate le tariffe dell’ Acegas triestina, che ovviamente aveva e ha fornito tutte le modalità di calcolo della tariffa pari a 20.000 lire. In questa tariffa si trovano, oltre a tutta una serie di costi diretti che l’ azienda comunale ritiene di dover sostenere per il servizio, anche il 10% di spese generali e il 20% di utile di impresa. Non si capisce come. Per un servizio come questo, dove non c’ è alcun rischio di mercato - in quanto è un servizio dato tout court in monopolio alla Acegas - e dove non c’ è neanche il problema di dire se tutti i cittadini acquisteranno questo servizio... Noi sappiamo, per esempio, che le sigarette sono monopolio di Stato e quindi si possono acquistare solamente in un certo regime, però sappiamo altrettanto che non tutti fumano. Diverso è il sistema delle autodichiarazioni, per il quale tutti quanti sono di fatto obbligati a farle. Quindi, il 20% di utile di impresa non si giustificava in nessun modo, in quanto trattasi di utile di un’ impresa pubblica che offre un servizio in regime di monopolio, servizio che tutti gli utenti dovevano necessariamente acquistare. L’ iniquità di questa tariffa ha spinto ad inserire all’ interno dell’ articolato di legge così come arrivava dallo stralcio della collegata del ’ 98 - quella che è l’ ultima parte del disposto legislativo, che prevede la restituzione a tutti i cittadini utenti che ne facciano richiesta delle 20.000, 19.000 lire o quanto dovuto a seconda della Provincia e del Comune, in quanto noi riteniamo - e lo ribadiamo in quest' Aula - che tale importo è stato ottenuto in maniera iniqua. Quindi, riteniamo che questo provvedimento risolva, innanzitutto, i problemi di regolamentazione e di armonizzazione su tutto il territorio, premi il lavoro dell’ artigianato e della piccola impresa, risolva il problema dell’ iniquità delle tariffe applicate 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 dai Comuni e dalle società da essi controllate o dalle Province e, di fatto, risolva anche il problema dei consumatori che possono essere rappresentati nel comitato. Quindi, riteniamo che il provvedimento, per quanto, se vogliamo, sia molto “ magro” (non di dieci mila articoli come quelli che abbiamo visto negli ultimi mesi), sia di estrema efficacia e interesse sul territorio. Grazie. ,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Puiatti. PUIATTI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Prima sta’ quieto un momento - prima il collega Travanut giustamente si stupiva del fatto che una legge composta da un articolo unico si trovi ad avere ben quattro Relatori di maggioranza. Ha ragione. Ha ragione, però tant’ è. Voglio ricordare telegraficamente la storia di questa vicenda. Nella passata legislatura il collega Mioni, nell’ ambito del 297/3 - quindi l’ omnibus famoso - su questa vicenda ha presentato un emendamento che è diventato un articolo. Quell’ articolo è stato uno di quelli sui quali il Governo ha fatto i suoi rilievi. Tali articoli sono stati stralciati. Inizialmente, da parte del Presidente della Giunta, c’ era stata una ferma dichiarazione rispetto alla necessità di difendere le prerogative, le competenze della Regione e, quindi, lo stralcio doveva essere un dato tecnico per consentire al “ malloppo” , al corpo della legge di andare avanti, di essere approvato, pubblicato. Però contestualmente bisognava rivendicare le nostre competenze su questa materia, materia di commercio e via dicendo, per cui quella doveva diventare una bandiera. Se necessario, dovevamo andare fino in Corte Costituzionale, ecc. ecc. ecc. Fatto lo stralcio, però, delle dichiarazioni di principio non è rimasto nulla, e quindi nessuna delle questioni che erano state oggetto di rilievo è stata riproposta. E’ stata abbandonata la partita sul commercio, perché non era più necessaria, perché avevamo approvato la legge. E, su questa vicenda, era calato il silenzio. Io mi sono preso la briga di riscrivere la norma in modo da superare i rilievi governativi e di $WWLFRQVLOLDUL - (55) 8 VIII LEGISLATURA – ripresentarla nell’ ambito del collegato. Questo collegato. In Commissione si è deciso di stralciare dal collegato questa norma, di farne un provvedimento autonomo… va beh… a quel punto, c’ è stata la corsa alla paternità. Ecco il motivo dei tanti Relatori. Per cui, vari colleghi hanno ritenuto di fare i Relatori di maggioranza per ragioni squisitamente politiche, non tecniche, evidentemente. Questo è il motivo. Quindi, spiegata questa cosa, vengo al merito. Questa è una norma estremamente semplice che è stata caricata in Commissione forse un po’ troppo - di valenze e che serve semplicemente per stabilire come i controlli previsti vengono fatti. Visto che la nostra Regione è una Regione che ha competenza in materia di autonomie locali e, quindi, è lei che decide cosa fanno i Comuni, cosa fanno le Province, ecc. e non può essere lo Stato che decide cosa fanno, ecco che, allora, non sulla base di pensate originali, ma semplicemente cercando di capire quali erano state le esperienze sul territorio e sentite anche, evidentemente, in sede di audizioni le categorie interessate, abbiamo cercato di riscrivere la norma prevedendo semplicemente l’ istituzione di un tavolo dove si concordavano alcune procedure. Questo, sulla base dell’ esperienza concreta che è stata fatta, per esempio, dalla Provincia di Gorizia - qua è il dato, la citazione - non perché a Gorizia siano meravigliosi, ma perché là hanno deciso di comportarsi in un certo modo: quel meccanismo è dimostrato che è un meccanismo che funziona, che coinvolge tutti, coinvolge gli operatori del settore, ecc., e quindi non si creano i problemi e le confusioni, per esempio, che si sono creati a Udine - a Trieste ci sono altre questioni ancora. Da ciò deriva questa riscrittura. Su questo si sono innescate alcune cose: per esempio, il discorso, ribadito adesso dalla collega Seganti, relativo all’ ultimo comma, il comma 7, che è stato introdotto in Commissione. Io ho, a tale proposito, presentato un emendamento soppressivo, dopodiché in sede di discussione discuteremo su questo. Secondo me, da un punto di vista giuridico-tecnico noi non possiamo con legge nostra imporre la restituzione di somme. Ci ho pensato a lungo. Tanto meno, possiamo utilizzare la norma come è scritta. Quindi 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 “ questi sono… devono d’ ufficio restituire” . “ D’ ufficio” non significa niente in termini giuridici, no? Questo è un modo di dire normale, però non è una definizione giuridica. Quindi, comunque, quel comma deve essere rivisto, riformulato. Io ho cercato di capire se e come era possibile mantenere la sostanza della questione rendendo la forma giuridicamente sostenibile e non sono riuscito a farlo. Se qualcuno è più bravo di me, ci provi. Ho cercato anche di interpellare gli uffici per trovare un modo, ma non sono riuscito. Comunque, al di là di questa questione sulla quale discuteremo, il tutto si limita allo stabilire un meccanismo che non consenta a nessuno di imporre nulla. E quindi, tanto per essere chiari, il meccanismo che a Udine… tutti sappiamo che questa norma nasce da lì, dalla decisione che la Provincia di Udine ha assunto, e la decisione è quella di dire: “ la società X è quella abilitata a fare queste cose” , tagliando fuori evidentemente tutti gli altri. Ecco, questo è un dato non accettabile. Allora, la norma prevede semplicemente che sia costituito, presso l’ ufficio di piano, un tavolo con la partecipazione non solo delle Province, dei Comuni, ecc., ma anche delle associazioni di categoria degli artigiani, degli operatori del settore, nonché dei cittadini utenti, dei cosiddetti consumatori. Prevede, la norma, che quel tavolo stabilisca come si fanno le cose e, quindi attraverso convenzioni ecc. Questo è il senso della norma. Perciò credo che questa sia una norma semplice e non debba essere caricata di grandi significati, perché grandi significati, al di là di questo, non ne ha. Ripeto: serve per risolvere un problema che ha fatto tanto discutere, partendo da un’ esperienza positiva che è stata fatta, ribadendo la competenza che questa Regione ha nello stabilire cosa devono fare gli enti locali. Dopodiché, discuteremo sui singoli emendamenti, ma è un articolo solo e questa è la sostanza. ,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Asquini. ASQUINI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Grazie. Dunque, questa norma, innanzitutto è una norma che ci portiamo avanti da un po’ di $WWLFRQVLOLDUL - (55) 9 VIII LEGISLATURA – tempo. Come ricorderete, era inserita nel 297/3 (questo collegato storico proveniente dalla scorsa legislatura); era stata oggetto di rilievo governativo, era quindi stata stralciata da quel provvedimento e ora ce la siamo trovata inserita in un provvedimento di un d.d.l. stralcio alla finanziaria. Poi abbiamo deciso di comune accordo in Commissione di farne oggetto di un provvedimento autonomo, vista la delicatezza della materia e vista anche la volontà che è stata espressa in diverse occasioni, di ribadire la nostra competenza in materia nei confronti del Governo centrale, sottolineando che su questo argomento abbiamo diritto di normare in questo modo. Quindi, la storia della norma riflette anche un cospicuo significato politico concernente l’ autonomia e la capacità speciale di questa Regione. Nel succo, la norma che esce dalla Commissione ha bisogno di alcuni aggiustamenti tecnici determinati, in parte, da una svista della Presidenza in Commissione, cioè mia, che ha prima presentato e poi ritirato un emendamento, facendo un attimo di pasticcio. Il comma 1 che era già pronto in Commissione viene riformulato; alcuni aggiustamenti devono essere effettuati per meglio ritoccare la norma, anche perché, se siamo disposti a far valere la nostra autonomia legislativa nei confronti governativi, certamente dobbiamo stare attenti a non incespicare in piccoli problemi procedurali. La norma nella sua sostanza è una norma, quindi, che era già stata scritta parecchio tempo fa, è una norma che era conosciuta e aveva trovato ampia condivisione. Quanto esce dalla Commissione è stato arricchito sostanzialmente di alcuni aggiornamenti temporali e di un dettaglio - che non è un dettaglio - tecnico al comma 7 introdotto con emendamento della collega Seganti, che impone ai soggetti che hanno richiesto una particolare indennità per l’ accatastamento degli impianti - le famose 19.000 lire a Udine o, nel caso di altri Comuni, quello che è - di restituirla, o meglio pone dei criteri per cui viene imposta la restituzione e vengono stabilite alcune procedure nei controlli. La prima procedura nei controlli che abbiamo anche introdotto al termine del comma 6, prevede che i controlli debbano essere fatti nelle abitazioni con la mera verifica 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 del libretto di impianto. Perché? Perché noi sappiamo che c’ è una norma nella Costituzione, se non sbaglio è l’ articolo 14, che tutela il domicilio dei cittadini. Quindi, men che meno è pensabile che un soggetto non autorizzato secondo la legge possa introdursi nei domicili dei cittadini a verificare - non si sa bene per quale motivo, non si sa bene con quale competenza tecnica - un impianto di riscaldamento. Pertanto, non c’ è alcun dubbio che le verifiche vanno fatte sul libretto di impianto. Cosa vuol dire? La verifica viene fatta come accade per il collaudo di un autoveicolo. Se ti ferma la stradale e ti dice: “ Il tuo veicolo ha subito la normale procedura di collaudo?” “ Certo” , gli dai il documento, mica il poliziotto si mette a controllarti le gomme o i freni. Questo è il primo punto. Secondo punto: deve essere chiarito che l’ esborso non è supportato da… l’ esborso delle famose 19.000 lire in Provincia di Udine ovvero degli importi diversi in altre sedi, non è supportato da legge e c’ è una norma precisa della Costituzione, l’ articolo 23, se non sbaglio, che dice che ogni tributo o prestazione personale può essere imposto solo in capo alla legge. Non essendovi una legge, o un atto avente forza di legge, che preveda una particolare prestazione da parte dei cittadini per questo accatastamento di impianti, le delibere che richiedono questi importi sono di fatto infondate dal punto di vista costituzionale. E’ quindi chiaro che, dovendo recepire un tale indirizzo costituzionale, noi non possiamo che normare e dire: “ attenzione, quello che è stato chiesto - le 19.000 lire - non sono dovute, non sono dovute, non erano dovute” , e quindi chi le ha date va rimborsato. Sono, però, d’ accordo con il collega Puiatti quando dice: “ guarda che l’ articolo che adesso c’ è, così com’ è scritto il comma, non è scritto in maniera efficace” . In realtà il comma, mi diceva la collega Seganti, deriva da una normativa del Trentino - Alto Adige, tale e quale, quindi il comma è supportato dal punto di vista normativo. Il problema è che, anche in Trentino - Alto Adige, si sono verificati dei problemi e, quindi, è meglio riscriverlo. Io propongo una riformulazione che non è detto che sia la migliore possibile, per l’ amor di Dio, però tale per cui questo comma non muta nella sostanza: cioè, quanto richiesto ingiustamente va restituito. Però, questa riformulazione magari rende un attimo più semplici le $WWLFRQVLOLDUL - (55) 10 VIII LEGISLATURA – procedure di rimborso: diciamo che evita complicazioni nei casi di trasferimento, decesso o cose di questo tipo, che, con il comma attuale, sarebbero un po’ problematiche. Dunque, la norma nel complesso è una norma estremamente importante, densa di significato politico, che ribadisce la potestà legislativa di questa nostra Regione e ribadisce che alcune iniziative messe in atto da Province o Comuni senza supporto normativo o, meglio ancora, costituzionale, non possono essere effettuate. Con questa legge, penso, andiamo a mettere la parola fine, andiamo a dare un cappello politico serio a quelle che sono le aspettative dei cittadini e delle categorie che sono state molte volte ascoltate in Commissione. Quindi, l’ approfondimento fatto in Commissione è stato molto ampio. Non possiamo che approvare rapidamente questa norma. ,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR PRESIDENTE. La parola al Relatore di minoranza Molinaro. MOLINARO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. Presidente e colleghi, è strano che, a fronte di ben quattro Relatori di maggioranza, ve ne sia uno solo di minoranza che, peraltro, in Commissione ha espresso, unitamente ai colleghi del gruppo del Centro Popolare Riformatore, un voto di astensione. Un voto di astensione che significa, innanzitutto, una condivisione di questo provvedimento in quella che è la sua finalità, finalità che va però riportata all’ operatività delle norme. Realtà, questa, che mi pare non sempre colta. Qual è la finalità di questo articolo 1? Io credo sia quella di omogeneizzare le procedure di controllo in materia di impianti termici, intervenendo sul versante del comportamento e dell’ attività degli enti locali, e quindi con modalità di tipo organizzativo che attengono alla funzione degli enti locali. Questo è e questo deve rimanere, anche perché, se altro facessimo, credo che un qualche rinvio governativo arriverebbe... anche perché il testo come articolo unico, forse, si presta ad una attenzione più puntuale rispetto al passato e potrà tornare ad essere all’ ordine del giorno. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 Io francamente non riesco a cogliere questa densità di significato politico. Per l’ amor di Dio, ognuno può vendere le cose come vuole, fa parte anche della politica questo, però, ecco, credo che bisogna innanzitutto attenerci a quello che è il dettato della norma e a quelli che sono i suoi effetti dispositivi, che non sono certamente miracolistici. Quindi direi che l’ approccio deve essere quello di guardare agli effetti delle singole norme e alla ragione di queste. Io partirei in linea generale, precisando due cose che devono essere chiare: la prima è che noi abbiamo una competenza primaria come Regione in materia di enti locali; la seconda, che non abbiamo alcuna potestà legislativa in materia di energia o di impianti termici, nemmeno concorrente secondo il nostro statuto. E credo che non serva spiegare ai colleghi, che su questo certamente sono edotti, che le leggi Bassanini nelle Regioni a statuto speciale si applicano con norme di attuazione e non direttamente. Allora, premesso questo, il contributo, chiamiamolo così, che il Relatore di minoranza ha cercato e cercherà di dare è semplicemente quello di migliorare questo testo, attesa la finalità generale, e di evitare che le norme in esso contenute, ovviamente per quanto di sua possibilità, siano colpite da ulteriore rilievo governativo. Questo perché le innovazioni, rispetto al testo già esaminato nell’ ambito della legge 297/3 e rinviato peraltro, credo, in maniera superficiale a nuovo esame del Consiglio regionale, dicevo, le novità sono numerose, soprattutto, dal punto di vista degli istituti. Si istituisce un tavolo di coordinamento, si prevede la stipula di una convenzione tra Provincia, Comuni e associazioni di categoria dei consumatori, si prevedono alcune modalità per quanto riguarda l’ effettuazione dei controlli e si prevedono alcuni obblighi in capo agli enti locali. Per quanto riguarda la finalità che mi sono proposto, credo di dover sottolineare in sede preliminare solo due gruppi di incongruenze. Le prime sono quelle relative agli obblighi attribuiti agli enti locali che comportano spesa. E’ ben vera, come dicevo, la potestà legislativa primaria in capo alla Regione, ma credo che vi sia un limite, vale a dire la sfera di autonoma determinazione degli enti locali, autonomia che noi non possiamo, diciamo così, occupare con $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 11 VIII LEGISLATURA – norme che vadano a disciplinare dettagliatamente delle spese senza prevederne la copertura. Su questo ho presentato alcuni emendamenti, che poi, nel corso dell’ esame dell’ articolo unico, illustrerò, che cercano di ovviare a tali contraddizioni e incongruenze. Un secondo pacchetto di questioni, secondo me, che non sono sostenibili riguarda l’ intendimento di demandare all’ atto convenzionale, quindi al negozio giuridico che si va ad instaurare tra soggetti pubblici e associazioni dei consumatori e degli operatori, tutta una serie di diverse possibilità di effettuare, sostanzialmente, ciò che la normativa nazionale disciplina puntualmente con modalità, già nel testo legislativo, diverse rispetto a quelle di questa norma. Ebbene, queste modalità non sono da noi diversamente determinabili come Consiglio regionale, né tanto meno possono essere determinate da un atto, ancorché di natura negoziale, stipulato tra questi soggetti. Questi sono i due filoni attorno ai quali, come dicevo, ho cercato di organizzare una serie di emendamenti che hanno esclusivamente la finalità, da una parte, di sottolineare la condivisione del provvedimento nella sua finalità generale, che è quella di una omogeneizzazione delle procedure nel territorio regionale doverosa nei confronti dei cittadini e, credo, doverosa anche ai fini più generali della sicurezza degli impianti, e dall’ altra parte di evitare che questa nostra nuova fatica legislativa possa avere ulteriori motivi di rilievo in sede di controllo governativo. ,O WHVWR GHOOD UHOD]LRQH VDUj ULSRUWDWR LQ DOOHJDWRDOSUHVHQWHUHVRFRQWR PRESIDENTE. Dichiaro discussione generale. Ha chiesto di parlare Gherghetta. Ne ha facoltà. aperta il la consigliere GHERGHETTA. Signor Presidente, abbiamo un articolo e 25 emendamenti che la dicono lunga su questo testo di legge. Io, innanzitutto, volevo contestare, mi si permetta, le cose che ha qui affermato il consigliere Ritossa e che fra l’ altro sono anche scritte nella sua relazione, perché non corrispondono a verità. Il consigliere Ritossa, quando parla della – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 Provincia di Gorizia, parla della gestione della Lega Nord Marcolini, quando parla delle dichiarazioni… ,QWHUUX]LRQH Presidente… In un’ Aula semi deserta e annoiata mi lasci almeno parlare. Parlava della gestione della Provincia di Gorizia da parte della Lega Nord, con l’ allora Presidente Monica Marcolini. Questo problema del bollo fu usato anche in campagna elettorale, se ben ricordo. Il consigliere Ritossa che vive molto bene il suo territorio dovrebbe sapere che, in Provincia di Gorizia, i residenti ormai da tempo non pagano più il bollo per quanto attiene a questo tipo di servizio. ,QWHUUX]LRQH$QFKHLO GLFHPEUH q VWDWR SDJDWR Uno lo paga fuori da quello che è l’ obbligo, non possiamo mica impedire alla gente di pagarlo. Quindi, noi abbiamo indubbiamente oggi una situazione diversa. Questo era interessante farlo rilevare rispetto alle cose che qui sono state scritte. Però il problema che mi fa un attimino avere una perplessità su questo disegno di legge è proprio l’ esperienza della Provincia di Gorizia, una Provincia nella quale il 70% degli impianti ormai è accatastato, nella quale si sono fatte molte delle cose che qui in questo disegno di legge si dice di fare. E’ stato fatto l’ accordo con i professionisti, è stato fatto l’ albo a cui accedere per i controlli, sono stati tolti i balzelli di carattere burocratico sui cittadini. C’ è un “ però” e riguarda il fatto dei controlli degli impianti a campione. Controlli degli impianti a campione che sono gestiti dagli enti qui richiamati, Provincia o Comune sopra i 40.000 abitanti, e che attualmente in Provincia di Gorizia, ad esempio, vengono pagati dagli utenti attraverso un versamento di lire 10.000 eseguito direttamente dagli artigiani all’ atto della messa a norma dell’ impianto. In questa norma, come io la leggo qui, il controllo degli impianti a campione, purché fatto mediante la sola verifica del libretto o documentazione equivalente, non è più a carico dei proprietari. Quindi, io deduco - deduco - $WWLFRQVLOLDUL - (55) 12 VIII LEGISLATURA – che, visto che queste verifiche a campione dovranno realizzarsi, queste verifiche a campione dovranno essere a carico dell’ amministrazione pubblica, Provincia o Comuni. Presumo, quindi, che i Comuni o le Province si rivarranno nei confronti della Regione che ha fatto la norma per chiedere di avere un finanziamento su questi controlli a campione. ,QWHUUX]LRQH Bene. Allora, questa qui è una norma che avrebbe bisogno di una… ,QWHUUX]LRQH Quindi, questa norma avrebbe bisogno di un ulteriore articolo di copertura finanziaria. Non lo so. Non credo che i controlli a campione debbano essere a carico delle amministrazioni provinciali, senza un impegno di spesa conseguente da parte della Regione. E francamente sono molto perplesso sull’ ultimo comma di questo articolo, nel quale si chiede di rimborsare, di ufficio, le somme percepite in precedenza. Praticamente si chiede a Comuni e a Province di rimborsare ai cittadini queste somme. Sono perplesso per due motivi: primo, perché anche nel caso della Monica Marcolini, Lega Nord, che io ho contestato e combattuto anche in campagna elettorale su questa questione, devo dare atto che lei ha agito all’ interno di una normativa statale esistente, non è che ha fatto applicare normative non esistenti, primo; secondo, perché questo, di fatto, crea un altro vuoto, un problema di finanziamento che qualcuno dovrà recuperare. Secondo me, questa normativa, oltre ad essere soggetta al successivo vaglio del Governo, potrà, in primo luogo, dare adito a dei ricorsi al TAR da parte delle amministrazioni comunali e provinciali che hanno agito all’ interno della legge esistente, in vigore al tempo. Secondariamente, potrà creare ulteriori false aspettative nei cittadini. E terzo, creerà sicuramente una richiesta da parte delle amministrazioni coinvolte nei confronti della Regione, se non addirittura… o altre reazioni di altro tipo, affinché le amministrazioni stesse vengano messe in condizione di poter effettuare i controlli a campione. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 Io, francamente, ci vedo un po’ di demagogia in questo testo. Sarei più favorevole, visto - mi permetto di farlo osservare - che è un qualcosa che sta funzionando e non ha nessun riscontro negativo, né da parte degli operatori, né da parte dei cittadini utenti, alla soluzione adottata in Provincia di Gorizia, che è stata una delle Province che, ultimamente, ha più cercato di mettere in ordine questa faccenda. Si tratta di una soluzione che, per molti versi, ricalca il testo legislativo qui presentato, però, quando arriva al punto dei controlli a campione, ammette che all’ atto della messa a norma degli impianti ci sia una quota di 10.000 lire fatta pagare a tutti i proprietari a copertura delle spese di campionatura effettuate dalla Provincia stessa. Io parlo della Provincia di Gorizia, perché voi sapete che noi non abbiamo Comuni sopra i 40.000 abitanti in quella Provincia. Facendo così si ottengono due, tre risultati. Il primo risultato è che tutti gli impianti si mettono a norma automaticamente. Secondo risultato è che si ottiene quel minimo di copertura che è anche previsto per legge e che, ripeto, secondo me, deve essere posto a carico dei proprietari. A me sembra che, in questa normativa, buoni intenti si sommino con alcune indicazioni di carattere strumentale. L’ obiettivo è quello di mettere a posto tutta la Regione, sotto questo profilo. Io dubito che questa norma riesca a farlo. PRESIDENTE. Bene. Non vedo iscritti altri colleghi, per cui posso ritenere conclusa la discussione generale. La parola al Relatore di maggioranza Asquini. ASQUINI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Mi rimetto a quanto già detto in precedenza. Poi entrerò nel dettaglio durante l’ esame degli articoli. PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza, Ritossa. RITOSSA, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Semplicemente per ricordare al collega Gherghetta - che evidentemente da troppo $WWLFRQVLOLDUL - (55) 13 VIII LEGISLATURA – tempo è fuori dalla Provincia di Gorizia - che sarebbe più opportuno che qualche volta si recasse nell’ ufficio al piano terra della Provincia dove si presentano le domande. Avrebbe, infatti, potuto verificare che anche in data 31 dicembre ’ 98, quindi ultimo giorno, c’ era qualcuno in Provincia che pretendeva la marca bollata. Ecco, questo tanto per dire dell’ esistenza di disparità e per ribadire ancora una volta che questa vergognosa disparità di trattamento nell’ ambito del territorio della Regione, sussiste e dimostra che non si vuole far rispettare le norme previste dallo Stato, di cui avevo esibito anche la documentazione. PRESIDENTE. Se non c’ è opposizione, passiamo all’ esame degli articoli. Do lettura dell’ articolo 1: ³&RQWUROOLGHJOLLPSLDQWLWHUPLFL 1. In attuazione dell’ articolo 16 della legge 9 gennaio 1991, n. 10, e dell’ articolo 30 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, ed al fine di garantire condizioni omogenee agli utenti del Friuli - Venezia Giulia nelle procedure di controllo previste dall’ articolo 31 della legge 10/1991 poste in capo alle Province ed ai Comuni con più di quarantamila abitanti, la Regione individua con il presente articolo comuni modalità operative. 2. E’ istituito, presso l’ Ufficio di piano un tavolo di coordinamento con gli Enti locali di cui al comma 1 per l’ attuazione omogenea delle procedure di controllo dell’ esercizio e della manutenzione degli impianti di cui alla legge 10/1991. Al tavolo di coordinamento partecipano inoltre le associazioni di categoria interessate, nonché le associazioni di tutela dei consumatori presenti in regione ed in possesso dei requisiti di cui all’ articolo 118 della legge regionale 9 novembre 1998, n. 13. 3. Le modalità di esecuzione dei controlli di cui al comma 1 vengono determinate attraverso apposite convenzioni fra le Provincie ed i Comuni con più di quarantamila abitanti e le associazioni di cui al comma 2. 4. Tali convenzioni devono prevedere: a) l’ esercizio dei controlli da effettuare da parte di figure abilitate ai sensi della legge 10 settembre 1990, n. 46; 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 b) la pubblicità a carico degli enti locali, degli elenchi di installatori e manutentori aderenti alle convenzioni; c) le tariffe massime comprensive della manutenzione dell’ impianto e del controllo sull’ osservanza delle norme relative al rendimento di combustione; d) le modalità con cui sono forniti, senza oneri a carico dei proprietari, i dati necessari alla tenuta del catasto provinciale o comunale degli impianti e dei relativi controlli. 5. Avuto riguardo alla presente situazione di difforme attuazione dei controlli esistente nel territorio regionale, dalla data di sottoscrizione di tali convenzioni decorre la prima fase transitoria di applicazione del regolamento di cui al DPR 26 agosto 1993, n. 412, la cui durata non deve di norma superare i due anni. 6. Le procedure eventualmente avviate dai soggetti di cui al comma 1, prima dell’ entrata in vigore della presente legge, sono uniformate, in attesa della piena operatività dell’ Agenzia Regionale per la protezione dell’ Ambiente, ai contenuti del presente articolo, ferma restando la validità delle verifiche già effettuate presso i singoli impianti. Le convenzioni di cui al comma 3 individueranno le modalità dei controlli a campione effettuati da Province e Comuni con più di quarantamila abitanti, che possono avvalersi anche di organismi esterni aventi specifica competenza tecnica. I controlli degli impianti termici installati in abitazioni si effettuano mediante la verifica del libretto di impianto termico o di documentazione equivalente. 7. I soggetti di cui al comma 1 sono obbligati a rimborsare d’ ufficio le somme percepite sia direttamente che indirettamente attraverso organismi esterni per ciascuna denuncia presentata fino all’ entrata in vigore della presente legge ai soggetti che, ai sensi del DPR 412/1993, hanno effettuato le denunce previste dall’ articolo 11, comma 20, del predetto decreto. Sono stati emendamenti: presentati i seguenti $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQDLOFRPPDqFRVuULVFULWWR $WWLFRQVLOLDUL - (55) 14 VIII LEGISLATURA – ³/D5HJLRQHDOILQHGLJDUDQWLUHFRQGL]LRQL RPRJHQHHDJOLXWHQWLGHO)ULXOL9HQH]LD*LXOLD LQGLYLGXD OH SURFHGXUH SHU L FRQWUROOL H OH YHULILFKH GL FXL DOO¶DUW FRPPD GHOOD OHJJHQU´ 0ROLQDUR5HODWRUHGLPLQRUDQ]DSDJLQD DOFRPPDVRSSULPHUHODORFX]LRQH ³HGHOO¶DUWLFRORGHOGHFUHWROHJLVODWLYR PDU]RQ´ 3XLDWWL5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]DSDJLQD DOFRPPDVRVWLWXLUHODORFX]LRQH³FRQ LO SUHVHQWH DUWLFROR´ FRQ OD VHJXHQWH ³FRQ OD SUHVHQWHOHJJH´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQD DO FRPPD GRSR OH SDUROH ³8IILFLRGL3LDQR´DJJLXQJHUH³6HUYL]LRGHOOD SURJUDPPD]LRQHHQHUJHWLFD´ 3XLDWWL5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]DSDJLQD DO FRPPD GRSR OD SDUROD ³SUHVVR´ DJJLXQJHUH OD ORFX]LRQH ³LO 6HUYL]LR GHOOD SURJUDPPD]LRQH HQHUJHWLFD GHOO¶8IILFLR GL 3LDQR´ 0ROLQDUR5HODWRUHGLPLQRUDQ]DSDJLQD LOFRPPDqVRVWLWXLWRGDOVHJXHQWH ³ &RQ DSSRVLWH FRQYHQ]LRQL WUD OH 3URYLQFHHGL&RPXQLFRQSLGLTXDUDQWDPLOD DELWDQWL H OH DVVRFLD]LRQL GL FXL DO FRPPD VRQR LQGLYLGXDWH OH PRGDOLWj SHU LO SHUVHJXLPHQWR GHOOH ILQDOLWj GL FXL DO FRPPD ´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQD DO FRPPD VRVWLWXLUH OD SDUROD ³PRGDOLWj´FRQODVHJXHQWH³SURFHGXUH´ 3XLDWWL5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]DSDJLQD DO FRPPD VRVWLWXLUH OD SDUROD ³PRGDOLWj´FRQODVHJXHQWH³SURFHGXUH´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQDDOFRPPDOHWWHUDDVRVWLWXLUHOD SDUROD ³HIIHWWXDUH´ FRQ OD VHJXHQWH ³HIIHWWXDUVL´ 0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQDDOFRPPDOHWWHUDEVRSSULPHUH ODORFX]LRQH³DFDULFRGHJOLHQWLORFDOL´ 0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 SDJLQDVRSSULPHUHLOFRPPD $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQDLOFRPPDqFRVuULVFULWWR ³(QWUR JLRUQL GDOOD GDWD GL HQWUDWD LQ YLJRUH GHOOD SUHVHQWH OHJJH OH VRFLHWj GLVWULEXWULFL GL FRPEXVWLELOH SHU LO IXQ]LRQDPHQWR GHJOL LPSLDQWL GL FXL DO '35 QULQFDVRGLHVSOLFLWDULFKLHVWD VRQR WHQXWH D FRPXQLFDUH DL FRPXQL WHUULWRULDOPHQWH LQWHUHVVDWL O¶XELFD]LRQH H OD WLWRODULWj GHJOL LPSLDQWL GD HVVH ULIRUQLWL QHOO¶XOWLPRDQQRVRODUHL&RPXQLWUDVPHWWRQR L VXGGHWWL GDWL DOOD SURYLQFLD H DOOD 5HJLRQH DQFKH LQ YLD LQIRUPDWLFD 3HU WDOH RSHUDWR OH VRFLHWj GLVWULEXWULFL FLWDWH SRVVRQR ULFKLHGHUH DLFRPXQLLQWHUHVVDWLXQHTXRLQGHQQL]]RSHUL FRVWL VRVWHQXWL H LO ODYRUR VYROWR DL VHQVL GHO SUHVHQWHFRPPD´ 3XLDWWL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQD VRVWLWXLUH LO FRPPD FRQ LO VHJXHQWH ³/HSURFHGXUHHYHQWXDOPHQWHDYYLDWHGDL VRJJHWWL GL FXL DO FRPPD SULPD GHOO¶HQWUDWD LQYLJRUHGHOODSUHVHQWHOHJJHVRQRXQLIRUPDWH DL FRQWHQXWL GHOOD SUHVHQWH OHJJH IHUPD UHVWDQGR OD YDOLGLWj GHOOH YHULILFKH JLj HIIHWWXDWH SUHVVR L VLQJROL LPSLDQWL /H FRQYHQ]LRQLGLFXLDOFRPPDLQGLYLGXHUDQQR O¶HQWLWj GHL FRQWUROOL D FDPSLRQH HIIHWWXDWL GD 3URYLQFH H &RPXQL FRQ SL GL TXDUDQWDPLOD DELWDQWL FKH SRVVRQR DYYDOHUVL DQFKH GL RUJDQLVPL HVWHUQL DYHQWL VSHFLILFD FRPSHWHQ]D WHFQLFD , FRQWUROOL GHJOL LPSLDQWL WHUPLFL FRQ SRWHQ]D LQIHULRUH DL NZ LQVWDOODWL LQ DELWD]LRQLVLHIIHWWXDQRPHGLDQWHODYHULILFDGHO OLEUHWWRGLLPSLDQWRWHUPLFR´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQD DO FRPPD VRSSULPHUH OH SDUROH ³LQ DWWHVD GHOOD SLHQD RSHUDWLYLWj GHOO¶$JHQ]LD UHJLRQDOH SHU OD SURWH]LRQH GHOO¶DPELHQWH´ 0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQDVRVWLWXLUHODORFX]LRQH ³/H FRQYHQ]LRQL GL FXL DO FRPPD LQGLYLGXHUDQQR OH PRGDOLWj GHL FRQWUROOL D FDPSLRQHHIIHWWXDWLGD3URYLQFHH&RPXQLFRQ SL GL TXDUDQWDPLOD DELWDQWL SRVVRQR $WWLFRQVLOLDUL - (55) 15 VIII LEGISLATURA – DYYDOHUVL DQFKH GL RUJDQLVPL HVWHUQL DYHQWL VSHFLILFDFRPSHWHQ]DWHFQLFD´FRQODVHJXHQWH ³/H 3URYLQFH H L &RPXQL FRQ SL GL TXDUDQWDPLOD DELWDQWL SHU O¶HIIHWWXD]LRQH GHL FRQWUROOL D FDPSLRQH SRVVRQR DYYDOHUVL DQFKH GL RUJDQLVPL HVWHUQL DYHQWL VSHFLILFD FRPSHWHQ]DWHFQLFD´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQDDOFRPPDVRVWLWXLUHODSDUROD ³PRGDOLWj´ FRQ OH SDUROH ³WLSRORJLH HG HQWLWj´ 0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQD DO FRPPD VRSSULPHUH OH SDUROH ³, FRQWUROOL GHJOL LPSLDQWL WHUPLFL LQVWDOODWL LQDELWD]LRQLVLHIIHWWXDQRPHGLDQWHOD YHULILFD GHO OLEUHWWR GL LPSLDQWR WHUPLFR R GL GRFXPHQWD]LRQHHTXLYDOHQWH´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQD DO FRPPD VRVWLWXLUH OH SDUROH ³LQVWDOODWLLQDELWD]LRQL´FRQOHVHJXHQWL³FRQ SRWHQ]DQRPLQDOHLQIHULRUHDL.Z´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQD DO FRPPD VRVWLWXLUH OH SDUROH ³VL HIIHWWXDQR´ FRQ OH VHJXHQWL ³SRVVRQR HVVHUHHIIHWWXDWHHVFOXVLYDPHQWH´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQD DO FRPPD DO WHUPLQH DJJLXQJHUHOHSDUROH³HVHQ]DRQHUL D FDULFR GHLSURSULHWDULGHJOLLPSLDQWLLQUHJROD´ 3XLDWWL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQDVRSSULPHUHLOFRPPD $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQD VRVWLWXLUH OH SDUROH ³GHYRQR HVVHUH UHVWLWXLWH VX ULFKLHVWD GHJOL XWHQWL LQWHUHVVDWL´ FRQ OH VHJXHQWL ³QRQ VRQR GRYXWH´ $VTXLQL 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D SDJLQDLOFRPPDqFRVuULVFULWWR ³/H VRPPH HYHQWXDOPHQWH JLj SHUFHSLWH GD &RPXQL H 3URYLQFH VLD GLUHWWDPHQWH FKH LQGLUHWWDPHQWH R DWWUDYHUVR VRJJHWWL LQ FRQYHQ]LRQH UHODWLYH DOO¶DFFDWDVWDPHQWR GHJOL LPSLDQWL FRQ DXWRFHUWLILFD]LRQH RYYHUR DOOH GHQXQFH SUHYLVWH GDOO¶DUW FRPPD GHO '35 GHYRQR HVVHUH UHVWLWXLWH VX 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 ULFKLHVWD GHJOL XWHQWL LQWHUHVVDWL , VRJJHWWL WHQXWL DOOD UHVWLWX]LRQH FRQ SURSULR DWWR LQWHUQRILVVDQROHPRGDOLWjSHUWDOHSURFHGXUD LQPRGRWDOHFKHOHULFKLHVWHGLULPERUVRVLDQR SULYH GL FRVWL SHU JOL XWHQWL H DEELDQR UDSLGD VRGGLVID]LRQH´ 0ROLQDUR 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQD LO FRPPD q VRVWLWXLWR GDO VHJXHQWH ³ , VRJJHWWL GL FXL DO FRPPD SUHGLVSRQJRQR LGRQHH SURFHGXUH DPPLQLVWUDWLYH SHU O¶DWWXD]LRQH GL TXDQWR GLVSRVWRGDOFRPPDOHWWHUDGUHODWLYDPHQWH DOOH GHQXQFH SUHVHQWDWH ILQR DOO¶HQWUDWD LQ YLJRUH GHOOD SUHVHQWH OHJJH DL VHQVL GHOO¶DUWLFROR FRPPD GHO '35 ´ La parola al Relatore di maggioranza Asquini per l’ illustrazione degli emendamenti da lui sottoscritti. ASQUINI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Cercherò di illustrare tutti gli emendamenti che ho presentato su questo articolo unico. Cercherò di essere rapido, li passerò in rassegna a uno a uno, per cui chi è interessato mi segue, gli altri no. Allora, l’ emendamento a pagina 1 è una riscrittura del primo comma. E’ quello che era sfuggito in Commissione per una distrazione della Presidenza, cioè mia, in quanto poi ho ritirato questo emendamento. E’ una riscrittura che non cambia la sostanza delle cose, ma definisce meglio la capacità legislativa della nostra Regione. Siamo a pagina 3: è solo un dettaglio. Cioè associamo questa cosa in capo al Servizio della programmazione energetica. E’ un dettaglio tecnico di organizzazione degli uffici. Siamo a pagina 5: anche questo è un dettaglio tecnico. Non poteva restare “ modalità” , in quanto le modalità sono fissate per legge. “ Procedure” è più ampio ed è più corretto. Poi, farò rilevare che l’ emendamento è assorbito da quello a pagina 4 a cui, come Relatore, dirò che sono favorevole. Quello a pagina 6 è solo per correggere “ l’ italiese” che così diventa italiano. $WWLFRQVLOLDUL - (55) 16 VIII LEGISLATURA – Sull’ emendamento di pagina 9, io ho sentito qualcuno che diceva: “ stai attento che questo emendamento - che sostanzialmente stabilisce l’ obbligo, in capo alle società distributrici di combustibile, di comunicare i dati degli impianti da esse riforniti - potrebbe essere contrario alla privacy” . Se questa situazione verrà di nuovo eccepita in Aula, io non ho nessuna difficoltà a ritirarlo. L’ emendamento a pagina 10 è un dettaglio tecnico. Il tempo obbliga a fare questa variazione, cioè sono passati i tempi per cui c’ era ancora l’ attesa di una piena operatività dell’ ARPA. Per quello a pagina 12, stesso discorso: “ modalità” va sostituito con “ tipologie ed entità” , perché le modalità sono stabilite dalla legge. Siamo a pagina 14: “ installati in abitazioni” è poco chiaro; è molto più chiaro tecnicamente “ con potenza nominale inferiore ai 35 Kw” . L’ emendamento a pagina 15: anche questo corregge “ l’ italiese” in italiano. L’ emendamento a pagina 16 chiarisce una cosa che dovrebbe essere abbastanza scontata, ma visto quello che è successo in passato su questo tema, si chiarisce che gli eventuali controlli agli impianti, qualora gli impianti sono in regola, non possono essere a carico dei proprietari. Tutto qua. ,QWHUUX]LRQH A carico di chi li fa e non dei proprietari che sono in regola. Se ti ferma la polizia stradale e ti chiede: “ la tua auto ha subito il collaudo?” e tu dai la carta e gli dici: “ sì, il collaudo l’ ho fatto e così ho timbrato” , non è che la polizia stradale ti dà la multa. E così diciamo la stessa cosa. Sembra scontato. In passato cose scontate non sono apparse tali. L’ emendamento a pagina 17 è, invece, la riscrittura del discorso del rimborso. Prima il rimborso era inserito di ufficio, adesso avviene su richiesta degli utenti. Mi si dice: “ perché lo metti su richiesta degli utenti?” . La richiesta può anche essere una domanda in carta semplice corredata dalla mera ricevuta del versamento effettuato in precedenza, ma se non mettiamo che è su richiesta, succede che le 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 società, gli uffici, gli enti diventerebbero pazzi alla ricerca di tutte quelle persone che hanno cambiato casa, che si sono trasferite oppure che - poverine per loro - sono decedute. In questo caso, quindi, riteniamo necessario andare a riformulare la norma. Qualcuno eccepisce il “ devono essere restituite su richiesta degli utenti interessati” . Possiamo anche correggere con “ sono restituite su richiesta degli utenti interessati” , non c’ è problema, nemmeno per eventuali altre riformulazioni. PRESIDENTE. La parola al Relatore di minoranza Molinaro per l’ illustrazione degli emendamenti da lui sottoscritti. MOLINARO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. Allora, quello di pagina 2 è semplicemente la soppressione del riferimento al “ Bassanini ter” , che non si applica nel territorio regionale. Quindi, credo si illustri praticamente da sé. Quello di pagina 4 elimina una locuzione, cioè si riscrive il comma 3 eliminando la locuzione “ modalità di esecuzione dei controlli” , modalità che già sono disciplinate dalla normativa nazionale. Quindi, serve per evitare il contrasto di cui parlavo nella discussione generale. Pagina 7: non si capisce perché le convenzioni possono stabilire esse stesse che, a carico degli enti locali, vi debbano essere obbligatoriamente degli oneri. Quindi, cassavo la dicitura “ a carico degli enti locali” . Ovviamente, nulla vieta che nel discorso, chiamiamolo così, della contrattazione un tanto si possa prevedere, ma a quel punto non si avrebbe, mediante un’ imposizione legislativa, un’ impropria attribuzione di oneri agli enti locali, bensì l’ assunzione di oneri da parte degli enti locali stessi. Quello di pagina 8 è soppressivo del comma 5, in quanto l’ intero comma è in contrasto con la legge 10/91 e il d.p.r. 412 del ’ 93: non rientra nella potestà legislativa di questa Regione derogare alla tempistica prevista a livello nazionale. Con quello di pagina 11, si ripropone un nuovo testo di questa locuzione, dove le modalità dei controlli a campione praticamente sono già previste dalla disciplina legislativa $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 17 VIII LEGISLATURA – nazionale. Nel nuovo testo resta questa possibilità di avvalersi degli organismi esterni, ma non si va ad intaccare modalità e procedure. Ce n’ è poi un altro, sempre al comma 6, che ha il numero 13. E’ la soppressione de “ i controlli degli impianti termici installati in abitazioni si effettuano mediante la verifica del libretto di impianto termico o di documentazione equivalente” , in quanto in contrasto, questa previsione, con le modalità di effettuazione delle verifiche stabilite dalla norma nazionale, dove, peraltro, non vi è alcuna traccia della documentazione equivalente al libretto di gestione, che invece è previsto. Ce n’ è uno, infine, a pagina 18, che sostituisce il comma 7 che mi pare sia quello, diciamo così, di maggiore discussione, al momento. Si cerca di ovviare a quella che secondo la mia valutazione, da una parte, è un’ indebita attribuzione di oneri agli enti locali e, dall’ altra parte, un’ interferenza nella loro sfera di autonomia. Ciò, in coerenza con un disposto già contenuto nel comma 4, cioè quello della sostanziale gratuità della prima fase dei controlli. Lì si diceva che: “ in capo agli enti locali vi è l’ obbligo di stabilire delle procedure per rispettare sostanzialmente il dato della gratuità” . Dopodiché, se vi debba essere la restituzione materiale delle somme ovvero se queste debbano essere trasformate in servizi o quant' altro, questa è una valutazione che lasciamo alla libera determinazione dell’ ente locale. PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Puiatti per l’ illustrazione degli emendamenti da lui sottoscritti. PUIATTI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Ho presentato tre emendamenti che, dopo, sono stati tagliati, perché il primo è stato diviso per commi. Ma, insomma, i primi tre sono formali e credo siano simili anche ad altri che ha presentato Asquini. Quello più consistente è quello di pagina 9.1, relativo alla riscrittura del comma 6. La differenza tra il testo mio e questo qua è minima, però c’ è e cerco di specificarla. La prima differenza è che viene tolto l’ inciso “ in attesa della piena operatività dell’ Agenzia regionale per la protezione dell’ ambiente” , perché non è necessario e rischia di creare – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 confusione. La seconda è che sostituisce “ i contenuti del presente articolo” con “ i contenuti della presente legge” , visto che questa è una legge e quindi aveva senso “ articolo” se l’ articolo stava all’ interno di un’ altra legge, ma nel momento in cui è norma autonoma... Dopodiché, un’ altra modifica stabilisce la sostituzione delle parole “ le modalità” con “ l’ entità” , e mi riferisco ai controlli. Viene introdotta - questo credo che lo faccia anche Asquini - una definizione rispetto ai controlli degli impianti con potenza inferiore ai 35 Kw. L’ ultima questione, che non è di forma ma è di sostanza, riguarda l’ eliminazione dell’ ultima riga del comma 6. Ossia l’ ultimo periodo del comma 6 dice: “ i controlli degli impianti termici” - io aggiungo: “ con potenza inferiore ai 35 kw” - “ installati in abitazioni si effettuano” - quindi i controlli - “ mediante la verifica del libretto di impianto termico” . E qua metto un punto, mentre l’ attuale formulazione, che è quella sostenuta da Asquini, va avanti e dice: “ o di documento equipollente” . Lui dice: “ se uno ha perso il libretto, se non ce l’ ha” ecc. Allora, io credo che la caldaia, nel momento in cui è stata installata e collaudata da un installatore autorizzato, ha un libretto che è come il libretto di circolazione. Quello è il documento. Dire “ documento equipollente” significa entrare in un vespaio. Che cos’ è un “ documento equipollente” ? ,QWHUUX]LRQH5LFHYXWDILVFDOH« Qua non c’ è scritto cos’ è! Qua c’ è scritto: “ documento equipollente” , quindi fra sei mesi arriveremo a fare l’ interpretazione autentica della norma per dire quali sono i documenti equipollenti. Secondo me, se uno perde il libretto della macchina, chiederà un duplicato, non lo so. Non è che c’ è il documento equipollente, insomma! Se uno perde la patente, deve fare il duplicato! Qual è il documento equipollente? Forse, la denuncia di smarrimento, di furto, ecc.? Ossia, qua entriamo, secondo me, in una questione… Asquini misura tutto sulla base delle sue personali esperienze, perché lui a casa sua non ha il libretto. ,QWHUUX]LRQH Eh, va beh, peggio per te se non hai il libretto a casa tua... $WWLFRQVLOLDUL - (55) 18 VIII LEGISLATURA – ,QWHUUX]LRQH GHO FRQVLJOLHUH $VTXLQL ,R QRQKRGHWWRFKHQRQKRLOOLEUHWWR« Va ben, scusa, ho fatto una battuta, insomma… Hai la ricevuta. ,QWHUUX]LRQH GHO FRQVLJOLHUH $VTXLQL 1RQ GHYL IDUH DOOXVLRQL FKH QRQ VWDQQR Qp LQ FLHOR QpLQWHUUD7LKRJLjGHWWR6RQRSHUIHWWDPHQWH LQUHJRODFRPHWXWWLLFLWWDGLQLHKRDQFKHGHWWR FKHDOWUDJHQWH« Io non so se sei in regola. Se sei in regola, non serve il documento equipollente! E l’ altra gente deve avere il libretto! Capisci? Deve avere il libretto! Il documento equipollente non significa nulla… ,QWHUUX]LRQH Ma non c’ è… ! Stai drammatizzando una stupidaggine! Ritiro quanto ho detto e chiedo scusa al collega Asquini, visto che è così suscettibile. Chiedo scusa al collega Asquini. Bene. Quindi, sgomberato il campo personale relativo al collega Asquini, ribadisco però il fatto che esiste il libretto, che è il documento formale e ufficiale, e non esistono, secondo me, equipollenze. Se vogliamo entrare sull’ equipollenza dobbiamo indicare con puntualità e precisione quali sono i documenti equipollenti! E qui si scrive: “ o il libretto o… ” boh? il santino della Madonna rilasciato da… o “ quel che te vol” , ma si fa un elenco puntuale che non sia oggetto di discussione, perché le norme devono essere chiare e definite. Ultimo emendamento mio è quello che chiede l’ abrogazione dell’ ultimo comma. Io condivido la sostanza e lo spirito del comma 7, che ho anche votato in Commissione. Però, questa formulazione giuridicamente non sta in piedi e, secondo me, non sta in piedi nemmeno la proposta alternativa presentata dal collega Asquini. Ossia, noi non possiamo dire che: “ le somma percepite direttamente e indirettamente o attraverso i soggetti in convenzione ecc., devono essere restituite su richiesta” . Secondo me, noi non abbiamo questo tipo di potestà dal punto di vista giuridico, anche se io condivido lo spirito e la sostanza di questo comma 7. Ho pensato a lungo a questa cosa e non sono riuscito a trovare meccanismi adatti. Mi è venuta in mente una sola cosa: le azioni che le 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 associazioni dei consumatori hanno promosso a livello nazionale nei confronti dell’ ENEL, della Telecom, ecc. Quindi, queste sono azioni pilota di tipo giudiziario che quando vanno a sentenza obbligano automaticamente al rimborso. Si tratta di azioni che un cittadino o un soggetto riconosciuto come rappresentante degli interessi generali collettivi propone nei confronti di. Ma, ripeto, stabilire noi per legge un obbligo di questo tipo, credo che non sia possibile. Quindi, porre un siffatto obbligo di restituzione - anche se condivido lo spirito di questo comma 7 - diventa, collega Asquini, un altro elemento di appiglio per rinviarci molto probabilmente, ancora una volta, questa norma. Tutto qua. Io ho presentato - ma non è un dogma come unica soluzione quella dell’ emendamento abrogativo di quel comma, soltanto perché non sono riuscito a trovare un’ altra soluzione. Se qualcuno ne ha una, beata l’ ora, però non mi pare che quella proposta da Asquini sia condivisibile, o meglio, risolva da un punto di vista giuridico la questione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Gherghetta. Ne ha facoltà. GHERGHETTA. Signor Presidente, io in precedenza sono intervenuto nel merito dell’ articolo. Adesso, invece, ho chiesto la parola, non per quanto riguarda il contenuto dell’ articolo, ma per quanto riguarda una questione che comunque è attinente a questo disegno di legge. Io prendo atto che lei, la Presidenza di questo Consiglio, nell’ ammettere alla discussione questo disegno di legge, ha ritenuto che i rilievi già evidenziati su questa materia non sono accettabili. Quindi, io le volevo far presente che, in base al decreto legislativo 31 marzo ’ 98, n. 112, la Regione ha solo competenza e funzione di coordinamento degli enti locali, in relazione al controllo degli impianti termici affidati alle Province. Ora, io le chiedo - e se sono intervenuto è perché venga messo a verbale - se esiste, alla luce di quelle che sono le normative statali in materia, la competenza di questa Regione sulle materie previste da questo disegno di legge. Io non sono un esperto, mi creda, di funzioni legislative, però mi rendo conto che le norme che qui sono state presentate contrastano con la $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 19 VIII LEGISLATURA – normativa statale vigente, in modo particolare per quella parte che attiene ai controlli a campione e a chi li deve pagare. Ora, appurato, quindi, che - questa è una mia valutazione, ma io la rendo edotto di questo problema - questa normativa contrasta con la normativa esistente in merito agli impianti termici, quella che prima ho citato era solamente una delle norme statali che fanno riferimento alla competenza. Lei sa che però c’ è la disciplina della legge 10 del ’ 91. Allora, essendo questa una normativa… Signor Presidente, mi rivolgo a lei, sto parlando con lei, perché gli altri… PRESIDENTE. Sto, infatti… GHERGHETTA. ...non possono fare altro. Secondo me, questa normativa, nel momento in cui contrasta con la normativa statale, presuppone da parte di questa Regione una competenza che è primaria: non vedo altra possibilità. Quindi, io da profano potrei dirle che ho qui una relazione, che tutti hanno avuto, del Presidente della Provincia di Udine, e potrei dirle che già abbiamo avuto delle avvisaglie nel merito della collegata ’ 98. Quello che però io voglio capire è se queste normative che noi approviamo sono di competenza della Regione, appurato il fatto che noi andiamo a modificare la normativa statale. Perché, se così fosse, signor Presidente - e qui abbiamo già avuto, in questi mesi, esempi di azioni di forza condotte nei confronti dello Stato italiano - allora io potrei anche avere il dubbio che facciamo una legge per farcela bocciare. Ora, lei mi capisce che fare una legge che dica che regaliamo i soldi alla gente per poi farcela bocciare dallo Stato, per poter dire poi che lo Stato cattivo non ci permette di fare una legge che regala i soldi alla gente, non è, signor Presidente, il massimo della legiferazione corretta all’ interno di quest' Aula. Quindi, affinché io, come Consigliere regionale, possa su questa normativa essere tranquillo di esprimere un voto in maniera seria e motivata, vorrei che lei mi tranquillizzasse sul fatto che le norme che noi qui stiamo approvando non sono in contrasto con la normativa nazionale esistente e che, qualora lo siano, noi abbiamo un’ autonomia primaria per cui possiamo tranquillamente modificare detta normativa. Grazie. – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 PRESIDENTE. Il collega pone un argomento molto importante. Non so se poi riteneva la sua conclusione come un riferimento all’ articolo 75 del Regolamento, cioè al non passaggio agli articoli, dato che avevamo già chiuso la discussione ed eravamo nel quadro dell’ esame degli emendamenti. Però… ,QWHUUX]LRQH Il discorso del capire - lei sa meglio di me le competenze nostre, le competenze del Governo a recepire… ,QWHUUX]LRQH Però, collega… Permetta, collega. Io comunque non posso far altro che fare riferimento al dibattito avvenuto in I Commissione ed alla relazione che il collega Puiatti ha fatto, nel suo preambolo, dove spiega la ratio di questa legge, come nasce la 13 e quant' altro. Perciò, nulla quæstio per quanto riguarda l’ ammissibilità di questo provvedimento. So che potrebbe avere la stessa fine che ha fatto qualche altro provvedimento, ma questo non è competenza nostra. E se in I Commissione hanno detto un tanto… &RQIXVLRQHLQ$XOD Ha chiesto di parlare Gherghetta. Ne ha facoltà. il consigliere GHERGHETTA. Io le ho posto due domande chiare, signor Presidente. Due domande chiare. La prima: questa normativa lasciamo perdere gli emendamenti - nel testo che qui noi stiamo discutendo, modifica la legge statale esistente, sì o no? Se è sì, abbiamo noi l’ autonomia da poter legiferare in questa materia in maniera difforme dalla legislazione nazionale? Questo sì o no! PRESIDENTE. Sì, ma… Il Relatore di maggioranza, come lei ha detto molto bene… ,QWHUUX]LRQH No, no, no. Se l’ abbiamo iscritta è chiaro che l’ argomento è pertinente, cioè di nostra competenza. Poi il Governo veda, eccepisca, se presume si possa eccepire, ecco. Quindi, per… $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 20 VIII LEGISLATURA – ,QWHUUX]LRQH Sì, sì, sì. Il Presidente sposa la tesi del Relatore di maggioranza, ossia il discorso è conforme alle competenze nostre. Quindi, ho capito che la sua domanda era pertinente, ma mi sento in grado di poter con tranquillità porre all’ esame il provvedimento. Ha chiesto di parlare il consigliere Mattassi. Ne ha facoltà. MATTASSI. Signor Presidente, io ritengo che sia utile, oltre che necessario, che il Consiglio regionale approfondisca gli argomenti che appartengono alla sua competenza, ovvero quelli che riguardano la funzione di coordinamento. Però, a sostegno del fatto che è stato rappresentato, colleghi, mi riferisco anche al collega di maggioranza devo osservare che qui corriamo il rischio di porre a carico degli enti locali oneri che, evidentemente, la Regione poi in qualche maniera dovrà rimborsare. Se, infatti, prevale la tesi della competenza primaria in materia fiscale - perché di questo dobbiamo parlare - da parte della Regione, e se prevale la tesi che le funzioni di controllo dei controllori non siano poste a carico dell’ utente, è evidente che, modificando la disciplina di questi compiti e ponendoli a carico degli enti locali, c’ è un difetto di titolarità. Io non so se noi, con legge della Regione e senza finanziamento, possiamo imporre agli enti locali di effettuare determinate procedure con oneri a proprio carico. Debordiamo largamente dalle nostre competenze. Badate bene che qui stiamo giocando un pochino col fuoco, eh. Stiamo giocando con il fuoco. Allora, le questioni sono due. Noi potremmo scrivere in teoria: “ non occorre il controllo dei controllori” . Possiamo scriverlo, dopodiché evidentemente la legge ci verrà rimandata indietro per l’ ennesima volta. Non facciamo altro se non la solita brutta figura. Nel momento in cui, però, impegniamo gli enti locali a spendere al posto di, dobbiamo dire come finanziamo questi enti locali, perché altrimenti facciamo un’ operazione che non sta in piedi. Quindi, c’ è anche un problema di copertura finanziaria, Presidente. Cioè, il problema è se quanto noi scriviamo ha la copertura finanziaria. PRESIDENTE. Sospendiamo 3 minuti? – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 Eh… ha posto problemi grossi che… io non ho subito in mano gli elementi per… ,QWHUUX]LRQH Sulla copertura finanziaria… &RQIXVLRQHLQ$XOD Ha chiesto di parlare Gherghetta. Ne ha facoltà. il consigliere ,QWHUUX]LRQH$FKHWLWRORSDUOL" GHERGHETTA. Avanzo una proposta, una mozione. PRESIDENTE. Presumo riferita all’ articolo 75 del Regolamento, ossia relativa al non passaggio agli articoli… GHERGHETTA. Presidente… Allora, signor &RQIXVLRQHLQ$XOD PRESIDENTE. Prego, prego, Gherghetta. GHERGHETTA. Signor Presidente, vorrei avanzare una richiesta di sospensione in attesa… affinché, signor Presidente… &RQIXVLRQHLQ$XOD Non è un testo nostro, non abbiamo presentato neanche un emendamento, possiamo però discutere se quello che vogliamo ha un senso o no, scusate, colleghi. ,QWHUUX]LRQH Non ci può essere un ragionamento… ,QWHUUX]LRQH Faccio una proposta… Puiatti, tu nei fai mille o quante vuoi, io ne faccio una adesso. Chiedo una… ,QWHUUX]LRQH No. Faccio quanti interventi mi permette il Regolamento, consigliere Puiatti. PRESIDENTE. Sul 75 poteva parlare. GHERGHETTA. Io avanzo una proposta… $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 21 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 PRESIDENTE. … sul 71 anche. GHERGHETTA. Signor Presidente, avanzo una proposta di sospensiva, perché chiedo agli uffici che venga fatta chiarezza in merito alle questioni di incostituzionalità di questa norma e… ,QWHUUX]LRQH ...e quindi circa la possibilità di metterla in votazione. PRESIDENTE. A nome dei colleghi Mattassi e Degrassi, mi sembra di aver capito. GHERGHETTA. Esatto. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zoppolato. Ne ha facoltà. ZOPPOLATO. Presidente, se Gherghetta fa una richiesta di sospensione e la motiva, è un conto, ma che Gherghetta faccia una richiesta di sospensiva per avere un parere costituzionale... siamo al di fuori di ogni logica, Presidente. L’ articolo è stato ammesso. Se lui chiede una sospensione di mezz’ ora perché deve andare in bagno, è lecito; per avere un parere costituzionale non può farlo. Quindi, sono contrario. PRESIDENTE. Collega, il collega Gherghetta con due colleghi, ai sensi dell’ articolo 71 del Regolamento, ha il diritto... ,QWHUUX]LRQH Lo so. Ha chiesto la parola sul 71. Ha chiesto di parlare il Relatore di maggioranza Puiatti. Ne ha facoltà. PUIATTI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Il collega Gherghetta può chiedere tutte le sospensioni che crede. Fa il suo mestiere. Mi pare di capire che sia contrario a questo provvedimento. Io intuisco anche perché è legittimo. Detto questo, però, Gherghetta, è bene che tu legga le norme, legga questa proposta di legge e anche la legge 10 del ’ 91. La legge 10 del ’ 91 dice che le Province fanno, lo dice la legge dello Stato: "le Province fanno". Questa norma è tornata indietro, perché, secondo il Governo della Repubblica, è il Governo che decide che cosa devono fare le Province, mentre noi diciamo che la Regione Friuli-Venezia Giulia decide lei cosa fanno e cosa non fanno le Province. Di questo si tratta. Quindi, di costituzionale non c' è proprio nulla qua. Allora, tu fai tutte le proposte di sospensiva che vuoi, un non passaggio agli articoli - tutto legittimo - per bloccare la norma, senza però inventare cose che non esistono. Questa è una norma che può essere discussa, ripeto, condivisa o meno - non ha nessuna importanza - però, da un punto di vista di legittimità costituzionale non c' è proprio nulla, assolutamente. Mattassi ha posto il problema della copertura, no? Nel mentre qui noi diciamo una cosa alle Province, dobbiamo “ pronta cassa” dare loro i soldi. Non abbiamo dato sufficienti soldi alle Province, perché forse, se no, non hanno le disponibilità per fare tutta una serie di operazioni discutibili. Mi fermo qua, no? Restando in materia, l' altro ieri si è inaugurato a San Giorgio di Nogaro un impianto di trattamento del compost verde finanziato con i soldi della Provincia di Udine. L’ ho letto sul giornale ieri. Quindi, la Provincia fa le stesse cose che fa la Regione. La Regione ha 11 miliardi all' anno in bilancio per finanziare queste cose; le Province - poverine - che non hanno soldi, hanno soldi per fare cose che non dovrebbero fare, per sovrapporre le cose. Quindi, chi viene a mendicare qua, dopo va a mendicare là... ,QWHUUX]LRQH Quindi... Per carità... Per carità di Dio... Comunque sia, al di là di queste cose... &RQIXVLRQHLQ$XOD Quindi, non c' è nulla di incostituzionale su questo articolo. PRESIDENTE. La parola al Relatore di minoranza Molinaro sulla sospensiva del collega Gherghetta. MOLINARO, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Io, la proposta di sospensiva, se è motivata da ciò che sosteneva il collega Mattassi, penso possa stare in piedi. Se invece la questione è posta nei termini più generali che il collega Gherghetta testé illustrava, non credo competa a quest' Aula; casomai, vi doveva essere una preliminare valutazione della Presidenza in $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 22 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 ordine all' ammissibilità degli emendamenti che fossero in contrasto con una legislazione estranea alle competenze di quest' Aula. PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Asquini. ASQUINI, 5HODWRUH Contrario alla sospensiva. GL PDJJLRUDQ]D. PRESIDENTE. La parola alla Relatrice di maggioranza Seganti. SEGANTI, Contraria. 5HODWULFH GL PDJJLRUDQ]D. PRESIDENTE. Quindi, pongo in votazione la richiesta di sospensiva posta dal collega ai sensi dell’ articolo 71 del Regolamento. 1RQqDSSURYDWR Passiamo, Relatori. La parola Molinaro. pertanto, al alle Relatore repliche di dei minoranza MOLINARO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. Allora, in ordine agli emendamenti presentati sul comma 1 - esattamente gli emendamenti 1, 2 e 3 - favorevole a quello sul comma 1 che, diciamo, perfeziona il testo e assorbe anche quelli di pagina 2 e 2.1. Sul comma 2, sono contrario all’ emendamento di pagina 3 e a quello di pagina 3.1, che è stato qui detto essere una, chiamiamola così, precisazione. Io sono contrario a questi emendamenti, perché è sbagliato, credo, in linea generale individuare anche la struttura di riferimento dell' ordinamento regionale a cui questa materia è attribuita. Se un tanto si fosse voluto, si doveva fare qui una modifica della legge 7, attribuendo a questo servizio che ha già una sua declaratoria di competenze anche questa ulteriore funzione. Così non è e quindi credo che sia più corretto che rimanga semplicemente "all' Ufficio di Piano", e che l' Ufficio di Piano al suo interno decida dove deve essere radicata questa competenza. Quindi, 3 e 3.1 contrario. Per quanto riguarda gli emendamenti al comma 3 - sono: l' emendamento 4, 5, 5.1 sono favorevole al 4 che assorbe anche gli emendamenti 5 e 5.1. Per quanto riguarda gli emendamenti al comma 4 - sono: il 6 e 7 - sono favorevole ad entrambi. Per quanto riguarda gli emendamenti al comma 5, sono favorevole a quello di pagina 8 che consente il rispetto della norma nazionale, poiché il testo così com' è non rispetta tale norma. Sono contrario all' emendamento di pagina 9 presentato dal collega Asquini... gli chiederei di ritirarlo... ,QWHUUX]LRQH GL $VTXLQL 5LWLUDWR 6RQR G DFFRUGR5LWLUDWR PRESIDENTE. Pagina 9? ASQUINI, Relatore di maggioranza. Sì. MOLINARO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. ...perché si pone in netto contrasto con la legge sulla privacy che prevede anche per le ditte comportamenti puntuali, per non andare oltre. Sul comma 6 ci sono molti emendamenti. Allora, sull' emendamento di pagina 9.1 non sono d' accordo, perché è in contrasto con le norme nazionali in due parti: laddove si parla di "entità dei controlli" e laddove si precisa che “ i controlli relativi agli impianti inferiori ai 35 Kw si effettuano mediante la verifica del solo libretto di impianto termico” . Sono favorevole al numero 10 e 11. Sono contrario al 12. Sono favorevole al 13, che è un emendamento soppressivo. Al 14 sono contrario; comunque, tale emendamento decadrebbe se passasse il 13. E sono contrario agli emendamenti 15 e 16 che sono in contrasto con le norme tecniche nazionali contenute nel d.p.r. 412. Siamo, quindi, al comma 7, l' ultimo comma, quello che è stato ritenuto anche dai colleghi Relatori forse quello più spinoso, e che riguarda la restituzione delle somme eventualmente già percepite. Per quanto riguarda l' emendamento di Puiatti, il 16.1. io sarei, diciamo così, abbastanza favorevole; mi rimetterei, però, all' Aula, perché ritengo che sia comunque opportuno precisare qualcosa rispetto a queste somme, non certamente ciò $WWLFRQVLOLDUL - (55) 23 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 che prevede l’emendamento 17... io chiederei ad Asquini di ritirarlo, perché qui c' è una ingerenza proprio puntuale nella sfera delle autonomie locali: si va a dire agli enti locali che le restituzioni devono avvenire con un loro atto interno, quindi addirittura si interviene sulle loro stesse procedure. Poi c' è una locuzione, "rapida soddisfazione", che francamente non ho mai trovato nei testi legislativi. Sono d' accordo su quello che ho proposto io, che prevede, anziché l' obbligo, l' avvio di una procedura che, come dicevo nella discussione generale, potrebbe anche tradursi in altre prestazioni a fronte della corresponsione che vi è stata. PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Asquini. ASQUINI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Allora, l' 1 sì; invito al ritiro di quello di pagina 2; il 2.1 sì; il 3 sì; il 3.1 è assorbito: è lo stesso, sostanzialmente; il 4 sì; il 5 è assorbito come il 5.1; il 6 sì; il 7 sì; l' 8 sì; il 9 è ritirato. Sul 9.1, faccio un invito al ritiro non perché sia contrario nella sostanza, ma perché praticamente gran parte degli emendamenti qui presentati viene introdotta successivamente con emendamenti miei. Nella specie, la differenza è che questo, alla fine, va a togliere la famosa "documentazione equipollente" e, in più, toglie anche un' altra aggiunta che io faccio dopo. Io ripeto e ribadisco che la "documentazione equipollente" è indispensabile, perché, se no, rischiamo di introdurre una formalità, diciamo così, di tipo quasi fiscale per tutti i cittadini della Regione, i quali magari si vedrebbero tassati, non perché sono fuori regola, ma perché "no gà un timbro, gà una ricevuta fiscale". Io preferirei lasciare la "documentazione equipollente", perché, se no, ho paura che facciamo una sorta di norma capestro che sembra una norma fiscale. E io, di questa cosa, lì ho una gran paura. Il 10, sostanzialmente, riprende una parte dell' emendamento Puiatti, quindi io invito al ritiro per il 9.1, poi, chiaramente il collega Puiatti farà come ritiene opportuno. Il 10 sì. L' 11 no o invito al ritiro. Il 12 sì: anche questo si trovava nell' emendamento Puiatti. Il 13 no o invito al ritiro. Il 14 sì: anche questo era nell' emendamento Puiatti. Il 15 sì e il 16 sì. Il 16.1 no, invito al ritiro, perché io mi auguro che il 16.2 nuovo, che è un subemendamento, insieme al 17, su cui do parere favorevole, siano sufficienti. Il 18 no o invito al ritiro. PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Puiatti. PUIATTI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Pagina 1 va bene; pagina 2 va bene; pagina 2.1 è superato se si vota quello di pagina 1. Io sono dell' avviso di mantenere anche la dizione non solo "Ufficio di Piano", ma anche "il Servizio alla programmazione energetica", per cui sono favorevole a quello di pagina 3, che sostanzialmente è uguale a quello di pagina 3.1. Insomma, uno dei due va bene. Non ho problemi su quello di pagina 4 di Molinaro e su quello di pagina 5: sono emendamenti tecnici. Sono contrario a quello di pagina 7, perché la pubblicizzazione dei bandi, degli albi, degli elenchi ecc. è una competenza che costa quattro lire. Insomma, stampano tante cose, gli enti locali, e fanno questo anche nell' ambito della loro normale attività. Ho dei dubbi sulla soppressione del 5° comma, comunque non pongo grandi questioni. Non ho capito il 9, credo sia stato ritirato, se ho capito bene, no? ,QWHUUX]LRQH+DFDSLWREHQH Il 9.1 dice le cose che, a spizzichi e bocconi, dice successivamente anche il collega Asquini, tranne una cosa sulla quale evidentemente continuiamo ad avere diversità di opinioni. La differenza fra approvare quello mio di pagina 9.1 o tutti gli altri seguenti di Asquini, sta che sul mio viene tolto il "documento equipollente", mentre sulla serie di emendamenti di Asquini il "documento equipollente" resta. Questo è l' unico dato sostanziale. Io continuo a dire che in una legge non è possibile introdurre un elemento vago, non definito come il "documento equipollente". Quindi il libretto è una cosa precisa e definita. Se volete aggiungere altro, definite "altro", ma non basta dire genericamente "documento equipollente". Ripeto, questa non è una cartolina postale, è una legge e quindi sono dell' avviso che la mia formulazione alla fine - $WWLFRQVLOLDUL - (55) 24 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 ripeto - contenga tutte le precisazioni che Asquini ha predisposto. In più, c' è questa precisazione che ritengo non ininfluente. Sull' 11 io non credo che ci siano tante questioni, mi pare che sia una riscrittura... Sono contrario al 13 di Molinaro. Il 14 è ricompreso in quello mio. Il 15 anche. Il 16 anche, mi pare. E veniamo al discorso dell' ultimo comma: io ne chiedo la soppressione. Si dice: sostituiamo con “ non sono dovute” . Questo mi sta bene, però avevo anche aggiunto che era il caso di fermarsi lì: "non sono dovute", punto. Aggiungere dopo: "i soggetti tenuti alla restituzione" - quindi, da una parte, si dice "non sono dovute", dall' altra, automaticamente però si introduce il meccanismo della restituzione "devono con proprio atto interno fissare le modalità per il rimborso che deve essere privo di costo per gli utenti e deve avere rapida soddisfazione", equivale a porre un ordine del giorno in cui si auspica qualcosa. Ma questa è una norma di legge! In una norma di legge bisogna stabilire delle cose puntuali e precise: quindi, questa è una formulazione, da dichiarazione politica che è una cosa diversa dalla formulazione di una norma di legge. Quindi, ripeto, potrei essere d' accordo sull' emendamento con la modifica, se fosse tolta l' ultima parte. ,QWHUUX]LRQH Va bene. Votiamo per parti separate. Se è possibile votare... E'un emendamento. Sì, è possibile votare per parti separate. Si vota per parti separate, togliamo almeno l' ultima parte. A quel punto, va bene mantenerlo. PRESIDENTE. La parola alla Relatrice di maggioranza Seganti. SEGANTI, 5HODWULFH GL PDJJLRUDQ]D. Grazie, signor Presidente. Allora, favorevole all' emendamento numero 1. L' emendamento numero 2 è analogo all' 1, e quindi siamo anche favorevoli. Favorevole all' emendamento 2.1, a quello di pagina 3. Il 3.1 è identico al precedente. Favorevoli all' emendamento numero 4. Il numero 5 è analogo al 5.1. Favorevole all' emendamento numero 6. Per quanto riguarda l' emendamento numero 7 mi rimetto all' Aula: è quello degli elenchi a carico degli enti locali. Favorevole all' emendamento numero 8. Il 9 è ritirato. Sul 9.1, invito anch' io il consigliere Puiatti al ritiro. Favorevole al numero 10. Contraria al numero 11. Favorevole al numero 12. Contraria al numero 13. Favorevole al 14, al 15 e al 16. Relativamente al comma 7, noi siamo contrari all' emendamento 16.1; favorevoli all' emendamento 16.2, all' emendamento 17, e contrari, ovviamente, all' emendamento 18. Relativamente alle problematiche sollevate per la restituzione delle somme percepite dagli enti locali in fase anticipata all' entrata in vigore della presente norma, si ricorda che, in data 7 luglio 1997, la Regione autonoma del Trentino - Alto Adige aveva fatto un provvedimento analogo sul quale non ci sono stati rilievi da parte del Governo, e grazie al quale l' utenza che aveva pagato ha quindi trovato la possibilità di essere rimborsato. La formulazione che noi avevamo presentato in legge ricalcava esattamente la formulazione già approvata dal Governo in quella occasione, per cui noi siamo tranquilli che anche la prima formulazione non creava alcun problema. Tuttavia, proprio perché riteniamo illegittimo il compenso per l' autodichiarazione, pensiamo che vada portato, in qualche modo, rimedio a quanto tolto in maniera illegittima agli utenti. Ancora una specificazione per chi diceva che questo tipo di attività deve essere remunerato perché, altrimenti, sarà la Regione che dovrà remunerarlo: il fatto che le Province si accollino i costi delle autodichiarazioni - le 19 o le 20 mila lire - lo prevede la legge nazionale che ha dato queste competenze alle Province, sulla quale noi assolutamente nulla possiamo. Se perciò lo Stato dà delle competenze alle Province, ai Comuni, alle Regioni, è lo Stato stesso che deve quindi farsi carico degli oneri o in via diretta o in via indiretta, attraverso gli enti di ordine intermedio. Grazie. PRESIDENTE. La parola alla Giunta. ROMOLI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DO OLEUR IRQGLDULR DOOD VWDWLVWLFD SHU OD JHVWLRQH GHOOH EHQ]LQH D SUH]]R ULGRWWR. Emendamento di pagina 1: favorevole. Emendamento di pagina 2: invito al ritiro. Emendamento di pagina 2.1: favorevole. Emendamento di pagina 3: favorevole. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 25 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 Emendamento di pagina 3.1: è assorbito dal precedente. Emendamento di pagina 4: favorevole. Emendamento di pagina 5: lo ritengo assorbito dal precedente. Emendamento di pagina 5.1: favorevole. Emendamento di pagina 6: favorevole. Emendamento di pagina 7: contrario, cioè concordo con il consigliere Puiatti quando sostiene che gli enti, per affiggere atti sugli albi locali, abbiano già dei mezzi sufficienti a loro disposizione. Sull' 8, favorevole. Sul 9, invito il collega Asquini al ritiro. ,QWHUUX]LRQH*LjULWLUDWR Già ritirato. Emendamento di pagina 9.1: ritengo che sia assorbito dai seguenti. L' unico problema è quello del "titolo equipollente". Condivido che in una legge scrivere "titolo equipollente" sia una grave inesattezza, però anche vincolare al solo possesso dell' impianto può costituire dei rischi e delle... ,QWHUUX]LRQH E, lo so. E se uno l' ha perso... Comunque, su questo invito al ritiro. Favorevole all' emendamento di pagina 10. Emendamento di pagina 11: invito al ritiro. Emendamento di pagina 12: favorevole. Emendamento di pagina 13: no. Emendamento di pagina 14: favorevole. Emendamento di pagina 15: favorevole. Emendamento di pagina 16: favorevole. Emendamento 16.1: contrario. Emendamento di pagina 16.2: sono favorevole anche se non posso sottacere alcune perplessità che sono state sollevate. Comunque, ritengo che con questa legge si debba anche sanare delle irregolarità che sono state commesse in precedenza. Io ritengo che l' ultima dizione "non sono dovute" comporti che un eventuale rimborso possa avere luogo solo con i mezzi della giustizia ordinaria, certamente non in base a questa legge. Anche perché il collega Asquini ha chiesto la votazione per parti separate. Perciò, chi dissente può non approvare l' ultimo comma, cioè la locuzione “ i soggetti sono tenuti alla restituzione con proprio atto interno e fissano le modalità per tale procedura in modo tale che le richieste di rimborso siano prive di costi per gli utenti e abbiano rapida soddisfazione” . Anch' io, su questo mi dichiaro contrario. Credo di aver finito. ,QWHUUX]LRQH GL $VTXLQL PHWWHUH D YHUEDOH FKH YRWR GDOOD SRVWD]LRQH GL 6WDIILHUL SHUFKpOD PLDQRQIXQ]LRQD PRESIDENTE. Va bene. Quindi, a verbale che lei oggi è Staffieri... Allora, pongo in votazione l' emendamento di pagina 1. ( DSSURYDWR Quindi, a questo punto l' emendamento di pagina 2 e l' emendamento di pagina 2.1 sono decaduti. Pongo in votazione l' emendamento a pagina 3, a firma Asquini. ( DSSURYDWR L' emendamento di pagina 3.1 è considerato assorbito. Pongo in votazione l' emendamento a firma Molinaro di pagina 4. ( DSSURYDWR Quindi decadono gli emendamenti di pagina 5 e 5.1. Pongo in votazione l' emendamento di pagina 6 a firma Asquini. ( DSSURYDWR Pongo in votazione l' emendamento di pagina 7 a firma Molinaro. ( DSSURYDWR Pongo in votazione l' emendamento di pagina 8 del consigliere Molinaro. ( DSSURYDWR L' emendamento di pagina 9 è stato ritirato. Pongo in votazione l' emendamento di pagina 9.1 a firma Puiatti. 1RQqDSSURYDWR Pongo in votazione l' emendamento di pagina 10 a firma Asquini. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 26 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 ( DSSURYDWR Pongo in votazione l’emendamento di pagina 11 a firma Molinaro. 1RQqDSSURYDWR Pongo in votazione l’emendamento di pagina 12 a firma Asquini. ( DSSURYDWR Pongo in votazione l’emendamento di pagina 13 a firma Molinaro. 1RQqDSSURYDWR Pongo in votazione l’emendamento di pagina 14 a firma Asquini. ( DSSURYDWR Pongo in votazione l’emendamento di pagina 15 a firma Asquini. ( DSSURYDWR Pongo in votazione l’emendamento di pagina 16 a firma Asquini. ( DSSURYDWR Pongo in votazione l’emendamento di pagina 16.1 a firma Puiatti... 1RQqDSSURYDWR Pongo in votazione l’emendamento di pagina 16.2 a firma Asquini. ( DSSURYDWR ,QWHUUX]LRQH GHO 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D 3XLDWWL Sì. La prima parte fino a dove? Fino a "interessati"? PUIATTI, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Fino a dove abbiamo votato adesso il 16.2, ossia, fino a... PRESIDENTE. ..."interessati". PUIATTI, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Sì, "interessati", che va via. E quindi la parte: "i soggetti tenuti alla restituzione con proprio atto interno fissano le modalità per tale procedura, in modo tale che le richieste di rimborso siano prive di costi per gli utenti e abbiano rapida soddisfazione", ecco, quindi, questa dicitura che non ha nessun senso giuridico chiedo sia votata a parte e possibilmente espunta. L' Assessore Romoli si era espresso a favore ricordo - di questa eliminazione. &RQIXVLRQHLQ$XOD PRESIDENTE. Se cade la prima parte, salta anche la seconda. &RQIXVLRQHLQ$XOD Allora, porrò in votazione l' emendamento di pagina 17 per commi. Pongo in votazione la prima parte dell’ emendamento, fino alla parola "interessati". ( DSSURYDWR Pongo in votazione la seconda parte dell’ emendamento di pagina 17, cioè da "i soggetti". 1RQqDSSURYDWR L' emendamento di pagina 18 a firma Molinaro è decaduto. Passiamo ora alle dichiarazioni di voto prima della votazione finale. MOLINARO. Presidente e colleghi, pur avendo ancora due perplessità, in quanto ci sono due passaggi che noi avevamo sottolineato e che invece sono stati valutati in modo diverso, tanto che potrebbero costituire motivo di ulteriore rinvio, riconosciamo che sono stati fatti numerosi passi avanti rispetto al testo elaborato in Commissione, sul quale noi ci eravamo astenuti, e pertanto in questa sede voteremo a favore del provvedimento. PRESIDENTE. Pongo ai voti il disegno di legge nel suo complesso. ( DSSURYDWR Il Consiglio regionale approva a maggioranza il disegno di legge: “ Disposizioni $WWLFRQVLOLDUL - (55) 27 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 in materia di controllo degli impianti termici” , nel testo elaborato dalla I Commissione e con gli emendamenti apportati nel corso della discussione in Aula. ASQUINI. A pagina 12 c' è un errore nella dicitura tecnica. C' è scritto: “ la parola “ modalità” è sostituita con le parole “ tipologie ed entità” .” Si evince, però è scritto male per un errore di battitura. Chiedo quindi il coordinamento formale e l' urgenza. PRESIDENTE. Pongo, quindi, ai voti il coordinamento. ( DSSURYDWR Allora, il l' urgenza? Sì. consigliere Brussa chiede Bene, pongo in votazione l' urgenza. ( DSSURYDWD L’ urgenza è approvata con la prescritta maggioranza. $QQXQ]LRGLLQWHUURJD]LRQLGLLQWHUSHOODQ]H HGLPR]LRQH PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza la seguente interrogazione a risposta orale: Zorzini-Fontanelli: "Caso dell' arresto di Abdullah Ocalan" (130); le seguenti interrogazioni a risposta scritta: Molinaro ed altri: "Luoghi di esposizione a rischio e malattie professionali nel territorio regionale" (54) Serpi: "Baia di Sistiana" (55); le seguenti interpellanze: Sonego: "Su misure di finanza straordinaria per l' acquisto di un otoscopio" (92) Alzetta: "Sulla discarica di II categoria di tipo B ubicata in comune di Roveredo in Piano (PN)" (93); nonché la seguente mozione: Petris ed altri: "Sul caso Ocalan" (13). I relativi testi saranno riportati in allegato al presente resoconto. 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Poiché non ci sono state osservazioni sul processo verbale della seduta n. 53, del 16 febbraio 1999, lo stesso si intende approvato. 2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD PRESIDENTE. Comunico che il Consiglio è convocato per domattina, 18 febbraio 1999, alle ore 9.30, con il seguente ordine del giorno: 1. Seguito della discussione sul seguente disegno di legge: "Disposizioni in materia di aiuti ' de minimis' , di strutture ricettive turistiche, di edilizia sovvenzionata e di interventi nel settore agricolo" (31/2) (Relatori di maggioranza RitossaZoppolato) (Relatori di minoranza Puiatti-DegrassiMoretton) 2. Discussione sulla seguente proposta di legge: "Norme per il sostegno della cooperazione tramite la finanziaria FINRECO e per la disciplina dei fondi mutualistici ex articolo. 11 L. 31.1.1992, n. 59" (8) d' iniziativa dei consiglieri Moretton, Baiutti, Cruder, Gherghetta, Petris, Sonego (iscritta all' o.d.g. ai sensi dell' art. 37 del Regolamento) 3. Discussione sul seguente disegno di legge: "Nuove norme in materia di bilancio e di contabilità regionale e modifiche alla legge regionale 1 marzo 1988, n. 7" (34) (Relatori di maggioranza AsquiniBaiutti-Degrassi) (Relatori di minoranza Degano) 4. Discussione sulla seguente proposta di $WWLFRQVLOLDUL - (55) 28 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 legge: della provincia e modalità di elezione" (27) d' iniziativa dei consiglieri Molinaro, Gottardo, Brussa, Cruder, Degano, Moretton (iscritta all' o.d.g. ai sensi dell' art. 37 del Regolamento) 5. Discussione sulla seguente proposta di legge: "Il sistema delle autonomie nel FriuliVenezia Giulia" (28) d' iniziativa dei consiglieri Cruder, Gottardo, Brussa, Degano, Molinaro, Moretton (iscritta all' o.d.g. ai sensi dell' art. 37 del Regolamento) 6. Discussione incompatibilità regionali sulle situazioni di di alcuni consiglieri "Norme relative agli organi del comune e (Relatore Molinaro) 7. Discussione sul seguente disegno di legge: "Disposizioni di semplificazione amministrativa per il contenimento della spesa pubblica, connesse alla manovra finanziaria per l' anno 1999" (36) (Relatore di maggioranza Saro) (Relatori di minoranza Molinaro-BaiuttiDegrassi) Signori, vi ringrazio. Buona Quaresima! Dichiaro chiusa la seduta. /DVHGXWDWHUPLQDDOOHRUH $WWLFRQVLOLDUL - (55) 29 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 5HOD]LRQLVFULWWHDGLVHJQRGLOHJJH 5HOD]LRQHGHO5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D3XLDWWL VXOGLVHJQRGLOHJJHQ "Signor Presidente, Signori Consiglieri, il Disegno di Legge 31/4 trae origine dal dibattito svoltosi nella I^ Commissione consiliare sul cosiddetto Disegno di Legge "collegato" alla legge finanziaria per il 1999, ed è costituito dallo stralcio di un articolo approvato dalla Commissione stessa come riscrittura, a seguito dei rilievi del Governo, di un articolo già approvato dal Consiglio Regionale con la L.R. 13 del 1998. L' oggetto dell' articolo è dato dall' attuazione nel Friuli - Venezia Giulia dell' art. 16 della legge 10 del 1991, che prevede possibilità per le Regioni di emanare norme attuative della legge stessa, a seguito del verificarsi di una situazione assai diversificata di applicazione dell' articolo 31 della legge stessa da parte degli enti locali a ciò deputati dalla legge nazionale. Lo spettro va dalla mancata applicazione nella provincia di Pordenone, alla delega a società a prevalente partecipazione pubblica (comune di Trieste e provincia di Udine), alla stipula di convenzioni con le parti sociali nella provincia di Gorizia, da cui ne consegue in particolare un costo a carico degli utenti nella regione che risulta differenziato senza motivi tecnici od amministrativi fortemente motivati ed a cui, talvolta, non corrisponde un effettivo servizio di controllo consentito dalle disposizioni transitorie del DPR 412 del 1993. Al di là delle competenze derivanti dalla legge costituzionale 2 del 1993 alla nostra Regione in materia di ordinamento degli enti Locali il decreto legislativo 112 del marzo 1998 conferisce funzioni amministrative alle Regioni ed agli enti locali in materia di ricerca, produzione, trasporto e distribuzione di energia, ed in particolare l' art. 31 assegna alle Regioni funzioni "di coordinamento dei compiti attribuiti agli enti locali per l' attuazione del DPR 412 del 1993", nonché compiti di assistenza agli stessi anche al fine di riferire sullo stato d' attuazione del citato DPR nell' apposita Conferenza unificata. Da queste considerazioni muove la scrittura dell' articolo unico, che non dovrebbe quindi incontrare nuovi rilievi governativi, che prevede un apposito tavolo di coordinamento con le Province ed i Comuni indicati dalla legge 10 del 1991 e con le associazioni di categoria e dei consumatori coinvolte dalla materia dei controlli degli impianti termici. Viene inoltre individuato lo strumento della convenzione, già adottato o proposto in alcune parti del territorio regionale, come momento di concertazione delle modalità operative di cui quelle ritenute essenziali sono indicate nella legge stessa soprattutto ai fini di equiparazione di trattamento e costo, di calmiere del mercato, di soggetti e procedure per la formazione dei catasti. Viene infine fatta salva la validità delle verifiche sin qui effettuate con le diverse procedure adottate dagli enti locali. La Commissione ha approvato, inoltre, un emendamento che prevede il risarcimento agli utenti delle somme versate in relazione ad alcune di quelle procedure. Pur nel ristretto ambito operativo della presente legge si vuole sottolineare la positività che potrà derivare dalla piena operatività su tutto il territorio regionale dei controlli degli impianti con effetti sul versante del contenimento dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti. Altrettanto positivo appare il diretto coinvolgimento delle categorie professionalmente interessate e delle associazioni di consumatori ed utenti nella determinazione di procedure e costi di servizi alla comunità forniti da pubbliche amministrazioni anche attraverso proprie società, come elemento qualificante di una politica di coordinamento regionale dell' attività degli enti locali in questa campo destinato a crescere. Esprimendo l' auspicio infine che la Giunta regionale avvii la più articolata e complessa attuazione degli altri aspetti previsti dal D. Lgs. 112 non solo in campo energetico, si confida nell' approvazione da parte dell' Aula del $WWLFRQVLOLDUL - (55) 30 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 presente Disegno di Legge." 5HOD]LRQHGHO5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D5LWRVVD VXOGLVHJQRGLOHJJH "Signor Presidente, signori Consiglieri, il D.D.L. 31/4, disposizioni in materia di controlli degli impianti termici, seppur costituito da un articolo unico riveste un ruolo importante: <fa chiarezza in un settore dove tra norme nazionali ed interpretazioni locali si rischiava di creare una vera e propria babele>. In un territorio così ristretto come il F.V.G., ogni provincia o Ente Locale delegato aveva normato in modo autonomo e spesso anacronistico. Si imponeva, pertanto al legislatore regionale, l' attuazione di una procedura omogenea che mettesse fine alla Via Crucis dell' utente sballottato tra gli addetti manutenzione impianti, uffici di Comuni o Province, dichiarazioni di responsabilità, bollettino di conto corrente postale, quietanze, ecc. Tendere ad arrivare a definire una convenzione con gli installatori e addetti alla manutenzione degli impianti non può che essere ampiamente condivisa. Così come il rimborso d' ufficio di somme percepite, sia direttamente quanto indirettamente attraverso organismi esterni fino all' entrata in vigore della presente legge. Fa specie poi, e questo va segnalato che, ad esempio la provincia di Gorizia, sulla dichiarazione dell' utente (atto di notorietà) abbia preteso che questo fosse soggetto al pagamento di un bollo di lire 20.000, quando invece, ai sensi del D.P.R dd. 26 ottobre 1972, n. 642 all. B: TABELLA atti, documenti e registri esenti dall' imposta di bollo in modo assoluto, risultava esservi l' esenzione (vedasi specificatamente l' art. 14 comma 2 di detta tabella B dei D.P.R. 642/72). Oppure, vedasi importi nettamente differenziati qualora si raffronti quanto ha pagato l' utente a Trieste, in provincia di Gorizia o in provincia di Udine per il rispetto delle norme della L.10191 e L.112198. In base a queste considerazioni si confida sul voto positivo dell' aula a questo provvedimento." 5HOD]LRQHGHOOD5HODWULFHGLPDJJLRUDQ]D 6HJDQWLVXOGLVHJQRGLOHJJHQ "Signor Presidente, Signori Consiglieri, il presente disegno di legge, costituito da un unico articolo riportante la rubrica: <Controlli degli impianti termici>, deriva dalla esigenza di disciplinare in modo univoco le procedure di controllo in materia di esercizio e manutenzione degli impianti tecnici previsti dalla normativa nazionale vigente, legge 9 gennaio 1991, n. 10, nonché dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, concernente il conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n.59 (legge <Bassanini>) . Esso discende dallo stralcio del disegno di legge n. 31/2, redatto in seno alla I commissione consiliare permanente integrata, riguardante interventi in materia di turismo, edilizia, agricoltura. Sostanzialmente si prevede l' istituzione di un <tavolo di coordinamento> con gli enti locali interessati dal controllo degli impianti termici, presso l' Ufficio di Piano e disciplina altresì la partecipazione degli altri organismi coinvolti, nonché le modalità di esecuzione dei controlli. Tali modalità costituiranno l' articolato di apposite convenzioni da stipularsi fra le Province, i grossi comuni e le associazioni di categoria. Si prevede inoltre un periodo transitorio, in attesa della completa operatività dell' A.R.P.A., nell' ambito del quale gli Enti competenti ai controlli in parola, dovranno adeguarsi alla disciplina prevista dal documento legislativo che qui si presenta. " 5HOD]LRQHGHO5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D$VTXLQL VXOGLVHJQRGLOHJJHQ $WWLFRQVLOLDUL - (55) 31 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 "Signor Presidente, signori consiglieri, la I Commissione ha licenziato il testo relativo alla norma per la regolamentazione dei controlli sugli impianti termici. Dal punto di vista formale si tratta di un disegno di legge <stralciato> da un collegato alla finanziaria 1999 al fine di assegnare un iter istituzionale autonomo vista la particolare delicatezza della materia. Di questa norma si è a lungo parlato in Consiglio: si tratta infatti di un argomento già presente nel ddl 297/3 licenziato nella VII legislatura ed eccepito dal Governo centrale in alcune materie (fra cui questa). In sede di riesame del ddl 297/3 (ora legge 13/1998) si valutò di creare un iter a parte per le norme che potevano rallentare il corso di un provvedimento complesso e importante e, senza addentrarmi negli ulteriori passaggi tecnici, ci troviamo ora a esaminare questa delicata materia. Va comunque sottolineato che, nei lavori preparatori della commissione, vi sono state anche audizioni delle associazioni di categoria interessate alla questione. La norma è di per sé semplice: chiarisce che la nostra Regione, competente in materia, determina che i controlli agli impianti termici devono essere effettuati da personale specializzato, e soprattutto che non possono essere previsti oneri a carico dei cittadini per il semplice <accatastamento> degli impianti posseduti. Un ulteriore punto sottolinea, inoltre, che il controllo deve essere di tipo documentale, escludendo in questo modo l' ipotesi che personale privo di specifiche qualifiche giuridiche e/o istituzionali si possa in qualche modo ritenere autorizzato ad accedere al privato domicilio dei cittadini, tutelato fra l' altro da apposita norma costituzionale (l' art. 14). L' ultimo comma introduce l' obbligo, per gli enti che avessero <inventato> uno specifico balzello, di restituire quanto percepito dai cittadini che, in perfetta buona fede, ritenevano necessario il versamento per il semplice accatastamento degli impianti. In questo modo si intende porre fine alla confusione ingenerata dalla richiesta di una modesta somma <obbligatoria> a tutti i possessori di impianti termici, giustificata in maniera poco chiara dai soggetti richiedenti, e soprattutto non prevista esplicitamente in alcuna legge. Appare quindi evidente che, al di là del (molto negativo) parere di merito sul reperimento di fondi, tale richiesta contravviene al disposto dell' art. 23 della Costituzione. Con questa norma, pertanto, si ribadisce sia la gratuità degli <accatastamenti>, sia la necessità che quanto imposto ai cittadini in assenza di specifica norma di legge deve essere restituito. Si auspica, visto l' interesse della materia e la necessità di chiarezza, l' approvazione dei testo con le sole modifiche migliorative che non dovessero mutare Inefficacia sostanziale della legge." 5HOD]LRQHGHO5HODWRUHGLPLQRUDQ]D0ROLQDUR VXOGLVHJQRGLOHJJHQ "Signor Presidente, egregi Colleghi, la considerazione dell' articolo unico costituente il provvedimento 31/4 non può prescindere dalla breve analisi della sua genesi di formazione. La norma, in origine con una formulazione diversa, era contenuta come articolo 16 nel disegno di legge n. 297/3, approvato dal Consiglio regionale il 30 aprile 1998. La stessa era stata oggetto di rilievo governativo (comunicazione del Commissario di Governo prot. n. 19/2-5621/98 del 10 luglio 1998) del seguente tenore: <l' articolo 16, dettando norme in materia di controlli di impianti termici, si pone in contrasto con la disciplina di cui all' articolo 16 della legge 9 gennaio 1991, n. 10, che assegna alla Province poteri e competenze in materia, nonché con il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 12, che assegna alle Regioni solo funzioni di coordinamento degli enti locali in relazione al controllo degli impianti termici affidato alle Province>. Tale rilievo è stato ritenuto dall' Aula fondato, contrariamente a quanto proposto dalla competente V Commissione permanente e, pertanto, nel corso del riesame del provvedimento è stato stralciato l' articolo, con il contestuale suo rinvio all' esame della I Commissione permanente. Per una più puntuale conoscenza della problematica, la Commissione ha ritenuto di svolgere, nel mese di novembre, una udienza $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (55) 32 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 conoscitiva con i rappresentanti di alcune categorie professionali interessate. Durante l’esame dello stralcio del <collegato> alla Finanziaria 1999 (n. 31/3), l' articolo unico qui considerato è stato riproposto mediante emendamento e, per decisione della Commissione, collocato in un provvedimento a se stante. Premesso l' iter procedurale di formazione della norma, peraltro condivisibile nella sua finalità e largamente attesa come momento di chiarezza, è necessario verificare se la stessa, nella sua formulazione attuale possa superare il sopra richiamato rilievo governativo. Rispetto al testo precedentemente approvato dal Consiglio regionale, l' articolo unico è sicuramente innovativo per la parte relativa al comma 2 (istituzione del tavolo di coordinamento regionale), ai commi 3 e 4 (stipula convenzioni tra Province e Comuni e associazioni di categoria e dei consumatori), al comma 6, ultimo periodo (effettuazione dei controlli senza accesso al domicilio dei cittadini), e al comma 7 (obbligo di rimborso d' ufficio delle somme percepite). In linea generale, per il suo contenuto, l' articolo precisa e rafforza il ruolo della Regione, in linea con le competenze ad essa attribuite dalla vigente legislazione nazionale e con la potestà legislativa primaria della Regione. Pertanto il rilievo governativo del luglio 1998 parrebbe, per il profilo della competenza regionale, superato. Tuttavia, le innovazioni introdotte evidenziano alcune incongruenze che possono ingenerare nuovi e diversi rilievi governativi ed effetti conseguenti all' applicazione non in linea con la generale ed irrinunciabile esigenza di semplificazione delle procedure. Tra questi, in particolare: a) obblighi attribuiti agli enti locali che comportano spesa, peraltro senza l' individuazione dei mezzi a copertura (v. comma 4, lettera b), pubblicità a carico degli enti locali degli elenchi degli installatori e manutentori aderenti alle convenzioni; v. comma 7, obbligo di rimborso d' ufficio delle somme percepite), che potrebbero configurare una violazione della sfera delle competenze degli enti locali, essendo le stesse norme cogenti; b) il divieto assoluto di accesso al domicilio dei cittadini per il controllo degli impianti installati in abitazioni (v. comma 6, ultimo periodo) che, per la disposizione cogente e per la sua statuizione letterale, parrebbe in contrasto con la legislazione nazionale di settore vigente, di obbligato riferimento. Infatti, la fattispecie normativa sembra di generale applicazione e quindi in contrasto con l' articolo 33, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, ed inoltre la <documentazione equivalente> al libretto d' impianto non è prevista dal DPR 26 agosto 1993, n. 412. Si auspica pertanto che il provvedimento possa essere tempestivamente approvato dall' Aula con il miglioramento del testo nelle parti di possibile contrasto con la legislazione di settore." ,QWHUURJD]LRQLLQWHUSHOODQ]HHPR]LRQHDQQXQ]LDWH ,QWHUURJD]LRQHDULVSRVWDRUDOH che in quel paese è in vigore la pena di morte; "Appreso che la drammatica odissea del Presidente del PKK Abdullah Ocalan si è conclusa con la sua cattura da parte degli agenti turchi ed il suo trasferimento nelle carceri di Ankara; si interroga il Presidente della Giunta regionale che il governo turco ha preannunciato che Ocalan verrà immediatamente processato per i crimini di cui è accusato; per sapere quali iniziative intenda prendere nei confronti dei Governo nazionale perché si attivi immediatamente anche in seno agli organismi della Comunità europea, per tutelare l' incolumità di Ocalan, perché il processo avvenga nel rispetto di tutte le garanzie $WWLFRQVLOLDUL - (55) 33 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 difensive, magari anche con la presenza di osservatori internazionali e comunque perché le autorità turche siano sollecitate ad un impegno a non applicare in caso di condanna la pena capitale. L' intera comunità europea non può, per l' ennesima volta, subire l' umiliazione che la politica americana, ribadendo la sua supremazia nello scacchiere mediterraneo, le vuole infliggere. Nella fattispecie, giusto e doveroso che i popoli d' Europa e i suoi organismi internazionali istituzionali prendano posizione su questioni importanti e drammatiche che concernono la salvaguardia della democrazia, dei diritti civili ed umani del popolo curdo, che trovano in Abdullah Ocalan come suo primo difensore, ed è altrettanto giusto che la nostra regione, speciale e di confine prenda posizione." (130) "Zorzini-Fontanelli" ,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDVFULWWD "I sottoscritti Consiglieri regionali, premesso che nell' ambito del territorio regionale viene evidenziato un costante incremento degli infortuni sul lavoro, ma scarsa considerazione è riservata all' evoluzione delle malattie professionali che comunque trovano origine nelle condizioni dei luoghi di lavoro; atteso che non esiste ancora un censimento riconosciuto delle condizioni di rischio esistenti nei luoghi di lavoro e che tale situazione incide anche nell' eventuale intervento risarcitorio dell' INAIL che, conseguentemente, considera l' inesistenza di malattie professionali per inesistenza delle esposizioni a rischio; ritenuto, peraltro, che per la generale finalità di assicurare la tutela della salute di tutti i cittadini, anche nelle diverse situazioni lavorative, devono essere considerate le reali situazioni e che quindi ogni procedura che non consente tale considerazione deve essere superata senza indugio, muovendo da una puntuale conoscenza; interrogano il Presidente della Giunta regionale per sapere: a) quale sia la situazione delle malattie professionali annualmente denunciate nel territorio regionale ed epidemiologicamente classificate; b) quale sia l' evidenza nota in ordine alla esposizione dei rischi connessi con tale situazione; c) quale considerazione abbia tale situazione da parte dell' INAIL ed in particolare quante siano le istanze definite negativamente; d) se e quali azioni l' Amministrazione regionale intenda promuovere ed attuare, anche indirettamente, per assicurare la tutela della salute nei luoghi di lavoro." (54) "Molinaro-Brussa-Cruder-Degano-Moretton" "Il sottoscritto Consigliere regionale, premesso che in data 24 dicembre 1998 e 17 febbraio 1999 il settimanale "IL BORGHESE" ha pubblicato due inquietanti dossier riguardanti il comprensorio della Baia di Sistiana in cui si sollevano pesanti sospetti anche nei confronti dell' operato di pubblici amministratori regionali, sia pure non meglio identificati; preso atto che nei dossiers sopra citati viene sostenuto che finanziamenti regionali per circa 350 miliardi sono stati erogati a società che, dopo averli incassati, sono state dichiarate tutte fallite (Sistiana Cave, Sistiana Golfo, Sistiana Mare, Gefi, Ediltur, Fintour, Finsepol) col risultato di aver creato un non indifferente danno alle casse della Regione, stante l' inesistenza di realizzazioni; atteso che in quasi tutte le società precitate figura comparire tale sig. Ivano Fari e che si asserisce che il predetto goda di ampie "entrature"; considerato che il settimanale in questione indica anche pesanti responsabilità (se non addirittura connivenze colpevoli) da parte degli amministratori del Comune di Duino Aurisina oltreché degli uffici tavolari e catastali; $WWLFRQVLOLDUL - (55) 34 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 rilevata infine, l’ampia risonanza - locale e nazionale - che detti articoli hanno suscitato e che rischiano di compromettere definitivamente la riqualificazione del sito della Baia di Sistiana; interroga il Presidente della Giunta per sapere: 1) se alle società "Sistiana Cave", "Sistiana Golfo", "Sistiana Mare", "Gefi", “ Ediltur” , "Fintour" e "Finsepol" siano stati erogati - negli anni passati - contributi e/o finanziamenti; ,QWHUSHOODQ]H "Il sottoscritto Consigliere regionale, premesso che in questi giorni uno dei presidi decentrati della guardia medica della Azienda sanitaria del Pordenonese è stato interpellato per una visita pediatrica, notturna e urgente, in relazione ad un sospetto otite; a) a quale titolo e a quanto essi siano ammontati; che il medico del servizio notturno ha risposto che per il problema ipotizzato la guardia medica non sarebbe stata nella condizione di fare una diagnosi poiché non dotata di otoscopio (una specie di piccola torcia elettrica che illumina l' interno dell' orecchio); b) se gli stessi fossero garantiti da apposite fidejussioni bancarie e/o assicurative, o in quale altra forma; che il sanitario in questione ha sottolineato che il banale strumento in oggetto è stato più volte richiesto ma mai fornito; 3) se la Regione sia rientrata in possesso del denaro erogato mediante escussione delle fidejussioni o in altra maniera; che a seguito di tutto ciò il bambino interessato è dovuto ricorrere a servizi ospedalieri perché i servizi territoriali non erano in grado di fornire prestazioni banalissime; 2) in caso affermativo: 4) in caso negativo per quali motivi; 5) quali ipoteche - e per quale ammontare risultino accese sulle P.T. e/o sulle p.c. ricomprese nell' ambito dei terreni ricadenti all' interno del comprensorio della Baia di Sistiana; 6) quali iniziative intenda porre in essere, da un lato, per tutelare l' immagine della Regione e dall' altro, per smentire - in maniera altrettanto documentale ed argomentata - le affermazioni contenute negli articoli di cui in premessa e che paiono essere particolarmente convincenti; 7) quale ruolo riveste - nella società SS. Gervasio e Protasio - il signor Ivano Fari e quali incarichi abbia ricoperto nelle società citate sub 1), sempre che il predetto sia la medesima persona e non un semplice omonimo; 8) se, infine, la SS. Gervasio e Protasio abbia avanzato richiesta - o abbia ottenuto finanziamenti e/o contributi regionali ed in caso affermativo per quali importi e a quale titolo." (55) "Serpi" interpella il Presidente regionale per sapere: della Giunta se allo scopo di dotare la guardia medica di Pordenone di un otoscopio non ritenga utile assegnare all' azienda sanitaria territoriale un finanziamento straordinario ad hoc o, in subordine, se non ritenga di ricorrere a qualche altro metodo (lotteria di beneficenza, raccolta di fondi in piazza, donazione di qualche banca, regalo di qualche ditta di strumenti medici, sottoscrizione tra gli utenti della guardia medica, aumento del prezzo della benzina, addizionale IRPEF) per dotare i servizi territoriali di tale strumento di routine. Chiede risposta orale nel corso della prima seduta utile del Consiglio regionale." (92) "Sonego" “ Il sottoscritto Consigliere regionale, premesso che in data 26.06.1988, con decreto autorizzativo a firma dell' allora assessore ai LL.PP. veniva approvato il $WWLFRQVLOLDUL - (55) 35 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 progetto a firma Mer.Fin s.r.l. di Trieste per la realizzazione di una discarica di II categoria di tipo B ubicata in comune di Roveredo in Piano (Pn); verificato che tale autorizzazione, relativamente al primo lotto, indicava la ditta ECOFIN quale esecutrice dei lavori e la ditta Progetto Ambiente come gestore della discarica; constatato che in data 11/10/1988, a firma dell' allora Assessore regionale all’ ambiente, il citato decreto veniva annullato e che, a seguito del ricorso al TAR ed al Consiglio di Stato il decreto di annullamento veniva definitivamente annullato (1993); constatato altresì che in quella data e fino al 1997 nulla si è mosso in esecuzione al decreto autorizzativo citato; verificata inoltre l' espressa volontà dell' A.C. di Roveredo in Piano, supportata da manifestazioni di volontà popolare di non accogliere nel proprio territorio un impianto con queste caratteristiche (nota del Sindaco del 11/12/1997 e odg di quel Consiglio comunale del 02.05.1998); letta la nota del Ministero dell' Ambiente inviata agli Uffici di questa Regione in data 17.08.1998 dove si invitava la Regione stessa ad applicare le riserve previste dall' atto autorizzativo che permetterebbe di sospendere o revocare il provvedimento in presenza di modificazioni intervenute; avuta notizia di una nuova richiesta di annullamento del provvedimento da parte del Sindaco di Roveredo in Piano accompagnata da una nota tecnica a firma di un professionista: dell' autorizzazione - appalto; c) se non ritengano di dare una rapida risposta a quell' Amministrazione comunale ed ai molti cittadini di quel comune molto attenti a questo ed agli altri problemi inerenti all' attuazione del Piano Provinciale di smaltimento dei rifiuti." (93) "Alzetta" 0R]LRQH “ Il Consiglio regionale, atteso che l' arresto di Ocalan ha suscitato contrastanti sentimenti tra l' opinione pubblica, sia per il modo in cui questo è avvenuto, sia e soprattutto perché con questo atto si vuole mettere a tacere uno dei simboli riconosciuti del popolo curdo; considerato che non si può rimanere insensibili alle manifestazioni che questo popolo sta ponendo in essere in tutta Europa per la libertà del suo leader; constatato che sulla vicenda Ocalan l' Unione Europea ha tenuto un atteggiamento inadeguato rispetto alla sorte dell' uomo Ocalan ed alla giusta causa autonomista e di riconoscimento dei diritti del popolo curdo; ritenuto doveroso esprimere solidarietà al popolo curdo affinché quanto prima venga affermato il diritto ad essere riconosciuto come tale nonché una forte preoccupazione per la sorte di Ocalan; FA VOTI sentita l' audizione che in IV Commissione ha fatto il Sindaco di Roveredo in Piano, affinché l' Europa assuma una posizione chiara per il riconoscimento del popolo curdo e dei suoi diritti; interroga il Presidente della Giunta e l' Assessore delegato all' Ambiente ESPRIME PREOCCUPAZIONE a) quali iniziative siano state intraprese dopo l' audizione in Commissione del 18.11.1998; per la sorte di Ocalan a cui deve essere garantito un processo equo nel rispetto di diritti umani in un paese, la Turchia che ha comunque formalmente chiesto l' adesione alla Unione Europea; b) se non ritengano di accogliere l' invito ad emettere un documento di revoca definitiva IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE a farsi portavoce nei confronti del Ministero per sapere: $WWLFRQVLOLDUL - (55) 36 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 17 FEBBRAIO 1999 degli Esteri dei sentimenti e delle volontà del Consiglio." (13) "Petris-Fontanelli-Zorzini-GherghettaTravanut-Londero"