Revisione del testo:
il controllo delle riprese anaforiche
Fogliato Silvia – Iannacci Paola - Puglia Andrea
Titolo del percorso
Autori
Destinatari
Lingue coinvolte
Livello QCER
Dominio
Tipologia testi
Tema
Focus processi /livelli
comprensione-riscrittura
Prerequisiti
Durata
Descrizione
Parole chiave
Finalità/ Obiettivi
trasversali/ Obiettivi
Scrittura e revisione: catene anaforiche e coesione
Fogliato Silvia, Iannacci Paola, Puglia Andrea
Docenti di lettere
Studenti della secondaria I ° (in particolare 2^ e 3^) e biennio, in
particolare studenti di madre lingua e studenti stranieri che abbiano
raggiunto il livello A2
L1
Secondaria I ° A1 A2 B1
Biennio B2
Dominio personale
Dominio educativo
Testi letterari e giornalistici graduati per complessità
Testi scritti dagli alunni di diversa lunghezza.
Tipologia: in prevalenza testi espositivi e narrativi
Un fenomeno linguistico importante per la comprensione del testo e
per la scrittura: le catene anaforiche
Il percorso si concentra sui processi di comprensione e produzione di
testi coesi, chiari, privi di ambiguità, pragmaticamente accettabili e
corretti.
Livelli di comprensione: lessicale, sintattico, semantico e testuale
(livelli 2-3 OCSE-PISA per la secondaria di I °, 3-4 per il biennio)
Processi: ricostruzione delle relazioni semantiche e concettuali tra gli
elementi del testo, inferenze, attivazione di script, uso di schemi,
riscrittura, riconoscimento degli errori e autocorrezione
- saper leggere globalmente
- saper leggere analiticamente
- avere capacità di inferenza
- avere abilità spaziali (schematizzazione)
- sapere usare un programma di videoscrittura
- distinguere le parti variabili del discorso
- saper pianificare un messaggio
18/20 ore nella secondaria di 1° grado e 10 ore nel biennio
Il lavoro proposto consiste in una serie di esercizi graduati che
dovrebbe portare gli studenti della scuola secondaria di I ° e del
biennio a prendere consapevolezza che per costruire un testo chiaro e
corretto è necessario controllare i legami di coreferenza che
permettono al lettore la ricostruzione immediata del significato.
Anafora – catena anaforica – ripresa anaforica – catafora
La finalità prima del lavoro è offrire gli strumenti ai docenti per
approfondire il fenomeno linguistico dell’anafora. Il percorso può
anche diventare modello per affrontare con gli studenti questo ed
altri fenomeni importanti per la stesura del testo come deissi, tempi
verbali, connettivi….
Obiettivi specifici: riconoscere gli elementi strutturali di un testo
coeso
Articolazione
contenuti/sequenze
didattiche
Tipologia Attività
Valutazione
Scelte metodologiche - Cfr
Materiali POSEIDON
Saper ricostruire gli elementi di una catena anaforica
Saper utilizzare il tipo di richiamo anaforico più adatto al contesto
testuale, all’argomento, al destinatario
Saper correggere ambiguità e errori di ripresa anaforica
- Attività introduttive alla nozione di catena anaforica
- Attività di riconoscimento dei tipi di ripresa (lessicale e
grammaticale)
- Attività di consolidamento e di rinforzo
- Produzione di testi con utilizzo consapevole delle riprese
- Attività di metacognizione con riflessione sui testi propri
Esercizi individuali o a coppie
Riconoscimento di strutture testuali
Schematizzazione degli elementi individuati
Riscrittura di testi
Scrittura di testi creativi
Uso di programmi di videoscrittura per evidenziare, schematizzare,
trasformare testi, progettare, scrivere e correggere un testo
Produzione di un testo coerente e coeso con il supporto di una griglia
da utilizzare come facilitatore in fase di stesura e come scheda di
valutazione del processo /prodotto
Il percorso si inserisce come espansione e approfondimento dei
materiali Poseidon relativi alla scheda di Annarosa Guerriero sulla
Didattica della scrittura.
I punti di connessione.
• Complessità della scrittura e necessità della scomposizione in
sottoprocessi
•
•
•
•
Supporto / Formato ed
erogazione
Grandezza in Kb
Requisiti tecnici
Individuazione di aspetti del curricolo da sviluppare in continuità tra
scuola secondaria di primo grado e biennio;
Scelta delle due strategie fondamentali di insegnamento / apprendimento:
l’utilizzo di una didattica esplicita che sceglie, nell’articolazione del
processo di scrittura, la fase della produzione e della revisione;
Attenzione alla maggiore leggibilità e comprensibilità dei testi propri ed
altrui (vedi scheda di Ambel), alla consapevolezza del controllo delle
diverse modalità di coesione;
Espansioni verso l’approfondimento di altri fenomeni linguistici con le
stesse modalità di lavoro (connettivi, deisssi, tempo e aspetto verbale, il
concetto di numero e genere, le concordanze…), il coinvolgimento degli
insegnanti di lingua straniera per favorire una didattica plurilingue,
interventi analitici
laboratoriali sui processi di apprendimento
dell’italiano come L2.
Si può pensare di lasciare tutto in ppt, oppure di trasformare il
materiale in html e farlo diventare consultabile come una pagina di
internet con i link vari ecc.
[da decidere]
Da definire alla fine del lavoro
Laboratorio di informatica
Programmi di videoscrittura (Office o software libero)
PERCHÉ UN PERCORSO SULL’ANAFORA?
L’anafora è una risorsa fondamentale per la coesione testuale ed è decisiva sia per la comprensione
sia per la produzione di un testo chiaro, scorrevole, privo di ambiguità. Lo scarso controllo di questo
mezzo coesivo pregiudica quindi una piena padronanza della competenza testuale.
I testi degli studenti mostrano frequenti punti critici rispetto a tale risorsa: pronomi o ellissi privi di
antecedente ricostruibile; frequenti ripetizioni, per lo più da attribuire a limitata disponibilità lessicale, a
scrittura poco sorvegliata e a mancata revisione; uso poco consapevole dei sostituenti necessari alla tenuta
del testo sul piano della coesione.
Il percorso intende dunque offrire strumenti ai docenti per approfondire il fenomeno linguistico
dell’anafora e intende mostrare un modello per affrontare con gli studenti questo ed altri fenomeni
importanti per la coesione testuale (es. deissi, tempi verbali, connettivi).
Più in particolare il percorso parte da una messa a fuoco del fenomeno linguistico dell’anafora per una
prima comprensione generale e per il riconoscimento della funzione dell’anafora nella tessitura del
discorso. Indica poi i diversi modi per riprendere un elemento / una frase / un testo e mostra una
rappresentazione grafica delle relazioni anaforiche, proponendo delle esercitazioni per il dominio dello
strumento [cfr. R. Simone (1990)]. Le attività prevedono inoltre il rinforzo e la sistemazione delle
competenze acquisite; la riscrittura e la produzione di testi con uso di riprese anaforiche; la scrittura e
analisi di propri testi; il confronto dei testi corretti in classe e l’individuazione degli errori o delle possibili
ambiguità
Accompagnano il percorso momenti di metacognizione per acquisire consapevolezza nell’uso
dell’anafora in fase di scrittura e di revisione.
Obiettivi specifici del percorso
riconoscere gli elementi strutturali di un testo coeso
saper ricostruire gli elementi di una catena anaforica
saper utilizzare il tipo di richiamo anaforico più adatto al contesto testuale, all’argomento, al
destinatario
saper correggere ambiguità ed errori di ripresa anaforica
Destinatari
Il percorso è rivolto ad una classe di scuola media (è stato provato a partire da una prima media,
ripreso e sistematizzato in seconda e terza) e continua nel biennio. Destinatari sono alunni di lingua
italiana, ma anche alunni stranieri (italiano L2). Il lavoro e i materiali sono gli stessi, cambiano soltanto
alcuni obiettivi specifici relativi al lessico, per la padronanza del quale è previsto un ampliamento nel
percorso.
In termini di orari annuali il percorso prevede 18/20 ore (media), 10 ore (biennio) ed esercitazioni
mirate di rinforzo a casa.
Le attività proposte per la media potranno facilmente essere rielaborate per il biennio e viceversa,
utilizzando i seguenti criteri:
- distanza: tanto più un’anafora è vicina all’antecedente, tanto più è facile da riconoscere e produrre;
- complessità: è più facile riconoscere e produrre un’anafora che rimanda a un singolo termine
piuttosto che a una porzione di testo;
- difficoltà globale del testo (argomento, registro, struttura sintattica, lessico, rimandi
encicopedici…)
L’anafora
L’anafora è un’espressione linguistica che fa riferimento a un’entità
introdotta precedentemente (referente) da un’altra espressione (antecedente).
Un esempio
Giuha aveva una vicina di casa anziana che possedeva un capretto denutrito, deperito e
deturpato. Un giorno lo voleva vendere a Giuha, ma lui aveva rifiutato di comprarlo.
La vecchia tornò a proporre il capretto a Giuha e ripeté questa proposta numerose volte, poiché
aveva un enorme bisogno di denaro.
Giuha aveva pietà di lei, se ne andò meditando un modo per vendere il capretto ad un prezzo
tale da soddisfare la sua necessità.
Il giorno seguente, Giuha tornò dalla vecchia e disse: "Domani vai al mercato e porta con te il
capretto per venderlo".
La vecchia gli disse: "Hai un compratore per lui?"
(da Giuha e il capretto costoso, http://www.arab.it/favole/giuha capretto costoso.htm)
Mezzi anaforici
Ripetizione (ricorrenza): Giuha aveva una vicina di casa anziana che possedeva un capretto
denutrito,deperito e deturpato. Un giorno lo voleva vendere a Giuha
Ripetizione parziale: La vecchia tornò a proporre il capretto a Giuha e ripeté questa proposta
numerose volte
Sostituente lessicale: Giuha aveva una vicina di casa anziana […]. La vecchia tornò a proporre il
capretto a Giuha e ripeté questa proposta numerose volte
Sostituente pronominale: Giuha aveva una vicina di casa anziana che possedeva un capretto […]
lo voleva vendere
Ellissi: Giuha aveva una vicina di casa anziana che possedeva un capretto denutrito,deperito e
deturpato. Un giorno Ø lo voleva vendere a Giuha
ATTIVITA’
Fase 1 - Approccio al fenomeno
Chi ha paura delle parole? Lettura della definizione da dizionari
ANAFORA Æ
A. (anà = di nuovo, phérein = portare ) procedimento per cui, all’interno di uno stesso testo, si rimanda ad
un elemento già menzionato. Per esempio in Paola, la vedo ogni giorno, il pronome la è anaforico
rispetto al sostantivo Paola; si contrappone a catafora. (DISC, Giunti editore)
B. il riferirsi di una parola, solitamente un pronome, a una o più parole precedenti (De Mauro, Il
dizionario della lingua italiana, Paravia)
Fase 2 - Riconoscimento della funzione dell’anafora nella tessitura del discorso
Riconoscere all’interno di un periodo i riferimenti anaforici pronominali, le ellissi, i sinonimi, gli
iperonimi e gli incapsulatori
Intuirne la funzione nel testo
Il punto di partenza è costituito da enunciati, per passare a testi brevi e
semplici
media Fin dai primi lavori il testo – anche se semplice – costituisce il punto
partenza, nell’obiettivo di far cogliere la dimensione testuale del
fenomeno anaforico
biennio Esercitazioni (scuola media)
Si propongono alcuni esercizi, sul cui modello l’insegnante potrà creare (o fare creare dagli studenti)
ulteriori materiali
Esercizio 1: funzione anaforica del pronome
Sottolinea i pronomi e collegali all’elemento della frase a cui si riferiscono
La gita ad Arezzo è piaciuta ai ragazzi e li ha molto interessati.
Il medico che cura gli anziani si chiama geriatra.
Domani ci sarà il saggio di Francesca e lo andremo a vedere.
Ha visto la partita e l’ha commentata con i suoi compagni.
Gli studenti, le cui valutazioni sono insufficienti, rifaranno il compito domani.
Esercizio 2: individuazione di ellissi
Inserisci il simbolo Ø, quando c’è un elemento sottinteso = ellissi.
Il cinghiale vide il cacciatore e si rifugiò nel bosco.
Il bambino si addormentò guardando la televisione.
Il paesaggio dell’isola era splendido e attirava molti turisti.
Quell’uomo ha avuto un incidente mentre andava al lavoro.
Il giudice dubitava della sincerità dell’imputato e richiese nuove prove.
Esercizio 3: sostituzioni lessicali
Sostituisci le parole sottolineate con un sinonimo o un iperonimo.
Il leone vive nella savana. Il leone caccia le gazzelle.
Lo Stradivari è un famoso violino. Questo violino deve il suo nome al suo costruttore.
La casa di quell’uomo è diventata un rudere. Quella casa è stata distrutta da un terremoto.
Esercizio 4: sostituenti di parti di testo
Trova l’incapsulatore che sostituisca la frase precedente.
In classe sono avvenuti episodi di vandalismo. …………... provocò la reazione della presidenza.
Nel luglio del ’69 il primo uomo arrivò sulla Luna. ………..… aprì la strada ad altre numerose missioni
spaziali.
Esercitazioni (biennio)
Esercizio 1 – Riconoscimento delle riprese anaforiche di un singolo antecedente (capocatena)
Evidenzia tutte le espressioni che si riferiscono al Re Sole, come ti mostra l’esempio.
Esercizio 2 – Riconoscimento di alcune tipologie di ripresa anaforica
Ripeti l’esercizio evidenziando con un colore diverso le espressioni che si riferiscono al Re Sole in moda
da distinguere:
- ripetizioni
- sinonimi e perifrasi
- pronomi
Storia del Re Sole
Filastrocche di poche parole
dove si parla del Re Sole.
Sulla Francia egli regnò
sessant'anni e ancora un po'..
Nel palazzo di Parigi
stava spesso il gran Luigi.
Se non c'era, non si sbaglia:
è un segno che stava invece a Versaglia.
Stesse qui o stessa là,
in campagna o in città,
stesse in guerra oppure a caccia
non si lavò mai la faccia.
Un batuffolo di cotone
gli faceva da acqua e sapone:
intorno agli occhi sul nasetto
glielo passava il suo paggetto,
e in baleno era fatta così
la pulizia del Re Louis.
Era il Re Sole, e certo brillava
di luce propria... ma non si lavava
perché non aveva una mamma o una zia
che ogni mattina, con energia,
gli ficcassero la capoccia
dentro una vasca o sotto la doccia.
Storia del Re Sole, La torta in cielo http://www.indire.it/Rodari/studio/index.htm
Esercizio 3: Ripresa tramite iperonimi
Completa le frasi con l’iperonimo (termine di significato più generale) che si riferisce all’antecedente
evidenziato.
Nel Settecento molti riformatori sociali furono affascinati da api e formiche. Infatti questi ____________
danno vita a società articolate e complesse.
Gisella posteggiò l’automobile in cortile, poi dopo essere scesa dal ____________, aprì il baule per
prendere la sporta con la spesa.
Socrate bevve la cicuta, poi, continuò a conversare serenamente con amici e discepoli fino a quando il
____________ non iniziò a far sentire i suoi effetti.
Esercizio 4: Individuazione di sostituenti pronominali
Sottolinea in due colori diversi i pronomi, gli aggettivi possessivi e dimostrativi che si riferiscono al primo
e al secondo bambino.
Due templi Zen avevano ciascuno un bambino che era il prediletto tra tutti. Ogni mattina uno di questi
bambini, andando a comprare le verdure, incontrava l'altro per la strada. "Dove vai?" domandò il primo.
"Vado dove vanno i miei piedi" rispose l'altro. Questa risposta lasciò confuso il primo bambino, che andò
a chiedere aiuto al suo maestro. "Quando domattina incontrerai quel bambino" gli disse l'insegnante "fagli
la stessa domanda. Lui ti darà la stessa risposta, e allora tu domandagli: "Fa' conto di non avere i piedi:
dove vai, in quel caso?". Questo lo sistemerà. La mattina dopo i bambini si incontrarono di nuovo. "Dove
vai?" domandò il primo bambino. "Vado dove soffia il vento" rispose l'altro. Anche stavolta il piccolo
rimase sconcertato, e andò a raccontare al maestro la propria sconfitta. "E tu domandagli dove va se non
c'è vento" gli consigliò il maestro. Il giorno dopo i ragazzi si incontrarono per la terza volta. "Dove vai ?"
domandò il primo bambino. "Vado al mercato a comprare le verdure" rispose l'altro.
http://www.arteraku.it/pagine/buddismo_storie_zen.asp
Esercizio 5: Individuazione di ellissi
Un elemento già nominato può essere lasciato sottinteso se chi legge può individuarlo con facilità. Questa
anafora “invisibile” si chiama ellissi.
Inserisci il simbolo Ø quando nel testo c’è un’ellissi.
Melchiorre veniva a Borgo a passare i settembri. Ø Sedeva al tavolino del caffè, vestito di bianco, e si
faceva chiamare signor ingegnere. Studiava agronomia ina un città in cui si andava in treno e non salutava
nessuno per primo. Ma i suoi studia andavano a rotoli perché detestava l’agronomia. Di tutte le materie
aveva preso passione solo a una, negletta e quasi derisa dai più brillanti,la botanica, che si era messo a
studiare non passione maniacale.
A. Tabucchi, Piazza Italia, Feltrinelli
Esercizio 6: Individuazione delle porzioni testuali riprese da incapsulatori
Talvolta l’anafora non sostituisce una singola parola, ma un’intera porzione di testo. Questo tipo di
sostituente anaforico è detto incapsulatore.
Trova e sottolinea le parti di testo riprese dai tre incapsulatori evidenziati.
Per fronteggiare il problema della sovrappopolazione e della fame, nel 1953 l’India avviò un programma
di pianificazione familiare. Nel 1970 stanziò a questo fine l’1% del bilancio nazionale, anche se questo
stanziamento fu il più alto mai effettuato, in realtà corrispondeva a circa 10 centesimi attuali per cittadino,
risultato inefficace per gran parte degli abitanti. Il governo indiano tentò misure più severe, tra cui la
minaccia di licenziamento per gli impiegati pubblici con più di due figli e l’adozione di un programma
rivolto alla sterilizzazione maschile. La risposta della popolazione a queste scelte politiche fu negativa, e
nel 1977 cadde il governo.
De Marchi, Ferrara, Dottori, Kyoto, vol. A, p. 156
Metacognizione (scuola media e biennio)
A che serve la ripresa anaforica?
Discussione a partire da un testo semplificato e ridondante.
Raccolta delle osservazioni più interessanti e utili ai fini del percorso.
Esempio di testo per l’attività metacognitiva
Proviamo?
Tutti sappiamo che alcuni cani posseggono un olfatto finissimo e per mezzo di esso riescono a inseguire la
preda.
Ma molti altri animali posseggono un olfatto altrettanto formidabile.
Il senso dell'olfatto orienta gli animali e permette loro di allontanarsi per molti chilometri dalla tana e
ritornarvi. Teniamo conto che un'impronta può lasciare dietro di sé circa 250 miliardi di particelle odorose prodotte
dal sudore. Ecco perché cani e gatti, allontanati dalle loro case, sanno ritornare, grazie al loro sviluppatissimo
olfatto.
Questo ci spiega anche perché i cani poliziotto riescono ad essere di valido aiuto nella ricerca di persone o di
sostanze (per esempio droghe).
Ogni animale cerca di limitare e difendere il suo territorio mediante l'emissione di orina. Gli altri animali
riconoscono con il fiuto se un'area è libera o se appartiene a qualcun altro, e si regolano di conseguenza.
Il
linguaggio
degli
odori
è
importante
specialmente
per
gli
insetti
sociali.
Formiche, api e termiti secernono, grazie a ghiandole specializzate, delle sostanze chimiche dette ferormoni, che
permettono loro di esprimere decine di messaggi diversi.
Il salmone adulto, grazie al suo eccezionale olfatto riesce a raggiungere il fiume dove era nato, per
riprodurvisi e poi morire.
I cinque sensi, Scuola G. Marconi, Conegliano, http://www.tmn.it/nadal/ipertxt.htmProvisam
La catafora
Nella catafora, il sostituente ( di solito un pronome) si riferisce a un antecedente non
ancora nominato nel discorso:
‘Se ne vendono milioni di tazze ogni giorno, tutti lo amano, molti non ne possono fare a
meno: il caffè è la bevanda nazionale.’
La catafora può generare problemi di comprensione.
Meno frequente dell’anafora, è tuttavia abbastanza comune in alcuni tipi di testo:
pubblicità, articoli giornalistici.
CATAFORA Æ
Lettura della definizione da dizionari
A. Procedimento mediante il quale un’espressione pronominale si riferisce a qualcosa che segue (es.:
lo so che sei qui) (DISC, Giunti editore)
B. Il riferirsi di una parola, solitamente un pronome, a una o più parole seguenti (es.: lo hai
visto il film?) (De Mauro, Il dizionario della lingua italiana, Paravia)
Riformulazione della definizione in termini adatti al livello dei ragazzi
Attività collettiva in classe
Ogni concetto acquisito diventa patrimonio di tutti, riferimento enciclopedico comune.
ATTIVITA’
Ma dov’è finito il capocatena? – La catafora ovvero Il gioco degli indovinelli
Lo avevano incontrato lo scorso anno per la prima volta; Ø era alto, muscoloso, le braccia sembravano
rami, capaci di stringere e rassicurare. Non lo avevamo mai visto all’opera, ma adesso quella bambina
gridava e agitava le mani, saliva e scendeva, ora affiorando ora sparendo sopra le onde e lui, con poche
bracciate vigorose, la raggiunse e mostrò la tutta sua bravura di bagnino.
Attività sulla catafora: proposta di indovinelli e scrittura creativa
• Con le catafore puoi giocare agli indovinelli. Trova l’antecedente della catena cataforica.
• Scrivi un indovinello: attenzione, deve contenere almeno un pronome, un’ellissi e un sostituente
lessicale.
• Se sei proprio bravo, scrivilo in rima!
Pelosetta e verdolina
Ø è un’erbetta birichina.
Se la sfiori con la mano
si gonfia e ti gratti invano.
Se m’ascolti, non toccarla mica
Non Ø è un rovo, è un’ _______
Fase 3 - Padronanza dei diversi mezzi di ripresa anaforica
• Comprendere il funzionamento dei meccanismi anaforici
• Essere consapevoli del loro diverso grado di esplicitezza e trasparenza
Il rinforzo cognitivo avviene attraverso l’uso di strumenti grafici
La riflessione si concentra su tre punti problematici:
le diverse funzioni della ripetizione,
la coreferenza,
l’ambiguità
Fase 4 - Acquisizione dello strumento grafico
Proviamo insieme
• Un giorno il Formichiere vide un grosso topo che si rifugiò in una buca oscura e Ø subito si lanciò
su di lui.
ELEMENTI
CAPOCATENA A
CAPOCATENA B
ANELLO 1
IL FORMICHIERE
UN TOPO
ANELLO 2
Ø
CHE
LUI
Si propongono alcuni esercizi, sul cui modello l’insegnante potrà creare (o fare creare dagli studenti)
ulteriori materiali (scuola media)
Esercizio 1- Riconoscere e rappresentare le catene anaforiche
Luca aveva appena finito la scuola ed Ø era molto contento. Il ragazzo era sicuro che questa non gli
sarebbe mancata.
ELEMENTI
CAPOCATENA A CAPOCATENA B
ANELLO 1
Luca
La scuola
ANELLO 2
Ø
questa
ANELLO 3
Il ragazzo
ANELLO 4
gli
Proviamo insieme
Esercizio 2: Riconoscere le catene anaforiche
Un giorno nel castello di Fiabilandia il re chiamò il maestro di palazzo e gli Ø comandò di Ø
andare a cercare una sposa degna del suo figliolo.
- La fanciulla deve essere buona quanto bella perché il mio erede dovrà avere un valido aiuto
accanto a sé nel Ø governare quando non Ø ci sarò più.- Ø disse.
Il fidato ministro assolse con intelligenza il compito affidatogli e Ø scelse una ragazza bella e
buona anche se povera che si dimostrò una saggia regina.
Tabella
ELEMENTI
CAPOCATENA A CAPOCATENA B CAPOCATENA C CAPOCATENA D
ANELLO 1
re
maestro di palazzo figliolo
sposa
ANELLO 2
Ø
gli
erede
fanciulla
ANELLO 3
suo
Ø
sé
valido aiuto
ANELLO 4
mio
Ø
ф
ragazza
ANELLO 5
Ø
fidato ministro
ANELLO 6 /7
gli / Ø
il compito = incapsulatore
che
saggia regina
Prova da solo
Esercizio 3: fai lo schema con gli elementi, le catene e gli anelli a questi collegati.
La cornacchia ladra
Un fatto molto divertente è successo in un paese delle Marche. Il fornaio del paese ha una cornacchia.
La cornacchia non vive in gabbia, ma vola libera per il paese. Un giorno la cornacchia è entrata attraverso
una finestra aperta nell’appartamento del veterinario, che è il medico degli animali. Su un mobile c’era
una busta con dentro molti soldi. I soldi erano della suocera del veterinario. La cornacchia ha visto la
busta, ha preso la busta ed è volata sul tetto della casa di fronte. La suocera del veterinario è corsa sotto la
casa di fronte con molte persone per fra scendere la cornacchia dal tetto. Sono arrivati anche i carabinieri,
ma la cornacchia non si muoveva dal tetto. Ad un certo punto la cornacchia ha aperto la busta e ha
cominciato a buttare tutti i soldi giù dal tetto. La cornacchia prendeva i soldi a uno a uno e lasciava cade
per terra tutti i soldi. L’avventura è finita bene: la suocera del veterinario ha raccolto i suoi soldi e la
cornacchia ha ripreso a svolazzare libera per il paese.
La cornacchia ladra. Guida per gli insegnanti al testo di facile lettura a cura di M. T. Tiraboschi, (1994) Tecnodid, Napoli
Metacognizione
Questionario
• Il testo che hai appena letto è molto semplice e facile da capire. E’ adatto a ragazzi della tua età o a
bambini?
• Che cosa lo rende così facile?
• Di che cosa ti accorgi subito in questo testo? Quali sono le sue caratteristiche?
• Come poteresti modificarlo per renderlo adatto a un ragazzo più grande?
• Riscrivi il testo modificandolo nel modo opportuno.
Funzioni della ripetizione
La ripetizione, cioè la ripresa pura e semplice dell’antecedente, è la modalità anaforici maggiormente
esplicita e trasparente; un testo con molte ripetizioni tuttavia, se acquista in chiarezza, perde in
scorrevolezza. La tradizione retorica italiana (diversamente si comporta il mondo anglosassone) condanna
la ripetizione, che tuttavia può essere motivata da precise scelte comunicative.
- Nell’oralità colma i vuoti d’attenzione dell’ascoltatore.
‐ Richiede minor sforzo cognitivo da parte del lettore ed è adatta a testi semplificati (es. per
bambini, per stranieri)
‐ Mette in evidenza le idee chiave del testo e la progressione tematica
‐ E’ utilizzato come espediente retorico (enfasi / insistenza)
‐ Ma usata fuori luogo è indizio di scarsa progettazione del testo e di lessico limitato
ATTIVITA’
Attività 1. Analisi di un testo giornalistico: ripetizione di parole chiave e progressione tematica di un
testo (biennio)
Leggi il seguente articolo giornalistico, che sintetizza i risultati di un’inchiesta tra i giovani romani e
svolgi le attività.
Evidenzia con colori diversi le parole ripetute nel testo: tralascia le parole funzionali (articoli,
preposizioni, congiunzioni); considera invece come ripetizioni parole derivate dalla stessa radice (facile,
facilitare, facilità).
- Qual è l’argomento generale del testo?
- Quali sono le parole ricorrenti nel primo capoverso? Quale aspetto specifico dell’argomento viene
trattato?
- Quali sono le parole ricorrenti nel secondo capoverso? Quale aspetto specifico dell’argomento viene
trattato?
- Quali sono le parole ricorrenti nel terzo capoverso? Quale aspetto specifico dell’argomento viene
trattato?
- Quali sono le parole ricorrenti nel quarto capoverso? Quale aspetto specifico dell’argomento viene
trattato?
Per comodità dei docenti, si fornisce l’esercizio già svolto.
I giovani romani consumano il doppio di quanto posseggono: a fronte dei 130 euro mensili di
reddito dichiarati in media dagli intervistati, i consumi che ciascuno di essi sostiene ammontano a
225,50 euro. Al primo posto si trovano le spese per abbigliamento e accessori (57,50 euro mensili),
che superano notevolmente tutte le altre voci; è infatti pari a quasi la metà della precedente (30,50
euro) la spesa mensile per ristorazione (bar, pizzeria, fast food, ristoranti), seguita dalla spese
destinate alla comunicazione (22 euro mensili), in particolare per le schede e gli abbonamenti del
telefono cellulare; seguono quelle destinate alla pratica sportiva (20,50 euro) e quelle destinate ai
cosiddetti “vizi” (tabacco, sostanze proibite, 17 euro mensili). Una cifra analoga (16,50 euro) è
inoltre spesa dai giovani per trasporti, cui seguono le spese per le cure del corpo/estetica (15 euro).
In coda alla graduatoria si trovano tutte le voci di spesa destinate a informazione, cultura e
spettacolo; per gli spettacoli i giovani spendono infatti in media 13,50 euro mensili, per la musica
12,50 e per informazione e cultura appena 9,50 euro. Valori più bassi si registrano soltanto per i
videogames (5,50 euro) e per scommesse e lotterie (2,50 euro).
Il primo oggetto-simbolo che i giovani romani acquistano è il telefono cellulare: in media ciascun
giovane ne acquista uno ogni anno e mezzo (1,6 ogni tre anni). Al secondo posto tra gli oggetti “di
culto”, ad elevato valore simbolico tra i giovani, sono gli occhiali da sole: il tempo di ricambio si
attesta sull’anno e mezzo. Il lettore cd portatile e il computer, che la maggior parte degli intervistati
ha acquistato negli ultimi tre anni (8 su dieci il primo e 7 su 10 il secondo) evidenziano un turn over
molto più lento.
Sono 6 su 10 i giovani romani che evidenziano un atteggiamento di forte propensione ad acquistare
“capi firmati”: il 48,9% acquista prevalentemente capi firmati e il 13% li acquista esclusivamente.
Sono i ragazzi ad indicare, in misura assai superiore alle loro coetanee (20,5% a fronte di un ben più
esiguo 5,1%) di acquistare esclusivamente capi griffati/firmati e, ancora i maschi, rispondono con
maggiore frequenza (53,8% rispetto al 43,7% delle ragazze) di acquistare prevalentemente capi
firmati. Coerentemente, tra le ragazze la tendenza all’acquisto prevalente di capi non firmati risulta
di quasi tre volte superiore (33,7% contro il 13,3%) a quella dei loro coetanei, così come quella di
un acquisto bilanciato di abiti con e senza logo (12,9% tra le prime contro il 7,4% dei secondi).
Il 60,9% di giovani dichiara di non consumare interamente il denaro di cui dispone. Sono
soprattutto le ragazze a risparmiare (il 62,6% rispetto al 59,3% dei coetanei) e i giovani della fascia
15-17 anni (63,9% rispetto al 57,9% tra i giovani della fascia 18-20 anni). Soltanto 4 giovani su 10
(il 39,6% del campione) ha avviato un rapporto con un istituto bancario attraverso un libretto di
risparmio (20,8%), un conto corrente (18,2%) o, più raramente, investimenti (1,6%); quindi la
maggior parte dei giovani intervistati (complessivamente il 54,4%) dichiara di non depositare i
propri risparmi in banca ma, più semplicemente, di tenerli in casa (24,7%), di affidarli ad un
familiare (14,6%) o di portarli costantemente con sé (9,2%). Cassetti e armadi, vasi e barattoli, ma
anche il tradizionale materasso, divengono dunque i principali luoghi in cui i giovani conservano il
denaro risparmiato: luoghi, questi, che i giovani reputano sicuri.
[Indagine Eures, 2003]
Attività 2: Ripetizione espressiva nel testo letterario
Nel brano, tratto da un racconto, c’è una parola più volte ripetuta: trovala.
Quale effetto vuole ottenere la scrittrice insistendo su questo termine?
Secondo te, l’oggetto materiale di cui si ripete insistentemente il nome può avere un valore simbolico?
Ora siamo davanti alla porta. La durata degli oggetti materiali comincia a stupirmi. E’ la stessa porta –
quella attraverso cui entravo, uscivo, anno dopo anno, con addosso i miei vestiti di tutti i giorni o in varie
tenute o travestimenti, senza pensare affatto che un giorno sarei stata davanti a questa mia medesima porta
con la mia sorellina dai capelli grigi. Ma tutte le porte usate raramente sono porte che conducono
nell’aldilà
M. Atwood, Disordine morale, Ponte alle Grazie
Attività 3: uso retorico della ripetizione nei testi persuasivi
Leggi il brano tratto da un volantino. Sottolinea le parole e le espressioni ripetute.
Quale effetto, secondo te, vuole ottenere chi scrive? Quali concetti ti sono rimasti più impressi alla fine
della lettura? Perché?
Ogni giorno, in molti paesi del mondo, il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza della propria persona è
violato, calpestato, negato. Ogni giorno, nel mondo, uomini, donne e bambini vengono imprigionati,
torturati, uccisi solo perché hanno opinioni sbagliate, perché sono nati nel posto sbagliato, o appartengono
alla razza sbagliata, alla religione sbagliata.
La coreferenza anaforica
Per richiamare un antecedente si usano anche espressioni che non sono sinonimi in senso stretto: Es. Alla
stazione ci porta Luigi. Mio fratello, tanto, lavora da quelle parti.
Le espressioni Luigi e mio fratello hanno lo stesso referente (una persona che ha nome Luigi ed è mio
fratello). L’anafora si basa sulla coreferenza (antecedente e anafora con referente comune).
La coreferenza anaforica: problemi cognitivi e testuali
La presenza in un testo di espressione anaforiche basate sulla coreferenza crea problemi di comprensione.
Spesso si basa su conoscenze enciclopediche, in mancanza delle quali il lettore non riesce a recuperare
l’antecedente. Es. Dante Alighieri / l’autore della Commedia / il sommo poeta / l’amante di Beatrice / il
ghibellin fuggiasco.
Vale la pena affrontare il fenomeno:
- per aumentare la consapevolezza degli studenti in fase di lettura
- per scrivere testi specifici (la coreferenza anaforica è tipica dei testi specialistici, anche nel giornalismo,
es. sport)
Un gioco per sdrammatizzare. Uno, nessuno, centomila ovvero I mille volti di Marco
Esercizi per il biennio
Esercizio 1 Ciascuno di noi, a seconda delle situazioni e degli interlocutori può essere chiamato in molti
modi diversi. Ecco quello che capita a Marco.
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Di se stesso Marco dice: Marco sono io.
La mamma di Marco dice: Marco è mio figlio.
La sorella dice: Marco è mio fratello.
Il papà (quando è arrabbiato) dice: Tuo figlio ne ha combinata una delle sue!
Per la segreteria della scuola è Rossi Marco, studente della V F.
La professoressa di educazione fisica dice di lui: Rossi è il mio studente migliore.
La professoressa di matematica (ahimé) invece dice: Quell’asino di Rossi di matematica non sa
proprio niente.
Nella scuola lo conoscono come il capitano della squadra di pallacanestro.
Da qualche settimana è anche il capocannoniere del torneo tra le scuole della città.
Per Ernesto Marco è “il mio compagno di banco”.
Lisa dice di lui alle sue amiche: “Quel tipo simpatico della V F”.
Continua tu: in quanti altri modi potrebbe essere chiamato Marco?
Esercizio 2
Attività di produzione guidata: una storia su Marco
Adesso scrivi una storia su Marco, cercando di riferirti a lui in tutti i modi diversi che hai scoperto.
Questo è l’inizio della storia, continua tu.
Stavolta Marco è davvero nei guai. Com’è possibile che proprio lui, il capitano della squadra
di basket, il giocatore dal tiro infallibile, abbia distrutto con una pallonata assassina una
vetrata della palestra?
“Per me, quel birbante l’ha fatto apposta” pensa tra sé la professoressa di educazione fisica
mentre si precipita in segreteria. “Per favore, telefoni ai genitori di Rossi della V F e li
convochi immediatamente”.
Come andrà a finire? Riuscirà Marco a discolparsi?
Metacognizione
Quali difficoltà nascono dalla coreferenza anaforica?
Quali conoscenze (enciclopedia) vengono presupposte nel destinatario?
Discussione a partire da brani di manuali scolastici
Esempio di testo con rinvii a enciclopedia
Appena divenuto console Ottaviano fece abrogare l’amnistia decretata nei confronti dei cesaricidi; in
questo modo dimostrava chiaramente di voler portare avanti la vendetta contro gli assassini del patrigno.
Quindi fece riabilitare Antonio, che era stato dichiarato dal Senato “nemico dello Stato”. Era un segnale di
riavvicinamento: Ottaviano sapeva do aver bisogno dell’appoggio di Antonio e Lepido per sconfiggere
Bruto e Cassio, che si stavano riarmando in Oriente.
Frugoni, Magnetto, Corso di storia antica e medioevale, Zanichelli
Un’attività sull’ambiguità di pronomi e ellissi
Si è un gatto siamese, un animale dall’aspetto dolce e bellissimo; ma dove passa lui lascia una desolazione
degna del ciclone Katrina. Quando lo guardi, assume un’aria innocente, ma appena gli volti le spalle si
arrampica sulle tende, sradica le piante del salotto, manda in mille pezzi la statuetta dono di zia Teodora.
Chi è il colpevole di tutte queste malefatte? La risposta è facile: c’è un solo indiziato, un solo capacatena,
un unico antecedente: il gatto siamese Si.
Purtroppo le cose si complicano: se c’è Si, ci sarà anche Am, il suo gemello identico e indistinguibile.
Si e Am sono una coppia di gatti siamesi, animali dall’aspetto dolce e bellissimo; ma dove passano
lasciano una desolazione degna del ciclone Katrina. Quando lo guardi, Si assume un’aria innocente, ma
intanto alle tue spalle Am si arrampica sulle tende; al rumore di stoffa lacerata, ti volti e Si ne approfitta
per sradicare le piante del salotto; non hai fatto in tempo a sgridarlo che un guizzo azzurro (Si o Am?)
manda in mille pezzi la statuetta dono di zia Teodora.
La situazione si è fatta difficile, ma grazie alla ripetizione siamo quasi sicuri da aver trovato il colpevole
(= l’antecedente) di ogni malefatta.
Vediamo che succede se sostituiamo i nomi degli indiziati con pronomi e ellissi
Si e Am sono una coppia di gatti siamesi, animali dall’aspetto dolce e bellissimo; ma dove passano
lasciano una desolazione degna del ciclone Katrina. Quando lo guardi, lui assume un’aria innocente, ma
intanto alle tue spalle lui si arrampica sulle tende; al rumore di stoffa lacerata, ti volti e lui ne approfitta
per sradicare le piante del salotto; non hai fatto in tempo a sgridarlo che un guizzo azzurro (lui o lui?)
manda in mille pezzi la statuetta dono di zia Teodora.
Aiuto! Chiamate Sherlock Holmes: questi
indiziati sono troppo uguali!
Ed ecco la soluzione di Sherlock Holmes
Si e Am sono una coppia di gatti siamesi, animali dall’aspetto dolce e bellissimo; ma dove passano
lasciano una desolazione degna del ciclone Katrina. Quando guardi il primo, assume un’aria innocente,
ma intanto alle tue spalle il secondo si arrampica sulle tende; al rumore di stoffa lacerata, ti volti e l’altro
ne approfitta per sradicare le piante del salotto; non hai fatto in tempo a sgridarlo che un guizzo azzurro
(quale dei due?) manda in mille pezzi la statuetta dono di zia Teodora.
Come ha fatto Sherlock Holmes a risolvere il caso? Quali pronomi ha usato per eliminare le ambiguità?
Ma alla fine Si e Am hanno sconfitto anche il grande detective: per scoprire chi ha rotto la statuetta
chiameremo la scientifica.
Fase 5 - Rinforzo e sistemazione delle conoscenze / competenze
Esercizi di rinforzo per favorire il riconoscimento e la classificazione delle scelte anaforiche
possibili.
Metacognizione
In classe si confrontano le osservazioni, si discute e si sceglie un testo che presenti una buona varietà di
riprese anaforiche, da usare per la prossima fase.
Esercizi per il riconoscimento di pronomi, ellissi, sinonimi, iperonimi, perifrasi, incapsulatori
Esercizio 1: rinforzo del riconoscimento
Cerchia il capo catena delle seguenti frasi e collegalo al/i suo/suoi riferimento/i anaforico/i.
1. Ho consegnato il compito a Maria e le ho mostrato i suoi errori. Ne ha preso visione e li ha corretti.
2. Marco, correndo in auto, ha messo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi amici, un bene assai
prezioso.
3. Il libro scritto da Baricco ci è piaciuto molto e lo abbiamo prestato ai nostri compagni. E’ un romanzo
veramente interessante.
4. Avete rotto un vetro con il pallone: questo vi costerà caro.
5. Il risultato dell’esame di Lucia è stato soddisfacente e glielo abbiamo comunicato subito.
6. Il cacciatore scorse la volpe e la inseguì nel folto della macchia, poi mirò e la uccise.
7. Abbiamo iniziato un discorso che si è rivelato molto interessante.
8. La bicicletta che mi hai regalato ha qualche problema, per questo andrò dal meccanico.
9. C’era una volta un re che abitava in un bel castello. Un giorno il sovrano volle dare una festa e invitò
nella reggia tutti i suoi sudditi.
L’abbigliamento di quel ragazzo è molto trasandato, infatti, i suoi vestiti sono logori e sporchi.
11. Nel bosco abbiamo raccolto molti mirtilli, i frutti erano maturi e succosi.
12. Nel mondo non c’è pace, ci sono ancora molte guerre dimenticate; un di queste è il conflitto che c’è
nel Darfur.
13. Non abbiamo approvato la bravata che ha fatto quel ragazzo, ma il fatto non costituisce reato.
14. Abbiamo raccolto in quel prato margherite, non ti scordar di me e ranuncoli: in quel fazzoletto d’erba
ci sono solo fiori modesti ma molto belli.
15. Nella cartella di un alunno ci devono essere i libri, i quaderni, l’astuccio; insomma tutto l’occorrente
per le attività scolastiche.
16. La contessa era vestita molto elegantemente; portava al collo una collana di diamanti e ai polsi molti
braccialetti d’oro; i suoi gioielli attirarono l’attenzione di un ladro che la derubò.
17. Un’aquila volava a larghi giri sopra la valle; ad un certo punto il rapace vide un agnellino, fece una
picchiata sopra la bestiola, l’afferrò con gli artigli e se la portò nel nido.
18. Il cassiere della banca contò il denaro che il cliente stava versandogli. Osservò bene le banconote e si
accorse che i soldi erano falsi.
19. Un grave terremoto ha sconvolto una parte della Cina: il sisma ha provocato morti e distruzione nel
paese più popoloso del mondo.
20.Quei pennarelli, con cui abbiamo fatto la maggior parte dei disegni, si sono ormai consumati.
Esercizio 2: classificazione e rappresentazione grafica
Classifica i diversi riferimenti anaforici e inseriscili nella tabella.
Numero pronomi
frasi
ellissi
iperonimi
sinonimi
perifrasi
incapsulatori
1
2
3
4
5
6
Fase 6 - riscrittura e produzione di testi con riprese anaforiche
•
•
•
Valutare in termini di chiarezza, scorrevolezza, efficacia testi contenenti riprese anaforiche
Riscrivere usando mezzi anaforici alternativi
Scrivere brevi testi utilizzando in modo consapevole l’anafora
• Esempio attività di riconoscimento e riscrittura (scuola media)
• Esempio attività di manipolazione e riscrittura (biennio)
Analisi guidata (scuola media)
Testo base
La cornacchia ladra
Un fatto molto divertente è successo in un paese delle Marche. Il fornaio del paese ha una
cornacchia. La cornacchia non vive in gabbia, ma Ø vola libera per il paese. Un giorno la cornacchia è
entrata attraverso una finestra aperta nell’appartamento del veterinario, che è il medico degli animali.
Su un mobile c’era una busta con dentro molti soldi. I soldi erano della suocera del veterinario. La
cornacchia ha visto la busta, Ø ha preso la busta ed Ø è volata sul tetto della casa di fronte. La suocera
del veterinario è corsa sotto la casa di fronte con molte persone per far scendere la cornacchia dal tetto.
Sono arrivati anche i carabinieri, ma la cornacchia non si muoveva dal tetto. Ad un certo punto la
cornacchia ha aperto la busta e Ø ha cominciato a buttare tutti i soldi giù dal tetto. La cornacchia
prendeva i soldi a uno a uno e Ø lasciava cadere per terra tutti i soldi. L’avventura è finita bene: la
suocera del veterinario ha raccolto i suoi soldi e la cornacchia ha ripreso a svolazzare libera per il paese.
Riscrittura collettiva (scuola media)
Metacognizione
Quali cambiamenti sono stati fatti?
Eliminazione delle ripetizioni
Come?
Cancellazione, sostituzione
Completa la tabella delle catene anaforiche
ELEMENTI
CAPOCAT
ENA A
CAPOCAT
ENA B
CAPOCAT
ENA C
CAPOCAT
ENA D
CAPOCAT
ENA E
CAPOCAT
ENA F
INCAPSU
LATORI
Anello
La cornac chia
che
Ø Nero pennuto
Il volatile
Ø / Ø la
Ø Ø La ladruncola
La cornac chia
Il paese
Il veterinario
La suocera
I soldi
La busta
Il fatto
posto
veterinario
La signora Ø La suocera
che
Le monete
le
‐ nte
L’involucro
L’
L’avventura
Il fatto
L’avventura
suo
La suocera
La signora Ø La suocera
suo
tutte
una
Il denaro
I soldi
che
Le monete
La busta
La suocera
le
Anello
Anello
Anello
Anello
Anello
Anello
Anello
Anello
Anello
Anello
Note
Attività di manipolazione e riscrittura (biennio)
Agli studenti è fornito un testo “manipolato” in cui l’antecedente è sempre espresso da ripetizioni
Gli studenti riscrivono il testo con le seguenti indicazioni
- Il tuo obiettivo è rendere il testo scorrevole senza perdere in chiarezza.
- Puoi unire frasi (ad es. con pronomi relativi, subordinate, coordinate).
- Per non interrompere la catena anaforica, puoi anche trasformare le frasi attive in passive.
- Puoi trasformare le subordinate esplicite in implicite (o viceversa).
- Il tuo criterio di scelta è la leggerezza: preferisci l’ellissi al pronome (2 punti), pronome e
incapsulatori a sostituenti lessicali (1,5 punti); sinonimi e perifrasi valgono 1 punto. Ma attento: un’ellissi
o un pronome ambiguo o con antecedente non recuperabile ti farà perdere 3 punti.
Un esempio di testo manipolato
Lo squattrinato e intraprendente guascone d’Artagnan si reca a Parigi per mettersi al servizio di re
Luigi XIII. D’Artagnan porta con sé una lettera di presentazione del padre. La lettera è indirizzata al
signore di Tréville, capitano del corpo dei moschettieri. Proprio nel palazzo di Tréville, D’Artagnan
fa la rocambolesca conoscenza di Athos, Porthos e Aramis, i più celebri moschettieri di Luigi XIII. In
pochi minuti Athos, Porthos e Aramis, Athos all’insaputa di Portos e Aramis e viceversa, sfidano a
duello D’Artagnan. Mentre D’Artagnan sta per battersi a turno con Athos, Porthos e Aramis,
intervengono le guardie del cardinale Richelieu. Le guardie dichiarano in arresto D’Artagna, Athos,
Porthos, Aramis in quanto i duelli sono stati proibiti. Athos, Porthos e Aramis e D’Artagnan si
lanciano insieme sulle guardie a spada sguainata ed Athos, Porthos e Aramis e D’Artagnan escono
vittoriosi dal sanguinoso scontro. Poco tempo dopo il signore di Tréville e Athos, Porthos e Aramis
vengono convocati a corte di Luigi XIII. Luigi XIII anziché rimproverare Athos, Porthos e Aramis
perché Athos, Porthos e Aramis hanno disobbedito alle leggi, si complimenta con Athos, Porthos e
Aramis.
Nella complessa situazione politica francese il cardinale Richelieu è schierato apertamente con Luigi
XIII, mentre il cardinale Richelieu non ama per nulla la regina Anna d'Austria, perché la regina è
imparentata con famiglie. Queste famiglie rappresentano un pericolo per la Francia. Di Anna
d’Austria si è innamorato il duca di Buckingha. L’amore di Buckingam è un amore folle. Questo
amore non può essere apertamente ricambiato senza che l’amore desti scandalo. La regina vuole
convincere Buckingham affinché Buckingam torni in Inghilterra, la regina regala a Buckingham
dodici puntali di diamanti, ricevuti in dono dal Luigi XIII. Ma Richelieu trama nell’ombra e
Richelieu propone a Luigi XIII che Luigi XIII organizzi un gran ballo di corte. “Quale occasione
migliore perché la regina possa sfoggiare i puntali di diamante? Questi puntali sono stati regali dal
voi, Luigi XIII, alla regina i puntali dimante” chiede Rihelieu, sicuro che Richelieu di mettere in
difficoltà la sovrana. Luigi XIII accetta la proposta e per la regina è assolutamente necessario
recuperare in tempi brevi il dono fatto al duca di Buckingham.
Adattato da: http://it.wikipedia.org/wiki/I_tre_moschettieri_(romanzo)
Fasi 7- 8 – Analisi dei propri testi, riconoscimento dell’errore, autocorrezione
Gli alunni scrivono un testo
In ogni paragrafo o sequenza narrativa individuano antecedenti e riprese anaforiche.
Fanno uno schema a margine del foglio
Apportano le modifiche possibili al testo sulla base delle osservazioni (notano le ripetizioni, le
eliminano, si accorgono dei rimandi che rendono ambiguo il testo)
Esempio tratto dal testo di un ragazzo di prima media
Una volta il pianeta Stregondia era diviso in due: da una parte c’erano gli abitanti Creaturiani e
dall’altra gli Stregoni. Un giorno, però, gli Stregoni dichiararono guerra agli abitanti Creaturiani
dicendogli che se vincevano loro tutti gli abitanti dovevano andarsene, se vincevano gli altri se ne
sarebbero dovuti andare loro.
•
•
Qual è il problema? Chi se ne deve andare per primo?
Come risolviamo il problema?
Soluzioni possibili
• Una volta il pianeta Stregondia era diviso in due: da una parte c’erano gli abitanti Creaturiani e
dall’altra gli Stregoni. Un giorno, però, gli Stregoni dichiararono guerra agli abitanti Creaturiani
dicendogli (ai Creaturiani?) che se vincevano loro (chi? I Creaturiani o gli Stregoni?) tutti gli
abitanti dovevano andarsene, se vincevano gli altri (chi? i Creaturiani o gli Stregoni?) se ne
sarebbero dovuti andare loro (chi? i Creaturiani o gli Stregoni?).
Una possibile soluzione
• Una volta il pianeta Stregondia era diviso in due: da una parte c’erano gli abitanti Creaturiani e
dall’altra gli Stregoni. Un giorno, però, gli Stregoni dichiararono guerra ai Creaturiani dicendo a
questi ultimi che in caso di sconfitta se ne sarebbero dovuti andare; in caso contrario gli Stregoni
stessi avrebbero abbandonato il pianeta.
Griglia per facilitare la revisione
1. Qual è il tema del tuo testo?
2. Sottolinea i nomi di cui hai deciso di parlare, quando compaiono per la prima volta
3. Trova i riferimenti anaforici all’antecedente
4. A quale categoria appartengono?
5. Controlla le ripetizioni (salva, sostituisci o elimina)
6. Controlla l’uso dei pronomi
7. Controlla le ellissi
8. Adatta le sostituzioni lessicali al registro del testo
Proviamo su un testo?
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Io sono una frana in musica, perché dalle brutte esperienze Ø ho paura di suonare.
Ø Ero in aula di musica, stavamo facendo la verifica di musica su un brano con il flauto. Ø Ero
seduta vicino alla mia migliore amica ed Ø avevo incrociato le dita perché non Ø mi interrogasse.
Ø Ho visto le parole uscire dalla bocca della professoressa “Francesca”, Ø mi bloccai.
Ø Presi in mano il flauto, Ø misi le dita sul RE basso, quando Ø cominciai a soffiare Ø sentii un
fischio, Ø soffiai di nuovo, un altro fischio. Le mie compagne mi rassicurarono e Ø ricominciai a
suonare. Questa volta andò meglio e anche per il resto della canzone . Ø Ero contenta, ma la prof.
mi diede solo un BUONO, Ø avrei voluto spaccarla in due.
Secondo me la prof. ce l’ha un po’ con me perché mio fratello era bravissimo in musica Ø aveva
ottimo che però lui nelle altre materie faceva schifo. E lei pretende che io sia brava come lui, però
io ho altre passioni. Mio fratello suonava dalla terza elementare, invece io fino a quest’anno non
Ø avevo mai preso in mano uno strumento. Mio fratello mi ha messo molto a disagio perché
Andrea era ed Ø è appassionato alla musica, ora Ø suona in un gruppo. Comunque quest’anno Ø
ho dato del mio meglio!
Bibliografia
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C. Andorno, Linguistica testuale. Un’introduzione, Carocci 2003
R. de Beaugrande, W.U. Dressler, Introduzione alla linguistica testuale, il Mulino, Bologna 1994
D., G. Pozzo (a cura di), Mente, linguaggio, apprendimento. L’apporto delle scienze cognitive
all’educazione, La Nuova Italia, Firenze 1991
M.G. Lo Duca (a cura di), Lingua italiana ed educazione linguistica. Tra storia, ricerca e
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R. Lorenzetti, Compagni di viaggio. Inferenze e anafora, CLUEB, Bologna 1999
A Marinetti, “La linguistica del testo”, in F. Bruni, T. Raso, Manuale dell’italiano professionale.
Teoria e didattica, Zanichelli, Bologna 2002, pp. 37-47
M. Prada, “Il testo e le sue caratteristiche”, in Laboratorio di scrittura, LED, Milano 2004, pp. 81102
Simone R., Fondamenti di linguistica , Laterza, Bari 1990
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Revisione del testo: il controllo delle riprese - FOR Docenti