Con il Patrocinio di Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì, 15 dicembre 2014 – ore 21.00 SERIE «A» 2014/2015 - «CONCERTO DI NATALE» «Il Genio è Donna» Dedicato a In collaborazione con Croatian Radiotelevision Symphony Orchestra Nicola Giuliani Pianista Martina Filjak Direttore _______________________________________ BLAGOJE BERSA (1873 – 1934) Idyll “My Wedding Day” op. 25b JOHANNES BRAHMS (1833 – 1897) Concerto n. 2 in si bemolle maggiore op. 83 per pianoforte e orchestra Allegro non troppo; Allegro appassionato; Andante; Allegretto grazioso EDVARD GRIEG (1843 – 1907) Peer Gynt “Suite” da op. 46 e op. 55: Il mattino; Danza di Anitra; Nel palazzo del Re della montagna; Ritorno a casa di Peer Gynt (tempesta notturna sul mare); Canzone di Solveig PIOTR ILIC CIAIKOVSKI (1840 – 1893) Lo Schiaccianoci, Suite op.71a Ouverture miniatura; Marcia (tempo di marcia viva); Danza della Fata Confetto (andante non troppo) Danza Russa (tempo di trepak – molto vivace); Danza Araba (Allegretto) Danza cinese (Allegro moderato); Danza degli Zufoli (moderato assai); Valzer dei Fiori CROATIAN RADIOTELEVISION SYMPHONY ORCHESTRA - Fondata nel 1931, l’Orchestra è stata guidata da Pavle Dešpalj, Krešimir Šipuš, Josef Daniel, Oskar Danon, Milan Horvat, Uroš Lajovic, Vladimir Kranjcevic e Nikša Bareza ed ha collaborato con direttori e solisti quali Lovro von Matacic, Igor Markevic, Franz Konwitschny, Claudio Abbado, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Krzysztof Penderecki, André Navarra, Aldo Ciccolini, Mstislav Rostropovič, Maksim Fedotov, Edita Gruberova, Luciano Pavarotti ... L’Orchestra, considerata un simbolo della cultura croata nel mondo, ha una propria stagione a Zagabria, ma suona anche nelle principale sale concertistiche europee. Il suo repertorio comprende brani classici e contemporanei sia per le esecuzioni dal vivo che per le registrazioni per la radiotelevisione croata e per diverse case discografiche. Particolare attenzione è rivolta all’esecuzione dei compositori contemporanei croati. Le registrazioni includono musiche di Stjepan Sulek, Milko Kelemen, Miro Belamaric, la Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss e un album con le opere del compositore italiano Gino Marinuzzi (1920-1996). L’Orchestra ha celebrato il suo ottantesimo anniversario nella stagione 2010-2011. NICOLA GIULIANI - Ha diretto in Italia, Russia, Ucraina, Germania, Belgio, Spagna, Olanda, Danimarca, Romania, Bulgaria, Polonia, Stati Uniti, Venezuela, Messico e Cina; ha collaborato con Nucci, Cossotto, Merrit, Ricciarelli, Shagimuratova, Lupo, Rachlin, etc… Recentemente ha diretto l’Orquesta Sinfonica de Estado de Mexico, la Sinfonica dell’Arena di Verona, la Filarmonica di Sofia, la Filarmonica di Belgrado, la Janacek Philharmonic Orchestra, etc... Collabora con la Filarmonica Enescu di Bucarest, Orchestra Sinfonica Nazionale Ucraina di Kiev, Orchestra Filarmonica di Sofia, dirigendole in sede e in tournees in Italia, Germania, Olanda, Germania, Spagna, Danimarca e Cina. È stato direttore ospite del Teatro dell’Opera di Odessa, Opera Nationala Romana Timisoara e Cluj, Lvov National Opera Theatre, National Opera of Ucraine. Con l’Orchestra e Coro della Radio di Kiev ha registrato la “Dante Symphonie” di Liszt e la Messa di Gloria di Bellini, la Messa da Requiem di Verdi, la Sinfonia n. 9 di Beethoven, Carmina Burana di Orff e la Sinfonia n. 2 di Mahler. Ha registrato un CD con l’Orchestra Sinfonica e Coro Nazionale di Kiev. Per la “Musica di Rai Tre” sono andati in onda due concerti con l?Orchestra Sinfonica della Radio di San Pietroburgo e l?Orchestra della Radio di Mosca. Ha tenuto masterclasses per giovani direttori al Conductor Institute dell’Università del Sud Carolina e per i cantanti del “Young Talent Opera Programme” al Teatro Bolshoj di Mosca. MARTINA FILJAK - Ha iniziato a suonare il pianoforte a cinque anni e ha tenuto il suo primo concerto a sei. Ha completato gli studi all’Accademia di Musica di Zagabria, al Conservatorio di Vienna, alla Hochschule für Musik di Hannover e all’Accademia Pianistica di Como. Premi vinti: il 5º al Concorso Busoni, il primo ai Concors Viotti e Maria Canals, il Bösendorfer e, nel 2009, il Primo premio al Concorso di Cleveland. Ha suonato con molte orchestre tra cui: Cleveland, Zagabria, Strasburgo, Belgrado e Filarmonica di Torino, Barcellona, Mosca etc.. e direttori quali Jahja Ling, Christian Zacharias, Heinrich Schiff, Theodor Guschlbauer e Stefan Sanderling. Dopo la vittoria al Concorso di Cleveland, il debutto come solista a New York alla Carnegie Hall e il conferimento della Medaglia d’onore del Presidente della Repubblica di Croazia per i suoi successi artistici. Da allora la sua carriera è divenuta internazionale; è stata ospite di: Concertgebouw di Amsterdam, Konzerthaus di Berlino, il Palau de la Música Catalana di Barcellona, la Carnegie Hall di New York, il Palais des Congrès di Strasburgo, il Musikverein di Vienna, lo Shanghai Oriental Art Center,a Severance Hall di Cleveland, Hannover, Istanbul, Salle Gaveau, The Rockefeller Auditorium di New York e la The Phillips Collection di Washington. Ha fatto musica da camera con Radovan Vlatkovic e Kolja Blacher. Nella stagione passata ha suonato a Ravenna, Anversa, Vienna, Monaco, in Galizia, in Svizzera e negli USA e ha debuttato in Giappone e Brasile. Ha inciso un CD di musiche di Schumann con i violoncellisti Jan Vogler e Christian Poltera. Partecipa a un progetto ideato dal pianista Lars Vogt, in cui alcuni artisti viistano le scuole per far conoscere la musica classica agli studenti. SI RACCOMANDA DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI É VIETATO REGISTRARE SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ARTISTA E DELL’ORGANIZZAZIONE BLAGOJE BERSA - Idyll “My Wedding Day” op. 25b Fra i maggiori compositori croati, Blagoje Bersa si è formato a Vienna nella seconda metà dell’Ottocento. L’approccio programmatico della sua musica, di stampo mahleriano, si associa con uno spiccato senso del colore orchestrale vicino alla cifra stilistica di Richard Strauss, autori che furono entrambi suoi contemporanei. Cresciuto in una famiglia di musicisti, Blagoje, nato Benito, visse fino agli anni dell’adolescenza fra Zara, Vienna e Trieste. Studente di composizione al Conservatorio di Zagabria, dopo soli tre anni scrisse la prima opera lirica, Jelka, completata cinque anni più tardi e ancora oggi rappresentata. Fra il 1896 e il 1899 studiò al Conservatorio di Vienna con Robert Fuchs, il maestro di Gustav Mahler, Hugo Wolf e Jean Sibelius e scrisse il Poema Sinfonico Hamlet oltre a numerosi brani per pianoforte e un’Ouverture drammatica. Lasciata Zagabria, dove era tornato alla ricerca di un’occupazione stabile, si trasferì a Graz nel 1902 e nel 1903 fece ritorno a Vienna. Qui restò per sedici anni, in precarie condizioni economiche ma scrivendo gran parte dei suoi lavori, fra cui lieder, una seconda opera lirica, Der Schuster von Delft (Postolar od Delfta) da una favola di Hans Christian Andersen, brani per pianoforte e Campi assolati, la prima parte di un poema sinfonico dedicato alla sua patria ma mai interamente realizzato. Nel 1919 tornò definitivamente a Zagabria, dove fu docente di composizione dell’Accademia musicale cittadina. JOHANNES BRAHMS - Concerto n. 2 in si bemolle maggiore op. 83 In una lettera del 7 luglio 1881 al suo amico Herzogenberg, Brahms dice: «Sto scrivendo un piccolo Concerto per pianoforte con un piccolo Scherzo molto grazioso. È in si bemolle e benché questa sia un’ottima tonalità, temo di averla utilizzata troppo spesso». Questo “piccolo Concerto” era il secondo dei suoi due Concerti per pianoforte e orchestra e in realtà una delle opere più ampie e imponenti da lui composte, su idee tracciate tre anni, all’epoca del Concerto per violino e orchestra op. 77. Il Secondo Concerto op. 83 venne eseguito per la prima volta a Budapest il 9 novembre 1881 sotto la direzione d’orchestra di Sandor Erkel e con lo stesso Brahms al pianoforte: non mancò il successo di pubblico, che successivamente si estese nei paesi di lingua e cultura tedesca, anche se alcuni critici dissero che si trattava di una Sinfonia con pianoforte per la densità e la robustezza del discorso orchestrale, tematicamente molto ricco e vario nel gioco timbrico e ritmico. L’orchestra è formata da due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti, quattro corni, due trombe, timpani e quintetto d'archi. Il Concerto n. 2 è articolato in quattro tempi in luogo dei tre tradizionali e anche per questo presenta dimensioni superiori rispetto a quelle di qualsiasi altro Concerto solistico precedente. Va osservato inoltre che nel Finale di questo Concerto, come in quello per violino e orchestra, è presente l'influenza della musica viennese e tzigana, particolarmente amata da Brahms. EDVARD GRIEG - Peer Gynt “Suite” da op. 46 e op. 55 Peer Gynt è un poema drammatico in versi in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritto nel 1867 e rappresentato per la prima volta a Oslo (a quell'epoca chiamata Christiania) il 24 febbraio 1876, con le musiche di scena di Edvard Grieg. Quando Ibsen, dopo alcuni anni, decise di farne anche un dramma in prosa, chiese ancora a Grieg di comporre le musiche di scena, che iniziarono così a vivere di vita propria, tanto più che, oltre dieci anni più tardi, dalla partitura per il teatro (op.23), Grieg decise di ricavare due Suites sinfoniche di quattro episodi ciascuna (op. 46 e 55), che diventarono le sue composizioni più popolari. Solo la prima delle due canzoni di Solveig fu inserita nelle Suite, affidandone la melodia ai violini. Lo stesso Grieg ne realizzò anche una riduzione pianistica. Nella prima Suite, cui appartiene il celeberrimo Mattino, il terzo brano è la danza d’Anitra una mazurka affidata ai soli archi con sordina e al suono cristallino del triangolo. Anitra è la figlia di un beduino arabo, che viene rappresentata mentre danza e canta per il protagonista Peer Gynt, allo scopo di sedurlo. Il brano è caratterizzato dalla melodia suadente dei violini accompagnati dal pizzicato degli archi e dal tintinnio del triangolo. La canzone di Solveig fu inserita anche nei pezzi per pianoforte op. 52, una raccolta di trascrizioni di Lieder. Il suo incipit ha però un’origine più lontana, in quanto proviene dalla canzone popolare norvegese Jeg lagde mig så silde (Mi stesi a riposare), che lo stesso Grieg trascrisse per voce e pianoforte. PIOTR ILIC CIAIKOVSKI - Lo Schiaccianoci, Suite op.71/a Pubblicata da Jurgenson nel 1892 con il numero d’opus 71/a, la Suite, che impiega il medesimo organico del balletto, comprende l'Ouverture miniature, introduttiva dello Schiaccianoci, la Marche (tratta dalla seconda scena del I atto), cinque Danses charactérìstiques (espunte con diverso ordine dal Divertissement, n.12 del II atto), infine la Valse des fleurs (che nel balletto corrisponde alla scena n.13 del II atto, I quadro). Nell’estrema sua attività creativa, l’evoluzione del linguaggio ciaikovskiano tende a una scrittura strumentale virtuosistica destinata a definire la tavolozza timbrica dell’opera. L’idea musicale perde quel peculiare suono di origine pianistica, che era il retaggio della cultura della metà del secolo, per avventurarsi verso una precisione quasi scientifica, un po’ come in effetti più o meno è accaduto nell’età dell’Impressionismo. Oggi appaiono a noi evidenti i riferimenti strutturali che proiettano il linguaggio ciaikovskiano nell’epoca moderna, ove l’idea viene filtrata da un gusto nuovo, segnato specialmente da una visione originale nel rapporto tra costruzione, disegno e colore. Specialmente nello Schiaccianoci questa nuova frontiera del lessico ciaikovskiano crea momenti di assoluta singolarità. Fin dalle prime battute il linguaggio si precisa nel suo splendore nell’Ouvertureminiature (Allegro giusto in 2/4) che è un celeberrimo brano sinfonico curiosamente mancante di violoncelli e contrabbassi nell’organico strumentale ove soltanto due corni si uniscono ai legni. Segue la Marche (Tempo di marcia viva) ove l’impegno strumentale sembra preannunciare soluzioni sonore singolari, anticipatrici di Prokofev. Il timbro iniziale delle trombe, dei corni e dei clarinetti è di incredibile originalità, quasi davvero venissero impiegati strumenti lillipuziani e a tale suono risponde un discendente andamento scherzoso e saltellante dei violini, contrappuntati dai pizzicati ascendenti dei bassi. Nel Divertissement n.12, ove la collaborazione di Ciaikovski con il coreografo Marius Petipa raggiunse la sincronia più assoluta, si susseguono sei numeri di danza, cinque dei quali sono diventati famosissimi come Danses caractéristiques della Suite sinfonica, che l’autore diresse sei mesi prima dell’esecuzione integrale dello Schiaccianoci. A differenza di quel che si verifica nel balletto, apre questa sezione della Suite la Danse de la Fée-Dragée (Danza della fata dei confetti): un pizzicato degli archi precede il suono cristallino e sottile della celesta a cui si contrappone il timbro cupo e misterioso del clarinetto basso. Segue per contrasto la Danse russe Trépak (Molto vivace) dal ritmo travolgente. Nel tempo di Allegretto in 3/8 si ascolta poi la Danse Arabe, centrata su un’idea musicale proposta dai legni e dai violini accompagnati da un leggero fremito ritmico del tamburino: qui Ciaikovski impiega ingegnosamente una ninna-nanna d’origine georgiana che nella versione ballettistica diventa molto più lenta. Nella successiva Danse Chinoise (Danza cinese), in tempo Allegro moderato, si ascolta il graffiante assolo dei flauti e dell’ottavino sullo staccato dei fagotti, con la risposta degli archi in pizzicato e di tutta l’orchestra, compresa la voce penetrante del glockenspiel, sino alla conclusione tronca su un rapido crescendo. Quindi la Danse des mirlitons propone l’ascolto evocativo di strumenti popolari infantili come flauti traversi, dal suono nasale. Corona la Suite sinfonica la Valse des fleurs (Valzer dei fiori), famosissima pagina da concerto (Tempo di Valse in 3/4), che unisce magistralmente l’atmosfera soffusa e preziosa della miniatura con il clima sgargiante degli accesi colori di una grande orchestra: è il clamoroso saggio di bravura del sinfonista arrivato al dominio assoluto del suo strumento, cioè dell’orchestra intera. INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI. PROSSIMI CONCERTI Lunedì 22 dicembre 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; A; COMBINATA1; A1; ORFEO1) ORCHESTRA FILARMONICA “A. TOSCANINI” – Dir. e Solista ANDREA BACCHETTI J. S. BACH Sei Concerti per tastiera e orchestra d’archi: BWV 1052; BWV 1053; BWV 1054; BWV1055; BWV 1056; BWV 1058 Biglietti: Intero € 30,00 – Ridotto € 25,00 Martedì 23 dicembre 2014 – ore 21.00 (Basilica S. Maria di Lourdes - Via F.lli Induno, 12 - MI) (CONCERTO FUORI ABBONAMENTO) ARS CANTUS – VOCI BIANCHE,CORO E ORCHESTRA SINFONICI – Direttore GIOVANNI TENTI «La carezza del Papa»: L. V. BEETHOVEN VIII Sinfonia “del Metronomo” in fa maggiore op.93 – A. BELLISARIO Cantico di Papa Giovanni XXIII, op.99 (1992) INGRESSO LIBERO Giovedì 8 gennaio 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; A; COMBINATA2; A2) Violinista DOMENICO NORDIO - Violinista FRANCESCA DEGO – Pianista HANS FAZZARI S. PROKOFIEV Sonata per due violini - E. YSAYE Sonata per due violini - Etc… Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 GLI AMICI PROPONGONO * Martedì 16 dicembre 2014, ore 18.00 - GAM - Galleria d’Arte Moderna (Via Palestro) Storia dell’Operetta in tre appuntamenti a cura di Luca Scarlini: III Appuntamento: l’Operetta austro-tedesca * Venerdì 19 dicembre 2014, ore 18.00 - GAM - Galleria d’Arte Moderna (Via Palestro) Gruppi ENERBIA ed EUDAIMONIA “Puer natus” - Canti e musica strumentale dalle tradizioni europee e italiane con gli antichi strumenti pastorali - Maddalena Scagnelli violino, salterio e voce; Gabriele Dametti piffero (oboe dell'Appennino); Adriano Sangineto arpa gotica; Franco Giglielmetti fisarmonica; Anna Perotti ed Elisa Dal Corso voci - Letture di Roberta Ippolita Baldini da “La leggenda della rosa di Natale” di Selma Lagerloff (ed. Iperborea). ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» 2022001122013/2014ICALI» Presidente Onorario Giovanni Astrua Testori Hans Fazzari *** Soci Fondatori Carla Biancardi Franco Cesa Bianchi Giuseppe Ferreri Emilia Lodigiani Enrico Lodigiani Luisa Longhi Stefania Montani Gianfelice Rocca Luca Valtolina Amici Benemeriti Isabella Bossi Fedrigotti Roberto Fedi Camilla Guarneri Lucia Lodigiani Mario Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo G.B. Origoni Della Croce Adriana Ragazzi Ferrari Giovanna e Antonio Riva Alessandro Silva Maria Giacinta Tolluto Maria Luisa Vaccari Marco Valtolina Beatrice Wehrlin Alvise Braga Illa Fondazione Rocca Ulla Gass Thierry le Tourneur d’Ison Soci Erika Rottensteiner Antonio Belloni Società del Giardino Carla Beretta Ricci Amici Umberto Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Valeria Bonfante Maria Brambilla Marmont Carlo e Angela Candiani Giancarlo Cason Nicoletta Colombo Egle Da Prat Piero De Martini Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Silvana Fassati Carlo e Anna Ferrari Giuliana File Finzi Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Eugenia Godani Ferruccio Hurle Vincenzo Jorio Giuliana e Vittorio Leoni Maurizia Leto di Priolo Giuseppe Lipari Gabriella Magistretti Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Lucia ed Enrico Morbelli Stefano Pessina Francesca Peterlongo Denise Petriccione Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Giustiniana Schweinberger Antonietta Scroce Paola e Angelo Sganzerla Maria Luisa Sotgiu Giuseppe Tedone Adelia Torti Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Fedele Confalonieri Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Mediaset Quirino Principe Giuseppe Barbiano di Gianfelice Rocca Belgiojoso Fondazione Rocca Ugo Carnevali Carlo Sangalli Roberto De Silva Fondazione Cariplo Roberto Formigoni Luigi Venegoni Gaetano Galeone Giuseppe Ferreri Società del Giardino Banca Popolare di Milano Gianni Letta Camera di Commercio di Mario Lodigiani Milano Roberto Mazzotta Publitalia Francesco Micheli ***** Arnoldo Mosca Mondadori Diana Bracco Silvio Garattini Robert Parienti Martha Argerich Marina Berlusconi Cecilia Falck Vera e Fernanda Giulini Emilia Lodigiani Maria Grazia Mazzocchi Conservatorio G. 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