MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO
UFFICIO XII- UFFICIO SCOLASTICO DI VERONA
Viale Caduti del Lavoro , 3 – 37124 Verona
UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI
Piano di formazione per il personale docente ed
educativo neo assunto a.s.2011/2012
L’Autonomia delle Istituzioni scolastiche:
l’evoluzione normativa
1 PARTE
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
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UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO
DIREZIONE GENERALE
Ufficio XII - Ufficio scolastico di Verona
Il sistema scolastico
Laura Donà 27 marzo 2012
L’ordinamento scolastico italiano
Laurea
specialistica
Formazione
Tecnica
Superiore
Laurea
triennale
esame di stato
Secondo
ciclo
5
4
3
2
1
passaggi
3
2
1
Formazione
professionale
Apprendistato
esame di stato
Primo
ciclo
Scuola secondaria di I grado [3 anni]
Scuola primaria [5 anni]
Scuola dell’infanzia [3 anni]
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32
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Elementi storico-normativi
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Come nasce l’autonomia scolastica
con la L. 59 del ’97 art. 21
nel contesto generale di una riforma della
PA già presente fin dal ’93 (cfr l.delega di riforma
della PA per la semplificazione normativa- 537/’93)
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Significato di autonomia:
da autòs+nomos ossia sé stesso+legge
darsi una legge, una regola, un criterio, un indirizzo
Nel caso della scuola l’agire secondo regole indica la
facoltà di realizzare le finalità istituzionali assegnate
dallo Stato tramite le fonti del diritto ossia leggi,
regolamenti, decreti…
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
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Le regole devono seguire alcune condizioni quali:
essere conosciute e rese note ( trasparenza)
condivise nelle finalità (coerenti con le norme
generali)
verificabili per valutare efficacia
obiettivo dell’Autonomia scolastica è fare tutto quello
che permette di raggiungere i fini formativo-educativi
esplicitati nei documenti di indirizzo (es. il POF)
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Entriamo nel testo ….
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
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UFFICIO INTERVENTI EDUCATIVI
Legge 15 marzo 1997 n. 59
Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della
Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa
(in Gazzetta Ufficiale n. 63 del 17 marzo 1997)
Capo IV
Art. 21
1. L'autonomia delle istituzioni scolastiche e degli istituti educativi si inserisce nel processo di
realizzazione della autonomia e della riorganizzazione dell'intero sistema formativo. Ai fini della
realizzazione della autonomia delle istituzioni scolastiche le funzioni dell'Amministrazione centrale
e periferica della pubblica istruzione in materia di gestione del servizio di istruzione, fermi
restando i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio nonchè gli elementi comuni
all'intero sistema scolastico pubblico in materia di gestione e programmazione definiti dallo Stato,
sono progressivamente attribuite alle istituzioni scolastiche, attuando a tal fine anche l'estensione
ai circoli didattici, alle scuole medie, alle scuole e agli istituti di istruzione secondaria, della
personalità giuridica degli istituti tecnici e professionali e degli istituti d'arte ed ampliando
l'autonomia per tutte le tipologie degli istituti di istruzione, anche in deroga alle norme vigenti in
materia di contabilità dello Stato. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche agli
istituti educativi, tenuto conto delle loro specificità ordinamentali.
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
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UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI VERONA
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Legge 15 marzo 1997 n. 59
Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione
amministrativa
(in Gazzetta Ufficiale n. 63 del 17 marzo 1997)
Capo IV
Art. 21
2. Ai fini di quanto previsto nel comma 1, si provvede con uno o più regolamenti da
adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, nel
termine di nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sulla base dei
criteri generali e princìpi direttivi contenuti nei commi 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10 e 11 del
presente articolo. Sugli schemi di regolamento è acquisito, anche
contemporaneamente al parere del Consiglio di Stato, il parere delle competenti
Commissioni parlamentari. Decorsi sessanta giorni dalla richiesta di parere alle
Commissioni, i regolamenti possono essere comunque emanati. Con i regolamenti
predetti sono dettate disposizioni per armonizzare le norme di cui all'articolo 355 del
testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, con quelle della
presente legge.
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
I Regolamenti emanati
• DPR n.233 del 18/06/98
per il dimensionamento ottimale delle
istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti
• DPR n.275 del 8/03/99
in materia di autonomia delle istituzioni
scolastiche
• DM n.234 del 26/06/00 in materia di curricoli nell’autonomia delle
istituzioni scolastiche in applicazione art. 8 dpr 275
• DM n. 44 del 1/02/01 concernente le Istruzioni generali sulla gestione
amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Cosa prevede l’autonomia scolastica
•Progressiva assunzione di
funzioni di gestione del
servizio scolastico
•Attribuzione
generalizzata della
personalità giuridica
•Riconoscimento della
flessibilità curricolare
•Ampliamento di
competenze esercitabili
dalle scuole senza
autorizzazioni gerarchiche
Vincolo: indirizzi generali
dello Stato in materia di
fruizione del diritto allo
studio e dei livelli
essenziali delle prestazioni
scolastiche
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Cosa prevede l’autonomia scolastica 2
•Autonomia richiede requisiti
dimensionali regolati dal DPR
233/’98 che ha fissato parametri
e procedure (livelli provinciale e regionale
demandati agli enti locali territoriali: comuni –
province-regione)
•L’autonomia è stata raggiunta
al 31-12-2000 con un periodo di
sperimentazione mediante i c.d.
“ nuclei di supporto tecnico
amministrativo all’autonomia”
Il MIUR ha effettuato un monitoraggio
sui POF delle singole scuole in quel
periodo…
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Le modificazioni giuridiche a seguito dell’AS
•L.440/97 fondo per l’arricchimento
e l’ampliamento dell’OF
•L.449/97 per la stipula di contratti
con esperti per particolari attività…
•D.lg.vo 59/98 sulla dirigenza
scolastica
•L. 448/98 dispone il collocamento
fuori ruolo di 400 unità di personale
per compiti di studio e supporto
all’AS
•L. 9/99 per l’elevamento
dell’obbligo di istruzione con
possibilità di sperimentare
Autonomia did. e org. per azioni di
orientamento agli studi e al lavoro (
oggi abrogata) sostituita dal DM
137/2007
•L. 124/99 ridefinisce l’accesso ai
ruoli del personale
•D.lgs. 233/99 riforma gli OO.CC.
Territoriali
•D.lgs. 258 e 300 del 99 che riordina
CEDE, BDP e IRRSAE
•D.P.R. 313/00 riordina INVALSI
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Le modificazioni giuridiche a seguito dell’AS
•D.P.R. 275/99 regolamento
dell’AS
•L. 30/00 sul riordino dei cicli
•L.62/00 sulla parità scolastica,
diritto allo studio e istruzione
•D.M. 234/00 regolamento sui
curricoli delle scuole autonome
•DPR 257//00 in tema di obbligo
di istruzione
•ecc
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Le norme principali
Dpr 8/3 n° 275/99
1.
Autonomia didattica
prevede
ossia regola con flessibilità i tempi di
insegnamento e lo svolgimento delle discipline…nel rispetto della libertà di
insegnamento, della libera scelta educativa delle famiglie e delle finalità
generali del sistema scolastico
2.
Autonomia organizzativa, consente
di organizzare docenti,
calendario scolastico e orario complessivo del curricolo nel rispetto degli
obiettivi di ciascun tipo di indirizzo di studio, delle competenze regionali sul
calendario, dell’articolazione settimanale delle lezioni non inferiori a 5 giorni
e all’osservanza del monte ore annuale definito per ogni disciplina. L’utilizzo
del personale è altresì vincolato ai CCNL
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Dpr 8/3 n° 275/99
•
3 Autonomia di ricerca,sperimentazione e sviluppo
ossia la possibilità di sperimentare per singola scuola o in rete tra
scuole innovazioni metodologiche e disciplinari nel rispetto
delle
esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali, curando
progettazione, aggiornamento e formazione professionale, ricerca valutativa, scambi
documentali e di informazione con altri soggetti istituzionali ( es. ASL..)
•
4 Trasferimento di funzioni amministrative e
gestionali alle scuole per la carriera scolastica e rapporti con
alunni,stato giuridico-economico del personale , proposte e intese con EE. LL. per il
dimensionamento…
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Possibilità di interventi di flessibilità didattica
•Interessanti le possibilità offerte dal DM
n. 234 del 26/06/04 sulla flessibilità del
curricolo:
•Confermare gli assetti ordinamentali (
non introdurre variazioni)
•Realizzare compensazioni tra le
discipline e le attività di insegnamento
dei vari programmi (realizzare la quota
naz. + la quota locale)
•Introdurre nuove discipline utilizzando i
docenti in servizio nel proprio Istituto
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Considerazioni
• Le scuole autonome e con personalità
giuridica non sono indipendenti in quanto sono amministrazioni
pubbliche pertanto soggette a vincoli derivanti dall’essere parte della PA con
controlli, vigilanza, indirizzi ….
• Nella recente L.133 /2008 si parla di Istituzioni
scolastiche statali intese come unità locali del MIUR
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Ulteriori novità per l’autonomia scolastica
L. n.3 del 18/10/01 di riforma del titolo V della Costituzione, ossia dell’art.117
Assegna allo STATO potestà legislativa esclusiva in materia di norme
generali sull’istruzione
Attribuisce alle Regioni potestà legislativa concorrente nella materia
dell’istruzione
“ salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione
dell’Istruzione e della formazione professionale”
Commento: L’autonomia scolastica viene assunta a livello costituzionale pertanto lo
Stato ha competenza nel determinare i “livelli essenziali delle prestazioni” e nel
dettare “norme generali e principi fondamentali”
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Ruolo delle istituzioni scolastiche
autonome
le scuole scelgono l’articolazione dei programmi, assumono scelte
in merito alle metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di
insegnamento ossia a tutto ciò che si riferisce all’organizzazione
di un pubblico servizio.
Commento: Importante il POF, i progetti collegati al POF, il regolamento
interno, il patto di corresponsabilità, il programma annuale, il contratto
di istituto oltre alle scelte organizzative interne di ogni scuola.
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Ambiti collegati all’Autonomia Scolastica
l’autonomia scolastica
viene chiamata in causa anche per
l’integrazione dei soggetti disabili con la recente CM 11/07 e le recenti linee
guida per l’integrazione scolastica del 2009 in cui l’autonomia progettuale,
organizzativa e didattica rappresenta una risorsa per costruire un responsabile
progetto di integrazione scolastica
Si parla anche di integrazione dei soggetti con DSA regolati dalla L. 170 del
8/10/2010 e dalle Linee guida del 12/07/2011
Per l’integrazione degli alunni stranieri con tutte le complessità gestionali collegate
(cfr. C M n. 2 dell’8/1/010)
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Gli strumenti
• Il POF
• Il piano annuale
delle attività
funzionali
• Il contratto di
istituto
• Il programma
annuale
• Il regolamento del
consiglio di istituto
• Il patto di
corresponsabilità
• Il documento di
valutazione dei rischi
• Convenzioni, reti,
ecc
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
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La progettazione per
competenze
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Lo storico
• Si insegnava per contenuti su un piano di
lavoro
• Negli anni’70/80 si è iniziata la programmazione
per unità didattiche
• Negli anni ‘90 sono comparsi plurime
modalità di progettazione
( per mappe, per sfondo
integratore, per situazioni-problema, per narrazione…)
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Dal 2000 …
• La società ha iniziato a chiedere esiti
misurabili anche ai percorsi scolasticoformativi
• UE è uscita con diversi documenti dal 2008 a
tutt’oggi
• Ci si è posti il problema di porre al centro il
soggetto che apprende in ottica di lifelong
learning
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Il soggetto competente
• Le conoscenze e le abilità che una persona consegue
contribuiscono a costruire le competenze che non ne
costituiscono la somma, ma implicano un valore aggiunto.
Costituiscono “sapere agito”
• Non esistono competenze cognitive o professionali in senso stretto,
disgiunte da competenze di tipo personale, sociale, relazionale,
disposizionale.
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
PERCHE’ INSEGNARE PER COMPETENZE?
• PERCHE’ SONO IL SIGNIFICATO E LO SCOPO PER CUI SI
APPRENDE
• PERCHE’ SONO CIO’ CHE RESTA DOPO CHE SI E’
DIMENTICATO TUTTO CIO’ CHE SI E’ STUDIATO (libera
elaborazione da Salvemini)
• PERCHE’ PERMETTONO DI FAR FARE ESPERIENZA
ALL’ALLIEVO
• PERCHE’ E’ PER QUESTO CHE GLI ALLIEVI CI VENGONO
AFFIDATI DALLA SOCIETA’
Laura Donà 27 marzo 2012
Competenze e insegnamento
•
GLI ALUNNI ACQUISISCONO COMPETENZE TRAMITE IL CURRICOLO FORMALE (
scuola), IL CURRICOLO NON FORMALE (informazioni ed esperienze condotte in
altri contesti educativi: casa, gruppi, agenzie, ecc.), IL CURRICOLO INFORMALE
(le esperienze spontanee di vita)
• Compito della scuola e’saldare il curricolo formale agli altri; partire
dalle conoscenze spontanee per arrivare alle conoscenze “scientifiche”
• Compito precipuo della scuola oggi e’organizzare, dare senso alle
conoscenze e alle esperienze acquisite, fornire metodi e chiavi di
lettura, permettere esperienze in contesti relazionali significativi
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL CONSIGLIO DEL 18
DICEMBRE 2006
8 ambiti di competenze chiave
1. comunicazione nella madrelingua
2. comunicazione nelle lingue straniere
3. competenza matematica e competenze di
base in scienza e tecnologia
4. competenza digitale
5. imparare ad imparare
6. competenze sociali e civiche
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. consapevolezza ed espressione culturale
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
dal DM 139 del 22 agosto 2007
•
•
•
•
•
•
•
•
imparare ad imparare
progettare
comunicare
collaborare e partecipare
agire in modo autonomo e responsabile
risolvere problemi
individuare collegamenti e relazioni
acquisire ed interpretare l’informazione
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
COMPETENZE CHIAVE
sono quelle di cui tutti hanno bisogno per:
• la realizzazione e lo sviluppo personali
• l’esercizio della cittadinanza attiva
• l’inclusione sociale
• l’occupazione
devono essere perseguite per tutto l’arco della vita
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
COMPETENZE
Indicano la comprovata capacità di usare
conoscenze, abilità e capacità personali,
sociali e metodologiche in situazioni di
lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale
e/o
personale;
le
competenze sono descritte in termini di
responsabilità e autonomia.
Laura Donà 27 marzo 2012
IL RETICOLO DELLE COMPETENZE (Raccomandazione del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18-12-2006 (2006/962/CE) e DECRETO 22-08-2007, n. 139
per innalzamento dell’obbligo di istruzione)
IMPARARE A IMPARARE
SPIRITO DI
INIZIATIVA E
IMPRENDITORIALITA
’
Ideare e progettare Risolvere problemi
Acquisire e interpretare
l’informazione
COMPETENZA MATEMATICA
E IN SCIENZA E TECNOLOGIA
CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
Individuare collegamenti
e relazioni
COMPETENZA DIGITALE
Comunicare
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
COMUNICARE NELLA MADRELINGUA
COMUNICARE NELLE LINGUE STRANIERE
34
LE COMPETENZE DELLE AREE DISCIPLINARI AL TERMINE
DELL’OBBLIGO
ASSE DEI LINGUAGGI
PADRONANZA DELLA LINGUA ITALIANA
• Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili
per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti
•Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo
• Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
UTILIZZARE UNA LINGUA STRANIERA PER I PRINCIPALI SCOPI
COMUNICATIVI E OPERATIVI
UTILIZZARE GLI STRUMENTI FONDAMENTALI PER UNA FRUIZIONE
CONSAPEVOLE DEL PATRIMONIO ARTISTICO E LETTERARIO
UTILIZZARE E PRODURRE TESTI MULTIMEDIALI
Laura Donà 27 marzo 2012
LE COMPETENZE DELLE AREE DISCIPLINARI AL TERMINE
DELL’OBBLIGO
ASSE MATEMATICO
•
Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,
rappresentandole anche sotto forma grafica
•
Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
•
Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e
relazioni
•
Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi
anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli
strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo
informatico
Laura Donà 27 marzo 2012
LE COMPETENZE DELLE AREE DISCIPLINARI AL TERMINE
DELL’OBBLIGO
ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
• Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni, come approccio
al processo di conoscenza della realtà naturale e artificiale e
riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di
complessità
• Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni
legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza
• Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti e delle
tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono
applicate
Laura Donà 27 marzo 2012
LE COMPETENZE DELLE AREE DISCIPLINARI AL TERMINE
DELL’OBBLIGO
ASSE STORICO-SOCIALE
• Comprendere il presente, cogliendo il cambiamento e la
diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica
attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione
sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e
culturali.
• Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato
sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla
Costituzione, a tutela della persona, della collettività e
dell’ambiente
• Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio
economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio
territorio
Laura Donà 27 marzo 2012
L’impianto pedagogico
La progettazione viene richiesta
come trasformazione degli
Obiettivi di apprendimento in
Competenze
tramite
Unità di apprendimento
UdA
Composte da :
Obiettivi di apprendimento, metodi e
attività, verifiche
Tante U d A
costituiscono
i
PSP
I LIVELLI DI PADRONANZA
La competenza va descritta con brevi specificazioni che indicano
come l’allievo possiede competenze e con che grado di
autonomia e responsabilità mobilita conoscenze, abilità, capacità
personali.
Si definiscono diversi livelli di padronanza dove collocare il grado
di autonomia degli alunni al di là della classe (ancorandoli ai
traguardi finali delle Indicazioni ministeriali)
Gli esempi possono essere:I livelli PISA
Il QCER europeo delle lingue
L’ EQF (European Qualification Framework o Quadro
Europeo delle Qualifiche - QEQ)
Possiamo ipotizzare da 4 a 6 livelli da conseguire in tutto l’obbligo
Nel 2° ciclo si opera secondo i livelli EQF
Laura Donà Verona 27 marzo 2012
Gli strumenti di lavoro: le rubriche
sezione A - traguardi formativi
Gli strumenti di lavoro: le rubriche
sezione B -
Gli strumenti di lavoro: le rubriche
sezione C -
Descrivono il progressivo raggiungimento
della padronanza nell’utilizzo in autonomia e
responsabilità dei saperi e delle abilità nella
soluzione di problemi anche in contesti nuovi
L’unità di apprendimento
UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Denominazione
Prodotti
Punti di forza: lavoro
condiviso dal gruppo
docente o dal Consiglio
di classe, stimolo al
confronto e alla
collaborazione
Criticità: tempo
necessario e difficoltà di
interazione tra i docenti
Competenze mirate
 Comuni/cittadinanza
 professionali
Abilità
Utenti destinatari
Prerequisiti
Fase di applicazione
Tempi
Esperienze attivate
Conoscenze
Format UdA
•Possono essere
scelti format
diversificati…
•In ogni caso
occorre siano
presenti gli
elementi
irrinunciabili
Elementi irrinunciabili
Titolo
Compito-problema o compito
unitario in situazione
Obiettivi di apprendimento
(abilità e conoscenze)
Azioni didattiche
Criteri e standard di
valutazione
Laura Donà 27 marzo 2012
un format di
UNITA’ DI APPRENDIMENTO
•
Denominazione
•
Compito-prodotto
•
Competenze mirateComuni/cittadinanza:
Competenze chiave europee
Competenze di indirizzo
•
Abilità
Conoscenze
•
Utenti destinatari
•
Fase di applicazione
•
Tempi
•
Esperienze attivate
•
Metodologia
•
Risorse umane: interne/esterne
•
Strumenti
•
Valutazione
Classe …
Laura Donà 27 marzo 2012
Andiamo a consultare il
format
si può consultare il sito:
www.piazzadellecompetenze.net
Laura Donà 17 marzo 2012
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