MANUALE SULLA
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE
DEGLI AMBULATORI
INFERMIERISTICI
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Data di emissione: 23.12.2011
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ASP DI TRAPANI
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MANUALE
SULLA
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE
DEGLI AMBULATORI INFERMIERISTICI
DELL’ASP DI TRAPANI
PREPARATO
VERIFICATO
APPROVATO
Dirigente Servizio Professioni
Sanitarie Infermieristiche e
Ostetriche
Responsabile Qualità
Direttore Sanitario Aziendale
Dott.ssa Anna Nuccio
Dott.ssa Maria Anelli
Dott. Antonio Siracusa
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INDICE
1. Introduzione……………………………………………………………………………………….
Pag. 3
2. Normativa di riferimento………………………………………………………………….
Pag. 5
3. Scopo e campo di applicazione……………………………………………………….
Pag. 7
4. Organizzazione e gestione degli ambulatori infermieristici……
Pag. 8
4.1 Ambulatorio Infermieristico…………………………………………………………
Pag. 8
4.2 Modelli teorici di riferimento……………………………………………………….
Pag. 9
4.3 Struttura organizzativa……………………………………………………………….
Pag. 13
4.4 Funzioni e compiti del Responsabile dell’Ufficio Infermieristico
e del Coordinatore Infermieristico del PTA/Distretto Sanitario…
Pag. 13
4.5 Competenze infermieristiche fornite ai percorsi assistenziali
Pag. 17
all’interno del PTA/Distretto………………………………………………………….
4.6 Strumenti operativi e prestazioni erogate…………………………………..
Pag. 19
4.6.1 Gestione di eventuali emergenze/urgenze…………………………..
Pag. 21
4.7 Accesso dell’utente all’Ambulatorio Infermieristico……………………
Pag. 22
4.8 Gestione documenti e sistema di reporting………………………………..
Pag. 24
4.9 Formazione e aggiornamento del personale………………………………
Pag. 27
4.10
Pag. 28
Requisiti strutturali...............................................
5. Audit e miglioramento continuo..............................................
Pag. 30
6. Attivazione degli ambulatori infermieristici nell’ASP di Trapani
Pag. 31
6.1 Attivazione degli Ambulatori Infermieristici Specialistici per la
cura delle lesioni cutanee....................................................
Pag. 32
7. Conclusioni.............................................................................
Pag. 34
8. Bibliografia.............................................................................
Pag. 36
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1. Introduzione
Le previsioni demografiche mostrano un continuo aumento della popolazione
anziana, tali da ridefinire i bisogni sanitari, e di conseguenza la richiesta di
prestazioni sempre più orientata alla conduzione della disabilità e della
cronicità. Pertanto, la domanda di prestazioni infermieristiche appare come
bisogno prioritario a cui rispondere in un’ottica di assistenza territoriale
integrata: con l’assistenza specialistica, domiciliare, ospedaliera, di base.
L’incremento della complessità assistenziale obbliga a un ripensamento
profondo e a una conseguente riprogettazione sia dei luoghi di cura, che dei
modelli organizzativi/assistenziali in atto, favorendo una vera integrazione
ospedale-territorio e ridefinendo modelli di assistenza che prevedano da subito
il coinvolgimento della persona e della famiglia in un’ottica di proattività,
sviluppando l’empowerment dell’assistito.
L’attuale normativa in materia di organizzazione sanitaria della Regione Sicilia,
ha valorizzato i servizi territoriali agendo in particolare sul consolidamento e
miglioramento degli stessi promuovendo azioni volte all’integrazione ospedale
– territorio, creando una forte rete territoriale, in grado di gestire le cronicità, e
di supportare il cittadino/utente al momento della dimissione ospedaliera. Il
territorio risponde a quanto sopra, relativamente alle cure infermieristiche,
attraverso
un
nuovo
modello
organizzativo
quale
l'Ambulatorio
Infermieristico, in grado di fornire risposte integrate e valorizzare le
professionalità in esso operanti.
Gli ambulatori infermieristici sono l'elemento centrale del sistema delle cure
primarie, perché consentono il monitoraggio dei fattori di rischio nella
popolazione e la gestione dei soggetti con patologie cronico degenerative, oltre
a fornire risposte assistenziali adeguate nei confronti di eventi acuti. Inoltre in
questo setting assistenziale si compone uno dei luoghi privilegiati per lo
sviluppo di un approccio di iniziativa “pro-attivo”, tendente a superare il
modello basato sull'attesa.
L'ambulatorio infermieristico rappresenta quindi:
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1. l'ambito territoriale nel quale il cittadino riceve risposte coerenti alla propria
domanda di assistenza infermieristica;
2. l'ambito d'integrazione tra assistenza infermieristica e complessiva rete delle
cure primarie;
3. un punto di orientamento per favorire la realizzazione dell'integrazione
socio-sanitaria.
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2. Normativa di riferimento
Si indicano di seguito le norme legislative nazionale e regionali e i regolamenti
aziendali, attraverso i quali è stato sviluppato il sistema di organizzazione e
gestione degli Ambulatori Infermieristici dell’ASP Trapani.
1. L. 23 dicembre 1978, n. 833 - Istituzione del Servizio Sanitario
Nazionale e successive modifiche ed integrazioni;
2. D. Lgs. 502/92 e 517/93;
3. Il D.M. 14 settembre 1994, n. 739, Profilo professionale dell’infermiere;
4. Il D.Lgs. 229/99;
5. La Legge 26 febbraio 1999, n. 42, disposizioni in materia di Professioni
Sanitarie;
6. La Legge 251, 10 agosto 2000, disciplina delle Professioni Sanitarie
infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché
della professione ostetrica;
7. Il DPCM 29 Novembre 2001 “Definizione dei livelli essenziali di
assistenza” (LEA);
8. Legge
43/06
infermieristiche,
Disposizioni
ostetrica,
in
materia
riabilitative,
di
professioni
tecnico-sanitarie
sanitarie
e
della
prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordini
professionali.
9. Delibera n. 1/09 del 10.01.2009 , sul nuovo Codice Deontologico della
Professione Infermieristica;
10.La Legge Regionale n. 5/2009;
11.Legge 15 febbraio 2010, n. 1 - Istituzione delle Unità operative delle
professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche, riabilitative, tecnicosanitarie, tecniche della prevenzione e del servizio sociale;
12.Il D.A. 0723/10 Linee guida sulla riorganizzazione dell’attività territoriale
(PTA – cure primarie – gestione integrata – day cervice territoriale);
13.Accordo Integrativo Regionale per la Continuità Assistenziale del
15/10/2010;
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14.Atto Aziendale dell’ASP di Trapani approvato con D.A. n. 02376 del
01/10/2010;
15.Il Piano Sanitario Nazionale 2011 – 2013;
16.Il Piano della Salute Regionale 2011-2013;
17.Patto della salute 2014-2016: intesa nella Conferenza Stato-Regioni del
10 luglio 2014;
18.Linee guida Unità Complesse delle Cure Primarie (UCCP) Aggregazioni
Funzionali Territoriali (AFT) della Medicina Specialistica e dei
Professionisti Ambulatoriali Convenzionati Interni - Sumai 2014.
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3. Scopo e campo di applicazione
Nell’ambito della riorganizzazione e riqualificazione delle funzioni assistenziali
territoriali, il presente Manuale, frutto di un processo di revisione del
precedente, descrive sinteticamente il Sistema di Organizzazione e Gestione
degli Ambulatori Infermieristici istituiti nel dicembre del 2010 presso i PTA ed i
Distretti Socio-Sanitari dell’ASP di Trapani.
Al fine di fornire competenze specifiche ai percorsi assistenziali il Manuale
definisce:
•
l'organizzazione dell’Ambulatorio Infermieristico;
•
i processi gestionali ed operativi;
•
le modalità di svolgimento delle attività e dei processi fondamentali,
nonché le responsabilità specifiche del personale coinvolto.
Il Manuale è il documento di riferimento:
•
per il personale (Sanitario, Amministrativo e Tecnico) che opera nei
Distretti Sanitari della ASP Trapani, e più specificatamente per gli infermieri
che operano nell’Ambulatorio Infermieristico, i quali trovano in tale documento,
l’indirizzo e una guida per operare ed uniformare i processi assistenziali;
•
per i committenti
e per l'organismo di
Direzione Strategica, i quali
trovano in esso gli elementi per verificare il raggiungimento degli standard di
qualità.
Gli Ambulatori Infermieristici sono servizi organizzati e gestiti da personale
infermieristico, che eroga ai fruitori un’assistenza infermieristica preventiva,
curativa, palliativa e riabilitativa, di natura tecnica, relazionale ed educativa.
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4. Organizzazione e gestione degli Ambulatori Infermieristici
4.1 Ambulatorio Infermieristico
Per ambulatorio si deve intendere la struttura o luogo fisico, collocato nel
territorio
–
PTA/Distretto
sanitario,
preposto
alla
erogazione
di
cure
infermieristiche organizzate e gestite direttamente da personale infermieristico,
che ne è responsabile ai sensi del DM 739/94 e della legge 251/00, articolo 1,
commi 1 e 3 , per quei pazienti che non richiedono ricovero neanche a ciclo
diurno. Rappresenta un nuovo modello di organizzazione, in grado di dare
risposte con competenza alle differenti necessità della collettività. Raffigura,
inoltre, un rilevante punto di riferimento per la continuità assistenziale,
considerato che attualmente molti pazienti hanno necessità di effettuare
prestazioni sanitarie indicate dai Medici Ospedalieri, Medici di Medicina
Generale, Pediatri Libera Scelta, Medici Specialisti, Punto Primo Intervento,
Pronto Soccorso.
Nell’Ambulatorio Infermieristico l’assistenza assume una rilevanza diversa
rispetto a quella ospedaliera. Il rapporto, infermiere/paziente, nell’ambulatorio,
pur essendo di tipo episodico, si prolunga nel tempo consentendo all’infermiere
di osservare e valutare lo stato di salute della persona nel suo complesso, tutto
ciò, utile, a rendere più efficace qualsiasi intervento terapeutico, informativo,
educativo, nonché di orientamento all’uso dei servizi sanitari pubblici.
Rappresenta un'area di specializzazione professionale in grado di potenziare
l’integrazione tra servizi ospedalieri ed assistenza sanitaria di base con
funzione di collegamento tra i servizi esistenti nella rete assistenziale.
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4.2 Modelli teorici di riferimento
Nell’ambito dell’Ambulatorio Infermieristico i modelli di riferimento per l’agire
professionale si possono di seguito sintetizzare:

Self-Care
Il concetto di self-care si fonda su una rappresentazione della persona malata
non come semplice ricevente passivo dei servizi sanitari ma, al contrario, come
primo e fondamentale “operatore” del lavoro di cura nei confronti della propria
salute.

Modello delle prestazioni infermieristiche
Il modello delle prestazioni infermieristiche elaborato dalla Cantarelli,
si
propone il superamento di un’assistenza infermieristica, erogata per mansioni,
(assistenza semplice), per passare ad un’assistenza complessa che richieda, da
pare dell’infermiere, un giudizio autonomo e decisioni ponderate basate sulla
conoscenza del proprio lavoro, e sulla formazione/informazione che possiede.

Chronic Care model
Il Chronic care model è un modello assistenziale nella gestione delle malattie
croniche, è un metodo organizzativo che riguarda il territorio.
Tale modello ha ridefinito l’approccio alle malattie croniche spostando i modelli
di cura da un approccio reattivo, basato sul paradigma “dell’attesa” dell’evento
acuto, ad un approccio “proattivo”, improntato al paradigma preventivo, mirato
ad evitare o rinviare nel tempo la progressione della malattia; a promuovere
l’empowerment del paziente (e della comunità) e la qualificazione del team
assistenziale (sanitario e sociale). Il Chronic Care Model capostipite dei modelli
innovativi, elaborato da Ed. Wagner, si basa su sei fondamentali elementi.
a)
Le risorse della comunità. Stabilire cioè solidi collegamenti con le risorse
della comunità: gruppi di volontariato, gruppi di auto aiuto, centri per anziani
autogestiti;
b)
Una nuova gestione delle malattie croniche prevista dal PSN 2011-2013;
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c)
Il supporto all’auto-cura;
d)
L’organizzazione del team;
e)
Il supporto alle decisioni. L’adozione di linee-guida basate sull’evidenza
forniscono al team gli standard per fornire un’assistenza ottimale ai pazienti
cronici.
Le
linee-guida
sono
rinforzate
da
un’attività
di
sessioni
di
aggiornamento per tutti i componenti del team;
f)
I sistemi informativi.
Come obiettivo finale il chronic care model
vede un paziente informato che
interagisce con un team preparato e proattivo, con lo scopo di ottenere cure
primarie di alta qualità, un utenza soddisfatta e miglioramenti nello stato di
salute della popolazione.
Alla base del modello è l'approccio population-based, che si propone di gestire
la salute dell'intera popolazione sulla base di una stratificazione del rischio da
cui emergono i differenti bisogni dei vari soggetti e, quindi, l'esigenza di
differenti livelli di intensità di assistenza.
•
Livello 3: alta complessità;
Case management (con piano di assistenza individuale, valutazione periodica di
infermieri esperti in criticità, schede e altri strumenti di valutazione di gravità o
peggioramento clinico).
•
Livello 2: alto rischio;
Gestione della malattia (allo stadio medio-grave)/dell'assistenza (percorsi
clinico-assistenziali evidence-based, follow-up, visite di gruppo, monitoraggio
telefonico e così via).
•
Livello 1: basso rischio;
Rischio di scompenso 70-80% di popolazione seguita a lungo termine.
L’applicazione di tale modello alle cure infermieristiche permette di soddisfare
le necessità sanitarie dell’utenza attraverso l’uso di metodologie e strumenti di
pianificazione per obbiettivi, perfezionare l’accessibilità
prestazioni
di
assistenza
sanitaria
primaria,
e la fruibilità delle
garantire
la
continuità
assistenziale, fornire risposte integrate ai pazienti cronici ed ai fragili,
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assolvere alla funzione dell’infermieristica in ambito comunitario, integrandosi
nei processi assistenziali territoriali, promuovere nelle persone processi di
autocura, “es. auto monitoraggio di alcuni parametri come la determinazione
della glicemia e della pressione arteriosa, adesione del paziente alla terapia
farmacologica ed alla corretta auto somministrazione della terapia insulinica,
controllo dello stato della cute (piede diabetico) ecc.,
con la partecipazione
attiva e consapevole alla scelta di natura assistenziale, contribuire ai processi
di empowerment del cittadino o dei familiari o dei caregivers, diventando di
cruciale importanza; nel concreto ci si riferisce a strumenti di informazione,
educazione,
“sui regimi
terapeutici,
stili di
vita,
complicanze
ecc.”
al
raggiungimento del massimo livello di autocura. L’Ambulatorio Infermieristico,
setting assistenziale ideale per lo sviluppo di un approccio d’iniziativa “proattivo”, con eventuale attivazione di procedure atte a mantenere lo stato di
salute “anticipare gli eventi”, su alcune tipologie di malattie croniche: diabete,
scompenso cardiaco ecc.,
l’evoluzione clinica di queste patologie può
beneficiare di un simile approccio in termini di riduzione delle complicanze e
della disabilità correlata.

Educazione Terapeutica
Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità "l’educazione
terapeutica consiste nell’aiutare il paziente e la sua famiglia a comprendere la
malattia ed il trattamento, a collaborare alle cure, a farsi carico del proprio
stato di salute ed a conservare e migliorare la propria qualità di vita".
L’Infermiere, il professionista della Sanità italiana che ben prima del Profilo
Professionale (DM 739/94 art. 2 che indica “…l’assistenza infermieristica…di
natura tecnica, relazionale, educativa…”) già lavorava per aree: le famose aree
del sapere, saper fare e saper essere. In ET possiamo così ritrovarle, perché
l’Infermiere guida il paziente a:
Conoscere la propria malattia (sapere = conoscenza),
Gestire la terapia in modo competente (saper fare =
autogestione),
Prevenire le complicanze evitabili (saper essere = comportamenti).
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L’educazione terapeutica ha quindi come obiettivo l’aiuto costante e il supporto
necessario perché i pazienti possano curarsi in modo corretto, mentre
convivono con la loro condizione di malattia: è quindi un processo continuo,
integrato nel percorso di cura e che include il coinvolgimento della famiglia e
dei sistemi di supporto. Per raggiungere l’obiettivo si può adottare l'approccio
empowerment.
L'empowerment è un processo che dal punto di vista di chi lo esperisce,
significa "sentire di avere potere" o "sentire di essere in grado di fare”.
Costituisce una modalità dell'operatore di accostarsi a chi ha un problema o a
coloro che gli sono vicini e fare in modo che questi possano aiutarsi più di
quanto potrebbero fare se fossero lasciati da soli, sopraffatti dalle difficoltà e in
preda all'impotenza. L’educazione terapeutica è particolarmente importante; lo
stile di vita del paziente si può modificare sensibilmente e, sempre più spesso
si
rende
necessaria
l’acquisizione,
da
parte
sua
e/o
dei
suoi
famigliari/caregiver, di conoscenze e capacità, utili per gestire la nuova
condizione di vita domiciliare.

Counseling
Il counseling è uno strumento di lavoro, un processo di interazione tra due
persone, di cui una in difficoltà, orientato a far prendere coscienza della propria
situazione in modo di poterla gestire fino a giungere alla risoluzione della
stessa. Si tratta quindi di un intervento che favorisce il cambiamento e sollecita
le risorse del soggetto. Il processo di counselling enfatizza l’importanza
dell’autopercezione, dell’autodeterminazione e dell’autocontrollo.
Il counseling infermieristico è una particolare forma di relazione d’aiuto che
l’infermiere utilizza, unendo capacità comunicative e conoscenze tecniche
specifiche, allo scopo di fornire un’assistenza completa ed efficace al paziente.
Le finalità del counseling
infermieristico
sono
principalmente
quelle
di
sostenere, guidare ed educare, significa prendersi cura della persona in modo
più nascosto e discreto, aiutandola ad affrontare quello che è il suo problema in
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quel momento, facendole rafforzare l’immagine di sé e l’autostima rispetto alla
qualità della vita.
4.3 Struttura organizzativa
L’Ambulatorio si trova collocato all’interno del Distretto Sanitario e fa
riferimento al Direttore del Distretto e al Dirigente delle Professioni Sanitarie
Infermieristiche ed ostetriche tramite il Responsabile dell’Ufficio Infermieristico
di Distretto con incarico di posizione organizzativa.
4.4 Funzioni e compiti del Responsabile Ufficio Infermieristico e del
Coordinatore Infermieristico del PTA/Distretto Sanitario
Il Responsabile dell’Ufficio Infermieristico di Distretto con incarico di posizione
organizzativa (formalmente conferito dal Direttore Generale), responsabile
dell’Ambulatorio Infermieristico del Distretto/PTA, svolge le attività secondo le
indicazioni fornite formalmente all’inizio dell’anno dal Servizio Infermieristico
Aziendale e dalla Direzione Sanitaria Aziendale .
Implementazione della rete degli Ambulatori Infermieristici

Fornire le competenze specifiche ai percorsi assistenziali esistenti
presenti nei PTA/Distretti (PPI, MMG, AGI, Servizi Distrettuali, PUA,
Sportello Paziente Cronico ecc...) e collaborare con tutti gli operatori che
ad ogni livello sono in grado di influenzare direttamente e indirettamente
l’esito del processo assistenziale;

Collaborare a garantire la continuità assistenziale tra Ospedale e
Territorio,
ruolo essenziale svolto dagli Uffici territoriali, ai fini del
collegamento tra la rete territoriale e la rete ospedaliera, la cui attività è
centrata prevalentemente sulle dimissioni protette e facilitate;

Implementare l’utilizzo del modello organizzativo di gestione unificata di
tutte le risorse infermieristiche assegnate al PTA/Distretto adottando una
apposita
turnistica che esclude la posizione stabile di lavoro acquisita
precedentemente da parte dei collaboratori professionali sanitari infermieri (modello organizzativo per “settori”), variandola in base ai
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PTA/Distretto, impiegando gli stessi
implementati
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all’interno
del
in maniera graduale nel nuovo
modello assistenziale.

Adottare la cartella infermieristica per tutti gli utenti che accedono
all’Ambulatorio Infermieristico, nella quale devono essere registrati tutti
gli accessi e tutte le prestazioni effettuate nell’anno in corso, fino alla
chiusura della stessa;

Implementare il Follow up infermieristico, anche telefonico, con i pazienti
cronici a maggior complessità per eventuali consulti, monitoraggio
parametri e assistenza farmacologica;

Formare il Care Giver familiare, ossia colui che assiste direttamente o
con l’aiuto di una assistente familiare il proprio anziano ammalato e/o
non autosufficiente e che diventa punto di riferimento anche per l’equipe
assistenziale;

Formare/informare gli infermieri operanti negli Ambulatori Infermieristici
dei Distretti Sanitari dell’ASP attraverso stage inter-ambulatoriali e
rilevare i bisogni formativi da rappresentare al Dirigente delle Professioni
Sanitarie Infermieristiche al fine da porre in essere percorsi formativi
con ECM;

Applicare le procedure previste: gestione lesioni cutanee, gestione del
CVP, terapia IM, EV, e del port a cath venoso (procedura attualmente in
itinere);

Utilizzare l’apposito programma informatico elaborato dal Servizio
Infermieristico Aziendale al fine di standardizzare un percorso finalizzato
a migliorare la raccolta ed elaborazione dei dati di attività (tipologia,
accesso, prestazioni), da inviare allo stesso mensilmente per e-mail
([email protected]).
Migliorare l’accoglienza degli utenti nei poliambulatori e nelle sale di attesa
•
Coinvolgere tutti gli operatori di avvalersi della procedura aziendale “
accettazione e presa in carico del paziente in regime ambulatoriale”;
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•
Collaborare
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alla
consegna
all’utente
del questionario
“Customer
Satisfacion”;
•
Promuovere percorsi che favoriscano la relazione operatore-utente
attraverso l’umanizzazione dell’assistenza.
Collaborare a standardizzare le procedure assistenziali basate sulla Best
Practice
•
Favorire
la
redazione,
implementazione,
condivisione,
revisione
e
diffusione di procedure e protocolli;
•
Implementare l’assistenza infermieristica basata sull’EBN;
•
Vigilare sul processo di sterilizzazione, avvalendosi della procedura
inserita nel Manuale dell’Ambulatorio Infermieristico;
•
Rischio clinico: condivisione ed aderenza alle direttive aziendali e U.O.C.
Rischio Clinico.
Facilitare il cambiamento organizzativo
•
Avanzare proposte migliorative per un migliore utilizzo delle risorse del
Comparto;
•
Individuare
criticità
nei
percorsi
assistenziali
formulando
azioni
correttive;
•
Promuovere modelli condivisi indirizzati al miglioramento continuo della
qualità e della sicurezza delle cure;
•
Promuovere la pianificazione, programmazione, organizzazione delle
attività assistenziali in linea con il Piano Strategico e gli obiettivi Aziendali e di
Distretto;
•
Collaborare con il sistema qualità aziendale alla redazione della carta dei
servizi;
•
Porre in essere azioni che facilitino il benessere organizzativo.
Potenziare la “performance” e migliorare la gestione delle risorse umane
•
Programmare incontri
procedure in uso;
periodici per
confrontare ed uniformare
le
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•
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Costruire e condurre specifici Audit utili a rilevare l’aderenza alla Best
Practice nonché a rilevare criticità;
•
Verificare la turnistica nella logica dell’ottimizzazione delle risorse;
•
Verifica della programmazione delle ferie estive e festività, in osservanza
alla normativa contrattuale e legislativa vigente;
•
Verificare, in collaborazione con i coordinatori, i riepiloghi ferie, credito e
debito orario, al fine di porre in essere la relativa programmazione di servizio.
Il Responsabile Ufficio Infermieristico, per il raggiungimento degli obiettivi e
attività previste, si avvale della collaborazione del Coordinatore Infermieristico
allocato all’interno del Distretto /PTA.
In cooperazione, dovranno aumentare la quantità, qualità e l’appropriatezza
delle prestazioni erogate, esercitando le funzioni di controllo e di verifica sulle
attività, attraverso un monitoraggio delle prestazioni documentate, sulla base
dei protocolli assistenziali e organizzativi e a quanto riportato nel presente
Manuale.
Pertanto sotto la supervisione del Responsabile Ufficio Infermieristico, il
Coordinatore Infermieristico, avrà cura, inoltre, di:

Vigilare, in collaborazione con il personale infermieristico, ed in ossequio
al D. Lgs. 81/08 e
s.m.i., per ambito di competenza, sull’ igiene e
sicurezza degli ambienti di lavoro ed apparecchiature dell’Ambulatorio
Infermieristico (igiene ambientale, prevenzione infezioni crociate), e
sulla corretta aderenza al processo di sterilizzazione;

Verificare il corretto e puntuale smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi
e non pericolosi, generati dalle attività.
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4.5 Competenze infermieristiche fornite ai percorsi assistenziali
all’interno del PTA/Distretto
L’Ambulatorio Infermieristico è una struttura territoriale del Distretto/PTA. Il
collegamento a rete dell’Ambulatorio Infermieristico è con i seguenti percorsi
assistenziali ai quali fornisce le competenze specifiche:
o Punti di Primo Intervento (PPI)
Gestiti all’interno della rete delle Cure Primarie, rappresentano un
secondo “filtro” e si prefiggono la finalità di ridurre l’uso dell’ospedale e
di riqualificare la funzione del territorio, restituendo a quest’ultimo il
ruolo primario di assistenza. Rappresenta un’alternativa concreta all’uso
dell’ospedale, anche grazie alla disponibilità di servizi diagnostici ed al
supporto che potrà essere garantito dagli infermieri e dagli specialisti
poliambulatori agli operanti nei PTA;
o Ambulatori Specialistici
Forniscono le competenze infermieristiche sulla base dei carichi di
lavoro, fasce orarie, nonché della complessità assistenziale;
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o Sportello dei pazienti cronici/fragili
Facilitano l’accesso, le prenotazioni multiple, il disbrigo veloce delle
pratiche ed il raccordo con i pazienti dimessi dall’ospedale;
o Ambulatori di Gestione Integrata e percorsi assistenziali (tra Medico di
Famiglia, Medico Specialista, Pediatra e Infermieri) per i pazienti cronici
complessi
Sono ambulatori dedicati ai pazienti cronici, con giornate dedicate al
Diabete Mellito, allo Scompenso Cardiaco, BPCO e ad altri pazienti
complessi, cioè, nei quali il Medico di Famiglia, può portare i propri
assistiti a rischio di scompenso e di ricovero per concordare le giuste
strategie con lo specialista;
o Day Service Territoriale
Permettono di seguire stabilmente i pazienti cronici con grado elevato di
scompenso di malattia,
che necessitano di controlli specialistici e
infermieristici frequenti.
Sono stati previsti, inoltre, collegamenti con:
o Il PUA collegato allo sportello del paziente fragile nei PTA ed allo
sportello delle cure domiciliari e residenziali, in modo da generare la
“porta unica di accesso”;
o Le reti di cure palliative e le reti di terapia del dolore;
o L'Ufficio Territoriale;
o Assistenza Domiciliare Integrata di tipo prestazionale/occasionale;
o Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e
Aggregazioni Funzionali
Territoriali (AFT) , forme organizzative nell’ambito dell’organizzazione
distrettuale finalizzate a assicurare l’assistenza primaria attraverso i
Medici di Medicina Generale, i Pediatri di libera scelta e i Medici
Specialisti (Modello da attivare sulla base della normativa di riferimento
nazionale e regionale).
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4.6 Strumenti operativi e prestazioni erogate
L'attività negli Ambulatori Infermieristici è organizzata e gestita completamente
dal personale infermieristico dei PTA e Poliambulatori, per mezzo della
dotazione tecnico-sanitarie e logistiche presenti nella strutture e di strumenti
indispensabili per uniformare la risposta in termine di prestazioni assistenziali
stabilito dall'evidenza scientifica. A tale proposito sono stati adottati strumenti
operativi idonei, costituiti da una documentazione assistenziale, quali:

Modulo di accesso all’Ambulatorio Infermieristico (Mod. 02);

Cartella infermieristica (Mod. 04);

Libretto di cure infermieristiche (Mod.05);

Registro Ambulatorio Infermieristico (fino al suo graduale disuso).
L'uso di protocolli negli ambulatori infermieristici costituisce una strategia
evidence-based di approccio sistemico alla persona, consentendo di migliorare
la qualità delle performance nell'ambito del processo di assistenza.
Protocolli e procedure assistenziali:
 Protocollo prevenzione e trattamento delle lesioni da pressione (prot. n.
43908
del
08.08.11
Direzione
Sanitaria
Aziendale/Servizio
Infermieristico Aziendale);
 Nuove raccomandazioni per la gestione del rischio di reazioni allergiche
con
medicinali
contenenti
ferro
per
via
endovenosa
(Servizio
Infermieristico Aziendale prot. n. 1025 del 25.07.13);
 Accettazione e Presa In Carico Del Paziente In Regime Ambulatoriale
(PRG. 003.DrQ del 12.10.12);
 Modalità operative per l’adozione e compilazione della documentazione
infermieristica (Servizio Infermieristico Aziendale);
 Procedura per segnalazione e gestione eventi avversi (Rischio Clinico,
prot. n. 3128 del 28-10-11);
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 Raccomandazione ministeriale n. 13, prevenzione e gestione rischio
caduta
(Direzione Sanitaria Aziendale, Rischio Clinico, prot. n. 44329
del 12.07.12);
 Procedura gestione Catetere Venoso Periferico (Servizio Infermieristico
Aziendale prot. n. 238 del 31.01.14);
 Proceduta terapia Endovenosa (Servizio Infermieristico Aziendale prot. n.
238 del 31.01.14);
 Procedura terapia Intramuscolare (Servizio Infermieristico Aziendale
prot. n. 238 del 31.01.14).
L'attività degli ambulatori oltre alle prestazioni tecniche, è proiettata verso
ambiti educativo-relazionale, di counselling di consulenza , di informazioni e di
orientamento
all’utilizzo
dei
servizi
pubblici,
di
“accompagnamento”
all’autogestione della salute nei suoi aspetti preventivi e comportamentali.
Si elencano di seguito alcune delle prestazioni erogate negli ambulatori
infermieristici:
•
Procedure diagnostiche di competenza infermieristica:
Rilievo e monitoraggio parametri vitali;
Misurazione glicemia capillare;
Elettrocardiogramma;
•
Procedure terapeutiche:
Terapia iniettiva (intramuscolo, endovena, sottocute);
Medicazioni di lesioni vascolari, piede diabetico;
Medicazioni lesioni da decubito;
Applicazione sistema Vacum terapy;
Medicazioni ustioni di I° e II° grado;
Medicazioni e sorveglianza ferite chirurgiche;
Rimozione punti di sutura;
Bendaggi elasto compressivi;
Gestione stomie;
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Gestione/sostituzione catetere vescicale;
Gestione
catetere
venoso
centrale
(cambio
medicazione,
eparinizzazione);
Gestione port a cath;
Educazione sanitarie e/o autocura;
Istruzione alle tecniche di somministrazione di terapia farmacologica e
nutrizionale;
Istruzione ed educazione all’autogestione delle stomie;
Istruzione alla prevenzione ed al trattamento delle lesioni cutanee;
orientamento all’accesso ed all’utilizzo dei Servizi Sanitari Pubblici;
addestramento alla manutenzione e cura dei cateteri vescicali;
istruzione all’autocontrollo della glicemia.
4.6.2 Gestione di eventuali Emergenze/Urgenze
L'Ambulatorio Infermieristico è stato istituito per rispondere ai bisogni
dell'utente attraverso l'erogazione di prestazioni infermieristiche programmabili
e non urgenti. Nel caso si presenti un'urgenza l'intervento infermieristico deve
avvenire in breve tempo. L'intervento del personale infermieristico si traduce,
inviando il paziente dal curante o al PS, al PTE o al PPI.
Per la gestione delle emergenze all’interno dell’Ambulatorio Infermieristico
verrà elaborata una apposita procedura.
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4.7 Accesso dell’utente all’Ambulatorio Infermieristico
Il percorso prevede l’accesso diretto in orario di apertura al pubblico, la presa
in carico del paziente, se necessario contatti con il Medico di Medicina Generale
e la raccolta dati attraverso apposita documentazione.
a)
L’utente può accedere: con o senza prenotazione, mediante il modello
“Accesso Ambulatorio Infermieristico”. A tutti gli utenti va aperta la cartella
infermieristica;
b)
Contatto con l’infermiere: valuta il motivo dell’accesso, accertamento del
probabile problema di salute, apertura della cartella e relativa anamnesi
infermieristica;
c)
Registrazione dell’utente: effettuata in un apposito foglio elettronico
excel, con inserimento di dati anagrafici;
d)
Successivamente avviene la graduale presa in carico, sviluppandosi in un
processo assistenziale;
e)
L’infermiere al momento della visita del paziente: valuta se si tratta di
un primo accesso e sulla base di ciò, decide di aprire una cartella
infermieristica. Ad ogni paziente viene consegnato un cartellino con sopra
indicato il numero di fascicolo, l’appuntamento per un eventuale ritorno e il tipo
di prestazione erogata.
Infine si precisa che, a partire dal 2015, dovranno essere registrate, oltre le
prestazioni erogate presso i locali dell’Ambulatorio Infermieristico,
attività
infermieristiche
espletate
all’interno
del
tutte le
Distretto/PTA,
nei
poliambulatori e negli altri percorsi assistenziali ad oggi non monitorati.
Considerata la complessità di tale rilevazione sarà necessario adottare di un
sistema informatico che permetta di supportare la registrazione di tutte le
attività infermieristiche.
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4.8 Gestione documenti e sistema di reporting
La gestione dei rapporti con i committenti è fondamentale ai fini della corretta
gestione delle attività. L’Ambulatorio
si occupa, oltre che dell’erogazione del
servizio, del controllo delle informazioni di ritorno dai committenti (P.O.-PPIMCA-MMG-PLS-MS)
e
dagli
utenti/pazienti
al
fine
di
trarre
spunti
di
miglioramento continuo.
Il personale infermieristico riceve le richieste dai committenti potenziali
attraverso:

Il modello “Accesso Ambulatorio Infermieristico”, ne verifica la chiarezza
e completezza,
provvedendo, se necessario, alla raccolta di tutte le
indicazioni ritenute utili. Il Responsabile dell’ambulatorio o l’infermiere
delegato, utilizzando il precedente
modello “Accesso Ambulatorio
infermieristico”, trasmettono al committente le
considerazioni sulla
fattibilità, la modalità e tempistica di accesso al servizio.
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
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Le attività dell’ambulatorio vengono pianificate riportando le attività
richieste in una apposita agenda. Questo processo passa attraverso la
registrazione
in
entrata
sull’apposito
modello
“Registro
attività
Ambulatorio Infermieristico” (fino al suo progressivo disuso)
che
permette l’attribuzione di un numero progressivo o di protocollo che
codifica la documentazione relativa all’utente preso in carico nei processi
di cure infermieristiche.

Per una corretta distribuzione dell’offerta delle attività, viene utilizzato
un apposito modulo “Programmazione attività settimanale” (Mod. 03).
Questo modello rappresenta un planning
che settimanalmente, in
funzione della domanda di prestazioni e della relativa disponibilità di
risorse professionali , tecnico-strutturali, e farmaceutiche, consentirà al
responsabile dell’ambulatorio la pianificazione delle attività di assistenza
e di cura.

In
funzione
della
data
ed
orario
precedentemente
prestabilito
comunicato dal personale dell’ambulatorio, verrà accolta la persona
bisognosa
di
cure
infermieristiche;
al
suo
arrivo
il
personale
infermieristico avrà cura di presentarsi e di compilare per l’accertamento
il modello “Cartella di cure Infermieristiche” che va compilata secondo
quanto previsto dalla normativa vigente nonché dalle modalità riportate
sull’opuscolo
informativo
elaborato
ed
adottato
dal
servizio
infermieristico aziendale .
L'accertamento è la fase del
processo che consente di raccogliere le
informazioni, per individuare i bisogni/problemi delle persone al fine di
permettere una adeguata presa in carico della persona. La normativa vigente
assegna la prescrizione terapeutica alla competenza del medico, mentre
all'infermiere
è
assegnata
la
somministrazione
dei
farmaci
prescritti:
"garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-teraputiche”.
La gestione del farmaco è invece assegnata alla responsabilità dell'infermiere,
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così come il giudizio relativo al se somministrarlo, in relazione ai sintomi
presentati dal paziente. I farmaci necessari alle cure richieste e prescritte,
dovranno preferibilmente essere reperiti anticipatamente dagli utenti e
presentati al personale infermieristico al momento dell’accettazione.

In seguito, la prestazione erogata verrà altresì trascritta in un apposito
libretto denominato
“Libretto di cure
Infermieristiche”, che verrà
consegnato all’utente/paziente, o ad un suo familiare. Questo libretto ha
una duplice valenza:
 Trasmettere le informazioni utili ai sanitari che hanno prescritto le
prestazioni da erogare;
 Porsi come strumento di
compliance consentendo
all’utente/paziente
una facile consultazione delle prestazioni ricevute.
Il Libretto inoltre, contiene un’appendice che indicherà gli appuntamenti
successivi ai quali dovrà presentarsi l’utente.
Sistema di Reporting
Al fine di standardizzare il percorso finalizzato a migliorare la raccolta,
elaborazione e invio dei dati di attività (per tipologia e accesso) è utilizzato
presso
l’Ambulatorio
Infermieristico
l’apposito
programma
informatico
elaborato e divulgato dal Servizio Infermieristico Aziendale e da inviare allo
stesso mensilmente. Vengono fornite le seguenti informazioni circa le corrette
procedure di registrazione utenti, accessi, prestazioni e precisamente:
1.
Aprire una cartella infermieristica all’utente che si presenta per la prima
volta presso l’Amb. Inf. la quale rimarrà attiva durante tutto l’anno solare, con
il relativo numero di CI di identificazione. In questa cartella si riporteranno tutti
i dati, gli accessi, le prestazioni, ecc.;
2.
Usare il file con lo stesso principio. Quando si carica l’utente nel
programma per la prima volta, nell’apposita colonna a sx denominata “num.
cart.”, va riportato il corrispondente num. di cartella, il quale rimarrà identico
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per il pz che si presenterà nuovamente per tutto l’anno, rendendo in tal modo
più facile la ricerca scorrendo la griglia;
3.
L’utente va riportato una sola volta come nuovo paziente durante l’anno
in occasione del primo accesso. Nel momento in cui viene digitato il nome e
cognome appare la finestra che permette di indicare “nuovo paziente” (OK). Al
1 accesso, quindi, viene caricato come nuovo utente. Per i successivi accessi
non digitare la voce OK ma bensì ANNULLA.
4.
Indicare la provenienza dell’utente ogni volta che si carica l’accesso: PO,
PS, PUA, MCA, MMG, PLS, MS, PPI, UFF.TERR., e le eventuali prestazioni
integrative richieste: MS, AGI, UVM, PPI, SERV. DIAG.;
4.9 Formazione e aggiornamento del personale
La Direzione di Distretto, la Direzione del Servizio Infermieristico Aziendale,
attraverso i Responsabili degli ambulatori, hanno il compito di monitorare e
valutare
le
esigenze
formative
del
personale
in
forza
all’Ambulatorio
Infermieristico, stabilire gli obiettivi, programmare le attività di formazione e
fornire i mezzi e le risorse adeguate. A tal proposito sono stati progettati corsi
di formazione al fine di uniformare il comportamento degli operatori,
introducendo strumenti operativi per migliorare la qualità delle prestazioni
infermieristiche, adeguando la pratica alle conoscenze scientifiche (evidence
based medicine/nursing). La formazione degli operatori sanitari è legata
soprattutto a concetti e specifici problemi da risolvere, alla possibilità di
realizzare un elevato grado di interattività e di diretto coinvolgimento e contesti
organizzativi favorevoli, interessati alla formazione in quanto fattore positivo di
evoluzione.
Gli strumenti utilizzati, per l’analisi del bisogno formativo, sono i seguenti:
 Riunione;
 Colloqui;
 Osservazione dati epidemiologici;
 Introduzione di nuove procedure.
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Dall’anno 2011 all’anno 2014 si sono svolti diversi corsi di formazione, al fine di
implementare
il
nuovo
modello
organizzativo
all’interno
dei
percorsi
assistenziali nel Distretto/PTA, nonché sull’appropriatezza delle prestazioni.
4.10 Requisiti strutturali (DRP 14/01/07, GURS n. 29 28/06/02
supplemento n.3)
Arredi Ufficio
Ci si deve rifare ai requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi
specifici per le strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in
regime ambulatoriale.
•
Scrivania + sedie
•
Schedario per la conservazione cartelle infermieristiche
•
Computer
•
Stampante/Scanner
Arredi Sanitari
•
Lettino visita
•
Poltrone da prelievo
•
Armadio per conservazione farmaci e materiale sanitario
•
Frigorifero
•
Carello terapia
•
Carello medicazioni
Altro Stumentario Necessario
•
Saturimetro
•
Sfigmomanometro adulti e pediatrico + fonendoscopio
•
Emoglucometer
•
Bilancia
•
Ferri chirurgici + cestelli
Strumentario In Dotazione Al Distretto/Pta (sede dell’Ambulatorio)
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•
Autoclave per la sterilizzazione dello strumentario
•
Carrello per la gestione dell’emergenza
•
Aspiratore
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5. Audit e Miglioramento Continuo
Gli Audit Interni, da registrare sull’apposito modulo (Mod. 06), relativi ai singoli
ambulatori infermieristici presenti nella ASP
Trapani, sono uno strumento di
particolare efficacia per mantenere un adeguato controllo sullo stato del
Sistema di Gestione dell’Ambulatorio.
Sono
svolti
dal
Responsabile
Ufficio
Infermieristico,
mentre
gli
audit
interambulatoriali sono svolti dal Responsabile del Servizio Infermieristico
Aziendale. Gli audit vengono svolti
con spirito costruttivo, in un’ottica di
miglioramento continuo, allo scopo di evidenziare ed eliminare le carenze,
nonché di sensibilizzare e responsabilizzare il Personale che insiste nel sistema
“Ambulatorio”.
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6. Attivazione degli Ambulatori Infermieristici nell’ASP di Trapani
Gli Ambulatori Infermieristici attivati nella nostra ASP dal 28/12/2010 in
ottemperanza
a
quanto
indicato
nel
D.A.
2654/09
“linee
guida
sulla
riorganizzazione dell’attività territoriale” rappresentano un servizio innovativo
nel sistema sanitario della nostra provincia, nel quale vengono erogate le cure
infermieristiche organizzate e gestite autonomamente e direttamente
da
personale infermieristico. Sono attivi sia presso le sedi dei PTA che presso le
sedi dei distretti sanitari. Nello specifico i predetti ambulatori sono allocati
presso: i PTA di Alcamo, Salemi, Pantelleria, Trapani e presso i distretti sanitari
di Marsala, Mazara del vallo, Castelvetrano.
Tali Servizi contribuiscono a potenziare
ospedalieri e
territoriali tra cui anche i
il collegamento tra
i servizi
PPI (punti di primo intervento),
operando in stretta connessione funzionale con i MMG e la rete dei servizi
esistenti nella provincia e
consentono il monitoraggio dei fattori di rischio
nella popolazione e la gestione, per quanto concerne le attività assistenziali di
natura infermieristica, dei soggetti con patologie cronico degenerative.
L’attività degli Ambulatori infermieristici è finalizzata a rispondere ai bisogni
infermieristici , preventivi, curativi, palliativi e riabilitativi
relazionale, educativa
di natura tecnica,
in base a quanto previsto dal Profilo Professionale
dell’infermiere (DM n. 739/94). Prevedono la “presa in carico” della persona
attraverso la valutazione dei bisogni
assistenziali, mediante l’utilizzo
di
metodologie e strumenti di pianificazione per obiettivi e di adeguati strumenti
informativi (cartella infermieristica, protocolli e procedure basate sulle evidenze
scientifiche).
L’accesso agli Ambulatori Infermieristici è completamento gratuito ed è
garantito nei giorni feriali (dal Lunedì al Venerdì h. 8.00 – 14.00, Martedì e
Giovedì h. 8.00 – 14.00/15.00 – 18.00), e viene regolato previa presentazione
della prescrizione medica
prestazione,
completamente
telefonicamente.
(MMG o specialista). La prenotazione della
gratuita,
può
essere
effettuata
anche
MANUALE SULLA
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE
DEGLI AMBULATORI
INFERMIERISTICI
MAN. AI.SI.DrQ
Data di emissione: 23.12.2011
N° di revisione: 1
Data di revisione:26.11.2014
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6.1 Attivazione degli Ambulatori Specialistici per la cura delle
Lesioni Cutanee
La realizzazione di un Ambulatorio Specialistico a gestione infermieristica per la
cura delle lesioni cutanee presso il Distretto Sanitario di Alcamo entro il 2014,
così come previsto al punto 2.2A del PAA rappresenta un punto di riferimento
territoriale in risposta al problema dell’aumento delle lesioni cutanee e si
inserisce nell’Ambulatorio Infermieristico già esistente.
L’ Ambulatorio presso il PTA di Alcamo si avvale dell’esperienza già maturata
dal personale infermieristico in questi anni nel trattamento di alcune lesioni
cutanee.
Il trattamento di questa patologia coinvolge in modo attivo ed integrato
professionalità diverse per una pianificazione di interventi ed un approccio di
èquipe verso una visione sistemica del problema dal punto di vista clinico,
terapeutico ed assistenziale e quindi l’Ambulatorio, ha la possibilità di ottenere,
in tempi brevi, consulenze specialistiche quali: cardiologiche, dermatologiche,
diabetologiche, chirurgiche, neurologiche, ortopediche.
E’ stato condiviso e sottoscritto un protocollo d’intesa dagli operatori
dell’Ambulatorio Infermieristico nonché dai medici specialisti relativamente al
percorso diagnostico terapeutico, dell’utente inviato dal MMG o dallo specialista
con/senza inquadramento diagnostico.
Infatti, la problematica di maggior rilievo che si evidenzia nel trattamento delle
L.C., è la correttezza del percorso diagnostico – terapeutico che dovrà essere
basato sulle Linee Guida già elaborate a livello aziendale nonchè da quelle già
esistenti a livello nazionale.
La
decisione
Infermieristico
di
trattare
paziente
presso
l’Ambulatorio
Specialistico
è basata su una attenta valutazione di appropriatezza
clinica/organizzativa
professionali
il
tenendo
previste
nel
conto
profilo
formazione acquisita in wound care.
della
“pertinenza”
specifico
delle
dell’infermiere
competenze
nonchè
dalla
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Requisiti Organizzativo/Strutturali/Assistenziali
L’Ambulatorio Specialistico è una struttura a cui afferiscono pazienti inviati dal
MMG
o
da
inquadramento
Specialisti,
con
diagnostico
lesioni
con
cutanee
relativa
che
già
presentano
anamnesi,
es.
clinico,
es.
un
di
laboratorio, es. strumentali. Nel caso in cui l’utente non presenti un adeguato
inquadramento diagnostico, questo va orientato al Medico Specialista o al
MMG, al fine di codificare l’inquadramento diagnostico.
-
è stato redatto un elenco di patologie, come di seguito elencato,
da
trattare nonché un elenco delle prestazioni erogabili presso l’Ambulatorio
considerando in maniera olistica tutto il percorso dell’utente sofferente di
questa patologia. Pertanto è stato modificato il modello organizzativo a favore
di uno che preveda la presa in carico del singolo paziente dal singolo operatore,
utilizzando
un
criterio
di diversificazione
tra
lesione
acuta/cronica
e/o
semplice/complessa. Tutte le prestazioni saranno effettuate utilizzando le
metodiche più appropriate ed innovative oggi disponibili sulla base delle
EBM/EBN;
-
le modalità di reclutamento, così come anche la modulistica, sono quelle
già adottate presso l’Ambulatorio Infermieristico, ed aggiornando le parti della
cartella infermieristica relative alle scale di valutazione delle lesioni da
pressione;
-
i caregivers dell’utente sono coinvolti completamente nel piano di cure,
essendo una parte attiva del processo di guarigione della ferita attraverso un
processo di educazione continua;
-
per quanto riguarda i requisiti strutturali, le SS.LL. si fa riferimento a
quanto previsto nel Manuale di Organizzazione e gestione degli Ambulatori
Infermieristici, nonch ai requisiti già comunicati in precedenza dalla Direzione
Sanitaria Aziendale;
-
la valutazione degli esiti avviene tramite monitoraggio semestrale e
l’individuazione di appositi indicatori.
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8. Conclusioni
A fronte di un sistema di salute caratterizzato da un’ampia variabilità, è
necessario svincolarsi da un’organizzazione infermieristica assistenziale rigida e
settoriale, per sviluppare modelli organizzativi attenti alla mappatura dei
bisogni di salute della popolazione ed in particolare delle persone fragili, al
contesto socioeconomico e politico e ai risultati.
La riorganizzazione del territorio ha rappresentato l’unico percorso possibile per
accedere
ad
una
sanità
migliore.
Ciò
ha
permesso
alla
professione
infermieristica di espletare le proprie capacità professionali, con competenza ed
autonomia, nel gestire la salute dell’individuo ma soprattutto di dimostrare
come l’equipe possa contribuire allo sviluppo di una politica sanitaria, fondata
sul concetto di “Welfare comunity” in grado di farsi carico dei problemi della
collettività, e di renderla partecipe alle decisioni inerenti la propria salute.
La sperimentazione e l’adozione dell’Ambulatorio Infermieristico presso la
nostra azienda ha determinato cambiamenti organizzativi ed assistenziali tali
da definire risposte appropriate in termini di qualità e efficacia delle prestazioni
ed integrazione tra i vari professionisti della salute.
Infatti, nella nostra regione, l’istanza di garantire percorsi di cura in grado di
offrire risposte appropriate verso la cronicità emergente, ha fatto emergere
nuovi modelli gestionali che guardano al territorio come setting ove sviluppare
risposte efficaci. Tali modelli prevedono la valorizzazione delle competenze
sempre più avanzate che l’infermiere ha saputo maturare, anche grazie a nuovi
percorsi formativi.
L’auspicio è che le nuove soluzioni organizzative valorizzino sempre di più la
figura infermieristica come protagonista nel raggiungimento di outcome di
salute, attraverso un riconoscimento delle competenze professionali e non
come risorsa a minor costo. D’altro canto, la sfida degli infermieri di oggi e di
domani sarà nel cogliere tale opportunità per mettere a disposizione del
sistema le proprie competenze in sinergia e non in antagonismo con le altre
figure professionali impegnate nei percorsi di diagnosi, cura, riabilitazione e
prevenzione di tutti i cittadini.
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È in questo nuovo scenario che si rende necessaria un’attenta riflessione in
merito all’implementazione e diffusione sul territorio nazionale di nuovi modelli
organizzativi e/o strutture intermedie a gestione infermieristica, capaci di
accogliere quella estesa fetta di popolazione che, per la presenza di
problematiche assistenziali sociosanitarie non trattabili a domicilio ma il cui
livello di bisogno non configuri il ricorso all’ospedale (luogo che deve agire in
acuzie), possa prevedere la presenza e l’utilizzo di strutture (quali, ad esempio,
Nurse-led clinics, Low care) gestite e organizzate completamente da infermieri.
Allegati
Tab.
Mod.
Mod.
Mod.
Mod.
Mod.
Mod.
01
02
03
04
05
06
07
Matrice delle Responsabilità
Modulo Accesso Ambulatorio Infermieristico
Modulo Programmazione Attività Settimanale
Cartella di Cure Infermieristiche
Libretto utente per le Cure Infermieristiche
Rapporto di Audit Interno
Elenco documenti
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8. Bibliografia
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Editore, Milano 1996;
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professionisti, i diritti dei cittadini, in Foglio Notizie n. 5,
settembre/ottobre 1999, pp. 55-56;
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BOZZI M., ORTOLANI S., Abolizione del mansionario: dalla “norma” alla
“appropriatezza”, in Emergency Oggi, 2000, pp. 38-41;
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L. Benci. Manuale giuridico professionale per l'esercizio del nursing. Mc
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Mucchielli R., “Apprendere il counseling. Manuale di autoformazione al
colloquio di aiuto”, Ed. Erikson, Trento, 2000;
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Falcitelli N. et al “Rapporto sanità 2001. La continuità assistenziale” – Il
Mulino – Bologna – 2001;
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M. D’Innocenzo (2002) – Nuovi modelli organizzativi per l’assistenza
infermieristica “L’ambulatorio infermieristico territoriale” Casa Editrice
Centro Scientifico Editore;
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REGGIO M., Task force per gli errori in corsia, La Repubblica, 23 febbraio
2002;
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Auxilia F. “Cure Primarie: ruolo e modello assistenziale” in prospettive
Sociale e Sanitarie n°11 – Giugno 2003;
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Annamaria Ferraresi, Roberto Gaiani, Monica Manfredini, “Educazione
Terapeutica” – Metodologia e applicazioni: Carocci Editore 2004;
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Artioli G., Montanari R. e Saffioti A., Counselling e professione
infermieristica, Carocci Faber, Roma, 2004;
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Wagner E.H.: “Chronic disease care”, British Medical Journal, 328 –
2004;
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Empowerment del cittadino utente, Seminario di Salisburgo, Piche Care
2, 2005;
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Pisacane A, Panico S. Evidence-based nursing. Manuale per infermieri e
altri operatori della sanitá. Roma: Carocci Editore, 2005;
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OMS – “Prevenire le malattie croniche, un intervento vitale” 2005;
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Marcolongo R. e al., Curare “con” il malato. L’educazione terapeutica
come postura professionale, Change, Torino, 2006;
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Maciocco G.: “Cure Primarie: storia e prospettive”, Prospettive sociali e
sanitarie n.3, 2008;
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OMS Primary Health Care, The World Health Report, 2008;
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Carlo Calamandrei, Carlo Orlandi, “La dirigenza Infermieristica” –
Manuale per la formazione dell’infermiere con funzioni manageriali – Mc
Graw Hill Editore - terza edizione 2009;

Manuale di Organizzazione e Gestione degli Ambulatori Infermieristici
della ASP di Trapani Data di emissione il 23/12/2011;

Articolo pubblicato sul Magazine Aziendale “2011 Quattro Stagioni di
Sanità”, “Gli Ambulatori Infermieristici” (pag. 34);

Tesi di laura in scienze infermieristiche e ostetriche presso Università
degli Studi di Palermo anno 2014 “Gli Ambulatori infermieristici dell’ASP
di Trapani: un nuovo modello organizzativo dell'assistenza infermieristica
territoriale” del Dr. Bartolomeo Vaccaro.
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Manuale ASP Trapani - qualita` e sicurezza dei pazienti