La crisi economica del 1873
1873 - 1929 - 2008
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Un filo rosso collega le due ‘grandi’ crisi economiche
del 1873 e 1929 con quella attuale, iniziata nel
2008 con il fallimento della Lehman Brothers
Holdings Inc.
Analogie e differenze con la crisi nell’attuale
mondo globalizzato.
Passato e presente
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Anche nel 1873, come nel 2008, tutto cominciò da
una crisi del settore immobiliare, che poi si trasferì
al settore finanziario e causò il crollo delle borse.
Scott Reynolds Nelson
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“Intorno al 1870, negli stati dell'Europa continentale
prese avvio un boom incontrollato del settore delle
costruzioni municipali e residenziali, specialmente
nelle capitali di Vienna, Parigi e Berlino, favorito
anche da un’eccessiva fioritura di istituzioni
finanziarie specializzate nell'erogazione di mutui
immobiliari concessi con sempre maggiore facilità e
senza adeguate garanzie.”
Guerra franco-prussiana
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Caduta di Napoleone III.
Vittoria della Germania → ‘riparazioni di guerra’
→ Investimenti in ferrovie, fabbriche, scali portuali
e navi e nel settore delle costruzioni.
1873 crollo della Borsa di Vienna: panico diffuso,
le banche inglesi ritirano i loro capitali dal
continente e il costo del credito interbancario in
Europa va alle stelle, proprio come è avvenuto
nell'odierna crisi.
La crisi bancaria negli Stati Uniti
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Negli Stati Uniti la crisi colpì in modo particolare il
settore delle ferrovie.
La Jay Cooke & Company dichiarò bancarotta.
Lehman Brothers e Jay Cooke istituti sistemici →
effetti disastrosi sull'intero sistema finanziario
americano e internazionale.
I prezzi a Wall Street precipitarono, scoppiò il
panico.
La crisi finanziaria
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La crisi finanziaria iniziata alla borsa di Vienna nel
maggio 1873 si propagò velocemente prima nei
paesi industrializzati europei minori (Olanda, Italia,
Belgio) poi nei paesi leader dell’economia
mondiale: Stati Uniti, Francia e Regno Unito.
Furono colpite soprattutto le banche esposte nei
settori delle ferrovie, dei prodotti primari,
dell'edilizia.
Diminuzione del PIL
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Negli anni Settanta, generale diminuzione del PIL.
In Europa, in connessione col conflitto francoprussiano (-7%)
nel 1875-1876 (-4%)
nel 1879-1880 (-7%)
Negli Stati Uniti crescita zero nel 1874-1875.
Crescita economica nell’’800
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Una crescita senza precedenti: il volume pro-capite
del commercio estero era nel 1913 oltre venticinque
volte superiore a quello del 1800.
Il periodo di massima crescita tra l’inizio degli anni
Quaranta e il 1873, quando il commercio totale
aumentò a un tasso annuo di oltre il 6%
Il libero scambio
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Trattato Cobden-Chevalier tra Inghilterra e Francia
(1860), poi adottato da Germania, AustriaUngheria, Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Paesi
Bassi, Danimarca, Norvegia, Svezia.
Negli anni Sessanta e Settanta: una zona europea
di libero scambio per manufatti industriali e
prodotti agricoli → aumenta la concorrenza → le
imprese accrescono la propria efficienza tecnica e
la propria produttività.
Gli anni ’80: inizia la crisi
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Al sopraggiungere della crisi economica sotto la
pressione di industriali e agrari, i governi nazionali
reintroducono misure protezionistiche.
Verso il declino?
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Nulla ormai poteva fermare il movimento mondiale
delle merci.
Se si guarda all’intero XIX secolo, si vede
chiaramente l’enorme aumento del movimento
internazionale di uomini e capitali.
Le radici del nostro mondo
Nell’Ottocento si venne formando il mondo in cui
oggi viviamo:
→ dominato dalla finanza internazionale che muove
ingenti capitali da luogo all’altro del pianeta,
→ frutto di immensi movimenti migratori.
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