LE AZIONI E LE
OBBLIGAZIONI
EMESSE DALLA S.P.A
introduzione
Nell’ambito della disciplina delle società per
azioni, l’aspetto relativo ai mezzi di
finanziamento è stato fortemente innovato
dalla riforma attuata con il decreto
legislativo del 17 gennaio 2003, n. 6,
emanato dal Governo in virtù della legge
delega 3 ottobre 2001, n.366.
Con tale riforma si è provveduto a sostituire
integralmente i capi del Codice Civile dedicati
alla materia delle società di capitali,
modificando gli istituti già esistenti e
introducendone di nuovi.
Contenuto riforma
L’esaltazione del principio di autonomia
statutaria, inteso come potere dei soci di
elaborare regole di funzionamento e di
organizzazione adatte al tipo di attività
economica svolta dalla società, costituisce
il principale elemento di innovazione
contenuto nella legge di riforma
E’ proprio per rispondere alle mutevoli
esigenze delle imprese che la riforma è
intervenuta ad adeguare la disciplina dei
modelli societari alle caratteristiche dei
mercati odierni.
Mezzi di finanziamento
Sotto il profilo dei mezzi di finanziamento
delle società per azioni, tale principio si
traduce nella moltiplicazione degli strumenti
finanziari messi a disposizione della società.
la caratteristica del nuovo
sistema di finanziamento
dell’impresa societaria che si manifesta
con maggiore immediatezza proprio nella
possibilità di ricorrere ad una tipologia
ampia di strumenti finanziari che si può
individuare.
In particolare, in questo ambito, la riforma del
diritto societario del 2003 ha ulteriormente
ampliato e reso più elastiche le figure delle
azioni e delle obbligazioni, consentendo, da
un lato, la creazione di ulteriori categorie di
azioni con peculiari diritti patrimoniali o con
alterazioni del diritto di voto, dall’altro,
prevedendo che il contenuto economico
delle obbligazioni possa essere in parte
condizionato all’andamento economico della
società.
novità
Accanto agli strumenti di finanziamento
tradizionali, azioni e obbligazioni nelle loro
varie tipologie, si aggiungono, dunque,
altri strumenti finanziari completamente
nuovi, che vanno da quelli che la legge
denomina “altri strumenti partecipativi” , i
quali possono essere forniti di particolari
diritti patrimoniali o amministrativi, con la
sola eccezione del diritto di voto
nell’assemblea generale degli azionisti,fino
ai patrimoni e finanziamenti destinati.
Chi stabilisce i contenuti di tali
strumenti?
per gli strumenti alternativi, l’art. 2346 c.c.
semplicemente ne rimette la determinazione
del contenuto alla libertà statutaria.
quadro di complessiva
deregolamentazione all’interno di ogni
singolo strumento, anche tradizionale
AZIONI: caratteristiche
titoli che rappresentano quote di capitale
sociale di società per azioni, società
cooperative e società in accomandita per
azioni.
Queste società emettono azioni con lo
scopo di raccogliere liquidi necessari per la
propria attività e per i propri investimenti.
Questo capitale è chiamato anche capitale di
rischio in quanto in caso di fallimento i
proprietari delle azioni verranno liquidati
per ultimi sempre che rimanga un capitale
da distribuire.

Un altro elemento di incertezza di questo
tipo di titolo è la remunerazione che viene
data periodicamente ( dividendo). Infatti il
dividendo è distribuito solo se già siano
stati remunerati i finanziatori a titolo di
debito (creditori, obbligazionisti),inoltre
devono essere rispettati dei vincoli
statutari e legali con i quali l’assemblea
degli azionisti decreti la distribuzione
(riserve).
per azioni quotate in Borsa
Per le azioni quotate sul mercato subentra
un altro elemento di incertezza :
l’andamento dei prezzi/delle quotazioni;
se un investitore acquista titoli dopo la
costituzione della società o al contrario
vuole vendere l’investimento prima dello
scioglimento della stessa,il prezzo di
acquisto o vendita non potrebbe essere
conosciuto a priori in quanto creati
quotidianamente dall’incontro di offerta e
domanda sul mercato borsistico
A compensazine…

A compensare questi rischi subentrano una serie
di diritti maggiori di quelli garantiti ad altri
soggetti;non esiste limite alla remunerazione: più
sono gli utili netti dell’azienda più le quote
spettanti agli azionisti saranno alte. Inoltre
l’azionista ha diritto a partecipare alle assemblee
sociali e proporzionalmente alle quote possedute
può modificarne le decisioni. Infine la legge
italiana gli garantisce il diritto di opzione ovvero
garantisce il mantenimento delle quote possedute
proporzionalmente di un eventuale aumento di
capitale.
Diritti degli azionisti
Diritti patrimoniali:
- partecipazione agli utili-dividendo
- Quota residua in caso di liquidazione
- Opzione su azioni di nuova emissione
- Recesso
Diritti amministrativi:
- voto in assemblea
-impugnativa delle delibere assembleari invalide
- intervento in assemblea
- denuncia al collegio sindacale di fatti censurabili
- visionare il progetto di bilancio
- consultare il libro dei soci, delle assemblee
- richiedere la convocazione delle assemblee
- denunciare al Tribunale gli amministratori
Descriviamo ora le tipologie di azioni:

AZIONI ORDINARIE: sono emesse normalmente e chi le
detiene può amministrare ( partecipare ad assemblee ordinarie o
straordinarie ) sia in prima persona o delegando qualcun altro.
Nelle assemblee hanno il diritto di voto;in caso di assenza o di
contrarietà alle scelte prese in assemblea l’azionista può rivolgersi
al tribunale per impugnare la delibera sempre se esse siano
contrarie allo statuto o alla legge;hanno anche il diritto di
convocare l’assemblea a patto che la richiesta sia fatta da almeno
azionisti che raggiungano in totale il 10% del capitale sociale.
Queste azioni sono tassativamente nominali e sono intestate a
persone giuridiche o fisiche iscritte nel libro dei soci. Per quanto
riguarda i diritti patrimoniali l’azionista ha il diritto al dividendo e
all’eventuale rimborso in caso di fallimento ( sempre se rimangano
liquidi dopo aver rimborsato le altre categorie di azionisti).La
legge decreta che in caso di assemblea che modifichi
forma,oggetto o sede (all’estero) l’azionista in caso di contrarietà
ha il diritto di recesso del contratto ovvero il diritto a vedersi
liquidata la propria quota con un valore coerente con il patrimonio
netto dell’azienda. Infine nel caso di aumenti di capitale viene
riconosciuto di sottoscrivere le nuove azioni proporzionalmente a
quelle già possedute.
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
AZIONI PRIVILEGIATE: sono nominative e garantiscono
a chi le possiede un privilegio sulla ripartizione degli utili o
nel caso di fallimento dell’azienda.
L’atto costitutivo,infatti,determina la quota di utile destinata
a tali azioni;lo stesso atto può garantire
l’immagazzinamento dei dividendi cioè garantisce a questi
azionisti il recupero dei dividendi non incassati.
In caso di fallimento gli viene garantito un rimborso
equivalente al valore nominale delle azioni o in alternativa
ricevere una somma maggiore rispetto agli azionisti
ordinari.
A tanti privilegi si contrappone una limitazione dei diritti
amministrativi in quanto può votare solo nelle assemblee
straordinarie o anche può non aver diritto di voto. Questo
tipo di azioni è emesso raramente.


AZIONI DI RISPARMIO: sono finalizzate a reperire liquidi
a titolo di capitale proprio tra i piccoli investitori che
puntano più alla questione economica che a quella
amministrativa;sono titoli al portatore e sono emessi solo
da società votate in mercati,italiani ed
europei,regolamentari.
Hanno il privilegio sia nella remunerazione che nel
rimborso;nella fattispecie i titoli emessi antecedentemente
al 1998 hanno diritto ad un minimo dividendo del valore del
5% del valore nominale ed inoltre possono cumulare i
dividendi non avuti nei 2 esercizi successivi. Un altro
privilegio è che la remunerazione di questi titoli deve
superare del 2% del valore nominale quella destinata ad
azioni ordinarie;in caso di fallimento il rimborso è garantito
in via prioritaria rispetto agli altri. Per i titoli emessi
successivamente al 1998 le caratteristiche non sono
stabilite legalmente ma dall’atto costitutivo dell’azienda. Fra
tanti pregi l’unico difetto è che tali azioni non danno diritto
né a voto né a partecipazione alle assemblee se non tramite
un rappresentante che partecipa a nome dell’intera
categoria.
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AZIONI CORRELATE ( TRACKING STOCKS):
hanno visto la luce e si sono diffuse negli USA negli anni
80 e sono entrate nel nostro ordinamento di diritto
societario recentemente.
La loro particolarità è che la remunerazione periodica è
funzione di risultati ottenuti in un determinato settore
( attività) della società .La società emette tale azione per
rendere più visibili i settori con maggiore possibilità di
crescita evitando lo scorporo giuridico dell’azienda.
L’atto costitutivo definisce per ogni caso le limitazioni dei
diritti e la quantificazione della remunerazione. Tuttora in
Italia non vi sono questi titoli. Ricordiamo che le azioni che
hanno un limite parziale o totale del diritto al voto non
possono superare il 50% dell’intero capitale sociale.

di godimento: Possono essere attribuite
al possessore di azioni ordinarie, in
sostituzione delle stesse e solo a seguito
del rimborso del valore nominale di queste
ultime, quando il valore dell’azione
ordinaria sia superiore, al momento del
rimborso, al valore nominale a causa delle
riserve esistenti. Non hanno diritto al voto,
salva espressa previsione dell’atto
costitutivo, ma permettono di partecipare
agli utili e alla quota del capitale dopo che
siano state soddisfatte le altre azioni
a
favore dei prestatori di lavoro:
Vengono emesse a fronte
dell’imputazione a capitale sociale di
utili di esercizio ed assegnate
gratuitamente ai lavoratori della
società o di società controllate, sono
stabilite da apposite norme la forma,
i diritti spettanti ai possessori ed i
modi di trasferimento delle stesse
azioni;
 con
prestazioni accessorie: emesse
solo in presenza di espressa
previsione nell’atto costitutivo e col
consenso unanime dei soci sono
caratterizzate dall’onere, per il
possessore, di ulteriori prestazioni
non in denaro, ulteriori rispetto al
conferimento già eseguito. La
trasferibilità di tale tipo di titolo è
subordinata al preventivo assenso da
parte dell’organo amministrativo.
Valor di emissione

Può essere AL VALORE NOMINALE – ALLA PARI

SOPRA IL VALORE NOMINALE – ossia SOPRA LA
PARI (la differenza tra Valore di emissione e
valore nominale viene destinato a FONDO
SOVRAPREZZO AZIONI che si utilizzerà in caso di
autofinanziamento

NON PUO’ ESSERE SOTTO LA PARI
La quotazione
Un merito particolare nel processo di avvicinamento
dei risparmiatori alla Borsa va attribuito alla
riforma dei mercati finanziari, realizzata con una
serie di interventi legislativi (iniziata nel 1991 con
l’istituzione delle Sim e culminata nel 1998 con
l’entrata in vigore del TUF) diretti a garantire una
maggiore tutela dell’investitore e una maggiore
efficienza e trasparenza nelle transazioni.
Un investimento in azioni è un’operazione
complessa per chi è abituato a ricevere un
interesse nominale certo a scadenze prestabilite,
ma malgrado ciò l’investimento in
Borsa è visto da alcuni come un gioco…
Come gestire il rischio
L’investimento quindi è rischioso, ma il
rischio è un prezzo da pagare per ottenere
un
 maggior rendimento e comunque può
essere ridotto agendo in modo oculato,
cioè
 diversificando le componenti del
portafoglio e ricorrendo a tecniche
professionali nelle
 fasi di stock picking e di market timing.
Mercato azionario primario
e secondario
Nel mercato azionario primario l’offerta privata è esclusivamente
indirizzata a determinati investitori,solitamente istituzionali
(banche) Queste operazioni non vengono pubblicizzate in quanto
i potenziali investitori vengono contattati tramite un
intermediario. L’offerta pubblica,invece,ha come finalità la
distribuzione del titolo ad un vasto pubblico;questo tipo di
offerta è molto costosa in quanto gli obblighi di informazione e i
costi di promozione sono maggiori. Da non sottovalutare è anche
il costo indiretto derivante dal fatto che la maggiore
informazione avvantaggia le concorrenti dell’impresa emittente.
Le offerte pubbliche si differenziano in seasoned offerings e initial
public offering.Le prime sono offerte realizzate al momento
dell’aumento di capitale di società già quotate che vantano una
reputazione solida;nel secondo caso l’offerta avviene per la
prima volta e l’emittente non ha ancora la fiducia dell’investitore.
L’intermediario,in questo caso,svolge un ruolo importante in
quanto la sua reputazione può aiutare nel piazzare i titoli. Nel
secondo caso di offerta la società che la propone deve innanzi
tutto richiedere l’ammissione alla negoziazione in borsa;dal
momento che questa avviene la società si espone,in maniera
consapevole,al confronto con altre società già presenti sul
mercato.
Dove si transano le azioni?



Il mercato regolamentato e’ caratterizzato dalla
struttura, dai soggetti abilitati a negoziare e dalla
modalità di negoziazione definiti dall’autorità che
gestisce il mercato. In Italia l’esempio principale
è dato dalla Borsa italiana spa.
A fine 2006 essa contava circa 311 società;il
mercato più importante è quello telematico
azionario dove avvengono le negoziazioni di
azioni di risparmio,ordinarie e privilegiate. Tali
azioni vengono suddivise,in base alle dimensioni
ed ai requisiti in : chip,star e standard.
blue chip, mercati star, mtax, tah, mta
international,mercato expandi,mac (mercato
alternativo del capitale)



Le caratteristiche negoziali di un mercato non
regolamentato non sono soggette a norme definite
dalle autorità ma più che altro dalla concorrenza tra
gli operatori.
I mercati OTC sono caratterizzati da una flessibilità
maggiore e dalla possibilità di personalizzazione in
quanto tutte le trattazioni avvengono
bilateralmente(cliente-intermediario); un difetto è
dato da una più bassa trasparenza e liquidità.
Per i titoli azionari,visto l’obbligo di concentrare gli
scambi dei titoli quotati in borsa,si può parlare di
negoziazione OTC riferendosi solo a quei titoli non
quotati o non obbligati alla concentrazione. Tale
obbligo non esiste nel caso vengano negoziati blocchi
di azioni;per blocco intendiamo un ordine
quantitativamente elevato il cui controvalore è pari o
maggiore alla somma determinata del controvalore
medio giornaliero degli scambi degli stessi titoli
effettuati negli ultimi 6 mesi.
OPS e OPV

Di un’offerta pubblica,la principale caratteristica è la
provenienza del titolo offerto in quanto possono essere o
nuovi o ceduti da investitori che ne sono già in possesso.
Nella prima ipotesi si parla di OPS (offerta pubblica di
sottoscrizione) è avviene quando l’assemblea straordinaria
di una società decide l’aumento di capitale con riserva di
diritto di sottoscrizione ai nuovi investitori. Questo tipo di
offerta è la preferita dal mercato in quanto le liquidità
restano a disposizione della società. Le OPV (offerta
pubblica di vendita) sono effettuate da soci della società
che mettono in vendita le proprie azioni. Solitamente
questo avviene perché l’investitore vuole disimpegnarsi
parzialmente dalla vita aziendale pur continuando a
detenere quote influenti della società. Qualche volta questi
due tipi di offerte si combinano tra loro: parte dei nuovi
titoli vengono offerti a soci e parte ai nuovi investitori

Ciò che costituisce il mercato secondario
sono i titoli negoziati già in circolazione. Le
operazioni di compravendita possono
avvenire sia in mercati regolamentati che
non.
La borsa : GLI INDICI

AllStars

Mib 30

Mibtel

Midex

S&P/Mib
All STARS




All Stars è un indice azionario dei titoli che fanno
parte del Segmento titoli con alti requisiti (detto
anche STAR).]
All'inizio, l'indice All Stars comprendeva i titoli dei
segmenti di Borsa Italiana Star e techSTARS.
Con la chiusa del segmento techSTARS di Borsa
Italiana, e del relativo indice, i titoli quotati nel
techSTARS sono confluiti nel segmento Star.
Da allora, l'indice All Stars considera tutte le
aziende dello Star.


Il Segmento STAR, acronimo di Segmento
Titoli con Alti Requisiti, è un segmento del
Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa
Italiana che comprende Società per Azioni di
medie dimensioni (con capitalizzazione fino ad 1
miliardo di Euro).
Creato nel 2001, il segmento accoglie
attualmente oltre 70 società e richiede, per
esservi ammessi, caratteristiche ed impegni
piuttosto vincolanti per le società che ne fanno
parte, in particolare requisiti di trasparenza,
liquidità del titolo e Corporate governance.


Caratteristiche richieste
Trasparenza nelle comunicazioni societarie, ossia:





Pubblicazione delle relazioni trimestrali entro 45 giorni dalla
data di chiusura;
Un Sito Internet dedicato e costantemente aggiornato, con
informazioni disponibili sia in italiano che in inglese;
Nomina di un manager espressamente addetto alle relazioni
con gli investitori (Investor Relations).
Liquidità del titolo, ovvero un flottante che sia almeno il
35% del capitale sociale per le società di nuova quotazione
e del 20% per le società già quotate che richiedano di
passare al segmento.
Corporate governance, ovvero tutte le procedure e regole
nella gestione dell'azienda e la suddivisione dei poteri di
gestione e controllo. In dettaglio sono richiesti:



La presenza di amministratori indipendenti nel Consiglio
d'amministrazione;
La nomina di un Comitato per il controllo interno, composto in
maggioranza dagli stessi amministratori indipendenti;
Un piano di remunerazione ed incentivazione per
amministratori e manager.
ALCUNI TITOLI ALL STARS

Banca Etruria (Banca Popolare dell'Etruria
e del Lazio) S.c.r.l.
•Ducati Motor Holding S.p.A.
Brembo S.p.A.
•Fiera Milano S.p.A.
Stefanel S.p.A
S&P Mib






Lo S&P MIB è attualmente il più significativo indice azionario
della Borsa italiana. È il paniere che racchiude le azioni delle 40
maggiori società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da
Borsa Italiana.
Lo S&P MIB è quotato dal 2 giugno 2004, ma la sua piena
operatività si è avuta dal 20 settembre dello stesso anno, ultimo
giorno di vita del MIB 30 (paniere di 30 azioni), che ha sostituito.
L'indice è nato in seguito ad una partnership tra Borsa Italiana e
la società di rating Standard & Poor's da cui entrambi i partner
hanno trovato reciproco vantaggio:
Borsa Italiana si è liberata dall'incombenza di seguire, aggiornare
e gestire (tecnicamente e metodologicamente) qualcosa che
esulava dalla sua attività principale e ha garantito al suo indice
una maggiore visibilità (data la notorietà di Standard&Poor's)
Standard & Poor's ha potuto aggiungere al suo paniere di indici
anche quello della borsa italiana, sopportando solamente un costo
marginale data la struttura apposita della quale è dotata, al fine di
garantire maggiore notorietà
L'indice di borsa S&P Mib costituisce il nuovo benchmark del
mercato borsistico italiano e resta l'unico indice sottostante di
prodotti derivati. Esso rappresenta all'incirca l'80% della
capitalizzazione del mercato azionario italiano.
I derivati dall'indice
I prodotti derivati, futures, minifutures e opzioni sull'indice
S&P/MIB negoziati sul mercato IDEM dal 22 marzo 2004
sono:
 futures su S&P/MIB
 minifutures su S&P/MIB
 opzioni su S&P/MIB
I futures sono contratti a termine standardizzati per poter
essere negoziati facilmente in Borsa. Il contratto future è
un contratto uniforme a termine su strumenti finanziari con
il quale le parti si obbligano a scambiarsi alla scadenza un
certo quantitativo di determinate attività finanziarie ad un
prezzo stabilito; ovvero, nel caso di future su indici, a
liquidarsi una somma di danaro pari alla differenza fra il
valore dell'indice di riferimento alla stipula del contatto ed il
valore dello stesso indice nel giorno di scadenza.
Mibtel



Il MIBtel è l'indice principale della Borsa italiana in quanto
“riassume” tutte le azioni quotate su MTA e MTAX. Questo
viene ricalcolato ogni minuto durante la fase di
negoziazione continua sulla base dei prezzi degli ultimi
contratti conclusi su ciascuna azione componente il paniere.
La base dell'indice è stabilita in 10.000 punti e relativa al 3
gennaio 1994.
Il Mibtel è un indice di prezzo, quindi come si diceva sopra,
non tiene conto dello stacco di dividendi o di eventuali frutti
periodici pagati dalle società che lo compongono.
Al termine della seduta viene anche calcolato in versione
total return, tenendo conto dell'effetto del reinvestimento
dei dividendi delle società in esso rappresentate; in questo
caso è contrassegnato dal suffisso "TR”


Mercato Telematico Azionario (MTA)
Per Mercato Telematico Azionario (MTA) si definisce uno di quei
quattro comparti del mercato di Borsa Italiana S.p.A.in cui
vengono negoziati diritti d'opzione, obbligazioni convertibili,
warrants e azioni o quote di OICR (Organismi d'investimento
collettivo del risparmio) quotati in Borsa. I segmenti del Mercato
Telematico Azionario sono quattro: 1. Star(capitalizzazione pari o
superiore a 40 milioni di euro e altri requisiti -v.dopo-) 2. Blue
Chips (capitalizzazione pari o superiore a 1 miliardo di euro) 3.
Standard (capitalizzazione pari o superiore a 40 milioni di euro) 4.
Mercato Telematico dei fondi (MTF) 5. International (titoli emessi
da società estere e negoziati in altri mercati regolamentati)
Questa suddivisone per segmenti è per capitalizzazione (minimo
un milione di euro) e l'assegnazione degli strumenti finanziari ai
segmenti è attribuita alla Borsa Italiana S.p.A. che valuta
costantemente i requisiti per le varie richieste di qualifiche delle
emittenti. Ciascun segmento ha una propria fase d'asta e orario di
negoziazione,alle quali possono essere ammessi solo determinati
operatori, come i soggetti che svolgono in via esclusiva attività di
negoziazione per proprio conto (i cosiddetti Locals), le banche
nazionali, gli intermediari finanziari iscritti nell'elenco del Testo
unico bancario all'art.107, gli agenti di cambio regolarmente
iscritti al ruolo e le imprese d'investimento nazionali, comunitarie
ed extracomunitarie, tutti autorizzazti alla negoziazione per conto
proprio o per conto di terzi.
Midex
Il Midex è un indice di borsa che
considera le quotazioni di aziende italiane
ed estere che fanno parte del segmento
Blue Chip del MTA e del MTAX (ex Nuovo
Mercato) e che non sono incluse nell'indice
S&P/MIB.
 L'indice è stato creato il 31 dicembre 1994
con un valore pari a 10.000.

LE OBBLIGAZIONI
cfr. testo scolastico per la
parte generale


Credito V/ società di capitali - obbligazionista
valore nominale: valore facciale dell'obbligazione. E' il valore su
cui viene calcolata la cedola ed è il valore rimborsato alla
scadenza del titolo
cedola: interesse periodico (semestrale o annuale) che il
possessore dell'obbligazione incassa. Se un'obbligazione del valore
di 1000 euro ha un tasso fisso del 3% annuo la cedola annua è
1000 x3/100 = 30 euro (lordi)
tasso d'interesse: remunerazione offerta dall'obbligazione in
percentuale
obbligazioni tasso fisso: il tasso di interesse è uguale e fisso
per tutta la durata dell'obbligazione (es. obbligazione di 3 anni
che paga il 3% all'anno).

obbligazioni tasso variabile: il tasso di interesse non è certo
per tutta la durata, ma varia secondo il tasso di riferimento. Se il
tasso di riferimento sale, allora anche il tasso di interesse sale
secondo un parametro predeterminato; se il tasso di riferimento
scende anche il tasso di interesse dell'obbligazione scende
secondo un parametro predeterminato. Di solito come tassi di
riferimento si usano tassi di mercato conosciuti come l'Euribor.
Esempio: l'obbligazione dura tre anni e paga il tasso Euribor a 6
mesi meno lo 0,30% (o meno 30 punti base o p.b.) Per conoscere
il rendimento si prende il tasso euribor 6 mesi si toglie lo spread
previsto. Se il tasso euribor 6 mesi èil 2,40% l'obbligazione
pagherà 2,40% - 0,40% = 2,00% . Se, con il passa e del tempo,
l'euribor 6 mesi sale al 2,70%, l'obbligazione pagherà un tasso di
interesse di 2,70% - 0,40% =2,30%
obbligazioni tasso misto: l'obbligazione paga per un certo
periodo un tasso fisso e per un altro periodo un tasso variabile.
Esempio: l'obbligazione ha durata di 4 anni. Paga per il primo
anno un tasso fisso del 3,00% e dal secondo anno al quarto un
tasso pari all'euribor 6 mesi meno 40 p.b.

obbligazioni tasso step up: l'obbligazione paga un tasso
fisso, che cresce di anno in anno secondo uno schema
prefissato.
Esempio: l'obbligazione dura 3 anni e paga il seguente
interesse:
1° anno: 3,00%
2° anno: 3,50%
3° anno: 4,00%
obbligazioni tasso step down: l'obbligazione paga un
tasso fisso, che scende di anno in anno secondo uno
schema prefissato.
Esempio: l'obbligazione dura 3 anni e paga il seguente
interesse:
1° anno: 4,00%
2° anno: 3,50%
3° anno: 3,00%
obbligazione corporate: obbligazione emessa da una
società
obbligazione high yeld: obbligazione ad alto rendimento
(e ad alto rischio): sono emesse da paesi in via di sviluppo
(principalmente Sud America e Asia), da società di paesi in
via di sviluppo oppure da società di paesi sviluppati che per
settore e dimensione non offrono elevate garanzie (es:
start up). Poichè sono titoli emessi da un debitore che
potrebbe avere problemi ad onorare gli impegni presi
(pagamento puntuale delle cedole e del capitale) offrono un
rendimento maggiore. Maggiore è il rendimento rispetto ai
tassi di mercato, maggiore è il rischio insito nell'emissione

obbligazioni convertibili: emesse da società quotate in
borsa, alla scadenza offrono al risparmiatore le possibilità di
scegliere tra il rimborso del capitale oppure la sottoscrizione
di azioni di nuova emissione ad un prezzo e con modalità
fissate in passato, al momento dell'emissione delle
obbligazioni convertibili
obbligazioni strutturate: obbligazioni in cui il rimborso
del capitale (caso raro) o l'ammontare della cedola (caso
frequente) dipendono dall'andamento di uno o più
strumenti finanziari o indici sottostanti (es: indice di borsa
Mib, inflazione italiana, basket di 10 azioni).
Esempio: l'obbligazione XY ha durata di 4 anni. Alla
scadenza verrà rimborsato il valore nominale. La cedola
annua sarà pari al 4% a patto che il prezzo dell'azione Fiat,
al 20/10 di ogni anno, non sia inferiore a euro 5. In caso di
prezzo inferiore ad euro 5,per quell'anno l'obbligazione non
pagherà cedola.

zero coupon bond: obbligazioni che non pagano cedola e che
rimborsano il capitale alla scadenza. L'interesse è dato tra il
prezzo di acquisto e il valore nominale di rimborso.
Esempio: uno zero coupon bond mi rimborserà 100 euro tra 3
anni. Io oggi compro questo zero coupon bond a 90. Il mio
interesse è dato dalla differenza tra 100 (prezzo di rimborso) e 90
(prezzo di acquisto), cioè 10 su un capitale iniziale di 90.
obbligazioni subordinate: sono obbligazioni il cui rimborso
avviene solo dopo che siano state rimborsate le obbligazioni
"classiche". Per questo motivo sono più rischiose (in caso di
insolvenza dell'emittente saranno rimborsate dopo le altre, se ci
saranno ancora risorse disponibili) e quindi offrono rendimenti più
alti.
obbligazioni callable: nelle obbligazioni callable il debitore ha la
facoltà (non l'obbligo) di rimborsare le obbligazioni prima della
scadenza prefissata. Ad esempio un'obbligazione di durata di 5
anni ma callable dopo il secondo potrebbe durare un massimo di 5
anni, ma il debitore potrebbe decidere di rimborsarla dopo 2 anni
(pagando ovviamente gli interessi solo peri 2 anni di vita effettiva
del titolo)
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LE AZIONI E LE OBBLIGAZIONI