Tesi 23
Richard Wagner
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Richard Wagner
Importanza musicale e artistica, e caratteri nazionali della sua produzione
I post wagneriani
Richard Wagner, (1813-1883) nasce a Lipsia ed è ultimo di nove figli.
Perse subito il padre, e sua madre in seconde nozze sposo il pittore Ludwig Geyer, che incoraggiò il
talento del figlio.
Wagner, successivamente, con la famiglia si trasferì a Dresda e si appassiono della musica di
Weber e di Beethoven.
Fu molto interessato alla letteratura di Shakspeare, e venne inoltre a contatto con il mondo
operistico tedesco tra cui Mayerbeer.
Ebbe poi un non fortunato soggiorno parigino, e rientrò a Dresda nel 1849, dove divenne maestro di
cappella della corte di Dresda.
In seguito alla partecipazione ai moti rivoluzionari russi, fu però costretto a rifugiarsi in Svizzera a
Zurigo.
Fu in questo soggiorno che Wagner maturò l'idea e la concezione, di opera d’arte totale, e quindi il
Gesamtkunstwerk, ossia una forma di dramma, che doveva fondere in se tutti i fenomeni artistici,
sia visivi che uditivi, in un'unica opera d’arte perfetta.
Dopo vari avvenimenti, rientrò dapprima in Baviera, e poi a Vienna prima di rifugiarsi ancora in
Svizzera sul lago di Lucerna, dove incontrò e fece amicizia con il filosofo Nietzsche sposandone
anche la figlia.
Successivamente rientrò ancora comunque in Baviera vicino a Norimberga con l’appoggio di
Ludwig II, e poi morì durante un soggiorno Veneziano nel 1882.
Ebbe dunque, una vita di enormi successi ma anche di grandi delusioni.
Per realizzare il suo concetto di opera d’arte totale, e per giungere ad una stretta unione di poesia e
musica, Wagner ritenne necessario, che l'autore del libretto di un opera, dovesse essere lo stesso
compositore della musica. Il poeta deve diventare musicista e il musicista deve diventare poeta.
I drammi musicali di Wagner
Wagner riteneva quindi, che l’opera musicale potesse divenire la quint’essenza dell’arte e non
doveva più, essere considerata, una composizione a metà tra l’arte e lo svago.
L’opera d’arte totale, richiedeva una nuova architettura teatrale, e per questo, si fece costruire un
teatro nella citta di Bayeruth, il teatro Festspielhaus, avente la forma di teatro greco.
Il Festspielhaus aveva però una caratteristica fondamentale, detta il Mystischer Abground, ossia il
Golfo Mistico o meglio ancora, la Fossa Orchestrale. Questo, perchè l’orchestra non doveva essere
visibile al pubblico, poiché poteva distogliere lo sguardo dello spettatore dalle vicende del dramma.
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Inoltre in questo modo, si creava un perfetto connubio di acustica e diffusione dei suoni, tra
orchestra e voci.
Questa fossa orchestrale, si diffuse poi praticamente in tutti i teatri d’Europa, sia i nuovi antichi, e
infatti, anche i teatri preesistenti furono adattati con essa.
Il teatro Festspielaus fu inaugurato con l’opera L’anello del Nibelungo nel 1876.
I modelli compositivi di Wagner, sono ovviamente le Grand operà di Mayerbeer, evidenti
soprattutto nell’opera Rienzi, ma è influenzato anche dai singspiele di Weber.
Tra le opere giovanili, figurano Le fate del 1888, e il Divieto d’amare del 1836.
L’opera Il Vascello fantasma del 1843, narra la storia di un navigatore condannato a vagare in
eterno per i mari, finchè una donna a lui fedele non riuscirà a redimerlo da questa maledizione,
donandole il suo amore.
In quest’opera, compaiono per la prima volta, i temi della maledizione e della redenzione, temi
fondamentali nell’opera wagneriana.
Vi è un uso sistematico del Leitmotiv, che sarà sempre un fattore di coesione drammatico
musicale.
C’è poi l’opera Lohengrin, del 1850, dove Wagner attinge il tema, da alcune leggende
anglosassoni, medievali e dal poema cavalleresco Parzifal di von Eschenbach.
Lohengrin è un cavaliere del Santo Graal, ed è dotato di poteri sovrannaturali e giunge a salvare
Elsa dalle trame dei malvagi. La giovane, sposa il suo eroe, ma lo perde non appena non appena
scopre chi è.
In queste prime opere, sono ancora presenti i tratti dell’opera di tipo convenzionale con recitativo e
aria e grandi e pompose corali di massa.
La scena dell’arrivo di Lohengrin (Nun sei bedankt), ad esempio, nel finale del primo atto,
avviene dopo la preghiera di Elsa, ed il triplice grido del banditore, e rappresenta una delle scene
più emozionanti e spettacolari della storia del teatro d’opera.
Ma le opere di Wagner, sono caratterizzate anche da un orchestra molto ampliata, in particolare nel
numero dei legni. Ed inoltre l’orchestra in Wagner, ha sempre un ruolo molto presente e importante.
Ad esempio, nel dialogo tra Telramund e Ortud, del secondo atto di Lohengrin, vi è una fitta
trama orchestrale, che accompagna la scena ininterrottamente.
Wagner scrive anche, il trattato Oper und Drama, nel quale esprime le sue teorie.
Wort-Ton Drama, questo termine fu coniato da Wagner, per indicare un tipo di rappresentazione
che iglobasse in se tutte le forme di arte.
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Nelle opere della maturità come, Tristano e Isotta del 1865, I Maestri cantori di Norimberga del
1868, L’anello del Niebelungo del 1869, L’oro del Reno del 1869, La Walkiria del 1870, Siegfried
del 1876, Il Crepuscolo degli dei del 1876, Parsifal del 1882, Wagner scrive dapprima i testi
poetici, che poi verranno messi in musica anche molti anni dopo.
Una sua convinzione, era che il dramma, non dovesse avere uno schema prestabilito, ma dovesse
determinarsi di volta in volta, opera per opera.
La musica quindi, non doveva mai interrompersi negli atti, e doveva essere composta da cima a
fondo totalmente.
Wagner, attinse spesso e volentieri le sue trame, dalla mitologia, ma non quella classica bensì
quella germanica celtica.
Alla base del Tristano e Isotta, ad esempio, vi è un’antica saga medievale celtica, e la vicenda si
svolge in Cornovaglia e in Bretagna in un epoca non definita.
In quest’opera, molto rilievo viene dato all’idea, tipicamente romantica, della passione amorosa, che
veniva irresistibilmente attratta dalle tenebre della notte e della morte.
Quest'idea, è molto evidente soprattutto nel duetto amoroso del secondo atto, O skin hernieder,
Nacht der Liebe (o scendi quaggiù notte d’amore).
In questo duetto, si segna il momento supremo dell’opera, ossia il momento di illuminazione e
contrasto, tra le tenebre e la luce del giorno, che sancirà la fine dell’estasi d’amore tra Tristano e
Isotta. La morte, è per i due protagonisti, l’unico vero appagamento e compimento del loro
amore.
Tetralogia
Essa è composta da un Prologo e tre opere definite Giornate.
Il tutto compone ciò che viene chiamato il Ring cioè L’anello.
Nell’Oro del Reno, Wagner si ispirò ai modelli delle leggende mitologiche medievali tedesche.
Protagonista ideale della vicenda, è l’oro, che diventa fonte di distruzione, corruzione e di
morte.
Qui il nibelungo, Alberich, un nano demoniaco, riesce ad impossessarsi dell’oro, che giace in fondo
al fiume. Le onde del fiume gli rivelano un segreto e cioè, chi saprà forgiare un anello con l’oro del
Reno, avrà il dominio del mondo, ma dovrà rinunciare all’amore.
Alberich forgia dunque l’anello, ma lo stesso anello, gli viene sottratto dal Re degli dei Wotan, il
quale si era fatto costruire dai giganti, un sontuoso castello il Walhalla, posto sulla cima di un altura
selvaggia.
Allora Alberich, lancia una maledizione sull’anello, facendo in modo che esso porti sfortuna e
sventura a chiunque lo possieda.
Nella Walkiria, invece, l’amore si pone sopra il potere: i pericoli e le gioie della passione
amorosa si collocano al centro della vicenda.
Siegmund, figlio di Wotan, si abbandona ad un amore incestuoso con Sieglinde, sua gemella ma
inizialmente era ignaro della parentela. Nasce così Siegfried il più glorioso e impavido degli eroi.
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Ma per aver violato la legge, che lo stesso Wotan deve far rispettare, Siegmund viene ucciso in
duello, mentre Sieglinde, viene fatta fuggire nella foresta selvaggia, da Brunndille la Walkiria figlia
prediletta ma ribelle di Wotan.
Wotan allora, le toglie i poteri facendola diventare una semplice mortale, e la costringe ad un sonno
profondo. Intanto Siegfried, allevato da un nano, vuole entrare in possesso dell’anello fatale, che era
tra le mani di un drago. Riesce dunque nell’impresa e bacia la Walkiria, che si sveglia e si
abbandona alla passione di Siegfried.
Nel Crepuscolo degli dei, Siegfried, affida a Brunndille l’anello fatale, e la abbandona dopo aver
bevuto ignaro, un filtro magico, che gli fa perdere la memoria.
L’eroe si innamora di Gutrune, sorellastra di Hagen il genio del male, figlio di Alberich.
Siegfried muore e Brunndille fa un grande falò con la salma dell’eroe, ed entra accanto a lui tra le
fiamme e l’anello viene restituito al Reno, mentre le fiamme travolgono il castello Walhalla, che
crolla. C'è quindi, una grande catastrofe finale dove muoiono Wotan e tutti gli dei.
Le altre opere
Nei Maestri cantori di Norimberga invece, Wagner si allontana dal clima cupo di Tristano e dal
catastrofismo di intellettuale dell’Anello.
L’opera, si occupa del potere della musica e della libertà artistica. Il soggetto, si rifà alle vicende
storiche delle corporazioni dei maestri cantori della Norimberga Cinquecentesca e alle loro gare
canore.
L’ultima sua opera, il Parsifal, è basata sulla leggenda del Graal e quella di Parsifal.
Parsifal, è l’eroe simbolo della semplicità incontaminata della natura, ed è destinato a redimere
l’umanità, attraverso la sua totale rinuncia agli egoismi e alle passioni della carne.
Parsifal è quindi un opera di carattere sacro e religioso.
La vicenda è caratterizzata da una complessa struttura e da un profondo simbolismo .
Parsifal, deve recuperare la sacra lancia con in quale il centurione romano Longinus, colpì il Cristo
sulla Croce. La lancia gli fu sottratta del maligno mago Klingsor. C'era poi Amfortas, che era il Re
dei cavalieri del Graal.
Amofortas per aver peccato di lussuria nei confronti di una donna, dovette sopportare indicibili
sofferenze, poiché fu trafitto dalla lancia, e dovrà sopportare il dolore, finche Parsifal non toccherà
ancora una volta, la piaga con la stessa lancia.
Parsifal, riuscirà a riportare la lancia ai cavalieri del Graal e una colomba scende sulla sua testa
durante la benedizione dei cavalieri.
In quest’opera Wagner fa ricorso ad una quarantina di Leitmotive, molti dei quali di carattere
diatonico come il Motivo del Graal.
Il linguaggio musicale di Wagner
Per dare un senso di continuità al discorso musicale Wagner, si avvale di un ampia gamma di mezzi
espressivi e tecnici.
La melodia: soprattutto nella tetralogia dell’Anello, le linee melodiche sono di ampio fraseggio e
sono, caratterizzate dalla presenza di pochi punti ripetitivi. Nasce cosi un tipo di melodia
definita unendliche melodie cioè melodia infinita.
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Il canto, consiste in una sorta di arioso, declamato e flessibile.
L’orchestra: è lo strumento di comunicazione principale, ed ad essa è trasferito tutto il peso del
discorso musicale.
Wagner, ha concepito il dramma musicale in termini sinfonici, e l’orchestra esprime quello che il
linguaggio delle parole non può esprimere, cioè l’inesprimibile.
L’azione dell’orchestra, non deve mai interrompersi e deve sottolineare, accompagnare, guidare e
chiarificare il canto.
L’organico orchestrale di Wagner, è sensibilmente aumentato, con anche l’introduzione di
strumenti nuovi come le cosiddette tube wagneriane.
Il gruppo degli ottoni, infatti, costituisce spesso il colore strumentale, ciò è evidente soprattutto
nella Tetralogia.
Wagner aumenta, anche come detto, il numero dei legni ed anche delle arpe, e questo aumento
dell’orchestra, non deriva dal fatto che Wagner ricercasse un aumento dell’intensità sonora, ma
bensì dal fatto, che egli voleva a sua disposizione un numero maggiore di possibilità timbriche tra
gli strumenti.
Difatti, l’intera orchestra che suona tutti insieme, non è quasi mai utilizzata, se non nei momenti
cruciali e di maggiore intensità dell’opera.
Vi è invece sempre, una costante massa sonora, che risulta essere in perenne trasformazione
timbrica.
Il leitmotiv
Il leimotiv, è il motivo ricorrente ed è anche detto, motivo conduttore e viene inteso, come fattore
essenziale di coesione del discorso drammatico musicale.
Il leimotiv in precedenza, fu spesso utilizzato anche da Weber, e Wagner lo utilizza moltissimo
specialmente nelle opere della Tetralogia.
Per Wagner, il leimotiv è una precisa unità musicale, che viene associata ad uno stato d’animo o
ad un pensiero o sentimento, riguardante i singoli personaggi dell’opera.
Il leimotiv, deve caratterizzare musicalmente gli avvenimenti e deve collegare tra loro tutti gli altri
motivi della partitura Wagneriana.
Armonia: nelle opere della maturità, Wagner porta al limite estremo le funzionalità del sistema
tonale, combinando gli stessi accordi, nelle varie tonalità e facendo un uso molto audace delle
dissonanze. E si può dire, che Wagner, faccia comunque sempre cadere l’accento su di esse.
Wagner, utilizza anche spesso, un tipo di tonalità sospesa.
Wagner fa comunque anche, un largo utilizzo della successione cromatica degli accordi, e
ciò è evidente soprattutto nel Preludio del primo atto del Tristano, e più precisamente nel
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Sehnsuchtmotiv, cioè il Motivo del desiderio.
I post di Wagneriani
Wagner, influì molto sulla musica e sulla cultura del suo tempo e dei tempi successivi.
Letterati come Baudelaire, iniziatore del decadentismo - simbolismo, e Gabriele D’annunzio, si
appassionarono alla sua musica, come anche artisti tra cui Kandinskij.
Strauss
Uno dei compositori che maggiormente furono influenzati da Wagner,
fu Richard Strauss (1864-1949).
L’opera Salomè, scritta da Strauss è tratta dall’omonimo romanzo di Oscar Wilde, e narra della
vicenda biblica della principessa di Giudea, che seduce Erode.
L’opera Elektra, è invece una rielaborazione in chiave moderna, della tragedia di Sofocle del V sec.
a.c.
Strauss, collabora con il librettista Hugo von Hofmannsthal.
Strauss dimostra di rappresentare sapientemente la psicologia patologica dei suoi personaggi.
Il suo linguaggio musicale, è ricco di dissonanze e grandi sonorità, e in ciò sono evidenti gli
influssi di Wagner. Utilizza molto il leitmotive e la sua musica fluisce ininterrotta.
Mahler
Gustav Mahler (1860-1911), fu un compositore sinfonico e le sue sinfonie, sono percorse da
frequenti squarci di musica bassa, come fanfare marce militari canti popolari e musiche da bar,
ma questo poichè in Mahler, l'arte e quindi il bello, si doveva appropriare anche del brutto o del
banale accostandolo però alle pagine della bellezza pura e sublime.
Mahler scrisse dieci sinfonie, dove anticipa le nuove tendenze della musica novecentesca, ispirando
poi musicisti come Schomberg.
Un esempio è la Sinfonia numero 6 appartenente al genere delle sinfonie tragiche e in particolar
modo il finale, contraddistinto da un accordo introduttivo con arpe e tremoli, dove poi si
inseriscono colpi di martello e i suoni di natura, come campanacci e imitazioni di canti di animali,
definiti naturlate.
Brahms
Johannes Brahms (1833-1897)si contrappose a Wagner, poichè era attento allo studio della
musica del passato più che del futuro. Brahms coniugò lo stile di Bach e Beethoven, esplorando
anche il campo della musica da camera.
Fece inoltre, composizioni di Lieder per voce e pianoforte ed anche coro e orchestra, come il Ein
deutsches Requieme e il Gesang der Parzen (Canto delle Parche).
Ma fu noto anche per le Sinfonie, tra cui la Sinfonia in Do min. conclusa nel 1876, dopo un lavoro
iniziato 20 anni prima.
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Bruckner
Anton Bruckner (1824-1826) austriaco, fu definito nel tempo un sinfonista wagneriano, poichè
scrisse varie sinfonie sulle scia del maestro, ma ebbe altresì uno stile di composizione sinfonica
alquanto personale, caratterizzato da sonorità particolarmente monumentali.
Wolf
Hugo Wolf (1860-1903) nel breve arco della sua produttività, si dedicò prevalentemente al Lied,
scegliendo testi di grandissimi poeti come ad esempio Goethe, e il rapporto musica- testo
raggiunge in lui, uno spessore dal sapore wagneriano, e per questo fu anche definito come autore
del cosidetto lied sinfonico.
Weber
La musica di von Weber, (1786 1826) e in particolare le sue opere liriche, influenzarono
grandemente lo sviluppo della musica romantica in Germania.
Compose anche molti lavori per clarinetto, in cui introdusse varie innovazioni. Il suo corpus di
musica sacra cattolica era molto popolare nella Germania dell'800.
Weber, fu anche giornalista musicale ed era interessato alle canzoni popolari. Fu uno dei primi
compositori ad utilizzare la tecnica del leitmotiv.
Le sue opere costituirono l'ispirazione per i lavori giovanili di Richard Wagner.
Lo straordinario successo della prima dell'opera Der Freischütz (Il franco cacciatore) (18 giugno
1821, Berlino) fece sì che l'opera venisse rappresentata in tutta Europa; rimane oggi l'unica delle
sue opere ancora inserita nel normale repertorio.
Le sue variopinte armonie e orchestrazioni, l'uso di temi popolari tratti dalla tradizione musicale
dell'Europa centrale, ed il tenebroso libretto gotico, che comprende anche l'apparizione notturna del
demonio in una foresta, contribuiscono a fare di quest'opera, un'opera romantica per eccellenza.
Bibliografia:
E.Surian, Manuale di Storia della Musica Volume 3, Rugginenti, Milano 2003
pp. 242-265
M.Carrozzo C.Cimagalli, Storia della Musica Occidentale Volume 3, Armando Roma 2008
pp.211-218, 246, 255-260
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