Lo
sposo al lotto
Opera giocosa in 2 atti di Francesco Stabile
In questo momento di particolare difficoltà pensare a un’idea di sviluppo
diversa, che passi per la valorizzazione dei saperi, della cultura può significare
davvero valutare altre possibilità di crescita e più opportunità per le giovani
generazioni.
È immaginabile un futuro concreto solamente spingendo con forza sul miglioramento delle competenze dei giovani. Innovazione, creatività, identità
sono le leve principali per l’acquisizione di competenze realmente spendibili
per trovare lavoro, e lavoro di qualità, in un mondo profondamente cambiato.
In questo scenario si colloca, all’interno del programma ABITARE IL FUTURO, l’intervento Ragazzi all’Opera!
Un percorso di apprendimento che ha provato a coniugare sperimentazione
di linguaggi creativi nel campo della musica, acquisizione di competenze
tecniche di elevata professionalità che ruotano intorno alla realizzazione anche scenica di un opera e conoscenza dell’identità. È diventato un vero
e proprio format per gli studenti delle scuole medie secondarie finalizzato
all’avvicinamento dei giovani alla cultura e al linguaggio della grande musica
ed in particolare dell’opera lirica realizzando la messa in scena di un’opera,
con l’ausilio di esperti del settore. Il tutto in un’ottica di continuità con le
linee guida nazionali, interpretandole in coerenza con le caratteristiche del
proprio territorio: un grande patrimonio, quello del teatro d’opera, che rischia di rimanere estraneo alle giovani generazioni, senza un’adeguata offerta
formativa la quale, lungi dal porsi in maniera puramente specialistica, ha
proposto un percorso di avvicinamento ad esso attraverso la partecipazione
attiva finalizzato ad apprendere ed a fare propri alcuni aspetti del mondo
della produzione musicale.
Al progetto anche il merito di aver recuperato “Lo sposo al lotto”, un’operina
mai eseguita in tempi moderni, di Francesco Stabile, musicista lucano del
1800, al quale è anche dedicato il teatro principale della città di Potenza. A
dimostrare che creatività e identità sono due bacini ai quali attingere a piene
mani per formare al futuro i nostri ragazzi.
Il Presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza
La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione.
(L. Seneca)
Progetto Esecutivo “Ragazzi all’opera!” Cittadinanza scolastica – Azione “Abitare il futuro”
Il progetto, realizzato nell’ambito dell’ Intesa Interistituzionale Regione-Province 2011/2013 PO FSE Regione Basilicata 2007/2013
dall’Apof-il, in collaborazione con l’Ateneo Musica Basilicata e il Centro di Drammaturgia Europeo, si pone come obiettivo fondamentale quello di sviluppare la creatività dei giovani attraverso la valorizzazione della ricerca, dei saperi e della cultura, avvalendosi
dell’ausilio delle nuove tecnologie.
In questo contesto si colloca il progetto “Ragazzi all’opera!”, con la messa in scena dell’ Operina inedita di Francesco Stabile “Lo
sposo al lotto”.
L’ allestimento è stato curato dagli alunni delle seguenti scuole:
- Liceo Artistico e Musicale di Potenza, per la scenografia, la partitura, la prassi esecutiva e il libretto di sala;
- Liceo Artistico P. Festa Campanile di Melfi, per i bozzetti dei costumi;
- L’IPSIA di Moliterno, per la realizzazione dei costumi;
- Liceo delle Scienze Umane “E. Gianturco” di Potenza, per la regia e la comunicazione dell’evento.
L’iniziativa si pone l’obiettivo di avvicinare i giovani al linguaggio della musica e in particolare a quello dell’opera lirica, un grande
patrimonio, che rischia di rimanere estraneo alle giovani generazioni.
Le finalità formative del progetto hanno mirato a rendere i giovani protagonisti della loro vita intellettuale e culturale, a far loro
acquisire le conoscenze e le competenze specifiche per un miglior inserimento nel mondo sociale e lavorativo, facendoli riflettere
sulle opportunità occupazionali offerte dal settore dello spettacolo dal vivo. “Agire in situazione” – learning by doing - , avvalendosi dell’ausilio di esperti del settore è stato il filo conduttore delle diverse attività formative , che hanno conseguito quali ulteriori
risultati la conoscenza e la valorizzazione del proprio territorio attraverso l’opera di un lucano illustre, creando anche l’occasione di
formare un pubblico competente e partecipativo.
Il lavoro è stato organizzato in una serie di laboratori e di incontri plenari quali seminari, visite didattiche e lectio magistralis, che
hanno avvicinato gli studenti al mondo del melodramma, al suo contesto letterale e storico con cenni sull’autore e sulla sua opera.
I laboratori hanno rappresentato un vero e proprio viaggio all’interno della macchina teatrale “in funzione” e hanno contribuito
a far capire come si costruisce un’opera lirica, chi sono gli operatori e le maestranze del Teatro, il ruolo dei cantanti e del direttore
d’orchestra, cosa si intende per regia, allestimento scenico, analisi e prassi esecutiva della partitura e comunicazione dell’evento.
Un vero e proprio viaggio, in un mondo tanto sconosciuto quanto affascinante e coinvolgente.
I ragazzi all’Opera
Orchestra del Conservatorio “Gesualdo da Venosa”
di Potenza
Coro Francesco Stabile
Direttore
M° Daniele Belardinelli
Altro Direttore
M°Giuseppe Salatino
Maestri Sostituti
Giovanni Strangio
Adriana Mangione
Luci Massimo Polo
Scene
Accademia Grandi Eventi
Costumi Vestiti storici
Regia
Riccardo Canessa
Scenografia e bozzetti
Liceo Artistico di Melfi indirizzo Arti figurative II, III e IV A
Referente scolastico Prof.ssa Carolina Arnau
Docenti Francesco Paolo Ruggiero, Lucia Bonelli
Scenografia
Liceo Artistico e Musicale di Potenza classi III e V C
Referente scolastico Prof. Pino Greco e Anna Giordano
Docenti Emanuele Sinisi, Anna Maria Pisani, Nunzia Decollanz
Costumi
IPSIA di Moliterno indirizzo moda classi III,IV e V C
Referente scolastico Prof. ssa Rosa Vertuccio
Docenti Francesco Paolo Ruggiero, Federica Groia
Regia
Liceo delle Scienze Umane di Potenza classe IV C
Referente scolastico Prof.ssa Diana Camardo
Docente Riccardo Canessa
Comunicazione
Liceo delle Scienze Umane di Potenza classe V A
Referente scolastico Prof. ssa Alessandra Morra
Docenti Raffaele Paciello, Francesco Torraca
Analisi e Prassi esecutiva della partitura
Liceo Artistico e Musicale statale di Potenza classi II e III M
Referente scolastico Prof. Bruno Pace, Mario Marchetti,
Docente Fedele Zotta, Teodosio Bevilacqua, Paola Cammarota
Personaggi e interpreti:
SINDACO Gerardo Spinelli
MAESTRO Saverio Sangiacomo
FELICINOVitalberto Azzariti
VERECONDASerena Muscariello
RICCARDO Alessandro Fortunato
ELISAIvanna Speranza
MINICO Antonio Cappetta
TROMBA Alfonso Franco
Atto primo
La storia è ambientata in un paesiello, come ci dice Minico, uno dei
personaggi. L’opera è introdotta dall’alternarsi delle due sezioni del
coro che attraverso rime ed esclamazioni preannunciano quello che sta
per succedere. Le due protagoniste della prima parte sono Elisa e Vereconda, due ragazze destinate ad un sorteggio per andare in sposa a
un signor di qualità, che si scoprirà più tardi essere un tal Riccardo. Il
Sindaco del paese, colui che sorteggerà fra le ragazze, estrae il primo
numero, il trentatre. Elisa è la fortunata, che accordatasi già prima con
Vereconda, la induce fingersi lei la sorteggiata, ed è già qui che inizia il
circolo degli equivoci su cui si impianta l’intera struttura dell’operina.
Entra infatti in scena Riccardo, uno dei tanti signori di qualità, che appena vede Vereconda propone anch’egli a Minico uno scambio tra i due.
Quest’ultimo però rifiuta, col suo accento tipico napoletano, affermando di essere troppo piacente per sposare una ragazza non proprio giovanissima e di scarsa bellezza; Riccardo, di contro, non si arrende e
insiste con Minico affinché conosca Vereconda al posto suo: se non
gli piacerà, dovrà farsi odiare da lei. Lo stesso accade fra le ragazze,
tanto che Elisa, vedendo Minico e credendo sia lui il suo futuro
sposo, intima a Vereconda esattamente lo stesso, ossia di rendersi
odiosa con lui al fine di scoraggiarlo a farsi sposare. L’atto si conclude con un dibattito tra Feliciano, il figlio del sindaco e suo padre:
entrambi vogliono Vereconda.
Atto secondo
Rispetto al primo, il secondo atto dell’operina appare meno denso di
eventi. Si apre col consueto intervento dei due cori che introducono
l’arrivo in scena dello sposo presunto, Minico, che con un monologo concitato si esibisce nell’ennesimo slancio di narcisismo, già manifestato nel primo atto quando Riccardo gli propose lo scambio di
persona; poche battute, e in scena troviamo quasi tutti i personaggi,
che fino alla fine si alternano con scambi sempre più incalzanti, in
cui emerge definitivamente il carattere buffonesco che anima il tutto. Elisa e Riccardo, così come Vereconda e Minico, all’oscuro dei
rispettivi inganni, finiscono per dichiararsi innamorati l’uno dell’altra, come vuole ogni storia di questo genere, per poi culminare il
tutto in un ultimo, ridicolo battibecco fra Minico e Tromba, anche
questo un elemento classico dell’opera buffa, che scioglie definitivamente il “nodo degli equivoci” su cui poggia l’intero intreccio della
trama.
Sull’opera e sull’autore
Si tratta della prima opera assoluta del compositore lucano, che stando alle fonti disponibili, è il risultato dell’esame conclusivo dei suoi studi di composizione presso il Collegio di San Sebastiano a Napoli, rappresentata tra
l’altro per la prima e unica volta nel 1826. Esiste soltanto un manoscritto dell’intero lavoro, dunque nessuna
ulteriore pubblicazione ufficiale, ed è per questo che ci preme sottolineare quanto il prodotto di quello che verrà
messo in scena questa sera è il risultato di un lavoro minuzioso e non privo di difficoltà, sia di trascrizione della
partitura, sia del libretto. All’epoca, esisteva infatti la figura del librettista, di solito un commediografo, o più semplicemente un letterato sui cui testi il compositore musicava, e così nascevano Don Giovanni, Le nozze di Figaro,
solo per citarne alcune. Nel caso specifico de “Lo sposo al lotto” di Francesco Stabile, nemmeno del libretto così
come della partitura esiste una stampa, trattandosi forse di un lavoro giovanile e a cui lo stesso autore non ha dato
seguito, rimaneggiandolo o occupandosi della pubblicazione. Eppure, come si evince da svariate caratteristiche
meramente compositive o di scelte strumentali e stilistiche emerse dall’analisi della partitura, l’opera mostra
elementi interessantissimi che richiamano i più famosi compositori contemporanei di Stabile, come Rossini e
Donizetti: melodie brillanti, talvolta divertenti, che seppure semplici, fresche e prive di eccessivi artifici compositivi, riescono a dar risalto alla tipica atmosfera dell’opera buffa, come vedrete, fatta di momenti di scompiglio,
ridicolo, comicità, elementi che scaturiscono dalla una sorta di “commedia degli equivoci”, che si conclude, per
non venir meno alla tradizione, con il classico lieto fine.
FRANCESCO STABILE
Il 20 agosto 1801 nacque a Miglionico Francesco Gerardo Antonio
Stabile, terzogenito di Don Emanuele e Donna Caterina de Ruggeri. Dopo la scomparsa della madre,avvenuta nel 1809, egli si trasferì
a Potenza ma sette anni dopo partì per Napoli per compiere studi di
composizione presso il Collegio S.Sebastiano. Nel 1826 conseguì il
titolo di Maestro e subito intraprese la carriera di compositore scrivendo per la Chiesa di S.Marcellino. Nello stesso anno, come saggio
di fine corso, Francesco Stabile compose “Lo sposo al Lotto” operina
giocosa interessante per la brillantezza degli intrecci armonici. Nel
1837 il Maestro Zingarelli lo aiutò a far rappresentare al teatro San
Carlo la sua prima opera, intitolata “Palmina”, melodramma in due
atti. Essa non lasciò alcun segno. Tornò a Potenza e qui egli assunse
l’incarico di suonare e di dirigere il coro della chiesa Santa Maria del
Sepolcro, che mantenne fino alla sua morte avvenuta a Potenza nel
1960. Sappiamo poco sull’ultimo periodo della sua vita. Fra le ultime composizioni scritte dal compositore lucano ricordiamo l’Inno a
San Gerardo, i Responsi a San Francesco e l’Inno a Sant’Antonio da
Padova. Il 9 maggio 1866, il Consiglio Comunale di Potenza dedicò
il Teatro proprio a Francesco Stabile che era stato uno dei promotori
e sostenitori dell’iniziativa.
Si ringraziano:
Il Presidente della Provincia Piero Lacorazza e la Giunta;
il Presidente dell’APOF-IL Pasquale Salerno e il Consiglio di
Amministrazione;
il Comune di Potenza;
il Direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza Francesco Sabia;
i Dirigenti scolastici, gli insegnati e gli studenti degli Istituti Liceo
Artistico di Melfi, Liceo Artistico e Musicale di Potenza, Liceo
delle Scienze Umane di Potenza, il Conservatorio di Musica
“Gesualdo da Venosa di Potenza”, IPSIA di Moliterno;
Gennaro Caputo, Presidente del Centro Europeo di
Drammaturgia di Potenza e tutti coloro che hanno contirbuto per
la riuscita della manifestazione.
APOF-IL
Via dell’Edilizia, 15 - Potenza
www.apofil.it Tel. (+39) 0971 59223
Fax. (+39) 0971 481789
Pasquale Salerno, Presidente
Giuseppe Romaniello, Direttore Generale
Referente PO, Carmela Langellotti
Responsabile di progetto, Isabella Urbano
Provincia di Potenza
Piazza Mario Pagano
www.provincia.potenza.it - tel (+39) 0971 417111
Piero Lacorazza, Presidente
Vitantonio Rossi, Assessore Politiche per il Lavoro e l’Occupazione,
Servizi Integrati per l’Impiego, Formazione Professionale
Dirigente, Maria Rosaria Sabia
Francesco Pietrantuono, Assessore alla Cultura
Dirigente, Maria Cristina Caricati
Direzione Artistica
Giovanna D’Amato
Centro
Drammaturgia
Europea
Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Basilicata
Biblioteca Nazionale di Potenza
LICEO
DELLE SCIENZE UMANE
“E. GIANTURCO”
POTENZA
LICEO ARTISTICO
E
MUSICALE
DI POTENZA
Liceo Artistico Statale
“Pasquale Festa Campanile”
Melfi
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