Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità
sociale d’impresa
3. La storia delle relazioni istituzionali
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Stefano Scarcella Prandstraller
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Le origini delle relazioni istituzionali
• In letteratura ci sono tre versioni sulle origini delle R.I.:
• 1) del mito americano (Cultip, 1976), per cui l’esordio delle
relazioni istituzionali coincide con la rivoluzione americana,
che lega la disciplina alle peculiarità degli Stati Uniti;
• 2) dei miti della modernità (Cultip, 1994), che riconduce le
origini delle relazioni istituzionali ad una serie di eventi
storici dell’età moderna dal XVII secolo, che lega la
disciplina più in generale alla modernità occidentale;
• 3) dei miti dei precursori (Cultip e Center, 1978; Grunig e
Hunt, 1984; Wilcox, 2000), per cui l’origine delle relazioni
istituzionali è radicata in tempi più lontani e ricondotta
addirittura all’antichità, per cui la disciplina assume un
significato di universale culturale, archetipico e globalizzato.
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Il mito americano (Cultip, 1976)
• Nella rivoluzione americana, un ruolo determinante viene dato ai
propagandisti di Samuel Adams, “il progenitore degli specialisti di
relazioni pubbliche”, con alcune tecniche tuttora in uso:
• 1) la costituzione di una organizzazione di attivisti, necessaria in
quanto non vi era una sollevazione popolare spontanea;
• 2) l’uso di diversi mezzi di comunicazione, per raggiungere tutti gli
strati sociali (es. quotidiani, pamphlet, sermoni, incontri in piazza);
• 3) l’impiego di simboli e slogan per “suscitare emozioni e per essere
facilmente ricordati”(es. no taxation without representation);
• 4) la creazione di pseudo-eventi per ottenere l’attenzione della
stampa e della cittadinanza, (es. il “Boston Tea Party”);
• 5) l’orchestrazione del conflitto, dato che gli atteggiamenti verso un
evento dipendono dal modo in cui viene interpretato, e non dai suoi
effettivi contenuti, (es. il “massacro di Boston”).
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Che cosa ci ha insegnato Samuel Adams?
• “Se ami la ricchezza più della libertà, la
tranquillità dell’asservimento più del vivace
cimento della libertà, vai in pace, cercati
un’altra casa.
• Non chiediamo i tuoi consigli, né le tue braccia.
Accucciati e lecca le mani che ti nutrono. Possa
il peso delle tue catene esserti lieve e possano i
posteri dimenticare che fosti uno di noi.”
• (Samuel Adams, 1722-1803)
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Il mito americano
• Quelli citati da Cultip rappresentano alcuni esempi,
sicuramente precisi e concreti, ma episodici ;
• le relazioni istituzionali divengono una forma sociale che
costituisce un preciso elemento dell’etnogenesi americana,
in cui gli Stati Uniti costituiscono la first new nation;
• la rivoluzione americana rappresenta una piena e radicale
affermazione dei valori del soggetto, in cui capitalismo,
rivoluzione industriale e nazionalismo costituiscono
presupposti e conseguenze della soggettività e della sua
spinta razionalizzante;
• la Dichiarazione d’Indipendenza degli USA del 1776, cui
Samuel Adams avrebbe contribuito, rispecchia un progetto
di società di soggetti autoreferenti, titolari di diritti civili e
politici, liberi da autorità tradizionali e vincoli di status.
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I miti della modernità (Cultip, 1994)
• Ricollega le origini delle relazioni istituzionali a:
• 1) le campagne di informazione dei consorzi di investitori in
Inghilterra alla fine del XVII secolo per persuadere i sudditi
britannici a divenire coloni nel Nuovo Mondo ed a dedicarsi
alla bonifica delle paludi della Georgia e della Carolina;
• 2) il mito dello scout Daniel Boone nel XVIII secolo, creato
per attirare verso l’Ovest i coloni del Nord America;
• 3) la tematizzazione della dichiarazione di indipendenza
americana nel 1776 da parte del gruppo di propagandisti di
Samuel Adams ed alla persuasione da questi operata
dell’opinione pubblica ad aderire alla causa;
• 4) gli sforzi nel XIX secolo del grande capitale di fare fronte al
crescente potere dalla stampa, sempre più indipendente dal
potere e capace di influenzare l’opinione pubblica.
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I miti della modernità (Cultip, 1994)
• Sono tutti momenti storici in cui operatori di relazioni
pubbliche hanno lavorato in modo consapevole e
sistematico per influenzare le opinioni e i comportamenti
di altri (Muzi Falconi, 2005);
• le relazioni istituzionali si saldano non più soltanto al mito
americano, ma a un ambito più vasto, che ricomprende
l’avvento della modernità, della soggettività, dei suoi
valori che si pretendono universali, e quindi della società
acquisitiva in quanto tale;
• passano quindi da forma sociale specifica del contesto
americano a forma sociale radicata sin dalle sue origini in
tutta la moderna civiltà occidentale.
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I miti dei precursori
• Fin da tempi remoti sono esistite attività riconducibili alla
pratica delle relazioni pubbliche, premanifestazioni non
consapevoli e programmate della professione (Grunig, 1984);
• Nelle public relations-like activities, rientrano tutte le attività,
a partire dalla civiltà greca e romana, che “miravano
all’influenzamento delle opinioni altrui” (Grunig, 1984).
• Le origini delle relazioni pubbliche stanno nel concetto di dare
in un certo modo delle “informazioni per influenzare il punto
di vista e le azioni delle persone” (Invernizzi, 2005)
• Le relazioni istituzionali passano da forma sociale della società
acquisitiva ad universale culturale, condiviso da popoli di
qualunque latitudine ed epoca, caricandosi di un significato
archetipico e più propriamente globalizzato.
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Le relazioni istituzionali negli USA
• Le prime a farne uso sono le imprese private in due sistemi di
interlocuzione decisivi per i loro obiettivi e divenuti troppo
complessi da gestire: la decisione e l’opinione pubblica.
• Nelle ultime decadi del XIX secolo, il big business, quello dei
grandi monopoli, come quello delle ferrovie, crede di poter
continuare nelle sue politiche espansive con contatti diretti col
potere politico locale e degli Stati, senza tenere conto del
governo federale e delle critiche della stampa.
• Nasce in quegli anni il mito del giornalismo investigativo, con
le figure dei muckrackers, che raccontano all’opinione pubblica
e alla politica gli intrighi e le malefatte del big business.
• Nel 1882 William Vanderbilt, presidente della New York Central
Railroad, pronuncia la frase “the public be damned” nel corso
di un’intervista al New York Times.
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Le relazioni istituzionali negli USA
• Nel 1901 il Presidente McKinley, grande alleato del big business,
è assassinato ed il suo successore Theodore Roosevelt si
dimostra più attento all’opinione pubblica e promuove politiche
favorevoli ai diritti dei lavoratori.
• Nel 1900 a Boston è fondata la prima agenzia specializzata nel
gestire i rapporti con la stampa, la Publicity Bureau che aiuta il
big business a ridurre le pressioni dei muckrackers e dei
progressisti sull'opinione pubblica e sul potere pubblico.
• Nel 1902 è fondata a Washington l’agenzia dell’avvocato William
Wolff Smith, che svolge in maniera sistematica l’attività di
lobbying per i proprietari delle ferrovie.
• Nel 1904 Ivy Ledbetter Lee, ex giornalista, fonda a New York la
Parker & Lee, agenzia specializzata in media relations.
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Ivy Ledbetter Lee (1877-1934)
• Lee è riconosciuto come il padre delle relazioni pubbliche,
perché è il primo a teorizzare che il potere economico deve
accettare il principio che il giornalista ha il diritto di sapere e
quindi che sia meglio aiutarlo piuttosto che ostacolarlo.
• L’attività di media relations consiste nel lavorare con
trasparenza e nel dare alla stampa notizie aggiornate e accurate
di interesse per il pubblico, i cui dettagli possano essere
verificati dagli stessi giornalisti, cui viene offerta assistenza.
• Nel 1906 i proprietari delle miniere si rivolgono alla Parker & Lee
per tutelare la loro posizione contro gli attacchi della stampa in
un conflitto sindacale e Lee riesce a ridurre la tensione
convincendoli a rispondere alle domande della stampa.
• Nel 1912 Lee lavora per le ferrovie della Pennsylvania e fornisce
alla stampa le informazioni relative agli incidenti ferroviari,
applicando una politica informativa trasparente e aperta.
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Le relazioni istituzionali negli USA
• Negli anni ‘10 a New York si afferma il nuovo settore della press
agentry ad opera di Edward L. Bernays, che tiene i rapporti con
la stampa per molte celebrità dello spettacolo.
• Negli anni tra l’inizio del secolo e la prima guerra mondiale, le
relazioni pubbliche sono la risposta organizzata alle critiche
mosse dall’opinione pubblica americana ai comportamenti del
grande capitale, considerato monopolistico e assoluto;
• ai nuovi professionisti è affidato l’incarico di fornire ai giornalisti
argomenti che provino la convergenza oggettiva tra gli interessi
del sistema delle imprese e l’interesse generale.
• La Hamilton Wright rappresenta gli interessi delle Filippine.
• Nel 1913 il Congresso degli Stati Uniti vara una legge che vincola
ad una autorizzazione preventiva l’utilizzo di fondi governativi
per retribuire “esperti di relazioni pubbliche”.
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La prima guerra mondiale
• Per volere del presidente Wilson nel 1916 viene costituito il
Committee for Public Information (CPI) presso il Ministero
della Guerra per gestire la propaganda e realizzare una
persuasione di massa con il potenziale delle scienze sociali;
• Il CPI realizza molte iniziative, per preparare il terreno
all’imminente intervento americano nel conflitto;
• La più riuscita è quella dei “four-minutes-men”, cui prende
parte Edward Bernays, per cui per un anno intero, migliaia di
“moltiplicatori volontari”, reclutati fra cittadini di ogni strato
sociale e addestrati dal CPI, pronunciano in continuazione nei
cinema, nei bar, nei mercati, nelle scuole, negli stadi e nei
luoghi di assembramento di molte città discorsi di quattro
minuti, per spiegare le ragioni che richiedono la
partecipazione americana alla prima guerra mondiale.
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La prima guerra mondiale e
il primo dopoguerra
• Alla fine, l’opinione pubblica americana, finisce per
appoggiare l’intervento in Europa.
• Nel 1917, quando gli Stati Uniti entrano nel conflitto, viene
affidato al giornalista Arthur Page (1883-1960) il compito
della redazione e della diffusione dietro le linee nemiche dei
materiali di propaganda.
• Dopo l’armistizio del 1918, si riacutizza il conflitto sociale
interno, e le imprese affidano agli esperti di relazioni
pubbliche il compito di forgiare il sistema di valori americani
basato su impresa, mercato, profitto e concorrenza.
• Con l’inizio della stagione delle grandi battaglie per i diritti
civili delle minoranze, Edward Bernays promuove ad Atlanta
nel 1920 la prima convention per i diritti dei neri d’America.
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Il periodo tra le due guerre
• Dal 1923 Edward Bernays passa a lavorare per la Procter &
Gamble, che diviene straordinario centro di innovazione;
• Nel 1927 Arthur Page passa al servizio del colosso telefonico
AT & T, ove ricorre per la prima volta ai sondaggi periodici per
rilevare “atteggiamenti e opinioni dei consumatori verso
l’azienda e i suoi servizi” e sostiene il ruolo dei relatori
istituzionali come “coscienza critica dell’azienda”.
• Nel 1929 Bernays organizza una campagna per i diritti delle
donne, con una sfilata di personaggi famosi lungo la Fifth
Avenue a New York.
• Dopo la crisi del 1929, il presidente Franklin Delano Roosevelt
si vale delle relazioni istituzionali per il lancio dei programmi
del New Deal e affida alla Farm Security Administration il
compito di illustrare con la fotografia sociale la rinascita USA.
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Il periodo tra le due guerre
• Nel 1930 la General Elecrtic e la Westinghouse affidano a
Edward Bernays l’organizzazione della commemorazione
del cinquantenario della scoperta della luce elettrica;
• I professionisti americani di relazioni istituzionali sono
richiestissimi in tutta Europa, Germania nazista compresa.
• Nel 1938 il Congresso approva il Foreign Agents Registration
Act, che obbliga chi svolga relazioni pubbliche per un
governo straniero a registrarsi in un albo e a rendere conto
delle sue attività.
• Negli anni ‘60 la Commissione Fullbright imporrà altre
restrizioni, oltre all’obbligo di dichiarare gli interessi
stranieri rappresentati, le attività svolte e i compensi.
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La seconda guerra mondiale
• La seconda guerra mondiale vede nuovamente le relazioni
pubbliche sostenere la politica estera americana. Il presidente
Franklin Delano Roosevelt impiega le relazioni istituzionali:
• per convincere gli americani delle ragioni del conflitto;
• a conflitto avviato verso la vittoria, per riattivare le relazioni
con le popolazioni dei territori occupati dalle forze alleate.
• La direzione del Comitato Esercito-Marina per l’informazione
alle truppe viene affidata ad Arthur Page, che viene incaricato
di riorganizzare i servizi di relazioni pubbliche dell’Esercito.
• Dal 1944 Page è membro del Manhattan Project ed è lui a
scrivere il testo con cui, alle 11.00 di mattina del 6 agosto del
1945 il presidente Harry Truman informa gli americani
dell’attacco con la prima bomba atomica su Hiroshima.
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Il secondo dopoguerra
• Nel secondo dopoguerra, le grandi imprese americane affidano
alle relazioni pubbliche il compito di riprendere il dialogo sociale
con l’opinione pubblica.
• Nel 1945 Robert Flaherty gira Louisiana Story per la Standard Oil
• Page e altri esperti vengono impiegati per ottenere il consenso
degli americani sul piano Marshall per la ricostruzione postbellica (1947) e in seguito per agevolarne l’attuazione in
Europa, riducendo le opposizioni politiche nei paesi beneficiari.
• Page è incaricato nel 1949 di organizzare il Comitato Nazionale
per una Europa Libera, nell’ambito della Guerra Fredda;
• negli anni ’50, il maccartismo, il boom economico, la guerra di
Corea e la televisione inducono le aziende a trasformare i propri
apparati comunicativi, orientandoli maggiormente al mercato
commerciale per spingere la crescita dei consumi.
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Gli anni ‘50 e ‘60
• Si diffonde la pubblicità e la comunicazione di massa.
• Nasce un nuovo settore delle relazioni istituzionali: le
marketing public relations, con iniziative che affiancano, per
sostenerle, le grandi campagne di marketing riguardanti i
prodotti di largo consumo;
• nascono le prime grandi agenzie di relazioni pubbliche, tra cui
la Burson-Marsteller nel 1953;
• Nel 1954 Ronald Reagan diviene relatore istituzionale della
General Electric e della National Manifacturers Association.
• Nel 1955 Chester Burger scrive per i dirigenti del gruppo AT &
T il primo manuale di comunicazione televisiva.
• Dagli anni ’60 le relazioni pubbliche sono parte integrante
della vita degli americani; nascono e crescono grandi agenzie.
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I più recenti sviluppi
• Nel 1977 Edward Bernays promuove una campagna a favore
di una legge per il riconoscimento giuridico delle relazioni
pubbliche e l’obbligo di registrazione pubblica in un apposito
albo per i professionisti, ma senza risultati.
• A partire dagli anni ‘90 si assiste ad un cambio di paradigma e
di panorama nelle relazioni pubbliche americane, con:
• 1) Il tentativo delle organizzazioni di sviluppare relazioni
dirette con i pubblici influenti e aggirare il sistema dei media;
• 2) l’aumento delle competenze e conoscenze sistemiche ed
organizzative e l’adozione di metodi di misurazione e
valutazione dell’efficacia delle relazioni pubbliche;
• 3) una crescente consapevolezza, in una società sempre meno
compatta e omogenea, del valore della diversità come nuovo
paradigma di relazioni pubbliche efficaci .
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Gli inizi delle relazioni istituzionali in Italia
• Nel secondo dopoguerra le relazioni istituzionali vengono
ritenute dal governo americano “le modalità migliori per
riannodare le relazioni con le comunità locali” in Europa.
• Il comando alleato recluta al proprio interno relatori
istituzionali di origine italiana.
• Dal 1944 è attivo in Italia l’United States Information
Service, organismo del Dipartimento di Stato USA che
svolge un’intensa attività di relazioni pubbliche ed ove si
forma una parte importante della nuova generazione di
relatori pubblici italiani.
• Nel 1947 un relatore istituzionale italo-americano inviato
dai sindacati USA, Vanni Montana, è attivo ispiratore della
scissione del Partito Socialista a Palazzo Barberini.
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Il secondo dopoguerra
• In occasione delle elezioni politiche del 1948, l’USIS “ha il
compito di assistere e aiutare la campagna contro il PCI” e
minaccia l’opinione pubblica della fine degli aiuti americani;
• Con la Guerra Fredda l’USIS aumenta gli operatori italiani
nelle sue sedi ed intensifica le sue attività (traduzione di
libri, proiezioni di film, contatti con il mondo economico,
scientifico e culturale, programmi di scambi fra Italia e USA)
• Il notiziario dell’USIS pubblica articoli e documenti sulla vita
nei paesi del blocco sovietico ed esalta le differenze.
• Nel 1949 con il trattato istitutivo della North Atlantic Treaty
Organization (NATO), l’USIS viene incaricata di promuovere
il ruolo della nuova alleanza militare occidentale.
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La Guerra Fredda
• Alla radio e alla stampa viene affidata la propaganda difensiva
immediata e continuativa;
• opuscoli, volantini e manifesti sono distribuiti ai lavoratori;
• libri, film, mostre, centri di informazione, scambi di persone e
programmi educativi servono per perseguire obiettivi di lungo
termine, come l’assorbimento dei valori americani.
• Le sedi USIS ospitano biblioteche molto fornite, convegni,
mostre e conferenze ed organizzano viaggi negli USA di
studiosi, giornalisti, sindacalisti, studenti e industriali;
• Grazie a queste iniziative, in molti “hanno la possibilità di
accrescere la loro cultura in termini di organizzazione del
lavoro, di direzione aziendale, di tecniche di marketing e di
comunicazione aziendale” (Muzi Falconi, 2005).
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I centri di sviluppo delle relazioni istituzionali
• I centri che vedono in Italia nascere e svilupparsi le relazioni
istituzionali sono quattro:
• Genova, sede dell’I.R.I., della Esso, della Mobil e della Shell;
• Trieste, occupata dagli Alleati fino al 1954, e sede di
compagnie marittime ed assicurative;
• Milano, centro finanziario dell’Italia e sede di molte imprese
industriali e istituti bancari;
• Roma, sede dei ministeri e degli apparati governativi, ove i
primi liberi professionisti del settore si formano nell’USIS.
• Gli uffici relazioni pubbliche delle multinazionali favoriscono lo
sviluppo della comunicazione e creano i primi professionisti.
• Le corporations americane basano la loro politica comunicativa
sulla trasparenza e desiderano che la comunità conosca i loro
progetti e i loro risultati e per questo utilizzano stampa e radio.
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Gli anni ‘50
• I relatori istituzionali divengono “l’occhio e l’orecchio
dell’impresa”, e il tramite fra l’azienda e la comunità.
• Il loro lavoro consiste nel captare e capire le aspettative e i
bisogni della comunità, riferirne alla direzione aziendale e
trasmettere ai cittadini notizie e politiche attuate dall’azienda
• Nel 1952 è fondato a Milano l’Istituto per le Relazioni
Pubbliche, per diffondere e promuovere la conoscenza delle
relazioni pubbliche nell’impresa italiana, privata e pubblica.
• Nel 1953 l’IPR organizza il primo corso di relazioni pubbliche.
• Nel 1954 è istituito l’Oscar di Bilancio, vinto dalla Motta.
• Nel 1955 è istituito al Politecnico di Milano un corso di
perfezionamento in relazioni pubbliche per dirigenti di azienda
• Dal 1955 al 1974, l’lPR conferisce il premio Ezio Vanoni.
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Gli anni ‘50
• Nel 1955 Vittorio Crainz e Piero Arnaldi fondano a Roma una
casa editrice, la SEPA, che stampa riviste specializzate e una
società professionale, la SIPR;
• I gruppi industriali che sviluppano il settore delle relazioni
istituzionali sono la Finmeccanica, L’Italsider di Genova, le
compagnie petrolifere Esso e BP, l’ENI di Enrico Mattei, la
Fiat, la Olivetti, la Edison (dal 1963 ENEL);
• È un periodo in cui la politica sociale e la comunicazione delle
imprese italiane è di eccellenza nel contesto europeo;
• In tutto il decennio continuano in Italia le attività dell’USIS,
nei settori dell’informazione e della cultura, con stampa,
radio, cinema, biblioteche e scambi culturali, con l’impiego
di opinion leader italiani, come giornalisti e attori, il mensile
Mondo occidentale (1954) e la Radio Voice of America.
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Gli anni ‘50 e ‘60
• Nel 1956 sono fondati l’Associazione Italiana per le Relazioni
Pubbliche e il Sindacato Nazionale Professionisti delle R.P.;
• Stresa 1956: prima Conferenza Internazionale sulle R.P.;
• La Pro Deo (poi LUISS) istituisce il primo corso post laurea di R.P.
• Nel 1958 è fondata l’Unione Nazionale degli Esperti in Relazioni
Pubbliche (UNERP).
• Col primo governo di centro-sinistra nel 1963 le relazioni
istituzionali divengono strumento anche del settore pubblico,
per tematizzare attraverso i media i concetti di programmazione
economica e di contrattazione programmata;
• Nel 1966 i contrasti nell’UNERP tra il polo di Roma e quello di
Milano provocano una scissione e la costituzione nel 1967 a
Milano della Federazione Italiana Esperti di Relazioni Pubbliche
(FIERP), rappresentativa soprattutto dei quadri aziendali.
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Gli anni ‘60 e ‘70
• Nel 1968, l’UNERP diviene Federazione Italiana Relazioni
Pubbliche (FIRP).
• Fra il 1968 e il 1969 i rapporti tra FIRP e FIERP si intensificano
per riunificarsi nel 1970 con l’assemblea costitutiva della FERPI.
• Gli anni ’70 sono per la FERPI un periodo di grande attività, in
cui si tematizza nel Paese, in un clima culturale di forte conflitto
sociale, l’importanza e il ruolo della comunicazione d’impresa.
• Nel 1972 a Firenze si svolge il convegno su “Immagine,
pubblicità e comunicazione globale”, ove a fronte della crisi
dell’informazione indipendente e di una pubblicità vissuta come
deviante, illusoria e negativa, la FERPI sostiene la necessità di
una diversa concezione della comunicazione d’impresa.
• Nel 1974 a Milano la FERPI affronta per la prima volta in Italia il
tema della tutela dei diritti del consumatore.
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Gli anni’70
• A partire dal 1975, con la vittorie delle sinistre in molti
comuni, e la diffusione della pratica delle sponsorizzazioni, ha
inizio la stagione dei grandi eventi culturali.
• Nel 1976 a Roma la FERPI promuove il convegno
“Comunicazione, partecipazione e opinione collettiva”;
• Nel 1976 Pietro Ichino con il sostegno della FERPI presenta
una proposta di legge per la regolamentazione delle attività
lobbistiche , ma si scontra con l’opposizione di Confindustria;
• Nel 1978 a Genova la FERPI promuove per la prima volta in
Italia “un confronto sul tema della comunicazione
dell’amministrazione pubblica”.
• Craxi assume la segreteria del PSI e Berlusconi inizia l’era delle
tv commerciali, con pubblicità, valori e contenuti culturali
omologhi allo sviluppo della società dei consumi di massa .
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Gli anni ‘80
• Con gli anni ‘80 si afferma la cultura dell’immagine: non contano
più le azioni e i fatti, ma credibilità e consenso si ottengono con
articolate e sofisticate manipolazioni comunicative;
• Nel 1981 viene fondata l’Associazione delle Agenzie di Relazioni
Pubbliche (AssoRel);
• Nel 1982 la FERPI approva un documento base sulle
sponsorizzazioni culturali, che diviene la piattaforma
professionale per questo nuovo settore delle relazioni pubbliche;
• Il convegno FERPI di Firenze è dedicato al “difensore civico”.
• Alitalia, Montedison e Ferruzzi si rivolgono per logo e immagine
alla società di corporate identity Walter Landor di S.Francisco;
• nella seconda metà degli anni ‘80, le imprese investono di più
per sapere cosa i consumatori pensano della loro comunicazione
piuttosto che dei loro prodotti.
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Gli anni ‘80 e ‘90
• Nel 1986 si svolge a Roma, per la prima volta in Italia, il congresso
europeo delle relazioni pubbliche;
• la SCR, società di consulenza in relazioni pubbliche, produce la
metodologia GoRel per rilevare i risultati di un’attività di relazioni
pubbliche e di comunicazione integrata;
• Nel 1990 Stefano Rolando fonda l’Associazione Italiana della
Comunicazione Pubblica e Istituzionale.
• I processi di Tangentopoli del 1992 travolgono il sistema e svelano
il ruolo di intermediazione avuto da diversi relatori pubblici;
• Le privatizzazioni e il boom della new economy vedono i relatori
pubblici coordinare le agenzie di pubblicità nei processi di
comunicazione integrata destinati al mercato;
• Nel 1994 Berlusconi vince le elezioni con un partito virtuale e una
comunicazione virale con migliaia di moltiplicatori e di testimoni.
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Gli sviluppi più recenti
• Dal 1997 riprendono gli investimenti in relazioni pubbliche e la
domanda diviene più competente e prende il sopravvento;
• A partire dall’inizio degli anni ’90 si sviluppano le relazioni
istituzionali anche fra le associazioni del terzo settore;
• La legge 7 giugno 2000, n. 150 prevede gli URP in tutte le PA,
riconosce e incardina i comunicatori nell’amministrazione e ne
forma una comunità professionale, rafforzandone l’identità;
• i due appuntamenti annuali del FORUM PA a maggio a Roma e
del COMPA di novembre a Bologna, divengono opportunità per
lo scambio di casi, esperienze e nuovi paradigmi.
• Nel 2004 l’Oscar di Bilancio arriva alla 50° edizione, con bilanci
di triple bottom line e premi speciali anche per P.A. e no profit.
• Le relazioni istituzionali in Italia hanno oggi circa 70.000
operatori e un indotto stimato di 14 miliardi di euro l’anno.
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Stefano Scarcella Prandstraller
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