NOTE INTRODUTTIVE
Il 16 dicembre 2013 alle ore 20.00 Leonid Desyatnikov - considerato tra i più stimati e celebri
compositori in attività - si esibirà assieme a quattro musicisti di fama internazionale Aleksej Goribol,
Nikita Boriso-Glebsky, Rustam Komachkov e Igor Polesitsky in un unico e straordinario concerto
che avrà luogo presso la Chiesa di San Marco a Milano.
Il suo Recital si svolgerà alla vigilia dell’inaugurazione della nuova stagione del Ballo del Teatro alla
Scala che dal 17 dicembre al 16 gennaio porterà in scena con “Serata Ratmansky” un trittico di grande
ricercatezza e metterà a segno, con la prima assoluta di Opera, l’inedita occasione di una creazione sia
coreografica sia musicale commissionata appositamente per il balletto scaligero.
“Serata Ratmansky” sarà composta, infatti, da tre parti: Concerto DSCH su musica di Šostakovič; da
Russian Seasons, produzione del Teatro Bol’sˇoj di Mosca, mai presentata alla Scala, primo lavoro di
Ratmansky per il New York City Ballet, nel 2006, sull’omonima partitura di Leonid Desyatnikov; infine
Opera, un balletto completamente nuovo con partitura di Desyatnikov, commissionato dal Teatro alla
Scala e allestito in prima assoluta.
La nuova produzione del Teatro alla Scala avrà parti cantate (soprano, mezzosoprano e tenore) su testi
di Pietro Metastasio e Carlo Goldoni scelti da Carla Muschio.
Le due ètoile scaligere Roberto Bolle e Massimo Murru si alterneranno in Opera.
Svetlana Zakharova, prima ballerina del Teatro Bol’sˇoj di Mosca, sarà invece protagonista di Concerto
DSCH e Russian Seasons.
Il concerto del 16 dicembre vuole essere un omaggio a Leonid Desyatnikov - che si esibirà al
pianoforte - e alle sue mirabili musiche e avrà una durata di circa 90 minuti.
Sarà un evento esclusivo e una grande opportunità per conoscere da vicino questo celebre autore
espressione della miglior musica contemporanea russa.
1
PROGRAMMA
“Album per Eilika” per pianoforte a quattro mani
“Variazioni sull’assegnazione di un alloggio” per violoncello e pianoforte
“Wie der Alte Leiermann…” per violino e pianoforte
Tre pezzi per pianoforte
“Didascalie” dal lungometraggio “Serate moscovite” di Valerij Todorovskij
“Ninna nanna” dal lungometraggio “Mosca” di Alexander Zeldovich (Premio della European
Film Academy per la miglior colonna sonora)
“Notturno” dal lungometraggio “La mania di Giselle” di Aleksej Uchitel
“Su una trama di Astor” per quartetto di violino, viola, violoncello e pianoforte
Due pezzi della colonna sonora del lungometraggio “Il tramonto” di Alexander Zeldovich per violino e
pianoforte
“La morte di Assalonne”
“Tango”
“Elegia” per violino, violoncello e pianoforte
“Foxtrot” dal lungometraggio “Il bersaglio” di Alexander Zeldovich per pianoforte a quattro mani
Esecuzione dei maestri:
Aleksej Goribol pianoforte
Nikita Boriso-Glebsky violino
Rustam Komachkov violoncello
Igor Polesitsky viola
Leonid Desyatnikov si esibirà al pianoforte
2
DAI COMMENTI DELL’AUTORE
“Album per Eilika” per pianoforte a quattro mani (1982) consiste di quattro pezzi.
Nostalgia della patria: viene ricomposta, dandole un nuovo senso, l’omonima marcia per orchestra di fiati
e percussioni (banda) scritta alla vigilia della Prima Guerra Mondiale (di autore ignoto).
Aria con campana e 4. Danza medievale: niente da commentare
Disco per bambini è una variazione su un motivo del folklore infantile: “O fiordaliso, amato fiore, quanto
manca al tuo azzurro splendore?” La Eilika citata nel titolo, che aveva cinque anni quando venne
composta questa opera, non è diventata una professionista della musica.
Le “Variazioni sull’assegnazione di un alloggio” (sul tema del finale della Abschieds-Sinfonie di Haydn)
sono state scritte per il violoncellista Aleksandr Knjazev (che in realtà le ha suonate una volta soltanto)
nel 1990. I vari modelli stilistici qui utilizzati (“Mahler”, il raga indiano, le melodie popolari russe suonate
sull’armonica ecc.) condividono una certa caratteristica comune, la consonanza. Questo ha permesso di
creare un lavoro abbastanza puro dal punto di vista stilistico.
“Wie der Alte Leiermann…” per violino e pianoforte
Il lavoro al “Vecchio suonatore di organetto” è stato pesante: l’idea in sé, che fosse necessario festeggiare
il bicentenario della nascita di Schubert “insieme a tutta l’umanità progressista” mi opprimeva, perché la
musica di Schubert mi è sempre parsa costituire la quintessenza del Gemutlichkeit.
A un primo sguardo un pezzo contemporaneo basato sul materiale del “Suonatore di organetto” dal ciclo
vocale “Winterreise” – un capolavoro del minimalismo ottocentesco – richiedeva una soluzione
minimalista. Ma questa via sarebbe stata la più facile.
Ho pensato molto alle variazioni di Schubert sui temi delle sue canzoni, come le Variazioni per flauto e
pianoforte sul tema della canzone “Trockne Blumen” o la parte lenta della Fantasia per violino in Do
maggiore, che è anch’essa una variazione (sul tema della canzone “Sei mir gegrusst”). Qui il compositore
non solo va molto al di là del sentimento e del senso dei versi messi in musica, ma trascura anche la forma
tradizionale della canzone, che non va oltre l’impulso iniziale.
Ma “Come un vecchio suonatore di organetto” non è una serie di variazioni, non è una fantasia, non è
una parafrasi. È un commento, una sorta di critica (nel senso più positivo della parola!), sebbene il senso
di questo pezzo non si possa ridurre a questa affermazione.
“Su una trama di Astor” è un tentativo di esprimere le mie impressioni sulla musica del maestro
argentino e di valutarla a sangue freddo. Ho svolto questo compito con mezzi particolarmente grafici e
3
per mantenere puro l’esperimento ho forse dovuto frenare i tratti più affascinanti dello stile del “tango
nuevo”: il pathos e l’intenso erotismo. Io definirei l’atmosfera di questo pezzo Piazzolla extra dry.
Due pezzi della colonna sonora del film “Il tramonto” per violino e pianoforte (“La morte di
Assalonne” e “Tango”, 1998): una delle numerose trascrizioni della mia prima esperienza
cinematografica. L’azione del film di Alexander Zeldovich (1989) si svolge a Odessa durante la Prima
Guerra Mondiale e si concentra sulla storia della famiglia del gangster ebreo Mendel Krik. La musica si
presenta come una strana mistura che ha come principali ingredienti il tango e la cosiddetta musica
klezmer (la musica strumentale degli ebrei della diaspora nell’Europa Orientale).
Leonid Desyatnikov
4
LEONID DESYATNIKOV: TRA “ALLORA” E “ORA”
di Dmitrij Renanskij
eminente critico musicale
L’arte di Leonid Desyatnikov (* 1955) definisce il paesaggio della musica accademica russa degli Anni
Novanta non meno di quanto la musica di Dmitrij Šostakovič non rappresenti la cultura musicale
dell’URSS maturo e quella di Alfred Schnittke l’epoca precedente la perestrojka. In prospettiva storica, la
produzione creativa di Desyatnikov costituisce una reazione alla musica mainstream dei compositori
dell’epoca tardo-sovietica, intrisa di un dissenso tacito, ma facilmente percepibile, quando ogni prima
esecuzione della Gubajdulina, di Denisov e Schnittke diventava in primo luogo una manifestazione di
opposizione e solo accessoriamente un evento musicale.
La musica sovietica da Šostakovič a Schnittke aveva sempre la pretesa di essere qualcosa di più che non
solo musica. Desyatnikov, che raggiunse la maturità creativa al confine tra due epoche sociali e culturali,
fin dalle prime opere si contrappose a questa tradizione. La sua musica non accetta di assumersi pesi
eccessivi, perché è consapevole del proprio reale valore. “Trovo che un compositore, – dice Desyatnikov
– se è riuscito a sopravvivere nei tempi nuovi, debba tendere prima di tutto alla perfezione più che
all’espressione di sé. Quando parlo di perfezione intendo semplicemente la bellezza e la proporzione delle
parti”. All’avanguardia sovietica, impegnata soprattutto ad abbattere i capisaldi sociali e culturali,
Desyatnikov oppose il “riattare vecchie navi” auspicato dal suo idolo e modello Igor’ Stravinskij: il
compositore affrontò l’epoca della cancellazione della memoria storica della Russia post-perestrojka
dialogando attivamente con testi significativi della tradizione musicale europea.
Desyatnikov lavora seguendo la ricetta del Sebastian Knight di Nabokov: “Ecco, non vi mostrerò il
quadro di un paesaggio, ma il quadro di diversi modi di dipingere un certo paesaggio, e mi auguro che la
loro armoniosa fusione vi rivelerà il paesaggio come intendo che voi lo vediate”. Il compositore espone
alla vista di tutti la privacy della sua vita creativa, prendendo a soggetto di ogni sua composizione l’esame
del materiale musicale di altri, così che i consueti legami interni di questo vengono spostati, creando
strutture essenzialmente nuove. All’immagine dell’artista-demiurgo viene contrapposto il suo esatto
contrario: “Non sono un pensatore, non sono un profeta – osserva Desyatnikov con ironica modestia –
per me la figura dell’artigiano si colloca più in alto nella gerarchia sociale rispetto alla figura del pensatore.
È proprio artigiano che io cerco di essere.”
Leonid Desyatnikov nacque il 16 ottobre 1955 a Char’kov. Nel 1973 fu ammesso al Conservatorio Statale
N.A. Rimskij-Korsakov di Leningrado, che terminò nel 1978 (facoltà di composizione, classe del
5
professor Boris Arapov). Dal 1979 è membro della Sezione Leningradese dell’Unione dei Compositori
Russi. Nel 2009-10 è stato direttore musicale del teatro Bol’šoj. Insignito del Premio di Stato della
Federazione Russa e del premio nazionale per il teatro Maschera d’Oro.
L’opera di Desyatnikov, uno dei più grandi compositori russi della fine del XX-inizio del XXI secolo, ha
profonde radici nella cultura nazionale. Le prime opere degli Anni Settanta e Ottanta (l’opera da camera
La povera Liza tratta da N. Karamzin, 1976; il ciclo vocale Cinque poesie di Tjutčev, 1976; la cantata Il dono,
su versi di G. Deržavin, 1981 e Leggenda di Pinega sul duello e la morte di Puškin, 1983) si fondano sulla grande
tradizione letteraria dell’Ottocento; riecheggia le prime ricerche la corale Meditazioni mattutine sulla
grandezza di Dio, su versi di M. Lomonosov (2008).
Dà segno di una raggiunta maturità creativa il ciclo vocale Amore e vita di un poeta su versi di D. Charms e
N. Olejnikov (1989), che prosegue per il compositore nei fertili Anni Novanta, l’epoca di un dialogo vivo
con la musica europea del passato (The Leaden Eco, 1990, Variazioni sull’assegnazione di un alloggio, 1990; Du
côté de chez Swan, 1995; Wie der Alte Leiermann…, 1997).
Con fine percezione dello Zeitgeist, già negli Anni Ottanta fu il primo tra i compositori accademici a
musicare testi di uno dei leader dell’underground letterario leningradese, il poeta Oleg Grigor’ev (Bouquet per
coro a cappella, 1982; l’opera Vitamina della crescita, 1985). Nella seconda metà degli Anni Novanta
Desyatnikov indirizzò la sua acuta attenzione creativa su un eroe della cultura musicale occidentale della
fine del XX secolo, Astor Piazzolla, sottoponendo la sua eredità a un accurato esame artistico e
reinterpretandola in una serie di trascrizioni ispirate dal grande violinista Gidon Kremer (Maria de Buenos
Aires, 1997; Tango Ballet, 1997; Cuatro Estaciones Porteñas, 1998) e in composizioni originali (Hommage à
Piazzolla, 1996; Su una trama di Astor, 1999).
Desyatnikov consolidò la sua posizione di compositore russo più attuale dei suoi tempi collaborando con
il grande scrittore russo Vladimir Sorokin (libretto dell’opera I figli di Rosenthal, 2004) e con i più affermati
registi cinematografici: Aleksander Zeldovich (Il tramonto, 1990; Mosca, 2000; Il bersaglio, 2010), Pavel
Lungin (L’oligarca, 2002), Aleksandr Mitta (Perso in Siberia, 1991), Valerij Todorovskij (Serate moscovite,
1994), Aleksej Učitel’ (La mania di Giselle, 1995; Diario di sua moglie, 2000).
Poco prima dell’avvento del nuovo millennio Desyatnikov crea le sue tre opere più significative: la
sinfonia per solisti, coro e orchestra The Rite of Winter 1949 (1998), la musica per il film Mosca (2000) e Le
stagioni russe per violino, soprano e archi (2000), che costituiscono un trittico particolare: in ciascuna delle
sue parti il compositore fissa un quadro del mondo contemporaneo che lo circonda.
6
Il primo decennio del nuovo secolo conferma la posizione di Desyatnikov come compositore
contemporaneo più richiesto. Chiedono ed eseguono le sue musiche i massimi musicisti a cavallo tra i
due secoli (da quelli della cerchia di Aleksej Goribol a Gidon Kremer e Teodor Kurentzis). La sua musica
accompagna gli spettacoli dei più importanti registi russi di teatro (Kama Ginkas: La signora col cagnolino,
2003; Il violino di Rotschild, 2004, ambedue sulla scena del MTJuZ; Valerij Fokin: L’ispettore generale, 2002; Il
cadavere vivente, 2006; Il matrimonio, 2008, tutti sulla scena del Teatro Aleksandrinskij). Le sue opere per il
teatro musicale sono state interpretate dai principali registi (Eimuntas Nekrosius, I figli di Rosenthal, 2004)
e coreografi (Aleksej Ratmanskij: balletti sulla musica delle Stagioni russe, New York City Ballet, 2006; Het
Nationale Ballet, 2007; Teatro Bol’šoj, 2008; e Amore e vita di un poeta, 2007). Il suo riconoscimento ufficiale
è confermato dal fatto che gli vengono commissionate composizioni musicali dal Teatro Bol’šoj, per il
quale Desyatnikov ha scritto l’opera I figli di Rosenthal (2004) e il balletto Illusioni perdute (2011).
Dmitrij Renanskij
7
LEONID DESYATNIKOV
Breve biografia
Leonid Desyatnikov, straordinario compositore russo, nato in Ucraina nel 1955, autore di quattro
opere, diverse cantate e musica da camera vocale e strumentale.
Le sue opere principali sono:
Deti Rozentalja (I figli di Rosenthal), opera lirica, rappresentata per la prima volta al Teatro Bol'šoj di
Mosca;
Lost Illusions, balletto, rappresentato per la prima volta al Teatro Bol'šoj di Mosca;
Bednaja Liza, opera da camera;
The Rite of Winter 1949, sinfonia per coro, solisti e orchestra;
11 colonne sonore per film.
Dal 1996 Desyatnikov collabora attivamente in qualità di compositore con Gidon Kremer, musicista
noto in tutto il mondo.
8
ALEKSEJ GORIBOL
Pianoforte
Nato a Mosca nel 1961, il pianista Aleksej Goribol ha vinto numerosi premi, tra i quali il primo premio
dell’undicesima edizione del Concorso Internazionale di Musica da Camera di Trapani nel 1991, e il
secondo premio ex-aequo con il violoncellista Boris Andrianov al primo concorso internazionale Dmitri
Shostakovich Classica Nova nel 1997 in Germania. Cofondatore dell’Unione dei Musicisti di Mosca nel 1995,
ne è stato da allora direttore artistico. Goribol ha ideato, diretto e prodotto diversi progetti che uniscono
musica classica, teatro, cinema e balletto. Tra le sue recenti opere: “Izbrannik Junosti”, “Sčast’e moe…”
“Evrejskij mir”, “Eskizy k Zakatu”, “Molot i serp”, “Dni Brittena v Rossii”, “Avangard Mikaela
Tariverdieva” e “Dar”. In collaborazione con l’istituto PRO ARTE di San Pietroburgo ha presentato un
grande ciclo di concerti intitolato “Konsonansy XX veka”, che ha costituito un evento di rilievo nella
stagione filarmonica 2002-2003.
Goribol si è esibito in tutta la Russia e in Europa, ha realizzato numerose incisioni per la radio e diversi
CD, e ha inoltre lavorato come presentatore televisivo in 30 episodi del programma “Noč’. Zvuk.
Goribol” per il quinto canale della TV russa. Partecipa regolarmente a festival musicali in Russia e
all’estero, ed è noto per aver fatto conoscere la musica di Leonid Desyatnikov con innumerevoli prime
esecuzioni delle sue opere. Negli ultimi anni ha assunto la direzione musicale di diversi film russi di
successo tra i quali: “Dnevnik ego ženy” (di Alekseij Učitel’), “Moskva” (di Aleksandr Zel’dovič) vincitore
del Grand Prix alla IV Biennale Internazionale di Musica per Film e Video di Bonn, e “Net smerti dlja
menja” (di Renata Litvinova). Tra il 2004 e il 2007 ha diretto il Festival delle Arti di Kostomukša in
Karelia, e dal 2008 organizza e dirige il Festival Levitan di Pljos. È inoltre direttore artistico del festival
russo-finlandese di musica e poesia “V storonu Vyborga”.
È stato insignito del titolo di Artista Emerito della Federazione Russa.
Goribol collabora con i teatri Bol’šoj, Mariinskij, Opera e Balletto Aleksandriiskij di Perm’, e inoltra con
“Peter Fomenko Workshop”, Goethe Institut, British Council, Fondazione Mikael Tariverdiev,
Fondazione Diana Vishneva, Metropolitan Opera e la Fashion House “Tatiana Parfenova”
9
NIKITA BORISO-GLEBSKY
Violino
Nikita Boriso-Glebsky è divenuto famoso nel 2010 quando risultò vincitore del Concorso internazionale
di violino Jean Sibelius, nonché del Concorso internazionale “Fritz Kreisler”. Ha conseguito premi di
rilievo anche in altri otto prestigiosi concorsi per violino, tra i quali il Concorso Čajkovskij, il Concorso
Queen Elisabeth e il Concorso musicale internazionale di Montréal. Nel 2013 ha riportato una vittoria
schiacciante al Monte Carlo Violin Masters, che gli è valsa ulteriori scritture e inviti, tra cui un recital presso
la Salle Gaveau di Parigi, che si terrà nel marzo 2014.
Boriso-Glebsky ha suonato con molte orchestre importanti, tra cui l’Orchestra del Teatro Mariinskij,
l’Orchestra filarmonica di Helsinki, l’Orchestra filarmonica di Mosca, l’Orchestra sinfonica della radio di
Vienna, l’Orchestra sinfonica di Varsavia, l’Orchestra filarmonica di Bruxelles, l’Orchestra filarmonica di
Kansai, l’Orchestra sinfonica di Pechino, l’Orchestra sinfonica di Göteborg, la London Chamber
Orchestra, l’Orchestra da Camera “Musica Viva”, dirette da maestri quali Valerij Gergiev, Jurij Simonov,
Eri Klas, Sakari Oramo, Hannu Lintu, Vladimir Fedoseev, Dmitrij Liss, Conrad van Alphen, Gilbert
Varga, David Afkham, Lionel Bringueir. Partecipa regolarmente a molti dei più importanti festival, come
il Festival di Menton, il Rheingau Festival, il “Dekabr’skie večera” a Mosca, il Beethovenfest di Bonn, il
Festival estivo di Ocrida, il Festival estivo di Dubrovnik, il “Zvezdy belych nočej” e il “Ploščad Iscusstv'”
di San Pietroburgo, il Festival della cultura russa in Giappone, ecc.
Oltre che come solista, Boriso-Glebsky collabora con musicisti rinomati, tra cui Seiji Ozawa, Rodion
Ščedrin , Natal’ja Gutman, Gidon Kremer, Jurij Bašmet, Augustin Dumay, Andras Schiff, Boris
Berezovskij , Jean-Philippe Collard, Aleksandr Knjazev, Rafael Wallfish, Michel Strauss, Jean-Claude
Vanden Eyden, Lovro Pogorelich, David Geringas, nonché con i suoi giovani colleghi: Sergej Antonov,
Ekaterina Mečetina, Aleksandr Buzlov, Vadim Cholodenko, Andrej Jarošinskij, Yura Lee, Kasparas
Uinskas, Milos Popovic.
Dal 2007 Boriso-Glebsky è solista esclusivo della Società Filarmonica di Mosca, e dal 2011 le sue
esecuzioni in Europa, Asia e America sono state curate dalla IMG Artists di Londra.
In collaborazione con la Queen Elisabeth Music Chapel e la casa discografica belga "Fuga Libera", il
violinista ha inciso due CD: il terzo concerto per violino di Henri Veiuxtepms con la Reale Orchestra
Filarmonica di Liegi e Patrick Davin, e l’album monografico di Edouard Lalo con l’Orchestra Sinfonica
di Varsavia, Augustin Dumay e Jean-Philippe Collard. Quest’ultimo è stato insignito delle cinque stelle
della rivista francese “Diapason”.
10
Nato nel 1985 a Volgodonsk, città della Russia meridionale, Nikita Boriso-Glebsky ha studiato violino
presso la scuola musicale “D. Šostakovič” di Volgodonsk, la scuola d’arte di Rostov sul Don, il
Conservatorio Statale di Mosca "P. I. Čajkovskij", la Chapelle Musicale Reine Elisabeth in Belgio e la
Kronberg Academy in Germania.
Nel 2009 la International Maya Plisetskaya and Rodion Shchedrin foundation (USA) gli assegnato il
premio “Violinista dell’Anno”.
Nel 2010 il Magazine Russo “Muzykalnoe obozrenie” (The musical review) ha nominato Nikita BorisoGlebsky “Personaggio dell’Anno”.
Nel 2011 gli sono stati assegnati altri due premi significativi: il "Virtuoso" dell’Accademia Italiana degli
Archi e la Fondazione Antonio Stradivari, e la Medaglia Jean Sibelius della Fondazione Jean Sibelius in
Finlandia.
"Nikita Boriso-Glebsky si distingue per la profondità del suo pensiero musicale, la sua tecnica impeccabile e per
la rara combinazione di eleganza, naturalezza e assoluto rigore d’esecuzione." - La Libre Belgique
11
RUSTAM KOMACHKOV
Violoncello
Celebre per la sua fantasia poetica, il suo virtuosismo e la bellezza del suono, Rustam Komachkov si sta
rivelando uno dei violoncellisti più dotati della sua generazione. Vincitori di numerosi concorsi
internazionali, Komachkov ha al suo attivo una brillante carriera di concertista, solista con orchestra e
musicista da camera. Ha anche realizzato diverse incisioni. “Un suono magico”, “Rustam Komachkov
ha letteralmente catturato il pubblico con la sua maestria, musicalità e il calore e la bellezza del suono…”,
“La passione e la potenza della sua esecuzione sono stupefacenti”: sono queste alcune delle espressioni
usate dai critici musicali per descrivere l’unicità del talento di Komachkov.
Komachkov ha suonato nelle sale più prestigiose di tutto il mondo, come la Sala Grande del
Conservatorio di Mosca, la Sala Čajkovskij della Filarmonica di Mosca, Il Teatro Ariston (Italia), Teatro
Bauffremont (Italia) e il Teatro Municipal (Argentina). Si è inoltre esibito da solista con numerose
orchestre sinfoniche e da camera e ha partecipato regolarmente a festival internazionali di musica in patria
e all’estero. Come musicista da camera ha compiuto tournées in tutta la Russia e nelle repubbliche dell’ex
Unione Sovietica, e anche in Italia, Francia, Austria, Germania, Paesi Bassi, Iugoslavia, Argentina e Corea
del Sud.
Nato a Mosca in una famiglia di musicisti, Komachkov ha conseguito il diploma presso la scuola musicale
statale “Gnesiny” di Mosca e, più tardi, presso il conservatorio statale Čajkovskij di Mosca. È stato allievo
di Valentin Fejgin, Aleksandr Mel’nikov e di Aleksandr Knjazev. Tra i suoi numerosi premi:
-
Primo Premio al Concorso Panrusso di Musica da Camera di Rjazan, 1987
-
Primo Premio al XIV Concorso Internazionale di Esecuzione Musicale Provincia di Caltanissetta,
1997
-
Secondo Premio al Concorso Panrusso di Violoncello di Voronež, 1997
-
Diploma del Concorso Internazionale Viotti di Vercelli, 1992
-
Quarto Premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Trapani, 1995
La discografia di Rustam Komachkov conta 6 CD realizzati in collaborazione con Melodia, Sony solution,
Naxos e Bohemia Music. Suona per il canale musicale della radio estone ed è comparso anche nel primo
canale TV di Buenos Aires. Di recente Komachkov ha inciso come solista in un CD diverse trascrizioni
per violoncello di partiture violinistiche.
12
IGOR POLESITSKY
Viola
Igor Polesitsky, nato a Kiev, ha iniziato lo studio del violino a sei anni sotto la guida di Gregori
Yampolsky. Dopo essersi diplomato in violino e viola alla Scuola di Stato "Glière" di Kiev, è stato
ammesso al Conservatorio "Ciaikovsky". All'età di diciannove anni si è trasferito negli Stati Uniti, dove
ha conseguito la laurea in musica al Curtis Institute of Music di Philadelphia. Già durante lo studio nella
classe di viola di Max Aronoff, ha iniziato la sua attività concertistica prendendo parte a numerose
manifestazioni internazionali (i Festival di Aspen, Taos, Israele, "La Settimana Russa" a Carnegie Hall a
New York, ecc.). Dal 1983 ricopre il posto di prima viola nell'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino,
iniziando la collaborazione professionale con grandi direttori come Zubin Mehta (Direttore Principale),
Riccardo Muti, Carlos Kleiber, Claudio Abbado, Lorin Maazel, Carlo-Maria Giulini e tantissimi
altri. Oltre l'impegno nell'orchestra continua la sua attività concertistica in Italia e all'estero insieme con
musicisti di altissimo livello internazionale. Da segnalare sono la tourné con il Borodin Quartet e la sua
partecipazione come solista nell’ ultima opera "Cronaca del Luogo" di Luciano Berio, che ha aperto il
Festival di Salisburgo 1999. Insieme alla musica classica, Polesitsky si dedica alla ricerca e all' esecuzione
delle musiche popolari dell'Europa dell'Est, in particolare della musica yiddish, nella cui tradizione è
cresciuto. Come membro fondatore del Gebirtig Trio, Shir am 3 ensemble e, dal 2005, la Klezmerata
fiorentina suona sui prestigiosi palcoscenici internazionali di Vienna, Varsavia, Cracovia, Mosca, Basilea,
Roma e appare nei cartelloni delle più importanti rassegne musicali italiane quali Settembre Musica di
Torino, Milano Musica e Amici della Musica di Firenze.
13
LUOGO DATA ORA DEL CONCERTO
Chiesa di San Marco - Sacrestia Monumentale
Piazza San Marco, 2 20121 Milano
16 Dicembre 2013 ore 20.00
CONTATTI PER LA STAMPA
Rino Sciarretta
+ 39 335 5386392
e-mail [email protected]
CREDITS
Producer
Raisa Fomina
INTERCINEMA Agency
Organizzatore
Rino Sciarretta
Zivago Media
Traduzione Testi
Carla Muschio
RINGRAZIAMENTI
Esprimiamo gratitudine a Larisa Shneiderman e alla società SHiM per il loro generoso sostegno grazie al
quale questo concerto è diventato realtà.
INFO VENDITE
Biglietto Intero Posto Unico A Sedere 12,00 euro + prevendita
Prevendite su www.ticket.it Call Centre Prenoticket 02/54271
Punti Vendita della Lombardia
Box Office c/o Ricordimediastores - Galleria Vittorio Emanuele II - MILANO - tel. 02 7200703
Box Office c/o Mondadori Multicenter - Piazza Duomo 1 - MILANO - tel. 02 89010174
Box Office c/o Mondadori Librerie (ex Messaggerie Musicali) - Corso V. Emanuele II - MILANO - tel.
02 76023219
Box Office c/o Ricordimediastores - Via Italia 41 - MONZA (MI) - tel. 039 2301624
Box Office - Viale Giulio Cesare 14 - BERGAMO - tel. 035 236787
14
Scarica

Cartella Stampa - Fondazione Italia