RASSEGNA STAMPA
del
23/09/2010
Sommario Rassegna Stampa dal 22-09-2010 al 29-09-2010
Adnkronos: Il maltempo si sposta al Meridione. Forti temporali in particolare su Calabria e Sicilia............................. 1
Adnkronos: Terremoto: sindaco de L'Aquila si dimette da vice commissario a ricostruzione .......................................... 2
Adnkronos: In Alto Adige tre nuove stazioni per rete sismologica .................................................................................... 3
Adnkronos: Alluvioni 2009 in Lombardia, stanziati 8 mln per Comuni colpiti ................................................................. 4
Adnkronos: L'Aquila, il sindaco Cialente si dimette da vice commissario alla ricostruzione ........................................... 5
Asca: UMBRIA/PROTEZIONE CIVILE: AL VIA ''PIAN DI CARPINE IN EMERGENZA''............................................... 6
Asca: ALTO ADIGE: RETE SISMOLOGICA, IN ARRIVO TRE NUOVI PUNTI DI MISURA. ......................................... 7
Asca: METEO: PROTEZIONE CIVILE, ANCORA MALTEMPO MA SALGONO LE TEMPERATURE. ......................... 8
Asca: MALTEMPO: DA OGGI TEMPORALI AL SUD, SOPRATTUTTO CALABRIA E SICILIA. ................................... 9
Asca: ABRUZZO/TANGENTOPOLI: PROCURA PESCARA, PIU' GROSSA INCHIESTA RIFIUTI. ............................. 10
Asca: ABRUZZO/TANGENTOPOLI: MASCITELLI (IDV), PREMIER REVOCHI INCARICHI CHIODI. ..................... 11
Asca: ABRUZZO/TANGENTOPOLI: SALTA ALTRO CONSIGLIO. CHIODI RIFERIRA' MARTEDI'........................... 12
Asca: ABRUZZO/TANGENTOPOLI: PDCI,MANCA LEGALITA' POLITICA. CHIODI SI DIMETTA. ......................... 13
Asca: ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: DI STANISLAO (IDV), OK PROTESTA ANTI CICCHETTI................................ 14
Asca: ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: DE SANTIS (IDV), BENE RESA CIALENTE. ORA ALTRI.................................. 15
Avvenire: Haiti: «Oltre un milione ancora nelle tende» .................................................................................................. 16
Avvenire: Alluvioni in India, sale a 150 il numero dei morti............................................................................................ 17
Corriere della Sera: Terremoto, amicizie e affari del «gentiluomo del Papa» che gestirà la ricostruzione ................... 18
Corriere della Sera: «Tangenti in Abruzzo», bufera sulla Regione ................................................................................. 20
Europaquotidiano.it: Abruzzo, ora nel mirino c'è il Pdl.................................................................................................. 21
La Gazzetta dello Sport (Abbonati): Il metrò è allagato Milano, 3 stazioni chiuse per 2mesi...................................... 22
Il Giornale della Protezione Civile.it: Pisa virtuosa, mette il report in piazza Lettura pubblica delle attività di P.C... 23
Il Giornale della Protezione Civile.it: Grifone 2010: seconda giornata di operazioni Il CNSAS sul Monte Amiata..... 24
Il Giornale della Protezione Civile.it: Il CNSAS a 'Grifone 2010' Ricerca e soccorso di dispersi................................. 25
Il Giornale.it: In attesa del canale la città torna a galla: oggi riparte il metrò ............................................................... 27
Il Giornale.it: La città cerca di tornare a galla Oggi riparte la metropolitana ............................................................... 28
Il Giornale.it: "Milano sott'acqua E' tutta colpa della burocrazia" ................................................................................. 29
Il Giornale dell'arte.com: Interrogazione a Bondi per le villette di Sansepolcro ........................................................... 30
Italia Oggi: L'Aquila, Cialente si dimette da vice per la ricostruzione............................................................................. 31
JulieNews.it: Un bel regalo per Lampedusa nel giorno della ... ...................................................................................... 32
Libero Notizie.it: Rifiuti: Chiodi,solidarieta' a Venturoni ............................................................................................... 33
Il Manifesto: Monnezza ATTO SECONDO....................................................................................................................... 34
Il Manifesto: Rifiuti sporchi in Abruzzo Inchiesta sui politici del Pdl.............................................................................. 36
Il Manifesto: Cialente si dimette contro i commissari ...................................................................................................... 37
Il Mattino (Nazionale): Ancora cento tonnellate di rifiuti a terra a Napoli - senza considerare lo spazzamento che.... 38
Il Mattino (Nazionale): Il sindaco Rosa Russo Iervolino e il presidente della Regione Stefano Caldoro, ciascuno ...... 39
Il Mattino (Nazionale): Claudio Fazzi L'Aquila. È stato ascoltato per due ore, in un clima particolarment... .............. 40
Il Messaggero: PESCARA - Poco più di un mese fa un altro scandalo: l'ex assessore regionale abruzzese Ezi............. 41
Il Messaggero: L'AQUILA - Erano nell'aria da tempo. Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.................................. 42
Quotidiano.net: Haiti: rinasce l'ospedale della capitale.................................................................................................. 43
Rai News 24: Cialente si dimette da vicecommissario alla ricostruzione ........................................................................ 44
La Repubblica: moratti chiede lo stato di calamità ma formigoni frena: "vedremo" - oriana liso andrea montanari ... 45
La Repubblica: crollo all'arenella, sgomberate tre palazzine ......................................................................................... 46
La Repubblica: fondi mai spesi e lavori a metà per i fiumi 150 milioni fantasma - davide carlucci .............................. 47
La Repubblica: la moratti: è stato di calamità................................................................................................................. 48
La Repubblica: i geologi puntano il dito "leggi regionali carenti" - cristoforo spinella................................................. 49
La Repubblica: l'aquila, cialente si ribella "troppi commissari, io lascio" ..................................................................... 50
La Repubblica: l'aiuto dal governo solo in caso di catastrofe ......................................................................................... 51
Il Riformista.it: Maltempo: alluvioni 2009 in Lombardia, stanziati 8 mln a Comuni colpiti .......................................... 52
Il Secolo XIX: Anche la promozione turistica viaggia attraverso il Web......................................................................... 55
Il Sole 24 Ore Online: Urbanistica impazzita e scarsa manutenzione spiegano i perché delle emergenze Seveso in..... 56
Il Sole 24 Ore: Short list per le scorie nucleari ................................................................................................................ 57
La Stampa: Il Comune apre Centro di Protezione civile.................................................................................................. 58
La Stampa: Lavori mai partiti al Banna Ritorna l'incubo alluvione................................................................................ 59
La Stampaweb: Abruzzo, Cialente si dimette da vice commissario alla ricostruzione.................................................... 60
l'Unità.it: Terremoto, Cialente si dimette da vicecommissario......................................................................................... 61
l'Unità.it: Arrestato in Abruzzo l'assessore Venturoni (Pdl): inchiesta sui rifiuti ............................................................ 62
marketpress.info: IL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN AMBIENTE ALPINO WORKSHOP A TRENTO IL 29 ........... 63
marketpress.info: UN CUBO ARMONICO IN LEGNO TRENTINO PER LA RINASCITA DE L´AQUILA IL .............. 65
marketpress.info: RETE SISMOLOGICA: TRE NUOVE PUNTI DI MISURA IN ALTO ADIGE .................................. 67
marketpress.info: CONCLUSA LA STAGIONE ESTIVA IN TOSCANA CESSA IL PERIODO DI MASSIMA ............... 68
Data:
22-09-2010
Adnkronos
Il maltempo si sposta al Meridione. Forti temporali in particolare su
Calabria e Sicilia
(Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 22 settembre, ore 14:48
Roma - (Adnkronos/Ign) - La Protezione civile informa che ''una perturbazione presente sul Tirreno centrale si muoverà
dalla serata verso sud-est portandosi sulle regioni meridionali, in prevalenza sul versante ionico''
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Roma, 22 set. (Adnkronos/Ign) - Da oggi temporali al Sud, in particolare su Calabria e Sicilia. Lo riferisce il Dipartimento
della Protezione civile nazionale che ha emesso un avviso di avverse condizioni meteo.
"Una perturbazione presente sul Tirreno centrale, si muoverà dalla serata di oggi verso sud-est portandosi sulle regioni
meridionali, in prevalenza sul versante ionico'', sottolinea la Protezione civile che ''ha emesso un avviso di avverse
condizioni meteorologiche che prevede dalla tarda serata di oggi, precipitazioni sparse anche a carattere di rovescio o
temporale sulle regioni meridionali, in particolare di forte intensità su Calabria e Sicilia. I fenomeni potranno essere
accompagnati da attività elettrica e forti raffiche di vento".
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
1
Data:
22-09-2010
Adnkronos
Terremoto: sindaco de L'Aquila si dimette da vice commissario a
ricostruzione
ultimo aggiornamento: 22 settembre, ore 13:02
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L'Aquila, 22 set. - (Adnkronos) - Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, si e' dimesso da Vice commissario vicario alla
ricostruzione post-terremoto con delega specifica all'assistenza alla popolazione. Le ragioni della decisione sono
contenute in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi e al Commissario delegato alla
ricostruzione Gianni Chiodi. (segue)
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
2
Data:
Adnkronos
22-09-2010
In Alto Adige tre nuove stazioni per rete sismologica
ultimo aggiornamento: 22 settembre, ore 17:33
Bolzano - (Adnkronos) - A Vipiteno, Silandro e San Candido nell'ambito di progetto transfrontaliero per monitorare l'area
delle Alpi Orientali
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Bolzano, 22 set. - (Adnkronos) - Un progetto transfrontaliero che prevede la creazione di una rete sismologica per
monitorare l'area delle Alpi Orientali con apposite stazioni di rilevamento e' in corso nel quadro di un'iniziativa Interreg
Italia-Austria e prevede per l'Alto Adige la realizzazione di tre nuove stazioni di misurazione a Vipiteno, Silandro e San
Candido. Il punto dell'attuazione e' stato fatto oggi a Bolzano nella conferenza con gli esperti di Alto Adige, Tirolo e
Friuli Venezia Giulia.
Si chiama ''HAREIA - Historical And Recent Earthquakes in Italy and Austria'' la rete sismologica finanziata dal progetto
Interreg IV tra Italia e Austria discussa a Bolzano dagli esperti sismologi delle regioni interessate, riuniti per valutare i
risultati sinora ottenuti grazie alla rete sismologica. Il progetto finanziato da Interreg IV ha lo scopo di svolgere una
ricerca e un'analisi dei terremoti storici e recenti ma anche di avviare l'ampliamento della rete sismologica.
Il catalogo transfrontaliero di terremoti permettera' una valutazione del pericolo attuale di terremoti e favorira' la
creazione di piani di pronto intervento coordinati per la Protezione civile, mentre l'ampliamento della rete sismologica
migliorera' il sistema transfrontaliero creato tra il 2001 e il 2007. (segue)
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
3
Data:
22-09-2010
Adnkronos
Alluvioni 2009 in Lombardia, stanziati 8 mln per Comuni colpiti
ultimo aggiornamento: 22 settembre, ore 17:54
Milano - (Adnkronos) - Nelle province di Bergamo, Como, Lecco e Varese. La prima parte dello stanziamento verrà
erogata entro il mese di ottobre
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Milano, 22 set. (Adnkronos) - Ammonta a circa 8milioni e mezzo di euro lo stanziamento approvato dalla Regione
Lombardia per aiutare i Comuni delle province di Bergamo, Como, Lecco e Varese colpiti dal maltempo nell'estate 2009.
La prima parte verra' erogata entro il mese di ottobre.
"Subito dopo l'ondata di maltempo - spiega l'assessore regionale alla Protezione Civile, Polizia locale e Sicurezza,
Romano La Russa - la Regione aveva chiesto lo stato di emergenza per aiutare concretamente i Comuni piu' colpiti". I
fondi sono cosi' suddivisi: 1.754.000 euro per la prima emergenza (161.900 euro per la provincia di Bergamo, 128.273 per
quella di Como, 936.000 per la Provincia di Lecco e 528.230 per la zona di Varese) e 6.640.000 euro per il ripristino delle
infrastrutture danneggiate. Questa la ripartizione: 875.340 euro alla provincia di Bergamo, 580.000 a quella di Como,
2.660.000 ai Comuni del lecchese e 2.524.000 a quelli della provincia di Varese.
"Per quanto concerne la prima emergenza - ha concluso La Russa - i finanziamenti saranno erogati entro il mese di
ottobre. Per quanto riguarda le somme relative alla realizzazione delle opere e al ripristino delle infrastrutture bisognera'
attendere che i Comuni presentino i progetti per valutarne la fattibilita'".
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
4
Data:
22-09-2010
Adnkronos
L'Aquila, il sindaco Cialente si dimette da vice commissario alla ricostruzione
Massimo Cialente (Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 22 settembre, ore 18:23
L'Aquila - (Adnkronos) - Determinante la nomina di Cicchetti. "Con un nuovo vice commissario aumentano confusione e
difficoltà nella gestione dell'emergenza"
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L'Aquila, 22 set. - (Adnkronos) - Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, si e' dimesso da Vice commissario vicario alla
ricostruzione post-terremoto con delega specifica all'assistenza alla popolazione. Le ragioni della decisione sono
contenute in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi e al Commissario delegato alla
ricostruzione Gianni Chiodi.
"Rimetto l'incarico ringraziando per la fiducia accordatami. Questa mia decisione - spiega Cialente - peraltro sofferta, che
arriva dopo mesi di durissimo lavoro, condotto con lealta' e spirito di collaborazione con il Governo e il Commissario
delegato, e' dettata dal fatto che, in seguito alla nomina del nuovo vice commissario, vedo un preoccupante accentuarsi
dello stato di confusione, peraltro ripetutamente da me segnalato, e difficolta' nella governance di gestione dell'emergenza
e del processo di ricostruzione".
"Ritengo - prosegue il sindaco dell'Aquila - che la nomina di un ulteriore vice commissario, senza porre un problema sulla
persona, sia un appesantimento della struttura, di cui si e' rivelata l'indeterminatezza dei ruoli, con le conseguenti
difficolta' di gestione. Questa circostanza pone una serie di problemi funzionali che andranno inevitabilmente a rendere
ancora piu' difficile il percorso che ci attende. Pertanto, al fine di favorire un'auspicabile, maggiore chiarezza su compiti e
funzioni in una preoccupante commistione di ruoli politico-istituzionali e tecnici, ritengo che il mio gesto possa essere
utile nell'interesse della citta' dell'Aquila, dei Comuni del cratere e della stessa struttura commissariale".
"Io sono il sindaco eletto dai cittadini e sento il dovere e la responsabilita' -sottolinea poi Cialiente- di onorare fino in
fondo il mandato che mi e' stato assegnato. E' per il loro esclusivo interesse che devo lavorare, tanto piu' nel momento piu'
drammatico della storia del capoluogo d'Abruzzo. E' con loro che dovro' affrontare le battaglie e le sfide che ci attendono,
guidando un processo difficile e affrontando un percorso che e' ancora tutto in salita".
"E' questo il mio compito ed e' questo il mio ruolo, poiche' io sono espressione della volonta' dei cittadini e non di logiche
di palazzo", rimarca Cialiente che conclude dicendo: "Per queste ragioni, come Sindaco dell'Aquila lavorero' alla
ricostruzione e, nel contempo, assicurero' tutta la mia collaborazione e tutta l'esperienza da me maturata in questi terribili
mesi, con immutata lealta' e amicizia. Ringrazio, nel lasciare questo incarico, tutti coloro che, con grande spirito di
servizio, hanno collaborato con me nel difficilissimo compito dell'assistenza alla popolazione, certo che tutti i miei
collaboratori e tutti i dipendenti continueranno a lavorare con pari dedizione".
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
5
Data:
22-09-2010
Asca
UMBRIA/PROTEZIONE CIVILE: AL VIA ''PIAN DI CARPINE IN EMERGENZA'
'.
UMBRIA/PROTEZIONE CIVILE: AL VIA ''PIAN DI CARPINE IN EMERGENZA''
(ASCA) - Perugia, 22 set - Dall'evacuazione di scuole, alberghi ed appartamenti, al soccorso in ambito ferroviario e a
seguito di incendi e incidenti stradali, fino alla sperimentazione di un robot che coadiuva gli operatori nelle operazioni di
soccorso: e' ricco di iniziative il programma di ''Pian di Carpine in Emergenza 2010'', l'esercitazione di protezione civile
che si terra' a Magione dal 24 al 26 settembre. La manifestazione, promossa dal servizio di protezione civile della Regione
Umbria, su invito del Comune di Magione, in collaborazione con la locale Fraternita Misericordia, ha l'obiettivo di testare
l'operativita', il modello di pianificazione d'emergenza comunale e la capacita' di risposta di tutte le strutture che fanno
sono parte del sistema regionale di protezione civile. ''L'esercitazione - ha detto Sandro Costantini, responsabile del
Servizio protezione civile della Regione - ha come scenario un evento sismico di media entita' e vede il coinvolgimento di
quasi 500 fra volontari, personale tecnico e specialistico.
L'iniziativa coinvolge tutte le strutture operative e le componenti del servizio nazionale di protezione civile, i gestori di
servizi essenziali, come FS e APM, e il mondo della scuola. I ragazzi sono infatti uno dei veicoli principali per la
diffusione della cultura di protezione civile nella comunita'''. Pg segue (ASCA) - Perugia, 22 sett. - L'esercitazione, spiega
una nota degli organizzatori, sara' un banco di prova per il Comune di Magione per verificare l'efficacia del Piano di
protezione Civile dopo l'aggiornamento fatto con la Provincia di Perugia e con i tecnici dell'Anci e controllare la capacita'
della macchina comunale nell'affrontare emergenze significative. Un ruolo determinante nell'ambito della iniziativa
avranno i volontari della ''Fraternita Misericordia di Magione'', che potranno testare nuovamente la loro eccellente
capacita' organizzativa. Il programma dell'esercitazione prevede, tra l'altro, montaggio campi soccorritori; briefing nei
campi di accoglienza, evacuazioni scuole elementari, interventi tecnici su beni culturali con attrezzature speciali,
censimento danni, incendio battello, soccorso tecnico con discesa da palazzina. Questi i partecipanti: Comune di Magione,
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, Regione Umbria - Servizio Protezione Civile
e Centro Funzionale Decentrato, Prefettura di Perugia - Ufficio Territoriale del Governo, Provincia di Perugia, Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, Comunita' Montana Associazione dei Comuni Trasimeno e Medio Tevere, Anci Umbria,
Forze di Polizia (Polizia di Stato, Carabinieri), Corpo Forestale dello Stato - Comando Provinciale, Gruppo Ferrovie dello
Stato (Protezione Aziendale), Asl n*2, Sala Operativa 118, Croce Rossa Italiana, Associazioni di Volontariato, Azienda
Perugina della Mobilita'.
pg/rg/ss
(Asca)
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
6
Data:
22-09-2010
Asca
ALTO ADIGE: RETE SISMOLOGICA, IN ARRIVO TRE NUOVI PUNTI DI MISU
RA.
ALTO ADIGE: RETE SISMOLOGICA, IN ARRIVO TRE NUOVI PUNTI DI MISURA
(ASCA) - Bolzano, 22 set - Un progetto transfrontaliero che prevede la creazione di una rete sismologica per monitorare
l'area delle Alpi Orientali con apposite stazioni di rilevamento e' in corso nel quadro di un'iniziativa Interreg Italia-Austria
e prevede per l'Alto Adige la realizzazione di tre nuove stazioni di misurazione. Il punto dell'attuazione e' stato fatto oggi
a Bolzano nella conferenza con gli esperti di Alto Adige, Tirolo e Friuli Venezia Giulia.
La rete sismologica, '' ''HAREIA - Historical And Recent Earthquakes in Italy and Austria'', e' finanziata dal progetto
Interreg IV tra Italia e Austria. Il progetto ha lo scopo di svolgere una ricerca e un'analisi dei terremoti storici e recenti ma
anche di avviare l'ampliamento della rete sismologica.
Il catalogo transfrontaliero di terremoti permettera' una valutazione del pericolo attuale di terremoti e favorira' la
creazione di piani di pronto intervento coordinati per la Protezione civile, mentre l'ampliamento della rete sismologica
migliorera' il sistema transfrontaliero creato tra il 2001 e il 2007. Attualmente l'Alto Adige puo' contare su sei punti di
misura: nella sede della Protezione civile a Bolzano, sul Colle, a Monte Cavallo, sopra Laudes in Venosta, sulle Vedrette
di Ries in vale Aurina e a Sonvigo in val Sarentina. Grazie a questo nuovo progetto si aggiungeranno tre stazioni,
dislocate negli ospedali di Silandro, Vipiteno e San Candido, strutture gia' allacciate alla rete radio.
Al progetto, accanto all'Ufficio provinciale geologia, sono impegnati la Ripartizione protezione civile del Tirolo, la
Protezione civile di Palmanova in Friuli e l'ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale) del
Veneto. Avviato nell'aprile 2009, il nuovo progetto si concludera' a marzo 2012. I costi previsti sono di un milione di
euro, la Provincia di Bolzano compartecipa con 261.000 Euro.
res-map/cam/rob
(Asca)
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
7
Data:
22-09-2010
Asca
METEO: PROTEZIONE CIVILE, ANCORA MALTEMPO MA SALGONO LE TE
MPERATURE.
METEO: PROTEZIONE CIVILE, ANCORA MALTEMPO MA SALGONO LE TEMPERATURE
(ASCA) - Roma, 22 set - Ancora maltempo sull'Italia, ma le temperature sono in salita. Secondo il mattinale della
Protezione Civile ancora tempo stabile su tutte le regioni italiane nella giornata di oggi, seppur con la presenza di velature
e qualche residua pioggia al meridione e sulla Sardegna. Domani ancora tempo perturbato al sud e isolatamente su Lazio e
Sardegna, ma allo stesso tempo vi sara' una leggera risalita delle temperature. Per giovedi' il tempo rimarra' buono, ma nel
pomeriggio l'avvicinamento di una perturbazione da ovest potrebbe portare primi fenomeni d'instabilita' su Piemonte e
Liguria. Fra venerdi' e sabato il tempo sara' perturbato su tutto il Paese dapprima al nord poi, specie sabato, al centro-sud.
Sulla base delle informazioni disponibili, si prevedono per oggi isolati rovesci o temporali su Sardegna, Lazio
centro-meridionale, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Domani ancora qualche pioggia su Calabria, Sicilia centro-orientale e Puglia meridionale e dal pomeriggio su Sardegna e
sulle zone alpine occidentali.
map/cam/alf
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
8
Data:
22-09-2010
Asca
MALTEMPO: DA OGGI TEMPORALI AL SUD, SOPRATTUTTO CALABRIA E SI
CILIA.
MALTEMPO: DA OGGI TEMPORALI AL SUD, SOPRATTUTTO CALABRIA E SICILIA
(ASCA) - Roma, 22 set - Una perturbazione presente sul Tirreno centrale, si muovera' dalla serata di oggi verso sud-est
portandosi sulle regioni meridionali, in prevalenza sul versante ionico, recando tempo decisamente perturbato con
temporali anche di forte intensita'.
Sulla base dei modelli disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di avverse condizioni
meteorologiche che prevede dalla tarda serata di oggi mercoledi' 22 settembre 2010, precipitazioni sparse anche a
carattere di rovescio o temporale sulle regioni meridionali, in particolare di forte intensita' su Calabria e Sicilia. I
fenomeni potranno essere accompagnati da attivita' elettrica e forti raffiche di vento.
res-mpd/sam/rob
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
9
Data:
22-09-2010
Asca
ABRUZZO/TANGENTOPOLI: PROCURA PESCARA, PIU' GROSSA INCHIESTA
RIFIUTI.
ABRUZZO/TANGENTOPOLI: PROCURA PESCARA, PIU' GROSSA INCHIESTA RIFIUTI
(ASCA) - L'Aquila, 22 set - Si tratterebbe di una delle piu' grosse inchieste sui rifiuti mai fatta in Italia, quella che
stamane ha portato agli arresti domiciliari per corruzione, peculato ed abuso d'ufficio, l'assessore alla Sanita' della
Regione Abruzzo, Lanfranco Venturoni. La Procura della Repubblica di Pescara, guidata da Nicola Trifuoggi, ci starebbe
lavorando da circa due anni. Con Venturoni e' finito ai domiciliari anche un imprenditore leader del settore, Rodolfo
Velentino Di Zio. Venturoni si trova nella casa di Teramo, citta' dove risiede. Secondo le indiscrezioni, nello stesso filone
d'indagine, sarebbero coinvolte almeno altre dieci persone, con nomi eccellenti del panorama politico regionale e
nazionale di centrodestra. Ad affiancare Trifuoggi, i pm Gennaro Varone ed Annarita Mantini. Guido Campli il gip che ha
disposto le misure cautelari. Gli arrestati, secondo la Magistratura, avrebbero tentato di realizzare un inceneritore. Questa
inchiesta ha generato un'altro terremoto giudiziario in Abruzzo, che, nello scorso mese di agosto, ha coinvolto l'ormai ex
assessore all'Ambiente della Regione Abruzzo, Daniela Stati, il padre Ezio, il compagno Marco Buzzelli, l'ex
parlamentare FI, Vincenzo Angeloni, e l'ad di Selex Service, Sabatino Stornelli.
iso/map/alf
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
10
Data:
22-09-2010
Asca
ABRUZZO/TANGENTOPOLI: MASCITELLI (IDV), PREMIER REVOCHI INCAR
ICHI CHIODI.
ABRUZZO/TANGENTOPOLI: MASCITELLI (IDV), PREMIER REVOCHI INCARICHI CHIODI
(ASCA) - L'Aquila, 22 set - ''Nonostante la richiesta di dimissioni avanzata dall'Italia dei Valori, non credo che Chiodi,
che si e' fatto eleggere dagli abruzzesi come cavaliere senza macchia, abbia la giusta sensibilita' di dimettersi da
Presidente della Giunta, vista la scandalosa emergenza morale in cui i suoi piu' stretti collaboratori stanno trascinando
l'Abruzzo, ma, almeno, spero in un ravvedimento operoso del Governo nazionale nel revocargli i due incarichi
commissariali''. Lo ha dichiarato il senatore Alfonso Mascitelli, coordinatore regionale dell'Idv Abruzzo, nel presentare
una urgente interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui sulla base delle vicende
giudiziarie che si stanno verificando in Abruzzo, chiede la revoca di Chiodi e vantaggio di una figura terza di garanzia.
''Nella nostra regione - ha spiegato meglio Mascitelli - abbiamo tre emergenze: quella morale, quella del terremoto e
quella della sanita'. I fatti purtroppo ci dicono che Chiodi ha gia' fallito sulla prima; non vogliamo che ora ci porti al
fallimento sulla seconda e sulla terza''. ''Per l'entita' delle risorse e l'estrema delicatezza e urgenza dei problemi che
dovranno essere affrontati - e' ancora il Senatore IdV - e' necessario che il Governo nazionale si renda conto che per uscire
da questa palude occorre una figura terza, per garantire imparzialita' e autorevolezza e per fare e portare avanti scelte di
responsabilita'. Chiodi - ha ammonito infine - non e' nelle condizioni oggettive, personali e ambientali per poterlo fare. E
di questo chiederemo conto a Berlusconi e al suo Governo, cosi' sara' chiaro ai cittadini di chi sono le responsabilita'''.
iso/rus/rob
(Asca)
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
11
Data:
22-09-2010
Asca
ABRUZZO/TANGENTOPOLI: SALTA ALTRO CONSIGLIO. CHIODI RIFERIRA'
MARTEDI'.
ABRUZZO/TANGENTOPOLI: SALTA ALTRO CONSIGLIO. CHIODI RIFERIRA' MARTEDI'
(ASCA) - L'Aquila, 22 set - Come prevedibile, anche la seduta straordinaria del Consiglio regionale d'Abruzzo,
convocata per oggi pomeriggio sul delicato tema della Ricostruzione post terremoto, e' saltata per mancanza del numero
legale.
Una linea gia' adottata per la riunione ordinaria dell'Assemblea della mattina. Troppo forte e pesante l'eco dell'arresto
dell'assessore alla Sanita', Lanfranco Venturoni, e del coinvolgimento di figure di spicco del PdL abruzzese (i senatori
Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano, l'ex assessore regionale all'Ambiente, Daniela Stati, il sindaco di Teramo, Maurizio
Brucchi) nell'inchiesta pescarese sulla realizzazione di un impianto di bioessicazione a Teramo. Le due sedute odierne si
erano rese necessarie dopo che una violenta protesta dei Comitati cittadini, contro la nomina di Antonio Cicchetti a vice
Commissario, avevano stravolto la programmazione politica del Consiglio. Sono stati soprattutto i Consiglieri PdL a
contribuire al non raggiungimento del quorum, necessario ad assicurare un normale svolgimento dei lavori.
L'orientamento della Conferenza dei Capigruppo e' ora quella di procedere ad una nuova convocazione dell'Assemblea
per martedi' prossimo, 28 settembre, e sempre in doppia seduta. In quella della mattinata, il Governatore Gianni Chiodi
dovrebbe riferire sul caso Venturoni e sui nuovi scenari politici in seno a Giunta e Consiglio; nel pomeriggio, spazio
ancora alla Ricostruzione. Sul rinvio del confronto in Aula ha pesato probabilmente anche la notizia delle dimissioni da
vice Commissario del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.
iso/rus/lv
(Asca)
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
12
Data:
22-09-2010
Asca
ABRUZZO/TANGENTOPOLI: PDCI,MANCA LEGALITA' POLITICA. CHIODI S
I DIMETTA.
ABRUZZO/TANGENTOPOLI: PDCI,MANCA LEGALITA' POLITICA. CHIODI SI DIMETTA
(ASCA) - L'Aquila, 22 set - ''La Giunta regionale falcidiata da vicende giudiziarie. Prima l'assessore regionale Daniela
Stati, oggi il suo collega di Giunta e di partito con delega alla Sanita', Lanfranco Venturoni. Coinvolti, fra gli altri, anche i
senatori del PdL, Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano, e il sindaco di Teramo Brucchi. Insomma, l'intera classe dirigente
di centrodestra che ruota attorno al presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi''. E' la premessa di Antonio Macera,
segretario regionale PdCI, e di Antonio Saia, capogruppo del partito in Consiglio regionale d'Abruzzo, che rilevano:
''L'aurea di legalita' e di tensione alla trasparenza e alla limpidezza morale che accompagno' il centrodestra dopo la
drammatica vicenda di sanitopoli si e' miseramente infranta''. ''Chiodi ha fallito - si legge in una loro nota - non solo sul
piano del governo della Regione, non solo nella torbida gestione della Ricostruzione del dopo terremoto, non solo nelle
vergognose scelte sulla sanita', con la chiusura di ospedali pubblici, ma anche e soprattutto sul piano della tenuta etica e
legale''.
''Al di la' delle responsabilita' personali di chi e' coinvolto nelle inchieste giudiziarie - lamentano i due PdCI - queste
vicende inchiodano Chiodi a pesanti ed inevitabili responsabilita' politiche. Questa Giunta, e questa maggioranza di
centrodestra, non ha piu' alcuna credibilita' politica ed istituzionale. Ogni giorno che passa costituisce un insopportabile
schiaffo agli abruzzesi. Chiodi - conclude la nota - deve prendere atto del suo fallimento e rassegnare immediatamente le
dimissioni e consentire ai cittadini di questa Regione di tornare al voto e ricostruire un livello istituzionale regionale
pulito e degno della storia dell'Abruzzo''.
iso/cam/rob
Argomento:
NAZIONALE
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13
Data:
22-09-2010
Asca
ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: DI STANISLAO (IDV), OK PROTESTA ANTI CI
CCHETTI.
ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: DI STANISLAO (IDV), OK PROTESTA ANTI CICCHETTI
(ASCA) - L'Aquila, 22 set - Dopo le proteste dei Comitati cittadini che ieri hanno fatto irruzione in Consiglio regionale,
riunito all'Aquila, il parlamentare IdV, Augusto Di Stanislao torna a ribadire ''l'assoluta inutilita' della terza nomina a vice
Commissario di Antonio Cicchetti'' ed a ''dimostrare piena solidarieta' alle centinaia di manifestanti''. ''C'e' gia' un
Commissario e Berlusconi si preoccupi di valutare e monitorare l'incapacita' del suo operato e non di fare altre nomine
che giovano a tutti meno che ai cittadini e alla ricostruzione dell'Aquila - dice Di Stanislao - Una ricostruzione bloccata,
una citta' paralizzata e una gestione delle risorse e degli appalti che fanno gli interessi dei soliti, con un giro di affari e di
potere messo su da questo Governo. Indagini della Magistratura, appalti truccati, infiltrazioni mafiose - e' ancora Di
Stanislao - questi sono gli elementi che caratterizzano l'operato del Governo Berlusconi e del Commissario Chiodi''. ''Non
servono nuove nomine per facilitare gli intrallazzi e mettere ulteriore confusione ai cittadini - suggerisce l'esponente IdV Serve un piano reale e concreto per ridare vita e dignita' ad un territorio che ha perso tutto e continua a vedersi tolta anche
la speranza''.
Di Stanislao annuncia la presentazione di tre ulteriori e distinte interrogazioni sulla Ricostruzione post-terremoto,
chiedendo al Presidente Berlusconi spiegazioni e soluzioni.
iso/rg/rob
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NAZIONALE
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14
Data:
22-09-2010
Asca
ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: DE SANTIS (IDV), BENE RESA CIALENTE. ORA
ALTRI.
ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: DE SANTIS (IDV), BENE RESA CIALENTE. ORA ALTRI
(ASCA) - L'Aquila, 22 set - ''Non e' mai troppo tardi! Dopo mesi di riflessioni e di contrasti, in cui un giorno abbracciava
Bertolaso ed un altro lo criticava, Cialente ha capito che doveva uscire da una condizione difficile che lo vedeva svolgere
allo stesso tempo il ruolo del diavolo e dell'acqua santa''. Lo dice Lelio De Santis, esponente dell'Italia dei Valori,
commentando la resa del Primo cittadino. ''Le dimissioni da vice Commissario alla Ricostruzione, gia' complicato da
associare a quello di Sindaco - argomenta De Santis - era diventato insostenibile con la nomina del vero Commissario,
Antonio Cicchetti, mandato ad operare per indirizzare scelte e decisioni, assecondando i voleri dei Palazzi Romani''.
''Prima o dopo, i problemi esplodono - ammonisce - ed i cittadini cominciano a farsi sentire ed allora bisogna fare
chiarezza ed ognuno deve fare la propria parte, uscendo dalle ambiguita' o dai momentanei opportunismi. Il Sindaco
faccia il Sindaco - esorta De Santis - il Presidente della Regione faccia il Presidente ed un'Autorita' imparziale,
competente, senza interessi o condizionamenti e che goda la fiducia di tutti, faccia il Commissario per la Ricostruzione''.
E conclude: ''Nell'interesse della citta' e per affidare la responsabilita' della ricostruzione a mani capaci e decise, lungo un
percorso chiaro e condiviso da tutte le Istituzioni locali e dai cittadini, si dimettano anche Cicchetti, che potra' cosi'
tornare alle sue numerose attivita', e Chiodi, che potra' cosi' meglio affrontare il terremoto giudiziario che ha colpito la sua
Giunta''.
iso/rg/lv
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15
Data:
Avvenire
22-09-2010
Haiti: «Oltre un milione ancora nelle tende»
MONDO
22-09-2010
Monsignor Bernardito Auza, nunzio nellisola denuncia: «La ricostruzione non è mai partita» A quasi 300 giorni dal
sisma, non è stato risolto il problema più urgente: quello degli sfollati
DI MICHELA CORICELLI
G li accampamenti spuntano come funghi, sulle colline settentrionali di Port-au- Prince. «Più di un milione di sfollati dal
terremoto vivono ancora in campi di fortuna che, invece di diminuire di numero, sono aumentati. Anche i poveri che
vengono dalle province in cerca di aiuto e di lavoro ingrossano i campi». Monsignor Bernardito Auza, nunzio apostolico
ad Haiti, lancia un drammatico appello attraverso lagenzia
Fides: a nove mesi dal sisma che distrusse buona parte del Paese più povero delle- misfero occidentale, «la situazione
umanitaria è sempre quella di emergenza».
Il 12 gennaio la terra si accartocciò su se stessa, rovesciando le fragili costruzioni di unisola che tentava di restare a galla
(anche prima della tragedia) in un mare di povertà. Trecentomila i morti, oltre 300.000 i feriti e il 60% delle infrastrutture
ridotte a un cumulo di macerie. A quasi 300 giorni dalla catastrofe, non è ancora stato risolto il problema più urgente: gli
sfollati. In tanti continuano a fuggire sulle colline della capitale, per paura delle inondazioni. «Il primo campo di
transizione allestito dal governo e dalla comunità internazionale nella zona di Corail, al nord-nord est della capitale,
sembra aver fallito lobiettivo per mancanza di servizi», racconta il nunzio. «Si dice che la metà delle circa 10mila
persone portate in quel campo sarebbero già tornate in città. A mio avviso, la soluzione migliore è quella seguita dal
Catholic Relief Services (Crs), cioè di riportare le famiglie nelle loro comunità di origine, nei loro quartieri, nei luoghi
dove erano le loro case. Il Crs costruisce delle case provvisorie per loro, proprio dove erano le loro abitazioni. Costruire
case definitive non è nemmeno nellagenda»: troppo costoso, «almeno in questo periodo, con altre grandi necessità».
Lemergenza continua, «ma la ricostruzione propriamente detta non è ancora cominciata. Lo Stato ha già definito il centro
città di Port-au-Prince, quasi completamente distrutta dal terremoto, e il futuro nuovo centro governativo». Ma in un
Paese raso al suolo, va tutto a rilento. «Dentro la zona definita si trova anche il sito della Cattedrale, che è stata distrutta.
La Chiesa, da parte sua, ha tantissimi progetti, ma le costruzioni non sono ancora cominciate ». La speranza è che «in
occasione del primo anniversario del terremoto potremo lanciare i primi progetti, come la ricostruzione del Seminario
maggiore nazionale. Per ora i seminaristi sono ospitati in grandi tende semi-permanenti che possono durare anni».
Lobiettivo è «inaugurare un nuovo moderno Seminario maggiore» entro tre anni.
Il 28 novembre si svolgeranno le elezioni presidenziali, parlamentari e locali. Nonostante i gravissimi problemi politici e
logistici, «Haiti e la comunità internazionale credono che occorra portare a termine le elezioni, per consolidare la stabilità
politica».
Tendopoli di Port-au-Prince (Reuters)
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Data:
Avvenire
22-09-2010
Alluvioni in India, sale a 150 il numero dei morti
MONDO
22-09-2010
BANGKOK. LIndia del Nord, sotto le piogge torrenziali da quattro giorni, conta un crescente numero di vittime, mentre
migliaia di persone sono in fuga dalla minaccia di straripamento dei grandi fiumi. Sono almeno 150 i morti nel solo Stato
di Uttarakhand, il più colpito. Il monsone che si scarica con particolare violenza sulle regioni pre- Himalayane, sta
mettendo a rischio i grandi invasi che controllano i maggiori corsi dacqua, mentre sono già allagate vaste aree negli Stati
pianeggianti e densamente popolati di Uttar Pradesh, Bihar e Haryana.
Sonia Gandhi, presidente del partito del Congresso, ha sorvolato in elicottero le aree alluvionate dove molti centri abitati
sono isolati, con i soccorsi ostacolati dal cedimento dei ponti e dalle numerose frane che bloccano le strade.
Particolarmente colpito lo Stato di Uttarakhand, il cui governo, guidato dal filoinduista Bharatiya Janata Party, ha chiesto
a New Delhi di proclamare lo stato demergenza chiedendo un invio rapido e consistente di aiuti, ma anche un maggior
numero di elicotteri per affrontare lemergenza. Cresce il timore attorno alla grande diga di Tehri, negli anni Novanta
simbolo della lotta ambientalista contro i faraonici progetti di imbrigliamento delle acque per produrre elettricità. Il fiume
Bhagirati continua a scaricare acqua e fango nellinvaso che ha già raggiunto la sua altezza massima di 830 metri.
Numerosi fiumi, incluso lo Yamuna, sono a rischio imminente di straripamento. Proprio lo Yamuna, che ha raggiunto il
livello più alto degli ultimi trentanni, minaccia ora la capitale. Molte delle aree colpite ricadono sotto una legge del 1975
che prevede precisi parametri per la costruzione di abitazioni o lo svolgimento di attività umane in aree a rischio di eventi
naturali potenzialmente distruttivi. Un documento perlopiù disatteso nella maggior parte degli Stati dellIndia. ( S.V. ) In
ginocchio lo Stato di Uttarakhand. Sono a rischio i grandi invasi che controllano i maggiori fiumi del Paese Gli
allagamenti a New Delhi (Ap)
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17
Data:
23-09-2010
Corriere della Sera
Terremoto, amicizie e affari del «gentiluomo del Papa» che gestirà la
ricostruzione
23 set 2010 Corriere Della SeraGiuseppe Sarcina RIPRODUZIONE RISERVATA
Nominato Antonio Cicchetti, lascia Cialente
L'AQUILA Arriva un altro vice commissario, Antonio Cicchetti. Arrivano i soldi per pagare i debiti dell'emergenza e per
programmare la ricostruzione dell'Aquila e dintorni. Ma il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente (Pd), annuncia le
dimissioni con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al presidente della Regione Gianni
Chiodi (Pdl). Il passaggio chiave sta in poche righe. Scrive Cialente: «In seguito alla nomina di un nuovo vice
commissario vedo un preoccupante accentuarsi dello stato di confusione, peraltro ripetutamente da me segnalato, e
difficoltà nella governance di gestione dell'emergenza e del processo di ricostruzione». Il sindaco, in realtà, pensava di
dover lasciare già venerdì scorso, 17 settembre, leggendo e rileggendo la paginetta dell'ordinanza firmata da Berlusconi.
«Sia chiaro confidava non c'è nulla di personale contro Cicchetti».
Il primo paragrafo di quel documento è dedicato proprio ai compiti assegnati a Cicchetti, direttore amministrativo
dell'Università Cattolica di Milano. Per il momento dovrà pensare a saldare i pagamenti rimasti in sospeso (circa 166
milioni), tra contributi agli sfollati e i rimborsi agli alberghi che hanno ospitato i terremotati. Ma questo è solo l'inizio. Per
la ricostruzione, i conti sono di Cialente, sono già in attesa 2 miliardi e duecento milioni di euro. E nel giro di pochi anni,
è ancora la stima del sindaco, si potrebbe aprire una partita da almeno 10 miliardi di euro. Una piattaforma di spesa che ha
pochi uguali in Italia (il Friuli, sisma del 1976, assorbì in vent'anni circa 29 mila miliardi di vecchie lire). Con l'uscita di s
c ena di Ci al ente, Ci c c hett i sembra destinato a diventare il perno operativo della gestione post-terremoto, anche se i
gradi di «commissario» restano a Chiodi. Lo sponsor ufficiale di Cicchetti è stato proprio il presidente della Regione, che
in questi giorni ha più volte difeso la scelta di Palazzo Chigi. D'altra parte l'indicazione che arrivava dal governatore
dell'Abruzzo è stata subito appoggiata dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso e dal sottosegretario alla
presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
Cicchetti, 69 anni, nato all'Aquila, è il classico personaggio da retropalco, ma con relazioni e capacità di influenza da
non sottovalutare. Nella sua città natale è conosciuto soprattutto per il campo da golf (più albergo e «club house») di San
Donato, a Santi Preturo. Poi ci sono i rapporti semplicemente familiari con la Curia abruzzese, il Vaticano e, qualcuno
dice anche con l'Opus Dei. Dal piccolo al grande. Subito dopo la scossa del 6 aprile 2009, per esempio, l'Arcivescovo
dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, si è trasferito in una villa di Coppito, ristrutturata dall'Università Cattolica. «È
vero, Cicchetti si è adoperato per la Chiesa conferma il vescovo ausiliare Giovanni D'Ercole siamo contenti per la sua
nomina, ma noi non lo abbiamo sponsorizzato. Non è il nostro ruolo». La fiducia del Vaticano, però, è fuori discussione,
come dimostra il titolo di «Gentiluomo di sua Santità», il riconoscimento assegnato solo a un centinaio di personalità (dal
1968 a oggi) per «avere acquisito grandi benemerenze presso la Santa Sede». Cicchetti, inoltre, è uno dei 40 «consultori»
del «Pontificio Consiglio per gli Operatori sanitari», uno strumento voluto da Papa Wojtyla per «seguire i programmi
sanitari e coordinare tutti gli organismi dediti al mondo della salute».
Tutto ciò, però, non dovrebbe interferire, oggettivamente, con le funzioni operative di vice commissario. Ma c'è dell'altro.
Negli anni Cicchetti ha allestito una fitta rete sull'asse Roma-L'Aquila, con imprese che operano, soprattutto, nei settori
delle costruzioni e, appunto, della sanità. Il libro soci della Rio Forcella spa da lui presieduta (quella del campo da golf di
Santi Preturo) comprende un lungo elenco, a cominciare dal suo consuocero, Walter Frezza, tra i pochi costruttori
dell'Aquila già attivi nella ricostruzione d'emergenza. In parallelo lo stesso Frezza risulta coinvolto nelle indagini
preliminari sul crollo di un edificio in via XX Settembre, come conferma il sostituto procuratore dell'Aquila, Fabio Picuti.
Nella lista dei soci figurano altri costruttori, come Erasmo Cinque (attraverso la Romana partecipazioni, Roma); Livio
Di Mario (Roma); l'impresa «Di Maulo appalti e costruzioni»; la Cicolani Calcestruzzi (Aquila); la Polar srl (ingegneria
civile) controllata dalla famiglia Specchio (proprietaria anche del centro commerciale Meridiana nel capoluogo
abruzzese); la Global Service, che fa capo ai costruttori Marinelli di Pescara. Completano il quadro l'architetto romano
Giuseppe Manara; medici illustri specializzati in trapianti, come Antonio Famulari e Carlo Umberto Casciani (un passato
da politico nel Lazio); Ettore Martini, pri mario del l ' ospedale del - l'Aquila; Pio Troiani, proprietario del Grand Hotel
cittadino (in fase di ricostruzione) e Gianlorenzo Piccioli, magistrato, vice presidente vicario della Corte d'Appello
dell'Aquila. Insomma le diciotto buche del golf San Donato sembrano esercitare un fascino irresistibile per una buona
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18
Data:
23-09-2010
Corriere della Sera
Terremoto, amicizie e affari del «gentiluomo del Papa» che gestirà la
ricostruzione
quota dell'establishment aquilano e romano.
La domanda finale è obbligata: quanto peserà questa dote di amicizie, interessi e relazioni sul lavoro di smistamento di
appalti, forniture, scelte urbanistiche in un territorio che riparte da zero? Il governo si è cautelato, predisponendo una
«task force» interministeriale di sorveglianza. Si vedrà. Per Cicchetti, comunque, è già una rivincita, dopo la condanna per
la Corte dei conti in relazione al buco di bilancio riscontrato nella gestione dell'Istituto religioso «La Perdonanza».
All'Aquila raccontano che nel 2000 si voleva candidare a presidente della Regione per la Casa delle libertà. Poi nel 2001
si trovò a correre per la poltrona di ministro della Sanità, nel secondo governo Berlusconi. Ma in tutti e due i casi fu
superato, da Giovanni Pace all'Aquila e da Girolamo Sirchia a Roma. Ora sembra arrivato il suo momento.
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Data:
Corriere della Sera
23-09-2010
«Tangenti in Abruzzo», bufera sulla Regione
23 set 2010 Corriere Della SeraVirginia Piccolillo RIPRODUZIONE RISERVATA
Assessore agli arresti, indagati due senatori del Pdl: «Soldi e pressioni per un inceneritore»
PESCARA Pagavano: mazzette a candidati e politici Pdl. Pretendevano: l'aggiudicazione senza gara dell'appalto per un
inceneritore di rifiuti. E persino la modifica di una legge regionale che abbassasse la quota di raccolta differenziata in
modo da rendere possibile la costruz i one di un i nce ner i t ore in Abruzzo. Da questa accusa della procura di Pescara
dovranno difendersi i fratelli Di Zio, imprenditori dei rifiuti, al centro di un'inchiesta che scuote l'amministrazione
regionale abruzzese. Ieri, assieme a Rodolfo Di Zio, è finito ai domiciliari, Lanfranco Venturoni, assessore alla Sanità. E
tra gli altri 10 indagati, a vario titolo per corruzione, peculato e abuso di ufficio, oltre a Ettore Di Zio, sono spuntati nomi
vicini al governatore Chiodi che, precisa però la procura, non è indagato.
Accusati di corruzione i senatori Pdl Fabrizio Di Stefano e Paolo Tancredi, cugino del Tancredi, socio dello studio Chiodi.
Indagati anche Maurizio Brucchi, ex vicesindaco di Chiodi, a Teramo. E Daniela Stati, l'ex assessore all'ambiente, già
accusata di aver favorito per un diamante un appalto post-terremoto. Storie che si intrecciano nelle 140 pagine
dell'ordinanza di custodia cautelare, frutto del lavoro capillare della mobile di Pescara guidata Nicola Zupo (dalla
prossima settimana trasferito ad altro incarico). Appalti in cambio di contributi elettorali. Leggi che si calpestano con
scioltezza «per esaudire i desiderata del privato finanziatore»: come l'aver «svuotato» una società a maggioranza pubblica,
la Team spa a favore della privata Deco spa. Ma persino il «capriccio», come lo chiama la Stati in un colloquio, di
mantenere il monopolio dei Di Zio, arrivando a commissariare un consorzio che smaltiva rifiuti a prezzi i nferiori . Pe r
ques t o avrebbe fatto pressioni Di Stefano. Oltre che per cambiare la legge e rendere possibile l'inceneritore dove i rifiuti
scarseggiano. Ad Avezzano, ci avrebbe provato secondo i pm, anche il deputato Pdl Filippo Piccone. Invano per la gioia
dei Di Zio che in un'intercettazione esultano: «I rifiuti se li vadano a comprare a Roma». In cambio i politici avrebbero
«chiesto e ottenuto dai Di Zio il versamento di alcune decine di migliaia di euro a favore dei candidati a sindaco poi
eletti» Brucchi e Luigi Albore Masci. Di Stefano avrebbe chiesto e ricevuto da Rodolfo Di Zio «20 mila euro» versati al
candidato al parlamento Europeo Crescenzio Rivellini. E questi ne avrebbe subito girati «5 mila con proprio assegno a Di
Stefano». Assegno riscosso.
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Data:
23-09-2010
Europaquotidiano.it
Abruzzo, ora nel mirino c'è il Pdl
Articolo Sei in News Analysis
23 settembre 2010
Il nuovo scandalo che tocca la destra in una regione importante del Sud.
Una nuova indagine giudiziaria travolge il Pdl abruzzese. Da ieri mattina è infatti agli arresti domiciliari l'assessore
regionale alla sanità Lanfranco Venturoni, uno degli uomini di punta della giunta e fra gli esponenti politici più vicini al
presidente Gianni Chiodi.
La procura di Pescara guidata da Nicola Trifuoggi lo accusa di abuso d'ufficio, peculato, corruzione. Secondo i pm
Gennaro Varone e Annarita Mantini, fra il 2006 e il 2009, anni in cui era presidente della Team, la società pubblica di
gestione dei rifiuti di Teramo, avrebbe operato per favorire la società De.co e farle ottenere l'affidamento della costruzione
e della gestione di un impianto di bioessicazione dei rifiuti a Teramo.
Senza mandato del cda della Team, Venturoni avrebbe deliberato l'acquisto del 60% delle quote della società Tecnology,
costituita da Rodolfo di Zio e dal fratello Ferdinando (soci e proprietari della De.co) con capitale interamente conferito
dalla medesima società.
Secondo l'accusa, l'obiettivo era di attribuire al privato un partenariato in società pubblica sapendo che sarebbe stata
presto autorizzata a costruire e gestire un impianto di bioessicazione. Come corrispettivo per l'acquisto delle quote
societarie, Venturoni avrebbe utilizzato 30mila euro del patrimonio della Team e li avrebbe versati alla De.co. Inoltre si
sarebbe appropriato del progetto per la costruzione dell'impianto (presentato dalla Team alla regione Abruzzo) per
attriburlo alla De.co, dietro pagamento forfettario dei costi di realizzazione del progetto.
La procura ha disposto la custodia cautelare anche per il proprietario della De.co Rodolfo Di Zio, mentre l'inchiesta,
durata due anni e basata sulle intercettazioni, vede coinvolte altre dieci persone. In particolare i senatori Paolo Tancredi e
Fabrizio di Stefano (vicecoordinatore del Pdl abruzzese) e il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, raggiunti da un avviso
di garanzia per corruzione. Secondo l'accusa Tancredi e Di Stefano avrebbero ottenuto dai Di Zio il versamento di alcune
migliaia di euro a favore dei candidati a sindaco (eletti poi il 6 giugno 2009) di Teramo (Maurizio Brucchi) e Pescara
Luigi Mascia (non indagato). La De.co, inoltre, non avrebbe fatto pagare l'affitto dei locali della sede regionale di Forza
Italia di Pescara di cui è proprietaria. Indagato per favoreggiamento anche l'ex assessore alla protezione civile Daniela
Stati, dimessasi quest'estate, anche lei in via cautelativa, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura dell'Aquila su
fatti relativi alla ricostruzione post sisma.
I fatti che la procura attribuisce a Venturoni non hanno a che fare con la sua carica di assessore alla sanità. L'indagine però
lambisce alcuni degli esponenti politici di primo piano del Pdl abruzzese, persone politicamente molto vicine a Chiodi,
che con lui hanno contribuito a costruire prima Forza Italia e poi il Pdl in Abruzzo. Come, oltre allo stesso Venturoni,
Paolo Tancredi, figlio dell'ex parlamentare dc (e oggi presidente della Bcc di Teramo) Antonio Tancredi. E come l'ex An
Fabrizio Di Stefano. Ieri, in un clima difficile e in attesa degli sviluppi, i consiglieri regionali Pdl hanno disertato le sedute
del consiglio regionale fissate da tempo. E il presidente della regione Chiodi ha espresso solidarietà a chi è coinvolto e
fiducia nella magistratura. Per Gasparri e Quagliariello si tratta di «atti risilibili rispetto al polverone mediatico che stanno
sollevando ». Mentre il Pd attacca: «Stando alle notizie finora disponibili – sottolinea il segretario abruzzese Silvio
Paolucci – il centrodestra è politicamente travolto dalle inchieste che coinvolgono i suoi esponenti a ogni livello e che
minano la fiducia nelle istituzioni». E il parlamentare abruzzese Giovanni Lolli: «La giunta Chiodi si dimostra sempre più
debole e incapace di affrontare i problemi della nostra regione». In ogni caso: «Sarà la magistratura ad accertare i fatti».
Fabrizia Bagozzi
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Data:
23-09-2010
La Gazzetta dello Sport (Abbonati)
Il metrò è allagato Milano, 3 stazioni chiuse per 2mesi
23 set 2010 La Gazzetta dello SportLUCA BIANCHIN5RIPRODUZIONE RISERVATA
L'acqua, alta 8 metri, ha invaso le banchine della linea gialla Riaperta la fermata Centrale
dMai stati in metropolitana a Milano alle otto del mattino o alle sette di sera? C'è tanta, tantissima gente: «un fiume di
persone». Il problema è che adesso il fiume c'è per davvero, almeno in un tratto della linea gialla: nelle fermate di Son
FOTOGRAMMA La stazione di Milano Centrale, riaperta ieri mattina, con l'avviso per i viaggiatori diretti a nord drio,
Zara e Maciachini, nella zona Nord della città, l'acqua ha allagato la zona dei treni raggiungendo 8 metri d'altezza. Come
ci si sposta? Con il servizio bus sostitutivo, a piedi o in auto. Nel primo e nel terzo caso, preparatevi a code poco
simpatiche, un'abitudine della zona. Sono tutte conseguenze dell'esondazione del Seveso, che nasce vicino a Como e
arriva a Milano: il fiume ha invaso binari e banchine, arrivando alle scale del metrò. Disagi Ieri è stata riaperta la fermata
di Milano
Centrale, quella della Stazione, ma in una città metrò-dipendente i disagi restano molti. Al punto che secondo l'Azienda
trasporti ci vorranno settimane per riparare i danni. Quante? Forse nove, due mesi. Per abbreviare i tempi sono all'opera,
tra gli altri, 500 dipendenti Atm, i pompieri e la Protezione civile, che sta lavorando anche nella nuova fermata Marche,
una novità: avrebbe dovuto aprire tra poco nella zona, sembrava pronta, maora il fango e i detriti toccano il soffitto.
Politica Un disastro, per cui il sindaco Letizia Moratti (Pdl) chiederà lo stato di calamità. Il capogruppo del Pd
Pierfrancesco Majorino ha dato una lettura particolare alla situazione: «Letizia Moratti non ha spiegato perché ha
cancellato gli interventi ipotizzati dal Comune tra il 2004 e il 2009, destinati a prevenire quanto è poi capitato. Di fronte a
sbagli simili, devono essere accertate le responsabilità affinché qualcuno paghi». A pochi mesi dalle Comunali della
primavera 2011, il Seveso è anche una questione politica.
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Suggeriti Il Genoa va a sbattere contro super Frey Fiorentina, un'altra XLa Gazzetta dello Sport - gio, 23 set 2010
Allegri: «Dopo l'1-0 il Milan ha mollato»La Gazzetta dello Sport - gio, 23 set 2010«Balotelli e Macheda che fenomeni»La
Gazzetta dello Sport - gio, 23 set 2010
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22
Data:
22-09-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
Pisa virtuosa, mette il report in piazza Lettura pubblica delle attività di P.C.
Pisa, il report letto in piazza
le attività di P.C. per tutti
Tra le novità delle "Giornate della Protezione Civile", al via da domani nella città toscana, anche la lettura pubblica
delle attività svolte nell'anno precedente
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Giovedi 20 Maggio 2010
Accordo UNCEM - I.C.O S.r.l. per prevenire il dissesto idrogeologico
tutti gli articoli » Mercoledi 22 Settembre 2010 - Dal territorio
E' un'innovazione che potrebbe - anzi dovrebbe, viene da dire - fare scuola: al termine della quattro giorni (23-25
settembre) in programma da domani a Pisa, il sindaco darà una lettura pubblica delle attività di Protezione Civile svolte
nell'anno precedente. Una dinamica propria di un consiglio di amministrazione, in cui però i componenti sono i cittadini.
"Pisa è da sempre una città virtuosa e all'avanguardia su questi temi - dice Marco Iachetta, responsabile Protezione Civile
per UNCEM (Unione comuni e Comunità Enti Montani) - non stupisce che sia questa città quindi a dare il via ad una
consuetudine che, speriamo, possa essere ripetuta altrove".
A Pisa sono previsti convegni ed esercitazioni, dimostrazioni pubbliche e momenti di formazione: saranno infatti
coinvolte le scolaresche, con cui si svolgeranno giochi dal sapore didattico.
Tre saranno gli eventi principali curati da UNCEM: il 24 si svolgerà il convegno "Esercitazione Terex 2010, capacità di
risposta della Regione Toscana in caso di terremoto"; il 23 invece allo Spazio UNCEM in Piazza dei Cavalieri avverrà la
dimostrazione pubblica di "The Guardian" rete intelligente per il monitoraggio del rischio idrogeologico e di edifici
strategici "a rischio statico", di cui il nostro giornale ha già dato conto; infine il 24 l'appuntamento con le scuole sempre a
Piazza dei Cavalieri.
"E' una manifestazione che coinvolge amministrazione locale e cittadinanza, e che mira a rendere più consapevoli
entrambi su tematiche di protezione Civile. Ne approfitto per ringraziare pubblicamente il Comune di Pisa per la
sensibilità dimostrata, e in particolare il sindaco e il vicesindaco".
Gianni Zecca
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
23
Data:
22-09-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
Grifone 2010: seconda giornata di operazioni Il CNSAS sul Monte Amiata
Grifone 2010: seconda giornata di operazioni
Il CNSAS sul Monte Amiata
Simulata la caduta di un aereo, ritrovato il primo ferito
Mercoledi 22 Settembre 2010 - Dal territorio
Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico si trova in questi giorni impiegato nell'area del Monte Amiata in
un'esercitazione internazionale di ricerca e soccorso aeroterrestre denominata "Grifone 2010": lo scopo è simulare un
incidente aereo e le successive fasi di ricerca e soccorso di eventuali superstiti dispersi in ambiente montano impervio. Le
operazioni, coordinate e dirette dal Comando dell'Aeronautica Militare di Grosseto, vedono l'attiva partecipazione dei
reparti volo SAR (Search and Rescue) di Italia, Francia, Malta e Spagna, oltre alla presenza di osservatori provenienti da
Egitto, Marocco e Algeria e Grecia. Il reparto operativo del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico
(CNSAS) è coinvolto con le Delegazioni di Toscana, Umbria, Lazio e Molise e impiega nell'operazione tecnici formati,
unità cinofile, operatori sanitari specializzati per interventi in ambiente ostile.
La ricerca si avvale di otto elicotteri specializzati nel soccorso dei quali un AB412 appartenente al Corpo Forestale dello
Stato, uno in forza all'Arma dei Carabinieri, tre modelli AB212 dell'Aeronautica Militare e Polizia di Stato oltre ad un
AB139 del SUEM 118 Grosseto. Sono inoltre impiegati un Super Puma dell'Aeronautica Francese ed un Puma
dell'Aeronautica Spagnolo. Lo scopo dell'operazione è quello di esercitare il personale coinvolto nella pianificazione,
direzione, condotta, esecuzione, supporto di operazioni combinate di ricerca e salvataggio di sopravvissuti, nonché testare
il livello di integrazione della componente Militare e di altri Corpi Armati dello Stato con le strutture della compagine
civile delle Prefetture e della Protezione Civile.
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
24
Data:
22-09-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
Il CNSAS a 'Grifone 2010' Ricerca e soccorso di dispersi
Il CNSAS a 'Grifone 2010'
Ricerca e soccorso di dispersi
Il CNSAS ha partecipato attivamente alle prime due giornate dell'esercitazione internazionale di ricerca e soccorso
aeroterrestre 'Grifone 2010'. Dopo la simulazione di un incidente aereo, le squadre del Soccorso Alpino, insieme alle
unità cinofile del Corpo Forestale e della Protezione Civile, si sono occupate della ricerca dei dispersi
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al via a Viterbo "Grifone 2010"
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Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico si trova in questi giorni impiegato nell'area del Monte Amiata
nell'esercitazione internazionale di ricerca e soccorso aeroterrestre "Grifone 2010". Scopo di tale manovra è simulare un
incidente aereo e le successive fasi di ricerca e soccorso di eventuali superstiti dispersi in ambiente montano impervio. Le
operazioni hanno visto la partecipazione attiva dei reparti volo SAR - Search and Rescue - di Italia, Francia, Malta e
Spagna, oltre alla presenza di osservatori provenienti da Egitto, Marocco, Algeria e Grecia. Obiettivo dell'operazione è
stato quello di esercitare il personale coinvolto nella pianificazione, direzione, esecuzione e supporto di operazioni
combinate di ricerca e salvataggio di sopravvissuti. Le squadre che hanno preso parte alle operazioni erano formate da
volontari certificati CNSAS ed ognuna di esse era guidata da un Tecnico Elisoccorso come caposquadra; tutte le squadre,
sono state elitrasportate nelle zone di ricerca assegnate dal Centro Operativo. Le operazioni sono state affiancate nelle
ricerche di terra da squadre cinofile del Corpo Forestale dello Stato e della Protezione Civile, coprendo così un totale di
oltre 300 ettari di territorio.
Nella giornata di ieri hanno preso il via i primi scenari della collisione di due caccia, un tornado e un LE001, ciascuno con
due persone a bordo, ed ha avuto luogo il ritrovamento dei primi due dispersi. Non sono ovviamente mancati incidenti di
percorso - sempre da copione - che hanno mobilitato le preparatissime squadre medicalizzate di supporto, specializzate
nel recupero dei feriti. La prima giornata di ricerca si è conclusa in tarda serata, verso le 23.45: giusto il tempo di
recuperare, in volo notturno, il secondo pilota ritrovato e due feriti lievi. L'esercitazione è servita anche come prova di
collaudo di intersezione fra due sistemi operativi di gestione cartografica come OZIEXPLORER, noto software di
cartografia a entrato da tempo nei favori del Soccorso Alpino, e PANGEA, anch'esso software cartografico, ma in 3D. "E'
sicuramente testimonianza del lavoro di interfaccia del Soccorso Alpino e della contaminazione informativa che porta a
cose sempre migliori, come la interoperabilità a tutti i livelli, che permette di risolvere molti problemi legati alla ricerca" ha sottolineato Alessandro Dibona, proprietario di Pangea. La ricerca ha coinvolto l'impiego di otto elicotteri specializzati
nel soccorso, dei quali un AB412 appartenente al Corpo Forestale dello Stato, uno in forza all'Arma dei Carabinieri, tre
modelli AB212 appartenenti all'Aeronautica Militare, alla Polizia di Stato ed all'Areonautica Maltese, oltre ad un AB139
del SUEM 118 Grosseto. Sono stati inoltre impiegati un Super Puma Francese ed un Puma Spagnolo.
La giornata di oggi è iniziata dalle ricerche rimaste in sospeso nella notte di ieri, e le unità cinofile hanno dimostrato la
grande capacità degli animali addestrati come supporto di ricerca; prima dell'ora di pranzo sono stati trovati e recuperati
gli ultimi due piloti superstiti, ed è stato simulato un altro incidente. Anche la giornata di oggi si è conclusa con la
soddisfazione del Soccorso Alpino e Speleologico Toscana, che ha impiegato molte forze nell'organizzazione logistica di
questo addestramento di livello internazionale. Il reparto operativo del CNSAS con le Delegazioni di Toscana, Umbria,
Lazio e Molise, coinvolto nell'addestramento, ha dispiegato in campo 80 risorse umane fra tecnici formati, unità cinofile e
operatori sanitari specializzati per interventi in ambiente ostile. La direzione tecnica delle operazioni è stata garantita da
tre Coordinatori Operazioni di Ricerca provenienti da Lazio, Umbria e Toscana.
L'esperienza di anni di comune addestramento fra i Tecnici del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, gli
equipaggi SAR dell'Aeronautica Militare, del 118 e del Corpo Forestale dello Stato si sono tradotti in capacità operative di
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
25
Data:
22-09-2010
Il Giornale della Protezione Civile.it
Il CNSAS a 'Grifone 2010' Ricerca e soccorso di dispersi
primissimo livello, soprattutto nelle situazioni limite, quali le operazioni di ricerca e recupero notturne e su terreno
impervio.
Silvia Sigali - Soccorso Alpino e Speleologico Umbria
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26
Data:
23-09-2010
Il Giornale.it
In attesa del canale la città torna a galla: oggi riparte il metrò
articolo di mercoledì 22 settembre 2010
di Redazione
Corsa contro il tempo per riaprire la fermata di Centrale Podestà: «Troppa burocrazia, progetto fermo dal 2007»
Un'altra giornata di passione quella di ieri per gli utenti della linea gialla della metropolitana, rimasta ancora bloccata - a
causa dell'esondazione, sabato scorso, del fiume Seveso - nel tratto tra la stazione Centrale e il capolinea Nord di piazzale
Maciachini, in attesa che almeno la fermata della Centrale possa essere riaperta già questa mattina. Sono infatti proseguiti
senza sosta tutta la notte i lavori per il ripristino del servizio, con l'intervento si 6 idrovore della Protezione Civile. Con
l'agibilità della fermata Centrale, i bus navetta di collegamento verso Maciachini si sposteranno da piazza della
Repubblica a via Sammartini. Intanto, dopo la rabbia di lunedì, generata dal caos per il rientro al lavoro, la gente ieri
sembrava addirittura rassegnata. I disagi per i cittadini, in gran parte pendolari che usano la «gialla» per entrare e uscire
dalla città non sono ovviamente mancati, soprattutto nelle ore di punta.
Per risparmiare ai residenti della zona nord di finire sott'acqua a ogni temporale più violento della media (anche se sembra
che una piena del Seveso come sabato scorso non si vedesse da cent'anni) potrebbero bastare «due anni». Lo assicura il
presidente della Provincia Podestà facendo presente che già dal 2007 sono approvati i progetti di un raddoppio più
limitato dello scolmatore, da Senago al Deviatore Olona (costo 23,8 milioni), e di una cassa di espansione (10 milioni) da
realizzare nel Comune di Senago. La Regione ha già impegnato parte dei fondi e il Cipe ha approvato l'intervento nel
marzo 2009 ma la registrazione della delibera alla Corte dei conti non è ancora avvenuta, quindi i fondi sono bloccati.
Conferma Formigoni: «La manovra ha bloccato i fondi».
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27
Data:
23-09-2010
Il Giornale.it
La città cerca di tornare a galla Oggi riparte la metropolitana
articolo di mercoledì 22 settembre 2010
La città cerca di tornare a galla
Oggi riparte la metropolitana
di Massimo Colombo
Ancora disagi per il nubifragio di sabato, linee deviate e traffico. Lavori senza sosta tutta la notte per riaprire la fermata
Centrale
Un'altra giornata di passione quella di ieri per gli utenti della linea gialla della metropolitana, rimasta ancora bloccata - a
causa dell'esondazione, sabato scorso, del fiume Seveso - nel tratto tra la Stazione Centrale e il capolinea Nord di piazzale
Maciachini, in attesa che almeno la fermata della Centrale possa essere riaperta già questa mattina. Sono infatti proseguiti
senza sosta tutta la notte i lavori per il ripristino del servizio, con l'intervento di 6 idrovore della Protezione Civile. Con
l'agibilità della fermata Centrale, i bus navetta di collegamento verso Maciachini si sposteranno da piazza della
Repubblica a via Sammartini.
Per alleviare i disagi generati dal blocco, l'Atm ha messo in campo oltre 50 "tutor" nelle fermate interessate, per dare
assistenza agli utenti e fornire informazioni aggiornate sulle deviazioni delle linee di superficie. La Polizia Locale, dal
canto suo, ha impegnato a tempo pieno 70 pattuglie per presidiare la viabilità dell'intera zona. La situazione - come fanno
rilevare dal Comune e dalla sede Atm - è comunque in continua evoluzione.
Fino a questa notte, nel dettaglio, sulla linea M3 la circolazione era regolare tra Repubblica e San Donato, sospesa ancora
tra Repubblica e Maciachini. Nella tratta interrotta è attivo un collegamento con bus. La linea tram 5 effettua servizio
nelle tratte Lunigiana-Ortica e Parco Nord-Maciachini, mentre dall'Ospedale Maggiore a viale Lunigiana è operativo un
servizio con bus navetta. La linea tram 7 effettua servizio su due tratte: Precotto-Testi/Santa Monica e Cacciatori delle
Alpi-Lagosta. Bus navetta anche tra piazzale Lagosta e viale Fulvio Testi/via Santa Monica. La linea tram 31 svolge
servizio da Cinisello a Testi/Santa Monica. Tra viale Fulvio Testi/via Santa Monica e piazzale Lagosta, gli spostamenti
sono garantiti da bus navetta. Tutte le informazioni sono comunque disponibili sul sito internet www.atm-mi.it e al
numero verde 800.808181, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30.
Intanto, dopo la rabbia di lunedì, generata dal caos per il rientro al lavoro, la gente ieri sembrava addirittura rassegnata. I
disagi per i cittadini, in gran parte pendolari, che utilizzano quotidianamente la linea gialla per entrare e uscire in e dalla
città, non sono ovviamente mancati, soprattutto nelle ore di punta, a causa dei trasferimenti obbligati in superficie, con gli
autobus-navetta straordinari messi a disposizione dell'Atm nel tratto dalla Stazione Centrale a piazzale Maciachini e
viceversa. Una situazione ampiamente prevista dall'azienda, visto che a essere interessato dal blocco è stato un punto
nodale per il sistema dei trasporti non soltanto urbani, come la fermata che serve il principale scalo ferroviario cittadino.
Ma, dopo l'amara sorpresa del primo giorno della settimana, i milanesi hanno fatto buon viso a cattivo gioco e si sono
riorganizzati.
Dal canto suo, Atm ha provveduto anche a intensificare le corsa delle linee di superficie interessate per fornire, nei limiti
del possibile, un'alternativa al blocco forzoso e forzato della metro. Inoltre i "tutor", provvisti di buone maniere e della
opportuna dose di disponibilità, hanno distribuito ai passeggeri, per tutta la giornata, volantini con cartina e relative
spiegazioni sulle modifiche dei percorsi. Nessuna scena di isteria, dunque, ma, sopra tutte, una domanda ricorrente:
"Quando il tratto interrotto della gialla riaprirà"? Domanda, tuttavia, destinata per il momento a restare senza risposta.
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28
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Il Giornale.it
23-09-2010
"Milano sott'acqua E' tutta colpa della burocrazia"
articolo di mercoledì 22 settembre 2010
"Milano sott'acqua
E' tutta colpa
della burocrazia"
di Chiara Campo
Podestà: "Il progetto per le opere anti esondazione è pronto dal 2007. I fondi ci sono ma sono bloccati"
Per risparmiare ai residenti della zona nord di finire sott'acqua a ogni temporale più violento della media ("ma la piena del
Seveso di sabato scorso è stato un evento eccezionale che non si vedeva da novanta-cent'anni") potrebbero bastare "due
anni". Lo assicura il presidente della Provincia Guido Podestà, prevedendo con un buon margine di certezza che
l'allagamento della metropolitana gialla, la voragine nel cantiere della M5 in costruzione e la paralisi del traffico - leggi, le
conseguenze dell'esondazione del fiume - non ci sarebbero state se si fosse già realizzata la soluzione trovata anni fa,
precisamente nel 2007 quando il raddoppio del canale scolmatore nord-ovest è stato sostituito con due interventi ritenuti
più efficaci: un potenziamento più limitato, da Senago al Deviatore Olona (costo 23,8 milioni), e una cassa di espansione
(10 milioni) da realizzare nel Comune di Senago. Lo studio di fattibilità è del 2007, la Regione ha già impegnato 8,8 dei
23,8 milioni di euro necessari, il Cipe ha approvato l'intervento nel marzo 2009 ma la registrazione della delibera alla
Corte dei conti non è ancora avvenuta, quindi i fondi sono bloccati. "La Provincia è tecnicamente pronta a procedere con
progetto e appalti, ma potremo farlo solo dopo il trasferimento delle risorse, in parte congelate dalla manovra" precisa
Podestà. Per accelerare le gare e mettere intorno ad un tavolo i Comuni ostili - in primis Senago che ha votato
all'unanimità una mozione contro - "serve un commissario ad acta e mi auguro che sia nominato il governatore".
La Regione, conferma Roberto Formigoni, "ha stabilito nel 2007 come agire" ma la scorsa estate i fondi Fas (Fondo aree
sottoutilizzate), con cui erano finanziate le opere sono stati bloccati dal governo. "Abbiamo programmato già da alcuni
anni due interventi: il canale scolmatore di nord-ovest, finanziato con 23,4 milioni, e una vasca di laminazione a Senago,
finanziandola con 10 milioni, due interventi strutturali e forti in grado di risolvere il problema del Seveso". Ma il
finanziamento riferisce Formigoni è avvenuto attraverso fondi Fas che "il governo ci ha segnalato di fermare con la
manovra di correzione dei conti pubblici di luglio. Vado chiedendo da prima dell'estate che si provveda a fare in modo
che le Regioni virtuose possano usare il 100% dei fondi Fas. I due progetti sono già stati approvati e integralmente
finanziati". Con lo sblocco, "la realizzazione delle opere può partire anche nei prossimi giorni". Sul disastro specifico del
Seveso dei giorni scorsi invece, "servirà una ricostruzione molto precisa, per capire dove ci sono state falle e chi è il
responsabile, credo che innanzitutto i tecnici del Comune saranno in grado di mettere in chiaro questi elementi".
Sul Comune pende l'accusa per ora sottovoce dalle altre istituzioni di un ritardo negli interventi dopo lo scoppio di un
tubo dell'acqua potabile nel cantiere della M5 che, intersecandosi con la galleria della linea 3, sta causando lo stop del
metrò da giorni: il guasto è stato scoperto solo alle 10 di domenica e andrà capito se è anche conseguenza di cattiva
manutenzione. Secondo Podestà comunque "va finanziato un sistema di allarmi che avvisi in tempi rapidi
dell'ingrossamento di fiumi e canali".
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Il Giornale dell'arte.com
22-09-2010
Interrogazione a Bondi per le villette di Sansepolcro
Notizie
Sansepolcro (Ar). Il senatore del Pd Andrea Marcucci ha inoltrato un'interrogazione al ministro per i Beni culturali
Sandro Bondi in merito alle polemiche relative a ipotetiche nuove 45 villette, la cui edificazione potrebbe presto essere
possibile sulla colline raffigurate in vari dipinti di Piero della Francesca. Come ilgiornaledellarte.com riferiva ieri il nuovo
piano strutturale del Comune potrebbe prevedere la «cementificazione». Secondo Marcucci si tratterebbe di «Uno
scempio intollerabile di una delle aree più suggestive della campagna toscana e la zona, tra l'altro, è pure a rischio
idrogeologico».
di S.L., edizione online, 17 settembre 2010
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30
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Italia Oggi
23-09-2010
L'Aquila, Cialente si dimette da vice per la ricostruzione
La decisione del sindaco comunicata a Berlusconi e a Chiodi
Maturata la decisione ha inviato due lettere: una a Silvio Berlusconi e un'altra a Gianni Chiodi. Così, il sindaco
dell'Aquila, Massimo Cialente, ha rassegnato le dimissioni da vice commissario vicario della ricostruzione, con delega
all'assistenza della popolazione. «Rimetto l'incarico e ringrazio per la fiducia accordatami», ha scritto Cialente nella
lettera inviata al presidente del consiglio Berlusconi e al commissario per la ricostruzione, nonché, presidente della
regione Abruzzo Chiodi. Le dimissioni del sindaco dell'Aquila giungono in seguito alla nomina del manager Antonio
Cicchetti a vice commissario per la ricostruzione. «Ritengo che la nomina di un nuovo vice commissario non faccia altro
che appesantire la struttura aumentando, inoltre, le difficoltà nella governance di gestione dell'emergenza e del processo di
ricostruzione», ha spiegato il sindaco aquilano. Nonostante le difficoltà interne al mantenimento della maggioranza nel
comune dell'Aquila, aumentate per altro negli ultimi giorni, Cialente ha assicurato la volontà di continuare il suo lavoro
nell'interesse dei cittadini aquilani: «Sono il sindaco eletto dai cittadini e sento il dovere e la responsabilità di onorare fino
in fondo il mandato che mi è stato assegnato, soprattutto in questo momento, il più drammatico del capoluogo abruzzese».
Contro la nomina del nuovo vicecommissario, già martedì vi sono state dure proteste nel corso del consiglio regionale da
parte dei membri dei numerosi comitati cittadini nati nel post terremoto, culminate con l'invasione dell'aula e la
sospensione della seduta. Piena solidarietà ai manifestanti e alla decisione di Cialente è giunta dall'Idv che attraverso il
parlamentare Augusto Di Stanislao ha annunciato la presentazione di tre ulteriori e distinte interrogazioni sulla
ricostruzione post terremoto, dove verranno chieste al presidente Berlusconi spiegazioni e soluzioni.
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31
Data:
JulieNews.it
22-09-2010
Un bel regalo per Lampedusa nel giorno della ...
22/09/2010, ore 16:34 - Bertolaso ha inaugurato lo scalo alternativo di Cala Pisana
Un bel regalo per Lampedusa nel giorno della Madonna di Porto Salvo
di: Fabio Iacolare
Un bel regalo per Lampedusa nel giorno dell'anniversario della colonizzazione da parte di Ferdinando II di Borbone, in
cui nell'isola tutta la cittadinanza festeggia la Madonna di Porto Salvo, patrona e protettrice dell'isola. E' stato inaugurato,
infatti, stamattina a Lampedusa lo scalo alternativo di Cala Pisana, alla presenza del capo della Protezione Civile Guido
Bertolaso, del sindaco di Lampedusa e Linosa Bernardino De Rubeis, degli assessori Pietro Busetta, Giorgio Lazzara,
Gianni Sparma, Antonio Pappalardo assente per impegni istituzionali la senatrice leghista Angela Maraventano. I lavori di
ampliamento ed adeguamento dell'approdo alternativo di Cala Pisana sono consistiti nella realizzazione di un impalcato di
forma trapezoidale con una superficie pari a circa 1100 metri quadrati. L'impalcato è fondato su pali con una diametro di
1,2 metri. L'approdo consentirà l'attracco delle navi traghetto quando lo scalo principale dell'isola, situato in località
Cavallo Bianco, non è raggiungibile a causa dei venti di libeccio e scirocco e permetterà il collegamento marittimo anche
al sabato. Ciò non era possibile prima per incompatibilità dello stazionamento della nave nel porto con il traffico aereo
che in quel giorno della settimana comincia la mattina presto. I lavori si sono svolti sotto il coordinamento del
Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, la progettazione e la direzione lavori è stata curata dall'Ufficio del Genio
Civile per le Opere marittime di Palermo. L'impresa appaltatrice è la Società Campione Industries di Agrigento. Il
finanziamento è stato reso disponibile dalla Regione Siciliana, Assessorato al Turismo, e dal Dipartimento Nazionale
della Protezione Civile. L'impalcato è stato realizzato ad una altezza di 3 metri sul livello medio marittimo per resistere
alle forti sollecitazioni del moto ondoso, permettendo tuttavia l'ormeggio dei traghetti attraverso la realizzazione di uno
scivolo largo 20 metri, che degrada fino ad una altezza di 2 metri sul livello medio marittimo.La finalità principale resta
quella dei collegamenti commerciali dei traghetti, ma l'approdo è altresì raggiungibile, nel tratto alto 2 metri, dalle
imbarcazioni di maggiore grandezza utilizzate dalla Guardia Costiera, nonché dalle unità navali delle forze armate,
utilizzate nel pattugliamento del canale di Sicilia. Le modalità esecutive dell'opera, che ha recepito le nuove normative in
materia di costruzioni prima ancora che le stesse entrassero in vigore, la rendono in grado di sopportare sollecitazioni dal
moto ondoso anche severe, in un paraggio caratterizzato nella stagione invernale, in situazioni di avverse condizioni
meteorologiche, anche dalla presenza di onde di altezza superiore ai 7 metri. E' di prossimo avvio la progettazione di un
campo boe a carattere stagionale, da realizzare sempre a Lampedusa, quale misura compensativa chiesta dall'Assessorato
Regionale Territorio e ambiente. Adesso dichiara Pietro Busetta, assessore allo sviluppo ed alla programmazione
economica, il prossimo obiettivo e' la costruzione di un porto turistico che insieme alla Business Aviation concordata con
l'Aga Khan, faccia dell'isola il porto per i benestanti europei in cui lasciare le proprie barche tutto l'inverno. Per questo ci
serve l'aiuto della Regione Siciliana e dello Stato. Per un investimento di 50 milioni di euro magari in project financing,
che consenta in tempi brevi una realizzazione che l'isola non può non avere. Continua il sindaco De Rubeis: gli sforzi di
questa amministrazione, nei due anni e mezzo prima della fine del mandato devono essere tutti tesi a destagionalizzare.
Deleghiamo Lampedusa a diventare la piccola Florida d'Europa dove i benestanti maturi europei possano venire a
svernare. Il paese deve aiutarci a diventarlo. Noi ce la stiamo mettendo tutta, il clima è dalla nostra parte. Le capacità dei
nostri imprenditori faranno il resto.
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32
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22-09-2010
Libero Notizie.it
Rifiuti: Chiodi,solidarieta' a Venturoni
Indagato anche il sindaco di Teramo e l'ex assessore Stati
(ANSA)-PESCARA, 22 SET-Il presidente della Regione Abruzzo Chiodi ha espresso solidarieta' all'assessore Venturoni,
arrestato nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti. Intanto si e' appreso che tra gli indagati per corruzione figura anche l'attuale
sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi (Pdl), successore di Chiodi, e, per favoreggiamento, la consigliera regionale ed ex
assessore ai rifiuti e alla protezione civile, Daniela Stati, dimessasi dopo il suo coinvolgimento in un'altra inchiesta della
Procura dell'Aquila.
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33
Data:
22-09-2010
Il Manifesto
Monnezza ATTO SECONDO
Il termovalorizzatore inaugurato da Berlusconi e Bertolaso funziona a rilento, i cittadini del vesuviano in rivolta contro la
megadiscarica nel Parco. E a Caserta oggi manifestazione contro lo scioglimento del comune di Camigliano. Colpevole di
fare bene la raccolta differenziata
Adriana Pollice
NAPOLI
L'emergenza rifiuti in Campania è finita, firmato Berlusconi e Bertolaso. La cartolina includeva un decreto legge ad hoc,
il numero 195, con cui aprire il 2010 e l'immagine del termovalorizzatore di Acerra inaugurato in pompa magna, simbolo
del ghe pensi mi del Cavaliere in versione spazzino. L'impianto, gestito da A2A, non ha mai funzionato un giorno di fila
bene e i problemi sono tutti dove i due li avevano lasciati. A riprova, l'ultimo guasto dell'inceneritore è arrivato la scorsa
settimana: due linee su tre fuori uso e la capacità di incenerire ogni giorno ridotta a un terzo delle mille tonnellate di rifiuti
prevista. Il resto, oltre settecento tonnellate, finisce in discarica. Già a giugno dello scorso anno si verificò un guasto alle
pompe che alimentano la circolazione dell'acqua di raffreddamento dei forni, poi è stata la volta delle caldaie che si sono
bucate. La settimana scorsa, secondo gli esperti della protezione civile, a creare problemi sono stati i materiali refrattari
che ricoprono i forni delle linee, probabilmente a causa delle sollecitazioni termiche. Errori di progettazione oppure il
cambio di combustibile, in origine prodotto dai cdr (con un potere calorifico più elevato), sostituiti oggi dagli stir. I danni
supererebbero i dieci milioni di euro.
Il ripristino della seconda linea di produzione sembra meno preoccupante della terza, per la quale forse è meglio affidarsi
a San Gennaro, ancora fresco di miracolo. I tecnici però qualcosa devono dirla e così provano a dare un po' di speranza, a
marzo prossimo forse dovrebbe riprendere a pieno ritmo, quando sarà completata la manutenzione su tutte e tre le linee.
Intanto le balle non bruciate saranno depositate ad Acerra, nel sito del Pantano, e a Caserta, nella discarica di San
Tammaro, proseguendo quell'architettura a piramide diventata un tratto caratteristico campano, monumento al ciclo dei
rifiuti mai nato. I mancati guadagni della A2A potrebbero essere recuperati allungando il periodo nel quale sarà percepito
il Cip 6 sulla bolletta Enel, Cip6 per cui è aperta la procedura di infrazione da parte della Comunità europea.
Intanto che l'inceneritore giace spiaggiato ad Acerra, gli impianti stir di Giugliano e Tufino non possono produrre secondo
i ritmi potenziali mandando periodicamente in tilt la raccolta di rifiuti a Napoli. Circa 180 tonnellate di rifiuti sono rimaste
in strada la scorsa settimana nel centro storico. Però, dicono i tecnici, almeno non ci sono emissioni nocive. A loro
risponde Tommaso Sodano, capogruppo di Federazione della sinistra al consiglio provinciale di Napoli: «A oltre un anno
e mezzo dall'inaugurazione in pompa magna, l'inceneritore di Acerra non funziona per nulla, l'impianto è già un catorcio.
Nella zona del Pantano, quella limitrofa al termovalorizzatore, le polveri sottili hanno sforato i valori massimi in ben 250
giorni su 500, secondo i dati dell'Arpac. La normativa prescrive che gli sforamenti non debbano essere più di 35 in 12
mesi».
Di completare un ciclo virtuoso fatto di differenziata spinta (Napoli è ferma al 17%), siti di compostaggio e trattamento
meccanico a freddo non si vede la volontà. Anzi, l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, che da sindaco
rientrava tra i comuni virtuosi con la differenziata al 70%, arrivato a Santa Lucia ha cominciato anche lui la litania dei
termovalorizzatori, uno a Salerno e l'altro a Napoli est entro due anni. Quindi non resta che trovare altre buche per residui
di lavorazione e talquale. A Chiaiano sono partiti i meeting point, il prossimo venerdì alle 17.30 alla fermata della metro,
con improvvise incursioni nella città, lunedì scorso al quartiere Vomero, per chiedere i fondi promessi per la bonifica
della discarica, prossima all'esaurimento. Una bonifica in cui i comitati e il territorio chiedono di partecipare attivamente
per verificare l'operato e ripristinare la partecipazione democratica, dopo le cariche e le imposizioni commissariali. Ma i
fondi non sembrano nella disponibilità della regione, bloccati a Bruxelles con la procedura di infrazione per aver esposto i
cittadini campani a gravi rischi per la salute.
Barricate invece a Boscoreale, nel parco nazionale del Vesuvio, dove il sottosegretario Bertolaso minaccia di dare il via
alla seconda discarica di cava Vitiello. L'area è infestata dalla puzza che sale dallo sversatoio di cava Sari, indice di un
impianto non a regola. A esasperare gli abitanti non è solo il cattivo odore e i compattatori in colonna per giornate intere,
ma la nuova sortita dopo il no della Provincia di Napoli all'apertura della seconda discarica del Vesuvio e l'impegno preso
a Bruxelles con i commissari europei dall'assessore regionale Romano. Nei prossimi giorni è annunciata una mega
manifestazione di protesta che potrebbe portare alla richiesta delle dimissioni dei sindaci e dell'Ente Parco del Vesuvio
minacciando l'occupazione permanente delle sedi istituzionali. Il ciclo dei rifiuti, secondo il decreto di fine emergenza,
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NAZIONALE
Pag.
34
Data:
22-09-2010
Il Manifesto
Monnezza ATTO SECONDO
tocca alle province che in nove mesi non sono riuscite a fare il piano industriale. Però, con l'avallo di Bertolaso, chiedono
di avere altri fondi in deroga al patto di stabilità e la Protezione civile, inflessibile censore in tutte le altre occasioni, in
questo caso avalla la richiesta. Così, in base a un codicino del decreto, le province potrebbero ripassare la palla proprio
agli uffici di Bertolaso, rimasti a Napoli. Altro giro altra corsa.
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35
Data:
Il Manifesto
23-09-2010
Rifiuti sporchi in Abruzzo Inchiesta sui politici del Pdl
TANGENTI «Politica asservita ai privati». Assessore arrestato e senatori indagati
Rifiuti «sporchi» in Abruzzo Inchiesta sui politici del Pdl
Eleonora Martini
Per la terza volta in pochi anni un'inchiesta giudiziaria mette in ginocchio il governo della Regione Abruzzo. Stavolta non
si tratta di cliniche private (la "sanitopoli" che travolse nel 2008 il governatore Pd Del Turco), né di Protezione civile, ma
di rifiuti e di un inceneritore da realizzare a Carapollo, vicino Teramo, per il quale si stava già mettendo mano perfino alla
legge regionale che stabilisce il tetto della raccolta differenziata. Un giro d'affari tanto grosso quanto i nomi che vi
sarebbero coinvolti, a cominciare da Lanfranco Venturoni, assessore Pdl alla Sanità, finito agli arresti domiciliari perché
accusato dalla procura di Pescara guidata dal pm Nicola Trifuoggi di corruzione, peculato e abuso d'ufficio quando,
all'epoca dei fatti, dal 2006 al 2009, era presidente della Team, la società pubblica di gestione dei rifiuti di Teramo, da cui
si è dimesso 11 mesi dopo la nomina ad assessore. Stessa sorte è toccata a Rodolfo Di Zio, noto imprenditore a capo della
Deco Group, azienda di trattamento e smaltimento rifiuti, quasi monopolista nel teramano e che fa affari anche in Tunisia,
ai domiciliari per decisione del Gip Guido Campli. A piede libero, invece, gli altri 10 indagati tra cui i senatori Pdl Paolo
Tancredi e Fabrizio Di Stefano (per i quali non è stata chiesta l'autorizzazione all'arresto), e il sindaco di Teramo Maurizio
Brucchi, tutti accusati di corruzione. Avviso di garanzia anche per Ettore Ferdinando Di Zio (fratello di Rodolfo,
presidente del Cda della Deco) e per l'ex assessore regionale all'Ambiente Daniela Stati, accusata di favoreggiamento ma
già dimissionaria per essere finita nell'indagine sulla ricostruzione e sui dipendenti dell'Abruzzo Engineering, società
mista di Protezione civile, avviata dalla procura dell'Aquila dopo che gli inquirenti di Pescara, al lavoro
sull'inchiesta-madre dei rifiuti, hanno trasmesso il fascicolo per competenza nel capoluogo abruzzese.
A scavare nella gestione dei rifiuti del teramano, i magistrati pescaresi hanno cominciato alcuni anni fa fino a quando nel
2008, seguendo il filo delle intercettazioni telefoniche («fondamentali nell'inchiesta», spiegano a palazzo di giustizia),
sono incappati in questa brutta storia che vede la «politica totalmente asservita al privato», con assessori, amministratori e
perfino parlamentari in combutta - secondo l'impianto accusatorio - con il potere imprenditoriale del gruppo Di Zio per
perseguire l'obiettivo «di realizzare un impianto di termovalorizzazione senza alcuna gara d'appalto»: tramite una serie di
passaggi societari, al posto del consorzio dei comuni teramani che avrebbe dovuto costruire e gestire l'inceneritore
commissionato dalla Team, sarebbe dovuta subentrare una società mista appena costituita con il gruppo Di Zio. In cambio
della realizzazione «in house» e della successiva e altrettanto remunerativa gestione dell'impianto di smaltimento rifiuti da
200 mila tonnellate l'anno, considerato dagli inquirenti peraltro «non necessario» e che sarebbe «costato almeno 15
milioni di euro» (non ancora stanziati), gli imprenditori privati avrebbero distribuito tangenti, mazzette e finanziamenti
elettorali; e con gli amministratori e i politici si sarebbero stabiliti accordi per una percentuale su tutti i guadagni futuri.
Un impianto di interesse regionale che avrebbe dovuto essere preceduto dalla modifica della legge regionale sui rifiuti,
abbassando dal 40% al 25% il tetto della raccolta differenziata o cambiando le modalità di calcolo, in modo da aumentare
il volume di prodotto da smaltire nel termovalorizzatore. In consiglio regionale era già passato un ordine del giorno in tal
senso e il senatore Di Stefano sarebbe tra coloro che più hanno «operato» per cambiare la legge. Il senatore Paolo
Tancredi (il cui cugino Carmine, socio del governatore Gianni Chiodi, venne intercettato al telefono con l'ex assessore
indagata Daniela Stati mentre parlava di lavori da commissionare ad Abruzzo Engineering) sarebbe di fatto il «garante»
politico nazionale dell'operazione inceneritore e avrebbe promosso il finanziamento elettorale per il sindaco di Teramo,
Maurizio Brucchi, mentre Venturoni secondo i pm sarebbe il socio «occulto» della Deco Group.
L'assessore e l'imprenditore Di Zio non potevano rimanere liberi, secondo il Gip che ne ha ordinato l'arresto, proprio per i
gravi reati di cui si sarebbero macchiati, compresa la violazione di molte norme sulla distinzione dell'assetto societario
pubblico e privato, e soprattutto perché secondo gli inquirenti l'attività criminosa era ancora in atto. Se avessero cambiato
la legge, per esempio, (malgrado la strenua opposizione di alcuni consiglieri di sinistra, a cominciare dal Prc) i danni
sarebbero stati difficilmente reversibili.
Foto: ECOBALLE DI RIFIUTI SOLIDI URBANI /FOTO CLAUDIO MORELLI
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36
Data:
Il Manifesto
23-09-2010
Cialente si dimette contro i commissari
L'AQUILA In polemica sulla ricostruzione
E. Ma.
Stavolta lo ha detto e lo ha fatto. Contraddicendo tutti i malfidati che non avrebbero scommesso un euro sulla veridicità
della sue intenzioni, ieri mattina il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente si è dimesso dalla carica di vice commissario
vicario alla Ricostruzione post-terremoto con delega all'Assistenza alla popolazione per espresso dissenso contro la
nomina di Antonio Cicchetti - gentiluomo di Sua Santità -a secondo vice commissario straordinario. «Non è un problema
di persona ma di governance», assicura Cialente. «Io sono espressione della volontà dei cittadini e non di logiche di
palazzo», accusa e il tono raramente è stato così duro.
Lo aveva già annunciato qualche giorno fa al manifesto, prima che l'ordinanza di Protezione civile ponesse il direttore
amministrativo dell'Università Cattolica - già condannato dalla Corte dei conti per "culpa in vigilando" nella gestione
della Perdonanza celestiniana, evento cultural-religioso milionario che si svolge ogni anno nel capoluogo abruzzese - a
capo degli attuali due commissari, col compito di sovrintendere e verificare tutto il processo di ricostruzione dell'Aquila e
dei comuni del cratere. In altre parole, una sorta di super-commissariamento. Cialente, poi, aveva riconfermato la propria
intenzione anche intervenendo martedì sera all'assemblea cittadina straordinaria improvvisata dai comitati aquilani, per
protesta contro la nomina di Cicchetti, all'interno del Palazzo dell'Emiciclo dove si stava tenendo una seduta del Consiglio
regionale abruzzese interrotto per volontà della maggioranza Pdl.
Così ieri mattina, mentre nel comune aquilano arrivava la notizia dell'arresto dell'assessore regionale alla Sanità
Lanfranco Venturoni, è partita la lettera di dimissioni che Massimo Cialente ha indirizzato al presidente del consiglio
Silvio Berlusconi e al commissario delegato alla Ricostruzione, il governatore abruzzese Pdl Gianni Chiodi. Nelle stesse
ore i comitati cittadini, continuando la protesta contro la nomina del nuovo commissario, preparavano il secondo sit-in
fuori dal Consiglio regionale abruzzese, blindato da un cordone di forze dell'ordine in assetto antisommossa «manco fosse
il G8 di Genova», come racconta il consigliere Prc Maurizio Acerbo che ha tentato di presentare ieri mattina una mozione
per chiedere le dimissioni di Cicchetti (stesso documento verrà presentato nel consiglio comunale aquilano dal
capogruppo Prc, Enrico Perilli). La mozione per il momento, però, è rimasta nel cassetto perché il Pdl ha fatto mancare il
numero legale e la seduta consigliare regionale è stata sciolta dopo pochi minuti. Comprensibile, in una giornata nera per
il centrodestra come quella di ieri.
«Ritengo - scrive dunque Cialente - che la nomina di un ulteriore Vice Commissario, senza porre un problema sulla
persona, sia un appesantimento della struttura, di cui si è rivelata l'indeterminatezza dei ruoli con le conseguenti difficoltà
di gestione». Il sindaco parla di «commistione dei ruoli politico-istituzionali e tecnici» che «accentuano lo stato di
confusione» e aumentano le «difficoltà della governance, nel gestire l'emergenza e il processo di ricostruzione». D'altra
parte nelle mani del sindaco Pd la coppia B&B aveva buttato - per salvare Chiodi - anche la patata bollente dell'Assistenza
alla popolazione, proprio mentre alla città si tagliavano tutti i canali di alimentazione: i contributi per le 26 mila persone
ancora, dopo 18 mesi, in autonoma sistemazione «sono fermi a maggio e il comune ha dovuto anche anticipare tre
mensilità indebitandosi ulteriormente con le banche di 25 milioni di euro», spiegano al municipio. Così Cialente ringrazia
ma, come «sindaco eletto dai cittadini», «sento il dovere e la responsabilità di onorare fino in fondo il mandato che mi è
stato assegnato. È per loro, e nel loro esclusivo interesse - continua la lettera - che devo lavorare, tanto più nel momento
più drammatico nella storia di questa Città. È con loro che dovrò affrontare le battaglie e le sfide che ci attendono,
guidando un processo difficile e affrontando un percorso che è ancora tutto in salita».
«È questo il mio compito ed è questo il mio ruolo», conclude non senza retorica Cialente. E poi lancia la stoccata: «Poiché
io sono espressione della volontà dei cittadini e non di logiche di palazzo».
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Data:
22-09-2010
Il Mattino (Nazionale)
Ancora cento tonnellate di rifiuti a terra a Napoli - senza considerare lo
spazzamento che ieri non ...
Mattino, Il (Nazionale)
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Data: 22/09/2010
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22/09/2010
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Ancora cento tonnellate di rifiuti a terra a Napoli - senza considerare lo spazzamento che ieri non è stato praticamente
effettuato. In Comune sono soddisfatti, un po' meno lo sono i cittadini che sono sempre costretti a convivere con
l'immondizia. Una situazione tesa che non riguarda solo il capoluogo. Ma partiamo proprio da Napoli con l'assessore
competente Paolo Giacomelli che in una lunga nota rassicura sul futuro: «C'è stato uno sforzo straordinario di Asìa spiega l'assessore - speriamo di toglier e queste 100 tonnellate da terra già oggi». L'assessore guarda a dopo il 31 ottobre
quando arriveranno le nuove ditte - i liguri - e cambierà l'organizzazione del lavoro: Dal prossimo mese - la nuova
organizzazione dei servizi di raccolta vedrà la riduzione del territorio servito da appaltatori ed il passaggio alla gestione
diretta Asia di 90mila abitanti». Per quello che attiene la raccolta differenziata Giacomelli e il presidente Claudio
Cicatiello, hanno confermato impegno a raggiungere entro fine anno, con il sistema porta a porta, il 30%». Da Napoli alla
provincia dove i sindaci di Acerra Tommaso Esposito e di San Tammaro - provincia di Caserta - Emiddio Cimmino
lanciano un appello ai rispettivi presidenti di Provincia a «non firmare le ordinanze per l'apertura di discariche sui loro
territori». I due sindaci ribadiscono che ad Acerra c'è già il termovalorizzatore, mentre a San Tammaro sono presenti tre
discariche. «Anziché rispettare l'accordo di programma con le bonifiche e le compensazioni promesse - accusano i sindaci
- dal Governo si profila una nuova invasione di immondizia imballata in zone già martoriate e da risanare con urgenza».
Tensione alle stelle nella zona del vesuviano. Ieri sera un corteo formato da oltre duemila cittadini, guidati dal sindaco di
Boscoreale, Gennaro Langella, ha percorso la via Panoramica ed è arrivato fino ai cancelli della discarica di Pozzelle
presidiata dalla polizia. I manifestanti hanno bloccato 15 autocompattatori che di lì a poco avrebbero sversato nell'invaso.
Langella, che ieri sera ha avuto anche un malore per il quale è stato accompagnato in ospedale da un'ambulanza, aveva
annunciato nel pomeriggio: «Da sabato sarò in sciopero della fame per protestare contro la paventata apertura della
seconda discarica rifiuti in cava Vitiello, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio che segnerebbe la morte per questo
territorio e per i suoi abitanti». La notizia arriva all'indomani dell'occupazione dell'aula consiliare da parte di cittadini
esasperati per i miasmi provenienti dalla discarica ex Sari e ancor più allarmati dalla notizia della possibile apertura della
seconda discarica. Il sindaco attuerà lo sciopero della fame accampato in una tenda del nucleo comunale di protezione
civile in piazza Pace.
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Data:
22-09-2010
Il Mattino (Nazionale)
Il sindaco Rosa Russo Iervolino e il presidente della Regione Stefano
Caldoro, ciascuno con le propr...
Mattino, Il (Nazionale)
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Data: 22/09/2010
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22/09/2010
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Il sindaco Rosa Russo Iervolino e il presidente della Regione Stefano Caldoro, ciascuno con le proprie ragioni, replicano a
Guido Bertolaso sulla questione rifiuti e presunti ritardi sull'applicazione del piano per tornare all'oridnario la cosiddetta
legge 26. «Il rimpallarsi delle responsabilità non serve a nulla, anche perché noi potremmo dire che Bertolaso poteva stare
attento per fare in modo che il termovalorizzatore non si guastasse». Così il sindaco replica così alle parole del capo della
Protezione civile. «Bertolaso - dice la Iervolino - non si è accorto che per quanto riguarda il Comune e l'Asìa sono
sveglissimi La situazione rifiuti non è tranquilla ed è difficile, ma non si corre il rischio di una nuova emergenza. Anche
perché a Napoli è ancora presente il generale Morelli che fa l'impossibile per contemperare le necessità». Piccata la
risposta della Iervolino più fredda quella di Caldoro: «Se ci sono ritardi saranno verificati - racconta il presidente della
Regione - Io ho una visione diversa e ritengo che ci siano delle responsabilità da individuare nel passaggio dalla gestione
straordinaria a quella ordinaria perché credo che chi va via abbia la responsabilità di garantire la funzionalità a cominciare
dalla copertura economica». Una stoccata non indifferente sulla situazione debitoria lasciata dal commissariato prima e
dal sottosegretariato poi per l'emergenza rifiuti. Per quanto riguarda i compiti che il decreto affida alla Regione, Caldoro
sottolinea che «sono partite le procedure per la gara per il termovalorizzatore di Napoli, mentre per quello di Salerno,
dopo un primo bando andato deserto, si sta accelerando per un nuovo bando». Problemi di cui il presidente Caldoro come
ha parlato «più volte» con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
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22-09-2010
Il Mattino (Nazionale)
Claudio Fazzi L'Aquila. È stato ascoltato per due ore, in un clima
particolarment...
Mattino, Il (Nazionale)
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Data: 22/09/2010
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22/09/2010
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Claudio Fazzi L'Aquila. È stato ascoltato per due ore, «in un clima particolarmente disteso», sugli appalti per il G8
dell'Aquila e sulla ricostruzione post terremoto. Il governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi è stato sentito, in
qualità di persona informata sui fatti, dal procuratore della Repubblica dell'Aquila e della procura distrettuale antimafia,
Alfredo Rossini, e dal sostituto procuratore dell'antimafia, Olga Capasso, in particolare su una telefonata con il
coordinatore del Pdl, Denis Verdini, che gli passò il patron della Btp, Riccardo Fusi. L'esigenza di ascoltare Chiodi è sorta
in relazione alle intercettazioni telefoniche, inviate all'Aquila dalla procura di Firenze, relative all'inchiesta sui Grandi
eventi e sul G8 della Maddalena. Chiodi è stato intercettato mentre parla con Fusi, passatogli al proprio telefonino da
Verdini. Il colloquio termina con una promessa di incontro che, secondo Chiodi, non è mai avvenuto. Fusi e Verdini sono
indagati dalla procura distrettuale antimafia dell'Aquila, insieme all'imprenditore aquilano Ettore Barattelli, presidente del
consorzio Federico II (e, tra l'altro, componente del Cda della Carispaq), del quale fanno parte la stessa Btp e le altre due
imprese aquilane Vittorini Emidio e Marinelli-Equizi. L'inchiesta ruota attorno al Federico II, ora in via di scioglimento,
nato per aggiudicarsi appalti nella ricostruzione: i magistrati sospettano che gli imprenditori abbiano preso o tentato di
aggiudicarsi appalti attraverso l'intercessione di amicizie politiche importanti. Il consorzio Federico II fu presentato a
Palazzo Chigi, durante un incontro con Gianni Letta. La magistratura vuole approfondire procedure e costi dei lavori nella
caserma Campomizzi, appalto vinto da Marinelli-Equizi, e subappaltato per una parte alla famiglia Barattelli, e vogliono
far luce sull'iter per la realizzazione del Musp della scuola Carducci. Qualche giorno fa, sempre sul consorzio Federico II,
è stato sentito, in qualità di persona informata sui fatti, anche il direttore generale della Cassa di Risparmio della provincia
dell'Aquila, Rinaldo Tordera, presente all'incontro di Palazzo Chigi (i puntellamenti della sede della banca, inizialmente,
sono stati affidati al consorzio Federico II), e nelle prossime ore dovrà essere ascoltato il capo della Protezione civile,
Guido Bertolaso. «Sono stato sentito sulle intercettazioni telefoniche relative alla vicenda che ha riguardato la Btp di Fusi
- ha spiegato, ieri, Chiodi -. È stato chiarito che non c'è stato alcun seguito a quel tipo di telefonata, non ho ricevuto una
telefonata successiva di Fusi, né abbiamo preso un caffè, non l'ho mai conosciuto, non ho ricevuto alcuna sollecitazione
da Verdini, né da Fusi per qualsivoglia motivo. Non c'è alcuna possibilità che io venga indagato». © RIPRODUZIONE
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40
Data:
23-09-2010
Il Messaggero
PESCARA - Poco più di un mese fa un altro scandalo: l'ex assessore
regionale abruzzese Ezi...
Giovedì 23 Settembre 2010
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PESCARA - Poco più di un mese fa un altro scandalo: l'ex assessore regionale abruzzese Ezio Stati (Dc e poi Forza
Italia), padre dell'assessore alla Protezione civile Daniela, e altre tre persone vengono arrestate per corruzione negli
appalti della ricostruzione. Secondo la procura dell'Aquila, la Stati, che si dimise subito, ricevette un diamante in cambio
dei suoi favori. Arrestati anche Marco Buzzelli, compagno di Daniela e Sabatino Stornelli.
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
41
Data:
23-09-2010
Il Messaggero
L'AQUILA - Erano nell'aria da tempo. Il sindaco dell'Aquila, Massimo
Cialente...
Giovedì 23 Settembre 2010
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di CLAUDIO FAZZI
L'AQUILA - Erano nell'aria da tempo. Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, le aveva già minacciate quando le
indiscrezioni sulla nomina di un nuovo vice commissario per la ricostruzione post terremoto (Antonio Cicchetti, manager
aquilano, direttore amministrativo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ndr) avevano trovato le prime conferme. Poi,
l'altro pomeriggio, le aveva promesse ai comitati cittadini che avevano “assaltato” l'Emiciclo, dove si stava svolgendo il
Consiglio regionale, e “occupato” l'aula al grido: “No a Cicchetti vice commissario”, “Noi Cicchetti non lo vogliamo”,
“Basta commissari e cricche d'affari”, ricordando l'antico affaire della festa religiosa aquilana della Perdonanza, in cui
Cicchetti fu coinvolto e condannato dalla Corte dei Conti. E, ieri, le ha rassegnate: Cialente si è dimesso da vice
commissario vicario, con delega all'assistenza alla popolazione. Le motivazioni sono contenute in una lettera inviata al
presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e al commissario delegato alla Ricostruzione, Gianni Chiodi. Una
«scelta sofferta», fatta «già qualche tempo fa», non figlia degli ultimi eventi. Non sembra neanche solo una guerra ad
personam contro Cicchetti. Cialente, infatti, parla sì di una nomina «che accentua lo stato di confusione e crea ulteriori
difficoltà nella governance di gestione dell'emergenza e del processo di ricostruzione», ma anche del “vero” problema:
«La ricostruzione è bloccata».
«Io stavo lì solo come sindaco - rammenta - e come sindaco continuerò a lavorare per onorare il mandato. Questo è il mio
ruolo, non sono espressione delle logiche di palazzo». Nei suoi pensieri non c'è la querelle del vice commissario, bensì «le
case E che non partono, i dieci milioni per pagare l'autonoma sistemazione di maggio, il Provveditorato alle Opere
pubbliche in difficoltà». «Ritengo - spiega Cialente - che la nomina di un ulteriore vice commissario sia un
appesantimento della struttura, di cui si è rivelata l'indeterminatezza dei ruoli, con le conseguenti difficoltà di gestione.
Questa circostanza pone problemi funzionali che renderanno inevitabilmente ancora più difficile il percorso. Pertanto, al
fine di favorire un'auspicabile, maggiore, chiarezza su compiti e funzioni, ritengo che il mio gesto possa essere utile
nell'interesse della città dell'Aquila, dei Comuni del cratere e della stessa struttura commissariale». Cialente aggiunge: «Io
sono il sindaco eletto dai cittadini e sento il dovere e la responsabilità di onorare fino in fondo il mandato. È con loro che
dovrò affrontare le battaglie e le sfide che ci attendono, guidando un processo difficile e affrontando un percorso che è
ancora tutto in salita». Il capogruppo dell'Idv alla Regione Abruzzo, Carlo Costantini, che, solo poche ore prima, l'aveva
aspramente criticato: «L'amministrazione comunale dell'Aquila è sdraiata, Cialente ha chiesto scusa invece di dire a
Berlusconi che non aveva rispettato gli impegni sulle case», adesso parla «di una decisione coraggiosa del sindaco
Cialente»; di «un gesto per opporsi a un sistema in cui tutte le decisioni sono calate dall'alto». E, soprattutto, dice ciò che,
probabilmente, Cialente, che deve confrontarsi con una crisi di maggioranza dopo la “fuga” di alcuni consiglieri del Pd e
di altri nel gruppo misto e i forti mugugni successivi alle nomine dei Cda delle aziende municipalizzate, voleva sentirsi
dire: «Se questo è l'inizio di un nuovo percorso, istituzionale e politico, l'Italia dei Valori sarà al fianco del sindaco
dell'Aquila».
RIPRODUZIONE RISERVATA
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42
Data:
Quotidiano.net
22-09-2010
Haiti: rinasce l'ospedale della capitale
HOMEPAGE > NewYorkEsteri >
Haiti: rinasce
l'ospedale della capitale
Il segretario di stato americano Hillary Clinton e il ministro degli esteri francese hanno siglato un accordo per finanziare
la ricostruzione del centro a Port au Prince
di Giampaolo Pioli e Donatella Mulvoni
stampa | dizionario
Trova significati nei dizionari Zanichelli In questa pagina è attivo il servizio ZanTip:
Facendo doppio click su una qualsiasi parola presente nell'articolo, sarà visualizzata la definizione della parola, così come
è stata pubblicata all'interno del Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli 2010.
Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario
Italiano-Inglese del Ragazzini 2010.
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haiti
NEW YORK, 20 settembre 2010 - I soldi promessi dalla comunità internazionale non arrivano e la ricostruzione è ancora
lontana. A nove mesi dal terremoto, la situazione ad Haiti resta tragica. Ma il milione e mezzo di persone che ogni sera si
addormenta nelle tende di fortuna sistemate ai lati delle strade avrà una buona notizia: il più importante ospedale della
capitale Port au Prince, costruito nel 1918, riprenderà a funzionare a pieno regimo. Il segretario di Stato Usa, Hillary
Clinton è, infatti, pronta a firmare a New York con il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner un accordo che
fissa i finanziamenti per la messa a nuovo del centro sanitario. Si tratta di un investimento di 50 milioni di dollari.
L'ospedale (hôpital universitaire d'Etat), danneggiato gravemente in seguito al terremoto del 12 gennaio scorso durante il
quale morirono più di duecento mila persone, contiene 500 posti letto. Per Haiti era fondamentale averlo operativo. Nella
capitale le condizioni igieniche e la sicurezza sono ancora allarmanti: ogni giorno un bambino muore investito da un
camion impegnato a ripulire le strade dalle macerie, mentre migliaia di persone vivono in condizioni igieniche precarie e
hanno bisogno di continue cure per combattere le infezioni e la minaccia di epidemie .
Haiti è in questi giorni al centro di numerosi dibattiti a New York sia al Palazzo di Vetro che al "Global Initiative", il
summit organizzato dalla fondazione filantropica di Bill Clinton. "Tantissimi soldi sono stati promessi, ma nell'isola per il
momento non ne sono arrivati tanti", ha dichiarato l'ex presidente, inviato speciale del segretario generale Onu ad Haiti.
"La maggior parte dei fondi- ha spiegato ancora Clinton- sono arrivati nella fase di emergenza, ma ora è tempo di
ricostruzione, abbiamo bisogno che i donatori tornino a farsi avanti".
Al summit "Global Initiative", che potrebbe mettere in ombra i lavori dell'Assemblea Generale, parteciperanno più di
mille persone, tra queste anche il presidente Barack Obama e il fondatore di Microsoft, Bill Gates.
Giampaolo Pioli e Donatella Mulvoni
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NAZIONALE
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43
Data:
Rai News 24
22-09-2010
Cialente si dimette da vicecommissario alla ricostruzione
ultimo aggiornamento: 22 september 2010 12:46
Il sindaco dell'Aquila
L'Aquila.
Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso da vice commissario vicario alla ricostruzione post terremoto, con
delega all'assistenza alla popolazione. Le dimissioni sono contenute in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei
ministri, Silvio Berlusconi, e al commissario delegato alla Ricostruzione, Gianni Chiodi.
La decisione - spiega Cialente - "è dettata dal fatto che, in seguito alla nomina del nuovo vice commissario (Antonio
Cicchetti, n.d.r.), vedo un preoccupante accentuarsi dello stato di confusione, peraltro ripetutamente da me segnalato, e
difficoltà nella governance di gestione dell'emergenza e del processo di ricostruzione".
"Ritengo - spiega Cialente nella lettera - che la nomina di un ulteriore vice commissario, senza porre un problema sulla
persona, sia un appesantimento della struttura, di cui si è rivelata l'indeterminatezza dei ruoli, con le conseguenti difficoltà
di gestione. Questa circostanza pone una serie di problemi funzionali che renderanno inevitabilmente ancora più difficile
il percorso che ci attende".
"Pertanto, al fine di favorire un'auspicabile, maggiore chiarezza su compiti e funzioni in una preoccupante commistione di
ruoli politico-istituzionali e tecnici, ritengo che il mio gesto possa essere utile nell'interesse della città dell'Aquila, dei
Comuni del cratere e della stessa struttura commissariale". Cialente aggiunge: "Io sono il sindaco eletto dai cittadini e
sento il dovere e la responsabilità di onorare fino in fondo il mandato che mi è stato assegnato".
"E' per il loro esclusivo interesse che devo lavorare, tanto più nel momento più drammatico della storia del capoluogo
d'Abruzzo. E' con loro che dovrà affrontare le battaglie e le sfide che ci attendono, guidando un processo difficile e
affrontando un percorso che è ancora tutto in salita".
"E' questo il mio compito - ha affermato inoltre il sindaco - ed è questo il mio ruolo, poiché io sono espressione della
volonta' dei cittadini e non di logiche di palazzo". "Per queste ragioni, come Sindaco dell'Aquila - conclude la lettera di
Cialente - lavorerò alla ricostruzione e, nel contempo, assicurero' tutta la mia collaborazione e tutta l'esperienza da me
maturata in questi terribili mesi, con immutata lealta' e amicizia".
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
44
Data:
23-09-2010
La Repubblica
moratti chiede lo stato di calamità ma formigoni frena: "vedremo" - oriana
liso andrea montanari
Pagina II - Milano
La critica
I paletti
L´accusa
Moratti chiede lo stato di calamità ma Formigoni frena: "Vedremo"
Il Pd: sul Seveso sindaco in aula o blocchiamo il Consiglio
Ci auguriamo che quella del primo cittadino non sia una boutade o un modo di scaricarsi dalle responsabilità
Il sì alla concessione dei fondi d´emergenza non è scontato Bisogna prima valutare i danni
Questo è un problema che Milano subisce da 40 anni: è giunta l´ora di dividere le criticità fra tutti
Le stazioni Sondrio e Zara del metrò 3 sott´acqua almeno fino a domani. E su quando si riaprirà è buio totale
ORIANA LISO
ANDREA MONTANARI
Stato di emergenza e di calamità per Milano, per i danni provocati dall´esondazione del Seveso sabato scorso. A chiederlo
è il sindaco Moratti, ma sarà il presidente della Regione Formigoni a dover girare la questione al governo. «Non è un sì
scontato - ha però spiegato il governatore - , bisogna prima valutare i danni».
Al momento, infatti, «è impossibile fare alcuna stima» di questi ultimi. È un comunicato di Palazzo Marino, ieri sera, a
dare la prima, sfocata fotografia ufficiale della situazione della linea gialla del metrò, delle linee tranviarie, del cantiere
della M5 e, in generale, del quartiere di Niguarda. Con la prima corsa di ieri mattina ha riaperto la fermata della Centrale,
ma per le altre tre la ripresa è una incognita. Tranne Maciachini - chiusa perché è l´ultima della linea - Zara e Sondrio
sono ancora sott´acqua. Ieri il lavoro di vigili del fuoco e protezione civile ne ha portato via la gran parte, ma quel che
resta rende ancora molto difficoltosi i sopralluoghi dei tecnici di Atm. Entro domani si pensa di riuscire a completare
l´aspirazione di acqua e detriti, «da quel momento - spiega la nota del Comune - si potrà cominciare a valutare lo stato
delle strutture portanti, delle infrastrutture metrotranviarie, dei sistemi tecnologici estremamente complessi di gestione e
controllo dell´esercizio e arrivare ad una definizione dei tempi necessari per il ripristino del servizio».
È in questo quadro che la Moratti ha spiegato quali saranno i passi del Comune: chiedere lo stato di calamità e "imporre"
la collaborazione a tutti i Comuni e gli enti i cui territori sversano le acque nel Seveso. «Questo è un problema - ha detto il
sindaco, annunciando un sopralluogo nel quartiere - che Milano subisce da oltre 40 anni: è arrivato il momento di dividere
le criticità e lavorare insieme, non è possibile che tutti i disagi siano scaricati su Milano». Un percorso diverso, il suo, da
quello prospettato martedì da Regione e Provincia che, denunciando il blocco da parte del governo dei fondi Fas per le
opere di contenimento del Seveso, avevano fatto capire di puntare alla nomina di un commissario straordinario. Infatti lo
stesso Formigoni, in una risposta a distanza alla Moratti, ha usato cautela: «La richiesta di ottenere il riconoscimento dello
stato di calamità è un processo da istruire, ho invitato il sindaco a farmi pervenire quanto prima la documentazione sui
danni effettivamente provocati in modo da procedere in questa direzione».
In attesa che questa sia pronta - e per i tecnici ci vorranno giorni per le valutazioni, e settimane per poter ripristinare il
metrò - il Pd chiede che oggi il sindaco sia in consiglio comunale per riferire sulla vicenda, «altrimenti renderemo
impraticabile la seduta», assicura il capogruppo dei democratici Pierfrancesco Majorino. Che sulla richiesta dello stato di
calamità riflette: «Ci auguriamo non sia boutade, un abile gioco per scaricare responsabilità». Per il Codacons la stessa
richiesta sarebbe «una vergogna da parte di amministratori locali che così spostano sulle tasche di tutti gli italiani le loro
responsabilità». Sembra, in realtà, che in aula sarà presente il vicesindaco De Corato, mentre martedì sera, durante la
seduta del consiglio di zona 2 (che comprende quartieri adiacenti a quelli colpiti dall´esondazione) si è presentato
l´assessore alle Aree cittadine Andrea Mascaretti, prendendosi le contestazioni e le lamentele dei cittadini rivolte al
Comune e, in generale, a chi da decenni non ha risolto la situazione del Seveso. Un immobilismo che non può andare
avanti, secondo il candidato sindaco del Pd Stefano Boeri: «Serve subito un piano di gestione delle acque sotterranee e
superflue, nel Pgt il tema idrico è affrontato con genericità».
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
45
Data:
La Repubblica
23-09-2010
crollo all'arenella, sgomberate tre palazzine
Pagina XIII - Palermo
Crollo all´Arenella, sgomberate tre palazzine
Ancora giallo sulle cause, verifiche sulla regolarità dei lavori di costruzione
Il tecnici comunali stanno accertando la posizione catastale dell´immobile
Il giorno dopo il crollo all´Arenella resta un giallo cosa abbia causato lo sbriciolamento della palazzina di due piani in via
Giuseppe Costa 8. I consulenti nominati dalla procura, un ingegnere e un architetto, lavorano per appurare se il cedimento
strutturale sia stato determinato da un mix di eventi: una ristrutturazione al pianterreno sospesa ad agosto dal proprietario
e, negli anni passati, la costruzione, forse abusiva, del secondo piano e di una tettoia in lamiera e ferro.
Il Comune sta accertando la posizione catastale dell´immobile intestato alle due famiglie Catanzaro, che sono state
sfollate. La zona è stata sottoposta a sequestro. L´inchiesta aperta dalla procura per disastro colposo, coordinata dal
sostituto procuratore Laura Vaccaro e dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia, rimane ancora a carico di ignoti. Intanto,
ieri, i vigili del fuoco hanno riscontrato un dissesto statico a tre edifici confinanti con la palazzina crollata: i condomini ai
civici 10 e 12 di via Giuseppe Costa e un terzo edificio di tre piani in cortile Campofelice 2. I danni, ai muri esterni e alle
tubature di acqua e gas, sono stati causati dalla violenza del crollo. Senza casa sono rimaste altre otto famiglie oltre ai
Catanzaro.
Il crollo della palazzina martedì mattina si è verificato alle 11,25. A salvarsi per miracolo sono stati i nove abitanti
dell´edificio che, qualche minuto prima, avevano avvertito alcuni scricchiolii in casa. Una tragedia sfiorata che ha fatto
solo cinque feriti lievi. Una donna ha raccontato di avere sentito colpi di piccone in mattinata. «Sembrava che tutto
venisse giù - ha detto subito dopo il crollo - e siamo scesi in strada. I calcinacci ci cadevano addosso». Le macerie hanno
invaso la stradina stretta dell´Arenella.
Il Comune ha messo a disposizione dei vigili del fuoco un cantiere dove potere trasportare le macerie, in via della Leva,
sempre all´Arenella. Qui i due tecnici e i vigili del fuoco procederanno nelle prossime ore all´esame, soprattutto, dei
pilastri portanti dell´edificio. «Il crollo della palazzina è forse da ricollegare alla realizzazione di lavori non autorizzati
dall´amministrazione comunale - ha detto ieri Nadia Spallitta, presidente della commissione Urbanistica del Comune Potrebbe essere il frutto di uno dei tanti abusi edilizi in città».
Le indagini sono in mano agli investigatori del commissariato Libertà che, in attesa della relazione tecnica, hanno già
sentito alcuni residenti della zona. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del piano terra, Maurizio Greco. L´uomo
ha raccontato alla polizia che aveva iniziato alcuni lavori per mettere in sesto l´appartamento.
«Avevo iniziato quei lavori soltanto per togliere alcuni calcinacci pericolanti», ha detto Guercio. I problemi sarebbero
iniziati quando il proprietario si è accorto anche di alcune carenze alla struttura. «Alcune parti della casa si sbriciolavano
come un grissino - ha raccontato Maurizio Guercio alla polizia - Allora ho sospeso i lavori e ho fatto mettere in sicurezza
alcune travi». Lo stop ai lavori è arrivato dieci giorni fa e adesso i poliziotti dovranno trovare un collegamento tra questa
ristrutturazione e il crollo.
Non si allontanano da via Giuseppe Costa le due famiglie Catanzaro, che abitavano nell´edificio crollato. In quattro hanno
accettato l´alloggio offerto dalla protezione civile. Ieri è arrivata anche la pioggia a complicare le cose. «Non siamo
riusciti a recuperare nulla - racconta Silvana Catanzaro, cugina delle due famiglie sfollate - I vigili del fuoco ci tengono a
debita distanza per motivi di sicurezza. È uno strazio».
ro. ma.
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
46
Data:
23-09-2010
La Repubblica
fondi mai spesi e lavori a metà per i fiumi 150 milioni fantasma - davide
carlucci
Pagina III - Milano
Gli stanziamenti per bonifiche e "messe in sicurezza" si susseguono dal 1988. Risultato, paralisi a ogni acquazzone
Fondi mai spesi e lavori a metà per i fiumi 150 milioni fantasma
"Sparito" dal piano delle opere il progetto scolmatore bis
Da 12 anni Milano è inserita nella lista delle città a rischio inondazione per i rischi connessi al nodo idrico
Olona-Seveso-Lambro
Nell´estate 2001 crollò il ponte di via Ornato ma il Comune si limita a investire ogni tre anni 250mila euro in
manutenzioni
DAVIDE CARLUCCI
(segue dalla prima di Milano)
I finanziamenti, negli ultimi venti anni, sono molto più cospicui e si avvicinano alla cifra di centocinquanta milioni di
euro. Fondi messi a disposizione da vari enti - governo, Regione, Provincia e Comune - ma che non sono mai serviti a
risolvere il problema. Così oggi la colpa è della recessione che prima dell´estate avrebbe congelato, secondo il Pirellone, il
piano da 33,4 milioni di euro per il raddoppio dello scolmatore di nord-ovest e per la vasca di laminazione di Senago.
Ma è dal 1988, quando era già stato ultimato il primo scolmatore iniziato negli anni Cinquanta, che si susseguono
stanziamenti per la bonifica e la messa in sicurezza della rete fluviale che mette a rischio la città e l´hinterland, con
esondazioni e paralisi che si ripetono nei quartieri a nord fin dal 1976. Nel 1997 il ministero dell´Ambiente stanzia 200
miliardi di lire - i cento milioni di oggi - per la "sistemazione del nodo Lambro-Seveso-Olona a difesa di Milano". Un
anno dopo l´Autorità di Bacino del fiume Po inserisce il capoluogo tra le "città a rischio inondazione" ripetendo che «è
essenziale risolvere il problema dello smaltimento degli afflussi meteorici del sistema Lambro-Seveso-Olona». Intanto le
piogge continuano a mettere in ginocchio il quartiere Niguarda. Si arriva all´estate del 2001 quando l´ennesimo scroscio
provoca l´emergenza: crolla il ponte che collegava via Antonio da Saluzzo con via Ornato. Un episodio citato dal senatore
dell´Ulivo Antonio Pizzinato e richiamato alla memoria oggi - in polemica con la Regione, che ricollega invece quello
stanziamento a imprecisati interventi a sud della città, in corso Lodi - dal consigliere Chiara Cremonesi, di Sinistra
ecologia e libertà. «Nell´ultimo anno le esondazioni hanno interessato otto volte il quartiere Niguarda dove ha sede anche
uno dei più importanti ospedali italiani. Le cause delle esondazioni non iniziano in quel quartiere ma derivano
dall´afflusso delle acque del fiume Seveso... I soldi devono essere utilizzati per risolvere un problema ormai
insopportabile per la zona nord della città».
Due anni prima, nel 1999, era stato approvato l´accordo di programma tra Comune, Regione, Autorità di Bacino del Po e
l´Aipo (il vecchio Magistrato del Po) per realizzare opere importanti come il raddoppio del canale scolmatore di
nord-ovest da Palazzolo a Senago. Questo finanziamento, accusano i consiglieri comunali del Pd Marco Cormio e Marco
Granelli, è come evaporato. «L´approvazione del progetto preliminare da parte della giunta è dell´ottobre 2004, con una
spesa prevista di 68 milioni di euro, di cui 34 a carico del Comune e 34 a carico di Mm, ma non è seguito nulla di
concreto. Anzi. Il progetto, che era rimasto nel Piano delle opere pubbliche fino al 2008, poi è sparito: nonostante nella
primavera del 2009 il Comune abbia sottoscritto un nuovo accordo di programma con tutti gli enti competenti». In realtà
il raddoppio del canale scolmatore è stato realizzato ma soltanto a metà: non basta perché faccia il suo lavoro deviando le
acque. E secondo i tecnici, oltre a essere di difficile realizzazione, non basta neppure a garantire la sicurezza idraulica
definitiva. Per l´Autorità di Bacino la vera soluzione sta nella costruzione di una serie di "vasche di laminazione" lungo il
Seveso che consentano di rallentare le piene.
Il Comune, in compenso, spende ogni tre anni 250mila euro per opere di manutenzione idrauliche. Servono a tenere sotto
controllo i 250 chilometri di "tombinature", i corsi d´acqua che scorrono sotto la città, anche nelle vie del centro, una delle
quali - quella che "sotterra" l´Olona - è stata consolidata negli anni Novanta con un costo di 40 miliardi di lire. Oltre 2
milioni di euro furono stanziati dalla Regione nel 2003 per tenere a bada il Seveso a Milano e in vari comuni come
Cormano, Barlassina, Bovisio, Bresso, Cesano Maderno e Varedo. Sempre pannicelli caldi, mai interventi strutturali.
L´accordo di programma del 1999 tra i vari enti? Di fatto è solo una segreteria tecnica: funzionari che segnalano rischi e
prospettano soluzioni che non potranno mai realizzare.
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
47
Data:
23-09-2010
La Repubblica
la moratti: è stato di calamità
Pagina I - Milano
A quattro giorni dall´esondazione del Seveso si muove il sindaco. Il Pd: venga in Consiglio o blocchiamo i lavori
Tempi lunghi per la riapertura delle stazioni Sondrio e Zara
Vuole lo stato di calamità per i danni dell´esondazione del Seveso, il sindaco Moratti, che ieri per la prima volta ha parlato
ufficialmente della situazione del quartiere Niguarda e, soprattutto, del metrò, dopo gli allagamenti di sabato. Una
richiesta che il governatore Formigoni ha accolto con cautela: «Il sindaco deve prima inviarmi la documentazione dei
danni, il sì non è scontato», ha detto ieri. Ma la stima per ora è difficile da fare: riaperta la fermata Centrale della gialla,
restano ancora sott´acqua le stazioni Sondrio e Zara, e fino a quando non sarà aspirata tutta i tecnici non potranno capire
quali sono i danni. Oggi c´è Consiglio comunale, e Majorino del Pd annuncia: «Se il sindaco non verrà a riferire in aula
bloccheremo la seduta».
LISO E MONTANARI
A PAGINA II
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
48
Data:
23-09-2010
La Repubblica
i geologi puntano il dito "leggi regionali carenti" - cristoforo spinella
Pagina XIII - Palermo
Il presidente dell´Ordine: libretto del fabbricato bloccato all´Ars
I geologi puntano il dito "Leggi regionali carenti"
CRISTOFORO SPINELLA
«Il crollo dell´Arenella si poteva evitare: sarebbe bastato il libretto del fabbricato». Gian Vito Graziano, presidente dei
geologi siciliani, non ha dubbi. «Assenza di controlli e abusivismo dilagante» sono all´origine del crollo che martedì ha
provocato cinque feriti.
In cosa consiste il libretto del fabbricato?
«È un´idea che proponiamo da anni per salvaguardare il patrimonio immobiliare ed evitare tragedie come quella di Favara
o di via Pagano a Palermo. È un documento da cui dovrebbe emergere tutta la storia dell´edificio: chi lo ha costruito,
quando e che interventi sono stati fatti in seguito».
Perché non è stato ancora introdotto?
«Il progetto era arrivato all´Ars, ma ha incontrato un veto trasversale in commissione Ambiente e territorio. È una
questione di soldi. La norma grava anche sulle tasche dei cittadini, perché l´obbligo di messa in sicurezza ricade sui
proprietari».
Qual è la vostra idea?
«Vogliamo che tutti i nuovi progetti nascano con questo libretto e che si intervenga anche per aggiornare lo stato di quelli
più vecchi. Ma le leggi, purtroppo, si fanno solo dopo le tragedie».
Quindi non avete avuto risposte.
«In questa legislatura non se n´è mai discusso. La Regione ha introdotto un piano casa in cui l´unica novità sono i
dissipatori per il rischio sismico. Troppo poco».
Crede che ci sia il rischio di altri crolli?
«Basti pensare che oggi non abbiamo neanche una mappa degli edifici a rischio in città. Ma mi preoccupo soprattutto per
scuole e ospedali. Se è vero che alla Collodi ci sono pannelli tenuti con fil di ferro, non si tratta più di problemi strutturali
ma di manutenzione ordinaria».
Come si è arrivati a questa situazione?
«Oggi abbiamo una legislazione vecchia e manca una pianificazione adeguata. Ma è chiaro che se si costruisce male o in
posti dove non si dovrebbe, ci sono geologi o ingegneri che lo hanno consentito. In qualche modo, è anche colpa nostra».
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
49
Data:
La Repubblica
23-09-2010
Estratto da pagina:
17
l'aquila, cialente si ribella "troppi commissari, io lascio"
- Interni
Il sindaco contesta la nomina di un altro "vice" già condannato dalla Corte dei Conti
L´Aquila, Cialente si ribella "Troppi commissari, io lascio"
"Serve chiarezza e invece aumenta la confusione. C´è un gravissimo ritardo nei lavori". Plauso dell´Idv: basta scelte calate
dall´alto
L´AQUILA - Il governo nomina un altro vice commissario alla ricostruzione per gestire i soldi del terremoto e il sindaco
di L´Aquila Massimo Cialente si dimette da quello stesso incarico. Sono passati solo pochi giorni dall´insediamento di
Antonio Cicchetti - condannato dalla Corte dei Conti appena un anno fa per la gestione dei fondi della Perdonanza
Celestiniana in cui rivestì il ruolo di presidente - e con le polemiche sono arrivate anche le dimissioni del primo cittadino
da vice commissario vicario alla ricostruzione, con delega all´assistenza alla popolazione. Il passo indietro è contenuto in
una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, e al commissario delegato alla
Ricostruzione, Gianni Chiodi. "Rimetto l´incarico - ha scritto Cialente - ringraziando per la fiducia accordatami. Questa
mia decisione, peraltro sofferta, che arriva dopo mesi di durissimo lavoro, condotto con lealtà e spirito di collaborazione
con il Governo e il Commissario delegato, è dettata dal fatto che, in seguito alla nomina del nuovo vice commissario,
vedo un preoccupante accentuarsi dello stato di confusione, peraltro ripetutamente da me segnalato, e difficoltà nella
governance di gestione dell´emergenza e del processo di ricostruzione. Ritengo - ha proseguito il sindaco dell´Aquila che la nomina di un ulteriore vice commissario, senza porre un problema sulla persona, sia un appesantimento della
struttura, di cui si è rivelata l´indeterminatezza dei ruoli, con le conseguenti difficoltà di gestione. Questa circostanza pone
una serie di problemi funzionali che andranno inevitabilmente a rendere ancora più difficile il percorso che ci attende.
Pertanto, al fine di favorire un´auspicabile, maggiore chiarezza su compiti e funzioni in una preoccupante commistione di
ruoli politico-istituzionali e tecnici, ritengo che il mio gesto possa essere utile nell´interesse della città dell´Aquila, dei
Comuni del cratere e della stessa struttura commissariale».
Il sindaco dell´Aquila denuncia anche i ritardi legislativi: «Non si risolve la questione principale, quella del rallentamento
della ricostruzione, che ora è pesantissimo. La ricostruzione non procede: il soggetto attuatore delle opere pubbliche è
fermo, ha lo stesso personale che aveva prima del terremoto. L´unica preoccupazione è ricostruire l´Aquila, rimettere la
gente nelle case».
Il capogruppo dell´Idv alla Regione Abruzzo, Carlo Costantini, esprime piena solidarietà ed apprezzamento al aindaco
Cialente per le dimissioni da vice commissario. Un atto - afferma - di coraggio civico ed istituzionale. «Dopo averlo
criticato anche ripetutamente - ha detto Costantini - prendiamo atto di una decisione coraggiosa del sindaco Cialente, che
ha lasciato l´incarico di vice commissario. Si è assunto le sue responsabilità per il bene dei cittadini, con un gesto che
rappresenta un inizio nuovo per la città dell´Aquila, per opporsi a un sistema in cui tutte le decisioni sono calate dall´alto.
Se questo è l´inizio di un nuovo percorso, istituzionale e politico, l´Italia dei Valori sarà al fianco del sindaco
dell´Aquila». Secondo Costantini, quella del sindaco «è la più alta forma di protesta nei confronti di Chiodi e del governo,
che hanno imposto un terzo commissario dal passato non cristallino».
(g. cap.)
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
50
Data:
La Repubblica
23-09-2010
l'aiuto dal governo solo in caso di catastrofe
Pagina II - Milano
La legge
L´aiuto dal governo solo in caso di catastrofe
La «calamità naturale o catastrofe», spiega l´articolo 1 della legge 996 del 1970, è un evento che determina «l´insorgere di
situazioni che comportino grave danno o pericolo di danno alla incolumità delle persone e ai beni e che per la loro natura
o estensione debbano essere fronteggiate con interventi tecnici straordinari». È in questo caso che interviene lo Stato, per
misure straordinarie che le amministrazioni locali non possono attuare in via ordinaria. Di conseguenza lo stato di
calamità si definisce come la condizione conseguente al verificarsi di eventi naturali di carattere eccezionale che causano
ingenti danni alle attività produttive dei settori dell´industria, del commercio, dell´artigianato e dell´agricoltura. Nel
momento in cui il governo concede a una amministrazione lo stato di calamità naturale, attribuisce al sindaco la qualifica
di organo locale di protezione civile per fronteggiare - con risorse finanziarie adeguate - l´esigenza che le prime misure di
soccorso in ambito comunale siano immediate.
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
51
Data:
Il Riformista.it
22-09-2010
Maltempo: alluvioni 2009 in Lombardia, stanziati 8 mln a Comuni colpiti
Riformista.it, Il
""
Data: 22/09/2010
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mercoledì, 22 settembre 2010 ore 18:25
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Maltempo: alluvioni 2009 in Lombardia, stanziati 8 mln a Comuni colpiti
Milano, 22 set. (Adnkronos) - Ammonta a circa 8milioni e mezzo di euro lo stanziamento approvato dalla Regione
Lombardia per aiutare i Comuni delle province di Bergamo, Como, Lecco e Varese colpiti dal maltempo nell'estate 2009.
La prima parte verra' erogata entro il mese di ottobre. "Subito dopo l'ondata di maltempo - spiega l'assessore regionale alla
Protezione Civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa - la Regione aveva chiesto lo stato di emergenza per
aiutare concretamente i Comuni piu' colpiti". I fondi sono cosi' suddivisi: 1.754.000 euro per la prima emergenza (161.900
euro per la provincia di Bergamo, 128.273 per quella di Como, 936.000 per la Provincia di Lecco e 528.230 per la zona di
Varese) e 6.640.000 euro per il ripristino delle infrastrutture danneggiate. Questa la ripartizione: 875.340 euro alla
provincia di Bergamo, 580.000 a quella di Como, 2.660.000 ai Comuni del lecchese e 2.524.000 a quelli della provincia
di Varese. "Per quanto concerne la prima emergenza - ha concluso La Russa - i finanziamenti saranno erogati entro il
mese di ottobre. Per quanto riguarda le somme relative alla realizzazione delle opere e al ripristino delle infrastrutture
bisognera' attendere che i Comuni presentino i progetti per valutarne la fattibilita'".
(Sef/Gs/Adnkronos)
mercoledì, 22 settembre 2010
Argomento:
NAZIONALE
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52
Data:
22-09-2010
Il Riformista.it
Maltempo: alluvioni 2009 in Lombardia, stanziati 8 mln a Comuni colpiti
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Argomento:
NAZIONALE
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53
Data:
22-09-2010
Il Riformista.it
Maltempo: alluvioni 2009 in Lombardia, stanziati 8 mln a Comuni colpiti
ISSN 1723-8080 - Il Nuovo Riformista, edizione online
1
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
54
Data:
Il Secolo XIX
23-09-2010
Anche la promozione turistica viaggia attraverso il Web
tra le finalita'
C'E' ANCHE «la rilevazione di immagini a fini informativi, promozionali e turistici o pubblicitari» tra le finalità delle
web cam situate sul territorio di Genova. Insomma non solo repressione, non solo prevenzione, non solo controllo. Ma
anche turismo e promozione. Insomma potrà capitare - perchéè indicato nel regolamento - che qualche immagine
particolarmente briosa di una serata di movida genovese si possa ritrovare cliccando su Google. Le altre finalità, a dire il
vero, sono più tradizionali: tutela del civico patrimonio, compresi il territorio e l'ambiente; esigenze di protezione civile;
controllo di aree in occasione di eventi affollati; controllo del traffico e del trasporto pubblico; accertamento delle
infrazioni al codice della strada; sicurezza urbana; prevenzione, accertamento o repressione dei reati e degli illeciti
amministrativi. In parte sono fli stessi degli impianti di videosorveglianza gestiti dalla polizia municipale.
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
55
Data:
22-09-2010
Il Sole 24 Ore Online
Urbanistica impazzita e scarsa manutenzione spiegano i perché delle
emergenze Seveso in Italia
22 settembre 2010
di Michela Finizio
«Emergenze come quella del Seveso se ne registrano sempre più spesso sul territorio nazionale. Sono fenomeni che
crescono in modo esponenziale in diverse città, da Roma a Torino». A dirlo è l'ingegner Bernardo De Bernardinis del
Dipartimento Nazionale della Protezione civile, che in queste ore sta seguendo il caso milanese direttamente da Roma.
Conosce bene questi fenomeni e invita le istituzioni a cogliere l'occasione per allargare lo sguardo su scala nazionale.
Come è possibile che le nostre città si allaghino con un solo temporale?
Oltre a Milano, ci sono tre o quattro quartieri esposti al rischio esondazione anche a Roma. A Torino sono stati rialzati i
ponti della Dora. Siamo intervenuti anche a Genova nel quartiere dove scorre il Ferregino, affluente del Bisagno. In via
Etnea a Catania è morta una ragazza. Questi fenomeni sono stati esasperati negli ultimi anni, in seguito alla progressiva
antropizzazione urbana. Quest'ultima non è mai stata armonizzata con la radicalizzazione degli eventi naturali, sempre più
imprevedibili, concentrati, violenti e improvvisi.
Quali sono le cause di questi fenomeni?
Ultimamente abbiamo cercato di aprire un dialogo con le rappresentanze degli urbanisti, come l'Istituto nazionale di
urbanistica, per affrontare questo problema. Lo sviluppo urbanistico delle città, ma non solo di quelle metropolitane, non è
mai stato armonizzato e il quadro normativo non è in alcun modo legato alla perimetrazione dei rischi.
In che senso?
La disciplina dell'idrologia urbana è un ramo dell'urbanistica. Finora in questo ambito hanno avuto una visione limitata e
parziale. Gli sviluppi di nuovi quartieri, i nuovi reticoli urbani, non sono stati commisurati all'esistenza di pericolosità,
compresi i pericoli di esondazioni. L'uso intensivo del suolo e la scarsa manutenzione degli edifici, dei sistemi fognari e
dei collettanti delle acque superficiali hanno creato degli elementi di rigurgito e non sono più in grado di assorbire queste
acque.
Perché non succede in altri paesi? All'estero sono riusciti a pianificare meglio l'espansione urbanistica?
Noi abbiamo delle peculiarità. Abbiamo un territorio con bacini molto corti e, la maggior parte, sono torrentizi. Questi
allagamenti sono provocati principalmente da affluenti minori, che interagiscono con zone urbane molto significative.
Abbiamo avuto delle crescite urbanistiche molto intensive lungo le aste torrentizie.
Non esistono dei vincoli normativi in caso di rischio idrogeologico o ambientale?
Il problema è che queste urbanizzazioni si fondano tutte sulla vecchia idrografia. Sicuramente c'è un problema normativo.
La legge sulla difesa del suolo e delle acque non impone alcun vincolo tra la pianificazione di bacino e l'identificazione
delle zone a rischio. La pianificazione urbanistica si sviluppa con le sue regole e quasi sempre è solo questione di buona
volontà. Di recente stanno nascendo alcuni tavoli di confronto tra urbanisti e addetti ai fattori di rischio, cioè chi si occupa
dei rischi naturali e di quelli naturali indotti dall'eccessivo inurbamento. Bisogna prima individuare le vulnerabilità del
territorio per poi poter programmare uno sviluppo equilibrato.
Milano si avvicina all'approvazione del Piano di governo del territorio, per poi correre dritta verso Expo...
Eh già. Per Milano è il momento della verità. La sfida milanese in questo senso è molto interessante. Speriamo che da
questi ultimi accadimenti nasca una nuova coscienza, una volontà di dialogare e ripensare certe cose.
22 settembre 2010
Argomento:
NAZIONALE
Pag.
56
Data:
23-09-2010
Il Sole 24 Ore
Short list per le scorie nucleari
Energia. La mappa dei siti possibili per il deposito evidenzia soprattutto Lazio, Toscana, Puglia e Basilicata
Sono una cinquantina i comuni «idonei» secondo lo studio di Sogin
La mappa è pronta. Ma resta chiusa in cassaforte. Forse per mesi, visti gli incerti della politica italiana. La short list della
cinquantina di luoghi potenzialmente idonei ad accogliere il futuro deposito dei residui nucleari è allegata nella
documentazione che la Sogin ha completato nei giorni scorsi per consegnarla al governo. Le zone più coinvolte sono
quelle a cavallo tra Basilicata e Puglia, tra Puglia e Molise, tra Lazio e Toscana. L'Alta Italia, fitta di case, fabbriche,
ferrovie, è toccata in modo più marginale. La Sogin, società pubblica del nucleare, per legge avrebbe dovuto completare
entro oggi il lavoro per consegnarlo al ministro dello Sviluppo economico. Ma la politica italiana ha tempi ben diversi e
disperanti (si veda l'articolo qui sotto). L'Agenzia per la sicurezza nucleare non c'è ancora; la procedura di valutazione
ambientale strategica non è stata avviata, l'incarico di ministro dello Sviluppo economico è assicurato a interim dal
premier Silvio Berlusconi. Non a caso nei giorni scorsi Berlusconi, nella veste provvisoria di ministro, ha scritto alla
Sogin (si veda il Sole 24 Ore di ieri), per complimentarsi per il lavoro condotto e per avvertire che la divulgazione dei dati
«potrà essere validamente attivata solo a seguito del verificarsi dei presupposti» (qui sotto la riproduzione della
comunicazione di Berlusconi). La collocazione del deposito è un tema sensibile come un nervo infiammato. Il Sole 24
Ore di ieri anticipava qualche dettaglio sulla mappa, e ieri tre deputati piemontesi del Pd, Massimo Fiorio, Mario Lovelli e
Luigi Bobba sono insorti con emotività all'ipotesi che il deposito possa essere realizzato nella loro regione. Che cosa
contiene la mappa? Il documento ripercorre gli studi condotti negli anni scorsi, e non se ne discosta. Le condizioni fisiche
del territorio sono rimaste le stesse dei tempi della "task force Enea" del 2003 e del gruppo di lavoro istituito insieme con
le regioni nel 2008. Il nuovo documento delinea i criteri sulla base dei princìpi di esclusione dei criteri internazionali, cioè
dove non può essere realizzato lo stoccaggio nucleare con, annesso, un appetitoso e grandioso centro ricerche e parco
tecnologico, capace di attrarre frotte di scienziati da tutt'Europa. Come nelle edizioni precedenti, anche questa volta sono
state escluse Sicilia e Sardegna, le località di alta montagna, le zone troppo abitate, i terreni con rischio sismico rilevante,
i luoghi soggetti a frane o allagamenti e così via. La futura Agenzia potrà cambiare i criteri e quindi la mappatura. Usando
questi criteri, se ne ricostruisce una mappa di centinaia di luoghi (riprodotta qui a destra) dalla quale sono stati selezionati
poco meno di 55 comuni (elenco non disponibile). Quando i documenti saranno accessibili, si offrirà ai comuni che vi
sono ricompresi l'occasione di candidarsi. Ci sono incentivi appetitosi e la prospettiva di ricevere centinaia di studiosi, con
famiglie, affitti pregiati, case in rivalutazione, ristoranti pieni, negozi in attività fervente. Com'era accaduto per esempio a
Caorso (Piacenza) quando la centrale atomica era in funzione. RIPRODUZIONE RISERVATA
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Data:
La Stampa
23-09-2010
Il Comune apre Centro di Protezione civile
AMBIENTE. IN CORSO DELLA VITTORIA
Il Comune apre Centro
di Protezione civile
La città avrà il centro operativo di protezione civile: lo inaugura il Comune di Novara l'1 ottobre nei locali dell'assessorato
all'Ambiente, in corso della Vittoria 60, l'1 ottobre. L'inagurazione è l'epilogo di un lungo lavoro in tema di sicurezza,
accelerato dopo lo straripamento del Terdoppio in primavera. «Abbiamo mezzi e personale a disposizione - commenta
l'assessore all'Ambiente Luigi Giordano - e completiamo la struttura del Coc, Centro operativo comunale, con la
tecnologia necessaria». In corso della Vittoria sarà istituita l'unità di crisi, di cui è responsabile il sindaco, e a cui partecipa
la Giunta. «Abbiamo sollecitato i volontari di protezione civile - prosegue Giordano - ed abbiamo trovato piena
disponibilità». L'inaugurazione è fissata per le 14,30, vi prenderanno parte il vicesindaco Silvana Moscatelli, l'assessore
all'Ambiente del Comune Luigi Giordano, l'assessore regionale alla Protezione civile Roberto Ravello, i ai rappresentanti
di Dipartimento della Protezione civile regionale e nazionale.
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NAZIONALE
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58
Data:
La Stampa
23-09-2010
Lavori mai partiti al Banna Ritorna l'incubo alluvione
SANTENAMINORANZA ALL'ATTACCO: «NICOTRA HA FATTO SOLTANTO PROMESSE VANE»
Ora il sindaco si difende
«Non dipende da noi:
responsabile di tutto
è il Magistrato per il Po»
Lavori mai partiti al Banna
Ritorna l'incubo alluvione
[FIRMA]FEDERICO GENTA
Non è vero che Santena è protetta dalle future piene del torrente Banna. Salvo ulteriori intoppi, entro due mesi saranno
ultimati gli interventi sulla sponda destra. Per l'argine sinistro invece la situazione è rimasta tale quale a quella dell'aprile
2009, quando la protezione civile ha fatto sgomberare le case di Borgata Trinità. I soldi ci sono, ma manca il progetto del
Comune.
Da sempre preoccupati da quel corso d'acqua che taglia in due il centro del paese, i cittadini avevano tirato un sospiro di
sollievo alla fine di maggio. «Tutti gli argini del torrente, della parte centrale della città, sono ora in sicurezza» aveva
annunciato il sindaco Benny Nicotra. «Per la sponda destra, in zona Tetti Giro, i lavori partiranno la prossima settimana:
abbiamo effettuato la gara di appalto e i lavori sono stati aggiudicati. Sono poi partiti lavori di progettazione in sponda
sinistra della zona Trinità».
Però, a sfogliare le carte dell'ufficio tecnico, la situazione appare diversa. Il primo cantiere è stato affidato soltanto a
luglio. Per il secondo mancano addirittura i disegni preliminari. Le case e i terreni che ricadono nell'area vengono
segnalati ad alto rischio geomorfologico. «Ma non dipende mica da noi - ribatte adesso il primo cittadino - Responsabile
di tutto è il magistrato per il Po».
Neanche questo è corretto, visto che Aipo e Comune hanno firmato una precisa convenzione, che ha permesso di
sbloccare un milione e 600 mila euro - arrivati dalla Regione - e ha affidato all'amministrazione tutto l'iter burocratico
necessario alla realizzazione dei lavori.
Come mai allora questo ritardo? «Aspettiamo di finire la prima parte, in modo da vedere quanti soldi saranno rimasti da
investire nell'ultimo intervento» spiegano gli uffici. Secondo le prime stime, dovrebbero rimanere disponibili ancora 800
mila euro.
Una risposta che non può bastare per contenere le comprensibili critiche della minoranza. «Al di là delle scelte
procedurali, è intollerabile il fatto che si sia ripetutamente mentito sullo stato dei lavori» insistono i capigruppo Roberto
Ansaldi e Domenico Galizio. «Sono cinque anni che si parla della completa messa in sicurezza del fiume, invece siamo
ancora in alto mare. Arrivati a questo punto, c'è solo da augurarsi che non arrivi una nuova piena».
E allora dita incrociate e occhi al cielo: l'autunno è arrivato, le piogge incombono.
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59
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22-09-2010
La Stampaweb
Abruzzo, Cialente si dimette da vice commissario alla ricostruzione
22/9/2010 (12:29) - IL CASO
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Lettera a Silvio Berlusconi
L'AQUILA
Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso da vice commissario vicario alla ricostruzione post terremoto, con
delega all'assistenza alla popolazione. Le dimissioni sono contenute in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei
ministri, Silvio Berlusconi, e al commissario delegato alla Ricostruzione, Gianni Chiodi. La decisione - spiega Cialente «è dettata dal fatto che, in seguito alla nomina del nuovo vice commissario (Antonio Cicchetti, n.d.r.), vedo un
preoccupante accentuarsi dello stato di confusione, peraltro ripetutamente da me segnalato, e difficoltà nella governance
di gestione dell'emergenza e del processo di ricostruzione».
«Ritengo - spiega Cialente nella lettera - che la nomina di un ulteriore vice commissario, senza porre un problema sulla
persona, sia un appesantimento della struttura, di cui si è rivelata l'indeterminatezza dei ruoli, con le conseguenti difficoltà
di gestione. Questa circostanza pone una serie di problemi funzionali che renderanno inevitabilmente ancora più difficile
il percorso che ci attende. Pertanto, al fine di favorire un'auspicabile, maggiore chiarezza su compiti e funzioni in una
preoccupante commistione di ruoli politico-istituzionali e tecnici, ritengo che il mio gesto possa essere utile nell'interesse
della città dell'Aquila, dei Comuni del cratere e della stessa struttura commissariale».
Cialente aggiunge: «Io sono il sindaco eletto dai cittadini e sento il dovere e la responsabilità di onorare fino in fondo il
mandato che mi è stato assegnato. È per il loro esclusivo interesse che devo lavorare, tanto più nel momento più
drammatico della storia del capoluogo d'Abruzzo. È con loro che dovrà affrontare le battaglie e le sfide che ci attendono,
guidando un processo difficile e affrontando un percorso che è ancora tutto in salita». «È questo il mio compito - ha
affermato inoltre il sindaco - ed è questo il mio ruolo, poichè io sono espressione della volontà dei cittadini e non di
logiche di palazzo». «Per queste ragioni, come Sindaco dell'Aquila - conclude la letetra di Cialente - lavorerò alla
ricostruzione e, nel contempo, assicurerò tutta la mia collaborazione e tutta l'esperienza da me maturata in questi terribili
mesi, con immutata lealtà e amicizia».
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l'Unità.it
22-09-2010
Terremoto, Cialente si dimette da vicecommissario
Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso da vice commissario vicario alla ricostruzione post terremoto, con
delega all'assistenza alla popolazione. Le dimissioni sono contenute in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei
ministri, Silvio Berlusconi, e al commissario delegato alla Ricostruzione, Gianni Chiodi. La decisione - spiega Cialente «è dettata dal fatto che, in seguito alla nomina del nuovo vice commissario (Antonio Cicchetti, ndr), vedo un
preoccupante accentuarsi dello stato di confusione, peraltro ripetutamente da me segnalato, e difficoltà nella governance
di gestione dell'emergenza e del processo di ricostruzione».
La lettera a Berlusconi
«Ritengo - spiega Cialente nella lettera - che la nomina di un ulteriore vice commissario, senza porre un problema sulla
persona, sia un appesantimento della struttura, di cui si è rivelata l'indeterminatezza dei ruoli, con le conseguenti difficoltà
di gestione. Questa circostanza pone una serie di problemi funzionali che renderanno inevitabilmente ancora più difficile
il percorso che ci attende. Pertanto, al fine di favorire un'auspicabile, maggiore chiarezza su compiti e funzioni in una
preoccupante commistione di ruoli politico-istituzionali e tecnici, ritengo che il mio gesto possa essere utile nell'interesse
della città dell'Aquila, dei Comuni del cratere e della stessa struttura commissariale». Cialente aggiunge: «Io sono il
sindaco eletto dai cittadini e sento il dovere e la responsabilità di onorare fino in fondo il mandato che mi è stato
assegnato. È per il loro esclusivo interesse che devo lavorare, tanto più nel momento più drammatico della storia del
capoluogo d'Abruzzo. È con loro che dovrà affrontare le battaglie e le sfide che ci attendono, guidando un processo
difficile e affrontando un percorso che è ancora tutto in salita». «È questo il mio compito - ha affermato inoltre il sindaco ed è questo il mio ruolo, poichè io sono espressione della volontà dei cittadini e non di logiche di palazzo». «Per queste
ragioni, come Sindaco dell'Aquila - conclude la letetra di Cialente - lavorerò alla ricostruzione e, nel contempo, assicurerò
tutta la mia collaborazione e tutta l'esperienza da me maturata in questi terribili mesi, con immutata lealtà e amicizia».
22 settembre 2010
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22-09-2010
l'Unità.it
Arrestato in Abruzzo l'assessore Venturoni (Pdl): inchiesta sui rifiuti
Rifiuti, arrestato l'assessore alla sanità abruzzese Venturoni
L'assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Lamberto Venturoni (Pdl), è stato arrestato questa mattina a Teramo dalla
squadra mobile di Pescara guidata da Nicola Zupo. Il provvedimento è stato emesso dalla procura di Pescara a seguito di
un'inchiesta sui rifiuti scattata nel 2008.
Con Venturoni, è finito in manette anche Rodolfo Valentino Di Zio, proprietario della De.co , azienda del settore rifiuti.
Nell'inchiesta sono indagate 15 persone con l'accusa di corruzione e associazione a delinquere. Risultano indagati anche i
senatori del Pdl Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano.
Le indagini che hanno portato agli arresti domiciliari per corruzione, peculato ed abuso d'ufficio Lamberto Venturoni,
sono durate circa due anni. Le ha condotte un pool di tre magistrati della Procura di Pescara guidata dal procuratore capo,
Nicola Trifuoggi, e i pm, Gennaro Barone e Annarita Mantini. Il gip che ha concesso le misure cautelari è Guido Campli.
Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse indagini mai fatte in materia sul territorio nazionale e la più
importante della Procura di Pescara in merito ai rifiuti. Gli indagati stavano cercando di realizzare un inceneritore in
Abruzzo. Gli arresti di oggi sono parte dell'inchiesta madre dalla quale è stato stralciato il provvedimento che nello scorso
agosto portò agli arresti domiciliari l'ex assessore alla Protezione civile della Regione, Daniela Stati.
22 settembre 2010
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62
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29-09-2010
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IL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN AMBIENTE ALPINO WORKSHOP A TRENTO
IL 29 SETTEMBRE 2010
Giovedì 23 Settembre 2010
Trento, 23 settembre 2010 - In preparazione della Iii Conferenza internazionale sull'acqua, che si terrà a Venezia il 25 e
26 novembre 2010, sono stati previsti tre seminari tematici. Il 29 settembre, nella sala Silvestri della facoltà di Economia,
via Antonio Rosmini 42 con inizio alle ore 10.00, si terrà un workshop sul rischio idrogeologico nelle Alpi. L'acqua nelle
regioni montane da sempre è stata risorsa e minaccia e le alluvioni e frane hanno determinato lo sviluppo stesso delle
Alpi. L'importanza dei rischi naturali è tale che la Convenzione delle Alpi ha istituito un'apposito gruppo di lavoro su
questo tema. Con l'aumento della complessità della società e dell'esigenza di sicurezza dei collegamenti il tema ha
acquisito ulteriore importanza e d'altra parte il cambiamento climatico costituisce un forte elemento di insicurezza e
potenziale minaccia nel prossimo futuro. Il Workshop di Trento farà il punto sulla discussione, concentrando l'attenzione
sulla direttiva europea 2007/60/Ce relativa alla valutazione e gestione dei rischi di alluvioni. L'acqua è un elemento che
caratterizza la regione alpina ed è quindi uno dei temi cui la Convenzione delle Alpi ha dedicato più spazio. L'acqua è una
delle ricchezze della regione, che custodisce una riserva d'acqua strategica per l'Europa. La risorsa acqua è essenziale per
l'esistenza stessa della vita, in tutte le sue forme: è quindi naturale che essa sia soggetta a varie forme e richieste di
utilizzazione: oltre all'uso potabile e civile, sono di essenziale interesse quello agricolo e quello produttivo-energetico; ma
al tempo stesso l'acqua –in forma di ghiaccio, neve, torrente, fiume, lago, ma anche di acqua nel terreno, è un elemento
caratterizzante del paesaggio alpino. La sua corretta gestione nell'ambiente alpino è un elemento costituente delle
politiche territoriali, di conservazione dell'ambiente, valorizzazione della risorsa e sviluppo sostenibile. La Convenzione
delle Alpi, trattato internazionale sottoscritto nel 1991 e ratificato da tutti gli stati che hanno territori nelle Alpi (Francia,
Svizzera, Austria, Italia, Germania, Slovenia, Liechtenstein e Monaco) ha dato ampio spazio all'acqua, istituendo
un'apposito gruppo di lavoro, che coinvolge i maggiori istituti di ricerca, università e tecnici del settore, con il compito di
definire le problematiche e le politiche di ambito per arrivare a una dichiarazione comune e un protocollo. Il gruppo di
lavoro terrà in Italia (Venezia, 25 e 26 novembre 2010) la Iii conferenza internazionale sull'acqua. In preparazione di
questo momento sono stati previsti 3 seminari tematici sui temi in fase di approfondimento (piani di gestione di distretto e
idroelettrico) e sul tema del rischio idrogeologico nelle Alpi. Questo Workshop si terrà a Trento il 29 settembre, nella sala
Silvestri della facoltà di Economia, con inizio alle ore 10.00. L'acqua nelle regioni montane da sempre è stata risorsa e
minaccia e le alluvioni e frane hanno determinato lo sviluppo delle Alpi. L'importanza dei rischi naturali è tale che la
Convenzione delle Alpi ha istituito sul tema un apposito gruppo di lavoro. Con l'aumento della complessità della società e
dell'esigenza di sicurezza dei collegamenti il tema ha acquisito ulteriore importanza e d'altra parte il cambiamento
climatico costituisce un forte elemento di insicurezza e potenziale minaccia nel prossimo futuro. Il Workshop di Trento
farà il punto sulla discussione, concentrando l'attenzione sulla direttiva europea 2007/60/Ce relativa alla valutazione e
gestione dei rischi di alluvioni. Nella mattinata verrà fatto il punto sull'attività dei gruppi di lavoro sui rischi naturali (Prof.
Colonna, piattaforma Acqua, e Prof. Zischg, piattaforma Rischi Naturali), sui contenuti e l'applicazione della direttiva
(Prof. Claps, Università Torino), sulle esperienze nella definzione delle aree a rischio e della loro gestione (ing. Guarino,
Autorità dell'Adige) e sugli strumenti tecnici a disposzione (prof. Rigon, Università Trento). Nel pomeriggio in una tavola
rotonda introdotta e moderata dal Prof Armanini (Università di Trento) confronteranno le loro esperienze e rispettive
strategie nella gestione del rischio in ambiente alpino, con riferimento alla direttiva ‘alluvioni', i rappresentanti di alcune
regioni alpine: Alto Adige/suedtirol (ing. Macconi), Valle d'Aosta (ing. Rocco), servizio sistemazioni montane, sezione
Tirolo (ing. Kurz), Cantone Grigioni (ing. Mengelt) e Provincia autonoma di Trento (ing. Fait). La discussione sarà
incentrata sugli aspetti applicativi, sull'esperienza nella definizione delle aree a rischio idrogeologico e sulle conseguenze
pianificatorie e urbanistiche delle aree a rischio. Nel corso della conferenza verrà presentato e discusso il documento
finale che verrà portato alla Conferenza di Venezia. Il programma: 09.30 – 10.00 Registrazione dei partecipanti; 10.00 –
10.15 Saluto della Autorità e preambolo del Segretariato della Convenzione delle Alpi (dott. A. Pacher, Vice-presidente
Provincia Autonoma di Trento, Assessore Lavori Pubblici, Ambiente e Trasporti; dott. M. Macaluso, Segretariato
Permanente Convenzione delle Alpi); 10.15 – 10.25 Introduzione dell'Rsa2 e della Water Platform (ing. P. Colonna,
membro della Piattaforma Acque della Convenzione delle Alpi); 10.25 – 12.20 Prima sessione (moderatore: ing. P.
Colonna, membro della Piattaforma Acque della Convenzione delle Alpi); 10.30 – 10.50 I rischi naturali in ambiente
alpino e le attività della Piattaforma Planalp (prof. A. Zischg, membro della Piattaforma Rischi Naturali della
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29-09-2010
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IL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN AMBIENTE ALPINO WORKSHOP A TRENTO
IL 29 SETTEMBRE 2010
Convenzione delle Alpi); 10.50 – 11.10 Dal Pai al Piano di Gestione del rischio alluvioni (ing. L. Guarino, Autorità di
Bacino del fiume Adige); 11.10 – 11.30 Direttive europee e metodi di valutazione delle piene in ambiente alpino (prof. P.
Claps, Politecnico di Torino); 11.30 – 11.50 Il rischio idrogeologico nelle aree alpine: scienza, ricerca, prospettive (prof.
R. Rigon, Università degli studi di Trento - Cudam); 11.50 – 12.20 Domande dal pubblico Conferenza stampa in una
stanza attigua; 12.20 – 13.45 Pausa pranzo; 13.45 – 16.30 Tavola Rotonda: La gestione del rischio idrogeologico in
ambiente alpino e l'applicazione della direttiva 2007/60/Ec (moderatore: prof. Aronne Armanini, Università degli studi di
Trento - Cudam); 13.50 – 14.10 Provincia Autonoma di Trento (ing. S. Fait, Servizio Bacini Montani); 14.10 – 14.30
Provincia Autonoma di Bolzano (dott. P. Macconi, Servizio Ripartizione Opere Idrauliche); 14.30 – 14.50 Regione
Autonoma della Valle d´Aosta (ing. R.rocco, Assessorato alle Opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale
pubblica); 14.50 – 15.10 Austria, Regione Tirolo (ing. D. Kurz, servizio Wildbach und Lawinenverbauung, Sistemazione
torrenti e valanghe, Sezione Tirolo); 15.10 – 15.30 Confederazione Elvetica, Canton Grigioni (ing. C. Mengelt: Servizio
Forestale del Canton Grigioni); 15.30 – 16.30 Discussione e presentazione del documento finale per la Water Conference
di Venezia Con la partecipazione delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e delle Autorità di bacino del Po e
dell'Alto Adriatico.
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23-09-2010
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UN CUBO ARMONICO IN LEGNO TRENTINO PER LA RINASCITA DE L´AQU
ILA IL PROGETTO DI RENZO PIANO PER L´AUDITORIUM DEL CASTELLO
GiovedìAPPROVATO
23 Settembre 2010 DAL COMITATO TECNICO DEI LAVORI PUBBLICI
Trento, 23 settembre 2010 - Un grande cubo in legno d´abete "firmato" da Renzo Piano, suggerito dal maestro Claudio
Abbado e finanziato dal Trentino. E´ il nuovo Auditorium del Castello, denominato dall´architetto genovese "Modulo ad
uso concertistico provvisorio", che il Trentino donerà a L´aquila come simbolo della rinascita culturale e sociale della
città dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Il progetto, alla cui realizzazione la Provincia autonoma di Trento contribuisce
con 6 milioni di euro, è stato approvato dal Comitato tecnico amministrativo dei lavori pubblici e della protezione civile.
L´opera sorgerà all´interno del cinquecentesco Forte Spagnolo che ospitava, in un auditorium da 240 posti ora inagibile a
causa delle lesioni alle strutture provocate dal sisma, l´attività sinfonica della Società Baratelli. A gennaio il via ai lavori,
a settembre 2011 l´inaugurazione con il maestro Abbado. Dopo il sisma, la Provincia si era impegnata, accanto alle opere
di realizzazione dei villaggi (420 alloggi), interventi di prevenzione, sistemazione delle reti e l´assistenza a 600 persone, a
realizzare anche un´opera significativa e qualificante a simbolo della rinascita culturale e sociale del capoluogo abruzzese.
La prima idea di realizzare un auditorium temporaneo è del maestro Claudio Abbado, che ne parlò dopo aver diretto, nel
giugno dello scorso anno a L´aquila, un concerto con l´Orchestra Mozart. L´edificio è formato da tre distinti volumi in
legno a forma di cubo tra loro collegati: il primo cubo - cuore del progetto - ha un lato di 18 metri ed ospiterà l´auditorium
(capienza 238 spettatori e 40 orchestrali). Il modulo è caratterizzato dall´essere inclinato di 30 gradi: al suo interno la
gradonata che ospita il pubblico è collocata sulla faccia inclinata, permettendo così di avere una visibilità ottimale. La sala
sarà di colore rosso, alludendo all´energia, alla musica e alla gioia di stare insieme. Ai lati del cubo principale, gli altri due
cubi, più piccoli, che ospiteranno il foyer e i camerini di musicisti e artisti. Una scelta che rimanda ad una "non
architettura" per non confliggere esteticamente con la marcata architettura del vicino Forte Spagnolo. Proficua, in tal
senso, è stata la collaborazione con la Soprintendenza de L´aquila, che ha dettato un´unica prescrizione relativa alla
verifica della presenza di eventuali reperti archeologici nel sottosuolo. I tre cubi di Piano appaiono come tre dadi gettati
"casualmente" all´interno dell´area, e creano nel rapporto tra essi uno spazio-piazza attrezzato per eventi anche esterni. A
parte la soletta in cemento armato, appoggiata a sua volta su 16 pilastri in cemento muniti di isolatori elastomerici in
grado di assorbire le sollecitazioni sismiche orizzontali (così costruito, l´auditorium avrebbe resistito al sisma del 6 aprile
2009), l´intera struttura è costruita in legno. Una scelta precisa legata alle proprietà acustiche e antisismiche del legno, alla
"naturalità" del rapporto materico con la pietra del Castello, al suo essere rinnovabile e quindi ecosostenibile. Nelle
immediate vicinanze dell´auditorium verranno tra l´altro piantati 200 alberi, numero uguale a quello necessario per
realizzare la cubatura principale dell´edificio. Particolare è stata l´attenzione posta all´aspetto acustico, per il quale i
progettisti si sono avvalsi dei suggerimenti di un "luminare" del campo, l´ingegnere tedesco Helmut Mueller. Le facciate
interne dell´auditorium sono costituite da pannelli in legno caratterizzati da una serie di fresature acustiche; sono inoltre
previsti pannelli in legno di abete di risonanza della Valle di Fiemme posti sia sulle pareti che sul soffitto con funzione di
assorbimento e rifrazione del suono. Anche la struttura esterna del grande cubo è costituita da un reticolo di travi in legno
d´abete lamellare tamponato su entrambi i lati da pannelli tipo X-lam anch´essi in abete - quasi una doppia pelle
dell´edificio - distanziate dalla struttura e colorate in modo diverso in tonalità pastello utilizzando pigmenti naturali. La
definizione del tipo di legno è stata decisa con l´Istituto Ivalsa-cnr di San Michele all´Adige diretto dal professor Ario
Ceccotti. Ogni colore corrisponde a un tipo di doga, ogni doga sarà marchiata a fuoco con un segno distintivo. Un edificio
disegnato nei più piccoli dettagli, insomma, a garanzia della qualità costruttiva finale e frutto del lavoro del gruppo misto
costituito dalla Giunta provinciale, nel quale, accanto ai progettisti del Renzo Piano Building Workshop, figurano il
Dipartimento Protezione civile provinciale (con Raffaele De Col responsabile del procedimento), il Servizio Prevenzione
Rischi, il Servizio Geologico, l´Ivalsa-cnr, l´Itea Spa ed alcuni studi ingegneristici. Il nuovo auditorium verrà utilizzato
come sala musicale temporanea per il tempo necessario alla ristrutturazione del Forte Spagnolo, ma al tempo stesso sarà
capace di rispondere in modo eccellente ai requisiti acustici e funzionali necessari per uno spazio musicale e potrà essere
utilizzato, anche in seguito, per numerose attività culturali: oltre ai concerti, quindi, attività di ristoro, sosta e luogo di
incontro, spettacoli all´aperto e attività di aggregazione sociale. Per permettere l´avvio immediato della procedura di gara
d´appalto, si è deciso di tenere contemporaneamente in sospeso il completamento, che sarà a cura del Comune de
L´aquila, di alcune aree contenute nel cubo 2 (foyer) e 3 (camerini). Il progetto è già stato approvato dal Ministero per i
Beni culturali, dalla giunta comunale di L´aquila e dai Vigili del fuoco. L´appalto è a corpo, aggiudicato mediante
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UN CUBO ARMONICO IN LEGNO TRENTINO PER LA RINASCITA DE L´AQU
ILA IL PROGETTO DI RENZO PIANO PER L´AUDITORIUM DEL CASTELLO
COMITATO
TECNICO
LAVORI
PUBBLICI
l´offertaAPPROVATO
economicamente piùDAL
vantaggiosa.
L´impresa che
si aggiudicheràDEI
la realizzazione
dell´opera
(180 i giorni
concessi per ultimarla) dovrà garantire che il cantiere possa essere utilizzato anche come area formativa per studenti e
architetti, che potranno seguire lo sviluppo dei lavori svolgendo un ruolo attivo, organizzando ad esempio info point. I
progettisti organizzeranno anche work shop sul campo. I lavori potrebbero iniziare a gennaio per essere ultimati in 6 mesi.
L´inaugurazione potrebbe avvenire a settembre 2011 con un concerto diretto dal maestro Abbado.
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23-09-2010
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RETE SISMOLOGICA: TRE NUOVE PUNTI DI MISURA IN ALTO ADIG
E
Giovedì 23 Settembre 2010
Bolzano, 23 settembre 2010 - Un progetto transfrontaliero che prevede la creazione di una rete sismologica per
monitorare l'area delle Alpi Orientali con apposite stazioni di rilevamento è in corso nel quadro di un'iniziativa Interreg
Italia-austria e prevede per l'Alto Adige la realizzazione di tre nuove stazioni di misurazione. Il punto dell'attuazione è
stato fatto oggi (22 settembre) a Bolzano nella conferenza con gli esperti di Alto Adige, Tirolo e Friuli Venezia Giulia. Si
chiama “Hareia - Historical And Recent Earthquakes in Italy and Austria” la rete sismologica finanziata dal progetto
Interreg Iv tra Italia e Austria discussa a Bolzano dagli esperti sismologi delle regioni interessate, riuniti per valutare i
risultati sinora ottenuti grazie alla rete sismologica. Il progetto finanziato da Interreg Iv ha lo scopo di svolgere una ricerca
e un'analisi dei terremoti storici e recenti ma anche di avviare l'ampliamento della rete sismologica. Il catalogo
transfrontaliero di terremoti permetterà una valutazione del pericolo attuale di terremoti e favorirà la creazione di piani di
pronto intervento coordinati per la Protezione civile, mentre l'ampliamento della rete sismologica migliorerà il sistema
transfrontaliero creato tra il 2001 e il 2007. Attualmente l'Alto Adige può contare su sei punti di misura: nella sede della
Protezione civile a Bolzano, sul Colle, a Monte Cavallo, sopra Laudes in Venosta, sulle Vedrette di Ries in vale Aurina e
a Sonvigo in val Sarentina. Grazie a questo nuovo progetto si aggiungeranno tre stazioni, dislocate negli ospedali di
Silandro, Vipiteno e San Candido, strutture già allacciate alla rete radio. "Si tratta di impianti tipo strong motion con
sensori particolarmente adatti per la registrazione di terremoti e per la precisione nella loro localizzazione nell´area
transfrontaliera", ha spiegato il direttore dell'Ufficio provinale geologia e prove materiali Ludwig Nössing. Al progetto,
accanto all'Ufficio provinciale geologia, sono impegnati la Ripartizione protezione civile del Tirolo, la Protezione civile di
Palmanova in Friuli e l'Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale) del Veneto. Avviato
nell'aprile 2009, il nuovo progetto si concluderà a marzo 2012. I costi previsti sono di un milione di euro, la Provincia di
Bolzano compartecipa con 261.000 Euro.
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Data:
23-09-2010
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CONCLUSA LA STAGIONE ESTIVA IN TOSCANA CESSA IL PERIODO DI MA
SSIMA ALLERTA INCENDI BOSCHIVI 2010, ANALISI E CONFRONTO COL P
ASSATO
Giovedì 23 Settembre 2010
Firenze, 23 settembre 2010 - Chiusa ormai la stagione estiva e con essa il periodo di "massima allerta" per gli incendi
boschivi, giunge come ogni anno il momento dei bilanci. «Quest´anno è andata bene - nota l´assessore regionale
all´agricoltura e foreste, Gianni Salvadori - grazie alla stagione che ci ha dato una mano, grazie all´attività di indagine
svoltadagli Organi competenti, ma grazie anche alla sensibilità dei cittadini toscani e all´impegno e all´efficienza di tutta
la macchina allestita dalla Regione per prevenire e contrastare il fuoco. Ed è grazie a questa macchina che anno dopo
anno, anche in estati più siccitose rispetto a quella appena trascorsa, è stato possibile ridurre drasticamente il numero degli
incendi e la superficie percorsa dal fuoco. Quest´anno siamo arrivati alla superficie boscata interessata dal fuoco più bassa
in assoluto da 40 anni». Ad oggi infatti sono stati 163 gli incendi boschivi registrati in Toscana, che hanno interessato una
superficie complessiva di 147,61 ettari (di cui 93,29 boscati) mentre altri 441 incendi non sono qualificabili come
boschivi, ma hanno interessato vegetazione "minore" ed una superficie di circa 203 ettari. In particolare nel periodo
estivo, quello definito ad alta operatività (Piano Operativo Aib 2009- 2011) tra il 15 giugno ed il 15 settembre, si sono
verificati 125 incendi boschivi, per una superficie di 125,94 ettari (di cui 75,70 boscati). Altri 419 incendi registrati in
questo periodo sono stati incendi di vegetazione, per una superficie di circa 200 ettari. L´incendio più rilevante si è avuto
il 24 luglio, in località Sticciano-poggio Valdidonna, nel comune di Roccastrada (Gr), 40 gli ettaridi superficie interessata.
Il confronto con gli anni passati è eloquente. Negli anni ´90, per fare un esempio, c´era stata una media di 851 incendi
boschivi all´anno, mentre dal 2000 in poi la media è stata di 491 incendi boschivi sempre all´anno. La superficie media
boscata andata in fumo per ciascuno evento era di 3,13 ettari negli anni ´90 ed è scesa a 2,34 nel decennio 2000-2009.
«Nel periodo estivo appena concluso - ricorda l´assessore - sono stati attivati tutti i servizi ed è stata garantita al massimo
l´operatività, presidiando l´intero territorio con servizi di pattugliamento, prontezza operativa, reperibilità. Nello stesso
periodo hanno, inoltre, operato i Cop (Centri Operativi Provinciali), tutti i giorni dalle 8 alle 20 mentre la Soup (Sala
Operativa Unificata Permanente della Regione) ha costantemente coordinato le attività in modalità H24 per 365 gg
all´anno. Voglio inviare - conclude Salvadori - un ringraziamento sentito a tutti coloro i quali hanno fatto parte di questa
macchina che ha saputo difendere il territorio toscano e preservare il nostro patrimonio di boschi e di vegetazione, che
rappresenta una delle ricchezze della regione.» Le forze messe in campo dalla Regione Toscana, direttamente o per il
tramite di specifiche convenzioni nella stagione estiva 2010, sono state: Elicotteri Aib: 10; Mezzi Aib: 534 (180 Enti +
354 Volontariato); Operatori Aib: 4.400 (570 Enti + 3.830 Volontariato). A questi devono essere aggiunti operatori e
mezzi del Corpo Forestale dello Stato (Cfs) e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (Vvf).
Argomento:
NAZIONALE
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rassegna stampa Protezione civile 23 settembre