MAGGIO 2013 Pubb. trimestrale - Anno 98 Num. 2 - 2013 Sped. A. P. art. 2 comma 20/C legge 662/96 Filiale di Cuneo Cari Amici e devoti alla Madonna, nel metterci in cammino con la Madonna per vivere la vita buona del Vangelo ci stimola Papa Francesco che vive una filiale e profonda devozione alla Vergine Maria, madre della Chiesa, e non disdegna anche i piccoli segni per testimoniare la sua fiducia. Erano trascorse soltanto poche ore dalla sua elezione a Vescovo di Roma e successore di San Pietro, che all’inizio del secondo giorno si reca nella Basilica di Santa Maria Maggiore, per onorare la Madonna, invocata come “salvezza del popolo romano”, e deporre nell’altare una piccola composizione floreale. La missione pastorale di guida della Chiesa di Cristo lo vede impegnato nel disegno dell’Anno della Fede, proposto dal suo predecessore Benedetto XVI, che ha come programma “la nuova evangelizzazione”. Un programma che già stava attuando nella diocesi di Buenos Aires, con metodo originale e rivoluzionario. Una sua espressione-definizione rinnovatrice è “la Chiesa di Dio è la città”; bisogna scendere, andare in città; nella città c’è Dio, e bisogna aiutare la gente a conoscerlo e amare. In una intervista ha riportato una nuova lettura della parabola del Buon Pastore: “Una volta un prete molto saggio mi disse che ci troviamo di fronte ad una situazione totalmente apposta a quella prospettata nella parabola del Buon Pastore che aveva novantanove pecore nel recinto ma andò a cercare l’unica che si era smarrita: oggi ne abbiamo una nel recinto e novantanove che non andiamo a cercare. Sono sinceramente convinto che, al momento attuale, la scelta fondamentale che la Chiesa deve operare non sia di diminuire o di togliere dei precetti, di rendere più facile questo o quello, ma di scendere in strada a cercare la gente, di conoscere le persone per nome”. È un metodo missionario e doveroso che coinvolge tutta la Chiesa, popolo di Dio. Vescovi e cristiani. “La nostra fede cresce e si perfeziona se vediamo Dio presente nella città; e la città è piena di gente. Chi dice di credere in Dio e non vede suo fratello, inganna se stesso. Il perfezionamento nella fede in Dio che vive nella città rinnova la speranza di nuovi incontri”, e l’evangelizzazione si estende e conquista i fratelli. Sono pensieri di Papa Francesco che coglieremo dal suo insegnamento. Siamo tutti devoti della Madonna; e quando ci portiamo pellegrini a Lourdes, a Fatima, a Medjugorie, od anche nei nostri Santuari avvertiamo la presenza della Madonna, ci infervoriamo, cogliamo i suoi messaggi; partiamo sereni e torniamo migliori. La Madonna ci insegna il metodo e lo spirito della nuova evangelizzazione. La Madonna, con le apparizioni, scende nelle città dove c’è il suo figlio e con i messaggi che ci trasmette, ci illumina e ci stimola a cercare Dio e i fratelli. Abbiamo davanti a noi i mesi estivi che ci vedranno uscire dal nostro solito ambiente; andiamo con uno sguardo di fede per scoprire Dio e i fratelli. Il Rettore, don Biagio Mondino Sommario pag. Cari Amici ............................................................................................................................................................................................................................. 2 La Liturgia eucaristica celebrata e ricevuta è la più alta professione di fede ........................... 3-7 La Madonna esempio e modello nostro . ................................................................................................................. 8-11 La voce della Madre ai suoi figli ....................................................................................................................................... 12-14 Augurio a Papa Francesco ..................................................................................................................................................................... 15 La Fede prega così ............................................................................................................................................................................................. 16 I Pellegrinaggi al Santuario ................................................................................................................................................................ 17 Un momento di costruzione del Santuario ..................................................................................................... 18-21 Il Vescovo che amava i poveri ............................................................................................................................................... 22-24 Il pittore Giovanni Lasagna e l’ex voto ............................................................................................................................ 25 Vita di casa nostra .................................................................................................................................................................................... 26-29 La vostra generosità . ...................................................................................................................................................................................... 30 Collabora anche tu . .......................................................................................................................................................................................... 31 2 CUSSANIO Cussanio, centro di fede, di solidarietà, di silenzio. Nel deserto di valori che ci circonda, d’estate e d’inverno, il vecchio convento agostiniano e la chiesa che testimoniano le apparizioni della Madonna, si trasformano in casa per qualche giorno di meditazione o, semplicemente, qualche ora di relax nel parco secolare che circonda il centro. Cussanio, (40 chilometri da Torino, 3 da Fossano, 7 dal casello autostradale della To-Sv a Marene, 30 da Cuneo) può diventare una “buona occasione” per molti: •per gruppi e parrocchie che cercano momenti di riflessione e preghiera; •per famiglie che vogliono ritrovare se stesse stando qualche ora insieme all’ombra della Madonna; •per chiunque sia in ricerca. Rettore: Don Biagio Mondino - Responsabile: Don Corrado Avagnina - Amministrazione e Redazione: Santuario di Cussanio - 12045 Fossano (Cn) - Stampa: Tipolitografia Sintra srl - Via Torino, 164 - 12045 Fossano (Cn) Fotocomposizione: RBM Grafica di Barberis Marco - Via Don Minzoni, 6 - Fossano (Cn) - Tel. 0172 692548 - Autorizzazione del Tribunale di Cuneo - N. 152 del 7 ottobre 1960 - Pubb. trimestrale - Anno 98 Num. 2 - 2013 - Sped. A. P. art. 2 comma 20/C legge 662/96 Filiale di Cuneo I nostri dati: Santuario “Madre della Divina Provvidenza” P.zza Madonna della Provvidenza, 9 12045 Cussanio - Fossano (CN) Tel. 0172 691030 - Fax 0172 646891 E-mail: [email protected] ccp: 12460127 La Liturgia eucaristica celebrata e ricevuta è la più alta professione di fede San Pio da Pietrelcina ha detto: “Penso che la Santissima Eucarestia sia il gran mezzo per aspirare alla santa perfezione”; ugualmente possiamo dire: “aspirare ad una buona vita cristiana.” Forse inconsciamente possiamo affermare di condividere poiché il momento vitale per la formazione cristiana è relegato per la maggior parte dei fedeli, nell'atto celebrativo della Santa Messa domenicale. Dalle Riviste mensili di San Giovanni Rotondo “La voce di Padre Pio” e “La Casa sollievo della sofferenza” che leggo abitualmente e per intero, ho appreso che la comunità dei Frati Cappuccini, in accordo con il Vescovo di Manfredonia-Vieste e San Giovanni Rotondo, hanno programmato per il corrente anno, unito all'Anno della Fede, l'anno dell'Eucarestia. La fede eucaristica di San Pio ha trasmesso un grande insegnamento ed una testimonianza veramente contagiosa e credibile di devozione all'Eucarestia. È una testimonianza che mi ha afferrato, sin dai primi anni di sacerdozio, quando ho incontrato Padre Pio, ho partecipato alla sua celebrazione Eucaristica, mi sono accostato al sacramento della Confessione e ho avuto due brevi collo- qui nello stesso giorno. Dalla Rivista citata “La voce di Padre Pio”, ho letto un servizio profondo, pratico, aderente alla realtà, che ha la forza per una personale verifica della nostra fede eucaristica di sacerdoti e fedeli, che desidero riportare per nostro insegnamento. Il titolo del servizio è “Celebrazione eucaristica e anno della Fede”, di Don Giuseppe Ruppi. 3 “La liturgia attraverso la sua relazione vitale con la Sacra Scrittura è la fonte prima della fede cristiana perché è in essa che sono custoditi tutti i suoi elementi costitutivi. Se la Chiesa crede come prega, ogni liturgia è professione di fede. In particolare l'Eucaristia celebrata è la più alta professione di fede, così che i cristiani credono ciò che la Chiesa di Cristo crede pregando la preghiera della Chiesa. Per questo vi è un legame indivisibile tra la liturgia e la trasmissione della fede, al punto che celebrare la liturgia è anche compiere il più importante atto di trasmissione della fede.” Nota: Un certo nostro stile libertino nel celebrare e partecipare alla Messa ci induce a fare in fretta, stando in uno spazio ristretto di tempo per non stancare, incapaci di infondere l'amore alla preghiera, alla riflessione ed anche alla contemplazione del Mistero. Alcune problematiche nel trasmettere la fede “La trasmissione del vero senso della liturgia è uno dei problemi più difficili che la Chiesa è chiamata ad affrontare. Di qui l'urgenza di chiarire la rilevanza della liturgia quale luogo educativo e rivelativo, facendone emergere la dignità e l'orientamento verso l'edificazione del Regno. La Celebrazione eucaristica chiede molto al Sacerdote che presiede l'Assemblea, e va sostenuta con una robusta formazione liturgica dei fedeli. 4 Serve una liturgia seria, semplice e bella, che sia veicolo del Mistero, rimanendo, al tempo stesso, intelligibile, capace di narrare la perenne alleanza di Dio con gli uomini. Questa trasmissione concerne in particolare le giovani generazioni alle quali non è stato sufficientemente trasmesso il significato e il vero senso della liturgia. Un rilievo che deve interrogare profondamente la cosiddetta “pastorale giovanile” condotta in questi ultimi decenni. A cosa sono stati educati i giovani se non si è riusciti ad avvicinarli anche al vero senso della liturgia cristiana? Che qualità ha una trasmissione della fede che non giunge a trasmettere il senso della liturgia, sapendo che la preghiera della Chiesa è il primo atto della fede? Sorge spontanea un'altra domanda: quali liturgie sono state proposte e fatte vivere ai giovani al punto da non avere acquisito il vero senso della liturgia? Il vero senso della liturgia, infatti, si acquisisce in primo luogo dalle liturgie che si vivono e si celebrano ordidomenica nariamente, dopo domenica, nelle comunità cristiane di appartenenza. Se la liturgia non è correttamente vissuta, celebrata e compresa, anche la sua vita ne è, in qualche modo, intaccata e compromessa. Avventurarsi alla ricerca ingenua dello spettacolare è un'altra controindicazione di alcune liturgie odierne. Lo spettacolare ha come suo fine quello di far vivere emozioni forti, sensazioni intense, di esaltare gli affetti a scapito dell'interiorità, della razionalità, del pensiero, del silenzio e soprattutto della povertà e semplicità di mezzi e di segni di cui da sempre la liturgia cristiana è fatta: l'essenziale è e rimane invisibile agli occhi.” Occorre che la liturgia trasmetta, educhi alla fede e apra al senso del Mistero cristiano Come la liturgia di sempre ha trasmesso la fede “Tra i molteplici esempi che la liturgia di sempre offre sul “come” trasmette la fede, soffermiamoci sulla trasmissione della fede attraverso l'Eucaristia. Perché per ricevere l'Eucaristia, la liturgia chiede al singolo fedele di lasciare il posto nel quale si trova dall'inizio della celebrazione, fare una breve processione insieme agli altri, aprire le mani e rispondere “Amen” al ministro che dice “Corpo di Cristo”? Attraverso questa sequenza sacramentale, composta di gesti e di parole, la liturgia trasmette la fede della Chiesa all'Eucaristia. Il rito prevede che il fedele non riceva il Corpo di Cristo al posto in cui si trova, ma egli è chiamato a lasciare il suo posto e camminare verso l'altare. In questo modo, la liturgia invita a compiere un movimento, a intraprendere un cammino che manifesta come l'Eucaristia sia il pane per l'uomo in cammino. L'Eucaristia è davvero il viatico, il pane per il viaggio, come la manna per il popolo d'Israele, come il pane per il profeta Elia. Questo cammino il credente non lo compie da solo, ma con i fratelli e 5 le sorelle nella fede, dando così forma a un popolo in cammino di cui quella processione è segno. Qui la liturgia rivela che questa non è solo la mia condizione ma è anche la condizione di tutti i cristiani che nella Chiesa formano un popolo in cammino verso il Regno. La processione di comunione è dunque l'immagine di umanità che va a Dio, ciascuno nella propria condizione. Tutti vanno insieme verso l'altare, ognuno per quello che è, con il suo fardello di miseria e di peccato, le sue fatiche, mossi tutti dalla stessa fame di ricevere il pane del perdono, pane della misericordia, e per questo pane di vita eterna che solo Dio può dare. Giunto davanti al mini- stro, il fedele compie un gesto semplice ma intenso: tende le braccia e apre le mani per ricevere il pane eucaristico. Apre le mani chi si appresta a ricevere un dono e questo gesto rivela il suo atteggiamento interiore: è un atto del suo spirito. Aprire le mani è il gesto umano più alto per dire la disponibilità ad accogliere un dono. Si comprende dunque la ragione per cui il pane eucaristico non lo si afferra, non lo si prenda da sé, ma lo si riceve da qualcuno che lo pone nelle nostre mani aperte, perché la salvezza in Cristo, di cui il pane eucaristico è sacramento, è dono gratuito del Padre. Questo pane è dono di Dio in Cristo per la potenza dello Spirito Santo. Nota: Tanti sono i gesti, i segni nell'accostarsi dei fedeli alla mensa eucaristica, accolti dal celebrante con queste parole: “Beati gli invitati alla mensa del Signore” Non sono soltanto gesti meccanici e parole formali, ma un forte e responsabile richiamo a vivere nella fede, nel raccoglimento e nella preghiera questo atto essenziale alla nostra vita, alla comunione di anima con il Signore Gesù. Non può esser trascurata la parte del Sacerdote o del ministro straordinario dell'eucarestia. Gesù ha detto: “prendete e mangiate” e nella comunione eucaristica è sempre Gesù che si dona, e compie questo atto per mezzo del Celebrante o del ministro. Quale dignità e quale onore! Ma anche quale responsabilità. Non è e non deve essere un distributore automatico, ma un soggetto che per la sua fede e devozione s'incontra con la fede e la devozione del fedele, favorendo la crescita della propria fede e quella dei fratelli nel mistero eucaristico. Non ci deve essere né fretta, né superficialità, né preoccupazione di ordine, né distrazione. 6 “I gesti del dare e del ricevere sono accompagnati da una breve formula: “Corpo di Cristo, alla quale si risponde “Amen”: la parola più breve ma più intensa di tutta la liturgia. Sant'Agostino rivolgendo ad alcuni neofiti una catechesi mistagogica sull'Eucaristia ne spiega il senso partendo dal rito della comunione e dal breve dialogo: “Corpo di Cristo. Amen”: “Se voi siete il corpo e le membra di Cristo, sulla mensa del Signore è posto il vostro mistero. A ciò che siete rispondete: Amen e rispondendo lo sottoscrivete. Essere ciò che si riceve: il Corpo di Cristo. Questa è la ragione per la quale l'espressione “comunione” non indica unicamente l'atto di nutrirsi del Corpo del Signore, ma anche la ragione, il fine, lo scopo per cui i cristiani si nutrono dell'Eucaristia: fare la comunione per essere Chiesa comunione. La formula Corpus Christi è la più alta confessione della fede eucaristica della Chiesa. Essa confessa che quel pane è il “Corpo di Cristo”, e il fedele risponde dicendo “Amen” conferma e fa sua questa fede eucaristica. Sii membro del Corpo di Cristo, perché il tuo Amen sia vero”. La liturgia educa e trasmette la sua fede eucaristica in questo modo, attraverso l'azione liturgica. La celebrazione liturgica dovrà sempre divenire per il cristiano spazio di contemplazione, tempo di interiorizzazione, ovvero esperienza della liturgia come ascolto della Parola, preghiera, adorazione e come reale incontro con Dio. Le persone dovrebbero uscire dalla liturgia più credenti di come vi sono entrate. Nota: Leggendo questa relazione, così profonda, fervorosa e di estrema chiarezza, abbiamo forse scoperto il vero e proficuo modo di accostarsi al Sacramento eucaristico. *** 7 La Madonna esempio e modello nostro (Omelia del Papa Francesco dal 25 marzo) Dal 13 marzo 2013 il nuovo Vescovo di Roma, che i cardinali, in Conclave, sono andati a prenderlo quasi ai confini del mondo (Argentina) e successore di San Pietro, è Papa Francesco, il cardinale arcivescovo di Buenos Aires, che nel suo ministero aveva condiviso la vita del suo popolo che ha sofferto violenza e povertà, e che considerava come scelta preferenziale proteggere e difendere la vita, dono di Dio e valore essenziale della persona umana. Si è presentato a Roma e al mondo con sobrietà e umiltà e nella responsabilità di dover mostrare all’umanità travagliata e sofferente il volto paterno e misericordioso di Dio. La scelta dei cardinali, illuminati dallo Spirito Santo ha ampliato la sua missione pastorale dalla circoscrizione della Diocesi argentina a tutto il mondo. L’accoglienza che il popolo di Roma e del mondo gli ha testimoniato fin dal momento della sua presentazione, sia buon auspicio di fedeltà nell’accogliere e vivere i suoi insegnamenti. accostarci Vogliamo al suo magistero leggendo e meditando l’omelia, che desidero riportare sul nostro 8 Bollettino, pronunciata nella Messa per la “Festa della Vita” il 25 marzo 2011 a Buenos Aires, con la quale invitava i suoi fedeli, e noi oggi, a seguire come esempio e modello, lo zelo della Vergine Maria. “Qualcuno una volta mi ha detto che questo è il giorno più luminoso dell’anno, perché commemoriamo il giorno in cui Dio cominciò a camminare con noi. Dio viene ricevuto da Maria; il seno di Maria si trasforma in un santuario, coperto dallo Spirito Santo e dall’ombra di Dio, e da lì in poi Maria comincia un cammino, un cammino di accompagnamento alla vita che ha appena concepito, la vita di Gesù. Lo aspetta, come ogni madre aspetta un figlio, con molta speranza, ma prima di nascere iniziano le difficoltà; e lei continua ad accompagnare questa vita di difficoltà. Quasi nel momento in cui sta per partorire, deve intraprendere un viaggio nel rispetto della legge, la legge civile dei romani, e lo fa. Parte per rispettare la legge. Lì nasce il bambino senza comodità... Gesù praticamente nacque per strada... in un presepe... in un recinto... non c’era posto per lui e lei era lì. Dopo l’immensa gioia che sente nel ricevere i pastori, i magi e questo riconoscimento universale nei confronti di Gesù, arriva la minaccia di morte e l’esilio... Poi accompagna il ritorno, l’educazione del bambino e la sua crescita... accompagna questa vita che cresce, con le difficoltà che ha, le persecuzioni, accompagna la croce, accompagna la sua solitudine quella notte in cui lo torturarono ingiustamente...; lei sta ai piedi della croce... accompagna la vita di suo figlio e accompa- gna la sua morte. E nella sua profonda solitudine non perde la speranza e lo accompagna nella resurrezione piena di gioia! Ma il suo lavoro non termina lì, perché Gesù le affida la Chiesa nascente e da allora accompagna la Chiesa nascente, accompagna la vita... Maria, la donna che riceve e accompagna la vita...fino alla fine; con tutti i problemi che possono presentarsi e tutte le gioie che la vita ci dà. Maria, la donna che un giorno come quello di oggi riceve la vita e la accompagna fino alla sua 9 pienezza e ancora non ha finito perché continua ad accompagnarci nella vita della Chiesa. La donna del silenzio, della pazienza, che sopporta il dolore, che affronta le difficoltà e sa rallegrarsi profondamente della felicità del suo figlio. Il Papa Benedetto XVI ha voluto che questo fosse "l’anno della vita". E un giorno come quello di oggi, in cui la vita di Dio si inaugura sulla terra, ha inizio quest’anno della vita, e il suo peso è maggiore, in questa vita portata da Maria e accompagnata da Maria. In quest’anno della vita credo che faremmo bene a chiederci come riceviamo la vita... come la accompagniamo... perché a volte non ci 10 rendiamo conto della fragilità della vita. Forse non siamo consapevoli dei pericoli che la vita di una persona, fin da bambino, dal suo concepimento alla morte, deve attraversare. Allora la domanda che voglio farvi oggi, guardando Maria che accompagna la vita, è: sappiamo accompagnare la vita? La vita dei nostri bambini, dei nostri figli e di quelli che non lo sono...; sappiamo dare ai ragazzi incentivi per la crescita? Sappiamo porre dei limiti nella loro educazione? E i ragazzini che non sono nostri, quelli che – scusatemi per l’espressione – sembrano “figli di nessuno”... mi preoccupano anche loro! Sono vita! È il soffio di Dio! O mi interessa di più stare attento al mio animaletto da compagnia, che non avendo libertà ma solo istinto mi restituisce ciò che io penso sia affetto. Avete mai pensato che la spesa per prendersi cura di un animale potrebbe essere alimentazione ed educazione di un bambino che non le ha? Sto attento alla vita dei bambini quando crescono? Mi preoccupo delle loro compagnie? Mi preoccupo che crescano maturi e liberi? So educare in libertà i miei figli? Mi preoccupo dei loro svaghi? Ed io sono attento? E la vita intanto cresce... e Maria continua ad accompagnarla... e io faccio come Maria? Come stanno i tuoi genitori? E i tuoi nonni? E i tuoi suoceri? Ti preoccupi per loro? Li vai a trovare? A volte è molto doloroso, ma non c’è altro rimedio che stiano in un centro per anziani a causa della loro situazione medica o a causa della famiglia... Ma quando stanno lì, spendo un sabato e una domenica per stare con loro? Ti prendi cura di questa vita che si sta spegnendo e ti ha dato la vita? quest’anno della In vita il Papa desidera che osserviamo tutto il corso della vita, e ad ogni passo Maria è qui. Colei che si prese cura della vita dall’inizio e continua a farlo in noi come Chiesa in cammino. La cosa peggiore che può accaderci è non avere l’amore che alimenta la cura della vita, e Maria è la donna dell’amore. Se non c’è amore, non c’è posto per la vita. Senza amore c’è egoismo e ci si avviluppa per accarezzare se stessi. Oggi chiediamo amore a Maria per avere cura della vita. Amore e coraggio! Qualcuno mi potrebbe dire: “Ma Padre, in questa civiltà mondiale che sembra apocalittica, come potremo portare l’amore in mezzo a tante contraddizioni e avere cura della vita fino alle ultime conseguenze?” … Il grande papa Pio XII disse una frase molto dura: “La cosa peggiore che può succedere non sono i fattori negativi della civiltà, bensì la sonnolenza dei buoni”. Avete coraggio per assumere questo cammino che Maria ha assunto, avere cura della vita, dal principio fino alla fine? O siete sonnolenti? E se lo siete... cos’è che vi anestetizza? Perché Maria non lasciava che il suo amore si anestetizzasse! E oggi noi chiediamo a lei: “Madre, fa che amiamo seriamente, fa che non ci sentiamo sonnolenti, e che non ci rifugiamo nelle mille forme di anestesia che ci presenta questa civiltà decadente”. Così sia.” *** 11 La voce della Madre ai suoi figli E’ saggezza far tesoro dei consigli e dei ammonimenti altrui; rifiutarli per preconcetto è stoltezza, è chiudere il nostro cammino di perfezione. I primi, quelli certi, infallibili ci vengono dal Signore. Lo afferma l’apostolo: “Nei tempi passati, Dio, molte volte e in molti modi ha parlato ai nostri padri, per mezzo dei profeti. Ora invece, in questi tempi, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”. (Ebr 1,1-2). 12 Con gli insegnamenti di Gesù e degli apostoli è cessata la Rivelazione divina. Gesù poi ha istituito la Chiesa, che trasmettendoci la Parola di Dio, continua a darci gli insegnamenti per una vita buona secondo il Vangelo. Ed anche ogni persona può essere trasmettitrice di insegnamenti per una seria formazione, con la parola e con gli esempi. Fingere di non sentire, di non vedere; rifiutare per preconcetti, per presunzione, significa perdere possibilità di aiuto e di miglioramento. Una certa resistenza si avverte nell’accettare i messaggi o i richiami che ci vengono dall’altro mondo per mezzo di apparizioni. “Con il senno di poi ci accorgiamo che erano veri e necessari”. Anche il nostro Santuario di devozione alla Madonna, che continua da secoli, ha avuto origine da una apparizione della Vergine Maria l’8 e l’11 maggio 1521. Tante altre apparizioni della Madonna sono avvenute nei duemila anni di cristianesimo; di esse alcune hanno avuto il riconoscimento dell’autorità ecclesiastica; ad esempio quelle di La Salette, della Medaglia miracolosa, di Lourdes, di Fatima...; però le altre se sono vere, non hanno bisogno dell’approvazione. San Paolo dice: “Non disprezzate i disegni di Dio; esaminate ogni cosa e tenete ciò che è buono (1 Tessalon. 5,20-21). Da parte nostra si deve evitare il fanatismo ma avere equilibrio e discernimento; attenti però alla tentazione di respingere i segni per non voler essere disturbati nella nostra coscienza tranquilla e indifferente! Veniamo a riflettere sui messaggi della Madonna, Madre di Dio e madre nostra. I suoi messaggi non sono una nuova rivelazione della Parola di Dio, che è terminata con Gesù e gli Apostoli ma sono un richiamo di attualizzazione del disegno e della volontà di Dio per l’uomo. A La Salette la Madonna ha esortato a pregare per non cadere nelle ideologie nefaste della cultura imperante in Francia; a Lourdes la Madonna ha esortato a fare penitenza e a pregare per i peccatori; a Fatima, rivolgendosi ai tre pastorelli la Vergine li invitava a pregare e a soffrire per la pace nel mondo; a Mediugorje, da oltre 30 anni la Madonna continua a comunicare messaggi a sei veggenti, con premura ed affetto materno, ma anche con forte sollecitazione, a fuggire il male e a donare il cuore, la mente e la vita a Dio per mezzo del suo Figlio Gesù. “Cari figli, vi invito di nuova maternamente; non siate duri di cuore! 13 Non chiudete gli occhi sugli ammonimenti che, per amore, il Padre celeste vi manda. Voi, lo amate al di sopra di tutto? Vi pentite che spesso dimenticate che il Padre celeste per il suo grande amore ha mandato il suo Figlio, affinché con la croce vi redimesse? Figli miei, non opponetevi all’amore di mio Figlio. Non opponetevi alla speranza e alla pace”. Il Papa Francesco ha esortato i giovani con queste parole: “Non lasciatevi rubare la speranza”. Continua il messaggio della Madonna. “Con la vostra preghiera ed il vostro digiuno, mio Figlio con la sua croce scaccerà la tenebra che vi circonda e che vuole impadronirsi di voi. Egli vi darà la forza per una nuova vita. Vivendola, sarete benedizione e speranza per tutti color che vagano nella tenebra del peccato. (02/03/2013)” E’ un chiaro richiamo alla nostra responsabilità per il bene nostro e dell’umanità. “Pregate, pregate affinché l’amore e la pace comincino a regnare nei vostri cuori” (25/03/2013)”. “Vi preoccupate di tutto eccetto che della vostra anima e della vostra vita spirituale. Risvegliatevi da questo mondo affaticato, dal sonno della vostra anima e dite a Dio con tutte le forze il vostro sì. Decidetevi per la conversione e per la santità”. Sono tanti i messaggi della Madonna; sono rivolti a tutti, piccoli e grandi e sono mirati alla preghiera, al digiuno, alla testimonianza di amore a Dio e agli uomini, alla pace con Dio e nel mondo. “Quando comincerete ad amare Dio e voi stessi, amerete anche gli altri uomini e in loro vedrete mio Figlio e riconoscerete la grandezza del suo amore” (18/03/2013). Oggi tante persone si muovono verso i Santuari della Madonna; è una scelta buona e felice. Può essere un sollievo e soddisfazione personale, ma sforziamoci di renderlo un incontro di figli verso la Madre celeste per accogliere le esortazioni per una vita più buona. Don Biagio MONDINO 14 al Papa Francesco pace, vita, salute Nella sera del 13 marzo 2013 gli altoparlanti di Piazza San Pietro annunciavano alla folla di fedeli che la gremiva, e i mass-media trasmettevano a tutto il mondo il messaggio tanto atteso: Abbiamo il Papa, il Cardinale Giorgio Mario Bergoglio che ha assunto il nome: Francesco. Un annuncio che suonò sorpresa per tutti, ma che è stato accolto con gioia, entusiasmo e con riconoscenza al Signore, con uno scrosciante applauso. Presentandosi alla loggia di San Pietro, la sua persona, i suoi gesti, le sue parole conquistarono il cuore dei cattolici e di tutti gli uomini di buona volontà, nella semplicità, nell’umiltà, nella povertà, nel profondo spirito di fede, di preghiera entrando decisamente nel cammino da percorrere insieme: “Io Vescovo e voi popolo di Dio, camminiamo insieme. Ed ora è nostro dovere di invocare su di Lui l’abbondanza dei doni dello Spirito Santo, affinché abbia la luce di discernere ciò che il Signore attende dalla sua chiesa oggi, e trovi l’energia per attuarlo. Con spirito di fede e grande stima e devozione accogliamo Papa Francesco, assicurandogli il nostro affetto, la nostra ubbidienza e la nostra sincera e fattiva collaborazione. 15 La Fede prega così Il Papa Benedetto XVI proponendo l'Anno della Fede che stiamo vivendo ci induce a meditare e riflettere sui vari spazi e momenti in cui la fede deve avere una insostituibile presenza ed azione; tra i più importanti è la Preghiera. Vi propongo la lettura della seguente pagina, tratta dal libro “La Fede” di Don Pino Pellegrino dal titolo “la Fede prega così”. Che tra Fede e preghiera vi sia un feeling inossidabile è cosa scontata: non è forse vero che in ogni preghiera autentica la Fede deve essere di casa, così di casa che senza un minimo di fede, appunto, non potrebbe reggersi in piedi? Sì la fede è in ogni preghiera, come il profumo nella lavanda. La preghiera è sempre fede in azione, ma lo è soprattutto nelle preghiere che la riguardano in particolare. Come queste: • “Signore, a te mi affido, perché di te mi fido! Sei tu che tieni in mano il volante del mondo!”. • “Padre mio, mi arrendo a te!”. • “Signore, se la mia fede non è abbastanza grande per spostare le montagne, dammi almeno la forza per scalarle!”. • “O Signore, lascio l'avvenire sulle tue ginocchia e vivo giorno dopo giorno”. • “Mi abbandono a Te, e la pace scende in me!”. • “O Signore, lascio fare Te il programma della mia vita”. • “Nulla mi turba, nulla mi spaventa: Tu sai che ci sono!”. • “Mi basta essere una matita nelle Tue mani!”. • “Sono come chi danza sulla corda. Tu sei la rete stesa sotto”. • “O Signore, fammi capire il tuo amore e canterò: Va bene così!”. • “Custodiscimi, Dio: in te mi rifugio, all'infuori di te non ho alcun bene” (Sal. 15, 1-2). • “Nel Signore ho posto tutta la mia presenza; egli è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido” (Sal. 39, 1-2). • “In Dio confido e non temerò: che cosa potrà farmi un essere mortale?” (Sal. 55,5). • “Solo in Dio riposa l'anima mia: da lui la mia salvezza. Egli solo è mia rupe e mia salvezza, è mio sicuro rifugio: non potrò vacillare” (Sal. 61, 2-3). Brillanti, no, le preghiera della Fede? Le preghiere della Fede sono tutte distensive, tutte terapeutiche, tutte filiali! Tutte gradite al Padre nostro! Il cristiano le tiene sempre nella sua bisaccia: possono servirgli, come arca di Noè, in caso di diluvio. don Pino Pellegrino Un consiglio: Don Pino esorta a tenere queste preghiere nella bisaccia; io aggiungo: “Trascrivete queste preghiere su un foglio da tenere nel vostro libro di preghiere e leggetele quando dovete pregare il Signore per qualsiasi vostra intenzione. Don Biagio MONDINO 16 I Pellegrinaggi al Santuario Aprile Giovedì 25 ore 9,30 S. Lorenzo Sabato 27 ore 20,30 Loreto Domenica 28 ore 11,00 Levaldigi Maggio Mercoledì 1 ore 9,30 Murazzo - S. Sebastiano Maddalene - Gerbo - Piovani ore 11,00 Vottignasco - Tetti Roccia Gerbola Giovedì 2 ore 15,00 C.I.F. Sabato 4 ore 20,00 S. Biagio - Roata Chiusani ore 21,00 Genola - Santa Maria S. Antonio Baligio Domenica 5 ore 9,30 Salmour - S. Antonino ore 11,00 Monsola Giovedì 9 ore 15,00 C.I.F. Sabato 11 ore 21,00 Cattedrale - S. Filippo Domenica 12 ore 8,00 Grinzano - Tagliata ore 9,30 Cervere - Montarossa ore 11,00 Marene Giovedì 16 ore 15,00 C.I.F. Venerdì 17 ore 21,00 Spirito Santo - Boschetti Domenica 19 ore 8,00 S. Antonio ab. ore 9,30 Villafalletto ore 11,00 Roreto - Bricco - Veglia - Cappellazzo ore 15,00 Benedizione dei malati Giovedì 23 ore 15,00 C.I.F. Venerdì 24 ore 21,00 San Martino Sabato 25 ore 19,00 San Bernardo Domenica 26 ore 11,00 Centallo Giovedì 30 ore 15,00 C.I.F. Venerdì 31 ore 21,30 Salice - Cussanio 17 SANTUARIO 1880 / 1883 Un momento di costruzione del Santuario Scorrendo le pagine de “Il Fossanese”, settimanale che dal 1868 si pubblicava a Fossano, mi sono imbattuto in una notizia che mi ha incuriosito anche per il tono insolito usato che non era usuale per quel giornale: si scriveva, (ad una ricerca fatta adesso non sono più riuscito a rintracciarla) evidentemente per rispondere a talune critiche che erano state rivolte per non aver riportato la cronaca di una manifestazione religiosa svoltasi a Cussanio 18 che il giornale aveva predisposto un idoneo resoconto ma che, poiché in città erano circolate molte copie dei giornali “L’Unità Cattolica” di Torino e “L’Apologista” di Mondovì che recavano ampie relazioni delle feste, il settimanale fossanese se ne asteneva pur plaudendo alla manifestazione ormai passata.. Il testo mi è apparso abbastanza singolare per questo giornale che, in ottobre del 1879, aveva invece salutato con entusiasmo le manifestazioni indette a Cussanio allorchè era stata collocata sul frontone del santuario la statua della Madonna con il Bartolomeo muto che ancora si vede. Il testo però di questi interventi, pur plaudendo all’aspetto religioso, badava molto di più al tornaconto che ne avrebbero ricavato commercianti, albergatori ed esercenti. Ecco infatti quanto scriveva, dopo aver detto delle manifestazioni programmate dal 9 al 12 di ottobre 1879: ”Insieme allo scoprimento della statua avrà luogo l’inaugurazione della nuova facciata del Santuario. La statua rappresenta la Madre della Divina Provvidenza che offre il pane allo sciancato che la vide apparire; ed è egregio lavoro in marmo finissimo degli scultori fratelli Baratta di Carrara”. Prosegue poi aggiungendo altre notizie e, praticamente, conclude che “certo chi vorrà trovar Fossano a quei giorni, bisognerà seguirlo nelle miti e ridenti pianure che si stendono di là ad occaso, dove si sarà tutta riversata, sospesa ogni cura di traffici, di uffizi e di negozii, la cittadinanza”. Poi, il 19 ottobre, aggiungeva altre notizie circa il fatto che le manifestazioni erano riuanche scite per la presenza di ben dodici vescovi e di tre arcivescovi nelle varie giornate e dicendo che bisogna rallegrarsi dell’iniziativa perché si pensa “siavi ragione a rallegrarsene, massime che con tali feste va accrescendosi la fama di questo Santuario e preparandosi una novella occasione di movimento commerciale per la nostra città”. 19 Aggiunge subito dopo che “se difatti si giudica dall’immenso concorso alle feste di questi giorni, noi possiamo bene asserire a ragione, che fra breve di non minor vantaggio sia per riuscire alla nostra città il Santuario di Cussanio di quel che tornino utili a Biella e Mondovì quelli di Oropa e di Vico.” 20 Prosegue ancora dicendo che “da anni vive lagnanze si muovono dai Fossanesi ed in ispecie dagli esercenti e commercianti che non siavi occasione per attirare nella nostra città forestieri ed accrescere per tal modo le fonti di guadagno pei commercianti e di ricchezza quindi per la cittadinanza”. E si continua con questi toni, documentando come al giornale interessassero più i benefici che potevano derivarne a trattori, osterie e caffè che non l’importanza religiosa delle iniziative. Per saperne di più sono ricorso ad un aureo libretto che titola “Solenne inaugurazione della statua di Maria santissima Madre della Divina Provvidenza e della nuova facciata del santuario di Cussanio presso Fossano ottobre 1879”, pubblicato a Mondovì l’anno dopo. Non voglio qui soffermarmi su quel libretto (ne parlerò un’altra volta magari): ricordo soltanto che il resoconto per “L’Apologista” monregalese venne scritto dal canonico Marco Cauda e quello per “L’Unità Cattolica” dal canonico Giovan Battista Giaccardi che al santuario dedicò nel tempo un volume, che ebbe tre successive edizioni aggiornate ed ampliate, narrandone la storia. Ma è ora che torni a quella notizia di cui ho detto all’inizio e che non mi è stato più dato di ritrovare, ma che mi pareva risalisse al periodo dal 1880 al 1883. Stupito di questo fatto, non mi è rimasto altro da fare che andare a consultare il libro del canonico Antonio Lamberti edito nel 1921 per cercare di trovare una risposta a quella notizia e così ho scoperto quale sia stata la manifestazione religiosa svoltasi a Cussanio e di cui, forse, il giornale cittadino non aveva dato notizia. Si trattava delle manifestazioni seguite per la collocazione delle due statue, pure marmoree, del beato Oddino Barotti e dell’allora ancora venerabile (e più tardi beato) Giovenale Ancina. Si tratta delle statue che tuttora si vedono sul fronte del timpano poste una a destra e l’altra a sinistra rispetto alla statua centrale della Madonna. Il Lamberti indica come data il 1883. In realtà, scorrendo l’elenco delle Lettere Pastorali di mons. Manacorda quella che si trova al n. 48 dell’elenco è intitolata “Lettera circolare per la inaugurazione delle due statue marmoree rappresentanti il ven. Giovanni Giovenale Ancina e beato Oddino Barotti. Esercizi spirituali per il clero” reca la data del 24 giugno 1880 e venne stampata proprio in quell’anno a Mondovì . Quindi quella manifestazione, in realtà, si svolse il 25 luglio del 1880 e non nel 1883, come scrive il Lamberti e ne ho trovata ampia relazione su “Il Fossanese” del 1 agosto 1880. Non la trascrivo in quanto troppo lunga ma voglio ricordare che alle manifestazioni, svoltesi il 25 ed il 26 luglio, partecicon mons. parono, Manacorda, anche il vescovo di Saluzzo mons. Alfonso Buglione di Monale e mons. Filippo Allegro, vescovo di Albenga. Il primo perché l’Ancina era stato suo antico predecessore a Saluzzo nei primi anni del ‘600 il secondo perché il beato Oddino Barotti era (forse ancora è) venerato ad Albenga come protettore del clero. Ma mi resta il dubbio di dove ho letto la notizia di cui ho detto e che non ho più ritrovato: farò ancora ricerche e ve ne scriverò. Carlo Morra 21 Il Vescovo che amava i poveri (Vent'anni fa moriva don Tonino Bello) Ricorreva il 20 aprile 2013, il 20° anniversario della morte di Mons. Tonino Bello, Vescovo di Molfetta. Di questa ricorrenza hanno scritto il quotidiano Avvenire e altri giornali e riviste, quali Famiglia Cristiana, Credere e altre. A Molfetta, ad Alessano, suo paese d’origine, sono state promosse iniziative di commemorazione: Giornate di studio, Convegni, celebrazioni religiose, concerti e mostre. Nell’estate del 2011, scendendo per l’Italia, in un viaggio turistico sono giunto a Santa Maria di Leuca, al Santuario della Madonna “de finibus terrae”, incrociando la città di Alessano, distante pochi chilometri. Sapendo che Mons. Tonino Bello era nativo di Alessano, e Don Tonino insieme ad un gruppo di immigrati 22 che ebbe sepoltura nel cimitero della città, per la stima e venerazione per questo Vescovo, ho fatto una visita alla sua tomba. I suoi concittadini gli hanno riservato una grande aiuola nel cimitero, circondata da gradinate circolari per offrire ai visitatori ed estimatori possibilità di momenti di preghiera e di commemorazioni. La tomba di Mons. Tonino è diventata meta di pellegrinaggio di gruppi e di singole persone. Entrando nel cimitero si è accolti da un grande poster della sua immagine. Mons. Tonino, nella sua breve vita, ha lasciato una bella testimonianza di “profumo di popolo” per il suo spirito, zelo e disponibilità di andare verso il popolo per abbracciare, come buon pastore, persone di ogni ceto e cultura. È uno sfilare continuo di persone, giovani ed anziani, attorno a quella tomba, chiusa da una lastra di pietra, adornata da una piccola croce, e da alcune frasi, tra le più significative delle sue espressioni: “Ama la gente, i poveri: È Gesù Cristo” - “In piedi costruttori di pace” - “Ascoltino gli umili e si rallegrino”. Amante della natura, era terziario francescano, incantava i seminaristi dei quali era stato insegnante, sostando davanti ad un albero, parlando della bellezza del creato e della bontà del Creatore; oppure uscendo di sera in barca, suonava la fisarmonica e li invitava a contemplare la luna che declinava sul mare. Amava ogni persona che, incontrandola, la faceva sentire come unica e importante. Il Vescovo di Pavia, Mons. Giudice ha sottolineato l’attualità di Mons. Tonino descrivendolo “come figura realmente maiuscola che negli anni è diventata ancor più significativa perché i suoi scritti non perdono vigore e le sue impostazioni di proposte sui temi della pace hanno una tale profondità che rimangono veri anche a vent’anni dalla sua morte”. La sua attività pastorale, sociale, caritativa, lasciataci quale ricca eredità, ha trovato la forza nella ric- chezza di vita spirituale e di comunione con Cristo. Scrive l’Arcivescovo di Potenza, Mons. Agostino Superbo: “Di tutto ciò che ha scritto, ogni pagina è nata davanti a Gesù Eucaristia: Anche di notte, aveva nella cappella privata una specie di scrittoio mobile, e lì ha scritto tutto ciò che ha pronunciato da Vescovo. Era un uomo eucaristico, un uomo conformato all’Eucaristia, un uomo illuminato e fortificato dall’Eucaristia. Era infatti convinto che l’Eucaristia può cambiare le persone e il mondo. Questa era la vera sorgente del suo pensiero e del suo agire. Era uomo di azione ma anche contemplativo. Da qui nascevano le sue opere pastorali che si prendevano cura delle persone a tutti i livelli; seguiva per corrispondenza i Sacerdoti in terra di missione e gli emigrati della sua Diocesi all’estero. Anche l’impegno della promozione della pace o a favore dei poveri era radicato nella spiritualità eucaristica. Si prendeva cura di tutti perché era convinto che ognuno porta in sé il segno della gloria di Dio. Sempre ricordava: “Non dimenticate Cristo e i poveri”. Mons. Agostino Superbo ritiene sempre nella mente gli auguri che Mons. Tonino gli inviò per la sua elezione a Vescovo: “Ti auguro di essere un Vescovo che profuma di popolo”. 23 Il Vescovo volle morire a Molfetta e chiese di essere sepolto ad Alessano, nel sud del Salento. Don Tonino in queste terre passò la maggior parte della sua vita; poi si trasferì a Molfetta da Vescovo, nel 1982. 24 A distanza di oltre vent’anni il medesimo augurio lo ha rivolto Papa Francesco ai Sacerdoti di Roma, alla messa Crismale del Giovedì Santo “siate pastori con l’odore delle pecore”. In questo “Anno della fede”, per la nuova evan- ti alla profusione di olio che tra poco inonderà il presbiterio di questa Cattedrale, invece di sentirvi appagati del rito o saturi di contemplazione o splendenti di letizia, possiate sentirvi echeggiare nelle orecchie il grido del- gelizzazione sarà utile ricordare l’esortazione di Mons. Tonino ai suoi sacerdoti “abbiate presente il mondo nel quale siamo mandati. Dobbiamo vivere la storia del mondo dentro di noi”. Un esortazione, con espressioni più concrete, dette nell’omelia del Giovedì Santo del 1988. “Vi faccio subito un augurio capace di dare senso compiuto al mistero che stiamo celebrando. E l’augurio è questo: davan- la gente: “Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Noi dobbiamo portare nei nostri vasetti l’olio per noi e per gli altri. Perché a chi ci chiede: “Dateci del vostro olio possiamo darlo”. Mons. Tonino Bello è stato un precursore della “nuova evangelizzazione; è stato pastore delle braccia aperte; ha incarnato una Chiesa povera e per i poveri”. Proprio come Papa Francesco. don Biagio Mondino Ex voto da Beltrame Il pittore Giovanni Lasagna e l’ex voto Nel passato numero ho parlato di un ex voto ricavato nel 1962 da una tavola di Achille Beltrame del 1937. Ebbene adesso possiamo dare un nome all’autore di quell’ex-voto. Mi ha infatti cercato, tramite don Willi, la signora Vittoria Pelissero Rivoira figlia di Pellissero Bartolomeo raffigurato nell’ex voto ricavato tenendo presente una tavola di Achille Beltrame per “La Domenica del Corriere” . La signora ricorda che il padre si era rivolto, per far realizzare l’ex voto da recare al santuario, a Giovanni Lasagna, un bravo pittore e decoratore fossanese che ha operato per anni assieme al pittore Nino Fracchia e che ha lasciato suoi lavori nella decorazione di molte chiese non soltanto nel fossanese, in molti piloni e cappelle ed anche in numerosi ex voto. Con molto rispetto per l’autore della tavola originaria, Giovanni Lasagna non ha firmato l’ex voto in quanto non era sua l’idea dell’immagine come costruita, Egli quindi si limitò ad eseguire una copia di un lavoro altrui e, trattandosi di copia di un lavoro altrui, non appose la sua firma sul dipinto. Ma quanto sono venuto scrivendo a proposito di quell’ex voto ci parla di quanto fosse capace di aggiornare la collezione iconografica l’autore del dipinto. Giovanni Lasagna era probabilmente, come tanti in quegli anni, un lettore de “La Domenica del Corriere” e quindi aveva col- to che quella immagine, avrebbe potuto essergli utile in futuro quando si fosse cimentato a dipingere un ex voto; mise quindi da parte quella tavola e, a distanza di venticinque anni, la riesumò dal suo “archivio personale” per riproporcela in un quadro che ancora si conserva dopo cinquant’anni. Carlo Morra 25 Cussanio news Vita di casa nostra Maggio è in arrivo, il nostro mese, o meglio, il mese delle apparizioni, dell’incontro di Maria con le comunità parrocchiali e con i tanti pellegrini che passano al santuario. Vedremo allora che cosa ci sarà di bello, speriamo tanto!! Abbiamo celebrato la santa Pasqua, i giorni della passione e poi la risurrezione. Quattro giorni, a partire dal giovedì santo, che ha visto un grande afflusso di fedeli. Li abbiamo vissuti passo passo, dopo il lungo tempo di quaresima. Forse l’entusiasmo e la ventata di aria nuova portata da Papa Francesco hanno dato una carica nuova alle nostre comunità. Speriamo di essere sempre persone nuove che, come ci dice la parola di Dio, sappiano guardare in alto dove sta Cristo risorto e cercare le cose di lassù e un po’ meno quelle di questa terra! Non fatti eccezionali, una primavera che tarda a farsi sentire, si direbbe: niente di nuovo sotto il sole. La nuova Pro Loco Festeggiando i dieci anni di attività è partita la nuova Pro Loco: sono giovani (???), volenterosi e hanno voluto dare subito saggio delle loro capacità con la cena di partenza. Auguri!!! 26 Cussanio news 2 marzo: Motoraduno Hanno rombato le moto: dal moto raduno a Fossano, una rappresentanza dei centauri è venuta a ricordare i loro morti. Al cippo nel parco con don Mario Dompè hanno pregato per i loro giovani amici scomparsi, lasciando una corona di fiori. Un bacio alle foto e poi i motori hanno sparato il loro saluto. 27 Cussanio news La baby cantoria È partita sparata il 21 aprile... poi arriveranno i pellegrinaggi e non ci sarà più spazio per loro. Una messa cantata al completo: voci squillanti, pilotate da Marina e Cristina. Ma l’anno è lungo e speriamo di vederli ancora all’opera: Coraggio!! Coppie in festa 31 marzo: 55 anni di matrimonio: Giovanni Fusta e Vittoria Mellano, produzione locale di Cussanio. Il 14 aprile, per 50 anni di vita insieme, sono venuti al santuario Giacomo Pantaleo e Adriana Morra (purtroppo mancava il fotografo) 28 Cussanio news 21 aprile: tre coppie insieme per 50 anni insieme! Piero Mandrile e Giovanna Cavallero di Carmagnola Agostino Borello e M. Maddalena Rinero, di Genola Mario Bosio e Agnese Galvagno, di Savigliano 25 aprile - 55° di matrimonio: Sebastiano Chiaramello e Giovanna Cometto di Cervere don Willy 29 Amare Cussanio La vostra generosità FINO A 25 EURO Alladio Pietro Fossano; Ballario Nicola Savigliano; Franco Teresa Savigliano; Giordano Caterina Fossano; Ndreu Fossano; Falco Antonio Chieri; Margaria Alberto Savigliano; Racca Carlo Fossano; Salomone Mario Cussanio; Abrami Fam. Cussanio; Aimetta Caterina Genola; Allasia Bartolomeo Cussanio; Ballario Maurizio Cussanio; Carezzana Antonio Savigliano; Giorgis Carlo Cussanio; Girardi Lena Torino; Girardi Lena Torino; Racca Renato Savigliano; Risso Maria Anna Saluzzo; Testa Lorenzina Marene; Gerbaudo Rodolfo Salmour; Racca Simona Druento FINO A 50 EURO Barale Giuseppe Cussanio; Bertola Dario Marene; Brero Silvana Boschetti; Ferrero Michelina ved. Rosatello Lagnasco; Giobergia Mario Genola; Marengo Lorenzo Fossano; Sabena Giuseppe Savigliano; Barale F.lli Cussanio; Tavella Beppe Cussanio; Bertolino Anna e Piero Fossano; Bessone Nando Fossano; Casavecchia e Mulassano Coniugi; Dado Fiorenzo Racconigi; Ferrero Paolo Poirino; Fia Agnese Torino; Folco Anna Favole Giuseppe Fossano nel 50° di matrimonio; Gagna Mariella Fossano; Negro Guido Fossano; Olivero - Crosetto Gerbo; Origlia Carlo Genola; P.P. Marene; Panero Giuseppe Fossano; Pettiti Franco Fossano; Picco Maria Fossano; Roccia Antonio Baligio; Vivalda Renato Savigliano per riscaldamento; Allasia Franco Fossano; Ambrogio Giuseppe Cussanio in memoria del figlio Franco; Baravalle Antonio Cussanio; Bertoglio Pierino Genola; Bosio Mario e Agnese Savigliano nel 50° di matrimonio; Calcagno Gianna Cuneo; Comba Maurizio Fossano; Desmero Fam. Fossano; Dogliani Giuseppe Fossano; Fam. Aragno Trinità; Fam. Olivero Monasterolo; Fam. Tomatis Fossano; Fodone Tommaso Fossano; Grasso Fam. Cussanio in suffragio papà 30 Giuseppe; Gruppo Anziani Fiat Ferroviaria Savigliano; Mandrile Giovanni Centallo; Moiso Tortone Fossano nel matrimonio; Olivero - Crosetto Gerbo nel 50° di matrimonio; P.P. Cervere; Panero Stefano e Esterina Trinità nel 40° di matrimonio; Parrocchia S. Giuseppe Cuneo; Rosso Attilio Rocca De’ Baldi; Rostagno Gianfranco Fossano; Scotto Giuseppina Fossano FINO A100 EURO Panero Enrico Cussanio; Parrocchia Natività B.V.M. Ventimiglia; Con. Fusta Giovanni e Vittoria Cussanio; Zorniotti Francesco Fossano; Scouts per accoglienza; Cagliero Domenico Fossano; Associazioe ANMIL Fossano; Baravalle F.lli Cussanio; Barbero Marcello e Marina Centallo; Cerruti Franco Genola; Ferrero Francesco e Bruna Marene; Liboà Bruno Coniugi Carmagnola nel 50° di matrimonio; P.P. Fossano; P.P. Cussanio; P.P. Genola; Proloco Cussanio per uso locali; Ricca Romano S. Benigno; Rivoira Giuseppe Fossano; Sansoldi Sereno Marilena Fossano FINO A 150 EURO La famiglia Cussanio in ricordo di Pier Franco; Squarotti Massimo Fossano; Mandrile Giovanni Carmagnola nel 50° di matrimonio; P.P. Genola; P.P. S. Martino per riscaldamento FINO A 260 EURO Ambrogio Domenico e Teresa; Comunità Cenacolo per uso locali; Aimetta Bruno Genola; Anniversari di matrimonio Cussanio FINO A 400 EURO Incontro Matrimoniale per accoglienza; P.P. Fossano; P.P. Genola In suff. Mario Pompeiano FINO A 1.000 EURO Frandino Ernesto e Giovanna Savigliano COLLETTE Massari Tavella - Daniele Cussanio Colletta Euro 2.670,00, Massari Tavella - Daniele Cussanio Colletta Euro 2.770,00 Amare Cussanio Collabora anche tu Forse c’è chi si domanda in quale maniera potrà essere ricordato dopo la morte, come possa usare delle sue sostanze, come possa compiere un’opera buona anche quando non ci sarà più. La grande famiglia cristiana da sempre ha inventato e sostenuto interventi sia per il culto sia per la carità sia per la formazione. Ha realizzato e continua a realizzare opere imponenti destinate a durare nel tempo e che per secoli saranno utilizzate da tutta la comunità. Cussanio è stato nei secoli centro di formazione spirituale ed umana, le lapidi presenti in Santuario o nell’ex convento ci dicono che esse sono nate e si sono conservate grazie a quanti nei loro testamenti si sono ricordati di queste istituzioni. Se una volta, con disponibilità finanziaria molto più limitate persone umili e ricchi signori hanno lasciato il Santuario erede di parte della loro sostanza, perché ciò non può avvenire anche ora? In questi anni molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare per conservare, migliorare ed offrire soprattutto alle famiglie ed ai giovani la possibilità Grazie a chi ci sostiene con la preghiera, suggerimenti e critiche costruttive... a chi ci sostiene finanziariamente con le offerte a chi dona un po’ del proprio tempo per la cura del parco, delle aiuole, delle siepi a chi pensa alla pulizia della Chiesa a chi si fa carico della sistemazione dei fiori in Chiesa a chi ci procura i fiori a tutti coloro che amano il Santuario di usufruire di Cussanio per giornate di formazione e weekend dello Spirito. Chiunque volesse, una volta soddisfatti eventuali obblighi di giustizia, ricordare il Santuario nelle sue ultime volontà ricordi che l’esatta e completa denominazione è: Santuario “Madre della Divina Provvidenza” Piazza Madonna della Provvidenza, 9 12045 Cussanio - Fossano (CN). A nome dell’amministrazione ringrazio quanti vorranno comprendere il senso di queste considerazioni. don Biagio Mondino IMPORTANTE Sostenete il Bollettino del Santuario ABBONAMENTO ORDINARIO 10,00 ABBONAMENTO SOSTENITORE 25,00 causa i costi elevati dell’editoria e della spedizione siamo costretti a non inviare più il Bollettino a coloro che non sono in regola con l’abbonamento da qualche anno. Quadri ex voto Per ricordare grazie ricevute dalla Madonna della Divina Provvidenza lasciando un segno al Santuario con un quadro votivo, esso non sia un quadro generico con la semplice foto del graziato o comperato in negozi di articoli religiosi o composto con foto dell’incidente: auto distrutte, cantieri di strutture in costruzione… Il quadro sia dipinto ad olio su tela, di modeste proporzioni e riveli il rapporto tra l’episodio e la Madonna che è stata invocata. Si evitino disegni puerili. Si può aggiungere, in un angolo, la propria foto, formato tessera, con la dicitura della grazia ricevuta e data dell’evento. Il Santuario non si ritiene obbligato ad esporre quadri che non hanno le suddette caratteristiche, come risulta dall’esemplare allegato. 31 Orario Sante Messe in Santuario Mese di Maggio Festivo: ore 7 - 8 - 9,30 - 11 - 17,30 Feriale: 6,30 - 7 - 19 Ora Solare Festivo: ore 9,30 - 11 - 16,30 Prefestivo: 18 - Feriale: 18,30 Ora Legale Festivo: ore 8 - 9,30 - 11 - 17,30 Prefestivo: 19 - Feriale: 19