Gruppo VILLANOVA 1
PROGETTO EDUCATIVO
2013-2016
Il Progetto educativo del Gruppo, ispirandosi ai principi dello scautismo ed al Patto associativo, individua le aree di impegno prioritario
per il Gruppo, a fronte delle esigenze educative emergenti dall’analisi dell’ambiente in cui il Gruppo opera e indica i conseguenti obiettivi
e percorsi educativi.
Il Progetto ha la funzione di aiutare i soci adulti a realizzare una proposta educativa più incisiva: orienta l’azione educativa della Comunità capi, favorisce l’unitarietà e la continuità della proposta nelle
diverse Unità, agevola l’inserimento nella realtà locale della proposta
dell’Associazione.
A tal fine il Progetto educativo è periodicamente verificato e rinnovato
dalla Comunità capi (art. 22 dello Statuto AGESCI).
In particolare, il Progetto Educativo del nostro Gruppo vuole essere
una risposta alla domanda di educazione e formazione dei ragazzi
e delle ragazze delle realtà di Villanova-Castenaso e di MezzolaraBudrio e dintorni. Per questo il gruppo è dislocato presso la Parrocchia di S.Ambrogio di Villanova dal 1968 e presso la Parrocchia di San
Michele di Mezzolara dal 1998.
Il progetto è stato redatto e organizzato sulla base dei seguenti punti:
I giovani e la loro crescita;
Le famiglie;
Il gruppo ed il territorio;
Organizazione del gruppo.
Per ciascun punto la Comunità capi ha effettuato un’analisi d’ambiente individuando le problematiche educative sulle quali ha deciso
di lavorare nel periodo di riferimento (2012-2016). Definiti gli obiettivi educativi e formativi da perseguire, sono stati individuati gli strumenti generali da porre in atto e gli indicatori che nel medio termine potranno fornire una valutazione oggettiva del raggiungimento o
meno degli obiettivi.
I giovani e la loro crescita
Problematiche emerse
in sede di analisi
Gruppo scout Villanova 1
Via Robert Baden Powell , 5
40055 Villanova di Castenaso (BO)
Obiettivi educativi
Strumenti
1 I ragazzi di tutte le età mostrano problemi relazionali sia tra pari, che con adulti in
genere oltre ai genitori. Spesso questi problemi si manifestano con eccessi di esibizionismo o al contrario con individualismo
ed isolamento. La tendenza è accentuata
ed evidenziata anche dagli strumenti di
comunicazione attuali (cellulari, social network) dove i ragazzi sono messi in condizione di comunicare facilmente ed immediatamente con chiunque ma al contempo
sono strappati dalle relazioni vere.
a)Scoprire il bello di fare le cose
insieme agli altri.
b)Instaurare un rapporto
di confronto continuo con i genitori
dei ragazzi per rendere maggiormente
efficiente l’azione educativa.
c)Trasmettere l’importanza del
rispetto per l’altro.
d)Approfondire il rapporto capo–ragazzo.
1.Valorizzare e prediligere le attività di sest./sq.
/patt.;
2.Dare ai ragazzi piena disponibilità e fruibilità
degli spazi del gruppo.
3.Fornire ai ragazzi un tempo per l’incontro
personale con i capi.
4.Fornire ai genitori un tempo per l’incontro con
i capi prima o dopo le riunioni.
5.Cercare il confronto periodico vis-a-vis
(almeno due volte l’anno) con tutti i genitori
per avere notizie fresche sui ragazzi
e aggiornarli sui loro progressi in attività.
2 I ragazzi mostrano una mancanza di responsabilità individuale (incapacità di
ottemperare ai propri impegni con diligenza, costanza e passione; le scelte
fatte in piena libertà non vengono poi
portate a vanti con coerenza); si è inoltre
riscontrata una tendenza a fuggire dalle
scelte che comportano un’assunzione di
responsabilità nei confronti di terzi.
a)Valorizzare maggiormente i ruoli
che i ragazzi ricoprono.
b)Trasmettere l’importanza
e la gioia di prendersi delle
responsabilità e portarle avanti con
coerenza.
1.Dare a ciascuno, in base alle proprie
possibilità un incarico per il quale deve
rendere conto, lui solo, al gruppo
di riferimento. (incarichi di sest/sq./pat.)
2.Verifica periodica (almeno due volte
l’anno) dell’incarico e di come viene
portato avanti.
3 I ragazzi mostrano sempre più spesso insicurezza in ciò che credono e in quello
che fanno.
a)Valorizzare i talenti individuali.
b)Valorizzare il raggiungimento
degli obiettivi.
c)Costruire con i ragazzi un
percorso formato da obiettivi
concreti e raggiungibili.
d)Dare certezze.
1.Incarichi di sest./sq./patt.
2.Attività di c.d.a e alta sq. in risposta
alle peculiari esigenze dei più grandi.
3.Il percorso e gli impegni affidati
ai ragazzi devono poter essere ambiziosi da
un lato (per stimolarne la crescita) ma allo
stesso tempo raggiungibili per non abbatterli
in caso di mancato raggiungimento.
Per questo il percorso di crescita deve
essere riportato nel quaderno di caccia
e reso verificabile da loro stessi in primis
e successivamente dai capi e dai genitori.
Potrebbe anche essere utile creare
un supporto cartaceo (tipo libretto) da usare
come riferimento comune.
Indicatori
a medio termine
continua...
continua...
I giovani e la loro crescita
Problematiche emerse
in sede di analisi
Obiettivi educativi
Gruppo scout Villanova 1
Via Robert Baden Powell , 5
40055 Villanova di Castenaso (BO)
Strumenti
1.Realizzare attività manuali dove i ragazzi
possono costruire con le loro mani oggetti
funzionali allo svolgimento delle attività.
2.Rendere disponibile e accessibile ai ragazzi
l’officina.
3.Ogni unità deve collaborare con il resto
del gruppo per il riordino e l’abbellimento
degli spazi del gruppo. Questo può essere
utile per il raggiungimento di specialità
individuali o di squadriglia.
4.Realizzare workshop anche in piccoli gruppi
con l’apporto di esperti.
5.Inserire in tutte le unità esperienze di servizio
periodiche adeguate all’età dei ragazzi
(b.a. per gli L/C, sporadiche e limitate
esperienze di servizio per gli E/G in particolare
per l’alta sq., costanti e frequenti esperienze
individuali e di comunità per gli R/S)
6.Privilegiare esperienze di servizio rivolte alle
realtà locali e parrocchiali (ad esempio istituto
Gualandi, Chicco, realtà parrocchiali e comunali).
4 Dall’analisi è emerso che la maggior parte
delle agenzie educative frequentate dai
ragazzi si pongono come obiettivo
la formazione del carattere e la salute
e forza fisica. Mentre sono trascurate
l’abilità manuale e il servizio al prossimo.
5 I ragazzi (e non solo) sembrano appiattirsi
ed adeguarsi ad una tendenza della società:
la superficialità.
a)Stimolare la curiosità ed il piacere
di sperimentare cose nuove.
b)Testimoniare la bellezza delle
cose fatte bene, con amore.
1.Uscite di branca una volta al mese.
2.Specialità e brevetti di competenza.
3.Ricorrere con maggiore insistenza alle
opportunità date dall’associazione e inserire
gli Eventi di Progressione Personale a partecipazione Individuale (piccole orme, campetti
di specialità, cantieri, ROSS, Uscite partenti)
all’interno del percorso di crescita di tutti i ragazzi.
6 C’è una difficoltà diffusa ad approcciarsi
con costanza ai Sacramenti.
a)Testimoniare con costanza la
scelta di fede che ci lega a Cristo.
b)Offrire ai ragazzi di tutte le branche
un percorso di catechesi ben
preparata.
1.Assegnare ad ogni unità un AE di supporto
esterno alle Staff (o anche interno alle stesse)
che si preoccupi in modo specifico, di concerto
con il parroco, di costruire e portare a vanti
il percorso di catechesi.
2.Partecipazione costante ai Sacramenti
coinvolgendo i ragazzi che più hanno difficoltà.
Indicatori
a medio termine
Le famiglie
Problematiche emerse
in sede di analisi
Gruppo scout Villanova 1
Via Robert Baden Powell , 5
40055 Villanova di Castenaso (BO)
Obiettivi educativi
Strumenti
1 I genitori offrono ai loro figli la possibilità
di sperimentare numerose attività ludiche e
formative (sport, musica, ballo, …) tuttavia
il rapporto con i figli, in molti casi, sembra
soffermarsi più sulla quantità di impegni
per riempire l’agenda settimanale che sulla qualità dell’attività. Inoltre sembra esserci
una scarsa condivisione con i ragazzi delle
loro gioie, delle loro preoccupazioni e delle
loro aspirazioni.
a)Aiutare i genitori nella crescita
dei loro figli, favorendo momenti
di cofronto.
1.Coinvolgere i genitori nella progressione
personale dei propri figli.
2.Prevedere nel percorso di crescita dei ragazzi
degli obiettivi da raggiungere con
la collaborazione dei propri genitori.
2 Dall’inchiesta svolta appare evidente che i
ragazzi hanno una visione deformata delle proprie figure genitoriali: ad una madre
spesso protagonista esclusiva si contrappone un padre poco “complice” con i figli.
a)Aiutare tutti i ragazzi a comprendere
ed apprezzare l’apporto di entrambe
le figure genitoriali.
1.Realizzare attività che diano la possibilità
ai ragazzi di giocare insieme ad entrambi
i genitori.
2.Prevedere nel percorso di crescita dei ragazzi
degli obiettivi da raggiungere con
la collaborazione di entrambi i genitori.
Indicatori
a medio termine
Il Gruppo e il territorio
Problematiche emerse
in sede di analisi
1 Le associazioni, il territorio e le istituzioni hanno una scarsa conoscenza di ciò che
facciamo e di cosa ci proponiamo di fare.
Il gruppo interagisce poco con il territorio.
Gruppo scout Villanova 1
Via Robert Baden Powell , 5
40055 Villanova di Castenaso (BO)
Obiettivi educativi
Strumenti
a)Scopo del nostro percoso
educativo è formare ragazzi
e ragazze che si assumano
la responsabilità di rinnovare
la società in cui viviamo per renderla
più giusta ed attenta agli ultimi.
1.Privilegiare esperienze di servizio rivolte alle
realtà locali e parrocchiali (ad esempio istituto
Gualandi, Chicco, realtà parrocchiali e comunali).
2.Partecipare attivamente agli eventi significativi
sul territorio.
3.Proporre alla cittadinanza momenti di incontro
ed approfondimento a tema.
4.Continuare e consolidare lo scambio
e la collaborazione con le realtà di volontariato
locale.
5.Continuare e consolidare la collaborazione
con il Comune rendendosi disponibili
alle necessità della collettività.
Indicatori
a medio termine
Organizzazione del Gruppo
Problematiche emerse
in sede di analisi
Gruppo scout Villanova 1
Via Robert Baden Powell , 5
40055 Villanova di Castenaso (BO)
Obiettivi educativi
Strumenti
Il branco e il reparto dislocati alla parrocchia
di Mezzolara sono ben avviati. Tuttavia non
si è riuscito negli anni a coinvolgere e/o
ricondurre sul territorio giovani capaci di
prendersi responsabilità per portare avanti un gruppo in autonomia da Villanova. I
problemi emersi sono di due tipi: i ragazzi
che terminano il branco (fino al 2010) ed il
reparto (negli ultimi due anni) non gradiscono uno spostamento a Villanova per il
termine del cammino con conseguenti numerosi abbandoni. Di contro, chi prosegue
con la formazione in clan a Villanova, e ancor prima il reparto, non accetta volentieri
l’idea di un trasferimento a Mezzolara per
l’apertura di una nuova Comunità Capi.
È quindi necessario affrontare questa sfida
ponendosi degli obiettivi concreti da raggiungere nell’ambito di questo progetto
educativo con lo scopo di arrivare, entro il
2018-2020, all’apertura di un nuovo gruppo indipendente.
a)Dare completezza al percorso
formativo per i ragazzi di Mezzolara
creando la branca R/S.
b)Mantenere i futuri rover e scolte sul
territorio evitando il trasferimento
a Villanova; questo comporterà
verosimilmente la necessità
di accorpare per i primi anni
i noviziati con il clan che piano piano
andrà costituendosi.
c)Formare una comunità capi sestante
e dare origine ad un nuovo gruppo
autonomo.
1.Aprire il noviziato a Mezzolara nell’anno
2012/2013.
2.Aprire il clan nell’anno 2013/2014.
Le forme e le modalità di passaggio
dei noviziati dovranno essere riviste
di anno in anno fino regime (presumibilmente
2015/2016).
3.Trovare nell’ambito parrocchiale
gli spazi adeguati per lo svolgimento
delle attività di branca (nuova sede di reparto
e futura sede di clan).
4.Aprire la nuova Co.Ca. ed il nuovo gruppo
entro il 2016.
2 Dall’analisi dei dati delle unità è emerso chiaramente una debolezza del gruppo nella gestione dei passaggi dal branco
al reparto. Infatti proprio al primo anno di
reparto si concentrano gli abbandoni. È anche significativa la quota parte di lupetti/
coccinelle che terminato il loro percorso in
branco/cerchio non entrano nemmeno in
reparto. Le coccinelle dell’ultimo anno sono
decisamente più mature dei coetanei maschi e vivono quindi l’ultimo anno di cerchio
con un po’ di sofferenza.
a)Rendere continua l’attività educativa
negli anni del passaggio.
b)Dare ai genitori ed ai ragazzi
un orizzonte temporale educativo
non ridotto ai quattro anni
della branca in cui “vive” il figlio.
1.Effettuare attività mirate per l’alta sestiglia di
approccio al reparto ed in particolare con i futuri
capi squadriglia.
2.Valutare con attenzione individuale il momento
del passaggio anticipando o posticipando
se necessario il momento del singolo individuo.
3.Gestire il numero dei novizi in ingresso
al reparto in modo da non sconvolgere di anno
in anno la struttura del reparto stesso.
4.Effettuare delle attività di conoscenza della
branca successiva, coinvolgendo anche
i genitori, che stimolino la curiosità
e la voglia di proseguire nel percorso educativo.
1
Indicatori
a medio termine
continua...
continua...
Organizzazione del Gruppo
Problematiche emerse
in sede di analisi
Obiettivi educativi
Strumenti
3 Il gruppo sta affrontando negli ultimi anni
una sempre maggiore difficoltà nel censimento in regola delle unità: frequentemente si è dovuto ricorrere alle deroghe.
La sfida riguarda quindi la formazione dei
capi nei tempi e nei modi offerti dall’Associazione.
Si è anche evidenziata la tendenza dei giovani capi ad abbandonare il proprio servizio
dopo pochi anni.
a)Rendere la Comunità Capi “una
cosa divertente”. La Co.Ca. deve
dare gli strumenti e il sostegno
ad ogni singolo capo, in particolare
ai giovani e ai tirocinanti,
per svolgere il proprio servizio
con amore e generosità.
b)La Co.Ca. deve aiutare i giovani
capi a mettersi in gioco fino
in fondo assumendosi
la responsabilità di capo unità.
c)Lavorare sui ragazzi di clan perché
la scelta della partenza sia sempre
più vissuta con consapevolezza;
il servizio è un’opportunità che Dio
ci offre per incontrarlo.
1.I tirocinanti verranno affiancati da capi
esperti per aiutarli nel primo anno di ingresso
in coca.
2.Il percorso di tirocinio viene verificato in co.ca.
3.La co.ca. metterà in atto una programmazione
dei servizi con orizzonte a due anni
per permettere a ciascun membro di portare
avanti la propria formazione in relazione
alle necessità del gruppo.
4 Dopo tre anni di rapporti freddi con
il Parroco di Villanova, in seguito alla nomina
del nuovo Amministratore Parrocchiale
avvenuta in agosto 2012 si sono aperte
nuove prospettive per il gruppo
e la sua permanenza a Villanova.
a)Il nuovo Amministratore
Parrochiale nonché Assistente
del Gruppo ci chiama ad essere
un elemento attivo e propositivo
per la Pastorale giovanile;
ci viene inoltre chiesto di gestire
e mantenere i beni Parrocchiali
già in uso al gruppo in modo
decoroso e accogliente.
1.Dare decoro, dignità e piena funzionalità
a tutti gli spazi in uso al gruppo in particolare
l’area “Bastia” e le sedi di via Baden Powell.
2.Individuare almeno un responsabile dei lavori.
3.Assumere in carico la proprietà del camion.
4.Partecipare attivamente all’attività Parrocchiale
Coordinare il cammino di fede della branca L/C
con il catechismo. Studiare se e come possa
essere possibile riconoscere all’attività svolta
in unità validità per il percorso di catechismo.
Indicatori
a medio termine
Conclusioni
Il progetto è ambizioso e ci impegna su molti fronti.
Per aiutarci a capire se la strada intrapresa è quella giusta e se
stiamo raggiungendo gli obiettivi che ci siamo preposti abbiamo
introdotto la quarta colonna “indicatori a medio termine”.
Questi indicatori saranno individuati da ciascuna unità nel proprio progetto che di anno in anno verrà redatto. Gli indicatori a
medio termine ci consentiranno di rendere vivo il nostro progetto che potrà quindi essere rivisto corretto ed integrato nel tempo
sulla base dei risultati o dei fallimenti (speriamo pochi) ottenuti. Sarà impegno delle Comunità Capi di individuare nell’ambito
delle attività di co.ca. due momenti all’anno per la verifica del
progetto educativo.
Siamo consapevoli che per raggiungere gli obiettivi preposti
dobbiamo individualmente approfondire le nostre conoscenze e
capacità educative; per questo motivo viene demandato a ciascun capo membro della comunità di predisporre un progetto
individuale di crescita e valorizzazione delle proprie capacità che
il nostro statuto chiama Progetto del Capo. Anche questi verranno sottoposti a verifica periodica almeno una volta all’anno e
conservati tra i documenti del gruppo.
Vogliamo inoltre rendere pubblico il nostro lavoro portandolo a
conoscenza delle famiglie e dell’ambiente parrocchiale per questo motivo il progetto verrà reso disponibile a tutti in bacheca di
gruppo.
Progetto Educativo
di Gruppo
Progetto del Capo
Progetto di Unità
“Sono solo sul marciapiede e sto camminando
con la mia busta in mano...
Ripenso all’entusiasmo di tutti questi anni, ripenso al costo,
anche duro, del mio servizio; Un grande assistente diceva:
“Finchè il vostro servizio non vi costa niente
ed anzi soltanto ricevete,
non avete ancora cominciato a Servire.”
Penso a quanta Fede..., incontrata grazie a ciò che ora
è rappresentato da questo fazzolettone “rosa”,
è stata per me un percorso di elevazione e di liberazione.
Penso a tutti i miei dubbi, le mie inadempienze, le mie cadute,
le mie omissioni, i miei pregiudizi e le mie chiusure...
e scopro quanto mi senta ancora piccolo,
bisognoso di essere educato... di educarmi.
Mi sono lasciato ad un momento di commozione,
mentre camminavo sul marciapiede,
con la mia busta in mano.
Scopro che ancora, come allora, guido da solo la mia canoa
e duro e forte do un altro colpo di pagaya.
Credeteci. Credeteci, davvero”.
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