166 LA REPUBBLICA SABATO 1 LUGLIO 2006 AUTOMOTORI Da Stoccarda a Tokyo la corsa verso l’auto perfetta 200 milioni I CALCOLI AL SECONDO Il computer della Bmw M5, record mondiale per un’auto di serie, riesce a fare 200 milioni di calcoli al secondo SABATO 1 LUGLIO 2006 12 km LA REPUBBLICA 167 AUTOMOTORI I CAVI ELETTRICI Le auto di oggi hanno impianti elettrici con 11/12 Km di cavi elettrici. Negli anni 60 erano 200 metri costruttori a un passo dal sogno del pilota automatico elettronica padrona Ecco i mondiali della tecnologia la giapponese Disponibile con carrozzeria berlina o tourer e tre tipi di motori In testa la Mercedes CL: in caso di pericolo frena da sola MA ATTENTI AGLI ECCESSI VALERIO BERRUTI ELETTRONICA è L’ davvero sempre più padrona. Sulle auto come altrove. Perché se così non fosse la maggior parte delle macchine di ultima generazione sarebbero letteralmente “menomate” e la nostra sicurezza verrebbe messa in serio pericolo. Oggi quasi tutte le funzioni più importanti dell’automobile sono regolate da centraline elettroniche. Provate a fermare in soli 40 metri un Suv di due tonnellate che viaggia a 100 all’ora senza i sistemi elettronici. Oppure provate a manovrare lo sterzo con la forza di due dita senza l’aiuto delle centraline. Ma il “prodigio” non finisce qui. È grazie ad una serie di chip se l’auto arriva addirittura a frenare da sola quando il guidatore non si accorge di un impatto imminente. Si chiama “Pre safe brake” e fino a qualche mese fa sembrava fantascienza. Invece oggi esiste e funziona. Chi può permetterselo se lo ritroverà installato sulla nuova Mercedes CL. Sarebbe, dunque, sbagliato combattere e rifiutare questo tipo di elettronica come ancora fanno in molti, credendosi esperti piloti e quindi, in questo modo, “limitati” nelle loro prestazioni di guida. Non è così. E comunque dagli standard di sicurezza raggiunti non si torna indietro, per fortuna. Decine di migliaia di vite umane ha salvato l’Abs. Altrettanto ci si attende dai vari “Pre safe” di oggi. Si può e si dovrebbe, invece, fare un passo indietro per quanto riguarda l’elettronica inutile che abbonda in molte auto. Quella dei mille comandi sparsi sul cruscotto, dei navigatori integrati ai Dvd e ai cellulari che servono solo a far distrarre l’automobilista dalla guida. Quella sì che possiamo chiamarla abuso dell’elettronica. Il cruscotto dell’auto non è come quello di un aeroplano e centinaia di pulsanti non servono. Come forse non serve il pulsante per accendere l’auto che sempre più spesso sostituisce la chiave tradizionale. È un meccanismo ancora imperfetto, specialmente quando viene utilizzato sulle macchine più piccole. Ci sono addirittura alcuni modelli dove bisogna infilare la “chiave” e poi premere il pulsante per partire. Una vera e propria “duplicazione di competenze” di cui nessuno sentiva la necessità... DANIELE P. M. PELLEGRINI STOCCARDA — Nella gara, tutta teutonica, a chi è il più tecnologico del reame, la Mercedes vanta una specie di diritto di primogenitura che le spetta come a «chi ha inventato l’automobile». Usa proprio queste parole MaxGerrit von Pein, direttore di DaimlerChrysler Heritage e responsabile del nuovissimo Museo di Stoccarda, per introdurre la presentazione della nuova serie CL e dei suoi contenuti tecnici: «una delle migliori automobili al mondo». E naturalmente di assoluta avanguardia. Nella grande famiglia Mercedes la coupé di lusso è ormai tradizionalmente il modello destinato a tracciare la strada del progresso e a spostare in avanti i riferimenti con la stella nei confronti della concorrenza. Proprio con questi modelli, infatti, hanno fatto la loro comparsa nella produzione automobilistica dispositivi come il controllo elettronico di stabilità (ESP), l’assistenza alla frenata di emergenza (BAS) e le sospensioni pneumatiche variabili a controllo elettronico (ABC); una serie di sigle alle quali ora se ne aggiunge una inedita e complessa come Pre-Safe Brake, una specie di angelo custode che arriva perfino a frenare da solo, quando chi guida non fa nulla e l’incidente diventa inevitabile. Que- sta categoria di vetture, che fino ad ora ha prodotto sette generazioni e quasi 180.000 esemplari, rappresenta secondo la filosofia di Stoccarda la sintesi fra lusso e guida raffinata, fra “motoroni” ed equipaggiamento di alto livello. Questo ha prodotto una continuità che si riconosce anche nell’impostazione estetica, dove l’evoluzione rispetto alla serie precedente riguarda soltanto qualche centimetro in più e un piccolo cedimento verso le linee grintose (come è accaduto per la berlina classe S); di conseguenza hanno diritto di cittadinanza sotto il cofano solo i motori alto di gamma, come il V8 5500 della CL 500 (388 Cv) e il V12 biturbo della CL 600 (517 Cv). Solo in un secondo tempo arriverà la più “modesta” CL 350 che adotterà il V6 3500 da 272 Cv. Con i suoi 5 metri e 7 centimetri di lunghezza la CL è una imponente coupé che, ovviamente, rende giustizia alla dizione “quattro posti” e prova a mettere d’accordo il lusso sportivo con la necessità di ospitare degnamente più di un passeggero e di riservare una accoglienza meno discriminata del solito a chi sale dietro; questi ultimi infatti possono contare su due porte di lunghezza smisurata e sull’assenza degli impacci cau- sati dalle cinture di sicurezza e del montante centrale: le prime perché integrate nei sedili anteriori, il secondo perché inesistente. L’equipaggiamento previsto è ricco e abbondante, con un occhio di favore per le innovazioni più esclusive come il sistema di visione notturna a infrarossi (il cui successo pare abbia causato problemi di fornitura soprattutto sul mercato italiano), i proiettori a fascio variabile e i sedili «attivi» che si adattano al corpo e modificano la forma in funzione delle accelerazioni in curva. Ovviamente c’è spazio anche per il lusso non tecnologico e qui il cruscotto anche i tedeschi hanno dovuto accettare qualche ispirazione altrui. Infatti, per conferire un ulteriore tocco di elegante raffinatezza agli interni, è stato adottato, per la prima volta in Mercedes, il rivestimento del tetto in materiale scamosciato e impunturato, che è un classico dell’extralusso made in England adottato di buon grado per la gioia dei tradizionalisti. A Stoccarda hanno un quadro ben preciso di questa clientela: una categoria a parte, fedele ed esclusiva, che di diesel (almeno per il momento) non vuole nemmeno sentir parlare, che non va a caccia di innovazioni per passione e forse non le pretende neppure, ma le considera piuttosto come un doveroso surplus compreso nel prezzo. Come sulle classiche coupé Mercedes anche la nuovissima CL propone un padiglione senza montante centrale. Le porte poi, come sulle cabriolet, non hanno la cornice per i vetri Di serie sulle versioni top il sistema che frena e accelera per mantenere la velocità di crociera Honda, il futuro è adesso Accord, com’è facile guidare La CL, come anche la S, propone il visore notturno a raggi infrarossi. Il sistema consente di scorgere in anticipo pedoni od altri ostacoli davanti la macchina sponibile di serie solo sulle Accord al top di gamma, quindi con un aggravio di costi di circa SIENA — Il libretto uso e manu4000 euro, ma si tratta pur semtenzione è un mattone di seipre di un passo importante vercento pagine: trenta se ne vanso la diffusione di massa. no solo per il capitolo che spieBasterebbe questo a fare delga cosa sono l’Acc cruise control la settima generazione di Ace il sistema di mantenimento cord una vettura interessante. della carreggiaPerò è in arrivo ta. Le diavolerie anche un pazzeLA SCHEDA elettroniche sco sistema che della nuova indurisce lo sterHonda Accord zo in rettilineo lasciano a bocca DIMENSIONI ed evita improvaperta. E già perLunghezza 4,66 m (4,75 la visi cambi di carché a guardare Sw); larghezza 1,76; altezza reggiata. Il sistequesta macchi1,44 (1,49 la Sw) ma è complicana pochi sospettissimo (riesce a tano che dietro il MOTORI leggere le linee solito design mi2000 da 155 cavalli, 2400 di mezzeria e la nimalista si nada 190; diesel 2200 da 140 larghezza della sconda lo stato strada disponidell’arte dell’hiCONSUMI bile) e si autotech Honda. Ma Da 5,6 a 10 litri per 100 km esclude se il pii giapponesi, si lota sterza con sa, sono roman0-100 KM/H decisione. Ma tici. Così, proDa 7,9 a 10 secondi porta dritto dritprio perché la to alla prossima Accord Tourer PREZZI rivoluzione: il nel 1991 fu la priDa 22.900 euro pilota automatima Honda ad esco. Tu imposti la sere progettata e destinazione prodotta al di con il navigatore fuori delle mura domestiche, satellitare e la macchina ti pornei lontani Stati Uniti, oggi la ta - da sola - dove vuoi, senza inberlina riceve il massimo delle tervento umano. Non parliamo attenzioni dal punto di vista di fantascienza, ma di una cosa tecnologico. già in vendita sulle Accord riA partire proprio dal sofistiservate al mercato giapponese catissimo cruise control adated inglese. tativo, un sistema cioè che per Per ora il sistema di “mantemantenere la velocità di crocienimento della carreggiata” ra nel traffico, frena e accelera funziona solo in autostrada e la macchina a sua discrezione. sulle ampie statali, ma la ricerDetto così sembra facile ma il ca va avanti. suo funzionamento è stupefaIntanto i clienti della Accord cente, migliore perfino di queldevono “accontentarsi” dello provato su altre supercar: è l’ACC interattivo e di un diabosensibilissimo e garantisce una lico sistema elettronico che guida più fluida con una distanunifica in una sola centrale di za di sicurezza sempre costancomando (anche vocale) il nate. vigatore satellitare, lo stereo e il Ma c’è un altro vantaggio: climatizzatore. Fra le novità quello che c’è “intorno” a queanche un inedito cambio a sei sto ACC non è una berlina da 70 marce per il diesel, dettagli mila euro (come nei casi di estetici modificati ma, sopratBmw, Jaguar, Lexus e Mercetutto, una piccola rivoluzione: des), ma una vettura quasi pol’abbandono della orribile rapolare visto che il suo listino va dica in favore di più adeguati da 22.900 euro in su. Certo, queinserti di alluminio. E’ stata dusto record va condiviso con la ra, ma anche ad Hamamatsu neonata Ford S-Max e non va hanno capito che le Honda non dimenticato poi che l’ACC è disono auto inglesi. DAL NOSTRO INVIATO VINCENZO BORGOMEO Una sola carrozzeria ma ricca offerta di motori: a 5, 6 o 8 cilindri, benzina o diesel VALERIO MONACO È dedicata al fenomeno moto e al boom di vendite di questo periodo estivo la rubrica “Controsterzo” in programma oggi alle 12 su Repubblica Radio Tv RICHIAMO STORICO VISORE A INFRAROSSI la svedese CONTROSTERZO l’abitacolo GOTEBORG — Ammiraglia di lusso o sport utility. Difficile decidere, perché le tecnologie d’avanguardia e gli affinamenti rilanciano verso l’alto il “model year” 2006 della Volvo XC90. «Stiamo scalando il segmento premium — spiega Fredrik Arp, presidente e ad di Volvo Cars — per questo abbiamo portato la XC90 ai livelli di tecnologia, lusso e comfort delle berline più lussuose». Parole confermate dall’esperienza di guida a bordo del Suv svedese lungo le strade costiere dello Skagerrak, in Svezia. La vettura scandinava, per cominciare, è stata sottoposta ad un restyling sobrio, per non mettere a rischio un successo consolidato. Lo stabilimento Volvo di Torslanda, infatti, ha dovuto aumentare la tiratura a 90.000 unità, dalle 50.000 programmate al debutto. Pochi ritocchi alla carrozzeria, dun- Come è cambiato l’XC90, la vera ammiraglia del gruppo Telecamere negli specchietti la corsa Volvo al Suv sicuro que, tra cui la nuova griglia cromata del radiatore, i gruppi ottici posteriori ridisegnati e gli indicatori di direzione integrati nei retrovisori esterni. Ancora più esclusivi gli interni con i sedili in pelle e le finiture in mogano. Ma è sotto il vestito che si nascondono le più avanzate soluzioni hi-tech. Il sistema di navigazione satellitare RTI (Road and Traffic Information), ad esempio, lavora ora su hard disk, come un personal computer, caratteristica che lo rende più rapido, preciso, facile e intuitivo. Sul fronte sicurezza, arrivano i fari Bi-Xenon a raggio tracciante. Comandati da un microprocessore i fari della sport utility Volvo possono essere ruotati di 15 gradi in entrambe le direzioni, per anticipare con il fascio luminoso la curvatura della strada. Ma il salto di qualità si chiama BLIS (Blind Spot Information System), un sistema che permette di monitorare, con due microcamere inserite nei retrovisori esterni, l’angolo cieco laterale posteriore. Il BLIS “legge” la presenza di eventuali veicoli al di fuori della portata degli specchi, e avverte il guidato- re con una coppia di led rossi ai lati della plancia. Il Park Assist, infine, si rivela un aiuto prezioso nelle manovre in retromarcia. Una telecamera posteriore registra l’area retrostante l’auto, ne proietta le immagini sul monitor RTI, e indica il percorso ideale da seguire. Tra le novità di questa nuova serie dell’XC90 c’è anche il motore a benzina a sei cilindri in linea da 3,2 litri. Leggero e compatto, il nuovo propulsore eroga la potenza massima di 238 Cv, una coppia di 320 Nm, ed è accoppiato alla trasmissione automatica Geartronic a sei velocità. Una volta su strada sono l’assenza di rumori e vibrazioni e la qualità della vita a bordo a dominare, mentre la gamma di sistemi elettronici di supporto rende la guida più facile e confortevole. Con consumi contenuti e basso impatto ambientale. La XC 90 model year 2006 è in vendita ad un listino che parte da 47.300 euro.