Dramma giocoso in due atti
Musica: Wolfgang Amadeus Mozart
Libretto: Lorenzo Da Ponte
Prima rappresentazione: Vienna, Burgtheater, 26 gennaio 1790
ossia la scuola degli amanti
COSÌ FAN TUTTE
Oltre al libretto vi proponiamo alcune letture di approfondimento, disponibili presso la Biblioteca del
Cral o reperibili presso il sistema bibliotecario regionale:
SULL’OPERA:
SUL COMPOSITORE:
Aldo Nicastro (a cura di), Guida al teatro d’opera,
2011, pagg. 274-278 nuovo acquisto
Massimo Mila, La geometria amorosa di «Così fan tutte»
in Mozart, Saggi 1941-1987, 2006, pagg. 203-238
nuovo acquisto
Giorgio Pestelli, Gli immortali, 2004, pag. 136
Enrico Stinchelli, Mozart. La vita e l’opera, 1996, pagg.
102-105
Michel Parouty, Mozart prediletto degli dei, 1992, pagg.
116-118, 156-158
Michele Porzio (a cura di), Dizionario dell’opera lirica,
1991, pagg. 151-154
Franco Sgrignoli, Invito all’ascolto di Mozart, 1991,
pagg. 129-144
Claudio Casini, Amadeus. Vita di Mozart, 1990, pagg.
220-225, 306-308
René Leibowitz, «Così fan tutte» o la tragedia in forma
di gioco. in Storia dell’opera, 1966, pagg. 51-58
Clemente Fusero, Mozart, 1947, pagg. 306-311
Massimo Mila, Mozart, Saggi 1941-1987, 2006
nuovo acquisto
Enrico Stinchelli, Mozart. La vita e l’opera, 1996
Rodolfo Venditti, Piccola guida alla grande musica – vol.
1, 1994, pagg. 131-168
Michel Parouty, Mozart prediletto degli dei, 1992
Franco Sgrignoli, Invito all’ascolto di Mozart, 1991
Claudio Casini, Amadeus. Vita di Mozart, 1990
Alberto Basso (diretto da), Dizionario enciclopedico
Aldo Spranzi, Così fan tutte di W.A. Mozart. Il punto di
vista dell’economia dell’arte, 1997
http://bct.comperio.it
universale della musica e dei musicisti, Le biografie, vol.
V, 1988, pagg. 223-278
Gernot Gruber, La fortuna di Mozart, 1987
René Leibowitz, L’affermarsi dell’opera completa
nell’arte di Mozart. in Storia dell’opera, 1966, pagg. 5985
Clemente Fusero, Mozart, 1947
Stendhal, Vita di Mozart, 1995
http://bct.comperio.it
http://sbam.erasmo.it
NARRATIVA E DINTORNI:
Wolfang Amadeus Mozart, Lettere (a cura di Elisa Ranucci; introduzione di Enzo Siciliano), 2010 nuovo acquisto
Laura Mancinelli, Il fantasma di Mozart e altri racconti, [2005] nuovo acquisto
Eduard Mörike, Mozart in viaggio verso Praga, 1991
Laura Mancinelli, Amadé, 1990
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NUOVI ACQUISTI
ossia la scuola degli amanti
COSÌ FAN TUTTE
Massimo Mila, Mozart, Saggi 1941-1987
Musicologo tra i più insigni del secolo scorso, Massimo Mila fu un protagonista della
riscoperta di Mozart nel Novecento. Mila rifiutò il cliché passatista di un Mozart
incipriato e quello, opposto ma altrettanto riduttivo, di un demonismo alimentato da
mistero. Nel proficuo e sempre rinnovato dibattito con la musicologia internazionale,
di cui Mila fu elemento di spicco, la chiarezza e l’ironia di un linguaggio alieno da
accademiche polverosità e da tecnicistiche involuzioni, rende la complessità della
musica di Mozart accessibile anche al lettore non specialistico, nella trasparenza di
una prosa in cui chiarezza e comprensibilità rispondono a una precisa istanza morale
di pensiero.
Wolfang Amadeus Mozart, Lettere
"Cosa c'era nell'animo di Mozart? Non valgono con Mozart consueti metri di misura.
La sua genialità credo consistesse nell'esser lui uomo del tutto comune, uomo
qualsiasi, ma di quelli che vivono senza rendersene conto due vite: la vita del volto,
con cui si affacciano quotidianamente presso il volto degli altri, e la vita della propria
intimità profonda o della propria verità. Questa rimane loro sempre sconosciuta, o
forse gli appare in sogno e, sepolta nelle ore notturne, altrimenti non affiora se non
pari a un fortuito e trascurabile trasalire. L'animo di Mozart era un abisso: l'abisso
della quotidianità dove ogni differenza sparisce e a galla salgono passioni di breve
momento, ricordi casuali, propositi mediocri [...] Il delirio di scrittura che imbeve le
sue lettere è fatto apposta per piacerci, affascinarci. Mozart vi mette pari
seduzione fisica e immaginazione erotica, capacità stilistica e vezzi ecolalici:
potremmo parlare di un Rabelais che civetta senza scopi filosofici se, sempre
sotterraneamente, non avvertissimo estri infantili, una specie di psicologica
timidezza rovesciata in aggressività. Ho detto fosse uomo comune, ma non ho detto
fosse mediocre. Esser 'comune' vuol dire anche essere pura natura, e
l'imprevedibilità è sostanza della natura: che è, di fronte alla ragione che l'osserva,
in uno stato di perenne pubertà. Il genio di Mozart è confitto in una perenne
pubertà: in essa trovava cibo il suo demone dongiovannesco." (E. Siciliano)
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NUOVI ACQUISTI
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COSÌ FAN TUTTE
Laura Mancinelli, Il fantasma di Mozart e altri racconti
Quattro storie, fra verità e invenzione, giocate intorno alla figura di Mozart.
Nella prima la protagonista femminile cerca di smascherare il misterioso interlocutore
telefonico che le propone ostinatamente una volta la Serenata Haffner, e la volta dopo un
duetto del Don Giovanni. Il racconto assume le cadenze ritmate di un’opera buffa, sullo
sfondo di una Torino magica e sinistra.
In Amadé Mozart appare invece in carne ed ossa durante un viaggio in Italia nel 1771.
Durante il soggiorno torinese gli viene rivelato qualcosa che costituirà la sostanza segreta
della sua musica.
Nel terzo racconto, L’ultimo postiglione, Laura Mancinelli ricostruisce l’atmosfera degli
ultimi giorni del compositore, affidandosi alla fantasia per raccontare quei momenti
decisivi.
Infine, Notte con Mozart, il testo teatrale composto per il Roy Hart Theatre, è un atto
d’amore verso «un ideale compagno di vita», la cui opera può essere considerata «un
capitolo aperto della storia dell’umanità».
Aldo Nicastro (a cura di), Guida al teatro d’opera
Con la selezione di un’ottantina di autori, illustri o meno, questa guida offre uno
stuzzicante florilegio di titoli del teatro d’opera.
Ne sono stati scelti circa 160 e per ciascuno di essi l’obiettivo è stato quello di
esplorare le fonti e le trame di ogni opera, stabilirne il background storico e
il grado di “contemporaneità” nonché esaminare aspetti collaterali, che vanno
da un’ampia rassegna delle voci critiche agli aneddoti, talora divertenti,
in grado di alleggerire il percorso e stimolare la curiosità del lettore.
Ogni scheda è altresì corredata da consigli discografici.
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SPIGOLATURE
1/4
ossia la scuola degli amanti
COSÌ FAN TUTTE
Bella musica, ma che libretto!
“Il giudizio più o meno generale che venne dato all’opera, e che rimase sostanzialmente
indiscusso per tutto l’Ottocento, è facilmente riassumibile: bella musica, ma con un
libretto orribile ed assurdo. E subito cominciarono ad apparire, assieme alle traduzioni, i
riadattamenti, le modifiche, le riscritture. Nel lunghissimo elenco delle «versioni»
ottocentesche dell’opera si trova un po’ di tutto: Don Alfonso che diventa un mago; le due
coppie che si riconciliano, ma mantenendo l’inversione dei partner; la rivelazione che si
tratta soltanto di un gioco collocata a metà, anziché alla fine dell’opera […]; e
naturalmente tagli, modifiche varie alla partitura, inserimento di brani strumentali diversi.
Solo nei primi decenni del Novecento, grazie soprattutto all’operato di Richard Strauss e
di Karl Böhm fu possibile riascoltare qualcosa che assomigliasse ad una «versione
originale».” (1)
Alcune “letture” di Così fan tutte
A proposito di Così fan tutte si parla spesso di ambiguità, di molteplici chiavi di lettura.
Ecco qualche flash sull’opera e sui personaggi, colto spulciando qua e là nella bibliografia.
◊ In don Alfonso “è visibile la caricatura del philosophe illuminista inviso alla cultura
massonica e progressista di fine-secolo [Mozart era affiliato alla massoneria]. […]
“La morale della favola è evidente: l’amore femminile è superficiale. Ma […] è anche vero
che Ferrando e Guglielmo sconfiggono il filosofo e perdonano alle loro fidanzate […]; le
virtù dell’amore trionfano col ricomporsi delle coppie così come erano all’origine. Né il
cinismo del vecchio Don Alfonso né le malizie femminili della sua complice, la servetta
Despina, riescono a snaturare la passione amorosa, che ha subito una semplice prova,
vittoriosamente superata. […] E se il valore dell’amore sta più nel perdono dei maschi che
nell’umana debolezza delle donne, ciò corrisponde perfettamente al maschilismo corrente
all’epoca.” (2)
__________
(1) Franco Sgrignoli, Invito all’ascolto di Mozart, Mursia, 1991
(2) Claudio Casini, Amadeus. Vita di Mozart, Rusconi, 1990
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COSÌ FAN TUTTE
SPIGOLATURE
2/4
◊ ”Assecondato splendidamente dall’Abate Da Ponte, mai come in questo libretto
perfettamente in sintonia con le idee del musicista, Mozart si divertì a osservare alcuni
tipici atteggiamenti umani in campo affettivo: il tema della fedeltà, dell’onore, della
seduzione, il fascino, il peccato, vennero tirati in ballo con un interesse particolare per il
tema del sesso. […] L’istinto di Da Ponte, in corrispondenza intima con la musica finemente
allusiva e rappresentativa di Mozart, colse uno degli aspetti fondamentali del
comportamento umano, la molla sessuale, mai espressa in modo così esplicito ed efficace
[in particolare nelle affermazioni disinibite e piccanti della servetta Despina]. […]
Il personaggio centrale, il più sincero e coerente con se stesso, è Don Alfonso, un signore
che sembra uscito dai dialoghi filosofici di Montesquieu e Diderot, fedeli cronisti
dell’eccezionale epoca dei lumi: il suo lucido cinismo lo eleva ben al di sopra della ineffabile
stupidità dimostrata dai fidanzati e ne fa, nonostante il sogghigno, il protagonista più
simpatico e vero della vicenda.” (3)
◊ “Indulgenza è […] la morale dell’opera, ma indulgenza rassegnata sulla debolezza del
cuore femminile. E in questa rassegnazione c’è un gusto amaro […]. Una stanchezza
disillusa. Forse un po’ di sarcasmo. Giustamente è stato detto che v’è un tratto di crudeltà
infantile nella leggerezza con cui Mozart si acconcia a far strazio d’un sentimento che era
stato per lui il più nobile e il più sacro: l’amore di donna. Non è musica spensierata. […]
La ragione profonda dell’amarezza che pervade il riso di Così fan tutte, e l’origine di quel
sospetto di cinismo che l’insapora, sta nel fatto che quest’opera è una grandiosa commedia
della menzogna. In essa viene sviluppato sistematicamente […] un motivo [….]: la capacità
di simulazione della musica; la sua attitudine ad esprimere certi sentimenti, e smentirli
contemporaneamente in qualche maniera ineffabile. La sua evasività concettuale fa di
quest’arte la sovrana della bugia e dell’imbroglio: la sola arte che sia capace di dire bianco
e nero nello stesso tempo. “ (4)
__________
(3) Enrico Stinchelli, Mozart: la vita e l’opera, Newton, 1996
(4) Massimo Mila, La geometria amorosa di «Così fan tutte» in Mozart, Saggi 1941-1987,
Einaudi, 2006
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SPIGOLATURE
3/4
◊ Ma la giusta distribuzione delle coppie è quella della finzione o quella della realtà?
“Queste donne d’un tempo passato hanno una volta sola intravisto la possibilità di scegliere il
loro amore, e poi l’hanno perduta: impulsivo, spaccone, vanitoso, leggero, Guglielmo era fatto per
intendersi con Dorabella, e non con la sua sensibile sposa Fiordiligi che conserverà forse a lungo
quell’inclinazione per Ferrando, così tenero e così ingenuo, e che lei non ha diritto d’amare. La
sua giovinezza così presto trascorsa sarà sciupata lontana dalla vita e dall’amore. Per la forza
delle cose questi esseri umani ridiventano delle marionette nel loro quadro di convenzioni.” (5)
“Se questo è il significato ultimo di Così fa tutte, la verità del sentimento schiacciata dalla
«forza delle cose», cioè dalle convenzioni sociali, allora ecco che il Rousseau, cacciato dalla porta
per far largo al razionalismo voltairiano di Don Alfonso, rientra dalla finestra, e quest’operina,
un tempo tanto sprezzata per la sua leggerezza, rischia di andarsi a collocare accanto a uno dei
più augusti monumenti della cultura tedesca [‘Le affinità elettive’ di Goethe].” (4)
In questo scambio temporaneo delle coppie vi sarebbe anche un aggiustamento normalizzatore
dal punto di vista del timbro vocale: Fiordiligi soprano – Ferrando tenore e Dorabella
mezzosoprano – Guglielmo baritono.
◊ E infine una chiave di lettura ancora diversa e … un po’ sconcertante.
In Così fan tutte il protagonista sarebbe l’odio, un odio diabolico, nelle sembianze di don Alfonso.
“Il lampo che illumina la vicenda oscura di Cft [Così fan tutte] sta nella risposta che il vecchio
[don Alfonso] dà alle ragazze che lo accusano […] d’imbroglio: V’ingannai, ma fu l’inganno /
Disinganno ai vostri amanti, / Che più saggi omai saranno, / Che faran quel ch’io vorrò. Li ha in
pugno, assieme alle due fanciulle: saranno costretti a fare quel che lui vorrà. Perché? Perché li
può ricattare a vita: se rivela quel che è successo rovina la vita ai quattro. […] Decisivo è
vedere come si serve di questo potere che, in modi disonesti e odiosi, ha acquisito. L’ordine – non
il suggerimento! - che dà ai due uomini, è di punire le infedeli sposandole. Ecco la […] tanto
decantata riconciliazione: di una punizione si tratta. Don Alfonso ha così deciso affinché i
quattro possano odiarsi per tutta la vita: odio, rancore, umiliazione, crudeltà, imposti con un
ricatto reso possibile da una congiura disonesta.” (6)
__________
(4) Massimo Mila, La geometria amorosa di «Così fan tutte» in Mozart, Saggi 1941-1987,
Einaudi, 2006
(5) Martine Cadieu, Mozart, Seghers, Paris, 1966, riportata in: Massimo Mila, La geometria
amorosa di «Così fan tutte» in Mozart, Saggi 1941-1987, Einaudi, 2006
(6) Aldo Spranzi, Così fan tutte di W.A. Mozart. Il punto di vista dell’economia dell’arte, Unicopli
– Cuesp, 1997
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SPIGOLATURE
4/4
ossia la scuola degli amanti
COSÌ FAN TUTTE
Itinerario viennese: le abitazioni di Mozart
“I grandi musicisti di Vienna, soprattutto Mozart e Beethoven, avevano il trasloco facile.
Evidentemente non ingombrati da grandi masserizie e tanto meno da imponenti biblioteche,
intorno a San Giorgio e a San Michele, tradizionali date cittadine per tale operazione in
primavera e in autunno, prendevano su la loro roba a facevano fagotto. […] Mozart – si dice –
perché non sempre si trovava in grado di pagare l’affitto. Ma è una malignità gratuita: in tal
caso, elementare precauzione sarebbe stata di trasferirsi molto lontano. Invece Mozart per
traslocare si limitava ad attraversare la strada o si spostava di pochi portoni nello stesso
isolato.
Delle quattordici abitazioni che ebbe a Vienna, dodici sono così ravvicinate, che si possono
visitare (o per lo meno cercare i luoghi dov’erano) nel corso di una mattinata. Sono tutte
rannicchiate nella città vecchia, irraggiandosi intorno al Duomo secondo quel criterio di Ring
(anello) che è così importante nell’urbanistica viennese.” (il testo completo dell’articolo è a
disposizione presso la Biblioteca del CRAL)
(7)
__________
(7) Massimo Mila, Abitazioni di musicisti a Vienna in Terza pagina: 36 articoli di Massimo Mila, La
Stampa, 1985
deciso,
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TRAMA
Atto primo
Quadro primo.
L’azione, ambientata a Napoli verso il 1790, prende l’avvio, al tavolo di una bottega di caffè, da una
scommessa. Due ufficiali, Ferrando e Guglielmo, vantano la fedeltà delle loro fidanzate, le due sorelle
Dorabella e Fiordiligi, al vecchio don Alfonso, che cinicamente li contraddice e si dichiara pronto a
scommettere che, presentandosi l’occasione, le due innamorate avrebbero dimenticato ogni promessa e
sarebbero passate a nuovi amori. I due giovani, pieni di fiducia, accettano e, secondo le condizioni poste
da don Alfonso, si pongono per ventiquattro ore ai suoi ordini.
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COSÌ FAN TUTTE
Quadro secondo.
Giardino con vista sul mare.
Dorabella e Fiordiligi effondono il loro amore mentre contemplano i ritratti dei fidanzati.
Sopraggiunge Alfonso ad annunziare che i due giovani ufficiali devono partire, improvvisamente
richiamati da un ordine regio. Si tratta di una finta partenza che serve al vecchio filosofo per mettere
alla prova la fedeltà delle fanciulle. Ferrando e Guglielmo entrano per prendere commiato dalle
fidanzate. Si intrecciano addii struggenti, a cui si contrappongono le ciniche battute di don Alfonso.
Quadro terzo.
Salottino in casa di Dorabella e Fiordiligi.
Despina, cameriera delle fanciulle, cerca di consolare le sue padrone. La sua morale è simile a quella di
don Alfonso e gli argomenti che usa sono dello stesso tipo: perché addolorarsi per la partenza? Devono
invece cercare di approfittare allegramente della separazione, certe che anche i fidanzati lontani non
resteranno fedeli. Perciò, quando più tardi don Alfonso le chiede di aiutarlo nel suo intrigo, con la
promessa di un compenso, Despina è ben disposta a introdurre in casa due nuovi pretendenti: questi
altri non sono che Fernando e Guglielmo travestiti da albanesi. Dorabella e Fiordiligi reagiscono con
indignazione alle dichiarazioni amorose dei due strani individui, e sdegnate escono dal salotto, mentre i
due giovani ufficiali, ormai sicuri della fedeltà delle fidanzate, si abbandonano alla gioia. Ma fino al
mattino seguente, secondo la scommessa fatta, devono eseguire ciò che don Alfonso architetterà con
l’aiuto di Despina.
Quadro quarto.
Giardino.
Dorabella e Fiordiligi, inconsolabili, lamentano la lontananza dei fidanzati, quando entrano ansanti gli
albanesi, inseguiti da don Alfonso che cerca invano di trattenerli. Davanti agli occhi delle fanciulle si
portano alle labbra una boccetta di veleno e cadono a terra. Despina corre in cerca di un medico e le
due sorelle, rimaste sole coi loro pretendenti, suicidi per amore, sono colte da un primo fuggevole senso
di tenerezza. Torna Despina, travestita da dottore, tocca i corpi dei finti avvelenati che,
miracolosamente risanati, rinnovano le loro profferte d’amore.
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TRAMA
Atto secondo
Quadro primo.
Camera in casa di Fiordiligi e Dorabella.
Le due fanciulle, incoraggiate da Despina, non sono più tanto sicure del loro amore per i fidanzati
lontani e si lasciano convincere a ricevere i nuovi pretendenti, quella sera stessa, in giardino.
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COSÌ FAN TUTTE
Quadro secondo.
Giardino in riva al mare.
Su una barca fastosamente addobbata giungono i due albanesi. Con la complicità di don Alfonso e di
Despina si formano le coppie, scambiate rispetto alle precedenti: Fiordiligi e Ferrando si inoltrano nei
viali del giardino, Dorabella non resta insensibile alle profferte di Guglielmo e accetta di scambiare con
lui dei doni. Fiordiligi resiste ancora. Intanto Ferrando e Guglielmo si incontrano per narrarsi
reciprocamente ciò che è accaduto: Guglielmo è felice che Fiordiligi non abbia ceduto all’amico,
Ferrando si dispera per il tradimento di Dorabella.
Quadro terzo.
Grande camera in casa delle sorelle.
Dorabella racconta a Despina ciò che è avvenuto nel giardino quando sopraggiunge Fiordiligi, decisa a
raggiungere il fidanzato lontano per scacciare un leggero turbamento che si è impossessato di lei.
Travestitasi da militare sta per lasciare la casa quando entra Ferrando. La volontà della fanciulla non è
tanto salda e ben presto i due giovani si trovano l’uno nelle braccia dell’altro. È la volta di Guglielmo di
disperarsi, mentre don Alfonso trionfa. Ormai non resta che preparare le nozze.
Quadro quarto.
Sala con tavola apparecchiata.
Il banchetto nuziale è pronto, la burla si avvia al suo epilogo. Davanti a un finto notaio, che altri non è
che la solita Despina, le due coppie concludono il matrimonio, ma la cerimonia è bruscamente interrotta
da un lontano rullo di tamburi che annuncia il ritorno dei soldati dalla missione. I due albanesi vengono
nascosti in uno stanzino e ricompaiono vestiti da ufficiali. Il contratto nuziale viene fatto cadere da
don Alfonso nelle mani dei giovani e a nulla valgono i tentativi delle fidanzate di giustificare la loro
condotta. Guglielmo e Ferrando con la spada sguainata si gettano nello stanzino per far vendetta dei
loro avversari, ma ben presto escono a mezzo vestiti da albanesi. Il trucco è svelato. Don Alfonso
riesce a ristabilire la pace e le coppie si ricompongono.
______________
da: Michele Porzio (a cura di), Dizionario dell’opera lirica, Arnoldo Mondadori Editore, 1991
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